PROTEINE e ALTRE MOLECOLE DA RICORDARE PER L’ESAME Di seguito sono state riportate tutte le proteine e le molecole di interesse ai fini di un buon esito dell'esame di BMC del c.d.l. di Medicina e Chirugia presso la Federico II. Abbiamo aggiornato il file delle malattie già presente nel drive di Biologia all'a.a. 2014-2015 cercando di integrare il libro di testo (Alberts V ed.) e le lezioni (prevalentemente dei prof. Zambrano per molecolare e Garbi per cellulare). La divisione per capitoli e piccoli paragrafi cerca, più o meno, di seguire quella del libro, al fine di facilitare lo studio, inoltre consigliamo di usare il file congiuntamente alle immagini del libro, nella gran parte dei casi fondamentali per capire come si rapportino tra loro le diverse proteine. Qualora notiate degli errori o delle mancanze, contattateci. Gianluigi Comparone e Federica Di Gennaro Capitolo 4-5 DNA: COMPATTAMENTO, REPLICAZIONE e RIPARO DEI DANNI. • Compattamento istoni H2A H2B H3 H4: piccole proteine basiche che formano un ottamero che costituisce il nucleo proteico attorno a cui si avvolge in senso sinistrorso il DNA per 1,7 giri formando 142 legami a H (nucleosoma); interagiscono con la carica negativa del DNA; presentano un dominio “ripiegamento istonico” comune formato da 3 α eliche unite da due anse e una coda N-term utile per l’ulteriore compattamento istone H1: linker, si lega ai nucleosomi, è essenziale per il compattamento in una fibra di cromatina (30nm) HAT: acetil transferasi, aggiunge gruppi acetile a specifiche lisine degli istoni HDAC: deacetilasi, rimuove gruppi acetile sulle lisine degli istoni metil transferasi: aggiunge gruppi metile alle lisine o alle arginine degli istoni Sir: bloccano l'accesso delle istoni-acetilasi sulla cromatina • Replicazione DNA polimerasi: catalizza la sintesi di DNA (cambiamento favorevole in energia libera!!) per aggiunta di un deossiribonucleotide trifosfato all’estremità 3’ di una catena polinucleotidica (primer) appaiata al filamento stampo (direzione 5’-3’); possiede un sito esonucleolitico 3’-5’ per la correzione delle basi mal appaiate. DNA polimerasi α Non presenta sito di correzione. DNA polimerasi β Interviene nell'escissione delle basi, quella di correzione, poco processiva poichè deve inserire un solo nucleotide. DNA polimerasi γ DNA polimerasi mitocondriale. DNA polimerasi δ Replicasi, molto processiva. DNA polimerasi ε Replicasi, molto processiva. DNA primasi: sintetizza RNA primer sul filamento ritardato che vengono poi rimossi e sostituiti da DNA; costituisce il primosoma con la DNA elicasi DNA elicasi: idrolizza ATP per spingersi lungo la doppia elica e aprirla RNAsi H: enzima di riparazione, riconosce i primer sul segmento ritardato e li frammenta, elimina i ribonucleotidi, tranne l'ultimo. Fen1: elimina l'ultimo ribonucleotide del primer e un piccolo tratto del DNA. DNA ligasi: grazie all’idrolisi di ATP unisce tra loro 2 frammenti di Okazaki dopo la rimozione dei primer SSB: impediscono ai filamenti singoli di DNA di formare strutture secondarie a forcina Pinza proteica: (pinzaβ procarioti, PCNA eucarioti)lega la polimerasi al DNA, il suo assemblaggio richiede idrolisi di ATP da parte del “caricatore” della pinza Topoisomerasi: nucleasi reversibile che si attacca covalentemente, tramite il proprio residuo di tirosina, ad un’ossatura fosfato di DNA, rompendo così un legame fosfodiestere in un filamento per far diminuire la tensione torsionale (ad ogni 10 coppie di basi replicate corrisponde un giro completo dell’elica parentale!) -tipo I: produce un nick la cui ricucitura è rapida e non richiede apporto di energia perché il legame della topoisomerasi a un fosfato del DNA mantiene intatta l’energia del legame tagliato; hanno tirosina nel sito attivo (inibitore >camptotecina) -tipo II: produce un DSB legandosi a siti sui cromosomi in cui le doppie eliche si incrociano (inibitore-> etoposide) Telomerasi: replica le estremità dei cromosomi (telomeri: GGGTTA) e li allunga in direzione 5’!3’ usando come stampo un segmento di RNA che è parte integrante dell’enzima stesso, fa così in modo che ci sia spazio per sintetizzare l’ultimo frammento di Okazaki; sfrutta l’idrolisi di ATP; è bersaglio dei farmaci antiproliferativi. CAF: fattori di assemblaggio della cromatina, dopo la replicazione “impacchettano” il DNA con gli istoni ( aggiunge tetrametri di H3-H4 ). NAP: fattori di assemblaggio della cromatina, dopo la replicazione “impacchettano” il DNA con gli istoni ( aggiunge dimeri H2A-H2B ). SeqA: proteina inibitrice, blocca le origini di replicazione NON metilate. • RIPARAZIONE delle basi male appaiate diretta dal filamento MutS: si lega a una coppia di basi mal appaiate MutL: sonda il DNA vicino alla ricerca di un nick (indice di nuova sintesi), dopodiché avvia la degradazione del filamento fino all’accoppiamento sbagliato, una esonucleasi che degrada DNA: elimina l'errore e genera il complesso innescostampo. MutH (batteri) : produce un nick su una sequenza GATC non ancora metilata in A dalla metilasi dam (e quindi neo sintetizzata) ed avvia gli altri 2 enzimi di riparazione • RIPARAZIONE del danno al DNA DNA glicosilasi: sonda il DNA e rompe i legami N-glicosidici; catalizza la rimozione idrolitica della basi (escissione delle basi in seguito a deaminazione o depuri nazione) AP endonucleasi: taglia l'ossatura fosfodiestere dopo aver riconosciuto uno zucchero deossiribosio privato della base dalla glicosidasi Risposta SOS: blocco della replicazione causato da un danno al DNA, induce un aumento della trascrizione dei geni di riparazione Fosfodiesterasi: rimuove il residuo. • NON HOMOLOGUS END JOINING (solo negli eucarioti) Ku70 e Ku80: eterodimero che afferra le estremità del cromosoma rotto, fa parte del complesso DNA PK e si attiva mediante autofosforilazione. • RICOMBINAZIONE OMOLOGA (solo con disponibilità di zone ad alta omologia) Spo11: (nella meiosi) taglia entrambi i filamenti dei cromosomi ricombinanti Mre11:(nella meiosi) attività esonucleasica, taglia i filamenti, stacca Spo11 e lascia esposta l'estremità 3' Rec-BCD (procarioti) MRX (eucarioti): attività elicasica ed esonucleasica, degradano il filamento 5' al punto di rottura RecA (procarioti) Rad51 (eucarioti; guidato da BRCA-2) --> ATPasi, promuovono invasione dei filamenti , scansionano DNA cercando regioni omologhe, catalizzano la formazione di sinapsi tra una doppia elica e una regione omologa a singolo filamento (tripla elica=giunzione di Hollyday). Una volta trovata la regione di omologia RecA cambia conformazione (idrolisi di ATP), si stacca e permette che avvenga la polimerizzazione del DNA ad opera di una polimerasi. Rad52: spostano proteine che legano il singolo filamento e che impediscono il legame con Rad51. RuvA : lega la giunzione di Hollyday e ne favorisce la migrazione, permette l'aggancio di RuvB. RuvB : attività elicasica, allontana la doppia giunzione assemblandosi con RuvB. RuvC : attività endonucleasica, risolve la giunzione con 2 tagli (saldati da DNAligasi), a seconda della risoluzione può o meno avvenire il crossino over. • Correzione di DIMERI di PIRIMIDINE XPA e XPC: sensori del danno. RPA: lega il filamento. XPB e XPD: subunita di TF2H, elicasi. XPF e XPG: nucleasi di escissione, taglia 22 nucleotidi a monte e 5 a valle. Capitolo 6 TRASCRIZIONE, TRADUZIONE, RIPIEGAMENTO e RISPOSTA A UP (unfolded protein) RNA polimerasi: catalizza la formazione di legami fosfodiesterei tra i nucleotidi in direzione 5’!3’; necessita di TBP per interagire col DNA, presenta ioni Mg2+ per stabilizzare legami e gruppo uscente. RNA polimerasi proc. due 2ubunità alfa, una beta (centro catalitico), beta1 e sigma --> riconosce promotore (comune sigma70) RNA polimerasi RNA polimerasi I trascrive per rRNA; attività esonucleasica RNA polimerasi II trascrive geni per proteine, snoRNA , snRNA, miRNA; estremità C-term CTD la cui fosforilazione determina il rilascio dai TF (senza i quali non può iniziare la trascrizione) RNA polimerasi III trascrive geni di tRNA, rRNA , snRNA; viene trascritto anche promotore • Inizio trascrizione TFIID : riconosce il promotore (ha 1 subunità TBP=TATA (sequenza del promotore 25 nucleotidi a monte dell’inizio) binding protein, e 11 TAF!regolanoTBP); guida l’attacco di TFIIB provocando una distorsione nel DNA, ovvero un punto fisico di riferimento. TFIIB : posiziona la polimerasi in modo corretto, si lega a BRE (B responsive element) TFIIF : stabilizza polimerasi nell'associazione con TFIID (a livello di TBP) e TFIIB, inoltre attrae TFIIE e TFIIH. TFIIE : proteina ancillare per TFIIH TFIIH: attività elicasica (dipendente da ATP), fosforila serina 5 di CTD con dominio chinasico, provocando il distacco della RNA polimerasi dal DNA. TBP : interazione con TATA BOX, cambio conformazione DNA , contiene residui di fenilalanina che perturbano le interazioni idrofobiche del DNA; lega il DNA nel solco minore. DNA girasi: nei batteri idrolizza ATP per creare superavvolgimenti negativi di DNA (apertura energeticamente favorevole). • PoliAdenilazione SWI/SNF :complesso rimodellamento cromatina che leggono il particolare codice istonico impresso ( acetilazione delle lisine ) CstF e CPSF: tagliano l'estr 3' dell'mRNA in formazione, viaggiano sulla coda della polimerasi II ( CtsF lega sequenze ricche di GU alla destra del sito di taglio caratterizzato da CA e CPSF esamero AAUAAA alla sinistra di CA), vengono trasferite sull'mRNA e