S. CARCIOFI L. SEMPRINI Percorsi semplificati di Economia aziendale PER LE CLASSI TERZA E QUARTA TEA91BFI MAPPE CONCETTUALI CONOSCENZE E ABILITÀ DI BASE ESEMPI DI IMMEDIATA COMPRENSIONE I materiali digitali di questa opera e i relativi aggiornamenti sono disponibili sul sito www.rizzolieducation.it ISBN 978-88-233-6876-7 © 2020 Rizzoli Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati Prima edizione: gennaio 2020 Chiuso in redazione: gennaio 2020 Ristampe 2020 2021 1 2 3 4 2022 5 6 2023 7 8 Stampa: Centro Poligrafico Milano S.p.A., Casarile (MI) Hanno collaborato alla realizzazione dell’opera: Redazione: Francesca Nebuloni Prestampa: Grande forEdit, Monza Progettazione copertina: Zampediverse, Carate Brianza (MB) Realizzazione copertina: Studio Cappellato e Laurent s.r.l., Milano Referenze iconografiche: Getty Images Progetto grafico: Grande forEdit, Monza Coordinamento redazionale: Barbara Preatoni Coordinamento editoriale: Anna Maria Massari I diritti di traduzione e riproduzione, totali o parziali anche ad uso interno e didattico con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. 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Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: supporto@rizzolieducation.it L’editore è presente su Internet all’indirizzo: http://www.rizzolieducation.it L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani o delle illustrazioni riprodotte nel volume. L’editore si scusa per i possibili errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare. Sia le operazioni descritte negli esempi, nelle esercitazioni svolte e negli esercizi da svolgere, sia quelle risultanti da riproduzioni di titoli di credito e di documenti commerciali e bancari presenti in questo volume sono state immaginate a scopo esclusivamente didattico, anche nei casi in cui vengono nominate persone, famiglie, imprese o banche esistenti, e pertanto non rappresentano situazioni o rapporti reali e non indicano prezzi, tassi, valute e altre condizioni effettivamente applicati. Inoltre, le immagini utilizzate in questo libro non vanno interpretate come una scelta di merito da parte dell’editore, né come invito all’acquisto dei prodotti. Le illustrazioni o riproduzioni sono state riportate a scopo esclusivamente didattico. Infine, i testi tratti da articoli di giornale, libri, riviste sono stati liberamente rielaborati dagli autori a fini didattici. I link ai siti di terze parti sono indicati in questo fascicolo e nei relativi materiali digitali unicamente per scopi didattici o perché consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto, per questo fascicolo e per le sue successive ristampe, l’editore non si ritiene responsabile – neppure indirettamente – dei contenuti e delle immagini riprodotte nei siti citati in data successiva a quella di chiusura in redazione della prima edizione. Per questa ragione si consiglia la preventiva visione da parte dell’adulto del contenuto di tali siti prima dell’utilizzo a scopo didattico. I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www.bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it). Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’Editore è certificato UNI EN ISO 9001. Silvia Carciofi • Lauretta Semprini Percorsi semplificati di Economia aziendale Per le classi terza e quarta INDICE Classe Terza Percorso 1 Percorso 2 Percorso 3 Percorso 4 Percorso 5 Percorso 6 Percorso 7 Percorso 8 Percorso 9 Percorso 1 0 Percorso 1 1 L’azienda e l’organizzazione aziendale Il reddito di esercizio e il patrimonio di funzionamento Il sistema informativo aziendale La contabilità generale La costituzione di un’impresa individuale Gli acquisti e il loro pagamento Le vendite e la loro riscossione Le altre operazioni di gestione Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura Il bilancio d’esercizio Le operazioni di riapertura dei conti 1 8 14 19 26 31 39 45 54 70 75 Le società di persone La costituzione delle società di capitali Il riparto dell’utile e la copertura della perdita Gli aumenti di capitale sociale Il prestito obbligazionario Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi La gestione dei beni strumentali La gestione del magazzino La gestione delle risorse umane , PHUFDWL H JOL VWUXPHQWL ¿QDQ]LDUL I prodotti e i servizi bancari Il marketing 83 90 96 101 105 110 122 134 142 161 167 Classe Quarta Percorso 1 Percorso 2 Percorso 3 Percorso 4 Percorso 5 Percorso 6 Percorso 7 Percorso 8 Percorso 9 Percorso 1 0 Percorso 1 1 Percorso 1 2 percorso 1 Tipologie di aziende Quali sono i soggetti aziendali? Soggetto economico Quali sono le fasi di realizzazio ne? Aziende non profit Azienda Soggetto giuridico Il marketi ng a L’aziend izzazione e l’organe al nd azie gie Quali tipolo no? di aziende esisto e Ambient esterno e Fase di contr ollo Aziende della Pubblica e amministrazion Soggetti aziendali Analisi situa Quali aspet ti deve definire? Funzioni primarie zione inizia le Obiettivi e scelt e strategiche Strumenti opera tivi gli aspetti Quali sono te esterno? dell’ambien Ambiente competitivo Previsioni econ gli Quali sono dali? organi azien ione Organizzazle azienda Acquisto omiche ntale e strume di un ben ti accessori con cos Controllo Macroambiente rizione di Seleni srl fattura n. 79 di Seleni srl fattura n. 79 di Seleni srl fattura n. 79 Conti e desc Vertice strategico Quali sono le funzioni aziendali? Fase analitica Fase decisional Aziende ted profit orien Quali sono le utilizzate dalle leve imprese? Organi di staff Prodotto Prezzo Dare 7.200,00 1.584,00 Avere 8.784,00 Comunicaz ione a Linea intermedi Distribuzione tivo Funzioni orto supparie diprim Nucleo opera i modelli Quali sono organizzativi? Struttura elementare Struttura funzionale Struttura divisionale Come può esser e? Business to business Business to consumer Struttura a matrice 1 consiste nella reali di un zzazione 167 Presentazione Il volume 3HUFRUVLVHPSOL¿FDWL GLHFRQRPLDD]LHQGDOH nasce dalla richiesta pressante dei docenti di poter avere a disposizione uno strumento didattico agile e pratico da fornire agli studenti più “deboli”, che sia complementare al libro di testo. Un volume FKH OL VRVWHQJD QHOOR VWXGLR LQ SUHSDUD]LRQH DOOH YHUL¿FKH VFULWWH H DOOH LQWHUURJD]LRQL consentendo loro di raggiungere gli obiettivi minimi. Per assimilare i nuclei fondamentali della disciplina, questi studenti hanno bisogno di un testo scritto con termini semplici e che evidenzi in maniera chiara i nessi logici tra i vari contenuti. Hanno bisogno di esempi di immediata comprensione che li aiutino nello svolgimento degli esercizi di livello base proposti dal libro di testo. Ecco allora questo OLEURGLULQIRU]R che presenta i contenuti del testo scolastico con un taglio diverso: non articolati in moduli, unità o lezioni, bensì in SHUFRUVLGLGDWWLFL realizzati sulla base dei contenuti essenziali. Ogni percorso didattico è composto da una mappa concettuale, da una serie di de¿QL]LRQL DFFRPSDJQDWH GD XQD EUHYH VSLHJD]LRQH GD WDEHOOH H VFKHPL FKH DLXWDQR D ¿VVDUH QHOOD PHPRULD L FRQFHWWL H GD HVHPSL DSSOLFDWLYL ,Q TXHVWR PRGR OR VWXGHQWH YLHQH PHVVR QHOOH FRQGL]LRQL GL VYROJHUH OH YHUL¿FKH VFULWWH H RUDOL FDOLEUDWH VXJOL RELHWWLYL FKH LO FRQVLJOLR GL FODVVH KD GH¿QLWR SHU OXL Il volume è diviso in due sezioni: nella prima sezione vi sono 11 percorsi didattici per gli studenti della classe terza, nella seconda sezione 12 percorsi didattici per gli studenti della classe quarta. $XWULFL GHO YROXPH VRQR OH SURIHVVRUHVVH GL (FRQRPLD D]LHQGDOH 6LOYLD &DUFLR¿ H Lauretta Semprini, che per scrivere queste pagine hanno messo a frutto sia la loro preparazione accademica che la loro esperienza nelle aule scolastiche. Saranno i docenti a dirci se l’obiettivo, sicuramente non facile, di realizzare un materiale didattico che favorisca l’inclusione è stato raggiunto. Giovanna Ricci mentale bene stru Consumer to consumer percorso L’azienda e l’organizzazione aziendale 1 Azienda Aziende non profit Quali tipologie di aziende esistono? Tipologie di aziende Quali sono i soggetti aziendali? Soggetto giuridico Soggetto economico Aziende profit oriented Aziende della Pubblica amministrazione Soggetti aziendali Quali sono gli aspetti dell’ambiente esterno? Ambiente esterno Ambiente competitivo Macroambiente Vertice strategico Quali sono le funzioni aziendali? Funzioni primarie Funzioni diprimarie supporto Organizzazione aziendale Quali sono gli organi aziendali? Linea intermedia Quali sono i modelli organizzativi? Struttura elementare Organi di staff Struttura funzionale Struttura divisionale Nucleo operativo Struttura a matrice 1 1 L’azienda e l’organizzazione aziendale 1. L’azienda L’azienda è un organismo economico composto da beni e persone che si occupa della produzione di altri beni o servizi per soddisfare i bisogni umani. Le aziende si suddividono in: • D]LHQGH QRQ SUR¿W FKH QRQ KDQQR FLRq O¶RELHWWLYR GL UHDOL]]DUH XQ SUR¿WWR PD ¿QDOLWjGLXWLOLWjVRFLDOH1HVRQRXQHVHPSLROHD]LHQGHIDPLOLDULOHDVVRFLD]LRQLGL EHQH¿FHQ]DROHIRQGD]LRQL • D]LHQGHSUR¿WRULHQWHG, chiamate anche imprese, che hanno lo scopo di conseguire un utile. Tali aziende si distinguono in: - LPSUHVHLQGLYLGXDOLVHDSSDUWHQJRQRDXQXQLFRVRJJHWWRFKLDPDWRLPSUHQGLWRUH - LPSUHVHFROOHWWLYHVHDSSDUWHQJRQRDSLVRJJHWWLFKLDPDWLVRFL • D]LHQGH GHOOD 3XEEOLFD DPPLQLVWUD]LRQH, che hanno l’obiettivo di soddisfare i ELVRJQLGHOODFROOHWWLYLWj6LSHQVLSHUHVHPSLRDOOR6WDWRDOOH5HJLRQLDOOH3URYLQFH e ai Comuni. AZIENDE Aziende non profit non hanno obiettivi di profitto Aziende profit oriented hanno obiettivi di profitto Aziende della Pubblica amministrazione hanno obiettivi di interesse collettivo L’azienda è un organismo dinamico, in cui ogni giorno, per lo svolgimento della sua DWWLYLWjLVRJJHWWLFKHODFRPSRQJRQRGHYRQRSUHQGHUHYDULHGHFLVLRQL $WDO¿QHLVRJJHWWLD]LHQGDOLVLGLVWLQJXRQRLQ • VRJJHWWR JLXULGLFR, cioè la persona che ha i diritti e gli obblighi derivanti dalle RSHUD]LRQLFRPSLXWH • VRJJHWWRHFRQRPLFR, cioè l’insieme delle persone che prendono le decisioni più LPSRUWDQWLSHUORVYROJLPHQWRGHOO¶DWWLYLWj L’impresa opera in un determinato territorio, entrando ogni giorno in rapporto con VYDULDWLVRJJHWWLFKHIDQQRSDUWHGHOFRQWHVWRFLUFRVWDQWHGH¿QLWR³DPELHQWHFRPSHtitivo”. I principali soggetti esterni con cui l’impresa entra in contatto sono: 1. i IRUQLWRUL, da cui l’impresa acquista i materiali o i servizi necessari per la realiz]D]LRQHGHLSURSULSURGRWWL 2. i FOLHQWLDFXLO¶LPSUHVDYHQGHLSURGRWWLRLVHUYL]LUHDOL]]DWL 3. i ¿QDQ]LDWRUL, che prestano all’impresa i capitali necessari per lo svolgimento GHOO¶DWWLYLWjD]LHQGDOH 2 Classe Terza Percorso 1 4. lo 6WDWR, che ha la funzione di offrire all’impresa una serie di servizi, ricevendo in cambio il pagamento di imposte e tasse. /¶DWWLYLWjGHOO¶LPSUHVDULVXOWDLQROWUHFRQGL]LRQDWDGDPROWHSOLFLIDWWRULGHOFRQWHVWRFLUFRVWDQWHGH¿QLWR³PDFURDPELHQWH´WUDFXLO¶DQGDPHQWRHFRQRPLFRJHQHUDOHO¶RULHQWDPHQWRSROLWLFRVRFLDOHHUHOLJLRVRODOHJLVOD]LRQHGHOOR6WDWRLQFXLHVVDRSHUDHOH abitudini della popolazione locale. 2. L’organizzazione aziendale L’azienda è un sistema organizzato, in cui i beni e il lavoro umano devono essere combinati tra loro nel modo economicamente più vantaggioso. L’organizzazione varia da impresa a impresa in base: • DOO¶DWWLYLWjSURGXWWLYDVYROWD • DOOHGLPHQVLRQLGHOO¶D]LHQGD • al livello di tecnologia presente. /H DWWLYLWj FKH VL VYROJRQR DOO¶LQWHUQR GHOO¶Dzienda devono essere programmate nella maQLHUDSLHI¿FLHQWHHGHI¿FDFHSRVVLELOH L’HI¿FDFLD q OD FDSDFLWj GL FRQVHJXLUH XQ GHWHUPLQDWR RELHWWLYR8Q¶LPSUHVD q HI¿FDFH quando riesce a raggiungere lo scopo che si qSUH¿VVDWD L’HI¿FLHQ]D riguarda il modo in cui l’obiettiYRqUDJJLXQWR8Q¶LPSUHVDqHI¿FLHQWHTXDQdo raggiunge il suo scopo riducendo i costi sostenuti. Efficacia Capacità di raggiungere l’obiettivo prefissato Efficienza Capacità di raggiungere lo scopo riducendo i costi sostenuti /HDWWLYLWjVYROWHDOO¶LQWHUQRGLXQ¶D]LHQGDYHQJRQRUDJJUXSSDWHLQfunzioni. Una funzione aziendale q XQ LQVLHPH GL DWWLYLWj VLPLOL ULXQLWH WUD ORUR LQ TXDQWR KDQQRODVWHVVDQDWXUDHORVWHVVRRJJHWWR¿QDOL]]DWHDOUDJJLXQJLPHQWRGHJOLRELHWtivi aziendali. Le funzioni aziendali si distinguono in: • funzioni primarieFKHULJXDUGDQROHDWWLYLWjSULQFLSDOLGHOO¶LPSUHVD • IXQ]LRQL GL VXSSRUWR FKH DI¿DQFDQR OH IXQ]LRQL SULQFLSDOL SHU JHVWLUH DO PHJOLR tutte le fasi aziendali. 3 1 L’azienda e l’organizzazione aziendale FUNZIONI AZIENDALI Funzioni primarie Logistica Produzione Marketing Vendite Gestione delle scorte di magazzino di materie prime, semilavorati e prodotti finiti Organizzazione del processo di realizzazione dei prodotti • Promozione della vendita dei prodotti • Soddisfazione della clientela Organizzazione delle fasi riguardanti la vendita dei prodotti realizzati o dei servizi offerti dall’impresa Funzioni di supporto Approvvigionamento Personale Ricerca e sviluppo Funzioni infrastrutturali • Acquisto dei beni necessari per la realizzazione dei prodotti • Rapporti con i fornitori Rapporti con i lavoratori dipendenti dall’assunzione alle dimissioni Studi e ricerche per migliorare le varie fasi del processo produttivo e rendere l’impresa più competitiva • Funzione finanza • Funzione contabilità • Funzione direzione generale 3. La struttura organizzativa Ciascuna impresa è dotata di una propria struttura organizzativa, che consiste nell’inVLHPH GHOOH UHJROH GD ULVSHWWDUH SHU JDUDQWLUH LO FRUUHWWR VYROJLPHQWR GHOO¶DWWLYLWj aziendale. La struttura organizzativa stabilisce come dividere il lavoro tra le persone che operaQRQHOO¶LPSUHVDGH¿QHQGRFKLKDLOFRPSLWRGLFRPDQGDUHHSUHQGHUHGHFLVLRQLHFKL invece ha il compito di eseguire gli ordini ricevuti. 3HUJDUDQWLUHLOFRUUHWWRVYROJLPHQWRGHOOHIDVLRUJDQL]]DWLYHOHYDULHSRVL]LRQLODYRUDtive vengono suddivise in organi. Un organo aziendale è formato da una o più persone appartenenti a una certa DUHDFKHKDQQRLOSRWHUHGLSUHQGHUHGHFLVLRQLHGLHVHJXLUHGHWHUPLQDWHDWWLYLWj 4 Classe Terza Percorso 1 Gli organi aziendali si possono distinguere in: • vertice strategico, è formato dalle persone che hanno il potere di comandare, di SUHQGHUHOHGHFLVLRQLSLLPSRUWDQWLHGLGH¿QLUHODVWUDWHJLDGHOO¶LPSUHVD7DOLSHUVRQHVRQRUHVSRQVDELOLGHOO¶LQWHUDRUJDQL]]D]LRQH • linea intermedia, è formata dai soggetti che hanno il compito di far eseguire al QXFOHRRSHUDWLYRJOLRUGLQLHOHGLUHWWLYHGDWLGDOYHUWLFHVWUDWHJLFR • nucleo operativo, è formato dalle persone che hanno la funzione di eseguire i FRPSLWLULFHYXWLFRQULGRWWDDXWRQRPLDGHFLVLRQDOH • organi di staff, è formato da soggetti esperti in determinati settori che hanno il UXRORGLFRQVXOHQWLHFKHDI¿DQFDQRLOYHUWLFHVWUDWHJLFRQHOOHGHFLVLRQLSLLPSRUWDQWL1RQKDQQRLOSRWHUHGLGDUHRUGLQLDLYDULRUJDQLD]LHQGDOL • Imprenditore (nelle imprese individuali) • 6RFL QHOOHVRFLHWjGLSHUVRQH • Amministratori e direttore generale Vertice QHOOHVRFLHWjGLFDSLWDOL strategico • 5HVSRQVDELOHSURGX]LRQH • 5HVSRQVDELOHGLPDJD]]LQR • 5HVSRQVDELOHGHOOHYHQGLWH Linea intermedia • Operai • Magazzinieri • Impiegati Nucleo operativo Organi di staff • Consulente legale • Consulente di marketing • &RQVXOHQWH¿QDQ]LDULR Organi di staff 4. I modelli organizzativi Ciascuna impresa, in base alle proprie dimensioni, al tipo di mercato in cui opera e agli obiettivi che vuole raggiungere, deve scegliere e adottare il modello organizzativo più LGRQHRDOORVYROJLPHQWRGHOODVXDDWWLYLWj I modelli organizzativi sono i seguenti: 1. Struttura elementare, modello semplice, adottato dalle aziende di piccolissime dimensioni con pochi dipendenti e che operano in mercati locali. Le decisioni aziendali vengono prese dall’imprenditore che accentra tutto il potere nelle sue mani e impartisce direttive a tutti i dipendenti. IMPRENDITORE NUCLEO OPERATIVO operai – impiegati 5 1 L’azienda e l’organizzazione aziendale 2. Struttura funzionale, modello adottato dalle aziende di medie dimensioni che operano in mercati non molto complessi. Il vertice strategico, che è a capo dell’intera RUJDQL]]D]LRQHGHOHJDDOFXQLSRWHULHUHVSRQVDELOLWjDLYDULGLUHWWRUL OLQHDLQWHUPHdia), ciascuno dei quali è responsabile di una determinata funzione. VERTICE STRATEGICO Direzione generale Direzione produzione Reparto X Staff Direzione amministrazione Direzione vendite Reparto Y Vendite Italia Vendite estero Uffici contabilità 3. Struttura divisionale, modello adottato dalle aziende di grandi dimensioni che RSHUDQRLQYDULHDUHHJHRJUD¿FKHRFKHSURGXFRQRGLYHUVHOLQHHGLSURGRWWL Il vertice strategico, formato dai soci e dagli amministratori, si avvale della Direzione generale che acquista funzioni di comando e poteri decisionali. La struttura organizzativa viene inoltre ripartita in varie divisioni (in base, per HVHPSLRDOOHDUHHJHRJUD¿FKHLQFXLO¶LPSUHVDRSHUD FLDVFXQDGHOOHTXDOLqJHVWLWD GDXQRVSHFL¿FRGLUHWWRUHFKHKDSRWHULGHFLVLRQDOLHVFOXVLYDPHQWHQHOO¶DPELWRGHOOD propria divisione. VERTICE STRATEGICO Direttore divisione Italia 6 Direzione generale Staff Direttore divisione Francia Direttore divisione Germania Amministrazione Amministrazione Amministrazione Marketing Marketing Marketing Vendite Vendite Vendite Classe Terza Percorso 1 4. Struttura a matrice, modello tipico delle aziende di dimensioni molto grandi, per esempio le multinazionali, in cui sono presenti sia elementi della struttura funzionaOHVLDGLTXHOODGLYLVLRQDOH/HDWWLYLWjVRQRDUWLFRODWHQHOVHJXHQWHPRGR • RUL]]RQWDOPHQWHSHUGLYLVLRQL SHUHVHPSLRLQEDVHDOOHOLQHHGLSURGRWWR • verticalmente per funzioni (direzione produzione, direzione vendite, direzione amministrazione). VERTICE STRATEGICO Direzione generale Staff Divisioni Funzioni Direzione produzione Direzione vendite Direzione amministrazione Direzione Linea sport Linea Sport Linea Sport Linea Sport Direzione Linea chic Linea chic Linea chic Linea chic 1HJOL XOWLPL WHPSL D VHJXLWR GHL FDPELDPHQWL GHOO¶DPELHQWH HVWHUQR XQ FUHVFHQWH QXPHURGLLPSUHVHWHQGHDSHUVHJXLUHODTXDOLWjWRWDOHFHUFDQGRFLRqGLUHDOL]]DUHXQ prodotto o un servizio capace di garantire la piena soddisfazione della clientela. $WDO¿QHPROWHUHDOWjD]LHQGDOLKDQQRDSSRUWDWRGHLFDPELDPHQWLDOOHSURSULHVWUXWWXre organizzative adottando modelli di organizzazione basati sui processi. Un processoqXQLQVLHPHGLDWWLYLWjYROWHDUDJJLXQJHUHXQGHWHUPLQDWRULVXOWDWR ¿QDOH SURGRWWRRVHUYL]LR FKHKDXQYDORUHHFRQRPLFR Da tale modello sono scaturite le seguenti nuove tendenze organizzative, caratterizzate da pochi livelli gerarchici e in cui le decisioni possono essere prese rapidamente: • RUJDQL]]D]LRQLSLDWWH • RUJDQL]]D]LRQLFLUFRODUL • organizzazioni smart. 7 percorso 2 Il reddito di esercizio e il patrimonio di funzionamento Gestione aziendale Finanziamento Operazioni di gestione Quali sono le operazioni di gestione? Investimento Operazioni esterne Disinvestimento Trasformazione tecnico-economica Operazioni interne Tecnico Aspetti della gestione Quali sono gli aspetti della gestione? Finanziario Economico Reddito di esercizio Quali elementi considera? Ricavi di Competenza Costi di Competenza Patrimonio di funzionamento Quali sono gli elementi che lo compongono? Attivo immobilizzato Attività Attivo circolante Capitale proprio Passività Capitale di debito 8 Classe Terza Percorso 2 1. La gestione aziendale L’impresa è un sistema economico-sociale che ogni giorno compie molteplici operazioni tra loro collegate. La gestione aziendaleqO¶LQVLHPHGHOOHRSHUD]LRQLVYROWHGDOO¶LPSUHVDDO¿QHGLUDJgiungere gli obiettivi aziendali. Le operazioni di gestione si suddividono in: • RSHUD]LRQLGL¿QDQ]LDPHQWRFRQOHTXDOLO¶LPSUHVDVLSURFXUDLPH]]L¿QDQ]LDUL necessari per svolgere la sua attività; • RSHUD]LRQLGLLQYHVWLPHQWR, attraverso le quali l’impresa acquista i vari beni da impiegare nel processo produttivo, ossia: – beni strumentali, che sono utilizzati più volte e rimangono nell’azienda per periodi di tempo medio/lunghi (fabbricati, impianti, macchinari ecc.); – beni destinati alla vendita, che parteciperanno a un solo processo produttivo (merci, materie prime, semilavorati ecc.); – servizi, per esempio energia elettrica, assicurazione, trasporto, pulizia, vigilanza, consulenze ecc.; – lavoro, cioè le attività svolte dai lavoratori dipendenti dell’impresa; • RSHUD]LRQLGLWUDVIRUPD]LRQHWHFQLFRHFRQRPLFD, riguardanti l’insieme di attività tramite cui l’impresa svolge il processo produttivo; • RSHUD]LRQLGLGLVLQYHVWLPHQWR¿QDOL]]DWHDOODYHQGLWDGHLEHQLRGHLVHUYL]LDOOD clientela e con le quali vengono recuperati i capitali investiti. /H RSHUD]LRQL GL ¿QDQ]LDPHQWR GLVLQYHVWLPHQWR H LQYHVWLPHQWR VRQR operazioni HVWHUQHdi gestione in quanto l’impresa entra in contatto con soggetti esterni. Le operazioni di trasformazione tecnico-economica sono invece RSHUD]LRQLLQWHUQH di gestione in quanto si effettuano all’interno dell’azienda. GESTIONE AZIENDALE Operazioni interne Operazioni di finanziamento Operazioni di investimento Operazioni esterne Operazioni esterne Operazioni di trasformazione tecnico-economica Operazioni di disinvestimento Operazioni esterne 9 2 Il reddito di esercizio e il patrimonio di funzionamento La gestione aziendale può essere esaminata sotto tre differenti aspetti: 1. DVSHWWRWHFQLFRFKHULJXDUGDODFRPELQD]LRQHGHLYDULIDWWRULSURGXWWLYLDO¿QHGL ottenere prodotti o servizi da vendere alla clientela; 2. DVSHWWRHFRQRPLFR, che considera: – i costi sostenuti per acquistare i beni e i servizi da utilizzare nel processo produttivo; – i ricavi ottenuti con la vendita; 3. DVSHWWR¿QDQ]LDULR, che è rappresentato: – GDOO¶XVFLWDGLGHQDURRGDOQDVFHUHGLGHELWLFRPPHUFLDOLRGLGHELWL¿QDQ]LDUL – GDOO¶HQWUDWDGLGHQDURRGDOQDVFHUHGLFUHGLWLFRPPHUFLDOLRGLFUHGLWL¿QDQ]LDUL ASPETTI DELLA GESTIONE AZIENDALE Aspetto tecnico Trasformazione fisico-tecnica Aspetto economico Trasformazione economica Costi di acquisto Aspetto finanziario Ricavi di vendita Entrate/uscite di denaro Crediti/debiti commerciali e finanziari 2. Il reddito d’esercizio Il reddito d’esercizio è il risultato economico ottenuto con la gestione, che viene calcolato come differenza tra i ricavi e i costi di competenza dell’esercizio amministrativo. L’esercizio amministrativo di solito coincide con il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre. REDDITO DI ESERCIZIO = RICAVI DI COMPETENZA – COSTI DI COMPETENZA I costi e i ricavi di competenza vengono inseriti in un prospetto chiamato 6LWXD]LRQH HFRQRPLFD, che presenta due sezioni: • nella sezione di sinistra si scrivono i costi; • nella sezione di destra si scrivono i ricavi. 10 10 Esempio 1 Classe Terza Percorso 2 Situazione economica Presentiamo la Situazione economica dell’esercizio n dell’impresa commerciale Giovanni Altezza. Situazione economica dell’esercizio n Costi Ricavi Costi per acquisto merci 300.000 Ricavi per vendita merci Costi per servizi 10.000 Ricavi finanziari Costi per il personale 20.000 Costi finanziari 5.000 Costi fiscali 15.000 Totale costi 350.000 Utile d’esercizio 50.000 Totale a pareggio 400.000 Totale ricavi 395.000 5.000 400.000 RISULTATO ECONOMICO POSITIVO Utile R>C RISULTATO ECONOMICO NEGATIVO Perdita R<C RISULTATO ECONOMICO UGUALE A ZERO Pareggio R=C 3. Il patrimonio di funzionamento Il patrimonio di funzionamento è l’insieme dei beni che al termine del periodo amministrativo (al 31/12) sono a disposizione dell’impresa. Gli elementi che compongono il patrimonio possono avere: • segno positivo (attività); • segno negativo (passività). In base alla loro destinazione le attività si distinguono in due raggruppamenti: 1. attivo immobilizzato; 2. attivo circolante. 11 2 Il reddito di esercizio e il patrimonio di funzionamento Attivo immobilizzato Beni utilizzati dall’impresa per vari esercizi e destinati a rimanere nel patrimonio aziendale per un periodo di tempo medio/lungo • Immobilizzazioni immateriali – Brevetti – Software – ..................... • Immobilizzazioni materiali – Fabbricati – Macchinari – ..................... • Immobilizzazioni finanziarie (investimenti finanziari di medio/lunga durata) – Partecipazioni (azioni o quote di altre società) – Crediti a medio/lungo termine Attivo circolante Beni destinati alla vendita, al consumo o alla produzione, che restano nel patrimonio aziendale per un breve periodo di tempo. • Rimanenze – Materie prime – Merci – Prodotti finiti – ..................... • Crediti – Crediti verso clienti – Cambiali attive – ..................... • Disponibilità liquide (disponibilità monetarie) – Denaro in cassa – C/c bancario – ..................... /HSDVVLYLWjVLFODVVL¿FDQRLQEDVHDOODSURYHQLHQ]DLQ • capitale proprio; 12 • capitale di debito. Capitale proprio Apporti del proprietario e utili reinvestiti nell’azienda (autofinanziamento). • Capitale proprio Capitale di debito Finanziamenti ottenuti da soggetti esterni all’azienda. • Debiti a breve scadenza (scadenti entro 12 mesi) – Debiti verso fornitori – Debiti tributari – ..................... • Debiti a medio/lunga scadenza (scadenti oltre 12 mesi) – Mutui passivi – Debiti per trattamento di fine rapporto – ..................... Classe Terza Percorso 2 La differenza tra attività e passività viene chiamata patrimonio netto. PATRIMONIO NETTO ATTIVITÀ = – PASSIVITÀ Nel corso del tempo: • il patrimonio netto aumenta se la gestione aziendale genera un utile d’esercizio; • il patrimonio netto diminuisce se la gestione aziendale produce una perdita d’esercizio. Il patrimonio di funzionamento è rappresentato nella Situazione patrimoniale, un prospetto che presenta due sezioni divise: • nella sezione di sinistra si scrivono le attività; • nella sezione di destra si scrivono le passività e il patrimonio netto. Esempio 2 Situazione patrimoniale Presentiamo la Situazione patrimoniale al 31/12/n dell’impresa commerciale Michela Capuano. Situazione patrimoniale al 31/12/n Attività Attivo immobilizzato Immobilizzazioni immateriali Software Passività e netto Patrimonio netto Capitale proprio 20.000 Utile di esercizio Totale patrimonio netto 250.000 50.000 300.000 Immobilizzazioni materiali Fabbricati 380.000 Attrezzature 30.000 Automezzi 20.000 Debiti a medio/lungo termine Totale attivo immobilizzato 450.000 Mutui passivi 120.000 Debiti per trattamento di fine rapporto 80.000 Totale debiti a medio/lungo termine 200.000 Attivo circolante Rimanenze Merci 40.000 Materie di consumo 20.000 Debiti a breve termine Debiti v/fornitori Crediti Crediti verso clienti 78.000 Debiti tributari 70.000 12.000 Debiti v/istituti previdenziali 18.000 Totale attivo circolante 150.000 Totale debiti a breve termine 100.000 Totale attività 600.000 Totale passività e netto 600.000 Disponibilità liquide C/c bancario 10.000 Denaro in cassa 2.000 13 percorso Il sistema informativo aziendale 3 Sistema informativo dell’impresa Sistema informativo Come può essere suddiviso? Sistema informativo contabile Che cosa consente di ottenere? Sistema informativo non contabile Che cosa consente di ottenere? • Scritture elementari • Contabilità sezionali • Contabilità generale • Analisi di mercato • Statistiche complesse • Studi di settore Codice Conto Quali elementi presenta il conto? Denominazione Prospetto grafico Conti a una sezione Conti a due sezioni Scritture elementari Rilevazioni aziendali Come si possono distinguere? Contabilità sezionali Contabilità generale 14 Classe Terza Percorso 3 1. Il sistema informativo Il sistema informativo aziendale è costituito dall’insieme di dipendenti, mezzi tecnici e procedure che consentono di raccogliere, memorizzare e rielaborare i dati aziendali con l’obiettivo di trasformarli in informazioni necessarie per assumere delle decisioni. Il sistema informativo aziendale può essere suddiviso in due sottosistemi: 1. sistema informativo contabile, raccoglie i dati e organizza le informazioni quantitative (numeriche) che derivano dalle operazioni di gestione allo scopo di tenere le scritture elementari, le contabilità sezionali e la contabilità generale; 2. sistema informativo non contabile, raccoglie i dati e organizza le informazioni qualitative (descrittive) e quantitative (numeriche) relative all’impresa, al mercato e al contesto generale, per produrre analisi di mercato, studi di settore e statistiche che saranno utilizzate dal vertice strategico per prendere le decisioni più importanti. SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Sistema informativo contabile Sistema informativo non contabile Organizza informazioni quantitative per tenere la contabilità generale Organizza informazioni quantitative e qualitative per produrre analisi di mercato e statistiche 2. Il conto Il conto è un insieme di scritture riferite a un determinato oggetto, che ha lo scopo di evidenziare la grandezza iniziale e le variazioni successive. Ogni conto presenta: • un codice, numerico o alfanumerico; • una denominazione, che ne indica il nome e l’oggetto; • un SURVSHWWRJUD¿FR, che rappresenta la forma del conto. La forma più usata è quella a due sezioni, in cui la sezione di sinistra è denominata Dare, mentre la sezione di destra Avere. 15 3 Il sistema informativo aziendale Codice numerico Denominazione 08.10 Sezione di sinistra C/c postali Dare Sezione di destra Avere 500, 00 200, Valore addebitato 00 Valore accreditato Il conto si può: • intestare, quando viene data una denominazione; • accendere, quando viene effettuata la prima registrazione; • addebitare, quando viene inserita una quantità nella sezione di sinistra (Dare); • accreditare, quando viene inserita una quantità nella sezione di destra (Avere); • spegnere TXDQGR YLHQH FDOFRODWR LO VDOGR ¿QDOH H YHQJRQR ELODQFLDWH OH VH]LRQL Dare e Avere. CONTO Intestare Effettuare la prima registrazione Dare una denominazione Accendere Rilevare un valore nella sezione Dare Addebitare Rilevare un valore nella sezione Avere Accreditare Calcolare il saldo finale e bilanciare le sezioni Spegnere Nei conti a sezioni divise, il saldo viene calcolato facendo la differenza tra il totale dei valori iscritti in Dare e il totale dei valori iscritti in Avere. I conti possono presentare: 16 • un’eccedenza Dare, quando Totale Dare > Totale Avere • un’eccedenza Avere, quando Totale Dare < Totale Avere Classe Terza Percorso 3 ,FRQWLSRVVRQRHVVHUHFODVVL¿FDWLVHFRQGRGLIIHUHQWLFULWHUL In base all’estensione dell’oggetto si distinguono in: • conti analitici, intestati a un oggetto elementare che non può essere cioè ulteriormente diviso (per esempio, “UniCredit c/c” e “Fornitore Fantini spa”); • conti sintetici, intestati a un oggetto che rappresenta l’insieme di più oggetti elementari (per esempio, “Banche c/c” e “Debiti v/fornitori”). Conti analitici ESTENSIONE DELL’OGGETTO Conti sintetici In base alle informazioni fornite si distinguono in: • conti descrittivi, riportano varie informazioni sull’oggetto (per esempio, la data, la descrizione dell’operazione e il valore); • conti sinottici, riportano informazioni ridotte sull’oggetto (per esempio, solo i valori). Conti descrittivi INFORMAZIONI FORNITE Conti sinottici In base alla forma del prospetto si distinguono in: • conti a una sezione, presentano una sola colonna per registrare gli importi; • conti a due sezioni, presentano due colonne per registrare gli importi (sezione Dare e sezione Avere). Conti a una sezione FORMA DEL PROSPETTO Conti a due sezioni 3. Le rilevazioni aziendali Per rilevare le operazioni di gestione l’impresa utilizza varie scritture, che in base alla complessità dell’oggetto di rilevazione si distinguono in: • scritture elementari; • scritture sezionali; • scritture complesse. Le scritture elementari riguardano singoli aspetti della gestione aziendale e possono essere tenute dalle imprese in forma libera. 17 3 Il sistema informativo aziendale Ne sono un esempio la prima nota, che riporta in ordine di data le operazioni aziendali, e gli scadenzari, che hanno la funzione di mettere in evidenza le varie scadenze di crediti e debiti derivanti dalle varie operazioni aziendali. Le scritture sezionali (o contabilità sezionali) sono relative a un determinato oggetto e rappresentano dei sottosistemi della contabilità generale. Ne fanno parte: 1. la contabilità di cassa, che registra i movimenti avvenuti a seguito di riscossioni e pagamenti in denaro contante; 2. la contabilità delle banche, che rileva le movimentazioni dei conti correnti bancari; 3. la contabilità delle vendite (o contabilità clienti), riguarda la gestione delle operazioni di vendita; 4. la contabilità degli acquisti (o contabilità fornitori), riguarda la gestione delle operazioni di acquisto; 5. la contabilità di magazzino, con cui si registrano i movimenti in entrata e in uscita dei beni in magazzino. Le scritture complesse, che costituiscono la contabilità generale, rilevano l’aVSHWWR HFRQRPLFR H ¿QDQ]LDULR GHOOH RSHUD]LRQL GL JHVWLRQH H KDQQR O¶RELHWWLYR GL determinare il risultato economico di esercizio e il patrimonio di funzionamento. RILEVAZIONI AZIENDALI 18 Scritture elementari Scritture sezionali Scritture complesse Riguardano singoli aspetti della gestione e sono tenute in forma libera Rappresentano dei sottoinsiemi della contabilità generale Hanno l’obiettivo di determinare il risultato economico di esercizio e il patrimonio di funzionamento Prima nota, scadenzari ecc. Contabilità di cassa, contabilità delle vendite, contabilità degli acquisti, contabilità di magazzino ecc. Contabilità generale percorso La contabilità generale 4 In che cosa consiste? Piano dei conti Quali sono gli strumenti che si utilizzano per le scritture contabili? Come si registrano le operazioni? Libro giornale Come si registrano le operazioni? Conti di mastro Qual è l’oggetto delle scritture? Quali aspetti osserva? Sistema contabile Oggetto Disponibilità liquide, crediti, debiti Economico Costi, ricavi, patrimonio netto Sistema del patrimonio e del risultato economico La contabilità generale Metodo della partita doppia Data di effettuazione dell’operazione Finanziario Qual è il sistema utilizzato in Italia? In che modo si effettuano le scritture? Elenco dei conti Due serie di conti con funzionamento opposto Che regole segue? Ogni conto ha due sezioni Almeno due registrazioni per ogni operazione Reddito d’esercizio Che cosa osserva? Sistema del patrimonio e del risultato economico Patrimonio di funzionamento Quali operazioni rileva? Operazioni esterne di gestione Conti finanziari Quali regole utilizza? costi e ricavi d’esercizio di reddito Almeno due registrazioni per ogni operazione Totale Dare = Totale Avere costi pluriennali costi e ricavi sospesi Due serie di conti Conti economici di patrimonio netto 19 4 La contabilità generale 1. I sistemi e i metodi contabili La contabilità generale rileva le operazioni esterne di gestione, cioè quelle compiute dall’impresa con soggetti terzi (fornitori, clienti, banche ecc.). Lo scopo della contabilità generale è quello di determinare il risultato economico dell’esercizio (utile o perdita) e il patrimonio di funzionamento. La tenuta della contabilità generale richiede l’utilizzo di: • un sistema contabile; • un metodo contabile. Sistema contabile Oggetto da osservare Metodo contabile Regole da seguire Il sistema contabile è un insieme di conti collegati tra loro, che riguardano lo stesso oggetto. Questo oggetto può essere il patrimonio o il reddito dell’impresa. Il sistema contabile utilizzato è il sistema del patrimonio e del risultato economico ideato da Aldo Amaduzzi. L’oggetto di riferimento di questo sistema è il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento a esso collegato. Le operazioni di gestione, secondo questo sistema, si osservano in base a due aspetti: • l’DVSHWWR¿QDQ]LDULR, che riguarda crediti, debiti, disponibilità liquide, fondi rischi e oneri e ratei; • l’aspetto economico, che riguarda costi, ricavi e patrimonio netto. /¶DVSHWWR ¿QDQ]LDULR H O¶DVSHWWR HFRQRPLFR VRQR UDSSUHVHQWDWL QHL conti, che si suddividono in tre categorie: • i FRQWL ¿QDQ]LDUL, che riguardano le disponibilità liquide (per esempio, Denaro in cassa), i crediti (per esempio, Crediti v/clienti), i debiti (per esempio, Debiti v/ fornitori), i fondi rischi e oneri (per esempio, Fondo responsabilità civile) e i ratei; • i conti economici di reddito, che riguardano costi e ricavi. I costi e ricavi si suddividono in: – i costi e ricavi d’esercizio, che sono elementi che si riferiscono a un solo esercizio come, per esempio, il costo per l’acquisto delle merci (Merci c/acquisti) o il ricavo per la vendita delle merci (Merci c/vendite); – i costi e ricavi pluriennali, che sono elementi di competenza di più esercizi come, per esempio, Fabbricati, Impianti e Macchinari, Automezzi; 20 Classe Terza Percorso 4 – i costi e ricavi sospesi, che sono elementi già rilevati, ma di competenza di HVHUFL]LIXWXULFRPHSHUHVHPSLROHPHUFLFKHULPDQJRQRLQPDJD]]LQRD¿QH esercizio perché non sono state vendute. • i conti economici di patrimonio netto, che riguardano il patrimonio netto e gli elementi che lo compongono, come gli apporti del titolare o il risultato economico (utile o perdita). $OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRqQHFHVVDULRGHWHUPLQDUHLOUHGGLWRG¶HVHUFL]LRHLOSDWULPRQLRGL funzionamento. Il reddito e il patrimonio sono evidenziati in due prospetti: • Situazione economica, reddito d’esercizio; • Situazione patrimoniale, patrimonio di funzionamento. Nella Situazione economica si inseriscono tutti i conti economici di reddito accesi a costi e ricavi di esercizio. 1HOOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOHVLLQVHULVFRQRLFRQWL¿QDQ]LDULLFRQWLHFRQRPLFLGLSDtrimonio netto, i conti economici di reddito accesi a costi e ricavi pluriennali e i conti economici di reddito accesi a costi e ricavi sospesi. Conti finanziari Conti economici di patrimonio netto Costi e ricavi pluriennali SITUAZIONE PATRIMONIALE Conti economici di reddito Costi e ricavi sospesi Costi e ricavi d’esercizio SITUAZIONE ECONOMICA Il metodo contabile è l’insieme delle regole da seguire per effettuare le rilevazioni contabili. Il metodo più utilizzato è quello della partita doppia (P.D.). Questo metodo prevede le seguenti regole: • devono essere aperte due categorie di conti (dette serie) che hanno entrambe due parti (dette sezioni): – la sezione di sinistra si chiama Dare, le registrazioni effettuate in questa sezione si chiamano addebitamenti; – la sezione di destra si chiama Avere, le registrazioni effettuate in questa sezione si chiamano accreditamenti; 21 4 La contabilità generale • le operazioni devono essere registrate almeno due volte, una volta in Dare di un FRQWRHXQDYROWDLQ$YHUHGLXQDOWURFRQWR6LGHYHYHUL¿FDUHFRVWDQWHPHQWHOD seguente equivalenza: = Totale Dare Totale Avere • le due categorie di conti funzionano in modo opposto. Funzionamento opposto Due serie di conti Due sezioni: Dare e Avere METODO PARTITA DOPPIA Almeno due registrazioni per ogni operazione Totale Dare = Totale Avere 2. Il sistema del patrimonio e del risultato economico con il metodo della partita doppia La contabilità generale si tiene con: • il sistema del patrimonio e del risultato economico; • il metodo della partita doppia. Le regole di questo sistema contabile sono le seguenti: • si aprono due serie di conti che funzionano in modo opposto: 1. &RQWL ¿QDQ]LDUL, riguardano disponibilità liquide, crediti, debiti, fondi rischi e oneri e ratei. Essi registrano: in Dare, le YDULD]LRQL¿QDQ]LDULHDWWLYH 9)$ – l’aumento di disponibilità liquide; – l’aumento di crediti; – la diminuzione di debiti; – la diminuzione dei fondi rischi e oneri; – i ratei attivi; in Avere, le YDULD]LRQL¿QDQ]LDULHSDVVLYH 9)3 – la diminuzione di disponibilità liquide; – la diminuzione di crediti; 22 Classe Terza Percorso 4 – l’aumento di debiti; – l’aumento dei fondi rischi e oneri; – i ratei passivi. , FRQWL ¿QDQ]LDULVRQRbilaterali perché accolgono registrazioni in entrambe le sezioni dei conti. 2. Conti economici, riguardano costi, ricavi e patrimonio netto. Essi registrano: in Dare le variazioni economiche negative (9(1) – l’aumento di costi (d’esercizio, pluriennali, sospesi); – ODGLPLQX]LRQHGLULFDYL UHWWL¿FKHGLULFDYL – la diminuzione di patrimonio netto; in Avere le variazioni economiche positive (9(3) – ODGLPLQX]LRQHGLFRVWL UHWWL¿FKHGLFRVWL – l’aumento di ricavi (d’esercizio, pluriennali, sospesi); – l’aumento di patrimonio netto. I conti economici di reddito (costi e ricavi) sono unilaterali perché accolgono registrazioni in una sola sezione. • Ogni operazione comporta almeno una doppia registrazione: una in Dare di un FRQWRHXQDLQ$YHUHGLXQDOWURFRQWR6LGHYHYHUL¿FDUHODVHJXHQWHHJXDJOLDQ]D Totale Dare = Totale Avere • Si rilevano solo le operazioni esterne di gestione, cioè quelle originate dagli scambi con terzi che fanno nascere crediti, debiti o variazioni nelle disponibilità liquide. &RQWL¿QDQ]LDUL Dare Variazioni finanziarie attive + disponibilità liquide + crediti – debiti – fondi rischi e oneri + ratei attivi Avere Variazioni finanziarie passive – disponibilità liquide – crediti + debiti + fondi rischi e oneri + ratei passivi Conti economici di reddito Dare Variazioni economiche negative + costi d’esercizio + costi pluriennali + costi sospesi – ricavi (rettifiche di ricavi) Avere Variazioni economiche positive – costi (rettifiche di costi) + ricavi d’esercizio + ricavi pluriennali + ricavi sospesi 23 4 La contabilità generale Conti economici di patrimonio netto Dare Avere Variazioni economiche negative Variazioni economiche positive – patrimonio netto + patrimonio netto Gli strumenti utilizzati per le rilevazioni nella contabilità generale sono: • il Piano dei conti, si compone di due parti: 1. quadro dei conti, che contiene l’elenco dei conti da utilizzare nelle rilevazioni contabili; 2. note illustrative, che spiega nel dettaglio il funzionamento e le regole da seguire per ogni conto presente nell’elenco; • il Libro giornale, rileva le operazioni in ordine di data (ordine cronologico); • i Conti di mastro, rilevano le operazioni in ordine di oggetto (ordine sistematico), per esempio si rilevano tutte le operazioni che hanno movimentato il conto Denaro in cassa. STRUMENTI Piano dei conti Libro giornale Conti di mastro Elenco dei conti Ordine di data Ordine di oggetto Per rilevare le operazioni in contabilità generale si devono seguire queste fasi logiche: 1. analizzare l’operazione, capire che cosa è successo nella realtà dell’impresa, LGHQWL¿FDUHLOWLSRGLRSHUD]LRQH HVWHUQDRLQWHUQD HYDOXWDUHVHO¶RSHUD]LRQHGHYH essere registrata; 2. analizzare le variazioniFDSLUHTXDOLDVSHWWLHFRQRPLFRH¿QDQ]LDULRKDQQRVXbito una variazione e in che misura; 3. scegliere i conti da utilizzare; 4. registrare l’operazione nel libro giornale e nei conti di mastro. 24 Esempio 1 Classe Terza Percorso 4 Fasi logiche per la rilevazione contabile In data 1/10 l’impresa Paola Cortina ha pagato in contanti il canone trimestrale di locazione di un fabbricato di 1.500 euro. 1. L’impresa ha pagato tramite denaro un canone di locazione. È un’operazione esterna di gestione perché coinvolge un soggetto terzo e quindi va rilevata in contabilità generale. 2. Gli aspetti movimentati sono i seguenti: • O¶DVSHWWR¿QDQ]LDULRGLPLQX]LRQHGHOGHQDURDGLVSRVL]LRQHTXLQGLYDULD]LRQH¿nanziaria passiva (VFP); • l’aspetto economico, rilevazione di un costo relativo alla locazione del fabbricato, quindi variazione economica negativa (VEN). 3. I conti da utilizzare sono Fitti passivi e Denaro in cassa. L’articolo sul libro giornale sarà il seguente: Data 01/10 01/10 Variazioni Conti e descrizione VEN FITTI PASSIVI pagato in contanti canone di locazione VFP DENARO IN CASSA pagato in contanti canone di locazione Dare 1.500,00 Avere 1.500,00 Ogni registrazione effettuata sul libro giornale si chiama articolo e deve contenere i seguenti elementi: • la data dell’operazione; • i conti movimentati. Si deve riportare sia il nome del conto sia il codice che lo idenWL¿FDQHOSLDQRGHLFRQWL • la descrizione dell’operazione (causale dell’operazione); • gli importi rilevati nelle sezioni Dare e Avere. Per facilitare la comprensione della registrazione in P.D., nella seconda colonna del libro giornale non viene riportato il codice del conto ma viene indicata la natura della variazione: VFA YDULD]LRQH¿QDQ]LDULDDWWLYD VFP YDULD]LRQH¿QDQ]LDULDSDVVLYD VEN = variazione economica negativa; VEP = variazione economica positiva. 25 percorso La costituzione di un’impresa individuale 5 Localizzazione Che cosa bisogna considerare? Mercati di approvigionamento dei fattori produttivi Mercati di sbocco Quali scelte deve effettuare? Come possono essere le imprese? Dimensione dell’impresa Piccole Medie Grandi Forma giuridica Costituzione di un’impresa individuale Quali adempimenti sono necessari? Quali forme esistono? Imprese collettive Comunicazione unica d’impresa Che cosa comporta? Denaro Registrazione all’INPS e all’INAIL Come si chiama Dove viene l’insieme dei conferimenti? Patrimonio rappresentato? Inventario di iniziale Natura Quali costi si devono sostenere? Iscrizione nel Registro delle imprese Numero di Partita IVA Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) Quali conferimenti può effettuare l’imprenditore? Imprese individuali Costi pre-operativi A che cosa servono? A che cosa servono? Costi d’impianto costituzione Realizzare la struttura dell’impresa Avviare l’attività d’impresa Che natura hanno? Costi pluriennali 26 Classe Terza Percorso 5 1. Le scelte imprenditoriali L’imprenditore che ha un’idea innovativa per l’avvio di un’attività deve porsi queste domande: • come è possibile mettere in pratica questa idea? • Quali adempimenti sono necessari per la costituzione di una nuova impresa? • Che cosa è necessario apportare per iniziare l’attività? • Che costi si devono sostenere per avviarla? L’imprenditore deve compiere alcune scelte che riguardano: • la dimensione; • la localizzazione; • il settore di attività e tipologia d’impresa; • la forma giuridica. Le imprese, secondo la dimensioneSRVVRQRFODVVL¿FDUVLLQSLFFROHPHGLHRJUDQGL in base ad alcuni criteri come, per esempio, il numero dei dipendenti o il fatturato. La scelta della forma giuridica, cioè la tipologia di impresa da costituire, è strettamente collegata alle dimensioni dell’impresa e al grado di rischio che l’imprenditore è disposto a sopportare. Normalmente per attività di modeste dimensioni (piccole imprese), si ricorre alla costituzione di imprese individuali, invece per imprese di dimensioni maggiori (medie e grandi imprese) è preferibile costituire imprese collettive (o società). La localizzazione riguarda il luogo in cui l’impresa vuole stabilirsi. La localizzazione ideale è: • vicina ai mercati di approvvigionamentoGHLIDWWRULSURGXWWLYLDI¿QFKpODPDnodopera e le materie prime siano facilmente disponibili e a un costo contenuto; • non troppo lontana dai mercati di sbocco (luoghi in cui si vendono i prodotti), in modo da non far aumentare eccessivamente i costi di distribuzione dei beni. SCELTE IMPRENDITORIALI Localizzazione Mercati di approvvigionamento dei fattori produttivi Dimensione Piccole imprese Medie imprese Forma giuridica Imprese individuali Imprese collettive Mercati di sbocco Grandi imprese 27 5 La costituzione di un’impresa individuale 2. Gli adempimenti amministrativi L’imprenditore, per costituire l’impresa, deve effettuare alcuni adempimenti amministrativi previsti dalla legge. È necessario trasmettere telematicamente la Comunicazione unica d’impresa alla Camera di Commercio della Provincia di appartenenza dell’impresa. Con questa comunicazione l’impresa ottiene automaticamente: • l’iscrizione nel Registro delle imprese; • l’attribuzione del numero di Partita IVA dall’Agenzia delle entrate; • la registrazione all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), al quale l’impresa dovrà versare i contributi per garantire ai suoi lavoratori dipendenti una serie di prestazioni assistenziali e previdenziali; • la registrazione all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) al quale l’impresa dovrà versare dei contributi per garantire ai suoi lavoratori la copertura in caso di infortuni sul luogo di lavoro. Inoltre è necessario inviare la 6HJQDOD]LRQHFHUWL¿FDWDG¶LQL]LRDWWLYLWj (SCIA) allo 6SRUWHOOR XQLFR SHU OH DWWLYLWj SURGXWWLYH (SUAP) del Comune in cui ha sede l’impresa. COMUNICAZIONE UNICA D’IMPRESA Iscrizione nel Registro delle imprese Numero di partita IVA Registrazione all’INPS e all’INAIL 3. I conferimenti /¶LPSUHQGLWRUHSHULQL]LDUHODVXDDWWLYLWjKDELVRJQRGLULVRUVH¿QDQ]LDULHSHUDFTXLstare i fattori produttivi. I conferimenti rappresentano l’insieme dei beni che l’imprenditore apporta in fase di costituzione dell’impresa. I conferimenti possono essere di due tipi: 1. conferimenti in denaro; 2. conferimenti in natura, cioè l’imprenditore apporta dei beni, che si affiancano agli altri fattori produttivi acquistati successivamente sul mercato. L’insieme dei conferimenti in denaro e in natura effettuati dall’imprenditore al momento della costituzione dell’impresa si chiama patrimonio netto iniziale. Questo patrimonio viene rappresentato in un documento chiamato inventario di costituzione. 28 Classe Terza Percorso 5 CONFERIMENTI Denaro Natura Patrimonio netto iniziale Inventario di costituzione La costituzione di un’impresa individuale comporta dal punto di vista contabile le seguenti variazioni. a. conferimenti in denaro. Questa operazione genera variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento di disponibilità liquide (VFA); • nell’aspetto economico – un aumento di patrimonio netto (VEP); b. conferimenti in natura. Questa operazione genera variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento di costi pluriennali (VEN); – aumento del patrimonio netto (VEP). Esempio 1 Conferimento in denaro In data 10/05 si costituisce l’impresa Michela Leoni; l’imprenditrice apre un conto corrente bancario dedicato all’attività aziendale sul quale trasferisce 50.000 euro. Data 10/05 10/05 Variazioni Conti e Descrizione VFA BANCA X C/C apporto iniziale di denaro VEP PATRIMONIO NETTO apporto iniziale di denaro Esempio 2 Dare 50.000,00 Avere 50.000,00 Conferimento di beni in natura In data 16/02 si costituisce l’impresa Lino Rivoli; l’imprenditore apporta un macchinario di 40.000 euro e un automezzo di 15.000 euro. Data 16/02 16/02 16/02 Variazioni Conti e Descrizione VEN IMPIANTI E MACCHINARI apporto beni in natura VEN AUTOMEZZI apporto beni in natura VEP PATRIMONIO NETTO apporto beni in natura Dare 40.000,00 15.000,00 Avere 55.000,00 29 5 La costituzione di un’impresa individuale 4. I costi di costituzione L’imprenditore deve sostenere dei costi nella fase di progettazione dell’idea imprenditoriale e in quella di concreta realizzazione della stessa. Questi costi si suddividono in due categorie: • costi di start-up (costi pre-operativi), sono l’insieme dei costi che sostiene l’imprenditore per realizzare la struttura della sua impresa come, per esempio, l’addestramento del personale; • costi di costituzione (costi operativi), consistono nei costi sostenuti dall’imprenditore per avviare l’attività. I costi di costituzione sono chiamati comunemente Costi d’impianto. Siccome sono sostenuti per la costituzione di un’attività che è destinata a durare nel tempo, sono FRQVLGHUDWLFRVWLSOXULHQQDOLLQTXDQWRGDUDQQRLOORUREHQH¿FLRLQSLHVHUFL]L Esempio 3 Costi d’impianto In data 19/09 l’impresa Monica Chiarelli riceve la fattura n. 45 del commercialista Mario 'HO¿QLUHODWLYDDOOHSUDWLFKHLQHUHQWLDOODFRVWLWX]LRQHGLHXUR,9$HXUR ,OSDJDPHQWRYLHQHHIIHWWXDWRLOFRQDVVHJQREDQFDULRULWHQXWD¿VFDOHVX 2.000 euro. Data 19/09 19/09 19/09 22/09 22/09 22/09 Variazioni VEN VFA VFP VFA VFP VFP Conti e Descrizione COSTI D’IMPIANTO fattura n. 45 di Delfini IVA NS/CREDITO fattura n. 45 di Delfini DEBITI V/FORNITORI fattura n. 45 di Delfini DEBITI V/FORNITORI a/b saldo fattura n. 45 DEBITI PER RIT. DA VERS. a/b saldo fattura n. 45 BANCA X C/C a/b saldo fattura n. 45 Avere 3.537,60 3.537,60 Costi di start-up Costi per realizzare la struttura Costi di costituzione Costi per avviare l’attività COSTI DA SOSTENERE PER LA COSTITUZIONE DI UN’IMPRESA 30 Dare 3.080,00 457,60 400,00 3.137,60 Costi d’impianto (costi pluriennali) percorso 6 Gli acquisti e il loro pagamento Merci e materie di consumo Servizi Quali fattori produttivi si possono acquisire? Prestazioni di lavoro Beni strumentali Ricezione della fattura Quali momenti si possono individuare negli acquisti? Quali costi accessori possono essere previsti negli acquisti? Regolamento della fattura Trasporto Imballaggio Quali rettifiche possono verificarsi negli acquisti? Operazioni di acquisto e pagamento Resi Difetti che rendono inutilizzabile la merce Abbuoni Arrotondamenti dell’importo della fattura Ribassi Difetti che non compromettono la funzionalità della merce Anticipato In base al tempo Come può avvenire il pagamento dei debiti? Immediato Per contanti Denaro contante Differito Assegni In base allo strumento di pagamento Bonifici Cambiali Ricevute bancarie (Ri.Ba.) 31 6 Gli acquisti e il loro pagamento 1. Le operazioni di acquisto Un’impresa per svolgere la sua attività ha bisogno di fattori produttivi. Le operazioni di acquisizione di questi fattori produttivi si chiamano investimenti. I fattori produttivi di cui necessita l’impresa si dividono in: 1. fattori a breve ciclo di utilizzo, sono beni che si utilizzano una sola volta e sono destinati al consumo (come le materie di consumo) o alla vendita (come le merci); 2. servizi, sono fattori produttivi immateriali, come, per esempio, il trasporto, l’energia elettrica e le manutenzioni; 3. prestazioni di lavoro, consistono nei servizi resi dalle persone che lavorano nell’impresa; 4. fattori a medio/lungo ciclo di utilizzo, sono beni che si utilizzano più volte, FRPHPDFFKLQDULDXWRPH]]LHDWWUH]]DWXUH4XHVWLIDWWRULVLGH¿QLVFRQRbeni strumentali. FATTORI PRODUTTIVI Merci e materie di consumo Servizi Prestazioni lavorative Beni strumentali Le operazioni di acquisto si rilevano in contabilità generale in due momenti distinti: 1. ricevimento della fattura che attesta l’acquisto. Questa operazione comporta delle variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento dei debiti verso i fornitori (VFP); – aumento dei crediti per IVA (VFA); • nell’aspetto economico – aumento dei costi (VEN), che possono essere d’esercizio se si tratta di servizi, merci e materie di consumo, o pluriennali se si tratta di beni strumentali. 2. Regolamento della fattura, cioè il pagamento del debito. Questa operazione comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – diminuzione dei debiti verso i fornitori (VFA); – diminuzione delle disponibilità liquide (VFP). 32 Classe Terza Percorso 6 Ricevimento della fattura FASI DI RILEVAZIONE DEGLI ACQUISTI Pagamento della fattura Esempio 1 Acquisto di merci In data 01/04 l’impresa Paola Verdi riceve la fattura n. 70 del fornitore Lorenzo Bianchi relativa all’acquisto di merci per 2.000 euro + IVA. Data 01/04 01/04 01/04 Variazioni VEN VFA VFP Conti e descrizione MERCI C/ACQUISTI fattura n. 70 di Bianchi IVA NS/CREDITO fattura n. 70 di Bianchi DEBITI V/FORNITORI fattura n. 70 di Bianchi Dare 2.000,00 440,00 Avere 2.440,00 2. L’acquisto di merci, materiali di consumo e servizi L’acquisto di merci e materiali di consumo comporta la rilevazione dell’acquisto in un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. Spesso all’acquisto si accompagna il sostenimento di altri costi, come il trasporto, l’imballaggio, l’etichettatura. Questi costi sono chiamati costi accessori. I principali costi legati all’acquisto riguardano trasporto e imballaggio, quindi è importante conoscere le clausole contrattuali che indicano il soggetto (compratore o venditore) sul quale grava il costo. Con riguardo al trasporto è necessario esaminare due aspetti: 1. il soggetto che deve sostenere i costi del trasporto. Si distinguono due clausole: a. franco partenza (o franco magazzino venditore), le spese e i rischi del trasporto sono a carico del compratore; b. franco destino (o franco magazzino compratore), le spese e i rischi del trasporto sono a carico del venditore. 2. Il soggetto che effettua il trasporto. Il trasporto può essere effettuato dal: a. compratore; b. venditore; 33 6 Gli acquisti e il loro pagamento c. vettore, cioè un corriere. In questo caso è necessario sapere chi paga le spese al vettore. Si distinguono due casi: • porto franco, le spese sono pagate dal venditore nel momento in cui la merce viene ritirata dal vettore per la consegna al compratore; • porto assegnato, le spese sono pagate direttamente dal compratore nel momento in cui il vettore consegna la merce. TRASPORTO Soggetto che deve pagare le spese Franco partenza Franco destino Compratore Venditore Esempio 2 Soggetto che effettua il trasporto Compratore Venditore Vettore Porto franco Porto assegnato Venditore Compratore Acquisto merci con costi di trasporto forfettari In data 11/05 l’impresa Mario Rossi riceve la fattura n. 85 del fornitore Carlo Neri relativa all’acquisto di merci per 5.000 euro + IVA; in fattura sono addebitati costi di trasporto forfettari di 300 euro. Data 11/05 11/05 11/05 34 Variazioni VEN VFA VFP Conti e descrizione MERCI C/ACQUISTI fattura n. 85 di Neri IVA NS/CREDITO fattura n. 85 di Neri DEBITI V/FORNITORI fattura n. 85 di Neri Dare 5.300,00 1.166,00 Avere 6.466,00 Classe Terza Percorso 6 Con riguardo all’imballaggio il contratto può prevedere tre clausole: 1. imballaggio gratuito, l’imballaggio non comporta alcun costo per il compratore; 2. imballaggio a perdere, l’imballaggio viene fornito dal venditore che addebita i relativi costi in fattura come spese forfettarie; 3. imballaggio a rendere, il venditore fornisce l’imballaggio al compratore che dovrà successivamente restituirlo. In questo caso può essere previsto il versamento di una cauzione al venditore come garanzia nel caso in cui l’imballaggio non venisse restituito. IMBALLAGGIO Gratuito A perdere A rendere Non compare in fattura Fornito dal venditore Da restituire al venditore Costo della merce + spese d’imballaggio Cauzione L’impresa per svolgere la sua attività ha bisogno, oltre a merci e materie di consumo, anche di servizi. I costi sostenuti per i servizi sono costi d’esercizio e sono registrati, a scelta dell’azienda: • in un conto sintetico, viene aperto un unico conto per tutti i servizi acquistati, come, per esempio, Costi per servizi; • in conti analiticiYLHQHDSHUWRXQFRQWRVSHFL¿FRSHURJQLWLSRORJLDGLVHUYL]LR acquistato come, per esempio, Costi di trasporto, Costi di pubblicità, Costi telefonici ecc. 3. Le rettifiche degli acquisti La merce consegnata dal fornitore potrebbe non corrispondere a quella ordinata dal compratore a causa di difetti di fabbrica, incomprensioni sulla tipologia di prodotto o sulle quantità. Si distinguono i seguenti casi: 1. le merci presentano dei difetti che le rendono inutilizzabili. Il compratore restituisce le merci al venditore che rileva un reso; 2. le merci, pur mostrando delle difformità rispetto a quelle ordinate, possono essere utilizzate dal compratore che decide di tenerle. In questo caso il compratore ottiene dal venditore un abbuono, cioè una riduzione del prezzo della merce. 35 6 Gli acquisti e il loro pagamento 8QXOWHULRUHFDVRGLUHWWL¿FDGHOFRVWRG¶DFTXLVWRGHOODPHUFe è il ribasso. Il ribasso consiste in una riduzione del prezzo da pagare in seguito all’arrotondamento dell’importo di una fattura. Se, per esempio, una fattura ha un importo di 1.300,20 euro, il fornitore potrebbe concedere al cliente il pagamento di 1.300 euro e quindi riconoscergli una riduzione di 0,20 euro. RETTIFICHE DEGLI ACQUISTI Resi Abbuoni Ribassi Il compratore restituisce la merce difettosa Il compratore tiene la merce anche se non conforme Arrotondamento sul totale della fattura Riduzione del prezzo I resi e gli abbuoni devono risultare da un documento chiamato nota di accredito. Questo documento può essere di due tipi: 1. nota di accredito senza variazione IVA, il venditore decide di non effettuare la variazione dell’IVA; 2. nota di accredito con variazione IVA, il venditore decide di effettuare la variazione dell’IVA. In questo caso il documento viene chiamato nota di variazione. Queste operazioni comportano le seguenti variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – una diminuzione del debito verso il fornitore (VFA); – una diminuzione del credito per IVA (VFP), se il venditore decide di applicare anche la variazione dell’IVA; • nell’aspetto economico – una diminuzione dei costi d’esercizio (VEP) SHULOUHVRRSHUO¶DEEXRQRGDUHJLVWUDUHQHLFRQWLDFFHVLDUHWWL¿FKHGLFRVWLG¶Hsercizio, Resi su acquisti o Ribassi e abbuoni attivi. 36 Classe Terza Percorso 6 Diminuzione dei debiti verso i fornitori Nota di variazione Diminuzione dei crediti per IVA Diminuzione dei costi d’esercizio RESI E ABBUONI Nota di accredito senza variazione IVA Esempio 3 Diminuzione dei debiti verso fornitori Diminuzione dei costi d’esercizio Resi su acquisti In data 13/06 l’impresa Silvia Farini riceve la nota di variazione n. 90 del fornitore Simone Saccone relativa alla restituzione di merci difettose per 1.280 euro + IVA. Data 13/06 13/06 13/06 Variazioni VFA VEP VFP Conti e descrizione DEBITI V/FORNITORI nota di variazione n. 90 di Saccone RESI SU ACQUISTI nota di variazione n. 90 di Saccone IVA NS/CREDITO nota di variazione n. 90 di Saccone Dare 1.561,60 Avere 1.280,00 281,60 4. Il pagamento degli acquisti I debiti verso i fornitori sono regolati secondo tempi e modalità differenti. Le clausole contrattuali relative al tempo di pagamento sono le seguenti: 1. pagamento anticipato, il pagamento avviene prima della consegna. Spesso viene previsto il versamento di un anticipo relativo a una parte della merce, che si chiama acconto; 2. pagamento immediato o per pronta cassa, il pagamento avviene alla consegna della merce; 3. pagamento per contanti, il pagamento avviene entro 10-15 giorni dalla consegna della merce; 4. pagamento differito, il pagamento avviene dopo un certo periodo di tempo dalla consegna della merce. In questo caso possono essere previsti degli interessi di dilazione, FKHUDSSUHVHQWDQRSHULOFRPSUDWRUHXQFRVWRG¶HVHUFL]LRGLQDWXUD¿nanziaria. 37 6 Gli acquisti e il loro pagamento Le modalità di pagamento dei debiti sono le seguenti: • denaro contante (tramite denaro contante possono essere regolati debiti di importo non superiore a 2.000 euro); • ERQL¿FLEDQFDUL • assegni bancari e assegni circolari; • cambiali; • ricevute bancarie (Ri.Ba.). L’operazione di pagamento del debito comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – diminuzione dei debiti verso il fornitore (VFA); – XQDYDULD]LRQH¿QDQ]LDULDSDVVLYD 9)3 OHJata alla modalità di pagamento scelta: • %DQFD;FF DVVHJQLEDQFDULHERQL¿FLEDQFDUL • Denaro in cassa (contanti); • Cambiali passive (emissione di pagherò o accettazione di tratta); • Cambiali attive (girata di cambiali). Tempi • anticipato • immediato • per contatti • differito PAGAMENTO DEI DEBITI Modalità Esempio 4 • denaro contante • bonifico • assegni bancari • assegni circolari • cambiali • Ri.Ba. Pagamento di un debito con bonifico bancario In data 10/07 l’impresa Carlo Berti salda la fattura n. 310 del fornitore Mauro Palazzi srl GLHXURWUDPLWHERQL¿FREDQFDULR Data 10/07 10/07 38 Variazioni VFA VFP Conti e descrizione DEBITI V/FORNITORI pagata fattura n. 310 di Palazzi BANCA X C/C pagata fattura n. 310 di Palazzi Dare 3.400,00 Avere 3.400,00 percorso 7 Le vendite e la loro riscossione Quali beni possono essere venduti? Quali momenti si possono individuare nelle vendite di merci? Imprese commerciali Merci Imprese industriali Prodotti finiti Emissione della fattura Regolamento Trasporto Quali elementi contrattuali devono essere definiti nelle vendite? Imballaggio Resi Difetti che rendono inutilizzabile la merce Abbuoni Arrotondamenti dell’importo della fattura Ribassi Difetti che non compromettono la funzionalità della merce Quali rettifiche possono verificarsi nelle vendite? Operazioni di vendita e riscossione Come può avvenire la riscossione dei crediti? Anticipato In base al tempo Immediato Per contanti Denaro contante Differito Assegni In base alle modalità di regolamento Bonifici Cambiali Che cosa si verifica se il cliente non effettua il pagamento? Ri.Ba. Mancata riscossione a scadenza Crediti insoluti 39 7 Le vendite e la loro riscossione 1. Le operazioni di vendita Un’impresa tramite le operazioni di vendita di beni rientra in possesso delle risorse monetarie impiegate per l’avvio del processo produttivo. Queste operazioni si chiamano disinvestimenti. I beni che possono essere oggetto di vendita dipendono dall’attività svolta dall’impresa. • Le imprese commerciali: merci; • le imprese industriali: materie prime da trasformare in prodotti. Le operazioni di vendita si rilevano in contabilità generale in due momenti distinti. 1. L’emissione della fattura che attesta la vendita. Questa operazione comporta delle variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento dei crediti verso i clienti (VFA); – aumento dei debiti per IVA (VFP); • nell’aspetto economico – aumento dei ricavi d’esercizio (VEP). 2. Il regolamento della fattura, cioè la riscossione del credito. Questa operazione comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – diminuzione dei crediti verso i clienti (VFP); – aumento delle disponibilità liquide (VFA). FASI DI RILEVAZIONE DELLE VENDITE Emissione della fattura Riscossione Esempio 1 Vendita di merci In data 01/04 l’impresa Lorenzo Bianchi emette la fattura n. 70 sul cliente Paola Verdi relativa alla vendita di merci per 2.000 euro + IVA. Data 01/04 01/04 01/04 Variazioni VFA VEP VFP Conti e descrizione CREDITI V/CLIENTI fattura n. 70 su Verdi MERCI C/VENDITE fattura n. 70 su Verdi IVA NS/DEBITO fattura n. 70 su Verdi Dare 2.440,00 Avere 2.000,00 440,00 /HRSHUD]LRQLGLYHQGLWDFRPSRUWDQRODGH¿QL]LRQHGLXOWHULRULHOHPHQWLGDFRQFRUGDUH con il cliente, come le clausole relative al trasporto e all’imballaggio. 40 Classe Terza Percorso 7 Dal punto di vista delle operazioni di vendita, si devono distinguere i casi in cui il trasporto è un “costo” per il venditore da quelli in cui è un “ricavo” per il venditore. La clausola franco destino (o franco magazzino compratore) prevede che il costo del trasporto sia a carico del venditore. In questo caso i costi di trasporto che il venditore sostiene, perché lo effettua direttamente o perché si rivolge a un vettore, rappresentano un costo d’esercizio da rilevare nel conto Costi di trasporto. La clausola franco partenza (o franco magazzino venditore) prevede che il costo del trasporto sia a carico del compratore. In questo caso il coinvolgimento del venditore è diverso a seconda del soggetto che effettua il trasporto: FRANCO PARTENZA FRANCO DESTINO Automezzo compratore VENDITORE COMPRATORE Automezzo venditore VENDITORE COMPRATORE • trasporto eseguito dal venditore: il venditore emette una fattura in cui, oltre all’importo della merce, addebita il costo relativo al trasporto come spese forfettarie. In questo caso il venditore rileva in due conti distinti: – il ricavo per la vendita della merce (Merci c/vendite); – il ricavo per il trasporto (Rimborsi costi di vendita). • Trasporto effettuato dal vettore con la clausola porto franco: il venditore anticipa le spese di trasporto al vettore per conto del compratore e inserisce nella fattura delle merci i costi di trasporto come spese documentate. In questo caso le spese di trasporto per il venditore non sono né un costo né un ricavo. Franco destino TRASPORTO Franco partenza Il trasporto è un costo per il venditore Trasporto eseguito dal venditore Trasporto eseguito dal vettore Clausola porto franco Ricavo per le merci Ricavo per il trasporto Ricavo per le merci Costi documentati per il trasporto 41 7 Le vendite e la loro riscossione Esempio 2 Vendita di merci con costi di trasporto addebitati forfettariamente In data 11/05 l’impresa Carlo Neri emette la fattura n. 85 sul cliente Mario Rossi relativa alla vendita di merci per 5.000 euro + IVA; in fattura sono addebitati costi di trasporto forfettari per 300 euro. Data 11/05 11/05 11/05 11/05 Variazioni VFA VEP VEP VFP Conti e descrizione CREDITI V/CLIENTI fattura n. 85 su Rossi MERCI C/VENDITE fattura n. 85 su Rossi RIMBORSI COSTI DI VENDITA fattura n. 85 su Rossi IVA NS/DEBITO fattura n. 85 su Rossi Dare 6.466,00 Avere 5.000,00 300,00 1.166,00 2. Le rettifiche delle vendite La merce consegnata al cliente potrebbe non corrispondere a quella da lui ordinata per diversi motivi. Si distinguono i seguenti casi: • le merci presentano dei difetti che le rendono inutilizzabili. Il venditore riceve le merci dal compratore e rileva un reso; • le merci, pur mostrando delle difformità rispetto a quelle ordinate, possono essere utilizzate dal compratore che decide di tenerle. In questo caso il venditore concede al compratore un abbuono, cioè una riduzione sul prezzo della merce. 8QXOWHULRUHFDVRGLUHWWL¿FDGHOULFDYRGLYHQGLWDGHOODPHUFHqLOribasso, vale a dire un arrotondamento dell’importo della fattura. I resi e gli abbuoni devono risultare da un documento chiamato nota di accredito. Questo documento può essere di due tipi: 1. QRWDGLDFFUHGLWRVHQ]DYDULD]LRQH,9$, il venditore decide di non effettuare la variazione dell’IVA; 2. QRWDGLDFFUHGLWRFRQYDULD]LRQH,9$, il venditore decide di effettuare la variazione dell’IVA. In questo caso il documento viene chiamato QRWDGLYDULD]LRQH. Queste operazioni comportano le seguenti variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – diminuzione del credito verso il cliente (VFP); – diminuzione del debito per IVA (VFA), se il venditore decide di applicare la variazione IVA; • nell’aspetto economico – diminuzione dei ricavi d’esercizio (VEN) per il reso o per l’abbuono, da registrare nei conti acFHVLDUHWWL¿FKHGLULFDYLG¶HVHUFL]LR5HVLVXYHQdite o Ribassi e abbuoni passivi. 42 Diminuzione dei ricavi d’esercizio Nota di variazione Diminuzione del credito verso il cliente RESI E ABBUONI Nota di accredito senza variazione IVA Esempio Diminuzione del debito per IVA Classe Terza Percorso 7 Diminuzione dei ricavi d’esercizio Diminuzione del credito verso il cliente 3 Resi su vendite In data 13/06 l’impresa Simone Saccone emette la nota di variazione n. 90 sul cliente Silvia Farini relativa alla restituzione di merci difettose per 1.280 euro + IVA. Data 13/06 13/06 13/06 Variazioni VEN VFA VFP Conti e descrizione nota di variazione n. 90 su Farini IVA NS/DEBITO nota di variazione n. 90 su Farini CREDITI V/CLIENTI nota di variazione n. 90 su Farini RESI SU VENDITE Dare 1.280,00 281,60 Avere 1.561,60 3. La riscossione delle vendite I crediti nei confronti dei clienti sono incassati secondo tempi e modalità differenti. Le clausole contrattuali relative al tempo di pagamento sono le seguenti: 1. pagamento anticipato, il pagamento avviene prima della consegna. Spesso viene richiesto al cliente il versamento di un anticipo relativo a una parte della merce, che si chiama acconto; 2. pagamento immediato o per pronta cassa, il pagamento avviene alla consegna della merce; 3. pagamento per contanti, il pagamento avviene entro 10-15 giorni dalla consegna della merce; 4. pagamento differito, il pagamento avviene dopo un certo periodo di tempo dalla consegna della merce. In questo caso possono essere previsti degli interessi di dilazione FKHSHULOYHQGLWRUHUDSSUHVHQWDQRXQULFDYRG¶HVHUFL]LRGLQDWXUD¿QDQziaria. Le modalità di riscossione dei crediti sono le seguenti: • denaro contante (tramite denaro possono essere incassati crediti di importo non superiore a 2.000 euro); • ERQL¿FLEDQFDUL 43 7 Le vendite e la loro riscossione • assegni bancari e assegni circolari; • cambiali; • ricevute bancarie (Ri.Ba.). L’operazione di riscossione del credito comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – diminuzione dei crediti verso i clienti (9)3); – una YDULD]LRQH¿QDQ]LDULDDWWLYD (9)$) legata alla modalità di pagamento scelta: • Assegni (assegni bancari e circolari); • %DQFD;FF ERQL¿FLEDQFDUL • Denaro in cassa (contanti); • Cambiali attive (ricevimento di pagherò o emissione di tratta). Denaro contante Denaro in cassa Assegni bancari e circolari Assegni Bonifici Banca X C/C Cambiali Cambiali attive Diminuzione del credito verso il cliente Crediti v/clienti VFA REGOLAMENTO DEI CREDITI VFP Esempio 4 Riscossione di un credito con bonifico bancario In data 10/07 l’impresa Mauro Palazzi incassa la fattura n. 310 emessa sul cliente Carlo %HUWLGLHXURWUDPLWHXQERQL¿FREDQFDULR Data 10/07 10/07 Variazioni VFA VFP Conti e descrizione BANCA X C/C incassata fattura n. 310 su Berti CREDITI V/CLIENTI incassata fattura n. 310 su Berti Dare 3.400,00 Avere 3.400,00 I crediti verso i clienti che non vengono incassati a scadenza diventano crediti insoluti. Nel caso di mancato incasso il venditore registra un costo d’esercizio per la mancata riscossione del credito nel conto Perdite su crediti ed elimina dalla contabilità il credito nei confronti del cliente. 