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Le fibre ottiche

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Introduzione
Le fibre ottiche sono utilizzate nei moderni sistemi di comunicazione
Il campo delle comunicazioni con
fibre ottiche è esploso negli ultimi
due decenni
Le fibre ottiche sono sottili come
capelli
e
sono
costituite
principalmente da vetro di silice
Applicazioni
Trasporto di immagini
Produzione
Trasporto di luce
Trasporto o amplificazione di
radiazione
Settori di applicazione
Settori di
applicazione
Medicina
Endoscopie
Artroscopie
Interventi chirurgici
Industria
Taglio
Saldatura
Foratura
Fotonica
Amplificatori ottici
a fibra attiva
Ricerca
Astronomia
Telecomunicazioni
Sistemi di comunicazioni a fibre ottiche
• La propagazione entro una fibra ottica avviene in
formato numerico.
• Infatti, sebbene sia possibile generare e trasmettere un
segnale luminoso che vari in maniera analogica, la
trasmissione su fibra ne determinerebbe una
distorsione tale da renderlo inutilizzabile.
• In conclusione l’unico tipo di segnale che viene
scambiato in un sistema ottico è quello digitale
binario.
Sistemi di comunicazioni a fibre ottiche
I moderni sistemi di comunicazione sono costituiti in genere da:
Trasmettitore
(Laser o Led)
Dispositivo optoelettronico ovvero un
dispositivo per la codifica dei segnali
elettrici in segnali luminosi
Fibre ottiche
Mezzo per la trasmissione dei segnali
ottici
Fotorilevatore
Dispositivo per la riconversione dei segnali
luminosi in segnali elettrici
Sistemi di comunicazioni a fibre ottiche
• Lo schema seguente rappresenta genericamente
un collegamento tra una sorgente ed un
ricevente collegati da un canale di trasmissione
ottico.
TRASMETTITORE (Laser o LED)
LED
• Un LED è un diodo optoelettronico che in fase di conduzione emette radiazione
nel vicino IR.
• Un LED è sostanzialmente simile ad un diodo normale,solo che il suo livello di
soglia di conduzione è relativamente piu’ basso
• Frequenze di utilizzo: 10÷100 Mhz.
• La potenza luminosa immessa in fibra: 10÷100 µW
• Il LED deve essere collegato ad un’ estremità della fibra
TRASMETTITORE (Laser o LED)
Laser
• Un Laser è una sorgente di radiazione coerente,ovvero le emissioni
fotoniche sono in fase,parallele,direzionali e monocromatiche (o
quasi)
• Il funzionamento di un laser si basa sul principio dell’emissione
stimolata di radiazione
• Frequenze di utilizzo: circa 5 Ghz
• La potenza luminosa immessa in fibra: 5 e 20 mW
TRASMETTITORE (Laser o LED)
Nei moderni sistemi di comunicazione,è utilizzato come
trasmettitore un Laser a semiconduttore.E’ un normale
diodo a semiconduttore ,nel quale diviene attiva una
piccola zona.Il laser a semiconduttore piu’utilizzato è del
tipo InGaAs (Arseniato di indio e gallio) o InGaAsP
(Arseniato fosfide di indio e gallio)
Il Laser deve essere collegato ad un’ estremità della fibra
Fotorilevatore
• Dispositivi per la riconversione dei segnali luminosi in
segnali elettrici
• I rivelatori ottici sono essenzialmente dei fotodiodi con
giunzioni PIN (Positive Intrinsic Negative)
• Il diodo viene polarizzato inversamente e la luce
colpisce lo strato intrinseco
• La luce incidente libera coppie elettrone-lacuna
generando una fotocorrente proporzionale all'energia
luminosa
• I fotorivelatori devono essere collegati all’altra
estremità della fibra.
Che cosa è la fibra ottica?
E’ un filo di vetro che serve per guidare la luce
Luce
Lunghezza d’onda
Ampiezza
La LUCE è un insieme di onde elettromagnetiche
che si propagano nello spazio, ciascuna
caratterizzata dalla propria ampiezza e
lunghezza d’onda.
Onda elettromagnetica
La propagazione simultanea nello spazio libero
di un campo elettrico e un campo magnetico,
