Xylella fastidiosa Non presente in Sicilia ma a rischio introduzione, arrivato in italia, si è manifestata in Puglia e quindi ad oggi si cerca di limitare la diffusione, è arrivato tramite materiale di propagazione infetto, ipotizzando la trasmissione tramite piante di caffè importate in Italia (talee). Della xylella si conoscono diverse subspescie (fastidiosa, multilplex ma anche pauca, sandyi, tashke e morus). È uno dei batteri vascolari più polifagi, segnalato su circa 600 specie, solitamente risulta dare la medesima sindrome, data dall’occlusione dei vasi xilematici, determinando un disturbo nella traslocazione della linfa grezza (acqua ed elementi nutritivi). In Puglia è arrivata la subspecie pauca, naturalmente rientra nella lista A2 EPPO, poiché presente in Europa. A secondo delle zone, la disposizione delle sottospecie è differente su tutte le zone coinvolte. Si trasmette tramite insetti vettori che si nutrono di linfa grezza quindi xilemomizi ed in particolare emitteri auchenorrinchi (cicadellidi, sputacchine). La localizzazione nel vettore è presente solo nelle parti di cibario e pre-cibario, quindi viene eliminato tramite muta e non presenta una fase latente, sopravvivenza ecc. In Italia è stata trasportata dal vettore Philaenus spumarius (sputacchina) presentando il disseccamento degli olivi, il punto chiave è che questo vettore che normalmente veniva ignorato diventa vettore attivo e quindi pericoloso dal nostro punto di vista. I danni sono dati dal disseccamento derivante dal blocco della traslocazione della linfa grezza. L’attività è rappresentata dalla moltiplicazione nei vasi xilematici del batterio che occlude il tratto per formazione di mucillagini, mentre la pianta produce le tille o gomme, (strutture di resistenza) e quindi ulteriori occlusioni. È un batterio polifago , e la maggioranza delle specie infettate si comporta da latente quindi non presenta i sintomi, solitamente i sintomi si hanno quando c’è una grande concentrazione del batterio. In italia il ceppo presente è definito CoDiRO, individuato inizialmente su piante secolari di olivo in puglia, appartenente alla sottospecie pauca, provoca il Disseccamento Rapido dell’olivo (CoDiRO), in quel caso è stata introdotta una fascia tampone dove le zone limitrofe alle infezioni dovevano essere controllate, anche in assenza di sintomi venivano controllate (ed eventualmente eradicate se asintomatica ma in realtà infetta), e non era possibile movimentare piante di olivo, mentre nelle zone infette è stata attuata la completa eradicazione che ha limitato la diffusione efficacemente. Fino al 2014 l’Europa è libera da xylella (tranne due intercettazioni in Francia), successivamente in Italia si presenta, come anche in Francia, spagna e Turchia. Ad oggi è presente solo in Italia in quanto le altre zone compromesse sono riuscite ad eradicare. Ma come si muove il patogeno? Viene introdotto tramite porzioni vegetali (piantine, talee ecc.) L’eppo ha istituito un protocollo diagnostico, molto complesso che prevede più test diagnostici, soprattutto negli areali dove non è presente, considerando anche l’analisi dei vettori per verificare un’eventuale trasmissione. Un problema nel controllo della diffusione si basa su delle tecniche diagnostiche rapidi ed efficaci Il rischio di diffusione in Sicilia è medio, poiché abbiamo il vettore (spumarius), abbiamo tutti gli ospiti (mandorlo olivo ecc.), e le condizioni climatiche sono favorevoli. Molto importante è la fascia climatica favorevole se questo dovesse arrivare, in quanto il vettore rallenta la propria attività con le basse temperature, da noi quasi inesistenti.