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Stealth Retail - Manuale Introduttivo all'Orderflow

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Webinar gratuito
sull’Orderflow
Il 18 giugno alle 21:00 terremo un Webinar Gratuito sull’Orderflow
dove parleremo di:
1- Come Migliorare la Tranquillità Operativa Grazie all’Oggettività
dell’Orderflow;
2- La Nuova Strategia Semi-Automatica per sfruttare le MicroInefficienze nell’Orderflow
3- L’Ospite Segreto di Morpheus che ha Scalato le Classifiche di
World Trading Cup,
Poker e Scacchi grazie a Ragionamento Probabilistico e Finanza
Comportamentale
Sarà uno degli eventi più importanti del 2023 per Morpheus
Trading Institute.
Consigliamo Vivamente la presenza.
Clicca qui per accedere al webinar.
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Ciao!
Benvenuto nel manuale che ti mostra gli strumenti utilizzati ogni
giorno dai professionisti.
Cosa imparerai in questo ebook:
• L’importanza delle Informazioni;
• Cosa sono Orderbook, HeatMap, Time&Sales, Footprint e tanto
altro;
• Come Puoi Tradare su CFD ma utilizzando la VSA;
• Quali sono i Costi di accesso all’ecosistema dei Futures.
Per una totale comprensione di ciò che leggerai, ti consiglio vi
integrare questo e-book con i nostri percorsi gratuiti by stealthretail
e fabervaale:
• Corso Introduttivo al Trading con Volumi e l’OrderFlow
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INDICE
• Introduzione
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• Capitolo 1: Paradigm shift
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• Capitolo 2: L’edge dell’Orderflow
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• Capitolo 3: Strumenti di Lettura dell’Orderflow
- Depth of Market | Orderbook
- La Heatmap
- Time & Sales
- Volume Profile
- Footprint, logica e Pressione di Mercato
- Meccanica delle Imbalance
- VWAP: Un riferimento dinamico Istituzionale
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• Capitolo 4: Come passare da CFD a Futures
- Contratti e Tick
- Capitalizzazione e Margine
- Data-Feed, quale scegliere?
- Piattaforma analitica/esecutiva
- Pro e Contro
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• Capitolo 5: Sfruttare il vantaggio della Volumetrica
restando su CFD?
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• Conclusioni
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Introduzione
Informazioni.
Il mondo di oggi ci dà accesso ad una quantità di informazioni
senza precedenti.
Le informazioni sono sinonimo di potere. Chi ha più informazioni
avrà sempre un vantaggio in più rispetto a chi non le ha.
Ce lo insegnano le guerre tra le nazioni e lo spionaggio. Ogni
nazione cerca di estrapolare più dati possibili sull’altra.
Nel campo di battaglia, in trincea, una sola informazione può
cambiare drasticamente le sorti delle due fazioni.
Se sei un trader o speri di diventarlo, conosci molto bene il valore
delle informazioni.
Le Informazioni sono il pane quotidiano di noi trader.
Le cerchiamo nel prezzo.
Le cerchiamo nei dati macroeconomici.
Le cerchiamo e ci servono per capire qual è la decisione giusta:
Comprare, Vendere o Aspettare?
Il Vantaggio a mercato si costruisce proprio sapendo quali
informazioni cercare e come organizzarle in delle decisioni di
trading.
5
E come noi, anche i grandi operatori del mercato sono
costantemente a caccia di informazioni. Anzi… investono milioni e
milioni ogni singolo mese per avere un Vantaggio Informativo sul
resto del mercato.
Informazioni sugli intenti di un governo per predire la politica
futura, sui piani e le intenzioni di una banca centrale per anticipare
la politica monetaria e l’andamento dell’economia. O magari
tutte le informazioni di un’azienda, i suoi fondamentali, i cambi di
Governance.
Non a caso l’Insider Trading (pratica illegale) è uno dei business
model più profittevoli al mondo, esso si basa proprio su una cosa:
Informazioni Privilegiate e con un Timing anticipatorio rispetto alla
massa.
Informazioni che non sono disponibili alla massa, al grande
pubblico. Avere queste informazioni ti mette un passo avanti a
tutto il resto del mercato.
Ma le informazioni fini a sé stesse non bastano, bisogna saperle
utilizzare e avere un piano e delle strategie su come usarle.
Quello che da sempre facciamo noi del team di Morpheus Trading
Institute è fornire informazioni. Informazioni di qualità superiore che
permettono a chi ci segue di poter fare decisioni consapevoli ed
efficaci.
L’obiettivo di questo E-Book è quello di darti un vantaggio
informativo. Darti informazioni che il 99% dei trader CFD non
conosce. E che anche un buon 80% di chi pensa di star facendo
“analisi volumetrica” in realtà non conosce.
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E in questo e-book capiremo quanto.
Per il resto, la stragrande maggioranza di chi si definirebbe
un “day-trader retail” utilizza uno strumento molto basilare e
pubblicamente accessibile: il grafico del Prezzo.
E se da un lato il grafico del prezzo è necessario e spesso
sufficiente per costruire ed applicare strategie profittevoli, dall’altra
ha necessariamente dei limiti.
Tra le “correnti” di strategie di Price Action che sui grandi numeri
si sono rivelate più profittevoli in assoluto sono senza dubbio le
strategie di stampo “Smart Money”.
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Strategie che divulghiamo già da anni, che hanno portato risultati a
centinaia di nostri studenti.
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Essere profittevoli alla fine dei conti deriva principalmente
dall’avere una strategia e un protocollo chiaro, come il Protocollo
Morpheus, al di là dello strumento che si utilizza.
Ma c’è una cosa che tutte le strategie di Price Action hanno in
comune, specialmente quelle Smart Money:
Derivano tutte dall’Analisi Volumetrica dell’Orderflow. Analisi
che può essere effettuata solamente tramite un data-feed di un
mercato centralizzato come quello dei Contratti Futures.
Certo! Uno può intuire a
grafico anche con una
buona accuratezza dove
potenzialmente sta la
“liquidità” e dove potrà
avvenire una stop-run.
Ma utilizzare software che
individuano le stop-run
grazie agli sbilanciamenti
volumetrici e individuando i
livelli di liquidità reali… beh è
un’altra cosa.
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Poter vedere l’assorbimento
della liquidità conoscendo il
numero esatto dei contratti
assorbiti, è un’altra cosa
ancora…
Certo, uno può
identificare una demand
zone, o un order-block…
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Ma come fai a sapere che li c’è stato veramente un blocco di
ordini che farà reagire nuovamente il prezzo, se non proprio
visualizzando fisicamente gli ordini presenti in quel blocco e la
conseguente creazione di una (vera) imbalance?
