capire Kant è un gioco… Possiamo conoscere a priori la natura! A priori: prima dell’esperienza, indipendentemente dall’esperienza. I Principi dell’intelletto puro, presentati da Kant nella Critica della Ragion Pura, al termine della sezione intitolata “Analitica trascendentale”, costituiscono le Leggi fondamentali della natura. N.B. Puro = A priori ESTETICA TRASCENDENTALE Studia le forme della sensibilità: spazio e tempo Dottrina degli elementi Dottrina del metodo ANALITICA forme pure dell’intelletto LOGICA TRASCENDENTALE studia il pensiero DIALETTICA idee metafisiche I Principi dell’Intelletto puro sono fondati sulle 12 categorie dell’Intelletto, vale a dire sulle forme innate nell’intelletto umano (le forme con cui qualsiasi intelletto umano deve pensare, ordinare, e rappresentarsi gli oggetti dell’esperienza) CATEGORIE PRINCIPI DELL’INTELLETTO PURO della quantità (unità, pluralità, totalità) Assiomi dell’intuizione: tutti i fenomeni intuiti sono quantità estensive (cioé divisibili in parti) della qualità (realtà, negazione, limitazione) Anticipazioni della percezione: ogni realtà percepita ha una quantità intensiva = un grado d’intensità divisibile. della relazione (sostanza, causa, reciprocità) Analogie dell’esperienza: l’esperienza è costituita da una trama necessaria di rapporti basata sulla permanenza della sostanza, sulla causalità e sull’azione reciproca Postulati del pensiero empirico: è possibile, della modalità (possibilità, esistenza, reale e necessario ciò che si accorda, rispettivamente, con le condizioni formali, necessità) materiali e universali dell’esperienza Consideriamo in particolare: Assiomi dell’intuizione: tutti i fenomeni intuiti sono quantità estensive (e quindi sono sempre divisibili in parti) ; ma facciamo attenzione: ciò vale per i fenomeni intuiti, per ciò di cui facciamo esperienza, non possiamo asserire che tutta la realtà è divisibile all’infinito (perché ciò eccede l’intuizione empirica). Analogie dell’esperienza: l’esperienza è costituita da una trama necessaria di rapporti basata sulla permanenza della sostanza, sulla causalità e sull’azione reciproca: sono i fondamenti della concezione meccanicistica della natura, corrispondono ai principi fondamentali delle scienze naturali: la permanenza della sostanza corrisponde al principio della conservazione della massa (nulla si crea e nulla si distrugge), la causalità corrisponde al secondo principio della dinamica (una forza applicata a un corpo vi imprime un’accelerazione proporzionale alla forza) , l’azione reciproca corrisponde al principio di azione e reazione (ad ogni azione di un corpo A su un corpo B corrisponde una reazione uguale e contraria di B su A). Osserviamo il paradosso (apparente) della teoria kantiana: questi principi riguardano i fenomeni, la realtà empirica, ciò che l’uomo conosce attraverso i sensi; eppure Kant ci dice che questi principi sono puri, o a-priori, quindi non derivano e non dipendono dall’esperienza, ma si fondano solo sulle categorie che sono innate nel nostro intelletto. Com’è possibile conoscere le grandi leggi della natura ricavandole dal nostro intelletto e non dall’esperienza stessa della natura? Per comprendere questo paradosso occorre ricordare che la natura conosciuta è la natura fenomenica, vale a dire la natura che, mentre viene esperita, riceve forma e ordine dalle forme della sensibilità (spazio e tempo) e dalle forme dell’intelletto (categorie). Ciò consente di conoscere “in anticipo” alcuni caratteri formali della natura. L’esempio che segue può aiutarci a capire meglio questa teoria. Immaginiamo di costruire delle torri di sabbia utilizzando un secchiello: Il secchiello rappresenta le forme conoscitive dell’uomo, i cosiddetti Trascendentali. La sabbia, prima di ricevere forma dal secchiello, potrebbe rappresentare la Cosa-in-sé E infine le torri di sabbia rappresenteranno i fenomeni, la natura fenomenica. Possiamo dunque sapere in anticipo, a-priori, che forma avrà la torre di sabbia, se conosciamo il secchiello che imprime la forma. Ovviamente il secchiello (vale a dire le forme conoscitive della mente umana) non ci permette di conoscere tutte le qualità della torre, sarà quindi necessaria anche la conoscenza a posteriori, derivata dall’esperienza; ma la certezza e l’universalità della conoscenza sono fondate sulla conoscenza a priori E la metafisica? Il nostro esempio ci permette anche di capire perché, secondo Kant, non è possibile avere conoscenze metafisiche: La conoscenza avviene sempre attraverso le forme a priori, ma le forme a priori possono essere applicate solo ai fenomeni, mai alla Cosa-in-sé: Seguendo il nostro esempio, potremmo dire che il secchiello può insegnarci qualcosa solo sulle torri di sabbia che costruiamo grazie ad esso, ma non può insegnarci nulla sulla sabbia della spiaggia. Infine l’esempio delle torri costruite col secchiello esprime bene il ruolo attivo, costruttivo, che Kant attribuisce alla mente umana nel processo della conoscenza.