richiamano proteine. Poli-A-polimerasi: poliadenilazione dell'extr 3' del mRNA (circa 200A!), riconosciuta è stabilizzata da PABP. • Aggiunta del CAP (cotrascrizionale) in 3 reazioni CAP: nucleotide guanilico modificato (7-metil-guanosina) 1) fosfatasi che elimina il fosfato all’estremità 5’, rendendola DIfosfato; 2) guanil trasferasi che aggiunge un GMP per idrolisi del GTP con legame 5’-5’, in modo tale da proteggerla da eventuali esonucleasi; 3) metil trasferasi che aggiunge gruppo metilico alla guanina in posizione 7’ CBC : CAP binding complex, aiuta la corretta esportazione dell'mRNA • SPLICING: due reazioni di trans-esterificazioni (una nelle snRNP, un'altra tra snRNP e mRNA) rimuovono un introne come un cappio, eseguito da RNA e non da proteine. snRNP: (snRNA + subunità proteiche), legano 3 siti specifici: il sito di splicing 3', sito di splicing 5' e sito di ramificazione. -U1 (sostituita da U6): si lega all'esone 5' BBP e U2AF: riconoscono il sito di biforcazione, favoriscono il legame di U2 al punto di ramificazione -U4•U6/U5 :formano lo spliceosoma mentre l’mRNA esce dalla polimerasi II, giustappone il sito di splicing con il punto del sito di ramificazione (A), I trans-esterificazione che crea il sito attivo. -U5: avvicina giunzioni di splicing 5’ e 3', II trans-esterificazione che spezza il legame tra U4 e U6 in modo tale che U6 possa andare a spostare U1 dal sito di splicing 5'. EJC : complesso della giunzione degli esoni (controllo splicing) SR: serine rich ( ricche di serine e arginine ) che discriminano sequenze esoniche da quelle introni che legandosi a sequenze dell’RNA degli esoni chiamate “enhancer di splicing” aiutando a guidare le snRNP ai confini introni-esoni hnRNP:marcano gli introni escissi per ritenzione nel nucleo e distruzione.Si legano a introni compattandoli in strutture più maneggevoli • Traduzione amminoacil-tRNA-sintetasi: adattatore, lega covalentemente l'a.a. all'estremità 3'e lo attacca al tRNA (creando amminoacil-tRNA) tramite idrolisi di ATP dopo averlo attivato per aggiunta di AMP, tra tRNA e aa. eIF2 : fattore d'inizio della traduzione, attività GTPasica, lega l'inizio assieme al tRNA per AUG. Nei procarioti il fattore di inizio è determinato dalla seq. Shine-Delgarno. eIF4E: lega il CAP al 5’ dell’mRNA eIF4G: interagisce con le proteine che legano il poli-A al 3’ EF-Tu (procarioti) EF-1 (eucarioti) : fattore d'allungamento, legato a GTP trasporta a.acil-tRNA sul sito A dei ribosomi, creando 2 ritardi per un ulteriore controllo (idrolisi di GTP e cambio conformazionale dopo dissociazione), attività GTPasica, l'appaiamento corretto dipende dalla forza e dal numero di legami ad H che si instaurano. EF-G (procarioti) EF-2 (eucarioti): fattore di movimento, GTPasi, promuove il movimento della subunità maggiore del ribosoma facendo avanzare il ciclo di un intero codone, idrolizzando GTP agiscono da elicasi. peptidil-transferasi : catalizza la formazione del legame peptidico, tra due aa. eRF1: fattore di rilascio della traduzione, richiamato da stop (UGA,UAG,UAA), catalizza l’aggiunta di acqua, opera con meccanismi di mimetismo molecolare in quanto è strutturalmente simile a tRNA carichi. Upf : scatenano degradazione mediata da mRNA nonsenso, legano gli EJC quando presenti prima di una sequenza STOP, in tal caso si tratta di un'aberrazione. • Ripiegamento post traduzionale Hsp 60: chaperonina, idrolizza ATP e utilizza un cappuccio ( GroES nei batteri ) per catalizzare il ripiegamento delle proteine confinandole in una “camera di isolamento” ; (GroEL nei batteri, TCP-1 nel citosol, hsp60 nei mitocondri) Hsp 70: chaperonina, idrolizza ATP per legarsi, con l’aiuto di hsp40, a proteine mal ripiegate appena escono dal ribosoma; aiuta il folding mediante cicli di attacco e rilascio a circa 7a.a idrofobici prima che la proteina lasci il ribosoma proteasoma : proteasi ATP dipendente, catalizza la degradazione di proteine unfolded, danneggiate, invecchiate, inutili; pila cilindrica di 4 anelli eptamerici (nucleo 20S) con cappuccio 19S • Formazione della catena di poli-ubiquitina ubiquitina : marcatore di proteine da degradare E1: attivatore dell'ubiquitina, ATP dipendente, che legano ubiquitina ad un residuo di cisteina. Attivatore E2: coniugano l'ubiquitina trasportata da E1. Coniugatore E3: proteine accessorie che riconoscono proteine da degradare legandosi a loro sequenze specifiche chiamate “degroni”. Accessori complesso E2-E3: ubiquitina ligasi, multiubiquitina residui di lisina 48 (Lys48) Puromicina (antibiotico): provoca il rilascio prematuro della catena polipeptidica. Te t r a c i c l i n a ( a n t i b i o t i c o ) : i m p e d i s c e l ’ a t t a c c o a l s i t o A d e l l ’ a m m i n o a c i l - t R N A s i n t e t a s i . Cloramfenicolo (antibiotico): inibisce la peptidil-trasferasi P-bodies: corposi processione che degradano mRNA. RISC: complesso proteico che modifica i miRNA deputati al processo dell'intereference, una delle sue subunità è Argonaute, che opera il taglio. Capitolo 7 INTERRUTTORI GENICI LAC OPERON (controllo positivo /negativo, altamente espresso quando c’è il lattosio e non il glucosio); 1° gene: LacZ (βgalattosidasi), 2° gene: LacY (permeasi), 3° gene: LacA (transacetilasi). Il lattosio viene trasformato in allo-lattosio dalla β-galattosidasi (leak control). CAP (batterico): proteina attivatrice da cataboliti, attiva geni che permettono a E.Coli di usare fonti alternative di carbonio quando il glucosio non è disponibile; spegne l’operon in presenza di glucosio ( attivato dalla molecola di segnalazione cellulare AMPc ), controllo positivo. Lac: repressore dell'operone del lattosio (E.Coli); si lega all’operon in assenza di lattosio. Triptofano: controllo negativo, lega il repressore dell'operatore, inibendo la trascrizione. Capitolo 10 MEMBRANA Flippasi: media flip-flop nella membrana plasmatica utilizzando ATP e mostrando alta specificità per i gruppi di testa dei fosfolipidi Scramblasi: media flip-flop nella membrana dell’ER senza utilizzare ATP e non mostra specificità per i gruppi di testa dei fosfolipidi Capitolo 11 TRASPORTO DI MEMBRANA, ATTIVO (permeasi) e PASSIVO (canali ionici) ionofori: molecole idrofobiche che si dissolvono nei doppi strati lipidici e ne aumentano la permeabilità a ioni specifici; si dividono in trasportatori mobili di ioni (valinomicina!K+; FCCP!H+; A23187!Ca2+e Ma2+) e formatori di canali (gramicidina A!H+,Na+,K+) Transamidasi: trasferisce un'ancora lipidica già formata, segnalata mediante sequenza consenso. • TRASPORTO ATTIVO (permeasi) - PRIMARIO (spinto da ATP) pompe P : si auto fosforilano durante il ciclo di pompaggio; usano idrolisi di ATP per pompare ioni contro gradiente ma possono funzionare anche al contrario) - ATPasi Ca2+(reticolo sarcoplasmatico): mantiene ripido il gradiente di calcio assieme ad uno scambiatore Na+/Ca2+ spinto da Na+ ,come PMCA (m. plasmatica) e Serc (M. RE). - pompa Na+-K+: idrolizza ATP per pompare fuori 3 Na+ e dentro 2 K+ contro gradiente!elettrogenica = crea potenziale negativo; mantiene il gradiente ionico, il bilancio osmotico e il volume cellulare; (inibitore: ouabaina!cellule scoppiano) - pompa H+/K+: secerne acido da cellule epiteliali dello stomaco pompe F(ATPsintasi): usano il gradiente di H+ per spingere la sintesi di ATP (es: mitocondri) pompe V(ATPasi): pompano H + per acidificare l’interno di organelli (es: lisosomi) pompe ABC : usano idrolisi di ATP per il trasporto di ioni e piccole molecole (es: MDR, proteina della resistenza multipla ai farmaci, CFTR, regolatore della conduttanza della fibrosi cistica! mutazione F508 ) - SECONDARIO (spinto da ioni) simporti: Na+/glucosio (intestino e rene), lattosio permeasi (spinto da H+, E.Coli) regolatori del pH citosolico: - scambiatore Na+/H+: fa uscire H+ sfruttando il gradiente di Na+ - scambiatore Cl-/HCO3-spinto da Na+: fa uscire HCl ed entrare HCO3- che neutralizza i protoni presenti danqdo acqua e anidride carbonica - scambiatore Cl-/HCO3-indipendente da Na+: fa uscire HCO3- secondo gradiente • TRASPORTO PASSIVO (canali ionici) K+leak cannel: diffusione ionica passiva, mantiene il potenziale di membrana assieme alla pompa Na+-K+ canali del Na+ regolati da voltaggio: la loro apertura; in seguito a depolarizzazione della membrana, favorisce l’influsso di Na+ secondo gradiente che causa un’ulteriore depolarizzazione di membrana e dunque l’apertura di altri canali cationici (potenziale d’azione!); questi canali si inattivano automaticamente per evitare spasmo elettrico alla cellula canali del K+ regolati da voltaggio (ritardati): lasciano uscire K+ secondo gradiente per ripristinare il potenziale di membrana (-70mV) in seguito a una depolarizzazione GLUT4: trasportatore di Glucosio insulina dipendente. acetilcolina, glutammato, serotonina: neurotrasmettitori eccitatori, aprono i canali cationici! depolarizzazione GABA, glicina: neurotrasmettitori inibitori, impediscono una depolarizzazione Capitolo 12 COMPARTIMENTI INTRACELLULARI E SMISTAMENTO DELLE PROTEINE • Nucleo nucleoporine: formano i complessi del poro (NPC) e sono dotate sul lato citosolico di ripetizioni FG che fungono da siti di attacco per i recettori di importazione nucleare (carioferine); costituite da quattro subunità strutturali: subunità a colonna, subunità anulari, subunità luminali e subunità ad anello NLS: segnalazione di localizzazione nucleare, sequenze tipiche di proteine da importare nel