1. Maggiorante, estremo superiore e massimo (minorante, estremo inferiore e minimo) β y è un maggiorante (minorante) dell’insieme X se ∀π₯ ∈ π si ha che π¦ ≥ π₯ (π¦ ≤ π₯) β y è l’estremo superiore (estremo inferiore) dell’insieme X se y è il più piccolo (grande) dei maggioranti (minoranti) di X β y è il massimo (minimo) di X se y è l’estremo superiore (estremo inferiore) di X con π¦ ∈ π 2. Funzione iniettiva e invertibile β Una funzione è iniettiva se ogni π₯ ∈ π· è immagine di al più un elemento di f(x) −1 β Una funzione iniettiva è detta anche invertibile, ovvero, ∃π tale che: −1 −1 (π₯)) −1 π (π(π₯)) = π₯, ∀π₯ ∈ π·(π) e π( π = π₯, ∀π₯ ∈ π·( π ) 3. Funzione monotona e strettamente monotona + enunciato del teorema di invertibilità di essa β π(π₯) è monotona crescente se ∀π₯1 , π₯2 con π₯1 < π₯2 risulta che π(π₯1 ) < π(π₯2 ) in un intervallo del D β π(π₯) è str. monotona crescente se ∀π₯1 , π₯2 con π₯1 < π₯2 risulta che π(π₯1 ) < π(π₯2 ) lungo tutto il D β Una funzione , continua in un intervallo I, è invertibile se e solo se la funzione è str. monotona in I 4. Funzione simmetrica e funzione periodica β Una funzione è pari se il suo D è simmetrico rispetto all’asse y e se vale π(−π₯) = π(π₯), ∀π₯ ∈ π· β Una funzione è periodica se esiste un periodo T > 0 tale che ∀π₯ ∈ π· vale π(π₯ + π) = π(π₯) 5. Limite finito ed infinito β Un limite è finito se π(π₯), al tendere di π₯ a π₯0 (punto di accumulazione), tende ad un valore π ≠ ∞ β Un limite è infinito (es. : lim π(π₯) = +∞) se ∀π > 0, ∃π > 0 tale che se π₯ ∈ π· ∩ (π₯0 − π, π₯0 + π) π₯→π₯0 allora π(π₯) > π 6. Teorema del confronto per limiti di una funzione β Sia π₯0 ∈ π· punto di accumulazione delle funzioni π, π, β definite in un intorno πΌ di π₯0 e supponendo che: 1. π(π₯) ≤ π(π₯) ≤ β(π₯), ∀π₯ ∈ πΌ 2. lim π(π₯) = lim β(π₯) = πΏ, con πΏ ∈ π π₯→π₯0 β π₯→π₯0 Allora risulta che lim π(π₯) = πΏ π₯→π₯0 7. Limite di successione, successioni convergenti, divergenti e irregolari β Si dice che il lim ππ = πΏ, se ∀π > 0 esiste N tale che ∀π > π si ha che ο |ππ − πΏ| < π π→+∞ 1. Se lim ππ = π ο la successione è convergente π→+∞ 2. Se lim ππ = +∞ ππππ’ππ − ∞ ο la successione è divergente π→+∞ 3. Se lim ππ = β ο la successione è irregolare π→+∞ 8. Asintoto verticale, verticale e obliquo β L’asintoto verticale è una retta (π₯ = π₯0 ) che approssima (lim π(π₯) = ±∞, lim π(π₯) = ±∞) + π₯→π₯0− β π₯→π₯0 la funzione nell’intorno di π₯0 