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Levi, Primo ''Si questo è un uomo'' Xx-It-Sp-Fr

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notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Se questo è un uomo
Si esto es un hombre
Si c’est un homme
di
de
de
Primo Levi
Primo Levi
Primo Levi
tr. Pilar Gómez Bedate (1987)
Einaudi, Torino 1989
Título original: Se questo é un uomo
© Giulio Einaudi Editore Torino 1958, 1976
Primera edición en esta colección: enero de 2002
Segunda edición: mayo de 2002
© Muchnik Editores, S.A., Barcelona
ISBN: 84-7669-525-x
Depósito legal: B.24.799-2002
Il commento è stato redatto da Alberto
Cavaglion
appositamente per la Grande su
CD-ROM
Sommario
SIGLE
Salvo casi specifici, di cui si darà conto nelle singole
note, si fa uso delle abbreviazioni consuete: SQU (Se
questo è un uomo); App. (Appendice all’ed. scolastica
di SQU, 1976); T (La tregua); SP (Il sistema periodico);
SES (I sommersi e i salvati); CS (La chiave a stella);
SNOQ (Se non ora, quando?); OI (Ad ora incerta);
SN (Storie naturali); VF (Vizio di forma); L (Lilìt e altri
racconti); AM (L’altrui mestiere); RS (Racconti e saggi);
RR (La ricerca delle radici. Antologia personale). Le
citazioni rinviano ai due volumi di Opere, a c. di M.
Belpoliti, introd. di D. Del Giudice, Einaudi, Torino 1997
(I e II, seguito direttamente dal numero della pagina).
Le note a SQU previste dallo stesso Levi per l’ed.
scolastica einaudiana (1976) sono riportate tra
parentesi quadre [ ].
Altre sigle utilizzate:
Cases. C. Cases, L’ordine delle cose e l’ordine delle
parole, in P. 1-evi: un’antologia della critica, a c. di E.
Ferrero, Einaudi, Torino 1997, pp.5-39.
Conversazioni. Primo Levi. Conversazioni e interviste
1963-1987, a c. di M. Belpoliti, Einaudi, Torino 1997.
Memorie. E Dostoevskij, Memorie di una casa morta,
tr. it. di Alfredo Polledro, Rizzoli, Milano 1950.
Giulio Einaudi éditeur s.p.a.,
Turin, 1958 et 1976.
Pocket
Julliard, pour la traduction française,
1987.
PREFACE
Sigle
Prefazione
1
2
I Il viaggio 11
II Sul fondo 34
III Iniziazione 62
IV Ka-Be 70
V Le nostre notti 95
VI Il lavoro 110
VII Una buona giornata 120
VIII Al di qua del bene e del male 121
IX I sommersi e i salvati 144
X Esame di chimica 168
XI Il canto di Ulisse 180
XII I fatti dell’estate 193
XIII Ottobre 1944 203
XIV Kraus 214
XV Die drei Leute vom Labor 221
XVI L’ultimo 233
XVII Storia di dieci giorni 241
Presentación3
El viaje 5
En el fondo 10
La iniciación 19
Ka-be 22
Nuestras noches 30
El trabajo 35
Un día bueno 39
Más acá del bien y del mal 43
Los hundidos y los salvados 48
Examen de química 56
El canto de Ulises 60
Los acontecimientos del verano 64
Octubre de 1944 68
Kraus 72
Die drei leute vom labor 75
El último 80
Historia de diez días 83
Mengaldo. Lingua e scrittura in Levi, in P. Levi:
un’antologia cit., pp. 169-242.
18 Apéndice de 1976-95
Rapporto. Rapporto sulla organizzazione
igienico-sanitaria del campo di concentramento per
ebrei di Monowitz (Auschwitz-Alta Slesia), in «Minerva
Medica», XXXVII, lugliodicembre 1946, pp.535-544
ora in Opere cit. (1,1339-1360).
Segre. C. Segre, Lettura di “Se questo è un uomo”, in
P. Levi: un’antologia cit., pp. 55-75.
Tesio. Note di commento a P Levi, Se questo è un
uomo, Einaudi Scuola, Torino 1997.
J’AI eu la chance de n’être déporté à Auschwitz
qu’en 1944, alors que le gouvernement allemand, en
raison de la pénurie croissante de main-d’œuvre, avait
déjà décidé d’allonger la moyenne de vie des
prisonniers à éliminer, améliorant sensiblement leurs
conditions de vie et suspendant provisoirement les
exécutions arbitraires individuelles.
Aussi, en fait de détails atroces, mon livre
n’ajoutera-t-il rien à ce que les lecteurs du monde entier
savent déjà sur l’inquiétante question des camps
d’extermination. Je ne l’ai pas écrit dans le but
d’avancer de nouveaux chefs d’accusation, mais plutôt
pour fournir des documents à une étude dépassionnée
de certains aspects de l’âme humaine. Beaucoup
d’entre nous, individus ou peuples, sont à la merci de
cette idée, consciente ou inconsciente, que «l’étranger,
c’est l’ennemi». Le plus souvent, cette conviction
sommeille dans les esprits, comme une infection latente
; elle ne se manifeste que par des actes isolés, sans lien
entre eux, elle ne fonde pas un système. Mais lorsque
cela se produit, lorsque le dogme informulé est promu
au rang de prémisse majeure d’un syllogisme, alors,
au bout de la chaîne logique, il y a le Lager; c’est-àdire le produit d’une conception du monde poussée à
ses plus extrêmes conséquences avec une cohérence
rigoureuse ; tant que la conception a cours, les
conséquences nous menacent. Puisse l’histoire des
camps d’extermination retentir pour tous comme un
sinistre signal d’alarme.
Je suis conscient des défauts de structure de ce
livre, et j’en demande pardon au lecteur. En fait, celui-ci
était déjà écrit, sinon en acte, du moins en intention et
en pensée dès l’époque du Lager. Le besoin de raconter
aux «autres», de faire participer les «autres», avait
acquis chez nous, avant comme après notre libération,
la violence d’une impulsion immédiate, aussi
impérieuse que les autres besoins élémentaires ; c’est
pour répondre à un tel besoin que j’ai écrit mon livre ;
c’est avant tout en vue d’une libération intérieure. De
là son caractère fragmentaire : les chapitres en ont été
rédigés non pas selon un déroulement logique, mais
par ordre d’urgence. Le travail de liaison, de fusion,
1
notes
1 sicuri. La poesia inizia con un appello al lettore, di
ascendenza dantesca. L’ossatura portante del
componimento è l’apostrofe al lettore, sul genere di
quelle che Auerbach ha mirabilmente descritto (E.
Auerbach, Gli appelli di Dante al lettore, in Studi su
Dante, Feltrinelli, Milano 1984, p.309). È questo,
d’altra parte, il primo di una serie di appelli al lettore,
che attraversano il libro («Ma consideri ognuno,
quanto valore, quanto significato è racchiuso...»;
«Vorremmo ora invitare il lettore a riflettere ...»). Il
modello ispiratore potrebbe essere l’appello al lettore
di Par. I, 5: «O voi che siete in piccioletta barca,/
desiderosi d’ascoltar ... non vi mettete in pelago, ché,
forse, perdendo me, rimarreste smarriti». L’apostrofe
ha il preciso scopo di rendere partecipe il lettore di
ciò che sta per essere narrato, dell’enormità di una
esperienza vissuta. Di qui il tono « alto e
testamentario» da «accordo di preludio», secondo la
giusta definizione data da F. Fortini (L’opera in versi,
in P. Levi un’antologia cit., p. 164: la poesia in epigrafe
sta a SQU, come «il grido di apertura di chi si vieta
quello finale», ivi, p.166). Ma l’autorevolezza di chi
scrive la poesia è legata alla funzione di chi sente di
essere stato testimone di un’esperienza terribile, che
lo rende diverso da chi legge. Levi vuole togliere ogni
autoreferenzialità ai suoi versi, dicendoci che la sua
poesia non ha alcun legame con ogni forma
tradizionale di lirica italiana. Si fatica a parlare di questi
versi come di una lirica perché si pone uno stretto
legame fra questa struttura poetica e le apostrofi
presenti nella Bibbia, soprattutto in Giobbe e
nell’Ecclesiaste. Se la Commedia sia stata o non sia
stata per Levi un pungolo a riscoprire l’altra parte del
canone della letteratura occidentale è questione
aperta e controversa. Come si vedrà meglio in seguito
le citazioni bibliche e dantesche presenti in SQU sono
fra loro spesso intrecciate e riesce difficile operare
delle distinzioni nette. L’impressione generale è di una
abile mescolanza quando non del prevalere di un
Dante letto come se fosse un capitolo dell’Esodo;
operazione nient’affatto insensata sul piano della
filologia dantesca: Charles Singleton ha sottolineato
la correlazione tra il polo della narrazione biblica e
quello della Commedia. Secondo Singleton,
utilizzando le scritture veterotestamentarie si può
giungere ad una maggiore comprensione del poema
stesso (C. Singleton, La poesia della Divina
Commedia, Il Mulino, Bologna 1987, p. 495). Sulla
riflessione intorno a questi problemi devo molto, più
di quanto non risulti dalle note, alla stimolante tesi di
laurea di Ernesto D. Paolin, che vivamente ringrazio
(La memoria e l’oltraggio. P. Levi interprete di Dante,
Università degli studi di Torino, Facoltà di Lettere e
Filosofia, a.a. 1998-1999, rel. prof. M. Guglielminetti).
2 Considerate... Si noti l’iterazione dell’imperativo
«Considerate»; la ripresa anaforica, come già il «voi»
dei vv. 1 e 3 è una delle varie figure di ripetizione
(polisindeto, anafora, epifora, anadiplosi), di cui
fornisce un’ampia campionatura Mengaldo, 173 ss.;
ma si veda anche S. Nezri, Iterazioni, nel n.
monografico di « Riga», 13, 1997, pp.372-379.
L’attacco di questo secondo capoverso riscrive
«Considerate vostra semenza...» con cui inizia
1’orazion picciola di Ulisse (Inf. XXVI, 118). In SQU
le simmetrie sono sempre tanto importanti quanto le
asimmetrie; in particolare si osserva come Levi ami
sempre anticipare, la prolessi è un accorgimento
stilistico costante; in modo più o meno velato, gli
episodi principali della sua narrazione sono sempre
anticipati con qualche accordo di preludio, facilmente
udibile. Al canto di Ulisse, e proprio alla ricostruzione
a memoria dell’«orazion picciola» di Inf. XXVI sarà
dedicato un intero capitolo di SQU. Si deve altresì
tenere nel giusto conto l’abitudine di Levi a
«danteggiare» (secondo il significato che a questo
verbo diede il Contini in Un’idea di Dante, in Varianti
e altra linguistica, Einaudi, Torino 1970, pp.369-405 e
che è comune a un’intera generazione di torinesi
passati vicini alla scuola di Augusto Monti, a partire
da Massimo Mila). Da ultimo, sarà interessante
rilevare la partizione dei due «Considerate» secondo
una rigida divisione di genere, maschile e femminile:
«Considerate se questo è un uomo» (v. 5) e
«Considerate se questa è una donna» (v 10) che
anticipa alcuni passaggi importanti del libro intorno a
personaggi femminili (le madri, le spose, le nuore
operose, «le nostre donne», le donne dei somi).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
selon un plan déterminé, n’est intervenu qu’après.
Il me semble inutile d’ajouter qu’aucun des faits
n’y est inventé.
PRIMO LEVI
Turin, janvier 1947.
Si esto es un hombre
Los que vivís seguros
En vuestras casas caldeadas
Los que os encontráis, al volver por la tarde,
La comida caliente y los rostros amigos:
Considerad si es un hombre
Quien trabaja en el fango
Quien no conoce la paz
Quien lucha por la mitad de un panecillo
Quien muere por un sí o por un no.
Considerad si es una mujer
Quien no tiene cabellos ni nombre
Ni fuerzas para recordarlo
Vacía la mirada y frío el regazo
Como una rana invernal
Pensad que esto ha sucedido:
Os encomiendo estas palabras.
Grabadlas en vuestros corazones
Al estar en casa, al ir por la calle,
Al acostaros, al levantaros;
Repetídselas a vuestros hijos.
O que vuestra casa se derrumbe,
La enfermedad os imposibilite,
Vuestros descendientes os vuelvan el rostro.
Voi che vivete sicuri (1)
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate (2) se questo è un uomo
Che lavora nel fango (3)
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi (4) e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando (5) queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli (6).
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca (7),
I vostri nati torcano (8) il viso da voi.
3 nel fango. E uno dei vocaboli chiave di SQU; il luogo
topico che serve a connotare l’inferno di Auschwitz.
Infinite sono le occorrenze dantesche, sulle quali non
è nemmeno il caso di soffermarsi («pien di fango» è
Filippi Argenti, Inf. VIII, 32). Come il fangos vi sono
altre parole-chiave adoperate di continuo, come se
fossero dei pro-memoria danteschi: la pioggia, la neve,
il vento e la bufera, il buio (la buia notte, le nuvole
«maligne»), la nudità, lo sterco: elementi esteriori del
paesaggio di Auschwitz che più chiaramente rinviano
a Malebolge. Vedi sotto, cap. «Il lavoro», nota 5.
4 vuoti gli occhi... Purg. XXIII, 22 e 31; gli occhi dei
golosi, la loro incredibile magrezza («ne li occhi era
ciascuna oscura e cava») non riescono però a
cancellare il sospetto della persistenza di un’eco
baudelairiana («Tes yeux creux» in La Muse Malade
e «sa paupière creuse» in L’Amour du Mensonge). Il
riferimento non è azzardato, ma giustificato da un
prelievo dai Fleurs du mal dichiarato dallo stesso Levi
(vedi sotto, cap. «Storia degli ultimi giorni», nota 25).
2
SI C’EST UN HOMME
Vous qui vivez en toute quiétude
Bien au chaud dans vos maisons,
Vous qui trouvez le soir en rentrant
La table mise et des visages amis,
Considérez si c’est un homme
Que celui qui peine dans la boue,
Qui ne connaît pas de repos,
Qui se bat pour un quignon de pain,
Qui meurt pour un oui pour un non.
Considérez si c’est une femme
Que celle qui a perdu son nom et ses cheveux
Et jusqu’à la force de se souvenir,
Les yeux vides et le sein froid
Comme une grenouille en hiver.
N’oubliez pas que cela fut,
Son, ne l’oubliez pas
Gravez ces mots dans votre coeur.
Pensez-y chez vous, dans la rue,
En vous couchant, en vous levant;
Répétez-les à vos enfants.
Ou que votre maison s’écroule,
Que la maladie vous accable,
Que vos enfants se détournent de vous.
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
5 Vi comando... In SQU, come è stato giustamente
indicato (Segre, 68-69), Levi opera straordinari e
continui spostamenti del punto di vista. Ad una prima
persona plurale di valore collettivo («Buna ... in cui
noi soffrimmo e morimmo innumerevoli») si affianca
una seconda persona rivolta a un se stesso
generalizzato («piove e tira vento: ma sai che stasera
tocca a te il supplemento di zuppa»); una terza
persona descrittiva e apparentemente neutrale, però
trapunta da considerazioni morali («Si immagini ora
un uomo a cui...»). Segre non manca di rilevare
l’importanza che assume, in questo panorama
multiforme, la prima persona «autobiografica o
giudicante»: «Vi comando...». Sarà il caso di
aggiungere che, a partire dalla poesia in esergo, e da
questo verso in particolare, tale persona giudicante
sfuma nella stessa «voce di Dio», come dimostra la
parafrasi della maggiore preghiera ebraica (vedi nota
successiva). Questo progressivo innalzamento del
tono è costante in SQU e ha due punti cruciali:
l’episodio di Kuhn («Se io fossi Dio...») e nella « voce
di Dio» («Il canto di Ulisse») che come uno squillo di
tromba fa risuonare in Lager i valori dell’umanesimo
classico. Quasi tutte le citazioni bibliche di SQU sono
formulate in prima persona e tendono a collocare
l’autore sul piano elevato del narratore che osserva
dall’alto lo scorrere degli eventi pur essendone
protagonista (vedi sotto, cap. « L’ultimo», nota 5); nel
capitolo che prelude alla liberazione l’io che narra dice
di sentirsi «come Dio dopo il primo giorno della
creazione» («Storia di dieci giorni», nota 18).
Contrariamente a quanto di solito di crede, il problema
della teodicea ha una sua precisa consistenza in SQU,
anche a prescindere, anzi, proprio in forza del non
mai dismesso habitus rationalis dello scrittore.
6 Scolpitele ... alzandovi... ai vostri figli. Questa
poesia, datata 10 gennaio 1946, venne scritta durante
la stesura di SQU, a sua volta datato, nell’ultima
pagina della edizione einaudiana, «Avigliana,
dicembre 1945-gennaio 1947». Come si sa, con titolo
Shemà, la poesia venne raccolta in L’osteria di Brema,
poi in OI (II, 525). Shemà è 1’orazione fondamentale
degli ebrei, una sorta di atto di fede che inizia con le
parole «Ascolta (Shemà), Israele, il Signore Dio nostro
è unico» e termina con l’esortazione a non dimenticare
e a trasmettere ai figli la nozione fondamentale
dell’unicità di Dio. Non vi sono altre testimonianze
letterarie dell’ebraismo italiano nel Novecento in cui
una preghiera, questa preghiera, venga collocata in
posizione di tale preminenza. I vv. 16-19 della poesia
di Levi - da «Scolpitele» a «figli» - sono traduzione
fedele del testo ebraico di Deut. 6, 6-7. Nella poesia,
però, «l’atto di fede manca» o come è stato detto
«l’obbligo del ricordo è spostato da un Dio di dubbia
esistenza a un male di indubbia onnipresenza»
(Segre, 57 e, dello stesso, I romanzi e le poesie, in P.
Levi un’antologia cit., p.107); si potrebbe precisare
che il male di indubbia onnipresenza induce lo scrittore
a vincere ogni indugio e giudicare «come se» fosse
lui il Dio di cui si dubita l’esistenza; una completa
secolarizzazione dei medesimi versetti verrà molti anni
più tardi, in un contesto umoristico, parlando del padre,
in RR (II, 1362).
7 vi impedisca. Come il successivo «torcano», il verbo
«impedire», usato in questo senso arcaicizzante, è
ancora prova dell’abitudine di Levi a danteggiare («ma
tanto lo impedisce», Inf. I, 35 e 96). Questi ultimi versi,
tuttavia, costituiscono un’altra anticipazione: una sorta
di laica maledizione, che fa venire in mente il dialogo
di Giobbe con Dio (ma non si riscontrano in SQU
esplicite citazioni dai passi di Giobbe poi antologizzati
in RR, II, 1369-1380). Più che l’invettiva dantesca, il
modello
classico
della
«maledizione»
veterotestamentaria pare qui evidente e suffragato da
altri luoghi del libro; vedi per esempio, sotto, nel finale
del cap. «L’esame di chimica», quel fulmineo «Che
sia maledetto» indirizzato alla volta di Alex. Di nuovo
l’io giudicante quando si esprime tende a sfumare nella
voce di Dio, vedi per es. «Storia di dieci giorni», nota
22.
8 torcano. « torcere» è un verbo-chiave del lessico
di SQU; ritorna più volte, vedi per es. sotto, cap. «Sul
fondo», nota 14 e «Ka-Be», nota 26 oppure «I fatti
dell’estate», nota 10; sull’occorrenza del vocabolo in
Dante non c’è che l’imbarazzo della scelta («Li diritti
occhi torse allora in biechi» Inf. VI, 91; «e da lor torce
il muso» Purg. XIV, 130; «li occhi torsi» Par. III, 21).
3
tr. de Julliard
notes
PREFAZIONE
1 Per mia fortuna. Secondo i dati forniti da J. Nystedt (Le opere di
P. Levi viste al computer. Osservazioni stilolinguistiche, in «Acta
Universitas Stocholmiensis», Stockholm Sweden, 1993 ) «gioia»
e «fortuna» sono i due vocaboli più ricorrenti nell’opera di Levi;
anche nel libro del suo esordio il gioco fortuito del caso ha un
ruolo nell’evolversi degli avvenimenti, su cui si sofferma anche
Mengaldo, 231. Qui l’espressione «per mia fortuna» assolve a un
obbligo che è tipico della premessa: tenere sottotono ogni
definizione di poetica, lavorando per effetto di sottrazione (il libro
«non aggiunge nulla...», «non è stato scritto allo scopo di ...»);
soprattutto Levi mette in campo, subito, nella prima frase, l’ironia.
Chi può dirsi fortunato di essere stato deportato ad Auschwitz nel
1944? Su questi temi ha scritto pagine molto significative R.Gordon,
‘Per mia fortuna’: Irony and Ethics in PLevi’s Writing, in «The
Modem Language Revievn», 92, 2, April 1997, pp. 337-347. Per
amor di completezza andrà aggiunto che la stessa espressione
«per mia fortuna» ritorna sotto nel cap. « Ka-Be» (nota 11), con
l’unica variante del passaggio alla prima persona plurale («per
nostra fortuna»); la stessa osservazione vale anche per il cap.
«Storia di dieci giorni», nota 2.
2 particolari atroci. Come risulterà da alcune scelte aggettivali
(«mite», «pacato», «sereno»), Levi insiste fin dall’inizio sull’assenza
di ogni atrocità in SQU. L’estremo, l’urlo sono esclusi per scelta
dalla sua poetica, ma se ne ascoltano qua e là i rumori.
3 uno studio ... dell’animo umano... La definizione rinvia, come il
successivo sillogismo, al mondo della filosofia, o meglio della
psicologia umana: fin dall’incipit, il libro si presenta come un
breviario di etica, un racconto filosofico, una «operetta morale».
Sul tema della curiosità in Levi vi sono molte altre testimonianze,
anche in SQU, vedi per esempio sotto, cap. «L’esame di chimica»,
nota 13. Non è ancora però l’interesse dell’etologo che si vedrà
nell’uomo maturo, è la curiosità dello studente costretto dalla
necessità a mettere in pratica gli insegnamenti di storia del pensiero
occidentale ricevuti al liceo; sfilano in SQU, in ordine sparso, i
principali capitoli del manuale di storia della filosofia: dai
presocratici, da Aristotele a Cartesio, da Hobbes a Rousseau a
Machiavelli.
4 «ogni straniero è nemico». È il primo documento che prova «la
bontà dell’istituzione liceale», su cui si sono soffermati molti critici,
parlando del «bagaglio scolastico» di Levi. Che la bontà del
LiceoaClassico in quanto istituzione si riveli proprio quando gli
individui «non hanno disposizioni spiccate (Levi le aveva
naturalmente per le materie scientifiche)» (Cases, 5) è dimostrato
non solo sul terreno della lingua (classicheggiante, «marmorea»,
«buona per le lapidi») e della letteratura, ma anche da altre
discipline come la logica filosofica o l’etica delle sensazioni: il Levi
dell’ultimo periodo esprimerà riserve contro i filosofi (Conversazioni,
204): il caso del sillogismo aristotelico, qui fedelmente riprodotto,
è il più clamoroso (da porre accanto al «tutto è guerra» che Levi
ricava da Eraclito, vedi sotto, cap. «Le nostre notti», nota 4) e
dimostra una forte inclinazione per la filosofia; nel programma del
vecchio liceo, il sillogismo dello « straniero-nemico» rappresentava,
ancora fino a non molti anni fa, il primo serio scoglio che si parava
innanzi allo studente appena uscito dal ginnasio, il primo serio
ostacolo davanti ai problemi di ogni logica deduttiva; privato d’ogni
neutralità, naturalmente qui il sillogismo è chiamato a spiegare la
nascita della xenofobia: «Tutti gli stranieri sono nemici» (premessa
maggiore). I nemici devono essere soppressi. Tutti gli stranieri
devono essere soppressi.
5 un sistema di pensiero. Un aspetto di Levi poco indagato è
l’osservatore delle ideologie, dei caratteri nazionali. SQU è un
osservatorio particolare utile a spiegare non solo, come è ovvio,
«la terza Germania», ma anche altri più duttili «sistemi di pensiero»:
per esempio l’italiano o il greco, in minore misura anche il francese.
Soprattutto attrae la curiosità di Levi il carattere dell’Italiano, il solo
che dimostra come, nelle condizioni estreme (e non soltanto in
quelle) sia necessario fare a meno di ogni sistema, come è spiegato
bene nel finale del capitolo «Iniziazione» (vedi sotto, nota 10).
L’italiano, deriso in Lager, elabora a sua volta un «sistema di
pensiero», soprattutto lo pratica nel preciso momento in cui formula
il seguente dilemma: «Non sarà più salutare prendere coscienza
di non avere sistema?»
6 liberazione interiore. Sulla scrittura di Levi come testimonianza
e sul carattere per lui liberatorio dello scrivere cfr. App. (I, 173 ) e
la prefazione a A. Bravo-D. Jalla, La vita offesa (II, 1347-1348); su
questo tema si sofferma Segre, 57, che individua, a partire proprio
dalla prefazione di SQU, quattro «motivazioni alla scrittura»: 1)
documentare un’esperienza estrema 2) mostrare, anche per
prevenire, le peggiori conseguenze della xenofobia 3 ) meditare
sul comportamento umano in condizioni eccezionali 4) raccontare
per liberarsi dall’ossessione. Il ricordo si unisce al giudizio e sfocia
nell’esortazione, secondo uno schema che ritroviamo anche nella
poesia in epigrafe.
