La valutazione dei DM l’esperienza dell’ISS Ing. Mauro Grigioni Dipartimento Tecnologie e Salute Istituto Superiore di Sanità Corso ALTEMS 2013 Policlinico Gemelli Roma Direttive Europee Direttive del Vecchio approccio: Direttive corredate da dettagliate specificazioni tecniche Nuovo approccio (Risoluzione del Consiglio 85/C136/01, 7 Maggio 1985) • Conformità a determinati requisiti ritenuti essenziali (salute, sicurezza, ambiente), con rinvio a norme tecniche cosiddette “armonizzate” per la definizione degli specifici requisiti tecnici applicabili • Un prodotto conforme ad una norma armonizzata di tipo settoriale (es. metodi di prova, di prodotto…) o orizzontale (es: 9001) è presunto essere conforme ai requisiti essenziali • In ogni caso, secondo il nuovo approccio le norme tecniche non sono obbligatorie e conservano il carattere di norme volontarie. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Domanda/e • Perché un Ingegnere Clinico finisce nel Comitato Etico • Cosa è necessario che apporti alle competenze del Comitato Etico • Quali competenze deve sviluppare a favore del paziente, dell’organizzazione in cui opera e del supporto al Comitato Etico stesso nelle questioni che dovrà discutere Criteri informatori • FDA 1976 – T. Cooper Committee (non è desiderabile né utile seguire l’approccio usato per i farmaci) • Evitare di limitare l’innovazione con norme prescrittive • Il processo normativo in genere segue l’innovazione • Classi di rischio Mauro Grigioni, Carla Daniele, Giuseppe D’Avenio - Dipartimento Tecnologie e Salute Direttive sui DM DMIA - 90/385/CEE Dispositivi medici impiantabili attivi DM - 93/42/CEE Dispositivi medici IVD - 98/79/CE Dispositivi medici diagnostici in vitro La direttiva 90/385/CEE del Consiglio, del 20 giugno 1990, per il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi medici impiantabili attivi rappresenta il primo caso di applicazione del nuovo approccio nel settore dei dispositivi medici. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute 2007/47/CE: ultima modifica della 93/42/CE DECRETO LEGISLATIVO 25 gennaio 2010 , n. 37 Attuazione della direttiva 2007/47/CE che modifica le direttive 90/385/CEE per il ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative ai dispositivi medici impiantabili attivi, 93/42/CEE concernente i dispositivi medici e 98/8/CE relativa all'immissione sul mercato dei biocidi. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute DIRETTIVA 93/42/CEE Nell’Unione Europea, tutti i Dispositivi Medici devono essere identificati dal marchio CE. Inoltre, il marchio CE è richiesto da: stati membri candidati EU; Norvegia, Islanda e Liechtenstein; Svizzera. Negli USA, I DM possono essere immessi sul mercato solo dopo approvazione da parte di FDA. I DM già in possesso di marchio CE, hanno spesso un percorso di certificazione più semplice, negli stati non EU Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Definizione di DM da Direttiva 93/42/CEE S'intende per «dispositivo medico»: qualunque strumento, apparecchio, impianto, software, sostanza o altro prodotto, utilizzato da solo o in combinazione, compreso il software destinato dal fabbricante ad essere impiegato specificamente con finalità diagnostiche e/o terapeutiche e necessario al corretto funzionamento del dispositivo, destinato dal fabbricante ad essere impiegato sull’uomo a fini di: — diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia; — diagnosi, controllo, terapia, attenuazione o compensazione di una ferita o di un handicap; — studio, sostituzione o modifica dell'anatomia o di un processo fisiologico; — intervento sul concepimento, la cui azione principale voluta nel o sul corpo umano non sia conseguita con mezzi farmacologici né immunologici né mediante metabolismo, ma la cui funzione possa essere assistita da questi mezzi; Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute DIRETTIVA 93/42/CEE DM: possono essere commercializzati nel Mercato Comune Europeo solo dopo apposita procedura di valutazione della conformità ai requisiti essenziali • La direttiva suddivide i dispositivi medici in quattro classi di prodotti secondo il rischio • le regole di decisione di classificazione (v. All. IX direttiva) si basano sulla vulnerabilità del corpo umano e tengono conto dei rischi potenziali connessi con l'elaborazione tecnologica dei dispositivi e con la loro fabbricazione Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Classi di rischio • Dispositivi ad alto rischio: dispositivi di assistenza a funzioni vitali, monitoraggio critico, dispositivi a emissione di energia e altri DM il cui guasto o uso improprio è verosimilmente associato a seri danni per i pazienti o il personale medico; • Dispositivi a medio rischio: fra essi vi sono molti DM il cui uso improprio o guasto (p.es. fuori servizio), senza possibilità di sostituzione, potrebbero avere un impatto significativo sulla salute del paziente, ma verosimilmente non causare un danno diretto di seria entità; • Dispositivi a basso rischio: sono quelli il cui guasto o uso improprio non può verosimilmente causare serie conseguenze per la salute Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Classi di rischio • I dispositivi sono suddivisi nelle seguenti classi: classi I, IIa, IIb e III. • La classificazione segue le regole di classificazione di cui all'allegato IX. • E’ responsabilità del fabbricante decidere la classe di rischio del DM, considerandone l’uso inteso • Qualora fra il fabbricante e l'organismo notificato interessato sussista disaccordo risultante dall'applicazione delle regole di classificazione, le autorità competenti cui detto organismo risponde sono adite per decisione. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Requisiti essenziali I dispositivi devono soddisfare i pertinenti requisiti essenziali prescritti nell'allegato I in considerazione della loro destinazione. Allegato I I dispositivi devono essere progettati e fabbricati in modo che la loro utilizzazione, se avviene alle condizioni e per gli usi previsti, non comprometta lo stato clinico o la sicurezza dei pazienti, né la sicurezza e la salute degli utilizzatori ed eventualmente di terzi, fermo restando che gli eventuali rischi associati all’uso previsto debbono essere di livello accettabile in rapporto ai benefici apportati al paziente e compatibili con un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza. On label Risk Analysis Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Richieste di uso on label o off label • Ad esempio: • Stent coronarici nei distretti vascolari pediatrici o periferici (off label) • Criteri di inclusione dei pazienti nel caso di applicazioni che prevedono la TAVI (verifica dell’uso on label) • Reale applicazione sicura delle tecnologie ICT con DM (mancanza di elementi per l’individuazione dell’uso on label) Requisiti essenziali (II) 2. Le soluzioni adottate dal fabbricante per la progettazione e la costruzione dei dispositivi devono attenersi a principi di rispetto della sicurezza, tenendo conto dello stato di progresso tecnologico generalmente riconosciuto. Per la scelta delle soluzioni più opportune il fabbricante deve applicare i seguenti principi, nell'ordine indicato: — eliminare o ridurre i rischi nella misura del possibile (integrazione della sicurezza nella progettazione e nella costruzione del dispositivo); — se del caso adottare le opportune misure di protezione nei confronti dei rischi che non possono essere eliminati eventualmente mediante segnali di allarme; — informare gli utilizzatori dei rischi residui dovuti a un qualsiasi difetto delle misure di protezione adottate. