BIOCHIMICA Generica struttura di un generico alpha-amminoacido alpha amminoacido ricordiamo voler dire gruppo amminico legato a sinistra del carbonio chirale. Gli amminoacidi presentano isomeria L-D e quelli generalmente presenti nelle proteine ed utilizzati dal peptidi non sintetizzati dai ribosomi, sintetizzati nelle pareti batteriche ed in composti secreti da cellule (antibiotici ed ormoni). Amminoacidi sono molecole anfotere Un amminoacido può esistere in forma completamente protonata o in forma completamente deprotonata a seconda del pH della soluzione: a pH molto acidi prevale la forma cationica e pH molto basici la forma anionica. Però vi è un pH al quale è presente una forma dipolare lo zwitterione chiamato PI Punto Isoelettrico variabile a seconda del . In corrispondenza del PI non vi è alcun tipo di carica in quanto la carica netta è uguale a zero. Possiamo quindi definire il punto isoelettrico come il pH al quale Calcolo del PI Gli amminoacidi che non presentano R ionizzabili hanno due costanti di ionizzazione con i relativi pKa di circa 2 e 9 ed il PI è la media aritmetica dei due valori. Questo valore varia a seconda del residuo -R. S PI è attorno ai 6. Se presenta due acide ed una basica è attorno ai 3 e viceversa attorno ai 9. Classificazione amminoacidi Neutri (Idrofobici + carichi) Idrofobici apolari Ala, Val, Leu, Ile, Gly - alifatici Met - S nei sostituenti Pro ciclico Phe, Trp - Aromatici (Ala) è un amminoacido di rilievo bersaglio di molte sostituzioni che avvengono nelle prot. alimentari. La Metionina (Met) presenta un tioetere come R e questo la rende preziosa (tutte le proteine à di essere sufficientemente apolare così da non permettere interazioni idrofiliche. ovvero quelli aromatici (formati da un anello benzenico). Ne fanno parte la Fenilanina (Phe) ed il Triptofano (Trp): sono molto idrofobici e raramente esposti al solvente. La Tirosina 1 Amminoacidi polari Ser, Thr gruppo ossidrilico Cys tiolo come R Tyr aromatico Asn, Gln Acidi Le proteine dei cereali son ricche di questi ultimi due (Asn, Gln). Qual è il vantaggio per un seme di avere la secondo è che per ciascuna molecola ci sono due atomi di azoto, indispensabile per la genesi di 2 Carichi Amminoacidi acidi Asp e Glu La dissociabilità del carbossile e quindi la sua polarità conferisce una carica negativa Se la funzione carbossilica di Aspartato ed Acido Glutammico viene trasformata in una funzione amminica prendono vita la Asparagina Asn e la Glutammina Gln trasformandosi così in amminoacidi neutri. Amminoacidi basici Arg, Lys, His rendono un accettore di protoni. La Lisina (Lys) è la più basica mina primaria nel sostituente. Arginina (Arg) presenta una funzione guanidinica, un carbonio circondato da tre atomi di Azoto avidissimi di protoni. Istidina presenta un anello imidazolico (eteroatomico a 5C e 2N). Presenta una pK abbastanza alta quindi una Ka abbastanza bassa, ergo: non si può dissociare così facilmente. In condizioni fisiologiche si trova un COME SI COMPORTANO QUESTE SPECIE AL VARIARE DEL pH? pH e stato di carica di un amminoacido. Proteine e le loro strutture Caratterizzate da possedere una sequenza amminoacidica ordinata, struttura primaria. Questo ordine di disposizione ha un verso di lettura: il primo ha libero Che cosa tiene insieme la sequenza? Il legame rilevante è il legame peptidico, formato dal carbossile in -gruppo del secondo e così via. Il carbonio ha ibridazione sp2, di conseguenza tutti gli amminoacidi giacciono in un piano oto vi è un doppio legame. Cosa sporge da questa struttura di piastrine? Le catene laterali degli amminoacidi che non intervengono nella formazione della struttura planare della proteina. Non vi è sempre la formazione di questa struttura piastrinica per v prolina è un imminoacido che impedisce la rotazione attorno il Carbonio alpha (R-C-H) saldando le piastrine. Correlazione tra allineamento ed acquisizione di strutture di ordine superiore. amminoacidi, quindi la sua struttura primaria, condiziona il tipo di avvolgimento complessivo che la proteina assumerà. Vi è un rapporto fondamentale tra struttura e funzione proteica. Se noi cambiamo qualche amminoacido dalla nostra sequenza noi cambiamo sostanzialmente la funzionalità. Il tipo di amminoacidi e la loro sequenza è determinato geneticamente. Cosa succede ogni tanto? Succede che questo codice genetico va in contro a mutazioni (sostituzione di un amminoacido con un altro amminoacido). Ci sono due tipi di mutazioni: 1 conservative 2 semiconservative o non conservative. Esempio: supponiamo di avere una mutazione in un cui prendo un residuo di ILE (isoleucina) e lo sostituisco con VAL (valina), ho preso un amminoacido con catena laterale idrofobi sostituito con un altro amminoacido con catena laterale sempre idrofobica. Questa è una mutazione conservativa. Un esempio di mutazione non conservativa è la sostituzione di un glutammato con una di cambiato tutto: la glutammina lega pochissima acqua e non si dissocia. Il glutammato si dissocia e quando si dissocia lega tantissima acqua. Una soluzione più tragica è la sostituzione di ILE con LYS (lisina); succede che o polare. Il significato funzionale lo vedremo tra un paio di lezioni però il concetto è che tutti facciamo proteine diverse come umane. Altra situazione interessante: corrisponde a quanto metionina. Tutte le proteine cominciano con la metionina nella genesi, ma non tutte una volta finita la costruzione della proteina non presentano inizialmente metionina. Questo avviene per modifiche post traduzionali. Possono riguardare il determinando una differenza tra la sequenza genica e la proteina finale. Un esempio classicissimo è di un comune ormone peptidico, e la sua maturazione. Il suo antenato nella genesi si chiama pre-pro-insulina che funge da sequenza leader che permette rivare al Golgi, dove organelli specializzati si occuperanno della modificazione. Questa sequenza leader viene tagliata ed il pezzo rimasto si chiama pro-insulina saldata per bene tramite legami disolfuro. Viene tagliato il pezzo di sequenza inutile arrivando insulina matura ottenuta per modificazione post traduzionale di una catena polipeptidica. Come fa ad uscire la prolina dalla La struttura terziaria è molto importante perché il 90% degli interventi alimentari che noi eseguiamo su alimenti proteici sono dediti alla modificazione della struttura terziaria. Reattività del legame peptidico (al di fuori della catena laterale). Le strutture secondarie sono permesse dalle interazioni tra due funzioni del legame peptidico: il gruppo carbossilico ed il gruppo amminico. Le interazioni non possono per questioni di spazio avvenire nello stesso amminoacido ma su due differenti. La natura ha sviluppato due geometrie di queste interazioni di legame destrorsa e la struttura a foglietto Beta. Vediamo la differenza. ALPHA ELICA Cosa la stabilizza? Formazione di legame idrogeno amminoacido a 4 amminoacidi di distanza nella sequenza proteica. 