lOMoARcPSD|8533073 Logistica Definitivo - Tutte le domande dell'esame di Bottani con relative risposte Logistica Industriale (Università degli Studi di Parma) StuDocu is not sponsored or endorsed by any college or university Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 Capitolo 1 1. 2. 3. 4. 5. Elencare le attività della logistica Integrazione interna ed esterna Effetto bullwhip Just in time e sistema logistico Si elenchino e descrivano le caratteristiche principali della global logistics Capitolo 2 1. 2. 3. 4. 5. 6. Elencare i criteri di scelta di un sistema di trasporto e descrive re quelli relativi all'offerta/domanda Illustrare i concetti di merci pesanti e voluminose e le relative implicazioni nel trasporto su strada Elencare le risorse del trasporto stradale Descrivere le strutture del trasporto intermodale Descrivere le principali unità di trasporto intermodale Si illustri il procedimento analitico per la determinazione del volume di traffico merci che può essere convogliato ad un interporto 7. Illustrare e commentare il flowchart relativo alla progettazione di un interporto 8. Indicatoti di servizio utilizzabili nella valutazione delle forniture di un servizio di trasporto 9. Trasporto c/proprio e c/terzi 10. Criteri di scelta dell’operatore Capitolo 3 1. Descrivere il metodo di identificazione deli imballaggi primari/secondari/terziari 2. Elencare e descrivere le principali funzioni del packaging 3. Elencare e descrivere le principali funzione dell'imballaggio primario secondario/terziario 4. Definizioni di imballaggio primario/secondario terziario 5. Definizione mono-imballaggio con esempi 6. Illustrare e descrivere la flowchart di progettazione del packaging 7. Definire cos'è un pallet e descriverne le funzionalità 8. Illustrare la classificazione dei pallet 9. Illustrare i principali sistemi di interscambio pallet 10. Per ciascuna degli attori della supply chain, indicare la principale criticità nel processo di gestione dei pallet 11. Sleep sheet Capitolo 4 1. Classificare i sistemi di movimentazione materiali 2. Illustrare, anche con impiego di relazioni analitiche, le modalità di scarico del materiale di un elevatore a tazze 3. Si elencano e descrivano i sistemi di guida AGV Capitolo 5 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Classificare le aree di stoccaggio intensivo Elencare e descrive re i parametri di un'area di stoccaggio intensivo di un magazzino Illustrare il flowchart di progettazione di magazzini automatizzati con parametri e unità di misura Procedimento analitico per il dimensionamento della ricettività di un magazzino Modulo unitario di un magazzino, live storage Calcolo della ricettività di un magazzino a partire dai dati storici di giacenza Potenzialità di movimentazione Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 CAPITOLO 1 1. Elencare le attività della logistica TRASPORTO E MOVIMENTAZIONE (PLACE UTILITY): Variazione dell’ubicazione del prodotto, risponde all’esigenza di modificare la disponibilità di un bene in senso spaziale da un punto di partenza A, dove è inizialmente presente, ad un punto B dove è richiesto; se i punti si muovono da un sistema logistico all’altro si parla di trasporto, se si spostano nello stesso sistema si parla di movimentazione. STOCCAGGIO MERCI (WAREHOUSING): Le strutture sono i magazzini, dove troviamo un flusso in entrata e uno in uscita. La sua funzione è quella di modificare la disponibilità non in senso fisico ma in senso temporale e/o quantitativo/qualitativo. GESTIONE SCORTE (INVENTORY MANAGEMENT): valutare cosa mettere nel magazzino e quindi decidere quali prodotti gestire a scorta e in che quantità. Abbiamo 2 tipi di scorte: 1) SCORTE CICLO: hanno un livello di scorta medio, ed è una scorta dovuta alla sola produzione di un prodotto (es. può essere prodotta da sconti quantità) 2) SCORTA DI SICUREZZA: è una componente di giacenza dovuta alla variazione di domanda o dai tempi di produzione (LEAD TIME). L’ obiettivo della gestione delle scorte è quello di minimizzare un costo totale. PROCESSI DI FABBRICAZIONE (MANIFACTURING): scelta tra processi a ciclo obbligato o processi manifatturieri. GESTIONE DELLE INFORMAZIONI (INFORMATION MANAGEMENT): ogni volta che c’è un flusso fisico si sviluppa un flusso informativo. Questa funzione prevede la raccolta, l’elaborazione e l’analisi di tutte queste informazioni. 2. Effetto BULLWHIP Indica un aumento della variabilità della domanda, man mano che ci si allontana dal mercato finale e risalendo a monte. Ad es: è ciò che accade quando il cliente non condivide l’informazione sulla domanda con il fornitore, in questo modo, il secondo ha un’informazione sulla domanda derivata che però non corrisponde a quella effettiva; perciò il produttore ha una percezione di elevata variabilità della domanda e se si va ancora più a monte della catena produttiva il fenomeno aumenta. 