© 2022 Europa Edizioni s.r.l. | Roma www.europaedizioni.it - info@europaedizioni.it ISBN 979-12-201-2119-4 I edizione maggio 2022 Le erbe della salute La scrittrice è una professionista che ha lavorato mediante la vincita di un concorso, dopo anni di studi, sacrifici e avversità. Si è dedicata ad aiutare gli altri perché il suo sogno fin dalla tenera età era quello di poter assistere le partorienti, perché nella vita niente è più bello di veder venire alla luce una creatura. Dedica questo manoscritto alle figlie Ivana e Iside, ai generi Claudio e Domenico e ai suoi quattro nipoti, Coletta e Camillo, Stefano e Luca. Prefazione Questo libro parla delle erbe salutari, cioè è bene imparare a curarci da soli con le erbe. Dobbiamo essere il medico di noi stessi. La tradizione orientale prevede che si deve pagare il medico per ogni giorno di salute e sospendere il pagamento in caso di malattia. Infatti lo scopo della medicina è quello di prevenire, non curare il malato. La medicina è stata costituita a misura dei medici non dei malati e ognuno deve gestirsela in prima persona. Solo i tecnici possono capire cosa sia la salute e la malattia. Il mal di testa si può guarire con le piante medicinali. Per prima cosa dobbiamo cercare la vera origine del mal di testa e poi non rivolgerci a medicinali che di solito hanno effetti collaterali, perciò è meglio servirsi delle erbe che madre natura ci dona. Ci possiamo curare con la fruttoterapia perché il potenziale tossico e gli effetti collaterali dati dai farmaci non esistono nei frutti. È auspicabile una medicina primaria tipo: latte materno invece dei prodotti farmaceutici, l’acqua pura invece degli antibiotici, le erbe curative invece dei nuovi prodotti farmaceutici, ma cibi semplici con erbe naturali invece degli integratori. Il termine vegetariano significa sano, forte e vigoroso. Gli alimenti integrali e biologici sono più sani degli altri. L’eccesso di cibo e una cattiva masticazione aprono la porta a tutte le malattie. L’obiettivo di questo libro è quello di fornire tutti gli aspetti curativi delle erbe con l’agricoltura biologica. Nei prossimi capitoli metterò in luce le varie tappe evolutive del fenomeno “biologico” e fornirò alcune informazioni per illustrare i principali metodi di produzione in agricoltura per avere cibi sani a livello europeo e mondiale. Esaminerò brevemente da un punto di vista qualitativo le possibili ricadute di carattere sociale e ambientale relative alla diffusione dell’agricoltura biologica e delle multifunzionalità dell’agricoltura in cui vengono impiegate le moderne tecniche di ingegneria genetica per mettere in rilievo le incompatibilità e le possibilità di coesistenza fra questi due modelli agricoli; dando informazioni anche al consumatore attraverso l’etichettatura. Si potrebbe vivere in salute, anche se in questi tempi assistiamo a un enorme sviluppo della biochimica, dell’informatica e delle tecnologie che portano all’allungamento della vita in buona salute. Tuttavia col troppo benessere c’è la comparsa di nuove malattie, come la diffusione dell’obesità e di conseguenza diabete, tumori, ipertensione con cardiopatie. Con questo mio lavoro vorrei fornire notizie aggiornate per la prevenzione e la terapia con il cibo usando le erbe medicinali. La salute di ogni cellula dipende da un’alimentazione completa che le fornisca tutto quello di cui necessita, per questo intendo soffermarmi sui poteri salutari delle erbe. Un tempo quando la farmacologia era molto più povera con le erbe si curavano malattie anche gravi, oggi ricorriamo alle piante alla ricerca di un rimedio che ci guarisca, ma senza doverne sopportare gli effetti secondari, ma dobbiamo guardarci dalle facilonerie e dal “tutto va bene”. Le erbe senza sostituire il farmaco potranno esserne un prezioso aiuto, una valida alternativa per risolvere problemi terapeutici. Perciò dobbiamo conoscere tutte le proprietà terapeutiche di queste piante, mentre dosi forti sono velenose, per esempio le piante che contengono alcaloidi, come il ginepro, la fumaria, l’achillea, vanno usate in dosi esatte. Ritengo utile questo prontuario di fitoterapia di moltissime piante officinali perché tutti devono saper curarsi con le erbe evitando gli effetti collaterali dei medicinali. Il mio desiderio è di poter lenire qualche sofferenza con solo le erbe medicinali. I principi attivi presenti nella piante sono molteplici, i più frequenti sono: alcaloidi, glucosidi che scindono gli zuccheri, saponine emolitiche che a dosi elevate sono tossiche, mucillagini per le sue proprietà emollienti (per esempio borragine, malva, altea e semi di lino), oli essenziali che sono tonici, antisettici e stimolanti per la digestione. Tra le erbe della salute possiamo annoverare anche tutte le piante aromatiche con una miscela di erbe come rosmarino, salvia, origano e timo. Le piante aromatiche sono utili per i loro oli essenziali, perciò è necessario avere un giardino che è un vero armadietto di medicinali. Anche l’uva è interessante per il suo vino che ci garantisce una vita sana e felice, per questo non è il caso di assumere alcolici, ma mezzo bicchiere dopo un piatto di carne o grassi è necessario. Le qualità salutari di un bere moderato sono oggi dimostrate da migliaia di lavori scientifici. Ogni sostanza può essere medicina o veleno a seconda della dose: non è il vino che fa male, ma il suo abuso, anzi il vino previene anche la depressione che può essere curata anche col cibo, che ha la possibilità di prevenire molte malattie, tra le quali l’obesità, causa di diverse patologie. Col cibo si curano non solo trigliceridi e colesterolo, ma anche stanchezza, irritabilità e depressione. Tuttavia è un campo che impegna psicologi e psichiatri, specie di fronte a patologie specifiche come l’anoressia e la bulimia. In cucina si deve usare il cervello. Siamo certi che il cervello è animato da buone intenzioni, ma il successo lo dobbiamo a una serie di adattamenti che hanno fatto di noi ciò che siamo. Il nostro cervello deve saper scegliere cosa comperare e mangiare, le buone informazioni o le cattive, soprattutto quando si tratta degli alimenti che mangiamo, dai farmaci agli integratori che assumiamo. Questo libro mostra come ciò che mangiamo e beviamo, e a cui siamo esposti, tende ad avere un effetto sul nostro cervello. In sostanza si tratta di un vademecum che è stato scritto perché, al bisogno, ne estrapoliamo le informazioni che possono servirci nella vita di tutti i giorni. Buona lettura! A tutte le madri, i figli, i lettori e le persone di buona volontà l’augurio di una vita sana e felice. Introduzione Nei ringraziamenti del mio ultimo libro, Il segreto della longevità, ho detto che non avrei più scritto perché mi costa troppo la loro pubblicazione, che intendo pagare, ma con un prezzo equo. Invece vorrei far sapere a tutto il mondo che non dobbiamo mai ammalarci e ciò si può fare con un’alimentazione equilibrata e sana; così, oltre al nostro bene, con la prevenzione risparmia molto anche lo Stato senza il peso della sanità. Anche Ippocrate dice che “è meglio prevenire che curare” mentre invece io dico “fa’ che il cibo sia la tua medicina, non la medicina il tuo cibo” anche perché sappiamo che le medicine hanno le loro controindicazioni e alle volte sono dannose. Allora mi sono decisa a scrivere questo libro affinché la gente si possa curare con le erbe per la salute. Sono contenta che oggi anche la televisione e i giornali parlino molto di come alimentarsi e anch’io ho pensato di scrivere, sperando proprio che sia l’ultimo mio lavoro, anche se una mia cliente mi ha detto che non finirò mai di trasmettere agli altri tutte queste cose così interessanti sulla salute, che è l’unico bene che dobbiamo conservare. Non ci sono soldi che ripagano questo bene, ma che possiamo raggiungere imparando ad avere uno stile di vita equilibrato e sano, soddisfacendo ugualmente il nostro palato con cibi sani e naturali, non sofisticati e dannosi. In questi tempi assistiamo a un enorme sviluppo della biochimica, della tecnologia, ma anche all’allungamento della vita media. Al tempo stesso riscontriamo un continuo e preoccupante aumento di obesità, diabete di tipo 2, tumori, ipertensione, oltre all’espansione della sindrome X e della malattia di Alzheimer. Partendo da tali presupposti in questo testo descrivo l’importanza delle vitamine, dei sali minerali, degli enzimi, dei bioflavonoidi e dei polifenoli, sostanze indispensabili per l’organismo umano. Approfondisco poi l’argomento sui radicali liberi e gli antiossidanti come problema di vitale importanza, in quanto sono alla base della salute, delle malattie e della longevità. Recenti acquisizioni scientifiche aprono scenari interessanti e propongono, nel campo della prevenzione e della terapia, nuove possibilità e prospettive impensabili negli anni scorsi. Attraverso i vari capitoli del volume espongo in modo chiaro le più recenti informazioni dietologiche utili per prevenire il cancro, il diabete di tipo 2, l’obesità e anche per una dieta antinfiammatoria e antinvecchiamento. La cucina per la salute è un metodo internazionale per coloro che ci tengono alla loro salute. In termini di qualità deve garantire freschezza e varietà dei cibi per avere una resa ottimale. Questo testo è una guida per una cucina sana, equilibrata ed energetica con alimenti semplici e naturali senza l’uso di zuccheri, cibi raffinati e grassi animali. Un’alimentazione corretta è il primo passo per vivere in salute. Infatti è stato dimostrato che il segreto per vivere cent’anni è da ricercare nello stile di vita e nelle abitudini alimentari. Le ricette di questo libro sono ispirate alle dieci regole d’oro della longevità: scegliere frutta e verdura di stagione; mangiare cibi semplici, con poco sale e zucchero; evitare coloranti e conservanti; consumare vegetali in abbondanza; mangiare poca carne; aumentare il consumo di pesce; mangiare regolarmente cibi “vivi” come germogli e yogurt; bere molta acqua e bevande naturali; misurare il condimento. Scegliere vegetariano coltivando un giardino di erbe medicamentose e medicinali. Queste erbe si possono coltivare anche in casa e sono dette “erbe aromatiche”. Nel giardino facile ci sono arbusti e fiori profumati e curativi come per esempio l’iris, le rose e viole, i loro petali infatti si usano per fare squisite e profumate marmellate. In questi giardini affinché gli ortaggi e fiori possano crescere sani si usano terricci composti e concimi vegetali con gli scarti delle loro verdure. Il piacere straordinario del giardinaggio è quello di veder crescere le erbe e le piante medicinali utili per la nostra salute. Per molte persone il consumo di carne e salumi è una componente quasi scontata dell’alimentazione quotidiana. Si pensa che ci sarà un aumento del consumo di carne ma si tratta di un aumento fatale per l’umanità, dato che tale consumo non favorisce solo le malattie tipiche della civilizzazione, ma danneggia gravemente anche l’ambiente ed è considerato una delle cause principali del cambiamento climatico globale. La carne e i salumi fanno ammalare sia le persone che l’ecosistema del pianeta Terra. In questa opera affronterò le correlazioni tra la produzione di carne e le conseguenze sull’ambiente e il ruolo che il consumo di carne ha nell’insorgere e nello svilupparsi di diverse malattie tipiche della civilizzazione. Il vegetarianismo sta dimostrando di essere uno strumento di prevenzione nei confronti di molte malattie, soprattutto di quelle degenerative, infatti gli oncologi sollecitano questa scelta alimentare anche adottandola in prima persona. Per eliminare il consumo di carne esiste un’altra ragione oltre al sacrificio degli animali: il danno ambientale necessario per i pascoli che porta a sottrarre vasti territori… e disboscare nuove foreste con danni ambientali gravi, sottraendo all’alimentazione umana legumi e cereali. Non c’è bisogno di scegliere cibi esotici, ottimi esempi di pietanze sono pasta e ceci, risotto con fagioli eccetera. Fin dalla nascita dobbiamo avere uno stile di vita sano con i vegetali per entrare in risonanza con l’universo. Il cibo vegetariano può essere considerato il medicamento dei medicamenti. Lo scopo di usare le erbe per la salute consente di prevenire e migliorare il proprio stato di salute. I super-peso e i diabetici del tipo 2 devono assumere glucidi che svolgono un’azione importante nell’alimentazione, ma che devono imparare a scegliere. Perciò ne illustrerò gli elementi essenziali con scelte alimentari complete e ottimali, senza privarsi del piacere di condividere i pasti con altre persone. Lo scopo di questo libro è di sostenere l’importanza della scelta vegetariana sia dal punto di vista etico che salutistico. In questo volume segnalo le erbe e l’uso delle piante officinali con proprietà terapeutiche, uso e controindicazioni, effetti collaterali e interazioni. Il regno vegetale offre una vasta gamma di possibilità farmacologiche, in gran parte inesplorate, ma sappiamo che per fare una farmacia ci vuole un prato. Questo libro è per fornire uno strumento utile per una scelta e per conoscere meglio un mondo che spesso è schiacciato dagli stereotipi e che invece potrebbe essere riscoperto e valorizzato per migliorare la nostra vita e quella del pianeta. In poche parole questo libro è la varietà dei piatti che offre la natura. In conclusione intendo fornire notizie utili e aggiornate per la prevenzione e la terapia dietologica di malattie che spesso sono il risultato del tipo di vita che si sta conducendo nella nostra moderna ed “evoluta” società. Nutri il tuo buonumore Vincere lo stress e favorire stati d’animo positivi si può con l’alimentazione. Gli stati d’animo ed emotivi si fabbricano a tavola. Dobbiamo essere protagonisti attivi dei nostri stati emotivi andando alla scoperta dei cibi più sani e meno sofisticati per fornire al corpo e alla mente tutte le sostanze di cui hanno bisogno. I fattori che contribuiscono a farci raggiungere uno stato ottimale sono molteplici e fra questi l’alimentazione è tra i più importanti. Se mangiare è uno dei piaceri della vita, è normale cercare di consumare alimenti che più ci piacciono, evitando gli altri. Mangiare cibi preferiti stimola il rilascio di endorfine che esaltano l’umore. È molto utile l’acido folico contenuto in verdure a foglia verde. La sua carenza si trova nei soggetti che soffrono di depressione, perciò è a tavola che si fabbricano le emozioni. Un’alimentazione corretta deve portare energia perché il nostro corpo possa svolgere tutte le sue funzioni con serenità e lucidità mentale, perché l’alimentazione incide anche sulla psiche. Ippocrate dice: “Lascia che il cibo sia la tua medicina” e non il contrario: è tutta una questione di neurotrasmettitori. Per mantenere un buon equilibrio biologico servono: vitamine, sali minerali, proteine, lipidi e antiossidanti che si trovano in frutta, verdura, olio d’oliva e pesce azzurro, uova, patate e legumi, noci e mandorle. La vitamina B5, utile per la memoria, si trova nella dieta mediterranea. Abbiamo visto che l’alimentazione influisce sullo stress e sugli stati d’animo. L’eustress è uno stress positivo, per esempio: ci fa affrontare cose con amore, quindi per l’organismo è positivo mettendo in atto strategie idonee per meglio affrontare la nuova condizione, ma se questo si prolunga e non si risolve bene crea un distress, cioè da buono diventa cattivo. I neuroni servono per pensare, apprendere, ricordare e nel nucleo ci sono i geni che contengono: citoplasma, mitocondri, organuli e sono avvolti da una membrana con dendriti e assoni collegati per mezzo delle sinapsi. I neurotrasmettitori sono le molecole delle nostre emozioni. Pertanto saremo felici e sereni con la serotonina che regola l’umore, l’aggressività, il comportamento, il ciclo sonnoveglia, il dolore e induce al rilassamento. I livelli bassi di serotonina portano disturbi di ansia, stress e depressione. La sua produzione è favorita dall’amore, dall’attività fisica (come per esempio andare in bicicletta). Anche il triptofano è un amminoacido contenuto negli alimenti come: carne, legumi, latte. Il triptofano è ricco nelle proteine, ma per il suo passaggio al cervello ci vogliono i carboidrati. Saremo entusiasti, gratificati e appassionati con la capsicina, che è un neurotrasmettitore del cervello che attiva il sistema del piacere. La noradrenalina regala l’umore del ciclo sonno-veglia, la vigilanza e l’attenzione, influisce sull’atteggiamento positivo e favorisce la percezione del piacere e stimola il cervello e lo spirito d’iniziativa e regola le funzioni cognitive, la memoria e l’apprendimento. Vigorosi ed euforici con le endorfine, la risata produce endorfine. L’alimentazione serve a fornire sostanze alle cellule di cui necessitano, agevolando le sue capacità di autodifesa, mangiando correttamente. Cibo e buonumore procurano stati d’animo a seconda di quale cibo assumiamo e lo stato mentale è influenzato dall’alimentazione. Mente, corpo e cibo sono collegati, infatti i nostri stati d’animo dipendono dal modo in cui ci alimentiamo. Il nostro organismo vuole qualità e non quantità e chiede: magnesio, ferro, calcio, vitamine, carboidrati, proteine e acidi grassi essenziali. Gli oligoelementi sono vitamine e minerali. Lo stress porta a un aumento del cortisolo, prodotto dalle capsule surrenali e provoca un aumento degli zuccheri nel sangue per fornire immediata energia al cervello e ai muscoli, ma con questi elevati livelli di cortisolo insorge una fame imperiosa che può privare il nutrimento necessario provocando nervosismo e tensione. Per evitare questi eccessi di cortisolo, che fanno secernere troppa insulina, dobbiamo arricchire l’alimentazione con cibi abbondanti di vitamine, sali minerali e antiossidanti come frutta e verdura, pesce, olio d’oliva e prodotti con farine integrali a lento rilascio di zuccheri. I radicali liberi sono nemici delle cellule e la mancanza di vitamine genera un processo di ossidazione e di perossidazione, cioè l’irrancidimento dei grassi, e questi grassi perossidati tendono a perossidare ogni altro grasso con alterazioni importanti della funzionalità e sono responsabili del precoce invecchiamento cellulare e del loro cattivo funzionamento, causando malattie anche cancerogene. Il danno è grave quando vanno a intaccare il DNA, compromettendo anche la genetica, e a indebolire il sistema immunitario che non si difende più e quindi si verificano mutazioni genetiche che rappresentano l’anticamera dei tumori. Lunga vita agli antiossidanti sugli ultracentenari di tutto il mondo, infatti si è visto che avevano vita attiva e ricca di sostanze antiossidanti (tipo dieta mediterranea). Gli antiossidanti sono spazzini dei radicali liberi. Curcuma, tè verde, verdure a foglia verde garantiscono una forte azione antiossidante. Salute, colore e sapori, infatti si preferiscono frutta e verdure di colore rosso o nero come l’uva nera. Nel pomodoro maturo è presente il licopene, un carotenoide che svolge azione di antinvecchiamento e previene il tumore della prostata. Il colore arancio (zucche, carote, albicocche) contiene diversi carotenoidi. Il verde (asparagi, basilico, broccoli, kiwi) è potente grazie alla clorofilla. Il bianco (aglio, cipolla, finocchi, mele, pere e sedano) serve per le malattie cardiovascolari. Il blu e viola (fichi, lamponi, more, mirtilli e uva nera) sono utili per la circolazione sanguigna e la fragilità capillare. All’inizio della lista di frutta e verdura c’è l’aglio, in grado di preservare dal cancro grazie al suo altissimo contenuto di antiossidanti. La vitamina C è per l’assorbimento del ferro e per l’innamoramento, mentre la vitamina B è fondamentale per godersi la vita e il magnesio per chi si sente stanco e vengono assorbite solo con la vitamina C. La vitamina D è necessaria per l’assorbimento del calcio. Limitare l’uso del sale. Gli additivi e i conservanti provocano la chelazione (cottura) di questi micronutrienti, perciò si consiglia di mangiarli naturali come vengono donati dalla natura in questa nostra terra benedetta dal sole. Sia le vitamine che i minerali hanno influenza in ogni processo vitale con effetti sull’umore e sugli stati d’animo con possibili conseguenze in cui sono insufficienti. Farò un breve elenco di questi oligoelementi del buonumore: la vitamina A (retinolo che si trova in tutte le sostanze di colore giallo e ha una potente azione antiossidante, neutralizzando i radicali liberi più pericolosi e prevenendo il danneggiamento dei neuroni e contrastando le malattie croniche e degenerative). Il betacarotene è il più importante dei carotenoidi. Si trova negli alimenti di colore giallo, ma anche nelle ciliegie, nell’uva, nel burro, nel pesce e nel latte e nei suoi derivati. Le vitamine del gruppo B e il magnese svolgono il processo di trasformazione degli alimenti in energia e scindono i carboidrati in glucosio. Per fortuna il gruppo di vitamine B è idrosolubile, infatti se fossero in esubero non sarebbero dannose perché sappiamo che si sciolgono nell’acqua e possono essere eliminate. Abbiamo: la B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina o vitamina PP), la B5 (acido pantotenico), la B6 (piridossina), la B7 (inositolo), la B8 (biotonina), la B9 (acido folico), la B12 (cianocobalamina o colecalciferolo), la B15 (acido manganico). La vitamina C (acido ascorbico) e le cellule nervose si servono di questa vitamina secernendo endorfine con molteplici effetti sull’umore, oltre a questo sono molte le funzioni svolte da questa vitamina, oltre a essere un potente antiossidante necessita per l’assunzione del ferro, calcio, magnesio e zinco; accresce la resistenza di malattie infettive e contrasta la nitrosamina, aumentando le difese. Tutti questi effetti delle vitamine possono essere annullati dagli antibiotici (perciò attenti con gli antibiotici!). Le pietre e i metalli del buonumore sono: il magnesio (bisognerebbe scriverne un libro) che stimola l’assorbimento del calcio, del fosforo, dello iodio e del potassio, favorisce l’utilizzo delle vitamine del gruppo B, C, E. Il magnesio, oltre che migliorare l’umore, riduce l’ansia e l’irritabilità e per questa sua azione calmante è bene che sia in grande quantità e quando dobbiamo affrontare periodi di stress. Anche il calcio e il ferro migliorano lo stato d’animo e vengono utilizzati dal sistema immunitario per produrre anticorpi. Si trova nei vegetali verdi e rossi e ne sono ricchissime le erbe aromatiche: origano, menta, prezzemolo, salvia e rosmarino, nel pesce, uova, lenticchie, radicchio, e legumi; il tè e il caffè ne riducono l’assorbimento. Potassio, rame e cobalto si trovano in patate e banane. Il manganese è essenziale per la produzione degli ormoni sessuali. Si trova in: germe di grano, uovo, frutti di mare, olio di girasole. Zinco, selenio, fosforo e iodio si trovano in quasi tutti gli alimenti. Un eccesso di sodio provoca irritabilità, ipertensione e depressione. Ogni alimento possiede i propri principi nutritivi e ciascuno ha le sue funzioni su corpo e mente e tutti quanti i processi chimici e l’insorgere di emozioni sono processi che avvengono in un eccezionale equilibrio di processi chimici detto “metabolismo” e perché si verifichino correttamente necessitano di sostanze come: idrati di carbonio, proteine, grassi, acqua, vitamine e sali minerali (in altre parole, cibo sano!). Ecco perché dobbiamo fare attenzione alla scelta degli alimenti… che poi è la scelta della nostra vita. Perciò dobbiamo saper scegliere, senza rinunciare al buon cibo, gli alimenti più idonei al nostro buonumore fisico e mentale. Ora vediamo come scegliere il nostro cibo per la vita e il buonumore. Innanzitutto i carboidrati, perché il nostro organismo possa trarne energia trasformandosi in zuccheri complessi, poiché sappiamo che il glucosio è il carburante per il nostro cervello; infatti la disponibilità di zuccheri provoca sensazione di piacere. Anche le proteine e i grassi servono al funzionamento del sistema nervoso e se sono carenti anche il nostro umore ne risente. Se gli zuccheri sono troppi abbiamo la fame di rimbalzo e si diventa insulinodipendenti, sfociando in una grave patologia che è il diabete di tipo 2, che è la malattia del benessere per troppa alimentazione. Al nostro corpo, per metabolizzare i grassi e i carboidrati, servono le vitamine del gruppo B. I carboidrati innescano una produzione d’insulina (provocando un picco glicemico nel sangue) che induce una sensazione di fame, provocando rallentamento delle funzioni cerebrali e l’insorgere del nervosismo. Il cioccolato si può prendere perché contiene il 60% di cacao e ha un indice glicemico molto basso, grazie alla presenza di grassi e vitamine. Ecco alcuni trucchi per rallentare l’indice glicemico degli zuccheri: aumentare la quantità di fibre con le verdure e mangiare tutto, della mela anche la buccia. Aggiungere grassi insaturi e associare le proteine ai carboidrati. Infatti il dolce a fine pasto innalza l’indice glicemico in misura minore se mangiato a merenda o fuori pasto da solo. L’indice glicemico dipende anche dal tempo di cottura: più è al dente e più basso è l’indice glicemico nel sangue. Allora via libera ai cibi completi. Al mattino fiocchi di cereali, durante il giorno: orzo, grano, riso, verdura e frutta, farro e pasta e riso, possibilmente integrali perché nella farina bianca non c’è il germe (le fibre). Infatti il germe viene asportato in modo che la farina si conservi più a lungo. Nel germe sono contenuti: enzimi, proteine, vitamine, sali minerali e acidi grassi, per questo si sceglie l’integrale. I carboidrati integrali contengono: vitamina E (potente antiossidante), lecitina, acidi grassi insaturi (acido linoleico), vitamine del complesso B, proteine, amido, zuccheri, fibre grezze, ferro, calcio, fosforo, potassio, magnesio, zinco, manganese, rame, cobalto, molibdeno, tracce di vitamina C e molte altre sostanze. Le fibre migliorano il tratto intestinale e favoriscono lo sviluppo di una flora batterica benefica. Le fibre sono componenti alimentari con innumerevoli pregi. Le fibre sono di due famiglie: solubili (gomme, mucillagini e peptine) e insolubili (cellulosa, emicellulosa e lignina). Queste ultime sono le più conosciute, a esse appartiene la crusca. Non venendo assimilate con la digestione, assorbono acqua aumentando anche il volume delle feci, ma nel loro transito assorbono i metalli pesanti e le sostanze cancerogene favorendone l’eliminazione. I cibi ricchi di fibre sono: fagioli, fave, ceci, lenticchie, i cereali e gli ortaggi, compresa la frutta. Questa flora batterica benefica stimola il sistema immunitario, sintetizzando le vitamine del gruppo B e producendo antibiotici naturali. Per avere una flora batterica viva, attiva ed efficiente si deve privilegiare il consumo di frutta e verdura, cereali integrali, yogurt e germogli. Infatti lo yogurt con il miele è uno degli elementi più efficaci nei confronti di virus e cellule. I nemici della flora batterica sono: antibiotici, lassativi, stress, diete squilibrate, carboidrati raffinati (cioè semplici), bevande con conservanti e zuccheri semplici. I grassi fungono da vettori, cioè trasportatori di ormoni che conferiscono sapore ai cibi. Senza grassi le pietanze sarebbero poco appetibili perché non saporite. Però ci sono grassi e grassi, perché se saturi fanno aumentare il colesterolo brutto (LDL), favorendo la comparsa di arteriosclerosi e trombosi. Invece i grassi insaturi, provenienti dal regno vegetale o dal pesce, hanno un effetto antiossidante e fondamentale per la composizione degli ormoni e delle membrane cellulari del sistema nervoso, dove circola bene il sangue col colesterolo buono (HDL) e sono detti “grassi essenziali” perché rendono permeabile la membrana delle cellule nervose consentendo ai neurotrasmettitori di penetrare nelle cellule nervose e favoriscono il buonumore. Questi grassi si trovano nei legumi, nella verdura (borragine), nella frutta (noci, nocciole) e nel pesce; mentre con gli altri grassi la membrana cellulare s’indurisce e assumono l’effetto dei radicali liberi con invecchiamento precoce e rallentamento del metabolismo con sbalzi d’umore, tendenza alla malinconia e depressione. Per il nostro buonumore dobbiamo assumere tutti gli alimenti, compresi i grassi in giusta quantità. L’alimentazione si definisce corretta quando apporta tutti gli alimenti nutritivi nella giusta quantità, compresi i grassi divisi tra saturi e insaturi, perché proprio il cervello ha bisogno anche di questi ultimi grassi essenziali. Gli acidi grassi polinsaturi rendono solubile il colesterolo e quindi facilmente trasportabile dal sangue, perché se il colesterolo si lega coi grassi saturi crea depositi sulle mucose dei vasi sanguigni, e anche calcoli alla cistifellea. È evidente che la qualità dei grassi con cui ci alimentiamo è determinante nel definire anche la qualità e l’efficacia degli ormoni. Gli esperti riconoscono l’attività benefica degli omega 3 e invitano a mangiare pesce almeno due volte alla settimana, noci e molta frutta e verdure antiossidanti. Queste fonti primarie di omega 6 sono di vegetali e carne. Dobbiamo tenere sia oli che alimenti al riparo della luce e dalle fonti di calore in quanto sono facilmente ossidabili. L’assunzione di pesce azzurro ci rifornisce anche di sali minerali come: ferro, zinco e calcio; preferibili pesci di piccola taglia che consentono di mangiare anche la lisca oppure anche i crostacei. I semi oleosi di frutta secca sono efficaci nella prevenzione del cancro e delle malattie cardiovascolari. Le proteine significano primo alimento e sono dei composti organici formati da aminoacidi essenziali per la crescita, la riparazione, il buon funzionamento per la struttura di tutte le cellule del corpo. Sono presenti sia in prodotti vegetali che animali con maggior potenza in questi ultimi. Per garantirsi una corretta funzione cerebrale, con evidenti effetti benefici sull’umore, è opportuno che l’assunzione di proteine sia accompagnata con carboidrati di qualità. Il pesce, oltre al livello di colesterolo buono (HDL), abbassa i trigliceridi, abbonda di antiossidanti come il selenio e il coenzima Q10. Molto utili i legumi, detti “la carne dei poveri”, tipo: fave, piselli, lenticchie e fagioli. Il latte e i suoi derivati contengono proteine di elevato potere biologico, calcio e vitamine del gruppo B. È preferibile yogurt naturale perché non contiene zuccheri raffinati, per esempio nel latte cagliato si può aggiungere del miele. La vitamina B12 rafforza il sistema nervoso. L’acqua svolge tantissime funzioni biologiche con reazioni metaboliche, permette il trasporto di nutrienti e regola la temperatura corporea ed è essenziale per eliminare le scorie metaboliche. Il senso di sete è determinato dalla disidratazione delle cellule nervose! La sua carenza provoca: affaticamento, difficoltà di concentrazione, diminuzione del livello di attenzione e minore capacità di memoria. Gli stati d’animo positivi si favoriscono con il cibo che intendo farvi conoscere meglio e sapendo scegliere gli alimenti più idonei al vostro buonumore fisico e mentale. Le emozioni a livello biologico sono un insieme di risposte ormonali e chimiche con il compito di proteggere l’organismo. La conoscenza dei meccanismi che regolano le emozioni e gli stati d’animo ha aperto la strada allo studio di nuove e più precise tecniche che aiutano ad avere consapevolezza dello stato emozionale in cui ci si trova, a individuare i passi da compiere per liberarsi degli stati d’animo negativi e passare a emozioni più appropriate e gratificanti. Questi stati ci rendono maggiormente più efficaci, parimenti ci sono stati emotivi che ci rendono impotenti. La formula del buonumore dice che alcuni cibi hanno il potere di migliorare il nostro umore e sono in grado di farci trovare calma e soddisfazione anche in una giornata “stressante”! L’assunzione di cibo di qualità ha maggior possibilità di sintesi di neurotrasmettitori del buonumore e di stati d’animo positivi. Occorre solo fare un poco di attenzione nella scelta degli alimenti e ai metodi di cottura utilizzati. La formula del buonumore è quella di scegliere cibi vivi e vitali, ricchi di vitamine e sali minerali pieni di antiossidanti, contenenti zuccheri complessi a basso indice glicemico con grassi giusti e proteine di alto valore biologico. Applicare questa formula significa creare una biochimica eccellente per favorire stati d’animo positivi, ma ci sono cibi che hanno un impatto positivo a lungo termine, altri immediato tipo: il cioccolato fondente, con percentuale di cacao superiore al 60%, semi oleosi tipo noci, mandorle, pinoli, frutta fresca, erbe aromatiche e acqua. Inoltre per uno stato psicologico potenziale si devono eseguire tre respiri lenti e profondi, perché l’ossigeno stimola la produzione del neurotrasmettitore GABA che è in grado di indurre calma e tranquillità. Attività fisica perché il movimento provoca immediato cambiamento nella biochimica del corpo e del cervello. Ascoltare musica piacevole, sentire un profumo gradevole, cambiare i colori dell’ambiente che vi circonda. I cibi del buonumore sono: cereali composti perché sono zuccheri a lento assorbimento, mentre quelli semplici hanno un effetto immediato. Meglio i cereali integrali perché la parte viva del chicco è ricca di grassi insaturi, di proteine, vitamine e sali minerali, aminoacidi e fibre. L’orzo ha una composizione molto equilibrata di proteine, grassi, carboidrati, vitamine e microelementi minerali. Il farro è una ricca fonte di vitamine del gruppo A, B, C, E e di sali minerali come: fosforo, sodio, calcio, potassio e magnesio. Ricco di proteine, acidi grassi polinsaturi, carboidrati amidacei complessi, ha un’ottima qualità di fibre, con più sali minerali a fibra grezza rispetto al grano. Il riso integrale è ricco del gruppo di vitamine B, infatti nell’integrale abbiamo la vitamina PP (acido pantotenico, piridossina) la B1, B2, B6, ricchissimo di aminoacidi, mentre in quello brillato abbiamo solo le vitamine PP, B1 e B2. Il pane integrale meglio se di lievito naturale perché conserva e rende assimilabile le vitamine e i sali minerali. La pasta di semola con grano duro è più ricca di glutine, dannoso per la salute, invece quella di grano tenero abbassa l’indice glicemico. La pasta fresca fatta in casa con farine complete è la migliore! Per godere a pieno i benefici sul fisico e sulla mente anche i grassi devono contenere il 30% dell’apporto calorico giornaliero, ma i grassi saturi devono rimanere al di sotto del 10%, questo permette all’organismo di ridurre la presenza del colesterolo cattivo (LDL), aumentare quello buono (HDL) e gestire meglio il peso forma. I grassi polinsaturi proteggono dall’infarto, dalla trombosi e da ischemia cerebrale. Alimenti ricchi di grassi saturi sono: carni grasse, cervella, salumi, burro, lardo, strutto, formaggi, tuorlo d’uovo, olio di palma, di cocco e margarine. Mentre quelli ricchi di grassi insaturi sono: pesce, noci, mandorle, semi di zucca e di girasole, germogli, olio extra vergine d’oliva, soia, legumi, alghe e mais. Semi oleosi e frutta secca contrastano l’invecchiamento donando tanta salute, perciò sono i migliori. La vitamina E, polifenoli e betacarotene proteggono dai radicali liberi e sono un ottimo antidepressivo incentivando il buonumore. Il pesce spada, oltre a essere ricco di omega 3, contiene un elevato quantitativo di proteine che rinvigoriscono la muscolatura. Le trote, oltre a essere ricche di omega 3, contengono molto fosforo e minerali per il cervello, salvaguardando denti e ossa. Le ostriche, ricche di ferro e zinco, hanno la fama di essere un prodotto afrodisiaco. I legumi, definiti “carne dei poveri”, dimostrano di essere in realtà cibo da re, altro che carne dei poveri! I legumi da baccello, come i fagioli e i piselli, sono i migliori. I legumi vanno lasciati alcune ore a mollo, anche per facilitarne la cottura. La frutta e la verdura vanno consumate fresche, perché contengono maggior quantità di magnesio e vitamine. Il consumo ideale di sali minerali, polifenoli, enzimi e acqua e le verdure di tutti i tipi è di cinque porzioni al giorno. I broccoli e il cavolo prevengono il cancro del colon, polmoni, stomaco e mammella. L’ideale è consumarli crudi o al vapore e conditi con olio extravergine d’oliva. Pieni di vitamine e sali minerali sono i germogli che si possono fare anche in casa. Il peperoncino rosso è un vero scrigno di salute, aiuta a sciogliere i coaguli dei vasi sanguigni, ha un effetto espettorante, stimola il metabolismo a bruciare maggior quantità di calorie, è antibatterico e antiossidante. La capsicina viene usata in medicina come potente analgesico, per aumentarla occorre ingerire peperoncini quando sono freschi oppure secchi e macinati. Il miele è molto ricco di sostanze biologiche attive, vitamine e tantissimi minerali tipo: magnesio, fosforo, potassio, sodio, calcio, ferro, manganese, zolfo, rame, cobalto, cromo, zinco, nichel, litio e silicio; e vitamine del gruppo B, A, K e C, enzimi, proteine, aminoacidi essenziali e ormoni, perciò ha ottime proprietà curative. Gli studiosi di Boston hanno inserito il cioccolato tra i cibi capaci di allungare la vita mantenendola in salute, perché aumentando la produzione di endorfine e serotonina aiuta a lenire il dolore originando buonumore. Il cioccolato fondente ne contiene un’alta concentrazione con un forte impatto sugli stati d’animo. I cibi per la vita sono tutti ricchi di antiossidanti. Per gli antichi romani (ma anche per noi) l’aglio era una pianta sacra e l’uva fresca o secca era una vera panacea per tutte le malattie. Senza rinunciare al piacere dei nuovi piatti, l’ideale è dare la precedenza ai cibi della nostra terra, freschi e biologici. I cibi per il buonumore, la memoria e l’apprendimento sono cibi che contengono acido folico, che si trova negli ortaggi e nei legumi, vitamina C, calcio, magnesio, triptofano e tiroxina. Tutti si trovano nel pesce, nella frutta e nella verdura. Gli alimenti elencati sono tutti per il controllo della pressione, in più potassio e selenio e per gli ipertesi niente sale. Alimenti contro il gonfiore intestinale: yogurt ricco di lattobacilli, il finocchio, il rosmarino, l’alloro, la salvia e tutte le erbe aromatiche. La buone abitudini alimentari sono: iniziare la giornata con una buona e sostanziosa colazione. Pertanto: colazione da re, pranzo da signori e cena da poveri. Bere molta acqua. Iniziare la giornata con un’abbondante insalata colorata che fornisce al corpo un’ottima fonte di acqua e salute. Sostanze proteiche con leggeri grassi per tutte le energie necessarie per la giornata. Migliora il tuo buonumore con erbe aromatiche e spezie, per esempio la cannella svolge un’azione tonificante e stimolante del sistema nervoso. Lo zafferano è ricco di betacarotene. L’origano e la salvia hanno molto calcio. Il timo, l’alloro e il prezzemolo sono ricchi di ferro. Lo zenzero riduce i gonfiori intestinali ed è antisettico, anticoagulante con effetti positivi sul colesterolo e la pressione. Il vino rosso protegge dal cancro, solo un bicchiere ai pasti. Tutti i cibi è bene consumarli crudi o poco cotti. Evita di mangiare sempre le stesse cose, l’alimentazione deve essere varia, poco e di tutto. Per un’alimentazione completa e sana dobbiamo solo saper scegliere. Ora spiego cosa scegliere per vincere lo stress e favorire stati d’animo positivi con una alimentazione sana, completa e giusta. La formula del buonumore è la seguente: scegliere cibi vivi e vitali, ricchi di vitamine e sali minerali, pieni di antiossidanti, zuccheri complessi a basso indice glicemico, con grassi giusti (cioè insaturi), con proteine ad alto valore biologico. La cucina per la salute La cucina con le erbe medicinali è una vera arte. Descriverò delle ricette provenienti da tutto il mondo per imparare l’arte di cucinare per la salute e un benessere tale da renderci sempre di buonumore attraverso una vera e propria