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Requisiti essenziali (IV) 3. I dispositivi devono fornire le prestazioni loro assegnate dal fabbricante ed essere progettati, fabbricati e condizionati in modo tale da poter espletare una o più delle funzioni di cui all'articolo 1, paragrafo 2, lettera a) [S'intende per «dispositivo medico»: qualunque strumento, apparecchio, impianto, software, sostanza o altro prodotto, …. ], quali specificate dal fabbricante. 4.(costanza di prestazioni) Le caratteristiche e le prestazioni descritte ai punti 1, 2 e 3 non devono essere alterate in modo tale da compromettere lo stato clinico e la sicurezza dei pazienti ed eventualmente di terzi durante la durata di vita dei dispositivi indicata dal fabbricante, allorché questi sono sottoposti alle sollecitazioni che possono verificarsi in condizioni normali di utilizzazione. Ciclo di vita del software? Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Aggiornamento della direttiva DM: 2007/47/CE È stato inserito un nuovo punto (6 bis) nell’elenco dei requisiti essenziali (Allegato I): “La dimostrazione della conformità con i requisiti essenziali deve comprendere una valutazione clinica a norma dell’allegato X”. La valutazione clinica è quindi obbligatoria per tutti i DM, indipendentemente dalla classe di rischio. Le modalità specifiche per la valutazione clinica varieranno a seconda della classe di rischio. Solo perché si suppone che si occupi agilmente di tecnologie ? Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute II. REQUISITI RELATIVI ALLA PROGETTAZIONE E ALLA COSTRUZIONE 7. Caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche 7.1. I dispositivi devono essere progettati e fabbricati in modo tale da garantire le caratteristiche e le prestazioni previste alla parte I «Requisiti generali». Si dovrà considerare con particolare attenzione: — la scelta dei materiali utilizzati, in particolare da un punto di vista della tossicità ed eventualmente dell'infiammabilità; — la compatibilità reciproca tra materiali utilizzati e tessuti, cellule biologiche e fluidi corporei tenendo conto della destinazione del dispositivo; — se del caso, i risultati della ricerca biofisica o modellistica la cui validità sia stata precedentemente dimostrata. Nanomateriali? Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute II. REQUISITI RELATIVI ALLA PROGETTAZIONE E ALLA COSTRUZIONE 7. Caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche Nel caso di sostanze medicinali (secondo l’articolo 1 della direttiva 2001/83/CE) l’organismo notificato, previa verifica dell’utilità della sostanza come parte del dispositivo medico e tenuto conto della destinazione d’uso del dispositivo, chiede a una delle autorità competenti designate dagli Stati membri o all’Agenzia europea per i medicinali (EMEA) un parere scientifico sulla qualità e sulla sicurezza della sostanza, ivi compreso il profilo clinico rischi/benefici relativo all’incorporazione della sostanza nel dispositivo. Nell’esprimere il parere, l’autorità competente o l’EMEA tengono conto del processo di fabbricazione e dei dati relativi all’utilità dell’incorporazione della sostanza nel dispositivo come stabiliti dall’organismo notificato. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Strumenti di riferimento di formazione specifica per un IC • Regolamentazione (direttive, normative orizzontali e verticali, linee guida Med Dev, gruppi di lavoro, associazioni scientifiche) • Materiali disciplinari (aggiornamento specialistico, gruppi di discussione e approfondimento multidiscilinare interni o meno all’organizzazione) • Metodologie di valutazione (formali, simulative, prove pre-cliniche su banco o in modello animale, studi clinici noti come registri, valutazioni di esito e HTA) Cosa si può ottenere dal fabbricante nel caso di studi orientati alla certificazione Ad es ALLEGATO III - CERTIFICAZIONE CE 1. La procedura in base alla quale un organismo notificato constata e certifica che: un esemplare rappresentativo di una determinata produzione soddisfa le disposizioni in materia della presente direttiva è definita «certificazione CE». Il richiedente mette a disposizione dell'organismo notificato un «tipo», L'esemplare rappresentativo della produzione prevista, Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute ALLEGATO III - CERTIFICAZIONE CE 3. La documentazione deve consentire di valutare la progettazione, la fabbricazione e le prestazioni del prodotto e comprendere, in particolare, i seguenti elementi: — una descrizione generale del tipo, comprese le varianti previste, e della sua destinazione d’uso, — i disegni di progettazione, i metodi di fabbricazione previsti, in particolare quelli relativi alla sterilizzazione, gli schemi dei componenti, sottoinsiemi, circuiti, ecc., — le descrizioni e le spiegazioni necessarie ai fini della comprensione dei disegni e degli schemi sopracitati e del funzionamento del prodotto, — un elenco delle norme di cui all’articolo 5 applicate in tutto o in parte, nonché la descrizione delle soluzioni adottate per soddisfare i requisiti essenziali qualora le norme previste all’articolo 5 non siano state applicate integralmente, — i risultati dei calcoli di progettazione, dell’analisi dei rischi, delle indagini, delle prove tecniche svolte, ecc., — la valutazione preclinica, — la valutazione clinica di cui all’allegato X, — il progetto di etichettatura e, se del caso, di istruzioni per l’uso. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute ALLEGATO III - CERTIFICAZIONE CE 4. L'organismo notificato: 4.1. esamina e valuta la documentazione, verifica che il tipo sia stato fabbricato secondo detta documentazione, controlla anche gli elementi progettati secondo le disposizioni applicabili delle norme previste all'articolo 5, nonché gli elementi la cui progettazione non è basata sulle disposizioni pertinenti di dette norme; 4.2. svolge o fa svolgere i controlli del caso e le prove necessarie per verificare se le soluzioni adottate dal fabbricante soddisfino i requisiti essenziali della presente direttiva, qualora non siano state applicate le norme previste all'articolo 5; 4.3. svolge o fa svolgere i controlli del caso e le prove necessarie per verificare che, qualora il fabbricante abbia optato per la fabbricazione secondo le norme pertinenti, queste ultime siano state effettivamente applicate; 4.4. stabilisce insieme al richiedente il luogo nel quale saranno svolti i controlli e le prove necessarie. 