FILOSOFIA POLITICA 20/02/2022: Prima lezione Che cos’è la filosofia? Amore per la sapienza. La filosofia nasce in Grecia (VI sec a.C) quando inizia a presentarsi la rivendicazione da parte di … di un modo diverso da quello tradizionale di accostarsi al sapere. Può aiutarci a dare un’occhiata a testo di un autore, cioè Platone, tratto dal dialogo Protagora ci ha lasciato dialoghi, scritti in forma di dialogo e qualche lettera. Si chiama Protagora e in queste righe c’è Socrate, protagonista insieme a Protagora del dialogo e si rivolge invitandolo a cambiare registro, si stanno interrogando sulla natura del male e più specificamente sul tema possibile volontarietà di agire male e in modo scorretto, nessuno compie male volontariamente e uno se commette cose brutte ignorava che quella cosa era male. Dall’altra parte, che al tempo di Socrate veniva messa in scena nelle tragedie, era quella della possibilità che qualcuno riconoscesse razionalmente che qualcosa è male e poi non riuscisse a domare le sue passioni. Socrate (il Socrate personaggio): non facciamo come coloro che ai banchetti fanno dei discorsi che consistono nel citare i poeti, bisogna parlare con voce propria e non bisogna affidarsi principio autorità (autorità dei poeti) rispetto a questo sapere della tradizione poetica, Socrate platonico rivendicando diverso tipo di sapere a cui si accede attraverso una ricerca in proprio. La sapienza di cui ricerca Socrate scaturisce dal confronto e fare domande, quello che si presenta è sapere di una ricerca che non è mai ricerca individuale ma che è sempre ricerca collettiva. La forma dialogica dei testi di Platone corrisponde andamento discorsivo e collettivo della ricerca. (colloquio). La conclusione: “uomini buoni e belli” (forma che si trova spesso in questi testi) filosofia come ricerca della verità non ricerca individuale ma ricerca attraverso il dialogo e uno scambio di argomenti. Platone argomenta anche contro la scrittura perché non rende giustizia allo scambio, anche se scrive ma in forma dialogica. “Lettera Settima” di Platone (non sicuro che sia sua, ma attendibile) dice apertamente che non esiste alcun mio scritto su queste cose e mai esisterà => ma poi i dialoghi li ha scritti. (Scritto=trattato, opera sistematica che presentasse le conclusioni di una ricerca) perché quello che voleva fare lui e mantenere aperta la ricerca. Alcuni dialoghi non si arriva a una conclusione, cioè a una non risposta degli interrogativi. Grecia democratica: prevalgono opinioni anti democratiche, tramandati testi critici nei confronti della democrazia. Critica nei confronti scrittura in generale, in particolare della scrittura che pretende di esprimere una verità che si definisce …. Il modo di fare filosofia di Platone e Socrate, condividono interpretazione della filosofia come “arte del ragionamento” e del farsi domande anche facendo domande ad altri e cercare le risposte. Socrate paragona la sua arte a quella di sua madre che era allevatrice (la maieutica), aiuto le persone con cui dialogo a partire le proprie idee. I dialoghi non si limitano a esporre ricerca Platone ma ricerca nel suo farsi. Ludwig Wittgenstein: Filosofare significa confutare argomentazioni sbagliate. Filosofia politica: che cos’è la polis? La città stato dell’antica Grecia, l’interrogativo che si pone filosofia politica verte modo in cui si deve organizzare la città. Sulla questione chi deve esercitare il potere supremo, qual è il fine della convivenza associata. La filosofia nasce nell’antica Grecia e anche la filosofia politica in quel contesto, per ragioni: - Nasce contesto particolare in cui manca un apparato statale centralizzato come esisteva invece a Oriente (monarchie orientali) o in Egitto. A partire IX sec A.C dopo crollo regni micenei vive situazione grande frammentazione, non vi è unico regno ma tante comunità politiche, tante poleis, tante comunità che si organizzano ciascuna in modo diverso. Quindi grande frammentazione, assenza monarchia e principio dinastico di trasmissione del potere. Assenza di autorità sacerdotali in grado di garantire rapporto tra potere e divinità e assenza di un libro sacro (come la Bibbia) Paolo Begetti a evidenziare queste tre assenze. Interrogativo fondamentale filosofia politica: In