DANTE -INTRO -la divina commedia è un’opera che narra il viaggio in prima persona di dante nell’aldilà alla ricerca di Dio, per comunicare agli uomini il senso della vita, avvenuto l’anno del giubileo del venerdì santo dell’8 aprile del 1300 e termina 5 giorni successivi. -Dante assume ruolo di –personaggio, in quanto ha vissuto l’avventura –protagonista, in quanto ricorda l’avventura –autore , in quanto egli stesso scrive l’avventura -la lingua scelta da Dante per scrivere la commedia è il volgare fiorentino, con l’obbiettivo di indirizzare l’opera ad un pubblico più ampio possibile -il titolo commedia che allude al contenuto della medesima opera rappresentata da un inizio tragico ed un finale allegro, contrapposto alla tragedia greca. Il termina divina fu invece attribuitogli da Boccaccio per esaltare la sublimità della stessa. -La divina commedia è suddivisa in 3 cantiche, l’inferno, il paradiso e il purgatorio, ciascuna delle quali è formata da 33 canti, ad esclusione dell’inferno che presenta un canto di introduzione, per un totale di 100 canti. -la divina commedia fu scritta in tre sezioni : -l’inferno fra il 1304-05 o 1306-07 ed terminato fra il 1313-14 -il purgatorio fra il 1315-1316 -il paradiso fu iniziato il 1316 e terminato negli ultimi anni di vita del poeta (indicativamente 132021) -All’interno delle tre cantiche vi è la continua ricorrenza del numero 3 e dei suoi multipli, il quale rappresenta il numero perfetto e divino, come il tre riappare nella medesima metrica formata dalla terzina dantesca di endecasillabi con schema metrico incatenato ABA-BCB-CDC -le tre guide principali del viaggio di dante sono Virgilio nell’inferno e parte del purgatorio, Beatrice e San Bernardo all’interno del paradiso. -PARADISO -la cosmologia Dantesca prevede: -la terra al centro del sistema(costituita da inferno e purgatorio)e costituisce il mondo terrestre -la terra (mondo terrestre è avvolta da una sfera di fuoco che la separa dal mondo celeste) -sistema di nove sfere celesti in movimento da altrettante schiere di angeli -l’empireo (decima sfera), sfera che circonda tutte le altre, sede di dio, dal quale deriva il moto dell’intero sistema -il paradiso è suddiviso in paradiso terrestre e celeste. -il paradiso terrestre è situato sulla cima del purgatorio , esso consiste in un luogo di transizione fra il purgatorio e il paradiso, dove le anime completano il processo di purificazione per ascendere al paradiso, qui le anime grazie all’angelo del paradiso terrestre, Matelda , s’immergono nel fiume Letè , riuscendo a cancellare il ricordo del peccato ormai espiato e successivamente vengono condotte a bere l’acqua del fiume Eunoè il quale permette di ravvivare le virtù. Dante raggiunse il paradiso terrestre affiancato dalla guida Virgilio, compiendo anche lui il rituale di purificazione. -il paradiso celeste è costituito da 9 cieli concntrici, ciascuno governato da cori di angelici, i quali ruotano con intensità crescente intorno alla terra, mentre il decimo cielo, l’empireo è immobile ed infinito. -i primi 7 cieli prendono il nome del pianeta che ruota insieme ad essi (luna, mercurio, venere, Sole, Marte , Giove e Saturno, escluso nettuno in quanto ancora sconosciuto) -l’8 è il cielo delle stelle fisse o trionfanti -il 9 è il primo mobile o cielo cristallino , detto così in quanto egli imprime il movimento di tutti gli altri cieli Il 10 è l’empireo dove risiede dio i santi ed i beati , circondati da nove cori angelici che costituiscono la “candida rosa” in quanto disposti a forma rosea -ciascuno dei primi 8 cieli è ispirato da una virtù corrispettiva alla stella che ospitano, ed inoltre seppur gli spiriti privi di corporalità vivono tutti assieme nell’empireo, per attribuire maggior geometricità Dante divide gli spiriti che incontra in sette schiere, ciascuno dei quali abita il cielo corrispondente alla virtù che hanno perseguito in vita. Cieli: 1^ (Luna) spiriti difettivi (coloro che non portarono a termine i voti pronunciati) Virtù: debole volontà 2^ (Mercurio) spiriti operanti per gloria terrena – Virtù: desiderio di gloria terrena 3^(Venere) spiriti amanti – virtù: amore per il prossimo 4^(Sole) spiriti sapienti – virtù : amore per la sapienza 5^(Marte) spiriti combattenti per la fede -virtù: combattività 6^(Giove) spiriti giusti – virtù: amore per la giustizia 7^(Saturno)spiriti contemplanti -virtù : spirito contemplativo 8^(delle stelle fisse) virtù: amore per il bene abitato da Mario e dai beati 9^(primo mobile) non possiede virtù ed imprime il movimento a tutti gli altri cieli 10^(empireo) sede di dio, degli angeli e beati