La Curva di Phillips Marzo 2014 1 Relazione tra inflazione, inflazione attesa e disoccupazione Dalla curva di offerta aggregata AS possiamo derivare una relazione tra il tasso di inflazione, l’inflazione attesa e la disoccupazione. La AS ci mostra una relazione tra il livello effettivo dei prezzi (P ), il livello atteso dei prezzi (P e ) e il tasso di disoccupazione (u). AS : P = P e (1 + µ)F (u, z) Abbiamo già visto nelle lezioni precedenti che la funzione F cattura gli effetti sul salario del tasso di disoccupazione e degli altri fattori che influenzano il mercato del lavoro. La funzione F considerata fino a questo momento è una generica funzione tale per cui il salario è influenzato negativamente dal tasso di disoccupazione e positivamente dagli altri fattori z. Ora esplicitiamo una particolare forma funzionale per F , in particolare consideriamo la seguente funzione lineare: F (u, z) = e−αu+z Notiamo che maggiore è il tasso di disoccupazione, minore è F , mentre la relazione tra z e F è positiva. Il parametro α indica la sensibilità del salario al tasso di disoccupazione, ovvero alle condizioni del mercato del lavoro. Sostituiamo nella AS questa particolare forma per F : P = P e (1 + µ)e−αu+z Tale equazione può essere riscritta come relazione tra inflazione, inflazione attesa e disoccupazione: π = π e + (µ + z) − αut 1 1.1 Inflazione, inflazione attesa e tasso di disoccupazione Abbiamo ottenuto la seguente relazione tra inflazione, inflazione attesa e tasso di disoccupazione: πt = πte + (µ + z) − αut • Se πte aumenta, allora πt aumenta. πte ↑⇒ W ↑⇒ P ↑⇒ πt ↑ Ovvero, se aumenta l’inflazione attesa, gli individui si attendono un livello dei prezzi maggiore nel periodo successivo. A fronte di un livello atteso dei prezzi maggiore, richiedono salari maggiori. Le imprese quindi fissano prezzi maggiori e il tasso di inflazione aumenta. • Se il markup aumenta, aumenta il tasso di inflazione. µ ↑⇒ P ↑⇒ πt ↑ Se aumenta il markup, le imprese, a parità di altre condizioni aumentano i prezzi e quindi aumenta il tasso di inflazione. • Se z aumenta, aumenta l’inflazione. z ↑⇒ W ↑⇒ P ↑⇒ πt ↑ Se aumenta z, aumenta il potere contrattuale dei lavoratori, che quindi ottengono salari nominali maggiori. Le imprese, a fronte di maggiori salari, aumentano i prezzi e quindi aumenta il tasso di inflazione. • Se il tasso di disoccupazione aumenta, il tasso di inflazione diminuisce. u ↑⇒ W ↓⇒ P ↓⇒ πt ↓ Se aumenta il tasso di disoccupazione, il salario nominale si riduce e quindi le imprese riducono i prezzi e il tasso di inflazione diminuisce. Si noti che l’effetto è tanto più forte quanto maggiore è la sensibilità del salario nominale alle condizioni del mercato del lavoro, ovvero tanto maggiore è il parametro α. 2 2 La Curva di Phillips In generale, la formulazione della curva di Phillips è: πt = πte + (µ + z) − αut Il tasso di inflazione dipende in modo cruciale dalle aspettative sul tasso di inflazione e quindi dal meccanismo di formazione delle aspettative. Come si formano le aspettative dei lavoratori? Il meccanismo più semplice a cui possiamo pensare è tale per cui gli agenti si aspettano per il periodo successivo qualcosa che dipende da quello che si osserva oggi. Ovvero, che tasso di inflazione vi attendete per l’anno prossimo? In assenza di modelli di previsione sofisticati, è molto probabile che l’aspettativa sul futuro dipenda in un certo modo dall’inflazione osservata oggi. Supponiamo che i lavoratori formino le proprie aspettative in base a questa relazione: πte = θπt−1 Ovvero, l’inflazione attesa per il periodo t dipende dal tasso di inflazione osservato nel periodo t−1 (il periodo in cui si formano le aspettative sul periodo t) attraverso un certo parametro θ. Tanto maggiore è il parametro θ , tanto più le aspettative sul tasso di inflazione dipendono dal passato. 