LE PRINCIPALI SINDROMI NEUROLOGICHE • La sindrome piramidale combina segni negativi, quali il deficit motorio centrale e la scomparsa di alcune forme elaborate di riflettività, come i riflessi addominali, con segni positivi o di liberazione, come l’esagerazione del tono muscolare e dei riflessi tendinei, il segno di Babinski ed i riflessi di difesa SINDROME PIRAMIDALE • Il deficit motorio può essere severo e totale in una lesione acuta e recente • Viene messo in evidenza dalle manovre di Mingazzini e di Barrè • La paralisi faciale centrale è caratterizzata dalla compromissione elettiva del faciale inferiore Prova di Mingazzini • L’ipotonia grave associata ad un’abolizione dei riflessi tendinei, che si osserva nelle lesioni recenti acute, è la prova di un’azione facilitatrice delle vie discendenti sui meccanismi riflessi segmentari • L’ipertonia spastica è la caratteristica fondamentale della sindrome piramidale: i movimenti passivi incontrano una resistenza, la cui intensità si accresce con l’aumentare dello stiramento, di tipo elastico, in quanto l’arto riprende la posizione iniziale appena viene lasciato libero • L’ipertonia predomina nei muscoli antigravitari, ed è la conseguenza dell’iperattività dei riflessi miotattici • Si accompagna all’esagerazione dei riflessi tendinei (vivaci, policinetici) e talvolta al clono • Il fattore determinante è un’iperattività del sistema gamma Iperreflessia rotulea Clono achilleo • La distruzione della via piramidale comporta la scomparsa di alcune risposte elaborate in seguito a stimoli cutanei, quali i riflessi cutanei addominali ed il riflesso cutaneo plantare in estensione • Il segno di Babinski, il cui valore semeiologico è notevolissimo, può essere assente nel periodo iniziale di una lesione acuta, ma compare precocemente, prima dei riflessi tendinei SINDROME CEREBELLARE • L’ipotonia cerebellare provoca un aumento dei movimenti in seguito alla mobilizzazione passiva, con esasperazione del ciondolamento delle braccia in seguito alla rotazione del tronco • La manovra di Stewart-Holmes consiste nel sollecitare un movimento volontario contro resistenza e poi togliere bruscamente questa resistenza: in caso di lesione cerebellare si ottiene un rimbalzo più ampio ed energico • Nella stazione eretta si manifesta con una distribuzione inadeguata del tono dei muscoli antigravitari • Negli adattamenti posturali (chinarsi in avanti o di lato) con una cattiva integrazione delle risposte parziali • Nel gesto con la scomposizione del movimento • L’asinergia cerebellare deriva dall’incapacità di adeguare correttamente il livello di contrazione dei vari muscoli nell’esecuzione di un movimento complesso, che appare frammentato • La dismetria cerebellare esprime l’incapacità di regolare correttamente l’intensità e la durata dell’attivazione muscolare in funzione del traguardo da raggiungere • Si manifesta massimamente nel gesto volontario (prova indice-naso): il movimento oltrepassa il traguardo, e questo provoca una correzione eccessiva Prova indice-naso • Questa dismetria non è aggravata dalla chiusura degli occhi, al contrario dell’atassia dovuta a disturbi della sensibilità profonda Prova calcagno-ginocchio • L’adiadococinesi è l’incapacità di effettuare con un ritmo rapido dei movimenti in direzioni opposte: ruotare alternativamente nelle due direzioni la mano tenuta in posizione orizzontale, o battere la coscia alternativamente con il palmo o con il dorso della mano Adiacocinesia • Il disturbo dell’equilibrio si manifesta con un’anormale instabilità dell’asse corporeo, che richiede l’allargamento della base di appoggio • Quando si avvicinano i piedi per la prova di Romberg l’instabilità aumenta, ma non è aggravata dalla chiusura degli occhi • Nella stazione eretta l’equilibrio è mantenuto imperfettamente da un’incessante attività dei muscoli tibiali anteriori (danza dei tendini) • L’inadeguata ripartizione del tono in rapporto alla verticalità può comparire anche in posizione seduta (atassia del tronco e del capo) • L’asinergia compare sotto forma di anomalie dei movimenti delle braccia o di una posizione anormale del tronco, che resta spostato indietro rispetto agli arti • Se si imprime una spinta antero-posteriore o laterale le risposte toniche non avvengono tempestivamente, e la risposta, anche per una spinta debole, è un passo indietro o di lato • • • • La marcia cerebellare è atassica La partenza è esitante e ritardata L’arresto è incerto I passi sono disuguali ed irregolari nella successione • Talvolta gli arti inferiori sono lanciati in maniera anomala • Nell’atto di accovacciarsi manca il distacco del tallone • Manca la flessione delle ginocchia che si osserva nel piegarsi volontariamente indietro • Il paziente con lesione cerebellare è esposto ad urtare, rovesciare, lasciare cadere gli oggetti, in particolare quando maneggia oggetti piccoli LE SINDROMI DEI LOBI CEREBRALI • Il tremore cerebellare è un tremore intenzionale, di grande ampiezza, che si accentua nel corso del movimento • La parola è monotona, rallentata, scandita LOBO FRONTALE • Lesioni frontali unilaterali, sia a destra che a sinistra, possono determinare: • emiparesi o emiplegia spastica controlaterale • anosmia in caso di interessamento delle parti orbito-mediali • grasping controlaterale • tendenza a scherzare e a parlare, perdita di tatto, perdita di iniziativa, difficoltà di adattamento • In caso di lesioni frontali a sinistra si potrà avere afasia di Broca • In caso di lesioni prefrontali bilaterali si potrà avere abulia, mutismo, perdita della capacità di mantenere l’attenzione o di risolvere compiti complessi, labilità emotiva LOBO TEMPORALE • Lesioni del lobo temporale dominante determinano: • quadrantopsia omonima superiore • afasia di Wernicke • Lesioni del lobo temporale non dominante determinano: • quadrantopsia omonima superiore • incapacità di giudizio sulle relazioni spaziali • In caso di lesioni bilaterali degli ippocampi sarà presente amnesia LOBO PARIETALE • Lesioni parietali unilaterali, sia a destra che a sinistra, determinano: • sindrome sensitiva corticale • quadrantopsia inferiore omonima • In caso di lesione del lobo dominante si potrà avere: • aprassia ideomotoria • agnosia tattile • In caso di lesione del lobo non dominante si potrà avere: • negligenza di metà del proprio corpo e dello spazio extrapersonale • anosognosia LOBO OCCIPITALE • Lesioni occipitali unilaterali, sia a destra che a sinistra, determinano emianopsia omonima controlaterale • In caso di lesioni del lobo occipitale sinistro si potrà avere agnosia per gli oggetti • In caso di lesioni del lobo occipitale destro si potrà avere una compromissione dell’orientamento visivo • In caso di lesioni bilaterali si potrà avere cecità corticale o prosopoagnosia