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energia magazine luglio agosto

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L’editoriale
Ecco come possiamo
migliorare il nostro pianeta
PIER FRANCESCO SCANDURA
Dopo il dottorato di ricerca in Sistemi Energetici
ed Ambiente, presso l’Università degli Studi del
Salento, nel 2009 ho continuato l’esperienza
affascinante della ricerca per 4 anni con assegni
post doc presso l’Università degli Studi di
Catania.
Mi sono dedicato negli anni successivi alla
formazione specifica nel settore energetico
istituendo sin dal 2014 la scuola di formazione
per gli Esperti in Gestione dell’Energia.
Oggi ricopro il ruolo di Energy Manager
di numerose Pubbliche Amministrazioni
occupandomi anche di project management.
La testata www.energiaincomune.com, registrata
al Tribunale di Catania al n. 3/2018, nasce per
dare un contributo alla lotta al cambiamento
climatico.
L’esperienza del Covid-19 mi ha fatto riflettere
ancora di più sull’uso che facciamo delle risorse
del nostro pianeta. Così nel marzo del 2020
abbiamo deciso di intraprendere un nuovo
cammino con l’obiettivo di diffondere ancora di
più le buone pratiche legate all’efficienza e al
risparmio energetico.
Il bimestrale “Energia in Comune” sarà un
compagno di viaggio, vogliamo raccontarvi
da vicino quello che succede nel mondo
dell’Energia e approfondire le tematiche di
interesse per la salvaguardia del pianeta.
La ricerca è fondamentale, ma per apportare
il cambiamento reale serve una buona
comunicazione.
 1 MIN #ENERGIAINCOMUNE
““ Per apportare un
cambiamento reale
serve una buona
comunicazione
““
S
ono un Editore un po’ atipico perché mi
occupo di Energia sin dai tempi della
Laurea in Ingegneria Ambientale nel 2004.
Ci occuperemo delle PA, delle Imprese, dei
cittadini e del mondo della ricerca e dello
sviluppo, affrontando la sfida della transizione
energetica su tutto il territorio nazionale
analizzando quello che succede in ognuna delle
20 Regioni italiane.
Vista la nostra collocazione non potevamo che
Iniziare a raccontarvi quello che succede nel
mondo dell’Energia in Sicilia.
Inoltre in questo primo numero abbiamo
cercato di approfondire una tematica
di prim’ordine nel dibattito quotidiano
intervistando in esclusiva per Energia in
Comune
l’Ing.
Domenico
Prisinzano
Coordinatore Task Force Detrazioni Fiscali
ENEA.
Permettetemi di ringraziare gli amici di
Logical Soft che apprezzando l’idea della
rivista bimestrale saranno promotori della
divulgazione della stessa attraverso la loro rete
di oltre 120.000 professionisti in tutta Italia.
Un ultimo ringraziamento voglio farlo ai miei
maestri per la passione e il metodo che mi
hanno trasmesso per il lavoro che svolgo
quotidianamente.
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LA FOTO DEL MESE
Più mascherine
che meduse
LA REDAZIONE
Allarme inquinamento
marino post Covid-19
Una denuncia arriva dall’organizzazione non
profit francese Opération Mer Propre.
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L A PA R O L A G R E E N
Educazione
Civica
SIMONA SCANDURA
D
alla scuola dell’infanzia fino alla maturità, tutti
a lezione di educazione civica: almeno 33 ore di
insegnamento obbligatorio, in cui si parlerà di
Costituzione, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale.
Dall’anno prossimo troverà applicazione la legge 92 del
2019. L’obiettivo è che da piccoli si imparino principi
come il rispetto dell’altro e dell’ambiente che li circonda,
utilizzando linguaggi e comportamenti appropriati anche
quando si è sui social media oppure si naviga in rete.
Oggi, dunque, l’educazione civica trova nuovamente una
sua collocazione istituzionale. E questa è senz’altro una
buona notizia.
Definita la “Cenerentola” della scuola, per fare il salto
di qualità l’educazione civica ci ha messo oltre 60 anni
da quel 1958 in cui l’allora ministro dell’Istruzione Aldo
Moro la inserì nei programmi scolastici. E debutta ora in
mezzo ai piccolissimi che dovranno essere sensibilizzati
a comportamenti improntati ad una cittadinanza
consapevole non solo dei diritti, dei doveri e delle regole
della convivenza, ma anche delle sfide del presente e
dell’immediato futuro.
Tra queste ultime ineludibile è la capacità di garantire uno
sviluppo sociale sostenibile. Gli obiettivi non riguardano
solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali,
ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la
scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti
fondamentali delle persone, primi fra tutti, la salute, il
benessere psicofisico, la sicurezza alimentare.
Il concetto di comunità dovrà essere efficacemente
valorizzato e riscoperto dopo avere in questi anni
ceduto il passo, anche per via delle nuove tecnologie,
ad un individualismo poco etico: il rispetto dell’altro,
dell’ambiente e il senso dello stare insieme sono, allo
stesso tempo, gli strumenti da utilizzare e gli obiettivi da
raggiungere.
Se alla materia dell’educazione civica dovessimo assegnare
un colore, questo non potrebbe che essere green.
 1 MIN #LAPAROLAGREEN
Sopra:
Aldo Moro
-Politico
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Detrazioni
110%
Il contributo esclusivo
di Domenico Prisinzano
con DOMENICO PRISINZANO
COORDINATORE TASK-FORCE ENEA “DETRAZIONI FISCALI E
NORMATIVA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA”
I
l Decreto Rilancio è diventato legge dando
il via libera alle tanto attese detrazioni
fiscali del 110% che adesso attendono
solo i provvedimenti attuativi dell’Agenzia
delle Entrate e del Ministero dello Sviluppo
Economico.
Sono stati davvero numerosi gli articoli divulgati
in questo periodo, adesso è il momento di fare
finalmente chiarezza con una guida completa
sulle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica
negli edifici.
A raccontare la storia e il futuro delle detrazioni
fiscali in esclusiva per Energia in Comune, l’Ing.
Domenico Prisinzano di ENEA:
Quadro generale di riferimento
«Il primo periodo del comma 1 dell’art. 119 del
6
Prima di esaminare i “casi” previsti occorre porre
l’attenzione sul richiamo all’art. 14 del decretolegge 63/2013. Ciò significa che le detrazioni fiscali
del 110% (Supercobonus) si rifanno alle norme
già previste per le detrazioni fiscali riguardanti
gli interventi di riqualificazione energetica del
patrimonio edilizio esistente (Ecobonus). È
opportuno, pertanto, riassumere il relativo quadro
normativo.
Le misure incentivanti degli interventi di efficienza
energetica negli edifici attraverso le detrazioni fiscali
sono state istituite con la legge 296/2006 e sono
entrate in vigore il 1° gennaio 2007.
Gli interventi ammessi hanno riguardato la
riqualificazione energetica del sistema edificioimpianto prendendo in considerazione come servizio
energetico, principalmente, la climatizzazione
invernale. Essi hanno, quindi, riguardato la riduzione
del fabbisogno termico utile del volume riscaldato
e l’efficienza degli impianti idonei a fornire la
conseguente quantità di calore richiesta durante la
stagione invernale.
Il presupposto per l’applicazione della misura,
sin dalla sua originaria applicazione, è stato che
l’immobile oggetto di intervento fosse dotato
dell’impianto di riscaldamento.
Gli interventi sull’involucro hanno riguardato la
riduzione delle dispersioni termiche attraverso gli
elementi strutturali di separazione dello spazio
riscaldato dall’esterno, dai vani freddi o dal terreno
aumentando il grado di isolamento delle strutture
opache verticali (pareti), orizzontali (pavimenti,
soffitti, tetti) e sostituendo gli infissi esistenti con
altri più performanti.
I suddetti interventi dovevano e devono essere
eseguiti nel rispetto delle prescrizioni di cui al
decreto 25/06/2015 (decreto requisiti minimi),
oltre all’adempimento, quando richiesto, del
deposito della relazione tecnica in Comune prima
dell’inizio dei lavori ai sensi dell’art. 28 della legge
10/91 e dell’art. 8 del D.lgs 192/05 e successive
modificazioni.
In realtà, oltre al rispetto delle suddette prescrizioni,
per l’accesso al beneficio fiscale, il legislatore
 18 MIN
#DETRAZIONI110
ultimi anni si sono
“Negli
registrate circa 350.000
pratiche all’anno
“
“decreto rilancio” recita:” La detrazione di cui
all’articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013,
n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3
agosto 2013, n. 90, si applica nella misura del 110
per cento per le spese documentate e rimaste a
carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020
fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi
diritto in cinque quote annuali di pari importo, nei
seguenti casi:”
ha posto condizioni aggiuntive ammettendo alle
detrazioni fiscali gli interventi più virtuosi rispetto a
quanto previsto dall’obbligo di legge.
Con questa impostazione la misura è stata sempre
prorogata da tutti i governi che si sono succeduti a
conferma che essa ha dato nel tempo buoni risultati.
Negli ultimi anni si sono registrate circa 350.000
pratiche all’anno per una spesa di oltre 3.500.000.000
euro/anno.
Dal 2007 ad oggi, con vari provvedimenti legislativi,
sono stati aggiunti nuovi interventi, sono state variate
le aliquote di detrazione come pure l’intervallo
di tempo entro quale ripartire la detrazione
complessiva in rate annuali di pari importo.
La misura ha avuto maggiore successo per gli
interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari,
cioè nelle situazioni nella quali a decidere è il diretto
interessato, ha invece avuto un minore impatto
negli interventi condominiali, cioè nei casi in cui a
decidere è l’assemblea condominiale.
Considerato il grande potenziale dei condomìni
(circa 11.000.000) il legislatore negli ultimi anni
ha posto verso di essi una particolare attenzione
introducendo interventi appositi con aliquote di
detrazione più elevate.
Gli interventi ammessi con le relative aliquote di
detrazione e la detrazione massima ammissibile
o spesa massima ammissibile sono riportate nella
tabella di pagina 8.
Occorre osservare che la detrazione massima si
riferisce alla singola unità immobiliare mentre la
spesa massima si determina moltiplicando l’importo
indicato in tabella per il numero delle unità
immobiliari presenti nell’edificio.
Altra precisazione da fare è che le detrazioni fiscali
si determinano moltiplicando la relativa aliquota
vigente all’atto della spesa per l’importo della spesa
sostenuta ed effettivamente rimasta a carico del
contribuente. La detrazione complessiva va poi
ripartita nel numero di rate previste, attualmente,
per l’ecobonus, in 10 rate annuali di pari importo.
Ne deriva che per poter fruire delle detrazioni fiscali
occorre essere un contribuente che paga sufficienti
imposte da cui detrarre il beneficio fiscale previsto.
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Ciò fa sembrare questo meccanismo non accessibile
a tutti o comunque non allo tesso modo.
I soggetti con alto reddito pagano più imposte e
quindi possono detrarre rate annuali più elevate e
quindi affrontare spese più elevate.
La detrazione fiscale, infatti, può andare solo in
compensazione e non viene rimborsata dallo Stato.
L’eventuale quota eccedente il totale delle imposte
dovute viene persa.
