Oh, sì, e molto in fretta. Io avrò la vendetta che cerco e a voi sarà data una sistemazione.” “Rientra nelle mie mansioni.” Come gli altri MacStruan si chiedeva che cosa le avesse scritto Tess: nell'Insediamento giravano le voci più disparate, persino che le avesse ordinato di lasciare l'Asia o che l'avesse incolpata di omicidio. Il volto di lei non tradiva alcunché salvo un'ombra di malinconia. “La vita è mai stata giusta, amico mio?” “Sì.” Morgan e Tyler Brock si erano fortemente impegnati nel complicato e geniale progetto di accaparramento dello zucchero hawaiano, già concluso sulla carta. “Va bene.” Lei respirò a fondo e parlò sempre più in fretta: “E' andata esattamente così, Jamie: quando sono entrata nel palazzo della Struan, sul lungomare, per chiedere dov'eri, se fossi in Giappone o dove, mi hanno detto di aspettare e poi la signora Struan in persona mi ha mandata a chiamare. “Cristo” mormorò Tyrer. “Che cosa accadrà nei due casi?” Sir William alzò le spalle. “Dobbiamo aspettare anche noi. Adesso andate, Phillip. George, preferite un whisky o un brandy? Vorreste mettermi al corrente, se non siete troppo stanco?” Accanto alla finestra Gornt guardava la baia. “Che cosa avete detto, Taira?” chiese bruscamente Yoshi. “Perché ne siete tanto sicuro?” “Che cosa c'è?” domandò subito lui sotto lo sguardo penetrante di Maureen. “Sì? Che cosa intendi?” Maureen saggiava il terreno con cautela, animata dalla prospettiva di tante cose da imparare e da insegnare. Sapeva che quella era soltanto la prima di un'infinita serie di discussioni. La visita specifica era stata relativamente breve ma l'indagine verbale sui sintomi era durata parecchie ore. Poi sformato di pollo e per finire una sorpresa veramente degna di questo nome.” “Angélique, signori, la vostra attenzione, per favore. Ci attendono una minestra al curry con sherry, pesce con cipolle al forno, olive e Pouilly Fuissé ghiacciato, sorbetto e champagne, poi un arrosto con patate e Saint-Emilion, il cuoco ha “trovato” un ottimo taglio di manzo Struan, non preoccupatevi, signora” aggiunse ridendo, “lo ha comprato, non rubato. Dividono il tempo in minuti, ore e giorni e per loro i mesi sono molto importanti, gli appuntamenti sono sacrosanti. Per noi no. I gai-jin dipendono dalla loro concezione del tempo. E questo è un randello che potremo sempre usare contro di loro. “So ka!” Yoshi calcolò la mossa successiva. Il dottore si era dimostrato utile anche se adesso gli stava nascondendo la verità. Evidentemente si trattava di una verità amara, non favorevole ad Anjo. Quel pensiero lo rallegrò. “Ho pensato che oggi pomeriggio potremmo andare dal reverendo Tweet, spero soltanto che non sia stupido come il nome che porta, per chiedergli di fare le pubblicazioni.” Lui sgranò gli occhi, “Cosa?” “Ho bussato alla tua porta senza ricevere risposta. Volevo soltanto parlare un pò, non avevo sonno. Avevi detto di essere molto stanco.” Ogama si assicurerà che Yazu resti in disparte finché non sarà stata completamente neutralizzata e si sarà rassegnata a vivere per sempre in quel pantano di gare di poesia, misticismo e cerimoniali ultraterreni che è la vita a palazzo. Con un nuovo marito: Ogama. “Si proteggono dietro il linguaggio diplomatico, è ovvio.” Gornt lanciò un'occhiata ad Angélique. “Anche voi avete un aspetto magnifico.” L'ansia di Angélique adesso era palese. “Ma raccontate, ve ne prego.” Anjo infatti si rifiutava di ammettere l'evidenza di qualsiasi sintomo e Babcott era stato costretto a circuirlo con una lunga serie di domande prima di pervenire alla conclusione che probabilmente aveva difficoltà a evacuare, a orinare e a mantenere l'erezione, fatto questo che più di altri sembrava preoccupare il paziente. “Sì.” Speriamo che non sia scappato come dicono tutti. “Siediti, Albert verrà con noi.” Due guardie erano in piedi alle sue spalle e altre due ai lati della porta. Con un moto di irritazione si alzò, andò alla finestra e si sporse sul davanzale. “Schiaccerei un pisolino prima di cena, non ho dormito molto la notte scorsa. A proposito, Phillip ha fatto un ottimo lavoro. Poi mi dedicherò agli esami di laboratorio e vi farò sapere.” Entrambi sapevano quanto quel timbro fosse prezioso. “Sì.” La regola che vietava qualsiasi intervento in quella zona, se non in caso di sommossa, risaliva ai tempi della fondazione dell'Insediamento. “Sei impazzita?” Nemi lo aveva guardato senza capire. “Perché arrabbiato, Jami-san? Strongbow è quasi morto dallo spavento e ha raccontato più in fretta che poteva della Pearl, del duello, di come ho salvato Jamie uccidendo Norbert, di come hanno trovato Malcolm, ha detto tutto quello che sapeva, e di quanto voi foste in stato di shock. Quando era arrivato nella loro casetta aveva trovato Nemi vestita con il suo migliore kimono da notte; la stanza era linda e il cibo e a sakè erano pronti. Lei lo aveva accolto sorridendo più felice e premurosa che mai: “Heya, Jami-san, che bello vederti! Ho sentito che la nave ha portato belle novità. Ti sposerai con signora scozzese, matrimonio, heya?”