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Riassunto storia del cinema bordwell thompson
Dams (Università degli Studi di Udine)
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CAPITOLO 1:
1880-1904
I presupposti per la nascita del cinema sono diversi:
1. si è scoperto che l'occhio umano percepisce il movimento quando immagini diverse scorrono
velocemente davanti agli occhi, precisamente 16 fs
2. si ha la possibilità di proiettare immagini su superfici chiare
3. si ha la possibilità di usare la fotografia per riprendere immagini
4. si ha la possibilità di impressionare una superficie mobile, e di immetterla in uno strumento che possa
farla passare velocemente. (Easton nel 1888 crea la KODAK, una macchina da presa che impressiona la
pellicola.)
I precursori furono:
MUYBRIDGE: foto movimento cavalli in corsa
REYNAUD: inventa il prassinoscopio
EDISON & DICKSON: inventato il fonografo e il kinetoscopio, creano il Black Maria
F.LLI LUMIERE: inventano il cinematografo, mettono le basi per il cinema standard (16fs, 35mm)
ARMANT: inventa i phantomscope che perfeziona e che Edison poi chiama vitascope 1896
Nascita del cinema: data storica, 28 Dicembre 1895 i fratelli Lumiere presentano un film nello scantinato di
un Café parigino. Nel pubblico ci sono giornalisti e persone di spicco. Il pubblico si spaventò, soprattutto
con i filmato del treno. I lumiere sono rappresentanti di una società borghese dell' 800, mettono in mostra i
mondo che conoscono, ma comunque manderanno i loro operatori in posti diversi e inconsueti, come i
canali di Venezia (dove si inventò il movimento di macchina, che era stata posta su una gondola per
riprendere i palazzi del Canal grande) molte vedute dei Lumiere e dei loro operatori erano vedute di
viaggio, erano immagini esotiche, lontane che non solo riportavano le immagini in patria ma distribuivano il
cinema nei posti dove giravano. Il 28 dicembre 1895 nasce quindi a Parigi nel boulevard de Cappuccine,
nasce il cinema, come arte e come industria. Anche immagini come gli operai che escono dalla fabbrica o
destano stupore perché è riproduzione della realtà ma allo stesso tempo una messa in scena, una
rappresentazione.
Le vedute dei fratelli Lumiere avevano delle caratteristiche:
- frontali
- profondità di campo , tutti i personaggi a fuoco
- scene all'aperto, cinema en plen air
- vedute di viaggio
Le vedute dette Tableaux, di Melies (illusionista) avevano delle caratteristiche :
- interni
- bidimensionali e statiche
- cinema dei trucchi (realizzati in fase di ripresa e post)
La scuola di Brighton: In GB si diffuse la riproduzione di film in varietà o fiere, divennero popolari i phantom
ride (per dare illusione del viaggio) e si creò un gruppo di produttori che si diede il nome di "scuola di
Brighton " i capi erano Willismdon e Smith che costruirono studi aperti da un alto per far entrare luce e
sperimentarono diversi modi di usare gli effetti speciali e il montaggio, influenzarono gli altri registi.
( esempio: "The big swallow" l'uomo che inghiottisce la mdp)
Stati Uniti e Edison: l'America rappresentava il più grade mercato al mondo di cinema. dopo la
presentazione del vitascope di Edison la proiezione di film si diffuse velocemente. I film non erano
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sottoposti a regimi di diritto d'autore e quindi venivano noleggiati, i film di Edison venivano duplicati e
venduti e a sua volta lui contraffaceva film importati.
I temi dei film erano due: il patriottismo, e le passioni.
Il gestore di sala poteva comprare tutte le inquadrature o solo alcune e montarle a suo piacimento.
Fine anni '90: l'American Mutoscope Company cambia il nome in American Mutoscope & Biograph
(AM&B) per molti anni Edison intentò cause contro le ditte concorrenti per presunte violazioni di diritti
d'autore. Nonostante ciò la AM&B vinse la causa e prese come regista uno dei migliori Giffith.
Porter: per fronteggiare la concorrenza Edison chiamò Porter (famoso per "Life of an american fireman" e
"La grande rapina a treno" )
CAPITOLO 2:
1905-1912
Pathé vs Gaumont: la Francia dominava l'industria cinematografica e le maggiori aziende produttrici erano
due la Pathé e a Gaumont.
La Pathé aveva 3 diversi studi, si basava su un sistema verticale cioè aveva il controllo su produzione,
distribuzione ed esercizio, costruiva macchine da presa e pellicole, nel 1906 acquisì le sale, creò un sistema
elaborato di colorazione meccanica, aprì teatri in Italia, Russia e USA
I Nickelodeons: tra il 1905 e il 1907 aumento delle sale, che erano generalmente magazzini che
contenevano 200 posti a sedere circa e l'entrata costava un nickel o un dime (dieci centesimi, da qui il
nome). Vi era un accompagnamento sonoro, erano ubicati nei quartieri degli affari e nelle zone industriali
delle città. Molti studios che diventarono famosi iniziarono on i nickelodeon (come Mayer della MGM)
I nickelodeon si diffusero per diverse ragioni:
- andare al cinema era diventato intrattenimento
- i produttori non compravano i film ma li noleggiavano così potevano cambiare programma
- il costo del biglietti era contenuto
MPPC e l'oligopolio: c'era ostilità all'interno dell'industria, nel 1908 il mercato cinematografico attraversò
un periodo di caos. Edison e la AM&B crearono una società che possedendo tutti i brevetti esistenti
controllava e altre società e riscuoteva le tasse, la chiamarono Motion Picture Parents Company o MPPC.
La MPPC limitò il numero di società straniere che potevano entrare a far parte della compagnia e sperava di
controllare produzione distribuzione ed esercizio, così che solo i membri della MPPC potevano produrre e
distribuire il film e le sale che volevano mostrare il film dovevano pagare una tassa. La Kodak accetto di
vendere il materiale fotografico ai membri della MPPC che si impegnarono a non comprare pellicola di
altre marchi. Questo creò un oligopolio (potere dei pochi).
Sorsero così gli indipendenti produttori e distributori che si ribellavano e nel 1909 Car Laemmle fondò la
Indipendent Motion Picture Corporation (IMP) le sae indipendenti nolegiavano film non sotto la MPPC e
usavano macchine diverse. La MPPC intentò cause contro tutte le indipendenti ma il governo non permise a
questa di vincerle.
Autocensura: Un gruppo di newyorkesi formò il Board of Censorship un organizzazione privata che mirava
a migliorare il contenuto dei film, questa e altre forme di autocensura fecero si che nell'industria
cinematografica americana non venisse mai approvata una legge di censura nazionale. (in quel periodo
1909 si iniziano a realizzare film di più lunga durata)
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Hollywood, e le aree intorno a Los Angeles diventano il principale centro di produzione degli Stati Uniti, per
via del clima dei vari paesaggi possibili.
Dal 1904 i film iniziano ad essere più lunghi e con più inquadrature.
Dal 1917 si era codificato un sistema di regole formali ricorrenti che veniva chiamato il "cinema
hollywoodiano classico"che però veniva messo in pratica anche da altri paesi. Il film era sempre di più una
catena narrativa di cause ed effetti e la psicologia dei personaggi non era poi così importante. Le tecniche
che si svilupparono in quell'epoca fornirono i presupposti per il principio di continuità narrativa del
montaggio.
il montaggio era di 3 tipi:
- Montaggio alternato: i registi si resero conto che durante stacchi in luoghi diversi lo spettatore
comprendeva che le azioni avvenivano contemporaneamente ("Le cheval emballé" ) Griffith è il regista
più spesso associato a tale tecnica.
- Montaggio analitico: montaggio che suddivide lo spazio unico in inquadrature diverse. (inq 1 mostra
l'intero spazio, inq 2 zoom sul volto)
- Montaggio contiguo: coerenza delle entrate e delle uscite dall'inquadratura. ( se un personaggio esce a
destra rientra in scena a sinistra)
Didascalie: prima del 1905 la maggior parte dei film non avevano didascalie e i titoli fornivano e
informazioni necessarie, nel periodo dei nickelodeon i film però diventavano più lunghi e richiesero un
numero maggiore di didascalie. Erano di 2 tipi:
1. Descrittive: testo in terza persona che riassumeva l'azione o la presentava
2. Narrative: suggeriva i pensieri e i dialoghi.
La recitazione: gli attori si avvicinavano sempre più alla camera, Griffith fu uno dei primi ad insegnare agli
attori la mimica facciale e ad esprimere una vasta gamma di emozioni attraverso gesti ed espressioni.
CAPITOLO 3:
1913-1919
Italia: il cinema prospera nella metà degli anni 10. I filoni rappresentati erano 2: quello storico-mitologico
("Cabiria") e quello divistico, detto anche "cinema in frack" ("Ma l0amor mio non muore")
Francia: la Gaumont aumentò la produzione negli anni precedenti alla guerra e chiamo registi famosi come
Perret e Feuillade che misero in scena melodrammatici racconti di rapimenti di bambini che ebbero
successo per la loro bellezza cinematografica. La Pathé invece decise di tagliare il settore della produzione
e concentrarsi su distribuzione ed esercizio.
Lo studio system: il sistema degli studios fu spesso paragonato alle fabbriche in quanto pensato per
sfornare film in serie, come una catena di montaggio. Ogni film in realtà era diversi ma gli studios avevano
sviluppato metodi di produzione efficienti e verso il 191 differenziarono il ruolo del regista (responsabile
delle riprese) a quello di producer (responsabile dell'intero film).