nucleo e caratterizzate da a.a. carichi positivamente di lisina e arginina NES: segnalazione di esportazione nucleare, sequenze tipiche di proteine da esportare dal nucleo e caratterizzate da 10 a.a. di leucina Ran: GTPasi, fornisce direzionalità al trasporto nucleare, si trova legata a GTP nel nucleo e a GDP nel citosol • Mitocondri α-eliche anfipatiche: sequenze segnale di proteine mitocondriali, sintetizzate come precursori, che saranno trasportate nella matrice e caratterizzate da un’estremità ricca di a.a. carichi positivamente e l’altra costituita da a.a. idrofobici TOM:traslocatore della membrana esterna del mitocondrio;via principale per traslocazione di proteine per la matrice o transmembrana SAM: traslocatore della membrana esterna del mitocondrio e importante per inserimento di proteine a barile β, porine, nella membrana esterna TIM23: traslocatore della membrana interna con catene polipeptidiche che legano anche membrana esterna; via attraverso cui vengono traslocate, per mezzo del gradiente elettrochimico di H+ e delle Hsp70 mitocondriali, proteine nella matrice TIM22: traslocatore della membrana interna che permette l’inserimento di proteine transmembrana che costituiranno trasportatori per ADP, Pi e ATP OXA: traslocatore della membrana interna che inserisce proteine transmembrana attraverso aperture laterali Hsp70 mitocondriali: chaperoni che risiedono nella matrice e che fornisce energia, attraverso cicli di idroli di ATP, per tirare internamente la proteina Hsp 60 mitocondriale: agisce in seguito alla traslocazione completa della proteina nella matrice, legandosi a regioni idrofobiche non ripiegate e mediandone il ripiegamento • Perossisomi catalasi e urato ossidasi: enzimi dei perossisomi utilizzati per ossidare substrati insieme all’ H2O2 e dare vita alla βossidazione (la catalasi adopera acqua ossigenata per ossidare substrati e la converte in acqua se in eccesso, la ossidasi rimuove H da substrati organici formando acqua ossigenata). SKL: sequenza segnale di proteine diretta ai perossisomi (Ser-Lys-Leu) Pex: proteine di importazione di catene polipeptidiche che mostrano sequenza SKL; mutazione di Pex2 determina sindrome di Zellweger; Pex16 indispensabile per la nascita di nuovi perossisomi; Pex5 accompagna il suo carico per tutto il percorso all’interno del perossisoma • Reticolo endoplasmatico citocromo P450: enzima implicato nella detossificazione di molecole insolubili in acqua che avviene nel REL: consiste nella solubilizzazione di tali molecole, eliminate poi attraverso le urine, che altrimenti si accumulerebbero nelle membrane delle cellule risultando tossiche SRP: 6 catene polipeptidiche e 1RNA, riconosce segnale di importazione per l'ER e media l’interazione dell’organello con il ribosoma; blocca la sintesi proteina legandosi con un’estremità al sito di allungamento della catena polipeptidica mentre trasporta il complesso ribosoma-proteina alla membrana dell’ER; il sito di legame alla sequenza segnale variabile della proteina ( costituita il più delle volte da circa 8 a.a. idrofobici ) è una tasca idrofobica rivestita di metionine; GTP dipendente recettore SRP: proteina integrale di membrana esposta solo sulla superficie citosolica dell’ER che trasferisce il complesso ribosoma-proteina al traslocatore; GTP dipendente Sec61: traslocatore, complesso proteico che permette la traslocazione nell'ER; si apre in risposta al legame con la sequenza segnale SPC: peptidasi del segnale PDI: proteina disolfuro isomerasi, residente nell’ER e che media la formazione di legami disolfuro a partire da gruppi sulfidrilici (SH) su residui di cisteina Sec62, Sec63, Sec71, Sec72: complesso proteico transmembrana per la traslocazione post-traduzionale delle proteine che associa, attraverso il dominio luminale, molecole di Bip alla proteina in entrata nell’ER fornendo energia per tirarla • UPR, risposta a proteine mal ripiegate Hsp70 citosoliche: chaperoni che si legano alle proteine impedendone il ripiegamento Bip: è uno chaperone (hsp70) ATP dipendente residente nell’ER che aiuta la traslocazione post-traduzionale nell’ER con cicli di attacco e rilascio e riconosce proteine mal ripiegate ATPasi SecA: motore proteico utilizzato dai batteri per traslocare proteine, ATP dipendente e caratterizzato da SecA che passa, per mezzo di cicli di idrolisi dell’ATP, attraverso il traslocatore trascinando con se la proteina IRE1: (inositol requiring) proteina chinasi transmembrana dell’ER attivata da UP che ne causano oligomerizzazione e autofosforilazione, attivazione di un dominio endoribonucleasico che effettua lo splicing citosolico di un introne a innesca la traduzione di proteine che regolano geni (EXBP1) ATF6 : (activating trascriptional factor)proteina integrale di membrana trasportata al Golgi quando si verifica un accumulo di UP, una volta rimosso il suo dominio citosolico ad opera di proteasi migra nel nucleo dove agisce da fattore di trascrizione per proteine regolatrici PERK : (protein ER chinase) chinasi transmembrana che fosforila eIF2 (inizio traduzione) inibendolo, blocca la sintesi di molte proteine, fa produrre ATF4 fattore di trascrizione per CHOP, chemanda le cellule in apoptosi • Dislocazione mediata tramite glicosilazione dolicolo: lipide a tre passaggi nella membrana che àncora l’oligosaccaride pre-formato al monostrato luminale dell’ER calnessina e calreticulina: chaperone molecolari (ATP dipendenti) attivati da Ca2+, riconoscono e trattengono nell’ER le proteine mal ripiegate; la calnessina, proteina di membrana, ha affinità solo per proteine con un unico Glc, la calreticulina è solubile. Erp57, ha affinità solo per proteine con glucosio terminale nell'oligosaccaride mannosidasi: enzima con cinetica lenta che elimina residui di mannosio determinando quanto tempo una proteina mal ripiegata è rimasta nel lume dell’ER; sistema attraverso cui vengono distinte proteine mal ripiegate da proteine neotraslocate N-glicosidasi: deglicosila le proteine mal ripiegate in seguito a retrotraslocazione nel citosol per prepararle all’ubiquitinazione acil trasferasi: aggiunge due catene di acidi grassi al glicerolo fosfato presente sul monostrato citosolico dell’ER ottenendo acido fosfati dico Oligosaccaride trasferasi: enzima associato a tutti i traslocatori presenti sulla membrana dell’ER che media l’aggiunta di un oligosaccaride pre-formato costituito da 14 zuccheri ( N-acetilglucosammina, mannosio e glucosio ) su gruppo NH2 di asparagina Capitolo 13 TRAFFICO VESCICOLARE • Rivestimenti COP I: riveste vescicole Golgi, 7 subunità proteiche, simile all’adaptina COP II: riveste vescicole ER!Golgi ; complesso di subunità appartenenti alle proteine Sec (23,24,13,31,16) che vanno a formare il coatomero clatrina: ricopre vescicole del TGN e dell'endocitosi (MP); triskelion formato da 3 catene pesanti e 3 leggere adaptina: proteina adattatrice che riconosce i segnali di endocitosi (code citosoliche recettori) e consente alla clatrina di interagire ed inglobare le proteine del cargo caveolina: coinvolta nel processo di endocitosi • Formazione della vescicola, perdita del rivestimento e fusione con la membrana Arf : GTPasi di reclutamento, media l'assemblaggio di COP I e clatrina sulle vescicole, ha una coda di acido grasso Sar1: GTPasi di reclutamento, media l'assemblaggio di COP II, ha una coda di acido grasso PIP: fosfoinositidi, agiscono come marcatori di organelli e domini di membrana, hanno un ruolo importante nella gemmazione ERGIC-53 (L-MAN1): recettore che “impacchetta” le proteine dirette all'ERGIC Dinamina: GTPasi che si assembla ad anello intorno alla Gemma in formazione (lega PI(4,5)P2) e ne promuove il distacco. auxillina: recluta ATPasi per rimuovere il rivestimento Rab: GTPasi monometriche che danno specifità al trasporto; Rab 5 (endosomi precoci), Rab 7 (endosomi tardivi) effettori Rab: facilitano trasporto, attracco e fusione, avvicinano le vescicole ai recettori SNARE: catalizzano le reazioni di fusione vescicola-membrana grazie alla formazione del complesso trans-SNARE in cui le eliche delle singole proteine si avvolgono liberando energia sfruttata per eliminare H2O e far così fondere le membrane; v-SNARE: sinaptobrevina; t-SNARE: sintaxina e Snap-25; NON sono GTPasi NSF: ATPasi che catalizza il disassemblaggio del complesso trans-SNARE (forma CIS, inattiva) ESCRT: modellano le membrane degli endosomi precoci che si invaginano a formare i corpi multivescicolari per garantire la completa degradazione; riconoscono le code citosoliche dei recettori trans membrana ubiquitinati • Marcatura a M6P Fosfotrasferasi: legame tra mannosio e N-acetilglucosammina fosfato Fosfoglicosidasi: rompe il legame tra mannosio e N-acetilglucosammina, in modo tale che il mannosio sia legato solo al gruppo fosfato in posizione 6. Capitolo 14 MITOCONDRI VDAC (porina): interazione con proteine anti-apoptotiche TOM: traslocasi della membrana esterna, è necessario per l’importazione di tutte le proteine mitocondriali codificate nel nucleo, aiuta a inserire proteine tran membrana nella m.e. SAM: traslocatore presenti sulla m.e. dei mitocondri, aiuta ad inserire le proteine nella membrana esterna. TIM 22 e TIM23: traslocasi m.i. mitocondri; il 22 media l’inserzione nella m.i. di proteine trasportatrici di membrana a passaggi multipli, il 23 trasporta parte di proteine trasportate da TOM nello s.i. nella matrice OXA: m.i. mitocondri, trasloca nello s.i. o sulle