Uploaded by andrea.bertela

CORSO BASE DI TRADING - APRILE 2024

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CHI NON PROVA A CREARSI
IL FUTURO CHE DESIDERA,
DEVE ACCONTENTARSI
DEL FUTURO CHE GLI CAPITA.
D.L. KAUFMAN
Premessa
3
Chi siamo
4
1. Introduzione
6
2. Cos’è il trading?
7
3. L'alba del Trading: una storia di aneddoti
8
4. I principali mercati finanziari
11
5. I principali attori dei mercati finanziari
13
6. Come guadagnare sui mercati finanziari
15
7. Cosa serve per operare
17
8. Quando operare sui mercati finanziari
19
9. I bias nel trading: nemici silenziosi
21
10. Un trader leggendario: Jesse Livermore
24
11. Gestione del rischio
25
12. Come si analizza il mercato
27
13. I passi del professionista
37
Conclusioni
40
FAQ
41
Premessa
Laddove il destino danza al ritmo dei mercati finanziari, si staglia una verità
imperturbabile: il trading è un viaggio, non una destinazione. È un canto
narrato nelle silenziose profondità dell'anima dell'investitore, un racconto
che si svolge su una scacchiera di numeri, grafici e tendenze.
In ogni battito di cuore del mercato, in ogni alito di vento che soffia
attraverso il labirinto degli scambi, risiede un'opportunità. Non
un'opportunità di mero guadagno materiale, ma piuttosto un'opportunità di
crescita personale, di introspezione, di comprendere la fragilità dell'avidità e
la forza della pazienza. Come un pittore che dà vita a una tela, il trader
modella il proprio percorso attraverso scelte e decisioni, ogni trade un tratto
di pennello sulla tela della vita.
Eppure, il trading non dovrebbe mai essere il fine ultimo. È uno strumento,
un veicolo che ci permette di esplorare l'ignoto, di sondare i misteri della
volatilità del mercato e di trarre lezioni preziose. È un ponte tra l'ingegno
umano e l'inesorabile fluire dell'economia mondiale, una danza sottilmente
coreografata tra rischio e ricompensa.
Il trading non è una scalata verso un picco di ricchezza e successo, ma
piuttosto un viaggio lungo un fiume che scorre, pieno di rapide da navigare
e tranquille pozze in cui riflettere. Il vero trader sa che la ricchezza più
grande non risiede nei profitti accumulati, ma nelle lezioni apprese,
nell'esperienza guadagnata e nella saggezza acquisita.
Così, mentre naviga in questa vasta distesa di incertezze e opportunità, il
trader deve ricordare: il trading non è la destinazione, ma il viaggio. Non è il
fine, ma il mezzo. È un viaggio nell'anima del mercato e, in ultima analisi,
nell'anima stessa del trader.
Ricorda, la crescita è un processo, l'apprendimento è un'odissea e il trading
è un mezzo per avvicinarci a entrambi. L'arte del trading risiede
nell'equilibrio tra la scienza del rischio e la poesia dell'opportunità. E così, alla
fine, il vero successo non si misura in guadagni o perdite, ma nel viaggio
intrapreso e nelle lezioni apprese lungo la strada. I guadagni saranno solo
una gratificante conseguenza di questo approccio. Così come la cura di un
albero da frutto fatta con amore e apprendimento, renderà il raccolto
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Introduzione
Non si può negare che i mercati finanziari siano in grado di suscitare un
enorme fascino e fortissime aspettative. Nella nostra esperienza in
formazione professionale sul trading, abbiamo notato chiaramente come tali
emozioni rendano veramente difficoltoso guadagnare sui mercati. Un
maggiore coinvolgimento nel trading equivale a maggiore impulsività e,
di riflesso, una minore efficacia delle proprie azioni che, spesso, cedono del
tutto il passo all’istinto e alla casualità.
I mercati finanziari sono tutto tranne che casuali: il nostro obiettivo, in qualità
di trader, investitori e formatori, è quello di analizzare il prezzo con profondo
distacco seguendo un preciso piano che non ci consenta di prendere
iniziative del tutto arbitrarie. Il trading è un “gioco” statistico dove le
probabilità rappresentano la vera chiave di volta per raggiungere il
successo. Ma è necessario avere anche una forma mentis specifica, costruita
proprio per ottenere profitto in modo costante e senza per questo lasciarsi
prendere la mano.
In questa guida introduttiva vogliamo indicare alcuni concetti che riteniamo
estremamente importanti, soprattutto per chi inizia ad approcciare
timidamente i mercati. Alcune considerazioni che faremo potrebbero
sembrare poco importanti: ti invitiamo sin da ora a considerare ogni parola
riportata in questo ebook come qualcosa che abbiamo sperimentato nel
corso degli anni.
Ogni paragrafo intende trasferirsi parte della nostra esperienza che si basa su
numerosi errori, vicende alterne e difficoltà: proprio per questo vorremmo
poterti evitare un percorso troppo accidentato per lasciarti concentrare sulle
cose davvero importanti.
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Cos’è il trading?
L'inizio di un viaggio è sempre più semplice quando si comprende
chiaramente la destinazione. Prima di affrontare il mondo avvincente del
trading finanziario, è fondamentale comprendere cosa sia effettivamente il
trading. Il trading, tradotto letteralmente dall'inglese come “scambio”, è
l'attività di acquisto e vendita di beni o servizi.
Nel contesto dei mercati finanziari, tuttavia, il trading assume una
connotazione più specifica. Si riferisce all'acquisto e alla vendita di strumenti
finanziari come azioni, obbligazioni, futures, opzioni, criptovalute e altri asset,
con l'obiettivo di realizzare un profitto.
Questi strumenti finanziari sono acquistati e venduti attraverso le borse valori,
come ad esempio il NYSE (New York Stock Exchange) o il NASDAQ, oppure
nei mercati OTC (over-the-counter, come succede nel mercato valutario,
dove non c’è una borsa centrale con un cambio uguale per tutti nel mondo,
ma ogni cambiavalute può fare essenzialmente il suo prezzo.
Il trading può essere categorizzato in due tipologie principali: trading a lungo
termine e trading a breve termine.
Nel trading a lungo termine, o investimento, gli individui acquistano un
asset finanziario con l'intenzione di mantenerlo per un periodo
prolungato, spesso anni o decenni, sperando che aumenti di valore nel
tempo. Questo tipo di trading è spesso associato a un approccio più
conservativo e pacato, dove l'investitore ha fiducia nell'andamento
generale dell'economia o della società in cui ha investito.
Il trading a breve termine, o speculazione, al contrario, implica l'acquisto e
la vendita di strumenti finanziari in un lasso di tempo molto più breve, a
volte nel corso di una singola giornata (noto come day trading). L'obiettivo
qui è sfruttare le fluttuazioni di prezzo a breve termine per realizzare un
profitto.
È importante notare che il trading, soprattutto quello a breve termine,
comporta un livello di rischio significativo. I mercati finanziari possono essere
altamente volatili e imprevedibili, e anche i trader più esperti possono subire
perdite. Tuttavia, con un'adeguata formazione, una buona comprensione dei
mercati e una strategia di gestione del rischio ben definita, è possibile
aumentare le probabilità di successo.
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Questo ebook ha lo scopo di guidarti nel mondo del trading finanziario.
Esploreremo insieme le diverse strategie di trading, come analizzare i
mercati, come gestire il rischio e come sviluppare un piano di trading che si
adatti ai tuoi obiettivi e alla tua tolleranza al rischio. Prima di iniziare, tuttavia,
è importante avere una solida comprensione delle basi. Nei capitoli
successivi, esploreremo più in dettaglio i diversi strumenti finanziari, come
funzionano i mercati finanziari e come si può iniziare a fare trading. Ricorda, il
trading non è un modo per arricchirsi rapidamente. È un'attività che richiede
tempo, impegno, studio e, soprattutto, disciplina. Ma con la giusta mentalità
e le giuste competenze, può diventare un modo efficace e gratificante per
aumentare il tuo patrimonio.
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L'alba del trading:
una storia fatta di aneddoti
L'inizio del trading e dei mercati finanziari può essere rintracciato indietro nel
tempo fino alle antiche civiltà. Sebbene le tecniche e gli strumenti siano
cambiati radicalmente nel corso dei secoli, l'essenza del trading - l'acquisto e
la vendita di beni e servizi - è rimasta la stessa.
Un aneddoto curioso riguarda la città-stato di Babilonia nel 2000 a.C., che
utilizzava tavolette d'argilla come forma di contratto per le transazioni
commerciali, un antenato primitivo delle moderne operazioni finanziarie.
Immagina di essere un agricoltore babilonese che promette un certo numero
di datteri alla fine della stagione in cambio di un prestito di sementi. Questo,
in effetti, è un esempio di un primordiale contratto a termine!
Passando al 16° secolo, possiamo ritrovare un altro aneddoto interessante
legato alla Compagnia delle Indie Orientali. Questa compagnia aveva
bisogno di finanziamenti per le sue costose spedizioni in India e in Estremo
Oriente, così ha cominciato a emettere azioni e obbligazioni agli investitori.
Chi avrebbe mai immaginato che l'esotico commercio di spezie avrebbe
portato alla nascita delle società per azioni?
Tuttavia, l'istituzione che riconosciamo oggi come
la borsa moderna ha le sue radici nel 17° secolo ad
Amsterdam, con la famosa Amsterdam Stock
Exchange. Questa è la storia della famosa
Tulipomania, uno dei primi e più noti esempi
di bolla speculativa.
8
Un singolo bulbo poteva valere fino a 4.000 o anche 5.500 fiorini. Poiché i
fiorini del 1630 erano monete d'oro di peso e qualità incerti, è difficile fare una
stima accurata del valore odierno in euro, ma il giornalista scozzese Charles
Mackay, nel suo famoso libro del 1841 Memoirs of Extraordinary Popular
Delusions and the Madness of Crowds, fornisce qualche punto di riferimento:
4 botti di birra costavano 32 fiorini. Sono circa 1.008 litri di birra o 65 fusti di
birra. Un fusto di Coors Light costa circa $ 120, quindi 4 botti di birra ≈ $ 7.800
e 1 fiorino ≈ $ 244.