5. Se il tipo soddisfa le disposizioni della presente direttiva l'organismo notificato rilascia al richiedente un attestato di certificazione CE. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Prove eseguite sul dispositivo Analisi dei rischi e prove tecniche di verifica In accordo con: • norme armonizzate (ISO UNI EN) • norme particolari Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Analisi dei rischi L’Analisi dei Rischi ci permette di stimare e valutare i rischi che il fabbricante ha individuato con l’utilizzo del dispositivo, come abbia controllato tali rischi e di valutare l’efficacia di tale controllo. E’ l’unica procedura standardizzata che può permettere la certificazione in assenza di norme verticali specifiche a fronte dei requisiti essenziali. Solitamente il fabbricante fa riferimento alla norma armonizzata: UNI CEI EN ISO 14971:2004 “Dispositivi Medici – Applicazione della gestione dei rischi ai dispositivi medici” ma il fabbricante può avere utilizzato metodi alternativi, sempre nel rispetto dello stesso livello di efficacia al fine di ridurre la probabilità che si verifichi un evento negativo durante l’utilizzo del dispositivo medico. Analisi dei rischi - 14971 • Secondo la UNI CEI EN ISO 14971: 2004/9 l’analisi dei rischi deve contenere: • • • • • • Requisiti generali per la gestione del rischio: requisiti regolamentari nazionali o regionali, processo di gestione del rischio, responsabilità della direzione, qualifica del personale, piano di gestione del rischio Analisi del rischio: (procedura già presente nella norma EN1441): volta ad individuare nell’uso previsto per un dispositivo medico i suoi pericoli e stimare il rischio per ogni pericolo La valutazione del rischio: costituita dalle decisioni sulla accettabilità del rischio Il controllo del rischio: riduzione del rischio, valutazione del rischio residuo, analisi rischio/beneficio, generazione altri rischi, completezza della valutazione del rischio Valutazione del rischio residuo complessivo Le informazioni dopo la produzione: costituite dalle esperienze postproduzione Risk management (EN 14971) Risk Analysis • Intended use and identification of characteristics related to the safety of the medical device • Identification of hazards • Estimation of the risk for each hazardous situation Risk Evaluation Risk control • Risk control option analysis • Implementation of risk control measures • Residual risk evaluation • Risk / benefit analysis • Risk arising from risk control measures • Completeness of risk control Evaluation of overall residual risk acceptability Risk management report Production and post-production information MD e Analisi del Rischio Il soddisfacimento dei requisiti essenziali non è l’unico obbligo imposto dalle direttive. Il fabbricante del dispositivo medico deve comunque condurre un’analisi del rischio per verificare che tutti i rischi prevedibili associati al proprio dispositivo siano accettabili Al fabbricante viene richiesto di presentare i risultati documentati dell'analisi del rischio. L'analisi del rischio dovrebbe orientarsi verso tutti i rischi noti o ragionevolmente prevedibili per i particolari tipi di prodotto e le tecnologie coinvolte, verso la probabilità e le conseguenze di un evento avverso, e verso le misure prese per ridurre i rischi a livelli accettabili. I risultati devono dimostrare che è stata effettuata una adeguata analisi del rischio e fornire una conclusione, con relative prove, che i rischi rimanenti sono accettabili se soppesati rispetto ai vantaggi per il paziente. Esistono un numero di metodologie pubblicate per effettuare l'analisi del rischio. Si raccomanda che l'analisi del rischio sia condotta secondo la EN 14971 così da risultare conforme alla Direttiva. L’analisi del rischio del prodotto come progettato e realizzato è responsabilità del FABBRICANTE !!!!!! Analisi dei rischi L’Analisi dei Rischi ci permette di stimare e valutare i rischi che il fabbricante ha individuato con l’utilizzo del dispositivo, come abbia controllato tali rischi e di valutare l’efficacia di tale controllo. Solitamente il fabbricante fa riferimento alla norma armonizzata: UNI CEI EN ISO 14971:2009 “Dispositivi Medici – Applicazione della gestione dei rischi ai dispositivi medici” ma il fabbricante può avere utilizzato metodi alternativi, sempre nel rispetto dello stesso livello di efficacia al fine di ridurre la probabilità che si verifichi un evento negativo durante l’utilizzo del dispositivo medico. Fasi del Processo di Gestione del Rischio Analisi del rischio: Identificazione dell’uso previsto/ scopo previsto (fase 1),· Identificazione del pericolo (fase 2) Stima del rischio (fase 3) Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Analisi dei Rischi EN 14971 P = probabilità che il singolo pericolo produca effettivamente il danno di gravità G. R(rischio) = G(gravità del danno) x P(probabilità) P è un numero puro-> R ha le stesse dimensioni di G G può essere di due tipi: GP = Gravità del danno a persone GC = Gravità del danno a cose La gravità dei danni a cose viene espressa direttamente in termini economici. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Gestione del rischio • Valutazione del rischio:· Decisioni sull’accettabilità del rischio (fase 4) • Controllo del rischio:· Analisi delle opzioni, · Implementazione, · Valutazione del rischio residuo,· Accettazione complessiva del rischio • Informazioni post-produzione:· Esperienza postproduzione, · Revisione dell’esperienza di gestione del rischio a valle delle evidenze di vigilanza/sorveglianza • Identificazione delle PCD (Possibili Cause di Danno). Le cause possono essere legate a diversi fattori. • Determinazione della probabilità P che la singola PCD produca il danno corrispondente • Determinazione della Gravità del Danno G. Concetti principali dell’Analisi dei Rischi Le probabilità possono essere stimate elaborando le informazioni provenienti da letteratura tecnica, studi clinici, esperienza del fabbricante , informazioni da file di reclamo, risultati di calcoli e prove. Anche la gravità del danno associato ad un rischio può essere ricavata dalla letteratura o norme vigenti (eventuali quantificazioni possono essere convenzionali o reali) Probabilità ZONA INTOLLERABILE Frequente Probabile Occasionale ZONA ALARP Il minimo per quanto ragionevolmente praticabile Rara