Le reazioni chimiche Si prenda una semplice reazione chimica 2H2 + O2 ® 2H2O Scriverla in questo modo significa che: • idrogeno ed ossigeno reagiscono tra di loro per dare acqua come unico prodotto. • due molecole (o moli) di H2 reagiscono con una molecola (o mole) di O2 e che, da esse, si ottengono due molecole (o moli) di H2O. Questo rapporto è sempre rispettato: se si mescolano una mole di O2 con tre moli di H2, solo due moli di H2 reagiscono, mentre la terza si ritrova inalterata alla fine della reazione insieme a due moli di acqua. Le reazioni chimiche Come conseguenza, un’equazione chimica è scritta correttamente se: a. sono indicati tutti i reagenti e tutti i prodotti; b. le specie chimiche necessarie a far sì che una reazione avvenga, ma che non subiscono trasformazioni (solventi, catalizzatori) vengono scritte sopra la freccia; CH2=CH2 + H2 Ni CH3–CH3 c. i rapporti quantitativi tra i reagenti e i prodotti sono esattamente indicati per mezzo di opportuni fattori detti coefficienti stechiometrici che devono normalmente numeri interi i più piccoli possibile. essere Le reazioni chimiche Storicamente, la prima base per lo studio quantitativo delle reazioni chimiche fu la “legge della conservazione della massa”, espressa nel 1789 da Lavoisier: «la massa totale dei reagenti è uguale alla massa totale dei prodotti» Oggi però sappiamo che questa legge non è valida in senso assoluto; le reazioni chimiche sono infatti accompagnate da variazioni di energia che comportano una variazione di massa, in accordo con la legge di Einstein. Relazione Massa-Energia (reazioni chimiche) c2 ´ Dm = DE c = 3,00 ´ 108 m s–1 C + O2 ® CO2 100 kg di C forniscono 3,28 ´ 106 kJ di energia, per cui Dm = 3,64 ´ 10–8 kg 100,000000000 …. – 0,000000036 …. = 99,999999964 …. (massa reagenti) (variazione) (massa prodotti) Dm non misurabile Þ legge conservazione massa praticamente valida Le reazioni chimiche La minima variazione di massa che accompagna una reazione chimica è dovuta alla variazione di massa di ogni singolo atomo che modifica i propri legami durante la reazione senza comportare distruzione o creazione di atomi. Alla legge di conservazione della massa si può pertanto sostituire la legge della “conservazione del numero di atomi di ciascuna specie atomica”, che è valida in senso assoluto. Il bilanciamento delle equazioni chimiche deve perciò essere fatto in modo tale che per ciascuna specie atomica che compare in un’equazione, il numero totale di atomi a sinistra della freccia sia uguale al numero totale di atomi a destra della freccia. Anche le cariche devono essere uguali. Relazione Massa-Energia (reazioni nucleari) c2 ´ Dm = DE c = 3,00 ´ 108 m s–1 235U 100 kg di 235U +n® 142Ba + 91Kr +3n forniscono 8,34 ´ 1012 kJ di energia per cui Dm = 9,27 ´ 10–2 kg 100,000 …. – 0,093 …. = 99,907 …. (massa reagenti) (variazione) (massa prodotti) Dm misurabile Þ legge conservazione massa sperimentalmente NON valida Le reazioni chimiche Le reazioni chimiche possono essere raggruppate in diverse categorie, a seconda dei reagenti e prodotti coinvolti. Alcune classi (non esaustive) possono essere: • reazioni di ossido-riduzione (tra i reagenti vengono scambiati degli elettroni); • reazioni acido-base (tra i reagenti vengono scambiati H+); • reazioni di salificazione (reazioni tra idrossidi e acidi, possibile sottoinsieme della categoria precedente); • reazioni di precipitazione (produce un composto insolubile nel solvente (tipicamente acqua), chiamato precipitato. reagenti sono solitamente composti ionici solubili. I Bilanciamento di Reazioni TiF4 + H2SO4 ® SO3 + HF + TiO2 Determinazione dei coefficienti stechiometrici • Si agisce unicamente sui coefficienti stechiometrici: cambiare specie significa cambiare reazione; • si bilanciano per primi gli atomi di un elemento che compare in un solo reagente e prodotto; • determinati i primi coefficienti si procede di conseguenza con gli