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Liquidità = Ordini
Supply Zone = Ordini
Imbalance = Ordini
Struttura di Mercato = Risultato degli Ordini
Ricorda sempre che la Price Action è il RISULTATO, è la
CONSEGUENZA del Flusso di Ordini.
Una delle poche massime davvero accurate sul trading è questa:
“La Fondamentale e il Sentiment Comandano;
I Volumi Determinano;
Il Prezzo Segue;
Gli indicatori arrivano tardi.”
I Volumi, ma in particolare l’OrderFlow, ti possono dare un livello di
oggettività che la price action per forza di cose non può dare.
L’OrderFlow ti consente di identificare la VERA pressione di
mercato, ma non partendo dal RISULTATO (il prezzo), bensì
partendo dalla CAUSA (il flusso di ordini).
So che probabilmente potrà sembrarti tutto complicato visto così,
ma siamo qui apposta per farti capire come funziona partendo
dalle basi.
Leggi questo e-book fino alla fine, avrai le idee molto più chiare.
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Il vantaggio informativo e statistico che puoi avere approciandoti al
trading con strumenti professionali è innegabile.
Diamo un’occhiata ad esempio..
Diamo allora un’occhiata alla classifica Ufficiale Mondiale dei
Campionati del Mondo Di Trading.
Questa è la classifica impostata per Ritorno netto.
Insomma il Gain % Realizzato.
Partendo dalla leggenda Larry Williams, non si vede un singolo
trader che abbia registrato questo tipo di performance solo su
Forex se non al 29esimo posto. (pagina successiva)
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I numeri come al solito parlano
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Protocollo Morpheus
Morpheus fornisce un protocollo di approccio all’attività di trading
Step By Step ispirato al Trading Sistematico.
Qualunque strategia di trading automatico o sistematico si basa su
un metodo quantitativo e non discrezionale.
Dal Backtesting per la Validazione Statistica dell’Edge.
All’Ottimizzazione
Al forward testing
Alla messa a mercato.
Infatti, se normalmente un trader discrezionale studia dei concetti e
poi prova a mettersi a mercato senza un Trading Plan ben preciso e
prova in qualche modo ad arrangiarsi e ad abbozzare una strategia
trade dopo trade, con Morpheus promuoviamo un approccio
diverso, che definiamo Protocollo Morpheus:
La prima fase è lo studio approfondito dei concetti analitici.
Ma prima di mettersi a mercato e improvvisarsi trader senza un
metodo, si passa ad una fase fondamentale:
Costruirsi una Strategia che abbia un reale vantaggio a mercato.
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Un insieme di regole operative (entry, Stop loss, Take profit) con un
giusto ma contenuto grado di flessibilità discrezionale che vanno
testate nel passato (Backtesting) per verificare se la strategia è
profittevole nel passato e come possono variare le performance in
base alle condizioni di mercato.
In questa fase è necessario raccogliere tutti i dati necessari per la
fase di ottimizzazione:
- Metodo di individuazione della bias direzionale
- Metodo di qualificazione della zona di entrata
- Identificazione di uno o più pattern o trigger operativi
- Win rate della strategia
- R:R medio e profit factor
- Massimo DD
- Rendimento
Si passa quindi alla fase di selezione dei parametri ottimali,
aggiustando i trigger, gli orari operativi, i target, i livelli di
liquidazione eccetera…
Solo a quel punto, solo una volta costruita una strategia solida si
passa alla fase di forward testing e poi di messa a mercato della
strategia con piano di scaling.
Questo approccio metodico si è risultato vincente per molti dei
nostri studenti.
La formazione Morpheus pone d’altronde il focus sulla riduzione
dei bias cognitivi e delle interferenze psicologiche nei processi
decisionali operativi.
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E il Protocollo Morpheus punta proprio a questo: oggettività nel
trigger e nel resto delle condizioni di entrata. Anche per questo
forniamo ai nostri studenti non solo concetti analitici, ma Checklist
Complete e Trigger semiautomatici proprietari come il Trinity
Trigger.
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Benvenuto su Morpheus,
ecco a te la vera Matrice dei mercati.
- Andrea e Fabio
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1. Paradigm shift
1.1 - Visualizzazione contro intuizione
In questo capitolo esploriamo insieme la differenza tra l’analisi
basata su volumi e l’analisi delle candele nel contesto Price Action.
A prima vista, le candele possono sembrare uno strumento
sufficientemente informativo.
Esse forniscono dati essenziali come prezzo di apertura, chiusura,
massimo e minimo in un dato periodo di tempo. Tuttavia, queste
informazioni, pur essendo utili, non danno un quadro completo.
Proprio in ausilio a quest’ultime entra in gioco l’analisi dei volumi.
Il volume rappresenta il numero totale di contratti scambiati
in un determinato periodo, questa informazione può essere
fondamentale per comprendere la forza di una tendenza e la
partecipazione.
Nel pratico, l’implementazione dell’ analisi del volume fornisce
un livello di comprensione che va oltre quello che si può ottenere
guardando le candele. La parola chiave è profondità analitica e
interpretazione oggettiva della dinamica del mercato.
In sintesi, l’analisi dei volumi può fornire un vantaggio strategicooperativo nel trading, supportata dalla consapevolezza del fatto
che i volumi ci mostrano cosa sta succedendo in questo momento,
essendo una fotografia del comportamento degli operatori.
Rientrano quindi nella macrocategoria dei Leading Indicators.
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2. L’edge dell’Orderflow
2.1 - Visualizzazione contro intuizione
Abbiamo parlato spesso di “Smart Money” in qualità di concetti
analitici funzionali a strategie di Price Action Pura.
Ma ricordiamoci che all’origine l’espressione “Smart Money” si
contrappone a “Dumb Money”.
Denaro Intelligente contro Denaro Stupido.
E all’interno dei mercati, noi retail vogliamo cercare di allinearci al
Denaro Intelligente (Smart Money) rappresentati nella figura dei più
grandi operatori del mercato.
Se ancora fai parte del filone di persone che pensa che i mercati
non siano mossi e sostanzialmente manipolati da un gruppo di
grandi banche, ti consiglio di leggere l’ebook precedente, perché
non spenderemo ulteriori parole su questo.
Ci limitiamo a ricordare che il COT Report, Documento ufficiale
della CFTC pubblicato settimanalmente, ci comunica ad esempio
che nel Futures di EURGBP il 73% delle posizioni short sono
detenute da non più di 4 Grandi Operatori.
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Da non più di 4 Grandi Operatori.
È facile quindi immaginare chi domina realmente i mercati, senza
“complottismi” strani.
Quindi se davvero vogliamo allinearci alle Mani Forti, agli Smart
Money, dobbiamo senza esitazione tenere in considerazione
questi FATTI.
