I TRE GRANDI ORDINI ARCHITETTONICI DELLA GRECIA ANTICA ALUNNO GABRIELE GRAVILI I TEMPLI GRECI Breve introduzione con gli elementi fondamentali dei templi greci e analisi e differenze tra gli ordini architettonici I TEMPLI GRECI L’insieme di regole geometriche per realizzare edifici eleganti e proporzionali dalla Grecia si diffuse in tutto il mondo Le città greche vengono abbellite da edifici che esprimono la potenza della polis, ma anche i valori su cui si fonda la comunità. La costruzione più importante è il tempio , che ospita al suo interno la statua della divinità che protegge la polis. Il tempio rappresentava per i Greci la costruzione più perfetta e armoniosa. Per raggiungere questa perfezione gli architetti si servivano di regole geometriche e matematiche con cui legare ogni dettaglio dell’edificio. I TEMPLI GRECI Era la sede della divinità, i Greci credevano in molti dei che vivevano sul monte Olimpo. Il tempio racconta le più antiche tipologie costruite, cercando di mantenere l’armonia delle forme Il tempio nasce nel periodo geometrico tra l’80 e il 70 secolo a.C. Nel periodo arcaico, per la costruzione dei templi, si usavano pietra e marmo Il tempio assume le caratteristiche principali della casa greca. TEMPLI GRECI: CARATTERISTISCHE PRINCIPALI La pianta del tempio assume forma rettangolare o circolare. Poggia su una base di pietra (serie di 3 gradini) con la funzione di sopraelevare l’edificio, separando simbolicamente la residenza degli dei dal livello del terreno. I gradini prendono il nome di CREPIDOMA. Il terzo gradino è detto STILOBATE ed è la base di appoggio delle colonne L’elemento sacro è il NAOS, che in greco significa «cella» che segue la forma del tempio. Ospita la statua della divinità che dedica. Nel tempio aveva accesso il sacerdote, mentre il popolo nel Temenos: lo spazio sacro riservato al culto di un dio o alla costruzione di un santuario. Il tempio può avere due spazi porticati che fungono da filtro tra spazio interno e spazio esterno. PRONAO= è posto davanti alla cella (sulla parte est),spazio porticato anteriore OPISTODOMO= è posto dietro la cella (sulla parte ovest),spazio porticato inferiore GLI ORDINI ARCHITETTONICI: DORICO, IONICO, CORINZIO Per poter realizzare e costruire i templi, i Greci introdussero l ’ORDINE ARCHITETTONICO. L’ordine architettonico consiste in un sistema di regole geometriche e matematiche mediante il quale le dimensioni e le proporzioni di ogni elemento rispetto alle parti dell’edificio sono costanti. L’ordine architettonico serve per armonizzare l’edificio, deve renderlo bello, non soltanto funzionale. Tre sono gli ordini architettonici impiegati dai Greci: il dorico, lo ionico e il corinzio C Il termine «ordine», dal latino ordo, è comunque di origine più recente, in quanto Vitruvio ricorreva ai termini genus (genere), ratio (regola) e mos (norma) e Leon Battista Alberti, il primo grande trattatista del Rinascimento, a opus (opera). L’ORDINE DORICO L’ordine dorico (il più antico fra i tre ordini), si sviluppa nel corso nel VII secolo a.C. nel Peloponneso, diffondendosi poi nel corso del VII secolo a.C. in Magna Grecia. L’ORDINE DORICO Con questo ordine son stati costruiti tutti i templi superstiti della Magna Grecia e alcuni degli edifici più importanti della Grecia stessa, tra i quali il Partenone nell’Acropoli di Atene e il Tempio di Zeus ad Olimpia. Numerosi sono gli accorgimenti visivi utilizzati nell’ordine dorico dagli architetti greci, che volevano rendere la visione dei loro templi più armoniosa e perfetta. In primo luogo le colonne sono rastremate, ovvero il diametro si riduce man mano che dalla base si risale verso la cima, cioè fino al collarino… L’ORDINE DORICO …il fusto non è liscio, ma scanalato, in quanto tutta la sua superficie è percorsa verticalmente da scanalature realizzate