Ciò significa che il migliore dei tulipani costava fino a 1 milione di dollari in
denaro di oggi (ma con molti bulbi scambiati nella gamma $ 50.000-$
150.000).
Nel 1636, la domanda per il commercio dei tulipani era così grande che
furono istituiti mercati regolari per la loro vendita alla Borsa di Amsterdam, a
Rotterdam, Haarlem e in altre città.
Fu in quel momento che i commercianti professionisti (stock jobbers)
entrarono in azione e tutti sembravano fare soldi semplicemente possedendo
alcune di queste rarità. In effetti, all'epoca sembrava che il prezzo potesse solo
salire, che "la passione per i tulipani sarebbe durata per sempre". Gran parte
di questo rapido declino è stato determinato dal fatto che le persone avevano
acquistato i bulbi a credito, sperando di ripagare i prestiti quando avrebbero
venduto nel futuro i bulbi a scopo di lucro.
Ma una volta che i prezzi hanno iniziato a scendere, i proprietari sono stati
costretti a vendere i loro bulbi a qualsiasi prezzo e a dichiarare bancarotta. A
fine 1637 la bolla era scoppiata e molte persone erano in rovina.
Iniziare una guida con questa storia non sembra molto promettente, non
viene voglia di buttarsi a fare trading. Ma come scopriremo non si fa trading
in base a cosa fanno gli altri o se il mercato scende o sale, non ci si fa neanche
prendere dalla FOMO, la fear of missing out, ovvero la cosa che succede
durante tutte le bolle. Si lavora in maniera meticolosa e pre-determinata.
Ma non tutto il trading è mania, infatti, sempre nel XVII secolo in Giappone si
stava creando un altro tipo di scambi finanziari. Durante questo periodo, il
riso non era solo un alimento di base, ma anche una forma di valuta. Il riso
veniva utilizzato per pagare i salari, le tasse e persino per condurre il
commercio. In un contesto del genere, è facile immaginare quanto fosse
importante per i mercanti e i produttori proteggersi dalle fluttuazioni del
prezzo del riso.
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Qui entra in scena un personaggio affascinante, Munehisa Homma, un
mercante di riso di Sakata. Homma non era solo un commerciante, ma anche
un innovatore finanziario. Capendo l'importanza del riso nell'economia
giapponese, ideò un sistema per scambiare contratti di riso futuri, stabilendo
un prezzo anticipato per il riso che sarebbe stato consegnato in futuro.
Questo è riconosciuto come l'inizio del mercato dei futures, anche se in
forma rudimentale.
Ma perché era importante per i mercanti e i produttori? Immagina di essere
un coltivatore di riso. Hai appena piantato il tuo raccolto e hai bisogno di
garantirti un prezzo stabile quando arriverà il momento di vendere. Allo
stesso modo, sei un mercante di riso che vuole essere sicuro di poter
acquistare il riso a un prezzo ragionevole in futuro, indipendentemente da
come fluttua il mercato.
Grazie ai contratti futures, entrambi avete la possibilità di "bloccare" un
prezzo. Il coltivatore può vendere un contratto future per il riso che sarà
raccolto in futuro, garantendosi un prezzo fisso. Il mercante, d'altra parte, può
acquistare quel contratto future, assicurandosi la possibilità di acquistare il
riso a un prezzo predeterminato. Munehisa Homma non si fermò qui. Ha
anche sviluppato un metodo di analisi delle tendenze dei prezzi del riso che è
ancora in uso oggi - le candele giapponesi, una tecnica essenziale per
l'analisi tecnica nel trading moderno.
Questi aneddoti storici ci mostrano quanto il trading e i mercati finanziari si
siano evoluti nel corso dei secoli. Da tablet di argilla a contratti scritti, dalle
bolle di tulipani alle bolle delle dot-com, la storia del trading è affascinante e
istruttiva. Come trader, possiamo imparare molto da questi racconti del
passato. Ricordare queste storie ci aiuta a capire che, nonostante la sofisticata
tecnologia e i complicati strumenti finanziari odierni, l'essenza del trading
rimane la stessa.
Sia che stiamo negoziando datteri, bulbi di tulipano o azioni di una
società high-tech, il successo nel trading richiede una solida
comprensione dei fondamentali, una buona dose di disciplina e,
naturalmente, una solida strategia da seguire.
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4
I principali mercati finanziari
Il mondo dei mercati finanziari è vasto e variegato, con una moltitudine di
differenti tipi di asset scambiati su diverse piattaforme. Comprendere questi
diversi mercati è fondamentale per ogni aspirante trader. In questo capitolo,
esploreremo i quattro principali mercati finanziari: il mercato azionario, il
mercato obbligazionario, il mercato delle valute e il mercato delle materie
prime.
Mercato Azionario
Il mercato azionario, a volte chiamato mercato delle equità, è il luogo dove
vengono scambiate le azioni delle società. Acquistare azioni di una società
significa diventare proprietario di una piccola parte di quella società. I mercati
azionari più noti sono il New York Stock Exchange (NYSE) e il NASDAQ negli
Stati Uniti, ma ci sono borse valori importanti in tutto il mondo, come la
London Stock Exchange, la Borsa di Tokyo e la Borsa di Shanghai. Il mercato
azionario è spesso quello più familiare al pubblico generale.
Questo mercato è ricco di opportunità, ma anche di volatilità. Gli investitori
possono fare trading su singole azioni, oppure su indici azionari, che
raggruppano insieme un numero di azioni per riflettere la performance di un
settore specifico o di un'intera economia. Un esempio popolare di indice è il
S&P500, che comprende le 500 più grandi aziende quotate nelle borse USA.
Mercato Obbligazionario
Il mercato obbligazionario è il luogo dove vengono emesse e scambiate le
obbligazioni, che sono essenzialmente prestiti rimborsabili con interessi.
Quando acquisti un'obbligazione, stai prestando denaro all'emittente
dell'obbligazione, che può essere un governo, una municipalità o una società.
In cambio, l'emittente ti paga degli interessi per un periodo di tempo stabilito
e alla fine del periodo ti restituisce il capitale iniziale.
A differenza del mercato azionario, il mercato obbligazionario è
generalmente considerato meno volatile e più prevedibile, poiché gli interessi
e i termini del rimborso sono fissati al momento dell'emissione
dell'obbligazione. Tuttavia, i rischi esistono, in particolare il rischio di
insolvenza (cioè l'emittente non è in grado di ripagare il debito) e il rischio di
tasso di interesse (se i tassi di interesse salgono, il valore delle obbligazioni
esistenti tende a scendere).
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Mercato delle Valute (Forex)
Il mercato delle valute, o Forex, è il mercato dove vengono scambiate le
valute di tutto il mondo. Questo mercato è enorme, con un volume di
scambi giornaliero che supera i 5 trilioni di dollari. Il Forex è un mercato
over-the-counter, il che significa che tutte le transazioni avvengono tra due
parti senza l'intermediazione di una borsa. Nel forex inseriamo anche il
mercato delle criptovalute, che d'altronde sono considerate, già nel nome,
valute.
Il Forex è unico per diversi motivi. Prima di tutto, è aperto 24 ore al giorno
durante la settimana, dato che c'è sempre un centro finanziario aperto da
qualche parte nel mondo. Inoltre, a differenza di altri mercati, il Forex non
richiede un grande investimento iniziale, rendendolo accessibile a un ampio
pubblico.
Tuttavia, il Forex può essere altamente volatile e i trader devono prestare
attenzione ai vari fattori che possono influenzare il valore delle valute, come le
politiche economiche, gli eventi geopolitici e le decisioni delle banche
centrali.
Mercato delle Materie Prime
Il mercato delle materie prime è il luogo dove vengono scambiate merci
fisiche come oro, argento, petrolio, grano, caffè, ecc. Queste possono essere
scambiate sia in forma fisica che tramite contratti derivati come i futures.
Questo mercato è vitale per le economie mondiali, poiché le materie prime
sono fondamentali per una serie di settori, dall'energia all'agricoltura.
Questo mercato può essere particolarmente influenzato da fattori come i
cambiamenti climatici, le tensioni politiche, le catastrofi naturali e altri eventi
esterni che possono influire sulla domanda e sull'offerta di una determinata
merce. Ad esempio, un raccolto di grano cattivo può far salire il prezzo del
grano, mentre un'invenzione tecnologica che riduce la necessità di utilizzare
l'oro in un'industria specifica potrebbe far scendere il prezzo dell'oro.
Ognuno di questi mercati ha le sue peculiarità e richiede competenze e
strategie specifiche. Nei prossimi capitoli, approfondiremo ognuno di questi
mercati, esplorando le varie strategie di trading, le tecniche di analisi e la
gestione del rischio.
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I principali attori
dei mercati finanziari
I mercati finanziari sono come un grande palcoscenico, con un cast di attori
che svolgono ruoli diversi. Comprendere chi sono questi attori e che ruolo
svolgono può aiutarti a comprendere meglio come funzionano i mercati.
Ecco alcuni dei principali protagonisti:
Investitori Individuali
Sono persone come te e me che comprano e vendono titoli per conto
proprio. Gli investitori individuali possono avere obiettivi di investimento a
lungo termine, come la pianificazione della pensione, o possono essere trader
attivi che cercano di trarre profitto dalle fluttuazioni di prezzo a breve
termine.
Istituzioni Finanziarie
Queste includono banche, società di investimento, fondi pensione e
compagnie assicurative. Queste organizzazioni gestiscono enormi somme di
denaro e hanno un impatto significativo sui mercati finanziari.
Fondi di Investimento
Questi fondi raccolgono denaro da vari investitori e lo investono in un
portafoglio di titoli. I fondi di investimento includono fondi comuni di
investimento, fondi indicizzati, fondi negoziati in borsa (ETF) e fondi hedge.
Broker
I broker sono intermediari che eseguono gli ordini di acquisto e vendita per
conto dei loro clienti. In cambio, ricevono una commissione per ogni
transazione.
Market Maker
Sono società o individui che stanno costantemente pronti ad acquistare o
vendere titoli a prezzi pubblicamente quotati, fornendo liquidità al mercato.
Governi e Banche Centrali
Questi attori hanno un impatto significativo sui mercati finanziari attraverso
la politica fiscale e monetaria. Ad esempio, le decisioni sul tasso di interesse
prese dalla Federal Reserve degli Stati Uniti o dalla Banca Centrale Europea
possono influenzare i prezzi delle azioni, delle obbligazioni e delle valute.