L’asintoto orizzontale è una retta (π¦ = π) che approssima (lim π(π₯) = π) la funzione all’infinito π₯→±∞ β L’asintoto obliquo è una retta (π¦ = ππ₯ + π con π = lim π(π₯)⁄π₯ e π = lim π(π₯) − ππ₯) che π₯→±∞ π₯→±∞ approssima (lim π(π₯) = ±∞) la funzione all’infinito π₯→±∞ 9. Funzione continua e punti di discontinuità β Una funzione è continua nel punto π₯0 (punto di accumulazione) se lim π(π₯) = π(π₯0 ) I punti di discontinuità sono: 1. A salto: se lim− π(π₯) ≠ lim+ π(π₯) ma entrambi finiti β π₯→π₯0 π₯→π₯0 2. Infinitesima: se lim− π(π₯) = ∞ / β oppure lim+ π(π₯) = ∞ / β π₯→π₯0 π₯→π₯0 3. Eliminabile: se lim− π(π₯) = lim+ π(π₯) ma sono ≠ π(π₯0 ) π₯→π₯0 π₯→π₯0 π₯→π₯0 La discontinuità di 3a specie si dice eliminabile perché, tramite prolungamento della continuità, è π(π₯) π π π₯ ≠ π₯0 possibile definire una nuova funzione πΉ(π₯) = { π π π π₯ = π₯0 β 10. Dimostrazione lim sin π₯⁄π₯ = 1 π₯→0 Considerando un cerchio con π = 1 e sia π₯ ∈ (0, π/2) di ampiezza π₯, allora: 1. Poiché π₯ ∈ (0, π/2) ο sin π₯ < π₯ < tan π₯, se π₯ ∈ (0, π/2) 2. Dividendo per sin π₯ > 0 e passando ai reciproci ο cos π₯ < sin π₯ ⁄π₯ < 1, se π₯ ∈ (0, π/2) 3. Poiché lim cos π₯ = 1, segue che, dal teorema del confronto, il lim sin π₯ ⁄π₯ = 1 β π₯→0 π₯→0 11. Funzione continua in un intervallo e teorema dei valori intermedi β Una funzione è continua in un intervallo (I) se per ogni punto π₯0 (punto di accumulazione) ∈ I il lim π(π₯) = π(π₯0 ) π₯→π₯0 Teorema dei valori intermedi: sia π una funzione continua in un intervallo I, se π(π₯) assume due valori distinti π¦1 < π¦2 in I, allora, π(π₯) assume tutti i valori compresi tra π¦1 e π¦2 12. Teorema di Weierstrass β Sia π(π₯) continua in [π, π], allora, la funzione raggiunge il suo massimo e il suo minimo in [π, π] 13. Derivata di una funzione in π₯0 e equazione della retta tangente a π nel punto (π₯0 , π(π₯0 )) ′ β La derivata (π (π₯0 )) di una funzione in punto π₯0 ∈ π· è lim (π(π₯0 + h) − π(π₯0 )) ⁄β β β→0 L’equazione della retta tangente è π¦ − π(π₯0 ) = π′(π₯0 )(π₯ − π₯0 ) 14. Funzione derivabile in un punto e relazione fra continuità e derivabilità β β β Una funzione è derivabile in un punto (π₯0 ) ∈ π· se lim− π₯→π₯0 π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) = lim β β π₯→π₯ + =π 0 Dimostrazione: vogliamo provare che lim π(π₯) = π(π₯0 ) ovvero lim π(π₯0 + β) = π(π₯0 ) π₯→π₯0 β→0 1. Consideriamo l’uguaglianza per β ≠ 0 ο π(π₯0 + β) = π(π₯0 ) + π(π₯0 + β) + π(π₯0 ) π(π₯0 +β)+π(π₯0 ∗β β π(π₯ +β)+π(π₯0 ) lim π(π₯0 ) + lim 0 ∗ lim β β β→0 β→0 β→0 2. Che riscriviamo come ο π(π₯0 + β) = π(π₯0 ) + 3. Passiamo al limite ο lim π(π₯0 + β) = β→0 4. Essendo π derivabile in π₯0 allora i limiti sx e dx del rapporto incrementale esistono finiti e uguali: lim π(π₯0 + β) = π(π₯0 ) + π ∗ 0 ο lim π(π₯0 + β) = π(π₯0 ) β→0 β→0 15. Derivata destra e sinistra e punti di non derivabilità π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) β π₯→π₯0 π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) lim β π₯→π₯ + β La derivata sinistra π−′ (π₯0 )) di una funzione in un punto π₯0 è lim− β La derivata destra π+′ (π₯0 )) di una funzione in un punto π₯0 è β I punti di non derivabilità sono: 1. Punto angoloso: se lim− π₯→π₯0 2. Flesso verticale: se lim+ 0 π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) ≠ lim almeno uno β β π₯→π₯0+ π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) = ±∞ π lim β π₯→π₯0− π₯→π₯0 π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) π(π₯0 +β)−π(π₯0 ) 3. Cuspide: se lim+ = lim− =+ β β π₯→π₯0 π₯→π₯0 π₯ ′ (π₯) π₯ β finito = β∞ ∞ ππππ’ππ − ∞ 16. Dimostrare che la derivata di π(π₯) = π è π =π π₯ 1. Consideriamo π(π₯) = π , per trovare la sua derivata calcoliamo il limite del rapporto incrementale: π ′ (π₯) = lim β→0 π(π₯+β)−π(π₯) β π π₯+β − π π₯ β β→0 2. Sostituiamo π(π₯) = π π₯ ο π ′ (π₯) = lim ππ₯ ∗ πβ − ππ₯ β β→0 3. Usiamo la proprietà delle potenze e raccogliamo π π₯ ο lim π π₯ (π β − 1) β β→0 = lim π β −1 β→0 β 4. π π₯ essendo indipendente da h scriviamo ο π π₯ ∗ lim π β −1 β→0 β 5. Essendo lim = 1 (limite notevole), scriviamo ο π ′ (π₯) = π π₯ ∗ 1 = π π₯ 17. Teorema della derivata della funzione inversa ′ β Sia π(π₯) biunivoca e derivabile in π₯0 e supponendo inoltre che π (π₯) ≠ 0, allora, la funzione inversa è 1 derivabile nel punto π¦0 = π(π₯0 ) e la sua derivata in tale punto è ο (π −1 )′ (π¦0 ) = π′ (π−1 (π¦ )) 0 18. Dimostrare che la derivata di π(π₯) = log π₯ è π ′ (π₯) = 1/π₯ 1. Consideriamo π(π₯) = π π₯ , per trovare la sua derivata calcoliamo il limite del rapporto incrementale: π ′ (π₯) = lim β→0 π(π₯+β)−π(π₯) β log(π₯+β) − log π₯ β log((π₯+β)⁄π₯ ) logaritmi ο lim β β→0 2. Sostituiamo π(π₯) = log π₯ ο π ′ (π₯) = lim β→0 log(1+β⁄π₯) β log(1+π‘) 1 log(1+π‘) 4. Poniamo π‘ = β⁄π₯ ο lim π‘∗π₯ ed essendo π₯ indipendente da t scriviamo ο x ∗ lim π‘ π‘→0 π‘→0 log(1+π‘) 1 1 5. Essendo