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19 app. respiratorio 180520 parte I

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Apparato respiratorio
• RESPIRAZIONE CELLULARE O INTERNA:
processi metabolici che avvengono nei
mitocondri.
• RESPIRAZIONE ESTERNA: scambio di gas tra
ambiente e cellule dell’organismo.
Funzione della respirazione:
portare O2 ai tessuti e rimuovere CO2
FENOMENI ASSOCIATI:
1- MECCANICA RESPIRATORIA
forze implicate nel mantenere in posizione il polmone e la gabbia
toracica e nel determinarne il movimento durante l'atto respiratorio
2- CONTROLLO DELLA VENTILAZIONE
meccanismi che regolano la funzione degli scambi gassosi nel
polmone
2- EVENTI COINVOLTI NELLO SCAMBIO GASSOSO:
• VENTILAZIONE POLMONARE: movimento di aria dall'esterno all'interno del
polmone e viceversa
• DIFFUSIONE FRA ALVEOLI E SANGUE: movimento di O2 e CO2 attraverso
la membrana respiratoria
• PERFUSIONE POLMONARE: flusso sanguigno polmonare
richiesto per apportare sangue e rimuovere sangue dalla zona di scambio
• RAPPORTO VENTILAZIONE-PERFUSIONE: importante per l'efficacia degli
scambi gassosi
• TRASPORTO O2 e CO2 NEL SANGUE
• TRASFERIMENTO O2 DAI CAPILLARI ALLE CELLULE E CO2 IN
DIREZIONE OPPOSTA
• UTILIZZAZIONE O2 E PRODUZIONE CO2 NELLE CELLULE
Il polmone è costituito da milioni di
sacchetti
a
fondo
cieco
intercomunicanti detti alveoli. Gli
alveoli che fanno capo a un bronchiolo
terminale costituiscono un lobulo;
centinaia di lobuli formano un lobo; il
polmone destro ha tre lobi, il sinistro
due.
I bronchi ed i vasi penetrano nel
polmone a livello dell’ilo, medialmente.
Struttura dell’apparato respiratorio
Punto di vista anatomico
Punto di vista funzionale
No scambio gassoso:
spazio morto anatomico
Epitelio
respiratorio
ciliato:
le cilia spingono
il muco verso la
faringe
rimuovendo il
materiale
patogeno e
particolato. Le
cellule a calice
secernono muco
che intrappola le
particelle inalate.
Struttura della parete di bronchi, bronchioli e alveoli
Struttura zona respiratoria ed alveolare
Membrana
alveolo-capillare
pneumociti di tipo I: scambi gassosi.
pneumociti di tipo II: sintetizzano surfactante (si distribuisce sopra il liquido
che riveste l’alveolo diminuendo la tensione superficiale ed impedendo il
collasso alveolare).
La circolazione polmonare assicura gli scambi gassosi, che
avvengono attraverso la parete dei capillari polmonari e
l'epitelio alveolare
L'epitelio alveolare è caratterizzato da particolare sottigliezza
(0.1-5 μm)
Membrana
alveolo-capillare
Polmoni contenuti nella cavità toracica.
I polmoni aderiscono alla parete grazie al liquido pleurico contenuto nello spazio
pleurico compreso tra pleura viscerale e parietale
La pleura
È una membrana sierosa (tessuto
connettivo elastico e capillari) che
riveste ed aderisce alla parete
interna del torace col suo foglietto
parietale, e alla parete di ogni
polmone col suo foglietto viscerale.
I due foglietti sono in continuità l'uno
con l'altro e sono strettamente adesi
delimitando uno spazio contenente
un liquido (liquido pleurico) che
permette:
•Lo scivolamento dei due foglietti
l'uno sull'altro.
•L’adesione del polmone alla parete
toracica.
