Uploaded by Andrea Danesi

Il mio libro di matematica e Fisica Aprile2022

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Il Mio Libro di
Fisica
Il Mio Libro di
Matematica
SOMMARIO
MATHEMATICAL HORROR STORY
7
PRODOTTI NOTEVOLI
8
GEOMETRIA ANALITICA NEL PIANO
9
LA RETTA ANALITICA NEL PIANO CARTESIANO
o
La Forma Implicita Ed Esplicita Della Retta
o
“LA FORMULA PER TROVARE LA RETTA”
10
10
11
FUNZIONI
15
DOMINIO DI FUNZIONI
FUNZIONI PARI E DISPARI
Regole per capire se una Funzione è Pari o Dispari
16
17
17
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI
18
DISEQUAZIONI DI SECONDO GRADO
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI FATTORIZZATE CON A DESTRA LO ZERO
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI BINOMIE CON ESPONENTE PARI
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI BINOMIE CON VALORI ASSOLUTI
19
20
21
22
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI IRRAZIONALI (CON RADICE QUADRATA)
23
GONIOMETRIA
24
L’ANGOLO 𝜶 IN RADIANTI
LA CIRCONFERENZA GONIOMETRICA
SENO, COSENO E TANGENTE DI UN ANGOLO
FUNZIONI GONIOMETRICHE INVERSE
FORMULE GONIOMETRICHE
o
Formule di Addizione e sottrazione
o
Formule di Duplicazione
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI GONIOMETRICHE
o
EQUAZIONI e DISEQUAZIONE CON IL SENO
o
EQUAZIONI e DISEQUAZIONI CON IL COSENO
o
EQUAZIONI e DISEQUAZIONE CON LA TANGENTE
25
26
27
28
29
29
29
30
30
31
32
TRIGONOMETRIA
33
SENO COSENO TANGENTE IN TRIGONOMETRIA
I TEOREMI DELL’AREA, DEL SENO E DEL COSENO IN TRIGONOMETRIA
34
35
ESPONENZIALI E LOGARITMI
36
FUNZIONI ESPONENZIALI
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI ESPONENZIALI IMMEDIATE
FUNZIONI LOGARITMICHE
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI LOGARITMICHE IMMEDIATE
PROPRIETÀ CON ESPONENZIALI & LOGARITMI
37
38
39
40
41
NUMERI COMPLESSI
42
IL PIANO DI GAUSS
LE DIVERSE FORME DEI NUMERI COMPLESSI
42
43
2
ESEMPI DI NUMERI COMPLESSI NELLE VARIE FORME
OPERAZIONI POSSIBILI CON I NUMERI COMPLESSI
44
45
I LIMITI
46
MINORANTI, MAGGIORANTI; ESTREMI INFERIORE E SUPERIORE, MINIMO E MASSIMO
DAI LIMITI AL GRAFICO
ASINTOTI: LA DEFINIZIONE CON I LIMITI
IL CONCETTO DI INTORNO
LE 7 FORME INDETERMINATE
ALGEBRA DEI LIMITI
LIMITI NOTEVOLI CON CONFRONTI ASINTOTICI
o
POTENZE
o
GONIOMETRICHE
o
ESPONENZIALI
o
LOGARITMI
INFINITESIMI E INFINITI
47
48
49
50
51
51
53
53
53
53
53
54
DERIVATE
55
DEFINIZIONE OPERATIVA DI DERIVATA DELLA FUNZIONE
CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ DI UNA FUNZIONE IN UN PUNTO
o
Continuità di una funzione in un punto:
o
Derivabilità di una funzione in un punto:
o
Continuità e derivabilità
PUNTI DI NON DERIVABILITA’
Definizione
Come si trovano i punti non derivabilità?
Classificazione dei punti di non derivabilità
REGOLE DI DERIVAZIONE
FURBATE – DERIVATE IMMEDIATE
DERIVATA DELLA POTENZA DI FUNZIONI
DERIVATA DI FUNZIONI ESPONENZIALI
DERIVATA DI FUNZIONI LOGARITMICHE
DERIVATA DI FUNZIONI GONIOMETRICHE
56
57
57
57
57
58
58
58
58
60
60
60
60
60
60
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
61
SOLUZIONI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI UTILI PER LA FISICA
Andamenti Esponenziali con Tempi Caratteristici
62
63
CALCOLO COMBINATORIO
65
PERMUTAZIONI
COMBINAZIONI SEMPLICI
DISPOSIZIONI SEMPLICI
IL TRIANGOLO DI TARTAGLIA È FATTO DA COMBINAZIONI SEMPLICI!
BINOMIO DI NEWTON
65
65
65
66
67
LA NOTAZIONE SCIENTIFICA
69
PROPRIETÀ CON LE POTENZE DEL 10
LE POTENZE DEL DIECI CON LETTERE RELATIVE
LA FORMA DELLA NOTAZIONE SCIENTIFICA
COME SCRIVERE UN NUMERO IN NOTAZIONE SCIENTIFICA
L’ORDINE DI GRANDEZZA DI UN NUMERO
70
71
72
73
74
3
OPERAZIONI CON NUMERI SCRITTI IN NOTAZIONE SCIENTIFICA
75
LE 7 GRANDEZZE FISICHE FONDAMENTALI
76
EQUIVALENZE
o
EQUIVALENZE CON LE GRANDEZZE TEMPORALI
LA DENSITA’
77
78
79
GRAFICI IN FISICA
81
COME SI LEGGE UN GRAFICO?
COME SI COSTRUISCE UN GRAFICO?
INTERPOLAZIONE ED ESTRAPOLAZIONE
81
81
81
LEGGI DI PROPORZIONALITA’
82
I VETTORI
84
GRANDEZZE FISICHE: SCALARI VS VETTORIALI
SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE VETTORIALE
o
SCOMPOSIZIONE VETTORIALE
o
RICOMPOSIZIONE VETTORIALE
OPERAZIONI CON I VETTORI
85
86
87
89
91
FLUIDOSTATICA
93
DEFINIZIONE DI PRESSIONE
PRESSIONE DI STEVINO
SPINTA DI ARCHIMEDE
94
94
94
LA LUCE E L’OTTICA GEOMETRICA
LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO
OTTICA GEOMETRICA
LA RIFLESSIONE
o
SPECCHI PIANI
o
SPECCHI SFERICI
o
SCHEMA DELLO SPECCHIO SFERICO CONCAVO
o
SCHEMA DELLO SPECCHIO SFERICO CONVESSO
LA RIFRAZIONE
o
LENTI SOTTILI
o
SCHEMA DELLA LENTE CONVERGENTE
o
SCHEMA DELLA LENTE DIVERGENTE
TEMPERATURA E CALORE
CALORIMETRIA
o
IL CALORE SENSIBILE
I PASSAGGI DI STATO
o
IL CALORE LATENTE: LA FORMULA
LE FORZE
LA FORZA DI ATTRITO
FORZE IN UN PIANO INCLINATO
I MOTI
IL MOTO RETTILINEO UNIFORME
95
97
98
99
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
108
108
108
111
112
115
118
119
4
IL MOTO RETTILINEO UNIFORMEMENTE ACCELERATO
IL MOTO CIRCOLARE UNIFORME
L’ENERGIA
LE DIVERSE FORME DI ENERGIE
o
ENERGIA CINETICA
o
ENERGIA POTENZIALE GRAVITAZIONALE
o
ENERGIA POTENZIALE ELASTICA
o
ENERGIA POTENZIALE ELETTROSTATICA
IL LAVORO DI UNA FORZA
o
COME CALCOLARE IL LAVORO DI UNA FORZA
CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA MECCANICA
LA QUANTITA’ DI MOTO
o
Tabella di confronto TRASLAZIONE - ROTAZIONE
LE ONDE
DESCRIZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE ONDE
o
L’EQUAZIONE DELL’ONDA ARMONICA
o
LE GRANDEZZE FONDAMENTALI
LA VELOCITA’ DIPENDE DAL MEZZO…
o
a) Onde ElettroMagnetiche
o
b) Onde Sonore
o
c) Onde lungo una corda tesa
…LA FREQUENZA DIPENDE DALLA SORGENTE
o
Onde ElettroMagnetiche
o
Onde sonore
o
Onde lungo una Corda Tesa →vedi Onde Stazionarie
INTERFERENZA NEL TEMPO
INTERFERENZA NELLO SPAZIO
122
125
128
129
130
131
132
133
134
135
136
138
140
142
143
145
145
146
146
146
146
146
146
146
146
147
148
IL SUONO
149
LA LUCE
150
DIFFRAZIONE
151
L’ELETTRICITÀ
152
LA FORZA DI COULOMB E LA FORZA DI ATTRAZIONE GRAVITAZIONALE
IL CAMPO ELETTROSTATICO
CAMPI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONI DI CARICA
CONDENSATORE A FACCE PIANE E PARALLELE
CONDENSATORI IN SERIE E PARALLELO
IL CAMPO MAGNETOSTATICO
GENERATORI DI CAMPO MAGNETOSTATICO
CHI SENTE IL CAMPO MAGNETICO?
CURIOSITA’ SUL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
APPLICAZIONI CON CAMPO MAGNETICO
o
Selettore di Velocità
153
154
155
156
157
158
159
160
161
161
161
5
o
Spettrometro di Massa
161
DIPOLO ELETTRICO E MAGNETICO
162
CONFRONTO TRA CAMPO ELETTROSTATICO E MAGNETOSTATICO
163
LA LEGGE DI FARADAY – NEUMANN – LENZ
164
IN CHE MODI SI PUÒ FORMARE UNA CORRENTE INDOTTA?
166
ELEMENTI CIRCUITALI
167
LE 4 EQUAZIONI DI MAXWELL NEL CASO GENERALE
168
RELATIVITÀ
169
RELATIVITÀ GALILEIANA
LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA
RELATIVITÀ SPECIALE (O RISTRETTA)
𝐋𝐞𝐠𝐚𝐦𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐮, 𝛃, 𝛄
GRAFICO DEL FATTORE RELATIVISTICO
LE CONSEGUENZE DELLE TRASFORMAZIONI DI LORENTZ
LA SIMULTANEITA’
LA DILATAZIONE DEI TEMPI (PROPRI)
LA CONTRAZIONE DELLE LUNGHEZZE (PROPRIE)
L’ESEMPIO DEI MUONI RELATIVISTICI
LA COMPOSIZIONE DELLE VELOCITÀ
L’INTERVALLO 𝝈 RELATIVISTICO
169
173
174
175
176
177
178
179
180
181
182
183
IL MIO QUADERNO DEL LABORATORIO DI FISICA
185
STRUMENTAZIONE:
185
ERRORI DURANTE LA MISURA:
185
SERIE DI MISURE DIRETTE:
185
ACCURATEZZA E SENSIBILITÀ
LE MISURE INDIRETTE
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI
185
186
186
6
Mathematical Horror Story
Esercizio
1⋅𝑥
6∶3
107
2
1
−1 +
2
−
1
2
2
𝑥⋅𝑥
𝑥+𝑥
√6
3𝑎 + 𝑏
3
Risultato
Corretto
𝑥
2
5 ⋅ 106
1
Risultato
Sbagliato
1
3
103.5
−2
−1
−
−1
1
4
𝑥2
2𝑥
√6
𝑏
𝑎+
3
Esercizio
𝑥2 = 9
𝑥2 < 9
𝑥 2 ≥ −9
Risultato
Corretto
𝑥 = ±3
−3 < 𝑥 < 3
SEMPRE
Risultato
Sbagliato
𝑥=3
𝑥 < ±3
MAI
2𝑥
𝑥2
3
𝑎+𝑏
7
PRODOTTI NOTEVOLI
Prodotto
Notevole
Quadrato di
binomio
Formula
Esempio
(𝑨 + 𝑩)𝟐 =
(𝑨)𝟐 + (𝑩)𝟐 + 𝟐(𝑨)(𝑩)
1 2
1
(2𝑥 − ) = 4𝑥 2 + − 2𝑥
2
4
(−𝑥 − 1)2 = 𝑥 2 + 1 + 2𝑥
(−3𝑥 3 + 1)2 = 9𝑥 6 + 1 − 6𝑥 3
(𝑨)𝟐 − (𝑩)𝟐 =
(𝑨 + 𝑩) ⋅ (𝑨 − 𝑩)
(𝑥 2 − 9) = (𝑥 + 3) ⋅ (𝑥 − 3)
(𝑥 6 − 1) = (𝑥 3 + 1) ⋅ (𝑥 3 − 1)
(𝑥 2 − 𝑦 2 ) = (𝑥 + 𝑦) ⋅ (𝑥 − 𝑦)
(1 − 𝑥 2 ) = (1 + 𝑥) ⋅ (1 − 𝑥)
Cubo di
binomio
(𝑨 + 𝑩)𝟑 =
(𝑨)𝟑 + (𝑩)𝟑 + 𝟑(𝑨)𝟐 (𝑩) + 𝟑(𝑨)(𝑩)𝟐
(𝑥 − 1)3 = 𝑥 3 − 1 − 3𝑥 2 + 3𝑥
(𝑥 + 2)3 = 𝑥 3 + 8 + 6𝑥 2 + 12𝑥
1 3
1
𝑥
− 𝑥2 −
(−𝑥 − ) = −𝑥 3 −
3
27
3
Somma e
Differenza di
cubi
(𝑨)𝟑 ± (𝑩)𝟑 =
(𝑨 ± 𝑩) ⋅ [(𝑨)𝟐 + (𝑩)𝟐 ∓ (𝑨)(𝑩)]
(𝑥 3 − 8) = (𝑥 − 2)(𝑥 2 + 4 + 2𝑥)
(𝑥 3 + 1) = (𝑥 + 1)(𝑥 2 + 1 − 𝑥)
(𝑥 6 − 27) = (𝑥 2 − 3)(𝑥 4 + 9 + 3𝑥 2 )
Quadrato di
trinomio
(𝑨 + 𝑩 + 𝑪)𝟐 =
(𝑨)𝟐 + (𝑩)𝟐 + (𝑪)𝟐 + 𝟐(𝑨)(𝑩) + 𝟐(𝑨)(𝑪) + 𝟐(𝑩)(𝑪)
(𝑥 + 2𝑦 − 1)2 =
𝑥 2 + 4𝑦 2 + 1 + 4𝑥𝑦 − 4𝑦 − 2𝑥
Differenza di
quadrati
GEOMETRIA ANALITICA NEL PIANO
LA RETTA ANALITICA NEL PIANO CARTESIANO
o La Forma Implicita Ed Esplicita Della Retta
𝒂,𝒃,𝒄 (Forma implicita)
o
𝒎 e 𝒒 (Forma esplicita)
Forma Implicita
(sposto tutto a sinistra, a destra c’è lo 0)
Forma Esplicita
(Solo la y a sinistra, quindi devo trovarla)
𝒂𝒙 + 𝒃𝒚 + 𝒄 = 𝟎
𝒚 = 𝒎𝒙 + 𝒒
10
Se ho 2 punti 𝐴(𝑥𝐴 ; 𝑦𝐴 ) 𝑒 𝐵(𝑥𝐵 ; 𝑦𝐵 ) posso trovare :
ELEMENTO
FORMULA
VISIONE GRAFICA
ESEMPIO CON
𝐴(−3; 1) 𝑒 𝐵(0; 2)
Il punto medio 𝑴𝑨𝑩
del segmento AB
𝑥𝐴 +𝑥𝐵 𝑦𝐴 +𝑦𝐵
𝑀𝐴𝐵 = ( 2 ; 2 )
𝑩
La retta 𝒓 passante
per A e B
𝑦 − 𝑦𝐴
𝑥 − 𝑥𝐴
=
𝑦𝐵 − 𝑦𝐴
𝑥𝐵 − 𝑥𝐴
𝑩
Il coefficiente angolare
𝑚𝐴𝐵 della retta passante
per A e B
La lunghezza del
segmento AB
𝑚𝐴𝐵 =
−3 3
𝑴𝑨𝑩
𝑀𝐴𝐵 = ( 2 ; 2)
𝑨
𝒓
𝑨
𝑦𝐵 − 𝑦𝐴
𝑥𝐵 − 𝑥𝐴
̅̅̅̅
𝐴𝐵 = √(𝑥𝐵 − 𝑥𝐴 )2 + (𝑦𝐵 − 𝑦𝐴 )2
1
𝑦 = 𝑥+2
3
𝑚𝐴𝐵 =
𝑩
𝑨
̅̅̅̅
𝐴𝐵 = √10
o “LA FORMULA PER TROVARE LA RETTA”
Come trovare la retta conoscendo un punto 𝑨(𝒙𝑨 ; 𝒚𝑨 ) ed il coefficiente angolare 𝒎 :
𝑦 − 𝑦𝐴 = 𝑚(𝑥 − 𝑥𝐴 )
1
3
Se ho un punto 𝑨(𝑥𝐴 ; 𝑦𝐴 ) ed una retta 𝒓 posso:
AZIONE
FORMULA
VISIONE GRAFICA
ESEMPIO CON ESEMPIO CON
𝐴(−3; 1)𝑒 𝑟: 𝑦 = 2𝑥 + 1
Verificare se il punto
appartiene alla retta:
Sostituire le coordinate del
punto nell’equazione della
retta.
Trovare la distanza tra punto
e retta (scritta in forma
implicita 𝒂𝒙 + 𝒃𝒚 + 𝒄 = 𝟎)
Trovare la retta 𝒔 passante
per un punto e parallela
ad una retta data
Trovare la retta 𝒔 passante
per un punto e
perpendicolare
ad una retta data
Se risulta una cosa vera → 𝑨 𝜖 𝒓
Risulta: 1 = −5 → 𝑨 ∉ 𝒓
Se risulta una cosa falsa → 𝑨 ∉ 𝒓
𝑑𝑨−𝒓 =
|𝒂𝒙𝑨 + 𝒃𝒚𝑨 + 𝒄|
√𝒂2 + 𝒃2
Formula generale delle rette
𝑠: 𝑦 − 𝒚𝑨 = 𝒎𝒓 (𝑥 − 𝒙𝑨 )
Formula generale delle rette
1
𝑠: 𝑦 − 𝒚𝑨 = −
(𝑥 − 𝒙𝑨 )
𝒎𝒓
𝑑𝑨−𝒓 =
6
√5
𝑦 = 2𝑥 + 7
1
1
𝑦=− 𝑥−
2
2
12
Date due rette 𝒓 e 𝒔
INFORMAZIONI
Sono COINCIDENTI se
hanno lo stesso
coefficiente angolare e
stessa intercetta
COINCIDENTI SE:
𝒎𝒓 = 𝒎𝒔 ; 𝒒𝒓 = 𝒒𝒔
Sono PARALLELE se
hanno lo stesso
coefficiente angolare e
diversa intercetta
𝒎𝒓 = 𝒎𝒔 ; 𝒒𝒓 ≠ 𝒒𝒔
𝒓: 𝒚 = 𝟐𝒙 + 𝟏
𝒔: 𝒚 = 𝟐𝒙 + 𝟑
Sono INCIDENTI se
hanno diverso
coefficiente angolare
𝒎𝒓 ≠ 𝒎𝒔
𝒓: 𝒚 = 𝟐𝒙 + 𝟏
𝒔: 𝒚 = −𝟑𝒙
Sono PERPENDICOLARI
se sono incidenti e un
coefficiente angolare è
l’antireciproco dell’altro
𝟏
𝒎𝒓 = −
𝒎𝒔
Trovo le BISETTRICI degli
angoli che si formano tra
le due rette (scritte in
forma implicita)
FORMULA /
𝒂𝒙 + 𝒃𝒚 + 𝒄
√𝒂2 + 𝒃2
=±
𝒂𝒙 + 𝒃𝒚 + 𝒄
VISIONE GRAFICA
ESEMPI
𝒓: 𝒚 = 𝟐𝒙 + 𝟏
𝒔: 𝒚 = 𝟐𝒙 + 𝟏
𝒓: 𝒚 = 𝟐𝒙 + 𝟏
𝟏
𝒔: 𝒚 = − 𝒙 + 𝟏
𝟐
𝒓: 𝒚 = 𝟐𝒙 + 𝟏
𝒔: 𝒚 = −𝟑𝒙
√𝒂2 + 𝒃2
13
ESERCIZI e
DOMANDE











