Amminoacidi e Proteine • Nel 1902, Emil Fischer propose che le proteine fossero lunghe catene amminoacidiche legate da legami ammidici che egli chiamò legami peptidici • Le proteine sono biomolecole di enorme importanza . – Strutturale : pelle, ossa, capelli (Collagene/ cheratina) – Catalitica : enzimi (Ossidoreduttasi, Idrolasi, Isomerasi, etc) – Muscoli – Trasporto : Miosina e Actina : Emoglobina – Ormonale : Insulina, Ossitocina, HG ormone Valore proteico degli alimenti Alimenti di origine animale proteine di alta qualità con composizione di a.a. vicina a proteine umane (ad alto valore biologico), maggiore digeribilità per proteine globulari che fibrose. Cereali e legumi proteine meno disponibili perché legate a polisaccaridi o in presenza di fattori antinutrizionali (moderato valore biologico). Cereali scarsi in lisina e legumi in metionina Frutta e ortaggi a basso tenore proteico (3%) con composizione in a.a. essenziali deficitaria. Anche se in eccesso rispetto ai fabbisogni calorici, non riescono a coprire quelli proteici Le proteine alimentari si trovano in quasi tutti gli alimenti, ne sono privi oli, zucchero e bevande alcoliche. Struttura di un a-amminoacido Tutti gli amminoacidi contengono un gruppo amminico ed una funzione carbossilica legate ad un carbonio centrale detto carbonio a, Ca. a R CH COOH NH2 R = residuo in cui differiscono gli aa. AA: carbonio a ibridato sp3, con 4 sostituenti diversi, chirale (presente nelle due forme enantiomere, indicate con D e L) Nelle proteine troviamo solo L-a-amminoacidi. Dal punto di vista biochimico, gli aa si dividono in: - essenziali: devono essere introdotti con la dieta, non sintetizzabili dall’organismo (Phe, Val, Thr, Try, Ile, Met, Leu, Lys, His*, Arg*) - non essenziali: l’organismo è in grado di sintetizzarli. I composti formati da L-a-amminoacidi si dividono in: • oligopeptidi • peptidi • proteine (2-20 aa) (20-100 aa) (100- diverse migliaia di aa) In natura esistano più di 300 amminoacidi, soltanto 20 sono incorporati nelle proteine dei mammiferi poiché sono gli unici codificati dal DNA I 20 Amminoacidi A.A. alifatici A. A. ciclici Glicina (Gly) Alanina (Ala) Valina (Val) Leucina (Leu) Isoleucina (Ile) Prolina (Pro) A. A. basici A. A. con catene laterali contenenti gruppi ossidrilici o zolfo Serina (ser) Cisteina (Cys) Treonina (Thr) Metionina (Met) Istidina (His) Lisina (Lys) Arginina (arg) A. A. aromatici A. A. acidi e le loro ammidi Fenilalanina (Phe) Tirosina (Tyr) Triptofano (Trp) Acido aspartico (Asp) Ac glutammico (Glu) Asparagina (Asn) Glutammina (Gln) Caratteristiche Acido- Base Ione dipolare Carbossilato (basico) - Gruppo alchilammonio (acido) Stereochimica del carbonio a COOH H a NH2 C H N H R Serie sterica L C Ca O R COOH CHO HO O H H H CH2 OH L-(-) -gliceraldeide H2N C COOH H R L-amminoacido naturale H2N H R proiezione di Fische di un L-amminoacido IONE DIPOLARE o ZWITTERIONE Quando un amminoacido viene sciolto in H2O diventa uno ione dipolare (zwitterione) R CH COOH Valore teorico R CH COO- NH .. 2 NH3+ pKa --COOH ~ 4.76 pKa –NH3+ ~ 10.6 H pKa ~ 9,5 H + N H H pKa ~2 O H Ca R - C O Valore sperimentale La forma zwitterionica è la struttura corretta di un amminoacido a pH neutro Alto punto di fusione (si decompongono a circa 200- 250°C) Le proprietà acido-base degli amminoacidi Il termine zwitterione si usa per indicare una struttura ionica dipolare in cui il gruppo amminico è presente in forma protonata come ione ammonio ed il carbossile, in forma deprotonata, come anione carbossilato. Gli a.a. sono composti anfoteri, nel senso che si possono comportare sia da