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Società Quotate
Le società che emettono azioni o obbligazioni per raccogliere capitali sono
attori importanti nei mercati finanziari. Le loro decisioni riguardo alle
strategie di business, dividend payout, e le loro performance finanziarie
influenzano il prezzo dei loro titoli.
Prendiamo ad esempio il caso di un investitore individuale, chiamiamolo
Mario. Mario ha risparmiato un po' di denaro e decide di investirlo in azioni di
una società di tecnologia che, secondo lui, è in forte crescita. Per farlo, si
rivolge a un broker, che è l'intermediario che esegue l'ordine di acquisto per
lui sulla borsa valori.
Nel frattempo, una grande istituzione finanziaria, ad esempio un fondo
pensione, decide di vendere alcune delle sue azioni di quella stessa società di
tecnologia per diversificare il suo portafoglio. Il broker di Mario esegue
l'ordine di acquisto, facendo coincidere l'ordine di vendita del fondo pensione.
Allo stesso tempo, un market maker si trova nel mezzo di questa transazione.
Il market maker è disposto a comprare e vendere le azioni della società di
tecnologia, fornendo liquidità e facilitando le transazioni tra Mario e il fondo
pensione. Il market maker guadagna dalla differenza tra il prezzo di acquisto
e di vendita (lo spread).
Ora, immagina che il governo annuncia un cambio nella politica fiscale che
favorisce le società tecnologiche. Questa notizia può far salire il prezzo delle
azioni della società di tecnologia. Mario, che ha acquistato le azioni prima
dell'annuncio, può decidere di vendere le sue azioni a un prezzo più alto,
realizzando un profitto. Questo esempio mostra come le decisioni
governative possono influenzare i mercati finanziari.
Ma non tutto è rose e fiori nel mondo del trading. Supponiamo che la società
di tecnologia in cui Mario ha investito annunci un calo inaspettato dei profitti.
Questa notizia negativa può far scendere il prezzo delle azioni della società.
Se Mario decide di vendere le sue azioni in questo momento, potrebbe subire
una perdita. Questo esempio illustra come le performance finanziarie di una
società possono influenzare il prezzo dei suoi titoli e il risultato delle
operazioni di trading.
Questi aneddoti ci aiutano a comprendere come i vari attori dei mercati
finanziari interagiscono tra loro e come le notizie e gli eventi possono
influenzare i prezzi dei titoli.
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6
Come guadagnare sui mercati
finanziari in salita e in discesa
Uno degli aspetti più affascinanti dei mercati finanziari è la possibilità di
guadagnare sia quando i prezzi salgono che quando scendono.
Questa flessibilità è ciò che rende il trading un'attività tanto dinamica e
potenzialmente redditizia. Esaminiamo come ciò è possibile.
Guadagnare quando il mercato sale (Long Position)
La forma più comune di investimento è acquistare un asset con la speranza
che il suo prezzo aumenti nel tempo, per poi venderlo a un prezzo superiore.
Questa strategia è conosciuta come "andare long" su un asset. Ad esempio,
supponiamo che Mario creda che il prezzo delle azioni di una particolare
società, diciamo la XYZ Corp., aumenterà nel prossimo mese.
Mario può decidere di acquistare 100 azioni di XYZ Corp. a 50 euro l'una, per
un totale di 5.000 euro. Dopo un mese, se il prezzo delle azioni sale a 60 euro,
Mario può vendere le sue 100 azioni per un totale di 6.000 euro. Dopo aver
detratto il suo investimento iniziale di 5.000 euro, Mario realizza un profitto
netto di 1.000 euro.
Guadagnare quando il mercato scende (Short Selling)
Ma cosa succede se Mario crede che il prezzo delle azioni XYZ Corp.
scenderà? In questo caso, Mario può guadagnare attraverso una strategia
chiamata "short selling" o vendita allo scoperto.
Ecco come funziona: Mario prende in prestito 100 azioni di XYZ Corp. dal suo
broker (è molto più semplice di quello che sembra, basta cliccare sul tasto
“short” o “vendi” nella piattaforma di trading e tutto questo viene fatto in
automatico in frazioni di secondo) e le vende immediatamente a 50 euro
l'una, per un totale di 5.000 euro. Supponiamo che dopo un mese il prezzo
delle azioni scenda a 40 euro.
A questo punto, Mario acquista 100 azioni di XYZ Corp. a 40 euro l'una, per un
totale di 4.000 euro, e le restituisce al suo broker, ripagando il prestito. La
differenza tra i soldi che Mario ha ottenuto vendendo le azioni in prestito e i
soldi che ha dovuto spendere per riacquistare le azioni e restituirle al broker è
il suo profitto. In questo caso, Mario ha guadagnato 1.000 euro (5.000 euro 4.000 euro) dal calo del prezzo delle azioni di XYZ Corp.
15
L'investitore più famoso del mondo, Warren Buffett, offre un esempio chiaro
di come si può guadagnare puntando al rialzo dei mercati. Nel 1988, Buffett
iniziò ad acquistare azioni della The Coca-Cola Company, investendo circa 1
miliardo di dollari per una partecipazione del 6,2%. Buffett non era nuovo a
questo tipo di investimento: la sua strategia di lungo periodo si basa
sull'acquisto di azioni di società che considera sottovalutate e che possiedono
un "fosso economico", cioè un vantaggio competitivo duraturo.
Nonostante le oscillazioni del mercato nel corso degli anni, Buffett non ha
mai venduto le sue azioni Coca-Cola, e la sua partecipazione è ora valutata in
decine di miliardi di dollari. Questo esempio mostra come si può guadagnare
con un investimento a lungo termine in un'azienda di qualità durante un
mercato al rialzo.
Uno degli esempi più noti di guadagno in un mercato in ribasso è invece
quello di John Paulson durante la crisi finanziaria del 2007-2008. Paulson e
il suo hedge fund, Paulson & Co., realizzarono un profitto di 15 miliardi di
dollari nel 2007 shortando il mercato immobiliare statunitense.
Paulson aveva riconosciuto che il mercato immobiliare era sopravvalutato e
che le ipoteche subprime erano particolarmente rischiose. Così, ha utilizzato
dei derivati finanziari chiamati credit default swaps (CDS) per scommettere
contro questi prestiti ipotecari.
Quando il mercato immobiliare crollò, il valore dei CDS aumentò
enormemente, permettendo a Paulson di guadagnare una fortuna. Questo
esempio mostra come un trader astuto possa guadagnare enormemente
durante un mercato in ribasso.
Questi aneddoti illustrano il potenziale dei mercati finanziari. Tuttavia, è
importante ricordare che sia il trading che l'investimento comportano rischi.
Mentre Buffett e Paulson sono esempi di successo, ci sono molti esempi di
operatori finanziari che hanno subito enormi perdite. Pertanto, è importante
comprendere appieno le strategie di investimento e i rischi associati prima di
iniziare a fare trading.
16
7
Cosa serve per operare
Per operare nei mercati è sufficiente un computer, anche datato, e una
connessione all’internet. Sarà possibile tradare da qualunque parte del
mondo e in comodità.
Il consiglio è comunque quello di avere un computer protetto da virus e ben
funzionante. Per il resto non c’è davvero bisogno di altro se non di una
piattaforma per il trading che è possibile scaricare gratuitamente da
qualunque sito di broker. Il nostro consiglio è quello di utilizzare la
piattaforma Metatrader4, uno strumento pratico, semplice da utilizzare e
estremamente personalizzabile. Con essa sarà addirittura possibile
automatizzare certi meccanismi.
Consigliamo sempre una connessione via cavo, per avere qualche mega in
più o per evitare dispersioni. Ti ricordiamo che se dovesse saltare
accidentalmente la connessione di casa, il cellulare (con le connessioni 4/5G)
può diventare uno strumento fondamentale.
Una volta che la propria postazione di lavoro è organizzata, è necessario
comprendere uno dei concetti fondamentali del trading: il concetto di Tick o
Pip (Price Interest Point, nel forex) ovvero la più piccola unità di misura del
movimento della quotazione di una coppia di valute nel mercato del Forex,
mentre per il tick parliamo del movimento minimo di un contratto futures o
di un’azione.
Per esempio, se EURUSD ha una valutazione di 1.3400 e si aggiunge un pip, la
nuova quotazione sarà 1.3401. Si tratta della minima variazione che il
cambio può subire. Considera che i tassi di cambio sono generalmente
espressi con 4 cifre decimali.
Solo nel 2010 è stato introdotto il micropip ovvero il decimo di pip. Per
esempio, nel cambio EURUSD espresso con 5 cifre decimali, se la quotazione
passa da 1.34000 a 1.34005, significa che il prezzo ha subito una variazione di
mezzo pip (ovvero 0,5 pip).
Se invece il prezzo è passato da 1.34000 a 1.34050, allora il movimento sarà
stato di 5 pip. Bisogna prestare attenzione al fatto che se il cambio che si sta
considerando ha due (o tre) cifre dopo la virgola, come per esempio i cambi
che coinvolgono lo Yen, allora il pip corrisponderà alla seconda cifra dopo la
virgola, mentre la terza rappresenterà il micropip.
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Per esempio, nel caso di quotazioni espresse con due cifre decimali, se la
quotazione di EURJPY passasse da 134.00 a 134.07 allora significherebbe un
movimento di 7 pip. Nel caso di 3 cifre decimali, se la quotazione passasse da
134.055 a 134.100, allora saremmo di fronte ad un movimento di 4,5 pip. E così
via. Detto questo, un consiglio potrebbe essere quello di ragionare sulla base
dei pip piuttosto che del denaro.
Questa scelta ha una motivazione più che altro psicologica: evitare
qualunque tensione legata al denaro. Ovviamente dovremo disporre di un
sistema di trading che includa un perfetto controllo del rischio.
L’obiettivo sarà quello di avere un punto di vista orientato alle performance,
non ai profitti in senso stretto. Pensaci: se tu fossi in grado di replicare una
operatività che ti garantisca anche "solo" il 5-10% al mese, l’entità dei profitti
sarebbero determinati dal conto di cui disponi, è vero. Ma essere in grado di
ottenere performance costantemente, significa anche che puoi sicuramente
trovare il modo di incrementare il tuo conto.