7 ... inventato. La prefazione si chiude con una notazione ironica,
simmetrica rispetto al «per mia fortuna» che ne ha costituito
l’esordio; pare di scorgere in questa battuta un’allusione al
linguaggio cinematografico. Si direbbe la parodia grottesca dei titoli
di coda di un film. Dell’importanza che ebbe il cinema, soprattutto
di certe colonne sonore, al momento della prima stesura di SQU,
molte suggestioni vengono da una lunga intervista, Il teatrino della
memoria (Conversazioni, 12 ss.). Ma SQU non è un libro
«semplice», è un libro «semplice e incomprensibile», «piano ed
enigmatico» : si noti la contraddizione che suscita una delle frasi
più importanti del libro: «Oggi, questo vero oggi in cui sto seduto a
un tavolo e scrivo, io stesso non sono convinto che queste cose
sono realmente accadute» (cap. «Esame di chimica», nota 7). Il
problema delle contraddizioni in SQU è un problema non imputabile
soltanto alle diverse stratificazioni di una scrittura portata innanzi
per fasi successive che, sarà bene ricordarlo, perdurano circa un
decennio. Il problema tocca la questione fondamentale di ogni
scrittura che nasca nel momento di passaggio dalla schiavitù alla
libertà. Leo Strauss, in un saggio meritatamente famoso (Scrittura
e persecuzione, a c. di G. Ferrara, Venezia, Marsilio, 1990, si
vedano in partic. le pp. 20-34), ha elencato una serie di stranezze
che sono tipiche di questa letteratura da lui definita essoterica,
recante dentro di sé i segni ancora vistosi della reclusione: «oscurità
del disegno, contraddizioni, ripetizioni inesatte di frasi
precedentemente enunziate» e noi potremmo aggiungere, come
qualità tipiche di SQU: le iterazioni, l’incerta precisione nel dare
un’identità anagrafica alle figure incontrate, gli ossimori catalogati
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
PREFAZIONE
Presentación
Per mia fortuna (1), sono stato
deportato ad Auschwitz solo nel 1944,
e cioè dopo che il governo tedesco, data
la crescente scarsità di manodopera,
aveva stabilito di allungare la vita media dei prigionieri da eliminarsi,
concedendo sensibili miglioramenti nel
tenor di vita e sospendendo
temporaneamente le uccisioni ad arbitrio dei singoli.
Tuve la suerte de no ser deportado a
Auschwitz hasta 1944, y después de que
el gobierno alemán hubiera decidido, a
causa de la escasez creciente de mano
de obra, prolongar la media de vida de
los prisioneros que iba a eliminar concediéndoles mejoras notables en el tenor de vida y suspendiendo temporalmente las matanzas dejadas a merced
de particulares.
Perciò questo mio libro, in fatto di
particolari atroci (2), non aggiunge
nulla a quanto è ormai noto ai lettori
di tutto il mondo sull’inquietante
argomento dei campi di distruzione.
Esso non è stato scritto allo scopo di
formulare nuovi capi di accusa; potrà
piuttosto fornire documenti per uno
studio pacato di alcuni aspetti
dell’animo umano’. A molti, individui
o popoli, può accadere di ritenere, più
o meno consapevolmente, che «ogni
straniero è nemico»4. Per lo più questa
convinzione giace in fondo agli animi
come una infezione latente; si
manifesta solo in atti saltuari e
incoordinati, e non sta all’origine di
un sistema di pensiero’. Ma quando
questo avvie[8]ne, quando il dogma
inespresso diventa premessa maggiore
di un sillogismo, allora, al termine
della catena, sta il Lager. Esso è il
prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con
rigorosa coerenza: finché la
concezione sussiste, le conseguenze ci
minacciano. La storia dei campi di
distruzione dovrebbe venire intesa da
tutti come un sinistro segnale di
pericolo.
Por ello, este libro mío, por lo que se
refiere a detalles atroces, no añade nada
a lo ya sabido por los lectores de todo
el mundo sobre el inquietante asunto de
los campos de destrucción. No lo he
escrito con la intención de formular
nuevos cargos; sino más bien de proporcionar documentación para un estudio sereno de algunos aspectos del
alma humana. Habrá muchos, individuos o pueblos, que piensen más o menos conscientemente, que “todo extranjero es un enemigo”. En la mayoría de
los casos esta convicción yace en el fondo de las almas como una infección latente; se manifiesta solo en actos intermitentes e incoordinados, y no está en
el origen de un sistema de pensamiento. Pero cuando éste llega, cuando el
dogma inexpresado se convierte en la
premisa mayor de un silogismo, entonces, al final de la cadena está el Lager:
Él es producto de un concepto de mundo llevado a sus últimas consecuencias
con una coherencia rigurosa: mientras
el concepto subsiste las consecuencias
nos amenazan. La historia de los campos de destrucción debería ser entendida por todos como una siniestra señal
de peligro.
Mi rendo conto e chiedo venia dei
difetti strutturali del libro. Se non di
fatto, come intenzione e come
concezione esso è nato già fin dai
g i o r n i d i L a g e r. I l b i s o g n o d i
raccontare agli «altri», di fare gli
«altri» partecipi, aveva assunto fra
noi, prima della liberazione e dopo,
il carattere di un impulso immediato
e violento, tanto da rivaleggiare con
gli altri bisogni elementari: il libro
è stato scritto per soddisfare a questo
bisogno; in primo luogo quindi a
scopo di liberazione interiore (6). Di
qui il suo carattere frammentario: i
capitoli sono stati scritti non in
successione logica, ma per ordine di
urgenza. Il lavoro di raccordo e di
fusione è stato svolto su piano ed è
posteriore.
Me doy cuenta, y pido indulgencia
por ellos, de los defectos estructurales
del libro. Si no en acto, sí en la intención y en su concepción, nació en los
días del Lager. La necesidad de hablar
a “los demás”, de hacer que “los demás”
supiesen, había asumido entre nosotros,
antes de nuestra liberación y después de
ella, el carácter de un impulso inmediato y violento, hasta el punto de que rivalizaba con nuestras demás necesidades más elementales; este libro lo escribí para satisfacer esta necesidad, en
primer lugar, por lo tanto, como una liberación interior. De aquí su carácter
fragmentario: sus capítulos han sido
escritos no en una sucesión lógica sino
por su orden de urgencia. El trabajo de
empalmarlos y de fundirlos lo he hecho
según un plan posterior.
Mi pare superfluo aggiungere che
nessuno dei fatti è inventato (7). [10]
Me parece superfluo añadir que ninguno de los datos ha sido inventado.
PRIMO LEVI
4
tr. de Julliard
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
da Mengaldo. Forse SQU non piacque subito perché recava in sé
vistosi i segni del passaggio dalla schiavitù alla libertà ed
assomigliava, come dice Strauss, ai discorsi di Socrate, che
sembrano brutti di fuori, «ma custodiscono al loro interno le più
belle immagini delle cose divine».
IL VIAGGIO
1 Ero stato catturato... I primi cinque capoversi del primo capitolo,
fino a «politicamente sospetti», sono un’inserzione prevista da Levi
per l’ed. del 1958. Nel 1947 l’attacco del libro era più irruente, si
entrava più immediatamente nel discorso: «Alla metà del febbraio
’44, gli ebrei italiani...»; il passaggio dalla cronaca alla tragicità era
più brusco (Segre, 69-70). Lo schema diaristico è prevalente nei
primi due capitoli con «rare emergenze» negli altri capitoli, fuorché
nell’ultimo, dove il diario rispunta nella sua forma vera propria
(«Storia di dieci giorni»), ma di un diario, si tratta, molto sui generis.
Sempre Segre ha notato, nel primo capitolo in misura più evidente
che negli altri, l’alternanza delle parti di carattere descrittive,
riflessive e delle parti narrative, diaristiche: una delle prerogative
di questo libro non facilmente etichettatile. Il tono diaristico ha già
un grandioso sobbalzo nell’episodio dei Gattegno. L’inserzione per
l’ed. 1958 risente probabilmente della rilettura di Dostoevskij dopo
il 1950 (Memorie, 17-18). Vedi sotto, cap. «Sul fondo», nota 35.
Sulla questione delle varianti fra prima edizione e versione
einaudiana cfr. G. Tesio, Su alcune giunte e varianti di ‘Se questo
è un uomo’, in Piemonte letterario dell’Otto-Novecento, Bulzoni,
Roma 1991, pp. 173-196, che fonda la propria analisi sul confronto
fra il dattiloscritto e le bozze delle due edizioni; ma si tenga presente
adesso la nota al testo di SQU predisposta da M. Belpoliti in coda
a Opere (I, 1375 ss.), dove si tiene conto delle varianti fra una
poco conosciuta copia del dattiloscritto posseduta da Anna Yona e
la versione 1947.
2 civili fantasmi cartesiani. [I «fantasmi cartesiani» a cui s’allude
sono sogni e propositi forse mal realizzabili, ma non confusi, bensì
razionali e logici]. Sulla «collocazione elegantemente letteraria e
classica» degli aggettivi, qui, e in tutto SQU, ha pagine chiarissime
Mengaldo, 178 ss. « Civili», «civiltà» è parola-chiave
dell’illuminismo leviano (cfr. D. Amsallem, Illuminismo in «Riga»
cit., pp. 361371). Vedi anche sotto, cap. «Die drei Leute vom
Labor», nota 11 e si rammenti il finale della prima sezione del cap.
« Esame di chimica»: «Io so che non sono della stoffa di quelli che
resistono, sono troppo civile, penso ancora troppo...».
3 senso di ribellione... All’interno di una narrazione cronachistica,
queste notazioni fortemente letterarie inserite per presentare se
stesso costituiscono una prima spezzatura di cui è difficile definire
la matrice. A parte «i civili fantasmi cartesiani», che vengono ad
arricchire la componente filosofica di questo libro; a parte «l’astratto
senso _di ribellione», meglio chiarito da un posteriore cenno,
altrettanto bonario e affettuoso, alle «discussioni astratte» presente
nella prefazione all’ed. scolastica di T (I, 1141), colpiscono, in questa
esposizione telegrafica del proprio vissuto, due sintagmi: «sincere
amicizie maschili» e, soprattutto, quasi in posizione di chiasmo,
«amicizie femminili esangui». Il riferimento è al piccolo mondo di
amicizie torinesi-milanesi poi immortalato nei racconti di SP, con
tenerezza nostalgica evocato nel cap. « Il canto di Ulisse» e
soprattutto nella citazione dei versi dell’amico Ortona (cap. «
Kraus», nota 8); ma non è da escludere una traccia del
decadentismo francese («les poses langoureuses» delle donne in
Baudelaire, Chanson d’après-midi, vedi sotto, cap. « Storia di dieci
giorni», nota 25), magari filtrata attraverso il ricordo di Gozzano, il
cui ruolo, negli anni di formazione di Levi, rimane ancora tutto da
chiarire: o meglio, si riscontra qui un segno della parodia del
dannunzianesimo che Gozzano lasciò in eredità alla gioventù
torinese degli anni Trenta. In quelle «amicizie esangui» vi è forse
un’eco delle «intellettuali gemebonde», di quelle donne « rifatte
sui romanzi» su cui ha scritto pagine memorabili E. Sanguineti (G.
Gozzano. Indagini e letture, Einaudi, Torino 1975, si vedano per
es. le pp. 38 e 77 ss.).
4 perseguire i propri scopi con mezzi idonei. Nello scrivere queste
pagine per la nuova edizione di SQU, Levi avvertì forse la necessità
di anticipare così la più ampia riflessione sull’importanza, nella
vita e in Lager, di «avere uno scopo», vedi sotto, cap. «Una buona
giornata», nota 1.
5 conforme a giustizia. È la prima, non unica, frase estrema, spietata
(e, dunque, non pacata) di SQU. Sembra che Levi voglia dire di se
stesso: non avendo saputo perseguire i propri scopi con mezzi
idonei - cioè non avendo saputo difendersi di fronte a chi lo arrestò
- «il successivo svolgersi dei fatti» è stata una giusta punizione.
Un giudizio estremo, persino ingrato contro la propria giovanile
ingenuità; donde si comprende lo scupolo che prenderà Levi nel
giustificarsi davanti ai suoi lettori giovani, scaricando un siffatto
radicalismo estremo al «tempo di guerra» [La frase è
evidentemente ironica; si tratta qui della disumana «giustizia» del
tempo di guerra, che non ammette indulgenze].
IL VIAGGIO
El viaje
1. LE VOYAGE
Ero stato catturato(1) dalla Milizia
fascista il 13 dicembre 1943. Avevo
ventiquattro anni, poco senno,
nessuna esperienza, e una decisa
propensione, favorita dal regime di
segregazione a cui da quattro anni le
leggi razziali mi avevano ridotto, a
vivere in un mio mondo scarsamente
reale, popolato da civili fantasmi
cartesiani (2), da sincere amicizie maschili
e da amicizie femminili esangui.
Coltivavo un moderato e astratto
senso di ribellione (3).
Me había capturado la Milicia
fascista el 13 de diciembre de 1943.
Tenía veinticuatro años, poco juicio,
ninguna experiencia, y una inclinación
decidida, favorecida por el régimen de
segregación al que estaba reducido desde hacía cuatro años por las leyes raciales, a vivir en un mundo poco real,
poblado por educados fantasmas
cartesianos, sinceras amistades masculinas y lánguidas amistades femeninas.
Cultivaba un sentido de la rebelión
moderado y abstracto.
J’AVAIS été fait prisonnier par la Milice
fasciste le 13 décembre 1943. J’avais
vingt-quatre ans, peu de jugement,
aucune expérience et une propension
marquée, encouragée par le régime de
ségrégation que m’avaient imposé
quatre ans de lois raciales, à vivre
dans un monde quasiment irréel,
figures
peuplé
d’honnêtes
cartésiennes, d’amitiés masculines sincères
et d’amitiés féminines inconsistantes.
Je cultivais à part moi un sentiment de révolte
abstrait et modéré.
Non mi era stato facile scegliere la
via della montagna, e contribuire a
mettere in piedi quanto, nella opinione
mia e di altri amici di me poco più
esperti, avrebbe dovuto diventare una
banda partigiana affiliata a «Giustizia
e Libertà». Mancavano i contatti, le
armi, i quattrini e l’esperienza per
procurarseli; mancavano gli uomini
capaci, ed eravamo invece sommersi
da un diluvio di gente squalificata, in
buona e in mala fede, che arrivava
lassù [up there] dalla pianura in cerca
di una organizzazione inesistente, di
quadri, di armi, o anche solo di
protezione, di un nascondiglio,
di un fuoco, di un paio di scarpe.[12]
No me había sido fácil elegir el camino del monte y contribuir a poner en
pie todo lo que, en mi opinión y en la
de otros amigos no mucho más expertos, habría podido convertirse en una
banda de partisanos afiliada a «Justicia
y Libertad». No teníamos contactos, armas, dinero ni experiencia para procurárnoslos; nos faltaban hombres capaces y estábamos agobiados por un montón de gente que no servía para
el caso, de buena fe o de mala,
que subía de la llanura en busca
de una organización inexistente, de jefes, de armas o también únicamente de
protección, de un escondrijo, de una
hoguera, de un par de zapatos.
Ce n’était pas sans mal que je m’étais
décidé à choisir la route de la montagne et à
contribuer à mettre sur pied ce qui, dans mon
esprit et dans celui de quelques amis guère plus
expérimentés que moi, était censé devenir une
bande de partisans affiliée à Giustizia e Libertà
(1). Nous manquions de contacts, d’armes,
d’argent, et de l’expérience nécessaire pour
nous procurer tout cela ; nous manquions
d’hommes capables, et nous étions en
revanche envahis par une foule d’individus de
tous bords, plus ou moins sincères, qui
montaient de la plaine dans l’espoir de trouver
auprès de nous une organisation inexistante,
des cadres, des armes, ou même un peu de
protection, un refuge, un feu où se chauffer,
une paire de chaussures. [11]
A quel tempo, non mi era stata ancora insegnata la dottrina che dovevo
più tardi rapidamente imparare in
Lager, e secondo la quale primo
ufficio dell’uomo è perseguire i
propri scopi con mezzi idonei (4), e
chi sbaglia paga; per cui non posso
che considerare conforme a giustizia
(5) il successivo svolgersi dei fatti.
Tre centurie della Milizia, partite in
En aquel tiempo todavía no me había
sido predicada la doctrina que tendría
que aprender más tarde y rápidamente
en el Lager, según la cual el primer oficio de un hombre es perseguir sus propios fines por medios adecuados, y
quien se equivoca lo paga, por lo que
no puedo sino considerar justo el
sucesivo desarrollo de los acontecimientos.
Tres centurias de la Milicia que habían
A cette époque on ne m’avait pas encore
enseigne la doctrine que je devais plus tard
apprendre si rapidement au Lager, et selon
laquelle le premier devoir de 1 homme est
de savoir utiliser les moyens appropries
pour arriver au but qu il s’est prescrit, et
tant pis pour lui s’il se trompe , en vertu de
quoi il me faut bien considérer comme pure
justice ce qui arriva ensuite Trois cents
miliciens fascistes, partis en pleine nuit
(1) Giustizia e Libertà (Justice et Liberté) : organisation antifasciste qui joua un rôle important, tant dans la lutte pour la libération de l’Italie que durant les premières années de l’après-guerre où elle devint un parti politique. (Toutes
les notes, sauf une qui est de l’auteur et signalée comme telle, sont du traducteur.)
5
notes
6 a torto, come si vide poi. Come si vedrà meglio in seguito, le
notazioni sul tempo sono fondamentali in SQU: una delle molte
anomalie della narrazione consiste nell’anticipare continuamente
i tempi, nel costringere il lettore a repentini balzi in avanti dal
«prima» al «durante» al «dopo», e viceversa. Le pagine inserite
per l’ed. einaudiana, con la descrizione delle modalità d’arresto,
allargano di un paio di mesi gli estremi cronologici del libro, il
«prima», rendendo più dinamico ed esteso lo scorrere delle lancette
del tempo.
7 «mettersi in ordine con la legge». Si nota qui una velata, benevola
allusione al lealismo degli ebrei italiani, che storici come Arnaldo
Momigliano hanno ripetutamente sottolineato; in particolare, è
risaputo il lealismo dei piemontesi, la cui fedeltà patriottica superava
di gran lunga la media nazionale e dopo 1’8 settembre 1943, portò
a casi, anche clamorosi, di autodenuncia.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
piena notte per sorprendere un’altra
banda, di noi ben più potente e
pericolosa, annidata nella valle contigua, irruppero in una spettrale alba
di neve nel nostro rifugio, e mi
condussero a valle come persona
sospetta.
salido en plena noche para sorprender a
otra banda, mucho más potente y peligrosa que nosotros, que se ocultaba en
el valle contiguo, irrumpieron, en una
espectral alba de nieve, en nuestro refugio y me llevaron al valle como
sospechoso.
pour surprendre un autre groupe de
partisans installe dans une vallée voisine,
et autrement important et dangereux que
le nôtre, firent irruption dans notre refuge
a la pâle clarté d’une aube de neige, et m
emmenèrent avec eux dans la vallée
comme suspect
Negli interrogatori che seguirono,
preferii dichiarare la mia condizione
di «cittadino italiano di razza ebraica»,
poiché ritenevo che non sarei riuscito
a giustificare altrimenti la mia
presenza in quei luoghi troppo appartati
anche per uno «sfollato», e stimavo
(a torto, come si vide poi (6)) che
l’ammettere la mia attività politica
avreb[13]be comportato torture e morte
certa. Come ebreo, venni inviato a
Fossoli, presso Modena, dove un vasto campo di internamento, già destinato
ai prigionieri di guerra inglesi e
americani, andava raccogliendo gli
appartenenti alle numerose categorie di
persone non gradite al neonato governo
fascista repubblicano.
En los interrogatorios que siguieron
preferí declarar mi condición d e
«ciudadano italiano de raza judía»
porque pensaba que no habría podido justificar de otra manera mi presencia en
aquellos lugares, demasiado apartados
incluso para un «fugitivo», y juzgué
(mal, como se vio después) que admitir mi actividad política habría supuesto la tortura y una muerte cierta.
Como judío me enviaron a Fossoli, cerca de Módena, donde en un vasto campo de concentración, antes destinado a
los prisioneros de guerra ingleses y americanos, se estaba recogiendo a los pertenecientes a las numerosas categorías
de personas no gratas al reciente gobierno fascista republicano.
Au cours des interrogatoires qui
suivirent, je préférai déclarer ma condition
de «citoyen italien de race juive», pensant
que c’était la le seul moyen de justifier
ma présence en ces lieux, trop écartes pour
un simple «réfugie», et estimant (a tort,
comme je le vis par la suite) qu’avouer
mon activité politique, c’était me
condamner à la torture et a une mort
certaine En tant que juif, on m’envoya a
Fossoh, près de Modene, dans un camp
d’internement d’abord destine aux
prisonniers de guerre anglais et
américains, qui accueillait désormais tous
ceux - et ils étaient nombreux - qui
n’avaient pas l’heur de plaire au
gouvernement de la toute nouvelle
république fasciste
Al momento del mio arrivo, e
cioè alla fine del gennaio 1944, gli
ebrei italiani nel campo erano
centocinquanta circa, ma entro poche
settimane il loro numero giunse a
oltre seicento. Si trattava per
lo più di intere famiglie,
catturate dai fascisti o dai
n a z i s t i p e r l o r o imprude nza, o
in seguito a delazione. Alcuni pochi
si erano consegnati spontaneamente,
o perché ridotti alla disperazione dalla vita randagia, o perché privi di
mezzi, o per non separarsi da un
c o n g i u n t o c a t t u r a t o , o a n che,
assurdamente, per «mettersi in ordine
con la legger» (7). V’erano inoltre un
centinaio di militari jugoslavi
internati, e alcuni altri stranieri
considerati politicamente sospetti.
En el momento de mi llegada, es decir a finales de enero de 1944, los judíos italianos en el campo eran unos
ciento cincuenta pero, pocas semanas
más tarde, su número llegaba a más
de seiscientos. En la mayor parte de
los casos se trataba de familias enteras, capturadas por los fascistas o
por los nazis por su imprudencia o
como consecuencia de una delación. Unos
pocos se habían entregado espontáneamente, bien porque estaban desesperados de la
vida de prófugos, bien porque no tenían
medios de subsistencia o bien por no separarse de algún pariente capturado; o también,
absurdamente, para «legalizarse». Había,
además, un centenar de militares
yugoslavos internados, y algunos
otros extranjeros considerados políticamente sospechosos.
Lors de mon arrivée, fin janvier
1944, il y avait dans ce camp environ
cent cinquante juifs italiens, mais au
bout de quelques semaines on en
comptait plus de six cents C’étaient
pour la plupart des familles entières qui
avaient été capturées par les fascistes
ou les nazis, à la suite d’une
imprudence ou d’une dénonciation Un
petit nombre d’entre eux s’étaient
spontanément constitués prisonniers,
pour échapper au cauchemar d’une vie
errante, par manque de ressources, ou
encore pour ne pas se séparer d’un
conjoint arrête, et même, absurdement,
«pour être en règle avec la loi» II y avait
la en outre une centaine de soldats
yougoslaves et quelques autres
étrangers
considères
comme
politiquement suspects
L’arrivo di un piccolo reparto di
SS tedesche avrebbe dovuto far
dubitare anche gli ottimisti; si riuscì
tuttavia a interpretare variamente
questa novità, senza trarne la più
ovvia delle conseguenze, in modo
che, nonostante tutto, l’annuncio
della deportazione trovò gli animi
impreparati.
La llegada de una pequeña sección
de las SS alemanas habría debido levantar sospechas incluso a los más optimistas, pero se llegó a interpretar de maneras diversas aquella novedad sin extraer
la consecuencia más obvia, de manera
que, a pesar de todo, el anuncio de la
deportación encontró los ánimos desprevenidos.
L’arrivée d’un petit détachement de
SS aurait dû alerter même les plus
optimistes, mais on réussit en dépit de
tout a donner a l’événement les
interprétations les plus variées, sans en
tirer la conclusion pourtant évidente qui
s’imposait, [12] de sorte que, contre toute
attente, l’annonce de la déportation prit
tout le monde au dépourvu
Il giorno 20 febbraio i tedeschi
avevano ispezionato il campo con
cura, avevano fatte pubbliche e
vivaci rimostranze al commissario
italiano
per
la
difettosa
organiz[14]nazione del servizio di
cucina e per lo scarso quantitativo
della legna distribuita per il
riscaldamento; avevano perfino detto
che presto un’infermeria avrebbe
dovuto entrare in efficienza. Ma il
mattino del 21 si seppe che l’indomani
gli ebrei sarebbero partiti. Tutti:
nessuna eccezione. Anche i bambini,
anche i vecchi, anche i malati. Per
dove, non si sapeva. Prepararsi per
quindici giorni di viaggio. Per ognuno
che fosse mancato all’appello, dieci
sarebbero stati fucilati.
El día 20 de febrero los alemanes
habían inspeccionado el campo con
cuidado,
habían
hecho
reconvenciones públicas y vehementes al comisario italiano por la defectuosa organización del servicio
de cocina y por la escasa cantidad
de leña distribuida para la calefacción; habían incluso dicho que pronto iba a empezar a funcionar una enfermería. Pero la mañana del 21 se
supo que al día siguiente los judíos
iban a irse de allí. Todos, sin excepción. También los niños, también
los viejos, también los enfermos. A
dónde iban, no se sabía. Había que
prepararse para quince días de viaje. Por cada uno que dejase de presentarse se fusilaría a diez.
Le 20 février, les Allemands
avaient effectue dans le camp une
inspection en règle, allant jusqu’à
signifier
publiquement
au
commissaire italien leur vif
mécontentement pour la mauvaise
o rg a n i s a t i o n d e s c u i s i n e s e t
l’insuffisance du bois de chauffage,
à quoi ils avaient ajoute qu’une
infirmerie entrerait sous peu en
service Mais le 21 au matin, on
apprit que les juifs partiraient le
lendemain Tous sans exception
Même les enfants, même les vieux,
même les malades Destination
inconnue Ordre de se préparer pour
un voyage de quinze jours Pour tout
juif manquant à l’appel, on en
fusillerait dix
6
notes
8 cura. [Nel senso latino di «preoccupazione»].
9 con la punizione, il perdono. « I minuti che precedono il castigo»
sono oggetto di una sottile riflessione da parte di Dostoevskij
(Memorie, 72) e ritornano in Levi nei capitoli «Ottobre 1944» e
«L’ultimo», nella descrizione dei rituali che precedono la selezione
e l’esecuzione capitale del ribelle. Nel reclusorio russo l’attesa ha
le stesse caratteristiche che assume in Levi: l’attenzione per il
comportamento umano di fronte ad una punizione, l’occhio puntato
sulle degenerazioni del carnefice, «l’austero cerimoniale» della
vigilia. Vedi sotto, cap. « Sul fondo», nota 35.
10 Ma... ai bambini. Si noti, in questo medesimo capoverso, due
periodi, quello d’inizio e il conclusivo, caratterizzati dall’awersativo
«ma» in inizio di frase. Tale uso, frequentissimo in SQU,
contribuisce a rendere sincopato il ritmo della narrazione,
sottolineando i bruschi trapassi dalla normalità all’assurdità, le
regole del mondo capovolto. La fonte è dantesca, o meglio di una
speciale lezione dantesca che sarà ripresa sotto, cap. «Il canto di
Ulisse», nota 11.