membrane le proteine sintetizzate nella matrice mitocondriale o quelle inizialmente trasportate nella matrice da TIM e TOM. Arrivate in matrice viene tagliato il segnale, ciò ne smaschera uno ulteriore. Fzo (m.ext.), Mgm1(m.int.), Ugo1(raccorda): fusione mitocondri nel lievito Mfn1, Mfn2, OPA1 : fusione mitocondri mammiferi Dnm1 (m.ext.), Fis1 (m.int.), Mdv1 (adattatrice): fissione mitocondri lievito Mdm30: degrada Fzo1. Pc1p: attiva Mdm30. Drp1 (DLP 1), H-fis1: fissione mitocondri mammiferi ATPsintasi: spinge la sintesi di ATP mediante catalisi rotatoria creando una via idrofilica attraverso la m.i. che permette ai protoni di scorrere lungo il loro gradiente elettrochimico provocando la rotazione dell’anello del rotore; è composto da una testa (ATPasi F1) e da un trasportatore trans membrana di H+ (FO); PTP (Permeability Transition Pore): canale non selettivo regolato da voltaggio, forse associato a Bax e VDAC, fa fuoriuscire SMAC e AIF (proapoptotiche), Ca2+e citocromo c, ROS (radicali liberi) e H+!il mitocondrio non funziona più! Capitolo 15 COMUNICAZIONE CELLULARE • Recettori tirosina chinasi Recettore tirosina chinasi (RTK): si attiva in seguito a dimerizzazione (prossimità indotta) per transautofosforilazione dopo stimolo mitogenico IGF1 (insuline growth factor 1): molecola segnale che stimola la via PI 3 chinasi –Akt determinando crescita, proliferazione e sopravvivenza IRS1 (subunità 1 del recettore dell’insulina): proteina accessoria che partecipa nella via di segnalazione mediata dall’insulina e che subisce fosforilazione su tirosine specifiche determinando la formazione di siti di attracco, assenti sul recettore attivo, per proteine di segnalazione Fosfolipasi c-γ (PCLγ): proteina di segnalazione intracellulare che può legarsi a specifiche fosfotirosine del recettore attivato determinando l’attivazione di PI, l’aumento del Ca2+ con conseguente attivazione della PKA PI 3-chinasi: proteina di segnalazione che può legarsi a specifiche fosfotirosine del recettore attivato che fosforila lipidi di membrana e no proteine determinando siti di attracco per proteine sulla membrana plasmatica Famiglia Src: proteine di segnalazione che possono legarsi a recettori attivati su tirosine fosforilate specifiche domini SH2 (regione di omologia a Src): domini di legame delle proteine di segnalazione intracellulare alle fosfotirosine dei recettori attivati domini PTB (regione di omologia a fosfotirosine): domini di legame delle proteine di segnalazione intracellulare alle fosfotirosine dei recettori attivati domini SH3: domini di legame, ricchi di prolina, per proteine che non legano fosfotirosine e presentate da proteine impalcatura c-Cbl: molecola di segnalazione che inibisce il segnale etichettando con ubiquitina il recettore che lega internalizzandolo in vescicole endocitiche UIM (motivi di interazione con ubiquitina): proteina che presenta domini che riconoscono recettori RTK monoubiquitinati contenuti in vescicole endocitiche e li indirizza alla via di degradazione nei lisosomi NGF (nerve growth factor): molecole segnale che inducono l’internalizzazione del recettore (TrkA) senza inibirne la trasmissione del segnale ma favorirne la propagazione (sistema usato nelle cellule nervose per trasmettere segnale dall’assone al corpo cellulare) • Ras Ras: GTPasi monomerica di smistamento del segnale (hub del segnale) con catena anfipatica utilizzata per legarsi alla membrana plasmatica da dove svolgerà le sue funzioni (stimola differenziamento e proliferazione); tre tipi di Ras: H-K-N Sev (Seven-less): recettore RTK espresso dalla cellula fotorecettoriale R7 (cellula responsabile della rilevazione dei raggi UV) Boss (Bride-of-Sevenless): proteina trans membrana mostrata dalla cellula fotorecettrice R8 e che funge da ligando per RTK-Sev di R7: interazione tra queste due strutture scatena la via di differenziamento tipica di R7 Ras: GTPasi monomerica che avvia la trasduzione del segnale, attivando cascata di MAP-chinasi Sos: membro della famiglia GEF, si attiva legandosi a Drk per mezzo di domini SH3 e attiva Ras Drk: adattatore che riconosce la tirosina fosforilata sul recettore attivato con un dominio SH2 e proteina SOS mediante siti ricchi di prolina attraverso due domini SH3 Grb2 : omologo nei mammiferi: adattatore che riconosce la tirosina fosforilata sul recettore attivato con un dominio SH2 e proteina SOS mediante siti ricchi di prolina attraverso due domini SH3 Raf: MAP-chinasi-chinasi-chinasi; attivata direttamente da Ras Mek: MAP-chinasi-chinasi Erk: MAP-chinasi; fosforila, attivandole, proteine che regolano geni • Rho GDI: inibitore della dissociazione del nucleotide guanilico; mantiene inattivo Rho Eph: recettore presente sulla punta degli assoni in crescita o lungo i bordi avanzanti delle cellule migranti efrina: molecola di segnalazione extracellulare che funge da guida per gli assoni e per le cellule migranti; quando lega Eph attiva segnalazione bidirezionale efexina: RhoA-GEF stimolata in seguito ad attivazione di Eph per legame con efrina e scatena attivazione di RhoA con conseguente riorganizzazione del citoscheletro di actina PTEN : fosfatasi specifica per PI fosforilati la cui mutazione determina l’insorgenza di tumori PH: domini di omologia alla pleckstrina che permettono il legame delle proteine di segnalazione cellulare al PI(3,4,5)P3 Akt: proteina di segnalazione intracellulare, chiamata anche proteina chinasi B (PKB), implicata nella via di crescita, sopravvivenza e proliferazione scatenata dall’insulina (IGF1) e attivata dal legame con PI(3,4,5)P3 per mezzo dei domini PH PDK1: proteina chinasi 1 dipendente da fosfoinositidi, è la seconda chinasi che viene attivata per mezzo del legame al PI(3,4,5)P3 attraverso domini PH Bad: proteina proapoptotica inibita dalla fosforilazione di Akt che crea siti fosfoserinici per il legame di proteina impalcatura 14-3-3 che sequestra Bad impedendole di adempiere alle sue usuali funzioni rapamicina: tossina batterica che inibisce l’azione di TOR; utilizzata nelle pratiche cliniche come immunosoppressore e antitumorale TOR: proteina serina/treonina chinasi, chiamata mTOR nei mammiferi e che stimola la crescita; due complessi adempiono a questa funzione: 1) complesso mTOR1 contiene proteina raptor, sensibile alla rapamicina, che induce la sintesi di ribosomi, la sintesi proteinca, inibisce la degradazione di proteine e stimola l’assunzione di metaboliti e il metabolismo; 2) complesso mTOR2 contiene proteina rictor, insensibile alla rapamicina, che attiva Akt e stimola la riorganizzazione del citoscheletro di actina mediante Rho-GTP Tsc2: è una GAP, fosforilata e inibita da Akt Rheb: attivata per inibizione di Tsc2 e stimola l’attivazione di mTOR • TGFβ TGFβ: superfamiglia di molecole segnalatrici che agiscono da morfogeni e stimolano la crescita, la proliferazione e differenziamento, nell’adulto stimolano la rigenerazione di tessuti e la risposta immunitaria TGFβ/attivine: sottofamiglia delle molecole TGFβ che legano recettori serina/treonina chinasi ( divisi in classe II e I ) BMP: proteine morfogeniche dell’osso, sottofamiglia delle molecole TGFβ che legano recettori serina/treonina chinasi ( divisi in classe II e I ) R-Smad: proteine reclutate da recettore di classe I attivato: Smad 2 o 3 per le attivine e Smad 1,5,8 per BMP Co-Smad: Smad 4 citosolica attivata dal legame di una R-Smad fosforilata da recettore di classe I e con la quale forma un complesso che si dirige nel nucleo per trascrivere geni Smad 6-7: Smad inibitrici della via Smad e che determinano un feedback negativo Smurf: ubiquitina ligasi attivata dalle Smad inibitrici per etichettare con ubiquitina il recettore e inviarlo alla degradazione in proteasomi SARA: proteina transmembrana presente negli endosomi precoci che amplifica la segnalazione intracellulare inducendo l’attacco delle Smad al recettore di classe attivato da quello di classe II chordin: proteina inibitrice della molecola noggin: proteina inibitrice della molecola follistatina: proteina inibitrice della molecola di segnalazione delle attivine di di segnalazione segnalazione BMP BMP • Notch: organizzazione e sviluppo dei tessuti Notch: recettore transmembrana implicato nella segnalazione intracellulare attraverso taglio proteolitico regolato che determina l’attivazione di proteine latenti regolatrice di geni Delta: proteina transmembrana che funge da ligando per il recettore Notch per il processo di differenziamento delle cellule neurali nel tessuto epiteliale di Drosophila Rbpsuh: proteine trascritte in seguito all’attivazione di geni regolati dalla coda citoplasmatica di Notch che ha subito taglio proteolitico geni Hes: trascritti per mezzo delle proteine Rbpsuh e che codificano per altrettante proteine regolatrici di geni, specialmente inibitori γ-secretasi: responsabili del taglio proteolitico del recettore Notch Presenillina: subunità delle γ-secretasi, la cui mutazione determina una forma di demenza presenile ricollegabile al morbo di Alzheimer Fringe: famiglia di glicosil trasferasi che determinano una diversa glicosilazione in O del recettore Notch, che è una glicoproteina, determinandone la specificità • Wnt: via della β-catenina Wnt: molecola di segnalazione extracellulare che stimola crescita, proliferazione e differenziamento; presenta catena anfipatica per legarsi saldamente alla membrana plasmatica; ne esistono 19 tipi; determina tre vie di segnalazione