BIOLOGIA Membrana -> proteine fosfolipidi e zuccheri Cellule eucariotiche -> sistema di endomembrane. Confinare particolari attività. Nucleo -> rivestito da doppia membrana. Apparato del golgi, reticolo endoplasmatico liscio e ruvido RER -> subito dopo il nucleo Golgi -> subito dopo il RER (tenute salde dal citoscheletro) Inizialmente, nella cellula procariotica, la membrana si invagina a coprire il nucleo formando poi anche il reticolo endoplasmatico. Cloroplasti (cellule vegetali) mitocondri (cellula animale) -> batteri fagocitati e mai più digeriti capaci di sfruttare l’ossigeno e produrre ATP. Il cloroplasto era un cianobatterio capace di sfruttare la fotosintesi (sole acqua co2 -> zuccheri e ossigeno). Tutti gli organelli della cellula eucariotica hanno una sola membrana ma il nucleo e il mitocondrio hanno 2 membrane. Organelli: Reticolo Endoplasmatico -> in continuità dal nucleo. Insieme di invaginazioni di membrana più appiattite nel ruvido e più tubulari nel liscio. Il RER presenta sulle invaginazioni dei ribosomi che il REL non possiede. Il ruolo principale del RER è la sintesi e lo smistamento delle proteine. Il RER raggiunge e perfeziona la struttura terziaria, possono essere aggiunti degli zuccheri (glicosilazione). Viene etichettatta la proteina (un segnale, aggiunta di amminoacidi o zuccheri) per indicarne la destinazione (membrana, lisosomi, endosomi, secrezione). Controllo qualità della proteina Il REL -> sintesi dei lipidi (steroidi), riserva di glucosio. Detossificazione dei farmaci, complessa sostanze strane con gruppi polari, Immagazzina gli ioni calcio Apparato di Golgi -> formato da cisterne appiattite. diviso in 3 parti: zona cis (in continuità con il RE), Zona mediale, Zona Trans (più rivolta verso la membrana) da cui escono le vescicole per essere spedite. Le proteine uscite dal RER entrano nel golgi tramite vescicole che si pongono alla zona cis che attraversano dentro il lume e fuoriesce dalla zona trans una volta che la proteina è pronta. Trasporto anterogrado (RER – vescicole - golgi) Trasporto retrogrado (Golgi – vescicole – RER per recuperare materiali) Lo smistamento delle proteine e dei lipidi avviene in base a segnali che forniscono l’indirizzo del compartimento destinatario Dal golgi escono i prodotti proteici diretti ai lisosomi. I lisosomi sono sacchetti digestivi. Pieni di enzimi digestivi per demolire molecole per poterne digerire il contenuto Le proteine che hanno l’etichetta mannosio 6 fosfato diventeranno idrolasi acide (idrolizzano i legami dei polimeri di proteine, glucidi, lipidi e acidi nucleici). All’interno del lisosoma il ph è acido e viene mantenuto da p… e le idrolasi acide possono funzionare solo in quel ph. Quando è presente una mutazione nel gene che produce una idrolasi acida che non funziona e nel lisosoma si accumula il materiale non demolito (sindrome di Tay sachs, autosomica recessiva). L’esocitosi richiede la presenza di proteine di fusione. Le vescicole che riversano all’esterno il contenuto hanno stessa composizione del plasmalemma. L’esocitosi richiede proteine di fusione per il riconoscimento delle vescicole da parte della membrana. Le proteine interne della vescicola diventano le esterne della membrana e quelle esterne della vesicola diventano le interne della membrana e viceversa per l’endocitosi. Quando un organello non funziona più viene circondato da una vescicola e portata al lisosoma che lo digerisce ed espelle i prodotti di scarto per esocitosi. Mitocondrio -> Centrale energetica della cellula. erano cellule procariotiche fagocitate. Il residuo della fagocitosi è la doppia membrana (una dalla membrana del procariota e una della vescicola da cui erano stati fagocitati). All’interno presenta invaginazioni dette creste. La membrana interna possiede molte più proteine utili alla funzione del mitocondrio. La porzione interna si chiama matrice mitocondriale e lo spazio tra le due membrane spazio intermembrana. Il mitocondrio