terapia del cibo. La vera cucina energetica è studiata per essere al tempo stesso appetitosa, varia e deliziosa. Dieci consigli di madre natura per una dieta sana: 1) mangiare ciò che proviene dalla vostra terra, 2) dalla vostra area geografica e soprattutto di stagione, 3) fare attenzione alle cose fondamentali: cereali, legumi, verdura, frutta e acqua pura, 4) se si mangia cibo animale, usare carne bianca e non tutti i giorni, 5) evitare le sostanze sintetiche, estranee alla natura, 6) gli alimenti biologici sono i migliori, 7) dalla natura prendere solo il necessario e restituire il resto, 8) la varietà serve aggiungendo anche il divertimento, 9) una cosa su cui si può contare è che tutto cambia, siate quindi flessibili nella vostra dieta, 10) scoprire “l’anima” del cibo e i segreti con cui nutrire il vostro corpo e la vostra anima, in modo tale che questo cibo possa donarvi il buonumore. La magia inizia scoprendo l’anima e la forza vitale del cibo. La dinamica di yin e yang nella malattia, perché sappiamo che ci sono piante yin e piante yang. Noi umani cerchiamo di cercare l’equilibrio nella nostra alimentazione che è necessario per il funzionamento e per la salute del nostro corpo. Se una persona consuma cibo yin potrà creare equilibrio con del cibo yang. Se l’alimentazione si basa su un consumo regolare di alimenti nutrienti ed equilibrati. Al contrario, se l’equilibrio è il risultato di ampie oscillazioni fra cibi estremi, allora possono sorgere dei problemi o si scelgono cibi crudi di facile digestione, invece di lunghe cotture pesanti con cibi animale (yang). Se c’è uno squilibrio il corpo si ammala e si difende con febbre che serve a consumare e assorbire questo squilibrio yang e yin, allora osservare gli effetti di certi alimenti. L’energia aumenta bruscamente quando riceve una spinta dagli zuccheri raffinati o dal fruttosio. Annotare gli effetti degli alimenti. I carburanti a effetto immediato (yin estremo) sono: bevande gasate, cioccolato, gelati, zucchero bianco, torte, biscotti e bevande dolci. Questi possono essere causa di iperattività, mal di testa, infezioni, (denti e ossa), cambiamento d’umore (dall’estasi alla depressione), mancata concentrazione per il rialzo glicemico. I dolci moderati (yin) sono: riso, orzo, mais, frutta secca, succhi di frutta, (pera, mela) e danno una carica energetica in modo delicato affinché il corpo possa assimilarli abbastanza bene. I cibi raffinati (pasta, riso e farine integrali e derivati) tendono a raggrupparsi e a formare depositi e creare gonfiori e obesità. I cibi morbidi e cremosi (yin) come latte, yogurt, formaggi cremosi, panna e salse possono causare accumulo di muco a livello respiratorio, quindi terreno ideale per bronchiti, tosse e raffreddori. I rinfrescanti (yin equilibrato) come lattuga, insalate, verdure estive come cetrioli, zucchine, peperoni, ravanelli, funghi, germogli, ciliegie e prugne, se di buona qualità e di stagione, sono: rinfrescanti, rilassanti, addolcenti e riducono il calore d’estate, la febbre, portando lucentezza nella vita e specie se consumati crudi. I cibi rinfrescanti e purificanti (yin equilibrati) sono: verdure a foglia verde scura, tarassaco, cipollotti, ortiche, prezzemolo, erba cipollina. Questi alimenti hanno un potere rinfrescante e purificante sul corpo, in quanto arricchiscono il sangue di minerali. Sono benefici per la milza, lo stomaco, nutrienti che contribuiscono alla chiarezza mentale, ma la varietà è molto importante nella dieta. Possibilmente fare a meno dello yang estremo: sale marino, condimenti salati, uova, carni rosse, formaggi, cereali, miglio, grano, riso, orzo, frutta esotica, dolcificanti, succo d’acero, miele, zuccheri raffinati, sostanze artificiali e stimolanti come caffè, tè e alcol. Questa linea va equilibrata con yin estremo. Il potere di trasformazione della cottura: se cucinato a lungo e con fiamma alta, usando condimenti e pentole ben chiuse, ha più un potere di yang e per bilanciarlo va cotto poco e con pentole leggere e coperchi non ermetici, abbreviando il tempo di cottura anche per avere il cibo più al dente. Allora come rendere il cibo più yin? Cucinare in meno tempo, usare meno sale (addirittura senza sale) e più acqua, usare pentole leggere e servire alimenti al dente o crudi, oppure cuocere a vapore, usare olio crudo, aggiungere sapore acido. Come rendere i cibi più yang? Cucinare a lungo con pentole pesanti o a pressione, cioè ben coperti, cuocere in forno, friggere a immersione, saltare a lungo i condimenti. Si inizia con la lista della spesa che deve fornire la cucina di alimenti integrali (pasta, pane, riso), lenticchie, frutta oleosa (mandorle, noci, semi oleosi di sesamo e girasole), burro, vegetali, frutta essiccata, olio a spremitura a freddo, gusto acido: limone, aceto di mele, gusto piccante: senape, zenzero, aglio o rafano, spezie ed erbe aromatiche, verdure a coltivazione biologica, frutta di stagione, spuntini con cracker, bevande e tisane di erbe. Misura a tempo, cioè si può cucinare in un’ora o più tempo a seconda, per esempio se le lenticchie sono state a mollo avranno un tempo di cottura minore. Si fa carriera anche in cucina. Un cuoco diventa prestigioso quando sa presentare bene i suoi piatti. La cucina non è uguale in tutti gli stati: quella internazionale ha i suoi segreti. Nel Nord Europa per esempio la cucina inglese non è uguale a quella italiana, specie la mediterranea che ha i suoi segreti. Europa centrale: zuppe francesi di cipolle con crostini, gli olandesi con piselli, austriaca cavoli rossi con mele e uvetta come antipasto, zuppe con erba cipollina e strudel austriaco, mentre i biscotti natalizi svizzeri sono di farina di riso con malto di riso, buoni anche per i celiaci. La cucina per ragazzi e adolescenti è ancora diversa, alcune ricette amate dai giovani sono proposte in più occasioni senza perdere la loro attrattiva, differenziando i loro bisogni. I più piccoli non sono in grado di formulare i loro bisogni perciò doppia responsabilità dei genitori, dovendo far attenzione ai desideri particolari coi bisogni mutevoli del bambino: alle volte al posto di un dolcetto è sufficiente un gesto d’affetto. Un genitore deve abituare il bambino fin da piccolo a un’alimentazione sana con frutta e verdure e prodotti nostrani biologici. È un periodo di particolare sfida per gli adolescenti e anche per i genitori che vogliono nutrire in modo continuativo e sano i loro figli, per questo è bene che conoscano questi cibi fin dalla nascita. Le donne in gravidanza devono alimentarsi bene, e non è una regola che si deve mangiare per due, piuttosto deve mangiare doppio quando allatta. Poi ci sono degli alimenti che favoriscono la produzione di latte come zuppe nutrienti di pesce con tofu e mais, tagliatelle in brodo, tutte le alghe, semi di frutta oleosa, noci e nocciole, mandorle, evitando spezie come aglio, cipolla e prezzemolo perché poi il latte puzza e non piace al bambino. Se la quantità e qualità del latte è scarsa perché siete stremate e stanche, allora molto sonno e riposo. Nei casi di scarsità di latte materno va integrato con alimenti per lo svezzamento e latte di cereali, includendo legumi e proteine. Dal quarto-quinto mese, all’inizio della dentizione, si introducono anche cibi solidi che si avvicinano a un’alimentazione normale. Tra dodici e sedici mesi lo svezzamento deve essere completato e il bambino inizia a camminare. Vediamo qualche ricetta: la paella spagnola con pesce è un piatto tipico di Valencia; lungo la costa è preparata con pesce, all’interno con carne generalmente di pollo o coniglio. Le lasagne sono una specialità dell’Emilia Romagna, soprattutto Bologna. La tradizionale polenta è tipica delle regioni settentrionali, molto usata in Valtellina. I cereali per la prima colazione per aver un carico d’energia per la giornata. Torte anche salate e pizza, meglio con lieviti naturali, creme di carote e funghi. Gli spuntini a mezza mattina e pomeriggio con frutta o sandwich, paté di legumi. Le proteine: fagioli e dintorni, cioè piselli e lenticchie. Stufati di legumi, insalate a colori con lattuga, pomodori, cipolle rosse e aglio, creme di ceci. Intingoli a base di tofu. Arrosto con limone e prezzemolo. Proteine vegetali e frutta oleosa. Per quanto riguarda il pesce: gamberi e zuppe di pesce, insalate di tonno, orata al forno, bocconcini di baccalà, merluzzo, aringhe in salsa verde. Le verdure devono essere biologiche, fresche e di stagione. La buccia delle verdure contiene le concentrazioni più alte di vitamine e sali minerali. Le verdure vanno consumate possibilmente crude oppure a vapore e sfrigolate in acqua. Zucchine e cipolle ripieni, zucca ripiena con funghi, erbe aromatiche. Le alghe marine sono verdure colte in mare, è una dieta della popolazione costiera. Le alghe contengono più sali minerali di qualsiasi altra fonte alimentare, contengono molto ferro, più di quello presente nel tuorlo d’uovo e negli spinaci e acido glutammico, purificando il sistema sanguigno oltre a tutti gli altri minerali come: calcio, iodio, sodio, magnesio, potassio, fosforo e zinco. L’insalata russa è diventata popolare in Europa, perfino in Italia e Spagna. Salse, intingoli e condimenti per insalate e verdure. Maionese di tofu. Salsa alla crema di mandorle, salsa calda come la besciamella con burro, latte e farina bianca biologica, foglie d’alloro e noce moscata, pepe bianco e sale. Salsa al salmone per condire la pasta. Salsa di noce al pesto genovese. I dolci leggeri: la macedonia è un dessert popolare. Si taglia la frutta a pezzettini lasciandola macerare in un luogo fresco da una a quattro ore. I dolci nutrienti sono: torte caserecce alle pesche o mele. In autunno si usa fare il purè di castagne. Il tiramisù è un budino di biscotti che si mettono in una pentola, una tazza di sugo di mela, vaniglia in polvere, fette biscottate e biscotti secchi, due cucchiai di nocciole tostate, caffè di cereali e un cucchiaio di cacao in polvere. Creme, dolci e guarnizioni vengono fatti con riso o mais, un cucchiaio di crema di frutta oleosa. Crema alla vaniglia, guarnizioni di cioccolato o riso soffiato e sbriciolato. Torte e biscotti. Anche le torte vengono meglio col lievito naturale, per esempio col metodo della pasta acida preparata prima e lasciata lì a fermentare così i microrganismi, lasciati lì, producono un gas detto “diossido di carbonio” che forma delle bolle che fanno lievitare la pasta. Acqua e malto servono per fare la “glassa” per pennellare le torte appena tolte dal forno e dare splendore. Le torte si fanno anche con la farina di frutta oleosa o semi. Come torte salate abbiamo la crostata di zucca. Quando non ci sono verdure fresche (per esempio a inizio primavera) coi cereali integrali si ottengono i semi germogliati e ricchi di vitamine, specie la C, e anche prodotti a base di cereali fermentati. Il maltosio è un liquido dell’amasake e si usa come bevanda o come sostituto del latte a colazione con i cereali. Pane pitta è un pane arabo lievitato che può essere aperto come una tasca e farcito. Condimenti e conserve, tipo olio d’oliva all’aglio, come condimento per insalate. Marmellate e puree fatte in casa con frutta matura e di stagione o con pomodori verdi. Per queste confetture la frutta deve essere al massimo della perfezione, cioè non troppo acerba o troppo matura. La purea di frutta o verdure, se è per un neonato, non deve avere il sale. Pronto soccorso in cucina per piccole bruciature: subito mettere la parte scottata sotto l’acqua fredda, poi applicare fette di patate crude e fredde, dopo olio d’oliva. Per morsi e punture d’insetti strofinare la parte con cipolla cruda. La febbre lasciare che faccia il suo corso, poi se non passa mettere sulla fronte un foglio di cavolo freddo. Mal di stomaco: una zuppa di miso o crema di cereali e latte. Mal di pancia: tisana di camomilla, zenzero. Tosse notturna e congestione: mettere in un sacchetto una cipolla tritata vicino al cuscino e qui per facilitare il sonno si mette un mazzetto di lavanda. Mal di gola: gargarismi con acqua e sale o salvia. Sintomi di raffreddamento: succo di zenzero. Il miso è una pasta di fagioli di soia, con un gusto salato e viene usato per fare zuppe e curativo per disturbi digestivi come gastriti. Vogliamo vivere cento anni e in salute, altrimenti è inutile vivere, perché con la nostra autosufficienza dobbiamo essere anche una risorsa per gli altri, allora dobbiamo usare una dieta che ora descrivo. Un’alimentazione corretta è il primo passo per vivere a lungo e in salute. Infatti è stato dimostrato che il segreto per vivere cento anni e in salute è da ricercare nello stile di vita e nelle abitudini alimentari. Le ricette di questo capitolo sono ispirate alle dieci regole d’oro per la salute: scegliere frutta e verdura di stagione, mangiare cibi semplici, con poco sale e zucchero, evitare coloranti e conservanti, preferire i cereali integrali, consumare i vegetali in abbondanza, mangiare poca carne, aumentare il consumo di pesce, mangiare regolarmente cibi “vivi” come germogli e yogurt, bere molta acqua e bevande naturali, misurare il condimento. Il record di salute e longevità comprovati nel mondo sono numerosi e si assestano sui centodiciassette anni. Il primato è detenuto in Italia, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, a Pallanza, dalla signora Emma Bonino, anni centodiciassette, poi in Liguria con centoquindici, in Sardegna centocinque. Longevità non significa vivere solo a lungo, ma in salute fisica e mentale. Dunque qual è il segreto dell’eterna giovinezza e le sue vie per raggiungerla? La più importante sembra essere la componente genetico-familiare: poter vantare avi vissuti fino a tarda età è sicuramente un dato positivo, ma è stato dimostrato che la predisposizione genetica conta solo per un 30%, il resto dipende dalla qualità del nostro stile di vita. Fare attività fisica, seguire una dieta sana ed equilibrata e avere un’esistenza gratificante dal punto di vista emotivo sono alcuni tra gli elementi fondamentali per rimanere giovani a lungo. Per l’elisir di lunga vita, ecco alcuni semplici consigli per mantenersi in forma: camminare per cinque chilometri tre volte alla settimana, oppure altre attività come il nuoto e la bicicletta. Cercare di vivere il più possibile all’aria aperta ed evitare escursioni termiche eccessive, equilibrare l’alimentazione con cibi freschi, di stagione, integrali e biologici. Non fumare e limitare i farmaci a quelli essenziali, curandosi possibilmente con le erbe della salute, mantenere una mente ottimista, esplorativa e creativa. Infatti dalle statistiche si rivela che gli ottimisti vivono da dieci a dodici anni in più rispetto ai pessimisti e con una qualità di vita decisamente migliore. Coltivare il proprio mondo affettivo con relazione e amicizie gratificanti e non stressanti, imparando a ritagliarsi spazi di tempo libero per rendersi creativi. Alimentazione, salute e longevità sono l’obiettivo per vivere a lungo e in salute. Gli studi recenti comprovano che essere abituati a mangiare poco e molto lentamente, alzandosi da tavola con ancora un poco d’appetito, è tra i modi più efficaci per vivere molti anni e in piena salute. Tutto ciò che entra in noi diventa noi: ricordiamoci di mangiare cibi sani e piacevoli che ci rendono anche di umore migliore; l’ho spiegato nel precedente capitolo intitolato “Nutri il tuo buonumore”. Se siamo in albergo o invitati da qualcuno e sulla tavola troviamo carne, prodotti con farine bianche, scarsi legumi, poca frutta e verdura e molti precotti con additivi e conservanti che l’industria alimentare ci propone, cibi che qualunque nostro avo avrebbe rifiutato perché di scarsa qualità nutrizionale anche se belli da vedere, in questo caso per evitare disturbi per una dieta scorretta è meglio astenersi e mangiare anche solo una cipolla sana. Infatti la prevenzione inizia in cucina. Purtroppo lo stile di vita odierno ci allontana dai ritmi della natura. Siamo ormai abituati a mangiare fragole e albicocche in inverno, senza renderci conto che sono frutti coltivati in serra o che hanno subito lunghi viaggi e processi di conservazione. Fortunatamente anche gli effetti benefici di un’alimentazione sana sono noti, per esempio si sa che nella prevenzione dei tumori il ruolo svolto da alimenti come l’aglio, cavolo, tè verde, e sostanze antiossidanti quali bioflavonoidi, contenuti nella frutta e nella verdura e della vitamina E, così come nella prevenzione delle malattie cardiovascolari è fondamentale mangiare piatti di pesce conditi con olio extravergine d’oliva. Per completare una sana alimentazione dobbiamo ricordarci di bere più di un litro di acqua al giorno, nei periodi estivi anche due litri al giorno con spremute o frullati e centrifugati che sono dei veri toccasana. Vediamo le dieci regole d’oro: 1) scegliere cibi di stagione, 2) consumare alimenti semplici e integrali con poco sale e zucchero, 3) evitare prodotti ricchi di coloranti e conservanti, 4) mangiare poca carne solo bianca e biologica e quando è possibile sostituirla con prodotti vegetali come i legumi, 5) aumentare il consumo di pesci e crostacei, 6) consumare molta frutta e verdura, 7) privilegiare cereali integrali e biologici, 8) mangiare cibi “vivi”, cioè che conservano le loro caratteristiche nutrizionali, 9) evitare i superalcolici o gli alcolici trattati e le bibite zuccherine o con l’aggiunta di caffeina (tipo CocaCola), bere acqua naturale, centrifugati e frullati, 10) usare condimenti a base di olio d’oliva extravergine ed erbe aromatiche. Tutte queste pietanze si possono decorare con erbe aromatiche e salutari, per queste decorazioni si usa: salvia, rosmarini e tante altre che danno sapore al tutto, rendendole presentabili e gustose. Le zucchine di stagione contengono potassio, vitamina A, C, E e altre vitamine del complesso B, per questo vengono considerate un toccasana per il ringiovanimento del corpo con buona armonia perché è proprio questo maggior numero di sostanze che riequilibra tutto. Altra buona ricetta: riso, latte e zucca. La zucca è ricca di calcio, fosforo, potassio, vitamina A e C. Il betacarotene aiuta e previene diverse patologie ed è un ottimo alleato per la salute rallentando anche l’invecchiamento. Fare dei minestroni con cavoli, carote e fagioli. I cavoli posseggono grandi quantità di acido folico, rame, magnesio, ferro, fosforo, vitamina A, B1 e B2 eccellente per la prevenzione dei tumori e ha proprietà antiemetiche. I fagioli, come tutti i legumi, contengono un’alta percentuale di proteine dal valore biologico superiore a quello dei cereali e di poco inferiore a quello delle carni animali e sono fonti di minerali come ferro, potassio, e vitamine del gruppo B. I ceci sono fonti essenziali di acidi grassi, proteine di buone qualità, vitamine del gruppo B e vitamina E, minerali a elevata quantità di fibre alimentari. Anche le ortiche contengono ferro, magnesio, silicio e vitamina C, sono depurative e diuretiche. Le noci sono una delle fonti più importanti di acidi grassi omega 3 utili per la prevenzione delle patologie odierne, perciò pane con le noci. I broccoli contengono magnesio, potassio e calcio in grandi quantità, ricchi di vitamina C, A, K, ottimi come alimenti antitumorali e antigastriti. Il basilico e la menta ottimi per disturbi gastrointestinali grazie alle sue proprietà digestive, sedative e antinfiammatorie. Una ricetta con tonno con verdure: peperoni, fagioli e melanzane ricche anche di fibre consigliate per la stitichezza. Le confetture con lamponi sono un’eccellente fonte di acido salicilico e vitamina C, adatte per infezioni e raffreddore, possiedono interessanti proprietà antitumorali come le fragole che contengono anche l’acido ellagico che svolge una funzione protettiva del tratto gastrointestinale. Le lumache contengono sali minerali e il loro contenuto proteico è assimilabile come quello del pesce magro. Gli spinaci sono formidabili antiossidanti, oltre al loro alto contenuto di ferro. L’agnello è una carne povera di grassi saturi responsabili perché alzano il colesterolo. L’orata è un pesce magro, ricco di proteine nobili, ottima fonte di iodio, fosforo, ferro e vitamine del gruppo B. Il grano saraceno contiene aminoacidi essenziali come: lisina e triptofano oltre a minerali come ferro e magnesio, vitamina C e quelle del gruppo B. Il tonno è un pesce ricco di acidi grassi omega 3, preziosi antiossidanti che mantengono in buona salute, rallentando l’invecchiamento per una buona fonte di ferro, selenio e fosforo. I pomodori sono poveri di calorie e ricchi di acqua, vitamina C e oligoelimenti e sono rivitalizzanti, dissetanti e digestivi, ricchi di vitamina A e C, riducono i livelli di colesterolo e favoriscono il ribasso della pressione arteriosa. La lattuga ha un’azione rinfrescante e digestiva, è ricca di vitamina A, C, e di sali minerali come potassio, ferro e fosforo. I fiori di zucca sono ricchi di proteine e grassi e contengono zinco, fosforo, vitamina E, F, hanno proprietà rilassanti, sedative, emollienti, blandamente lassative e diuretiche. La melanzana può essere mangiata solo cotta, ha proprietà lassative, diuretiche, è ricca di vitamina C e del gruppo B e calcio, potassio e fosforo. Il ravanello è ricco di vitamina C e del gruppo B, depurativo, stimolante la produzione di bile, diuretico e disintossicante del fegato. I cereali integrali sono preferibili di quelli raffinati, perché ricchi di oligoelimenti, vitamine e proteine vegetali. I gamberi riforniscono iodio e sostanze minerali. L’avena è a basso indice glicemico perciò adatto ai diabetici, ricca di potassio e vitamina B e ferro, è un cereale meno calorico di tutti, ricco di fibre, selenio, calcio e vitamine del gruppo A, B, C, E. Le carote contengono provitamine A fondamentali per la vista e antiossidanti preziosi per contrastare l’invecchiamento. Le banane sono ricche di magnesio, potassio e sono utili per la salute del rene e l’equilibrio dell’attività muscolare. I fichi contengono calcio e ferro in misura minore. Potassio, magnesio, fosforo e polifenoli sono potenti antiossidanti per combattere malattie cardiovascolari e tumori. Il riso integrale è ottimo per chi è intollerante ad altri cereali perché rinforza la mucosa intestinale e il sistema immunitario prevenendo le infiammazioni digestive; combatte anche il colesterolo ed è utile per chi soffre di coliche e fermentazione intestinale. L’avocado è un frutto nutriente ricco di proteine, grassi insaturi che riducono il colesterolo cattivo (LDL) e ha un potente antiossidante fonte di potassio e vitamina A, C, E, e del gruppo B. L’insalata è ricca di fibre e vitamine. Il formaggio di capra, facilmente digeribile, è ricco di aminoacidi, di calcio, fosforo, potassio e vitamina B2. La nocciola contiene magnesio e vitamina E ed è un potente antiossidante. Il sedano contiene selenio, calcio, magnesio e vitamina A, C ed acido aspartico, un eccitante naturale, se consumato crudo è un ottimo diuretico. L’ananas è ricco di vitamina A, C e minerali, soprattutto potassio, possiede proprietà digestive e diuretiche, attenua gonfiori e ritenzione idrica, utile per diete dimagranti. Mango, papaia e il frutto della passione sono ricchi di rame e vitamina C. Il vino è in grado di contrastare le malattie cardiovascolari grazie all’azione dei tannini, vitamine e sostanze antiossidanti. Però solo un bicchiere ai pasti. La borraggine è un eccellente tonico e purificante. La senape è utile per l’inappetenza e favorisce la digestione e facilita la circolazione sanguigna. L’olio extravergine d’oliva è ricco di polifenoli antitumorale. L’erba cipollina è digestiva e depurativa, antisettica, stimola la produzione dei succhi gastrici, perciò favorisce la digestione dei cibi grassi. La mela contiene vitamina A, C, e del gruppo B, ferro, potassio, magnesio e calcio e previene i tumori. La peptina, che si trova nella buccia, regolarizza il colesterolo. Il colesterolo nel sangue ha funzioni depurative e digestive. Le arance sono un’ottima fonte di vitamina C e A e sono antivirali. La cannella possiede importanti proprietà antibatteriche, antimicotiche, toniche e digestive. Il potere delle erbe curative Cinquecento domande e risposte dall’A alla Z e i miracoli del pollice verde. E consigli utili per avere piante sempre in forma per poter avere frutti utili. Le piante hanno tutte bisogno di acqua e vanno innaffiate quando la temperatura dell’acqua è simile a quella del terreno; perciò meglio di mattina, di sera tardi o appena dopo l’alba e dopo il tramonto. L’acidità del terreno va tolta con della calce, perché se non abbiamo piante e terreno adatti non avremo frutti belli. Per esempio il basilico quando fa il fiore va potato, perché non avrebbe tutte le sue proprietà. Il fico d’India è una pianta che non dà frutti se è maschio, perciò ci vuole anche la femmina così può mangiare i frutti molto preziosi per il suo potere antiossidante. Un orto e un frutteto hanno bisogno di essere esposti e che possano ricevere il maggior sole possibile e se l’acqua non bastasse vanno innaffiati se vogliamo avere della buona e sana frutta e verdura, difatti dovrebbero essere ben mature per essere antiossidanti. Sappiamo che l’aglio è il migliore fra tutte le verdure per tutti i suoi poteri curativi, cioè: vermifugo, ipotensivo, antibiotico. Si raccoglie a san Giovanni, il 24 giugno. Così pure l’iperico, molto utile per le sue proprietà calmanti, lenitive per la pelle e scottature. I limoni “primo fiore” sono quelli che derivano dalla prima fioritura e maturano da marzo a giugno, hanno buccia più spessa e succo meno abbondante; gli altri si raccolgono da fine settembre a fine novembre con buccia più verdognola che vira al giallo. Sappiamo quanto sono preziose le mandorle che si raccolgono intorno a giugno-luglio, per quelle secche invece si aspetta a settembre quando i frutti cadono naturalmente dalle piante e quando il mallo si stacca, si mettono in un posto ben soleggiato. Le virtù salutari dell’aloe vera sono parecchie. L’aloe vera è una pianta succulenta e i suoi principi attivi posseggono molte proprietà, infatti è antinfiammatoria, ha effetti benefici sul sistema immunitario e nervoso, disintossicante con effetti antibiotici, sfregando la parte interna della sua foglia guarisce la cheratite e altre malattie della pelle tipo scottature, oltre agli effetti antivirali e molti altri. Le proprietà dell’altea come collirio, gengiviti, gargarismi per il mal di gola, solleva la tosse ed è espettorante, è benefica per tutto l’apparato digerente; in cataplasma e compresse si usa per foruncoli e piaghe. L’amamelide è astringente e antinfiammatoria per emorroidi e varici e combatte la cattiva circolazione in generale; si fa bollire per due o tre minuti e si lascia in fusione per altri dieci minuti, un cucchiaio di foglie per tazza e si bevono da due a tre tazze al giorno. L’anice, oltre a facilitare la digestione, calma l’aerofagia e coliche addominali, favorisce la lattazione alle nutrici, per l’anice stellato servono cinque stelle per tazza. L’artemisia è una pianta tonica stimolante, antispasmodica, emmenagoga (sconsigliata in gravidanza perché può dare allergie). L’asparago ha proprietà diuretiche, utile per i cardiopatici e per le caviglie gonfie. La balsamita (detta erba di san Pietro) è come la bardana, entrambe sono depurative, diuretiche e si usano per fare frittate e servono per curare dermatosi, impetigine, eczema, seborrea del cuoio capelluto, foruncoli e ascessi anche per diabete e gotta, colagogo per il fegato con effetto lassativo non irritante, per gargarismi, piorrea e per le gengiviti. Il basilico è utile per le gastriti, cioè è antispasmodico, digestivo, antisettico; si mette in fusione per dieci minuti, un cucchiaio per tazza e favorisce la digestione lenta e aiuta contro il mal di stomaco, una tazza dopo i pasti. La betulla per problemi di pelle (tipo l’eczema), si sceglie la corteccia che combatte la cistite, i reumatismi, le artriti, la gotta, i calcoli renali e la cellulite. Si preparano le foglie, la corteccia e le infiorescenze in decotto per tre minuti e se ne mette un pugno per litro d’acqua, se ne beve a volontà per tre settimane. Il peperoncino, se cresce nelle zone calde dove di notte superano i venti gradi, è più piccante. Per ottenere peperoncini più grossi ci vuole concime biologico cioè con prodotti organici, molta acqua e non più di due o tre peperoncini per pianta. Tra le verdure abbiamo al primo posto l’aglio con tantissime proprietà, ne elenco qualcuna: ipotensivo, antibiotico, vermifugo, antiossidante ecc. Come antiossidanti abbiamo la faloia, il limone, molti altri frutti e verdure. Il tarassaco o soffione è tonico e stimola il fegato facendo anche da leggero lassativo, cura per la pelle (psoriasi, eczema, acne), migliora il metabolismo e riduce il colesterolo cattivo (LDL). La viola ha proprietà simili al tarassaco, in più dà sollievo ai dolori reumatici. La malva contiene principi attivi con effetti emollienti, espettoranti, lassativi, antinfiammatori e analgesici; come tisana (lasciare riposare venticinque grammi di foglie e fiori essiccati in mezzo litro d’acqua bollente per almeno cinque minuti; dose giornaliera due o tre bicchieri) combatte tosse e raffreddore con purificazione delle tossine. La camomilla potenzia l’effetto dei farmaci ad azione sedativa, si prende di sera perché concilia il sonno. Invece la cannella è eccitante per il suo intenso profumo però è digestiva, antisettica e tonica. Il carciofo è un grande antiossidante, ma per il suo gusto amarognolo è sconsigliato alle nutrici perché il bambino rifiuta il latte. Molto utile agli adulti per le sue caratteristiche salutari perché facilita il metabolismo degli zuccheri e dei grassi e combatte il colesterolo, l’arteriosclerosi, il diabete, le nefriti, l’urea, altre insufficienze renali e alcune dermatosi. Il cavolfiore ha molte proprietà salutari: innanzitutto è una grande fonte di vitamina C, perciò molto antiossidante e quindi ci protegge dai tumori, inoltre fonte di calcio, fosforo, betacarotene; consigliato per gastriti e ulcera, perché induce la produzione di mucina da parte dello stomaco che protegge le pareti gastriche evitando dispepsia. Un decotto di cavoli può aiutare a superare raffreddori e tosse. Infine usiamo le foglie per impacchi adatti a lenire piaghe e nevralgie. L’erica si prende per infusione come antisettico, antinfiammatorio delle vie urinarie; calma e decongestiona in caso di cistite, gotta e reumatismi, facilita l’eliminazione dei calcoli renali. Utile per combattere uremia e acido urico, albuminuria. Dà sollievo alla prostata, elimina le perdite bianche. Contribuisce all’eliminazione di catarro e tosse. Si prepara mettendo un cucchiaio di minestra per tazza e si lascia in infusione per dieci minuti, si filtra e se ne beve a volontà nella giornata. Il rosmarino oltre a essere un’ottima erba aromatica ha proprietà digestive, è colerico e benefico contro lo stress e affezioni epatiche stimolando l’attività del fegato; è un buon diuretico e dà sollievo contro i dolori mestruali. Il mirtillo è astringente in casi di coliche e diarree, di cattiva circolazione sanguigna e di emorroidi, ma è famoso per la sua azione antidiabetica; è antisettico e agisce sulle turbe vascolari degli occhi, maggiorando nettamente la visione notturna. La patata è un ortaggio molto utile per le sue proprietà fitoterapiche: la polpa si usa sulla pelle per calmare i dolori delle bruciature, per lenire arrossamenti e per i geloni. Oppure, se aggiungiamo un filo di olio extravergine d’oliva al succo di patata, otteniamo una lozione disinfiammante da usare sulla pelle secca e screpolata. Il biancospino e i suoi fiori sono ideali contro l’ipertensione, l’arteriosclerosi, lo stress e le palpitazioni e altri disturbi attinenti al cuore; antispasmodico e calmante concilia il sonno in chi soffre di stati ansiosi, rasserena durante la menopausa, diminuendo anche le vampate di calore. È indicato per preparare la classica tisana della sera, solo o associato ad altre piante o erbe di proprietà analoghe, specie a partire dai cinquant’anni come tonico del cuore. La borragine è diuretica, sudorifera, drenante. Per queste sue proprietà fa bene alle pelle ed è raccomandata in primavera contro la dermatosi, l’eczema, l’herpes e altre malattie della pelle. Le sue proprietà sudorifere sono utili ogni volta che sia necessario aumentare la traspirazione, in caso d’influenza, di bronchite, di febbre; inoltre calma la tosse. Si prepara in infusione per dieci minuti, in ragione di un cucchiaio di minestra per tazza. Se ne prendono da due a tre tazze al giorno, bevendola molto calda. Per prevenire ogni disturbo ci sono dei “cibi sì e cibo no”. Così si può prevenire il colesterolo alto, gonfiori addominali, coliti, cistiti, diabete, insonnia, stipsi, calcoli, e non solo… Il cibo è il nostro miglior farmaco. Parlerò di come evitare o assumere cibi semplici disponibili e con un contenuto di fibre variabile a seconda della fase del disturbo, chi è soggetto a cefalee deve diminuire i cibi ricchi di cioccolato, formaggi fermentati, pomodoro, crostacei o molluschi, vino e birra. Per esempio se soffri d’insonnia niente caffè. Parliamo di cibi che regalano benessere. Per l’acne la dieta salvapelle da fare tutti i giorni è la seguente: evitare cereali e derivati raffinati (riso, pasta e pane bianchi) perché alzano la glicemia. Consumare tutti i giorni verdura e frutta fresca, bere otto bicchieri di acqua naturale che è il miglior depurativo per la pelle. I latticini e derivati peggiorano il problema. Come abbiamo visto i carboidrati e i latticini sono controindicati per l’acne, ma anche per altre patologie in genere perché il lattosio (zucchero del latte) fa pure male non solo alla pelle, ma anche a molte altre patologie, così pure la caffeina e alcuni grassi saturi tipo quelli della carne rossa, salumi e formaggi, olio di palma e margarina, fortemente infiammatori. Per questo ci sono cibi sì e cibi no. I cibi sì sono: arance, carciofi, cipolle, e germogli con fonti di enzimi per attivare i processi di disintossicazione, poi vitamina A, C e D per la pelle, cipolle ed erbe aromatiche per il fegato con semi oleosi e yogurt naturale, possibilmente di soia. I cibi no sono: alcolici, carni e cibi conservati e ricchi di grassi saturi, compreso il latte e gli alimenti a indice glicemico elevato (tipo i carboidrati). Questi cibi vanno sostituiti con il latte di soia. Le afte e le stomatiti sono delle piccole piaghe sulla mucosa della bocca, delle labbra, della gola e della lingua dovute a stress o intossicazioni alimentari per carenza di minerali e acido folico, cioè le vitamine del gruppo B. Le bibite dolci vanno sostituite con succhi di frutta. La pasta va sostituita con farine integrali. Ci sono cibi che prevengono la caduta dei capelli tipo quelli che contengono molti sali minerali e si trovano nei frutti di mare, frutta oleosa tipo noci e mandorle, carne e pesce, vitamine come kiwi, agrumi, broccoli e oli vegetali. Bere tè verde perché abbonda di polifenoli antiossidanti che rallentano l’invecchiamento anche dei capelli, risparmiandone la caduta. Bandire anche lo zucchero usando miele biologico. I calcoli biliari si possono evitare con i cibi giusti, per esempio con le acque alcaline e il bicarbonato che riducono l’acidità della bile, alimentandosi con succhi di pera o mela o verdure grattugiate. Ci vogliono più fibre e vitamina B e C, sostituire la carne rossa con tacchino e pollo e due, tre volte alla settimana consumare merluzzo, sogliola o trota. Il succo di limone contiene antiradicali liberi. Pure la candidosi si vince con la giusta dieta. Il responsabile è un fungo detto Candida albicans presente in vagina in conseguenza di una dieta ricca di zuccheri e lieviti che poi tra lo stress, antibiotici e debolezza immunitaria alterano la flora batterica, allora si risveglia dalla sua latenza e si manifesta con bruciori, infiammazioni e perdite giallastre, ma si cura con un’apposita dieta di frutta, verdura, eliminando il tris pericoloso di zuccheri, latte e lieviti, perché la candida è come il tumore: vive di zuccheri e cereali raffinati, latte e latticini. Con l’alimentazione si migliora anche la fragilità capillare, è bene evitare le spezie, ma usare vegetali di colore arancione che contengono carotenoidi, pesce azzurro e semi di lino ricchi di magnesio come alghe, soia, mandorle, kiwi, mirtilli e banane che riparano la fragilità vasale. Cibi da evitare in assoluto sono: lardo, grassi, salumi, mortadella, cereali raffinati, caffè, alcolici e bevande zuccherate, sale, formaggi grassi (tipo gorgonzola, mascarpone) e merendine con zuccheri. Potere antiossidante hanno i centrifugati con sedano, uva, mele e mandorle o verdure miste. No a dolci industriali. Per la cellulite no al sale da cucina, più proteine vegetali, poco latte e latticini. Per la cistite si usano alimenti antibruciore: molta acqua, circa tre litri al giorno, yogurt naturale, sedano, zucchine, cetrioli e mirtilli contro i batteri. Pure il colesterolo si controlla con il cibo, però sia il fumo che lo stress e alcuni grassi o farmaci che stimolano il fegato a produrlo. Allora si devono consumare cibi antiossidanti e ricchi di fibre come papaia, tè verde, frutti di bosco e cereali integrali, spezie, avena e orzo e due grammi di steroli al giorno. Gli steroli vegetali derivano da oli vegetali che includono anche l’olio d’oliva, di semi vari, soia, riso, broccoli e olive. Meno zuccheri semplici, meno colesterolo. No ai gelati di produzione industriale con grassi idrogenati, sì ai gelati artigianali fatti con latte di soia. Questa dieta vale anche per il colon irritabile e il diabete, evitando le marmellate, succhi e bibite dolcificate. La dieta salva il cuore dai disturbi circolatori che provvedono alla circolazione del sangue in tutto l’organismo con vitale importanza per le funzioni che svolge, cioè nutritive e depurative. La circolazione rallentata apre la via a tutte le malattie serie come ipertensione, arteriosclerosi, infarto, ictus. Evitare i grassi saturi, come per esempio quelli del fast food, spesso anche idrogenati, scegliendo sempre cibi integrali. A tavola con radicchio rosso, grassi buoni con omega 3 e antiossidanti: vitamina E (tocoferolo) che è un potente antiossidante e si trova in oli vegetali (olio extravergine d’oliva spremuto a freddo, nel germe di grano e frutta secca oleosa). La B9 (acido folico) e la B6 (piridossina) si trovano nel riso integrale e nelle banane. I fichi neri aiutano la memoria e prevengono l’infarto, così anche il pomodoro e i semi di lino e il tè verde. Il sale va sostituito con le spezie. Per i disturbi della tiroide, che regola il metabolismo, perché se gli ormoni tiroidei non vengono prodotti nelle giuste quantità il metabolismo può essere più lento (e si ingrassa) o più veloce (e si dimagrisce), una dieta corretta può mantenere bene il suo funzionamento; perciò ridurre il consumo di dolci, grassi e sale, evitare cibi conservati e con additivi. Per i dolori articolari via libera ai cibi diuretici come ciliegie, anguria, cetriolo, banane, fragole, sedano, ananas e melone perché sono in grado di espellere le tossine e scorie che, accumulandosi nelle articolazioni e infiammandole, acuiscono il dolore. Non devono mancare gli omega 3. I semi di zucca hanno un elevato contenuto di acidi grassi essenziali, fitosteroli, vitamine e oligoelimenti che conferiscono le loro proprietà antinfiammatorie. Per le emorroidi bere molta acqua e alimenti con fibre. Per la cistite alimenti antiacidità. Mangiare poco e di sovente, pochi lipidi, di sera per evitare il reflusso gastroesofageo durante il sonno. Non proteine diverse, cioè evitare di mangiare la carne col formaggio dopo la carne. Non saltare i pasti a partire dalla colazione per evitare che i succhi gastrici a stomaco vuoto corrodano la mucosa, provocando mal di stomaco con bruciori o ulcera. È importante a metà mattina