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S. CARCIOFI
L. SEMPRINI
Percorsi
semplificati
di Economia
aziendale
PER LE CLASSI TERZA E QUARTA
TEA91BFI
MAPPE CONCETTUALI
CONOSCENZE
E ABILITÀ DI BASE
ESEMPI DI IMMEDIATA
COMPRENSIONE
I materiali digitali di questa opera e i relativi aggiornamenti sono disponibili sul sito www.rizzolieducation.it
ISBN 978-88-233-6876-7
© 2020 Rizzoli Education S.p.A., Milano
Tutti i diritti riservati
Prima edizione: gennaio 2020
Chiuso in redazione: gennaio 2020
Ristampe
2020
2021
1 2
3 4
2022
5 6
2023
7 8
Stampa: Centro Poligrafico Milano S.p.A., Casarile (MI)
Hanno collaborato alla realizzazione dell’opera:
Redazione:
Francesca Nebuloni
Prestampa:
Grande forEdit, Monza
Progettazione copertina:
Zampediverse, Carate Brianza (MB)
Realizzazione copertina:
Studio Cappellato e Laurent s.r.l., Milano
Referenze iconografiche:
Getty Images
Progetto grafico:
Grande forEdit, Monza
Coordinamento redazionale:
Barbara Preatoni
Coordinamento editoriale:
Anna Maria Massari
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Sia le operazioni descritte negli esempi, nelle esercitazioni svolte e negli esercizi da svolgere, sia quelle risultanti
da riproduzioni di titoli di credito e di documenti commerciali e bancari presenti in questo volume sono state
immaginate a scopo esclusivamente didattico, anche nei casi in cui vengono nominate persone, famiglie, imprese
o banche esistenti, e pertanto non rappresentano situazioni o rapporti reali e non indicano prezzi, tassi, valute e altre
condizioni effettivamente applicati.
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a scopo didattico.
I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina
Margherita di Monza (http://www.bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia
“Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it).
Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’Editore è certificato
UNI EN ISO 9001.
Silvia Carciofi • Lauretta Semprini
Percorsi semplificati
di Economia aziendale
Per le classi
terza e quarta
INDICE
Classe Terza
Percorso
1
Percorso
2
Percorso
3
Percorso
4
Percorso
5
Percorso
6
Percorso
7
Percorso
8
Percorso
9
Percorso 1 0
Percorso 1 1
L’azienda e l’organizzazione aziendale
Il reddito di esercizio e il patrimonio di funzionamento
Il sistema informativo aziendale
La contabilità generale
La costituzione di un’impresa individuale
Gli acquisti e il loro pagamento
Le vendite e la loro riscossione
Le altre operazioni di gestione
Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura
Il bilancio d’esercizio
Le operazioni di riapertura dei conti
1
8
14
19
26
31
39
45
54
70
75
Le società di persone
La costituzione delle società di capitali
Il riparto dell’utile e la copertura della perdita
Gli aumenti di capitale sociale
Il prestito obbligazionario
Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi
La gestione dei beni strumentali
La gestione del magazzino
La gestione delle risorse umane
, PHUFDWL H JOL VWUXPHQWL ¿QDQ]LDUL
I prodotti e i servizi bancari
Il marketing
83
90
96
101
105
110
122
134
142
161
167
Classe Quarta
Percorso
1
Percorso
2
Percorso
3
Percorso
4
Percorso
5
Percorso
6
Percorso
7
Percorso
8
Percorso
9
Percorso 1 0
Percorso 1 1
Percorso 1 2
percorso
1
Tipologie
di aziende
Quali sono
i soggetti
aziendali?
Soggetto
economico
Quali sono
le fasi
di realizzazio
ne?
Aziende
non profit
Azienda
Soggetto
giuridico
Il marketi
ng
a
L’aziend izzazione
e l’organe
al
nd
azie
gie
Quali tipolo
no?
di aziende esisto
e
Ambient
esterno
e
Fase di contr
ollo
Aziende della
Pubblica
e
amministrazion
Soggetti
aziendali
Analisi situa
Quali aspet
ti
deve definire?
Funzioni
primarie
zione inizia
le
Obiettivi e scelt
e strategiche
Strumenti opera
tivi
gli aspetti
Quali sono
te esterno?
dell’ambien
Ambiente
competitivo
Previsioni econ
gli
Quali sono
dali?
organi azien
ione
Organizzazle
azienda
Acquisto
omiche
ntale
e strume
di un ben ti accessori
con cos
Controllo
Macroambiente
rizione
di Seleni srl
fattura n. 79
di Seleni srl
fattura n. 79
di Seleni srl
fattura n. 79
Conti e desc
Vertice
strategico
Quali sono
le funzioni
aziendali?
Fase analitica
Fase decisional
Aziende
ted
profit orien
Quali sono
le
utilizzate dalle leve
imprese?
Organi di staff
Prodotto
Prezzo
Dare
7.200,00
1.584,00
Avere
8.784,00
Comunicaz
ione
a
Linea intermedi
Distribuzione
tivo
Funzioni
orto
supparie
diprim
Nucleo opera
i modelli
Quali sono
organizzativi?
Struttura
elementare
Struttura
funzionale
Struttura
divisionale
Come può esser
e?
Business
to business
Business
to consumer
Struttura
a matrice
1
consiste
nella reali
di un
zzazione
167
Presentazione
Il volume 3HUFRUVLVHPSOL¿FDWL GLHFRQRPLDD]LHQGDOH nasce dalla richiesta pressante
dei docenti di poter avere a disposizione uno strumento didattico agile e pratico da
fornire agli studenti più “deboli”, che sia complementare al libro di testo. Un volume
FKH OL VRVWHQJD QHOOR VWXGLR LQ SUHSDUD]LRQH DOOH YHUL¿FKH VFULWWH H DOOH LQWHUURJD]LRQL
consentendo loro di raggiungere gli obiettivi minimi.
Per assimilare i nuclei fondamentali della disciplina, questi studenti hanno bisogno di
un testo scritto con termini semplici e che evidenzi in maniera chiara i nessi logici tra
i vari contenuti. Hanno bisogno di esempi di immediata comprensione che li aiutino
nello svolgimento degli esercizi di livello base proposti dal libro di testo.
Ecco allora questo OLEURGLULQIRU]R che presenta i contenuti del testo scolastico con
un taglio diverso: non articolati in moduli, unità o lezioni, bensì in SHUFRUVLGLGDWWLFL
realizzati sulla base dei contenuti essenziali.
Ogni percorso didattico è composto da una mappa concettuale, da una serie di de¿QL]LRQL DFFRPSDJQDWH GD XQD EUHYH VSLHJD]LRQH GD WDEHOOH H VFKHPL FKH DLXWDQR D
¿VVDUH QHOOD PHPRULD L FRQFHWWL H GD HVHPSL DSSOLFDWLYL ,Q TXHVWR PRGR OR VWXGHQWH
YLHQH PHVVR QHOOH FRQGL]LRQL GL VYROJHUH OH YHUL¿FKH VFULWWH H RUDOL FDOLEUDWH VXJOL RELHWWLYL FKH LO FRQVLJOLR GL FODVVH KD GH¿QLWR SHU OXL
Il volume è diviso in due sezioni: nella prima sezione vi sono 11 percorsi didattici
per gli studenti della classe terza, nella seconda sezione 12 percorsi didattici per
gli studenti della classe quarta.
$XWULFL GHO YROXPH VRQR OH SURIHVVRUHVVH GL (FRQRPLD D]LHQGDOH 6LOYLD &DUFLR¿ H
Lauretta Semprini, che per scrivere queste pagine hanno messo a frutto sia la loro
preparazione accademica che la loro esperienza nelle aule scolastiche.
Saranno i docenti a dirci se l’obiettivo, sicuramente non facile, di realizzare un materiale didattico che favorisca l’inclusione è stato raggiunto.
Giovanna Ricci
mentale
bene stru
Consumer
to consumer
percorso
L’azienda
e l’organizzazione
aziendale
1
Azienda
Aziende
non profit
Quali tipologie
di aziende esistono?
Tipologie
di aziende
Quali sono
i soggetti
aziendali?
Soggetto
giuridico
Soggetto
economico
Aziende
profit oriented
Aziende della
Pubblica
amministrazione
Soggetti
aziendali
Quali sono gli aspetti
dell’ambiente esterno?
Ambiente
esterno
Ambiente
competitivo
Macroambiente
Vertice
strategico
Quali sono
le funzioni
aziendali?
Funzioni
primarie
Funzioni
diprimarie
supporto
Organizzazione
aziendale
Quali sono gli
organi aziendali?
Linea intermedia
Quali sono i modelli
organizzativi?
Struttura
elementare
Organi di staff
Struttura
funzionale
Struttura
divisionale
Nucleo operativo
Struttura
a matrice
1
1
L’azienda e l’organizzazione aziendale
1. L’azienda
L’azienda è un organismo economico composto da beni e persone che si occupa
della produzione di altri beni o servizi per soddisfare i bisogni umani.
Le aziende si suddividono in:
• D]LHQGH QRQ SUR¿W FKH QRQ KDQQR FLRq O¶RELHWWLYR GL UHDOL]]DUH XQ SUR¿WWR PD
¿QDOLWjGLXWLOLWjVRFLDOH1HVRQRXQHVHPSLROHD]LHQGHIDPLOLDULOHDVVRFLD]LRQLGL
EHQH¿FHQ]DROHIRQGD]LRQL
• D]LHQGHSUR¿WRULHQWHG, chiamate anche imprese, che hanno lo scopo di conseguire un utile. Tali aziende si distinguono in:
- LPSUHVHLQGLYLGXDOLVHDSSDUWHQJRQRDXQXQLFRVRJJHWWRFKLDPDWRLPSUHQGLWRUH
- LPSUHVHFROOHWWLYHVHDSSDUWHQJRQRDSLVRJJHWWLFKLDPDWLVRFL
• D]LHQGH GHOOD 3XEEOLFD DPPLQLVWUD]LRQH, che hanno l’obiettivo di soddisfare i
ELVRJQLGHOODFROOHWWLYLWj6LSHQVLSHUHVHPSLRDOOR6WDWRDOOH5HJLRQLDOOH3URYLQFH
e ai Comuni.
AZIENDE
Aziende non profit
non hanno
obiettivi di profitto
Aziende profit oriented
hanno
obiettivi di profitto
Aziende
della Pubblica amministrazione
hanno obiettivi
di interesse collettivo
L’azienda è un organismo dinamico, in cui ogni giorno, per lo svolgimento della sua
DWWLYLWjLVRJJHWWLFKHODFRPSRQJRQRGHYRQRSUHQGHUHYDULHGHFLVLRQL
$WDO¿QHLVRJJHWWLD]LHQGDOLVLGLVWLQJXRQRLQ
• VRJJHWWR JLXULGLFR, cioè la persona che ha i diritti e gli obblighi derivanti dalle
RSHUD]LRQLFRPSLXWH
• VRJJHWWRHFRQRPLFR, cioè l’insieme delle persone che prendono le decisioni più
LPSRUWDQWLSHUORVYROJLPHQWRGHOO¶DWWLYLWj
L’impresa opera in un determinato territorio, entrando ogni giorno in rapporto con
VYDULDWLVRJJHWWLFKHIDQQRSDUWHGHOFRQWHVWRFLUFRVWDQWHGH¿QLWR³DPELHQWHFRPSHtitivo”.
I principali soggetti esterni con cui l’impresa entra in contatto sono:
1. i IRUQLWRUL, da cui l’impresa acquista i materiali o i servizi necessari per la realiz]D]LRQHGHLSURSULSURGRWWL
2. i FOLHQWLDFXLO¶LPSUHVDYHQGHLSURGRWWLRLVHUYL]LUHDOL]]DWL
3. i ¿QDQ]LDWRUL, che prestano all’impresa i capitali necessari per lo svolgimento
GHOO¶DWWLYLWjD]LHQGDOH
2
Classe Terza
Percorso 1
4. lo 6WDWR, che ha la funzione di offrire all’impresa una serie di servizi, ricevendo in
cambio il pagamento di imposte e tasse.
/¶DWWLYLWjGHOO¶LPSUHVDULVXOWDLQROWUHFRQGL]LRQDWDGDPROWHSOLFLIDWWRULGHOFRQWHVWRFLUFRVWDQWHGH¿QLWR³PDFURDPELHQWH´WUDFXLO¶DQGDPHQWRHFRQRPLFRJHQHUDOHO¶RULHQWDPHQWRSROLWLFRVRFLDOHHUHOLJLRVRODOHJLVOD]LRQHGHOOR6WDWRLQFXLHVVDRSHUDHOH
abitudini della popolazione locale.
2. L’organizzazione aziendale
L’azienda è un sistema organizzato, in cui i beni e il lavoro umano devono essere combinati tra loro nel modo economicamente più vantaggioso.
L’organizzazione varia da impresa a impresa in base:
• DOO¶DWWLYLWjSURGXWWLYDVYROWD
• DOOHGLPHQVLRQLGHOO¶D]LHQGD
• al livello di tecnologia presente.
/H DWWLYLWj FKH VL VYROJRQR DOO¶LQWHUQR GHOO¶Dzienda devono essere programmate nella maQLHUDSLHI¿FLHQWHHGHI¿FDFHSRVVLELOH
L’HI¿FDFLD q OD FDSDFLWj GL FRQVHJXLUH XQ
GHWHUPLQDWR RELHWWLYR8Q¶LPSUHVD q HI¿FDFH
quando riesce a raggiungere lo scopo che si
qSUH¿VVDWD
L’HI¿FLHQ]D riguarda il modo in cui l’obiettiYRqUDJJLXQWR8Q¶LPSUHVDqHI¿FLHQWHTXDQdo raggiunge il suo scopo riducendo i costi
sostenuti.
Efficacia
Capacità di raggiungere l’obiettivo prefissato
Efficienza
Capacità di raggiungere lo scopo riducendo i costi sostenuti
/HDWWLYLWjVYROWHDOO¶LQWHUQRGLXQ¶D]LHQGDYHQJRQRUDJJUXSSDWHLQfunzioni.
Una funzione aziendale q XQ LQVLHPH GL DWWLYLWj VLPLOL ULXQLWH WUD ORUR LQ TXDQWR
KDQQRODVWHVVDQDWXUDHORVWHVVRRJJHWWR¿QDOL]]DWHDOUDJJLXQJLPHQWRGHJOLRELHWtivi aziendali.
Le funzioni aziendali si distinguono in:
• funzioni primarieFKHULJXDUGDQROHDWWLYLWjSULQFLSDOLGHOO¶LPSUHVD
• IXQ]LRQL GL VXSSRUWR FKH DI¿DQFDQR OH IXQ]LRQL SULQFLSDOL SHU JHVWLUH DO PHJOLR
tutte le fasi aziendali.
3
1
L’azienda e l’organizzazione aziendale
FUNZIONI AZIENDALI
Funzioni
primarie
Logistica
Produzione
Marketing
Vendite
Gestione
delle scorte di
magazzino di
materie prime,
semilavorati e
prodotti finiti
Organizzazione
del processo di
realizzazione dei
prodotti
• Promozione della
vendita dei prodotti
• Soddisfazione della
clientela
Organizzazione
delle fasi riguardanti
la vendita dei
prodotti realizzati
o dei servizi offerti
dall’impresa
Funzioni
di supporto
Approvvigionamento
Personale
Ricerca e sviluppo
Funzioni
infrastrutturali
• Acquisto dei beni
necessari per la
realizzazione dei prodotti
• Rapporti con i fornitori
Rapporti con
i lavoratori
dipendenti
dall’assunzione
alle dimissioni
Studi e ricerche per
migliorare le varie fasi
del processo produttivo
e rendere l’impresa più
competitiva
• Funzione finanza
• Funzione contabilità
• Funzione direzione
generale
3. La struttura organizzativa
Ciascuna impresa è dotata di una propria struttura organizzativa, che consiste nell’inVLHPH GHOOH UHJROH GD ULVSHWWDUH SHU JDUDQWLUH LO FRUUHWWR VYROJLPHQWR GHOO¶DWWLYLWj
aziendale.
La struttura organizzativa stabilisce come dividere il lavoro tra le persone che operaQRQHOO¶LPSUHVDGH¿QHQGRFKLKDLOFRPSLWRGLFRPDQGDUHHSUHQGHUHGHFLVLRQLHFKL
invece ha il compito di eseguire gli ordini ricevuti.
3HUJDUDQWLUHLOFRUUHWWRVYROJLPHQWRGHOOHIDVLRUJDQL]]DWLYHOHYDULHSRVL]LRQLODYRUDtive vengono suddivise in organi.
Un organo aziendale è formato da una o più persone appartenenti a una certa
DUHDFKHKDQQRLOSRWHUHGLSUHQGHUHGHFLVLRQLHGLHVHJXLUHGHWHUPLQDWHDWWLYLWj
4
Classe Terza
Percorso 1
Gli organi aziendali si possono distinguere in:
• vertice strategico, è formato dalle persone che hanno il potere di comandare, di
SUHQGHUHOHGHFLVLRQLSLLPSRUWDQWLHGLGH¿QLUHODVWUDWHJLDGHOO¶LPSUHVD7DOLSHUVRQHVRQRUHVSRQVDELOLGHOO¶LQWHUDRUJDQL]]D]LRQH
• linea intermedia, è formata dai soggetti che hanno il compito di far eseguire al
QXFOHRRSHUDWLYRJOLRUGLQLHOHGLUHWWLYHGDWLGDOYHUWLFHVWUDWHJLFR
• nucleo operativo, è formato dalle persone che hanno la funzione di eseguire i
FRPSLWLULFHYXWLFRQULGRWWDDXWRQRPLDGHFLVLRQDOH
• organi di staff, è formato da soggetti esperti in determinati settori che hanno il
UXRORGLFRQVXOHQWLHFKHDI¿DQFDQRLOYHUWLFHVWUDWHJLFRQHOOHGHFLVLRQLSLLPSRUWDQWL1RQKDQQRLOSRWHUHGLGDUHRUGLQLDLYDULRUJDQLD]LHQGDOL
• Imprenditore (nelle imprese individuali)
• 6RFL QHOOHVRFLHWjGLSHUVRQH
• Amministratori e direttore generale
Vertice
QHOOHVRFLHWjGLFDSLWDOL
strategico
• 5HVSRQVDELOHSURGX]LRQH
• 5HVSRQVDELOHGLPDJD]]LQR
• 5HVSRQVDELOHGHOOHYHQGLWH
Linea
intermedia
• Operai
• Magazzinieri
• Impiegati
Nucleo
operativo
Organi
di staff
• Consulente legale
• Consulente di marketing
• &RQVXOHQWH¿QDQ]LDULR
Organi
di staff
4. I modelli organizzativi
Ciascuna impresa, in base alle proprie dimensioni, al tipo di mercato in cui opera e agli
obiettivi che vuole raggiungere, deve scegliere e adottare il modello organizzativo più
LGRQHRDOORVYROJLPHQWRGHOODVXDDWWLYLWj
I modelli organizzativi sono i seguenti:
1. Struttura elementare, modello semplice, adottato dalle aziende di piccolissime
dimensioni con pochi dipendenti e che operano in mercati locali.
Le decisioni aziendali vengono prese dall’imprenditore che accentra tutto il potere
nelle sue mani e impartisce direttive a tutti i dipendenti.
IMPRENDITORE
NUCLEO OPERATIVO
operai – impiegati
5
1
L’azienda e l’organizzazione aziendale
2. Struttura funzionale, modello adottato dalle aziende di medie dimensioni che operano in mercati non molto complessi. Il vertice strategico, che è a capo dell’intera
RUJDQL]]D]LRQHGHOHJDDOFXQLSRWHULHUHVSRQVDELOLWjDLYDULGLUHWWRUL OLQHDLQWHUPHdia), ciascuno dei quali è responsabile di una determinata funzione.
VERTICE STRATEGICO
Direzione generale
Direzione produzione
Reparto X
Staff
Direzione
amministrazione
Direzione vendite
Reparto Y
Vendite Italia
Vendite estero
Uffici contabilità
3. Struttura divisionale, modello adottato dalle aziende di grandi dimensioni che
RSHUDQRLQYDULHDUHHJHRJUD¿FKHRFKHSURGXFRQRGLYHUVHOLQHHGLSURGRWWL
Il vertice strategico, formato dai soci e dagli amministratori, si avvale della Direzione generale che acquista funzioni di comando e poteri decisionali.
La struttura organizzativa viene inoltre ripartita in varie divisioni (in base, per
HVHPSLRDOOHDUHHJHRJUD¿FKHLQFXLO¶LPSUHVDRSHUD FLDVFXQDGHOOHTXDOLqJHVWLWD
GDXQRVSHFL¿FRGLUHWWRUHFKHKDSRWHULGHFLVLRQDOLHVFOXVLYDPHQWHQHOO¶DPELWRGHOOD
propria divisione.
VERTICE STRATEGICO
Direttore
divisione Italia
6
Direzione generale
Staff
Direttore
divisione Francia
Direttore
divisione Germania
Amministrazione
Amministrazione
Amministrazione
Marketing
Marketing
Marketing
Vendite
Vendite
Vendite
Classe Terza
Percorso 1
4. Struttura a matrice, modello tipico delle aziende di dimensioni molto grandi, per
esempio le multinazionali, in cui sono presenti sia elementi della struttura funzionaOHVLDGLTXHOODGLYLVLRQDOH/HDWWLYLWjVRQRDUWLFRODWHQHOVHJXHQWHPRGR
• RUL]]RQWDOPHQWHSHUGLYLVLRQL SHUHVHPSLRLQEDVHDOOHOLQHHGLSURGRWWR • verticalmente per funzioni (direzione produzione, direzione vendite, direzione amministrazione).
VERTICE STRATEGICO
Direzione generale
Staff
Divisioni
Funzioni
Direzione
produzione
Direzione
vendite
Direzione
amministrazione
Direzione
Linea sport
Linea Sport
Linea Sport
Linea Sport
Direzione
Linea chic
Linea chic
Linea chic
Linea chic
1HJOL XOWLPL WHPSL D VHJXLWR GHL FDPELDPHQWL GHOO¶DPELHQWH HVWHUQR XQ FUHVFHQWH
QXPHURGLLPSUHVHWHQGHDSHUVHJXLUHODTXDOLWjWRWDOHFHUFDQGRFLRqGLUHDOL]]DUHXQ
prodotto o un servizio capace di garantire la piena soddisfazione della clientela.
$WDO¿QHPROWHUHDOWjD]LHQGDOLKDQQRDSSRUWDWRGHLFDPELDPHQWLDOOHSURSULHVWUXWWXre organizzative adottando modelli di organizzazione basati sui processi.
Un processoqXQLQVLHPHGLDWWLYLWjYROWHDUDJJLXQJHUHXQGHWHUPLQDWRULVXOWDWR
¿QDOH SURGRWWRRVHUYL]LR FKHKDXQYDORUHHFRQRPLFR
Da tale modello sono scaturite le seguenti nuove tendenze organizzative, caratterizzate da pochi livelli gerarchici e in cui le decisioni possono essere prese rapidamente:
• RUJDQL]]D]LRQLSLDWWH
• RUJDQL]]D]LRQLFLUFRODUL
• organizzazioni smart.
7
percorso
2
Il reddito
di esercizio
e il patrimonio
di funzionamento
Gestione aziendale
Finanziamento
Operazioni
di gestione
Quali sono
le operazioni
di gestione?
Investimento
Operazioni
esterne
Disinvestimento
Trasformazione
tecnico-economica
Operazioni
interne
Tecnico
Aspetti
della gestione
Quali sono gli aspetti
della gestione?
Finanziario
Economico
Reddito
di esercizio
Quali elementi considera?
Ricavi di
Competenza
Costi di
Competenza
Patrimonio
di funzionamento
Quali sono
gli elementi che
lo compongono?
Attivo immobilizzato
Attività
Attivo circolante
Capitale proprio
Passività
Capitale di debito
8
Classe Terza
Percorso 2
1. La gestione aziendale
L’impresa è un sistema economico-sociale che ogni giorno compie molteplici operazioni tra loro collegate.
La gestione aziendaleqO¶LQVLHPHGHOOHRSHUD]LRQLVYROWHGDOO¶LPSUHVDDO¿QHGLUDJgiungere gli obiettivi aziendali.
Le operazioni di gestione si suddividono in:
• RSHUD]LRQLGL¿QDQ]LDPHQWRFRQOHTXDOLO¶LPSUHVDVLSURFXUDLPH]]L¿QDQ]LDUL
necessari per svolgere la sua attività;
• RSHUD]LRQLGLLQYHVWLPHQWR, attraverso le quali l’impresa acquista i vari beni da
impiegare nel processo produttivo, ossia:
– beni strumentali, che sono utilizzati più volte e rimangono nell’azienda per periodi
di tempo medio/lunghi (fabbricati, impianti, macchinari ecc.);
– beni destinati alla vendita, che parteciperanno a un solo processo produttivo (merci, materie prime, semilavorati ecc.);
– servizi, per esempio energia elettrica, assicurazione, trasporto, pulizia, vigilanza,
consulenze ecc.;
– lavoro, cioè le attività svolte dai lavoratori dipendenti dell’impresa;
• RSHUD]LRQLGLWUDVIRUPD]LRQHWHFQLFRHFRQRPLFD, riguardanti l’insieme di attività tramite cui l’impresa svolge il processo produttivo;
• RSHUD]LRQLGLGLVLQYHVWLPHQWR¿QDOL]]DWHDOODYHQGLWDGHLEHQLRGHLVHUYL]LDOOD
clientela e con le quali vengono recuperati i capitali investiti.
/H RSHUD]LRQL GL ¿QDQ]LDPHQWR GLVLQYHVWLPHQWR H LQYHVWLPHQWR VRQR operazioni
HVWHUQHdi gestione in quanto l’impresa entra in contatto con soggetti esterni.
Le operazioni di trasformazione tecnico-economica sono invece RSHUD]LRQLLQWHUQH
di gestione in quanto si effettuano all’interno dell’azienda.
GESTIONE
AZIENDALE
Operazioni interne
Operazioni di
finanziamento
Operazioni di
investimento
Operazioni esterne
Operazioni esterne
Operazioni di
trasformazione
tecnico-economica
Operazioni di
disinvestimento
Operazioni esterne
9
2
Il reddito di esercizio e il patrimonio di funzionamento
La gestione aziendale può essere esaminata sotto tre differenti aspetti:
1. DVSHWWRWHFQLFRFKHULJXDUGDODFRPELQD]LRQHGHLYDULIDWWRULSURGXWWLYLDO¿QHGL
ottenere prodotti o servizi da vendere alla clientela;
2. DVSHWWRHFRQRPLFR, che considera:
– i costi sostenuti per acquistare i beni e i servizi da utilizzare nel processo produttivo;
– i ricavi ottenuti con la vendita;
3. DVSHWWR¿QDQ]LDULR, che è rappresentato:
– GDOO¶XVFLWDGLGHQDURRGDOQDVFHUHGLGHELWLFRPPHUFLDOLRGLGHELWL¿QDQ]LDUL
– GDOO¶HQWUDWDGLGHQDURRGDOQDVFHUHGLFUHGLWLFRPPHUFLDOLRGLFUHGLWL¿QDQ]LDUL
ASPETTI DELLA
GESTIONE AZIENDALE
Aspetto
tecnico
Trasformazione
fisico-tecnica
Aspetto
economico
Trasformazione
economica
Costi
di acquisto
Aspetto
finanziario
Ricavi
di vendita
Entrate/uscite
di denaro
Crediti/debiti
commerciali
e finanziari
2. Il reddito d’esercizio
Il reddito d’esercizio è il risultato economico ottenuto con la gestione, che viene
calcolato come differenza tra i ricavi e i costi di competenza dell’esercizio amministrativo.
L’esercizio amministrativo di solito coincide con il periodo compreso tra il 1° gennaio
e il 31 dicembre.
REDDITO
DI ESERCIZIO
=
RICAVI
DI COMPETENZA
–
COSTI
DI COMPETENZA
I costi e i ricavi di competenza vengono inseriti in un prospetto chiamato 6LWXD]LRQH
HFRQRPLFD, che presenta due sezioni:
• nella sezione di sinistra si scrivono i costi;
• nella sezione di destra si scrivono i ricavi.
10
10
Esempio
1
Classe Terza
Percorso 2
Situazione economica
Presentiamo la Situazione economica dell’esercizio n dell’impresa commerciale Giovanni
Altezza.
Situazione economica dell’esercizio n
Costi
Ricavi
Costi per acquisto merci
300.000 Ricavi per vendita merci
Costi per servizi
10.000 Ricavi finanziari
Costi per il personale
20.000
Costi finanziari
5.000
Costi fiscali
15.000
Totale costi
350.000
Utile d’esercizio
50.000
Totale a pareggio
400.000 Totale ricavi
395.000
5.000
400.000
RISULTATO
ECONOMICO POSITIVO
Utile
R>C
RISULTATO
ECONOMICO NEGATIVO
Perdita
R<C
RISULTATO ECONOMICO
UGUALE A ZERO
Pareggio
R=C
3. Il patrimonio di funzionamento
Il patrimonio di funzionamento è l’insieme dei beni che al termine del periodo
amministrativo (al 31/12) sono a disposizione dell’impresa.
Gli elementi che compongono il patrimonio possono avere:
• segno positivo (attività);
• segno negativo (passività).
In base alla loro destinazione le attività si distinguono in due raggruppamenti:
1. attivo immobilizzato;
2. attivo circolante.
11
2
Il reddito di esercizio e il patrimonio di funzionamento
Attivo
immobilizzato
Beni utilizzati dall’impresa
per vari esercizi e destinati
a rimanere nel patrimonio
aziendale per un periodo di
tempo medio/lungo
• Immobilizzazioni immateriali
– Brevetti
– Software
– .....................
• Immobilizzazioni materiali
– Fabbricati
– Macchinari
– .....................
• Immobilizzazioni finanziarie
(investimenti finanziari di medio/lunga durata)
– Partecipazioni (azioni o quote di altre società)
– Crediti a medio/lungo termine
Attivo
circolante
Beni destinati alla vendita, al
consumo o alla produzione, che
restano nel patrimonio aziendale
per un breve periodo di tempo.
• Rimanenze
– Materie prime
– Merci
– Prodotti finiti
– .....................
• Crediti
– Crediti verso clienti
– Cambiali attive
– .....................
• Disponibilità liquide
(disponibilità monetarie)
– Denaro in cassa
– C/c bancario
– .....................
/HSDVVLYLWjVLFODVVL¿FDQRLQEDVHDOODSURYHQLHQ]DLQ
• capitale proprio;
12
• capitale di debito.
Capitale
proprio
Apporti del proprietario e
utili reinvestiti nell’azienda
(autofinanziamento).
• Capitale proprio
Capitale
di debito
Finanziamenti ottenuti da
soggetti esterni all’azienda.
• Debiti a breve scadenza
(scadenti entro 12 mesi)
– Debiti verso fornitori
– Debiti tributari
– .....................
• Debiti a medio/lunga scadenza
(scadenti oltre 12 mesi)
– Mutui passivi
– Debiti per trattamento di fine rapporto
– .....................
Classe Terza
Percorso 2
La differenza tra attività e passività viene chiamata patrimonio netto.
PATRIMONIO NETTO
ATTIVITÀ
=
–
PASSIVITÀ
Nel corso del tempo:
• il patrimonio netto aumenta se la gestione aziendale genera un utile d’esercizio;
• il patrimonio netto diminuisce se la gestione aziendale produce una perdita d’esercizio.
Il patrimonio di funzionamento è rappresentato nella Situazione patrimoniale, un
prospetto che presenta due sezioni divise:
• nella sezione di sinistra si scrivono le attività;
• nella sezione di destra si scrivono le passività e il patrimonio netto.
Esempio
2
Situazione patrimoniale
Presentiamo la Situazione patrimoniale al 31/12/n dell’impresa commerciale Michela
Capuano.
Situazione patrimoniale al 31/12/n
Attività
Attivo immobilizzato
Immobilizzazioni immateriali
Software
Passività e netto
Patrimonio netto
Capitale proprio
20.000 Utile di esercizio
Totale patrimonio netto
250.000
50.000
300.000
Immobilizzazioni materiali
Fabbricati
380.000
Attrezzature
30.000
Automezzi
20.000 Debiti a medio/lungo termine
Totale attivo immobilizzato
450.000 Mutui passivi
120.000
Debiti per trattamento
di fine rapporto
80.000
Totale debiti a medio/lungo termine
200.000
Attivo circolante
Rimanenze
Merci
40.000
Materie di consumo
20.000 Debiti a breve termine
Debiti v/fornitori
Crediti
Crediti verso clienti
78.000 Debiti tributari
70.000
12.000
Debiti v/istituti previdenziali
18.000
Totale attivo circolante
150.000 Totale debiti a breve termine
100.000
Totale attività
600.000 Totale passività e netto
600.000
Disponibilità liquide
C/c bancario
10.000
Denaro in cassa
2.000
13
percorso
Il sistema
informativo
aziendale
3
Sistema
informativo
dell’impresa
Sistema
informativo
Come può
essere
suddiviso?
Sistema
informativo
contabile
Che cosa consente
di ottenere?
Sistema
informativo
non contabile
Che cosa consente
di ottenere?
• Scritture
elementari
• Contabilità
sezionali
• Contabilità
generale
• Analisi
di mercato
• Statistiche
complesse
• Studi
di settore
Codice
Conto
Quali elementi
presenta
il conto?
Denominazione
Prospetto
grafico
Conti a una sezione
Conti a due sezioni
Scritture
elementari
Rilevazioni
aziendali
Come si possono
distinguere?
Contabilità
sezionali
Contabilità
generale
14
Classe Terza
Percorso 3
1. Il sistema informativo
Il sistema informativo aziendale è costituito dall’insieme di dipendenti, mezzi
tecnici e procedure che consentono di raccogliere, memorizzare e rielaborare i dati
aziendali con l’obiettivo di trasformarli in informazioni necessarie per assumere delle decisioni.
Il sistema informativo aziendale può essere suddiviso in due sottosistemi:
1. sistema informativo contabile, raccoglie i dati e organizza le informazioni quantitative (numeriche) che derivano dalle operazioni di gestione allo scopo di tenere
le scritture elementari, le contabilità sezionali e la contabilità generale;
2. sistema informativo non contabile, raccoglie i dati e organizza le informazioni
qualitative (descrittive) e quantitative (numeriche) relative all’impresa, al mercato e
al contesto generale, per produrre analisi di mercato, studi di settore e statistiche che
saranno utilizzate dal vertice strategico per prendere le decisioni più importanti.
SISTEMA INFORMATIVO
AZIENDALE
Sistema informativo
contabile
Sistema informativo
non contabile
Organizza informazioni
quantitative per tenere
la contabilità generale
Organizza informazioni quantitative
e qualitative per produrre analisi
di mercato e statistiche
2. Il conto
Il conto è un insieme di scritture riferite a un determinato oggetto, che ha lo scopo
di evidenziare la grandezza iniziale e le variazioni successive.
Ogni conto presenta:
• un codice, numerico o alfanumerico;
• una denominazione, che ne indica il nome e l’oggetto;
• un SURVSHWWRJUD¿FR, che rappresenta la forma del conto.
La forma più usata è quella a due sezioni, in cui la sezione di sinistra è denominata
Dare, mentre la sezione di destra Avere.
15
3
Il sistema informativo aziendale
Codice numerico
Denominazione
08.10
Sezione di sinistra
C/c postali
Dare
Sezione di destra
Avere
500,
00
200,
Valore addebitato
00
Valore accreditato
Il conto si può:
• intestare, quando viene data una denominazione;
• accendere, quando viene effettuata la prima registrazione;
• addebitare, quando viene inserita una quantità nella sezione di sinistra (Dare);
• accreditare, quando viene inserita una quantità nella sezione di destra (Avere);
• spegnere TXDQGR YLHQH FDOFRODWR LO VDOGR ¿QDOH H YHQJRQR ELODQFLDWH OH VH]LRQL
Dare e Avere.
CONTO
Intestare
Effettuare
la prima registrazione
Dare una denominazione
Accendere
Rilevare un valore
nella sezione Dare
Addebitare
Rilevare un valore
nella sezione Avere
Accreditare
Calcolare il saldo finale
e bilanciare le sezioni
Spegnere
Nei conti a sezioni divise, il saldo viene calcolato facendo la differenza tra il totale dei
valori iscritti in Dare e il totale dei valori iscritti in Avere.
I conti possono presentare:
16
• un’eccedenza Dare, quando
Totale Dare
>
Totale Avere
• un’eccedenza Avere, quando
Totale Dare
<
Totale Avere
Classe Terza
Percorso 3
,FRQWLSRVVRQRHVVHUHFODVVL¿FDWLVHFRQGRGLIIHUHQWLFULWHUL
In base all’estensione dell’oggetto si distinguono in:
• conti analitici, intestati a un oggetto elementare che non può essere cioè ulteriormente diviso (per esempio, “UniCredit c/c” e “Fornitore Fantini spa”);
• conti sintetici, intestati a un oggetto che rappresenta l’insieme di più oggetti elementari (per esempio, “Banche c/c” e “Debiti v/fornitori”).
Conti analitici
ESTENSIONE
DELL’OGGETTO
Conti sintetici
In base alle informazioni fornite si distinguono in:
• conti descrittivi, riportano varie informazioni sull’oggetto (per esempio, la data,
la descrizione dell’operazione e il valore);
• conti sinottici, riportano informazioni ridotte sull’oggetto (per esempio, solo i valori).
Conti descrittivi
INFORMAZIONI
FORNITE
Conti sinottici
In base alla forma del prospetto si distinguono in:
• conti a una sezione, presentano una sola colonna per registrare gli importi;
• conti a due sezioni, presentano due colonne per registrare gli importi (sezione
Dare e sezione Avere).
Conti a una sezione
FORMA
DEL PROSPETTO
Conti a due sezioni
3. Le rilevazioni aziendali
Per rilevare le operazioni di gestione l’impresa utilizza varie scritture, che in base alla
complessità dell’oggetto di rilevazione si distinguono in:
• scritture elementari;
• scritture sezionali;
• scritture complesse.
Le scritture elementari riguardano singoli aspetti della gestione aziendale e possono essere tenute dalle imprese in forma libera.
17
3
Il sistema informativo aziendale
Ne sono un esempio la prima nota, che riporta in ordine di data le operazioni aziendali, e gli scadenzari, che hanno la funzione di mettere in evidenza le varie scadenze
di crediti e debiti derivanti dalle varie operazioni aziendali.
Le scritture sezionali (o contabilità sezionali) sono relative a un determinato oggetto e rappresentano dei sottosistemi della contabilità generale.
Ne fanno parte:
1. la contabilità di cassa, che registra i movimenti avvenuti a seguito di riscossioni
e pagamenti in denaro contante;
2. la contabilità delle banche, che rileva le movimentazioni dei conti correnti bancari;
3. la contabilità delle vendite (o contabilità clienti), riguarda la gestione delle operazioni di vendita;
4. la contabilità degli acquisti (o contabilità fornitori), riguarda la gestione delle
operazioni di acquisto;
5. la contabilità di magazzino, con cui si registrano i movimenti in entrata e in uscita dei beni in magazzino.
Le scritture complesse, che costituiscono la contabilità generale, rilevano l’aVSHWWR HFRQRPLFR H ¿QDQ]LDULR GHOOH RSHUD]LRQL GL JHVWLRQH H KDQQR O¶RELHWWLYR GL
determinare il risultato economico di esercizio e il patrimonio di funzionamento.
RILEVAZIONI
AZIENDALI
18
Scritture elementari
Scritture sezionali
Scritture complesse
Riguardano singoli aspetti
della gestione e sono
tenute in forma libera
Rappresentano
dei sottoinsiemi della
contabilità generale
Hanno l’obiettivo
di determinare il risultato
economico di esercizio
e il patrimonio
di funzionamento
Prima nota,
scadenzari ecc.
Contabilità di cassa,
contabilità delle vendite,
contabilità degli acquisti,
contabilità di magazzino ecc.
Contabilità generale
percorso
La contabilità
generale
4
In che cosa consiste?
Piano dei conti
Quali sono gli strumenti
che si utilizzano per le
scritture contabili?
Come si registrano
le operazioni?
Libro giornale
Come si registrano
le operazioni?
Conti di mastro
Qual è l’oggetto
delle scritture?
Quali aspetti
osserva?
Sistema
contabile
Oggetto
Disponibilità liquide,
crediti, debiti
Economico
Costi, ricavi,
patrimonio netto
Sistema del patrimonio
e del risultato economico
La contabilità
generale
Metodo
della partita
doppia
Data di effettuazione
dell’operazione
Finanziario
Qual è il sistema
utilizzato in Italia?
In che modo si
effettuano le scritture?
Elenco dei conti
Due serie di conti con
funzionamento opposto
Che regole
segue?
Ogni conto ha due sezioni
Almeno due registrazioni
per ogni operazione
Reddito d’esercizio
Che cosa osserva?
Sistema
del patrimonio
e del risultato
economico
Patrimonio di funzionamento
Quali operazioni rileva?
Operazioni esterne di gestione
Conti finanziari
Quali regole
utilizza?
costi e ricavi
d’esercizio
di reddito
Almeno due registrazioni
per ogni operazione
Totale Dare = Totale Avere
costi pluriennali
costi e ricavi
sospesi
Due serie
di conti
Conti
economici
di patrimonio netto
19
4
La contabilità generale
1. I sistemi e i metodi contabili
La contabilità generale rileva le operazioni esterne di gestione, cioè quelle compiute dall’impresa con soggetti terzi (fornitori, clienti, banche ecc.).
Lo scopo della contabilità generale è quello di determinare il risultato economico
dell’esercizio (utile o perdita) e il patrimonio di funzionamento.
La tenuta della contabilità generale richiede l’utilizzo di:
• un sistema contabile;
• un metodo contabile.
Sistema contabile
Oggetto
da osservare
Metodo contabile
Regole
da seguire
Il sistema contabile è un insieme di conti collegati tra loro, che riguardano lo
stesso oggetto. Questo oggetto può essere il patrimonio o il reddito dell’impresa.
Il sistema contabile utilizzato è il sistema del patrimonio e del risultato economico ideato da Aldo Amaduzzi.
L’oggetto di riferimento di questo sistema è il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento a esso collegato.
Le operazioni di gestione, secondo questo sistema, si osservano in base a due aspetti:
• l’DVSHWWR¿QDQ]LDULR, che riguarda crediti, debiti, disponibilità liquide, fondi rischi
e oneri e ratei;
• l’aspetto economico, che riguarda costi, ricavi e patrimonio netto.
/¶DVSHWWR ¿QDQ]LDULR H O¶DVSHWWR HFRQRPLFR VRQR UDSSUHVHQWDWL QHL conti, che si
suddividono in tre categorie:
• i FRQWL ¿QDQ]LDUL, che riguardano le disponibilità liquide (per esempio, Denaro
in cassa), i crediti (per esempio, Crediti v/clienti), i debiti (per esempio, Debiti v/
fornitori), i fondi rischi e oneri (per esempio, Fondo responsabilità civile) e i ratei;
• i conti economici di reddito, che riguardano costi e ricavi. I costi e ricavi si suddividono in:
– i costi e ricavi d’esercizio, che sono elementi che si riferiscono a un solo esercizio come, per esempio, il costo per l’acquisto delle merci (Merci c/acquisti) o il
ricavo per la vendita delle merci (Merci c/vendite);
– i costi e ricavi pluriennali, che sono elementi di competenza di più esercizi
come, per esempio, Fabbricati, Impianti e Macchinari, Automezzi;
20
Classe Terza
Percorso 4
– i costi e ricavi sospesi, che sono elementi già rilevati, ma di competenza di
HVHUFL]LIXWXULFRPHSHUHVHPSLROHPHUFLFKHULPDQJRQRLQPDJD]]LQRD¿QH
esercizio perché non sono state vendute.
• i conti economici di patrimonio netto, che riguardano il patrimonio netto e gli
elementi che lo compongono, come gli apporti del titolare o il risultato economico
(utile o perdita).
$OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRqQHFHVVDULRGHWHUPLQDUHLOUHGGLWRG¶HVHUFL]LRHLOSDWULPRQLRGL
funzionamento.
Il reddito e il patrimonio sono evidenziati in due prospetti:
• Situazione economica, reddito d’esercizio;
• Situazione patrimoniale, patrimonio di funzionamento.
Nella Situazione economica si inseriscono tutti i conti economici di reddito accesi a
costi e ricavi di esercizio.
1HOOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOHVLLQVHULVFRQRLFRQWL¿QDQ]LDULLFRQWLHFRQRPLFLGLSDtrimonio netto, i conti economici di reddito accesi a costi e ricavi pluriennali e i conti
economici di reddito accesi a costi e ricavi sospesi.
Conti
finanziari
Conti economici
di patrimonio netto
Costi e ricavi
pluriennali
SITUAZIONE
PATRIMONIALE
Conti economici
di reddito
Costi e ricavi
sospesi
Costi e ricavi
d’esercizio
SITUAZIONE
ECONOMICA
Il metodo contabile è l’insieme delle regole da seguire per effettuare le rilevazioni
contabili.
Il metodo più utilizzato è quello della partita doppia (P.D.). Questo metodo prevede
le seguenti regole:
• devono essere aperte due categorie di conti (dette serie) che hanno entrambe
due parti (dette sezioni):
– la sezione di sinistra si chiama Dare, le registrazioni effettuate in questa sezione
si chiamano addebitamenti;
– la sezione di destra si chiama Avere, le registrazioni effettuate in questa sezione
si chiamano accreditamenti;
21
4
La contabilità generale
• le operazioni devono essere registrate almeno due volte, una volta in Dare di un
FRQWRHXQDYROWDLQ$YHUHGLXQDOWURFRQWR6LGHYHYHUL¿FDUHFRVWDQWHPHQWHOD
seguente equivalenza:
=
Totale Dare
Totale Avere
• le due categorie di conti funzionano in modo opposto.
Funzionamento
opposto
Due serie
di conti
Due sezioni:
Dare e Avere
METODO
PARTITA
DOPPIA
Almeno due
registrazioni per
ogni operazione
Totale Dare = Totale Avere
2. Il sistema del patrimonio e del risultato
economico con il metodo della partita doppia
La contabilità generale si tiene con:
• il sistema del patrimonio e del risultato economico;
• il metodo della partita doppia.
Le regole di questo sistema contabile sono le seguenti:
• si aprono due serie di conti che funzionano in modo opposto:
1. &RQWL ¿QDQ]LDUL, riguardano disponibilità liquide, crediti, debiti, fondi rischi e
oneri e ratei. Essi registrano:
in Dare, le YDULD]LRQL¿QDQ]LDULHDWWLYH 9)$
– l’aumento di disponibilità liquide;
– l’aumento di crediti;
– la diminuzione di debiti;
– la diminuzione dei fondi rischi e oneri;
– i ratei attivi;
in Avere, le YDULD]LRQL¿QDQ]LDULHSDVVLYH 9)3
– la diminuzione di disponibilità liquide;
– la diminuzione di crediti;
22
Classe Terza
Percorso 4
– l’aumento di debiti;
– l’aumento dei fondi rischi e oneri;
– i ratei passivi.
, FRQWL ¿QDQ]LDULVRQRbilaterali perché accolgono registrazioni in entrambe le
sezioni dei conti.