3. Integrazione interna ed esterna Integrazione interna: Azienda: approvvigionamenti -> R&D -> logistica -> marketing -> commerciale -> produzione -> finanza, si ripete il processo. Sub-obiettivi funzionali contrastanti, coordinamento attività aziendali verso un obiettivo strategico comune, condizione necessaria per ottimo globale. Anni 80, scenario competitivo è caratterizzato da qualità dei prodotti, costi competizione tra aziende manifatturiere; nuove tecnologie, computer, handling e magazzini, diffusione container e trasporto aereo. Integrazione esterna: la supply chain, insieme di 3 o più organizzazioni attraverso le quali un prodotto viene portato sul mercato. Simple supply chain: fornitore -> azienda integrazione interna -> cliente -> consumatore finale. Anni 90, qualità dei prodotti, prerequisito per la competizione, focus delle aziende, servizio erogato e costo totale. Nuove tecnologie, sistemi di trasmissione ed elaborazione dati, algoritmi di ricerca operativa per la gestione della SC. 4. Just in time Il termine JIT fa riferimento ad un sistema che non usa scorte. Dunque, a livello di inventory, rispetto ad un sistema tradizionale, presenterà minimi livelli di scorta, flusso continuo di prodotti Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 (senza giacenze), Scheduling rigoroso e coordinamento dei processi. In termini di flessibilità, un sistema JIT offre massima flessibilità, LTA e lotti minimi al contrario del sistema tradizionale. In termini di trasporti in JIT troviamo massima affidabilità senza essere condizionati dal prezzo, al contrario del sistema tradizionale che prevede un trasporto accettabile al minimo costo. In termini di fornitori, in JIT pochi ma affidabili fornitori con i quali c’è condivisine di informazioni, al contrario dell’approccio tradizionale dove troviamo un grande numero di fornitori, quindi una competenza sul prezzo e nessuna condivisione delle informazioni. In termini di approccio, in JIT troviamo una massimizzazione del servizio al minimo costo complessivo, mentre nell’approccio tradizionale troviamo un’ottimizzazione del costo locale. 5. Si elenchino e descrivano le caratteristiche principali della global logistics Globalizzazione dei mercati: customizzazione di prodotti e servizi in un mercato mondiale, progettazione modulare; Compressione dei tempi: riduzione del lead time approvvigionamento (LTA), sensibilità del cliente al servizio, cicli di vita sempre più ridotti; Outsourcing delle attività logistiche: risorse limitate-focalizzazione sulla core competence, costi fissi-costi variabili; Sistemi integrati: a valle verso il sistema distributivo, a monte verso il sistema approvvigionamento; Problematiche ambientali: impatto ambientale dei trasporti (incentivazione modalità di trasporto a basso impatto, razionalizzazione trasporti), impatto ambientale di prodotti ed imballaggi dismessi (progettazione reverse logistics) CAPITOLO 2 1. Elencare i criteri di scelta di un sistema di trasporto e descrivere quelli relativi all’offerta/domanda I criteri di scelta di un sistema di trasporto possono essere relativi alla domanda (ovvero le richieste del cliente che deve trasportare la merce) oppure all’offerta (cioè cosa offrono i sistemi di trasporto presenti sul mercato). Quelli relativi alla domanda comprendono: categoria merceologica da trasportare, fattori di servizio o richiesta, tipologie di spedizione e carichi, distanza e relazioni origine-destinazione e modalità di resa della merce. 1) Categoria merceologica da trasportare: deperibilità (prodotti freschi, freschissimi, surgelati…), stato (materiali liquidi, gassosi, polveri…), valore economico, tipologie d’imballaggio, pericolosità (merce irritante, infiammabile), densità della merce trasportata. 2) Fattori di servizio richiesti: legati alla time utility (rapidità consegne, puntualità), legati alla place utility (affidabilità), fattori di carattere generale (regolarità del servizio, tracciabilità, sicurezza, controllo). 3) Tipologie di spedizione e carico: FTL o trasporto a pieno carico (saturare capacità del carico a peso o a volume), LTL o trasporto a collettame. 4) Distanza e relazioni origine-destinazione: distanza complessiva, caratteristiche geografiche di dislocazione di origine e destinazione, eventuale necessità di scambi modali in zona origine o destinazione, caratteristiche delle infrastrutture di trasporto disponibili per il collegamento di origine e destinazione. Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 5) Modalità di resa della merce: clausole contrattuali di resa: definizione univoca del momento/ luogo in cui avviene passaggio del possesso effettivo della merce spedita dal venditore all’acquirente, definizione delle condizioni di resa e di quali costi e oneri spettano a venditori e a clienti, in ambito internazionale si utilizzano le incoterms. Quelli relativi all’offerta comprendono mezzi/modi di trasporto disponibili, titolarità dei mezzi di trasporto, tipologie di operatori. 1) Modo/mezzo di trasporto disponibile: offerta di mezzi/modo di trasporto da parte di chi eroga il servizio di trasporto (strada: flessibile/rapido, ferrovia: lunga percorrenza merce rinfusa e densa, mare: collegamento internazionale, aereo: più costoso trasporti celeri). 2) Titolarità del mezzo di trasporto: distinzione tra trasporto conto proprio (l’azienda stessa trasporta la merce con mezzi propri, gli autisti sono dipendenti dell’azienda e i trasporti sono di breve distanza) e trasporto conto terzi (attività imprenditoriale per la prestazione di servizi di trasporto, infatti la merce trasportata non è di proprietà dell’azienda che effettua il trasporto, l’autista può essere proprietario del veicolo-padroncino- o dipendente dell’azienda, lunghe percorrenze). 3) Tipologia di operatori (conto terzi): autotrasportatori, spedizionieri, corriere espresso. 4) Operatori logistici: ampia gamma di servizi logistici, dal trasporto secondo le diverse modalità al magazzinaggio e dalla distribuzione. 