Ergo, i nostri ultimi anni di ricerca sono stati guidati dalla seguente
domanda:
‘’Come operano REALMENTE i rami
speculativi di queste istituzioni finanziarie?’’
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Sappiamo benissimo che questi Giganti della speculazione
finanziaria diversificano il loro rischio con tecniche di Arbitraggio,
HFT, multi asset hedging, gamma scalping, market making e molte
altre.
Ma noi siamo trader e per lavoro cerchiamo di trovare in senso
ampio i “Pattern” in ogni cosa.
E il primo pattern che notavamo era che ognuna di queste realtà
alloca parte del proprio capitale di rischio (che definire miliardario
è un eufemismo) in un reparto speculativo dedicato ai Contratti
Futures.
I futures sono contratti definiti Derivati (proprio come i CFD) perché
derivano il loro prezzo da un cosiddetto “Sottostante”.
Ad esempio:
Sottostante:
S&P 500 Index
Sottostante:
Sterlina-Dollaro
Sottostante:
Gold
Futures: ES
Futures: 6B
Futures: GC
CFD: US500
CFD: GBPUSD
CFD: XAUUSD
Al contrario dei CFD però i futures sono regolamentati e hanno un
vantaggio rispetto agli strumenti finanziari OTC:
Sono scambiati in un’unica sede.
E cosa cambia?
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Può non essere automatico come ragionamento, ma proprio
perché tutte le operazioni avvengono in un unico “Exchange”,
abbiamo la possibilità (pagando una fee) di avere costantemente
accesso a tutti i dati sugli scambi. A tutti gli ordini.
Come già accennato, i prezzi si muovono IN CONSEGUENZA degli
scambi, degli ordini, della domanda e dell’offerta, degli ordini buy e
sell.
Quindi trovare strategie che riescano ad anticipare il mercato con
un reale vantaggio statistico è molto più fattibile proprio con la
lettura degli ordini, dei volumi.
Tornando quindi alla domanda precedente: il mondo com’è che
si legge e analizza il mercato in ambito professionale? Com’è che
fanno trading? E cercando in lungo e in largo, tra:
- Hedge Funds;
- Grandi Banche D’Affari;
- Prop Firms (quelle vere, le cosiddette Arcades);
- HFT Firms.
- CTAs
- CPOs…
in tutto l’ambito professionale la risposta spesso e volentieri include
proprio l’orderflow.
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L’orderflow.
L’orderflow è informazione.
L’orderflow è conoscenza.
L’orderflow è vantaggio.
L’orderflow è avere oggettività sulle zone di Supply e Demand
vedendo se è supportata da volumi.
L’orderflow è avere oggettività su dove sta realmente la liquidità e
come viene usata per manipolare la percezione della pressione di
mercato.
L’orderflow è poter sfruttare il Premium Volumetrico e il Discount
Volumetrico.
Se il prezzo è premium o discount non lo decide il fibonacci
tracciato su uno swing di riferimento.
Lo decide il mercato. E lo decide con gli ordini buy e sell, la
domanda e l’offerta.
Il Denaro Intelligente è Denaro Informato.
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Con il Market Basics ti abbiamo spiegato come allinearti a loro
con successo già solo con la price action, ma adesso è arrivato il
momento di fare un level-up. Approcciare un mercato che premia
la sopravvivenza di chi usa le informazioni fornite dall’orderflow.
Vuoi continuare a usare Price action ma integrando delle
informazioni essenziali?
O vuoi limitarti ad usare solo una parte delle informazioni?
Vuoi spingerti oltre e capire davvero cosa succede dietro le quinte
della price action?
Vuoi rimanere addormentato nella Matrix del “fai soldi con il trading
dove vuoi senza sforzo”?
O vuoi davvero vedere quanto è profonda la tana del Bianconiglio?
E ricorda: ti stiamo offrendo solo la realtà.
In questo e-book ti daremo le basi per cominciare a capire e
ragionare, sconsigliamo vivamente di provare a improvvisarsi
trader volumetrici in quanto può essere LETALE per il tuo
portafoglio, come qualunque improvvisazione in questi mercati.
Imparare a leggere, interpretare, e poi applicare l’orderflow richiede
tempo, studio, informazioni giuste e tanta tanta pratica.
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Concludendo… basta poco per capire che l’Orderflow fornisce una
chiave di lettura preziosa, soprattutto perché fornisce all’operatività
una proprietà essenziale e che probabilmente fino ad oggi hai fatto
molta fatica a trovare: L’oggettività.
Per farti capire… in mercati come i Futures, abbiamo piattaforme
che mostrano il punto preciso dove sono stati immessi i volumi.
Possiamo vedere cosa accade ‘’dietro le candele’’.
Possiamo avere una prospettiva di quale operatore sta
aggredendo e quale sta cedendo terreno.
Una visualizzazione millimetrica, “al tick”, di dove sono entrati i
contratti a mercato.
E l’Orderflow non si ferma solamente alle cosiddette “immissioni”,
si amplia all’analisi della reale liquidità, delle divergenze tra prezzo
e reale pressione volumetrica.
Una quantità ed una qualità di informazioni che ora probabilmente
neanche immagini.
Ma ricorda: quando si hanno troppe informazioni è facile andare in
overload e sfociare nella paralisi operativa.
L’incertezza è una conseguenza tipica di chi mette assieme tutti i
concetti possibili e immaginabili, senza capirli a fondo e senza fare
una cernita specifica di quali confluenze utilizzare nella propria
strategia e perché.
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Quindi, ricordiamo che:
1- l’unico modo per aumentare il tuo EDGE è lavorare sulla qualità
delle informazioni più che sulla quantità;
2- È necessario costruire una strategia che usi le confluenze in
modo intelligente e passare per le fasi di Back-testing e Forwardtesting prima di rischiare il proprio capitale a mercato.
3. Strumenti di Lettura
dell’Orderflow
3.1 - Depth of Market | OderBook
Il primissimo strumento che un aspirante analista di Orderflow non
può pensare di non conoscere è il Libro degli Ordini, il cosiddetto
Central Limit Order Book. Il Libro Centralizzato degli Ordini Limite,
detto anche Depth Of Market (letteralmente Profondità di Mercato)
o anche Price Ladder (Scala del Prezzo).
Chiamalo come vuoi, ma in sostanza ci comunica una cosa
importantissima: il primo tipo di liquidità, la cosiddetta “Liquidità
Passiva”.
Nella colonna centrale ci sono i vari scalini di prezzo, i cosiddetti
“tick” che sono le unità di misura minime del movimento del
prezzo.
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Poi le 2 colonne più importanti. La colonna Bid e la colonna Ask (o
Offer).
La colonna Bid ci mostra l’intenzionalità Buy.
La colonna Ask ci mostra l’intenzionalità Sell.