2. Conti economici, riguardano costi, ricavi e patrimonio netto. Essi registrano:
in Dare le variazioni economiche negative (9(1)
– l’aumento di costi (d’esercizio, pluriennali, sospesi);
– ODGLPLQX]LRQHGLULFDYL UHWWL¿FKHGLULFDYL – la diminuzione di patrimonio netto;
in Avere le variazioni economiche positive (9(3)
– ODGLPLQX]LRQHGLFRVWL UHWWL¿FKHGLFRVWL – l’aumento di ricavi (d’esercizio, pluriennali, sospesi);
– l’aumento di patrimonio netto.
I conti economici di reddito (costi e ricavi) sono unilaterali perché accolgono
registrazioni in una sola sezione.
• Ogni operazione comporta almeno una doppia registrazione: una in Dare di un
FRQWRHXQDLQ$YHUHGLXQDOWURFRQWR6LGHYHYHUL¿FDUHODVHJXHQWHHJXDJOLDQ]D
Totale Dare
=
Totale Avere
• Si rilevano solo le operazioni esterne di gestione, cioè quelle originate dagli scambi
con terzi che fanno nascere crediti, debiti o variazioni nelle disponibilità liquide.
&RQWL¿QDQ]LDUL
Dare
Variazioni finanziarie attive
+ disponibilità liquide
+ crediti
– debiti
– fondi rischi e oneri
+ ratei attivi
Avere
Variazioni finanziarie passive
– disponibilità liquide
– crediti
+ debiti
+ fondi rischi e oneri
+ ratei passivi
Conti economici di reddito
Dare
Variazioni economiche negative
+ costi d’esercizio
+ costi pluriennali
+ costi sospesi
– ricavi (rettifiche di ricavi)
Avere
Variazioni economiche positive
– costi (rettifiche di costi)
+ ricavi d’esercizio
+ ricavi pluriennali
+ ricavi sospesi
23
4
La contabilità generale
Conti economici di patrimonio netto
Dare
Avere
Variazioni economiche negative
Variazioni economiche positive
– patrimonio netto
+ patrimonio netto
Gli strumenti utilizzati per le rilevazioni nella contabilità generale sono:
• il Piano dei conti, si compone di due parti:
1. quadro dei conti, che contiene l’elenco dei conti da utilizzare nelle rilevazioni
contabili;
2. note illustrative, che spiega nel dettaglio il funzionamento e le regole da seguire per ogni conto presente nell’elenco;
• il Libro giornale, rileva le operazioni in ordine di data (ordine cronologico);
• i Conti di mastro, rilevano le operazioni in ordine di oggetto (ordine sistematico), per esempio si rilevano tutte le operazioni che hanno movimentato il conto
Denaro in cassa.
STRUMENTI
Piano
dei conti
Libro
giornale
Conti
di mastro
Elenco dei conti
Ordine di data
Ordine di oggetto
Per rilevare le operazioni in contabilità generale si devono seguire queste fasi logiche:
1. analizzare l’operazione, capire che cosa è successo nella realtà dell’impresa,
LGHQWL¿FDUHLOWLSRGLRSHUD]LRQH HVWHUQDRLQWHUQD HYDOXWDUHVHO¶RSHUD]LRQHGHYH
essere registrata;
2. analizzare le variazioniFDSLUHTXDOLDVSHWWLHFRQRPLFRH¿QDQ]LDULRKDQQRVXbito una variazione e in che misura;
3. scegliere i conti da utilizzare;
4. registrare l’operazione nel libro giornale e nei conti di mastro.
24
Esempio
1
Classe Terza
Percorso 4
Fasi logiche per la rilevazione contabile
In data 1/10 l’impresa Paola Cortina ha pagato in contanti il canone trimestrale di locazione di un fabbricato di 1.500 euro.
1. L’impresa ha pagato tramite denaro un canone di locazione. È un’operazione esterna di gestione perché coinvolge un soggetto terzo e quindi va rilevata in contabilità
generale.
2. Gli aspetti movimentati sono i seguenti:
• O¶DVSHWWR¿QDQ]LDULRGLPLQX]LRQHGHOGHQDURDGLVSRVL]LRQHTXLQGLYDULD]LRQH¿nanziaria passiva (VFP);
• l’aspetto economico, rilevazione di un costo relativo alla locazione del fabbricato,
quindi variazione economica negativa (VEN).
3. I conti da utilizzare sono Fitti passivi e Denaro in cassa.
L’articolo sul libro giornale sarà il seguente:
Data
01/10
01/10
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
FITTI PASSIVI
pagato in contanti canone di locazione
VFP
DENARO IN CASSA pagato in contanti canone di locazione
Dare
1.500,00
Avere
1.500,00
Ogni registrazione effettuata sul libro giornale si chiama articolo e deve contenere i
seguenti elementi:
• la data dell’operazione;
• i conti movimentati. Si deve riportare sia il nome del conto sia il codice che lo idenWL¿FDQHOSLDQRGHLFRQWL
• la descrizione dell’operazione (causale dell’operazione);
• gli importi rilevati nelle sezioni Dare e Avere.
Per facilitare la comprensione della registrazione in P.D., nella seconda colonna
del libro giornale non viene riportato il codice del conto ma viene indicata la natura della variazione:
VFA YDULD]LRQH¿QDQ]LDULDDWWLYD
VFP
YDULD]LRQH¿QDQ]LDULDSDVVLYD
VEN = variazione economica negativa;
VEP = variazione economica positiva.
25
percorso
La costituzione
di un’impresa
individuale
5
Localizzazione
Che cosa bisogna
considerare?
Mercati di
approvigionamento
dei fattori produttivi
Mercati
di sbocco
Quali scelte
deve effettuare?
Come possono
essere le imprese?
Dimensione
dell’impresa
Piccole
Medie
Grandi
Forma
giuridica
Costituzione
di un’impresa
individuale
Quali
adempimenti
sono necessari?
Quali forme esistono?
Imprese collettive
Comunicazione
unica d’impresa
Che cosa
comporta?
Denaro
Registrazione
all’INPS
e all’INAIL
Come si chiama
Dove viene
l’insieme dei
conferimenti? Patrimonio rappresentato? Inventario di
iniziale
Natura
Quali costi si devono
sostenere?
Iscrizione nel
Registro delle
imprese
Numero
di Partita IVA
Segnalazione
certificata
di inizio attività
(SCIA)
Quali
conferimenti
può effettuare
l’imprenditore?
Imprese individuali
Costi
pre-operativi
A che cosa servono?
A che cosa servono?
Costi
d’impianto
costituzione
Realizzare
la struttura
dell’impresa
Avviare l’attività
d’impresa
Che natura hanno?
Costi pluriennali
26
Classe Terza
Percorso 5
1. Le scelte imprenditoriali
L’imprenditore che ha un’idea innovativa per l’avvio di un’attività deve porsi queste
domande:
• come è possibile mettere in pratica questa idea?
• Quali adempimenti sono necessari per la costituzione di una nuova impresa?
• Che cosa è necessario apportare per iniziare l’attività?
• Che costi si devono sostenere per avviarla?
L’imprenditore deve compiere alcune scelte che riguardano:
• la dimensione;
• la localizzazione;
• il settore di attività e tipologia d’impresa;
• la forma giuridica.
Le imprese, secondo la dimensioneSRVVRQRFODVVL¿FDUVLLQSLFFROHPHGLHRJUDQGL
in base ad alcuni criteri come, per esempio, il numero dei dipendenti o il fatturato.
La scelta della forma giuridica, cioè la tipologia di impresa da costituire, è strettamente collegata alle dimensioni dell’impresa e al grado di rischio che l’imprenditore è
disposto a sopportare. Normalmente per attività di modeste dimensioni (piccole imprese), si ricorre alla costituzione di imprese individuali, invece per imprese di dimensioni maggiori (medie e grandi imprese) è preferibile costituire imprese collettive (o
società).
La localizzazione riguarda il luogo in cui l’impresa vuole stabilirsi. La localizzazione
ideale è:
• vicina ai mercati di approvvigionamentoGHLIDWWRULSURGXWWLYLDI¿QFKpODPDnodopera e le materie prime siano facilmente disponibili e a un costo contenuto;
• non troppo lontana dai mercati di sbocco (luoghi in cui si vendono i prodotti),
in modo da non far aumentare eccessivamente i costi di distribuzione dei beni.
SCELTE
IMPRENDITORIALI
Localizzazione
Mercati di
approvvigionamento
dei fattori produttivi
Dimensione
Piccole imprese
Medie imprese
Forma giuridica
Imprese individuali
Imprese collettive
Mercati di sbocco
Grandi imprese
27
5
La costituzione di un’impresa individuale
2. Gli adempimenti amministrativi
L’imprenditore, per costituire l’impresa, deve effettuare alcuni adempimenti amministrativi previsti dalla legge.
È necessario trasmettere telematicamente la Comunicazione unica d’impresa alla
Camera di Commercio della Provincia di appartenenza dell’impresa. Con questa comunicazione l’impresa ottiene automaticamente:
• l’iscrizione nel Registro delle imprese;
• l’attribuzione del numero di Partita IVA dall’Agenzia delle entrate;
• la registrazione all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), al quale
l’impresa dovrà versare i contributi per garantire ai suoi lavoratori dipendenti
una serie di prestazioni assistenziali e previdenziali;
• la registrazione all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) al quale l’impresa dovrà versare dei contributi per garantire ai
suoi lavoratori la copertura in caso di infortuni sul luogo di lavoro.
Inoltre è necessario inviare la 6HJQDOD]LRQHFHUWL¿FDWDG¶LQL]LRDWWLYLWj (SCIA)
allo 6SRUWHOOR XQLFR SHU OH DWWLYLWj SURGXWWLYH (SUAP) del Comune in cui ha
sede l’impresa.
COMUNICAZIONE
UNICA
D’IMPRESA
Iscrizione
nel Registro
delle imprese
Numero
di partita IVA
Registrazione
all’INPS
e all’INAIL
3. I conferimenti
/¶LPSUHQGLWRUHSHULQL]LDUHODVXDDWWLYLWjKDELVRJQRGLULVRUVH¿QDQ]LDULHSHUDFTXLstare i fattori produttivi.
I conferimenti rappresentano l’insieme dei beni che l’imprenditore apporta in fase
di costituzione dell’impresa.
I conferimenti possono essere di due tipi:
1. conferimenti in denaro;
2. conferimenti in natura, cioè l’imprenditore apporta dei beni, che si affiancano agli altri fattori produttivi acquistati successivamente sul mercato.
L’insieme dei conferimenti in denaro e in natura effettuati dall’imprenditore al momento della costituzione dell’impresa si chiama patrimonio netto iniziale.
Questo patrimonio viene rappresentato in un documento chiamato inventario di costituzione.
28
Classe Terza
Percorso 5
CONFERIMENTI
Denaro
Natura
Patrimonio netto iniziale
Inventario di costituzione
La costituzione di un’impresa individuale comporta dal punto di vista contabile le
seguenti variazioni.
a. conferimenti in denaro.
Questa operazione genera variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento di disponibilità liquide (VFA);
• nell’aspetto economico
– un aumento di patrimonio netto (VEP);
b. conferimenti in natura.
Questa operazione genera variazioni solo nell’aspetto economico:
– aumento di costi pluriennali (VEN);
– aumento del patrimonio netto (VEP).
Esempio
1
Conferimento in denaro
In data 10/05 si costituisce l’impresa Michela Leoni; l’imprenditrice apre un conto corrente bancario dedicato all’attività aziendale sul quale trasferisce 50.000 euro.
Data
10/05
10/05
Variazioni
Conti e Descrizione
VFA
BANCA X C/C
apporto iniziale di denaro
VEP
PATRIMONIO NETTO
apporto iniziale di denaro
Esempio
2
Dare
50.000,00
Avere
50.000,00
Conferimento di beni in natura
In data 16/02 si costituisce l’impresa Lino Rivoli; l’imprenditore apporta un macchinario
di 40.000 euro e un automezzo di 15.000 euro.
Data
16/02
16/02
16/02
Variazioni
Conti e Descrizione
VEN
IMPIANTI E MACCHINARI
apporto beni in natura
VEN
AUTOMEZZI
apporto beni in natura
VEP
PATRIMONIO NETTO
apporto beni in natura
Dare
40.000,00
15.000,00
Avere
55.000,00
29
5
La costituzione di un’impresa individuale
4. I costi di costituzione
L’imprenditore deve sostenere dei costi nella fase di progettazione dell’idea imprenditoriale e in quella di concreta realizzazione della stessa. Questi costi si suddividono
in due categorie:
• costi di start-up (costi pre-operativi), sono l’insieme dei costi che sostiene
l’imprenditore per realizzare la struttura della sua impresa come, per esempio,
l’addestramento del personale;
• costi di costituzione (costi operativi), consistono nei costi sostenuti dall’imprenditore per avviare l’attività.
I costi di costituzione sono chiamati comunemente Costi d’impianto. Siccome sono
sostenuti per la costituzione di un’attività che è destinata a durare nel tempo, sono
FRQVLGHUDWLFRVWLSOXULHQQDOLLQTXDQWRGDUDQQRLOORUREHQH¿FLRLQSLHVHUFL]L
Esempio
3
Costi d’impianto
In data 19/09 l’impresa Monica Chiarelli riceve la fattura n. 45 del commercialista Mario
'HO¿QLUHODWLYDDOOHSUDWLFKHLQHUHQWLDOODFRVWLWX]LRQHGLHXUR,9$HXUR
,OSDJDPHQWRYLHQHHIIHWWXDWRLOFRQDVVHJQREDQFDULRULWHQXWD¿VFDOHVX
2.000 euro.
Data
19/09
19/09
19/09
22/09
22/09
22/09
Variazioni
VEN
VFA
VFP
VFA
VFP
VFP
Conti e Descrizione
COSTI D’IMPIANTO
fattura n. 45 di Delfini
IVA NS/CREDITO
fattura n. 45 di Delfini
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 45 di Delfini
DEBITI V/FORNITORI
a/b saldo fattura n. 45
DEBITI PER RIT. DA VERS. a/b saldo fattura n. 45
BANCA X C/C
a/b saldo fattura n. 45
Avere
3.537,60
3.537,60
Costi
di start-up
Costi
per realizzare
la struttura
Costi di
costituzione
Costi
per avviare
l’attività
COSTI DA
SOSTENERE PER
LA COSTITUZIONE
DI UN’IMPRESA
30
Dare
3.080,00
457,60
400,00
3.137,60
Costi d’impianto
(costi
pluriennali)
percorso
6
Gli acquisti
e il loro
pagamento
Merci e materie di consumo
Servizi
Quali fattori produttivi si possono acquisire?
Prestazioni di lavoro
Beni strumentali
Ricezione della fattura
Quali momenti si possono individuare negli acquisti?
Quali costi accessori
possono essere previsti
negli acquisti?
Regolamento della fattura
Trasporto
Imballaggio
Quali rettifiche possono
verificarsi negli
acquisti?
Operazioni
di acquisto
e pagamento
Resi
Difetti che rendono inutilizzabile la merce
Abbuoni
Arrotondamenti dell’importo della fattura
Ribassi
Difetti che non compromettono
la funzionalità della merce
Anticipato
In base
al tempo
Come può avvenire il
pagamento dei debiti?
Immediato
Per contanti
Denaro contante
Differito
Assegni
In base allo strumento
di pagamento
Bonifici
Cambiali
Ricevute bancarie
(Ri.Ba.)
31
6
Gli acquisti e il loro pagamento
1. Le operazioni di acquisto
Un’impresa per svolgere la sua attività ha bisogno di fattori produttivi. Le operazioni
di acquisizione di questi fattori produttivi si chiamano investimenti.
I fattori produttivi di cui necessita l’impresa si dividono in:
1. fattori a breve ciclo di utilizzo, sono beni che si utilizzano una sola volta e sono
destinati al consumo (come le materie di consumo) o alla vendita (come le merci);
2. servizi, sono fattori produttivi immateriali, come, per esempio, il trasporto, l’energia elettrica e le manutenzioni;
3. prestazioni di lavoro, consistono nei servizi resi dalle persone che lavorano nell’impresa;
4. fattori a medio/lungo ciclo di utilizzo, sono beni che si utilizzano più volte,
FRPHPDFFKLQDULDXWRPH]]LHDWWUH]]DWXUH4XHVWLIDWWRULVLGH¿QLVFRQRbeni strumentali.
FATTORI
PRODUTTIVI
Merci e materie
di consumo
Servizi
Prestazioni
lavorative
Beni
strumentali
Le operazioni di acquisto si rilevano in contabilità generale in due momenti distinti:
1. ricevimento della fattura che attesta l’acquisto.
Questa operazione comporta delle variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento dei debiti verso i fornitori (VFP);
– aumento dei crediti per IVA (VFA);
• nell’aspetto economico
– aumento dei costi (VEN), che possono essere d’esercizio se si tratta di servizi,
merci e materie di consumo, o pluriennali se si tratta di beni strumentali.
2. Regolamento della fattura, cioè il pagamento del debito.
Questa operazione comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– diminuzione dei debiti verso i fornitori (VFA);
– diminuzione delle disponibilità liquide (VFP).
32
Classe Terza
Percorso 6
Ricevimento
della fattura
FASI DI RILEVAZIONE
DEGLI ACQUISTI
Pagamento
della fattura
Esempio
1
Acquisto di merci
In data 01/04 l’impresa Paola Verdi riceve la fattura n. 70 del fornitore Lorenzo Bianchi
relativa all’acquisto di merci per 2.000 euro + IVA.
Data
01/04
01/04
01/04
Variazioni
VEN
VFA
VFP
Conti e descrizione
MERCI C/ACQUISTI
fattura n. 70 di Bianchi
IVA NS/CREDITO
fattura n. 70 di Bianchi
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 70 di Bianchi
Dare
2.000,00
440,00
Avere
2.440,00
2. L’acquisto di merci, materiali di consumo
e servizi
L’acquisto di merci e materiali di consumo comporta la rilevazione dell’acquisto in un
conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. Spesso all’acquisto si accompagna il sostenimento di altri costi, come il trasporto, l’imballaggio, l’etichettatura.
Questi costi sono chiamati costi accessori.
I principali costi legati all’acquisto riguardano trasporto e imballaggio, quindi è importante conoscere le clausole contrattuali che indicano il soggetto (compratore o
venditore) sul quale grava il costo.
Con riguardo al trasporto è necessario esaminare due aspetti:
1. il soggetto che deve sostenere i costi del trasporto.
Si distinguono due clausole:
a. franco partenza (o franco magazzino venditore), le spese e i rischi del trasporto sono a carico del compratore;
b. franco destino (o franco magazzino compratore), le spese e i rischi del trasporto sono a carico del venditore.
2. Il soggetto che effettua il trasporto.
Il trasporto può essere effettuato dal:
a. compratore;
b. venditore;
33
6
Gli acquisti e il loro pagamento
c. vettore, cioè un corriere. In questo caso è necessario sapere chi paga le spese
al vettore. Si distinguono due casi:
• porto franco, le spese sono pagate dal venditore nel momento in cui la merce
viene ritirata dal vettore per la consegna al compratore;
• porto assegnato, le spese sono pagate direttamente dal compratore nel momento in cui il vettore consegna la merce.
TRASPORTO
Soggetto che deve
pagare le spese
Franco
partenza
Franco
destino
Compratore
Venditore
Esempio
2
Soggetto
che effettua il trasporto
Compratore
Venditore
Vettore
Porto franco
Porto assegnato
Venditore
Compratore
Acquisto merci con costi di trasporto forfettari
In data 11/05 l’impresa Mario Rossi riceve la fattura n. 85 del fornitore Carlo Neri
relativa all’acquisto di merci per 5.000 euro + IVA; in fattura sono addebitati costi
di trasporto forfettari di 300 euro.
Data
11/05
11/05
11/05
34
Variazioni
VEN
VFA
VFP
Conti e descrizione
MERCI C/ACQUISTI
fattura n. 85 di Neri
IVA NS/CREDITO
fattura n. 85 di Neri
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 85 di Neri
Dare
5.300,00
1.166,00
Avere
6.466,00
Classe Terza
Percorso 6
Con riguardo all’imballaggio il contratto può prevedere tre clausole:
1. imballaggio gratuito, l’imballaggio non comporta alcun costo per il compratore;
2. imballaggio a perdere, l’imballaggio viene fornito dal venditore che addebita i
relativi costi in fattura come spese forfettarie;
3. imballaggio a rendere, il venditore fornisce l’imballaggio al compratore che dovrà
successivamente restituirlo. In questo caso può essere previsto il versamento di
una cauzione al venditore come garanzia nel caso in cui l’imballaggio non venisse
restituito.
IMBALLAGGIO
Gratuito
A perdere
A rendere
Non compare
in fattura
Fornito
dal venditore
Da restituire
al venditore
Costo della merce
+ spese d’imballaggio
Cauzione
L’impresa per svolgere la sua attività ha bisogno, oltre a merci e materie di consumo,
anche di servizi. I costi sostenuti per i servizi sono costi d’esercizio e sono registrati,
a scelta dell’azienda:
• in un conto sintetico, viene aperto un unico conto per tutti i servizi acquistati,
come, per esempio, Costi per servizi;
• in conti analiticiYLHQHDSHUWRXQFRQWRVSHFL¿FRSHURJQLWLSRORJLDGLVHUYL]LR
acquistato come, per esempio, Costi di trasporto, Costi di pubblicità, Costi telefonici ecc.
3. Le rettifiche degli acquisti
La merce consegnata dal fornitore potrebbe non corrispondere a quella ordinata dal
compratore a causa di difetti di fabbrica, incomprensioni sulla tipologia di prodotto o
sulle quantità. Si distinguono i seguenti casi:
1. le merci presentano dei difetti che le rendono inutilizzabili. Il compratore restituisce
le merci al venditore che rileva un reso;
2. le merci, pur mostrando delle difformità rispetto a quelle ordinate, possono essere
utilizzate dal compratore che decide di tenerle. In questo caso il compratore ottiene
dal venditore un abbuono, cioè una riduzione del prezzo della merce.
35
6
Gli acquisti e il loro pagamento
8QXOWHULRUHFDVRGLUHWWL¿FDGHOFRVWRG¶DFTXLVWRGHOODPHUFe è il ribasso.
Il ribasso consiste in una riduzione del prezzo da pagare in seguito all’arrotondamento
dell’importo di una fattura. Se, per esempio, una fattura ha un importo di 1.300,20
euro, il fornitore potrebbe concedere al cliente il pagamento di 1.300 euro e quindi
riconoscergli una riduzione di 0,20 euro.
RETTIFICHE
DEGLI ACQUISTI
Resi
Abbuoni
Ribassi
Il compratore
restituisce
la merce difettosa
Il compratore
tiene la merce anche
se non conforme
Arrotondamento
sul totale della fattura
Riduzione del prezzo
I resi e gli abbuoni devono risultare da un documento chiamato nota di accredito.
Questo documento può essere di due tipi:
1. nota di accredito senza variazione IVA, il venditore decide di non effettuare la
variazione dell’IVA;
2. nota di accredito con variazione IVA, il
venditore decide di effettuare la variazione
dell’IVA. In questo caso il documento viene
chiamato nota di variazione.
Queste operazioni comportano le seguenti variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– una diminuzione del debito verso il fornitore (VFA);
– una diminuzione del credito per IVA (VFP),
se il venditore decide di applicare anche la
variazione dell’IVA;
• nell’aspetto economico
– una diminuzione dei costi d’esercizio (VEP)
SHULOUHVRRSHUO¶DEEXRQRGDUHJLVWUDUHQHLFRQWLDFFHVLDUHWWL¿FKHGLFRVWLG¶Hsercizio, Resi su acquisti o Ribassi e abbuoni attivi.
36
Classe Terza
Percorso 6
Diminuzione dei debiti
verso i fornitori
Nota
di variazione
Diminuzione dei crediti
per IVA
Diminuzione
dei costi d’esercizio
RESI E ABBUONI
Nota di accredito
senza variazione
IVA
Esempio
3
Diminuzione
dei debiti verso fornitori
Diminuzione
dei costi d’esercizio
Resi su acquisti
In data 13/06 l’impresa Silvia Farini riceve la nota di variazione n. 90 del fornitore
Simone Saccone relativa alla restituzione di merci difettose per 1.280 euro + IVA.
Data
13/06
13/06
13/06
Variazioni
VFA
VEP
VFP
Conti e descrizione
DEBITI V/FORNITORI
nota di variazione n. 90 di Saccone
RESI SU ACQUISTI
nota di variazione n. 90 di Saccone
IVA NS/CREDITO
nota di variazione n. 90 di Saccone
Dare
1.561,60
Avere
1.280,00
281,60
4. Il pagamento degli acquisti
I debiti verso i fornitori sono regolati secondo tempi e modalità differenti.
Le clausole contrattuali relative al tempo di pagamento sono le seguenti:
1. pagamento anticipato, il pagamento avviene prima della consegna. Spesso viene
previsto il versamento di un anticipo relativo a una parte della merce, che si chiama
acconto;
2. pagamento immediato o per pronta cassa, il pagamento avviene alla consegna
della merce;
3. pagamento per contanti, il pagamento avviene entro 10-15 giorni dalla consegna della merce;
4. pagamento differito, il pagamento avviene dopo un certo periodo di tempo dalla
consegna della merce. In questo caso possono essere previsti degli interessi di
dilazione, FKHUDSSUHVHQWDQRSHULOFRPSUDWRUHXQFRVWRG¶HVHUFL]LRGLQDWXUD¿nanziaria.
37
6
Gli acquisti e il loro pagamento
Le modalità di pagamento dei debiti sono le seguenti:
• denaro contante (tramite denaro contante possono essere regolati debiti di importo
non superiore a 2.000 euro);
• ERQL¿FLEDQFDUL
• assegni bancari e assegni circolari;
• cambiali;
• ricevute bancarie (Ri.Ba.).
L’operazione di pagamento del debito comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– diminuzione dei debiti verso il fornitore (VFA);
– XQDYDULD]LRQH¿QDQ]LDULDSDVVLYD 9)3 OHJata alla modalità di pagamento scelta:
• %DQFD;FF DVVHJQLEDQFDULHERQL¿FLEDQFDUL • Denaro in cassa (contanti);
• Cambiali passive (emissione di pagherò o accettazione di tratta);
• Cambiali attive (girata di cambiali).
Tempi
• anticipato
• immediato
• per contatti
• differito
PAGAMENTO
DEI DEBITI
Modalità
Esempio
4
• denaro contante
• bonifico
• assegni bancari
• assegni circolari
• cambiali
• Ri.Ba.
Pagamento di un debito con bonifico bancario
In data 10/07 l’impresa Carlo Berti salda la fattura n. 310 del fornitore Mauro Palazzi srl
GLHXURWUDPLWHERQL¿FREDQFDULR
Data
10/07
10/07
38
Variazioni
VFA
VFP
Conti e descrizione
DEBITI V/FORNITORI
pagata fattura n. 310 di Palazzi
BANCA X C/C
pagata fattura n. 310 di Palazzi
Dare
3.400,00
Avere
3.400,00
percorso
7
Le vendite
e la loro
riscossione
Quali beni possono
essere venduti?
Quali momenti
si possono individuare
nelle vendite di merci?
Imprese commerciali
Merci
Imprese industriali
Prodotti finiti
Emissione della fattura
Regolamento
Trasporto
Quali elementi contrattuali devono essere definiti nelle vendite?
Imballaggio
Resi
Difetti che rendono
inutilizzabile la merce
Abbuoni
Arrotondamenti dell’importo
della fattura
Ribassi
Difetti che non compromettono
la funzionalità della merce
Quali rettifiche possono verificarsi
nelle vendite?
Operazioni
di vendita
e riscossione
Come può avvenire
la riscossione dei
crediti?
Anticipato
In base
al tempo
Immediato
Per contanti
Denaro contante
Differito
Assegni
In base
alle modalità
di regolamento
Bonifici
Cambiali
Che cosa si verifica se
il cliente non effettua
il pagamento?
Ri.Ba.
Mancata riscossione
a scadenza
Crediti insoluti
39
7
Le vendite e la loro riscossione
1. Le operazioni di vendita
Un’impresa tramite le operazioni di vendita di beni rientra in possesso delle risorse
monetarie impiegate per l’avvio del processo produttivo.
Queste operazioni si chiamano disinvestimenti.
I beni che possono essere oggetto di vendita dipendono dall’attività svolta dall’impresa.
• Le imprese commerciali: merci;
• le imprese industriali: materie prime da trasformare in prodotti.
Le operazioni di vendita si rilevano in contabilità generale in due momenti distinti.
1. L’emissione della fattura che attesta la vendita.
Questa operazione comporta delle variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento dei crediti verso i clienti (VFA);
– aumento dei debiti per IVA (VFP);
• nell’aspetto economico
– aumento dei ricavi d’esercizio (VEP).
2. Il regolamento della fattura, cioè la riscossione del credito.
Questa operazione comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– diminuzione dei crediti verso i clienti (VFP);
– aumento delle disponibilità liquide (VFA).
FASI DI RILEVAZIONE
DELLE VENDITE
Emissione
della fattura
Riscossione
Esempio
1
Vendita di merci
In data 01/04 l’impresa Lorenzo Bianchi emette la fattura n. 70 sul cliente Paola Verdi
relativa alla vendita di merci per 2.000 euro + IVA.
Data
01/04
01/04
01/04
Variazioni
VFA
VEP
VFP
Conti e descrizione
CREDITI V/CLIENTI
fattura n. 70 su Verdi
MERCI C/VENDITE
fattura n. 70 su Verdi
IVA NS/DEBITO
fattura n. 70 su Verdi
Dare
2.440,00
Avere
2.000,00
440,00
/HRSHUD]LRQLGLYHQGLWDFRPSRUWDQRODGH¿QL]LRQHGLXOWHULRULHOHPHQWLGDFRQFRUGDUH
con il cliente, come le clausole relative al trasporto e all’imballaggio.
40
Classe Terza
Percorso 7
Dal punto di vista delle operazioni di vendita, si devono distinguere i casi in cui il trasporto è un “costo” per il venditore da quelli in cui è un “ricavo” per il venditore.
La clausola franco destino (o franco magazzino compratore) prevede che il costo
del trasporto sia a carico del venditore. In questo caso i costi di trasporto che il
venditore sostiene, perché lo effettua direttamente o perché si rivolge a un vettore,
rappresentano un costo d’esercizio da rilevare nel conto Costi di trasporto.
La clausola franco partenza (o franco magazzino venditore) prevede che il costo del
trasporto sia a carico del compratore. In questo caso il coinvolgimento del venditore
è diverso a seconda del soggetto che effettua il trasporto:
FRANCO PARTENZA
FRANCO DESTINO
Automezzo
compratore
VENDITORE
COMPRATORE
Automezzo
venditore
VENDITORE
COMPRATORE
• trasporto eseguito dal venditore: il venditore emette una fattura in cui, oltre all’importo della merce, addebita il costo relativo al trasporto come spese forfettarie.
In questo caso il venditore rileva in due conti distinti:
– il ricavo per la vendita della merce (Merci c/vendite);
– il ricavo per il trasporto (Rimborsi costi di vendita).
• Trasporto effettuato dal vettore con la clausola porto franco: il venditore
anticipa le spese di trasporto al vettore per conto del compratore e inserisce nella
fattura delle merci i costi di trasporto come spese documentate. In questo caso
le spese di trasporto per il venditore non sono né un costo né un ricavo.
Franco
destino
TRASPORTO
Franco
partenza
Il trasporto è un costo
per il venditore
Trasporto eseguito
dal venditore
Trasporto eseguito
dal vettore
Clausola
porto franco
Ricavo
per le merci
Ricavo
per il trasporto
Ricavo
per le merci
Costi documentati
per il trasporto
41
7
Le vendite e la loro riscossione
Esempio
2
Vendita di merci con costi di trasporto
addebitati forfettariamente
In data 11/05 l’impresa Carlo Neri emette la fattura n. 85 sul cliente Mario Rossi relativa
alla vendita di merci per 5.000 euro + IVA; in fattura sono addebitati costi di trasporto
forfettari per 300 euro.
Data
11/05
11/05
11/05
11/05
Variazioni
VFA
VEP
VEP
VFP
Conti e descrizione
CREDITI V/CLIENTI
fattura n. 85 su Rossi
MERCI C/VENDITE
fattura n. 85 su Rossi
RIMBORSI COSTI DI VENDITA fattura n. 85 su Rossi
IVA NS/DEBITO
fattura n. 85 su Rossi
Dare
6.466,00
Avere
5.000,00
300,00
1.166,00
2. Le rettifiche delle vendite
La merce consegnata al cliente potrebbe non corrispondere a quella da lui ordinata per
diversi motivi. Si distinguono i seguenti casi:
• le merci presentano dei difetti che le rendono inutilizzabili. Il venditore riceve le
merci dal compratore e rileva un reso;
• le merci, pur mostrando delle difformità rispetto a quelle ordinate, possono essere
utilizzate dal compratore che decide di tenerle. In questo caso il venditore concede
al compratore un abbuono, cioè una riduzione sul prezzo della merce.
8QXOWHULRUHFDVRGLUHWWL¿FDGHOULFDYRGLYHQGLWDGHOODPHUFHqLOribasso, vale a dire
un arrotondamento dell’importo della fattura.
I resi e gli abbuoni devono risultare da un documento chiamato nota di accredito.
Questo documento può essere di due tipi:
1. QRWDGLDFFUHGLWRVHQ]DYDULD]LRQH,9$, il venditore decide di non effettuare la
variazione dell’IVA;
2. QRWDGLDFFUHGLWRFRQYDULD]LRQH,9$, il venditore decide di effettuare la variazione dell’IVA. In questo caso il documento viene chiamato QRWDGLYDULD]LRQH.
Queste operazioni comportano le seguenti variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– diminuzione del credito verso il cliente (VFP);
– diminuzione del debito per IVA (VFA), se il venditore decide di applicare la variazione IVA;
• nell’aspetto economico
– diminuzione dei ricavi d’esercizio (VEN) per il
reso o per l’abbuono, da registrare nei conti acFHVLDUHWWL¿FKHGLULFDYLG¶HVHUFL]LR5HVLVXYHQdite o Ribassi e abbuoni passivi.
42
Diminuzione dei ricavi d’esercizio
Nota
di variazione
Diminuzione del credito verso il cliente
RESI
E ABBUONI
Nota
di accredito
senza
variazione IVA
Esempio
Diminuzione del debito per IVA
Classe Terza
Percorso 7
Diminuzione dei ricavi d’esercizio
Diminuzione del credito verso il cliente
3
Resi su vendite
In data 13/06 l’impresa Simone Saccone emette la nota di variazione n. 90 sul cliente
Silvia Farini relativa alla restituzione di merci difettose per 1.280 euro + IVA.
Data
13/06
13/06
13/06
Variazioni
VEN
VFA
VFP
Conti e descrizione
nota di variazione n. 90 su Farini
IVA NS/DEBITO
nota di variazione n. 90 su Farini
CREDITI V/CLIENTI
nota di variazione n. 90 su Farini
RESI SU VENDITE
Dare
1.280,00
281,60
Avere
1.561,60
3. La riscossione delle vendite
I crediti nei confronti dei clienti sono incassati secondo tempi e modalità differenti.
Le clausole contrattuali relative al tempo di pagamento sono le seguenti:
1. pagamento anticipato, il pagamento avviene prima della consegna. Spesso viene
richiesto al cliente il versamento di un anticipo relativo a una parte della merce, che
si chiama acconto;
2. pagamento immediato o per pronta cassa, il pagamento avviene alla consegna
della merce;
3. pagamento per contanti, il pagamento avviene entro 10-15 giorni dalla consegna della merce;
4. pagamento differito, il pagamento avviene dopo un certo periodo di tempo dalla
consegna della merce. In questo caso possono essere previsti degli interessi di
dilazione FKHSHULOYHQGLWRUHUDSSUHVHQWDQRXQULFDYRG¶HVHUFL]LRGLQDWXUD¿QDQziaria.
Le modalità di riscossione dei crediti sono le seguenti:
• denaro contante (tramite denaro possono essere incassati crediti di importo non
superiore a 2.000 euro);
• ERQL¿FLEDQFDUL
43
7
Le vendite e la loro riscossione
• assegni bancari e assegni circolari;
• cambiali;
• ricevute bancarie (Ri.Ba.).
L’operazione di riscossione del credito comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– diminuzione dei crediti verso i clienti (9)3);
– una YDULD]LRQH¿QDQ]LDULDDWWLYD (9)$) legata alla modalità di pagamento scelta:
• Assegni (assegni bancari e circolari);
• %DQFD;FF ERQL¿FLEDQFDUL • Denaro in cassa (contanti);
• Cambiali attive (ricevimento di pagherò o emissione di tratta).
Denaro
contante
Denaro
in cassa
Assegni bancari
e circolari
Assegni
Bonifici
Banca X C/C
Cambiali
Cambiali
attive
Diminuzione
del credito
verso il cliente
Crediti
v/clienti
VFA
REGOLAMENTO
DEI CREDITI
VFP
Esempio
4
Riscossione di un credito con bonifico bancario
In data 10/07 l’impresa Mauro Palazzi incassa la fattura n. 310 emessa sul cliente Carlo
%HUWLGLHXURWUDPLWHXQERQL¿FREDQFDULR
Data
10/07
10/07
Variazioni
VFA
VFP
Conti e descrizione
BANCA X C/C
incassata fattura n. 310 su Berti
CREDITI V/CLIENTI
incassata fattura n. 310 su Berti
Dare
3.400,00
Avere
3.400,00
I crediti verso i clienti che non vengono incassati a scadenza diventano crediti insoluti.
Nel caso di mancato incasso il venditore registra un costo d’esercizio per la mancata
riscossione del credito nel conto Perdite su crediti ed elimina dalla contabilità il credito nei confronti del cliente.
44
percorso
Le altre
operazioni
di gestione
8
Acquisto
Operazioni
con i beni
strumentali
Vendite
Ogni mese
Quando si fa?
Ogni trimestre
Liquidazione
e versamento IVA
Che cosa
si deve registrare?
Liquidazione IVA
Versamento IVA
Altre
operazioni
di gestione
Quali iscrizioni obbligatorie
sono previste per i dipendenti?
INPS
INAIL
Retribuzione
al personale
dipendente
Liquidazione
delle retribuzioni lorde
Cosa
si deve registrare?
Liquidazione degli oneri sociali
a carico dell’azienda
Pagamento ai dipendenti
della retribuzione netta
Versamento delle ritenute fiscali
e previdenziali
Che cosa serve?
Operazioni
con le
banche
Quali sono?