2. Illustrare i concetti di merci pesanti e voluminose e le relative implicazioni nel trasporto su strada Dati necessari: volume, spazio disponibile nel mezzo di trasporto, portata, capacità di carico del mezzo di trasporto. Inoltre bisogna conoscere la densità P della merce trasportata. Benchmark è rapporto tra portata e volume. Se la densità P>benchmark abbiamo merce pesante, se la densità P<benchmark abbiamo merce voluminosa. Merce pesante: la merce satura il mezzo di trasporto a peso prima di saturare il volume di carico disponibile. Merce voluminosa: la merce satura il mezzo di trasporto a volume senza saturare la capacità di carico disponibile. 3. Elencare le risorse del trasporto stradale Le risorse del trasporto stradale comprendono: veicoli, infrastrutture e figure professionali. I veicoli atti al trasporto stradale comprendono: autocarri, veicolo motore direttamente allestito per il trasporto delle merci a 2 o più assi, autotreni, veicolo combinato da autocarro+rimorchio, autoarticolato, veicolo combinato da trattore+semirimorchio. Le infrastrutture si distinguono in infrastrutture di rete, strade e autostrade, infrastrutture di nodo, magazzini depositi. Figure professionali: autotrasportatori, spedizionieri, corrieri e operatori logistici. 4. Descrivere le strutture del trasporto intermodale Interporto: insieme di imprese indipendenti aventi a che fare con il trasporto delle merci e di servizi ausiliari che include almeno un terminal. Da normativa: complesso organico di strutture e servizi integrati finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto. Struttura logistica complessa che si propone la risoluzione, in modo razionale, dei principali problemi di Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 trasporto, sia statici, sia dinamici, sviluppando l’intermodalità. Terminal: luogo equipaggiato per il cambio di modalità ed il deposito delle UTI, consiste di binari e piazzali per il trasbordo delle unità di carico da una modalità all’altra. 5. Descrivere le principali unità di trasporto intermodale Semirimorchio: semirimorchio stradale atto a circolare sulle linee ferroviarie senza il supporto di un carro, dopo aver sollevato il semirimorchio, l’estremità vengono collocate su due carrelli ferroviari, per la formazione dei treni completi. Swap Body o cassa mobile: unità di cario ricusabile, molto simile ad un container marittimo, ma sviluppata per il trasporto su terra, combinato ferrovia-strada, è dotata di 4 appoggi oleodinamici o retrattili che consentono l’appoggio in attesa del caricamento. Container: ampliamento utilizzato per il trasporto marittimo, ma viene usato anche per i trasferimenti via terra, su rotaie e su gomma, permette il trasferimento multimodale delle merci senza ricorrere alla rottura del carico e alla ricostruzione dei carichi nel passaggio di modalità. Sono di forma prismatica, hanno tara ridotta e sono sovrapponibili. 6. Illustrare e commentare il flowchart relativo alla progettazione di un interporto Calcolo del volume di traffico merci: determinare la misura del traffico merci che questa struttura potrebbe trattare e stabilire come questo volume potrebbe essere ripartito tra container, casse mobili e/o altre unità. Determinazione del numero merci da movimentare: si ratta di convertire l’informazione tonnellate all’anno in unità di carico al giorno. Calcolo del numero dei trani: una volta stabilita l’informazione sule unità di carico trattate giornalmente, si tratta di capire quante di queste può trasportare un treno. Calcolo del numero di binari necessari: in base all’informazione precedente, calcolo quanti binari sono necessari. Verifiche dimensionali: verificare che nell’area scelta vi sia lo spazio necessario. Dimensionamento delle attrezzature: in base al tempo necessario ad effettuare le movimentazioni delle unità di carico. Dimensionamento del piazzale: in base al tempo di sosta delle unità di carico all’interno del terminal. 8. Indicatori di servizio utilizzabili nella valutazione delle forniture di un servizio di trasporto I fattori di servizio utilizzabili possono essere legati alla time utility (stoccaggio), place utility (trasporto) oppure di carattere generale. Nello specifico, i fattori legati alla time utility comprendono: 1) rapidità delle consegne: è importante per garantire un flusso efficiente ed efficace dei materiali da un punto A ad un punto B, in alcuni casi, come quello delle merci deperibili, è un fattore imprescindibile. 2) puntualità: si intende il rispetto delle date di consegna e delle finestre temporali pattuite per la consegna. Quando parliamo di place utility, invece, vogliamo fare riferimento all’affidabilità, cioè alla consegna delle merci nel rispetto delle condizioni pattuite. Tra i fattori di servizio generali, infine, troviamo la regolarità del servizio, tracciabilità, sicurezza o integrità e controllo. 9. Trasporto conto proprio e conto terzi Trasporto conto proprio: la merce trasportata e i mezzi di trasporto sono di proprietà dell’azienda che effettua il trasporto, l’autista è un dipendente dell’azienda proprietaria della merce; il trasporto è un’attività complementare e non prevalente dell’azienda e viene utilizzato principalmente per trasporti su brevi distanze. .I costi per trasporto conto proprio sono rappresentati da due fattori: quota variabile e quota fissa Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 Trasporto consto terzi: rappresenta un’attività imprenditoriale per la prestazione di servizi di trasporto, la merce trasportata non è di proprietà dell’azienda che effettua il trasporto, l’autista può essere proprietario del veicolo (padroncino) o dipendente dell’azienda di trasporto; questo tipo di trasporto viene utilizzato per le lunghe distanze. Nel caso di trasporto per conto di terzi troviamo un costo variabile legato strettamente alla prestazione ricevuta e non presentano oneri aggiuntivi. 