oscillanti in piani perpendicolari fra loro, è un
fenomeno denominato onda elettromagnetica.
La propagazione ottica
Tale
onda
elettromagnetica
interagisce col mondo circostante
in modi diversi a seconda del suo
spettro, cioè della gamma di
frequenze di cui è composta;
In particolare, le frequenze tra
400 e 800 THz sono rilevate
dall’occhio umano e costituiscono
la luce visibile.
La propagazione ottica
Mentre altri tipi di radiazione possono
propagarsi nello spazio libero senza subire
eccessive distorsioni, la radiazione ottica
viene
assorbita
dagli
ostacoli
e
dall’atmosfera, quindi non può essere
utilizzata per la propagazione libera.
Tuttavia la luce può essere imprigionata in
sottili cavi di vetro, denominati fibre
ottiche.
Funzionamento di una fibra
Principi fisici: Rifrazione
Riflesso
Aria
n1=1
Rifratto
Vetro
n2=1.4
I raggi di luce entrando in un mezzo più denso rallentano e si avvicinano alla
perpendicolare al piano di contatto
Indice di rifrazione n =
Velocità della luce nel vuoto
Velocità della luce nel mezzo
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Funzionamento di una fibra
Principi fisici: Riflessione totale
Aria
Vetro
angolo
critico
Funzionamento di una fibra
Legge di Snell
n1 n2 : Indici di rifrazione dei due
mezzi
1 : Angolo di incidenza
2 : Angolo rifratto
Se 2=/2 : RIFLESSIONE TOTALE
L=arcsin(n2/n1)
angolo limite
1=L=arcsin(n2/n1)
Funzionamento di una fibra
Esempio del fenomeno di riflessione e rifrazione per diversi raggi di incidenza provenienti da una sorgente S
La trasmissione della luce attraverso una fibra è quindi basata sul fenomeno della
riflessione totale interna che si presenta quando la luce incide obliquamente
sull’interfaccia tra due mezzi di diverso indice di diffrazione, con un angolo più grande
dell’angolo critico.
Funzionamento di una fibra
Aria
vetro
vetro
Cladding (meno denso del core)
Core
Propagazione per riflessione totale
Propagazione nella fibra
Le Leggi della riflessione e della rifrazione ci permettono di stabilire due
condizioni da rispettare al fine di ottenere la propagazione della luce per
riflessione totale all’interno del nucleo:
1) il nucleo deve avere un indice di rifrazione (n1) maggiore di quello
mantello (n2);
del
2) l’angolo di incidenza del raggio luminoso all’interno del nucleo deve essere
maggiore di un certo angolo limite L (che dipende dagli indici di rifrazione
n1 e n2) superato il quale si ha l’assenza del raggio rifratto e si ha solo quello
riflesso, che contiene tutta l’energia del fascio incidente.
Struttura di una fibra
I costituenti di una fibra ottica sono i seguenti:
• Il CORE e il CLADDING sono i
costituenti fondamentali di una
fibra ed hanno indice di rifrazione
differente:
n1 (core) > n2 (cladding)
n1=1,5 n2=1,475 tipicamente
• Il BUFFER ha la funzione di
proteggere la fibra da agenti
esterni
ed
irrobustirla
meccanicamente
Core e cladding sono costituite da SiO2 (Silice)
Buffer e Jacket da materiale plastico
• Il JACKET evita fenomeni di
microbending (microcurvature) e
porta ad un aumento del
coefficiente di attenuazione
Struttura di una fibra
• Sono sottilissimi (≈ 200 μm) fili di materiale vetroso (silice, SiO2), in cui si
propaga una radiazione luminosa.
• Il sottilissimo filo cilindrico centrale in vetro, detto nucleo (core), è immerso
in uno strato esterno anch’esso di vetro, detto mantello (cladding), che
presenta un indice di rifrazione diverso rispetto a quello del nucleo.
Struttura di una fibra
Condizione di incidenza della radiazione sulla discontinuità core-cladding con 1> L
ө = Angolo di accettazione
1< ө
=((n22 – n12))/n0)1/2
Ф =Raggio iniettato
dalla sorgente
ottica
Se Ф>ө
Il raggio inciderà sull’interfaccia core- cladding con un
angolo  1<  L