lim = 1 (limite notevole), scriviamo ο π ′ (π₯) = π₯ ∗ 1 = π₯ π‘ β→0 19. Dimostrare che la derivata di π(π₯) = arcsin π₯ è π ′ (π₯) = 1⁄√1 − π₯ 2 3. Usiamo la proprietà del rapporto dei = lim β→0 π π 2 2 1. Consideriamo π(π₯) = arcsin π₯, se π₯ ∈ [−1,1] π π¦ ∈ [− , ] , allora, π¦ = arcsin π₯ ↔ π₯ = sen π¦ 1 1 2. Per il teorema di derivazione della funzione inversa ο (arcsin π₯)′ = (sin π¦)′ = cos π¦ 3. Usando (sin π¦) 2 + (cos π¦) 2 = 1 isoliamo cos π¦ ο cos π¦ = √1 − (sin π¦) 2 per π¦ ∈ [−π⁄2, π/2] 1 1 1 4. Scriviamo, quindi, che = e ricordando che π₯ = sen π¦ ο (arcsin π₯)′ = 2 2 cos π¦ √1−π₯ √1−(sin π¦) 20. Dimostrare che la derivata di π(π₯) = arctan π₯ è π ′ (π₯) = 1⁄(1 + π₯ 2 ) π π 1. Consideriamo π(π₯) = arctan π₯, se π¦ ∈ [− 2 , 2 ], allora, π¦ = arctan(π₯) ↔ π₯ = tan π¦ 2. Per il teorema di derivazione della funzione inversa ο (arctan π₯)′ = 3. Usando (cos π¦) 2 = 1 1+(tan π¦)2 1 (tan π¦)′ = (cos π¦) 2 1 1+(tan π¦)2 1 1+π₯ 2 scriviamo ο (arctan π₯)′ = 4. Ricordando che π₯ = tan π¦, scriviamo ο (arctan π₯)′ = 21. Massimo e minimo locale e teorema di Fermat β π₯0 è un punto di massimo locale per π(π₯) se esiste almeno un intorno (I ∈ π·(π)) tale che ∀π₯ ∈ I vale π(π₯) ≤ π(π₯0 ) β π₯0 è un punto di minimo locale per π(π₯) se esiste almeno un intorno (I ∈ π·(π)) tale che ∀π₯ ∈ I vale π(π₯) ≥ π(π₯0 ) β Teorema di Fermat: sia π₯0 ∈ π·(π) un punto estremante per π e derivabile in π₯0 , allora, si ha che π ′ (π₯0 ) = 0 e la dimostrazione del teorema è la seguente: 1. Dato π₯0 , punto di massimo relativo, il limite del rapporto incrementale vale π(π₯ +β)−π(π₯0 ) π(π₯ +β)−π(π₯0 ) lim+ 0 ≤ 0 (lim dx → π+′ (π₯0 )) π lim− 0 ≥ 0 (lim sx → π−′ (π₯0 )) β→0 β β→0 β 2. Essendo π(π₯) derivabile in π₯0 ο π+′ (π₯0 ) = π−′ (π₯0 ) 3. Essendo π+′ (π₯0 ) ≤ 0 e π−′ (π₯0 ) ≥ 0 l’unico caso possibile è ο π+′ (π₯0 ) = 0 = π−′ (π₯0 ) ovvero π ′ (π₯) = 0 22. Teorema di Lagrange β π(π₯) continua in [π, π] e derivabile in (π, π), allora, esiste almeno un punto π ∈ (π, π) tale che: π′(π) = π(π)−π(π) π−π 23. Criterio di monotonia β Sia π(π₯) derivabile in (π, π), allora: 1. π ′ (π₯) ≥ 0, ∀π₯ ∈ (π, π) ↔ π(π₯) è crescente in (π, π) 2. π ′ (π₯) ≤ 0, ∀π₯ ∈ (π, π) ↔ π(π₯) è decrescente in (π, π) 3. π ′ (π₯) > 0, ∀π₯ ∈ (π, π) → π(π₯) è strettamente crescente in (π, π) 4. π ′ (π₯) < 0, ∀π₯ ∈ (π, π) → π(π₯) è strettamente decrescente in (π, π) ′ β Dimostrazione: supponiamo che sia π (π₯) ≥ 0 in (π, π) e siano π₯1 < π₯2 due punti di (π, π). 