Ci mostrano rispettivamente gli Ordini Pendenti Buy Limit e Sell
Limit che il mercato ha impostato nei diversi livelli di prezzo.
Quei numeri quindi sono contratti Buy e contratti Sell, ma che non
sono ancora stati eseguiti. No.
Sono lì che aspettano di essere “fillati”, di essere “eseguiti”. Proprio
come un buy limit che metteresti sulla tua MetaTrader4.
Quindi questo ci dà un’informazione molto importante, ma non
completa! Attenzione!
Questi sono solo ordini che aspettano di essere fillati. Non sono
ordini già eseguiti. Sono ordini che aspettano pazientemente. Se
loro stessero sempre li ad aspettare e basta, il mercato starebbe
immobile.
Quindi serve sempre qualcuno che decida di Comprare o Vendere
da questi Limit che aspettano.
Questa è la cosiddetta “Liquidità Aggressiva,” i cosiddetti “Ordini
Market”, gli ordini di chi entra a mercato letteralmente cliccando
Buy o Sell. Chi prende effettivamente l’iniziativa.
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Orderbook
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Devi vedere il mercato come un’Asta. Tanti compratori e venditori
che aspettano (nel book) che qualcuno venga a scambiare quello
che loro hanno da comprare o da vendere.
Ecco che quando qualcuno invece decide di acquistare o vendere
“a mercato”, dove andrà a trovare la controparte? Proprio nel book,
dai Compratori e Venditori che stanno pazientemente aspettando
con dei Buy Limit e Sell Limit.
Questo è come funziona l’asta. L’abbiamo spiegato anche in modo
più approfondito nel precedente e-book.
Questo ci dice L’INTENZIONALITÀ del mercato. Non quello che il
mercato ha effettivamente comprato o venduto.
Questi sono normalissimi ordini limite. Pendenti che possono
essere rimossi in qualunque momento.
Non è detto che gli stessi ordini che vedo ora ci siano lì tra 5 minuti.
Qualcuno potrebbe ripensarci e dire “no adesso le condizioni sono
cambiate e non voglio più tenere questo Buy Limit a mercato”.
Ecco che se da un lato l’orderbook è importantissimo per
identificare la pressione di mercato a livello di Intenzionalità,
dall’altro va preso con le pinze perché l’intenzionalità può essere
fittizia.
Perché il Book non mostra gli ordini ESEGUITI, il book mostra gli
ordini pendenti NON ANCORA ESEGUITI. Ordini che non hanno
trovato ancora una controparte.
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Quindi non fa testo. Va preso con le pinze.
Molto spesso infatti il book viene utilizzato dalle mani forti
per manipolare la percezione della pressione di mercato con
dinamiche come lo Spoofing e il Layering.
Grandi operatori gonfiano il book con ordini limite (che non hanno
la minima intenzione di essere fillati) solo per creare una falsa
percezione negli altri operatori che il mercato voglia andare long o
short.
Ecco un esempio di spoofing:
(fig. 1) Questo è l’orderbook
che ti ho spiegato poco fa.
Nelle colonne di estrema
destra puoi vedere i volumi
reali, gli ordini veramente
eseguiti.
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Se confrontiamo la “pressione di mercato” nel Bid e quella nell’Ask,
saltano subito all’occhio quei 3280 contratti al prezzo 2962 che
danno l’idea che ci sia molta più pressione Sell. “E quindi che si fa?
Si vende!?”
Questo è ciò che vogliono farti pensare.
Vediamo come procede la situazione.
(fig. 2)
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Il prezzo scende di un tick, ora siamo a 2960 e come vedi
quell’ordine da 3000 contratti si è spostato anch’esso di un tick
assieme al prezzo.
Quindi il mercato sta vendendo, stanno entrando sellers aggressivi
a mercato spostando il prezzo a ribasso, e quegli ordini seguono,
rimangono lì sull’ask a illudere gli operatori che la pressione sia
short.
(fig. 3) Il prezzo scende
nuovamente a 2959 e anche
quei 3000 ordini seguono.
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Quegli ordini non sono eseguiti ti ricordo, sono solo sell limit. Non
sono eseguiti.
E non vogliono essere eseguiti.
(fig. 5) Boom. Continua a
comprare altri 1429 contratti,
per un totale di 2933
eseguiti (vedi la casella grigia
più a destra).
E proprio mentre tutto il mercato è indotto a vendere da quei 3082
contratti sul 2960…
…giusto poco sotto disegnato in verde nel 2959 c’è qualcuno che
invece sta comprando come si deve. (vedi quei 335 contratti sulla
destra appena eseguiti).
35
Lo stesso operatore che sta facendo finta di essere sell, in realtà
sta comprando.
Vediamo come evolve.
(fig. 6) Altri 200 contratti
comprati.
Totale 3033 eseguiti al prezzo 2959.
Quella pressione sell nell’Ask (3118 contratti a 2960) si chiama
Spoofing. Illudere il mercato di una falsa supply o demand.
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Con quegli Spoof Orders ha indotto il mercato a vendere e lui si
è “Assorbito” tutti quei sellers proprio perché l’intenzione
primaria era comprare.
Questa si chiama Absorption.
Solitamente viene effettuata con degli Ordini Iceberg.
Gli ordini Iceberg sono ordini che vengono messi nel book, ma un
po’ alla volta.
Quei 3033 contratti *non* sono stati messi tutti nel Bid in una
volta, perché avrebbero indotto le persone a comprare, mentre lui
aveva bisogno che la gente vendesse.
Quindi invece che metterne 3033 tutti in un colpo sul book, ne ha
messi magari 300 alla volta. Appena 300 venivano eseguiti lui ne
aggiungeva altri 300. E poi altri 300. E poi altri 300. Questo è un
ordine Iceberg.
Un ordine bello grande, messo nel book
un po’ alla volta.
Per nascondere la vera intenzione. Che è quella (in questo caso) di
comprare.
37
(fig. 7) Infatti dopo aver assorbito un totale di 3711 contratti sul
prezzo 2959 cosa fa?
Cancella i 3118 ordini Ask, ecco che non c’è più pressione sell e
tutti ora cominciano a comprare.
In pochi secondi il prezzo torna a 2963.
38
Altri 5 secondi e il prezzo è
salito a 2967.
E lui è long con 3711 contratti
da 2959.
In pochi minuti questo
operatore ha fatto circa
296.880€ senza rischiare
1 singolo centesimo,
manipolando il mercato
creando una falsa supply.
Questo è successo in pochi
minuti.
Capisci ora? Il book spesso e volentieri non rappresenta la vera
intenzionalità del mercato, non è davvero affidabile, ma proprio
con questa cognizione può essere utilizzato per capire le “false
intenzionalità” degli operatori molto grossi.
