L’INFEZIONE DA HPV NELL’UOMO Dott.ssa Laura Cristina Gironi SCDU Dermatologia e Venereologia Ospedale Maggiore della Carità di Novara Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” Dipartimento di Scienze della Salute I papillomavirus (human papillomaviruses, HPV) sono virus a DNA a doppia elica appartenenti alla famiglia dei Papovaviridae capaci di infettare in modo specifico l’epitelio squamoso della cute e delle mucose della maggior parte delle specie vertebrate. Sono molto diffusi tra gli uomini, nei quali, nella maggior parte dei casi, causano un’infezione subclinica che decorre senza sintomi e che solitamente viene eradicata spontaneamente dall’ospite1; alcuni tipi di HPV possono però causare lesioni proliferative benigne della cute e delle mucose (verruche o papillomi virali) mentre altri possono portare alla formazione di lesioni cutanee e mucose premaligne (Carcinoma spinocellulare in situ) e maligne (Carcinoma spinocellulare invasivo) della cervice, della vulva, della vagina, del pene, dell’ano e dell’oro-faringe1, 2. I papillomavirus sono classificati in base al grado di omologia tra le sequenze nucleotidiche dei geni virali E1, L1, E6 e E7. Ad oggi, sono stati identificati più di 150 tipi di HPV con differente specificità di ospite, tropismo tessutale e potenzialità oncologica (vedi tabella 1)2. Dal punto di vista clinico, i papillomavirus possono essere quindi classificati in virus a tropismo cutaneo e virus a tropismo mucoso. Tra i primi si distinguono i tipi comuni nella popolazione generale (per es. HPV 1, 2 e 4) e quelli associati all’epidermodisplasia verruciforme (in particolare HPV 5 e 8). Gli HPV a tropismo mucoso vengono distinti in tipi a basso e altro rischio di trasformazione maligna; i virus a basso rischio (tra i più frequenti HPV 6 e 11) sono così definiti in quanto non sono quasi mai riscontrati nei carcinomi squamocellulari invasivi a differenza dei virus ad alto rischio (HPV 16 e 18) e dei virus con rischio da moderato ad alto (HPV 18, 31, 33, 35, 58 e 67)3. Il meccanismo oncogenetico indotto dai papillomavirus ad alto rischio non è stato completamente chiarito3,4. L’integrazione del virus sembra essere un evento importante, come anche l’over-espressione persistente delle proteine E6 e E7. E6 interferisce con la funzione di p53 mentre E7 con la funzione della proteina Rb, due importanti oncosoppressori. Agendo in modo sinergico, promuovono l’inibizione dell’apoptosi e la disregolazione del ciclo cellulare, portando a un’abnorme crescita cellulare3,4. Le verruche genitali (chiamate anche verruche anogenitali, verruche veneree o condilomi acuminati) sono infezioni mucose proliferative generalmente benigne causate per il 90%-95% dei casi da HPV 6 e 115,6. Recenti evidenze hanno dimostrato che, a differenza di quanto riportato dalle Linee guida CDC (2010), la co-infezione con HPV ad alto rischio (16, 18, 31, 33 e 35) non è assolutamente rara, verificandosi nel 20-50% dei casi1,7. Se è vero quindi che i genotipi responsabili della maggior parte dei condilomi genitali (6 e 11) sono a basso rischio, è anche vero che nei pazienti affetti possono essere presenti foci di neoplasia intraepiteliale ad altro grado, in particolare in persone HIV positive7. I papillomi genitali sono solitamente asintomatici, ma se molto voluminosi o localizzati in sede anatomiche particolari possono essere dolenti, pruriginosi e determinare sanguinamento, dispareunia, ulcere e fissurazioni. Si manifestano come multiple lesioni esofitiche papillomatose che interessano l’area anogenitale, di colore variabile dal rosa al rosso e dal bruno al grigio. Possono anche essere pigmentati, solitamente in corrispondenza delle grandi labbra, dell’asta del pene, del pube, del perineo e della regione peri-anale 2,5,7. Nell’uomo le sedi più colpite sono il prepuzio, il frenulo, il solco balanoprepuziale e il meato uretrale, in particolare nei soggetti non circoncisi. Più raramente interessano lo scroto e l’asta (la sede più colpita nei pazienti circoncisi). Nelle donne, si localizzano solitamente in corrispondenza dei genitali esterni (come il vestibolo vaginale, le grandi e le piccole labbra) ma possono coinvolgere anche la vagina, l’uretra, il perineo e la cervice uterina2,3,5. I condilomi peri- e intra-anali sono solitamente associati, ma non necessariamente, a rapporti anali5. L’infezione virale a livello delle mucose e delle semimucose genitali può presentarsi anche sotto l’aspetto di lesioni piane (o verruche piane), più spesso associati a genotipi ad altro rischio (HPV 16 e 18). Sono macule di colore rosa o rosso, a superficie pianeggiante, talvolta mal definibili ad occhio nudo. Isolati o associati a condilomi acuminati (papulosi), vengono evidenziati dall’applicazione di acido acetico al 5% che in pochi minuti fa assumere alle lesioni un colore biancastro2. LESIONI MUCOSE EV* LESIONI CUTANEE Tabella 1- Correlazione tra lesioni cutaneo-mucose e tipo di HPV Malattia Tipo di HPV (più frequentemente coinvolti) Sedi coinvolte Verruche plantari 1,2,4,63 Piante piedi Verruche volgari 1,2,4,26,27,29,41,57,65,77 Mani, arti… Verruche dei macellai 1-4,7,10,28 Mani Verruche piane 3,10,27,38,41,49,75,76 Mani, arti, viso Verruche intermedie 10,26,28 Arti 2,3,5,8,9,10,12,14,15,17,19,20, 21,22,23,24,25,36,37,38,47,50 Mani, arti, viso, tronco Neoplasie maligne EV-correlate 5,8,20,47 Viso, arti Condilomi acuminati 6,11, 30,42,43,44,45,51,54,55,70 Regioni ano-genitali Neoplasie intraepiteliali a basso grado di malignità 6,11,16,18,31,33,35,42,43,44,45,51, 52,74 Regioni ano-genitali EV benigna Neoplasie intraepiteliali ad alto grado di malignità, carcinoma in situ, carcinoma invasivo, Malattia di Bowen Papulosi bowenoide 16,18,31,33,35,39, 45,51,52,56,58 Regioni ano-genitali 16,18,34,39,55 Regioni ano-genitali Carcinoma cervice 16,18,31,33,35,39, 45,51,52,56,58,66,68,70 Cervice uterina Papillomi laringei, congiuntivali, del cavo orale 6,11,72,73 Mucosa laringea, congiuntivale, del cavo orale Carcinoma laringeo 30,46 Laringe Iperplasia focale epiteliale (di Heck) 13,32 Mucosa del cavo orale *EV: Epidermodisplasia Verruciforme BIBLIOGRAFIA 1. 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