Per ovviare a questo problema è stato introdotto, da
alcuni anni, il meccanismo della cessione del credito
cioè un meccanismo attraverso il quale, inizialmente
previsto solo per gli incapienti e per gli interventi
riguardanti le parti comuni degli edifici condominiali,
i beneficiari potevano cedere a soggetti privati,
comprendenti anche le banche, il credito di imposta
e così finanziare almeno in parte l’intervento.
Successivamente questa possibilità è stata estesa
a tutti i contribuenti e per tutti gli interventi di
riqualificazione energetica ammessi all’ecobonus.
8
Requisiti tecnici e procedure
I requisiti tecnici e procedurali da osservare
sono riportati nei decreti 19/02/2007 e
successive modificazioni e nel decreto 11 marzo
2008 come modificato dal decreto 26 gennaio
2010.
La trasmissione dei dati può avvenire avvalendosi
di un tecnico o nei casi più semplici può essere
fatta direttamente dal beneficiario purché, in
entrambi i casi, l’operatore si sia previamente
registrato nell’apposito sito relativo all’anno di
ultimazione dei lavori. Al termine della corretta
trasmissione dei dati l’utente stamperà la
Per ogni intervento sono previsti specifici scheda descrittiva che riporterà il codice CPID
requisiti che devono essere rispettati: essi assegnato alla pratica e riceverà nella propria
riguardano i valori delle trasmittanze termiche casella di posta elettronica una un e-mail di
(potenza dispersa attraverso un metro quadrato conferma contenete lo stesso codice CPID.
di superficie quando si applica tra le due facce L’ENEA mette a disposizione degli utenti un
una differenza di temperatura di un grado Kelvin) portale informativo nel quale si trovano i
degli elementi strutturali che racchiudono riferimenti normativi aggiornati, i vademecum,
l’involucro riscaldato (strutture opache e infissi) nonché indicazioni e semplici software per la
e requisiti di efficienza per quanto riguarda le valutazione del risparmio annuo di energia
caratteristiche dei generatori di calore o delle primaria conseguito.
pompe di calore o dei collettori solari per la
produzione di acqua calda.
La procedura prevede la trasmissione ad ENEA,
entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori
o del collaudo, attraverso il portale http://
detrazionifiscali.enea.it dei dati del soggetto
beneficiario, dei dati dell’immobile sul quale si
è eseguito l’intervento e dei dati caratteristici
dell’intervento stesso con l’indicazione del
valore del risparmio annuo di energia primaria
conseguito, in alcuni casi anche stimato.
 18 MIN
#DETRAZIONI110
un portale informativo
con i riferimenti
normativi aggiornati
“
Circa gli adempimenti e gli aspetti procedurali,
il decreto 19/02/2007 prevede come regola
generale che le principali caratteristiche tecniche
siano asseverate da un tecnico abilitato. È anche
previsto però, che nei casi più semplici e più
comuni l’asseverazione possa essere sostituita
da una documentazione sostitutiva rilasciata
dal fornitore, per esempio il certificato rilasciato
dal costruttore degli infissi con l’indicazione del
valore della trasmittanza di ciascuno di essi, che
deve risultare inferiore al valore limite previsto,
contenente anche l’indicazione del valore delle
trasmittanze degli infissi sostituiti, o nel caso dei
un generatore a condensazione il certificato del
costruttore riportante il valore dell’efficienza
media stagionale in riscaldamento che deve
risultare superiore al valore minimo previsto
dalla normativa (ηs > 90%).
mette a
“ L’ENEA
disposizione degli utenti
Tutto quanto sopra riportato rimane valido ed in
vigore. Occorre aggiungere i casi e le particolarità
introdotte dal decreto rilancio.
Il decreto rilancio (D.L. 34/2020 come convertito
con la legge 17 luglio 2020 n. 77 – S.O. alla G.U.
n. 180 del 18 luglio 2020)
Per rilanciare l’economia, a seguito della
pandemia del Covid-19, il governo ha voluto
utilizzare il meccanismo delle detrazioni fiscali,
applicato agli interventi di efficienza energetica
e agli interventi antisismici, innalzando l’aliquota
di detrazione al 110% della spesa sostenuta e
dimezzando, nello stesso tempo, il numero di
rate su cui ripartire la detrazione portandolo da
dieci a cinque.
Queste novità hanno l’effetto, però, di abbassare
la capacità di assorbire direttamente le detrazioni
fiscali da parte dei cittadini in quanto viene
elevata di circa quattro volte l’importo della
rata annuale da portare in detrazione e quindi
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di conseguenza si riduce la spessa sostenibile.
Per superare questa criticità il “decreto rilancio”
facilita il meccanismo della cessione del
credito e dello sconto in fattura consentendo
la cessione anche ad istituti di credito ed
intermediari finanziari e togliendo il numero di
cessioni successive, il cessionario può cedere il
credito di imposta ad altri soggetti e così senza
limitazioni sul numero di passaggi.
In questo modo si vuole dare un impulso
importane all’economia stimolando soprattutto
gli interventi negli edifici condominiali che
hanno elevata potenzialità.
Gli interventi ammessi
Nella stessa logica dell’ecobonus sono
ammessi alle detrazioni del 110% gli interventi
sull’involucro e sugli impianti e vengono
classificati in interventi trainanti e trainati.
“ Il “decreto rilancio” facilita
il meccanismo della cessione
del credito consentendo
la cessione anche ad
intermediari finanziari
3.1.1. Gli interventi trainanti
Involucro
Gli interventi sull’involucro possono essere
eseguiti sugli edifici condominiali, sugli edifici
unifamiliari e sulle dell’unità immobiliari situate
all’interno di edifici plurifamiliari che siano
funzionalmente indipendenti e dispongano
di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
L’intervento è limitato alla riduzione delle
dispersioni delle sole strutture opache
racchiudenti il volume riscaldato e deve incidere
su più del 25% della superficie lorda disperdente
dell’edificio. Questo intervento si configura
pertanto, ai sensi del decreto 26/06/2015,
almeno come ristrutturazione importante di 2°
livello. La spesa massima ammissibile è pari a:
50.000 euro per interventi su edifici unifamiliari
o unità immobiliari situate all’interno di
edifici plurifamiliari che siano funzionalmente
indipendenti e dispongano di uno o più accessi
autonomi dall’esterno;
40.000 euro moltiplicato il numero di unità
immobiliari che compongono l’edificio per gli
edifici composti da due a otto unità immobiliari;
30.000 euro moltiplicato il numero di unità
immobiliari che compongono l’edificio per gli
edifici composti più di otto unità immobiliari.
10
“
 18 MIN
#DETRAZIONI110
30.000 euro per interventi su edifici unifamiliari
o unità immobiliari situate all’interno di
edifici plurifamiliari che siano funzionalmente
indipendenti e dispongano di uno o più accessi
autonomi dall’esterno;
20.000 euro moltiplicato il numero di unità
immobiliari che compongono l’edificio per gli
edifici composti da due a otto unità immobiliari;
15.000 euro moltiplicato il numero di unità
immobiliari che compongono l’edificio per gli
edifici composti più di otto unità immobiliari.
La detrazione è riconosciuta anche per le
spese relative allo smaltimento e alla bonifica
dell’impianto sostituito.
Sono ammessi alle detrazioni del 110%, inoltre gli
interventi antisismici e l’installazione di impianti
fotovoltaici e degli eventuali relativi sistemi
di accumulo purché eseguiti congiuntamente
ad almeno uno degli interventi di efficienza
energetica trainanti o ad un intervento
antisismico.
APE, relativi ad
“Gli
un intero edificio
condominiale, potranno
essere utilizzati solo ai fini
delle detrazioni fiscali
previste dall’art. 110
“
Impianti
Gli interventi su gli impianti riguardano la
sostituzione dell’impianto di climatizzazione
invernale esistente con uno dotato di:
caldaia a condensazione ad acqua con efficienza
energetica stagionale del riscaldamento
d’ambiente almeno pari alla classe A di prodotto
prevista dal regolamento delegato (UE) n.
811/2013 della Commissione del 18 febbraio
2013 (ηs ≥ 90%);
pompa di calore e sistemi ibridi assemblati
in fabbrica anche con sonde geotermiche
ed eventualmente abbinati all’installazione
di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di
accumulo;
impianti di microcogenerazione;
collettori solari per la produzione di acqua
calda;
destinati alla climatizzazione invernale, alla
climatizzazione estiva nel caso di pompe di
calore reversibili, e alla produzione di acqua
calda sanitaria.
Inoltre, esclusivamente per i comuni montani
non interessati dalle procedure europee di
infrazione n. 2014/2147 del 10 luglio 2014
o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per
l’inottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti
dalla direttiva 2008/50/CE, si potrà effettuare
l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento
efficiente.
Ed infine, solo negli edifici unifamiliari e
nelle unità immobiliari situate all’interno di
edifici plurifamiliari che siano funzionalmente
indipendenti e dispongano di uno o più accessi
autonomi dall’esterno, ed esclusivamente
per le aree non metanizzate nei comuni non
interessati dalle procedure di infrazione
comunitaria n. 2014/2147 del 10 luglio 2014
o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per la non
ottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti
dalla direttiva 2008/50/CE, si possono installare
in sostituzione del generatore di calore
esistente caldaie a biomassa aventi prestazioni
emissive con valori previsti almeno per la classe
5 stelle individuata ai sensi del regolamento di
cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della
tutela del territorio e del mare 7 novembre
2017, n. 186,
Le spese massime ammissibili sono:
3.1.2 Gli interventi trainati
Il comma 2 dell’art. 119 del decreto rilancio
prevede la percentuale di detrazione del 110%
si applica anche a tutti gli altri interventi di
efficientamento energetico di cui all’articolo
14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63,
cioè all’ecobonus, nei limiti di spesa previsti,
per ciascun intervento di efficientamento
energetico, dalla legislazione vigente e a
condizione che siano eseguiti congiuntamente
ad almeno uno degli interventi trainanti.
Occorre fare attenzione alle parole “altri
interventi”, nel senso che gli interventi trainati
devono comprendere interventi differenti da
quelli inclusi negli interventi trainanti.
Requisiti
L’ammissibilità degli interventi di efficienza
11
energetica è condizionata dalla prescrizione
che “nel loro complesso, devono assicurare,
anche congiuntamente agli interventi di cui ai
commi 5 e 6 del presente articolo (impianti
fotovoltaici e sistemi di accumulo, ndr), il
miglioramento di almeno due classi energetiche
dell’edificio o delle unità immobiliari situate
all’interno di edifici plurifamiliari le quali siano
funzionalmente indipendenti e dispongano
di uno o più accessi autonomi dall’esterno,
ovvero, se non sia possibile, il conseguimento
della classe energetica più alta, da dimostrare
mediante l’attestato di prestazione energetica
(A.P.E.), di cui all’articolo 6 del decreto
legislativo 19 agosto 2005, n. 192, prima e dopo
l’intervento, rilasciato da un tecnico abilitato
nella forma della dichiarazione asseverata”.
Devono essere, inoltre, rispettate le prescrizioni
previste per l’ecobonus e cioè devono essere
osservate le disposizioni dei decreti 19/02/2007
e successive modificazioni, 11 marzo 2008
come modificato dal decreto 26/01/2010.
Questi decreti ai sensi del comma 3-ter dell’art.
14 del D.L. 63/2013 saranno sostituiti da un
nuovo decreto che sarà emanato dal Ministero
dello sviluppo economico di concerto con i
Ministeri delle Finanze, delle Infrastrutture e
dell’Ambiente.