11 e sopravvivere. È il primo esempio di preterizione, di ascendenza
dantesca, al tempo stesso la prima forma di utilizzo di un tema
fondamentale dell’ultima cantica e in particolare dell’apparizione..di
Beatrice («Ogne lingua diventa tremando muta», come si legge in
Vita nova). L’arrestarsi di fronte all’indicibile prelude al successivo
«di queste è bene che non resti memoria» (vedi qui sotto, note 17
e 31). Si tratta di un nodo complesso, ma di importanza essenziale:
gli occhi umani non possono vedere qualcosa di troppo
incandescente. Il modello concettuale non è l’Inferno, ma il
Paradiso, il problema che Dante si pone dopo aver ascoltato
Cacciaguida: «Sarò mai creduto? Come posso rendere ciò che ho
visto e vissuto?». È un motivo che attraversa tutto il libro, fino al
capitolo estremo, «Storia di dieci giorni», nota 15. Topograficamente
SQU rappresenta la discesa verso 1’anus mundi, concettualmente
esso invece raffigura un’ascesi, una salita verso l’alto.
L’impossibilità di dire con le parole esperienze estreme è resa sulla
pagina da continue citazioni dell’ultima cantica sul tema
dell’ineffabilità e dell’impossibilità dell’unione mistica. Mentre le
coordinate topografiche del Lager sono chiaramente modellate
sulla mappa dell’Inferno (il cerchio, la follia geometrica, giacere
sul fondo, andare «giù», le anime «nude e spaventate», il fango,
la bufera infernale, la nostalgia di «lassù»), l’idea poetica trainante
di SQU viene dalla terza cantica, con una differenza:
l’incandescenza del Bene è capovolta di segno. Solo la Bibbia
rimane in piedi e non è messa, come Dante, a testa in giù, mala
Bibbia è già per sua natura leggibile in molte direzioni di marcia,
essendo le sue storie «semplici e incomprensibili», « piane ed
enigmatiche». Tutta la rimanente tradizione culturale è invece
regolarmente capovolta in Lager: la leopardiana « felicità perfetta»
si rovescia nell’«infelicità perfetta»; la «buona novella» del Vangelo,
diventerà la mala novella; il comportamento umano è studiato «
al..di qua del bene e del male» costringendo anche Nietzsche a
una capriola. SQU è il luogo per eccellenza dove i titoli dei libri,
finanche i proverbi («a chi ha sarà dato...»), sono capovolti («le
armi della notte» si spuntano) o visti ab externo («sulla soglia della
casa dei morti»).
12 di nefanda ultima passione. «L’acquavite compare sempre
presso il detenuto sotto processo alla vigilia del castigo. Essa gli
viene recata ancora molto tempo prima del termine e gli è
procacciata a caro prezzo. [...] Fra i detenuti è diffuso il
convincimento che l’uomo ebbro senta meno dolorosamente la
frusta o i bastoni» (Memorie, 73). Si noti ancora, sul piano delle
scelte lessicali, l’uso dell’aggettivo raddoppiato.
13 Se dovessero. Fa qui la sua prima apparizione il «se» ipotetico:
si tratta di una delle colonne portanti della grammatica e dell’etica
di Auschwitz; si veda sotto cap. «Storia di dieci giorni», nota 4:
«Da molti mesi non conoscevo più il dolore, la gioia, il timore, se
non in quel modo staccato e lontano che è caratteristico del Lager,
e che si potrebbe chiamare condizionale: se avessi ora - pensavo
- la mia sensibilità di prima, questo sarebbe un momento
estremamente emozionante» (il corsivo è mio). E nel cap. « I
sommersi e i salvati», nota 23, dove si dice che c’è sempre del
vero nelle «supposizioni». Spesso iterata, la congiunzione «se» è la paroletta che dà l’inizio al titolo di questo libro e al titolo di Se
non ora, quando? - è di fondamentale importanza soprattutto
quando introduce un periodo ipotetico, vero sigillo aureo della logica
estrema di Auschwitz. Sui tempi verbali, in specie sull’uso fittissimo
del presente storico in SQU esistono ottime analisi di Mengaldo
(201 ss.) e di Bidussa (verbi in «Riga» cit., pp. 504-522), ma non è
stata ancora messa nel giusto rilievo l’importanza fondamentale
che ha il modo condizionale, specie all’interno di una
«supposizione» ossia nel periodo ipotetico (della possibilità): il «Se
fossi Dio», nell’episodio di Kuhn, è l’esempio più eloquente. Per
via ipotetica si svolge di norma l’indagine etica dell’autore sul
comportamento umano nelle condizioni estreme. Vedi anche sotto,
cap. «Sul fondo», nota 11. Due le supposizioni più sconcertanti:
che Auschwitz sia ovunque e che dietro la voce del narratore si
nasconda la voce stessa di Dio. C’è sempre del vero nelle
supposizioni.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Soltanto una minoranza di ingenui
e di illusi si ostinò nella speranza: noi
avevamo parlato a lungo coi profughi
polacchi e croati, e sapevamo che cosa
voleva dire partire.
Sólo una minoría de ingenuos y de
ilusos se obstinó en la esperanza: nosotros habíamos hablado largamente con
los prófugos polacos y croatas, y sabíamos lo que quería decir salir de allí.
Seule une minorité de naïfs et de
dupes s’obstina à espérer nous, nous
avions eu de longues conversations avec
les réfugies polonais et croates, et nous
savions ce que signifiait l’ordre de départ
Nei riguardi dei condannati a
morte, la tradizione prescrive un austero cerimoniale, atto a mettere in
evidenza come ogni passione e ogni
collera siano ormai spente, e come
l’atto di giustizia non rappresenti che
un triste dovere verso la società, tale
da potere accompagnarsi a pietà verso la vittima da parte dello stesso
giustiziere. Si evita perciò al
condannato ogni cura (8) estranea, gli
si concede la solitudine, e, ove lo
desideri, ogni conforto spirituale, si
procura insomma che egli non senta
intorno a sé l’odio o l’arbitrio, mala
necessità e la giustizia, e, insieme con
la punizione, il perdono (9).
Para los condenados a muerte la
tradición prescribe un ceremonial austero, apto para poner en evidencia
cómo toda pasión y toda cólera están
apaciguadas ya, cómo el acto de justicia no representa sino un triste deber hacia la sociedad, tal que puede
ser acompañado por compasión hacia
la víctima de parte del mismo
ajusticiador. Por ello se le evita al condenado cualquier preocupación exterior, se le concede la soledad y, si lo
desea, todo consuelo espiritual; se
procura, en resumen, que no sienta a
su alrededor odio ni arbitrariedad sino
la necesidad y la justicia y, junto con
el castigo, el perdón.
A l’égard des condamnés à mort,
la tradition prévoit un cérémonial
austère, qui marque bien que toute
colère et toute passion sont désormais
sans objet, et que l’accomplissement
de la justice, n’étant qu’un triste
devoir envers la société, peut admettre
de la part du bourreau un sentiment
de pitié envers la victime Ainsi
évite-t-on au condamne tout souci
extérieur, il a droit a la solitude et, s’il
le désire, à toute espèce de réconfort
spirituel, bref, on fait en sorte qu’il
ne sente autour de lui ni haine ni
arbitraire, mais la nécessité et la
justice, et le pardon dont
s’accompagne la punition
Ma (l0) a noi questo non fu
concesso, perché eravamo[15] troppi,
e il tempo era poco, e poi, finalmente, di che cosa avremmo dovuto
pentirci, e di che cosa venir
perdonati? Il commissario italiano
dispose dunque che tutti i servizi
continuassero a funzionare fino
all’annunzio definitivo; la cucina rimase perciò in efficienza, le corvées
di pulizia lavorarono come di
consueto, e perfino i maestri e i
professori della piccola scuola
tennero lezione a sera, come ogni
giorno. Ma ai bambini quella sera non
fu assegnato compito.
Pero a nosotros esto no se nos
concedió, porque éramos demasiados, y había poco tiempo, y además ¿de qué teníamos que arrepentirnos y de qué ser perdonados? El comisario italiano dispuso,
en fin, que todos los servicios siguieran cumpliéndose hasta el aviso definitivo; así, la cocina siguió
funcionando, los encargados de la
limpieza trabajaron como de costumbre, y hasta los maestros y profesores de la pequeña escuela dieron por la tarde su clase como todos
los días. Pero aquella tarde a los niños
no se les puso ninguna tarea.
Mais nous, nous n’eûmes rien de tout
cela, parce que nous étions trop nombreux,
et que le temps pressait Et puis,
finalement, de quoi aurions-nous dû nous
repentir Qu’avions-nous à nous faire
pardonner? Le commissaire italien prit
donc des dispositions pour que tous les
services continuent à fonctionner jusqu’à
l’ordre de départ définitif, les cuisines
restèrent ouvertes, les corvées de
nettoyage se succédèrent comme à
l’accoutumée, et même les instituteurs et
les professeurs de la petite école donnèrent
leur cours du soir, comme chaque jour
Mais ce soir-là les enfants n’eurent pas
de devoirs à faire
E venne la notte, e fu una notte
tale, che si conobbe che occhi umani
non avrebbero dovuto assistervi e
sopravvivere (11). Tutti sentirono
questo: nessuno dei guarz [16] diani,
né italiani né tedeschi, ebbe animo di
venire a vedere che cosa fanno gli
uomini quando sanno di dover
morire.
Y llegó la noche, y fue una noche
tal que se sabía que los ojos humanos no habrían podido contemplarla
y sobrevivir. Todos se dieron cuenta
de ello, ninguno de los guardianes,
ni italianos ni alemanes, tuvo el ánimo de venir a ver lo que hacen los
hombres cuando saben que tienen
que morir.
La nuit vint, et avec elle cette
évidence jamais être humain n’eût dû
assister, ni survivre, à la vision de ce
que fut cette nuit-la Tous en eurent
conscience aucun des [13] gardiens,
ni italiens ni allemands, n’eut le
courage de venir voir à quoi
s’occupent les hommes quand ils
savent qu’ils vont mourir.
Ognuno si congedò dalla vita nel
modo che più gli si addiceva. Alcuni
pregarono, altri bevvero oltre misura,
altri si inebriarono di nefanda ultima
passione (12). Male madri vegliarono
a preparare con dolce cura il cibo per
il viaggio, e lavarono i ba m b i n i , e
fecero i bagagli, e all’alba i
fili spinati erano pieni di biancheria
infantile stesa al vento ad asciugare;
e non dimenticarono le fasce, e i
giocattoli, e i cuscini, e le cento
piccole cose che esse ben sanno, e di
cui i bambini hanno in ogni caso
bisogno. Non fareste anche voi altrettanto?
Se dovessero (13) [17] uccidervi domani
col vostro bambino voi non gli dareste
oggi da mangiare?
Cada uno se despidió de la vida del
modo que le era más propio. Unos rezaron, otros bebieron desmesuradamente,
otros se embriagaron con su última pasión nefanda. Pero las madres velaron para
preparar con amoroso cuidado la comida
para el viaje, y lavaron a los niños, e hicieron el equipaje, y al amanecer las
alambradas espinosas estaban llenas de
ropa interior infantil puesta a secar;
y no se olvidaron de los pañales, los
juguetes, las almohadas, ni de ninguna
de las cien pequeñas cosas que conocen tan
bien y de las que los niños tienen siempre
necesidad. ¿No haríais igual vosotras?
Si fuesen a mataros mañana con
vuestro hijo, ¿no le daríais
d e comer hoy?
Chacun prit congé de la vie à sa façon.
Certains prièrent, d’autres burent outre
mesure, d’autres encore s’abandonnèrent
à l’ivresse d’un ultime, inexprimable
moment de passion. Mais les mères,
elles, mirent tous leurs soins à préparer
la nourriture pour le voyage ; elles
lavèrent les petits, firent les bagages, et
à l’aube les barbelés étaient couverts de
linge d’enfant qui séchait au vent ; et elles
n’oublièrent ni les langes, ni les jouets,
ni les coussins, ni les mille petites choses
qu’elles connaissent si bien et dont les
enfants ont toujours besoin. N’en feriez
vous pas autant vous aussi ? Si on devait
vous tuer demain avec votre enfant,
refuseriez-vous de lui donner à manger
aujourd’hui ?
Nella baracca 6 A abitava il
vecchio Gattegno, con la moglie e i
molti figli e i nipoti e i generi e le
nuore operose. Tutti gli uomini
erano falegnami; venivano da
Tripoli, attraverso molti e lunghi
viaggi, e sempre avevano portati con
sé gli strumenti del mestiere, e la
En la barraca 6 A vivía el viejo
Gattegno, con su mujer y sus numerosos hijos y los nietos y los yernos y sus
industriosas nueras. Todos los hombres
eran leñador e s ; v e n í a n d e
Tr í p o l i , después de muchos y l argos
desplazamientos, y siempre se habían
llevado consigo los instrumentos de su
La baraque 6 A comptait parmi ses occupants
le vieux Gattegno, accompagné de sa femme et
d’une tribu d’enfants, de petits-enfants, de gendres
et d’infatigables belles-filles. Tous les hommes
de la famille étaient menuisiers ; ils étaient
arrivés de Tripoli au terme de longues et
nombreuses pérégrinations, et partout où ils
passaient ils emportaient avec eux leurs outils,
7
notes
9:39
14 ...ogni secolo rinnovato. Questa piccola sezione narrativa (un
solo capoverso, poco meno di venti righe) descrive il rito con cui
gli ebrei celebrano la fine del Sabato, sottolineando, anzi facendo
assurgere il rito a valore simbolico, il passaggio dal giorno festivo
alla «normalità» del giorno feriale. Concettualmente Levi vuole però
indicare il contrario, segnalare un altro ben più drammatico rito di
passaggio: dalla normalità alla tragicità. È il primo esempio, molto
intenso, di capovolgimento di valori e di avvenimenti. È l’alba del
caos e della confusione fra Bene e Male. L’episodio dei Gattegno
pone inoltre una seconda questione: in un universo interamente
caratterizzato dalla presenza di ebrei centro-europei, askenaziti,
si noti che i Gattegno sono tripolini, sefarditi come i prediletti ebrei
di Salonicco, di cui si parlerà a lungo nei capitoli centrali di SQU.
Nei loro confronti l’atteggiamento benevolo di Levi è molto
indicativo: s’avverte una naturale « simpatia» e questo forse aiuta
a capire, più in generale, il complicato problema dei suoi rapporti
con l’ebraismo, del significato della sua appartenenza. È quasi
una riscoperta, ciò che i Gattegno lasciano intravedere, un
sentimento inatteso («nuovo per noi»). Di passaggio - in questa
micro-sezione ricca di spunti e di futuri ampliamenti, basti pensare
al violino, poi protagonista di SNOQ - si osservi infine lo slittamento
alla prima persona plurale, comunitaria: «Noi sostammo numerosi
davanti alla loro porta», l’apparizione del topos leviano della soglia,
della porta, che ritroveremo in molte successive pagine (vedi per
esempio sotto, cap. «Sul fondo», note 5, 7 e 35). «Le nuore
operose» sono quasi certamente un omaggio alla nuora biblica
per antonomasia, e cioè Ruth (1, 6-7). Si osservi, da ultimo, come
la sezione, una delle poche in cui Levi si esima dal «danteggiare»,
si concluda con una citazione («il dolore senza speranza
dell’esodo»), che collega idealmente l’episodio dei Gattegno al
più generale disegno di secolarizzazione del dettato biblico già
riscontrato nella poesia in esergo. Non è il solo episodio di SQU in
cui le barriere razionali del cartesiano Levi sono messe in difficoltà
da una visione sentimentale della fede.
15 L’alba ci colse come un tradimento. In questo primo capitolo,
come nell’ultimo, l’alternanza notte-alba è fondamentale. Questa
piccola sezione, quattordici righe in tutto, è consacrata alla nozione
di Tempo. Levi spezza ogni forma di linearità, con continue
accelerazioni in avanti - allusioni, presentimenti - ed improvvisi
tuffi nella memoria e nella nostaglia («i ricordi buoni delle nostre
case»). Si noti qui, all’inizio di sezione, la prima apparizione di un
altro classico sintagma leviano: «a tradimento», vedi anche qui
sotto, nota 45.
16 Il tempo... erano conchiusi. Il riferimento è a Eccl. 3, 1-9.
17 non resti memoria. Vedi sopra, nota 11 e sotto, nota 31. Altro
esempio di preterizione. Il modello è come s’è detto il Dante della
terza cantica: «Cede la memoria a tanto oltraggio» (Par. XXXIII,
57). Il problema si pone egualmente nel cap. «Sul fondo», nota
16.
18 un uomo senza collera? Viene qui enunciata, in forma sintetica,
l’idea della «violenza inutile», che diventerà un capitolo in SES (II,
1073 ss.).
19 un vagone piccolo. Una precisa descrizione del convoglio che
condusse Levi da Fossoli ad Auschwitz, con l’elenco nominativo
dei quarantacinque compagni di questo « vagone piccolo», si legge
nella relazione presentata da un Vecchio Marinaio: I. Tibaldi, P.
Levi e i suoi «compagni di viaggio»: ricostruzione del trasporto da
Fossoli ad Auschwitz (con un importante autografo di Levi), negli
atti del convegno di S.Vincent, P.Levi testimone e scrittore di storia,
a c. di P. Momigliano-R. Gorris, Giuntina, Firenze 1999, pp.149-232.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
batteria di cucina, e le fisarmoniche
e il violino per suonare e ballare
dopo la giornata di lavoro, perché
erano gente lieta e pia.
oficio, y la batería de cocina, y las
filarmónicas y el violín para tocar y bailar después de la jornada de trabajo,
porque eran gente alegre y piadosa.
leur batterie de cuisine, et même leurs
accordéons et leurs violons pour en jouer et
danser le soir, après le travail, car c’étaient des
hommes aussi gais que pieux.
Le loro donne furono le prime fra
tutte a sbrigare i preparativi per il
viaggio, silenziose e rapide, affinché
avanzasse tempo per il lutto; e quando
tutto fu pronto, le focacce cotte, i
fagotti legati, allora si scalzarono, si
sciolsero i capelli, e disposero al
suolo le candele funebri, e le
accesero secondo il costume dei
padri, e sedettero a terra a
cerchio per la lamentazione, e tutta
notte pregarono e piansero.
Sus mujeres fueron las primeras en
despachar los preparativos del viaje, silenciosas y rápidas para que quedase
tiempo para el duelo; y cuando todo
estuvo preparado, el pan cocido, los
hatos hechos, entonces se descalzaron,
se soltaron los cabellos y pusieron en
el suelo las velas fúnebres, y las
encendieron siguiendo la costumbre de
sus padres; y se sentaron en el suelo en
corro para lamentarse, y durante toda
la noche lloraron y rezaron.
Leurs femmes, silencieuses et rapides,
eurent fini avant toutes les autres les
préparatifs de voyage, afin qu’il restât du
temps pour célébrer le deuil ; et lorsque
tout fut prêt, les galettes cuites et les
paquets ficelés, alors elles se
déchaussèrent et dénouèrent leurs cheveux
; elles disposèrent sur le sol les cierges
funéraires, les allumèrent selon le rite des
ancêtres et s’assirent en rond par terre pour
les lamentations, et toute la nuit elles
prièrent et pleurèrent.
Noi sostammo numerosi davanti
alla loro porta, e c i discese
nell’anima, nuovo per noi, il dolore
antico del popolo che non ha terra, il
dolore senza speranza dell’esodo
ogni secolo rinnovatolo (14).[18]
Muchos de nosotros nos paramos a
su puerta y sentimos que descendía en
nuestras almas, fresco en nosotros, el
dolor antiguo del pueblo que no tiene
tierra, el dolor sin esperanza del éxodo
que se renueva cada siglo.
Nous demeurâmes nombreux à leur
porte, et nous sentîmes alors descendre
dans notre âme, nouvelle pour nous,
l’antique douleur du peuple qui n’a pas
de patrie, la douleur sans espoir de (exode
que chaque siècle renouvelle.
L’alba ci colse come un tradimento (15);
come se il nuovo sole si associasse agli
uomini nella deliberazione di distruggerci.
I diversi sentimenti che si agitavano
in noi, di consapevole accettazione,
di ribellione senza sbocchi, di religioso abbandono, di paura, di
disperazione, confluivano ormai,
dopo la notte insonne, in una collettiva
incontrollata follia. Il tempo di
meditare, il tempo di stabilire erano
conchiusi (l6), e ogni moto di ragione
si sciolse nel tumulto senza vincoli,
su cui, dolorosi come colpi di spada,
e m e rg e v a n o i n u n l a m p o, c o s ì
vicini ancora nel tempo e nello
spazio, i ricordi buoni delle
nostre case.
El amanecer nos atacó a traición;
como si el sol naciente se aliase con
los hombres en el deseo de destruirnos. Los distintos sentimientos que nos
agitaban, de aceptación consciente, de
rebelión sin frenos, de abandono religioso, de miedo, de desesperación, desembocaban, después de la noche de
insomnio, en una incontrolable locura
colectiva. El tiempo de meditar, el
tiempo de asumir las cosas se había
terminado, y cualquier intento de razonar se disolvía en un tumulto sin vínculos del cual, dolorosos como tajos de una
espada, emergían en relámpagos, tan
cercanos todavía en el tiempo y el espacio, los buenos recuerdos de nuestras casas.
L’aube nous prit en traître ; comme
si le soleil naissant se faisait le
complice de ces hommes qui avaient
résolu de nous exterminer. Les divers
sentiments qui nous agitaient, [14]
l'acceptation consciente, la révolte sans
issue, l'abandon à Dieu, la peur, le
désespoir, se fondaient maintenant,
après une nuit d’insomnie, en une
irrépressible folie collective. Il n’était
plus temps ni de réfléchir ni de décider,
et toute velléité de raisonnement
sombrait dans un tumulte d’émotions
désordonnées d’où émergeaient par
éclairs, douloureux comme des coups
d’épée, si proches encore dans le temps
et dans l’espace, les souvenirs heureux
de nos foyers.
Molte cose furono allora fra noi
dette e fatte; ma di queste è bene che
non resti memoria (17).
Muchas cosas dijimos e hicimos
entonces de las cuales es mejor que
no quede el recuerdo.
Bien des mots furent alors prononcés,
bien des gestes accomplis, dont il vaut
mieux taire le souvenir.
Con la assurda precisione a cui
avremmo più tardi dovuto abituarci, i
tedeschi fecero l’appello. Alla fine,
Wieviel Stück? domandò il
maresciallo; e il caporale salutò di
s c a t t o, e r i s p o s e c h e i «pezzi»
erano seicentocinquanta, e che tutto
era in ordine; allora ci caricarono sui
torpedoni e c i portarono alla
stazione di Carpi. Qui ci attendeva il
treno e la scorta per il viaggio. Qui
ricevemmo i primi colpi: e la cosa fu
così nuova e insensata che non
provammo dolore, nel corpo né
nell’anima. Soltanto uno stupore
profondo: come si può percuotere un
uomo senza collera (l8)?
Con la absurda exactitud a que más
adelante tendríamos que acostumbrarnos, los alemanes tocaron diana. Al terminar, Wieviel Stück?, preguntó el alférez; y el cabo saludó dando el
taconazo, y le contestó que las «piezas»
eran seiscientos cincuenta, y que todo estaba en orden; entonces nos cargaron en
las camionetas y nos llevaron a la estación de Carpi. Allí nos esperaba el
tren y la escolta para el viaje. Allí recibimos los primeros golpes: y la cosa
fue tan inesperada e insensata que no
sentimos ningún dolor, ni en el cuerpo
ni en el alma. Sólo un estupor profundo: ¿cómo es posible golpear sin cólera a un hombre?
Avec la précision absurde à laquelle nous
devions plus tard nous habituer, les
Allemands firent l’appel. A la fin, l'officier
demanda : «Wieviel Stück ?» ; et le caporal
répondit en claquant les talons que les
«pièces» étaient au nombre de six cent
cinquante et que tout était en ordre. On nous
fit alors monter dans des autocars qui nous
conduisirent à la gare de Carpi. C’est là que
nous attendaient le train et l'escorte qui devait
nous accompagner durant le voyage. C’est
là que nous reçûmes les premiers coups : et
la chose fut si inattendue, si insensée, que
nous n’éprouvâmes nulle douleur ni dans le
corps ni dans l’âme, mais seulement une
profonde stupeur comment pouvait-on
frapper un homme sans colère ?
I vagoni erano dodici, e noi
seicentocinquanta; nel mio vagone
eravamo quarantacinque soltanto, ma
era un vagone piccolo (19). Ecco
dunque, sotto i nostri occhi, [20] sotto i
nostri piedi, una delle famose tradotte
tedesche, quelle che non ritornano,
quelle di cui, fremendo e sempre un
poco increduli, avevamo così
spesso sentito narrare. Proprio così,
punto per punto: vagoni merci, chiusi
Los vagones eran doce, y nosotros
seiscientos cincuenta; en mi vagón
éramos sólo cuarenta y cinco, pero
era un vagón pequeño. Aquí estaba,
ante nuestros ojos, bajo nuestros pies,
uno de los famosos trenes de guerra alemanes, los que no vuelven, aquéllos de
los cuales, temblando y siempre un poco
incrédulos, habíamos oído hablar con tanta frecuencia. Exactamente así, punto por
punto: vagones de mercancías, cerrados
Il y avait douze wagons pour six cent
cinquante personnes. Dans le mien nous
n’étions que quarante-cinq, mais parce
que le wagon était petit. Pas de doute, ce
que nous avions sous les yeux, ce que
nous sentions sous nos pieds, c’était un
de ces fameux convois allemands, de
ceux qui ne reviennent pas, et dont nous
avions si souvent entendu parler, en
tremblant, et vaguement incrédules.