possiede un proprio piccolo dna circolare all’interno della matrice, in circa 5 copie (origine evolutiva). La maggior parte dei geni è migrata verso il dna. I peduncoli sporgono dalle creste e sono proteine deputate alla produzione di ATP nella fase finale della fosforilazione ossidativa. Solo la madre fornisce i mitocondri. Quando il mitocondrio Perossisomi -> sacchetti a singola membrana che compiono reazione ossidative formando come scarto perossido di idrogeno (H2O2) degradato dalla catalasi di cui sono molto ricchi NUCLEO-> contiene tutto il dna nel nucleoplasma. Le funzioni del nucleo sono di contenere il DNA, confinare e garantire maggior controllo ad attività come la duplicazione del DNA, dare luogo alla trascrizione del DNA in RNA e nel nucleolo avviene l’assemblaggio dei ribosomi. Quando l’RNA messaggiero esce dai pori nucleari incontra subito i ribosomi sulla superficie esterna del nucleo. I pori nucleari sono forellini sulla superficie del nucleo (proteine a formare ottameri) presentano delle fibre a formare un cesto nella parte interna. In uscita dal nucleo vi sono: il mRNA, il rRNA, il tRNA. Devono entrare proteine che fungono da enzimi per la replicazione del DNA e la trascrizione del DNA all’RNA. Il DNA è sottoforma di cromatina, complessato quindi da istoni formati nel citoplasma e che entrano nel nucleo. Questo traffico deve essere quindi regolato. Tutto ciò che entra deve essere etichettato da un segnale di localizzazione nucleare per accedere al’interno Subito sotto abbiamo la lamina che tiene la forma rotondeggiante del nucleo. Differenze tra Procariotica e eucariotica La proc. È molto più piccola, l’eucariotica possiede il nucleo e gli organelli. DNA Il Dna può essere denaturato rompendo i legami idrogeno (ad esempio alzando la temperatura). La riunione dei filamenti è stata studiata per calcolare la quantità delle varie basi azotate nel DNA. Nell’uomo circa 2m di DNA stanno nel diametro di 5 micron. Nelle varie specie varia la quantità di DNA. Il Dna negli eucarioti è complessato con delle proteine a formare la cromatina. Trattando la cromatina con nucleasi, sono state rimosse le proteine ed è rimasto il dna. Si è notato che le bande andavano a multipli di 200 di paia basi. Dopo osservazioni al M.O. dimostrarono che è disposto a collana di perle, dove le perle sono i nucleosomi. Negli eucarioti il dna si aggroviglia intorno a delle proteine basiche (disposte a ottetto) dette istoni formando il nucleosoma. Il filamento di dna che lega gli istoni si chiama DNA linker. Rosalin Franklin fu la prima a descrivere il dna per come lo conosciamo adesso. Diametro del cromatidio -> 700nm. Massimo livello di pacchettamento del dna -> 1500 nm (2 cromatidi = 1 cromosoma; durante la metafase) La cromatina non raggiunge sempre il livello massimo di compattazione. 23 coppie di cromosomi, dalla più grande alla più piccola. La coppia 23 può comprendere due cromosomi X o uno X e uno Y. Centromero -> divede i bracci dei cromatidi Metacentrico -> bracci uguali Submetacentrico -> bracci piccoli e bracci grandi Acrocentrico -> i bracci più corti sono eterocromatina Il DNA denaturato può riassociare. Negli eucarioti riassociano in 3 gruppi di riassociazione: frazione altamente ripetitiva; Frazione moderatamente ripetitiva; frazione non ripetitiva Sequenze ripetute in tandem, sequenze intersperse nel genoma; possiamo suddividere il genoma in 3 categorie principali: sequenze non ripetute (50%): Sequenze moderatamente ripetute (30%): in tandem o disperse nel genoma Sequenze intersperse: residui di elementi trasponibili: sequenze di dna mobile, alcune di queste sequenze sono non attive, altri sono attivi. Le più frequenti sono le LINE, long interspersed elements (17%), e le SINE (11%), short interspersed elements. Sequenze altamente ripetute (10%): DNA satellite (centromero), minisatellite (10-100 paiabasi che si ripetono 1000 volte circa; lunghezza variabile nella popolazione -> polimorfismi) e microsatellite (1-10 paiabase; responsabile dell’insorgenza di alcune patologie.) IL Flusso dell’informazione genetica: 1880 Zacharias: l’estrazione del dna fa sparire le colorabilità dei cromosomi L’idea che il dna fosse il depositario dell’informazione genetica venne abbandonata presto: il contenuto di dna appariva variabile . 