1 2 L’editoriale Ecco come possiamo migliorare il nostro pianeta PIER FRANCESCO SCANDURA Dopo il dottorato di ricerca in Sistemi Energetici ed Ambiente, presso l’Università degli Studi del Salento, nel 2009 ho continuato l’esperienza affascinante della ricerca per 4 anni con assegni post doc presso l’Università degli Studi di Catania. Mi sono dedicato negli anni successivi alla formazione specifica nel settore energetico istituendo sin dal 2014 la scuola di formazione per gli Esperti in Gestione dell’Energia. Oggi ricopro il ruolo di Energy Manager di numerose Pubbliche Amministrazioni occupandomi anche di project management. La testata www.energiaincomune.com, registrata al Tribunale di Catania al n. 3/2018, nasce per dare un contributo alla lotta al cambiamento climatico. L’esperienza del Covid-19 mi ha fatto riflettere ancora di più sull’uso che facciamo delle risorse del nostro pianeta. Così nel marzo del 2020 abbiamo deciso di intraprendere un nuovo cammino con l’obiettivo di diffondere ancora di più le buone pratiche legate all’efficienza e al risparmio energetico. Il bimestrale “Energia in Comune” sarà un compagno di viaggio, vogliamo raccontarvi da vicino quello che succede nel mondo dell’Energia e approfondire le tematiche di interesse per la salvaguardia del pianeta. La ricerca è fondamentale, ma per apportare il cambiamento reale serve una buona comunicazione. 1 MIN #ENERGIAINCOMUNE ““ Per apportare un cambiamento reale serve una buona comunicazione ““ S ono un Editore un po’ atipico perché mi occupo di Energia sin dai tempi della Laurea in Ingegneria Ambientale nel 2004. Ci occuperemo delle PA, delle Imprese, dei cittadini e del mondo della ricerca e dello sviluppo, affrontando la sfida della transizione energetica su tutto il territorio nazionale analizzando quello che succede in ognuna delle 20 Regioni italiane. Vista la nostra collocazione non potevamo che Iniziare a raccontarvi quello che succede nel mondo dell’Energia in Sicilia. Inoltre in questo primo numero abbiamo cercato di approfondire una tematica di prim’ordine nel dibattito quotidiano intervistando in esclusiva per Energia in Comune l’Ing. Domenico Prisinzano Coordinatore Task Force Detrazioni Fiscali ENEA. Permettetemi di ringraziare gli amici di Logical Soft che apprezzando l’idea della rivista bimestrale saranno promotori della divulgazione della stessa attraverso la loro rete di oltre 120.000 professionisti in tutta Italia. Un ultimo ringraziamento voglio farlo ai miei maestri per la passione e il metodo che mi hanno trasmesso per il lavoro che svolgo quotidianamente. 3 LA FOTO DEL MESE Più mascherine che meduse LA REDAZIONE Allarme inquinamento marino post Covid-19 Una denuncia arriva dall’organizzazione non profit francese Opération Mer Propre. 4 L A PA R O L A G R E E N Educazione Civica SIMONA SCANDURA D alla scuola dell’infanzia fino alla maturità, tutti a lezione di educazione civica: almeno 33 ore di insegnamento obbligatorio, in cui si parlerà di Costituzione, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale. Dall’anno prossimo troverà applicazione la legge 92 del 2019. L’obiettivo è che da piccoli si imparino principi come il rispetto dell’altro e dell’ambiente che li circonda, utilizzando linguaggi e comportamenti appropriati anche quando si è sui social media oppure si naviga in rete. Oggi, dunque, l’educazione civica trova nuovamente una sua collocazione istituzionale. E questa è senz’altro una buona notizia. Definita la “Cenerentola” della scuola, per fare il salto di qualità l’educazione civica ci ha messo oltre 60 anni da quel 1958 in cui l’allora ministro dell’Istruzione Aldo Moro la inserì nei programmi scolastici. E debutta ora in mezzo ai piccolissimi che dovranno essere sensibilizzati a comportamenti improntati ad una cittadinanza consapevole non solo dei diritti, dei doveri e delle regole della convivenza, ma anche delle sfide del presente e dell’immediato futuro. Tra queste ultime ineludibile è la capacità di garantire uno sviluppo sociale sostenibile. Gli obiettivi non riguardano solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti, la salute, il benessere psicofisico, la sicurezza alimentare. Il concetto di comunità dovrà essere efficacemente valorizzato e riscoperto dopo avere in questi anni ceduto il passo, anche per via delle nuove tecnologie, ad un individualismo poco etico: il rispetto dell’altro, dell’ambiente e il senso dello stare insieme sono, allo stesso tempo, gli strumenti da utilizzare e gli obiettivi da raggiungere. Se alla materia dell’educazione civica dovessimo assegnare un colore, questo non potrebbe che essere green. 1 MIN #LAPAROLAGREEN Sopra: Aldo Moro -Politico 5 Detrazioni 110% Il contributo esclusivo di Domenico Prisinzano con DOMENICO PRISINZANO COORDINATORE TASK-FORCE ENEA “DETRAZIONI FISCALI E NORMATIVA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA” I l Decreto Rilancio è diventato legge dando il via libera alle tanto attese detrazioni fiscali del 110% che adesso attendono solo i provvedimenti attuativi dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dello Sviluppo Economico. Sono stati davvero numerosi gli articoli divulgati in questo periodo, adesso è il momento di fare finalmente chiarezza con una guida completa sulle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica negli edifici. A raccontare la storia e il futuro delle detrazioni fiscali in esclusiva per Energia in Comune, l’Ing. Domenico Prisinzano di ENEA: Quadro generale di riferimento «Il primo periodo del comma 1 dell’art. 119 del 6 Prima di esaminare i “casi” previsti occorre porre l’attenzione sul richiamo all’art. 14 del decretolegge 63/2013. Ciò significa che le detrazioni fiscali del 110% (Supercobonus) si rifanno alle norme già previste per le detrazioni fiscali riguardanti gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente (Ecobonus). È opportuno, pertanto, riassumere il relativo quadro normativo. Le misure incentivanti degli interventi di efficienza energetica negli edifici attraverso le detrazioni fiscali sono state istituite con la legge 296/2006 e sono entrate in vigore il 1° gennaio 2007. Gli interventi ammessi hanno riguardato la riqualificazione energetica del sistema edificioimpianto prendendo in considerazione come servizio energetico, principalmente, la climatizzazione invernale. Essi hanno, quindi, riguardato la riduzione del fabbisogno termico utile del volume riscaldato e l’efficienza degli impianti idonei a fornire la conseguente quantità di calore richiesta durante la stagione invernale. Il presupposto per l’applicazione della misura, sin dalla sua originaria applicazione, è stato che l’immobile oggetto di intervento fosse dotato dell’impianto di riscaldamento. Gli interventi sull’involucro hanno riguardato la riduzione delle dispersioni termiche attraverso gli elementi strutturali di separazione dello spazio riscaldato dall’esterno, dai vani freddi o dal terreno aumentando il grado di isolamento delle strutture opache verticali (pareti), orizzontali (pavimenti, soffitti, tetti) e sostituendo gli infissi esistenti con altri più performanti. I suddetti interventi dovevano e devono essere eseguiti nel rispetto delle prescrizioni di cui al decreto 25/06/2015 (decreto requisiti minimi), oltre all’adempimento, quando richiesto, del deposito della relazione tecnica in Comune prima dell’inizio dei lavori ai sensi dell’art. 28 della legge 10/91 e dell’art. 8 del D.lgs 192/05 e successive modificazioni. In realtà, oltre al rispetto delle suddette prescrizioni, per l’accesso al beneficio fiscale, il legislatore 18 MIN #DETRAZIONI110 ultimi anni si sono “Negli registrate circa 350.000 pratiche all’anno “ “decreto rilancio” recita:” La detrazione di cui all’articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, si applica nella misura del 110 per cento per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo, nei seguenti casi:” ha posto condizioni aggiuntive ammettendo alle detrazioni fiscali gli interventi più virtuosi rispetto a quanto previsto dall’obbligo di legge. Con questa impostazione la misura è stata sempre prorogata da tutti i governi che si sono succeduti a conferma che essa ha dato nel tempo buoni risultati. Negli ultimi anni si sono registrate circa 350.000 pratiche all’anno per una spesa di oltre 3.500.000.000 euro/anno. Dal 2007 ad oggi, con vari provvedimenti legislativi, sono stati aggiunti nuovi interventi, sono state variate le aliquote di detrazione come pure l’intervallo di tempo entro quale ripartire la detrazione complessiva in rate annuali di pari importo. La misura ha avuto maggiore successo per gli interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari, cioè nelle situazioni nella quali a decidere è il diretto interessato, ha invece avuto un minore impatto negli interventi condominiali, cioè nei casi in cui a decidere è l’assemblea condominiale. Considerato il grande potenziale dei condomìni (circa 11.000.000) il legislatore negli ultimi anni ha posto verso di essi una particolare attenzione introducendo interventi appositi con aliquote di detrazione più elevate. Gli interventi ammessi con le relative aliquote di detrazione e la detrazione massima ammissibile o spesa massima ammissibile sono riportate nella tabella di pagina 8. Occorre osservare che la detrazione massima si riferisce alla singola unità immobiliare mentre la spesa massima si determina moltiplicando l’importo indicato in tabella per il numero delle unità immobiliari presenti nell’edificio. Altra precisazione da fare è che le detrazioni fiscali si determinano moltiplicando la relativa aliquota vigente all’atto della spesa per l’importo della spesa sostenuta ed effettivamente rimasta a carico del contribuente. La detrazione complessiva va poi ripartita nel numero di rate previste, attualmente, per l’ecobonus, in 10 rate annuali di pari importo. Ne deriva che per poter fruire delle detrazioni fiscali occorre essere un contribuente che paga sufficienti imposte da cui detrarre il beneficio fiscale previsto. 7 Ciò fa sembrare questo meccanismo non accessibile a tutti o comunque non allo tesso modo. I soggetti con alto reddito pagano più imposte e quindi possono detrarre rate annuali più elevate e quindi affrontare spese più elevate. La detrazione fiscale, infatti, può andare solo in compensazione e non viene rimborsata dallo Stato. L’eventuale quota eccedente il totale delle imposte dovute viene persa. Per ovviare a questo problema è stato introdotto, da alcuni anni, il meccanismo della cessione del credito cioè un meccanismo attraverso il quale, inizialmente previsto solo per gli incapienti e per gli interventi riguardanti le parti comuni degli edifici condominiali, i beneficiari potevano cedere a soggetti privati, comprendenti anche le banche, il credito di imposta e così finanziare almeno in parte l’intervento. Successivamente questa possibilità è stata estesa a tutti i contribuenti e per tutti gli interventi di riqualificazione energetica ammessi all’ecobonus. 