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2021.10.06-microbiologia-prof.Rindi-introduzione-batteri

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2021.10.06
Brandi-Dulmin
Professoressa Rindi
Cos’è la microbiologia? E’ lo studio di organismi troppo piccoli per essere chiaramente visibili ad occhio nudo
(cioè, microrganismi). Questi organismi sono relativamente semplici nella loro architettura e mancano di
cellule differenziate e di tessuti. Le categorie in cui i microrganismi sono divisi sono 4: batteri, virus, funghi e
protozoi. I batteri sono procarioti, non hanno né nucleo né organuli. I funghi o miceti, così come i protozoi,
sono eucarioti. I virus sono strutture non cellulari.
LA BATTERIOLOGIA
I batteri sono comparsi circa 4 miliardi di anni fa. Tutti gli organismi viventi sono divisibili in tre grandi regni:
bacteria, archea e eukarya, secondo un’analisi genetica dell’RNA ribosomiale. Gli archea comprendono
organismi procarioti che non hanno interesse per l’uomo.
CENNI STORICI
Le esperienze fondamentali della microbiologia risalgono all'800 grazie a Louis Pasteur e Robert Koch, i quali
furono i primi a classificarli come responsabili di malattie. Tuttavia anche prima di questo periodo sono
emerse alcune evidenze sull’esistenza dei batteri: Anthony Van Leeuwenhoeck, un commerciante di stoffe
appassionato di lenti, realizzò un microscopio molto rudimentale che gli permise di vedere i da lui chiamati
“animalcules”, che si dimostrarono in seguito essere batteri. Li riportò tramite disegni su carta, senza sapere
cosa fossero. In seguito si cominciò a introdurre il concetto di microrganismi come responsabili di malattie,
confermato appunto dagli esperimenti di Koch e di Pasteur, il quale formulò a tal proposito vaccini per
l’antrace, il colera e la rabbia. Pasteur, tramite una serie di esperimenti, confermò la correlazione tra presenza
di batteri ed insorgenza di patologia nell’uomo. In questo periodo, trovarono un vasto campo di applicazione
le attività biochimiche e metodi all’avanguardia di coltivazione dei microrganismi, vennero perfezionate le
tecniche di microscopia e sviluppati i primi vaccini. Koch stabilì la correlazione tra la presenza di batteri (in
particolare Bacillus antrachis) e le malattie infettive (l’antrace). Nacque in questo modo la microbiologia
medica. Grazie ai suoi studi sul Mycobacterium tubercolosis ricevette il Nobel per la medicina nel 1905. Koch
elaborò quattro postulati, ancora oggi validi, che ci permettono di associare a ogni malattia infettiva una
causa batterica.
1. Il microrganismo deve essere presente in tutti i casi della malattia e assente negli individui sani;
2. Il microrganismo in questione deve essere isolato e cresciuto in coltura pura;
3. La stessa malattia deve essere provocata dall’infezione sperimentale con il microrganismo isolato
inoculato in un’ospite sana;
4. Lo stesso microrganismo deve essere re isolato dall’ospite infettato sperimentalmente.
Nel 1910 iniziò l’era della chemioterapia, quando il chimico Paul Ehrlich scoprì la prima sostanza antibatterica
(contro le spirochete della sifilide). Nel 1928 Alexander Fleming scoprì l’esistenza della penicillina. Durante un
lavoro svolto su batteri, casualmente la coltura batterica si contaminò con una muffa (penicillium), che rilasciò
sostanze con attività antibatterica nella piastra di coltura. Lui osservò che vicino alla muffa non crescevano i
batteri. Gli antibiotici sono sostanze ad
attività antibatterica a loro volta prodotte dal
metabolismo di altri microrganismi.
L A CELLULA BATTERICA
Presenta una struttura semplice, quella
procariotica. All’interno del citoplasma non
osserviamo
organuli
né
compartimentalizzazione, è presente soltanto
DNA batterico superavvolto a formare una
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struttura non circondata da membrana detta nucleoide; i ribosomi, essenziali per la sintesi proteica e dei
corpuscoli detti granuli d’inclusione con funzione di contenere materiale di riserva. Il citoplasma è racchiuso
da un doppio strato, la membrana citoplasmatica, e da una parete rigida, struttura fondamentale per la vita
delle cellule batteriche. Può essere presente una struttura esterna, la capsula, in determinate tipologie
batteriche. Altra struttura accessoria è il flagello, se presente ne permette la locomozione e ci consente di
distinguere i batteri mobili dai batteri immobili.
CLASSIFICAZIONE DEI BATTERI
Consideriamo tre principali criteri:
1. proprietà tintoriali
I batteri, per essere osservati al microscopio, sono trattati con coloranti cui rispondono in modo differente
secondo la loro composizione chimica.
Procedimento: su un vetrino da microscopio è posta la colonia batterica che viene a esso fissata tramite l’uso
di calore. Successivamente si passa alla colorazione, si lascia asciugare e infine si passa all’osservazione al
microscopio ottico a risoluzione 100x a immersione, ponendo uno strato di olio tra la lente e il vetrino in
modo da avere un potere di risoluzione migliore.