Conto corrente
di corrispondenza
Servizi di riscossione
e pagamento
Servizi
di finanziamento
Operazioni
di smobilizzo dei crediti
Operazioni
di finanziamento
45
8
Le altre operazioni di gestione
L’impresa compie numerose operazioni di gestione che coinvolgono diversi soggetti
IRUQLWRULFOLHQWLGLSHQGHQWL$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULDEDQFKHHFF /HSULQFLSDOL
operazioni effettuate dall’impresa, oltre ad acquisti e vendite di merci, sono:
• OHRSHUD]LRQLUHODWLYHDLEHQLVWUXPHQWDOL
• ODOLTXLGD]LRQHHLOYHUVDPHQWR,9$
• OHRSHUD]LRQLFRQLOSHUVRQDOHGLSHQGHQWH
• OHRSHUD]LRQLFRQOHEDQFKH
1. Le operazioni relative ai beni strumentali
I beni strumentaliVRQRIDWWRULSURGXWWLYLDXWLOLWjSOXULHQQDOHFLRqEHQLFKHVLXWLOL]]DQRSHUSLFLFOLSURGXWWLYL
,EHQLVWUXPHQWDOLVRQRFRVWLWXLWLGD
• fattori immaterialiFRPHVRIWZDUHEUHYHWWLPDUFKLHFF
• fattori materialiFRPHIDEEULFDWLLPSLDQWLPDFFKLQDULDXWRPH]]LDWWUH]]DWXUHHFF
/¶DFTXLVWRGLXQEHQHVWUXPHQWDOHVLULOHYDLQFRQWDELOLWjJHQHUDOHLQGXHPRPHQWLGLstinti:
1. il ricevimento della fatturaFKHDWWHVWDO¶DFTXLVWR
Questa operazione comporta delle variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLIRUQLWRUL 9)3 – DXPHQWRGHLFUHGLWLSHU,9$ 9)$ • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(1 2. Il regolamento della fatturaFLRqLOSDJDPHQWRGHOGHELWR
Questa operazione comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRLIRUQLWRUL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 Esempio
1
Acquisto di un bene strumentale
,Q GDWD O¶LPSUHVD &DUOR 6HSH ULFHYH OD IDWWXUD Q GHO IRUQLWRUH 0HOH UHODWLYD
DOO¶DFTXLVWRGLXQDXWRPH]]RSHUHXUR,9$
Data
11/08
11/08
11/08
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
AUTOMEZZI
fattura n. 40 di Mele
VFA
IVA NS/CREDITO
fattura n. 40 di Mele
VFP
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 40 di Mele
Dare
18.000,00
3.960,00
Avere
21.960,00
,EHQLVWUXPHQWDOLSDUWHFLSDQRDOODIRUPD]LRQHGHOULVXOWDWRHFRQRPLFRGLWXWWLJOLHVHUFL]LLQFXLVLXWLOL]]DQR3HURJQLHVHUFL]LRLQFXLLOEHQHqLPSLHJDWRQHOSURFHVVRSURduttivo l’impresa deve calcolare la quota di ammortamento
46
Classe Terza
Percorso 8
L’ammortamentoqXQSURFHGLPHQWRWHFQLFRFRQWDELOHFRQLOTXDOHLOFRVWRGHOEHQH
VWUXPHQWDOHYLHQHVXGGLYLVRLQWXWWLJOLHVHUFL]LLQFXLLOEHQHYLHQHXWLOL]]DWR
,EHQLVWUXPHQWDOLSHUGRQRSURJUHVVLYDPHQWHLOORURYDORUHDFDXVDGHOGHSHULPHQWR
¿VLFR VHQHVFHQ]D HGHOVXSHUDPHQWRWHFQRORJLFR REVROHVFHQ]D /¶LPSUHVDSHULRGLFDPHQWHGHYHTXLQGLSURFHGHUHDOODVRVWLWX]LRQHGHLYHFFKLEHQL8QD
PRGDOLWjSHUGLVPHWWHUHLEHQLQRQSLXWLOL]]DWLqTXHOODGHOODvendita sul mercato
Al momento della vendita è necessario determinare il valore contabile GHOEHQHGDWR
dalla differenza tra:
• il costo storicoFLRqLOFRVWRDOTXDOHLOEHQHqVWDWRDFTXLVWDWR
• il fondo ammortamento, cioè la somma delle quote ammortamento che sono
VWDWHULOHYDWHQHJOLDQQLSHULOVXRXWLOL]]R
COSTO
STORICO
–
)21'2
$00257$0(172
=
VALORE
CONTABILE
/DYHQGLWDGLXQEHQHVWUXPHQWDOHSXzFRPSRUWDUH
• un ricavo, chiamato SOXVYDOHQ]D, se il prezzo di vendita è maggiore del valore
FRQWDELOH
• un costo, chiamato PLQXVYDOHQ]D, se il prezzo di vendita è minore del valore
FRQWDELOH
35(==2
',9(1',7$
>
VALORE
CONTABILE
=
3/869$/(1=$
35(==2
',9(1',7$
<
VALORE
CONTABILE
=
0,1869$/(1=$
/D YHQGLWD GL XQ EHQH VWUXPHQWDOH VL ULOHYD LQ FRQWDELOLWj JHQHUDOH FRQ OD VHJXHQWH
procedura:
1. storno del fondo ammortamento
Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico:
– VWRUQRGHOIRQGRDPPRUWDPHQWR 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 2. 5LOHYD]LRQHGHOODIDWWXUDGLYHQGLWD
Questa operazione comporta delle variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLFUHGLWL 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHU,9$ 9)3 • nell’aspetto economico
– GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 47
8
Le altre operazioni di gestione
3. Rilevazione della plusvalenza o minusvalenza
Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico:
• nel caso della plusvalenza
– DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 – DXPHQWRGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(1 • nel caso della minusvalenza
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 Storno
fondo ammortamento
VENDITA
DI UN BENE
STRUMENTALE
Rilevazione fattura
di vendita
Rilevazione plusvalenza
o minusvalenza
Esempio
2
Vendita di un bene strumentale
,QGDWDO¶LPSUHVD&DUOD%HQHGHWWLHPHWWHODIDWWXUDQVXOO¶LPSUHVD$OEHUWR5HPL
SHUODYHQGLWDGLXQDXWRPH]]RSHUHXUR,9$/¶DXWRPH]]RHUDVWDWRDFTXLVWDWR
DHXURHDOPRPHQWRGHOODFHVVLRQHULVXOWDDPPRUWL]]DWRSHULO
Data
2/01
2/01
2/01
2/01
2/01
2/01
2/01
Variazioni
VEN
VEP
VFA
VEP
VFP
VEN
VEP
Conti e descrizione
FONDO AMM.TO AUTOMEZZI giroconto fondo amm.to
AUTOMEZZI
giroconto fondo amm.to
CREDITI COMMERC. DIVERSI fattura n. 5 su Remi
AUTOMEZZI
fattura n. 5 su Remi
IVA NS/DEBITO
fattura n. 5 su Remi
AUTOMEZZI
plusvalenza su automezzo
PLUSVALENZE
plusvalenza su automezzo
Dare
17.500,00
Avere
17.500,00
9.943,00
8.150,00
1.793,00
650,00
650,00
2. La liquidazione e il versamento IVA
L’impresa durante l’esercizio effettua operazioni di acquisto e di vendita da cui scatuULVFRQRULVSHWWLYDPHQWHFUHGLWLHGHELWLYHUVRO¶$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULDSHUO¶,9$
Con periodicità mensile o trimestrale l’impresa deve effettuare la liquidazione IVA
FKHFRQVLVWHQHOGHWHUPLQDUHVHO¶LPSUHVDKDXQFUHGLWRRXQGHELWRYHUVRO¶$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULDSHU,9$6LSRVVRQRSUHVHQWDUHGXHVLWXD]LRQL
• l’IVA a debito è maggiore dell’IVA a credito/DGLIIHUHQ]DFRVWLWXLVFHXQdebito da versareHQWURLOJLRUQRGHOPHVHVXFFHVVLYRDTXHOORGLULIHULPHQWR
• l’IVA a debito è minore dell’IVA a credito/DGLIIHUHQ]DFRVWLWXLVFHXQcreditoHSXzHVVHUHXWLOL]]DWDQHLSHULRGLVXFFHVVLYLSHUFRPSHQVDUHIXWXULGHELWL
48
IVA
$'(%,72
IVA
$'(%,72
Esempio
>
IVA
$&5(',72
=
'(%,72
3(5,9$
'$9(56$5(
<
IVA
$&5(',72
=
&5(',72
3(5,9$
3
Classe Terza
Percorso 8
Liquidazione e versamento IVA
,Q GDWD O¶LPSUHVD *LRUJLD 3DJOLDUDQL SURFHGH DOOD OLTXLGD]LRQH ,9$ GHO PHVH GL
VHWWHPEUH/¶LPSUHVDSHULOPHVHGLVHWWHPEUHKDUHJLVWUDWR,9$DGHELWRGLHXUR
H ,9$ D FUHGLWR GL HXUR ,O YHUVDPHQWR GHOO¶,9$ DYYLHQH WUDPLWH FRQWR FRUUHQWH
EDQFDULR
Data
16/10
16/10
16/10
16/10
16/10
16/10
Variazioni
VFA
VFP
VFA
VFP
VFA
VFP
Conti e descrizione
IVA a debito settembre
IVA C/LIQUIDAZIONE
IVA a debito settembre
IVA C/LIQUIDAZIONE
IVA a credito settembre
IVA NS/CREDITO
IVA a credito settembre
IVA C/LIQUIDAZIONE
versamento IVA settembre
BANCA X C/C
versamento IVA settembre
IVA NS/DEBITO
Dare
Avere
8.400,00
8.400,00
6.300,00
6.300,00
2.100,00
2.100,00
3. Le retribuzioni al personale dipendente
L’impresa svolge la sua attività anche grazie alle prestazioni lavorative del personale
GLSHQGHQWH
,ODYRUDWRULGLSHQGHQWLDI¿QFKpSRVVDQRVYROJHUHOHDWWLYLWjSHUOHTXDOLVRQRVWDWLDVsunti, devono essere iscritti alle DVVLFXUD]LRQLREEOLJDWRULH gestite dall’,136 (IstiWXWR1D]LRQDOHGHOOD3UHYLGHQ]D6RFLDOH HGDOO¶,1$,/ (Istituto Nazionale per l’AssicuUD]LRQHFRQWURJOL,QIRUWXQLVXO/DYRUR /¶LPSUHVDYHUVDDTXHVWLLVWLWXWLGHOOHVRPPH
chiamate contributi sociali
/HULOHYD]LRQLFRQWDELOLFROOHJDWHDOOHUHWULEX]LRQLGHLODYRUDWRULGLSHQGHQWLVRQROHVHguenti:
1. OLTXLGD]LRQHGHOOHUHWULEX]LRQLORUGH/¶LPSUHVDGHWHUPLQDO¶DPPRQWDUHGHOGHELWRQHLFRQIURQWLGHLGLSHQGHQWL$OO¶LPSRUWRGHOODUHWULEX]LRQHO¶LPSUHVDDJJLXQJH
altri elementi, come gli assegni per il nucleo familiare e le indennità di malattia, che
DQWLFLSDDOGLSHQGHQWHSHUFRQWRGHOO¶,136
Questa operazione genera le seguenti variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)3 – DXPHQWRGHLFUHGLWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)$ • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 49
8
Le altre operazioni di gestione
2. /LTXLGD]LRQHGHLFRQWULEXWLVRFLDOLDFDULFRGHOO¶LPSUHVD/¶LPSUHVDGHWHUPLQD
LOGHELWRQHLFRQIURQWLGL,136H,1$,/SHULFRQWULEXWLFKHGHYHYHUVDUHSHULSURSUL
GLSHQGHQWL4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 3. 3DJDPHQWRGHOOHUHWULEX]LRQLQHWWHDLGLSHQGHQWL/¶LPSUHVDSDJDOHUHWULEX]LRQLDLGLSHQGHQWLDOQHWWRGHOOHULWHQXWH¿VFDOLHSUHYLGHQ]LDOLDFDULFRGHLGLSHQGHQWLVWHVVL4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDYDULD]LRQLVRORQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWH¿VFDOLGDYHUVDUH 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)3 – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 4. 9HUVDPHQWRGHOOHULWHQXWHHGHLFRQWULEXWL/¶LPSUHVDYHUVDWUDPLWHEDQFDOH
ULWHQXWHHLFRQWULEXWLLQVLHPHDOO¶HYHQWXDOHVDOGR,9$,OYHUVDPHQWRGHYHDYYHQLUH
HQWURLOJLRUQRGHOPHVHVXFFHVVLYRDTXHOORGLULIHULPHQWR4XHVWDRSHUD]LRQH
genera variazioni solo nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLSHUULWHQXWH¿VFDOLGDYHUVDUH 9)$ – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 RETRIBUZIONE AL PERSONALE DIPENDENTE
Liquidazione
delle retribuzioni
lorde
+ costi d’esercizio
+ crediti verso
istituti previdenziali
+ debiti verso
i dipendenti
Liquidazione
dei contributi
sociali a carico
dell’impresa
+ costi
d’esercizio
+ debiti
verso
istituti
previdenziali
Pagamento
delle retribuzioni
nette
– debiti verso
i dipendenti
+ debiti verso
istituti
previdenziali
+ debiti
per ritenute
fiscali da versare
– disponibilità
liquide
50
Versamento
delle ritenute
e dei contributi
– debiti per
ritenute fiscali
da versare
– debiti verso
istituti
previdenziali
– disponibilità
liquide
Esempio
4
Classe Terza
Percorso 8
Retribuzione al personale dipendente
,Q GDWD O¶LPSUHVD 0DUFR 5HQ]L OLTXLGD OH UHWULEX]LRQL VSHWWDQWL DO SHUVRQDOH GLSHQGHQWHGLHXURDLODYRUDWRULVSHWWDQRDVVHJQLSHULOQXFOHRIDPLOLDUHGL
HXUR*OLRQHULVRFLDOLDFDULFRGHOO¶LPSUHVDDPPRQWDQRDHXUR/¶LPSUHVD5HQ]L
SDJDOHUHWULEX]LRQLWUDPLWHDGGHELWRLQFFDOQHWWRGLULWHQXWH¿VFDOLGLHXURH
ULWHQXWHVRFLDOLDFDULFRGHLGLSHQGHQWLGLHXUR,OO¶LPSUHVDYHUVDDPH]]R
EDQFDTXDQWRGRYXWRDJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOLHDOO¶$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULD
Data Variazioni
Conti e descrizione
31/08
VEN
SALARI E STIPENDI
liquidazione retribuzioni agosto
31/08
VFA
ISTITUTI PREVIDENZIALI
liquidazione retribuzioni agosto
31/08
VFP
PERSONALE C/RETRIBUZIONI liquidazione retribuzioni agosto
31/08
VEN
ONERI SOCIALI
contributi a carico dell’azienda
31/08
VFP
ISTITUTI PREVIDENZIALI
contributi a carico dell’azienda
31/08
VFA
PERSONALE C/RETRIBUZIONI pagamento retribuzioni agosto
31/08
VFP
DEBITI PER RIT. DA VERSARE
pagamento retribuzioni agosto
31/08
VFP
ISTITUTI PREVIDENZIALI
pagamento retribuzioni agosto
31/08
VFP
BANCA X C/C
pagamento retribuzioni agosto
16/09
VFA
DEBITI PER RIT. DA VERSARE
versamento ritenute e contributi
16/09
VFA
ISTITUTI PREVIDENZIALI
versamento ritenute e contributi
16/09
VFP
BANCA X C/C
versamento ritenute e contributi
Dare
22.350,00
1.100,00
Avere
23.450,00
6.705,00
6.705,00
23.450,00
2.300,00
2.053,00
19.097,00
2.300,00
7.658,00
9.958,00
4. Le operazioni con le banche
Nello svolgimento delle operazioni di gestione le imprese hanno la necessità di intratWHQHUHGHLUDSSRUWLFRQOHEDQFKH/RVWUXPHQWRLQGLVSHQVDELOHDWDOHVFRSRqLOconto
FRUUHQWHGLFRUULVSRQGHQ]D
/HRSHUD]LRQLFRQOHEDQFKHVLVXGGLYLGRQRLQGXHWLSRORJLH
1. VHUYL]L GL ULVFRVVLRQH H SDJDPHQWR OD EDQFD VL LQFDULFD GL ULVFXRWHUH L FUHGLWL
YHUVRLFOLHQWLRGLSDJDUHLGHELWLQHLFRQIURQWLGHLIRUQLWRUL
2. VHUYL]LGL¿QDQ]LDPHQWR, che si distinguono in:
• RSHUD]LRQL GL VPRELOL]]R OD EDQFD FRQFHGH DOO¶LPSUHVD GL LQFDVVDUH SULPD
della scadenza i crediti che derivano
da vendite ai clienti, mettendo a loro
disposizione in anticipo l’importo sul
FRQWR FRUUHQWH 5LHQWUDQR LQ TXHVWD
FDWHJRULDJOLVFRQWLGLFDPELDOLJOLDQWLFLSLVX5,%$VDOYREXRQ¿QHHJOLDQWLFLSLVXIDWWXUH
• RSHUD]LRQL GL SUHVWLWR OD EDQFD
FRQFHGH XQ ¿QDQ]LDPHQWR DOO¶LPSUHsa mettendo a sua disposizione delle
VRPPHGLGHQDUR5LHQWUDQRLQTXHVWD
categoria le aperture di credito in c/c,
OHVRYYHQ]LRQLHLPXWXL
51
8
Le altre operazioni di gestione
OPERAZIONI
CON LE BANCHE
Servizi di riscossione
e pagamento
Operazioni
di smobilizzo
Servizi
di finanziamento
Operazioni
di prestito
,VHUYL]LGL¿QDQ]LDPHQWRSUHVXSSRQJRQRODFRQFHVVLRQHGDSDUWHGHOODEDQFDGLXQ
¿GR
Il fidoqO¶LPSRUWRPDVVLPRGLGHQDURFKHODEDQFDVLLPSHJQDDPHWWHUHDGLVSRVL]LRQHGHOFOLHQWH
8QDGHOOHSULQFLSDOLRSHUD]LRQLGLSUHVWLWRqO¶apertura di credito in c/c con la quale
ODEDQFDSHUPHWWHDOFOLHQWHGLSUHOHYDUHXQLPSRUWRVXSHULRUHULVSHWWRDTXHOORFKHKD
DGLVSRVL]LRQHVXOFRQWRFRUUHQWH,OFOLHQWHGRYUjSRLFRUULVSRQGHUHDOODEDQFDGHJOL
LQWHUHVVL
Le ULOHYD]LRQLFRQWDELOL relative all’apertura di credito sono le seguenti:
1. FRQFHVVLRQHGHOO¶DSHUWXUDGLFUHGLWRLQFRQWRFRUUHQWH
4XHVWDRSHUD]LRQHQRQFRPSRUWDDOFXQDULOHYD]LRQHFRQWDELOH
2. ULOHYD]LRQHGHJOLLQWHUHVVLSDVVLYLPDWXUDWLSHUO¶XWLOL]]RGHO¿GR
Questa operazione provoca le seguenti variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRODEDQFD 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LRSHUJOLLQWHUHVVL 9(1 3. pagamento degli interessi passivi maturati
Questa operazione provoca variazioni solo nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRODEDQFD 9)$ Esempio
5
Aperture di credito in c/c
/¶LPSUHVD$FKLOOH3HVDUHVLGLVSRQHGLXQ¶DSHUWXUDGLFUHGLWRLQFRQWRFRUUHQWHSUHVVROD
EDQFD,QWHVD6DQSDROR$OODEDQFDFRQWHJJLDLQWHUHVVLSDVVLYLSHUHXUR
/¶GHOO¶DQQRVXFFHVVLYRODEDQFDDGGHELWDJOLLQWHUHVVLSDVVLYLVXOFRQWRFRUUHQWH
Data Variazioni
Conti e descrizione
31/12
VEN
INTERESSI PASSIVI BANCARI
interessi annuali
31/12
VFP
BANCHE C/INTERESSI MATURATI
interessi annuali
01/03
VFA
BANCHE C/INTERESSI MATURATI
addebito interessi
01/03
VFP
INTESA SANPAOLO C/C
addebito interessi
52
Dare
767,32
Avere
767,32
767,32
767,32
Classe Terza
Percorso 8
/HEDQFKHSRVVRQRFRQFHGHUHDOOHLPSUHVHSUHVWLWLDEUHYHWHUPLQHFRPHOHVRYYHQ]LRQLEDQFDULHHOHDSHUWXUHGLFUHGLWRHDOXQJRWHUPLQHFRPHLmutui
I mutui sono prestiti a medio/lunga scadenza che vengono richiesti dalle imprese
SHU¿QDQ]LDUHLQYHVWLPHQWLLQEHQLVWUXPHQWDOLLOFXLFRVWRqPROWRHOHYDWR
Il costo del mutuo per l’impresa è rappresentato dagli interessi passivi che devono
HVVHUHSDJDWLDOODEDQFD
Il mutuo viene rimborsato pagando una rata composta da:
• una quota capitaleFLRqXQDSDUWHGHOO¶LPSRUWRGHOPXWXR
• una quota interessiUHODWLYDDJOLLQWHUHVVLPDWXUDWL
/HGDWHGLULPERUVRHJOLLPSRUWLGHOOHUDWHVRQRFRQWHQXWLLQXQSURVSHWWRFKLDPDWR
SLDQRGLDPPRUWDPHQWR¿QDQ]LDULRGHOPXWXRFKHYLHQHFRPSLODWRGDOODEDQFD
,OPXWXRVLULOHYDLQFRQWDELOLWjLQGXHPRPHQWLGLVWLQWL
1. accensione del mutuo
Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– DXPHQWRGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVROHEDQFKH 9)3 2. Rimborso della rata del mutuo
Questa operazione comporta le seguenti variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRODEDQFD 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LRSHUJOLLQWHUHVVLSDVVLYL 9(1 Esempio
6
Accensione e rimborso di un mutuo
,QGDWDO¶LPSUHVD0DULR9HVFRYLRWWLHQHGD8QL&UHGLWXQPXWXRGLHXUR
FKHYLHQHDFFUHGLWDWRLQFRQWRFRUUHQWH,OPXWXRKDXQDGXUDWDGLDQQLWDVVRGLLQWHUHVVHHUDWHVHPHVWUDOL
Data Variazioni
Conti e descrizione
01/05
VFA
UNICREDIT C/C
accensione mutuo
01/05
VFP
MUTUI PASSIVI
accensione mutuo
01/11
VFA
MUTUI PASSIVI
rimborso rata mutuo
01/11
VEN
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI
rimborso rata mutuo
01/11
VFP
UNICREDIT C/C
rimborso rata mutuo
Dare
150.000,00
Avere
150.000,00
7.500,00
3.750,00
11.250,00
53
percorso
Le operazioni di
assestamento,
9
epilogo e chiusura
Inventario
Scritture
di fine periodo
Scritture di assestamento
Situazione contabile finale
Quali operazioni deve svolgere
l’impresa a fine esercizio?
Scritture di epilogo dei conti
Determinazione del risultato economico
e del patrimonio netto finale
Scritture di chiusura dei conti
Scritture
di completamento
Come si
suddividono
le scritture di
assestamento?
Scritture
di integrazione
Scritture
di rettifica
Come si determinano
il risultato economico
dell’esercizio e il patrimonio
netto finale?
Come si redigono le scritture
di chiusura dei conti?
54
A che cosa
servono?
A che cosa
servono?
Scritture di
ammortamento
Come si redigono le scritture
di epilogo dei conti?
A che cosa
servono?
A che cosa
servono?
Aggiungere costi e ricavi interamente
di competenza dell’esercizio trascorso
Aggiungere costi e ricavi di competenza
dell’esercizio con manifestazione
finanziaria nell’esercizio successivo
Togliere costi e ricavi già rilevati, ma di
competenza economica dell’esercizio successivo
Attribuire una quota del costo
pluriennale all’esercizio
Riepilogano i costi e i ricavi d’esercizio
al Conto di risultato economico
Risultato economico
dell’esercizio
Utile o Perdita d’esercizio
Patrimonio netto finale
Patrimonio netto iniziale –
Prelievi del titolare – Ritenute
subite + Utile d’esercizio
(– Perdita d’esercizio)
Riepilogano tutti i conti patrimoniali
al Bilancio di chiusura
Classe Terza
Percorso 9
1. L’inventario di esercizio
Lo scopo della contabilità generale è determinare il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento.
Per raggiungere tale scopo è necessario individuare tutti i costi e ricavi che si riferiscono all’esercizio e gli elementi che fanno parte del patrimonio aziendale.
Durante l’esercizio le operazioni di gestione vengono rilevate secondo la loro manifeVWD]LRQH¿QDQ]LDULD, che tuttavia non sempre coincide con la competenza economica dei costi e dei ricavi.
$OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRO¶LPSUHVDGHYHTXLQGLHIIHWWXDUHGHOOHRSHUD]LRQLFKHLQWHJUDQRR
UHWWL¿FDQRLYDORULSURYHQLHQWLGDOODFRQWDELOLWjWUDVIRUPDQGROLLQYDORULLGRQHLDGHWHUminare il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento.
/HRSHUD]LRQLFKHGHYRQRHVVHUHVYROWHD¿QHSHULRGRVRQROHVHJXHQWL
• inventario;
• scritture di assestamento, scritture che recepiscono i valori individuati dall’inventario e consentono di determinare il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento;
• scritture di epilogo;
• determinazione del risultato economico dell’esercizio e del patrimonio netWR¿QDOH;
• scritture di chiusura.
Scritture
di epilogo
Inventario
Scritture
di assestamento
Scritture
di chiusura
Determinazione
del risultato economico
e del patrimonio netto finale
L’inventarioqXQLQVLHPHGLRSHUD]LRQLFRQOHTXDOLO¶LPSUHVDLQGLYLGXDJOLHOHPHQWL
del patrimonio di funzionamento attribuendo a ogni elemento un valore, rispettando
i princìpi di continuità aziendale e prudenza.
L’inventario termina con un documento in cui si espongono tutti gli elementi del patrimonio di funzionamento.
55
9
Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura
2. Le scritture di assestamento
Le scritture di assestamento recepiscono i valori determinati con l’inventario e si colOHJDQRDOOHVHJXHQWLRSHUD]LRQL
• integrazione di costi e ricavi già maturati, ma non ancora rilevati;
• UHWWL¿FD di costi e ricavi già rilevati, ma non di competenza dell’esercizio in corso;
• attribuzione DOO¶HVHUFL]LRGLTXRWHGLFRVWLSOXULHQQDOL
7XWWHOHVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWRKDQQRFRPHGDWDGLULIHULPHQWROD¿QHGHOSHULRGR
amministrativo, che per le imprese individuali coincide con il 31/12.
/HVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWRVLGLYLGRQRLQ
• scritture di completamento;
• scritture di integrazione;
• scritture di UHWWL¿FD;
• scritture di ammortamento.
Le scritture di completamento
Le scritture di completamento inseriscono componenti positivi e negativi di reddito interamente di competenza dell’esercizio, ma che hanno la loro maturazione
¿QDQ]LDULDVRORD¿QHHVHUFL]LR
Le operazioni di completamento riguardano la rilevazione degli interessi bancari e
postali maturati sui c/c, lo stralcio di crediti inesigibili, le fatture da emettere e da riFHYHUHLOWUDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRODOLTXLGD]LRQHGHOOHLPSRVWHG¶HVHUFL]LR
3UHVHQWLDPROHVFULWWXUHLQ3'GLDOFXQHGLTXHVWHRSHUD]LRQL
1. Capitalizzazione degli interessi attivi bancari o postali.
Gli interessi attivi maturati sui conti correnti bancari o postali vengono rilevati alla
¿QHGHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYR*OLLQWHUHVVLDWWLYLVRQRUHJLVWUDWLDOORUGRGHOODULWHQXWD¿VFDOHGHORSHUDWDGDOODEDQFDRGD3RVWH,WDOLDQH
La capitalizzazione degli interessi attivi bancari comporta dal punto di vista contaELOHOHVHJXHQWLYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)$ • nell’aspetto economico
– GLPLQX]LRQHGHOSDWULPRQLRQHWWR 9(1 SHUODULWHQXWD¿VFDOH
– DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LRSHUJOLLQWHUHVVL 9(3 Esempio
1
Capitalizzazione degli interessi attivi bancari
/¶LPSUHVD0DWWHR/XFFKLGLVSRQHGLXQFRQWRFRUUHQWHSUHVVR8QL&UHGLWDOOD¿QHGHOO¶DQno la banca conteggia interessi attivi lordi per 320 euro.
Data
31/12
31/12
31/12
56
Variazioni
VFA
VEN
VEP
Conti e descrizione
UNICREDIT C/C
capitalizzazione interessi bancari
TITOLARE C/RIT. SUBITE
capitalizzazione interessi bancari
INTERESSI ATTIVI BANCARI capitalizzazione interessi bancari
Dare
236,80
83,20
Avere
320,00
Classe Terza
Percorso 9
2. Fatture da emettere e da ricevere.
$OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRSXzDFFDGHUHFKHO¶LPSUHVDDEELD
• consegnato delle merci ai propri clienti senza aver emesso la relativa fattura di
vendita;
• ricevuto delle merci senza aver ricevuto la fattura dei fornitori.
,ULFDYLUHODWLYLDOODYHQGLWDGHOOHPHUFLHLFRVWLSHUO¶DFTXLVWRSXUQRQHVVHQGRGRcumentati da una fattura, per il princìpio della competenza economica devono essere registrati nell’esercizio in cui sono maturati economicamente. L’impresa deve
GXQTXHULOHYDUHGHLFUHGLWLYHUVRFOLHQWLHGHLGHELWLYHUVRIRUQLWRULFKHVRQRDFFROWL
rispettivamente nei conti Fatture da emettere e Fatture da ricevere.
&RQULJXDUGRDOO¶,9$UHODWLYDDTXHVWHRSHUD]LRQLODQRUPDWLYDSUHYHGHFKH
• O¶,9$DGHELWRVXOOHYHQGLWHGHYHHVVHUHULOHYDWDHULHQWUDQHOODOLTXLGD]LRQHGL
dicembre;
• O¶,9$DFUHGLWRVXJOLDFTXLVWLQRQGHYHHVVHUHULOHYDWDHULHQWUDQHOODOLTXLGD]LRQH
di gennaio.
La rilevazione contabile delle fatture da emettere e da ricevere comporta le seguenWLYDULD]LRQL
a. QHOFDVRGHOOHIDWWXUHGDULFHYHUH
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLSHUIDWWXUHGDULFHYHUH 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 b. QHOFDVRGHOOHIDWWXUHGDHPHWWHUH
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLFUHGLWLSHUIDWWXUHGDHPHWWHUH 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHU,9$ 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 + crediti per fatture
da emettere
Vendita di merce
+ debiti per IVA
+ ricavi d’esercizio
FATTURE
DA EMETTERE
E DA RICEVERE
+ debiti per fatture
da ricevere
Acquisto di merce
+ costi d’esercizio
57
9
Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura
Esempio
2
Fatture da emettere e da ricevere
,QGDWDO¶LPSUHVD)ODYLR0RQWLKDFRQVHJQDWRDOFOLHQWH/RUHQ]R6DUWLPHUFLSHU
HXURSHUOHTXDOLODIDWWXUDVDUjHPHVVDDJHQQDLR
,QGDWDO¶LPSUHVD)ODYLR0RQWLKDULFHYXWRPHUFLGDOIRUQLWRUH&DPLOOR)DEEULSHU
HXURSHUOHTXDOLLOIRUQLWRUHHPHWWHUjODIDWWXUDDJHQQDLR
Data
31/12
31/12
31/12
31/12
31/12
Variazioni
VFA
VEP
VFP
VEN
VFP
Conti e descrizione
FATTURE DA EMETTERE merci da fatturare su Sarti
MERCI C/VENDITE
merci da fatturare su Sarti
IVA NS/DEBITO
merci da fatturare su Sarti
MERCI C/ACQUISTI
merci da fatturare da Fabbri
FATTURE DA RICEVERE merci da fatturare da Fabbri
Dare
1.732,40
Avere
1.420,00
312,40
12.000,00
12.000,00
3. 7UDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWR
, ODYRUDWRUL GLSHQGHQWL KDQQR GLULWWR D ULFHYHUH XQD VRPPD GL GHQDUR FKLDPDWD
WUDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWR, nel momento in cui, per licenziamento o dimissioQLWHUPLQDLOORURUDSSRUWRGLODYRURVXERUGLQDWR$OOD¿QHGLRJQLHVHUFL]LRO¶LPSUHVD
GHYHWXWWDYLDFDOFRODUHODTXRWDGL7)5PDWXUDWDVSHWWDQWHDFLDVFXQGLSHQGHQWH
,O7)5VLFRPSRQHGLGXHSDUWL
• ODTXRWDDQQXD
• ODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLSHU7)5FDOFRODWLHULOHYDWLQHJOLDQQLSUHFHGHQWLTXHVWD
ULYDOXWD]LRQHqVRJJHWWDDULWHQXWD¿VFDOHGHO
/DULOHYD]LRQHFRQWDELOHGHO7)5FRPSRUWDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWLSHULO7)5 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWHGDYHUVDUH 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 Esempio
3
TFR
/¶LPSUHVD/XFLD%LRQGLULOHYDLOWUDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRPDWXUDWRQHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYR/DTXRWDORUGDGL7)5qHXURODULWHQXWD¿VFDOHFDOFRODWDVXOODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLSUHHVLVWHQWLqGLHXUR
Data
31/12
31/12
31/12
58
Variazioni
VEN
VFP
VFP
Conti e descrizione
TFR
TFR maturato nell’esercizio
DEBITI PER RIT. DA VERSARE TFR maturato nell’esercizio
DEBITI PER TFR
TFR maturato nell’esercizio
Dare
10.500,00
Avere
180,00
10.320,00
Classe Terza
Percorso 9
Le scritture di integrazione
Le scritture di integrazione aggiungono componenti positivi e negativi di reddito
FKHDYUDQQRODORURPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDQHOO¶HVHUFL]LRIXWXURPDFKHVRQRGL
competenza dell’esercizio in chiusura.
Le operazioni di integrazione riguardano la svalutazione dei crediti, i ratei attivi e passivi, gli accantonamenti a fondi rischi e oneri.
1. Svalutazione dei crediti
/¶LPSUHVDD¿QHHVHUFL]LRGHYHYDOXWDUHVHLFUHGLWLYHUVRLFOLHQWLRDOWULVRJJHWWLSRtranno essere interamente incassati oppure potrebbe incorrere in eventuali insoluti.
Dopo aver eliminato dalla contabilità i crediti sicuramente inesigibili con la procedura dello stralcioO¶LPSUHVDDQDOL]]DLVLQJROLFUHGLWLSHUYHUL¿FDUHVHFLVRQRFUHGLWL
GLGXEELDHVLJLELOLWj,FUHGLWLFKHO¶LPSUHVDSHQVDGLQRQSRWHUULVFXRWHUHVLGHYRQR
svalutareLQVHUHQGRXQFRVWRGLFRPSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LRHUHWWL¿FDQGRLFUHGLWL
FRQLO)RQGRVYDOXWD]LRQHFUHGLWL
/DVYDOXWD]LRQHSXzHVVHUHGLGXHWLSL
• svalutazione individuale TXDQGR O¶LPSUHVD LQGLYLGXD GHL FUHGLWL GL LPSRUWR
VLJQL¿FDWLYRFKHSHUODVLWXD]LRQHSDUWLFRODUHGHOGHELWRUHSRWUHEEHURQRQHVVHUHULVFRVVLSHULQWHUR6XTXHVWLFUHGLWLO¶LPSUHVDVWLPDXQDFHUWDSHUFHQWXDOHGL
perdita;
• svalutazione globaleTXDQGRO¶LPSUHVDSHUODVXDHVSHULHQ]DSDVVDWDULWLHQH
che una certa percentuale del suo portafoglio crediti potrebbe non essere incasVDWD,QTXHVWRFDVRODSHUFHQWXDOHGLSHUGLWDVWLPDWDqDSSOLFDWDIRUIHWWDULDPHQte a tutti i restanti crediti.
La rilevazione contabile per entrambe le tipologie di svalutazioni comporta le seJXHQWLYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHO)RQGRVYDOXWD]LRQHFUHGLWL 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 CREDITI
INESIGIBILI
Stralcio
CREDITI
SIGNIFICATIVI
Svalutazione
individuale
PORTAFOGLIO
CREDITI
Svalutazione
globale
59
9
Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura
Esempio
4
Svalutazione dei crediti
/¶LPSUHVD&ODXGLR%DEELSUHVHQWDD¿QHHVHUFL]LRFUHGLWLFRPPHUFLDOLSHUHXUR
(VVLLQFOXGRQRXQFUHGLWRYHUVRLOFOLHQWH/XFD9ROWDGLHXURSHULOTXDOHO¶LPSUHVD
VWLPDXQDSHUGLWDGHO,QEDVHDOODVXDHVSHULHQ]DO¶LPSUHVDULWLHQHGLVXELUHXOWHULRULSHUGLWHSHULOGHLUHVWDQWLFUHGLWL
Data
31/12
31/12
31/12
31/12
Variazioni
VEN
VFP
VEN
VFP
Conti e descrizione
SVALUTAZIONE CREDITI
svalutazione individuale
FONDO SVAL. CREDITI
svalutazione individuale
SVALUTAZIONE CREDITI
svalutazione globale 3%
FONDO SVAL. CREDITI
svalutazione globale 3%
Dare
1.200,00
Avere
1.200,00
720,00
720,00
6YDOXWD]LRQHLQGLYLGXDOHw HXUR
6YDOXWD]LRQHJOREDOH± HXURFUHGLWLULPDQHQWL
24.000 w HXUR
2. Ratei attivi e passivi
L’impresa compie operazioni che spesso coinYROJRQR SL HVHUFL]L 1HO FDVR GL RSHUD]LRQL D
FDYDOORWUDGXHHVHUFL]LODFXLPDQLIHVWD]LRQH¿nanziaria avverrà nel successivo esercizio, l’impresa si trova a dover suddividere i costi o i
ULFDYLLQGXHSDUWL
• TXRWDGLFRVWRRULFDYRGLFRPSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LR 4XHVWD TXRWD YLHQH PLVXUDWD GDL
ratei;
• TXRWD GL FRVWR R ULFDYR GL FRPSHWHQ]D GHO
successivo esercizio.
,rateiVRQRTXRWHGLHQWUDWHRGLXVFLWHIXWXUHFKHPLVXUDQRULFDYLRFRVWLJLjPDWXUDWLPDFKHKDQQRPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDIXWXUD
,ratei attiviDJJLXQJRQRXQDTXRWDGLULFDYRQHOO¶HVHUFL]LRPHQWUHLratei passivi
DJJLXQJRQRXQDTXRWDGLFRVWR
/DULOHYD]LRQHGHLUDWHLLQFRQWDELOLWjJHQHUDOHFRPSRUWDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL
a. QHOFDVRGLUDWHLDWWLYL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLFUHGLWLSUHVXQWL UDWHLDWWLYL 9)$ • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 b. QHOFDVRGLUDWHLSDVVLYL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLSUHVXQWL UDWHLSDVVLYL 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 60
Manifestazione
finanziaria
Posticipata
Operazione
effettuata
RATEO
Classe Terza
Percorso 9
Costi
Ratei passivi
Ricavi
Ratei attivi
Ratei
passivi
Debiti presunti
Ratei
attivi
Crediti presunti
Integrazione
Natura
contabile
Finanziaria
Redazione
di inventario
Rateo
Quota di costo o ricavo di competenza
31/12
Manifestazione
finanziaria
5
Esempio
Ratei passivi
In data 1/11 l’impresa Maria Stefanelli ha ottenuto un mutuo da BPER Banca di 120.000
euro. Il prestito prevede interessi semestrali, tasso 4%, da pagare in via posticipata.
Data
31/12
31/12
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
INTERESSI PASS. SU MUTUI
interessi sul mutuo 1/11-31/12
VFP
RATEI PASSIVI
interessi sul mutuo 1/11-31/12
Dare
800,00
Avere
800,00
Rateo passivo
1/11
2 mesi
31/12
Rateo passivo =
4 mesi
120.000 w 4 w 2
1.200
1/05
= 800,00 euro
61
9
Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura
Esempio
6
Ratei attivi
,QGDWDO¶LPSUHVD)UDQFHVFD/HSULKDGDWRLQORFD]LRQHXQIDEEULFDWRDOO¶LPSUHVD
0DUWD %DVVDQL FRQFRUGDQGR XQ FDQRQH DQQXR GL HXUR GD FRUULVSRQGHUH LQ YLD
posticipata.
Data
31/12
31/12
Variazioni
VFA
VEP
Conti e descrizione
RATEI ATTIVI
fitti attivi maturati 1/10-31/12
FITTI ATTIVI
fitti attivi maturati 1/10-31/12
Dare
1.500,00
9 mesi
1/10
Avere
1.500,00
Rateo attivo
1/10
3 mesi
31/12
x
5DWHRSDVVLYR
w 3
12
HXUR
3. Accantonamento a fondi rischi e oneri
/¶LPSUHVDDOOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRGHYHWHQHUFRQWRGL
• spese che è certa di dover sostenere nei futuri esercizi;
• spese che potrebbe sostenere nei futuri esercizi.
,QHQWUDPELLFDVLSHULSULQFuSLGHOODprudenza e della competenza economica l’impresa
deve tener conto delle perdite e dei rischi nel
momento in cui ne viene a conoscenza e attribuire all’esercizio in chiusura un costo relativo
DTXHVWLHOHPHQWL
/¶LPSUHVDSXzFRVWLWXLUHGXHWLSLGLIRQGL
• fondi oneri, riguardano spese future certe
nell’esistenza, ma di cui l’impresa non conosce ancora l’importo e la data della manifeVWD]LRQH ¿QDQ]LDULD 8Q HVHPSLR q LO )RQGR
manutenzioni programmate;
• fondi rischi, riguardano spese future solo probabili perché legate a rischi speci¿FLGHOO¶LPSUHVD8QHVHPSLRqLO)RQGRUHVSRQVDELOLWjFLYLOH
La rilevazione in contabilità degli accantonamenti a fondi rischi e oneri prevede le
VHJXHQWLYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLSUHVXQWL IRQGL 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 62
Classe Terza
Percorso 9
Esistenza certa
Oneri
Data e importo incerti
FONDI
Esistenza probabile
Rischi
Data e importo incerti
Esempio
7
Accantonamento al Fondo
manutenzioni programmate
/¶LPSUHVD *LRUJLR *DOOL DFFDQWRQD DO )RQGR PDQXWHQ]LRQL SURJUDPPDWH HXUR LQ
previsione di interventi di manutenzione ciclici.
Data
31/12
31/12
Variazioni
VEN
VFP
Conti e descrizione
Dare
ACCAN.TO PER MANUT. PROGRAMM. costi per spese future
3.150,00
FONDO MANUT. PROGRAMM.
costi per spese future
Avere
3.150,00
Le scritture di rettifica
Le scritture di rettifica tolgono ricavi e costi che hanno avuto la loro manifestazioQH¿QDQ]LDULDQHOO¶HVHUFL]LRPDFKHVRQRGLFRPSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LRVXFFHVVLYR
/HRSHUD]LRQLGLUHWWL¿FDULJXDUGDQROHULPDQHQ]HGLPDJD]]LQRHLULVFRQWL
1. Rimanenze di magazzino.
$OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRO¶LPSUHVDSXzDYHUHLQPDJD]]LQRPHUFLHPDWHULHGLFRQVXmo che non sono state ancora vendute o utilizzate nel processo produttivo. Questi
EHQL FRVWLWXLVFRQR HOHPHQWL DWWLYL GHO SDWULPRQLR D]LHQGDOH ,Q EDVH DO SULQFuSLR
GHOODFRPSHWHQ]DHFRQRPLFDLFRVWLVRVWHQXWLSHUTXHVWLEHQLGHYRQRHVVHUHULQYLDWL
all’esercizio futuro in cui si manifesteranno i relativi ricavi attraverso la vendita o
O¶XWLOL]]R/¶LPSUHVDGHYHHIIHWWXDUHGXHRSHUD]LRQL
• LQGLYLGXDUHWUDPLWHO¶LQYHQWDULRODTXDQWLWjGLEHQLSUHVHQWLLQPDJD]]LQR
• valutare le rimanenze applicando i criteri previsti dal codice civile.
Le rimanenze, osservando il princìpio della prudenza, devono essere valutate al
PLQRUHWUD
– il costo di acquisto;
– il valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato.
La rilevazione contabile delle rimanenze prevede variazioni solo nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLVRVSHVL 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 63
9
Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura
/RVWRUQR UHWWL¿FD GHOFRVWRG¶DFTXLVWRGHLEHQLLQULPDQHQ]DYLHQHHIIHWWXDWRindirettamenteXWLOL]]DQGRLOFRQWR0HUFLFULPDQHQ]H¿QDOL
Esempio
8
Rimanenze di magazzino
$OO¶LPSUHVD/DXUD&ULVWDOOLKDLQPDJD]]LQRPHUFLGHOYDORUHGLHXUR
Data
31/12
31/12
Variazioni
VEN
VEP
Conti e descrizione
MERCI
rimanenze di magazzino
MERCI C/RIMANENZE FINALI rimanenze di magazzino
Dare
7.800,00
Avere
7.800,00
2. Risconti attivi e passivi
/¶LPSUHVDFRPSLHRSHUD]LRQLFKHVSHVVRFRLQYROJRQRSLHVHUFL]L1HOFDVRGLRSHUD]LRQLDFDYDOORWUDGXHHVHUFL]LODFXLPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDqJLjDYYHQXWD
O¶LPSUHVDGHYHVXGGLYLGHUHLFRVWLRLULFDYLLQGXHSDUWL
• TXRWDGLFRVWRRULFDYRGLFRPSHWHQ]DGHJOLHVHUFL]LIXWXUL risconto • TXRWDGLFRVWRRULFDYRGLFRPSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LRWUDVFRUVR
,riscontiVRQRTXRWHGLFRVWLRGLULFDYLFKHKDQQRJLjDYXWRODORURPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDPDFKHQRQVRQRDQFRUDPDWXUDWL
,risconti attiviWROJRQRXQDTXRWDGLFRVWRHTXLQGLUDSSUHVHQWDQRGHLFRVWLVRVSHVL
,risconti passiviWROJRQRXQDTXRWDGLULFDYRHTXLQGLUDSSUHVHQWDQRGHLULFDYLVRspesi.
La rilevazione dei risconti in contabilità generale comporta variazioni solo nell’aspetto economico
• nel caso di risconti attivi
– DXPHQWRGHLFRVWLVRVSHVL ULVFRQWLDWWLYL 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 • nel caso di risconti passivi
– DXPHQWRGHLULFDYLVRVSHVL ULVFRQWLSDVVLYL 9(3 – GLPLQX]LRQHGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(1 Manifestazione
finanziaria
RISCONTO
Operazione
effettuata
Natura
contabile
64
Anticipata
Costi
Risconti attivi
Ricavi
Risconti passivi
Risconti
attivi
Costi sospesi
Risconti
passivi
Ricavi sospesi
Rettitica
Economica
Redazione di
inventario
Classe Terza
Percorso 9
Risconto
Quota di costo o ricavo da rinviare
31/12
Manifestazione
finanziaria
Esempio
9
Risconti attivi
Il 10/03 l’impresa Matilde Tani ha concluso un contratto di assicurazione per il quale ha
versato tramite c/c un premio annuo anticipato di 985,50 euro. Al 31/12 l’impresa rileva
le operazioni di assestamento.
Data
31/12
31/12
Variazioni
VEN
VEP
RISCONTI ATTIVI
ASSICURAZIONI
Conti e descrizione
sospesi premi di assicurazione 1/1-10/03
sospesi premi di assicurazione 1/1-10/03
Dare
186,30
Avere
186,30
Risconto attivo
10/03
31/12
985,50 : 365 = x : 69
985,50 w 69
Risconto attivo =
365
10/03
= 186,30 euro
Esempio 10
Risconti passivi
In data 15/12 l’impresa Guido Giorgi ha concesso una dilazione di pagamento al cliente
Silvio Fabbri su un credito di 14.235 euro per 40 giorni concordando un interesse da
versare immediatamente al tasso del 3,50%.
Data
31/12
31/12
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
INTERESSI ATTIVI DA CLIENTI
sospesi interessi attivi 1/01-24/01
VEP
RISCONTI PASSIVI
sospesi interessi attivi 1/01-24/01
Dare
32,76
Avere
32,76
Risconto passivo
15/12
Risconto attivo =
31/12
24/01
14.235 w 3,50 w 24
= 32,76 euro
36.500
65
9
Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura
Le scritture di ammortamento
Le scritture di ammortamento attribuiscono all’esercizio una parte del costo pluriennale relativo a un bene strumentale in modo da farlo partecipare alla formazione
del risultato economico.
, EHQL FKH GHYRQR HVVHUH DPPRUWL]]DWL VRQR OH
LPPRELOL]]D]LRQLLPPDWHULDOLHPDWHULDOL,WHUUHQL
QRQYHQJRQRDPPRUWL]]DWLLQTXDQWRQRQSHUGRQR
di valore.
La quota di ammortamento, che rappresenta la
parte del costo pluriennale attribuita all’esercizio,
GLSHQGHGDWUHHOHPHQWL
• il valore da ammortizzare, è dato dalla diffeUHQ]DWUDLOFRVWRGLDFTXLVWRHLOYDORUHUHVLGXR
del bene strumentale al termine del processo di
ammortamento;
• la durata del processo di ammortamento,
GLSHQGHGDOQXPHURGLDQQLLQFXLSXzHVVHUHXWLOL]]DWRLOEHQHVWUXPHQWDOHODYLWD
XWLOHGHOEHQHGLSHQGHGDOORJRULR¿VLFR VHQHVFHQ]D HGDOVXSHUDPHQWRWHFQRORJLFR REVROHVFHQ]D • il criterio per ripartire il costo pluriennale tra gli esercizi in cui il bene strumentale
è utilizzato; l’ammortamento deve essere sistematico cioè seguire un piano di ammortamento prestabilito.
/¶DPPRUWDPHQWRKDLQL]LRTXDQGRLOEHQHVWUXPHQWDOHqSURQWRSHUHVVHUHXWLOL]]DWRH
viene impiegato nel processo produttivo.
La rilevazione contabile dell’ammortamento comporta variazioni solo nell’aspetto
economico
± DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 ± GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 Valore
da ammortizzare
Costo
d’acquisto
Valore
residuo
Senescenza
AMMORTAMENTO
Durata
dell’ammortamento
Vita utile
Obsolescenza
Criterio
di ammortamento
66
Sistematico
Piano di
ammortamento
Esempio
11
Classe Terza
Percorso 9
Ammortamento
/¶LPSUHVD 3DWUL]LD &RUWL DO FDOFROD OD TXRWD GL DPPRUWDPHQWR GHL VHJXHQWL EHQL
VWUXPHQWDOL
• EUHYHWWLFRVWRVWRULFRHXURFRHI¿FLHQWH
• IDEEULFDWLFRVWRVWRULFRHXUR YDORUHGHOO¶HGL¿FLRHXUR FRHI¿FLHQWH
Data
31/12
31/12
31/12
31/12
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
Conti e descrizione
AMM.TO BREVETTI
quota ammortamento 10%
FONDO AMM.TO BREVETTI
quota ammortamento 10%
AMM.TO FABBRICATI
quota ammortamento 3%
FONDO AMM.TO FABBRICATI quota ammortamento 3%
4XRWDDPPRUWDPHQWREUHYHWWL
22.000 w 10
100
4XRWDDPPRUWDPHQWRIDEEULFDWL
Dare
2.200,00
Avere
2.200,00
2.700,00
2.700,00
HXUR
90.000 w 3
100
HXUR
3. Le scritture di epilogo, di determinazione
del risultato economico e di chiusura
Una volta terminate le scritture di assestamento l’impresa redige la situazione conWDELOH¿QDOHXQSURVSHWWRFKHVLFRPSRQHGLGXHSDUWL
• la Situazione economica, riepiloga tutti i conti economici accesi ai costi e ricavi
d’esercizio;
• la Situazione patrimonialeULHSLORJDWXWWLLFRQWL¿QDQ]LDULLFRQWLHFRQRPLFLDFFHVL
ai costi pluriennali, ai costi e ricavi sospesi e i conti economici di patrimonio netto.
La situazione contabile serve per individuare i valori che determinano il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento.
SITUAZIONE CONTABILE
Situazione economica
Costi e ricavi
d’esercizio
Valori
finanziari
Situazione patrimoniale
Costi e ricavi
sospesi
Costi
pluriennali
Valori del
patrimonio netto
/¶LPSUHVDLQ¿QHHIIHWWXDXQDVHULHGLVFULWWXUHFKHSHUPHWWRQRGL
• riepilogare tutti i conti accesi ai costi e ricavi d’esercizio;
• GHWHUPLQDUHLOULVXOWDWRHFRQRPLFRG¶HVHUFL]LRHLOSDWULPRQLRQHWWR¿QDOH
• riepilogare tutti i conti accesi alle attività e passività.
67
9
Le operazioni di assestamento, epilogo e chiusura
Le scritture di epilogo riepilogano tutti i costi e ricavi d’esercizio risultanti dalla
6LWXD]LRQHHFRQRPLFDIDFHQGROLDIÀXLUHLQXQFRQWRGHQRPLQDWR&RQWRGLULVXOWDWR
economico.
La rilevazione contabile delle operazioni di epilogo comporta variazioni solo nell’aspetto
economico
• epilogo dei componenti negativi (costi)
– GLPLQX]LRQHGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 – &RQWRGLULVXOWDWRHFRQRPLFR 9(1 • epilogo dei componenti positivi (ricavi)
– GLPLQX]LRQHGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(1 – &RQWRGLULVXOWDWRHFRQRPLFR 9(3 SCRITTURE DI EPILOGO
Componenti negativi (costi)
Componenti positivi (ricavi)
Dare
Avere
Dare
Avere
Conto di risultato
economico
Conti accesi
ai costi d’esercizio
Conti accesi
ai ricavi d’esercizio
Conto di risultato
economico
Una volta riepilogati i conti accesi ai costi e ricavi d’esercizio si determina il risultato
economico dell’esercizio
• se i ricavi sono maggiori dei costi si ha un utile d’esercizio;
• se i ricavi sono minori dei costi si ha una perdita d’esercizio.
RISULTATO
ECONOMICO
D’ESERCIZIO
Utile
Ricavi > Costi
Perdita
Ricavi < Costi
Dopo aver calcolato il risultato economico del periodo è necessario calcolare il patriPRQLRQHWWR¿QDOHFKHGHULYDGDOODVRPPDDOJHEULFDGLDOFXQLHOHPHQWL
• patrimonio netto iniziale;
• prelevamenti del titolare e ritenute subite alla fonte;
• utile o perdita dell’esercizio.