Il cinema degli anni 10: Uso del montaggio alternato, inquadrature in soggettiva campi e controcampi,
sequenze più lunghe, lenti movimenti di macchina, primi esperimenti di luce. Ogni personaggio aveva
caratteristiche che lo rendevano riconoscibile, happy ending.
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David Griffith: uno dei registi più famosi della sua epoca. Lascia la Biograph nel 1913 dopo aver diretto più
di 400 cortometraggi in 6 anni.Nell'anno successivo diresse 4 lungometraggi per la sua nuova compagni a
la Mutual. Griffith lavorava in tanto ad un film di 12 rulli " The birth of a nation" ("La nascita di una nazione").
CAPITOLO 4:
FRANCIA ANNI '20
Francia: la produzione cinematografica subì un grande declino durante la prima guerra mondiale. Negli
anni 20 crebbero le importazioni di film straniera US, GER e GB , mentre le esportazioni erano modeste. un
altro fattore che ostacolò a produzione fu l frammentazione di tante piccole case di produzioni che erano
attive per la durata di un film o poco più.
Impressionismo Francese: Tra il 1918 e il 1923 una nuova generazione di autori cerca di esplorare le
possibilità del cinema come forma d'arte. I loro film evidenziavano una fascinazione per a bellezza pittorica
dell'immagine.
Gli autori impressionisti consideravano il cinema come una grande forma d'arte. La loro poetica si espresse
anche attraverso manifesti e saggi. Essi cercavano di creare una esperienza emotiva nello spettatore,
suggerendo ed evocando più che mostrare chiaramente. Dovevano suscitare emozioni con impressioni.
Tutti i critici condannarono tutti i film che presentavano elementi teatrali.
Photogénie:è un concetto riferibile a qualcosa di ben più articolato del corrente significato di fotogenia.
Louis Delluc fu il primo a diffondere questo concetto come qualità che distingueva l'immagine filmica
dall'oggetto originale: l'oggetto acquistava una nuova espressività rivelandosi allo spettatore in una luce
differente. I teorici impressionisti attribuivano al cinema la capacità di far accedere lo spettatore a una
visione della realtà situata oltre la quotidiana esperienza.
Montaggio: rapito e ritmato, susseguirsi di dettagli. Esempio "la rosa sulle rotaie"
Narrazione: le storie prendono spunto da situazioni emotive particolarmente esacerbate. I personaggi
spesso perdono i sensi o cadono in sensi di disperazione.
Fine dell'impressionismo: alcuni fattori portarono alla fine dell'impressionismo:
- intanto il successo aveva portato alla diffusione delle tecniche impressioniste e quindi un indebolimento
del loro impatto
- un'altro aspetto era quello della concorrenza di altri film che appartenevano ad altre correnti
sperimentali (dadaismo e surrealismo)
- l'introduzione del sonoro (1929) rese impossibile la continuazione di produzioni indipendenti
Dadaismo: il dadaismo nacque attorno al 1915 come risposta allo smarrimento e alla perdita di senso
provocati dal conflitto mondiale. Nuova visione del mondo all'insegna dell'assurdo. il caso e
l'immaginazione alla base della creazione artistica. I dada erano affascinati dal collage e l'assemblaggio di
elementi disparati in bizzarre composizioni.
Surrealismo: erano uniti ai dada i surrealisti, legati da un disprezzo per la tradizione estetica e da un gusto
per gli accostamenti imprevedibili. L'influenza determinante arrivò dalla nascente psicoanalisi. (maggiore
interesse per l'inconscio). I film spesso presentavano storie surreali e sessualmente allusive, che
proponessero la inspiegabile logica dei sogni.
Dal 1933 la produzione si esaurì.
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Cinema Pur: volontà di ridurre il cinema ai suoi elementi basilari per creare un lirismo fatto di pure forme.
Con l'avvento del sonoro non si fu più in grado di finanziare i propri progetti.
CAPITOLO 5
GERMANIA ANNI '20
Germania: negli ani '10 il cinema era un forma di spettacolo marginale. Per riaffermare l'arte ci furono dei
cambiamenti: nel 1913 nacque l'Autorenfilm (film d'autore, per dare autorità all'arte) Si diffuse lo star
system, la Germania proibì 'esportazione.
Si diffuse il film storico-spettacolare che si concentrava sull'impatto sul pubblico, ma verso la metà del
decennio perse di importanza a causa del calo dei budget.
Espressionismo: si manifesta intorno al 1908, nel campo della pittura e del teatro. Rappresentava il tentativo
di esprimere le emozioni più vere e profonde nascoste sotto la superficie della realtà. Ampie campiture di
colori luminosi, non realistici, contorni neri, figure deformate e spesso allungate, palazzi distorti.
Montaggio: semplice, campo-controcampo, montaggio alternato. E' più lento per permettere alo
spettatore di soffermarsi sui diversi elementi dell'inquadratura.
Narrazione: storie in grado di valorizzare lo stile e non viceversa.
Fine dell'espressionismo: per 2 motivi: costi troppo elevati nelle ultime produzioni e la partenza dei registi
tedeschi verso Hollywood.
Il Kammerspielfilm: (teatro cinema) il nome deriva da un teatro aperto da Max Reinhardt destinato ad
allestimento di drammi intimisti per un pubblico ristretto. Questi film concentravano l'attenzione su pochi
personaggi, esploravano gli effetti di una crisi nella loro esistenza, si concentravano sulla forza dei dettagli.
Atmosfere da teatro da camera, attenzione alla psicologia dei personaggi e non alla spettacolarità.
La nuova oggettività: realismo e più controllata analisi sociale. Ambientazione urbana, protagonisti
borghesi agiati, messi in situazioni in ambienti poco rassicuranti come la strada e suoi misteriosi abitanti
(prostitute, ladri, bari)
CAPITOLO 6
RUSSIA, CINEMA SOVIETICO ANNI'20
Russia: la credibilità dell'industria cinematografica era affidata a famosi scrittori e sceneggiatori , si
privilegiavano i toni melanconici e i finali tragici. Il ritmo era lento con molte pause, a recitazione era meno
enfatica. I due registi più importanti erano Bauer e Protazanov. Con la rivoluzione i registi si trovarono ad un
punto di stallo e il loro stie lento fu definito antiquato.
1917 venivano distribuiti film realizzati in precedenza e furono pochi quelli di argomenti politici.
Dopo la rivoluzione la responsabilità del settore cinematografico passò in mano al commissariato popolare
per l'istruzione che tentò dapprima di acquisire completo controllo su produzione distribuzione ed
esercizio. La rinascita della produzione però era bloccata dal difficile reperimento della pellicola. Nel
periodo della guerra civile c'era il problema di fare arrivare i film ai soldati e ai civili, non vi erano sale
quindi si allestivano proiezioni su treni, automezzi e battelli.
Nel 1919 Lenin nazionalizzò l'industria cinematografica
Nel 1922 i Commissariato popolare per l'istruzione creò una scuola statale di cinematografia
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Lenin e la NEP: Il varo della NEP permetteva ( tra molte altre cose) una spianta per la ripresa del mercato
cinematografico facendo riapparire pellicole immagazzinate per anni all'uso dei cineasti. Lenin rilasciò 2
comunicati:
1. a programmazione doveva bilanciarsi tra intrattenimento ed istruzione
2. diceva "di tutte le arti, per noi il cinema è la più importante "N
Nel 1922 il governo creò la Goskino che monopolizzava la distribuzione e controllava le esportazioni. Il
trattato di Rapallo apriva la strada per gli scambi di film e materiali.
Nel 1923 venne realizzato un lungometraggio sulla guerra civile che ebbe un grande successo
CAPITOLO 7
ULTIMO MUTO, 1920-1928
Tre Grandi: la Paramount, la MGM, la First National. Controllavano la maggior parte delle sale.
Cinque Piccole: Universal, Fox, Producers Distribution Corporation, Film Booking Office, Warner Bros.
possedevano sala in misura ridotta.
La MPPDA: in quegli anni il cinema immortalava i cosiddetti "ruggenti anni 20" con scene di feste sfrenate,
alcool, scandali a a sfondo sessuale e proibizionismo. per ridare ad Hollywood un'immagine accettabile, i
principali studios si accordarono per dare vita alla Motion Pictures Producers and Distributors of America
( MPPDA) con a capo Will Hays. La strategia era costringere i produttori a eliminare dai loro film tutti i
possibili elementi offensivi. Nel 1924 la MPPDA decretò una serie di linee guida per stabilire quali fossero i
soggetti ammessi e quali non, rendendo inutile l'emanazione di una vera e propria legge sulla censura.
(erano i "DON'TS" e i "BE CAREFUL")
Miglioramenti tecnologici: il montaggio analitico si fece sempre più sofisticato, l'illuminazione nei teatri di
prosa ora era interamente artificiale. Cambiò anche l'approccio alla fotografia (soft style). La Kodak mise in
commerci versioni di pellicole sempre più sensibili e stabili e a basso costo, ora era possibile girare senza
preoccuparsi del trucco degli attori (pellicole pancromatiche)
Comicità degli anni 20: molti film comici, stile Slapstick comedy: slapstick significa schiaffo-bastone è un
attrezzo teatrale, è la spatola di arlecchino. è un oggetto che è forato da due pezzi di legno che sbattuti tra
loro produce un effetto sonoro moto forte che veniva usato nelle scene di zuffa a teatro. il termine da l
contesto teatrale viene adottato dal cinema e indica la comicità di torte in faccia, di bucce di banana di
scazzottate ecc. Era una comicità fisica.
le slapstick comedies hanno in comune con il teatro popolare la ricorrenza della maschera, le comiche
hanno come protagonista la maschera, sempre uguale nei tratti o nel trucco, negli abiti tutti sempre uguali. I
titoli erano molto semplice, riportavano il nome e l'azione compiuta dal personaggio (Fantozzi alla riscossa,
Fantozzi va in paradiso ecc)
Le maschere più famose: negli anni 10 il genere slapstick era più conosciuto in europa e avevamo Max
Linder, era uno dei primi divi. Era un damerino, sempre vestito elegantemente, che pero non era mai
all'altezza delle situazioni che si trovava a vivere. Altre maschere celebri in Europa erano André Deed alias
Cretinetti, Ferdinand Guillaume alias Tontolini ecc.