assenza di criteri tradizionali su trasmissione potere chi lo deve esercitare? Ogni comunità (poleis) da’ risposte diverse. Situazione confronto e competizione varie poleis, ciascuna delle quali raffina modi di autogovernarsi diversi. Le tre forme di governo che vengono canonizzate: monarchia, aristocrazia e democrazia. Ci interesse che nessuna di queste forze sia consacrata da una tradizione secolare, si sente necessità e bisogno di giustificare le diverse forme di governo. Altro esempio messa in scena di un dialogo, ma questa volta tragedia, confronto tra Euripide (compone un’opera letteraria con contenuto politico interessante) discussione intorno quale sia miglior modello convivenza possibile, viene sviluppata tutto campo in quest’epoca anche andando a teatro. Ciclo di tragedie che si riferisce ai figli di Edipo (4 figli di Edipo), in questo contesto compare perché Araldo viene da Tebe città governata oligarchicamente, si reca ad Atene per minacciare gli ateniesi e per fare pressione perché non accolgano la richiesta di restituire i cadaveri dei defunti che hanno combattuto contro Tebe. Dialogo tra Araldo ambasciatore tebano che interloquisce con re di Atene (Atene democratica) nelle parole due personaggi, chi deve comandare nella città: uno solo o tutti (=Atene democratica). Domanda cruciale: chi regna qui? (Araldo) testo greco dice alla lettera “chi è tiranno qui?”. Che qui ha un significato neutro (=tiranno=capo supremo). Teseo ci dice che cos’è la democrazia, non c’è nessun re (“noi siamo liberi” libertà come principio comportamentale della democrazia. Le cariche vengono distribuite annualmente a turno (istituto sorteggio e revocazione delle cariche). Assemblea: dove tutti i cittadini potevano partecipare e altre cariche che venivano sorteggiate e esercitate a turno. Senza che conti il censo (=la ricchezza), specifico che partecipano al governo anche i poveri mentre città oligarchica prevedevano criteri censitari. Araldo: voi siete in balia di una massa, ed è terribile questa forma di governo (massa=parola greca accezione negativa critica della democrazia). Democrazia= popolo insieme di tutti i cittadini che hanno diritti politici. In un’accezione più ristretta, popolo= classi popolari, che sono poveri e per definizione ignoranti, incompetenti e incapaci di governare per la vista degli oligarchici. Là dove governa la massa in realtà governano i demagoghi (abile parlatore) chi è capace a parlare bene in assemblea conduce le masse dove vuole. Il popolo= poveri, che costituiscono la maggioranza ad Atene. Perché popolo inteso come poveri non può governare e non è in grado e si fa sedurre da abili demagoghi? Perché, ammesso che non sia uno stupido, non ha il tempo di coltivare la mente, poco tempo per volgere occhio interesse pubblico e si farà facilmente sedurre da malvagi. Tempo dedicato alla formazione di sé e anche alla politica, società schiavista, gli schiavi che ricoprivano delle mansioni, consentiva di garantire tempo alla politica. Teseo: il difetto governo di uno solo, è che è un potere arbitrario che non si assoggetta alla legge che garantisce un trattamento uguale a tutti, lo stesso tiranno che fa la sua legge. Il principio dell’uguaglianza: isonomia: una delle tante parole greche con prefisso “-iso” che caratterizzano democrazia perché democrazia sottointende diverse uguaglianze. Chiarisce meglio che in una democrazia una legge uguale per tutti e tutti partecipano a fare quella legge e quindi non c’è un potere arbitrario. Chi vuole parlare “nel pubblico” (formula che si utilizzava apertura dell’assemblea ateniese) e si distingue e chi vuole tace. Parlare a turno assemblea: tratto fondamentale democrazia uguaglianza. Isegoria: interessante perché si traduce come “libertà di parola” ma significativo che alla lettera non libertà di parola ma uguaglianza nel diritto di parlare in luogo pubblico, specialmente in assemblea. Conclude (Araldo): lo stato democratico e libero democratico associato propensione all’ira e alla guerra. 