Questo nuovo decreto conterrà anche una
importante novità, prevista già dalla legge di
bilancio 2018, in merito ai costi massimi unitari
ammissibili specifici per ciascun intervento.
Nelle more dell’adozione del predetto decreto
la congruità delle spese è determinata facendo
riferimento ai prezzi riportati nei prezzari
predisposti dalle regioni e dalle province
autonome, ai listini ufficiali o ai listini delle locali
camere di commercio, industria, artigianato e
agricoltura ovvero, in difetto, ai prezzi correnti
di mercato in base al luogo di effettuazione
degli interventi.
Per quanto riguarda il rilascio dell’APE, nel caso
di interventi eseguiti su edifici condominiali,
è un documento che deve riferirsi all’intero
edificio in deroga a quanto generalmente
previsto dall’art 6 del D.lgs 192/05 e successive
modificazioni. Il decreto che sarà emanato
ai sensi del comma 3-ter dell’art. 14 del D.L.
63/2013 preciserà le modalità di calcolo
degli indici di prestazione energetica. I servizi
energetici da prendere in considerazione sono
quelli esistenti prima dell’esecuzione degli
interventi. Gli APE, relativi ad un intero edificio
condominiale, potranno essere utilizzati solo ai
fini delle detrazioni fiscali previste dall’art. 110
del decreto rilancio e non vanno depositati nei
catasti regionali degli attestati di prestazione
energetica, salvo disposizioni differenti delle
singole regioni competenti.
Per l’accesso alle detrazioni fiscali e per l’opzione
della cessione del credito o dello sconto in fattura
occorre inoltre, ai sensi del comma 13 dell’art.
119 del decreto rilancio che venga rilasciata una
asseverazione da parte dei un tecnico abilitato
attestante il rispetto dei requisiti tecnici e
la congruità dei costi. Una copia di questa
asseverazione deve essere trasmessa ad ENEA
per via esclusivamente telematica secondo le
modalità e la modulistica che saranno definite
in un apposito decreto che sarà emanata dal
ministero dello sviluppo economico.
L’opzione della cessione del credito o dello
sconto in fattura può essere esercitata per stati
di avanzamento dei lavori che in ogni caso non
possono essere più di due e ciascun stato di
avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30 per
cento del medesimo intervento.
Aventi diritto
Si può accedere alle detrazioni fiscali del
110% per gli interventi realizzati:
dai condomìni (sarà l’agenzia delle entrate a
precisare nel dettaglio a precisare i contribuenti
che saranno compresi;
dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio
di attività di impresa, arti e professioni, su
unità immobiliari per gli interventi realizzati sul
numero massimo di due unità immobiliari, fermo
restando il riconoscimento delle detrazioni
per gli interventi effettuati sulle parti comuni
dell’edificio;
dagli Istituti autonomi case popolari (IACP)
comunque denominati nonché dagli enti aventi
le stesse finalità sociali dei predetti Istituti,
istituiti nella forma di società che rispondono
ai requisiti della legislazione europea in materia
di «in house providing» per interventi realizzati
12
su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per
conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale
pubblica;
dalle cooperative di abitazione a proprietà
indivisa, per interventi realizzati su immobili
dalle stesse posseduti e assegnati in godimento
ai propri soci;
dalle organizzazioni non lucrative di utilità
sociale di cui all’articolo 10 del decreto
legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, dalle
organizzazioni di volontariato iscritte nei registri
di cui all’articolo 6 della legge 11 agosto 1991, n.
266, e dalle associazioni di promozione sociale
iscritte nel registro nazionale e nei registri
regionali e delle province autonome di Trento
e di Bolzano previsti dall’articolo 7 della legge 7
dicembre 2000, n. 383;
dalle associazioni e società sportive
dilettantistiche iscritte nel registro istituito
ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c) ,
del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242,
limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili
o parti di immobili adibiti a spogliatoi.
del testo unico delle imposte sui redditi, di cui
al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917;
- efficienza energetica di cui all’articolo 14 del
decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito,
con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n.
90 e di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 119;
- adozione di misure antisismiche di cui
all’articolo 16, commi da 1 -bis a 1 -septies del
decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito,
con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n.
90, e di cui al comma 4 dell’articolo 119;
- recupero o restauro della facciata degli edifici
esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o
tinteggiatura esterna, di cui all’articolo 1, commi
219 e 220 , della legge 27 dicembre 2019, n. 160;
- installazione di impianti fotovoltaici di cui
all’articolo 16 -bis , comma 1, lettera h) del testo
unico delle imposte sui redditi di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 22 dicembre
1986, n. 917, ivi compresi gli interventi di cui
ai commi 5 e 6 dell’articolo 119 del presente
decreto;
- installazione di colonnine per la ricarica dei
Cessione del credito
veicoli elettrici di cui all’articolo 16 -ter del
L’art. 121 del decreto rilancio ha previsto la decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito,
cessione del credito o lo sconto in fattura con con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n.
facoltà di cessione successiva senza limiti sul 90, e di cui al comma 8 dell’articolo 119.
numero di cessione prevedendo tra i cessionari Le disposizioni attuative dei meccanismi della
anche gli istituti di credito e gli intermediari cessione del credito e dello sconto in fattura
finanziari. Anche il cessionario beneficerà della saranno stabilite con un provvedimento del
stessa detrazione fiscale da ripartire nello stesso direttore dell’Agenzia delle entrate, da adottare
numero di anni.
entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore
Nel caso del Superecobonus, cioè detrazione del della legge 77/2020 quindi, presumibilmente
110% da ripartire in cinque anni, attualizzando entro il 18 agosto 2020.»
le cinque rate con il tasso di interesse del
3.26% si ottiene l’importo speso. Utilizzare
direttamente il credito di imposta rappresenta
a cura di Simona Scandura
quindi un buon investimento.
Il suddetto tasso di interesse dovrebbe facilitare
il finanziamento dei lavori da parte delle banche
o l’acquisto del credito da parte dei soggetti
privati disponibili.
Lo stesso articolo 121 estende poi la possibilità
della cessione del credito e lo sconto in fattura
per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021
per:
- recupero del patrimonio edilizio di cui
all’articolo 16 -bis , comma 1, lettere a) e b) ,
 18 MIN
#DETRAZIONI110
13
Sicilia e
Green Deal
L’approccio inclusivo della transizione
energetica e lo sviluppo
euro-mediterraneo
con GIUSEPPE RICCI
PRESIDENTE NAZIONALE
CONFINDUSTRIA ENERGIA
I
l settore dell’Energia sta vivendo una
transizione importante.
Gli investimenti in infrastrutture
energetiche rappresentano una leva per la
ripresa economica post Covid-19 e con il Green
Deal l’Europa si propone di avere un ruolo guida
verso gli obiettivi di neutralità climatica.
Qui anche la Sicilia gioca la sua parte.
Il Presidente nazionale di Confindustria
Energia, Giuseppe Ricci, in una lunga intervista
spiega perché gli investimenti in infrastrutture
energetiche rappresentano uno strumento
essenziale per il raggiungimento degli obiettivi
del PNIEC, e del Green Deal Europeo e di un
14
Presidente, quanto è importante l’impatto
infrastrutturale per raggiungere gli obiettivi
posti dal Green Deal?
«Le infrastrutture energetiche giocano
un ruolo fondamentale e strategico nel
raggiungimento degli obiettivi posti dal Green
Deal europeo e dal Piano Energia e Clima e
l’Europa e l’Italia devono poter contare su
una dotazione infrastrutturale ben integrata e
innovativa.
Come emerso dallo “Studio Infrastrutture
energetiche per l’Italia e per il Mediterraneo”
di Confindustria Energia, l’integrazione tra più
mercati energetici è fondamentale se pensiamo
che l’Unione europea come il nostro Paese sono
forti importatori di energia e la riconfigurazione
delle rotte e dei mercati energetici non devono
metterne a repentaglio la fornitura.
Una rete infrastrutturale innovativa, basata
sia sulla trasformazione degli asset esistenti
sia sullo sviluppo di nuove opere, consente
poi l’ingresso sul mercato di nuove tecnologie
contribuendo al raggiungimento degli obiettivi
ambientali in modo sostenibile.»
di un modello
“Sviluppo
di produzione e consumo
sempre più sostenibile e
circolare
“
modello di sostenibilità per lo sviluppo nella
Regione del Mediterraneo.
che si crei un gap come già avvenuto nel
sistema dei rifiuti?
«Sicuramente sarà fondamentale affrontare
la transizione con un approccio inclusivo, che
per Confindustria Energia significa la ricerca
delle complementarietà delle diverse soluzioni
nel rispetto del principio della neutralità
tecnologica. La direzione è sicuramente quella
verso lo sviluppo di un modello di produzione
e consumo sempre più sostenibile e circolare.
È importante che ci sia consapevolezza che
l’utilizzo dei nuovi fonti, vettori e tecnologie
rinnovabili e a minor impatto ambientale
richiederà comunque nel medio termine il
contributo significativo delle tecnologie e fonti
energetiche tradizionali, che consentono di
assicurare la sicurezza e la stabilità del sistema
anche nei periodi di maggior difficoltà.
Mi lasci dire, ad esempio, che durante tutta la
fase
emergenziale dovuta al COVID-19 il settore
Quali sono gli step che i sistemi di produzione
energetico
non ha mai interrotto la produzione
energetica devono rispettare per scongiurare
Overview del Mediterraneo (2017)
Fonte: Mediterranean Energy Perspectives (MEP) 2020 (in progress) – OME
Resto del mondo
Mediterraneo
Nord
Sud-Est (Medio Ori ente)
Sud-Ovest (Nord Afri ca)
Sud
93%
93%
7%
7%
Fornitura energe ca
mondiale: 13.972 Mtoe
Popolazione mondiale:
7,5 Mld persone
94%
6%
Emissi oni CO 2 mondiali:
32,8 Gtco 2
92%
8%
92%
PIL mondiale:
128.000 Mld €
 3 MIN #GREENDEAL
8%
Inves men mondiali in ambito
energe co: 1.800 Mld € (2018)1
15
un approccio
“Serve
inclusivo rispettando
“
il principio della
neutralità tecnologica
16
di prodotti e servizi energetici.
Ora è tempo di promuovere tutti quegli
investimenti che garantiscano da un lato
l’adeguamento e trasformazione dei comparti
energetici tradizionali e dall’altra la crescita
delle nuove filiere, considerando che tali risorse
potranno essere anche una leva significativa
per la ripresa economica del nostro Paese
oltre a rappresentare un contributo essenziale
al raggiungimento degli obiettivi PNIEC. Il
cambiamento va sicuramente assecondato e
accelerato laddove ci siano le condizioni. Le
semplificazioni e il contesto normativo stabile
rappresentano la garanzia migliore anche per
gli investitori.»
L’area
del
Mediterraneo
rappresenta
storicamente per l’Europa e l’Italia un centro
di relazioni e di scambi commerciali che
hanno consentito negli anni di sviluppare
numerose opportunità industriali. Che ruolo
può giocare l’Italia nel mercato energetico del
Mediterraneo?