1. Per il teorema di Lagrange esiste un punto π₯0 ∈ (π, π) tale che ο π′(π₯0 ) = π(π₯2 )−π(π₯1 ) π₯2 −π₯1 2. Dato che π ′ (π₯) ≥ 0, ∀π₯ ∈ (π, π), allora, π′(π₯0 ) ≥ 0 con π₯1 < π₯2 ο π(π₯2 ) − π(π₯1 ) ≥ 0 3. Quindi ∀π₯1, π₯2 con π₯1 < π₯2 ο π(π₯2 ) ≥ π(π₯1 ) dimostrando che π(π₯) è crescente in (π, π) 24. Funzione convessa e criterio di convessità β Una funzione è convessa in un intervallo (π, π) se ∀π₯1 , π₯2 ∈ (π, π) e ∀π ∈ [0,1] vale: π(ππ₯1 + (1 − π) π₯2 ) ≤ ππ(π₯1 ) + (1 − π) ∗ π(π₯2 ) ′′ β Criterio di convessità: sia π (π₯) ≥ 0 ∀π₯ ∈ (π, π) ↔ π(π₯) è convessa in (π, π) 25. Teorema di Taylor (1) (π₯0 ), π (2) (π₯0 ), … , π (π−1) (π₯0 ), allora, preso β Sia π₯0 ∈ (π, π) e supponendo che esistano le derivate π h tale che π(π₯) sia definita in [π₯0 − β, π₯0 + β] vale ο π(π₯) = ∑ππ=0 26. Serie convergente, divergente e irregolare +∞ β Sia lim ππ = π ο ∑π=1 ππ è una serie convergente π(π) (π₯0 ) (π₯ π! − π₯0 )π + π(π₯ π ) π→+∞ β Sia lim ππ = +∞ π − ∞ ο ∑+∞ π=1 ππ è una serie divergente positivamente oppure negativamente β Sia lim ππ β , allora, diremo che ∑+∞ π=1 ππ è una serie irregolare π→+∞ π→+∞ 27. Serie geometrica +∞ π β Si dice serie geometrica di ragione π₯ la serie ∑π=0 π₯ , tramite il valore s si può dire che: 1. Se −1 < π₯ < 1, la serie geometrica converge ed ha per somma ο 1⁄(1 − π₯) 2. Se π₯ ≤ −1, la serie geometrica è irregolare 3. Se π ≥ 1, la serie geometrica diverge π=+∞ π 2 π β Dimostrazione: ∑π=0 π₯ per definizione può essere riscritta come ο ππ = 1 + π₯ + π₯ +. . . +π 1. Moltiplichiamo l’equazione per π₯ ο π₯ππ = π₯ + π₯ 2 + π₯ 3 +. . . +π₯ π+1 2. Sommiamo 1 all’equazione ο π₯ππ = 1 + π₯ + π₯ 2 + π₯ 3 +. . . +π₯ π+1 − 1 ovvero π₯ππ = ππ + π₯ π+1 − 1 3. Isolando ππ troviamo ο ππ = 1−π₯ π+1 1−π₯ 28. Condizione necessaria per convergenza di una serie +∞ β La condizione necessaria affinché la serie ∑π=1 ππ converga è che il lim ππ = 0 π→+∞ β Dimostrazione: sia π π‘ = ∑π‘π=0 ππ per definizione ο ∑+∞ π=0 ππ = π ↔ lim π π‘ = π π‘→+∞ 1. ∀π‘ ∈ π>0 si ha che ππ‘ = π π‘ − π π‘−1 quindi ο lim ππ‘ = lim π π‘ − lim π π‘−1 = π − π = 0 π‘→+∞ β π‘→+∞ π‘→+∞ Il viceversa invece non è vero, se lim ππ = 0 non si può dire nulla sul carattere della serie, es: 1 π→+∞ Consideriamo ∑+∞ π₯=1 π , in questo caso lim ππ = 0 ma la serie diverge positivamente π→+∞ 29. Proprietà delle serie a termini postivi +∞ β Data una serie ∑π=0 ππ a