scolpendo i rocchi dopo averli sagomati e sovrapposti. L’ORDINE DORICO La rastremazione non è perfetta infatti a circa un terzo del fusto è presente un lieve rigonfiamento che prende il nome di entasi, che impedisce alla colonna di sembrare innaturalmente sottile. Le colonne inoltre non sono mai perfettamente verticali, ma presentano una leggera inclinazione verso l’interno, o verso le diagonali della base del tempio. L’ORDINE DORICO Un ultimo accorgimento è quello che riguarda lo stilobate, che a volte, è leggermente convesso al fine di correggere l’aberrazione prospettica e farlo sembrare perfettamente orizzontale. Tuttavia, alcuni architetti pensano che si tratti di un accorgimento tecnico per favorire il deflusso dell’acqua. L’ORDINE DORICO Il capitello è composto da due elementi sovrapposti chiamati ECHÌNO e ÀBACO. L’abaco ha la forma di un parallelepipedo molto basso. L’echino invece ha la forma di un catino circolare dal profilo convesso. L’ORDINE DORICO L’ insieme degli elementi strutturali e decorativi che si appoggiano sui capitelli prendono il nome generico di TRABEAZIONE. L’ORDINE IONICO Quasi contemporaneamente all’ordine dorico o, al massimo, con un ritardo di pochi decenni, si sviluppa in Grecia anche l’ordine ionico, il secondo dei grandi ordini architettonici òóàá L’ORDINE IONICO L’origine dell’ordine ionico è orientale, in particolare si associa alla popolazione degli Ioni(da cui il nome “ionico”).Gli Ioni erano gli abitanti della Grecia , in modo particolare del Peloponneso, i quali migrarono verso le isole Egee verso le coste dell’Asia Minore Meridionale; qui fondarono nuove città e questi abitanti prenderanno appunto il nome di Ioni. Quindi l’ordine ionico nasce e viene utilizzato fondamentalmente nelle isole e sulle coste dell’Asia Minore Meridionale. Successivamente l’ordine si diffuse abbastanza rapidamente e venne molto utilizzato nella regione dell’Attica. L’ORDINE IONICO Nell’ordine ionico la colonna si compone di tre elementi: la base il fusto il capitello Il fusto non poggia più direttamente sullo stilobate ma, appunto, sulla base. L’ORDINE IONICO Ciò conferisce a tutta la colonna un senso di maggiore slanciatezza e grazia. Tale base può assumere, in relazione al periodo e al luogo di costruzione, forme anche molto diverse. Quella più nota e diffusa, soprattutto in epoca classica, è comunque la cosiddetta base attica (dalla regione ove per prima è stata impiegata). L’ORDINE IONICO Essa si compone di tre elementi sovrapposti a pianta circolare e precisamente di un toro inferiore, di una scozia(o trochilo) e di un toro superiore. Il toro è una modanatura architettonica convessa a profilo semicircolare e può essere: Liscio o Decorato Il nome deriva dal latino torus che significa «cordone attorcigliato» La scozia, invece, è una modanatura concava a forma di canale. L’origine della parola è, in questo caso, greca. Skotìa, infatti, significa «tenebra», «oscurità» e ciò fa riferimento al fatto che, essendo incavata, la scozia risulta essere quasi sempre in ombra. Essa può essere chiamata anche trochilo. L’ORDINE IONICO Nella base attica la scozia è posta fra i due tori e serve a raccordare quello inferiore con il superiore, che può anche essere decorato, sul quale si imposta il fusto della colonna attraverso un raccordo concavo chiamato apòfige terminante in basso con un listello, chiamato cintura. L’ORDINE IONICO Il fusto ionico non ha entasi ed è solcato da almeno 24 scanalature che si succedono con spigoli smussati. Un simile artificio contribuisce ad accentuare il senso di grazia dell’ordine ionico. L’ORDINE IONICO L’elemento che caratterizza l’ordine ionico è comunque il capitello, che spesso è dipinto. Esso è composto da un piccolo echino convesso decorato da òvoli e dardi, da due morbide volùte (dal latino vòlvere , girare, in quanto