C’était bien cela, très exactement : des
8
notes
20 verso il fondo. Descrizione topografica dell’inferno leviano,
secondo il modello della prima cantica dantesca. Il legame fra
l’occorrenza «fondo» in Dante e in Levi è piuttosto stretto: « Nel
fondo erano ignudi i peccatori» (Inf. XVIII, 25); «al fondo della
ghiaccia ir mi convenga» (Inf. XXXII, 117). Si pensi che « Sul fondo»
era il titolo che Levi diede ad alcune anticipazioni e avrebbe voluto
dare al libro. Un vero climax, è presente in questa frase: il nulla,
all’ingiù, il fondo. Esteriormente il paesaggio che sta per aprirsi è
quello dei gironi infernali, della discesa «in giù» che non contempla
possibilità di risalita. Nei primi due capitoli Auschwitz è sempre
associato al «fondo»: si veda sotto («troppo tardi, troppo tardi,
andiamo tutti “giù”»; «sarà chiaro cosa intendiamo esprimere con
questa frase: giacere sul fondo»; «eccomi ancora sul fondo»).
21 infelicità perfetta. Si apre con questa mirabile coincaàentia
oppositorum (felicità-infelicità) la descrizione del viaggio da Fossoli
verso il Lager. La tonalità del capitolo, partito come si è visto da
una semplice cronaca evenemenziale, s’innalza. Il che conferma
«l’eccellenza strutturale» di SQU, di cui parla Mengaldo (199):
l’equilibrio e, quasi «la fusione» che Levi ha saputo raggiungere
unendo due diverse istanze, «quella (non esplicitamente) diaristica
della rievocazione autobiografica, lungo l’asse della successione
temporale, e quella che mira a fissare in altrettante “stazioni” gli aspetti
maggiormente esemplari di quelle esperienze e delle istituzioni che
le producevano». Si ricordi che il concetto di «felicità perfetta» (o
positiva) ritorna continuamente in SQU (vedi per esempio, nel cap.
«Kraus», nota 2) e, in sede di autocommento, nel paragrafo 21
«Perché non siamo felici» di RR (II, 1485-1490) tratto dal libro di B.
Russell, La conquista della felicità. Vedi anche sotto, cap. «Una buona
giornata», note 11 e 17. Il modello letterario potrebbe essere il «niuna
cosa è felice» del Cantico del gallo silvestre mescolato ad altri luoghi
delle leopardiane Operette morali, dove si discorre della felicità
irraggiungibile o la stessa «teoria del piacere», nelle note pagine
dello Zibaldone (165-172) dove si discorre dell’«inclinazione
dell’uomo all’infinito»: «Del resto il desiderio del piacere essendo
materialmente infinito in estensione (non solamente nell’uomo, ma
in ogni vivente), la pena dell’uomo nel provare un piacere è di veder
subito i limiti della sua estensione».
22 Vi si oppone. Si noti il ripetersi di «vi si oppone», «vi si
oppongono». Le condizioni di volta in volta esposte sono quelle
che incontreremo nel corso della narrazione: speranza, incertezza
del domani (cfr. per es. sotto, cap. «Die drei Leute vom Labor»,
nota 7), sicurezza della morte, inevitabili cure materiali.
Diversamente che altrove, qui l’iterazione non assolve ad un
compito retorico e non rientra nelle classiche esortazioni di
ascendenza dantesca. In questa circostanza è la logica del
ragionamento filosofico che richiede chiarezza espositiva. In Levi
la tecnica dell’iterazione ha due funzioni: da un lato coinvolgere
emotivamente il lettore, richiamarlo alle proprie responsabilità;
dall’altro mettere dei segnali, indicare degli snodi di un pensiero
trascritto nel suo farsi.
23 cosciente rassegnazione. «Cosciente rassegnazione»: lo stato
d’animo che Levi ritiene sia peculiarità di pochi individui potrebbe
essere quello di Dostoevskij: «il comune campione di umanità»
che Levi si accinge a descrivere non sarebbe capace di salire così
tanto in alto.
24 con lunghe soste snervanti. La sequenza del viaggio merita una
rilettura parallela del Rapporto per la «Minerva Medica», che ne ha
fornito l’ossatura: «Il viaggio da Fossoli ad Auschwitz durò esattamente
quattro giorni; e fu molto penoso, a causa del freddo; il quale era così
intenso, specialmente nelle ore notturne, che la mattina si trovavano
ricoperte di ghiaccio le tubature metalliche che correvano all’interno
dei carri, per il condensarsi su di esse del vapore acqueo dell’aria
espirata. Altro tormento, quello della sete, che non si poteva spegnere
se non con la neve raccolta in quell’unica fermata quotidiana, allorché
il convoglio sostava in aperta campagna e si concedeva ai viaggiatori
di scendere dai vagoni, sotto la strettissima sorveglianza di numerosi
soldati, pronti, col fucile mitragliatore sempre spianato, a far fuoco su
chiunque avesse accettato ad allontanarsi dal treno». Ad una prima
impressione si direbbe che il Rapporto, nella sua asciuttezza, fornisca
a SQU la semplice successione degli avvenimenti e delle cose (vagone
bestiame, sete, ghiaccio, soldati della scorta); ad una lettura più attenta
si osserva che in questa prima stesura, scritta a quattro mani con
l’amico Leonardo De Benedetti, figurano già abbozzi di personaggi,
che hanno movenze tipiche di SQU, anche se poi, nella versione
definitiva, verranno cancellati o visibilmente modificati: in buona
approssimazione il primo capitolo e l’ultimo sono quelli dove la presenza
del Rapporto è più marcata; un cenno a parte richiede il caso del
«maresciallo tedesco», addetto al Campo di Fossoli che «aveva
suggerito, con l’aria di dare un consiglio spassionato e affettuoso, di
provvedersi di molti indumenti pesanti - maglie, coperte, pelliccie perché saremmo stati condotti in paesi dal clima più rigido del nostro.
E aveva aggiunto con un sorrisetto benevolo e una strizzatina d’occhio
ironica, che, se qualcuno avesse avuto con sé denari e gioielli nascosti,
avrebbe fatto bene a portare anche quelli, che lassù gli sarebbero
certo riusciti utili» (Rapporto, 1339-1440: la sottolineatura è nostra; si
noti la classica indicazione topografica è dantesca). In SQU le fattezze
del maresciallo tedesco rivivranno nel soldato tedesco che come
Cerbero chiude questo capitolo, intascando con macabra comicità
denaro e orologi che «dopo» non serviranno più. La figura di una donna,
Wanda Maestro, con cui si chiude la presente sezione, sostituisce il
ritratto di «un vecchio settantenne», colpito da emorragia cerebrale
pochi giorni prima della partenza, che «fu egualmente caricato sul
treno e morì durante il viaggio» (Rapporto, 1349).
25 povera polvere umana. Oltre all’allitterazione («povera polvere»)
si noti la probabile reminiscenza di Eccl. 3, 20.
26 più fortunato. Vedi sopra, Prefazione, nota 1. Per l’elenco preciso
dei superstiti cfr. Tibaldi, P. Levi e i «suoi compagni di viaggio» cit.,
p. 231.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
dall’esterno, e dentro uomini
donne bambini, compressi senza
pietà, come merce di dozzina, in
viaggio verso il nulla, in viaggio
a l l ’i n g i ù , v e r s o i l f o n do (20).
Questa volta dentro siamo noi.
desde el exterior, y dentro hombres,
mujeres, niños, comprimidos sin piedad,
como mercancías en docenas, en un
viaje hacia la nada, en un viaje hacia
allá abajo, hacia el fondo. Esta vez,
dentro íbamos nosotros.
wagons de marchandises, fermés de
l’extérieur, et dedans, entassés sans pitié
comme un chargement en gros, hommes,
femmes et enfants, en route pour le néant,
la chute, le fond. Mais cette fois c’est
nous qui sommes dedans.
Tutti scoprono, più o meno presto
nella loro vita, che la felicità perfetta non
è realizzabile, ma pochi si soffermano
invece sulla considerazione opposta: che
tale è anche una infelicità perfetta
(21). I momenti che si oppongo [21]
no alla realizzazione di entrambi i due
stati-limite sono della stessa natura:
conseguono dalla nostra condizione
umana, che è nemica di ogni infinito.
Vi si oppone 22 la nostra sempre
insufficiente conoscenza del futuro; e
questo si chiama, in un caso, speranza,
e nell’altro, incertezza del domani. Vi
si oppone la sicu r e z z a d e l l a
morte, che impone un limite a
ogni gioia, ma anche a ogni
dolore. Vi si oppongono le inevitabili cure
materiali, che, c o m e i n q u i n a n o
ogni felicità duratura, così di
[22] sto l g o n o a s s i d u a m e n t e l a
nostra
attenzione
dalla
s v e n t u r a c h e c i s o v r a s t a, e ne
rendono frammentaria, e perciò
sostenibile, la consapevolezza.
Todo el mundo descubre, tarde o
temprano, que la felicidad perfecta no
es posible, pero pocos hay que se detengan en la consideración opuesta de
que lo mismo ocurre con la infelicidad
perfecta. Los momentos que se oponen
a la realización de uno y otro estado
limite son de la misma naturaleza: se
derivan de nuestra condición humana,
que es enemiga de cualquier infinitud.
Se opone a ello nuestro eternamente insuficiente conocimiento del futuro; y
ello se llama, en un caso, esperanza y
en el otro, incertidumbre del mañana.
Se opone a ello la seguridad de la muerte, que pone limite a cualquier gozo,
pero también a cualquier dolor. Se oponen a ello las inevitables preocupaciones materiales que, así como emponzoñan
cualquier felicidad duradera, de la
misma manera apartan nuestra
atenció n c o n t i n u a m e n t e d e l a
desgracia que nos oprime y
convierten en fragmentaria, y por lo mismo
en soportable, su conciencia.
Nous découvrons tous tôt ou tard
dans la vie que le bonheur parfait
n’existe pas, mais bien peu sont ceux
qui s’arrêtent à cette considération
inverse qu’il n’y a pas non plus de
malheur absolu, Les raisons qui
empêchent la [15] réalisation de ces
deux états limites sont du même
ordre elles tiennent à la nature même
de l’homme, qui répugne à tout
infini Ce qui s’y oppose, c’est
d’abord notre connaissance toujours
i m p a r f a i t e d e l ’ a v e n i r, e t c e l a
s’appelle, selon le cas, espoir ou
incertitude du lendemain C’est aussi
l’assurance de la mort, qui fixe un
terme à la joie comme à la
s o u ff r a n c e C e s o n t e n f i n l e s
inévitables soucis matériels, qui,
s’ils viennent troubler tout bonheur
durable, sont aussi de continuels
dérivatifs au malheur qui nous
accable et, parce qu’ils le rendent
intermittent, le rendent du même
coup supportable.
Sono stati proprio i disagi, le
percosse, il freddo, la sete, che ci
hanno tenuti a galla sul vuoto di una
disperazione senza fondo, durante il
viaggio e dopo. Non già la volontà di
vivere, né una cosciente rassegnazione
(23): ché pochi sono gli uomini capaci
di questo, e noi non eravamo che un
comune campione di umanità.
Fueron las incomodidades, los
golpes, el frío, la sed, lo que nos
mantuvo a flote sobre una desesperación sin fondo, durante el viaje y
después. No el deseo de vivir, ni una
resignación consciente: porque son
pocos los hombres capaces de ello
y nosotros no éramos sino una
muestra de la humanidad más común.
Ce sont justement les privations, les
coups, le froid, la soif qui nous ont
empêches de sombrer dans un désespoir
sans fond, pendant et après le voyage II
n’y avait là de notre part ni volonté de
vivre ni résignation consciente rares
sont les hommes de cette trempe, et nous
n’étions que des s p é c i m e n s
d’humanité bien ordinaires
Gli sportelli erano stati chiusi
subito, ma il treno non si mosse
che a sera. Avevamo appreso con
sollievo la nostra destinazione.
Auschwitz: un nome privo di
significato, allora e per noi; ma
doveva pur corrispondere a un
luogo di questa terra.
Habían cerrado las puertas en seguida pero el tren no se puso en marcha
hasta por la tarde. Nos habíamos enterado con alivio de nuestro destino.
Auschwitz: un nombre carente de cualquier significado entonces para nosotros
pero que tenía que corresponder a un
lugar de este mundo.
Les portes s’étaient aussitôt
refermées sur nous, mais le train ne
s’ébranla que le soir Nous avions
appris notre destination avec
soulagement . Auschwitz, un nom
alors dénué de signification pour
nous, mais qui devait bien exister
quelque part sur la terre
Il treno viaggiava lentamente, con
lunghe soste snervanti (24). Dalla
feritoia, vedemmo sfilare le alte rupi
palli[23]de della val d’Adige, gli
ultimi nomi di città italiane.
Passammo il Brennero alle dodici del
secondo giorno, e tutti si alzarono in
piedi, ma nessuno disse parola. Mi
stava nel cuore il pensiero del ritorno,
e crudelmente mi rappresentavo quale
avrebbe potuto essere la inumana
gioia di quell’altro passaggio, a
portiere aperte, ché nessuno avrebbe
desiderato fuggire, e i primi nomi
italiani... e mi guardai intorno, e
pensai quanti, fra quella povera
polvere umana (25), sarebbero stati
toccati dal destino.
El tren iba lentamente, con largas
paradas enervantes. Desde la mirilla
veíamos desfilar las altas rocas pálidas del valle del Ádige, los últimos
nombres de las ciudades italianas. Pasamos el Breno a las doce del segundo día y todos se pusieron en pie pero
nadie dijo una palabra. Yo tenía en el
corazón el pensamiento de la vuelta,
y se me representaba cruelmente cuál
debería ser la sobrehumana alegría de
pasar por allí otra vez, con unas puertas abiertas por donde ninguno desearía huir, y los primeros nombres italianos... y mirando a mi alrededor pensaba en cuántos, de todo aquel triste
polvo humano, podrían estar señalados por el destino.
Le train roulait lentement, faisant de
longues haltes énervantes A travers la
lucarne, nous vîmes défiler les hauts
rochers dépouillés de la vallée de
l’Adige, les noms des dernières villes
italiennes Quand nous franchîmes le
Brenner, le deuxième jour à midi, tout
le monde se mit debout mais personne
ne souffla mot La pensée du retour ne
me quittait pas, je me torturais à
imaginer ce que pourrait être la joie
surhumaine de cet autre voyage : les
portes grandes ouvertes car personne
ne penserait plus à fuir, et les premiers
noms italiens et je regardai autour de
moi et me demandai combien, parmi
cette misérable poussière humaine,
seraient frappés par le destin
Fra le quarantacinque persone
del mio vagone, quattro soltanto
hanno rivisto le loro case; e fu di gran
lunga il vagone più fortunato (26).
Entre las cuarenta y cinco personas de mi vagón tan sólo cuatro
han vuelto a ver su hogar; y fue con
mucho el vagón más afortunado.
Des quarante-cinq occupants de
mon wagon, quatre seulement ont
revu leur foyer, et ce fut de beaucoup
le wagon le mieux loti
Soffrivamo per la sete e il freddo:
a tutte le fermate chiedevamo acqua
Sufríamos de sed y de frío: a cada
parada pedíamos agua a grandes voces,
La soif et le froid nous faisaient
souffrir à chaque arrêt, nous demandions
9
notes
27 implorando acqua. Le giovani madri del viaggio anticipano il
ruolo delle figure materne nel libro, vedi sotto, cap. «Sul fondo»,
nota 32 e cap. «Il canto di Ulisse», nota 8.
28 non quelli che ti aspetteresti. «Andare a morte con dignità» è
concetto che Levi riterrà opportuno chiarire meglio nel passaggio
dall’edizione antonicelliana a quella einaudiana, per la precisione
nel capitolo « Iniziazione», contenente l’episodio della lezione di
Steinlauf, a commento, si direbbe, di questa frase che sembra
risenta di una sottile osservazione psicologica di Dostoevskij sul
maggiore coraggio delle persone apparentemente vili: «Ma
parlando della pusillanimità che spesso s’incontra nei delinquenti
di fronte al castigo, io devo aggiungere che, al contrario, taluni di
essi fanno stupire l’osservatore per la loro non comune
intrepidezza. Io mi ricordo di alcuni esempi di un ardimento che
giungeva a una specie d’insensibilità, e questi non erano affatto
rari» (Memorie, 73).
29. torbida e dolorosa. Un esempio classico dell’aggettivazione
ricca, abbondante, «a festoni» di SQU (Mengaldo, 180). Si notino
le allitterazioni, le isofonìe.
30 «dall’altra parte». Oltre all’evidente memoria dantesca, si veda
la prima pagina della Casa morta di Dostoevskij: «Di là da questo
portone c’era un luminoso, libero mondo e vivevano degli uomini
come tutti. Qui c’era un particolare mondo a sé, che non
rassomigliava a nessun altro; qui c’erano delle leggi particolari, a
sé; fogge di vestire a sé, usi e costumi a sé, e una casa morta, pur
essendo viva, una vita come in nessun altro luogo, e uomini
speciali» (Memorie, 17 ).
31 cose che non si dicono fra t ‘vivi’. Terzo esempio di preterizione,
modellato sul dantesco «Trasumanar significar per verba non si
poria» (Par. I, 70). Vedi sopra, note 11 e 17.
32 Ci salutammo. L’iterazione del pronome «Ci» («Ci
conoscevamo», «Ci dicemmo», «Ci salutammo») attribuisce
all’episodio un ritmo interno, un crescendo emotivo. Sul gusto
leviano per «gli effetti di una migliore messa a fuoco» mediante
ripetizioni non identiche cfr. Mengaldo, 178-179. L’espressione «Ci
salutammo» - qui per il congedo - è, fra l’altro, il modo tipico con
cui Levi rende l’idea di allontanamento da una persona cara. Il
«saluto» potrebbe ricordare la valenza allegorica che ha per Dante
il congedo da Beatrice. Ritorna nell’ultimo cap. di SQU, al momento
del congedo da Alberto. Cfr. sotto, «Storia di dieci giorni», nota 6.
33 ciascuno salutò nell’altro la vita. Non avevano più paura. Si
osservi il filo sottile, la simmetria, che unisce il finale di questo
brano sulla «felicità imperfetta» al «Vi si oppone la sicurezza della
morte» dell’inizio, ciò che «impone un limite a ogni gioia, ma anche
a ogni dolore» del primo capoverso. Si conferma così, in questo
finale («Non avevamo più paura») l’assunto iniziale, secondo cui
non è realizzabile nemmeno una «infelicità perfetta».
34 latrati. In Dante è detto di cani (Inf. VI, 14), ma anche di uomini
(Inf. XXXII, 105).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
a gran voce, o almeno un pugno
di[24] neve, ma raramente fummo
uditi; i soldati della scorta allontanavano
chi tentava di avvicinarsi a l
convoglio. Due giovani madri, coi
figli ancora al seno, gemevano
notte e giorno implorando acqua
(27). Meno tormentose erano per
tutti la fame, la fatica e l’insonnia,
rese meno penose dalla tensione
dei n e r v i : m a l e n o t t i e r a n o
i n c u b i s e n z a fine.
o por lo menos un puñado de nieve,
pero en pocas ocasiones nos hicieron
caso; los soldados de la escolta alejaban a quienes trataban de acercarse al
convoy. Dos jóvenes madres, con sus
hijos todavía colgados del pecho, gemían noche y día pidiendo agua. Menos terrible era para todos el hambre,
el cansancio y el insomnio que la tensión y los nervios hacían menos
penosos: pero las noches eran una
pesadilla interminable.
de l’eau à grands cris, ou au moins une
poignée de neige, mais notre appel fut
rarement entendu, les soldats de l’escorte
éloignaient quiconque tentait de
s’approcher du convoi Deux jeunes
mères qui avaient un [16] enfant au sein
gémissaient jour et nuit, implorant de
l’eau Nous supportions un peu mieux la
faim, la fatigue et l’insomnie, rendues
moins pénibles par la tension nerveuse ,
mais les nuits étaient d’interminables
cauchemars.
Pochi sono gli uomini che sanno
andare a morte con dignità, e spesso
non quelli che ti aspetteresti (28).
Pochi sanno tacere, e rispettare il
silenzio altrui. Il nostro sonno inquieto era interrotto sovente
d a l i t i r u m o r o s e e f u t i l i , da
imprecazioni, da calci e pugni
vibrati alla cieca come difesa
contro qualche contatto molesto
e inevitabile. Allora qualcuno
a c c e ndeva la lugubre fiammella di una
candela, e rivelava, prono sul pavimento, un brulichio fosco, una materia umana confusa e continua,
torpida e dolorosa (29) sollevata qua
e là da convulsioni improvvise subito
spente dalla stanchezza.
Pocos son los hombres que saben caminar a la muerte con dignidad, y muchas veces no aquéllos de quienes lo esperaríamos.
Pocos son los que saben callar y respetar el silencio ajeno. Nuestro sueño inquieto era interrumpido frecuentemente
por riñas ruidosas y fútiles, por
imprecaciones, patadas y puñetazos
lanzados a ciegas para defenderse
contra cualquier contacto molesto
e inevitable. Entonces alguien
encendía la lúgubre llama de una velita
y ponía en evidencia, tendido en el suelo, un revoltijo oscuro, una masa humana confusa y continua, torpe y dolorosa, que se elevaba acá y allá en
convulsiones imprevistas súbitamente
sofocadas por el cansancio.
Rares sont les hommes capables
d’aller dignement à la mort, et ce ne sont
pas toujours ceux auxquels on
s’attendrait Bien peu savent se taire et
respecter le silence d’autrui Notre
sommeil agité était souvent interrompu
par des querelles futiles et bruyantes, des
imprécations, des coups de pied et de
poing décochés à l’aveuglette pour
protester contre un contact fastidieux et
inévitable Alors quelqu’un allumait une
bougie, et la lugubre clarté de la flamme
laissait apparaître, sur le plancher du
wagon, un enchevêtrement uniforme et
continu de corps étendus, engourdis et
souffrants, que soulevaient çà et là de
brusques convulsions aussitôt
interrompues par la fatigue.
Dalla feritoia, nomi noti e
ignoti di città austriache, [25]
S a l i s b u rg o , Vi e n n a ; p o i c e c h e,
infine polacche. Alla sera del quarto
giorno, il freddo si fece intenso: il
treno percorreva interminabili pinete
nere, salendo in modo percettibile. La
neve era alta. Doveva essere una linea
secondaria, le stazioni erano piccole
e quasi deserte. Nessuno tentava più,
durante le soste, di comunicare col
mondo esterno: ci sentivamo ormai
«dall’altra parte» (30). Vi fu una lunga
sosta in aperta campagna, poi la
marcia riprese con estrema lentezza,
e il convoglio si arrestò definitivamente, a notte alta, in mezzo a una pianura
buia e silenziosa.
Desde la mirilla, nombres conocidos
y desconocidos de ciudades austríacas,
Salzburgo, Viena; luego checas, al final, polacas. La noche del cuarto día
el frío se hizo intenso: el tren recorría interminables pinares negros,
subiendo de modo perceptible. Había
nieve alta. Debía de ser una vía secundaria, las estaciones eran pequeñas y estaban casi desiertas. Nadie trataba ya,
durante las paradas, de comunicarse con
el mundo exterior: nos sentíamos ya
«del otro lado». Hubo entonces una larga parada en campo abierto, después
continuó la marcha con extrema lentitud, y el convoy se paró definitivamente,
de noche cerrada, en mitad de una llanura
oscura y silenciosa.
De la lucarne, on voyait défiler des noms
connus et inconnus de villes autrichiennes
- Salzbourg, Vienne - puis tchèques, et enfin
polonaises Au soir du quatrième jour, le
froid se fit intense : le train, qui traversait
d’interminables sapinières noires, prenait
visiblement de l’altitude Partout, une
épaisse couche de neige Nous devions être
sur une ligne secondaire, car les gares étaient
petites et quasiment désertes Durant les
arrêts, personne ne tentait plus de
communiquer avec le monde extérieur
désormais, nous nous sentions «de l'autre
côté» II y eut une longue halte en rase
campagne, puis un nouveau départ
extrêmement lent, et enfin le convoi s’arrêta
définitivement, en pleine nuit, au milieu
d’une plaine silencieuse et sombre
Si vedevano, da entrambi i lati del
binario, file di lumi bianchi e rossi, a
perdita d’occhio; ma nulla di quel
rumorio confuso che denunzia di
lontano i luoghi abitati. Alla luce
misera dell’ultima candela, spento il
ritmo delle rotaie, spento ogni suono
umano, attendemmo che qualcosa
avvenisse.
Se veían, a los dos lados de la
vía, filas de luces blancas y rojas que
se perdían a lo lejos; pero nada de ese
rumor confuso que anuncia de lejos
los lugares habitados. A la luz mísera de la última vela, extinguido el ritmo de las ruedas, extinguido todo
rumor humano, esperábamos que sucediese algo.
On voyait seulement, de part et d’autre de
la voie, des files de points lumineux blancs et
rouges, à perte de vue ; mais pas le moindre
signe de cette rumeur confuse qui annonce de
loin les lieux habités A la faible lueur de la
dernière bougie, dans le silence qui avait
succédé au bruit rythmé des rails, en l’absence
de tout son humain, nous attendîmes qu’il se
produisît quelque chose
Accanto a me, serrata come me
fra corpo e corpo, era stata per tutto
il viaggio una donna. Ci
conoscevamo da molti anni, e la
sventura ci aveva colti insieme,
ma poco sapevamo l’uno dell’altra. Ci
dicemmo allora, nell’ora della decisione,
cose che non si dicono fra i vivi (3l). Ci
salutammo (32), e fu breve; ciascuno
salutò nell’altro la vita. [26] Non
avevamo più paura (33).
Junto a mí había ido durante todo el
viaje, aprisionada como yo entre un
cuerpo y otro, una mujer. Nos conocíamos hacía muchos años y la desgracia
nos había golpeado a la vez pero poco
sabíamos el uno del otro. Nos contamos
entonces, en aquel momento decisivo,
cosas que entre vivientes no se dicen.
Nos despedimos, y fue breve; los dos al
hacerlo, nos despedíamos de la vida. Ya
no teníamos miedo.
Une femme avait passe tout le voyage à
mes côtés, pressée comme moi entre un corps
et un autre corps Nous nous connaissions de
longue date, et le malheur nous avait frappés
ensemble, mais nous ne savions pas
grand-chose l’un de l’autre Nous nous dîmes
alors, en cette heure [17] décisive, des choses
qui ne se disent pas entre vivants. Nous nous
dîmes adieu, et ce fut bref : chacun prit congé
de la vie en prenant congé de l’autre. Nous
n’avions plus peur.