3$75,021,2
–
1(772,1,=,$/(
68
35(/(9$0(17,(
87,/('¶(6(5&,=,2
3$75,021,2
+
= 1(772),1$/(
5,7(187(68%,7(
2±3(5',7$
Esempio 12
Determinazione utile d’esercizio
e patrimonio netto finale
/¶LPSUHVD5LWD6HYHULGHWHUPLQDD¿QHSHULRGRXQXWLOHG¶HVHUFL]LRGLHXUR'XUDQWHO¶HVHUFL]LRVRQRVWDWHULOHYDWHULWHQXWH¿VFDOLVXJOLLQWHUHVVLDWWLYLEDQFDULSHU
HXURHSUHOLHYLH[WUDJHVWLRQHSHUHXUR
Data
31/12
31/12
31/12
31/12
31/12
31/12
31/12
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
VEN
VEP
VEP
Classe Terza
Percorso 9
Conti e descrizione
Dare
Avere
CONTO DI RISULT. ECONOMICO rilevazione utile d’esercizio
36.000,00
UTILE D’ESERCIZIO
rilevazione utile d’esercizio
36.000,00
UTILE D’ESERCIZIO
capitaliz. utile esercizio
36.000,00
PATRIMONIO NETTO
capitaliz. utile esercizio
36.000,00
PATRIMONIO NETTO
storno ritenute e prelievi
5.183,20
TITOLARE C/RITENUTE SUBITE storno ritenute
83,20
PRELEV. EXTRAGESTIONE
storno prelievi extragestione
5.100,00
L’impresa dopo aver determinato il risultato economico dell’esercizio, il patrimonio
QHWWR¿QDOHHDYHUULHSLORJDWRDO&RQWRGLULVXOWDWRHFRQRPLFRLFRVWLHULFDYLG¶HVHUFL]LRGHYHFKLXGHUHLFRQWLULPDQHQWLFKHVRQRFRQWHQXWLQHOOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOH
Le scritture di chiusuraULHSLORJDQRWXWWLLFRQWL¿QDQ]LDULLFRQWLHFRQRPLFLGLSDWULmonio netto, i conti economici di reddito accesi a costi e ricavi pluriennali e sospesi,
IDFHQGROLDIÀXLUHDOFRQWRWUDQVLWRULR%LODQFLRGLFKLXVXUD
, FRQWL FRQ HFFHGHQ]DDare sono accesi alle attività; i conti con eccedenza Avere
sono accesi alle passività. La rilevazione contabile dell’operazione di chiusura comSRUWDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL
• chiusura dei conti accesi alle attività
– ELODQFLRGLFKLXVXUD 'DUH – GLPLQX]LRQHGHLFUHGLWL 9)3 – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(3 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLVRVSHVL 9(3 • chiusura dei conti accesi alle passività • chiusura del conto Patrimonio netto
– ELODQFLRGLFKLXVXUD $YHUH – ELODQFLRGLFKLXVXUD $YHUH – GLPLQX]LRQHGHLGHELWL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOSDWULPRQLRQHWWR 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLULFDYLVRVSHVL 9(1 SCRITTURE DI CHIUSURA
Attività
Passività
Patrimonio netto
Dare
Avere
Dare
Avere
Dare
Avere
Bilancio di
chiusura
Conti accesi
alle attività
Conti accesi
alle passività
Bilancio
di chiusura
Conto Patrimonio
netto
Bilancio
di chiusura
69
percorso
Il bilancio
d’esercizio
10
Quali elementi rappresenta?
Risultato economico dell’esercizio
Patrimonio di funzionamento
A che cosa serve?
Da che cosa
dipende la sua
composizione?
Fornire informazioni
economico-finanziarie
A chi?
Soggetti interni
Soggetti esterni
Società di capitali di grandi dimensioni
Forma
giuridica
dell’impresa
Società di capitali di minori dimensioni
Imprese individuali, società di persone,
società di capitali micro-imprese
Quali sono le sezioni?
Com’è lo Stato
patrimoniale?
A sezioni divise
e contrapposte
Passivo
Come sono
presentate le voci?
Il bilancio
d’esercizio
Quali sono i
raggruppamenti previsti?
Com’è il Conto
economico?
70
In forma
scalare
Attivo
Al netto delle voci
di rettifica
Valore della
produzione
Costi
della produzione
Proventi e oneri
finanziari
Come sono presentate
le voci?
Al netto delle voci
di rettifica
1. Il bilancio d’esercizio
Il risultato economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento che derivano
dalle scritture contabili sono rappresentati in un documento chiamato bilancio d’esercizio.
Scritture
di esercizio
Situazione contabile
dopo l’assestamento
Inventario e scritture
di assestamento
Classe Terza
Percorso 10
Bilancio
d’esercizio
Scritture di epilogo
e di chiusura
Il bilancio d’esercizio è un documento contabileUHGDWWRDOOD¿QHGHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYRFRQLOTXDOHqUDSSUHVHQWDWDODVLWXD]LRQHSDWULPRQLDOH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPpresa e il risultato economico dell’esercizio.
Il bilancio è uno strumento informativo destinato sia ai soggetti interni all’impresa (imprenditore, soci, lavoratori e amministratori) sia ai
soggetti esterni (fornitori, banche, Stato e collettività). Il bilancio è un documento che ha un
contenuto diverso a seconda della forma giuridica dell’impresa.
Le imprese individuali e le società di persone non devono redigere il bilancio secondo uno
schema obbligatorio. Il bilancio può coincidere
con la Situazione patrimoniale e la Situazione
HFRQRPLFD¿QDOLUHGDWWHGRSROHVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWR7XWWDYLDSHUSRWHURWWHQHUHGHL¿QDQziamenti, la maggior parte di queste imprese redige il bilancio nella forma prevista per le società
GLFDSLWDOL VSDVDSDVUO GH¿QLWHPLFURLPSUHVH
Il bilancio per questa tipologia di imprese è composto da due prospetti contabili:
• Stato patrimoniale;
• Conto economico.
Le società di capitali di maggiori dimensioni redigono il bilancio in forma ordinaria, formato da Stato patrimoniale, Conto economico, Nota integrativa e Rendiconto
¿QDQ]LDULR/HVRFLHWjGLFDSLWDOLGLPLQRULGLPHQVLRQLSRVVRQRUHGLJHUHLOELODQFLRLQ
forma abbreviata, composto da Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa.
71
10
Il bilancio d’esercizio
Bilancio
nella forma
prevista per le
micro-imprese
Stato patrimoniale
Conto economico
Stato patrimoniale
BILANCIO
D’ESERCIZIO
Bilancio
abbreviato
Conto economico
Nota integrativa
Stato patrimoniale
Bilancio
ordinario
Conto economico
Nota integrativa
Rendiconto finanziario
Il bilancio d’esercizio deve essere redatto a stati comparati, cioè i prospetti di Stato
patrimoniale e di Conto economico devono riportare, per ogni voce, gli importi di due
esercizi consecutivi (esercizio in corso ed esercizio precedente).
Le voci dello Stato patrimoniale e del Conto economico devono essere scritte al netto delle
YRFLGLUHWWL¿FD; per esempio, le immobilizzazioni immateriali e materiali sono al netto
dei fondi ammortamento, i crediti verso clienti sono al netto del fondo svalutazione crediti,
i ricavi di vendita e i costi di acquisto delle merci sono al netto di resi, ribassi e abbuoni.
2. Lo Stato patrimoniale
Lo Stato patrimonialeHYLGHQ]LDLOSDWULPRQLRHVLVWHQWHDOOD¿QHGHOSHULRGRDPPLnistrativo.
Lo schema di Stato patrimoniale prevede due sezioni tra loro divise e contrapposte:
• l’Attivo, nella sezione di sinistra. Si suddivide in:
– Immobilizzazioni;
– Attivo circolante;
– Ratei e risconti;
• il Passivo, nella sezione di destra. Si suddivide in:
– Patrimonio netto;
– Fondi per rischi e oneri;
– 7UDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRGLODYRURVXERUGLQDWR
– Debiti;
– Ratei e risconti.
I ratei e risconti possono essere compresi nei Crediti se sono attivi e nei Debiti se sono
passivi.
72
Classe Terza
Percorso 10
Stato patrimoniale
Attivo
Immobilizzazioni
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni finanziarie
Totale immobilizzazioni
Attivo circolante
n
n-1
Rimanenze
Passivo
Patrimonio netto
Capitale proprio
Utile (Perdita) dell’esercizio
Totale patrimonio netto
Fondi rischi e oneri
Trattamento di fine rapporto di lavoro
subordinato
Debiti inclusi ratei e risconti (di cui …
esigibili oltre l’esercizio)
n
n-1
Crediti inclusi ratei e risconti (di cui …
esigibili oltre l’esercizio)
Disponibilità liquide
Totale attivo circolante
Totale attivo
Totale passivo
3. Il conto economico
Il Conto economico evidenzia il processo di formazione del risultato economico
dell’esercizio.
Il Conto economico è redatto in forma scalare. Tale forma permette di evidenziare i
risultati economici riferiti alle diverse gestioni aziendali:
• risultato della gestione della produzione (A–B);
• ULVXOWDWRGHOODJHVWLRQH¿QDQ]LDULD & • risultato economico dell’esercizio.
Forma
CONTO
ECONOMICO
Scalare
Risultato della gestione
della produzione
Risultati
economici delle
gestioni aziendali
Risultato della gestione
finanziaria
Risultato economico
dell’esercizio
73
10
Il bilancio d’esercizio
Conto economico
n
n-1
A) Valore della produzione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Altri ricavi e proventi
Totale A
B) Costi della produzione
Costi per materie di consumo e merci
Costi per servizi
Costi per godimento di beni di terzi
Costi per il personale
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) trattamento di fine rapporto
Ammortamenti e svalutazioni
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali
b) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide
Variazioni delle rimanenze di materie di consumo e merci
Accantonamenti per rischi
Altri accantonamenti
Oneri diversi di gestione
Totale B
Differenza tra valori e costi della produzione (A – B)
C) Proventi e oneri finanziari
Proventi finanziari
Interessi e altri oneri finanziari
Totale C
Risultato prima delle imposte (A – B ±C)
Imposte dell’esercizio
Utile (perdita) dell’esercizio
Nel Conto economico le rimanenze di magazzino compaiono come “variazione”, cioè
FRPHGLIIHUHQ]DWUDOHHVLVWHQ]HLQL]LDOLHOHULPDQHQ]H¿QDOL6LSRVVRQRSUHVHQWDUHL
seguenti casi:
• ULPDQHQ]H¿QDOL!HVLVWHQ]HLQL]LDOL. La variazione ha segno negativo perché
l’impresa ha venduto meno merci di quelle acquistate e i costi della produzione devono essere diminuiti delle merci invendute;
• ULPDQHQ]H¿QDOLHVLVWHQ]HLQL]LDOL. La variazione ha segno positivo, perché
l’impresa ha venduto più merci di quelle acquistate e i costi della produzione devono essere aumentati.
74
RIMANENZE FINALI
!
ESISTENZE INIZIALI
=
VARIAZIONE NEGATIVA (RIDUCE I COSTI)
RIMANENZE FINALI
ESISTENZE INIZIALI
=
VARIAZIONE POSITIVA (AUMENTA I COSTI)
percorso
Le operazioni
di riapertura
dei conti
11
Scritture di riapertura
dei conti patrimoniali
Quali operazioni deve
svolgere l’impresa
a inizio esercizio?
Scritture
di “storno immediato”
Scritture
di “storno differito”
A che cosa servono
le scritture di riapertura?
Apertura dei conti
accesi alle attività
Aprono tutti i
conti patrimoniali
al Bilancio
di apertura
Apertura dei conti
accesi alle passività
e del conto
Patrimonio netto
Le scritture
di riapertura
A che cosa servono
le scritture
di storno immediato?
Stornano elementi
provenienti dall’esercizio
precedente, ma che
sono di competenza
dell’esercizio in corso
Quali
sono?
Esistenze
iniziali
Risconti attivi
e passivi
Ratei attivi
e passivi
A che cosa servono
le scritture di storno
differito?
Stornano elementi
provenienti dall’esercizio
precedente, la cui
manifestazione
finanziaria avviene
nell’esercizio in corso
Quali
sono?
Fatture da
emettere
e da ricevere
Utilizzo dei
fondi rischi
e oneri
75
11
Le operazioni di riapertura dei conti
1. Le operazioni di riapertura dei conti
All’inizio di un nuovo esercizio l’impresa deve svolgere una serie di operazioni che permettono il collegamento tra l’esercizio appena aperto e quello passato.
Scritture
di esercizio
Bilancio d’esercizio
Scritture di assestamento,
di epilogo e di chiusura
Scritture di riapertura
Tali operazioni sono le seguenti:
• scritture di riapertura dei conti patrimoniali;
• scritture di “storno immediato” di elementi provenienti dall’esercizio precedente, ma
di competenza dell’esercizio in corso;
• scritture di “storno differito” di elementi
provenienti dall’esercizio precedente, la cui
PDQLIHVWD]LRQH ¿QDQ]LDULD DYYLHQH QHOO¶Hsercizio in corso.
2. Le scritture di riapertura dei conti patrimoniali
Le scritture di riaperturaULHSLORJDQRLFRQWL¿QDQ]LDULLFRQWLHFRQRPLFLGLUHGGLWR
accesi a costi e ricavi pluriennali e sospesi e i conti economici di patrimonio netto,
IDFHQGROLDIÀXLUHDOFRQWRWUDQVLWRULR%LODQFLRGLDSHUWXUD
La rilevazione contabile dell’operazione di riapertura comporta le seguenti variazioni:
• riapertura dei conti accesi alle attività
– %LODQFLRGLDSHUWXUD $YHUH – DXPHQWRGHLFUHGLWL 9)$ – DXPHQWRGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)$ – DXPHQWRGHLFRVWLSOXULHQQDOL 9(1 – DXPHQWRGHLFRVWLVRVSHVL 9(1 • riapertura dei conti accesi alle passività
– %LODQFLRGLDSHUWXUD 'DUH – DXPHQWRGHLGHELWL 9)$ – DXPHQWRGHLULFDYLVRVSHVL 9(3 • riapertura del conto Patrimonio netto
– %LODQFLRGLFKLXVXUD 'DUH – DXPHQWRGHOSDWULPRQLRQHWWR 9(3 76
Classe Terza
Percorso 11
SCRITTURE
DI RIAPERTURA
Attività
Passività
Patrimonio netto
Dare
Avere
Dare
Avere
Dare
Avere
Conti accesi
alle attività
Bilancio di
apertura
Bilancio di
apertura
Conti
accesi alle
passività
Bilancio di
apertura
Conto
Patrimonio
netto
3. Le scritture di storno immediato di elementi
provenienti dall’esercizio precedente
Le scritture di storno immediato riguardano elementi provenienti dall’esercizio precedente ma che sono di competenza dell’esercizio in corso.
Queste operazioni riguardano lo storno:
• delle esistenze iniziali di magazzino;
• dei risconti attivi e passivi.
Le esistenze iniziali di magazzino
Le merci e le materie di consumo rimaste in magazzino sono destinate a essere vendute o utilizzate nel processo produttivo, per cui il relativo costo deve essere imputato
al nuovo esercizio.
La rilevazione contabile delle esistenze iniziali prevede variazioni solo nell’aspetto
economico:
– aumento dei costi d’esercizio (VEN);
– diminuzione dei costi sospesi (VEP).
Lo storno dei costi sospesi dei beni in rimanenza viene effettuato indirettamente
utilizzando il conto Merci c/esistenze iniziali.
77
11
Esempio
Le operazioni di riapertura dei conti
1
Rimanenze iniziali di magazzino
Al 01/01 l’impresa Laura Cristalli ha in magazzino merci per 7.800 euro.
Data
01/01
01/01
Variazioni
VEN
VEP
Conti e descrizione
merci in magazzino
merci in magazzino
Dare
7.800,00
MERCI C/ESISTENZE INIZIALI
MERCI
Avere
7.800,00
I risconti attivi e passivi
I risconti attivi e passivi rappresentano costi e ricavi sospesi nell’esercizio precedente
che diventano costi e ricavi di competenza del nuovo esercizio. All’inizio del nuovo peULRGRLULVFRQWLGHYRQRHVVHUHJLUDWLDLFRQWLVSHFL¿FLGLFRVWRRULFDYRDFXLVLULIHULVFRno. La rilevazione contabile dello storno dei risconti attivi e passivi comporta variazioni
solo nell’aspetto economico:
a. nel caso di risconti attivi
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 – GLPLQX]LRQHGHLFRVWLVRVSHVL 9(3 b. nel caso di risconti passivi
– DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 – GLPLQX]LRQHGHLULFDYLVRVSHVL 9(1 Risconto
attivo
STORNO
DEI RISCONTI
− Costi sospesi
+ Ricavi d’esercizio
Risconto
passivo
Esempio
+ Costi d’esercizio
− Ricavi sospesi
2
Risconti attivi
Il 10/03 dell’esercizio precedente l’impresa Matilde Tani ha pagato un premio annuo di
assicurazione anticipato di 985,50 euro per il quale al 31/12 ha registrato un risconto
di 186,30 euro. L’impresa Tani rileva la scrittura di apertura relativa a tale operazione.
Data
01/01
01/01
78
Variazioni
VEN
VEP
Conti e descrizione
ASSICURAZIONI
imputati premi di assicurazione 1/1-10/03
RISCONTI ATTIVI imputati premi di assicurazione 1/1-10/03
Dare
186,30
Avere
186,30
Esempio
3
Classe Terza
Percorso 11
Risconti passivi
In data 15/12 dell’esercizio precedente l’impresa Guido Giorgi ha concesso una dilazione al
FOLHQWH6LOYLR)DEEULVXXQFUHGLWRGLHXURSHUJLRUQLFRQFRUGDQGRXQLQWHUHVVHGD
corrispondere in contanti al tasso del 3,50% per il quale al 31/12 ha registrato un risconto
di 32,76 euro. L’impresa Giorgi rileva la scrittura di apertura relativa a tale operazione.
Data
01/01
01/01
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
RISCONTI PASSIVI
imputati interessi attivi 1/1-24/01
VEP
INTERESSI ATTIVI DA CLIENTI imputati interessi attivi 1/1-24/01
Dare
32,76
Avere
32,76
4. Le scritture di storno differito di elementi
provenienti dall’esercizio precedente
Le scritture di storno differito riguardano elementi provenienti dall’esercizio preceGHQWHODFXLPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDDYYLHQHQHOO¶HVHUFL]LRLQFRUVR
Queste operazioni riguardano:
• lo storno dei ratei attivi e passivi;
• lo storno delle fatture da emettere e da ricevere;
• l’utilizzo dei fondi rischi e oneri.
I ratei attivi e passivi
I ratei sono debiti o crediti presunti che misurano costi e ricavi di competenza dell’eserFL]LRSUHFHGHQWHFKHDYUDQQRODORURPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDQHOO¶HVHUFL]LRLQFRUVR,
ratei devono essere quindi girati nel momento in cui avviene la relativa manifestazione
¿QDQ]LDULD storno differito Ê SRVVLELOH DQFKH XQD SURFHGXUD FRQWDELOH DOWHUQDWLYD
che prevede lo storno immediato dei ratei al momento della riapertura dei conti.
La rilevazione dello storno differito dei ratei attivi e passivi comporta le seguenti variazioni:
a. nel caso di ratei attivi:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)$ – GLPLQX]LRQHGHLFUHGLWLSUHVXQWL UDWHLDWWLYL 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLULFDYLG¶HVHUFL]LR 9(3 L’importo è relativo alla quota di competenza del nuovo esercizio.
b. 1HOFDVRGLUDWHLSDVVLYL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLSUHVXQWL UDWHLSDVVLYL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 • nell’aspetto economico:
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 L’importo è relativo alla quota di competenza del nuovo esercizio.
79
11
Le operazioni di riapertura dei conti
STORNO DEI RATEI
Manifestazione finanziaria
Ratei attivi
+ disponibilità
liquide
Esempio
Ratei passivi
+ ricavi
d’esercizio
− ratei attivi
quota
di competenza
dell’esercizio
quota
di competenza
dell’esercizio
precedente
− disponibilità
liquide
+ costi
d’esercizio
− ratei passivi
quota
di competenza
dell’esercizio
quota di
competenza
dell’esercizio
precedente
4
Ratei passivi
In data 1/05 l’impresa Maria Stefanelli rileva l’addebito nel c/c tenuto presso BPER banca
degli interessi semestrali posticipati sul mutuo di 120.000 euro, tasso 4%.
Data Variazioni
Conti e descrizione
01/05
VEN
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI
interessi su mutuo 1/01-1/05
VFA
RATEI PASSIVI
storno rateo
01/05
VFP
BPER C/C
pagati interessi passivi semestrali
Interessi di competenza 1/01-1/05 =
Esempio
120.000 × 4 × 4
1.200
Dare
1.600,00
800,00
Avere
2.400,00
= 1.600,00 euro
5
Ratei attivi
In data 1/10 l’impresa Francesca Lepri riscuote tramite assegno bancario il canone annuo
posticipato di locazione di 6.000 euro.
Data
01/10
01/10
01/10
Variazioni
VFA
VFP
VEP
ASSEGNI
RATEI ATTIVI
FITTI ATTIVI
Conti e descrizione
riscosso canone annuo di locazione
storno rateo
canone di locazione 1/01-1/10
6.000 : 12 = x : 9
Fitti attivi 1/01-1/10 =
80
6.000 × 9
12
= 4.500,00 euro
Dare
6.000,00
Avere
1.500,00
4.500,00
Classe Terza
Percorso 11
Le Fatture da emettere e da ricevere
1HOOHVFULWWXUHGLFRPSOHWDPHQWRO¶LPSUHVDKDULOHYDWRXWLOL]]DQGRLOFRQWR)DWWXUHGD
ricevere, i costi per le merci acquistate per le quali non aveva ancora ricevuto la fattuUDHFRQLOFRQWR)DWWXUHGDHPHWWHUHLULFDYLSHUOHPHUFLYHQGXWHVHQ]DDYHUHPHVVR
la relativa fattura.
1HOQXRYRHVHUFL]LRTXDQGRriceve la fattura del fornitore o emette la fattura sul
FOLHQWH FLRqDYYLHQHODPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDUHODWLYD O¶LPSUHVDGHYHVWRUQDUHL
FRQWL)DWWXUHGDULFHYHUHH)DWWXUHGDHPHWWHUH
La rilevazione contabile dello storno delle fatture da emettere e da ricevere comporta
variazioni esclusivamente nell’DVSHWWR ¿QDQ]LDULR, perché i componenti di reddito
sono stati rilevati nel precedente esercizio. Le variazioni sono le seguenti:
a. nel caso di Fatture da ricevere:
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLSHUIDWWXUHGDULFHYHUH 9)$ – DXPHQWRGHLFUHGLWLSHU,9$ 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLIRUQLWRUL 9)3 b. nel caso di Fatture da emettere:
– DXPHQWRGHLFUHGLWLYHUVRLFOLHQWL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHLFUHGLWLSHUIDWWXUHGDHPHWWHUH 9)3 − debiti per Fatture da ricevere
STORNO
DELLE
FATTURE
DA EMETTERE
E DA
RICEVERE
Esempio
6
Fatture
da ricevere
+ crediti per IVA
+ debiti verso fornitori
Fatture
da emettere
+ crediti verso clienti
− crediti per Fatture da emettere
Fattura da emettere e da ricevere
,QGDWDO¶LPSUHVD)ODYLR0RQWLHPHWWHIDWWXUDQSHUFRPSOHVVLYLHXURVXO
cliente Lorenzo Sarti per merci consegnate il 28/12.
,QGDWDO¶LPSUHVD)ODYLR0RQWLULFHYHIDWWXUDQGLHXUR,9$GHOIRUQLWRUH
&DPLOOR)DEEULUHODWLYDDPHUFHULFHYXWDLO
Data
05/01
05/01
17/01
17/01
17/01
Variazioni
VFA
VFP
VFA
VFA
VFP
Conti e descrizione
CREDITI V/CLIENTI
fattura n. 3 su Sarti
FATTURE DA EMETTERE
fattura n. 3 su Sarti
FATTURE DA RICEVERE
fattura n. 15 di Fabbri
IVA NS/CREDITO
fattura n. 15 di Fabbri
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 15 di Fabbri
Dare
1.732,40
Avere
1.732,40
12.000,00
2.640,00
14.640,00
81
11
Le operazioni di riapertura dei conti
L’utilizzo dei fondi rischi e oneri
Mediante le scritture di integrazione sono stati costituiti fondi rischi e oneri in previsione
GLXVFLWHIXWXUH1HOPRPHQWRLQFXLVLYHUL¿FDODPDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULDSHUODTXDle è stato costituito il fondo, l’impresa deve effettuare una scrittura di storno. L’importo
dell’uscita monetaria può coincidere o meno con l’importo accantonato; nel caso in
cui l’importo dell’uscita monetaria sia superiore, oltre allo storno del fondo per l’importo
accantonato, l’impresa deve rilevare un componente negativo di reddito per la differenza.
La rilevazione contabile in questo secondo caso comporta variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– VWRUQRGHOIRQGR 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 SHUODSDUWHQRQFRSHUWDGDOIRQGR
STORNO DEI FONDI
RISCHI E ONERI
storno
del fondo
Manifestazione
finanziaria
Uscita monetaria
superiore a quella
prevista
+ costi
d’esercizio
quota
di competenza
dell’esercizio, non
coperto dal fondo
– disponibilità liquide
Esempio
7
Utilizzo del fondo responsabilità civile
,QGDWDO¶LPSUHVD3DROR6DUWLULODVFLDXQDVVHJQREDQFDULRGLHXURFRPHULVDUcimento danni, per il quale nell’anno precedente aveva costituito un fondo responsabilità
civile di 5.000 euro.
Data
10/02
10/02
10/02
Variazioni
VFA
VEN
VFP
Conti e descrizione
FONDO RESPONS. CIVILE
storno fondo
SOPRAVVENIENZE PASSIVE
danni esercizio precedente
BANCA X C/C
a/b per copertura danno
Sopravvenienza passiva: 6.500 – 5.000 = 1.500 euro
82
Dare
5.000,00
1.500,00
Avere
6.500,00
percorso
Le società
di persone
1
Costituzione
Quali sono le fasi
per costituire la
società?
Sottoscrizione
quote
In denaro
Conferimenti
In natura
Riparto
dell’utile
Quale destinazione
può avere l’utile
di esercizio?
Distribuzione
ai soci
Accantonamento
a Riserva
volontaria
Società
di persone
Utilizzo
Riserva
volontaria
Copertura
della perdita
Come può essere coperta
la perdita d’esercizio?
Reintegro
dei soci
Riduzione del
capitale sociale
Aumento
del capitale
sociale
Come può aumentare
il capitale sociale?
Nuovi
conferimenti
dei soci
Capitalizzazione
della Riserva
volontaria
83
1
Le società di persone
1. Le caratteristiche
Le società di persone sono imprese collettive, cioè costituite da due o più soci.
Le società di persone:
• non hanno personalità giuridica, in quanto la società non è un soggetto distinto
rispetto ai soci che la compongono, i quali continuano a essere i titolari dei diritti e
degli obblighi derivanti dalle operazioni compiute;
• hanno autonomia patrimoniale imperfetta, perché nonostante il patrimonio
della società sia distinto rispetto al patrimonio dei singoli soci, i creditori sociali
potrebbero rivalersi sul patrimonio dei soci se quello della società dovesse essere
LQVXI¿FLHQWH
Le società di persone si distinguono in:
• società in nome collettivo (snc), in cui tutti i soci rispondono, nel caso in cui il
FDSLWDOHVRFLDOHULVXOWLLQVXI¿FLHQWHFRQLOSURSULRSDWULPRQLRSHUVRQDOHSHULGHELWL
della società;
• società in accomandita semplice (sas), in cui sono presenti due categorie di soci:
– LVRFLDFFRPDQGDWDULFKHULVSRQGRQRVHLOFDSLWDOHVRFLDOHQRQqVXI¿FLHQWHFRQ
il patrimonio personale per i debiti della società;
– i soci accomandanti che rispondono soltanto nei limiti del capitale che hanno
apportato.
SOCIETÀ
DI PERSONE
Società in nome
collettivo (snc)
Società in accomandita
semplice (sas)
2. La costituzione della società
Le società di persone nascono con un contratto, che prende il nome di “atto costitutivo”, il quale deve essere sottoscritto dai soci in presenza di un notaio e deve essere
GHSRVLWDWRHQWURJLRUQLSUHVVRO¶XI¿FLRGHO5HJLVWURGHOOHLPSUHVH
Per costituire una società di persone, ciascun socio deve:
1. sottoscrivere la propria quota;
2. effettuare il relativo conferimento.
I conferimenti dei soci possono essere:
• in denaro, quando si apportano disponibilità liquide (denaro o assegni);
• in natura, quando si apportano beni (impianti, macchinari, attrezzature, crediti
ecc.).
84
In denaro
Apporti di
In natura
Apporti di beni
Classe Quarta
Percorso 1
CONFERIMENTI
DEI SOCI
Esempio
1
Conferimenti in denaro e in natura
In data 01/07 si costituisce la Antonio Avi & C. snc con capitale sociale di 100.000 euro,
così sottoscritto:
• 50.000 euro dal socio Antonio Avi, che apporta un fabbricato;
• HXURGDOVRFLR%HQHGHWWD%XVVLFKHHVHJXHXQERQL¿FREDQFDULRDIDYRUH
della società.
,OODVRFLHWjULFHYHHSDJDFRQERQL¿FREDQFDULRODIDWWXUDGHOGRWWRUHFRPPHUFLDlista che ha curato la fase costitutiva, nella quale sono esposti compensi di 2.000 euro
VRJJHWWLD&RQWULEXWRFDVVDGLSUHYLGHQ]D,9$HULWHQXWD¿VFDOH HLOULPERUVRGL
costi documentati di 1.000 euro.
Fattura Dottore commercialista
Compenso professionale
euro 2.000,00
Contributo 4% Cassa di previdenza dottori commercialisti
Imponibile IVA
+ euro
80,00
euro 2.080,00
IVA (22%)
+ euro
457,60
euro 2.537,60
Rimborso costi documentati
Totale fattura
+ euro 1.000,00
euro 3.537,60
Ritenuta 20% su 2.000 euro
Imposta netto da versare
– euro
400,00
euro 3.137,60
Imposta di bollo assolta ai sensi del DM 17/06/2014
Data
01/07
01/07
01/07
01/07
01/07
01/07
01/07
10/07
10/07
10/07
10/07
10/07
10/07
Variazioni
VFA
VFA
VEP
VEN
VFP
VFA
VFP
VEN
VFA
VFP
VFA
VFP
VFP
Conti e descrizione
SOCIO AVI C/CONFERIMENTI
quota sottoscritta
SOCIO BUSSI C/CONFERIMENTI
quota sottoscritta
CAPITALE SOCIALE
capitale sottoscritto
FABBRICATI
conferimento socio A
SOCIO AVI C/CONFERIMENTI
apporto fabbricato
BANCA X C/C
conferimento socio B
SOCIO BUSSI C/CONFERIMENTI
bonifico bancario
COSTI DI IMPIANTO
fattura commercialista
IVA NS/CREDITO
fattura commercialista
DEBITI V/FORNITORI
fattura commercialista
DEBITI V/FORNITORI
pagamento fattura
DEB.PER RITENUTE DA VERSARE pagamento fattura
BANCA X C/C
pagamento fattura
Dare
50.000,00
50.000,00
Avere
100.000,00
50.000,00
50.000,00
50.000,00
50.000,00
3.080,00
457,60
3.537,60
3.537,60
400,00
3.137,60
85
1
Le società di persone
3. Il riparto dell’utile d’esercizio
Nelle società di persone l’utile viene ripartito tra i soci, dopo l’approvazione del bilancio, in proporzione alle quote di capitale conferite.
I soci possono decidere di accantonare una parte dell’utile per formare una Riserva
volontaria, che potrebbe essere utilizzata per coprire eventuali perdite future.
UTILE
D’ESERCIZIO
Esempio
–
2
QUOTA A RISERVA
VOLONTARIA
=
UTILE DA DISTRIBUIRE
AI SOCI
Accantonamento Riserva volontaria
e distribuzione utili ai soci
La Antonio Avi & C. snc (considerata nell’esempio precedente) rileva al 31/12 un utile
d’esercizio di 20.000 euro da distribuire ai soci dopo aver accantonato il 10% a Riserva
volontaria.
Il successivo 14/01 la società paga l’utile ai soci a mezzo c/c bancario.
Progetto di riparto utile
Utile d’esercizio
20.000,00
10% Riserva volontaria
– 2.000,00
Utile da distribuire ai soci
18.000,00
Socio Avi (50%)
9.000,00
Socio Bussi (50%)
9.000,00
Data
31/12
31/12
14/01
14/01
14/01
14/01
14/01
14/01
14/01
86
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
VFP
VFP
VFA
VFA
VFP
Conti e descrizione
CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico positivo
UTILE D’ESERCIZIO
utile conseguito
UTILE D’ESERCIZIO
riparto utile
RISERVA VOLONTARIA
accantonamento riserva
SOCIO AVI C/UTILI
quota utile socio Avi
SOCIO BUSSI C/UTILI
quota utile socio Bussi
SOCIO AVI C/UTILI
pagamento utile
SOCIO BUSSI C/UTILI
pagamento utile
BANCA X C/C
pagamento utile
Dare
20.000,00
Avere
20.000,00
20.000,00
2.000,00
9.000,00
9.000,00
9.000,00
9.000,00
18.000,00
Classe Quarta
Percorso 1
4. La copertura della perdita d’esercizio
La perdita d’esercizio può essere coperta nei seguenti modi:
• utilizzo della Riserva volontaria;
• reintegro dei soci, che effettuano nuovi versamenti;
• riduzione del capitale sociale.
Esempio
3
Utilizzo riserva volontaria e reintegro dei soci
La Antonio Avi & C. (considerata negli esempi precedenti) rileva al 31/12 una perdita
d’esercizio di 12.000 euro.
In data 10/01 dell’anno successivo i soci decidono di coprire la perdita con l’utilizzo della
Riserva volontaria di 2.000 euro e, per il residuo, mediante nuovi conferimenti in denaro
dei soci.
Data
31/12
31/12
10/01
10/01
10/01
10/01
10/01
10/01
10/01
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VFA
VFA
VEP
VFA
VFP
VFP
Conti e descrizione
perdita conseguita
CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico negativo
RISERVA VOLONTARIA
riduzione riserva
SOCIO AVI C/REINTEGRO
quota da versare
SOCIO BUSSI C/REINTEGRO
quota da versare
PERDITA D’ESERCIZIO
copertura perdita
BANCA X C/C
versamenti dei soci
SOCIO AVI C/REINTEGRO
bonifico da socio Avi
SOCIO BUSSI C/REINTEGRO
bonifico da socio Bussi
PERDITA D’ESERCIZIO
Dare
Avere
12.000,00
12.000,00
2.000,00
5.000,00
5.000,00
12.000,00
10.000,00
5.000,00
5.000,00
È inoltre possibile rinviare la copertura della perdita, coprendola con l’utile dell’esercizio successivo.
Esempio
4
Rinvio della perdita al futuro esercizio
La Antonio Avi & C. snc rileva al 31/12 una perdita d’esercizio di 12.000 euro.
In data 10/01 dell’anno successivo i soci decidono di rinviare all’esercizio futuro l’intero
importo della perdita.
Data
31/12
31/12
10/01
10/01
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
Conti e descrizione
PERDITA D’ESERCIZIO
perdita conseguita
CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico negativo
PERDITE A NUOVO
perdita rinviata
PERDITA D’ESERCIZIO
perdita rinviata
Dare
12.000,00
Avere
12.000,00
12.000,00
12.000,00
87
1
Le società di persone
5. L’aumento del capitale sociale
Durante la vita della società il capitale sociale può essere aumentato per motivazioni
GLIIHUHQWL 6L WUDWWD GL RSHUD]LRQL FKH ULFKLHGRQR OD PRGL¿FD GHOO¶DWWR FRVWLWXWLYR H OD
VXFFHVVLYDLVFUL]LRQHQHO5HJLVWURGHOOHLPSUHVH
In base al tipo di operazione compiuta l’aumento del capitale sociale può essere:
• con variazione del patrimonio netto;
• senza variazione del patrimonio netto.
AUMENTI
DI CAPITALE
SOCIALE
con variazione
del patrimonio netto
senza variazione del
patrimonio netto
Nuovi conferimenti
dei soci
Capitalizzazione
Riserva volontaria
/¶DXPHQWRGHOFDSLWDOHVRFLDOHFKHFRPSRUWDODPRGL¿FDGHOSDWULPRQLRQHWWRVLYHUL¿FD
nel caso di nuovi conferimenti da parte dei soci o di ingresso di un nuovo socio nella
società.
Si tratta di un’operazione che l’impresa compie quando ha bisogno di nuove risorse
¿QDQ]LDULHGDXWLOL]]DUHSHUORVYROJLPHQWRGHOODSURSULDDWWLYLWjHFKHFRPSRUWDXQ¶HQtrata di disponibilità liquide o di beni.
Esempio
5
Nuovi conferimenti dei soci
La Antonio Avi & C. snc, con capitale sociale di 100.000 euro (sottoscritto per il 50%
dal socio Avi e per il 50% dal socio Bussi), in data 03/05 aumenta il capitale sociale di
50.000 euro con nuovi conferimenti da parte dei soci proporzionali alle quote di partecipazione possedute. Gli apporti dei soci vengono effettuati il 31/05 con versamenti sul
c/c bancario della società.
88
Data
03/05
03/05
03/05
31/05
31/05
31/05
Variazioni
VFA
VFA
VEP
VFA
VFP
VFP
Conti e descrizione
SOCIO AVI C/CONFERIMENTI
quota sottoscritta
SOCIO BUSSI C/CONFERIMENTI quota sottoscritta
CAPITALE SOCIALE
aumento capitale sociale
BANCA X C/C
versamento dei soci
SOCIO AVI C/CONFERIMENTI
bonifico socio Avi
SOCIO BUSSI C/CONFERIMENTI bonifico socio Bussi
Dare
25.000,00
25.000,00
Avere
50.000,00
Classe Quarta
Percorso 1
50.000,00
25.000,00
25.000,00
L’aumento di capitale sociale senza incremento del patrimonio netto si realizza nel
caso di capitalizzazione della Riserva volontaria.
Si tratta di un’operazione che determina una compensazione tra le parti del patrimonio netto, in cui alla riduzione della riserva corrisponde un aumento di pari importo del
capitale sociale, lasciando così invariato il patrimonio netto.
Esempio
6
Capitalizzazione della Riserva volontaria
Il 12/01 i soci della Antonio Avi & C. snc, con capitale sociale di 150.000 euro e una
Riserva volontaria di 20.000 euro, decidono di aumentare il capitale sociale mediante la
capitalizzazione della riserva.
Data
12/01
12/01
Variazioni
VEN
VEP
Conti e descrizione
riduzione riserva
CAPITALE SOCIALE
aumento capitale sociale
RISERVA VOLONTARIA
Patrimonio netto prima dell’aumento
Capitale sociale
150.000,00
Riserva volontaria
20.000,00
Totale patrimonio netto
170.000,00
Dare
Avere
20.000,00
20.000,00
Patrimonio netto dopo l’aumento
Capitale sociale
170.000,00
Riserva volontaria
Totale patrimonio netto
170.000,00
89
percorso
La costituzione
delle società
di capitali
2
Società per azioni
(spa)
Tipologie
di società
Quali tipi di società
di capitali esistono?
Società a responsabilità
limitata (srl)
Società in accomandita
per azioni (sapa)
Sottoscrizione
atto
costitutivo
Quale natura
deve avere?
Atto pubblico
Costituzione
società
di capitali
Conferimenti
dei soci
Richiamo
versamenti
residui
90
Quali conferimenti vanno
effettuati alla sottoscrizione
dell’atto costitutivo?
Il totale dei beni
in natura
Almeno il 25% degli
apporti in denaro
Come possono
essere effettuati?
In un’unica
soluzione
In varie
soluzioni
1. Le caratteristiche delle società di capitali
Le società di capitali:
• hanno personalità giuridica. La società è un soggetto giuridico distinto rispetto
ai soci che la compongono ed è titolare dei diritti e degli obblighi derivanti dalle
operazioni compiute;
Classe Quarta
Percorso 2
• hanno autonomia patrimoniale perfetta. Il patrimonio della società è separato
dal patrimonio personale dei soci, i quali sono responsabili dei debiti sociali soltanto
nel limite del capitale apportato.
Le società di capitali si distinguono in:
• società per azioni;
• società a responsabilità limitata;
• società in accomandita per azioni.
Società per azioni
(spa)
• Forma societaria adatta per le attività di dimensioni medio/
grandi.
• Capitale sociale suddiviso in azioni aventi uguale valore
nominale.
Società a responsabilità
limitata (srl)
• Forma societaria idonea per imprese con un ristretto numero
di soci che vogliono avere una limitazione della responsabilità.
• Capitale sociale suddiviso in quote, ciascuna delle quali può
essere di differente importo.
Società in accomandita
per azioni (sapa)
• Forma societaria in cui sono presenti due tipologie di soci:
1. soci accomandatari, che rispondono con il patrimonio
personale per i debiti sociali, se il capitale sociale non è
sufficiente;
2. soci accomandanti, che rispondono soltanto nei limiti
del capitale che hanno apportato.
• Capitale sociale suddiviso in azioni aventi uguale valore
nominale.
Società per azioni
spa
SOCIETÀ
DI CAPITALI
Società
a responsabilità
limitata – srl
Società
in accomandita
per azioni – sapa
91
2
La costituzione delle società di capitali
2. La costituzione della società
Le società di capitali nascono con un contratto, che prende il nome di “atto costitutivo”, il quale ha natura di atto pubblico, cioè deve essere redatto da un notaio e sottoscritto dai soci in sua presenza.
Al momento della sottoscrizione dell’atto costitutivo i soci:
• effettuano i conferimenti dei beni in natura, per i quali deve essere presentata
una relazione di stima redatta da un esperto indipendente designato dal tribunale
che ne accerti il valore;
• versano almeno il 25% dei conferimenti in denaro in un conto corrente bancario
vincolato.
Nel caso di costituzione di una srl il versamento legale del 25% dei conferimenti in
denaro va rilasciato direttamente agli amministratori.
La procedura di costituzione termina con l’iscrizione della società nel Registro delle
imprese, che deve essere effettuata entro 10 giorni dalla stipula dell’atto costitutivo,
a cura del notaio che ha curato la costituzione.
COSTITUZIONE
SPA – SAPA
92
Conferimenti
in natura
Conferimenti
in denaro
Iscrizione
nel Registro
delle
imprese
Effettuati
integralmente
alla stipula
dell’atto
costitutivo
Versamento di
almeno il 25%
in un c/c
bancario
vincolato
Entro 10 giorni
dalla stipula
dell’atto
costitutivo
Classe Quarta
Percorso 2
COSTITUZIONE
SRL
Conferimenti
in natura
Conferimenti
in denaro
Iscrizione nel
Registro delle
imprese
Effettuati integralmente alla
stipula dell’atto
costitutivo
Versamento di
almeno il 25%
rilasciato agli
amministratori
Entro 10 giorni
dalla
stipula dell’atto
costitutivo
Terminata la fase costitutiva, per le spa e le sapa gli amministratori devono svincolare la
somma depositata sul c/c, versando tale importo sul c/c ordinario intestato alla società.
Successivamente, gli amministratori richiamano i residui conferimenti in denaro.
Esempio
1
Costituzione spa
In data 01/07 si costituisce la Start spa con capitale sociale formato da 50.000 azioni
del valore nominale di 10 euro, di cui:
• 30.000 azioni con conferimenti in denaro;
• 20.000 azioni con conferimento di un fabbricato valutato 200.000 euro.
Contestualmente alla sottoscrizione dell’atto costitutivo, insieme all’apporto del fabbricato, vengono eseguiti i versamenti legali per i conferimenti in denaro nel c/c vincolato
aperto presso UniCredit.
Il 9/07 la spa viene iscritta nel Registro delle imprese; l’amministratore delegato ritira
la somma dal c/c vincolato (interessi maturati al tasso lordo 1%) e la deposita in un c/c
aperto presso la stessa banca.
93
2
La costituzione delle società di capitali
Il 15/07 l’amministratore delegato richiama i versamenti residui, che sono accreditati
sul c/c intestato alla società in data 18/07.
,OODVRFLHWjULFHYHHSDJDFRQERQL¿FREDQFDULRODIDWWXUDGHOQRWDLR*LRUJLR*LRWWL
che ha curato la fase costitutiva, la quale espone compensi di 4.000 euro (soggetti a IVA
HULWHQXWD¿VFDOH HLOULPERUVRGLFRVWLGRFXPHQWDWLGLHXUR
Fattura Notaio Giorgio Giotti
Compenso professionale
euro
IVA 22%
Rimborso costi documentati
Totale fattura
Ritenuta fiscale (20% su 4.000 euro)
Importo netto da pagare
4.000,00
+ euro
880,00
euro
4.880,00
+ euro
2.000,00
euro
6.880,00
– euro
800,00
euro
6.080,00
Imposta di bollo assolta ai sensi del DM 17/06/2014
Data
01/07
01/07
01/07
01/07
01/07
01/07
09/07
09/07
09/07
09/07
15/07
15/07
18/07
18/07
25/07
25/07
25/07
25/07
25/07
25/07
94
Variazioni
VFA
VEP
VEN
VFP
VFA
VFP
VFA
VFA
VFP
VEP
VFA
VFP
VFA
VFP
VEN
VFA
VFP
VFA
VFP
VFP
Conti e descrizione
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
sottoscrizione azioni
CAPITALE SOCIALE
sottoscrizione azioni
TERRENI E FABBRICATI
apporto fabbricato
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
apporto fabbricato
UNICREDIT C/VINCOLATO
versamento 25%
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
versamento 25%
UNICREDIT C/C
apertura c/c
CREDITI PER RITENUTE SUBITE
ritenuta fiscale 26%
UNICREDIT C/VINCOLATO
ritiro somma vincolata
INTERESSI ATTIVI BANCARI
interessi maturati
AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI richiamo residui 75%
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
richiamo residui 75%
UNICREDIT C/C
versamenti residui
AZIONISTI C/VERSAMENTI RICHIAMATI versamenti residui
COSTI DI IMPIANTO
fattura notaio
IVA NS/CREDITO
fattura notaio
DEBITI V/FORNITORI
fattura notaio
DEBITI V/FORNITORI
pagamento fattura
DEBITI PER RIT. DA VERSARE
ritenuta fiscale
UNICREDIT C/C
pagamento fattura
Dare
500.000,00
Avere
500.000,00
200.000,00
200.000,00
75.000,00
75.000,00
75.012,17
4,27
75.000,00
16,44
225.000,00
225.000,00
225.000,00
225.000,00
6.000,00
880,00
6.880,00
6.880,00
800,00
6.080,00
Esempio
2
Costituzione srl
In data 01/07 si costituisce la Gramber srl con capitale sociale di 200.000 euro sottoscritto come segue:
• 150.000 euro dal socio Giaconi Gianmarco, che apporta un terreno;
• 50.000 euro dal socio Durigon Margherita, con conferimento di denaro.
Classe Quarta
Percorso 2
Contestualmente alla sottoscrizione dell’atto costitutivo, il socio Durigon rilascia all’amministratore un assegno circolare di importo pari all’intero conferimento, che il giorno
successivo viene depositato nel c/c della società aperto presso la Banca Nazionale del
Lavoro.
Data Variazioni
Conti e descrizione
01/07
VFA
SOCIO GIACONI C/SOTTOSCRIZIONE costituzione srl
01/07
VFA
SOCIO DURIGON C/SOTTOSCRIZIONE costituzione srl
01/07
VEP
CAPITALE SOCIALE
sottoscrizione capitale
01/07
VEN
TERRENI E FABBRICATI
apporto socio Giaconi
01/07
VFP
SOCIO GIACONI C/SOTTOSCRIZIONE apporto socio Giaconi
01/07
VFA
ASSEGNI
apporto socio Durigon
02/07
VFP
SOCIO DURIGON C/SOTTOSCRIZIONE apporto socio Durigon
02/07
VFA
BNL C/C
deposito assegno
02/07
VFP
ASSEGNI
deposito assegno
Dare
150.000,00
50.000,00
Avere
200.000,00
150.000,00
150.000,00
50.000,00
50.000,00
50.000,00
50.000,00
SPA
Fase costitutiva
Svincolo somma vincolata
Richiamo versamenti residui
95
percorso
Il riparto
dell’utile
e la copertura
della perdita
3
Distribuzione
ai soci
In base al regime fiscale
come si distinguono i soci?
Riparto
dell’utile
Quale destinazione
può avere l’utile
d’esercizio?
Soggetti
lordisti
Soggetti
nettisti
Accantonamento
a riserva
Società
di capitali
Quali sono le principali
tipologie di riserve?
