FIGURE RETORICHE DI SIGNIFICATO Similitudine: consiste in un paragone tra due termini o concetti che hanno un rapporto di somiglianza. Il primo termine della similitudine viene precisato, modificato, arricchito dal secondo. É piuttosto facile identificare la similitudine per la presenza della congiunzione “come”. Esempio 1: una carnagione bianca come la neve Esempio 2: ed i cipressi sul deserto lido stavano come un nero colonnato (G. Pascoli) Metafora: è una similitudine abbreviata, in cui viene soppresso il nesso logico esplicito (il “come” della similitudine) Esempi: Lucia è un fiore. Sei una vipera. Analogia: è una metafora estrema, in cui il rapporto di somiglianza tra due termini è minimo, molto soggettivo. Esempio: tra il nero un casolare: un’ala di gabbiano (G. Pascoli) Un esempio di passaggio dalla similitudine all’analogia: - accarezzo i tuoi capelli neri come la notte (similitudine) - accarezzo la notte dei tuoi capelli (metafora) - accarezzo la tua notte (analogia) Sinestesia: consiste nell’associare percezioni sensoriali diverse. Esempio 1: pigolio di stelle (G. Pascoli) Esempio 2: L’odore di fragole rosse (G. Pascoli) Allegoria: è un insieme di immagini o concetti che rimanda a un significato più profondo e nascosto. Presuppone una doppia lettura: letterale e simbolica/figurata. È considerabile come una sorta di metafora continuata. Esempio: “La nave attraversa il mare, ora calmo ora tempestoso, e giunge infine al porto” può essere definita un’allegoria della vita umana. Sineddoche: si ha quando si usa un termine che generalmente indica la parte per il tutto. Esempio: mi vedrai seduto su la tua pietra, o fratel mio (U. Foscolo) Metonìmia: simile alla sineddoche, ma riguarda altri tipi di rapporti tra i termini. Esempio 1: Leggo Manzoni Esempio 2: tutta vestita a festa la gioventù del loco lascia le case (G. Leopardi) Antìfrasi: è la figura retorica dell’ironia. Vi si afferma un concetto per significare il contrario. Esempio: Vieni a veder la gente quanto s’ama! (Dante indica qui Firenze, dove le varie fazioni si detestavano) Ossimoro: accostamento di termini (solitamente un aggettivo e un nome) che esprimono concetti contrari o contraddittori, producendo un significato sorprendente. Esempio: è l’estate fredda, dei morti (G. Pascoli) tacito tumulto (G. Pascoli) Iperbole: amplificazione esagerata di una immagine o di un concetto. Esempio: Ho sceso almeno un milione di scale (E. Montale) Personificazione: è l’attribuzione di elementi umani e/o animali a esseri inanimati o concetti astratti. Esempio: Vanno a dormire dietro i monti le nuvolette stanche. (U. Saba) Perifrasi: giro di parole per indicarne una sola. Esempio: La gloria di colui che tutto move. (Dante) Antitesi: è l’accostamento di due concetti di senso opposto, allo scopo di dare maggior rilievo a uno o entrambi. Esempio 1: Hai silenzio, hai parole. (C. Pavese) Esempio 2: Mi aspettano giorni dolci e giorni amari. Climax: indica una sequenza di parole o immagini con intensità crescente. Se le stesse hanno un’intensità decrescente si parla di anticlimax. Esempio: Provai un brivido, tremai e infine svenni. Litote: consiste nell’affermare un concetto negando il suo opposto. Esempio 1: Quella ragazza non è simpatica. Esempio 2: Non era l’andar suo cosa mortale. (F. Petrarca)