44 percorso Le altre operazioni di gestione 8 Acquisto Operazioni con i beni strumentali Vendite Ogni mese Quando si fa? Ogni trimestre Liquidazione e versamento IVA Che cosa si deve registrare? Liquidazione IVA Versamento IVA Altre operazioni di gestione Quali iscrizioni obbligatorie sono previste per i dipendenti? INPS INAIL Retribuzione al personale dipendente Liquidazione delle retribuzioni lorde Cosa si deve registrare? Liquidazione degli oneri sociali a carico dell’azienda Pagamento ai dipendenti della retribuzione netta Versamento delle ritenute fiscali e previdenziali Che cosa serve? Operazioni con le banche Quali sono? Conto corrente di corrispondenza Servizi di riscossione e pagamento Servizi di finanziamento Operazioni di smobilizzo dei crediti Operazioni di finanziamento 45 8 Le altre operazioni di gestione L’impresa compie numerose operazioni di gestione che coinvolgono diversi soggetti IRUQLWRULFOLHQWLGLSHQGHQWL$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULDEDQFKHHFF /HSULQFLSDOL operazioni effettuate dall’impresa, oltre ad acquisti e vendite di merci, sono: • OHRSHUD]LRQLUHODWLYHDLEHQLVWUXPHQWDOL • ODOLTXLGD]LRQHHLOYHUVDPHQWR,9$ • OHRSHUD]LRQLFRQLOSHUVRQDOHGLSHQGHQWH • OHRSHUD]LRQLFRQOHEDQFKH 1. Le operazioni relative ai beni strumentali I beni strumentaliVRQRIDWWRULSURGXWWLYLDXWLOLWjSOXULHQQDOHFLRqEHQLFKHVLXWLOL]]DQRSHUSLFLFOLSURGXWWLYL ,EHQLVWUXPHQWDOLVRQRFRVWLWXLWLGD • fattori immaterialiFRPHVRIWZDUHEUHYHWWLPDUFKLHFF • fattori materialiFRPHIDEEULFDWLLPSLDQWLPDFFKLQDULDXWRPH]]LDWWUH]]DWXUHHFF /¶DFTXLVWRGLXQEHQHVWUXPHQWDOHVLULOHYDLQFRQWDELOLWjJHQHUDOHLQGXHPRPHQWLGLstinti: 1. il ricevimento della fatturaFKHDWWHVWDO¶DFTXLVWR Questa operazione comporta delle variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLIRUQLWRUL 9)3 – DXPHQWRGHLFUHGLWLSHU,9$ 9)$ • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(1 2. Il regolamento della fatturaFLRqLOSDJDPHQWRGHOGHELWR Questa operazione comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRLIRUQLWRUL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 Esempio 1 Acquisto di un bene strumentale ,Q GDWD O¶LPSUHVD &DUOR 6HSH ULFHYH OD IDWWXUD Q GHO IRUQLWRUH 0HOH UHODWLYD DOO¶DFTXLVWRGLXQDXWRPH]]RSHUHXUR,9$ Data 11/08 11/08 11/08 Variazioni Conti e descrizione VEN AUTOMEZZI fattura n. 40 di Mele VFA IVA NS/CREDITO fattura n. 40 di Mele VFP DEBITI V/FORNITORI fattura n. 40 di Mele Dare 18.000,00 3.960,00 Avere 21.960,00 ,EHQLVWUXPHQWDOLSDUWHFLSDQRDOODIRUPD]LRQHGHOULVXOWDWRHFRQRPLFRGLWXWWLJOLHVHUFL]LLQFXLVLXWLOL]]DQR3HURJQLHVHUFL]LRLQFXLLOEHQHqLPSLHJDWRQHOSURFHVVRSURduttivo l’impresa deve calcolare la quota di ammortamento 46 Classe Terza Percorso 8 L’ammortamentoqXQSURFHGLPHQWRWHFQLFRFRQWDELOHFRQLOTXDOHLOFRVWRGHOEHQH VWUXPHQWDOHYLHQHVXGGLYLVRLQWXWWLJOLHVHUFL]LLQFXLLOEHQHYLHQHXWLOL]]DWR ,EHQLVWUXPHQWDOLSHUGRQRSURJUHVVLYDPHQWHLOORURYDORUHDFDXVDGHOGHSHULPHQWR ¿VLFR VHQHVFHQ]D HGHOVXSHUDPHQWRWHFQRORJLFR REVROHVFHQ]D /¶LPSUHVDSHULRGLFDPHQWHGHYHTXLQGLSURFHGHUHDOODVRVWLWX]LRQHGHLYHFFKLEHQL8QD PRGDOLWjSHUGLVPHWWHUHLEHQLQRQSLXWLOL]]DWLqTXHOODGHOODvendita sul mercato Al momento della vendita è necessario determinare il valore contabile GHOEHQHGDWR dalla differenza tra: • il costo storicoFLRqLOFRVWRDOTXDOHLOEHQHqVWDWRDFTXLVWDWR • il fondo ammortamento, cioè la somma delle quote ammortamento che sono VWDWHULOHYDWHQHJOLDQQLSHULOVXRXWLOL]]R COSTO STORICO – )21'2 $00257$0(172 = VALORE CONTABILE /DYHQGLWDGLXQEHQHVWUXPHQWDOHSXzFRPSRUWDUH • un ricavo, chiamato SOXVYDOHQ]D, se il prezzo di vendita è maggiore del valore FRQWDELOH • un costo, chiamato PLQXVYDOHQ]D, se il prezzo di vendita è minore del valore FRQWDELOH 35(==2 ',9(1',7$ > VALORE CONTABILE = 3/869$/(1=$ 35(==2 ',9(1',7$ < VALORE CONTABILE = 0,1869$/(1=$ /D YHQGLWD GL XQ EHQH VWUXPHQWDOH VL ULOHYD LQ FRQWDELOLWj JHQHUDOH FRQ OD VHJXHQWH procedura: 1. storno del fondo ammortamento Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico: – VWRUQRGHOIRQGRDPPRUWDPHQWR 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 2. 5LOHYD]LRQHGHOODIDWWXUDGLYHQGLWD Questa operazione comporta delle variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLFUHGLWL 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHU,9$ 9)3 • nell’aspetto economico – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 47 8 Le altre operazioni di gestione 3. Rilevazione della plusvalenza o minusvalenza Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico: • nel caso della plusvalenza – DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 – DXPHQWRGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(1 • nel caso della minusvalenza – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 Storno fondo ammortamento VENDITA DI UN BENE STRUMENTALE Rilevazione fattura di vendita Rilevazione plusvalenza o minusvalenza Esempio 2 Vendita di un bene strumentale ,QGDWDO¶LPSUHVD&DUOD%HQHGHWWLHPHWWHODIDWWXUDQVXOO¶LPSUHVD$OEHUWR5HPL SHUODYHQGLWDGLXQDXWRPH]]RSHUHXUR,9$/¶DXWRPH]]RHUDVWDWRDFTXLVWDWR DHXURHDOPRPHQWRGHOODFHVVLRQHULVXOWDDPPRUWL]]DWRSHULO Data 2/01 2/01 2/01 2/01 2/01 2/01 2/01 Variazioni VEN VEP VFA VEP VFP VEN VEP Conti e descrizione FONDO AMM.TO AUTOMEZZI giroconto fondo amm.to AUTOMEZZI giroconto fondo amm.to CREDITI COMMERC. DIVERSI fattura n. 5 su Remi AUTOMEZZI fattura n. 5 su Remi IVA NS/DEBITO fattura n. 5 su Remi AUTOMEZZI plusvalenza su automezzo PLUSVALENZE plusvalenza su automezzo Dare 17.500,00 Avere 17.500,00 9.943,00 8.150,00 1.793,00 650,00 650,00 2. La liquidazione e il versamento IVA L’impresa durante l’esercizio effettua operazioni di acquisto e di vendita da cui scatuULVFRQRULVSHWWLYDPHQWHFUHGLWLHGHELWLYHUVRO¶$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULDSHUO¶,9$ Con periodicità mensile o trimestrale l’impresa deve effettuare la liquidazione IVA FKHFRQVLVWHQHOGHWHUPLQDUHVHO¶LPSUHVDKDXQFUHGLWRRXQGHELWRYHUVRO¶$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULDSHU,9$6LSRVVRQRSUHVHQWDUHGXHVLWXD]LRQL • l’IVA a debito è maggiore dell’IVA a credito/DGLIIHUHQ]DFRVWLWXLVFHXQdebito da versareHQWURLOJLRUQRGHOPHVHVXFFHVVLYRDTXHOORGLULIHULPHQWR • l’IVA a debito è minore dell’IVA a credito/DGLIIHUHQ]DFRVWLWXLVFHXQcreditoHSXzHVVHUHXWLOL]]DWDQHLSHULRGLVXFFHVVLYLSHUFRPSHQVDUHIXWXULGHELWL 48 IVA $'(%,72 IVA $'(%,72 Esempio > IVA $&5(',72 = '(%,72 3(5,9$ '$9(56$5( < IVA $&5(',72 = &5(',72 3(5,9$ 3 Classe Terza Percorso 8 Liquidazione e versamento IVA ,Q GDWD O¶LPSUHVD *LRUJLD 3DJOLDUDQL SURFHGH DOOD OLTXLGD]LRQH ,9$ GHO PHVH GL VHWWHPEUH/¶LPSUHVDSHULOPHVHGLVHWWHPEUHKDUHJLVWUDWR,9$DGHELWRGLHXUR H ,9$ D FUHGLWR GL HXUR ,O YHUVDPHQWR GHOO¶,9$ DYYLHQH WUDPLWH FRQWR FRUUHQWH EDQFDULR Data 16/10 16/10 16/10 16/10 16/10 16/10 Variazioni VFA VFP VFA VFP VFA VFP Conti e descrizione IVA a debito settembre IVA C/LIQUIDAZIONE IVA a debito settembre IVA C/LIQUIDAZIONE IVA a credito settembre IVA NS/CREDITO IVA a credito settembre IVA C/LIQUIDAZIONE versamento IVA settembre BANCA X C/C versamento IVA settembre IVA NS/DEBITO Dare Avere 8.400,00 8.400,00 6.300,00 6.300,00 2.100,00 2.100,00 3. Le retribuzioni al personale dipendente L’impresa svolge la sua attività anche grazie alle prestazioni lavorative del personale GLSHQGHQWH ,ODYRUDWRULGLSHQGHQWLDI¿QFKpSRVVDQRVYROJHUHOHDWWLYLWjSHUOHTXDOLVRQRVWDWLDVsunti, devono essere iscritti alle DVVLFXUD]LRQLREEOLJDWRULH gestite dall’,136 (IstiWXWR1D]LRQDOHGHOOD3UHYLGHQ]D6RFLDOH HGDOO¶,1$,/ (Istituto Nazionale per l’AssicuUD]LRQHFRQWURJOL,QIRUWXQLVXO/DYRUR /¶LPSUHVDYHUVDDTXHVWLLVWLWXWLGHOOHVRPPH chiamate contributi sociali /HULOHYD]LRQLFRQWDELOLFROOHJDWHDOOHUHWULEX]LRQLGHLODYRUDWRULGLSHQGHQWLVRQROHVHguenti: 1. OLTXLGD]LRQHGHOOHUHWULEX]LRQLORUGH/¶LPSUHVDGHWHUPLQDO¶DPPRQWDUHGHOGHELWRQHLFRQIURQWLGHLGLSHQGHQWL$OO¶LPSRUWRGHOODUHWULEX]LRQHO¶LPSUHVDDJJLXQJH altri elementi, come gli assegni per il nucleo familiare e le indennità di malattia, che DQWLFLSDDOGLSHQGHQWHSHUFRQWRGHOO¶,136 Questa operazione genera le seguenti variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)3 – DXPHQWRGHLFUHGLWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)$ • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 49 8 Le altre operazioni di gestione 2. /LTXLGD]LRQHGHLFRQWULEXWLVRFLDOLDFDULFRGHOO¶LPSUHVD/¶LPSUHVDGHWHUPLQD LOGHELWRQHLFRQIURQWLGL,136H,1$,/SHULFRQWULEXWLFKHGHYHYHUVDUHSHULSURSUL GLSHQGHQWL4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 3. 3DJDPHQWRGHOOHUHWULEX]LRQLQHWWHDLGLSHQGHQWL/¶LPSUHVDSDJDOHUHWULEX]LRQLDLGLSHQGHQWLDOQHWWRGHOOHULWHQXWH¿VFDOLHSUHYLGHQ]LDOLDFDULFRGHLGLSHQGHQWLVWHVVL4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDYDULD]LRQLVRORQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWH¿VFDOLGDYHUVDUH 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)3 – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 4. 9HUVDPHQWRGHOOHULWHQXWHHGHLFRQWULEXWL/¶LPSUHVDYHUVDWUDPLWHEDQFDOH ULWHQXWHHLFRQWULEXWLLQVLHPHDOO¶HYHQWXDOHVDOGR,9$,OYHUVDPHQWRGHYHDYYHQLUH HQWURLOJLRUQRGHOPHVHVXFFHVVLYRDTXHOORGLULIHULPHQWR4XHVWDRSHUD]LRQH genera variazioni solo nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLSHUULWHQXWH¿VFDOLGDYHUVDUH 9)$ – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 RETRIBUZIONE AL PERSONALE DIPENDENTE Liquidazione delle retribuzioni lorde + costi d’esercizio + crediti verso istituti previdenziali + debiti verso i dipendenti Liquidazione dei contributi sociali a carico dell’impresa + costi d’esercizio + debiti verso istituti previdenziali Pagamento delle retribuzioni nette – debiti verso i dipendenti + debiti verso istituti previdenziali + debiti per ritenute fiscali da versare – disponibilità liquide 50 Versamento delle ritenute e dei contributi – debiti per ritenute fiscali da versare – debiti verso istituti previdenziali – disponibilità liquide Esempio 4 Classe Terza Percorso 8 Retribuzione al personale dipendente ,Q GDWD O¶LPSUHVD 0DUFR 5HQ]L OLTXLGD OH UHWULEX]LRQL VSHWWDQWL DO SHUVRQDOH GLSHQGHQWHGLHXURDLODYRUDWRULVSHWWDQRDVVHJQLSHULOQXFOHRIDPLOLDUHGL HXUR*OLRQHULVRFLDOLDFDULFRGHOO¶LPSUHVDDPPRQWDQRDHXUR/¶LPSUHVD5HQ]L SDJDOHUHWULEX]LRQLWUDPLWHDGGHELWRLQFFDOQHWWRGLULWHQXWH¿VFDOLGLHXURH ULWHQXWHVRFLDOLDFDULFRGHLGLSHQGHQWLGLHXUR,OO¶LPSUHVDYHUVDDPH]]R EDQFDTXDQWRGRYXWRDJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOLHDOO¶$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULD Data Variazioni Conti e descrizione 31/08 VEN SALARI E STIPENDI liquidazione retribuzioni agosto 31/08 VFA ISTITUTI PREVIDENZIALI liquidazione retribuzioni agosto 31/08 VFP PERSONALE C/RETRIBUZIONI liquidazione retribuzioni agosto 31/08 VEN ONERI SOCIALI contributi a carico dell’azienda 31/08 VFP ISTITUTI PREVIDENZIALI contributi a carico dell’azienda 31/08 VFA PERSONALE C/RETRIBUZIONI pagamento retribuzioni agosto 31/08 VFP DEBITI PER RIT. DA VERSARE pagamento retribuzioni agosto 31/08 VFP ISTITUTI PREVIDENZIALI pagamento retribuzioni agosto 31/08 VFP BANCA X C/C pagamento retribuzioni agosto 16/09 VFA DEBITI PER RIT. DA VERSARE versamento ritenute e contributi 16/09 VFA ISTITUTI PREVIDENZIALI versamento ritenute e contributi 16/09 VFP BANCA X C/C versamento ritenute e contributi Dare 22.350,00 1.100,00 Avere 23.450,00 6.705,00 6.705,00 23.450,00 2.300,00 2.053,00 19.097,00 2.300,00 7.658,00 9.958,00 4. Le operazioni con le banche Nello svolgimento delle operazioni di gestione le imprese hanno la necessità di intratWHQHUHGHLUDSSRUWLFRQOHEDQFKH/RVWUXPHQWRLQGLVSHQVDELOHDWDOHVFRSRqLOconto FRUUHQWHGLFRUULVSRQGHQ]D /HRSHUD]LRQLFRQOHEDQFKHVLVXGGLYLGRQRLQGXHWLSRORJLH 1. VHUYL]L GL ULVFRVVLRQH H SDJDPHQWR OD EDQFD VL LQFDULFD GL ULVFXRWHUH L FUHGLWL YHUVRLFOLHQWLRGLSDJDUHLGHELWLQHLFRQIURQWLGHLIRUQLWRUL 2. VHUYL]LGL¿QDQ]LDPHQWR, che si distinguono in: • RSHUD]LRQL GL VPRELOL]]R OD EDQFD FRQFHGH DOO¶LPSUHVD GL LQFDVVDUH SULPD della scadenza i crediti che derivano da vendite ai clienti, mettendo a loro disposizione in anticipo l’importo sul FRQWR FRUUHQWH 5LHQWUDQR LQ TXHVWD FDWHJRULDJOLVFRQWLGLFDPELDOLJOLDQWLFLSLVX5,%$VDOYREXRQ¿QHHJOLDQWLFLSLVXIDWWXUH • RSHUD]LRQL GL SUHVWLWR OD EDQFD FRQFHGH XQ ¿QDQ]LDPHQWR DOO¶LPSUHsa mettendo a sua disposizione delle VRPPHGLGHQDUR5LHQWUDQRLQTXHVWD categoria le aperture di credito in c/c, OHVRYYHQ]LRQLHLPXWXL 51 8 Le altre operazioni di gestione OPERAZIONI CON LE BANCHE Servizi di riscossione e pagamento Operazioni di smobilizzo Servizi di finanziamento Operazioni di prestito ,VHUYL]LGL¿QDQ]LDPHQWRSUHVXSSRQJRQRODFRQFHVVLRQHGDSDUWHGHOODEDQFDGLXQ ¿GR Il fidoqO¶LPSRUWRPDVVLPRGLGHQDURFKHODEDQFDVLLPSHJQDDPHWWHUHDGLVSRVL]LRQHGHOFOLHQWH 8QDGHOOHSULQFLSDOLRSHUD]LRQLGLSUHVWLWRqO¶apertura di credito in c/c con la quale ODEDQFDSHUPHWWHDOFOLHQWHGLSUHOHYDUHXQLPSRUWRVXSHULRUHULVSHWWRDTXHOORFKHKD DGLVSRVL]LRQHVXOFRQWRFRUUHQWH,OFOLHQWHGRYUjSRLFRUULVSRQGHUHDOODEDQFDGHJOL LQWHUHVVL Le ULOHYD]LRQLFRQWDELOL relative all’apertura di credito sono le seguenti: 1. FRQFHVVLRQHGHOO¶DSHUWXUDGLFUHGLWRLQFRQWRFRUUHQWH 4XHVWDRSHUD]LRQHQRQFRPSRUWDDOFXQDULOHYD]LRQHFRQWDELOH 2. ULOHYD]LRQHGHJOLLQWHUHVVLSDVVLYLPDWXUDWLSHUO¶XWLOL]]RGHO¿GR Questa operazione provoca le seguenti variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRODEDQFD 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LRSHUJOLLQWHUHVVL 9(1 3. pagamento degli interessi passivi maturati Questa operazione provoca variazioni solo nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRODEDQFD 9)$ Esempio 5 Aperture di credito in c/c /¶LPSUHVD$FKLOOH3HVDUHVLGLVSRQHGLXQ¶DSHUWXUDGLFUHGLWRLQFRQWRFRUUHQWHSUHVVROD EDQFD,QWHVD6DQSDROR$OODEDQFDFRQWHJJLDLQWHUHVVLSDVVLYLSHUHXUR /¶GHOO¶DQQRVXFFHVVLYRODEDQFDDGGHELWDJOLLQWHUHVVLSDVVLYLVXOFRQWRFRUUHQWH Data Variazioni Conti e descrizione 31/12 VEN INTERESSI PASSIVI BANCARI interessi annuali 31/12 VFP BANCHE C/INTERESSI MATURATI interessi annuali 01/03 VFA BANCHE C/INTERESSI MATURATI addebito interessi 01/03 VFP INTESA SANPAOLO C/C addebito interessi 52 Dare 767,32 Avere 767,32 767,32 767,32 Classe Terza Percorso 8 /HEDQFKHSRVVRQRFRQFHGHUHDOOHLPSUHVHSUHVWLWLDEUHYHWHUPLQHFRPHOHVRYYHQ]LRQLEDQFDULHHOHDSHUWXUHGLFUHGLWRHDOXQJRWHUPLQHFRPHLmutui I mutui sono prestiti a medio/lunga scadenza che vengono richiesti dalle imprese SHU¿QDQ]LDUHLQYHVWLPHQWLLQEHQLVWUXPHQWDOLLOFXLFRVWRqPROWRHOHYDWR Il costo del mutuo per l’impresa è rappresentato dagli interessi passivi che devono HVVHUHSDJDWLDOODEDQFD Il mutuo viene rimborsato pagando una rata composta da: • una quota capitaleFLRqXQDSDUWHGHOO¶LPSRUWRGHOPXWXR • una quota interessiUHODWLYDDJOLLQWHUHVVLPDWXUDWL /HGDWHGLULPERUVRHJOLLPSRUWLGHOOHUDWHVRQRFRQWHQXWLLQXQSURVSHWWRFKLDPDWR SLDQRGLDPPRUWDPHQWR¿QDQ]LDULRGHOPXWXRFKHYLHQHFRPSLODWRGDOODEDQFD ,OPXWXRVLULOHYDLQFRQWDELOLWjLQGXHPRPHQWLGLVWLQWL 1. accensione del mutuo Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – DXPHQWRGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVROHEDQFKH 9)3 2. Rimborso della rata del mutuo Questa operazione comporta le seguenti variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRODEDQFD 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LRSHUJOLLQWHUHVVLSDVVLYL 9(1 Esempio 6 Accensione e rimborso di un mutuo ,QGDWDO¶LPSUHVD0DULR9HVFRYLRWWLHQHGD8QL&UHGLWXQPXWXRGLHXUR FKHYLHQHDFFUHGLWDWRLQFRQWRFRUUHQWH,OPXWXRKDXQDGXUDWDGLDQQLWDVVRGLLQWHUHVVHHUDWHVHPHVWUDOL Data Variazioni Conti e descrizione 01/05 VFA UNICREDIT C/C accensione mutuo 01/05 VFP MUTUI PASSIVI accensione mutuo 01/11 VFA MUTUI PASSIVI rimborso rata mutuo 01/11 VEN INTERESSI PASSIVI SU MUTUI rimborso rata mutuo 01/11 VFP UNICREDIT C/C rimborso rata mutuo Dare 150.000,00 Avere 150.000,00 7.500,00 3.750,00 11.250,00 53 percorso Le operazioni di assestamento, 9 epilogo e chiusura Inventario Scritture di fine periodo Scritture di assestamento Situazione contabile finale Quali operazioni deve svolgere l’impresa a fine esercizio? Scritture di epilogo dei conti Determinazione del risultato economico e del patrimonio netto finale Scritture di chiusura dei conti Scritture di completamento Come si suddividono le scritture di assestamento? Scritture di integrazione Scritture di rettifica Come si determinano il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio netto finale? Come si redigono le scritture di chiusura dei conti? 54 A che cosa servono? A che cosa servono? Scritture di ammortamento Come si redigono le scritture di epilogo dei conti? A che cosa servono? A che cosa servono? Aggiungere costi e ricavi interamente di competenza dell’esercizio trascorso Aggiungere costi e ricavi di competenza dell’esercizio con manifestazione finanziaria nell’esercizio successivo Togliere costi e ricavi già rilevati, ma di competenza economica dell’esercizio successivo Attribuire una quota del costo pluriennale all’esercizio Riepilogano i costi e i ricavi d’esercizio al Conto di risultato economico Risultato economico dell’esercizio Utile o Perdita d’esercizio Patrimonio netto finale Patrimonio netto iniziale – Prelievi del titolare – Ritenute subite + Utile d’esercizio (– Perdita d’esercizio) Riepilogano tutti i conti patrimoniali al Bilancio di chiusura Classe Terza Percorso 9 1. L’inventario di esercizio Lo scopo della contabilità generale è determinare il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento. Per raggiungere tale scopo è necessario individuare tutti i costi e ricavi che si riferiscono all’esercizio e gli elementi che fanno parte del patrimonio aziendale. Durante l’esercizio le operazioni di gestione vengono rilevate secondo la loro manifeVWD]LRQH¿QDQ]LDULD, che tuttavia non sempre coincide con la competenza economica dei costi e dei ricavi. $OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRO¶LPSUHVDGHYHTXLQGLHIIHWWXDUHGHOOHRSHUD]LRQLFKHLQWHJUDQRR UHWWL¿FDQRLYDORULSURYHQLHQWLGDOODFRQWDELOLWjWUDVIRUPDQGROLLQYDORULLGRQHLDGHWHUminare il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento. /HRSHUD]LRQLFKHGHYRQRHVVHUHVYROWHD¿QHSHULRGRVRQROHVHJXHQWL • inventario; • scritture di assestamento, scritture che recepiscono i valori individuati dall’inventario e consentono di determinare il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento; • scritture di epilogo; • determinazione del risultato economico dell’esercizio e del patrimonio netWR¿QDOH; • scritture di chiusura. Scritture di epilogo Inventario Scritture di assestamento Scritture di chiusura Determinazione del risultato economico e del patrimonio netto finale L’inventarioqXQLQVLHPHGLRSHUD]LRQLFRQOHTXDOLO¶LPSUHVDLQGLYLGXDJOLHOHPHQWL del patrimonio di funzionamento attribuendo a ogni elemento un valore, rispettando i princìpi di continuità aziendale e prudenza. L’inventario termina con un documento in cui si espongono tutti gli elementi del patrimonio di funzionamento. 55 9 Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura 2. Le scritture di assestamento Le scritture di assestamento recepiscono i valori determinati con l’inventario e si colOHJDQRDOOHVHJXHQWLRSHUD]LRQL • integrazione di costi e ricavi già maturati, ma non ancora rilevati; • UHWWL¿FD di costi e ricavi già rilevati, ma non di competenza dell’esercizio in corso; • attribuzione DOO¶HVHUFL]LRGLTXRWHGLFRVWLSOXULHQQDOL 7XWWHOHVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWRKDQQRFRPHGDWDGLULIHULPHQWROD¿QHGHOSHULRGR amministrativo, che per le imprese individuali coincide con il 31/12. /HVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWRVLGLYLGRQRLQ • scritture di completamento; • scritture di integrazione; • scritture di UHWWL¿FD; • scritture di ammortamento. Le scritture di completamento Le scritture di completamento inseriscono componenti positivi e negativi di reddito interamente di competenza dell’esercizio, ma che hanno la loro maturazione ¿QDQ]LDULDVRORD¿QHHVHUFL]LR Le operazioni di completamento riguardano la rilevazione degli interessi bancari e postali maturati sui c/c, lo stralcio di crediti inesigibili, le fatture da emettere e da riFHYHUHLOWUDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRODOLTXLGD]LRQHGHOOHLPSRVWHG¶HVHUFL]LR 3UHVHQWLDPROHVFULWWXUHLQ3'GLDOFXQHGLTXHVWHRSHUD]LRQL 1. Capitalizzazione degli interessi attivi bancari o postali. Gli interessi attivi maturati sui conti correnti bancari o postali vengono rilevati alla ¿QHGHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYR*OLLQWHUHVVLDWWLYLVRQRUHJLVWUDWLDOORUGRGHOODULWHQXWD¿VFDOHGHORSHUDWDGDOODEDQFDRGD3RVWH,WDOLDQH La capitalizzazione degli interessi attivi bancari comporta dal punto di vista contaELOHOHVHJXHQWLYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)$ • nell’aspetto economico – GLPLQX]LRQHGHOSDWULPRQLRQHWWR 9(1 SHUODULWHQXWD¿VFDOH – DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LRSHUJOLLQWHUHVVL 9(3 Esempio 1 Capitalizzazione degli interessi attivi bancari /¶LPSUHVD0DWWHR/XFFKLGLVSRQHGLXQFRQWRFRUUHQWHSUHVVR8QL&UHGLWDOOD¿QHGHOO¶DQno la banca conteggia interessi attivi lordi per 320 euro. Data 31/12 31/12 31/12 56 Variazioni VFA VEN VEP Conti e descrizione UNICREDIT C/C capitalizzazione interessi bancari TITOLARE C/RIT. SUBITE capitalizzazione interessi bancari INTERESSI ATTIVI BANCARI capitalizzazione interessi bancari Dare 236,80 83,20 Avere 320,00 Classe Terza Percorso 9 2. Fatture da emettere e da ricevere. $OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRSXzDFFDGHUHFKHO¶LPSUHVDDEELD • consegnato delle merci ai propri clienti senza aver emesso la relativa fattura di vendita; • ricevuto delle merci senza aver ricevuto la fattura dei fornitori. ,ULFDYLUHODWLYLDOODYHQGLWDGHOOHPHUFLHLFRVWLSHUO¶DFTXLVWRSXUQRQHVVHQGRGRcumentati da una fattura, per il princìpio della competenza economica devono essere registrati nell’esercizio in cui sono maturati economicamente. L’impresa deve GXQTXHULOHYDUHGHLFUHGLWLYHUVRFOLHQWLHGHLGHELWLYHUVRIRUQLWRULFKHVRQRDFFROWL rispettivamente nei conti Fatture da emettere e Fatture da ricevere. &RQULJXDUGRDOO¶,9$UHODWLYDDTXHVWHRSHUD]LRQLODQRUPDWLYDSUHYHGHFKH • O¶,9$DGHELWRVXOOHYHQGLWHGHYHHVVHUHULOHYDWDHULHQWUDQHOODOLTXLGD]LRQHGL dicembre; • O¶,9$DFUHGLWRVXJOLDFTXLVWLQRQGHYHHVVHUHULOHYDWDHULHQWUDQHOODOLTXLGD]LRQH di gennaio. La rilevazione contabile delle fatture da emettere e da ricevere comporta le seguenWLYDULD]LRQL a. QHOFDVRGHOOHIDWWXUHGDULFHYHUH • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLSHUIDWWXUHGDULFHYHUH 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 b. QHOFDVRGHOOHIDWWXUHGDHPHWWHUH • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLFUHGLWLSHUIDWWXUHGDHPHWWHUH 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHU,9$ 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 + crediti per fatture da emettere Vendita di merce + debiti per IVA + ricavi d’esercizio FATTURE DA EMETTERE E DA RICEVERE + debiti per fatture da ricevere Acquisto di merce + costi d’esercizio 57 9 Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura Esempio 2 Fatture da emettere e da ricevere ,QGDWDO¶LPSUHVD)ODYLR0RQWLKDFRQVHJQDWRDOFOLHQWH/RUHQ]R6DUWLPHUFLSHU HXURSHUOHTXDOLODIDWWXUDVDUjHPHVVDDJHQQDLR ,QGDWDO¶LPSUHVD)ODYLR0RQWLKDULFHYXWRPHUFLGDOIRUQLWRUH&DPLOOR)DEEULSHU HXURSHUOHTXDOLLOIRUQLWRUHHPHWWHUjODIDWWXUDDJHQQDLR Data 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 Variazioni VFA VEP VFP VEN VFP Conti e descrizione FATTURE DA EMETTERE merci da fatturare su Sarti MERCI C/VENDITE merci da fatturare su Sarti IVA NS/DEBITO merci da fatturare su Sarti MERCI C/ACQUISTI merci da fatturare da Fabbri FATTURE DA RICEVERE merci da fatturare da Fabbri Dare 1.732,40 Avere 1.420,00 312,40 12.000,00 12.000,00 3. 7UDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWR , ODYRUDWRUL GLSHQGHQWL KDQQR GLULWWR D ULFHYHUH XQD VRPPD GL GHQDUR FKLDPDWD WUDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWR, nel momento in cui, per licenziamento o dimissioQLWHUPLQDLOORURUDSSRUWRGLODYRURVXERUGLQDWR$OOD¿QHGLRJQLHVHUFL]LRO¶LPSUHVD GHYHWXWWDYLDFDOFRODUHODTXRWDGL7)5PDWXUDWDVSHWWDQWHDFLDVFXQGLSHQGHQWH ,O7)5VLFRPSRQHGLGXHSDUWL • ODTXRWDDQQXD • ODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLSHU7)5FDOFRODWLHULOHYDWLQHJOLDQQLSUHFHGHQWLTXHVWD ULYDOXWD]LRQHqVRJJHWWDDULWHQXWD¿VFDOHGHO /DULOHYD]LRQHFRQWDELOHGHO7)5FRPSRUWDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWLSHULO7)5 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWHGDYHUVDUH 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 Esempio 3 TFR /¶LPSUHVD/XFLD%LRQGLULOHYDLOWUDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRPDWXUDWRQHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYR/DTXRWDORUGDGL7)5qHXURODULWHQXWD¿VFDOHFDOFRODWDVXOODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLSUHHVLVWHQWLqGLHXUR Data 31/12 31/12 31/12 58 Variazioni VEN VFP VFP Conti e descrizione TFR TFR maturato nell’esercizio DEBITI PER RIT. DA VERSARE TFR maturato nell’esercizio DEBITI PER TFR TFR maturato nell’esercizio Dare 10.500,00 Avere 180,00 10.320,00 Classe Terza Percorso 9 Le scritture di integrazione Le scritture di integrazione aggiungono componenti positivi e negativi di reddito FKHDYUDQQRODORURPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDQHOO¶HVHUFL]LRIXWXURPDFKHVRQRGL competenza dell’esercizio in chiusura. Le operazioni di integrazione riguardano la svalutazione dei crediti, i ratei attivi e passivi, gli accantonamenti a fondi rischi e oneri. 1. Svalutazione dei crediti /¶LPSUHVDD¿QHHVHUFL]LRGHYHYDOXWDUHVHLFUHGLWLYHUVRLFOLHQWLRDOWULVRJJHWWLSRtranno essere interamente incassati oppure potrebbe incorrere in eventuali insoluti. Dopo aver eliminato dalla contabilità i crediti sicuramente inesigibili con la procedura dello stralcioO¶LPSUHVDDQDOL]]DLVLQJROLFUHGLWLSHUYHUL¿FDUHVHFLVRQRFUHGLWL GLGXEELDHVLJLELOLWj,FUHGLWLFKHO¶LPSUHVDSHQVDGLQRQSRWHUULVFXRWHUHVLGHYRQR svalutareLQVHUHQGRXQFRVWRGLFRPSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LRHUHWWL¿FDQGRLFUHGLWL FRQLO)RQGRVYDOXWD]LRQHFUHGLWL /DVYDOXWD]LRQHSXzHVVHUHGLGXHWLSL • svalutazione individuale TXDQGR O¶LPSUHVD LQGLYLGXD GHL FUHGLWL GL LPSRUWR VLJQL¿FDWLYRFKHSHUODVLWXD]LRQHSDUWLFRODUHGHOGHELWRUHSRWUHEEHURQRQHVVHUHULVFRVVLSHULQWHUR6XTXHVWLFUHGLWLO¶LPSUHVDVWLPDXQDFHUWDSHUFHQWXDOHGL perdita; • svalutazione globaleTXDQGRO¶LPSUHVDSHUODVXDHVSHULHQ]DSDVVDWDULWLHQH che una certa percentuale del suo portafoglio crediti potrebbe non essere incasVDWD,QTXHVWRFDVRODSHUFHQWXDOHGLSHUGLWDVWLPDWDqDSSOLFDWDIRUIHWWDULDPHQte a tutti i restanti crediti. La rilevazione contabile per entrambe le tipologie di svalutazioni comporta le seJXHQWLYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHO)RQGRVYDOXWD]LRQHFUHGLWL 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 CREDITI INESIGIBILI Stralcio CREDITI SIGNIFICATIVI Svalutazione individuale PORTAFOGLIO CREDITI Svalutazione globale 59 9 Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura Esempio 4 Svalutazione dei crediti /¶LPSUHVD&ODXGLR%DEELSUHVHQWDD¿QHHVHUFL]LRFUHGLWLFRPPHUFLDOLSHUHXUR (VVLLQFOXGRQRXQFUHGLWRYHUVRLOFOLHQWH/XFD9ROWDGLHXURSHULOTXDOHO¶LPSUHVD VWLPDXQDSHUGLWDGHO,QEDVHDOODVXDHVSHULHQ]DO¶LPSUHVDULWLHQHGLVXELUHXOWHULRULSHUGLWHSHULOGHLUHVWDQWLFUHGLWL Data 31/12 31/12 31/12 31/12 Variazioni VEN VFP VEN VFP Conti e descrizione SVALUTAZIONE CREDITI svalutazione individuale FONDO SVAL. CREDITI svalutazione individuale SVALUTAZIONE CREDITI svalutazione globale 3% FONDO SVAL. CREDITI svalutazione globale 3% Dare 1.200,00 Avere 1.200,00 720,00 720,00 6YDOXWD]LRQHLQGLYLGXDOHw HXUR 6YDOXWD]LRQHJOREDOH± HXURFUHGLWLULPDQHQWL 24.000 w HXUR 2. Ratei attivi e passivi L’impresa compie operazioni che spesso coinYROJRQR SL HVHUFL]L 1HO FDVR GL RSHUD]LRQL D FDYDOORWUDGXHHVHUFL]LODFXLPDQLIHVWD]LRQH¿nanziaria avverrà nel successivo esercizio, l’impresa si trova a dover suddividere i costi o i ULFDYLLQGXHSDUWL • TXRWDGLFRVWRRULFDYRGLFRPSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LR 4XHVWD TXRWD YLHQH PLVXUDWD GDL ratei; • TXRWD GL FRVWR R ULFDYR GL FRPSHWHQ]D GHO successivo esercizio. ,rateiVRQRTXRWHGLHQWUDWHRGLXVFLWHIXWXUHFKHPLVXUDQRULFDYLRFRVWLJLjPDWXUDWLPDFKHKDQQRPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDIXWXUD ,ratei attiviDJJLXQJRQRXQDTXRWDGLULFDYRQHOO¶HVHUFL]LRPHQWUHLratei passivi DJJLXQJRQRXQDTXRWDGLFRVWR /DULOHYD]LRQHGHLUDWHLLQFRQWDELOLWjJHQHUDOHFRPSRUWDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL a. QHOFDVRGLUDWHLDWWLYL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLFUHGLWLSUHVXQWL UDWHLDWWLYL 9)$ • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 b. QHOFDVRGLUDWHLSDVVLYL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLSUHVXQWL UDWHLSDVVLYL 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 60 Manifestazione finanziaria Posticipata Operazione effettuata RATEO Classe Terza Percorso 9 Costi Ratei passivi Ricavi Ratei attivi Ratei passivi Debiti presunti Ratei attivi Crediti presunti Integrazione Natura contabile Finanziaria Redazione di inventario Rateo Quota di costo o ricavo di competenza 31/12 Manifestazione finanziaria 5 Esempio Ratei passivi In data 1/11 l’impresa Maria Stefanelli ha ottenuto un mutuo da BPER Banca di 120.000 euro. Il prestito prevede interessi semestrali, tasso 4%, da pagare in via posticipata. Data 31/12 31/12 Variazioni Conti e descrizione VEN INTERESSI PASS. SU MUTUI interessi sul mutuo 1/11-31/12 VFP RATEI PASSIVI interessi sul mutuo 1/11-31/12 Dare 800,00 Avere 800,00 Rateo passivo 1/11 2 mesi 31/12 Rateo passivo = 4 mesi 120.000 w 4 w 2 1.200 1/05 = 800,00 euro 61 9 Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura Esempio 6 Ratei attivi ,QGDWDO¶LPSUHVD)UDQFHVFD/HSULKDGDWRLQORFD]LRQHXQIDEEULFDWRDOO¶LPSUHVD 0DUWD %DVVDQL FRQFRUGDQGR XQ FDQRQH DQQXR GL HXUR GD FRUULVSRQGHUH LQ YLD posticipata. Data 31/12 31/12 Variazioni VFA VEP Conti e descrizione RATEI ATTIVI fitti attivi maturati 1/10-31/12 FITTI ATTIVI fitti attivi maturati 1/10-31/12 Dare 1.500,00 9 mesi 1/10 Avere 1.500,00 Rateo attivo 1/10 3 mesi 31/12 x 5DWHRSDVVLYR w 3 12 HXUR 3. Accantonamento a fondi rischi e oneri /¶LPSUHVDDOOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRGHYHWHQHUFRQWRGL • spese che è certa di dover sostenere nei futuri esercizi; • spese che potrebbe sostenere nei futuri esercizi. ,QHQWUDPELLFDVLSHULSULQFuSLGHOODprudenza e della competenza economica l’impresa deve tener conto delle perdite e dei rischi nel momento in cui ne viene a conoscenza e attribuire all’esercizio in chiusura un costo relativo DTXHVWLHOHPHQWL /¶LPSUHVDSXzFRVWLWXLUHGXHWLSLGLIRQGL • fondi oneri, riguardano spese future certe nell’esistenza, ma di cui l’impresa non conosce ancora l’importo e la data della manifeVWD]LRQH ¿QDQ]LDULD 8Q HVHPSLR q LO )RQGR manutenzioni programmate; • fondi rischi, riguardano spese future solo probabili perché legate a rischi speci¿FLGHOO¶LPSUHVD8QHVHPSLRqLO)RQGRUHVSRQVDELOLWjFLYLOH La rilevazione in contabilità degli accantonamenti a fondi rischi e oneri prevede le VHJXHQWLYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLSUHVXQWL IRQGL 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 62 Classe Terza Percorso 9 Esistenza certa Oneri Data e importo incerti FONDI Esistenza probabile Rischi Data e importo incerti Esempio 7 Accantonamento al Fondo manutenzioni programmate /¶LPSUHVD *LRUJLR *DOOL DFFDQWRQD DO )RQGR PDQXWHQ]LRQL SURJUDPPDWH HXUR LQ previsione di interventi di manutenzione ciclici. Data 31/12 31/12 Variazioni VEN VFP Conti e descrizione Dare ACCAN.TO PER MANUT. PROGRAMM. costi per spese future 3.150,00 FONDO MANUT. PROGRAMM. costi per spese future Avere 3.150,00 Le scritture di rettifica Le scritture di rettifica tolgono ricavi e costi che hanno avuto la loro manifestazioQH¿QDQ]LDULDQHOO¶HVHUFL]LRPDFKHVRQRGLFRPSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LRVXFFHVVLYR /HRSHUD]LRQLGLUHWWL¿FDULJXDUGDQROHULPDQHQ]HGLPDJD]]LQRHLULVFRQWL 1. Rimanenze di magazzino. $OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRO¶LPSUHVDSXzDYHUHLQPDJD]]LQRPHUFLHPDWHULHGLFRQVXmo che non sono state ancora vendute o utilizzate nel processo produttivo. Questi EHQL FRVWLWXLVFRQR HOHPHQWL DWWLYL GHO SDWULPRQLR D]LHQGDOH ,Q EDVH DO SULQFuSLR GHOODFRPSHWHQ]DHFRQRPLFDLFRVWLVRVWHQXWLSHUTXHVWLEHQLGHYRQRHVVHUHULQYLDWL all’esercizio futuro in cui si manifesteranno i relativi ricavi attraverso la vendita o O¶XWLOL]]R/¶LPSUHVDGHYHHIIHWWXDUHGXHRSHUD]LRQL • LQGLYLGXDUHWUDPLWHO¶LQYHQWDULRODTXDQWLWjGLEHQLSUHVHQWLLQPDJD]]LQR • valutare le rimanenze applicando i criteri previsti dal codice civile. Le rimanenze, osservando il princìpio della prudenza, devono essere valutate al PLQRUHWUD – il costo di acquisto; – il valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato. La rilevazione contabile delle rimanenze prevede variazioni solo nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLVRVSHVL 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 63 9 Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura /RVWRUQR UHWWL¿FD GHOFRVWRG¶DFTXLVWRGHLEHQLLQULPDQHQ]DYLHQHHIIHWWXDWRindirettamenteXWLOL]]DQGRLOFRQWR0HUFLFULPDQHQ]H¿QDOL Esempio 8 Rimanenze di magazzino $OO¶LPSUHVD/DXUD&ULVWDOOLKDLQPDJD]]LQRPHUFLGHOYDORUHGLHXUR Data 31/12 31/12 Variazioni VEN VEP Conti e descrizione MERCI rimanenze di magazzino MERCI C/RIMANENZE FINALI rimanenze di magazzino Dare 7.800,00 Avere 7.800,00 2. Risconti attivi e passivi /¶LPSUHVDFRPSLHRSHUD]LRQLFKHVSHVVRFRLQYROJRQRSLHVHUFL]L1HOFDVRGLRSHUD]LRQLDFDYDOORWUDGXHHVHUFL]LODFXLPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDqJLjDYYHQXWD O¶LPSUHVDGHYHVXGGLYLGHUHLFRVWLRLULFDYLLQGXHSDUWL • TXRWDGLFRVWRRULFDYRGLFRPSHWHQ]DGHJOLHVHUFL]LIXWXUL risconto • TXRWDGLFRVWRRULFDYRGLFRPSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LRWUDVFRUVR ,riscontiVRQRTXRWHGLFRVWLRGLULFDYLFKHKDQQRJLjDYXWRODORURPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDPDFKHQRQVRQRDQFRUDPDWXUDWL ,risconti attiviWROJRQRXQDTXRWDGLFRVWRHTXLQGLUDSSUHVHQWDQRGHLFRVWLVRVSHVL ,risconti passiviWROJRQRXQDTXRWDGLULFDYRHTXLQGLUDSSUHVHQWDQRGHLULFDYLVRspesi. La rilevazione dei risconti in contabilità generale comporta variazioni solo nell’aspetto economico • nel caso di risconti attivi – DXPHQWRGHLFRVWLVRVSHVL ULVFRQWLDWWLYL 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 • nel caso di risconti passivi – DXPHQWRGHLULFDYLVRVSHVL ULVFRQWLSDVVLYL 9(3 – GLPLQX]LRQHGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(1 Manifestazione finanziaria RISCONTO Operazione effettuata Natura contabile 64 Anticipata Costi Risconti attivi Ricavi Risconti passivi Risconti attivi Costi sospesi Risconti passivi Ricavi sospesi Rettitica Economica Redazione di inventario Classe Terza Percorso 9 Risconto Quota di costo o ricavo da rinviare 31/12 Manifestazione finanziaria Esempio 9 Risconti attivi Il 10/03 l’impresa Matilde Tani ha concluso un contratto di assicurazione per il quale ha versato tramite c/c un premio annuo anticipato di 985,50 euro. Al 31/12 l’impresa rileva le operazioni di assestamento. Data 31/12 31/12 Variazioni VEN VEP RISCONTI ATTIVI ASSICURAZIONI Conti e descrizione sospesi premi di assicurazione 1/1-10/03 sospesi premi di assicurazione 1/1-10/03 Dare 186,30 Avere 186,30 Risconto attivo 10/03 31/12 985,50 : 365 = x : 69 985,50 w 69 Risconto attivo = 365 10/03 = 186,30 euro Esempio 10 Risconti passivi In data 15/12 l’impresa Guido Giorgi ha concesso una dilazione di pagamento al cliente Silvio Fabbri su un credito di 14.235 euro per 40 giorni concordando un interesse da versare immediatamente al tasso del 3,50%. Data 31/12 31/12 Variazioni Conti e descrizione VEN INTERESSI ATTIVI DA CLIENTI sospesi interessi attivi 1/01-24/01 VEP RISCONTI PASSIVI sospesi interessi attivi 1/01-24/01 Dare 32,76 Avere 32,76 Risconto passivo 15/12 Risconto attivo = 31/12 24/01 14.235 w 3,50 w 24 = 32,76 euro 36.500 65 9 Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura Le scritture di ammortamento Le scritture di ammortamento attribuiscono all’esercizio una parte del costo pluriennale relativo a un bene strumentale in modo da farlo partecipare alla formazione del risultato economico. , EHQL FKH GHYRQR HVVHUH DPPRUWL]]DWL VRQR OH LPPRELOL]]D]LRQLLPPDWHULDOLHPDWHULDOL,WHUUHQL QRQYHQJRQRDPPRUWL]]DWLLQTXDQWRQRQSHUGRQR di valore. La quota di ammortamento, che rappresenta la parte del costo pluriennale attribuita all’esercizio, GLSHQGHGDWUHHOHPHQWL • il valore da ammortizzare, è dato dalla diffeUHQ]DWUDLOFRVWRGLDFTXLVWRHLOYDORUHUHVLGXR del bene strumentale al termine del processo di ammortamento; • la durata del processo di ammortamento, GLSHQGHGDOQXPHURGLDQQLLQFXLSXzHVVHUHXWLOL]]DWRLOEHQHVWUXPHQWDOHODYLWD XWLOHGHOEHQHGLSHQGHGDOORJRULR¿VLFR VHQHVFHQ]D HGDOVXSHUDPHQWRWHFQRORJLFR REVROHVFHQ]D • il criterio per ripartire il costo pluriennale tra gli esercizi in cui il bene strumentale è utilizzato; l’ammortamento deve essere sistematico cioè seguire un piano di ammortamento prestabilito. /¶DPPRUWDPHQWRKDLQL]LRTXDQGRLOEHQHVWUXPHQWDOHqSURQWRSHUHVVHUHXWLOL]]DWRH viene impiegato nel processo produttivo. La rilevazione contabile dell’ammortamento comporta variazioni solo nell’aspetto economico ± DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 ± GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 Valore da ammortizzare Costo d’acquisto Valore residuo Senescenza AMMORTAMENTO Durata dell’ammortamento Vita utile Obsolescenza Criterio di ammortamento 66 Sistematico Piano di ammortamento Esempio 11 Classe Terza Percorso 9 Ammortamento /¶LPSUHVD 3DWUL]LD &RUWL DO FDOFROD OD TXRWD GL DPPRUWDPHQWR GHL VHJXHQWL EHQL VWUXPHQWDOL • EUHYHWWLFRVWRVWRULFRHXURFRHI¿FLHQWH • IDEEULFDWLFRVWRVWRULFRHXUR YDORUHGHOO¶HGL¿FLRHXUR FRHI¿FLHQWH Data 31/12 31/12 31/12 31/12 Variazioni VEN VEP VEN VEP Conti e descrizione AMM.TO BREVETTI quota ammortamento 10% FONDO AMM.TO BREVETTI quota ammortamento 10% AMM.TO FABBRICATI quota ammortamento 3% FONDO AMM.TO FABBRICATI quota ammortamento 3% 4XRWDDPPRUWDPHQWREUHYHWWL 22.000 w 10 100 4XRWDDPPRUWDPHQWRIDEEULFDWL Dare 2.200,00 Avere 2.200,00 2.700,00 2.700,00 HXUR 90.000 w 3 100 HXUR 3. Le scritture di epilogo, di determinazione del risultato economico e di chiusura Una volta terminate le scritture di assestamento l’impresa redige la situazione conWDELOH¿QDOHXQSURVSHWWRFKHVLFRPSRQHGLGXHSDUWL • la Situazione economica, riepiloga tutti i conti economici accesi ai costi e ricavi d’esercizio; • la Situazione patrimonialeULHSLORJDWXWWLLFRQWL¿QDQ]LDULLFRQWLHFRQRPLFLDFFHVL ai costi pluriennali, ai costi e ricavi sospesi e i conti economici di patrimonio netto. La situazione contabile serve per individuare i valori che determinano il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento. SITUAZIONE CONTABILE Situazione economica Costi e ricavi d’esercizio Valori finanziari Situazione patrimoniale Costi e ricavi sospesi Costi pluriennali Valori del patrimonio netto /¶LPSUHVDLQ¿QHHIIHWWXDXQDVHULHGLVFULWWXUHFKHSHUPHWWRQRGL • riepilogare tutti i conti accesi ai costi e ricavi d’esercizio; • GHWHUPLQDUHLOULVXOWDWRHFRQRPLFRG¶HVHUFL]LRHLOSDWULPRQLRQHWWR¿QDOH • riepilogare tutti i conti accesi alle attività e passività. 