Quali situazioni e gag più diffuse? panchina appena verniciata, esplosioni, torte in faccia, cadute. Le
distruzioni erano le più comuni, muri che venivano distrutti da persone e macchine. Siamo nel pieno della
modernità del 900, quindi i veicoli e la velocità erano mostrati molto spesso. questo serve anche per
esorcizzare la paura e le ansie che il pubblico ha per il mondo che sta diventando sempre più complesso e
veloce. Le comiche sono un genere ambientato in città.
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Gli attori più famosi: Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harold Lloyd.
CAPITOLO 8
STUDIO SYSTEM, 1926-1945
Il sonoro: un processo complesso. I fratelli Warner considerarono il sonoro solo come un'alternativa
economica all'intrattenimento dal vivo. La Warner Bros. Collaudo il vitaphone il 6 agosto del 1926 con 8
cortometraggi.
Il sonoro su pellicola: la Fox decise di investire su un sistema basato su quello di De Forest, un terzo sistema
era quello su un nuovo sistema di pellicole sviluppate dalla RCA , il photophone, che rimase per un breve
periodo il rivale della Vitaphone. Le cinque case maggiori si misero d'accordo per adottare tutte lo stesso
sistema, scelsero quello prodotto dalla Western Electric.
Problemi:
- i microfoni non erano direzionali e captavano ogni rumore sul set
- Le macchine da presa dovevano essere insonorizzare per togliere i rumori che producevano
- Tutti i suoni della scena andavano registrati nello stesso momento
- Si ricorreva alla cinepresa multipla perde serviva un'unica ripresa (ogni inquadratura
contemporaneamente da più angolazioni )
- La registrazione su pellicola occupava fisicamente uno spazio sulla pellicola per questo o primi film
avevano immagini quadrate.
Per ovviare ad alcuni di questi problemi si iniziò ad usare la giraffa , un'innovazione di grande successo fu la
possibilità del mixaggio.
La barriera linguistica: si creò un dibattito teorico molto acceso sulla barriera linguistica, che rischiava di
ostacolare le esportazioni dei film. Mixare nei primi anni era impossibile e il doppiaggio era troppo costoso
e difficile. Vennero proposte soluzioni di eliminazione del dialogo è aggiunta di didascalie, venne persino
messo in sala un traduttore, tutte le opzioni si dimostrarono inaccettabili.
L'unico modo era girare il film in più versioni: l'idea di base era che la produzione di film in varie versioni
sarebbe costata relativamente poco perché si poteva riutilizzare sceneggiatura, set e illuminazione, bastava
cambiare troupe e girare lo stesso film. Dopo due anni divenne evidente che non era questa la soluzione.
Nel 1931 la tecnica del mixaggio era ormai raffinata e nel 1932 il doppiaggio e i sottotitoli permisero ai film
di superare tutti gli ostacoli.
Nuova struttura dell'industria cinematografica:
Le 5 grandi
- La Paramount: nel 1933 dovete dichiarare il fallimento dovuto alla grande depressione. Ma Barney
Balaban divenne presidente della stessa società e la porto nuovamente in attivo.
- La MGM: la sua piccola catena di sale era lo studio con gli utili più alti d'America. I suoi film avevano un
aspetto più sfarzoso il budget medio era di 500.000 dollari.
- La 20th Century Fox: dopo le pesanti conseguenze della depressione fu cruciale per la Fox l'unione con
la più piccola 20th Century. Anche se aveva poche star riuscì a a far successo.
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- La Warner Bros.: aveva una politica di profitti modesti ma sicuri, generati da un numero relativamente
alto di progetti a basso budget. I set erano ridotti e la scuderia di attori popolari lavorava in un largo
numero di film.
- La RKO: ebbe vita breve. Non riuscì a convincere nessuno a comprare il suo sistema sonoro e passo alla
produzioni e cinematografica senza mai però si uscire a stare al pass o con le major.
Le 3 piccole e gli indipendenti:
- Universal: era la maggiore delle tre piccole, ma dovette affrontare problemi economici nel periodo tra il
1930/1945. La strategia iniziale fu lanciare nuove star i film horror (Dracula, Frankenstein). La serie B era la
risorsa più importante dello studio.
- Columbia: i budget limitati non le impedirono di produrre film popolari, spesso con star e registi
"imprestati" da studios più grandi. Fecero film di serie B in stile western.
- United Artist: il declino inizio col avvento del sonoro. Per sopravvivere dovette rimpinguare il listino con
film a basso costo è di serie B.
- Gli Indipendenti: qualche società indipendente realizzava film di prestigio altri corpivano la seconda
parte dei film di serie B. Più lontano ancora da Hollywood erano gli indipendenti che producevano film in
lingua come gli afroamericani e gli ebrei.
Censura e codice Hays: nel 1922 la MPPDA aveva creano il codice di produzione noto come codice Hays
che migliorava l'immagine del settore cinematografico. I primi anni '30 furono un periodo conservatore e
tutti i film di Hollywood dovevano sotto stare alle regole del codice. Alcune dive e registi furono una sfida
per la MPPDA. Anche alcuni gruppi sociali come la legione cattolica della decenza.
Innovazioni:
Il suono: la registrazione era in costante miglioramento
I movimenti di macchina erano agevolati dalla vento dei dolly e delle gru (venne brevettato un dolly di oltre
tre quintali che poteva alzare la mdp fino a 2 metri
Il Technicolor fu l'innovazione più spettacolare dell'epoca. Nei primi anni 30 la Technicolor inauguro una
nuova mdp dotata di prismi che suddividevano la luce su tre diverse pellicole in bianco e nero, una per
ogni colore primario.
Lo stile di immagine sfumata e flou vennero soppiantati da profondità di campo immagini scintillanti.
Nel complesso suono, colore, profondità di fuoco e altre tecniche portarono innovazioni nello stile
hollywoodiano senza cambiarlo in modo sostanziale, la psicologia del personaggio rimaneva un punto
focale e l'uso del montaggio assicuro un orientamento tradizionale nello spazio del film.
I generi:
- musical: prende piede con l'avvento del sonoro
- L screwball comedy: al cento della trama ci sono coppie di personaggi eccentrici di ceto agiato che si
comportano in modo bizzarro nonostante le avversità della depressione. Fu inaugurata nel 1934.
- L'horror: nell'epoca del sonoro divenne un genere di primo piano. Il filone era quello di un gruppo di
persone rinchiuse in un castello per la lettura del testa,entro di un parente defunto. (Dracula e
Frankenstein)
- Il cinema sociale: la depressione risveglio l'interesse per o problemi sociali e molto film degli anni trenta
se ne occuparono in modo molto realistico. La Warner era particolarmente impegnata a livello sociale.
Fritz Lang realizzò uno dei migliori film a a sfondo sociale (Fury) sul tema del linciaggio nei confronti di
un cittadino innocente.
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- Il gangster: il genere guadagno prestigio nei primi anni trenta, erano film incentrati sul l'ascesa del
potere di criminali senza scrupoli. Furono spesso criticati perché glorificavano la violenza a il codice Hays
orobica la raffigurazione positiva dei criminali, ma i produttori di difesero sospendendo che si stavano
limitando ad affrontare il problema sociale in maniera realistica.
- Il film noir: si ritiene uno stile piuttosto che un genere vero e proprio. I noi si rivolgevano al pubblico
maschile, i per oggi eroi erano sempre uomini investigatori e criminali, le donne spesso seduttrici e
traditrici, le ambientazioni erano città, spesso in notturna. Lo stile prevedeva luci soffuse, inquadrature
dall'alto o dal basso, forti grandangoli, uso di ombre, di voice over.
- Film di guerra : subirono cambiamenti significativi, per tutto il decennio la giurerà era dipinta come una
tragedia insensata, ma dopo Perl Harbour il cinema sostenne la causa bellica Dino in fondo. I film sui
nazisti li rappresentavano come assassini a sangue freddo. Durante la guerra Hollywood godette di una
grande prosperità che sarebbe proseguita anche durante il 1945.
CAPITOLO 9
URSS, GER, ITA 1930-1945
URSS: l'avvento del sonoro incontro una forte resistenza da parte dei cineasti russi che pensavano che il
sonoro avrebbe guastato le qualità artistiche. Il congresso degli scrittori sovietici comportava delle regole
per gli artisti russi, una serie di dogmi ufficiali. Stalin aveva l'industria cinematografica sotto controllo. Prima
di essere approvate le sceneggiature passavano sotto un rigido controllo di censura. Ejsenstejn fu il più
preso di mira.