21/02/2022: seconda lezione Quattro modi intendere filosofia politica: 1) Elaborare teoria dell’ottima repubblica (res publica=stato) ad es Platone e tutti coloro che partono dall’insoddisfazione nei confronti dell’esistente. Nel primo libro Repubblica, Socrate si reca a casa di un ricco straniero (Cefalo) e con lui e altri inizia il dialogo, tra interlocutori ci sono Socrate e Tolemarco (figlio di Cefalo) precedente alla morte di Socrate e mette in scena un dialogo, Tolemarco (regime di 30 tiranni) regime oligarchico che rovescia il regime ….Polemarco che è stato ucciso 30 tiranni e Socrate che è ucciso dalla democrazia, Platone esprime l’amicizia tra questi personaggi, sono compagni, ed è un modo per dire, dialogo verte sulla città giusta, che Platone vuole prendere distanze sia dalla democrazia sia dall’oligarchia. Esigenza di scrivere, ricercare la forma di …potere improntata alla giustizia che non avvenga più l’omicidio di un regime ingiusto. Modo di fare filosofia politica non neutro (avalutativo) ma normativo. 2) Fondamento del potere: riflette sul potere, si parla di potere politico che oggi detiene lo stato e ci possiamo interrogare sul fondamento o sulla legittimità del potere. Legittimità: non confondere legittimità con legalità. Il potere legale è quello che osserva la legge mentre la legittimità ha a che fare con la titolarità del potere che fa la legge. Il problema della legittimità è il problema di rispondere alla domanda cosa distingue potere basato sulla cruda forza oppure potere esercitato a giusto titolo. Nella storia della filosofia questo tema emerge celebre passaggio nella “Città di Dio” di Sant’Agostino con dialogo tra un pirata e Alessandro Magno, quest’ultimo cerca di combattere la pirateria e riesce a arrestare il pirata e gli dice a che titolo tu ti comporti così? E il pirata dice: allo stesso titolo in cui lo fai tu, solo che io ho un piccolo vascello e tu una grande nave. Senza giustizia che cosa sono gli stati se non bande di pirati in grande, il fondamento dello stato deve essere la giustizia. Qual è il fondamento unico del potere. Ad es dialogo di ieri, democrazia potere esercitato dal popolo principio di uguaglianza e dall’altra parte più critica confronti democrazia, ma vi sono anche autori che dicono che deve comandare i più valorosi. Platone risponderà: i più competenti per farlo. Ad es Hobbes, qual è il fondamento del potere? Il consenso. Qual è il principio posto alla base del potere? Ad es Weber quando elabora teoria 3 tipi legittimi di potere non si chiede quale dovrebbe essere fondamento legittimo ma si chiede perché le persone obbediscono al potere (l’altro problema della legittimità). 3) Concetto di politica: ricerca che verte su ciò che è specifico della politica rispetto ad altre sfere del mondo pratico, che cosa differenzia la politica dall’etica, dall’economia o dall’estetica. Ad Machiavelli le regole che deve seguire uomo politico sono diverse da quelle che deve seguire l’uomo che vuole attenersi alle leggi della morale=> teoria autonomia della politica. Notiamo che il filosofo politico che si ispira a Machiavelli assume un atteggiamento avalutativo, ma è difficile esserlo davvero. 4) Linguaggio politico: affermato più di recente (1900), si sviluppa filosofia come analisi del linguaggio politico, questo modo di fare filosofia perché troveremo in Bobbio una particolare attenzione a questo. “Teoria generale della politica” fa filosofia politica prevalentemente attraverso questo modo, si preoccupa di ragionare sulle categorie fondamentali della politica come ricerca preliminare alla presa di posizione che ognuno di noi può assumere sul piano dei valori. Attenzione rispetto alle categorie che usiamo. A seconda che si intenda filosofia in questi modi, diversa è la vicinanza nei confronti della scienza politica perché studia fenomeni politici adottando un approccio avalutativo e condotto con la metodologia delle scienze sociali empiriche, tenta di spiegare fenomeni indipendenti dal giudizio di valore dei fenomeni stessi. Primi due modi diversi dal modo di fare ricerca scienziati politici, mentre gli ultimi due più complementari. “teoria generale della politica” Bobbio riflette sul linguaggio comune, ma va anche a vedere qualcosa del pensiero come i pensatori classici hanno inteso il concetto. Continuo riferimento ad autori classici=> cosa sono i classici? Bobbio risponde riferendosi classici pensiero politico, dice il classico è un autore di tale elevatura da avere 3 caratteristiche: 1) Uno migliori interpreti del suo tempo, indispensabile per capire del tempo di cui ha scritto. Interprete autentico. 