1-4;2-5;3Prima osservazione: tutti questi legami hanno lo stesso verso ( il basso) e tutti sono disposti verso la generatrice del cilindro quindi verso . Questa struttura a nastro è 3 stabilizzata esclusivamente da questi legami H. Come si può rendere stabile questa struttura in ambiente acquoso in quanto può rompere il legame H? I vari gruppi R degli amminoacidi sono risposti sulla superficie del cilindro Ogni 3,4 amminoacidi vi è un giro della proteina. Ogni giro dista da quello sottostante 0,54 miliardesimi di metro (nanometri), ogni amminoacido si allunga di 0.15 nanometri circa. BETA SHEET a foglietto ripiegato In questo caso gli amminoacidi non sono necessariamente vicini nella sequenza ma possono appartenere a due sequenze di proteina anche molto distanti nella sequenza. Inter-agiscono in modo semplice ed elegante. I due filamenti polipeptidici decorrono affiancati in modo che si dispongano come le tegole di un tetto spigoloso ed i legami idrogeno si formano lateralmente. In questo caso i legami H non sono tutti con lo stesso orientamento (CO ed NH si alternano tra dx e sx). Questi legami giacciono nello stesso piano delle piastrine. E i gruppi laterali? Essi sporgono dalla struttura in modo alternato, uno sopra uno sotto uno sopra uno sotto etc. Lo scopo è la pro Nel caso del beta sheet noi abbiamo più di un sistema per disporre parallelamente due sequenze amminoacidiche: 1 foglietto parallelo e 2 foglietti antiparalleli. Non cambia niente se non una questione topologica. Se io voglio formare un legame parallelo od antiparallelo devo girare la catena in modo diverso. Beta loop e beta turn. Il legame a beta foglietto presenta fragilità se presa da sola mentre una stabilità e rigidità si può ottenere affiancando più unità proteiche. Processo ottenibile unicamente nella beta sheet e non nella struttura ad elica. Che cosa rende stabili od instabili queste strutture? La presenza di un residuo di prolina. Ogni volta che noi in una sequenza proteica troviamo un residuo di prolina quella proteina non può formare strutture secondarie. La prolina è un elemento di rigidità strutturale e non consente la rotazione delle piastrine attorno Calpha. Per giunta la Pr non forma il legame H. Prolina e proteine non primarie sono incompatibili. La Prolina n incompatibile con la struttura primaria: Glicina: non protegge le strutture dalla presenza di acqua per via delle sue catene laterali corte ed irrilevanti. Amminoacidi acidi (- - - -). Se io metto due amminoacidi carichi negativamente vicini questi si respingono e quindi ho una deformazione della struttura. Questo non vale se ho una situazione di alternanza (- + - + - +) di cariche tra un amminoacido Il caso del Beta Sheet è un caso diverso in quanto la situa è meno critica rispetto alla alpha elica: nel caso di un foglietto pieghettato le catene laterali sporgono alternativamente sheet sorge il problema se dallo stesso foglietto attaccato sporge la stessa carica introducendo instabilità nella struttura complessiva. La conseguenza è la difficoltà nello stabilire quali sequenze sono stabili o meno in quanto nel foglietto beta sheet si accoppiano regioni di sequenze che possono essere distanti tra loro. Amminoacidi ramificati disturbano per questioni di ingombro sterico (L'ingombro sterico, in chimica, è il fenomeno prodotto dalla repulsione elettrostatica reciproca tra le nubi elettroniche degli atomi e dei legami che formano una molecola dovuta alla loro sovrapposizione o eccessivo avvicinamento). Esempio di rapporto struttura-funzione delle proteine Ragnatela La semplice formazione di una struttura secondaria con legami H mi consente di generare delle superfici funzionali di una molecola anfifilica (contiene un gruppo idrofilo ed idrofobo). Da una parte ho amminoacidi 4 Ma come fanno a non rompersi le scatole gli uni con gli altri? Sono alternati tra di loro quindi le cariche si stabilizzano. Superfici STRUTTURA TERZIARIA PROTEICA Spazialmente parlando è un ulteriore sviluppo della struttura secondaria che permette di disporre gli uni vicini agli altri amminoacidi eventualmente lontanissimi, impostando specifici centri funzionali. A differenza della strutt. primaria ove vi è unicamente legame pept. e della strutt. secondaria che presenta legame idrogeno, questa struttura presenta differenti tipi di legami effettuati dalle catene laterali. Il più solido che incontriamo è il legame disolfuro che coinvolge due Cisteine legate tra loro. A seguire troviamo i legami idrofobici . Segue al terzo posto per stabilità il legame di coordinazione ed è un legame a metà tra il covalente ed un legame ionico. Al quarto posto i legami ionici che coinvolgono le catene laterali cariche (arginina-glutammato o lisina-Aspartato). Spesso troviamo degli agglomerati di cariche negative nelle strutture terziarie tenute insieme senza respingersi da un catione (ad esempio Ca+). Quinto posto: legame idrogeno. Tutti i legami non covalenti vengono coinvolti . Questo tipo di porteine proteine coniugate contengono gruppi funzionali complessi chiamati cofattori organici (derivati delle vitamine) e cofattori inorganici (associazioni che non contengono carbonio). Esempi di questi tipi di interazioni Legami covalenti (disolfuro) Betalattoglobulina BLG: proteina essenzialmente quasi tutta beta sheet con due piccole porzioni di alpha elica iniziale e terminale. secondarie? I legami disolfuro stabilizzano la proteina a forma di barile tenendola compatta in seguito ad é stessa. Su questa proteina vi sono 5 Cisteine, 4 sono occupate da legami disolfuro, ne avanza una. A cosa serve? È marcatore della qualità del latte, se non è presente il latte è maltrattato. Cosa succede? Lo Zolfo presente nella quinta cisteina ha la capacità di creare legami disolfuro con le altre cisteine delle BLG creando grossi polimeri, avviene solo grazie ad alte temperature. Con il latte UHT non si può fare il formaggio in quanto la caseina si polimerizza con la