1920: Griffith coltivava batteri e notava come avvenivano le colonie. Aveva colonie lisce e le colonie ruvide, le colonie lisce se venivano iniettate in un topo esso moriva, invece quelle rugose non facevano morire il topo. Allora provò ad uccidere i batteri della colonia liscia e iniettandoli il topo non moriva. Iniettando i lisci morti e i rugosi vivi il topo moriva e nel sangue del topo c’erano batteri lisci vivi. I batteri lisci morti avevano il dna frammentato dal calore, ma se il pezzettino di dna finiva nel batterio rugoso esso diventava liscio e faceva morire il topo (principio trasformante). Lo studio non venne considerato. Avery e collaboratori cercarono il principio trasformante. Provarono a digerire i batteri con RNAsi, proteasi e DNAsi. Trattando con proteasi o RNAsi il topo moriva. Trattando con DNAsi il topo sopravviveva perché il principio trasportante veniva annullato visto che il dna veniva distrutto. Anche questo studio non venne considerato. Hershey e Chase nel 1952 dimostrarono che il DNA era responsabile dell’informazione genetica. Vennero usati un batterio e il proprio virus (fagi). il virus nel momento in cui infetta il batterio esso trasmette qualcosa. Allestirono 2 esperimenti. In uno hanno colorato le proteine del virus e nell’altro hanno colorato il DNA. Hanno lasciato che i virus iniettassero il principio trasformante nel batterio. Hanno levato i virus dai batteri e centrifugato virus e batteri, i batteri rimasero sotto alla provetta e le proteione sopra. dove avevano colorato le proteine, il colore rimaneva sopra (la parte dei virus). Dove avevano colorato il dna il colore era rimasto sotto (parte dei batteri). Con questa prova si capì che il DNA fosse il principio trasformante. ROSALIND FRANKLIN vs WILKINS Franklin studiava la forma disidratata e Wilkins la forma idratata. Franklin scoprì che il DNA era formato da una doppia elica con 10 nucleotidi ogni giro d’elica (3,4 nm) Essendo il diametro del DNA di 2nm lo scheletro di zuccheri e fosfato doveva trovarsi nella parte esterna dell’elica. Watson e Crick intuiscono la direzione antiparallela e, insieme a Wilkins, rubano il lavoro a franklin Watson e Crick capiscono in base alla struttura come possa replicarsi. Purine (2 anelli) – Adenina e Guanina Piramidina (3 anelli) – Timina e Citosina A–T C–G Polarità: 5’ -> 3’ (in 5’ sporge un gruppo fosfato e in 3’ un gruppo ossidrile) La cromatina possiede vari livelli di impacchettamento durante il ciclo cellulare. Il ciclo cellulare è la vita della cellula. Scissione binaria -> divisione della cellula in due cellule identiche alla cellula madre. Negli eucarioti la scissione binaria avviene in tutte le cellule somatiche. Le cellule del corpo si dividono tramite Mitosi. La durata del ciclo cellulare non è la stessa per tutte le cellule. Alcune cellule non si dividono totalmente (es. neuroni). Fasi del Ciclo cellulare. - G1 -> fase di intervallo (gap) metabolicamente attiva - S -> sintesi del DNA - G2 -> fase di intervallo (gap) metabolicamente attiva - M -> divisione (Mitosi) Affinché una cellula possa duplicarsi deve raddoppiare il DNA, questo raddoppio avviene nella fase S. La mitosi fa si che per ogni cellula figlia ci sia lo stesso quantitativo di DNA e che qualitativamente siano divisi equamente (geni divisi correttamente). FASE S: direzione 5’ -> 3’ (Watson e Crick) se le basi sono accoppiate ognuna delle eliche può essere usata come stampo per formare un filamento nuovo (replicazione semiconservativa). Coloro che hanno dimostrato la replicazone semiconservativa, furono Meselson e Stahl che fecero crescere dei batteri in due