Pensare in termini di pip consente anche di non sentirsi frustrati quando,
soprattutto i primi tempi, si trada con piccoli capitali che, inevitabilmente,
porteranno piccoli profitti in termini di denaro ma ai quali possono
corrispondere performance di tutto rispetto.
Insomma, è importante predisporsi sin da subito per vivere il trading come
un business dove si hanno profitti e costi e dove si decide di lavorare
seguendo un preciso piano d’azione che ci svincoli da stress e fattori limitanti
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8
Quando operare sui mercati
finanziari: liquidità e volumi
La scelta del momento giusto per entrare o uscire dai mercati finanziari può
essere tanto importante quanto la scelta di cosa comprare o vendere. In
questo capitolo, introdurremo i concetti di liquidità e volumi, due fattori
chiave che possono influenzare la tua decisione su quando fare trading.
Liquidità
La liquidità si riferisce alla facilità con cui un asset può essere comprato o
venduto senza influenzare significativamente il suo prezzo. In un mercato
liquido, ci sono molti acquirenti e venditori, e quindi è possibile eseguire
rapidamente le operazioni senza causare grandi variazioni di prezzo. Al
contrario, in un mercato illiquido, ci possono essere ritardi nell'esecuzione
delle operazioni, e le transazioni possono causare variazioni significative di
prezzo. In termini pratici, la liquidità può influenzare la decisione di quando
fare trading. Ad esempio, i mercati azionari tendono ad essere più liquidi
durante le ore di trading regolari, quando ci sono molti operatori attivi.
Durante queste ore, è più facile eseguire transazioni senza causare grandi
variazioni di prezzo. Fuori dalle ore di trading regolari, i mercati possono
diventare meno liquidi, rendendo più difficile eseguire transazioni a prezzi
favorevoli.
Volumi
Il volume di trading si riferisce al numero di titoli che vengono scambiati in
un determinato periodo. Un alto volume di trading indica un elevato livello
di attività e interesse per un particolare titolo o mercato. Al contrario, un
basso volume di trading può indicare un interesse limitato. Il volume di
trading può influenzare la decisione di quando fare trading. In generale, i
periodi di alto volume di trading possono offrire migliori opportunità di
trading. Ad esempio, se un titolo ha un alto volume di trading, significa che ci
sono molti operatori disposti a comprare o vendere, il che può rendere più
facile eseguire transazioni a prezzi favorevoli. Inoltre, un aumento del volume
di trading può indicare un cambio imminente di tendenza del mercato,
fornendo potenziali opportunità di trading.
Ricapitolando, la liquidità e il volume di trading sono due fattori chiave che
possono influenzare la decisione di quando fare trading. Tenere d'occhio
questi due fattori può aiutarti a identificare le migliori opportunità di trading
e a gestire efficacemente i rischi. Nel prossimo capitolo, esploreremo più in
dettaglio come utilizzare queste e altre informazioni per sviluppare una
strategia di trading efficace.
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Facciamo un esempio. Il mercato del Forex è aperto 24 ore al giorno ma
questo non significa che qualsiasi momento sia ideale per operare. Il mercato,
infatti, non è sempre attivo allo stesso modo ogni momento. Il mercato è
suddiviso in ‘sessioni’ ognuna delle quali ha le sue caratteristiche,
dinamiche e ritmi.
Per questo l’operatività dovrebbe allinearsi con tali ritmi. Devi considerare che
è difficile fare soldi se il mercato non si muove abbastanza. Le sessioni
principali del mercato del Forex sono quelle legate all’apertura delle
contrattazioni delle maggiori capitali finanziarie del mondo: Tokyo, Londra e
New York. Ci sono momenti della giornata in cui ci sono delle sovrapposizioni
di tali sessioni: questo, in genere, produce maggiori movimenti dei prezzi,
poiché il numero di trader e operatori è maggiore e quindi anche i volumi e la
liquidità lo sono.
Senza scendere nei dettagli, ti basta sapere che la sessione asiatica, il cui
mercato principale è Tokyo, è notturna (ore italiane), quella europea (Londra)
è di mattina mentre quella americana (New York) è di pomeriggio. La
preferenza è quella di operare durante la sessione europea dove, solitamente,
avviene la maggior parte degli scambi, ma anche la sessione americana è
interessante per il trading.
La sessione europea è la più importante sia perché Londra è tutt’oggi la vera
capitale finanziaria mondiale ma anche per la sovrapposizione, per qualche
ora, con la sessione americana. Detto questo, è possibile migliorare
notevolmente la propria operatività avendo delle accortezze.
Per esempio, è bene tenere a mente queste raccomandazioni:
Evitare di tradare quando sono previste festività in America o in
Inghilterra ovvero quando le banche americane o londinesi sono chiuse.
In questo modo eviteremo di rimanere incastrati in grafici con scarsa
volatilità e, di conseguenza, anche più manovrabili.
Fare attenzione al venerdì: si tratta infatti dell’ultimo giorno ufficiale di
trading della settimana e, per tale motivo, si riduce o si alza troppo la
volatilità, con scatti improvvisi dovuti spesso alla chiusura di grosse
operazioni da parte di fondi che devono rendicontare delle loro
performance ai superiori e ai clienti. Il mercato diventa meno pulito e
meno tecnico. Inoltre subire una eventuale perdita di venerdì porterà il
trader a vivere il weekend in maniera peggiore e a montare sentimenti di
vendetta e di rivalsa per il lunedì successivo.
Rischiare meno la prima settimana del mese, soprattutto per non farsi
male nella settimana in cui viene rilasciato il NFP, una news che rende i
mercati piuttosto nervosi e, di conseguenza, meno tecnici e più ‘sporchi’.
Evitare di tradare in corrispondenza del rilascio di news importanti.
Una buona abitudine consiste nel verificare, prima di iniziare a operare, se
sono previste notizie importanti nel corso della giornata. Durante le
notizie può esserci altissima volatilità, il che rende il mercato più rischioso,
altamente poco adatto a chi è alle prime armi.
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I bias nel trading:
nemici silenziosi
Prima di passare a qualcosa di più tecnico, come trend, trendline e tutti gli
strumenti che ci servono ad analizzare il mercato, è necessario sbirciare nella
nostra psiche. Infatti la psicologia nel trading è fondamentale per evitare
errori grossolani, spesso invisibili agli occhi di chi non conosce i BIAS che
influiscono sulle nostre analisi e decisioni.
Il trading è tanto un'attività psicologica quanto una finanziaria. Le nostre
decisioni di investimento sono spesso influenzate da una serie di bias
cognitivi o errori di pensiero sistemici, che possono portarci a fare scelte
irrazionali e potenzialmente dannose.
In questo capitolo, esploreremo alcuni dei bias più comuni nel trading.
Bias della conferma
Il bias della conferma è la tendenza di cercare, interpretare e ricordare le
informazioni in modo da confermare le nostre credenze preesistenti, mentre
si ignorano o si minimizzano le informazioni che le contraddicono. Ad
esempio, se un trader crede che un particolare titolo aumenterà di prezzo,
potrebbe prestare più attenzione alle notizie positive su quella società e
ignorare le notizie negative, portando a decisioni di investimento distorte.
Immaginiamo un trader, chiamiamolo Roberto, che ha recentemente
acquistato azioni di una società di tecnologia emergente. Ha letto molti
articoli che prevedono una crescita impressionante per l'azienda e si aspetta
un rendimento elevato.
Tuttavia, esce un rapporto che solleva dubbi sulla capacità dell'azienda di
mantenere la sua crescita. Invece di considerare attentamente queste
informazioni, Roberto le ignora, concentrandosi solo su notizie positive. Il suo
bias di conferma lo porta a ignorare segnali di rischio importanti, mettendo a
rischio il suo investimento.
Per gestire il bias della conferma, prova a cercare attivamente informazioni
che contraddicono le tue credenze o le tue posizioni di investimento. Se stai
considerando di investire in un titolo, ad esempio, cerca non solo notizie e
analisi positive, ma anche critiche o negative. Inoltre, è utile discutere le tue
idee di trading con altri per ottenere diverse prospettive. Il nostro consiglio è
di scriverle in un foglio, in modo da averle chiare ed evitare che la testa faccia
brutti scherzi.
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Overconfidence Bias
L'overconfidence bias, o eccesso di fiducia, è la tendenza a sopravvalutare la
nostra capacità di prevedere gli eventi futuri. Nel contesto del trading, un
trader con eccesso di fiducia potrebbe pensare di essere in grado di
prevedere i movimenti dei prezzi dei titoli meglio di quanto non sia
realmente possibile, portando a decisioni di investimento rischiose.
Supponiamo che una trader, chiamiamola Lisa, abbia avuto una serie di
successi nel trading. Questi successi iniziano a dare a Lisa un senso di
sicurezza eccessiva nelle sue abilità. Inizia a prendere decisioni di
investimento più rischiose, pensando che le sue previsioni saranno sempre
accurate. Questa overconfidence può portare a perdite significative quando
le sue previsioni non si avverano. Essenzialmente non rispettiamo più i
parametri di rischio corretti e tendiamo, causa avidità, a rischiare sempre di
più, piano piano che operiamo con successo, a quel punto basta una perdita
per dimezzare il nostro conto e portarci alla depressione psicologica e magari
allontanarci completamente dal trading, poiché la perdità è stata troppo alta
per essere digerita.
Per gestire l'overconfidence bias, è importante mantenere un registro
dettagliato delle tue decisioni di trading e dei loro risultati. Questo può
aiutarti a valutare obiettivamente le tue abilità e a identificare aree di
miglioramento. Inoltre, ricorda che il successo passato nel trading non
garantisce il successo futuro e mantieni sempre un atteggiamento umile e
aperto all'apprendimento. Il diario di trading è un elemento fondamentale
per cristallizzare i nostri processi decisionali, renderli più logici ma è anche
fondamentale come elemento di studio. Infatti un diario dettagliato ti può
permettere di raccogliere tantissime informazioni, leggerle e trovare errori e
opportunità per migliorare esponenzialmente le tue capacità di trader.