betalattoglobuline non consentendo il coagulo presamico! Legami idrofobici tra catene laterali apolari Questo tipo di legame è sfruttato dalle proteine per formare centri funzionali e strutturali a seconda della disposizione assunta nello spazio dalle catene polipeptidiche. Di norma i residui idrofobici degli formando il core proteico, struttura fondamentale da preservare intatta per via del trasporto ematico degli acidi grassi. Normalmente in tutte le proteine note abbiamo questo core idrofobico come nocciolo strutturale la cui presenza è essenziale per la corretta disposizione degli elementi di struttura secondaria a formare struttura terziaria, questo ultimo punto spiega la funzione strutturale del legame idrofobico. Si tratta di un legame cooperativo e non covalente La disposizione lontana dal solvente corrisponde anche alla creazione di zone funzionali. Cooperazione tra legame disolfuro e legame idrofobico: Albumina sierica, proteina maggioritaria nel plasma (70g/L). Cosa fa questa proteina? Ha una struttura a panino con un solco nel mezzo utilizzato nel nostro organismo per trasportare acidi grassi. Come si fa a tenere aperto questo panino senza che le due metà del La struttura contiene su 700 amminoacidi circa 34 residui di cisteina su 660 circa che formano 17 ponti disolfuro. 5 Legami di coordinazione con specie metalliche Tipico legame presente in agenti chelanti che legano specie non proteiche o ioniche. Vi è uno ione ferro nella proteina ordinato in modo tetraedrico con 4 cisteine (sipunculide). Si tratta di una proteina coniugata con capacità di trasporto di ioni rispondendo ad una necessità funzionale. Gli elementi di struttura secondaria sono giusto una beta sheet ed un paio di eliche eppure la proteina presenta una struttura straordinaria sopravvivendo a temperature di 142 gradi. La presenza di questo legame di coordinazione impartisce caratteristiche di stabilità distinte. Il componente della parte non proteica ha due significati: il primo è la stabilizzazione ed il secondo è i nuove funzionalità proteiche come la capacità di trasportare ossigeno legandolo a sé ed includendolo nella struttura. Emoeritrina: (derivato della ruggine) è una coniugazione di 2 Ferro Ist + Glu Ferredossina: presenta strutture ferro-zolfo (cuore della Pirite) presenta una coniugazione di Cys + 8Fe 8S L alpha-lattoalbumina: sieroproteina coinvolta nella produzione della ricotta, la più rilevante. [Perché si deve acidificare il siero per far la ricotta? Perché la struttura della alfa-lattoalbumina è stabilizzata da una palla di ione calcio coordinato esclusivamente da residui di aspartato e glutammato] (coordinazione di legami ionici). Legame elettrostatico o legame ionico Presente in proteine che portano rispettivamente un amminoacido carico positivamente ed uno negativamente (Lys-Arg). noti sono tutti accoppiati. Qual è la rilevanza di questo discorso? Tutte le proteine perdono le loro funzionalità quando esposte ad estremi valori di pH. Se vado a pH molto acido protòno togliendo la carica negativa facendo rimanere sola la carica positiva denaturando la struttura terziaria fino a quella primaria o comunque più semplice. A pH molto alto sparisce la carica positiva. Il risultato è in sintesi la perdita di struttura di una proteina, processo centrale alla trasformazione alimentare industriale: denaturazione. Passaggio dallo stato nativo terziario ad uno stato denaturato. Il 99,4% dei processi alimentari si basa sulla denaturazione controllata di proteine. Come abbiamo visto, le strutture terziarie possono comprendere combinazioni di proteine funzionali, strutturali e sostanze non proteiche, chiamati unità strutturali indipendenti (esempio della penna). Vi possono essere però casi in cui elementi di struttura secondaria con proprie funzionalità i domini si combinino tra loro per formare strutture super-secondarie tenuti insieme da vari legami. Queste forme super-secondarie svolgono funzioni specifiche e possono dar vita a tre differenti tipologie di proteine: 1) Proteine di fusione RR Rubredossina + Emeritrina = Rubreritrina (funzione: trasporto e Trasporto: Le proteine di trasporto presenteranno domini in grado di trasportare e riconoscere cosa trasportare (trasporto + riconoscimento molecolare) 2) Proteine contenenti cofattori dominio del cofattore + dominio del substrato 3) Domini ripetitivi proteine di deposito e proteine con funzione meccanica Possiamo quindi dire che le strutture super secondarie sono combinazioni di precise strutture secondarie con precise funzioni a con struttura terziaria potremo trovare delle regioni di strutture super secondarie conferenti determinate funzioni. 6 Ciascuno di questi domini sono stabili, aderiscono ad una specifica funzione (catalisi o riconoscimento molecolare) ed è intercambiabile: STRUTTURA QUATERNARIA Associazione permanente di polipeptidi distinti. Distinti non vuol dire diversi in quanto possono presentarsi omopolimeri o eteropolimeri. Cosa tiene insieme queste catene polipeptidiche distinte? Esattamente gli stessi tipi di legame che tengono insieme la struttura terziaria. Qual è lo scopo di avere struttura? alla formazione di nuovi centri funzionali. Solo associando diversi polipeptidi posso regolare la funzionalità di una macchina complessa: la trasmissione di segnali, la formazione di macrostrutture complesse finalizzate a trasporto ed immagazzinamento ed interconversione tra le varie forme di energia attraverso macchine cellulari. Formando così sistemi supermacromolecolari. Nel latte bovino la betalattoglobulina BLG è presente naturalmente come un dimero. Le due proteine Leucine ed isoleucine. Queste ultime si interdigitano per formare una prima interazione idrofobica . Vi è un secondo tipo di interazione ionica tra esse ove i residui carichi delle due alfa eliche si dispongono alternativamente Questo tipo di legame ionico può avvenire anche tra parti lontane tra loro Esempio di associazione quaternaria deputata al deposito e interconversione energetica - Ferritrina: 24 proteine uguali disposte per formare una sfera cava per depositare Ferro citotossico. - ATPasi mitocondriale (solo la parte mobile) permette di convertire il flusso di cariche interno/esterno del mitocondrio in energia chimica producendo ATP in questi organelli. Conclusione della lezione di oggi: se io prendo un filo di piastrine come la trasformo in una struttura più complessa? Il processo di acquisizione delle strutture di ordine superiore partendo dalla semplice sequenza amminoacidica prende il nome di FOLDING (ripiegamento). 