67 9 Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura Le scritture di epilogo riepilogano tutti i costi e ricavi d’esercizio risultanti dalla 6LWXD]LRQHHFRQRPLFDIDFHQGROLDIÀXLUHLQXQFRQWRGHQRPLQDWR&RQWRGLULVXOWDWR economico. La rilevazione contabile delle operazioni di epilogo comporta variazioni solo nell’aspetto economico • epilogo dei componenti negativi (costi) – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 – &RQWRGLULVXOWDWRHFRQRPLFR 9(1 • epilogo dei componenti positivi (ricavi) – GLPLQX]LRQHGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(1 – &RQWRGLULVXOWDWRHFRQRPLFR 9(3 SCRITTURE DI EPILOGO Componenti negativi (costi) Componenti positivi (ricavi) Dare Avere Dare Avere Conto di risultato economico Conti accesi ai costi d’esercizio Conti accesi ai ricavi d’esercizio Conto di risultato economico Una volta riepilogati i conti accesi ai costi e ricavi d’esercizio si determina il risultato economico dell’esercizio • se i ricavi sono maggiori dei costi si ha un utile d’esercizio; • se i ricavi sono minori dei costi si ha una perdita d’esercizio. RISULTATO ECONOMICO D’ESERCIZIO Utile Ricavi > Costi Perdita Ricavi < Costi Dopo aver calcolato il risultato economico del periodo è necessario calcolare il patriPRQLRQHWWR¿QDOHFKHGHULYDGDOODVRPPDDOJHEULFDGLDOFXQLHOHPHQWL • patrimonio netto iniziale; • prelevamenti del titolare e ritenute subite alla fonte; • utile o perdita dell’esercizio. 3$75,021,2 – 1(772,1,=,$/( 68 35(/(9$0(17,( 87,/('¶(6(5&,=,2 3$75,021,2 + = 1(772),1$/( 5,7(187(68%,7( 2±3(5',7$ Esempio 12 Determinazione utile d’esercizio e patrimonio netto finale /¶LPSUHVD5LWD6HYHULGHWHUPLQDD¿QHSHULRGRXQXWLOHG¶HVHUFL]LRGLHXUR'XUDQWHO¶HVHUFL]LRVRQRVWDWHULOHYDWHULWHQXWH¿VFDOLVXJOLLQWHUHVVLDWWLYLEDQFDULSHU HXURHSUHOLHYLH[WUDJHVWLRQHSHUHXUR Data 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 Variazioni VEN VEP VEN VEP VEN VEP VEP Classe Terza Percorso 9 Conti e descrizione Dare Avere CONTO DI RISULT. ECONOMICO rilevazione utile d’esercizio 36.000,00 UTILE D’ESERCIZIO rilevazione utile d’esercizio 36.000,00 UTILE D’ESERCIZIO capitaliz. utile esercizio 36.000,00 PATRIMONIO NETTO capitaliz. utile esercizio 36.000,00 PATRIMONIO NETTO storno ritenute e prelievi 5.183,20 TITOLARE C/RITENUTE SUBITE storno ritenute 83,20 PRELEV. EXTRAGESTIONE storno prelievi extragestione 5.100,00 L’impresa dopo aver determinato il risultato economico dell’esercizio, il patrimonio QHWWR¿QDOHHDYHUULHSLORJDWRDO&RQWRGLULVXOWDWRHFRQRPLFRLFRVWLHULFDYLG¶HVHUFL]LRGHYHFKLXGHUHLFRQWLULPDQHQWLFKHVRQRFRQWHQXWLQHOOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOH Le scritture di chiusuraULHSLORJDQRWXWWLLFRQWL¿QDQ]LDULLFRQWLHFRQRPLFLGLSDWULmonio netto, i conti economici di reddito accesi a costi e ricavi pluriennali e sospesi, IDFHQGROLDIÀXLUHDOFRQWRWUDQVLWRULR%LODQFLRGLFKLXVXUD , FRQWL FRQ HFFHGHQ]DDare sono accesi alle attività; i conti con eccedenza Avere sono accesi alle passività. La rilevazione contabile dell’operazione di chiusura comSRUWDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL • chiusura dei conti accesi alle attività – ELODQFLRGLFKLXVXUD 'DUH – GLPLQX]LRQHGHLFUHGLWL 9)3 – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLVRVSHVL 9(3 • chiusura dei conti accesi alle passività • chiusura del conto Patrimonio netto – ELODQFLRGLFKLXVXUD $YHUH – ELODQFLRGLFKLXVXUD $YHUH – GLPLQX]LRQHGHLGHELWL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOSDWULPRQLRQHWWR 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLULFDYLVRVSHVL 9(1 SCRITTURE DI CHIUSURA Attività Passività Patrimonio netto Dare Avere Dare Avere Dare Avere Bilancio di chiusura Conti accesi alle attività Conti accesi alle passività Bilancio di chiusura Conto Patrimonio netto Bilancio di chiusura 69 percorso Il bilancio d’esercizio 10 Quali elementi rappresenta? Risultato economico dell’esercizio Patrimonio di funzionamento A che cosa serve? Da che cosa dipende la sua composizione? Fornire informazioni economico-finanziarie A chi? Soggetti interni Soggetti esterni Società di capitali di grandi dimensioni Forma giuridica dell’impresa Società di capitali di minori dimensioni Imprese individuali, società di persone, società di capitali micro-imprese Quali sono le sezioni? Com’è lo Stato patrimoniale? A sezioni divise e contrapposte Passivo Come sono presentate le voci? Il bilancio d’esercizio Quali sono i raggruppamenti previsti? Com’è il Conto economico? 70 In forma scalare Attivo Al netto delle voci di rettifica Valore della produzione Costi della produzione Proventi e oneri finanziari Come sono presentate le voci? Al netto delle voci di rettifica 1. Il bilancio d’esercizio Il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento che derivano dalle scritture contabili sono rappresentati in un documento chiamato bilancio d’esercizio. Scritture di esercizio Situazione contabile dopo l’assestamento Inventario e scritture di assestamento Classe Terza Percorso 10 Bilancio d’esercizio Scritture di epilogo e di chiusura Il bilancio d’esercizio è un documento contabileUHGDWWRDOOD¿QHGHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYRFRQLOTXDOHqUDSSUHVHQWDWDODVLWXD]LRQHSDWULPRQLDOH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPpresa e il risultato economico dell’esercizio. Il bilancio è uno strumento informativo destinato sia ai soggetti interni all’impresa (imprenditore, soci, lavoratori e amministratori) sia ai soggetti esterni (fornitori, banche, Stato e collettività). Il bilancio è un documento che ha un contenuto diverso a seconda della forma giuridica dell’impresa. Le imprese individuali e le società di persone non devono redigere il bilancio secondo uno schema obbligatorio. Il bilancio può coincidere con la Situazione patrimoniale e la Situazione HFRQRPLFD¿QDOLUHGDWWHGRSROHVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWR7XWWDYLDSHUSRWHURWWHQHUHGHL¿QDQziamenti, la maggior parte di queste imprese redige il bilancio nella forma prevista per le società GLFDSLWDOL VSDVDSDVUO GH¿QLWHPLFURLPSUHVH Il bilancio per questa tipologia di imprese è composto da due prospetti contabili: • Stato patrimoniale; • Conto economico. Le società di capitali di maggiori dimensioni redigono il bilancio in forma ordinaria, formato da Stato patrimoniale, Conto economico, Nota integrativa e Rendiconto ¿QDQ]LDULR/HVRFLHWjGLFDSLWDOLGLPLQRULGLPHQVLRQLSRVVRQRUHGLJHUHLOELODQFLRLQ forma abbreviata, composto da Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa. 71 10 Il bilancio d’esercizio Bilancio nella forma prevista per le micro-imprese Stato patrimoniale Conto economico Stato patrimoniale BILANCIO D’ESERCIZIO Bilancio abbreviato Conto economico Nota integrativa Stato patrimoniale Bilancio ordinario Conto economico Nota integrativa Rendiconto finanziario Il bilancio d’esercizio deve essere redatto a stati comparati, cioè i prospetti di Stato patrimoniale e di Conto economico devono riportare, per ogni voce, gli importi di due esercizi consecutivi (esercizio in corso ed esercizio precedente). Le voci dello Stato patrimoniale e del Conto economico devono essere scritte al netto delle YRFLGLUHWWL¿FD; per esempio, le immobilizzazioni immateriali e materiali sono al netto dei fondi ammortamento, i crediti verso clienti sono al netto del fondo svalutazione crediti, i ricavi di vendita e i costi di acquisto delle merci sono al netto di resi, ribassi e abbuoni. 2. Lo Stato patrimoniale Lo Stato patrimonialeHYLGHQ]LDLOSDWULPRQLRHVLVWHQWHDOOD¿QHGHOSHULRGRDPPLnistrativo. Lo schema di Stato patrimoniale prevede due sezioni tra loro divise e contrapposte: • l’Attivo, nella sezione di sinistra. Si suddivide in: – Immobilizzazioni; – Attivo circolante; – Ratei e risconti; • il Passivo, nella sezione di destra. Si suddivide in: – Patrimonio netto; – Fondi per rischi e oneri; – 7UDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRGLODYRURVXERUGLQDWR – Debiti; – Ratei e risconti. I ratei e risconti possono essere compresi nei Crediti se sono attivi e nei Debiti se sono passivi. 72 Classe Terza Percorso 10 Stato patrimoniale Attivo Immobilizzazioni Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Totale immobilizzazioni Attivo circolante n n-1 Rimanenze Passivo Patrimonio netto Capitale proprio Utile (Perdita) dell’esercizio Totale patrimonio netto Fondi rischi e oneri Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Debiti inclusi ratei e risconti (di cui … esigibili oltre l’esercizio) n n-1 Crediti inclusi ratei e risconti (di cui … esigibili oltre l’esercizio) Disponibilità liquide Totale attivo circolante Totale attivo Totale passivo 3. Il conto economico Il Conto economico evidenzia il processo di formazione del risultato economico dell’esercizio. Il Conto economico è redatto in forma scalare. Tale forma permette di evidenziare i risultati economici riferiti alle diverse gestioni aziendali: • risultato della gestione della produzione (A–B); • ULVXOWDWRGHOODJHVWLRQH¿QDQ]LDULD & • risultato economico dell’esercizio. Forma CONTO ECONOMICO Scalare Risultato della gestione della produzione Risultati economici delle gestioni aziendali Risultato della gestione finanziaria Risultato economico dell’esercizio 73 10 Il bilancio d’esercizio Conto economico n n-1 A) Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni Altri ricavi e proventi Totale A B) Costi della produzione Costi per materie di consumo e merci Costi per servizi Costi per godimento di beni di terzi Costi per il personale a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto Ammortamenti e svalutazioni a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali b) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide Variazioni delle rimanenze di materie di consumo e merci Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti Oneri diversi di gestione Totale B Differenza tra valori e costi della produzione (A – B) C) Proventi e oneri finanziari Proventi finanziari Interessi e altri oneri finanziari Totale C Risultato prima delle imposte (A – B ±C) Imposte dell’esercizio Utile (perdita) dell’esercizio Nel Conto economico le rimanenze di magazzino compaiono come “variazione”, cioè FRPHGLIIHUHQ]DWUDOHHVLVWHQ]HLQL]LDOLHOHULPDQHQ]H¿QDOL6LSRVVRQRSUHVHQWDUHL seguenti casi: • ULPDQHQ]H¿QDOL!HVLVWHQ]HLQL]LDOL. La variazione ha segno negativo perché l’impresa ha venduto meno merci di quelle acquistate e i costi della produzione devono essere diminuiti delle merci invendute; • ULPDQHQ]H¿QDOLHVLVWHQ]HLQL]LDOL. La variazione ha segno positivo, perché l’impresa ha venduto più merci di quelle acquistate e i costi della produzione devono essere aumentati. 74 RIMANENZE FINALI ! ESISTENZE INIZIALI = VARIAZIONE NEGATIVA (RIDUCE I COSTI) RIMANENZE FINALI ESISTENZE INIZIALI = VARIAZIONE POSITIVA (AUMENTA I COSTI) percorso Le operazioni di riapertura dei conti 11 Scritture di riapertura dei conti patrimoniali Quali operazioni deve svolgere l’impresa a inizio esercizio? Scritture di “storno immediato” Scritture di “storno differito” A che cosa servono le scritture di riapertura? Apertura dei conti accesi alle attività Aprono tutti i conti patrimoniali al Bilancio di apertura Apertura dei conti accesi alle passività e del conto Patrimonio netto Le scritture di riapertura A che cosa servono le scritture di storno immediato? Stornano elementi provenienti dall’esercizio precedente, ma che sono di competenza dell’esercizio in corso Quali sono? Esistenze iniziali Risconti attivi e passivi Ratei attivi e passivi A che cosa servono le scritture di storno differito? Stornano elementi provenienti dall’esercizio precedente, la cui manifestazione finanziaria avviene nell’esercizio in corso Quali sono? Fatture da emettere e da ricevere Utilizzo dei fondi rischi e oneri 75 11 Le operazioni di riapertura dei conti 1. Le operazioni di riapertura dei conti All’inizio di un nuovo esercizio l’impresa deve svolgere una serie di operazioni che permettono il collegamento tra l’esercizio appena aperto e quello passato. Scritture di esercizio Bilancio d’esercizio Scritture di assestamento, di epilogo e di chiusura Scritture di riapertura Tali operazioni sono le seguenti: • scritture di riapertura dei conti patrimoniali; • scritture di “storno immediato” di elementi provenienti dall’esercizio precedente, ma di competenza dell’esercizio in corso; • scritture di “storno differito” di elementi provenienti dall’esercizio precedente, la cui PDQLIHVWD]LRQH ¿QDQ]LDULD DYYLHQH QHOO¶Hsercizio in corso. 2. Le scritture di riapertura dei conti patrimoniali Le scritture di riaperturaULHSLORJDQRLFRQWL¿QDQ]LDULLFRQWLHFRQRPLFLGLUHGGLWR accesi a costi e ricavi pluriennali e sospesi e i conti economici di patrimonio netto, IDFHQGROLDIÀXLUHDOFRQWRWUDQVLWRULR%LODQFLRGLDSHUWXUD La rilevazione contabile dell’operazione di riapertura comporta le seguenti variazioni: • riapertura dei conti accesi alle attività – %LODQFLRGLDSHUWXUD $YHUH – DXPHQWRGHLFUHGLWL 9)$ – DXPHQWRGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)$ – DXPHQWRGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(1 – DXPHQWRGHLFRVWLVRVSHVL 9(1 • riapertura dei conti accesi alle passività – %LODQFLRGLDSHUWXUD 'DUH – DXPHQWRGHLGHELWL 9)$ – DXPHQWRGHLULFDYLVRVSHVL 9(3 • riapertura del conto Patrimonio netto – %LODQFLRGLFKLXVXUD 'DUH – DXPHQWRGHOSDWULPRQLRQHWWR 9(3 76 Classe Terza Percorso 11 SCRITTURE DI RIAPERTURA Attività Passività Patrimonio netto Dare Avere Dare Avere Dare Avere Conti accesi alle attività Bilancio di apertura Bilancio di apertura Conti accesi alle passività Bilancio di apertura Conto Patrimonio netto 3. Le scritture di storno immediato di elementi provenienti dall’esercizio precedente Le scritture di storno immediato riguardano elementi provenienti dall’esercizio precedente ma che sono di competenza dell’esercizio in corso. Queste operazioni riguardano lo storno: • delle esistenze iniziali di magazzino; • dei risconti attivi e passivi. Le esistenze iniziali di magazzino Le merci e le materie di consumo rimaste in magazzino sono destinate a essere vendute o utilizzate nel processo produttivo, per cui il relativo costo deve essere imputato al nuovo esercizio. La rilevazione contabile delle esistenze iniziali prevede variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento dei costi d’esercizio (VEN); – diminuzione dei costi sospesi (VEP). Lo storno dei costi sospesi dei beni in rimanenza viene effettuato indirettamente utilizzando il conto Merci c/esistenze iniziali. 77 11 Esempio Le operazioni di riapertura dei conti 1 Rimanenze iniziali di magazzino Al 01/01 l’impresa Laura Cristalli ha in magazzino merci per 7.800 euro. Data 01/01 01/01 Variazioni VEN VEP Conti e descrizione merci in magazzino merci in magazzino Dare 7.800,00 MERCI C/ESISTENZE INIZIALI MERCI Avere 7.800,00 I risconti attivi e passivi I risconti attivi e passivi rappresentano costi e ricavi sospesi nell’esercizio precedente che diventano costi e ricavi di competenza del nuovo esercizio. All’inizio del nuovo peULRGRLULVFRQWLGHYRQRHVVHUHJLUDWLDLFRQWLVSHFL¿FLGLFRVWRRULFDYRDFXLVLULIHULVFRno. La rilevazione contabile dello storno dei risconti attivi e passivi comporta variazioni solo nell’aspetto economico: a. nel caso di risconti attivi – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLVRVSHVL 9(3 b. nel caso di risconti passivi – DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 – GLPLQX]LRQHGHLULFDYLVRVSHVL 9(1 Risconto attivo STORNO DEI RISCONTI − Costi sospesi + Ricavi d’esercizio Risconto passivo Esempio + Costi d’esercizio − Ricavi sospesi 2 Risconti attivi Il 10/03 dell’esercizio precedente l’impresa Matilde Tani ha pagato un premio annuo di assicurazione anticipato di 985,50 euro per il quale al 31/12 ha registrato un risconto di 186,30 euro. L’impresa Tani rileva la scrittura di apertura relativa a tale operazione. Data 01/01 01/01 78 Variazioni VEN VEP Conti e descrizione ASSICURAZIONI imputati premi di assicurazione 1/1-10/03 RISCONTI ATTIVI imputati premi di assicurazione 1/1-10/03 Dare 186,30 Avere 186,30 Esempio 3 Classe Terza Percorso 11 Risconti passivi In data 15/12 dell’esercizio precedente l’impresa Guido Giorgi ha concesso una dilazione al FOLHQWH6LOYLR)DEEULVXXQFUHGLWRGLHXURSHUJLRUQLFRQFRUGDQGRXQLQWHUHVVHGD corrispondere in contanti al tasso del 3,50% per il quale al 31/12 ha registrato un risconto di 32,76 euro. L’impresa Giorgi rileva la scrittura di apertura relativa a tale operazione. Data 01/01 01/01 Variazioni Conti e descrizione VEN RISCONTI PASSIVI imputati interessi attivi 1/1-24/01 VEP INTERESSI ATTIVI DA CLIENTI imputati interessi attivi 1/1-24/01 Dare 32,76 Avere 32,76 4. Le scritture di storno differito di elementi provenienti dall’esercizio precedente Le scritture di storno differito riguardano elementi provenienti dall’esercizio preceGHQWHODFXLPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDDYYLHQHQHOO¶HVHUFL]LRLQFRUVR Queste operazioni riguardano: • lo storno dei ratei attivi e passivi; • lo storno delle fatture da emettere e da ricevere; • l’utilizzo dei fondi rischi e oneri. I ratei attivi e passivi I ratei sono debiti o crediti presunti che misurano costi e ricavi di competenza dell’eserFL]LRSUHFHGHQWHFKHDYUDQQRODORURPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDQHOO¶HVHUFL]LRLQFRUVR, ratei devono essere quindi girati nel momento in cui avviene la relativa manifestazione ¿QDQ]LDULD storno differito Ê SRVVLELOH DQFKH XQD SURFHGXUD FRQWDELOH DOWHUQDWLYD che prevede lo storno immediato dei ratei al momento della riapertura dei conti. La rilevazione dello storno differito dei ratei attivi e passivi comporta le seguenti variazioni: a. nel caso di ratei attivi: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)$ – GLPLQX]LRQHGHLFUHGLWLSUHVXQWL UDWHLDWWLYL 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 L’importo è relativo alla quota di competenza del nuovo esercizio. b. 1HOFDVRGLUDWHLSDVVLYL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLSUHVXQWL UDWHLSDVVLYL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 • nell’aspetto economico: – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 L’importo è relativo alla quota di competenza del nuovo esercizio. 79 11 Le operazioni di riapertura dei conti STORNO DEI RATEI Manifestazione finanziaria Ratei attivi + disponibilità liquide Esempio Ratei passivi + ricavi d’esercizio − ratei attivi quota di competenza dell’esercizio quota di competenza dell’esercizio precedente − disponibilità liquide + costi d’esercizio − ratei passivi quota di competenza dell’esercizio quota di competenza dell’esercizio precedente 4 Ratei passivi In data 1/05 l’impresa Maria Stefanelli rileva l’addebito nel c/c tenuto presso BPER banca degli interessi semestrali posticipati sul mutuo di 120.000 euro, tasso 4%. Data Variazioni Conti e descrizione 01/05 VEN INTERESSI PASSIVI SU MUTUI interessi su mutuo 1/01-1/05 VFA RATEI PASSIVI storno rateo 01/05 VFP BPER C/C pagati interessi passivi semestrali Interessi di competenza 1/01-1/05 = Esempio 120.000 × 4 × 4 1.200 Dare 1.600,00 800,00 Avere 2.400,00 = 1.600,00 euro 5 Ratei attivi In data 1/10 l’impresa Francesca Lepri riscuote tramite assegno bancario il canone annuo posticipato di locazione di 6.000 euro. Data 01/10 01/10 01/10 Variazioni VFA VFP VEP ASSEGNI RATEI ATTIVI FITTI ATTIVI Conti e descrizione riscosso canone annuo di locazione storno rateo canone di locazione 1/01-1/10 6.000 : 12 = x : 9 Fitti attivi 1/01-1/10 = 80 6.000 × 9 12 = 4.500,00 euro Dare 6.000,00 Avere 1.500,00 4.500,00 Classe Terza Percorso 11 Le Fatture da emettere e da ricevere 1HOOHVFULWWXUHGLFRPSOHWDPHQWRO¶LPSUHVDKDULOHYDWRXWLOL]]DQGRLOFRQWR)DWWXUHGD ricevere, i costi per le merci acquistate per le quali non aveva ancora ricevuto la fattuUDHFRQLOFRQWR)DWWXUHGDHPHWWHUHLULFDYLSHUOHPHUFLYHQGXWHVHQ]DDYHUHPHVVR la relativa fattura. 1HOQXRYRHVHUFL]LRTXDQGRriceve la fattura del fornitore o emette la fattura sul FOLHQWH FLRqDYYLHQHODPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDUHODWLYD O¶LPSUHVDGHYHVWRUQDUHL FRQWL)DWWXUHGDULFHYHUHH)DWWXUHGDHPHWWHUH La rilevazione contabile dello storno delle fatture da emettere e da ricevere comporta variazioni esclusivamente nell’DVSHWWR ¿QDQ]LDULR, perché i componenti di reddito sono stati rilevati nel precedente esercizio. Le variazioni sono le seguenti: a. nel caso di Fatture da ricevere: – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLSHUIDWWXUHGDULFHYHUH 9)$ – DXPHQWRGHLFUHGLWLSHU,9$ 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLIRUQLWRUL 9)3 b. nel caso di Fatture da emettere: – DXPHQWRGHLFUHGLWLYHUVRLFOLHQWL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHLFUHGLWLSHUIDWWXUHGDHPHWWHUH 9)3 − debiti per Fatture da ricevere STORNO DELLE FATTURE DA EMETTERE E DA RICEVERE Esempio 6 Fatture da ricevere + crediti per IVA + debiti verso fornitori Fatture da emettere + crediti verso clienti − crediti per Fatture da emettere Fattura da emettere e da ricevere ,QGDWDO¶LPSUHVD)ODYLR0RQWLHPHWWHIDWWXUDQSHUFRPSOHVVLYLHXURVXO cliente Lorenzo Sarti per merci consegnate il 28/12. ,QGDWDO¶LPSUHVD)ODYLR0RQWLULFHYHIDWWXUDQGLHXUR,9$GHOIRUQLWRUH &DPLOOR)DEEULUHODWLYDDPHUFHULFHYXWDLO Data 05/01 05/01 17/01 17/01 17/01 Variazioni VFA VFP VFA VFA VFP Conti e descrizione CREDITI V/CLIENTI fattura n. 3 su Sarti FATTURE DA EMETTERE fattura n. 3 su Sarti FATTURE DA RICEVERE fattura n. 15 di Fabbri IVA NS/CREDITO fattura n. 15 di Fabbri DEBITI V/FORNITORI fattura n. 15 di Fabbri Dare 1.732,40 Avere 1.732,40 12.000,00 2.640,00 14.640,00 81 11 Le operazioni di riapertura dei conti L’utilizzo dei fondi rischi e oneri Mediante le scritture di integrazione sono stati costituiti fondi rischi e oneri in previsione GLXVFLWHIXWXUH1HOPRPHQWRLQFXLVLYHUL¿FDODPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDSHUODTXDle è stato costituito il fondo, l’impresa deve effettuare una scrittura di storno. L’importo dell’uscita monetaria può coincidere o meno con l’importo accantonato; nel caso in cui l’importo dell’uscita monetaria sia superiore, oltre allo storno del fondo per l’importo accantonato, l’impresa deve rilevare un componente negativo di reddito per la differenza. La rilevazione contabile in questo secondo caso comporta variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – VWRUQRGHOIRQGR 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 SHUODSDUWHQRQFRSHUWDGDOIRQGR STORNO DEI FONDI RISCHI E ONERI storno del fondo Manifestazione finanziaria Uscita monetaria superiore a quella prevista + costi d’esercizio quota di competenza dell’esercizio, non coperto dal fondo – disponibilità liquide Esempio 7 Utilizzo del fondo responsabilità civile ,QGDWDO¶LPSUHVD3DROR6DUWLULODVFLDXQDVVHJQREDQFDULRGLHXURFRPHULVDUcimento danni, per il quale nell’anno precedente aveva costituito un fondo responsabilità civile di 5.000 euro. Data 10/02 10/02 10/02 Variazioni VFA VEN VFP Conti e descrizione FONDO RESPONS. CIVILE storno fondo SOPRAVVENIENZE PASSIVE danni esercizio precedente BANCA X C/C a/b per copertura danno Sopravvenienza passiva: 6.500 – 5.000 = 1.500 euro 82 Dare 5.000,00 1.500,00 Avere 6.500,00 percorso Le società di persone 1 Costituzione Quali sono le fasi per costituire la società? Sottoscrizione quote In denaro Conferimenti In natura Riparto dell’utile Quale destinazione può avere l’utile di esercizio? Distribuzione ai soci Accantonamento a Riserva volontaria Società di persone Utilizzo Riserva volontaria Copertura della perdita Come può essere coperta la perdita d’esercizio? Reintegro dei soci Riduzione del capitale sociale Aumento del capitale sociale Come può aumentare il capitale sociale? Nuovi conferimenti dei soci Capitalizzazione della Riserva volontaria 83 1 Le società di persone 1. Le caratteristiche Le società di persone sono imprese collettive, cioè costituite da due o più soci. Le società di persone: • non hanno personalità giuridica, in quanto la società non è un soggetto distinto rispetto ai soci che la compongono, i quali continuano a essere i titolari dei diritti e degli obblighi derivanti dalle operazioni compiute; • hanno autonomia patrimoniale imperfetta, perché nonostante il patrimonio della società sia distinto rispetto al patrimonio dei singoli soci, i creditori sociali potrebbero rivalersi sul patrimonio dei soci se quello della società dovesse essere LQVXI¿FLHQWH Le società di persone si distinguono in: • società in nome collettivo (snc), in cui tutti i soci rispondono, nel caso in cui il FDSLWDOHVRFLDOHULVXOWLLQVXI¿FLHQWHFRQLOSURSULRSDWULPRQLRSHUVRQDOHSHULGHELWL della società; • società in accomandita semplice (sas), in cui sono presenti due categorie di soci: – LVRFLDFFRPDQGDWDULFKHULVSRQGRQRVHLOFDSLWDOHVRFLDOHQRQqVXI¿FLHQWHFRQ il patrimonio personale per i debiti della società; – i soci accomandanti che rispondono soltanto nei limiti del capitale che hanno apportato. SOCIETÀ DI PERSONE Società in nome collettivo (snc) Società in accomandita semplice (sas) 2. La costituzione della società Le società di persone nascono con un contratto, che prende il nome di “atto costitutivo”, il quale deve essere sottoscritto dai soci in presenza di un notaio e deve essere GHSRVLWDWRHQWURJLRUQLSUHVVRO¶XI¿FLRGHO5HJLVWURGHOOHLPSUHVH Per costituire una società di persone, ciascun socio deve: 1. sottoscrivere la propria quota; 2. effettuare il relativo conferimento. I conferimenti dei soci possono essere: • in denaro, quando si apportano disponibilità liquide (denaro o assegni); • in natura, quando si apportano beni (impianti, macchinari, attrezzature, crediti ecc.). 84 In denaro Apporti di In natura Apporti di beni Classe Quarta Percorso 1 CONFERIMENTI DEI SOCI Esempio 1 Conferimenti in denaro e in natura In data 01/07 si costituisce la Antonio Avi & C. snc con capitale sociale di 100.000 euro, così sottoscritto: • 50.000 euro dal socio Antonio Avi, che apporta un fabbricato; • HXURGDOVRFLR%HQHGHWWD%XVVLFKHHVHJXHXQERQL¿FREDQFDULRDIDYRUH della società. ,OODVRFLHWjULFHYHHSDJDFRQERQL¿FREDQFDULRODIDWWXUDGHOGRWWRUHFRPPHUFLDlista che ha curato la fase costitutiva, nella quale sono esposti compensi di 2.000 euro VRJJHWWLD&RQWULEXWRFDVVDGLSUHYLGHQ]D,9$HULWHQXWD¿VFDOH HLOULPERUVRGL costi documentati di 1.000 euro. Fattura Dottore commercialista Compenso professionale euro 2.000,00 Contributo 4% Cassa di previdenza dottori commercialisti Imponibile IVA + euro 80,00 euro 2.080,00 IVA (22%) + euro 457,60 euro 2.537,60 Rimborso costi documentati Totale fattura + euro 1.000,00 euro 3.537,60 Ritenuta 20% su 2.000 euro Imposta netto da versare – euro 400,00 euro 3.137,60 Imposta di bollo assolta ai sensi del DM 17/06/2014 Data 01/07 01/07 01/07 01/07 01/07 01/07 01/07 10/07 10/07 10/07 10/07 10/07 10/07 Variazioni VFA VFA VEP VEN VFP VFA VFP VEN VFA VFP VFA VFP VFP Conti e descrizione SOCIO AVI C/CONFERIMENTI quota sottoscritta SOCIO BUSSI C/CONFERIMENTI quota sottoscritta CAPITALE SOCIALE capitale sottoscritto FABBRICATI conferimento socio A SOCIO AVI C/CONFERIMENTI apporto fabbricato BANCA X C/C conferimento socio B SOCIO BUSSI C/CONFERIMENTI bonifico bancario COSTI DI IMPIANTO fattura commercialista IVA NS/CREDITO fattura commercialista DEBITI V/FORNITORI fattura commercialista DEBITI V/FORNITORI pagamento fattura DEB.PER RITENUTE DA VERSARE pagamento fattura BANCA X C/C pagamento fattura Dare 50.000,00 50.000,00 Avere 100.000,00 50.000,00 50.000,00 50.000,00 50.000,00 3.080,00 457,60 3.537,60 3.537,60 400,00 3.137,60 85 1 Le società di persone 3. Il riparto dell’utile d’esercizio Nelle società di persone l’utile viene ripartito tra i soci, dopo l’approvazione del bilancio, in proporzione alle quote di capitale conferite. I soci possono decidere di accantonare una parte dell’utile per formare una Riserva volontaria, che potrebbe essere utilizzata per coprire eventuali perdite future. UTILE D’ESERCIZIO Esempio – 2 QUOTA A RISERVA VOLONTARIA = UTILE DA DISTRIBUIRE AI SOCI Accantonamento Riserva volontaria e distribuzione utili ai soci La Antonio Avi & C. snc (considerata nell’esempio precedente) rileva al 31/12 un utile d’esercizio di 20.000 euro da distribuire ai soci dopo aver accantonato il 10% a Riserva volontaria. Il successivo 14/01 la società paga l’utile ai soci a mezzo c/c bancario. Progetto di riparto utile Utile d’esercizio 20.000,00 10% Riserva volontaria – 2.000,00 Utile da distribuire ai soci 18.000,00 Socio Avi (50%) 9.000,00 Socio Bussi (50%) 9.000,00 Data 31/12 31/12 14/01 14/01 14/01 14/01 14/01 14/01 14/01 86 Variazioni VEN VEP VEN VEP VFP VFP VFA VFA VFP Conti e descrizione CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico positivo UTILE D’ESERCIZIO utile conseguito UTILE D’ESERCIZIO riparto utile RISERVA VOLONTARIA accantonamento riserva SOCIO AVI C/UTILI quota utile socio Avi SOCIO BUSSI C/UTILI quota utile socio Bussi SOCIO AVI C/UTILI pagamento utile SOCIO BUSSI C/UTILI pagamento utile BANCA X C/C pagamento utile Dare 20.000,00 Avere 20.000,00 20.000,00 2.000,00 9.000,00 9.000,00 9.000,00 9.000,00 18.000,00 Classe Quarta Percorso 1 4. La copertura della perdita d’esercizio La perdita d’esercizio può essere coperta nei seguenti modi: • utilizzo della Riserva volontaria; • reintegro dei soci, che effettuano nuovi versamenti; • riduzione del capitale sociale. Esempio 3 Utilizzo riserva volontaria e reintegro dei soci La Antonio Avi & C. (considerata negli esempi precedenti) rileva al 31/12 una perdita d’esercizio di 12.000 euro. In data 10/01 dell’anno successivo i soci decidono di coprire la perdita con l’utilizzo della Riserva volontaria di 2.000 euro e, per il residuo, mediante nuovi conferimenti in denaro dei soci. Data 31/12 31/12 10/01 10/01 10/01 10/01 10/01 10/01 10/01 Variazioni VEN VEP VEN VFA VFA VEP VFA VFP VFP Conti e descrizione perdita conseguita CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico negativo RISERVA VOLONTARIA riduzione riserva SOCIO AVI C/REINTEGRO quota da versare SOCIO BUSSI C/REINTEGRO quota da versare PERDITA D’ESERCIZIO copertura perdita BANCA X C/C versamenti dei soci SOCIO AVI C/REINTEGRO bonifico da socio Avi SOCIO BUSSI C/REINTEGRO bonifico da socio Bussi PERDITA D’ESERCIZIO Dare Avere 12.000,00 12.000,00 2.000,00 5.000,00 5.000,00 12.000,00 10.000,00 5.000,00 5.000,00 È inoltre possibile rinviare la copertura della perdita, coprendola con l’utile dell’esercizio successivo. Esempio 4 Rinvio della perdita al futuro esercizio La Antonio Avi & C. snc rileva al 31/12 una perdita d’esercizio di 12.000 euro. In data 10/01 dell’anno successivo i soci decidono di rinviare all’esercizio futuro l’intero importo della perdita. Data 31/12 31/12 10/01 10/01 Variazioni VEN VEP VEN VEP Conti e descrizione PERDITA D’ESERCIZIO perdita conseguita CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico negativo PERDITE A NUOVO perdita rinviata PERDITA D’ESERCIZIO perdita rinviata Dare 12.000,00 Avere 12.000,00 12.000,00 12.000,00 87 1 Le società di persone 5. L’aumento del capitale sociale Durante la vita della società il capitale sociale può essere aumentato per motivazioni GLIIHUHQWL 6L WUDWWD GL RSHUD]LRQL FKH ULFKLHGRQR OD PRGL¿FD GHOO¶DWWR FRVWLWXWLYR H OD VXFFHVVLYDLVFUL]LRQHQHO5HJLVWURGHOOHLPSUHVH In base al tipo di operazione compiuta l’aumento del capitale sociale può essere: • con variazione del patrimonio netto; • senza variazione del patrimonio netto. AUMENTI DI CAPITALE SOCIALE con variazione del patrimonio netto senza variazione del patrimonio netto Nuovi conferimenti dei soci Capitalizzazione Riserva volontaria /¶DXPHQWRGHOFDSLWDOHVRFLDOHFKHFRPSRUWDODPRGL¿FDGHOSDWULPRQLRQHWWRVLYHUL¿FD nel caso di nuovi conferimenti da parte dei soci o di ingresso di un nuovo socio nella società. Si tratta di un’operazione che l’impresa compie quando ha bisogno di nuove risorse ¿QDQ]LDULHGDXWLOL]]DUHSHUORVYROJLPHQWRGHOODSURSULDDWWLYLWjHFKHFRPSRUWDXQ¶HQtrata di disponibilità liquide o di beni. Esempio 5 Nuovi conferimenti dei soci La Antonio Avi & C. snc, con capitale sociale di 100.000 euro (sottoscritto per il 50% dal socio Avi e per il 50% dal socio Bussi), in data 03/05 aumenta il capitale sociale di 50.000 euro con nuovi conferimenti da parte dei soci proporzionali alle quote di partecipazione possedute. Gli apporti dei soci vengono effettuati il 31/05 con versamenti sul c/c bancario della società. 