termini positivi, allora è converge o divergente ma MAI irregolare β Dimostrazione: Mostriamo che (ππ )π è successione monotona crescente ovvero ο ππ+1 ≥ ππ , ∀π 1. ππ+1 = π0 + π1 + π2 +. . . +ππ−1 + ππ + ππ+1 e ππ+1 = π0 + π1 + π2 +. . . +ππ−1 + ππ 2. ππ+1 ≥ ππ ο π0 + π1 + π2 +. . . +ππ−1 + ππ + ππ+1 = π0 + π1 + π2 +. . . +ππ−1 + ππ 3. Risulta quindi ο ππ+1 ≥ 0 che è VERO perché la serie è a termini positivi 30. Criterio del rapporto e della radice ππ+1 +∞ β Criterio del rapporto: data una serie ∑π=0 ππ a termini positivi e sia lim = π πππ π ≥ 0 ∀π π ππ 1. π > 1 ο la serie diverge positivamente 2. 0 ≤ π < 1 ο la serie converge 3. π = 1 ο NON si hanno informazioni π +∞ β Criterio della radice: data una serie ∑π=0 ππ a termini positivi e sia lim √ππ = π πππ π ≥ 0 ∀π π 1. π > 1 ο la serie diverge positivamente 2. 0 ≤ π < 1 ο la serie converge 3. π = 1 ο NON si hanno informazioni 31. Serie armonica generalizzata 1 Si dice serie armonica generalizzata la serie ∑+∞ π=1 ππΌ , serie a termini positivi che: 1. Se πΌ > 1 ο la serie converge 2. Se πΌ ≤ 1 ο la serie diverge positivamente β 32. Criterio del confronto asintotico ππ +∞ +∞ β Siano ∑π=1 ππ e ∑π=1 ππ due serie a termini positivi e supponendo che esista lim ( ) = π, vale: π +∞ 1. Se π ∈ (0, +∞) allora le serie ∑+∞ π=1 ππ e ∑π=1 ππ ο hanno lo stesso carattere π→+∞ π +∞ 2. Se π = 0 e la serie ∑+∞ π=1 ππ converge ο ∑π=1 ππ converge +∞ 3. Se π = +∞ e la serie ∑+∞ π=1 ππ diverge ο ∑π=1 ππ diverge 33. Convergenza assoluta e rapporto tra convergenza assoluta e semplice +∞ +∞ β Una serie ∑π=1 ππ si dice assolutamente convergente se la serie ∑π=1 | ππ | è convergente, ovvero: +∞ 1. Se ∑+∞ π=1 | ππ | converge ο ∑π=1 ππ converge semplicemente +∞ 2. Se ∑+∞ π=1 | ππ | NON converge ο ∑π=1 ππ potrebbe sia convergere semplicemente che divergere 34. Serie a termini di segno alterno e criterio di Leibniz +∞ π β Si dice serie a termini di segno alterno la serie ∑π=1(−1) ∗ ππ πππ ππ ≥ 0 ∀π +∞ π β Criterio di Leibniz: sia ∑π=1(−1) ∗ ππ una serie a termini di segno alterno e se vale: 1. {ππ }π è una successione infinitesima, ovvero esiste il lim (ππ ) = 0 π→+∞ 2. {ππ }π è una successione decrescente, ossia esiste π0 tale che ∀π ≥ π0 risulta che ππ+1 ≤ ππ 35. Teorema della media integrale π 1 β Sia π una funzione continua in [π, π], allora esiste un punto π₯0 ∈ [π, π] tale che π(π) = ∫ π(π₯) π−π π 36. Funzione integrale e teorema fondamentale