tra cui quella della β-catenina Frizzled: proteina trasmembrana a 7 passaggi che funge da recettore di Wnt; ne esistono 7 tipi Dishvelled: proteina impalcatura collegata sempre al recettore Frizzled, necessaria per trasmettere il segnale LRP: co-recettore collegato al recettore per le LDL implicato nella via di segnalazione mediata da Wnt β-catenina: proteina multifunzionale implicata sia nelle giunzioni cellula-cellula che nella regolazione dei geni; quando è assente Wnt che stimola via di segnalazione mediata da Wnt, la β-catenina non lega le caderine, distruggendo la giunzione con conseguente sua degradazione CK1 (caseina chinasi 1): fosforila la β-catenina in serina GSK3 (glicogeno sintasi chinasi 3): fosforila ulteriormente la β-catenina diventata serina per marcarla con ubiquitina e degradarla axina: proteina impalcatura che tiene insieme il complesso di degradazione della β-catenina APC (Adenomatous polyposis coli): proteina impalcatura che tiene insieme il complesso di degradazione della β-catenina CK1γ: fosforila, insieme a GSK3, la coda citoplasmatica di LRP che recluterà, a sua volta, la proteina impalcatura axina disassemblando il complesso di degradazione della β-catenina Groucho: repressore dei geni regolati dalla β-catenina LEF1/TCF: geni regolati dalla β-catenina che, una volta accumulata nel nucleo, sposterà il repressore Groucho fungendo essa stessa da attivatore trascrizionale c-Myc: proteine trascritte da LEF1/TCF e costituiscono potenti stimolatori di crescita e di proliferazione • Hedgehog: secerne proteine quali morfogeni o mediatori locali Hedgehog: molecola di segnalazione extracellulare con molecola di colesterolo e catena di acido grasso legate per saldare il segnalatore alla membrana plasmatica; trascritto da tre geni: Sonic, Desert, Indiand Hedgehog Pa t c h e d : p r o t e i n a t r a n s m e m b r a n a a 1 2 p a s s a g g i c h e f u n g e d a r e c e t t o r e p e r H e d g e h o g iHog: proteina transmembrana che funge da corecettore con Patched Smoothened: recettore transmembrana responsabile della propagazione della segnalazione mediata da Hedgehog ma tenuto da Patched in apposite vescicole quando Hedgehog manca; se Hedgehog lega Patched, questo viene endocitato e degradato mentre Smoothened viene attivato da PKA e CK1 e trasportato alla membrana plasmatica, degradando il complesso di degradazione di Ci permettendo a questa di accumularsi nel nucleo e regolare l’espressione di geni come quelli che codificano per Patched (feedback negativo) Ci (Cubitus interruptus): proteina di segnalazione intracellulare che permette la trasmissione del segnale a valle; quando manca Hedgehog Ci viene processata da un apposito complesso di proteine che la degraderanno in piccoli segmenti che si accumuleranno nel nucleo fungendo da repressori trascrizionali Costal2: proteina impalcatura che tiene insieme le chinasi PKA, GSK3, CK1 che processeranno Ci Fu s e d : p r o t e i n a c h i n a s i c h e t i e n e i n s i e m e l e c h i n a s i P K A , G S K 3 , C K 1 c h e p r o c e s s e r a n n o C i Gli1, Gli2, Gli3: ulteriori proteine di segnalazione intracellulare che trasmettono il segnale a valle implicate nella via di segnalazione mediata da Hedgehog ciclopmanina: molecola che inibisce Smoothened; usata per curare carcinoma a cellule bollose determinata dalla mutazione di Patched. Capitolo 16 CITOSCHELETRO •Microfilamenti (forma e movimento cellulare, legano ATP) latrunculina: si lega ai monomeri di actina! depolimerizzazione microfilamenti falloidina: stabilizza i filamenti di actina e ne aumenta la polimerizzazione citocalasina: lega il polimero, incappuccia le estr + dei microfilamenti di actina e inibisce la polimerizzazione CNF: (E.Coli) promuove la polimerizzazione dei microfilamenti swinholide: taglia i microfilamenti di actina tropomiosina: stabilizza il filamento di actina impedendone l’interazione con altre proteine; dipende da Ca2+ e partecipa alla contrazione muscolare profilina: compete con la timosina, recluta i monomeri di actina ed accelera la polimerizzazione dei microfilamenti; è un interruttore molecolare, in forma inattiva legato alla M.P. da PIP2 timosina: blocca la polimerizzazione dell'actina legandosi ai monomeri ARP2/3 : favorisce la nucleazione (formazione di reti di actina) formina: favorisce la nucleazione (formazione di fasci di actina) fascina: promuove la formazione di fasci strettissimi di actina fimbrina: fasci di actina compatti (14nm)!la miosina II non può entrare; si trova nei microvilli α-actinina : fasci lassi di actina (30nm)!consente interazione con miosina II;si trova nel disco Z delle fibre muscolari con Cap Z e nelle fibre da stress (contatti focali) villina: fasci di actina nei microvilli miosina I: attacca i filamenti di actina alla MP dei microvilli filamina: dimero che forma reti di microfilamenti di actina (nei lamellipodi)!gel lasso e viscoso pinzando i filamenti ad angolo retto spettrina: rete di microfilamenti di actina sotto la MP degli eritrociti; 4 catene polipeptidi che allungate (2alfa e2beta) distrofina: legata ad actina e complessi glicoproteici cofilina: fattore depolimerizzante dell'actina, destabilizza i microfilamenti, aumento velocità di treadmilling, turnover dei filamenti ERM (ezrina, radixina, moesina): mantenimento polarità cellulare, attacca i filamenti di actina (C-term) a proteine della MP (N-term) gelsolina: taglia i filamenti di actina senza consumo di energia e li incappuccia all’estremità +; è attivata da alti livelli di Ca2+ citosolici e può essere rimossa per aumento di PIP2 capZ: incappuccia l'estremità + dei microfilamenti di actina tropomodulina: incappuccia l'estremità – dei microfilamenti nelle cellule muscolari Rho: GTPasi, promuove la formazione di fasci di actina e miosinaII nelle fibre da stress e il raggruppamento di integrine e proteine associate nei contatti focali Rac: famiglia Rho, promuove la polimerizzazione dell’actina alla periferia cellulare!lamellipodi Cdc42: famiglia Rho, formazione di fasci di actina! filopodi e microspine ROCK (attivata da Rho): chinasi che fosforila MLC (catena leggera miosina II) WASP: aumenta la velocità di nucleazione legandosi ad ARP2/3 in forma attiva (aperta e associata con Cdc42-GTP) nebulina: proteina stampo che regola la lunghezza dei filamenti di actina nelle fibre muscolari titina: molla molecolari che tiene i filamenti spessi di miosina al centro del sarcomero durante la contrazione troponina: complesso di 3 polipeptidi (I,T e C) coinvolto nella contrazione muscolare; la troponina I si lega all’actina e alla troponina T interferendo con l’attacco delle teste di miosina; l’aumento del calcio in seguito a stimolo nervoso porta la troponina C (simile a calmodulina) a separare la troponina dall’actina per permettere l’interazione con la miosina e dunque la contrazione calmodulina: recettore intracellulare del calcio con 4 domini di legame ad alta affinità •Microtubuli (traffico vescicolare, fuso mitotico, ciglia e flagelli) FtsZ: analogo batterico della tubulina colchicina: si lega a tubulina libera! depolimerizzazione microtubuli taxolo: stabilizza i microtubuli e ne aumenta la polimerizzazione vinblastina: depolimerizzazione microtubuli nocodazolo: depolimerizzazione microtubuli XKCM1: promuove un cambio di conformazione dei microtubuli (destabilizza) XMAP215: XMAP215 stabilizza l’estremità + dei microtubuli, impedendo la brusca depolimerizzazione; la sua fosforilazione all’inizio della mitosi provoca un aumento della instabilità dei microtubuli che si disassemblano in modo tale che i dimeri di tubulina possono essere riutilizzati per formare il fuso mitotico. statmina: impedisce la polimerizzazione dei microtubuli legandosi alla tubulina libera e inducendo l’idrolisi del GTP catastrofine: depolimerizzazione, idrolisi GTP su estremità + dei microtubuli, PXKCM1 (chinesina). katanina: taglia i microtubuli rompendo i 13 legami longitudinali dei proto filamenti grazie all’idrolisi di ATP, destabilizza agendo al centro. centrosoma (MTOC): centrina, CEP110, CEP 250, γ-tubulina (γ-tuRC) +TIP: proteine che legano l'estremità +, modulano la crescita e decrescita, o il posizionamento (EB1, CLIP170, CLIP115) EB1: famiglia +TIP importante nel posizionamento del fuso MAPs: proteine associate ai microtubuli; MAP2 fasci lassi; tau: fasci compatti; Il legame delle MAPs ai microtubuli può essere regolatomediante fosforilazione e defosforilazione. Fattori di crescita possono attivare chinasi che catalizzano la fosforilazione del sito di legame delle MAPs alla tubulina (MAP kinasi). La fosforilazione determina il distacco delle MAPs dai microtubuli. Le proteine fosfatasi che rimuovono il fosfato dalle MAPs sono anch’esse regolate. Policistina: proteina della m. del ciglio renale (sensore ambientale). Class dip: lega le estremità + ancora in grado di crescere in mitosi, dopo l'ancoraggio. •Filamenti intermedi (impalcatura e organizzazione dei tessuti, resistenza meccanica della cellula) Neurofilamenti: negli assoni dei neuorni, del tipo M, L o H. Cheratina: epiteli desmina: F.I. simili a vimentina, presente nel muscolo GFAP: cellule gliali, SN lamìna: lamina nucleare recettore laminina B: lega i F.I. alla membrana nucleare interna filaggrina: fasci di FI di cheratina, conferisce resistenza. plectina : formazione dei legami crociati nei fasci di FI di vimentina; collega i FI a microtubuli, microfilamenti e miosinaII