Uploaded by Alessandra Rota

app. muscolare

advertisement
APPARATO MUSCOLARE
INTRO
Interagendo con ossa e articolazioni, i muscoli consentono ogni tipo di movimento. Questo sistema
integrato è chiamato sistema muscolo-scheletrico. Il tessuto muscolare rappresenta quasi la metà della
massa corporea.
Esistono tre tipi di muscoli: striato, liscio e cardiaco. Essi differiscono per struttura cellulare, localizzazione
e modalità di stimolo. Tutti e tre usano però lo stesso meccanismo di contrazione.
MUSCOLO SCHELETRICO
Anche detto muscolo striato a causa del suo tipico aspetto a bande alterne, l’aggettivo scheletrico si
riferisce al fatto che questi muscoli si attaccano agli elementi dello scheletro.
Tutti i muscoli scheletrici presentano tre caratteristiche comuni:
1. Si inseriscono sulle ossa per mezzo dei tendini
2. Sono formati da tessuto muscolare
3. Sono responsabili dei movimenti volontari
I muscoli respiratori sono controllati sia volontariamente che involontariamente; anche altri muscoli
scheletrici volontari possono muoversi involontariamente, come accade nel riflesso patellare.
Le cellule del muscolo scheletrico (= fibre muscolari) sono molto lunghe e plurinucleate, ovvero
contengono numerosi nuclei, che derivano dalla fusione del tessuto di numerose cellule mononucleate
durante lo sviluppo embrionale.
Un singolo muscolo è composto da fasci paralleli di centinaia di migliaia di fibre muscolari tenute insieme
da tessuto connettivo. Esso fornisce resistenza e sostegno e consente al muscolo di contrarsi senza
strapparsi.
Ogni fibra muscolare è circondata da una delicata lamina di tessuto connettivo: l’endomisio.
Molte fibre muscolari sono poi avvolte da una membrana di fibrosa più spessa: il perimisio.
L’intero muscolo è circondato da un rivestimento connettivale ancora più resistente e che si fonde con i
tendini: l’epimisio.
I tendini permettono l’unione dei muscoli alle ossa e sono costituiti perlopiù da fasci paralleli di fibre di
collagene.
MIOFIBRILLE MUSCOLARI
I nuclei si trovano in posizione marginale, addossati alla sarcolemma (membrana plasmatica), da cui
partono i tubuli trasversali, che penetrano dalla superficie verso l’interno di ogni fibra e prendono contatto
con il reticolo sarcoplasmatico (reticolo endoplasmatico della fibra muscolare). Il sarcoplasma (citoplasma)
è occupato quasi interamente dalle miofibrille, strutture allungate e cilindriche formate da un gran numero
di filamenti proteici di due tipi: sottili, formati da molecole di actina e spessi, costituiti da molecole di
miosina.
Nella miofibrilla i filamenti di actina e miosina sono disposti in maniera ordinata in modo da formare unità
strutturali chiamate sarcomeri. Ogni sarcomero è costituito da filamenti sovrapposti di actina e miosina, che
creano il caratteristico disegno a bande. Ogni banda è indicata con una lettera:




Estremi delimitati da linee Z -> filamenti di actina
Parte centrale con banda A -> filamenti di miosina
Banda I e zona H -> filamenti delle due non si sovrappongono quando il muscolo è rilassato. La
banda I comprende parti di due sarcomeri adiacenti e contiene filamenti sottili. La zona H scompare
durante la contrazione, quando le due si sovrappongono completamente.
Linea M è la striatura scura all’interno della zona H-> proteine citoscheletriche che connettono
filamenti di miosina. Essi sono mantenuti in posizione dalla titina= proteina più grande del corpo
che si estende per tutta la lunghezza del sarcomero.
CONTRAZIONE MUSCOLARE
Per comprendere il modo in cui il modello dello scorrimento dei filamenti spiega la contrazione muscolare è
necessario esaminare la struttura delle molecole di actina e di miosina.
Miosina: allungate e presentano un’ampia testa globulare. Ogni filamento spesso è formato da molecole di
miosina disposte parallelamente con le teste proiettate lateralmente verso l’esterno (mazza da golf)
Actina: forma globulare, si dispongono nei filamenti sottili come due fili di perle avvolti a elica. Nei solchi
che si formano tra le catene si trovano altre due proteine regolatrici: tropomiosina e troponina.
Quando il muscolo si contrae i filamenti sottili di actina scivolano all’interno della zona occupata dai
filamenti di miosina, scorrendo su di essi. Le teste miosiniche tirano verso di sé le molecole di actina. Di
conseguenza il sarcomero si accorcia, la zona H e la banda I diventano più strette fino a scomparire del tutto
quando il muscolo è contratto al massimo.
Download