altri per i quali il numero di atomi sia già definito da una parte della freccia; • se si cambia un coefficiente già determinato bisogna moltiplicare tutti i coefficienti già stabiliti per lo stesso fattore; • i coefficienti uguali ad 1 vengono omessi per semplicità; • la somma algebrica delle cariche dei reagenti deve essere uguale a quella dei prodotti. Bilanciamento di Reazioni 1 TiF4 + 2 H2SO4 → 2 SO3 + 4 HF + 1 TiO2 Ti: F: H: S: O: → → → → → Le reazioni chimiche Data una reazione chimica del tipo: aA + bB ® cC + dD Per sapere la relazione tra reagenti consumati e prodotti che si formano, dobbiamo scrivere uno schema relativo al bilancio materiale composto di tre righe: 1. nella prima riga scriviamo le condizioni iniziali, cioè la quantità di reagenti e prodotti esistenti prima che la reazione abbia luogo. NON è detto che vi sia una relazione tra essi; 2. nella seconda riga si riporta le quantità dei reagenti che si consumano e le quantità di prodotti che si formano. La relazione tra queste quantità è strettamente legata ai coefficienti stechiometrici a, b, c, d; 3. la terza riga è infine la somma algebrica delle prime due. Le reazioni chimiche Come già detto, se si conoscono le condizioni iniziali (generalmente come numero di moli; se soluzione anche come molarità purché riferita allo stesso volume), queste vanno poste nella prima riga delle matrice. Per quanto riguarda la seconda riga, l’approccio cambia a seconda che le reazioni terminino con l’esaurimento di almeno uno dei reagenti (reazioni quantitative) oppure no (reazioni all’equilibrio, che tratteremo più avanti). Nel primo caso occorre individuare il cosiddetto reagente limitante (o in difetto) che è quello che si consuma completamente nel corso della reazione. Per questo reagente nella seconda riga occorre mettere lo stesso numero messo nella prima ma con il segno (-). Relazioni quantitative nelle reazioni Se il numero di moli di A che si consumano è noto (perché, p.e., è il reagente in difetto), le moli di reagenti che si consumano e di prodotti che si formano possono essere calcolate dalla seguente formula (proporzione) massa di A n = m/MM massa di B n(A) V(sol), M (A soluto) n=VxM n(B) moli di A n = V/22,41 V a TPS (A gas) V, P e T(A gas) n = PV/RT = n(A) n(B) V(sol), M (B soluto) moli di B moli consumate o prodotte Vale per la seconda riga della matrice! V a TPS (B gas) V, P e T(B gas) Individuazione del reagente limitante Caso 1 inizio variazione fine aA + bB ® prodotti 2H2 + O2 ® 2H2O 8 mol -8 mol 0 mol 4 mol –4 mol 0 mol 𝑛!" 8 2 ν! = = 2= 2= = 𝑛#" 4 1 ν# 0 mol +8 mol 8 mol 𝑛!" ν! = 𝑛#" ν# I due reagenti stanno tra loro esattamente nel rapporto stechiometrico ed entrambi si consumano completamente Individuazione del reagente limitante Caso 2 inizio variazione fine aA + bB ® prodotti 2H2 + O2 ® 2H2O 13 mol -8 mol 5 mol 4 mol –4 mol 0 mol 𝑛!" 13 2 ν! = = 3,25 > 2 = = 𝑛#" 4 1 ν# 0 mol +8 mol 8 mol 𝑛!" ν! > 𝑛#" ν# A è in eccesso e B è in difetto; B è l’agente limitante e scompare completamente, di A ne rimane una parte Individuazione del reagente limitante Caso 3 inizio variazione fine aA + bB ® prodotti 2H2 + O2 ® 2H2O 6 mol -6 mol 0 mol 4 mol –3 mol 1 mol 𝑛!" 6 2 ν! = = 1,50 < 2 = = 𝑛#" 4 1 ν# 0 mol +6 mol 6 mol 𝑛!" ν! < 𝑛#" ν# B è in eccesso e A è in difetto; A è l’agente limitante e scompare completamente, di B ne rimane una parte. Individuazione del reagente limitante Se l’individuazione del reagente limitante non è fatta correttamente, il risultato che si ottiene è quello di porre uguale a 0 il numero di moli finali del reagente in eccesso e di avere un numero calcolato di moli finali del reagente in difetto negativo, un risultato ovviamente non possibile: il numero di moli iniziali e finali (i numeri che compongono la prima e la terza riga dello schema) deve infatti essere sempre maggiore o uguale a 0. Individuazione del reagente limitante Un altro modo per determinare il