terreni diversi (azoto pesante e azoto leggero). *scrivere esperimento DNA pesante + DNA leggero = DNA ibrido -> Semiconservativa L’enzima principale della replicazione del DNA è la DNA-polimerasi, mette insieme gli acidi nucleici per formare il filamento di DNA. Funziona alla stessa maniera nei procarioti e negli eucarioti. Nei procarioti hanno doppia elica di DNA circolare che ha un sito di origine di duplicazione, la caratteristica del sito d’origine è di possedere tante coppie A-T (perche hanno solo 2 legami idrogeno più facile da tagliare) e a livello di questo sito un elicasi va a tagliare i legami idrogeno in modo tale che le eliche si srotolino, formando una bolla di replicazione dove la dna polimerasi agisce in coppia (una a filamento) ad un’altra e forma infine due molecole circolari di DNA. La DNA-polimerasi non inizia da sola a copiare nucleotidi, ha bisogno di un pezzetto di RNA detto primer da cui comincia a polimerizzare. La polimerasi sa solo polimerizzare in direzione 5’ -> 3’. Negli eucarioti il dna ha più siti di origine della duplicazione, dove si formano più bolle di replicazione. La polimerasi attinge al pool cellulare e prende le basi azotate e consente la formazione di legame idrogeno delle due basi. La DNA-polimerasi è aiutata da altri enzimi: Elicasi che srotolano la doppia elica; Primasi enzimi che sintetizzano il primer di RNA; man mano che si apre la forcella replicativa per tenere ferme le forcelle delle proteine che si legano ai filamenti singolo (SSBP). Durante la polimerizzazione si trova un morsetto che idrata il filamento per farlo scorrere meglio. Per evitare aggrovigliamenti durante l’apertura della doppia elica vi sono le topoisomerasi, enzimi che tagliano gli avvolgimenti e li attaccano una volta disaggrovigliati. Siccome la DNA-polimerasi ha bisogno di un 3’ per attaccarsi quindi nel filamento 3’ -> 5’ (filamento leader) riesce ad attaccarsi per polimerizzare il nuovo filamento in senso 5’->3’ partendo dal tratto di RNA primer. Ma nel filamento 5’->3’(filamento lento) non può attaccarsi al 5’ quindi fa un passo indietro e si attacca al 3’ più vicino e sintetizza un pezzetto nella direzione opposta fino al 5’ sporgente, per polimezzare gli altri altri pezzi del nuovo filamento fa lo stesso: torna indietro a un 3’ e polimerizza verso il 5’. Questi frammenti vengono detti frammenti di Okazaki. Enzimi: Un’elicasi srotola la doppia elica e vengono formati gli inneschi di RNA primer, da cui la DNApolimerasi comincia a sintetizzare il nuovo filamento di DNA con stampo quello vecchio. Man mano che si apre la forcella replicativa se si formano degli iper-avvolgimenti le topoisomerasi tagliano i filamenti aggrovigliati e li riattaccano una volta non aggrovigliati. Alla fine i primer verranno tolti e sostituiti, nel filamento lento i vari frammenti verrano uniti dalla ligasi. Quando vengono eliminati i primer, si creano degli spazi vuoti, che in un filamento verranno colmati e uno no, quindi un pezzo di filamento singolo verrà eliminato. La parte finale dei cromosomi si chiama Telomero. I telomeri sono privi di geni importanti ma andando avanti ad ogni ciclo di replicazione si va a perdere un pezzo di telomero fino ad arrivare alla parte con i geni importanti, fino a portare alla morte della cellula. Può intervenire un’enzima chiamato Telomerasi che riduce il degrado dei telomeri. Purtroppo la telomerasi si può attivare anche in cellule tumorali e allungarne la vita. La telomerasi è un ribozima, una proteina che contiene un pezzo di RNA che va a legarsi al filamento. La DNA-polimerasi talvolta commette errori e nella velocità di polimerizzazione può inserire basi sbagliate. Però l’enzima Exonucleasi può tornare indietro e correggere la base sbagliata andando in direzione 3’->5. Questo processo si chiama riparazione di bozze. Telomeri: mantengono il genoma stabile. Quando si rompono i cromosomi si spargono tra loro. Le uniche due cellule che possono riprodursi