«Strategico. L’Italia grazie alla sua posizione
geografica e alla presenza storica dei suoi
operatori nell’area con investimenti e partnership
tecnologiche può sicuramente sostenere il
processo di integrazione dei mercati tra l’area
del Mediterraneo e l’Europa, contribuendo alla
diversificazione delle rotte energetiche e alla
sicurezza degli approvvigionamenti. Inoltre,
l’utilizzo da parte dei player italiani di tecnologie
all’avanguardia può sicuramente mettere l’Italia
al centro del Green Deal euro-mediterraneo, in
una strategia energetica ed ambientale allargata
e compatibile con gli sviluppi demografici ed
economici dei singoli Paesi. In questo scenario
saranno da sostenere le sinergie con le comunità
e i territori italiani come nel caso della Sicilia che
rappresenta sicuramente per l’Italia uno snodo
strategico e che già ospita importanti iniziative
industriali sul proprio territorio in sintonia con le
politiche industriali ed energetiche del Paese.»
a cura di Simona Scandura
Ruolo dell’Italia nell’area Mediterranea
Fonte: Analisi PwC Strategy&
L’Italia ha una posizione centrale per fungere da
conne ore tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente
L’Italia ha un Piano per Energia e Clima
basato sul rinnovabili/gas, e cienza
energe ca ed economia circolare
L’Europa raccomanda all’Italia di
promuovere le connessioni con i Paesi
limitro
L’Italia si sta dotando di un piano
regolatorio per il raggiungimento degli
obie vi PNIEC
L’Italia è interessata dai ussi
migratori e dalla conseguente
integrazione sociale
2
L’Italia è il terzo contribuente al
bilancio Europeo
Le aziende italiane hanno una
presenza storica nella Regione
17
PAESC 2030
Ecco come la Sicilia costruisce un
futuro sostenibile
con DOMENICO SANTACOLOMBA
DIRIGENTE RESP. PROGR. ENERGETICA
REGIONE SICILIANA
S
trategie, azioni rilevanti e ruolo degli
Energy Manger. Il Dirigente del servizio
1 Pianificazione e Programmazione
energetica e osservatorio per l’Energia,
Domenico Santacolomba spiega come i comuni
siciliani possono entrare in rete e accedere a
risorse europee importanti.
«Con l’adozione di un nuovo Piano Energetico
Ambientale e la definizione di obiettivi al 2030,
la Regione Siciliana intende dotarsi di uno
strumento di più ampio respiro, più adatto non
solo a seguire e governare lo sviluppo energetico
dell’Isola ma anche a tutelare l’ambiente e
a costruire un futuro sostenibile anche dal
punto di vista sociale e della qualità della vita.
 5 MIN #PAESC2030
La salvaguardia e la tutela del territorio e del
paesaggio sono stati i principi ispiratori del
PEARS.
Negli ultimi anni gli effetti del cambiamento
climatico si sono via via progressivamente
intensificati, rendendo sempre più probabile il
verificarsi di eventi meteorologici eccezionali,
quali: allagamenti, trombe d’aria, ondate di
calore estreme, incendi, siccità, etc.
A ciò si aggiungano le profonde
trasformazioni che sta subendo il sistema
elettrico, in conseguenza della larga diffusione
di impianti di generazione da fonti rinnovabili
non programmabili - soprattutto sulle reti
in bassa e media tensione - e alla sempre
crescente integrazione tra reti elettriche e reti di
18
telecomunicazione. La pianificazione energetica
ed ambientale Siciliana non può prescindere
da un approccio che tenga in considerazione
il cambiamento climatico e le misure di
mitigazione ed adattamento, contemplate
nella Strategia Nazionale di Adattamento ai
Cambiamenti Climatici (SNAC 2015) e nel Piano
Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti
Climatici (PNACC 2017).
I pericoli climatici, più probabili, individuati
nel rapporto ambientale trasmesso alla
commissione VIA/VAS per il piano energetico
ambientale regionale, sono i seguenti: caldo
estremo, precipitazioni estreme, inondazioni,
aumento dei livelli dei mari, siccità, frane,
incendi forestali.
L’analisi dei cambiamenti climatici ci permette
di registrare ogni cambiamento del clima nel
tempo, dovuto sia alla variabilità naturale, sia
come risultato dell’attività umana.
Chiaramente ad ogni cambiamento vengono
individuati interventi di mitigazione (dei
cambiamenti climatici), attraverso azioni
che riducono le fonti di rilascio, rafforzano
e potenziano le fonti di assorbimento dei
gas serra. Le azioni di adattamento (al clima
attuale e atteso e ai suoi impatti), sono volte
alla limitazione dei danni e/o allo sfruttamento
delle opportunità favorevoli collegate.
Le specifiche azioni vengono individuate per
i settori seguenti (potenzialmente impattabili):
edifici, trasporti (reti e infrastrutture e relativi
servizi), energia (infrastrutture di produzione
e servizi di fornitura), acqua (infrastrutture del
ciclo idrico), rifiuti (attività per la gestione),
pianificazione territoriale (disciplina d’uso
del suolo), agricoltura e silvicoltura (beni,
produzioni e servizi), ambiente e biodiversità
(risorse e beni), salute (benessere, servizi e
strutture sanitarie), protezione civile e soccorso
(servizi per la gestione delle emergenze),
turismo (persone e strutture).
Per ogni azione individuata, va stabilita
la tipologia, cioè se l’azione affronta solo la
mitigazione o solo l’adattamento o se si tratta di
un’azione integrata, che affronta diversi aspetti
energetici / climatici.
Per le azioni integrate sono possibili
le seguenti combinazioni: Mitigazione e
adattamento, Mitigazione e povertà energetica,
Adattamento e povertà energetica, Mitigazione
e adattamento e povertà energetica.»
19
Dott. Santacolomba, il piano di azione per
l’energia sostenibile e il clima (PAESC) pone
una sfida importante per la riduzione dei gas
climalteranti e la lotta ai cambiamenti climatici.
Come sta operando la Regione Siciliana al fine
di raggiungere gli ambiziosi obiettivi preposti?
«La Regione ritiene il Patto dei Sindaci un
programma strategico per la promozione di
politiche di contrasto ai cambiamenti climatici
e sostegno alla riqualificazione energeticoambientale dei propri territori, in funzione
del conseguimento degli obiettivi regionali di
riduzione dei consumi di energia primaria, di
sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e di
riduzione dell’emissione di gas climalteranti.
Mediante l’adesione alla citata nuova
iniziativa, di tipo volontario, l’autorità locale
stringe un patto politico e un impegno
programma­tico nei confronti dei propri cittadini
e della comunità europea, con il quale le città
firmatarie s’impegnano a sostenere l’attuazione
dell’obiettivo comunitario di riduzione del 40%
dei gas a effetto serra entro il 2030, e l’adozione
di un approccio comune per affrontare la
mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti
climatici.
Le amministrazioni locali che aderiscono
all’iniziativa del Patto dei Sindaci per il Clima e
l’Energia si impegnano a presentare un Piano
d’Azione per il Clima e l’Energia Sostenibile
(PAESC) entro due anni dall’adesione formale
includendo l’integrazione delle considerazioni
in tema di adattamento nelle politiche,
strategie e piani rilevanti. Il PAESC contiene un
Inventario di Base delle Emissioni (IBE) e una o
più Valutazioni per il rischio e la vulnerabilità
(VRV) contenenti un’analisi della situazione
attuale. Questi elementi servono come base
per delineare un insieme esaustivo di azioni che
le amministrazioni locali intendono avviare allo
scopo di conseguire i propri obiettivi in materia
di mitigazione e adattamento climatico.
Fatto tesoro della passata programmazione,
nell’ambito dell’iniziativa “Patto dei Sindaci”, è
stato approvato il programma “Promuovere la
Sostenibilità energetico-ambientale nei comuni
siciliani attraverso il Patto dei Sindaci” che oltre
a finanziare interamente la redazione del PAESC
è in grado di dotare ciascuna Amministrazione
comunale della Sicilia di un esperto in
gestione energetica (Energy Manager), ovvero
di un tecnico preparato che comprenda e
sappia gestire le complesse problematiche
 5 MIN #PAESC2030
energetiche sia in termini di riduzione dei
consumi dell’Amministrazione comunale (edifici
Municipali, illuminazione pubblica, trasporto
pubblico), sia in termini di riduzione dei consumi
nei diversi settori: residenziale, terziario,
agricoltura e industria.»
Il PAESC essendo uno strumento di
pianificazione è sottoposto alla procedura di
valutazione ambientale strategica?
«Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è
un’iniziativa della Commissione europea con
l’obiettivo di coinvolgere su base volontaria
le città in un percorso proiettato verso la
sostenibilità energetica ed ambientale. Essendo
quindi PAES e PAESC prodotti su base volontaria,
non producendo effetti diretti, non è prevista
“l’obbligatorietà” di sottoporsi ai dettami del
152/2006.
Cerco di chiarire meglio il concetto espresso,
l’obiettivo del PAESC è quello di fornire
uno strumento pratico e sintetico che aiuti
le Amministrazioni Comunali che si sono
avvicinate volontariamente al Patto dei Sindaci
e intendono intraprendere un percorso verso la
sostenibilità energetica del proprio territorio. Il
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima
pur essendo un documento simile ad un piano
energetico non è vincolante. Con l’adesione al
Patto dei Sindaci i comuni europei entrano in
rete, partecipano direttamente all’attuazione
delle politiche energetiche comunitarie e
attraverso progetti condivisi, possono accedere
a risorse finanziarie direttamente erogate dalla
Commissione.
Tale strumento, non può definire il quadro di
riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione,
l’area di localizzazione o comunque la
realizzazione di interventi progettuali che,
per essere realizzati, necessitano di un altro
strumento, adottato con apposito decreto
presidenziale o con legge regionale, che è il
Piano Energetico Ambientale, regolarmente
assoggettato a VAS. Abbiamo, quindi, previsto
che le azioni contenute nei PAESC fossero
coerenti con quelle indicate nel PEARS al fine
di darne piena efficacia. E’ la pianificazione
regionale che dispone e dirige gli interventi da
realizzare.»
a cura di Simona Scandura
20
a cura di Tizio Caio
21
Le idee
concrete
per la
ripartenza
Lettera aperta di 400 scienziati
per mettere in primo piano la
transizione ecologica
con ROBERTO DANOVARO
PRESIDENTE STAZIONE ZOOLOGICA
ANTON DOHRN
 3 MIN #RICERCA
22
D
ieci idee concrete per la ripartenza. E’
questo il contenuto della lettera aperta
sottoscritta da 400 scienziati rivolta al
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e
al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
L’appello divulgato dal Manifesto, mette in
primo piano la transizione ecologica.
Un nuovo modo di vivere e di agire a partire
dall’Agrifood e dall’incremento di prodotti
biologici, dalle città verdi e dall’attivazione
immediata del Piano Nazionale Integrato per
l’Energia con la priorità relativa alle energie
rinnovabili.
Azioni necessarie per la comunità scientifica
che deciso di intervenire nel post pandemia per
dare un reale contributo alla ripresa.
Ecco la lettera aperta firmata da Roberto
Danovaro, Presidente Stazione Zoologica
Anton Dohrn :
Egregio Presidente,
Voglio innanzitutto ringraziarLa per il lavoro
che sta facendo e per il coraggio che ha mostrato
in una situazione emergenziale.
Il post pandemia che cominciamo ad
intravedere richiede già da oggi uno sforzo
congiunto, cooperativo, aggregativo e sinergico
per ridefinire l’economia in chiave circolare
e per disegnare un nuovo modello di sviluppo
rigenerativo che veda partecipi tutte le forze
produttive e il capitale umano del Paese.