Venne a un tratto lo scioglimento.
La portiera fu aperta con fragore, il
buio echeggiò di ordini stranieri, e di
quei barbarici latrati (34) dei tedeschi
Nos soltaron de repente.
Abrieron el portón con estrépito, la
oscuridad resonó con órdenes extranjeras, con esos bárbaros ladridos
Et brusquement ce fut le
dénouement. La portière s’ouvrit avec
fracas ; l’obscurité retentit d’ordres
hurlés dans une langue étrangère, et de
ces aboiements barbares naturels aux
10
notes
35 dar vento a una rabbia vecchia di secoli. «Dar vento» è
espressione dantesca che Levi conosce assai bene, perché la
ricorda, sia pure al momento sbagliato, nell’istante in cui si sforza
di «saldare» il verso «non ne avevo alcuna» col finale del canto di
Ulisse («la terra lacrimosa diede vento» Inf. III, 130, cfr. qui sotto,
cap. «Il canto di Ulisse», nota 22).
19:45
36 come in un acquario Sugli «impressionanti traslati» di SQU, cfr.
soprattutto Segre, 70 e Mengaldo, 223, che ci dice, con molti
esempi efficaci, come metafora e similitudini non abbiano di regola
in Levi funzione liricizzante, ma «concretizzante e conoscitiva»,
ancor più in direzione dell’inconscio. Giova infatti rammentare che
la metafora dell’acquario, per le ragioni di simmetria di cui s’è detto,
anticipa l’altro esame cui Levi sarà sottoposto in Lager, quello del
dottor Pannwitz. In quell’occasione (vedi sotto, cap. «Esame di
chimica», nota 14) ritornerà di nuovo l’immagine dei pesci
nell’acquario. Molte metafore di SQU si fondano su immagini
acquatiche («il trauma da travasamento», l’acqua torbida del Lager
che non si può bere si contrappone all’acqua trasparente degli
acquari e agli occhi trasparenti degli aguzzini, il mare che copre
Ulisse, il ruscello che va verso il mare, nuotare contro corrente: il
fatto che in Conversazioni, 62 Levi si prenda gioco degli
«psicoanalisti in attesa del loro pasto», di sapere cioè «quante
volte hanno usato la parola “acqua” rispettivamente Dante, Leopardi
e Montale, e se questa frequenza è in correlazione con i loro traumi
natali o infantili» potrebbe essere, per un freudiano ortodosso, un
lapsus molto chiaro).
37 come in certe scene di sogni. L’irrealtà, l’assurdità del Lager
qui per la prima volta espressa con un riferimento al sogno.
38 Ci saremmo attesi qualcosa di più apocalittico. È la ripresa di
un’altra, finissima osservazione di Dostoevskij: « Ricordo
chiaramente che, fin dal primo passo compiuto in questa vita, mi
colpì il fatto di non aver trovato in essa, così mi parve, nulla di
particolarmente impressionante, d’insolito, o, per dir meglio,
d’inatteso. [...] La mia prima impressione, entrando nel carcere, fu
in generale la più repellente, ma ciò nonostante - cosa strana! -mi
parve che vivere nel reclusorio fosse molto più facile di quanto mi
ero immaginato durante il viaggio» (Memorie, 33). Anche le
successive considerazioni sui «semplici agenti d’ordine», sul loro
atteggiamento «sconcertante e disarmante», sul loro modo
«pacato» di chi «non fa che il suo ufficio di ogni giorno» riprendono
altri modi di concepire il Male e gli aguzzini (lo si vedrà meglio
nella definizione del personaggio di Alex). Nel libro su Dostoevskij
di Luigi Pareyson c’è un capitolo importante che ha lo stesso titolo
(«La violenza inutile») di un capitolo di SES e un secondo capitolo,
intitolato «Il male», dove vengono riprese queste medesime
tematiche e si legge: «Il diavolo non è più Lucifero, l’angelo
decaduto, meravigliosamente bello nella sua luce infernale e
terribilmente sublime nel bagliore di fuoco: da Satana, splendente
della luce fredda e sinistra d’astro notturno o sole nero, si è
trasformato in un gentiluomo mediocre e convenzionale, visitato
in modo elegante ma non impeccabile» (L. Pareyson, Dostoevshij.
Filosofia, romanzo ed esperienza religiosa, Einaudi, Torino 1993,
pp. 57 e 170 ss.).
39 allora né dopo. «Si ha ragione di credere che il terzo gruppo, il
più numeroso di tutti, di bambini, di invalidi e di vecchi sia stato
condotto direttamente alla camera a gas di Birkenau e i suoi
componenti trucidati nella stessa serata» (Rapporto, 1340-1341).
40 la notte li inghiottì. È traduzione letterale della sequenza più
drammatica di Les armes de la nuit di Vercors (vedi sotto, cap.
«Le nostre notti», nota 7). Cito dall’ed. Le armi della notte, a cura
di G. Bosco, Einaudi, Torino 1994, p. 142: «Il disparut dans les
ténèbres Gomme si la nuit l’eût englouti».
41 puramente e semplicemente. Al momento dell’arrivo in Lager
ha inizio l’uso continuo dell’avverbio in -mente, su cui si è soffermato
Mengaldo, 175-176.
42 Oggi... sappiamo. Si noti l’uso iterativo del presente storico e il
balzo temporale in avanti, verso un oggi che è quello della scrittura
stessa. E si noti altresì il passaggio alla prima persona plurale
comunitaria.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
quando comandano, che sembrano dar
vento a una rabbia vecchia di secoli
(35). Ci apparve una vasta banchina
illuminata da riflettori. Poco oltre,
u n a f i l a d i a u t o c a r r i . Poi tutto
tacque di nuovo. Qualcuno tradusse:
bisognava scendere coi bagagli, e
depositare questi lungo il treno. In un
momento la banchina fu brulicante
di ombre: ma avevamo paura di
rompere quel silenzio, tutti si
affaccendavano intorno ai bagagli, si
cercavano, si chiamavan l’un l’altro,
ma timidamente, a mezza voce.
de los alemanes cuando mandan, que
parecen dar salida a una rabia secular. Vimos un vasto andén iluminado por reflectores. Un poco más allá,
una fila de autocares. Luego, todo quedó de nuevo en silencio. Alguien tradujo: había que bajar con el equipaje,
dejarlo junto al tren. En un momento el andén estuvo hormigueante de
sombras: pero teníamos m i e d o d e
romper el silencio, todos
se agitaban en torno a los equipajes, se
buscaban, se llamaban unos a otros, pero
tímidamente, a media voz.
Allemands quand ils commandent, et
q u i s e m b l e n t l i b é r e r u n e h a rg n e
séculaire», Nous découvrîmes un large
quai, éclairé par des projecteurs. Un
peu plus loin, une file de camions. Puis
tout se tut à nouveau. Quelqu’un
traduisit les ordres : il fallait descendre
avec les bagages et les déposer le long
du train. En un instant, le quai
fourmillait d’ombres ; mais nous
avions peur de rompre le silence, et
tous s’affairaient autour des bagages,
se cherchaient, s’interpellaient, mais
timidement, à mi-voix.
Una decina di SS stavano in
disparte, l’aria indifferente, piantati a
gambe larghe. A un certo momento,
pene[27]trarono fra di noi, e, con voce
sommessa, con visi di pietra, presero
a interrogarci rapidamente, uno per
uno, in cattivo italiano. Non
interrogavano tutti, solo qualcuno.
«Quanti anni? Sano o malato?» e in
base alla risposta ci indicavano due
diverse direzioni.
Una decena de SS estaban a un
lado, con aire indiferente, con las piernas abiertas. En determinado momento empezaron a andar entre nosotros
y, en voz baja, con rostros de piedra,
empezaron a interrogarnos rápidamente, uno a uno, en mal italiano. No
interrogaban a todos, sólo a algunos.
«¿Cuántos años? ¿sano o enfermo?»
y según la respuesta nos señalaban dos
direcciones diferentes.
Une dizaine de SS, plantés sur
leurs jambes écartées, se tenaient à
d i s t a n c e , l ’ a i r i n d i ff é r e n t . A u n
moment donné ils s’approchèrent, et
sans élever la voix, le visage
impassible, ils se mirent à interroger
certains d’entre nous en les prenant à
part, rapidement : «Quel âge ? En
bonne santé ou malade ?» et selon la
réponse, ils nous indiquaient deux
directions différentes.
Tutto era silenzioso come in un
acquario (36) , e come in certe scene di
sogni (37). Ci saremmo attesi qualcosa di
più apocalittico (38): sembravano semplici
agenti d’ordine. Era [28] sconcertante e
Qualcuno
osò
dis a r m a n t e .
chiedere dei bagagli: risposero
«bagagli dopo»; qualche altro non
voleva lasciare la moglie: dissero
«dopo di nuovo insieme»; molte
madri non volevano separarsi dai
figli: dissero «bene bene, stare con
figlio». Sempre con la pacata
sicurezza di chi non fa che il suo
ufficio di ogni giorno; ma Renzo
indugiò un istante di troppo a salutare
Francesca, che era la sua fidanzata,
e allora con un solo colpo in pieno
viso lo stesero a terra: era il loro
ufficio di ogni giorno.
Todo estaba silencioso como en un
acuario, y como en algunas escenas de
los sueños. Esperábamos algo más
apocalíptico y aparecían unos simples guardias. Era desconcertante y
desarmante. Hubo alguien que se
atrevió a preguntar por las maletas:
contestaron: «maletas después»; otro
no quería separarse de su mujer: dijeron «después otra vez juntos»; muchas
madres no querían separarse de sus hijos: dijeron «bien, bien, quedarse con
hijo». Siempre con la tranquila seguridad de quien no hace más que su
oficio de todos los días; pero Renzo
se entretuvo un instante de más al despedirse
de Francesca, que era su novia, y
con un solo golpe en mitad de la
cara lo tumbaron en tierra; era
su oficio de cada día.
Tout baignait dans un silence
d’aquarium, de scène vue en rêve. Là où
nous nous attendions à quelque chose de
terrible, d’apocalyptique, nous trouvions,
apparemment, de simples agents de police.
C’était à la fois déconcertant et désarmant.
Quelqu’un osa s’inquiéter des bagages : ils
lui dirent «bagages, après» ; un autre ne
voulait pas quitter sa femme : ils lui dirent
«après, de nouveau ensemble» ; beaucoup
de mères refusaient de se séparer de leurs
enfants : ils leur dirent «bon, bon, rester
avec enfants». Sans jamais se départir de
la tranquille assurance de qui ne fait
qu’accomplir son travail de tous les jours ;
mais comme Renzo s’attardait un peu trop
à dire adieu à Francesca, sa fiancée, d’un
seul coup en pleine figure ils l'envoyèrent
rouler à terre : c’était leur travail de tous
les jours.
In meno di dieci minuti tutti noi
uomini validi fummo radunati in un
gruppo. Quello che accadde degli altri,
delle donne, dei bambini, dei vecchi,
noi non potemmo stabilire allora né
dopo (39): la notte li inghiottì (40), puramente e semplicemente (41). Oggi
però sappiamo (42) che in [29] quella
scelta rapida e sommaria, di ognuno
di noi era stato giudicato se potesse o
no lavorare utilmente per il Reich;
sappiamo
che
nei
campi
rispettivamente di Buna-Monowitz e
Birkenau, non entrarono, del nostro
convoglio, che novantasei uomini e
ventinove donne, e che di tutti gli altri,
in numero di più di cinquecento, non
uno era vivo due giorni più tardi.
Sappiamo anche, che non sempre
questo pur tenue principio di
discriminazione in abili e inabili fu
seguito, e che successivamente fu
adottato spesso il sistema più
semplice di aprire entrambe le portiere
dei vagoni, senza avvertimenti né
istruzioni ai nuovi arrivati. Entravano
in campo quelli che il caso faceva
scendere da un lato del convoglio;
andavano in gas gli altri.
En menos de diez minutos todos los que
éramos hombres útiles estuvimos reunidos
en un grupo. Lo que fue de los demás, de las mujeres, de los niños, de
los viejos, no pudimos saberlo
ni entonces ni después: la noche
se los tragó, pura y simplement e. Hoy sabemos que con aquella
selección rápida y sumaria se había
decidido de todos y cada uno de nosotros si podía o no trabajar útilmente para
el Reich; sabemos que en los campos
de Buna-Monowitz y Birkenau no entraron, de nuestro convoy, más que noventa y siete hombres y veintinueve
mujeres y que de todos los demás, que
eran más de quinientos, ninguno estaba vivo dos días más tarde. Sabemos también que por tenue que fuese no siempre se siguió este sistema
de discriminación entre útiles e improductivos y que más tarde se adoptó con frecuencia el sistema más simple de abrir los dos portones de los
vagones, sin avisos ni instrucciones
a los recién llegados. Entraban en el
campo los que el azar hacía bajar por
un lado del convoy; los otros iban a
las cámaras de gas.
En moins de dix minutes, je me trouvai
faire partie du groupe des hommes
valides, Ce qu’il advint des autres, [18]
femmes, enfants, vieillards, il nous fut
impossible alors de le savoir : la nuit les
engloutit, purement et simplement.
Aujourd’hui pourtant, nous savons que ce
tri rapide et sommaire avait servi à juger
si nous étions capables ou non de
travailler utilement pour le Reich ; nous
savons que les camps de Buna-Monowitz
et de Birkenau n’accueillirent
respectivement que quatre-vingt-seize
hommes et vingt-neuf femmes de notre
convoi et que deux jours plus tard il ne
restait de tous les autres - plus de cinq
cents - aucun survivant. Nous savons
aussi que même ce semblant de critère
dans la discrimination entre ceux qui
étaient reconnus aptes et ceux qui ne
l’étaient pas ne fut pas toujours appliqué,
et qu’un système plus expéditif fut adopté
par la suite : on ouvrait les portières des
wagons des deux côtés en même temps,
sans avertir les nouveaux venus ni leur
dire ce qu’il fallait faire. Ceux que le
hasard faisait descendre du bon côté
entraient dans le camp ; les autres
finissaient à la chambre à gaz.
11
notes
43 Così morì Emilia. Questo capoverso, con la storia di Emilia,
figlia dell’ingegner Aldo Levi (di cui si ritornerà a parlare nel capitolo
cruciale « Il canto di Ulisse», nota 13), venne inserito nell’ed. del
1958. È un piccolo capolavoro di brevitas, come il precedente sui
Gattegno (qui tutto si esaurisce in sole dieci righe). In modo piuttosto
scoperto la vicenda viene esposta secondo modalità manzoniane,
sulla falsariga dell’episodio di Cecilia, poi esplicitata in SES (II,
1033-1034; sulla riconosciuta bellezza di quest’episodio
manzoniano vedi anche II, 700).
44 gremito. È lo stesso aggettivo che Levi adopererà per spiegare
l’affollamento di personaggi in SQU: «intricato e gremito come un
termitaio» (Cromo, I, 871).
45 il degenere macchinista. Il «turpe monatto» manzoniano è il
modello cui Levi qui s’ispira [Difforme, diverso dal suo genere:
pochi tedeschi mostrarono solidarietà o compassione per le vittime
del nazismo, e questo macchinista è dunque un’eccezione]. Ma
non sarà anche un’inconscia parodia del vocabolario positivista di
fine secolo (insieme a «demente», «atavismo» e altri termini
consimili), della «degenerazione» di Max Nordau, autore che ebbe
larghissima circolazione nella cultura torinese dell’ultimo Ottocento?
46 a tradimento. Vedi sopra, nota 15.
47 strani individui. [Si tratta di prigionieri privilegiati. Appartenevano
a squadre addette allo smistamento dei bagagli dei nuovi arrivati;
nonostante i severi divieti, una parte del bottino veniva rubata da
queste squadre, e venduta nascostamente entro il campo e fuori.
Per la loro ricchezza, erano denominate «squadre Canada»].
48 Noi ci guardavamo. Angolature diversificate: riprende l’uso della
prima persona plurale.
49 fidiamo tutti «giù». Un esempio molto chiaro del «periodare leviano»,
delle «prevalenti strutture paratattiche» che «obbediscono anzitutto
all’esigenza di essenzialità, snellezza, rapidità» (Mengaldo, 171-172).
50 «Guai a voi anime prave». È la voce di Caronte che apostrofa
le anime che si affollano sulle rive di Acheronte (Inf. III, 84). Questo
tipo di citazioni dantesche esplicite, per non dire esibite, ricordano
le analoghe, ricche citazioni dalla prima cantica presenti, per
esempio, nelle lettere dal carcere di Massimo Mila (Argomenti
strettamente famigliari. Lettere dal carcere 1935-1940, a c. di P.
Soddu, intr. di C. Pavone, Einaudi, Torino 1999). Un confronto
parallelo fra l’uso affine degli stessi versi, in due luoghi diversi di
reclusione (carcere fascista e Lager nazista), sarebbe interessante
da svolgere per capire i tempi e i modi di una trasformazione della
lettura di Dante nella cultura torinese degli anni Trenta.
51 in lingua franca, sabir, nella tr. francese di SQU [La «lingua
franca» era un rudimentale gergo misto di italiano, francese, greco,
arabo ecc., che fin verso il 1700 veniva usato da marinai e mercanti
nei porti del Mediterraneo. Qui è da intendersi come un confuso
miscuglio di tedesco e d’italiano].
52 e uno strano sollievo. Sul significato dell’ossimoro in Levi, e in
particolare in SQU, ritorneremo; cfr. intanto Mengaldo, 234:
«L’ossimoro è il massimo omaggio che la razionalità di Levi,
naturalmente chiara e distinta, e semplificatrice, abbia reso alla
complessità ardua, al caos, alla contradditorietà e all’ambivalenza,
irriducibili e conturbanti, che abitano tanta parte della realtà;
l’ossimoro è la figura di compromesso fra queste due forze opposte,
in cui quella limpidezza insieme resiste e cede al proprio necessario
oscurarsi».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Così morì Emilia (43), che aveva
tre anni; poiché ai tedeschi appariva
palese la necessità storica di mettere
a morte i bambini degli ebrei. Emilia,
figlia dell’ingegner Aldo Levi di Milano, che era una bambina curiosa,
ambiziosa, allegra e intelligente; alla
quale, durante il viaggio nel vagone
gremito (44), il padre e la madre erano
riusciti a fare il bagno in un mastello
di zinco, in acqua tiepida che il degenere macchinista (45) tedesco aveva
ac[30]consentito a spillare dalla
locomotiva che ci trascinava tutti alla
morte.
Así murió Emilia, que tenía tres
años; ya que a los alemanes les parecía clara la necesidad histórica de
mandar a la muerte a los niños de
los judíos. Emilia, hija del ingeniero Aldo Levi de Milán, que era una
niña curiosa, ambiciosa, alegre e inteligente a la cual, durante el viaje
en el vagón atestado, su padre y su
madre habían conseguido bañar en
un cubo de zinc, en un agua tibia que
el degenerado maquinista alemán
había consentido en sacar de la locomotora que nos arrastraba a todos
a la muerte.
Ainsi mourut la petite Emilia, âgée
de trois ans, tant, était évidente aux
yeux des Allemands la nécessité
historique de mettre à mort les enfants
des juifs. Emilia, fille de l'ingénieur
Aldo Levi de Milan, une enfant
curieuse,
ambitieuse,
gaie,
intelligente, à laquelle ses parents, au
cours du voyage dans le wagon bondé,
avaient réussi à faire prendre un bain
dans une bassine de zinc, avec de l’eau
tiède qu’un mécanicien allemand
«dégénéré» avait consenti à prélever
sur la réserve de la locomotive qui
nous entraînait tous vers la mort.
Scomparvero così, in un istante,
a tradimento (46), le nostre donne, i
nostri genitori, i nostri figli. Quasi
nessuno ebbe modo di salutarli. Li
vedemmo un po’ di tempo come una
massa oscura all’altra estremità
della banchina, poi non vedemmo
più nulla.
Desaparecieron así en un instante, a traición, nuestras mujeres,
nuestros padres, nuestros hijos.
Casi nadie pudo despedirse de
ellos. Los vimos un poco de tiempo como una masa oscura en el otro
extremo del andén, luego ya no vimos nada.
Ainsi disparurent en un instant,
par traîtrise, nos femmes, nos
parents, nos enfants. Presque
personne n’eut le temps de leur
dire adieu. Nous les aperçûmes un
moment encore, telle une masse
sombre à l’autre bout du quai,
puis nous ne vîmes plus rien.
Emersero invece nella luce dei
f a n a l i d u e d r a p p e l l i d i s t r ani
individui (47). Camminavano inquadrati,
per tre, con un curioso passo
impacciato, il capo spenzolato in
avanti e le braccia rigide. In capo
avevano un buffo berrettino, ed erano
vestiti di una lunga palandrana a
righe, che anche di notte e di lontano
si indovinava sudicia e stracciata.
Descrissero un ampio cerchio attorno
a noi, in modo da non avvicinarci,
e , i n s i l e n z i o , s i d i e d e ro a d
armeggiare coi nostri bagagli, e a salire
e scendere dai vagoni vuoti.
Emergieron, en su lugar, a la luz de
los faroles, dos pelotones de extraños
individuos. Andaban en forma c i ó n d e
tres en tres, con extraño paso
embarazado, la cabeza inclinada hacia
adelante y los brazos rígidos. Llevaban
en la cabeza una gorra cómica e iban
vestidos con un largo balandrán a
rayas que aun de noche y de lejos
se adivinaba sucio y desgarrado.
Describieron un amplio círculo alrededor de nosotros, sin acercársenos
y, e n s i l e n c i o , e m p e z a r o n a
afanarse con nuestros equipajes y a subir y a bajar de los vagones vacíos.
A leur place surgirent alors, dans
la lumière des lanternes, deux groupes
d’étranges individus. Ils avançaient
en rang par trois, d’un pas
curieusement empêtré, la tête basse et
les bras raides. Ils étaient coiffés d’un
drôle de calot et vêtus d’une espèce
de chemise rayée qu’on devinait
crasseuse et déchirée en dépit de
l’obscurité et de la distance. Ils
décrivirent un large cercle de manière
à ne pas trop s’approcher, et se mirent
en silence à s’activer [19] autour de
nos bagages, faisant le va-et-vient
entre le quai et les wagons vides.
Noi ci guardavamo (48) senza
parola. Tutto era incomprensibile e
folle, ma una cosa avevamo capito.
Questa era la metamorfosi che ci
attendeva. Domani anche noi
saremmo diventati così. [31]
Nosotros nos mirábamos sin decir palabra. Todo era incomprensible
y loco, pero habíamos comprendido
algo. Ésta era la metamorfosis que
nos esperaba. Mañana mismo seríamos nosotros una cosa así.
Nous nous regardions sans souffler
mot.
Tout
nous
semblait
incompréhensible et fou, mais une chose
était claire : c’était là la métamorphose
qui nous attendait. Demain, nous aussi
nous serions comme eux.
Senza sapere come, mi trovai caricato su di un autocarro con una
trentina di altri; l’autocarro partì nella
notte a tutta velocità; era coperto e
non si poteva vedere fuori, ma dalle
scosse si capiva che la strada aveva
molte curve e cunette. Eravamo senza
scorta? ...buttarsi giù? Troppo tardi,
troppo tardi, andiamo tutti
«giù» (49). D’altronde, ci siamo
presto accorti che non siamo senza
scorta: è una strana scorta. È un
soldato tedesco, irto darmi: non lo
v e d i a m o p e rc h é è b u i o fitto, ma
ne sentiamo il contatto duro ogni volta
che uno scossone del veicolo ci getta
tutti in mucchio a destra o a
sinistra. Accende una pila tascabile,
e invece di gridare «Guai a voi, anime p r a v e» ( 5 0 ) c i d o m a n d a
cortesemente ad uno ad uno, in
tedesco e in lingua franca (5l), se
abbiamo danaro od orologi da cedergli:
tanto dopo non ci servono più. Non è un
comando, non è regolamento questo:
si vede bene che è una piccola
iniziativa privata del nostro Caronte.
La cosa suscita in noi collera e riso e
uno strano sollievo (52). [33]
Sin saber cómo, me encontré subido a un autocar con unos treinta
más; el autocar arrancó en la noche a
toda velocidad; iba cubierto y no se
podía ver nada afuera pero por las sacudidas se veía que la carretera tenía muchas curvas y cunetas. ¿No llevábamos
escolta? ¿...tirarse afuera? Demasiado
tarde, demasiado tarde, todos vamos hacia «abajo». Por otra parte, nos habíamos dado cuenta de que no íbamos sin escolta: teníamos una extraña escolta. Era un
soldado alemán erizado de armas; no lo
vemos porque hay una oscuridad total,
pero sentimos su contacto duro cada vez
que una sacudida del vehículo nos arroja
a todos en un montón a la derecha o a la
izquierda. Enciende una linterna de bolsillo y en lugar de gritarnos «Ay de vosotras, almas depravadas» nos pregunta
cortésmente a uno por uno, en alemán y
en lengua franca, si tenemos dinero o relojes para dárselos: total, no nos van a hacer falta para nada.
No es una orden, esto no está en el reglamento: bien se ve que es una pequeña iniciativa privada de nuestro caronte.
El asunto nos suscita cólera y risa, y una
extraña sensación de alivio.
Sans savoir comment, je me retrouvai
dans un camion avec une trentaine
d’autres. Le véhicule fila rapidement dans
la nuit ; à cause de la bâche, on ne pouvait
voir à l’extérieur, mais aux secousses on
devinait que la route était sinueuse et
accidentée. Et s’il n’y avait pas d’escorte
? Pourquoi ne pas sauter?... Trop tard, trop
tard, nous sommes tous entraînés vers le
fond, vers notre fin à tous. D’ailleurs nous
avons tôt fait de nous apercevoir que nous
n’étions pas sans escorte ; étrange escorte
: c’est un soldat allemand tout bardé
d’armes ; il fait trop sombre pour que nous
puissions le voir, mais nous sentons son
rude contact à chaque fois qu’un cahot
nous jette tous en tas, à droite ou à gauche.
Le voilà qui allume une lampe électrique,
et au lieu de crier «gare à vous, âmes
noires (1)», il nous demande poliment si
nous n’avons pas de l’argent ou des
montres à lui donner, puisque de toute
façon nous n’en aurons plus besoin après.