Come si fa a capire se un punto appartiene ad una retta?
Se hai due rette, come fai a trovare il punto di intersezione?
Quanto vale il prodotto dei coefficienti angolari di due rette
perpendicolari tra di loro?
Quale è il significato geometrico del coefficiente angolare e del
termine noto?
Come fai a capire se tre punti dati sono allineati?
Come si trova l’asse di un segmento di cui si conoscono gli estremi?
Quale è l’equazione dell’asse x?
Quale è l’equazione dell’asse y?
Quanto vale il coefficiente angolare della retta y=3?
Quanto vale il coefficiente angolare della retta x=2?
Quale è la particolarità del punto di intersezione tra due rette?
FUNZIONI
15
DOMINIO DI FUNZIONI
Nome della funzione
Funzione
Per trovare il dominio impongo:
Esempio di funzione
Nell’esempio impongo:
Denominatore
𝑁𝑈𝑀
𝑫𝑬𝑵
𝑫𝑬𝑵 ≠ 0
3𝑥 − 1
𝒙𝟐 − 𝟑
𝒙𝟐 − 𝟑 ≠ 0
Radici di ordine pari
𝑃𝐴𝑅𝐼
√𝑨𝑹𝑮
𝑃𝐴𝑅𝐼
𝑨𝑹𝑮 ≥ 0
√𝟑 − 𝒙
𝟑−𝒙≥0
Logaritmo
log 𝑩𝑨𝑺𝑬 (𝑨𝑹𝑮)
𝑩𝑨𝑺𝑬 > 0
{𝑩𝑨𝑺𝑬 ≠ 1
𝑨𝑹𝑮 > 0
Esponenziale
𝑩𝑨𝑺𝑬 𝐸𝑆𝑃(𝑥)
𝑩𝑨𝑺𝑬 > 0
{
𝑩𝑨𝑺𝑬 ≠ 1
(𝒙 + 𝟐)2𝑥
𝒙+𝟐>0
{
𝒙+𝟐 ≠1
Arcoseno
Arcocoseno
𝑎𝑟𝑐𝑠𝑒𝑛(𝑨𝑹𝑮)
𝑎𝑟𝑐𝑐𝑜𝑠(𝑨𝑹𝑮)
𝑨𝑹𝑮 ≤ 1
{
𝑨𝑹𝑮 ≥ −1
𝑎𝑟𝑐𝑠𝑒𝑛(𝟑 − 𝒙𝟐 )
𝟐
{ 𝟑 − 𝒙𝟐 ≤ 1
𝟑 − 𝒙 ≥ −1
Tutte le
altre funzioni
Numeri
Potenze
Esponenziali con base numerica
Radici di ordine dispari
Valori assoluti
log 𝟑 (𝒙𝟐 − 𝟒)
𝒙𝟐 − 𝟒 > 0
3
𝑥2
2
𝐷=𝑅
𝑒 𝑥 −1
5
√3𝑥 + 1
|𝑥 + 3|
3
1
𝑥+4
1
√𝒙 − 𝟏
√3𝑥 + 1
𝒙+𝟐
𝐶𝑜𝑛 𝑝𝑖ù 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑑𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖: 𝑓(𝑥) = 𝟐
+2
+| 𝟐
+3
|− 2
𝒙 −𝟏
𝒙 +𝒙
√𝒙𝟐 − 𝟑 √𝒙 + 𝟑
𝐷=𝑅
𝒙𝟐 − 𝟏 ≠ 0
𝒙−𝟏≥0
→ 𝒙𝟐+ 𝟐 ≠ 0
𝒙 +𝒙≠0
𝒙𝟐 − 𝟑 > 0
{ 𝒙+𝟑≠0
FUNZIONI PARI e DISPARI
PARI
DISPARI
Legame tra 𝒇(𝒙) e 𝒇(−𝒙)
𝒇(−𝒙) = 𝒇(𝒙)
𝒇(−𝒙) = −𝒇(𝒙)
Cosa significa geometricamente? Se ho
un punto 𝑨(𝟑; −𝟐) allora esiste anche
il simmetrico punto B di coordinate
(−𝟑, −𝟐)
(−𝟑, 𝟐)
Simmetria rispetto
ALL’ASSE Y
ALL’ORIGINE
𝒙𝑷𝑨𝑹𝑰
|𝒙|
𝒄𝒐𝒔(𝒙)
𝒙𝑫𝑰𝑺𝑷𝑨𝑹𝑰
𝒔𝒊𝒏(𝒙) ; 𝒔𝒊𝒏−𝟏 (𝒙)
𝒕𝒂𝒏(𝒙); 𝒄𝒐𝒕𝒂𝒏(𝒙)
Esempio grafico
Esempi di Funzioni simmetriche
Regole per capire se una Funzione è Pari o Dispari1
PARI ± PARI
PARI
DISPARI ± DISPARI
DISPARI
∅
DISPARI ± PARI
PARI ± DISPARI
∅
PARI ∙/ PARI
PARI
DISPARI ∙/ DISPARI
PARI
PARI ∙/ DISPARI
DISPARI
NOTA BENE!
 Tutti i numeri sono funzioni PARI:
(Graficamente 𝒚 = 𝒏𝒖𝒎𝒆𝒓𝒐 è una retta orizzontale,
e quindi simmetrica rispetto all’asse 𝒚, è quindi pari!).
 Una funzione può essere né pari né dispari
Pagina scritta da Carlotta Fummi - Settembre 2021
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI
Disequazioni di Secondo grado →
𝑎𝑥 2 + 𝑏𝑥 + 𝑐 >< 0
 Se 𝑎 < 0 → Cambiare segno e verso e tenere come buono il verso cambiato
Δ≥0
Posso trovare:
𝐶𝑎𝑙𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑙 Δ
𝑥1 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 −
𝑒 𝑥2 ( 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 +)
𝑥 < 𝑥1 ∨ 𝑥 > 𝑥2
𝑠𝑒 𝑐 ′ è >
Valori Esterni
𝑠𝑒 𝑐 ′ è <
𝑥1 < 𝑥 < 𝑥2
Valori Interni
Δ = 𝑏 2 − 4𝑎𝑐
Ogni valore di x
Δ<0
𝑠𝑒 𝑐 ′ è >
Sempre
Nessun valore di x
Mai
𝑠𝑒 𝑐 ′ è <
Equazioni e Disequazioni Fattorizzate con a Destra lo Zero
Tipologia
EQUAZIONI
DISEQUAZIONI
ESEMPIO FORMALE:
𝒇⋅𝒈
=0
𝒉⋅𝒛
𝒇⋅𝒈
>< 0
𝒉⋅𝒛
𝒇>𝟎
𝒈>𝟎
𝒉>𝟎
𝒛>𝟎
𝒇=𝟎
∨ 𝒈=𝟎
𝒉≠𝟎
𝒛≠𝟎
IMPOSTAZIONE:
{
SI RISOLVE CON:
TABELLA DELLE LINEE
TABELLA DEI SEGNI
(𝒙 − 𝟑) ⋅ (𝒙𝟐 − 𝟒)
=0
𝟔 ⋅ (𝟐𝒙 + 𝟒)
𝒙=𝟐 ∨ 𝒙=𝟑
(𝒙 − 𝟑) ⋅ (𝒙𝟐 − 𝟒)
≤0
𝟔 ⋅ (𝟐𝒙 + 𝟒)
𝟐≤𝒙≤𝟑
Esercizio
Soluzione Esercizio
20
Equazioni e Disequazioni Binomie con Esponente Pari
(Se esponente è dispari si applica a dx e sx la radice)
Esempio
Formale
Procedimento
𝑭𝒏 = 𝑷𝑶𝑺
𝑭 = ± √𝑷𝑶𝑺
𝑭𝒏 > 𝑷𝑶𝑺
𝑭𝒏 < 𝑷𝑶𝑺
𝑭𝒏 = 0
𝑭𝒏 > 0
𝑭𝒏 ≥ 0
𝑭𝒏 < 0
𝑭𝒏 ≤ 0
𝑭𝒏 = 𝑵𝑬𝑮
𝑭𝒏 > 𝑵𝑬𝑮
𝑭𝒏 < 𝑵𝑬𝑮
𝒏
𝒏
𝒏
𝑭 < − √𝑷𝑶𝑺 𝑣 𝑭 > + √𝑷𝑶𝑺
𝒏
𝒏
− √𝑷𝑶𝑺 < 𝑭 < + √𝑷𝑶𝑺
𝑭=0
𝑭≠0
SEMPRE
MAI
𝑭=0
MAI
SEMPRE
MAI
Esempio
Procedimento
(𝒙 + 𝟏)𝟒 = 𝟏𝟔
𝒙 + 𝟏 = ±2
𝒙𝟐 > 𝟗
𝒙 < −3 𝑣 𝒙 > 3
(𝒙 + 𝟏)𝟐 < 𝟗
𝒙𝟔 = 0
(𝟐𝒙 + 𝟏)𝟐 > 0
𝒙𝟒 ≥ 0
𝒙𝟐 < 0
𝒙𝟐 ≤ 0
𝒙𝟒 = −𝟑
𝒙𝟐 > −𝟏
𝒙𝟐 < 𝟏 − √𝟑
−3 < 𝒙 + 𝟏 < +3
𝒙=0
𝟐𝒙 + 𝟏 ≠ 0
SEMPRE
MAI
𝒙=0
MAI
SEMPRE
MAI
21
Equazioni e Disequazioni Binomie con Valori Assoluti
Esempio
Formale
Procedimento
Esempio
Procedimento
|𝑭| = 𝑷𝑶𝑺
𝑭 = ±𝑷𝑶𝑺
|𝒙 + 𝟏| = 𝟏𝟔
𝒙 + 𝟏 = ±𝟏𝟔
|𝒙| > 𝟗
𝒙 < −𝟗 𝑣 𝒙 > +𝟗
|𝟐𝒙 + 𝟏| < 𝟗
|𝟐𝒙 + 𝟏| = 0
|𝟐𝒙 + 𝟏| > 0
|𝒙 − 𝟏| ≥ 0
|𝒙 + 𝟐| < 0
|𝒙 − 𝟑| ≤ 0
|𝒙𝟐 − 𝟏| = −𝟑
|𝒙 + 𝟐| > −𝟏
|𝒙| < 𝟏 − √𝟑
−𝟗 < 𝟐𝒙 + 𝟏 < +𝟗
𝟐𝒙 + 𝟏 = 0
𝟐𝒙 + 𝟏 ≠ 0
SEMPRE
MAI
𝒙−𝟑=0
MAI
SEMPRE
MAI
|𝑭| > 𝑷𝑶𝑺
|𝑭| < 𝑷𝑶𝑺
|𝑭| = 0
|𝑭| > 0
|𝑭| ≥ 0
|𝑭| < 0
|𝑭| ≤ 0
|𝑭| = 𝑵𝑬𝑮
|𝑭| > 𝑵𝑬𝑮
|𝑭| < 𝑵𝑬𝑮
𝑭 < −𝑷𝑶𝑺 𝑣 𝑭 > +𝑷𝑶𝑺
−𝑷𝑶𝑺 < 𝑭 < +𝑷𝑶𝑺
𝑭=0
𝑭≠0
SEMPRE
MAI
𝑭=0
MAI
SEMPRE
MAI
22
Equazioni e Disequazioni Irrazionali (Con radice Quadrata)
EQUAZIONI IRRAZIONALI
DISEQUAZIONI IRRAZIONALI
√𝑭 = 𝑮
√𝑭 < 𝑮
𝑭≥0
𝑭≥0
√𝑭 > 𝑮
𝑮<0
𝑮≥0
{𝑭 = 𝑮2
𝑮>0
{𝑭 < 𝑮2
{
𝑮≥0
𝑣 {
𝑭≥0
𝑭 > 𝑮2
23
GONIOMETRIA
L’ANGOLO 𝜶 IN RADIANTI
LA FORMULA
𝑨𝒓𝒄𝒐
𝜶=
𝒓
𝛂(𝒓𝒂𝒅) → 𝒂𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐 𝒊𝒏 𝒓𝒂𝒅𝒊𝒂𝒏𝒕𝒊
𝒓 (𝒎) → 𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒊𝒓𝒄𝒐𝒏𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂
ddd
25
LA CIRCONFERENZA GONIOMETRICA
26
SENO, COSENO E TANGENTE DI UN ANGOLO
Gradi
Radianti
Coseno
Seno
Tangente
𝟎°
𝟑𝟎°
𝟒𝟓°
𝟔𝟎°
𝟗𝟎°
𝟎
𝝅/𝟔
𝝅/𝟒
𝝅/𝟑
𝝅/𝟐
𝟏
√𝟑/𝟐
√𝟐/𝟐
𝟏/𝟐
𝟎
𝟎
𝟏/𝟐
𝟎
√𝟑/𝟑
𝟏
√𝟐/𝟐
√𝟑/𝟐
𝟏
√𝟑
→∞
SIMULAZIONE (PHET) PER LEGGERE SENO, COSENO E TANGENTE DALLA
CIRCONFERENZA GONIOMETRICA
27
FUNZIONI GONIOMETRICHE INVERSE
2
Funzione
diretta
𝑓(𝑥)
Dominio e codominio
della funzione diretta
Funzione
Inversa
𝑓 −1 (𝑥)
Dominio e codominio
della funzione inversa
𝐬𝐢𝐧(𝒙)
𝐷=𝑅
𝐶 = [−1, +1]
𝐚𝐫𝐜𝐬𝐢𝐧(𝒙)
o
𝒔𝒊𝒏−𝟏 (𝒙)
𝐷 = [−1, +1]
𝜋 𝜋
𝐶 = [− , + ]
2
2
𝐜𝐨𝐬(𝒙)
𝐷=𝑅
𝐶 = [−1, +1]
𝐚𝐫𝐜𝐜𝐨𝐬(𝒙)
o
𝒄𝒐𝒔−𝟏 (𝒙)
𝐷 = [−1, + 1]
𝐶 = [0, 𝜋]
𝑘𝜋
𝐷 =𝑅−{ }
2
𝐶 = (−∞, +∞)
𝐚𝐫𝐜𝐭𝐚𝐧(𝒙)
o
𝐭𝐚𝐧−𝟏 (𝒙)
𝐷 = (−∞, +∞)
𝜋 𝜋
C = [− , + ]
2
2
𝐭𝐚𝐧(𝒙)
2
Pagina creata da Gravaghi Sophie,Novembre 2021
Grafico
AGGIUNGERE FORMULE DI TRASLAZIONE INTERE E SEMINTERE
FORMULE GONIOMETRICHE
o Formule di Addizione e sottrazione
sin(𝛼 ± 𝛽 ) = sin(𝛼 ) cos(𝛽 ) ± cos(𝛼 ) sin(𝛽 )
cos(𝛼 ± 𝛽 ) = cos(𝛼 ) cos(𝛽 ) ∓ sin(𝛼 ) sin(𝛽 )
sin(𝛼 ± 𝛽 )
tan(𝛼 ) ± tan(𝛽)
= tan(𝛼 ± 𝛽 ) =
cos(𝛼 ± 𝛽 )
1 ∓ tan(𝛼 ) tan(𝛽 )
o Formule di Duplicazione
sin(2𝛼 ) = 2sin(𝛼 ) cos(𝛼 )
cos(2𝛼 ) = cos2 (𝛼 ) − sin2 (𝛼 )
= 2 cos2 (𝛼 ) − 1
= 1 − 2 sin2 (𝛼)
sin(2𝛼)
2tan(𝛼)
= tan(2𝛼 ) =
cos(2𝛼)
1 − tan2 (𝛼)
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI GONIOMETRICHE
o EQUAZIONI e DISEQUAZIONE CON IL SENO
𝐬𝐢𝐧(𝜶) > 𝒏
𝑛=1
𝐬𝐢𝐧(𝜶) = 𝒏
𝛼1 = sin−1 (𝑛) + 2𝑘𝜋
𝛼2 = π − sin−1 (𝑛) + 2𝑘𝜋
𝑛=0
𝐬𝐢𝐧(𝜶) < 𝒏
𝑛 = −1
30
o EQUAZIONI e DISEQUAZIONI CON IL COSENO
𝐜𝐨𝐬(𝜶) = 𝒏
𝛼1 = + cos−1 (𝑛) + 2𝑘𝜋
𝐜𝐨𝐬(𝜶) > 𝒏
𝐜𝐨𝐬(𝜶) < 𝒏
𝛼2 = − 𝑐𝑜𝑠 −1 (𝑛) + 2𝑘𝜋
𝑛 = −1
𝑛=0
𝑛 = +1
31
o EQUAZIONI e DISEQUAZIONE CON LA TANGENTE
𝑛 → +∞
𝜋
𝐭𝐚𝐧(𝜶) > 𝒏
+2
𝑛=0
𝛼1 = tan−1 (𝑛) + 𝑘𝜋
𝜋
−2
𝐭𝐚𝐧(𝛂) < 𝒏
𝐭𝐚𝐧(𝜶) = 𝒏
𝑛 → −∞
32
TRIGONOMETRIA
33
SENO COSENO TANGENTE IN TRIGONOMETRIA
Le tre formule valgono SOLO per i Triangoli Rettangoli
𝑠𝑒𝑛(𝜃) =
𝐶𝑎𝑡𝑒𝑡𝑜 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 (𝑎 𝜃)
𝐼𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑢𝑠𝑎
𝑐𝑜𝑠(𝜃) =
𝐶𝑎𝑡𝑒𝑡𝑜 𝑎𝑑𝑖𝑎𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 (𝑎 𝜃)
𝐼𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑢𝑠𝑎
𝑡𝑎𝑛(𝜃) =
𝐶𝑎𝑡𝑒𝑡𝑜 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 (𝑎 𝜃)
𝐶𝑎𝑡𝑒𝑡𝑜 𝑎𝑑𝑖𝑎𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 (𝑎 𝜃)
34
I TEOREMI DELL’AREA, DEL SENO E DEL COSENO IN
TRIGONOMETRIA
Le tre formule valgono per Triangoli Qualsiasi:
C
𝜸
b
𝜶
A
a
𝜷
c
B
1) Area A di un triangolo conoscendo due lati 𝒍𝟏 𝒆 𝒍𝟐 e l’angolo𝛉 compreso tra i due lati
𝐴=
1
𝑙 𝑙 𝑠𝑒𝑛(θ)
2 12
2) Teorema del Seno: il rapporto tra lato e seno dell’angolo opposto è costante
𝑎
𝑏
𝑐
=
=
𝑠𝑒𝑛(𝛼 ) 𝑠𝑒𝑛(𝛽 ) 𝑠𝑒𝑛(𝛾 )
3) Teorema del Coseno: Teorema di Pitagora generalizzato. Permette di trovare un terzo
lato conoscendo gli altri due lati e l’angolo compreso. Permette di trovare anche il
valore degli angoli conoscendo tre lati.
(𝑙3 )2 = (𝑙1 )2 + (𝑙2 )2 − 2𝑙1 𝑙2 cos(𝜃)
35
ESPONENZIALI e LOGARITMI
36
FUNZIONI ESPONENZIALI
𝑦 = 𝑎 𝑥 (Esponenziali Elementari)
𝐵𝐴𝑆𝐸
ANDAMENTO
L’esponenziale, per esistere,
deve avere 𝑎 > 0
𝑎≤0
0<𝑎<1
𝑎=1
𝑎>1
Non Esiste
Decrescente
Costante 𝑦 = 1
Crescente
DOMINIO
Se 𝑎 > 0
il dominio è R
Nessuna x
CODOMINIO
Se 𝑎 > 0, il codominio è 𝑅+ ,
perchè gli esponenziali sono
sempre positivi!
Nessun valore
𝑹
𝑹+
𝑦 = 𝑎 𝑓(𝑥)
𝐵𝐴𝑆𝐸
ANDAMENTO
L’esponenziale, per esistere,
deve avere 𝑎 > 0
𝑎≤0
0<𝑎<1
𝑎=1
𝑎>1
Non Esiste
Decres se 𝑓(𝑥) Cresc,
Cresc se 𝑓(𝑥) Decres
Costante 𝑦 = 1
Decres se 𝑓(𝑥) Decres,
Cresc se 𝑓(𝑥) Cresc
DOMINIO
CODOMINIO
Se 𝑎 > 0
Se 𝑎 > 0, il codominio è
𝑓(𝑥)
sottoinsieme di 𝑅+ ,
il dominio di 𝑎
è il
perchè gli esponenziali sono
dominio di 𝑓(𝑥)
sempre positivi!
Nessuna x
Nessuna y
Dominio di 𝑓(𝑥)
Codominio ⊆ 𝑅+
37
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI ESPONENZIALI IMMEDIATE
𝑎 𝑓(𝑥) = 𝑛
𝑛
𝑛≤0
𝑛>0
(𝑐𝑜𝑛 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1)
Procedimento e risultato
∄𝑥 ∈ 𝑅 (Gli esponenziali sono sempre positivi!)
Se 𝑛 si può scrivere in base 𝑎, l’uguale prende l’ascensore e si
eguagliano gli esponenti
In ogni caso, si può applicare il logaritmo ad entrambi i membri e risulta:
𝑓 (𝑥 ) = log 𝑎 (𝑛)
𝑎 𝑓(𝑥) > 𝑛 (𝑐𝑜𝑛 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1)
𝑛
𝑛≤0
𝑛>0
Procedimento e risultato
⩝ 𝑥 ∈ 𝑅 (Gli esponenziali sono sempre positivi!)
𝑆𝑒 0 < 𝑎 < 1 (CAMBIO VERSO)
𝑆𝑒 𝑎 > 1 (RESTA VERSO)
Se 𝑛 si può scrivere in base 𝑎, il
Se 𝑛 si può scrivere in base 𝑎, il
maggiore prende l’ascensore e
maggiore prende l’ascensore e
diventa minore.
resta maggiore.
Si può sempre applicare il logaritmo ad In ogni caso, si può applicare il logaritmo
entrambi i membri e risulta:
ad entrambi i membri e risulta:
𝑓(𝑥 ) < log 𝑎 (𝑛)
𝑓 (𝑥 ) > log 𝑎 (𝑛)
𝑎 𝑓(𝑥) < 𝑛 (𝑐𝑜𝑛 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1)
𝑛
𝑛≤0
𝑛>0
Procedimento e risultato
∄𝑥 ∈ 𝑅 ( Gli esponenziali sono sempre positivi!)
𝑆𝑒 0 < 𝑎 < 1 (CAMBIO VERSO)
𝑆𝑒 𝑎 > 1 (RESTA VERSO)
Se 𝑛 si può scrivere in base 𝑎, il minore
Se 𝑛 si può scrivere in base 𝑎, il minore
prende l’ascensore e diventa maggiore.
prende l’ascensore e resta minore.
Si può sempre applicare il logaritmo ad
Si può sempre applicare il logaritmo ad
entrambi i membri e risulta:
entrambi i membri e risulta:
𝑓(𝑥 ) > log 𝑎 (𝑛)
𝑓 (𝑥 ) < log 𝑎 (𝑛)
38
FUNZIONI LOGARITMICHE
𝑦 = log 𝑎 (𝑥) (Logaritmi Elementari)
𝐵𝐴𝑆𝐸
ANDAMENTO
Il logaritmo, per esistere,
deve avere 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1
𝑎 ≤0v𝑎 =1
0<𝑎<1
𝑎>1
DOMINIO
Se 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1
il dominio è
+
CODOMINIO
𝑎 >0𝑒𝑎 ≠1
il codominio è
Nessuna x
Nessun valore
𝑹+
𝑹
𝑹
Non Esiste
Decrescente
Crescente
𝑹
𝑦 = log 𝑎 (𝑓(𝑥 ))
𝐵𝐴𝑆𝐸
ANDAMENTO
Il logaritmo, per esistere,
deve avere 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1
𝑎 ≤0v𝑎 =1
0<𝑎<1
𝑎>1
Non Esiste
Decres se 𝑓(𝑥) Cresc,
Cresc se 𝑓(𝑥) Decres
Decres se 𝑓(𝑥) Decres,
Cresc se 𝑓(𝑥) Cresc
DOMINIO
Se 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1
il dominio di log 𝑎 (𝑓(𝑥))
è il sistema tra :
dominio di 𝑓(𝑥)
{
𝑓(𝑥) > 0
Nessuna x
CODOMINIO
Se 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1
il codominio è
sottoinsieme di 𝑹
Dominio:
dominio di 𝑓(𝑥)
{
𝑓(𝑥) > 0
Codominio ⊆ 𝑹
Nessuna y
39
EQUAZIONI E DISEQUAZIONI LOGARITMICHE IMMEDIATE
log 𝑎 (𝑓 (𝑥 )) = 𝑛
𝑛
Qualsiasi
valore di 𝑛
(𝑐𝑜𝑛 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1)
Procedimento e risultato
L’esercizio comprende la valutazione del dominio e l’ultima
riga, dove applico l’esponenziale in base a destra e a sinistra,
log (𝑓(𝑥))
sfruttando la regola 𝑎 𝑎
= 𝑓(𝑥)
𝐷𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑓 (𝑥 )
𝑓 (𝑥 ) > 0
{
𝑓(𝑥 ) = 𝑎𝑛
log 𝑎 (𝑓(𝑥 )) >< 𝑛 (𝑐𝑜𝑛 𝑎 > 0 𝑒 𝑎 ≠ 1)
𝑛
Qualsiasi
valore di 𝑛
Procedimento e risultato
𝑆𝑒 0 < 𝑎 < 1 (CAMBIO VERSO)
𝑆𝑒 𝑎 > 1 (RESTA VERSO)
Il verso CAMBIA nel momento in
Il verso RESTA nel momento in
cui applico l’esponenziale in base cui applico l’esponenziale in base
𝑎 e si crea il sistema:
𝑎 e si crea il sistema:
𝐷𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑓 (𝑥 )
𝑓 (𝑥 ) > 0
{
𝑓 (𝑥 ) <> 𝑎𝑛
𝐷𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑓 (𝑥 )
𝑓 (𝑥 ) > 0
{
𝑓 (𝑥 ) >< 𝑎𝑛
40
PROPRIETÀ CON ESPONENZIALI & LOGARITMI
Proprietà
Serve per:
Esempio con passaggi risolutivi
𝑎log𝑎(𝑏) = 𝑏
Uccidere i logaritmi
applicando a destra e a
sinistra l’esponenziale
log 2 (𝑥 ) = 5
2log2 (𝑥) = 25
𝑥 = 32
Uccidere gli esponenziali
applicando a destra e a
sinistra il logaritmo
2𝑥 = 5
log 2 (2𝑥 ) = log 2 (5)
𝑥 = log 2 (5)
log 𝑎 (𝑎
𝑏)
=𝑏
Proprietà degli Esponenziali
Proprietà dei Logaritmi
𝑎𝑏 ⋅ 𝑎𝑐 = 𝑎𝑏+𝑐
log 𝑎 (𝑏) + log 𝑎 (𝑐 ) = log 𝑎 (𝑏 ⋅ 𝑐 )
𝑎𝑏
𝑏−𝑐
=
𝑎
𝑎𝑐
𝑏
log 𝑎 (𝑏) − log 𝑎 (𝑐 ) = log 𝑎 ( )
𝑐
𝑐
𝑏
(𝑎 )
= 𝑎𝑏⋅𝑐
log 𝑎 (𝑏 𝑐 ) = 𝑐 ⋅ log 𝑎 (𝑏)
log 𝑐 (𝑏)
log 𝑎 (𝑏) =
log 𝑐 (𝑎)
Cambiamento di base
41
NUMERI COMPLESSI
IL PIANO DI GAUSS
LE DIVERSE FORME DEI NUMERI COMPLESSI
43
Esempi di Numeri Complessi nelle varie forme
Forma
cartesiana
𝒛 = 𝒂 + 𝑖𝒃
Parte
reale
𝒂
= 𝑹𝒆(𝒛)
𝟏
𝑴𝒐𝒅𝒖𝒍𝒐
Parte
immaginaria
𝒃
= 𝑰𝒎(𝒛)
𝟎
|𝒛|
= 𝑴𝒐𝒅(𝒛)
𝟏
𝑨𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐
𝛉
= 𝐀𝐫𝐠(𝐳)
𝟎
𝑧1
1
𝑧2
𝑖
𝟎
𝟏
𝟏
𝛑/𝟐
𝑧3
−1
−𝟏
𝟎
𝟏
𝛑
𝑧4
−𝑖
𝟎
−𝟏
𝟏
−𝛑/𝟐
𝑧5
1+𝑖
𝟏
𝟏
√𝟐
𝛑/𝟒
𝑧6
−1 − √3𝑖
−𝟏
−√𝟑
𝟐
𝟒𝛑/𝟑
𝑧7
−√3 + 𝑖
−√𝟑
𝟏
𝟐
𝟓𝛑/𝟔
𝑧8
1−𝑖
𝟏
−𝟏
√𝟐
−𝛑/𝟒
Forma
Goniometrica
𝒛 = |𝒛|[𝒄𝒐𝒔(𝛉) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏(𝛉)]
Forma
Esponenziale
𝒛 = |𝒛|𝒆𝒊𝛉
𝒄𝒐𝒔(𝟎) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏(𝟎)
𝛑
𝛑
𝒄𝒐𝒔 ( ) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏 ( )
𝟐
𝟐
𝒄𝒐𝒔(𝛑) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏(𝛑)
𝛑
𝛑
𝒄𝒐𝒔 (− ) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏 (− )
𝟐
𝟐
𝛑
𝛑
√𝟐 [𝒄𝒐𝒔 ( ) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏 ( )]
𝟒
𝟒
𝟒𝛑
𝟒𝛑
𝟐 [𝒄𝒐𝒔 ( ) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏 ( )]
𝟑
𝟑
𝟓𝛑
𝟓𝛑
𝟐 [𝒄𝒐𝒔 ( ) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏 ( )]
𝟔
𝟔
𝛑
𝛑
√𝟐 [𝒄𝒐𝒔 (− ) + 𝒊 𝒔𝒆𝒏 (− )]
𝟒
𝟒
𝒆𝒊𝟎
𝒆
𝒊
𝛑
𝟐
𝒆𝒊𝛑
𝒆
−𝒊
𝛑
𝟐
√𝟐𝒆
𝒊
𝛑
𝟒
𝟐𝒆
𝒊
𝟒𝛑
𝟑
𝟐𝒆
𝒊
𝟓𝛑
𝟔
√𝟐𝒆
−𝒊
44
𝛑
𝟒
Operazioni Possibili con i numeri Complessi
Coordinate Cartesiane
Coordinate polari
𝒂 ;𝒃
|𝒛| ; 𝛉
Somma e
sottrazione
Reale con reale,
Immaginario con Immaginario
NO
Prodotto
Algebra
Ricorda che 𝑖 2 = −1
Razionalizza con il coniugato del
denominatore
Solo le potenze semplici
e quelle qualunque di i
Modulo
Pitagora tra reale e immaginario
I moduli si moltiplicano
Gli angoli si sommano
I moduli si dividono
Gli angoli si sottraggono
I moduli si elevano alla n
Gli angoli si moltiplicano per n
Al modulo si applica la radice n-esima
Nascono n angoli, dividendo l’angolo di
partenza (con periodicità) per n
Si legge
Coniugato
La 𝑖 diventa −𝑖
La 𝑖 diventa −𝑖
Divisione
Elevamento a
potenza
Radice
NO
45
I LIMITI
Minoranti, Maggioranti; Estremi Inferiore e Superiore, Minimo e Massimo
Nell’insieme 𝑅 ∗ = 𝑅 ∪ {±∞} in un insieme A (sottoinsieme di 𝑅 ∗ )possono essere definiti:
INSIEME DEI
MINORANTI
INSIEME DEI
MAGGIORANTI
MINIMO
SIMBOLO
DEFINIZIONE
DELLE
STRUTTURE
𝒎(𝑨)
Insieme dei numeri
minori o uguali a TUTTI i
numeri dell’insieme A
𝑴(𝑨)
Insieme dei numeri
maggiori o uguali a
TUTTI i numeri
dell’insieme A
(−∞, +∞)
{−∞}
{+∞}
NON ESISTE
{−∞}
[−3, +∞) ∪ {+∞}
{−∞}
MASSIMO
ESTREMO
INFERIORE
ESTREMO
SUPERIORE
𝑰𝒏𝒇(𝑨)
Massimo dei
minoranti di A
𝑺𝒖𝒑(𝑨)
Minimo dei
maggioranti di A
NON ESISTE
−∞
+∞
NON ESISTE
NON ESISTE
−∞
−3
[−3, +∞) ∪ {+∞}
NON ESISTE
−3
−∞
−3
{−∞} ∪ (−∞, 5]
{+∞}
NON ESISTE
NON ESISTE
5
+∞
{−∞} ∪ (−∞, 5]
{+∞}
5
NON ESISTE
5
+∞
{−∞} ∪ (−∞, −5]
[−2, +∞) ∪ {+∞}
NON ESISTE
NON ESISTE
−5
−2
{−∞} ∪ (−∞, −5]
[−2, +∞) ∪ {+∞}
−5
−2
−5
−2
{−∞} ∪ (−∞, −5]
[−2, +∞) ∪ {+∞}
−5
NON ESISTE
−5
−2
{−∞} ∪ (−∞, −5]
[−2, +∞) ∪ {+∞}
NON ESISTE
−2
−5
−2
{+∞}
NON ESISTE
NON ESISTE
−∞
+∞
𝒎𝒊𝒏(𝑨)
𝑴𝒂𝒙(𝑨)
Elemento di A e
Elemento di A e
minorante di A (non maggiorante di A
è detto esista)
(non è detto esista)
ILLIMITATO
(−∞, −3)
ILLIMITATO
INFERIORMENTE
(−∞, −3]
ILLIMITATO
INFERIORMENTE
(5, +∞)
ILLIMITATO
SUPERIORMENTE
[5, +∞)
ILLIMITATO
SUPERIORMENTE
(−5, −2)
LIMITATO
[−5, −2]
LIMITATO
[−5, −2)
LIMITATO
(−5, −2]
LIMITATO
(−∞, 1) ∪ [4, +∞)
ILLIMITATO
{−∞}
DAI LIMITI AL GRAFICO
lim 𝑓(𝑥) = 𝒍
𝑥→𝒙𝟎