A meno che tu non abbia già delle basi o una capacità di
apprendimento superiore alla media è improbabile che tu abbia già
capito bene come funziona questo fantastico strumento.
Ma ti renderemo la vita più facile.
Perché c’è uno strumento basato sull’orderbook che forse è
ancora più entusiasmante e che dà una rappresentazione grafica
più intuitiva sull’orderbook. La Heatmap.
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3.2 - La Heatmap
Come puoi notare, a destra abbiamo il classico orderbook
con i vari ordini pendenti presenti su ogni livello. Ma la
differenza è che a seconda di quanti ordini ci sono, a sinistra
viene evidenziato ogni livello che ha più ordini.
E più ordini ci sono più l’evidenziatore diventa “caldo”. Più un
livello tende al rosso, più ordini pendenti Limit ci sono in quel
livello.
Ecco che quando poi viene
plottata sul grafico del prezzo,
è facile individuare quali
sono le zone che potranno
fare da Supporto Resistenza
volumetrica. Cioè le Zone
con più ordini. Come il livello
evidenziato dal rettangolo
verde.
Il mercato prova ad avvicinarsi
a quel livello, ma quei 446
contratti presenti sul bid
“Spaventano” gli altri operatori
che ancora non si azzardano ad
“Aggredire” cotanta Demand.
O come il livello inferiore da 235
contratti che sembra persistere
già da un po’.
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Ma il book cambia costantemente infatti si vede come nel passato
certe zone avevano ordini che poi sono stati tolti.
E questo ci ricorda che
non tutti questi livelli
sono affidabili, alcuni
anzi vengono usati per
“manipolare” la percezione
di un livello di prezzo.
Questi livelli possono sia
fungere da Resistenza che
da Calamita. Possono sia
scoraggiare l’aggressione,
sia attrarre il mercato in
quel livello in quanto livello
liquido.
L’obiettivo ora non è
spiegarti ogni minima cosa
nel dettaglio, ma è darti
un’idea di quanto puoi
approfondire la vera natura
dei mercati.
Cominci a comprendere?
Cominci a realizzare quante informazioni utili ti mancano
guardando solo la price action?
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Quanto sarebbe potente integrare la Price Action CON questi
concetti e informazioni?
Quanto sarebbe potente integrare la Price Action CON questi
concetti e informazioni?
E siamo solo all’inizio.
Per ora abbiamo solo parlato del book. Della parte “passiva” del
mercato, che è quella, per assurdo, meno affidabile.
L’unica informazione davvero affidabile e che non mente è la parte
“aggressiva”: gli eseguiti.
Partiamo dalle basi.
3.3 - Time & Sales
Questo è forse lo strumento più basilare in assoluto per l’analisi
dell’orderflow.
Pensa che fino a 10 anni fa si tradava “orderflow” solo con
Time&Sales + OrderBook.
E questi 2 strumenti sono per eccellenza la rappresentazione reale
dell’orderflow.
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43
Ma il time & sales ci da informazioni più affidabili, perché ti mostra
letteralmente tutti gli ordini che vengono ESEGUITI a mercato. Non
gli ordini pendenti. Non l’intenzionalità. I fatti.
Il time & sales come vedi è semplicemente una lista di tutti i
contratti che sono stati eseguiti.
Tutti i contratti che hanno colpito il Bid o che hanno colpito l’Ask.
Così fine a se stesso può risultare poco utile, anche perché
la maggior parte degli ordini grossi vengono minuziosamente
frazionati per non dare troppo nell’occhio e per non causare
movimenti eccessivamente repentini. Ecco che la maggior parte
degli ordini a mercato sono singoli contratti (tutti quegli 1 che vedi
nella colonna volume).
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Ma con dei software appositi si può andare a visualizzare i
cosiddetti “Aggregati”.
Così il time & sales degli Aggregati ci può dare informazioni molto
importanti proprio su come si muovono gli operatori un pochino
più grossi. Solo operatori che viaggiano dai 25 contratti in su ad
esempio.
Tuttavia questo strumento rimane visivamente limitato in quanto
raffigurato in una tabella poco user-friendly.
Ci sono strumenti che raggruppano gli eseguiti in modo molto
più completo, con più informazioni e allo stesso tempo con una
visualizzazione più facile da comprendere per l’occhio.
Andiamo a conoscerli.
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3.4 - Il Volume Profile
Ora arriviamo allo strumento
forse più conosciuto dell’analisi
volumetrica. Uno strumento che
riassume tutti gli eseguiti a mercato:
il Volume Profile.
Il Volume Profile o Profilo Volume
ci indica quanti volumi totali sono
stati scambiati in una sessione in un
determinato livello di prezzo.
La zona evidenziata in giallo è
la cosiddetta “Area Di Valore” o
“Value Area” che è la zona dove si
sono sviluppati la maggior parte dei
volumi.
Può essere impostato a piacimento,
ma tendenzialmente viene
impostato evidenziando il 70% dei
volumi.
Infatti in statistica, secondo la
Distribuzione Normale delle
Probabilità, la maggior parte degli
elementi presi in esame ricade
sempre attorno ad un valore
medio e l’area che vedi tra -1 e +
1 (la cosiddetta Prima Deviazione
Standard) contiene il 68,26% degli
elementi.
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Questa curva di distribuzione delle probabilità è conosciuta come
Gaussiana.
Proprio come nella distribuzione delle probabilità in statistica, che
circa ricadono nella prima deviazione standard, anche nel volume
profile, la value area evidenzia i livelli dove si sono sviluppati circa il
70% dei volumi di una sessione.
Queste sono le zone a più alta intensità di trading.
Le zone dove ci sono stati più scambi.
Le zone dove le “mani forti” hanno accumulato e distribuito
posizioni.
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Ecco un esempio di
distribuzione normale classica
dei volumi che prende una
forma molto simile alla
gaussiana (ma in verticale).
Ogni volume profile ci dà dati
che possono essere molto utili:
La prima l’abbiamo conosciuta,
l’area in giallo, la value area. Poi
abbiamo:
- Il Value Area High (Il limite alto
dell’Area di Valore);
-Il Value Area Low (Il limite
basso dell’Area di Valore).
Che se vogliamo costituiscono
la versione oggettiva dei
supporti e delle resistenze.
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Il POC o “Point of Control” è il livello di prezzo in cui si sono
sviluppati più volumi in assoluto di tutta la sessione. Molto simile
è il concetto di Picco o High Volume Node. Livelli specifici dove si
sono sviluppati molti volumi.
Tutte zone e livelli che possono tornare molto utili per lavorare a
break e test o che possono talvolta essere sbilanciate.
Queste sono le zone di “fair value”: le zone dove il mercato
scambia la maggior parte dei contratti, dove compratori e venditori
trovano un bilanciamento.