fare uno spuntino con frutta e qualche mandorla. A pranzo o a cena un menu di patate, cereali integrali, vanno bene anche mais, grano saraceno o orzo. Legumi senza buccia e carne bianca magra. I formaggi grassi devono essere sostituiti con yogurt. Il grasso animale si accumula attorno al cuore, perciò ci vuole una dieta per la pancia piatta con un giro di vita inferiore agli ottanta centimetri (novantaquattro per gli uomini e ottanta per le donne). Per questa dieta ci vuole un’alimentazione sana. Per attivare le difese, cioè rafforzare il sistema immunitario come per l’influenza, ci vogliono riposo e alimentazione adatta come: ortaggi colorati, in particolare quelli gialli (zucca, pomodoro, carote), e quelli verdi (spinaci, ortiche, rucola, tarassaco e cicoria). Via libera a spremute di agrumi e fermenti lattici, cioè yogurt. Per l’insonnia latte e miele prima di addormentarsi o camomilla. I carboidrati che apportano il triptofano che produce serotonina contro l’insonnia. Non usare eccitanti come il peperoncino o cibi piccanti e salati. Mentre alcolici, caffè, cioccolato, salatini, fritti o insaccati vanno eliminati. Le intolleranze alimentari sono spesso favorite da stress, malattie e indebolimento del sistema immunitario; in questo caso ci vuole una dieta equilibrata con sostanze disintossicanti come acqua e limone, frutti antiossidanti tipo la faloia, l’uso di alimenti di origine biologica come semi di lino, malva ed erbe aromatiche, salvia, rosmarino ricche di vitamina C. La dieta monotona favorisce le intolleranze, per questo la dieta deve essere varia. Per l’intolleranza al nichel evitare cioccolato, pomodori, spinaci, funghi e prodotti da forno. L’ipertensione si stabilizza pure con cibi adatti: cereali integrali, aglio, eliminando i cibi salati, non usare dadi per le minestre, ma erbe aromatiche. Per la frutta preferire mele, frutti di bosco e papaia. L’ipoteso può mangiare di tutto, poco e di sovente perché il pasto abbondante porta a una digestione impegnativa che riduce i livelli della pressione sanguigna. Consumare proteine, cereali e verdure a ogni pasto, assumere magnesio e potassio cioè: semi di lino, cacao, mandorle, latte, cereali integrali, avocado, frutta e pesce, sali di magnesio e potassio che sono presenti in ortaggi come pomodori, patate, zucchine, anguria e melone. La liquirizia alza la pressione arteriosa. Il mal di testa (o cefalea, che non è l’emicrania) può essere causato da intolleranza o allergie ai cibi. È sempre di aiuto una giusta dieta, evitare di saltare i pasti, mangiare poco, ma sovente eliminare i cibi con additivi, sali e zuccheri. La dieta deve far star bene: in menopausa è importante (per regolarizzare lo sbilanciamento ormonale) usare sostanze disintossicanti come acqua e limone e bioflavonoidi con grassi buoni come gli omega 3 che combattono la secchezza dei tessuti, inoltre regolano la pressione arteriosa e i livelli del colesterolo proteggendoci dalla malattie cardiovascolari e dall’ictus cerebrale. I cibi bioflavonoidi si trovano in tutti i vegetali, i più ricchi sono: la buccia dell’uva nera, i frutti di bosco e le ciliegie. Per evitare la caduta dei capelli non devono mancare le vitamine del gruppo B, come pure gli acidi grassi omega 3 e 6 (pesce di mare e frutta oleosa). Per l’osteoporosi, essendo una perdita di minerali, bisogna integrare rivolgendosi al medico. Per l’osteoporosi sostituire l’aceto col limone perché fa venire l’osteoporosi, ma deve essere integrato con magnesio e potassio e vitamina D per fornire l’assorbimento del calcio. Il reflusso gastroesofageo è un disturbo caratterizzato dalla risalita del contenuto acido dello stomaco e al livello dell’esofago. Si deve mangiare poco ma più volte, facendo anche attenzione agli abbinamenti dei cibi perché, come abbiamo visto, ci sono dei cibi sì e dei cibi no. Le verdure sono gli alimenti più ricchi di vitamine e sali minerali. Assumere molti liquidi tra i pasti, molta acqua naturale e molta attività fisica. L’alimentazione giusta con pesce, salmone ricco di omega 3 e i flavonoidi rinforzando i muscoli e le cartilagini. Via libera a broccoli, cavoli, cipolle rosse, legumi, frutta oleosa, uva, mele, pere, kiwi e yogurt. Lo zenzero grattugiato previene i reumatismi. Per il sovrappeso, cioè gli evidenti accumuli di adipe con valori elevati dei trigliceridi e colesterolo, vanno corretti gli errori alimentari (per qualità e quantità di cibo) ma anche la vita sedentaria. Usare spezie per sostituire il sale, limitandone la quantità e aumentando la qualità con proteine e antiossidanti, ma con una dieta vegetariana (ne parlerò nel prossimo capitolo) si ottengono ottimi risultati. I cibi per combattere stanchezza e stress possono essere i nutrienti che regalano energia tipo: vitamina B12, B9, frutta, omega 3 con salmone tre o quattro volte alla settimana. La prima colazione è fondamentale, quindi: colazione da re, pranzo da signori e cena da poveri. La stipsi si elimina con la dieta cioè: acqua, frutta e verdure con molta attività fisica. Aumentare i probiotici che contengono fibre, poi yogurt, latte fermentato, vitamina B7 che depura il fegato e si trova nei cereali, integrali, frutta e verdura, utile la crusca d’avena, bastano tre cucchiaini al giorno da aggiungere allo yogurt. Scegli vegetariano (mangiare vegetariano è una scelta di vita e di salute per te e per l’ambiente) Il vegetarianismo è una scelta intelligente, perché sono ormai riconosciuti gli effetti negativi dell’eccessivo consumo della carne con danno a noi, agli animali e all’ambiente. La scelta vegetariana, al contrario dell’altra, ha solo aspetti positivi, perciò sapendo tutti i benefici che si ricavano li dobbiamo cercare modificando le nostre abitudini alimentari. Infatti con il nostro comportamento alimentare aiutiamo non solo noi (mantenendo il nostro benessere), ma anche l’ambiente climatico dovuto all’emissione di gas serra e agli allevamenti intensivi. Questo capitolo lo dedico a tutti quelli che hanno a cuore la propria salute, quella degli animali e del nostro pianeta. Illustro l’alimentazione adatta per la salute del corpo umano e il rispetto dell’ambiente in cui viviamo, espongo le motivazioni di carattere salutistico e le ragioni ambientali ed etiche che possono portare a una scelta vegetariana. Dobbiamo evitare di mangiare carne perché sempre più chiaramente sono riconosciuti gli effetti negativi del loro eccessivo consumo sulla nostra salute e, al contrario, gli aspetti positivi del mangiare vegetariano. Dobbiamo modificare le nostre abitudini alimentari e comportamentali perché se decidiamo consapevolmente di ridurre, o persino eliminare, la carne dalla nostra tavola sosteniamo la riduzione del nostro cambiamento climatico dovuto alle emissioni di gas serra e agli allevamenti intensivi. Quindi carne, ambiente e salute sono il problema di questo capitolo. L’allevamento animale occupa il 30%della terra del nostro pianeta e il restante 70% resta destinato all’agricoltura. Di cui il 33% serve solo alla produzione dei mangimi. Nel 2008 hanno invitato i consumatori a ridurre il consumo di carne per salvaguardare l’ambiente. Il miglior modo per proteggere il clima è quello di non consumare carne e latte coi suoi derivati. Il cambiamento climatico influisce anche sulla nostra salute, oltre al danno ecologico causato dagli allevamenti intensivi. Il danno ecologico influisce anche sul cambiamento delle stagioni; ricordiamo il 2003 con notevoli morti dovuti al troppo caldo e inverni più lunghi e rigidi con morti per il troppo freddo e umidità, e gli insetti tropicali si insediavano in Europa, si pensi alla zanzara tigre che è già stata trovata in Spagna, Italia, Belgio e Olanda e alle malattie trasmesse dalle zecche! Perciò i rischi degli allevamenti intensivi sono numerosi. Per tutte queste patologie agli animali vengono somministrati mangimi chimici con antibiotici che noi assumiamo mangiando la loro carne, col risultato che a causa di questi prodotti inquinati da sostanze chimiche e antibiotici sono in aumento i tumori e poiché siamo assuefatti agli antibiotici, quando servono a noi non funzionano più. Il 50% dei composti azotati servono all’agricoltura, in particolare per questi allevamenti intensivi che sono i responsabili anche delle emissioni di gas che provocano le piogge acide e la morte delle foreste. Le malattie cardiovascolari causate dal consumo di carne e grassi con disturbi ai vasi sanguigni con malattie alle coronarie, ictus cerebrale, ipertensione e malattie delle arterie periferiche di tipo reumatico e insufficienza cardiaca e tutte queste patologie sono causa di morte più che per cause tumorali. Queste patologie dell’apparato circolatorio sono considerate le prima causa di morte, seguono i tumori. Il sovrappeso, dato dal benessere e causa di troppa alimentazione, sta diventando uno dei problemi di salute più frequenti. Il consumo di proteine vegetali presenta vantaggi non solo contro l’arteriosclerosi, ma anche per la pressione arteriosa, la funzione renale e il metabolismo osseo. Il rischio più importante è l’arteriosclerosi data dal colesterolo cattivo (LDL) ossidante. I vegetariani assumono vitali sostanze come l’acido arachidonico contenuto esclusivamente in prodotti animali, carne e insaccati, pertanto rinunciare a questi alimenti significa rinunciare all’attività infiammatoria dell’organismo. Tutte queste cause organiche dimostrano la responsabilità dell’ipertensione oltre all’alimentazione che ha un ruolo molto significativo nella prevenzione dell’ipertensione arteriosa e lo stress psichico che porta a una maggior produzione dell’ormone dello stress (noradrenalina) che restringe i vasi. L’alimentazione vegetariana ricca di frutta e verdura costituisce la forma ideale di alimentazione e possibilmente con le erbe aromatiche e medicinali. La pressione si mantiene normale mangiando proteine vegetali. La carne è legata anche al diabete perché il fattore principale per lo sviluppo del diabete di tipo 2 è il sovrappeso. Il diabete in questi ultimi anni è aumentato e si prevede l’aumento del 7% nei prossimi anni che se prima erano duecentocinquanta milioni oggi saranno trecentocinquanta milioni in tutto il mondo. Il presidente della società per il diabete ha ricondotto che la rapida diffusione di questa patologia è legata al seguente comune denominatore: mangiano troppo e male, anche troppa carne, grassi, cioè troppe calorie, e si muovono troppo poco. Queste sostanze biologiche altamente attive (come acidi grassi liberi e sostanze infiammatorie) nel nostro corpo nel corso del tempo portano alla cosiddetta insulinoresistenza, ciò significa che le cellule del corpo non reagiscono più al segnale dell’insulina e con una diminuzione della sua emissione, ciò porta al diabete. L’insulina è un ormone peptidico prodotto dal pancreas di importanza vitale e svolge un ruolo centrale nella regolazione del metabolismo e svolge tantissime funzioni, compresa quella d’ingrassare. Gli antagonisti dell’insulina, nel metabolismo, sono: gli ormoni cortisolo, adrenalina, glucagone e l’ormone della crescita, che portano a un rialzo della glicemia. Oltre a questi disturbi vengono prodotti i radicali liberi in maggior numero. L’insulinoresistenza viene influenzata dallo stile di vita e dalle abitudini alimentari. In media i vegetariani hanno minore possibilità di ammalarsi di diabete rispetto a persone con un’alimentazione a base di carne. I vantaggi dell’alimentazione vegetariana sono dovuti a due fattori: l’alto contenuto di alimenti di origine vegetale e la rinuncia del consumo di carne, insaccati e pesce, perché si è constatato che questi alimenti favoriscono l’insorgere del sovrappeso. Anche perché la carne e gli insaccati contengono molti grassi e acidi grassi saturi, diminuendo la quantità d’insulina e aumentando l’insulinoresistenza. Gli acidi grassi saturi sono: carne e insaccati che facilitano l’insulinoresistenza. L’acidosi è un consumo di particolari proteine animali che produce un tasso di colesterolo elevato, perciò un consumo elevato di queste ha come conseguenza una leggera acidosi del metabolismo, la quale produce un tasso di colesterolo elevato. La dieta vegetariana oltre al diabete riduce anche l’ipertensione, e fa bene in tutti i casi. Perciò maggior assunzione di frutta e verdura e legumi comporta una riduzione di mortalità per malattia cardiovascolari e tumori. Il consumo di carne e il suo effetto sulle ossa provoca l’osteoporosi, che è una patologia diffusa nell’età senile. L’osteoporosi è maggiormente diffusa e presente nei paesi con un consumo più elevato di proteine animali. Gli eschimesi per tradizione si nutrono esclusivamente di carne e pesce. In genere a partire dal quarantunesimo anno di età queste persone mostrano una diminuzione della densità ossea dal 10 al 15% in più rispetto ai coetanei che seguono un’alimentazione mista o vegetariana. L’artrite è una malattia infiammatoria che si potrebbe evitare mangiando vegetariano, invece si deve ricorrere agli antidolorifici come l’acido acetilsalicilico che concerne l’interruzione delle prostaglandine, spiegando in questo modo il suo effetto antiflogistico e antipiretico. L’acido arachidonico aumenta la produzione di prostaglandine e leucotrieni come abbiamo visto dannosi e fortemente flogistici. Per questo ci vuole una dieta con minor quantità di acido arachidonico che contribuisce a ridurre i processi flogistici e infiammatori. Le artrosi sono malattie articolari degenerative il cui decorso è caratterizzato da una diminuzione della cartilagine, da una liberazione ossea reattiva e sono particolarmente colpite le articolazione delle ginocchia. L’artrosi è una malattia cronica frequente negli anziani. Per evitare si deve svolgere una sufficiente attività fisica, evitando l’accesso di peso e curare alcuni aspetti alimentari. Anche per quanto riguarda l’artrosi un apporto elevato di acido arachidonico ha un effetto svantaggioso, dal momento che la produzione dei mediatori infiammatori è strettamente collegata all’assunzione di questo acido. Ci vuole un’alimentazione prevalentemente basica con un’ingente quantità di frutta e verdura. Al contrario un acidosi del metabolismo, come nel caso di un apporto elevato di proteine che producono acidi grassi, stimola le persone anziane a un abbattimento delle proteine della massa muscolare. Carne e malattie tumorali: solo il tra il 5 e il 10% dei tumori maligni possono essere ricondotti a effetti genetici. Dal 30 al 35% le patologie tumorali possono essere ricondotte a una forma inadeguata di alimentazione e sono state riscontrate correlazioni tra consumo di carne e malattie tumorali di diverso tipo e il consumo di cento grammi al giorno aumenta di cinque volte il cancro allo stomaco. Altri ci consigliano di mangiare pesce, ma troveremo i mari senza pesce; questi mari devastati dagli ecosistemi degli oceani. Si consiglia il pesce per il maggior contenuto di omega 3, però non siamo certi che il pesce sia sano. Secondo le stime quattro persone su dieci muoiono a causa delle conseguenze dell’inquinamento dei mari e della distruzione ambientale. Io mangio vegetariano (o almeno dobbiamo mangiare vegetariano). Dobbiamo trovare la strada della salute fornendoci il nutrimento giusto con un esercizio fisico né in eccesso né in difetto. Il vegetarismo, oltre a una scelta, è un formidabile strumento di prevenzione delle malattie. Infatti sono sempre più gli studi che confermano come questa scelta alimentare si trasformi in una scelta di benessere. Attraverso l’analisi del fabbisogno del cibo per il corpo umano viene illustrato un percorso di prevenzione che può diventare uno stile di vita basato sul rispetto e sull’armonia con il mondo. Il cibo è cultura, cioè quell’insieme di comportamenti alimentari e non che permettono di raggiungere lo stato di vigore e salute. Infatti il vegetarismo è il modo di mangiare che presuppone anche uno stile di vita coerente con il regime alimentare prescelto. Dobbiamo scegliere cibi biologici, possibilmente integrali, privi di conservanti, coloranti e pesticidi e il più freschi possibile, evitando cibi conservati in scatola, precotti, surgelati ecc. La scelta vegetariana diviene uno strumento efficace per arginare alcuni comportamenti che rischiano di danneggiare non solo l’habitat nel quale viviamo, ma anche noi stessi. Quando l’animale si accorge che sta per essere portato al mattatoio, secerne tanta adrenalina e stress, quindi la carne non sarà un alimento salubre, a questo punto è meglio sostituirla coi fagioli. La dieta vegetariana prevede un abbondante assunzione di fibre, carboidrati, vitamine e sali minerali che riducono l’incidenza di malattie cardiovascolari, ipertensione, tumori, diabete e obesità. L’eliminazione della carne oltre a prevenire le patologie appena elencate, migliora la funzionalità dei reni e del fegato che non subiscono sovraccarico proteico, migliorando le funzione metaboliche e la produzione di radicali liberi, cioè quelle sostanze di scarto che derivano dalle reazioni biologiche e che, essendo molto reattive, si legano alle cellule dei tessuti causando malattie e invecchiamento precoce con una degenerazione generale diffusa. L’eccesso di grassi porta all’aumento di colesterolo nel circolo sanguigno. Invece di usare tutti i vegetali per sfamare gli animali, sarà il caso che con quei vegetali sfamiamo noi, cioè invece di ingrassare gli animali, dovremmo sfamare la gente, salvaguardando il suolo, l’acqua e l’aria, con risparmio di energia e denaro. Noi siamo ciò che mangiamo e sappiamo che la carne animale provoca reazioni negative che creano disarmonia al nostro organismo e che si riflette anche su chi ci sta intorno. Chi crede al karma ritiene che vi sia un’energia universale a cui tutti gli esseri viventi si connettono, allora si usa il vegetarismo come strumento di pace che ha la capacità di cambiare le cose, partecipando alla liberazione del mondo dalla violenza, dall’invidia e dalla cattiveria, eliminando gli sprechi e imparando che la pace si costruisce anche orientando le nostre scelte alimentari. Sfatiamo i luoghi comuni con lo scopo di dare a ciascuno gli strumenti utili per migliorare in piena libertà l’alimentazione. Senza bistecca l’organismo non va in deficit. Tutte le sostanze nutritive necessarie per il nostro organismo sono contenute negli alimenti di origine vegetale. Gli studi scientifici hanno evidenziato che i vegetariani sono più sani e più belli anche se hanno un indice di massa corporea inferiore rispetto ai carnivori, ma sono più allegri e passionali. Per fare i muscoli ci vuole la carne, ma l’uomo non vale solo per i suoi muscoli se poi è scorbutico, mentre il vegetariano è sempre allegro e sorridente. La clessidra alimentare (ne parleremo nei prossimi capitoli) indica le proporzioni con cui utilizzare gli alimenti. Di solito alla base si trovano gli alimenti che devono essere consumati in quantità maggiore, al contrario per la clessidra che si parte dalla cima dove ci sono gli alimenti peggiori e da consumare il meno possibile. L’acqua è un elemento prezioso anche perché il nostro corpo è fatto con l’80% di acqua che per la disidratazione va sostituita con almeno un litro e mezzo al giorno. La reintegrazione dei liquidi persi non avviene solo bevendo, ma con l’assunzione di frutta, verdure, tisane e spremute. Se il pasto è equilibrato non serve bere a tavola, infatti meglio introdurre l’acqua lontano dai pasti per non diluire i succhi gastrici. Le fibre alimentari sono fondamentali nella dieta, perché resistendo agli enzimi servono per la defecazione. Le fibre che si trovano in frutta e verdura hanno anche un’altra importante funzione: contrastano i radicali liberi che sono i prodotti di scarto del metabolismo, responsabili di una precaria salute con precoce invecchiamento. I macronutrienti sono sostanze necessarie per la produzione di energie e per fornire materiale plastico, per la crescita e la rigenerazione dell’organismo, dai carboidrati, proteine e grassi tutte sostanze introdotte con l’alimentazione che diventano i mattoni utili per costruire e mantenere il corpo, così pure i lipidi che producono gli acidi grassi omega 3 e omega 6. Il rapporto ottimale tra omega 6 e omega 3 è di quattro a uno, cioè per ogni unità di omega 3 devono essere assunte sei unità di omega 6. Infatti gli omega 6 sono maggiori e si trovano in uova, latte, frutta oleosa, vegetali, cereali e legumi integrali. I vegani devono integrare l’alimentazione con semi di lino, chia e olio di semi. I micronutrienti sono le vitamine e i sali minerali. Il manganese è utile per utilizzare la vitamina C, E, e quelle del gruppo B e si trova in avena, germe di grano, noci, cereali integrali, fagioli, barbabietole, ananas e prugne. Il molibdeno è immagazzinato nel fegato e serve per metabolizzare il ferro e si trova nei legumi, pasta, pane e uova. Il potassio regola il contenuto dei lipidi per il funzionamento dei muscoli e delle cellule nervose, si trova in frutta e verdure fresche. Il rame partecipa alla formazione dell’emoglobina e si trova nel grano, cacao, funghi e lievito. Il selenio è un antiossidante che combatte i radicali liberi con la vitamina C, E e si trova in broccoli, cavoli, cipolle e germe di grano. Il silicio rafforza le ossa, la pelle, i capelli e si trova dappertutto, anche nelle fibre. Lo zinco per la crescita cellulare si trova in semi, latticini e uova. Lo zolfo per formare la cheratina è presente in legumi e verdure. Latte e uova sono considerati alimenti completi, ma alla frazione lipidica del latte è stata attribuita la responsabilità di favorire la comparsa di patologie cardiovascolari causa dei suoi grassi saturi e colesterolo. Altra fonte proteica derivata dalle uova, di alto valore biologico per la loro componente proteica dovuta all’equilibrio degli aminoacidi essenziali ed elevato tenore in metionina e cistonina e alla componente minerale di fosforo, ferro e zolfo, con elevata quantità di vitamina A, D e con elevata quantità di acidi grassi insaturi. La frutta secca è un alimento a cui i vegetariani non dovrebbero rinunciare. Le numerose virtù di questi alimenti dipendono dalla loro composizione di fibre e proteine, grassi benefici (insaturi e polinsaturi privi di colesterolo), minerali e vitamine, specie la A, E e quelle del gruppo B oltre all’acido folico. Nelle mandorle, pinoli e pistacchi troviamo pure magnesio, ferro, rame, selenio e zinco. Latte e yogurt di soia si ottengono dai fagioli di soia gialla ed è possibile avere anche la panna di soia, molto più calorica e ricca di colesterolo buono (HDL). Il tofu è un formaggio di soia ed è un valido sostituto della carne, dei formaggi e delle uova, e abbinato ai cereali integrali diventa un piatto completo. Il miso sostituisce i dadi e va messo a fine cottura. Il seitan si ricava dalla farina di grano o farro. Il tahin è una crema oleosa ricavata dai semi di sesamo, si utilizza come condimento al posto dell’olio. Le alghe sono preziose per il loro contenuto di acido linoleico, vitamina B12 e minerali, cucinate col sugo. Si consiglia di bandire la carne, ma anche i suoi sostituti vanno consumati in giuste quantità perché tutti i troppi storpiano. I primi alimenti a rischio, di solito usati come prima colazione (brioche, latte, uova, panna, burro, oli idrogenati e prodotti da forno), sono fonte di zuccheri semplici e grassi saturi. Il licopene è un carotenoide che, oltre al suo potere antiossidante, potenzia il sistema immunitario e neutralizza i radicali liberi, così pura la luteina e i composti fenolici. La scelta del cibo è importante e anche nel vegetarismo ci sono diversi modi con differente potere saziante. È meglio mangiare crudo perché masticare a lungo compensa dal punto di vista sazietà e favorisce la digestione anche per la minor quantità di cibo introdotto. Il vegetarismo ha diverse diete che possono essere rappresentate secondo alcune peculiarità; quella quasi vegetariana che limita la carne e la vegetariana a casa definisce questo tipo di alimentazione a cibi di origine animale non conservano più un ruolo calorico o nutrimento di rilievo. Prima di passare completamente al vegetariano completo è permesso il pollo e il pesce, si escludono solo le carni rosse. Altri tipi di diete sono: il cibo vincolato dagli alimenti con i quali ci confrontiamo ogni volta che ci sediamo a tavola. Come circola l’energia col cibo circolano anche le emozioni. Se decliniamo questo equilibrio in termini vegetariani salvaguardiamo ancora meglio la nostra salute e godiamo i benefici che il vegetariano porta con sé. In termini psicologici quando assumiamo un determinato cibo vediamo che è in grado di modificare anche il nostro stato d’animo. Il cibo è una terapia e aiuta la prevenzione dalle malattie, inoltre la medicina tradizionale evidenzia il rapporto corpo-mente, infatti gli individui, essendo connessi all’universo, se da un lato ne ricevono energia, dall’altro contribuiscono a mantenerne alto il livello: in questi casi la visione del cibo è più spirituale che energetica. Quindi serve a ripristinare o alzare il nostro equilibrio psicofisico. Il vegetarismo nelle diverse fasi della vita serve in gravidanza perché il nascituro sarà migliore anche per le future generazioni. Il nascituro per migliorare la generazione deve essere cercato, amato e alimentato con il vegetarismo. L’alimentazione ideale prevede l’uso di alimenti biologici, con legumi, cereali e frutti oleosi, verdure crude all’inizio del pasto e la frutta lontana dai pasti. Le carenze vanno integrate possibilmente con alimenti naturali come germe di grano, germogli, alghe marine, semi e polline anche per prevenire carenze di ferro e vitamine, specialmente nel periodo di crescita. Vegetarismo come prevenzione, perché studi scientifici rivelano che la dieta vegetariana serve per prevenire le malattie degenerative sia metaboliche che si evidenziano non solo nella terza età, ma anche durante le altre fasi della vita. Sia la demenza che le cardiopatie, ipertensione, diabete, obesità, cancro e malattie autoimmuni sono dovute a un’alimentazione supercalorica a base di carne. Da un ulteriore punto di vista ce ne parlano gli psicologi e filosofi, infatti solo osservando la struttura del corpo umano, l’uomo ci rivela che non è fatto per essere un carnivoro. Infatti è molto evidente la differenza tra la nostra struttura e quella dei carnivori che mostrano i canini molto pronunciati e denti aguzzi, adatti a lacerare la carne. Invece nell’uomo prevalgono denti adatti a nutrirsi di semi, frutta e verdura. La saliva di un carnivoro è molto più acida di quella umana e manca di ptialina che serve a digerire i cereali, perciò se l’uomo si nutre di carne dovrà produrre più acido nello stomaco. L’intestino dei carnivori è molto più corto di quello umano e permette un’evacuazione più veloce, evitando i processi putrefattivi che nell’uomo, fermandosi di più, sono solo dannosi. L’essere umano che mangia carne è indotto a bere alcolici per digerire questi alimenti che necessitano di un ambiente acido, perché la carne viene digerita dall’acido cloridrico. La carne bovina per la sua digestione necessita di tre ore, per il pollame occorrono circa due ore, il pesce è più digeribile. Il cibo influisce anche sulla psiche, considerando l’unità mentecorpo, ogni alimento ha effetto sulla psiche e può armonizzare o peggiorare aspetti mentali, emotivi e caratteriali. Il cereale ha la proprietà di dare vita a un’altra pianta. Le verdure stimolano la concentrazione, sostengono l’attività mentale e quella fisica e le verdure riequilibrano tutte le funzioni, stimolando e calmando il metabolismo. La frutta secca stimola la creatività e la fantasia. La carne è da correlare all’aggressività, stimolando la produzione di adrenalina richiesta in reazione di attacco o fuga. Il pesce è più ricercato da chi ha un blocco emozionale. L’uovo è un alimento ricercato da chi sente il bisogno di radicarsi, di chi sta poco con i piedi per terra. Il latte è un alimento completo fin dalla nascita, in natura è il cibo dei neonati, però deve essere tolto completamente dopo lo svezzamento, anche adatto solo alla sua specie, cioè per l’uomo solo il materno, perché quello di mucca va bene solo per il vitello. L’ideale è sostituirlo col latte di riso o soia o di cereali, mandorle e altre qualità di latte di frutta secca. Scegli di star bene (per non ammalarsi mai) La salute è una scelta e se sappiamo scegliere bene non dovremmo mai ammalarci. La rivoluzione che darà al tuo corpo salute, energia e vitalità per arrivare a tarda età sempre in salute. La vita è un dono prezioso e irripetibile, per questo il corpo merita di essere preso in considerazione, anche perché la vita dovrebbe essere vissuta con gioia, felicità e salute. La maggioranza delle malattie può essere prevenuta o curata senza farmaci o chirurgia, infatti nell’ultimo capitolo parlerò delle erbe curative. Oggi la maggior parte delle patologie croniche sono il risultato di regimi alimentari sbagliati. Il nostro corpo è già una macchina perfetta, perché abbiamo un metabolismo che ci difende richiamando l’attenzione del sistema immunitario. Dobbiamo attenerci anche alla piramide o ruota o, meglio ancora, all’ultima che è la clessidra alimentare. Alla fine del libro parleremo anche di quest’ultima scoperta e vedremo come alla base di questa troveremo come prima cosa l’attività fisica e tanta acqua. Saliamo al secondo gradino e incontriamo cereali, frutta e verdure e al penultimo latte, formaggi, insaccati e all’ultimo carne, tutti cibi sconsigliabili. Infatti oggi abbiamo imparato a cambiare le abitudini alimentari, per questo abbiamo eliminato parecchi malanni. L’introduzione di una nuova malattia nella società non richiede prove scientifiche, ma si basa sul piacere degli esperti che esprimono il loro parere e votano in occasione di congressi di psichiatria: un sistema democratico, ma che non ha scelta, ha a che vedere con l’approccio scientifico, perché il fare soldi sopraffa la scienza che non prevale più in medicina, mentre la medicina moderna è stata democratizzata. Il farmaco viene approvato a maggioranza e basta il 51% dell’approvazione che il farmaco è sicuro e necessario. La medicina è diventata un potere, non c’è persona che non possa figurare come paziente. Ma la salute è una tua responsabilità e una tua scelta! La salute non la puoi comprare, la guadagni con una scelta di vita e un’alimentazione sana. Senza la salute non arriverai mai longevo specie se fumi, bevi alcolici o assumi droghe. Ti esorto a educarti il più possibile in merito alla nutrizione perché è il fattore che più determina la qualità e la quantità della tua vita e quella dei tuoi cari. Inizia subito! Lascia che il cibo sia la tua medicina e non la medicina il tuo cibo. Attraverso il cibo che ci dona energia abbiamo un legame anche con la natura. Meglio cibi crudi, perché l’energia vitale viene distrutta con la cottura. Dobbiamo far attenzione anche all’equilibrio tra acidità e alcalinità riscontrata da un ph che è la chiave per vivere una vita sana e piena di energia. I concetti tra salute e guarigione si basano sulle nozioni di un equilibrio che è tra acidità e alcalinità. Tutti i meccanismi funzionano per mantenere l’equilibrio interno tra acidità e alcalinità. Sappiamo che il ph uguale a sette è basico, inferiore a sette è acido e superiore a sette è alcalino. Dato che il nostro sangue ha un ph tra il basico e l’alcalino è preferibile assumere cibi alcalini, perché la troppa acidità è indice di malattia. Descrivo una lista di cibi acidi: carne, pesce e pollame, uova, frutti di mare, crostacei, anatra, oca, agnello, maiale, coniglio, tacchino e vitello. Condimenti: ketchup, maionese, senape, salsa di soia, aceto. Bevande: alcoliche, caffè, succhi confezionati e zuccherati, soda e drink sportivi. Dolci, latticini, burro, panna. Vediamo i cibi alcalini: iniziamo con tutti i legumi, per i grassi solo l’olio extravergine d’oliva, latticini di capra o soia, farine di soia, semi di cumino, sesamo, mandorle; tra le verdura quelle a foglia verde, germogli, peperoni, cavoli, aglio, cipolla, prezzemolo, lattuga, piselli, zucca, rapa, crauti, crescione, tarassaco e germogli tutti. Frutta: avocado, pompelmo (amaro). In questo caso devi essere il medico di te stesso. Così non ti ammali mai. La nuova medicina è quella che prevede che dobbiamo imparare a curarci da soli, dobbiamo ascoltare il nostro corpo: è un nostro diritto e dovere. Esistono molti metodi tra i quali le vie naturali, cioè con le erbe per la salute. La corretta pratica richiede capacità di giudizio, perché noi dobbiamo selezionare il nostro cibo e le medicine. Sia la natura che gli esseri umani non durano a lungo, però con la scelta della qualità dei cibi e gli stili di vita ci si può arrivare anche a tarda età. Nella medicina orientale si parla di cibi yin e cibi yang e dei cinque elementi: fuoco (estate), acqua e terra (inverno), legno (primavera), metallo (autunno). E sono tutti in relazione con yin e yang. Nel sangue abbiamo globuli rossi (GR) che si rigenerano ogni tre mesi, invece per costruire le fibre muscolari necessitano di tre anni e anche altri organi. Mentre per cambiare completamente la costruzione del corpo necessitano di sette anni. Nel bambino questi processi di depurazione avvengono più velocemente grazie alla rapidità del metabolismo, al contrario degli anziani. Gli organi, nella medicina orientale, sono classificati come yin e yang. Gli yang sono compatti e in profondità e sono: fegato, milza, pancreas, reni, cuore e polmoni. Gli yin sono i centri della circolazione e della distribuzione e sono: lo stomaco, l’intestino tenue e crasso, colon, vescica e vescicola biliare. Il cibo troppo freddo può paralizzare lo stomaco. La milza e il pancreas nella medicina orientale vengono considerate un unico organo e complementari allo stomaco. La cistifellea è una vescicola che manda la bile nel duodeno. I reni ospitano le capsule surrenali. Gli americani che mangiano carne hanno i reni yang, cioè in cattivo stato, perché devono smaltire i prodotti tossici dati dalle proteine. I polmoni devono stare a contatto con l’ambiente e una buona respirazione è importante anche per risolvere problemi o alleviare il dolore. Comprendere la malattia, cioè capirne le cause, e gli ammalati (yang) devono assumere cibi (yin). Le malattie dell’acqua sono yin e le malattie del sangue sono yang. Solo l’emofilia e la leucemia sono considerate yin. I sei stadi della malattia: l’inizio della malattia è detto yan, la fine che porta alla morte è detta yin al quinto stadio, la malattia è yin e fino al sesto stadio yin terminale, che è lo stadio più grave. Eliminare i prodotti di rifiuto e passando da una dieta all’altra ci sono stadi di non benessere, per esempio dalla dieta con carne a quella vegetariana si trova il beneficio solo dopo un poco di tempo, dopo un successivo stadio di eliminazione dei prodotti tossici, da frutta e verdura yin a carne e latte yang. Mantenersi in buona salute col cibo yin. I cereali rappresentano un rapporto generale nell’insieme quotidiano di tutti noi. Elementi che producono acidità sono: zolfo, fosforo, cloro, mentre per l’alcalinità potassio calcio, ferro e magnesio. I cereali sono sette: miglio, riso, frumento, orzo, segale, avena e granoturco. L’autunno è yin. Il sale e la carne sono i maggior responsabili d’ipertensione e malattie cardiovascolari. I legumi sono un cibo di buona qualità, pure i semi oleosi, cioè frutta secca, noci, mandorle e pinoli. Il miele è una buona medicina però con uso corretto, poco e di tutto. L’olio vegetale è alcalino ed è il miglior grasso. Le alghe marine contengono molte vitamine e sali minerali come i funghi. Il latte non è il cibo completo e perfetto per l’uomo e serve solo fino allo svezzamento, ogni essere deve usare il proprio latte, per esempio: il latte materno deve essere usato solo per il bambino, quello di mucca solo per il vitello. Il materno è meno proteico di quello di capra e quello di mucca va bene solo per il vitello. Le erbe vanno studiate e suppliscono molti medicinali. Le medicine si preparano con le erbe (c’è un detto che per fare una farmacia ci vuole un prato), dunque buon lavoro. La medicina migliore è il cibo che dobbiamo saper scegliere, ho appena detto che passando da un’alimentazione di carne a quella vegetariana questo cambiamento per le nutrice è necessario perché è più sano. La patata buona per l’ulcera di stomaco e duodenale per acidità. Con le erbe si possono curare tante malattie. L’infuso di cinnamomo preparato con cannella, datteri, zenzero e liquirizia va bene per coloro che sudano spesso, perché tutte le erbe vanno bene a seconda della persona che la usa. Per i tipi yang si usa il tè mao e solo per persone forti, perché ha effetti collaterali e viene da una pianta selvatica della Mongolia e assomiglia all’equiseto. Le cure esterne con pediluvi di zenzero, l’olio di riso e la pipetta di lotus in caso di scottature e fratture. Curiamoci da soli perché a secondo della natura della malattia esiste la sua cura; per esempio per l’artrite impacchi e pediluvi di zenzero. Altri rimedi: l’aglio tenuto a macerare nella salsa di soia, ginseng e peperoncino. Per l’infarto il tè Caroto può essere di aiuto. L’ernia è un disturbo yin. L’artemisia produce i globuli rossi ed è indicata per la leucemia. La sinusite si cura con la Shin-i, la capsula del fiore di magnolia e si aggiunge all’infuso di Kudzu. Il pane quotidiano, con la pasta inacidita, contiene più enzimi per farlo lievitare e per far sì che non indurisca si aggiunge all’impasto un cucchiaio di olio, non mangiare pane finché non sia raffreddato anche perché dopo si sviluppa anche la vitamina K2 e masticare bene. La lista dei cibi acidi è: carne, pesce, pollame, uova, frutti di mare, anatra, oca, agnello, tacchino e vitello. Condimenti: ketchup, maionese, senape, salsa di soia, aceto. Bevande: tutti gli alcolici, caffè, succhi di frutta confezionati, soda e drink sportivi. Per fortuna c’è un periodo di transazione che ti aiuta ad agevolare il processo di alcalinizzazione del corpo. L’obiettivo è quello di eliminare i cibi acidificanti dalla tua dieta, ma di aggiungere cibi alcalinizzanti ai tuoi pasti quotidiani. Mi permetto di darvi dei piccoli e grandi consigli per restare sani, cioè non ammalarsi mai. I segreti di chi non si ammala mai non sono molti. Prima cosa: vivere in ambienti sani e asciutti con un bel clima mite, potenziando tutte le nostre difese con un’alimentazione giusta, equilibrata e sana, usando le erbe medicinali che prevengono tutte le malattie e poi non può mancare lo sport perché sappiamo che l’uomo è fatto per muoversi non per poltrire. Purtroppo non è colpa nostra se non siamo nati nelle famose “zone blu” dove si registrano molti longevi e sani. I fortunati delle zone blu sono in Giappone, ma anche l’Italia primeggia, infatti oltre alla Sardegna abbiamo nell’Alto Vergante, a Verbania, la nostra signora Emma Bonino di centodiciassette anni, con una vita impeccabile dal punto di vista della salute è giunta a tale età senza una medicina. Ammetto che c’era anche un fattore genetico e anche se era una umile signora, era abbastanza intelligente da saper scegliere le erbe medicinali giuste. Lo so perché io frequentavo questa signora, infatti l’ho descritta bene nel mio precedente libro, Il segreto della longevità. Se per caso incontriamo qualche malanno dobbiamo usare un atteggiamento mentale positivo e praticarlo con costanza al punto da farlo diventare un’abitudine e contagiare anche gli altri aiutandoli. Dovete sapere che facendo del bene a tutti starete bene anche voi. Dovete evitare le persone iraconde e invidiose, ma impegnarsi in questioni culturali e sportive, praticando una vita non stressante ma tranquilla. Lo stretching si basa su ricerche di nuove idee che si reggono su alcuni principi che si considerano i capisaldi della salute. Corpo e mente sono una sola cosa e il corpo mira a