1) folding spontaneo PDI, PRO isomerasi, inserimento di cofattori metalli (nucleazione), cofattori complessi. 2) folding assistito: Chaperoni e co-chaperoni con o senza dispendio di energia. In questi casi si aiuta la proteina ad assumere la propria struttura necessaria. Errori portano al misfolding dando vita a malattie come parkinson od alzheimer. I DIVERSI LIVELLI DI STRUTTURA AL LAVORO Primo esempio rapporto struttura-funzione è una molecola proteica chiamata collagene, una proteina fibrosa molto abbondante nel tessuto connettivo dove adempie alla connessione delle parti mobili con le La sua struttura primaria è stupida, formata pressoché dalla ripetizione solita di Glicina - Prolina o idrossiprolina - lisina o idrossilisina. Ogni tre ricomincia la ripetizione. La strutturazione del collagene richiede tre catene polipeptidiche a formare una treccia tenuta insieme dai legami H intercatena prendendo il nome di tropocollagene. La struttura del collagene non è un portento di stabilità. Il sistema tramite una modificazione post traduzionale inserisce dei legami covalenti di un peptide e cross link che le collega tutte Cosa forma questi legami trasversali? sidui di Lisina LYS. NH della lisina viene trasformato nella corrispettiva aldeide Allisina fondamentale per la sintesi di collagene. In reazione entra ossigeno + cofattore (Acido ascorbico vit.C) ed esce acqua + 7 ammoniaca. La vitamina C previene lo scorbuto, è risaputo difatti che carenze di vitamina C hanno effetti sulla biosintesi di collagene. delle reti spugnose che ci Come si fa ad ottenere una struttura così organizzata come quella appena descritta? : La storia comincia con la sintesi delle catene peptidiche sul ribosoma. Non hanno ancora finito di uscire dal ribosoma che già queste ultime vengono modificate. La prima mod idrossilisina. A cosa servono queste modificazioni post traduzionali? Servono ad uno scopo solo: attaccare a queste proteine degli zuccheri. Il collagene è una glicoproteina. A cosa servono le molecole di zucchero legate? A mantenere ad una certa distanza le fibre ed assicurare a loro una corretta idratazione (gli di zuccheri si uniscono 3 a 3 formando la tripla elica. disolfuro per chiudere la treccia. Successivamente le parti terminali vengono rimosse. Segue la maturazione del collagene con i legami intracatena ed intercatena che conferiscono rigidità al sistema. PROTEINA DI TRASPORTO PER ECCELLENZA Mioglobina ed emoglobina Trasporto O2 inter-tissutale -venoso dai polmoni verso i capillari tissutali chiamate Mioglobina MB ed Emoglobina HB. MB è una struttura polipeptidica monomerica di struttura terziaria (160 AA) a differenza di HB che presenta una struttura quaternaria composta da 2 eliche Alpha e 2 eliche Beta. Entrambe, però, hanno la caratteristica di presentare il mede : il gruppo eme. Si tratta di una struttura porfirinica (4 anelli pirrolici) ed è un composto caratterizzato da legame cooperativo con specie Metallica, il Ferro Ferroso (Fe2+). ossidazione del Ferro ferroso in quanto è esavalente cioè permette di legare sei molecole differenti nonché 4 atomi di N della porfirina, 1 His 93 prossimale Ossigeno combattono per mantenere Il gruppo eme, sia in Hb che in Mb, è inserito sacca idrofobica costituita dai sostituenti R idrofobici degli amminoacidi in quanto essendo una molecola apolare necessita di un ambiente anidro. Gli amminoacidi idrofobici formanti questa tasca anidra sono Phe e Leu. La Mioglobina MB è una proteina monomerica, costituita da una singola catena di 153 AA con struttura terziaria avvolta su sé stessa fino a formare 8 Alpha eliche. una proteina non allosterica ovvero una proteina che non presenta la caratteristica di innescare una affinità di legame a catena con le subunità affianco ad essa in quanto è una singola subunità monomerica. Lega un Ossigeno alla volta in quanto piuttosto che al rilascio. Anche a pressioni basse di Ossigeno lei lo lega molto facilmente si conseguenza la sua tendenza al rilascio nelle medesime condizioni è molto bassa. Ciò le conferisce la qualità di proteina riesca a rilasciare una sufficiente quantità di Ossigeno essa interviene. Questa sua caratteristica è spiegata molto bene nel grafico delle curve di saturazione delle due specie. Si nota subito il picco di assorbimento di Come già anticipato nella premessa il Ferro ferroso è esavalente, di conseguenza 4 legami li effettua già con i 4 N della porfirina, il quinto legame con una His 93 prossimale che aggancia e stabilizza parzialmente O2 8 ed il sesto il quale a sua volta crea un legame idrogeno con His Distale andando così a modificare la carica elettrica del Ferro e di conseguenza la sua disposizione spaziale permettendogli un Hb è composta da 4 subunità in una struttura quaternaria (ricordiamo che è possibile considerare una proteina strutturata quaternaria solamente se presenta una o più di una subunità legata . Questa struttura quaternaria comprende 2 alpha eliche e 2 Beta sheet composte quasi completamente assomigliante alla Mb. Le 4 subunità sono tenute insieme da interazioni ioniche coinvolgenti i sostituenti degli amminoacidi (R NH2 COOH) inter ed intracatena è quella idrofobica tipica di queste due proteine che permette la formazione di una sacca proteica dedita alla protezione de . avvenuto il primo legame con esso le altre, per reazione a catena, assumono la medesima affinità nei suoi confronti. A differenza della Mb questa è a tutti gli effetti una proteina di trasporto una zona in cui la sua Pressione è maggiore (polmoni) verso i capillari tissutali ove la pressione di suo facile rilascio monossido di Carbonio. Il Carbonio ha la caratteristica di legare più facilmente Questo aspetto rende irreversibile il triplo legame tra C ed O sommato etto di legame in più rispetto al C ed eme. Causa intossicamento da monossido di carbonio, Cliché. Curiosità: perché la carne se trattata con il limone imbrunisce? Perché se io protono il sostituente non avviene il legame con la mioglobina e quindi non conferisco il caratteristico colore rosso. Curiosità2: In molti salumi vengono aggiunti nitriti o nitrati per generare Ossido di azoto, che va a legarsi al prodotto che rimane appetibile. CURVA DI SATURAZIONE Vengono descritte su un grafico: Sulla Y valore che va da 0->1 (0 libera 1 legata totalmente). Sulla X un gas non ha concentrazione ma pressione). In un