Uploaded by Paola Mambretti

Figure retoriche di significato

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FIGURE RETORICHE DI SIGNIFICATO
Similitudine: consiste in un paragone tra due termini o concetti che hanno un rapporto di
somiglianza. Il primo termine della similitudine viene precisato, modificato, arricchito dal secondo.
É piuttosto facile identificare la similitudine per la presenza della congiunzione “come”.
Esempio 1:
una carnagione bianca come la neve
Esempio 2:
ed i cipressi sul deserto lido
stavano come un nero colonnato
(G. Pascoli)
Metafora: è una similitudine abbreviata, in cui viene soppresso il nesso logico esplicito (il “come”
della similitudine)
Esempi:
Lucia è un fiore.
Sei una vipera.
Analogia: è una metafora estrema, in cui il rapporto di somiglianza tra due termini è minimo, molto
soggettivo.
Esempio:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano
(G. Pascoli)
Un esempio di passaggio dalla similitudine all’analogia:
- accarezzo i tuoi capelli neri come la notte (similitudine)
- accarezzo la notte dei tuoi capelli (metafora)
- accarezzo la tua notte (analogia)
Sinestesia: consiste nell’associare percezioni sensoriali diverse.
Esempio 1:
pigolio di stelle
(G. Pascoli)
Esempio 2:
L’odore di fragole rosse
(G. Pascoli)
Allegoria: è un insieme di immagini o concetti che rimanda a un significato più profondo e
nascosto. Presuppone una doppia lettura: letterale e simbolica/figurata. È considerabile come una
sorta di metafora continuata.
Esempio:
“La nave attraversa il mare, ora calmo ora tempestoso, e giunge infine al porto” può essere definita
un’allegoria della vita umana.
Sineddoche: si ha quando si usa un termine che generalmente indica la parte per il tutto.
Esempio:
mi vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio
(U. Foscolo)
Metonìmia: simile alla sineddoche, ma riguarda altri tipi di rapporti tra i termini.
Esempio 1:
Leggo Manzoni
Esempio 2:
tutta vestita a festa
la gioventù del loco
lascia le case
(G. Leopardi)
Antìfrasi: è la figura retorica dell’ironia. Vi si afferma un concetto per significare il contrario.
Esempio:
Vieni a veder la gente quanto s’ama!
(Dante indica qui Firenze, dove le varie fazioni si detestavano)
Ossimoro: accostamento di termini (solitamente un aggettivo e un nome) che esprimono concetti
contrari o contraddittori, producendo un significato sorprendente.
Esempio:
è l’estate
fredda, dei morti
(G. Pascoli)
tacito tumulto
(G. Pascoli)
Iperbole: amplificazione esagerata di una immagine o di un concetto.
Esempio:
Ho sceso almeno un milione di scale
(E. Montale)
Personificazione: è l’attribuzione di elementi umani e/o animali a esseri inanimati o concetti
astratti.
Esempio:
Vanno a dormire dietro i monti
le nuvolette stanche.
(U. Saba)
Perifrasi: giro di parole per indicarne una sola.
Esempio:
La gloria di colui che tutto move.
(Dante)
Antitesi: è l’accostamento di due concetti di senso opposto, allo scopo di dare maggior rilievo a
uno o entrambi.
Esempio 1:
Hai silenzio, hai parole. (C. Pavese)
Esempio 2:
Mi aspettano giorni dolci e giorni amari.
Climax: indica una sequenza di parole o immagini con intensità crescente. Se le stesse hanno
un’intensità decrescente si parla di anticlimax.
Esempio:
Provai un brivido, tremai e infine svenni.
Litote: consiste nell’affermare un concetto negando il suo opposto.
Esempio 1:
Quella ragazza non è simpatica.
Esempio 2:
Non era l’andar suo cosa mortale.
(F. Petrarca)
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