𝑳𝒊𝒎𝒊𝒕𝒆 𝒍
𝒍 𝑭𝒊𝒏𝒊𝒕𝒐
𝒍− 
𝒙𝟎 𝑭𝒊𝒏𝒊𝒕𝒐
−∞
+∞








−∞





+∞




𝒙−
𝒐

𝒙+
𝒐

𝒙𝟎 𝑰𝒏𝒇𝒊𝒏𝒊𝒕𝒐
𝒍+ 


𝑷. 𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑨𝒄𝒄𝒖𝒎𝒖𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒙𝟎 
𝒍 𝑰𝒏𝒇𝒊𝒏𝒊𝒕𝒐
48
ASINTOTI: La definizione con i limiti
ETIMOLOGIA: a-syn-piptein (che non si incontra)
TIPO DI ASINTOTO
ORIZZONTALE
VERTICALE
OBLIQUO
lim 𝑓 (𝑥 ) = ∞
𝑥→∞
Esiste quando:
(con 𝒙𝟎 punto di
accumulazione sulle 𝒙
e con
𝒍 limite sulle 𝒚)
lim 𝑓(𝑥) = 𝒍
𝑥→∞
𝑓(𝑥 )
𝒎 = lim
𝑥→∞ 𝑥
𝑐𝑜𝑛 𝒎 𝐹𝐼𝑁𝐼𝑇𝑂
lim 𝑓(𝑥) = ∞
𝑥→𝒙𝟎
𝒒 = 𝑙𝑖𝑚 𝑓(𝑥 ) − 𝒎𝑥
𝑥→∞
{
Equazione
dell’ Asintoto
Esempio Grafico
di funzione con
asintoto
𝑦=𝒍
𝑥 = 𝒙𝟎
𝑐𝑜𝑛 𝒒 𝐹𝐼𝑁𝐼𝑇𝑂
𝑦 = 𝒎𝑥 + 𝒒
49
IL CONCETTO DI INTORNO
𝐶𝑜𝑛 𝛿 > 0 𝑒 𝑀 > 0
Tipo di intorno
Intorno
completo di 𝑥0
Intorno sinistro
di 𝑥0
Notazione
Scrittura ad intervallo
Scrittura con la x
𝐼𝐶 (𝑥0)
(𝑥0 − 𝛿1 , 𝑥0 + 𝛿2)
𝑥0 − 𝛿 1 < 𝑥 < 𝑥0 + 𝛿 2
𝐼𝑆 (𝑥0)
(𝑥0 − 𝛿 , 𝑥0)
𝑥0 − 𝛿 < 𝑥 < 𝑥0
Visione grafica
𝑥0
𝑥0
Intorno destro
di 𝑥0
𝐼𝐷(𝑥0)
(𝑥0, 𝑥0 + 𝛿)
𝑥0 < 𝑥 < 𝑥0 + 𝛿
Intorno di meno
Infinito
𝐼(−∞)
(−∞, −𝑀)
𝑥 < −𝑀
Intorno di più
Infinito
𝐼(+∞)
(M,+∞)
𝑥>𝑀
Intorno di
Infinito
𝐼(∞)
(−∞, −𝑀1) ∪ (𝑀2, +∞)
𝑥 < −𝑀1 𝑣 𝑥 > 𝑀2
𝑥0
50
Le 7 FORME INDETERMINATE
0
0
∞
∞
+∞−∞
00
0⋅∞
ALGEBRA DEI LIMITI
𝒏
0
+∞
𝒎+𝒏
𝒎
+∞
𝟎
+∞
+∞
𝑆𝑜𝑚𝑚𝑎
𝒎
𝟎
+∞
−∞
Prodotto = 𝒏 ⋅ 𝒅
𝒅
𝟎
1∞
−∞
−∞
−∞
𝑰𝑵𝑫
−∞
∞
n e d non tendono a 0
𝒏
𝒏⋅𝒅
𝟎
∞
𝟎
𝟎
𝑰𝑵𝑫
∞
∞
“Con il Prodotto 0 𝑒 ∞ impongono il loro valore”
𝐷𝑖𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 =
𝑵𝒖𝒎𝒆𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆
𝑫𝒆𝒏𝒐𝒎𝒊𝒏𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆
n e d non tendono a 0
𝒅
𝟎
∞
𝒏
𝒏/𝒅
∞
𝟎
𝟎
𝟎
𝑰𝑵𝑫
𝟎
∞
∞
∞
𝑰𝑵𝑫
𝑫𝒆𝒏𝒐𝒎𝒊𝒏𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆
𝑵𝒖𝒎𝒆𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆
“ Se a Numeratore, 0 𝑒 ∞ impongono il loro valore,
se a Denominatore impongono l’uno l’altro”
∞0
𝐸𝑠𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒 ∶ 𝒃𝒆𝒙𝒑
exp(Esponente)
𝒏
𝟎
+∞
−∞
1
1
1
𝑰𝑵𝑫
𝑰𝑵𝑫
𝑏>1
𝒃𝒏
𝟏
+∞
𝟎+
0+
𝟎+
𝑰𝑵𝑫
𝟎+
+∞
+∞
+∞
𝑰𝑵𝑫
+∞
𝟎+
𝒃 (Base)
𝑠𝑒 0 < 𝑏 < 1
[ 1 𝑥
( 2)
→ 2−𝑥 ]
𝐿𝑜𝑔𝑎𝑟𝑖𝑡𝑚𝑜: log 𝒃 (𝑨𝑹𝑮)
ARG(Argomento)
−∞
𝒃 (Base)
𝟎−
𝑵𝑶𝑵
𝑵𝑶𝑵
𝑬𝑺𝑰𝑺𝑻𝑬 𝑬𝑺𝑰𝑺𝑻𝑬
𝒃>𝟏
𝟎+
−∞
𝟏
𝟎
+∞
+∞
𝒔𝒆 𝟎 < 𝒃 < 𝟏
[ 𝐥𝐨𝐠 𝟏 (𝒙) → − 𝐥𝐨𝐠 (𝒙) ]
𝟐
𝟐
𝑇𝑟𝑖𝑔𝑜𝑛𝑜𝑚𝑒𝑡𝑟𝑖𝑎
sin(∞) → −1 ≤ 𝑙 ≤ 1
→ 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑠𝑒 𝑖𝑠𝑜𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑁𝑂𝑁 𝐸𝑆𝐼𝑆𝑇𝐸
cos(∞) → −1 ≤ 𝑙 ≤ 1
→ 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑠𝑒 𝑖𝑠𝑜𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑁𝑂𝑁 𝐸𝑆𝐼𝑆𝑇𝐸
𝜋−
tan (
+ 𝑘𝜋) →
2
𝜋+
tan (
+ 𝑘𝜋) →
2
+∞
𝜋+
arctan(−∞) → −
2
−∞
𝜋−
arctan(+∞) →
2
52
LIMITI NOTEVOLI CON CONFRONTI ASINTOTICI
FUNZIONI INFINITESIME DI ⎕INFINITESIMI
𝑐𝑜𝑛 ⎕ → 0 (N.B. solo se ⎕ è un infinitesimo)
o POTENZE
𝑛
(1 + ⎕) − 1 ≈ 𝑛 ⋅ ⎕
o GONIOMETRICHE
sin(⎕) ≈
⎕
arcsin(⎕) ≈
⎕
tan(⎕) ≈
⎕
arctan(⎕) ≈
⎕
1 − cos(⎕) ≈
⎕
2
2
o ESPONENZIALI
𝑎⎕ − 1 ≈ ⎕ ⋅ ln(𝑎)
𝑒⎕ − 1 ≈
⎕
o LOGARITMI
log 𝑎 (1 + ⎕) ≈ ⎕ ⋅ log 𝑎 (𝑒)
𝑙𝑛(1 + ⎕) ≈ ⎕
53
INFINITESIMI e INFINITI
Una funzione 𝑓 , per x che tende al
punto di accumulazione 𝑥0 :
INFINITESIMI
è un Infinitesimo se:
lim 𝑓(𝑥) = 0
INFINITI
è un Infinito se:
lim 𝑓(𝑥) = ∞
Con 𝑡 → 0
𝜶
Con 𝑡 → ∞
𝜶
con 𝛽 ≠ 0
𝛼>0
con 𝛽 ≠ 0
𝛼>0
INFINITESIMO
INFINITESIME
INFINITO
INFINITE
𝛽1 𝑡 𝛼1
lim
=
𝑡→0 𝛽2 𝑡 𝛼2
𝛽1 𝑡 𝛼1
lim
=
𝑡→∞ 𝛽2 𝑡 𝛼2
𝑥→𝑥𝑜
Attraverso una sostituzione
(in t) è possibile approssimare la
funzione alla
PARTE PRINCIPALE
Dove 𝛼 è l’ordine di
IL LIMITE RAPPORTO
TRA DUE FUNZIONI
NELLA SOMMA ALGEBRICA TRA FUNZIONI
INFINITESIME / INFINITE LA PARTE
PRINCIPALE DIVENTA QUELLO CON
L’ORDINE :
𝜷⋅𝒕
0
𝛽1
{
𝛽2
∞
𝑠𝑒 𝛼1 > 𝛼2
𝑠𝑒 𝛼1 = 𝛼2
𝑠𝑒 𝛼1 > 𝛼2
MINORE
𝑥→𝑥𝑜
𝜷⋅𝒕
∞
𝛽1
{
𝛽2
0
𝑠𝑒 𝛼1 > 𝛼2
𝑠𝑒 𝛼1 = 𝛼2
𝑠𝑒 𝛼1 > 𝛼2
MAGGIORE
54
DERIVATE
55
DEFINIZIONE OPERATIVA DI DERIVATA DELLA FUNZIONE
𝒇′(𝑥) ≝





𝑑𝒇
𝑑𝑥
≝ 𝑙𝑖𝑚
𝒇(𝑥 + ℎ) − 𝒇(𝑥)
ℎ→0
ℎ
𝒇′ (𝑥) è la derivata di 𝒇(𝑥)
𝒇(𝑥 + ℎ) è l’immagine di 𝑥 + ℎ
𝒇(𝑥) è l’immagine di 𝑥
𝑑𝑥 è pari a ℎ solo se ℎ → 0, in questo caso è l’incremento infinitesimo lungo le x
𝑑𝒇 è pari a 𝒇(𝑥 + ℎ) − 𝒇(𝑥) 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑠𝑒 ℎ → 0, è l’incremento infinitesima della funzione, in seguito alla variazione infinitesima della x
LA DERIVATA di 𝒇
Infinitesimi
Rapporto tra incrementi:
Definizione matematica
Valutazione della funzione in
Visione geometrica:
il rapporto incrementale corrisponde al
coefficiente angolare della retta
Esempio grafico
Visione fisica:
se la funzione f(x) è la legge oraria s(t)…
… Il rapporto degli incrementi corrisponde
𝒇′ =
𝑑𝒇
𝒇(𝑥 + ℎ) − 𝒇(𝑥)
= 𝑙𝑖𝑚
𝑑𝑥 ℎ→0
ℎ
Finiti
Δ𝒇 𝒇(𝑥𝐵 ) − 𝒇(𝑥𝐴 )
=
Δ𝑥
𝑥𝐵 − 𝑥𝐴
1 punto di ascissa x
2 punti di ascissa 𝑥𝐴 𝑒 𝑥𝐵
Tangente alla funzione in x
Secante la funzione in 𝑥𝐴 𝑒 𝑥𝐵
𝑣𝐼𝑆𝑇 (𝑡) = 𝒔′ =
𝑑𝒔
𝒔(𝑡 + 𝑑𝑡) − 𝒔(𝑡)
= 𝑙𝑖𝑚
𝑑𝑡 ℎ→0
𝑑𝑡
Alla Velocità istantanea all’istante t
𝑣𝑀 =
Δ𝒔 𝒔(𝑡𝐵 ) − 𝒔(𝑡𝐴 )
=
Δ𝑡
𝑡𝐵 − 𝑡𝐴
Alla Velocità media tra gli istanti
𝑡𝐴 𝑒 𝑡𝐵
56
CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ DI UNA FUNZIONE IN UN PUNTO
La funzione deve essere definita almeno in un intorno di 𝒙𝟎
o Continuità di una funzione in un punto:
Una funzione è continua in 𝒙𝟎 se
lim 𝒇(𝑥) = 𝒇(𝒙𝟎 ) o in modo equivalente se lim 𝒇(𝒙𝟎 + ℎ) = 𝒇(𝒙𝟎 ) e quindi lim [𝒇(𝒙𝟎
ℎ→0
ℎ→0
𝑥→𝒙𝟎
+ ℎ) − 𝒇(𝒙𝟎 )] = 0
o Derivabilità di una funzione in un punto:
Una funzione è derivabile in 𝒙𝟎 se il limite:
[𝒇(𝒙𝟎 + ℎ) − 𝒇(𝒙𝟎 )]
𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑒𝑑 è 𝑓𝑖𝑛𝑖𝑡𝑜.
ℎ→0
ℎ
lim


Se il limite esiste deve essere unico, quindi in un punto non possono esserci due rette tangenti nello stesso punto
Se il limite è finito, la tangente non può essere verticale
o Continuità e derivabilità



Se una funzione è continua in un punto non è detto sia derivabile in quel punto (vedi valore assoluto)
Se una funzione è derivabile in un punto è SEMPRE continua in quel punto
Se una funzione non è continua in un punto NON E’ MAI derivabile in quel punto (Contronominale della precedente affermazione)Se una
funzione non è derivabile in un punto potrebbe essere continua in quel punto (in questo caso si classificano i punti di non derivabilità)
oppure no (quindi ho punti di discontinuità/singolarità e non ha senso classificare i punti di non derivabilità).
57
PUNTI DI NON DERIVABILITA’
Definizione

UN PUNTO DI NON DERIVABILITA’ è un PUNTO DI CONTINUITA’ in cui la funzione NON E’ DERIVABILE (cioè dove derivata destra e sinistra
sono diverse tra loro o non sono finite, o in modo equivalente non esiste una tangente unica o, se esiste unica, è verticale nel punto studiato).
Quindi un punto di discontinuità/singolarità non deve essere discusso come punto di non derivabilità.
Come si trovano i punti non derivabilità?
Si studiano i punti che non appartengono al dominio della derivata che però sono di continuità per 𝑓(𝑥).
Se la funzione è definita a tratti (quasi sempre), si studiano ANCHE i ponti di raccordo. Se questi punti sono di continuità, si procede per
studiare la loro derivabilità (o meno, e quindi classificandoli)
Classificazione dei punti di non derivabilità
Una volta calcolate la
derivata destra e
sinistra in 𝑥0 , esse
risultano:
Dal punto di vista della
tangente :
Punto Angoloso
Cuspide
Flesso a tangente
verticale
Diverse tra loro dove almeno
una delle due è finita
Entrambe infinite discordi
Entrambe infinite concordi
Le tangenti sx e dx sono diverse,
quindi si può calcolare l’angolo
tra di loro, non esiste una
tangente nel punto
La tangente esiste unica
ma è verticale
La tangente esiste unica
ma è verticale
58
Esempi Analitici di
funzioni continue e
non derivabili in
𝑥0 = 2
Punto Angoloso
Cuspide
Flesso a tangente
orizzontale
𝑓(𝑥 ) = |𝑥 − 2|
𝑓(𝑥 ) = √|𝑥 − 2|
𝑓 (𝑥 ) = √𝑥 − 2
3
Esempi Grafici
corrispondenti agli
esempi analitici

59
REGOLE DI DERIVAZIONE
NOTA BENE: (ricorda le parentesi,𝒇𝑒 𝒈 sono funzioni derivabili e 𝒄, 𝒎, 𝒒, 𝒂, 𝒏 sono numeri reali)
(𝒇 ± 𝒈)′ = (𝒇)′ ± (𝒈)′
DERIVATA DELLA SOMMA
(𝒇 ⋅ 𝒈)′ = (𝒇)′ (𝒈) + (𝒇)(𝒈)′
DERIVATA DEL PRODOTTO
𝒇 ′
( ) =
𝒈
(𝒇)′ (𝒈)−(𝒇)(𝒈)′
(𝒈)𝟐
DERIVATA DEL QUOZIENTE
FURBATE – DERIVATE IMMEDIATE
(𝒄𝒇)′ = 𝒄(𝒇)′
DERIVATA TRA COSTANTE MOLTIPLICATIVA E FUNZIONE
𝒙′ = 𝟏
LA DERIVATA DI x E’ UGUALE A UNO
𝒄′ = 𝟎
LA DERIVATA DI UNA COSTANTE E’ UGUALE A ZERO
(𝒎𝒙 + 𝒒)′ = 𝒎
LA DERIVATA DI UNA RETTA E’ IL SUO COEFFICIENTE ANGOLARE
DERIVATA DELLA POTENZA DI FUNZIONI (ricorda le potenze negative e le radici…)
[(𝒇)𝒏 ]′ = 𝒏 ⋅ (𝒇)𝒏−𝟏 ⋅ (𝒇)′
DERIVATA DI FUNZIONI ESPONENZIALI
(𝒂𝒇 )′ = 𝒂𝒇 ⋅ 𝒍𝒏 (𝒂) ⋅ (𝒇)′
(𝒆𝒇 )′ = 𝒆𝒇 ⋅ (𝒇)′
DERIVATA DI FUNZIONI LOGARITMICHE
𝒇′
′
(𝒍𝒐𝒈𝒂 (𝒇)) =
⋅ 𝒍𝒐𝒈𝒂 (𝒆)
(𝒍𝒏(𝒇)) =
𝒇
′
𝒇′
𝒇
DERIVATA DI FUNZIONI GONIOMETRICHE
′
′
(𝒔𝒊𝒏(𝒇)) = 𝒄𝒐𝒔(𝒇) ⋅ (𝒇)′
(𝒕𝒂𝒏(𝒇))′ =
(𝒄𝒐𝒔(𝒇)) = −𝒔𝒊𝒏(𝒇) ⋅ (𝒇)′
(𝒇)′
𝐜𝐨𝐬𝟐 (𝒇)
(𝒄𝒐𝒕𝒂𝒏(𝒇))′ = −
(𝒂𝒓𝒄𝒕𝒂𝒏(𝒇))′ =
(𝒂𝒓𝒄𝒔𝒊𝒏(𝒇))′ =
(𝒇)′
𝟐
𝐬𝐢𝐧 (𝒇)
(𝒇)′
= −(𝒂𝒓𝒄𝒄𝒐𝒕𝒂𝒏(𝒇))′
𝟏 + 𝒇𝟐
(𝒇)′
√𝟏 − 𝒇 𝟐
= −(𝒂𝒓𝒄𝒄𝒐𝒔(𝒇))
′
EQUAZIONI DIFFERENZIALI
61
SOLUZIONI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI UTILI PER LA FISICA
Tipo di
Equazione
Differenziale
EQUAZIONE
DIFFERENZIALE
(da mettere in
questa forma)
SOLUZIONE DELL’EQUAZIONE
DIFFERENZIALE
APPLICAZIONI IN
FISICA
1°ORDINE
𝑑𝑓
−𝑡/𝝉
+ 𝑓𝐿𝐼𝑀 (1 − 𝑒 −𝑡/𝝉 )
𝝉
+ 𝑓 = 𝑓𝐿𝐼𝑀 𝑓(𝑡) = 𝑓0 𝑒
𝑑𝑡
Circuiti RL, RC,
Velocità limite,
Sbarretta in
movimento in campo
magnetico
2°ORDINE
𝑑2 𝑓
2
+
𝜔
𝑓=0
𝑑𝑡 2
Sistemi oscillanti:
Sistema Massa-molla
Circuito LC
𝑓(𝑡) = 𝐴 𝑠𝑖𝑛(𝜔𝑡 + 𝜙)
Andamenti Esponenziali con Tempi Caratteristici
𝑓(𝑡) = 𝑓0 ⋅ 𝑒
−
𝑡
𝜏
Unità di tempo in
tempi caratteristici
(𝜏)
0𝜏
1𝜏
2𝜏
3𝜏
4𝜏
5𝜏
6𝜏
7𝜏
8𝜏
9𝜏
10 𝜏
→∞𝜏
Percentuale del
valore iniziale 𝑓0
100%
36.8%
13.5%
5.0%
1.8%
0.67%
0.25%
0.09%
0.034%
0.012%
0.0045%
→ 0+
63
𝑓 (𝑡) = 𝑓𝐿𝐼𝑀 (1 − 𝑒
−
𝑡
𝜏
)
Unità di tempo in tempi
caratteristici (𝜏)
Percentuale del
valore limite finale 𝑓𝐿𝐼𝑀
0𝜏
1𝜏
2𝜏
3𝜏
4𝜏
5𝜏
0%
63.2%
86.5%
95.0%
98.1%
99.3%
6𝜏
7𝜏
8𝜏
9𝜏
10 𝜏
99.75%
99.91%
99.966%
99.988%
99.995%
→∞𝜏
→ 100%
64
Calcolo Combinatorio
NOTA BENE:
0! = 1
(𝑛0 ) = 1
(1𝑛 ) = 𝑛
(𝑛𝑛 ) = 1
Permutazioni
Combinazioni semplici
Disposizioni semplici
(anagrammi)
( gli elementi non si ripetono)
(gli elementi non si ripetere)
Simbolo
𝑃𝑛
𝐶𝒏,𝒌
𝐷𝒏,𝒌
Formula
𝑛!
𝑟1 ! ⋅ 𝑟2 ! ⋅ 𝑟3 !
ì
Cosa contano?
Il numero di anagrammi di n
elementi dove ogni elemento è
presente r volte.
Anagrammi della parola Occhio
Esempio
6!
= 60
2! 2! 1! 1!
(𝒏𝒌 )
𝒏!
=
𝒌! (𝒏 − 𝒌)!
𝒏!
(𝒏 − 𝒌)!
Il numero di gruppi di 𝒌 elementi con Il numero di gruppi di 𝒌 elementi con
𝒏 elementi disponibili.
n elementi disponibili.
All’interno di ogni gruppo
All’interno di ogni gruppo
NON CONTA l’ordine.
CONTA l’ordine
Numero di foto di coppia di una classe con
26 studenti
𝐶26,2 = (26
2 )=
26!
= 325
2! 24!
Numero di podii con 5 concorrenti
𝐷5,3 =
5!
= 60
2!
65
Il triangolo di Tartaglia è fatto da Combinazioni semplici!
𝐶𝒏,𝒌
0
1
2
3
4
𝒏 5
6
7
8
9
10
0
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
1
3
6
10
15
21
28
36
45
3
4
𝒌
5
6
7
1
4
1
10
5
1
20 15
6
1
35 35 21
7
1
56 70 56 28
8
84 126 126 84 36
120 210 252 210 120
8
9
10
1
1
1
9
45
1
10
1
66
Binomio di Newton
(𝑥 + 𝑦)10 = 𝑥 10 + 𝑦10
(𝑥 + 𝑦)2 = 𝑥 2 + 2𝑥𝑦 + 𝑦 2
(𝑥 + 𝑦)3 = 1𝑥 3 ⋅ 𝑦 0 + 3𝑥 2 ⋅ 𝑦1 + 3𝑥 1 ⋅ 𝑦 2 + 1𝑦 3
𝒌=𝒏
(𝒙 + 𝒚)𝒏 = ∑ 𝐶𝒏,𝒌 (𝒙)𝒌 (𝒚)𝒏−𝒌
𝒌=0
Esempio
𝑘=5
(𝑥 − 2)5 = ∑ 𝐶5,𝑘 (𝑥 )𝑘 (−2)5−𝑘
𝑘=0
𝑥→𝑥
𝑦 → −2
𝑛→5
𝐶5,0 (𝑥)0 (−2)5−0 + 𝐶5,1 (𝑥)1 (−2)5−1 + 𝐶5,2 (𝑥)2 (−2)5−2 + 𝐶5,3 (𝑥)3 (−2)5−3 + 𝐶5,4 (𝑥)4 (−2)5−4 + 𝐶5,5 (𝑥)5 (−2)5−5
(1)(1)(−32)
−32
+
(5)(𝑥)(16)
+ 80𝑥
+ (10)(𝑥 2 )(−8)
− 80𝑥 2
+ (10)(𝑥)3 (+4) +
+ 40𝑥 3
5 𝑥 4 (−1)
− 5𝑥 4
+
1 (𝑥 5 )(1)
+ 𝑥5
67
FISICA
LA NOTAZIONE SCIENTIFICA
69
PROPRIETÀ CON LE POTENZE DEL 10
𝑃𝑅𝑂𝐷𝑂𝑇𝑇𝑂 𝐷𝐼 𝑃𝑂𝑇𝐸𝑁𝑍𝐸 → 𝑆𝑂𝑀𝑀𝐴 𝐷𝐸𝐺𝐿𝐼 𝐸𝑆𝑃𝑂𝑁𝐸𝑁𝑇𝐼 →
10𝒂 ⋅ 10𝑏 = 10𝒂+𝑏
𝑄𝑈𝑂𝑍𝐼𝐸𝑁𝑇𝐸 𝐷𝐼 𝑃𝑂𝑇𝐸𝑁𝑍𝐸 → 𝐷𝐼𝐹𝐹𝐸𝑅𝐸𝑁𝑍𝐴 𝑇𝑅𝐴 𝐺𝐿𝐼 𝐸𝑆𝑃𝑂𝑁𝐸𝑁𝑇𝐼
10𝒂
𝒂−𝒃
=
10
10𝒃
𝑃𝑂𝑇𝐸𝑁𝑍𝐴 𝐷𝐼 𝑃𝑂𝑇𝐸𝑁𝑍𝐴 → 𝑃𝑅𝑂𝐷𝑂𝑇𝑇𝑂 𝑇𝑅𝐴 𝐺𝐿𝐼 𝐸𝑆𝑃𝑂𝑁𝐸𝑁𝑇𝐼
(10𝒂 )𝒃 = 10𝒂⋅𝒃

NOTA BENE!
10−3
10−9
= 106
 100 = 1
 102 ⋅ 103 = 105



10−3
10−9
𝑛𝑜𝑛 𝑓𝑎 10−6
70
LE POTENZE DEL DIECI CON LETTERE RELATIVE
Lettera
𝒀
𝒁
𝑬
𝑷
𝑻
𝑮
Significato
𝒀𝑶𝑻𝑻𝑨
𝒁𝑬𝑻𝑻𝑨
𝑬𝑿𝑨
𝑷𝑬𝑻𝑨
𝑻𝑬𝑹𝑨
𝑮𝑰𝑮𝑨
𝟏𝟎𝟐𝟒
𝟏𝟎𝟐𝟏
𝟏𝟎𝟏𝟖
𝟏𝟎𝟏𝟓
𝟏𝟎𝟏𝟐
𝟏𝟎𝟗
𝟏𝟎𝟔
𝟏𝟎𝟑
𝟏𝟎𝟐
𝟏𝟎𝟏
𝟏𝟎𝟎
𝒕𝒓𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆
𝒃𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒅𝒐
𝒃𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆
𝒎𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒅𝒐
𝒎𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆
𝒎𝒊𝒍𝒍𝒆
𝒄𝒆𝒏𝒕𝒐
𝒅𝒊𝒆𝒄𝒊
𝒖𝒏𝒐
Ordine di
grandezza
Valore
𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒕𝒓𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒅𝒐
𝑴
𝑲
𝒉
𝒅𝒂
𝑴𝑬𝑮𝑨 𝑪𝑯𝑰𝑳𝑶 𝑬𝑻𝑻𝑶 𝑫𝑬𝑪𝑨
Lettera
𝒅
𝒄
𝒎
𝝁
𝒏
𝒑
𝒇
𝒂
𝒛
𝒚
Significato
𝑫𝑬𝑪𝑰
𝑪𝑬𝑵𝑻𝑰
𝑴𝑰𝑳𝑳𝑰
𝑴𝑰𝑪𝑹𝑶
𝑵𝑨𝑵𝑶
𝑷𝑰𝑪𝑶
𝑭𝑬𝑴𝑻𝑶
𝑨𝑻𝑻𝑶
𝒁𝑬𝑷𝑻𝑶
𝒀𝑶𝑪𝑻𝑶
Ordine di
grandezza
Valore
𝟏𝟎𝟎 𝟏𝟎−𝟏 𝟏𝟎−𝟐 𝟏𝟎−𝟑 𝟏𝟎−𝟔 𝟏𝟎−𝟗 𝟏𝟎−𝟏𝟐 𝟏𝟎−𝟏𝟓 𝟏𝟎−𝟏𝟖 𝟏𝟎−𝟐𝟏
𝒖𝒏𝒐
𝒅𝒆𝒄𝒊𝒎𝒐
𝒄𝒆𝒏𝒕𝒆
− 𝒔𝒊𝒎𝒐
𝒎𝒊𝒍𝒍𝒆 −
𝒔𝒊𝒎𝒐
𝒎𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆
− 𝒔𝒊𝒎𝒐
𝒎𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒅𝒆
− 𝒔𝒊𝒎𝒐
𝒃𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆
− 𝒔𝒊𝒎𝒐
𝒃𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒅𝒆
− 𝒔𝒊𝒎𝒐
DALL’INFINITAMENTE PICCOLO ALL’INFINITAMENTE GRANDE!
ESERCIZI
𝒕𝒓𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆
− 𝒔𝒊𝒎𝒐
𝒕𝒓𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒅𝒆
− 𝒔𝒊𝒎𝒐
𝟏𝟎−𝟐𝟒
𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒊𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆
− 𝒔𝒊𝒎𝒐
LA FORMA DELLA NOTAZIONE SCIENTIFICA
Modo semplice per scrivere numeri molto piccoli e molto grandi con una notazione comune, usando le
potenze del dieci. La forma è la seguente:
± 𝒎 ⋅ 10𝒏
𝒎 è 𝑢𝑛 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑒
𝟏 ≤ 𝒎 < 10
NOTA BENE!
𝒏 è 𝑢𝑛 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑜
𝒏 può essere positivo, negativo o nullo
 -3.57⋅ 10−3 è scritto in notazione scientificacon 𝑚 = 3.57 e 𝑛 = −2
 m è un numero positivo

 1 non è un numero scritto in notazione scientifica, sarebbe 1 ⋅ 100


COME SCRIVERE UN NUMERO IN NOTAZIONE SCIENTIFICA
PROCEDIMENTO
𝒏 è positivo
1b) Se il numero è piccolo (rispetto all’unità) → l’esponente 𝒏 è negativo
2) 𝒏 è uguale al numero di salti che devo fare partendo dalla virgola per
ottenere un numero con la forma di 𝒎, cioè compreso tra 1 e 10.
3) Conoscendo il segno di 𝒏,i valori di 𝒏 e 𝒎 → scrivo il numero in
1a) Se il numero è grande (rispetto all’unità) → l’esponente
notazione scientifica
NOTA BENE!
VideoLezione
73
L’ORDINE DI GRANDEZZA DI UN NUMERO
L’ordine di grandezza è la potenza del dieci che meglio approssima un numero.
PROCEDIMENTO
1) Scrivo il numero in forma scientifica:
± 𝒎 ⋅ 10𝒏
10𝒏
𝑠𝑒 1 ≤ 𝒎 < 5
10𝒏+𝟏
𝑠𝑒 5 ≤ 𝒎 < 10
2) L’ordine di grandezza è
VideoLezione
Esercizi
74
OPERAZIONI CON NUMERI SCRITTI IN NOTAZIONE
SCIENTIFICA
NOTA BENE!
 Con il prodotto e la divisione si usano le proprietà delle potenze.
 Con somma e differenza si trasformano le potenze più
grandi nella potenza del 10 più piccola (nel video la mela)
 Con la somma e la differenza non esistono proprietà delle potenze
 Fino a quando non ho un solo numeratore e un solo denominatore
non posso semplificare tra i numeratori e i denominatori!