restare sano se è influenzato dalla mente. Nei momenti difficili grazie alla psiche si riesce a mantenere la calma con altrettanta serenità, perciò mangiando bene e con un adeguato riposo, cioè senza essere stressati, si riesce a superare tutto. Vivere in salute (sempre in forma con le vitamine) Le erbe curative sono costituite da essenziali vitamine e da alimenti di natura organica, indispensabili all’organismo. Le vitamine sono costituenti essenziali degli alimenti di natura organica, indispensabili all’organismo. Le vitamine non forniscono energia, ma partecipano a processi di produzione dell’energia. Le vitamine si distinguono in idrosolubili (C e complesso B) e liposolubili (E, D, K, e A). La dieta odierna è povera di vitamine perché la cottura, la conservazione e la raffinazione ne riducono il contenuto nei cibi. Per esempio un bicchiere di latte esposto per due ore alla luce del sole perde il 90% della vitamina B2, così come mele e pere conservate per lungo tempo perdono gran parte del loro contenuto vitaminico. I minerali sono elementi chimici inorganici che partecipano a molti processi organici. È importante distinguere dagli oligoelementi: il fabbisogno dei primi è superiore a quello dei secondi. Il magnese è importante per il funzionamento del metabolismo. Gli alimenti più ricchi sono il tè e i semi. Il magnesio è uno dei più importanti minerali ed enzimi dell’organismo sia per la salute che per la longevità. Ed è contenuto nel riso, spinaci, fave, mandorle, piselli e farina integrale. Pure il selenio e il silicio sono coinvolti nel metabolismo degli ormoni tiroidei e contribuiscono ad aumentare le difese immunitarie e la produzione di anticorpi inibendo la crescita neoplastica. In zone povere di selenio si manifestano cardiopatie dilatative, note come malattia di Keshan, che colpisce i bambini cinesi dove scarseggia il selenio. La sua tossicità si manifesta con la secchezza dei capelli. Gli scienziati hanno scoperto che il selenio serve per la prevenzione del cancro. Il calcio è il catione più diffuso nell’organismo, è necessario anche per la contrazione dei muscoli ed è attivatore di numerosi enzimi. Se il calcio scarseggia abbiamo l’osteoporosi, specie in menopausa per mancanza di estrogeni, però può migliorare con l’attività fisica. Le persone costrette a letto vanno incontro a un rapido calo della massa ossea. I vegetariani hanno meno osteoporosi dei carnivori, perché un eccesso di proteine provoca calciuria (eliminazione di calcio nelle urine), anche un eccesso di fosforo può provocare osteoporosi. Il paratormone (secreto dalla tiroide) è composto da ventiquattro aminoacidi che regolano il tasso di calcio ematico. Altro ormone che interviene è la calcitonina che è un polipeptide di trentadue aminoacidi. Il cromo è un componente del fattore di tolleranza al glucosio; si trova nel lievito di birra, la sua mancanza porta a ipercolesterolomia ed arteriosclerosi. Si trova nel tuorlo d’uovo, ostriche, germe di grano e anche nel suolo e l’acqua ricca di minerali è una buona fonte di cromo. Il potassio è il principale catione nei liquidi cellulari e serve per il metabolismo degli zuccheri (glicolisi), ma i cibi cotti e raffinati sono privi di potassio, se scarseggia aumentano gli infarti e ictus. Il sodio corrisponde a minor densità ossea, serve agli atleti e alle donne in gravidanza. Il rame è presente in tutti i tessuti. Fonti di rame sono: le cozze, i cereali integrali, noci, fagioli, patate e fegato. Grandi quantità sono tossiche, accumulandosi nel fegato provocano cirrosi. Lo zinco è usato per rimuovere l’accesso di rame, ma anche l’eccesso di zinco può provocare carenza di rame. Il ferro si trova in tutte le cellule del corpo, di solito nelle proteine. Gli alimenti ricchi di vitamina C favoriscono l’assorbimento del ferro. I cibi più ricchi sono: ostriche, tonno, salmone, carne, fagioli secchi e cereali integrali; serve a trasportare l’ossigeno nel sangue. Il latte materno ha un basso contenuto di ferro, per questo nei neonati fino al sesto mese deve essere integrato. Iniziamo con le vitamine idrosolubili. La vitamina C (o acido ascorbico) svolge una forte azione antiossidante ed è contenuta nel latte, crescione, prezzemolo, peperoni, rape, more, ciliegie, lamponi, pesche, arance, fragole, albicocche, meloni e limone. Le vitamine del complesso B sono tutte utili, specie la B9 (acido folico) che svolge un’azione importante sul metabolismo e si usa anche in gravidanza per evitare nascite deformi. La vitamina B1 (tiamina) per il metabolismo dei carboidrati, proteine e grassi. La sua carenza provoca dilatazione cardiaca e amnesia. È contenuta nei fagioli, uva passa, arance, fave, ceci, soia, riso integrale. La vitamina B12 (riboflavina) è importante per l’ossidazione degli aminoacidi. La vitamina B6 è necessaria per il rilascio d’energia dei cibi. Iniziamo con le vitamine liposolubili. La vitamina E è necessaria per la normale riproduzione, per lo sviluppo muscolare e la resistenza dei globuli rossi all’emolisi. È essenziale per il sistema immunitario, specie per i linfociti T, svolgendo un ruolo di riparazione nel DNA. Ed è un potente antiossidante. Supplementi di vitamina E associati al selenio svolgono azione protettiva e preventiva sul cancro. La vitamina E a basso livello determina la cataratta, si trova nel germe di grano, olio di girasole, mandorle, cereali integrali e uva. Attenti perché viene distrutta dalla luce e dall’ossigeno. La vitamina D è utile per l’assorbimento intestinale del calcio, fosforo ed è contenuta nel salmone, sgombro, ostriche, latte intero e pesce, gamberi e tonno. La vitamina K è antiemorragica e per questo è essenziale per la coagulazione del sangue e la sua carenza predispone al sanguinamento, e la K2 si trova nel pane raffermo. La vitamina A (o betacarotene) è fondamentale per la vista, se è in eccesso provoca intossicazione. È contenuta nell’albicocca, mango, uova, latte, melone, burro, zucche, carote, pomodoro e farine integrali. La sua carenza causa cecità. Gli antiossidanti bloccano i radicali liberi e di conseguenza bloccano le malattie indotte da questi, come l’invecchiamento e moltissimi tipi di tumore e arteriosclerosi. Tutti gli esseri viventi hanno dei meccanismi difensivi, antiossidanti. Gli antiossidanti esogeni sono assunti con l’alimentazione e sono la vitamina E e la C, il betacarotene e il coenzima Q10 e i flavonoidi. Il tasso di antiossidanti nei tessuti dipende dall’alimentazione e aumenta con la loro introduzione. I flavonoidi del tè verde sono stati studiati e da queste ricerche è emerso che questi proteggono dall’infarto, dall’ictus e dal cancro dell’esofago, della bocca, dello stomaco e del colon retto. I flavonoidi naturali si suddividono sei in gruppi: 1) lectiolina, 2) quercitina, 3) esperitina, 4) flavan 3-oli (catechina), 5) isoflavoni (genestrina), 6) antocianine (cianidina). Questi sono diffusi in tutti i vegetali e svolgono azione antiallergica, antivirale, antimicrobica e anticancerogena con prevenzione del cancro. I flavonoidi differiscono da frutto a frutto e da foglia a foglia, sia come tipo di flavonoidi sia in quantità e potere antiossidante. Al primo posto con maggiori poteri antiossidanti troviamo la frutta nera, per esempio: uva, mirtilli, prugne e more. Per mantenersi in forma si devono introdurre circa cinquemila unità al giorno e mangiare alimenti crudi perché la cottura riduce e distrugge i flavonoidi, potenti antiossidanti. I flavonoidi più conosciuti sono: quercitina, rutina, esperitina, naringina, baicalina, licopina, luteina e zeaxantina. Svolgono azione antivirale e anticancerogena, l’azione più marcata si ha contro i virus della poliomielite e dell’epatite A e B, dell’influenza e dall’HIV. La luteina è liofila, perciò insolubile in acqua e si trova nei vegetali a foglia verde come spinaci e cavoli, nel tuorlo d’uova, nei frutti scuri. Essa svolge un’azione antiossidante. Il licopene è il più comune carotenoide del corpo umano ed è uno dei più potenti antiossidanti (i pomodori cotti contengono quattro volte più licopene dei pomodori crudi), viene stimato come il più potente bloccante dell’ossigeno. Studi hanno confermato la sua efficacia nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, soprattutto il cancro della prostata, dell’esofago, del colon e del diabete. La luteina si concentra sulla macula della retina, proteggendola dalla luce e agisce da antiossidante e il suo dosaggio ottimale è di sei compresse al giorno per ridurre il rischio di degenerazione maculare della retina. L’acido ellagico è un importante composto fenolico e si trova nei lamponi, fragole, noci e melograni, agisce come antiossidante arrestando la crescita delle cellule neoplastiche, inibendone la suddivisione. In laboratorio provoca l’apoptosi (morte cellulare programmata) delle cellule cancerogene. Sia la quercitina che l’acido ellagico hanno azione antivirale e antibatterica e quindici lamponi al giorno prevengono lo sviluppo del cancro. L’acido ellagico previene la distruzione del gene p53 da parte delle cellule neoplastiche e occupa nel DNA i siti a cui aderiscono gli agenti cancerogeni, impedendo la loro azione. I risultati ottenuti mediante il ricorso a diete antiossidanti dimostrano l’aumento del potere benefico del sangue prevenendo la perdita di memoria, apprendimento e proteggendo i capillari dal danno ossidativo. Segue una dieta cruda ricca di vitamine, sostanze antiossidanti e idrogeno, neutralizzando meglio i radicali liberi dell’ossigeno. Perciò frutta, bacche, germogli ricchi di vitamine antiossidanti e bioflavonoidi adatti a bloccare i radicali liberi. La cottura ossida gli alimenti, distrugge il 95% di vitamine idrosolubili, elimina i minerali, riducendo l’azione antiossidante degli alimenti che diventano addirittura pro-ossidanti. I radicali liberi prodotti vengono tamponati dagli antiossidanti endogeni ed esogeni e quindi prevale il tasso di radicali liberi e nell’organismo s’instaura uno stato di stress ossidativo, infatti in condizioni di forte stress ossidativo sussiste una continua generazione di energia attraverso la combustione degli alimenti a opera dell’ossigeno. Questa produzione continua di energia è mediata da molteplici reazioni di ossidazione. Per ossidazione s’intende la perdita di elettroni, mentre per riduzione s’intende un processo che porta all’acquisto di elettroni. I migliori metodi per ridurre i radicali liberi sono: la riduzione calorica, l’uso di vitamine antiossidanti e la dieta antiossidante. I principali antiossidanti sono la vitamina C ed E. Pure il selenio e la melatonina hanno azioni simili. La dieta antiossidante si basa su vari tipi di frutta e verdura cruda, poi cereali integrali e altri alimenti. In queste diete il cibo è frazionato in sei piccoli pasti al giorno per evitare l’iperglicemia postprandiale che scatena una grande quantità di radicali liberi. È importante assumere cinque porzioni al giorno di frutta e verdura cruda. I grassi omega 3 del pesce contrastano il cancro, gli omega 6 lo facilitano e questi sono contenuti in numerosi alimenti (carni d’allevamento, latticini, oli di semi e tuorlo d’uovo) perché tramite l’ossidazione dell’acido arachidonico si sviluppano numerosi tipi di cancro, ma oltre al cancro anche l’artrite reumatoide, l’asma, l’invecchiamento e altre malattie allergiche e immunitarie. Esistono grassi buoni e meno buoni, i grassi idrogenati e saturi vanno eliminati dalla dieta. I migliori grassi sono quelli liquidi polinsaturi. Gli omega 6 sono contenuti in oli vegetali come l’olio di mais e soia e originano l’acido linoleico. Gli omega 3 sono nell’olio di lino, noci e pesce. Il grasso di pesce mantiene l’elasticità delle arterie, migliorando la pressione e stabilizzando il ritmo cardiaco. Dobbiamo mantenerci sempre in forma con le vitamine. Sappiamo che le vitamine sono dei piccoli miracoli della natura che ci mantengono sani e in forma, perché senza di queste il nostro corpo avvizzisce come quando ai fiori a cui non si dà acqua: il metabolismo non si attiva e l’organismo si ammala. La carenza di ormoni, di ferro e di proteine sono la conseguenza della mancanza di vitamine. La vitamina A mantiene giovani e belli, rendendo le mucose e la pelle fresca, sana e giovanile. Quindi è un vero miracolo immunitario perché combatte i virus, i batteri e gli altri agenti patogeni nel nostro sistema immunitario, mantenendo cellule e corpo sani e giovanili. I caroteni sono pigmenti che rafforzano la vista e rendono la pelle morbida e liscia e senza caroteni sia l’essere umano e la natura muoiono nel giro di poco tempo. I caroteni (come fonte di eterna giovinezza) sono contenuti nelle verdure come: spinaci, broccoli, carote, bietole, zucche e nella frutta (in particolare albicocche). Quando manca la vitamina A i primi segnali di allarme sono: unghie e capelli fragili, pelle secca e rugosa con esantema, inappetenza e frequenti infezioni, emeralopia con disturbi della vista e della crescita. Spesso i succhi gastrici non sono in grado di liberare la vitamina A dai vegetali, però è contenuta anche in formaggio, burro, uova e olio di fegato di merluzzo. Un apporto significativo di questa preziosa vitamina rappresenta una notevole difesa contro il cancro e tante altre malattie, perciò viene usata anche come prevenzione, ma in quantità eccessiva può essere dannosa come tutte le vitamine liposolubili che sono la vitamina A, D, E e K perché devono essere smaltite dai reni. Chi lavora al computer o stimoli luminosi ha bisogno di maggior quantità di vitamina A per la protezione della vista. La vitamina A è importante per la crescita dei bambini, per lo sviluppo osseo, le articolazioni e le cartilagini, inappetenza, aritmia cardiaca, stipsi, difficoltà respiratorie e digestive con disturbi del sonno, formicolio alle gambe e braccia. La tiamina arriva nel sangue con le sostanze nutritive, per esempio la B1 è contenuta nel germe di frumento, crusca, melassa, grano e riso integrali che vengono poi trasportati al fegato dove si producono gli enzimi. La carenza di tiamina può comportare distruzione di un numero assai elevato di cellule cerebrali e si inizia perdere la memoria, facendo sempre più fatica a concentrarsi e si ritiene che inizia il pericolo di contrarre la malattia di Alzheimer. Gli alimenti ricchi di tiamina sono: semi di girasole, germe di grano, pistacchi, grassi di maiale, cereali integrali, grano saraceno, nocciole, piselli, fegato, patate e lievito di birra. La riboflavina (vitamina B12) è il motore della nostra esistenza e della trasformazione di carboidrati e grassi in energia ed è contenuta nel latte e nei latticini, nel pesce e nel pollame e nei prodotti integrali. La sostanza nutritiva per i nervi è la lecitina che viene prodotta anche dal nostro metabolismo e col consumo dei semi di soia, germe di grano, tuorlo d’uova, fegato e grano integrale e agrumi che ne stimolano la produzione. Il magnesio è contenuto negli ortaggi verdi, il manganese nel frumento integrale, semi e frutta secca. Chi è in una condizione di forte stress deve consumare molta vitamina C. Le principali sostanze nutritive per il cervello e il sistema nervoso sono: vitamina A, B1, B3, B6 e acido folico, cioè B9. Inoltre per i nervi deboli anche la B12, la C e la E. Quando mancano queste sostanze i primi segnali d’allarme sono: lingua irritata con ragadi nella zona labiale, occhi arrossati e stanchi, pelle rugosa con caduta dei capelli, tremori articolari, vertigini, mancanza di concentrazione, insonnia, crisi depressive e disturbi urinari con pruriti vaginali. La riboflavina è il motore della nostra esistenza, se si pratica molto sport o corsi di attività pesanti se ne consuma di più, normalmente 1,7 ml al giorno altrimenti due o anche di più. Gli alimenti più ricchi sono: fegato, cacciagione, formaggi, frutta secca, trota, cereali integrali, aringa, molluschi, spinaci, uva, fagioli e piselli. La riboflavina è importante per il metabolismo dei carboidrati, dei grassi e per l’assimilazione delle proteine, per l’energia e l’acutezza visiva, pelle, capelli, unghie e crescita. La niacina (vitamina B3) è utile per distendere i nervi. Quando manca provoca: stanchezza, inappetenza, malattie cutanee, ulcere della bocca e labbra, emicrania, insonnia, neurastenia, depressione, gengivite, nausea e diarrea. La niacina è presente in pollame, uova, fegato e pesce, latte, verdure e cereali integrali. Il lievito di birra è fonte di niacina e molte vitamine. Essendo un vasodilatatore serve anche per l’emicrania e l’ipertensione, così pure il triptofano e l’acido pantotenico e quando manca abbiamo dolori articolari, caduta di capelli, crampi a braccia e gambe, disturbi della vista con difficoltà di apprendimento e concentrazione; è contenuto nel rognone, tuorlo d’uovo, cereali integrali e pappa reale. La vitamina B (o acido pantotenico) controlla lo stress e rivitalizza il cervello, così anche la metionina che se scarseggia, specie nel neonato, provoca la morte in culla. La colina è stimolatrice del cervello, tiene a bada il colesterolo e sotto stress se ne deve consumare di più perché intorno ai quaranta c’è una forte perdita di neuroni rischiando l’Alzheimer. La piridossina (vitamina B6) agisce sul metabolismo degli aminoacidi ed è costituente delle proteine, calma il vomito e la sua carenza in gravidanza provoca malessere con nausee e vomito, depressione e astenia muscolare, contribuisce e collabora alla produzione dei GB (globuli bianchi). Va somministrata in gravidanza per evitare e prevenire l’iperemesi gravidica e malformazioni fetali. Inoltre in gravidanza è raccomandabile l’assunzione di acido folico, che è anche garanzia di buonumore. In casi di depressione o infelicità assumere alimenti che contengono queste vitamine, oltre a quelle già citate abbiamo anche la vitamina B12 che è presente in: fegato di pollo, ostriche, aringhe, sgombri, sardine, trota, tuorlo d’uovo, anguilla, carne e latte. La B12 è importante perché ci dona vivacità intellettuale, fondamentale per cervello e sistema nervoso, metabolismo energetico del ferro e della crescita, produzione di GB, assimilazione dei grassi e attività muscolare. Gli zuccheri, danneggiando la flora intestinale, impediscono l’assunzione della vitamina B12. L’acido folico o vitamina B9 è detta anche la vitamina della felicità perché aiuta la secrezione della serotonina e della noradrenalina, la prima è calmante e la seconda garantisce una giornata attiva e dinamica. In mancanza della noradrenalina il corpo usa l’adrenalina, che eccita solo il corpo e non la mente, mentre la noradrenalina è l’ormone dell’ottimismo e del buonumore. Quando manca l’acido folico si notano: stanchezza, insonnia, poca gioia di vivere, distrazione con calo di memoria, infiammazione delle mucose e anemia. La vitamina B9 è una sorella della B12. L’acido folico agisce sul cervello e sul sistema nervoso, la sua carenza provoca la depressione. I molluschi e crostacei sono ricchi di B12 e anche la metionina della B12 riattiva e fa acquistare buonumore. Il compito principale della B12 è quello di produrre la metionina scatenando gioia e felicità. La vitamina C serve alla vitalità e tra i suoi molteplici compiti ha quello di rendere stabile le nostre difese immunitarie e la nostra psiche. Favorisce la riduzione delle arterie varicose, delle emorroidi perché tonifica le pareti vascolari e stabilizza il peso corporeo, sciogliendo i grassi. I fumatori ne dovrebbero consumare molta perché, oltre a prevenire le rughe, combatte i radicali liberi e con molte proprietà immunitarie svolge un’azione preventiva contro tutte le malattie, combattendo virus e batteri presenti nel nostro organismo. Grazie alla vitamina C, che si trova nella frutta e verdura, anche le funzioni cerebrali trovano il suo equilibrio. La vitamina C è molto sensibile alla luce, all’ossigeno e al calore, per questo è meglio mangiare crudo. Gli alimenti con vitamina C sono: kiwi, arance, limoni, feijoa, lamponi, pompelmo, noci, cipolle, spinaci, broccoli, piselli, rape, cavoli, fegato, more, soia, patate, pomodori, carciofi e mele. Questa vitamina è importante per le funzioni immunitarie, i capelli, la pelle, i nervi, gli stati d’animo positivi, il sonno e la capacità di concentrazione. La vitamina D è una vitamina solare perché si sviluppa sotto la nostra pelle grazie al sole. E mantiene denti e ossa sani, aiutando ad assimilare il calcio nelle ossa. Se l’alimentazione è povera di calcio viene prelevato dalle ossa procurando osteomalacia, cioè rammollimento delle ossa e rachitismo. Con una bella abbronzatura aggiungiamo alla pelle fino a due o tre dosi in più di vitamina D rispetto a quando siamo pallidi. Ne occorrono 5-10 mg al giorno. Gli alimenti più ricchi sono: olio di fegato di merluzzo, aringhe, sgombri, salmone, sardine, tonno, latte, cereali integrali, uova e fegato. La vitamina E è la miglior amica della nostra salute. I diversi tipi di vitamina E sono: i tocoferoli costituiti da ossigeno, idrogeno e carbonio. Per via della sua mancanza ci sentiamo deboli e stanchi con difficoltà di concentrazione. I salumi e i dolciumi aumentano il pericolo di una vasocostrizione e dell’arteriosclerosi, perciò occorre la vitamina E che arriva alle cellule in aiuto. È contenuta nell’olio di girasole, negli oli vegetali pressati a freddo e nelle verdure a foglia verde. La vitamina K svolge un ruolo importante nel metabolismo delle ossa, dei tessuti connettivi e per la funzionalità dei reni e collabora all’assimilazione dei carboidrati che ci permettono di resistere fino a mezzogiorno senza fare uno spuntino. Quando manca, i segnali d’allarme sono: disturbi intestinali, difficoltà a cicatrizzare le ferite, epistassi (sangue dal naso) e stanchezza. La vitamina K favorisce vitalità, longevità, però la natura ce ne mette a disposizione solo piccoli quantitativi, ma sappiamo che si sviluppa nel pane raffermo e in minima parte la troviamo in verdure come: crescione, lattuga, spinaci, piselli, cetrioli, cavoli, zucchine e pomodori, ma anche in: latte, yogurt, tuorlo d’uovo e olio di fegato di merluzzo. Nuovi farmaci naturali sono i coenzima che appartengono al nostro metabolismo da milioni di anni, genetici e indispensabili per la nostra salute. I bioflavonoidi eliminano anche le sostanze tossiche sia nostre che quelle assunte dalla natura, perciò consumare molta frutta e verdure fresche. Le vitamine servono anche per la bellezza perché rendono la pelle liscia, morbida e i capelli più voluminosi, combattono il grasso e le rughe, con enzimi che promuovono la scissione delle proteine ed eliminano le scorie sottocutanee specie per l’azione della bromelina, di cui è molto ricco l’ananas. Per una pelle soda, elastica e capelli lucidi ci vuole una alimentazione sana, equilibrata e nutriente, col vantaggio di ridurre anche la forfora e la caduta dei capelli. Per occhi luminosi utili sono la vit. A, C, E e il selenio. Con una alimentazione completa avremo anche tiroxina e iodio che ripristinano la funzione della tiroide. E aiutano a mantenersi in linea. Chi vuole dimagrire deve consumare cereali, verdure, patate, prodotti integrali e possibilmente biologici (ne parlerò nei prossimi capitoli). Le vitamine servono anche per una vita più serena perché eliminano ansia e depressione, sono un aiuto contro i disturbi del sonno e la stanchezza mentale con difficoltà di memoria e concentrazione. Spesso un unico pasto di vitamine può migliorare considerevolmente il nostro stato mentale e nervoso. Concludo affermando che le vitamine sono fondamentali per una vita sana e serena. Piante aromatiche e medicinali (curare il mal di testa con le piante medicinali) Dedicando una piccola parte del nostro giardino alle erbe aromatiche e medicinali avremo sempre a disposizione un’insolita farmacia e indispensabili ingredienti per la cucina. Le piante aromatiche con le singole essenze guidano alla coltivazione delle piante anche medicinali. Le virtù delle erbe definite aromatiche, che danno particolari sapore a cibi e bevande, si trovano anche nelle piante medicinali. Invece si dicono solo medicinali quelle erbe che non sono commestibili ma solo terapeutiche, mentre molte sono commestibile e anche medicinali. Queste piante le possiamo avere nel nostro giardino piantandole al posto giusto, cioè con esposizione al sole se sono piante che amano la luce, altre invece vegetano bene anche in ombra o penombra. Le nostre piante medicinali non le dobbiamo ingrassare con prodotti chimici ma biologici, mentre le erbacce le facciamo morire non coi diserbanti ma con l’acqua bollente in cui abbiamo fatto cuocere le patate con la boccia: questa, infatti, è dannosa per le erbacce e le fa morire. Le piantagioni vanno fatte con piantine sane, per esempio l’aglio con un bel bulbo sano: crescerà una bella pianta vigorosa e sana. Tutte le erbe che di solito vediamo nei giardini sono miracolose perché ad alimentarci servono come medicinale e ci guariscono da molti malanni. Elenco tutte quelle utili: il basilico, la camomilla, le cipolle, il coriandolo, il dragoncello, il finocchio, la lavanda, la maggiorana, la menta, la malva, la melissa, l’origano, il prezzemolo, il rosmarino, la ruta, la salvia, il sedano, il tarassaco, il timo. Tutte queste erbe possono essere colpite da parassiti sia animali che vegetali, allora si deve ricorrere a prodotti non nocivi per curare queste nostre erbe così preziose. Pure per la loro conservazione, se non le usiamo fresche, dobbiamo usare metodi sani, per esempio bollitura o conservanti innocui. L’aglio ha tante proprietà, nello specifico è: antisettico, antibiotico, ipotensivo e antidolorifico. Per il dolore artico e reumatico si usa come unguento pestandolo bene e aggiungendo dell’olio, meglio se è olio con l’iperico che toglie anche le scottature. Con questa pomata frizionate la parte dolente oppure mettetela sopra una foglia di verza e applicatela sulla parte dolente per tre o cinque giorni e tutto passerà. L’iris è un espettorante e calmante della tosse e diuretico. La lavanda è utile per lavande vaginali e combatte le cistiti; si usa anche per profumare la biancheria e messa sotto il cuscino concilia il sonno. La malva contiene calcio, vitamine, peptide, mucillagine e produce effetto emolliente, protettiva della pelle, oltre che lassativa, antiflogistica oftalmica. La menta ha proprietà antisettiche, combatte la nausea, stimola l’intestino. L’origano contiene tannini, ha le stesse virtù del timo. Combatte emicrania, inappetenza, meteorismo ed è digestivo. Il prezzemolo è ricco di vitamina A, C e sali minerali, controindicato in gravidanza e allattamento, provoca contrazioni uterine, infatti è usato come abortivo. Fa puzzare il latte, infatti il bambino lo rifiuta. Il rosmarino è tonico e stimolante, favorisce la digestione, usato in caso di astenie ed esaurimento nervoso; fa bene al fegato e favorisce la produzione ed eliminazione della bile. La salvia è uno stimolante generale dell’organismo, utile contro depressione ed esaurimento fisico e intellettuale, per eczemi, ulcere e piaghe. Il sedano è ricco di vitamine, magnesio e zolfo con proprietà depurative e diuretiche è indicato per artrite, reumatismi, problemi digestivi e inappetenza. Il tarassaco contiene tanta vitamina C e sali minerali, si usa per insufficienza epatica, calcoli renali, ipercolesterolemia, stitichezza, eczemi, anemia, diuretico, lassativo e depurativo. Si tratta di stagionali cure disintossicanti del fegato e dell’organismo. Ci sono piante utili sia per semi che per frutti come: aneto, cumino, coriandolo, finocchio, senape e sedano. Foglie: acetosella, borragine, erba cipollina e prezzemolo; piante di cui si usano i fiori: camomilla, calendula e lavanda. Le piante a bulbo sono: aglio e cipolla. Radici e rizomi: angelica e rafano. Dopo la raccolta vi sono erbe di difficile essiccazione, che però mantengono inalterato colore e aroma con la conservazione a basse temperature. Per questo scopo potete conservare l’erba, oppure pulire con uno straccio umido, avvolgendola intera in fili di polietilene e al momento dell’uso la sbriciolerete facilmente sulla pietanza, o utilizzando sacchetti appositi per la conservazione in freezer oppure vasetti di vetro se avete spazi idonei. Per la conservazione di condimenti aromatici altri metodi utilizzati per mantenere le loro proprietà aromatiche di talune erbe dopo la raccolta, si conservano sotto olio extravergine d’oliva per un paio di settimane, scuotendo periodicamente e infine filtrando il liquido. Si otterrà un condimento che in sé raccoglie tutte le caratteristiche aromatiche dell’erba di nostro interesse. L’aglio si coltiva facilmente in tutta Italia, ha tantissime proprietà: antiossidante, vermifugo, ipotensivo, antibiotico, brucia calli e duroni, facendolo macerare con l’olio si ottiene una pomata antireumatica e antidolorifica. Questo preparato, usato nel corso di un massaggio, darà sollievo. Si usa anche per piedi indolenziti e stanchi. Per la sua piantagione si consiglia di non ripiantarlo nello stesso sito dell’anno precedente, evitando eccessive concimazioni e l’utilizzo di un composto o letame che è meglio mettere prima della piantagione. L’iris in cucina viene impiegato per preparare dolci, liquori e vini. In medicina l’iris viene usato perché il rizoma essiccato emana un gradevole profumo di viola e l’essenza che se ne ricava viene molto utilizzata in profumeria. In medicina viene spesso usato ridotto in polvere come blando espettorante e calmante della tosse. Correttivo di sapori e odori sgradevoli, ha virtù diuretiche. Il rizoma intero fresco o parzialmente essiccato, ridotto a pezzettini, veniva dato da masticare ai bambini come decongestionante in fase di dentizione. Il ginepro allo stato selvatico si usa nell’uomo come antidolorifico cerebrale e per le emicranie maschili. La corteccia va fatta seccare in luogo soleggiato e ventilato evitando le muffe, per le foglie è meglio preferire l’essicazione in luogo ombroso. Con l’essenza si prepara un olio che, frizionato, calma i dolori. Le bacche e i getti di ginepro sono ottimi per aromatizzare pietanze a base di carne quali stufati, selvaggina, brasati, ma anche verdure cotte (crauti, patate). Le sue bacche vengono usate anche in liquoristica, infatti servono per confezionare liquori con funzioni curative per lo stomaco. La menta è importante per il suo olio essenziale (mentolo, acido acetico e valerianico) presente nelle foglie fresche e che ha proprietà digestive, leggermente antisettiche. Viene usato per combattere l’asma, la nausea, come stimolante della motilità intestinale, ma anche per preparati farmaceutici di cattivo sapore e in profumeria. Il mentolo puro, applicato su pelle e mucose, ha un’azione antisettica, però l’olio essenziale va usato con precauzione perché possiede proprietà analoghe a quelle degli stupefacenti, provocando agitazione, tremiti, convulsioni e quindi forte depressione. L’origano è una pianta che predilige il clima temperato-caldo e siti esposti al sole; si conserva lasciandolo appeso in locali ombrosi, ma ventilati e asciutti. In cucina viene usato al pari della maggiorana, con la quale viene confuso. È un aroma ideale per sughi di pomodoro, pizza, carni arrostite e in umido. Il peperoncino presenta oltre alla capsicina, un alcaloide che dà il suo tipico piccante, anche una buona percentuale di vitamine, inoltre i semi contengono lecitina, la quale combinandosi con il colesterolo del sangue, mantiene elastiche le arterie, e di conseguenza abbassando la pressione arteriosa. È utile per stimolare la circolazione sanguigna, regolare l’intestino e disfunzioni epatiche, cirrosi, reumatismi, artrosi e grazie alle sue proprietà antiossidanti impedisce le putrefazioni intestinali, comunque presenta delle controindicazioni per chi soffre di acidità di stomaco, ulcera e gastroenteriti. In cucina il suo aroma piccante rappresenta spesso quel tocco in più per i primi e secondi piatti, salse, sughi e intingoli. In particolare, se aggiunto a pietanze grasse, ne facilita la digestione. Se privato di semi risulterà più sopportabile. Però per le sue controindicazioni, che abbiamo visto, va somministrato dietro consiglio medico e secondo le tolleranze individuali. Il contatto esterno sulla pelle, labbra e occhi, può causare bruciori e vescichette. Il prezzemolo nelle sue foglie presenta un contenuto elevato di vitamina A e C oltre a un olio essenziale con proprietà diuretiche e depurative, ma il suo uso è controindicato nelle donne in gravidanza (provoca contrazioni uterine). In cucina il prezzemolo, assieme all’aglio, la cipolla e il sedano, è tra le erbe aromatiche più utilizzate; dal pesce alla carne, ai sughi, alle minestre e verdure, sono poche le pietanze che non acquistano più gradevolezza al palato grazie a un trito delle sue foglie. Raccomandazione importante come molte altre erbe aromatiche è quella di aggiungerlo sempre, ma meglio negli ultimi istanti di cottura o meglio ancora crudo per non alterarne l’aroma e la perdita di sali e vitamine. In medicina nelle sue foglie presenta un alto contenuto di vitamina A e C e contiene un olio essenziale molto forte specie nei semi, ai quali vengono attribuite proprietà afrodisiache. Del prezzemolo si apprezzano le proprietà diuretiche, digestive e antianemiche perché è ricco di ferro. A scopo medicinale deve essere indicato dal medico perché ha delle controindicazioni specie nella donna gravida, ma è controindicato anche nelle nefropatie e altre patologie. Ripeto, specie durante la gravidanza perché provoca contrazioni uterine (infatti era considerato un abortivo) e durante l’allattamento perché il latte puzza e viene rifiutato dal neonato. Il miglior modo di mangiare Per vivere in modo sano e duraturo bisogna saper mangiare meglio, anche per non acquistare troppo peso. Si deve anche saper usare uno stile di vita alimentare, naturale e salutare per tutta la famiglia. In questo capitolo cerco di far sapere a tutti come imparare a scegliere tutti gli alimenti che fanno bene sia alla linea che alla salute; continuare a consumare i pasti insieme a tutta la famiglia, senza essere costretti a isolarsi per il proprio corretto stile di vita; mantenere la linea dopo aver perso i chili di troppo; continuare ad assaporare i piaceri della vita (spizzicare, cenare con amici o al ristorante…) senza pregiudicare il piano di salute; pensare al proprio benessere in un’ottica globale; fare bene la spesa e cucinare in modo sano, possibilmente sempre al dente e con alimenti biologici e integrali. Per un piano migliore dovete scegliere bene i vostri alimenti. La ricerca attuale nel campo della nutrizione compie progressi e consente di comprendere come il cibo influisca sulla salute e sul peso. A mio avviso il miglior modo di dimagrire è quello di saper mangiare e praticare uno stile di vita con abitudini alimentari individuali, rispettando la salute e che consente di mantenere la linea senza privarsi del piacere di mangiare e condividere momenti piacevoli con i propri cari. Mi propongo anche di aiutarvi a trovare la dieta migliore. Infatti per restare sani mangiando e dimagrendo dovete saper scegliere bene la dieta giusta. I glucidi e i carboidrati sono presenti nel pane e nei farinacei, nella frutta e nei prodotti dolciari; oggetto di numerosi studi scientifici: è risultato che vanno assunti a sufficienza per ottimizzare la funzionalità del cervello, degli organi e dei muscoli. Ci sono delle ragioni che prediligono gli zuccheri a lento assorbimento (carboidrati), a patto di cucinarli bene stando attenti al momento del giorno in cui si consumano. Quelli a rapido assorbimento sono gli zuccheri semplici. I cereali necessitano di poca cottura (da tre a quattro minuti), vanno lasciati al dente così vengono assimilati più lentamente e quindi rilasciano energia all’organismo in modo graduale e prolungato. Cuocere le patate con la buccia e aggiungendo ai piatti un filo d’olio o burro che rallentano la digestione dei glucidi. I latticini sono preziosi perché ricchi di calcio e proteine. Carne (specie pollame), pesce e uova sono molto utili specie per il pasto serale o come prima colazione. Pure gli ortaggi verdi (specie i cavoli) sono indispensabili perché oltre alla vitamina E (grande antiossidante) contengono sostanze antitumorali e prevengono malattie cardiocircolatorie grazie a minerali e polifenoli che sono in grado di rafforzare le difese dell’organismo col rallentamento del processo d’invecchiamento e anche del morbo di Alzheimer. Le verdure associate ai carboidrati sono in grado di ridurre il glicogeno nel sangue. Olio, burro e panna nella giusta quantità, non troppi, perché gli alimenti ricchi di grassi concorrono all’aumento di peso. Va bene una buona cioccolata fatta solo con cacao senza zucchero e così pure il cioccolato amaro che contiene più del 60% di cacao. Per zuccherare tè o caffè meglio il miele. Ammessi i fiocchi d’avena e i muesli, non ammessi frumento e mais industriali e soffiati. Una scelta ottimale per chi non ha tempo di preparare un buon minestrone: si possono acquistare verdure già pronte, altrimenti per la preparazione si impiegherebbero da due a tre ore. Farinacei e verdure sono un connubio ideale: si tratta di un’associazione eccellente. Le fibre, le vitamine e i sali minerali presenti nelle verdure completano le proteine vegetali e i glucidi a lento assorbimento dei farinacei a tutto vantaggio della salute. I pomodori devono essere abbinati alla pasta, perché la pasta è un farinaceo che fa ingrassare se consumato con grassi e poveri di verdure, mentre in questa sostanza ci sono già i grassi. Indispensabili anche carne, pesci, uova perché altamente proteici, privi di glucidi, che assicurano il ricambio quotidiano delle proteine dell’organismo e contribuiscono alla sensazione di sazietà. È risaputo che la soia è altamente proteica e potrebbe sostituire latte e carne perché ricca di proteine vegetali; eppure i germogli venduti in scatole contengono una minima quantità di proteine. Si usa anche lo yogurt di soia come dessert, ma si devono evitare anche le bevande zuccherate. È difficile mantenere la salute e il peso quando si consumano troppi grassi: olio, burro, panna e margarina. Il pesce grasso, l’olio di colza e di noce contengono molti acidi grassi omega 3 che, oltre a mantenere la linea, aiutano a mantenersi sani. Questi oli sono indicati a crudo e per insaporire insalate. Il formaggio grasso e la golosità non incitano la moderazione, ma se fornisce calcio e proteine dobbiamo esserne parsimoniosi. Di frutta se ne può mangiare quanta se ne vuole e come si vuole, fa sempre bene, però sia frutta che latticini non sono indispensabili a fine pasto, anzi è meglio assumerli come spuntini. Tra le bevande abbiamo: acqua, vino nero, bibite gasate, succhi di frutta che dobbiamo saper scegliere. È una scelta importante come per gli alimenti. L’acqua è l’unica bevanda indispensabile, però non esclude la possibilità di bere il vino, necessario quando si mangia carne. Infatti ne favorisce la digestione perché l’uomo non ha i succhi gastrici adatti non essendo un carnivoro come possono invece essere la tigre o il leone che hanno denti affilati, succhi gastrici adeguati e l’intestino più corto del nostro in cui la carne riesce a essere eliminata prima che danneggi e procuri tumori al colon. A differenza dei succhi di frutta quelli di pomodoro e al limone contengono pochi glucidi. Tè e tisane a volontà, ne esistono tante varietà in grado di soddisfare tutte le esigenze; il loro vantaggio è che hanno tanti benefici sulla salute. Le bevande alcoliche devono essere consumate con moderazione, non fanno aumentare il peso ma agiscono sul sistema nervoso. La birra va evitata perché oltre all’alcol contiene molti zuccheri e l’assunzione di questi due ingredienti stimola la secrezione d’insulina da parte del pancreas: lo stesso dicasi per il kir, per i liquori e per i vini fortificati come il porto o il Martini. Quando una persona ha raggiunto il