Improbabile ZONA ACCETTABILE Incredibile Gravità Maggiore Minore Critico Catastrofico Analisi dei Rischi EN 14971 La sicurezza assoluta è impossibile: - alcune fonti di rischio non possono essere eliminate. - alcuni rischi sono eliminabili solo sopprimendone la fonte - per alcuni rischi la protezione può essere realizzata solo in misura limitata. Alcuni rischi devono essere accettati (rischio residuo) Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Risultati di calcoli e prove sul dispositivo I risultati di calcoli e prove sono fondamentali per la verifica della conformità del dispositivo e la possibilità di definire alcuni rischi su banco o tramite simulazione. Soprattutto nel caso di dispositivi più critici, ci permettono di confrontare le specifiche tecniche del dispositivo, dichiarate dal fabbricante, con le specifiche riscontrate mediante le prove di laboratorio sul campione coinvolto nell’incidente e sui campioni integri dello stesso lotto coinvolto e verificarne così la conformità alle specifiche stesse. Per molti dispositivi critici esistono delle linee guida, standard internazionali, norme armonizzate tecniche che individuano le prove e le metodologie di prova (prove “in vitro”) da eseguire su quel particolare dispositivo. In alcuni casi si possono ottenere anche i cosiddetti Objective Performance Crteria da meta analisi di serie storiche di applicazione di dispositivi di quella classe Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute ISO UNI EN 5840 Impianti cardiovascolari : Protesi valvolari cardiache 7 Verification testing and analysis/Design validation 7.1 General requirements 7.2 In vitro assessment 7.2.1 Test conditions, sample selection and reporting requirements 7.2.2 Material property assessment 7.2.3 Hydrodynamic performance assessment 7.2.4 Structural performance assessment Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute UNI EN ISO 5840 - prove idrauliche Steady forward-flow testing (determinazione perdita di carico) Pulsatile-flow testing (Prestazioni a flusso pulsatile) Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Altri tipi di prova: Particle Image Velocimetry Flusso sanguigno aortico Valvola cardiaca protesica Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute ALLEGATO X VALUTAZIONE CLINICA 1. Disposizioni generali 1.1. La conferma del rispetto dei requisiti relativi alle caratteristiche e alle prestazioni in condizioni normali di utilizzazione del dispositivo, nonché la valutazione degli effetti collaterali e dell’accettabilità del rapporto rischi/benefici devono basarsi, in linea di principio, su dati clinici. La valutazione di tali dati, di seguito denominata «valutazione clinica», che tiene conto — ove necessario — delle eventuali norme armonizzate pertinenti, deve seguire una procedura definita e metodologicamente valida fondata alternativamente su: 1.1.1. un’analisi critica della letteratura scientifica pertinente attualmente disponibile sui temi ella sicurezza, delle prestazioni, delle caratteristiche di progettazione e della destinazione d’uso del dispositivo qualora: — sia dimostrata l’equivalenza tra il dispositivo in esame e il dispositivo cui si riferiscono i dati, e — i dati dimostrino adeguatamente la conformità ai requisiti essenziali pertinenti; 1.1.2. un’analisi critica di tutte le indagini cliniche condotte; 1.1.3. un’analisi critica dei dati clinici combinati di cui ai punti 1.1.1 e 1.1.2. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute ALLEGATO X VALUTAZIONE CLINICA 1. Disposizioni generali 1.1 ter. La valutazione clinica e il relativo esito sono documentati. La documentazione tecnica del dispositivo contiene tali documenti e/o i relativi riferimenti completi. 1.1 quater. La valutazione clinica e la relativa documentazione sono attivamente aggiornati con dati derivanti dalla sorveglianza post-vendita. Ove non si consideri necessario il follow-up clinico post-vendita nell’ambito del piano di sorveglianza post-vendita applicato al dispositivo, tale conclusione va debitamente giustificata e documentata. 1.1 quinquies. Qualora non si ritenga opportuna la dimostrazione della conformità ai requisiti essenziali in base ai dati clinici, occorre fornire un’idonea giustificazione di tale esclusione in base ai risultati della gestione del rischio, tenendo conto anche della specificità dell’interazione tra il dispositivo e il corpo, delle prestazioni cliniche attese e delle affermazioni del fabbricante. Va debitamente provata l’adeguatezza della dimostrazione della conformità ai requisiti essenziali che si fondi solo sulla valutazione delle prestazioni, sulle prove al banco e sulla valutazione preclinica. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute ALLEGATO X VALUTAZIONE CLINICA 2. Indagini cliniche 2.1. Obiettivi Le indagini cliniche perseguono gli obiettivi seguenti: — verificare che in condizioni normali di utilizzazione le prestazioni del dispositivo siano conformi a quelle specificate al punto 3 dell'allegato I, e — stabilire gli eventuali effetti collaterali indesiderati in condizioni normali di utilizzazione e valutare se questi ultimi rappresentano un rischio rispetto alle prestazioni assegnate al dispositivo Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute ALLEGATO X VALUTAZIONE CLINICA 2. Indagini cliniche 2.3. Metodi 2.3.1. Le indagini cliniche debbono svolgersi secondo un opportuno piano di prova corrispondente allo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche e definito in modo tale da confermare o respingere le affermazioni del fabbricante riguardanti il dispositivo; dette indagini comprendono un numero di osservazioni sufficienti per garantire la validità scientifica delle conclusioni. 2.3.2. Le procedure utilizzate per realizzare le indagini sono adeguate al dispositivo all'esame. 2.3.3. Le indagini cliniche sono svolte in condizioni simili alle condizioni normali di utilizzazione del dispositivo. 2.3.4. Devono essere esaminate tutte le caratteristiche pertinenti comprese quelle riguardanti la sicurezza, le prestazioni del dispositivo e gli effetti sul paziente. 2.3.5. Tutti gli eventi avversi gravi devono essere registrati integralmente e immediatamente comunicati a tutte le autorità competenti degli Stati membri in cui è condotta l’indagine clinica. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Documenti di interpretazione e di raccomandazione relativi alle direttive Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute MedDev 2.7.1 3.1 Clinical data is data which is relevant to the various aspects of the clinical safety and performance of the device. This must include data obtained from: (i) published and/or unpublished data on market experience of the device in question; or a similar device for which equivalence to the device in question can be demonstrated; or (ii) a prospective clinical investigation(s) of the device concerned; or (iii) results from a clinical investigation(s) or other studies reported in the scientific literature of a similar device for which equivalence to the device in question can be demonstrated. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute MedDev 2.7.1 Clinical evaluation is based on the assessment of the risks and the benefits, associated with use of the device, through either: (i) a compilation of relevant scientific literature, that is currently available as well as, where appropriate, a written report containing a critical evaluation of this compilation (the "literature route"); or (ii) the results of all the clinical investigations relevant to the device in question (the "clinical investigation route"); or (iii) a combination of (i) and (ii) above. Where the clinical evaluation is based on such a combination, it should include an overall assessment. The manufacturer must demonstrate whether the available data is sufficient to establish conformity with the Directive, having regard to: (i) the demonstration of equivalence of the device to which the data relates and the device(s) for which conformity is being assessed, and so the applicability of the findings to the device being assessed; (ii) the adequacy of the data in addressing the relevant aspects of Directive conformity. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Valutazione clinica: strumenti per aumentare l’efficienza degli ON L’esigenza di aumentare l’oggettività della valutazione clinica dei DM (specialmente per i DM più critici e innovativi) potrebbe essere più facilmente soddisfatta mediante strumenti comuni di valutazione, quali: • database di sperimentazione clinica • criteri condivisi per dichiarare l’equivalenza fra DM • risorse di tipo Evidence-based Medicine • Health Technology Assessment (HTA) Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Valutazione di DM ad alto contenuto tecnologico Per i DM di classe più elevata di rischio, i possibili percorsi di certificazione (All. II, III+IV oppure III+V) richiedono una conoscenza approfondita delle proprietà del DM ( ad es quelle biomeccaniche della TAVI). L’esperienza specifica dell’ON è importante per valutare le conseguenze di un uso non inteso (off label) del DM. P.es., procedura di oversizing, oppure diverso posizionamento rispetto alla valvola nativa, valutazione del rischio nel caso di uso di altri DM (Pacing) concorrenti nel caso di TAVI. Esempio: DM per (transcutaneous aortic implantation) Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute TAVI valve Valutazione tecnologie - HTA Argomenti di valutazione (Dal progetto EUnetHTA) 1 Current use of technology 2 Description and technical characteristics of technology 3 Safety 4 Effectiveness 5 Costs, economic evaluation 6 Ethical aspects 7 Organisational aspects 8 Social aspects 9 Legal aspects Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute HTA domains for TAVI • • • • 1. Current use of the technology (implementation level) –The intervention of aortic valve replacement (AVR), while representing the treatment of choice in old-age patients and with serious comorbidity, is often associated with a high operative risk. In recent years, for these patients, TAVI is being carried out in the interventional cardiology departments as a new therapeutic approach, following two certificated medical devices in EU. 2. Description and technical characteristics of technology - Conformability of the device is a parameter that should be assessed also in relation to fluid dynamical consequences, e.g., pressure recovery after the vena contracta, which could have an impact also on the effectiveness of the procedure 3. Safety - The safety of TAVI is still under debate. Serious concerns, especially drawbacks for the transapical approach, a technique which requires specialized personnel, TAVI is affected by the learning curve effect. Intraoperatorial bleeding, performance affected by prosthetic valve on a diseased native valve, dissection, arrhytmia, IMA, stroke, procedural rapid pacing and PMK, unknown long term performance, are expected risks. 4. Effectiveness - The effectiveness of TAVI still lacks validation against long-tem data. At present a clear comparator is not available. Also the comparison between apical access versus other access types is not as appropriate for HTA as it should be, since each technique is suited for a particular category of patients. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute HTA domains for TAVI • • • • • 5. Costs, e.onomic evaluation - A cardiology unit is leaner than a cardiac surgery unit, In Italy, TAVI devices cost 10 times an aortic valve prosthesis, whereas the number of treated patients are roughly 1 every 10 with AVR. 6. Ethical aspects - Selection criteria for TAVI are being developed; TAVI is available at yet to high-risk surgical or nonsurgical candidates. Recently EuroSCORE was reassessed, and found to be prone to overestimate risk, whereas the STS risk model may underestimate AVR risk [4]. 7. Organisational aspects - As the TAVI procedure is not without complications, it must be considered that surgery units should always be at disposal, especially for higher-risk patients. 8. Social aspects – The long-term result in quality of life depends on the appropriate selection of patients for appropriateness. The question may be posed as to the support that the TAVI patient may need after hospital discharge (e.g., diagnostic follow-up, rehabilitation, psychological support) even though the life expectancy for the eligible TAVI patient, to date is brief. 9. Legal aspects –The capacity of patients to make informed decisions on their health. Liability due to incomplete information could be expected in this meantime (owing to the uncompleteness of real data at disposal). Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Laboratori di prova per i dispositivi medici L’ISS grazie alla sua attività di ricerca e messa a punto di metodi di prova, mette a disposizione del SSN e dell’AC (ma anche di colleghi che ne fanno richiesta), laboratori specializzati per l’attività di prova e simulazione (ad es in attività di vigilanza e sorveglianza o in attività di studio sull’animale orientate alla verifica di ipotesi di uso on/off label) così come richiesto dalle direttive comunitarie Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Laboratori tematici in ISS • • • • • • • • • Valvole Cardiache Tubi valvolati Vasi protesici Anelli di annuloplastica Stent coronarici e vascolari Elettrocateteri Pacemaker Defibrillatori Neuro stimolatori Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Laboratori tematici in ISS • Lenti a contatto • Fluidodinamica cardiovascolare in silico e in vivo • Biomeccanica e fluidodinamica cardiovascolare in vitro • Corrosione metalli e leghe per DM • Nebulizzatori • Anca/osso • Energie fisiche riabilitative (vibrazioni) • Interferenze EM (MRI) sui DMIA Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Il Banco di Prova Mock Circulatory System Software: • Gestione test, • Calibrazione strumenti, • I/O segnali, • Analisi/Salvataggio dati, • Report. AMC in prova Strumenti di misura La simulazione (CFD) Posizione della tecnologia TAVI terapia medica chirurgico(AVR) trattamento Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Patologia aortica Stenotic aortic valve Survival of patients with severe AS with and without AVR* Under-treatment of severe AS patients Prevalence of Valvular Heart Disease by age2 Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute TAVI - PAVR transcatheter aortic valve implant / percutaneous aortic valve replacement La prevalenza della stenosi della valvola aortica (SA) aumenta con l’età (4.6% negli adulti di 75 anni di età). Con l’aumento dell’aspettativa di vita, la frazione di popolazione di età avanzata tenderà ad aumentare, e il numero di pazienti con SA aumenterà notevolmente. L’impianto di valvola aortica (AVR), con una mortalità opeativa del 3%-8%, è il trattamento di elezione per la maggioranza dei pazienti con SA. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute La tecnologia Dispositivo Medico composto da più dispositivi medici Impianto all’interno della valvola Nativa malata!!! Valvola (biologica) montata su un supporto (stent/anchoring) e proceduralmente portata in situ, posizionata ed impiantata mediante catetere apposito (ballon catheter) sotto guida fluoroscopica Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Storia e Percorso istituzionale • Primo progetto e primo impianto (fattibilità – Cribier/Rouen) 2002 • Richieste di Sperimentazionie – Consiglio Superiore della Sanità • Marchio CE Core Valve (Medtronics) 2007 • Marchio CE Edwards 2007 • Horizon Scanning – Agenas 2009 • Commissione Unica dei Dispositivi Medici – CUD 2009 • Proposta di studio osservazionale - ISS 2010 Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Gestione dei rischi • Definizione del progetto e analisi dei rischi • Fase di ricerca e sviluppo (produttore e ricercatori clinici) • Autorizzazioni relativamente alle sperimentazioni animali e cliniche (pilota) • Richiesta di marchio CE (studi in vivo animali e clinici pre market) • Studi clinici post market (sorveglianza) e registri • Strumenti di consenso (società scientifiche) • Monitoraggio e decisioni sull’assestamento delle procedure da parte delle istituzioni sanitarie Governance • Rapporti HTA o revisioni sistematiche a supporto dell’uso inteso e appropriato – Aggiornamenti Analisi dei rischi – IFU -- Health Tech. Assess. | ---- Horizon scanning Percorso dell’innovazione tecnologica La valutazione di AGE.NA.S. sulla TA Osservazioni conclusive (AGE.NA.S. – 2009) “La tecnologia per la sostituzione valvolare aortica per via transapicale può essere ritenuta una tecnologia emergente in Italia e nel mondo. La tecnologia sembra avere il potenziale per impattare positivamente in una popolazione selezionata; tali vantaggi devono però essere confermati e quantificati da ulteriori studi con popolazione più ampie e periodi di follow-up maggiori. Per quanto riguarda le evidenze di efficacia e sicurezza disponibili, ad oggi, sono rappresentate, in maniera quasi esclusiva, da serie di casi, relativamente poco numerosi, con periodi di follow-up medi che non superano i 12 mesi. Si segnala comunque l’importanza dell’istituzione di un registro europeo (SOURCE) e dell’intenzione di implementare un registro italiano (GISE: Società Italiana di Cardiologia Invasiva). Si segnala, inoltre, la possibile creazione di un registro regionale Piemontese (DGR 16-11109/2009). A livello organizzativo/strutturale la procedura richiede uno staff multidisciplinare precedentemente formato e una strumentazione ad elevato standard.” Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Il registro canadese - dati a 24 m. Registro multicentrico condotto in Canada, in 6 centri (Vancouver nel 2005, gli altri dal 2007 al 2009), per valutare outcomes a breve e a lungo termine di pazienti considerati inoperabili (uso compassionevole), con approccio TA e TF (solo EW). 1.0 0.9 0.8 76% 75% 78% % Survival 0.7 0.6 64% 65% 64% 0.5 0.4 0.3 0.2 All patients 0.1 Transfemoral Transapical Total TF TA Nr. Patients 339 167 172 STS Score 9.8 9.0 10.5 30-d Survival 89.6% 90.5% 88.7% 12-m Survival 76% 75% 78% 24-m Survival 64% 65% 64% 0.0 0 6 12 18 24 Months of follow-up Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Rodes Cabau, Presentation at TCT 2009, San Francisco Posizione della EACTS ″Technique is feasible and provides hemodynamic and clinical improvements for up to 2 years″ ″This technique should be restricted to high-risk patients or those with contraindications for surgery ″ Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Progetti attivi (Jacc, Chiem & Ruiz 2008) Device Company Expansion Mechanism Valve Material Stent Material Sapien Edwards Ballon -expandable Percardium Stailess steel 2002 Si Self -expandable Percardium Nitinol 2004 Si Paniagua Ballon & SelfEndolum. Tech. Res. expandable Percardium Stailess steel/Nitinol 2003 No Enable ATS (3-F) Self -expandable Percardium Nitinol 2005 No AorTx Hansen Medical Self -expandable Percardium Nitinol 2006 No Direct Flow Direct Flow Medical Injected-Polimer Percardium Polimer 2006 No Lotus Sandra Medical Self -expandable Percardium Nitinol 2007 No Perceval Sorin Group Self -expandable Percardium Nitinol 2007 No Self -expandable Percardium Nitinol 2007 No CoreValve CoreValve Jena Valve Jena Valve Tech. Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute FIM Clinical Trials La tecnologia (Jacc 2008) CE Approved Paniagua Enable AorTx Edwards-Sapien Lotus Perceval CoreValve Direct Flow JenaValve CE Approved Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Dispositivi Transvascolari Direzione opposta al flusso Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Dispositivi Transvascolari 1. SJM Transfemoral AVR (Bovina) 2. HLT (Porcina) FIM si 3. Cormove Delivery System 4. Bailey_Palmaz PercValve eNiTi 5. EndoLumix FIM 2003 Sud America 6. Acurate – Symentis (porcina non coronarica) ritirabile 7. Ventor Embracer Transfemoral Medtronic (Bovina) 8. RetroFlex-Edwards SAPIEN THV CE Mark approval in September 2007 9. CoreValve ReValving CE Mark approval in May 2007 10. NovaFlex-Edwards SAPIEN XT CE Mark trial underway (started in December 2008) Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Dispositivi Transapicali Direzione del flusso Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Dispositivi Transapicali 1. 