essi, sono disposti organizzati in seggi circolari a forma rosea. -man mano che ci si sposta verso dio la luce diviene sempre più intensa in grado di accecare, per questo motivo ,Beatrice che assiste Dante nel viaggio fra le anime prive di corporalità nel paradiso fino all’Empireo(ricollocandosi nella candida), chiederà a San Bernardo di pregare la Madonna, per far sì che possa permettere a Dante di vedere Dio , il quale riuscirà a vederlo , ed accecato dal bagliore, vede se stesso, svegliandosi nel posto in cui egli stesso si era addormentato concettualizzando che Dio sta in ogni cosa che ci circonda. CANTO I -il primo canto rappresenta un’introduzione alla cantica del paradiso e i relativi motivi di stesura, per cui Dante, in veste di protagonista-pellegrino descrive la sua ascesa alla ricerca della gloria di Dio e della verità assoluta, provando attraverso le parole, seppur infime e inadeguate, a descrivere il viaggio fisico e spirituale. -Dante apre il canto attraverso l’invocazione ad Apollo, simbolo del sole ed ispiratore di poesia, chiedendo lui di ispirarlo e sostenerlo nella difficile descrizione della sua memoria agli altri uomini di questo luogo, invitando lui ad entrare nel suo cuore(per ottenere la corona di alloro, che nella società, solo le persone che avevano perseguito grandi meriti, potevano ottenere), alludendo alla figura di Marsia, figura della mitologia greca, la quale , convinta della sua abilità , sapeva che neppure apollo sarebbe riuscito ad eguagliarla sfidandola in una gara di musica e canto, ma perse, per questo egli la fece scorticare a causa della sua superbia. -Dante passa poi ad effettuare una descrizione astronomica per cui: secondo le credenze medievali , a seconda della posizione del sole, esso esercita un influsso positivo o negativo sulla terra, questo influsso risulta positivo durante il periodo in cui dante si trova nel paradiso terrestre, cioè l’equinozio primaverile caratterizzato dalla costellazione dell’ariete, dove inoltre si assiste alla congiunzione di 4 cerchi astronomici : l’eclittica, l’equatore celeste, coluro equinoziale e l’orizzonte che in cielo originano tre croci. -a questo punto Dante nel paradiso terrestre all’incirca dopo le ore 12 del 21 marzo(O 13 aprile) 1300, sulla cima del monte purgatorio , vede Beatrice fissare il sole come farebbe un’aquila, inducendo Dante ad imitarla , riuscendo per più tempo a fissarlo a discapito delle normali capacità umane , ciò segna il passaggio di Dante dal paradiso terrestre, al celeste dove le capacità umane sono accresciute. -a Dante sorgono poi dei dubbi, dopo averne distolto lo sguardo poiché troppo luminose torna a fissare Beatrice , attraverso i quali occhi riesce vedere il riflesso del paradiso , coniando quest’azione con il verbo “transumanar” , ovvero passare oltrepassare la condizione umana verso quella divina. Facendo ciò Dante allude al mito di Glauco, narrato nella metamorfosi di Ovidio, in cui un pescatore delle Beozia , scopre che un pesce da lui pescato , dopo aver mangiato una particolare erba magica situata sulla riva del mare, era in grado di riprendere la vita, per questo decide di assaggiarla, ciò fece sprigionare il desiderio di gettarsi in mare dove fu accolto dalle divintà delle acque trasformando anche lui la sua natura. (eterno) -Dante durante la sua ascesa percepisce suoni e luci sempre più intensa, generati dal movimento dei cieli, tali da sorgere in lui un desiderio di conoscere la ragione del suono, Beatrice spiega lui che non si trova più sulla terra , ma bensì sta salendo verso il cielo. A dante sorge poi un altro dubbio in merito a come sia possibile che lui, dotato un corpo mortale possa essere in grado di salire oltre l’aria e il fuoco (poiché si credeva che 4 elementi fondamentali che stratificavano la terra fossero posti in ordine di pesantezza, per cui al primo posto vi era la terra, l’acqua l’aria ed il fuoco , per questo la terra era circondata dalla sfera di fuoco). Beatrice fornisce la risposta per cui lui, ormai purificato e libero dal peso del peccato possa salire verso dio. CANTO II Il secondo canto ha anch’esso una funzione introduttiva , aprendo il canto con un allusione alla ripresa del viaggio al di sopra di una barca. Il tema del viaggio prende duplice forma, la prima riferita al viaggio dell’anima verso Dio, la seconda del poeta nel suo tentativo di raccontare ciò che vede . -Dante prosegue infatti il suo volo al fianco di Beatrice , fino ad arrivare al primo cielo, quello della luna , abitato dagli spiriti difettivi, coloro che in vita loro non portarono a termine i voti