La grande sfida futura è sviluppare quanto è
più bello ed essenziale a una vita veramente sana,
proteggendo il pianeta, i suoi ecosistemi, la sua
biodiversità, che, nell’insieme, rappresentano il
bene comune di tutta l’umanità.
Per uscire dalla crisi serviranno importanti
investimenti pubblici, atti a sostenere le aziende
pronte ad abbandonare i precedenti e superati
modelli produttivi. Del resto, chi non sarà pronto
alla sfida che la pandemia ha reso ancora più
urgente, sarà presto messo in seria crisi dalla
svolta epocale prevista dal New Green Deal in
Europa.
È prioritario, quindi, per far ripartire
l’economia in Italia, mettere in primo piano la
transizione ecologica, ovvero nuove modalità di
vivere, alimentarsi, consumare e produrre, che
rappresenteranno il cuore di questa auspicata
rinascita umana, culturale, sociale, economica
ed ecologica.
Le nazioni che per prime assumeranno questo
obiettivo nel riorganizzare la propria produzione
renderanno la loro economia più competitiva e
solida già nell’immediato futuro.
Per maturare questa saggezza e raggiungere
questi obiettivi lungimiranti si devono innovare
scelte e modalità di consumo, prodotti, luoghi
e metodi di produzione, anche in relazione allo
sfruttamento del capitale naturale della Terra.
Tutto ciò richiede una strategia rispettosa
della natura e delle persone. Serve, a questo
fine, una regia più forte dello Stato, che riesca
a valorizzare le potenzialità degli Enti di Ricerca
e delle Università che possono contribuire in
modo forte e coordinato ad un’innovazione
partecipata.
Serve un Piano Nazionale per il trasferimento
delle conoscenze scientifiche alle imprese, dalle
grandi alle piccolissime imprese. In particolare,
queste ultime, così diffuse in Italia, rimangono,
spesso, ai margini dei processi di trasferimento
di conoscenze scientifiche che, fino a ora, anche
quando avviene, è raramente coerente con i
principi di compatibilità ambientale e di sviluppo
sostenibile.
Ora siamo nelle condizioni per avviare nuovi
processi di riconversione dell’economia, sia a
terra sia in mare (green & blue economy).
Dobbiamo mirare sempre più a una gestione
responsabile e sostenibile del capitale naturale,
patrimonio di tutti, cui è strettamente associato
quello culturale, unico al mondo.
23
seguito 10 idee concrete in 10
Disettori
chiave per la ripartenza:
AGRIFOOD E PRODOTTI BIO
Promuovere “Italian food” ecosostenibile,
biologico, diversificato, recuperando le aree
‘marginali’ (p.es., transizione da allevamenti
e colture industriali a una nuova zootecnia di
qualità, anche per prevenire future epidemie/
pandemie; incentivazione agro-bio-food in
aree agricole interne abbandonate o in via di
abbandono).
CITTA’ VERDI
Sottrarre le periferie e le aree industriali
periurbane alla cementificazione selvaggia
che sta divorando 2 metri quadri di territorio
italiano al secondo; costruire solo sul costruito,
Sopra:
Bosco verticale
-Milano
24
ripristinare edifici abbandonati; valorizzare i
centri storici, promuovere l’Urban Nature (p.es.,
un piano per il verde urbano per tutti i comuni,
unitamente alla realizzazione di foreste urbane
nelle grandi città e un piano per la revisione di
leggi urbanistiche e incentivi alla ristrutturazione
delle periferie urbane).
ENERGIE RINNOVABILI
Attivazione immediata del Piano Nazionale
Integrato per l’Energia con la priorità relativa
alle energie rinnovabili (p.es., un piano per
superare il 50% del fabbisogno energetico con
rinnovabili entro il 2030).
CAMBIAMENTI CLIMATICI
Un piano straordinario per la riduzione delle
emissioni climalteranti, per la mitigazione degli
impatti e l’adattamento ai cambiamenti climatici
(p.es., un piano d’investimenti per l’attuazione
di misure di adattamento ai e mitigazione dei
cambiamenti climatici).
TURISMO SOSTENIBILE
Rilancio dell’offerta turistica sostenibile blu e
verde del nostro paese, con offerte ecologiche
e innovative che promuovano l’immagine
dell’Italia come paese di cultura e bellezza (p.es.,
un piano per l’estensione temporale del turismo,
distribuendolo su 12 mesi all’anno, anche con
piani per il godimento delle ferie nel pubblico
impiego e accordi con il mondo della scuola).
LOTTA ALL’INQUINAMENTO E PREVENZIONE
DEI RISCHI PER LA SALUTE
Un piano straordinario nazionale per la
bonifica dei siti contaminati e la drastica
riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua
e dei suoli, la riconversione delle aree industriali
dismesse (p.es., siti di interesse nazionale,
conversione di impianti in città industriali come
Genova, Napoli, Taranto tra le altre).
BIODIVERSITA’ E RESTAURO AMBIENTALE
Rilancio del Piano Nazionale per la Biodiversità,
con estensione delle aree protette terrestri e
marine e la creazione di efficaci reti ecologiche,
riducendo drasticamente la frammentazione
del territorio e il consumo di suolo e tutelando
la ricchezza della biodiversità del nostro
paese (p.es., Piano nazionale per il restauro
e ripristino degli ecosistemi terrestri e marini
degradati nell’ambito del decennio UN 2021-
2030 sul Restauro degli Ecosistemi – Ecosystem
restoration).
RISORSE BLU
Incentivare la Blue Growth e la Blue
Economy, ovvero l’economia del mare e la
pesca eco-sostenibile, con la creazione di una
carta vocazionale dei mari italiani in grado di
promuovere l’economia sostenibile del mare
alla luce del decennio UN 2021-2030 “Ocean
science for a sustainable development”
(p.es., transizione ecologica della pesca,
valorizzazione del Cluster Nazionale – Blue
Italian Growth, proibizione del deep-sea mining
nel Mediterraneo).
RICERCA e FORMAZIONE
Rilancio della ricerca pubblica e privata
sostenuta dal contributo di Enti Pubblici di
Ricerca ed Università per aumentare cultura
e competitività del Paese. Insegnamento dei
principi dell’ecologia e degli obiettivi di sviluppo
sostenibile nella scuola dell’obbligo (p.es., Piano
straordinario per promuovere le brevettazioni e
il trasferimento tecnologico con collaborazione
tra Enti Pubblici di Ricerca-Università e Imprese
per soluzioni innovative volte alla riduzione
dell’inquinamento; piano per la formazione degli
insegnanti sui temi della ecologia e sostenibilità
ambientale; modifica dei piani di studio).
INNOVAZIONE GREEN PER LA SOSTENIBILITÀ E
IL BENESSERE
Promuovere lo sviluppo di Green e Blue
technologies in grado di valorizzare le industrie
e il mondo produttivo in chiave sostenibile e per
lo sviluppo di politiche ambientali. Creazione
di strutture, infrastrutture e network tra parti
sociali, imprenditoriali, gruppi industriali, ricerca
e territorio per lo sviluppo di strategie e pratiche
per la promozione dello sviluppo sostenibile e
del benessere sociale e della salute attraverso
l’approccio ‘One Health’ (p.es., incentivazione
dell’industria 4.0 su attività industriali ecocompatibili e sull’economia circolare, commuting
a impatto zero, alimentazione mediterranea,
piano per lo sport cittadino).
Nella speranza che le proposte costruttive,
aperte e volte al futuro, possa trovare
considerazione o accoglienza, è gradita
l’occasione di porgere i più cordiali e rispettosi
saluti ed auguri di buon lavoro.
a cura della Redazione
 3 MIN #RICERCA
25
26
Superbonus 110%
Logical Soft: “Ecco tutte le novità del
Decreto Rilancio”
con ANNACHIARA CASTAGNA E SIMONE TIRINATO
LOGICAL SOFT
R
ilanciare l’economia italiana e gli
interventi in edilizia, dopo lo stop forzato
a causa della pandemia di Coronavirus.
E’ questo il piano del Governo che decide
di mettere in campo risorse importanti con il
Superbonus 110%.
Chi procederà a lavori di efficientamento
energetico o prevenzione antisismica tra luglio
2020 e dicembre 2021, potrà usufruire di una
detrazione fiscale pari al 110% della spesa
sostenuta.
Il testo di recente approvato dalla Camera
aumenta inoltre la platea dei beneficiari e
degli interventi ammessi, includendo anche
seconde case, villette a schiera e demolizioni,
pur abbassando i tetti di spesa.
Oltre ai lavori di miglioramento sismico
(Sismabonus) sono molti gli interventi già
previsti dall’Ecobonus che passano al 110%:
l’isolamento dell’involucro, la sostituzione della
caldaia con un impianto centralizzato, gli impianti
con pompa di calore o microcogeneratore,
i nuovi serramenti e le schermature mobili,
la installazione di pannelli fotovoltaici e di
colonnine elettriche per la ricarica degli
autoveicoli, fino alla Building Automation.
Per accedere alle detrazioni occorre inoltre
capire chi sono i beneficiari, come produrre
le asseverazioni tecniche per il Superbonus e
come funzionano le cessione del credito e lo
sconto in fattura.
Ad approfondire il tema è la Logical Soft,
azienda specializzata nella produzione di
software tecnici per l’edilizia e opinion leader
nell’ambito della Campagna Nazionale per
la promozione e informazione sui temi
dell’efficienza energetica “Italia in Classe A”.
L’articolo a firma degli Ingg. Annachiara
Castagna e Simone Tirinato, Ricerca e
Sviluppo Logical Soft, analizza nel dettaglio
le più importanti caratteristiche tecniche del
Superbonus.
a cura della Redazione
Per poter accedere al Superbonus 110% l’intervento sull’edificio deve consentire il passaggio di almeno 2 classi energetiche.
Termolog è il software che mostra la classe energetica prima e dopo l’intervento e suggerisce i bonus fiscali disponibili.
Fonte: Logical Soft
 1 MIN
#SUPERBONUS110
27
Ambiente e
Costituzione
Il valore di una Riforma: l’ambiente
al centro della politica nazionale e
internazionale
con LUCA RAMACCI
CONSIGLIERE CORTE DI CASSAZIONE
L
’introduzione della tutela dell’ambiente
tra i principi fondamentali della
Costituzione è il tema più discusso delle
ultime settimane.
Mentre il disegno di legge si trova in
commissione Ambiente a Palazzo Madama,
l’esigenza di salvaguardare gli equilibri ecologici
 3 MIN #COSTITUZIONEGREEN
si afferma sempre di più nella coscienza
dell’opinione pubblica.
Sebbene l’ambiente riceva oggi una tutela
costituzionale indiretta e implicita negli artt.
9 e 32 Cost., la sua introduzione esplicita
tra i principi fondamentali è da considerarsi
auspicabile e necessaria.
28
Per quanto riguarda, dunque, i rapporti tra
ambiente e Costituzione, la dottrina e la
giurisprudenza sono giunte a conclusioni
sufficientemente chiare circa l’individuazione
 4 MIN #GREENDEAL
della effettiva portata dell’articolo 9 e sono
numerosissime le pronunce della Corte
Costituzionale sulle singole disposizioni in
materia di tutela ambientale in più occasioni
ritenute dai giudici remittenti non conformi al
dettato costituzionale. Possiamo quindi dire
che l’ambiente riceve già una tutela sufficiente
a livello costituzionale, ma la possibilità di un
inserimento della tutela ambientale tra i principi
fondamentali è senz’altro auspicabile».