88 Data 03/05 03/05 03/05 31/05 31/05 31/05 Variazioni VFA VFA VEP VFA VFP VFP Conti e descrizione SOCIO AVI C/CONFERIMENTI quota sottoscritta SOCIO BUSSI C/CONFERIMENTI quota sottoscritta CAPITALE SOCIALE aumento capitale sociale BANCA X C/C versamento dei soci SOCIO AVI C/CONFERIMENTI bonifico socio Avi SOCIO BUSSI C/CONFERIMENTI bonifico socio Bussi Dare 25.000,00 25.000,00 Avere 50.000,00 Classe Quarta Percorso 1 50.000,00 25.000,00 25.000,00 L’aumento di capitale sociale senza incremento del patrimonio netto si realizza nel caso di capitalizzazione della Riserva volontaria. Si tratta di un’operazione che determina una compensazione tra le parti del patrimonio netto, in cui alla riduzione della riserva corrisponde un aumento di pari importo del capitale sociale, lasciando così invariato il patrimonio netto. Esempio 6 Capitalizzazione della Riserva volontaria Il 12/01 i soci della Antonio Avi & C. snc, con capitale sociale di 150.000 euro e una Riserva volontaria di 20.000 euro, decidono di aumentare il capitale sociale mediante la capitalizzazione della riserva. Data 12/01 12/01 Variazioni VEN VEP Conti e descrizione riduzione riserva CAPITALE SOCIALE aumento capitale sociale RISERVA VOLONTARIA Patrimonio netto prima dell’aumento Capitale sociale 150.000,00 Riserva volontaria 20.000,00 Totale patrimonio netto 170.000,00 Dare Avere 20.000,00 20.000,00 Patrimonio netto dopo l’aumento Capitale sociale 170.000,00 Riserva volontaria Totale patrimonio netto 170.000,00 89 percorso La costituzione delle società di capitali 2 Società per azioni (spa) Tipologie di società Quali tipi di società di capitali esistono? Società a responsabilità limitata (srl) Società in accomandita per azioni (sapa) Sottoscrizione atto costitutivo Quale natura deve avere? Atto pubblico Costituzione società di capitali Conferimenti dei soci Richiamo versamenti residui 90 Quali conferimenti vanno effettuati alla sottoscrizione dell’atto costitutivo? Il totale dei beni in natura Almeno il 25% degli apporti in denaro Come possono essere effettuati? In un’unica soluzione In varie soluzioni 1. Le caratteristiche delle società di capitali Le società di capitali: • hanno personalità giuridica. La società è un soggetto giuridico distinto rispetto ai soci che la compongono ed è titolare dei diritti e degli obblighi derivanti dalle operazioni compiute; Classe Quarta Percorso 2 • hanno autonomia patrimoniale perfetta. Il patrimonio della società è separato dal patrimonio personale dei soci, i quali sono responsabili dei debiti sociali soltanto nel limite del capitale apportato. Le società di capitali si distinguono in: • società per azioni; • società a responsabilità limitata; • società in accomandita per azioni. Società per azioni (spa) • Forma societaria adatta per le attività di dimensioni medio/ grandi. • Capitale sociale suddiviso in azioni aventi uguale valore nominale. Società a responsabilità limitata (srl) • Forma societaria idonea per imprese con un ristretto numero di soci che vogliono avere una limitazione della responsabilità. • Capitale sociale suddiviso in quote, ciascuna delle quali può essere di differente importo. Società in accomandita per azioni (sapa) • Forma societaria in cui sono presenti due tipologie di soci: 1. soci accomandatari, che rispondono con il patrimonio personale per i debiti sociali, se il capitale sociale non è sufficiente; 2. soci accomandanti, che rispondono soltanto nei limiti del capitale che hanno apportato. • Capitale sociale suddiviso in azioni aventi uguale valore nominale. Società per azioni spa SOCIETÀ DI CAPITALI Società a responsabilità limitata – srl Società in accomandita per azioni – sapa 91 2 La costituzione delle società di capitali 2. La costituzione della società Le società di capitali nascono con un contratto, che prende il nome di “atto costitutivo”, il quale ha natura di atto pubblico, cioè deve essere redatto da un notaio e sottoscritto dai soci in sua presenza. Al momento della sottoscrizione dell’atto costitutivo i soci: • effettuano i conferimenti dei beni in natura, per i quali deve essere presentata una relazione di stima redatta da un esperto indipendente designato dal tribunale che ne accerti il valore; • versano almeno il 25% dei conferimenti in denaro in un conto corrente bancario vincolato. Nel caso di costituzione di una srl il versamento legale del 25% dei conferimenti in denaro va rilasciato direttamente agli amministratori. La procedura di costituzione termina con l’iscrizione della società nel Registro delle imprese, che deve essere effettuata entro 10 giorni dalla stipula dell’atto costitutivo, a cura del notaio che ha curato la costituzione. COSTITUZIONE SPA – SAPA 92 Conferimenti in natura Conferimenti in denaro Iscrizione nel Registro delle imprese Effettuati integralmente alla stipula dell’atto costitutivo Versamento di almeno il 25% in un c/c bancario vincolato Entro 10 giorni dalla stipula dell’atto costitutivo Classe Quarta Percorso 2 COSTITUZIONE SRL Conferimenti in natura Conferimenti in denaro Iscrizione nel Registro delle imprese Effettuati integralmente alla stipula dell’atto costitutivo Versamento di almeno il 25% rilasciato agli amministratori Entro 10 giorni dalla stipula dell’atto costitutivo Terminata la fase costitutiva, per le spa e le sapa gli amministratori devono svincolare la somma depositata sul c/c, versando tale importo sul c/c ordinario intestato alla società. Successivamente, gli amministratori richiamano i residui conferimenti in denaro. Esempio 1 Costituzione spa In data 01/07 si costituisce la Start spa con capitale sociale formato da 50.000 azioni del valore nominale di 10 euro, di cui: • 30.000 azioni con conferimenti in denaro; • 20.000 azioni con conferimento di un fabbricato valutato 200.000 euro. Contestualmente alla sottoscrizione dell’atto costitutivo, insieme all’apporto del fabbricato, vengono eseguiti i versamenti legali per i conferimenti in denaro nel c/c vincolato aperto presso UniCredit. Il 9/07 la spa viene iscritta nel Registro delle imprese; l’amministratore delegato ritira la somma dal c/c vincolato (interessi maturati al tasso lordo 1%) e la deposita in un c/c aperto presso la stessa banca. 93 2 La costituzione delle società di capitali Il 15/07 l’amministratore delegato richiama i versamenti residui, che sono accreditati sul c/c intestato alla società in data 18/07. ,OODVRFLHWjULFHYHHSDJDFRQERQL¿FREDQFDULRODIDWWXUDGHOQRWDLR*LRUJLR*LRWWL che ha curato la fase costitutiva, la quale espone compensi di 4.000 euro (soggetti a IVA HULWHQXWD¿VFDOH HLOULPERUVRGLFRVWLGRFXPHQWDWLGLHXUR Fattura Notaio Giorgio Giotti Compenso professionale euro IVA 22% Rimborso costi documentati Totale fattura Ritenuta fiscale (20% su 4.000 euro) Importo netto da pagare 4.000,00 + euro 880,00 euro 4.880,00 + euro 2.000,00 euro 6.880,00 – euro 800,00 euro 6.080,00 Imposta di bollo assolta ai sensi del DM 17/06/2014 Data 01/07 01/07 01/07 01/07 01/07 01/07 09/07 09/07 09/07 09/07 15/07 15/07 18/07 18/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 94 Variazioni VFA VEP VEN VFP VFA VFP VFA VFA VFP VEP VFA VFP VFA VFP VEN VFA VFP VFA VFP VFP Conti e descrizione AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE sottoscrizione azioni CAPITALE SOCIALE sottoscrizione azioni TERRENI E FABBRICATI apporto fabbricato AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE apporto fabbricato UNICREDIT C/VINCOLATO versamento 25% AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE versamento 25% UNICREDIT C/C apertura c/c CREDITI PER RITENUTE SUBITE ritenuta fiscale 26% UNICREDIT C/VINCOLATO ritiro somma vincolata INTERESSI ATTIVI BANCARI interessi maturati AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI richiamo residui 75% AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE richiamo residui 75% UNICREDIT C/C versamenti residui AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI versamenti residui COSTI DI IMPIANTO fattura notaio IVA NS/CREDITO fattura notaio DEBITI V/FORNITORI fattura notaio DEBITI V/FORNITORI pagamento fattura DEBITI PER RIT. DA VERSARE ritenuta fiscale UNICREDIT C/C pagamento fattura Dare 500.000,00 Avere 500.000,00 200.000,00 200.000,00 75.000,00 75.000,00 75.012,17 4,27 75.000,00 16,44 225.000,00 225.000,00 225.000,00 225.000,00 6.000,00 880,00 6.880,00 6.880,00 800,00 6.080,00 Esempio 2 Costituzione srl In data 01/07 si costituisce la Gramber srl con capitale sociale di 200.000 euro sottoscritto come segue: • 150.000 euro dal socio Giaconi Gianmarco, che apporta un terreno; • 50.000 euro dal socio Durigon Margherita, con conferimento di denaro. Classe Quarta Percorso 2 Contestualmente alla sottoscrizione dell’atto costitutivo, il socio Durigon rilascia all’amministratore un assegno circolare di importo pari all’intero conferimento, che il giorno successivo viene depositato nel c/c della società aperto presso la Banca Nazionale del Lavoro. Data Variazioni Conti e descrizione 01/07 VFA SOCIO GIACONI C/SOTTOSCRIZIONE costituzione srl 01/07 VFA SOCIO DURIGON C/SOTTOSCRIZIONE costituzione srl 01/07 VEP CAPITALE SOCIALE sottoscrizione capitale 01/07 VEN TERRENI E FABBRICATI apporto socio Giaconi 01/07 VFP SOCIO GIACONI C/SOTTOSCRIZIONE apporto socio Giaconi 01/07 VFA ASSEGNI apporto socio Durigon 02/07 VFP SOCIO DURIGON C/SOTTOSCRIZIONE apporto socio Durigon 02/07 VFA BNL C/C deposito assegno 02/07 VFP ASSEGNI deposito assegno Dare 150.000,00 50.000,00 Avere 200.000,00 150.000,00 150.000,00 50.000,00 50.000,00 50.000,00 50.000,00 SPA Fase costitutiva Svincolo somma vincolata Richiamo versamenti residui 95 percorso Il riparto dell’utile e la copertura della perdita 3 Distribuzione ai soci In base al regime fiscale come si distinguono i soci? Riparto dell’utile Quale destinazione può avere l’utile d’esercizio? Soggetti lordisti Soggetti nettisti Accantonamento a riserva Società di capitali Quali sono le principali tipologie di riserve? Riserva legale Copertura della perdita Come può essere coperta la perdita d’esercizio? Riserva statutaria Utilizzo delle riserve Reintegro dei soci Riduzione del capitale sociale Rinvio della perdita al futuro 96 Riserva straordinaria 1. Il riparto dell’utile d’esercizio Nelle società di capitali l’utile può essere ripartito tra i soci solo quando l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio d’esercizio e ha deciso le modalità di destinazione dell’utile conseguito. Classe Quarta Percorso 3 La normativa prevede che nelle società di capitali almeno il 5% dell’utile realizzato venga accantonato a Riserva legale ¿QR D TXDQGR WDOH ULVHUYD QRQ UDJJLXQJD XQ importo pari al 20% del capitale sociale. Lo statuto della società può inoltre prevedere la costituzione di un’ulteriore riserva, denominata Riserva statutaria, stabilendo la percentuale dell’utile da destinare a tale riserva. L’assemblea dei soci potrebbe inoltre deliberare l’accantonamento a Riserva straordinaria, da utilizzare per la copertura di eventuali perdite future. RISERVE DI UTILI UTILE DI ESERCIZIO – Riserva legale Riserva obbligatoria fino al raggiungimento dell’importo minimo pari al 20% del capitale sociale Riserva statutaria Riserva eventualmente prevista dallo Statuto della società Riserva straordinaria Riserva facoltativa deliberata dall’assemblea dei soci ACCANTONAMENTI A RISERVE = UTILE DA DISTRIBUIRE AI SOCI Nelle srl ciascun socio partecipa al riparto dell’utile in proporzione alle quote di capitale conferite. Nelle spa e nelle sapa il dividendo spettante a ogni azione è dato dal rapporto tra l’utile da distribuire e il numero totale di azioni in circolazione. DIVIDENDO UNITARIO UTILE DA DISTRIBUIRE = NUMERO AZIONI IN CIRCOLAZIONE Il dividendo unitario deve essere arrotondato per difetto; l’eventuale importo residuo costituisce l’utile a nuovo, che rappresenta la quota di utile che verrà assegnata ai soci nell’esercizio futuro, senza partecipare nuovamente all’accantonamento a riserve. Dopo aver approvato il progetto di riparto dell’utile la società deve procedere al pagaPHQWRGHLGLYLGHQGLVSHWWDQWLDLVRFLWHQHQGRFRQWRGHOUHJLPH¿VFDOHSUHYLVWRSHULO soggetto che percepisce il dividendo. 97 3 Il riparto dell’utile e la copertura della perdita REGIME FISCALE DEI DIVIDENDI Soggetti nettisti Soggetti lordisti Persone fisiche • Imprenditori • Società di persone • Società di capitali I dividendi sono riscossi al netto della ritenuta fiscale del 26% I dividendi sono riscossi al lordo, senza applicare la ritenuta fiscale Esempio 1 Riparto utili e pagamento dividendi in una spa La Start spa, con capitale sociale formato da 100.000 azioni del valore nominale di 5 euro, ha chiuso l’esercizio con un utile al netto delle imposte di 230.000 euro. Il 13/03 dell’esercizio successivo l’assemblea degli azionisti delibera di ripartire l’utile destinando: • il 5% a Riserva legale; • il 3% a Riserva statutaria; • il residuo agli azionisti arrotondando il dividendo a 0,01 euro. I dividendi sono pagati dalla società il successivo 20/03, considerando che: • 50.000 azioni appartengono a soggetti nettisti; • 50.000 azioni appartengono a soggetti lordisti. Progetto di riparto utile Utile d’esercizio 230.000,00 5% Riserva legale – 11.500,00 3% Riserva statutaria – 6.900,00 Utile residuo 211.600,00 Dividendo unitario 2,11 euro Utili a nuovo Il dividendo unitario è dato da: 211.600 : 100.000 = 2,116 euro da arrotondare a 2,11 euro 98 – 211.000,00 600,00 Data 31/12 31/12 13/03 13/03 13/03 13/03 13/03 20/03 20/03 20/03 Variazioni VEN VEP VEN VEP VEP VFP VEP VFA VFP VFP Esempio Conti e descrizione Dare CONTO DI RISULT. ECONOMICO saldo economico positivo 230.000,00 UTILE D’ESERCIZIO utile conseguito UTILE D’ESERCIZIO riparto utile 230.000,00 RISERVA LEGALE accantonamento riserva RISERVA STATUTARIA accantonamento riserva AZIONISTI C/DIVIDENDI dividendi agli azionisti UTILI A NUOVO avanzo utili AZIONISTI C/DIVIDENDI pagamento dividendi 211.000,00 DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE ritenuta fiscale 26% BANCA X C/C pagamento dividendi 2 Avere 230.000,00 Classe Quarta Percorso 3 11.500,00 6.900,00 211.000,00 600,00 27.430,00 183.570,00 Riparto utili in una srl La Sisma srl, con capitale sociale sottoscritto per il 50% dal socio Bruni e per il 50% dal socio Brasca, rileva al 31/12 un utile d’esercizio al netto delle imposte di 20.000 euro. Il 12/02 dell’esercizio successivo i soci approvano il progetto di riparto dell’utile che prevede: • l’accantonamento del 5% a Riserva legale; • l’accantonamento del 3% a Riserva straordinaria; • la ripartizione tra i soci dell’utile residuo in proporzione alle quote sottoscritte. Progetto di riparto utile Utile di esercizio 20.000,00 5% Riserva legale – 1.000,00 3% Riserva straordinaria – 600,00 Utile da distribuire ai soci 18.400,00 Socio Bruni (50%) 9.200,00 Socio Brasca (50%) 9.200,00 Data 31/12 31/12 12/02 12/02 12/02 12/02 12/02 Variazioni VEN VEP VEN VEP VEP VFP VFP Conti e descrizione CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico positivo UTILE D’ESERCIZIO utile conseguito UTILE D’ESERCIZIO riparto utile RISERVA LEGALE accantonamento riserva RISERVA STRAORDINARIA accantonamento riserva SOCIO BRUNI C/UTILI quota utile socio Bruni SOCIO BRASCA C/UTILI quota utile socio Brasca Dare 20.000,00 Avere 20.000,00 20.000,00 1.000,00 600,00 9.200,00 9.200,00 99 3 Il riparto dell’utile e la copertura della perdita 2. La copertura della perdita d’esercizio La perdita d’esercizio può essere coperta nei seguenti modi: • utilizzo delle riserve disponibili; • reintegro da parte dei soci; • riduzione del capitale sociale. Esempio 3 Copertura perdita con utilizzo di riserve e utili a nuovo In data 31/12 la Pink spa presenta la seguente composizione del patrimonio netto: • Capitale sociale 500.000 euro • Riserva legale 60.000 euro • Riserva straordinaria 40.000 euro • Utili a nuovo 5.000 euro • Perdita d’esercizio 45.000 euro In data 02/03 dell’esercizio successivo l’assemblea dei soci delibera di coprire la perdita con l’utilizzo della Riserva straordinaria e per il residuo con gli utili portati a nuovo. Data 02/03 02/03 02/03 Variazioni Conti e descrizione VEN RISERVA STRAORDINARIA copertura perdita VEN UTILI A NUOVO copertura perdita VEP PERDITA D’ESERCIZIO copertura perdita Dare Avere 40.000,00 5.000,00 45.000,00 Con tale modalità di copertura il patrimonio netto non subisce variazioni. È inoltre possibile rinviare la copertura della perdita, coprendola con l’utile dell’esercizio successivo. Esempio 4 Rinvio perdita al futuro La Green spa rileva al 31/12 una perdita d’esercizio di 50.000 euro, la cui copertura, in base alla delibera approvata dall’assemblea dei soci il successivo 03/04, viene rinviata. Data 31/12 31/12 03/04 03/04 100 Variazioni VEN VEP VEN VEP Conti e descrizione perdita conseguita CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico negativo PERDITE A NUOVO perdita rinviata PERDITA D’ESERCIZIO perdita rinviata PERDITA D’ESERCIZIO Dare Avere 50.000,00 50.000,00 50.000,00 50.000,00 percorso Gli aumenti di capitale sociale 4 Aumenti di capitale gratuiti Quali sono gli aumenti gratuiti? Capitalizzazione riserve Come possono essere effettuati? Assegnazione di nuove azioni gratuite Aumenti di capitale sociale Aumenti di capitale a pagamento Quali sono gli aumenti a pagamento? Aumento gratuito del valore nominale delle azioni esistenti Emissione di nuove azioni a pagamento Come possono essere emesse le nuove azioni? Alla pari Sopra la pari 101 4 Gli aumenti di capitale sociale 1. Tipi di aumenti di capitale sociale Durante la vita della società il capitale sociale può essere aumentato per motivazioni differenti (crescita delle dimensioni dell’azienda, ingresso in nuovi mercati ecc.). Si tratta in ogni caso di operazioni che devono essere approvate dall’assemblea straRUGLQDULDGHLVRFLHFKHULFKLHGRQRODPRGL¿FDGHOO¶DWWRFRVWLWXWLYRFRQVXFFHVVLYDLVFULzione nel Registro delle imprese. L’aumento del capitale sociale può essere: • a pagamento, quando i soci devono effettuare nuovi conferimenti in denaro o in natura; • gratuito, quando i soci non apportano nuovi mezzi nella società. A pagamento AUMENTI DI CAPITALE SOCIALE Gratuiti Determinano variazioni del patrimonio netto Non determinano variazioni del patrimonio netto Emissione di nuove azioni a pagamento Capitalizzazione riserve disponibili 2. Gli aumenti di capitale sociale a pagamento L’aumento del capitale sociale a pagamento, che provoca l’incremento del patrimonio QHWWRVLYHUL¿FDQHOFDVRGLHPLVVLRQHGLQXRYHD]LRQLRGLDXPHQWRGHOYDORUHQRPLnale delle azioni in circolazione. Si tratta di un’operazione che l’impresa compie quando ha bisogno di nuove risorse ¿QDQ]LDULHGDXWLOL]]DUHSHUORVYROJLPHQWRGHOODSURSULDDWWLYLWj I sottoscrittori delle nuove azioni possono effettuare: • conferimenti in natura, per i quali è necessario presentare una relazione di stima di un esperto indipendente designato dal tribunale che accerti il valore dei beni apportati; • conferimenti in denaro, per i quali occorre versare immediatamente un importo pari ad almeno il 25% del valore nominale delle azioni più l’intero eventuale soprapprezzo. La delibera di aumento del capitale sociale deve indicare il prezzo di emissione delle nuove azioni, le quali possono essere emesse alla pari o sopra la pari. Alla pari Prezzo di emissione = valore nominale Sopra la pari Prezzo di emissione > valore nominale EMISSIONE AZIONI La differenza tra il prezzo di emissione e il valore nominale, chiamata soprapprezzo, deve essere interamente versata al momento della sottoscrizione delle nuove azioni e registrata nel conto Riserva soprapprezzo azioni. Quando l’aumento di capitale avviene nel corso del periodo amministrativo, i sottoscrittori delle nuove azioni devono inoltre versare una somma a titolo di conguaglio 102 SHU FRPSHQVDUH JOL XWLOL SURGRWWL GDOO¶LQL]LR GHOO¶HVHUFL]LR ¿QR DOOD GDWD GL HPLVVLRQH delle nuove azioni. Tale somma, da versare interamente al momento della sottoscrizione delle nuove azioni, deve essere registrata nel conto Riserva conguaglio utili. Quando vi è un aumento del capitale sociale, agli azionisti viene assegnato un diritto di opzione, cioè il diritto spettante a ciascun vecchio socio, con precedenza rispetto ad altri, di sottoscrivere le azioni di nuova emissione in proporzione al numero di azioni già possedute. Classe Quarta Percorso 4 Dal punto di vista contabile, gli importi sottoscritti dai soci si registrano nel conto economico di patrimonio netto Versamenti c/aumento capitale. Terminata la procedura legale, cioè quando la delibera di aumento del capitale sociale viene iscritta nel Registro delle imprese, il conto Versamenti c/aumento capitale viene girato al conto Capitale sociale. Esempio 1 Emissione di nuove azioni a pagamento In data 01/02 l’assemblea straordinaria della Star spa, con capitale sociale di 500.000 euro formato da azioni del valore nominale di 10 euro, delibera l’emissione di 10.000 nuove azioni al prezzo di 10,80 euro, di cui 0,50 euro a titolo di soprapprezzo e 0,30 euro a titolo di conguaglio utili in corso di maturazione. Tutte le nuove azioni sono sottoscritte in denaro; in data 04/02 gli azionisti versano nel c/c bancario della società quanto dovuto per legge. Il 27/02 la delibera di aumento del capitale sociale viene iscritta nel Registro delle imprese e l’amministratore delegato richiama i versamenti residui, che sono accreditati sul c/c intestato alla società il giorno successivo. Aumento capitale sociale: 10.000 nuove azioni w 10 euro = 100.000 euro Riserva soprapprezzo azioni: 10.000 nuove azioni w 0,50 euro = 5.000 euro Riserva conguaglio utili: 10.000 nuove azioni w 0,30 euro = 3.000 euro Data 01/02 01/02 01/02 01/02 04/02 04/02 27/02 27/02 27/02 27/02 28/02 28/02 Variazioni VFA VEP VEP VEP VFA VFP VEN VEP VFA VFP VFA VFP Conti e descrizione AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE sottoscrizione azioni VERS. C/AUMENTO CAPITALE aumento capitale sociale RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI soprapprezzo RISERVA CONGUAGLIO UTILI conguaglio utili BANCA X C/C versamenti legali AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE versamenti legali VERS. C/AUMENTO CAPITALE termine procedura CAPITALE SOCIALE termine procedura AZIONISTI C/VERSAM. RICHIAMATI richiamo vers. residui AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE richiamo vers. residui BANCA X C/C versamenti residui AZIONISTI C/VERSAM. RICHIAMATI versamenti residui Dare 108.000,00 Avere 100.000,00 5.000,00 3.000,00 33.000,00 33.000,00 100.000,00 100.000,00 75.000,00 75.000,00 75.000,00 75.000,00 103 4 Gli aumenti di capitale sociale 3. Gli aumenti di capitale sociale gratuiti L’aumento di capitale sociale gratuito, che non provoca un incremento del patrimonio netto, si realizza mediante la capitalizzazione delle riserve disponibili. Si tratta di un’operazione che determina una compensazione tra parti del patrimonio netto: alla riduzione della riserva corrisponde un aumento di uguale importo del capitale sociale, lasciando così invariato il patrimonio netto. Ai soci possono essere assegnate gratuitamente nuove azioni in proporzione a quelle possedute oppure può essere aumentato il valore nominale delle azioni in circolazione. 2 Esempio Aumento gratuito del capitale nelle spa In data 04/05 il patrimonio netto della Start spa è così composto: Capitale sociale: 50.000 azioni valore nominale w 10 euro euro 500.000 Riserva legale euro 120.000 Riserva straordinaria euro 100.000 Totale patrimonio netto euro 720.000 L’assemblea straordinaria degli azionisti delibera un aumento del capitale sociale capitalizzando l’intero importo della Riserva straordinaria. Data 04/05 04/05 Variazioni VEN VEP Conti e descrizione RISERVA STRAORDINARIA riduzione riserva CAPITALE SOCIALE aumento capitale sociale Patrimonio netto prima dell’aumento Capitale sociale 500.000 Riserva legale 120.000 Riserva straordinaria 100.000 Totale patrimonio netto 720.000 Dare 100.000,00 In caso di assegnazione ai soci di nuove azioni si ha: 100.000 : 10 = 10.000 nuove azioni emesse 10.000 50.000 104 = 1 5 100.000,00 Patrimonio netto dopo l’aumento Capitale sociale 600.000 Riserva volontaria 120.000 Riserva straordinaria Totale patrimonio netto 720.000 In caso di aumento del valore nominale delle vecchie azioni si ha: 100.000 : 50.000 azioni = 2 euro aumento del valore nominale delle azioni euro (10 + 2) = euro 12 nuovo valore nominale delle azioni Rapporto di assegnazione: Avere percorso 5 Il prestito obbligazionario Alla pari Emissione Come possono essere emesse le obbligazioni? Sopra la pari Sotto la pari Liquidazione e pagamento interessi Quando sono pagati gli interessi agli obbligazionisti? Date di godimento Criteri di valutazione Quali sono i criteri di valutazione? Prestito obbligazionario Rimborso Società di minori dimensioni Criterio del valore nominale Società di maggiori dimensioni Criterio del costo ammortizzato Come può essere il rimborso? Rimborso totale Rimborso graduale 105 5 Il prestito obbligazionario 1. Le caratteristiche ,O SUHVWLWR REEOLJD]LRQDULR q XQD IRUPD GL ¿QDQ]LDPHQWR D PHGLROXQJD VFDGHQ]D che consiste nell’emissione di titoli di debito (obbligazioni), a cui possono fare ricorso le società per azioni, le società in accomandita per azioni e, a determinate condizioni, le società a responsabilità limitata. 2. L’emissione Le obbligazioni possono essere emesse: • alla pari, quando il prezzo di emissione è uguale al valore nominale; • sopra la pari, quando il prezzo di emissione è maggiore al valore nominale; • sotto la pari, quando il prezzo di emissione è minore al valore nominale. 3HUODVRFLHWjHPLWWHQWHLOSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULRUDSSUHVHQWDXQGHELWR¿QDQ]LDULRLO cui importo si determina moltiplicando il numero delle obbligazioni emesse per il loro valore nominale. PRESTITO OBBLIGAZIONARIO = NUMERO OBBLIGAZIONI EMESSE VALORE NOMINALE × Il prestito obbligazionario viene rilevato in contabilità al momento della sua sottoscrizione da parte degli obbligazionisti. Esempio 1 Emissione di obbligazioni alla pari ,QGDWDQOD5HGVSDHPHWWHXQSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULRIRUPDWRGDREEOLgazioni del valore nominale di 10 euro, durata 5 anni. Importo prestito obbligazionario: 10.000 × 10 euro = 100.000 euro Data Variazioni Conti e descrizione OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE sottoscrizione obbligazioni 01/06 VFA 01/06 VFP PRESTITI OBBLIGAZIONARI emissione obbligazioni Dare 100.000,00 Avere 100.000,00 Nel caso in cui le obbligazioni siano emesse sotto la pari o sopra la pari la registrazione del prestito obbligazionario va effettuata in maniera differente a seconda della società emittente. 106 Società di minori dimensioni che redigono il bilancio in forma abbreviata • Il prestito obbligazionario si registra applicando il criterio del valore nominale. • Il disaggio su prestiti, dato dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo di emissione delle obbligazioni, rappresenta un costo (onere finanziario) da contabilizzare con la tecnica dei risconti per tutto il periodo di durata del prestito (risconto attivo). Società di maggiori dimensioni che redigono il bilancio in forma ordinaria • Il prestito obbligazionario si registra applicando il criterio del costo ammortizzato. Classe Quarta Percorso 5 VALUTAZIONE PRESTITO OBBLIGAZIONARIO Imprese di minori dimensioni che redigono il bilancio in forma abbreviata Imprese di maggiori dimensioni che redigono il bilancio in forma ordinaria Criterio del valore nominale Criterio del costo ammortizzato Esempio 2 Emissione di obbligazioni sotto la pari In data 1/06/n la Green spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, emette un prestito obbligazionario della durata di 5 anni, formato da 10.000 obbligazioni del valore nominale di 10 euro, al prezzo di 9,50 euro, date di godimento 1/06-1/12, tasso di interesse annuo 4%. Data Variazioni Conti e descrizione Dare OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE 10.000 titoli × 9,50 euro 95.000,00 01/06 VFA 01/06 VEN DISAGGIO SU PRESTITI 10.000 titoli × 0,50 euro 5.000,00 01/06 VFP PRESTITI OBBLIGAZIONARI 10.000 titoli × 10 euro Avere 100.000,00 107 5 Il prestito obbligazionario Successivamente all’emissione, gli obbligazionisti devono versare il prezzo delle obbliJD]LRQLQHOFFEDQFDULRLQWHVWDWRDOODVRFLHWj Esempio 3 Versamento degli obbligazionisti ,QGDWDQJOLREEOLJD]LRQLVWLGHOOD*UHHQVSD YHGLHVHPSLRQ YHUVDQRTXDQWR dovuto sul conto corrente della società. La commissione applicata dalla banca per il servizio di collocamento del prestito è pari a 0,10% del valore nominale delle obbligazioni. Data 01/06 01/06 01/06 01/06 Variazioni VFA VFP VEN VFP Conti e descrizione BANCA X C/C versamenti obbligazionisti OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE versamenti obbligazionisti DISAGGIO SU PRESTITI costi collocamento prestito BANCA X C/C costi collocamento prestito Dare 95.000,00 Avere 95.000,00 100,00 100,00 3. La liquidazione e il pagamento degli interessi sulle obbligazioni Gli interessi sulle obbligazioni sono calcolati sul valore nominale del prestito obbligazionario e sono liquidati e pagati dalla società emittente alle date di godimento prestabilite. Esempio 4 Liquidazione e pagamento degli interessi su obbligazioni ,QGDWDQOD*UHHQVSD YHGLHVHPSLRQ OLTXLGDHSDJDJOLLQWHUHVVLVHPHVWUDOL WDVVRDQQXRDSSOLFDQGRODULWHQXWD¿VFDOH Interessi semestrali: 100.000 w HXUR Data 01/12 01/12 01/12 01/12 01/12 Variazioni VEN VFP VFP VFA VFP Conti e descrizione INTERESSI SU OBBLIGAZIONI cedola semestrale DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE ritenuta fiscale 26% OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI interessi netti OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI pagamento interessi BANCA X C/C pagamento interessi Dare 2.000,00 Avere 520,00 1.480,00 1.480,00 1.480,00 4. Il rimborso del prestito obbligazionario Il rimborso del prestito obbligazionario può essere: • totale, se effettuato interamente alla scadenza; • gradualeVHHIIHWWXDWRJUDGXDOPHQWHVHFRQGRXQSLDQRGLDPPRUWDPHQWR¿QDQziario prestabilito. 108 Esempio 5 Rimborso totale delle obbligazioni alla scadenza ,OSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULRHPHVVRDOODSDULGDOOD5HGVSDLQGDWDQGHOYDORUHQRPLQDOHGLHXUR YHGLHVHPSLRQ YLHQHLQWHUDPHQWHULPERUVDWRLQGDWDQ Data 01/06 01/06 01/06 01/06 Variazioni Conti e descrizione VFA PRESTITI OBBLIGAZIONARI rimborso prestito VFP OBBLIGAZIONISTI C/RIMBORSI rimborso prestito VFA OBBLIGAZIONISTI C/RIMBORSI pagamento VFP BANCA X C/C pagamento Dare Avere Classe Quarta Percorso 5 100.000,00 100.000,00 100.000,00 100.000,00 5. Le scritture di assestamento del prestito obbligazionario $OWHUPLQHGHOO¶HVHUFL]LRYDQQRUHGDWWHOHVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWRDO¿QHGLGHWHUPLnare la competenza economica dei costi e dei ricavi. /HVRFLHWjFKHYDOXWDQRLOSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULRDOYDORUHQRPLQDOH VRFLHWjGLPLQRUL GLPHQVLRQL HFKHKDQQRHPHVVRGHOOHREEOLJD]LRQLVRWWRODSDULHIIHWWXDQROHVHJXHQWL scritture di assestamento: • la rilevazione del rateo passivo relativo agli interessi maturati dalla data dell’ultiPRJRGLPHQWRDO • la rilevazione del risconto attivo per il disaggio su prestiti da rinviare agli esercizi futuri. Esempio 6 Scritture di assestamento $O Q OD *UHHQ VSD YHGL HVHPSLR Q FDOFROD LO UDWHR VXJOL LQWHUHVVL PDWXUDWL GDOO¶QDOQHLOULVFRQWRDWWLYRVXOGLVDJJLRGLHPLVVLRQH Il valore nominale del prestito è di 100.000 euro, il tasso di interesse annuo è 4%, le GDWHGLJRGLPHQWRVRQRODGXUDWDGHOSUHVWLWRqDQQL PHVL *OL LQWHUHVVL PDWXUDWL GDOOD GDWD GHOO¶XOWLPR JRGLPHQWR DOOD ¿QH GHOO¶HVHUFL]LR VRQRSDULD 100.000 ww 30 = HXURUDWHRSDVVLYR ,OWDVVRDQQXRqVWDWRGLYLVRSHUSHUFKpODFHGRODqVHPHVWUDOH ,JLRUQLGHOVHPHVWUH VRQR ,OGLVDJJLRVXSUHVWLWLWRWDOHqGLHXUR VFDUWRGLHPLVVLRQHHXURRQHULGL FROORFDPHQWRHXUR HXUR PHVL HXURGLVDJJLRGLFRPSHWHQ]DPHQVLOH HXUR wPHVL HXURGLVDJJLRGLFRPSHWHQ]DHVHUFL]LRQ HXUR ± HXURGLVDJJLRGDULQYLDUHDJOLHVHUFL]LIXWXUL ULVFRQWRDWWLYR Data 31/12 31/12 31/12 31/12 Variazioni VEN VFP VEN VEP Conti e descrizione INTERESSI SU OBBLIGAZIONI interessi 01/12- 31/12 RATEI PASSIVI interessi 01/10- 31/12 RISCONTI ATTIVI disaggio da rinviare DISAGGIO SU PRESTITI disaggio da rinviare Dare 329,67 Avere 329,67 4.505,00 4.505,00 109 percorso 6 Quali elementi rappresenta? Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi Risultato economico dell’esercizio Patrimonio di funzionamento Da quali documenti è composto? Parti inscindibili Stato Patrimoniale Conto economico Nota integrativa Rendiconto finanziario Relazione sulla gestione Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi Da che cosa dipende la sua composizione? Documenti accompagnatori Relazione del collegio sindacale Relazione del soggetto incaricato della revisione legale Bilancio in forma ordinaria Forma giuridica dell’impresa Bilancio in forma abbreviata Bilancio delle micro-imprese Quali sono le norme che regolano il bilancio? Società non quotate in mercati regolamentati Società quotate in mercati regolamentati 110 Codice civile Princìpi contabili OIC Princìpi contabili internazionali IAS/IFRS 1. Il bilancio d’esercizio Il bilancio d’esercizioqXQGRFXPHQWRFRQWDELOHUHGDWWRDOOD¿QHGHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYRFKHUDSSUHVHQWDODVLWXD]LRQHSDWULPRQLDOH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVDHLO ULVXOWDWRHFRQRPLFRGHOO¶HVHUFL]LR Classe Quarta Percorso 6 ,OELODQFLRqXQRVWUXPHQWRLQIRUPDWLYRGHVWLQDWRDLVRJJHWWLLQWHUHVVDWLDOO¶DQGDPHQWR GHOO¶LPSUHVD4XHVWLVRJJHWWLFKLDPDWLstakeholderVLGLVWLQJXRQRLQ • stakeholder interni LPSUHQGLWRUHVRFLODYRUDWRULHDPPLQLVWUDWRUL • stakeholder esterni IRUQLWRULEDQFKH3XEEOLFDDPPLQLVWUD]LRQHHFROOHWWLYLWj 1HOOHVRFLHWjGLFDSLWDOLLOELODQFLRqXQGRFXPHQWR obbligatorio • redatto dagli amministratori HQWURJLRUQLGDOODFKLXVXUDGHOO¶HVHUFL]LR • comunicato al collegio sindacale e al soggetto incaricato della revisione legale dei contiSHUFKpSRVVDQRSUHGLVSRUUHOHULVSHWWLYHUHOD]LRQL • GHSRVLWDWR SUHVVR OD VHGH VRFLDOH DOPHQR JLRUQL SULPD GHOOD GDWD SUHYLVWD SHU O¶DVVHPEOHDSHUFKpLVRFLSRVVDQRSUHQGHUQHYLVLRQH • DSSURYDWR GDOO¶assemblea dei soci • SXEEOLFDWRFRQODWUDVPLVVLRQHWHOHPDWLFDDORegistro delle imprese Redazione da parte degli amministratori Deposito per la visione dei soci Comunicazione al collegio sindacale Pubblicazione nel Registro delle imprese Approvazione da parte dell’assemblea 2. La struttura del bilancio d’esercizio Il bilancio d’esercizioVHFRQGRTXDQWRSUHYLVWRGDOOHQRUPHGHOFRGLFHFLYLOHqO¶LQVLHPHLQVFLQGLELOHGLTXDWWURSDUWL • lo Stato patrimoniale FKH HYLGHQ]LD OD VWUXWWXUD GHO SDWULPRQLR H OD VLWXD]LRQH ¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVD DUW • il Conto economico FKHHYLGHQ]LDLOSURFHVVRGLIRUPD]LRQHGHOULVXOWDWRHFRQRPLFRG¶HVHUFL]LR DUW • il 5HQGLFRQWR¿QDQ]LDULRFKHIRUQLVFHLQIRUPD]LRQLSHUDSSURIRQGLUHODFRQRVFHQ]DGHOODVLWXD]LRQH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVD DUWter • la Nota integrativa FKH IRUQLVFH LQIRUPD]LRQL DJJLXQWLYH D TXHOOH ULVXOWDQWL GDL SURVSHWWLFRQWDELOLGHOELODQFLR DUW ,OELODQFLRG¶HVHUFL]LRGHYHHVVHUHFRUUHGDWRGDDOFXQLdocumenti accompagnatoriFKH LQVLHPHDOOHSDUWLLQVFLQGLELOLFRPSRQJRQRLOsistema informativo di bilancioHVVLVRQR • la relazione sulla gestioneUHGDWWDGDJOLDPPLQLVWUDWRULFKHLOOXVWUDO¶DQGDPHQWR GHOO¶LPSUHVDHOHVXHSURVSHWWLYHIXWXUH • la relazione del collegio sindacaleFKHHIIHWWXDXQFRQWUROORGLOHJDOLWjHXQFRQWUROORVXOO¶DPPLQLVWUD]LRQH 111 6 Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi • la relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei contiFKHDWWHVWDO¶DWWHQGLELOLWjGHOELODQFLR Stato patrimoniale Bilancio d’esercizio Conto economico Rendiconto finanziario Nota integrativa SISTEMA INFORMATIVO DI BILANCIO Relazione sulla gestione Documenti allegati Relazione del collegio sindacale Relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei conti ,OELODQFLRG¶HVHUFL]LRGHYHHVVHUHUHGDWWRDstati comparatiFLRqLSURVSHWWLGL6WDWR SDWULPRQLDOHHGL&RQWRHFRQRPLFRGHYRQRULSRUWDUHSHURJQLYRFHJOLLPSRUWLGLGXH HVHUFL]L FRQVHFXWLYL HVHUFL]LR LQ FRUVR HG HVHUFL]LR SUHFHGHQWH ,QROWUH LO ELODQFLR deve essere redatto in unità di euroVHQ]DFLIUHGHFLPDOL /H YRFL GHOOR 6WDWR SDWULPRQLDOH H GHO &RQWR HFRQRPLFR GHYRQR HVVHUH ULSRUWDWH DO netto delle YRFLGLUHWWL¿FD SHUHVHPSLROHLPPRELOL]]D]LRQLLPPDWHULDOLHPDWHULDOL VRQRDOQHWWRGHLIRQGLDPPRUWDPHQWRLFUHGLWLYHUVRFOLHQWLVRQRDOQHWWRGHOIRQGR VYDOXWD]LRQHFUHGLWLLULFDYLGLYHQGLWDHLFRVWLGLDFTXLVWRGHOOHPHUFLVRQRDOQHWWRGL UHVLULEDVVLHDEEXRQL 3. Lo Stato patrimoniale Lo Stato patrimonialeUDSSUHVHQWDLOSDWULPRQLRGLIXQ]LRQDPHQWRDOOD¿QHGHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYRHODVLWXD]LRQH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVD /RVFKHPDGL6WDWRSDWULPRQLDOHSUHYHGHGXHsezioniWUDORURGLYLVHHFRQWUDSSRVWH O¶attivoVH]LRQHGLVLQLVWUDLOpassivoVH]LRQHGLGHVWUD /HYRFLGHOO¶DWWLYRGHOOR6WDWRSDWULPRQLDOHVRQRFODVVL¿FDWHLQEDVHDOODORURdestinazione economicaPHQWUHOHYRFLGHOSDVVLYRVHFRQGRO¶origine GHOOHIRQWLGL¿QDQ]LDPHQWR /DVWUXWWXUDGHOOHVH]LRQLqODVHJXHQWH • classiFRQWUDVVHJQDWHGDOHWWHUHPDLXVFROH $%&HFF • sottoclassi,FRQWUDVVHJQDWHGDQXPHULURPDQL ,,,,,,HFF • voci, FRQWUDVVHJQDWHGDQXPHULDUDEL HFF • sottovoci, FRQWUDVVHJQDWHGDOHWWHUHPLQXVFROH DEFHFF 112 /HFODVVLSUHYLVWHSHUO¶DWWLYRHLOSDVVLYRVRQRULSRUWDWHQHOORVFKHPDVHJXHQWH Attivo Passivo A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti A) Patrimonio netto B) Immobilizzazioni B) Fondi rischi e oneri C) Attivo circolante C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Ratei e risconti D) Debiti Classe Quarta Percorso 6 E) Ratei e risconti La classe ImmobilizzazioniFRPSUHQGHHOHPHQWLFKHVRQRGHVWLQDWLDHVVHUHXWLOL]]Dti durevolmente EUHYHWWLVRIWZDUHPDFFKLQDULLPSLDQWLHFF PHQWUHO’Attivo circolanteFRPSUHQGHHOHPHQWLGHVWLQDWLDHVVHUHXWLOL]]DWLRYHQGXWLentro l’esercizio successivo SURGRWWL¿QLWLFUHGLWLYFOLHQWLHFF La classe Patrimonio netto (vedi schema Stato patrimoniale a pag. 120 FRPSUHQGHL¿QDQ]LDPHQWLDWLWRORGLcapitale proprio FDSLWDOHVRFLDOHULVHUYH PHQWUH JOLDOWULUDJJUXSSDPHQWLGHOSDVVLYRFRPSUHQGRQRL¿QDQ]LDPHQWLDWLWRORGLcapitale di debito GHELWLYIRUQLWRULIRQGLULVFKLHRQHULGHELWLSHU7)5 4. Il Conto economico Il Conto economicoHYLGHQ]LDODIRUPD]LRQHGHOULVXOWDWRHFRQRPLFRGHOO¶HVHUFL]LR LQGLFDQGRLFRPSRQHQWLSRVLWLYLHQHJDWLYLGLUHGGLWR ,O&RQWRHFRQRPLFRqUHGDWWRLQIRUPDscalare VHFRQGRODFRQ¿JXUD]LRQHa valore e costi della produzione,FRVWLHLULFDYLVRQRFODVVL¿FDWLSHUnaturaFLRqYHQJRQR VXGGLYLVLLQEDVHDOO¶RJJHWWRSHULOTXDOHVRQRVWDWLVRVWHQXWLRUHDOL]]DWL FRVWLSHUVHUYL]LFRVWLSHULOSHUVRQDOHDPPRUWDPHQWLHFF /DVWUXWWXUDGHO&RQWRHFRQRPLFRqODVHJXHQWH • raggruppamentiFRQWUDVVHJQDWLGDOHWWHUHPDLXVFROH $%&HFF • voci, FRQWUDVVHJQDWHGDLQXPHULDUDEL HFF • sottovoci, FRQWUDVVHJQDWHGDOOHOHWWHUHPLQXVFROH DEFHFF ,UDJJUXSSDPHQWLHLULVXOWDWLHFRQRPLFLLQWHUPHGLVRQRULSRUWDWLQHOORVFKHPDVHJXHQWH A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie Risultato prima delle imposte (A – B ± C ± D) Imposte sul reddito dell’esercizio Utile (Perdita) dell’esercizio 113 6 Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi 4XHVWDVWUXWWXUDSHUPHWWHGLHYLGHQ]LDUHLFRPSRQHQWLGLUHGGLWRVXGGLYLVLLQDUHHGL JHVWLRQH • O¶area della produzioneFKH FRPSUHQGHFRVWLHULFDYLGHOODJHVWLRQHFDUDWWHULVWLFD HGHOODJHVWLRQHDFFHVVRULD UDJJUXSSDPHQWL$H% • O¶DUHDGHOODJHVWLRQH¿QDQ]LDULD La gestione caratteristica RWLSLFD ULJXDUGDFRPSRQHQWLSRVLWLYLHQHJDWLYLGLUHGGLWRFKHGHULYDQRGDOO¶DWWLYLWjSULQFLSDOHGHOO¶LPSUHVD 3HUHVHPSLRSHUO¶LPSUHVD)&$ )LDW&KU\VOHU$XWRPRELOHV O¶DWWLYLWjFDUDWWHULVWLFDULJXDUGDODSURGX]LRQHHODYHQGLWDGLDXWRPRELOL La gestione accessoriaqFRVWLWXLWDGDRSHUD]LRQLFKHJHQHUDQRFRVWLHULFDYLFKH VRQRHVWUDQHLDOO¶DWWLYLWjWLSLFDGHOO¶LPSUHVD 3HUHVHPSLRSHUXQ¶LPSUHVDLQGXVWULDOHGHULYDQRGDOO¶DWWLYLWjDFFHVVRULDLSURYHQWLGD ORFD]LRQHGLIDEEULFDWLQRQVWUXPHQWDOL La gestione finanziariaDFFRJOLHLFRPSRQHQWL¿QDQ]LDULFRPHJOLLQWHUHVVLDWWLYLH SDVVLYLHDOWULSURYHQWLGDLQYHVWLPHQWLGLFDUDWWHUH¿QDQ]LDULRFRPHLSURYHQWLGD SDUWHFLSD]LRQL ,FRPSRQHQWLGLUHGGLWRGHOOHJHVWLRQLFDUDWWHULVWLFDDFFHVVRULDH¿QDQ]LDULDSRVVRQR essere correnti o non correnti I componenti di reddito non correntiVRQRFRVWLHULFDYLFKHQRQVLULSHWRQRFRQ FRQWLQXLWjQHOWHPSRHFKHVRQRGLLPSRUWRRGLLQFLGHQ]DHFFH]LRQDOL GESTIONE Caratteristica Attività tipica, principale Accessoria Attività estranea a quella tipica Finanziaria Componenti finanziari /R VFKHPD SUHYHGH LO FDOFROR GL DOFXQL risultati economici intermedi relativi alle DUHHGLJHVWLRQH • LOULVXOWDWRGHOODJHVWLRQHGHOODSURGX]LRQH • LOULVXOWDWRGHOODJHVWLRQH¿QDQ]LDULD • LOULVXOWDWRHFRQRPLFRGHOO¶HVHUFL]LR 1HO&RQWRHFRQRPLFROHrimanenze di magazzino si scrivono come variazioneFLRq FRPHGLIIHUHQ]DWUDOHULPDQHQ]H¿QDOLHOHHVLVWHQ]HLQL]LDOL 114 /DYDULD]LRQHGHOOHULPDQHQ]HGLSURGRWWL¿QLWLprodotti in corso di lavorazione e semilavorati¿JXUDQHO9DORUHGHOODSURGX]LRQH6LSRVVRQRSUHVHQWDUHLVHJXHQWLFDVL • ULPDQHQ]H ¿QDOL ! HVLVWHQ]H LQL]LDOL /D YDULD]LRQH KD VHJQR SRVLWLYR SHUFKp O¶LPSUHVDKDSURGRWWRSLGLTXHOORFKHKDYHQGXWRHLOYDORUHGHOODSURGX]LRQHGHYH HVVHUHDXPHQWDWR • ULPDQHQ]H ¿QDOL HVLVWHQ]H LQL]LDOL /D YDULD]LRQH KD VHJQR QHJDWLYR SHUFKp O¶LPSUHVD KD SURGRWWR PHQR GL TXHOOR FKH KD YHQGXWR H LO YDORUH GHOOD SURGX]LRQH GHYHHVVHUHGLPLQXLWR 5,0$1(1=(),1$/, ! (6,67(1=(,1,=,$/, = 9$5,$=,21( 326,7,9$ 5,0$1(1=(),1$/, (6,67(1=(,1,=,$/, = 9$5,$=,21( 1(*$7,9$ Classe Quarta Percorso 6 /DYDULD]LRQHGHOOHULPDQHQ]HGLmaterie e merci¿JXUDQHL&RVWLGHOODSURGX]LRQH6L SRVVRQRSUHVHQWDUHLVHJXHQWLFDVL • ULPDQHQ]H ¿QDOL ! HVLVWHQ]H LQL]LDOL /D YDULD]LRQH KD VHJQR QHJDWLYR SHUFKp O¶LPSUHVDKDFRQVXPDWRPHQRGLTXHOORFKHKDDFTXLVWDWRHLFRVWLGHOODSURGX]LRQH GHYRQRHVVHUHGLPLQXLWL • ULPDQHQ]H ¿QDOL HVLVWHQ]H LQL]LDOL /D YDULD]LRQH KD VHJQR SRVLWLYR SHUFKp O¶LPSUHVD KD FRQVXPDWR SL GL TXHOOR FKH KD DFTXLVWDWR H L FRVWL GHOOD SURGX]LRQH GHYRQRHVVHUHDXPHQWDWL 5,0$1(1=(),1$/, ! (6,67(1=(,1,=,$/, = 9$5,$=,21( 1(*$7,9$ 5,0$1(1=(),1$/, (6,67(1=(,1,=,$/, = 9$5,$=,21( 326,7,9$ (vedi schema Conto economico a pag. 121 5. La Nota integrativa e il Rendiconto finanziario La Nota integrativaqXQGRFXPHQWRFKHKDORVFRSRGLLOOXVWUDUHOHVFHOWHFRPSLXWH GDJOLDPPLQLVWUDWRULQHOODUHGD]LRQHGHOOR6WDWRSDWULPRQLDOHHGHO&RQWRHFRQRPLFR HIRUQLUHLQIRUPD]LRQLDJJLXQWLYHGLFDUDWWHUHQXPHULFRHGHVFULWWLYR /D1RWDLQWHJUDWLYDKDXQFRQWHQXWRPLQLPRREEOLJDWRULRSUHYLVWRDOO¶DUWLFRORFF 7UDOHLQIRUPD]LRQLFKHGHYRQRHVVHUHLQGLFDWHQHOOD1RWDLQWHJUDWLYD¿JXUDQR • LFULWHULGLYDOXWD]LRQHDSSOLFDWL • LPRYLPHQWLLQWHUYHQXWLQHOOHLPPRELOL]]D]LRQL • LPRYLPHQWLLQWHUYHQXWLQHOOHYRFLGHOSDWULPRQLRQHWWR • ODFRPSRVL]LRQHGHLUDWHLHULVFRQWL • LFRPSRQHQWLHFRQRPLFLGLQDWXUDHFFH]LRQDOH 115 6 Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi Il Rendiconto finanziarioqXQGRFXPHQWRFKHHYLGHQ]LDLÀXVVL¿QDQ]LDULLQWHUYHQXWLQHOOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOHGHOO¶LPSUHVDHIRUQLVFHLQIRUPD]LRQLVXOODVLWXD]LRQH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVD ,O5HQGLFRQWR¿QDQ]LDULRqGLVFLSOLQDWRGDOO¶DUWLFRORterQRQqSUHYLVWRXQRVFKHPDFRQWDELOHREEOLJDWRULRPDVROWDQWRLOFRQWHQXWRPLQLPRGDULSRUWDUHQHOSURVSHWWR 6. Le diverse tipologie del bilancio d’esercizio /HLPSUHVHLQGLYLGXDOLHOHVRFLHWjGLSHUVRQHQRQGHYRQRUHGLJHUHLOELODQFLRVHFRQGR XQRVFKHPDREEOLJDWRULR,OELODQFLRSXzFRLQFLGHUHFRQOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOHHOD 6LWXD]LRQHHFRQRPLFD¿QDOLUHGDWWHGRSROHVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWR ,OELODQFLRG¶HVHUFL]LRGHOOHVRFLHWjGLFDSLWDOL VUOVSDVDSD SXzDYHUHXQDVWUXWWXUD GLIIHUHQWHDVHFRQGDGHOODGLPHQVLRQHD]LHQGDOH Stato patrimoniale Bilancio in forma ordinaria Conto economico Nota integrativa Rendiconto finanziario Stato patrimoniale BILANCIO D’ESERCIZIO Bilancio in forma abbreviata Conto economico Nota integrativa Bilancio delle micro-imprese Stato patrimoniale Conto economico Bilancio in forma abbreviata (art. 2435 bis del c.c.) Bilancio delle micro-imprese (art. 2435 ter del c.c.) Totale dell’attivo dello Stato patrimoniale 4.400.000 euro 175.000 euro Ricavi delle vendite e delle prestazioni 8.800.000 euro 350.000 euro Dipendenti occupati in media durante l’esercizio 50 unità 5 unità Parametri Il bilancio in forma ordinaria è redatto dalle società che superano i limiti per la redazione del bilancio in forma abbreviata. 