IFAP: (proteine associate ai filamenti intermedi) acrilamide: disassemblaggio e riarrangiamento FI anchirina: lega i filamenti intermedi all'actina desmoplachina e placoglobina: legano i FI ai desmosomi • MOTORI PROTEICI: sfruttano l’idrolisi di ATP Miosine: si muovono verso estremità + dei microfilamenti di actina - miosina I: formazione microvilli, organizzazione cellulare, trasporto vescicole - miosina II: attività contrattile, attivata da fosforilazione da parte di MLCK (calcio dipendente) con idrolisi di ATP; si trova nelle fibre -muscolari (contrazione sarcomero) e nelle fibre da stress - miosina V: media trasporto vescicolare - miosina VI: trasporto intracellulare, si muove verso estremità MLCK: chinasi della catena leggera della miosina II, calcio dipendente favorisce l’assemblaggio della miosina in filamenti bipolari->contrazione muscolare; nella mitosi permette la formazione dell’anello contrattile responsabile della divisione cellulare Chinesine: interagiscono con microtubuli polari, idrolisi di ATP, si muovono verso estremità + (molto più frequentemente, hanno motore N-terminale o centrale) o – (chinesina 14, motore C-terminale) - chinesina-5: tetramero in grado di legare contemporaneamente 2 microtubuli e farli slittare per allontanarli (microtubuli interpolari del fuso)! allontanamento dei centrosomi - chinesine 4 e 10: permettono l’aggancio dei microtubuli del cinetocore ai cromatidi - chinesina-13: fattori di catastrofe - chinesina-14: viaggia in senso opposto alle altre chinesine (verso -), coinvolta nel movimento dei microtubuli interpolari del fuso - Bim C: partecipa al fuso mitotico ancorandosi all’estremità – di un microtubulo e muovendosi verso l’estremità + di un altro KRP: kinesine related proteins, in mitosi allineano i centrosomi dineine: si muovono verso l’estremità – dei microtubuli dineine del citoplasma: durante la formazione del fuso tirano verso l’esterno i microtubuli astrali muovendosi verso la loro estremità -; per funzionare si legano a dinactina dineine dell'assonema: legano le coppie di tubuli AB adiacenti, sono sì responsabili della flessione di ciglia e flagelli dinactina: complesso proteico che favorisce la dineina citoplasmatica nel trasporto degli organelli; comprende un filamento di Arp1 che si associa con anchirina e spettrina delle vescicole provenienti dal Golgi Capitolo 17 CICLO CELLULARE BrdU: bromo deossi-uridina, utilizzata per monitorare la fase S del ciclo cellulare e lo stato del DNA duplicato c-Fos e c-Jun: (risposta precoce immediata) attivatori trascrizionali con cerniera di leucina che dimerizzano a formare AP1: regola trascrizione di c-Myc c-Myc : (risposta precoce tardiva) sintesi ciclina D, trascrizione E2F cicline : regolano CDK e ciclo cellulare CDK : chinasi dipendenti da ciclina; caratterizzato da un ansa T che copre sito di legame inibendo la Cdk complessi CDK-ciclina: ciclina D associata a Cdk 2 e Cdk4 per complessi G1-Cdk; ciclina E associata aCdk 2 per complessi G1/S-Cdk; ciclina A associata a Cdk 2 e Cdk 1 per formare complessi S-Cdk; ciclina B associata a Cdk 1 per complessi MCdk CAK : chinasi che attiva la ciclina; fosforila un residuo sull'ansa di CDK CKI : inibitori del complesso ciclina-CDK p27 : regolatore negativo, è una CKI SCF: è un target di c-Myc; è un’ubiquitina ligasi responsabile della degradazione di alcune CKI e delle cicline G1/S; agisce con l’aiuto di E1, E2 e di F-Box Rb: proteina che inattiva E2F E2F : regola geni; trascrizione ciclina E e ciclina A di fase S ATM e ATR: sensori del danno al DNA, sono proteine chinasi che fosforilano p53 tramite l’attivazione di altre chinasi (Chk1 e Chk2) p53 : attivatore trascrizionale di p21 per riparazione danno DNA e di Puma e Noxa per l’apoptosi, è instabile in cellule normali Mdm2 : E3-ubiquitina-ligasi che inattiva p53 Arf: proteina attivata in seguito a segnale mitogenico anormale, lega e inibisce Mdm2 per permettere l’accumulo di p53 nel nucleo per la trascrizione di p21 p21: CKI che rallenta il ciclo impedendo l’accesso in fase S in seguito a danni al DNA sulA (E.Coli): codifica per un inibitore della mitosi in caso di danno al DNA pre-RC: complesso prereplicativo formato da Cdc6 (fattore di caricamento dell’elicasi), Cdt1 ,ORC (complesso di riconoscimento dell’origine: sequenze specifiche di DNA facili da aprire, nei batteri 11GATC, negli eucarioti sequenza genica della beta globina), Mcm (esamero,elicasi) geminin: proteina che, quando sono attive le Cdk, lega la Cdt1 inibendola e impedendo la formazione del complesso preRC; distrutta in seguito da APC/C Wee1: chinasi, inibisce M-cdk fosforilandolo Cdc25: fosfatasi che elimina il fosfato inibitore POLO: chinasi, attiva Cdc25 APC/C : promotore anafase, ubiquitina ligasi che si attiva tramite la sua stessa fosforilazione e l’interazione con Cdc20 (anafase) e Cdh1(mitosi tardiva e G1 precoce); tra i sui target la securina e la ciclina M (sua stessa attivatrice, che avvia a degradazione); la sua inibizione provoca un arresto in metafase Mad 2: si lega alle proteine del cinetocore, inibisce Cdc 20 finché i cromosomi non sono tutti allineati all’equatore (piastra metafasica) Aurora-B: controlla che vi sia la giusta tensione ai lati del cromosoma; qualora vi sia un’irregolarità causata da un legame tra cinetocore ed estremità + dei microtubuli non corretto l’Aurona-B media il distacco securina : ai lega alla separasi e la inattiva separasi : degrada le coesine Bub 1 e 3: proteine dello spindle check-point, si legano al cinetocore e controllano che tutti i cromatidi siano agganciati al fuso coesine : complessi proteici che tengono uniti i cromatidi fratelli; formate 4 subunità: Smc1 e Smc3 sono a coiled-coil con un dominio ATP di testa e sono legate tra loro da Scc1 ( attaccata dalla separasi ) e Scc3 M-Cdk: fosforila l’istone H1 e le condensine (condensazione cromosomi), lamìna nucleare (disassemblaggio involucro nucleare in pro metafase), nucleolina (disassemblaggio nucleolo), MLC, MAPs e catastrofine (che promuovono la disorganizzazione del citoscheletro in interfase) Plk di tipo Polo: chinasi necessaria per assemblare il fuso Chinasi POLO-like: anello contrattile Aurora: controlla i componenti che costituiscono il fuso condensine: “inanellano” e condensano progressivamente anse di DNA in mitosi; formate da 5 subunità ATP dipendenti: Smc2 e 4 formano la pinza e CAP-G, H e D2 costituiscono il fulcro CENP-A-B-C: proteine del cinetocore RhoA: citocinesi, attivata da una GF va ad attivare la chinasi ROC che fosforila e attiva MLC Cdc14: fosfatasi utilizzata dai lieviti per defosforilare proteine durante la telofase septine: anello contrattile assemblato durante la fase G1 tardiva dai lieviti S6K: S6 chinasi, attivata da TOR e che fosforila la proteina ribosomiale S6, aumentando la capacità del ribosoma di tradurre una sottoclasse di mRNA che codificano per la maggior parte dei componenti ribosomiali shugoshine: proteggono complessi di coesina reclutando una fosfatasi che inverte la fosforilazione della coesina mediata dalla separasi Capitolo 18 APOPTOSI •Effettori Caspasi: proteasi che si attivano subendo il taglio proteolitico a livello di Asp da parte di altre caspasi già attive (cascata); una volta tagliate dimerizzano e poi si assemblano con un altro eterodimero a formare un tetramero attivo; Casp 8 , 10 (via estrinseca) e 9 (via intrinseca) sono iniziatrici, altre come Casp 3 sono esecutrici •Adattatori via estrinseca Fas: eteodimero a 3 domini che appartiene alla famiglia del TNF e si lega ai recettori di morte ligando di morte Fas: lega recettore Fas attivando la via estrinseca FADD: proteina adattatrice che lega da una parte i recettori di Fas (dominio di morte) e da un'altra le procaspasi 8 o 10 (dominio effettore di morte) DISC: complesso di segnalazione che induce la morte formato dai recettori, da FADD e dalle procaspasi recettore esce: sfrutta mimetismo molecolare competendo con recettore Fas al legame con ligando di morte Fas; inibitore della via estrinseca FLIP: proteina di blocco intracellulare; somiglia alle procaspasi ma è priva di dominio proteolitico; è un inibitore della via estrinseca via intrinseca citocromo c: rilasciato dai mitocondri in seguito a stimolo apoptotico si lega e attiva Apaf1 Apaf1: proteina adattatrice che recluta la procaspasi 9 tramite il dominio CARD in seguito alla formazione di un eptamero (apoptosoma) •Regolatori Bcl2 e BclXL: proteine antiapoptotiche Bax e Bad: proteine proapoptotiche di tipo BH123; si trovano rispettivamente nel citosol e sulla membrana mitocondriale esterna, in caso di stimolo apoptotico inducono il malfunzionamento di OPA1 e clusterizzano a formare un poro per la fuoriuscita del citocromo c e del Ca2+; normalmente sono inattivate da Bcl2 Bad, Bim, Puma, Noxa, Bid: proteine proapoptotiche di classe BH3only, reprimono Bcl2 consentendo l’attivazione delle proteine di tipo BH123; Bid funge da mediatore tra via intrinseca ed estrinseca (t-Bid) IAP: inibitori dell’apoptosi, ubiquitinano e avviano le caspasi a degradazione anti-IAP: si legano agli IAP e li inattivano (es: Reaper, Grim, Hid, Smac o DIABLO, Omi) AKT (proeina chinasi beta): serina/treonina chinasi, fosforila Bad e stimola la sopravvivenza cellulare Capitolo 19 GIUNZIONI CELLULARI • Giunzioni aderenti e desmosomiche Caderine: mediano l’adesione cellula cellula; sono Ca2+ dipendenti e si attivano per dimerizzazion, legame debole di tipo