VideoLezione (Parte 1)
VideoLezione (Parte 2)
ESERCIZI
75
LE 7 GRANDEZZE FISICHE FONDAMENTALI
NOME
GRANDEZZA FISICA
NOTAZIONE
UNITA’ DI MISURA
NOME
UNITA’ DI MISURA
MASSA
LUNGHEZZA
TEMPO
MOLE
INTENSITA’ LUMINOSA
CORRENTE
TEMPERATURA
Kg
m
s
mol
cd
A
K
Chilogrammo
Metro
Secondo
Mole
Candela
Ampere
Kelvin
NOTA BENE!
 La massa ed il peso sono due grandezze fisiche diverse.
La massa indica la quantità di materia di cui è costituita un corpo. Il peso è
una forza che indica con quanta intensità il corpo è attratto verso il centro
del pianeta in cui si trova. La massa quindi, sulla Terra, sulla Luna e nello
spazio aperto è la stessa, mentre il peso è maggiore sulla Terra rispetto al
peso sulla Luna; nello spazio i corpi non hanno peso (e infatti levitano)
 Il tempo, dal punto di vista delle equivalenze, va trattato in modo diverso
rispetto alle normali equivalenze con le potenze del dieci
 Le moli indicano la quantità di particelle. Una mole corrisponde a 6.02 ⋅
1023 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑒𝑙𝑙𝑒.
 La corrente indica il flusso di cariche che attraversa un filo.
 L’unità di misura corretta per la temperatura non sono i gradi Celsius,
bensì i Kelvin. Per passare ai Kelvin si usa la seguente relazione: 𝑇(𝐾) =
𝑇(°𝐶) + 273.15.
La particolarità dei Kelvin è che non esistono temperature negative e la
temperatura 𝑇 = 0 𝐾 è irraggiungibile.
76
EQUIVALENZE
PROCEDIMENTO
1)Traduco le lettere in una potenza del dieci sia a Dx sia a Sx
2)Se le unità di misura sono elevate alla seconda l’esponente va
moltiplicato per 2, se le unità di misura sono elevate alla terza
bisogna moltiplicare l’esponente del dieci per tre.
3)Il numero a Sx lo riscrivo a Dx
4)Vicino al numero appena messo moltiplico per dieci alla ???
5) L’esponente da dare al dieci è negativo se l’esponente a Sx è
più piccolo dell’esponente a dx, viceversa è positivo.
6) L’esponente da dare al 10 è il numero di salti per andare dal
primo esponente al secondo
7) Scrivi il risultato in notazione scientifica
FARE VIDEO SPIEGAZIONE
ERRORI FATTI IN VERIFICA
106 𝑔 𝑖𝑛 𝑘𝑔
76
𝑐𝑚 𝑘𝑚
𝑖𝑛
𝑠
ℎ
10 𝑛𝑠 𝑖𝑛 𝑚𝑠
0.045 𝑙 𝑖𝑛 𝑚𝑚3
ESERCIZI
SOLUZIONI
77
o EQUIVALENZE CON LE GRANDEZZE TEMPORALI
Se per i sottomultipli del secondo si usano le solite regole, per i multipli invece:
𝑎 → 𝐴𝑁𝑁𝑂
𝑑 → 𝐺𝐼𝑂𝑅𝑁𝑂
1𝑎 = 365𝑑
ℎ → 𝑂𝑅𝐴
1𝑑 = 24ℎ
𝑚𝑖𝑛 → 𝑀𝐼𝑁𝑈𝑇𝑂
1ℎ = 60𝑚𝑖𝑛
𝑠 → 𝑆𝐸𝐶𝑂𝑁𝐷𝑂
1𝑚𝑖𝑛 = 60𝑠
78
LA DENSITA’
PREREQUISITI



Saper fare le equivalenze
Saper scrivere i numeri in notazione scientifica
Saper calcolare il volume di figure geometriche
QUANDO SI APPLICA?
Quando viene chiesta espressamente la densità di un corpo
Quando si chiede se un corpo galleggia in un fluido
Quando si conosce il tipo di materiale e si conosce o la massa o il suo
volume
LA FORMULA
𝐾𝑔
𝑑 ( 3 ) → 𝐷𝑒𝑛𝑠𝑖𝑡à
𝑚
𝑚 (𝐾𝑔) → 𝑀𝑎𝑠𝑠𝑎
𝑉 (𝑚3 ) → 𝑉𝑜𝑙𝑢𝑚𝑒
PROCEDIMENTO
NOTA BENE!
𝑚
𝑑=
𝑉
1. Converto tutte le quantità nel SI (faccio le equivalenze)
2. Se conosco il materiale, posso calcolare la sua densità
3. Se conosco la forma del materiale, posso calcolare il suo
volume
𝑔
 Molte volte le densità sono espresse in 𝑐𝑚3 (FARE EQUIVALENZA)
 Se il volume è espresso in litri ricorda che 1𝑙 = 1 𝑑𝑚3
 In base al principio di Archimede sappiamo che se un corpo è meno
denso del fluido in cui è immerso → il corpo galleggia! (invece se il
corpo è più denso del fluido in cui esso è immerso…affonda!)
 La densità dei corpi dipende da temperatura e da pressione
79
ESERCIZI e DOMANDE
VIDEO APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
𝑃𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑖ù 𝑢𝑛 𝑚3 𝑑𝑖 𝑝𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑜 1 𝑑𝑚3 𝑑𝑖 𝑓𝑒𝑟𝑟𝑜?
o INTRODUZIONE DENSITA’, COME SI MISURA MASSA E VOLUME?
o IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE
o GIOCA CON LA DENSITA’ (PHET)
o
o
COSTANTI
DENSITA’
MATERIALE
𝑲𝒈
( 𝟑)
𝒎
SOLIDI
Alluminio
Tutti i valori di densità sono
Argento
misurati a 𝑇 = 0 °𝐶, 𝑃 = 1 𝑎𝑡𝑚
Cemento
Ferro
Ghiaccio
Legno (valore medio)
Legno di cedro
Legno d'ebano
Legno d'olmo
Legno di pino bianco
Legno di quercia
Nichel
Oro
Alluminio
Argento
Cemento
DENSITA’
MATERIALE
𝑲𝒈
)
𝒎𝟑
(
LIQUIDI
2700
10490
2700-3000
7960
920
750
310-490
980
540-600
350-500
600-900
8800
19300
2700
10490
2700-3000
Acqua
Acqua di mare
Alcool (etilico)
Benzina
Glicerina
Mercurio
Olio d'oliva
Olio di paraffina
1000
1025
806
680
1261
13600
920
800
GAS
Acetilene
Aria
Ammoniaca
Diossido di carbonio
Monossido di carbonio
Elio
Idrogeno
Ossigeno
Ozono
1.17
1.29
0.77
1.98
1.25
0.18
0.09
1.43
2.14
80
GRAFICI IN FISICA
COME SI LEGGE UN GRAFICO?
COME SI COSTRUISCE UN GRAFICO?
INTERPOLAZIONE ED ESTRAPOLAZIONE
Cose da fare : abbellire con un grafico
81
LEGGI DI PROPORZIONALITA’
PROPORZIONALITA’
LEGGE
(Relazione tra 𝒙 e 𝒚)
In un piano
cartesiano la LEGGE è
rappresentata da:
Proporzionalità Proporzionalità
DIRETTA
INVERSA
𝒚=𝒌𝒙
RETTA
CRESCENTE
PASSANTE PER
L’ORIGINE
𝒚=
𝒌
𝒙
IPERBOLE
EQUILATERA
Dipendenza
LINEARE
Proporzionalità
QUADRATICA
𝒚=𝒎𝒙+𝒒
𝒚 = 𝒌 𝒙𝟐
RETTA QUALSIASI
PARABOLA
RAPPRESENTAZIONE
GRAFICA
Come si trovano le
costanti?
Per ogni punto
k deve sempre rimanere
costante
Cosa hanno in comune
le 𝒙 e le 𝒚?
𝒚𝑷
𝒌=
𝒙𝑷
Il RAPPORTO
tra 𝒚 e 𝒙 rimane
COSTANTE
e uguale a k
𝒌 = 𝒙𝑷 𝒚𝑷
𝒎=
𝒚𝑩 − 𝒚𝑨
𝒙𝑩 − 𝒙𝑨
𝒒 = 𝒚𝑷 − 𝒎𝒙𝑷
Il PRODOTTO
tra 𝒚 e 𝒙 rimane
𝒌=
𝒚𝑷
(𝒙𝑷 )𝟐
Il RAPPORTO tra
𝒚 e 𝒙𝟐 rimane
COSTANTE
COSTANTE
VIDEO TEORIA
VIDEO
VIDEO
VIDEO
VIDEO
VIDEO ESEMPIO
VIDEO
VIDEO
VIDEO
VIDEO
ESEMPIO FISICO
𝒎 = 𝒅𝑽
𝑷=
𝒏𝑹𝑻
𝑽
𝒔 = 𝒗 𝒕 + 𝒔𝟎
𝑯=
𝒈 𝟐
𝒕
𝟐
82
Domande e chiarimenti
1)
Definizione di Proporzionalità Diretta
Proporzionalità diretta non significa che al crescere della x cresce la y
Proporzionalità diretta significa che il RAPPORTO tra la y e la sua x rimane costante (ed uguale al valore k).
La proporzionalità si dice Diretta perché al raddoppiarsi della x la y si raddoppia, al dimezzarsi della x la y si
dimezza
In prop. Diretta la retta passa per l’origine perché per x=0, la y=0.
2)
Definizione di Proporzionalità Inversa
Proporzionalità inversa non significa che al crescere della x diminuisce la y
Proporzionalità inversa significa che il PRODOTTO tra la y e la sua x rimane costante! (ed uguale a k).
Si chiama Inversa perché al raddoppiare della x, la y si dimezza, al dimezzarsi della x la y si raddoppia, al
triplicarsi della x la y si divide per tre.
3)
Rappresentazione grafica della prop.inversa
La curva della prop. inversa non è una parabola
La curva della prop. inversa è un ramo d’iperbole equilatera. All’aumentare di k le iperboli si allontanano
dall’origine.
In un cilindro di volume fisso, al raddoppiare dell’altezza, si dimezza l’area di base e NON il raggio e NON il
diametro.
4)
Il coefficiente angolare m nella Dipendenza Lineare
Il coefficiente angolare NON E’ uguale alle y diviso le x (altrimenti sarebbe il valore di k in una proporzionalità
Diretta!).
Il coefficiente angolare si ottiene calcolando il rapporto tra la variazione delle y e la variazione delle x.
In una dipendenza lineare il coefficiente angolare, cioè il rapporto incrementale tra le y e le x rimane
costante.
Due rette con lo stesso m sono parallele
Il coefficiente angolare rappresenta la pendenza, l’inclinazione della retta.
Il coefficiente angolare rappresenta l’aumento delle y quando la x aumenta di 1.
Quando m è positivo la retta è crescente, quando m è negativo la retta è decrescente.
5) Il valore di q nella dipendenza lineare
q è il valore della y quando x=0. Quindi graficamente q è l’intercetta della retta con l’asse delle y
83
I VETTORI
84
GRANDEZZE FISICHE: SCALARI vs VETTORIALI
GRANDEZZA
1. Numero con segno:
INDIVIDUATA
DA:
⃗
VETTORE𝒗
SCALARE s
1. Punto di applicazione:
Esprime il valore numerico
Rappresenta il punto in cui viene applicato il vettore,
della grandezza fisica.
ad esempio per la forza peso il punto di applicazione è
Può avere valore positivo,
il baricentro del corpo.
negativo o nullo.
2. Direzione:
Un esempio è la carica
Indica l’inclinazione del vettore:
elettrica: per un protone la
è strettamente connessa all’angolo acuto 𝜶
carica è positiva, mentre per il
che il vettore forma con l’asse orizzontale.
neutrone è nulla mentre per
3.Verso:
l’elettrone la carica è negativa
Esprime dove si sta dirigendo il vettore. Determina il
segno delle componenti del vettore secondo il seguente
2. Unità di misura:
schema dettato dai versori𝑥̂, 𝑦̂ e 𝑧̂
Le unità di riferimento sono
+𝑦̂
quelle del S.I. Esistono anche
−𝑧̂
+ 𝑧̂
−𝑥̂
+ 𝑥̂
grandezze fisiche che non
hanno unità di misura esi
−𝑦̂
parla di numeri puri. Un
4.Modulo:
esempio è il coefficiente
Esprime l’intensità del vettore: è un numero positivo o
d’attrito.
nullo con unità di misura.
⃗|
⃗ si indica con |𝒗
Il modulo del vettore𝒗
x
|𝒗
⃗|
DISEGNO
NESSUNO
|𝒗
⃗|
⃗
𝒗
⃗
𝒗
𝜶
ESEMPI
COME SI
SCRIVE LA
GRANDEZZA
ESEMPIO DI
COME SI
SCRIVE UN
RISULTATO
Massa, Lunghezza, Tempo,
Temperatura, Densità…
Con il numero e
l’unità di misura.
Esempio di un istante
temporale t espresso in
secondi:
𝑡 = 𝟓𝑠
𝜶
Spostamento, Velocità, Accelerazione, Forza,
Quantità di moto, Momento di una forza…
1° MODO) In una parentesi graffa inserisco il valore
delle componenti 𝒗𝒙 , 𝒗𝒚 ed eventualmente 𝒗𝒛 .
2° METODO) Scrivo il vettore con le componenti e i
̂ ,𝒚
̂ ed eventualmente 𝒛̂
versori 𝒙
Esempio di una velocità in metri al secondo:
𝒗𝒙 = − 𝟒 𝒎/𝒔
⃗ ∶{
𝒗
𝒗𝒚 = +𝟏𝟔 𝒎/𝒔
oppure
⃗ = (−𝟒 𝒙
̂ + 𝟏𝟔 𝒚
̂) 𝒎/𝒔
𝒗
85
SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE VETTORIALE
La SCOMPOSIZIONE vettoriale permette di trovare le componenti cartesiane di un vettore che giace sul
piano x-y conoscendo modulo, angolo acuto rispetto all’orizzontale e disegno del vettore.
La RICOMPOSIZIONE vettoriale permette invece di trovare modulo e angolo acuto rispetto all’orizzontale
conoscendo il valore delle componenti cartesiane.
𝑆𝐶𝑂𝑀𝑃𝑂𝑆𝐼𝑍𝐼𝑂𝑁𝐸
|𝒗
⃗ |, 𝜶
𝒗𝒙 , 𝒗𝒚
𝑅𝐼𝐶𝑂𝑀𝑃𝑂𝑆𝐼𝑍𝐼𝑂𝑁𝐸
86
o SCOMPOSIZIONE VETTORIALE
PREREQUISITI
QUANDO SI APPLICA?



Sapere la differenza tra grandezze vettoriale e scalari
Sapere che le componenti hanno segno e unità di misura
Sapere il significato geometrico di seno e coseno


Ogni volta che vengono chieste le componenti di un vettore
Quando devo fare operazioni tra vettori (somma, differenza,
prodotto scalare)
LA FORMULA
⃗ | ⋅ cos(𝜶)
𝑣𝑥 = ±|𝒗
𝑣∶{
⃗ | ⋅ sen(𝜶)
𝑣𝑦 = ±|𝒗
𝛼 → 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑐𝑢𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙 ′ 𝑎𝑠𝑠𝑒 𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑜𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒
± → 𝑠𝑖 𝑠𝑐𝑒𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑖ù 𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑎𝑙 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒
|𝑣| → 𝑚𝑜𝑑𝑢𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 (𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑖𝑡à 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎, 𝑚𝑎𝑖 𝑛𝑒𝑔𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜)
𝑣 → 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒
𝑣𝑥 → 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑜𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 (ℎ𝑎 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑒 𝑢𝑛𝑖𝑡à 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎!)
𝑣𝑦 → 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑣𝑒𝑟𝑡𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒 (ℎ𝑎 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑒 𝑢𝑛𝑖𝑡à 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎!)
PROCEDIMENTO
⃗ |del vettore 𝑣 lo devo calcolare con una
1) Se non conosco il modulo|𝒗
determinata formula fisica.
2) Disegno le componenti proiettando il vettore sull’asse x e y
3) Capisco il segno delle componenti (scelgo tra il + ed il −)
4) Capisco il valore di 𝛼 leggendo l’angolo acuto tra vettore e asse x
5) Calcolo 𝒗𝒙 e 𝒗𝒚 usando la formula scritta qui sopra senza
dimenticare segno e unità di misura
87
NOTA BENE!
 Non dimenticare il segno delle componenti!
 L’angolo corretto è quello acuto tra il vettore e l’asse orizzontale
 Ricorda di mettere le unità di misura nelle componenti





ESERCIZI e DOMANDE



Per quale angolo la componente orizzontale è uguale al
modulo del suo vettore?
Per quale angolo la componente verticale è uguale al modulo
del suo vettore?
Per quali angoli la componente orizzontale è uguale a quella
verticale?
APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
COSTANTI
o 𝑠𝑒𝑛(0°) = 0
𝑠𝑒𝑛(90°) = 1
cos(0°) = 1
cos(90°) = 0
88
o RICOMPOSIZIONE VETTORIALE
PREREQUISITI
QUANDO SI APPLICA?
LA FORMULA
Saper fare la scomposizione vettoriale
Sapere se la calcolatrice esprime gli angoli in gradi(D) o radianti(R)
Ogni volta che devo calcolare modulo e/o angolo di un vettore
Quando devo calcolare l’angolo di impatto in un moto parabolico
|𝒗
⃗ | = √(𝑣𝑥 )2 + (𝑣𝑦 )
𝑣∶
𝑣𝑦
−1
𝜶 = tan ( )
{
𝑣𝑥
2
𝛼 → 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑐𝑢𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙 ′ 𝑎𝑠𝑠𝑒 𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑜𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒
|𝑣| → 𝑚𝑜𝑑𝑢𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 (𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑖𝑡à 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎, 𝑚𝑎𝑖 𝑛𝑒𝑔𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜)
𝑣 → 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒
𝑣𝑥 → 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑜𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 (ℎ𝑎 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑒 𝑢𝑛𝑖𝑡à 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎!)
𝑣𝑦 → 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑣𝑒𝑟𝑡𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒 (ℎ𝑎 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑒 𝑢𝑛𝑖𝑡à 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎!)
PROCEDIMENTO
1) Disegno il vettore a partire dalle componenti (con segno) che già
conosco lungo la diagonale che si viene a creare.
2) Individuo il corretto angolo 𝜶 , angolo acuto tra vettore e asse x
⃗ |e 𝜶 con la formula scritta sopra. Se l’angolo viene
3) Calcolo |𝒗
negativo, lo si legge senza segno.
89
NOTA BENE!




Non dimenticare il segno delle componenti!
L’angolo corretto è quello acuto tra il vettore e l’asse orizzontale
Ricorda di mettere le unità di misura nelle componenti
Se la componente orizzontale è nulla, la calcolatrice dà errore.
In questo caso, essendoci solo la componente verticale:𝜶 = 𝟗𝟎°

ESERCIZI e DOMANDE
APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
COSTANTI
Dimostra che se le componenti sono uguali il modulo è uguale ad una
componente moltiplicata per √2
Dimostra che se le componenti sono uguali l’angolo 𝜶 = 45°
Dimostra che se una componente è nulla. Il modulo è uguale al valore
assoluto dell’altra componente.
o
o
o
o
o
𝒕𝒂𝒏−𝟏 (𝟎) = 𝟎°
𝒕𝒂𝒏−𝟏 (𝟏) = 𝟒𝟓°
90
OPERAZIONI CON I VETTORI
Operazione
Prodotto 𝑝
tra Scalare k e
Vettore 𝑎
Somma
vettoriale
Prodotto
scalare
Prodotto
Vettoriale
Notazione
𝑝 = 𝑘⋅𝑎
𝑠 = 𝑎 + 𝑏⃗
Scalare o Vettore?
VETTORE
Direzione: la stessa di 𝑎
Verso:
se 𝑘 > 0, lo stesso di 𝑎,
se 𝑘 < 0, l’opposto di 𝑎
Modulo: |𝑝| = |𝑘||𝑎|
VETTORE
Direzione: la stessa solo se i vettori
hanno la stessa direzione
Verso: lo stesso solo se i vettori hanno
lo stesso verso
Modulo: |𝑠| ≠ |𝑎| + |𝑏⃗| (a meno che i
due vettori abbiano lo stesso verso)
Come si trova?
𝑝= {
𝑠= {
𝑝𝑥 = 𝑘𝑎𝑥
𝑝𝑦 = 𝑘𝑎𝑦
𝑠𝑥 = 𝑎𝑥 + 𝑏𝑥
𝑠𝑦 = 𝑎𝑦 + 𝑏𝑦
Esempio
Forza di Gravità 𝑃⃗
𝑃⃗ = 𝑚𝑔
Forza Elettrica
⃗⃗⃗⃗⃗𝑒𝑙 = 𝑞𝐸⃗
𝐹
NOTA BENE!

Il vettore non è una retta, non è un segmento perché retta e
segmento non hanno un VERSO.

Il vettore ⃗⃗⃗⃗⃗
𝐴𝐵 ed il vettore ⃗⃗⃗⃗⃗
𝐵𝐴 hanno la stessa DIREZIONE (
inclinazione, è legata al coefficiente angolare di una retta) ma VERSO
OPPOSTO.

Il vettore spostamento è una grandezza geometrica che porta
da un punto iniziale ad un punto finale.
Tutti i versori sono vettori?
Tutti i vettori sono versori?
Punto di
applicazione
Direzione
Verso
Versore
(generale)
Modulo
1
Versore x
Orizzontale Destra (Est)
1
Versore y
Verticale
Alto (Nord)
1
Uguale
Uguale
Uguale
Due vettori
paralleli
Uguale
Uguale
Due vettori
antiparalleli
Uguale
Opposto
Due vettori
opposti
Uguale
Opposto
Due vettori
equipollenti
Diverso
Uguale
Disegno
FLUIDOSTATICA
93
PREREQUISITI



Sapere la definizione della densità
Conoscere le forze
Saper calcolare il volume dei solidi
DEFINIZIONE DI PRESSIONE
LA FORMULA
𝑷=
𝑭
𝑺
𝑷(𝑷𝒂) → pressione esercitata dalla forza sulla superficie
𝑭(𝑵) → forza premente perpendicolare alla superficie
𝑺(𝒎𝟐 ) → superficie premuta
PRESSIONE DI STEVINO
𝑷𝒇𝒍𝒖𝒊𝒅𝒐 = 𝒅𝒇 ⋅ 𝒈 ⋅ 𝒉
LA FORMULA
𝑷(𝑷𝒂) → pressione esercitata dal fluido a profondità h
𝑲𝒈
𝒅 ( 𝟑 ) → densità del fluido
𝒎
𝒎
𝒈 ( 𝟐) → accelerazione di gravità
𝒔
𝒉(𝒎) → profondità
SPINTA DI ARCHIMEDE
𝑭𝒂 = 𝒅𝒇 ⋅ 𝒈 ⋅ 𝑽𝒊𝒎𝒎
LA FORMULA
𝑭𝒂 (𝑵)
𝒅(
𝑲𝒈
𝒎𝟑
𝒎
𝒈 ( 𝟐)
𝒔
→ Forza esercitata verso l’alto dal fluido sul corpo
) → densità del fluido
→ accelerazione di gravità
𝑽𝒊𝒎𝒎 (𝒎𝟑 ) → Volume del corpo immerso nel fluido
COSTANTI
𝒅𝑯𝟐 𝑶 = 𝟏𝟎𝟎𝟎 𝒌𝒈/𝒎𝟑
𝒅𝑯𝒈 = 𝟏𝟑𝟔𝟎𝟎 𝑲𝒈/𝒎𝟑
𝒈 = 𝟗. 𝟖𝟏 𝒎/𝒔𝟐
𝑷𝒂𝒕𝒎 = 𝟏𝟎𝟏𝟑𝟐𝟓 𝑷𝒂
94
LA LUCE e L’OTTICA GEOMETRICA
95
LA LUCE COME ONDA ELETTROMAGNETICA
LA FORMULA
𝒗=𝝀⋅𝒇
𝒎
𝒗 ( ) → 𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒄𝒆
𝒔
Nel vuoto la velocità della luce vale 𝑐 ≈ 3 ⋅ 108 𝑚/𝑠
In un mezzo la velocità diminuisce e diventa 𝑣
Dove 𝑛 è l’indice della rifrazione del materiale
𝑐
=𝑛
𝝀(𝒎) → 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒉𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅′ 𝒐𝒏𝒅𝒂
𝒇(𝑯𝒛) → 𝒇𝒓𝒆𝒒𝒖𝒆𝒏𝒛𝒂
La frequenza dipende SOLO dalla sorgente. Il cervello
interpreta le diverse frequenze nel visibile come “colori”
COSTANTI
Materiale
n (indice di rifrazione)
Elio
1.000036
Aria In Condizioni Normali
1.000292
Anidride Carbonica
1.00045
Ghiaccio
1.31
Acqua (20 °C)
1.333
Etanolo
1.36
Glicerina
1.473
Sale
1.516
Bromo
1.661
Vetro
1.5 -1.9
Diamante
2.419
Silicio
3.4
Fosfuro Di Gallio
3.5
Visione dei colori
Luce e Materia: come possono interagire tra di loro?
96
LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO
Colore
𝑭𝒓𝒆𝒒𝒖𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒇
𝑳𝒖𝒏𝒈𝒉𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅′𝒐𝒏𝒅𝒂 𝝀
Violetto
668-789 THz
380-435 nm
Indaco
631-668 THz
435-500 nm
Blu
606-631 THz
500-520 nm
Verde
526-606 THz
520-565 nm
Giallo
508-526 THz
565-590 nm
Arancione
484-508 THz
590-625 nm
Rosso
400-484 THz
625-740 nm
97
OTTICA GEOMETRICA
L’ottica geometrica studia il percorso dei raggi di luce e la formazione delle immagini nei punti di focalizzazione quando questi
incontrano:
1. Una superficie riflettente
2. Una superficie scabra
3. Una superficie di separazione tra due superfici trasparenti
(RIFLESSIONE)
(DIFFUSIONE)
(RIFRAZIONE)
LA RIFLESSIONE
 Le due leggi della Riflessione
o SPECCHI PIANI
 Introduzione
 Esercizio e Creazione di Immagini Multiple
 Simulazione specchi piani
 IMMAGINI : DRITTA, UGUALE DIMENSIONE, VIRTUALE
99
o SPECCHI SFERICI
 Concetto di Fuoco
 Costruzione geometrica delle immagini
 Legge dei punti coniugati e Ingrandimento
 Specchio concavo,Esercizio
 Specchio convesso,Esercizio
 Simulazione specchi sferici