la loro forma fa pensare a un moto rotatorio) e da un sovrastante abaco. L’abaco ha pianta quadrata e presenta uno spessore limitato. Il suo profilo è di tipo curvilineo, spesso decorato anch’esso con ovoli e dardi, in modo da raccordarsi più dolcemente con la sovrastante trabeazione. L’ORDINE IONICO L’architrave dell’ordine ionico è tripartito orizzontalmente, in modo che le tre fasce che lo compongono risultino lievemente aggettanti l’una sull’altra. L’ORDINE IONICO Il fregio è continuo. Esso percorre dunque senza interruzione l’intero perimetro dell’edifico e, mentre nei primi templi ionici è costituito da una serie di lastre lisce, in seguito viene impreziosito mediante bassorilievi. Sopra il fregio, infine, corre il geison (cornice) che è simile a quello dorico. L’ORDINE CORINZIO È l’ultimo dei tre grandi ordini architettonici, nasce tra il V e il IV secolo a.C.(periodo classico), però raggiunge la sua diffusione solo nel periodo ellenistico tra il 323 a.C. e il 31 a.C. L’ORDINE CORINZIO Il termine “corinzio” deriva dal luogo di nascita, l’importante città di Corinto situata nel Peloponneso. La leggenda narra che lo scultore greco Callimaco si sia ispirato casualmente da un cesto trovano vicino a una tomba di una fanciulla .Questo cesto era stato lasciato da un familiare. Il cesto era stato chiuso in alto da una pietra quadrata e al di sotto era cresciuta una pianta mediterranea di acànto (aventi grande foglie frastagliate).Queste foglie di acanto avevano avvolto tutto il cesto facendo sembrare una sorta di decorazione scultorea. Ecco come nasce l’idea, l’ispirazione di Callimaco per realizzare un ulteriore ordine. L’ORDINE CORINZIO La base della colonna corinzia riprende quella ionico-attica, ma a volte può essere ulteriormente rialzata mediante l’adozione di un plinto, soluzione talvolta già presente in alcune basi dello stesso ordine ionico. L’ORDINE CORINZIO Il fusto è percorso verticalmente da una serie di 24 scanalature a spigolo smussato. L’ORDINE CORINZIO L’elemento che caratterizza questo ordine è il capitello. L’ORDINE CORINZIO Il capitello corinzio ha una forma tronco-conica rovesciata che assume un nome specifico ,si chiama càlato (in greco kàlathos). Attorno a questa forma volumetrica si associano delle foglie molto stilizzate di acanto. Le foglie di acanto si dispongono su due altezze: *la base formata dalla prima corona, mentre *la base superiore è formato da una seconda corona. Tra le foglie si dispongono alcuni steli, i quali steli si concludono con 16 volute(spirali).8 steli sono disposti a coppie e si trovano in corrispondenza dei 4 spiigoli. Questi si chiamano caulicoli. Abbiamo altri 8 steli, anche questi disposti a coppie, però visto che si trovano in posizione frontale, assumono un'altra denominazione, si chiamano elici. In totale abbiamo 16 steli che si relazionano in base alle foglie di acanto. In particolare, in posizione frontale tra le elici, si innalza uno stelo che si apre in un grande fiore con la corona aperta verso l’esterno. Questo fiore si chiama occhio o goccia perché appartiene all’elemento sovrastante oppure detto fiorone e si pone in posizione centrale su questo abaco che è arcuato(ha una concavità verso l’interno). DIFFERENZE TRA I TRE GRANDI ORDINI ARCHITETTONICI LE DIFFERENZE SI TROVANO SOPRATTUTO TRA L’ORDINE DORICO E IONICO; POICHÈ IL CORINZIO NON VIENE CONSIDERATO COME UN VERO E PROPRIO ORDINE. C Lo stesso Marco Vitruvio Pollione, famoso ed importante trattatista romano, nel «De architectura» comincia a riportare le differenze sostanziali tra l’ordine dorico e l’ordine ionico. Egli affermava che la colonna dorica è paragonabile alla massiccia potenza del corpo maschile; invece la colonna ionica è paragonabile alla raffinatezza, all’ eleganza e alla bellezza del corpo femminile. Questa è una delle principali