Relazione tra sacco pleurico e polmone
Volume di liquido pleurico in un adulto di 70kg=25-30ml
FUNZIONI ACCESSORIE
 condizionamento dell’aria (riscaldamento, aggiunta di vapore
acqueo, filtrazione materiale esterno)
 funzioni di difesa: apparato mucociliare (il muco contiene
immunoglobuline)
 fonazione
 deglutizione
 movimenti respiratori anomali: tosse e starnuto
 accelerazione dell’aria: effetto meccanico
 chiusura dei bronchioli in espirazione (ruolo della
cartilagine)
vocalizzazione
La laringe, oltre a permettere il passaggio dell'aria durante la respirazione, è
la sede dell'organo della fonazione.
All'interno della laringe, in uno spazio chiamato glottide,
si trovano le corde
vocali:
• due superiori (false) più sottili e quasi prive di muscolatura, che hanno funzione
protettiva e non servono né a cantare né a parlare, ma, se stimolate, producono
un suono sordo e rauco;
• due inferiori (vere) più spesse e con importanti fasci muscolari. Quando vengono
avvicinate in fase espiratoria vengono poste in vibrazione dal passaggio dell’aria:
hanno funzione
fonatoria.
Meccanica respiratoria
Diaframma si contrae:
si abbassa verso l’addome.
il volume della cassa toracica
aumenta.
Diaframma si rilascia:
il volume della cassa toracica
diminuisce.
Movimenti del diaframma
Respirazione tranquilla
il diaframma si abbassa
di 1,5cm
La contrazione del diaframma determina il 60-70% della variazione del volume polmonare.
Il movimento della gabbia toracica determina il 25-40%.
INSPIRAZIONE: Aumento del diametro cranio-caudale e trasverso della
gabbia toracica. Aumento volume gabbia toracica 200-400 ml in
respirazione tranquilla, 2-4 l in respirazione profonda.
• Efficienza diaframma diminuisce nella donna durante la gravidanza, negli
obesi e per compressione della parete addominale
ESPIRAZIONE: Il diaframma si rilascia, il volume della gabbia toracica
diminuisce.
In condizioni di riposo è un meccanismo passivo che non necessita di
contrazione muscolare. In seguito al rilasciamento dei ms inspiratori le
FORZE DI RETRAZIONE del polmone garantiscono il ritorno ai volumi di
partenza.
LIQUIDO PLEURICO
 Il liquido pleurico ha volume di pochi mm.
 Si forma per filtrazione dei capillari della pleura parietale e viene assorbito
attraverso la pleura viscerale e il sistema linfatico della pleura parietale.
 In condizioni fisiologiche il volume è mantenuto costante da un bilancio
filtrazione-assorbimento.
I meccanismi di assorbimento hanno effetto aspirante per cui la pressione è
negativa.
 In condizioni patologiche il volume di liquido aumenta e la pressione diventa
meno negativa.
Interazione tra polmone e parete toracica
A riposo:
P alveolare= 0 mmHg
P intrapleurica= -4 mmHg
P transpolmonare= Palv- Pip= 4 mmHg
Polmone e parete toracica hanno comportamento elastico
Responsabile delle variazioni di volume polmonare
ORIGINE DELLA NEGATIVITA'
PLEURICA
 tendenza dei polmoni a ritrarsi (se esposti alla pressione
atmosferica collassano al di sotto di Volume Residuo, senza
svuotarsi completamente) volume di aria a riposo 2-3l
 tendenza della gabbia toracica ad espandersi (strutture
elastiche muscolo-tendinee).
PNEUMOTORACE
PNEUMOTORACE PRIMARIO: cause non ben definite. Difetti di parete.
PNEUMOTORACE SECONDARIO: associato a patologie polmonari o traumi.
PNEUMOTORACE NEONATALE
Vol residuo 1-1.3l
SOLUZIONI:
- Risoluzione spontanea->recidive
- Aspirazione/drenaggio
- Chirurgia
• Ripasso delle leggi dei gas
LEGGI DEI GAS
1. La pressione totale di una miscela di gas è data dalla
somma delle pressioni parziali dei singoli gas. (legge di
Dalton).
2. I gas, puri o miscelati, si spostano da un’area a più alta
pressione verso un’area a più bassa pressione (legge
di Fick).