10. Criteri di scelta dell’operatore Possono essere relativi alla domanda, cioè cosa chiede il cliente che deve trasportare la merce, oppure all’offerta di trasporto, ossia che cosa offrono i sistemi di trasporto merci presenti sul mercato. Domanda: categoria di merce logica, fattore di servizio richiesto, tipologie di spedizione e carichi, distanza e relazioni tra origine e destinazione, modalità di reso della merce. Offerta: mezzi/modi di trasporto disponibili, titolarità dei sistemi di trasporto, tipologie di operatore. CAPITOLO 3 1. Descrivere il metodo di identificazione degli imballaggi primari/secondari/terziari L’identificazione nasce per motivi di tracciabilità. La tracciabilità è il processo che permette di identificare il prodotto nel suo viaggio dal produttore al consumatore. La tracciabilità serve a garantire l’affidabilità della gestione della SC, permette l’ottimalità della gestione della SC, permette un’ottimizzazione del dispendio a livello negozio/ospedale, garantire L’individuazione di una lavorazione scoperta a posteriori non conforme, agisce da deterrente a furti e permettere l’inserimento parziale dei lotti in black list in funzione degli identificativi rubati, agisce da deterrente alla contraffazione dei prodotti, e permette un miglior controllo spesa. Imballaggio primario: identificazione automatica tramite codifica bar code: lettura automatica, eliminazione prezzatura del singolo prodotto e relativi errori, disponibilità analitica delle vendite del prodotto, inventario permanente ed accurato. Per generi di largo consumo: identificazione EAN/UCC, peso fisso e peso variabile. Prodotti peso fisso: un articolo le cui variazioni di peso non influenzano il prezzo del prodotto in vendita al consumatore finale; identificazione univoca tramite sistema EAN 13 o EAN 8 e relativa codifica bar code. Tipologie: -EAN 13, N1-N2 (da 80 a 83 prefisso EAN nazionale), N3-N9 codice produttore, N10-N12 codice prodotto, N13 cifra di controllo. -EAN 8, solo per effettiva impossibilità ad utilizzare il sistema EAN 13, N1-N2 prefisso nazionale, N3-N7 codice prodotto, N8 cifra di controllo. -Peso variabile: l’importo del prodotto dipende direttamente dal peso; aumento progressivo prodotti a peso variabile- freschi e freschissimi, identificazione univoca di prezzo e prodotto. N1 prefisso EAN per prodotti a peso variabile (sempre uguale a 2), N2- N7codice prodottoreferenza, N8-N12 prezzo, N13 cifra di controllo. Farmaci, AIC (autorizzazione per l’immissione in commercio) Dimensioni etichetta 40mm larghezza 25mm altezza 2mm raggio curvatura, tolleranza 0.5mm -Area1 (35x4.2mm) contiene codice AIC -Area2 (27x4) denominazione e descrizione medicinale -Area3 (27x2.75) codice AIC 9 cifre precedute da lettera A -Area4(27x1.8) nome titolare AIC -Area5 (27x2.05) numero progressivo della confezione medicinale Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 -Area6 (35x5) numero progressivo 9cifre della confezione più cifra di controllo -Area7 (5x25) in posizione ortogonale numero progressivo confezione medicinale -Area8 (7x12.2) codice datamatrix Libri, codice ISBN(International standard book number)13 cifre prefisso EAN prime 3 cifre (978) indicano la presenza di un libro, gruppo linguistico(identifica area linguistica editore) da 1 a 5 cifre, editore da 2 a 7 cifre, titolo da 1 a 6 cifre, numero di controllo ISSN(International standard serial number) identifica pubblicazioni in serie (titolo della serie), prefisso (977), 7 cifre ISSN, N11-N12 pubblicazione, N13 controllo DOI identificatore digitale prefisso 10 Imballaggio secondario: EAN 13 diverso da quello del contenuto, il codice è uno tra quelli a disposizione del produttore. Codifica ITF-14, qualora si volesse stampare il codice a barre direttamente sul cartone ITF-14 è la soluzione più appropriata. Sono stati introdotti per permettere la lettura a scanner di codici apposti su cartoni ondulati, perché sono più grandi e più facilmente leggibile. Il contenuto dell’imballo deve essere omogeneo. EAN/UCC 128, sistema per la codifica dei prodotti a livello internazionale, identificazione prodotto + informazioni supplementari, identificazione attributi a lunghezza fissa o variabile fino a 30 caratteri tramite Application Identifiers concatenazione del codice, codifica tramite bar code. GTIN con sistema EAN/UCC128 per unità logistiche/imballaggi secondari, Application identifiers AI 01, lunghezza fissa N14, peso fisso, codici allineati a destra e completamento con 0 fino a N14, peso variabile, codici allineati a dx e completamento con 0 fino a N14 variante logistica =9. Lot Number LN e Serial Numer SN, identificazione del lotto o licence late dell’imballaggio secondario; LN & SN Application identifiers AI(10) e AI(21), simboli alfanumerici, lunghezza variabile fino a N20, fondamentali per la tracciabilità dell’imballaggio secondario. Data di minima di validità - qualità/sicurezza; da consumarsi preferibilmente entro... da consumare entro... Application identifiers AI(15) e AI(17), simboli numerici, lunghezza fissa N1-N6 . Imballaggio terziario: possibilità di identificazione automatizzata di unità di carico e controllo movimenti nel sistema logistico, tempi di identificazione e controllo merce. Etichetta logistica, rappresenta lo standard per l’identificazione automatica dell’udc tramite tecnologia bar code; struttura dell’etichetta, identificazione company, attributi udc in chiaro, codifica attributi bar code, serial shopping container code. Identificazione univoca dell’udc seriale standard univoco, sistema EAN/UCC128 Application identifica AI(00) simboli numerici lunghezza fissa N1 N18, N1 cifra di estensione, N2-N8 company prefix, N9-N17 seriale, N18 cifra di controllo. 