infinitamente: cellule staminali e gameti maschili. La divisione di una cellula consta nella citodieresi del citoplasma (abbastanza casuale) e la divisione del nucleo costituito da più fasi detto mitosi. Avviene nella fase M del ciclo cellulare. La Meiosi è formata da una replicazione del DNA e DUE divisioni successive. I cromosomi omologhi vengono divisi nella prima divisione e i cromatidi verranno separati nella seconda divisione. La diversità genetica avviene attraverso l’assortimento indipendente, che per ogni coppia di omologhi ciascuno dei due omologhi si dirige indipendentemente da dove si dirigono gli altri omologhi delle altre coppie, e per il crossing over, avviene prima che gli omologhi si dividono ed essi si scambiano un pezzetto di DNA. Nei cromosomi omologhi abbiamo la stessa informazione ripetuta due volte. La gametogenesi maschile è la spermatogenesi e quella femminile oogenesi Le bambine cominciano la meiosi nell’utero. Quando nasce una bambina a tutte le uova pronte, invece un bambino ha un tessuto testicolare con cellule diploidi, poi nell’età preadolescenziale cominciano le meiosi e non smetteranno fino alla morte. Le cellule uovo sono protette, mente gli spermatozoi sono in un organo esterno. Mentre da un punto di vista genetico per ogni evento meiotico da uno spermatocita iniziale diploide si formano 4 spermatozoi maturi. La cellula uovo per ogni evento meiotico per ogni cellula iniziale nasce una cellula aploide e 3 decadono come globuli polari. La cellula uovo è un investimento energetico molto più grande rispetto allo spermatozoo. Nello zigote tutto il citoplasma deriva dalla cellula uovo. Lo spermatozoo che va a fecondare l’uovo inietta all’interno il DNA e il resto rimane fuori. Lo spermatozoo deve essere leggero quindi rimane solo un contenitore di DNA e un flagello che lo aiuta a muoversi, nel colletto ha dei mitocondri che permettono il movimento. Nella spermatogenesi vengono prodotti continuamente spermatozooi. Al momento della nascita tutte le uova sono ferme alla profase 1 e ci rimangono fino alla pubertà quando arriva il menarca (prime mestruazioni) quando un solo uovo si sblocca dalla profase 1 e arriva alla metafase 2 e si arresta lì, dopodiche se viene fecondato completa la meiosi, sennò viene espulso tramite le mestruazioni. La fecondazione garantisce la fine della meiosi delle uova. Dopo il menarca ogni 28 giorni un uovo supera la profase 1 e va alla metafase 2 fino alla menopausa, ma quando si sblocca un uovo almeno 10 uova provano a sbloccarsi. Per la vita fertile della donna (dai 12-13 ai 50) è quando finisce la propria riserva ovaica. Più tardi si feconda l’uovo, meno saranno funzionanti i microtubuli dell’uovo e lasciare indietro qualche cromosoma. Nella riproduzione sessuale, che si differenzia dalla asessuale, noi mescoliamo l’informazione genetica portata da due individui e mescoliamo le due enormi variabilità, in ogni gamete aploide invia solo una coppia di informzioni. La composizione genetica di un organismo è detto genotipo, e il fenotipo è ciò che appare. Il fenotipo cambia, il genotipo rimane lo stesso. Il fatto che il dna sia responsabile della variabilità fra individui, l’ereditarietà l’ha quasi da sempre capito. Mendel capì la meiosi senza sapere cosa fossero i cromosomi. Introdusse il concetto di gene. Ebbe fortuna perché il modello che dovette scegliere (fiore di pisello) era fortunato, perché aveva poche caratteristiche controllate da un solo gene, era facilmente manipolabile e generazioni ravvicinate, gli organi riproduttori erano sulla stessa pianta quindi lui ne toglieva quelli che non servivano ed eseguiva le impollinazioni. Vide che si presentavano con due forme alternative, ad esempio fiore bianco e fiore viola. Incrociando viola e bianco alla prima generazione i fiori erano tutti viola (quindi non valeva l’ereditarietà intermedia) quindi formulò la teoria della dominanza, ogni carattere si presenta con diverse forme (alleli). Alla seconda generazione prese i fiori della prima generazione e li lascio autoimpollinarsi e andò a piantare i semi ottenuti per vedere cosa otteneva nella seconda generazione, e vide che il carattere recessivo riappariva di nuovo e riappariva sempre con la stessa percentuale (25%). Le conclusioni di Mendel non furono comprese perché mancavano le conoscenze fisiche (cromosomi e meiosi) Gli esperimenti che prendono in considerazione due caratteri sono quelli che descrivono l’assortimento indipendente. 