Loss Avversion Bias
Il bias di avversione alla perdita descrive la tendenza delle persone a preferire
evitare le perdite piuttosto che ottenere guadagni equivalenti. Nel trading,
questo può portare a tenere titoli in perdita troppo a lungo nella speranza
che il prezzo si riprenda, invece di tagliare le perdite quando sarebbe saggio
farlo.
Consideriamo un trader chiamato Giorgio che ha acquistato alcune azioni
che, purtroppo, hanno iniziato a perdere valore. Invece di riconoscere la
perdita e vendere, Giorgio decide di tenere le azioni, sperando che
recuperino. Questo è un esempio di avversione alla perdita. Se le azioni
continuano a perdere valore, l'incapacità di Giorgio di accettare la perdita può
portare a ulteriori perdite.
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La situazione può peggiorare se uniamo a questo il confirmation bias o
l’overconfidence, in questo caso saremo portati a investire ancora al rialzo
mentre il prezzo dell'azione continua a scendere, rischiando sempre di più
nella speranza di recuperare. In questo caso perderemo solo più velocemente
tutti i nostri soldi…e andremo anche qui, in depressione.
Per gestire l'avversione alla perdita, stabilisci in anticipo un piano di uscita
per ogni investimento. Questo dovrebbe includere un livello di prezzo al
quale sei disposto a vendere per limitare le tue perdite se l'investimento non
va come previsto. Attieniti al tuo piano, indipendentemente dalle fluttuazioni
di mercato a breve termine. Per esempio nel trading consigliamo sempre di
parametrizzare il volume del proprio investimento al fine di avere una perdita
massima dell’1% o massimo 2% sul proprio capitale.
Bias di Herding
Il bias di herding, o effetto gregge, è la tendenza a seguire la massa, anche
quando va contro la nostra analisi o il nostro giudizio. Questo può portare a
bolle di mercato e crash quando i trader comprano o vendono in massa solo
perché "tutti gli altri lo stanno facendo".
Per gestire il bias di herding, sviluppa e segui una strategia di investimento
basata sulla tua ricerca e analisi, piuttosto che sulle azioni o sulle opinioni
degli altri. Anche se può essere stimolante seguire la massa, ricorda che le
decisioni di investimento dovrebbero essere basate su una valutazione
obiettiva del valore e del potenziale di un titolo. Inoltre se noti di aver voglia di
seguire cosa fanno gli altri piuttosto che le tue analisi, probabilmente è il
sintomo che non hai analizzato abbastanza a fondo il tuo investimento.
Immagina una persona che ha speso le ultime 40 ore ad analizzare dei titoli
azionari per investire sull’intelligenza artificiale. Avrà poca voglia di buttare 40
ore di lavoro perché ha visto uno youtuber investire su un’azienda in
particolare, che magari nello studio viene scartata.
Immaginiamo una situazione in cui un trader, chiamiamolo Andrea, vede
molte persone su internet che dicono di acquistare azioni di una particolare
società. Anche se la sua ricerca non sostiene l'entusiasmo, si lascia
coinvolgere dal brusio, vendendo oltretutto il prezzo dell’azione iniziare a
salire, decide di seguire il gruppo, acquistando anch'esso le azioni. Questo è
un esempio di bias di herding, che può portare Andrea a entrare in un
investimento sopravvalutato e potenzialmente rischioso. Questa situazione è
conosciuta anche come FOMO, di cui parlavamo prima.
Questi bias, tra gli altri, possono avere un impatto significativo sulle decisioni
di trading. Essere consapevoli di questi bias e lavorare per mitigarne l'effetto
può aiutare a migliorare le decisioni di investimento e a ottenere migliori
risultati di trading a lungo termine. Nel prossimo capitolo, discuteremo
strategie specifiche per gestire questi bias e altri aspetti psicologici del
trading.
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Un trader leggendario:
la storia di Jesse Livermore
Mentre continuiamo il nostro viaggio nella comprensione del trading,
esaminare le vite dei trader di successo può essere sia istruttivo che ispirante.
In questo capitolo, esploreremo la storia di Jesse Livermore, uno dei trader
più famosi della storia. Nato nel 1877, Jesse Livermore iniziò la sua carriera nel
trading come "garzone" in un brokeraggio di Boston all'età di 14 anni. Mentre
lavorava, osservava le variazioni dei prezzi delle azioni sulla lavagna e iniziò a
vedere modelli e tendenze. Nonostante non avesse una formazione
formale in finanza, Livermore sviluppò un senso intuitivo per il
movimento del mercato. Livermore divenne noto per la sua abilità nel short
selling, una pratica (come abbiamo visto in precedenza) di vendita di titoli
che non possiede con la speranza di riacquistarli a un prezzo inferiore. Questa
strategia gli permise di fare fortuna durante il crollo del mercato azionario
del 1929, quando riuscì a guadagnare oltre 100 milioni di dollari,
un'impresa impressionante per l'epoca. Tuttavia, la carriera di Livermore fu
anche segnata da alti e bassi drammatici. Ha perso tutta la sua fortuna più
volte, a causa di una serie di decisioni di investimento sbagliate e problemi
personali (per quello abbiamo approfondito la parte psicologica). Nonostante
queste sfide, Livermore è sempre tornato ai mercati, dimostrando una
notevole resilienza. La storia di Jesse Livermore offre molte lezioni preziose
per i trader moderni. Ecco alcuni dei suoi insegnamenti più famosi:
Il mercato ha sempre ragione
Livermore sottolineava l'importanza di ascoltare il mercato piuttosto che
cercare di imporre le proprie idee su di esso. Se il mercato si muove contro la
tua posizione, è spesso meglio tagliare le perdite piuttosto che tenere duro
sperando in un cambiamento.
Non c'è niente di nuovo in Wall Street
Livermore credeva che i mercati finanziari fossero guidati da fattori umani
universali come la paura e l'avidità. Studiare la storia del mercato e
comprendere questi fattori può aiutare a prevedere i movimenti futuri del
mercato.
La pazienza è la chiave
Livermore enfatizzava l'importanza di attendere il momento giusto per
entrare in una posizione. Un trader dovrebbe avere la pazienza di aspettare
fino a quando non vede un'opportunità chiara e convincente.
La storia di Jesse Livermore ci ricorda che il trading può essere ricco di
opportunità, ma anche pieno di rischi. Nel prossimo capitolo, esploreremo
strategie per gestire il rischio nel trading e proteggere i tuoi investimenti.
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Gestione del rischio: il segreto
per proteggere i tuoi investimenti
La gestione del rischio è uno degli aspetti più critici del trading. Un trader può
prevedere correttamente la direzione del mercato la maggior parte del
tempo, ma se non sa come gestire il rischio, può comunque perdere tutto
con un singolo trade sbagliato. In questo capitolo, esploreremo strategie
chiave per gestire il rischio nel trading.
Diversificazione
Il modo più semplice per ridurre il rischio è diversificare il portafoglio. Ciò
significa detenere una varietà di diversi titoli, provenienti da diversi settori e,
se possibile, da diversi mercati. La logica dietro la diversificazione è semplice:
se un titolo o un settore non va bene, le perdite possono essere compensate
da altri titoli o settori che stanno andando bene. Questo significa, quando si fa
trading più di breve termine, operare su mercati decorrelati. Facciamo un
esempio, se stai comprando euro/dollaro e poi vedi un’operazione sempre
“long” su Eur/chf non stai facendo due operazioni decorrelate, effettivamente
stai puntando due volte sul rafforzamento dell’euro.
La verità è che ti stai sovraesponendo all’Euro: in questi casi o si riduce
l’esposizione delle due operazioni, in modo da mantenere la concentrazione
del rischio corretta, oppure si rinuncia alla seconda operazione. Devi sentirti
appagato dal rispettare il principio di diversificazione, perché ti aiuterà ad
avere un trading più profittevole e più facile da seguire e rispettare dal punto
di vista psicologico.
Impostazione di Stop Loss
Uno stop loss è un ordine automatico di vendita che si attiva quando il
prezzo di un titolo raggiunge un determinato livello. L'obiettivo di uno stop
loss è limitare la perdita su un trade particolare. Prima di entrare in un trade,
dovresti avere un'idea chiara del punto in cui uscirai se le cose andranno
male, e impostare lo stop loss di conseguenza. Questo significa poter entrare
a mercato e semplicemente andare a fare altro, perché la piattaforma di
trading chiuderà in perdita o in profitto la tua operazione automaticamente,
come tu hai deciso.
Restare lontani dallo schermo è essenziale per avere una vita sana,
equilibrata ma anche un trading più profittevole. Infatti la cosa peggiore
che si può fare è cambiare strategia e idee mentre si è davanti lo schermo,
smettendo di seguire la strategia iniziale e seguendo in realtà l’avidità o la
paura del momento, cose di cui Livermore ci ha avvertito nel capitolo
precedente.
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Dimensionamento della Posizione
Un'altra tattica fondamentale di gestione del rischio è il dimensionamento
della posizione. Ciò implica regolare l'importo del denaro che metti in un
singolo trade in base al livello di rischio. In generale, dovresti rischiare solo
una piccola percentuale del tuo capitale totale in un singolo trade. Abbiamo
parlato in precedenza del 1% o massimo 2% di rischio per trade.
Perché queste percentuali? Facciamo un ragionamento insieme. Immagina
di avere uno stop-loss del 50% di perdita sul tuo capitale di trading. Hai 10.000
euro sul conto, e questo vuol dire che se l’operazione va nel verso sbagliato
perderai 5.000 euro. Ora ti rimangono 5.000 euro. Per tornare a 10.000 ora
dovrai fare 5.000 euro, ovvero raddoppiare i 5.000 euro che ti sono rimasti.
Non solo quindi sarai scosso psicologicamente perché hai perso tanti soldi in
un colpo solo, ma avrai davanti a te l’ansia di recuperare, poiché fare il 100% è
qualcosa di veramente difficile da fare. Sei nella situazione peggiore possibile,
e le cose, probabilmente, sotto tutta questa pressione, potranno solo
peggiorare.
Ora invece pensa di avere degli stop-loss dell’1%. Ovvero se l’operazione va
male il tuo conto da 10.000 euro diventerà di 9.900 euro. Per recuperare
dovrai fare poco più dell’1%, psicologicamente sei tranquillo e tecnicamente
potrebbe bastarti una singola operazione positiva per recuperare e persino
per andare in positivo sul tuo conto. Ora immagina una situazione peggiore.