omofilico (principio del velcro); si trovano nelle giunzioni di ancoraggio: 1. ZA, stabilizzano la polarità cellulare e formano una cintura intorno alla cellula; 2. desmosomi, forza meccanica. Si dividono in: - caderine classiche: hanno 5 domini e.c. con omologia di sequenza e 1 dominio citosolico che lega microfilamenti di actina; si suddividono a loro volta in: TIPO I: sequenza HAV al C-term; E (ectoderma, epiteli), N (tubo neurale), P,R,M TIPO II: mancano di HAV; K,H, VE (corecettore per il VEGF che promuove la sopravvivenza cellulare, mancata espressione = apoptosi) - caderine non classiche: hanno una sequenza meno correlata; es: T (priva di dominio citosolico, ancora GPI), Fat, Flamingo. Si dividono in: PROTOCADERINE: espresse a livello delle sinapsi (assieme a caderina N e N-CAM), codificate da 50 geni diversi che subiscono splicing alternativo, NON contengono i 5 domini e.c. CADERINE DESMOSOMIALI: desmogleine e desmocolline, si legano ai filamenti intermedi attraverso desmoplachina e placoglobina (γ-catenina!) Desmogleine e desmocolline: caderine desmosomiali che attraversano la placca, con la testa legano placoglobina e placofilina, con la coda legano caderine desmosomiali dell'altra cellula. Placoglobina e placofilina: mediano il rapporto tra le teste delle caderine desmosomiali e la desmoplachina. Desmoplachina: media l'interazione tra filamenti intermedi e le molecole adattatrici placoglobina e placofilina. Catenine: sottoclasse delle caderine, subunità α, β, γ, p120, proteine di ancoraggio intracellulare che mediano il raccordo tra le caderine e il citoscheletro di actina; es: p120 (si associa alla chinesina per assemblare il complesso sotto la membrana), β-catenina (il cui eccesso provoca la sua azione come fattore di trascrizione, patologie embrionali). Selettine: mediano adesioni transitorie cellula-cellula; partecipano al traffico eritrocitario e alla risposta infiammatoria (extravasazione e diapedesi); sono Ca2+ dipendenti ; ciascuna ha un dominio lettina che genera un legame eterofilico con oligosaccaridi specifici su cellule adiacenti; collaborano con le integrine che mediano l’interazione cellula-cellula e riconoscono le molecole di adesione endoteliale (V-CAM e I-CAM) in seguito a liberazione di IL; es: L-selettina (leucociti!CT34?), P-selettina (piastrine, PSGL1), E-selettina (endotelio attivato, ESL1) Ig- like CAM: hanno 1/+ domini di omologia con le immunoglobuline anticorpali, sono Ca2+ indipendenti; possono generare legami d i tipo : 1) eterofilico: V-CAM (α4β1) e I-CAM (α1β2); 2) omofilico: N-CAM, presenti in 20 isoforme ottenute da un unico gene per splicing alternativo, regolatori fini dell’adesione rispetto alle caderine, la loro sialiazione è inversamente proporzionale alla forza di adesione; es: FAS 3: sinapsi neuromuscolari • Giunzioni occludenti (/strette, /settate negli invertebrati) claudine, occludina e tricellulina: tight junctions, proteine transmembrana che tengono assieme membrane plasmatiche adiacenti. • Giunzioni gap connessine: proteine trans membrana a 4 passaggi; 6 si assemblano a formare un emicanale o connessone nelle giunzioni GAP. Presentano un'emivita molto breve a causa della struttura dinamica dovuta alle continue aggiunte e rimozioni strutturali mediante esocitosi e endocitosi. • Contatti focali e emidesmosomi Integrine: proteine trans membrana che mediano l’adesione cellula-matrice; sono etero dimeri costituiti da subunità α e β; attraversano la membrana con lunghi domini e.c. N-terminali e brevi code citosoliche che si legano al citoscheletro di actina tramite talina; sono Ca2+ e Mg2+ dipendenti; l’unica integrina che si lega ai F.I. (cheratina) , tramite plectina e distonina, è l’ α6β4 presente negli emidesmosomi che saldano le cellule epiteliali alla laminina della lamina basale. Talina: proteina di collegamento tra l'actina e la coda intracellulare delle integrine nei contatti focali. Le integrine con la testa vanno ad ancorarsi su proteine della ECM come la fibronettina. Filamina, vinculina e α-actinina: proteine che rafforzano il legame tra talina e actina nei contatti focali. Distonina e plectina: proteine che mediano l'interazione tra i FI (cheratina) e l'integrina α6β4 negli emidesmosomi. Le integrine dall'altro lato legano la laminina (esterno della cellula). disintegrine: competono con le integrine per il legame con ECM. FAK: chinasi dell’adesione focale, tirosina chinasi citoplasmatica presente nelle giunzioni cellula matrice (contatti focali) in associazione con le code citoplasmatiche delle integrine; le molecole raggruppate di FAK si fosforilano a vicenda su una tirosina specifica, creano un sito di attracco fosforilato per membri della famiglia Src di tirosina chinasi citoplasmatiche paxillina e talina: proteine di ancoraggio intracellulari che reclutano FAK alle adesioni focali legando rispettivamente la subunità α e quella β delle integrine • Matrice extracellulare (ECM) ECM (supporto tridimensionale, barriera che regola gli scambi sangue-cellula, deposito biologico di molecole con capacità di regolare l’ attività cellulare, complesso molecolare in grado di indurre e mantenere lo stato differenziato,adesione, migrazione,proliferazione,differenziamento) GAG: catene polisaccaridiche lineari formate da unita’ disaccaridiche, resistono a forze di compressione POICHÈ la carica negativa (gr. solfato e carboss.) attira una nube di cationi osmolarmente attivi, che quindi portano con sè acqua che genere turgore e quindi una forza di resistenza alla compressione; 4 gruppi: 1) Ialurano: l'unico che differisce dal resto dei GAG poichè non presenta gruppi solfato e non è legato a proteine centrali (CD44: glicoproteina trans membrana che funge da recettore per lo ialuronano) 2) Condroitin e darmatan solfato; 3) Eparina solfato; 4) Cheratan solfato. proteoglicani: proteine a cui e’ legata una componente glicidica di GAG, di solito all’OH terminale delle serine mediante un tetra saccaride link (xilosio-galattosio-galattosio-acido glucuronico); possono legare fattori di crescita (in questo caso i GAG fungono da corecettori per la trasduzione del segnale, come l’eparan solfato del sindecano per il FGF, di cui funge anche da deposito);es: Aggrecano Condroitin solfato Cheratan solfato Cartilagine Supporto meccanico: forma grandi aggregati con ialuronano Betaglicano Condroitin solfato Dermatan solfato Superficie cellulare e matrice Lega TGFβ Decorina Condroitin solfato Dermatan solfato Tessuti connettivi Lega fibrille di collagene di tipo I e a TGFβ Perlecano Eparan solfato Lamine basali Funzione strutturale e filtrante Sindecano Condroitin solfato Eparan solfato Superficie cellulare Adesione cellulare, lega FGF e altri fattori di crescita collageno: proteina fibrosa ricca di glicina e prolina (anche in forma idrossilata) che resiste a forze di tensione. Ne esistono vari tipi con diverse funzionalità e localizzazioni: IeV Fibrilla Osso, pelle, tendini, legamenti, cornea, organi interni. II e XI Fibrilla Cartilagine, dischi intervertebrale, notocorda, umor vitreo. III Fibrilla Pelle, vasi sanguigni, organi interni. IV Reticolo a foglietto Lamina basale. VII Fibrille di ancoraggio Sotto epiteli squamosi stratificati. Associati lateralmente a fibrille Cartilagine. XVII Non fibrillare Emidesmosomi. XVIII Non fibrillare Lamina basale. IX e XII elastina: proteina idrofobica dotata di elasticità in quanto formata di catene polipeptidiche in grado di allungarsi se sottoposte a trazione e di ritornare poi nella conformazione rilassata originale (random-coiled) fibrillina: glicoproteina che si lega all’elastina, essenziale per l’integrità della fibre elastiche fibronectina: proteina multi dominio che, in forma dimerica (ponti disolfuro), permette interazioni multiple tra differenti molecole (es: collageno, eparina, eparansolfato); nell’embriogenesi controlla le ondate migratorie e il differenziamento; partecipa alla coagulazione e alla riparazione delle ferite; tramite la sequenza RGD (dominio III) avviene il riconoscimento con le integrine, in seguito all’interazione con le quali può associarsi in fibre a causa di un cambio conformazionale; si organizza in filamenti e.c. co-allineati con il citoscheletro di actina i.c. tenascine e trombospondine: promuovono o inibiscono l’adesione cellulare durante lo sviluppo embrionale al fine di guidare i movimenti cellulari Metalloproteasi: protessi dipendenti da Zn2+ e Ca2+ che degradano zone specifiche della matrice. Serina proteasi: proteasi costituite da Serine molto reattive che degradano zone specifiche della matrice. Plasminogeno: precursore inattivo delle proteasi che viene attivato solo localmente. uPA: recettori di proteasi che ne determinano l'attivazione localizzata. TIMP e serpasi: inibitori delle proteasi. • Lamina basale Recettori della laminina: integrine e distroglicano laminina: grossa proteina flessibile che costituisce uno dei principali componenti delle lamine basali; è composta da 3 catene disposte in forma di croce asimmetrica e tenute insieme da legami disolfuro; consiste di molti domini funzionali mediante i quali lega nidogeno, perlecano e i propri recettori (integrine e distroglicano). nidogeno: connette i reticoli di collageno IV e laminina nelle lamine basali con l’aiuto del perlecano. Collagene IV: 3 lunghe catene intrecciate molto resistenti alla tensione, interagiscono tramite i domini terminali formando un reticolato e interagiscono