I generi principali in Russia erano: i film sulla guerra civile, i film biografici , i racconti di eroi comuni, i
musical socialisti
GERMANIA: la Germania già dal 1918 aveva messo appunto un sistema di pellicola sonora chiamata TriErgon che cerco di dar luogo ad una nuova Hollywood. Vi fu un tentativo di contrastare le tecnologie
americane ma le esportazioni vennero bloccate quindi il macchinario fu venduto in Europa. Il nazismo al
potere dal 1933 esercito una grandissima influenza sul cinema. Hitler come Stalin era un cinefilo così come
il ministro della propaganda Goebbels, che prese la guida dell'ufficio di censura fino alla fine della guerra
ed esaminò ogni film. A causa dell'antisemitismo vennero tolti dall'industria tutti gli autori ebrei che furono
costretti a scappare. tutti i film precedenti all'anno 1933 vennero messi al bando. Ci fu una graduale
nazionalizzazione del settore, che fu completa solo nel 42 quando tutt'e le case tedesche furono unificate in
una unica casa gigantesca chiamata UFAFilm.
I generi principali in Germania erano: i film di propaganda, i film contro i nemici del Reich, i film sulla
glorificazione della guerra, i film di evasione.
ITALIA: Mussolini salito al potere nel 1922 dichiarò che "il cinema era l'arma più forte" al servizio del potere
ma per tutti gli anni 20 non si preoccupò di mettere i media sotto controllo. L'unico sforzo fu la costruzione
dell'Unione Cinematografica Educativa, noto come l'istituto LUCE allo scopo di controllare documentari e
cinegiornali. Governo fascista preferì dare assistenza all'industria senza nazionalizzarla. Pittaluga, un
imprenditore, acquistò uno studio della Cines e riaprì con grande clamore. Tra 31/33 il cinema fu oggetto
di una serie di leggi protezionistiche: dovevano essere proiettati un numero di film, quelli stranieri erano
tassati, venne istituito un fondo per dei premi e così via. Alcuni produttori decisero quindi di rientrare nel
mercato e quando il governo si rese conto della forza del cinema creò la Direzione Generale per là
Cinematografia con a a capo Luigi Freddi. Nel 1935 nacque l'ENIC (ente nazionale industrie
cinematografiche). Nel 37 gli studi Cines furono distrutti in un incendio e Freddi sovrintese la costruzione di
Cinecittá, un moderno complesso di teatri di posa statali nella periferia di Roma. (Oltre la metà dei film
italiani vennero girati li). In quegli anni Freddi creo anche una scuola, il Centro Sperimentale di
Cinematografia (CSC) da cui uscirono molti dei migliori registi e attori. La legislazione si fece più incisiva: la
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legge Alfieri diede agli autori un'auto diretto commisurato al numero di biglietti venduti. Freddi riporto
invita la Cinema che fu prolifica, e venne succeduto da Monaco.
CAPITOLO 10
REALISMO POETICO E FRONTE POPOLARE
1930-1945
Francia: Il mercato sonoro in Francia era domandato dai sistemi americani e tedeschi. La propensione al
fantastico e al surreale del muto continuo a presentarsi negli anni 30 (Rene Clair fu uno dei registi più
celebri, così come Jean Vigo) molti film francesi importanti erano produzioni prestigiose e di alto livello.
Realismo poetico: molti dei film francesi degli anni trenta rientrano nel cosiddetto realismo poetico, una
tendenza generale più che un movimento. I protagonisti sono spesso operai, disoccupati, criminali, figure ai
margini de società, che dopo una vita di delusine trovano riscatto in amori intensi. Il tema globale e
all'insegna della nostalgia e dell'amarezza.
Il regista più significativo fu Jean Renoir: la sua carriera va dagli anni 20 agli anni 60 raggiungendo l'apice
nel trenta. Fece molti film alcuni in stile realismo poetico.
Il fronte popolare: il fronte popolare formo un gruppo, il Cine-Liberté finalizzato alla produzione di film e
alla pubblicazione di una rivista. Fra i membri Renoir, Dulac, Feyder...
Il fronte fu ispirazione per mogli film commerciali
Il cinema di Vichy: ala fine della guerra nel 1940 il governo di Vichy istituì il COIC (Comité D' Organisation
de l'Industrie Cinematographique) la censura era rigida e le sale poche, i fondi mancavano anche se
qualche aiuto arrivava da America e Italia.
I film durante l'occupazione: gran parte dei film di questo periodo sono commedie e melodrammi, con
produzioni professionali scenografie imponenti e attori di successo. Comunicavano un atmosfera di
rassegnazione ma rimanevano distanti dalla contemporaneità. Il più importante regista dell'epoca fu Robert
Bresson.
CAPITOLO 11
CINEMA AMERICANO DEL DOPOGUERRA
1945-1960
Dopoguerra: molti intellettuali ad Hollywood mostrarono simpatie per il comunismo sovietico negli anni
'30. Dopo la Guerra il forte anti-comunismo mise queste persone in grave difficoltà. L' FBI aveva raccolto
info su chi era iscritto l partito o anche solo simpatizzante sovietico. Nel 1947 alcune figure di spicco
dichiararono di poter denunciare delle persone legata ai comunisti e nel settembre si tenne una udienza
della HUAC al fine di dimostrare l'influenza comunista. Per i testimoni ostili divenne impossibile lavorare
ufficialmente nel mondo del cinema. Alcuni cineasti dovettero emigrare.
Il caso Paramount: Le 5 Grandi possedevano catene di sale, vendevano film a pacchetti e usavano mezzi
illeciti per tenere gli indipendenti fuori dal circuito. Nel 1948 la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò 8
società colpevoli si condotta monopolistica e ordinò alle major di rinunciare alle sale. Le 5 grandi persero le
sale e rimasero inattive ciò permise agli indipendenti di avere accesso a una vasta gamma di materiale.
Nonostante ciò le major e le minor continuarono a dominare.
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——> more info http://www.pudivi.it/fc-s-studiosystem.htm
il declino dello studio system: dopo il 1946 si assiste ad un calo del mercato hollywoodiano, per colpa
dell'avvento della televisione. Hollywood seppe adattarsi alla concorrenza traendo vantaggio da essa.
Cominciarono creare serie televisive usando gli studios. i film a basso costo vennero diminuiti in favore a
grandi film spettacoli.
Cinema vs TV: il colore era il mezzo più ovvio per distinguere cinema da televisione (technicolor), inoltre la
televisione per distinguersi utilizzava un formato più ampio. il cinema ovviava al problema dell'immagine
più ampia combinando due immagini separate. Il più popolare tra i formati panoramici era il Cinemascope,
introdotto dalla 20th Century Fox.
Drive-In: il mercato più florido vedeva come target gli adolescenti, la Disney incominciò la produzione di
film classici d'avventura, comparvero i primi musical, la fantascienza e l'horror, storie di delinquenza ecc. Il
Drive-IN era un alternativa agli esercenti in crisi, serviva solo uno schermo, non si pagava l'affitto per la sala ,
il biglietto era a buon mercato e l'idea incontrò il favore del pubblico giovanile.
censura: i film exploitation, di importazione o di argomenti per adulti, facevano fatica a ottenere il visto
delle commissioni, ma dopo l perdita da parte delle major delle sale gli indipendenti furono in grado di
mostrare i film non approvati. Questo anche perché la censura era ovunque nella televisione e il cinema
doveva distinguersi.
il cinema classico hollywoodiano: lo stile del racconto classico continuava ad essere il modello principale.
Nonostante ciò Orson Welles introdusse alcune novità: la soggettiva, il flashback. Si incominciarono ad
usare i long takes, l'illuminazione passo al chiaroscuro, e il pianosequenza lasciò il posto a un ostaggio
veloce.
CAPITOLO 12:
NEOREALISMO
1945-1954
La primavera italiana: durante il declino del regime fascista si sviluppa un impulso realista che portano gli
autori a concepire un cinema nuovo. La gente è ansiosa di rompere con il passato. Gli studi di Cinecittà
erano distrutti e questo spinse gli autori a uscire per le strade ("Paisà" Rossellini). Si passa da eroismo
partigiano a problemi sociali contemporanei. Gran parte dei film neorealisti suscitò una reazione negativa
perché un ritratto di una città devatstsqa faceva infuriare i politici che erano ansiosi di dimostrare che l'Italia
si stava rialzando. Poche opere neorealiste furono popolari per via dell'attrazione dei film americani. Giulio
Andreotti trovò il modo di rallentare l'importazione dei film americano e allo stesso tempo limitare le
produzioni neorealiste , la legge Andreotti fissò tasse sull'importazione e sugli schermi e aveva un forte
controllo sui film. Nel 1948 fu inaugurato la stagione del neorealismo più "puro".
Neorealismo: diverse teorie descrivevano il neorealismo:
1. c'è chi lo vedeva come un modo impegnato di fare informazione
2. c'e chi metteva l'accento sulla dimensione morale del film sottolineando l'importanza che questo
cinema dava ai problemi contemporanei
3. una teoria sostenuta dai critici francesi si concentrò su come l'approccio documentaristico del
neorealismo rendesse lo spettatore consapevole della bellezza della vita di ogni giorno.
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4. gran parte degli storici considera il neorealismo un momento importante per le posizioni politiche, per
la visione del mondo e per le innovazioni in forma cinematografica.
Caratteristiche: gran parte delle scene in interni è in set ricostruiti e illuminati, il dialogo è doppiato. Molti
film vengono montati seguendo le regoli del montaggio hollywoodiano, con fluidi movimenti di macchina.
Fa spesso uso di commenti musicali dal tono drammatico. Un motivo ricorrente è quello della coincidenza,
si fa un uso massiccio dell'ellissi. Il racconto neorealista inoltre tende ad appiattire tutti gli eventi su uno
stesso livello attenuando le scene più intense, lo spettatore non distingue le scene madri da quale meno
importanti. I dettagli hanno un ruolo narrativo. Il neorealismo si sforzava di descrivere la vita comune in tutte
le sue sfumature.