𝟏
𝒑
𝟏
𝟏
𝒒
𝒇
+ =
𝒑
𝒒
𝒇
DISTANZA TRA VERTICE E :
OGGETTO
IMMAGINE
FUOCO
SEGNO e VALORE
𝐩>𝟎
𝐪 > 𝟎 Immagine Reale
𝐟 = +𝑹/𝟐 Specchio Concavo
𝒒 < 𝟎 Immagine Virtuale
𝐟 = −𝑹/𝟐 Specchio Convesso
{𝒉𝑰𝑴𝑴
𝒉𝑶𝑮𝑮
=𝑮=−
𝒒
𝒑
100
o SCHEMA DELLO SPECCHIO SFERICO CONCAVO
𝑪
𝑭
101
o SCHEMA DELLO SPECCHIO SFERICO CONVESSO
𝑭
𝑪
102
LA RIFRAZIONE






Si salverà il bambino? Introduzione alla Rifrazione
Le due leggi della Rifrazione
La Riflessione Totale
Simulazione Phet
Lenti Convergenti e Divergenti
Lente Convergente come Lente d’Ingrandimento
103
o LENTI SOTTILI
𝟏
𝒑
𝟏
𝟏
𝒒
𝒇
+ =
𝒑
𝒒
𝒇
DISTANZA TRA VERTICE E :
OGGETTO
IMMAGINE
FUOCO
SEGNO e VALORE
𝐩>𝟎
𝐪 > 𝟎 Immagine Reale
𝐟 > 𝟎 Lente convergente
𝐪 < 𝟎 Immagine Virtuale
𝐟 < 𝟎 Lente divergente
{𝒉𝑰𝑴𝑴
𝒉𝑶𝑮𝑮
=𝑮=−
𝒒
𝒑
104
o SCHEMA DELLA LENTE CONVERGENTE
𝑪
𝑭
105
o SCHEMA DELLA LENTE DIVERGENTE
𝑭
𝑪
106
TEMPERATURA E CALORE
La Temperatura in Celsius e Kelvin
𝑻(𝑲) = 𝟐𝟕𝟑. 𝟏𝟓 + 𝑻(°𝑪)
La Differenza di Temperatura, l’Errore da Pollo
𝚫𝑻(𝑲) = 𝚫𝑻(°𝑪)
La Dilatazione Termica
𝚫𝒍 = 𝒍𝟎 𝝀 𝚫𝑻 𝚫𝑺 = 𝑺𝟎 𝝈 𝚫𝑻 𝚫𝑽 = 𝑽𝟎 𝜶 𝚫𝑻
Per i solidi 𝝈 = 𝟐𝝀, 𝜶 = 𝟑𝝀
SOLIDI
Materiale
Acciaio
Alluminio puro
Argento
Ferro
Ghisa
Nichel
Oro
Ottone
FLUIDI
Materiale
Mercurio
Glicerina
Acqua
Gas Perfetto
𝝀 (𝟏𝟎−𝟔
𝟏
)
°𝑪
𝟏𝟐
𝟐𝟒
𝟏𝟗
𝟏𝟐
𝟏𝟎. 𝟕
𝟏𝟑
𝟏𝟒. 𝟑𝟐
𝟏𝟗
𝜶 (𝟏𝟎−𝟒
𝟏
)
°𝑪
1.82
5
2.1
36.63
Materiale
Piombo
Platino
Pyrex
Quarzo fuso
Rame
Silicio
Tungsteno
Vetro
Materiale
Alcol
Etere
Latte
𝝀 (𝟏𝟎−𝟔
𝟏
)
°𝑪
𝟐𝟗
𝟗
𝟒
𝟎. 𝟓𝟗
𝟏𝟕
𝟑
𝟓
𝟖
𝜶 (𝟏𝟎−𝟒
10
15
8
𝟏
)
°𝑪
CALORIMETRIA
o IL CALORE SENSIBILE
𝑸 = 𝒄 𝒎 𝚫𝑻
La Caloria
𝟏 𝒄𝒂𝒍 = 𝟒. 𝟏𝟖𝟔 𝑱
La Capacità Termica e lo Scambio Termico:
Teoria ed Esercizio
Capacità Termica
𝑪 = 𝒄𝒎
Scambio termico
∑ 𝑸𝒊 = 𝟎
Temperatura
𝑻𝒆𝒒 =
𝑪𝟏 𝑻𝟏 +𝑪𝟐 𝑻𝟐 +⋯+𝑪𝑵 𝑻𝑵
𝑪𝟏 +𝑪𝟐 +⋯+𝑪𝑵
di equilibrio
I PASSAGGI DI STATO
o IL CALORE LATENTE: LA FORMULA
108
CHIARIMENTI
La temperatura si misura con il Termometro.
La Temperatura NON è l’indicazione di quanto un corpo è caldo o freddo perché la concezione di caldo e freddo è
soggettiva.
La Temperatura è un indicatore dell’energia interna di un corpo, cioè stima la velocità media con cui le molecole di
solidi, liquidi e gas si stanno muovendo.
Per i solidi ovviamente la temperatura indica la velocità con cui gli atomi /molecole vibrano attorno alla loro posizione
di equilibrio. Se la velocità (e quindi la temperatura) supera un valore critico, il solido fonde.
Il calore NON è un’energia che il corpo possiede, ma è solo un’energia che è in transito, da un corpo ad un altro, che
passa spontaneamente da un corpo a temperatura maggiore ad un corpo a temperatura minore
Due corpi ad una temperatura uguale altissima si scambiano calore? NO.
La temperatura in Celsius nasce prendendo due misurazioni dell’altezza del mercurio in un termometro per la
creazione di due temperature: 0° C (miscela di acqua e ghiaccio) e 100°C (miscela di acqua e vapore acqueo).
I Celsius sono riferiti all’acqua, Problema aggiuntivo : esistono i valori negativi.
Se la temperatura aumenta di 20°C -> la temperatura aumenta di 20 K, non di 293!!!
La temperatura massima dell’universo non esiste.
Dilatazione Termica: Se un corpo riceve calore e la sua temperatura aumenta, le sue dimensioni aumentano ed il corpo
si dilata. Questo succede perché aumentando la temperatura, aumenta l’energia cinetica delle particelle, cioè
mediamente si muovono ciascuna in uno spazio maggiore, quindi dal punto di vista macroscopico le dimensioni del
corpo aumentano.
Al contrario se il corpo cede calore, le sue dimensioni diminuiscono.
Questa cosa vale per sistemi in 1 (lineare),2(superficiale),3 Dimensioni(volumica).
Da cosa dipenderà l’allungamento:


Dalla differenza (aumento o diminuzione) di Temperatura
Dal materiale (ogni materiale è caratterizzato da un coefficiente di dilatazione)
109

Dalle dimensioni iniziali del corpo.
Δl non è la lunghezza iniziale ma è l’allungamento ed esso si misura in metri. Positivo se il corpo si dilata, negativo se il
corpo si contrae. Il segno di Δl è deciso dal segno di Δ𝑇.
𝑙0 lunghezza alla temperatura iniziale. Numero positivo
𝜆 è un coefficiente di dilatazione lineare, ogni materiale ha il proprio. Numero positivo
Δ𝑇 è espressa o in Celsius o in Kelvin, tanto risulta lo stesso valore. Numero positivo se la temperatura aumenta, è
negativo se la temperatura diminuisce (se vado da 10 K a 2 K Δ𝑇 = −8 𝐾
La dilatazione lineare ha senso quando due dimensioni sono trascurabili rispetto alle altre due.
Calore Sensibile:
Cosa succede se due corpi con massa diversa e di materiale diverso con la Stessa temperatura vengono messi a
contatto? Nulla, non si scambiano energia sotto forma di calore.
Il calore sensibile è quella energia trasferita da un corpo più caldo a quello più freddo, affinchè il corpo più freddo,
assorbendo calore si scaldi e affinchè il corpo più caldo, cedendo calore si raffreddi. Alla fine cosa succede? I due corpi
raggiungono dopo un certo periodo di tempo la stessa temperatura.
Se un corpo a 20°C viene a contatto con un corpo a 60°C -> la temperatura che raggiungono insieme e la media tra
20°C e 60°C ? Assolutamente NO! Perché la temperatura di equilibrio dipenderà non solo dalle 2 temperature, ma
dalla massa e dal materiale (attraverso il calore specifico).
La temperatura sarà minore della temperatura maggiore e maggiore della temperatura minore. Se risultasse una
temperatura maggiore della temperatura più grande andremmo contro il principio di conservazione dell’energia!!!
Quando è che si può fare la media: quando ho lo stesso materiale e la stessa massa. Esempio se mescolo 1 litro di
acqua a 20°C e un litro di acqua a 40°C, la temperatura di equilibrio sarà di 30°C.
Nella formula del calore sensibile con un corpo di massa m e calore specifico c, Q rappresenta il calore che viene
assorbito dal corpo (Q>0) o che viene ceduto dal corpo (Q<0) e si misura in Joule.
Se più corpi a temperature diverse vengono messi a contatto, raggiungeranno di equilibrio e la somma dei calori
(assorbiti e ceduti) dovrà sempre fare ZERO, a causa del principio di conservazione dell’energia!
Il calore specifico di una sostanza corrisponde all’energia necessaria per scaldare di un grado un chilogrammo di
questa sostanza.
1 caloria (4.186 J) è l’energia per scaldare un grammo di acqua di un grado.
110
LE FORZE
111
LA FORZA DI ATTRITO
PREREQUISITI
QUANDO SI APPLICA?


Sapere che cos’è la reazione vincolare
Conoscere le forze presenti in un piano inclinato

Quando è presente nel testo l’indicazione della presenza di
attrito
Si usa sia negli esercizi di cinematica, sia in quelli di dinamica

LA FORMULA
La forza di attrito radente è di due tipi: finché il corpo è fermo rispetto
al piano è presente la forza di attrito statico mentre se il corpo si
muove rispetto al piano, è presente la forza di attrito dinamico
𝑺𝑻𝑨𝑻𝑰𝑪𝑶
𝑴𝑨𝑿
𝑭𝑨,𝑺
= 𝝁 𝒔 𝑹𝑽
𝑫𝑰𝑵𝑨𝑴𝑰𝑪𝑶
𝑭𝑨,𝑫 = 𝝁𝑫 𝑹𝑽
𝑴𝑨𝑿
(𝑁) → 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒
𝑭𝑨,𝑺
𝝁𝒔
→ 𝑐𝑜𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜
𝑭𝑨,𝑫 (𝑁) → 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑛𝑎𝑚𝑖𝑐𝑜
𝝁𝑫
→ 𝑐𝑜𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜
𝑅𝑉 (𝑁)
→ 𝑟𝑒𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒
PROCEDIMENTO
Disegnare la forza di attrito nel diagramma delle forze stando molto
attenti al suo verso. (vd NOTA BENE)
112
NOTA BENE!
 La forza di attrito statico applicata è sempre minore o uguale della
forza di attrito statico
 Se il corpo è fermo (problema di STATICA) la direzione della forza
di attrito è opposta alla direzione del moto che si avrebbe se non ci
fosse l’attrito.
 Se il corpo si muove, si deve usare la forza di attrito dinamico

 La forza di attrito statico non è quella applicata, ma è quella
massima che il piano può creare per far restare fermo il corpo

ESERCIZI e DOMANDE


Trova la formula della forza di attrito dinamico in un piano
inclinato
Dimostra che il coefficiente di attrito minimo per cui un corpo
in un piano inclinato stia fermo è la tangente dell’angolo di
inclinazione del piano
APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
113
COSTANTI
Coefficiente
di attrito
Statico
Coefficiente
di attrito
Dinamico
𝝁𝑺
𝝁𝑫
Acciaio su acciaio
0.74
0.57
Acciaio su acciaio lubrificato
0.11
0.05
Alluminio su acciaio
0.61
0.47
Rame su acciaio
0.53
0.36
Ottone su acciaio
0.51
0.44
Vetro su vetro
0.94
0.40
Rame su vetro
0.68
0.53
Teflon su teflon
0.04
0.04
Teflon su acciaio
0.04
0.04
Acciaio su aria
0.001
0.001
Acciaio su ghiaccio
0.027
0.014
Legno su pietra
0.7
0.3
Gomma su cemento asciutto
0.65
0.5
Gomma su cemento bagnato
0.4
0.35
Materiale
114
FORZE IN UN PIANO INCLINATO
PREREQUISITI
QUANDO SI APPLICA?





Sapere la definizione di seno, coseno e tangente
La forza peso
La forza elastica
La forza d’attrito
Saper applicare il secondo principio della dinamica


Quando si è ovviamente in presenza di un piano inclinato
Quando si chiede l’accelerazione in presenza o non della forza
di attrito lungo un piano inclinato
Quando sono presenti più corpi per lo studio
dell’accelerazione del sistema di corpi, quando almeno un
corpo è su un piano inclinato

LA FORMULA,
𝑹𝑽
IL DISEGNO
𝐏\\ = 𝑷 𝒔𝒆𝒏 (𝜶)
𝐏⊥ = 𝑷 𝒄𝒐𝒔 (𝜶)
𝑭𝑨 = 𝝁 𝑹 𝑽
𝐇
𝐋
𝐁
𝜶
𝑷 (𝑁)
𝐏\\ (𝑁)
𝐏⊥ (𝑁)
𝑹𝑽 (𝑁)
𝑭𝑨 (𝑁)
𝜶 (𝑟𝑎𝑑)
𝝁
𝑩(𝑚)
𝑯(𝑚)
𝑳(𝑚)
𝑭𝑨
𝐏\\
𝐏⊥
𝜶
→ 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑠𝑜
→ 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑙𝑙𝑒𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑠𝑜
→ 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑝𝑒𝑛𝑑𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑠𝑜
→ 𝑟𝑒𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜
→ 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑡𝑜, 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑜 𝑑𝑖𝑛𝑎𝑚𝑖𝑐𝑜
→ 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒
→ 𝑐𝑜𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑖𝑡𝑜, 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑜 𝑑𝑖𝑛𝑎𝑚𝑖𝑐𝑜
→ 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜
→ 𝑎𝑙𝑡𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜
→ 𝑙𝑢𝑛𝑔ℎ𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜
115
PROCEDIMENTO
1) Disegnare tutte le forze presenti, capendo se è presente l’attrito
2) Capire se il corpo è in equilibrio (caso a), si muove a velocità
costante (caso b) oppure sta accelerando (caso c)
3a) Se il corpo è fermo bisogna controbilanciare tra di loro le forze con
direzione uguale e verso opposto.
In presenza di forza di attrito, quest’ultima è di tipo statico ed ha il
verso opposto al moto che si avrebbe se non ci fosse la forza di attrito.
3b) Se il corpo si muove a velocità costante, bisogna controbilanciare
tra di loro le forze con direzione uguale e verso opposto.
In presenza di forza di attrito, quest’ultima è di tipo dinamico ed ha
verso opposto al moto
3c) Se il corpo si muove con accelerazione costante, bisogna
controbilanciare tra di loro solo le forze perpendicolari al moto come
nel caso dell’equilibrio, mentre lungo la direzione parallela al moto
bisogna usare il secondo principio della dinamica.
In presenza di forza di attrito, quest’ultimo è dinamico ed ha verso
opposto al moto
NOTA BENE!
 Disegna sempre le due componenti della forza peso
 Attenzione al verso della forza di attrito, potrebbe non essere noto
a priori. In tal caso si osserva cosa accadrebbe senza attrito e si
reagisce di conseguenza.
 La reazione vincolare controbilancia 𝐏⊥solo se non sono presenti
altre forze perpendicolari alla direzione del moto.
 La reazione vincolare e la forza di attrito sono applicate nel punto
di contatto tra il corpo e il piano.

 Mai disegnare la forza peso verticale, è inutile
 L’angolo di riferimento non è mai l’angolo acuto adiacente ad H


116
ESERCIZI e DOMANDE




APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
COSTANTI
Perché se il corpo viaggia a velocità costante, bisogna
comunque controbilanciare tra di loro le forze parallele al
moto?
Calcola l’intervallo di valori che può assumere il coefficiente
di attrito statico (in funzione di 𝜶 per garantire l’equilibrio in
un piano inclinato.
Se il corpo è fermo stanno comunque agendo delle forze?
Dimostra le formule delle componenti della forza peso nel
piano inclinato usando la scomposizione vettoriale.
o
o
o
117
I MOTI
118
IL MOTO RETTILINEO UNIFORME
PREREQUISITI






QUANDO SI APPLICA?



Conoscere la differenza tra spazio e posizione
Conoscere la differenza tra tempo trascorso e istante
temporale
Sapere fare le equivalenze, soprattutto saper convertire le
posizioni in metri, i tempi in secondi e le velocità in metri al
secondo.
Saper eseguire le equazioni di primo grado (a differenza delle
equazioni in matematica, le incognite potrebbero non
chiamarsi x)
Saper leggere gli assi e le coordinate dei punti da un grafico
Saper dare il giusto segno alle quantità vettoriali, anche se si
sta lavorando in una sola dimensione.
Quando viene richiesta la posizione di un corpo che viaggia a
velocità costante conoscendo il tempo, o viceversa.
Quando vengono richiesti posizione e istante in cui due corpi
(che viaggiano a velocità costante) si incontrano.
Quando si ha un grafico spazio-tempo e viene richiesta una
velocità media
LA FORMULA
𝑳𝑬𝑮𝑮𝑬 𝑶𝑹𝑨𝑹𝑰𝑨
(Esprime il legame tra la posizione s e l’istante t, sapendo che al
tempo t0 la posizione è s0 e che la velocità v0 rimane costante)
𝒔 = 𝒔𝟎 + 𝒗𝟎 (𝒕 − 𝒕𝟎 )
𝑠 (𝑚) → 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 (𝑎𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑡)
𝑠0 (𝑚) → 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒 (𝑎𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑡0 )
𝑣0 (𝑚/𝑠) → 𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑖𝑡à
𝑡0 (𝑠)
→ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒
𝑡 (𝑠)
→ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒
119
LA FORMULA
𝑽𝑬𝑳𝑶𝑪𝑰𝑻𝑨′ 𝑴𝑬𝑫𝑰𝑨(Esprime la velocità che avrebbe un corpo
che si muove di moto rettilineo, anche non uniforme, se avesse
tenuto sempre la stessa velocità avendo percorso un certo spazio Δ𝑠
in un tempo Δ𝑡)
𝒗𝒎 =
𝚫𝒔
𝐬𝐅 − 𝒔𝑰
=
𝚫𝒕
𝐭 𝐅 − 𝒕𝑰
Δ𝑠 (𝑚) → 𝑠𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 : differenza tra due posizioni
Δ𝑡 (𝑠) → 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 : differenza tra due istanti
PROCEDIMENTO
NOTA BENE!
1.
2.
3.
4.
Disegnare l’origine e l’asse di riferimento (di solito asse x)
Capire dal testo quanti sono corpi in moto (di solito uno o due)
Convertire le grandezze presenti nel testo nel S.I.
Scrivere la legge oraria e inserire i dati; fissando origine e
cronometro, riesco a “battezzare” 𝑠0 𝑒 𝑡0
 La quantità 𝒔è una posizione

 La velocità media vm non è la media aritmetica delle velocità!
 La quantità s non è lo spazio percorso

ESERCIZI e DOMANDE



Dimostra come, partendo dalla definizione di legge oraria, nel
moto rettilineo uniforme la velocità v0 coincida con la velocità
media.
Quale è la differenza tra legge oraria e traiettoria?
Scrivi le leggi orarie ed esprimi in un grafico spazio-tempo le
leggi orarie di due corpi. All’inizio tra il corpo A viaggia verso
destra con velocità 3.6 km/h mentre il corpo B, che si trova
dieci metri a destra di A parte tre secondi dopo in direzione
opposta
120
APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
o Costo della spesa telefonica nel tempo
COSTANTI
121
IL MOTO RETTILINEO UNIFORMEMENTE ACCELERATO
PREREQUISITI
QUANDO SI APPLICA?
Prerequisiti del moto rettilineo uniforme
Concetto di forza peso e di accelerazione di gravità
Saper risolvere le equazioni di secondo grado
Quando viene richiesta la posizione di un corpo che viaggia ad
accelerazione costante.
Quando si studia il moto di un oggetto in caduta libera, cioè soggetto
solo alla forza peso
Quando si studia il moto lungo un piano inclinato
Quando si ha un grafico velocità-tempo e vengono richiesti una
accelerazione media o uno spazio percorso.
LA FORMULA
𝑳𝑬𝑮𝑮𝑬 𝑶𝑹𝑨𝑹𝑰𝑨
La prima riga del sistema è la legge oraria ed esprime il legame tra la
posizione s e l’istante 𝒕, sapendo che all’ istante 𝒕𝟎 la posizione è 𝒔𝟎 e
la velocità è 𝒗𝟎 .
L’accelerazione 𝒂 rimane costante. Inoltre la seconda riga mostra il
legame tra la velocità 𝒗 e l‘istante 𝒕.
𝟏
𝒔 = 𝒔𝟎 + 𝒗𝟎 (𝒕 − 𝒕𝟎 ) + 𝒂 (𝒕 − 𝒕𝟎 )𝟐
{
𝟐
𝒗 = 𝒗𝟎 + 𝒂(𝒕 − 𝒕𝟎 )
𝑠 (𝑚)
→ 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 (𝑎𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑡)
𝑠0 (𝑚)
→ 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒 (𝑎𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑡0 )
(𝑠)
𝑡0
→ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒
𝑡 (𝑠)
→ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒
𝑣0 (𝑚/𝑠) → 𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑖𝑡à 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒 (𝑎𝑙𝑙 ′ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑡0 )
𝑣 (𝑚/𝑠) → 𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑖𝑡à 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 (𝑎𝑙𝑙 ′ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑡)
𝑎 (𝑚/𝑠 2 ) → 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑙𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜
122
LA FORMULA
𝑨𝑪𝑪𝑬𝑳𝑬𝑹𝑨𝒁𝑰𝑶𝑵𝑬 𝑴𝑬𝑫𝑰𝑨
Esprime l’accelerazione che avrebbe un corpo che si muove
di moto rettilineo uniformemente accelerato, se avesse
tenuto sempre la stessa accelerazione avendo cambiato la
velocità di una quantità 𝚫𝒗 in un tempo 𝚫𝒕
𝒂𝒎 =
𝚫𝒗
𝒗𝑭 − 𝒗𝑰
=
𝚫𝒕
𝐭 𝐅 − 𝒕𝑰
Δ𝑣 (𝑚) → 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑖𝑡à : differenza tra due velocità
Δ𝑡 (𝑠) → 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 : differenza tra due istanti
PROCEDIMENTO
NOTA BENE!
1.
2.
3.
4.
Disegnare l’origine e l’asse di riferimento (di solito asse x)
Capire dal testo quanti sono corpi in moto (di solito uno o due)
Convertire le grandezze presenti nel testo nel S.I.
Scrivere il sistema e inserire i dati; fissando origine e
cronometro, riesco a “battezzare” s0 e t0
5. Il sistema permette di trovare sempre due incognite, se le
incognite sono di meno o di più il problema è mal posto.
Quando un corpo in caduta libera sta salendo, la sua accelerazione è
comunque negativa!
Quando un corpo in caduta libera raggiunge la sua altezza massima, la
componente verticale della velocità è nulla.
Quando un corpo tocca terra la sua velocità non è zero! La velocità
infatti è quella misurata appena prima di toccare terra
123
ESERCIZI e DOMANDE



APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
Dimostra come, partendo dalla definizione di legge oraria nel
MRUA, è possibile ottenere il legame tra velocità e tempo
(2° riga del sistema)
Perché se un corpo sale l’accelerazione rimane negativa?
Se un corpo raggiunge l’altezza massima, quanto vale la sua
velocità e la sua accelerazione?
Velocità e accelerazione sullo shuttle!
COSTANTI
Accelerazioni di gravità g dei pianeti del sistema solare:
Pianeta
𝑚
𝐠 ( 2)
𝑠
Mercurio Venere Terra Marte Giove Saturno Urano Nettuno
3.70
8.87
9.81 3.71
23.12 8.96
8.69
11.00
124
IL MOTO CIRCOLARE UNIFORME
PREREQUISITI
QUANDO SI APPLICA?
LA FORMULA



Saper convertire i gradi in radianti
Saper la differenza tra vettore e modulo di un vettore
Sapere la formula della circonferenza
Quando un corpo percorre una circonferenza (o un tratto di
circonferenza) a velocità costante
𝑳𝑬𝑮𝑮𝑬 𝑶𝑹𝑨𝑹𝑰𝑨 𝑰𝑵 𝑪𝑶𝑶𝑹𝑫𝑰𝑵𝑨𝑻𝑬 𝑷𝑶𝑳𝑨𝑹𝑰(Esprime
l’angolo all’istante 𝑡 di un corpo che all’istante t0 si trova all’angolo 𝜙0 )
𝝓 = 𝝓𝟎 + 𝝎(𝒕 − 𝒕𝟎 )
𝑳𝑬𝑮𝑮𝑬 𝑶𝑹𝑨𝑹𝑰𝑨 𝑰𝑵 𝑪𝑶𝑶𝑹𝑫𝑰𝑵𝑨𝑻𝑬 𝑪𝑨𝑹𝑻𝑬𝑺𝑰𝑨𝑵𝑬
(Esprime le coordinate x e y al tempo t, sapendo che il corpo percorre
una circonferenza di raggio R con centro l’origine a velocità angolare
costante)
{
𝒙 = 𝑹 ⋅ 𝒄𝒐𝒔(𝝓)
𝒚 = 𝑹 ⋅ 𝒔𝒆𝒏(𝝓)
𝝓 (𝒓𝒂𝒅) → 𝒂𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐 𝒂𝒍𝒍′ 𝒊𝒔𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒕
𝜙0 (𝑟𝑎𝑑) → 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑜 (𝑓𝑎𝑠𝑒)𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒
𝑡0 (𝑠)
→ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒
𝑡 (𝑠)
→ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒
𝜔 (𝑟𝑎𝑑/𝑠) → 𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑖𝑡à 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒
𝑥 (𝑚)
→ 𝑎𝑠𝑐𝑖𝑠𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙 ′ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑡
𝑦 (𝑚)
→ 𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙 ′ 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑡
125
NOTA BENE!
Gli angoli vanno SEMPRE messi in radianti
LA FORMULA
𝑳𝑬 𝑮𝑹𝑨𝑵𝑫𝑬𝒁𝒁𝑬 𝑭𝑰𝑺𝑰𝑪𝑯𝑬 𝑭𝑶𝑵𝑫𝑨𝑴𝑬𝑵𝑻𝑨𝑳𝑰
𝑵𝑬𝑳 𝑴𝑶𝑻𝑶 𝑪𝑰𝑹𝑪𝑶𝑳𝑨𝑹𝑬 𝑼𝑵𝑰𝑭𝑶𝑹𝑴𝑬
VELOCITA’ TANGENZIALE 𝒗𝑻
VELOCITA’ ANGOLARE 𝝎
FREQUENZA 𝒇
ACCELERAZIONE
CENTRIPETA
𝚫𝒔
𝟐𝝅𝑹
= 𝒗𝑻 =
𝚫𝒕
𝐓
𝚫𝝓
𝟐𝝅
=𝝎=
𝚫𝒕
𝐓
𝐧° 𝐠𝐢𝐫𝐢
𝟏
=𝒇=
𝚫𝒕
𝐓
𝒗𝟐
𝒂𝑪 =
𝑹
126
PROCEDIMENTO
ESERCIZI e DOMANDE



APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
COSTANTI

Perché nel MCU è presente un’accelerazione anche se la
velocità rimane costante in modulo?
Calcola la velocità angolare della lancetta dei minuti
Calcola la velocità tangenziale con cui ruota la Terra attorno al
Sole informandoti sul valore della distanza media Terra-Sole.
Nonostante i pianeti percorrano orbite ellittiche a velocità non
costante si assume, per facilitare i calcoli, che i pianeti si
muovano di moto circolare uniforme (approssimazione valida
se l’eccentricità dell’orbita è prossima allo zero.
𝐶𝑂𝑁𝑉𝐸𝑅𝑆𝐼𝑂𝑁𝐸 𝐷𝐴𝐼 𝐺𝑅𝐴𝐷𝐼 𝐴𝐼 𝑅𝐴𝐷𝐼𝐴𝑁𝑇𝐼
360° ↔
2𝜋 𝑟𝑎𝑑
127
L’ENERGIA
128
LE DIVERSE FORME DI ENERGIE
TIPO DI
ENERGIA
FORMULA
FORZA
CONSERVATIVA
ASSOCIATA
ENERGIA
CINETICA
ENERGIA
POTENZIALE
GRAVITAZIONALE
ENERGIA
POTENZIALE
ELASTICA
ENERGIAPOTENZIALE
ELETTROSTATICA
𝑲
𝑼𝒈
𝑼𝒆𝒍
𝑼𝒆𝒍𝒆
𝒎𝒈𝒉
𝟏
𝒌(𝚫𝒔)𝟐
𝟐
𝒒𝑽
FORZA
GRAVITAZIONALE
FORZA
ELASTICA
⃗⃗⃗⃗⃗𝒈 = 𝒎𝒈
⃗⃗
𝑭
⃗⃗⃗⃗
⃗⃗⃗⃗⃗𝒆𝒍 = −𝒌𝚫𝒔
𝑭
𝟏
𝒎𝒗𝟐
𝟐
FORZA ELETTROSTATICA
⃗𝑭𝒆𝒍𝒆 = 𝒒𝑬
⃗
1. Le energie potenziali esistono per il fatto che è possibile associare ad un certo punto un valore di
energia. Ciò è possibile se, percorrendo una qualsiasi linea chiusa che inizia e finisce nel punto dove
voglio associare l’energia, non ho né aggiunto né sottratto energia al punto: se così non fosse, l’energia
dovuta al percorso chiuso (LAVORO PRODOTTO DALLA FORZA) andrebbe a cambiare quel valore di
energia. In questo modo l’energia dipende solo dalla posizione in cui si trova il corpo, e non dipende
dal modo in cui siamo giunti a quel punto. (cioè voglio costruire una FUNZIONE DI STATO).
Le forze che producono lavoro nullo in un qualsiasi percorso chiuso (CIRCUITAZIONE NULLA) si dicono
CONSERVATIVE. Ad ogni forza conservativa è possibile associare un’energia potenziale.
2. Le energie potenziali hanno formule simili alle relative forze conservative in quanto il legame
matematico tra loro è l’integrale: infatti se la forza è direzionata lungo una sola dimensione,l’energia
potenziale 𝑼(𝒙) in funzione della posizione 𝒙si trova nel seguente modo:
𝒙
⃗
𝑼(𝒙) − 𝑼(𝒂) = − ∫ ⃗𝑭𝑪𝑶𝑵𝑺 ⋅ 𝒅𝒙
𝒂
Dove a è un punto in cui conosco o impongo il valore dell’energia 𝑈(𝑎).
Risolvendo questo integrale, partendo quindi dalla forza conservativa e integrandola, trovo le formule
delle varie energie potenziali.
3. Il fatto che l’energia potenziale sia l’integrale della forza, porta al fatto che il massimo e il minimo
dell’energia potenziale coincidano con i punti in cui la forza è nulla. Quindi se il corpo è fermo in quel
punto, si trova in equilibrio. Se l’energia è massima, si parla di EQUILIBRIO INSTABILE, in quanto basta
una piccola perturbazione e il corpo perde per sempre quell’equilibrio. Se l’energia è minima
l’EQUILIBRIO E’STABILE e il corpo, se perturbato, oscillerà attorno alla posizione di equilibrio stabile.
129
o ENERGIA CINETICA
LA FORMULA
𝑲=
𝟏
𝒎𝒗𝟐
𝟐
𝒎 (𝒌𝒈) → 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐
𝒎
𝒗 ( ) → 𝒎𝒐𝒅𝒖𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐
𝒔
NOTA BENE!
La velocità dipende dall’osservatore che misura la velocità di un corpo,
quindi osservatori in moto relativo tra di loro sperimentano un’energia
cinetica del corpo diversa.
La quantità 𝒗 è un modulo quindi in generale, se il corpo si muove in 3
dimensioni: → 𝑣 = √𝑣𝑥2 + 𝑣𝑦2 + 𝑣𝑧2 .
La formula è valida fino a quando la velocità non è prossima a quella
della luce nel vuoto 𝑐 = 3 ⋅ 108 𝑚/𝑠. Nel caso più generale, in
relatività ristretta l’energia cinetica vale 𝐾 = (𝛾 − 1)𝑚𝑐 2 ,
con 𝛾 fattore relativistico.
130
o ENERGIA POTENZIALE GRAVITAZIONALE
LA FORMULA
𝑼𝒈 = 𝒎𝒈𝒉
𝒎(𝒌𝒈) → 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂𝒅𝒆𝒍𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐
𝒎
𝒈 ( 𝟐 ) → 𝒂𝒄𝒄𝒆𝒍𝒆𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆𝒅𝒊𝒈𝒓𝒂𝒗𝒊𝒕à
𝒔
𝒉(𝒎) → 𝒂𝒍𝒕𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒓𝒊𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒂𝒅 𝒖𝒏 𝒑𝒂𝒗𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 (𝒍𝒊𝒗𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒛𝒆𝒓𝒐)
NOTA BENE!
La scelta della posizione del pavimento è arbitraria, l’importante è
sceglierne uno e restare fedeli alla propria scelta fino alla fine
dell’esercizio.
La formula è valida solo se il corpo si trova nei pressi della superficie
del pianeta. Se il corpo si trova lontano dalla superficie dobbiamo
usare la formula più generale dell’energia gravitazionale:
𝑼𝒈 = −𝒎
𝒎(𝒌𝒈)
𝑵𝒎𝟐
𝑮 ( 𝑲𝒈𝟐 )
→ 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐
→ 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒈𝒓𝒂𝒗𝒊𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 (Vedi costanti fisiche)
𝑴 (𝑲𝒈)
𝒅 (𝒎)
COSTANTI
Pianeta
𝑚
𝐠 ( 2)
𝑠
𝑮𝑴
𝒅
→ 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒆𝒕𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒄𝒖𝒊 è 𝒊𝒍 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐
→ 𝒅𝒊𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒕𝒓𝒂 𝒊𝒍 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐 𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒆𝒕𝒂
Accelerazioni di gravitàg dei pianeti del sistema solare:
Mercurio Venere Terra Marte Giove Saturno Urano
3.70
8.87
9.81
3.71
23.12
8.96
8.69
Nettuno
11.00
𝑪𝒐𝒔𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝑮𝒓𝒂𝒗𝒊𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 𝑼𝒏𝒊𝒗𝒆𝒓𝒔𝒂𝒍𝒆:
𝑵𝒎𝟐
−𝟏𝟏
𝑮 = 𝟔. 𝟔𝟕 ⋅ 𝟏𝟎
𝑲𝒈𝟐
131
o ENERGIA POTENZIALE ELASTICA
LA FORMULA
𝟏
𝑼𝒆𝒍 = 𝒌(𝚫𝒔)𝟐
𝟐
𝑵
𝒌 ( ) → 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒆𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒐𝒍𝒍𝒂
𝒎
𝚫𝒔(𝐦) → 𝒂𝒍𝒍𝒖𝒏𝒈𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒐 𝒂𝒄𝒄𝒐𝒓𝒄𝒊𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒐𝒍𝒍𝒂
𝒓𝒊𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒆𝒒𝒖𝒊𝒍𝒊𝒃𝒓𝒊𝒐
NOTA BENE!
APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
L’unica cosa veramente importante da ripetere è che la quantità 𝚫𝐬
non rappresenta la lunghezza della molla. La quantità Δ𝑠 rappresenta
invece l’allungamento o l’accorciamento della molla rispetto alla
posizione di equilibrio, cioè rispetto a quella posizione in cui il corpo
attaccato alla molla si trovava in equilibrio stabile.
Per trovare la posizione di equilibrio e la frequenza propria di
oscillazione (frequenza di risonanza) di un corpo attorno al punto di
equilibrio stabile bisogna seguire 3 steps:
1) Si trova il minimo dell’energia potenziale studiando il segno della
derivata dell’energia potenziale rispetto alla posizione
2) Si calcola il valore della derivata seconda in quel punto perché
rappresenta il valore della costante elastica 𝑘 di un molla virtuale (nel
senso che il corpo oscilla come se fosse attaccato ad una molla che
oscilla attorno al punto di equilibrio)
3) La frequenza di oscillazione di una molla vale
𝑓𝑅𝐼𝑆𝑂𝑁𝐴𝑁𝑍𝐴
1 𝑘
√
=
2𝜋 𝑚
dove 𝑘 è la costante elastica appena trovata e 𝑚 la massa del corpo
che oscilla
132
o ENERGIA POTENZIALE ELETTROSTATICA
LA FORMULA
𝑼𝒆𝒍𝒆𝒕𝒕𝒓 = 𝒒 ⋅ 𝑽
𝒒 (𝑪) → 𝒄𝒂𝒓𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒊𝒄𝒆𝒍𝒍𝒂
𝑽(𝑽𝒐𝒍𝒕) → 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒏𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 𝒆𝒍𝒆𝒕𝒕𝒓𝒐𝒔𝒕𝒂𝒕𝒊𝒄𝒐 𝒊𝒏 𝒄𝒖𝒊 𝒔𝒊 𝒕𝒓𝒐𝒗𝒂 𝒍𝒂 𝒄𝒂𝒓𝒊𝒄𝒂
NOTA BENE!



L’energia potenziale elettrostatica di un sistema di cariche si
ottiene come somma delle energie potenziali elettrostatiche di
coppia (Vedi Campo Elettrostatico)
Il potenziale elettrostatico è creato da tutti i generatori di
campo elettrico tranne la carica q ed è calcolato nel punto in
cui si trova la carica q.
Il potenziale è una quantità scalare.
133
IL LAVORO DI UNA FORZA
Il lavoro di una forza si misura in Joule ed è l’energia spesa dalla forza durante lo spostamento di un corpo da
un punto A ad un punto B.
LA FORMULA
Lo spostamento non è necessariamente rettilineo e la forza non è
necessariamente costante in modulo, direzione e verso in ogni punto
Il lavoro di una forza lungo una linea qualsiasiche parte dal punto A e
termina nel punto B è:
𝑩
𝑩
𝑳𝑨→𝑩 = ∫ ⃗𝑭 ⋅ ⃗⃗⃗⃗
𝒅𝒍 = ∫ 𝑭 𝒅𝒍 𝒄𝒐𝒔(𝜶)
𝑨
𝑨
𝑨
𝑩
𝑳(𝑱)
⃗𝑭( 𝑵 )
⃗⃗⃗⃗
𝒅𝒍(𝒎)
→ 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆
→ 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆
→ 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐 𝒕𝒐𝒕𝒂𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒛𝒂 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒐 𝒍𝒂 𝒍𝒊𝒏𝒆𝒂 𝒅𝒂 𝑨 𝒂 𝑩
→ 𝒇𝒐𝒓𝒛𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒊𝒏𝒆𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒏𝒆𝒕𝒕𝒆 𝑨 𝒄𝒐𝒏 𝑩.
→ 𝒗𝒆𝒕𝒕𝒐𝒓𝒆 𝒊𝒏𝒇𝒊𝒏𝒊𝒕𝒆𝒔𝒊𝒎𝒐 𝒐𝒕𝒕𝒆𝒏𝒖𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒍𝒂
𝒍𝒊𝒏𝒆𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒏𝒏𝒆𝒕𝒕𝒆 𝒊𝒍 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝑨 𝒂𝒍 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝑩
⃗ 𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒆𝒈𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊𝒏𝒐 ⃗⃗⃗⃗
𝜶(𝒓𝒂𝒅) → 𝒂𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐 𝒕𝒓𝒂 𝒍𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒛𝒂 𝑭
𝒅𝒍
PROCEDIMENTO
Vediamo come si lavora mentalmente per eseguire un integrale:
⃗⃗⃗
1) Divido la linea orientata 𝑙 in infiniti segmentini molto piccoli 𝑑𝑙
2) Il vettore infinitesimo ⃗⃗⃗
𝑑𝑙 è talmente piccolo che la forza 𝐹 lungo un
⃗⃗⃗
segmentino orientato 𝑑𝑙 è costante (praticamente valutata in un
punto).
3) Valuto all’interno di questo segmentino ⃗⃗⃗
𝑑𝑙 il prodotto scalare
𝒅𝑳 = ⃗𝑭 ⋅ ⃗⃗⃗⃗
𝒅𝒍 = 𝑭 𝒅𝒍 𝒄𝒐𝒔(𝜶)
corrispondente al contributo infinitesimo di lavoro della forza lungo il
⃗⃗⃗⃗ .
segmentino 𝒅𝒍
⃗⃗⃗ che ho creato dividendo
4) Ripeto il punto 3) per tutti i segmentini 𝒅𝒍
la linea ottenendo infiniti valori infinitesimi di lavoro𝒅𝑳
5) Per ottenere il lavoro sommo (facendo l’integrale) tutti i contributi
infinitesimi di lavoro𝒅𝑳 ottenendo il lavoro della forza lungo tutta la
𝑩
linea dal punto iniziale A al punto finale B: 𝑳𝑨→𝑩 = ∫𝑨 𝒅𝑳
134
o COME CALCOLARE IL LAVORO DI UNA FORZA
In base al tipo di forza è possibile calcolare il lavoro di una forza da un punto A ad un punto B in modi diversi:
1) Forza costante in modulo che mantiene sempre la stessa orientazione (angolo 𝛼 costante)
rispetto alla linea (quindi la linea non deve essere necessariamente dritta).
Esempi: Forza peso, Forza di attrito, Reazione vincolare, Tensione.
LA FORMULA
𝑳𝑨→𝑩 = 𝑭 ⋅ 𝚫𝒔 ⋅ 𝒄𝒐𝒔(𝜶)
𝑭 (𝑵) → 𝒇𝒐𝒓𝒛𝒂 𝒂𝒑𝒑𝒍𝒊𝒄𝒂𝒕𝒂
𝚫𝒔(𝒎) → 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒉𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒊𝒏𝒆𝒂 𝒅𝒂 𝑨 𝒂 𝑩
𝜶 (𝒓𝒂𝒅) → 𝒂𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒑𝒐𝒕𝒆𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒕𝒓𝒂
𝒍𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒛𝒂 𝑭 𝒆 𝒍𝒂 𝒍𝒊𝒏𝒆𝒂 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐
2) Forza conservativa
Esempi: Forza gravitazionale, Forza elastica, Forza elettrostatica
LA FORMULA
𝑳𝑨→𝑩 = 𝑼𝑨 − 𝑼𝑩
𝑼𝑨 ( 𝑱 )
𝑼𝑩 ( 𝑱 )
→ 𝑬𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒏𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 𝒏𝒆𝒍 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝑨
→ 𝑬𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒏𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 𝒏𝒆𝒍 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝑩
3)Si conosce il grafico della forza in funzione della posizione, e si conosce l’angolo tra forza e
spostamento, generalmente 𝜶 = 𝟎 se non specificato.
Il lavoro risulta uguale all’area sottesa dal grafico sull’asse x delle posizioni. Il motivo è insito
nel concetto di integrale. Se l’angolo non è nullo, bisogna moltiplicare l’area per cos(𝛼)
𝑭(𝑵)
𝑶
𝑨
𝑩
𝒙(𝒎)
135
CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA MECCANICA
PREREQUISITI




QUANDO SI APPLICA?



