Filosofia La felicità 1.) N Socrate: La felicità consiste nel riuscire a soddisfare a pieno, e non più che a pieno, le necessità del corpo mediante l’uso della ragione, senza influire sul continuo miglioramento personale, fine ultimo, ancora tramite essa. P Socrate: la felicità consiste nel soddisfare le necessità fisiche, al punto di bisogno, in modo da richiederne sempre meno, e nell’ottenere un costante miglioramento di sé stessi tramite l’uso della ragione. N Aristotele: la felicità consiste nell’uso della materia come mezzo della vita razionale completa. P Aristotele: La felicità è ottenibile, cogliendo tutte le possibilità materiali, e non, tramite uso della razionalità, per vivere una vita completa, e utilizzandole a fin di bene. N Epicuro: La felicità è ottenibile tramite l’uso della ragione, la quale porta le motivazioni di scelta, all’istinto naturale umano in grado di riconoscere, ciò che è bene e ciò che è male per la salute del corpo, e la serenità dell’anima. P Epicuro: L’analisi razionale dei personali bisogni, necessità, e pensieri, porta a riconoscere ciò che è necessario per condurre una vita felice, incontaminata da vizi, inutili preoccupazioni e malesseri. N Seneca: La felicità consiste nell’ottenere una vita naturale, tramite, l’imperturbabilità dell’animo, ottenibile, con costanti, libertà e fierezza dello spirito che, rimuovono l’immobilizzazione data dalle paure. P Seneca: La felicità è ottenibile solo con il temperamento di sé stessi nell’obiettivo di raggiungere la naturalità in modo da essere ininfluenzati dal mondo ottenendo pace interiore e solidità interna. 2.) La felicità è ottenibile tramite la soddisfazione completa delle necessità del corpo e dello spiritò razionale usando i mezzi della natura umana a fin di bene per se stessi e quindi per gli altri. 3.) Socrate: - Similitudine( Essere buoni cittadini senza conoscere le leggi ) La padronanza di sé è il fondamento della virtù Paragone al divino Aristotele: - Esempi di applicazione di beni materiali La felicità ha a che fare con la vita buona Essere umano è di natura razionale Epicuro: - L’uomo riconduce le proprie scelte alla ricerca della felicità Osservazione di persone buone giuste e intelligenti Tutto ciò che libera l’uomo da ansia gli permette di vivere come un dio Seneca: - Se si rimuovono i motivi di irritazione e di paura e si rifuggono i godimenti fragili e meschini…. Chi è schiavo dei propri desideri è infelice Le pietre e le bestie vivono senza timore e tristezza. 4.) - la ragione non va vista come superiore al se naturale ma come parallela e di egual valore in quanto considerarla inferiore non porterebbe all’espressione completa dell’uomo e quindi della sua felicità - eliminare completamente il sentimento d’ansia non sempre porta a il raggiungimento della felicità (sentirsi un dio) in quanto quando le persone entrano in stato di crisi si può manifestare un processo di auto miglioramento che ti permette di ottenere ancora più felicità come affermato da Socrate. 5.) Socrate: per essere felici bisogna non essere virtuosi senno vorrebbe dire che i criminali non sono buoni cittadini, agendo contrariamente alla ragione otteniamo ciò che e meglio per noi, infatti la ragione non va d’accordo con i propri sensi che al contrario della ragione ti suggeriscono di soddisfarti abbondantemente, in quanto i beni istantanei ottenuti in grandi quantità forniscono un bene costante, e ciò coincide con il lusso la ricercatezza e l’eccesso, ciò vuol dire che avendo tutto e in eccesso si ottiene la felicità ben lontana dal concetto di divino palesemente irraggiungibile. 6.) per uno scettico la felicità universale non esiste e non è formulabile ma sicuramente ottenibile se si accetta la sua assenza, detto ciò tutto ciò che viene affermato dai precedenti filosofi viene rivolto ad una cosa inesistente e quindi inapplicabile. 