8 Requisiti tecnici e procedure I requisiti tecnici e procedurali da osservare sono riportati nei decreti 19/02/2007 e successive modificazioni e nel decreto 11 marzo 2008 come modificato dal decreto 26 gennaio 2010. La trasmissione dei dati può avvenire avvalendosi di un tecnico o nei casi più semplici può essere fatta direttamente dal beneficiario purché, in entrambi i casi, l’operatore si sia previamente registrato nell’apposito sito relativo all’anno di ultimazione dei lavori. Al termine della corretta trasmissione dei dati l’utente stamperà la Per ogni intervento sono previsti specifici scheda descrittiva che riporterà il codice CPID requisiti che devono essere rispettati: essi assegnato alla pratica e riceverà nella propria riguardano i valori delle trasmittanze termiche casella di posta elettronica una un e-mail di (potenza dispersa attraverso un metro quadrato conferma contenete lo stesso codice CPID. di superficie quando si applica tra le due facce L’ENEA mette a disposizione degli utenti un una differenza di temperatura di un grado Kelvin) portale informativo nel quale si trovano i degli elementi strutturali che racchiudono riferimenti normativi aggiornati, i vademecum, l’involucro riscaldato (strutture opache e infissi) nonché indicazioni e semplici software per la e requisiti di efficienza per quanto riguarda le valutazione del risparmio annuo di energia caratteristiche dei generatori di calore o delle primaria conseguito. pompe di calore o dei collettori solari per la produzione di acqua calda. La procedura prevede la trasmissione ad ENEA, entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori o del collaudo, attraverso il portale http:// detrazionifiscali.enea.it dei dati del soggetto beneficiario, dei dati dell’immobile sul quale si è eseguito l’intervento e dei dati caratteristici dell’intervento stesso con l’indicazione del valore del risparmio annuo di energia primaria conseguito, in alcuni casi anche stimato. 18 MIN #DETRAZIONI110 un portale informativo con i riferimenti normativi aggiornati “ Circa gli adempimenti e gli aspetti procedurali, il decreto 19/02/2007 prevede come regola generale che le principali caratteristiche tecniche siano asseverate da un tecnico abilitato. È anche previsto però, che nei casi più semplici e più comuni l’asseverazione possa essere sostituita da una documentazione sostitutiva rilasciata dal fornitore, per esempio il certificato rilasciato dal costruttore degli infissi con l’indicazione del valore della trasmittanza di ciascuno di essi, che deve risultare inferiore al valore limite previsto, contenente anche l’indicazione del valore delle trasmittanze degli infissi sostituiti, o nel caso dei un generatore a condensazione il certificato del costruttore riportante il valore dell’efficienza media stagionale in riscaldamento che deve risultare superiore al valore minimo previsto dalla normativa (ηs > 90%). mette a “ L’ENEA disposizione degli utenti Tutto quanto sopra riportato rimane valido ed in vigore. Occorre aggiungere i casi e le particolarità introdotte dal decreto rilancio. Il decreto rilancio (D.L. 34/2020 come convertito con la legge 17 luglio 2020 n. 77 – S.O. alla G.U. n. 180 del 18 luglio 2020) Per rilanciare l’economia, a seguito della pandemia del Covid-19, il governo ha voluto utilizzare il meccanismo delle detrazioni fiscali, applicato agli interventi di efficienza energetica e agli interventi antisismici, innalzando l’aliquota di detrazione al 110% della spesa sostenuta e dimezzando, nello stesso tempo, il numero di rate su cui ripartire la detrazione portandolo da dieci a cinque. Queste novità hanno l’effetto, però, di abbassare la capacità di assorbire direttamente le detrazioni fiscali da parte dei cittadini in quanto viene elevata di circa quattro volte l’importo della rata annuale da portare in detrazione e quindi 9 di conseguenza si riduce la spessa sostenibile. Per superare questa criticità il “decreto rilancio” facilita il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura consentendo la cessione anche ad istituti di credito ed intermediari finanziari e togliendo il numero di cessioni successive, il cessionario può cedere il credito di imposta ad altri soggetti e così senza limitazioni sul numero di passaggi. In questo modo si vuole dare un impulso importane all’economia stimolando soprattutto gli interventi negli edifici condominiali che hanno elevata potenzialità. Gli interventi ammessi Nella stessa logica dell’ecobonus sono ammessi alle detrazioni del 110% gli interventi sull’involucro e sugli impianti e vengono classificati in interventi trainanti e trainati. “ Il “decreto rilancio” facilita il meccanismo della cessione del credito consentendo la cessione anche ad intermediari finanziari 3.1.1. Gli interventi trainanti Involucro Gli interventi sull’involucro possono essere eseguiti sugli edifici condominiali, sugli edifici unifamiliari e sulle dell’unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno. L’intervento è limitato alla riduzione delle dispersioni delle sole strutture opache racchiudenti il volume riscaldato e deve incidere su più del 25% della superficie lorda disperdente dell’edificio. Questo intervento si configura pertanto, ai sensi del decreto 26/06/2015, almeno come ristrutturazione importante di 2° livello. La spesa massima ammissibile è pari a: 50.000 euro per interventi su edifici unifamiliari o unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno; 40.000 euro moltiplicato il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari; 30.000 euro moltiplicato il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti più di otto unità immobiliari. 10 “ 18 MIN #DETRAZIONI110 30.000 euro per interventi su edifici unifamiliari o unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno; 20.000 euro moltiplicato il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari; 15.000 euro moltiplicato il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti più di otto unità immobiliari. La detrazione è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito. Sono ammessi alle detrazioni del 110%, inoltre gli interventi antisismici e l’installazione di impianti fotovoltaici e degli eventuali relativi sistemi di accumulo purché eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi di efficienza energetica trainanti o ad un intervento antisismico. APE, relativi ad “Gli un intero edificio condominiale, potranno essere utilizzati solo ai fini delle detrazioni fiscali previste dall’art. 110 “ Impianti Gli interventi su gli impianti riguardano la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente con uno dotato di: caldaia a condensazione ad acqua con efficienza energetica stagionale del riscaldamento d’ambiente almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 della Commissione del 18 febbraio 2013 (ηs ≥ 90%); pompa di calore e sistemi ibridi assemblati in fabbrica anche con sonde geotermiche ed eventualmente abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo; impianti di microcogenerazione; collettori solari per la produzione di acqua calda; destinati alla climatizzazione invernale, alla climatizzazione estiva nel caso di pompe di calore reversibili, e alla produzione di acqua calda sanitaria. Inoltre, esclusivamente per i comuni montani non interessati dalle procedure europee di infrazione n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per l’inottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE, si potrà effettuare l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente. Ed infine, solo negli edifici unifamiliari e nelle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno, ed esclusivamente per le aree non metanizzate nei comuni non interessati dalle procedure di infrazione comunitaria n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per la non ottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE, si possono installare in sostituzione del generatore di calore esistente caldaie a biomassa aventi prestazioni emissive con valori previsti almeno per la classe 5 stelle individuata ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 7 novembre 2017, n. 186, Le spese massime ammissibili sono: 3.1.2 Gli interventi trainati Il comma 2 dell’art. 119 del decreto rilancio prevede la percentuale di detrazione del 110% si applica anche a tutti gli altri interventi di efficientamento energetico di cui all’articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, cioè all’ecobonus, nei limiti di spesa previsti, per ciascun intervento di efficientamento energetico, dalla legislazione vigente e a condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi trainanti. Occorre fare attenzione alle parole “altri interventi”, nel senso che gli interventi trainati devono comprendere interventi differenti da quelli inclusi negli interventi trainanti. Requisiti L’ammissibilità degli interventi di efficienza 11 energetica è condizionata dalla prescrizione che “nel loro complesso, devono assicurare, anche congiuntamente agli interventi di cui ai commi 5 e 6 del presente articolo (impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, ndr), il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o delle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari le quali siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno, ovvero, se non sia possibile, il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.), di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, prima e dopo l’intervento, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata”. Devono essere, inoltre, rispettate le prescrizioni previste per l’ecobonus e cioè devono essere osservate le disposizioni dei decreti 19/02/2007 e successive modificazioni, 11 marzo 2008 come modificato dal decreto 26/01/2010. Questi decreti ai sensi del comma 3-ter dell’art. 14 del D.L. 63/2013 saranno sostituiti da un nuovo decreto che sarà emanato dal Ministero dello sviluppo economico di concerto con i Ministeri delle Finanze, delle Infrastrutture e dell’Ambiente. Questo nuovo decreto conterrà anche una importante novità, prevista già dalla legge di bilancio 2018, in merito ai costi massimi unitari ammissibili specifici per ciascun intervento. Nelle more dell’adozione del predetto decreto la congruità delle spese è determinata facendo riferimento ai prezzi riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome, ai