Hai una giornata sfortunata e perdi 5 volte di seguito, per un totale di circa
500 euro, e il tuo conto è 9.500. Non sei contento, ma sai che con 4-5
operazioni positive fatte bene puoi tornare a guadagnare. In questi casi,
meglio fermarsi per la giornata e iniziare con serenità il giorno successivo,
analizzando in maniera precisa il prossimo trade.
Gestione Emotiva
Infine, ma non meno importante, è importante gestire le tue emozioni
durante il trading. Potresti lasciare che la paura o l'avidità guidino le tue
decisioni, ma questo può portare a rischi eccessivi. Mantieni la calma, segui
il tuo piano di trading e non permettere alle fluttuazioni del mercato di
influenzare il tuo giudizio. Avere gli stop loss, avere una gestione del rischio
molto restrittiva come quelle suggerite, o anche più conservative, ti permette
di rimanere più stabile psicologicamente. Avere un diario di trading dove
oltre alla spiegazione dei motivi per l’entrata l'uscita del mercato scrivi il tuo
stato emotivo (prima di entrare a mercato) ti permetterà di verificare in
autonomia se sei nella condizione giusta. Abbiamo visto molti trader
professionisti fare danni enormi sul proprio conto perché l’ora prima avevano
litigato in famiglia, se vessero scritto nel diario di trading il loro stato emotivo
nero su bianco, avrebbero avuto un occasione in più per comprendere che
non era il momento giusto per fare trading. La gestione del rischio non può
eliminare completamente il rischio nel trading, ma può aiutarti a limitarlo.
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Come si analizza il mercato
In questo capitolo, esploreremo il ruolo dell'analisi tecnica e dell'analisi
fondamentale nel trading e come possono aiutare a identificare opportunità
di trading e gestire il rischio.
Il compito principale di un trader è quello di analizzare il mercato. Infatti, è
necessario identificare lo scenario in cui il prezzo si sta muovendo, non allo
scopo di ‘prevedere’ il futuro, ma al fine di modulare il rischio in base alle
probabilità di successo di un’operazione.
L’analisi può essere svolta in 3 modi diversi (che vedremo nei capitoli
dedicati):
Analisi Fondamentale
Analisi Tecnica
Analisi del Sentiment
ANALISI FONDAMENTALE
L’Analisi Fondamentale si basa sulla valutazione di fattori economici, politici e
psicologici: gli strumenti utilizzati per questo genere di analisi sono i report
macroeconomici, le notizie politiche e tutto ciò che nel mondo reale può
influenzare il mercato. Da questo punto di vista, è importante prendere in
considerazione le notizie che coinvolgono le valute o i titoli azionari sui quali
si andrà ad operare. Facciamo alcuni esempi. Ultimamente le decisioni sui
tassi di interesse della Banca centrale europea o americana hanno portato a
delle oscillazioni importanti sul cambio EUR/USD. Queste ultime hanno
raggiunto anche i 100 pips in brevi intervalli di tempo (in alcuni casi meno di
qualche ora).
Si possono fare altri esempi con le elezioni politiche (chi non ricorda le
elezioni di Trump del 2016?), oppure con le variazioni degli indici
macroeconomici che ogni settimana smuovono il mercato. Mi concentrerò in
particolare su quest’ultimo aspetto, marcando l’importanza di alcuni fattori
come: i dati sull’occupazione, il PIL (prodotto interno lordo) e, come detto
nel precedente paragrafo, i tassi di interesse delle Banche centrali. La
domanda qui potrebbe sorgere spontanea: “è necessario conoscere queste
informazioni su tutti gli Stati del mondo?”. Tranquillo, assolutamente no, è
fondamentale monitorare quelli più importanti, ovvero: USA, Inghilterra,
Europa e Giappone.
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Ti ricordo che puoi recuperare questi dati su tantissimi siti di informazione
macroeconomica, ma noi ti consigliamo investing.com
Non serve essere esperti di finanza o di economia, anche se, come saprai,
accrescere la propria cultura finanziaria non è mai una cattiva idea.
ANALISI TECNICA
L'Origine dell'Analisi Tecnica: L'analisi tecnica, un metodo essenziale per
valutare e prevedere l'andamento dei mercati finanziari, ha una storia lunga e
interessante. Prima di tuffarci nei dettagli su come si utilizza l'analisi tecnica,
scopriamo le sue origini e come si è evoluta nel tempo.
L'analisi tecnica, nella sua forma più primitiva, può essere fatta risalire
all'antichità, quando i mercanti utilizzavano metodi semplici per prevedere i
cambiamenti futuri nei prezzi dei beni. Tuttavia, la nascita dell'analisi tecnica
moderna è generalmente attribuita ai mercati delle materie prime del 17°
secolo in Giappone.
Durante questo periodo Munehisa Homma sviluppò ciò che ora conosciamo
come candele giapponesi, una tecnica di visualizzazione dei prezzi utilizzata
nell'analisi tecnica. Homma notò che, oltre ai fattori di offerta e domanda, i
prezzi del riso erano influenzati anche dalle emozioni dei trader. Questo
gli permise di prevedere i cambiamenti nei prezzi del riso con
un'accuratezza notevole.
L'analisi tecnica come la conosciamo oggi, tuttavia, ha iniziato a prendere
forma nel tardo 19° secolo. Charles Dow, cofondatore del Wall Street Journal e
creatore dell'Indice Dow Jones, sviluppò una serie di principi che divennero la
base della teoria di Dow, uno dei pilastri dell'analisi tecnica.
La teoria di Dow si concentra sulle tendenze del mercato, sostenendo che il
mercato ha tre tipi di tendenze che si svolgono contemporaneamente:
primaria (lungo termine), secondaria (medio termine) e minore (breve
termine). Queste tendenze, secondo Dow, riflettono l'atteggiamento degli
investitori e possono essere utilizzate per prevedere i movimenti futuri del
mercato.
Nel corso del 20° secolo, l'analisi tecnica si è evoluta e ampliata, con
l'introduzione di nuovi concetti e strumenti come le bande di Bollinger,
l'indice di forza relativa (RSI) e le medie mobili. Nonostante le sue radici
storiche, l'analisi tecnica è rimasta rilevante in un'era di rapido cambiamento
tecnologico, aiutando gli investitori a navigare nei mercati moderni.
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L’Analisi Tecnica utilizza solo i grafici dei prezzi per comporre lo scenario. In
pratica, l’Analisi Tecnica presume che il prezzo comprenda tutte le
informazioni necessarie, inglobando le news e le condizioni politiche e
monetarie mondiali. Secondo i principi dell’Analisi Tecnica, la storia si ripete e,
pertanto, sia le figure che i pattern originati dai grafici rappresentano il modo
di agire comune degli esseri umani.
Ma quali sono gli strumenti per noi più importanti? Prima di vedere le
eventuali figure (e le relative statistiche) capiamo le basi partendo
dall’individuazione del trend. Il primo passo è quello di capire quanti tipi di
trend esistono.
Trend Rialzista
Mantenendo la regola del bambino, prendiamo un grafico (qualunque sia il
Time Frame): se i prezzi partono dal basso a sinistra e finiscono in alto a
destra, allora siamo in presenza di un chiaro trend rialzista.
Trend Ribassista
È speculare al trend rialzista: i prezzi partono dall’alto a sinistra e terminano
nella parte destra del nostro grafico.
Trend Laterale
I prezzi partono nella zona centrale alla sinistra del nostro grafico e terminano
all’incirca nella stessa zona, ma sul lato destro. I prezzi sono andati su e giù
ma, infine, non sono andati da nessuna parte, come se avessero girato
intorno.
Choppy
Il Choppy market è un trend laterale a bassissima volatilità. Solitamente il
Choppy market dura poche candele. Lo si riconosce perché le candele hanno
un range piccolissimo rispetto alla media dei movimenti. Lo si può notare a
volte durante le fasi notturne, dopo la chiusura americana o durante le
festività bancarie. In generale si trova quando il mercato è poco liquido e
raramente lo si vede prima di news importanti.
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Oltre a sapere quanti tipi di trend possiamo avere, dobbiamo capire anche i
tempi in cui si sviluppano. Questi ultimi possono essere i seguenti.
Trend Primario: Dow ha notato che l’ultima fase di un mercato orso e la
prima di un mercato toro sono spesso indistinguibili tra loro. Questa fase è
chiamata fase di accumulazione ed è denotata da un grande pessimismo da
parte del mercato. Tuttavia, è proprio qui che “gli smart money” piazzano le
loro posizioni a lungo termine. Il mercato inizia a salire, ma i ribassisti
proclameranno che questa è solo una correzione e che il mercato orso non è
finito. Se questo è vero la discesa formerà un nuovo minimo e il trend
ribassista continuerà. Se il minimo sarà più alto rispetto a quello precedente
non avremo ancora conferma di un nuovo mercato toro: questo si avrà se, e
solo se, la nuova gamba rialzista supererà il massimo precedente.
Grande Movimento: Costituisce la seconda fase del movimento rialzista, ed è
la fase più lunga e consistente. I trend follower entrano nel mercato, ed è il
periodo più semplice in cui fare soldi.
Eccesso: Stiamo parlando della terza fase, ed è caratterizzata dalla
speculazione. Si tratta di un’imitazione, sulla falsa riga della fase precedente,
che viene considerata dagli speculatori come uno specchietto per le allodole.
Rappresenta la fase finale di un movimento rialzista: più è lunga questa fase e
più sarà violento il movimento orso che seguirà.
Ora c’è da dire una cosa, per osservare al meglio un trend iniziato (sia che si
tratti di un trend rialzista sia che si tratti di un trend ribassista) abbiamo
bisogno delle trendline. Ma cosa sono?