2) Autore perennemente attuale, che parla anche a noi che non siamo sui contemporanei. Affrontato dei problemi che sono ancora i nostri e ci dice ancora qualcosa. 3) In grado di elaborare delle teorie, dei modelli, che ci consentono di analizzare anche eventi del tutto diversi da quelli che quell’autore aveva visto nei suoi occhi. Differenza tra filosofia politica e storia del pensiero politico: entrambe le discipline si dedicano allo studio dei grandi autori e in particolare dei classici ma approccio un po’ diverso, lo storico del pensiero interessato contesto storico e dalla dottrina politica cerca di capire dove viene, quale impatto ha avuto la sua tesi epoca in cui ha vissuto. Però ciò che è specifico è un’attenzione ai testi e alle tesi filosofiche, interrogativo verte sulla loro coerenza, interpretabilità su fenomeni diversi che le hanno create. Sintesi di storia greca Secolo d’oro della democrazia sono il V, alla fine IV secolo due colpi di stato oligarchici, reinstaurata democrazia e sopravvive fino all’avvento dei macedoni. Democrazia del IV e del V secolo. 594: Riforme di Solone: lui ha fondato democrazia (detto da Socrate), fa riforme importanti ma non possiamo ancora dire che ai suoi tempi in seguito alla sue riforme esistesse ad Atene una democrazia. Epoca in cui Atene governata da personaggi che vengono dal mondo aristocratico (contesto di grande disuguaglianza) piccoli proprietari dare 1/6 del raccolto, in questo contesto in cui esistono dal punto di vista ordinamento giuridico 9 arconti, diventa arconte Solone e attua riforme significative e istituisce l’Euromia (=la buona legge), riesce a mediare conflitto tra ricchi e poveri (proprietari terrieri che imponevano tributi ai piccoli proprietari e talvolta ridotti in schiavitù per debiti, prima di Solone), abolizione di schiavitù per debito (gli uomini liberi non possono diventare schiavi perché insolventi), si stabilisce un nuovo codice delle leggi (toglie un po’ potere agli eupatriti) riforma attribuire cariche politiche in modo censitario, mette per scritto le leggi (attribuisce certezza del diritto), istituisce un tribunale popolare. 620-621 quando un altro legislatore esistito storicamente Draconte, istituisce nuovo codice di leggi penali (=leggi che riguardano l’omicidio) segnano il passaggio ad Atene dal principio della vendetta privata a quello della pena comminata da un’istituzione pubblica, fino a quel momento delitti vendicati privatamente. Stabiliscono che sia lo stato a fare giustizia anche in modo sanguinario. Tirannide di Pisastrato, la liberazione di Atene dai tiranni => tirannicidi (Animodio e Aristogidone) prima volta parola isonomia che possiamo tradurre come democrazia. Superamento principi censitari, iniziano ad essere istituite istituzioni cardine democrazia ateniese (assemblea, consiglio dei 500, tribunale popolare, collegio degli strateghi (eletti dal popolo unito in assemblea, es Pericle)) istituzioni che rimangono corso IV secolo anche se dopo due colpi di stato (411 e 404) ulteriori riforme per cercare di mettere al sicuro la democrazia da colpi di stato. No simili tra V e IV secolo. Commedie hanno per oggetto realtà contemporanea, facevano satira politica. Data delle “Le supplici” di Eschilo (tragediografo) 463 A.C. tragedia in cui compare il tema del governo del popolo e la prima opera letteraria in cui compare la parola democratia => si diceva isonomia (uguaglianza di legge) e poi anche inventata parola democratia (=potere del popolo) “Le supplici” Euripide (422)tragedia attualissima, storia di donne che fuggono perché costrette a matrimonio forzato, fuggono da zona attuale Libia e fuggono verso Europa e chiedono asilo e il governante della città di … si trova di fronte dilemma: accolgo= guerra mentre non accoglierle è un sacrilegio, perché diritto sacro perché sotto protezione degli dei, lui non può decidere e deve decidere il popolo. Due chiavi di lettura: Celebrazione potere del popolo o ci sia simulazione di impotenza, personaggio che utilizza la democrazia per non scegliere. 