“
tutela
“Maggiore
all’ambiente e un diverso
approccio nel bilanciamento
con altri interessi
costituzionalmente protetti
““
Un tema importantissimo analizzato per
Energia in Comune da Luca Ramacci,
Consigliere della Corte Suprema di
Cassazione, Terza Sezione Penale già Sost.
Proc. a Belluno, Venezia e Tivoli. Autore
di numerosi articoli, relatore in convegni
internazionali, in corsi del CSM e della SSM e
formatore decentrato presso la Cassazione.
«La notizia dell’intenzione dell’attuale
governo di inserire nei primi 9 articoli della
Carta Costituzionale, quindi tra i principi
fondamentali, la tutela dell’ambiente, è
senz’altro una buona notizia. Infatti il termine
ambiente è comparso nella Costituzione
soltanto a seguito della riforma del titolo
V della Costituzione attuata nel 2001, ma
esclusivamente per riservare allo Stato la
legislazione in materia di “tutela dell’ambiente,
dell’ecosistema e dei beni culturali”. Resta
tuttavia
l’importante
riconoscimento
indiretto già operato dagli articoli 9 e 32
da lei citati, il primo avente chiaramente
natura programmatica ed il secondo, che
espressamente riguarda la tutela della salute
come diritto dell’individuo ed interesse della
collettività e rispetto la quale l’ambito della
tutela garantita è stato progressivamente
esteso dalla dottrina e dalla giurisprudenza
fino a comprendere anche il diritto alla
salubrità dell’ambiente. Come si è detto tante
volte, la ragione del collegamento tra le due
disposizioni è agevolmente comprensibile
se solo si tiene conto dello stretto legame
tra la persona e l’ambiente in cui vive, con la
conseguenza che ogni attentato all’integrità e
salubrità dell’ambiente incide, inevitabilmente,
anche sugli aspetti relativi alla salute umana.
Gli effetti della Riforma
«Le conseguenze di una simile modifica
sarebbero senz’altro importanti, se solo si
considera che principi fondamentali sono,
in sostanza, i valori imprescindibili su cui lo
Stato si fonda. Ciò assicurerebbe all’ambiente
certamente maggiore tutela e consentirebbe
un diverso approccio nel necessario
giudizio di bilanciamento con altri interessi
costituzionalmente protetti. Diverso, inoltre
e più attento dovrebbe poi essere l’approccio
del legislatore nazionale, il quale, in diverse
occasioni, si è dimostrato maggiormente
sensibile agli interessi della produzione
industriale sacrificando il diritto dei cittadini ad
un ambiente salubre spesso ignorando anche o
aggirando la disciplina comunitaria».
a cura di Simona Scandura
29
Verso
l’autonomia
energetica
Individuare le esigenze del territorio e
convertirle in progettualità, la nuova
strategia della Regione Siciliana
con ROBERTO SANNASARDO
ENERGY MANAGER REGIONE SICILIANA
I
l tema dello sviluppo energetico è
diventato centrale nelle agende dei
governi nazionali e regionali. L’epidemia di
Covid-19 ha messo in ginocchio molti settori
dell’economia e, in tal senso, questo tema ha
assunto un ruolo diverso da quello precedente.
Quando si guarda in questa direzione, non si
vede più una semplice esigenza di conversione,
piuttosto una opportunità per creare una nuova
realtà industriale utile anche in una prospettiva
occupazionale e produttiva.
Tra le varie Regioni che stanno pian piano
avviandosi verso questa nuova sfida, c’è la Sicilia
che da anni sta lavorando a un nuovo piano
 5 MIN #AUTONOMIAENERGETICA
30
energetico. Abbiamo approfondito la questione
con Roberto Sannasardo, Energy Manager della
Regione Siciliana.
«La strategia regionale per la transizione
energetica si pone un obiettivo ambizioso
– sottolinea Sannasardo - sintetizzato dal
sottotitolo del Piano Energetico Ambientale
della Regione Siciliana: verso l’autonomia
energetica (al 2030).
si può fare efficienza
““Se
energetica nei Beni
Culturali, si può fare
dappertutto
“
“
Con il PEARS si intende governare lo sviluppo
energetico del territorio e promuovere la
filiera energetica. Lo strumento è stato definito
con il supporto del GSE, che ha fornito analisi
approfondite e proiezioni sugli scenari futuri,
con indicazioni di forte ricaduta economica
e occupazionale, stimata in quasi 110.000
Unità Lavorative Annuali temporanee (ULA),
tra dirette, indirette e indotte e, quasi 5.000
permanenti nel periodo 2019-2030, con un
numero medio annuale di persone impiegate
pari a circa 10.000.
Consapevoli che un obiettivo così importante
avesse bisogno di una crescita della cultura
energetica nel tessuto sociale ed economico
della regione, abbiamo studiato un percorso che
potesse consentire di dotare le amministrazioni
comunali di una figura specialistica, l’Energy
Manager, in grado di veicolare cultura e
conoscenza del risparmio energetico e dei
suoi vantaggi, per raggiungere gli obiettivi
di risparmio energetico e di uso razionale
e consapevole delle risorse energetiche
perseguiti anche dal PEARS.
E’ stato quindi emanato il primo bando legato
ai fondi del Patto dei Sindaci per dotare ogni
amministrazione comunale di un Energy
manager certificato EGE, che ha visto aderire
378 amministrazioni comunali su 390, vale
a dire il 98% del totale regionale in termini di
popolazione. La risposta è stata quindi molto
positiva ma cerchiamo l’adesione del 100% dei
comuni: una condizione necessaria per rendere
ancora più efficaci le strategie sul territorio.
Siamo oggi in fase avanzata di attuazione, con
oltre 120 comuni che hanno nominato l’Energy
Manager.
La sfida è ancora in corso ed ogni sforzo è
finalizzato al pieno raggiungimento dei target
fissati.
Particolare impegno è stato, altresì, profuso
nell’ambito del pieno utilizzo delle risorse
economiche del PO FESR 2014/2020 che, come
è noto, è articolato su varie azioni che investono
aree diverse.
Una è legata alle reti di trasmissione, nella
quale i player sono ENEL e TERNA ed è finalizzata
a potenziare, ottimizzare e rendere la rete
regionale perfettamente efficiente: non ha
alcun senso puntare sulle rinnovabili se non ci si
può affidare ad una rete in grado di sostenerne
la produzione.
Un’altra parte delle risorse comunitarie sono
destinate all’efficientamento energetico sia
degli immobili di proprietà pubblica, regionale
o comunale, sia all‘efficientamento energetico
dell’illuminazione pubblica. Sono stati emessi
diversi bandi destinati alle due finalità,
registrando un altissimo interesse delle
amministrazioni. Per l’efficientamento energetico
degli immobili, a fronte di una disponibilità
di circa 160 milioni, sono pervenute richieste
per oltre 250 milioni, mentre per gli impianti
l’illuminazione pubblica, su una dotazione di
circa 72 milioni, le richieste hanno raggiunto 190
milioni, segno tangibile dell’interesse al tema
31
energetico che l’azione del Dipartimento è stata
in grado di suscitare.
Particolare soddisfazione abbiamo ricevuto
dalla misura destinata all’efficientamento
energetico delle imprese siciliane per un
impegno economico di 37 milioni di euro, azione
nella quale il Dipartimento dell’Energia ha dato
dimostrazione di grande capacità d’impegno. Si
consideri che a meno di un anno dalla chiusura
del bando erano state già erogate le prime
risorse alle imprese.
Sintetizzando, quello che è stato messo in moto
dal Dipartimento dell’Energia è un radicale
cambio di approccio rispetto al passato: passare
ad una visione “bottom up” in previsione del PO
FESR 2021/2027.
Questo significa individuare, con il fondamentale
aiuto degli Energy manager nominati dalle
amministrazioni comunali, le esigenze del
territorio per convertirle in progettualità e
successivamente trasformarle nel programma
operativo della regione.
Ragionare in questi termini consentirà, non
appena il programma sarà approvato in sede
europea, di non cercare più nuova progettualità
ma di attenersi al programma che, all’uopo,
info@bitcontrol.it
sarà perfettamente rispondente alle necessità
del territorio».
Sugli interventi messi in atto dalla Regione
Sicilia per abbassare i propri consumi energetici
Sannasardo sostiene che:
«Sul fronte dell’efficienza energetica ‘interna’
sono stai individuati una serie di interventi, tutti
in avanzata fase di progettazione, con i quali
rendere energicamente sostenibili alcuni degli
immobili aventi anche carattere simbolico.
Ad esempio, a giorni sarà emanato il bando di
un progetto estremamente complesso, relativo
all’efficientamento energetico di 95 siti dei
Beni culturali. Un unico progetto che prevede
la riqualificazione di musei, siti archeologici ed
uffici concentrati in un bando per la realizzazione
di un EPC (Energy Performance Contract) del
valore di 20 milioni - di cui 10 di parte pubblica
e 10 di parte privata.
Un progetto, come detto, praticamente
complesso ma a cui va attribuito un valore
simbolico in linea con la diffusione della cultura
energetica perseguita con le altre azioni del
Dipartimento. In sintesi il messaggio vuole
essere “se si può fare efficienza energetica nei
beni culturali, si può fare dappertutto!».
32
Altro edificio simbolo, oggetto di intervento, è il Palazzo
della Regione a Catania, il Castello Utveggio di Palermo e
il complesso del CEFPAS di Caltanissetta, dove si cercherà
di raggiungere, con un intervento importante anche dal
punto di vista architettonico, gli standard nZEB:
«Passando ad un altro aspetto del risparmio energetico,
è stata predisposta la documentazione necessaria alla
indizione della gara per la fornitura di energia elettrica
all’Amministrazione regionale.
Nel bando si apre a contratti PPA (Power Purchase
Agreement, un contratto a lungo termine per la
somministrazione di energia elettrica tra un soggetto
produttore e un soggetto acquirente per la fornitura
di energia elettrica, ndr) per rendere produttive, ai fini
energetici, aree di proprietà regionale oggi non utilizzate».
Infine, sulla possibilità che la Regione Siciliana riesca a
rispettare quanto previsto dal decreto “burden sharing”,
Sannasardo si esprime così:
«Questa è una nota dolente. Come è noto l’obiettivo
programmatico assegnato alla Regione Siciliana prevede
l’ottenimento di un valore percentuale del 15,9% nel
rapporto tra consumo di energia, prodotta da fonti
energetiche rinnovabili, e consumi finali lordi di energia
sul territorio regionale al 2020. Analizzando i dati di
monitoraggio trasmessi dal GSE si nota come la Sicilia
nel 2016 avesse raggiunto e superato l’obiettivo fissato
per quella data, mentre nel 2018 l’obiettivo non è stato
raggiunto e la previsione al 2020 è di appena il 12,6%.
Questo scenario è stato determinato dal trend
decrescente che ha caratterizzato gli investimenti sulle
rinnovabili degli ultimi anni, soprattutto sul fotovoltaico.