Ce n’est ni un ordre ni une consigne
réglementaire : on voit bien que c’est une
petite initiative personnelle de notre
Charon. Le procédé éveille en nous la
colère et le rire, et un étrange
soulagement. [20]
12
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
(1) Dante, la Divine Comédie, Enfer, ch.
III. (Toutes les citations de Dante sont
empruntées à la traduction d’Henri
Longnon, publiée dans les Classiques
Garnier.)
SUL FONDO
1 Che sete abbiamo! [In questo attacco di capitolo la
voluta confusione dei tempi verbali esprime il
tumultuoso accavallarsi di ricordi e sensazioni
nell’animo dei prigionieri al loro primo contatto con la
cruda realtà del campo].
2 Wassertrinken verboten. Si noti il polisindeto che
drammatizza una frase di piccoli segmenti, «spesso
abrupti, di sintassi nominale» (Mengaldo, 202).
3 e noi stanchi stare in piedi. «L’espressione è
modellata sul tedesco. Fu Levi stesso ad avvisarmi
che in Se questo è un uomo si sarebbero potuti
rintracciare dei calchi dalla lingua tedesca, in parte
voluti, in parte irriflessi» (Tesio, 17).
4 Il tempo passa goccia a goccia. Una delle consuete
metafore ispirate allo scorrere dell’acqua, qui da
collegarsi al dolore provocato dalla sete e
dall’impossibilità di bere l’acqua inquinata.
En el fondo
SUL FONDO
LE FOND
Il viaggio non durò che una ventina
di minuti. Poi l’autocarro si è fermato,
e si è vista una grande porta, e sopra
una scritta vivamente illuminata (il
suo ricordo ancora mi percuote nei
sogni): ARBEIT MACHT FREI, il
lavoro rende liberi.
El viaje duró sólo una veintena de
minutos. Luego el autocar se detuvo
y vimos una gran puerta, y encima
un letrero muy iluminado (cuyo recuerdo todavía me asedia en sueños): ARBEIT MACHT FREI, el trabajo nos hace libres.
Le voyage ne dura qu’une vingtaine de
minutes. Puis le camion s’est arrêté et
nous avons vu apparaître une grande porte
surmontée d’une inscription vivement
éclairée (aujourd’hui encore, son souvenir
me poursuit en rêve) : ARBEIT MACHT
FREI, le travail rend libre.
Siamo scesi, ci hanno fatti entrare
in una camera vasta e nuda,
debolmente riscaldata. Che sete
abbiamo (1)! Il debole fruscio
dell’acqua nei radiatori ci rende
feroci: sono quattro giorni che non
beviamo. Eppure c’è un rubinetto:
sopra un cartello, che dice che è
proibito bere perché l’acqua è
inquinata. Sciocchezze, a me pare
ovvio che il cartello è una beffa, «essi»
sanno che noi moriamo di sete, e ci
mettono in una camera e c’è un
rubinetto, e Wassertrinken verboten
(2). Io bevo, e incito i compagni a
farlo; ma devo sputare, l’acqua è
tiepida e dolciastra, ha odore di
palude.
Bajamos, n o s h a c e n e n t r a r e n
una sala vasta y vacía, ligeramente templada. ¡Qué sed teníamos! El débil murmullo del
a g u a e n l o s r a d i a d o r e s n o s enfurecía: hacía cuatro días que
n o bebíam o s . Y h a y u n g r i f o :
encima un cartel donde dice que
e s t á p r o h i b i do beber porque el
agua está envenenada. Estupideces, a
mí me parece evidente que el cartel es una
burla, «ellos» s a b e n q u e n o s
morimos de sed y nos meten en
una sala, y hay allí un grifo, y
Wassertrinken verbotten. Yo bebo, e
incito a mis compañeros a hacerlo,
pero tengo que escupir, el agua está
tibia y dulzona, huele a ciénaga.
Nous sommes descendus, on nous a
fait entrer dans une vaste pièce nue, à
peine chauffée. Que nous avons soif! Le
léger bruissement de l’eau dans les
radiateurs nous rend fous : nous n’avons
rien bu depuis quatre jours. Il y a bien
un robinet, mais un écriteau accroché
au-dessus dit qu’il est interdit de boire
parce que l’eau est polluée. C’est de la
blague, aucun doute possible, on veut
se payer notre tête avec cet écriteau :
«ils» savent que nous mourons de soif,
et ils nous mettent dans une chambre
avec un robinet, et Wassertrinken
verboten. Je bois résolument et invite
les autres à en faire autant ; mais il me
faut recracher, l’eau est tiède, douceâtre
et nauséabonde.
Questo è l’inferno. Oggi, ai nostri
giorni, l’inferno deve essere così, una
camera grande e vuota, e noi stanchi
stare in piedi (3), e c’è un rubinetto
che gocciola e l’acqua non si può bere,
e noi aspettiamo qualcosa di
certamente terribile e non succede
niente e continua a non succe[34]dere
niente. Come pensare? Non si può più
pensare, è come essere già morti.
Qualcuno si siede per terra. Il tempo
passa goccia a goccia (4).
Esto es el infierno. Hoy, en nuestro tiempo, el infierno debe de ser
así, una sala grande y vacía y nosotros cansados teniendo que estar en
pie, y hay un grifo que gotea y el
agua no se puede beber, y esperamos
algo realmente terrible y no sucede
nada y sigue sin suceder nada.
¿Cómo vamos a pensar? No se puede pensar ya, es como estar ya muertos. Algunos se sientan en el suelo.
El tiempo trascurre gota a gota.
C’est cela, l’enfer. Aujourd’hui, dans le
monde actuel, l'enfer, ce doit être cela : une
grande salle vide, et nous qui n’en pouvons
plus d’être debout, et il y a un robinet qui
goutte avec de l’eau qu’on ne peut pas
boire, et nous qui attendons quelque chose
qui ne peut être que terrible, et il ne se
passe rien, il continue à ne rien se passer.
Comment penser? On ne peut plus penser,
c’est comme si on était déjà mort.
Quelques-uns s’assoient par terre. Le
temps passe goutte à goutte.
Non siamo morti; la porta si è
aperta’ ed è entrata una SS, sta fumando. Ci guarda senza fretta,
chiede: - Wer kann Deutsch? Si fa
avanti uno fra noi che non ho mai
visto, si chiama Flesch; sarà lui il
nostro interprete. La SS fa un lungo
discorso pacato: l’interprete traduce.
Bisogna mettersi in fila per cinque, a
intervalli di due metri fra uomo e
uomo; poi bisogna spogliarsi e fare
un fagotto degli abiti in un certo
modo, gli indumenti di lana da una
parte e tutto il resto dall’altra,
togliersi le scarpe ma far molta
attenzione di non farcele rubare.
No estamos muertos; la puerta se
ha abierto y ha entrado un SS, está
fumando. Nos mira sin prisa, pregunta, Wer kann Deutsch?, se adelanta de entre nosotros uno que no he
visto nunca, se llama Flesch; él va a ser
nuestro intérprete. El SS habla largamente, calmosamente: el intérprete traduce.
Tenemos que ponernos en filas de cinco, separados dos metros uno de
otro; luego tenemos que desnudarnos
y hacer un hato con las ropas de una
manera determinada, las cosas de lana
por un lado y todo lo demás por otro,
quitarnos los zapatos pero tener mucho
cuidado para que no nos los roben.
Nous ne sommes pas morts; la porte
s’ouvre, et un SS entre, la cigarette à la
bouche. Il nous examine sans se [21]
presser, «Wer kann Deutsch (9)»
demande-t-il, l’un de nous se désigne,
quelqu’un que je n’ai jamais vu et qui
s’appelle Flesch , ce sera lui notre
interprète Le SS fait un long discours d’une
voix calme, et l'interprète traduit . il faut
se mettre en rang par cinq, à deux mètres
l’un de l’autre, puis se déshabiller en
faisant un paquet de ses vêtements, mais
d’une certaine façon . ce qui est en lame
d’un côté, le reste de l’autre, et enfin
enlever ses chaussures, mais en faisant bien
attention a ne pas se les faire voler
Rubare da chi? perché ci
dovrebbero rubare le scarpe? e i nostri
documenti, il poco che abbiamo in
tasca, gli orologi? Tutti guardiamo
l’interprete, e l’interprete interrogò il
tedesco, e il tedesco fumava e lo
guardò da parte a parte come se fosse
Robárnoslos ¿quién? ¿Por qué iban a
querer robarnos los zapatos? ¿Y nuestros
documentos, lo poco que tenemos en los
bolsillos, los relojes? Todos miramos
al intérprete, y el intérprete le preguntó al alemán, y el alemán fumaba y lo miró de hito en hito como si
Voler par qui ? Pourquoi devrait-on
nous voler nos chaussures (9) Et nos
papiers, nos montres, le peu que nous
avons en poche ? Nous nous tournons tous
vers l’interprète Et l’interprète interrogea
l’Allemand, et l’Allemand, qui fumait
toujours, le traversa du regard comme s’il
13
notes
5 la porta si è aperta. «La porta» è uno dei simboli di
SQU. Non si dimentichi il «Noi sostammo numerosi
davanti alla loro porta» dell’episodio dei Gattegno, nel
cap. precedente. Il capitolo «Sul fondo» si è aperto
con la «grande porta» e la sua scritta illuminata «Arbeit
macht frei»; adesso si apre una seconda porta, che
dominerà la scena in questa prima sezione di accesso
all’inferno di Auschwitz. Vedi anche qui sotto, note 7
e 10.
6 guardò. Si noti il brusco passaggio del tempo
verbale, dal presente al passato remoto; e la ripresa,
più drastica, della trasparenza dell’acquario («come
se fosse stato trasparente»).
7 fuori della porta. Si osservi come, da questo
momento in poi, fino al termine del capoverso, a
sottolineare l’assurdità della scena, la stessa porta si
apra e si chiuda tre volte.
8 e noi siamo nudi e ci copriamo il ventre con le
braccia. Alla nudità biblica (Gen. 6,10), agli evidenti
richiami danteschi, si aggiunga un particolare del
quadro conservato a Danzica, Giudizio universale di
Hans Memling, qui stilizzato: è il quadro che Levi
sceglierà per la copertina di SES.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
stato trasparente, come se nessuno
avesse parlato.
fuese transparente, como si no hubiese dicho nada.
était transparent, comme si personne
n’avait parlé.
Non avevo mai visto uomini
anziani nudi. Il signor Bergmann
portava il cinto erniario, e chiese
all’interprete se doveva posarlo, e
l’interprete esitò. Ma il tedesco
comprese, e parlò seriamente
all’interprete indicando qualcuno;
abbiamo
visto
l’interprete
trangugiare, e poi [35] ha detto: - Il
maresciallo dice di deporre il cinto, e
che le sarà dato quello del signor Coen
-. Si vedevano le parole uscire amare
dalla bocca di Flesch, quello era il
modo di ridere del tedesco.
Nunca habíamos visto a viejos desnudos. El señor Bergmann llevaba un
cinturón de herniado y le preguntó al intérprete si tenía que quitárselo, y el
intérprete se quedó dudando. Pero
el alemán lo entendió y habló seriamente al intérprete señalando a
algunos; vimos que el intérprete
tragaba saliva, y después dijo:
-El alférez dice que se quite el cinturón y que le darán el del señor Coen.
Se veían las palabras salir amargamente de la boca de Flesch, era su modo
de reírse del alemán.
Je n’avais jamais vu de vieil homme
n u M B e rg m a n n , q u i p o r t a i t u n
bandage herniaire, demanda à
l’interprète s’il devait l’enlever, et
l’interprète hésita Mais l'Allemand
comprit, et parla d’un ton grave à
l’interprète en indiquant quelqu’un,
alors nous avons vu l’interprète avaler
sa salive, puis il a dit «L’adjudant vous
demande d’ôter votre bandage, on vous
donnera celui de M Coen» Ces mots-là
avaient été prononcés d’un ton amer,
c’était le genre d’humour qui plaisait
à l'Allemand.
Poi viene un altro tedesco, e dice
di mettere le scarpe in un certo
angolo, e noi le mettiamo, perché
ormai è finito e ci sentiamo fuori del
mondo e l’unica cosa è obbedire.
Viene uno con la scopa e scopa via
tutte le scarpe, via fuori dalla portai
in un mucchio. È matto, le mescola
tutte, novantasei paia, poi saranno
spaiate. La porta dà all’esterno, entra un vento gelido e noi siamo nudi
e c i copriamo il ventre con le
b r a c c i a (8 ). I l v e n t o s b a t t e e
richiude la porta; il tedesco la
riapre, e sta a vedere con aria assorta
come ci contorciamo per ripararci
dal vento uno dietro l’altro; poi se
ne va e la richiude.
Luego llegó otro alemán, y dijo que
pusiésemos los zapatos en una esquina,
y los pusimos, porque ya no hay nada
que hacer y nos sentimos fuera del mundo y lo único que nos queda es obedecer. Llega uno con una escoba y barre
todos los zapatos, fuera de la puerta, en
un montón. Está loco, los mezcla todos, noventa y seis pares, estarán desparejados. La puerta da al exterior, entra un viento helado y nosotros estamos
desnudos, y nos cubrimos el vientre
con las manos. El viento golpea y
cierra la puerta; el alemán vuelve a abrirla
y se queda mirando con aire absorto cómo
nos contorsionamos para protegernos del
viento los unos tras de los otros; luego
se va y cierra.
Arrive alors un autre Allemand, qui
nous dit de mettre nos chaussures dans
un coin, et nous obtempérons car
désormais c’est fini, nous nous sentons
hors du monde : il ne nous reste plus qu’à
obéir Arrive un type avec un balai, qui
pousse toutes les chaussures dehors, en
tas II est fou, il les mélange toutes,
quatre-vingt-seize paires . elles vont être
dépareillées. Un vent glacial entre par la
porte ouverte nous sommes nus et nous
nous couvrons le ventre de nos bras Un
coup de vent referme la porte l'Allemand
la rouvre et reste là a regarder d’un air
pénétré les contorsions que nous faisons
pour nous protéger du froid les uns
derrière les autres Puis il s’en va en
refermant derrière lui.
Adesso è il secondo atto.
Entrano con violenza quattro
c o n r a s o i , pennelli e tosatrici ,
ha nno pantaloni e giacche a righe,
un numero cucito sul petto; forse
sono della specie di quegli
altri di stasera (stasera o ieri
s e r a ? ) ; m a questi sono robusti e
floridi. Noi facciamo molte domande,
loro invece ci agguantano e in un
momento ci troviamo rasi e tosati.
Che facce goffe [gawky, clumsy] abbiamo
senza capelli (9)! I quattro parlano una
lingua che non sembra di [36] questo
mondo, certo non è tedesco, io un
poco il tedesco lo capisco.
Ahora es el segundo acto. Entran violentamente cuatro con navajas de afeitar, brochas y maquinillas rapadoras,
llevan pantalones y chaquetas a rayas,
un número cosido sobre el pecho; tal
vez son de la misma clase que aquellos
otros de esta tarde (¿esta tarde o ayer
por la tarde?); pero éstos están robustos
y floridos. Les hacemos muchas preguntas, pero ellos nos cogen y en un momento nos encontramos pelados y rapados. ¡Qué caras de idiotas tenemos sin
pelo! Los cuatro hablan una lengua
que no nos parece de este mundo,
es seguro que no es alemán porque
yo el alemán lo entiendo un poco.
Nous voici maintenant au deuxième
acte Quatre hommes armés de rasoirs, de
blaireaux et de tondeuses font irruption
dans la pièce, ils ont des pantalons et des
vestes rayés, et un numéro cousu sur la
poitrine, ils sont [22] peut-être de l’espèce
de ceux de ce soir (de ce soir ou d’hier
soir?), mais ceux-ci sont robustes et
respirent la santé Nous les assaillons de
questions, mais eux nous empoignent et
en un tournemain nous voilà rasés et
tondus. Quelle drôle de tête on a sans
cheveux ‘ Les quatre individus parlent une
langue qui ne semble pas de ce monde,
en tout cas, ce n’est pas de l’allemand,
sinon je saisirais quelques mots.
Finalmente si apre un’altra porta (10): eccoci tutti chiusi, nudi
tosati e in piedi, coi piedi
nell’acqua, è una sala di docce.
Siamo soli, a poco a poco lo stupore
si scioglie e parliamo, e tutti
domandano e nessuno risponde. Se
(11) siamo nudi in una sala di docce,
vuol dire che faremo la doccia. Se
faremo la doccia, è perché non ci
ammazzano ancora. E allora perché
ci fanno stare in piedi, e non ci dànno
da bere, e nessuno ci spiega niente, e
non abbiamo né scarpe né vestiti ma
siamo tutti nudi coi piedi
nell’acqua, e fa freddo ed è cinque
giorni che viaggiamo e non
possiamo neppure sederci.
Por fin se abre otra puerta: y aquí
estamos todos encerrados, desnudos,
tapados, de pie, con los pies metidos
en el agua, es una sala de duchas. Estamos solos, y poco a poco se nos pasa el
estupor y nos ponemos a hablar, y todos preguntan y ninguno contesta. Si
estamos desnudos en una sala de duchas
quiere decir que vamos a ducharnos. Si
vamos a ducharnos es porque no nos
van a matar todavía. Y entonces por qué
nos hacen estar de pie, y no nos dan de
beber, y nadie nos explica nada, y no
tenemos zapatos ni ropas sino que estamos desnudos con los pies metidos en
el agua, y hace frío y hace cinco días
que estamos viajando y ni siquiera podemos sentarnos.
Finalement, une autre porte
s’ouvre • nous nous retrouvons tous
debout, nus et tondus, les pieds dans
l’eau • c’est une salle de douches. On
nous a laissés seuls, et peu à peu
notre stupeur se dissipe et les
langues se délient, tout le monde
pose des questions et personne ne
répond Si nous sommes nus dans une
salle de douches, c’est qu’ils ne vont
pas encore nous tuer Et alors
pourquoi nous faire rester debout,
sans boire, sans personne pour nous
e x p l i q u e r, s a n s c h a u s s u r e s , s a n s
vêtements, nus, les pieds dans l’eau,
avec le froid qu’il fait et a? rés un
voyage de cinq jours, et sans pouvoir
nous asseoir (9)
4:12
9 senza capelli. Queste veloci parti descrittive
riprendono in buona sostanza il rapporto per «Minerva
medica»: «Appena giunto al Campo, il gruppo dei 95
uomini fu condotto nel padiglione delle disinfezioni
dove tutti i suoi componenti furono tosto fatti spogliare
e quindi sottoposti a una completa e accurata
depilazione: capelli, barbe e ogni altro pelo caddero
rapidamente sotto forbici rasoi e macchinette.
Dopodiché, essi furono introdotti nella camera delle
docce e quivi rinchiusi fino al mattino seguente. Essi,
stanchi, affamati, assetati, insonnoliti, stupefatti di
quanto avevano già visto e inquieti per il loro avvenire
immediato, ma inquieti soprattutto, per la sorte delle
persone care dalle quali erano stati repentinamente
e brutalmente separati poche ore innanzi, con l’animo
tormentato da oscuri e tragici presentimenti, dovettero
trascorrere tutta la notte in piedi, con le estremità
nell’acqua, che gocciolando dalle condutture, correva
sul pavimento. Finalmente, verso le ore 6 del mattino
seguente, essi furono sottoposti a una frizione
generale con una soluzione di risolo e poi a una doccia
calda; dopodiché vennero loro consegnati gli
indumenti del Campo, per rivestire i quali furono avviati
in un altro stanzone, che dovettero raggiungere
dall’esterno del padiglione, uscendo nudi sulla neve
e col corpo ancora bagnato per la recente doccia»
(Rapporto, 13421343). La sottolineatura di quivi è
nostra (per collegarla a Cases, 5).
10 un’altra porta. Vedi sopra, nota 5.
11 Se... se... se... Ritorna il «se» delle supposizioni
(vedi nota 13 del capitolo precedente): «Se siamo
nudi... Se faremo la doccia...». Questa congiunzione,
spesso iterata, è una delle caratteristiche dello stile
di Levi, vedi anche qui sotto, nota 17.
12 E le nostre donne. Si rammenti la divaricazione
della poesia in epigrafe: «Considerate se questo è un
uomo», «Considerate se questa è una donna».
E le nostre donne? (12)
L’ingegner Levi mi chiede se
penso che anche le nostre donne
siano così come noi in questo mo-
¿Y nuestras mujeres?
El ingeniero Levi me pregunta si
pienso que también nuestras mujeres
estarán así como nosotros en estos mo14
Et nos femmes ?
L’ingénieur Levi me demande si
d’après moi les femmes sont dans la
même situation que nous en ce moment,
notes
13 io no. Muta l’angolatura: dal «noi» collettivo si passa
all’io giudicante. Si noti anche la contraddizione che
si crea tra la frase «io ho capito...» e il «non vuole
capire» del cap. «Ka-Be», nota 22.
14 torcergli la bocca. Ritorna il verbo dantesco della
poesia in epigrafe.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
mento, e dove sono, e se le
potremo rivedere. Io rispondo che
sì, [37] perché lui è sposato e ha
una bambina; certo le rivedremo.
Ma ormai la mia idea è che tutto
questo è una grande macchina per
ridere di noi e vilipenderci, e poi
è chiaro che ci ucciduno, chi
crede di vivere è pazzo, vuol dire
che ci è cascato, lo no (13), io ho
capito che presto sarà finita,
forse in questa stessa camera,
quando si saranno annoiati di
vederci nudi, ballare da un piede
all’altro e provare ogni tanto a
sederci sul pavimento, ma ci sono
tre dita d’acqua fredda e non ci
possiamo sedere.
mentos, y que dónde estarán, y si podremos volver a verlas. Le contesto que
sí porque él está casado y tiene una niña;
naturalmente que las veremos. Pero ahora mi idea es que todo esto es un gran
montaje para reírse de nosotros y
vilipendiarnos, y está claro que luego
van a matarnos, quien crea que va a
vivir está loco, quiero decir que se ha
vuelto loco, yo no, yo me he dado cuenta de que pronto habremos terminado, tal vez en esta misma sala,
cuando se hayan aburrido de vernos
desnudos dando saltos primero con un
pie y luego con el otro y tratando de sentarnos en el suelo de vez en cuando, pero
en el suelo hay tres dedos de agua fría y
no podemos sentarnos.
et où elles sont, et si nous pourrons les
revoir bien sûr que nous les reverrons : je
le réconforte parce qu’il est marie et père
d’une petite fille ; mais mon idée est faite
je suis convaincu que tout cela n’est
qu’une vaste mise en scène pour nous
tourner en ridicule et nous humilier, après
quoi, c’est clair, ils nous tueront, ceux qui
s’imaginent qu’ils vont vivre sont fous à
lier, ils sont tombés dans le panneau, mais
moi non, moi j’ai bien compris que la fin
est pour bientôt, ici même peut-être, dans
cette pièce, des qu’ils se seront lassés de
nous voir nus, nous dandiner d’un pied
sur l'autre tout en essayant de temps en
temps de nous asseoir sur le carrelage où
dix centimètres d’eau froide nous en
dissuadent invariablement.
Andiamo in su e in giù senza
costrutto, e parliamo, ciascuno parla
con tutti gli altri, questo fa molto
chiasso. Si apre la porta, entra un
tedesco, è il maresciallo di prima; parla breve, l’interprete traduce. - Il
maresciallo dice che dovete fare silenzio,
perché questa non è una scuola rabbinica
-. Si vedono le parole non sue, le
parole cattive, torcergli la bocca (14)
uscendo, come se sputasse un
boccone disgustoso. Lo preghiamo di
chiedergli che cosa aspettiamo,
quanto tempo ancora staremo qui,
delle nostre donne, tutto: ma lui dice
di no, che non vuol chiedere. Questo
Flesch, che si adatta molto a
malincuore a tradurre in italiano frasi
tedesche piene di gelo, e rifiuta di volgere
in tedesco le nostre domande perché sa
che è inutile, è un ebreo tedesco sulla
cinquantina, che porta in viso la
grossa cicatrice di una ferita riportata
combattendo contro gli italiani sul Piave.
È un uomo chiuso e taciturno, per il
quale provo un istintivo rispetto
perché sento che ha cominciato a
soffrire prima di noi.
Andamos de arriba abajo, sin sentido, y
hablamos, cada uno de nosotros hablamos
con todos los demás, hacemos un gran
barullo. Se abre la puerta, entra un alemán, es el alférez de antes; habla brevemente, el intérprete lo traduce.
-El alférez dice que tenéis que callaros
porque esto no es una escuela rabínica.
Se ve que estas palabras no suyas,
estas palabras malvadas le tuercen la
boca al salir, como si escupiese un
bocado asqueroso. Le pedimos que le
pregunte lo que estamos esperando,
cuánto tiempo vamos a estar aquí, qué
es de nuestras mujeres, todo: pero dice
que no, que no quiere preguntárselo.
Este Flesch, que se pliega de muy
mala gana a traducir al italiano las
gélidas frases alemanas, y no quiere traducir al alemán nuestras preguntas porque sabe que es inútil, es un judío alemán
de unos cincuenta años que tiene en la cara
una gran cicatriz de una herida que recibió luchando contra los italianos en el
Piave, Es un hombre cerrado y taciturno
por quien experimento un respeto instintivo porque noto que ha empezado a sufrir antes que nosotros.
Nous arpentons la pièce de long en
large, dans un grand brouhaha de
conversations entrecroisées La porte
s’ouvre, un Allemand entre, c’est
l'adjudant de tout à l’heure , il prononce
quelques mots brefs que l’interprète
traduit : L’adjudant dit qu’il faut se taire,
qu’on n’est pas dans une école
rabbinique.» Les mots de l’Allemand, les
mots odieux lui tordent la bouche quand
il les prononce, comme [24] s’il
recrachait une nourriture dégoûtante.
Nous le pressons de demander ce que
nous attendons, pour combien de temps
nous en avons encore, où sont nos femmes,
tout : mais lui ne veut rien demander.
Ce Flesch, si réticent à traduire en italien
les phrases glaciales de l’Allemand, et qui
refuse de transmettre nos questions en
allemand car il sait que c’est inutile, est
un juif allemand d’une cinquantaine
d’années, avec sur le visage une grosse
cicatrice provenant d’une blessure reçue
en combattant contre les Italiens sur le
Piave. C’est un homme renfermé et
taciturne qui m’inspire un respect
instinctif car je sens qu’il a commencé à
souffrir avant nous.
