Il recupero è un processo intrinseco dell’allenamento. Durante questo periodo il nostro organismo riesce ad adattarsi agli stimoli organizzati dell’allenamento attraverso processi fisiologici e biologici. Questi adattamenti ci consentono di migliorare le capacità fisiche e quindi di sostenere stimoli progressivi nel tempo. Il recupero può essere immediato durante specifiche fasi del gesto atletico quando ad esempio mentre si corre la gamba non interessata nella spinta è in sospensione. Oppure può essere a breve termine, cioè tra le serie di uno stesso esercizio o tra esercizi successivi all’interno di uno stesso allenamento. Ed infine può essere di medio-lungo termine quando intercorre tra diverse sedute di allenamento. Nel recupero immediato (pochi secondi) avvengono principalmente processi fisiologici come il ripristino di substrati ad alta energia come la Creatinfosfato e L’ATP all’interno delle fibre muscolari. Nel recupero a breve termine (da pochi secondi fino a 10’) vengono ripristinate le scorte di glicogeno e in caso di esercizi anaerobici viene ossidato il lattato eccessivamente prodotto passando dalle fibre fast-twitch alle slow-twitch. I processi di rigenerazione di lunga durata sono rappresentati dal ripristino degli enzimi, delle proteine contrattili utilizzate (actina e miosina) e dei mitocondri danneggiati durante l’esercizio. Il recupero è quindi una variabile da pianificare per poter controllare al meglio. La pianificazione del recupero ci consente di completare una seduta di allenamento mantenendo stessi carichi di lavoro rispettando una progressione, oppure nel lungo termine di gestire correttamente una programmazione, prevenendo situazioni spiacevoli come l’over training. Volendo fare un esempio di una programmazione di un atleta professionista il recupero a lungo termine deve permettere il progressivo aumento delle prestazioni e tener sotto controllo la fatica accumulata. È importante dunque eseguire scarichi, e alternare sedute ad high e low intensity. Il recupero a breve termine ovviamente varia in base al tipo di abilità, capacità focus della sessione allenante. Se l’obbiettivo della seduta è allenare la potenza alattacida sicuramente devo effettuare un recupero che mi permetta di sovraccaricare in maniera efficace quel sistema energetico garantendo un ottimale ripristino dei substrati ad alta energia nei muscoli interessati. La manipolazione degli intervalli di riposo dunque, può sovraccaricare uno specifico sistema di trasferimento di energia.