peso forma deve alimentarsi in modo da poterlo mantenere. Le strategie vincenti per stabilizzare il peso raggiunto sono efficaci per il suo mantenimento, per esempio: praticare più movimento, consumare più verdure, controllare l’apporto dei grassi, evitare gli alimenti ipercalorici e poco sazianti come le patatine fritte, i cracker e dolciumi e fare molta attività fisica. I principi fondamentali da ricordare sono: preferire zuccheri a lento assorbimento e abolire gli zuccheri semplici e rapidi. Assumere a pranzo e cena almeno duecento grammi di verdura. Limitare i grassi, privilegiare l’olio d’oliva o colza perché più salutare. Consumare pasti lentamente e assecondare non solo l’appetito, ma anche il senso di appagamento e di sazietà (aspettando di avere fame prima di mangiare di nuovo). Consumare carne, pesce, uova e latticini fino a placare l’appetito, ma senza andare oltre. Dare prova di flessibilità e benevolenza nei propri confronti, evitando di colpevolizzarsi nel caso di qualche eccesso. Per i pranzi dei giorni di festa si può gustare di tutto, moderando le porzioni ed evitando di servirsi una seconda volta. Mangiare a sazietà non vuol dire “abbuffarsi”, bensì attenersi al senso di fame e di sazietà. Alcune idee per spuntini semplici e salutari possono essere costituite da un latticino oppure un frutto, per esempio: uno yogurt alla fragola o una mela, formaggio cremoso con lamponi o un kiwi, un bicchiere di latte o una banana. Ci sono spuntini costituiti da verdure e da un alimento altamente proteico, tipo: pomodori a ciliegini con un uovo sodo, cetrioli sottaceto e una fetta di prosciutto crudo, melone col prosciutto, ravanelli col petto di pollo, cavolfiore crudo col formaggio cremoso, formaggio e pere, carote crude col salmone affumicato. L’ora dell’aperitivo è un momento che rappresenta una piacevole occasione conviviale che potete vivere senza sensi di colpa e senza pregiudicare gli obiettivi di salute. L’importante è scegliere una bevanda non zuccherata, per esempio succhi di frutta o bibite gassate e l’acqua frizzante. Per quanto riguarda i pasti in famiglia o con amici non c’è motivo di rinunciare a questi momenti piacevoli, tuttavia è opportuno adottare alcune precauzioni affinché tali occasioni non compromettano la salute. Quando si hanno ospiti come antipasto si consiglia di servire sempre per prima il crudo, cioè: un’insalata, giardiniera, avocado, salmone, trota o sardine. La scelta della pietanza è libera, ma le verdure non devono mancare. Il pane in tavola è per i commensali non per chi deve stare leggero. Il formaggio va proposto solo agli ospiti, il dessert a base di frutta, va benissimo una crostata o una macedonia con una pallina di gelato a piacimento. Quando si è ospiti: assaggiare ogni piatto evitando di servirsi una seconda volta e rinunciare al pane. Evitare i ristoranti dove cucinano troppi grassi, mentre al ristorante cinese si può contare su quattro preziosi alleati: 1) la cottura al vapore nel cestello di bambù senza grassi aggiunti, 2) il riso integrale in bianco, 3) il tè che sostituisce il vino, 4) le bacchette che costringono a mangiare lentamente. Consigli per i ristoranti mediorientali sono compatibili con un pasto unico e salutare; ecco alcuni suggerimenti utili: saltare l’antipasto, scegliere carne bianca, anziché rossa, aromatizzata con anice o cumino, optare per verdure crude, rinunciare al pane, preferire dessert orientali, macedonia o sorbetto al limone, un tè alla menta. Scegliere insalate colorate: finocchi, carote, pomodori, e possibilmente crude. Al bar la scelta ideale è: un’insalata verde con pomodori, ma potete optare anche per un toast o un panino con carne e insalata. Il rischio obesità è legato allo schermo televisivo, in questo modo ci si muove poco e l’indice di sedentarietà è un indice insalubre. L’obesità e il diabete sono malattie date dallo scarso movimento, mentre sappiamo che l’uomo è fatto per muoversi. Stress, depressione e stanchezza sono dovute a cattiva alimentazione, si verificano anche quando si è a dieta. Un ambiente rumoroso e stressante favorisce gli eccessi alimentari, mentre l’atmosfera conviviale, l’armonia e la calma favoriscono il buon controllo ponderale. Quando ci sentiamo depressi i dolci e il cioccolato sono irrinunciabili, ma non vi è motivo di rinunciare, soprattutto se sono zuccheri a lento assorbimento. Per esempio i carboidrati fanno bene al morale, invece la mancanza di questi zuccheri riduce la serotonina che in questi casi è molto utile perché concorre all’armonia e all’interazione tra i neuroni cerebrali, avendo la proprietà di migliorare l’umore. L’assunzione di carboidrati rappresenta la risposta a una condizione di tristezza e di ansia. I cibi superflui causano disturbi del sonno, fanno russare o addirittura provocano apnee potenzialmente pericolose per il cuore; ne consegue un affaticamento e quindi ci si alza al mattino già stanchi e questa stanchezza si protrae nell’arco della giornata. In questi casi diminuendo l’alimentazione e dimagrendo si migliora subito la situazione e ciò consente di acquistare una forma migliore. Un benessere globale si ha col dimagramento evitando stanchezza e tanti altri problemi, riacquistando prima di tutto la salute, prevenendo malattie cardiovascolari, diabete e tumori, mantenendo anche un cervello al top. I lipidi, specie per il cervello, in giusta e buona qualità non devono essere penalizzati, perché oltre al cervello servono a tutto l’organismo. Gli alimenti ricchi di vitamine tipo la B9 e B12 sono indispensabili perché la loro carenza comporta a una ridotta concentrazione, stati confusionali, atrofia cerebrale, forse anche l’Alzheimer. Assecondiamo la natura regolando il nostro peso che influisce molto sulla nostra salute. Quando il centro della fame è alterato da una vita sregolata, dobbiamo evitare cibi eccessivamente calorici o una vita sedentaria con un controllo sereno senza ossessioni, perché anche la troppa restrizione potrebbe essere pericolosa. Bisogna conservare il piacere della semplicità e convivialità, inoltre passeggiate e sport sono indispensabili. L’alimentazione deve essere giusta per massimizzare gli effetti dell’attività fisica e si deve praticare esercizio fisico anche se non si è amanti dello sport. Stare bene con se stessi favorisce il giusto approccio al cibo. Le tecniche di rilassamento sono volte a migliorare il controllo delle reazioni emotive agli avvenimenti della vita e a evitare così il ricorso al cibo come rifugio. Non sempre però è bene astenersi dal cibo per dimagrire, perché alle volte anche perdere troppo peso è un errore. Una dieta deve essere giustificata altrimenti diventa pericolosa. I benefici reali per il metabolismo riguardano la riduzione d’insulina da parte del pancreas, cioè l’abbassamento nel sangue dei livelli d’insulina. L’ipersecrezione insulinica non solo favorisce l’aumento ponderale, ma si rivela anche dannosa per l’organismo. In primo luogo nel lungo periodo comporta un esaurimento della funzione pancreatica e rischia di causare la successiva insorgenza del diabete, aumentando il processo di arteriosclerosi col rischio di malattie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio e il rischio dell’insorgenza di tumori. Un aspetto positivo dato dalle diete è basato su due parametri, quello dei trigliceridi e del colesterolo HDL. Infatti viene rilevato che questi due effetti benefici sono correlati ai minori livelli d’insulina e al dimagramento, a prescindere dalla dieta seguita, infatti un calo ponderale si stabilizza abbassando i trigliceridi e aumentando il colesterolo HDL salutare. Il pericolo per le arterie è quando il ridotto apporto di alimenti protettivi per il cuore (come la frutta e verdura) si contrappone a due aspetti negativi che sono l’incremento del colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e il ridotto apporto di alimenti protettivi per il corpo. Per migliorare le proprie condizioni di salute è bene raddoppiare la quantità di frutta e verdura per evitare tutti i problemi che rovinano la vita. Consapevoli degli squilibri nutrizionali provocati dalla dieta restrittiva, si consiglia l’assunzione quotidiana di una serie di integratori vitaminici e minerali, però questo supplemento non sempre è salutare e basterebbe un buon consumo di frutta e verdure perché anche gli integratori in esubero sono dannosi. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che un’alimentazione equilibrata e ricca di frutta e verdura riduce il rischio e l’insorgenza di numerose patologie e aumenta l’aspettativa di vita in salute. Guai a privarsi di pane, farinacei e frutta, ma pure l’esclusione dei latticini potrebbe essere un grosso errore per questo è da valutare. Per gli alimenti altamente proteici, occorre saper scegliere; perciò dobbiamo distinguere tra gli alimenti salutari da consumare con regolarità (principalmente: pesce, carni bianche come il pollame), mentre per i grassi occorre una scelta oculata associata a un consumo moderato. Il mantenimento del peso è un’impresa impossibile o quasi con le diete troppo restrittive. Mantenersi in salute, in forma e snelli in modo duraturo e senza privarsi di un’intera categoria di alimenti (per esempio i carboidrati) è possibile, l’apporto dei glucidi è essenziale: pane, farinacei, frutta e zucchero. Come i lipidi (o grassi) e le proteine, anche i glucidi sono nutrienti energetici indispensabili per il buon funzionamento dell’organismo; essendo fonti d’energia per le nostre cellule, se assunti in quantità eccessiva o scelti male, possono trasformarsi in grasso corporeo e quindi comportare un aumento di peso. Il carico glicemico e il contenuto glucidico di un pasto è il modo in cui gli idrati di carbonio svolgono un ruolo fondamentale per la linea e la salute. Il problema dei glucidi non è tanto la quantità complessiva consumata quanto la velocità con cui sono digeriti (stabilità dell’indice glicemico) e il loro effetto sull’insulina. Lo studio relativo agli zuccheri e alla linea copre un secolo e la scelta accurata degli alimenti è fondamentale ed è molto più importante la riduzione della quantità. Gli zuccheri rapidi (cioè lo zucchero bianco) causano obesità. La scelta di alimenti a elevato tenore glucidico incide sulla salute danneggiandoci con diabete, obesità e con conseguenze anche tumorali. Invece i glucidi a lento assorbimento contribuiscono a prevenire l’insorgenza del diabete. Glucidi e malattie cardiovascolari si raddoppino quando l’alimentazione abbonda di zuccheri rapidi che causano l’aumento di peso, perché il tessuto adiposo immagazzina energia. L’adipocita non è una cellula inerte e a seconda dell’entità delle sue riserve può aumentare troppo di volume. Questo meccanismo spiega le differenze di peso tra un individuo e l’altro. L’insulina ingloba nel nostro organismo l’energia apportata dagli alimenti. L’iperproduzione dell’insulina causa incremento ponderale. In biologia umana, la salute risiede nell’equilibrio, nella giusta misura, senza sconfinare nell’eccesso o nella carenza. Lo stesso principio vale per l’insulina che è indispensabile alla vita, ma se il pancreas ne produce in abbondanza, l’eccedenza ha effetti deleteri sulla salute. L’iperinsulinemia impedisce all’adipocita di asportare i grassi che contiene verso i muscoli affinché siano bruciati, impedendo così la lipolisi (fenomeno di combustione dei grassi adipocitari (premessa imprescindibile per il calo ponderale). Perciò l’eccesso d’insulina ostacola il dimagramento poiché impedisce all’organismo di sfruttare e bruciare il grasso contenuto nell’adipocita. Il sovrappeso favorisce l’iperstimolazione del pancreas. Oltre alle cause intrinseche di origine genetica, l’eccesso d’insulina è dovuto anche allo stile di vita: la sedentarietà da un lato, le abitudini alimentari dall’altro. Per evitare la secrezione dell’insulina si devono escludere gli alimenti di apporto glucidico elevato o in alternanza sceglierli con accuratezza. L’importanza di una scelta corretta evita l’iperinsulinemia. Per il controllo del peso è fondamentale anche l’ipotalamo, costituito da raggruppamenti di neuroni che sono cellule nervose del cervello. Anche un apporto minimo di glucidi favorisce la combustione dei grassi e il dimagramento con tanto di guadagno in salute. Un modo diverso di fare la spesa e di cucinare può essere: mangiare bene per mantenersi in forma sia fisica che psichica. Alcuni alimenti sono “prioritari” perché sono i più vantaggiosi per la linea, il benessere e la salute, si tratta di: frutta e verdura, alimenti proteici come carne, pollame, pesce, frutti di mare e uova, farinacei e pane integrale, olio e latticini, spezie, erbe aromatiche e acqua. Questi alimenti prioritari non devono mai mancare nel carrello della spesa (che si deve fare a stomaco pieno). Sia le verdure che i legumi sono indispensabili e si cucinano al forno, lessati, al vapore, stufati o cotti nel forno a microonde, questo ultimo non tanto consigliabile per le verdure. Due uova equivalgono a cento grammi di carne o pesce. I farinacei e i legumi contengono molti glucidi, ma a lento assorbimento, vitamine e fibre. Il pane deve essere denso e compatto così necessita di lunga masticazione, apportando glucidi a lento assorbimento. Il pane con crusca è ottenuto da farine integrali con aggiunta di crusca, consigliabile in presenza di stipsi, prendere in considerazione anche la versione biologica. I grassi si devono saper scegliere, ma dobbiamo optare per quelli insaturi e naturali: l’olio extravergine d’oliva o di colza, perché il burro ha buone proprietà, ma è sempre un grasso saturo che va usato poco e possibilmente crudo. Per i latticini si consiglia la scelta di prodotti a ridotto tenore di grassi. I consigliati sono: yogurt naturale, magro o alla frutta, formaggio fresco cremoso o alle erbe, latte fermentato o latticello. Erbe aromatiche, spezie e altri condimenti sono numerosi e si sposano con qualsiasi tipo di alimenti, sia carne, pesce, salse, verdure o farinacei usati in cucina per insaporire i piatti e ridurre i grassi. Per quanto riguarda le bibite si devono evitare quelle gassate come la Coca-Cola, succhi di frutta, limonate e succhi di nettare frutta, bevande aromatizzate al tè e sciroppi. Limitare il consumo dei salumi, solo nelle occasioni speciali, oppure una o due volte alla settimana in sostituzione della carne. È bene limitare il sale, anche per i formaggi dobbiamo saper scegliere con un massimo del 50% di grassi e poco saporiti. Vedere anche l’apporto energetico di questi alimenti, per esempio il grana, il pecorino o il parmigiano hanno un apporto calorico energetico e di calcio superiore ai latticini freschi come il mascarpone, il formaggio cremoso spalmabile, la ricotta, la mozzarella e le caciotte. Attenzione al rapporto energetico di zucchero e perché non scegliere il miele o le confetture? Attenzione al rapporto energetico dei polioli (sorbitolo, titolo e mannitolo) utilizzati per produrre caramelle e dolci da evitare. Gli edulcoranti di sintesi consigliati ai diabetici sono: aspartame, saccarina e aspartame più acesulfame K. Per il miele si consiglia di scegliere quello di consistenza liquida, quindi di acacia, abete o castagno. Per frutta secca s’intendono anche prugne datteri, fichi e albicocche, non vanno consumati in quantità eccessiva perché sono altamente energetici, tuttavia hanno effetti benefici sulla salute perché sono ricchi di vitamine e minerali, soprattutto magnesio. Questa frutta si può mangiare quando si vuole: alla sera, prima, durante o dopo l’attività fisica e quando ne avvertite il bisogno. Gli stessi consigli si applicano anche per i frutti oleosi, vale a dire noci, nocciole e mandorle. Il cioccolato, oltre che per il suo sapore, è apprezzato da tutti per l’elevato tenore lipidico e calorico, si fanno buone cioccolate usando latte e cacao, si porta a ebollizione sempre mescolando finche viene consistente. Si possono fare anche biscotti e dolci di pasticceria, ma per questo tipo di leccornie la parola d’ordine è “moderazione”. Potete concedervi una brioche la domenica, se la gradite. Gli altri giorni la prima colazione prevede il pane, due biscotti a merenda e un dolcetto al pranzo della domenica, ma negli altri pasti un dessert è a base di frutta e yogurt, ma preferire sempre i prodotti meno grassi tipo crostate di frutta. Se per uno spuntino preferite i biscotti sono consigliabili con un frutto che, oltre ad avere effetto salutare, contiene molte fibre e placa l’appetito nelle ore successive: in questo modo si riduce il rischio di aumentare di peso e di acquistare benessere e salute. L’importante è mantenere un peso forma ideale che è indice di salute. Le rotondità sono pericolose perché l’adipe localizzato all’addome, al di sopra dell’ombelico, è dannoso per il cuore, le arterie e il cervello e, in aggiunta, aumenta il rischio d’insorgenza di alcune forme di cancro. Le rotondità sulle cosce sono meno dannose, mentre il girovita al di sopra dell’ombelico va controllato in posizione eretta. Con le erbe per la salute, comprese quelle aromatiche, possiamo mantenerci in forma. Dobbiamo saper usare anche i condimenti utilizzando oli insaturi oppure sostituirli con erbe oleose come aglio, malva, salse di soia o brodo di pollo. Il mito del benessere fisico si lega a un moltiplicarsi di raccomandazioni alimentari che modificano il nostro atteggiamento verso il cibo, consapevoli che bisogna migliore il modo di mangiare. Cercherò di analizzare i disturbi patologici (bulimia e anoressia), prendendo in considerazione comportamenti quotidiani che considero “normali” e che invece evidenziano il nostro smarrimento di fronte agli obblighi dell’igienismo contemporaneo. Ritmi di vita e strategie commerciali contribuiscono a rendere sempre più tormentato il nostro rapporto con l’alimentazione, pertanto si crea a una vera e propria “nevrosi da cibo” dalla quale vorrei aiutarvi a trovare una via d’uscita. Il modo migliore di mangiare non è la moderna confusione alimentare. Il mangiare o digiunare possono avere un senso o un non senso. Il disordine alimentare è costituito attorno all’anoressia mentale o alla bulimia che oggi sono le patologie che attirano l’attenzione sulla sfera alimentare. Un certo modo di mangiare viene decretato patologico e l’atto alimentare diventa un “disturbo”. Quando si manifesta un disordine alimentare mangiare diventa un problema. Il desiderio di dimagrire è rilevatore del disordine alimentare. La mancanza di lavoro, un lutto, preoccupazioni o solitudine sono altri fattori scatenanti di un comportamento patologico, non è che incitano a mangiare, ma le circostanze consentono di metterlo in atto, anziché impedirlo; eppure questo comportamento è additato come “sintomo”: è denunciato, accusato e si tenta di correggerlo. Ogni soggetto vittima di una situazione di dipendenza nei confronti di un prodotto è considerato un tossicomane dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il paragone tra alimento e droga rischia di aggravare la fusione. Il cibo è così ridotto a un tossico potenziale e come tale è trattato senza considerare le molteplici funzioni da esso svolte. Per assicurare l’esistenza umana dobbiamo mettere ordine nel disordine. La snellezza è un segno indiscutibile di equilibrio e di salute. Questa gente soffre per disordini alimentari, anziché condannarla dobbiamo aiutarla. La comunità medica preoccupata di rispondere alla crescente domanda si è dedicata all’esame delle condotte alimentari umane con la sua griglia di analisi e la semeiotica medica che studia i segni della malattia. Ogni specialità, neurologica, psichiatrica, endocrinologa, conferisce punti di vista differenti che portano a definizioni specifiche. La griglia del clinico, esaminata la situazione, mira a conciliare la cura adatta al singolo paziente e più frequenti sono i casi di anoressia e bulimia. Alle volte per noia si inizia con un cioccolatino, ma uno tira l’altro e s’innesca così l’insaziabilità e l’appagamento di procurarsi un piacere. L’anoressia sollecita interventi di ordine psichico che possono essere affrontati una volta svelata la causa reale del malessere. Le tecniche comportamentali sono state introdotte in psichiatria per curare le turbe ansiose e fobiche e in un secondo tempo usate anche per il disordine alimentare. Il disordine è un intruso da eliminare con una tecnica standardizzata che permette di applicarla alla quasi totalità delle persone il cui utilizzo evita l’intervento di un terzo terapeuta. Il disagio di mangiare amplifica i disturbi e il fenomeno diventa un problema di sanità pubblica. L’epidemiologia dei disturbi alimentari è un vero rompicapo metodologico. I risultati di numerosi studi sono discordanti. Anche in Giappone le visite per disturbi alimentari sono aumentate, così come le cliniche specializzate nel trattamento di questi disturbi: si registra quindi un’accresciuta incidenza di tale disturbo in tutta la popolazione L’iperfagia di oggi trasforma il grande mangiatore in un malato o perlomeno obeso. Le teorie psichiatriche sono influenzate dalle culture e dalle mentalità, ma il suo scopo esplicito è di consentire ai clinici di formulare diagnosi, di comunicare tra loro e di curare diversi tipi di turbe mentali. La diagnosi ottenuta viene messa in relazione col sistema multiassiale in cui cinque assi sono così definiti: 1) disturbi clinici, 2) turbe della personalità, ritardo mentale, 3) affezioni mediche generali, 4) problemi psicosociali e ambientale, 5) valutazione generale del funzionamento. Il grado di patologia viene quindi misurato su una scala di valutazione globale graduata da 0 a 100. L’iperfagia e la bulimia sono frequenti negli obesi. Questa modernità medica di psichiatria rischia di accentuare la disperazione del mangiatore in difficoltà invece di alleviarla. Bulimia e anoressia sono: uno che mangia toppo, l’altro niente e secondo le statistiche l’anoressia è più frequente nel sesso femminile. Il digiuno dell’anoressica è intramezzato da accessi bulimici più o meno riconosciuti che assicurano la sua sopravvivenza, però questo sistema consente di evitare aumenti di peso. Il significato del digiuno e il rifiuto di alimentarsi deve essere combattuto perché costituisce una minaccia per la vita. L’anoressica afferma che il non mangiare non è una distruzione, ma il solo modo che ha di vivere. Bisogna invece pensare che si “mangia per vivere, non si vive per mangiare”: questa sarebbe anche una scelta motivata che tutti dovremmo mettere in pratica. Invece l’anoressia dell’anziano riflette la perdita di gusto per la vita. L’anoressia del neonato rappresenta una protesta contro l’inadeguatezza di sua madre ai suoi bisogni, ma più i genitori lo forzano e più aumenta il suo rifiuto: è l’escalation dell’incomprensione. La bulimia è l’insorgenza di accessi d’ingordigia. La crisi bulimica si scompone in quattro fasi: pre-crisi, crisi, post-crisi ed epicrisi. La precrisi è la crescita di una tensione diffusa che spinge a mangiare avidamente, ma la maggior parte delle volte invano. La crisi è il tentativo fallito di resistenza, ma con un’ingordigia impaziente solo i vomiti possono consentire di mettere fine alla crisi. La post-crisi è il senso di pienezza e l’acquietamento che segue la fine della crisi. L’epicrisi invece comporta la vergogna, il disgusto di sé, la paura d’ingoiare farmaci corticosteroidi, sentimenti negativi. L’esperienza c’insegna che la bulimia non è appannaggio solo degli schizofrenici. Questo disturbo non risparmia nessuno, ma i soggetti hanno maggior probabilità di uscirne indenni. Sia l’anoressia che la bulimia sono entrambe raggruppate sotto la denominazione comune di disordini alimentari e in entrambi i casi chi ne soffre ha paura d’ingrassare. L’evoluzione di queste due anomalie è differente. La prima è una malattia cronica che si riproduce per anni, la seconda si presenta come una successione di episodi con remissioni alternate e ricadute. L’alimentazione è l’immagine del corpo. Le bulimiche al contrario subiscono le loro crisi e sognano di uscirne. L’ostinazione in cui l’anoressica si oppone alla legge comune è indiscutibile della psicopatologia che sottende la sua condotta. Al contrario, ci sembra che la bulimica si sia ammalata da sé a furia di tacere i suoi istinti nella speranza di imprimere la conformità ideale alle sue misure e al suo appetito. Il nutrimento applicato ai bambini è diverso perché passa da vari stadi che prevalgono l’uno dopo l’altro durante i primi cinque anni di vita, prima di coesistere in una sistemazione specifica più o meno stabile che forma il carattere di ciascuno. Il periodo orale è inaugurato dalla prima poppata. L’esperienza orale è dunque complessa perché si passa dal latte all’altro tipo di svezzamento da cui inizierà un’alimentazione familiare. Il corpo va modellato col miglior modo di mangiare, per esempio: un bambino grasso a quattro anni ha quattro probabilità su dieci di essere un obeso in età adulta, mentre un bambino normale ha solo una probabilità su dieci di diventarlo. In questi casi i genitori devono essere avvisati che il corpo dei loro piccoli mangiatori deve essere controllato per evitare il rischio di farne esseri anormali. L’identità del mangiare moderno prevede che una buona madre non nutre a dismisura i suoi piccoli: è meglio aggiungere amore al cibo piuttosto che ingozzare i propri figli. Queste madri, dal loro bambino grassottello, si sentono dire: “È colpa tua se sono diventato un ciccione!” e a prezzo di sofferenza, per non rinunciare all’amore materno, mentre la parte d’aggressività che continua a ritorcersi contro se stesso lo mina interiormente. Ogni passo avanti nell’evoluzione dell’umanità trasporta questa ultima verso nuove realtà. L’Occidente oggi trabocca di cibo, ma sappiamo che l’accesso di cibo e un cattivo masticatore aprono le porte alle malattie. La buona salute è una fortuna che dobbiamo cercare nel cibo. Un buon patrimonio genetico vale, ma se non sappiamo alimentarci in modo razionale incombiamo in patologie che si potrebbero evitare risparmiando economicamente sul cibo, sulla salute e sulla sanità. La normalità sono l’ordine e la norma, ossia il valore che si osserva più frequentemente al di fuor di qualunque patologia. Per dimostrare che ci si alimenta in modo razionale e sano non basta non essere grassi, bisogna anche presentarsi davanti alla medicina con valori biologichi normali, cioè con un tasso di colesterolo e trigliceridi normali. La dieta dell’ambiguità è che la restrizione non è più un’esclusiva dell’Occidente dal momento che si osserva nei paesi dell’Est dopo la caduta del muro di Berlino, in Asia e perfino tra donne nigeriane. Una recente indagine fatta in Canada è particolarmente edificante. La salute viene al primo posto tra le regioni addotte per intraprendere una dieta, prima delle motivazioni estetiche. La restrizione è promossa dall’ideologia che rende la snellezza indispensabile al successo, in nome dei fattori di rischio, confermati anche dalla medicina, e dalla prevenzione dell’obesità. L’ambiguità della nutrizione potrebbe detenere la chiave dell’irresistibile espansione della patologia del comportamento alimentare conosciuta dall’Occidente in questo ultimo scorcio di millennio. Il mangiatore si ammala, ma oggi non c’è problema perché basta che si scatena una crisi che il ricovero ospedaliero diventa una tregua che permette a tutti di respirare e ciascuno ne trae la dolorosa convinzione che, per il bambino, l’ospedale è migliore della casa, mentre si sa di certo che il bambino nato da taglio cesareo(TC) non è sano come quello nato per vie naturali, che incontra tutti i batteri che servono per mantenere una vita sana. Ne consegue un’escalation della gravità che comporta una richiesta crescente di farmaci, di ricoveri e di interventi medicalizzati, con conseguenze sempre maggiori, e in fin dei conti, sempre più angosciose per tutti: il malato, la sua famiglia e il medico. Il mangiatore di solito si ammala e la medicalizzazione presuppone il riferimento di un modello di comportamento alimentare “sano” che designa come “patologica” ogni condotta che se ne discosta e trasforma il “mangiatore” in “malato” potenziale per via del suo comportamento alimentare. Ultimando così il gioco che sostituisce la malattia della nutrizione alla singolarità del rapporto, felice o infelice, che il mangiatore instaura con la sua alimentazione. Gli obesi sono grassi perché mangiano troppo e buona parte della patologia alimentare ci appare una conseguenza di questo pregiudizio che influenza la stessa scienza dei disordini alimentari. I paradossi della prevenzione sono: so che non dovrei ma… per una volta! L’interesse medico della prevenzione è evidente, ma prevedere il pericolo non significa essere in grado di evitarlo. Il peso delle diete aggravate in chiave medica: il risultato paradossale dell’accanimento delle collettività che cerca di ridurre il peso con un razionamento dei grassi e in età sempre più precoci. Le diete inflitte e ridotte ai mangiatori in nome di rischi statistici per ridurre i disordini alimentari sono tutti sforzi alimentari che resteranno vani. Fintantoché l’intera comunità medica non avrà ammesso la causa reale del male, non serviranno queste diete inflitte al mangiatore in nome di rischi statistici, i quali fanno dimenticare che il primo rischio di morte è la vita. La medicina accecata dai numeri tende a rafforzare il diniego che la civiltà occidentale, nel suo conforme, oppone a questa ineluttabile realtà. A meno di trovarsi in condizioni di carestia, gli uomini di oggi saranno più grassi di quelli di ieri e nessuno può farci niente. Concludo dicendo che il flagrante antagonismo tra il mangiare troppo o non abbastanza fa scambiare l’uno al posto dell’altro rendendo la loro evidente differenza di natura, la spettacolare magrezza dell’una proclama al mondo intero la sua volontà di esistere mediante la radicalità del rifiuto (non solo di mangiare) mentre la snellezza (perfino la rotondità) di buona qualità dell’altra attesta alla conformità all’ideale di magrezza, il raptus bulimico segue la ribellione delle pulsioni represse. In cucina col cervello (per questo l’animale non sa cucinare) Il cervello è un organo meraviglioso che dobbiamo saper usare specie in cucina per poter prevenire depressione e patologie come anoressia e bulimia, che procurano un cospicuo lavoro a psicologi e psichiatri. Ogni giorno siamo posti di fronte a delle scelte: cosa mangiare, comprare, indossare e molte altre ancora. E spesso il cervello si trova a “saltare” da una decisione all’altra senza che noi comprendiamo tutte le sfaccettature delle nostre reazioni. Descriverò delle semplici ricette, affidandoci a quelle più avanzate nel campo della psicologia e delle neuroscienze possiamo imparare tutto ciò che serve al bizzarro comportamento del cervello. Con queste semplici “ricette” impareremo a conoscere il comportamento, le debolezze e i punti di forza per districarci con facilità tra gli ingredienti dei cibi, in farmacia o tra gli scaffali dei supermercati. Il cervello in cucina capisce come aggirare gli inganni che si nascondono nel piatto e guardare in modo nuovo dolci, patatine e fast food. Dal punto di vista evolutivo, i nostri cervelli sono perfetti: se non fosse per loro non saremmo qui, per questo grazie perché aiutiamo alla sopravvivenza della specie. L’uomo ha creato culture che promuovono il grande inganno del commercio. Questo capitolo si propone come strumento per distinguere le buone informazioni da quelle cattive, soprattutto quando si tratta delle cose che compriamo, degli alimenti che mangiamo, dei farmaci e degli integratori che consumiamo e per districarci fra i messaggi promozionali da cui siamo subissati ogni volta che mettiamo piede in un negozio. Negli ultimi anni tra le sostanze nutritive più discusse c’è il glutine. La ricerca sta svelando particolari interessi sugli effetti del glutine sul cervello per il contenuto di una neurotossina. Il glutine è una proteina contenuta nell’orzo, nel grano e nel segale, cioè tutti i prodotti da forno. Il glutine è una colla vischiosa, ma essendo fatto di proteine, chi non ha intolleranza può prenderlo tranquillamente perché aiuta a sostituire la carne. Nei celiaci il glutine danneggia l’intestino tenue, provocando carenze nutrizionali di cui risente anche il cervello perché non arrivandole le vitamine, specie quelle del complesso B. Quindi avrà una mente annebbiata, emicrania e disturbi dell’apprendimento (come riportano i celiaci). Il Giappone ha il tasso più basso dei dati della salute mentale ed è stato riconosciuto che il regime alimentare giapponese ha il maggior consumo di pesce. Il maggior consumo di olio di pesce contiene alti livelli di acidi omega 3. Quindi per migliorare la salute mentale dobbiamo assumere olio di pesce che fa bene al cervello, così anche l’iperico. La caffeina nel cervello monitora i livelli di adenosina già prodotta in continuazione dai nostri neuroni che non hanno bisogno di un supplemento. La straordinaria proprietà della caffeina è quella di essere simile all’adenosina e di legarsi ai ricettori senza attivarli, cioè addirittura bloccandoli, perciò è antagonista dell’adenosina che richiede sempre maggior dose. Si tratta dell’odioso fenomeno noto come “assuefazione”. Questo superalimento porta difficoltà di memorizzazione, disturbi dell’apprendimento e depressione e sono tutti fenomeni correlati al consumo eccessivo di zuccheri. Purtroppo il nostro cervello per funzionare ha bisogno di un certo quantitativo di zuccheri, tale energia è ricavata dal glucosio, il combustibile per il nostro cervello. Lo zucchero non è nemico del cervello, invece lo zucchero aggiunto lo è eccome! Chi ha un metabolismo glucidico compromesso, come i diabetici, o che è in fase prediabete presenta un abbassamento di sostanze neurochimiche contribuendo all’insulinoresistenza, che è il preludio del diabete di tipo 2 e della sindrome metabolica che sfociano poi in una serie di patologie. Il chewing gum (cioè la famosa gomma da masticare) è un’alleata del nostro cervello per gli effetti benefici sulla memoria, sull’attenzione e sulla riduzione dell’appetito. Masticare una gomma prima di un test migliora la prestazione, ciò significa che oltre al movimento mandibolare “scalda”, cioè mette in azione il cervello. Masticare una gomma abbassa i livelli del colesterolo, “l’ormone dello stress”, riducendo l’ansia in generale, cioè è un antidepressivo. Un’aspirina al giorno toglie il medico di torno… e riduce il rischio dei tumori ereditari. Mentre il chewing gum è un trucco per ingannare il cervello e perdere peso, perché questa gomma non fa ingrassare, ma dona solo dei benefici, mentre i grassi finti sono solo dei rotoli di ciccia dannosi. Neurogenesi significa che il nostro cervello continua a produrre neuroni nuovi per tutta la vita. Dall’ipotalamo dipendono la temperatura corporea, il metabolismo, il sonno, la fame, la sete e altre funzioni fondamentali, così anche la menopausa dipende dall’ipotalamo. Lui stesso si rigenera proliferando cellule dette “taniciti”. Sono neuroni che hanno effetti nocivi, tra i quali l’aumento di peso e il tasso alto di glicemia data da cattivi alimenti. La carne non fa male al cervello, al contrario di salsicce, pancetta, würstel e simili per il loro contenuto di nitrati, nitriti e nitrosamine, e bibite gasate. Il fatto che queste molecole riescano a passare la barriera ematoencefalica, la struttura che regola il passaggio di sostanze chimiche da e verso il cervello, solleva il forte timore che esse possano essere la causa della forma più frequente di tumore cerebrale maligno, il glioma. Circa gli effetti dell’alcol sul cervello si sentono dire molte cose, anche contrastanti, ma in particolar modo ha un effetto tranquillante per non dire inebriante. Nell’agire sia sui neurotrasmettitori “eccitatori”, sia quelli “inibitori”, i movimenti subiscono un rallentamento, però stimola anche la dopamina, ma ci rende goffi perché causa un’andatura traballante che è tipica delle persone ubriache. L’alcol induce sonnolenza e si resta inconsapevolmente distratti. L’angoscia esistenziale è un brutto ricordo. Alle volte i farmaci ci forniscono una scusa per mangiare troppo e male. Per caso a cena con amici si ordinano portate straordinarie tipo: carni, pesce, burro e dolci. Qualcuno scherzando dice: “Per una volta…”. Poi dopo per compensare passeremo tre giorni a mangiare solo insalata! Attenti all’effetto placebo, ma quando uno ci crede sente lo stesso il beneficio anche se non ha fatto niente (solo perché ha preso il farmaco, è contento e convinto che gli ha fatto bene), ma in realtà è solo il supporto dei test clinici che ne attestano l’efficacia. Un consiglio: non leggete le riviste di moda per il fatto che vendono modelli magrissimi e una persona in sovrappeso può solo subire un calo di autostima e a un certo punto potrebbe diventare anoressica. Se non vuoi diventare diabetico, ragiona come un diabetico. Il miglior consiglio di un dietologo è stato il modo più efficace per scongiurare il diabete, ossia ragionare come farebbe un diabetico e comportarsi di conseguenza. Nella dieta oltre che ridurre i carboidrati e abolire gli zuccheri semplici sarà il caso di non consumare bevande alcoliche, succhi e bevande gasate. L’attività fisica è particolarmente importante nel diabetico perché ha il beneficio di rendere l’organismo più sensibile all’insulina che produce e anche ad aiutare il giusto peso nel tempo, tutto questo grazie a un cambiamento dell’atteggiamento mentale. Prevenire e curare la depressione con il cibo è possibile. Il cervello ha una grande importanza anche sulla depressione. La maggior parte dei processi mentali (pensieri, emozioni, depressioni, rabbia, ansia) alla base ha una particolare caratteristica biochimica sulla quale può interferire ciò che mangiamo ogni giorno. L’importante, quindi, è approfondire il rapporto tra mente e cibo, il legame tra stress e ingrassamento per mettere in atto i cinque passi per recuperare benessere e serenità. Questo capitolo è un’esperienza clinica in tema di alimentazione in cui cercherò di spiegare ai miei lettori come modificare l’alimentazione per influenzare l’umore e vivere sani e felici. L’uomo si differisce dall’animale proprio per il suo cervello, infatti noi mettiamo insieme le informazioni in modo creativo che l’animale non è in grado di fare e per questo anche la depressione è solo dell’animale uomo, che grazie alle sue capacità intellettive può superare la dura prova della sopravvivenza. Un animale vive nel presente e può essere triste, stanco, affamato, ma mai depresso, mentre un uomo può esserlo. Siamo animali pensanti e questa capacità di pensiero ci ha lasciato in balia delle nostre emozioni con modalità che non abbiamo ancora imparato a controllare o perlomeno a gestire serenamente. Però per il bambino che ancora non sa scegliere, l’incarico ricade sul genitore che non è che deve ingozzare il bambino che alle volte mangia solo per far piacere al genitore, anzi alle volte vale più in pizzico d’amore che tutti i dolci del mondo. Il brutto è che questo bambino un giorno dirà ai genitori: “Se sono così ciccione è colpa vostra”. Siamo fantocci in balia di molecole: se è vero che gli stati mentali dipendono dall’alimentazione tra trasmettitori biochimici, siamo dunque solo fantocci in balia del capriccio di queste molecole? La medicina ufficiale ci offre una soddisfacente spiegazione per l’insorgenza degli stati depressivi. E tutti sappiamo che cibo e stili di vita possono influenzare i nostri stati mentali. Il digiuno o una dieta ipocalorica possono provocare risposte mentali, dimagramento eccessivo e in una donna sono anche causa di “amenorree”, cioè la mancanza di ciclo mestruale, provocando anche un malessere quotidiano. L’alimentazione, cioè il cibo, è uno dei piaceri della vita. Se nella nostra alimentazione mancano vitamine c’è anche poco