sistema biologico la pressione massima di ossigeno raggiungibile è 110 mmHg, valore massimo sulla nostra X. Ragioniamo sul grafico Da un primo impatto visivo possiamo dire che la Mb cresce più Su Hb possiamo notare che ha un accrescimento più Sigmoidale e quindi con un picco più ritardato. Queste due curve sono totalmente comprensibili se si hanno ben chiare le proprietà delle due proteine. La Mb m concentrazioni. Motivo per il quale anche a livello dei capillari dove la pressione è di appena 30 mmHg lei è già satura completamente e ci rimane per tutto il sistema circolatorio. Questa sua caratteristica come già 9 Hb invece che è composta da 4 subunità presenta un carattere allosterico che di conseguenza gli conferisce una bassa affinità a basse concentrazioni. Ma una volta che una subunità anche le altre assumono la stessa affinità determinando un picco massimo di saturazione a livello degli alveoli polmonari dove la pressione è di 100 mmHg. Una volta che essa, tramite il sistema circolatorio Hb La capacità di legare anche influenzata da altri fattori: Il primo è il pH del sangue. Il pH del sangue venoso è circa 7.4, quello arterioso è circa 7.6! Quello venoso è più basso perché i tessuti per degradazione del cibo producono CO2 ed H20 rilasciandole nel circolo sanguigno dando vita ad HCO3- ed H PROTEINE E CATALISI EZIMATICA Un catalizzatore è un composto chimico semplice o complesso che ha il solo scopo di reazione chimica spontanea o non spontanea. Se noi lasciassimo perché vi è . Non hanno nessun effetto sugli aspetti termodinamici della reazione, se la reazione ha un deltaG negativo sarà spostata verso i prodotti e viceversa per i reagenti indipendentemente dai catalizzatori. I catalizzatori proteici vengono chiamati Enzimi (dal greco fermento), strutture enormemente complesse che offrono una pluralità di superfici reattive che devono reagire tra loro. La struttura enzimatica è in grado di catturare una o più specie, orientarle e di consentire lo svolgimento di una reazione chimica. Quindi il primo evento è la formazione di un complesso enzima-substrato ed a fine reazione si ha un complesso enzima-prodotto. Cosa succede quando due substrati si sono legati al mio enzima nel mio sito di legame del substrato? Succede che altri residui era e propria aiutando le due molecole a reagire. rispetto ai substrati attività. Avvenuta la reazione può ricominciare con un enzima fisicamente e funzionalmente inalterato. I siti attivi degli enzimi legano substrati specifici a seconda della carica che presentano sul residuo amminoacidico nella tasca idrofobica. Ad esempio: la tripsina e la chimotripsina. Tripsina e Chimotripsina appartengono entrambe alla famiglia delle Serin-proteasi, classe di proteasi la cui loro attività è basata sulla reattività della Serina presente nella triade catalitica del sito attivo enzimatico. Il loro è un processo idrolitico del legame peptidico presente tra il gruppo amminico ed il gruppo carbossilico della proteina substrato. Come già detto sono caratterizzati da una triade catalitica comune Ser 195; His 57 ed Asp 102 tenuti insieme da legami idrogeno e vicini solo grazie alla conformazione strutturale terziaria modo casuale ma secondo un orientamento ben preciso. Tripsina e Chimotripsina le accomunano il fatto vengono secrete entrambe in forma inattiva (tripsinogeno e chimotripsinogeno) dal pancreas - in quanto tossiche anche delle differenze: La Tripsina presenta affinità per substrati Basici con preferenze per Arg e Lys. La Chimotripsina presenta affinità per substrati Idrofobici apolari con preferenze per Tyr, Trp, Phe e Leu. 10 Ciò che differenzia la preferenza per i substrati è il residuo presente sulla Serina nel sito attivo. La tripsina presenta una carica negativa sul carbossile mentre la chimotripsina presenta residuo idrofobico. Il sito di legame di un enzima non coincide ovviamente con il sito di svolgimento della reazione catalitica in quanto tutta la tr funge da base rimuovendo il protone del gruppo OH della Serina rendendola più reattiva. Ora la Serina reagirà con il Carbonio peptidico del substrato. La carica n permette la liberazione di acido carbossilico e la rottura del substrato. Come già detto la tripsina agisce in modo specifico su amminoacidi basici mentre la chimotripsina su amminoacidi idrofobici. Questi due enzimi hanno un sito catalitico molto simile basato su un residuo di serina ma un diverso sito di legame del substrato il quale deve essere specifico per ciò che vuol legare. La tripsina che deve legare basici avrà un sito di legame carico negativamente come un carbossile. SERPIN (serin-protein-inibitore). 11 Velocità di reazione enzimatica Substrato prodotto. S + E = SE (con legami non covalenti). EP = E + P La velocità di catalisi enzimatica quasi ovviamente è la velocità che ci vuole per passare dalla condizione E + S a P + E inalterato. Di conseguenza le inter-fasi che si dovranno percorrere saranno la formazione di SE e substrato. Ci interessano due tipi di velocità distinguibili come in fisica, la tempo, come la catalisi che può convertire 104 moli di substrato al secondo). La velocità di reazione invece quanto è in sintonia e rapido. La velocità di conversione ES in EP è data da Kcat la quale va moltiplicata per [ES]. La velocità di formazione ES non basta, bisogna anche considerare la concentrazione di S disponibile , nonché Kd indicata come 1/Kd. affinità che E ha per S, Attorno al 1926 due tipi stipularono due equazioni indipendentemente: EQUAZIONE DI MICHAELIS-MENTEN Dove la Vmax rapporto kcat/Km che esprime catalitica di un enzima. Km nonché la costante di michaelis menten descrive la concentrazione di substrato quando la velocità massima di reazione è a metà. 12 Cosa ci dice? 1) La velocità di una reazione enzimatica dipende dalla quantità di enzima che abbiamo presente. Se raddoppio la quantità di enzima raddoppio velocità e se la dimezzo, dimezzo di conseguenza la velocità. nella forma ES e quindi la velocità sarà quella massima possibile. Qual è il nostro enzima più furbo (migliore)? Quello che ha il rapporto tra Kcat/Kd maggiore. Raggruppa i due parametri principali: 1/Kd la capacità di catturare il substrato Le curve sui grafici descrivono la quantità di di tempo. Su X troviamo la concentrazione del substrato. La velocità iniziale di reazione è direttamente prop. alla quantità di enzima presente nel sistema. Esiste quindi una relazione lineare. La prima rilevanza è di tipo cellulare: se vi è poco enzima la reazione andrà adagio e viceversa se ce ne sarà tanta. La quantità di enzimi che secerniamo noi è regolata, lo fa solo se abbiamo mangiato. Seconda rilevanza è tecnologica: quando noi maltrattiamo uno dei nostri alimenti il trattamento termico comporta la perdita della struttura terziaria degli enzimi presenti nella materia prima. Se io misuro l mio prodotto. Se io ho poca attività ho poco enzima. 