con perlecano e nidogeno tramite il dominio funzionale. Merosina: media il rapporto tra glicoproteine e matrice nella cellula muscolare. • Polarità baso-apicale Geni Par: determinano la polarità per tendenza spontanea (esperimento fatte su MCDK isolate), aiutati da complessi con domini PDZ: - Par3-Par6-PKC: siti di legame per Rac e Cdc42, inducono una polarizzazione del citoscheletro verso quella regione; - CRUMBS: tenuto assieme da domini discs-lost e Stardust; - SCRIBBLE: formato dalle proteiene scribble e discs-large. Capitolo 22-23 SVILUPPO e STAMINALI Sonic Hegdhog: proteina che funge da molecola di segnalazione localizzata determinando la formazione di un gradiente di concentrazione del segnale tale da controllare lo sviluppo e la formazione dell’asse pollice-mignolo chordin: proteina inibitrice di BMP/TGFβ e determina, nel tessuto nervoso, la via differenziativa neurale piuttosto quella epiteliale indotta da BMP/TGFβ Par (Paratitioning defective): geni ad effetto materno che in C. Elegans codificano per le stesse proteine e determinano la polarità cellulare concentrando appositi fattori e molecole in specifiche regione della cellula, portano i granuli P al polo posteriore Granuli P: molecole segregate asimmetricamente tra le due cellule figlie durante i cicli di divisione mitotica grazie all’azione delle proteine Par. Allo stadio di 16 cellule, solo una di queste possederà i granuli P e determinerà la futura via germinale • In riferimento al Caenorhabditis elegans ( determinazione dell’asse anteroposteriore solo in seguito all’ingresso dello spermatozoo ) ABa, ABp, EMS, P2: sono le 4 cellule che costituiscono l’embrione ad un certo stadio dello sviluppo e che presentano caratteristiche diverse grazie all’azione delle proteine Par che segregano fattori e molecole in maniera asimmetrica tra le cellule. ABa e ABp (cellule sorelle anteriori) ed esprimono il recettore Notch, P2 ( cellula posteriore insieme a EMS ) esprime invece il ligando Notch Delta inducendo la ABp, che lega direttamente, a costituire insieme il futuro asse dorsoventrale. P2 esprime anche Wnt riconosciuto dal recettore Frizzled esposto da EMS inducendo quest’ultima a dividersi asimmetricamente in due cellule: MS che formerà i muscoli ed altre parti del corpo e E che darà vita all’intestino • In riferimento al Drosophila (determ. asse anteroposteriore prima che venga deposto l’uovo tramite GENI AD EFFETTO MATERNO ) Bicoid: mRNA che trascrive per proteina regolatrice dei geni altamente concentrata all’estremità anteriore dell’oocita Nanos: mRNA che trascrive per proteine che regola traduzione e che è concentrata all’estremità posteriore dell’oocita Torso: recettore transmembrana tirosina chinasi attivato simmetricamente ad entrambe le estremità dell’oocita determinando il sistema terminale a partire dal quale si formeranno l’estremità della testa e della coda Toll: recettore transmembrana attivato localmente per azione di proteine prodotte dalle cellulare follicolari ( sono i responsabili della determinazione dell’ asse anteroposteriore per mezzo di uno scambio di segnali con l’oocita ) Dorsal: proteina distribuita nell’embrione per mezzo dell’attivazione di Toll e la cui funzione di regolare geni si esplica se presente nel nucleo ma viene inibita se presente nel citoplasma . Nel blastoderma si concentra in zone diverse di ogni cellula in senso ventro-dorsale: dorsalmente nel citoplasma essendo assente nel nucleo e ventralmente nel nucleo ma assente nel citoplasma; tra questi due estremi viene a crearsi un gradiente di concentrazione che influenzerà diversamente il DNA regolare a seconda della quantità di Dorsal che percepirà Twist: gene acceso nella zona ventrale ( quella con alta concentrazione di Dorsal nel nucleo ) e che determina, per le cellule che lo esprimono, la migrazione di gruppi cellulari verso il centro dell’embrione per formare il mesoderma Dpp ( Decapentaplegic ): gene acceso nella zona dorsale ( Dorsal concentrato nel citoplasma ) che codifica per le stesse proteine, membri della famiglia TGFβ (BMP4), che determineranno la formazione di un gradiente secondario di morfogeni ( secondario rispetto a Dorsal ) a partire dal quale avrà origine il tessuto extra-embrionale e l’epidermide dorsale Sog ( Short Grastrulation ): gene acceso nelle zone centrali ( Dorsal concentrato a livelli intermedi tra nucleo e citoplasma ) e che codifica per le stesse proteine, omologhi di chordin, anch’esse responsabili di un gradiente secondario di morfogeni e a partire dal quale si formerà l’ectoderma neurogenico • In riferimento al Drosophila: determinazione della segmentazione ad opera dei geni di segmentazione-GENI AD EFFETTO ZIGOTICO geni Gap: sono 6 e determinano la suddivisione dell’embrione. Mutazione comporta la delezione di alcuni segmeni!mutante Krüppel geni pair-rule: sono 8 e la loro mutazione determina causa la delezione di segmenti alterni lasciando l’embrione con metà dei suoi soliti segmenti!mutante Even-Skipped ( Eve ) geni della polarità cellulare: sono 10 e la loro mutazione comporta la delezione di parti di segmenti con sostiyuine di tale parte con una duplicato della sezione eliminata!mutande Gooseberry Engrailed: gene attivato localmente dall’interazione cellula-cellula per mezzo di Wnt e Hedgehog e che conferisce alle cellule una registrazione memorizzata del loro indirizzo anteroposteriore all’interno del segmento • In riferimento al Drosophila: acquisizione di specificità di ciascun segmento ad opera di GENI SELETTORI OMEOTICI ( 8 nella mosca ) Complesso Bithorax: costituito da parte degli 8 geni selettori omeotici e che controlla differenze lungo i segmenti toracici e addominali Complesso Antennapedia: costituito da parte degli 8 geni selettori omeotici e controlla le differenze di segmenti toracici e della testa Complesso Hox: capostipite dei complessi Bithorax e Antennapedia omeobox: regione in cui si lega il prodotto dei geni selettori omeotici ( proteine con omeodominio ) • In riferimento al Drosophila: acquisizione della memoria cellulare per l’informazione posizionale attraverso input regolatori Gruppo Polycomb: proteine che formano complessi stabili che si legano alla cromatina del complesso Hox e mantengono lo stato represso nelle cellule in cui i geni Hox non sono stati ancora attivati Gruppo Trithorax: proteine necessarie per mantenere la trasceiozione dei geni Hox nelle celule in cui la trascrizione è già stata accesa • In riferimento ai vertebrati Complesso HoxA, HoxB, HoxC, HoxD: come per il complesso Hox del Drosophila, anche nei vertebrati l’ordine cromosomico dei geni corrisponde all’ordine anatomico che ne deriva ( nel Drosophila l’ordine dei geni nel cromosoma corrisponde all’ordine con cui sono espressi lungo l’asse anteroposteriore ) • In riferimento al Drosophila: formazione asse centrale (notocorda) e processo di neurulazione (tubo neurale a partire dalla piastra) Brachiury: proteina regolatrice dei geni espressa dalle cellule del notocorda che costituisce il nucleo a partire dal quale si affiancherà il mesoderma per formare le vertebre • In riferimento al topo (Mus Musculus):determ. asse sinistra-destra a partire da schemi di espressione genica nelle vicinanze del nodo Nodal: gene che codifica per le stesse proteine, membri della famiglia TGFβ, espressi asimmetricamente nelle vicinanze del nodo e tale asimmetria viene trasmessa al di fuori determinando la localizzazione di Nodal nel mesoderma solo lungo il lato sinistro Lefty: gene che codifica per le stesse proteine, anch’esse dipendenti dalla via di segnalazione di Nodal, e che hanno una funzione opposta a Nodal ( topi con mutazioni di knockout nel gene Lefty hanno il lato destro del corpo che è immagine speculare del sinistro) Pitx2: gene che codifica per proteina regolatrice dei geni che viene espressa, per azione di Nodal, sul lato sinistro del corpo conferendo asimmetria al cuore e ad altri orfani interni • Staminali OCT4, NANOG, STAT3: fattori trascrizionali che determinano le caratteristiche molecolari delle cellule embrionali (pluripotenza e self-renewal). LIF, BMP4, Wnt: citochine appartenenti alla famiglia delle TGFβ che attivano i fattori trascrizionali OCT4, NANOG, STAT3. SOX2, OCT4, Myc, KLF4: componenti del cocktail di Yamanaka, insieme dei 4 fattori trascrizionali mastergenes che mostrano comportamento simile a quello delle staminali se isolati (nel topo nudo determinano teratoma, nella topolino pseudogravida cui viene iniettata la blastocisti c'è la nascita di un topo chimerico). • Clonazione 1997 Dolly: il nucleo di una razza di pecore viene inserito in un ovulo (precedentemente denucleato), il tutto viene impiantato nell'utero di una pecora di razza diversa. La razza iniziale (->il nucleo trapiantato) dirige lo sviluppo embrionale e nasce il primo mammifero clonato. 2000 Tetra: scimmia clonata mediante Embryo-Splitting, allo stadio di 8 cellule vengono divisi 4 gruppi di blastomeri=4 nuovi individui di cui solo Tetra ha raggiunto l'età adulta. 2005 Embrione umano: il primo clonato è sopravvissuto fino al quinto giorno (sconfitta), il genoma è stato ricavato da una cellula ES (non da un adulto). 2008 Embrione da 3 genitori: 2 donne e 1 uomo, manipolazione utilizzabile in caso la madre presenti malattie mitocondriali. 2013 Regressione da embrione a blastocisti: si sfrutta il Nuclear transfer, viene generato un clone che differisce solo del DNA mitocondriale.