Routine A: - Power phase: 8×3 (otto serie da tre ripetizioni) con un carico che permette 8 ripetizioni consecutive; recupero due-tre minuti; - Pump phase: diminuire il carico del 20% e fare 3×6 (tre serie da sei ripetizioni) Tra una fase e l’altra Hepburn consigliava di riposare 5 minuti. Progressione: ogni allenamento si aggiunge una ripetizione ad entrambe le fasi, che così diventano: - 1×4 + 7×3 - 1×7 + 2×6 Si prosegue aggiungendo una ripetizione ad ognuna delle fasi, fino ad arrivare rispettivamente a 8×4 e 3×8; a quel punto si aggiunge un po’ di carico (5kg su squat e stacchi, 2.5 su lento, panca inclinata, panca piana o trazioni) e si riparte da 8×3 e 3×6. E’ appena il caso di far notare che i due cicli non corrispondo: si arriva al 3×8 con quattro allenamenti in anticipo rispetto all’8×4. Non credo sia un grosso problema: in fondo, la fase essenziale è la prima, mentre la pump è giusto un back off per fare un po’ di volume. Routine B Consigliata in caso di stallo dalla prima (giudicato inevitabile dopo tre-quattro mesi), possiamo interpretarla come una fase di intensificazione, successiva all’accumulo che si realizza con la routine A. Ecco lo schema: - Power phase: 5×1 con un 3RM (il carico con cui si riescono a fare al massimo tre ripetizioni); recuperi abbondanti (3-5 minuti) - Pump phase: 6×3 con l’8RM (il carico con cui si fanno al massimo otto ripetizioni); recuperi brevi (1-2 minuti) Progressione: aggiungere una singola alla power phase e una ripetizione alla pump phase, fino a 8×1 e 6×5, poi si incrementano i carichi e si riparte. Abbiamo visto i due allenamenti del giovane Doug; vediamo ora come si è evoluto negli anni il suo approccio; la progressione è sempre la stessa, si aumenta il volume da un minimo ad un massimo, si incrementa il carico e si riparte. Routine A: 4×1 da portare a 10×1 (con un 3RM, più o meno) Routine B: 4×3 da portare a 10×3 (con un 8RM) Routine C (alternativa alla B): 5×3 da portare a 5×5 (8RM) In pratica, si era accorto che non tutti (e lui in primis, a causa del passare degli anni) potevano reggere il lavoro “power + pump” contemporaneamente, per cui diede una discreta sfoltita al volume. In pratica Se vi allenate due volte a settimana: - lunedì stacco da terra, lento avanti e trazioni - giovedì squat, panca e rematore Questa split ha il vantaggio di non farvi fare panca piana il lunedì, giorno in cui si formano code chilometriche di fronte a questo attrezzo dall’aura mistica ! ! ! Su tre allenamenti, semplicemente fate ruotare i due abbinamenti che abbiamo visto: - lunedì stacco da terra, lento avanti e trazioni - mercoledì squat, panca e rematore - venerdì stacco da terra, lento avanti e trazioni - lunedì squat, panca e rematore - mercoledì stacco da terra, lento avanti e trazioni etc…in questo modo ogni esercizio viene eseguito tre volte ogni due settimane, una frequenza già più proficua rispetto alla precedente versione. Su quattro allenamenti: - lunedì lento avanti, panca piana e trazioni - martedì squat e stacchi da terra - mercoledì riposo - giovedì lento avanti, panca piana e trazioni - venerdì (o sabato) squat e stacchi da terra Se volete aumentare la frequenza di allenamento, potete semplicemente eliminare i giorni di riposo e (se arrivate a sei allenamenti a settimana) credo sia utile inserire qualche giorno “leggero”: - lunedì lento avanti*, panca e trazioni - martedì squat* e stacchi - mercoledì lento avanti, panca* e trazioni - giovedì squat e stacchi* - venerdì lento avanti, panca e trazioni* etc…Gli esercizi con l’asterisco potrebbero essere dei richiami leggeri, in cui mantenere il volume tagliando il carico di un 20-25% a seconda delle necessità.