2) Enzimi con diversa Kcat o di Km hanno capacità catalitiche differenti. La cellula è in grado di modificare le proteine enzimatiche in modo da cambiare i parametri di funzionamento. Avviene per trasformazione della struttura proteica enzima. Nei sistemi biologici, che sono sistemi aperti, la velocità della reazione condiziona la natura e la concentrazione dei prodotti. Il flusso di metaboliti e quindi le macroreazioni che avvengono sono suddivise in numerosi passaggi intermedi ognuno rappresentante una reazione. Ergo, ogni reazione ha un enzima proprio con proprie caratteristiche che regoleranno la velocità di reazione. La motivazione di questa suddivisione consente di ottenere dei rimedi utili. Permette di Permette di decidere la velocità di decorso di ogni singola tappa. Cosa decide in che direzione polivalente? Lo decide la sua attività, nonché la sua velocità! Se ho un enzima poco attivo ottengo un prodotto X e Y mentre avrò carenza di CDE e dei loro derivati (metaboliti) Z,W,K. Regolatori 1) Quantità di enzima presente nella cellula dipende dalla velocità di sintesi (folding e messa in regola per il funzionamento) e la velocità della sua degradazione in caso di inutilità. 2) Concentrazione del substrato e sua localizzazione citoplasma ed il substrato sta nel mitocondrio etc. 3) 4) Altri regolatori della capacità catalitica di un enzima 1) in vitro nella cellula questo tipo di intervento esterno non è possibile. Possiamo agire su temperatura, pH, forza ionica ed agenti chelanti. 2) in vivo modificazioni post-traduzionali, modificazioni non permanenti strutturali esercitate da molecole chiamate effettrici (chiamate così perché )e spostamento del pH del sistema (il pH nei vari compartimenti di una cellula eucariota non è costate. Ci sono pH molto alcalini in alcuni compartimenti ed altri molto acidi - lisozoma 4,5 - ). pH andamento descritto come una curva a campana (lorenziana). noi chiamiamo pH ottimale per il funzionamento enzimatico, non uguale per alcuni enzimi come già detto, alcuni lavorano bene a pH basso, alcuni acido (pepsina) ed alcuni neutri (chimotripsina). Perché un enzima possa funzionare occorre che la sua conformazione si trovi in un certo stato in cui certi residui sono potenzialmente vicini e potenzialmente carichi. 13 ASN. Questi presentano determinate cariche a determinati pH. Le cariche coinvolte sono sia quelle delle anche quelle presenti sul substrato (o sui cofa . Se io scendo con il pH aumento la quantità di specie cariche positivamente, al contrario se invece alzo il pH ci saranno degli , carico negaticamente. Se io devo farlo interagire con un enzima che deve trasformarlo in qualcosa, che carica deve avere? Una carica positiva. La carica deve essere opposta! Le modificazioni post traduzionali: altra modalità per accendere o spegnere un enzima. Facciamo la proteina, le consentiamo di assumere un tipo di struttura e poi interveniamo sulla proteina una volta resa definitiva. nostre cellule pancreatiche producono tripsina e chimotripsina e sono proteasi pancreatiche, come faccio a far sì che queste proteine non si mangino le proteine cellulari? (Tripsina e chimotripsina auto-digerirebbero le proteine pancreatiche se non sintetizzate come tripsinogeno e chimo-tripsinogeno). Queste vengono prodotte come precursori, inattivi, avendo un pezzettino di sequenza in più, chiamati zimogeni, precursore più attivo nelle nostre cellule. Questo zimogeno viene rilasciato al di fuori delle cellule del pancreas ed entra nel lume intestina , degli enzimi rimuovono la porzione, per cui il tripsinogeno si trasforma in tripsina. (Questo tipo di conversione ha un aspetto affascinante perché una volta che ho cominciato a fare questo giochino il processo diventa autocatalitico. Vuol dire che se io genero una molecola di tripsina questa molecola andrà a funzionare da enzima utile alla generazione di tripsina stessa, auto-catalizzando la sua sintesi). La tripsina è protagonista di altre attivazioni proteiche: attiva anche il chimotripsinogeno che viene convertito in una forma particolare di chimotripsina chiamata pigrego-chimotripsina. Questo enzima proteolitico lavora solamente su sé stesso, sto scemo di guerra: Prende sé stesso e trasforma la sua struttura nella forma definitiva della alphaparte bassa (sotto lo stomaco) del nostro tratto digerente. pepsina enzimogeno. La pepsina lavora a pH 2 e nelle cellule che la producono il pH è 7. Allora lo stomaco ha sulla sua parete interna due tipi di cellule piuttosto rare che producono il pepsinogeno e cellule parietali che secernono acido cloridrico nel tratto basso del tratto digerente. Impiego di effettori Possono essere inibitori od effettori allosterici. Gli inibitori sono molecole che possono avere solamente inibizione competitiva. proteina non permettendone la trasformazione. Può accadere, nel caso io avessi troppo prodotto, un caso di controllo a retroazione o a feedback che consiste in: se sto producendo troppa specie chimica, proprio quella zima stesso. Caso più complesso: effettori allosterici. In questo caso abbiamo la presenza di enzimi allosterici che presentano un sito attivo di legame per il substrato ed 14 effettori può avvenire seguendo un modello sequenziale o simultaneo. attivo non facendo riconoscere più il substrato. Nel secondo può legarsi contemporaneamente l rallentandone/velocizzandone la catalisi. In caso di sua assenza ovviamente non avverrà alcun cambiamento sul processo catalitico. Dal grafico notiamo che la curva in viola è il funzionamento 15 viene stimolato dalla presenza di ATP ed inibito dal CTP. substrato mentre effettori negativi la peggiorano. UTILIZZO DI ENZIMI NELLE PRODUZIONI ALIMENTARI finalità produttiva Idrolasi - latte HD - idrolisi polimeri (amido e proteine) I formaggi presamici non esisterebbero se non ci fosse un enzima che tagli in un punto preciso la caseina del formaggio. Tutto il pane prima di andare in forno è stato trattato con enzima per accorciare i tempi di lievitazione. Il saccharomyces cervisae funziona