listini ufficiali o ai listini delle locali camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura ovvero, in difetto, ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi. Per quanto riguarda il rilascio dell’APE, nel caso di interventi eseguiti su edifici condominiali, è un documento che deve riferirsi all’intero edificio in deroga a quanto generalmente previsto dall’art 6 del D.lgs 192/05 e successive modificazioni. Il decreto che sarà emanato ai sensi del comma 3-ter dell’art. 14 del D.L. 63/2013 preciserà le modalità di calcolo degli indici di prestazione energetica. I servizi energetici da prendere in considerazione sono quelli esistenti prima dell’esecuzione degli interventi. Gli APE, relativi ad un intero edificio condominiale, potranno essere utilizzati solo ai fini delle detrazioni fiscali previste dall’art. 110 del decreto rilancio e non vanno depositati nei catasti regionali degli attestati di prestazione energetica, salvo disposizioni differenti delle singole regioni competenti. Per l’accesso alle detrazioni fiscali e per l’opzione della cessione del credito o dello sconto in fattura occorre inoltre, ai sensi del comma 13 dell’art. 119 del decreto rilancio che venga rilasciata una asseverazione da parte dei un tecnico abilitato attestante il rispetto dei requisiti tecnici e la congruità dei costi. Una copia di questa asseverazione deve essere trasmessa ad ENEA per via esclusivamente telematica secondo le modalità e la modulistica che saranno definite in un apposito decreto che sarà emanata dal ministero dello sviluppo economico. L’opzione della cessione del credito o dello sconto in fattura può essere esercitata per stati di avanzamento dei lavori che in ogni caso non possono essere più di due e ciascun stato di avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30 per cento del medesimo intervento. Aventi diritto Si può accedere alle detrazioni fiscali del 110% per gli interventi realizzati: dai condomìni (sarà l’agenzia delle entrate a precisare nel dettaglio a precisare i contribuenti che saranno compresi; dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari per gli interventi realizzati sul numero massimo di due unità immobiliari, fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio; dagli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di «in house providing» per interventi realizzati 12 su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica; dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci; dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, dalle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui all’articolo 6 della legge 11 agosto 1991, n. 266, e dalle associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano previsti dall’articolo 7 della legge 7 dicembre 2000, n. 383; dalle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel registro istituito ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c) , del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi. del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917; - efficienza energetica di cui all’articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 e di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 119; - adozione di misure antisismiche di cui all’articolo 16, commi da 1 -bis a 1 -septies del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, e di cui al comma 4 dell’articolo 119; - recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, di cui all’articolo 1, commi 219 e 220 , della legge 27 dicembre 2019, n. 160; - installazione di impianti fotovoltaici di cui all’articolo 16 -bis , comma 1, lettera h) del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, ivi compresi gli interventi di cui ai commi 5 e 6 dell’articolo 119 del presente decreto; - installazione di colonnine per la ricarica dei Cessione del credito veicoli elettrici di cui all’articolo 16 -ter del L’art. 121 del decreto rilancio ha previsto la decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, cessione del credito o lo sconto in fattura con con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. facoltà di cessione successiva senza limiti sul 90, e di cui al comma 8 dell’articolo 119. numero di cessione prevedendo tra i cessionari Le disposizioni attuative dei meccanismi della anche gli istituti di credito e gli intermediari cessione del credito e dello sconto in fattura finanziari. Anche il cessionario beneficerà della saranno stabilite con un provvedimento del stessa detrazione fiscale da ripartire nello stesso direttore dell’Agenzia delle entrate, da adottare numero di anni. entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore Nel caso del Superecobonus, cioè detrazione del della legge 77/2020 quindi, presumibilmente 110% da ripartire in cinque anni, attualizzando entro il 18 agosto 2020.» le cinque rate con il tasso di interesse del 3.26% si ottiene l’importo speso. Utilizzare direttamente il credito di imposta rappresenta a cura di Simona Scandura quindi un buon investimento. Il suddetto tasso di interesse dovrebbe facilitare il finanziamento dei lavori da parte delle banche o l’acquisto del credito da parte dei soggetti privati disponibili. Lo stesso articolo 121 estende poi la possibilità della cessione del credito e lo sconto in fattura per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021 per: - recupero del patrimonio edilizio di cui all’articolo 16 -bis , comma 1, lettere a) e b) , 18 MIN #DETRAZIONI110 13 Sicilia e Green Deal L’approccio inclusivo della transizione energetica e lo sviluppo euro-mediterraneo con GIUSEPPE RICCI PRESIDENTE NAZIONALE CONFINDUSTRIA ENERGIA I l settore dell’Energia sta vivendo una transizione importante. Gli investimenti in infrastrutture energetiche rappresentano una leva per la ripresa economica post Covid-19 e con il Green Deal l’Europa si propone di avere un ruolo guida verso gli obiettivi di neutralità climatica. Qui anche la Sicilia gioca la sua parte. Il Presidente nazionale di Confindustria Energia, Giuseppe Ricci, in una lunga intervista spiega perché gli investimenti in infrastrutture energetiche rappresentano uno strumento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC, e del Green Deal Europeo e di un 14 Presidente, quanto è importante l’impatto infrastrutturale per raggiungere gli obiettivi posti dal Green Deal? «Le infrastrutture energetiche giocano un ruolo fondamentale e strategico nel raggiungimento degli obiettivi posti dal Green Deal europeo e dal Piano Energia e Clima e l’Europa e l’Italia devono poter contare su una dotazione infrastrutturale ben integrata e innovativa. Come emerso dallo “Studio Infrastrutture energetiche per l’Italia e per il Mediterraneo” di Confindustria Energia, l’integrazione tra più mercati energetici è fondamentale se pensiamo che l’Unione europea come il nostro Paese sono forti importatori di energia e la riconfigurazione delle rotte e dei mercati energetici non devono metterne a repentaglio la fornitura. Una rete infrastrutturale innovativa, basata sia sulla trasformazione degli asset esistenti sia sullo sviluppo di nuove opere, consente poi l’ingresso sul mercato di nuove tecnologie contribuendo al raggiungimento degli obiettivi ambientali in modo sostenibile.» di un modello “Sviluppo di produzione e consumo sempre più sostenibile e circolare “ modello di sostenibilità per lo sviluppo nella Regione del Mediterraneo. che si crei un gap come già avvenuto nel sistema dei rifiuti? «Sicuramente sarà fondamentale affrontare la transizione con un approccio inclusivo, che per Confindustria Energia significa la ricerca delle complementarietà delle diverse soluzioni nel rispetto del principio della neutralità tecnologica. La direzione è sicuramente quella verso lo sviluppo di un modello di produzione e consumo sempre più sostenibile e circolare. È importante che ci sia consapevolezza che l’utilizzo dei nuovi fonti, vettori e tecnologie rinnovabili e a minor impatto ambientale richiederà comunque nel medio termine il contributo significativo delle tecnologie e fonti energetiche tradizionali, che consentono di assicurare la sicurezza e la stabilità del sistema anche nei periodi di maggior difficoltà. Mi lasci dire, ad esempio, che durante tutta la fase emergenziale dovuta al COVID-19 il settore Quali sono gli step che i sistemi di produzione energetico non ha mai interrotto la produzione energetica devono rispettare per scongiurare Overview del Mediterraneo (2017) Fonte: Mediterranean Energy Perspectives (MEP) 2020 (in progress) – OME Resto del mondo Mediterraneo Nord Sud-Est (Medio Ori ente) Sud-Ovest (Nord Afri ca) Sud 93% 93% 7% 7% Fornitura energe ca mondiale: 13.972 Mtoe Popolazione mondiale: 7,5 Mld persone 94% 6% Emissi oni CO 2 mondiali: 32,8 Gtco 2 92% 8% 92% PIL mondiale: 128.000 Mld € 3 MIN #GREENDEAL 8% Inves men mondiali in ambito energe co: 1.800 Mld € (2018)1 15 un approccio “Serve inclusivo rispettando “ il principio della neutralità tecnologica 16 di prodotti e servizi energetici. Ora è tempo di promuovere tutti quegli investimenti che garantiscano da un lato l’adeguamento e trasformazione dei comparti energetici tradizionali e dall’altra la crescita delle nuove filiere, considerando che tali risorse potranno essere anche una leva significativa per la ripresa economica del nostro Paese oltre a rappresentare un contributo essenziale al raggiungimento degli obiettivi PNIEC. Il cambiamento va sicuramente assecondato e accelerato laddove ci siano le condizioni. Le semplificazioni e il contesto normativo stabile rappresentano la garanzia migliore anche per gli investitori.» L’area del Mediterraneo rappresenta storicamente per l’Europa e l’Italia un centro di relazioni e di scambi commerciali che hanno consentito negli anni di sviluppare numerose opportunità industriali. Che ruolo può giocare l’Italia nel mercato energetico del Mediterraneo? «Strategico. L’Italia grazie alla sua posizione geografica e alla presenza storica dei suoi operatori nell’area con investimenti e partnership tecnologiche può sicuramente sostenere il processo di integrazione dei mercati tra l’area del Mediterraneo e l’Europa, contribuendo alla diversificazione delle rotte energetiche e alla sicurezza degli approvvigionamenti. Inoltre, l’utilizzo da parte dei player italiani di tecnologie all’avanguardia può sicuramente mettere l’Italia al centro del Green Deal euro-mediterraneo, in una strategia energetica ed ambientale allargata e compatibile con gli sviluppi demografici ed economici dei singoli Paesi. In questo scenario saranno da sostenere le sinergie con le comunità e i territori italiani come nel caso della Sicilia che rappresenta sicuramente per l’Italia uno snodo