2.1 Caso θ = 0 Se l’inflazione è poco persistente e in alcuni anni è positiva mentre in altri è negativa (deflazione) è ragionevole supporre che θ sia pari a 0. Se in media l’inflazione è nulla e non sembra esserci una dipendenza tra un anno e l’altro del tasso di inflazione, i lavoratori si aspetteranno un tasso di inflazione nullo e per nulla dipendente da quello osservato oggi. In questo caso la curva di Phillips diventa: πt = (µ + z) − αu Questa equazione prende il nome di curva di Phillips originaria o spirale prezzi-salari. Infatti, questa è la curva di Phillips osservata nei dati da Phillips per il Regno Unito e da Samuleson e Solow per gli USA e osservabile nei dati prima degli anni 70. Notiamo che c’è una relazione negativa tra disoccupazione e tasso di inflazione. Se diminuisce il tasso di disoccupazione, aumenta il salario nominale richiesto dai lavoratori, le imprese quindi aumentano i prezzi e l’inflazione aumenta. u ↓⇒ W ↑⇒ P ↑⇒ π ↑ 3 2.2 Caso θ = 1 Se l’inflazione è molto persistente, i lavoratori baseranno le proprie previsioni sul tasso di inflazione osservato nel momento in cui determinano le proprie aspettative. Se l’inflazione è molto persistente e difficilmente negativa, come è accaduto nel mondo dagli anni 70, θ 6= 0. Nel caso θ = 1, i lavoratori si attendono nel periodo t il medesimo tasso di inflazione osservato nel periodo precedente, ovvero si aspettano una crescita costante del livello dei prezzi: πte = πt−1 Questa relazione è detta curva di Phillips corretta per le aspettativa o curva di Phillips modificata o semplicemente curva di Phillips. N.B.: in questo caso si ha una relazione tra il tasso di disoccupazione e la variazione del tasso di inflazione. πt = πt−1 + (µ + z) − αut Se il tasso di disoccupazione diminuisce, aumenta il salario nominale e aumentano i prezzi, più di quanto fosse atteso: ovvero la variazione del tasso di inflazione è maggiore. 3 Curva di Phillips e tasso naturale di disoccupazione Il tasso naturale di disoccupazione è quel tasso di disoccupazione tale per cui il mercato del lavoro è in equilibrio e il livello effettivo dei prezzi è pari al livello atteso. Se il livello atteso dei prezzi è pari a al livello effettivo, allora il tasso di inflazione è pari al tasso atteso di inflazione Pt = Pte ⇒ πt = πte Se πt = πte il tasso di disoccupazione è pari al tasso naturale: πt − πte = (µ + z) − αut 0 = (µ + z) − αun un = µ+z α N.B.: • Il tasso naturale di disoccupazione è maggiore quanto maggiore è il markup. 4 • Il tasso naturale di disoccupazione dipende positivamente da z • Il tasso naturale di disoccupazione dipende negativamente dal parametro α. Sostituiamo il tasso naturale di disoccupazione nella curva di Phillips: πt − πte = αun − αut πt − πte = −α(ut − un ) Abbiamo ottenuto una relazione tra gli scostamenti del tasso di disoccupazione dal tasso naturale e la variazione dell’inflazione!!! • Se ut > un , ovvero se il tasso di disoccupazione è maggiore del tasso naturale, a parità di altre condizioni, i lavoratori hanno meno potere contrattuale e sono disposti ad accettare salari nominali inferiori. A fronte di salari inferiori le imprese riducono i prezzi e quindi il tasso di inflazione si riduce rispetto al periodo precedente: Se ut > un ⇒ πt < πt−1 • Se ut < un , ovvero se il tasso di disoccupazione è minore del tasso naturale, a parità di altre condizioni, i lavoratori hanno più potere contrattuale e ottengono salari nominali maggiori. A fronte di salari maggiori le imprese aumentano i prezzi e quindi il tasso di inflazione aumenta rispetto al periodo precedente: Se ut < un ⇒ πt > πt−1 N.B.: Il tasso naturale di disoccupazione è anche chiamato tasso di disoccupazione NAIRU - non-accelerating inflation rate of unemployment, ovvero tasso di disoccupazione non inflazionistico. 4 Elevata inflazione Quando il tasso di inflazione diventa molto elevato, l’inflazione tende a diventare più variabile e i lavoratori sono più riluttanti a fissare contratti salariali a lunga durata. Un meccanismo che adegua automaticamente all’inflazione i salari è la indicizzazione salariale. Supponiamo che una frazione λ dei salari sia indicizzata all’inflazione, mentre i restanti 1 − λ salari sono fissati in base alle aspettative sul tasso di inflazione come di consueto. La curva di Phillips si trasforma come segue: πt = [(1 − λ)πte + λπt ] − α(ut − un ) 5 Se πte = πt−1 : πt = [(1 − λ)πt−1 + λπt ] − α(ut − un ) (1 − λ)πt = (1 − λ)πt−1 − α(ut − un ) (1 − λ)(πt − πt−1 ) = −α(ut − un ) (πt − πt−1 ) = −α (ut − un ) (1 − λ) L’effetto dello scostamento del tasso effettivo di disoccupazione dal tasso naturale di disoccupazione sulla variazione del tasso di inflazione è maggiore in presenza di indicizzazione dei salari. Infine, l’effetto è tanto maggiore, quanto maggiore è la quota di salari indicizzata. 6