reagente limitante, sicuramente più comodo quando si hanno più di due reagenti, è quello di determinare il numero di moli di un prodotto che si formerebbero a partire dalle moli iniziali dei vari reagenti; il reagente per il quale il numero di moli di prodotto risulta minore è il reagente in difetto. Reazioni di ossido-riduzione Sono reazioni chimiche nelle quali uno o più elementi cambiano il loro numero di ossidazione. Poiché in una reazione chimica non si possono creare o distruggere elettroni (né gli elettroni sono generalmente stabili in soluzione), gli elettroni persi nell’ossidazione devono essere uguali al numero di elettroni acquistati nella riduzione Reazioni di ossido-riduzione ossidazione: perdita di e– e aumento del n.o. riduzione: acquisto di e– e diminuzione del n.o. ossidante: il reagente che contiene l’elemento che si riduce riducente: il reagente che contiene l’elemento che si ossida +2 CO ­ riducente +6 + +4 SO3 ­ ossidante coppie redox: → +4 CO2 ­ + ossidante CO2/CO SO2 ­ riducente SO3/SO2 Reazioni di ossido-riduzione Poiché la maggior parte delle ossidoriduzioni sono reazioni complesse (e talvolta senza l’indicazione della posizione di alcune specie, come H2O), può essere difficile bilanciarle con il metodo indicato precedentemente. Per il loro bilanciamento risulta più semplice bilanciare innanzitutto gli elettroni trasferiti, cioè scegliere i coefficienti del riducente e dell’ossidante in modo tale che il numero totale di elettroni ceduti dal primo sia uguale al numero totale di elettroni acquistati dal secondo. Reazioni di ossido-riduzione Approccio più generale; per le soluzioni però è meglio quello mostrato successivamente Ad esempio, dovendo bilanciare la reazione a H2S + b HNO3 ® c H2SO4 + d NO2 + e H2O 1. Scrivere le due semireazioni (incomplete!) con il bilanciamento degli elettroni (tenendo conto della differenza tra il n.o. dell’elemento nei prodotti e nei reagenti S(-2) ® S(+6) + 8e- (semirezione di ossidazione); N(+5) + 1e- ® N(+4) (semireazione di riduzione). Reazioni di ossido-riduzione a H2S + b HNO3 ® c H2SO4 + d NO2 + e H2O 2. Bilanciare il numero complessivo di elettroni 1´ S(-2) ® S(+6) + 8e- 8´ N(+5) + 1e- ® N(+4) 1S(-2) + 8N(+5) + 8e- ® 1S(+6) + 8N(+4) + 8eDa questo schema si ricavano i coefficienti a (= 1), b(= 8), c (= 1) e d(= 8) H2S + 8 HNO3 ® H2SO4 + 8 NO2 + e H2O 3. Considerando che ci sono 10 atomi di H tra i reagenti e 2 tra i prodotti, si ricava e (= 4) Reazioni di ossido-riduzione in soluzione acquosa – forma ionica 1) determinare i numeri di ossidazione degli elementi ed individuare le specie che si ossidano e che si riducono, come già visto; 2) per ogni semireazione, usando l’intera specie chimica, bilanciare la massa degli elementi che variano il loro numero di ossidazione; 3) calcolare per ogni semireazione il numero di elettroni scambiati riferiti al reale numero di atomi che si ossidano o si riducono; 4) Bilanciare le cariche usando H+ per soluzioni acide o neutre, OH- per soluzioni basiche. 5) Bilanciare in ogni semireazione H e O con H2O (tra reagenti o prodotti) 6) Moltiplicare le due semireazioni con opportuni coefficienti in modo da bilanciare gli elettroni scambiati. Equivalenti nelle reazioni chimiche equivalente: quantità di sostanza definita in modo tale che 1 eq di un reagente si combina con 1 eq di ogni altro reagente REAZIONI REDOX riducente: l’equivalente è la frazione di mole che cede 1 mol di elettroni ossidante: l’equivalente è la frazione di mole che acquista 1 mol di elettroni PE = PM / n°elettroni scambiati Equivalenti nelle reazioni chimiche equivalente: quantità di sostanza definita in modo tale che 1 eq di un reagente si combina con 1 eq di ogni altro reagente REAZIONI ACIDO-BASE acido: l’equivalente è la frazione di mole che cede 1 mol di H+ base: l’equivalente è la frazione di mole che acquista 1 mol di H+ (cede 1 mol di OH–) PE = PM / n°protoni scambiati Equivalenti