460 A.C inizio età di Pericle, viene eletto stratega per quasi 30 anni consecutivi, carica delicatissima, città spesso in guerra. Personaggio controverso, personaggio autorevole e carismatico diverso da altri suoi contemporanei che tentano di aspirare la leadership, in certe occasioni non asseconda la pancia del popolo, Pericle rappresentazione Tucidide capace anche di prendere scelte impopolari ma necessarie ma anche Pericle di Platone che è diverso, luce meno positiva, assimila Pericle ai demagoghi. 431.404 A.C. guerra del Peloponneso, lungo periodo in cui Atene e Sparta lottano per l’egemonia sulla Grecia. Pericle muore poco dopo l’inizio. 427 A.C nascita di Platone (399 condanna di Socrate) guerra Peloponneso e due colpi di stato oligarchici. (colpo di stato dei Quattrocento). 404 A.C disfatta di Atene nella guerra del Peloponneso e colpo di stato dei Trenta. Inizialmente Platone simpatizza per i Trenta ma poi prende distanze. Età di Pericle (V secolo): come funziona democrazia ateniese e organi su cui si basa. L’assemblea: (ekklesia) che si ritrova sulla collina della Fenice, cittadini ateniesi avevano diritto di partecipare assemblea in cui si discuteva problemi città, facevano proposte e si votava=> democrazia diretta (=vanno direttamente i cittadini) si calcola che ci stavano 6.000 persone ma gli aventi diritto al voto erano di più. IV secolo Atene decimata da guerra e peste e 30.000 cittadini (=maschi, adulti, di condizione libera e autoctoni) non potevano partecipare le donne, gli schiavi e i metecci (stranieri residenti). Aristotele non aveva la cittadinanza, vigeva la regola dello ius sanguinis si diventava cittadini se si aveva genitori con cittadinanza ateniese, ma si poteva anche conquistare la cittadinanza. Vi era un gran numeri di esclusi alla cittadinanza, anche dei cittadini la selezione era naturale a chi abitava nelle campagne o sul mare non poteva continuamente recarsi ad Atene città, ma il principio era che tutti avessero principio di accedere assemblea e per fare in modo che tutti potessero partecipare e anche i più poveri, veniva istituito Misthos = indennità, per consentire ai poveri per partecipare. Colpi di stato prima cosa che fanno è abolire i Misthos (=associato idea di democrazia). Luogo di discussioni e decisioni, funzionava che c’era una tribuna e c’erano persone che alzavano la mano e andavano a parlare e argomentavano a favore della loro proposta. Chi poteva parlare? Tutti, libero accesso alla tribuna. Funzioni in parte anche giudiziarie, famoso processo ai generali delle isole Arginuse. Consiglio dei 500 (boule): 500 che vengono sorteggiati, non proprio tra tutta la popolazione, ci si rendeva disponibili per essere sorteggiati. Istruiva le pratiche poi discusse in assemblea, redigeva l’ordine del giorno dell’assemblea, poteva anche elaborare provvedimenti di cui chiedeva la discussione o ratifica. Tribunale (Heliea) e corti (Dikasteria): le corti sono giurie popolari, non esiste alcuna forma di professionalismo (es avvocato, giudice) ciascun cittadino se denunciato si difende da solo di fronte a un tribunale formato da cittadini. Tribunali anche con compiti politici, potremo chiamare processi politici come ad esempio casi di corruzione mentre per delitti di sangue un altro tribunale. Sia i membri della boule sia i vari funzionari (magistrati=varie cariche). Magistrature (Archai): Le cariche erano di tipo economico, militare e quelle di maggiore responsabilità erano elettive (es carica di stratega). Cariche sorteggio di durata breve. 22/02/2023: terza lezione Democrazia diretta: tutti i cittadini senza esclusione di censo (modello democratico ateniese no discriminazioni basate sul censo). Democrazia ateniese: istituto fondamentale è il sorteggio no elezioni (=modello aristocratico perché distinguono e mirano a selezionare i migliori)Democrazia= uguaglianza, tutti siamo in grado di partecipare alla vita politica. => idea del sorteggio, tutti a turno dobbiamo poter dare il nostro contributo. Il sorteggio però non avveniva proprio tra tutti i cittadini ma solo tra quelli resi disponibili, grazie a istituto del Mystos che poi varrà per tutti (anche i poveri se si candidano possono essere sorteggiati per ricoprire le varie cariche). Altre differenze, oggi ci sono i professionisti della politica allora erano comuni cittadini, oggi vi sono i partiti (non