sprint; nessun cibo è nemico, ma qualcuno può buttarci giù. Mente e cibo è un rapporto travagliato. L’evoluzione ha fissato nel nostro cervello alcune risposte che ci hanno consentito di sopravvivere anche in ambienti ostili. L’evoluzione ha plasmato il nostro cervello perché fosse sensibile agli stimoli alimentari, e il nostro cervello ha imparato ad apprezzare, modificare, preparare il cibo in mille modi diversi. Solo un ottimo equilibrio tra le spinte naturali in una o nell’altra direzione può garantirci la salute e il benessere che cerchiamo. Grassi e zuccheri, bontà rare, ma con l’evoluzione la mente ha imparato ad alimentarsi con cibi sempre più sani, cioè biologici, con pochi grassi saturi e zuccheri usando condimenti insaturi come l’olio d’oliva e il miele al posto dello zucchero, gli idrati di carbonio con piatti integrali, infatti sta a noi scegliere bene. Il cibo e i neuroni sono in correlazione tra mente e corpo in grado di condizionare la nostra alimentazione e il nostro accumulo di massa grassa. Sono numerosissime, ne elenco qualcuna: legati a farmaci, vita familiare, intolleranze, stanchezza, frustrazioni, anoressia e bulimia, attività fisica o sportiva, a stimoli ormonali e diete alterate e scorrette. Cerchiamo di capire quali siano i modi in cui le scelte alimentari possano influenzare i nostri stati mentali. Un posto di rilievo aspetta all’insulina, prezioso ormone pancreatico coinvolto nella regolazione del livello di glucosio nel sangue e nella distribuzione alle cellule. L’azione principale dell’insulina è quella del “pompiere”. Ogni volta che mangiamo pasta bianca raffinata vediamo salire la glicemia e quando cresce così in fretta succede un incendio, cioè si danneggia il pancreas. Per una riduzione eccessiva in questo caso entra un maldestro pompiere per spegnere questo surplus d’insulina, perché l’insulina in circolo crea una predisposizione di tipo infiammatorio attraverso la produzione di citochine con danni patologici di vario genere. Infine il “pompiere”, asportati gli zuccheri in eccesso dal sangue, li trasformerà in trigliceridi. Alla fine dopo il grosso piatto di pasta ci troveremo con la glicemia bassa e con uno stimolo a mangiare di nuovo ed è una fame fasulla a cui non si deve badare, anzi in questo caso si deve bere acqua e la fasulla fame scompare. Oltre che alla giusta fame l’insulina influisce sull’umore, perciò usare maggior proteine, controllo del carico glicemico, scelta di cibi integrali e attivazione al movimento. Quando siamo in ipoglicemia dobbiamo mangiare e se non fosse possibile almeno una caramella, altrimenti si percepiscono stanchezza, irritabilità, sbalzi d’umore con tristezza e scarsa capacità di concentrazione e lipotimie, cioè svenimento. Al nostro organismo dobbiamo dare una giusta regola, cioè non saziarci a ogni sua richiesta. Quando si capisce che è una fame fasulla ci si accontenta con acqua, che non sarà mai troppa. Alcune sostanze possono orientare il nostro umore e desideri in termini di cibo, cioè quella irrinunciabile voglia di zuccheri. Abbiamo visto come l’insulina provoca col suo intervento ingrassamento, stanchezza, fame; quindi sintomi psichici come irritabilità, depressione e insoddisfazione in risposta a un eccesso nell’assunzione di zuccheri. Imparare a controllare questo circolo vizioso è importante. Con un’abbuffata di zuccheri si riceve solo un temporaneo sollievo, meglio mangiare e assaporare un’albicocca al posto di un pezzo di cioccolato, quando si ha fame “nervosa” potrebbe aiutarci a risolvere parecchi problemi. Stress, ingrassamento e depressione sono risposte adattive del nostro organismo. Lo stress, la paura e le emozioni sono eventi psichici che smuovono i nostri centri ipotalamici all’interno del cervello, dando una cascata di segnali all’ipofisi, che a sua volta secerne ormoni diretti al surrene responsabile dell’emissione in circolo di cortisolo e adrenalina, i cosiddetti “ormoni della fuga o combattimento”. Lo stress va contrastato e attenuato, così può aiutarci a non subire effetti organici. Vivere un episodio stressante significa ritrovarci con gli effetti dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene rilevabili nel sangue. Dobbiamo controllare col nostro buon senso cognitivo che i livelli ormonali stress-dipendenti restino bassi. L’individuo abituato allo stress è una persona di successo o di potere, infatti per comandare serve energia-stressante. Il perdurare di una situazione di stress non può essere accettata dal nostro organismo e per non aggravare il danno la fiamma si spegne, lasciando un umore depresso per cui sarà necessario un lungo periodo per ripristinare l’equilibrio perduto specie in situazioni difficili. L’origine della tristezza invernale è legata all’equilibrio tra due ormoni, melatonina e serotonina; la prima nella reazione del sonno, la seconda deriva dalla prima che concilia i nostri sogni e tende a crescere col buio. L’effetto dei raggi solari sulla retina fanno abbassare i livelli di melatonina e la concentrazione di serotonina nelle cellule nervose cresce perché una parte della melatonina si trasforma in serotonina. Per sentirci in forma dobbiamo mangiare bene, cioè cibarsi con erbe per la salute, perché la tristezza non è correlata solo ai cali di serotonina o minor presenza di dopamina, ma a carenze vitaminiche e sali minerali. Per un’alimentazione corretta è fondamentale il ripristino del riequilibrio. L’uomo primitivo si nutriva di radici, frutti e animali, però i frutti venivano raccolti maturi e mangiati immediatamente con il loro completo contenuto vitaminico e minerale intatto. Tutti i nutrizionisti concordano sul fatto che si rende auspicabile ottenere queste quantità minime attraverso i cibi da noi scelti. Brutta abitudine alimentare degli occidentali è quella di “mangiare troppo”. Gli effetti combinati tra umore e nutrizione nei confronti dello stato mentale sono negativi in caso di carenza di vitamine e sali minerali. Per gli antiossidanti la sua carenza è pericolosa, parliamo per esempio della vitamina C che deve essere continuamente fornita attraverso l’alimentazione. Molto attivi sono gli oligoelimenti come lo zinco, il selenio (glutatione) senza il quale l’azione protettiva di queste molecole è fortemente ridotta. I grassi provenienti da oli vegetali e pesce sono utili per bilanciare una dieta e sono presenti nelle noci e pesci di acqua fredda, i famosi omega 3. Dunque per non cadere in depressione dobbiamo mangiare mirtilli, carote, olio di fegato di merluzzo, ma non basta: molte altre carenze vitaminiche possono influenzare negativamente la nostra serenità e lucidità mentale. Particolarmente sensibili agli sbalzi morali è la carenza vitaminica del complesso del gruppo B presenti in carnagione, lievito e cereali integrali. Le vitamine B6, B9, B12 sono indispensabili per la prevenzione e rigenerazione dei GR e l’equilibrio del ferro all’interno dell’organismo rallentando l’intero nostro metabolismo e regalandoci stanchezza, inerzia, umore cupo e melanconico. Anche calcio, magnesio, selenio, zinco e ferro sono sali minerali con importanti funzioni nella prevenzione dei disturbi di umore, perciò sono le vere pietre miliari della salute. Ma niente a casaccio perché anche le assunzioni troppo elevate possono essere dannose. Il pane integrale non è dei poveri, ma la scelta di persone intelligenti. Nessun cibo è nemico, ma talvolta ci può rendere tristi con allergie e intolleranze alimentari che possono complicare il nostro rapporto tra cibo e stati mentali disturbati. Nel dialogo tra sistema immunitario e sistema nervoso un posto di particolare rilievo è occupato dallo stress che se è di breve durata non sembra aver effetti sulle allergie, mentre quello cronico comporta una grave interferenza sull’equilibrio immunologico. Sappiamo che nel 1986 Rita Levi Montalcini scoprì l’NGF (Nerve growth factor) o fattore di crescita nervosa, mentre la stessa Montalcini nel maggio 2001 durante il congresso di Berlino aveva segnalato come la percezione del pericolo accentui la reattività allergica che può essere interpretata come segnale d’allarme dell’intero organismo assediato da stress, condizioni emotive alterate, ingrassamento, alimentazione squilibrata e farmaci. Il corretto uso delle piante medicinali e officinali Questo capitolo è una sorta di “pronto soccorso fitoterapico” tramite le schede descrittive delle piante medicinali utili per accompagnare la cura di buona parte delle più comuni patologie. Il corretto uso delle piante officinali e delle sue proprietà terapeutiche: estrazione, uso, controindicazioni, effetti collaterali e interazioni. Descriverò le proprietà terapeutiche, l’estrazione, l’uso e le controindicazioni con le sue interazioni ed effetti collaterali. Possiamo avere la farmacia nel nostro orto, infatti l’orto officinale è una farmacia verde in cui in primo luogo si coltivano piante salutari per ricavarne medicine e altri prodotti fitoterapici utili alla salute e bellezza del nostro corpo. Queste piante sono preziose, come per esempio il tarassaco, la malva, la bardana, l’iperico, la borragine e l’aloe vera, introdotte da altri ambienti e che qui da noi trovano condizioni ideali di sviluppo e le sue sementi serviranno a incrementare le coltivazioni successive. Numerose sono le forme estrattive e l’utilizzo per l’estrazione delle piante fresche e l’alcol ha il vantaggio d’inibire l’autodegradazione dei principi attivi con i propri sistemi enzimatici cellulari e di portarne in soluzione la maggior parte consentendone la conservazione. Le principali piante officinali sono: l’achillea, che associata ad angelica e camomilla si usa per infiammazioni gastriche. Le proprietà terapeutiche dell’aglio sono: antibiotici, affezioni gastrointestinali (diarrea evermi), ipotensivo, brucia calli, duroni e verruche, usato anche per l’influenza e come antisettico intestinale. L’aglio è controindicato nell’iperacidità gastrica e nell’ipotensione. L’ananas per digestioni lente e difficili, acidità gastrica, parassiti intestinali e antinfiammatorio. Associato a cicoria, mango e aglio come amaro tonico è antiparassitario; controindicazioni: ulcera peptica attiva. L’angelica per digestione difficile, acidità gastrica, emicrania e spasmi uterini. L’artiglio del diavolo ha il fiorellino rosa a campanula e la sue proprietà terapeutiche sono: antinfiammatorio, analgesico, reumatismo, degenerativo cronico, artrite reumatoide, lombo artrosi e cervicoartrosi. La bardana per seborrea e acne, associata a echinacea e calendula si usa come dermopurificante. La betulla è diuretica e antinfiammatoria dell’epitelio renale, nevriti, cistiti, dermatosi e seborrea del cuoio capelluto, associata all’ortica, equiseto e bardana per ritenzione di liquidi e dermatosi. Il biancospino è antipertensivo, vasodilatatore (tonocardico per aritmie), sindrome climaterica, ansiolitico. Foglie e fiori macerati per tre settimane in alcol puro minimo sessanta gradi, se ne usano trenta o quaranta gocce, tre volte al giorno dopo i pasti; associato a ginkgo, aglio come antipertensivo, come sedativo associato a passiflora e valeriana. La calendula per irregolarità del ciclo mestruale (amenorree e dismenorree), come antinfiammatori camomilla spasmodica e sedativa (insonnia e disturbi della menopausa). Il carciofo per le sue proprietà antiossidanti si usa contro l’uricemia e il colesterolo alto nel sangue; associato al tarassaco, rosmarino e cardo mariano serve per disfunzioni epatobiliari. La cicoria tonica e colagogo con azione ipoglicemizzante controindicata nei calcoli biliari, stimola l’appetito e fa bene alla digestione. L’equiseto si usa come erba mineralizzante del metabolismo del calcio (osteoporosi, rachitismo), infiammazioni delle vie urinarie e sindrome emorragiche (epistassi, emottisi e lesioni gengivali). L’eucalipto come balsamico, espettorante, antipiretico e batteriostatico (nelle bronchiti catarrali e asmatiche), antisettico urogenitale e in alcune forme intestinali con febbre e diarrea, ipoglicemizzante. Il ginkgo si usa per alterazioni vascolari periferiche (fragilità capillari varici e gambe pesanti), per il circolo cerebrale e per la senescenza. L’iperico, o erba di san Giovanni, per le scottature come calmante e anche per stati depressivi, ansia, insonnia e cicatrizzante di piaghe e ferite e se associato con achillea, echinacea e piantaggine e macerate per tre settimane sia in olio d’oliva che in soluzione idroalcolica a sessantacinque gradi. L’ippocastano per emorroidi, flebiti, è un vagotonico costrittore e spasmolitico (lesioni vascolari e flogosi dolorose e vaso protettivo), controindicato in casi di insufficienza renale, gastrite e ulcere gastriche. La lavanda ha proprietà spasmodiche e sedative, purificante della pelle (grasse e acneiche), cicatrizzante (piaghe e ferite) e stimola la circolazione periferica. Il luppolo per i disturbi del sonno e dermatosi micotiche. La maggiorana per cefalea, spasmi, ansia e depressione. Si raccoglie in estate e le sommità fiorite insieme, in soluzione idroalcolica per tre settimane. Se ne prendono due o tre gocce tre volte al giorno. La malva si usa come emolliente, antispastico gastrointestinale (coliti, stomatiti e stitichezza), stati infiammatori e tosse. Il mango è galattogeno, vitaminico, diuretico, antispasmodico per dispepsie, digestioni difficile e parassitosi. La melanzana per disfunzioni epatobiliari, colagogo e coleretico, epatoprotettiva e ipocolesterolemizzante, ipotensiva e antiemorroidaria; il frutto viene tagliuzzato, macerato per tre settimane, si preme e si filtra, se ne prendono da trenta a quaranta gocce al giorno. La menta è spasmolitica gastrointestinale, eupeptica, carminativa, antianemica, vertigine e nevralgica. L’origano per spasmi gastrointestinali (inibisce i gas intestinali), antisettico, respiratorio e tosse: sedativo nervoso (ansia, depressione, vertigini e cefalee). L’ortica ha un’azione diuretica (per uricemia, gotta e reumatismi), difficoltà alla minzione, iperglicemia (diabete), emorragie capillari, epistassi, acne giovanile e alopecia. La passiflora è sedativa (favorisce il sonno), ansia e disturbi psichici in menopausa, antispasmodico cardiaco (tachicardia) e gastrointestinale. La piantaggine è indicata per le allergie cutanee (dermatosi) e batteriostatiche delle vie respiratorie e antinfiammatorio in generale. I pinoli del pino marittimo si usano per influenza, raffreddore, faringiti, tonsilliti ed è diuretico e antisettico. Il ribes nero ha azione antinfiammatoria nella sindrome reumatica, allergie e infezioni: si utilizzano le foglie raccolte in luglio e agosto, macerate per tre settimane in soluzione idroalcolica. La rosa canina contiene molta vitamina C usata per anemie, influenze e nella diarrea perché è astringente, anche per infezioni delle vie urinarie e diabete: i suoi cinorrodi (falsi frutti) vengono contusi in soluzioni idroalcolica a quarantacinque gradi per tre settimane e si usano da trenta a quaranta gocce lontano dai pasti, due o tre volte al giorno. Il rosmarino fa bene al fegato, regola la flora batterica ed è diuretico e usato anche per ipotonia muscolare, nevralgie ed emicrania; si utilizzano le cime fiorite tra maggio e giugno, tritate e macerate in soluzione idroalcolica a 65 gradi. La santoreggia per dolori gastrici e digestioni difficili, tonico sessuale, antidiarroico, antiparassitario e antifermentativo; indicato anche nell’asma e bronchite. Il tarassaco è un dissetante e stimola il metabolismo epatorenale, indicato per obesità e disturbi del fegato e cistifellea, acne giovanile, eczemi, foruncolosi e cellulite. Il tiglio è sedativo e antispasmodico, indicato in gastralgie eretismo nervoso, antireumatico, antipertensivo e vasodilatatore e malattie da raffreddamento; in estate si raccolgono fiori con brattee in soluzione idroalcolica a 55 gradi per tre settimane. Il timo per affezioni catarrali e vie respiratorie, tossi secche asmatiche, pertosse, insufficienza biliare, astenia e parassitosi con diarree; si utilizzano le fibre con le sommità fiorite, grado alcolico 65 per 20-30 gocce al giorno. La valeriana sedativa indicata per le turbe della menopausa e per gastrite e cefalee, si raccolgono fra giugno e agosto e si lasciano macerare le radici in soluzione alcolica a 55 gradi. Il vischio per l’ipertensione e arteriosclerosi, epilessia, vasculopatie cerebrali e antitumorale. La vite rossa è protettrice di capillari, varici, emorroidi, eczemi, turbe della menopausa e antinfiammatoria. Lo zenzero contro il vomito, dispepsia e gastrite, flogosi reumatiche e anoressia; viene macinato e messo in soluzione idroalcolica a 65 gradi, dopo tre settimane si pressa e si filtra. Associato con melissa, camomilla e menta come antianemico, con angelica, iperico e achillea per infiammazioni gastrointestinali, associato con ribes e artiglio del diavolo per flogosi reumatiche. Come curare il mal di testa, cioè cefalee ed emicrania con queste erbe medicinali. E poi descriverò le erbe della salute che si possono tenere anche sul balcone. Il mal di testa si può curare anche con le piante medicinali. La natura, come tutti sanno, è una fonte di salute, non soltanto efficacissima, ma soprattutto innocua. Infatti le cure naturali, e quelle con le piante in particolare, non producono in nessun caso effetti negativi o collaterali, come invece avviene per la maggior parte delle medicine. È difficile trovare un farmaco innocuo, quasi tutti hanno effetti collaterali. È importante che tutti sappiamo che il mal di testa può essere guarito. Anche molte forme inspiegabili e irriducibili possono essere efficacemente trattate con le piante. Molte persone vedono la propria vita sconvolta da periodiche e ricorrenti cefalee. Ebbene, dopo aver imparato a usare le erbe per la salute, non ricorreranno più al solito e spesso inutile calmante, ma ci si affiderà alla natura, la quale potrà fare molto di più per ristabilire il proprio equilibrio psicofisico. Per prima cosa il mal di testa si distingue in cefalea ed emicrania. La cefalea è un sintomo di altre malattie, mentre l’emicrania è il vero solo male alla testa. Parliamo di mal di testa come cefalea che non è una malattia, ma un sintomo di qualsiasi infiammazione, cioè è un fenomeno collaterale di un male fisico o psichico e di questo dobbiamo ricercarne l’origine. Perciò la cefalea può avere varie origini. Lo troviamo spesso come fenomeno associato all’influenza, raffreddore, ipertensione, stress eccetera. La scienza ci ha insegnato che vi sono più cose tra terra e cielo “di quanto si possa dimostrare”. Tutto il creato è un gioco d’insieme di “principi” a volte di tale natura che non sempre si possono provare con spiegazioni razionali. Oggi il mal di testa va considerato come accessorio di altre affezioni fisiche, perciò non dobbiamo inghiottire subito la pastiglia, ma ricercare la causa di questo male. La cefalea è un segnale d’allarme del nostro corpo che può insegnarci la causa essendo il portavoce del nostro corpo, è proprio per questo che dobbiamo ascoltare il nostro corpo. Il nostro cibo è causa di malattie che possiamo evitare assumendo vitamine e minerali descritti nei precedenti capitoli. Determinati cibi troppo proteici determinano una reazione acida, tipo l’acido urico che è un prodotto residuo derivante da una dieta troppo ricca di albumina e determina il cattivo funzionamento del nostro organismo. Il potere nutritivo della carne sarebbe discutibile e perfino nocivo. Tutti gli alimenti provocano una determinata reazione nel nostro organismo, cioè può essere acida o basica. Dalle ore undici del mattino alle ore tre di notte predominano gli acidi e viceversa, dalla tre di notte alle undici del mattino, il ricambio viene denominato basico. Dobbiamo imparare a usare e mettere in pratica le erbe e piante medicinali, però queste sperimentazioni non sono esenti di pericolo, ma va da sé che l’individuo dovrà far ricorso ai rimedi della nonna e si è visto che queste antiche ricette hanno sempre avuto ottimi risultati. Le erbe vanno prese sotto forma di infuso, tintura, compresse. Queste sotto forma di piante triturate finissime e pressate come compresse. Non usare mai zuccheri nell’infuso, al massimo si può dolcificare con il miele. Le piante medicinali per il mal di testa possono agire in modo diretto o indiretto. Le erbe non vanno bene per tutti gli individui, ma solo alcune, mentre qualcuna come la lavanda, oltre a essere gradita a tutti, è gradita ai nervi e al cervello e il suo infuso si usa per cefalee e depressioni e in caso di forte cefalee cinque gocce ogni mezz’ora alleviano il dolore e la dose non va ripetuta. Ottima combinazione con l’erba di san Giovanni e radici di valeriana. Per l’individuo serio, pessimista, dato che il fisico vive in completa simbiosi con la psiche, il mal di testa si cura con il ginepro (più usato per il sesso maschile) perché la persona accorda con questo cespuglio. Il mal di testa di questa mente arrovellata trova giovamento nell’uso delle bacche di ginepro che giungono a maturazione dopo due anni. Il mal di testa dovuto da un costante logorio del cervello può essere guarito in molti casi con l’infuso o la tintura di ginepro. I sofferenti di cefalea provano sollievo masticando qualche bacca matura di ginepro, consigliabile anche contro l’impulso di fumare. La valeriana officinalis è nota come pianta curativa del sistema nervoso, per questa è detta “gocce per i nervi”: cinque gocce tre volte al giorno. L’iperico o erba di san Giovanni, che ricorre il 24 giugno, proprio perché si raccoglie in questo giorno. Sciolta in olio d’oliva si usa contro le scottature e anche d’estate per scottature da sole e cefalee. L’ortica fa bene oltre che per il mal di testa anche per i reumatismi eliminando l’acido urico eccedente. La menta piperita serve per la cefalea causata da mal di stomaco, è bene bere un infuso di menta prima dei pasti. L’aglio ha tantissime proprietà, alcune utili anche per cefalee in modo più o meno cronico. L’aglio non protegge solo il vostro fisico, ma favorisce il pensiero positivo e armonico. La melissa significa “dolcemiele” e serve per palpitazioni e cefalee. Il cibo consente all’organismo di compensare un gran numero delle sue disarmonie fisiche, perciò attenti all’alimentazione che deve essere a base di erbe per la salute e il piacere di vivere in modo sano: questo non potrà che aumentare i risultati benefici al nostro organismo. Sia il tè che il caffè, alcol e zuccheri provocano una forte eccedenza di acido urico che i sofferenti di cefalea devono evitare sostituendoli con camomilla o frutta. Chi soffre di cefalea deve evitare i seguenti cibi: carne e grassi animali, riso, pane e pasta bianchi, brillato, margarina, burro, panna, uova e zucchero, mentre un’abbondante quantità di verdure, frutta, patate, latte di soia e yogurt, miele al posto dello zucchero, grano integrale e frutta secca. Anche sul balcone di casa nostra possiamo coltivare le erbe della salute. Perché sul nostro balcone? Per essere certi che le piante medicinali siano allo stato fresco, essendo ben certi della provenienza, ancor meglio eseguendo direttamente la coltivazione e assicurandoci che siano al riparo da fonti di inquinamento e che si faccia uso unicamente di prodotti naturali per la difesa dai parassiti e per la fertilizzazione Il trifoglio è un fitoestrogeno naturale utile per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, per prevenire l’osteoporosi e contrastare i radicali liberi. Rallenta l’invecchiamento di cute e mucose ed è una fonte ricca di molte preziose sostanze nutritive tra cui calcio, cromo, magnesio, niacina, fosforo, potassio, silicio, diamine e vitamina A, B12, E, C. Contiene numerosi minerali utili per il nostro corpo, pertanto può aiutare nel mantenere l’equilibrio ormonale. Allevia i sintomi della sindrome premestruale (come il dolore al seno), aumenta la mineralizzazione ossea curando e prevenendo l’osteoporosi. La sua regolare assunzione è in grado di abbassare il colesterolo cattivo, favorendone quello buono. Contrasta i radicali liberi grazie al suo potere antiossidante. Essendo ricco di flavonoidi è un ottimo rimedio per la menopausa. Le erbe della salute dobbiamo sapere coltivarle, raccoglierle e usarle, così possiamo riscoprire ottimi digestivi, stimolanti, antispasmodici, antidepressivi, antisettici, deodoranti e addirittura afrodisiaci. Un vero e proprio armadietto farmaceutico naturale, sempre a portata di mano è efficace per sfruttare al meglio le innumerevoli proprietà di questi piccoli “gioielli della natura”. Il modo migliore è quello di utilizzare le piante aromatiche medicinali allo stato fresco, ma essendo ben certi della loro provenienza da una coltivazione biologica sicura al riparo da fonti d’inquinamento e basata sull’utilizzo esclusivo dei prodotti naturali per la difesa dei parassiti o per la fertilizzazione, perciò coltiviamole nel modo giusto. Si devono esaminare con cura le piante che acquistiamo per il trapianto, devono essere robuste e sane; oppure si possono seminare con una buona semenza. Inoltre è gratificante vedere spuntare dal terreno le nostre piantine come prezzemolo, cerfoglio, finocchio. Possiamo moltiplicare le nostre piante per talee o per divisioni di radici come quelle di salvia e rosmarino. Alla fine dell’autunno è consigliabile concimarle, ma in modo naturale a base di paglia decomposta naturale, evitando gelate. Realizzare un semenzaio non è un’operazione difficile, ci vuole sia il terreno che il posto più adatto e coltivarlo in modo giusto. Le erbe aromatiche si possono coltivare anche nei vasi sul nostro balcone così avremo una scorta di aromi in cucina. Qualche suggerimento sul trapianto ideale per permettere alla pianta di adattarsi al nuovo habitat senza grosse difficoltà. Il decalogo dell’angolo verde: 1) l’acqua non deve ristagnare, 2) eliminare le erbacce, 3) coltivare maggior numero delle piante più usate, 4) controllare che le piante non vengano colpite da parassiti o malattie crittogamiche, 5) evitare concimi chimici e antiparassitari, 6) per le piante biennali o perenne si deve lavorare anche il terreno tutto intorno, 7) gli arbusti vanni sorretti e indirizzati con l’aiuto di un tutore, 8) con l’arrivo della nuova stagione eliminare la vecchia vegetazione, cioè pulizia per poter crescere i nuovi getti, 9) con il termine della stagione ricoprire con uno strato di paglia che ripara le radici dal gelo, 10) le piante con infiorescenze come il finocchio vanno tagliate a fine stagione per evitare che si seminano da sole infestando tutto il giardino. L’ideale è innaffiare sempre al mattino con acqua a temperatura ambiente. Le piante capaci di allontanare gli insetti anche delle piante vicino a loro sono: la menta, l’ortica, l’aglio, erba cipollina, timo, salvia, origano e lavanda. La calendula e il basilico allontanano solo la mosca bianca dalle piante di pomodoro. La camomilla respinge gli insetti alati, mentre il coriandolo piantato vicino all’anice ne intensifica l’aroma. In pronto soccorso alle piante colpite da insetti arriva la coccinella, utile nel giardino per divorare gli afidi. I prodotti in commercio sono sostanze chimiche e si usano solo per i fiori, perché per piante tipo la robinia, di cui si utilizzano i fiori, questi prodotti non si usano perché sono tossici. Il fiore di queste piante contiene tannini che si usano macerati per fare il vino. I nemici più comuni che attaccano sono numerosi tra cui la ruggine delle foglie che vanno subito curate almeno con lavaggi di acqua e sapone. Per una cucina aromatica si usano erbe fresche appena raccolte dal nostro balcone così sono più ricche di aromi. Alcune erbe sono legate a piatti specifici, per esempio le patate col prezzemolo. Tra le erbe medicinali sappiamo che in prima linea c’è l’aglio che è una vera panacea, segue la cipolla, per il peperoncino ci vuole una giustificazione medica perché ha delle controindicazioni, specie per i sofferenti di stomaco, gastriti e ulcere. Le piante più usate sono l’anice verde per tosse e catarro, il basilico che favorisce la digestione e combatte lo stress. La borragine pure per tosse e come antalgico in generale. La camomilla distensiva, favorisce il sonno. Il finocchio favorisce la produzione del latte materno ed è digestivo. Il ginepro, grazie al suo olio essenziale, ha proprietà balsamiche e diuretiche. Per i dolori reumatici massaggiare la parte indolenzita con olio e si fanno macerare 50 grammi di coccole di ginepro schiacciate in 10 g di foglie di rosmarino in un bicchiere di alcol, denaturata per 15 giorni, si filtra e si aggiungono 25 g di olio di ricino e dopo la frizione si avvolge la parte con un indumento di lana. L’iperico (o erba di san Giovanni) si raccoglie il 24 giugno, è bene rifarlo tutti gli anni affinché sia più fresco e abbia maggior proprietà e si adopera per uso esterno per ferite e scottature, per uso interno viene utilizzato in molte preparazioni per le sue proprietà antidepressive e digestive ed è anche ipotensivo. Come infuso si prepara un cucchiaio in erba(anche secca) sminuzzata per una tazza di acqua bollente per 10-15 minuti (cioè si prepara come se fosse tè) e si beve come digestivo e ipotensivo. La lavanda è antispasmodica e sedativa, il suo profumo concilia il sonno e per dormire bene si mette sotto il cuscino: 25 g di fiori di lavanda, 15 g di camomilla, 20 g di fiori d’arancio, 25 g di foglie di melissa e 15 g di petali di rosa. Tutto questo anche per l’insonnia dei piccoli. La maggiorana è digestiva, antispasmodica, antifermentativa, utile per meteorismo, molto simile all’origano sia nell’aspetto che nel sapore. La malva contro la stitichezza, attenua gastriti e coliti, essendo emolliente per uso esterno come idratante per rugosità screpolature, geloni, gargarismi per afte, gengiviti e mal di gola. Come infuso per tosse, raffreddore, emolliente e idratante ideale per pelle secche e gracile. La melissa per l’insonnia e l’emicrania. La menta è la fonte principale del mentolo, serve come digestivo, aperitivo, contro dolori, gastriti e meteorismo, stimola l’attività del fegato e cistifellea. Per uso esterno è analgesica, antipruriginosa e anestetica. Si usa anche come collutorio per gargarismi e per migliorare l’alito. La rosa canina combatte lo scorbuto perché contiene grandi quantità di vitamina C che non può essere prodotta dal corpo ed è di vitale importanza per l’efficienza del funzionamento del sistema immunitario che mantiene la capacità di difenderci dalle infezioni e infiammazioni. Le proprietà astringenti di questa rosa è dovuta al suo contenuto di tannini, indicata anche per gastriti e coliti e affezioni gastrointestinali. Se ne prende un cucchiaio di frutti spezzati in acqua bollente e si lascia in infusione per 10-15 minuti. Questi falsi frutti vengono anche utilizzati per preparare decotti e marmellate. Il rosmarino è antispasmodico, digestivo e stimola l’attività del fegato e della cistifellea. Si usa come diuretico e reumatismo. La salvia, grazie al suo olio essenziale, è indicata per l’apparato digerente, espettorante, riduce la sudorazione eccessiva e si usa anche per la pulizia dei denti. Il tarassaco come depurativo del fegato, digestivo, lassativo e diuretico. Il timo per far maturare foruncoli, ascessi e cura anche eczemi. La viola del pensiero è depurativa e diuretica, cura acne, eczemi e dermatiti di varia natura, si usa anche come espettorante e cicatrizzante in bronchiti croniche, per le affezioni cutanee con pelle arrossata e come rimedio per la “crosta lattea”. Si usano le foglie essiccate e triturate in infusione per 10-15 minuti. Concludo dicendo che se sappiamo curarci da soli con le nostre erbe è un guadagno per tutti perché non si intasano troppo gli ospedali, perciò dobbiamo impegnarci per curarci da soli: dobbiamo pensare che un viaggio di mille chilometri incomincia sempre e soltanto da un passo. Il cibo per la mente Per migliorare la nostra intelligenza e aumentare la memoria senza ricorrere ad astrusi esercizi non dobbiamo pensare di trovare le pillole, ma dobbiamo saper alimentarci con erbe, vitamine e sali minerali così miglioreremo le nostre prestazioni e neutralizzeremo l’effetto dei “radicali liberi”. Utilizzando spigliatamente i dati delle più avanzate ricerche scientifiche americane e giapponesi. Questo capitolo rivela i segreti delle sostanze più potenti che agiscono sul cervello compresa la memoria. Dall’ormone della memoria ai prodotti che migliorano la comunicazione tra gli emisferi cerebrali stimolando la creatività, ai principi attivi di piante millenarie, alle vitamine che attivano la nostra massa grigia. Di tutte le sostanze cercherò di dimostrare dosi controindicazioni e livelli di tossicità. Sperando di poter ricorrere a un continuo stato di lucidità mentale per dare il meglio di sé: in un incontro di lavoro, nello studio e nella comunicazione per affermare le proprie idee. Cerco di offrire la chiave per trovare il vostro “cibo per la mente”. Le erbe, vitamine, sali minerali per aumentare la memoria, migliorare l’intelligenza e prevenire l’invecchiamento cerebrale (descritto nel mio precedente libro, Il segreto della longevità). Si possono trovare in natura, ma dobbiamo essere anche prudenti e usare sempre il buon senso. L’intelligenza va sviluppata dopo la nascita e il suo miglioramento è il risultato che deriva dall’uso delle informazioni contenute in questo capitolo. L’intelligenza non è innata, ma si apprende. Fino a oggi la cultura e intelligenza sono state un privilegio dei ricchi. L’intelligenza è cultura e grazie al cervello umano possiamo pensare, ricordare e agire. Il cervello è un organo complesso e complicato, formato da miliardi di neurotiche che trasportano impulsi bioelettrici che permettono al cervello di compiere le più diverse funzioni. Il neurone è una cellula nervosa strutturata in modo tale da rilevare correnti elettriche e trasmetterle alle altre cellule e così determina il pensiero della nostra mente. Nel neurone esiste il potenziale di placca e il potenziale d’azione e all’interno della cellula si crea un potenziale di placca negativo che viene trattenuto. Quando il neurone viene stimolato dalla sinapsi il potenziale elettrico aumenta improvvisamente e la carica elettrica viene inviata attraverso una fibra detta “assone”. Il potenziale d’azione è rappresentato dalla carica che viaggia nell’assone e che rende possibile la comunicazione coi neuroni. La struttura del neurone è come le altre cellule: è dotato di un nucleo centrale ed è caratterizzato da lunghe fibre (dendriti e assoni) che contribuiscono ai prolungamenti della cellula e la conduzione massonica viene diretta al corpo cellulare. Un’alimentazione povera non favorisce alla cellula i mattoni fondamentali e le vitamine necessarie per il buon funzionamento. Il neurone è l’unità fondamentale che tramite sostanze chimiche, dette “neurotrasmettitori”, determina il processo più importante del sistema nervoso. La sinapsi è molto più complicata di una semplice connessione elettrica. Quando giunge un impulso alla terminazione nervosa, le molecole corrono verso la membrana terminale e tutto il loro contenuto viene riversato nella spazio sinaptico. I neurotrasmettitori viaggiano attraverso la giunzione sinaptica e si legano sul dendrite. In questo modo le cellule nervose comunicano tra loro e mandano informazioni dal corpo al cervello. Il cervello elabora messaggi e invia gli ordini ai muscoli e agli organi per l’eventuale azione di risposta. I dendriti di un normale neurone si suddividono fino a creare una struttura reticolare di migliaia di ramificazioni. La trasmissione degli impulsi nervosi, attraverso questo complesso di dendriti, è necessaria, tra l’altro, perché possa esistere l’apprendimento. Se i dendriti iniziano a deteriorarsi, l’assone si accorcia, e alla fine il corpo cellulare diminuisce di dimensioni e il neurone muore. Più cellule cerebrali vengono distrutte più peggiora l’intelligenza. Il neurotrasmettitore più comune è l’acetilcolina e l’acido gamma amminobutirrico (GABA) viene immagazzinato e rilasciato nello spazio sinaptico quando arriva l’impulso nervoso. Serotonina, dopamina, norepinefrina, endorfine e lisomucina sono tutti neurotrasmettitori che agiscono sul funzionamento del nostro cervello e sulla mente dandoci serenità o depressione. Sappiamo che il cervello è un computer misterioso e molto complesso con dimensioni incredibilmente piccole e molto complicate. Testificare la memoria specie negli animali perché non parlano. La colina è essenziale per la formazione dell’acetilcolina e aumenta il rendimento mentale. Un’alimentazione povera non fornisce alle cellule (compreso il neurone) i mattoni fondamentali e le vitamine necessarie per il buon funzionamento nucleare. La memoria in tarda età è la prima facoltà a venire meno e ci tradisce, ci sentiamo imbarazzati, ma con la terza età è abbastanza normale ricordarsi solo eventi lontani e non quelli recenti. Hanno scoperto che ci sono tre tipi di memoria che si possono migliorare con l’alimentazione. Oltre alla memoria a breve e a lungo termine, esiste una memoria operativa che si può migliorare con l’alimentazione. L’ippocampo ha una funzione importante nel memorizzare e ci si ricorda delle cose ben fissate in mente e di una certa importanza, cioè se vogliamo ricordarci dobbiamo fissarlo bene in mente. Con questa memoria operativa possiamo conservare informazioni importanti per un breve periodo di tempo e richiamarle ogni tanto per poterle ricordare a lungo termine; ci vogliono circa venti minuti per trasferire la memoria operativa in quella a lungo termine. Le giunzioni devono ricevere un’alimentazione adeguata e devono venir protette da danni a cui sono esposte. Ciò è di capitale importanza se si vuole migliorare e mantenere la memoria su buoni livelli. I radicali liberi hanno bisogno di antiossidanti per evitare il peggioramento della memoria, dell’intelligenza e dell’apprensione, cioè per restare attivi e lucidi. Un declino della memoria si verifica con l’invecchiamento e con le malattie croniche e degenerative che sono conosciute con nomi specifici come colpo apoplettico, artrite, infarto, arteriosclerosi, obesità con diabete e cancro. I sintomi di queste malattie sono noti e la causa che li provoca è dell’attività distruttiva dei radicali liberi che si svolge ai danni delle cellule. I radicali liberi provengono sia dall’interno del corpo che dall’esterno. Le molecole di origine interna provengono nel corso delle attività metaboliche, ma se la nutrizione è ottimale il corpo le neutralizza. Le fonti ambientali esterne sono: la luce del sole, l’inquinamento acustico, chimico dell’aria, acqua, cibo, i grassi perossidi e le radiazioni nucleari. Le maggior fonti sono: fumo grassi, rancidi che vengono ossidati e decomposti. I fritti in olio bollente danno origine a un alto prodotto di radicali liberi. Gli antiossidanti sono sostanze chimiche che proteggono le cellule dai radicali liberi. Gli enzimi antiossidanti sono: vitamine, minerali, aminoacidi (cisterna e metionina), enzimi (glutatione, perossidasi, e superossido dismutasi). Gli antiossidanti protettivi vengono dal corpo, mentre le altre sostanze dal cibo e da complementi alimentari. Gli enzimi antiossidanti prodotti dal corpo sono due: il perossido dismutasi e il glutatione perossidasi. Lo zinco, il rame, il manganese sono minerali essenziali che servono alla biosintesi dell’eurizoma. Tutto questo migliora anche le prestazioni mentali, tuttavia questo miglioramento si nota dopo prestazioni fisiche, cioè un buon allenamento con ginnastica o sport in genere. Con lo sport c’è anche un miglioramento dell’intelligenza, del pensiero e dell’apprendimento. È difficile studiare la mente perché il cervello è composto da parti estremamente piccole. L’esplosione della mente sarà la nostra prossima avventura, si rivelerà il viaggio più eccitante mai intrapreso dall’uomo. L’intelligenza è determinata fin dalla nascita