Le trendline sono tutte quelle rette che sul grafico appaiono oblique. In
parole povere le trendline dinamiche proiettano nel tempo (futuro) una
situazione che segue le dinamiche attuali del prezzo, indicando ipotetici livelli
di prezzo (nuovi) che possono fungere da supporto e resistenza ai movimenti
dei prezzi. Le trendline dinamiche dimostrano che il mercato ha memoria
non solo dei livelli di prezzi, ma anche delle dinamiche dei prezzi. Una
violazione di una trendline dinamica mostra ai trader che la dinamica del
mercato sta cambiando: a volte cambia il trend, a volte cambiano i tipi di
movimenti. Una dinamica nervosa, dettata da un alternarsi caotico di
esplosioni di volatilità e momenti di quiete può trasformarsi in un trend
lineare dettato da regolari ritracciamenti, e viceversa.
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Un ultimo punto da toccare, non meno importante ma doveroso, sono i
supporti e le resistenze. Le linee orizzontali sono le più importanti e sono
valide in qualsiasi tipologia di mercato. Queste linee sono chiamate supporti
e resistenze statiche.
Per esempio è facilmente tracciabile una resistenza su un massimo assoluto,
ovvero il punto più alto che un determinato strumento finanziario abbia mai
raggiunto, ma questo potrebbe portarci dei vantaggi? Non proprio. La logica
è semplice: se un livello di prezzo in passato è stato importante, è molto
probabile che questo continui ad essere importante anche in futuro, qualora
il prezzo lo raggiunga nuovamente. Se al raggiungimento di tale livello il
prezzo non crea azioni e reazioni, allora il livello di prezzo non sarà più
importante e la trendline verrà cancellata.
Dopo questo excursus fondamentale, cerchiamo di capire quali sono i macro
pattern di continuazione e inversione che, anche da un punto di vista
statistico, possono darci delle soddisfazioni. Ricordiamoci sempre che sono
pattern che tutti utilizzano, quindi quello che vediamo noi lo vedranno anche
i trader più esperti. Partiamo con i macro pattern di continuazione, cioè quelli
che si creano per continuare il trend iniziato.
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Partiamo con i triangoli.
Triangolo ASCENDENTE: Molto affidabile, minimi crescenti e un livello di
prezzo di resistenza. 70/30 di
probabilità di essere rotto a nord (rialzista, bullish). Si tratta di un pattern di
consolidamento/continuazione del trend. L’ampiezza del triangolo deve
essere almeno la metà del movimento precedente. Tradiamo il triangolo
ascendente in entrambe le direzioni ma al ribasso lo tradiamo impostando
la metà del rischio.
Triangolo DISCENDENTE: Massimi decrescenti e minimi sullo stesso livello. È
anch’esso un macropattern di consolidamento sulla stregua dell’ascendente
ma ha il 70% di probabilità di rompere a sud e 30% di rompere a nord
quindi di consolidamento di trend bearish.
Triangolo EQUIDISTANTE: Anch’esso è un pattern di consolidamento, con
probabilità dell’80% di consolidare il trend e 20% di invertirlo. (Se dovesse
esserci triangolo discendente dopo trend bullish mettiamo 50% di probabilità
rialzo/ribasso).
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Bandiere: Sono dei canali costruiti o da minimi e massimi decrescenti o da
minimi e massimi crescenti. Nelle flag dobbiamo quindi tradare solo le
resistenze dall’alto verso il basso e supporti dal basso verso l’alto. Quindi,
nel primo caso operiamo solo sulla rottura al rialzo, nel secondo solo rottura al
ribasso. Le flag, il 90% delle volte consolidano la direzione del trend
principale. Quando rompe da parte opposta, in ogni caso, quasi mai inverte il
trend.
Rettangoli: Sono costruiti almeno con due punti di supporto e due di
resistenza orizzontali. È una forma di continuazione con percentuale 80/20.
Ora, dopo aver visto quali sono i macro pattern di continuazione, vediamo
quali sono quelli di inversione che si creano e ci indicano un probabile
esaurimento del trend in atto.
Testa e spalle: È un pattern molto efficace, deve provenire da un brusco
movimento precedente e almeno un paio di candele devono chiudere al di
sotto delle due spalle. Lo tradiamo sulla neckline sempre considerando
l’angolo. Spesso la testa è armonica ovvero ha un aspetto speculare ed è
composta da poche candele perché è una fuga del prezzo.
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Round bottom: L’andamento dei prezzi è abbastanza omogeneo sia nella
durata che nell'intensità. Noi cerchiamo i micropattern in corrispondenza
della linea di resistenza (che non deve essere necessariamente orizzontale).
Spesso, prima della rottura della trendline, abbiamo un test della stessa.
Esiste anche la versione speculare del round bottom ed è un segnale di
inversione anche in questo caso. Questa è solo una infarinatura, un primo
passo per iniziare a osservare il mercato in maniera clinica e statistica, tuttavia
queste nozioni potranno tornare utili nel momento in cui si andranno ad
aprire operazioni.
Ma ora focalizziamoci sull’ultimo aspetto di questo capitolo, ovvero l’analisi
del sentiment.
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ANALISI DEL SENTIMENT
Riguarda il pensiero di fondo, il trend di fondo che i mercati possono avere. È
il tipo di analisi forse meno diffusa, ma non per questo inefficace. In un certo
senso si tratta dell’arte di non seguire il pensiero comune, ma di andare
più a fondo per comprendere le dinamiche del mercato. Evidentemente, si
tratta di un'analisi complessa e non adatta a molti. Questo genere di analisi
consiste nel fatto che si ipotizza che, se la maggior parte degli operatori
stanno operando in un certo modo, presto o tardi qualcosa dovrà cambiare.
Ma attenzione a non cadere nella “trappola” del seguire senza pensare, come
potrebbe succedere in alcuni casi. Quali? Prima abbiamo accennato alle
elezioni di Trump nel 2016. Ti ricordi cosa dicevano tutte le testate
giornalistiche? Secondo l’opinione comune, l’elezione di Trump avrebbe
generato l’apocalisse, soprattutto sui mercati e sull’indice di riferimento
americano (S&P500 per intenderci). E invece, negli anni successivi sono stati
raggiunti i nuovi massimi assoluti, mai toccati nella storia dell’indice.
Questo ci deve far capire una cosa: sul mercato, ragionare e aggregarsi come
i buoi non ha senso, meglio sempre farsi un'idea propria su quello che sta
accadendo, perché sarebbe bastato (prendendo sempre in considerazione le
elezioni americane) andare sul profilo Twitter di Trump per capire che lui
invece era a favore di Wall Street e che avrebbe aiutato le aziende americane.
Ma quale tipo di analisi potrebbe essere la “migliore”? Non esiste una
analisi migliore dell’altra: dipende dal tipo di trader e dal tipo di operatività
che si intende seguire. L’approccio di Moneysurfers è prevalentemente
tecnico perché si ritiene che il prezzo sia il vero indicatore del mercato e
fornisca tutte le informazioni di cui si ha bisogno per una operatività
profittevole nel tempo.
Nonostante questo, Moneysurfers prende in considerazione anche il meglio
delle altre due tipologie di analisi. Per esempio, quando si considerano le
news della giornata oppure quando si decide di non tradare il venerdì o
ancora quando si utilizzano i Pivot sui grafici. Non esiste una regola univoca, è
ovvio. Ma è importante definire su quali e quanti mercati operare. Il motivo
alla base di questa scelta deriva dalla necessità di evitare l’overtrading, ovvero
evitare di concentrarsi su un numero spropositato di mercati e di inserire
troppe operazioni in piattaforma.
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Conoscere approfonditamente il “carattere” di un mercato consente di avere
un importante vantaggio. Sapere quali sono i suoi movimenti tipici e
guardarlo con un occhio diverso: è come essere in grado di seguire
l’armonia del prezzo, è come comprenderlo a fondo. Bisogna evitare di voler
tradare con l’adrenalina. Non bisogna comportarsi come un bambino
all’interno di un negozio di giocattoli: in una condizione del genere saremmo
troppo carichi di emozioni.
È invece importante non emozionarsi davanti ad un grafico: l’emozione non è
il nostro obiettivo. L’ideale sarebbe avere un benessere interiore che
costituisca la base per l'operatività. Tradare su un unico mercato, per
esempio, e tradandolo sfruttando ordini cosiddetti ‘pendenti’, consente di
mantenere la calma e di essere totalmente privi di emozioni che possono
danneggiare i risultati.
Non è neanche consigliabile stare troppo tempo davanti ai grafici: tradare
più mercati provocherebbe la necessità e la voglia di ricercare
continuamente opportunità di trading, portando l’operatività verso una
direzione fallimentare.
Un'analisi più distaccata consente di avere una migliore visione dei mercati e
di avere una vita più serena, fattore che migliora di riflesso anche il proprio
trading.
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I passi del professionista
Come accade per ogni professionista, anche per il trader c’è una scaletta da
rispettare, per dare ogni giorno il massimo. Ricorda di pensare al trading
come a un’impresa, non un hobby. Puoi decidere di dedicargli un’ora o tutto
il giorno, ma rimane pur sempre un'attività lavorativa.
Quindi, senza perdere altro tempo,
compongono la scaletta del trader:
vediamo
quanti
e
quali
passi
1. Prepararsi psicologicamente
2. Impostare la piattaforma
3. Controllare le news
4. Individuare i pattern
5. Gestire il rischio
PREPARARSI PSICOLOGICAMENTE
Quando si parla di psicologia nel trading c’è sempre un po’ di scetticismo,
come se gli aspiranti trader si chiedessero come le due cose possano essere
accomunate. La realtà è che il trading è un business che richiede una
straordinaria capacità mentale al fine di superare tutte le barriere mentali
che si frappongono tra il trader e il successo nei mercati finanziari.
Ma quali sono questi ostacoli e qual è la strada per poterli superare?
Cerchiamo di fare un po’ di luce sull’argomento. Avete presente quando si
gioca a poker senza soldi? Il tipo di gioco cambia notevolmente e si tende
sempre ad andare a vedere la mano dell’avversario avendo la sicurezza che
non si perderà nulla. Quando invece si gioca a soldi, diventano tutti più
timorosi ed ecco che prima di compiere mosse avventate si pensa due volte.
Tante volte non si rischia quanto si dovrebbe per paura di perdere facendo
sfumare così la possibilità di vincere.
Queste sono barriere create dalla nostra mente che ci impediscono di
prendere le decisioni con lucidità quando c’è in palio qualcosa di
importante. Succede nello sport, quando la tensione per una competizione
non ci fa rendere al massimo; in occasione di un esame quando lo stress
accumulato mette a rischio la nostra prestazione e così, in molte altre
situazioni della vita.
