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1 - La storia di luca

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La storia di luca
La mia vita negli ultimi anni è stata un susseguirsi vertiginoso di successi e fallimenti.
Mi ricordo ancora quel lontano 10 novembre 2012 mentre ero steso sul materassino per massaggi
nello spogliatoio. Pochi minuti prima stavo giocando una partita di basket quando sentii uno
schiocco e mi ritrovai a terra.
Ancora confuso su quello che era successo aspettavo solo che il medico sportivo mi dicesse
perché non riuscivo più a muovere la caviglia.
“Non potrà più giocare” disse il medico a mio padre davanti a me.
Poche persone possono capire cosa significhino quelle parole nella testa di un 23enne
professionista che ha dedicato tutta la sua vita al basket.
La mia vecchia vita finii con quell’infortunio al tendine d’Achille, ma qualcosa di nuovo mi
aspettava.
Come la maggior parte dei giovani non avevo idea di cosa fare. Mi stavo per laureare alla triennale
in economia ma non mi ero mai sentito veramente stimolato da quello che avevo studiato.
Appena laureato decisi di partire. Di scappare come dirai tu a questo punto. Decisi di investire il
denaro risparmiatodurante la mia carriera in qualcosa che mi potesse dare un’altra chance. Una
nuova vita.
E la mia nuova vita incominciò alla grande.
Dopo 5 mesi dal mio infortunio venni accettato in un master in Global Business che si teneva in 3
università in giro per il mondo: 3 mesi in Canada, 3 mesi in Francia e 3 mesi in Sud Corea.
Il giorno dopo la fine delle lezioni, con ancora la tesi da scrivere, ero già stato assunto in una
startup nelle Filippine.
Mi bastarono 8 mesi di lavoro in quella azienda per ricevere un’offerta ancora migliore da una
multinazionalefrancese in Romania. E accettai.
Ma cosa ho detto all’inizio? Che i miei ultimi anni sono stati un alternarsi di successi e fallimenti.
Ed ecco unanuova sventura.
Il lavoro appena accettato non era assolutamente quello che mi aspettavo.
Non mi sentivo di apportare nessun contributo reale nell’azienda. E dopo 4 mesi decisi di non
voler costruire una carriera con loro e me ne andai.
Ancora una volta, dopo un anno e mezzo dalla prima caduta, mi ritrovai nuovamente a
terra. Senza un lavoro e con solo esperienze lavorative brevi sul CV.
E qui incominciò la vera lotta per trovare il lavoro che desideravo.
Iniziai a mandare centinaia di CV come facevano tutti. Applicavo per qualsiasi posizione che avesse
un collegamento con quello che avevo fatto fino a quel momento.
Ma più passava il tempo più mi accorgevo di essere solo un altro CV sulla scrivania del
reclutatore e di non ricevere risposta dalle aziende per cui ero davvero interessato.
E allora studiavo, mi documentavo, facevo certificazioni online di qualsiasi tipo e testavo vie nuove
per farmi notare dai reclutatori.
Dopo circa 2 mesi ottenni finalmente un colloquio a Google nella sede di Dublino. Feci 5 colloqui
con loro di cui 3 on-site (di persona) e al momento di darmi la risposta definitiva venni respinto.
Ero triste, arrabbiato, demoralizzato. Non capivo cosa avevo sbagliato. Avevo lavorato come un
matto negli ultimi mesi per prepararmi al meglio.
Mi stavo per arrendere a non trovare mai il lavoro dei miei sogni. Poi lo vidi.
- 04:43 AM Era un’altra di quelle notti dove preferivo lavorare invece che dormire. Era forse la terza di fila
dove dormivo 4 ore.
Mentre cercavo nuovi modi per migliorare il mio profilo LinkedIn capitai su un seminario online
per reclutatori.
C’era un tizio su un palcoscenico che raccontava a centinaia di reclutatori come certi professionisti
nell’IT scrivessero male delle key word (parole chiave) sul loro profilo LinkedIn apposta per non
essere trovati.
Che cosa stupida pensai io. Io cerco di farmi trovare e non ci riesco e c’è gente che invece cerca di
non farsi trovare.
Lo speaker era uno dei dirigenti di LinkedIn che insegnava ai reclutatori come trovare chi non
voleva essere trovato.
Ottimizzazione delle parole chiave, personal branding, ricerca booleana, networking, erano tutte
cose che si potevano fare con LinkedIn e che io non facevo correttamente.
Dopo aver finito il video decisi di rivedere la forma del mio CV e il contenuto del mio profilo
LinkedIn. Finii di correggerlo alle 5:32AM andai a dormire.
Il giorno dopo alle 1:43 del pomeriggio ricevetti un’email insolita. Un’azienda per cui non avevo
applicato si era messa in contatto con me.
Era da un reclutatore di Facebook a contattarmi e il soggetto dell’email era il seguente: “Interested
in working within Facebook’s Community Operations team?”