può esistere democrazia senza partiti Kelsen cioè non può esistere oggi democrazia senza partiti ma teoria discussa), estensione della cittadinanza (no donne, schiavi che erano di più numericamente dei cittadini, metecci). Democrazia diretta oggi democrazia rappresentativa, in una democrazia diretta il voto serve per decidere mentre democrazia rappresentativa serve per eleggere chi poi a sua volta voterà per decidere. Noi oggi votiamo per decidere con i referendum (istituto di democrazia diretta) che ci consente di esprimerci su una proposta che ci viene fatta, oppure leggi di iniziativa popolare. (possibile che ci siano entrambi, ma con quote diverse es. referendum è l’eccezione della democrazia rappresentativa mentre l’elezione delle cariche nel modello ateniese era l’eccezione nel modello della democrazia diretta). Van Reybrouk “contro le elezioni, perché votare non è più democratico”. Un piccolo numero di persone tra cui vengono distribuite cariche, il sorteggio è accompagnato dalla rotazione delle cariche. Ciò che rende democratico il sorteggio è che consente la rotazione delle cariche. L’eguaglianza alla base dell’Atene democratica, non è uguaglianza statistica ma uguaglianza nel diritto di partecipare in modo diretto o indiretto al sorteggio (uguaglianza specifica). Principi sono gli stessi, anche i problemi con cui noi e gli antichi ci confrontiamo tornano e anche le soluzioni. Come cambia la democrazia ateniese nel IV sec. E perché cambia: problemi che conducono già allora a fare certe riforme per rimediare ad alcuni difetti. Colpi di stato (periodo guerra del Peloponneso), il primo evento traumatico è nel 415 A.C, scandalo della mutilazione delle erme ad Atene= si è in guerra, fase particolarmente cruciale di decisioni difficili, perché Segesta chiede aiuto ad Atene (guerra che va oltre e coinvolge Magna Grecia= città alleate di Atene e Sparta) assemblea deve prendere decisione importante, raccontata da Tucidide, deve decidere se attuare la spedizione in Sicilia, si confrontano due oratori Alcibiade e Nicia, il primo convinto che si debba andare e l’altro è contro. Vince Alcibiade, Tucidide racconta che i cittadini presenti si entusiasmano e tutti alzano le mani a favore e chi aveva dubbi riguardo ciò non li esprimeva, chi ha espresso quel voto in grande maggioranza non sapeva nemmeno dove fosse la Sicilia e quanto fosse pericolosa, si conclude con la sconfitta , in questa situazione avviene che una notte qualcuno mutila le Erme cioè le statue votive dedicate al dio Ermes commettendo un sacrilegio e terrorizza i cittadini, oltraggio alla divinità che avrà conseguenze negative proprio alla partenza degli uomini. Furono accusati gruppi di aristocratici filomonarchici, poi Alcibiade appena partito per la spedizione (=personaggio controverso), la spedizione di Sicilia è disastrosa e vi è il colpo di stato di questi oligarchi (Termane) regime che confisca i beni al popolo ecc. viene restaurata la democrazia. Altro evento traumatico 405 A.C. processo dei generali delle isole Arginuse, (quanto funziona male la democrazia) esercito ateniese guerra navale, vi è naufragio e qualcuno accusa gli strateghi al comando in quel momento di averli abbandonati al naufragio, processo ai generali che guidavano quella spedizione. Processo svolto in assemblea (anche luogo in cui si tenevano processi) ruolo di primo piano svolge lo stesso Termane che già aveva svolto ruolo importante primo colpo di stato, (Teramene= il coturlo, ed era il sandalo che poteva essere messo su entrambi i piedi, un trasformista ha partecipato colpo di stato oligarchico ma poi è riuscito a farsi passare come democratico quando in realtà è un filo oligarchico), Teramene manovra dietro le quinte per arrivare ai suoi obiettivi, in una seduta dell’assemblea nel corso della quale stava prevalendo la tesi che non si potevano condannare in blocco gli strateghi (esisteva la legge che la responsabilità penale è individuale e non in blocco e quindi verificare chi non aveva fatto il suo lavoro ) sembra che innocentisti prevalgono, Teramene fa aggiornare la seduta e nel frattempo si accaparra dei voti e studia una messa in scena con i presunti parenti delle vittime per suscitare emozione nei cittadini, in questo modo utilizza