Uploaded by Sofia Branciari

Foscolo LIM

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Ugo Foscolo
Dal sito
www.liceociceroneformia.it
La vita
Ugo Foscolo nasce nel 1778 nell’isola greca di Zante. La sua formazione avviene in
vari luoghi: prima a Spalato, poi Venezia, poi Padova. Mostra un fortissimo
interesse per tutto quello che comprende il mondo greco e quindi ancor di più il
mondo classico. Ebbe numerosi incarichi lavorativi, politici e militari, infatti la
personalità di Foscolo era tutt’altro che «monocromatica». Egli si interessava di
problemi civili e politici, partecipò a varie guerre, lavorò come giornalista ed ebbe
numerosi amori, sempre vissuti in modo passionale.
Libero intellettuale
Mentalità
transizionista
Tratti della personalità foscoliana
Vita da
irregolare
Tematiche foscoliane
Tematiche
illuministe
Tematiche
Tematiche
preromantiche neoclassiche
- Teoria materialista e
meccanicista
- Affermazione
dell’uguaglianza
- Fiducia nella ragione e
nella scienza
- Passionalità,
insofferenza e
soggettivismo
- Letteratura come
impegno civile
- Tema dell’esilio
- Illusioni
- Conflitto tra
l’intellettuale e la società
- Mito della Grecia
classica
- Continui rimandi
mitologici
- Ricerca della bellezza ,
dell’armonia,
dell’equilibrio e della
razionalità
- Struttura sintattica che
riproduce il periodo
classico, ampio e
melodioso per l’uso dell’
enjambement
Ortis
Ultime lettere di Jacopo
L’Ortis è un romanzo epistolare composto da 67 lettere scritto da Ugo Foscolo tra la
fine del 700 e gli inizi dell’800. questo romanzo parla di un’ giovane patriota
veneziano appunto di nome Jacopo che dopo la delusione ricevuta dal trattato di
Campoformio (e quindi la conseguente azione di questo trattato) si esilia nei colli
euganei terra del padre. Qui conosce Teresa e se ne innamora, anche se Teresa è già
stata promessa in sposa dal padre. Ortis inizia a viaggiare per l’Italia e alla fine di
questo viaggio torna sui colli e viene a conoscenza delle nozze avvenute tra Teresa e
il suo sposo (Odoardo), quest’evento sarà la goccia che farà traboccare il vaso, il
vaso della vita di Ortis che dopo la conoscenza di questa notizia si suiciderà.
Caratteristiche del romanzo:
-Le lettere sono destinate ad un amico immaginario di Jacopo, ma non vi sono risposte
da quest’amico e ciò contribuisce ad aumentare la dimensione soggettiva.
-È una sorta di romanzo autobiografico da parte di Foscolo in quanto Jacopo presenta
molti punti in comune con il poeta.
-Sono presenti due temi principali all’interno del romanzo: tema politico e tema
amoroso.
«Il sacrificio della patria nostra è consumato»
Temi
Patria tradita
Morte come
liberazione
Delusione
personale
La «divina fanciulla»
Temi
L’idea della
figura
femminile
Presagio
della
propria
infelicità
Alla sera
- Descrizione delle sere stagionali
- Aspirazione alla «serenità»
- Morte come soluzione per la pace interiore
Il sonetto presenta un ritmo lento, solenne, scandito dalla descrizione della
sera e dall’invocare di essa. Le più importanti figure retoriche della poesia
sono: l'ossimoro, l'enjambement e l'antitesi. L'ossimoro del primo verso «fatal
quiete» e il «Nulla eterno» del 10 verso. L'enjambement dei versi 5-6 (inquiete/
tenebre e lunghe). L'antitesi si trova negli ultimi due versi «e mentre io
guardo la tua pace, dorme / quello spirto guerriero ch'entro mi rugge».
In morte del fratello Giovanni
-La tristezza e l’affetto per il fratello perduto
-Il sepolcro come luogo di ricongiunzione della famiglia
-La madre come figura fondamentale per unire la famiglia
In questo sonetto Ugo Foscolo rievoca la figura del fratello e la distanza
dalla sua famiglia e più precisamente dalla madre. Con il passare dei versi il
sonetto diventa un monologo in cui il poeta ci fa capire lo struggimento che
prova per andar fuggendo «di gente in gente». Come figure retoriche
troviamo: una sineddoche «tetti» verso 8, una metonimia «la tua pietra»
verso 2, varie enjambement ai versi «1-2» «9-10» «13-14» e infine alcune
metafore «il fior de’ tuoi gentili anni caduto» «furon tempesta».
A Zacinto
-L’esilio (paragonato ad Ulisse)
-Nostalgia per la terra natale
-Forza della poesia
In questo sonetto Foscolo mostra tutto il suo lato neoclassico mescolando
l’amore per la terra greca ai miti partenopei. Si paragona ad Ulisse( colui che
tornò dalla sua Itaca dopo l’esilio)e la coscienza che mai più tornerà a zante
provoca in lui una profonda angoscia. Solo la poesia può unire il poeta alla
sua amata terra. Le figure retoriche sono: una litote «non tacque», una
sineddoche «nubi».
Dei sepolcri
Il carme dei sepolcri è un poemetto che combina in esso più genere: vi troviamo l’epistola
in versi, il genere del poemetto didascalico, l’elegia sepolcrale. L’opera nasce dopo l’editto
napoleonico di Saint-Cloud che vietava le sepolture di persone illustre nelle chiese. Da ciò
Foscolo compone quest’opera interrogandosi sull’importanza dei sepolcri. I temi trattati
sono: l’inutilità del sepolcro sul piano materiale, l’utilità invece sul piano affettivo, l’indegna
sepoltura di un poeta.
Ma perché pria del tempo a sé il mortale
Invidierà l’illusion che spento
Pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
Gli sarà muta l’armonia del giorno,
Se può destarla con soavi cure
Nella mente de’suoi? Celeste è questa
Corrispondenza d’amorosi sensi,
Celeste dote è negli umani;
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