Insomma, neanche 24 ore dopo aver effettuato i cambiamenti per migliorare la visibilità del mio
profilo su LinkedIn, una reclutatrice di Facebook mi aveva trovato e contattato per invitarmi ad un
colloquio.
Mi sembrava un sogno.
Non solamente per il colloquio a Facebook, ma perché stavo finalmente vedendo i risultati delle
tecniche che stavo testando.
E la nuova avventura con il processo di reclutamento a Facebook ebbe inizio.
Primo colloquio superato. Fin troppo facile.
Secondo pure. L’esperienza a Google mi stava veramente aiutando pensai.
Terzo e quarto passati.
Finalmente finii il colloquio finale che consisteva in 3 colloqui uno di fila all’altro.
Ma proprio sul più bello, un altro fallimento. Dopo 7 colloqui con
Facebook ricevetti l’ennesima risposta negativae non ottenni il lavoro.
Non ne potevo più. Mi sentivo estremamente demoralizzato. Dubitavo di me e delle mie
potenzialità.
Tutti i miei sforzi per migliorare me stesso non erano serviti ad ottenere il lavoro. Vedevo gente
che reputavo meno in gamba di me entrare nelle aziende che volevano grazie
a raccomandazioni o avendo fatto l’università col nome giusto.
E qui presi la decisione di giocarmi il tutto per tutto.
Non avrei più cercato lavoro unicamente online. Mi dovevo spostare e cercare lavoro di
persona. Mettendoci la faccia nel vero senso della parola.
Ma dove andare? Ero già stato in molti continenti. L’US non erano alla mia portata per il visto.
L’Europa era molto competitiva e avevo già fatto i colloqui per le multinazionali che mi
interessavano davvero.
Poi la vidi in basso a destra sul mappamondo.
L’Australia era senza dubbio uno dei posti migliori dove incominciare una carriera.
A fine novembre presi la decisione di partire e il 19 gennaio mi imbarcai per Sydney.
Arrivai in Australia come una BOMBA ATOMICA.
Il mercato del lavoro australiano non era semplicemente pronto per quello che avevo imparato in
quei 4 mesi.
Senza aver nessun tipo di contatto e avendo incominciato ad usare le mie tattiche nel mercato
australiano solo 1 settimana prima del mio arrivo, queste furono alcune delle risposte che
ricevetti:
L’hai notato eh? Le persone che mi scrivevano e mi chiedevano se ero interessato alla loro azienda
non erano reclutatori. Nella maggior parte dei casi erano gli stessi CEO, direttori, executive di
aziende da milioni di fatturato.
Dopo solamente 4 GIORNI dal mio arrivo ricevetti la prima offerta ufficiale di lavoro.
In 10 giorni lavorativi feci 18 colloqui e ottenni 4 offerte di lavoro.
L’unica ragione per cui smisi di fare colloqui fu il termine massimo che le 4 aziende mi dettero
per accettare o rifiutare.
Firmai come Online Marketing Manager a Rocket Internet, una delle realtà più challenging del
mondo delle startup.
Se tu non avessi mai sentito parlare di Rocket Internet ti posso spiegare il loro business model in
poche righe. Quello che fanno è replicare modelli di business di successo.
Mi spiego meglio.
Immagina un'azienda di successo ai suoi albori. Per esempio Uber.
Quando Uber incominciò ad avere successo in America, Rocket Internet prese il suo concetto di
business e lo replicò in tanti parti del mondo dove Uber non si era ancora espansa.
Avendo un capitale incredibile, Rocket Internet è in grado di insinuarsi nei mercati globali e creare
una concorrenza da 0 alla startup che non si è ancora espansa (Uber in questo caso).
Tutto questo sembra un ottimo piano, ma a volte non funziona.
Questo era il caso della startup di Rocket Internet dove incominciai a lavorare. Dopo solo 6 mesi
dal mio arrivo, l'Headquarter in Germania decise di chiuderla per mancanza di risultati.
Ed eccomi ancora una volta a spasso.
Ricevetti l'offerta di Rocket Internet di lavorare per una delle loro mille startup in Germania, ma
essendo appena arrivato non volevo andarmene.
Quindi ricominciai la ricerca del lavoro che avevo interrotto 6 mesi prima.
Senza neanche inviare un curriculum, ma solo contattando le aziende con cui avevo parlato appena
arrivato, ottenni un colloquio con Canva, Deliveroo, Airtasker e GRONADE (molti di loro
competitors di Rocket Internet).
Durante il colloquio mi chiesero di raccontargli una cosa incredibile che avevo fatto in marketing.
Mi bastò nominare alcune delle strategie che usai per trovare lavoro in Australia per ricevere
un contratto la sera stessa con il 30% in più di stipendio rispetto a Rocket Internet.
Firmai per GRONADE, un'azienda di consulenza di Growth Hacking.
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