116 7. Le norme che regolano il bilancio d’esercizio ,OFRGLFHFLYLOHSUHYHGHXQDVHULHGLQRUPHVXOELODQFLRFKHVHJXRQRXQDVWUXWWXUDJHUDUFKLFDGLWLSRSLUDPLGDOH Clausola generale (art. 2423 c.c.) Classe Quarta Percorso 6 Princìpi di redazione (art. 2423 bis c.c.) Criteri di valutazione (art. 2426 c.c.) La clausola generaleSUHYHGHFKHLOELODQFLR • sia redatto con chiarezza • UDSSUHVHQWL LQ PRGR veritiero e corretto OD 6LWXD]LRQH SDWULPRQLDOH ¿QDQ]LDULD GHOO¶LPSUHVDHLOULVXOWDWRHFRQRPLFRGHOO¶HVHUFL]LR • IRUQLVFDHVFOXVLYDPHQWHOHLQIRUPD]LRQLrilevanti 3HUchiarezzaVLJQL¿FDFKHVLDQRULVSHWWDWLJOLVFKHPLSUHYLVWLGDOODOHJJHHFKHLOELODQFLRVLDFRPSUHQVLELOHGDLVRJJHWWLFRQXQDFRQRVFHQ]DPHGLDGHOOHPDWHULHFRQWDELOL /DUDSSUHVHQWD]LRQHveritiera e correttaVLUDJJLXQJHTXDQGRLOUHGDWWRUHGHOELODQFLR • RSHUDFRQ³YHULGLFLWj´VHLYDORULGDLQVHULUHVRQRoggettivamente determinabili 3HUHVHPSLRTXDQGRFDOFRODLOTXDQWLWDWLYRGLEHQLULPDVWLLQPDJD]]LQRRLOGHQDUR SUHVHQWHLQFDVVD • RSHUDFRQ³FRUUHWWH]]D´VHLYDORULGDLQVHULUHVRQRIUXWWRGLstimeFKHSHUORURQDtura sono soggettive ,QTXHVWRFDVRLOUHGDWWRUHGHOELODQFLRGHYHXWLOL]]DUH i criteri di valutazione e rilevazioneSLDGHJXDWLVHFRQGRLFRUUHWWLSULQFuSLFRQWDELOL DJHQGRFRQUD]LRQDOLWj4XHVWLFULWHULGHYRQRHVVHUHPDQWHQXWLFRVWDQWLQHOWHPSR 8QHVHPSLRqUDSSUHVHQWDWRGDOODVWLPDGHOODTXRWDGLDPPRUWDPHQWRGLXQEHQH VWUXPHQWDOH ,OSULQFuSLRGHOODrilevanzaULFKLHGHGLQRQULVSHWWDUHDOFXQLFULWHULRUHJROHVWDELOLWLSHU OHJJHVHODORURRVVHUYDQ]DDEELDHIIHWWLLUULOHYDQWLVXOODUDSSUHVHQWD]LRQHYHULWLHUDH FRUUHWWD I princìpi di redazioneGHOELODQFLRSUHYLVWLGDOO¶DUWLFRORbisVRQRLVHJXHQWL • prudenzaÈQHFHVVDULRLQVHULUHLQELODQFLRWXWWLLFRVWLDQFKHVHVRORSUHVXQWLPHQWUHLULFDYLGHYRQRHVVHUHLQVHULWLVRORVHHIIHWWLYDPHQWHUHDOL]]DWLQHOO¶HVHUFL]LR • continuità aziendale*OLHOHPHQWLGHYRQRHVVHUHYDOXWDWLWHQHQGRFRQWRGHOIDWWR FKHO¶LPSUHVDFRQWLQXHUjDRSHUDUHQHOWHPSR • rappresentazione sostanziale È QHFHVVDULR ULOHYDUH OH RSHUD]LRQL D]LHQGDOL WHQHQGRFRQWRGHOODVRVWDQ]DHFRQRPLFDGHOO¶RSHUD]LRQHROWUHFKHGHOODIRUPDJLXULGLFDGHLFRQWUDWWL 117 6 Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi • competenza economicaÈ necessario tenere conto dei ricavi e dei costi di comSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LRLQGLSHQGHQWHPHQWHGDOODUHODWLYDGDWDGLLQFDVVRRGLSDJDPHQWR PDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULD • valutazione analitica degli elementi eterogenei ÈQHFHVVDULRYDOXWDUHVHSDUDWDPHQWHJOLHOHPHQWLHWHURJHQHLSUHVHQWLQHOOHYRFLGLELODQFLRSHUHYLWDUHVRSUDYDOXWD]LRQLRVRWWRYDOXWD]LRQL3HUHVHPSLRQHOODYDOXWD]LRQHGHOOHPHUFLLQPDJD]]LQR qQHFHVVDULRVHSDUDUHJOLHOHPHQWLGLYHUVLHYDOXWDUOLLQGLYLGXDOPHQWH • costanza nell’applicazione dei criteri di valutazioneÈ necessario che i criteri GLYDOXWD]LRQHQRQVLDQRPRGL¿FDWLGDXQHVHUFL]LRDOO¶DOWURSHUIDFLOLWDUHODFRPSDUDELOLWjGHLELODQFL,FULWHULSRVVRQRHVVHUHPRGL¿FDWLVRORSHUPRWLYLHFFH]LRQDOLFKH YDQQRLOOXVWUDWLQHOOD1RWDLQWHJUDWLYD Prudenza Continuità aziendale PRINCÌPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO Rappresentazione sostanziale Competenza economica Valutazione analitica degli elementi eterogenei Costanza nell’applicazione dei criteri di valutazione I criteri di valutazioneVRQRUHJROHFKHGLVFLSOLQDQRODYDOXWD]LRQHGHOOHVLQJROHYRFL GLELODQFLR ,OFULWHULRGLULIHULPHQWRQHOOHYDOXWD]LRQLGLELODQFLRqTXHOORGHOcosto storico SHUFKp qVHPSOLFHGDDSSOLFDUHHRJJHWWLYR /DFODXVRODJHQHUDOHHLSULQFuSLGLUHGD]LRQHGHOELODQFLRSHUHVVHUHULVSHWWDWLGDOUHGDWWRUHGHOELODQFLRGHYRQRHVVHUHLQWHJUDWLHLQWHUSUHWDWLGDLprincìpi contabili nazionaliHPDQDWLGDOO¶2,& 2UJDQLVPR,WDOLDQRGL&RQWDELOLWj I princìpi contabili VRQRUHJROHWHFQLFRUDJLRQLHULVWLFKHFKHGH¿QLVFRQROHPRGDOLWj GLFRQWDELOL]]D]LRQHGHOOHRSHUD]LRQLGLJHVWLRQHHLFULWHULGLYDOXWD]LRQHHGLHVSRVL]LRQHGHLYDORULLQELODQFLR 118 4XHVWLSULQFuSLVLVXGGLYLGRQRLQ • princìpi contabili generali SRVWXODWL FLRqUHJROHGLFDUDWWHUHJHQHUDOHFKHYDOJRQRSHUWXWWLJOLHOHPHQWLGHOELODQFLR • princìpi contabili applicatiFKHULJXDUGDQROHVLQJROHYRFLGLELODQFLR ULPDQHQ]H LPPRELOL]]D]LRQLFUHGLWLHFF Classe Quarta Percorso 6 8 . Il bilancio d’esercizio delle società quotate in mercati regolamentati /HVRFLHWjFKHRSHUDQRLQDPELWRLQWHUQD]LRQDOHKDQQRELVRJQRGLUHSHULUHIRQWLGL¿QDQ]LDPHQWRGDVRJJHWWLGLYHUVLFROORFDWLDQFKHIXRULGDOWHUULWRULRQD]LRQDOH,ELODQFL GLTXHVWHVRFLHWjGHYRQRSRWHUHVVHUHFRQIURQWDELOLFRQTXHOOLGLVRFLHWjGLDOWUL3DHVL 4XHVWDHVLJHQ]DGLDUPRQL]]D]LRQHFRQWDELOHKDSRUWDWRO¶8QLRQHHXURSHDDREEOLJDUH OHVRFLHWjTXRWDWHLQPHUFDWLUHJRODPHQWDWLDOODUHGD]LRQHGHOELODQFLRVHFRQGRLSULQFuSLFRQWDELOLLQWHUQD]LRQDOL ,SULQFuSLFRQWDELOLLQWHUQD]LRQDOL IAS/IFRS VRQRHPDQDWLGDOO¶,QWHUQDWLRQDO$FFRXQWLQJ6WDQGDUG%RDUG IASB HFRQVLVWRQRLQUHJROHFRQWDELOLDFFHWWDWHDOLYHOORLQWHUQD]LRQDOHSHUODUHGD]LRQHGHOELODQFLR,OELODQFLR,$6,)56VLGLIIHUHQ]LDGDTXHOORUHGDWWRVHFRQGROHQRUPHFLYLOLVWLFKHHLSULQFuSLFRQWDELOLQD]LRQDOLSHUOH¿QDOLWjLFULWHUL GLYDOXWD]LRQHHODVWUXWWXUDGHJOLVFKHPLFRQWDELOL BILANCIO D’ESERCIZIO Società non quotate Codice civile + Princìpi contabili nazionali (OIC) Società quotate Princìpi contabili internazionali (IAS/IFRS) /D ¿QDOLWj SULQFLSDOH GHO ELODQFLR UHGDWWR VHFRQGR L SULQFuSL FRQWDELOL LQWHUQD]LRQDOL q TXHOOD GL RIIULUH LQIRUPD]LRQL XWLOL DL SRVVLELOL LQYHVWLWRUL VXOOD UHGGLWLYLWj IXWXUD GHOO¶LPSUHVD H VXO JUDGR GL ULVFKLR GHOO¶LQYHVWLPHQWR 4XHVWD ¿QDOLWj VL ULÀHWWH VXO FULWHULRGLYDOXWD]LRQHGLULIHULPHQWRFKHqLOvalore corrente o di mercatoGHQRminato fair value I prospetti contabiliSUHYLVWLGDLSULQFuSLFRQWDELOLLQWHUQD]LRQDOLVRQR • LOSURVSHWWRGHOODVLWXD]LRQHSDWULPRQLDOH¿QDQ]LDULD • LOSURVSHWWRGLFRQWRHFRQRPLFRFRPSOHVVLYR • LOSURVSHWWRGHOOHYDULD]LRQLGLSDWULPRQLRQHWWR • LOUHQGLFRQWR¿QDQ]LDULR • OHQRWH ,SURVSHWWLQRQKDQQRXQR VFKHPDYLQFRODQWHLSULQFuSLFRQWDELOLLQWHUQD]LRQDOLSUHYHGRQR • SHULO3URVSHWWRGHOOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOH¿QDQ]LDULDFKHOHDWWLYLWjHSDVVLYLWj siano suddivise in FRUUHQWLHQRQFRUUHQWL • SHULO3URVSHWWRGLFRQWRHFRQRPLFRFRPSOHVVLYRFKHLFRPSRQHQWLGLUHGGLWRVLDQR GLYLVLLQFRVWLHULFDYLGHOO¶DWWLYLWjRSHUDWLYDHFRVWLHULFDYLRULJLQDWLGDOO¶DSSOLFD]LRQH del criterio del fair value 119 6 Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi SCHEMA DI STATO PATRIMONIALE (ART. 2424 C.C.) 120 Attivo Passivo A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: I - Immobilizzazioni immateriali: 1) costi di impianto e di ampliamento; 2) costi di sviluppo; 3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno; 4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili; 5) avviamento; 6) immobilizzazioni in corso e acconti; 7) altre. Totale ..................................................................................................... II - Immobilizzazioni materiali: 1) terreni e fabbricati; 2) impianti e macchinario; 3) attrezzature industriali e commerciali; 4) altri beni; 5) immobilizzazioni in corso e acconti. Totale ..................................................................................................... III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo: 1) partecipazioni in: a) imprese controllate; b) imprese collegate; c) imprese controllanti; d) imprese sottoposte al controllo delle controllanti; d bis) altre imprese; 2) crediti: a) verso imprese controllate; b) verso imprese collegate; c) verso controllanti; d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti d bis) verso altri; 3) altri titoli; 4) strumenti finanziari derivati attivi. Totale ..................................................................................................... Totale immobilizzazioni (B) ...................................................................... C) Attivo circolante: I - Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo; 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; 3) lavori in corso su ordinazione; 4) prodotti finiti e merci; 5) acconti. Totale ..................................................................................................... II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo: 1) verso clienti; 2) verso imprese controllate; 3) verso imprese collegate; 4) verso controllanti; 5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti; 5 bis) crediti tributari; 5 ter) imposte anticipate; 5 quater) verso altri. Totale ..................................................................................................... III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1) partecipazioni in imprese controllate; 2) partecipazioni in imprese collegate; 3) partecipazioni in imprese controllanti; 3 bis) partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti; 4) altre partecipazioni; 5) strumenti finanziari derivati attivi; 6) altri titoli. Totale ..................................................................................................... IV - Disponibilità liquide: 1) depositi bancari e postali; 2) assegni; 3) denaro e valori in cassa. Totale ..................................................................................................... Totale attivo circolante (C) ...................................................................... D) Ratei e risconti A) Patrimonio netto: I - Capitale II - Riserva da soprapprezzo delle azioni III - Riserve di rivalutazione IV - Riserva legale V - Riserve statutarie VI - Altre riserve, distintamente indicate VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi VIII - Utili (perdite) portati a nuovo IX - Utile (perdita) d’esercizio X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio Totale .................................................................................................. B) Fondi per rischi e oneri: 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili; 2) per imposte, anche differite; 3) strumenti finanziari derivati passivi; 4) altri. Totale ................................................................................................. C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo: 1) obbligazioni; 2) obbligazioni convertibili; 3) debiti verso soci per finanziamenti; 4) debiti verso banche; 5) debiti verso altri finanziatori; 6) acconti; 7) debiti verso fornitori; 8) debiti rappresentati da titoli di credito; 9) debiti verso imprese controllate; 10) debiti verso imprese collegate; 11) debiti verso controllanti; 11 bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti; 12) debiti tributari; 13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale; 14) altri debiti. Totale .................................................................................................... E) Ratei e risconti SCHEMA DI CONTO ECONOMICO (ART. 2425 C.C.) A) Valore della produzione: 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni; 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; 3) variazioni di lavori in corso su ordinazione; 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni; 5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio. Totale .......................................................................................................................................................................................................................... B) Costi della produzione: 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci; 7) per servizi; 8) per godimento di beni di terzi; 9) per il personale: a) salari e stipendi; b) oneri sociali; c) trattamento di fine rapporto; d) trattamento di quiescenza e simili; e) altri costi; 10) ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali; b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali; c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni; d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide; 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci; 12) accantonamenti per rischi; 13) altri accantonamenti; 14) oneri diversi di gestione. Totale ........................................................................................................................................................................................................................ Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) ........................................................................................................................................................ C) Proventi e oneri finanziari: 15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime; 16) altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime; b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni; c) da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate, di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime; 17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime; 17 bis) utili e perdite su cambi. Totale (15 + 16 – 17 +/– 17 bis) ....................................................................................................................................................................................... D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie: 18) rivalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) di strumenti finanziari derivati; 19) svalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti all’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; d) di strumenti finanziari derivati. Totale delle rettifiche (18 – 19) .......................................................................................................................................................................................... Classe Quarta Percorso 6 Risultato prima delle imposte (A – B +/– C +/– D) ..................................................................................................................................................................... 20) imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate 21) utile (perdita) dell’esercizio 121 percorso La gestione dei beni strumentali 7 Che cosa sono? Fattori produttivi che possono essere utilizzati durevolmente Costi pluriennali Immobilizzazioni immateriali Come si classificano? Acquisto sul mercato Quali sono le modalità di acquisizione? Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Apporto dei soci Costruzione in economia Leasing Valore da ammortizzare Vita utile Ammortamento Quali sono le operazioni di utilizzo di beni strumentali? La gestione dei beni strumentali Quali sono le modalità di dismissione? Criterio di ammortamento Manutenzioni e riparazioni Mantengono o ripristinano la funzionalità del bene strumentale Interventi incrementativi Aumentano la funzionalità del bene strumentale Cessione a terzi Vendita Permuta Volontaria Eliminazione Radiazione Furto Involontaria Incendio 122 1. I beni strumentali L’impresa svolge la propria attività attraverso la combinazione di fattori produttivi con caratteristiche differenti: alcuni beni sono utilizzati per un unico processo produttivo (merci, materie prime ecc.), altri beni possono essere impiegati per più cicli produttivi (fabbricati, macchinari, attrezzature ecc.). Classe Quarta Percorso 7 I beni strumentali sono fattori produttivi a lungo ciclo di utilizzo e danno la loro utilità per più esercizi. I beni strumentali entrano a far parte del patrimonio aziendale come immobilizzazioni e concorrono alla formazione del risultato economico degli esercizi in cui sono utilizzati. Le immobilizzazioni si suddividono in: immateriali, materiali e ¿QDQ]LDrie. Le immobilizzazioni materiali e immateriali utilizzate per l’attività caratteristica sono chiamate immobilizzazioni tecniche. IMMOBILIZZAZIONI Immateriali Prive di consistenza fisica Materiali Provviste di consistenza fisica Finanziarie Investimenti in quote di altre società Finanziamenti concessi a m/l termine Le operazioni relative ai beni strumentali riguardano: • l’acquisizione; • l’utilizzo; • la dismissione. Acquisizione Utilizzo Dismissione 2. L’acquisizione dei beni strumentali Mediante l’acquisizione l’impresa entra in possesso dei beni strumentali. I beni strumentali possono essere acquisiti tramite le seguenti modalità: • acquisto; • apporto dell’imprenditore o dei soci; • costruzione in economia; ACQUISTO • leasing. LEASING ACQUISIZIONE APPORTO COSTRUZIONE IN ECONOMIA 123 7 La gestione dei beni strumentali L’acquisto rappresenta la modalità di acquisizione di un bene strumentale più frequente. Al momento dell’acquisto l’impresa può sostenere altri costi (trasporto, installazione ecc.); questi costi accessori all’acquisto devono essere patrimonializzati, cioè portati in aumento del valore del bene strumentale a cui si riferiscono. L’acquisto di un bene strumentale si rileva in contabilità generale in due momenti distinti: 1. ricevimento della fattura che attesta l’acquisto. Questa operazione comporta delle variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento dei debiti verso i fornitori (VFP); – aumento dei crediti per IVA (VFA); • nell’aspetto economico – aumento dei costi pluriennali (VEN); 2. regolamento della fattura, cioè il pagamento del debito. Questa operazione comporta variazioni esclusivamente nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – diminuzione dei debiti verso i fornitori (VFA); – diminuzione delle disponibilità liquide (VFP). Esempio 1 Acquisto di un bene strumentale con costi accessori In data 8/04 la Cristalli spa riceve la fattura n. 79 della Seleni srl relativa all’acquisto di arredamento per 6.900 euro + IVA; in fattura sono addebitati costi di trasporto e montaggio per 300 euro. Data 08/04 08/04 08/04 Variazioni Conti e descrizione VEN ARREDAMENTO fattura n. 79 di Seleni srl VFA IVA NS/CREDITO fattura n. 79 di Seleni srl VFP DEBITI V/FORNITORI fattura n. 79 di Seleni srl Dare 7.200,00 1.584,00 Avere 8.784,00 L’apporto consiste nel conferimento di beni strumentali da parte dell’imprenditore (impresa individuale) o dei soci (società) nel momento della costituzione dell’impresa o in un momento successivo. La rilevazione contabile dell’apporto in una società comporta delle variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – diminuzione del credito verso soci (VFP); • nell’aspetto economico: – aumento dei costi pluriennali (VEN). La costruzione in economia consiste nella realizzazione di un bene strumentale direttamente da parte dell’impresa, sfruttando le conoscenze e le competenze professionali presenti al proprio interno. Il valore del bene realizzato internamente è dato dalla somma dei costi diretti e indiretti sostenuti per la sua fabbricazione. Questi costi, rilevati in contabilità al momento del loro sostenimento, sono stornati in modo indiretto tramite il conto economico di reddito Costruzioni interne. La costruzione in economia può essere: 124 1. iniziata e terminata nello stesso esercizio. In questo caso la rilevazione contabile comporta variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento dei costi pluriennali (VEN); – UHWWL¿FDGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 2. iniziata in un esercizio e terminata nell’esercizio successivo. a. Esercizio in cui è iniziata la costruzione in economia. La rilevazione contabile comporta variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento dei costi pluriennali (VEN). Il conto da utilizzare è Immobilizzazioni in corso. – UHWWL¿FDGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 Classe Quarta Percorso 7 b. Esercizio in cui è terminata la costruzione in economia. La rilevazione contabile comporta variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento dei costi pluriennali (VEN); – diminuzione dei costi pluriennali (VEP). Il conto Immobilizzazioni in corso viene stornato. – UHWWL¿FDGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 Esempio 2 Costruzione in economia di un macchinario iniziata e terminata nell’esercizio La Argilli spa valuta in 11.540 euro i costi complessivi per la costruzione in economia di un macchinario iniziata e conclusa nell’esercizio. Data 31/12 31/12 Variazioni Conti e descrizione VEN IMPIANTI E MACCHINARI costruzioni in economia VEP COSTRUZIONI INTERNE costruzioni in economia Dare 11.540,00 Avere 11.540,00 Il leasing è un contratto con il quale un’impresa prende in uso un bene strumentale e si impegna a versare dei canoni periodici, con la possibilità di riscattare il bene alla scadenza del contratto. Al momento della stipulazione del contratto di leasing viene spesso richiesto il versamento di un canone di importo superiore a quello dei successivi canoni periodici (maxicanone). Quando conclude il contratto l’impresa rileva nei conti d’ordine l’importo totale dei canoni da corrispondere alla società di leasing, importo che verrà stornato gradualmente al ricevimento delle fatture relative ai canoni periodici. $OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRO¶LPSUHVDULOHYDXQrisconto attivo, con il quale rinvia ai futuri esercizi la quota dei canoni di leasing che hanno già avuto la loro manifestazione ¿QDQ]LDULD QHOO¶HVHUFL]LR PD FKH QRQ VRQR GL FRPSHWHQ]D HFRQRPLFD GHOO¶HVHUFL]LR stesso. La procedura contabile dell’operazione di leasing richiede le seguenti rilevazioni: 1. stipulazione del contratto. Questa operazione comporta la rilevazione nei conti d’ordine: – Impegni per beni in leasing (DARE); – Creditori c/leasing (AVERE); 125 7 La gestione dei beni strumentali 2. ricezione della fattura del maxicanone (o dei canoni periodici) e relativo regolamento. Questa operazione si articola in tre fasi: a. rilevazione della fattura del maxicanone o dei canoni periodici comporta variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento dei debiti verso i fornitori (VFP); – aumento dei crediti per IVA (VFA); • nell’aspetto economico: – aumento dei costi d’esercizio (VEN). b. Regolamento della fattura comporta variazioni solo nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – diminuzione dei debiti verso i fornitori (VFA); – diminuzione delle disponibilità liquide (VFP); c. storno dei conti d’ordine: – Creditori c/leasing (Dare); – Impegni per beni in leasing (Avere); 3. ricezione della fattura relativa al riscatto del bene strumentale comporta delle variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento dei debiti verso i fornitori (VFP); – aumento dei crediti per IVA (VFA); • nell’aspetto economico – aumento dei costi pluriennali (VEN). Esempio 3 Contratto di leasing su automezzi In data 1/03 la Calcinari spa stipula con la Velox leasing un contratto di leasing su automezzi alle seguenti condizioni: maxicanone iniziale 12.000 euro da versare alla stipulazione del contratto; 10 canoni trimestrali anticipati di 5.000 euro, da versare a partire dal 1/06; prezzo di riscatto dell’automezzo 3.500 euro. Data 01/03 01/03 01/03 01/03 01/03 01/03 01/03 01/03 01/03 01/06 01/06 01/06 01/06 01/06 01/06 01/06 Variazioni VEN VFA VFP VFA VFP VEN VFA VFP VFA VFP Conti e descrizione IMPEGNI PER BENI IN LEASING stipulato contratto di leasing CREDITORI C/LEASING stipulato contratto di leasing CANONI DI LEASING fattura n. 68 di Velox leasing IVA NS/CREDITO fattura n. 68 di Velox leasing DEBITI V/FORNITORI fattura n. 68 di Velox leasing DEBITI V/FORNITORI saldata fattura n. 68 BANCA X C/C saldata fattura n. 68 CREDITORI C/LEASING storno per maxicanone pagato IMPEGNI PER BENI IN LEASING storno per maxicanone pagato CANONI DI LEASING fattura n. 85 di Velox leasing IVA NS/CREDITO fattura n. 85 di Velox leasing DEBITI V/FORNITORI fattura n. 85 di Velox leasing DEBITI V/FORNITORI saldata fattura n. 85 BANCA X C/C saldata fattura n. 85 CREDITORI C/LEASING storno per canone pagato IMPEGNI PER BENI IN LEASING storno per canone pagato Dare 62.000,00 62.000,00 12.000,00 2.640,00 14.640,00 14.640,00 14.640,00 12.000,00 12.000,00 5.000,00 1.100,00 6.100,00 6.100,00 6.100,00 5.000,00 Costo totale del contratto: euro [12.000 + (10 w 5.000)] = euro 62.000 126 Avere 5.000,00 3. L’utilizzo dei beni strumentali ,EHQLVWUXPHQWDOLGHYRQRHVVHUHXWLOL]]DWLQHLSURFHVVLSURGXWWLYLLQPRGRHI¿FDFHHG HI¿FLHQWH/HRSHUD]LRQLFRQQHVVHDOO¶XWLOL]]RGHLEHQLVWUXPHQWDOLULJXDUGDQR • la manutenzione o riparazione del bene strumentale; Classe Quarta Percorso 7 • l’ammodernamento, ampliamento, ristrutturazione e trasformazione del bene strumentale; • l’ammortamento del bene strumentale. Le manutenzioniFRQVLVWRQRLQLQWHUYHQWL¿QDOL]]DWLDJDUDQWLUHLOUHJRODUHIXQ]LRnamento del bene nel tempo, mantenendone inalterata la capacità produttiva e O¶HI¿FLHQ]D Le riparazioniVRQRLQWHUYHQWL¿QDOL]]DWLDULSULVWLQDUHODIXQ]LRQDOLWjGHOEHQHVWUXmentale che risulta compromessa a seguito di una rottura. Gli interventi di manutenzione possono essere effettuati: • da terziFLRqDI¿GDWLDXQIRUQLWRUHHVWHUQR • in economia, cioè avvalendosi del personale interno all’impresa. La rilevazione contabile delle operazioni di manutenzione o riparazione eseguite da terzi comporta variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento dei debiti verso i fornitori (VFP) – aumento dei crediti per IVA (VFA) • nell’aspetto economico – aumento dei costi d’esercizio (VEN). Le operazioni di manutenzione o riparazione eseguite in economia non richiedono XQDVSHFL¿FDUHJLVWUD]LRQHLQFRQWDELOLWjJHQHUDOH,FRVWLSHUO¶XWLOL]]RGHLIDWWRULSURduttivi impiegati in tali interventi (personale, servizi, macchinari, attrezzature ecc.) vengono rilevati nei relativi conti (Salari e stipendi, Costi per energia, Ammortamento impianti e macchinari ecc.). Esempio 4 Intervento di riparazione eseguito da terzi In data 27/11 la Benedetti spa riceve la fattura n. 135 della Godino srl relativa a un intervento di riparazione di un macchinario per 380 euro + IVA. Data 27/11 27/11 27/11 Variazioni Conti e descrizione VEN MANUTENZIONI E RIPARAZIONI fattura n. 135 di Godino srl VFA IVA NS/CREDITO fattura n. 135 di Godino srl VFP DEBITI V/FORNITORI fattura n. 135 di Godino srl Dare 380,00 83,60 Avere 463,60 Gli interventi di ammodernamento, ristrutturazione, trasformazione e ampliamento determinano il miglioramento della capacità produttiva del bene strumentale su cui sono stati effettuati. L’incremento del valore subito dal bene a seguito dell’intervento deve essere patrimonializzato, cioè portato a incremento del costo del bene pluriennale. Questi inter- 127 7 La gestione dei beni strumentali venti possono essere eseguiti: • da terziFLRqDI¿GDWLDXQIRUQLWRUHHVWHUQR • in economia, cioè avvalendosi del personale interno all’impresa. La rilevazione contabile degli interventi incrementativi eseguiti da terzi comporta variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento dei debiti verso i fornitori (VFP); – aumento dei crediti per IVA (VFA); • nell’aspetto economico – aumento dei costi pluriennali (VEN). Gli interventi eseguiti in economia si registrano in contabilità generale con la stessa procedura utilizzata per le costruzioni in economia. Questa operazione comporta variazioni esclusivamente nell’aspetto economico: – aumento dei costi pluriennali (VEN); – UHWWL¿FDGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 Tipologie INTERVENTI SUI BENI STRUMENTALI Manutenzioni Mantengono la funzionalità del bene Riparazioni Ripristinano la funzionalità del bene Ammodernamento, ristrutturazione, ampliamento e trasformazione Incrementano il valore del bene Affidati a terzi Fornitore esterno In economia Personale interno all’impresa Soggetto che li esegue I beni strumentali partecipano alla formazione del risultato economico dell’esercizio tramite le quote di ammortamento, che rappresentano la parte del costo pluriennale attribuita all’esercizio in base al suo utilizzo. I beni che devono essere ammortizzati sono le immobilizzazioni immateriali e materiali. I terreni non vengono ammortizzati in quanto non perdono di valore. La quota di ammortamento, che rappresenta la parte del costo pluriennale attribuita all’esercizio, dipende da tre elementi: • il valore da ammortizzare, dato dalla differenza tra il costo di acquisto e il valore residuo del bene strumentale al termine del processo di ammortamento; • la durata del processo di ammortamento, che dipende dal numero di anni in cui può essere utilizzato il bene strumentale; la vita utile del bene dipende dal logorio ¿VLFR VHQHVFHQ]D HGDOVXSHUDPHQWRWHFQRORJLFR REVROHVFHQ]D 128 • il criterio per ripartire il costo pluriennale tra gli esercizi in cui il bene strumentale è utilizzato, l’ammortamento deve essere sistematico cioè seguire un piano di ammortamento prestabilito. L’ammortamento ha inizio quando il bene strumentale è pronto per essere utilizzato e viene impiegato nel processo produttivo. Classe Quarta Percorso 7 La rilevazione contabile dell’ammortamento comporta variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento dei costi d’esercizio (VEN); – diminuzione dei costi pluriennali (VEP). Esempio 5 Ammortamento La Fiocchi srl al 31/12 calcola la quota di ammortamento dei seguenti beni strumentali: • VRIWZDUHFRVWRVWRULFRHXURFRHI¿FLHQWH • PDFFKLQDULFRVWRVWRULFRHXURFRHI¿FLHQWH Data 31/12 31/12 31/12 31/12 Variazioni VEN VEP VEN VEP Conti e descrizione AMMORT.TO SOFTWARE quota ammort.to 15% FONDO AMMORT.TO SOFTWARE quota ammort.to 15% AMMORT.TO IMPIANTI E MACCHINARI quota ammort.to 10% FONDO AMMORT.TO IMP. E MACCH. quota ammort.to 10% Quota ammortamento software: Quota ammortamento macchinari: 30.000 w 15 100 Dare 4.500,00 Avere 4.500,00 25.000,00 25.000,00 = 4.500 euro 250.000 w 10 100 = 25.000 euro Costo d’acquisto Valore da ammortizzare Valore residuo Senescenza AMMORTAMENTO Durata dell’ammortamento Vita utile Obsolescenza Criterio di ammortamento Sistematico Piano di ammortamento 129 7 La gestione dei beni strumentali 4. La dismissione dei beni strumentali La dismissione di un bene strumentale, vale a dire la sua estromissione dal processo produttivo, può avvenire per motivazioni diverse (decisioni strategiche dell’impresa o eventi indipendenti dalla volontà dell’impresa stessa). Le principali modalità di dismissione sono: • la vendita; • la permuta; • la eliminazione (volontaria o involontaria). Vendita Cessione a terzi Permuta DISMISSIONE Volontaria Radiazione Involontaria Furto, incendio Eliminazione Una delle principali modalità per dismettere i beni non più utilizzati dall’impresa è quella della vendita sul mercato. Al momento della vendita è necessario determinare il valore contabile del bene che è dato dalla differenza tra: • il costo storico, cioè il costo al quale il bene è stato acquistato; • il fondo ammortamento, cioè la somma delle quote di ammortamento rilevate negli anni per il suo utilizzo. La vendita di un bene strumentale può comportare: • un ricavo, chiamato plusvalenza, se il prezzo di vendita è maggiore del valore contabile; • un costo, chiamato minusvalenza, se il prezzo di vendita è minore del valore contabile. PREZZO DI VENDITA > VALORE CONTABILE = PLUSVALENZA PREZZO DI VENDITA < VALORE CONTABILE = MINUSVALENZA La vendita di un bene strumentale si rileva in contabilità generale con la seguente procedura: 1. quota di ammortamento dall’1/01 al momento della vendita. Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento dei costi d’esercizio (VEN); – diminuzione dei costi pluriennali (VEP); 130 2. storno del fondo ammortamento. Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico: – storno del fondo ammortamento (VEN); – diminuzione dei costi pluriennali (VEP); 3. emissione della fattura di vendita. Questa operazione comporta delle variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – aumento dei crediti (VFA); – aumento dei debiti per IVA (VFP); • nell’aspetto economico – diminuzione dei costi pluriennali (VEP); Classe Quarta Percorso 7 4. plusvalenza o minusvalenza. Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico: • nel caso della plusvalenza – aumento dei ricavi d’esercizio (VEP); – aumento dei costi pluriennali (VEN); • nel caso della minusvalenza – aumento dei costi d’esercizio (VEN); – diminuzione dei costi pluriennali (VEP); 5. regolamento della fattura di vendita. Questa operazione comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – diminuzione dei crediti verso i clienti (VFP); – aumento delle disponibilità liquide (VFA). Esempio 6 Vendita di un bene strumentale (plusvalenza) In data 17/03 la Marelli spa emette la fattura n. 38 sulla Noceri srl per la vendita di un’attrezzatura industriale di 14.780 euro + IVA. L’attrezzatura era stata acquistata a HXURHDOPRPHQWRGHOODFHVVLRQHULVXOWDDPPRUWL]]DWDSHULO FRHI¿FLHQWH GLDPPRUWDPHQWR Data Variazioni Conti e descrizione 17/03 VEN AMM.TO ATTREZZ. INDUSTR. quota ammortamento 1/01-17/03 17/03 VEP FONDO AMM.TO ATT. INDUS. quota ammortamento 1/01-17/03 17/03 VEN FONDO AMM.TO ATT. INDUS. giroconto fondo amm.to 17/03 VEP ATTREZZATURE INDUSTRIALI giroconto fondo amm.to 17/03 VFA CREDITI COMMERC. DIVERSI fattura n. 38 su Noceri srl 17/03 VEP ATTREZZATURE INDUSTRIALI fattura n. 38 su Noceri srl 17/03 VFP IVA NS/DEBITO fattura n. 38 su Noceri srl 17/03 VEN ATTREZZATURE INDUSTRIALI plusvalenza su attrez. industriali 17/03 VEP PLUSVALENZE plusvalenza su attrez. industriali Quota ammortamento (1/01-17/03 escluso): Dare 1.232,88 Avere 1.232,88 27.232,88 27.232,88 18.031,60 14.780,00 3.251,60 2.012,88 2.012,88 40.000 × 15 × 75 = 1.232,88 euro 36.500 )RQGRDPPRUWDPHQWR [ + 1.232,88 = 27.232,88 euro Valore contabile: 40.000 – 27.232, 88 = 12.767,12 euro Plusvalenza: 14.780 – 12.767,12 = 2.012,88 euro 131 7 La gestione dei beni strumentali Esempio 7 Vendita di un bene strumentale (minusvalenza) In data 7/04 la Tesauro srl emette la fattura n. 66 sulla Palmino spa per la vendita di un brevetto di 7.220 + IVA. Il brevetto era stato acquistato a 30.300 euro e al momento GHOODFHVVLRQHULVXOWDDPPRUWL]]DWRSHULO FRHI¿FLHQWHGLDPPRUWDPHQWR Data 7/04 7/04 7/04 7/04 7/04 7/04 7/04 7/04 7/04 Variazioni VEN VEP VEN VEP VFA VEP VFP VEN VEP Conti e descrizione Dare Avere AMM.TO BREVETTI quota ammortamento 1/01-7/04 796,93 FONDO AMM.TO. BREVETTI quota ammortamento 1/01-7/04 796,93 FONDO AMM.TO. BREVETTI giroconto fondo amm.to 22.006,93 BREVETTI giroconto fondo amm.to 22.006,93 CREDITI COMMERC. DIVERSI fattura n. 66 su Palmino spa 8.808,40 BREVETTI fattura n. 66 su Palmino spa 7.220,00 IVA NS/DEBITO fattura n. 66 su Palmino spa 1.588,40 MINUSVALENZE minusvalenza su brevetti 1.073,07 BREVETTI minusvalenza su brevetti 1.073,07 Quota ammortamento (1/01-7/04 escluso): 30.300 w 10 w 96 36.500 = 796,93 euro )RQGRDPPRUWDPHQWR [ HXUR Valore contabile: 30.300 – 22.006,93 = 8.293,07 euro Minusvalenza: 7.220 – 8.293,07 = – 1.073,07 euro La permuta è un’operazione con la quale l’impresa vende un bene strumentale usato e acquista contemporaneamente dallo stesso soggetto un nuovo bene, regolando la differenza. Fasi della rilevazione contabile dell’operazione di permuta 1. Ricevimento della fattura di acquisto del nuovo bene strumentale 2. Quota di ammortamento dall’1/01 al momento della vendita 3. Storno del fondo ammortamento 4. Emissione della fattura di vendita del bene strumentale usato 5. Plusvalenza o minusvalenza 6. Regolamento della fattura di acquisto al netto della fattura di vendita L’eliminazione di un bene strumentale può essere: • volontaria, se dipende da una decisione dell’impresa che non ritiene più utile impiegare il bene strumentale nel processo produttivo. Questa operazione è chiamata radiazione; • involontaria, se non dipende dalla volontà dell’impresa, ma è la diretta conseguenza di un evento che ha reso inutilizzabile in tutto o in parte il bene strumentale, come, per esempio, un incendio o un furto. 132 In entrambi i casi è necessario determinare il valore contabile del bene al momento GHOO¶HOLPLQD]LRQH6LSRVVRQRYHUL¿FDUHGXHFDVL • il valore contabile è maggiore di zero (bene non completamente ammortizzato). L’impresa rileva un componente negativo di reddito nel conto Insussistenze passive pari al valore contabile; • il valore contabile è uguale a zero (bene completamente ammortizzato). L’impresa non rileva alcun componente negativo. La rilevazione contabile dell’eliminazione di un bene strumentale non completamente ammortizzato comporta la seguente procedura: Classe Quarta Percorso 7 1. quota di ammortamento dall’1/01 al momento dell’eliminazione. Questa operazione comporta variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento dei costi d’esercizio (VEN); – diminuzione dei costi pluriennali (VEP); 2. storno del fondo ammortamento. Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico: – storno del fondo ammortamento (VEN); – diminuzione dei costi pluriennali (VEP); 3. insussistenza passiva. Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico: – aumento dei costi d’esercizio (VEN); – diminuzione dei costi pluriennali (VEP). Volontaria ELIMINAZIONE Bene strumentale Esempio Tipologie Involontaria Completamente ammortizzato Nessun componente di reddito Non completamente ammortizzato Insussistenza passiva 8 Eliminazione involontaria di un bene strumentale In data 19/02 la Parini spa elimina un impianto che risulta danneggiato a seguito di un incendio. L’impianto era stato acquistato a 62.000 euro e al momento dell’eliminazione ULVXOWDDPPRUWL]]DWRSHULO FRHI¿FLHQWHGLDPPRUWDPHQWR Data 19/02 19/02 19/02 19/02 19/02 19/02 Variazioni VEN VEP VEN VEP VEN VEP Conti e descrizione Dare Avere AMM.TO IMPIANTI E MACC. quota ammortamento 1/01-19/02 998,79 FONDO AMM.TO IMP. E MACC. quota ammortamento 1/01-19/02 998,79 FONDO AMM.TO IMP. E MACC. giroconto fondo amm.to 47.498,79 IMPIANTI E MACCHINARI giroconto fondo amm.to 47.498,79 INSUSSISTENZE PASSIVE insussistenza su impianti 14.501,21 IMPIANTI E MACCHINARI insussistenza su impianti 14.501,21 62.000 w 12 w 49 = 998,79 euro 36.500 )RQGRDPPRUWDPHQWR [ HXUR Insussistenza passiva: 62.000 – 47.498,79 = 14.501,21 euro Quota ammortamento (1/01-19/02 escluso): 133 percorso 8 La gestione del magazzino Quale funzione aziendale si occupa della gestione del magazzino? Funzione logistica Quali sono gli strumenti per la gestione degli approvvigionamenti? Livello di riordino Lotto economico di acquisto Quali sono gli strumenti per il controllo del magazzino? Contabilità di magazzino Indice di rotazione Indici Indice di durata Carichi Come si valorizzano i movimenti di magazzino? Costo di acquisto o produzione Costo effettivo Scarichi La gestione dei beni strumentali Costo medio ponderato, LIFO o FIFO Costo Quali sono i criteri di valutazione delle rimanenze di magazzino? Costo di acquisto o di produzione Valore di realizzazione desumibile dell’andamento di mercato Come si rappresentano le rimanenze di magazzino nel bilancio d’esercizio? Stato patrimoniale Conto economico 134 C) I – Rimanenze A2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti B11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 1. La logistica La logistica è la funzione aziendale che si occupa di programmare, gestire e conWUROODUHLOÀXVVRGHLEHQLHVHUYL]LGDOOXRJRGLSDUWHQ]DDTXHOORGLGHVWLQD]LRQHLQ PRGRGDUDJJLXQJHUHODTXDOLWjWRWDOH Classe Quarta Percorso 8 Nelle aziende industriali la logistica si distingue in tre aree: • logistica in entrataGHGLFDWDDOODIDVHGLDSSURYYLJLRQDPHQWRGLPDWHULHSULPHRPHUFL • logistica internaGHGLFDWDDOODJHVWLRQHGHOSURFHVVRSURGXWWLYR • logistica in uscitaGHGLFDWDDOODIDVHGLGLVWULEX]LRQH Logistica in entrata Logistica interna Logistica in uscita approvvigionamento processo produttivo distribuzione Elemento fondamentale della logistica è il magazzinoWHUPLQHFRQLOTXDOHVLLQGLFD sia l’insieme delle scorteGLEHQLSUHVHQWLLQPDJD]]LQRVLDOHVWUXWWXUHHLOSHUVRQDOH FKHVLRFFXSDQRGHOODJHVWLRQHGHOOHVFRUWH Nelle imprese commerciali il magazzino è formato da materie di consumo e merci, SHUFKpO¶LPSUHVDDWWXDXQDWUDVIRUPD]LRQHHFRQRPLFDGHLEHQLQHOWHPSR FRQVHUYD]LRQH HQHOORVSD]LR GLVWULEX]LRQH Nelle imprese industriali LO PDJD]]LQR q IRUPDWR GD PDWHULH SULPH VHPLODYRUDWL SURGRWWL¿QLWLSHUFKpO¶LPSUHVDDWWXDXQDWUDVIRUPD]LRQH¿VLFRWHFQLFD La scortaUDSSUHVHQWDODTXDQWLWjGLEHQLSUHVHQWLLQPDJD]]LQRLQXQFHUWRPRPHQWR La scorta di sicurezzaLQGLFDLOOLYHOORGLVFRUWHVRWWRLOTXDOHO¶LPSUHVDQRQGHYHVFHQGHUHSHUHYLWDUHXQEORFFRGHOODSURGX]LRQHRGHOODYHQGLWD 2. L’approvvigionamento, la gestione e il controllo delle scorte 8QD FRUUHWWD JHVWLRQH GHOOH VFRUWH SUHYHGH OD FODVVL¿FD]LRQH H OD FRGL¿FD]LRQH GHJOL elementi presenti in magazzino, la scelta del momento in cui effettuare l’ordine e il TXDQWLWDWLYRRWWLPDOHGDRUGLQDUH Il just in timeqXQD¿ORVR¿DGLJHVWLRQHGHOOHVFRUWHFKHKDFRPHVFRSRTXHOORGLPLQLPL]]DUHLFRVWLUHODWLYLDOOHVFRUWHRUGLQDQGRLIDWWRULSURGXWWLYLQHOPRPHQWRLQFXLVRQR QHFHVVDULQHOSURFHVVRSURGXWWLYRHQHOTXDQWLWDWLYRDGHJXDWRDOOHHVLJHQ]HD]LHQGDOL /DORJLVWLFDLQHQWUDWD DSSURYYLJLRQDPHQWR GHYHJDUDQWLUHFKHOHVFRUWHSUHVHQWLLQPDJD]]LQR DVVLFXULQR FRVWDQWHPHQWH LO UHJRODUH VYROJLPHQWR GHO SURFHVVR SURGXWWLYR 3HU IDUHFLzO¶LPSUHVDGHYHFRQVLGHUDUHDQFKHLOWHPSRFKHLOIRUQLWRUHLPSLHJDSHUHYDGHUH O¶RUGLQH lead time LQPRGRGDGHWHUPLQDUHDGHJXDWDPHQWHODWHPSLVWLFDGLULRUGLQR *OLVWUXPHQWLGLFXLO¶LPSUHVDSXzDYYDOHUVLQHOODJHVWLRQHGHOOHVFRUWHVRQRLOlivello di riordino e il lotto economico di acquisto Il livello di riordinoLQGLFDLOTXDQWLWDWLYRGLVFRUWHSUHVHQWLLQPDJD]]LQRDOUDJJLXQJLPHQWRGHOTXDOHO¶LPSUHVDGHYHHIIHWWXDUHXQQXRYRRUGLQH 135 8 La gestione del magazzino ,OOLYHOORGLULRUGLQRLQXQ¶LPSUHVDFRPPHUFLDOHqGDWRGD LR = (C x ga) + S C = consumo medio giornaliero di scorte ga JLRUQLGLDSSURYYLJLRQDPHQWR S = scorta di sicurezza ,OOLYHOORGLULRUGLQRLQXQ¶LPSUHVDLQGXVWULDOHqGDWRGD LR =( M G x ga) + S M TXDQWLWDWLYRGLPDWHULHSUHOHYDWR SHUODODYRUD]LRQH G JLRUQLGLODYRUD]LRQH ga JLRUQLGLDSSURYYLJLRQDPHQWR S = scorta di sicurezza Il lotto economico di acquisto LQGLFD LO TXDQWLWDWLYR GL EHQL GD DFTXLVWDUH LQ RJQL RUGLQHSHUPLQLPL]]DUHLFRVWLGLVWRFFDJJLRHGLRUGLQD]LRQH ,OFRQWUROORGHOOHVFRUWHHGLFRQVHJXHQ]DGHOO¶HI¿FLHQ]DGHOODORJLVWLFDqHVHJXLWRPHGLDQWHLOFDOFRORGHOO¶LQGLFHGLURWD]LRQHHGHOO¶LQGLFHGLGXUDWD L’indice di rotazioneHVSULPHLOQXPHURGLYROWHLQFXLLQXQGHWHUPLQDWRSHULRGR XQEHQHSUHVHQWHLQPDJD]]LQRVLULQQRYDFRPSOHWDPHQWHFRQVHQWHQGRDOO¶LPSUHVDGL UHFXSHUDUHOHULVRUVHLPSLHJDWH L’indice di rotazione può essere calcolato: • DTXDQWLWj¿VLFKH6LGLYLGHODTXDQWLWjVFDULFDWDGDOPDJD]]LQR EHQLXVFLWLGDO magazzino nel periodo considerato) per la consistenza media di magazzino nel meGHVLPRSHULRGR • a valori 6L GLYLGH LO FRVWR GHO YHQGXWR DFTXLVWL HVLVWHQ]H LQL]LDOL ±ULPDQHQ]H ¿QDOL SHULOFRVWRGHOODVFRUWDPHGLD 8QLQGLFHGLURWD]LRQHEDVVRVHJQDODFKHO¶LPSUHVDKDLQPDJD]]LQRVFRUWHHFFHVVLYDPHQWHHOHYDWHULVSHWWRDOOHVXHQHFHVVLWj L’indice di durataHVSULPHODGXUDWDPHGLDGLSHUPDQHQ]DGHLEHQLLQPDJD]]LQR 4XHVWR LQGLFH VL FDOFROD GLYLGHQGR JLRUQL GHOO¶DQQR SHU O¶LQGLFH GL URWD]LRQH D TXDQWLWj¿VLFKH Livello di riordino Approvvigionamento STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE SCORTE Controllo delle scorte 136 Lotto economico di acquisto Indice di rotazione Indice di durata 3. La contabilità di magazzino e la rilevazione contabile delle scorte /DJHVWLRQHGHOOHVFRUWHVLEDVDVXXQVLVWHPDGLULOHYD]LRQHGHLPRYLPHQWLGHLEHQL SUHVHQWLLQPDJD]]LQR Classe Quarta Percorso 8 La contabilità di magazzinoULOHYDOHHQWUDWHHOHXVFLWHGHLEHQLLQPDJD]]LQRHFRQVHQWHGLFRQRVFHUHODFRPSRVL]LRQHTXDOLWDWLYDHTXDQWLWDWLYDGHOOHVFRUWH ,PRYLPHQWLGHLEHQLVRQRDWWHVWDWLGDLGRFXPHQWLRULJLQDULEROOHWWHGLFDULFRGLVFDULFRGLSUHOLHYRGLYHUVDPHQWRHFFGli strumentiGHOODFRQWDELOLWjGLPDJD]]LQRVRQR • il giornale di magazzinoFKHULOHYDLQRUGLQHGLGDWDOHPRYLPHQWD]LRQLGHLEHQL SUHVHQWLLQPDJD]]LQR • il mastro di magazzinoFKHULOHYDLQEDVHDOO¶RJJHWWROHPRYLPHQWD]LRQLGHLEHQL SUHVHQWLLQPDJD]]LQRDQQRWDQGROHVXOOHVFKHGHGLPDJD]]LQR 6XOOHschede di magazzino si annotano le esistenze iniziali, i carichi, gli scarichi e le ULPDQHQ]H¿QDOLGHLEHQL,carichiGLPDJD]]LQRYHQJRQRYDORUL]]DWL • al costo di acquisto, se si tratta di merci, materie prime, materie sussidiarie e PDWHULHGLFRQVXPR • al costo di produzioneVHVLWUDWWDGLSURGRWWL¿QLWLSURGRWWLLQFRUVRGLODYRUD]LRQHHVHPLODYRUDWL Gli scarichiGLPDJD]]LQRYHQJRQRYDORUL]]DWL • al costo effettivoVHqSRVVLELOHLQGLYLGXDUHDTXDOHORWWRGLDFTXLVWRVLULIHULVFRQR LEHQLLQULPDQHQ]D • al costo medio ponderato, LIFO o FIFO, VHQRQqSRVVLELOHLQGLYLGXDUHLOORWWRGL DFTXLVWRGHLEHQLLQULPDQHQ]D Con il metodo del costo medio ponderatoLOYDORUHGLVFDULFRVLRWWLHQHFDOFRODQGROD PHGLDDULWPHWLFDSRQGHUDWDGHLYDORULGHLFDULFKL Il metodo LIFO /DVW,Q)LUVW2XW FRQVLGHUDLEHQLHQWUDWLSHUXOWLPLLQPDJD]]LQRL SULPLDXVFLUHGDOPDJD]]LQR/HULPDQHQ]HVRQRTXLQGLYDORUL]]DWHDLSUH]]LSLORQWDQLQHOWHPSR prezzi di carico 34 last in 3 32 31 31 34 32 3 34 prezzi di scarico first out 3 32 31 magazzino 137 8 La gestione del magazzino Il metodo FIFO (First In First Out) considera i beni entrati per primi in magazzino i primi a uscire dal magazzino. Le rimanenze sono quindi valorizzate ai prezzi più recenti. prezzi di carico P4 P3 P2 P1 first in P4 P3 first out P2 P1 prezzi di scarico P4 P3 P2 P 1 magazzino Esempio 1 Valorizzazione degli scarichi di magazzino con i metodi LIFO e FIFO L’impresa industriale Crespi spa ha rilevato durante il primo trimestre i seguenti movimenti della materia prima LM2609: 01/01: esistenze iniziali di 150 unità valutate a 1,50 euro; 11/01: carico di 80 unità al costo unitario di 1,40 euro; 22/01: scarico di 100 unità; 05/02: scarico di 20 unità; 19/02: carico di 70 unità al costo unitario di 1,20 euro; 03/03: carico 30 unità al costo unitario di 1,10 euro; 27/03: scarico di 40 unità. Scheda di magazzino con il metodo LIFO Data Quantità Prezzo unitario di carico di scarico 1,50 1,40 Importo 01/01 Scorta iniziale 150 11/01 Acquisto 80 Scorta 230 Scarico – 80 1,40 – 112,00 – 20 1,50 – 30,00 1,50 – 30,00 22/01 05/02 19/02 03/03 27/03 31/03 138 Descrizione Scorta 130 Scarico – 20 Scorta 110 Acquisto 70 Scorta 180 225,00 112,00 337,00 195,00 165,00 1,20 84,00 249,00 Acquisto 30 Scorta 210 Scarico – 30 1,10 – 33,00 – 10 1,20 – 12,00 Scorta 170 1,10 33,00 282,00 237,00 6FKHGDGLPDJD]]LQRFRQLOPHWRGR),)2 Data Descrizione Quantità Prezzo unitario di carico di scarico 1,50 1,40 Importo 01/01 Scorta iniziale 150 11/01 Acquisto 80 Scorta 230 Scarico – 100 Scorta 130 Scarico – 20 Scorta 110 Acquisto 70 Scorta 180 03/03 Acquisto 30 Scorta 210 27/03 Scarico – 30 1,50 – 45,00 – 10 1,40 – 14,00 22/01 05/02 19/02 31/03 Scorta Classe Quarta Percorso 8 225,00 112,00 337,00 1,50 – 150,00 187,00 1,50 – 30,00 157,00 1,20 84,00 241,00 1,10 33,00 274,00 170 215,00 /DFRQWDELOLWjGLPDJD]]LQRIRUQLVFHDOODcontabilità generale i dati necessari per le ULOHYD]LRQLFRQWDELOLGHOOHVFRUWHDOO¶LQL]LRHDOWHUPLQHGHOO¶HVHUFL]LR /DULOHYD]LRQHFRQWDELOHGHOOHULPDQHQ]H¿QDOL è una scrittura di UHWWL¿FD che rientra WUDOHRSHUD]LRQLGLDVVHVWDPHQWRFRQODTXDOHO¶LPSUHVDULQYLDDOO¶HVHUFL]LRVXFFHVVLYR LOFRVWRGHLEHQLFKHQRQKDQQRRWWHQXWRQHOSHULRGRLFRUUHODWLYLULFDYL 4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQLVRORQHOO¶aspetto economico: ± DXPHQWRGHLFRVWLVRVSHVL 9(1 ± GLPLQX]LRQHGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 /RVWRUQR UHWWL¿FD GHOFRVWRG¶DFTXLVWRGHLEHQLLQULPDQHQ]DYLHQHHIIHWWXDWRLQGLUHWWDPHQWHXWLOL]]DQGRQHOOHLPSUHVHLQGXVWULDOLLFRQWL0DWHULHSULPHFULPDQHQ]H ¿QDOLH3URGRWWLFULPDQHQ]H¿QDOL /DULOHYD]LRQHFRQWDELOHGHOOHesistenze inziali è una scrittura di riapertura, che riHQWUDWUDOHRSHUD]LRQLGLVWRUQRLPPHGLDWRFRQODTXDOHO¶LPSUHVDLQVHULVFHLOFRVWRGHL EHQLFKHXWLOL]]HUjRYHQGHUjQHOFRUVRGHOO¶HVHUFL]LR 4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQLVRORQHOO¶aspetto economico: ± DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 /R VWRUQR GHL FRVWL VRVSHVL GHL EHQL LQ ULPDQHQ]D YLHQH HIIHWWXDWR LQGLUHWWDPHQWH XWLOL]]DQGRQHOOHLPSUHVHLQGXVWULDOLLFRQWL0DWHULHSULPHFHVLVWHQ]HLQL]LDOLH3URGRWWLFHVLVWHQ]HLQL]LDOL ± GLPLQX]LRQHGHLFRVWLVRVSHVL 9(3 139 8 La gestione del magazzino Esempio 2 Rilevazioni contabili delle scorte di magazzino $OQO¶$UFREDOHQRVSDKDLQPDJD]]LQRSURGRWWL¿QLWLGHOYDORUHGLHXUR Data 31/12 31/12 Variazioni Conti e descrizione VEN PRODOTTI FINITI rimanenze finali di magazzino VEP PRODOTTI C/RIMANENZE FINALI rimanenze finali di magazzino Dare Avere 56.320,00 56.320,00 $O Q GRSR OH VFULWWXUH GL ULDSHUWXUD GHL FRQWL SDWULPRQLDOL O¶$UFREDOHQR VSD FRPSRQHODVHJXHQWHVFULWWXUDGLVWRUQRLPPHGLDWRULJXDUGDQWHLSURGRWWL¿QLWL Data 01/01 01/01 Variazioni Conti e descrizione Dare Avere VEN PRODOTTI C/ESISTENZE INIZIALI esistenze iniziali di magazzino 56.320,00 VEP PRODOTTI FINITI esistenze iniziali di magazzino 56.320,00 4. La valutazione e la rappresentazione nel bilancio d’esercizio delle rimanenze di magazzino /HULPDQHQ]HGLPDJD]]LQRGHYRQRHVVHUHYDOXWDWHLQEDVHDTXDQWRSUHYLVWRGDOO¶DUWLFRORFFDOYDORUHPLQRUHWUDLOcosto FRVWRGLDFTXLVWRRFRVWRGLSURGX]LRQH e il valore desumibile dall’andamento di mercato SUH]]RQHWWRGLYHQGLWD /DYDOXWD]LRQHGHLEHQLLQULPDQHQ]DGHYHHVVHUHHIIHWWXDWDDOFRVWRHIIHWWLYRSHUL beni fungibiliqSRVVLELOHDSSOLFDUHLPHWRGLGHOFRVWRPHGLRSRQGHUDWR/,)2R),)2 Nel bilancio civilistico le rimanenze compaiono: • nello Stato patrimonialeFODVVH& $WWLYRFLUFRODQWHVRWWRFODVVH,±5LPDQHQ]H • nel Conto economicoOHULPDQHQ]HGLPDJD]]LQRVLVFULYRQRFRPHYDULD]LRQHFLRq FRPHGLIIHUHQ]DWUDOHULPDQHQ]H¿QDOLHOHHVLVWHQ]HLQL]LDOL /DYDULD]LRQHGHOOHULPDQHQ]HGLSURGRWWL¿QLWLSURGRWWLLQFRUVRGLODYRUD]LRQHHVHPLODYRUDWL¿JXUDQHO9DORUHGHOODSURGX]LRQHODYDULD]LRQHGHOOHULPDQHQ]HGLPDWHULHH PHUFL¿JXUDQHL&RVWLGHOODSURGX]LRQH Stato patrimoniale LE RIMANENZE NEL BILANCIO D’ESERCIZIO C) Attivo circolante I – Rimanenze A2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti Conto economico B11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 140 Esempio 3 Rimanenze nel bilancio d’esercizio /D=DSSHWWLVSDSUHVHQWDLVHJXHQWLYDORULGHOOHVFRUWH • HVLVWHQ]HLQL]LDOLGLPDWHULHSULPHHXUR • HVLVWHQ]HLQL]LDOLGLSURGRWWL¿QLWLHXUR • ULPDQHQ]H¿QDOLGLPDWHULHSULPHHXUR • ULPDQHQ]H¿QDOLGLSURGRWWL¿QLWLHXUR Classe Quarta Percorso 8 ,YDORULVRSUDULSRUWDWLYHQJRQRLQVHULWLQHJOLVFKHPLGHOELODQFLRFLYLOLVWLFR Stato patrimoniale ATTIVO n n-1 35.460 31.970 4) Prodotti finiti e merci 50.230 44.660 Totale 85.690 76.630 PASSIVO n n-1 C) Attivo circolante I – Rimanenze 1) Materie prime, sussidiarie e di consumo ..... Conto economico n A) Valore della produzione 2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti ...... 5.570 B) Costi della produzione 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci – 3.490 .... Valore della produzione VARIAZIONE DELLE RIMANENZE Costi della produzione RF > EI (segno +) RF < EI (segno –) RF > EI (segno –) RF < EI (segno +) 141 percorso 9 La gestione delle risorse umane Come vengono gestite le risorse umane nelle imprese? Funzione risorse umane Reclutamento Come si acquisiscono nuovi dipendenti? Sistema informativo del personale Selezione Assunzione Quali tipologie di lavoratori possono collaborare con l’impresa? Lavoratori subordinati Lavoratori autonomi A tempo Che cosa spetta al dipendente per il suo lavoro? Retribuzione A cottimo A provvigione Come vengono tutelati i lavoratori? Versamento dei contributi sociali La gestione delle risorse umane Che cosa succede al momento dell’estinzione del rapporto di lavoro? INAIL Licenziamento Cause Dimissioni Pensionamento Trattamento di fine rapporto 142 INPS Destinato ai fondi pensione Mantenuto in azienda 1. La Funzione risorse umane La Funzione risorse umane gestisce i rapporti con i collaboratori dell’impresa dal PRPHQWRGHOO¶LQVWDXUD]LRQHGHOUDSSRUWRGLODYRUR¿QRDOODVXDHVWLQ]LRQH Classe Quarta Percorso 9 La procedura con la quale l’impresa acquisisce nuove risorse umane si compone di tre fasi: • reclutamento; • selezione; • DVVXQ]LRQH Il reclutamento del personale può avvenire secondo due canali: • interno, tramite la mobilità interna all’impresa; • esternoWUDPLWHO¶DVVXQ]LRQHGLQXRYRSHUVRQDOH /HQXRYHDVVXQ]LRQLSRVVRQRHVVHUHJHVWLWHGLUHWWDPHQWHGDOO¶D]LHQGDWUDPLWHO¶XI¿FLR SUHSRVWRRSSXUHDYYDOHQGRVLGHL&HQWULSHUO¶LPSLHJRHOH$JHQ]LHSHULOODYRUR La selezione del personale può avvenire tramite l’esame dei curricola dei candidati, SURYHDWWLWXGLQDOLSURYHVFULWWHHLFROORTXLLQGLYLGXDOL,OSURFHVVRGLVHOH]LRQHVLFRQFOXGHFRQO¶DVVXQ]LRQH L’assunzione è l’atto mediante il quale l’impresa costituisce il rapporto di lavoro VXERUGLQDWRFRQLOQXRYRGLSHQGHQWH Reclutamento Selezione Assunzione L’imprenditore può avvalersi della collaborazione di: • lavoratori subordinati o dipendenti che prestano il proprio lavoro alle dipenGHQ]HHVRWWRODGLUH]LRQHGHOO¶LPSUHQGLWRUH,ODYRUDWRULVXERUGLQDWLVLGLYLGRQRLQ dirigenti, quadri, impiegati e operai; • lavoratori autonomi che forniscono le loro prestazioni professionali senza vincoli GLVXERUGLQD]LRQHHLQDXWRQRPLD6RQRHVHPSLGLODYRUDWRULDXWRQRPLLFRPPHUFLDOLVWLJOLDYYRFDWLHJOLLQJHJQHUL Dipendenti o subordinati Prestano lavoro alle dipendenze dell’imprenditore Autonomi Collaborano con l’impresa in autonomia LAVORATORI 143 9 La gestione delle risorse umane I contratti di lavoro subordinato comprendono varie tipologie: • lavoro a tempo indeterminato,OFRQWUDWWRQRQSUHYHGHXQDVFDGHQ]DLOODYRUDtore rimane nel posto di lavoro per tutta la vita lavorativa, salvo i casi di estinzione anticipata del rapporto di lavoro (licenziamento, dimissioni, morte); • lavoro a tempo determinato ,O FRQWUDWWR SUHYHGH XQD VFDGHQ]D FKH FRPSRUWD O¶HVWLQ]LRQHGHOFRQWUDWWR/DGXUDWDFRPSOHVVLYDGHLFRQWUDWWLDWHPSRGHWHUPLQDWR comprese eventuali proroghe, non può superare i 24 mesi; • apprendistato,OFRQWUDWWRKDORVFRSRGLIRUPDUHLJLRYDQLIDFHQGRDFTXLVLUHORUR VSHFL¿FKHFRPSHWHQ]HSURIHVVLRQDOL • part-time,OFRQWUDWWRDWHPSRGHWHUPLQDWRRLQGHWHUPLQDWRSUHYHGHORVYROJLPHQWRGLXQRUDULRGLODYRURULGRWWRULVSHWWRDTXHOORDWHPSRSLHQR Il part-time può essere: – verticale, quando l’orario di lavoro è concentrato in certi periodi della settimana o del mese (per esempio, il lavoratore dal lunedì al mercoledì svolge un orario pieno, mentre nei restanti giorni della settimana non si reca al lavoro); – orizzontale, quando l’orario di lavoro giornaliero è ridotto, quindi il lavoratore presta la propria attività in tutti i giorni della settimana, ma per un orario inferiore a quello normale; • lavoro intermittente RDFKLDPDWD ,OFRQWUDWWRSUHYHGHFKHLOODYRUDWRUHVLPHWWDDGLVSRVL]LRQHGHOO¶LPSUHVDODTXDOHORXWLOL]]DVHFRQGROHVXHQHFHVVLWj4XHVWR contratto non può prevedere un numero di giornate superiore a 400 in tre anni solari; • somministrazione di lavoro ,O FRQWUDWWR SUHYHGH FKH LO ODYRUDWRUH VLD DVVXQWR da un’agenzia per il lavoro autorizzata, la quale mette a disposizione la prestazione lavorativa del proprio dipendente a un’altra impresa, dietro il pagamento di un FRPSHQVR/DUHWULEX]LRQHGHOODYRUDWRUHqDFDULFRGHOO¶LPSUHVDVRPPLQLVWUDWULFH Indeterminato Senza scadenza Determinato Con scadenza fissata Apprendistato Contratto formativo per i giovani Part-time Con orario ridotto Lavoro a chiamata Il lavoro dipende dalle necessità dell’impresa Somministrazione di lavoro Con l’intermediazione di un’agenzia Subordinato CONTRATTO DI LAVORO Autonomo 144 2. Il sistema informativo del personale e la retribuzione Il sistema informativo del personale memorizza, analizza e rielabora i dati relativi DOSHUVRQDOHGHOO¶LPSUHVDHDLUDSSRUWLFKHQHGHULYDQR Classe Quarta Percorso 9 Il sistema informativo del personale supporta l’amministrazione del personale, che deve: • tenere il Libro unico del lavoro, nel quale sono iscritti i lavoratori subordinati che collaborano con l’impresa; • redigere la contabilità del personale La retribuzione è costituita da tutte le somme e i valori percepiti dal lavoratore in UHOD]LRQHDOUDSSRUWRGLODYRUR La retribuzione deve essere corrisposta al lavoratore periodicamente e dipende dalla WLSRORJLDGLLPSLHJRHGDOVHWWRUHGLDWWLYLWjGHOO¶LPSUHVD/DUHWULEX]LRQHFRUULVSRVWD agli operai è denominata salario, mentre quella degli impiegati è chiamata stipendio La retribuzione può essere: • a tempo, quando si riferisce alla durata della prestazione lavorativa (per esempio, retribuzione oraria o retribuzione mensile); • a cottimo, quando si riferisce ai risultati produttivi ottenuti dal lavoratore (per esempio, un certo quantitativo di produzione effettuata); • a provvigione, quando si determina applicando una certa percentuale alle vendite effettuate dall’impresa (per esempio, la retribuzione corrisposta ai rappresentanti GLFRPPHUFLRLQEDVHDOOHYHQGLWHSURFXUDWHDOO¶LPSUHVD RETRIBUZIONE A tempo In base alla durata della prestazione A cottimo In base ai risultati A provvigione In base all’andamento delle vendite La retribuzione è composta da due tipologie di elementi: • HOHPHQWL¿VVLVHPSUHSUHVHQWLQHOODUHWULEX]LRQH(VVLVRQR – la paga base o minimo tabellare, che è determinata dai CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro) in base al settore economico dell’impresa e alla quali¿FDGHOODYRUDWRUH – scatti di anzianità, che consistono in un aumento della retribuzione in base agli anni di servizio prestati dal lavoratore nella stessa impresa; 145 9 La gestione delle risorse umane • elementi accessori, componenti aggiuntivi non sempre presenti nella retribuzione dei lavoratori, come il premio di risultato (o premio di produttività), il superminimo, OHLQGHQQLWjHLOFRPSHQVRSHUODYRURVWUDRUGLQDULR La retribuzione lordaqGDWDGDOODVRPPDGLWXWWLJOLHOHPHQWL¿VVLHDFFHVVRUL La retribuzione netta percepita dal dipendente è la differenza tra la retribuzione ORUGDHOHULWHQXWH¿VFDOL ,53() HVRFLDOL ,136 DFDULFRGHOGLSHQGHQWHFKHYHQJRQR WUDWWHQXWHGDOGDWRUHGLODYRUR 5(75,%8=,21( /25'$ = (/(0(17,),66, + (/(0(17,$&&(6625, 5(75,%8=,21( 1(77$ = 5(75,%8=,21( /25'$ – 5,7(187(62&,$/,( ),6&$/, I lavoratori, oltre alla retribuzione mensile, hanno diritto al pagamento delle mensilità aggiuntive, come la tredicesima, che viene corrisposta a dicembre o la quattordicesima che viene pagata a luglio ai lavoratori impiegati in particolari settori come, SHUHVHPSLRLOFRPPHUFLR I lavoratori hanno inoltre diritto a un periodo di riposo chiamato ferie I lavoratori sono tutelati per legge da un sistema di assicurazioni previdenziali e asVLVWHQ]LDOL¿QDQ]LDWHDWWUDYHUVRLcontributi sociali a carico delle imprese e dei lavoUDWRUL*OLHQWLSXEEOLFLFKHVLRFFXSDQRGLWXWHODUHLODYRUDWRULVRQRO¶,136HO¶,1$,/ L’INPS ,VWLWXWR1D]LRQDOHGHOOD3UHYLGHQ]D6RFLDOH VLRFFXSDGLJHVWLUHO¶HURJD]LRQH GHOOHSHQVLRQLGHOODLQGHQQLWjGLGLVRFFXSD]LRQH 1$6S, GHOODLQGHQQLWjGLPDODWWLD HPDWHUQLWjHGHJOLDVVHJQLSHULOQXFOHRIDPLOLDUH I contributi versati all’INPS sono: • calcolati applicando aliquote percentuali sulle retribuzioni lorde in base al settore di appartenenza dell’azienda e al numero di dipendenti; • LQSDUWHDFDULFRGHOGDWRUHGLODYRURHLQSDUWHGHOODYRUDWRUH ,UDSSRUWLGHOO¶LPSUHVDFRQO¶,136VRQRPROWHSOLFL • anticipa l’importo degli assegni familiari, dell’indennità di malattia e maternità per FRQWRGHOO¶,136 • liquida periodicamente i contributi a suo carico; • trattiene nei confronti dei dipendenti le somme che i lavoratori devono versare DOO¶HQWHSUHYLGHQ]LDOH Il giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento l’impresa versa quanto dovuto DOO¶,136WUDPLWHXQPRGHOORGLSDJDPHQWRXQL¿FDWR PRGHOOR) FRQLOTXDOHYHUVD DQFKHOHULWHQXWH¿VFDOLHO¶,9$ L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) gestiVFHOHDVVLFXUD]LRQLFRQWURJOLLQIRUWXQLVXOODYRURHOHPDODWWLHSURIHVVLRQDOL 146 I contributi a favore dell’INAIL sono: • calcolati applicando aliquote percentuali sulle retribuzioni lorde che variano in base DOULVFKLRVSHFL¿FRGHOO¶DWWLYLWjVYROWDGDOODYRUDWRUH • LQWHUDPHQWHDFDULFRGHOGDWRUHGLODYRUR Classe Quarta Percorso 9 L’impresa entro il 16 febbraio di ogni anno procede all’autoliquidazione del premio ,1$,/SHUO¶DQQRLQFRUVRHYHUVDLOVDOGRUHODWLYRDOO¶DQQRSUHFHGHQWH Le rilevazioni contabili collegate alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e ai contributi sociali sono le seguenti: 1. liquidazione delle retribuzioni lorde 4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)3 – DXPHQWRGHLFUHGLWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)$ • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 2. liquidazione dei contributi sociali a carico dell’impresa 4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 3. pagamento delle retribuzioni nette ai dipendenti 4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDYDULD]LRQLVRORQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWH¿VFDOLGDYHUVDUH 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)3 – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 4. versamento delle ritenute e dei contributi 4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDYDULD]LRQLVRORQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLSHUULWHQXWH¿VFDOLGDYHUVDUH 9)$ – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 Esempio 1 Retribuzione al personale dipendente ,QGDWDO¶LPSUHVD/XGRYLFR0DQ]HOOLOLTXLGDOHUHWULEX]LRQLGHOSHUVRQDOHGLSHQGHQWHGLHXURDLODYRUDWRULVSHWWDQRDVVHJQLSHULOQXFOHRIDPLOLDUHGLHXUR*OL RQHULVRFLDOLDFDULFRGHOO¶LPSUHVDDPPRQWDQRDHXUR/¶LPSUHVD0DQ]HOOLSDJDOH UHWULEX]LRQLWUDPLWHDGGHELWRLQFFDOQHWWRGLULWHQXWH¿VFDOLGLHXURHULWHQXWH VRFLDOL D FDULFR GHL GLSHQGHQWL GL HXUR ,O O¶LPSUHVD YHUVD D PH]]R EDQFD TXDQWRGRYXWRDOO¶,136HDOO¶$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULD 147 9 Data 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 16/10 16/10 16/10 La gestione delle risorse umane Variazioni VEN VFA VFP VEN VFP VFA VFP VFP VFP VFA VFA VFP Conti e descrizione liquidazione retribuzioni settembre ISTITUTI PREVIDENZIALI liquidazione retribuzioni settembre PERSONALE C/RETRIBUZIONI liquidazione retribuzioni settembre ONERI SOCIALI contributi a carico dell’azienda ISTITUTI PREVIDENZIALI contributi a carico dell’azienda PERSONALE C/RETRIBUZIONI pagamento retribuzioni settembre DEBITI PER RIT. DA VERSARE pagamento retribuzioni settembre ISTITUTI PREVIDENZIALI pagamento retribuzioni settembre BANCA X C/C pagamento retribuzioni settembre DEBITI PER RIT. DA VERSARE versamento ritenute e contributi ISTITUTI PREVIDENZIALI versamento ritenute e contributi BANCA X C/C versamento ritenute e contributi SALARI E STIPENDI Dare Avere 18.150,00 950,00 19.100,00 5.328,00 5.328,00 19.100,00 2.690,00 1.668,00 14.742,00 2.690,00 6.046,00 8.736,00 3. La busta paga dei lavoratori dipendenti Il dipendente percepisce la retribuzione solitamente con frequenza mensile e riceve dal datore di lavoro un documento denominato busta paga La busta paga (o foglio paga) è un documento che contiene il calcolo della retribu]LRQHORUGDGHOOHWUDWWHQXWH¿VFDOLHSUHYLGHQ]LDOLHGHOODUHWULEX]LRQHQHWWD La retribuzione viene determinata secondo lo schema che segue: Minimo tabellare + Scatti di anzianità + Altri elementi accessori imponibili ai fini previdenziali e fiscali = RETRIBUZIONE LORDA – Contributi sociali a carico del dipendente = IMPONIBILE FISCALE – Ritenute fiscali erariali, regionali e comunali + Assegno per il nucleo familiare = RETRIBUZIONE NETTA *OLHOHPHQWLFKHGHYRQRHVVHUHFRQVLGHUDWLSHULOFDOFRORGHOODUHWULEX]LRQHQHWWDVRQR LVHJXHQWLFRQWULEXWLVRFLDOLDFDULFRGHOGLSHQGHQWHULWHQXWH¿VFDOLGHWUD]LRQLHDVVHJQLSHULOQXFOHRIDPLOLDUH I contributi sociali a carico del dipendente si calcolano applicando una determinata percentuale alla retribuzione lorda in base al settore economico di appartenenza GHOO¶LPSUHVDHDOQXPHURGHLGLSHQGHQWL R $OFXQLHOHPHQWLGHOODUHWUL- 148 buzione non rientrano nel calcolo dell’imponibile contributivo (per esempio, l’assegno SHULOQXFOHRIDPLOLDUHLO7)5HFF LeULWHQXWH¿VFDOL sono le imposte che il lavoratore deve corrispondere all’AmminiVWUD]LRQH¿QDQ]LDULDDWLWRORGL,53() ,PSRVWDVXO5HGGLWRGHOOH3HUVRQH)LVLFKH VXOOH UHWULEX]LRQLFKHSHUFHSLVFH Classe Quarta Percorso 9 L’imposta netta da versare si determina attraverso i seguenti passaggi: 1. GHWHUPLQD]LRQHGHOO¶LPSRQLELOH¿VFDOH /¶LPSRQLELOH¿VFDOHFLRqO¶LPSRUWRDOTXDOHVLDSSOLFDO¶DOLTXRWD,53()qGDWRGD 5(75,%8=,21( /25'$ – &2175,%87,62&,$/, = ,0321,%,/(),6&$/( 2. 'HWHUPLQD]LRQHGHOO¶LPSRVWDORUGD /¶LPSRVWDORUGDVLGHWHUPLQDDSSOLFDQGRO¶DOLTXRWD,53()DOO¶LPSRQLELOH¿VFDOH ,0321,%,/( ),6&$/( × $/,4827$,53() = ,03267$/25'$ 3. 'HWHUPLQD]LRQHGHOO¶LPSRVWDQHWWD /¶LPSRVWDQHWWDVLGHWHUPLQDVRWWUDHQGROHGHWUD]LRQLDOO¶LPSRVWDORUGD ,03267$ L25'$ – '(75$=,21, = ,03267$1(77$ '$75$77(1(5( Le detrazioni sono riduzioni dell’imposta da versare per reddito di lavoro dipendente HSHUFDULFKLGLIDPLJOLD FRQLXJHH¿JOLDFDULFR L’assegno per il nucleo familiare (ANF) è un importo aggiuntivo della retribuzione GHLODYRUDWRULGLSHQGHQWL/¶DPPRQWDUHGHOO¶DVVHJQRGLSHQGHGDOQXPHURGHLFRPSRQHQWL GHO QXFOHR IDPLOLDUH FRQLXJH ¿JOL HFF H GDOO¶HQWLWj GHO UHGGLWR SHUFHSLWR GDO QXFOHRIDPLOLDUH 4. L’estinzione del rapporto di lavoro Il rapporto di lavoro può estinguersi per diverse ragioni: • scadenza del termine (se a tempo determinato); • dimissioni del dipendente; • licenziamento da parte del datore di lavoro; • raggiungimento dei requisiti per l’ottenimento della pensione; • altre motivazioni non legate alla volontà delle parti, come, per esempio, la morte GHOODYRUDWRUH 149 9 La gestione delle risorse umane Nel momento in cui si estingue il rapporto di lavoro, il dipendente ha diritto a ricevere LO7UDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRGLODYRURVXERUGLQDWR 7)5 Il TFR è una somma di denaro che spetta al dipendente per tutti gli anni in cui ha SUHVWDWRLOVXRODYRURQHOO¶LPSUHVD Il lavoratore dipendente può decidere di: • PDQWHQHUHLO7)5LQD]LHQGD • GHVWLQDUHLO7)5DL)RQGLGLSUHYLGHQ]DFRPSOHPHQWDUHTXDOLLFondi pensione /HLPSUHVHFRQDOPHQRGLSHQGHQWLQRQSRVVRQRPDQWHQHUHLO7)5DOO¶LQWHUQRGHOO¶Dzienda, ma devono trasferirlo al Fondo di TesoreriaJHVWLWRGDOO¶,136 TFR mantenuto in azienda Aziende con n. dipendenti < 50 TFR destinato ai fondi pensione TFR TFR al Fondo di Tesoreria INPS Aziende con n. dipendenti ≥ 50 TFR destinato ai fondi pensione $OOD¿QHGLRJQLHVHUFL]LRO¶LPSUHVDGHYHFDOFRODUHODTXRWDGL7)5FKHVSHWWDDRJQL GLSHQGHQWHLQEDVHDTXDQWRSUHYLVWRGDOO¶DUWLFRORGHOFRGLFHFLYLOH 3HULGLSHQGHQWLFKHmantengono il TFR in azienda,ODTXRWDGL7)5qFRPSRVWDGD due parti: • quota capitaleqUHODWLYDDOODUHWULEX]LRQHORUGDPDWXUDWDQHOO¶DQQR(VVDVLRWWLHQHGLYLGHQGRODUHWULEX]LRQHORUGDDQQXDSHU$OODVRPPDRWWHQXWDGHYHHVVHUHVRWWUDWWR XQLPSRUWRSDULDGHOODUHWULEX]LRQHORUGDFKHLOGDWRUHGLODYRURKDDQWLFLSDWRSHU FRQWRGHOGLSHQGHQWHDOO¶,136 rivalsa per il contributo miglioramento pensioni); • TXRWD¿QDQ]LDULDqODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLSHU7)5DFFDQWRQDWLQHJOLDQQLSUHFHGHQWLSHUWHQHUHFRQWRGHOODYDULD]LRQHGHLSUH]]L4XHVWDTXRWDVLRWWLHQHPROWLSOLFDQGRLGHELWLSHU7)5SHUXQWDVVRGLULYDOXWD]LRQHFRPSRVWRGDHGDO GHOO¶LQFUHPHQWRGHOO¶LQGLFH,67$7$OODTXRWD¿QDQ]LDULDYLHQHSRLDSSOLFDWDODULWHQXWD¿VFDOHGHO 4827$ &$3,7A/( + 4827$ ),1$1=,$5,$ = 7)5 /DULOHYD]LRQHFRQWDELOHGHOODTXRWDGL7)5PDWXUDWDQHOO¶HVHUFL]LRFRPSRUWDOHVHJXHQti variazioni: • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWLSHULO7)5 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWHGDYHUVDUH 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 150 Esempio 2 Liquidazione della quota di TFR maturata nell’esercizio /¶LPSUHVD/XFLD%LRQGLULOHYDODTXRWDGLWUDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRPDWXUDWRQHOSHULRdo amministrativo in base ai seguenti dati: • UHWULEX]LRQLDQQXHORUGHHXUR • ULYDOVDSHULOFRQWULEXWRPLJOLRUDPHQWRSHQVLRQLGHOOHUHWULEX]LRQLDQQXHORUGH • GHELWLSHU7)5PDWXUDWLQHJOLDQQLSUHFHGHQWLHXUR • LQFUHPHQWRLQGLFH,67$7 • ULWHQXWD¿VFDOH Data 31/12 31/12 31/12 Variazioni Conti e descrizione VEN TFR TFR maturato nell’esercizio VFP DEBITI PER RIT. DA VERSARE TFR maturato nell’esercizio VFP DEBITI PER TFR TFR maturato nell’esercizio Dare Classe Quarta Percorso 9 Avere 11.207,28 140,91 11.066,37 4XRWDFDSLWDOHORUGD HXUR &RQWULEXWLFRQGLULWWRGLULYDOVDw HXUR 4XRWDFDSLWDOHQHWWD± HXUR 4XRWD¿QDQ]LDULDw w HXUR 5LWHQXWD¿VFDOHw HXUR 7)5 HXUR ,O7)5FKHLGLSHQGHQWLKDQQRGHFLVRGLGHVWLQDUHDL fondi pensione viene liquidato HYHUVDWRGDOO¶LPSUHVDRJQLPHVHLQEDVHDOOHUHWULEX]LRQLGHOSHULRGR,QTXHVWRFDVR QRQYLHQHHIIHWWXDWDODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLPDWXUDWLQHJOLDQQLSUHFHGHQWL /HULOHYD]LRQLFRQWDELOLOHJDWHDO7)5GHVWLQDWRDLIRQGLSHQVLRQHVRQROHVHJXHQWL 1. OLTXLGD]LRQHGHOODTXRWDGL7)5PDWXUDWD 4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLIRQGLSHQVLRQH 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 2. YHUVDPHQWRGHO7)5DOIRQGRSHQVLRQH 4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQLHVFOXVLYDPHQWHQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRLIRQGLSHQVLRQH 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 Esempio 3 Versamento della quota di TFR a un fondo pensione ,O O¶LPSUHVD 0DUFR 5LYROL ULOHYD LO 7)5 GD GHVWLQDUH DL IRQGL SHQVLRQH GL HXURFKHYLHQHYHUVDWRWUDPLWHEDQFDLOVXFFHVVLYR Data 30/04 30/04 05/05 05/05 Variazioni VEN VFP VFA VFP Conti e descrizione TFR quota TFR di aprile DEBITI V/FONDI PENSIONE quota TFR di aprile DEBITI V/FONDI PENSIONE versato TFR a fondi pensione BANCA X C/C versato TFR a fondi pensione Dare 10.780,00 Avere 10.780,00 10.780,00 10.780,00 151 9 La gestione delle risorse umane Nel momento in cui termina il rapporto di lavoro dipendente, il lavoratore ha diritto al SDJDPHQWRGHO7)5PDWXUDWRGXUDQWHJOLDQQLGLVHUYL]LR/¶LPSRUWRGHO7)5qVRJJHWWR DULWHQXWD¿VFDOH Le rilevazioni contabili relative all’estinzione del rapporto di lavoro sono le seguenti: 1. OLTXLGD]LRQHGHO7)5PDWXUDWR 4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQL • nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR – GLPLQX]LRQHGHOGHELWRSHU7)5 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWHGDYHUVDUH 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)3 • nell’aspetto economico – DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 ,OFRVWRqUHODWLYRDOODTXRWDGL7)5PDWXUDWDGDOO¶LQL]LRGHOO¶HVHUFL]LRDOPRPHQWR LQFXLVLHVWLQJXHLOUDSSRUWRGLODYRUR 2. 