Gitarelle pei monti lecchesi due: il Resegone «Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutte a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talchè non è chi, al primo vederlo, purchè sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune.» Gregorio Manzoni, Promessi sposi, cap. 1 Signori e signori, sono certo che la gran parte di voi abbia oramai familiarità con questa mia peculiare modalità di stesura testuale, ispirata, certamente, anche all’immenso uomo di lettere G. Manzoni – di cui vi invito a leggere un passo sopra riportato –, ma senza dubbio ancor di più incrementata dalla mia tendenza pomeridiana al vacuo ozio. Ordunque, cercando di non tediare la vostra gentil cortesia con eccessivi ghirigori stilistici, segue l’itinerario della giornata del 9 giugno, anno corrente. Tengo a sottolineare, pro forma, che questo documento potrà essere sottoposto a modifiche, date principalmente da inconvenienti atmosferici o organizzativi, prima della data prefissata. Il ritrovo è previsto per le 7:00 alla stazione ferroviaria di Arcore. Si consiglia di portare i soldi (i prezzi sono illustrati) e uno zaino con pranzo al sacco, alimenti energetici da assumere durante le tre pause sul percorso, acqua, 2 magliette di ricambio, se volete calze, salvietta per asciugare il sudore, deodorante, felpina tattica, k-way tatticissimo, eventuali giochi di carte o di intrattenimento; indossate gli scarponcini e consigliati gli occhiali da sole. Confido che non verrete in jeans né col dolcevita. Con la speranza che non ci siano ritardi imprevisti (Angelo) e distraendo Cesare dal bar della stazione, aspetteremo il Trenord, linea S8, che passerà ad Arcore alle 7:15 e raggiungerà Lecco stazione in 40 minuti, per le 7:55; il costo del biglietto è di 3.80 €, lo compreremo all’edicola della stazione di Arcore. Dalla stazione di Lecco, dunque, dopo aver comprato in un bar nelle vicinanze i biglietti del pullman a 2€ ;) - ci muoveremo a piedi per arrivare in piazza Mazzini, da cui prenderemo il pullman linea 5 che passerà alle 8:11 e raggiungerà la funivia per le 8:36. L’ultima fermata del pullman, nonché quella del parcheggio sotto la funivia costituisce il nostro ultimo spostamento coi mezzi prima di cominciare la scalata. A questo punto intraprenderemo a piedi il Sentiero 1, che parte alla destra del parcheggio, 610m. La prima parte è senza dubbio la più facile, dura massimo 45 minuti e passa per la frazione Costa, tipica per la vista sul lago e la cappelletta della Madonna del Resegone. Infine sosteremo al rifugio Stoppani, 890m (purtroppo chiuso) per una pausa riconciliante, concludendo la prima parte. Ci sono due deviazioni da ignorare: seguire i cartelli per il rifugio Azzoni. La seconda parte, un poco più impegnativa, si snoda prevalentemente nel bosco e presenta una fonte all’inizio. Ci saranno tre deviazioni da ignorare, proseguendo sulla destra; dopo una prima parte prevalentemente pianeggiante il sentiero si inerpica guadagnando quota velocemente, sosteremo alla Beduletta, 1320m, uno spiazzo panoramico con una croce. La terza parte è la più impegnativa – in un punto non specificato di essa vi sarà una fonte. Si inizia con il canalone Comera, tratto che passa attraverso i sassi e che presenta un sentiero leggermente accidentato – ignorare varie deviazioni. Dopo ciò, sbucheremo sul Pian Serrada, una distesa di prato proprio sotto le vette, che taglieremo trasversalmente per raggiungere il passo della Sibretta, 1665m: questo passo è molto ripido e presenta anche delle catene per aggrapparsi; da notare è, però, che non si tratta comunque di una ferrata. Superato il tratto ostico, imboccheremo il canalone Valnegra che, passando tra le rocce, culmina sotto al rifugio Azzoni. Risalendo l’ultima parte del sentiero tra i sassi sbucheremo nel cortile del rifugio, ma consiglio di rinviare la pausa: mancheranno pochi metri per raggiungere la Punta Cermenati, 1875m, la cima più alta del Resegone. In vetta potremo finalmente riposare dopo tanta fatica, una proposta è quella di scendere al rifugio per mangiare il pranzo al sacco sui tavoli esterni e dilettarci in giochi di carte o simili. L’intera scalata, contando le pause, non durerà più di tre ore e mezza, perciò saremo in vetta per l’orario di pranzo, con un totale di 1265m di dislivello, su circa 6.5 km. Nel pomeriggio affronteremo la discesa, quanto detto per l’ascesa vale ugualmente (infatti non è previsto un cambio di percorso), se non che la cautela dovrà essere tripricata. Considerando l’attenzione che dovremo prestare, il ritmo di camminata sarà simile a quello della salita, quindi, se ci rimetteremo in marcia per le 13:30-14:00 saremo al parcheggio verosimilmente intorno alle 17:15. Il pullman per Lecco parte alle 17:30, per arrivare in piazza Manzoni alle 17:57; i biglietti sono acquistabili al bar sotto la funivia - luogo in cui, se le tempistiche saranno favorevoli, potremo sostare a fine discesa. ATTENZIONE: il bar della funivia sarà l’unica risorsa per i bisogni fisici in tutta la gita (escludendo i bar di Lecco). Da piazza Manzoni l’itinerario si frammenta offrendo due possibili scelte. La prima è quella di fare un giro nella caratteristica cittadina di Lecco, tanto cara a Cesare, per arrivare in stazione in tempo per prendere il treno delle 18:36, che ci riporterebbe ad Arcore per le 19:14, senza soste, 3.80€. La seconda opzione, più piacevole, ma anche stancante, è quella di prendere con calma l’esplorazione della città, arrivando al Barcaiolo per cenarvi (pizza e bibita 15€ bastano e avanzano). Dopo ciò prenderemmo il treno delle 21:36, che arriva ad Arcore alle 22:14; il tragitto è di 38 minuti, tempo in cui Greg (se non ancora sulla montagna) potrà dedicarsi al suo passatempo prediletto (dormire). La compagnia si divide, come si è incontrata, alla stazione di Arcore, da lì in poi, di come arriverete a casa non me ne frega più un cazzo. Chiedo scusa per il lungo, ma necessario, itinerario e vi saluto, con la speranza di non doverlo modificare troppe volte e di trovare bel tempo il giorno della gita. Per Mussi: forza inter.