Ma se da un lato ci mostra le zone a più alta intensità di scambi,
dall’altra ci mostra anche le zone dove di scambi ce ne sono stati
pochi.
Intere aree di prezzo dove il mercato ha aggredito in modo
unilaterale.
Quelle che in price action sono conosciute come “imbalance” o
“fair value gap”.
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Come in questo esempio dove l’area di valore nella sessione
si è sviluppata sotto (accumulo), ma c’è stata tutta un’area
dove i volumi scambiati sono stati molto meno. Un’intera area
“inefficiente” se vogliamo, molto sbilanciata a livello di volumi.
Un’area di prezzo dove il mercato non ha avuto tanti scambi, ma
il prezzo si è mosso molto velocemente senza badare a trovare
controparte.
Questi sono anche conosciuti come Low Volume Node, zone
dove non ci sono stati tanti scambi e che quindi è facile vengano
ricolmate senza troppa “fatica” dal mercato.
Statisticamente queste zone vengono “ricolmate” dal prezzo,
proprio come le inefficienze di price action e il prezzo poi va a
trovare resistenza sulle zone di valore, dove ci sono più ordini a
“difendere” quella zona.
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Ecco che il volume profile può essere uno strumento molto
interessante per stabilire la BIAS nella Struttura di Mercato, zone da
ribilanciare e zone “contrarie” che possono far rallentare o invertire
il prezzo.
Ma ragionando in termini di sviluppo di valore, allo stesso
modo lo sviluppo delle aree di valore sessione dopo sessione,
possono essere un integrazione molto utile all price action
nell’identificazione dell’andamento del mercato.
Perché non ci limitiamo a vedere le chiusure delle candele (che
possono variare da TF a TF), ma guardiamo proprio dove si sono
sviluppati la maggior parte dei volumi.
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Ecco che, tralasciando per un momento la teoria di Dow con
Higher Highs e Lower Lows, possiamo aiutarci con i volumi per
identificare un cambio di BIAS strutturale proprio in base alla
direzione delle aree di valore, il cosiddetto Shift in Value.
3.5 - Footprint, logica e Pressione
di Mercato
Arriviamo ad uno degli strumenti
più potenti in assoluto dell’analisi
dell’orderflow che purtroppo viene
sorvolato da moltissimi analisti
volumetrici, ma che ci permette di
vedere effettivamente tutto ciò che
avviene dietro le candele: il cosiddetto
“footprint chart”.
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Il Footprint è una tipologia avanzata di visualizzazione che fornisce
una visione verticale dell’attività di trading in un determinato
periodo di tempo. Questo strumento è ampiamente utilizzato
nell’Order Flow trading, poiché consente di visualizzare e
analizzare la quantità e il tipo di ordini che sono stati eseguiti.
Il Footprint fornisce una rappresentazione visiva delle operazioni di
acquisto e vendita, mostrando dove e quando gli ordini vengono
eseguiti, ogni barra del Footprint rappresenta un intervallo di
prezzo e il volume di scambi che si è verificato su un determinato
price level. Le barre sono colorate o marcate in modo diverso per
indicare la preponderanza nell’aggressione buy o sell.
Ciò consente ai trader di vedere chiaramente le zone di prezzo
in cui c’è stata un’alta attività di trading, che può indicare livelli
di demand o supply. Inoltre, i grafici Footprint possono aiutare a
rilevare anomalie o cambiamenti nel comportamento del mercato,
soprattutto se associati ad una visione a 360 gradi della dinamica
dell’Orderflow e della sua risposta nella Price Action.
Uno dei vantaggi principali del Footprint è che consente ai trader
di vedere “dentro” il prezzo e il volume, fornendo una visione più
dettagliata e profonda delle dinamiche del mercato.’’
Il footprint chart o “orderflow analyzer” ci va a mostrare tick per tick
quanti contratti sono stati scambiati sui diversi livelli di prezzo.
Ci consente di vedere con Oggettività quando i compratori e
venditori AGGRESSIVI entrano a mercato.
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Il footprint ci fa un
resoconto degli ESEGUITI
per ogni livello di prezzo.
Nella colonna di sinistra ci
indica quanti contratti sell
hanno aggredito/colpito il
Bid.
Nella colonna di destra ci
indica quanti contratti buy
hanno aggredito/colpito
l’Ask.
La casella Gialla ci indica
il punto della candela in
cui sono stati immessi
più volumi a mercato.
Il cosiddetto POC della
Candela.
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In più (in base a come viene impostato) può andare ad evidenziarci:
le zone di assorbimento buy (caselle evidenziate in un gradiente
verde) e le zone di assorbimento sell (caselle evidenziate in
gradiente viola)
E come vediamo in figura in quelle 3 candele rialziste c’è stato
un grosso assorbimento di liquidità aggressiva long da parte di
operatori che stavano nell’Ask ad assorbire. Infatti…
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Non sorprende vedere che in realtà era esattamente una “presa
di liquidità” intesa nel concetto smart money classico di “liquidity
sweep”.
Vedendo solo il prezzo non avremmo potuto avere la CERTEZZA
che in quelle candele sono stati effettivamente assorbiti degli
ordini.
Ecco la potenza del footprint.
Quello è un vero e proprio blocco di ordini assorbiti dai sellers.
Un VERO orderblock.
Infatti…
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Non sorprende poi vedere che proprio nella zona di immissione
con il POC di candela, e il blocco di ordini assorbiti, poi segue una
precisissima reazione del prezzo.
Inoltre, noterete che ci sono dei numeri evidenziati in rosa e
azzurrino.
Questi numeri invece costituiscono le “imbalance” (quelle vere)
e sono le zone dove c’è stato uno sbilanciamento (imbalance) tra
domanda e offerta, tra aggressori su Bid e Aggressori su Ask.
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3.6 - Meccanica delle Imbalance
La logica di “imbalance” nel trading si riferisce alle situazioni in cui
c’è una notevole differenza tra il volume degli ordini di acquisto e
quello degli ordini di vendita. Nonostante la sua reale definizione ad
oggi viene usata anche come accezione smart money per definire
le chiusure di candela.
Lo strumento Footprint è cruciale per identificare queste
inefficienze, il footprint infatti mostra non solo il prezzo e il volume,
ma anche la distribuzione degli ordini di acquisto e di vendita.
Questo permette ai trader di vedere chiaramente quando c’è uno
squilibrio significativo tra acquisti e vendite.
Gli squilibri possono anche indicare punti di inversione del mercato.
Se, ad esempio, c’è un forte squilibrio di acquisti, ma il prezzo
non aumenta come ci si aspetterebbe, questo può suggerire che
la tendenza rialzista sta perdendo forza e che il prezzo potrebbe
presto invertire la direzione, rappresentando un chiaro indice di
assorbimento.