Visconti e Rossellini: coetanei, da famiglie benestanti, cinema per hobby, esordiscono durante il fascismo.
Visconti: assistente di Jean Renoir, il suo primo film è un punto focale del Neorealismo, "Ossessione". Stile
di ripresa ricco di panoramiche e zoom, come se la storia fosse una grande produzione teatrale.
Rossellini: al contrario è totalmente anti-teatrale e anti-spettacolare. Conduce il pubblico verso la
consapevolezza della necessita della verità spirituale e della conoscenza di des tessi e dell'impegno verso il
prossimo. il suo modo di raccontare lo conduce verso il cinema moderno per la narrazione episodica,
ellissi, finali aperti.
CAPITOLO 14
CINEMA COME ARTE E L'IDEA D'AUTORE
L'"Auteur": fino dalla metà degli anni 80 si era discusso su chi potesse essere considerato l'autore di un
film. Una importante affermazione su tale principio venne da Alexandre Astruc che in un saggio del 1948
introdusse il concetto di camera-stylo secondo il quale il cineasta avrebbe potuto impiegare la mdp come
uno scrittore usa la sua penna. L'autore compie delle scelte stilistiche e narrative che fa sì che la sua figura
non si a tanto diversa da quella dello scrittore di un romanzo. Secondo i critici il concetto di autore tendeva
a promuovere e a legarsi con il concetto di stile: un autore era una artista e la sua arte si rivelava rispetto a
come venivano prodotte le immagini, il cineasta doveva essere innovativo e indipendente, e soprattutto il
suo stile doveva essere riconoscibile. Ci sono registi che hanno attraversato tematiche dirette (Hitchcock
che faceva thriller) mentre ci sono registi che hanno attraversato generi diversi ma con delle qualità visive e
scelte stilistiche che però fanno comprendere che quel film è stato realizzato dal quel particolare regista.
L'elaborazione teorica andrà a definirsi con la "politique des auteurs" cioè un corpus di scritti, non
occasionali, una sieri di intervento in cui i critici siconfrintano fino ad arrivare ad una nuova concezione di
concetto di autore.
I "Cahiers du Cinéma": Nel 1951 Jaques Doniol-Valcroze e Bazin fondarono il mensile "Cahiers du cinema".
Rivista che apre il campo a forti innovazioni anche dal punto di vista della critica cinematografica. Ben
presto i giovani autori dei Cahiers iniziarono a forzare il concetto di auteur fino alla provocazione.
I Cahiers di cinéma sono un momento storico per l'evoluzione cinematografica perché nella quale avranno
modo di operare e scrivere solo autori già affermati, ma sarà una rivista molto aperta per molti giovani
appassionati e cinefili che metteranno il nome su di essa. Tra i giovani critici che scrivono ci sono quelli che
saranno i nomi come Truffaut, Godard, Rohmer, Chabrol ecc.
Ingmar Bergman: 1918-2007 viene da teatro, realizza 60 film e un numero maggiore di regie. Le sue
pellicole erano drammi domestici incentrate su giovani coppie alienate e alla ricerca della felicità attraverso
arte e natura. Successivamente si concentra su temi come alimenti coniugali a tratti comici, per passare
temi più consapevolmente artistiche e complesse. Rimane legato alla teatralità. Diventa un grande regista
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introno agli anni 60, apice della sia carriera: sulle sue opere vengono scritti articoli e monografie. Per colpa
di tracolli finanziari divenne impossibile finanziate nuovi progetti.
Nella carriera di Bergman si possono trovare varie fasi:
1. suoi primi film descrivono crisi adolescenziali e i primi amori
2. negli anni 50 le sue opere sono caratterizzate dal malessere spirituale a dal rapporto con il teatro e la
vita. il lato positivo è la fede
3. negli anni 60 le premesse religiose vengono smentite e dio diventa distante e silenzioso. Gli esseri
umani sono confusi e narcisisti e nemmeno l'arte può riscattare la dignità umana.
Le sue tecniche di messa in scena vedono profondità di campo, piani sequenza per una intensità
psicologica. Spinge gli attori verso la macchina a volte con dei camera look. Ricordiamo "Persona" (vedi
appunti estetica)
Akira Kurosawa: 1910-1998 Esordisce con un film sulle arti marziali ambientato nel tardo diciannovesimo
secolo nel 43, restituendo azione ad un film in costume. Realizzo una serie di film su problemi sociali: il
crimine, la burocrazia, la guerra nucleare, la corruzione dell'alta finanza. Quasi tutti i suoi film avevano come
protagonista Tossirò Mifune un uomo fiero e minaccioso. Spesso l'eroe di Kurosawa è un giovane egoista
che deve apprendere la disciplina e l'altruismo da un maestro più vecchio e saggio.
Lo stile di Kurosawa demarca le zone temporali dei film: aiutano il pubblico a comprendere cosa sta
accadendo.
Il sentimentalismo, l'impegno sociale, il simbolismo, il virtuosismo tecnico e il perfetto tempismo sulla scena
internazionale contribuirono prendere Kurosawa uno dei più famosi registi Giapponesi. Molti dei suo film
furono rifatti a Hollywood.
Si impose in 3 generi: letterario, film su problematiche sociali, e il jidai-geki.
Le caratteristiche ricorrenti sono un montaggio frenetico,la tendenza ad una composizione astratta,
ambienti descritti in modo naturalistico, era sempre presente una burrasca o un diluvio, messa in scena
molto stilizzata.
Federico Fellini: 1920-1993 (per vita vedi libro "invito al cinema di Fellini") il suo cinema ha dei temi
ricorrenti che tornano al circo, al caffè conecrto, alla strada, piazze deserte, il cuore dell notte e la spiaggia.
Molti personaggi sono ricorrenti; il matto, il maschio narcisista un po' casanova, la figura materna, la puttana
voluttuosa, etc. L'abilità d Fellini nel creare un mondo personale è l'elemento centrale della sua fama fra gli
anni '50 e '60. I film di fellini sono apertamente autobiografici. Le immagini di felini hanno costumi
magistrali, sontuosi cosi come le scenografi e i movimenti massa. Usa un impiego massiccio del doppiaggio
e il controllo del suono.
Michelangelo Antonioni: 1912-2007 divenne noto con film giudicati pessimisti ma contribuirono a
definire il cinema moderno contemporaneo. Si forma in epoca neorealista. i suoi film contribuirono a
spostare l'attenzione dal neorealismo verso analisi intima e psicologica condotta con stile severo e antimelodrammatico. Descrive il malessere esistenziale. Il suo ritmo è lento con molti tempi morti, e i suoi finali
sono spesso aperti. Antonino propone un uso magistrale della profondità di campo e del piano sequenza,
spesso nasconde gli attori al pubblico con elementi di scenografia. Venne attribuito l'epiteto di "architetto
della visione" per via della sua maestria nella creazione delle inquadrature dove tutto sembra
architettonicamente ponderato.
Robert Bresson: 1901-1999 segnato dall'esperienza di un campo di prigionia tedesco. È un regista
fortemente religioso con un atteggiamento di tipo giansenista (forma di cristianesimo che da un grande
valore al ruolo della provvidenza nella vita degli uomini) la sera religiosità non gli impedisce di fare film
disperanti e disperati. È laureato in filosofia. Realizza il su primo film importante nel 43 che è legato a certi
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stereotipi del cinema francese di quegli anni ma è un film che in qualche modo da l'avvio alla sua carriera.
Incentrato sulla figura di ha suora. Il primo filmi nel quale si distacca nell'opera re dal punto di vista registico
è un film del 51 "il diario di un curato di campagna" la storia di un giovane prete. Che cosa introduce di
nuovo nel cinema? Una attenzione a i personaggi diversa rispetto a cosa era abituato il cinema di quegli
anni. Bresson ha con l'attore un rapporto particolare, da un certo punto in poi della sua carriera pensa che
l'attore debba essere asservito a ciò che il film vuole dire e non deve sovraccaricare la sua interpretazione il
messaggio che si vuole veicolare. Molto spesso secondo lui l'attore creava nello spettatore una sorta di
imbarazzo. Per evitare questo Bresson andrà sempre più diminuendo la presenza di attori professionisti o
sceglierà attori sconosciuti che poi avranno carriera ma non hanno questo aspetto di condizionamento nei
confronti di regista e spettatori. Lui ama a definire i propri attori come modelli, cioè per Bresson il cinema e
le emozioni che il film mette in scena devono essere il veicolo primario dola tutore si deve limitare a dire le
sue battute anche con una intonazione sempre meno emotiva. Il ruolo dell'attore viene quindi sminuito ma
a favore del suo ruolo all'interno del film. Le persone che recitano neo film di Bresson raramente esprimono
con il volto emozioni e situazioni, e la voce anche, dice non recita. Tanto da rendere il suo cinema antispettacolare. "Un condannato a morte è fuggito" vince la miglior regia a Cannes nel 1956, film reso in
maniera anti-spettacolare ma con attenzione ai dettagli, così come"Pickpockets" dove i dettagli sono i veri
protagonisti del film. In un altro film importante "Au Hasard Balthazar" la depurazione del film dal
l'elemento umano giunge a far protagonista un asino. "Lancillotto e Ginevra che racconta un storia
conosciuta dell'amore tra Lancillotto e Ginevra che porterà alla morte di Camelot, si potrebbe immaginare
che sia un film con amori forti, sfide, ricerche di santo Graal e duelli, ma invece è un film anti-spettacolare.
"L'argent" è l'ultimo film di Bresson e vince la miglior regia a Cannes 1982.