acidi, cedendo un protone ad una base forte, che da basi, accettando un protone da un acido forte Equilibri per un a.a. con un solo gruppo amminico ed un solo carbossile RCHCOOH OHH+ NH3 a.a. a pH acido RCHCOONH3 ione dipolare a pH neutro OHH+ RCHCOONH2 a.a. a pH basico PUNTO ISOELETTRICO IONE DIPOLARE : è la specie predominante al pH in cui il numero delle cariche positive eguaglia il numero delle cariche negative (carica netta 0) Il PUNTO Isoelettrico (P.I.) corrisponde al pH dell’amminoacido in cui è massima la concentrazione dello Ione Dipolare P.I. = pKa COOH + pKa NH3+ 2 Ogni amminoacido ha un punto isoelettrico diverso INTEGRATORI di AA A.A. alifatici BCAA BCAA (Branched Chain AminoAcids) Creatina PEPTIDI – peptide: è il nome dato a un polimero costituito da un numero relativamente basso di unità monomeriche; la classificazione avviene in base al numero di unità amminoacidiche della catena – dipeptide: è costituito da due unità amminoacidiche – tripeptide: è costituito da tre unità amminoacidiche – polipeptide: contiene più di 12 unità – proteina: una macromolecola con peso molecolare di 5000 g/mol o più, costituita da una o più catene polipeptidiche Serina Estremità N-terminale + Alanina Serilalanina Estemità C-terminale Legame ammidico • Per convenzione, il primo amminoacido scritto a sinistra ha il gruppo -NH3+ libero e l’ultimo scritto a destra ha un gruppo -CO2- libero Amminoacido N-terminal N-terminale amino acid Legame peptide peptidico bonds O O Amminoacido C-terminal C-terminale amino acid + H3 NCHC- NHCHC- NHCHCO 2 CH2 OH CH2 C 6 H5 Ser-Phe-Asp CH2 CO 2 - STRUTTURA del LEGAME PEPTIDICO Il legame peptidico (ammidico) è un ibrido di due strutture limiti di risonanza Ca C •• H (1) - C N Ca O •• •• O •• •• •• + Ca N Ca H (2) Sei atomi appartenenti al legame peptidico giacciono nello stesso piano Cisteina/cistina Cisteina Cistina • La formazione di questi ponti disolfuro gioca un ruolo importante nel mantenere la struttura terziaria delle proteine • Si possono formare ponti disolfuro intramolecolari ed intermolecolari Proteine I QUATTRO livelli della struttura di una proteina INSULINA Struttura Primaria: •Struttura Primaria: rappresenta la sequenza lineare amminoacidica letta dall’amminoacido N-terminale a quello Cterminale. La determinazione della struttura primaria prevede: 1. Analisi Quali-quantitativa degli amminoacidi 2. Determinazione della sequenza STRUTTURA SECONDARIA Rappresenta il “ripiegamento” o conformazione degli aa in regioni localizzate di un peptide o di una proteina. Sono possibili due strutture secondarie: a-elica foglietto ripiegato o di tipo b …..Vincolo….. a-elica FOGLIETTO RIPIEGATO o di tipo b b Sheet Stabilizzata da legami H intercatena tra N-H / C=O -Orientazione antiparallela. -Buoni ponti–H -Più stabile Struttura Terziaria: Struttura terziaria: ripiegamento della struttura secondaria dovuto alla formazione di legami fra i residui R degli aa del filamento (a ponte d’idrogeno, interazioni idrofobiche, legami ionici, legami covalenti tipo ponti disolfuro -S-S-, interazioni dipolo-dipolo). Ogni proteina deve assumere una struttura tridimensionale precisa correlata alla sua funzione. collagene mioglobina costituisce la componente principale della matrice extracellulare e dei tessuti connettivi (le cartilagini e le ossa) Proteina contenente eme, presente nel citoplasma delle fibre muscolari dei Vertebrati Riserva di Ossigeno Fibroina (seta) Riassumendo…. Struttura primaria Struttura secondaria Struttura terziaria DENATURAZIONE Alterazione irreversibile della struttura secondaria e terziaria. 