Dimostrazione teoremi per l’orale Le formule per le somme dimostrazione. e La dimostrazione viene eseguita per induzione. Il predicato è vero per con e il caso base infatti è: assumendo vero per ipotesi che il predicato vale per , adesso bisogna dimostrare che vale per : però sappiamo per ipotesi che quindi si può sostituire nella precedente formula ottenendo e quindi si ha dimostrando così la formula. Anche questa dimostrazione viene fatta per induzione. Anche in questo caso il predicato è vero per quindi il caso base sarà: come prima ora dimostriamo il predicato per ora sostituiamo l’ipotesi nella tesi per avere e quindi dopo alcuni passaggi algebrici dimostrando così la formula. : e Il teorema di Bolzano-Weierstrass: un sottoinsieme limitato di contenga infiniti punti ha almeno un punto di accumulazione. Sia che limitato e contenente infiniti punti, allora esiste almeno un punto di accumulazione per . La dimostrazione viene fatta usando il metodo di bisezione. L’insieme E è limitato, cioè è compreso tra due costanti reali che chiamiamo e e quindi . Prendiamo il punto-medio e consideriamo le due metà dell’intervallo di partenza: Poiché l’insieme E contiene infiniti punti, almeno una delle due metà ne contiene infiniti. Concentriamoci quindi su una metà con infiniti punti e rinomino i suoi estremi In questo modo ho che in e ci sono infiniti punti di E, e che In si ripresenterà la stessa situazione di partenza che avevamo con procedimento (all’infinito). sarà la metà di . , quindi posso iterare il Avremo quindi una successione di infiniti intervalli con le seguenti proprietà: Contengono infiniti punti; L’intervallo successivo è la metà del precedente. Si può dire che esiste un unico numero reale che appartiene a tutti questi intervalli contemporaneamente. Questo sarà il nostro candidato a punto di accumulazione. Dico che Ora è da dimostrare che se 1. 2. ; ossia che è punto di accumulazione. Sappiamo che ciascun a è minore di ciascun b: se quindi prendo l’estremo superiore dell’insieme degli noto che è uguale all’estremo inferiore dei Prendiamo maggiorante di e minorante di . Abbiamo e quindi Assumiamo ora che allora avremo che . . Prendiamo ora il logaritmo in baso due di ambo i membri in maniera tale da conservare le disuguaglianze L’ultima proposizione va contro la proprietà di Archimede secondo la quale dati due numeri positivi esiste sempre un multiplo intero del primo che supera il secondo, mentre secondo ciò che è stato scritto n è sempre minore della differenza dei due logaritmi. Si giunge perciò ad un assurdo. La precedente assunzione essere e quindi Rimane da dimostrare che incontra E in infiniti punti. allora è falsa, quindi non può che è di accumulazione per E che equivale a dimostrare che ogni intorno di x Prendiamo un intorno di x: , non è detto che sia uno degli intervalli di prima, però sicuramente almeno uno degli intervalli precedenti . Ciò accadrà quando la lunghezza di sarà minore di . Ci basta trovare un Quindi anche tale che allora ha infiniti punti di e perciò . è di accumulazione. Il teorema del limite della somma e del prodotto di due funzioni aventi limiti finiti. Siano con e due funzioni e sia , Allora: 1. 2. 3. 4. 5. Infatti: 1. 2. 3. 4. 5. un punto di accumulazione per e supponiamo che La successione fondamentale : dimostrazione che è crescente, dimostrazione che la successione ausiliaria è decrescente, e dimostrazione che hanno entrambe limite finito, coincidente. Guardando i valori della successione, sembra che questa cresca lentamente. Bisogna dimostrare quindi che che è equivalente a scrivere . Essendo tutta positiva (n parte da 1) si può scrivere Questo è ciò che dobbiamo dimostrare. Il primo membro si può scrivere: Il primo termine dell’ultima uguaglianza assomiglia molto al termine della disuguaglianza di Bernoulli: Possiamo quindi utilizzare la disuguaglianza di Bernoulli a patto che . Nel nostro caso quindi Se allora può usare Bernoulli. . Dato che partiamo da Ma poiché il termine (per questo abbiamo scritto all’inizio si è sempre positivo, posso scrivere quindi è dimostrato che e quindi la successione non può che essere crescente. Come prima guardando i valori si nota che la successione tende a decrescere. Per dimostrarlo bisogna porre che è uguale a scrivere Poiché la successione è sempre positiva, è indifferente scrivere Bisogna quindi vedere se il primo termine è sempre maggiore di uno. Come prima si può usare la disuguaglianza di Bernoulli se . Poiché allora è sempre positivo e quindi l’espressione è sempre vera. Bernoulli ci dice che ma poiché è sempre positivo, allora è lecito affermare Se ne deduce quindi che e quindi che la successione decresce. Per provare il fatto che le successioni siano limitate si consideri La successione è strettamente maggiore della successione , quindi significa che non hanno valori in comune. Abbiamo però visto è crescente, mentre è decrescente. Significa quindi che per forza devono convergere entrambe ad un valore. Si definisce perciò: con Voglio dimostrare che dove per . . Quindi Teorema dell’esistenza degli zeri. Sia un intervallo chiuso e hanno segno opposto, e una funzione continua allora esiste almeno uno zero di , ossia un punto tale che . Esempi: Questi sono i due casi che potrebbero