Volendo ricercare responsabilità, possiamo certamente
individuarle nelle procedure burocratiche, nei vincoli dei
piani paesaggistici, nell’assenza di diversificazione (ad
esempio la filiera delle bioenergie è poco presente, come
l’eolico offshore),
Anche prevedendo scenari legati al calo dei consumi finali,
dovuti alla pandemia, esiste una significativa criticità in
merito alla possibilità di raggiungimento della pertinente
quota di copertura».
a cura di Santi Liggieri
33
Fondi europei
e piani di
sviluppo
energetico
La strategia bottom-up dei
prossimi10 anni
con SALVATORE D’URSO
DIRIGENTE GENERALE
DIP. ENERGIA REGIONE SICILIANA
D
a anni ormai, i fondi stanziati dall’Unione
europea in favore delle Regioni,
rappresentano una enorme possibilità
di investimento in vari settori. Il problema è
che, molte volte, questi finanziamenti non sono
 4 MIN #BANDIEUROPEI
utilizzati in quanto non si riesce a mettere in
piedi progetti utili in tempo. Tra le Regioni
italiane che peggio hanno usato questo
strumento negli ultimi lustri, figura la Sicilia in
cui troppo spesso i soldi non impegnati hanno
34
ripreso il volo verso Bruxelles. Basti pensare
alla sentenza della Corte di Giustizia Europea di
poco più di un anno fa che obbligava il governo
regionale a rinunciare a 380 milioni di euro del
Por Fesr 2000-2006, a seguito di “gravi carenze
e varie irregolarità” accertate anche dall’Olaf,
l’organismo europeo antifrode. Oppure al Por
Fesr 2007-2013 di cui, come segnalato dal
Centro Pio La Torre di Palermo, sono tornati alla
Commissione europea circa 117 milioni di euro.
Da qualche anno pare esserci una inversione
di tendenza. In particolare si sta cercando di
usufruire dei finanziamenti europei nel settore
energetico e in particolare sul tema della
conversione alle rinnovabili. Su questo abbiamo
chiesto dei chiarimenti a Salvatore D’Urso,
dirigente generale del Dipartimento dell’Energia
alla Regione Siciliana.
Sulla spesa al 31 dicembre 2019 dei fondi del
settore energia a valere sul PO FESR 2014/2020
D’Urso si è detto soddisfatto.
«Più che sull’ammontare della spesa
certificata mi soffermerei sui dati complessivi
di partecipazione ai bandi emanati dal
Dipartimento dell’Energia, che hanno visto un
importante overbooking su tutte le azioni. Si
tenga presente che per l’Azione 4.1.1. relativa
all’efficientamento energetico degli immobili,
a fronte di una disponibilità di circa 160 milioni,
sono pervenute richieste per oltre 250 milioni,
mentre per l’Azione 4.1.3 relativa agli impianti
l’illuminazione pubblica, su una dotazione di
circa 72 milioni, le richieste hanno raggiunto 190
milioni, segno tangibile dell’interesse al tema
energetico che le campagne di sensibilizzazione
al tema poste in essere dal Dipartimento da
me diretto hanno suscitato. Anche per l’Azione
4.2.1, rivolta all’efficientamento energetico
delle imprese siciliane è stato esaurito l’intero
budget di 37 milioni di euro».
Sulla problematica sopra espressa della
difficoltà di impiego dei fondi europei a
disposizione D’Urso sottolinea che: «Per
il Dipartimento Energia, che si rivolge
principalmente alle amministrazioni locali, il
tema della certificazione della spesa assume un
connotazione abbastanza complessa. Si intende
certificata una spesa che sia stata sostenuta
a favore del beneficiario finale e, quindi, nel
35
nostro caso, dell’impresa esecutrice dei lavori
finanziati, con la quale il Dipartimento non ha
nessun rapporto.
In pratica, la circostanza che i comuni non siano
dotati di progettazione esecutiva e che abbiano
difficoltà nell’appaltare i lavori finanziati con
i bandi ricordati, si riverbera nella mancata
certificazione della spesa comunitaria del
Dipartimento.
Viceversa,
quando
l’interlocutore
del
Dipartimento è l’impresa privata, come nel
caso dell’Azione 4.2.1, si raggiungono risultati
impensabili per un a P.A., con l’erogazione dei
primi contributi (spesa certificata) in meno di un
anno dalla chiusura del bando.
a regia con il finanziamento di tutti i progetti
presentati in modo da accelerare il processo di
indizione della e gare, con il successivo recupero
delle risorse eventualmente necessarie a
coprire i fabbisogni delle azioni territorializzate,
invito non raccolto dal Dipartimento della
Programmazione, che gestisce la materia
comunitaria. Si è allora proposto di riversare
risorse sulle misure a favore delle imprese, che
hanno dimostrato maggiore capacità di risposta,
ma anche questo invito non è stato raccolto.
Forse rimane solo l’accensione di un cero a
Sant’Agata!».
A quanto pare la Regione sarebbe all’opera per
il prossimo ciclo di programmazione 2021-2027.
Quindi, il problema è la difficoltà delle D’Urso, a tal riguardo, svela gli obiettivi del
amministrazioni
locali
di
procedere prossimo decennio.
speditamente all’affidamento delle gare di
progettazione prima e delle gare di esecuzione «Si sono poste le basi per un nuovo approccio
dei lavori dopo, doppia procedure dovuta alla alla programmazione, basato su una strategia
presentazione quasi esclusiva di progetti di ‘bottom up’. Dotare le amministrazioni locali di
fattibilità tecnico economica e che in Sicilia vede un Energy Manager che aiuti nella pianificazione
energetica ed alla individuazione dei progetti
tempi medi di realizzazione di oltre tre anni.
necessari al contenimento della “bolletta
Tema a parte è quello connesso alla azioni elettrica”, come fatto con il bando a valere sul
c.d. territorializzate (Agende Urbane, Aree “Patto dei Sindaci”, dovrebbe portare i comuni
Interne e CLLD), il cui plafond complessivo vale ad avere fin ad adesso un parco di idee su cui
il 40% dell’intera dotazione del Dipartimento sviluppare la progettazione, che potrebbe così
dell’Energia, che scontano un ritardo incolmabile essere avviata non appena gli strumenti di
dovuto ad iter autorizzativi delle strategie di programmazione comunitaria, che dovrebbero
azione molto complessi e per le quali la speranza recepire tali indicazioni, siano operativi,
di arrivare a spendere le risorse, come più recuperando tempo prezioso per l’espletamento
volte rappresentato a tutti i livelli, è pressoché di tutte quelle procedure menzionate e che
nulla essendo tali enti intermedi ancora meno rischiano di fare fallire la programmazione
2014/2020, iniziata, come è noto, nel 2018 e
attrezzati delle amministrazioni comunali».
quindi con oltre quattro anni di ritardo».
Come fare, dunque, a scongiurare una nuova
perdita di tali fondi?
a cura di Santi Liggieri
«Si è proposto intanto uno scorrimento totale
delle graduatorie approvate su tutte le azioni
DZ Trade Network
36

-60%

RIMBORSO
se già acquistato
dal 4 giugno

S C O N TO
se acquisti dopo
l’uscita dell’app

+50.000
o -50.00 se province,
capoluoghi o città
metropolitane


-60%
tramite
APP con SPID
Bonus
mobilità
2020
 2 MIN #MOBILITÀ2020
Ecco come,
quando richiederlo
e a chi è rivolto
il “bonus bicicletta e
monopattino”
a cura di Chiara Petrone
37
A CURA DI GEA MANAGEMENT SRL
Di Bella costruzioni
Il nostro impegno per ridurre l’impatto ambientale
con DANIELE DI BELLA, CEO DELL’IMPRESA
R
iqualificazione energetica, un tema
sempre più attuale in Sicilia. L’isola
al centro del Mediterraneo sta
attraversando una fase di crescita importante
grazie alla sinergia tra Pubblica amministrazione
e imprese private. Uno dei principali obiettivi
della Regione Siciliana è quello di puntare
sulle competenze per raggiungere risultati
soddisfacenti. Tra le aziende leader del settore
con diverse sedi in Sicilia, Sardegna, nelle Isole
Minori e in Veneto, c’è la Di Bella Costruzioni
S.r.l., da 40 anni impegnata nella gestione,
costruzione, manutenzione e telecontrollo
d’impianti tecnologici, elettrici, idrici, termici
e di pubblica illuminazione. L’Azienda, sempre
attenta
all’evoluzione
delle
tecnologie
applicate alla produzione di energia da fonti
rinnovabili, vanta una consolidata esperienza
in campo fotovoltaico, eolico e solare termico
partecipando ai più ambiziosi e innovativi
progetti “Green oriented” e accettando ogni
giorno la sfida del cambiamento. La Di Bella
Costruzioni S.r.l. è una delle più grandi del sud
Italia e punta molto sul Sistema Smart City legato
alla gestione della pubblica illuminazione in ottica
di risparmio energetico. Sono tantissimi i lavori
pubblici realizzati dall’impresa negli ultimi anni.
Il CEO dell’Azienda, Daniele Di Bella, in questa
breve intervista spiega perché è importante
creare delle sinergie tra professionisti e Pubblica
amministrazione.
Geom. Di Bella, da oltre 40 anni leader nel
settore dell’efficientamento energetico, quali
sono i punti di forza della sua azienda?
L’azienda è stata fondata da mio padre
(Giovanni Di Bella) nel lontano 1982 e da allora
innovazione ed esperienza sono i cardini sui
quali la Di Bella Costruzioni basa la propria
attività. La nostra è un’azienda 100% Siciliana
ma con esperienze in campo nazionale ed
Europeo, coadiuvata da un team efficiente,
38
Informazione pubblicitaria
loro eterogeneità e per il contributo che danno
al nostro know-how, ma se dovessimo citarne
qualcuna direi senz’altro le infrastrutture
tecnologiche della rete viaria ANAS con i progetti
smart-road e il led relamping delle gallerie e
degli svincoli in sicilia e sardegna, tutti i comuni
che abbiamo contribuito ad efficientare con
i meccanismi citati prima (Project Financing
n.d.r.), le attività di efficientamento eseguite
In che modo la Sicilia è cambiata in questi anni per grandi strutture ricettive e per il governo
Americano…
nel settore energetico?
Se dovessimo basarci sul “vecchio” Studio
per la redazione del Piano Energetico regionale, L’Europa impone energia quasi zero per
dovremmo limitarci a dire che sulla nostra isola abitazioni o uffici con grande riduzione di
insistono molte Raffinerie (Gela, Priolo, Augusta consumi, voi vi occupate anche di nZEB (Nearly
e Milazzo) che incidono per un 40% sulla Zero Energy Building) di cosa si tratta?