1- Per variazione di pH 2- Con il calore 3- Formazione di schiume 4- Azione chelante con ioni Metallici Struttura Quaternaria Eme Emoglobina : 4 catene polipeptidiche Struttura quaternaria: solo nelle proteine formate da più catene polipeptidiche, con propria struttura tridimensionale, e che rappresenta la disposizione di una catena rispetto all’altra. Determinazione della sequenza ANEMIA FALCIFORME Ac. Glutammico Valina La SOSTITUZIONE dell’Acido glutammico con la Valina nella struttura primaria determina una alterazione della struttura secondaria, terziaria e quaternaria. Determinazione della struttura primaria di peptidi e proteine Analisi Qualitativa : Analisi e Identificazione degli amminoacidi presenti - Idrolisi acida. E' il metodo più usato per l'idrolisi totale dei peptidi allo scopo di analizzare gli amminoacidi Condizioni standard: HCl acquoso 6M 110°C, 24 ore Segue la separazione e l’analisi (Analizzatore automatico) • Analisi Quantitativa degli amminoacidi presenti • Determinazione della sequenza degli amminoacidi presenti METODI ENZIMATICI: Specificità degli enzimi idrolitici Endopeptidasi Sito della scissione - Tripsina Lys, Arg - Chimptripsina Phe, Trp, Tyr “ “ - Clostripaina Arg “ “ - Pepsina Asp, Glu, Leu, Phe, Trp, Tyr - Termolisina Leu, Ile, Val estremità amminica estremità –COOH Val-Phe-Leu-Met-Tyr-Pro-Gly-Trp-Cys-Glu-Asp-Ile-Lys-Ser-Arg-His chimotripsina tripsina “ Se il peptide possiede 50 - 60 residui, può essere sequenziato partendo dalla porzione N-terminale e impiegando METODI CHIMICI (Metodo di Sanger oppure Edman). Se la proteina contiene diverse centinaia di aa, viene idrolizzata per ottenere dei frammenti sufficientemente brevi da poter essere sequenziati individualmente. Poi, partendo dalla sequenza dei tratti sovrapposti si ricostruisce la struttura primaria della proteina intatta Le proteine possono essere scisse impiegando: Metodi ENZIMATICI Metodi CHIMICI METODI DI INDAGINE - Sequenziamento C-terminale (metodo enzimatico) - Sequenziamento N-terminale (metodo Chimico) - Sequenziamento attraverso Spettrometria di Massa Identificazione dell’amminoacido C-terminale L'identificazione dell'amminoacido C-terminale di una sequenza amminoacidica viene effettuata impiegando un enzima, la carbossipeptidasi, in grado di idrolizzare il legame peptidico a partire esclusivamente dall'unità C-terminale C-terminale Il sito attivo della carbossipeptidasi accoglie l’amminoacido C-terminale Metodi CHIMICI Sequenziamento e Determinazione dell’estremità N-terminale Metodo di SANGER 1-fluoro-2,4-dinitrobenzene Degradazione di EDMAN Fenilisotiocianato / Isotiocianato di fenile Degradazione di SANGER FDNB + (Marcatura) 1-fluoro-2,4-dinitrobenzene NO2 H3C NO2 2. (Idrolisi con HCl 6N) NO2 + NO2 Aminoacido N-terminale marcato + HF Degradazione di Edman fenilisotiocianato PTH-Alanina Peptide accorciato di 1 unità Degradazione di Edman Vantaggi: Procedura automatizzata Limiti: Apparecchiature costose Peptide intatto Primo step Secondo step Si riescono a determinare solo 40 - 50 AA in sequenza. Per questo motivo la proteina da sequenziare è scissa in frammenti più piccoli. Per ciascun peptide ottenuto si procede alla determinazione della sequenza. Mediante il principio della sovrapposizione dei peptidi si arriva alla definizione della sequenza della proteina Proteina Idrolisi acida Idrolisi enzimatica Analisi quantitativa e qualitativa degli aa Peptidi Determinazione aa. N-terminale Determinazione ponti disolfuro Determinazione aa. N-terminale Tagli specifici con metodi enzimatici Ricostruzione della sequenza Determinazione ponti disolfuro O R O R1