3F Entrata ATS pericardio equino 2. Enable-Entrata Merger ATS 3. BioStable Valve Biostable (Surgery/Cardiol) 4. IHT Valve Cordynamics 5. Ascendra-Edwards SAPIEN THV CE Mark approval gained in Dec 2007 6. Ascendra 2-Edwards SAPIEN XT Edwards (FIM) 7. EndoCap and EndoValve Endocor 8. DAVR EndoHeart 9. JenaClip Jenavalve FIM 10. Corevalve Revalving Transapical Medtronic FIM 11. Medtronic Transapical Medtronic 12. Ventor Embracer Transapical Medtronic FIM 13. St. Jude Medical Transapical AVR St. Jude Medical 14. Acurate Symatis 15. VXI System ValveXchange Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Immissione in commercio del dispositivo medico Direttiva comunitaria 93/42 Normative armonizzate particolari: ISO EN (heart valve 5840) + (endovascular devices 25539) ISO EN 14971 (risk management) FDA heart valve guidance (1994-2010) Dati guida sulla prestazione Objective Performance Criteria (Surgery) ISO TC 150/SC2 Cardiovascular implants and extracorporeal systems ha in corso la redazione di una norma specifica Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Immissione sul mercato • La valutazione della performance clinica delle valvole cardiache è riferita dalla FDA agli Objective Performance Criteria (OPC): parametri di accettabilità di un dispositivo, derivati da analisi di serie storiche di dati, in base allo stato dell’arte • Un requisito degli OPC è che il rischio sia costante nel tempo: difficile applicabilità a PAVR/TAVI (il rischio di fallimento strutturale è non costante) Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Valutazione dell’outcome • procedure d’impianto e performance a breve termine della valvola. • Le protesi valvolari devono essere impiantabili con facilità nel sito anatomicamente corretto • assenza di ostruzioni delle coronarie – pressione sui tessuti • permanenza nel sito d’impianto, senza dislocazioni o embolizzazioni • Performance emodinamica: gradiente residuo, effective valve orifice area. • Rigurgito transvalvolare: trascurabile • Paravalvular leak: minimizzato Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute The FRANCE Registry Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Eltchaninoff, Presentation at AHA 2009, Orlando Rischi principali • Rischi procedurali (embolizzazione, tempi (dilatazioni ripetute), apposizione e conformabilità, danneggiamenti tissutali e all’accesso (sanguinamento), forze di migrazione del dispositivo ) • Rischi dell’impianto finale (leak post procedurali, emolisi, trombosi, processi infiammatori, emodinamica per conformabilità – mismatch da distorsioni) • Necessità di PMK (blocco atrioventricolare, fascio di His per l’elevato profilo e lo stress sui tessuti circostanti) • Flusso coronarico (visibilità e conformabilità) • Comorbidità (liquido di contrasto e problemi renali) • Learning curve per ogni tipo di dispositivo da definirsi Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute La Certificazione del software… Software stand alone DM attivo 3.1.4. Active medical devices Any medical device operation of which depends on a source of electrical energy or any source of power other than that directly generated by the human body or gravity and which acts by converting this energy. Medical devices intended to transmit energy, substances or other elements between an active medical device and the patient, without any significant change, are not considered to be active medical devices. Stand alone software is considered to be an active medical device. 12.1 bis Per i dispositivi che incorporano un software o costituiscono in sé un software medico, il software è convalidato secondo lo stato dell’arte, tenendo conto dei principi del ciclo di vita dello sviluppo, della gestione dei rischi, della validazione e della verifica. documento interpretativo della direttiva 93/42/CE e succ mod esempi di sistemi ICT che devono essere inquadrati nella direttiva Guide MD MEDDEV 2.1/6 January 2012 c) Information Systems Information systems that are intended only to store, archive and transfer data are not qualified as medical devices in themselves. However they may be used with additional modules. These modules might be qualified in their own right as medical devices. c.1) Electronic Patient Record Systems Electronic patient record systems are intended to store and transfer electronic patient records. They archive all kinds of documents and data related to a specific patient. The electronic patient records themselves are not computer programs, therefore, they should not be qualified as a medical device i.e. an electronic patient record that simply replaces a patient’s paper file does not meet the definition of a medical device. The modules used with electronic patient record system modules that might be qualified in their own right as medical devices are for example: - an image viewer with functionality for diagnosis based on digital images; - a medication module. Software as DM Med Dev 2.6/1..2012 • Modules • The most interesting part from the point of view of software design is certainly the section 4. It raises the issue about IT systems having some modules being medical devices, some other not. If only a part of the IT system can be qualified as medical device, the boundaries of the modules should be clearly identified by the manufacturer Guide MD MEDDEV 2.1/6 January 2012 • Radiological Information System (RIS) • A RIS is a software based database used in radiology departments to store and transfer radiological images and patient information. • The system normally includes functions for patient identification, scheduling, examination results and imaging identification details. • These Radiological Information Systems are not qualified as medical devices. • However, if such a system includes additional modules they might qualify as medical devices… Guide MD MEDDEV 2.1/6 January 2012 8.4. Picture Archiving and Communication Systems (PACS) Basically, a PACS workstation is specifically designed to be networked with a wide variety of diagnostic imaging systems, e.g. x-ray, nuclear medicine, magnetic resonance imaging (MRI) or ultrasound, as well as laboratory or hospital information systems. It does not contain controls for the direct operation of a diagnostic imaging system and is designed to receive, archive, and transmit data both on-line and off-line. It is typically located at a site remote from imaging systems and is configured to provide limited or extensive capabilities to further process, manipulate and/or view patient images and information collected from diagnostic imaging systems. The manufacturer of the PACS states that the system does not influence the radiation of the diagnostic x-ray machine. various types of PACS • • • • • (a) PACS used for viewing, archiving and transmitting images. (b) Where the post-processing of the image for diagnostic purposes is such as: - image processing functions which alter