strategico e che già ospita importanti iniziative industriali sul proprio territorio in sintonia con le politiche industriali ed energetiche del Paese.» a cura di Simona Scandura Ruolo dell’Italia nell’area Mediterranea Fonte: Analisi PwC Strategy& L’Italia ha una posizione centrale per fungere da conne ore tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente L’Italia ha un Piano per Energia e Clima basato sul rinnovabili/gas, e cienza energe ca ed economia circolare L’Europa raccomanda all’Italia di promuovere le connessioni con i Paesi limitro L’Italia si sta dotando di un piano regolatorio per il raggiungimento degli obie vi PNIEC L’Italia è interessata dai ussi migratori e dalla conseguente integrazione sociale 2 L’Italia è il terzo contribuente al bilancio Europeo Le aziende italiane hanno una presenza storica nella Regione 17 PAESC 2030 Ecco come la Sicilia costruisce un futuro sostenibile con DOMENICO SANTACOLOMBA DIRIGENTE RESP. PROGR. ENERGETICA REGIONE SICILIANA S trategie, azioni rilevanti e ruolo degli Energy Manger. Il Dirigente del servizio 1 Pianificazione e Programmazione energetica e osservatorio per l’Energia, Domenico Santacolomba spiega come i comuni siciliani possono entrare in rete e accedere a risorse europee importanti. «Con l’adozione di un nuovo Piano Energetico Ambientale e la definizione di obiettivi al 2030, la Regione Siciliana intende dotarsi di uno strumento di più ampio respiro, più adatto non solo a seguire e governare lo sviluppo energetico dell’Isola ma anche a tutelare l’ambiente e a costruire un futuro sostenibile anche dal punto di vista sociale e della qualità della vita. 5 MIN #PAESC2030 La salvaguardia e la tutela del territorio e del paesaggio sono stati i principi ispiratori del PEARS. Negli ultimi anni gli effetti del cambiamento climatico si sono via via progressivamente intensificati, rendendo sempre più probabile il verificarsi di eventi meteorologici eccezionali, quali: allagamenti, trombe d’aria, ondate di calore estreme, incendi, siccità, etc. A ciò si aggiungano le profonde trasformazioni che sta subendo il sistema elettrico, in conseguenza della larga diffusione di impianti di generazione da fonti rinnovabili non programmabili - soprattutto sulle reti in bassa e media tensione - e alla sempre crescente integrazione tra reti elettriche e reti di 18 telecomunicazione. La pianificazione energetica ed ambientale Siciliana non può prescindere da un approccio che tenga in considerazione il cambiamento climatico e le misure di mitigazione ed adattamento, contemplate nella Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNAC 2015) e nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC 2017). I pericoli climatici, più probabili, individuati nel rapporto ambientale trasmesso alla commissione VIA/VAS per il piano energetico ambientale regionale, sono i seguenti: caldo estremo, precipitazioni estreme, inondazioni, aumento dei livelli dei mari, siccità, frane, incendi forestali. L’analisi dei cambiamenti climatici ci permette di registrare ogni cambiamento del clima nel tempo, dovuto sia alla variabilità naturale, sia come risultato dell’attività umana. Chiaramente ad ogni cambiamento vengono individuati interventi di mitigazione (dei cambiamenti climatici), attraverso azioni che riducono le fonti di rilascio, rafforzano e potenziano le fonti di assorbimento dei gas serra. Le azioni di adattamento (al clima attuale e atteso e ai suoi impatti), sono volte alla limitazione dei danni e/o allo sfruttamento delle opportunità favorevoli collegate. Le specifiche azioni vengono individuate per i settori seguenti (potenzialmente impattabili): edifici, trasporti (reti e infrastrutture e relativi servizi), energia (infrastrutture di produzione e servizi di fornitura), acqua (infrastrutture del ciclo idrico), rifiuti (attività per la gestione), pianificazione territoriale (disciplina d’uso del suolo), agricoltura e silvicoltura (beni, produzioni e servizi), ambiente e biodiversità (risorse e beni), salute (benessere, servizi e strutture sanitarie), protezione civile e soccorso (servizi per la gestione delle emergenze), turismo (persone e strutture). Per ogni azione individuata, va stabilita la tipologia, cioè se l’azione affronta solo la mitigazione o solo l’adattamento o se si tratta di un’azione integrata, che affronta diversi aspetti energetici / climatici. Per le azioni integrate sono possibili le seguenti combinazioni: Mitigazione e adattamento, Mitigazione e povertà energetica, Adattamento e povertà energetica, Mitigazione e adattamento e povertà energetica.» 19 Dott. Santacolomba, il piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC) pone una sfida importante per la riduzione dei gas climalteranti e la lotta ai cambiamenti climatici. Come sta operando la Regione Siciliana al fine di raggiungere gli ambiziosi obiettivi preposti? «La Regione ritiene il Patto dei Sindaci un programma strategico per la promozione di politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e sostegno alla riqualificazione energeticoambientale dei propri territori, in funzione del conseguimento degli obiettivi regionali di riduzione dei consumi di energia primaria, di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e di riduzione dell’emissione di gas climalteranti. Mediante l’adesione alla citata nuova iniziativa, di tipo volontario, l’autorità locale stringe un patto politico e un impegno programma­tico nei confronti dei propri cittadini e della comunità europea, con il quale le città firmatarie s’impegnano a sostenere l’attuazione dell’obiettivo comunitario di riduzione del 40% dei gas a effetto serra entro il 2030, e l’adozione di un approccio comune per affrontare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Le amministrazioni locali che aderiscono all’iniziativa del Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia si impegnano a presentare un Piano d’Azione per il Clima e l’Energia Sostenibile (PAESC) entro due anni dall’adesione formale includendo l’integrazione delle considerazioni in tema di adattamento nelle politiche, strategie e piani rilevanti. Il PAESC contiene un Inventario di Base delle Emissioni (IBE) e una o più Valutazioni per il rischio e la vulnerabilità (VRV) contenenti un’analisi della situazione attuale. Questi elementi servono come base per delineare un insieme esaustivo di azioni che le amministrazioni locali intendono avviare allo scopo di conseguire i propri obiettivi in materia di mitigazione e adattamento climatico. Fatto tesoro della passata programmazione, nell’ambito dell’iniziativa “Patto dei Sindaci”, è stato approvato il programma “Promuovere la Sostenibilità energetico-ambientale nei comuni siciliani attraverso il Patto dei Sindaci” che oltre a finanziare interamente la redazione del PAESC è in grado di dotare ciascuna Amministrazione comunale della Sicilia di un esperto in gestione energetica (Energy Manager), ovvero di un tecnico preparato che comprenda e sappia gestire le complesse problematiche 5 MIN #PAESC2030 energetiche sia in termini di riduzione dei consumi dell’Amministrazione comunale (edifici Municipali, illuminazione pubblica, trasporto pubblico), sia in termini di riduzione dei consumi nei diversi settori: residenziale, terziario, agricoltura e industria.» Il PAESC essendo uno strumento di pianificazione è sottoposto alla procedura di valutazione ambientale strategica? «Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è un’iniziativa della Commissione europea con l’obiettivo di coinvolgere su base volontaria le città in un percorso proiettato verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Essendo quindi PAES e PAESC prodotti su base volontaria, non producendo effetti diretti, non è prevista “l’obbligatorietà” di sottoporsi ai dettami del 152/2006. Cerco di chiarire meglio il concetto espresso, l’obiettivo del PAESC è quello di fornire uno strumento pratico e sintetico che aiuti le Amministrazioni Comunali che si sono avvicinate volontariamente al Patto dei Sindaci e intendono intraprendere un percorso verso la sostenibilità energetica del proprio territorio. Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima pur essendo un documento simile ad un piano energetico non è vincolante. Con l’adesione al Patto dei Sindaci i comuni europei entrano in rete, partecipano direttamente all’attuazione delle politiche energetiche comunitarie e attraverso progetti condivisi, possono accedere a risorse finanziarie direttamente erogate dalla Commissione. Tale strumento, non può definire il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione di interventi progettuali che, per essere realizzati, necessitano di un altro strumento, adottato con apposito decreto presidenziale o con legge regionale, che è il Piano Energetico Ambientale, regolarmente assoggettato a VAS. Abbiamo, quindi, previsto che le azioni contenute nei PAESC fossero coerenti con quelle indicate nel PEARS al fine di darne piena efficacia. E’ la pianificazione regionale che dispone e dirige gli interventi da realizzare.» a cura di Simona Scandura 20 a cura di Tizio Caio 21 Le idee concrete per la ripartenza Lettera aperta di 400 scienziati per mettere in primo piano la transizione ecologica con ROBERTO DANOVARO PRESIDENTE STAZIONE ZOOLOGICA ANTON DOHRN 3 MIN #RICERCA 22 D ieci idee concrete per la ripartenza. E’ questo il contenuto della lettera aperta sottoscritta da 400 scienziati rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’appello divulgato dal Manifesto, mette in primo piano la transizione ecologica. Un nuovo modo di vivere e di agire a partire dall’Agrifood e dall’incremento di prodotti biologici, dalle città verdi e dall’attivazione immediata del Piano Nazionale Integrato per l’Energia con la priorità relativa alle energie rinnovabili. Azioni necessarie per la comunità scientifica che deciso di intervenire nel post pandemia per dare un reale contributo alla ripresa. Ecco la lettera aperta firmata da Roberto Danovaro, Presidente Stazione Zoologica Anton Dohrn : Egregio Presidente, Voglio innanzitutto ringraziarLa per il lavoro che sta facendo e per il coraggio che ha mostrato in una situazione emergenziale. Il post pandemia che cominciamo ad intravedere richiede già da oggi uno sforzo congiunto, cooperativo, aggregativo e sinergico per ridefinire l’economia in chiave circolare e per disegnare un nuovo modello di sviluppo rigenerativo che veda partecipi tutte le forze produttive e il capitale umano del Paese. La grande sfida futura è sviluppare quanto è più bello ed essenziale a una vita veramente sana, proteggendo il pianeta, i suoi ecosistemi, la sua biodiversità, che, nell’insieme, rappresentano il bene comune