LA FORMULA
PROCEDIMENTO
NOTA BENE!
Sapere le formule e i concetti delle diverse energie
Saper calcolare il lavoro di una forza
Saper la differenza tra forza conservativa e forza non
conservativa
Saper usare le leggi della cinematica (moto uniformemente
accelerato in 1 e 2 dimensioni) e della dinamica (2° principio)
Quando vengono richieste informazioni che hanno a che con
l’energia e si hanno informazioni su due o più istanti di tempo
diversi. (così valuto l’energia meccanica iniziale e quella finale)
In presenza di un urto elastico
Ogni volta che si conserva l’energia o si hanno informazioni
sulle forze non conservative presenti
𝐸𝑖 + 𝐿𝑁.𝐶. = 𝐸𝑓
1) Faccio il disegno della configurazione iniziale e finale
2) Scrivo la formula e scrivo le due energie meccaniche come somma
delle quattro energie iniziali (cinetica + 3 potenziali) e finali. In tutto le
quantità energetiche sono 9.
Il lavoro della reazione vincolare e della forza centrifuga è sempre
nullo!
NON SI PERDE IL QUADRATO SULLA VELOCITA’ NELL’ENERGIA
CINETICA!
Il lavoro della forza di attrito non è 𝑢𝑅𝑣 , questa è la forza di attrito
136
ESERCIZI e DOMANDE
APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
COSTANTI
137
LA QUANTITA’ DI MOTO
Teorema dell’Impulso
⃗ = 𝐈 = ∫ ⃗𝑭 ⋅ 𝐝𝐭
𝚫𝐩
Conservazione della Quantità di Moto
⃗⃗⃗⃗𝑰 = 𝐩
⃗⃗⃗⃗𝑭
𝐩
Classificazione: Esplosioni e Urti
FENOMENO
ESPLOSIONE
COEFFICIENTE DI
ELASTICITA’ NEGLI URTI
𝒗 − 𝒗𝟏𝑭
𝝐 = − 𝒗𝟐𝑭
𝟐𝑰 − 𝒗𝟏𝑰
URTO
𝝐=𝟎
𝟎<𝜖<1
𝝐=𝟏
Completamente
Anelastico
Parzialmente
Anelastico
Elastico
ENERGIA CINETICA
AUMENTA
𝑲𝑰 < 𝑲𝑭
DIMINUISCE
𝑲𝑰 >> 𝑲𝑭
DIMINUISCE
𝑲𝑰 > 𝑲𝑭
SI CONSERVA
𝑲𝑰 = 𝑲𝑭
DESCRIZIONE
Un corpo
si divide in
due o più corpi
I corpi si uniscono
in un unico corpo
VIDEO CON ESERCIZIO
VIDEO
VIDEO
TIPO DI URTO
I corpi rimangono I corpi rimangono
separati
separati NON
dissipando
dissipando energia
energia nell’urto
nell’urto
VIDEO
VIDEO
138
Il Centro di Massa
∑ 𝒙𝒊 𝒎𝒊 ∑ 𝒚𝒊 𝒎𝒊 ∑ 𝒛𝒊 𝒎𝒊
𝑪𝑴 = (
;
;
)
∑ 𝒎𝒊
∑ 𝒎𝒊
∑ 𝒎𝒊
La Velocità del Centro di Massa
Esercizi teorici sugli Urti:
Urto Elastico contro un Corpo Fermo
La Donna Cannone
Curiosità
Effetto Compton come urto elastico
Gioca con gli urti!
139
o
Tabella di confronto TRASLAZIONE - ROTAZIONE
TRASLAZIONE
QUANTITA’
FORMULA
FORMULA DI
PASSAGGIO
𝑠 = 𝜃𝑅
𝑣𝑇 = 𝜔𝑅
𝑠
Posizione
Velocità
Tangenziale
Accelerazione
Tangenziale
Δ𝑠
𝑣=
Δ𝑡
Δ𝑣
𝑎=
Δ𝑡
Leggi Orarie
𝑡0 = 0
1 2
𝑠
=
𝑠
+
𝑣
𝑡
+
𝑎𝑡
0
𝑜
{
2
𝑣 = 𝑣0 + 𝑎𝑡
Massa
𝑚
𝑎 𝑇 = 𝛼𝑅
ROTAZIONE
FORMULA
QUANTITA’
𝜃
Δθ
Δ𝑡
Δω
𝛼=
Δ𝑡
𝜔=
1 2
{𝜃 = 𝜃0 + 𝜔𝑜 𝑡 + 2 𝛼𝑡
𝜔 = 𝜔0 + 𝛼𝑡
TABELLA
⃗⃗ = 𝑟 𝑥 𝐹
𝑀
Angolo
Velocità Angolare
Accelerazione
Angolare
𝐼
Leggi orarie
𝑡0 = 0
Momento
Di Inerzia
⃗⃗
𝑀
Momento di una
Forza
Forza
𝐹
Forza Risultante
∑ 𝐹 = 𝑚𝑎
⃗⃗ = 𝐼𝛼
∑𝑀
Momento
Risultante
Equilibrio
Traslazionale
∑𝐹 = 0
⃗⃗ = 0
∑𝑀
Equilibrio
Rotazionale
𝑝 = 𝑚𝑣
Quantità di moto
Legame tra 𝐹 𝑒 𝑝
Conservazione
Quantità di Moto
⃗ =𝑟𝑥𝑝
𝐿
∑𝐹 =
Δ𝑝
Δ𝑡
⃗⃗ =
∑𝑀
𝐾𝑇𝑅𝐴𝑆 =
Regola segni
−𝑥̂
1
𝑚𝑣 2
2
+ 𝑥̂
⃗
Δ𝐿
Δ𝑡
⃗𝐼 = 𝐿
⃗𝐹
𝐿
⃗⃗ 𝐸𝑋𝑇 = 0
Se ∑ 𝑀
𝑝𝐼 = 𝑝𝐹
Se ∑ 𝐹𝐸𝑋𝑇 = 0
Energia
Traslazionale
⃗ = 𝐼𝜔
𝐿
⃗
𝐾𝑅𝑂𝑇 =
+𝑦̂
−𝑧̂
−𝑦̂
X
1
𝐼𝜔2
2
Momento
Angolare
⃗⃗ 𝑒 𝐿
⃗
Legame tra 𝑀
Conservazione
Momento
Angolare
Energia
Rotazionale
+ 𝑧̂
Regola segni
140
ESERCIZI DI DINAMICA ROTAZIONALE
QUALE DELLE DUE REAZIONI SOSTIENE DI PIU’ L’ASTA?
IL FILO REGGERA’ L’INSEGNA?
UNA STRANA COPPIA!
LA BALLERINA ROTANTE con Conservazione Momento Angolare
CORRO SULLA GIOSTRA!
LA SFERA CHE ROTOLA DAL PIANO!
141
LE ONDE
142
DESCRIZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE ONDE
Le onde sono perturbazioni generate da una sorgente che si propagano nel tempo e nello spazio.
L’ampiezza𝑦 di oscillazione, soluzione dell’equazione differenziale tipica delle onde, è infatti funzione di due
variabili: il tempo e lo spazio.
1) La prima classificazione riguarda la possibilità o meno di poter viaggiare nel vuoto e della necessità o
meno di un mezzo elastico in cui poter viaggiare:
ONDE MECCANICHE
ONDE ELETTRO-MAGNETICHE
La loro propagazione è dovuta al moto oscillatorio
delle particelle di materia e alla loro continua
trasmissione di energia alle particelle contigue.
(Teorizzate da Maxwell nel 1873 e verificate
sperimentalmente da Hertz nel 1887)
Un’onda meccanica è il suono, che si può propagare
grazie alla compressione e alla rarefazione delle
particelle di aria; altri esempi sono le onde sismiche
o le onde presenti in una corda vibrante.
Queste onde non possono quindi viaggiare nel
vuoto, in quanto mancherebbe il sostegno per la
loro trasmissione. Chiudendo ad esempio una
campanella in un contenitore in cui si fa il vuoto,
non sentiremmo nulla.
La loro propagazione è dovuta alla continua
creazione di campo elettrico e campo magnetico
dovuta alla variazione nel tempo dei campi elettrici
e magnetici stessi. In altre parole il campo
elettromagnetico, una volta generato da una
sorgente, come il Sole, si autosostiene. Queste
onde non hanno quindi bisogno di un mezzo per
propagarsi e possono viaggiare nel vuoto alla
velocità della luce. Possono comunque viaggiare in
un mezzo ma la loro velocità diminuisce rispetto al
valore della velocità nel vuoto.
ONDE GRAVITAZIONALI
(Teorizzate da Einstein nel 1916, verificate sperimentalmente nel 2015 da LIGO/VIRGO)
Le onde gravitazionali hanno caratteristiche simili sia alle onde meccaniche, sia a quelle
elettromagnetiche. Come le onde elettromagnetiche, possono viaggiare nel vuoto alla velocità della luce
ma come le onde meccaniche nascono in quanto lo spazio-tempo, trattato alla stregua di un mezzo, può
comprimersi e rarefarsi oscillando come un mezzo elastico.
La sorgente di un’onda gravitazionale può ad esempio essere la collisione tra due buchi neri.
Gli intervalli di frequenze delle onde gravitazionali sono compatibili con quelli delle frequenze del suono: le
onde gravitazionali, opportunamente amplificate, possono essere “ascoltate”.
143
2) La seconda classificazione riguarda la relazione reciproca tra la direzione di oscillazione, che è la direzione
in cui oscillano le particelle di materia e la direzione di propagazione, che è la direzione verso cui si dirige
l’energia trasportata. La velocità dell’onda ha la stessa direzione della direzione di propagazione.
ONDE TRASVERSALI
ONDE LONGITUDINALI
La direzione di oscillazione è perpendicolare alla
direzione di propagazione.
La direzione di oscillazione è parallela alla direzione
di propagazione.
Un esempio sono le onde che si generano in una
corda vibrante.
Un esempio è l’onda sonora, in cui le molecole di
aria oscillano avanti e indietro, parallelamente alla
direzione del suono.
Anche le onde elettromagnetiche sono speciali
onde trasversali, in quanto le quantità che oscillano
non sono particelle di materia ma campo elettrico e
magnetico, entrambi perpendicolari tra di loro e
alla direzione di propagazione dell’onda.
ONDE MISTE
Esiste un tipo di onde in cui le particelle oscillano contemporaneamente sia in direzione parallela sia in
direzione perpendicolare alla direzione di propagazione, e quindi percorrono una circonferenza!
Un esempio è il caso delle onde marine superficiali.
APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
Onde Trasversali, Longitudinali E Miste
Onde in acqua, Sonore ed Elettromagnetiche
144
o L’EQUAZIONE DELL’ONDA ARMONICA
LA FORMULA
2𝜋
2𝜋
𝑦(𝑥, 𝑡) = 𝑨 𝑠𝑒𝑛 ( 𝑥 −
𝑡 + 𝜽𝟎 )
𝝀
𝑻
(𝒎)
𝒚
𝑨(𝒎)
𝝀(𝒎)
→ 𝑨𝒎𝒑𝒊𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒐𝒔𝒄𝒊𝒍𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆
→ 𝑨𝒎𝒑𝒊𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒊𝒎𝒂 𝒅𝒊 𝒐𝒔𝒄𝒊𝒍𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆
→ 𝑳𝒖𝒏𝒈𝒉𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅′ 𝒐𝒏𝒅𝒂 (𝒅𝒊𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒎𝒊𝒏𝒊𝒎𝒂 𝒕𝒓𝒂 𝒅𝒖𝒆 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒊
𝒆𝒒𝒖𝒊𝒗𝒂𝒍𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒈𝒓𝒂𝒇𝒊𝒄𝒐 𝒂 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐 𝒇𝒊𝒔𝒔𝒂𝒕𝒐)
𝑻(𝒔)
→ 𝑷𝒆𝒓𝒊𝒐𝒅𝒐 (𝒅𝒊𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒎𝒊𝒏𝒊𝒎𝒂 𝒕𝒓𝒂 𝒅𝒖𝒆 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒊
𝒆𝒒𝒖𝒊𝒗𝒂𝒍𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒈𝒓𝒂𝒇𝒊𝒄𝒐 𝒂 𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒇𝒊𝒔𝒔𝒂𝒕𝒂)
𝜃0 (𝒓𝒂𝒅) → 𝑭𝒂𝒔𝒆 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆
o LE GRANDEZZE FONDAMENTALI
LA FORMULA
𝝀
𝒗=
𝑻
𝟐𝝅
𝟏
𝝎=
𝒇=
𝑻
𝑻
𝒗 (𝒎/𝒔) → 𝑽𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒂𝒈𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍′𝒐𝒏𝒅𝒂
𝒓𝒂𝒅
𝝎(
) → 𝑷𝒖𝒍𝒔𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍′𝒐𝒏𝒅𝒂
𝒔
𝒇(𝑯𝒛) → 𝑭𝒓𝒆𝒒𝒖𝒆𝒏𝒛𝒂 (numero di creste che giungono ogni secondo)
APPLICAZIONI
Le onde esistono? Scopriamolo con
ESPERIMENTI
145
LA VELOCITA’ DIPENDE DAL MEZZO…
Tipologie di onde:
o a) Onde ElettroMagnetiche
o b) Onde Sonore
o c) Onde lungo una corda tesa
LA FORMULA
𝑻
𝒗= √
𝝆
𝒗(𝒎/𝒔) → 𝑽𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒐𝒏𝒅𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂 𝒕𝒆𝒔𝒂
𝑻(𝑵)
→ 𝑻𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂
𝝆(𝒌𝒈/𝒎) → 𝐃𝐞𝐧𝐬𝐢𝐭à 𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚𝐫𝐞, 𝐑𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐌𝐚𝐬𝐬𝐚/𝐋𝐮𝐧𝐠𝐡𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚
…LA FREQUENZA DIPENDE DALLA SORGENTE
o Onde ElettroMagnetiche
o Onde sonore
o Onde lungo una Corda Tesa →vedi Onde Stazionarie
146
INTERFERENZA NEL TEMPO
147
INTERFERENZA NELLO SPAZIO
148
IL SUONO
Acoustic Levitation
Cymatics, Standing Waves
149
LA LUCE
Grandezze Radiometriche e Fotometriche
Tipo di grandezza
Legata a:
RADIOMETRICA
FOTOMETRICA
Sorgente
POTENZA RADIANTE (𝑾)
𝑷𝑹
FLUSSO LUMINOSO (𝒍𝒖𝒎𝒆𝒏)
𝚽𝑳
Area (𝐴)
IRRADIAMENTO (𝑾/𝒎𝟐 )
𝑷𝑹 𝑺𝒐𝒓𝒈.𝑷𝒖𝒏𝒕. 𝑷𝑹 𝑺
𝑬𝑹 =
→
𝑨
𝟒𝝅𝒓𝟐
ILLUMINAMENTO (𝒍𝒖𝒙)
𝚽𝑳 𝑺𝒐𝒓𝒈.𝑷𝒖𝒏𝒕. 𝚽𝑳𝑺
𝑬𝑳 =
→
𝑨
𝟒𝝅𝒓𝟐
Angolo (Ω)
INTENSITA’ DI RADIAZIONE (𝑾/𝒔𝒓)
𝑷𝑹 𝑺𝒐𝒓𝒈.𝑷𝒖𝒏𝒕. 𝑷𝑹 𝑺
𝑰𝑹 =
→
𝛀
𝟒𝝅
INTENSITA’ LUMINOSA (𝒄𝒅)
𝚽𝑳 𝑺𝒐𝒓𝒈.𝑷𝒖𝒏𝒕. 𝚽𝑳𝑺
𝑰𝑳 =
→
𝛀
𝟒𝝅
150
DIFFRAZIONE
Introduzione
La Formula che salva la vita
𝒚
𝒏𝝀
~𝒔𝒊𝒏 (𝛉) =
𝑳
𝒅
N° FENDITURE
UNA
Larghezza Fenditura
DUE o PIU’
Distanza tra due Fenditure
MASSIMI
(FRANGE CHIARE)
individuati da:
𝒏 𝑺𝑬𝑴𝑰 𝑰𝑵𝑻𝑬𝑹𝑰
𝒏 𝑰𝑵𝑻𝑬𝑹𝑰
(𝟏. 𝟓, 𝟐. 𝟓, 𝟑. 𝟓 … )
(𝟏, 𝟐, 𝟑 … )
MINIMI
(FRANGE SCURE)
individuati da:
𝒏 𝑰𝑵𝑻𝑬𝑹𝑰
𝒏 𝑺𝑬𝑴𝑰 𝑰𝑵𝑻𝑬𝑹𝑰
(𝟏, 𝟐, 𝟑 … )
(𝟎. 𝟓, 𝟏. 𝟓, 𝟐. 𝟓 … )
𝒅
ESERCIZI
Diffrazione attraverso UNA FENDITURA
Diffrazione attraverso DUE o PIU’ FENDITURE
VIDEO GENERALE (e bellissimo) SULLE ONDE
151
L’Elettricità
Personaggio
Benjamin Franklin
Pieter van
Musschenbroek
Charles Augustin
de Coulomb
Luigi Galvani
Periodo
1752
1746
1826
Esperimento / Invenzione
Aquilone con fulmine, parafulmine
Invenzione del primo condensatore
rudimentale: La Bottiglia di Leyda
Esperimento bilancia-torsione
Legge di Coulomb
Contrazioni muscolari di una rana a contatto
con metallo
Invenzione della Pila Elettrica
Dimostra il funzionamento della lampada ad
arco in aria atmosferica
Relazione tra corrente elettrica e
fenomeni magnetici
Leggi dell'Elettromagnetismo
1826
1831
Le due Leggi di Ohm
Induzione Elettromagnetica
1785-1791
1791-1794
Alessandro Volta
Humphrey Davy
1799
1802
Hans Christian
Ørsted
André-Marie
Ampère
Georg Simon Ohm
Michael Faraday
1820
Etimologia
Elektròn(da cui Elettrone ed Elettrico): Ambra
Tribos(da cui TriboElettricità: Strofinio/Attrito
152
LA FORZA DI COULOMB e la FORZA di attrazione
Gravitazionale
Forza
Scrittura
vettoriale
Costanti
Andamento in
funzione della
distanza
Elettrica
Gravitazionale
153
IL CAMPO ELETTROSTATICO
154
Campi elettrici di Distribuzioni di Carica
Distribuzione di Quantità
carica
costante
Carica
Puntiforme 𝑸
Filo infinito con
densità lineare
𝝀 di carica
uniforme
Piano infinito
con densità
superficiale 𝝈
di carica
uniforme
Sfera Metallica
di Raggio 𝑹 con
carica Totale 𝑸
Sfera Isolante
di Raggio 𝑹 con
densità
volumica 𝝆 di
carica
Modulo del
campo elettrico
|𝐸⃗ |
Grafico spaziale
in 2D
|𝑸|
4𝜋𝜖𝑑 2
𝑸
𝝀=
𝑸
𝒍
|𝝀|
2𝜋𝜖𝑑
𝝈=
𝑸
𝑺
|𝝈|
2𝜖
𝑸
𝝆=
Andamento di |𝐸⃗ | in
funzione della distanza
𝒅 dal generatore
𝑸
𝑽
0
𝑑<𝑹
{ |𝑸|
4𝜋𝜖𝑑2
𝑑≥𝑹
𝝆
𝑑
3𝜖
𝑑<𝑹
|𝑸|
{4𝜋𝜖𝑑2
𝑑≥𝑹
𝑑=𝑹
𝑑=𝑹
155
CONDENSATORE A FACCE PIANE E PARALLELE
A
d
GRANDEZZA
Densità superficiale
di carica
Campo Elettrico
Differenza di
potenziale
Simbolo e
unità di misura
𝝈[
𝐶
]
𝑚2
𝑉
𝑬[ ]
𝑚
𝚫𝑽[𝑉]
Definizione Grandezza
𝝈=
𝑸
𝑆𝑢𝑝𝑒𝑟𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒
Dal Teorema di Gauss
E’ un integrale
𝚫𝑽 = − ∫ 𝑬 𝑑𝑙 cos(𝛼)
Grandezza PER CONDENSATORE
a FACCE PIANE E PARALLELE
𝑸
𝐴
0 𝑎𝑙𝑙 ′ 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜
𝝈=
|𝑬| = { 𝜎
𝑎𝑙𝑙 ′ 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜
𝜖
|𝚫𝑽| = |𝑬| ⋅ 𝑑
Esempio Numerico
Con |𝑄| = 10 𝑛𝐶 ; 𝜖 = 3
𝐴 = 100𝑚𝑚2 ; 𝑑 = 1𝑚𝑚
𝐶
𝝈 = 10−4 2
𝑚
0 𝑎𝑙𝑙 ′ 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜
|𝑬| = {
3.77 ⋅ 106
𝑉
𝑎𝑙𝑙 ′ 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜
𝑚
|𝚫𝑽| = 𝟑𝟕𝟕𝟎 𝑽
E’ un integrale
Capacità elettrica
𝑪[𝐹]
Energia
elettrostatica
𝑈[𝐽]
Densità di energia
elettrostatica
𝐽
𝑤𝐸 [ 3 ]
𝑚
|𝑸|
𝑪=
|𝚫𝑽|
𝑈 = 𝐿 = ∫ 𝑽(𝒒) 𝑑𝑞
E’ un integrale
𝐸𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎
𝑤𝐸 =
𝑉𝑜𝑙𝑢𝑚𝑒
𝑪=
𝑈=
𝜖⋅𝐴
𝑑
1
𝐶 ⋅ 𝚫𝑽2
2
1
𝑤𝐸 = 𝜖𝑬2
2
𝑪 = 2.66 ⋅ 10−12 𝐹
𝑈 = 1.89 ⋅ 10−5 𝐽
𝑤𝐸 = 189
𝐽
𝑚3
CONDENSATORI IN SERIE E PARALLELO
Due o più condensatori, collegati tra
loro, hanno la stessa
La capacità equivalente vale :
Esempio con 3 Condensatori di
Capacità: C; 2C e 4C
La capacità equivalente ha come Q
La capacità equivalente ha come Δ𝑉
IN PARALLELO
Differenza di potenziale
𝚫𝑽
𝐶// = 𝐶1 + 𝐶2 + 𝐶3 + …
La capacità parallelo è la somma delle capacità
𝐶// = 7𝐶
La somma delle Q dei condensatori
La stessa 𝚫𝑽 dei condensatori
IN SERIE
Carica
𝑸
1
1
1
1
= + + +…
𝐶s 𝐶1 𝐶2 𝐶3
Il reciproco della capacità serie è la somma
dei reciproci delle capacità
4
𝐶s = 𝐶
7
La stessa 𝐐 dei condensatori
La somma delle Δ𝑉 dei condensatori
Passaggio per risoluzione circuiti
157
IL CAMPO MAGNETOSTATICO
PREREQUISITI
Versori in 3D
Prodotto vettoriale
La regola del cacciavite
GENERATORI DI CAMPO MAGNETOSTATICO
GENERATORE DI CAMPO
MAGNETICO: CONDUTTORE
PERCORSO DA CORRENTE 𝑰
LINEA DI CAMPO
CAMPO MAGNETICO
CONDUTTORE
VISTI DI LATO
FILO RETTILINEO
di Lunghezza Infinita
SPIRA CIRCOLARE
di Raggio R
SOLENOIDE
di Lunghezza Infinita
FORMA DELLE LINEE DI
CAMPO MAGNETICO
(SEMPRE CHIUSE e
PRESENTI OVUNQUE )
CIRCOLARI CONCENTRICHE
attorno al FILO
Una linea segue L’ASSE DELLA SPIRA,
le altre linee sono CHIUSE
ma NON CIRCOLARI
Le linee sono SOLO DENTRO il
Solenoide e sono rette PARALLELE
ALL’ASSE DEL SOLENOIDE
VERSO DELLE LINEE DI
CAMPO MAGNETICO
REGOLA CACCIAVITE: mano destra
Il pollice segue la corrente,
le dita che si chiudono
creano il verso delle linee
REGOLA CACCIAVITE: mano destra
dita si chiudono come la corrente,
il pollice dà il verso della linea lungo l’asse
della spira
REGOLA CACCIAVITE: mano destra
dita si chiudono come la corrente,
il pollice dà il verso della linea lungo
l’asse del solenoide
OVUNQUE
LUNGO L’ASSE DELLA SPIRA
OVUNQUE
𝝁𝑰
𝑩=
𝟐𝝅𝒅
𝟑
𝝁𝑰
𝑹
𝑩=
(
)
𝟐𝑹 √𝑹𝟐 + 𝒛𝟐
𝒅: distanza tra il punto in cui valuto il
𝒛: quota lungo l’asse della spira a partire
LINEA DI CAMPO
CAMPO MAGNETICO
CONDUTTORE
VISTI DALL’ALTO
DOVE RISULTA FACILMENTE
CALCOLABILE IL MODULO
DEL CAMPO MAGNETICO?
MODULO DEL CAMPO
MAGNETICO
𝝁𝟎 =
𝑵
𝟒𝝅 ⋅ 𝟏𝟎−𝟕 𝟐
𝑨
campo ed il filo
dal centro della spira
𝑩=𝝁𝑰𝒏
𝑩= 𝟎
(all’interno)
(all’esterno)
𝒏 = 𝑵/𝑳 densità lineare di spire.
(numero spire 𝑵 su lunghezza 𝑳)
Chi sente il
campo?
CHI SENTE IL CAMPO MAGNETICO?
Cosa sente?
Cosa succede?
⃗
La carica ruota attorno al campo magnetico 𝐵
(le cui linee diventano asse di rotazione)
TRE CASI:
Forza di Lorentz
Carica 𝒒 in
moto con
⃗
velocità 𝒗
⃗
⃗ 𝑥𝐵
𝐹 =𝒒⋅𝒗
⃗
𝑣 // 𝐵
⃗
b) 𝑣 ⊥ 𝐵
a)
c) Nessuno
dei precedenti
Filo lungo 𝒍
percorso da
corrente 𝒊
Spira di
momento
⃗⃗⃗
di dipolo 𝒎
Forza di Faraday
⃗
𝐹 =𝒊⋅𝒍𝑥𝐵
Momento torcente
⃗⃗ = 𝒎
⃗
⃗⃗⃗ 𝑥 𝐵
𝑀
Il filo accelera di MRUA nella direzione della forza 𝐹
⃗⃗
La spira ruota attorno al Vettore Momento 𝑀
160
CURIOSITA’ SUL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Perché il campo magnetico si inverte?
Perché il campo magnetico terrestre si sta spostando?
Il campo magnetico si sta indebolendo?
Quando la Terra fu sul punto di perdere il campo magnetico!
Cosa accadrebbe se il campo magnetico si spegnesse?
APPLICAZIONI CON CAMPO MAGNETICO
o Selettore di Velocità
o Spettrometro di Massa
DIPOLO ELETTRICO E MAGNETICO
DIPOLO
ELETTRICO
MAGNETICO
Un dipolo è formato da:
Due monopoli elettrici di segno
opposto, ognuno di carica 𝑸 e a
distanza 𝒅
Spira di area 𝑺, con 𝑵
avvolgimenti percorsa da una
corrente 𝒊
+
Vettore momento di dipolo
Modulo
Direzione
Verso
Il Campo generato dal dipolo
a grande distanza r è
 direttamente
proporzionale al
momento di dipolo
 inversamente al cubo
della distanza dal dipolo
Momento torcente sul dipolo
immerso in campo
L’effetto è una rotazione del
dipolo per allineare il proprio
momento di dipolo al campo
esterno
Energia potenziale
⃗⃗⃗
𝒎
⃗
𝒑
⃗
𝒑
|𝑝| = 𝑑 ⋅ 𝑄
La congiungente delle due cariche
Dalla carica negativa a quella
positiva
𝐸⃗𝐷𝐼𝑃 ∝
⃗
𝒑
𝑟3
⃗⃗⃗
𝒎
|𝑚
⃗⃗ | = 𝑁 ⋅ 𝑖 ⋅ 𝑆
La normale alla spira
Dalla regola del cacciavite
partendo dal verso della corrente
⃗ 𝐷𝐼𝑃 ∝
𝐵
⃗⃗⃗
𝒎
𝑟3
⃗⃗ = 𝒑
⃗ 𝑥 ⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗
𝑀
𝐸𝐸𝑋𝑇
⃗⃗ = 𝒎
⃗⃗⃗ 𝑥 ⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗
𝑀
𝐵𝐸𝑋𝑇
⃗ ⋅ ⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗
𝑈 = −𝒑
𝐸𝐸𝑋𝑇
⃗⃗⃗ ⋅ ⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗
𝑈 = −𝒎
𝐵𝐸𝑋𝑇
a) Condizione di equilibrio
Stabile
𝑀 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜, 𝑈 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑎 ∶ 𝑀𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑝𝑜𝑙𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑙𝑙𝑒𝑙𝑜 𝑎𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜
b) Condizione di equilibrio
Instabile
𝑀 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜, 𝑈 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 ∶ 𝑀𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑝𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑝𝑎𝑟𝑎𝑙𝑙𝑒𝑙𝑜 𝑎𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜
c) Condizione di Non
equilibrio
𝑀 𝑛𝑜𝑛 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑜: 𝐷𝑖𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎 𝑡𝑟𝑎 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑝𝑜𝑙𝑜 𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜
162
Confronto tra Campo Elettrostatico e Magnetostatico
CAMPO
SORGENTI
LINEE DI CAMPO
FORZA
(sentita da una carica in
campo esterno)
LINEE DI FORZA
DIREZIONE
VERSO
FLUSSO 𝚽 DI CAMPO
ATTRAVERSO
UNA SUPERFICIE
CHIUSA 𝛀
CIRCUITAZIONE 𝚪 DI
CAMPO
LUNGO IL CIRCUITO 𝜸
ELETTROSTATICO
⃗𝑬
CARICHE
APERTE
MAGNETOSTATICO
⃗𝑩
⃗
CORRENTI STAZIONARIE
E MAGNETI
CHIUSE
(esistono i monopoli elettrici
positivi e negativi)
(non esiste il monopolo magnetico)
⃗𝑭 = 𝒒 ⋅ ⃗𝑬
⃗𝑭 = 𝒒 ⋅ 𝒗
⃗
⃗ 𝒙 ⃗𝑩
PARALLELA a ⃗𝑬
⃗
PERPENDICOLARE a ⃗𝑩
⃗
PERPENDICOLARE a 𝒗
⃗⃗ se 𝒒 > 𝟎
CONCORDE a 𝑬
⃗⃗ se 𝒒 < 𝟎
DISCORDE a 𝑬
REGOLA DELLA MANO DESTRA
𝑸𝑰𝑵𝑻𝜴
⃗ )=
𝜱𝜴 (𝑬
𝝐
⃗⃗ ) = 𝟎
𝜱𝜴 (𝑩
⃗ )=𝟎
𝜞𝜸 (𝑬
⃗⃗ ) = 𝝁 𝜮𝒊𝑪𝑶𝑵𝑪
𝜞𝜸 (𝑩
𝜸
LE 4 EQUAZIONI DI MAXWELL NEL CASO STATICO
163
LA LEGGE DI FARADAY – NEUMANN – LENZ
La Terza Equazione di Maxwell (nel caso non statico)
Γγ (𝐸⃗𝑖𝑛𝑑 ) = −
⃗ )]
𝑑 [Φ𝑆𝛾 (𝐵
𝑑𝑡
Preso un circuito metallico FISICO
⃗:
In presenza di linee di campo magnetico 𝐵
Si prende un circuito orientato γ che coincide
con il circuito FISICO il cui verso si trova con la
regola del cacciavite, posizionando il pollice
⃗
come 𝐵
Si prende la superficie APERTA 𝑆𝛾 che ha come
̂ il
sostegno il circuito 𝛾 e come normale 𝒏
versore con il verso dettato dal verso di
rotazione di γ attraverso la regola del
cacciavite
Si calcola il flusso del campo magnetico che
attraversa la superficie APERTA 𝑆𝛾
⃗ ) = ∫|𝐵
⃗ | ⋅ |𝑑𝑆| ⋅ cos(𝜃)
Φ𝑆𝛾 (𝐵
⃗
̂e𝐵
Dove 𝜃 è l’angolo tra 𝒏
Se il flusso del campo magnetico attraverso 𝑆𝛾
cambia nel tempo, nasce un campo elettrico
indotto 𝐸⃗𝑖𝑛𝑑 con le seguenti caratteristiche :
164
1) Le sue linee sono chiuse e circolari attorno alle linee di campo magnetico. Per questo motivo:
 Il flusso del campo elettrico indotto attraverso una superficie chiusa è nullo
 la circuitazione del campo elettrico indotto non è nulla e pari a
⃗⃗ )]
𝒅 [𝚽𝑺𝜸 (𝑩
⃗ 𝒊𝒏𝒅 ) = −
𝚪𝛄 (𝑬
𝒅𝒕
2) Il campo elettrico indotto 𝐸⃗𝑖𝑛𝑑 è un campo reale (esperibile con un sensore), quindi sentito dalle
cariche presenti sul filo metallico. Per questo motivo:
⃗ 𝑖𝑛𝑑 ) diventa una differenza di potenziale tra due punti coincidenti, come se ci fosse una
 Γγ (𝐸
pila tra questi due punti → esiste una pila virtuale con
⃗ 𝒊𝒏𝒅 )
𝒇. 𝒆. 𝒎. = 𝚫𝑽𝒑𝒊𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒓𝒕𝒖𝒂𝒍𝒆 = 𝚪𝛄 (𝑬
 Le cariche presenti sul filo, spinte da questo campo elettrico indotto, cominciano a muoversi
e ruotare lungo il circuito metallico → nasce una corrente indotta 𝑖𝑖𝑛𝑑 . Se il filo ha resistenza
R, la corrente 𝑖𝑖𝑛𝑑 si trova dalla 1° legge di Ohm : 𝒇. 𝒆. 𝒎. = 𝑹 ⋅ 𝒊𝒊𝒏𝒅