CAPITOLO 15
NOUVELLE VAGUE E NUOVO CINEMA
1958-1967
Nuove tendenze formali e stilistiche: La nuova generazione di registi era la prima ad avere una profonda
consapevolezza della storia del cinema. Le scuole di cinema proiettavano e studiano i grandi classici di
registi più anziani che divennero autentici padri spirituali, i giovani quindi assorbirono l'estetica del
neorealismo e del cinema d'arte raccogliendone l'eredità. Ci furono innovazioni tecnologiche che
permisero di creare machine senza cavalletto, mini reflex per vedere cosa si stava inquadrando, le pellicole
erano più sensibili e così via. Lo stile era ruvido, simile al documentario, ma non permise di determinare la
registrazione passiva del mondo reale. Si sperimentarono le potenzialità del montaggio frammentato e
discontinuo, ma la nuova generazione ricorso anche sequenze lunghe, i primi piani sequenza. in questo
periodo si affermò il realismo soggettivo tipico del cinema d'autore (flashback, immagini oniriche ecc.
Realismo oggettivo e soggettivo, i commenti d'autore si mescolavano in una generale ambiguità narrativa
che on sempre permette allo spettatore di capire quali di questi aspetti sia la base del racconto (esempio
magistrale in 8 e mezzo.
La novelle vague: la nuova generazione negli anni cinquanta venne ribattezzata la Nouvelle Vague
(traducibile con "nuova ondata"). I principali esponenti nascevano come critici dei "Cahiers du cinema",
fedelissimi al apolitica d'autore e convinti che i cinema dovesse esprimere una visione del mondo
personale anche attraverso lo stile. La Nouvelle vague si impose con 4 film che divennero presto i manifesti
del movimento:
- "I quattrocento colpi" Truffaut - 1959
- "Hiroshima mon amour" Alain Resnais - 1959
- "I cugini" Claude Chabrol - 1959
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- "Fino all'ultimo respiro" Jean-Luc Godard - 1960
Il grande successo era dovuto al legame con il pubblico giovane e metropolitano, infatti la maggio parte
dei componenti erano nati intorno al 1930 a Parigi. I film avevano tematiche in comune come: delle autorità
era meglio diffidare, l'impegno politico era sospetto, le azioni dei personaggi erano guidate da un
esistenzialismo pop, spesso i soggetti giravano attorno ad una femme fatale , finali aperti , trame su eventi
casuali o digressioni.
La nouvelle vague diventava un marchio capace di consentire a una grande varietà di giovani registi di
emergere.
La "Rive Gauche" : alla fine degli anni 50 nasce un altro gruppo eterogeneo di cineasti noi come autori
della "riva sinistra", erano mediamente più anziani rispetto ai cineasti della nouvelle vague, meno cinefili e
tendevano ad assimilare il cinema a tutte le altre arti. Anche nel loro cinema era di impronta moderna
legata all'interesse del pubblico giovane. Il prototipo del cinema della rive gauche fu "Hirsohima on amour"
la mescolanza di realismo documentaristico ed evocazioni soggettive, commenti d'autore gli assicurarono
una fama internazionale.
Il successo della Nouvelle vague e della Rive gauche durò pochi anni e non servì and arrestare il calo degli
spettatori nelle sale francesi, che non ostate non vendesse più, fu considerato uno dei più ammirati in tutto
il mondo.
Il nuovo cinema italiano: anni '50 e '60 il calo delle frequenze era stato arginato dall'aumento del prezzo
dei biglietti, le importazioni americane diminuirono e i film italiani iniziarono ad avere una grande fortuna. I
registi migliori erano Fellini ed Antonioni. Alcuni nomi di questo periodo da ricordare sono sicuramente :
Marco Bellocchio, Pierpaolo Pasolini, Bernardo Bertolucci e Sergio Leone.
il cinema inglese il "Kitchen sink": il cinema inglese reagì al declino del cinema con nuovi generi. La moda
dell'horror aprì una strada ad uno dei film più celebri "L'occhio che uccide" di Powell. La tendenza che si
stava sviluppando venne chiamata Kitchen sink (nome che nasce dalla volontà di esplorare la sporca vita di
tutti i giorni) divenne l'equivalente britannico della nouvelle vague.
A metà anni '50 apparve una serie di opere di teatro e narrative incentrate su lavoratori ribelli che rifletteva
su una classe precisa, quella dei "giovani arrabbiati". le tecniche usate in questi film erano prese in prestito
dalla nouvelle vague, come le accelerazioni per suggerire un o stato di agitazione, e la macchina a mano.
Abbandonando la vita dei lavoratori i registi britannici si concentrarono sulla Swinging London: gli abiti
inglesi, il rock britannico divennero di gran moda e Londra divenne la grande capitale del trendy, quindi
una grande quantità di film sulla superficialità del mod ebbe fortuna.
il nuovo cinema tedesco: zona influenzata dal cinema americano, il genere più popolare era il "film della
piccola patria" l'Heimat film" incentrato su storie d'amore di provincia.
Alcuni registi nazisti non poterono più lavorare mentre altri vennero riabilitai, nel 1962 emersero nuovi
fermenti: 26 giovani firmarono un manifesto dichiarando la morte del vecchio cinema il cosiddetto "papas
kino", ne denunciarono la composizione, promettendo di riconquistare la fama internazionale. Venne creato
la Commisione per il Giovane Cinema Tedesco, che mirava ad una qualità letteraria.
il nuovo cinema sovietico: il partito comunista si riaffermò e riprese il suo dominio sulle arti e divenne
ancora più restrittivo. La maggior parte deo registi degli anni '20 venne costretta all'inattività. Emerse quindi
una nuova generazione che aveva contribuito al realismo socialista. Questo cinema magnificava le figure
dei leader per non incorrere in censura questo però segnò la stagnazione della produzione. Nel 1952
nacque il filone dei film di 3 persone: storie di conflitti tra coniugi e amanti che si risolvevano grazi e
all'intervento di un capo del partito.
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La morte di Stalin nel 53 segno il momento del disgelo nell'industria cinematografica, il genere bellico
venne affrontato in un a nuova luce nuova, e avevano una tendenza ad un nuovo umanitarismo. Questi film
on si distaccavano completamente dell'ideologia comunista ma optarono per un socialismo dal volto
umano ed ebbero molto successo. Il clima di liberà duro poco nel 1964 Kruscev venne costretto a
dimettersi e i film furono di nuovo messi al bando.
CAPITOLO 16
CADUTA E RINASCITA DI HOLLYWOOD
1960-1980
la crisi degli studios: la frequenza nelle sale continuava a calare, le major distribuivano pochi film e la
maggior parte di quelli erano a basso costo, e la maggio parte erano produzione indipendenti. Alla fine
degli anni '60 gli studios videro un crisi finanziaria e i bilanci erano in perdita, i dirigenti furono lenti a
capire che i blockbuster rappresentavano ormai un rischio, costosi film storici fecero registrare perdite
altissime. Gli unici ad avere bilanci positivi erano film a basso costo destinati ai giovani e in breve l'attivismo
universitario e gli stili di vita della controcultura divennero oggetto di numerosi film.Gli studios divennero
piccole parti di grandi gruppi, ma grazie all'influsso di capitale poterono beneficiare di linee di credito.
stili e generi: generi di serie B divennero più popolari, come lo spionaggio a budget elevato "Agente 007",
il film estraneo alla tradizione americana.
divennero frequenti riprese in esterna i set, in bar angusti e in appartamenti, il montaggio divenne frenetico,
unaltra tendenza era quella di immagini mute con canzoni pop, l'integrazioni di intere canzoni divenne una
caratteristica del cinema americano (le prime colonne sonore)
L'audience: il potere del codice Hays si era ridotto notevolmente. Divenne evidente che il codice non era
solamente inefficace ma faceva anche pubblicità a i film rifiutati. La MPPDA nel 66 iniziò a inserire la dicitura
" visione consigliata ad un pubblico adulto" e le società introdussero un sistema di valutazione codificato da
lettere dell'alfabeto:
- G per general
- M per mature ammessi solo dopo i 18 anni
- R per restriced spettatori mino di 16 accompagnati
- X minori di 16 non ammessi
Innovazioni: formati panoramici, nuovi colori, steady-cam e macchine a mano, migliori tecniche di
registrazione del suono, introduzione del Dolby.
Movie brats: la generazione della nuova Hollywood, di età tra i 30 anni in su e alcuni di loro avevano
frequentato scuole di cinema. I nomi più importanti sono: Woody Allen, Robert Altman, Francis Ford
Coppola, George Lucas.
La rinascita di Hollywood: negli anni 70 ci furono provvedimenti per salvare l'industria cinematografica e le
major ottennero indietro centinaia di milioni di dollari. Il fattore determinate della rinascita di Hollywood fu
l'ondata di successi della nuova generazione di registi. Un esempio da citare fu "Il padrino" che incassò 285
milioni netti.
Il ritorno del blockbuster: Ogni anno venivano introdotti una decina di titoli "da non perdere" che
ottenevano il tutto esaurito, mentre la maggio parte dei prodotti delle major non riusciva a recuperare i
costi di produzione, quindi optavano sulla produzione di sequels e sulla creazione di merchandising .
Dopo i successo di alcuni film con costi di produzione alle stelle gli studios iniziarono a lamentarsi del fatto
che i giovani registi aspirassero a fare dei film d'autore senza limitazioni di budget, ma fu proprio questo a
motivare le major. Era iniziata la nuova era dominata dai blockbuster.