capitare. Per semplicità prendiamo in esame il secondo caso in cui e . La dimostrazione per il caso opposto è pressoché identica solo con il cambio di segno. Usiamo ancora una volta il procedimento di bisezione. L’idea è quella di dividere a metà l’intervallo e prendere in considerazione la metà che si trova nella stessa condizione dell’intervallo di partenza, cioè che presenta un cambio di segno. Può capitare che nessuna delle due metà presenti un cambio di segno: in questo caso abbiamo trovato il nostro zero e la dimostrazione finisce. Chiamiamo quindi il punto medio di e , intervallo di partenza, quello con cambio di segno. Chiamiamolo e scegliamo tra gli intervalli . Ora possiamo iterare il procedimento. Possono capitare due cose: e Prima o poi troviamo uno zero (in un numero limitato di passi) finendo così la dimostrazione; Non troviamo mai uno zero; abbiamo però una serie di intervalli tali che e (in questo caso) e che è lungo la metà di . sono entrambe successioni monotone limitate, e quindi hanno sempre limite finito. Quindi non so però se e coincidono. Voglio quindi dimostrare che e che Vediamo dunque di dimostrare la coincidenza di Sappiamo che è lungo la metà di sappiamo anche però che e . e . . Quindi ciò implica che e quindi anche e . Di conseguenza Ora sappiamo che e tendono allo stesso valore Usiamo il fatto di avere una continua. Vediamo quindi che anche e . Ora vogliamo dimostrare che tendono allo stesso valore . . Sappiamo inoltre che: segue che: segue che: Tiriamo le conclusioni: deve per forza valere quindi Le funzioni derivabili sono continue. Esempio di funzione continua ma non derivabile. Se è derivabile in , allora è continua in . Ipotesi: Tesi: cioè è continua in . Vogliamo quindi dimostrare che . Il concetto di derivabilità è diverso dal concetto di continuità. Cioè è falso dire che infatti il teorema afferma che Un esempio di funzione continua dappertutto, ma non derivabile in 0 è infatti La derivata di somma, prodotto e quoziente di due funzioni derivabili. Siano e due funzioni derivabili in , allora 1. 2. 3. Infatti: 1. 2. 3. Teorema di Fermat: in un punto di massimo o minimo locale interno una funzione derivabile ha derivata nulla. Sia , un punto interno a , derivabile in allora la derivata di in è nulla, ossia e sia estremo locale (massimo o minimo) per , Il teorema si dimostra nel seguente modo: è estremo locale. Supponiamo che sia un massimo: per definizione esiste un intorno Ciò vorrebbe dire che avrebbe come segno di tale che Per e passando al limite si conservano le disuguaglianze deboli Per come prima Mettiamo assieme il tutto: per ipotesi è derivabile, quindi la derivata destra e sinistra coincidono. La dimostrazione è simile nel caso in cui sia minimo locale. Teorema di Rolle, con significato geometrico. Sia un intervallo chiuso e limitato. Sia continua su e derivabile su Supponiamo che Allora esiste almeno un punto tale che Per dimostrare il teorema consideriamo che vale sempre Consideriamo i quattro casi che possono capitare: 1. è assunto in almeno un punto . non può essere esterno perché agli estremi la funzione vale meno del massimo. Quindi è per forza interno. Per Fermat la derivata in si annulla. 2. è assunto in almeno un punto . non può essere esterno perché agli estremi la funzione vale più del massimo. Quindi è per forza interno. Per Fermat la derivata in si annulla. 3. Il ragionamento è identico ai casi precedenti. 4. La tesi diventa banale perché la derivata è nulla in tutto l’intervallo. Teorema del valor medio di Lagrange, con significato geometrico. Sia Sia un intervallo chiuso e limitato. continua su e derivabile su Allora esiste almeno un punto tale che Il teorema dice che da qualche parte esiste almeno un punto in cui la pendenza della retta passante per e pari a è uguale alla pendenza della tangente nel punto . Il problema si presenta in forma simile a quello del teorema di Rolle. Con un artificio ci riportiamo al teorema di Rolle: riportiamo la distanza tra ogni punto della funzione e la retta sull’asse delle ascisse in maniera tale da ottenere una funzione ausiliaria avente la caratteristica di avere i punti ed alla stessa altezza, cioè zero. In questa maniera ci mettiamo nella condizione di poter applicare Rolle a . La formula della funzione è: Applichiamo, dunque, Rolle alla funzione . Sappiamo per cui che esiste almeno un punto in cui . Calcoliamo la derivata di : Per Rolle possiamo dire che di conseguenza è immediato verificare che Teorema di De L’Hôpital: enunciato generale, dimostrazione nel caso 0/0 in un punto finito con limite finito. Sia un intervallo e un estremo di . Siano derivabili in . Supponiamo che valga uno dei seguenti due casi: 1. 2. e per per Supponiamo anche che esista con finito o infinito, Allora esiste anche e vale anch’esso . Per semplicità dimostriamo solo il caso 1. Se e non fossero definite le poniamo a 0 in modo che Sia e , per il teorema di Cauchy sappiamo che e siano continue anche in Su sappiamo solo che è compreso tra e . Però il punto non è fisso perché tende a quindi che anche vari in dipendenza da . Quindi abbiamo la funzione : . . Mi aspetto Applichiamo il cambio di variabile Abbiamo quindi che e abbiamo per il teorema del confronto e quindi avremo per ipotesi e poiché