Il tedesco se ne va, e noi adesso
stiamo zitti, quantunque ci
vergogniamo un poco di stare zitti. Era
ancora [38] notte, ci chiedevamo
se mai sarebbe venuto il giorno. Di
nuovo si aprì la porta, ed entro uno
vestito a righe. Era diverso dagli altri,
più anziano, cogli occhiali, un viso
più civile, ed era molto meno robusto. Ci parla, e parla italiano.
El alemán se va y nosotros ahora estamos callados, aunque nos
avergoncemos un poco de estar callados.
Era aún de noche, nos preguntábamos
si veríamos la luz del día. Otra vez se
abrió la puerta, y entró uno vestido a
rayas. Era distinto de los otros, más viejo, con lentes, una cara más civilizada,
y era mucho menos robusto. Nos habló,
y hablaba italiano.
L’Allemand s’en va, et nous nous
taisons tout en ayant un peu honte de nous
taire. Il faisait encore nuit, nous nous
demandions si l’aube arriverait jamais. De
nouveau la porte s’ouvre, cette fois sur
un uniforme rayé. L’homme est différent
des autres, plus âgé et beaucoup moins
corpulent, avec des lunettes et une
expression plus amène. Il nous parle, et
en italien.
Oramai siamo stanchi di stupirci.
Ci p a r e d i a s s i s t e r e a q u a l c h e
dramma pazzo, di quei drammi in cui
vengono sulla scena le streghe, lo
Spirito Santo e il demonio. Parla italiano malamente, con un forte accento
straniero. Ha fatto un lungo discorso,
è molto cortese, cerca di rispondere a
tutte le nostre domande.
Ya estamos cansados de asombrarnos.
Nos parece que estamos asistiendo a
algún drama insensato, de esos dramas
en los que aparecen en escena las brujas,
el Espíritu Santo y el demonio. Habla
italiano mal, con mucho acento extranjero. Ha hablado mucho tiempo, es
muy cortés, trata de contestar todas
nuestras preguntas.
Désormais nous sommes à bout de
surprises. Il nous semble assister à
quelque drame extravagant, un de ces
drames où défilent sur scène les sorcières,
l'Esprit Saint et le démon. L’homme parle
assez mal l'italien, avec un fort accent
étranger. Il nous fait un long discours, puis
s’efforce très aimablement de répondre à
toutes nos questions.
Noi siamo a Monowitz, vicino ad
Auschwitz, in Alta Slesia: una regione
abitata promiscuamente da tedeschi e
polacchi. Questo campo è un campo
di lavoro, in tedesco si dice
Arbeitslager; tutti i prigionieri (sono
circa diecimila) lavorano ad una
fabbrica di gomma che si chiamala
Buna, perciò il campo stesso si chiama
Estamos en Monowitz, cerca de
Auschwitz, en la Alta Silesia; una región habitada a la vez por alemanes
y polacos. Este campo es un campo
de trabajo, en alemán se dice
Arbeitslager todos los prisioneros
(son cerca de diez mil) trabajan en
una fábrica de goma que se llama
Buna, de manera que el mismo cam-
Nous sommes à Monowitz, près
d’Auschwitz, en Haute-Silésie : une
région habitée à la fois par les
Allemands et les Polonais. Ce camp est
un camp de travail, en allemand
Arbeitslager ; tous les prisonniers (qui
sont environ dix mille) travaillent dans
une usine de caoutchouc qui s’appelle
la Buna, et qui a donné son nom au
15
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Buna.
po se llama Buna.
camp.
Riceveremo scarpe e vestiti, no,
non i nostri; altre scarpe, altri
vestiti, come i suoi. Ora siamo nudi
perché aspettiamo la doccia e la
disinfezione, le quali avranno luogo
subito dopo la sveglia, perché in
campo non si entra se non si fa la
disinfezione.
Nos darán zapatos y ropa, no las
nuestras: otros zapatos, otras ropas,
como los suyos. Ahora estamos desnudos porque van a ducharnos y a desinfectamos, cosa que harán inmediatamente después de diana, porque en el
campo no se entra si no se está desinfectado.
On va nous donner d’autres chaussures
et d’autres habits; non, pas les nôtres; d’autres
chaussures, d’autres habits, comme les siens.
Pour le moment nous sommes nus parce que
nous attendons la douche et la désinfection,
qui auront lieu tout de suite après le réveil,
parce qu’on n’entre pas au camp si on ne
passe pas à la désinfection.
Certo, ci sarà da lavorare, tutti qui
devono lavorare. Ma c’è lavoro e
lavoro: lui, per esempio, fa il
medico, è un medico ungherese che
ha studiato in Italia; è il dentista del
Lager. E in Lager da quattro anni
(non in questo: la Buna esiste da
un anno e mezzo soltanto), eppure,
possiamo vederlo, sta bene, non è
molto magro. Perché è in Lager? È
ebreo come noi? - No, - dice lui
con semplicità, - io sono un
criminale.
Sí, tendremos que trabajar, todos
aquí tienen que trabajar. Pero hay trabajos y trabajos: él, por ejemplo, es
médico, es un médico húngaro que ha
estudiado en Italia, es el dentista del
Lager. Está en el Lager desde hace
cuatro años (no en éste, Buna sólo
existe desde hace un año y medio) y,
sin embargo, lo podemos ver, está
bien, no está demasiado delgado. ¿Por
qué está en un Lager? ¿Es judío como
nosotros? -No- dice sencillamente -yo
soy un criminal.
Bien sûr, il faudra travailler. Ici tout le
monde travaille. Mais il y a travail et travail
: lui par exemple, il est médecin de
profession, il est hongrois mais a fait ses
études de médecine en Italie ; et maintenant
c’est le dentiste du Lager. Ça fait quatre
ans qu’il est au Lager [24] (pas à la Buna :
la Buna n’existe que depuis un an et demi),
et pourtant, comme on peut voir, il se porte
bien, il n’est pas trop maigre. Pourquoi
est-il au Lager? Est-ce qu’il est juif comme
nous ? «Non, dit-il avec simplicité, moi je
suis un criminel.»
Noi gli facciamo (15) molte
domande, lui qualche volta [39] ride,
risponde ad alcune e non ad altre, si
vede bene che evita certi argomenti.
Delle donne non parla: dice che stanno
bene, che presto le rivedremo, ma non
dice né come né dove. Invece ci
racconta altro, cose strane e folli,
forse anche lui si fa gioco di noi.
Forse è matto: in Lager si diventa
matti. Dice che tutte le domeniche ci
sono concerti e partite di calcio. Dice
che chi tira bene di boxe può
diventare cuoco. Dice che chi lavora
bene riceve buoni-premio con cui ci
si può comprare tabacco e sapone.
Dice che veramente l’acqua non è
potabile, e [40] che invece ogni giorno
si distribuisce un surrogato di caffè,
ma generalmente nessuno lo beve,
perché la zuppa stessa è acquosa
quanto basta per soddisfare la sete.
Noi lo preghiamo di procurarci
qualcosa da bere, ma lui dice che non
può, che è venuto a vederci di
nascosto, contro il divieto delle SS,
perché noi siamo ancora da disinfettare, e deve andarsene subito; è
venuto perché gli sono simpatici gli
italiani, e perché, dice, «ha un po’ di
cuore». Noi gli chiediamo ancora se
ci sono altri italiani in campo, e lui
dice che ce n’è qualcuno, pochi, non
sa quanti, e subito cambia discorso.
In quel mentre ha suonato una campana, e lui è subito fuggito, e ci ha
lasciati attoniti e sconcertati.
Qualcuno si sente rinfrancato, io no,
io continuo a pensare che anche
questo dentista, questo individuo
incomprensibile, ha voluto divertirsi
a nostre spese, e non voglio credere
una parola di quanto ha detto.
Le hacemos muchas preguntas, él se
ríe de vez en cuando, contesta a unas y
a otras no, se ve que evita ciertas cuestiones. De las mujeres no dice nada: dice
que están bien, que las veremos pronto,
pero no dice cómo ni dónde. En vez de
eso nos cuenta otras cosas, extrañas y
locas, puede que él se esté burlando
también de nosotros. Puede que esté
loco: en el Lager uno se vuelve loco.
Dice que todos los domingos hay conciertos y partidos de fútbol, dice que
quien boxea bien puede llegar a ser
cocinero. Dice que quien trabaja bien
gana buenos premios con los que
puede comprarse tabaco y jabón.
Dice que realmente el agua no es potable y que en su lugar se distribuye
todos los días un sucedáneo de café,
pero que generalmente nadie lo bebe
porque la sopa está tan aguada que
satisface la sed. Le pedimos que nos
dé algo de beber y dice que no puede, que ha venido a vernos a escondidas, saltándose la prohibición de
los SS porque todavía estamos sin
desinfectar, y que tiene que irse en
seguida; ha venido porque los italianos le son simpáticos y porque, según dice, «tiene el corazón blando».
Le preguntamos entonces si hay más
italianos en el campo y dice que hay
algunos, pocos, no sabe cuántos, y
luego súbitamente cambia de conversación. Mientras tanto ha sonado una
campana y se ha ido rápidamente dejándonos atónitos y desconcertados.
Hay quien se siente reanimado, pero
yo no, yo sigo pensando que también
este dentista, este individuo incomprensible, ha querido divertirse a costa nuestra, y no quiero creer una palabra de lo que ha dicho.
Nous le harcelons de questions, lui rit
de temps en temps, répond à certaines et
pas à d’autres ; on voit bien qu’il évite
certains sujets. Il ne parle pas des femmes
: il nous dit seulement qu’elles vont bien,
que nous les reverrons bientôt, mais il ne
dit ni où ni comment. Par contre il nous
raconte autre chose, des histoires bizarres
et extravagantes, peut-être se moque-t-il de
nous lui aussi. Ou peut-être qu’il est fou :
au Lager on devient fou. Il dit que tous les
dimanches, il y a des concerts et des
matches de football. Il dit que si on est fort
en boxe on peut devenir cuisinier. Il dit que
si on travaille bien, on reçoit des bons
primes et qu’avec ça on peut s’acheter du
tabac et du savon. Il dit que c’est vrai que
l’eau n’est pas potable, que par contre on
a droit tous les jours à un ersatz de café
mais que généralement personne n’en
prend, la soupe qu’on nous donne étant
suffisamment liquide pour apaiser la soif.
Nous le pressons de nous procurer quelque
chose à boire, mais il répond qu’il ne peut
pas, qu’il est venu nous voir en cachette,
que c’est interdit par les SS parce que nous
ne sommes pas encore désinfectés, et qu’il
doit repartir tout de suite. S’il est venu,
c’est parce que les Italiens lui sont
sympathiques, et aussi - ajoute-t-il parce
qu’ «il a un peu de coeur». Nous lui
demandons encore s’il y a d’autres Italiens
au camp ; il répond qu’il y en a
quelques-uns, pas beaucoup, il ne sait pas
exactement, et il détourne aussitôt la
conversation. A ce moment-là une cloche
retentit, et il nous quitte brusquement, nous
laissant effarés et interdits. Si certains se
sentent réconfortés, pas moi ; je continue
à penser en moi-même que ce dentiste, cet
individu incompréhensible, a voulu lui
aussi nous jouer un mauvais tour, et je me
refuse à croire un mot de ce qu’il a dit.
Alla campana, si è sentito il
campo buio ridestarsi. Improvvisamente l’acqua è scaturita
bollente dalle docce, cinque
minuti di beatitudine; ma subito
dopo irrompono quattro (forse sono
i barbieri) che, bagnati e fumanti,
ci cacciano con urla e spintoni
nella camera attigua, che è gelida;
Al sonar la campana se ha oído despertar al oscuro campo. Inesperadamente el agua ha empezado a caer, hirviendo, de las duchas, cinco minutos de
beatitud; pero inmediatamente después
irrumpen cuatro tipos (puede que los
barberos) que, empapados y humeantes,
nos echan a gritos y empellones a la
sala contigua, que está helada; aquí,
Au signal de la cloche, on a entendu la
rumeur du camp qui s’éveille dans
l’obscurité. D’un seul coup, l’eau jaillit des
conduites, bouillante : cinq minutes de
béatitude. Mais aussitôt après quatre hommes
(les barbiers de tout à l’heure, peut-être) font
irruption et, tout trempés et [25] fumants,
nous poussent à grand renfort de coups et de
hurlements dans la pièce glacée qui se trouve
10:20
15 Noi‘ gli facciamo... Noi... io no. Nel corso di questo
paragrafo l’angolatura muta di continuo: si parte con
la prima persona plurale e si chiude con un secondo,
lapidario «io no, io continuo a pensare...». Si noti
anche l’iterazione: quattro volte si ripete «Dice». In
questi capitoli di riflessione, contrariamente ai capitoli
più descrittivi dove predominano i passati remoti e
prossimi, si osserva l’uso costante del presente
assoluto, che può significare « il tempo del Lager»,
«eterno ogni mattina e a fine giornata dimenticato,
annullato» oppure l’indelebilità di una scena o
situazione, ma anche «la sua possibile ripetitività, dato
che il mondo può sempre e in ogni momento
ridiventare Auschwitz» (Segre, 69). All’uso fittissimo
del presente storico sono state date anche altre
interpretazioni, che tuttavia non rendono conto delle
molte anomalie: il diario dei dieci giorni con cui si
conclude SQU, anziché al presente è « saldamente,
attestato sui tempi passati, con un unico scarto al
presente, nelle due pagine finali, a più alta temperatura
emotiva» (Mengaldo, 204); non è nemmeno del tutto
vero che il futuro non esista in SQU: non esiste «il
futuro remoto», ma del «futuro prossimo» si parla
spesso e talora lo si usa (vedi, ad es., in questo stesso
capitolo, nota 42), altrove Levi dirà che la parola «mai»
in Lager è tradotta con «domani mattina» oppure il
futuro c’è, ma equivale semplicemente ad «arrivare a
primavera». Le eccezioni - come nel caso delle
riflessioni morali - sono molte anche nell’uso dei tempi
e mettono in forse la validità delle tre norme che sono
state opportunamente indicate per spiegare la
predilezione accordata al presente storico: 1)
«l’influsso dell’oralità, giusta la notissima
testimonianza dell’autore che la stesura del libro è
stata preceduta da una serie di racconti orali»; 2) «la
possibilità di articolare sottilmente i piani del racconto,
che, tra l’altro, ricordiamolo, è nella sua essenza un
“racconto commentato”»; 3) «l’effetto di
attualizzazione e drammatizzazione dei fatti narrati,
quasi un portare il lettore, sul luogo, che è connesso
al valore tipicamente “astanziale” del presente
storico»; quest’ultimo presente «slitta insensibilmente
da storico ad acronico, o dell’eterno» (Mengaldo,
201-204).
16
notes
16 per esprimere questa offesa. Di nuovo una
preterizione, una ennesima variazione sul tema
dell’indicibilità, sul genere delle molte che si leggono
nella terza cantica (oltre alle altre, già cit. si ricordi
Par VIII, 121-122: «O quanto è corto il dire e come
fioco il mio concetto»). Vedi sopra, cap. « Il viaggio»,
nota 17.
17 se parleremo... se ci ascoltassero... Per il continuo
ricorso a periodi ipotetici, vedi sopra, nota 11. Molto è
stato scritto sull’uso dei tempi verbali in SQU; quanto
ai modi del verbo, il condizionale, come s’è detto,
occupa uno spazio di primaria importanza
paragonabile solo all’infinito presente.
15:40
18 difficilmente saremo compresi. [L forse un bene
che l’estrema degradazione dell’uomo nei campi di
concentramento non venga compresa appieno nel
futuro prossimo o lontano: potrebbe essere il segno
che una simile degradazione è scomparsa dal mondo
delle cose che esistono. Ma è veramente scomparsa?
In tutti i paesi?]. In questo frangente il tema
dell’indicibilità, sempre desunto dal Dante della terza
cantica, pare rinvigorito dal discorso di Dante a
Cacciaguida: « Ho io appreso quel che s’io ridico/ a
molti fia sapor di forte agrume» (Par. XVII, 116-117).
Questo accorgimento stilistico può aver generato
l’equivoco di un Levi testimone pacifico, che si è
limitato all’annotazione, al riserbo con un’aureola di
buoni sentimenti. Nulla di più falso e ingannatore;
anche la pacatezza, come vedremo, viene meno in
taluni frangenti.
19 Ma consideri. Oltre alla consueta avversativa in
inizio frase si osservi, in questo paragrafo, il brusco
passaggio, nelle due prime righe, dalla prima persona
plurale («Noi sappiamo...») a quella che Segre ha
definito la terza persona descrittiva, trapunta di appelli
al lettore (con prolungamento all’inizio del paragrafo
successivo: «Si immagini ora un uomo...»)
20 ...di perdere se stesso. «Era quello il più ripugnante
esempio di quanto possa avvilirsi e incanaglirsi un
uomo e del grado fino a cui può uccidere in se stesso
ogni senso morale, senza fatica e senza pentimento
[...] Egli era un saggio di ciò a cui può arrivare il solo
lato fisico dell’uomo, non frenato internamente da
alcuna norma, da alcuna legalità» (Memorie, 97).
annientamento nm overkill (too much stress on
effort)
annientamento (in senso generale) nm
annihilation (general meaning)
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
qui altra gente urlante c i butta
addosso non so che stracci, e ci
schiaccia in mano un paio di scarpacce
a suola di legno, non abbiamo tempo di
comprendere e già ci troviamo all’aperto,
sulla neve azzurra e gelida dell’alba, e,
scalzi e nudi, con tutto il corredo in mano,
dobbiamo correre fino ad un’altra baracca,
a un centinaio di metri. Qui ci è
concesso di vestirci.
otras personas que gritan nos echan
encima no sé qué andrajos y nos
arrojan a las manos un par de zapatones
de suela de madera; sin tiempo para
entender lo que pasa nos encontramos ya al aire libre,
sobre la nieve azul y helada del amanecer
y, descalzos y desnudos, con el ajuar en la mano,
tenemos que correr hasta otra barraca,
a un centenar de metros. Aquí podemos vestirnos.
à côté ; là, d’autres individus vociférants nous
jettent à la volée des nippes indéfinissables
et nous flanquent entre les mains une paire
de godillots à semelle de bois; en moins de
temps qu’il n’en faut pour comprendre, nous
nous retrouvons dehors dans la neige bleue
et glacée de l’aube, trousseau en main, obligés
de courir nus et déchaussés jusqu’à une autre
baraque, à cent mètres de là. Et là enfin, on
nous permet de nous habiller.
Quando abbiamo finito, ciascuno è
rimasto nel suo angolo, e non abbiamo
osato levare gli occhi l’uno sull’altro.
Non c’è ove specchiarsi, ma il nostro
aspetto ci sta dinanzi, riflesso in
cento visi lividi, in cento pupazzi
miserabili e sordidi. Eccoci
trasformati nei fantasmi
i n t r a v i s t i ieri sera.
Al terminar, nos quedamos cada uno
en nuestro rincón y no nos atrevemos a
levantar la mirada hacia los demás.
No hay donde mirarse, pero tenemos
delante nuestra imagen, reflejada en
cien rostros lívidos, en cien peleles
miserables y sórdidos. Ya estamos
transformados en los fantasmas que
habíamos vislumbrado anoche.
Cette opération terminée, chacun
est resté dans son coin, sans oser
lever les yeux sur les autres. Il n’y
a pas de miroir, mais notre image est
devant nous, reflétée par cent
visages livides, cent pantins
misérables et sordides. Nous voici
transformés en ces mêmes fantômes
entrevus hier au soir.
Allora per la prima volta ci siamo
accorti che la nostra [41] lingua manca di parole per esprimere questa
offesa (16), la demolizione di un
uomo. In un attimo, con intuizione
quasi profetica, la realtà ci si è
rivelata: siamo arrivati al fondo. Più
giù di così non si può andare:
condizione umana più misera non
c’è, e non è pensabile. Nulla più e
nostro: ci hanno tolto gli abiti, le
scarpe, anche i capelli; se parleremo,
non c i ascolteranno, e se c i
ascoltassero, non ci capirebbero (17).
Ci toglieranno anche il nome: e se
vorremo conservarlo, dovremo
trovare in noi la forza di farlo, di fare
sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo,
rimanga.
Entonces por primera vez nos damos cuenta de que nuestra lengua no
tiene palabras para expresar esta ofensa, la destrucción de un hombre. En
un instante, con intuición casi
profética, se nos ha revelado la realidad: hemos llegado al fondo. Más bajo
no puede llegarse: una condición humana más miserable no existe, y no
puede imaginarse. No tenemos nada
nuestro: nos han quitado las ropas, los
zapatos, hasta los cabellos; si hablamos no nos escucharán, y si nos escuchasen no nos entenderían. Nos quitarán hasta el nombre: y si queremos
conservarlo deberemos encontrar en
nosotros la fuerza de obrar de tal manera que, detrás del nombre, algo
nuestro, algo de lo que hemos sido,
permanezca.
Alors, pour la première fois, nous nous
apercevons que notre langue manque de
mots pour exprimer cette insulte la
démolition d’un homme. En un instant,
dans une intuition quasi prophétique, la
réalité nous apparaît : nous avons touché
le fond. Il est impossible d’aller plus bas :
il n’existe pas, il n’est pas possible de
concevoir condition humaine plus
misérable que la nôtre. Plus rien ne nous
appartient : ils nous ont pris nos vêtements,
nos chaussures, et même nos cheveux ; si
nous parlons, ils ne nous écouteront pas,
et même s’ils nous écoutaient, ils ne nous
comprendraient pas. Ils nous enlèveront
jusqu’à notre nom : et si nous voulons le
conserver, nous devrons trouver en nous
la force nécessaire pour que derrière ce
nom, quelque chose de nous, de ce que
nous étions, subsiste.
Noi sappiamo che in questo
difficilmente saremo compresi (18), ed
è bene che così sia. Ma consideri (19)
ognu[42]no, quanto valore, quanto
significato è racchiuso anche nelle più
piccole nostre abitudini quotidiane,
nei cento oggetti nostri che il più
umile mendicante possiede: un
fazzoletto, una vecchia lettera, la
fotografia di una persona cara. Queste
cose sono parte di noi, quasi come
membra del nostro corpo; né è
pensabile di venirne privati, nel nostro
mondo, ché subito ne ritroveremmo
altri a sostituire i vecchi, altri oggetti
che sono nostri in quanto custodi e
suscitatori di memorie nostre.
Sabemos que es difícil que alguien
pueda entenderlo, y está bien que sea
así, Pero pensad cuánto valor, cuánto significado se encierra aun en las
más pequeñas de nuestras costumbres
cotidianas, en los cien objetos nuestros que el más humilde mendigo
posee: un pañuelo, una carta vieja, la
foto de una persona querida. Estas
cosas son parte de nosotros, casi
como miembros de nuestro cuerpo;
y es impensable que nos veamos privados de ellas, en nuestro mundo, sin
que inmediatamente encontremos
otras que las substituyan, otros objetos que son nuestros porque custodian y suscitan nuestros recuerdos.
Nous savons, en disant cela, que nous
serons difficilement compris, et il est boa
qu’il en soit ainsi. Mais que chacun
considère en soi-même toute la valeur,
toute la signification qui s’attache à la plus
anodine de nos habitudes quotidiennes, aux
mille petites choses qui nous appartiennent
et que même le plus humble des mendiants
possède : un mouchoir, une vieille lettre,
la photographie d’un être cher. Ces
choses-là font partie de nous presque autant
que les membres de notre corps, et il n’est
pas concevable en ce monde d’en être
privé, qu’aussitôt nous ne trouvions à les
remplacer par d’autres objets, d’autres [26]
parties de nous-mêmes qui veillent sur nos
souvenirs et les font revivre.
Si immagini ora un uomo a cui,
insieme con le persone amate, vengano
tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi
abiti, tutto infine, letteralmente tutto
quanto possiede: sarà un uomo vuoto,
ridotto a sofferenza e bisogno,
dimentico di dignità e discernimento,
poiché accade facilmente, a chi ha
perso tutto, di perdere se stesso
(20) ; tale quindi, che si potrà a
cuor leggero decidere della sua
vita o morte al di fuori di ogni
senso di affinità umana; nel caso
più fortunato, in base ad un puro
giudizio di utilità. Si comprenderà
allora il duplice significato del termine
«Campo di annientamento», e sarà
chiaro che cosa intendiamo esprimere
Imaginaos ahora un hombre a
quien, además de a sus personas amadas, se le quiten la casa, las costumbres, las ropas, todo, literalmente todo
lo que posee: será un hombre vacío,
reducido al sufrimiento y a la necesidad,
falto de dignidad y de juicio, porque a
quien lo ha perdido todo fácilmente le sucede perderse a sí mismo;
hasta tal punto que se podrá decidir
sin remordimiento su vida o su muerte prescindiendo de cualquier sentimiento de afinidad humana; en el caso más
afortunado, apoyándose meramente en
la valoración de su utilidad. Comprenderéis ahora el doble significado del término «Campo de aniquilación», y veréis claramente lo que queremos decir
Qu’on imagine maintenant un
homme privé non seulement des êtres
qu’il aime, mais de sa maison, de ses
habitudes, de ses vêtements, de tout
enfin, littéralement de tout ce qu’il
possède : ce sera un homme vide,
réduit à la souffrance et au besoin,
dénué de tout discernement, oublieux
de toute dignité : car il n’est pas rare,
quand on a tout perdu, de se perdre
soi-même ; ce sera un homme dont on
pourra décider de la vie ou de la mort
l e c o e u r l é g e r, s a n s a u c u n e
considération d’ordre humain, si ce
n’est, tout au plus, le critère d’utilité.