2. Elencare e descrivere le principali funzioni del packaging Packaging = Imballaggio, in tali gli imballaggi sono distinte 3 categorie: imballo primario (di vendita), imballo secondario (multiplo), imballo terziario (di trasporto). Il termine packaging non si riferisce solo alla materialità dell’imballaggio, ma anche agli aspetti immateriali riguardanti il processo produttivo, industriale ed estetico. Il packaging ha funzioni di 1) Contenimento, importante per liquidi e sfusi. 2) Protezione, dall’esterno verso l’interno ma anche viceversa. 3) Suddivisione, quantità o peso determinato, evitare scadenza. 4) Aggregazione, ottimizzazione delle operazioni di handling, trasporto e stoccaggio. 5) Utilizzabilità, facilitare l’utilizzo del prodotto al consumatore. 6)Comunicabilità & Identificazione, trasmissione di informazioni per il consumatore e per le attività logistiche. Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 3. Elencare e descrivere le principali funzioni dell’imballaggio primario secondario/terziario Imballaggio primario; funzionalità tecniche: frazionamento = quantità di prodotto commisurata alle esigenze del cliente, protezione = evitare contaminazioni del prodotto dagli agenti esterni e viceversa, integrità = evitare danneggiamenti o renderli evidenti, sicurezza di impiego = impedire l’uso a categorie di persone, comodità di impiego = peso, forma e dimensioni tali da facilitare l’utilizzo, promozione del prodotto = funzione di marketing attraverso forme e colori -> differenziazione. Funzionalità economiche: riduzione dei costi di confezionamento -> confezionamento meccanizzato, costi di movimentazione e stoccaggio presso il produttore, costi presso il punto vendita, costi di identificazione, costi di handling, costi di saturazione del lineare, costi di sottrazione del prodotto. Funzionalità ambient ali e di sicurezza: rispetto delle linee guida di materia ambientale, rispetto di esigenze di sicurezza sul lavoro. Imballaggio secondario; imballaggio multiplo: scatole, cartoni, vassoi, fardelli... funzioni e caratteristiche: protezione contro danni a imballaggio primari, durante la movimentazione e il trasporto, dagli agenti atmosferici, altre cause di danneggiamento; raggruppamento e movimentazioni degli imballaggi primari, tendenza alla standardizzazione dimensionale Imballaggi terziari; funzioni e caratteristiche: protezione di imballaggi di vendita e multipli, riduzione dei costi di handling, movimentazione e trasporto, basso costo totale dell’imballaggio: costo d’acquisto, imballaggio riutilizzabile a rendere, manutenzione e vita utile, costo di smaltimento —> intercambiabilità. Funzionalità palette: saturazione vani di carico, movimentazione meccanica tramite sistemi a forche e/o automatizzata, formazione dell’unita di carico in maniera automatica, ottimizzazione dei costi totali, costi fissi carico/scarico, costi attrezzature, costo reverse logistics, basso costo unitario elevata vita utile 4.Definizioni di imballaggio primario/secondario/terziario Imballaggi primari o di vendita: rappresentano la singola unità di prodotto e sono pensati in modo da poter rappresentare un’unità di vendita per il consumatore finale. Con imballaggio secondario, o multiplo, si intende un’aggregazione di più imballaggi primari, per agevolare le attività logistiche. Infine, l’imballaggio terziario, o di trasporto, è composto da un’aggregazione di più imballaggi secondari, pronti per il trasporto o per essere stoccati in magazzino. 5 Definizione mono-imballaggio con esempi È un tipo di imballaggio costituito da un unico materiali, o da materiali eco-compatibili, in modo che al momento della dismissione possa essere avviato a riciclo senza interventi. Es: eliminazione di punti metallici dell’imballaggio secondario. 6. Illustrare e descrivere la flowchart di progettazione del packaging Scelta del mezzo di trasporto: ubicazione clienti, volumi per cliente, LTA richiesti, infrastrutture disponibili, densità merci. —> Imballaggio di trasporto: sistemi di handling e stoccaggio buyer vendor, saturazione mezzo di trasporto, udc mono-articolo. —> Imballaggio multiplo: esigenze PV, saturazione imballaggio terziario, facilità di formazione e pallettizzazione. —> Imballaggio di vendita: spesso è il dato di progetto, esigenze commerciali, frazionamento, protezione, integrità, comodità d’impiego, sicurezza. 7.Definire cos’è un pallet e descriverne le funzionalità Pallet: piattaforma orizzontale caratterizzata da un’altezza minima compatibile con la movimentazione tramite carrelli transpallet e/o carrelli elevatori a forche e altre appropriate Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 attrezzature di movimentazione, impiegata come supporto per la raccolta, l’immagazzinamento, la movimentazione ed il trasporto di merci e di carichi. Essa può essere costituita o equipaggiata con la struttura superiore. Un pallet è costituito da tavole, traverse, chiodi e blocchetti. Funzionalità: saturazione vani di carico, movimentazione dell’unità di carico in maniera automatica (pallettizzazione, depallettizzazione automatiche), ottimizzazione dei costi (costi fissi carico/scarico, costi attrezzature, costo reverse logistics), basso costo unitario, elevata vita utile. 