Assenza di riflessione
sin ө=NA
NA=Apertura Numerica
NA = (n22  n12)1/2
NA=0,1÷0,3 Valori tipici dell’apertura numerica
Prestazioni delle fibre ottiche
1.Peso ed ingombro ridotti, a parità di banda
passante, rispetto ad altri mezzi trasmissivi.
•
due fibre ottiche, ad
esempio, hanno una
banda maggiore di
quella che si otterrebbe
con 1000 doppini, e
hanno un peso di ca.
100 kg/km contro gli
8000
kg/km
dei
doppini).
Prestazioni delle fibre ottiche
2. Totale immunità dai disturbi e.m., come interferenze
e. m., EMI, e interferenze radio, RFI, notevolmente
presenti in ambito industriale e che si accoppiano al
segnale negli altri mezzi trasmissivi.
3. Consentono l’isolamento elettrico tra Trasmettitore
e Ricevitore.
4. Sono più sicure di altri mezzi (rendono più difficile
l’intrusione nelle comunicazioni poiché ci si accorge
facilmente se un estraneo sta inserendo una sonda
nel cavo).
Prestazioni delle fibre ottiche
5. Resistenza maggiore ai fattori ambientali. Possono
attraversare ambienti speciali in cui sono presenti
esplosivi o liquidi (infatti non trasportando energia elettrica non sono
soggette a cortocircuiti o archi elettrici).
6. Durata maggiore degli altri mezzi
(il vetro è materiale inerte e
non subisce corrosione).
7. Basso rapporto prezzo/velocità di trasmissione e
prezzo /lunghezza.
Prestazioni delle fibre ottiche
5. Resistenza maggiore ai fattori ambientali. Possono
attraversare ambienti speciali in cui sono presenti
esplosivi o liquidi (infatti non trasportando energia elettrica non sono
soggette a cortocircuiti o archi elettrici).
6. Durata maggiore degli altri mezzi
(il vetro è materiale inerte e
non subisce corrosione).
7. Basso rapporto prezzo/velocità di trasmissione e
prezzo /lunghezza.
Prestazioni delle fibre ottiche
8. Consentono distanze di trasmissione notevolmente
maggiori e una eccellente qualità del segnale, perché
l’attenuazione del segnale è molto bassa: fino a 0,2
dB/km.
•
Con una tale attenuazione una fibra è in
grado di guidare la luce per distanze di 100
km, senza la necessità di rigenerare il
segnale.
•
Attenuazione
Le tipologie di attenuazione di una fibra
possono essere suddivise in due grandi
categorie:
1)
Attenuazione intrinseca, dovuta a
perdite
intrinseche,
dipendenti
dalle caratteristiche del processo
tecnologico di realizzazione della
fibra;
2)
Attenuazione estrinseca, dovuta a
perdite estrinseche, originate dalle
microcurvature e irregolarità nella
interconnessione dei vari tronchi di
fibra
che
collegamento.
formano
l’intero
Le finestre di attenuazione
• L’attenuazione presentata da una fibra dipende
dalla lunghezza d’onda della radiazione che si
propaga.
• E’ stato rilevato che vi sono tre zone (finestre)
centrate a 850 nm, 1300 nm e 1550 nm, in cui
l’attenuazione di una fibra è minima.
Le finestre di attenuazione
• La prima finestra ha attenuazione più alta ma ha il vantaggio di
consentire l’utilizzo dello stesso materiale per il LASER e i dispositivi
elettronici.
• La terza finestra presenta una attenuazione più bassa (perdita < 5%
per km).
Punti critici delle fibre ottiche
1) Consentono la comunicazione in una sola
direzione (nei due sensi sarebbero necessarie
2 fibre).
2) Ne è costosa la realizzazione costruttiva e la
connessione tra fibre.
3) Gli accessori e gli strumenti di prova sono
costosi.
Apertura numerica
Tre parametri importanti
Dispersione modale
Dispersione cromatica
1. Apertura numerica (NA): è il seno dell’angolo di
accettazione A e permette di stabilire i limiti angolari
rispetto all’asse del nucleo (cono di accettazione), entro i quali
la propagazione della luce avviene in modo guidato, cioè per
riflessione totale. Valgono le seguenti relazioni:
NA  sin A 
n12
2
n1