Riserva
legale
Copertura
della perdita
Come può essere coperta
la perdita d’esercizio?
Riserva
statutaria
Utilizzo delle riserve
Reintegro dei soci
Riduzione
del capitale sociale
Rinvio della perdita
al futuro
96
Riserva
straordinaria
1. Il riparto dell’utile d’esercizio
Nelle società di capitali l’utile può essere ripartito tra i soci solo quando l’assemblea
dei soci ha approvato il bilancio d’esercizio e ha deciso le modalità di destinazione
dell’utile conseguito.
Classe Quarta
Percorso 3
La normativa prevede che nelle società di capitali almeno il 5% dell’utile realizzato
venga accantonato a Riserva legale ¿QR D TXDQGR WDOH ULVHUYD QRQ UDJJLXQJD XQ
importo pari al 20% del capitale sociale.
Lo statuto della società può inoltre prevedere la costituzione di un’ulteriore riserva, denominata Riserva statutaria, stabilendo la percentuale dell’utile da destinare a tale riserva.
L’assemblea dei soci potrebbe inoltre deliberare l’accantonamento a Riserva straordinaria, da utilizzare per la copertura di eventuali perdite future.
RISERVE
DI UTILI
UTILE DI
ESERCIZIO
–
Riserva legale
Riserva obbligatoria fino al raggiungimento dell’importo minimo pari al 20%
del capitale sociale
Riserva
statutaria
Riserva eventualmente prevista
dallo Statuto della società
Riserva
straordinaria
Riserva facoltativa deliberata
dall’assemblea dei soci
ACCANTONAMENTI
A RISERVE
=
UTILE DA DISTRIBUIRE
AI SOCI
Nelle srl ciascun socio partecipa al riparto dell’utile in proporzione alle quote di capitale conferite.
Nelle spa e nelle sapa il dividendo spettante a ogni azione è dato dal rapporto tra l’utile
da distribuire e il numero totale di azioni in circolazione.
DIVIDENDO
UNITARIO
UTILE DA DISTRIBUIRE
=
NUMERO AZIONI IN CIRCOLAZIONE
Il dividendo unitario deve essere arrotondato per difetto; l’eventuale importo residuo
costituisce l’utile a nuovo, che rappresenta la quota di utile che verrà assegnata ai
soci nell’esercizio futuro, senza partecipare nuovamente all’accantonamento a riserve.
Dopo aver approvato il progetto di riparto dell’utile la società deve procedere al pagaPHQWRGHLGLYLGHQGLVSHWWDQWLDLVRFLWHQHQGRFRQWRGHOUHJLPH¿VFDOHSUHYLVWRSHULO
soggetto che percepisce il dividendo.
97
3
Il riparto dell’utile e la copertura della perdita
REGIME FISCALE
DEI DIVIDENDI
Soggetti nettisti
Soggetti
lordisti
Persone fisiche
• Imprenditori
• Società di persone
• Società di capitali
I dividendi sono riscossi
al netto della ritenuta
fiscale del 26%
I dividendi sono riscossi
al lordo, senza applicare
la ritenuta fiscale
Esempio
1
Riparto utili e pagamento dividendi in una spa
La Start spa, con capitale sociale formato da 100.000 azioni del valore nominale di 5
euro, ha chiuso l’esercizio con un utile al netto delle imposte di 230.000 euro.
Il 13/03 dell’esercizio successivo l’assemblea degli azionisti delibera di ripartire l’utile
destinando:
• il 5% a Riserva legale;
• il 3% a Riserva statutaria;
• il residuo agli azionisti arrotondando il dividendo a 0,01 euro.
I dividendi sono pagati dalla società il successivo 20/03, considerando che:
• 50.000 azioni appartengono a soggetti nettisti;
• 50.000 azioni appartengono a soggetti lordisti.
Progetto di riparto utile
Utile d’esercizio
230.000,00
5% Riserva legale
– 11.500,00
3% Riserva statutaria
– 6.900,00
Utile residuo
211.600,00
Dividendo unitario 2,11 euro
Utili a nuovo
Il dividendo unitario è dato da:
211.600 : 100.000 = 2,116 euro da arrotondare a 2,11 euro
98
– 211.000,00
600,00
Data
31/12
31/12
13/03
13/03
13/03
13/03
13/03
20/03
20/03
20/03
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
VEP
VFP
VEP
VFA
VFP
VFP
Esempio
Conti e descrizione
Dare
CONTO DI RISULT. ECONOMICO
saldo economico positivo 230.000,00
UTILE D’ESERCIZIO
utile conseguito
UTILE D’ESERCIZIO
riparto utile
230.000,00
RISERVA LEGALE
accantonamento riserva
RISERVA STATUTARIA
accantonamento riserva
AZIONISTI C/DIVIDENDI
dividendi agli azionisti
UTILI A NUOVO
avanzo utili
AZIONISTI C/DIVIDENDI
pagamento dividendi
211.000,00
DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE ritenuta fiscale 26%
BANCA X C/C
pagamento dividendi
2
Avere
230.000,00
Classe Quarta
Percorso 3
11.500,00
6.900,00
211.000,00
600,00
27.430,00
183.570,00
Riparto utili in una srl
La Sisma srl, con capitale sociale sottoscritto per il 50% dal socio Bruni e per il 50% dal
socio Brasca, rileva al 31/12 un utile d’esercizio al netto delle imposte di 20.000 euro.
Il 12/02 dell’esercizio successivo i soci approvano il progetto di riparto dell’utile che prevede:
• l’accantonamento del 5% a Riserva legale;
• l’accantonamento del 3% a Riserva straordinaria;
• la ripartizione tra i soci dell’utile residuo in proporzione alle quote sottoscritte.
Progetto di riparto utile
Utile di esercizio
20.000,00
5% Riserva legale
– 1.000,00
3% Riserva straordinaria
– 600,00
Utile da distribuire ai soci
18.400,00
Socio Bruni (50%)
9.200,00
Socio Brasca (50%)
9.200,00
Data
31/12
31/12
12/02
12/02
12/02
12/02
12/02
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
VEP
VFP
VFP
Conti e descrizione
CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico positivo
UTILE D’ESERCIZIO
utile conseguito
UTILE D’ESERCIZIO
riparto utile
RISERVA LEGALE
accantonamento riserva
RISERVA STRAORDINARIA
accantonamento riserva
SOCIO BRUNI C/UTILI
quota utile socio Bruni
SOCIO BRASCA C/UTILI
quota utile socio Brasca
Dare
20.000,00
Avere
20.000,00
20.000,00
1.000,00
600,00
9.200,00
9.200,00
99
3
Il riparto dell’utile e la copertura della perdita
2. La copertura della perdita d’esercizio
La perdita d’esercizio può essere coperta nei seguenti modi:
• utilizzo delle riserve disponibili;
• reintegro da parte dei soci;
• riduzione del capitale sociale.
Esempio
3
Copertura perdita con utilizzo di riserve
e utili a nuovo
In data 31/12 la Pink spa presenta la seguente composizione del patrimonio netto:
• Capitale sociale
500.000 euro
• Riserva legale
60.000 euro
• Riserva straordinaria
40.000 euro
• Utili a nuovo
5.000 euro
• Perdita d’esercizio
45.000 euro
In data 02/03 dell’esercizio successivo l’assemblea dei soci delibera di coprire la perdita
con l’utilizzo della Riserva straordinaria e per il residuo con gli utili portati a nuovo.
Data
02/03
02/03
02/03
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
RISERVA STRAORDINARIA
copertura perdita
VEN
UTILI A NUOVO
copertura perdita
VEP
PERDITA D’ESERCIZIO
copertura perdita
Dare
Avere
40.000,00
5.000,00
45.000,00
Con tale modalità di copertura il patrimonio netto non subisce variazioni.
È inoltre possibile rinviare la copertura della perdita, coprendola con l’utile dell’esercizio successivo.
Esempio
4
Rinvio perdita al futuro
La Green spa rileva al 31/12 una perdita d’esercizio di 50.000 euro, la cui copertura, in
base alla delibera approvata dall’assemblea dei soci il successivo 03/04, viene rinviata.
Data
31/12
31/12
03/04
03/04
100
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
Conti e descrizione
perdita conseguita
CONTO DI RISULTATO ECONOMICO saldo economico negativo
PERDITE A NUOVO
perdita rinviata
PERDITA D’ESERCIZIO
perdita rinviata
PERDITA D’ESERCIZIO
Dare
Avere
50.000,00
50.000,00
50.000,00
50.000,00
percorso
Gli aumenti
di capitale
sociale
4
Aumenti di
capitale gratuiti
Quali sono gli aumenti
gratuiti?
Capitalizzazione
riserve
Come possono essere
effettuati?
Assegnazione
di nuove azioni
gratuite
Aumenti
di capitale
sociale
Aumenti
di capitale
a pagamento
Quali sono gli aumenti
a pagamento?
Aumento gratuito
del valore
nominale delle
azioni esistenti
Emissione di nuove azioni
a pagamento
Come possono essere
emesse le nuove azioni?
Alla
pari
Sopra
la pari
101
4
Gli aumenti di capitale sociale
1. Tipi di aumenti di capitale sociale
Durante la vita della società il capitale sociale può essere aumentato per motivazioni
differenti (crescita delle dimensioni dell’azienda, ingresso in nuovi mercati ecc.).
Si tratta in ogni caso di operazioni che devono essere approvate dall’assemblea straRUGLQDULDGHLVRFLHFKHULFKLHGRQRODPRGL¿FDGHOO¶DWWRFRVWLWXWLYRFRQVXFFHVVLYDLVFULzione nel Registro delle imprese.
L’aumento del capitale sociale può essere:
• a pagamento, quando i soci devono effettuare nuovi conferimenti in denaro o in natura;
• gratuito, quando i soci non apportano nuovi mezzi nella società.
A pagamento
AUMENTI
DI CAPITALE
SOCIALE
Gratuiti
Determinano variazioni
del patrimonio netto
Non determinano
variazioni del patrimonio
netto
Emissione di nuove
azioni a pagamento
Capitalizzazione
riserve disponibili
2. Gli aumenti di capitale sociale a pagamento
L’aumento del capitale sociale a pagamento, che provoca l’incremento del patrimonio
QHWWRVLYHUL¿FDQHOFDVRGLHPLVVLRQHGLQXRYHD]LRQLRGLDXPHQWRGHOYDORUHQRPLnale delle azioni in circolazione.
Si tratta di un’operazione che l’impresa compie quando ha bisogno di nuove risorse
¿QDQ]LDULHGDXWLOL]]DUHSHUORVYROJLPHQWRGHOODSURSULDDWWLYLWj
I sottoscrittori delle nuove azioni possono effettuare:
• conferimenti in natura, per i quali è necessario presentare una relazione di stima
di un esperto indipendente designato dal tribunale che accerti il valore dei beni
apportati;
• conferimenti in denaro, per i quali occorre versare immediatamente un importo pari
ad almeno il 25% del valore nominale delle azioni più l’intero eventuale soprapprezzo.
La delibera di aumento del capitale sociale deve indicare il prezzo di emissione delle
nuove azioni, le quali possono essere emesse alla pari o sopra la pari.
Alla pari
Prezzo di emissione = valore nominale
Sopra la pari
Prezzo di emissione > valore nominale
EMISSIONE
AZIONI
La differenza tra il prezzo di emissione e il valore nominale, chiamata soprapprezzo,
deve essere interamente versata al momento della sottoscrizione delle nuove azioni e
registrata nel conto Riserva soprapprezzo azioni.
Quando l’aumento di capitale avviene nel corso del periodo amministrativo, i sottoscrittori delle nuove azioni devono inoltre versare una somma a titolo di conguaglio
102
SHU FRPSHQVDUH JOL XWLOL SURGRWWL GDOO¶LQL]LR GHOO¶HVHUFL]LR ¿QR DOOD GDWD GL HPLVVLRQH
delle nuove azioni.
Tale somma, da versare interamente al momento della sottoscrizione delle nuove
azioni, deve essere registrata nel conto Riserva conguaglio utili.
Quando vi è un aumento del capitale sociale, agli azionisti viene assegnato un diritto
di opzione, cioè il diritto spettante a ciascun vecchio socio, con precedenza rispetto
ad altri, di sottoscrivere le azioni di nuova emissione in proporzione al numero di azioni già possedute.
Classe Quarta
Percorso 4
Dal punto di vista contabile, gli importi sottoscritti dai soci si registrano nel conto economico di patrimonio netto Versamenti c/aumento capitale.
Terminata la procedura legale, cioè quando la delibera di aumento del capitale sociale
viene iscritta nel Registro delle imprese, il conto Versamenti c/aumento capitale viene
girato al conto Capitale sociale.
Esempio
1
Emissione di nuove azioni a pagamento
In data 01/02 l’assemblea straordinaria della Star spa, con capitale sociale di 500.000
euro formato da azioni del valore nominale di 10 euro, delibera l’emissione di 10.000
nuove azioni al prezzo di 10,80 euro, di cui 0,50 euro a titolo di soprapprezzo e 0,30
euro a titolo di conguaglio utili in corso di maturazione.
Tutte le nuove azioni sono sottoscritte in denaro; in data 04/02 gli azionisti versano nel
c/c bancario della società quanto dovuto per legge.
Il 27/02 la delibera di aumento del capitale sociale viene iscritta nel Registro delle imprese e l’amministratore delegato richiama i versamenti residui, che sono accreditati sul
c/c intestato alla società il giorno successivo.
Aumento capitale sociale: 10.000 nuove azioni w 10 euro = 100.000 euro
Riserva soprapprezzo azioni: 10.000 nuove azioni w 0,50 euro = 5.000 euro
Riserva conguaglio utili: 10.000 nuove azioni w 0,30 euro = 3.000 euro
Data
01/02
01/02
01/02
01/02
04/02
04/02
27/02
27/02
27/02
27/02
28/02
28/02
Variazioni
VFA
VEP
VEP
VEP
VFA
VFP
VEN
VEP
VFA
VFP
VFA
VFP
Conti e descrizione
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
sottoscrizione azioni
VERS. C/AUMENTO CAPITALE
aumento capitale sociale
RISERVA SOPRAPPREZZO AZIONI soprapprezzo
RISERVA CONGUAGLIO UTILI
conguaglio utili
BANCA X C/C
versamenti legali
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
versamenti legali
VERS. C/AUMENTO CAPITALE
termine procedura
CAPITALE SOCIALE
termine procedura
AZIONISTI C/VERSAM. RICHIAMATI richiamo vers. residui
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
richiamo vers. residui
BANCA X C/C
versamenti residui
AZIONISTI C/VERSAM. RICHIAMATI versamenti residui
Dare
108.000,00
Avere
100.000,00
5.000,00
3.000,00
33.000,00
33.000,00
100.000,00
100.000,00
75.000,00
75.000,00
75.000,00
75.000,00
103
4
Gli aumenti di capitale sociale
3. Gli aumenti di capitale sociale gratuiti
L’aumento di capitale sociale gratuito, che non provoca un incremento del patrimonio
netto, si realizza mediante la capitalizzazione delle riserve disponibili.
Si tratta di un’operazione che determina una compensazione tra parti del patrimonio
netto: alla riduzione della riserva corrisponde un aumento di uguale importo del capitale sociale, lasciando così invariato il patrimonio netto.
Ai soci possono essere assegnate gratuitamente nuove azioni in proporzione a quelle
possedute oppure può essere aumentato il valore nominale delle azioni in circolazione.
2
Esempio
Aumento gratuito del capitale nelle spa
In data 04/05 il patrimonio netto della Start spa è così composto:
Capitale sociale: 50.000 azioni valore nominale w 10 euro
euro
500.000
Riserva legale
euro
120.000
Riserva straordinaria
euro
100.000
Totale patrimonio netto
euro
720.000
L’assemblea straordinaria degli azionisti delibera un aumento del capitale sociale capitalizzando l’intero importo della Riserva straordinaria.
Data
04/05
04/05
Variazioni
VEN
VEP
Conti e descrizione
RISERVA STRAORDINARIA
riduzione riserva
CAPITALE SOCIALE
aumento capitale sociale
Patrimonio netto prima dell’aumento
Capitale sociale
500.000
Riserva legale
120.000
Riserva straordinaria
100.000
Totale patrimonio netto
720.000
Dare
100.000,00
In caso di assegnazione ai soci di nuove azioni si ha:
100.000 : 10 = 10.000 nuove azioni emesse
10.000
50.000
104
=
1
5
100.000,00
Patrimonio netto dopo l’aumento
Capitale sociale
600.000
Riserva volontaria
120.000
Riserva straordinaria
Totale patrimonio netto
720.000
In caso di aumento del valore nominale delle vecchie azioni si ha:
100.000 : 50.000 azioni = 2 euro aumento del valore nominale delle azioni
euro (10 + 2) = euro 12 nuovo valore nominale delle azioni
Rapporto di assegnazione:
Avere
percorso
5
Il prestito
obbligazionario
Alla
pari
Emissione
Come possono essere
emesse le obbligazioni?
Sopra
la pari
Sotto
la pari
Liquidazione
e pagamento
interessi
Quando sono pagati
gli interessi
agli obbligazionisti?
Date di godimento
Criteri
di valutazione
Quali sono i criteri
di valutazione?
Prestito
obbligazionario
Rimborso
Società
di minori
dimensioni
Criterio del valore
nominale
Società di
maggiori
dimensioni
Criterio del costo
ammortizzato
Come può essere
il rimborso?
Rimborso
totale
Rimborso
graduale
105
5
Il prestito obbligazionario
1. Le caratteristiche
,O SUHVWLWR REEOLJD]LRQDULR q XQD IRUPD GL ¿QDQ]LDPHQWR D PHGLROXQJD VFDGHQ]D
che consiste nell’emissione di titoli di debito (obbligazioni), a cui possono fare
ricorso le società per azioni, le società in accomandita per azioni e, a determinate
condizioni, le società a responsabilità limitata.
2. L’emissione
Le obbligazioni possono essere emesse:
• alla pari, quando il prezzo di emissione è uguale al valore nominale;
• sopra la pari, quando il prezzo di emissione è maggiore al valore nominale;
• sotto la pari, quando il prezzo di emissione è minore al valore nominale.
3HUODVRFLHWjHPLWWHQWHLOSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULRUDSSUHVHQWDXQGHELWR¿QDQ]LDULRLO
cui importo si determina moltiplicando il numero delle obbligazioni emesse per il loro
valore nominale.
PRESTITO
OBBLIGAZIONARIO
=
NUMERO OBBLIGAZIONI
EMESSE
VALORE
NOMINALE
×
Il prestito obbligazionario viene rilevato in contabilità al momento della sua sottoscrizione da parte degli obbligazionisti.
Esempio
1
Emissione di obbligazioni alla pari
,QGDWDQOD5HGVSDHPHWWHXQSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULRIRUPDWRGDREEOLgazioni del valore nominale di 10 euro, durata 5 anni.
Importo prestito obbligazionario: 10.000 × 10 euro = 100.000 euro
Data Variazioni
Conti e descrizione
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE sottoscrizione obbligazioni
01/06
VFA
01/06
VFP
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
emissione obbligazioni
Dare
100.000,00
Avere
100.000,00
Nel caso in cui le obbligazioni siano emesse sotto la pari o sopra la pari la registrazione del
prestito obbligazionario va effettuata in maniera differente a seconda della società emittente.
106
Società di minori
dimensioni che redigono
il bilancio in forma
abbreviata
• Il prestito obbligazionario si registra applicando il criterio del valore nominale.
• Il disaggio su prestiti, dato dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo
di emissione delle obbligazioni, rappresenta un costo (onere finanziario) da
contabilizzare con la tecnica dei risconti per tutto il periodo di durata del
prestito (risconto attivo).
Società di maggiori
dimensioni che redigono il
bilancio in forma ordinaria
• Il prestito obbligazionario si registra applicando il criterio del costo
ammortizzato.
Classe Quarta
Percorso 5
VALUTAZIONE
PRESTITO
OBBLIGAZIONARIO
Imprese di minori dimensioni
che redigono il bilancio
in forma abbreviata
Imprese di maggiori
dimensioni che redigono il
bilancio in forma ordinaria
Criterio del valore
nominale
Criterio del costo
ammortizzato
Esempio
2
Emissione di obbligazioni sotto la pari
In data 1/06/n la Green spa, che redige il bilancio in forma abbreviata, emette un prestito obbligazionario della durata di 5 anni, formato da 10.000 obbligazioni del valore
nominale di 10 euro, al prezzo di 9,50 euro, date di godimento 1/06-1/12, tasso di interesse annuo 4%.
Data Variazioni
Conti e descrizione
Dare
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE 10.000 titoli × 9,50 euro 95.000,00
01/06
VFA
01/06
VEN
DISAGGIO SU PRESTITI
10.000 titoli × 0,50 euro 5.000,00
01/06
VFP
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
10.000 titoli × 10 euro
Avere
100.000,00
107
5
Il prestito obbligazionario
Successivamente all’emissione, gli obbligazionisti devono versare il prezzo delle obbliJD]LRQLQHOFFEDQFDULRLQWHVWDWRDOODVRFLHWj
Esempio
3
Versamento degli obbligazionisti
,QGDWDQJOLREEOLJD]LRQLVWLGHOOD*UHHQVSD YHGLHVHPSLRQ YHUVDQRTXDQWR
dovuto sul conto corrente della società.
La commissione applicata dalla banca per il servizio di collocamento del prestito è pari a
0,10% del valore nominale delle obbligazioni.
Data
01/06
01/06
01/06
01/06
Variazioni
VFA
VFP
VEN
VFP
Conti e descrizione
BANCA X C/C
versamenti obbligazionisti
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE versamenti obbligazionisti
DISAGGIO SU PRESTITI
costi collocamento prestito
BANCA X C/C
costi collocamento prestito
Dare
95.000,00
Avere
95.000,00
100,00
100,00
3. La liquidazione e il pagamento degli interessi
sulle obbligazioni
Gli interessi sulle obbligazioni sono calcolati sul valore nominale del prestito obbligazionario e sono liquidati e pagati dalla società emittente alle date di godimento prestabilite.
Esempio
4
Liquidazione e pagamento degli interessi
su obbligazioni
,QGDWDQOD*UHHQVSD YHGLHVHPSLRQ OLTXLGDHSDJDJOLLQWHUHVVLVHPHVWUDOL
WDVVRDQQXRDSSOLFDQGRODULWHQXWD¿VFDOH
Interessi semestrali: 100.000 w HXUR
Data
01/12
01/12
01/12
01/12
01/12
Variazioni
VEN
VFP
VFP
VFA
VFP
Conti e descrizione
INTERESSI SU OBBLIGAZIONI
cedola semestrale
DEBITI PER RITENUTE DA VERSARE ritenuta fiscale 26%
OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI
interessi netti
OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI
pagamento interessi
BANCA X C/C
pagamento interessi
Dare
2.000,00
Avere
520,00
1.480,00
1.480,00
1.480,00
4. Il rimborso del prestito obbligazionario
Il rimborso del prestito obbligazionario può essere:
• totale, se effettuato interamente alla scadenza;
• gradualeVHHIIHWWXDWRJUDGXDOPHQWHVHFRQGRXQSLDQRGLDPPRUWDPHQWR¿QDQziario prestabilito.
108
Esempio
5 Rimborso totale delle obbligazioni alla scadenza
,OSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULRHPHVVRDOODSDULGDOOD5HGVSDLQGDWDQGHOYDORUHQRPLQDOHGLHXUR YHGLHVHPSLRQ YLHQHLQWHUDPHQWHULPERUVDWRLQGDWDQ
Data
01/06
01/06
01/06
01/06
Variazioni
Conti e descrizione
VFA
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
rimborso prestito
VFP
OBBLIGAZIONISTI C/RIMBORSI
rimborso prestito
VFA
OBBLIGAZIONISTI C/RIMBORSI
pagamento
VFP
BANCA X C/C
pagamento
Dare
Avere
Classe Quarta
Percorso 5
100.000,00
100.000,00
100.000,00
100.000,00
5. Le scritture di assestamento del prestito
obbligazionario
$OWHUPLQHGHOO¶HVHUFL]LRYDQQRUHGDWWHOHVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWRDO¿QHGLGHWHUPLnare la competenza economica dei costi e dei ricavi.
/HVRFLHWjFKHYDOXWDQRLOSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULRDOYDORUHQRPLQDOH VRFLHWjGLPLQRUL
GLPHQVLRQL HFKHKDQQRHPHVVRGHOOHREEOLJD]LRQLVRWWRODSDULHIIHWWXDQROHVHJXHQWL
scritture di assestamento:
• la rilevazione del rateo passivo relativo agli interessi maturati dalla data dell’ultiPRJRGLPHQWRDO
• la rilevazione del risconto attivo per il disaggio su prestiti da rinviare agli esercizi futuri.
Esempio
6
Scritture di assestamento
$O Q OD *UHHQ VSD YHGL HVHPSLR Q FDOFROD LO UDWHR VXJOL LQWHUHVVL PDWXUDWL
GDOO¶QDOQHLOULVFRQWRDWWLYRVXOGLVDJJLRGLHPLVVLRQH
Il valore nominale del prestito è di 100.000 euro, il tasso di interesse annuo è 4%, le
GDWHGLJRGLPHQWRVRQRODGXUDWDGHOSUHVWLWRqDQQL PHVL *OL LQWHUHVVL PDWXUDWL GDOOD GDWD GHOO¶XOWLPR JRGLPHQWR DOOD ¿QH GHOO¶HVHUFL]LR
VRQRSDULD
100.000 ww 30
= HXURUDWHRSDVVLYR
,OWDVVRDQQXRqVWDWRGLYLVRSHUSHUFKpODFHGRODqVHPHVWUDOH ,JLRUQLGHOVHPHVWUH VRQR
,OGLVDJJLRVXSUHVWLWLWRWDOHqGLHXUR VFDUWRGLHPLVVLRQHHXURRQHULGL
FROORFDPHQWRHXUR HXUR PHVL HXURGLVDJJLRGLFRPSHWHQ]DPHQVLOH
HXUR wPHVL HXURGLVDJJLRGLFRPSHWHQ]DHVHUFL]LRQ HXUR ± HXURGLVDJJLRGDULQYLDUHDJOLHVHUFL]LIXWXUL ULVFRQWRDWWLYR Data
31/12
31/12
31/12
31/12
Variazioni
VEN
VFP
VEN
VEP
Conti e descrizione
INTERESSI SU OBBLIGAZIONI
interessi 01/12- 31/12
RATEI PASSIVI
interessi 01/10- 31/12
RISCONTI ATTIVI
disaggio da rinviare
DISAGGIO SU PRESTITI
disaggio da rinviare
Dare
329,67
Avere
329,67
4.505,00
4.505,00
109
percorso
6
Quali elementi
rappresenta?
Il bilancio
d’esercizio:
struttura
e princìpi
Risultato economico
dell’esercizio
Patrimonio
di funzionamento
Da quali documenti
è composto?
Parti
inscindibili
Stato Patrimoniale
Conto economico
Nota integrativa
Rendiconto finanziario
Relazione sulla gestione
Il bilancio
d’esercizio:
struttura
e princìpi
Da che cosa dipende
la sua composizione?
Documenti
accompagnatori
Relazione del collegio sindacale
Relazione del soggetto incaricato
della revisione legale
Bilancio in forma
ordinaria
Forma giuridica
dell’impresa
Bilancio in forma
abbreviata
Bilancio delle
micro-imprese
Quali sono le norme
che regolano
il bilancio?
Società non
quotate in mercati
regolamentati
Società quotate
in mercati
regolamentati
110
Codice civile
Princìpi contabili OIC
Princìpi contabili
internazionali IAS/IFRS
1. Il bilancio d’esercizio
Il bilancio d’esercizioqXQGRFXPHQWRFRQWDELOHUHGDWWRDOOD¿QHGHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYRFKHUDSSUHVHQWDODVLWXD]LRQHSDWULPRQLDOH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVDHLO
ULVXOWDWRHFRQRPLFRGHOO¶HVHUFL]LR
Classe Quarta
Percorso 6
,OELODQFLRqXQRVWUXPHQWRLQIRUPDWLYRGHVWLQDWRDLVRJJHWWLLQWHUHVVDWLDOO¶DQGDPHQWR
GHOO¶LPSUHVD4XHVWLVRJJHWWLFKLDPDWLstakeholderVLGLVWLQJXRQRLQ
• stakeholder interni LPSUHQGLWRUHVRFLODYRUDWRULHDPPLQLVWUDWRUL • stakeholder esterni IRUQLWRULEDQFKH3XEEOLFDDPPLQLVWUD]LRQHHFROOHWWLYLWj 1HOOHVRFLHWjGLFDSLWDOLLOELODQFLRqXQGRFXPHQWR obbligatorio
• redatto dagli amministratori HQWURJLRUQLGDOODFKLXVXUDGHOO¶HVHUFL]LR
• comunicato al collegio sindacale e al soggetto incaricato della revisione legale dei contiSHUFKpSRVVDQRSUHGLVSRUUHOHULVSHWWLYHUHOD]LRQL
• GHSRVLWDWR SUHVVR OD VHGH VRFLDOH DOPHQR JLRUQL SULPD GHOOD GDWD SUHYLVWD SHU
O¶DVVHPEOHDSHUFKpLVRFLSRVVDQRSUHQGHUQHYLVLRQH
• DSSURYDWR GDOO¶assemblea dei soci
• SXEEOLFDWRFRQODWUDVPLVVLRQHWHOHPDWLFDDORegistro delle imprese
Redazione
da parte degli amministratori
Deposito
per la visione dei soci
Comunicazione
al collegio sindacale
Pubblicazione
nel Registro delle imprese
Approvazione
da parte dell’assemblea
2. La struttura del bilancio d’esercizio
Il bilancio d’esercizioVHFRQGRTXDQWRSUHYLVWRGDOOHQRUPHGHOFRGLFHFLYLOHqO¶LQVLHPHLQVFLQGLELOHGLTXDWWURSDUWL
• lo Stato patrimoniale FKH HYLGHQ]LD OD VWUXWWXUD GHO SDWULPRQLR H OD VLWXD]LRQH
¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVD DUW • il Conto economico FKHHYLGHQ]LDLOSURFHVVRGLIRUPD]LRQHGHOULVXOWDWRHFRQRPLFRG¶HVHUFL]LR DUW • il 5HQGLFRQWR¿QDQ]LDULRFKHIRUQLVFHLQIRUPD]LRQLSHUDSSURIRQGLUHODFRQRVFHQ]DGHOODVLWXD]LRQH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVD DUWter • la Nota integrativa FKH IRUQLVFH LQIRUPD]LRQL DJJLXQWLYH D TXHOOH ULVXOWDQWL GDL
SURVSHWWLFRQWDELOLGHOELODQFLR DUW ,OELODQFLRG¶HVHUFL]LRGHYHHVVHUHFRUUHGDWRGDDOFXQLdocumenti accompagnatoriFKH
LQVLHPHDOOHSDUWLLQVFLQGLELOLFRPSRQJRQRLOsistema informativo di bilancioHVVLVRQR
• la relazione sulla gestioneUHGDWWDGDJOLDPPLQLVWUDWRULFKHLOOXVWUDO¶DQGDPHQWR
GHOO¶LPSUHVDHOHVXHSURVSHWWLYHIXWXUH
• la relazione del collegio sindacaleFKHHIIHWWXDXQFRQWUROORGLOHJDOLWjHXQFRQWUROORVXOO¶DPPLQLVWUD]LRQH
111
6
Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi
• la relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei contiFKHDWWHVWDO¶DWWHQGLELOLWjGHOELODQFLR
Stato patrimoniale
Bilancio
d’esercizio
Conto economico
Rendiconto finanziario
Nota integrativa
SISTEMA
INFORMATIVO
DI BILANCIO
Relazione sulla gestione
Documenti
allegati
Relazione del collegio sindacale
Relazione del soggetto incaricato
della revisione legale dei conti
,OELODQFLRG¶HVHUFL]LRGHYHHVVHUHUHGDWWRDstati comparatiFLRqLSURVSHWWLGL6WDWR
SDWULPRQLDOHHGL&RQWRHFRQRPLFRGHYRQRULSRUWDUHSHURJQLYRFHJOLLPSRUWLGLGXH
HVHUFL]L FRQVHFXWLYL HVHUFL]LR LQ FRUVR HG HVHUFL]LR SUHFHGHQWH ,QROWUH LO ELODQFLR
deve essere redatto in unità di euroVHQ]DFLIUHGHFLPDOL
/H YRFL GHOOR 6WDWR SDWULPRQLDOH H GHO &RQWR HFRQRPLFR GHYRQR HVVHUH ULSRUWDWH DO
netto delle YRFLGLUHWWL¿FD SHUHVHPSLROHLPPRELOL]]D]LRQLLPPDWHULDOLHPDWHULDOL
VRQRDOQHWWRGHLIRQGLDPPRUWDPHQWRLFUHGLWLYHUVRFOLHQWLVRQRDOQHWWRGHOIRQGR
VYDOXWD]LRQHFUHGLWLLULFDYLGLYHQGLWDHLFRVWLGLDFTXLVWRGHOOHPHUFLVRQRDOQHWWRGL
UHVLULEDVVLHDEEXRQL
3. Lo Stato patrimoniale
Lo Stato patrimonialeUDSSUHVHQWDLOSDWULPRQLRGLIXQ]LRQDPHQWRDOOD¿QHGHOSHULRGRDPPLQLVWUDWLYRHODVLWXD]LRQH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVD
/RVFKHPDGL6WDWRSDWULPRQLDOHSUHYHGHGXHsezioniWUDORURGLYLVHHFRQWUDSSRVWH
O¶attivoVH]LRQHGLVLQLVWUDLOpassivoVH]LRQHGLGHVWUD
/HYRFLGHOO¶DWWLYRGHOOR6WDWRSDWULPRQLDOHVRQRFODVVL¿FDWHLQEDVHDOODORURdestinazione economicaPHQWUHOHYRFLGHOSDVVLYRVHFRQGRO¶origine GHOOHIRQWLGL¿QDQ]LDPHQWR
/DVWUXWWXUDGHOOHVH]LRQLqODVHJXHQWH
• classiFRQWUDVVHJQDWHGDOHWWHUHPDLXVFROH $%&HFF • sottoclassi,FRQWUDVVHJQDWHGDQXPHULURPDQL ,,,,,,HFF • voci, FRQWUDVVHJQDWHGDQXPHULDUDEL HFF • sottovoci, FRQWUDVVHJQDWHGDOHWWHUHPLQXVFROH DEFHFF 112
/HFODVVLSUHYLVWHSHUO¶DWWLYRHLOSDVVLYRVRQRULSRUWDWHQHOORVFKHPDVHJXHQWH
Attivo
Passivo
A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti
A) Patrimonio netto
B) Immobilizzazioni
B) Fondi rischi e oneri
C) Attivo circolante
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
D) Ratei e risconti
D) Debiti
Classe Quarta
Percorso 6
E) Ratei e risconti
La classe ImmobilizzazioniFRPSUHQGHHOHPHQWLFKHVRQRGHVWLQDWLDHVVHUHXWLOL]]Dti durevolmente EUHYHWWLVRIWZDUHPDFFKLQDULLPSLDQWLHFF PHQWUHO’Attivo circolanteFRPSUHQGHHOHPHQWLGHVWLQDWLDHVVHUHXWLOL]]DWLRYHQGXWLentro l’esercizio
successivo SURGRWWL¿QLWLFUHGLWLYFOLHQWLHFF La classe Patrimonio netto (vedi schema Stato patrimoniale a pag. 120 FRPSUHQGHL¿QDQ]LDPHQWLDWLWRORGLcapitale proprio FDSLWDOHVRFLDOHULVHUYH PHQWUH
JOLDOWULUDJJUXSSDPHQWLGHOSDVVLYRFRPSUHQGRQRL¿QDQ]LDPHQWLDWLWRORGLcapitale
di debito GHELWLYIRUQLWRULIRQGLULVFKLHRQHULGHELWLSHU7)5 4. Il Conto economico
Il Conto economicoHYLGHQ]LDODIRUPD]LRQHGHOULVXOWDWRHFRQRPLFRGHOO¶HVHUFL]LR
LQGLFDQGRLFRPSRQHQWLSRVLWLYLHQHJDWLYLGLUHGGLWR
,O&RQWRHFRQRPLFRqUHGDWWRLQIRUPDscalare VHFRQGRODFRQ¿JXUD]LRQHa valore e
costi della produzione,FRVWLHLULFDYLVRQRFODVVL¿FDWLSHUnaturaFLRqYHQJRQR
VXGGLYLVLLQEDVHDOO¶RJJHWWRSHULOTXDOHVRQRVWDWLVRVWHQXWLRUHDOL]]DWL FRVWLSHUVHUYL]LFRVWLSHULOSHUVRQDOHDPPRUWDPHQWLHFF /DVWUXWWXUDGHO&RQWRHFRQRPLFRqODVHJXHQWH
• raggruppamentiFRQWUDVVHJQDWLGDOHWWHUHPDLXVFROH $%&HFF • voci, FRQWUDVVHJQDWHGDLQXPHULDUDEL HFF • sottovoci, FRQWUDVVHJQDWHGDOOHOHWWHUHPLQXVFROH DEFHFF ,UDJJUXSSDPHQWLHLULVXOWDWLHFRQRPLFLLQWHUPHGLVRQRULSRUWDWLQHOORVFKHPDVHJXHQWH
A) Valore della produzione
B) Costi della produzione
Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)
C) Proventi e oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
Risultato prima delle imposte (A – B ± C ± D)
Imposte sul reddito dell’esercizio
Utile (Perdita) dell’esercizio
113
6
Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi
4XHVWDVWUXWWXUDSHUPHWWHGLHYLGHQ]LDUHLFRPSRQHQWLGLUHGGLWRVXGGLYLVLLQDUHHGL
JHVWLRQH
• O¶area della produzioneFKH FRPSUHQGHFRVWLHULFDYLGHOODJHVWLRQHFDUDWWHULVWLFD
HGHOODJHVWLRQHDFFHVVRULD UDJJUXSSDPHQWL$H% • O¶DUHDGHOODJHVWLRQH¿QDQ]LDULD
La gestione caratteristica RWLSLFD ULJXDUGDFRPSRQHQWLSRVLWLYLHQHJDWLYLGLUHGGLWRFKHGHULYDQRGDOO¶DWWLYLWjSULQFLSDOHGHOO¶LPSUHVD
3HUHVHPSLRSHUO¶LPSUHVD)&$ )LDW&KU\VOHU$XWRPRELOHV O¶DWWLYLWjFDUDWWHULVWLFDULJXDUGDODSURGX]LRQHHODYHQGLWDGLDXWRPRELOL
La gestione accessoriaqFRVWLWXLWDGDRSHUD]LRQLFKHJHQHUDQRFRVWLHULFDYLFKH
VRQRHVWUDQHLDOO¶DWWLYLWjWLSLFDGHOO¶LPSUHVD
3HUHVHPSLRSHUXQ¶LPSUHVDLQGXVWULDOHGHULYDQRGDOO¶DWWLYLWjDFFHVVRULDLSURYHQWLGD
ORFD]LRQHGLIDEEULFDWLQRQVWUXPHQWDOL
La gestione finanziariaDFFRJOLHLFRPSRQHQWL¿QDQ]LDULFRPHJOLLQWHUHVVLDWWLYLH
SDVVLYLHDOWULSURYHQWLGDLQYHVWLPHQWLGLFDUDWWHUH¿QDQ]LDULRFRPHLSURYHQWLGD
SDUWHFLSD]LRQL
,FRPSRQHQWLGLUHGGLWRGHOOHJHVWLRQLFDUDWWHULVWLFDDFFHVVRULDH¿QDQ]LDULDSRVVRQR
essere correnti o non correnti
I componenti di reddito non correntiVRQRFRVWLHULFDYLFKHQRQVLULSHWRQRFRQ
FRQWLQXLWjQHOWHPSRHFKHVRQRGLLPSRUWRRGLLQFLGHQ]DHFFH]LRQDOL
GESTIONE
Caratteristica
Attività tipica, principale
Accessoria
Attività estranea a quella tipica
Finanziaria
Componenti finanziari
/R VFKHPD SUHYHGH LO FDOFROR GL DOFXQL risultati economici intermedi relativi alle
DUHHGLJHVWLRQH
• LOULVXOWDWRGHOODJHVWLRQHGHOODSURGX]LRQH
• LOULVXOWDWRGHOODJHVWLRQH¿QDQ]LDULD
• LOULVXOWDWRHFRQRPLFRGHOO¶HVHUFL]LR
1HO&RQWRHFRQRPLFROHrimanenze di magazzino si scrivono come variazioneFLRq
FRPHGLIIHUHQ]DWUDOHULPDQHQ]H¿QDOLHOHHVLVWHQ]HLQL]LDOL
114
/DYDULD]LRQHGHOOHULPDQHQ]HGLSURGRWWL¿QLWLprodotti in corso di lavorazione e
semilavorati¿JXUDQHO9DORUHGHOODSURGX]LRQH6LSRVVRQRSUHVHQWDUHLVHJXHQWLFDVL
• ULPDQHQ]H ¿QDOL ! HVLVWHQ]H LQL]LDOL /D YDULD]LRQH KD VHJQR SRVLWLYR SHUFKp
O¶LPSUHVDKDSURGRWWRSLGLTXHOORFKHKDYHQGXWRHLOYDORUHGHOODSURGX]LRQHGHYH
HVVHUHDXPHQWDWR
• ULPDQHQ]H ¿QDOL HVLVWHQ]H LQL]LDOL /D YDULD]LRQH KD VHJQR QHJDWLYR SHUFKp
O¶LPSUHVD KD SURGRWWR PHQR GL TXHOOR FKH KD YHQGXWR H LO YDORUH GHOOD SURGX]LRQH
GHYHHVVHUHGLPLQXLWR
5,0$1(1=(),1$/,
!
(6,67(1=(,1,=,$/,
=
9$5,$=,21(
326,7,9$
5,0$1(1=(),1$/,
(6,67(1=(,1,=,$/,
=
9$5,$=,21(
1(*$7,9$
Classe Quarta
Percorso 6
/DYDULD]LRQHGHOOHULPDQHQ]HGLmaterie e merci¿JXUDQHL&RVWLGHOODSURGX]LRQH6L
SRVVRQRSUHVHQWDUHLVHJXHQWLFDVL
• ULPDQHQ]H ¿QDOL ! HVLVWHQ]H LQL]LDOL /D YDULD]LRQH KD VHJQR QHJDWLYR SHUFKp
O¶LPSUHVDKDFRQVXPDWRPHQRGLTXHOORFKHKDDFTXLVWDWRHLFRVWLGHOODSURGX]LRQH
GHYRQRHVVHUHGLPLQXLWL
• ULPDQHQ]H ¿QDOL HVLVWHQ]H LQL]LDOL /D YDULD]LRQH KD VHJQR SRVLWLYR SHUFKp
O¶LPSUHVD KD FRQVXPDWR SL GL TXHOOR FKH KD DFTXLVWDWR H L FRVWL GHOOD SURGX]LRQH
GHYRQRHVVHUHDXPHQWDWL
5,0$1(1=(),1$/,
!
(6,67(1=(,1,=,$/,
=
9$5,$=,21(
1(*$7,9$
5,0$1(1=(),1$/,
(6,67(1=(,1,=,$/,
=
9$5,$=,21(
326,7,9$
(vedi schema Conto economico a pag. 121
5. La Nota integrativa e il Rendiconto finanziario
La Nota integrativaqXQGRFXPHQWRFKHKDORVFRSRGLLOOXVWUDUHOHVFHOWHFRPSLXWH
GDJOLDPPLQLVWUDWRULQHOODUHGD]LRQHGHOOR6WDWRSDWULPRQLDOHHGHO&RQWRHFRQRPLFR
HIRUQLUHLQIRUPD]LRQLDJJLXQWLYHGLFDUDWWHUHQXPHULFRHGHVFULWWLYR
/D1RWDLQWHJUDWLYDKDXQFRQWHQXWRPLQLPRREEOLJDWRULRSUHYLVWRDOO¶DUWLFRORFF
7UDOHLQIRUPD]LRQLFKHGHYRQRHVVHUHLQGLFDWHQHOOD1RWDLQWHJUDWLYD¿JXUDQR
• LFULWHULGLYDOXWD]LRQHDSSOLFDWL
• LPRYLPHQWLLQWHUYHQXWLQHOOHLPPRELOL]]D]LRQL
• LPRYLPHQWLLQWHUYHQXWLQHOOHYRFLGHOSDWULPRQLRQHWWR
• ODFRPSRVL]LRQHGHLUDWHLHULVFRQWL
• LFRPSRQHQWLHFRQRPLFLGLQDWXUDHFFH]LRQDOH
115
6
Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi
Il Rendiconto finanziarioqXQGRFXPHQWRFKHHYLGHQ]LDLÀXVVL¿QDQ]LDULLQWHUYHQXWLQHOOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOHGHOO¶LPSUHVDHIRUQLVFHLQIRUPD]LRQLVXOODVLWXD]LRQH¿QDQ]LDULDGHOO¶LPSUHVD
,O5HQGLFRQWR¿QDQ]LDULRqGLVFLSOLQDWRGDOO¶DUWLFRORterQRQqSUHYLVWRXQRVFKHPDFRQWDELOHREEOLJDWRULRPDVROWDQWRLOFRQWHQXWRPLQLPRGDULSRUWDUHQHOSURVSHWWR
6. Le diverse tipologie del bilancio d’esercizio
/HLPSUHVHLQGLYLGXDOLHOHVRFLHWjGLSHUVRQHQRQGHYRQRUHGLJHUHLOELODQFLRVHFRQGR
XQRVFKHPDREEOLJDWRULR,OELODQFLRSXzFRLQFLGHUHFRQOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOHHOD
6LWXD]LRQHHFRQRPLFD¿QDOLUHGDWWHGRSROHVFULWWXUHGLDVVHVWDPHQWR
,OELODQFLRG¶HVHUFL]LRGHOOHVRFLHWjGLFDSLWDOL VUOVSDVDSD SXzDYHUHXQDVWUXWWXUD
GLIIHUHQWHDVHFRQGDGHOODGLPHQVLRQHD]LHQGDOH
Stato patrimoniale
Bilancio
in forma
ordinaria
Conto economico
Nota integrativa
Rendiconto finanziario
Stato patrimoniale
BILANCIO
D’ESERCIZIO
Bilancio
in forma
abbreviata
Conto economico
Nota integrativa
Bilancio delle
micro-imprese
Stato patrimoniale
Conto economico
Bilancio in forma
abbreviata
(art. 2435 bis del c.c.)
Bilancio
delle micro-imprese
(art. 2435 ter del c.c.)
Totale dell’attivo dello Stato
patrimoniale
4.400.000 euro
175.000 euro
Ricavi delle vendite e delle
prestazioni
8.800.000 euro
350.000 euro
Dipendenti occupati in media durante
l’esercizio
50 unità
5 unità
Parametri
Il bilancio in forma ordinaria è redatto dalle società che superano i limiti per la redazione del bilancio in forma abbreviata.
116
7. Le norme che regolano il bilancio d’esercizio
,OFRGLFHFLYLOHSUHYHGHXQDVHULHGLQRUPHVXOELODQFLRFKHVHJXRQRXQDVWUXWWXUDJHUDUFKLFDGLWLSRSLUDPLGDOH
Clausola generale
(art. 2423 c.c.)
Classe Quarta
Percorso 6
Princìpi di redazione
(art. 2423 bis c.c.)