3DJDPHQWRGHOGHELWRSHULO7)5PDWXUDWR 4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQLHVFOXVLYDPHQWHQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR: – GLPLQX]LRQHGHOGHELWRYHUVRLGLSHQGHQWL 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWHGDYHUVDUH 9)3 – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 Esempio 4 Liquidazione e pagamento del TFR a un dipendente ,OLOGLSHQGHQWH(QULFR)HUPLFKHODYRUDSUHVVRO¶LPSUHVD%DUEDUD/ROOLUDVVHJQD OHGLPLVVLRQL$OGLSHQGHQWHYLHQHFRUULVSRVWRWUDPLWHEDQFDLO7)5GHWHUPLQDWRLQEDVH ai seguenti dati: • 7)5UHODWLYRDJOLDQQLSUHFHGHQWLHXUR • 7)5UHODWLYRDOSHULRGRHXUR • ULWHQXWD¿VFDOHVXOODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLSHU7)5HXUR • ULWHQXWD¿VFDOHVXOO¶DPPRQWDUHGHOGHELWRHXUR Data 16/06 16/06 16/06 16/06 16/06 16/06 16/06 152 Variazioni VFA VEN VFP VFP VFA VFP VFP Conti e descrizione liquidato TFR pregresso TFR TFR maturato nell’esercizio DEBITI PER RIT. DA VERSARE ritenuta fiscale PERSONALE C/LIQUIDAZIONE liquidato TFR a Fermi PERSONALE C/LIQUIDAZIONE pagato TFR a Fermi DEBITI PER RIT. DA VERSARE ritenuta su TFR a Fermi BANCA X C/C TFR netto a Fermi DEBITI PER TFR Dare 6.540,00 810,00 Avere 15,23 7.334,77 7.334,77 1.130,00 6.204,77 percorso 10 Titoli di debito I mercati e gli strumenti finanziari Come si distinguono? Obbligazioni emesse dalle società Obbligazioni emesse dallo Stato o da altri enti pubblici Titoli di capitale Come possono essere emessi? Alla pari Sopra la pari Fondi comuni di investimento Quali sono le principali tipologie? Fondi aperti Fondi chiusi Mercati e strumenti finanziari Che cosa assicurano agli aderenti? Fondi pensione Polizze di assicurazione Quali sono le principali tipologie? Pensione integrativa Polizze ramo danni Polizze ramo vita 153 10 I mercati e gli strumenti finanziari 1. Il mercato di capitali 1HOPHUFDWRGLFDSLWDOLYHQJRQRVFDPELDWHOHULVRUVH¿QDQ]LDULHWUDLVRJJHWWLULVSDUmiatori (VRJJHWWLLQDYDQ]R¿QDQ]LDULR) e i soggetti che hanno bisogno di capitali SHU¿QDQ]LDUHLSURSULLQYHVWLPHQWL VRJJHWWLLQGLVDYDQ]R¿QDQ]LDULR). SOGGETTI IN AVANZO FINANZIARIO Soggetti risparmiatori Famiglie SOGGETTI IN DISAVANZO FINANZIARIO Soggetti che richiedono capitali Imprese, Pubblica amministrazione /RVFDPELRGLFDSLWDOLDYYLHQHPHGLDQWHO¶XWLOL]]RGHJOLVWUXPHQWL¿QDQ]LDUL. ,SULQFLSDOLVWUXPHQWL¿QDQ]LDULVRQR • i titoli di debito; • i titoli di capitale; • le TXRWHGLIRQGLFRPXQLGLLQYHVWLPHQWR; • le TXRWHGLIRQGLSHQVLRQH. STRUMENTI FINANZIARI Titoli di debito Titoli di capitale Quote di fondi comuni di investimento Quote di fondi pensione 2. I titoli di debito I titoli di debito rappresentano quote di prestiti, emessi dalle società di capitali, dallo Stato o da altri enti pubblici e acquistati da chi ha disponibilità monetarie da investire. ,WLWROLGLGHELWRYHQJRQRVFDPELDWLQHOPHUFDWRPRELOLDUHFKHDVXDYROWDVLGLYLGHLQ • PHUFDWRPRQHWDULRGRYHDYYHQJRQROHQHJR]LD]LRQLGLWLWROLDEUHYHVFDGHQ]D • PHUFDWR¿QDQ]LDULRGRYHDYYHQJRQROHQHJR]LD]LRQLGLWLWROLDPHGLROXQJDVFDGHQ]D ,QEDVHDOODWLSRORJLDGHOVRJJHWWRHPLWWHQWHLWLWROLGLGHELWRVLGLVWLQJXRQRLQ • REEOLJD]LRQLVRFLHWDULH; • WLWROLGLGHELWRSXEEOLFL. 154 Le obbligazioni emesse dalle società di capitali attribuiscono all’investitore la quaOL¿FDGLFUHGLWRUHGHOODVRFLHWjHPLWWHQWHGDQGRLOGLULWWRGLULVFXRWHUHJOLLQWHUHVVL SHULRGLFLHGLRWWHQHUHLOULPERUVRGHOFDSLWDOHSUHVWDWRDOOHVFDGHQ]HSUHVWDELOLWH /HREEOLJD]LRQLSRVVRQRHVVHUHHPHVVH • DOODSDULVHLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqXJXDOHDOYDORUHQRPLQDOH Classe Quarta Percorso 10 • VRSUDODSDULVHLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqPDJJLRUHGHOYDORUHQRPLQDOH • VRWWRODSDULVHLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqPLQRUHGHOYDORUHQRPLQDOH /HREEOLJD]LRQLVLGLVWLQJXRQRLQ • REEOLJD]LRQLDWDVVR¿VVR, quando il tasso di interesse resta invariato per l’intera durata del prestito; • REEOLJD]LRQLDWDVVRYDULDELOH, quando il tasso di interesse varia in base a deterPLQDWLSDUDPHWUL SHUHVHPSLRLOWDVVRGLLQÀD]LRQH • REEOLJD]LRQL D FHGROD ]HUR ]HUR FRXSRQ TXDQGR QRQ q SUHYLVWR XQ WDVVR GL LQWHUHVVHHLOJXDGDJQRSHUO¶REEOLJD]LRQLVWDqGDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDLOYDORUHGL ULPERUVRHLOSUH]]RGLHPLVVLRQH Obbligazioni a tasso fisso OBBLIGAZIONI Obbligazioni a tasso variabile Obbligazioni a cedola zero /¶REEOLJD]LRQLVWDKDLOGLULWWRGLLQFDVVDUHJOLLQWHUHVVLFDOFRODWLVXOYDORUHQRPLQDOHGHL titoli, in determinate date, stabilite al momento dell’emissione del prestito, che prendono il nome di GDWHGLJRGLPHQWR. Gli interessi pagati dall’emittente a ogni data di godimento rappresentano la cedola GHOSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULR /¶LQYHVWLWRUHLQXQWLWRORGLGHELWRDFTXLVLVFH • il valore capitale del titolo; • il diritto a riscuotere gli interessi periodici. Il corso seccoqLOSUH]]RULIHULWRDOYDORUHFDSLWDOHGHOWLWRORVHQ]DWHQHUFRQWRGHJOL LQWHUHVVLLQPDWXUD]LRQH 6HLOWLWRORYLHQHQHJR]LDWRWUDGXHGDWHGLJRGLPHQWRFRQVLGHUDQGRLOORURSDJDPHQWR posticipato gli interessi saranno percepiti interamente dall’acquirente. Pertanto il compratore, oltre al valore capitale del titolo, dovrà pagare al venditore ODTXRWD UDWHR GLLQWHUHVVLPDWXUDWLGDOODGDWDGHOO¶XOWLPRJRGLPHQWR¿QRDOJLRUQR LQFXLYLHQHHIIHWWXDWRLOSDJDPHQWR VHFRQGRJLRUQRGLERUVDVXFFHVVLYRDOODGDWDGL QHJR]LD]LRQHGHOWLWROR 155 10 I mercati e gli strumenti finanziari Il corso tel quelqLOSUH]]RGHOWLWRORFKHFRPSUHQGHLOVXRYDORUHFDSLWDOHHLOUDWHR di interessi maturati dall’ultima data di godimento. = CORSO TEL QUEL CORSO SECCO + INTERESSI MATURATI Il prezzo di negoziazione dei titoli di debito Corso secco (quotazione del listino di borsa) +± Commissioni di intermediazione (calcolate in percentuale del corso secco) + Rateo di interessi maturati (calcolato dalla data dell’ultimo godimento alla data di liquidazione) = Corso tel quel (prezzo di negoziazione per i lordisti) – Imposta sostitutiva sul rateo di interessi maturati – Imposta sostitutiva sull’eventuale scarto di emissione maturato (valore di rimborso – prezzo di emissione) = Prezzo di negoziazione netto (prezzo di negoziazione per i nettisti) /DFRPPLVVLRQHGLLQWHUPHGLD]LRQHVLFDOFRODVXOFRUVRVHFFRGHOWLWRORRJJHWWRGHOOD QHJR]LD]LRQHVLDJJLXQJHLQFDVRGLDFTXLVWRHVLWRJOLHLQFDVRGLYHQGLWD Esempio 1 Acquisto di obbligazioni con cedola annuale ,QGDWD6DQGUR5RVVLDFTXLVWDWUDPLWHEDQFDHXURQRPLQDOLGLREEOLJD]LRQL8QL&UHGLWHPHVVHHULPERUVDELOLDOODSDULWDVVR¿VVRFRQJRGLPHQWRDQQXDOH LQGDWDFKHTXRWDQR /DEDQFDDSSOLFDXQDFRPPLVVLRQHGLLQWHUPHGLD]LRQHSDULD &RUVRVHFFR 3UH]]RSHUFHQWXDOHGLDFTXLVWR × x x × FRVWRGLDFTXLVWR Rateo interessi maturati 156 gennaio IHEEUDLR PDU]R aprile maggio 14 giorni borsa totale giorni ±JLRUQRGLLQL]LRPDWXUD]LRQHFHGROD , Crg ww Classe Quarta Percorso 10 UDWHRSHUFHQWXDOHLQWHUHVVL 6LGHYHDUURWRQGDUHODTXLQWDFLIUDGHFLPDOHLQTXDQWRPDJJLRUHGL [ HXURLQWHUHVVLORUGLPDWXUDWL &RVWRGLDFTXLVWRGHOOHREEOLJD]LRQL8QL&UHGLW FRVWRGLDFTXLVWRULIHULWRDOYDORUHQRPLQDOH LQWHUHVVLORUGLPDWXUDWLGDOO¶DO ±LPSRVWDVRVWLWXWLYD Costo di acquisto complessivo HXUR HXUR HXUR HXUR HXUR I titoli di debito pubblici sono emessi dallo Stato, da enti territoriali (Comuni o 5HJLRQL RGD6WDWLHVWHULDOORVFRSRGLRWWHQHUHFDSLWDOLQHFHVVDULSHU¿QDQ]LDUHOD spesa pubblica. ,WLWROLHPHVVLGDOOR6WDWRLWDOLDQRDYHQWLXQWDJOLRPLQLPRGLHXURHLFXLLQWHUHVVLVRQRVRJJHWWLDLPSRVWDVRVWLWXWLYDVLVXGGLYLGRQRLQ • BTP; • CCTeu; • BOT; • CTZ. BTP I %XRQLGHO7HVRUR3ROLHQQDOL %73 VRQRWLWROLDWDVVR¿VVRDYHQWLVFDGHQ]DGDD DQQLHFHGRODVHPHVWUDOH,%73VRQRTXRWDWLVXOPHUFDWRDFRUVRVHFFRLOYDORUHGL rimborso coincide con il valore nominale. CCTeu I &HUWL¿FDWLGL&UHGLWRGHO7HVRURLQGLFL]]DWLDOO¶(XULERU (CCTeu) sono titoli a tasVRYDULDELOHFRQVFDGHQ]DDDQQLHFHGRODVHPHVWUDOH,OWDVVRG¶LQWHUHVVHYDULDRJQL sei mesi in base all’Euribor, un tasso di interesse del mercato monetario. I CCTeu sono quotati a corso secco; il valore di rimborso coincide con il valore nominale. BOT I %XRQL2UGLQDULGHO7HVRUR %27 VRQRWLWROLDEUHYHVFDGHQ]D RPHVL D FHGROD]HURLQTXDQWRQRQqSUHVHQWHXQWDVVRGLLQWHUHVVHLOJXDGDJQRSHUO¶LQYHVWLWRUHqGDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDLOYDORUHGLULPERUVRHLOSUH]]RGLDFTXLVWR /¶LPSRVWDVRVWLWXWLYDYLHQHDSSOLFDWDDOPRPHQWRGHOO¶HPLVVLRQHGHL%27 CTZ I &HUWL¿FDWLGHO7HVRUR=HUR&RXSRQVRQRWLWROLDFHGROD]HURHFRQVFDGHQ]DDPHVL /¶LPSRVWDVRVWLWXWLYDYLHQHDSSOLFDWDDOPRPHQWRGHOULPERUVRGHL&7= 157 10 I mercati e gli strumenti finanziari TITOLI DI STATO ITALIANI BTP CCTeu BOT CTZ Titoli a tasso fisso a media/lunga scadenza Titoli a tasso variabile a media/ lunga scadenza Titoli a cedola zero a breve scadenza (fino a 12 mesi) Titoli a cedola zero a media scadenza (24 mesi) Esempio 2 Sottoscrizione di BOT In data 15/03 Sandro Rossi sottoscrive presso il Banco BPM 10.000 euro nominali di BOT, con scadenza 12 mesi, al prezzo di 98,20. La banca applica una commissione pari a 0,15% sul valore nominale e un rimborso spese di 5 euro. Prezzo d’asta + imposta sostitutiva (100 – 98,20) w 12,50% + commissione bancaria euro euro euro 98,200 0,225 0,150 Prezzo percentuale di sottoscrizione euro 98,575 100 : 98,575 = 10.000 : x x= 10.000 w 98,575 100 = 9.857,50 euro (9.857,50 + 5,00) = euro 9.862,50 costo sottoscrizione BOT euro (10.000,00 – 9.862,50) = euro 137,50 guadagno derivante dall’investimento in BOT 3. I titoli di capitale I titoli di capitale, chiamati azioni, rappresentano quote di capitale sociale di una società per azioni o di una società in accomandita per azioni. Il capitale sociale è suddiviso in azioni aventi uguale valore nominale. VALORE NOMINALE UNITARIO DI UN’AZIONE 158 = CAPITALE SOCIALE NUMERO AZIONI EMESSE /HD]LRQLSRVVRQRHVVHUHHPHVVH • alla pariTXDQGRLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqXJXDOHDOYDORUHQRPLQDOH • sopra la pariTXDQGRLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqPDJJLRUHGHOYDORUHQRPLQDOH /HSULQFLSDOLWLSRORJLHGLD]LRQLVRQROHVHJXHQWL Azioni ordinarie Attribuiscono agli azionisti: • diritti amministrativi ± diritto di partecipazione e di voto nelle assemblee; ± diritto di informazione sulla gestione della società. • diritti patrimoniali ± diritto di partecipazione agli utili (dividendo); ± diritto d’opzione; ± diritto al rimborso in caso di liquidazione della società. Azioni privilegiate Attribuiscono ai soci: • diritto di essere rimborsati con precedenza nel caso di liquidazione della società; • diritto di percepire un dividendo più alto; • diritto di opzione; • diritto di voto soltanto nell’assemblea straordinaria. Azioni di risparmio Attribuiscono ai soci: • diritto di essere rimborsati con precedenza nel caso di liquidazione della società; • diritto di opzione; • diritto di percepire un dividendo più alto. Non danno diritto di voto nelle assemblee della società. Classe Quarta Percorso 10 /HD]LRQLQHJR]LDWHQHLPHUFDWLGLERUVDYHQJRQRVFDPELDWHDOprezzo di mercato, FLRqLOYDORUHFKHVLIRUPDLQEDVHDOODGRPDQGDHDOO¶RIIHUWDFKHSUHQGHLOQRPHGL quotazione. 4. I fondi comuni di investimento I fondi comuni di investimento sono patrimoni istituiti e raccolti da determinate VRFLHWjDXWRUL]]DWHSHUOHJJHLQFXLLULVSDUPLDWRULLQYHVWRQRPHGLDQWHO¶DFTXLVWRGL quote. Le Società di Gestione del Risparmio (SGR) investono i capitali raccolti in vari struPHQWL¿QDQ]LDULFRQO¶RELHWWLYRGLPDVVLPL]]DUHLOUHQGLPHQWRGHOOHTXRWHVRWWRVFULWWH dai risparmiatori. Il valore della quota (NAV, Net Asset Value) varia in base al valore degli strumenti ¿QDQ]LDULFKHIRUPDQRLOSDWULPRQLRGHOIRQGR ,Q EDVH DOOH PRGDOLWj GL VRWWRVFUL]LRQH H ULPERUVR L IRQGL FRPXQL GL LQYHVWLPHQWR VL GLVWLQJXRQRLQ • fondi apertiLQFXLODVRWWRVFUL]LRQHHLOULPERUVRGHOOHTXRWHSRVVRQRDYYHQLUHLQ qualsiasi momento; 159 10 I mercati e gli strumenti finanziari • fondi chiusiLQFXLODVRWWRVFUL]LRQHHLOULPERUVRGHOOHTXRWHSRVVRQRHVVHUHHIIHWtuati esclusivamente in date prestabilite. /HSULQFLSDOLFDWHJRULHGLIRQGLFRPXQLGLLQYHVWLPHQWRDSHUWLVRQR • i fondi azionariFKHLQYHVWRQRODPDJJLRUSDUWHGHOSDWULPRQLRLQD]LRQL • i fondi obbligazionariFKHDFTXLVWDQRSUHYDOHQWHPHQWHREEOLJD]LRQLVRFLHWDULHH titoli di Stato; • i fondi bilanciati, che hanno un patrimonio composto sia da titoli di debito sia da titoli di capitale; • i fondi di liquidità, che investono esclusivamente in strumenti del mercato monetario. 5. I fondi pensione I fondi pensioneVRQRIRQGLGLLQYHVWLPHQWRLVWLWXLWLHJHVWLWLGDGHWHUPLQDWHVRFLHWj DXWRUL]]DWHSHUOHJJHFKHKDQQRORVFRSRGLJDUDQWLUHDLSDUWHFLSDQWLXQDSHQVLRQH integrativa rispetto a quella pubblica. (VLVWRQRGXHFDWHJRULHGLIRQGLSHQVLRQH • i fondi pensione chiusi, istituiti attraverso accordi tra imprese e sindacati di un determinato settore e a cui possono aderire soltanto i lavoratori del settore stesso; • i fondi pensione apertiLVWLWXLWLGDEDQFKHHDVVLFXUD]LRQLHDFXLSRVVRQROLEHUDmente aderire tutti i lavoratori. 6. I contratti di assicurazione Il contratto di assicurazioneqXQFRQWUDWWRLQEDVHDOTXDOHO¶LPSUHVDGLDVVLFXUD]LRQHYHUVRSDJDPHQWRGDSDUWHGHOO¶DVVLFXUDWRGLXQDVRPPDGLGHQDURGHQRPLnata premio, si impegna a risarcire l’assicurato per il danno prodotto da un sinistro RSSXUHDSDJDUHDOO¶DVVLFXUDWRXQFDSLWDOHRXQDUHQGLWDDOYHUL¿FDUVLGLXQHYHQWR riguardante la vita umana. ,OGRFXPHQWRGLSURYDGHOFRQWUDWWRGLDVVLFXUD]LRQHLQFXLVRQRULSRUWDWHOHFRQGL]LRQL FKHORUHJRODQR SUHGLVSRVWHGDOO¶LPSUHVDGLDVVLFXUD]LRQHHDFFHWWDWHGDOO¶DVVLFXUDWR si chiama polizza di assicurazione. (VLVWRQROHVHJXHQWLWLSRORJLHGLSROL]]HGLDVVLFXUD]LRQH • polizze ramo danni, che tutelano l’assicurato da eventi che possono danneggiare i beni del suo patrimonio (per esempio, la casa o l’auto) o la persona dell’assicurato; • polizze ramo vitaLQFXLO¶LPSUHVDGLDVVLFXUD]LRQHVLDVVXPHO¶REEOLJRGLYHUVDUH DXQRRSLEHQH¿FLDULLQGLFDWLQHOFRQWUDWWRXQFDSLWDOHRXQDUHQGLWDDOYHUL¿FDUVL di un determinato evento riguardante la vita dell’assicurato. 160 percorso 11 Conti correnti Depositi a risparmio I prodotti e i servizi bancari Quali operazioni possono essere effettuate? Operazioni di incasso e pagamento Operazioni di investimento e finanziamento Quali operazioni possono essere effettuate? Versamenti Prelevamenti Certificati di deposito Quali sono le principali tipologie? Nominativi Al portatore A tasso fisso Obbligazioni bancarie Quali sono le principali tipologie? A tasso variabile Zero coupon Prodotti e servizi bancari Servizi complementari Servizi bancari Quali sono le principali tipologie? Servizi di investimento Servizi di gestione del risparmio 161 11 I prodotti e i servizi bancari 1. La banca La bancaqXQ¶LPSUHVDGLVHUYL]LFKHIDYRULVFHORVFDPELRGLULVRUVH¿QDQ]LDULHWUD LVRJJHWWLLQDYDQ]R¿QDQ]LDULR VRJJHWWLLQVXUSOXV HLVRJJHWWLLQGLVDYDQ]R¿QDQ]LDULR VRJJHWWLLQGH¿FLW /DEDQFDVYROJHWUDOHDOWUHOHVHJXHQWLIXQ]LRQL • funzione creditizia, che raccoglie i risparmi GHL VRJJHWWL FKH KDQQR FDSLWDOL FRQFHGHQGR SUHVWLWLDOOHLPSUHVHHDOOHIDPLJOLHFKHQHKDQQRELVRJQRSHULSURSULLQYHVWLPHQWL • funzione di serviziFKHRIIUHDOODFOLHQWHODQXPHURVL VHUYL]L GL LQYHVWLPHQWR GL LQFDVVR H GL SDJDPHQWR Funzione creditizia Raccoglie risparmi dai soggetti in surplus e concede finanziamenti ai soggetti in deficit Funzione di servizi Offre alla clientela numerosi servizi di investimento, incasso e pagamento BANCA 3HUUDFFRJOLHUHIRQGLODEDQFDRIIUHDLFOLHQWLLVHJXHQWLSURGRWWL • FRQWLFRUUHQWL • GHSRVLWLDULVSDUPLR • FHUWL¿FDWLGLGHSRVLWR • SURQWLFRQWURWHUPLQH • REEOLJD]LRQLEDQFDULH PRODOTTI BANCARI Conti correnti 162 Depositi a risparmio Certificati di deposito Pronti contro termine Obbligazioni bancarie 2. I conti correnti Il conto correnteGLFRUULVSRQGHQ]DqXQRVWUXPHQWRWHFQLFRFKHFRQVHQWHDOFOLHQWHVLDGLXWLOL]]DUHODPRQHWDEDQFDULDVLDGLXVXIUXLUHGLXQDVHULHGLVHUYL]LEDQFDUL Classe QXDUWD Percorso 11 Assegni bancari Assegni circolari Bonifici MONETA BANCARIA Carte di credito Carte di debito Carte prepagate /HRSHUD]LRQLHIIHWWXDWHWUDPLWHFRQWRFRUUHQWHVLGLYLGRQRLQ 1. operazioni di accreditamento DXPHQWDQR OD GLVSRQLELOLWj SUHVHQWH VXO FRQWR FRUUHQWHHYHQJRQRUHJLVWUDWHQHOODVH]LRQH$YHUH YHUVDPHQWRGLGHQDURFRQWDQWH DVVHJQLEDQFDULHFLUFRODULERQL¿FLRUGLQDWLGDWHU]LLQFDVVRGLFHGROHVXWLWROLHFF 2. operazioni di addebitamentoULGXFRQRODGLVSRQLELOLWj SUHVHQWHVXOFRQWRFRUUHQWHHYHQJRQRUHJLVWUDWHQHOODVH]LRQH'DUH SUHOLHYRGLGHQDURFRQWDQWHHPLVVLRQHGLDVVHJQLEDQFDULDGGHELWRSHUULFKLHVWDGLDVVHJQLFLUFRODULERQL¿FLGLVSRVWL DIDYRUHGLWHU]LDFTXLVWLHIIHWWXDWLFRQFDUWHGLGHELWRSDJDPHQWRGLEROOHWWHHFF $FLDVFXQDRSHUD]LRQHGLFRQWRFRUUHQWHODEDQFDDVVHJQDXQDvalutaFRQWDOHWHUPLQHVLLQGLFDODGDWDDSDUWLUHGDOODTXDOHLQL]LDQRDPDWXUDUHJOLLQWHUHVVL DFFUHGLWDPHQWL RVPHWWRQRGLPDWXUDUHJOLLQWHUHVVL DGGHELWDPHQWL 3HUWDQWRLQUHOD]LRQHDFLDVFXQPRYLPHQWRGLFRQWRFRUUHQWHODEDQFDUHJLVWUDODdata LQFXLO¶RSHUD]LRQHqVWDWDHIIHWWXDWDHODvalutaDWWULEXLWDDOO¶RSHUD]LRQH Il saldo GHOFRQWRFRUUHQWHqGDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDO¶LPSRUWRFRPSOHVVLYRGHJOLDFFUHGLWDPHQWLHTXHOORGHJOLDGGHELWDPHQWLDXQDFHUWDGDWD ,OFRQWRFRUUHQWHSXzSUHVHQWDUH • un saldo a credito VH LO WRWDOH GHJOL DFFUHGLWDPHQWL q PDJJLRUH GHO WRWDOH GHJOL DGGHELWDPHQWL 163 11 I prodotti e i servizi bancari • un saldo a debito, se il totale degli accreditamenti è minore del totale degli addebitamenti. Il saldo contabile del conto corrente è calcolato considerando la data delle operazioni di addebitamento e di accreditamento. Il saldo liquido del conto corrente è calcolato considerando la valuta delle operazioni di addebitamento e di accreditamento. SALDO A CREDITO TOTALE ACCREDITI > TOTALE ADDEBITI SALDO A DEBITO TOTALE ACCREDITI < TOTALE ADDEBITI La banca invia al cliente un estratto conto, in cui vengono riportate in ordine di data tutte le operazioni registrate in un certo periodo di tempo. L’estratto conto, su cui si applica un’imposta di bollo a carico del cliente correntista, viene di solito inviato con periodicità trimestrale. Insieme all’estratto conto la banca invia ai correntisti altri due documenti: • il riassunto scalare, in cui le operazioni di addebitamento e di accreditamento del conto corrente sono elencate in ordine di valuta; • il prospetto competenze e spese, che riporta le competenze a credito (interessi a favore del correntista) e a debito (interessi a carico del correntista, spese di tenuta conto, spese forfettarie ecc.). Negli ultimi anni, a seguito delle trasformazioni tecnologiche dell’attività bancaria, si sono sviluppati e diffusi strumenti innovativi quali il phone banking o l’home banking grazie ai quali i clienti possono effettuare operazioni di pagamento a distanza, senza doversi recare presso lo sportello della propria banca. 3. I depositi a risparmio I depositi a risparmio sono strumenti di raccolta fondi utilizzati prevalentemente dalle famiglie. A ogni deposito a risparmio è associato un libretto di risparmio, che rappresenta il documento cartaceo in cui vengono registrate tutte le operazioni di prelievo e versamento. Il saldo del deposito a risparmio risulta sempre a credito, in quanto a differenza del conto corrente, non è possibile effettuare prelevamenti di importo superiore a quello risultante dal libretto. 164 4. I certificati di deposito I certificati di depositoVRQRWLWROLGLFUHGLWRFKHUDSSUHVHQWDQRIRUPHGLGHSRVLWR YLQFRODWR PHGLDQWH L TXDOL LO FOLHQWH GHSRVLWD XQD VRPPD GL GHQDUR H OD EDQFD VL REEOLJDDULPERUVDUODDOODVFDGHQ]DSUHVWDELOLWDLQVLHPHDJOLLQWHUHVVLPDWXUDWL Classe QXDUWD Percorso 11 ,OGHSRVLWRqUDSSUHVHQWDWRGDXQGRFXPHQWRGHQRPLQDWRFHUWL¿FDWRFKHSXzHVVHUH QRPLQDWLYRRDOSRUWDWRUH ,QEDVHDOODUHPXQHUD]LRQHSUHYLVWDLFHUWL¿FDWLGLGHSRVLWRSRVVRQRHVVHUH • FHUWL¿FDWLGLGHSRVLWRDWDVVR¿VVRTXDQGRLOWDVVRGLLQWHUHVVHULPDQHLQYDULDWR SHUO¶LQWHUDGXUDWDGHOFHUWL¿FDWR • FHUWL¿FDWLGLGHSRVLWRDWDVVRLQGLFL]]DWRTXDQGRLOWDVVRGLLQWHUHVVHYDULDLQ EDVHDGHWHUPLQDWLSDUDPHWUL • FHUWL¿FDWLGLGHSRVLWR]HURFRXSRQTXDQGRQRQqSUHVHQWHXQWDVVRGLLQWHUHVVH HVSUHVVRLQSHUFHQWXDOHHLOJXDGDJQRqGDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDLOYDORUHGLULPERUVRHLOSUH]]RSDJDWRDOPRPHQWRGHOODVRWWRVFUL]LRQH 5. Pronti contro termine Le operazioni pronti contro termineFRQVLVWRQRLQGXHFRPSUDYHQGLWHGLVHJQRRSSRVWRLOFOLHQWHDFTXLVWDWLWROL WLWROLGL6WDWRRREEOLJD]LRQLVRFLHWDULH GDOODEDQFDD XQGHWHUPLQDWRSUH]]RHFRQHVHFX]LRQHLQXQDGDWDVXFFHVVLYDULYHQGHWDOLWLWROL DOODEDQFDDXQSUH]]RSLHOHYDWR ,OJXDGDJQRSHULOFOLHQWHqTXLQGLUDSSUHVHQWDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDLOSUH]]RGLYHQGLWDDOODVFDGHQ]D SUH]]RDWHUPLQH HLOSUH]]RGLDFTXLVWRGHLWLWROL SUH]]RDSURQWL 6. Le obbligazioni bancarie Le obbligazioniHPHVVHGDOOHEDQFKHDWWULEXLVFRQRDOO¶LQYHVWLWRUHODTXDOL¿FDGLFUHGLWRUHFRQIHUHQGRJOLLOGLULWWRGLULVFXRWHUHJOLLQWHUHVVLSHULRGLFLHGLRWWHQHUHLOULPERUVRGHOFDSLWDOHSUHVWDWRDOOHVFDGHQ]HSUHVWDELOLWH /HREEOLJD]LRQLEDQFDULHSRVVRQRHVVHUHDWDVVR¿VVRDWDVVRYDULDELOHRSULYHGLFHGROD ]HURFRXSRQ /HREEOLJD]LRQLEDQFDULHLQEDVHDOOHORURFDUDWWHULVWLFKHVLGLVWLQJXRQRLQ • obbligazioni ordinarieFKHVRQRULPERUVDWHFRQSUHFHGHQ]DQHOFDVRGLGLVVHVWR ¿QDQ]LDULRGHOODEDQFDHPLWWHQWH • obbligazioni subordinate FKH VRQR ULPERUVDWH SHU XOWLPH QHO FDVR GL GLVVHVWR ¿QDQ]LDULRGHOODEDQFDHPLWWHQWH OBBLIGAZIONI BANCARIE Obbligazioni ordinarie Obbligazioni subordinate 165 11 I prodotti e i servizi bancari 7. I servizi bancari /HEDQFKHRIIURQRDLULVSDUPLDWRULQXPHURVLVHUYL]LVLDXWLOL]]DQGRODSURSULDRUJDQL]]D]LRQHLQWHUQDVLDDYYDOHQGRVLGHOODFROODERUD]LRQHGLDOWUHVRFLHWjFROOHJDWH /DSUHVWD]LRQHGLVHUYL]LJDUDQWLVFHDOODEDQFDO¶RWWHQLPHQWRGLULFDYLGHULYDQWLGDFRPPLVVLRQLHFDQRQL ,SULQFLSDOLVHUYL]LEDQFDULVRQRLVHJXHQWL • VHUYL]LFRPSOHPHQWDUL • VHUYL]LGLLQYHVWLPHQWRLQVWUXPHQWL¿QDQ]LDUL • VHUYL]LGLJHVWLRQHGHOULVSDUPLR Servizi complementari Servizi di incasso e pagamento prevalentemente collegati al rapporto di conto corrente. Servizi di investimento in strumenti finanziari Servizi offerti alla clientela nelle fasi di acquisto e vendita di strumenti finanziari. Servizi di gestione del risparmio Servizi volti a gestire il patrimonio dei clienti e a prestare un’attività di consulenza negli investimenti. *OLLQFDVVLHLSDJDPHQWLWUDPLWHEDQFDSRVVRQRHVVHUHHIIHWWXDWLFRQ • addebiti diretti SEPALOFOLHQWHDXWRUL]]DODEDQFDDGDGGHELWDUHLOSURSULRFRQWR FRUUHQWHDOODGDWDGLVFDGHQ]DGLXWHQ]H HQHUJLDHOHWWULFDJDVWHOHIRQRHFF HUDWH GLULPERUVRGHL¿QDQ]LDPHQWLRWWHQXWL/DEDQFDSXzDSSOLFDUHGHOOHFRPPLVVLRQLD FDULFRGHOFOLHQWHQHOPRPHQWRGHOO¶DGGHELWDPHQWRGHOFRQWRFRUUHQWH • carte di debito, VRQRVWUXPHQWLGLSDJDPHQWRFKHFRQVHQWRQRDLFOLHQWLGLHIIHWWXDUHSUHOLHYLGLFRQWDQWHGDJOLVSRUWHOOLDXWRPDWLFL $70 RGLHIIHWWXDUHSDJDPHQWL SUHVVRLSXQWLYHQGLWDGRWDWLGL326 3RLQW2I6DOH GLJLWDQGRSHURJQLPRYLPHQWR XQFRGLFHVHJUHWRGHQRPLQDWR3,1 3HUVRQDO,GHQWL¿FDWLRQ1XPEHU ,OWLWRODUHGHOOD FDUWDSDJDXQFDQRQHDQQXR • carte di creditoVRQRVWUXPHQWLGLSDJDPHQWRFKHSHUPHWWRQRDLFOLHQWLGLDFTXLVWDUHEHQLHVHUYL]LSUHVVRLSXQWLYHQGLWDHRQOLQHFRQDGGHELWDPHQWRGHOOHVRPPH VSHVHLOPHVHVXFFHVVLYR/HFDUWHGLFUHGLWRSUHYHGRQRLOSDJDPHQWRGLXQFDQRQH SLHOHYDWRULVSHWWRDTXHOORSUHYLVWRSHUOHFDUWHGLGHELWR • carte prepagateVRQRVWUXPHQWLGLSDJDPHQWRFRQFXLqSRVVLELOHDFTXLVWDUHEHQL HVHUYL]LRSSXUHSUHOHYDUHFRQWDQWHSUHVVRJOL$70QHLOLPLWLGHOODVRPPDLQSUHFHGHQ]DFDULFDWDVLWUDWWDGLXQDFDUWDFKHSXzHVVHUHULODVFLDWDDQFKHDFKLQRQq WLWRODUHGLXQFRQWRFRUUHQWH 166 percorso 12 Sistema informativo di marketing Il marketing Fase analitica Quali sono le fasi di realizzazione? Fase decisionale Fase di controllo Analisi situazione iniziale Piano di marketing Quali aspetti deve definire? Obiettivi e scelte strategiche Strumenti operativi Previsioni economiche Controllo Marketing Prodotto Marketing mix Quali sono le leve utilizzate dalle imprese? Prezzo Comunicazione Distribuzione Business to business E-commerce Come può essere? Business to consumer Consumer to consumer 167 12 Il marketing 1. Il marketing Il marketing è una funzione aziendale che ha l’obiettivo di soddisfare i bisogni e i desideri della clientela, contribuendo in tal modo ad aumentare la redditività dell’impresa. L’attività di marketing persegue un duplice obiettivo: • aumentare le vendite, cercando di ampliare la clientela; • ¿GHOL]]DUHLFOLHQWL, cercando di soddisfare pienamente le loro esigenze. L’attività di marketing si distingue in: • PDUNHWLQJVWUDWHJLFR, riguardante gli obiettivi e le scelte strategiche dell’impresa; • PDUNHWLQJRSHUDWLYR, riguardante l’utilizzo delle leve del marketing mix (prodotto, prezzo, comunicazione, distribuzione). MARKETING Esempio Marketing strategico Marketing operativo Definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche Gestione delle leve del marketing mix 1 Marketing strategico e operativo 0DUNHWLQJVWUDWHJLFR L’impresa Pink spa, che produce marmellate artigianali, ha deciso di adottare una nuova strategia di marketing per conquistare il mercato del Piemonte e aumentare in tal modo il volume d’affari. 0DUNHWLQJRSHUDWLYR Per attuare tale strategia la Pink spa utilizzerà le seguenti leve del marketing mix: • DSSRUWDUHGHOOHPRGL¿FKHDOSDFNDJLQJUHQGHQGRLOSURGRWWRIDFLOPHQWHGLVWLQJXLbile da quelli della concorrenza; • promuovere il prodotto mediante pubblicità sulla stampa locale; • realizzare attività promozionali caratterizzate dall’allestimento di isole con degustazione del prodotto nei punti vendita. 168 2. Il sistema informativo di marketing Il sistema informativo di marketing è un complesso di persone, mezzi tecnici e procedure il cui scopo è raccogliere, analizzare, valutare e distribuire informazioni che consentono di prendere decisioni di marketing. Classe Quarta Percorso 12 La realizzazione di un sistema informativo di marketing si sviluppa nelle seguenti fasi: • fase analitica; • fase decisionale; • fase di controllo. Nella fase analitica l’impresa raccoglie dati e informazioni mediante: • l’analisi della domanda, che serve a conoscere e studiare il comportamento del consumatore, così da offrire prodotti e servizi innovativi; • l’analisi della concorrenza, che permette di acquisire informazioni sulle imprese FRQFRUUHQWLSHUSURJHWWDUHHUHDOL]]DUHHI¿FDFLVWUDWHJLHSHUFRQWUDVWDUOH Nella fase decisionaleO¶LPSUHVDVYLOXSSDODVWUDWHJLDGDDWWXDUHGH¿QHQGR • il segmento di mercato in cui intende operare; • gli strumenti di marketing mix da utilizzare; • gli obiettivi da raggiungere. Nella fase di controlloO¶LPSUHVDYHUL¿FDVHJOLRELHWWLYLSUH¿VVDWLVRQRVWDWLRWWHQXWL in caso di mancato raggiungimento si intraprendono delle azioni correttive fìnalizzate a migliorare la strategia iniziale. SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING Fase analitica Fase decisionale Fase di controllo Ricerca dei dati e delle informazioni Sviluppo delle strategie di marketing Controllo dei risultati raggiunti 169 12 Il marketing 3. Il piano di marketing Il piano di marketing q XQ GRFXPHQWR FRQ LO TXDOH VL GH¿QLVFRQR JOL RELHWWLYL GL marketing, le risorse necessarie per il loro raggiungimento e le attività da compiere. CONTENUTO DEL PIANO DI MARKETING 1. Analisi della situazione iniziale L’impresa effettua un’analisi della situazione evidenziando: • i punti di forza e i punti di debolezza dell’impresa; • le opportunità e le minacce provenienti dall’ambiente esterno. 2. Obiettivi e scelte strategiche L’impresa individua gli obiettivi da perseguire e definisce le conseguenti scelte strategiche. Possono essere adottate le seguenti strategie: • marketing indifferenziato, l’impresa decide di essere presente sull’intero mercato senza differenziare i propri prodotti da quelli della concorrenza; • marketing differenziato, l’impresa decide di operare sull’intero mercato differenziando i propri prodotti in base alle esigenze della clientela; • marketing concentrato, l’impresa decide di entrare in un unico segmento di mercato; • marketing personalizzato, l’impresa decide di offrire alla clientela beni o servizi “personalizzati”; • marketing di nicchia, l’impresa decide di entrare in uno specifico segmento di mercato di dimensioni molto ridotte (“nicchia di mercato”). 3. Strumenti operativi L’impresa individua gli strumenti (“leve”) di marketing mix da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati: prodotto, prezzo, comunicazione e distribuzione. 4. Previsioni economiche L’impresa predispone un Conto economico previsionale, che riporta i costi e i ricavi previsti. 5. Controllo L’impresa indica le modalità e i tempi della verifica dei risultati conseguiti. Esempio 2 Strategie di marketing e tipi di prodotto • Marketing indifferenziato: caffè, carburante. • Marketing differenziato: videogiochi per bambini o per adolescenti. • Marketing concentrato: scarpe ortopediche, prodotti senza glutine. • Marketing personalizzato: viaggi esclusivi e personalizzati, scarpe su misura. • Marketing di nicchia: alberghi di lusso in località esclusive. 170 4. Il marketing mix Il marketing mix rappresenta l’insieme coordinato delle azioni che un’impresa realizza per raggiungere gli obiettivi strategici di marketing. Classe Quarta Percorso 12 Il marketing mix si basa su quattro elementi, chiamati leve di marketing: • il prodotto (Product); • il prezzo (Price); • la comunicazione (Promotion); • la distribuzione (Placement). Prodotto (Product) MARKETING MIX Prezzo (Price) Comunicazione (Promotion) Distribuzione (Placement) Il prodotto è il bene o il servizio offerto dall’impresa per soddisfare i bisogni e i desideri dei consumatori. In base alla loro natura i prodotti si distinguono in: • beni industriali, componenti utilizzati dalle imprese nei processi produttivi per RWWHQHUHSURGRWWL¿QLWL PDWHULHSULPHVHPLODYRUDWLLPSLDQWLPDFFKLQDULDWWUH]zature ecc.); • beni di consumoDFTXLVWDWLGDOFRQVXPDWRUH¿QDOHSHUVRGGLVIDUHOHSURSULHHVLgenze (automobili, televisori, prodotti alimentari ecc.); • servizi, prestazioni immateriali che hanno un valore economico che soddisfano i bisogni della clientela (servizi assicurativi, legali ecc.). Le vendite di ogni bene immesso sul mercato seguono un determinato andamento, chiamato ciclo di vita del prodotto. Il ciclo di vita di un prodotto si suddivide nelle seguenti fasi: 1. fase di lancio, il prodotto viene introdotto sul mercato; la strategia di marketing ha l’obiettivo di farlo conoscere e di spingere i consumatori a provarlo; 2. fase di espansione, se il prodotto riscuote successo, le vendite si incrementano in PLVXUDQRWHYROHHO¶LPSUHVDFRQVHJXHFRQVLGHUHYROLSUR¿WWL 3. fase di maturitàO¶LPSUHVDKDRUPDLDFTXLVLWRXQDVLJQL¿FDWLYDTXRWDGLPHUFDWRH l’ulteriore incremento delle vendite avviene lentamente; l’impresa potrebbe ridurre LOSUH]]RGHOSURGRWWRRLQWHQVL¿FDUHODSXEEOLFLWj 171 12 Il marketing 4. fase di saturazioneOHYHQGLWHGHOSURGRWWRUDOOHQWDQRHLSUR¿WWLVLULGXFRQR vendite 5. fase di declino, le vendite diminuiscono sempre di più in quanto i consumatori si indirizzano verso prodotti sostitutivi; l’impresa può scegliere il ritiro del prodotto dal mercato o il rilancioGHOSURGRWWRDSSRUWDQGRGHOOHPRGL¿FKH io n e u raz sat m ne ro ci lan ità i rit sio an p es ur at rilancio per innovazioni decli n o o 1a fase 2a fase 3a fase 4a fase 5a fase 6a fase tempo Il prezzo è il valore di scambio in moneta di un bene o un servizio sul mercato. Per l’impresa, quella del prezzo, è una delle leve più importanti del marketing mix in quanto incide sui ricavi di vendita e di conseguenza sulla redditività aziendale. /D¿VVD]LRQHGHOSUH]]RqLQÀXHQ]DWDGDLVHJXHQWLIDWWRUL • fattori interni, quali il tipo di struttura organizzativa aziendale o i costi sostenuti per realizzare il prodotto; • fattori esterni, quali le preferenze dei consumatori o le strategie adottate dalle imprese concorrenti. L’impresa può adottare le seguenti strategie di prezzo: • strategia di penetrazione, tipica delle imprese che lanciano un nuovo prodotto VXOPHUFDWR¿VVDQGRXQSUH]]REDVVRDO¿QHGLLQFHQWLYDUHOHYHQGLWHHFRQTXLVWDUH nuovi clienti; • strategia di scrematura, tipica delle imprese che vogliono aumentare i guadagni VXOOHYHQGLWH¿VVDQGRXQSUH]]RHOHYDWRGHOEHQHRGHOVHUYL]LRFRPPHUFLDOL]]DWR Strategia di penetrazione L’impresa fissa un prezzo relativamente basso del bene o servizio commercializzato per aumentare la domanda Strategia di scrematura L’impresa fissa un prezzo alto del bene o servizio commercializzato per aumentare il margine sulla vendite STRATEGIE DI PREZZO 172 La comunicazione si pone l’obiettivo di far conoscere il prodotto, la marca (brand) e l’impresa stimolando l’interesse dei potenziali clienti, spingendoli all’acquisto e IDYRUHQGROD¿GHOL]]D]LRQHGHOODFOLHQWHOD Gli strumenti maggiormente utilizzati nell’ambito della comunicazione sono: Classe Quarta Percorso 12 • la pubblicità, cioè una forma di comunicazione impersonale che arriva ai potenziali clienti attraverso appositi canali (stampa, televisione, radio, cartelloni, siti web, social media ecc.); • il direct marketing, cioè una tecnica di comunicazione interattiva che consente di raggiungere determinati tipologie di clienti (target), con l’obiettivo di proporre offerte personalizzate (campagne postali personalizzate mediante mail, social network ecc.); • l’attività promozionale, cioè uno strumento con cui si offrono ai consumatori, per un limitato periodo di tempo, vantaggi maggiori rispetto alle normali condizioni di vendita così da stimolare l’acquisto di prodotti (sconti, promozioni, raccolta punti, concorsi ecc.); • le relazioni esterne, attività con cui l’impresa si fa conoscere dall’ambiente esterno e rafforza la propria immagine (sponsorizzazioni, manifestazioni ecc.). Esempio 3 Pubblicità tradizionale e direct marketing Prima di pubblicizzare il suo nuovo prodotto la Green spa predispone il seguente prospetto in cui evidenzia le differenze tra pubblicità tradizionale e direct marketing. Forma di comunicazione Destinatari Modalità di comunicazione Mezzi utilizzati Risposta del cliente Pubblicità tradizionale Collettività dei consumatori Impersonale Radio, TV, Internet, riviste Non facilmente misurabile Direct marketing Singolo consumatore Personale Direct mailing, telemarketing Direttamente misurabile LEVE DELLA COMUNICAZIONE Pubblicità Direct marketing Attività promozionale Relazioni esterne 173 12 Il marketing La distribuzione è il complesso di scelte riguardanti i canali di distribuzione e gli intermediari commerciali da utilizzare per raggiungere gli obiettivi di vendita. Il canale di distribuzione rappresenta il percorso che il prodotto compie dal maJD]]LQRGHOSURGXWWRUH¿QRDOFRQVXPDWRUH¿QDOH,QEDVHDOQXPHURGLLQWHUPHGLDUL presenti il canale di distribuzione può essere: • direttoTXDQGRLOSURGXWWRUHYHQGHGLUHWWDPHQWHDOFRQVXPDWRUH¿QDOH • corto, quando è presente un solo intermediario commerciale, il dettagliante; • lungo, quando sono presenti due intermediari commerciali, il grossista e il dettagliante. L’insieme delle imprese che operano nell’ambito della distribuzione forma l’apparato distributivo. Tali imprese si distinguono in: • imprese di produzione diretta, cioè le imprese agricole e industriali che effettuaQRLSURFHVVLGLWUDVIRUPD]LRQHGHOOHPDWHULHSULPHLQSURGRWWL¿QLWLHFKHVLRFFXpano della distribuzione in modo diretto o avvalendosi delle imprese commerciali; • imprese di produzione indiretta, cioè le imprese commerciali che si occupano della distribuzione dei beni senza compiere i processi di lavorazione e trasformazione. In base alla posizione occupata nella catena della distribuzione, le imprese commerciali si suddividono in: • imprese commerciali all’ingrosso, che acquistano le merci dai produttori e le rivendono ad altri commercianti; • imprese commerciali al dettaglio, che acquistano le merci dai produttori o dai JURVVLVWLHOHULYHQGRQRDLFRQVXPDWRUL¿QDOLDORURYROWDWDOLLPSUHVHVLGLYLGRQRLQ – piccola distribuzione, imprese specializzate di piccole dimensioni, con limitato assortimento di prodotti; – grande distribuzione organizzata (GDO), imprese di grandi dimensioni e che dispongono di vasti assortimenti di merci (ipermercati, supermercati, hard discount ecc.). Imprese di produzione diretta APPARATO DISTRIBUTIVO Imprese di produzione indiretta Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica ha favorito lo sviluppo del commercio elettronico (e-commerce), rappresentato dall’insieme delle vendite di beni e delle prestazioni di servizi che si effettuano per via telematica. In base ai mercati in cui si opera, l’e-commerce può essere: • business to business (B2B), operazioni di compravendita concluse tra imprese; • business to consumer (B2C), operazioni di compravendita concluse tra imprese HFRQVXPDWRUL¿QDOL • consumer to consumer (C2C), operazioni di compravendita concluse tra consuPDWRUL¿QDOL 174