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il sogno di Salomone

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IL DOMINIO DI SÉ E L’AUTOCONTROLLO
RIONE S. MARTINO-GARIBALDI – IL SOGNO DI SALOMONE
- L’OCCHIO
Frequente sin dall’antichità nelle sacre rappresentazioni, il simbolo dell’Occhio divino
ritorna come protagonista sul carro del rione S. Martino-Garibaldi. Con la potenza
primitiva di un sole che rischiara e attraverso scenici fasci di luce, egli veglia dall’alto sul
proprio popolo, con uno sguardo d’amore ma anche di giudizio e discernimento.
- LA PIRAMIDE
Elemento da sempre caratterizzato da differenti risvolti allegorici, la piramide dorata
richiama, in questo caso: la sommità regale del Signore (e di Salomone), l’archetipo
dell’architettura religiosa, gli angoli della Santa Trinità e la presenza costante nei secoli
di una figura senza-tempo, come quella del Padre nelle nostre vite.
- LA SPIRALE
Rievocando la vorticosità caotica delle visioni ipnotiche, una doppia spirale si snoda
attorno alla piramide. Trasporta i pensieri e i discorsi dell’Altissimo, scendendo sino ai
due estremi: Salomone, rannicchiato ai piedi dell’imponente struttura dorata ed un
giudice, fiero e facoltoso, in piedi sulla parte anteriore del carro.
- SALOMONE
Per citare un noto dipinto neoclassico di Hippolyte Flandrin, il nostro Salomone se ne
sta accovacciato nella purezza della sua nudità. Anch’egli posto accanto ad un estremo
della spirale, viaggia con la mente, conversa con Dio in maniera sincera; mostrando il
suo animo limpido e rivelandosi come grande uomo di fede.
- IL GIUDICE
Accompagnato dolcemente a terra da un vertice della spirale, appare - come il prodotto
delle riflessioni divine - un giudice, con tanto di toga e parrucca. Spicca in particolar
modo sulla scena di là dalla piramide, regge una bilancia coi pesi: simbolo par exellence
dell’arte della giustizia, e quindi dell’autocontrollo.
- LE SPONDE
In un’accezione ambivalente, le sponde del carro si rifanno alle mura del celebre tempio
di Salomone, con l’obiettivo di rammentare la storicità del contesto biblico. Se, però, si
presta maggiore attenzione, è possibile scorgere alcune parvenze floreali germogliare
tra le antiche pietre: metafora della fortezza e della rigogliosità della parola del Signore.
- IL POPOLO
Nella composizione artistica del quadro, lo scambio di sguardi fondamentale tra Dio e il
suo popolo, tra il Padre ed i suoi figli, tra il Pastore e le sue pecore, avviene sul fondo del
carro. Alcuni abitanti del regno di Israele, impegnati nelle azioni di vita quotidiana, si
fermano per ammirare la gloria e la bontà dell’Onnipotente.
- IL CORTEO
Il corteo inscena la carovana della Regina di Saba, venuta da una terra lontana nel regno
di Israele, per abbeverarsi della leggendaria saggezza di Salomone. Presente in diversi
passi biblici ed evangelici, questo misterioso, interessante, ricchissimo personaggio
viene riproposto nella pomposità - ma anche - nella rettitudine del suo viaggio.
- Presentazione di 300 caratteri:
Giocando con luci e colori, costumi e simboli fuori dal tempo, il carro fa dell’essenzialità
geometrica e allegorica la sua cifra stilistica. In una dimensione onirica, ripresa nel
progetto del quadro, Dio concede a Salomone la capacità di governare e governarsi, la
giustizia e l’autocontrollo.
- Presentazione di 1000 caratteri:
Con un carro che ne rievoca la dimensione onirica, il rione San Martino-Garibaldi
propone una visione innovativa del passo biblico, tramite giochi di luci, colori e
immediati richiami simbolici. Dall’alto d’una piramide l’occhio del Signore illumina la
scena e coinvolge l’osservatore con una doppia spirale avvolgente. Si tratta della
rappresentazione emblematica del legame tra Dio e Salomone (dormiente e rannicchiato
ai piedi di questa): un legame tra Padre e figlio, ma anche tra Re e re.
La varietà dei personaggi presenti trascende i costumi di epoche diverse, come quei
valori di giustizia e autocontrollo - quella capacità di governare e governarsi - che
Salomone domanda in sogno. Quasi proiettando le immagini dalla mente del sovrano,
sono evidenti i riferimenti al discernimento nelle cause e al dominio di sé.
Il quadro fa dell'essenzialità geometrica e allegorica la sua cifra stilistica, ricercando una
particolare imponenza scenica pure con il corteo: interamente dedicato alla venuta nel
regno d'Israele della regina di Saba.
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