assemblea per liquidare i suoi nemici politici. Pritano= presidente di una delle sezioni Consiglio dei 500, era Socrate, gruppo minacciati da oligarchi, tutti cedono tranne Socrate, ma la sua posizione non prevale e i cittadini riuniti assemblea applicano una decisione illegale e irrazionale e controproducente. Quindi sconfitta di Atene, in seguito a questa disfatta la nascita del regime del filo oligarchico e filo spartano dei cosiddetti 30, “I 30 tiranni”= di nuovo qualcuno che propone in assemblea in questa situazione molto difficile di concentrare il potere nelle mani di 30 uomini valenti. La stessa democrazia si annienta da sola. Non vi erano partiti organizzati ma vi erano filodemocratici e filo oligarchici. I democratici fuggono dalla città e chi rimane viene perseguitato, tra coloro vi è Socrate (a posteriori quando ritorna la democrazia quelli che erano rimasti erano sospettati di convivenza con oligarchici) ci racconta Platone che Socrate durante regime dei 30 rimane fermo nelle sue convinzioni (si rifiuta di partecipare ad una delegazione per andare ad arrestare un uomo giusto) “Apologia di Socrate”. (=Socrate viene poi ucciso dalla democrazia restaurata). Atene poi rinasce, i democratici ritornano e restaurazione democrazia ma anche riforme attuate che possano accadere nuovi “suicidi della democrazia” (la stessa assemblea vota a maggioranza per delegare poteri 30 tiranni). Si crea nuovo collegi: collegio degli Nomoteti (=colui che fa le leggi) per partecipare si doveva essere sorteggiati, ha il compito di occuparsi di una parte dell’attività legislativa (quindi tolta all’Assemblea), la decisione ultima decreti presa da questa assemblea affidati ai tribunali popolari e soprattutto essendo previsto che tribunali si vota in modo segreto (assemblea no) danno più garanzia di decisioni riflessive => popolo trascinato abili parole del demagogo. => caso “suicidio della democrazia” e ne possiamo parlare anche quando in Germania i cittadini tedeschi votano per Hitler, i nazionalsocialisti diventano primo partito in Germania, con la maggioranza distruggono la democrazia e instaurano la dittatura. Dopo quel drammatico suicidio democrazia, Atene inventano …. Paesi che scrivono loro costituzioni post regimi totalitari = sindacato costituzionalità delle leggi, si stabilisce che su certi diritti non si vota a maggioranza e non è possibile che conquista il potere possa a maggioranza affossare i diritti delle minoranze. 28/02/2023 Platone: non accetta ciò che è comunemente considerato come male, è il pensatore rivoluzionario. Immagina un mondo diverso, Aristotele è molto più realista e interpreta il proprio tempo con prudenza. Michelangelo Bovero: paragrafo 3: problemi di eguaglianza. Parla di individuazioni di classi, insieme di enti che hanno qualche caratteristica in comune. Parla di eguaglianza come risultato di operazione mentale a cui noi consideriamo a elementi di una stessa classe. Se io formulo un …uguaglianza tra due oggetti, es questi due libri sono uguali cosa sto facendo? Sto costruendo due classi/insieme (es titoli che hanno lo stesso titolo e quelli che sono diversi). Questa operazione può anche apparirci arbitraria, in genere quando esprimo giudizio uguaglianza lo faccio con un obiettivo. Eguaglianza => tra chi e in che cosa? Non ci stiamo fermando a livello descrittivo ma giustizia distributiva. Tra il chi, le persone che considero uguali e il bene e il male che io distribuisco deve esserci un nesso. Bovero parla di nesso di rilevanza: stiamo affrontando un problema pratico, ci atteniamo alla regola “aurea” che è stata esposta da Aristotele (Regola di giustizia) e prescrive di trattare gli uguali in modo uguale e i diversi in modo diverso. Non è giusto dare le cose diverse a chi è uguale, ma non è neanche giusto dare cose uguali a chi è diverso. Non ci può essere utile, per applicare la regola di giustizia, io devo costruire le classi, il gruppo di coloro che sono tra di loro eguali e diversi rispetto ad altri, per costruire questo insieme devo avere un criterio. Si presta ad essere applicata da diversi criteri, ma in base a quale criterio stabilisco chi è uguale o diseguale? Un criterio può essere quello del merito, a ciascuno ciò che merita, potrebbe essere ciascuno secondo