di tutta l’umanità. Per uscire dalla crisi serviranno importanti investimenti pubblici, atti a sostenere le aziende pronte ad abbandonare i precedenti e superati modelli produttivi. Del resto, chi non sarà pronto alla sfida che la pandemia ha reso ancora più urgente, sarà presto messo in seria crisi dalla svolta epocale prevista dal New Green Deal in Europa. È prioritario, quindi, per far ripartire l’economia in Italia, mettere in primo piano la transizione ecologica, ovvero nuove modalità di vivere, alimentarsi, consumare e produrre, che rappresenteranno il cuore di questa auspicata rinascita umana, culturale, sociale, economica ed ecologica. Le nazioni che per prime assumeranno questo obiettivo nel riorganizzare la propria produzione renderanno la loro economia più competitiva e solida già nell’immediato futuro. Per maturare questa saggezza e raggiungere questi obiettivi lungimiranti si devono innovare scelte e modalità di consumo, prodotti, luoghi e metodi di produzione, anche in relazione allo sfruttamento del capitale naturale della Terra. Tutto ciò richiede una strategia rispettosa della natura e delle persone. Serve, a questo fine, una regia più forte dello Stato, che riesca a valorizzare le potenzialità degli Enti di Ricerca e delle Università che possono contribuire in modo forte e coordinato ad un’innovazione partecipata. Serve un Piano Nazionale per il trasferimento delle conoscenze scientifiche alle imprese, dalle grandi alle piccolissime imprese. In particolare, queste ultime, così diffuse in Italia, rimangono, spesso, ai margini dei processi di trasferimento di conoscenze scientifiche che, fino a ora, anche quando avviene, è raramente coerente con i principi di compatibilità ambientale e di sviluppo sostenibile. Ora siamo nelle condizioni per avviare nuovi processi di riconversione dell’economia, sia a terra sia in mare (green & blue economy). Dobbiamo mirare sempre più a una gestione responsabile e sostenibile del capitale naturale, patrimonio di tutti, cui è strettamente associato quello culturale, unico al mondo. 23 seguito 10 idee concrete in 10 Disettori chiave per la ripartenza: AGRIFOOD E PRODOTTI BIO Promuovere “Italian food” ecosostenibile, biologico, diversificato, recuperando le aree ‘marginali’ (p.es., transizione da allevamenti e colture industriali a una nuova zootecnia di qualità, anche per prevenire future epidemie/ pandemie; incentivazione agro-bio-food in aree agricole interne abbandonate o in via di abbandono). CITTA’ VERDI Sottrarre le periferie e le aree industriali periurbane alla cementificazione selvaggia che sta divorando 2 metri quadri di territorio italiano al secondo; costruire solo sul costruito, Sopra: Bosco verticale -Milano 24 ripristinare edifici abbandonati; valorizzare i centri storici, promuovere l’Urban Nature (p.es., un piano per il verde urbano per tutti i comuni, unitamente alla realizzazione di foreste urbane nelle grandi città e un piano per la revisione di leggi urbanistiche e incentivi alla ristrutturazione delle periferie urbane). ENERGIE RINNOVABILI Attivazione immediata del Piano Nazionale Integrato per l’Energia con la priorità relativa alle energie rinnovabili (p.es., un piano per superare il 50% del fabbisogno energetico con rinnovabili entro il 2030). CAMBIAMENTI CLIMATICI Un piano straordinario per la riduzione delle emissioni climalteranti, per la mitigazione degli impatti e l’adattamento ai cambiamenti climatici (p.es., un piano d’investimenti per l’attuazione di misure di adattamento ai e mitigazione dei cambiamenti climatici). TURISMO SOSTENIBILE Rilancio dell’offerta turistica sostenibile blu e verde del nostro paese, con offerte ecologiche e innovative che promuovano l’immagine dell’Italia come paese di cultura e bellezza (p.es., un piano per l’estensione temporale del turismo, distribuendolo su 12 mesi all’anno, anche con piani per il godimento delle ferie nel pubblico impiego e accordi con il mondo della scuola). LOTTA ALL’INQUINAMENTO E PREVENZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE Un piano straordinario nazionale per la bonifica dei siti contaminati e la drastica riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei suoli, la riconversione delle aree industriali dismesse (p.es., siti di interesse nazionale, conversione di impianti in città industriali come Genova, Napoli, Taranto tra le altre). BIODIVERSITA’ E RESTAURO AMBIENTALE Rilancio del Piano Nazionale per la Biodiversità, con estensione delle aree protette terrestri e marine e la creazione di efficaci reti ecologiche, riducendo drasticamente la frammentazione del territorio e il consumo di suolo e tutelando la ricchezza della biodiversità del nostro paese (p.es., Piano nazionale per il restauro e ripristino degli ecosistemi terrestri e marini degradati nell’ambito del decennio UN 2021- 2030 sul Restauro degli Ecosistemi – Ecosystem restoration). RISORSE BLU Incentivare la Blue Growth e la Blue Economy, ovvero l’economia del mare e la pesca eco-sostenibile, con la creazione di una carta vocazionale dei mari italiani in grado di promuovere l’economia sostenibile del mare alla luce del decennio UN 2021-2030 “Ocean science for a sustainable development” (p.es., transizione ecologica della pesca, valorizzazione del Cluster Nazionale – Blue Italian Growth, proibizione del deep-sea mining nel Mediterraneo). RICERCA e FORMAZIONE Rilancio della ricerca pubblica e privata sostenuta dal contributo di Enti Pubblici di Ricerca ed Università per aumentare cultura e competitività del Paese. Insegnamento dei principi dell’ecologia e degli obiettivi di sviluppo sostenibile nella scuola dell’obbligo (p.es., Piano straordinario per promuovere le brevettazioni e il trasferimento tecnologico con collaborazione tra Enti Pubblici di Ricerca-Università e Imprese per soluzioni innovative volte alla riduzione dell’inquinamento; piano per la formazione degli insegnanti sui temi della ecologia e sostenibilità ambientale; modifica dei piani di studio). INNOVAZIONE GREEN PER LA SOSTENIBILITÀ E IL BENESSERE Promuovere lo sviluppo di Green e Blue technologies in grado di valorizzare le industrie e il mondo produttivo in chiave sostenibile e per lo sviluppo di politiche ambientali. Creazione di strutture, infrastrutture e network tra parti sociali, imprenditoriali, gruppi industriali, ricerca e territorio per lo sviluppo di strategie e pratiche per la promozione dello sviluppo sostenibile e del benessere sociale e della salute attraverso l’approccio ‘One Health’ (p.es., incentivazione dell’industria 4.0 su attività industriali ecocompatibili e sull’economia circolare, commuting a impatto zero, alimentazione mediterranea, piano per lo sport cittadino). Nella speranza che le proposte costruttive, aperte e volte al futuro, possa trovare considerazione o accoglienza, è gradita l’occasione di porgere i più cordiali e rispettosi saluti ed auguri di buon lavoro. a cura della Redazione 3 MIN #RICERCA 25 26 Superbonus 110% Logical Soft: “Ecco tutte le novità del Decreto Rilancio” con ANNACHIARA CASTAGNA E SIMONE TIRINATO LOGICAL SOFT R ilanciare l’economia italiana e gli interventi in edilizia, dopo lo stop forzato a causa della pandemia di Coronavirus. E’ questo il piano del Governo che decide di mettere in campo risorse importanti con il Superbonus 110%. Chi procederà a lavori di efficientamento energetico o prevenzione antisismica tra luglio 2020 e dicembre 2021, potrà usufruire di una detrazione fiscale pari al 110% della spesa sostenuta. Il testo di recente approvato dalla Camera aumenta inoltre la platea dei beneficiari e degli interventi ammessi, includendo anche seconde case, villette a schiera e demolizioni, pur abbassando i tetti di spesa. Oltre ai lavori di miglioramento sismico (Sismabonus) sono molti gli interventi già previsti dall’Ecobonus che passano al 110%: l’isolamento dell’involucro, la sostituzione della caldaia con un impianto centralizzato, gli impianti con pompa di calore o microcogeneratore, i nuovi serramenti e le schermature mobili, la installazione di pannelli fotovoltaici e di colonnine elettriche per la ricarica degli autoveicoli, fino alla Building Automation. Per accedere alle detrazioni occorre inoltre capire chi sono i beneficiari, come produrre le asseverazioni tecniche per il Superbonus e come funzionano le cessione del credito e lo sconto in fattura. Ad approfondire il tema è la Logical Soft, azienda specializzata nella produzione di software tecnici per l’edilizia e opinion leader nell’ambito della Campagna Nazionale per la promozione e informazione sui temi dell’efficienza energetica “Italia in Classe A”. L’articolo a firma degli Ingg. Annachiara Castagna e Simone Tirinato, Ricerca e Sviluppo Logical Soft, analizza nel dettaglio le più importanti caratteristiche tecniche del Superbonus. a cura della Redazione Per poter accedere al Superbonus 110% l’intervento sull’edificio deve consentire il passaggio di almeno 2 classi energetiche. Termolog è il software che mostra la classe energetica prima e dopo l’intervento e suggerisce i bonus fiscali disponibili. Fonte: Logical Soft 1 MIN #SUPERBONUS110 27 Ambiente e Costituzione Il valore di una Riforma: l’ambiente al centro della politica nazionale e internazionale con LUCA RAMACCI CONSIGLIERE CORTE DI CASSAZIONE L ’introduzione della tutela dell’ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione è il tema più discusso delle ultime settimane. Mentre il disegno di legge si trova in commissione Ambiente a Palazzo Madama, l’esigenza di salvaguardare gli equilibri ecologici 3 MIN #COSTITUZIONEGREEN si afferma sempre di più nella coscienza dell’opinione pubblica. Sebbene l’ambiente riceva oggi una tutela costituzionale indiretta e implicita negli artt. 9 e 32 Cost., la sua introduzione esplicita tra i principi fondamentali è da considerarsi auspicabile e necessaria. 