3. Se il volume del contenitore di un gas cambia, la
pressione del gas cambierà in maniera inversa (legge
di Boyle).
4. La quantità di gas che può sciogliersi in un liquido è
determinata dalla pressione parziale del gas e dalla sua
solubilità nel liquido (legge di Henry).
• I gas, singoli o miscele, si spostano da un’area ad alta
pressione verso un’area a bassa pressione:
 Il movimento della cassa toracica durante la respirazione
genera condizioni alternanti di alta e bassa pressione
all’interno dei polmoni che sono alla base della
ventilazione polmonare.
 Il movimento secondo gradiente di pressione avviene
anche per i singoli gas fra sangue e tessuti e fra aria
alveolare e sangue.
Il movimento di aria dall’esterno all’interno del polmone e
viceversa, è assicurato da un gradiente pressorio che si crea
tra l’esterno (P atmosferica) e l’interno del polmone (P
alveolare).
Secondo la legge di Boyle:
Inspirazione: > volume del polmone < P alveolare, aria entra.
Espirazione: < volume del polmone, > P alveolare, aria esce .
Numero di molecole e temperatura costanti
Legge di Henry
La quantità di gas che può sciogliersi in un liquido è
determinata dalla pressione parziale del gas e dalla
sua solubilità nel liquido.
Ciclo respiratorio
Volumi e pressioni in un normale ciclo respiratorio
Muscoli inspiratori
Palv=Patm=0
forze elastiche di ritorno
Palv=1 Patm=0
No flusso di aria
Pressione
transpolmonare
Aumenta
Aria entra
Se atto respiratorio è profondo le
variazioni di Palv e Pip sono
maggiori, perché maggiore è la
forza di contrazione dei muscoli
inspiratori.
Gradiente di
pressione
aria esce
Nella respirazione normale
il quantitativo di aria che esce
è uguale a quello che è entrato
Valutazione dei volumi polmonari:
la spirometria
Volumi e capacità polmonari
Volumi e capacità polmonari
2.5-3l
3.5l
6-6.5l
5l
Ventilazione polmonare
Vol d’aria inspirata o espirata ad ogni atto respiratorio
Ventilazione polmonare:
volume di aria che entra e che esce dal polmone al min (7.5l/min)
A riposo atto respiratorio dura 4sec, 15 atti resp al min
500mlx15=7.5l/min
Non tutta l’aria inspirata raggiunge gli alveoli polmonari x lo scambio dei gas,
ma una parte resta nelle vie aeree di conduzione.
In realtà nell’alveolo 350x15=5l/min
Spazio morto anatomico e spazio morto
fisiologico
Non tutta l’aria inspirata raggiunge gli alveoli: SPAZIO MORTO
ANATOMICO di circa 150 ml nell’adulto.
SPAZIO MORTO FISIOLOGICO: spazio morto anatomico + spazi
alveolari che non partecipano agli scambi respiratori.
Nel polmone normale il numero degli alveoli in cui gli scambi non
avvengono è ridotto, quindi lo spazio morto fisiologico coincide
con quello anatomico.
Frequenza del respiro
1)EUPNEA: del soggetto normale a riposo
2)IPERVENTILAZIONE / IPOVENTILAZIONE: aumento o
riduzione della quantità di aria spostata nelle due
direzioni, indotti da variazioni della profondità e frequenza
del respiro
3)APNEA: assenza del respiro
4)DISPNEA: respiro faticoso
5)POLIPNEA: aumento velocità del respiro
senza aumento
di profondità per compensare un’insufficiente
ossigenazione del sangue (fisiologica: rarefazione O2 atmosferico,
attività fisica; patologica: riscontrabile negli stati febbrili e nelle malattie che
comportano compromissione della normale funzionalità polmonare.)
Immagini tratte da:
•Principi di Fisiologia- Zocchi L.- Ed. Edises
•Fisiologia Umana- Silverthorn D.U.- Ed. Pearson
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