a maltosio, se noi effettuiamo una predigestione accorciamo i tempi. - aromi (sintesi e rilascio) - interesterificazione Olio di palma burro di cacao Isomerasi Conversione glucosio-fruttosio con 50% di resa. Si ottiene una miscela di 50 glucosio e 50 fruttosio dopo una reazione di isomerizzazione e venduto commercialmente come isomerosio vantaggio è che a differenza dello zucchero non cristallizza rendendola ideale per fare tante cose come bibite e gelati. Ossidoreduttasi alcuni alimenti come il vino. UTILIZZO DI ENZIMI NELLE PRODUZIONI ALIMENTARI finalità analitica e marcatori di processo - misure di concentrazione di una specifica specie chimica - misure cinetiche della concentrazione in un enzima, marcatori di processo Per affrontare questo argomento preannunciamo che gli enzimi sono dotati di due caratteristiche fondamentali: 1) Stereoselettività galattosio mentre sul glucosio si (ricordiamo la piccola differenza tra glucosio e galattosio). Così facendo possiamo analizzare quantitativamente uno dei due inserendo enzimi nel sistema. 2) Regioselettività Attacca in una posizione specifica del substrato. - MISURE DI CONCENTRAZIONE DI UNA SPECIFICA SPECIE CHIMICA DOSAGGIO DEL GLUCOSIO Sfruttamento del concetto di regio/stereoselettività. il Glucosio con un enzima chiamato Esochinasi che riesce ad attaccare al Glucosio un residuo Fosfato. Prendo un altro enzima che utilizzando un cofattore, prende il glucosio 66 fosfogluconico. Tutti quanti sono incolori però c cofattore che io uso ha un colore diverso a seconda che sia ossidato o ridotto. Quando io faccio queste reazioni una mole di glucosio mi forma una mole di questo cofattore ridotto e così posso misurarlo. Grazie alla specificità degli enzimi solamente il glucosio può trasformarsi in questo cofattore. ANALISI DI UN SUCCO DI FRUTTA Dosaggio sequenziale di Glucosio, fruttosio e saccarosio nello stesso campione: Invertasi, isomerasi e G6Pdh. 16 - 17 GLI ENZIMI SONO MARCATORI DI PROCESSO Un alimento può essere trattato con uno specifico processo (es. la pastorizzazione del latte) lungo la sua produzione. Durante questo processo posso attivare o disattivare degli enzimi, questo fattore mi permette di marcare il processo suggerendomi se è stato effettuato correttamente o scorrettamente. La stabilità di un enzima e la sua attività possono essere compromessi irreversibilmente da agenti denaturanti chimici o fisici. AGENTI DENATURANTI Chimici pH Caotropi Detergenti Metalli pesanti Ossidanti Fisici denaturazione proteica irreversibile perdita struttura perdita funzionalità Temperatura sulla proteina la principale forza che le permette di mantenere la sua struttura. Le molecole si agitano e viene alterata la struttura organizzata denaturando la conformazione proteica. Shear forces Radiazioni ionizzanti Esempio PARANITROALANINA NITROALANINA La tripsina trasf. la paranitroalanina in nitroalanina tagliandone i legami. La nitroalanina forma dei doppi legami alternati in struttura, tipici dei composti colorati. Se il mio enzima tripsina funziona vedrò formarsi del colore giallo intenso in soluzione. Più più giallo si forma. Misura della stabilità termica di un enzima 18 DECADIMENTO ENZIMATICO Il decadimento enzimatico dipende da due fattori: TEMPO (più sta lì più muore) Figura 1- Figura 2 - La rappresentazione semilogaritmica delle cinetiche a varie TRIGLICERIDI La struttura base dei trigliceridi è il Glicerolo al quale, con (Vengono anche chiamati tri acil glicerali acido carbossilico con X al posto di un OH). I tre acidi grassi possono essere uguali o differenti e la loro catena carboniosa varia da 4 a 28 atomi di carbonio (le più comuni lunghezze sono di 17/19). Per la presenza di queste lunghe catene carboniose e per la loro geometria sono molecole apolari e quindi idrofobe. Sono gli AG a conferire ai trigliceridi e quindi agli alimenti che li contengono le loro caratteristiche organolettiche. Per questa distinzione differiamo gli AG in due categorie: AG saturi ed insaturi. e sono esenti da doppi legami. Ciò permette loro di organizzarsi con un numero maggiore di unità per volume permettendo uno stato solido a temperatura ambiente. I prodotti alimentari presentano differenti , ad ogni modo basse concentrazioni attivano un certo tipo di sensori Gli acidi grassi insaturi sono presenti principalmente nei grassi vegetali e presentano legami insaturi. Questo doppio legame con isomeria cis tra i carboni non permette una disposizione di numerose unità per volume così presentandosi con stato liquido a temperatura ambiente. I Trigliceridi hanno origine esogena ed endogena se vengono rispettivamente assunti con la dieta e se sintetizzati partendo da AcetilCoA e glicerolo 3 fosfato. Il glicerolo proviene dalla digestione dei carboidrati e gli AG dai grassi. Vengono metabolizzati dalla lipasi per via di un processo lipasico che attacca il legame etere rendendo disponibili glicerolo ed acidi grassi. Sono il principale contenuto dei chilomicroni (assieme al colesterolo) i quali assorbono i trigliceridi a livello intestinale per portarli al fegato. FOSFOLIPIDI R In questi composti il Glicerolo è legato a due acidi grassi ed un gruppo fosfato a sua volta legato ad un sostituente. Il gruppo fosfato forma un legame estere molecole anfifiliche (o anfipatiche) quindi presentano una sezione polare, la testa-fosfato, ed una permette loro di disporsi, in ambiente acquoso, in mood membrana cellulare. Le cariche di questi composti sono modulabili così permettendo una vasta possibilità di combinazioni con altre molecole del sistema. 