8. Illustrare la classificazione dei pallet Per tipologia di utilizzo: a perdere, fatturati al destinatario, scarsa qualità, no costi di ritorno, possibili costi legati alla bassa qualità del pallet (operazioni di handling supplementari, maggiori danneggiamenti); a rendere, ritorno di una paletta equivalente, intercambiabilità e standardizzazione, costi di ritorno, migliore qualità del pallet; per uso interno, non vengono spediti al di fuori dell’azienda, materiali speciali in funzione dell’applicazione, per applicazioni particolari. Per mezzo di trasporto: per mezzi si gomma rotaia o aerei. Per materiale: legno, costo contenuto, peso ridotto isolamento e protezione merce, riparabilità e durata, riciclabilità del materiale; altri materiali per applicazioni particolari, alluminio, metallo, plastica. Per caratteristiche funzionali: 2 o 4 vie, reversibile o non reversibile (sovrapponibilità delle udc, esistenza alla flessione in entrambe le direzioni), con o senza montanti. 9. Illustrare i principali sistemi di interscambio pallet Scambio alla pari (interscambio immediato): al momento della consegna, presso il destinatario, quest’ultimo rende un numero di pallet vuoti equivalente a quelli consegnati, prerequisito, impiego di pallet con caratteristiche standard. Interscambio differito: al momento della consegna presso il destinatario vengono recuperati un numero di pallet inferiore a quelli consegnati, l’eccedenza verrà recuperata in seguito, vengono utilizzati pallet con caratteristiche standard mentre l’emissione di voucher garantisce la contabilizzazione dei pallet da rendere. Sistema cauzionale: i pallet sono ceduti al destinatario assieme alla merce dietro pagamento di cauzione, il destinatario recupera la cauzione quando restituisce i pallet. Fatturazione: il mittente, durante la consegna, fattura al cliente anche il costo dei pallet, il cliente diventa quindi il proprietario dei pallet, prerequisiti, pallet da perdere. 10.Per ciascuna degli attori della supply chain, indicare la principale criticità nel processo di gestione dei pallet Produttori EPAL: trend mercato del legname, andamento prezzo EPAL, cultura del pallet usato nella GDO, materiali alternativi costosi, mercato parallelo e import Est Europa. Industria dei beni di largo consumo: investimento nel parco pallet, qualità pallet scadente, processo di restituzione pallet, contabilità pallet e buoni pallet, criticità nella doppia gestione. Operatore Logistico: reintegro pallet mancanti, gestione contenziosi con clienti padroncini e cooperative, gestione dei viaggi di ritorno, contabilità pallet e buoni pallet, scarsa informazione sui pallet, numerosità tipologie di pallet, franchigia per perdite e rotture. Impresa distributiva: reintegro pallet mancanti, rapporto punti vendita, contabilità pallet, rientro dei pallet dai Pdv, numerosità tipologie di pallet. Riparatori EPAL: trend mercato del legname, andamento prezzo EPAL, cultura del pallet, mercato parallelo e import, fenomeno EPAL contraffatto. Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 11.Slip sheet Parte non trascurabile del carico destinata alla paletta. Interposizione dello slip sheet sopra la paletta e formazione dell’unità di carico. Utilizzo di un carrello con meccanismo a pantografo. Carico dello slipsheet SS afferrato dal meccanismo, arretramento dispositivo push-pull, contemporaneo avanzamento carrello, Scarico tramite operazione inversa. Vantaggi: recupero in spazio e in peso nel trasporto e nello stoccaggio, costo ridotto, può essere a perdere, assenza di manutenzione. Svantaggi: necessità di attrezzature più costose per la movimentazione, necessità di attrezzature specifiche per la movimentazione, vita utile ridotta, tempi di movimentazione mediamente più lunghi. CAPITOLO 4 1. Classificare i sistemi di movimentazione materiali Sistemi, dispositivi e attrezzature per la movimentazione di materie prime, semilavorati, prodotti finiti all’interno delle strutture costituenti il sistema logistico. Classificazione: fluidi —> piping; materiali sfusi —> trasportatori a nastro, elevatori a tazze, trasportatori ad attrito, trasportatori a coclea; handling di materiali unitarizzati. Sistemi di material handling (MH): non vincolati, vincolati > non motorizzati, motorizzati -> fissi, mobili, vincolati, mobili, non vincolati. Sistemi di MH non vincolati: transpallet, carrelli a forche, carrelli commissionari, AGVs (il sistema di MH non opera su percorsi fissi). Sistemi di MH vincolati (il sistema di MH opera su percorsi fissi): non motorizzati: sistemi a gravità o a spinta; motorizzati: fissi (il sistema di MH non accompagna i carichi), mobili, vincolati (il sistema di MH accompagna i carichi), mobili, non vincolati (il sistema di MH accompagna i carichi e può essere rimosso dalla linea). 2. Illustrare, anche con impiego di relazioni analitiche, le modalità di scarico del materiale di un elevatore a tazze Impiego: sollevamento degli sfusi. Elementi costituenti: tazze, catena di trasmissione, ruota motrice e condotta, bocca di alimentazione e scarico, sistema di tendicatena. Alimentazione: in caduta sale il numero di tazze, a scorrimento scende il numero di tazze. Scarico: centrifugazione vs gravità, accorgimenti contro la caduta sul dorso della pala. Calcolo della. Portata G=V°y°w°n°v. Calcolo della potenza assorbita P=F°v/n. Scarico del materiale Forze che agiscono sul materiale in una tazza Forza peso ðð àž ðð Forza centrifuga ðð àž ðð^2r Forza risultante ð àž ððâšðð Similitudine tra il triangolo delle forze e OMG ðððð ð¶ðŽ ð ðð/OM =mw^2r/r àž ð¶ðŽ =g/ðð La risultante passa sempre per m ð M è un invariante Se OM<r → risultante verso