28 Per quanto riguarda, dunque, i rapporti tra ambiente e Costituzione, la dottrina e la giurisprudenza sono giunte a conclusioni sufficientemente chiare circa l’individuazione 4 MIN #GREENDEAL della effettiva portata dell’articolo 9 e sono numerosissime le pronunce della Corte Costituzionale sulle singole disposizioni in materia di tutela ambientale in più occasioni ritenute dai giudici remittenti non conformi al dettato costituzionale. Possiamo quindi dire che l’ambiente riceve già una tutela sufficiente a livello costituzionale, ma la possibilità di un inserimento della tutela ambientale tra i principi fondamentali è senz’altro auspicabile». “ tutela “Maggiore all’ambiente e un diverso approccio nel bilanciamento con altri interessi costituzionalmente protetti ““ Un tema importantissimo analizzato per Energia in Comune da Luca Ramacci, Consigliere della Corte Suprema di Cassazione, Terza Sezione Penale già Sost. Proc. a Belluno, Venezia e Tivoli. Autore di numerosi articoli, relatore in convegni internazionali, in corsi del CSM e della SSM e formatore decentrato presso la Cassazione. «La notizia dell’intenzione dell’attuale governo di inserire nei primi 9 articoli della Carta Costituzionale, quindi tra i principi fondamentali, la tutela dell’ambiente, è senz’altro una buona notizia. Infatti il termine ambiente è comparso nella Costituzione soltanto a seguito della riforma del titolo V della Costituzione attuata nel 2001, ma esclusivamente per riservare allo Stato la legislazione in materia di “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”. Resta tuttavia l’importante riconoscimento indiretto già operato dagli articoli 9 e 32 da lei citati, il primo avente chiaramente natura programmatica ed il secondo, che espressamente riguarda la tutela della salute come diritto dell’individuo ed interesse della collettività e rispetto la quale l’ambito della tutela garantita è stato progressivamente esteso dalla dottrina e dalla giurisprudenza fino a comprendere anche il diritto alla salubrità dell’ambiente. Come si è detto tante volte, la ragione del collegamento tra le due disposizioni è agevolmente comprensibile se solo si tiene conto dello stretto legame tra la persona e l’ambiente in cui vive, con la conseguenza che ogni attentato all’integrità e salubrità dell’ambiente incide, inevitabilmente, anche sugli aspetti relativi alla salute umana. Gli effetti della Riforma «Le conseguenze di una simile modifica sarebbero senz’altro importanti, se solo si considera che principi fondamentali sono, in sostanza, i valori imprescindibili su cui lo Stato si fonda. Ciò assicurerebbe all’ambiente certamente maggiore tutela e consentirebbe un diverso approccio nel necessario giudizio di bilanciamento con altri interessi costituzionalmente protetti. Diverso, inoltre e più attento dovrebbe poi essere l’approccio del legislatore nazionale, il quale, in diverse occasioni, si è dimostrato maggiormente sensibile agli interessi della produzione industriale sacrificando il diritto dei cittadini ad un ambiente salubre spesso ignorando anche o aggirando la disciplina comunitaria». a cura di Simona Scandura 29 Verso l’autonomia energetica Individuare le esigenze del territorio e convertirle in progettualità, la nuova strategia della Regione Siciliana con ROBERTO SANNASARDO ENERGY MANAGER REGIONE SICILIANA I l tema dello sviluppo energetico è diventato centrale nelle agende dei governi nazionali e regionali. L’epidemia di Covid-19 ha messo in ginocchio molti settori dell’economia e, in tal senso, questo tema ha assunto un ruolo diverso da quello precedente. Quando si guarda in questa direzione, non si vede più una semplice esigenza di conversione, piuttosto una opportunità per creare una nuova realtà industriale utile anche in una prospettiva occupazionale e produttiva. Tra le varie Regioni che stanno pian piano avviandosi verso questa nuova sfida, c’è la Sicilia che da anni sta lavorando a un nuovo piano 5 MIN #AUTONOMIAENERGETICA 30 energetico. Abbiamo approfondito la questione con Roberto Sannasardo, Energy Manager della Regione Siciliana. «La strategia regionale per la transizione energetica si pone un obiettivo ambizioso – sottolinea Sannasardo - sintetizzato dal sottotitolo del Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana: verso l’autonomia energetica (al 2030). si può fare efficienza ““Se energetica nei Beni Culturali, si può fare dappertutto “ “ Con il PEARS si intende governare lo sviluppo energetico del territorio e promuovere la filiera energetica. Lo strumento è stato definito con il supporto del GSE, che ha fornito analisi approfondite e proiezioni sugli scenari futuri, con indicazioni di forte ricaduta economica e occupazionale, stimata in quasi 110.000 Unità Lavorative Annuali temporanee (ULA), tra dirette, indirette e indotte e, quasi 5.000 permanenti nel periodo 2019-2030, con un numero medio annuale di persone impiegate pari a circa 10.000. Consapevoli che un obiettivo così importante avesse bisogno di una crescita della cultura energetica nel tessuto sociale ed economico della regione, abbiamo studiato un percorso che potesse consentire di dotare le amministrazioni comunali di una figura specialistica, l’Energy Manager, in grado di veicolare cultura e conoscenza del risparmio energetico e dei suoi vantaggi, per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico e di uso razionale e consapevole delle risorse energetiche perseguiti anche dal PEARS. E’ stato quindi emanato il primo bando legato ai fondi del Patto dei Sindaci per dotare ogni amministrazione comunale di un Energy manager certificato EGE, che ha visto aderire 378 amministrazioni comunali su 390, vale a dire il 98% del totale regionale in termini di popolazione. La risposta è stata quindi molto positiva ma cerchiamo l’adesione del 100% dei comuni: una condizione necessaria per rendere ancora più efficaci le strategie sul territorio. Siamo oggi in fase avanzata di attuazione, con oltre 120 comuni che hanno nominato l’Energy Manager. La sfida è ancora in corso ed ogni sforzo è finalizzato al pieno raggiungimento dei target fissati. Particolare impegno è stato, altresì, profuso nell’ambito del pieno utilizzo delle risorse economiche del PO FESR 2014/2020 che, come è noto, è articolato su varie azioni che investono aree diverse. Una è legata alle reti di trasmissione, nella quale i player sono ENEL e TERNA ed è finalizzata a potenziare, ottimizzare e rendere la rete regionale perfettamente efficiente: non ha alcun senso puntare sulle rinnovabili se non ci si può affidare ad una rete in grado di sostenerne la produzione. Un’altra parte delle risorse comunitarie sono destinate all’efficientamento energetico sia degli immobili di proprietà pubblica, regionale o comunale, sia all‘efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica. Sono stati emessi diversi bandi destinati alle due finalità, registrando un altissimo interesse delle amministrazioni. Per l’efficientamento energetico degli immobili, a fronte di una disponibilità di circa 160 milioni, sono pervenute richieste per oltre 250 milioni, mentre per gli impianti l’illuminazione pubblica, su una dotazione di circa 72 milioni, le richieste hanno raggiunto 190 milioni, segno tangibile dell’interesse al tema 31 energetico che l’azione del Dipartimento è stata in grado di suscitare. Particolare soddisfazione abbiamo ricevuto dalla misura destinata all’efficientamento energetico delle imprese siciliane per un impegno economico di 37 milioni di euro, azione nella quale il Dipartimento dell’Energia ha dato dimostrazione di grande capacità d’impegno. Si consideri che a meno di un anno dalla chiusura del bando erano state già erogate le prime risorse alle imprese. Sintetizzando, quello che è stato messo in moto dal Dipartimento dell’Energia è un radicale cambio di approccio rispetto al passato: passare ad una visione “bottom up” in previsione del PO FESR 2021/2027. Questo significa individuare, con il fondamentale aiuto degli Energy manager nominati dalle amministrazioni comunali, le esigenze del territorio per convertirle in progettualità e successivamente trasformarle nel programma operativo della regione. Ragionare in questi termini consentirà, non appena il programma sarà approvato in sede europea, di non cercare più nuova progettualità ma di attenersi al programma che, all’uopo, info@bitcontrol.it sarà perfettamente rispondente alle necessità del territorio». Sugli interventi messi in atto dalla Regione Sicilia per abbassare i propri consumi energetici Sannasardo sostiene che: «Sul fronte dell’efficienza energetica ‘interna’ sono stai individuati una serie di interventi, tutti in avanzata fase di progettazione, con i quali rendere energicamente sostenibili alcuni degli immobili aventi anche carattere simbolico. Ad esempio, a giorni sarà emanato il bando di un progetto estremamente complesso, relativo all’efficientamento energetico di 95 siti dei Beni culturali. Un unico progetto che prevede la riqualificazione di musei, siti archeologici ed uffici concentrati in un bando per la realizzazione di un EPC (Energy Performance Contract) del valore di 20 milioni - di cui 10 di parte pubblica e 10 di parte privata. Un progetto, come detto, praticamente complesso ma a cui va attribuito un valore simbolico in linea con la diffusione della cultura energetica perseguita con le altre azioni del Dipartimento. In sintesi il messaggio vuole essere “se si può fare efficienza energetica nei beni culturali, si può fare dappertutto!». 32 Altro edificio simbolo, oggetto di intervento, è il Palazzo della Regione a Catania, il Castello Utveggio di Palermo e il complesso del CEFPAS di Caltanissetta, dove si cercherà di raggiungere, con un intervento importante anche dal punto di vista architettonico, gli standard nZEB: «Passando ad un altro aspetto del risparmio energetico, è stata predisposta la documentazione necessaria alla indizione della gara per la fornitura di energia elettrica all’Amministrazione regionale. Nel bando si apre a contratti PPA (Power Purchase Agreement, un contratto a lungo termine per la somministrazione di energia elettrica tra un soggetto produttore e un soggetto acquirente per la fornitura di energia elettrica, ndr) per rendere produttive, ai fini energetici, aree di proprietà regionale oggi non utilizzate». Infine, sulla possibilità che la Regione Siciliana riesca a rispettare quanto previsto dal decreto “burden sharing”, Sannasardo si esprime così: «Questa è una nota dolente. Come è noto l’obiettivo programmatico assegnato alla Regione Siciliana prevede l’ottenimento di un valore percentuale del 15,9% nel rapporto tra consumo di energia, prodotta da fonti energetiche rinnovabili, e consumi finali lordi di energia sul territorio regionale al 2020. Analizzando i dati di monitoraggio trasmessi dal GSE si nota come la Sicilia nel 2016 avesse raggiunto e superato l’obiettivo fissato per quella data, mentre nel 2018 l’obiettivo non è stato raggiunto e la previsione al 2020 è di appena il 12,6%. Questo scenario è stato determinato dal trend decrescente che ha caratterizzato gli investimenti sulle rinnovabili degli ultimi anni, soprattutto sul fotovoltaico. Volendo ricercare responsabilità, possiamo certamente individuarle nelle procedure burocratiche, nei vincoli dei piani paesaggistici, nell’assenza di diversificazione (ad esempio la filiera delle bioenergie è poco presente, come l’eolico offshore), Anche prevedendo scenari legati al calo dei consumi finali, dovuti alla pandemia, esiste una significativa