Criteri di valutazione
(art. 2426 c.c.)
La clausola generaleSUHYHGHFKHLOELODQFLR
• sia redatto con chiarezza
• UDSSUHVHQWL LQ PRGR veritiero e corretto OD 6LWXD]LRQH SDWULPRQLDOH ¿QDQ]LDULD
GHOO¶LPSUHVDHLOULVXOWDWRHFRQRPLFRGHOO¶HVHUFL]LR
• IRUQLVFDHVFOXVLYDPHQWHOHLQIRUPD]LRQLrilevanti
3HUchiarezzaVLJQL¿FDFKHVLDQRULVSHWWDWLJOLVFKHPLSUHYLVWLGDOODOHJJHHFKHLOELODQFLRVLDFRPSUHQVLELOHGDLVRJJHWWLFRQXQDFRQRVFHQ]DPHGLDGHOOHPDWHULHFRQWDELOL
/DUDSSUHVHQWD]LRQHveritiera e correttaVLUDJJLXQJHTXDQGRLOUHGDWWRUHGHOELODQFLR
• RSHUDFRQ³YHULGLFLWj´VHLYDORULGDLQVHULUHVRQRoggettivamente determinabili
3HUHVHPSLRTXDQGRFDOFRODLOTXDQWLWDWLYRGLEHQLULPDVWLLQPDJD]]LQRRLOGHQDUR
SUHVHQWHLQFDVVD
• RSHUDFRQ³FRUUHWWH]]D´VHLYDORULGDLQVHULUHVRQRIUXWWRGLstimeFKHSHUORURQDtura sono soggettive ,QTXHVWRFDVRLOUHGDWWRUHGHOELODQFLRGHYHXWLOL]]DUH i criteri di valutazione e rilevazioneSLDGHJXDWLVHFRQGRLFRUUHWWLSULQFuSLFRQWDELOL
DJHQGRFRQUD]LRQDOLWj4XHVWLFULWHULGHYRQRHVVHUHPDQWHQXWLFRVWDQWLQHOWHPSR
8QHVHPSLRqUDSSUHVHQWDWRGDOODVWLPDGHOODTXRWDGLDPPRUWDPHQWRGLXQEHQH
VWUXPHQWDOH
,OSULQFuSLRGHOODrilevanzaULFKLHGHGLQRQULVSHWWDUHDOFXQLFULWHULRUHJROHVWDELOLWLSHU
OHJJHVHODORURRVVHUYDQ]DDEELDHIIHWWLLUULOHYDQWLVXOODUDSSUHVHQWD]LRQHYHULWLHUDH
FRUUHWWD
I princìpi di redazioneGHOELODQFLRSUHYLVWLGDOO¶DUWLFRORbisVRQRLVHJXHQWL
• prudenzaÈQHFHVVDULRLQVHULUHLQELODQFLRWXWWLLFRVWLDQFKHVHVRORSUHVXQWLPHQWUHLULFDYLGHYRQRHVVHUHLQVHULWLVRORVHHIIHWWLYDPHQWHUHDOL]]DWLQHOO¶HVHUFL]LR
• continuità aziendale*OLHOHPHQWLGHYRQRHVVHUHYDOXWDWLWHQHQGRFRQWRGHOIDWWR
FKHO¶LPSUHVDFRQWLQXHUjDRSHUDUHQHOWHPSR
• rappresentazione sostanziale È QHFHVVDULR ULOHYDUH OH RSHUD]LRQL D]LHQGDOL WHQHQGRFRQWRGHOODVRVWDQ]DHFRQRPLFDGHOO¶RSHUD]LRQHROWUHFKHGHOODIRUPDJLXULGLFDGHLFRQWUDWWL
117
6
Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi
• competenza economicaÈ necessario tenere conto dei ricavi e dei costi di comSHWHQ]DGHOO¶HVHUFL]LRLQGLSHQGHQWHPHQWHGDOODUHODWLYDGDWDGLLQFDVVRRGLSDJDPHQWR PDQLIHVWD]LRQH¿QDQ]LDULD • valutazione analitica degli elementi eterogenei ÈQHFHVVDULRYDOXWDUHVHSDUDWDPHQWHJOLHOHPHQWLHWHURJHQHLSUHVHQWLQHOOHYRFLGLELODQFLRSHUHYLWDUHVRSUDYDOXWD]LRQLRVRWWRYDOXWD]LRQL3HUHVHPSLRQHOODYDOXWD]LRQHGHOOHPHUFLLQPDJD]]LQR
qQHFHVVDULRVHSDUDUHJOLHOHPHQWLGLYHUVLHYDOXWDUOLLQGLYLGXDOPHQWH
• costanza nell’applicazione dei criteri di valutazioneÈ necessario che i criteri
GLYDOXWD]LRQHQRQVLDQRPRGL¿FDWLGDXQHVHUFL]LRDOO¶DOWURSHUIDFLOLWDUHODFRPSDUDELOLWjGHLELODQFL,FULWHULSRVVRQRHVVHUHPRGL¿FDWLVRORSHUPRWLYLHFFH]LRQDOLFKH
YDQQRLOOXVWUDWLQHOOD1RWDLQWHJUDWLYD
Prudenza
Continuità aziendale
PRINCÌPI
DI REDAZIONE
DEL BILANCIO
Rappresentazione
sostanziale
Competenza economica
Valutazione analitica degli
elementi eterogenei
Costanza nell’applicazione
dei criteri di valutazione
I criteri di valutazioneVRQRUHJROHFKHGLVFLSOLQDQRODYDOXWD]LRQHGHOOHVLQJROHYRFL
GLELODQFLR
,OFULWHULRGLULIHULPHQWRQHOOHYDOXWD]LRQLGLELODQFLRqTXHOORGHOcosto storico SHUFKp
qVHPSOLFHGDDSSOLFDUHHRJJHWWLYR
/DFODXVRODJHQHUDOHHLSULQFuSLGLUHGD]LRQHGHOELODQFLRSHUHVVHUHULVSHWWDWLGDOUHGDWWRUHGHOELODQFLRGHYRQRHVVHUHLQWHJUDWLHLQWHUSUHWDWLGDLprincìpi contabili nazionaliHPDQDWLGDOO¶2,& 2UJDQLVPR,WDOLDQRGL&RQWDELOLWj I princìpi contabili VRQRUHJROHWHFQLFRUDJLRQLHULVWLFKHFKHGH¿QLVFRQROHPRGDOLWj
GLFRQWDELOL]]D]LRQHGHOOHRSHUD]LRQLGLJHVWLRQHHLFULWHULGLYDOXWD]LRQHHGLHVSRVL]LRQHGHLYDORULLQELODQFLR
118
4XHVWLSULQFuSLVLVXGGLYLGRQRLQ
• princìpi contabili generali SRVWXODWL FLRqUHJROHGLFDUDWWHUHJHQHUDOHFKHYDOJRQRSHUWXWWLJOLHOHPHQWLGHOELODQFLR
• princìpi contabili applicatiFKHULJXDUGDQROHVLQJROHYRFLGLELODQFLR ULPDQHQ]H
LPPRELOL]]D]LRQLFUHGLWLHFF Classe Quarta
Percorso 6
8 . Il bilancio d’esercizio delle società quotate
in mercati regolamentati
/HVRFLHWjFKHRSHUDQRLQDPELWRLQWHUQD]LRQDOHKDQQRELVRJQRGLUHSHULUHIRQWLGL¿QDQ]LDPHQWRGDVRJJHWWLGLYHUVLFROORFDWLDQFKHIXRULGDOWHUULWRULRQD]LRQDOH,ELODQFL
GLTXHVWHVRFLHWjGHYRQRSRWHUHVVHUHFRQIURQWDELOLFRQTXHOOLGLVRFLHWjGLDOWUL3DHVL
4XHVWDHVLJHQ]DGLDUPRQL]]D]LRQHFRQWDELOHKDSRUWDWRO¶8QLRQHHXURSHDDREEOLJDUH
OHVRFLHWjTXRWDWHLQPHUFDWLUHJRODPHQWDWLDOODUHGD]LRQHGHOELODQFLRVHFRQGRLSULQFuSLFRQWDELOLLQWHUQD]LRQDOL
,SULQFuSLFRQWDELOLLQWHUQD]LRQDOL IAS/IFRS VRQRHPDQDWLGDOO¶,QWHUQDWLRQDO$FFRXQWLQJ6WDQGDUG%RDUG IASB HFRQVLVWRQRLQUHJROHFRQWDELOLDFFHWWDWHDOLYHOORLQWHUQD]LRQDOHSHUODUHGD]LRQHGHOELODQFLR,OELODQFLR,$6,)56VLGLIIHUHQ]LDGDTXHOORUHGDWWRVHFRQGROHQRUPHFLYLOLVWLFKHHLSULQFuSLFRQWDELOLQD]LRQDOLSHUOH¿QDOLWjLFULWHUL
GLYDOXWD]LRQHHODVWUXWWXUDGHJOLVFKHPLFRQWDELOL
BILANCIO
D’ESERCIZIO
Società
non quotate
Codice civile + Princìpi contabili
nazionali (OIC)
Società
quotate
Princìpi contabili internazionali
(IAS/IFRS)
/D ¿QDOLWj SULQFLSDOH GHO ELODQFLR UHGDWWR VHFRQGR L SULQFuSL FRQWDELOL LQWHUQD]LRQDOL
q TXHOOD GL RIIULUH LQIRUPD]LRQL XWLOL DL SRVVLELOL LQYHVWLWRUL VXOOD UHGGLWLYLWj IXWXUD
GHOO¶LPSUHVD H VXO JUDGR GL ULVFKLR GHOO¶LQYHVWLPHQWR 4XHVWD ¿QDOLWj VL ULÀHWWH VXO
FULWHULRGLYDOXWD]LRQHGLULIHULPHQWRFKHqLOvalore corrente o di mercatoGHQRminato fair value
I prospetti contabiliSUHYLVWLGDLSULQFuSLFRQWDELOLLQWHUQD]LRQDOLVRQR
• LOSURVSHWWRGHOODVLWXD]LRQHSDWULPRQLDOH¿QDQ]LDULD
• LOSURVSHWWRGLFRQWRHFRQRPLFRFRPSOHVVLYR
• LOSURVSHWWRGHOOHYDULD]LRQLGLSDWULPRQLRQHWWR
• LOUHQGLFRQWR¿QDQ]LDULR
• OHQRWH
,SURVSHWWLQRQKDQQRXQR VFKHPDYLQFRODQWHLSULQFuSLFRQWDELOLLQWHUQD]LRQDOLSUHYHGRQR
• SHULO3URVSHWWRGHOOD6LWXD]LRQHSDWULPRQLDOH¿QDQ]LDULDFKHOHDWWLYLWjHSDVVLYLWj
siano suddivise in FRUUHQWLHQRQFRUUHQWL
• SHULO3URVSHWWRGLFRQWRHFRQRPLFRFRPSOHVVLYRFKHLFRPSRQHQWLGLUHGGLWRVLDQR
GLYLVLLQFRVWLHULFDYLGHOO¶DWWLYLWjRSHUDWLYDHFRVWLHULFDYLRULJLQDWLGDOO¶DSSOLFD]LRQH
del criterio del fair value
119
6
Il bilancio d’esercizio: struttura e princìpi
SCHEMA DI STATO PATRIMONIALE (ART. 2424 C.C.)
120
Attivo
Passivo
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della
parte già richiamata
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria:
I - Immobilizzazioni immateriali:
1) costi di impianto e di ampliamento;
2) costi di sviluppo;
3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione
delle opere dell’ingegno;
4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili;
5) avviamento;
6) immobilizzazioni in corso e acconti;
7) altre.
Totale .....................................................................................................
II - Immobilizzazioni materiali:
1) terreni e fabbricati;
2) impianti e macchinario;
3) attrezzature industriali e commerciali;
4) altri beni;
5) immobilizzazioni in corso e acconti.
Totale .....................................................................................................
III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei
crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo:
1) partecipazioni in:
a) imprese controllate;
b) imprese collegate;
c) imprese controllanti;
d) imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
d bis) altre imprese;
2) crediti:
a) verso imprese controllate;
b) verso imprese collegate;
c) verso controllanti;
d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
d bis) verso altri;
3) altri titoli;
4) strumenti finanziari derivati attivi.
Totale .....................................................................................................
Totale immobilizzazioni (B) ......................................................................
C) Attivo circolante:
I - Rimanenze:
1) materie prime, sussidiarie e di consumo;
2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;
3) lavori in corso su ordinazione;
4) prodotti finiti e merci;
5) acconti.
Totale .....................................................................................................
II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre
l’esercizio successivo:
1) verso clienti;
2) verso imprese controllate;
3) verso imprese collegate;
4) verso controllanti;
5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
5 bis) crediti tributari;
5 ter) imposte anticipate;
5 quater) verso altri.
Totale .....................................................................................................
III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni:
1) partecipazioni in imprese controllate;
2) partecipazioni in imprese collegate;
3) partecipazioni in imprese controllanti;
3 bis) partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
4) altre partecipazioni;
5) strumenti finanziari derivati attivi;
6) altri titoli.
Totale .....................................................................................................
IV - Disponibilità liquide:
1) depositi bancari e postali;
2) assegni;
3) denaro e valori in cassa.
Totale .....................................................................................................
Totale attivo circolante (C) ......................................................................
D) Ratei e risconti
A) Patrimonio netto:
I - Capitale
II - Riserva da soprapprezzo delle azioni
III - Riserve di rivalutazione
IV - Riserva legale
V - Riserve statutarie
VI - Altre riserve, distintamente indicate
VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi
VIII - Utili (perdite) portati a nuovo
IX - Utile (perdita) d’esercizio
X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio
Totale ..................................................................................................
B) Fondi per rischi e oneri:
1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili;
2) per imposte, anche differite;
3) strumenti finanziari derivati passivi;
4) altri.
Totale .................................................................................................
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre
l’esercizio successivo:
1) obbligazioni;
2) obbligazioni convertibili;
3) debiti verso soci per finanziamenti;
4) debiti verso banche;
5) debiti verso altri finanziatori;
6) acconti;
7) debiti verso fornitori;
8) debiti rappresentati da titoli di credito;
9) debiti verso imprese controllate;
10) debiti verso imprese collegate;
11) debiti verso controllanti;
11 bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
12) debiti tributari;
13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;
14) altri debiti.
Totale ....................................................................................................
E) Ratei e risconti
SCHEMA DI CONTO ECONOMICO (ART. 2425 C.C.)
A) Valore della produzione:
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni;
2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti;
3) variazioni di lavori in corso su ordinazione;
4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni;
5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio.
Totale ..........................................................................................................................................................................................................................
B) Costi della produzione:
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci;
7) per servizi;
8) per godimento di beni di terzi;
9) per il personale:
a) salari e stipendi;
b) oneri sociali;
c) trattamento di fine rapporto;
d) trattamento di quiescenza e simili;
e) altri costi;
10) ammortamenti e svalutazioni:
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali;
b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali;
c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni;
d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide;
11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci;
12) accantonamenti per rischi;
13) altri accantonamenti;
14) oneri diversi di gestione.
Totale ........................................................................................................................................................................................................................
Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) ........................................................................................................................................................
C) Proventi e oneri finanziari:
15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate e di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al
controllo di queste ultime;
16) altri proventi finanziari:
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte
al controllo di queste ultime;
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni;
c) da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;
d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate, di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo
di queste ultime;
17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti e da imprese sottoposte al controllo di
queste ultime;
17 bis) utili e perdite su cambi.
Totale (15 + 16 – 17 +/– 17 bis) .......................................................................................................................................................................................
D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie:
18) rivalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;
c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;
d) di strumenti finanziari derivati;
19) svalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;
c) di titoli iscritti all’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;
d) di strumenti finanziari derivati.
Totale delle rettifiche (18 – 19) ..........................................................................................................................................................................................
Classe Quarta
Percorso 6
Risultato prima delle imposte (A – B +/– C +/– D) .....................................................................................................................................................................
20) imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
21) utile (perdita) dell’esercizio
121
percorso
La gestione
dei beni
strumentali
7
Che cosa sono?
Fattori produttivi che
possono essere utilizzati
durevolmente
Costi pluriennali
Immobilizzazioni immateriali
Come si classificano?
Acquisto
sul mercato
Quali sono le modalità
di acquisizione?
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni finanziarie
Apporto dei soci
Costruzione
in economia
Leasing
Valore da ammortizzare
Vita utile
Ammortamento
Quali sono le operazioni
di utilizzo di beni
strumentali?
La gestione
dei beni
strumentali
Quali sono le modalità
di dismissione?
Criterio di ammortamento
Manutenzioni
e riparazioni
Mantengono o ripristinano la
funzionalità del bene strumentale
Interventi
incrementativi
Aumentano la funzionalità
del bene strumentale
Cessione
a terzi
Vendita
Permuta
Volontaria
Eliminazione
Radiazione
Furto
Involontaria
Incendio
122
1. I beni strumentali
L’impresa svolge la propria attività attraverso la combinazione di fattori produttivi con
caratteristiche differenti: alcuni beni sono utilizzati per un unico processo produttivo
(merci, materie prime ecc.), altri beni possono essere impiegati per più cicli produttivi
(fabbricati, macchinari, attrezzature ecc.).
Classe Quarta
Percorso 7
I beni strumentali sono fattori produttivi a lungo ciclo di utilizzo e danno la loro
utilità per più esercizi.
I beni strumentali entrano a far parte del patrimonio aziendale come immobilizzazioni e concorrono alla formazione del risultato economico degli esercizi in cui sono
utilizzati. Le immobilizzazioni si suddividono in: immateriali, materiali e ¿QDQ]LDrie. Le immobilizzazioni materiali e immateriali utilizzate per l’attività caratteristica
sono chiamate immobilizzazioni tecniche.
IMMOBILIZZAZIONI
Immateriali
Prive di consistenza fisica
Materiali
Provviste di consistenza fisica
Finanziarie
Investimenti in quote di altre società
Finanziamenti concessi a m/l termine
Le operazioni relative ai beni strumentali riguardano:
• l’acquisizione;
• l’utilizzo;
• la dismissione.
Acquisizione
Utilizzo
Dismissione
2. L’acquisizione dei beni strumentali
Mediante l’acquisizione l’impresa entra in possesso dei beni strumentali.
I beni strumentali possono essere acquisiti tramite le seguenti modalità:
• acquisto;
• apporto dell’imprenditore o dei soci;
• costruzione in economia;
ACQUISTO
• leasing.
LEASING
ACQUISIZIONE
APPORTO
COSTRUZIONE
IN ECONOMIA
123
7
La gestione dei beni strumentali
L’acquisto rappresenta la modalità di acquisizione di un bene strumentale più frequente. Al momento dell’acquisto l’impresa può sostenere altri costi (trasporto, installazione
ecc.); questi costi accessori all’acquisto devono essere patrimonializzati, cioè portati in aumento del valore del bene strumentale a cui si riferiscono. L’acquisto di un bene
strumentale si rileva in contabilità generale in due momenti distinti:
1. ricevimento della fattura che attesta l’acquisto.
Questa operazione comporta delle variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento dei debiti verso i fornitori (VFP);
– aumento dei crediti per IVA (VFA);
• nell’aspetto economico
– aumento dei costi pluriennali (VEN);
2. regolamento della fattura, cioè il pagamento del debito.
Questa operazione comporta variazioni esclusivamente nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– diminuzione dei debiti verso i fornitori (VFA);
– diminuzione delle disponibilità liquide (VFP).
Esempio
1
Acquisto di un bene strumentale
con costi accessori
In data 8/04 la Cristalli spa riceve la fattura n. 79 della Seleni srl relativa all’acquisto di
arredamento per 6.900 euro + IVA; in fattura sono addebitati costi di trasporto e montaggio per 300 euro.
Data
08/04
08/04
08/04
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
ARREDAMENTO
fattura n. 79 di Seleni srl
VFA
IVA NS/CREDITO
fattura n. 79 di Seleni srl
VFP
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 79 di Seleni srl
Dare
7.200,00
1.584,00
Avere
8.784,00
L’apporto consiste nel conferimento di beni strumentali da parte dell’imprenditore
(impresa individuale) o dei soci (società) nel momento della costituzione dell’impresa o in un momento successivo.
La rilevazione contabile dell’apporto in una società comporta delle variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– diminuzione del credito verso soci (VFP);
• nell’aspetto economico:
– aumento dei costi pluriennali (VEN).
La costruzione in economia consiste nella realizzazione di un bene strumentale
direttamente da parte dell’impresa, sfruttando le conoscenze e le competenze professionali presenti al proprio interno.
Il valore del bene realizzato internamente è dato dalla somma dei costi diretti e indiretti sostenuti per la sua fabbricazione. Questi costi, rilevati in contabilità al momento
del loro sostenimento, sono stornati in modo indiretto tramite il conto economico di
reddito Costruzioni interne. La costruzione in economia può essere:
124
1. iniziata e terminata nello stesso esercizio.
In questo caso la rilevazione contabile comporta variazioni solo nell’aspetto economico:
– aumento dei costi pluriennali (VEN);
– UHWWL¿FDGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 2. iniziata in un esercizio e terminata nell’esercizio successivo.
a. Esercizio in cui è iniziata la costruzione in economia.
La rilevazione contabile comporta variazioni solo nell’aspetto economico:
– aumento dei costi pluriennali (VEN).
Il conto da utilizzare è Immobilizzazioni in corso.
– UHWWL¿FDGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 Classe Quarta
Percorso 7
b. Esercizio in cui è terminata la costruzione in economia.
La rilevazione contabile comporta variazioni solo nell’aspetto economico:
– aumento dei costi pluriennali (VEN);
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP).
Il conto Immobilizzazioni in corso viene stornato.
– UHWWL¿FDGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 Esempio
2
Costruzione in economia di un macchinario
iniziata e terminata nell’esercizio
La Argilli spa valuta in 11.540 euro i costi complessivi per la costruzione in economia di
un macchinario iniziata e conclusa nell’esercizio.
Data
31/12
31/12
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
IMPIANTI E MACCHINARI
costruzioni in economia
VEP
COSTRUZIONI INTERNE
costruzioni in economia
Dare
11.540,00
Avere
11.540,00
Il leasing è un contratto con il quale un’impresa prende in uso un bene strumentale
e si impegna a versare dei canoni periodici, con la possibilità di riscattare il bene
alla scadenza del contratto.
Al momento della stipulazione del contratto di leasing viene spesso richiesto il versamento di un canone di importo superiore a quello dei successivi canoni periodici
(maxicanone).
Quando conclude il contratto l’impresa rileva nei conti d’ordine l’importo totale dei canoni da corrispondere alla società di leasing, importo che verrà stornato gradualmente
al ricevimento delle fatture relative ai canoni periodici.
$OOD¿QHGHOO¶HVHUFL]LRO¶LPSUHVDULOHYDXQrisconto attivo, con il quale rinvia ai futuri esercizi la quota dei canoni di leasing che hanno già avuto la loro manifestazione
¿QDQ]LDULD QHOO¶HVHUFL]LR PD FKH QRQ VRQR GL FRPSHWHQ]D HFRQRPLFD GHOO¶HVHUFL]LR
stesso.
La procedura contabile dell’operazione di leasing richiede le seguenti rilevazioni:
1. stipulazione del contratto.
Questa operazione comporta la rilevazione nei conti d’ordine:
– Impegni per beni in leasing (DARE);
– Creditori c/leasing (AVERE);
125
7
La gestione dei beni strumentali
2. ricezione della fattura del maxicanone (o dei canoni periodici) e relativo
regolamento. Questa operazione si articola in tre fasi:
a. rilevazione della fattura del maxicanone o dei canoni periodici comporta variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento dei debiti verso i fornitori (VFP);
– aumento dei crediti per IVA (VFA);
• nell’aspetto economico:
– aumento dei costi d’esercizio (VEN).
b. Regolamento della fattura comporta variazioni solo nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– diminuzione dei debiti verso i fornitori (VFA);
– diminuzione delle disponibilità liquide (VFP);
c. storno dei conti d’ordine:
– Creditori c/leasing (Dare);
– Impegni per beni in leasing (Avere);
3. ricezione della fattura relativa al riscatto del bene strumentale comporta
delle variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento dei debiti verso i fornitori (VFP);
– aumento dei crediti per IVA (VFA);
• nell’aspetto economico
– aumento dei costi pluriennali (VEN).
Esempio
3
Contratto di leasing su automezzi
In data 1/03 la Calcinari spa stipula con la Velox leasing un contratto di leasing su automezzi alle seguenti condizioni: maxicanone iniziale 12.000 euro da versare alla stipulazione del contratto; 10 canoni trimestrali anticipati di 5.000 euro, da versare a partire
dal 1/06; prezzo di riscatto dell’automezzo 3.500 euro.
Data
01/03
01/03
01/03
01/03
01/03
01/03
01/03
01/03
01/03
01/06
01/06
01/06
01/06
01/06
01/06
01/06
Variazioni
VEN
VFA
VFP
VFA
VFP
VEN
VFA
VFP
VFA
VFP
Conti e descrizione
IMPEGNI PER BENI IN LEASING stipulato contratto di leasing
CREDITORI C/LEASING
stipulato contratto di leasing
CANONI DI LEASING
fattura n. 68 di Velox leasing
IVA NS/CREDITO
fattura n. 68 di Velox leasing
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 68 di Velox leasing
DEBITI V/FORNITORI
saldata fattura n. 68
BANCA X C/C
saldata fattura n. 68
CREDITORI C/LEASING
storno per maxicanone pagato
IMPEGNI PER BENI IN LEASING storno per maxicanone pagato
CANONI DI LEASING
fattura n. 85 di Velox leasing
IVA NS/CREDITO
fattura n. 85 di Velox leasing
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 85 di Velox leasing
DEBITI V/FORNITORI
saldata fattura n. 85
BANCA X C/C
saldata fattura n. 85
CREDITORI C/LEASING
storno per canone pagato
IMPEGNI PER BENI IN LEASING storno per canone pagato
Dare
62.000,00
62.000,00
12.000,00
2.640,00
14.640,00
14.640,00
14.640,00
12.000,00
12.000,00
5.000,00
1.100,00
6.100,00
6.100,00
6.100,00
5.000,00
Costo totale del contratto: euro [12.000 + (10 w 5.000)] = euro 62.000
126
Avere
5.000,00
3. L’utilizzo dei beni strumentali
,EHQLVWUXPHQWDOLGHYRQRHVVHUHXWLOL]]DWLQHLSURFHVVLSURGXWWLYLLQPRGRHI¿FDFHHG
HI¿FLHQWH/HRSHUD]LRQLFRQQHVVHDOO¶XWLOL]]RGHLEHQLVWUXPHQWDOLULJXDUGDQR
• la manutenzione o riparazione del bene strumentale;
Classe Quarta
Percorso 7
• l’ammodernamento, ampliamento, ristrutturazione e trasformazione del bene strumentale;
• l’ammortamento del bene strumentale.
Le manutenzioniFRQVLVWRQRLQLQWHUYHQWL¿QDOL]]DWLDJDUDQWLUHLOUHJRODUHIXQ]LRnamento del bene nel tempo, mantenendone inalterata la capacità produttiva e
O¶HI¿FLHQ]D
Le riparazioniVRQRLQWHUYHQWL¿QDOL]]DWLDULSULVWLQDUHODIXQ]LRQDOLWjGHOEHQHVWUXmentale che risulta compromessa a seguito di una rottura.
Gli interventi di manutenzione possono essere effettuati:
• da terziFLRqDI¿GDWLDXQIRUQLWRUHHVWHUQR
• in economia, cioè avvalendosi del personale interno all’impresa.
La rilevazione contabile delle operazioni di manutenzione o riparazione eseguite da
terzi comporta variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento dei debiti verso i fornitori (VFP)
– aumento dei crediti per IVA (VFA)
• nell’aspetto economico
– aumento dei costi d’esercizio (VEN).
Le operazioni di manutenzione o riparazione eseguite in economia non richiedono
XQDVSHFL¿FDUHJLVWUD]LRQHLQFRQWDELOLWjJHQHUDOH,FRVWLSHUO¶XWLOL]]RGHLIDWWRULSURduttivi impiegati in tali interventi (personale, servizi, macchinari, attrezzature ecc.)
vengono rilevati nei relativi conti (Salari e stipendi, Costi per energia, Ammortamento
impianti e macchinari ecc.).
Esempio
4
Intervento di riparazione eseguito da terzi
In data 27/11 la Benedetti spa riceve la fattura n. 135 della Godino srl relativa a un intervento di riparazione di un macchinario per 380 euro + IVA.
Data
27/11
27/11
27/11
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
MANUTENZIONI E RIPARAZIONI fattura n. 135 di Godino srl
VFA
IVA NS/CREDITO
fattura n. 135 di Godino srl
VFP
DEBITI V/FORNITORI
fattura n. 135 di Godino srl
Dare
380,00
83,60
Avere
463,60
Gli interventi di ammodernamento, ristrutturazione, trasformazione e ampliamento determinano il miglioramento della capacità produttiva del bene strumentale
su cui sono stati effettuati.
L’incremento del valore subito dal bene a seguito dell’intervento deve essere patrimonializzato, cioè portato a incremento del costo del bene pluriennale. Questi inter-
127
7
La gestione dei beni strumentali
venti possono essere eseguiti:
• da terziFLRqDI¿GDWLDXQIRUQLWRUHHVWHUQR
• in economia, cioè avvalendosi del personale interno all’impresa.
La rilevazione contabile degli interventi incrementativi eseguiti da terzi comporta variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento dei debiti verso i fornitori (VFP);
– aumento dei crediti per IVA (VFA);
• nell’aspetto economico
– aumento dei costi pluriennali (VEN).
Gli interventi eseguiti in economia si registrano in contabilità generale con la stessa
procedura utilizzata per le costruzioni in economia. Questa operazione comporta variazioni esclusivamente nell’aspetto economico:
– aumento dei costi pluriennali (VEN);
– UHWWL¿FDGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 Tipologie
INTERVENTI
SUI BENI
STRUMENTALI
Manutenzioni
Mantengono la
funzionalità del bene
Riparazioni
Ripristinano la
funzionalità del bene
Ammodernamento,
ristrutturazione,
ampliamento e
trasformazione
Incrementano il
valore del bene
Affidati a terzi
Fornitore esterno
In economia
Personale interno
all’impresa
Soggetto
che li esegue
I beni strumentali partecipano alla formazione del risultato economico dell’esercizio
tramite le quote di ammortamento, che rappresentano la parte del costo pluriennale attribuita all’esercizio in base al suo utilizzo.
I beni che devono essere ammortizzati sono le immobilizzazioni immateriali e materiali. I terreni non vengono ammortizzati in quanto non perdono di valore.
La quota di ammortamento, che rappresenta la parte del costo pluriennale attribuita
all’esercizio, dipende da tre elementi:
• il valore da ammortizzare, dato dalla differenza tra il costo di acquisto e il valore
residuo del bene strumentale al termine del processo di ammortamento;
• la durata del processo di ammortamento, che dipende dal numero di anni in cui
può essere utilizzato il bene strumentale; la vita utile del bene dipende dal logorio
¿VLFR VHQHVFHQ]D HGDOVXSHUDPHQWRWHFQRORJLFR REVROHVFHQ]D 128
• il criterio per ripartire il costo pluriennale tra gli esercizi in cui il bene strumentale
è utilizzato, l’ammortamento deve essere sistematico cioè seguire un piano di ammortamento prestabilito.
L’ammortamento ha inizio quando il bene strumentale è pronto per essere utilizzato
e viene impiegato nel processo produttivo.
Classe Quarta
Percorso 7
La rilevazione contabile dell’ammortamento comporta variazioni solo nell’aspetto
economico:
– aumento dei costi d’esercizio (VEN);
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP).
Esempio
5
Ammortamento
La Fiocchi srl al 31/12 calcola la quota di ammortamento dei seguenti beni strumentali:
• VRIWZDUHFRVWRVWRULFRHXURFRHI¿FLHQWH
• PDFFKLQDULFRVWRVWRULFRHXURFRHI¿FLHQWH
Data
31/12
31/12
31/12
31/12
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
Conti e descrizione
AMMORT.TO SOFTWARE
quota ammort.to 15%
FONDO AMMORT.TO SOFTWARE
quota ammort.to 15%
AMMORT.TO IMPIANTI E MACCHINARI quota ammort.to 10%
FONDO AMMORT.TO IMP. E MACCH.
quota ammort.to 10%
Quota ammortamento software:
Quota ammortamento macchinari:
30.000 w 15
100
Dare
4.500,00
Avere
4.500,00
25.000,00
25.000,00
= 4.500 euro
250.000 w 10
100
= 25.000 euro
Costo d’acquisto
Valore
da ammortizzare
Valore residuo
Senescenza
AMMORTAMENTO
Durata
dell’ammortamento
Vita utile
Obsolescenza
Criterio
di ammortamento
Sistematico
Piano di
ammortamento
129
7
La gestione dei beni strumentali
4. La dismissione dei beni strumentali
La dismissione di un bene strumentale, vale a dire la sua estromissione dal processo produttivo, può avvenire per motivazioni diverse (decisioni strategiche dell’impresa o eventi indipendenti dalla volontà dell’impresa stessa).
Le principali modalità di dismissione sono:
• la vendita;
• la permuta;
• la eliminazione (volontaria o involontaria).
Vendita
Cessione
a terzi
Permuta
DISMISSIONE
Volontaria
Radiazione
Involontaria
Furto, incendio
Eliminazione
Una delle principali modalità per dismettere i beni non più utilizzati dall’impresa è
quella della vendita sul mercato. Al momento della vendita è necessario determinare il valore contabile del bene che è dato dalla differenza tra:
• il costo storico, cioè il costo al quale il bene è stato acquistato;
• il fondo ammortamento, cioè la somma delle quote di ammortamento rilevate
negli anni per il suo utilizzo.
La vendita di un bene strumentale può comportare:
• un ricavo, chiamato plusvalenza, se il prezzo di vendita è maggiore del valore
contabile;
• un costo, chiamato minusvalenza, se il prezzo di vendita è minore del valore contabile.
PREZZO
DI VENDITA
>
VALORE
CONTABILE
=
PLUSVALENZA
PREZZO
DI VENDITA
<
VALORE
CONTABILE
=
MINUSVALENZA
La vendita di un bene strumentale si rileva in contabilità generale con la seguente
procedura:
1. quota di ammortamento dall’1/01 al momento della vendita.
Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico:
– aumento dei costi d’esercizio (VEN);
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP);
130
2. storno del fondo ammortamento.
Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico:
– storno del fondo ammortamento (VEN);
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP);
3. emissione della fattura di vendita.
Questa operazione comporta delle variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– aumento dei crediti (VFA);
– aumento dei debiti per IVA (VFP);
• nell’aspetto economico
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP);
Classe Quarta
Percorso 7
4. plusvalenza o minusvalenza.
Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico:
• nel caso della plusvalenza
– aumento dei ricavi d’esercizio (VEP);
– aumento dei costi pluriennali (VEN);
• nel caso della minusvalenza
– aumento dei costi d’esercizio (VEN);
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP);
5. regolamento della fattura di vendita.
Questa operazione comporta variazioni nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– diminuzione dei crediti verso i clienti (VFP);
– aumento delle disponibilità liquide (VFA).
Esempio
6
Vendita di un bene strumentale (plusvalenza)
In data 17/03 la Marelli spa emette la fattura n. 38 sulla Noceri srl per la vendita di
un’attrezzatura industriale di 14.780 euro + IVA. L’attrezzatura era stata acquistata a
HXURHDOPRPHQWRGHOODFHVVLRQHULVXOWDDPPRUWL]]DWDSHULO FRHI¿FLHQWH
GLDPPRUWDPHQWR Data Variazioni
Conti e descrizione
17/03
VEN
AMM.TO ATTREZZ. INDUSTR. quota ammortamento 1/01-17/03
17/03
VEP
FONDO AMM.TO ATT. INDUS. quota ammortamento 1/01-17/03
17/03
VEN
FONDO AMM.TO ATT. INDUS. giroconto fondo amm.to
17/03
VEP
ATTREZZATURE INDUSTRIALI giroconto fondo amm.to
17/03
VFA
CREDITI COMMERC. DIVERSI fattura n. 38 su Noceri srl
17/03
VEP
ATTREZZATURE INDUSTRIALI fattura n. 38 su Noceri srl
17/03
VFP
IVA NS/DEBITO
fattura n. 38 su Noceri srl
17/03
VEN
ATTREZZATURE INDUSTRIALI plusvalenza su attrez. industriali
17/03
VEP
PLUSVALENZE
plusvalenza su attrez. industriali
Quota ammortamento (1/01-17/03 escluso):
Dare
1.232,88
Avere
1.232,88
27.232,88
27.232,88
18.031,60
14.780,00
3.251,60
2.012,88
2.012,88
40.000 × 15 × 75
= 1.232,88 euro
36.500
)RQGRDPPRUWDPHQWR [ + 1.232,88 = 27.232,88 euro
Valore contabile: 40.000 – 27.232, 88 = 12.767,12 euro
Plusvalenza: 14.780 – 12.767,12 = 2.012,88 euro
131
7
La gestione dei beni strumentali
Esempio
7
Vendita di un bene strumentale (minusvalenza)
In data 7/04 la Tesauro srl emette la fattura n. 66 sulla Palmino spa per la vendita di un
brevetto di 7.220 + IVA. Il brevetto era stato acquistato a 30.300 euro e al momento
GHOODFHVVLRQHULVXOWDDPPRUWL]]DWRSHULO FRHI¿FLHQWHGLDPPRUWDPHQWR Data
7/04
7/04
7/04
7/04
7/04
7/04
7/04
7/04
7/04
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
VFA
VEP
VFP
VEN
VEP
Conti e descrizione
Dare
Avere
AMM.TO BREVETTI
quota ammortamento 1/01-7/04
796,93
FONDO AMM.TO. BREVETTI
quota ammortamento 1/01-7/04
796,93
FONDO AMM.TO. BREVETTI
giroconto fondo amm.to
22.006,93
BREVETTI
giroconto fondo amm.to
22.006,93
CREDITI COMMERC. DIVERSI fattura n. 66 su Palmino spa
8.808,40
BREVETTI
fattura n. 66 su Palmino spa
7.220,00
IVA NS/DEBITO
fattura n. 66 su Palmino spa
1.588,40
MINUSVALENZE
minusvalenza su brevetti
1.073,07
BREVETTI
minusvalenza su brevetti
1.073,07
Quota ammortamento (1/01-7/04 escluso):
30.300 w 10 w 96
36.500
= 796,93 euro
)RQGRDPPRUWDPHQWR [ HXUR
Valore contabile: 30.300 – 22.006,93 = 8.293,07 euro
Minusvalenza: 7.220 – 8.293,07 = – 1.073,07 euro
La permuta è un’operazione con la quale l’impresa vende un bene strumentale usato e acquista contemporaneamente dallo stesso soggetto un nuovo bene, regolando la differenza.
Fasi della rilevazione contabile dell’operazione di permuta
1. Ricevimento della fattura di acquisto del nuovo bene strumentale
2. Quota di ammortamento dall’1/01 al momento della vendita
3. Storno del fondo ammortamento
4. Emissione della fattura di vendita del bene strumentale usato
5. Plusvalenza o minusvalenza
6. Regolamento della fattura di acquisto al netto della fattura di vendita
L’eliminazione di un bene strumentale può essere:
• volontaria, se dipende da una decisione dell’impresa che non ritiene più utile impiegare
il bene strumentale nel processo produttivo. Questa operazione è chiamata radiazione;
• involontaria, se non dipende dalla volontà dell’impresa, ma è la diretta conseguenza di un evento che ha reso inutilizzabile in tutto o in parte il bene strumentale, come, per esempio, un incendio o un furto.
132
In entrambi i casi è necessario determinare il valore contabile del bene al momento
GHOO¶HOLPLQD]LRQH6LSRVVRQRYHUL¿FDUHGXHFDVL
• il valore contabile è maggiore di zero (bene non completamente ammortizzato). L’impresa rileva un componente negativo di reddito nel conto Insussistenze
passive pari al valore contabile;
• il valore contabile è uguale a zero (bene completamente ammortizzato). L’impresa non rileva alcun componente negativo.
La rilevazione contabile dell’eliminazione di un bene strumentale non completamente ammortizzato comporta la seguente procedura:
Classe Quarta
Percorso 7
1. quota di ammortamento dall’1/01 al momento dell’eliminazione.
Questa operazione comporta variazioni solo nell’aspetto economico:
– aumento dei costi d’esercizio (VEN);
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP);
2. storno del fondo ammortamento.
Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico:
– storno del fondo ammortamento (VEN);
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP);
3. insussistenza passiva.
Questa operazione comporta delle variazioni solo nell’aspetto economico:
– aumento dei costi d’esercizio (VEN);
– diminuzione dei costi pluriennali (VEP).
Volontaria
ELIMINAZIONE
Bene
strumentale
Esempio
Tipologie
Involontaria
Completamente ammortizzato
Nessun componente di reddito
Non completamente ammortizzato
Insussistenza passiva
8 Eliminazione involontaria di un bene strumentale
In data 19/02 la Parini spa elimina un impianto che risulta danneggiato a seguito di un
incendio. L’impianto era stato acquistato a 62.000 euro e al momento dell’eliminazione
ULVXOWDDPPRUWL]]DWRSHULO FRHI¿FLHQWHGLDPPRUWDPHQWR Data
19/02
19/02
19/02
19/02
19/02
19/02
Variazioni
VEN
VEP
VEN
VEP
VEN
VEP
Conti e descrizione
Dare
Avere
AMM.TO IMPIANTI E MACC.
quota ammortamento 1/01-19/02
998,79
FONDO AMM.TO IMP. E MACC. quota ammortamento 1/01-19/02
998,79
FONDO AMM.TO IMP. E MACC. giroconto fondo amm.to
47.498,79
IMPIANTI E MACCHINARI
giroconto fondo amm.to
47.498,79
INSUSSISTENZE PASSIVE
insussistenza su impianti
14.501,21
IMPIANTI E MACCHINARI
insussistenza su impianti
14.501,21
62.000 w 12 w 49
= 998,79 euro
36.500
)RQGRDPPRUWDPHQWR [ HXUR
Insussistenza passiva: 62.000 – 47.498,79 = 14.501,21 euro
Quota ammortamento (1/01-19/02 escluso):
133
percorso
8
La gestione
del magazzino
Quale funzione aziendale si occupa
della gestione del magazzino?
Funzione logistica
Quali sono gli strumenti per la gestione
degli approvvigionamenti?
Livello di riordino
Lotto economico di acquisto
Quali sono gli strumenti
per il controllo del
magazzino?
Contabilità di magazzino
Indice di rotazione
Indici
Indice di durata
Carichi
Come si valorizzano i
movimenti di magazzino?
Costo di acquisto o produzione
Costo effettivo
Scarichi
La gestione
dei beni
strumentali
Costo medio ponderato, LIFO o FIFO
Costo
Quali sono i criteri di valutazione
delle rimanenze di magazzino?
Costo di acquisto
o di produzione
Valore di realizzazione desumibile
dell’andamento di mercato
Come si rappresentano
le rimanenze di
magazzino nel bilancio
d’esercizio?
