Il Belgio nell’800 Ad inizio 800 il Belgio viveva un periodo di difficoltà rispetto ai principali paesi industrializzati, perché aveva delle condizioni naturali meno favorevoli, scarsità di carbon coke e di carbone e carenza di tecnici qualificati causa le restrizioni poste dalla Gran Bretagna. Nel paese si praticava però lo spionaggio industriale e si attiravano ugualmente operai e tecnici. Fa da esempio il caso di John Cockerill, che diede il via ad una azienda che in qualche decennio divenne la più grande impresa belga. A metà 800 vennero scoperti i ricchi bacini di carbone cokizzabile, e si diede così il via alla nascita di una industria pesante. Sviluppò un forte sistema industriale basato sulle attività minerarie, e sul comparto Laniero. Infine si sviluppò anche l’industria Chimica, con la scoperta del Carbonato sodico. Per quanto riguarda il sistema finanziario, il Belgio sperimentò un nuovo strumento di sostegno alle attività industriali, ovvero la Società Belga per favorire l’Industria nazionale dei Paesi Bassi. Questa era una banca che deteneva pacchetti azionari di altre imprese, e ne monitorava il comportamento in prima persona. Nel 1840 il Belgio era il paese più industrializzato del continente, e così rimase fino al 1914. La Germania Industrializzata nell’800 Il caso tedesco è un caso importante di industrializzazione che non segue la logica della rivoluzione industriale Inglese. La popolazione nell’area tedesca comincia a crescere dal 1840, e dagli anni 80 la crescita diventa sempre più rilevante, con un forte fenomeno di urbanizzazione. Il processo di crescita economica inizia prima dell’unificazione politica. Il principale stato ( tra quelli sopravvissuti al congresso di Vienna nel 1915) che guiderà l’unificazione è la Prussia. Un cambiamento importante si ha già nel 1833, quando vinee realizzato lo Zollverein. Lo Zollverein è l’unione doganale tedesca, che nasce dopo che la Prussia si coordina con gli altri stati tedeschi per formare appunto una Unione doganale nel 1833. Lo Zollverein è un’area in cui le merci possono circolare liberamente, dove c’è una spinta allo sviluppo delle comunicazioni. È in questo periodo che vengono costruite le ferrovie in modo spartano, che agevolano gli scambi commerciali. Questa espansione delle comunicazioni permette anche un principio di sviluppo dell’industria siderurgica e di quella meccanica. L’Agricoltura nell’area tedesca Sotto il profilo dell’agricoltura, c’è un grande cambiamento all’inizio del 1800. Ciò avviene grazie a delle riforme introdotte dai ministri Stein che abolisce la servitù della gleba nel 1807, ed i proprietari terrieri si trasformano in si trasformano in agricoltori capitalistici. Lo slancio industriale e le banche. Un vero slancio industriale, si avrà solo dopo la formazione dell’impero. In quest’ottica, un ruolo fondamentale lo svolgeranno le banche. Per Quanto riguarda le banche, il modello di riferimento di emissione è quello inglese. Fino al 1873 coesistono alcune banche di affari con banche di credito mobiliare su stampo del Credit Mobilier. Dopo il 1873, tutte le banche di credito diventano banche miste, che fanno sia raccolta di depositi, sia prestiti a breve e lungo termine. Nel caso tedesco, Emergono le così dette banche con la D, che sono si dividono le mansioni. Le banche D, tendenzialmente vanno a sostenere ognuna un settore industriale diverso. Queste Banche saranno un fattore fondamentale. 1879, la svolta protezionistica tedesca L’industrializzazione tedesca si avvia però in un contesto protezionistico, dopo il 1879. Il contesto protezionistico tedesco è simile al caso italiano; la differenza è che rispetto al caso italiano, la classe dirigente tedesca tende a coinvolgere meglio gli operai nel processo di industrializzazione. Ciò viene fatto attraverso una serie di riforme sociali importanti per i lavoratori: - Assicurazioni contro le malattie - Assicurazioni contro infortuni - Assicurazioni contro la vecchiaia Riforme che in Italia arriveranno soltanto in età giolittiana. Quindi c’è una prima fase di slancio, dal 1873 al 1876, che procede poi fino alla prima guerra mondiale. In questa fase viene ridimensionata l’importanza dell’industria tessile, e crescono sempre di più i settori innovativi legati alla seconda rivoluzione industriale. La Germania investe in particolar modo nell’Acciaio, nel settore Elettrico ed ancora di più nel settore Chimico, nel quale hanno il primato Europeo. Il capitalismo tedesco, a partire dal 1880, tende a concentrarsi sempre più in pool ed in cartelli. L’industrializzazione Francese dell’800. Il caso francese è un caso anomalo in cui si parla quasi di industrializzazione senza decollo, perché è un processo molto lento. In Francia durante l’epoca Napoleonica ci sono importanti riforme, come per esempio - L’abolizione dei diritti feudali Ciò consente la creazione di una piccola proprietà terriera che non trova eguali in Europa e che finirà per frenare il processo di accumulazione di capitale agricolo. Un cambiamento si avrà dopo la metà dell’800 con la salita al potere di Napoleone III nel 1851. In questo periodo, una prima novità è rappresentata dal Credit Mobilier, che si distacca dall’impostazione del sistema bancario francese impostato sulle banche private. I fratelli Pereira, rompono lo schema delle banche private, e permettono l’investimento in obbligazioni soprattutto riguardanti il comparto ferroviario. Il comparto ferroviario rappresenta una fase importante del processo di industrializzazione francese. Tuttavia, ci sono ulteriori freni: - Difficoltà nello sfruttare risorse proprie, in particolar modo il carbone che era di difficile estrazione. Ciò costringe la Francia ad appoggiarsi all’energia idraulica. Un cambiamento si ha solo con l’industria elettrica. Un forte impulso, lo darà però l’industria automobilistica, nel quale la Francia è una dei primi ad investirci e ad introdurre la catena di montaggio. Dal primo 900 il settore automobilistico diverrà il settore trainante Francese.