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Woody Allen: realizza un cinema personale strettamente legato alla città di New York, e divenne un o dei
registi cimici più famosi negli anni '70. Allen all'inizio univa gli interessi psicologico della borghesia
intellettuale con l'amore della tradizione della cinematografia americana. Allen costruisce molti film su temi
che gli interessano personalmente, che ama o che odia. Un accordo produttivo gli permise di mantener fil
controllo sulla sceneggiatura, cast e montaggio.
Robert Altman: orienta il suo mercato ad un pubblico giovanile, spesso le sue opere sono una parodia di
generi classici. Il suo stile era eclettico che si avvaleva di una recitazione semi-improvvisata, uso di
panoramiche, zoom, montaggio brusco, riprese con macchine diverse, corna sonora contraddistinta.
Insieme a Allen furono registi costretti a lavorare da indipendenti all'inizio della loro carriera e sono legato
alla tendenza della off-Hollywood.
Francis Ford Coppola: fu il primo ad imporsi per modernizzare il sistema senza sconvolgerlo. Visse
dall'interno il crollo dello studio system. Lui esplora la mente del protagonista alto più profondamente di
quando non facciano altri registi, era un virtuoso della regia, sognava di fare il regista di teatro.
Steven Spielberg: insieme a Lucas voleva creare il divertimento dalla semplice fantascienza o dai film
d'avventura. Con i materiale giusto riusciva a catturare il pubblico (come accadde con "Lo Squalo" e
"Jurassic park". Nei suoi film Spielberg illude a un desiderio di felicità infantile che si comprende attraverso
la scelta di immagini semplici ma emblematiche.
George Lucas: cresciuto con la televisione e leggendo i fumetti. Descrive nei suoi film la nostalgia il
mondo della sua adolescenza. Il suo più grande successo fu "Guerre stellari" e dopo questo successo poté
permettersi di dettare le sue condizioni agli studios, ma la Fox dopo che per il suo "L'impero colpisce
ancora" sfiorò con i tempi e con il budget dichiarò che non avrebbe mai più accettato compromessi.
Martin Scorsese: Cresciuto con i film hollywoodiani, con il neorealismo italiano e con programmi televisivi,
Scorsese studiò cinema alla NYU e si guadagnò una discreta reputazione cin dei cortometraggi. Essendo
uno dei movie brats i suoi film devono morto alla tradizione hollywoodiana. Studiò i musical hollywoodiani
e fu molto influenzato dalla tradizione europea. La sua coscienza cinematografica emerge dalle sue
virtuosistiche esibizioni tecniche. Le sequenze di azioni sono spesso senza dialogo e astratte o ipnotiche.
Non usa effetti speciali ma piuttosto con uno stile dinamico ed elettrico.
il cinema indipendente: con l'allentarsi della censura nei film degli anni 70 si vide un proliferare di scene di
nudo. La moda dei film giovanile vide un crescere di storie che avevano come protagonisti bande di
motociclisti. Le società si specializzarono in determinati generi, le tal esc resero conto che si potevano
sfruttare gli spettacoli di mezzanotte che attraevano un vasto pubblico giovanile ( "The rocky horror picture
show" incassò moltissimo).
A NY emerse una tendenza definita l'off-Hollywood che prevedeva la produzione di film con ambizioni
artistiche.
CAPITOLO 19
CINEMA E INTRATTENIMENTO
ANNI '80 e '90
Televisione via cavo e Home Video: ne 1976 la giapponese Sony mise in commercio il primo
videoregistratore e la Matsushita introdusse il VHS (Video Home System) . Con la diffusione delle
videocassette le major avevano paura che la diminuzione dei profitti di sala sarebbe crollata ma non fu così,
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anzi divennero uno dei maggiori profitti per gli studios. Un altro vantaggio delle videocassette era la
possibilità di rimettere in circolazione vecchi film nel nuovo formato. A metà degli anni 90 i negozi erano
stracolme di videocassette.
Nel 1997 fu introdotto il DVD che accompagno la diffusione di home teather, grandi monitor e
videoproiettori che divennero sempre più abbordabili. Nel 2000 l'home video fruttò agli studios oltre 20
milicdi di dollari, 3 volte gli incassi dei botteghini del nord America.
nel corso di 15 anni tutte le principali società hollywoodiane di produzione e di distribuzione vennero
assorbite da gruppi di media globali, gli studios si legarono a reti televisive, squadre di basket o hockey,
editorie, società discografiche e siti web come myspace.
I "megafilm": le compagnie facevano affidamento su produzioni a budget elevato in grado si sbancare i
botteghini, i film di questo tipo dovevano creare grande attesa già ,molto tempo prima della loro uscita
facendo parlare stampa e televisione. Le megaproduzioni si vendevano bene in tutto il mondo, per
esempio film con Stallone e Schwarzenegger attiravano un pubblico ancora più vasto di quello
statunitense. Poteva bastare un film in perdita da far crollare l'intero regime produttivo degli studios. Negli
anni '80 e '90 i gusti per questo target influenzarono una gran parte dei film di Hollywood che ricercavano
attori famosi e storie semplici ricche di humor, effetti speciali mozzafiato, violenza e volgarità. Per
convincere i produttori a finanziare i film era necessario condensare l'idea nel cosiddetto "high concept"
una formula ridotta all'essenziale. Le megaproduzioni erano estremamente costose, i costi di produzione
salirono dai 14 milioni degli anni'80 ai 100 milioni degli anni 2000. I grossi budget comportavano rischia
elevati, perché film da 100 milioni dovevano incassare come minimo 250 milioni per andare in pari, per
questo circa il 60% di queste produzioni furono disastri finanziari.
All'inizio degli anni 2000 le megaproduzioni divennero ancora più redditizie, (esempio lampante fu la
produzione della saga di Harry Potter che fruttò tra gli 800 milioni e il miliardo di dollari) e spesso queste
produzioni servivano a lanciare attori di successo. Gli agenti in questo periodo avevano un ruolo importante
perché mettevano in contatto i produttori con le star e con i registi e gli sceneggiatori.
Nuove fonti di guadagno: visti i costi delle megaproduzioni gli studios escogitarono nuovi schemi per
ottenere aiuti finanziari, la cessione anticipata dei diritti, o la richiesta agli esercenti di anticipare una quota.
Un'alto schema era quello della coproduzione tra diverse major. Inoltre per contenere i costi gli studios
spostano le produzioni all'estero e Toronto e Vancouver divennero valide alternative a Los Angeles .
Un'altro strumento molto diffuso era il product placement. Investimenti, merchandising e accordi con i
brand misero a disposizione delle major ingenti somme di denaro che li spinsero a realizzar film con
budget ancora maggiori. In quegli anni una nuova società che aspirava a diventare parte del sistema degli
studios era la DreamWorks SKG, che puntò sulla creazione di contenuti originali, e aveva come fondatori
due grandi nomi del panorama hollywoodiano, Spielberg, Katzemberg e Geffen
Multiplex e megaplex: dai primi anni '80 si rese necessario rimodernare le sale cinematografiche per
assorbire il flusso di titoli immessi sul mercato: la nuova tendenza era progettare multiple puntando sulle
dimensioni, sul comfort e sull'organizzazione delle superfici. Cineplex Odeon si spinse ancora oltre e
realizzò i megaplex che avevano al loro interno almeno 1 sale. Questi locali erano in gradi di realizzare
economiche e di sala e di bilanciare i flop che eventualmente veniva destinati due una unica sala e
successivamente sostituiti. Il problema è che tutti i gestori volevano i blockbuster e l'uscita in
contemporanea in più sale aveva il vantaggio di provocare il tutto esaurito nei primi giorni ma il calo rapido
nei giorni successivi.
Generi: indipendentemente dai generi i film americani contenevano scene di sesso, oscenità del
linguaggio e violenza. quindi si affermarono i generi di exploitation, horror e fantasy. Anche la commedi
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continuò a registrare successi, perché spesso si puntava su attori famosi ("Il diavolo veste Prada" "Harry ti
presento Sally" ecc) . Nell'ambito del noir si affermò sol Thriller a sfondo criminale e i dilm d'azione si
costituirono intorno a figure di attori detti d'acciaio come Arnold Schwarzenegger. I film d'avventura per
famiglie divennero il punto della stagione estiva.
Narrazione e colori: Il cinema hollywoodiano aderiva a gran parte delle convenzioni consolidate, le
sceneggiature dovevano contenere 3 atti, ciascuno di una durata prestabilita e con un punto di svolta nella
narrazione. Se le megaproduzioni seguivano delle regole stabilite i film a basso costo lasciavano spazio a
innovazioni. (Questo periodo segnò il debutto di Tim Burton e del suo stile bizzarro). Seguendo la scia di
tanti e del suo "Pulp Fiction" molti registi iniziarono ad cambiare la struttura in 3 atti on universi paralleli,
allucinazioni e finali soprannaturali.
Dal punto di vista espressivo vennero introdotte novità sulla luce e sul colore. Nei film drammatici i colori
predominanti erano il grigio, il nero e il blu acciaio e le gradazioni del marrone.
Montaggio: L'accelerazione del montaggio comportò una semplificazione della messa in scena. Dagli anni
30 i registi avevan permesso agli attori di muoversi liberamente e lasciavano i primi piani sono a momenti
clou della narrazione. questa tecnica era definita il "walk-and-talk". Negli anni 80 invece si iniziò a preferire il
"stand-and-deliver" che limitava i movimenti sul set, per ogni battuta si alternavano piani diversi e solo alla
fine della cena vi era l'inquadratura di ambientazione.
Gli anni 80 videro la comparsa dei video assist, che trasferivano l'immagine dalla mdp a un piccolo monitor
permettendo al regista di controllare la composizione dell'inquadratura. Vien introdotto il time code per
identificare ogni fotogramma e semplificare montaggio e mixaggio .