l’alto → scarico per centrifugazione Se OM>r → risultante verso il basso → scarico per gravità Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 3.AGV Sistemi di guida AGV elenco e des 1Guida a filo -prima soluzione tecnologica sviluppata -filo disposto sotto la superficie del pavimento percorso da un segnale elettrico ad una determinata frequenza -coppia di solenoidi sul carrello rileva la posizione del filo e controlla lo sterzo dell AGV -uso di frequenze diverse per necessità di altri percorsi (difficili da modificare) -sistema adatto a situazioni gravose (ambienti sporchi) 2Magneti Percorso delimitato da una serie di calamite nella pavimentazione Semplicità d'intervento sulla pavimentazione I magneti possono essere sostituiti da nastri o bande magnetiche 3Banda colorata Sistema ottico rileva la posizione della banda e controlla lo sterzo Sistema supportato da vernici o nastri adesivi colorati Modifiche semplici al percorso Sistema adatto solo ad ambienti puliti, richiede manutenzione 4GPS per ambienti esterni 5 Triangolazioni con laser Ogni AGV è munito di una testa laser che ruota a 360' e scandisce, con intervallo medio di 50ms, la zona circostante. Il raggio emesso colpisce un catarifrangente, viene riflesso e la testa laser rileva la posizione; sono necessari almeno tre catarifrangenti al computer di bordo per guidare il carrello lungo il percorso CAPITOLO 5 1. Classificare le aree di stoccaggio intensivo Magazzini per unità di carico pallettizzate: magazzini materie prime, magazzini prodotti finiti. Magazzini per unità di carico di piccole dimensioni: magazzini per il picking, magazzini per il kitting. Magazzini statici: la posizione dell’unità di carico non cambia tra l’istante di presa in carico e di prelievo. Magazzini dinamici: la posizione dell’unità di carico è variabile nel tempo. 2. Elencare e descrivere i parametri di un’area di stoccaggio intensivo di un magazzino Parametri di prestazione: Ricettività, R(udc) numeri di unità di carico staccabili in magazzino, dipende da p x l x h dell’unità di carico, media pesante. Selettività s = udc direttamente accessibili / R. Coefficiente di sfruttamento superficiale Cs = R / S, Cs = Sstoccaggio / S. Coefficiente di sfruttamento volumetrico Cv = R/V Cv = Vstoccaggio / V. Coefficiente di saturazione della ricettività w = Nmedio (AT) / R, w = Nmax (AT) / R. Potenzialità di movimentazione (throughput), numero di unità di carico movimentabili nell’unità di tempo PM, Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 movimentabili —> ciclo di carico a magazzino (Pin) + ciclo di prelievo (Pout); cicli semplici vs cicli combinati. Costo della ricettività CR = Ctot,ricettività / R. Costo della movimentazione CPM = Ctot,handling / PM. 3. Illustrare il flowchart di progettazione di magazzini automatizzati con parametri unità di misura Aggregazione articoli e vincoli esterni Potenzialità di movimentazione e ricettività Scelta tipologia magazzino e attrezzature movimentazione Determinazione aree stocaggio e lay out ottimale Scelta politiche di prelievo Allocazione merci a magazzino Verifica progetto valori medi Progetto di massima 4. Procedimento analitico per il dimensionamento della ricettività di un magazzino Ipotesi : progetto della R su base di dati storici, ma gattino per udc pallettizzate Giacenza media o massima a seconda della politica di allocazione Congruenza temporale articoli a scorta -In T gli articoli a scorta sono sempre gli stessi i=1…NA -In T gli articoli a scorta non sono sempre gli stessi K=1…NP periodo di congruenza temporale Tk durata periodo k simo NAk numero articoli a scorta nel periodo k esimo J=1…NIk numero intervalli temporanei T(j,k) durata intervallo temporale Analisi dati giacenza dell’articolo i-simo relativi a intervallo j periodo k G med,i,j,k. G max,i,j,k Calcolo ricettività Serie storiche ti partenza Gmed,i,j,k Analisi serie storiche per ogni periodo ððð ð®ððð ,ð =ððð ({sommatoria i=1 a NAk}ð®ððð ,ð,ð,ð ∀ð =ð, ... ðµð°ð ððð ð®ððð ,ð =ððð ({sommatoria i=1 a NAk}ð®ððð ,ð,ð,ð ∀ð =ð, ... ðµð°ð ) Correzione dati per variazioni condizioni al contorno ððªð =ððšð®ð · ðð¬ðºð · ððªð®ð · ððºðºð[%] FAGk= evoluzione della gamma <>1 FESk= evoluzione tendenziale delle scorte <>1 FCGk= evoluzione correlazione della giacenza <>1 FSSk= evoluzione saturazione della ricettività <>1 Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 Valutazione complessiva Analisi sui periodi k=1,...,NP ððð ð®ððð =ððð ððªð · ððð ð®ððð ,ð ∀ð =ð,...ðµð· ððð ð®ððð =ððð ððªð · ððð ð®ððð ,ð ∀ð =ð,...ðµð· Valori massimo e minimo della giacenza media complessiva corretta Situazione 1: Impossibilità di terziarizzazione dei picchi di giacenza ð¹ =ððð ð®ððð Situazione 2: Possibilità di terziarizzazione dei picchi di giacenza 5. Modulo unitario di un magazzino, live storage Analisi del modulo unitario l’unità geometrica elementare che, ripetuta ordinatamente, consente di riprodurre la pianta del magazzino La superficie del modulo unitario dipende da: Es. scaffalature bifrontali ð=(ð+ðð)ð metri quadri l: larghezza vano c: larghezza corridoio p: profondità vano nppv = n°di pallet per vano =1 (vani singoli) =2 (vani doppi) =3 (vani tripli) La larghezza di ogni vano vale: lvano =nppv •800+(nppv+1)•gl+smontante {mm} Gl giuco larghezza smontante=spessore montanti La profondità di ogni vano vale: pvano=1200• X + smontante {mm} X=1-2 singola o doppia profondità L’altezza di ogni vano è: hvano=hpallet +gh+s {m} gh= gioco lungo l’altezza [m] scorrente= spessore dei correnti [m] Il numero di livelli è valutabile così: nl=int [hmpf /hvano] + 