del nostro corredo cromosomico, ma poi viene sviluppata in risposta all’ambiente in cui si cresce, perciò l’intelligenza dipende da entrambi i fattori. La colina e la lecitina hanno un ruolo vitale nella memoria, sono sostanze fondamentali perché da esse deriva l’acetilcolina, il neurotrasmettitore più importante per la memoria e per la mente. Senza una quantità sufficiente di acetilcolina il cervello non può funzionare bene e non riesce a conservare le informazioni. La colina appartiene alla famiglia del gruppo vitaminico B e il precursore dell’acetilcolina. La lecitina ha diversi compiti nell’organismo: facilita il trasporto dei grassi alle cellule, aiuta a mantenere solubile il colesterolo, aumenta la produzione degli acidi biliari che derivano dal colesterolo (cioè abbassa il colesterolo). Man mano che invecchiamo il cervello tende a produrre sempre meno acetilcolina, che diminuisce sempre di più e il pensiero e la memoria iniziano a subirne le conseguenze. Allora dobbiamo consumare in maggior quantità sostanze che contengono la colina per far fronte al deficit di un neurotrasmettitore: l’acetilcolina. La colina è in grado di superare la barriera ematoencefalica per essere poi utilizzata per la produzione dell’acetilcolina e aumentando la disponibilità di questa ultima sostanza utile per la mente. La colina aumenta la memoria anche quella a breve termine che scarseggia negli anziani. I cibi che contengono colina sono: tuorlo d’uovo, fegato, lievito di birra, arachidi, piselli, fagioli e in buona quantità anche nei vegetali a foglia verde, cavoli, cavolfiore e formaggio. I ladri di colina e lecitina sono gli zuccheri e farinacei raffinati. La colina è presente nei cibi che contengono olio, cioè pesci, noci eccetera. L’hydergina è la straordinaria pillola dell’intelligenza. I principali effetti di questo importante farmaco sul cervello sono: aumenta il rifornimento di sangue e, di conseguenza, l’apporto di ossigeno, migliora il metabolismo delle cellule proteggendole dai danni provocati da una diminuzione e insufficienza di ossigeno, rallenta l’accumulo del pigmento della vecchiaia (lipofuscina), previene i danni provocati dai radicali liberi e migliora l’intelligenza, la memoria e l’apprendimento. L’hydergina è stata introdotta sul mercato come trattamento per la demenza senile, i suoi sintomi che sono: confusione e diminuzione della prontezza mentale, depressione con problemi di orientamento, vertigini con difficoltà di deambulazione. Per l’insufficienza cerebro-vascolare la terapia con hydergina deve essere iniziata il prima possibile perché si è riscontrato che il farmaco aumenta l’abilità mentale e previene il danneggiamento delle cellule cerebrali. Nell’ipossia e un adeguato apporto di ossigeno hanno la capacità di produrre e contemporaneamente distruggere i radicali liberi. Quando il rapporto di ossigeno è ottimale, il ritmo di produzione dei radicali liberi è bilanciato, mentre se l’ossigeno scarseggia, c’è maggior produzione di radicali liberi causando danni a diverse parti del corpo, come attacchi di cuore che danneggiano anche il muscolo cardiaco. Il colpo apoplettico, o rottura di un vaso sanguigno del cervello, è causato da: fumo, monossido di carbonio e nicotina che riducono l’apporto di ossigeno al cervello e i fumatori otterrebbero un’efficace protezione con l’uso dell’hydergina. Gli effetti dell’hydergina sulle persone sane sono ben tollerati con almeno 12 mg al giorno e con l’uso di questo farmaco abbiamo una protezione efficace, anzi si ottengono benefici stabilizzando la pressione arteriosa, diminuisce il colesterolo, in più favorisce il mantenimento delle funzioni cognitive (apprendimento e memoria). È indicato nelle persone anziane e assunto regolarmente per tre anni aiuta a mantenere la salute psicofisica e durante l’apprendimento e durante l’esperimento sono diminuiti i disturbi e invece è aumentato il benessere generale, rallentando anche il processo d’invecchiamento. L’hydergina è un alcaloide della segale cornuta, famosa per la vasta gamma di effetti farmacologici Il dosaggio deve essere aumentato gradualmente. L’hydergina è un farmaco atossico ed è controindicato solo nei soggetti affetti da psicosi croniche o acute. La vasopressina è l’ormone della memoria ed è un ormone che viene prodotto dalla ghiandola pituitaria e aiuta a immagazzinare le informazioni della memoria. Garantendone la registrazione di nuovi articoli nel cervello e rendendo possibile l’apprendimento che non si acquisisce senza la sua azione, mentre si cerca di ricordare, questa aiuta “la ricerca” e si incarica di riportare alla coscienza i dati che desideriamo. L’ormone è in vendita sotto il nome di Diapid ed è un farmaco che ha bisogno di prescrizione medica come l’hydergina. Sia l’alcol che la marijuana inibiscono la secrezione della vasopressina, mentre le droghe stimolanti come la cocaina, il ritalin, il clyerte e anfetamine date solo su prescrizione medica sono farmaci che inducono il rilascio di vasopressina. Anche per il Diapid spray nasale non c’è nessuna controindicazione. Una spruzzata in entrambi le narici 3-4 volte al giorno che sono circa 12-16 unità al giorno. Il Lucidril contro il processo d’invecchiamento. La lipofucina è il pigmento della vecchiaia con un ringiovanimento cerebrale ed effetti benefici sulla memoria. Però ha effetti collaterali come insonnia, ipereccitabilità, tremori, mal di testa con vertigini, sonnolenza e depressione controindicato agli ipertesi, malattie convulsive, depressione e allattamento. Il dilatin è uno stabilizzatore dell’attività elettrica cellulare con miglioramento delle funzioni cognitive e del quoziente intellettuale (QI) e prestazioni mentali negli anziani. Il piracetam è un farmaco per la mente. Non sto più a descriverli perché tutti questi farmaci sono di competenza medica. Tipo il piracetam più colina in combinazione per migliorare la memoria. Le erbe per la mente erano già usate fin da cinquemila anni fa per migliorare la memoria e oggi ci rendiamo conto dell’antica saggezza. Diventando anziani diminuisce il rapporto di sangue al cervello provocando la morte dei neuroni, ma muoiono anche a causa di alcol, fumo e carenza di vitamine del gruppo B con un danno neuronale irreversibile. Le foglie di menta pipepita coi suoi diversi oli essenziali aiutano a eliminare le congestioni, stimolando la circolazione che rafforza e calma i nervi. Il ginseng siberiano, o eleuterococco, è il famoso tonico asiatico che si è visto incidere sul comportamento psicofisico degli individui a favore dell’apprendimento Si è visto che questa pianta ripristina efficacemente le capacità intellettuali delle persone anziane. Altro naturale tonico per i neuroni è la centella asiatica e poi altre miscele di erbe con tutte queste proprietà sono: il mirto, l’echinacea, radice di liquirizia, zenzero, verbena blu, radice rosa pariglia, cayenna kelp, betonica e il ginkgo biloba. Queste erbe in generali favoriscono il trasporto di ossigeno, stimolano la circolazione, aiutano la digestione e l’assimilazione contribuendo alla bonificazione, garantiscono l’apporto di varie sostanze. Il regno vegetale ci mette a disposizione molte erbe utili al miglioramento delle nostre prestazioni mentali; aumentando l’apporto di sangue e ossigeno al cervello utilizzando il glucosio, servono a produrre energia e a distruggere i radicali liberi. Altre erbe aumentano la resistenza allo stress, i cui effetti interferiscono con la concentrazione del pensiero logico, l’apprendimento e con la memoria. Esistono sostanze antinvecchiamento e anche la misurazione dell’invecchiamento biologico è una scienza recente. Con diversi test si può confrontare l’età biologica con quella cronologica. Alcuni test che determinano l’età biologica valutano: 1) la capacità funzionale del sistema cardiovascolare, 2) il sistema immunitario, 3) l’esame del sangue, 4) il sistema respiratorio (polmoni), 5) la vista e l’udito. Purtroppo le funzioni del cervello possono degenerare in diversi modi. Una dieta povera può provocare danni ai neuroni, danni strutturali che possono incidere sul funzionamento delle cellule e impulsi nervosi. Con il frutto dell’educazione si possono prevenire con scelte equilibrate e salutari, cioè alimentazione e intelligenza. Un’alimentazione ottimale porta anche a un rendimento scolastico migliore. La sovralimentazione è pure un processo negativo come la nutrizione insufficiente, perciò la quantità giornaliera deve essere ottimale, cioè giusta, né troppo né poco. Si deve mangiare di tutto un poco, più che altro saper scegliere gli alimenti con sostanze nutrienti essenziali. Per esempio la vitamina C (acido ascorbico) è il grande cacciatore di “radicali liberi”che possono ritardare l’invecchiamento. La vitamina C è una sostanza miracolosa che protegge da raffreddori e influenze, accelera la guarigione delle ferite, riduce la frequenza dell’herpes, è un eccellente antistaminico naturale prevenendo malattie allergiche, cardiovascolari ed è un potente depurativo calmando anche l’ansia e prevenendo il sonno pomeridiano, infine migliora l’attenzione. Le vitamine sono indispensabili per la formazione del tessuto connettivo e collagene responsabile della resistenza delle ossa, denti, pelle, tendini e vasi sanguigni. Il selenio è una delle sostanze miracolose, scoperto nel XX secolo Il selenio è essenziale per il funzionamento dei sistemi enzimatici ad azione antiossidante ed è la sostanza anticancerosa più potente che si conosca. Protegge dalla malattie cardiocircolatorie ed è un potente stimolante del sistema immunitario. Aiuta a eliminare i metalli tossici e possiede proprietà antinfiammatorie. I metalli tossici a cui siamo più esposti sono il mercurio, il piombo, l’arsenico e il cadmio e tutti vengono assorbiti dal nostro organismo attraverso il cibo, l’acqua e l’aria. Chi ha accumulato nell’organismo del piombo ha un punteggio più basso nei test d’intelligenza perché è stato provato che eliminando questo minerale aumentano i punteggi del QI (quoziente intellettuale). Il mercurio provoca depressione, irritabilità, smemoratezza e mancanza di concentrazione. Il cervello viene danneggiato da questi metalli tossici che sostituiscono alcuni minerali importanti come il ferro, zinco e rame nelle normali reazioni chimiche del cervello, il selenio si lega a essi e li elimina. Il selenio si trova in natura nei prodotti vegetali integrali e nella crusca. Pure la vitamina E è importante perché è la protettrice delle cellule cerebrali e del corpo intero e bloccando l’azione dei radicali liberi, impedisce il danneggiamento dei neuroni non permettendo la sua distruzione. I ladri di queste vitamine sono gli anticoncezionali. In conclusione dobbiamo assumere complementi di vitamina E e selenio dato i benefici che offrono. Anche la vitamina A (betacarotene) protegge l’intelligenza, perché una sostanza liposolubile ad azione antiossidante, oltre a prevenire il danneggiamento dei neuroni ha un ottimo effetto sulla pelle. Questi potenti antiossidanti hanno anche proprietà anticancerogene e capaci di ridare giovinezza. Gerovital Gh3 in soluzione al 2% di idrocloruro di procaina, ha molti benefici sul corpo, per esempio è ipotensivo, utile per eczemi, artriti, caduta di capelli eccetera. L’esercizio fisico è importante anche per la mente, infatti tutti sappiamo che il movimento fisico e lo sport fanno bene alla salute del corpo e della mente. I grassi o oli sono elementi nutritivi essenziali per il cervello, ma i grassi idrogenati sono un grande pericolo per la salute. Ci sono tre modi differenti per elencare i grassi, cioè possono essere: saturi, insaturi e polinsaturi. Un acido butirrico a catena corta, acido stearico a catena lunga e sono grassi animali saturi, acido oleico è un grasso monoinsaturo, contiene doppio legame e acido alfalinoleico omega 3 che è un grasso polinsaturo e contiene tre doppi legami. L’olio di lino contiene omega 3 e si trova nei semi di lino, salmone, noce, soia, girasole, mandorle, sesamo, avocado, arachidi oliva e cocco. Preferibile l’olio di pesce o di oliva. Come è stato dimostrato in questo capitolo alcuni medicinali e bioalimenti possono produrre un miglioramento dell’intelligenza, estendere la lunghezza della vita e rallentare il processo d’invecchiamento. La diffusione di queste informazioni possono portare benefici a tutto il genere umano. Ci si augura che le ricerche contribuiscano a portare informazioni preziose all’attenzione di tutti. Un piatto di salute (prevenire con l’alimentazione) In un mondo come il nostro si sente la necessità di vivere secondo natura. Le teorie in questo campo insegnano a rivalutare tutte le proprietà terapeutiche contenute negli alimenti, aiutando a combinare sapientemente carni, cereali, latticini, vegetali e frutta in modo da soddisfare il fabbisogno nutrizionale dell’organismo fatto di sali minerali, vitamine, fibre, zuccheri, grassi e proteine. Se avete bisogno di una super alimentazione potete aggiungere riso e ceci per godere del potere equilibrante del prezioso cereale e della forza tonificante del legume. Per chi studia si può preparare un dolce coi fiocchi d’avena e con della lecitina di soia che accresce la memoria. Per le nutrici si suggerisce una zuppa di lenticchie e carote per avere più latte. Se volete favorire la diuresi in modo semplice e naturale mangiate più pomodori, finocchi, cicoria e carciofi. Insomma, il primo segreto del benessere è… curarsi in cucina e saper scegliere gli alimenti giusti. Visto che la scelta dipende da noi, per prima cosa dobbiamo conoscere i cibi e considerare le sue relazioni: proprietà, effetti, sapori, aroma, origine, colore e consistenza. Una dieta sbilanciata può essere fonte di gravi problemi. L’unica ricetta per star bene è la varietà che permette di apprezzare il cibo. Le tre parole chiave sono: varietà, moderazione ed equilibrio. Mantenere un buon equilibrio permette di evitare errori legati alla riduzione energetica dei lipidi e carboidrati. Nessun alimento è completo perciò nessun cibo contiene tutti gli alimenti di cui un fisico ha bisogno. I nutrizionisti hanno suddiviso gli alimenti in sette gruppi. Primo gruppo: carni, pesci e uova, alimenti che forniscono proteine preziose, ferro e vitamine del gruppo B e grassi. Il secondo gruppo: latte e derivati importanti per il calcio, proteine ad alto valore biologico e vitamine del gruppo B e grassi saturi tipo: gorgonzola, parmigiano per chi deve avere una dieta iposodica. Il terzo gruppo: cereali, patate che sono fonti di carboidrati complessi e proteine di scarso valore biologico. Sali minerali e fibre con vitamina C. Le patate hanno un indice glicemico alto e vanno evitate nel diabete. Il quarto gruppo: i legumi ricchi di proteine di discreto valore, calcio, ferro e vitamine, fibre e carboidrati complessi. Quinto gruppo: oli e grassi sia di origine animale che vegetale, il migliore anche per friggere è l’olio d’oliva extravergine. Sesto gruppo: ortaggi e frutta ricchi di vitamina A che forniscono carotene (provitamine A), sali minerali e fibre. Settimo gruppo: ortaggi e frutta che forniscono elementi nutrizionali fondamentali senza fornire troppe calorie, per questo devono essere sempre abbondanti. Per stare bene dobbiamo mangiare poco e di sovente e un poco di tutto in base alla piramide alimentare, cioè al primo piano i cereali (pasta, riso, pane), al secondo: verdure, ortaggi e frutta, al terzo piano: latte, formaggi, yogurt, pollame carne e pesci, uova, legumi secchi e frutta secca. Ultimo gradino della piramide: grassi, oli, dolci e salumi. Questa piramide rappresenta i concetti cardine di una alimentazione sana ed equilibrata e che non ecceda in nutrienti. Dunque i criteri per una sana ed equilibrata alimentazione sono: 1) controllare il peso, 2) ridurre il consumo di grassi di origine animale, 3) consumare più cereali, legumi, ortaggi e frutta, 4) ridurre il consumo di alimenti e bevande dolci, 5) non esagerare nel consumo di sale, 6) ridurre il consumo di bevande alcoliche, 7) variare continuamente la dieta, non affaticare il corpo. Con questo sistema troviamo l’energia utile per riparare e accrescere i tessuti del nostro corpo. I principi nutritivi più rappresentati sono: acqua, zuccheri, grassi e proteine, ma anche vitamine, sali minerali e fibre. L’acqua è il miglior solvente delle sostanze del nostro corpo. Il fabbisogno viene calcolato in base alle calorie consumate nella giornata circa 1,5 ml per kcal, ma è maggiore nei bambini. La perdita di acqua può avere effetti devastanti sull’organismo. Una perdita del 7% potrebbe provocare: perdita di coscienza e allucinazioni, il 20% è incompatibile con la vita. Bere molto è indice di salute. L’acqua non si accumula nell’organismo, anzi diluisce i liquidi organici eliminando scorie tossiche. La perdita giornaliera d’acqua con le urine è di 600-1500 ml, per respirazione 350 ml, per feci 100-150 e per la traspirazione 400-900 ml. I minerali sono in sinergia con le vitamine e con queste agiscono insieme come componente degli enzimi enzimatici. I minerali si trovano in verdura e frutta, meglio se viene direttamente dalla pianta e sono: calcio, cloro, magnesio, sodio, fosforo, zolfo che per importanza sono pari ai minerali traccia od oligoelimenti come: ferro, fluoro, iodio, manganese, molibdeno, rame, selenio e zinco. Le vitamine sono composti organici di vitale importanza, perché consentono lo svolgimento di moltissime reazioni metaboliche. L’organismo umano sintetizza solo un ristretto numero di vitamine e grazie alle radiazioni ultraviolette della luce solare riesce a produrre la vitamina D a livello della pelle. La flora batterica intestinale riesce a sintetizzare la vitamina B12 (acido pantotenico), la vitamina K (o biotina), mentre il resto deve essere introdotto con gli alimenti. Le carenze vitaminiche sono rare nei paesi industrializzati. Per migliorare l’apporto vitaminico dobbiamo consumare molta frutta e verdura fresche senza conservarle a lungo in frigorifero. Preferire quelle di zone vicine a noi per evitare la loro perdita durante il viaggio e limitare l’uso dello scatolame. Per cucinarle preferire il vapore e brevi tempi di cottura ad alte temperature. Le vitamine liposolubili sono: la A (retinolo, simile in alimenti e minerali, al betacarotene dei vegetali), la vitamina D (colecalciferolo), la vitamina E (tocoferolo), K (menadione). Le vitamine nobili sono: la B (tiamina), B2 (riboflavina), la B3 (niacina) e vitamina PP, la B5 (acido pantotenico), la B6 (piridossina), la B8 (biotina, metionina), la B9(acido folico), la B12 (cianocobalamina), la vitamina C (acido ascorbico). Per ridurre la perdita di vitamina C dobbiamo consumare l’alimento il più fresco possibile e la frutta intera con la buccia. Preparare gli alimenti poco prima della cottura e non immergerli in acqua fredda e strappare le foglie della verdura invece di tagliarle con utensili d’acciaio, immergere l’alimento in acqua bollente e cuocerlo poco (massimo tre minuti). Non cuocere in recipienti di rame, non usare bicarbonato di sodio perché aumenta la velocità di ossidazione di ortaggi e vegetali. Evitare la preparazione di creme e passati. Le patologie che causano carenze vitaminiche sono: alcolismo, anemie, diabete, infezione, intossicazioni, osteoporosi, tabagismo e malattie gastroenteriche. Farmaci che portano la carenza di vitamine sono: acido salicilico, anticonvulsivanti, barbiturici, cortisonici, contraccettivi orali. Le vitamine carenti sono: acido folico, la B6 e PP, B12, B1, A, K, A, C, B9 (acido folico pantotenico), C, K, D, B6, B12, E. Le fibre non forniscono nutrimento, ma sono necessarie e fondamentali per i benefici che apportano alla nostra salute. La cellulosa contenuta nelle fibre serve ad aumentare le dimensioni delle feci e polisaccaridi non cellulosici abbassano il colesterolo. La crusca di grano è la miglior rappresentante della famiglia delle fibre insolubili, è ricca di cellulosa. La crusca d’avena è ricchissima di emicellulosa, si rende utile nei casi di obesità e colesterolo alto. La parte legnosa ha proprietà molto importanti: antibatterica, antivirale, antimicotiche e anticancro. I semi oleosi di lino e cereali sono molto ricchi di emicellulosa e protettivi nel confronto del tumore, in particolare quello della mammella. È un dovere di ognuno di noi saper elaborare la nostra dieta, preferendo cereali integrali a quelli raffinati e più in generale alimenti sani e controllati, perciò dobbiamo saper scegliere tutti gli alimenti giusti per la salute; prevenendo stitichezza e migliorando il processo di digestione, curare e prevenire il colesterolo, migliorando la funzionalità intestinale anche per la prevenzione di cancro al colon e diabete. La dieta ricca di fibre ha molti lati positivi, ma anche qualche controindicazione. Nelle fibre sono presenti agenti chelanti (acido fitico) che si legano a calcio, zinco e ferro, sottraendoli ed eliminandoli con le feci. I lipidi o grassi sono una classe eterogenea di sostanze che hanno una proprietà che non si scioglie nell’acqua. La loro funzione è di fornire energia, ma consentono anche l’assorbimento di vitamine liposolubili A, D, E e K e, sottoforma di lipoproteine, trasportano i lipidi nel sangue. Possiamo raggrupparli in due classi: acidi grassi (trigliceridi e fosfogliceridi, colesterolo) e acidi biliari (colesterolo, acidi biliari e ormoni sterodei), in minor quantità vitamine liposolubili e prostaglandine. Un grasso demonizzato è il colesterolo, ma dobbiamo guardare se si tratta di molecole lipoproteiche (LDL) perché in tal caso aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. I grassi insaturi forniscono l’acido linoleico e assicurano un buon funzionamento delle membrane cellulari che tramite la costruzione di prostaglandine regolano il metabolismo cellulare e aumentano la produzione del colesterolo buono, cioè HDL. Le proteine sono delle grosse molecole con un alto peso dai diecimila ai centomila dalton e le unità di base che le costituiscono sono gli aminoacidi che sono composto di: carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto e sono connessi da un legame peptidico. Le funzioni biologiche dei composti proteici sono fondamentali perché compongono le membrane cellulari, facilitando l’attività degli enzimi e dei muscoli e formano gli anticorpi dando tono ed elasticità a pelle, tendini e ossa. La dieta vegetariana è un regime alimentare che esclude l’utilizzo di carne, pesci, formaggi, crostacei ed è un modo equilibrato di alimentarsi per migliorare la qualità della nostra vita e per mantenere un giusto equilibrio tra mente e corpo. I vegetariani stretti, detti vegani, sono ancora più radicali e se non prendono degli integratori si imbattono con carenze dannose. Penso proprio che basta un’alimentazione vegetariana e non troppo stretta perché le proteine animali sono superiori a quelle vegetali, perciò almeno le uova, il pesce e i latticini non gusterebbero la dieta. La carenza di proteine, ferro, zinco, calcio e vitamine D, B12, B2 eccetera. Anche per la dieta vegetariana dobbiamo saper scegliere alimenti naturali, biologici freschi e non trattati, ma chi sceglie una dieta vegana deve usare abbondanti quantità di cereali integrali, legumi come arachidi, ceci, fagioli, lenticchie, soia e frutta secca come noci, semi di sesamo, zucca, pistacchi e ortaggi. In casi di pellagra o carenze si deve integrare con vitamina PP, B3 (niacina) detta anche antipellagra per la sua capacità curativa nei casi di beri-beri. I cereali integrali sono fonti preziose di carboidrati complessi, di fibre alimentari, di minerali e vitamine del gruppo B. Usando questi atteggiamenti vuol dire prevenire le malattie come: cancro, diabete, cardiopatie, vene varicose e disturbi intestinale (colon). Dobbiamo conoscere le proprietà dei cereali, saper utilizzarli e cucinarli, preferibile la cottura a vapore e non più di tre o quattro minuti di cottura, per i legumi è meglio metterli in ammollo almeno ventiquattro ore prima della cottura. I cereali hanno un grande potere salutare, specie se biologici o integrali, con grandi vantaggi per la salute. I vantaggi sulla salute si notano con una dieta molto varia, cioè: un giorno pasta, un giorno riso, l’altro polenta, avena, orzo farro, quinoa, miglio, soia e così è già passata una settimana. Anche per il pane che può essere di frumento, segale o granoturco. La segale è tonica, energetica, ricostituente e svolge un’azione benefica ai tessuti vascolari, è indicata ai convalescenti con arteriosclerosi, ipertensione, obesità e diabete. I cereali si possono far germogliare mettendo i semi sani e puliti in acqua a temperatura ambiente, piuttosto calda al buio in temperatura di 15-25-gradi e per 6-12 ore fino a che i germogli non saranno diventati lunghi 3-5 centimetri. Le verdure e gli ortaggi hanno delle proprietà, per esempio l’aglio è l’ortaggio più potente con molte proprietà tipo: vermifugo, cura le ferite (piaghe, calli, duroni) grazie al suo contenuto di allucina è ipotensivo, antibatterico, è un vasodilatatore e stimola la diuresi, regolarizza il livello dei grassi in particolar modo i trigliceridi e colesterolo nel sangue, riduce le placche degenerative delle pareti interne delle arterie evitando la formazione di trombi all’interno del sistema vascolare. Fondamentale la sua azione antibatterica e mucolitica sulle vie respiratorie, è sconsigliato solo in che soffre di malattie gastrointestinali ulcerative e croniche. Gli asparagi hanno proprietà diuretiche, lassative, rimineralizzanti, stimola il sistema nervoso. È utile in casi di astenia, anemia, diabete, artrite e reumatismo. È sconsigliato nei casi in cui esistono lesioni dell’apparato urinario, specie in caso di tumore prostatico. I broccoli e il cavolfiore e cavoli in genere sono antitumorali, diuretici, lassativi, depurativi, antireumatici e artritici. Il carciofo è un potente antiossidante e fa bene anche al fegato. La carota è considerata un alimento principe con molte proprietà, per esempio stimola le difese immunitarie. Il cetriolo è ricchissimo di vitamine e sali minerali, va consumato non troppo maturo e con la buccia; ha un’azione rinfrescante e depurativa. La cicoria ha proprietà rimineralizzanti, antiemetica, diuretica e lassativa. La cipolla è depurativa e rigenerativa, e riequilibra la struttura ossea antibatterica e antisettica. Il finocchio è sedativo del sistema nervoso. Come tutte le foglie verdi la lattuga e il tarassaco sono depurative e rimineralizzanti, stimolando le funzioni epatobiliari drenano l’intero organismo così pure anche la rucola. La patata ha un effetto spasmolitico, è energica, digestiva, cicatrizzante dell’apparato digerente, disinfiamma fegato e reni, per ulcere e gastriti, scottature, piaghe e ulcere in genere. Il peperone stimola la secrezione gastrica favorendo la digestione, è vasodilatatore e antiscorbutico. Il peperoncino piccante è una varietà molto pregiata, si usa anche per preparare pomate e lozioni, per curare nevralgie e reumatismi. Il pomodoro è un alimento alcalinizzante, diuretico, energetico, lassativo e rigeneratore del tessuto sanguigno e nervoso ed è antiscorbutico. Deve essere consumato ben maturo perché nel frutto acerbo il contenuto di solanina è molto alto e si riduce solo con la maturazione. Il sedano è un alimento alcalino con proprietà digestive per la presenza di edanonina e le foglie contengono un olio essenziale prezioso composto da apicina, mannite e inosite. Il sedano è una medicina naturale validissima, è diuretico, eupeptico e digestivo. Lo spinacio è molto apprezzato per le sue caratteristiche organolettiche, ricco di sali minerali, vitamine e aminoacidi; tonifica e purifica il sangue, è antiemetico, tonico e aiuta la fissazione del calcio e fosforo nelle ossa e nei denti; è lassativo, consigliato per il rachitismo, scorbuto e per le donne in gravidanza e allattamento. La zucca deriva dalla Cina, è ricca di sali minerali e vitamine. Il suo potere curativo è notevole: è lassativa, nutriente, depurativa e diuretica. Si può aggiungere anche cruda alle insalate in caso di astenia. Dispepsia, insufficienza renale, diabete, insonnia e infezioni gastroenteriche. I semi secchi hanno proprietà vermifughe, emollienti e lassative; applicata sulla pelle in cataplasmi dà sollievo in casi di scottature, ascessi e cancrene senili. La zucchina va consumata sia cotta che cruda, ma se è cotta si deve bere anche l’acqua della cottura per non perdere i suoi benefici. La sua azione è diuretica, depurativa e disintossicante. I legumi servono per bilanciare la dieta vegetariana perché hanno un buon apporto proteico della dieta, la causa di un buon stato di salute. I ceci sono ricchi di proteine e aminoacidi, hanno proprietà digestive, diuretiche e antisettiche, consigliati in caso di superlavoro e astenia. I fagioli vanno consumati freschi o surgelati con un rapporto calorico elevato, se freschi hanno proprietà rimineralizzanti, toniche per il sistema nervoso, diuretiche e depurative, stimolano il pancreas e fegato, antinfettive, utili anche per il controllo del diabete. La fava è meglio consumarla cruda o solo scottata, è rimineralizzante e diuretica. Le lenticchie hanno un valore nutrizionale molto alto sono toniche, diuretiche, lassative e depurative. Il pisello è un alimento altrettanto energetico, ricostituente e tonico per il sistema nervoso. La soia sostituisce la carne, ha proprietà rigeneratrice dell’intero organismo. Per fare il latte di soia si mettono a bagno i semi in acqua tiepida e dopo quarantotto ore si asciugano e si rendono in polvere, alla farina ottenuta si aggiunge l’acqua pari a sei volte il peso riscontrato. Le proprietà della frutta, dolce e zuccherina, sono: disintossicante e depurativa. Per la presenza di acido citrico, malico e tartarico che conferiscono ai frutti un profumo invitante. La presenza di fibre è rilevante: sia quelle solubili che aiutano a combattere la stipsi e proteggono il colon e l’intestino dal rischio di tumori al colon, perché le fibre, essendo insolubili, contribuiscono ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue. In questa categoria annoveriamo i datteri, fichi, pesche, pere, mele, prugne, uva, melograno, angurie e amarene. La frutta acida è legata al tasso di vitamina C o acido ascorbico, che poi nell’organismo si trasforma in alcalinizzante. Di questa categoria (acida) fanno parte: arance, fragole, limoni, kiwi, mandarini, melone e pompelmo. La frutta semiacida ha proprietà antisettiche, antifermentative e digestive. Con questi frutti si possono preparare conserve e marmellate. In questa categoria consideriamo: albicocche, ciliegie, ananas, banane, cachi, lamponi, mele cotogne e mirtilli. I frutti oleosi di alto valore nutritivo sono: avocado, mandorle, noci, nocciole e arachidi; consigliati anche ai diabetici per il basso contenuto di zuccheri. La frutta, se consumata cruda, ha dei vantaggi per le sue proprietà in minerali e vitamine. L’anguria è molto diuretica e protettrice del fegato e partecipa al metabolismo dei grassi, è una pianta di origine africana. La banana è originario dell’Asia, ma il suo frutto ha riscosso successo in Occidente e viene coltivato ovunque nelle zone calde. Il suo valore nutrizionale è molto alto, paragonabile a quello di un uovo, però deve essere consumata ben matura quando la sua buccia è macchiata di marrone: tra gli acidi contenuti nel frutto abbiamo il malico (400 mg), il citrico (9 mg), l’acetico (3 mg). Le sue proprietà terapeutiche: stimola i succhi gastrici, è antisettico e lassativo, si usa in casi di astenia intellettuale e svolge un’importante funzione nel metabolismo del calcio, stimola e regola le funzioni biliari, ottimo per gotta, nefrite e artrite. I cachi se ben maturi non hanno effetto astringenti, anzi azione lassativa se ben maturi e proprietà disinfettanti diuretiche, antibatteriche ed è consigliato in dispepsie e infiammazioni intestinali. Grazie al suo contenuto di zucchero è molto utile come ricostituente per il sistema nervoso e per le funzioni epatiche. Il fico è un frutto eccellente con un valore nutritivo molto alto, se è secco il valore si triplica e viene suggerito in caso di anemia e astenia grazie alle sue proprietà ricostituente e toniche. Ottimo per infiammazione della gola e polmoni, del tratto gastroenterico e della stitichezza ostinata. Il latte del fico non maturo si usa in caso di punture d’insetti, brucia i porri, calli e verruche. Le fragole, quelle cresciute allo stato selvatico, sono più piccole di quelle coltivate, ma molto più gustose, sono poche caloriche, ma contengono un derivato dell’acido salicilico che contiene un etere (metasalicilico) che ha notevoli qualità antipiretiche e antireumatiche, è ipotensivo e stimola il sistema immunitario regolando le funzioni epatobiliari, le ghiandole endocrine e il sistema nervoso, è lassativo e antibatterico. Il lampone appartiene alla famiglia delle more, il suo succo è apprezzato nell’industria dolciaria, è tonico, depurativo, lassativo e contiene molti sali minerali e vitamine. Si usa in casi di astenia e stitichezza. Il limone per la sua profumata buccia viene utilizzato in aromaterapia. L’acido citrico del limone alcalinizza il sangue e non produce stitichezza, mai usare lo zucchero col limone perché altera il suo valore biologico, dando origine a reazioni che non permettono di assimilare gli acidi del limone e costringono l’organismo a produrre grandi quantità di acido cloridrico estremamente dannoso per lo stomaco! Il limone è un farmaco universale con proprietà antiemetiche, alcalinizzanti, antidiarroiche, antigottose, antinfettive, antireumatiche, antiscorbutiche e antinfluenzale, antispasmodiche, battericida, carminative e cicatrizzanti, depurative, dimagranti, ipotensive, vermifughe e antisettiche in generale. Il mandarino con l’arancio e il limone aumentano tutte queste proprietà. Le mandorle sono molto nutrienti e nella dieta vegetariana sostituiscono la carne. La mela si usa come spezzafame, ricca di vitamina B, C, D, sali minerali, potassio, fosforo, calcio e magnesio. Le vitamine del gruppo B contenute nella mela sono le più preziose: B1, B2, B6 e PP ed è preziosa per l’attività epatica e cardiaca, tanto è vero che c’è il detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”. Il melone è originario dell’Africa, la sua proprietà è come quella dell’anguria. Il mirtillo è astringente, antisettico, ipotensivo, antisclerotico e ipoglicemizzante: migliora le funzioni visive e si usa in caso di distrofia sanguigna, poiché attiva e stimola l’escrezione delle cellule morte. La nocciola è nutriente e ricca di lipidi e proteine ha le stesse proprietà delle mandorle, possono sostituire la carne. La noce è antisettica, antinfiammatoria, antidiuretica, è più calorica dell’altra frutta secca, ma non se ne devono mangiare più di tre o quattro al giorno. La prugna è lassativa, disintossicante e decongestionante del fegato. Il ribes ha proprietà peptiche, rimineralizzante, digestiva, diuretiche e decongestionanti del fegato, antiartrite e contro i reumatismi e scorbuto. L’uva è il frutto della vite di varie qualità: bianca, nera che ha maggior proprietà rinfrescante, energetica, mentre la bianca è lassativa e diuretica, è consigliata per gotta, artrite, obesità e fermentazione intestinale. Le sostanze tossiche presenti nei cibi possono assorbire i principi nutritivi come proteine e zuccheri, considerati i mattoni della vita. Il favismo è una malattia emolitica alimentare, si verifica verso aprile-maggio per l’inalazione del polline dei fiori delle fave e l’ingestione di fave. La malattia è in rapporto con la quantità di fave ingerite. Oltre alle fave, le sostanze tossiche si trovano in emoagglutinina, saponine, glucosidi, cianogenetici e contengono l’amigdalina contenuta nei semi di ghiandole amare e liberano un acido cianotico. Il gossipolo è una sostanza tossica che si trova nel cotone dopo l’estrazione dell’olio. Ci sono alimenti ad azione allergizzante, però qualunque alimento può indurre allergia in differenti soggetti e le sostanze più stimolanti sono: latte, uova, frumento, mais, cioccolato, noci, fragole e carni suine. Queste possono causare allergie gravi che si manifestano con asma, bronchite, rinite, blefarite, orticaria, per questo dobbiamo curarle mangiando. Per esempio l’acne è un disturbo che si può evitare non assumendo dei cibi che lo favoriscono, ma se questo disturbo è legato a disordini ormonali tipici dell’adolescenza ci vuole una terapia ormonale e non schiacciare mai le pustole per non peggiorare la situazione. Una terapia potrebbe essere una pomata all’aceto di mele e per preparare questa pomata si devono miscelare 200 ml di aceto di mele con 60 g di nigella tritati. L’aerofagia è un problema legato a stati di ansia e stress. Il deglutire aria si verifica quando si mangia velocemente, la terapia prevede bevande al miele. Le afte sono delle piccole ulcerazioni della mucosa della bocca molto dolorose. Appaiono in un periodo di debolezza fisica, convalescenza o durante una dieta sbilanciata; la causa è un deficit di vitamina C A e B. Terapia: decotto di cotogne e succo di prugne. L’azione curativa per l’alopecia è depurativa e si fa un infuso di cipolla con fiori di carciofo. L’anemia è una diminuzione di emoglobina (pigmento dei GR del sangue) che serve a trasportare l’ossigeno e la sua mancanza provoca spossatezza. L’anemia può essere provocata da diverse cause: mancanza di ferro, scarsa diramazione di capillari fragili specie negli anziani, e formano degli ematomi superficiali, ma il suo rimedio è nutritivo e rimineralizzante, antisclerotico e la terapia è un infuso di achillea e grano saraceno germinato. Per la cistite si usa un infuso di orzo brillato. Per le dermatosi ci vuole il mirtillo con germe di grano. L’iperglicemia causa il diabete e per questa malattia ci vuole il decotto di bardana e avena: bollire 5g di radice di bardana e 30g di semi di avena in un litro d’acqua per quindici minuti e assumerne tre tazze al giorno. Mangiare avena e mais aiuta a ridurre i sintomi del diabete. Per la diarrea, enteriti e coliti il rimedio è un decotto di bucce di cipolla e foglie di noce, in un litro d’acqua bollire per dieci minuti cinquanta grammi di cipolla e venti di foglie di noce, berne una tazza ogni quattro ore dolcificata con miele. Per l’edema il rimedio è stimolare l’apparato urinario con decotto di mela e betulla. Per l’enuresi: focaccia di ortica e cereali. Per l’influenza decotto di miglio. Per l’ipertensione arteriosa fare un infuso di semi di segale, olivo e anice verde. Per il raffreddore mettere sulla fronte, alla radice del naso, impacchi di crusca e zenzero. Contro l’invecchiamento della pelle: fare una maschera d’argilla e pera, maschera alla mela e tuorlo d’uovo. Impacco per mani screpolate: mescolare 20g di olio d’oliva, 20 di germe di grano e un cucchiaio di succo di limone. Va applicata due o tre volte al giorno, il resto conservato in un recipiente di vetro scuro. Per le rughe far macerare 100 g di buccia di mela cotogna in 500ml in alcol quarantacinque gradi per dieci giorni e si applica sul viso prima di coricarsi. Non esistono miracoli per non far invecchiare la nostra pelle, ma possiamo aiutarla a invecchiare bene. Per esempio evitare di esporsi ai raggi del sole di frequente e senza protezione è un buon modo di cominciare. Alimentazione e salute, cioè consigli per prevenire e controllare il colesterolo alto e l’ipertensione. Prendersi cura del nostro organismo significa proteggerlo con un’alimentazione sana ed equilibrata, senza essere costretti a rinunciare ai piaceri della tavola. Basta seguire alcune regole mantenendo uno stile di vita attivo, ed è possibile prevenire disturbi come l’ipertensione, il colesterolo alto e l’osteoporosi, la quale comporta una fragilità ossea che si accentua con l’età. Rigore e piacere per vivere meglio sono: attività fisica, alimentazione corretta e ambiente sano, che servono per