COLORAZIONE DI GRAM
La colorazione più importante in batteriologia è senza dubbio
quella di Gram, che permette di classificare i batteri in due
gruppi: i gram+ e i gram-. I batteri sono trattati con un primo
colorante, il cristalvioletto che è fatto agire per un minuto, in
modo che penetri al loro interno. Le cellule assumeranno una
colorazione blu-violetta. Con una soluzione iodurata si fissa il
composto, il quale viene poi trattato con alcol e acetone che
hanno potere decolorante. Dopo questa fase, osserviamo che
alcuni batteri rimarranno colorati in blu-viola: questi batteri
resistenti prendono il nome di gram+. La resistenza alla decolorazione è dovuta alla composizione chimica
della loro parete. I batteri gram-, con parete differente, sono decolorati e sono quindi trasparenti, con lo
scopo di osservarli vengono quindi ricolorati con la safranina, colorante rosso. Quindi la colorazione di gram ci
permette di distinguere i batteri in due tipologie a seconda dello spessore e della composizione della loro
parete.
-
GRAM+ → VIOLA
GRAM - → ROSSO
COLORAZIONE DI ZIEHL-NEELSEN
Utilizzata per colorare e osservare micobatteri, con composizione della parete differente rispetto ai gram+/-.
Questa è molto ricca di cere e di lipidi che la rende particolarmente resistente alla decolorazione alcool-acido.
Il primo colorante utilizzato è la fucsina fenicata, in grado di penetrare nei batteri; successivamente alla
fissazione con il calore si decolora con alcool-acido. In questo modo si evidenziano i micobatteri, che
rimangono colorati in rosso. Questi saranno messi in evidenza aggiungendo una colorazione di contrasto, il
blu di metilene, che permane sullo sfondo.
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2. morfologia, in altre parole classificazione in base alla forma
Professoressa Rindi
- Cocchi: batteri di forma sferica. Se si formano catenelle di cocchi rotondeggianti si parla di streptococchi, se
formano ammassi non regolari simili a grappoli si parla di stafilococchi, mentre se rimangono aggregati a
piccoli gruppi (prevalentemente coppie) si parla di diplococchi;
- Bacilli: batteri di forma cilindrica. Possono rimanere aggregati a formare delle catene, in tal caso parliamo di
streptobacilli. Un esempio sono gli enterobatteri, una grande famiglia ad habitat intestinale, molti dei quali
caratterizzano la flora batterica commensale nell’uomo;
- cocco-bacilli: forma intermedia tra le due precedenti, bacilli di esigua lunghezza;
-Forma a spirale/virgola: appartengono a questa classe i vibrioni, batteri gram- dalla tipica forma a virgola
come ad esempio il vibrio colera responsabili del colera. Questi batteri, nel caso in cui abbianouna lunghezza
maggiore e spiralforme, prendono il nome di spirilli. Tra questi è noto il treponema pallidum, causativo della
sifilide. Se le spirali sono molto sottili si parla di spirochete;
- Batteri sporigeni: due sono i batteri d’interesse medico, bacillus e clostridium, i quali hanno un corredo
genetico che permette loro di andare incontro, nel loro ciclo vitale, a una trasformazione reversibile da cellula
vegetativa a spora. Quest’ultima conferisce ai batteri la capacità di sopravvivere a condizioni molto
sfavorevoli. Le cellule vegetative possono essere osservabili con la colorazione di gram, in particolare le due
specie citate appartengono ai gram+, a differenza della spora, che risulta trasparente. Ad esempio, le ferite da
incidente stradale in cui oltre alla lacerazione si ha la contusione sono ottimali per la proliferazione delle spore
del clostridium thetani.
N.B. Le spore batteriche non c’entrano niente con le spore fungine!
3. caratteri metabolici, in particolare il loro rapporto con l’ossigeno
- aerobi stretti o obbligati, che richiedono l’ossigeno per crescere e svilupparsi;
- anaerobi obbligati, che non solo non crescono, ma addirittura vengono degradati dai prodotti tossici
derivanti dal metabolismo dell’ossigeno (come il clostridium thetani che non sopravvivono nell’ambiente se
non sottoforma di spora);
- aerobi/anaerobi facoltativi, categorie intermedie traggono due estremi citati, che possono crescere sia in
assenza sia alla presenza di ossigeno (meglio se in ambiente addizionato del 5-10% di CO2, condizione di
microaerofilia).
Questi criteri possono essere combinati tra loro per poter identificare con precisione un’unica specie
batterica. Procedo inizialmente mettendo in atto la colorazione di gram e osservandone la forma.
Successivamente ne si sperimentano le condizioni di vita in presenza di ossigeno.
La nomenclatura dei batteri è la classica binomiale in cui a ciascun organismo sono attribuiti due nomi (in
origine in latino), in cui il primo nome indica il genere e il secondo la specie.
Es. ESCHERICHIA (nome derivante dallo scienziato che identificò il genere batterico) coli (si riferisce all’habitat
del batterio, il colon).
Es. STAPHILOCOCCUS (tutti i batteri appartenenti a questo genere hanno questa morfologia, cioè disposizione
a grappolo) aureus (le colonie su terreno solido hanno colore dorato).
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Nella tabella troviamo indicati i principali batteri con azione patogena nei confronti dell’uomo.
Altri batteri di interesse medico, non inclusi in tabella, sono:
-
Micoplasmi: gli unici batteri privi di parete (non si evidenziano ovviamente mediante colorazione di
gram), di piccole dimensioni, minori addirittura dei virus;
Rickettsie e Clamidie: sono parassiti endocellulari obbligati (simili ai virus), devono quindi penetrare
nell’ospite per potersi replicare.
Treponemi (Spirochete):sono batteri che non si colorano tramite gram in quanto la dimensione e lo
spessore ridotti non sono compatibili con il potere di risoluzione del microscopio. Sono dotati di attivo
movimento per torsione del corpo batterico.
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