del calcolo integrale π₯ β Sia π continua in [π, π] si dice funzione integrale la funzione πΉ(π₯) = ∫ π(π‘) π β Teorema fondamentale del calcolo integrale: Sia π(π₯) continua in π₯0 ∈ (π, π), allora la funzione integrale è derivabile in π₯0 e risulta ο πΉ ′ (π₯0 ) = π(π₯0 ) πΉ(π₯+β)−πΉ(π₯) ′ β Dimostrazione: usando la definizione di derivata possiamo scrivere ο πΉ (π₯) = lim β 1. Usiamo la definizione di integrale definito ο πΉ(π₯ + β) − πΉ(π₯) = 2. Quindi πΉ ′ (π₯) 1 β = ∗ π₯+β lim ∫ π(π‘) che β→0 π₯ π₯+β ∫π π(π‘) − β→0 π₯ ∫π π(π‘) ′ (π₯) per il teorema della media integrale ο πΉ π₯+β = ∫π₯ π(π‘) = π(π₯) 37. Primitiva di funzione e teorema sulle primitive di una funzione ′ β Sia πΉ(π₯) derivabile nell’intervallo [π, π] è una primitiva di π(π₯) se πΉ (π₯) = π(π₯) ∀π₯ ∈ [π, π] β Teorema 1: Sia π(π₯) una funzione, se πΉ(π₯) è una sua primitiva in [π, π] allora: πΊ(π₯) = πΉ(π₯) + π è una primitiva di π(π₯) su [π, π] ′ ′ ′ β Dimostrazione: Se πΉ (π₯) = π(π₯), ∀π₯ ∈ [π, π] allora ο πΊ (π₯) = [πΉ(π₯) + π] = π(π₯), ∀π₯ ∈ [π, π] β Teorema 2: Siano πΉ(π₯) e πΊ(π₯) primitive di π(π₯) in [π, π] allora esiste un valore π tale che: πΊ(π₯) = πΉ(π₯) + π, ∀π₯ ∈ [π, π] ′ ′ ′ β Dimostrazione: Poniamo π»(π₯) = πΊ(π₯) − πΉ(π₯), quindi π» (π₯) = πΊ (π₯) − πΉ (π₯) = π(π₯) − π(π₯) = 0 1. Applicando il teorema di Lagrange ∃π₯0 ∈ (π, π) tale che π»(π₯) − π»(π) = π» ′ (π₯0 )(π₯ − π) = 0 2. Essendo π» ′ (π₯0 ) = 0 possiamo riscrivere ο π»(π₯) − π»(π) = 0 ππ£π£πππ π»(π₯) = π»(π) 3. Essendo π»(π₯) = π riscriviamo π»(π₯) = πΊ(π₯) − πΉ(π₯) come πΊ(π₯) − πΉ(π₯) = π ο πΊ(π₯) = πΉ(π₯) + π 38. Corollario del teorema fondamentale del calcolo integrale π β Sia π una funzione che ammette una primitiva πΊ(π₯) in [π, π] allora vale ο ∫ π(π‘) = πΊ(π) − πΊ(π) π β Dimostrazione: Poiché πΉ(π₯) è una primitiva di π e tutte le primitive differiscono di una costante π π₯ → π 1. πΉ(π₯) = ∫π π(π‘) = πΊ(π₯) + π ponendo π₯ = π ο πΉ(π) = ∫π π(π‘) 0 = πΊ(π) + π ππ£π£πππ πΊ(π) = −π π₯ π 2. Esprimiamo ∫π π(π‘) = πΊ(π₯) − πΊ(π) e ponendo π₯ = π ο ∫π π(π‘) = πΊ(π) − πΊ(π) 39. Integrale generalizzato su intervalli illimitati β Sia π una funzione integrabile in [π, π],definiamo l’integrale generalizzato della funzione π in [π, +∞) +∞ π il limite dell’integrale definito di π in [a,c] ο ∫π π(π₯) = lim ∫π π(π₯) π→+∞ 40. Criterio del confronto asintotico per integrali generalizzati β Siano π, π due funzioni integrabili e tali che