i suoi bisogni (criterio tradizione comunista) = criterio più egualitario, ciascuno secondo il suo rango (=criterio società aristocratica). Il succo è che nell’affrontare il problema: chi trattiamo allo stesso modo attribuendogli status di cittadini? Scegliere caratteristica rilevante, un criterio rilevante, dal punto di vista di ciò in cui consiste il mestiere del cittadino. I criteri possono essere diversi: esplicitiamo domanda: chi deve essere cittadino (=chi ha diritti politici)? Ad es potremo stabilire tutte le persone con occhi azzurri, quelle con gli occhi scuri no, ma esiste un nesso tra avere occhi chiari e il diritto di voto? Difficile dimostrarlo, razionalmente non c’entra nulla, la tesi di Bovero: il nesso di uguaglianza è nesso di razionalità. Platone ragiona esattamente nello stesso modo: brano La Repubblica (V) : Socrate e sta dialogando con Glaucone. Obiettivo è arrivare a progettare una città giusta, diversa da Atene del tempo (democratica e esperimenti oligarchici) bisogna pensare alla città giusta pensando all’uomo giusto. Si sta chiedendo chi deve essere posto a difesa della città: 3 ordini (produttori, guardiani e i governanti). Nelle prime battute vi è preambolo, dove due interlocutori non si decidono di arrivare al dunque perché Socrate esita perché sta per dire qualcosa di scandaloso, il timore non è di incorrere nel ridicolo ma di cadere nell’errore. In realtà, il timore ed il riferimento molto chiaro è ai critici di Platone => Aristofane: scrive tragedia in cui aveva messo in scena per ridicolizzarlo il modello che aveva creato Platone. Ma un po’ tutti gli autori della commedia prendevano in giro il modello di Platone. Si interroga su come formare, Repubblica ha al centro il tema dell’educazione (natura umana educabile e plasmabile) come interrogare un ceto dirigente, introduce analogia con i guardiani di un gregge di pecore e inizia a proporre la sua tesi e dice il primo passo si basa su un’analogia, appello alla natura, cioè i cani da guardia anche le femmine fanno da guardia, quindi dobbiamo immaginare che nella nostra città ci siano anche donne guerriere.=> educazione delle donne (che devono diventare difensori) dovrà essere uguale a quella degli uomini. Emerge il dubbio della contraddizione. Differenza uomini e donne non c’entrano per poter svolgere il dovere di cittadino. Esclusione Meteci, qui c’è poco esclusione filosofica, Aristotele non ci dice molto, dobbiamo guardare ai miti della civiltà. Serie di miti fondativi di Atene che vengono celebrati a partire dal V secolo che hanno a che fare sul tema dell’autoctonia. Mito di re di Atene che sarebbe nato dalla terra, nasce dal Dio Efeso che tenta di fare violenza alla dea Atena che si ritrae e lo sperma cade nella terra e feconda la terra e da qui nasce il mitico re. => giustificare la regola dello ius sanguinis=> partire metà V secolo è Pericle a restringere accesso alla cittadinanza=> padre e madre ateniese. Vengono prodotte altre legge vietato un meteco sposare donna ateniese e un padre di dare in sposa un’ateniese a un meteco, perché il figlio non sarebbe un cittadino. Essere cittadino= essere beneficiario indennità per partecipare, estendere troppo numero di cittadini sarebbe stato troppo oneroso. Quando ci sono delle guerre e la popolazione diminuisce si apre e si accetta che anche un figlio di un ateniese con una schiava, in altri momenti sono troppi e stabilisce un criterio inverso, però qui siamo in ambito di scelte politiche, convenzioni il criterio è quello dell’utilità, non un nesso tra l’assenza di responsabilità e capacità. Ambito scelte contingenti. Discriminazione rimasta in piedi è quella verso i meteci (stranieri con permesso di soggiorno, inseriti e registrati nell’ordinamento della città). All’ora come oggi stranieri residenti avevano tutta una serie di doveri, anche ad esempio il servizio militare ma anche una serie di diritti come il lavoro, la convivenza con gli altri cittadini. Nei dialoghi platonici spesso ci sono dialoghi con Meteci, non vi è la tesi che sono diversi dagli ateniesi o diversa capacità di ragionare, la scelta di escluderli è convenzionale e forse arbitraria (?) in certi casi ci sono troppi cittadini e potremo dire contesto democrazia diretta ha il suo fondamento.