ATTO PENITENZIALE Oggi Gesù chiama i Dodici per la predicazione urgente di conversione. Mentre prepariamo per questa santa messa, ricordiamo i momenti nella nostra vita quando non abbiamo preso la chiamata di Gesù per continuare la Sua missione , e chiediamogli la sua misericordia: Signore Gesù, tu chiami tutti i popoli a repentirsi: Signore, pietà. Cristo Gesù, tu continui la tua missione di salvezza attraverso i tuoi discepoli: Cristo, pietà. Signore Gesù, tu mostri la tua misericordia a coloro che si convertono verso di te: Signore, pietà. -----+----OMELIA Siamo abituati alle chiamate quotidiane. Il nostro direttore ci chiama per un lavoro urgente o per un buon salario. Il nostro vescovo ci chiama per farci il parocco di una parocchia. Il governo ci chiama per prendere il vaccino. Non si può ignorare queste chiamate, perché portano una grande importanza e può farci occupati. Di solito, la loro urgenza è già il messaggio: qualcosa sta succedendo. Quindi, oggi che cosa urgente succede quando Gesù chiamò i Dodici? La cosa urgente che sta accadendosi nel vangelo è la salvazione del mondo. La cosa urgente è la chiamata alla conversione. La cosa urgente è la guarigione dell'umanità. Gesù chiamò i Dodici allora ma anche noi per questa cosa urgente. Noi non possiamo fare niente che accettare la chiamata di Gesù. La sua chiamata è urgente perché la missione che Gesù ci affida è anche urgente. -1- Quindi la Parola di Dio oggi ci pone due sfide a proposito della chiamata di Dio: - Per primo, noi dobbiamo ascoltare e rispondere positivamente alla chiamata di Dio. Così, i Dodici hanno accettato la chiamata di Gesù anche se fossero soltanto gli uomini incapaci e deboli. Così, il profeta Amos ha accettato la chiamata di Dio anche se fosse soltanto un agricoltore normale. La ragione per questa nostra accettazione come loro è che Dio ci ha chiamati per nome come Paolo lo ha affermato nella sua lettera agli Efesini. - Per secondo, noi dobbiamo rispondere alla chiamata di Dio come una chiamata urgente. Così, a causa dell'urgenza del vangelo, Gesù non ha permesso i Dodici di portare con loro le cose non necessarie che possono rendere lenta la proclamazione. Così, Amos ha risposto con urgenza la sua profezia anche al prezzo dell'odio degli altri. Non dobbiamo preoccuparci di nessuna mancanza di preparazione a causa di quest'urgenza perché come san Paolo ha affermato nella lettera agli Efesini: Dio ci ha preparato tutto. Ascoltiamoci le parole di Gesù nel vangelo di oggi, ascoltiamoci l'angoscia dei nostri fratelli che hanno bisogno della nostra cura e consolazione del vangelo, ascoltiamo la necessità delle nostre sorelle che hanno bisogno del nostro aiuto affinché possano crescersi nella fede. Possiamo rispondere a queste parole urgenti di Gesù soltanto quando le rispondiamo senza calcolare il nostro costo personale neanche la nostra sicurezza. Possiamo risponedere bene a queste parole urgenti di Gesù se cerchiamo di ascoltare attentamente nella nostra quotidianità e di mettere subito l'insegnamento di Gesù nella nostra vita. Siamo pronti? -2-