ο 0 ≤ π(π₯) ≤ π(π₯), ∀π₯ ∈ [π, +∞), allora vale: +∞ +∞ 0 ≤ ∫π π(π₯) = ∫π π(π₯) per cui possiamo affermare che: +∞ π(π₯) converge ο ∫π +∞ π(π₯) diverge ο ∫π 1. Se ∫π 2. Se ∫π +∞ +∞ π(π₯) converge π(π₯) diverge 41. Per quali πΌ, 1/π₯ è integrabile in senso generalizzato in [1, +∞) πΌ β +∞ 1 π₯πΌ Consideriamo l’integrale ∫π 1 π‘ 1 1 1 e calcoliamo lim ∫π π₯ π ο lim [(πΌ−1)π‘ πΌ−1 − (π−1)ππΌ−1], quindi: π‘→+∞ π‘→+∞ 1. Se πΌ > 1 il lim [(πΌ−1)π‘ πΌ−1 ] = π ο l’integrale converge π‘→+∞ 1 2. Se πΌ ≤ 1 il lim [(πΌ−1)π‘ πΌ−1 ] = +∞ ο l’integrale diverge π‘→+∞ 42. Derivata parziale e gradiente di funzione a due variabili β Una funzione è derivabile parzialmente rispetto alla variabile π in (π₯0 , π¦0 ) se esiste finito: ππ (π₯0 , π¦0 ) ππ₯ β π(π₯0 +β, π¦0 )−π(π₯0 , π¦0 ) β β→0 = lim oppure ππ (π₯0 , π¦0 ) ππ¦ π(π₯0 , π¦0 +π)−π(π₯0 , π¦0 ) π π→0 = lim ππ ππ Si dice gradiente della funzione f nel punto (π₯, π¦) il vettore ο ∇π(π₯, π¦) = (ππ₯ (π₯, π¦), ππ¦ (π₯, π¦)) 43. Funzione differenziabile e equazione del piano tangente al grafico della funzione β Una funzione π(π₯, π¦) è differenziabile in un punto (π₯0 , π¦0 ) se e solo se ∃ una forma lineare πΏ(β, π): π(π₯0 + β, π¦0 + π) = π(π₯0 , π¦0 ) + πΏ(β, π) + π(√(β2 + π 2 ) β Il piano tangente al grafico della funzione π(π₯, π¦) nel punto (π₯0 , π¦0 , π(π₯0 , π¦0 ) è definito dalla funzione ππ ππ π§ = π(π₯0 , π¦0 ) + ππ₯ (π₯0 , π¦0 )(π₯ − π₯0 ) + ππ¦ (π₯0 , π¦0 )(π¦ − π¦0 ) 44. Derivata direzionale e formula del gradiente β Si dice derivata direzionale di π(π₯, π¦) lungo la direzione π£ il limite, se esiste finito: ππ (π₯, π¦) ππ£ = lim π‘→0 π(π₯+π‘π£1 ,π¦+π‘π£2 )−π(π₯,π¦) π‘ ππ Sia π(π₯, π¦) differenziabile in (π₯0 , π¦0 ) ∈ D allora vale la formula ο ππ£ (π₯0 , π¦0 ) = ∇π(π₯0 , π¦0 ) ∗ π£ 45. Punto critico di una funzione a due variabili π β Sia π΄ ⊆ π aperto, un punto π₯ ∈ π΄ si dice punto critico della funzione π se π è differenziabile in π₯ e se ∇π(π₯) = 0 46. Criterio dell’Hessiana β Sia (π, π) punto critico di π, ovvero ππ₯ (π, π) = ππ¦ (π, π) = 0, definiamo matrice Hessiana H in (π, π) ππ₯π₯ (π, π) ππ₯π¦ (π, π) π»=[ ] che secondo il criterio dell’Hessiana dice che: ππ¦π₯ (π, π) ππ¦π¦ (π, π) β 1. Se det(π») > 0 π ππ₯π₯ (π, π) > 0 ο (π, π) è un minimo locale 2. Se det(π») > 0 π ππ₯π₯ (π, π) < 0 ο (π, π) è un massimo locale 3. Se det(π») > 0 ο (π, π) è un punto di sella 4. Se det(π») = 0 ο non si può dire niente sul punto (π, π)