Stato
patrimoniale
Conto
economico
134
C) I – Rimanenze
A2) Variazioni delle rimanenze di prodotti
in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
B11) Variazioni delle rimanenze di materie
prime, sussidiarie, di consumo e merci
1. La logistica
La logistica è la funzione aziendale che si occupa di programmare, gestire e conWUROODUHLOÀXVVRGHLEHQLHVHUYL]LGDOOXRJRGLSDUWHQ]DDTXHOORGLGHVWLQD]LRQHLQ
PRGRGDUDJJLXQJHUHODTXDOLWjWRWDOH
Classe Quarta
Percorso 8
Nelle aziende industriali la logistica si distingue in tre aree:
• logistica in entrataGHGLFDWDDOODIDVHGLDSSURYYLJLRQDPHQWRGLPDWHULHSULPHRPHUFL
• logistica internaGHGLFDWDDOODJHVWLRQHGHOSURFHVVRSURGXWWLYR
• logistica in uscitaGHGLFDWDDOODIDVHGLGLVWULEX]LRQH
Logistica in entrata
Logistica interna
Logistica in uscita
approvvigionamento
processo produttivo
distribuzione
Elemento fondamentale della logistica è il magazzinoWHUPLQHFRQLOTXDOHVLLQGLFD
sia l’insieme delle scorteGLEHQLSUHVHQWLLQPDJD]]LQRVLDOHVWUXWWXUHHLOSHUVRQDOH
FKHVLRFFXSDQRGHOODJHVWLRQHGHOOHVFRUWH
Nelle imprese commerciali il magazzino è formato da materie di consumo e merci,
SHUFKpO¶LPSUHVDDWWXDXQDWUDVIRUPD]LRQHHFRQRPLFDGHLEHQLQHOWHPSR FRQVHUYD]LRQH HQHOORVSD]LR GLVWULEX]LRQH Nelle imprese industriali LO PDJD]]LQR q IRUPDWR GD PDWHULH SULPH VHPLODYRUDWL
SURGRWWL¿QLWLSHUFKpO¶LPSUHVDDWWXDXQDWUDVIRUPD]LRQH¿VLFRWHFQLFD
La scortaUDSSUHVHQWDODTXDQWLWjGLEHQLSUHVHQWLLQPDJD]]LQRLQXQFHUWRPRPHQWR
La scorta di sicurezzaLQGLFDLOOLYHOORGLVFRUWHVRWWRLOTXDOHO¶LPSUHVDQRQGHYHVFHQGHUHSHUHYLWDUHXQEORFFRGHOODSURGX]LRQHRGHOODYHQGLWD
2. L’approvvigionamento, la gestione
e il controllo delle scorte
8QD FRUUHWWD JHVWLRQH GHOOH VFRUWH SUHYHGH OD FODVVL¿FD]LRQH H OD FRGL¿FD]LRQH GHJOL
elementi presenti in magazzino, la scelta del momento in cui effettuare l’ordine e il
TXDQWLWDWLYRRWWLPDOHGDRUGLQDUH
Il just in timeqXQD¿ORVR¿DGLJHVWLRQHGHOOHVFRUWHFKHKDFRPHVFRSRTXHOORGLPLQLPL]]DUHLFRVWLUHODWLYLDOOHVFRUWHRUGLQDQGRLIDWWRULSURGXWWLYLQHOPRPHQWRLQFXLVRQR
QHFHVVDULQHOSURFHVVRSURGXWWLYRHQHOTXDQWLWDWLYRDGHJXDWRDOOHHVLJHQ]HD]LHQGDOL
/DORJLVWLFDLQHQWUDWD DSSURYYLJLRQDPHQWR GHYHJDUDQWLUHFKHOHVFRUWHSUHVHQWLLQPDJD]]LQR DVVLFXULQR FRVWDQWHPHQWH LO UHJRODUH VYROJLPHQWR GHO SURFHVVR SURGXWWLYR 3HU
IDUHFLzO¶LPSUHVDGHYHFRQVLGHUDUHDQFKHLOWHPSRFKHLOIRUQLWRUHLPSLHJDSHUHYDGHUH
O¶RUGLQH lead time LQPRGRGDGHWHUPLQDUHDGHJXDWDPHQWHODWHPSLVWLFDGLULRUGLQR
*OLVWUXPHQWLGLFXLO¶LPSUHVDSXzDYYDOHUVLQHOODJHVWLRQHGHOOHVFRUWHVRQRLOlivello
di riordino e il lotto economico di acquisto
Il livello di riordinoLQGLFDLOTXDQWLWDWLYRGLVFRUWHSUHVHQWLLQPDJD]]LQRDOUDJJLXQJLPHQWRGHOTXDOHO¶LPSUHVDGHYHHIIHWWXDUHXQQXRYRRUGLQH
135
8
La gestione del magazzino
,OOLYHOORGLULRUGLQRLQXQ¶LPSUHVDFRPPHUFLDOHqGDWRGD
LR = (C x ga) + S
C = consumo medio giornaliero di scorte
ga JLRUQLGLDSSURYYLJLRQDPHQWR
S = scorta di sicurezza
,OOLYHOORGLULRUGLQRLQXQ¶LPSUHVDLQGXVWULDOHqGDWRGD
LR =(
M
G
x ga) + S
M TXDQWLWDWLYRGLPDWHULHSUHOHYDWR
SHUODODYRUD]LRQH
G JLRUQLGLODYRUD]LRQH
ga JLRUQLGLDSSURYYLJLRQDPHQWR
S = scorta di sicurezza
Il lotto economico di acquisto LQGLFD LO TXDQWLWDWLYR GL EHQL GD DFTXLVWDUH LQ RJQL
RUGLQHSHUPLQLPL]]DUHLFRVWLGLVWRFFDJJLRHGLRUGLQD]LRQH
,OFRQWUROORGHOOHVFRUWHHGLFRQVHJXHQ]DGHOO¶HI¿FLHQ]DGHOODORJLVWLFDqHVHJXLWRPHGLDQWHLOFDOFRORGHOO¶LQGLFHGLURWD]LRQHHGHOO¶LQGLFHGLGXUDWD
L’indice di rotazioneHVSULPHLOQXPHURGLYROWHLQFXLLQXQGHWHUPLQDWRSHULRGR
XQEHQHSUHVHQWHLQPDJD]]LQRVLULQQRYDFRPSOHWDPHQWHFRQVHQWHQGRDOO¶LPSUHVDGL
UHFXSHUDUHOHULVRUVHLPSLHJDWH
L’indice di rotazione può essere calcolato:
• DTXDQWLWj¿VLFKH6LGLYLGHODTXDQWLWjVFDULFDWDGDOPDJD]]LQR EHQLXVFLWLGDO
magazzino nel periodo considerato) per la consistenza media di magazzino nel meGHVLPRSHULRGR
• a valori 6L GLYLGH LO FRVWR GHO YHQGXWR DFTXLVWL HVLVWHQ]H LQL]LDOL ±ULPDQHQ]H
¿QDOL SHULOFRVWRGHOODVFRUWDPHGLD
8QLQGLFHGLURWD]LRQHEDVVRVHJQDODFKHO¶LPSUHVDKDLQPDJD]]LQRVFRUWHHFFHVVLYDPHQWHHOHYDWHULVSHWWRDOOHVXHQHFHVVLWj
L’indice di durataHVSULPHODGXUDWDPHGLDGLSHUPDQHQ]DGHLEHQLLQPDJD]]LQR
4XHVWR LQGLFH VL FDOFROD GLYLGHQGR JLRUQL GHOO¶DQQR SHU O¶LQGLFH GL URWD]LRQH D
TXDQWLWj¿VLFKH
Livello di riordino
Approvvigionamento
STRUMENTI
PER LA GESTIONE
DELLE SCORTE
Controllo
delle scorte
136
Lotto economico
di acquisto
Indice di rotazione
Indice di durata
3. La contabilità di magazzino e la rilevazione
contabile delle scorte
/DJHVWLRQHGHOOHVFRUWHVLEDVDVXXQVLVWHPDGLULOHYD]LRQHGHLPRYLPHQWLGHLEHQL
SUHVHQWLLQPDJD]]LQR
Classe Quarta
Percorso 8
La contabilità di magazzinoULOHYDOHHQWUDWHHOHXVFLWHGHLEHQLLQPDJD]]LQRHFRQVHQWHGLFRQRVFHUHODFRPSRVL]LRQHTXDOLWDWLYDHTXDQWLWDWLYDGHOOHVFRUWH
,PRYLPHQWLGHLEHQLVRQRDWWHVWDWLGDLGRFXPHQWLRULJLQDULEROOHWWHGLFDULFRGLVFDULFRGLSUHOLHYRGLYHUVDPHQWRHFFGli strumentiGHOODFRQWDELOLWjGLPDJD]]LQRVRQR
• il giornale di magazzinoFKHULOHYDLQRUGLQHGLGDWDOHPRYLPHQWD]LRQLGHLEHQL
SUHVHQWLLQPDJD]]LQR
• il mastro di magazzinoFKHULOHYDLQEDVHDOO¶RJJHWWROHPRYLPHQWD]LRQLGHLEHQL
SUHVHQWLLQPDJD]]LQRDQQRWDQGROHVXOOHVFKHGHGLPDJD]]LQR
6XOOHschede di magazzino si annotano le esistenze iniziali, i carichi, gli scarichi e le
ULPDQHQ]H¿QDOLGHLEHQL,carichiGLPDJD]]LQRYHQJRQRYDORUL]]DWL
• al costo di acquisto, se si tratta di merci, materie prime, materie sussidiarie e
PDWHULHGLFRQVXPR
• al costo di produzioneVHVLWUDWWDGLSURGRWWL¿QLWLSURGRWWLLQFRUVRGLODYRUD]LRQHHVHPLODYRUDWL
Gli scarichiGLPDJD]]LQRYHQJRQRYDORUL]]DWL
• al costo effettivoVHqSRVVLELOHLQGLYLGXDUHDTXDOHORWWRGLDFTXLVWRVLULIHULVFRQR
LEHQLLQULPDQHQ]D
• al costo medio ponderato, LIFO o FIFO, VHQRQqSRVVLELOHLQGLYLGXDUHLOORWWRGL
DFTXLVWRGHLEHQLLQULPDQHQ]D
Con il metodo del costo medio ponderatoLOYDORUHGLVFDULFRVLRWWLHQHFDOFRODQGROD
PHGLDDULWPHWLFDSRQGHUDWDGHLYDORULGHLFDULFKL
Il metodo LIFO /DVW,Q)LUVW2XW FRQVLGHUDLEHQLHQWUDWLSHUXOWLPLLQPDJD]]LQRL
SULPLDXVFLUHGDOPDJD]]LQR/HULPDQHQ]HVRQRTXLQGLYDORUL]]DWHDLSUH]]LSLORQWDQLQHOWHPSR
prezzi
di carico
34
last in
3
32
31
31
34
32
3
34
prezzi
di scarico
first out
3
32
31
magazzino
137
8
La gestione del magazzino
Il metodo FIFO (First In First Out) considera i beni entrati per primi in magazzino i primi
a uscire dal magazzino. Le rimanenze sono quindi valorizzate ai prezzi più recenti.
prezzi
di carico
P4 P3 P2 P1
first in
P4
P3
first out
P2
P1
prezzi
di scarico
P4 P3 P2 P 1
magazzino
Esempio
1
Valorizzazione degli scarichi di magazzino
con i metodi LIFO e FIFO
L’impresa industriale Crespi spa ha rilevato durante il primo trimestre i seguenti movimenti della materia prima LM2609:
01/01: esistenze iniziali di 150 unità valutate a 1,50 euro; 11/01: carico di 80 unità
al costo unitario di 1,40 euro; 22/01: scarico di 100 unità; 05/02: scarico di 20 unità;
19/02: carico di 70 unità al costo unitario di 1,20 euro; 03/03: carico 30 unità al costo
unitario di 1,10 euro; 27/03: scarico di 40 unità.
Scheda di magazzino con il metodo LIFO
Data
Quantità
Prezzo unitario
di carico
di scarico
1,50
1,40
Importo
01/01
Scorta iniziale
150
11/01
Acquisto
80
Scorta
230
Scarico
– 80
1,40
– 112,00
– 20
1,50
– 30,00
1,50
– 30,00
22/01
05/02
19/02
03/03
27/03
31/03
138
Descrizione
Scorta
130
Scarico
– 20
Scorta
110
Acquisto
70
Scorta
180
225,00
112,00
337,00
195,00
165,00
1,20
84,00
249,00
Acquisto
30
Scorta
210
Scarico
– 30
1,10
– 33,00
– 10
1,20
– 12,00
Scorta
170
1,10
33,00
282,00
237,00
6FKHGDGLPDJD]]LQRFRQLOPHWRGR),)2
Data
Descrizione
Quantità
Prezzo unitario
di carico
di scarico
1,50
1,40
Importo
01/01
Scorta iniziale
150
11/01
Acquisto
80
Scorta
230
Scarico
– 100
Scorta
130
Scarico
– 20
Scorta
110
Acquisto
70
Scorta
180
03/03
Acquisto
30
Scorta
210
27/03
Scarico
– 30
1,50
– 45,00
– 10
1,40
– 14,00
22/01
05/02
19/02
31/03
Scorta
Classe Quarta
Percorso 8
225,00
112,00
337,00
1,50
– 150,00
187,00
1,50
– 30,00
157,00
1,20
84,00
241,00
1,10
33,00
274,00
170
215,00
/DFRQWDELOLWjGLPDJD]]LQRIRUQLVFHDOODcontabilità generale i dati necessari per le
ULOHYD]LRQLFRQWDELOLGHOOHVFRUWHDOO¶LQL]LRHDOWHUPLQHGHOO¶HVHUFL]LR
/DULOHYD]LRQHFRQWDELOHGHOOHULPDQHQ]H¿QDOL è una scrittura di UHWWL¿FD che rientra
WUDOHRSHUD]LRQLGLDVVHVWDPHQWRFRQODTXDOHO¶LPSUHVDULQYLDDOO¶HVHUFL]LRVXFFHVVLYR
LOFRVWRGHLEHQLFKHQRQKDQQRRWWHQXWRQHOSHULRGRLFRUUHODWLYLULFDYL
4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQLVRORQHOO¶aspetto economico:
± DXPHQWRGHLFRVWLVRVSHVL 9(1 ± GLPLQX]LRQHGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(3 /RVWRUQR UHWWL¿FD GHOFRVWRG¶DFTXLVWRGHLEHQLLQULPDQHQ]DYLHQHHIIHWWXDWRLQGLUHWWDPHQWHXWLOL]]DQGRQHOOHLPSUHVHLQGXVWULDOLLFRQWL0DWHULHSULPHFULPDQHQ]H
¿QDOLH3URGRWWLFULPDQHQ]H¿QDOL
/DULOHYD]LRQHFRQWDELOHGHOOHesistenze inziali è una scrittura di riapertura, che riHQWUDWUDOHRSHUD]LRQLGLVWRUQRLPPHGLDWRFRQODTXDOHO¶LPSUHVDLQVHULVFHLOFRVWRGHL
EHQLFKHXWLOL]]HUjRYHQGHUjQHOFRUVRGHOO¶HVHUFL]LR
4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQLVRORQHOO¶aspetto economico:
± DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 /R VWRUQR GHL FRVWL VRVSHVL GHL EHQL LQ ULPDQHQ]D YLHQH HIIHWWXDWR LQGLUHWWDPHQWH
XWLOL]]DQGRQHOOHLPSUHVHLQGXVWULDOLLFRQWL0DWHULHSULPHFHVLVWHQ]HLQL]LDOLH3URGRWWLFHVLVWHQ]HLQL]LDOL
± GLPLQX]LRQHGHLFRVWLVRVSHVL 9(3 139
8
La gestione del magazzino
Esempio
2
Rilevazioni contabili delle scorte di magazzino
$OQO¶$UFREDOHQRVSDKDLQPDJD]]LQRSURGRWWL¿QLWLGHOYDORUHGLHXUR
Data
31/12
31/12
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
PRODOTTI FINITI
rimanenze finali di magazzino
VEP
PRODOTTI C/RIMANENZE FINALI rimanenze finali di magazzino
Dare
Avere
56.320,00
56.320,00
$O Q GRSR OH VFULWWXUH GL ULDSHUWXUD GHL FRQWL SDWULPRQLDOL O¶$UFREDOHQR VSD
FRPSRQHODVHJXHQWHVFULWWXUDGLVWRUQRLPPHGLDWRULJXDUGDQWHLSURGRWWL¿QLWL
Data
01/01
01/01
Variazioni
Conti e descrizione
Dare
Avere
VEN
PRODOTTI C/ESISTENZE INIZIALI esistenze iniziali di magazzino 56.320,00
VEP
PRODOTTI FINITI
esistenze iniziali di magazzino
56.320,00
4. La valutazione e la rappresentazione
nel bilancio d’esercizio delle rimanenze
di magazzino
/HULPDQHQ]HGLPDJD]]LQRGHYRQRHVVHUHYDOXWDWHLQEDVHDTXDQWRSUHYLVWRGDOO¶DUWLFRORFFDOYDORUHPLQRUHWUDLOcosto FRVWRGLDFTXLVWRRFRVWRGLSURGX]LRQH e il valore desumibile dall’andamento di mercato SUH]]RQHWWRGLYHQGLWD /DYDOXWD]LRQHGHLEHQLLQULPDQHQ]DGHYHHVVHUHHIIHWWXDWDDOFRVWRHIIHWWLYRSHUL
beni fungibiliqSRVVLELOHDSSOLFDUHLPHWRGLGHOFRVWRPHGLRSRQGHUDWR/,)2R),)2
Nel bilancio civilistico le rimanenze compaiono:
• nello Stato patrimonialeFODVVH& $WWLYRFLUFRODQWHVRWWRFODVVH,±5LPDQHQ]H
• nel Conto economicoOHULPDQHQ]HGLPDJD]]LQRVLVFULYRQRFRPHYDULD]LRQHFLRq
FRPHGLIIHUHQ]DWUDOHULPDQHQ]H¿QDOLHOHHVLVWHQ]HLQL]LDOL
/DYDULD]LRQHGHOOHULPDQHQ]HGLSURGRWWL¿QLWLSURGRWWLLQFRUVRGLODYRUD]LRQHHVHPLODYRUDWL¿JXUDQHO9DORUHGHOODSURGX]LRQHODYDULD]LRQHGHOOHULPDQHQ]HGLPDWHULHH
PHUFL¿JXUDQHL&RVWLGHOODSURGX]LRQH
Stato
patrimoniale
LE RIMANENZE
NEL BILANCIO
D’ESERCIZIO
C) Attivo circolante
I – Rimanenze
A2) Variazioni delle rimanenze
di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
Conto
economico
B11) Variazioni delle rimanenze
di materie prime, sussidiarie,
di consumo e merci
140
Esempio
3
Rimanenze nel bilancio d’esercizio
/D=DSSHWWLVSDSUHVHQWDLVHJXHQWLYDORULGHOOHVFRUWH
• HVLVWHQ]HLQL]LDOLGLPDWHULHSULPHHXUR
• HVLVWHQ]HLQL]LDOLGLSURGRWWL¿QLWLHXUR
• ULPDQHQ]H¿QDOLGLPDWHULHSULPHHXUR
• ULPDQHQ]H¿QDOLGLSURGRWWL¿QLWLHXUR
Classe Quarta
Percorso 8
,YDORULVRSUDULSRUWDWLYHQJRQRLQVHULWLQHJOLVFKHPLGHOELODQFLRFLYLOLVWLFR
Stato patrimoniale
ATTIVO
n
n-1
35.460
31.970
4) Prodotti finiti e merci
50.230
44.660
Totale
85.690
76.630
PASSIVO
n
n-1
C) Attivo circolante
I – Rimanenze
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo
.....
Conto economico
n
A) Valore della produzione
2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
......
5.570
B) Costi della produzione
11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
– 3.490
....
Valore
della produzione
VARIAZIONE
DELLE
RIMANENZE
Costi
della produzione
RF > EI
(segno +)
RF < EI
(segno –)
RF > EI
(segno –)
RF < EI
(segno +)
141
percorso
9
La gestione
delle risorse
umane
Come vengono gestite le
risorse umane nelle imprese?
Funzione risorse umane
Reclutamento
Come si acquisiscono
nuovi dipendenti?
Sistema informativo
del personale
Selezione
Assunzione
Quali tipologie di lavoratori possono
collaborare con l’impresa?
Lavoratori subordinati
Lavoratori autonomi
A tempo
Che cosa spetta al
dipendente per il suo lavoro?
Retribuzione
A cottimo
A provvigione
Come vengono
tutelati i lavoratori?
Versamento
dei contributi
sociali
La gestione
delle risorse
umane
Che cosa succede
al momento
dell’estinzione del
rapporto di lavoro?
INAIL
Licenziamento
Cause
Dimissioni
Pensionamento
Trattamento
di fine rapporto
142
INPS
Destinato ai fondi
pensione
Mantenuto
in azienda
1. La Funzione risorse umane
La Funzione risorse umane gestisce i rapporti con i collaboratori dell’impresa dal
PRPHQWRGHOO¶LQVWDXUD]LRQHGHOUDSSRUWRGLODYRUR¿QRDOODVXDHVWLQ]LRQH
Classe Quarta
Percorso 9
La procedura con la quale l’impresa acquisisce nuove risorse umane si compone di tre
fasi:
• reclutamento;
• selezione;
• DVVXQ]LRQH
Il reclutamento del personale può avvenire secondo due canali:
• interno, tramite la mobilità interna all’impresa;
• esternoWUDPLWHO¶DVVXQ]LRQHGLQXRYRSHUVRQDOH
/HQXRYHDVVXQ]LRQLSRVVRQRHVVHUHJHVWLWHGLUHWWDPHQWHGDOO¶D]LHQGDWUDPLWHO¶XI¿FLR
SUHSRVWRRSSXUHDYYDOHQGRVLGHL&HQWULSHUO¶LPSLHJRHOH$JHQ]LHSHULOODYRUR
La selezione del personale può avvenire tramite l’esame dei curricola dei candidati,
SURYHDWWLWXGLQDOLSURYHVFULWWHHLFROORTXLLQGLYLGXDOL,OSURFHVVRGLVHOH]LRQHVLFRQFOXGHFRQO¶DVVXQ]LRQH
L’assunzione è l’atto mediante il quale l’impresa costituisce il rapporto di lavoro
VXERUGLQDWRFRQLOQXRYRGLSHQGHQWH
Reclutamento
Selezione
Assunzione
L’imprenditore può avvalersi della collaborazione di:
• lavoratori subordinati o dipendenti che prestano il proprio lavoro alle dipenGHQ]HHVRWWRODGLUH]LRQHGHOO¶LPSUHQGLWRUH,ODYRUDWRULVXERUGLQDWLVLGLYLGRQRLQ
dirigenti, quadri, impiegati e operai;
• lavoratori autonomi che forniscono le loro prestazioni professionali senza vincoli
GLVXERUGLQD]LRQHHLQDXWRQRPLD6RQRHVHPSLGLODYRUDWRULDXWRQRPLLFRPPHUFLDOLVWLJOLDYYRFDWLHJOLLQJHJQHUL
Dipendenti
o subordinati
Prestano lavoro alle dipendenze
dell’imprenditore
Autonomi
Collaborano con l’impresa
in autonomia
LAVORATORI
143
9
La gestione delle risorse umane
I contratti di lavoro subordinato comprendono varie tipologie:
• lavoro a tempo indeterminato,OFRQWUDWWRQRQSUHYHGHXQDVFDGHQ]DLOODYRUDtore rimane nel posto di lavoro per tutta la vita lavorativa, salvo i casi di estinzione
anticipata del rapporto di lavoro (licenziamento, dimissioni, morte);
• lavoro a tempo determinato ,O FRQWUDWWR SUHYHGH XQD VFDGHQ]D FKH FRPSRUWD
O¶HVWLQ]LRQHGHOFRQWUDWWR/DGXUDWDFRPSOHVVLYDGHLFRQWUDWWLDWHPSRGHWHUPLQDWR
comprese eventuali proroghe, non può superare i 24 mesi;
• apprendistato,OFRQWUDWWRKDORVFRSRGLIRUPDUHLJLRYDQLIDFHQGRDFTXLVLUHORUR
VSHFL¿FKHFRPSHWHQ]HSURIHVVLRQDOL
• part-time,OFRQWUDWWRDWHPSRGHWHUPLQDWRRLQGHWHUPLQDWRSUHYHGHORVYROJLPHQWRGLXQRUDULRGLODYRURULGRWWRULVSHWWRDTXHOORDWHPSRSLHQR
Il part-time può essere:
– verticale, quando l’orario di lavoro è concentrato in certi periodi della settimana
o del mese (per esempio, il lavoratore dal lunedì al mercoledì svolge un orario
pieno, mentre nei restanti giorni della settimana non si reca al lavoro);
– orizzontale, quando l’orario di lavoro giornaliero è ridotto, quindi il lavoratore
presta la propria attività in tutti i giorni della settimana, ma per un orario inferiore a quello normale;
• lavoro intermittente RDFKLDPDWD ,OFRQWUDWWRSUHYHGHFKHLOODYRUDWRUHVLPHWWDDGLVSRVL]LRQHGHOO¶LPSUHVDODTXDOHORXWLOL]]DVHFRQGROHVXHQHFHVVLWj4XHVWR
contratto non può prevedere un numero di giornate superiore a 400 in tre anni
solari;
• somministrazione di lavoro ,O FRQWUDWWR SUHYHGH FKH LO ODYRUDWRUH VLD DVVXQWR
da un’agenzia per il lavoro autorizzata, la quale mette a disposizione la prestazione lavorativa del proprio dipendente a un’altra impresa, dietro il pagamento di un
FRPSHQVR/DUHWULEX]LRQHGHOODYRUDWRUHqDFDULFRGHOO¶LPSUHVDVRPPLQLVWUDWULFH
Indeterminato
Senza scadenza
Determinato
Con scadenza fissata
Apprendistato
Contratto formativo
per i giovani
Part-time
Con orario ridotto
Lavoro a chiamata
Il lavoro dipende dalle
necessità dell’impresa
Somministrazione
di lavoro
Con l’intermediazione
di un’agenzia
Subordinato
CONTRATTO
DI LAVORO
Autonomo
144
2. Il sistema informativo del personale
e la retribuzione
Il sistema informativo del personale memorizza, analizza e rielabora i dati relativi
DOSHUVRQDOHGHOO¶LPSUHVDHDLUDSSRUWLFKHQHGHULYDQR
Classe Quarta
Percorso 9
Il sistema informativo del personale supporta l’amministrazione del personale, che
deve:
• tenere il Libro unico del lavoro, nel quale sono iscritti i lavoratori subordinati che
collaborano con l’impresa;
• redigere la contabilità del personale
La retribuzione è costituita da tutte le somme e i valori percepiti dal lavoratore in
UHOD]LRQHDOUDSSRUWRGLODYRUR
La retribuzione deve essere corrisposta al lavoratore periodicamente e dipende dalla
WLSRORJLDGLLPSLHJRHGDOVHWWRUHGLDWWLYLWjGHOO¶LPSUHVD/DUHWULEX]LRQHFRUULVSRVWD
agli operai è denominata salario, mentre quella degli impiegati è chiamata stipendio
La retribuzione può essere:
• a tempo, quando si riferisce alla durata della prestazione lavorativa (per esempio,
retribuzione oraria o retribuzione mensile);
• a cottimo, quando si riferisce ai risultati produttivi ottenuti dal lavoratore (per
esempio, un certo quantitativo di produzione effettuata);
• a provvigione, quando si determina applicando una certa percentuale alle vendite
effettuate dall’impresa (per esempio, la retribuzione corrisposta ai rappresentanti
GLFRPPHUFLRLQEDVHDOOHYHQGLWHSURFXUDWHDOO¶LPSUHVD RETRIBUZIONE
A tempo
In base alla durata
della prestazione
A cottimo
In base ai risultati
A provvigione
In base all’andamento
delle vendite
La retribuzione è composta da due tipologie di elementi:
• HOHPHQWL¿VVLVHPSUHSUHVHQWLQHOODUHWULEX]LRQH(VVLVRQR
– la paga base o minimo tabellare, che è determinata dai CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro) in base al settore economico dell’impresa e alla quali¿FDGHOODYRUDWRUH
– scatti di anzianità, che consistono in un aumento della retribuzione in base agli
anni di servizio prestati dal lavoratore nella stessa impresa;
145
9
La gestione delle risorse umane
• elementi accessori, componenti aggiuntivi non sempre presenti nella retribuzione
dei lavoratori, come il premio di risultato (o premio di produttività), il superminimo,
OHLQGHQQLWjHLOFRPSHQVRSHUODYRURVWUDRUGLQDULR
La retribuzione lordaqGDWDGDOODVRPPDGLWXWWLJOLHOHPHQWL¿VVLHDFFHVVRUL
La retribuzione netta percepita dal dipendente è la differenza tra la retribuzione
ORUGDHOHULWHQXWH¿VFDOL ,53() HVRFLDOL ,136 DFDULFRGHOGLSHQGHQWHFKHYHQJRQR
WUDWWHQXWHGDOGDWRUHGLODYRUR
5(75,%8=,21(
/25'$
=
(/(0(17,),66,
+
(/(0(17,$&&(6625,
5(75,%8=,21(
1(77$
=
5(75,%8=,21(
/25'$
–
5,7(187(62&,$/,(
),6&$/,
I lavoratori, oltre alla retribuzione mensile, hanno diritto al pagamento delle mensilità aggiuntive, come la tredicesima, che viene corrisposta a dicembre o la quattordicesima che viene pagata a luglio ai lavoratori impiegati in particolari settori come,
SHUHVHPSLRLOFRPPHUFLR
I lavoratori hanno inoltre diritto a un periodo di riposo chiamato ferie
I lavoratori sono tutelati per legge da un sistema di assicurazioni previdenziali e asVLVWHQ]LDOL¿QDQ]LDWHDWWUDYHUVRLcontributi sociali a carico delle imprese e dei lavoUDWRUL*OLHQWLSXEEOLFLFKHVLRFFXSDQRGLWXWHODUHLODYRUDWRULVRQRO¶,136HO¶,1$,/
L’INPS ,VWLWXWR1D]LRQDOHGHOOD3UHYLGHQ]D6RFLDOH VLRFFXSDGLJHVWLUHO¶HURJD]LRQH
GHOOHSHQVLRQLGHOODLQGHQQLWjGLGLVRFFXSD]LRQH 1$6S, GHOODLQGHQQLWjGLPDODWWLD
HPDWHUQLWjHGHJOLDVVHJQLSHULOQXFOHRIDPLOLDUH
I contributi versati all’INPS sono:
• calcolati applicando aliquote percentuali sulle retribuzioni lorde in base al settore di
appartenenza dell’azienda e al numero di dipendenti;
• LQSDUWHDFDULFRGHOGDWRUHGLODYRURHLQSDUWHGHOODYRUDWRUH
,UDSSRUWLGHOO¶LPSUHVDFRQO¶,136VRQRPROWHSOLFL
• anticipa l’importo degli assegni familiari, dell’indennità di malattia e maternità per
FRQWRGHOO¶,136
• liquida periodicamente i contributi a suo carico;
• trattiene nei confronti dei dipendenti le somme che i lavoratori devono versare
DOO¶HQWHSUHYLGHQ]LDOH
Il giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento l’impresa versa quanto dovuto
DOO¶,136WUDPLWHXQPRGHOORGLSDJDPHQWRXQL¿FDWR PRGHOOR) FRQLOTXDOHYHUVD
DQFKHOHULWHQXWH¿VFDOLHO¶,9$
L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) gestiVFHOHDVVLFXUD]LRQLFRQWURJOLLQIRUWXQLVXOODYRURHOHPDODWWLHSURIHVVLRQDOL
146
I contributi a favore dell’INAIL sono:
• calcolati applicando aliquote percentuali sulle retribuzioni lorde che variano in base
DOULVFKLRVSHFL¿FRGHOO¶DWWLYLWjVYROWDGDOODYRUDWRUH
• LQWHUDPHQWHDFDULFRGHOGDWRUHGLODYRUR
Classe Quarta
Percorso 9
L’impresa entro il 16 febbraio di ogni anno procede all’autoliquidazione del premio
,1$,/SHUO¶DQQRLQFRUVRHYHUVDLOVDOGRUHODWLYRDOO¶DQQRSUHFHGHQWH
Le rilevazioni contabili collegate alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e ai contributi sociali sono le seguenti:
1. liquidazione delle retribuzioni lorde
4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)3 – DXPHQWRGHLFUHGLWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)$ • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 2. liquidazione dei contributi sociali a carico dell’impresa
4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 3. pagamento delle retribuzioni nette ai dipendenti
4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDYDULD]LRQLVRORQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWH¿VFDOLGDYHUVDUH 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)3 – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 4. versamento delle ritenute e dei contributi
4XHVWDRSHUD]LRQHJHQHUDYDULD]LRQLVRORQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLSHUULWHQXWH¿VFDOLGDYHUVDUH 9)$ – GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRJOLLVWLWXWLSUHYLGHQ]LDOL 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 Esempio
1
Retribuzione al personale dipendente
,QGDWDO¶LPSUHVD/XGRYLFR0DQ]HOOLOLTXLGDOHUHWULEX]LRQLGHOSHUVRQDOHGLSHQGHQWHGLHXURDLODYRUDWRULVSHWWDQRDVVHJQLSHULOQXFOHRIDPLOLDUHGLHXUR*OL
RQHULVRFLDOLDFDULFRGHOO¶LPSUHVDDPPRQWDQRDHXUR/¶LPSUHVD0DQ]HOOLSDJDOH
UHWULEX]LRQLWUDPLWHDGGHELWRLQFFDOQHWWRGLULWHQXWH¿VFDOLGLHXURHULWHQXWH
VRFLDOL D FDULFR GHL GLSHQGHQWL GL HXUR ,O O¶LPSUHVD YHUVD D PH]]R EDQFD
TXDQWRGRYXWRDOO¶,136HDOO¶$PPLQLVWUD]LRQH¿QDQ]LDULD
147
9
Data
30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
16/10
16/10
16/10
La gestione delle risorse umane
Variazioni
VEN
VFA
VFP
VEN
VFP
VFA
VFP
VFP
VFP
VFA
VFA
VFP
Conti e descrizione
liquidazione retribuzioni settembre
ISTITUTI PREVIDENZIALI
liquidazione retribuzioni settembre
PERSONALE C/RETRIBUZIONI liquidazione retribuzioni settembre
ONERI SOCIALI
contributi a carico dell’azienda
ISTITUTI PREVIDENZIALI
contributi a carico dell’azienda
PERSONALE C/RETRIBUZIONI pagamento retribuzioni settembre
DEBITI PER RIT. DA VERSARE pagamento retribuzioni settembre
ISTITUTI PREVIDENZIALI
pagamento retribuzioni settembre
BANCA X C/C
pagamento retribuzioni settembre
DEBITI PER RIT. DA VERSARE versamento ritenute e contributi
ISTITUTI PREVIDENZIALI
versamento ritenute e contributi
BANCA X C/C
versamento ritenute e contributi
SALARI E STIPENDI
Dare
Avere
18.150,00
950,00
19.100,00
5.328,00
5.328,00
19.100,00
2.690,00
1.668,00
14.742,00
2.690,00
6.046,00
8.736,00
3. La busta paga dei lavoratori dipendenti
Il dipendente percepisce la retribuzione solitamente con frequenza mensile e riceve
dal datore di lavoro un documento denominato busta paga
La busta paga (o foglio paga) è un documento che contiene il calcolo della retribu]LRQHORUGDGHOOHWUDWWHQXWH¿VFDOLHSUHYLGHQ]LDOLHGHOODUHWULEX]LRQHQHWWD
La retribuzione viene determinata secondo lo schema che segue:
Minimo tabellare
+ Scatti di anzianità
+ Altri elementi accessori imponibili ai fini previdenziali e fiscali
= RETRIBUZIONE LORDA
– Contributi sociali a carico del dipendente
= IMPONIBILE FISCALE
– Ritenute fiscali erariali, regionali e comunali
+ Assegno per il nucleo familiare
= RETRIBUZIONE NETTA
*OLHOHPHQWLFKHGHYRQRHVVHUHFRQVLGHUDWLSHULOFDOFRORGHOODUHWULEX]LRQHQHWWDVRQR
LVHJXHQWLFRQWULEXWLVRFLDOLDFDULFRGHOGLSHQGHQWHULWHQXWH¿VFDOLGHWUD]LRQLHDVVHJQLSHULOQXFOHRIDPLOLDUH
I contributi sociali a carico del dipendente si calcolano applicando una determinata percentuale alla retribuzione lorda in base al settore economico di appartenenza
GHOO¶LPSUHVDHDOQXPHURGHLGLSHQGHQWL R $OFXQLHOHPHQWLGHOODUHWUL-
148
buzione non rientrano nel calcolo dell’imponibile contributivo (per esempio, l’assegno
SHULOQXFOHRIDPLOLDUHLO7)5HFF LeULWHQXWH¿VFDOL sono le imposte che il lavoratore deve corrispondere all’AmminiVWUD]LRQH¿QDQ]LDULDDWLWRORGL,53() ,PSRVWDVXO5HGGLWRGHOOH3HUVRQH)LVLFKH VXOOH
UHWULEX]LRQLFKHSHUFHSLVFH
Classe Quarta
Percorso 9
L’imposta netta da versare si determina attraverso i seguenti passaggi:
1. GHWHUPLQD]LRQHGHOO¶LPSRQLELOH¿VFDOH
/¶LPSRQLELOH¿VFDOHFLRqO¶LPSRUWRDOTXDOHVLDSSOLFDO¶DOLTXRWD,53()qGDWRGD
5(75,%8=,21(
/25'$
–
&2175,%87,62&,$/,
=
,0321,%,/(),6&$/(
2. 'HWHUPLQD]LRQHGHOO¶LPSRVWDORUGD
/¶LPSRVWDORUGDVLGHWHUPLQDDSSOLFDQGRO¶DOLTXRWD,53()DOO¶LPSRQLELOH¿VFDOH
,0321,%,/(
),6&$/(
×
$/,4827$,53()
=
,03267$/25'$
3. 'HWHUPLQD]LRQHGHOO¶LPSRVWDQHWWD
/¶LPSRVWDQHWWDVLGHWHUPLQDVRWWUDHQGROHGHWUD]LRQLDOO¶LPSRVWDORUGD
,03267$
L25'$
–
'(75$=,21,
=
,03267$1(77$
'$75$77(1(5(
Le detrazioni sono riduzioni dell’imposta da versare per reddito di lavoro dipendente
HSHUFDULFKLGLIDPLJOLD FRQLXJHH¿JOLDFDULFR L’assegno per il nucleo familiare (ANF) è un importo aggiuntivo della retribuzione
GHLODYRUDWRULGLSHQGHQWL/¶DPPRQWDUHGHOO¶DVVHJQRGLSHQGHGDOQXPHURGHLFRPSRQHQWL GHO QXFOHR IDPLOLDUH FRQLXJH ¿JOL HFF H GDOO¶HQWLWj GHO UHGGLWR SHUFHSLWR GDO
QXFOHRIDPLOLDUH
4. L’estinzione del rapporto di lavoro
Il rapporto di lavoro può estinguersi per diverse ragioni:
• scadenza del termine (se a tempo determinato);
• dimissioni del dipendente;
• licenziamento da parte del datore di lavoro;
• raggiungimento dei requisiti per l’ottenimento della pensione;
• altre motivazioni non legate alla volontà delle parti, come, per esempio, la morte
GHOODYRUDWRUH
149
9
La gestione delle risorse umane
Nel momento in cui si estingue il rapporto di lavoro, il dipendente ha diritto a ricevere
LO7UDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRGLODYRURVXERUGLQDWR 7)5 Il TFR è una somma di denaro che spetta al dipendente per tutti gli anni in cui ha
SUHVWDWRLOVXRODYRURQHOO¶LPSUHVD
Il lavoratore dipendente può decidere di:
• PDQWHQHUHLO7)5LQD]LHQGD
• GHVWLQDUHLO7)5DL)RQGLGLSUHYLGHQ]DFRPSOHPHQWDUHTXDOLLFondi pensione
/HLPSUHVHFRQDOPHQRGLSHQGHQWLQRQSRVVRQRPDQWHQHUHLO7)5DOO¶LQWHUQRGHOO¶Dzienda, ma devono trasferirlo al Fondo di TesoreriaJHVWLWRGDOO¶,136
TFR mantenuto in azienda
Aziende con
n. dipendenti < 50
TFR destinato ai fondi pensione
TFR
TFR al Fondo di Tesoreria INPS
Aziende con
n. dipendenti ≥ 50
TFR destinato ai fondi pensione
$OOD¿QHGLRJQLHVHUFL]LRO¶LPSUHVDGHYHFDOFRODUHODTXRWDGL7)5FKHVSHWWDDRJQL
GLSHQGHQWHLQEDVHDTXDQWRSUHYLVWRGDOO¶DUWLFRORGHOFRGLFHFLYLOH
3HULGLSHQGHQWLFKHmantengono il TFR in azienda,ODTXRWDGL7)5qFRPSRVWDGD
due parti:
• quota capitaleqUHODWLYDDOODUHWULEX]LRQHORUGDPDWXUDWDQHOO¶DQQR(VVDVLRWWLHQHGLYLGHQGRODUHWULEX]LRQHORUGDDQQXDSHU$OODVRPPDRWWHQXWDGHYHHVVHUHVRWWUDWWR
XQLPSRUWRSDULDGHOODUHWULEX]LRQHORUGDFKHLOGDWRUHGLODYRURKDDQWLFLSDWRSHU
FRQWRGHOGLSHQGHQWHDOO¶,136 rivalsa per il contributo miglioramento pensioni);
• TXRWD¿QDQ]LDULDqODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLSHU7)5DFFDQWRQDWLQHJOLDQQLSUHFHGHQWLSHUWHQHUHFRQWRGHOODYDULD]LRQHGHLSUH]]L4XHVWDTXRWDVLRWWLHQHPROWLSOLFDQGRLGHELWLSHU7)5SHUXQWDVVRGLULYDOXWD]LRQHFRPSRVWRGDHGDO
GHOO¶LQFUHPHQWRGHOO¶LQGLFH,67$7$OODTXRWD¿QDQ]LDULDYLHQHSRLDSSOLFDWDODULWHQXWD¿VFDOHGHO
4827$
&$3,7A/(
+
4827$
),1$1=,$5,$
=
7)5
/DULOHYD]LRQHFRQWDELOHGHOODTXRWDGL7)5PDWXUDWDQHOO¶HVHUFL]LRFRPSRUWDOHVHJXHQti variazioni:
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWLSHULO7)5 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWHGDYHUVDUH 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 150
Esempio
2 Liquidazione della quota di TFR maturata nell’esercizio
/¶LPSUHVD/XFLD%LRQGLULOHYDODTXRWDGLWUDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRPDWXUDWRQHOSHULRdo amministrativo in base ai seguenti dati:
• UHWULEX]LRQLDQQXHORUGHHXUR
• ULYDOVDSHULOFRQWULEXWRPLJOLRUDPHQWRSHQVLRQLGHOOHUHWULEX]LRQLDQQXHORUGH
• GHELWLSHU7)5PDWXUDWLQHJOLDQQLSUHFHGHQWLHXUR
• LQFUHPHQWRLQGLFH,67$7
• ULWHQXWD¿VFDOH
Data
31/12
31/12
31/12
Variazioni
Conti e descrizione
VEN
TFR
TFR maturato nell’esercizio
VFP
DEBITI PER RIT. DA VERSARE TFR maturato nell’esercizio
VFP
DEBITI PER TFR
TFR maturato nell’esercizio
Dare
Classe Quarta
Percorso 9
Avere
11.207,28
140,91
11.066,37
4XRWDFDSLWDOHORUGD HXUR
&RQWULEXWLFRQGLULWWRGLULYDOVDw HXUR
4XRWDFDSLWDOHQHWWD± HXUR
4XRWD¿QDQ]LDULDw w HXUR
5LWHQXWD¿VFDOHw HXUR
7)5 HXUR
,O7)5FKHLGLSHQGHQWLKDQQRGHFLVRGLGHVWLQDUHDL fondi pensione viene liquidato
HYHUVDWRGDOO¶LPSUHVDRJQLPHVHLQEDVHDOOHUHWULEX]LRQLGHOSHULRGR,QTXHVWRFDVR
QRQYLHQHHIIHWWXDWDODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLPDWXUDWLQHJOLDQQLSUHFHGHQWL
/HULOHYD]LRQLFRQWDELOLOHJDWHDO7)5GHVWLQDWRDLIRQGLSHQVLRQHVRQROHVHJXHQWL
1. OLTXLGD]LRQHGHOODTXRWDGL7)5PDWXUDWD
4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDOHVHJXHQWLYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLIRQGLSHQVLRQH 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 2. YHUVDPHQWRGHO7)5DOIRQGRSHQVLRQH
4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQLHVFOXVLYDPHQWHQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– GLPLQX]LRQHGHLGHELWLYHUVRLIRQGLSHQVLRQH 9)$ – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 Esempio
3 Versamento della quota di TFR a un fondo pensione
,O O¶LPSUHVD 0DUFR 5LYROL ULOHYD LO 7)5 GD GHVWLQDUH DL IRQGL SHQVLRQH GL HXURFKHYLHQHYHUVDWRWUDPLWHEDQFDLOVXFFHVVLYR
Data
30/04
30/04
05/05
05/05
Variazioni
VEN
VFP
VFA
VFP
Conti e descrizione
TFR
quota TFR di aprile
DEBITI V/FONDI PENSIONE quota TFR di aprile
DEBITI V/FONDI PENSIONE versato TFR a fondi pensione
BANCA X C/C
versato TFR a fondi pensione
Dare
10.780,00
Avere
10.780,00
10.780,00
10.780,00
151
9
La gestione delle risorse umane
Nel momento in cui termina il rapporto di lavoro dipendente, il lavoratore ha diritto al
SDJDPHQWRGHO7)5PDWXUDWRGXUDQWHJOLDQQLGLVHUYL]LR/¶LPSRUWRGHO7)5qVRJJHWWR
DULWHQXWD¿VFDOH
Le rilevazioni contabili relative all’estinzione del rapporto di lavoro sono le seguenti:
1. OLTXLGD]LRQHGHO7)5PDWXUDWR
4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQL
• nell’DVSHWWR¿QDQ]LDULR
– GLPLQX]LRQHGHOGHELWRSHU7)5 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWHGDYHUVDUH 9)3 – DXPHQWRGHLGHELWLYHUVRLGLSHQGHQWL 9)3 • nell’aspetto economico
– DXPHQWRGHLFRVWLG¶HVHUFL]LR 9(1 ,OFRVWRqUHODWLYRDOODTXRWDGL7)5PDWXUDWDGDOO¶LQL]LRGHOO¶HVHUFL]LRDOPRPHQWR
LQFXLVLHVWLQJXHLOUDSSRUWRGLODYRUR
2. 3DJDPHQWRGHOGHELWRSHULO7)5PDWXUDWR
4XHVWDRSHUD]LRQHFRPSRUWDYDULD]LRQLHVFOXVLYDPHQWHQHOO¶DVSHWWR¿QDQ]LDULR:
– GLPLQX]LRQHGHOGHELWRYHUVRLGLSHQGHQWL 9)$ – DXPHQWRGHLGHELWLSHUULWHQXWHGDYHUVDUH 9)3 – GLPLQX]LRQHGHOOHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH 9)3 Esempio
4
Liquidazione e pagamento del TFR
a un dipendente
,OLOGLSHQGHQWH(QULFR)HUPLFKHODYRUDSUHVVRO¶LPSUHVD%DUEDUD/ROOLUDVVHJQD
OHGLPLVVLRQL$OGLSHQGHQWHYLHQHFRUULVSRVWRWUDPLWHEDQFDLO7)5GHWHUPLQDWRLQEDVH
ai seguenti dati:
• 7)5UHODWLYRDJOLDQQLSUHFHGHQWLHXUR
• 7)5UHODWLYRDOSHULRGRHXUR
• ULWHQXWD¿VFDOHVXOODULYDOXWD]LRQHGHLGHELWLSHU7)5HXUR
• ULWHQXWD¿VFDOHVXOO¶DPPRQWDUHGHOGHELWRHXUR
Data
16/06
16/06
16/06
16/06
16/06
16/06
16/06
152
Variazioni
VFA
VEN
VFP
VFP
VFA
VFP
VFP
Conti e descrizione
liquidato TFR pregresso
TFR
TFR maturato nell’esercizio
DEBITI PER RIT. DA VERSARE
ritenuta fiscale
PERSONALE C/LIQUIDAZIONE liquidato TFR a Fermi
PERSONALE C/LIQUIDAZIONE pagato TFR a Fermi
DEBITI PER RIT. DA VERSARE
ritenuta su TFR a Fermi
BANCA X C/C
TFR netto a Fermi
DEBITI PER TFR
Dare
6.540,00
810,00
Avere
15,23
7.334,77
7.334,77
1.130,00
6.204,77
percorso
10
Titoli di debito
I mercati
e gli strumenti
finanziari
Come si
distinguono?
Obbligazioni emesse
dalle società
Obbligazioni emesse dallo
Stato o da altri enti pubblici
Titoli di capitale
Come possono
essere emessi?
Alla pari
Sopra la pari
Fondi comuni
di investimento
Quali sono le principali
tipologie?
Fondi aperti
Fondi chiusi
Mercati
e strumenti
finanziari
Che cosa assicurano
agli aderenti?
Fondi pensione
Polizze di
assicurazione
Quali sono le principali
tipologie?
Pensione
integrativa
Polizze
ramo danni
Polizze
ramo vita
153
10
I mercati e gli strumenti finanziari
1. Il mercato di capitali
1HOPHUFDWRGLFDSLWDOLYHQJRQRVFDPELDWHOHULVRUVH¿QDQ]LDULHWUDLVRJJHWWLULVSDUmiatori (VRJJHWWLLQDYDQ]R¿QDQ]LDULR) e i soggetti che hanno bisogno di capitali
SHU¿QDQ]LDUHLSURSULLQYHVWLPHQWL VRJJHWWLLQGLVDYDQ]R¿QDQ]LDULR).
SOGGETTI
IN AVANZO
FINANZIARIO
Soggetti
risparmiatori
Famiglie
SOGGETTI
IN DISAVANZO
FINANZIARIO
Soggetti che
richiedono capitali
Imprese, Pubblica
amministrazione
/RVFDPELRGLFDSLWDOLDYYLHQHPHGLDQWHO¶XWLOL]]RGHJOLVWUXPHQWL¿QDQ]LDUL.
,SULQFLSDOLVWUXPHQWL¿QDQ]LDULVRQR
• i titoli di debito;
• i titoli di capitale;
• le TXRWHGLIRQGLFRPXQLGLLQYHVWLPHQWR;
• le TXRWHGLIRQGLSHQVLRQH.
STRUMENTI
FINANZIARI
Titoli
di debito
Titoli
di capitale
Quote di fondi
comuni di
investimento
Quote di fondi
pensione
2. I titoli di debito
I titoli di debito rappresentano quote di prestiti, emessi dalle società di capitali, dallo
Stato o da altri enti pubblici e acquistati da chi ha disponibilità monetarie da investire.