criticità in merito alla possibilità di raggiungimento della pertinente quota di copertura». a cura di Santi Liggieri 33 Fondi europei e piani di sviluppo energetico La strategia bottom-up dei prossimi10 anni con SALVATORE D’URSO DIRIGENTE GENERALE DIP. ENERGIA REGIONE SICILIANA D a anni ormai, i fondi stanziati dall’Unione europea in favore delle Regioni, rappresentano una enorme possibilità di investimento in vari settori. Il problema è che, molte volte, questi finanziamenti non sono 4 MIN #BANDIEUROPEI utilizzati in quanto non si riesce a mettere in piedi progetti utili in tempo. Tra le Regioni italiane che peggio hanno usato questo strumento negli ultimi lustri, figura la Sicilia in cui troppo spesso i soldi non impegnati hanno 34 ripreso il volo verso Bruxelles. Basti pensare alla sentenza della Corte di Giustizia Europea di poco più di un anno fa che obbligava il governo regionale a rinunciare a 380 milioni di euro del Por Fesr 2000-2006, a seguito di “gravi carenze e varie irregolarità” accertate anche dall’Olaf, l’organismo europeo antifrode. Oppure al Por Fesr 2007-2013 di cui, come segnalato dal Centro Pio La Torre di Palermo, sono tornati alla Commissione europea circa 117 milioni di euro. Da qualche anno pare esserci una inversione di tendenza. In particolare si sta cercando di usufruire dei finanziamenti europei nel settore energetico e in particolare sul tema della conversione alle rinnovabili. Su questo abbiamo chiesto dei chiarimenti a Salvatore D’Urso, dirigente generale del Dipartimento dell’Energia alla Regione Siciliana. Sulla spesa al 31 dicembre 2019 dei fondi del settore energia a valere sul PO FESR 2014/2020 D’Urso si è detto soddisfatto. «Più che sull’ammontare della spesa certificata mi soffermerei sui dati complessivi di partecipazione ai bandi emanati dal Dipartimento dell’Energia, che hanno visto un importante overbooking su tutte le azioni. Si tenga presente che per l’Azione 4.1.1. relativa all’efficientamento energetico degli immobili, a fronte di una disponibilità di circa 160 milioni, sono pervenute richieste per oltre 250 milioni, mentre per l’Azione 4.1.3 relativa agli impianti l’illuminazione pubblica, su una dotazione di circa 72 milioni, le richieste hanno raggiunto 190 milioni, segno tangibile dell’interesse al tema energetico che le campagne di sensibilizzazione al tema poste in essere dal Dipartimento da me diretto hanno suscitato. Anche per l’Azione 4.2.1, rivolta all’efficientamento energetico delle imprese siciliane è stato esaurito l’intero budget di 37 milioni di euro». Sulla problematica sopra espressa della difficoltà di impiego dei fondi europei a disposizione D’Urso sottolinea che: «Per il Dipartimento Energia, che si rivolge principalmente alle amministrazioni locali, il tema della certificazione della spesa assume un connotazione abbastanza complessa. Si intende certificata una spesa che sia stata sostenuta a favore del beneficiario finale e, quindi, nel 35 nostro caso, dell’impresa esecutrice dei lavori finanziati, con la quale il Dipartimento non ha nessun rapporto. In pratica, la circostanza che i comuni non siano dotati di progettazione esecutiva e che abbiano difficoltà nell’appaltare i lavori finanziati con i bandi ricordati, si riverbera nella mancata certificazione della spesa comunitaria del Dipartimento. Viceversa, quando l’interlocutore del Dipartimento è l’impresa privata, come nel caso dell’Azione 4.2.1, si raggiungono risultati impensabili per un a P.A., con l’erogazione dei primi contributi (spesa certificata) in meno di un anno dalla chiusura del bando. a regia con il finanziamento di tutti i progetti presentati in modo da accelerare il processo di indizione della e gare, con il successivo recupero delle risorse eventualmente necessarie a coprire i fabbisogni delle azioni territorializzate, invito non raccolto dal Dipartimento della Programmazione, che gestisce la materia comunitaria. Si è allora proposto di riversare risorse sulle misure a favore delle imprese, che hanno dimostrato maggiore capacità di risposta, ma anche questo invito non è stato raccolto. Forse rimane solo l’accensione di un cero a Sant’Agata!». A quanto pare la Regione sarebbe all’opera per il prossimo ciclo di programmazione 2021-2027. Quindi, il problema è la difficoltà delle D’Urso, a tal riguardo, svela gli obiettivi del amministrazioni locali di procedere prossimo decennio. speditamente all’affidamento delle gare di progettazione prima e delle gare di esecuzione «Si sono poste le basi per un nuovo approccio dei lavori dopo, doppia procedure dovuta alla alla programmazione, basato su una strategia presentazione quasi esclusiva di progetti di ‘bottom up’. Dotare le amministrazioni locali di fattibilità tecnico economica e che in Sicilia vede un Energy Manager che aiuti nella pianificazione energetica ed alla individuazione dei progetti tempi medi di realizzazione di oltre tre anni. necessari al contenimento della “bolletta Tema a parte è quello connesso alla azioni elettrica”, come fatto con il bando a valere sul c.d. territorializzate (Agende Urbane, Aree “Patto dei Sindaci”, dovrebbe portare i comuni Interne e CLLD), il cui plafond complessivo vale ad avere fin ad adesso un parco di idee su cui il 40% dell’intera dotazione del Dipartimento sviluppare la progettazione, che potrebbe così dell’Energia, che scontano un ritardo incolmabile essere avviata non appena gli strumenti di dovuto ad iter autorizzativi delle strategie di programmazione comunitaria, che dovrebbero azione molto complessi e per le quali la speranza recepire tali indicazioni, siano operativi, di arrivare a spendere le risorse, come più recuperando tempo prezioso per l’espletamento volte rappresentato a tutti i livelli, è pressoché di tutte quelle procedure menzionate e che nulla essendo tali enti intermedi ancora meno rischiano di fare fallire la programmazione 2014/2020, iniziata, come è noto, nel 2018 e attrezzati delle amministrazioni comunali». quindi con oltre quattro anni di ritardo». Come fare, dunque, a scongiurare una nuova perdita di tali fondi? a cura di Santi Liggieri «Si è proposto intanto uno scorrimento totale delle graduatorie approvate su tutte le azioni DZ Trade Network 36 -60% RIMBORSO se già acquistato dal 4 giugno S C O N TO se acquisti dopo l’uscita dell’app +50.000 o -50.00 se province, capoluoghi o città metropolitane -60% tramite APP con SPID Bonus mobilità 2020 2 MIN #MOBILITÀ2020 Ecco come, quando richiederlo e a chi è rivolto il “bonus bicicletta e monopattino” a cura di Chiara Petrone 37 A CURA DI GEA MANAGEMENT SRL Di Bella costruzioni Il nostro impegno per ridurre l’impatto ambientale con DANIELE DI BELLA, CEO DELL’IMPRESA R iqualificazione energetica, un tema sempre più attuale in Sicilia. L’isola al centro del Mediterraneo sta attraversando una fase di crescita importante grazie alla sinergia tra Pubblica amministrazione e imprese private. Uno dei principali obiettivi della Regione Siciliana è quello di puntare sulle competenze per raggiungere risultati soddisfacenti. Tra le aziende leader del settore con diverse sedi in Sicilia, Sardegna, nelle Isole Minori e in Veneto, c’è la Di Bella Costruzioni S.r.l., da 40 anni impegnata nella gestione, costruzione, manutenzione e telecontrollo d’impianti tecnologici, elettrici, idrici, termici e di pubblica illuminazione. L’Azienda, sempre attenta all’evoluzione delle tecnologie applicate alla produzione di energia da fonti rinnovabili, vanta una consolidata esperienza in campo fotovoltaico, eolico e solare termico partecipando ai più ambiziosi e innovativi progetti “Green oriented” e accettando ogni giorno la sfida del cambiamento. La Di Bella Costruzioni S.r.l. è una delle più grandi del sud Italia e punta molto sul Sistema Smart City legato alla gestione della pubblica illuminazione in ottica di risparmio energetico. Sono tantissimi i lavori pubblici realizzati dall’impresa negli ultimi anni. Il CEO dell’Azienda, Daniele Di Bella, in questa breve intervista spiega perché è importante creare delle sinergie tra professionisti e Pubblica amministrazione. Geom. Di Bella, da oltre 40 anni leader nel settore dell’efficientamento energetico, quali sono i punti di forza della sua azienda? L’azienda è stata fondata da mio padre (Giovanni Di Bella) nel lontano 1982 e da allora innovazione ed esperienza sono i cardini sui quali la Di Bella Costruzioni basa la propria attività. La nostra è un’azienda 100% Siciliana ma con esperienze in campo nazionale ed Europeo, coadiuvata da un team efficiente, 38 Informazione pubblicitaria loro eterogeneità e per il contributo che danno al nostro know-how, ma se dovessimo citarne qualcuna direi senz’altro le infrastrutture tecnologiche della rete viaria ANAS con i progetti smart-road e il led relamping delle gallerie e degli svincoli in sicilia e sardegna, tutti i comuni che abbiamo contribuito ad efficientare con i meccanismi citati prima (Project Financing n.d.r.), le attività di efficientamento eseguite In che modo la Sicilia è cambiata in questi anni per grandi strutture ricettive e per il governo Americano… nel settore energetico? Se dovessimo basarci sul “vecchio” Studio per la redazione del Piano Energetico regionale, L’Europa impone energia quasi zero per dovremmo limitarci a dire che sulla nostra isola abitazioni o uffici con grande riduzione di insistono molte Raffinerie (Gela, Priolo, Augusta consumi, voi vi occupate anche di nZEB (Nearly e Milazzo) che incidono per un 40% sulla Zero Energy Building) di cosa si tratta? E’ molto semplice, insieme al concetto di capacità nazionale e per un 8% sulla capacità dell’Unione Europea. Ma il sistema energetico “Smart City” noi introduciamo anche quello siciliano ha caratteristiche molto complesse e di “Smart House”. SMART HOUSE offre la dovremmo smetterla di parlare di combustibili possibilità di realizzare una casa ad energia quasi fossili e concentrare tutte le risorse economiche, zero, come richiesto dalla Direttiva Europea tecniche e normative sulla sostenibilità 2010/31/UE. SMART HOUSE fa parte della delle fonti energetiche semplificando la categoria di Edifici ad Energia Quasi Zero (NZEB), burocrazia e consentendo a tutti, dai privati che sono una nuova tipologia di costruzioni ad alle grandi imprese di accedere liberamente ed altissima prestazione energetica. Il fabbisogno economicamente a quello che la natura ci offre energetico di questi immobili infatti è molto come fonti energetiche sostenibili e rinnovabili basso e viene coperto in misura significativa riducendo al minimo l’impatto ambientale. Io da energia prodotta attraverso fonti rinnovabili continuo a sperare che la nostra regione possa (fotovoltaico, solare