1/16 doppio recessivo 9/16 doppio dominante 3/16 dominante/recessivo 2/16 recessivo/dominante Questi caratteri ignorano quelli che fanno gli altri e il loro rapporto e sempre 3:1 Nell’uomo per studiare un gene si va a retroso formando un albero genealogico usando dei simboli e riportando il fenotipo di ogni parente. Gemello monozigote= stesso atto fecondativo in cui uno spermatozoo feconda una cellula uovo, lo zigote parte come singolo, ad un certo punto la massa zigotica si divide in 2, quindi due organismi con DNA identico Gemelli Dizigoti = due cellule uovo, due spermatozoi, due zigoti. Caso particolare di ovulazione multipla, la loro mamma ha portato a maturazione 2 cellule uovo. Quando due monozigoti si differenziano un po’ vuol dire che la divisione degli organismi è venuta prima, quando sono identici allora la divisione è stata più tardiva. Nell’ambito dei caratteri autosomici, possiamo individuare 2 modalità di eredità, recessivo e dominate. Nel caso del recessivo si saltano generazioni (es. albinismo). Nel caso del dominante non si saltano generazioni. I geni non sono entità isolate, in realtà interagiscono con altri geni, con il prodotto di altri geni, o fattori ambientali. I fattori ambientali influiscono sul background genetico e al fenotipo. Se ripetiamo l’esperimento di Mendel su altri fiori, il gene dominante potrebbe non vedersi nella prima generazione ma potrebbe mescolarsi con l’altro gene recessivo (es. fiori rosa da genitori rosso e bianco). Dominanza intermedia -> fenotipo intermedio (fiori rosa). Codominanza -> possiede tutte e due le caratteristiche dei genitori (gruppo sanguigno). MN + MN = MM NN MN MN Sia la dominanza intermedia che la codominanza sono prove che non tutte le frequenze rispecchiano gli esperimenti di mendel. Allelismo multiplo -> più di due alleli nella popolazione. Forme alleliche multiple (mutanti) del gene. (gruppo sanguigno AB0) Genotipo/gruppo sanguigno AA/A AB/B A0/A* BB/B B0/B* *Lo 0 è recessivo 00/0 Gruppo A -> anticorpi Anti-B Gruppo B -> anticorpi Anti-A Gruppo 0 -> anticorpi Anti-A e Anti-B Gruppo AB -> nessun anticorpo. Se i geni sono localizzati sullo stesso cromosoma non possono comportarsi indipendentemente a meno che un crossing-over li rimescoli in altri cromosomi. Oppure posso essere presenti sullo stesso cromosoma proprio grazie al crossing-over. La frequenza di ricombinazione è proporzionale alla distanza dei geni sul cromosoma. Talvolta i geni interagiscono tra loro, come l’epistasi che è un fenomeno secondo il quale un gene (epostatico) maschera l’espressione fenotipica di un altro gene (anti-epostatico) quando vanno a determinare un fenotipo. A-BB -> topo grigio A-Bb -> topo grigio A-bb -> topo nero aa-BB -> topo bianco aa-Bb -> topo Bianco aa-bb -> topo Bianco il gene A (epistatico) copre il gene B l’Albinismo ha effetti a cascata -> pleiotropia (effetti variegati in seguito ad un solo gene) certi geni sono localizzati sul cromosoma X. I maschi sono emizigoti per il cromosoma X quindi un gene presente su di esso anche se recessivo si presenta. Il cromosoma X non possiede solo geni legati al sesso. Nelle donne nelle varie cellule uno dei due cromosomi X è disattivato per non far produrre il doppio rispetto all’uomo. La donna possiede l’eterozigosi del cromosma X. Il daltonismo è legato al cromosoma X. Quindi dall’incrocio di un uomo daltonico e una donna normale verrà presentato. L’espressività di un gene può dipendere