E’ molto semplice, insieme al concetto di
capacità nazionale e per un 8% sulla capacità
dell’Unione Europea. Ma il sistema energetico “Smart City” noi introduciamo anche quello
siciliano ha caratteristiche molto complesse e di “Smart House”. SMART HOUSE offre la
dovremmo smetterla di parlare di combustibili possibilità di realizzare una casa ad energia quasi
fossili e concentrare tutte le risorse economiche, zero, come richiesto dalla Direttiva Europea
tecniche e normative sulla sostenibilità 2010/31/UE. SMART HOUSE fa parte della
delle fonti energetiche semplificando la categoria di Edifici ad Energia Quasi Zero (NZEB),
burocrazia e consentendo a tutti, dai privati che sono una nuova tipologia di costruzioni ad
alle grandi imprese di accedere liberamente ed altissima prestazione energetica. Il fabbisogno
economicamente a quello che la natura ci offre energetico di questi immobili infatti è molto
come fonti energetiche sostenibili e rinnovabili basso e viene coperto in misura significativa
riducendo al minimo l’impatto ambientale. Io da energia prodotta attraverso fonti rinnovabili
continuo a sperare che la nostra regione possa (fotovoltaico, solare termico, micro eolico,
distinguersi nell’immediato futuro diventando ecc..) Le tecnologie utilizzate per la costruzione
un modello di riferimento a livello nazionale ed di SMART HOUSE permettono all’edificio di
avere un isolamento ottimale dall’esterno e
internazionale.
prevengono i ponti termici. L’involucro edilizio
Che tipo di supporto offrite alle amministrazioni è quindi efficiente ed ermetico e i vantaggi
immediati sono enormi:
pubbliche?
Posso risponderle con un esempio: Nel campo
dell’illuminazione pubblica, oltre a fornire • Risparmio sulla bolletta
servizi agli enti locali, l’azienda è specializzata • Rispetto dell’ambiente
nel Project Financing, una procedura che • Confort abitativo elevato
permette la realizzazione dell’intero impianto • Conformità con nuove normative
d’illuminazione o di una sua parte (corpi • Involucro energeticamente performante
illuminanti, sostegni, quadri elettrici, ecc…) • Abitazione antisismica
senza oneri finanziari da parte del Comune. • Impianti ad alto risparmio energetico
Quest’ultimo provvede a pagare un canone • Accuratezza nei dettagli costruttivi
annuo definito in base ad un particolare piano • Cantiere pulito ed ordinato
economico, sostenendo quindi un impegno • Realizzazione veloce
a lungo termine molto meno gravoso di un
investimento “una tantum”, spesso impossibile
in tempi di ristrettezze economiche.
orientato al progresso e altamente qualificato.
Per mantenere questo invidiabile profilo
tecnico e istituzionale, l’azienda investe
molto in certificazioni ISO e SOA necessarie
per la partecipazione alle gare d’appalto, per
l’esecuzione dei lavori pubblici e, non meno
importante, per garantire un perfetto flusso
gestionale e operativo.
Quali sono i lavori più importanti realizzati
negli ultimi anni in Sicilia?
Tutte le commesse, piccole o grandi che siano,
rivestono per noi grande importanza per la
www.dibellacostruzioni.it
39
Già il 20%
da fonti
rinnovabili
La svolta dell’Università di Catania
con AGATINO PAPPALARDO
ENERGY MANAGER UNICT
«
L’Università di Catania possiede un
patrimonio immobiliare di assai notevole
prestigio ma estremamente costoso
quanto a dispendio energetico poiché, per il
consumo energetico, si stimavano cifre pari
ad oltre 2 milioni di euro l’anno. Tale dato ha
richiesto un’importante svolta progettuale che
risultasse radicalmente innovativa».
Agatino Pappalardo in una lunga intervista
racconta il lavoro svolto all’Università di Catania
e i progetti per il futuro:
 5 MIN #BANDIEUROPEI
«L’Università di Catania dispone di un
considerevole patrimonio immobiliare sia in
termini quantitativi, dato il numero di edifici
posseduti pari ad 80, per un totale di 300 mila
metri quadrati, con in più 20.000 metri quadrati
di aree esterne e di parcheggi, che in termini
qualitativi, considerato che lo stesso risulta
essere comprensivo di beni Unesco quali il
Palazzo Sangiuliano e l’ex Monastero dei
Benedettini. La peculiarità di questo patrimonio
ha richiesto un significativo impegno dell’Ateneo
40
che ci si è posti di perseguire è quello di
concretizzare, conformemente ai requisiti
dettati dalla norma in oggetto, un approccio
adeguato ad implementare e realizzare, con
sistematicità, il miglioramento della prestazione
energetica e del complessivo sistema di gestione
dell’energia con i corollari di una sempre più
crescente ottimizzazione dei costi di acquisto
dell’energia, dei consumi, della sostenibilità
ambientale di tutte le proprie attività istituzionali
oltre all’acquisizione da parte dell’istituzione
universitaria di una referenza di prestigio in
argomento.
costi energetici
““Minori
con una maggiore
qualità tangibile in
termini di impatto
ambientale
“
“
rapportato al binomio: investimento in
chiave di risparmio. Si è, pertanto, proceduto
ad intraprendere un iter procedurale di
affidamento di un servizio di efficientamento
energetico che realizzasse minori costi energetici
con una maggiore qualità che fosse tangibile
anche in termini di impatto ambientale.
Illuminazione
ad
alto
rendimento,
efficientamento degli impianti di illuminazione
da interno e da esterno, automazione
degli impianti di climatizzazione, gestione
centralizzata degli impianti, monitoraggio
dei consumi energetici e contabilizzazione
dell’energia,
autoproduzione
da
fonte
rinnovabile di energia prodotta da 2.5 MWp,
su oltre 20.000 mq di superfice, da impianti
fotovoltaici principalmente installati presso il
C.U. di via S. Sofia e negli spazi ed aree di
pertinenza, sono alcuni degli obiettivi di
razionalizzazione del consumo energetico
realizzati.
Nello specifico, l’Ateneo catanese ha svoltato
positivamente la problematica del consumo
energetico con la messa in atto di un appalto
significativamente innovativo; un sistema
integrato dei servizi energetici basato sulla
partnership pubblico-privato ove il partner
privato, ha l’onere di condurne l’intera
gestione economico-energetica-amministrativa
del patrimonio impiantistico dell’Ateneo
sostenendo tutti gli investimenti a favore
dell’efficientamento energetico dello stesso
e traendo remunerazione dall’erogazione di
un canone annuo, di importo non superiore
alla spesa storica per la bolletta energetica
dell’Ateneo, unitamente agli incentivi previsti
per legge in materia di autoproduzione di
energia da fonte rinnovabile (conto energia).
Peculiare, in tale contesto, è il risultato finale
ottenuto riguardante la riduzione dell’impronta
dell’Ateneo catanese sull’ambiente per via
dell’auto produzione di energia per una
quota dell’ordine del 20% del totale tramite
l’utilizzo di fonti rinnovabili parallelamente al
conseguimento di un significativo obiettivo
di ristoro economici dovuto all’acquisizione
dell’energia prodotta dal parco fotovoltaico
installato quale indennizzo a fronte del concesso
utilizzo delle superfici di installazione.
L’organizzazione del descritto sistema di
utilizzo razionale delle risorse energetiche fa
leva sui disposti normativi che disciplinano la
certificazione energetica ISO 50001. L’obiettivo
L’Ateneo catanese, nel rispetto delle fasi
del processo di certificazione, articolate dalla
norma in termini di valutazione del livello
di conformità del sistema di gestione delle
risorse energetiche ai sanciti requisiti, oggi
è operativamente attivo nella messa in
atto di tutte le attività, normativamente
regolamentate, propedeutiche all’ottenimento
della certificazione ISO 50001 la cui acquisizione
si prevede possa realizzarsi entro la fine del
corrente anno».
Ingegnere qual è la migliore formula da
utilizzare per usare al meglio le risorse
energetiche?
«Una gestione in chiave energetica del
patrimonio immobiliare di un Ateneo richiede
una formula progettuale che sia sempre
finalizzata alla razionalizzazione, ottimizzandolo,
del consumo energetico e sostenendolo con
autoproduzione di energia tramite l’utilizzo di
fonti rinnovabili.
Le caratteristiche fondamentali di tale
progettualità sono già individuabili nel sopra
descritto sistema integrato dei servizi energetici
e ulteriormente corroborate dalla redazione e
attuazione di specifici progetti di riqualificazione
energetica degli edifici di Ateneo sedi del
Dipartimento di Chimica, del Dipartimento di
Fisica e del Seminario Giuridico, c.d. Palazzo
41
Sotto:
Palazzo Sangiuliano
-Catania
“Serve un approccio
inclusivo rispettando il
principio della neutralità
tecnologica
“
42
Boscarino, dichiarati vincitori nell’ambito
dei bandi comunitari di finanziamento
contestualizzati all’interno del PO FERS Azione
4.1.1- “Energia sostenibile e qualità della vita”.
A fronte di immobili contraddistinti da
un significativo consumo energetico sotto il
duplice profilo strutturale ed impiantistico, la
validità energetica ed economica delle scelte
progettuali compiute dall’Ateneo catanese
ha trovato, in questo caso, le sue basi nel
concepimento ed utilizzo, variegato in
ragione delle caratteristiche di ciascuno degli
edifici interessati, di criteri di intervento
quali: installazione di impianti fotovoltaici,
relamping, isolamento di solai e chiusure
verticali, sostituzione di infissi, installazione
di scambiatori di calore collegati alla rete di
teleriscaldamento installata presente nella C.U.
di via S. Sofia condotta a metano, installazione
di nuovi impianti di condizionamento,
installazione di sistemi di building automation
utilizzati anche in abbinamento alla tecnologia
LED, installazione di impianti di trigenerazione,
realizzazione di un tetto giardino per una
valida performance energetica abbinata ad un
incremento di aree a verde.
Criteri, quelli illustrati, diversamente e
perfettamente combinati in rapporto ai
perseguiti e conseguiti obiettivi di contenimento
del consumo energetico, ottimizzazione
qualitativa dell’efficientamento energetico e
del comfort ambientale, nonché in rapporto
ai conseguiti risultati di ridimensionamento
delle emissioni inquinanti per una promozione
profondamente propositiva di un sistema
di impiego delle risorse energetiche
significativamente “eco-efficiente”».
incisiva quanto ad utilizzo di fonti rinnovabili.
Il futuro, quindi, dovrà essere sempre
più propositivo di una formula progettuale
che, in linea con il sistema sopra descritto e
chiaramente con le più importanti proposte
innovazioni tecnologiche in tal senso orientate,
intensifichi la significatività del conseguito
risultato di razionalizzazione del consumo
energetico perfettamente combinato a quello di
una maggiore e sempre più marcata acquisizione
ed impiego di energia rinnovabile.
Questo per una impronta politica-gestionale
dell’Ateneo che faccia perno ed idealizzi ancora
più incisivamente l’utilizzo dei disponibili
strumenti della “green economy”.»
a cura di Santi Liggieri
Quale dovrebbe essere il ruolo dell’Università
per la lotta ai cambiamenti climatici?
«L’esperienza sviluppata dall’Università degli
Studi di Catania, volta a garantire politiche
d’intervento e misure di miglioramento
dell’efficienza energetica degli impianti a
servizio del patrimonio immobiliare di Ateneo,
nelle peculiarità sopra evidenziate, costituisce
certamente una svolta decisiva quanto ad
acquisizione ed impiego di risorse energetiche.
Ma il risultato vuole, altresì, impattare, con
proposito positivo, in termini di contenimento
delle problematiche che coinvolgono il contesto
ambientale. Sicuramente di maggiore utilità
potrà risultare l’adozione dei criteri descritti in
ragione di una finalità ancora più motivata ed
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Editore
Pier Francesco Scandura
In redazione
Santi Liggieri
Chiara Petrone
Direttore Responsabile
Simona Scandura
Progetto Grafico
Angelo Racalbuto Piazza
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www.energiaincomune.com
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