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3.7 - VWAP: Un riferimento dinamico Istituzionale
C’è molta confusione sugli “indicatori” intesi come “oscillatori”
quali medie mobili esponenziali, RSI, Stocastico, MACD, Bande di
Bollinger.
Nelle nostre ricerche abbiamo riscontrato che in ambiente
professionale, una parte preponderante degli operatori nel day
trading prefersicono utilizzare il VWAP.
Al contrario però, la maggior parte utilizzano il VWAP.
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Il VWAP o “Volume Weighted Average Price” del Prezzo Medio
Ponderato ai Volumi e ti risparmiamo i calcoli, ma sappi solo che è il
benchmark di riferimento per il Premium e Discount Intraday.
Stabilisce un Fair Price dinamico, quindi acquistare sotto al VWAP
vuol dire comprare più discount della media di tutti i trade entrati a
mercato in una sessione.
Ecco perché viene molto utilizzato in ambito istituzionale, perché è
oggettivamente un riferimento per capire se conviene comprare o
vendere rispetto al resto del valore di giornata.
Ecco una overview degli strumenti principali di analisi volumetrica.
Abbiamo solo scalfito la superficie di quella che è la profondità
analitica raggiungibile da questo tipo di analisi.
E ovviamente da conoscere questi strumenti a saperli utilizzare e
poi imparare a tradarci… beh è un’altra storia. Se vuoi approfondire
l’utilizzo dell’orderflow per il day trading, clicca qui per conoscere i
percorsi formativi avanzati di orderflow.
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4. Come passare da CFD a Futures
Probabilmente già da un po’ nella tua testa stanno frullando
domande del tipo:
“Ma io che sono un trader CFD, come faccio a fare trading con i
futures?”
“Basta una MetaTrader4 + TradingView? Che altre piattaforme
servono?”
“Quali sono i costi per tradare futures?”
”Posso semplicemente usare i volumi futures per migliorare il mio
trading su CFD?”
Questo capitolo infatti ti farà conoscere finalmente tutti i dettagli
che devi tenere in considerazione nelle diverse soluzioni nel caso
tu voglia:
1. Tradare solo contratti Futures;
2. Tradare solo contratti CFD;
3. Tradare entrambi.
Prima però devi sapere alcune differenze fondamentali su come
cambia il trading tra questi due tipi di strumenti.
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4.1 - Contratti e Tick
Come abbiamo già detto i Futures sono dei contratti regolamentati
che vengono scambiati in una sede centralizzata (al contrario dei
CFD), quindi l’ecosistema dei programmi, delle piattaforme e delle
interfacce grafiche è sostanzialmente diversa.
Se programmi come tradingview e MT4 sono stati pensati con una
User Experience semplificata per facilitare l’accesso dei retail al
mercato, nel mondo futures le cose sono un pochino diverse.
I Futures sono strumenti da professionisti, quindi possono risultare
un po’ più complicati all’inizio.
Non esiste stop loss o take profit a mo’ di metatrader. Ci sono
ordini market, ordini stop e ordini limite che vanno settati
manualmente.
Nella maggior parte dei casi i LOTTI (contratti) non sono
frazionabili, ci sono solo contratti interi. Nessun 0,01 lotti.
Quindi invece di avere lotti e microlotti hai singoli contratti di valore
diverso e l’unità di misura è sempre su base 1.
Inoltre, l’unità di misura del movimento del prezzo non sono i Pips a
cui sei tanto abituato, ma sono i Tick.
Ad esempio, per S&P 500 ogni Punto è diviso in 4 tick.
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Esempio:
Sulla destra vedi il prezzo. Ogni
numero intero costituisce 1 punto.
Qui il prezzo è sceso da 4142.00 a
4141.00. Si è mosso di -1 punto.
Ma come vedi ci sono in mezzo 3
scalini: .75 .50 e .25. Ognuno di
questi scalini è un Tick.
E a seconda del contratto che
utilizzerai il movimento di un tick avrà un valore (Tick Value)
diverso, esempio:
Il futures Mini dell’S&P500 (ES) ha un tick value di 12.5$.
Questo vuol dire che per ogni contratto che apri, ogni movimento
di un tick provocherà una variazione del tuo Balance di 12,5$ (sia in
positivo che in negativo).
Però ci sono anche altri contratti derivati dallo stesso sottostante,
ad esempio Il Futures Full Size dell’S&P, SP ha un tick value di
62,50$
Il Futures Micro dell’S&P ha invece un tick value di 1.25$
Capisci bene che quindi la gestione del rischio parte proprio da:
scegliere quale contratto utilizzare per il trading.
Non è come nei CFD che parti dallo stop loss e usi un calcolatore
che ti fraziona i lotti minuziosamente.
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Con i contratti futures spesso devi arrotondare per eccesso o per
difetto (sempre meglio per difetto).
Quindi è un pochino diversa la cosa, ma in realtà non è niente
di così complicato, richiede solo un po’ di pratica per abituarsi a
questo ecosistema.
4.2 - Capitalizzazione e Margine
Un’altra differenza fondamentale con il mercato dei CFD è che il
margine minimo necessario per tradare è nettamente più alto.
Se nel CFD ci sono broker che ti fanno iniziare a tradare anche con
50€, nei futures un broker serio non ti chiede meno di 5000$ di
deposito.
Non c’è infatti la stessa leva che c’è su CFD. Ecco che per un
novizio questa può sicuramente essere una barriera d’entrata
importante.
Ma anche qui le soluzioni non mancano, in primis anche il mondo
Futures è popolato da diverse Prop Firm. Aziende che, dopo un
periodo di valutazione ti finanziano dandoti in gestione un conto
capitalizzato con 50.000/100.000/200.000$ che tu puoi usare
per tradare, ad un costo irrisorio.
Ovviamente ottenere un conto Prop Futures richiede avere già una
strategia profittevole in mano.
Oltre al margine vero e proprio c’è da tenere in considerazione
altri costi che necessariamente il tradare su futures impone, ad
esempio per il Data-Feed.
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4.3 - Data-Feed, quale scegliere:
Per avere accesso all’orderflow bisogna abbonarsi ad un Datafeed, il flusso dati.
A seconda del lovello di granularità e dettaglio, ossia della qualità
del flusso dati (MBP vs MBO), i costi possono variare da circa 20€
al mese per i dati più basilari, ad anche centinaia di euro al mese
per Flussi dati più dettagliati.
Un servizio di accesso ai dati sui volumi e sull’orderflow.
Un costo che parte da circa 20$/mese.
In questo capitolo non ci addentreremo sul Data Provider da
scegliere. Se scegliere Rithmic, DXfeed o IQfeed.