the image data (e.g. filtering, multiplanar reconstruction, 3D reconstruction) - complex quantitative functions (e.g. arterial stenosis evaluation, ventricular volume, - calculation, calcium scoring, automatic indication (detection) of potential lesions (c) With image enhancing by controlling image acquisition PACS Classification In cases where the PACS falls under the definition of a medical device, i.e. is specifically intended by the manufacturer to be used for one or more of the medical purposes set out in the medical device definition, the following situations can be foreseen: (i) In relation to PACS (a) intended by its manufacturer to be used for viewing, archiving and transmitting images, it is considered that applying rule 12 could be appropriate and accordingly this type of PACS are generally classified as Class I medical devices. However PACS that are only intended for archiving or storage of data may not fall within the definition of a medical device provided that data is not manipulated. (ii) Those types of PACS (b) which drive a device or influence the use of a source device fall automatically in the same class in accordance with implementing rule 2.3, which classifies them as Class IIa or IIb. If this type of PACS does not drive or influence the use of the source device, this type of PACS can be classified under rule 10 if such PACS are intended to allow direct diagnosis, classifying them as Class IIa. (iii) PACS with image enhancing by controlling image acquisition (c) should fall into the same class as the source device. This is based upon, firstly, implementing rule 2.3”Software, which drives a device or influences the use of a device, falls automatically in the same class.” and the last paragraph of MEDDEV 2.4/1 - rev. 8, Section 3.2 stating that: "Standalone software, e.g. software which is used for image enhancement is regarded as driving or influencing the use of a device and so falls automatically into the same class. Other standalone software, which is not regarded as driving or influencing the use of a device, is classified in its own right". Applying this classification rule and the interpretation of the MEDDEV allows this type of PACS to be classified as Class IIa or IIb medical devices according to the classification of the device itself. La Certificazione del software open source Medical Device software – Software lifecycle processes EN62304 (2006) Relazioni con le ISO 13485, 14971, 60601, 12207 Progettazione e manutenzione del software come risultato di risk management. Si intende che lo sviluppo e la manutenzione siano sotto un sistema di qualità e la gestione del rischio Per assicurare la safety & effectiveness del DM con SW si deve conoscere cosa il SW è inteso che faccia e dimostrare che svolge la sua funzione senza causare inaccettabili rischi. Ciclo di vita del sw • Si compone di processi (process) suddivisi in attività (activity) che realizzano ciascuna dei compiti (task). • Sw safety class • Compliance valutazione della documentazione (compreso il risk managment file) e dei processi, attività e compiti previsti dalla classe di rischio Classe di rischio • Classificazione basata su effetti per pazienti operatori o altre persone di una «failure» • A – nessun danno alla salute • B – nessun danno serio alla salute • C – danno serio alla salute o decesso • La mitigazione (<<probabilità) o il controllo del rischio possono far cambiare classe al DM SW • Tutto deve essere documentato anche il SW che controlla il rischio de SW nel «risk management file» Elementi essenziali • SOUP (SW of unknown provenance) detto anche off-the shelf sw che è già sviluppato e disponibile, non necessariamente in relazione al DM o alle sue funzioni, per il quale non si hanno file disponibili sui processi. • Tracciabilità – grado di relazione identificabile tra prodotti di un processo L’ICT e i DM Follow-up automatico Il medico programma tramite il sito web fino a 6 follow-up automatici per ogni paziente Il device si “sveglia” automaticamente alla data e all’ora prestabiliti e comunica via wireless con il Monitor. L’interrogazione del device viene quindi effettuata automaticamente mentre il paziente dorme. Il Monitor automaticamente compone un numero verde ed invia i dati tramite una linea telefonica standard ad un server protetto Il medico può visionare tutti i dati del device utilizzando il XXX YYY Clinician website L’innovazione tecnologica comporta nuovi rischi • Nel caso di DM incorporati in reti IT, si applica la recente normativa EN80001 che definisce le Responsabilità, i Ruoli e le Attività di Risk Management che fabbricante e gestore dell’azienda sanitaria debbono condividere •L’aumento dell’offerta diagnostico-terapeutica resa possibile dal monitoraggio remoto dei DM richiede la creazione di un’infrastruttura organizzativa in grado di gestire con continuità i rischi connessi alla gestione del sistema (Privacy, Sicurezza dei dati e Efficacia del servizio) •L’organizzazione responsabile deve dotarsi di una struttura adeguata e di un Risk Management per la manutenzione/evoluzione della rete IT, così la gestione del rischio è un costo da considerare Application of risk management for IT-networks incorporating medical devices -- Part 1: Roles, responsibilities and activities • E’ rivolta alle organizzazioni responsabili, ai fabbricanti e ai fornitori di servizi di tecnologia dell’informazione, al fine di gestire il rischio associato alla connessione di un dispositivo medico ad una rete. organizzazione responsabile fabbricante H Risk Management - Contesto regolatorio e implementazione dei servizi • La Ingegneria Clinica può fare molto in tal senso, specialmente nella definizione dei criteri e nell’implementazione dei servizi conformi al contesto regolatorio • In particolare la connessione dei Dispositivi Medici alla rete una nuova frontiera per il Risk Management in ambito ISO IEC e oggi CEI Risposta e conclusioni • L’IC nel Comitato Etico rappresenta una risorsa fondamentale nel processo di immissione in commercio e/o controllo dell’uso dei Dispositivi Medici, in particolare con uno sguardo disciplinare all’innovazione tecnologica nel mercato delle tecnologie per la salute, fornendo un supporto alle aziende ospedaliere, grazie ad una continua attività di referenziazione e aggiornamento regolatorio e tecnico/scientifico Ing. Mauro Grigioni - Dipartimento Tecnologie e Salute Ruolo dell’ISS • Organo centrale che invece di emettere pareri (spesso utilizzati in modo rigido per via delle responsabilità relative all’uso di questi strumenti) fa da referente regolatorio e culturale, permettendo una implicita standardizzazione dei comportamenti e delle valutazioni locali grazie all’interazione con gli IC • Possono nascere strumenti come registri o osservatori tecnologici utili al paese e al SSN