differenze che le dà lo scrittore latino. La seconda differenza consiste nel fatto che: nella colonna dorica l’altezza del fusto è pari a 4 o al massimo 6 volte il diametro di base del fusto della colonna. Invece nell’ ordine ionico prendiamo questo modulo pari al diametro di base e lo moltiplichiamo per 8 o per 10 volte al massimo e otteniamo l’ordine ionico, così anche come l’ordine corinzio. La colonna ionica è molto più slanciata, più alta perché viene moltiplicata un numero di volte maggiore rispetto all’ordine dorico, il quale è più tozzo, nettamente più basso. Anche il diametro delle colonne doriche è maggiore; invece più snello, più elegante nell’ordine ionico. La terza differenza importante è che: l’ordine dorico non ha la base su cui poggia il fusto, invece la colonna ionica possiede una base. La base è l’elemento di appoggio del fusto che permette di dare alla colonna un maggiore slancio verticale. La base più conosciuta si indica con il termine di base attica chiamata così perché si diffuse maggiormente in questa regione della Grecia. La base attica prevede tre elementi a piante circolari: il primo, quello che poggia direttamente sullo stilobate, è detto toro inferiore: è una decorazione convessa e assume una forma di un cuscinetto schiacciato. Al toro inferiore si associa un altro elemento concavo e si dice scozia o trochilo. C L’ultimo elemento esattamente uguale a quello iniziale, tant’è che assume la denominazione di toro; in questo caso non è più inferiore, ma è quello superiore. È quello a cui si associa la base del fusto; ed è sempre una decorazione convessa (curva della parte conclusiva esterna) e conclude la base attica. Quindi la base è formata da toro inferiore, trochilo e toro superiore. Un’altra differenza: l’ordine dorico ha l’entasi (lieve rigonfiamento al terzo dell’altezza); l’ordine ionico non possiede entasi. Se l’ordine dorico ha 20 scalanature con spigolo vivo (taglio perfettamente lineare); il fusto ionico ha 24 scalanature e gli spigoli sono arrotondati. Altro elemento distintivo nell’ordine dorico e ionico è ovviamente il capitello. Se nell’ordine dorico il capitello è formato da un echino e da un abaco; nell’ordine ionico il capitello si compone di tre parti decorative: il primo è l’echino schiacciato, il quale è decorato con degli ovuli(elementi a forma di ellisse).Poi abbiamo una doppia voluta con una forma a spirale(sono due spirali che ruotano caratterizzante il capitello ionico). Come parte conclusiva del capitello ionico, abbiamo un sottilissimo abaco decorato con degli ovuli. C Anche la trabeazione in parte ha delle differenze rispetto all’ordine dorico: se nell’architrave nell’ordine dorico abbiamo un unico architrave liscio che perimetra tutto l’edificio, nell’ordine ionico invece l’architrave è divisa in tre parti (chiamato tripartito) e le tre fasce a partire dall’alto verso il basso sono gradualmente aggettanti rispetto a quelli inferiori. Quindi la parte superiore è aggettante rispetto quella inferiore. La prima fascia dell’architrave è più sporgente rispetto alla seconda che è più arretrata rispetto all’ultima che è ancora più arretrata rispetto alla seconda e alla prima. Quella sporgente è quella che si colloca superiormente. Un altro elemento importante è il fregio ionico che si differenzia da quello dorico. Il dorico ha il fregio ed è intervallato dalle metope e dai triglifi. Qui invece il fregio può essere o liscio(senza alcuna decorazione) oppure moto spesso è decorato con dei rilievi che percorrono perimetralmente tutto l’edificio (si dice infatti che il fregio ionico ha un fregio continuo).Tutto il resto(la cornice, la copertura del tempio, antefisse, acroteri…) è esattamente uguale all’ordine dorico. C Il terzo ordine non viene considerato un vero e proprio ordine architettonico in quanto l’ordine