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Nel trading, la componente psicologica è importantissima perché si ha a che
fare con il denaro e nella mente umana scattano diversi meccanismi, detti
anche bias della finanza, che è bene conoscere a fondo così da poterli
affrontare. In questo capitolo vediamo i motori principali da cui scaturiscono.
La paura di perdere i propri soldi fa sì che si fissino gli stop loss troppo vicini
non dando tempo alla trade di svilupparsi. Oppure capita che si chiuda una
trade troppo presto per paura che il mercato compia un’inversione e la nostra
trade vada in rosso. Questo porta alla lunga ad avere vincite troppo esigue
che non riescono a coprire le perdite.
L’ego è un altro ostacolo per i trader. Solitamente i lavori comuni impongono
la perfezione; pensate ad un chirurgo ad esempio, non si può certo
permettere di sbagliare. Nemmeno il carpentiere può permettersi di
sbagliare quando erige un muro. Viviamo in una società dove gli errori
vengono condannati e questo inconsciamente influisce sulle nostre
operazioni con il mercato. Ogni volta che apriamo una trade vogliamo aver
ragione, inconsciamente rifiutiamo l’idea che la nostra analisi o previsione
possa essere sbagliata e si ha la tendenza a non voler chiudere la trade con
una perdita. La testardaggine di voler aver ragione ci fa restare nella trade a
lungo sperando che il mercato giri dalla nostra parte. Sfortunatamente, molto
spesso il mercato non gira e il trader si ritrova con una grossa perdita. Solo a
quel punto, finalmente capisce che deve mettere da parte il proprio ego se
non vuole dilapidare immediatamente il proprio capitale.
L’avidità fa sì che vorremmo catturare tutti i grossi movimenti di mercato per
diventare ricchi il più in fretta possibile. Molto spesso succede che i prezzi si
muovano verso una direzione in modo significativo, il trader guarda il suo
grafico e i prezzi continuano a salire. L’idea che molti altri trader stiano
guadagnando da quel movimento e noi no è la molla che ci spinge ad
entrare in quella posizione. Sfortunatamente è troppo tardi e il mercato gira
proprio quando entriamo noi.
La sfiducia entra in gioco quando ci si imbatte in una serie negativa e si
comincia a dubitare delle proprie capacità e del proprio sistema di trading.
Questo spinge il trader a provare nuovi sistemi alla ricerca del sistema
perfetto che non lo faccia perdere mai. La realtà è che le perdite sono normali
e bisogna imparare ad accettarle. Meglio perfezionare una strategia invece
di cambiare continuamente alla ricerca di qualcosa che non esiste.
La psicologia è senza dubbio l’ostacolo più grosso per il trader e solo i
migliori professionisti hanno imparato a gestire la propria mente in modo
efficiente. In linea di principio, le decisioni di trading dovrebbero essere prese
senza emozioni, attenendosi alla propria strategia qualsiasi cosa succeda. È di
fondamentale importanza testare la propria strategia nei conti demo fino a
che si abbia una buona sicurezza nei propri mezzi e in quello che si sta
facendo, Pertanto, il passaggio al trading con soldi reali dovrebbe essere
graduale, partendo da somme molto piccole per abituarsi meglio.
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IMPOSTARE LA PIATTAFORMA
Avere una piattaforma impostata è il secondo passo che un trader deve
affrontare. Infatti, avere tutto in ordine e ben organizzato è già un primo
passo per lavorare nel migliore dei modi. La nostra piattaforma riprende il
classico stile della MT4, con vista del mercato (le quotazioni delle singole
coppie valutarie, azioni indici etc..) e navigatore (per poter caricare il nostro
indicatore) sulla sinistra, in modo da avere tutto a portata di mano.
Nella parte inferiore del grafico abbiamo le varie posizioni aperte, mentre in
alto tutti gli strumenti per disegnare, cambiare time frame ecc. Infine, c’è il
grafico, colui che ci permetterà di guadagnare. Anche in questo caso,
tenderemo ad avere tutto organizzato cercando di non riempirlo di indicatori
che poi alla fine non ci faranno vedere la cosa più importante: il prezzo.
CONTROLLARE LE NEWS
Come affrontato nel capitolo precedente, le news sono importanti per ogni
trader che si rispetti. Vero che poi la “partita” (concedimi questo termine) si
gioca sul grafico, ma è anche vero che è importante sapere quello che accade
al di fuori del nostro schermo.
Quindi, una volta al giorno, ti consiglio alla mattina, osserva il calendario
economico, leggi le principali testate giornalistiche online (ti consigliamo su
tutte Investing.com, Bloomberg e Marketwatch) per rimanere sempre
informato e farti una tua idea per capire in che fase del mercato ci troviamo.
INDIVIDUARE I PATTERN
Dopo aver realizzato i punti precedenti è ora di mettersi al lavoro. Bisogna
iniziare a osservare quali macro pattern ci sono e se sono utili al tipo di
trading che in quel momento stiamo facendo. Ricorda sempre, ogni strategia
è diversa ma le basi dell’analisi tecnica sono uguali per tutti, quindi se si vede
un triangolo o un rettangolo, la maggior parte dei trader vedrà la stessa cosa.
Con la nostra strategia i macro pattern sono fondamentali, sia da un punto di
vista dell’analisi (per andare a imbastire l’operazione), ma anche per esempio,
per decidere (insieme ad altri fattori) quale rating dare all’operazione. Non sai
cos’è il rating? Scoprilo nel punto successivo.
GESTIRE IL RISCHIO
Quando arrivi a questo punto vuol dire che ha individuato un segnale
d’ingresso, dopo aver fatto tutte le dovute analisi precedenti, però non ti
adagiare perché non siamo alla fine. Ora arriva il punto più importante,
ovvero quello della gestione del rischio. La gestione del rischio è il processo
che permette di ridurre il rischio del portafoglio d’investimento attraverso
delle contromisure specifiche.
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Il rischio di un investimento è la possibilità che una posizione aperta non
raggiunga l’obiettivo prefissato, risultando cioè in profitti limitati o perdite
superiori al deposito iniziale se non si adottano delle precauzioni. Per questa
ragione, i trader analizzano i rischi impliciti alla loro operatività per limitarne i
rischi. Una volta identificato il potenziale rischio, si possono adottare vari
metodi di protezione. Alcuni degli esempi più comuni sono: aggiungere stop
e limiti per chiudere automaticamente le posizioni al livello specificato,
decidere prima, in termini percentuali, quanto rischiare per quella singola
operazione, diversificare e non tradare solamente su un singolo titolo, cambio
valutario, materia prima…
Conclusioni
Parliamo francamente, il trading è davvero una attività straordinaria che,
non solo ci consente di vivere una certa libertà da tanti vincoli che
generalmente si hanno, ma anche di addestrare noi stessi ad essere migliori
e più felici.
Il nostro motto è proprio questo: la felicità fa i soldi, e non il contrario. Non
si tratta di uno slogan fine a se stesso e non si tratta di qualcosa che vuole
porre l'accento sulla morale o sull’etica: si tratta di una constatazione pratica
che viviamo, ogni giorno, su noi stessi.
Il trading è uno dei riflessi della nostra vita e ci fornisce preziose indicazioni
circa la qualità di ciò che ci appartiene dentro, di quello che percepiamo e
soprattutto di come lo percepiamo.
Possano i venti della fortuna sempre soffiare nelle tue vele, possano le onde
dell'opportunità sempre portarti verso le tue ambizioni. Ricordati, il mercato
è come un oceano, vasto e imprevedibile. Ma come il navigatore che trova la
sua strada tra le stelle, così il trader trova la sua via tra le sfide e le incertezze.
E infine, un consiglio: non cercare la perfezione, ma la padronanza. Il
mercato è un terreno in continuo mutamento, una melodia che cambia di
battito in battito. Non si può mai conoscere ogni nota, prevedere ogni
cambiamento di tono. Ma possiamo imparare a danzare al suo ritmo, a
trovare armonia nel caos.
Ricordati, la magia del trading risiede non nel prevedere il futuro, ma
nell'adattarsi al presente. La tua forza non risiede nel resistere alle
tempeste, ma nel surfarle.
CI VEDIAMO AL CORSOIN DIRETTA
LUNEDÌ, 27 NOVEMBRE - 20:30
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FAQ
Quanto devo investire?
Noi consigliamo di investire almeno 1.000€ dopo aver assimilato la strategia
che si sta utilizzando. Si può partire anche con meno, ma potrebbe
diventare frustrante vedere guadagni troppo bassi con tante ore di
impegno. Il conto demo può essere utile, ma se utilizzato per poco tempo
perché c’è il rischio di perdere la sensibilità che si ha poi sul conto reale.
Quanto posso guadagnare?
Come dicono gli americani, the sky is the limit. No, a parte gli scherzi,
bisogna sempre capire con quanto si inizia. Ovviamente non si può pensare
di farsi uno stipendio con solo 1.000€ di capitale iniziale. È un po' come
pensare di comprare una Lamborghini con 10.000€. Il consiglio è non
pensare alla percentuale di guadagno che si può ottenere, ma pensare
esclusivamente a rispettare le regole della tua strategia e cercare di
monitorare la tua psiche e cercare di migliorare. I più grandi trader possono
superare anche il 50% l’anno, ma non hanno iniziato con certi risultati il loro
primo anno. Datti del tempo, è un investimento su di te, oltre che sui tuoi
soldi.
Devo stare davanti al computer tutto il tempo?
Con la nostra strategia assolutamente NO. Siamo quelli che dicono che
“meno stai davanti al pc e più guadagni”.
Su quali mercati operiamo?
Puoi operare su tutti i mercati che vuoi, consigliamo di iniziare però con
quelli più liquidi come Eur/usd, Sp500, oro, petrolio o azioni come Apple e
Microsoft.
Mi potete consigliare un broker?
Assolutamente SI, noi consigliamo il nostro broker etico ForexNation.org. Se
credi che la finanza attualmente stia assorbendo i soldi destinati all’economia
reale creando le crisi che tutti stiamo vivendo, allora unisciti a noi, stiamo
spostando i soldi dalla finanza all’economia reale.
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moneysurfers.com
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