dall’interazione con le condizioni ambientali. (pelliccia gatto siamese) Alcuni caratteri non sono espressi da un gene ma da più geni dello stesso tipo che interagiscono assieme (poligeni) e danno effetto sommatorio (colore della pelle). Alcuni caratteri sono detti caratteri a soglia sono poligenici e multifattoriali (diabete di tipi II) Alcuni caratteri seguono un’eredità materna (citoplasmatica) in quanto dipendono da geni propri di organuli come i mitocondri e i cloroplasti. Le mutazioni sono all’origine della variabilità. Possiamo dividerle in: - Geniche o puntiformi – (delle basi) - Cromosomiche – numeriche (modifica il numero di cromosomi) o strutturali (modificano la struttura) - Genomiche Mutazione genica porta al cambiamento del gene e delle sue diverse forme alleliche. Possono colpire solo le cellule somatiche e la mutazione avviene nelle prime fasi dello sviluppo dello zigote può avvenire in una parte del corpo. Da un punto di vista molecolare le mutazioni puntiformi possono essere sostituzioni di una base con un’altra, oppure se una base viene inserita o viene persa. - Per sostituzione – sostituzione di piramidina con piramidina o purina con piramidina o viceversa. Può avvenire nella sequenza codificante o non codificante (non si esprime). (Anemia falciforme). - Frameshift – base persa o aggiunta (per slittamento) Mutazione spontanee – appaiamenti erronei e tautomeria delle basi; depurinazione e deaminazione, danno ossidativo, trasposoni. Mutazioni Indotte (agenti mutageni fisici e chimici) – incorporazione di analoghi delle basi; agenti alchilanti; agenti ossidanti; agenti intercalanti; radiazioni ionizzati (raggi X); radiazioni non ionizzanti (raggi UV). Se un analogo di base (forma simile ad una base) nella replicazione successiva, un filamento avrà la stessa base di prima, ma sul filamento dove c’era l’analogo ci metterà un’altra base e la polimerasi ne accoppierà una per essa. 5-bromouracile lega l’adenina ma anche la guanina Alcuni agenti vengono detti alchinanti vanno a modificare una base, aggiungento un gruppo etilico. Agenti intercalanti -> formati da 3 anelli che occupano lo stesso spazio di una coppia di basi, di cui ne possono prendere lo spazio. Mutageni fisici -> raggi UV (mutageni non ionizzanti) Raggi X, gamma e cosmici sono ionizzanti. Il loro potere di penetrare tessuti è alto e rompono anche le molecole d’acqua. Il dna viene rotto dalle onde e viene anche attaccata dell’acqua ionizzata. Gli effetti ionizzanti delle radiografie si cumulano nel tempo. 2 timine instaurano un fotodimero tramite legame covalente. MUTAZIONI CROMOSOMICHE -> coinvolge tutto il cromosoma Si distinguon in: - Mutazioni della struttura - Mutazioni del numero Possono coinvolgere le cellule somatiche o anche le cellule germinali Mutazioni numeriche: - Aneuploidie -> assetti incompleti - Euploidie -> assetti completi Euploidie normali: Euploidie aberranti - Monoploidia n - Poliploidia 3n 4n 5n Aneuploidie -> si dividono in monosomie, un cromosoma in meno, o trisomie, quando c’è un cromosoma aggiuntivo. Può coinvolgere sia gli autosomi, dall’1 al 22, sia gli cromosomi sessuali, XX o XY. In genere negli animale e nell’uomo le aneuploidie dei cromosomi sessuali sessuali sono più torrelate quando vi è un cromosoma x in più viene disattivato sia nell’uomo che nella donna. Infatti il cromosoma X è monosomico naturale. Le monosomie sono tutte letali nell’uomo, tranne X0 (Turner) Mentre le trisomie sono molto gravi, l’unica trisomia compatibile con la vita adulta è la trisomia 21 (sindrome di Down). XYY e XXX poco identificabile. Su un milione di nascite, 833 mila sopravvivono di cui 5165 hanno anomalie cromosomiche. Ma tra 150 mila che muoiono di aborto spontaneo 75mila hanno anomalie cromosomiche. Sindrome di Turner X0-> sterili, petto a scudo, molto basse, problemi cardiovascolari. Sindrome di Klinefelter -> maschi sterili alti, fianchi sporgenti, ginecomastia, peli pubici femminili, atrofia