corinzio è esattamente uguale a quello ionico tranne che solo l’unico elemento: il capitello. Il capitello differenzia l’ordine ionico da quello corinzio ;tutto il resto è uguale. Tranne un altro elemento che caratterizza l’ordine corinzio, in quanto l’ordine corinzio, per dargli un ulteriore slancio verticalmente, viene associato oltre alla base attica(ionica),viene associato ad un plinto, un elemento di forma parallelepipeda che permette un ulteriore maggiorazione dell’altezza della colonna. C Il terzo ordine architettonico non è un vero e proprio ordine, in quanto solo i primi due sono ordini architettonici. Il terzo(il corinzio), il composito(romano) e l’ordine tuscanico (romano), altri non sono che una stretta derivazione dei primi due C j HG I TEMPLI GRECI I TEMPLI GRECI Era la sede della divinità, i Greci credevano in molti dei che vivevano sul monte Olimpo.Il tempio racconta le più antiche tipologie costruite, cercando di mantenere l’armonia delle forme. STORIA L’ Europa subì un rallentamento economico a causa della concorrenza di merci Americane L'Italia aumentò i dazi ma non si rilevò una buona idea. Occorreva rafforzare le industrie con nuove tecnologie e scoperte scientifiche. Tale cambiamento diede vita alla società di Massa. uniformando gusti, stili di vita, abitudini e mode. La seconda rivoluzione industriale, determinò l’aumento della classe operaia, che per tutelare i propri diritti si unì in associazioni sindacali adottando come forma di lotta lo sciopero. IV C L’origine dell’ordine ionico è orientale, in particolare si associa alla popolazione degli Ioni(da cui il nome “ionico”).Gli Ioni erano gli abitanti della Grecia , in modo particolare del Peloponneso, i quali migrarono verso le isole Egee verso le coste dell’Asia Minore Meridionale; qui fondarono nuove città e questi abitanti prenderanno appunto il nome di Ioni. Quindi l’ordine ionico nasce e viene utilizzato fondamentalmente nelle isole e sulle coste dell’Asia Minore Meridionale. Successivamente l’ordine si diffuse abbastanza rapidamente e venne molto utilizzato nella regione dell’Attica. C Essa si compone di tre elementi sovrapposti a pianta circolare e precisamente di un toro inferiore, di una scozia(o trochilo) e di un toro superiore. C Il toro è una modanatura architettonica convessa a profilo semicircolare e può essere: Liscio Decorato Il nome deriva dal latino torus che significa «cordone attorcigliato» La scozia, invece, è una modanatura concava a forma di canale. L’origine della parola è, in questo caso, greca. Skotìa, infatti, significa «tenebra», «oscurità» e ciò fa riferimento al fatto che, essendo incavata, la scozia risulta essere quasi sempre in ombra. Essa può essere chiamata anche trochilo. IL CAPITELLO CORIZIO:HA UNA FORMA TRONCO-CONICA ROVESCIATA CHE ASSUME UN NOME SPECIFICO ,SI CHIAMA CÀLATO(IN GRECO KÀLATHOS). ATTORNO A QUESTA FORMA VOLUMETRICA SI ASSOCIANO DELLE FOGLIE MOLTO STILIZZATE DI ACANTO.LE FOGLIE DI ACANTO SI DISPONGONO SU DUE ALTEZZE: *LA BASE FORMATA DALLA PRIMA CORONA,MENTRE *LA BASE SUPERIORE È FORMATO DA UNA SECONDA CORONA.TRA LE FFOGLIE SI DISPONGONO ALCUNI STELI, I QUALI STELI SI CONCLUDONO CON 16 VOLUTE(SPIRALI).8 STELI SONO DDISPOSTI A COPPIE E SI TROVANO IN CORRISPONDENZA DEI 4 SPIIGOLI.QUESTI SI CHIAMANO CAULICOLI.ABBIAMO ALTRI 8 STELI, ANCHE QUESTI DISPOSTI A COPPIE,PERÒ VISTO CHE SI TROVANO IN POSIZIONE FRONTALE,ASSUMONO UN'ALTRA DENOMINAZIONE, SI CHIAMANO ELICI.IN TOTALE ABBIAMO 16 STELI CHE SI RELAZIONANO IN BASE ALLE FOGLIE DI ACANTO.24:25.IN PARTICOLARE,IN POSIZIONE FRONTALE TRA LE ELICI, SI INNALZA UNO STELO CHE SI APRE IN UN GRANDE FIORE CON LA CORONA APERTA VERSO L’ESTERNO.QUESTO FIORE SI CHIAMA OCCHIO O GOCCIA PERCHÉ APPARTIENE ALL’ELEMENTO SOVRASTANTE OPPURE DETTO FIORONE E SI PONE IN POSIZIONE CENTRALE SU QUESTO ABACO CHE È ARCUATO.