La scelta di cui al titolo, è tra dati MBP e dati MBO
I dati MBP (o Market By Price) sono il primo livello di dati
sull’orderflow.
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Ad esempio, per il DOM, ci forniscono i primi 10 livelli di book, con il
totale dei contratti per ogni livello di prezzo.
Un informazione base, ma già sufficiente per leggere l’orderflow
nella sua interezza.
I dati MBO (o Market By Order) invece vanno più a fondo,
fornendoci più dati.
Per il DOM ad esempio, forniscono i dati sugli contratti in Bid e Ask
su tutti i livelli di prezzo, non solo i primi 10. E inoltre ci mostrano
come quei contratti sono “spacchettati” in diversi ordini.
Ad esempio: vengono scambiati 1.500 contratti. e le opzioni sono
diverse
1. sono 1.500 singoli contratti di 1.500 diversi operatori
2. sono 1.500 contratti di un SINGOLO grande operatore.
3. …
Questa informazione possiamo avercela solo con i dati MBO.
Questo ci torna molto utile nell’identificazione di pattern come le
Stoprun o gli Iceberg e ci riescono a comunicare in modo molto più
preciso l’eventuale presenza di mani forti a mercato.
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La Piattaforma Volbook ad esempio grazie ai dati MBO ci riesce a
mostrare le stoprun:
Oppure l’assorbimento
tramite iceberg:
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Questi dati chiaramente arrivano ad un dettaglio molto
approfondito ma hanno un costo superiore, nell’ordine dei 100€ al
mese.
All’interno dei percorsi
Morpheus spieghiamo come,
però, si possono raggiungere
le stesse conclusioni anche
con un datafeed normale MBP.
Sia con la lettura del footprint,
sia tramite degli indicatori
proprietari che abbiamo
sviluppato.
Clicca qui per saperne di
più.
71
4.4 - Piattaforma analitica/esecutiva
Dopo aver acquisito un data-feed c’è da avere un software che
traduce tutti questi dati in un grafico.
Ci sono diverse piattaforme che lo fanno, le più utilizzate sono
NinjaTrader, SierraCharts e Bookmap e VolSys/VolBook.
Queste piattaforme possono variare molto in termini di funzionalità
e prezzi, ma facendo una comparazione incrociata abbiamo scelto
VolSys e VolBook che inoltre ci hanno concesso di riservare a tutti i
nostri studenti degli sconti speciali.
Scopri Di Più.
Anche qui considerando tutte le piattaforme comunque i costi
oscillano tra i 40$ al mese per le funzionalità base a circa 150$/
mese in media per funzionalità avanzate.
4.5 - Pro e Contro
Come primo “contro” si può ben capire che le barriere di accesso
sono più alte rispetto al trading CFD.
Ma è anche vero che:
1 - La maggior parte di queste piattaforme offre una prova gratuita
per cominciare a fare pratica;
2 - Partire con le funzionalità basi non costa più di 50$/mese;
3 - Ci sono molte piattaforme gratuite che offrono strumenti base
di analisi volumetrica grazie ai volumi-tick, come TradingView.
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Volumi che corrispondono a quelli centralizzati per circa un 80% di
accuratezza. Non si può sperare di avere strumenti avanzati come
Footprint e Heatmap, ma è già un ottimo inizio;
4 - Le performance generabili con certe informazioni ripagano
nettamente questo livello di costi;
5 - Ogni prop firm futures (come 1 up e trading pit) include nelle fee
di accesso sia il datafeed che la piattaforma.
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5. Sfruttare il vantaggio della
Volumetrica restando CFD?
Per chi proprio non vuole saperne di cambiare piattaforme e
vuole a tutti i costi restare a tradare CFD, esiste la Volume Spread
Analysis.
La Volume Spread Analysis (VSA) è una metodologia di trading
che utilizza il volume e l’ampiezza del prezzo (la differenza tra il
prezzo più alto e il prezzo più basso in un determinato periodo)
per comprendere la forza di una tendenza e prevedere i futuri
movimenti dei prezzi. Questa tecnica può essere un complemento
molto utile alla Price Action, che si concentra sull’analisi dei
movimenti dei prezzi stessi.
Ecco alcune applicazioni della VSA come ausilio alla Price Action:
1. Identificazione di forti movimenti di mercato: Se si verifica un
movimento di prezzo significativo con un volume elevato, questo è
un segno di un forte movimento di mercato. La VSA può aiutare a
identificare questi movimenti, fornendo un contesto più profondo
alla Price Action.
2. Riconoscimento delle inversioni di tendenza: La VSA può rilevare
quando la pressione di acquisto o vendita inizia a calare, indicando
una possibile inversione della tendenza. Per esempio, se il volume
scende mentre il prezzo continua a salire, questo può indicare una
futura inversione al ribasso.
3. Identificazione di livelli di supporto e resistenza: La VSA può
aiutare a identificare i livelli di supporto e resistenza osservando
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dove si verificano alti volumi di scambi. Questi livelli possono
essere utili per stabilire punti di ingresso e uscita nel trading Price
Action.
4. Conferma dei segnali di Price Action: La VSA può essere
utilizzata per confermare i segnali di Price Action. Ad esempio,
se un pattern di Price Action suggerisce un possibile rialzo, un
aumento del volume può confermare questo segnale.
In sintesi, la VSA fornisce un quadro più completo della dinamica
del mercato, che può essere utilizzato per migliorare l’efficacia del
trading basato sulla Price Action.
Prima però devi sapere alcune differenze fondamentali su come
cambia il trading tra questi due tipi di strumenti.
Conclusioni
Il 40% di chi si approccia al trading molla dopo 1 mese
Di quelli che resistono
L’80% molla dopo 2 anni
Il 13% fa trading per più di 3 anni
Il 7% fa trading per più di 5 anni
L’1% guadagna realmente
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E ti dirò una cosa in più: l’1% è quello che non smette mai di
studiare.
La gente pensa che il trading sia facile e si limiti a tracciare linee sul
grafico.
Come da sempre spieghiamo su Morpheus che le cose non stanno
realmente così ma che il trading è una professione estremamente
competitiva che richiede una dedizione fuori dal comune e una
disciplina ferrea.
Proprio a causa di ciò è di fondamentale importanza distinguere la
“realtà” da social media dal nudo e crudo meccanismo predatorio
dei mercati finanziari.
Per questo con Morpheus abbiamo fornito sempre un approccio
pratico ai Mercati, mostrando le reali insidie tecniche e
psicologiche di questa professione.
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Se vuoi saperne di più, scopri i nostri percorsi.
Clicca qui per sapere di più
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Analisi Volumetrica
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un membro del Team che potrà aiutarti a trovare una
soluzione su misura per te.
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77
Ci vediamo dall’altra parte, un saluto.
- Andrea e Fabio.
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