dei testicoli. Xyy -> alta statura, molto testosterone, Sindrome di Down -> anomalie cardiache, aumento di leucemie, alta frequenza di Alzheimer. Sindrome di Patau (cromosoma 13) ->microcefalia MECCANISMO DI FORMAZIONE DELLE MUTAZIONI CROMOSOMICHE: Numeriche -> non disgiunzione meiotica, non corretta separazione durante la doppia divisione meiotica. Può avvenire sia dalla prima sia dalla seconda divisione. Se avviene in prima divisione la coppia di omolghi deve segregare gli omologhi nelle due cellule, ma la coppia di omologhi va finire in una sola cellula, e l’altra non possiede quindi quel cromosoma. Nella seconda divisione, i cromatidi si dividono e si formano gameti che hanno o 2 cromosomi o 0 cromosomi, se quei gameti con 2 cromosomi verranno fecondati daranno due zigoti trisomici. Se invece questa non disgiunzione avviene nella seconda divisione meiotica, allora la prima è avvenuta correttamente, i due omologhi si sono separati. Il cromosoma che in seconda divisione non divide i cromatidi e quindi i potenziali zigoti saranno al 50% disomici al 25% trisomici e al 25% monosomici. Sindrome di down -> 57% dalla madre per non disgiunzione (51% 1° divisione, 6% 2°), 19% dal padre per non disgiunzione (16% 1° divisione, 3% 2° divisione) 11% per non disgiunzione MITOTICA Più è anziana la madre più possibilità c’è di avere un figlio con trisomia. Monoploidia -> normale in alcune specie Poliploidia -> difetti della gametogenesi, come la dispermia (due spermatozoi fecondano l’uovo) La poliploidia non è compatibile con gli animali, nelle piante la poliploidia viene sfruttata per far crescere la pianta e i suoi frutti. Ad esempio le banane che compriamo sono triploidi. ALTERAZIONI STRUTTURALI Quando osserviamo una metafase dobbiamo tener conto di due cose, controlliamo i cromosomi per vedere se siano 46 e se siano integri, perché l’integrità viene data dai telomeri. Se togliamo i telomeri dai cromosomi essi tendono ad unirsi ad altri cromosomi (sticky ends). Ogni volta che il DNA del cromosoma viene rotto esso può essere riarrangiato. I tipi di alterazioni strutturali sono 4: - Delezione -> è la perdita di un pezzettino di DNA (e di informazione di consequenza) può avvenire nella parte terminale o nella parte interstiziale. Sindrome del pianto del gatto, detta monosomia parziale perché la parte persa del cromosoma è molta, porta ad un alterazione della laringe e il neonato piange con un suono simile al pianto del gatto. - Duplicazione -> ripetizione di una parte di cromosoma. Un pezzo di cromosoma si duplica. Meccanismi di crossing over sbagliati. L’appaiamento degli omologhi può essere sfalsato. Se contengono geni importanti per lo sviluppo può alterarne lo svolgimento. - Inversione -> si formano in seguito ad una doppia rottura e rotazione di 180° del segmento rotto, quindi lo stesso segmento si ricolloca, e potrebbe portare ad effetti di posizione. L’inversione è detta pericentrica se coinvolge il centromero, se non lo coinvolge sarà paracentrica. Può portare all’evoluzione dei genomi. - Traslocazione -> ha all’origine la rottura del cromosoma, si perde una porzione di cromosoma e le porzioni rotte si riarrangia. Può coinvolgere lo stesso cromosoma o no. Può avere effetti di posizione. La traslocazione robertsoniana è una particolare traslocazione tra cromosomi acrocentrici che hanno pochissimo braccio corto, quando avvengono le rotture di due cromosomi acrocentrici diversi fa si che si creino un cromosme grande e uno molto piccolo fatto dai bracci piccoli che viene perso. Questa porta al 5% dei casi di Trisomia 21. Anche questa è alla base del processo evolutivo del genoma. nelle rotture cromosomiche in cui avviene una delocazione, possiamo sempre sapere se essa èavvenuta prima della fase S (il DNA si replica non ha quel frammento) Geniche - Scivolamento - Per Sostituzione Cromosomiche - Numeriche: Aneuploidie, Euploidie - Strutturali: Delezione, Duplicazione, Inversione, Traslocazione