19 La natura ha trovato dei sistemi per rimuovere e neutralizzare la carica del fosfato. Il fosfato può esterificare altre specie molecolari. Cambiando il sostituente R si ottengono molecole diverse con proprietà diverse. Acido FOSFATIDICO FOSFATILDIL-ETANOLAMINA FOSFATIDIL-COLINA FOSFATIDIL-SERINA FOSFATIDIL-NOSITOLO Precursore di tutti i fosfolipidi Si tratta di uno dei più importanti componenti delle membrane biologiche. In particolare, si tratta del fosfolipide più abbondante sul foglietto esterno della membrana plasmatica. Principale componente della Lecitina. importante componente della membrana plasmatica, che svolge un ruolo chiave nella segnalazione del ciclo cellulare, specificamente in relazione all'apoptosi. Segnalatore cellulare. SFINGOLIPIDI Sono composti che presentano come struttura portante una molecola di Sfingosina legata ad un acido grasso ed un sostituente. A seconda del sostituente si ottengono molecole differenti con funzioni differenti: H Ceramide Fosfocolina Sfingomielina Glucosio Glicolipide neutro Il Glicolipide neutro assieme al Lattosilceramide e Ganglioside compongono la famiglia dei Glico-sfingolipidi aspetto possiamo dire che la funzione di questi composti è il riconoscimento molecolare ed in parte anche strutturale in quanto li troviamo sulla membrana cellulare. Sono molecole polari di conseguenza le troveremo con la loro porzione idrofila orientata verso il solvente. GLICOLIPIDI acetalico con un glucide e con un legame estere un AG. Sono molecole anfifiliche con porzione polare costituita dalla porzione glucidica che può differirsi per complessità da glicolipide a glicolipide. Questa variabilità permette una pluralità di combinazioni ed un ampio svolgimento del suo ruolo di riconoscimento cellulare con numerose molecole. Si trovano sulla membrana cellulare con la porzione glucidica affacciata 20 LIPIDI NON SAPONIFICABILI Steroli Sono derivati dello sterolo al quale - al carbonio 17 - è stata addizionata una catena ramificata. Sono molecole anfifiliche e per questo si organizzano in una struttura micellare in solventi polari mentre sono solubili in solventi organici. La molecola è apolare. Per questo possiamo definirli come molecole anfifiliche ma non troppo. La loro provenienza è sia vegetale come fitosteroli sia animale come zoosteroli. Di questi ultimi ne fa parte il più conosciuto nonché il colesterolo. Il colesterolo è una molecola composta da 27 atomi di carbonio ed anfifilica in quanto composta da una testina polare ed una coda apolare, per questo assume la solita renderlo idrosolubile, per questo il suo trasporto ematico è unicamente in funzione di lipoproteine (Chilomicroni, VLDL, LDL ed HDL). Questa piccola polarità può essere completamente annullata previa esterificazione con acido grasso. Il trasporto tramite lipoproteine prevede il traporto sia di colesterolo non esterificato, che si dispone ai lati della lipoproteina, sia di col esterificato con acido grasso e successivamente trasportato da LDL. La circolazione ematica del colesterolo la tratteremo dopo. La funzione del colesterolo è unicamente fisiologica in quanto la sua rigidità strutturale conferisce lo stesso carattere alla membrana cellulare. Cere (generalmente acido grasso) ed un alcolo a catena lunga per via di un legame estere. INTERAZIONE PROTEINE LIPIDI MEMBRANA CELLULARE EUCARIOTA Il plasmalemma è un doppio strato fosfolipidico con annesse molecole quali glicolipidi, sfingolipidi, proteine e glicoproteine. In questo paragrafo trattiamo le proteine associate alla membrana plasmatica. Prima di cominciare questo argomento si ossono effettuare movimenti diffusione. La diffusione trasversale prevede un nome di flip-flop. Quella laterale, invece, è la più rapida e plausibile e prevede una traslazione dei fosfolipidi. Questo movimento dei fosfolipidi permette di comprendere il concetto di mosaico fluido nonché la possibilità di interazione tra queste molecole tra di loro. Compiti delle proteine di membrana: enzimi e regolatori: catalizzano le reazioni chimiche; 21 trasportatori di molecole attraverso la membrana molecole di adesione: mantengono la forma delle cellule e formano le giunzioni cellulari; recettori: riconoscono le molecole segnale TIPOLOGIE DI PROTEINE DI MEMBRANA INTEGRALI Attraversano integralmente o parzialmente ma comunque internamente il plasmalemma. Sono riversate parzialmente con una testa idrofilica citoplasmatico. Generalmente la testa idrofilica è un glicoside e svolge la funzione di riconoscimento molecolare, comunicazione e stabilizzazione della membrana (ricordiamo il concetto di mosaico fluido). La porzione idrofobici ed alcuni di essi si dispongono per formare una PERIFERICHE -membrana ma affacciano su un solo lato di essa, che sia esterno od interno a seconda della loro funzione. Possono effettuare legami di tipo: 1) ELETTROSTATICI con le teste idrofiliche dei fosfolipidi 2) IDROGENO sempre con le teste idrofiliche 3) INTERAZIONE CON PROTEINE INTEGRALI tramite legame covalente 4) LEGAME COVALENTE con A.G del colesterolo intra-membrana come la glicina/apolari possono effettuare questo tipo di interazione strutturale Ancorati ai fosfolipidi tramite legami covalenti. TRASPORTO PROTEICO NON MEDIATO DIFFUSIONE MEDIATO Per Gas e molecole liposolubili di piccole dimensioni. Non prevede trasportatori specifici per andare contro gradiente di concentrazione. La Svolto da proteine altamente specifiche che possono effettuare un trasporto attivo o passivo. - PASSIVO secondo gradiente di concentrazione, no ATP specifico per il Glucosio. - ATTIVO contro gradiente di concentrazione, sì ATP per ioni Na+. Oltre a questi tipi distinguiamo il mediato in: 1) Uniporto trasporto di una sola molecola 2) Sinporto Una molecola ma solo accompagnata 3) Antiporto Uno entra ed uno esce Esempio: Il glucosio entra nelle cellule intestinali sol se accompagnato da ione Sodio Na+, sinporto. In seguito entra nel circolo ematico in uniporto. E il Sodio rimasto nelle cellule intestinali per antiporto dalle pompe NaK viene espulso per far entrare K+. 22 METABOLISMO COLESTEROLO Il colesterolo esogeno (libero ed esterificato) il libero anfipatico viene direttamente assorbito dalle cellule intestinali. Quello esterificato deve essere micellato dai Sali biliari i quali successivamente rilasciano il ocita. dai Sali biliari, unica via per farli passare CHILOMICRONI. Questi vanno dal dotto linfatico a quello ematico. Ne trigliceridi scindendoli così i chilomicroni impoveriti (rimanenze) vanno al fegato e vengono scissi nei loro componenti che rimangono liberi nel fegato. Il fegato sintetizza una nuova classe di lipoproteine chiamate VLDL composte con più colesterolo e meno trigliceridi rispetto ai chilomicroni. Riemesse nel flusso ematico subiscono nuovamente lipasi lipoproteica. Scambi con le HDL già presenti nel circolo ematico dove cedono colesterolo esterificato a queste e sempre queste lo scambiano con i trigliceridi, così impoverendosi sempre di più di trigliceridi. Si forma una classe intermedia chiamata IDL e successivamente sempre per scambi con HDL prendono ancora più colesterolo e perdono ancora più trigliceridi. Si formano così le LDL. Queste VUOTE. Queste sono dette spazzine e vanno in giro. Grazie al riconoscimento delle apoE prendono il colesterolo in eccesso e lo riportano al fegato o lo scambiano con altre VLDL. 23