termico, micro eolico, distinguersi nell’immediato futuro diventando ecc..) Le tecnologie utilizzate per la costruzione un modello di riferimento a livello nazionale ed di SMART HOUSE permettono all’edificio di avere un isolamento ottimale dall’esterno e internazionale. prevengono i ponti termici. L’involucro edilizio Che tipo di supporto offrite alle amministrazioni è quindi efficiente ed ermetico e i vantaggi immediati sono enormi: pubbliche? Posso risponderle con un esempio: Nel campo dell’illuminazione pubblica, oltre a fornire • Risparmio sulla bolletta servizi agli enti locali, l’azienda è specializzata • Rispetto dell’ambiente nel Project Financing, una procedura che • Confort abitativo elevato permette la realizzazione dell’intero impianto • Conformità con nuove normative d’illuminazione o di una sua parte (corpi • Involucro energeticamente performante illuminanti, sostegni, quadri elettrici, ecc…) • Abitazione antisismica senza oneri finanziari da parte del Comune. • Impianti ad alto risparmio energetico Quest’ultimo provvede a pagare un canone • Accuratezza nei dettagli costruttivi annuo definito in base ad un particolare piano • Cantiere pulito ed ordinato economico, sostenendo quindi un impegno • Realizzazione veloce a lungo termine molto meno gravoso di un investimento “una tantum”, spesso impossibile in tempi di ristrettezze economiche. orientato al progresso e altamente qualificato. Per mantenere questo invidiabile profilo tecnico e istituzionale, l’azienda investe molto in certificazioni ISO e SOA necessarie per la partecipazione alle gare d’appalto, per l’esecuzione dei lavori pubblici e, non meno importante, per garantire un perfetto flusso gestionale e operativo. Quali sono i lavori più importanti realizzati negli ultimi anni in Sicilia? Tutte le commesse, piccole o grandi che siano, rivestono per noi grande importanza per la www.dibellacostruzioni.it 39 Già il 20% da fonti rinnovabili La svolta dell’Università di Catania con AGATINO PAPPALARDO ENERGY MANAGER UNICT « L’Università di Catania possiede un patrimonio immobiliare di assai notevole prestigio ma estremamente costoso quanto a dispendio energetico poiché, per il consumo energetico, si stimavano cifre pari ad oltre 2 milioni di euro l’anno. Tale dato ha richiesto un’importante svolta progettuale che risultasse radicalmente innovativa». Agatino Pappalardo in una lunga intervista racconta il lavoro svolto all’Università di Catania e i progetti per il futuro: 5 MIN #BANDIEUROPEI «L’Università di Catania dispone di un considerevole patrimonio immobiliare sia in termini quantitativi, dato il numero di edifici posseduti pari ad 80, per un totale di 300 mila metri quadrati, con in più 20.000 metri quadrati di aree esterne e di parcheggi, che in termini qualitativi, considerato che lo stesso risulta essere comprensivo di beni Unesco quali il Palazzo Sangiuliano e l’ex Monastero dei Benedettini. La peculiarità di questo patrimonio ha richiesto un significativo impegno dell’Ateneo 40 che ci si è posti di perseguire è quello di concretizzare, conformemente ai requisiti dettati dalla norma in oggetto, un approccio adeguato ad implementare e realizzare, con sistematicità, il miglioramento della prestazione energetica e del complessivo sistema di gestione dell’energia con i corollari di una sempre più crescente ottimizzazione dei costi di acquisto dell’energia, dei consumi, della sostenibilità ambientale di tutte le proprie attività istituzionali oltre all’acquisizione da parte dell’istituzione universitaria di una referenza di prestigio in argomento. costi energetici ““Minori con una maggiore qualità tangibile in termini di impatto ambientale “ “ rapportato al binomio: investimento in chiave di risparmio. Si è, pertanto, proceduto ad intraprendere un iter procedurale di affidamento di un servizio di efficientamento energetico che realizzasse minori costi energetici con una maggiore qualità che fosse tangibile anche in termini di impatto ambientale. Illuminazione ad alto rendimento, efficientamento degli impianti di illuminazione da interno e da esterno, automazione degli impianti di climatizzazione, gestione centralizzata degli impianti, monitoraggio dei consumi energetici e contabilizzazione dell’energia, autoproduzione da fonte rinnovabile di energia prodotta da 2.5 MWp, su oltre 20.000 mq di superfice, da impianti fotovoltaici principalmente installati presso il C.U. di via S. Sofia e negli spazi ed aree di pertinenza, sono alcuni degli obiettivi di razionalizzazione del consumo energetico realizzati. Nello specifico, l’Ateneo catanese ha svoltato positivamente la problematica del consumo energetico con la messa in atto di un appalto significativamente innovativo; un sistema integrato dei servizi energetici basato sulla partnership pubblico-privato ove il partner privato, ha l’onere di condurne l’intera gestione economico-energetica-amministrativa del patrimonio impiantistico dell’Ateneo sostenendo tutti gli investimenti a favore dell’efficientamento energetico dello stesso e traendo remunerazione dall’erogazione di un canone annuo, di importo non superiore alla spesa storica per la bolletta energetica dell’Ateneo, unitamente agli incentivi previsti per legge in materia di autoproduzione di energia da fonte rinnovabile (conto energia). Peculiare, in tale contesto, è il risultato finale ottenuto riguardante la riduzione dell’impronta dell’Ateneo catanese sull’ambiente per via dell’auto produzione di energia per una quota dell’ordine del 20% del totale tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili parallelamente al conseguimento di un significativo obiettivo di ristoro economici dovuto all’acquisizione dell’energia prodotta dal parco fotovoltaico installato quale indennizzo a fronte del concesso utilizzo delle superfici di installazione. L’organizzazione del descritto sistema di utilizzo razionale delle risorse energetiche fa leva sui disposti normativi che disciplinano la certificazione energetica ISO 50001. L’obiettivo L’Ateneo catanese, nel rispetto delle fasi del processo di certificazione, articolate dalla norma in termini di valutazione del livello di conformità del sistema di gestione delle risorse energetiche ai sanciti requisiti, oggi è operativamente attivo nella messa in atto di tutte le attività, normativamente regolamentate, propedeutiche all’ottenimento della certificazione ISO 50001 la cui acquisizione si prevede possa realizzarsi entro la fine del corrente anno». Ingegnere qual è la migliore formula da utilizzare per usare al meglio le risorse energetiche? «Una gestione in chiave energetica del patrimonio immobiliare di un Ateneo richiede una formula progettuale che sia sempre finalizzata alla razionalizzazione, ottimizzandolo, del consumo energetico e sostenendolo con autoproduzione di energia tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili. Le caratteristiche fondamentali di tale progettualità sono già individuabili nel sopra descritto sistema integrato dei servizi energetici e ulteriormente corroborate dalla redazione e attuazione di specifici progetti di riqualificazione energetica degli edifici di Ateneo sedi del Dipartimento di Chimica, del Dipartimento di Fisica e del Seminario Giuridico, c.d. Palazzo 41 Sotto: Palazzo Sangiuliano -Catania “Serve un approccio inclusivo rispettando il principio della neutralità tecnologica “ 42 Boscarino, dichiarati vincitori nell’ambito dei bandi comunitari di finanziamento contestualizzati all’interno del PO FERS Azione 4.1.1- “Energia sostenibile e qualità della vita”. A fronte di immobili contraddistinti da un significativo consumo energetico sotto il duplice profilo strutturale ed impiantistico, la validità energetica ed economica delle scelte progettuali compiute dall’Ateneo catanese ha trovato, in questo caso, le sue basi nel concepimento ed utilizzo, variegato in ragione delle caratteristiche di ciascuno degli edifici interessati, di criteri di intervento quali: installazione di impianti fotovoltaici, relamping, isolamento di solai e chiusure verticali, sostituzione di infissi, installazione di scambiatori di calore collegati alla rete di teleriscaldamento installata presente nella C.U. di via S. Sofia condotta a metano, installazione di nuovi impianti di condizionamento, installazione di sistemi di building automation utilizzati anche in abbinamento alla tecnologia LED, installazione di impianti di trigenerazione, realizzazione di un tetto giardino per una valida performance energetica abbinata ad un incremento di aree a verde. Criteri, quelli illustrati, diversamente e perfettamente combinati in rapporto ai perseguiti e conseguiti obiettivi di contenimento del consumo energetico, ottimizzazione qualitativa dell’efficientamento energetico e del comfort ambientale, nonché in rapporto ai conseguiti risultati di ridimensionamento delle emissioni inquinanti per una promozione profondamente propositiva di un sistema di impiego delle risorse energetiche significativamente “eco-efficiente”». incisiva quanto ad utilizzo di fonti rinnovabili. Il futuro, quindi, dovrà essere sempre più propositivo di una formula progettuale che, in linea con il sistema sopra descritto e chiaramente con le più importanti proposte innovazioni tecnologiche in tal senso orientate, intensifichi la significatività del conseguito risultato di razionalizzazione del consumo energetico perfettamente combinato a quello di una maggiore e sempre più marcata acquisizione ed impiego di energia rinnovabile. Questo per una impronta politica-gestionale dell’Ateneo che faccia perno ed idealizzi ancora più incisivamente l’utilizzo dei disponibili strumenti della “green economy”.» a cura di Santi Liggieri Quale dovrebbe essere il ruolo dell’Università per la lotta ai cambiamenti climatici? «L’esperienza sviluppata dall’Università degli Studi di Catania, volta a garantire politiche d’intervento e misure di miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti a servizio del patrimonio immobiliare di Ateneo, nelle peculiarità sopra evidenziate, costituisce certamente una svolta decisiva quanto ad acquisizione ed impiego di risorse energetiche. Ma il risultato vuole, altresì, impattare, con proposito positivo, in termini di contenimento delle problematiche che coinvolgono il contesto ambientale. Sicuramente di maggiore utilità potrà risultare l’adozione dei criteri descritti in ragione di una finalità ancora più motivata ed 43 Editore Pier Francesco Scandura In redazione Santi Liggieri Chiara Petrone Direttore Responsabile Simona Scandura Progetto Grafico Angelo Racalbuto Piazza Inviaci le tue segnalazioni su interventi in ambito energetico a info@energiaincomune.com www.energiaincomune.com 44