I nuovi registi: La crescita della produzione favorì l'ascesa di registi marginali e ci fu spazio anche per le
donne. Molti grandi registi iniziarono da mTV creando spot televisivi e la maggior parte di questi si fecero
notare grazie a progetti di medio costo. Alcuni nomi: Oliver Stone film enfatici un cinema impegnato e
caratterizzato da un montaggio frenetico, David Fincher e Spike Lee che fece fil di medio costo spesso
indirizzati a persone di colore. James Cameron era in perfetta sintonia con la nuova richiesta di
megaproduzioni e divenne esperto d effetti speciali, si buttò sul genere Fantasy ("Alien", "Terminator",
"Incontri ravvicinati del terzo tipo") ma con "Titanic" trovò la formula vincente.
Tim Burton fu una delle personalità di spicco degli anni '80/'90, immagini originali e allo stesso temp
assurde e grottesche. Iniziò lfqa carriera con animazioni e no smise mai di vedere i suoi personaggi e gli
esseri umani come pupazzi e cartoni animati.
Il cinema indipendente: Il cinema indipendente all'anno produceva dai 200 ai 250 titoli all'anno, molti di
più delle major. Nel 1980 Robert Redford fondò il Sundance Film Institute dando al possibilità ad aspirati
cineasti di sviluppare le loro sceneggiature e trarre insegnamento da esperti del settore. Il Sundance Film
Festival divenne il punto di riferimento per i cineasti indipendenti, poiché riceveva molte richieste di
proiezione ed un'ampia copertura di stampa.
Gli studios nel 1995 avviarono una campagna acquisti: la Disney comprò la indipendente Miramax e dopo
questo movimento molte altre seguirono le sue orme, inoltre le major rilanciano nuove etichette per
commercializzare prodotti non convenzionali.
L'interesse di questi movimenti era dovuto a:
1. il fatto che anche se le produzioni in dipendenti non spesso erano campione di incassi, bastava un
successo moderato a realizzare buoni profitti;
2. il fatto che gli studios erano sempre alla ricerca di nuove tendenze culturali.
I film indipendenti usavano strategie narrative come; complessi flashback, narrazione articolate, universi
paralleli ecc ecc.
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Tendenze: si possono individuare 4 tendenze:
1. film d'autore: bianco e enero, sgranato, dal ritmo lento, privo di star, recitazione asciutta e distaccata,
tendenza di produzione versa complessità e l'astrazione.
2. off-Hollywood: gli artisti riconosciuti in questa stagione furono Allen, Altman e Lynch e i fratelli Coen.
Film come "Velluto blu" "Elephant Man" e "Pulp fiction" . Questo cinema i rivolgeva a segmenti die
pubblico che l major trascuravano, come l e minoranze (gay, lesbo, afro, ecc) ma seguiva le regole dei 3
atti e usava le tattiche narrative del romanzo.
3. Retrò: Gli studios trascurano molti generi classici e gli indipendenti ne approfittarono riprendendo
generi come il neo-noir, l'horror a basso colto e i drammi intimisti.
4. DYI: film che si attingono a generi classici (il giallo comico e la commedia romantica) ma il loro aspetto
grezzo li escludeva dal movimento off-Hollywood.
5. Se prodotti così scarsi dal punto di vista economico esplodeva nelle sale allora l'era degli indipendenti
era arrivata. Una espressione del DYI fu il movimento mumblecore: ribattezzato da un fonico che aveva
collaborato alla produzione di uno di questi film e aveva notato le lunghe e farfugliate conversazioni
sull'amore e sul sesso degli adolescenti. I film erano girati in digitale, in tempi veloci, con
sceneggiature abbozzate che si affidavano alla improvvisazione degli attori. L'estetica low tech si
prefiggeva di riprodurre la realtà. Molti registi postavano i loro prodotti su YouTube e sfruttavano
l'ondata dei nuovi media come video blog, siti, podcast e si rivolgeva elle nicchie create dalle
applicazioni 2.0.
CAPITOLO 20
CINEMA GLOBALE E TECNOLOGIA DIGITALE
'80-'90-'00
Hollyworld?: Negli anni novanta e duemila la pervasività del cinema hollywoodiano era arrivato al massimo
del suo fervore. i film dei 7 distributori maggiori del mondo ( Warner, Universal, Paramount, Columbia, 20th
Century Fox, MGM, Disney ) avevano raggiunto tutti i paesi del mondo.
L'impero Disney: il nome Disney nel 1984 era romani diventato una garanzia di qualità e solidità. La società
investì in reti via cavo e concesse licenze di merchandising a circa un 300 aziende sparse in tutto il mondo e
doppiò il suo interno repertorio in 35 lingue. Negli anni '90 nove dei dieci prodotti home video più venduti
e visti erano prodotti della Disney. Michael Eisner (diventato presidente nel 1984) diede particolare rilievo
ad attività e servizi che andavano oltre alla televisione: crociere, parchi divertimenti in tutte l più grandi
capitali mondiali. La Disney insegno ad Hollywood a non perdere mai di vista il mercato globale.
"Jurassic Park": in termini economici "Jurassic Park" fu un successo senza precedenti. L'incasso globale ai
botteghini fu di 913 milioni di dollari. Prima dell'uscita del film Spielberg mise in atto un strategia accurata
con la divisione della universal dedicata alla distribuzione internazionale: venne creato un marchio (con la
sagoma di un dinosauro) che diede al film una riconoscibilità immediata. Il trailer lasciavano trapelare poco
della storia e Spielberg mostrò solo una scena in cui un tirannosauro distruggeva un jeep. L
programmazione seguì un ritmo molto serrato per il quale il film usciva nelle sale di tutto il mondo
scaglionato. Così Spielberg si assicurò una copertura per tutta l'estate fino all'autunno del1993. Ebbero po
sfruttate tutte le possibilità di merchandising e ogni opportunità era buona per sfruttare il brand.
Esportazioni: le major da tempo s i tutelavano grazie alla MPEAA (Motion Picture Export Association of
America). Il cinema e la televisione erano elementi di negoziazione del GATT (General Agreement on Tariffs
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and Trades) i quali paesi firmatari si impegnavano ad abolire i dazi e consentire alle altre nazioni di
competere con aziende internazionali. Le major combattevano affinché i film fossero classificati come sevizi
così da abolire le tasse uniste sui film statunitensi. Quando nel 1993 si firmò il GATT, cinema e tv vennero
escluse dall'accordo con grande soddisfazione degli europei.
Il Dogma 95: Nel 1995 i registi Lars Von Trier e Thomas Vinterberl, salarono un manifesto in cui invocavano
il ritorno alla purezza del cinema. Formularono una serie di regole incontestabili per la nuova avanguardia :
un voto di castità. Il voto richiedeva che il film fosse girato "on location" , utilizzando solo oggetti di scena
che si trovano già sul posto. La mdp doveva essere a mano e il suono andava registrato in piena diretta. Il
formato doveva essere Academy 35mm a colori e senza filtri ne maneggiamenti in laboratorio. il nome del
regista non andava citato nei titoli e soprattutto l'autore non doveva impegnarsi creare un'opera d'arte ma
piuttosto doveva estrapolare la verità da ogni personaggio e da ogni contesto.
Dogma 95 inizio a riconoscere i progetti che aderivano al voto di castità e chi invece si allontanava lo
confessava pubblicamente su web. I confratelli del dogma erano convinti che le tecnologie sempre più
sofisticate e che la burocrazia fossero di ostacolo alla creazione genuina.
Cinema e digitalizzazione: diverse innovazioni grazie all'avvento della tecnologia digitale:
1. il motion control che permettevano di ripetere il movimento della mdp su riproduzioni in miniatura del
set. (Guerre Stellari venne creato così)
2. il DAT (Digital Audio Tape) che campionava e immagazzinava le onde sonore a forma binaria, e fu
adottato come standard per la musica e per gli effetti sonori nei film.
3. il sistema di videoregistrazione venne introdotto dall Sony nel 1986 ma a partire dagli anni 90 la qualità
migliorò notevolmente grazie all'HD. Nel 1995 la Sony introdusse una videocamera digitale semiprofessionista. Passò poco tempo perché tutta l'industria si convertì al digitale.
4. la pre-visualizzazione anche noto come pre-vis : fa riferimento a qualsiasi tipo di pianificazione
preliminare dell'immagine, di disegni e progetti complessi. Eta costosa e veniva usata spesso per
sequenze con effetti speciali. Lucas come sempre fu un pioniere con il suo "Minaccia fantasma"
5. il video assist: un tecnica che mostra le inquadrature mentre vengono girate
6. la CGI (Computer Generated Imagery) spopolò per l creazione di immagini fantasy o di ambientazioni
complesse
7. La motion capture una tecnica che permette dei rilevare i movimenti degli attori tramite sensori disposti
sul corpo che poi vengono trasferiti al computer (green screen)
8. Nel 1999 la Apple lanciò Final Cut Pro, un programma poco costoso che permise ai montatori di
lavorare ovunque su un laptop. Fino ad all'ora i programmi più usati erano Lightroom e Avid.
9. il 3D che riprese campo nel 2005 (nonostante fosse stato proposto già negli anni '80 anche se con
scarsi risultati)
La tecnologia e i costi più bassi diedero spazio a film indipendenti e d'avanguardia. Le tecniche digitali non
stravolsero i principi formali e stilistici del cinema commerciale,il montaggio analitico, il modo di delineare i
personaggi e la sceneggiatura in tre atti fu mantenuta. Senza dubbio però il montaggio divenne più veloce
e ritmato, e più semplice da realizzare.
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