,WLWROLGLGHELWRYHQJRQRVFDPELDWLQHOPHUFDWRPRELOLDUHFKHDVXDYROWDVLGLYLGHLQ
• PHUFDWRPRQHWDULRGRYHDYYHQJRQROHQHJR]LD]LRQLGLWLWROLDEUHYHVFDGHQ]D
• PHUFDWR¿QDQ]LDULRGRYHDYYHQJRQROHQHJR]LD]LRQLGLWLWROLDPHGLROXQJDVFDGHQ]D
,QEDVHDOODWLSRORJLDGHOVRJJHWWRHPLWWHQWHLWLWROLGLGHELWRVLGLVWLQJXRQRLQ
• REEOLJD]LRQLVRFLHWDULH;
• WLWROLGLGHELWRSXEEOLFL.
154
Le obbligazioni emesse dalle società di capitali attribuiscono all’investitore la quaOL¿FDGLFUHGLWRUHGHOODVRFLHWjHPLWWHQWHGDQGRLOGLULWWRGLULVFXRWHUHJOLLQWHUHVVL
SHULRGLFLHGLRWWHQHUHLOULPERUVRGHOFDSLWDOHSUHVWDWRDOOHVFDGHQ]HSUHVWDELOLWH
/HREEOLJD]LRQLSRVVRQRHVVHUHHPHVVH
• DOODSDULVHLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqXJXDOHDOYDORUHQRPLQDOH
Classe Quarta
Percorso 10
• VRSUDODSDULVHLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqPDJJLRUHGHOYDORUHQRPLQDOH
• VRWWRODSDULVHLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqPLQRUHGHOYDORUHQRPLQDOH
/HREEOLJD]LRQLVLGLVWLQJXRQRLQ
• REEOLJD]LRQLDWDVVR¿VVR, quando il tasso di interesse resta invariato per l’intera
durata del prestito;
• REEOLJD]LRQLDWDVVRYDULDELOH, quando il tasso di interesse varia in base a deterPLQDWLSDUDPHWUL SHUHVHPSLRLOWDVVRGLLQÀD]LRQH • REEOLJD]LRQL D FHGROD ]HUR ]HUR FRXSRQ TXDQGR QRQ q SUHYLVWR XQ WDVVR GL
LQWHUHVVHHLOJXDGDJQRSHUO¶REEOLJD]LRQLVWDqGDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDLOYDORUHGL
ULPERUVRHLOSUH]]RGLHPLVVLRQH
Obbligazioni
a tasso fisso
OBBLIGAZIONI
Obbligazioni
a tasso variabile
Obbligazioni
a cedola zero
/¶REEOLJD]LRQLVWDKDLOGLULWWRGLLQFDVVDUHJOLLQWHUHVVLFDOFRODWLVXOYDORUHQRPLQDOHGHL
titoli, in determinate date, stabilite al momento dell’emissione del prestito, che prendono il nome di GDWHGLJRGLPHQWR.
Gli interessi pagati dall’emittente a ogni data di godimento rappresentano la cedola
GHOSUHVWLWRREEOLJD]LRQDULR
/¶LQYHVWLWRUHLQXQWLWRORGLGHELWRDFTXLVLVFH
• il valore capitale del titolo;
• il diritto a riscuotere gli interessi periodici.
Il corso seccoqLOSUH]]RULIHULWRDOYDORUHFDSLWDOHGHOWLWRORVHQ]DWHQHUFRQWRGHJOL
LQWHUHVVLLQPDWXUD]LRQH
6HLOWLWRORYLHQHQHJR]LDWRWUDGXHGDWHGLJRGLPHQWRFRQVLGHUDQGRLOORURSDJDPHQWR
posticipato gli interessi saranno percepiti interamente dall’acquirente.
Pertanto il compratore, oltre al valore capitale del titolo, dovrà pagare al venditore
ODTXRWD UDWHR GLLQWHUHVVLPDWXUDWLGDOODGDWDGHOO¶XOWLPRJRGLPHQWR¿QRDOJLRUQR
LQFXLYLHQHHIIHWWXDWRLOSDJDPHQWR VHFRQGRJLRUQRGLERUVDVXFFHVVLYRDOODGDWDGL
QHJR]LD]LRQHGHOWLWROR 155
10
I mercati e gli strumenti finanziari
Il corso tel quelqLOSUH]]RGHOWLWRORFKHFRPSUHQGHLOVXRYDORUHFDSLWDOHHLOUDWHR
di interessi maturati dall’ultima data di godimento.
=
CORSO TEL QUEL
CORSO SECCO
+
INTERESSI MATURATI
Il prezzo di negoziazione dei titoli di debito
Corso secco (quotazione del listino di borsa)
+± Commissioni di intermediazione (calcolate in percentuale del corso secco)
+
Rateo di interessi maturati (calcolato dalla data dell’ultimo godimento alla data di liquidazione)
=
Corso tel quel (prezzo di negoziazione per i lordisti)
–
Imposta sostitutiva sul rateo di interessi maturati
–
Imposta sostitutiva sull’eventuale scarto di emissione maturato (valore di rimborso – prezzo di emissione)
=
Prezzo di negoziazione netto (prezzo di negoziazione per i nettisti)
/DFRPPLVVLRQHGLLQWHUPHGLD]LRQHVLFDOFRODVXOFRUVRVHFFRGHOWLWRORRJJHWWRGHOOD
QHJR]LD]LRQHVLDJJLXQJHLQFDVRGLDFTXLVWRHVLWRJOLHLQFDVRGLYHQGLWD
Esempio
1
Acquisto di obbligazioni con cedola annuale
,QGDWD6DQGUR5RVVLDFTXLVWDWUDPLWHEDQFDHXURQRPLQDOLGLREEOLJD]LRQL8QL&UHGLWHPHVVHHULPERUVDELOLDOODSDULWDVVR¿VVRFRQJRGLPHQWRDQQXDOH
LQGDWDFKHTXRWDQR
/DEDQFDDSSOLFDXQDFRPPLVVLRQHGLLQWHUPHGLD]LRQHSDULD
&RUVRVHFFR
3UH]]RSHUFHQWXDOHGLDFTXLVWR × x
x
×
FRVWRGLDFTXLVWR
Rateo interessi maturati
156
gennaio
IHEEUDLR
PDU]R
aprile
maggio
14
giorni borsa
totale giorni
±JLRUQRGLLQL]LRPDWXUD]LRQHFHGROD
,
Crg
ww
Classe Quarta
Percorso 10
UDWHRSHUFHQWXDOHLQWHUHVVL
6LGHYHDUURWRQGDUHODTXLQWDFLIUDGHFLPDOHLQTXDQWRPDJJLRUHGL
[
HXURLQWHUHVVLORUGLPDWXUDWL
&RVWRGLDFTXLVWRGHOOHREEOLJD]LRQL8QL&UHGLW
FRVWRGLDFTXLVWRULIHULWRDOYDORUHQRPLQDOH
LQWHUHVVLORUGLPDWXUDWLGDOO¶DO
±LPSRVWDVRVWLWXWLYD
Costo di acquisto complessivo
HXUR
HXUR HXUR HXUR
HXUR I titoli di debito pubblici sono emessi dallo Stato, da enti territoriali (Comuni o
5HJLRQL RGD6WDWLHVWHULDOORVFRSRGLRWWHQHUHFDSLWDOLQHFHVVDULSHU¿QDQ]LDUHOD
spesa pubblica.
,WLWROLHPHVVLGDOOR6WDWRLWDOLDQRDYHQWLXQWDJOLRPLQLPRGLHXURHLFXLLQWHUHVVLVRQRVRJJHWWLDLPSRVWDVRVWLWXWLYDVLVXGGLYLGRQRLQ
• BTP;
• CCTeu;
• BOT;
• CTZ.
BTP
I %XRQLGHO7HVRUR3ROLHQQDOL %73 VRQRWLWROLDWDVVR¿VVRDYHQWLVFDGHQ]DGDD
DQQLHFHGRODVHPHVWUDOH,%73VRQRTXRWDWLVXOPHUFDWRDFRUVRVHFFRLOYDORUHGL
rimborso coincide con il valore nominale.
CCTeu
I &HUWL¿FDWLGL&UHGLWRGHO7HVRURLQGLFL]]DWLDOO¶(XULERU (CCTeu) sono titoli a tasVRYDULDELOHFRQVFDGHQ]DDDQQLHFHGRODVHPHVWUDOH,OWDVVRG¶LQWHUHVVHYDULDRJQL
sei mesi in base all’Euribor, un tasso di interesse del mercato monetario. I CCTeu sono
quotati a corso secco; il valore di rimborso coincide con il valore nominale.
BOT
I %XRQL2UGLQDULGHO7HVRUR %27 VRQRWLWROLDEUHYHVFDGHQ]D RPHVL D
FHGROD]HURLQTXDQWRQRQqSUHVHQWHXQWDVVRGLLQWHUHVVHLOJXDGDJQRSHUO¶LQYHVWLWRUHqGDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDLOYDORUHGLULPERUVRHLOSUH]]RGLDFTXLVWR
/¶LPSRVWDVRVWLWXWLYDYLHQHDSSOLFDWDDOPRPHQWRGHOO¶HPLVVLRQHGHL%27
CTZ
I &HUWL¿FDWLGHO7HVRUR=HUR&RXSRQVRQRWLWROLDFHGROD]HURHFRQVFDGHQ]DDPHVL
/¶LPSRVWDVRVWLWXWLYDYLHQHDSSOLFDWDDOPRPHQWRGHOULPERUVRGHL&7=
157
10
I mercati e gli strumenti finanziari
TITOLI DI STATO
ITALIANI
BTP
CCTeu
BOT
CTZ
Titoli a tasso fisso
a media/lunga
scadenza
Titoli a tasso
variabile a media/
lunga scadenza
Titoli a cedola zero
a breve scadenza
(fino a 12 mesi)
Titoli a cedola zero
a media scadenza
(24 mesi)
Esempio
2
Sottoscrizione di BOT
In data 15/03 Sandro Rossi sottoscrive presso il Banco BPM 10.000 euro nominali di
BOT, con scadenza 12 mesi, al prezzo di 98,20. La banca applica una commissione pari
a 0,15% sul valore nominale e un rimborso spese di 5 euro.
Prezzo d’asta
+ imposta sostitutiva (100 – 98,20) w 12,50%
+ commissione bancaria
euro
euro
euro
98,200
0,225
0,150
Prezzo percentuale di sottoscrizione
euro
98,575
100 : 98,575 = 10.000 : x
x=
10.000 w 98,575
100
= 9.857,50
euro (9.857,50 + 5,00) = euro 9.862,50 costo sottoscrizione BOT
euro (10.000,00 – 9.862,50) = euro 137,50 guadagno derivante dall’investimento in BOT
3. I titoli di capitale
I titoli di capitale, chiamati azioni, rappresentano quote di capitale sociale di una
società per azioni o di una società in accomandita per azioni.
Il capitale sociale è suddiviso in azioni aventi uguale valore nominale.
VALORE NOMINALE
UNITARIO DI UN’AZIONE
158
=
CAPITALE SOCIALE
NUMERO AZIONI EMESSE
/HD]LRQLSRVVRQRHVVHUHHPHVVH
• alla pariTXDQGRLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqXJXDOHDOYDORUHQRPLQDOH
• sopra la pariTXDQGRLOSUH]]RGLHPLVVLRQHqPDJJLRUHGHOYDORUHQRPLQDOH
/HSULQFLSDOLWLSRORJLHGLD]LRQLVRQROHVHJXHQWL
Azioni ordinarie
Attribuiscono agli azionisti:
• diritti amministrativi
± diritto di partecipazione e di voto nelle assemblee;
± diritto di informazione sulla gestione della società.
• diritti patrimoniali
± diritto di partecipazione agli utili (dividendo);
± diritto d’opzione;
± diritto al rimborso in caso di liquidazione della società.
Azioni privilegiate
Attribuiscono ai soci:
• diritto di essere rimborsati con precedenza nel caso di liquidazione
della società;
• diritto di percepire un dividendo più alto;
• diritto di opzione;
• diritto di voto soltanto nell’assemblea straordinaria.
Azioni di risparmio
Attribuiscono ai soci:
• diritto di essere rimborsati con precedenza nel caso di liquidazione
della società;
• diritto di opzione;
• diritto di percepire un dividendo più alto.
Non danno diritto di voto nelle assemblee della società.
Classe Quarta
Percorso 10
/HD]LRQLQHJR]LDWHQHLPHUFDWLGLERUVDYHQJRQRVFDPELDWHDOprezzo di mercato,
FLRqLOYDORUHFKHVLIRUPDLQEDVHDOODGRPDQGDHDOO¶RIIHUWDFKHSUHQGHLOQRPHGL
quotazione.
4. I fondi comuni di investimento
I fondi comuni di investimento sono patrimoni istituiti e raccolti da determinate
VRFLHWjDXWRUL]]DWHSHUOHJJHLQFXLLULVSDUPLDWRULLQYHVWRQRPHGLDQWHO¶DFTXLVWRGL
quote.
Le Società di Gestione del Risparmio (SGR) investono i capitali raccolti in vari struPHQWL¿QDQ]LDULFRQO¶RELHWWLYRGLPDVVLPL]]DUHLOUHQGLPHQWRGHOOHTXRWHVRWWRVFULWWH
dai risparmiatori.
Il valore della quota (NAV, Net Asset Value) varia in base al valore degli strumenti
¿QDQ]LDULFKHIRUPDQRLOSDWULPRQLRGHOIRQGR
,Q EDVH DOOH PRGDOLWj GL VRWWRVFUL]LRQH H ULPERUVR L IRQGL FRPXQL GL LQYHVWLPHQWR VL
GLVWLQJXRQRLQ
• fondi apertiLQFXLODVRWWRVFUL]LRQHHLOULPERUVRGHOOHTXRWHSRVVRQRDYYHQLUHLQ
qualsiasi momento;
159
10
I mercati e gli strumenti finanziari
• fondi chiusiLQFXLODVRWWRVFUL]LRQHHLOULPERUVRGHOOHTXRWHSRVVRQRHVVHUHHIIHWtuati esclusivamente in date prestabilite.
/HSULQFLSDOLFDWHJRULHGLIRQGLFRPXQLGLLQYHVWLPHQWRDSHUWLVRQR
• i fondi azionariFKHLQYHVWRQRODPDJJLRUSDUWHGHOSDWULPRQLRLQD]LRQL
• i fondi obbligazionariFKHDFTXLVWDQRSUHYDOHQWHPHQWHREEOLJD]LRQLVRFLHWDULHH
titoli di Stato;
• i fondi bilanciati, che hanno un patrimonio composto sia da titoli di debito sia da
titoli di capitale;
• i fondi di liquidità, che investono esclusivamente in strumenti del mercato monetario.
5. I fondi pensione
I fondi pensioneVRQRIRQGLGLLQYHVWLPHQWRLVWLWXLWLHJHVWLWLGDGHWHUPLQDWHVRFLHWj
DXWRUL]]DWHSHUOHJJHFKHKDQQRORVFRSRGLJDUDQWLUHDLSDUWHFLSDQWLXQDSHQVLRQH
integrativa rispetto a quella pubblica.
(VLVWRQRGXHFDWHJRULHGLIRQGLSHQVLRQH
• i fondi pensione chiusi, istituiti attraverso accordi tra imprese e sindacati di un
determinato settore e a cui possono aderire soltanto i lavoratori del settore stesso;
• i fondi pensione apertiLVWLWXLWLGDEDQFKHHDVVLFXUD]LRQLHDFXLSRVVRQROLEHUDmente aderire tutti i lavoratori.
6. I contratti di assicurazione
Il contratto di assicurazioneqXQFRQWUDWWRLQEDVHDOTXDOHO¶LPSUHVDGLDVVLFXUD]LRQHYHUVRSDJDPHQWRGDSDUWHGHOO¶DVVLFXUDWRGLXQDVRPPDGLGHQDURGHQRPLnata premio, si impegna a risarcire l’assicurato per il danno prodotto da un sinistro
RSSXUHDSDJDUHDOO¶DVVLFXUDWRXQFDSLWDOHRXQDUHQGLWDDOYHUL¿FDUVLGLXQHYHQWR
riguardante la vita umana.
,OGRFXPHQWRGLSURYDGHOFRQWUDWWRGLDVVLFXUD]LRQHLQFXLVRQRULSRUWDWHOHFRQGL]LRQL
FKHORUHJRODQR SUHGLVSRVWHGDOO¶LPSUHVDGLDVVLFXUD]LRQHHDFFHWWDWHGDOO¶DVVLFXUDWR si chiama polizza di assicurazione.
(VLVWRQROHVHJXHQWLWLSRORJLHGLSROL]]HGLDVVLFXUD]LRQH
• polizze ramo danni, che tutelano l’assicurato da eventi che possono danneggiare i
beni del suo patrimonio (per esempio, la casa o l’auto) o la persona dell’assicurato;
• polizze ramo vitaLQFXLO¶LPSUHVDGLDVVLFXUD]LRQHVLDVVXPHO¶REEOLJRGLYHUVDUH
DXQRRSLEHQH¿FLDULLQGLFDWLQHOFRQWUDWWRXQFDSLWDOHRXQDUHQGLWDDOYHUL¿FDUVL
di un determinato evento riguardante la vita dell’assicurato.
160
percorso
11
Conti
correnti
Depositi
a risparmio
I prodotti
e i servizi
bancari
Quali operazioni
possono essere
effettuate?
Operazioni di incasso
e pagamento
Operazioni di investimento
e finanziamento
Quali operazioni possono
essere effettuate?
Versamenti
Prelevamenti
Certificati
di deposito
Quali sono le principali
tipologie?
Nominativi
Al portatore
A tasso
fisso
Obbligazioni
bancarie
Quali sono le principali
tipologie?
A tasso
variabile
Zero
coupon
Prodotti e servizi
bancari
Servizi
complementari
Servizi
bancari
Quali sono le principali
tipologie?
Servizi di
investimento
Servizi di gestione
del risparmio
161
11
I prodotti e i servizi bancari
1. La banca
La bancaqXQ¶LPSUHVDGLVHUYL]LFKHIDYRULVFHORVFDPELRGLULVRUVH¿QDQ]LDULHWUD
LVRJJHWWLLQDYDQ]R¿QDQ]LDULR VRJJHWWLLQVXUSOXV HLVRJJHWWLLQGLVDYDQ]R¿QDQ]LDULR VRJJHWWLLQGH¿FLW /DEDQFDVYROJHWUDOHDOWUHOHVHJXHQWLIXQ]LRQL
• funzione creditizia, che raccoglie i risparmi
GHL VRJJHWWL FKH KDQQR FDSLWDOL FRQFHGHQGR
SUHVWLWLDOOHLPSUHVHHDOOHIDPLJOLHFKHQHKDQQRELVRJQRSHULSURSULLQYHVWLPHQWL
• funzione di serviziFKHRIIUHDOODFOLHQWHODQXPHURVL VHUYL]L GL LQYHVWLPHQWR GL LQFDVVR H GL
SDJDPHQWR
Funzione
creditizia
Raccoglie risparmi dai soggetti
in surplus e concede finanziamenti
ai soggetti in deficit
Funzione
di servizi
Offre alla clientela numerosi servizi di
investimento, incasso e pagamento
BANCA
3HUUDFFRJOLHUHIRQGLODEDQFDRIIUHDLFOLHQWLLVHJXHQWLSURGRWWL
• FRQWLFRUUHQWL
• GHSRVLWLDULVSDUPLR
• FHUWL¿FDWLGLGHSRVLWR
• SURQWLFRQWURWHUPLQH
• REEOLJD]LRQLEDQFDULH
PRODOTTI
BANCARI
Conti
correnti
162
Depositi
a risparmio
Certificati
di deposito
Pronti contro
termine
Obbligazioni
bancarie
2. I conti correnti
Il conto correnteGLFRUULVSRQGHQ]DqXQRVWUXPHQWRWHFQLFRFKHFRQVHQWHDOFOLHQWHVLDGLXWLOL]]DUHODPRQHWDEDQFDULDVLDGLXVXIUXLUHGLXQDVHULHGLVHUYL]LEDQFDUL
Classe QXDUWD
Percorso 11
Assegni
bancari
Assegni
circolari
Bonifici
MONETA
BANCARIA
Carte
di credito
Carte
di debito
Carte
prepagate
/HRSHUD]LRQLHIIHWWXDWHWUDPLWHFRQWRFRUUHQWHVLGLYLGRQRLQ
1. operazioni di accreditamento DXPHQWDQR OD GLVSRQLELOLWj SUHVHQWH VXO FRQWR
FRUUHQWHHYHQJRQRUHJLVWUDWHQHOODVH]LRQH$YHUH YHUVDPHQWRGLGHQDURFRQWDQWH
DVVHJQLEDQFDULHFLUFRODULERQL¿FLRUGLQDWLGDWHU]LLQFDVVRGLFHGROHVXWLWROLHFF 2. operazioni di addebitamentoULGXFRQRODGLVSRQLELOLWj SUHVHQWHVXOFRQWRFRUUHQWHHYHQJRQRUHJLVWUDWHQHOODVH]LRQH'DUH SUHOLHYRGLGHQDURFRQWDQWHHPLVVLRQHGLDVVHJQLEDQFDULDGGHELWRSHUULFKLHVWDGLDVVHJQLFLUFRODULERQL¿FLGLVSRVWL
DIDYRUHGLWHU]LDFTXLVWLHIIHWWXDWLFRQFDUWHGLGHELWRSDJDPHQWRGLEROOHWWHHFF $FLDVFXQDRSHUD]LRQHGLFRQWRFRUUHQWHODEDQFDDVVHJQDXQDvalutaFRQWDOHWHUPLQHVLLQGLFDODGDWDDSDUWLUHGDOODTXDOHLQL]LDQRDPDWXUDUHJOLLQWHUHVVL DFFUHGLWDPHQWL RVPHWWRQRGLPDWXUDUHJOLLQWHUHVVL DGGHELWDPHQWL 3HUWDQWRLQUHOD]LRQHDFLDVFXQPRYLPHQWRGLFRQWRFRUUHQWHODEDQFDUHJLVWUDODdata
LQFXLO¶RSHUD]LRQHqVWDWDHIIHWWXDWDHODvalutaDWWULEXLWDDOO¶RSHUD]LRQH
Il saldo GHOFRQWRFRUUHQWHqGDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDO¶LPSRUWRFRPSOHVVLYRGHJOLDFFUHGLWDPHQWLHTXHOORGHJOLDGGHELWDPHQWLDXQDFHUWDGDWD
,OFRQWRFRUUHQWHSXzSUHVHQWDUH
• un saldo a credito VH LO WRWDOH GHJOL DFFUHGLWDPHQWL q PDJJLRUH GHO WRWDOH GHJOL
DGGHELWDPHQWL
163
11
I prodotti e i servizi bancari
• un saldo a debito, se il totale degli accreditamenti è minore del totale degli addebitamenti.
Il saldo contabile del conto corrente è calcolato considerando la data delle operazioni di addebitamento e di accreditamento.
Il saldo liquido del conto corrente è calcolato considerando la valuta delle operazioni
di addebitamento e di accreditamento.
SALDO
A CREDITO
TOTALE
ACCREDITI
>
TOTALE
ADDEBITI
SALDO
A DEBITO
TOTALE
ACCREDITI
<
TOTALE
ADDEBITI
La banca invia al cliente un estratto conto, in cui vengono riportate in ordine di data
tutte le operazioni registrate in un certo periodo di tempo.
L’estratto conto, su cui si applica un’imposta di bollo a carico del cliente correntista,
viene di solito inviato con periodicità trimestrale.
Insieme all’estratto conto la banca invia ai correntisti altri due documenti:
• il riassunto scalare, in cui le operazioni di addebitamento e di accreditamento del
conto corrente sono elencate in ordine di valuta;
• il prospetto competenze e spese, che riporta le competenze a credito (interessi
a favore del correntista) e a debito (interessi a carico del correntista, spese di tenuta conto, spese forfettarie ecc.).
Negli ultimi anni, a seguito delle trasformazioni tecnologiche dell’attività bancaria, si
sono sviluppati e diffusi strumenti innovativi quali il phone banking o l’home banking
grazie ai quali i clienti possono effettuare operazioni di pagamento a distanza, senza
doversi recare presso lo sportello della propria banca.
3. I depositi a risparmio
I depositi a risparmio sono strumenti di raccolta fondi utilizzati prevalentemente
dalle famiglie.
A ogni deposito a risparmio è associato un libretto di risparmio, che rappresenta il
documento cartaceo in cui vengono registrate tutte le operazioni di prelievo e versamento.
Il saldo del deposito a risparmio risulta sempre a credito, in quanto a differenza del
conto corrente, non è possibile effettuare prelevamenti di importo superiore a quello
risultante dal libretto.
164
4. I certificati di deposito
I certificati di depositoVRQRWLWROLGLFUHGLWRFKHUDSSUHVHQWDQRIRUPHGLGHSRVLWR
YLQFRODWR PHGLDQWH L TXDOL LO FOLHQWH GHSRVLWD XQD VRPPD GL GHQDUR H OD EDQFD VL
REEOLJDDULPERUVDUODDOODVFDGHQ]DSUHVWDELOLWDLQVLHPHDJOLLQWHUHVVLPDWXUDWL
Classe QXDUWD
Percorso 11
,OGHSRVLWRqUDSSUHVHQWDWRGDXQGRFXPHQWRGHQRPLQDWRFHUWL¿FDWRFKHSXzHVVHUH
QRPLQDWLYRRDOSRUWDWRUH
,QEDVHDOODUHPXQHUD]LRQHSUHYLVWDLFHUWL¿FDWLGLGHSRVLWRSRVVRQRHVVHUH
• FHUWL¿FDWLGLGHSRVLWRDWDVVR¿VVRTXDQGRLOWDVVRGLLQWHUHVVHULPDQHLQYDULDWR
SHUO¶LQWHUDGXUDWDGHOFHUWL¿FDWR
• FHUWL¿FDWLGLGHSRVLWRDWDVVRLQGLFL]]DWRTXDQGRLOWDVVRGLLQWHUHVVHYDULDLQ
EDVHDGHWHUPLQDWLSDUDPHWUL
• FHUWL¿FDWLGLGHSRVLWR]HURFRXSRQTXDQGRQRQqSUHVHQWHXQWDVVRGLLQWHUHVVH
HVSUHVVRLQSHUFHQWXDOHHLOJXDGDJQRqGDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDLOYDORUHGLULPERUVRHLOSUH]]RSDJDWRDOPRPHQWRGHOODVRWWRVFUL]LRQH
5. Pronti contro termine
Le operazioni pronti contro termineFRQVLVWRQRLQGXHFRPSUDYHQGLWHGLVHJQRRSSRVWRLOFOLHQWHDFTXLVWDWLWROL WLWROLGL6WDWRRREEOLJD]LRQLVRFLHWDULH GDOODEDQFDD
XQGHWHUPLQDWRSUH]]RHFRQHVHFX]LRQHLQXQDGDWDVXFFHVVLYDULYHQGHWDOLWLWROL
DOODEDQFDDXQSUH]]RSLHOHYDWR
,OJXDGDJQRSHULOFOLHQWHqTXLQGLUDSSUHVHQWDWRGDOODGLIIHUHQ]DWUDLOSUH]]RGLYHQGLWDDOODVFDGHQ]D SUH]]RDWHUPLQH HLOSUH]]RGLDFTXLVWRGHLWLWROL SUH]]RDSURQWL 6. Le obbligazioni bancarie
Le obbligazioniHPHVVHGDOOHEDQFKHDWWULEXLVFRQRDOO¶LQYHVWLWRUHODTXDOL¿FDGLFUHGLWRUHFRQIHUHQGRJOLLOGLULWWRGLULVFXRWHUHJOLLQWHUHVVLSHULRGLFLHGLRWWHQHUHLOULPERUVRGHOFDSLWDOHSUHVWDWRDOOHVFDGHQ]HSUHVWDELOLWH
/HREEOLJD]LRQLEDQFDULHSRVVRQRHVVHUHDWDVVR¿VVRDWDVVRYDULDELOHRSULYHGLFHGROD ]HURFRXSRQ /HREEOLJD]LRQLEDQFDULHLQEDVHDOOHORURFDUDWWHULVWLFKHVLGLVWLQJXRQRLQ
• obbligazioni ordinarieFKHVRQRULPERUVDWHFRQSUHFHGHQ]DQHOFDVRGLGLVVHVWR
¿QDQ]LDULRGHOODEDQFDHPLWWHQWH
• obbligazioni subordinate FKH VRQR ULPERUVDWH SHU XOWLPH QHO FDVR GL GLVVHVWR
¿QDQ]LDULRGHOODEDQFDHPLWWHQWH
OBBLIGAZIONI
BANCARIE
Obbligazioni ordinarie
Obbligazioni subordinate
165
11
I prodotti e i servizi bancari
7. I servizi bancari
/HEDQFKHRIIURQRDLULVSDUPLDWRULQXPHURVLVHUYL]LVLDXWLOL]]DQGRODSURSULDRUJDQL]]D]LRQHLQWHUQDVLDDYYDOHQGRVLGHOODFROODERUD]LRQHGLDOWUHVRFLHWjFROOHJDWH
/DSUHVWD]LRQHGLVHUYL]LJDUDQWLVFHDOODEDQFDO¶RWWHQLPHQWRGLULFDYLGHULYDQWLGDFRPPLVVLRQLHFDQRQL
,SULQFLSDOLVHUYL]LEDQFDULVRQRLVHJXHQWL
• VHUYL]LFRPSOHPHQWDUL
• VHUYL]LGLLQYHVWLPHQWRLQVWUXPHQWL¿QDQ]LDUL
• VHUYL]LGLJHVWLRQHGHOULVSDUPLR
Servizi complementari
Servizi di incasso e pagamento
prevalentemente collegati al rapporto
di conto corrente.
Servizi di investimento
in strumenti finanziari
Servizi offerti alla clientela nelle fasi
di acquisto e vendita di strumenti finanziari.
Servizi di gestione
del risparmio
Servizi volti a gestire il patrimonio
dei clienti e a prestare un’attività di consulenza
negli investimenti.
*OLLQFDVVLHLSDJDPHQWLWUDPLWHEDQFDSRVVRQRHVVHUHHIIHWWXDWLFRQ
• addebiti diretti SEPALOFOLHQWHDXWRUL]]DODEDQFDDGDGGHELWDUHLOSURSULRFRQWR
FRUUHQWHDOODGDWDGLVFDGHQ]DGLXWHQ]H HQHUJLDHOHWWULFDJDVWHOHIRQRHFF HUDWH
GLULPERUVRGHL¿QDQ]LDPHQWLRWWHQXWL/DEDQFDSXzDSSOLFDUHGHOOHFRPPLVVLRQLD
FDULFRGHOFOLHQWHQHOPRPHQWRGHOO¶DGGHELWDPHQWRGHOFRQWRFRUUHQWH
• carte di debito, VRQRVWUXPHQWLGLSDJDPHQWRFKHFRQVHQWRQRDLFOLHQWLGLHIIHWWXDUHSUHOLHYLGLFRQWDQWHGDJOLVSRUWHOOLDXWRPDWLFL $70 RGLHIIHWWXDUHSDJDPHQWL
SUHVVRLSXQWLYHQGLWDGRWDWLGL326 3RLQW2I6DOH GLJLWDQGRSHURJQLPRYLPHQWR
XQFRGLFHVHJUHWRGHQRPLQDWR3,1 3HUVRQDO,GHQWL¿FDWLRQ1XPEHU ,OWLWRODUHGHOOD
FDUWDSDJDXQFDQRQHDQQXR
• carte di creditoVRQRVWUXPHQWLGLSDJDPHQWRFKHSHUPHWWRQRDLFOLHQWLGLDFTXLVWDUHEHQLHVHUYL]LSUHVVRLSXQWLYHQGLWDHRQOLQHFRQDGGHELWDPHQWRGHOOHVRPPH
VSHVHLOPHVHVXFFHVVLYR/HFDUWHGLFUHGLWRSUHYHGRQRLOSDJDPHQWRGLXQFDQRQH
SLHOHYDWRULVSHWWRDTXHOORSUHYLVWRSHUOHFDUWHGLGHELWR
• carte prepagateVRQRVWUXPHQWLGLSDJDPHQWRFRQFXLqSRVVLELOHDFTXLVWDUHEHQL
HVHUYL]LRSSXUHSUHOHYDUHFRQWDQWHSUHVVRJOL$70QHLOLPLWLGHOODVRPPDLQSUHFHGHQ]DFDULFDWDVLWUDWWDGLXQDFDUWDFKHSXzHVVHUHULODVFLDWDDQFKHDFKLQRQq
WLWRODUHGLXQFRQWRFRUUHQWH
166
percorso
12
Sistema
informativo
di marketing
Il marketing
Fase analitica
Quali sono le fasi
di realizzazione?
Fase decisionale
Fase di controllo
Analisi situazione iniziale
Piano
di marketing
Quali aspetti
deve definire?
Obiettivi e scelte strategiche
Strumenti operativi
Previsioni economiche
Controllo
Marketing
Prodotto
Marketing mix
Quali sono le leve
utilizzate dalle imprese?
Prezzo
Comunicazione
Distribuzione
Business
to business
E-commerce
Come può essere?
Business
to consumer
Consumer
to consumer
167
12
Il marketing
1. Il marketing
Il marketing è una funzione aziendale che ha l’obiettivo di soddisfare i bisogni e i
desideri della clientela, contribuendo in tal modo ad aumentare la redditività dell’impresa.
L’attività di marketing persegue un duplice obiettivo:
• aumentare le vendite, cercando di ampliare la clientela;
• ¿GHOL]]DUHLFOLHQWL, cercando di soddisfare pienamente le loro esigenze.
L’attività di marketing si distingue in:
• PDUNHWLQJVWUDWHJLFR, riguardante gli obiettivi e le scelte strategiche dell’impresa;
• PDUNHWLQJRSHUDWLYR, riguardante l’utilizzo delle leve del marketing mix (prodotto,
prezzo, comunicazione, distribuzione).
MARKETING
Esempio
Marketing
strategico
Marketing
operativo
Definizione degli obiettivi
e delle scelte strategiche
Gestione delle leve
del marketing mix
1
Marketing strategico e operativo
0DUNHWLQJVWUDWHJLFR
L’impresa Pink spa, che produce marmellate artigianali, ha deciso di adottare una nuova
strategia di marketing per conquistare il mercato del Piemonte e aumentare in tal modo
il volume d’affari.
0DUNHWLQJRSHUDWLYR
Per attuare tale strategia la Pink spa utilizzerà le seguenti leve del marketing mix:
• DSSRUWDUHGHOOHPRGL¿FKHDOSDFNDJLQJUHQGHQGRLOSURGRWWRIDFLOPHQWHGLVWLQJXLbile da quelli della concorrenza;
• promuovere il prodotto mediante pubblicità sulla stampa locale;
• realizzare attività promozionali caratterizzate dall’allestimento di isole con degustazione del prodotto nei punti vendita.
168
2. Il sistema informativo di marketing
Il sistema informativo di marketing è un complesso di persone, mezzi tecnici e
procedure il cui scopo è raccogliere, analizzare, valutare e distribuire informazioni
che consentono di prendere decisioni di marketing.
Classe Quarta
Percorso 12
La realizzazione di un sistema informativo di marketing si sviluppa nelle seguenti fasi:
• fase analitica;
• fase decisionale;
• fase di controllo.
Nella fase analitica l’impresa raccoglie dati e informazioni mediante:
• l’analisi della domanda, che serve a conoscere e studiare il comportamento del
consumatore, così da offrire prodotti e servizi innovativi;
• l’analisi della concorrenza, che permette di acquisire informazioni sulle imprese
FRQFRUUHQWLSHUSURJHWWDUHHUHDOL]]DUHHI¿FDFLVWUDWHJLHSHUFRQWUDVWDUOH
Nella fase decisionaleO¶LPSUHVDVYLOXSSDODVWUDWHJLDGDDWWXDUHGH¿QHQGR
• il segmento di mercato in cui intende operare;
• gli strumenti di marketing mix da utilizzare;
• gli obiettivi da raggiungere.
Nella fase di controlloO¶LPSUHVDYHUL¿FDVHJOLRELHWWLYLSUH¿VVDWLVRQRVWDWLRWWHQXWL
in caso di mancato raggiungimento si intraprendono delle azioni correttive fìnalizzate
a migliorare la strategia iniziale.
SISTEMA
INFORMATIVO
DI MARKETING
Fase
analitica
Fase
decisionale
Fase
di controllo
Ricerca dei dati
e delle informazioni
Sviluppo delle strategie
di marketing
Controllo dei risultati
raggiunti
169
12
Il marketing
3. Il piano di marketing
Il piano di marketing q XQ GRFXPHQWR FRQ LO TXDOH VL GH¿QLVFRQR JOL RELHWWLYL GL
marketing, le risorse necessarie per il loro raggiungimento e le attività da compiere.
CONTENUTO DEL PIANO DI MARKETING
1. Analisi della situazione
iniziale
L’impresa effettua un’analisi della situazione evidenziando:
• i punti di forza e i punti di debolezza dell’impresa;
• le opportunità e le minacce provenienti dall’ambiente esterno.
2. Obiettivi e scelte strategiche
L’impresa individua gli obiettivi da perseguire e definisce le conseguenti
scelte strategiche. Possono essere adottate le seguenti strategie:
• marketing indifferenziato, l’impresa decide di essere presente
sull’intero mercato senza differenziare i propri prodotti da quelli della
concorrenza;
• marketing differenziato, l’impresa decide di operare sull’intero
mercato differenziando i propri prodotti in base alle esigenze della
clientela;
• marketing concentrato, l’impresa decide di entrare in un unico
segmento di mercato;
• marketing personalizzato, l’impresa decide di offrire alla clientela
beni o servizi “personalizzati”;
• marketing di nicchia, l’impresa decide di entrare in uno specifico
segmento di mercato di dimensioni molto ridotte (“nicchia di
mercato”).
3. Strumenti operativi
L’impresa individua gli strumenti (“leve”) di marketing mix da utilizzare
per il raggiungimento degli obiettivi prefissati: prodotto, prezzo,
comunicazione e distribuzione.
4. Previsioni economiche
L’impresa predispone un Conto economico previsionale, che riporta i
costi e i ricavi previsti.
5. Controllo
L’impresa indica le modalità e i tempi della verifica dei risultati
conseguiti.
Esempio
2
Strategie di marketing e tipi di prodotto
• Marketing indifferenziato: caffè, carburante.
• Marketing differenziato: videogiochi per bambini o per adolescenti.
• Marketing concentrato: scarpe ortopediche, prodotti senza glutine.
• Marketing personalizzato: viaggi esclusivi e personalizzati, scarpe su misura.
• Marketing di nicchia: alberghi di lusso in località esclusive.
170
4. Il marketing mix
Il marketing mix rappresenta l’insieme coordinato delle azioni che un’impresa realizza per raggiungere gli obiettivi strategici di marketing.
Classe Quarta
Percorso 12
Il marketing mix si basa su quattro elementi, chiamati leve di marketing:
• il prodotto (Product);
• il prezzo (Price);
• la comunicazione (Promotion);
• la distribuzione (Placement).
Prodotto
(Product)
MARKETING
MIX
Prezzo
(Price)
Comunicazione
(Promotion)
Distribuzione
(Placement)
Il prodotto è il bene o il servizio offerto dall’impresa per soddisfare i bisogni e i desideri dei consumatori.
In base alla loro natura i prodotti si distinguono in:
• beni industriali, componenti utilizzati dalle imprese nei processi produttivi per
RWWHQHUHSURGRWWL¿QLWL PDWHULHSULPHVHPLODYRUDWLLPSLDQWLPDFFKLQDULDWWUH]zature ecc.);
• beni di consumoDFTXLVWDWLGDOFRQVXPDWRUH¿QDOHSHUVRGGLVIDUHOHSURSULHHVLgenze (automobili, televisori, prodotti alimentari ecc.);
• servizi, prestazioni immateriali che hanno un valore economico che soddisfano i
bisogni della clientela (servizi assicurativi, legali ecc.).
Le vendite di ogni bene immesso sul mercato seguono un determinato andamento,
chiamato ciclo di vita del prodotto. Il ciclo di vita di un prodotto si suddivide nelle
seguenti fasi:
1. fase di lancio, il prodotto viene introdotto sul mercato; la strategia di marketing
ha l’obiettivo di farlo conoscere e di spingere i consumatori a provarlo;
2. fase di espansione, se il prodotto riscuote successo, le vendite si incrementano in
PLVXUDQRWHYROHHO¶LPSUHVDFRQVHJXHFRQVLGHUHYROLSUR¿WWL
3. fase di maturitàO¶LPSUHVDKDRUPDLDFTXLVLWRXQDVLJQL¿FDWLYDTXRWDGLPHUFDWRH
l’ulteriore incremento delle vendite avviene lentamente; l’impresa potrebbe ridurre
LOSUH]]RGHOSURGRWWRRLQWHQVL¿FDUHODSXEEOLFLWj
171
12
Il marketing
4. fase di saturazioneOHYHQGLWHGHOSURGRWWRUDOOHQWDQRHLSUR¿WWLVLULGXFRQR
vendite
5. fase di declino, le vendite diminuiscono sempre di più in quanto i consumatori si
indirizzano verso prodotti sostitutivi; l’impresa può scegliere il ritiro del prodotto
dal mercato o il rilancioGHOSURGRWWRDSSRUWDQGRGHOOHPRGL¿FKH
io n e
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sat
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ro
ci
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ità
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rit
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rilancio
per innovazioni
decli n o
o
1a fase
2a fase
3a fase
4a fase
5a fase
6a fase
tempo
Il prezzo è il valore di scambio in moneta di un bene o un servizio sul mercato.
Per l’impresa, quella del prezzo, è una delle leve più importanti del marketing mix in
quanto incide sui ricavi di vendita e di conseguenza sulla redditività aziendale.
/D¿VVD]LRQHGHOSUH]]RqLQÀXHQ]DWDGDLVHJXHQWLIDWWRUL
• fattori interni, quali il tipo di struttura organizzativa aziendale o i costi sostenuti
per realizzare il prodotto;
• fattori esterni, quali le preferenze dei consumatori o le strategie adottate dalle
imprese concorrenti.
L’impresa può adottare le seguenti strategie di prezzo:
• strategia di penetrazione, tipica delle imprese che lanciano un nuovo prodotto
VXOPHUFDWR¿VVDQGRXQSUH]]REDVVRDO¿QHGLLQFHQWLYDUHOHYHQGLWHHFRQTXLVWDUH
nuovi clienti;
• strategia di scrematura, tipica delle imprese che vogliono aumentare i guadagni
VXOOHYHQGLWH¿VVDQGRXQSUH]]RHOHYDWRGHOEHQHRGHOVHUYL]LRFRPPHUFLDOL]]DWR
Strategia di
penetrazione
L’impresa fissa un prezzo relativamente
basso del bene o servizio commercializzato
per aumentare la domanda
Strategia di
scrematura
L’impresa fissa un prezzo alto del bene
o servizio commercializzato per aumentare
il margine sulla vendite
STRATEGIE
DI PREZZO
172
La comunicazione si pone l’obiettivo di far conoscere il prodotto, la marca (brand)
e l’impresa stimolando l’interesse dei potenziali clienti, spingendoli all’acquisto e
IDYRUHQGROD¿GHOL]]D]LRQHGHOODFOLHQWHOD
Gli strumenti maggiormente utilizzati nell’ambito della comunicazione sono:
Classe Quarta
Percorso 12
• la pubblicità, cioè una forma di comunicazione impersonale che arriva ai potenziali
clienti attraverso appositi canali (stampa, televisione, radio, cartelloni, siti web,
social media ecc.);
• il direct marketing, cioè una tecnica di comunicazione interattiva che consente
di raggiungere determinati tipologie di clienti (target), con l’obiettivo di proporre offerte personalizzate (campagne postali personalizzate mediante mail, social
network ecc.);
• l’attività promozionale, cioè uno strumento con cui si offrono ai consumatori, per
un limitato periodo di tempo, vantaggi maggiori rispetto alle normali condizioni di
vendita così da stimolare l’acquisto di prodotti (sconti, promozioni, raccolta punti,
concorsi ecc.);
• le relazioni esterne, attività con cui l’impresa si fa conoscere dall’ambiente esterno e rafforza la propria immagine (sponsorizzazioni, manifestazioni ecc.).
Esempio
3
Pubblicità tradizionale e direct marketing
Prima di pubblicizzare il suo nuovo prodotto la Green spa predispone il seguente prospetto in cui evidenzia le differenze tra pubblicità tradizionale e direct marketing.
Forma di
comunicazione
Destinatari
Modalità di
comunicazione
Mezzi
utilizzati
Risposta
del cliente
Pubblicità
tradizionale
Collettività
dei consumatori
Impersonale
Radio, TV, Internet,
riviste
Non facilmente
misurabile
Direct marketing
Singolo consumatore
Personale
Direct mailing,
telemarketing
Direttamente
misurabile
LEVE DELLA
COMUNICAZIONE
Pubblicità
Direct
marketing
Attività
promozionale
Relazioni
esterne
173
12
Il marketing
La distribuzione è il complesso di scelte riguardanti i canali di distribuzione e gli
intermediari commerciali da utilizzare per raggiungere gli obiettivi di vendita.
Il canale di distribuzione rappresenta il percorso che il prodotto compie dal maJD]]LQRGHOSURGXWWRUH¿QRDOFRQVXPDWRUH¿QDOH,QEDVHDOQXPHURGLLQWHUPHGLDUL
presenti il canale di distribuzione può essere:
• direttoTXDQGRLOSURGXWWRUHYHQGHGLUHWWDPHQWHDOFRQVXPDWRUH¿QDOH
• corto, quando è presente un solo intermediario commerciale, il dettagliante;
• lungo, quando sono presenti due intermediari commerciali, il grossista e il dettagliante.
L’insieme delle imprese che operano nell’ambito della distribuzione forma l’apparato
distributivo. Tali imprese si distinguono in:
• imprese di produzione diretta, cioè le imprese agricole e industriali che effettuaQRLSURFHVVLGLWUDVIRUPD]LRQHGHOOHPDWHULHSULPHLQSURGRWWL¿QLWLHFKHVLRFFXpano della distribuzione in modo diretto o avvalendosi delle imprese commerciali;
• imprese di produzione indiretta, cioè le imprese commerciali che si occupano
della distribuzione dei beni senza compiere i processi di lavorazione e trasformazione.
In base alla posizione occupata nella catena della distribuzione, le imprese commerciali si suddividono in:
• imprese commerciali all’ingrosso, che acquistano le merci dai produttori e le
rivendono ad altri commercianti;
• imprese commerciali al dettaglio, che acquistano le merci dai produttori o dai
JURVVLVWLHOHULYHQGRQRDLFRQVXPDWRUL¿QDOLDORURYROWDWDOLLPSUHVHVLGLYLGRQRLQ
– piccola distribuzione, imprese specializzate di piccole dimensioni, con limitato
assortimento di prodotti;
– grande distribuzione organizzata (GDO), imprese di grandi dimensioni e che
dispongono di vasti assortimenti di merci (ipermercati, supermercati, hard discount ecc.).
Imprese di
produzione diretta
APPARATO
DISTRIBUTIVO
Imprese di
produzione indiretta
Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica ha favorito lo sviluppo del commercio elettronico (e-commerce), rappresentato dall’insieme delle vendite di beni e delle prestazioni di servizi che si effettuano per via telematica.
In base ai mercati in cui si opera, l’e-commerce può essere:
• business to business (B2B), operazioni di compravendita concluse tra imprese;
• business to consumer (B2C), operazioni di compravendita concluse tra imprese
HFRQVXPDWRUL¿QDOL
• consumer to consumer (C2C), operazioni di compravendita concluse tra consuPDWRUL¿QDOL
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