. “Un momento, lei si è comportata come il giorno prima?” “E adesso? La verità. Un anno, due anni, tre anni, quanto?” Prima ancora di partire da Kanagawa Babcott sapeva che non sarebbe andato a Edo soltanto in veste di medico. Sir William gli aveva detto: “Per dirla chiaramente, vecchio mio, nel caso che il paziente sia Anjo voi sarete anche un importante rappresentante del governo di Sua Maestà, mio e dell'Insediamento, nonché una dannata spia... George, mi raccomando, non rovinate un'occasione unica...”. “Aspetta, lasciami finire. Non volevo parlartene, mi è sfuggito. Mi dispiace moltissimo, giuro su Dio che non volevo dirti quello che è successo tra me e lei, è la verità, non adesso che stavamo parlando sul serio... di noi, di me e di te. Per favore, credimi, è la verità.” “Come fai a saperlo?” “Salute! Prima che vi parli di Edo, si sa qualcos'altro di Hong Kong?” Sir William sorrise. Erano vecchi amici e Babcott era il suo viceministro. “Ho bussato alla tua porta senza ricevere risposta. Volevo soltanto parlare un pò, non avevo sonno. Avevi detto di essere molto stanco.” “No, grazie, ho appena fatto colazione. Volevo raccontarvi brevemente di Hong Kong e degli acquisti che mi avete commissionato, spero di non disturbarvi.” Angélique si sentì svenire, la forza della sua nemica la sgomentava. Se Tess era in grado di far sudare Gornt in quel modo, che cosa avrebbe potuto fare a lei? “E' rimasta lì immobile, poi si è voltata verso di me” proseguì Gornt. “Interessante.” Sir William meditò a lungo. “Hai freddo, Jamie caro?” Perché no? Il rischio era minimo: se il governo dell'Unione avesse conosciuto ufficialmente la destinazione finale del cotone avrebbe dovuto impedirne l'esportazione facendolo sequestrare, perchè pur essendo la Gran Bretagna in apparenza neutrale, la maggior parte degli inglesi erano attivi alleati della Confederazione. Poi...” Raccontò del funerale e del motivo del ritorno di Hoag. “Dovrebbe essere un segreto, ma sembra che ormai lo sappiano tutti. E' un gioco di attese, Tess aspetta e pare che anche Angélique abbia accettato di aspettare, almeno secondo Hoag, d'altra parte non potrebbe fare diversamente finché non sa se è incinta o no.” “Preferirei parlarvene al mio ritorno, signora.” Lei aveva riso senza allegria. Immaginavo. Pensavo che ormai mi conosceste abbastanza bene per non cercare di imporre a me e alla Struan certe condizioni. Volete rimandare fino all'ultimo momento, cioè fino a quando avrò già dato l'assalto sia a Tyler che alla banca, e la Struan sarà irrimediabilmente esposta e io costretta ad accettare qualsiasi vostra richiesta?” “Dovete studiare di più” lo rimproverò Yoshi, irritato di non disporre di un interprete suo. “Lavorate bene, ma non come dovreste, dovete studiare di più! E importante! Adesso ditemi che cosa ha detto esattamente!” Tyrer respirò a fondo, sudava. “Dice che lui è dottore, non dio, Yoshi-sama, che non conosce esattamente male del tairò. Che lui... qui perchè Yoshi lo ha invitato. Che spiacente, se Dottore-sama non vuole venire a Edo non viene a Edo.” Quando vide che Yoshi rispondeva con lo stesso sorriso insincero di Babcott si sentì morire e maledisse il giorno in cui aveva deciso di diventare un interprete. “Spiacente.” Aveva fatto tutto il possibile, l'Insediamento era stato perlustrato palmo a palmo e i soldati stavano nuovamente setacciando la Città Ubriaca e il villaggio. No, hai capito benissimo. Ha detto proprio così. “Avete davvero usato la parola “marito”? E l'ha lasciata passare?” Gettò il pennello sul pavimento macchiando d'inchiostro il tatami. Le guardie, a disagio, cambiarono posizione e Yoshi imprecò contro quel momento di debolezza. Devi controllare i ricordi, devi. Bene, e grazie per le preziose notizie su Anjo. Così Yoshi assume ancora più importanza... “Posso farvi portare un caffè o dello champagne?” Posso assicurarvi che nel caso Yokohama dovesse subire una grave aggressione i responsabili verranno puniti a tempo debito. “Non le ho chiesto quale fosse il contenuto della lettera né vi ho difeso direttamente; mi sono invece limitato a ripetere in vari modi che se la mia strategia si fosse dimostrata utile per distruggere la Brock avrebbe dovuto ringraziare anche voi. Che cosa diceva la sua lettera?” Angélique gliela porse. Dio del cielo! Un attimo per chiudere il lucchetto e riporre il diario, un'ultima occhiata allo specchio, vestito di seta nera con molte sottogonne, capelli raccolti ordinatamente in un foulard di chiffon nero e al dito la fede nuziale col sigillo, e uscì di corsa. Sabato, 3 gennaio