conservare la buona salute presente e futura. La prevenzione è fondamentale per garantire il benessere. Per affrontare al meglio il colesterolo “cattivo” ed evitare le sue pericolose conseguenze bisogna sapere quali sono i fattori di rischio. Il colesterolo è una sostanza untuosa e gialla che genera una placca e che ostruisce le arterie, detto “ateroma”, e genera un indurimento dei vasi sanguigni detta “aterosclerosi”. L’attività fisica è importante per tenere sotto controllo il livello di colesterolo. Il fumo costituisce uno dei principali fattori di rischio che si ricorre valutando il colesterolo totale e dell’HDL, così si può calcolare il rischio coronario che deve essere inferiore a cinque e si calcola così: HDL 250:80=3. Per la donna inferiore a 4,5 mentre l’uomo a 5. Il colesterolo aumenta con un’alimentazione di grassi animali. Le lipoproteine LDL (colesterolo cattivo) se sono in esubero il fegato le rifiuta e vanno a depositarsi nei vasi sanguigni che, accumulandosi, formano i teratomi che ostruiscono i vasi sanguigni con danno cardiologico e arteriosclerosi, ma circolando anche le lipoproteine HDL riescono a ripulire le arterie. Gli acidi grassi trans determinano un calo del colesterolo buono HDL e un aumento dei trigliceridi nel sangue associati a maggior rischio di malattie cardiovascolari. Tutto ciò appartiene all’alimentazione e attività fisica. I sei consigli per una buona salute sono: cambiare modo di mangiare, combattere l’obesità, combattere l’ipercolesterolemia, combattere l’ipertensione, seguire una dieta sana, varia ed equilibrata, controllare quantità e qualità dei cibi. Imparare a fare la spesa visto che oggi possiamo scegliere i cibi che vogliamo, dobbiamo saper scegliere. Prima cosa scegliamo solo quello che ci serve, poi cibi freschi, biologici e della nostra zona, così evitiamo anche l’importazione e il rischio che arrivino deteriorati a causa del viaggio. Prendersi cura della propria salute è di vitale importanza a ogni età. I sintomi degli ipertesi sono: cefalee, epistassi e senso di vuoto alla testa, disturbi alla vista, palpitazioni, difficoltà di concentrazione e di memoria, vertigini, arrossamento del viso e crampi. Con lo sfigmomanometro si valutano i valori pressori. La capacità di rilassarsi e prevenire lo stress è di grande aiuto per prevenire l’ipertensione. Per tenere sotto controllo la pressione si deve ridurre il sale, sostituendolo con erbe aromatiche, ma anche il consumo di alcolici e liquirizia perché contengono sostanze che trattengono il sale. Il fabbisogno di sodio può aumentare nei casi di forte sudorazione per esempio durante le attività sportive. Mettere in pratica comportamenti per ridurre lo stress, imparando a gestire l’aggressività e la competitività per ridurre l’ipertensione. Praticare attività fisica non deve essere un castigo, ma un’attività piacevole ed è un modo di prendersi cura prevenendo molte malattie, compresa l’osteoporosi. Con la riduzione dello stress si migliora anche il buonumore. I principi nutritivi per il nostro benessere sono fondamentali perché nel contempo ci donano piacere e salute. Un apporto equilibrato e corretto di proteine, carboidrati e grassi rappresenta la prima difesa contro i rischi di varie patologie. Tra i principi nutritivi l’acqua riveste un ruolo fondamentale. I cibi nutritivi forniscono calorie, ecco perché seguire una dieta bilanciata per ottenere il necessario energetico e recuperare un fisico sano e forte. Il rapporto proteico interviene nella fabbricazione di sostanze importanti come enzimi, ormoni e anticorpi, fortificando il sistema immunitario. Perciò le proteine sono indispensabili, ma nella giusta quantità perché se in esubero recano danni al metabolismo e sovraccaricano reni e fegato producendo urea e acidi urici. I grassi sono quasi tutti dannosi tranne l’olio d’oliva, indicato anche per la cottura. L’apporto dei carboidrati deve aggirarsi tra il 55-60% del fabbisogno calorico totale. Le vitamine sono presenti soprattutto negli alimenti di origine vegetale C, B, PP e B12. Le vitamine liposolubili si trovano in alimenti di origine animale e sono: la vitamina A, D, E, K e F. Ogni vitamina è indispensabile perché ha un’azione specifica nel funzionamento del nostro organismo e nessuna di esse può essere prodotta dal nostro corpo. L’acqua non apporta calorie, ma è indispensabile per la traspirazione e termoregolazione e per la perdita dei liquidi che avviene con la sudorazione e l’eliminazione delle scorie metaboliche attraverso le urine. Il potere nutrizionale dei cibi è correlato al loro contenuto ed è importante scegliere alimenti valutandone bene sia l’apporto calorico che quello nutritivo. Per un’alimentazione equilibrata le regole sono poche e semplici, oltre a frutta e verdura l’assunzione di una giusta quantità di acqua porta salute e benessere al nostro organismo. La distribuzione dei pasti deve essere equilibrata iniziando con una colazione abbondante, con due pasti principali (mezzogiorno e sera) intervallati da due spuntini (uno in mattinata e uno al pomeriggio). È meglio prendere il primo a mezzogiorno e il secondo alla sera, mentre gli spuntini possono essere di frutta, dolci o yogurt. L’osteoporosi è un nemico da conoscere imparando a individuare i primi segnali per una corretta prevenzione. I soggetti più a rischio sono le donne vicine alla menopausa; quando la caduta degli estrogeni provoca una notevole perdita ossea, a causa del fattore genetico oppure per via dell’assunzione di cortisonici, sedativi o contraccettivi. Il rischio aumenta con la sedentarietà o scorrette abitudini alimentari come l’assunzione di caffè, alcol e sale e un regime alimentare povero di alimenti ricchi di calcio e vitamina D. Il fumo riduce l’assorbimento intestinale del calcio. Il destino delle nostre ossa è determinato dalla triade: ereditarietà, attività fisica e alimentazione. Se durante la vita abbiamo saputo dare calcio alle nostre ossa, invecchieremo bene e in buona salute serenamente in piena attività. Il calcio è un minerale che combatte l’osteoporosi e si trova in latte, formaggi, mele, eccetera. Il calcio può essere carente per mancanza di vitamina D. La verdura è una fonte di fibre e potassio, sostituisce i latticini per chi non potesse assimilarli. Consumare più pesci e crostacei che contengono quantità elevate di calcio. Non farsi mancare le erbe aromatiche tipo prezzemolo, salvia, rosmarino, sesamo e basilico, tarassaco, tutte erbe per le salute come borragine, verze, bietole, per i suoi pregiati minerali come la zuppa di pesce. Le proteine favoriscono l’assunzione del calcio. Caffè, tè e cioccolato e Coca-Cola devono essere consumati con moderazione. Anche il sodio è utile, ma in minima quantità. Le fibre contenute nelle verdure hanno effetti diversi sull’assunzione del calcio perché, essendo non digerite dalla flora intestinale, hanno funzioni sulla motilità riducendo l’assorbimento dei nutrienti. L’osteoporosi va curata con il cibo, quindi consumando più pesce, frutta secca, mozzarella e latticini e yogurt ricco di calcio, minestroni, alghe e zuppa di pesce, piselli lattuga, germogli e carciofi. Oltre all’assunzione di vitamina D la terapia per l’osteoporosi deve essere data dal medico per indirizzare verso i farmaci più opportuni. Un cenno anche sul vino perché, anche se non è indispensabile, potrebbe aiutare specie in alcuni casi. Per esempio se si mangia carne, infatti sappiamo che l’uomo non è un carnivoro per questo non ha i denti, i succhi gastrici, e l’intestino del carnivoro. Il carnivoro, iniziando dalla bocca, ha dei canini in grado di sbranare una bestia, i succhi dello stomaco sono utili per digerire la carne mentre l’intestino è molto più corto del nostro e viene espulsa molto in fretta. Per questo se l’uomo mangia la carne per poterla digerire necessita di mezzo bicchiere di vino. Inoltre il vino ha un’azione psicostimolante, antidepressiva, chimica dello stress, anticancerogena, antiarteriosclerotica con effetti benefici e inibisce l’ossidazione dell’HDL e la destabilizzazione della placca aterosclerotica, abbassa il colesterolo LDL (cattivo), aumentando l’HDL (quello buono) e con molto colesterolo buono previene l’aterosclerosi. Il cuore è una pompa muscolare con 70-80 battiti al minuto, ma il vino aumentando la produzione di adenosina che è uno dei più importanti protettori d’ischemia cronica e infarti, invece il vino coi suoi polifenoli previene l’infarto. Il vino è anche un digestivo per la carne e grassi, come abbiamo visto. Il vino, non in quantità eccessive, previene anche la demenza senile. Cucinare con il cibo e con le erbe Prevenire e curare i disturbi più comuni con l’alimentazione e con le erbe oggi si può. Ogni giorno introduciamo nel nostro organismo alimenti per nutrirci, ma non tutto il cibo che assumiamo ha lo stesso effetto: ci sono alimenti che possono far ammalare e altri che possono guarire o prevenire i disturbi più comuni. Il principale intento di questo capitolo è stimolare la consapevolezza del potere del cibo e del ruolo fondamentale che una corretta alimentazione può svolgere per la salute. Per praticare un’alimentazione sana ed equilibrata dobbiamo nutrirci di cibi come zucca, riso, mele, noci, carciofi eccetera. Che non sono solo gustosi e sani, ma ben conosciuti e adoperati e costituiscono un vero e proprio presidio che difende il nostro organismo dalla malattie, aiutandolo a recuperare salute e benessere. L’eccesso calorico dell’alimentazione moderna è causa di malessere e morti per patologie cardiocircolatorie, metaboliche, reumatiche, cancro e artrosi. La stitichezza è una vera e propria condizione morbosa perché si trattengono sostanze tossiche, per questo abbiamo bisogno di fibre. La causa è sempre un eccesso di proteine, grassi animali, zuccheri e sale. Gli additivi alimentari (come i conservanti, i dolcificanti e i coloranti) sono sostanze chimiche che si legano ai minerali impoverendoli (come nel caso del calcio) e generando rachitismo nei bambini e osteoporosi negli anziani. Le bevande gasate, margarine, salse e creme pronte sono ottenute mescolando elementi chimici diversi per avere prodotti che non hanno nessun rapporto con la natura e che quindi devono essere aromatizzati, stabilizzati e conservati. Un’alimentazione naturale innanzitutto è integrale, cioè si presenta come la natura la propone. Questi alimenti sono: frutta e verdura, legumi, cereali integrali, cioè completi con crusca e germe, l’uovo, la frutta oleosa (noci e mandorle) e se non sono integrali sono impoveriti di vitamine e sali minerali, enzimi e fibre grezze. Un alimento integrale non è naturale se non proviene da coltivazione biologica in cui si usano concimi organici e non chimici. Ogni alimento contiene enzimi differenti tipo le amilasi che agiscono sugli amidi, proteasi che fanno digerire le proteine e le lipasi che scompongono la catena di grassi e così via. Il grado di acidità è importante, pertanto alcuni vanno bene in ambiente acido (esempio la pepsina) altri in quello alcalino; per esempio la ptialina. Per questo la combinazione di diversi cibi come l’associazione di cibi proteici con gli amidacei. La prima digestione degli amidacei avviene in bocca con una corretta masticazione. Mentre per i cibi proteici (anche se è sempre necessaria una buona masticazione) la digestione inizia dallo stomaco. Le combinazioni alimentari sono importanti, per esempio non va bene associare cibi acidi con gli amidacei che hanno bisogno di ptialina perché gli acidi inattivano la funzione della ptialina, perciò l’associazione di zuccheri e frutta va bene sia con cibi amidacei che proteici e servono gli amidacei per una buona digestione. Associare i grassi coi cibi proteici rallenta la digestione. Le verdure crude neutralizzano l’effetto inibitorio dei grassi, per questo si inizia sempre un pasto con le verdure crude. Per evitare fermentazioni non si mangeranno frutta e dolce dopo un pasto. Per la digestione della carne è indicato un goccio di vino nero. Per il pranzo è sempre meglio un antipasto di verdure crude, a metà pomeriggio un frutto o un dolce, e alla sera un cibo proteico alternando la derivazione animale con quella vegetale. La linea guida per un’alimentazione corretta è: riduzione drastica di proteine animali e grassi, introduzione di cereali completi, diminuzione di cibi contenenti additivi, conservanti e coloranti, un abbondante consumo di verdure crude e rispetto delle combinazioni alimentari. La generalità dei vegetali (frutta e verdura) è sempre stata la fonte più importante della nostra alimentazione. Il farmaco è inutile e ha effetti collaterali, perciò è meglio curarsi con il cibo e le erbe, le più interessanti sono: l’aglio, la carota, il prezzemolo, il limone, cavolfiore e tarassaco. Infatti sono le principali erbe che servono a curare tante patologie e senz’altro sono meglio degli antibiotici perché sostituiscono gli antibiotici. Perciò consumare molta frutta fresca di stagione fuori dei pasti e verdura crude all’inizio del pasto e bere molta acqua. Possibilmente le proteine a cena, mentre a pranzo i carboidrati Per la frutta ci sono diverse classificazioni: acidula, zuccherina, farinosa e oleosa. Tra i cereali abbiamo il grano saraceno che protegge i vasi sanguigni, conservando elasticità e prevenendo emorragie. L’orzo è un cereale rinfrescante, mentre il miglio è indicato per persone che svolgono lavori intellettuali, alle gravide e nei convalescenti. Il riso, oltre essere energetico, è di facile digeribilità, mentre la segale per arteriosclerosi, ipertensione e stitichezza. Per i grassi è meglio usare quelli insaturi, cioè vegetali come l’olio extravergine d’oliva che è il migliore sotto tutti gli aspetti e contiene vitamina A, E ed è un potente antiossidante. La margarina è un’insieme di grassi polinsaturi caratteristica dei grassi vegetali, ma la sua nocività non è ancora stata esclusa. Gli alimenti proteici tipo: carne, con un valore proteico inferiore alle uova e ai latticini, ma il valore della carne è diverso da carne a carne. Per esempio il pollame e le carni bianche sono inferiori alle carni rosse. L’uovo, costituito da una sola cellule, è capace di dare una vita e ha un alto valore proteico Ai bambini non più di un uovo ogni sette, otto giorni e gli adulti non più di tre o quattro alla settimana. Quando si parla di latte si pensa a quello di mucca, ma viene anche da altri animali come capra, pecora, bufala, asina e materno che è molto simile a quello di asina, e ognuno deve essere allattato dalla sua progenie. Lo yogurt è ottenuto mediante l’inoculazione di batteri specifici come il Lactobacillus bulgaricus e lo streptococcus thermophilus, il lattosio viene trasformato in acido lattico e le proteine parzialmente coagulate coi grassi più digeribili con aumento del complesso del contenuto di vitamina B e così pure l’assorbimento del calcio, potassio e fosforo. Il formaggio è un prodotto ricavato dal latte intero, scremato. Anche la frutta oleosa ha un forte contenuto di grassi. Gli alimenti rivitalizzanti come il lievito di birra e i prodotti delle api (miele, polline, pappa reale) hanno un’azione preventiva e terapeutica. Le proprietà del miele variano a seconda della provenienza e rafforza la resistenza nei confronti di malattie infettive e riduce i tempi di guarigione e recupero. Il polline è ricco di elementi indispensabili alla vita. I germogli contengono notevoli quantità di vitamina A, C, e del gruppo B e migliorano l’assorbimento dei minerali, ferro in particolare. Il cibo germogliato è dotato di maggior vitalità. Occorre far germogliare i semi lavati, belli e sani, non quelli delle solanacee perché contengono sostanze velenose. Per far germogliare i semi si mettono in un piatto con poca acqua tiepida al buio, coprirli con un tessuto a trama larga (tipo una garza) a temperatura di 15-25 gradi per 5-12 ore che varia a secondo del tipo di semi: dodici ore per il fagiolo o la soia. I semi devono essere inumiditi non troppo ammollo e dopo 2-3 giorni finché i germogli avranno raggiunto 3-4 centimetri di lunghezza. Curarsi con le erbe e non solo col cibo, ma anche con le erbe per la salute. La fitoterapia è la scienza che studia le piante medicinali (o droghe vegetali) in grado di curare e guarire le più svariate patologie. La fitoterapia è nata con l’origine dell’uomo primitivo che già si curava con le erbe, ma poi sono entrate in farmacia coi farmaci. Questo non basta perché se l’alimentazione fin dai primitivi esisteva è sempre esistita con la carne e poi coi vegetali. La dentatura è diversa in ogni specie, per esempio: i canini dei carnivori, gli incisivi dei roditori, i molari degli erbivori. I succhi gastrici sono in grado di digerire ogni sorta di cibo, salvo la cellulosa: per questa ci pensa la flora intestinale. L’uomo non ha un intestino corto come quello dei carnivori, ma lungo come quello degli erbivori, in realtà l’uomo è un onnivoro. L’uomo si è impegnato per conoscere i vegetali utili alla sua alimentazione e distinguerli da quelli tossici. In effetti la fitoterapia ha portato la realizzazione delle medicine in grado di curare affezioni gravi. Farmaco significa “veleno” e l’uso sconsiderato determina la comparsa di malattie dette “iatrogene”. Questo non succede con l’uso delle erbe. Ogni erba rappresenta un mondo a sé, poiché le caratteristiche fisiche e chimiche che esse presentano sono le più varie e le peculiarità di ciascuna dal punto di vista dell’attività sono veramente straordinarie. Quindi di ogni erba si devono prendere in considerazione i seguenti parametri: aspetto, parti usate, tempi di raccolta, modalità di conservazione e proprietà farmacologiche. L’ortica è epatoprotettiva, antiemetica, digestiva, ipotensiva, stimolante e tonica, si consiglia nei diabetici e ipertesi. Le erbe, se sono fresche, appassite o essiccate, hanno un aspetto diverso, diventando irriconoscibili e prendono il nome della parte della pianta usata (per esempio flos=a fiore, fructus=a frutto) e questi termini devono apparire sui contenitori. È importante sapere dove si raccolgono. C’è un momento ottimale di raccolta a secondo del tipo di pianta. Conoscendo le caratteristiche dell’erba si procede, appena dopo la raccolta al periodo di conservazione fino al momento dell’uso; però si procede dopo l’essiccamento perché con l’umidità si sviluppano dei microrganismi nocivi. Per l’essiccamento è preferibile l’aria all’aperto o l’ombra arieggiata, poi vanno conservate in un sacco di carta o tela o vasi di vetro al riparo dalla luce. Le proprietà farmacologiche per le composizioni galeniche: le erbe dovranno presentarsi in polvere per permettere una miglior estrazione dei principi attivi. Il materiale fornito dall’erborista deve essere contrassegnato dalle seguenti informazioni: 1) nome della porzione della droga vegetale con la denominazione internazionale, 2) data di raccolta e di scadenza, 3) luogo di provenienza, 4) nome del produttore, 5) modalità di conservazione, 6) caratteristiche fisiche. Una volta acquistata si procede per la preparazione galenica a secondo delle istruzioni. L’impiego delle erbe può essere di uso interno o esterno (topico), anche le pomate si possono realizzare in casa, ma avendo una preparazione complessa è meglio affidarsi al farmacista. L’infuso ha una tecnica di preparazione semplice e di notevole diffusione presso tutte le popolazioni poiché tutti conoscono l’infuso. Per esempio il tè e la camomilla sono bevande alla portata di tutti. I recipienti devono essere di ceramica o vetro. Se le erbe si recepiscono in erboristeria dobbiamo chiedere quali trattamenti hanno avuto dopo la raccolta, ma se le raccogliamo noi procederemo a tutte le operazioni necessarie per giungere a un prodotto finito con essiccatoio e sterilizzazione. Per questa ci vuole un trattamento con vapori alcolici da effettuarsi in autoclave. La macerazione e polverizzazione hanno lo scopo di ridurre le dimensioni della droga, erbe vegetali, radici, fusti, rizoma. Prima della polverizzazione si procede alla frantumazione per la conservazione in vasi di metallo, vetro o ceramica con chiusura ermetica per evitare contaminazione e umidità, perché porta la degenerazione dei principi attivi. Sul contenitore ci deve essere un’etichetta che riporta l’origine fisica, le caratteristiche del prodotto e il suo uso. Le affezioni della pelle tipo l’acne giovanile si curano con un trattamento locale con decotto di viola del pensiero con lavaggi nelle zone interessate. Per il decotto si fanno bollire cinquecento grammi di fiori in cento millilitri di acqua. La cura richiede alcune settimane per raggiungere un buon risultato. L’eczema è una malattia della pelle caratterizzata dalla presenza di vescicole, pustole e croste che danno prurito, ma non vanno schiacciate, neppure grattate per evitare un’infezione che complicherebbe l’affezione. Raffreddamento e tosse si curano con borragine, salice bianco, sambuco e altea. Per il raffreddore caratterizzato da pruriti, starnuti con gli occhi lacrimatosi assumere una bevanda calda mediante un infuso di borragine o sambuco; così anche per la tosse si può aggiungere un infuso di altea. Il salice bianco ha proprietà vermifughe, reumatiche e analgesiche. Il decotto è utile anche per pediluvi, allevia i dolori reumatici e concilia il sonno. L’altea ha proprietà farmacologiche, decongestionanti, emollienti, espettoranti e sedative e si usano: radici, foglie e fiori. L’agrifoglio serve per il reumatismo articolare acuto. Il primo sintomo è una faringotonsillite acuta, febbrile con cefalea e febbre alta causata da ambienti umidi e sovraffollati. Per la stanchezza si usano camomilla, fiordaliso e malva. La camomilla è antinevralgica, spasmodica, sedativa e digestiva. Il fiordaliso ha proprietà farmacologiche antinfiammatorie, astringenti, calmanti, emollienti, diuretiche e depurative. La malva si usa a foglie e a fiori ed è antinfiammatoria, emolliente, espettorante, nevralgie dentarie, raffreddori e costipazioni. L’agrimonia per naso e gola. Il pino silvestre si prendono le gemme a febbraio e marzo ed è antisettico, balsamico, espettorante e diuretico. La paritaria è sudorifera, espettorante e diuretica. La liquirizia è antinfiammatoria, antiacida, emolliente, espettorante e edulcorante, calma la tosse e aiuta i processi digestivi ed è molto ipertensiva. Le sommità fiorite della consolida maggiore sono antidiarroiche, utili per ferite, piaghe, ulcere varicose, ragadi e pruriti della pelle. La granula è lassativa. L’uva ursina e la betulla per l’apparato urinario, nefriti e cistiti. La verga d’oro col fiore giallo tipo il tarassaco sono antinfiammatorie e depurative, astringente, antitossiche per l’apparato intestinale e urinario. La betulla ipocolesterolemizzante è diuretica e fluidifica il sangue. Il tarassaco il carciofo, epatoprotettori diuretici, protettivi e digestivi. L’ortica ha tante proprietà: antiemetica, depurativa, diuretica e digestiva, antidiarroica, ipotensiva, ipoglicemizzante, rimineralizzante e tonica. Il rovo si usa per traumi, ustioni, ferite e piaghe. Le foglie del ribes si essiccano all’ombra, ma si usano anche i frutti, si raccoglie in giugno-luglio, le sue proprietà farmacologiche sono: antinfiammatorie, protettore della retina, astringente, diuretico, depurato, aromatico e dissetante, la sua polpa è utile come regolatore intestinale, diuretico e rinfrescante. Si usa con l’infuso di foglie: cinquanta grammi in un litro d’acqua, bollire per almeno dieci minuti e poi filtrare e si assumono due o tre tazze al giorno. Il peperoncino è vitaminizzante. La valeriana ha proprietà sedative del sistema nervoso, antispasmodiche e leggermente ipnotiche. La betulla è un albero che raggiunge anche i trenta metri d’altezza e viene utilizzata nella realizzazione di parchi e giardini. Una corretta alimentazione può alleviare disturbi fastidiosi che le medicine sintetiche non sono in grado di curare (oltre ai suoi fastidiosi effetti collaterali), perciò dobbiamo curarci con la dieta quotidiana senza fritti, grassi, sali e alcolici, dolci semplici e caffè. Con la cottura i cibi vengono privati dalle vitamine e dei sali minerali che restano nell’acqua della cottura che andrebbe riusata per minestre. Vanno eliminati gli alcolici e il fumo. Per quanto riguarda il vino rosso è necessario solo per digerire la carne ed è utile perché contiene i bioflavonoidi utili contro i radicali liberi. Le indicazioni fornite caratterizzano la cosiddetta cucina mediterranea. La cucina del nuovo benessere Per ottenere il nuovo benessere sia fisico che psicologico s’incomincia immediatamente col scegliere la giusta alimentazione. Fin dai tempi si diceva “mens sana in corpore sano”. Salute e benessere sono due aspetti che influenzano la qualità di vita. In questi ultimi anni e ancora oggi si parla tanto di dieta, ma per avere un corpo sano è meglio che la dieta sia interpretata secondo il significato originale, infatti “dieta” dal greco significa tenore di vita. Quindi non solo il modo di nutrirsi, ma includeva anche il clima e l’attività fisica, con riposo e niente stress, ed ecco sorgere palestre e centri di benessere tipo villa Eden. Le ricette devono essere piacevoli e gustose secondo lo stile della dieta mediterranea. Mangiare possibilmente all’aperto con luce solare e con sapori naturali. Sono gli ingredienti più importanti per la scelta del benessere generale. Mangiare sano e buono significa scegliere frutta e verdura nostrane e non contaminate da sostanze chimiche, fare la spesa scegliendo prodotti migliori. Le primizie hanno un contenuto inferiore rispetto ai prodotti di stagione. I prodotti integrali sono migliori dei raffinati, perciò possibilmente biologici e vanno conservati lontano dai fornelli e dall’umidità, ma in cesti di vimini arieggiati come. Questo vale per cipolle, aglio e verdure non deperibili, ma queste vanno in frigorifero. Cuocere leggero, oppure cotture a vapore o a bagnomaria. La cottura al cartoccio conferisce profumi e gusti particolari, calcolando lo stesso tempo per la cottura in normale forno. I cereali più importanti sono: riso e mais, quelli meno diffusi sono: orzo, segale, avena, miglio e farro; si include anche il grano saraceno anche se non è un vero e proprio cereale. Le farine ottimali con la macina a pietra mantengono integre le vitamine, i minerali e le fibre. La coltivazione del riso venne introdotta in Italia fin dal Medioevo e si estese soprattutto nel vercellese e la pianura padana. La segale è adatta per la panificazione perché ricca di glutine, che serve da collante. Il miglio non dà intolleranze in quanto è privo di glutine. Il farro va messo in ammollo e si scarta l’acqua prima di cuocerlo. Il grano saraceno può essere mescolato con verdure e legumi cotti. Condire con erbe aromatiche, spezie perché tutti questi hanno un sapore caratteristico e sostituiscono il sale e i grassi. Anche gli zuccheri possono essere sostituiti con alimenti dolci come zucca o carote che, grazie al loro sapore, possono essere utilizzate per fare creme e dolci in genere, come una purea di frutta fresca, uvetta e mandorle. Poco olio alternato tra quello di oliva e quello di mais, arachide o riso, ricco d’importanti nutrienti va sempre aggiunto a fine cottura. Le erbe aromatiche sono: alloro, basilico, cedrina, cerfoglio, dragoncello, maggiorana, melissa, menta, prezzemolo, rosmarino, salvia, senape, sedano e timo. Le parti utilizzate sono le foglie, mentre i fiori si aggiungono a scopo decorativo. Le erbe affinché possano conservarsi per alcuni giorni devono essere tenute in frigorifero nello scomparto meno freddo, altre preferiscono i vasetti di vetro. Le spezie sono: chiodo di garofano, liquirizia, coriandolo, cumino, curcuma, ginepro, noce moscata, papavero, paprica, pepe, peperoncino, rafano, senape, sesamo, vaniglia, zafferano e zenzero e vanno conservati al riparo della luce, calore e umidità. In cucine ne vengono usate piccolissime quantità e si aggiungono all’ultimo momento. Il miele è un eccellente dolcificante. Dalle erbe si possono ottenere delle bevande dette “bevande medicinali” e tisane. L’infuso è una delle preparazioni più semplici, le più note sono il tè e la camomilla. La malva benefica per la gola è emolliente, lassativa e calmante. Il rosmarino per il fegato, emicrania e diuretico, calmante e tonico. Dei germogli contenenti vitamine e sali minerali si mettono a bagno i semi per dodici o ventiquattro ore in acqua tiepida, mentre lo yogurt si fa scaldando il latte a 42-45 gradi oppure aggiungendo fermenti vivi. Il tofu si ottiene aggiungendo a un litro di latte di soia il filtrato di due limoni e lasciato riposare per un’oretta fino a quando il latte si è cagliato. Gli ingredienti esotici come per esempio cuscus e miso, che è pasta di fagioli di soia fermentata. Quinoa, tofu lavorati come un formaggino con latte di soia. I primi piatti: cannelloni vegetariani, gnocchetti di ceci, pasta con ceci ben cotti dopo l’ammollo. Lasagne alla salsa di cavolfiore. Minestra di pasta integrale con fave e piselli. Orzotto alle erbe. Polenta e verdure come il porro, la zucca, gli asparagi eccetera. La zucca serve per fare i ravioli da condire con erbe. Il risotto alla trevigiana, a metà cottura si aggiunge il radicchio. Spaghetti al ragù di verdura: zucca, carote, erbe miste. Zuppa di cipolle, patate tagliate a dadini e pomodori. Le verdure con broccoletti gratinati con sopra del parmigiano a fettine. Finocchi e insalate con germogli, carote sedano, patate con prezzemolo e spinaci. Verdure al forno con aromi: aglio, cipolla, rosmarino e alloro. Verdure ripiene tipo zucchine e peperoni unendovi basilico ed erba cipollina. I secondi piatti come coniglio alle erbe e alloro. Insalate di pollo cotto a vapore e tagliato a striscioline, pesce in umido alle erbette. Rotolino di sogliola con spinaci. Stufato vegetale con riso integrale. Torta ai porri. Crema di mele con succo di limone. Farinata di ceci e focaccine che vanno fatte lievitare per 20-30 minuti. Pane ai semi di zucca e salse alle erbe aromatiche come cipollotti, sedano e ortiche. Salsa di pomodoro con cipolle, sedano e basilico, cuocere per venti minuti circa. I dessert: budino di riso col latte e una scorza di limone. Cuocere per circa un’ora. Crostata alla frutta o con ricotta. Sorbetto dolce di frutta o con farina di mandorle, lievito e si impasta con la ricotta. Abbiamo visto che con le erbe si possono realizzare tantissime ricette. Curarsi con i prodotti naturali (erbe selvatiche) Una responsabilità che riguarda tutti è quella di conservare e proteggere le piante per le generazioni future. Invece ogni anno centinaia di piante scompaiono per la distruzione del loro habitat. Questo capitolo suddivide le piante in sette qualità: le selvatiche, le commestibili (tarassaco, ortica), le erbe aromatiche, la frutta selvatica (ribes, mirtilli, uva spina), la frutta secca, le alghe, i molluschi (le vongole). Le categorie dei prodotti spontanei sono: le commestibili, aromatiche, frutta selvatica, alghe e molluschi. Tra i prodotti spontanei abbiamo: l’origano che si trova in terreni ben drenati. L’asparago che non va tagliato, mai estirpato, perché le radici servono per la prossima produzione. I germogli novelli si trovano in primavera fino a metà estate e possono essere recisi all’altezza di 20-23 centimetri e possono essere utilizzati in svariati piatti deliziosi: al vapore, con burro o salse. La cicoria pianta eretta tipo il tarassaco e dalle sue radici si ottiene il surrogato del caffè. Si trova in zone ombrose e in terreni incolti. Per preparare il surrogato del caffè tostare sulla griglia le radici con consistenza croccante, poi macinarle e si ottiene una polvere che si usa come il caffè, col vantaggio di essere senza caffeina. Il tarassaco si trova anche in terreni incolti; le foglie novelle si usano per insalate, anche il fiore si usa fatto in padella. Il farinello buon-enrico è ricco di vitamina C, in primavera i suoi germogli si usano come gli asparagi. Attaccamani è un’erba appiccicosa, foglie e fiori teneri si cucinano, ma si possono usare come le radici del tarassaco. Alliaria ha l’odore dell’aglio, sembra simile alle foglie di ortica. Le foglie macinate possono essere aggiunte a zuppe o arrosti. Levistico è un sedano di montagna, si trova in terreni umidi, anche i suoi semi sono ottimi in insalate e zuppe o con le patate, stufati, mentre i semi macinati vengono usati anche nelle torte, biscotti e dolci in genere. Il finocchio selvatico si cucina come gli spinaci o anche col burro. Si trova in orti botanici e terreni incolti, le foglie a filamenti si usano per insaporire qualsiasi pietanza. Il crescione con foglia larga e rotonda è ricco di ferro, vitamina C, si accompagna con zuppe, uova, pesce e vitello. La senape bianca, sia foglie che frutti, va cotta al vapore o saltata in padella, ma le foglie fresche sono ottime anche in insalata. Le erbe aromatiche che crescono in clima mite hanno proprietà curative. Le erbacee muoiono in autunno, ma rispuntano in primavera. Il rosmarino è una pianta aromatica sempreverde a portamento arbustivo. La borragine è una pianta annuale usata per minestre e frittate, ma è anche un’erba curativa per sinusite e raffreddore. Il cumino è una pianta biennale, le foglie pennate simile alla felce e fiori ombrelliformi, i suoi semi si usano per insaporire pane e dolci e arricchire i piatti di formaggi e insalate, lasciando molto aroma. La camomilla si trova in terreni sabbiosi e ben drenati, ha molte proprietà lenitive. Il cerfoglio ombrelliforme è composto da fiori bianchi, le foglie sembrano quelle del prezzemolo e si usa come tale per insaporire frittate e i vari piatti. L’aneto è una pianta annuale con foglie verdi-azzurre simili a filamenti con aroma di anice per guarnire e insaporire patate, pesci, zuppe e salse; si sposa bene con il salmone al vapore o alla griglia. La menta peperita si usa per preparare infusi rinfrescanti. La menta d’acqua ha per lo più le stesse proprietà. Il tanaceto è un tonico vermifugo, si usa anche sui tramezzini, torte e piatti con formaggi. Aglio orsino o selvatico si trova in boschi umidi, somiglia al mughetto che è velenoso, allora si schiaccia fra le dita, se puzza di aglio è perché è commestibile, anche le foglie si possono aggiungere a risotti, zuppe, ottimo nel pesto. L’origano con foglie rotonde attaccate allo stelo e fiorellini tubulari rosa-viola va bene per insaporire carni e stufati. La frutta selvatica può essere secca, polposa o succulenta tipo: more, mirtilli e fragole di bosco. Il crespino con le bacche rosse e allungate può essere usato per fare marmellate. Il mirtillo nero, con piccole bacche raggruppate sotto le foglie, è eccellente con panna e zucchero, per marmellate e si può aggiungere alla frutta cotta, con le foglie essiccate si prepara un infuso delizioso. Sul rovo comune crescono delle bacche (le more) nere e rosse che si usano per torte e salse. Col ribes nero, ricco di vitamina C, si ottengono buone marmellate e si usano anche per guarnire torte e dolci; come sciroppo allevia molti disturbi, compreso il mal di gola. Il melo selvatico viene usato per produrre vino, gelatine e torte. Il sambuco è un arbusto con fiori bianchi e in autunno compaiono bacche violacee usate per vini e liquori, così pure l’uva spina e il ribes bianco. Il finocchio selvatico si usa per salse che accompagnano sgombro e carne anche con panna. Il biancospino, ricco di vitamina C, ha il sapore dell’avocado e si accompagna con formaggi che le danno un tocco piccante. Il luppolo viene coltivato per la produzione della birra, predilige terreni fertili e umidi. Il lampone e le prugnole si usano per salse e liquori. Le fragole di bosco si usano per marmellate, ma anche per guarnire dolci e torte. La frutta secca è ricca di proteine, grassi, oli vegetali e sali minerali con un elevato potere calorico. La quercia produce delle ghiande che tostate fanno il surrogato di caffè. Le alghe marine si cucinano al posto del pesce; mentre la lattuga di mare è simile alle alghe a foglia larga e contiene molti sali minerali e si usa nelle insalate. La laminaria, messa a cuocere coi fagioli, ne facilita la cottura; si usa anche per dilatare la cervice nelle partorienti. I molluschi sono ricchi di proteine e poveri di grassi saturi, abbassano la pressione e il colesterolo. Le cozze si trovano nei piatti spagnoli tipo la paella spagnola, pure la chiocciola di mare è un piccolo mollusco commestibile. Le ostriche si mangiano anche crude con limone e salse oppure cotte con aglio e prezzemolo. Come abbiamo visto ci possiamo toglierci lo sfizio di gustare i prodotti selvatici che la natura ci dona. Conclusioni Nel ringraziarvi per avermi accompagnata in questo (spero) mio ultimo lavoro e alla scoperta del come e perché influenzano il nostro umore e i nostri stati d’animo della nostra lunga vita. Mi auguro di essere riuscita a trasmettervi il principale messaggio dell’opera e, più in generale, del mio lavoro: siate i consapevoli protagonisti della vostra vita! Con ciò intendo esortarvi ad apprendere a fare vostri e adottare i suggerimenti di questo libro e a ricercare nuove tecniche e strategie per gestire armoniosamente le sfide che la vita ci regala. In campo alimentare, scegliendo i cibi appropriati, abbiamo la possibilità di preservare il benessere generale del nostro corpo, di influenzare i nostri stati d’animo e di esercitare un maggior controllo sulle percezione che abbiamo degli eventi. Godere appieno della vita dipende anche da ciò che mangiamo! Facciamo tornare sulla nostra tavola i prodotti genuini della nostra terra. Mettiamo via i prodotti dietetici e i regimi basati su estenuanti privazioni! Il mangiare è sicuramente uno dei piaceri della vita: imparare a conoscere la qualità nutrizionale degli alimenti, le sfumature di sapore, la loro provenienza e qualità anche attraverso la lettura consapevole delle etichette. Non è sufficiente puntare solo sulle prelibatezze, è necessario abituarsi a recuperare la semplicità e la completezza dei cibi genuini e freschi, per rifornirsi del carburante adatto a produrre le “sostanze del benessere e del buonumore”. Conoscere l’impatto dei cibi sulla biochimica consentirà anche di mantenere abitudini alimentari che rendono la vita più facile e piacevole come, per esempio, mangiare qualche volta al bar, al ristorante o a casa di amici. Si tratta solo d’imparare a scegliere! Non a caso ho scritto un capitolo intitolato “Scegli il tuo cibo”. Comunque, ricordate: l’ingrediente che può fare veramente la differenza è… condire ogni pasto con amore e tanti sorrisi. Ringraziamenti Per prima cosa devo ringraziare i miei amici lettori che mi hanno incitato a scrivere. Infatti quando ho detto che non avrei più scritto per evitare le spese di pubblicazione (mi avrebbero anche aiutato per le spese) allora risposi di pregare il buon Dio affinché mi illuminasse ancora per scrivere cose utili e interessanti per tutti per poter arrivare alla fase più lunga della nostra vita, in salute sia mentale che fisica. Allora mi sono avventurata a scrivere anche questa opera sull’alimentazione troppo interessante per tutti sia sotto l’aspetto salute sia del risparmio. Devo sempre ringraziare le mie bibliotecarie che mi procurano i libri che ordino e così gentili nel telefonarmi appena riescono a essere in loro possesso. Sempre un ringraziamento particolare a mio genero Claudio per la stesura dell’opera e le mie due figlie, Ivana e Iside, per la costruzione e correzione del testo e i miei quattro nipotini, quelli della mia prima figlia ormai già universitari, Ingegneria Chimica e l’altra Biologia, mentre quelli della seconda figlia sono solo liceali ai quali cerco di inculcare la medicina, perché vorrei tanto che almeno qualcuno si indirizzi verso gli studi medici ed entrare così nella ricerca e poter scoprire la terapia del brutto male di questo secolo, visto che purtroppo muoiono ancora troppe persone che si potrebbero invece salvare.