1 hmpf = altezza max di presa forche [m] Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 vano Il numero di pallet per modulo vale: nppm= nl•2Nppv•x Il coefficiente di sfruttamento superficiale Cs diventa: CS= nppm/ (c+2p•pvano)•lvano Il numero di moduli necessari del magazzino è: nm= [R/nppm] +1 Da cui è possibile calcolare l’area effettiva del magazzino: Aeff=A+Aservizio A=nm• m(modulo) Sistemi di stoccaggio materiali Magazzini dinamici: Live Storage (flow through rack), scaffalature fisse e inclinate, rulliere o superfici a basso attrito, sfruttamento superficiale e volumetrico, gestione FIFO, selettività <1. PM relativa ai flussi in ingresso PMin +PM relativa ai flussi in uscita PMout =PM complessiva 7.Potenzialità di movimentazione Calcolo PMin in ingresso Ipotesi Progetto della PM sulla base di dati storici Calcolo delle serie storiche relative ai flussi giornalieri medi e massimi Dati di partenza ððððð,ðð =ððð ðððð,ð, ∀ð=1, ... , ð® i=1,...,G ore della giornata ∑ð® ðð ðððð (ð) ððððð ,ðð= {sommatoria i=1 a G}Fhðð,ð/ ð® Magazzino (stoccaggio) per u.d.c. pallettizzate [u.d.c./ora] ððððð (ð) Flussi orari in ingresso ed in uscita al deposito [u.d.c./ora] Analisi delle serie storiche relative ai flussi giornalieri medi e massimi Analisi su intervallo ð«ð ððð ððððð ,ðð =ððð ððððð ,ðð, ∀ð =ð, ... , ð Obiettivi del calcolo ððð ððððð,ðð =ððð{ ððððð,ðð, ∀ð =ð, ... , ð} ððð ð«ð=Fðððð«ð ð ð àž ðððð ð ð ðàžàž ððððð ð med f gmed,in= ∑ððàžðððððð ,ðð /ð j=1,...,Y giorni in t Logistica Industriale Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 [u.d.c./ora] Massimo delle medie Media delle medie Massimo dei massimi Variazione delle condizioni al contorno rispetto allo storico Variazione profilo dell’ordine(Ordini/gg; LO/ordine) Variazione spedizione carichi (Frequenza e dimensioni) Coefficienti correttivi eβ Variazione dell’u.d.c. Da pallet a slip sheet Possibilità di disaccoppiamento ricevimento/stoccaggio tramite buffer Potenzialità di movimentazione PMout Variazione arrivo carichi (Frequenza e dimensioni) ððð ð·ðŽððð =𶠷 ððð ððððð ,ððð Potenzialità di movimentazione PMin Range di variazione ððð ð·ðŽðð =𶠷 ððð ððððð ,ðð ððð ð·ðŽðð =ð· · ððð ððððð,ðð Analisi economica (disegno) Range di variazione ððð ð·ðŽððð =ð· · ððð ððððð Analisi economica ( disegno) PM complessiva (throughput) Ricevimento e spedizioni separate Throughput ricevimento. spedizioni Calcolo PMout in uscita Calcolo delle serie storiche relative ai flussi giornalieri medi e massimi ððððð,ððð = ððð {ððððð,ð, ∀ð =ð, ... , ð®} i=1,...,G ore della giornata per ciascun giorno ððððð ,ððð =∑ð®ðàžð ððððð,ð / G [u.d.c./ora] Analisi delle serie storiche relative ai flussi giornalieri medi e massimi ððð ððððð ,ððð =ððð{ ððððð ,ððð, ∀ð =ð, ... , ð} ððð ððððð ,ððð =∑ðð=1 ððððð ,ððð / ð ððð ððððð,ððð =ððð ððððð,ððð, ∀ð àž ð, ... , ð j=1,...,Y giorni in t PMin [u.d.c./ora]. [u.d.c./ora] Throughput PMout Ricevimento e spedizioni congiunte Ricevimento e spedizioni schedulate su turni differenti ð·ðŽ = ððð ð·ðŽðð; ð·ðŽððð Ricevimento e spedizioni in contemporanea ð·ðŽ =ð·ðŽðð +ð·ðŽððð. Solo cicli semplici ð·ðŽ <_ð·ðŽðð +ð·ðŽððð. Anche cicli combinati Logistica Industriale 1. Elencare i criteri di scelta di un sistema di trasporto e descrivere quelli relativi all’offerta dei sistemi di trasporto 2. Illustrare e descrivere il flowchart per la progettazione di interporti. Sistemi di stoccaggio materiali 3. Illustrare i principali sistemi di interscambio pallet. Variazione delle condizioni al contorno rispetto allo storico 4. Indicare, per ciascuno deli attori elencati nella figura sottostante, la principale criticità nel processo di gestione dei pallet. Variazione dei prelievi(Quota di picking) Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 Risposta: La società OILPACK opera nel settore del confezionamento di oli e lubrificanti e confeziona il prodotto finito utilizzando lattine da 1 litro. Con tali lattine, l’azienda ha iniziato a confezionare una nuova miscela con peso specifico pari a 0,92 [kg/dm 3]. Le lattine vengono successivamente imballate in scatole di cartone. Per lo stoccaggio dei prodotti finiti vengono utilizzati pallet di dimensioni 800x1200 [mm], con h=150 [mm] quale altezza del pallet vuoto, e carico massimo 3000 [kg]. Per le spedizioni vengono utilizzati autoarticolati. Sono noti i seguenti dati: a. Dimensioni contenitore latta: diametro=85 [mm]; altezza=220 [mm]; b. Tara contenitore latta: 200 [g]; c. Dimensioni cartone: 350x260x240 [mm]; d. Tara cartone: 1,3 [kg]; e. Tara pallet: 17 [kg]; f. Dimensioni (interne) del mezzo di trasporto: 13,4x2,44xh=2,4 [m]; g. Portata massima del mezzo di trasporto: 24 [t]. Si chiede di determinare, assumendo gli eventuali dati mancanti: 5.1 – il rendimento volumetrico degli imballaggi secondario e terziario; 5.2 – il numero massimo di cartoni per ogni strato del pallet; 5.3 – il numero di strati di cartone che permette di saturare al meglio (in peso e volume) il mezzo di trasporto utilizzato. Si determinino le relative percentuali di saturazione. 5. È dato un magazzino live storage, con 6 livelli in altezza e pendenza delle scaffalature pari a 10°. In ciascun livello del magazzino sono contenute 10 unità di carico in lunghezza, con dimensioni 800x1200x1500 [mm]. Il corridoio ha dimensioni 2.5 m. Si fornisca una stima del modulo unitario e del coefficiente di sfruttamento superficiale del magazzino, assumendo eventuali dati mancanti. Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com) lOMoARcPSD|8533073 Downloaded by Caveman Spongebob (doyouevenfall1@gmail.com)