3) Il campo elettrico indotto 𝐸⃗𝑖𝑛𝑑 e la corrente 𝑖𝑖𝑛𝑑 hanno lo stesso verso di percorrenza, ma quale?
Il meno presente nella terza equazione di Maxwell ha un significato FISICO molto importante:
Se il flusso di campo magnetico nel tempo…
⃗⃗ )]
𝒅[𝚽𝑺𝜸 (𝑩
… la quantità
è:
𝒅𝒕
Quindi la circuitazione Γγ (𝐸⃗𝑖𝑛𝑑 ) è
Quindi il campo elettrico indotto 𝐸⃗𝑖𝑛𝑑 è:
Quindi se è presente un circuito FISICO
la corrente è
Cioè la corrente circola, rispetto a 𝛾, in verso
La corrente indotta crea un campo magnetico,
rispetto al verso del campo magnetico iniziale
CASO 1
aumenta
CASO 2
diminuisce
CASO 3
non cambia
POSITIVA
NEGATIVA
NULLA
NEGATIVA
POSITIVA
NULLA
DISCORDE A 𝛾.
NEGATIVA
CONCORDE A 𝛾
POSITIVA
NULLO
NULLA
DISCORDE
DISCORDE
CONCORDE
CONCORDE
NULLA
NULLO
QUINDI: Lungo un circuito metallico all’interno del quale il flusso del campo magnetico cambia nel
tempo, si crea una corrente indotta che crea un campo magnetico che si OPPONE ALLA VARIAZIONE
di tale flusso magnetico.
165
In che modi si può formare una corrente indotta?
Quando il flusso del campo magnetico cambia nel tempo!
𝑓. 𝑒. 𝑚. = 𝑅 ⋅ 𝒊𝒊𝒏𝒅
Il flusso magnetico
cambia nel tempo se
cambia nel tempo:
Esempio fisico
Tipo di moto
⃗ | ⋅ |𝑑𝑆⃗ | ⋅ cos(𝜃)]
𝑑[∫|𝐵
=−
𝑑𝑡
Il modulo del campo
magnetico
L’area del circuito
L’angolo tra campo e normale
𝐵(𝑡)
𝑆(𝑡)
𝜃(𝑡)
Calamita che si
avvicina/allontana al circuito o
viceversa
Movimento traslatorio relativo
tra circuito e campo
magnetico
Sbarretta mobile
lunga 𝒍 immersa in
campo magnetico
La sbarretta si
muove con legge
oraria 𝒙(𝒕)
di moto qualsiasi
Calamita che ruota attorno a
circuito o viceversa (DINAMO)
Il campo “letto” dal circuito
varia in modo lineare (anche a
tratti) nel tempo:
L’area del circuito
cambia nel tempo
La rotazione relativa avviene a
velocità angolare 𝝎 costante
(MCU)
𝐵(𝑡) = 𝐵0 + 𝒎 𝑡
 𝒎 è la velocità con cui 𝐵
𝑆(𝑡) = 𝒍 ⋅ 𝑥(𝑡)
𝜃(𝑡) = θ0 + 𝝎 𝑡
 𝝎 è la velocità con cui 𝜃 cambia
Movimento rotatorio relativo tra
circuito e campo magnetico
Disegno:
Descrizione
fisico/matematico della
quantità di interesse in
funzione del tempo
Considerazioni sulla
formula
cambia nel tempo: in un
grafico B in funzione del
tempo t; 𝒎 è il
COEFFICIENTE ANGOLARE
 𝐵0 è il valore del campo
magnetico al tempo zero
nel tempo: in un grafico
dell’angolo in funzione del
tempo t,
𝝎 è il COEFFICIENTE ANGOLARE
 θ0 è l’angolo iniziale tra il
campo magnetico e la normale
al circuito
Visto che non
𝑑(𝐵0 + 𝒎 𝑡)
𝑑(cos(θ0 + 𝝎 𝑡))
𝑑(𝑙 ⋅ 𝑥(𝑡))
=
=
=
sappiamo fare la
𝑑𝑡
𝑑𝑡
𝑑𝑡
derivata, si informa sui
= −𝝎 𝑠𝑖𝑛 (θ0 + 𝝎 𝑡)
=𝒎
= 𝑙 ⋅ 𝑣(𝑡)
risultati delle seguenti
derivate:
Quindi la 𝑓. 𝑒. 𝑚. risulta
−𝒎 ⋅ 𝑆 ⋅ 𝑐𝑜𝑠(𝜃)
−𝐵𝑙𝑣 ⋅ 𝑐𝑜𝑠(𝜃)
+𝐵𝑆𝝎 𝑠𝑖𝑛 (𝜃0 + 𝝎 𝑡)
uguale a :
Considerazioni sulla
Se sul circuito ci sono N avvolgimenti, il flusso e quindi la f.e.m. vanno moltiplicati per N
formula finale
166
ELEMENTI CIRCUITALI
Elementi
Grandezza
Unità di misura
Formula
Geometrica
(2° legge di OHM
generalizzata)
Energia
Tipologia
RESISTORE
RESISTENZA R
Ohm (𝛀)
CONDENSATORE
CAPACITA’ C
Farad (𝑭)
SOLENOIDE
INDUTTANZA L
Henry (𝑯)
𝒍
𝑹=𝝆
𝑺
𝑺
𝑪=𝝐
𝒅
𝑵𝟐 𝑺
𝑳=𝝁
𝒍
𝑬 = ∫ 𝑹𝒊 𝒅𝒕
𝟏 𝑸𝟐
𝑬=
𝟐 𝑪
Dissipata per
effetto Joule
Immagazzinata nel
campo Elettrico
𝟐
𝟏
𝒘𝑬 = 𝝐𝑬𝟐
𝟐
Densità di Energia
Caduta di Tensione
𝚫𝐕 con la Corrente
Caduta di Tensione
𝚫𝐕 con la Carica
Visione “Fasoriale”
dell’impedenza
Schema vettoriale
(o piano di Gauss)
per le Impedenze
per correnti
alternate
𝟏 𝟐
𝑳𝑰
𝟐
Immagazzinata nel
campo Magnetico
𝒘𝑩
𝟏 𝑩𝟐
=
𝟐 𝝁
−𝑹𝒊
𝟏
− ∫ 𝒊 𝒅𝒕
𝑪
−𝑳 𝒅𝒕
𝒅𝑸
−𝑹
𝒅𝒕
𝑸
−
𝑪
𝒅𝟐 𝑸
−𝑳 𝟐
𝒅𝒕
𝒁𝑹 = 𝑹 ‫𝟎ے‬
𝟏
𝝅
𝒁𝑪 =
‫ے‬−
𝝎𝑪
𝟐
𝝅
𝒁𝑳 = 𝝎𝑳 ‫ ے‬+
𝟐
La corrente è in La corrente è in anticipo
fase rispetto a 𝑽𝑹 di un quarto di periodo
rispetto a 𝑽𝑪
A frequenza nulla
(in continua)
A frequenza infinita
𝑬=
𝒅𝒊
La corrente è in ritardo
di un quarto di periodo
rispetto a 𝑽𝑳
Non cambia
Circuito aperto
Cortocircuito
Non cambia
Cortocircuito
Circuito aperto
𝒁𝑳
𝒁𝑹
𝒁𝑪
167
LE 4 EQUAZIONI DI MAXWELL NEL CASO GENERALE
Flusso 𝚽 attraverso una Superficie CHIUSA 𝛀
𝑸𝑰𝑵𝑻𝜴
⃗ 𝑺𝑻𝑨 + ⃗𝑬
⃗ 𝑰𝑵𝑫 ) =
𝜱𝜴 ( ⃗𝑬
+𝟎
𝝐
⃗⃗ 𝑺𝑻𝑨 + 𝑩
⃗⃗ 𝑰𝑵𝑫 ) = 𝟎 + 𝟎
𝜱𝜴 (𝑩
Circuitazione 𝚪 lungo il circuito 𝜸; 𝐒𝛄 è una Superficie APERTA che ha 𝜸 come Sostegno
⃗ 𝑺𝑻𝑨 + ⃗𝑬
⃗ 𝑰𝑵𝑫 ) = 𝟎 + (−
𝜞𝜸 (𝑬
⃗⃗ )
𝒅𝜱𝑺𝜸 (𝑩
𝒅𝒕
)
⃗⃗ 𝑺𝑻𝑨 + ⃗𝑩
⃗ 𝑰𝑵𝑫 ) = 𝝁 ( 𝜮𝒊𝑪𝑶𝑵𝑪 + 𝝐
𝜞𝜸 (𝑩
𝜸
⃗⃗ )
𝒅𝜱𝑺𝜸 (𝑬
𝒅𝒕
⃗⃗ 𝑺𝑻𝑨
𝑬
⃗⃗ 𝑰𝑵𝑫
𝑬
⃗𝑩
⃗ 𝑺𝑻𝑨
⃗𝑩
⃗ 𝑰𝑵𝑫
Generatori
Cariche elettriche
Variazione di flusso
di campo magnetico
Correnti
elettriche
Variazione di flusso di
campo elettrico
(corrente di spostamento)
Conservativo?
LINEE
SI
APERTE
NO
CHIUSE
NO
CHIUSE
NO
CHIUSE
Campi
)
Relatività
Relatività Galileiana
Sistemi di riferimento: Sistema Spazio-Temporale in cui ogni evento è caratterizzato da Coordinate Spaziali x e Temporali t
Definizione
SISTEMA DI RIFERIMENTO INERZIALE (SRI):
Sistema di riferimento in cui ogni corpo, nel caso sia
sottoposto ad una forza risultante nulla e muovendosi
quindi di moto rettilineo uniforme (MRU), persevera
nel suo stato di MRU. Non devono quindi essere
presenti forze apparenti.
SISTEMA DI RIFERIMENTO NON INERZIALE (SRNI)
Sistema di riferimento in cui i corpi sono
sottoposti a forze anche apparenti, dovuti alla non
inerzialità del SRNI.
Conseguenza Fissato un SRI, esistono infiniti SRI: infatti tutti i sistemi Un corpo soggetto ad una risultante nulla
della
di riferimento che si muovono di MRU rispetto al potrebbe magicamente accelerare e non
definizione primo sono Inerziali.
perseverare nel suo stato di moto.
Esempi
Pianeta Terra (trascurando le forze apparenti Un treno che frena, una giostra rotante, una
centrifughe dovute alla rotazione e alla rivoluzione), la macchina che accelera, un autobus che percorre
nostra aula, un treno o una nave che viaggiano a una rotonda.
velocità costante rispetto alla superficie terrestre, una
navicella spaziale che non frena e che non accelera, Il
Sole e le stelle “fisse”.
169
Notazione per due SRI (O e O’) ognuno con una coordinata spaziale ed una coordinata temporale.
IPOTESI:
1. O e O’ si incontrano nelle loro origini al tempo 𝑡 = 𝑡’ = 0.
2. Ogni evento che avviene all’istante t per O, avviene all’istante 𝑡’ = 𝑡 per O’ (Punto Debole della Rel.Gal.)
3. O’ si sta muovendo rispetto ad O di MRU con una velocità pari a 𝑣𝑂′ ,𝑂 = 𝑢 (velocità di trascinamento).
Quindi O si sta muovendo rispetto ad O’ con una velocità 𝑣0,0’
4. P è un oggetto che si muove rispetto ad O e a O’ di un moto qualsiasi.
Quantità conosciute in funzione del SRI di O
Notazione
estesa
𝑥𝑃,𝑂
Notazione
contratta
𝑥
𝑣𝑃,𝑂
𝑣
Posizione di P rispetto a O
Legge oraria qualsiasi di P rispetto ad O.
Velocità di P rispetto a O
𝑎𝑃,𝑂
𝑎
Accelerazione di P rispetto a O
𝑣𝑂′,𝑂
𝑥𝑂′ ,𝑂
𝑢
Velocità di Trascinamento costante.
Posizione di O’ rispetto a O.
Legge oraria di MRU di O’ rispetto ad O.
Accelerazione di O’ rispetto a O: deve essere nulla, altrimenti O’
non sarebbe un SRI: moltiplicata per la massa di P essa sarebbe
la forza apparente.
𝑎𝑂′,𝑂
Significato
Relazione con le quantità
precedenti
𝑑𝑥𝑃,𝑂
𝑑𝑡
𝑑𝑣𝑃,𝑂
𝑑 2 𝑥𝑃,𝑂
=
=
𝑑𝑡
𝑑𝑡 2
𝑣𝑃,𝑂 =
𝑎𝑃,𝑂
𝑥𝑂′,𝑂 = 𝑢 ⋅ 𝑡
𝑎𝑂′,𝑂 = 0
170
Quantità conosciute in funzione del SRI O’
Notazione Notazione
estesa
contratta
𝑥𝑃,𝑂′
𝑣𝑃,𝑂′
𝑎𝑃,𝑂′
𝑥′
𝑣′
𝑎′
Significato
Posizione di P rispetto a O’
Legge oraria qualsiasi di P rispetto ad O’.
1) Questa relazione si trova con il metodo punta-coda
2) Questa relazione si trova modificando 𝑥𝑂,𝑂′ :
𝑥𝑂,𝑂′ = 𝑣𝑂,𝑂′ 𝑡 ′ = −𝑢𝑡
Velocità di P rispetto a O’
Derivando la 1) rispetto al tempo si ottiene la 3) ovvero
la legge di composizione delle velocità
Accelerazione di P rispetto a O’. Derivando la 3) ottengo
la 4). Poiché l’accelerazione è collegata alle forze
attraverso la massa, la 4) esprime in pieno il principio di
relatività.
Relazione con le
quantità precedenti
1) 𝑥𝑃,𝑂′ = 𝑥𝑃,𝑂 + 𝑥𝑂,𝑂′
2) 𝑥𝑃,𝑂′ = 𝑥𝑃,𝑂 − 𝑢 ⋅ 𝑡
3) 𝑣𝑃,𝑂′
𝑑𝑥𝑃,𝑂′
𝑑𝑡 ′
= 𝑣𝑃,𝑂 + 𝑣𝑂,𝑂′
4) 𝑎𝑃,𝑂′
𝑑𝑣𝑃,𝑂′
=
= 𝑎𝑃,𝑂
𝑑𝑡 ′
𝑣𝑃,𝑂′ =
171
Relatività Galileiana in Sintesi:
Risultati e Concetti
Spiegazione Concetti
𝑥 ′ = 𝑥 − 𝑢𝑡
𝑡′ = 𝑡
Trasformazioni di Galileo per passare da O a O’
Δ𝑥 ′ = Δ𝑥 − 𝑢Δ𝑡
{
Δ𝑡 ′ = Δ𝑡
Distanza Spazio-Temporale tra due eventi che avvengono per O ad una
distanza spaziale pari a Δ𝑥 e una distanza temporale pari a Δ𝑡.
La seconda riga può essere pensata come un postulato per Galileo.
{
𝑣𝑃,𝑂′ = 𝑣𝑃,𝑂 + 𝑣𝑂,𝑂′
𝑎𝑃,𝑂′ = 𝑎𝑃,𝑂
Principio di relatività
Composizione delle Velocità
Le accelerazioni e dunque la dinamica dei corpi è uguale per ogni SRI.
Tutte le leggi fisiche della Meccanica sono le stesse per tutti i SRI,
ovvero sono invarianti per Trasformazioni di Galileo.
Nel passaggio da un SRI ad un SRNI non vale questo principio infatti la
dinamica viene modificata per la nascita di forze apparenti.
172
La crisi della Fisica Classica è causata dalle equazioni di Maxwell.
(1865) Le leggi dell'elettromagnetismo non sono invarianti per Trasformazioni di Galileo
quindi...
...Le leggi dell’Elettromagnetismo non rispettano il principio di Relatività ed esiste un
sistema privilegiato (l’Etere) in cui la velocità della Luce vale c(mentre negli altri SRI
risulta minore o maggiore di c in base alla composizione delle velocità) ma...
(1887)...l’esperimento di Michelson-Morley mostra che la velocità della luce è uguale in
tutte le direzioni e quindi è indifferente al vento d’etere quindi...
...non esiste nessun sistema di riferimento privilegiato per le leggi dell'elettromagnetismo
quindi...
...il principio di Relatività potrebbe valere anche per le leggi dell’Elettromagnetismo ma…
173
Relatività Speciale (o Ristretta)
(1905) Einstein: Le leggi dell'elettromagnetismo non sono invarianti per Trasformazioni di Galileo quindi:
trovo delle Trasformazioni invarianti sia per la Meccanica, Elettromagnetismo e l'Ottica!
Risultati e Concetti
1°Assioma
Principio di relatività
2°Assioma
Principio di invarianza
′
𝑥 = 𝜸(𝑥 − 𝑢𝑡)
𝑢𝑥
{ ′
𝑡 = 𝜸 (𝑡 − 2 )
𝑐
Spiegazione Concetti
Tutte le leggi fisiche della Meccanica, dell’Elettromagnetismo e dell’Ottica
sono le stesse per tutti i SRI, ovvero sono invarianti per Trasformazioni di
Lorentz.
Come Conseguenza del primo Assioma la velocità della luce nel vuoto
1
è uguale per ogni SRI e pari a 𝑐 =
≈ 3 ⋅ 108 𝑚/𝑠
√𝜖0 𝜇0
Trasformazioni di Lorentz per passare da O a O’
relative ad un evento avvenuto in O in posizione x e all’istante t
e avvenuto in O’ in posizione x’ e all’istante t’
1
𝑢
Fattore relativistico 𝜸 =
con
𝛽
=
2
√1−𝛽
Δ𝑥 ′ = 𝛾 (Δ𝑥 − 𝑢Δ𝑡)
𝑢Δ𝑥
{ ′
Δ𝑡 = 𝛾 (Δ𝑡 − 2 )
𝑐
𝑣𝑃,𝑂 + 𝑣𝑂,𝑂′
𝑣𝑃,𝑂′ =
𝑣𝑃,𝑂 ⋅ 𝑣𝑂,𝑂′
1+
2
𝑐
𝑐
Trasformazioni Differenziali per passare da O a O’
Relativo alla distanza Spaziale (Δ𝑥) e Temporale (Δ𝑡) tra due eventi per O
E alla distanza Spazio Δ𝑥′-Temporale Δ𝑡′ tra gli stessi due eventi per O’
Composizione delle Velocità
𝑑𝑥𝑃,𝑂′
𝑑𝑥𝑃,𝑂
𝑣𝑃,𝑂 =
𝑣𝑃,𝑂′ =
𝑣𝑂,𝑂′ = −𝑣𝑂′ ,𝑂 = −𝑢
𝑑𝑡
𝑑𝑡′
174
𝐋𝐞𝐠𝐚𝐦𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐮, 𝛃, 𝛄
(𝛾β)2 = 𝛾 2 − 1
𝛾
1
Per 𝛽 ≪ 1 (𝑣 ≪ 𝑐) : 𝛾 ≈ 1 + 𝛽 2
𝛾𝛽
1
2
Esempi
𝑢(𝑚/𝑠)
𝛽 = 𝑢/𝑐
Velocità di una macchina
30
10−7
Velocità del suono in aria
300
10−6
Oggetto artificiale più veloce
105
3 ⋅ 107
1.5 ⋅ 108
2.7 ⋅ 108
2.97 ⋅ 108
2.9976 ⋅ 108
<≈ 3 ⋅ 108
3 ⋅ 108
> 3 ⋅ 108
3.33 ⋅ 10−4
0.1
0.5
0.9
0.99
0.9992
0.999999991
1
>1
Muoni atmosferici
Protoni in LHC
Luce
Tachioni
𝛾 = 1/√1 − 𝛽 2
1
1 + ⋅ 10−14
2
1.000000000000005
1
1 + ⋅ 10−12
2
1.0000000000005
1.000000056
1.005
1.1547
2.294
7.0888
25
7453.56
∞
Immaginario
175
Grafico del Fattore Relativistico
𝜸(𝜷)
Per 𝛽 ≪ 1
1
𝛾 ≈ 1 + 𝛽2
2
𝜷
176
Le conseguenze delle Trasformazioni di Lorentz
177
La Simultaneita’
Due eventi sono Simultanei se avvengono nello stesso istante di tempo.
La Simultaneità di due eventi è Relativa o Assoluta?
IPOTESI: Si prendono due eventi simultanei per O (Δ𝑡 = 0) che avvengono a distanza Δ𝑥.
I due eventi Sono simultanei anche per O’?
Einstein
Δ𝑡 ′ = 𝛾 (Δ𝑡 −
Simultaneità Locale
Δ𝑡 = 0
Δ𝑥 = 0
Simultaneità a Distanza
Δ𝑡 = 0
Δ𝑥 ≠ 0
𝑢Δ𝑥
)
𝑐2
Δ𝑡′ = 0
SI
La Simultaneità Locale
Rimane Assoluta
𝑢Δ𝑥
′
Δ𝑡 = − 2 ≠ 0
𝑐
NO
La Simultaneità a Distanza
diventa Relativa
Galileo
Δ𝑡 ′ = Δ𝑡
Δ𝑡′ = 0
SI
Δ𝑡′ = 0
SI
178
La dilatazione dei Tempi (propri)
Tempo proprio 𝜏 → Durata tra due eventi che avvengono nella stessa posizione (Co-Spaziali).
Il tempo di vita di una persona o di una particella è per se stessa un tempo proprio
La durata temporale tra due eventi è Relativa o Assoluta?
IPOTESI: Si prendono due eventi co-Spaziali per O’ (Δ𝑥′ = 0) che distano temporalmente una durata
chiamata tempo proprio 𝝉 → Δ𝑡 ′ = 𝜏
Tra i due Eventi co-spaziali per O’ passa lo stesso tempo 𝝉 per un osservatore non solidale ad O’?
Einstein
Δ𝑥 = 𝛾(Δ𝑥 − 𝑢Δ𝑡)
𝑢Δ𝑥
{ ′
Δ𝑡 = 𝛾 (Δ𝑡 − 2 )
𝑐
Galileo
′
Tempo proprio tra due eventi
Co-Spaziali
Δ𝑡′ = 𝜏 Δ𝑥′ = 0
Δ𝑡 = 𝛾𝜏
NO
Una durata temporale è Relativa:
Un tempo non proprio è maggiore di un tempo proprio del fattore 𝛾
Δ𝑡 ′ = Δ𝑡
Δ𝑡 = 𝜏
SI
Prova Sperimentale: La dilatazione del tempo di vita dei muoni atmosferici
179
La contrazione delle Lunghezze (proprie)
Lunghezza propria 𝐿 → Lunghezza di un’oggetto solidale (fermo) rispetto ad un osservatore.
In generale la lunghezza di un corpo è pari alla distanza spaziale tra due eventi simultanei a distanza: un evento è la misura della
posizione di un estremo simultanea alla misura della posizione dell’altro estremo.
La Lunghezza di un oggetto è Relativa o Assoluta?
IPOTESI: Si prende un oggetto fermo rispetto ad O di lunghezza chiamata lunghezza propria L.
O’ misura la lunghezza dello stesso oggetto prendendo i due eventi di misurazione simultanei per lui. Per O’ la
lunghezza dell’oggetto sarà pari a L?
Einstein
Galileo
Δ𝑥 ′ = 𝛾(Δ𝑥 − 𝑢Δ𝑡)
𝑢Δ𝑥
{ ′
Δ𝑡 = 𝛾 (Δ𝑡 − 2 )
𝑐
Misurazione simultanea per O’
(Δ𝑡′ = 0) della posizione degli
estremi di un oggetto fermo
rispetto ad O (Δ𝑥 = 𝐿)
{
Δ𝑥 ′ = 𝐿′ = 𝐿/𝛾
NO
La lunghezza dei corpi (solo nella direzione del moto relativo)
è Relativa: la lunghezza non propria è minore della lunghezza
propria di un fattore 𝛾
Cambia la velocità b e fai passare il tempo
Δ𝑥 ′ = Δ𝑥 − 𝑢Δ𝑡
Δ𝑡 ′ = Δ𝑡
Δ𝑥′ = 𝐿
SI
T con e osserva la contrazione della lunghezza propria L
180
L’esempio dei Muoni Relativistici (𝑇𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑖 𝑎 2.2 𝜇𝑠)
1° Evento: Il muone si genera quando incontra il culmine dell’atmosfera
2°Evento: il muone colpisce la superficie terrestre e viene misurato
Velocità dell’altro
sistema di riferimento
Fattore relativistico 𝛾
Distanza spaziale
tra i due eventi
Distanza temporale
tra i due eventi
Altezza dell’atmosfera
Cosa sperimentano “di strano” i
due osservatori che si pensano
fermi rispetto a se stessi?
Perché muone e
superficie terrestre riescono ad
incontrarsi?
O (Terra e atmosfera)
O’ (Muoni)
𝑣𝑂′ ,𝑂 = −0.9992 𝑐
𝑣𝑂,𝑂′ = + 0.9992 𝑐
𝛾 = 25
𝛾 = 25
Δ𝑥 = 15 𝑘𝑚
Δ𝑥′ = 0 𝑘𝑚
Δ𝑡 = 𝛾𝜏 = 50 𝜇𝑠
DILATAZIONE TEMPORALE
𝐿 = 15 𝑘𝑚
LUNGHEZZA PROPRIA
Δ𝑡 ′ = 𝜏 = 2 𝜇𝑠
TEMPO PROPRIO
𝐿’ = 𝐿/𝛾 = 600 𝑚
CONTRAZIONE SPAZIALE
Un osservatore fermo rispetto alla Terra
sperimenta la dilatazione temporale del
tempo proprio del muone.
Un osservatore fermo rispetto al muone
sperimenta la contrazione della lunghezza
propria dell’altezza dell’atmosfera.
Il muone riesce a percorrere i 15 km perché la
sua vita si è allungata di 25 volte!
La Terra riesce a raggiungere il muone perché
l’atmosfera è alta solo 600 metri!
(Il tempo di vita del muone per la Terra
diventa di 55𝜇𝑠)
(Il muone morirebbe spontaneamente
all’impatto se l’atmosfera fosse alta 660 metri)
181
La composizione delle velocità
IPOTESI: Un oggetto si sta muovendo rispetto ad O con velocità 𝑣𝑃,𝑂 = 𝑑𝑥/𝑑𝑡 ; mentre O si sta muovendo rispetto ad
O’ a velocità 𝑣𝑂,𝑂′ .
La velocità dell’oggetto per O’ (𝑣𝑃,𝑂′ = 𝑑𝑥 ′ /𝑑𝑡 ′ ) risulta semplicemente la somma delle precedenti?
La velocità della luce è superabile?
Einstein
Galileo
d𝑥 ′ = 𝛾(d𝑥 − 𝑢d𝑡)
𝑢d𝑥
{ ′
d𝑡 = 𝛾 (d𝑡 − 2 )
𝑐
Velocità di un oggetto per O’
Se O spara un raggio di luce verso O’
e O si sta muovendo a velocità 𝑣𝑂,𝑂′
rispetto a O’ quale è
la velocità del raggio laser per O’?
Due raggi di luce si stanno
incontrando, quale è la velocità di
uno rispetto all’altro?
𝑣𝑃,𝑂′ =
𝑣𝑃,𝑂 + 𝑣𝑂,𝑂′
1+
𝑣𝑃,𝑂 ⋅𝑣𝑂,𝑂′
d𝑥 ′ = d𝑥 − 𝑢d𝑡
{
d𝑡 ′ = d𝑡
𝑣𝑃,𝑂′ = 𝑣𝑃,𝑂 + 𝑣𝑂,𝑂′
𝑐2
NO
SI
𝑣𝐿𝑈𝐶𝐸,𝑂′ = 𝑐
La velocità della luce è invariante
𝑣𝐿𝑈𝐶𝐸,𝑂′ = 𝑐 + 𝑣𝑂,𝑂′
NO
SI
𝑣𝐿𝑈𝐶𝐸,𝑂′ = 𝑐
La velocità della luce è invariante
NO
𝑣𝐿𝑈𝐶𝐸,𝑂′ = 2𝑐
SI
182
L’intervallo 𝝈 relativistico
L’intervallo 𝜎 relativistico tra due eventi è la distanza Spazio-Temporale tra i due eventi ed è invariante per ogni osservatore!
𝜎 2 = 𝑐 2 Δ𝑡 2 − Δ𝑥 2 = 𝑐 2 Δ𝑡′2 − Δ𝑥′2
Eventi di Tipo:
Valore di 𝜎 2
Tempo
Luce
Spazio
𝜎 2 > 0 |𝑐Δ𝑡| > |Δ𝑥| 𝜎 2 = 0 |𝑐Δ𝑡| = |Δ𝑥| 𝜎 2 < 0 |𝑐Δ𝑡| < |Δ𝑥|
ct
ctc
t
Esempio Grafico
ct
x
x
x
Gli eventi stanno tra di loro:
Possono essere simultanei per un certo osservato?
Se si, a quale velocità deve muoversi questo
osservatore?
Questo osservatore misura tra i due eventi:
Dentro i rispettivi coni di luce
Lungo i rispettivi coni di luce
Fuori dai rispettivi coni di luce
NO
SOLO PER LA LUCE
Possono essere co-spaziali per un certo osservatore?
Se si, a quale velocità deve muoversi questo
osservatore?
Questo osservatore misura tra i due eventi:
SI
SI
𝑐Δ𝑡
𝛽=
Δx
Una lunghezza propria L:
𝐿 = √−𝜎 2
NO
Gli eventi potrebbero essere causalmente connessi?
Un evento accadere prima, insieme o dopo l’altro?
𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑐𝑒!
Δx
𝑐Δ𝑡
Un tempo proprio 𝜏:
𝑐𝜏 = √𝜎 2
𝛽=
SI
NO
SOLO PER LA LUCE
𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑐𝑒!
SI
NO
NO
SI
183
C
D
B
A
Coppie
eventi
Eventi
tipo:
Z-A
Z-B
Z-C
Spazio
Luce
Tempo
Z-D
A-B
A-C
Spazio
Spazio
Luce
A-D
B-C
B-D
Tempo
Tempo
Spazio
C-D
Spazio
Z
C
184
IL MIO QUADERNO DEL LABORATORIO DI
FISICA
Strumentazione:
Portata E Sensibilità
Errori durante la misura:
TIPO DI ERRORI
CASUALI
SISTEMATICI
DI LETTURA
DOVUTI A:
Fluttuazioni, variazioni
di grandezze fisiche
difficilmente governabili
Errori umani, problema
all’interno dello
strumento di misura
Errore umano di lettura,
di mancato
allineamento (errore di
parallasse)
I VALORI MISURATI
SONO SEMPRE:
SIA in DIFETTO
SIA in ECCESSO
SEMPRE in DIFETTO o
SEMPRE in ECCESSO
SEMPRE in DIFETTO o
SEMPRE in ECCESSO
PRECISIONE
ACCURATEZZA
ACCURATEZZA
NO
SI
SI
LA LORO PRESENZA
CAUSA UNA
DIMINUZIONE DI:
SONO ELIMINABILI?
Serie di misure dirette:
Valore Medio, Errore Assoluto, Intervallo di Confidenza, Errore relativo ed errore percentuale
Accuratezza e sensibilità
Le Misure Indirette
La Propagazione degli Errori
FORMULA con:
SOMME O SOTTRAZIONI
Esempio di formula
𝑿=𝒂+𝒃−𝒄
Valore Medio 𝑽𝑴
Il Valore Medio segue
La formula indiretta
Esempio
𝑽𝑴 (𝑿) = 𝑽𝑴 (𝒂) + 𝑽𝑴 (𝒃) − 𝑽𝑴 (𝒄)
Errore Assoluto 𝝐𝑨
L’Errore Assoluto è la
Somma degli Errori Assoluti
Si calcola solo dopo aver
calcolato l’Errore Relativo
Esempio
𝝐𝑨 (𝑿) = 𝝐𝑨 (𝒂) + 𝝐𝑨 (𝒃) + 𝝐𝑨 (𝒄)
𝝐𝑨 (𝒀) = 𝝐𝑹 (𝒀) ⋅ 𝑽𝑴 (𝒀)
Errore Relativo 𝝐𝑹
Si calcola solo dopo aver calcolato
l’Errore Assoluto
L’Errore Relativo è la
Somma degli Errori Relativi
Esempio
𝝐𝑹 (𝑿) =
𝝐𝑨 (𝑿)
𝑽𝑴 (𝑿)
PRODOTTI O DIVISIONI
𝒀=𝒔⋅
𝒕
𝒏
Il Valore Medio segue
La formula indiretta
𝑽𝑴 (𝒀) = 𝑽𝑴 (𝒔) ⋅
𝑽𝑴 (𝒕)
𝑽𝑴 (𝒏)
𝝐𝑹 (𝒀) = 𝝐𝑹 (𝒔) + 𝝐𝑹 (𝒕) + 𝝐𝑹 (𝒏)
Esercizi:
Propagazione con somma e sottrazione: Es. Facile
Propagazione con somma e sottrazione: Es. Facile e Medio
Propagazione con prodotto e divisione: Es. Facile, Medio e Difficile
Come calcolare l’Intervallo di Confidenza Globaledi una Quantità
a partire da singoli intervalli di confidenza della stessa Quantità?
186
FAC SIMILE
PREREQUISITI
QUANDO SI APPLICA?
LA FORMULA
PROCEDIMENTO
1)
2)
3)
4)
5)
NOTA BENE!
187
ESERCIZI e DOMANDE
APPLICAZIONI
ESPERIMENTI
COSTANTI
LEGENDA :
Filmato
Esercizi
LINK ELETTRICO MAGNETICO RELATIVITA’ https://www.youtube.com/watch?v=1TKSfAkWWN0
CADUTA CERTEZZE https://www.youtube.com/watch?v=gO1t5d18ce8
A VUOTO https://www.youtube.com/watch?v=TVcXzUxlbVs
Simboli matematici
pi -> 180°
188
Relazione fondamentale
x^2=9-> x=+-3BINOMIE
Angolo Aggiunto
Nota bene, nella scrittura di equazioni e disequazioni.
Prodotti notevoli
Coefficiente angolare nelle rette
Inserire grafici negli esponenziali con sviluppo limiti
Funzioni base
Probabilità
FARE KAHOOT entrata
Un numero elevato alla seconda è sempre maggiore del numero stesso.
Il negativo di 5^(-3) fa 5^3 ?
Uno diviso zero fa zero
Zero diviso zero fa uno.
5^0 fa zero
Saper fare i calcoli a mente
1+1/2
Differenza tra -3^2 e (-3)^2
x+x quanto fa?
Sqrt(6)=3?
189
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