2
n2
2

 n2 
1  
 n

1
n  

 1 



1  sin2 L

Apertura numerica
Tre parametri importanti
Dispersione modale
Dispersione cromatica
2. Dispersione modale
Se il diametro del nucleo di una fibra è abbastanza ampio (>10μm), un
impulso luminoso che entra nella fibra origina diversi raggi, con diversi
percorsi, detti modi di propagazione, M).
Se M ≫ 1 si ha:
M
2d2
22
2
NA 
Dispersione modale
 Ciascun modo comporta una diversa lunghezza di percorso,
quindi un tempo di percorrenza diverso tra ingresso e uscita.
Questo produce una deformazione (= dispersione modale) del
segnale ricostruito al rivelatore finale, a causa della interferenza
intersimbolica (sovrapposizione di impulsi luminosi).
Dispersione modale
 Per limitare la dispersione modale occorre:
 ridurre al massimo la differenza tra gli indici di rifrazione
n1 ed n2 del nucleo e del mantello,
 oppure rendere graduale (graded) anziché brusca (step)
tale differenza, realizzando così fibre graded index
anziché fibre step index, al fine di compensare con una
maggiore velocità le maggiori distanze percorse e
rendere così simili i tempi di percorrenza dei raggi.
Fibra graded index e step index
Fibra monomodale
• Il problema della dispersione modale si può risolvere
radicalmente solo realizzando fibre in cui sia permesso
un unico modo di propagazione (fibre monomodali o
single mode), caratterizzato da un raggio che si
propaga in un solo modo , ossia in linea retta.
Fibra monomodale
• Per far ciò occorre rimpicciolire
il diametro del nucleo fino a 810 μm.
• Ciò aumenta notevolmente sia
la velocità trasmissiva sia la
distanza a cui si possono inviare
i dati.
• La dimensione del nucleo,
tuttavia, rende problematico
l’accoppiamento della sorgente
luminosa, che in tal caso deve
essere un LASER all’infrarosso,
concentrato.
Fibra monomodali e multimodali
Confronto tra fibra monomodale e multimodale:
Apertura numerica
Tre parametri importanti
Dispersione modale
Dispersione cromatica
3. Dispersione cromatica.
 E’ causata dal diverso comportamento della fibra al variare della lunghezza
d’onda  (ossia del colore) della radiazione che vi si propaga.
 Ciò è dovuto al fatto che la sorgente luminosa ha una certa larghezza
spettrale, in quanto la radiazione immessa nella fibra non ha mai una
lunghezza d’onda stabilita con precisione, bensì ha un Δλ (da qualche nm a
qualche decina di nm).
Apertura numerica
Tre parametri importanti
Dispersione modale
Dispersione cromatica
 Anche questo tipo di dispersione ha come risultato la restituzione
all’estremità più lontana di un impulso allargato e più basso rispetto
all’impulso di origine, dovuto a interferenza intersimbolica.
 La dispersione cromatica si riduce impiegando sorgenti con stretta larghezza
spettrale (LASER) in cui Δλ ≈ 1-3 nm.
Larghezza di banda e frequenza di cifra
• La larghezza di banda B della fibra è legata alla massima frequenza di cifra Fc
utilizzabile per la trasmissione.
• Infatti si dimostra che:
Fc
1
B

[Hz]
2  t
2
dove:
– Δt = indice di dispersione = larghezza dell’impulso elettrico “allargato” ricevuto,
– Fc = frequenza di cifra utilizzabile nella fibra.
Larghezza di banda e frequenza di cifra
• Dato che la forma dell’impulso ricevuto è di tipo
gaussiano, si ottiene
0, 44
B
t
• Per impedire l’interferenza intersimbolica è tipico
distanziare ciascun bit di un intervallo 4Δt, per cui la
frequenza di cifra realistica risulta:
1
0,25
FC 

4  t
t
Larghezza di banda e frequenza di cifra
• La banda, essendo correlata alla dispersione, è di conseguenza correlata alla
distanza d coperta dalla fibra.
• In particolare: all’aumentare di d aumenta la dispersione, quindi aumenta Δt
e diminuisce la banda B.
• Si è così introdotto il parametro prestazionale Banda·Distanza, definito come
la banda per unità di lunghezza, Bu [MHz·km].
Banda modale
• Banda Modale:
BM 
BuM

L
1
440
  
[MHz]
L t[ns / km]
dove:
 BuM= Banda modale unitaria [MHz·km]
 L = Lunghezza della fibra [km].
 γ = fattore di concatenazione dei modi (≅ 0,5÷1; valore tipico =
0,85). Per fibre molto corte si pone γ =1 (assenza di
concatenazione dei modi).
 Δt = indice di dispersione [ns/km]
Banda cromatica
• Banda Cromatica:
BuC 1
440
BC 
 
[MHz]
L
L t[ns / km]
dove:
 BuC = Banda Cromatica unitaria [MHz·km]
 L = Lunghezza della fibra [km]
 Δt = indice di dispersione [ns/km]
Banda Totale
•
Cumulando gli effetti delle due dispersioni si ottiene
la banda complessiva del sistema ottico, che vale:
B
1
1
2
BM

1
BC
Osservazioni:
1.
2.
Per fibre multimodali: BC≃ 0 , B ≃ BM.
Per fibre monomodali: BM ≃ 0 , B ≃ BC.
2
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