La Bce, inoltre, non ha inasprito le misure di vigilanza per alcune banche neppure in presenza di un rischio di credito elevato e protratto nel tempo, nonché di persistenti carenze nei controlli. Il ciclo di vigilanza del 2021 ha richiesto molto tempo (13 mesi). Le decisioni definitive non sono state notificate alle banche prima del febbraio 2022, soprattutto a causa di una lunga fase di dialogo e approvazione. Con una tempistica così lunga, secondo l’Eca «le valutazioni della Bce rischiano di non riflettere i profili di rischio effettivi delle banche». La Corte ha rilevato che nel ciclo Spreo 2021, le decisioni sono state emanate nei confronti delle banche “solo” nel febbraio 2022, 13 mesi dopo la data di riferimento di fine dicembre 2020, più dei cicli 2017, 2019, 2020 e uguale al ciclo 2018. «In termini di impatto, la lunga durata complessiva della procedura fa sì che le banche soggette alla vigilanza della Bce non ne ricevano tempestivamente il risultato formale con valenza giuridica».