pronunciati. -Dante formula poi una domanda a Beatrice in merito al motivo delle macchie lunari, per cui lei risponde che esse non dipendono da un fattore fisico , ma spirituale, per cui l’universo sia voluto da dio, In cui Dio comunica le virtù dall’empireo al primo immobile, qui le intelligenze angeliche , che gestiscono il movimento dei cieli, le trasmettono ai vari cieli alle stelle che raggiungono le varie creature ed inoltre la luce più o meno intensa dipende strettamente dalla maggiore o minore letizia espressa dai singoli angeli. (in merito alle creature vi erano due diverse concezioni del mondo: per i seguaci aristotelici la differenza delle creature è solo di ordine quantitativo, mentre per i seguaci platonici la diversità fra le creature fosse data dalla qualità che corrispondono a quelle che dio ha impartito di se Dopo ciò Dante abbattendo le sue precedenti convinzioni, procede nell’esprimere lo splendore della luce divina. CANTO III Il canto III è ambientato nel primo cielo, quello della luna, abitato dagli spiriti difettivi, cioè coloro che in vita loro non portarono a termine i voti pronunciati. Dante qui alza gli occhi verso la luminosa Beatrice , per ringraziarla della spiegazione in merito alle precedenti macchie lunari, successivamente la sua attenzione si sposta verso volti evanescenti , che sembrano riflessi da vetri trasparenti o specchi d’acqua limpida , per questo Dante volge lo sguardo indietro credendo che essi fossero collocati alle sue spalle, ma Beatrice spiega lui che in realtà esse sono solo gli spiriti difettivi del cielo. (quello che dante fà esattamente l’opposto dell’errore al quale personaggio allude, cioè narciso, figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale cefiso, aveva molti innamorati che lui rifiutava, per questo gli dei decisero di punirlo: un giorno vedendo il suo riflesso nell’acqua , credendola vera se ne invaghì , senza poter consumare la sua passione, compresa la punizione e colto dalla disperazione si uccise con una spada) -Dante da queste anime, su invito di Beatrice decide di rivolgersi alla più desiderosa di parlare , chiedendole il nome e la condizione. Essa si rivela essere Piccarda Donati , esaltata dalla bellezza e bontà derivata dalla sua beatitudine. Dante a questo , seppur le anime vivono tutte stabilmente nell’empireo, decide di far trattare il tema della gradualità della beatitudine, chiedendole inoltre se le anime con lei presenti nel primo cielo, desiderassero poter godere di una maggior visione di Dio, ma lei le risponde che tutte sono completamente appagate dalla loro sorte, che deriva dalla diretta volontà divina , al quale ogni beato desidera conformarsi. -Dopo questa prima domanda, ora Dante spinto dalla curiosità chiede lei , quale fosse il voto da lei adempiuto, lei risponde lui, richiamando la figura di Chiara d’Assisi, fondatrice dell’ordine delle monache delle clarisse, seguaci di Francesco d’Assisi, aveva rifiutato il matrimonio predisposto dai genitori per dedicare la sua vita a Dio, infatti dopo aver lasciato casa decise di unirsi a Francesco che le aveva offerto un ricovero in un monastero benedettino , qui fu poi raggiunta dalla madre e sorella e da altre ragazze con cui fondò una famiglia di claustrali povere dette “clarisse” . Infatti Piccarda descrisse che da in vita sua , ispirata da chiara, decise di chiudersi nel suo chiostro consacrandosi solo a Dio. Qui presto degli uomini ignoti , banditi pagati da suo fratello, la rapirono e la costrinsero a sposarsi. -Al fianco di Piccarda Dante si sofferma su un’altra anima splendente, quella di Costanza D’Altavilla, donna sul quale un simil violenza era penetrata anche su di lei. Costanza era madre di Federico II di Svevia, la quale anche lei in gioventù si dedicò alla vita monastica all’interno di un convento, ma successivamente fu costretta a sposare Enrico VI figlio di Federico Barbarossa, così facendo , avrebbe permesso alla sua dinastia di ampliare i possedimenti per ottenere l’Italia meridionale, essa fu poi convolta nella guerra fra Tancredi di Lecce e Sevi, nel quale lei fu imprigionata a Salerno e liberata dal marito Enrico . Dopo la morte di Tancredi e la conquista del regno di Sicilia da parte di Enrico Costanza partorì Federico II imperatore del sacro romano impero. -il canto volge alla conclusione con Piccarda che incita l’intonazione dell’ave Maria , durante il quale le anime iniziano ad allontanarsi e svanire lentamente; Dante segue con lo sguardo Piccarda fin dove può, fin quando ancora una volta la sua attenzione si rivolge verso Beatrice , che. risplende con intenso bagliore.