7.) N: la felicità necessita, l’obiettivo del raggiungimento della forma massima dell’individuo, inteso come completezza dell’essere, sia materiale-corporale sia spirituale, che io intendo come l’attuazione della potenza. Questa condizione non si ottiene per sempre, né si ottiene mai, è una continua ricerca, per la quale è fondamentale, l’uso della ragione, per comprendere le necessità di entrambi i tipi e per trovare il giusto mezzo fra essi. Per fare questo inoltre è indispensabile un’enorme forza di volontà, ottenibile sempre, con il pensiero verso l’attuazione della potenza; e la risoluzione delle eventuali paure immobilizzanti di un individuo. P: La felicità, il fine ultimo di ogni uomo, una sorta di droga senza effetti collaterali, che si manifesta in specifiche occasioni o può permanere nel tempo sotto forma di quiete con un sorriso in faccia, come dice Epicuro noi tutto facciamo per ottenerla, ma come tutti sanno ma sembrano ignorare, in quanto si ritengono incapaci, la vera felicità non la si ottiene tramite uso di stupefacenti, o tramite il sesso, o tramite l’alcol o addirittura tramite gli atti malefici verso le altre persone, anche se su quest’ultimo punto esistano eccezioni e regole particolari. A mio parere, la felicita vera si manifesta in situazioni in cui il soggetto è esule dall’essere influenzato da ogni tipo di sentimento negativo come possono essere la rabbia, il risentimento, la paura, la fame, il complesso di inferiorità, il malessere ecc… , e non solo, la felicità si manifesta anche tramite i sentimenti positivi come amore, gioia, calma, realizzazione ecc… anche se, quest’ultimi sentimenti, li si ottiene una volta superate le loro controparti negative, per fare ciò, io personalmente ho osservato 2 modi, a mio parere egualmente ostici da mettere in pratica: La pillola blu: La strada della realizzazione tramite l’egual uso di razionalità e umanità, nel nostro animo si trova ciò che ci soddisfa, adempiendo il bene per se stessi senza esagerare, in parallelo si allena la propria psiche a riconoscere i sentimenti inutili o dannosi rendendoli docili, in seguito tramite l’uso di forza di volontà (necessaria per compiere ogni cosa, per cui se ne si è privi è necessario rimediare(i periodi di crisi sono un buon modo per allenarla)) compiere azioni che arricchiscano il proprio essere, tramite la compagnia con le persone che a loro volta stanno seguendo questa stessa strada, tramite azioni semplici o complesse che siano, come fare esercizio fisico, leggere, guardare un film interessante, mettere in atto la propria creatività, compiere buone azioni, anche se, apparentemente, a sfondo egoistico ecc… ma soprattutto cosa non scontata il pensare, l’annoiarsi, questa è lazione necessaria per far si che tutto ciò che stiate facendo abbia un senso, perché solo tramite il pensiero è possibile diventare intelligenti e di conseguenza comprendere ciò che è bene per te e per gli altri, arrampicandoti sempre più velocemente sulla montagna della completezza. La pillola rossa: l’eliminazione di tutto ciò che nuoce Nella mia vita, in seguito a traumi e a periodi di vuoto, ho osservato una via alternativa, una che non consiglierei in quanto può risultare nociva, una che ad occhio esterno potrebbe risultare in una macchina capace solo di analizzare, risolvere e bearsi di quel poco rimasto di umano in se, esatto, come un robot, per seguire questa strada, il primo macigno da spostare e il riconoscere, quanto ciò che si è all’inizio del cammino è inadatto, inadeguato, inutile, orrendo e per ciò va eliminato, nel farlo si inizia ad abbattere qualsiasi sentimento negativo e la sua causa , che possano essere persone, mancanze, o situazioni, qui entra in gioco l’analisi solo e soltanto razionale, che considera ciò che è umano inferiore o inefficiente, una volta analizzati i problemi e trovate le loro fonti, l’individuo deve iniziare ad eliminare il sentimento ed in seguito eliminare la causa, abbandonando, o provvedendo a riempire i vuoti costruendoci sopra, tutto ciò tramite la risoluzione di problemi usando enormi quantità di forza di volontà, una volta dentro questo processo, pian piano, resterà in voi solamente una illusione vivida di imperturbabilità che vi farà sentire superiori alla massa, e per ciò vi sentirete parzialmente realizzati, e ciò vi basterà per essere felici, in quanto quel poco rimasto, che non è stato abbattuto, sono paletti di umanità privi di debolezze e di tristezze. Queste due strade sono a me apparentemente egualmente lunghe ed efficienti, ma personalmente non credo di poter essere certo di quanto appena affermato, in quanto ancora non vedo o non voglio vedere se una delle due sia effettivamente migliore dell’altra, per ciò mi limito a consigliare la pillola blu, in quanto la rossa, potrebbe facilmente fallire e risultare in un grande fallimento.