On comprendra alors le double sens du
terme «camp d’extermination» et ce
que nous entendons par l’expression
17
notes
spingere (generale) v push (thrust)
spingere (a spintoni) v thrust
spingere (incoraggiare) v encourage (push)
spingere (motivare) v motivate
spingere (stimolare)
spingere (accelerare) v accelerate
spingere (causare) v cause (drive)
spingere (con forza) v shove
spingere (forzare) v force (drive)
spingere (incoraggiare) v prompt (push)
spingere (incrementare) v boost (push)
spingere (indurre) v drive (force)
spingere (premere) v press (push)
spingere (promuovere) v promote (push)
spingere (promuovere) v further (push)
spingere (spostare) v move
21 il numero dice tutto. Questa lunga riflessione sulla
«funerea scienza dei numeri ad Auschwitz», con altre
che si leggeranno nei successivi capitoli sugli italiani
(«i centosettantaquattromila») genera a distanza un
ricamo, in un racconto di VF, A fin di bene (I, 639)
ripreso anche nella Lettera 1987 premessa alla nuova
ed. del libro (I, 572) che contiene un curioso scherzo
dell’inconscio di Levi «archeologo di se stesso»:
«Dopo alcune esitazioni la Sip ha assegnato un
numero telefonico che è l’esatto anagramma del mio
di Torino», tardiva glossa alla lezione del Lager: «Ai
vecchi del campo il numero dice tutto».
22 puoi far credere... gli puoi vendere. Ennesimo
spostamento del punto di vista: entra in scena adesso
la seconda persona rivolta a un se stesso
generalizzato.
23 Se è vero... se è possibile. Vedi sopra, nota 11.
19:46
24 in chiave grottesca e sarcastica. « Il passaggio
alla tragedia permanente avviene attraverso la soglia
del grottesco, che Levi definisce subito, con i
commentatori danteschi, “antinferno”» (Segre, 67). Il
paragrafo che inizia con «D’altronde» dà inizio a una
sezione aggiunta nel ‘S8 che si chiude con la cit. da
Memorie.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
con questa frase: giacere sul fondo.
con esta frase: yacer en el fondo.
«toucher le fond».
Häftling: ho imparato che io sono
uno Häftling. Il mio nome è 174517;
siamo stati battezzati, porteremo
finché vivremo il marchio tatuato sul
braccio sinistro. [43]
Häftling: me he enterado de que
soy un Häftling. Me llamo 174517;
nos h a n b a u t i z a d o , l l e v a r e m o s
mientras vivamos esta lacra tatuada en
el brazo izquierdo.
Hâftling : j’ai appris que je suis un
Häftling. Mon nom est 174517 ; nous
avons été baptisés et aussi longtemps que
nous vivrons nous porterons cette marque
tatouée sur le bras gauche.
L’operazione è stata lievemente
dolorosa, e straordinariamente
rapida: ci hanno messi tutti in fila, e
ad uno ad uno, secondo l’ordine
alfabetico dei nostri nomi, siamo
passati davanti a un abile funzionario
munito di una specie di punteruolo
dall’ago cortissimo. Pare che questa
sia l’iniziazione vera e propria: solo
«mostrando il numero» si riceve il
pane e la zuppa. Sono occorsi vari
giorni, e non pochi schiaffi e pugni,
perché ci abituassimo a mostrare il
numero prontamente, in modo da non
intralciare le quotidiane operazioni
annonarie di distribuzione; ci son
voluti settimane e mesi perché ne
apprendessimo il suono in lingua
tedesca. E per molti giorni, quando
l’abitudine dei giorni liberi mi
spinge
a
cerc a r e
l’ora
sull’orologio a polso, mi appare
invece ironicamente il mio nuovo
nome, il numero trapunto in segni
azzurrognoli sotto l’epidermide.
La operación ha sido ligeramente
dolorosa y extraordinariamente rápida:
nos han puesto en fila a todos y, uno
por uno, siguiendo el orden alfabético
de nuestros nombres, hemos ido pasando por delante de un hábil funcionario
provisto de una especie de punzón de
aguja muy corta. Parece que ésta ha
sido la iniciación real y verdadera: sólo
«si enseñas el número» te dan el pan y
la sopa. Hemos necesitado varios días
y no pocos bofetones y puñetazos para
que nos acostumbrásemos a enseñar
el número diligentemente, de manera que no entorpeciésemos las operaciones cotidianas de abastecimiento; hemos necesitado semanas y meses para aprender a entenderlo en alemán. Y durante muchos días, cuando
la costumbre de mis días de libertad
me ha he c h o i r a m i r a r l a h o r a
en el reloj de pulsera h e v i s t o
irónicamente mi nombre nuevo, el
número punteado en signos
azulosos bajo la epidermis.
L’ o p é r a t i o n a é t é a s s e z p e u
douloureuse et extrêmement rapide
: on nous a fait mettre en rang par
ordre alphabétique, puis on nous a
fait défiler un par un devant un
habile fonctionnaire muni d’une
sorte de poinçon à aiguille courte.
Il semble bien que ce soit là une
véritable initiation : ce n’est qu’ «en
montrant le numéro» qu’on a droit
au pain et à la soupe. Il nous a fallu
bien des jours et bon nombre de
gifles et de coups de poing pour
nous habituer à montrer rapidement
notre numéro afin de ne pas ralentir
les opérations de distribution des
vivres ; il nous a fallu des semaines
et des mois pour en reconnaître le
son en allemand. Et pendant
plusieurs jours, lorsqu’un vieux
réflexe me pousse à regarder l’heure
à mon poignet, une ironique
substitution m’y fait trouver mon
nouveau nom, ce numéro gravé sous
la peau en signes bleuâtres.
Solo molto più tardi, e a poco a
poco, alcuni di noi hanno poi
imparato qualcosa della funerea
scienza dei numeri di Auschwitz, in
cui si compendiano le tappe della
distruzione dell’ebraismo d’Europa.
Ai vecchi del campo, il numero dice
tutto (2l): l’epoca di ingresso al campo, il convoglio di cui si faceva parte,
e di conseguenza la nazionalità.
Ognuno tratterà con rispetto i numeri
dal 30.000 all’80.000: non sono più
che
qualche
centinaio,
e
contrassegnano i pochi superstiti dei
ghetti [44] polacchi. Conviene aprire
bene gli occhi quando si entra in
relazioni commerciali con un 116.000
o 117.000: sono ridotti ormai a
un a quarantina, ma si tratta dei
greci di Salonicco, non bisogna lasciarsi
mettere nel sacco. Quanto ai numeri
grossi, essi comportano una nota di
essenziale comicità, come avviene per
i termini «matricola» o «coscritto» nella
vita normale: il grosso numero tipico
è un individuo panciuto, docile e
scemo, a cui puoi far credere (22) che
all’infermeria distribuiscono
scarpe di cuoio per individui dai
piedi delicati, e convincerlo a
corrervi e a lasciarti la sua gamella di zuppa «in custodia»; gli puoi
vendere un cucchiaio per tre razioni
di pane; lo puoi mandare dal più feroce dei Kapos, a chiedergli (è successo
a me!) se è vero che il suo è il
Kartoffelschälkommando,
il
Kommando Pelatura Patate, e se è
possibile (23) esservi arruolati.
Sólo mucho más tarde, y poco a
poco, algunos de nosotros hemos
aprendido algo de la fúnebre ciencia
de los números de Auschwitz, en la
que se compendian las etapas de la
destrucción del judaísmo en Europa.
A los veteranos en el campo el número
se lo dice todo: la época de ingreso en
él, el convoy del que formaban parte y,
por consiguiente, la nacionalidad.
Cualquiera tratará con respeto a los números del 30 000 al 80 000: ya no quedan más que algunos centenares, y
marcan a los pocos supervivientes de
los ghettos polacos. Hace falta tener los
ojos bien abiertos cuando se entra en
relaciones comerciales con un 116 000
o 117 000: han quedado reducidos a
una cuarentena, pero se trata de los
griegos de Salónica, no hay que dejarse embaucar. En cuanto a los números
altos tienen una nota de comicidad
esencial, como sucede con los términos «matrícula» y «conscripto» en la
vida normal: el número alto típico es
un individuo panzudo, dócil y memo a
quien puedes hacerle creer que en la
enfermería distribuyen zapatos de cuero para los individuos de pies delicados, y convencerle de que se vaya corriendo hasta allí y te deje su escudilla
de sopa «para que se la guardes»; puedes venderle una cuchara por tres raciones de pan; puedes mandarle al más
feroz de los Kapos, a preguntarle (¡y me
ha sucedido a mí!) si es verdad que el
suyo es el Kartoffelschalenkommando,
el Kommando de Pelar Patatas, y si
puede enrolarse en él.
Ce n’est que beaucoup plus tard que
certains d’entre nous se sont peu à peu
familiarisés avec la funèbre science des
numéros d’Auschwitz, qui résument à
eux seuls les étapes de la destruction de
l’hébraïsme en Europe. Pour les anciens
du camp, le numéro dit tout : la date
d’arrivée au camp, le convoi dont on
faisait partie, la nationalité. On traitera
toujours avec respect un numéro
compris entre [27] 30000 et 80000 : il
n’en reste que quelques centaines, qui
désignent les rares survivants des
ghettos polonais. De même, il s’agit
d’ouvrir l’oeil si on doit entrer en
affaires avec un 116000 ou un 117000 :
ils ne sont plus qu’une quarantaine
désormais, mais ce sont des Grecs de
Salonique, et ils ont plus d’un tour dans
leur sac Quant aux gros numéros, il s’y
attache une note essentiellement
comique, comme aux termes de «bleus»
ou de «conscrits» dans la vie courante :
le gros numéro par excellence est un
individu bedonnant, docile et mais, à
qui vous pouvez faire croire qu’a
l'infirmerie on distribue des chaussures
en cuir pour pieds sensibles, et qui est
capable sur votre instigation d’y courir
séance tenante en vous laissant sa
gamelle de soupe «a garder» , vous
pouvez lui vendre une cuillère pour
trois rations de pain, vous pouvez même
l'envoyer demander (comme cela m’est
arrivé ‘) au Kapo le plus féroce du camp
si c’est bien lui qui commande le
Kartoffelschalkommando,
le
Kommando d’Épluchage de Patates, et
s’il est possible de s’y faire enrôler.
D’altronde, l’intero processo di
inserimento in questo ordine per noi
nuovo avviene in chiave grottesca e
sarcastica (24). Finita l’operazione di
Por otra parte, todo nuestro proceso de inserción en este orden nuevo sucede en clave grotesca y sarcástica. Terminada la operación de tatua-
C’ e s t d’ailleurs tout le processus
d’intégration dans cet univers nouveau,
qui nous apparaît sous un jour grotesque
et dérisoire L’opération de tatouage
18
notes
25 Poi la porta si è aperta. Vedi sopra, nota 5. Si noti
la simmetria: la sezione si chiuderà con la più
simbolica delle porte letterarie di SQU: la soglia della
«casa dei morti».
26 a che scopo perdere tempo con noi? L’antinferno
di SQU, oltre ai connotati grotteschi, preannuncia la
domanda cruciale del capoverso successivo: perché
l’assurdo? Warum? (e relativa risposta dell’anonimo
personaggio: Hier ist kein warum).
(1) En français dans le texte original, comme le sont également
les autres phrases et les autres mots qui figurent en
italique dans ce récit
(2) Dante, la Divine Comédie, Enfer, en XXI Le Saint Voult
était un antique crucifix byzantin qu’on vénérait a Lucques
en Toscane et qu’on y montrait en procession Quant au
Serque - en italien il Serchw -, c’est une rivière proche de
Lucques dans les eaux de laquelle les habitants de cette
ville avaient coutume de se baigner Ce que laissent
entendre les deux vers cités ci-dessus, et hurlés par les
démons à (intention d un damné lucquois, c’est que c’en
est bien fini pour lui de sa vie d’autrefois II est clair que
cela vaut également pour les déportes du Lager.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
tatuaggio, ci hanno chiusi in una
baracca dove non c’è nessuno. Le
cuccette sono rifatte, ma ci hanno severamente proibito di toccarle e di sedervi
sopra: così ci aggiriamo senza scopo
per metà della giornata nel breve
spazio disponibile, ancora tormentati
dalla sete furiosa del viaggio. Poi la
porta si è [45] aperta (25), ed è
entrato un ragazzo dal vestito a
righe, dall’aria abbastanza civile,
piccolo, magro e biondo. Questo parla francese, e gli siamo addosso in molti,
tempestandolo di tutte le domande
che finora ci siamo rivolti l’un l’altro
inutilmente.
je nos han encerrado en una barraca
donde no hay nadie. Las literas están
hechas, pero nos han prohibido severamente tocarlas o sentarnos
encima: así, damos vueltas sin sentido durante medio día por el breve
espacio disponible, todavía atormentados por la sed furiosa del viaje.
Después se ha abierto la puerta, y ha
entrado un muchacho de traje a rayas, con aire bastante educado,
bajo, delgado y rubio. Habla francés y muchos nos echamos encima
agobiándolo con todas las preguntas
que hasta ahora nos hemos hecho
inútilmente los unos a los otros.
achevée, on nous a enfermés dans
une baraque ou on nous a laissés
seuls. Les couchettes sont faites,
mais on nous a formellement interdit
d’y toucher et de nous asseoir dessus
: nous passons donc la demi-journée
à tourner en rond dans le peu d’espace
disponible, toujours tenaillés par la
soif. Puis la porte s’ouvre, un garçon
en costume rayé entre, petit, maigre,
blond, l’air plutôt poli II parle
français; nous nous précipitons sur
lui à plusieurs, le submergeant de
toutes les questions que nous nous
sommes j u s q u e - l à v a i n e m e n t
posées entre nous
Ma non parla volentieri: nessuno
qui parla volentieri. Siamo nuovi,
non abbiamo niente e non sappiamo
niente; a che scopo perdere tempo
c o n n o i ? ( 2 6 ) Ci s p i e g a d i
malavoglia che tutti gli altri sono
fuori a lavorare, e torneranno a sera.
Lui è uscito stamane dall’infermeria,
per oggi è esente dal lavoro. Io gli
ho chiesto (con un’ingenuità che solo
pochi giorni dopo già doveva parermi
favolosa) se ci avrebbero restituito
almeno gli spazzolini da denti; lui
non ha riso, ma col viso atteggiato a
intenso disprezzo mi ha gettato: Vous n’êtes pas à la maison -. Ed è
questo il ritornello che da tutti ci sentiamo
ripetere: non siete più a casa, questo non
è un sanatorio, di qui non si esce che per
il Camino (cosa vorrà dire? lo
impareremo bene più tardi).
Pero no habla de buena gana: nadie
aquí habla verdaderamente de buena
gana. Somos nuevos, no tenemos nada
y no sabemos nada; ¿para qué perder el
tiempo con nosotros? Nos explica de
mala gana que todos los demás están
fuera trabajando, y que volverán por la
noche. El ha salido de la enfermería esta
mañana, por hoy está dispensado del
trabajo. Yo le pregunto (con una ingenuidad que sólo pocos días más tarde
me parecería fabulosa) si nos iban a
devolver por lo menos los cepillos de
dientes; no se rió, sino que, con expresión llena de intenso desprecio, me contestó, Vous n’êtes pas à la maison. Y
éste es el estribillo que todos nos repiten: no estáis ya en vuestra casa, esto
no es un sanatorio, de aquí sólo se sale
por la Chimenea (¿qué quería decir?, lo
aprenderíamos más tarde).
Mais il n’a pas envie de parler ; ici,
personne ne parle volontiers Nous
sommes nouveaux, nous n’avons rien et
nous ne savons rien, à quoi bon perdre
son temps avec nous (9) II nous
explique de mauvaise grâce que tous les
autres sont au travail et qu’ils rentreront
le soir. Lui, il est sorti ce matin de
l’infirmerie, et pour aujourd’hui on fa
dispense de travail Je lui ai alors
demandé (avec une naïveté qui devait
me paraître inouïe dès les jours suivants)
[28] si on nous rendrait au moins nos
brosses à dents ; et lui, sans rire, m’a
lancé avec un air de profond mépris:
«Vous n’êtes pas à la maison (1)» C’est le refrain
que nous nous entendons répéter de partout . vous
n’êtes plus chez vous; ce n’est pas un sanatorium,
ici, d’ici, on n’en sort que par la cheminée (le
sens de ces paroles, nous ne devions que trop
bien le comprendre par la suite)
E infatti: spinto dalla sete, ho
adocchiato, fuori di una finestra,
un bel ghiacciolo a portata di
mano. Ho aperto la finestra, ho
staccato il ghiacciolo, ma subito
si è fatto avanti uno grande e
grosso che si aggirava là fuori, e
m e l o h a s t r ap p at o b r u t a l m e n t e.- Warum? - gli ho chiesto nel mio
povero tedesco.
- Hier ist kein warum, - (qui non c’è
perché), mi ha risposto, ricacciandomi
dentro con uno spintone.
Y precisamente: empujado por la sed
le he echado la vista encima a un gran
carámbano que había por fuera de una
ventana al alcance de la mano. Abrí la
ventana, arranqué el carámbano, pero inmediatamente se ha acercado un tipo alto
y gordo que estaba dando vueltas afuera y
me lo ha arrancado brutalmente.
- Wa r u m? - l e p r e g u n t é e n m i
pobre alemán.
-Hier ist kein warum (aquí no hay
ningún porqué) -me ha contestado,
echándome dentro de un empujón.
Et justement, poussé par la
soif, j’avise un beau glaçon sur
l’appui extérieur d’une fenêtre
J’ouvre, et je n’ai pas plus tôt
détaché le glaçon, qu’un grand
et gros gaillard qui faisait les
cent pas dehors vient à moi et
me
l'arrache
brutalement.
«Wa r u m ? » d i s - j e d a n s mon
allemand hésitant. «Hier ist kein
warum» (ici il n’y a pas de
pourquoi), me répond-il en me
repoussant rudement à l’intérieur.
La spiegazione è ripugnante ma
semplice: in questo luogo è
proibito tutto, non già per riposte
ragioni, ma [46] perché a tale
scopo il campo è stato creato. Se
vorremo viverci, bisognerà capirlo
presto e bene:
La explicación es sencilla, aunque
revuelva el estómago: en este lugar está
prohibido todo, no por ninguna razón
oculta sino porque el campo se ha creado para ese propósito. Si queremos seguir viviendo tenemos que aprenderlo
rápidamente:
L’ e x p l i c a t i o n e s t m o n s t r u e u s e ,
mais simple en ce heu, tout est
i n t e r d i t , non certes pour des raisons
inconnues, mais bien parce que c’est là précisément
toute la raison d’être du Lager. Si nous voulons
y vivre, il nous faudra le comprendre, et
vite.
... Qui non ha luogo il Santo Volto, qui si
nuota altrimenti che nel Serchio! (27)
«El Santo Rostro no se halla aquí expuesto
ni esto es baño en el Serquio»...
.. Ici, le Saint-Voult ne se montre,
Ici, l’on nage autrement qu’en ton Serque (2)
Ora dopo ora, questa prima
lunghissima giornata di antinferno
volge al termine. Mentre il sole
tramonta in un vortice di truci nubi
sanguigne (28), ci fanno finalmente
uscire dalla baracca. Ci daranno da
bere? No, ci mettono ancora una volta
in fila, ci conducono in un vasto
piazzale che occupa il centro del campo, e ci dispongono meticolosamente
inquadrati. Poi non accade più nulla
per un altra ora: sembra che si aspetti
qualcuno.
Una hora tras otra, esta primera jornada larguísima del anteinfierno llega a su fin. Mientras se pone el sol en
un vértice de feroces nubes
sanguinolentas, nos hacen por fin salir del barracón. ¿Van a darnos de beber? No, vuelven a ponernos en fila,
nos llevan a una vasta explanada que
ocupa el centro del campo y nos colocan meticulosamente en formación.
Luego, de nuevo pasa otra hora sin que
ocurra nada: parece que estamos esperando a alguien.
Heure après heure, cette première et
interminable journée, prélude à l’enfer qui
nous attend, touche à sa fin Tandis que le
soleil se couche dans un sinistre
amoncellement de nuages sanglants, on
nous fait finalement sortir de la baraque.
Vont-ils nous donner à boire? Non, ils
nous font mettre en rang une fois de plus,
nous conduisent sur une vaste place qui
occupe le centre du camp et nous y
disposent en formation carrée. Après quoi,
plus rien pendant une heure. Il semble
qu’on attende quelqu’un [29].
27 Secchio Inf. XXI, 48-49.
28 truci nubi sanguigne. Anche nella definizione del
paesaggio, degli esterni, vale il modello del realismo
dantesco. La figura umana, in SQU, sovrasta il
paesaggio, male diverse sezioni possiedono
comunque un loro orizzonte, per quanto fisso, identico
a se stesso nel suo grigiore buio, dentro il quale si
muovono i personaggi. Il paesaggio è dato, di norma,
dal contrasto nuvole-sole, equivalente meteorologico
della dialettica chiaro-scuro. Vedi anche sotto, cap. «
Ka-Be», nota 1. I vari fenomeni atmosferici, come in
Dante, hanno sempre un corrispondente simbolico:
l’assenza di luce, lo spirare del vento, la neve e il
gelo. L’immagine paesaggistica dominante è quella
di una terra ostile, «vaste aree incolte, sordide e
sterili», si leggerà più avanti, immagini-simbolo
dell’indifferenza della natura rispetto alle sofferenze
umane.
19
notes
29 Rosamunda. SQU è un libro generativo, Levi non
ha mai smesso di ritornare su episodi singoli,
personaggi e momenti che con il trascorrere degli anni
tendono ad essere assunti come metafore più intense.
Sul significato della musica in Lager, e in particolare
di questa canzone, si veda Conversazioni, 9-10:
«Quando sono stato deportato ad Auschwitz, lo sbarco
in questo universo spaventoso e ignoto del Lager è
stato accompagnato da marce, da motivetti musicali
suonati dall’orchestra di Auschwitz. Non sapevamo
allora che l’orchestra suonava tutte le mattine e tutte
le sere, quando partivano e ritornavano le squadre
del lavoro. E quindi era del tutto incomprensibile come
su questo scenario tragico, un tramonto sanguigno, il
gelo di un paese per noi sconosciuto, gli ordini urlati
in lingue che non sapevamo che lingue fossero, erano
ordini urlati in polacco o in tedesco da caserma, fosse
accompagnato, fra gli altri, da questo motivo,
Rosamunda, che a noi era noto; in Italia lo si cantava,
era una canzone da balera, lo si ballava; ed era
veramente un effetto, quello che si chiama
estraniamento, di alienazione: il non capire più, non
capire perché l’ingresso, il varcare le porte degli Inferi
fosse accompagnato da un ballabile».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Una fanfara incomincia a suonare,
accanto alla porta del campo: suona
Rosamunda (29), la ben nota canzonetta
[47] sentimentale, e questo ci appare talmente strano che ci guardiamo
l’un l’altro sogghignando; nasce
in noi un’ombra di sollievo , forse
tutte questecerimonienon costituiscono che una
colossale buffonata di gusto teutonico. Mala
fanfara, finita Rosamunda, continua a
suonare altre marce, una dopo
l’altra, ed ecco apparire i drappelli
dei nostri compagni, che ritornano
dal lavoro. Camminano in colonna
per cinque: camminano con
un ’ a n d a t u r a s t r a n a , i n n a t u r a l e ,
dura, come fantocci rigidi fatti solo
di ossa: ma camminano seguendo
scrupolosamente il tempo della
fanfara.
Una banda empieza a tocar junto
a la puerta del campo: toca
Rosamunda, la famosa canción sentimental, y nos parece tan extraño
que nos miramos sonriendo
burlonamente; surge en nosotros un
a mago de alivio, puede que todas estas ceremonias no sean más que una payasada colosal al gusto germánico. Pero
la banda, al terminar Rosamunda, sigue
tocando otras marchas, una tras otra,
y he aquí que aparecen los pelotones
de nuestros compañeros que vuelven
del trabajo. Vienen en columnas de cinco: t i e n e n u n m o d o d e a n d a r e x t r a ño, in humano, duro, como
f a n toches rígidos que sólo tuviesen
huesos: pero andan marcando
escrupulosamente el tiempo de
la música.
Près de l’entrée, une fanfare
commence à jouer : elle joue
Rosamunda,
la
chansonnette
sentimentale du moment, et cela nous
semble tellement absurde que nous
nous regardons entre nous en riant
nerveusement; nous nous sentons
comme soulagés, tout ce rituel n’est
peut-être qu’une énorme farce dans le
goût teutonique. Mais aussitôt après
Rosamunda, la fanfare attaque des
marches, les unes après les autres, et
voici qu’apparaissent les bataillons de
camarades qui rentrent du travail. Ils
avancent en rang par cinq : leur
démarche est bizarre, contractée,
rigide, on dirait des bonshommes de
bois
;
mais
ils
suivent
scrupuleusement le rythme de la
fanfare.
Anche loro si dispongono come
noi, secondo un ordine minuzioso,
nella vasta piazza; quando l’ultimo
drappello è rientrato, ci contano e ci
ricontano per più di un’ora,
avvengono lunghi controlli che
sembrano tutti fare capo a un tale
vestito a righe, il quale ne rende
conto a un gruppetto di SS in pieno
assetto di guerra.
También, como nosotros, se colocan en orden minucioso en la vasta explanada; cuando ha entrado el
último pelotón nos cuentan y vuelven a contar; durante más de una
hora se llevan a cabo largas revisiones que parecen dirigidas por un tipo
vestido a rayas que responde a un
grupito de SS formado en ____ orden
de combate.
A leur tour ils se rangent sur la
grande place, selon un ordre
rigoureusement établi. Le dernier
bataillon arrivé, on nous compte et
nous recompte, des contrôles
minutieux sont effectués sous les
ordres, semble-t-il, d’un individu
en costume rayé, qui en réfère
ensuite à un petit groupe de SS en
tenue de campagne.
Finalmente (è ormai buio, ma il
campo è fortemente illuminato da
fanali e riflettori) si sente gridare
«Absperre!», al che tutte le squadre
si disfano in un viavai confuso e
turbolento. Adesso non camminano
più rigidi e impettiti come prima:
ciascuno si trascina con sforzo evidente. Noto che tutti portano in
mano o appesa alla cintura una
scodella di lamiera grande quasi
come un catino.
Por fin (ya es de noche pero el
campo está vivamente iluminado por
faroles y reflectores) se oye gritar
«Absperre» y las formaciones se deshacen en un enjambre confuso y turbulento. Ahora andan ya rígidos y
embarazados como antes: todos se
arrastran con evidente esfuerzo. Advierto que t o d o s l l e v a n e n l a
mano o colgando de la cintura una
escudilla de hojalata tan grande
como una palangana.
Finalement (il fait nuit maintenant, mais
le camp est vivement éclairé par des
projecteurs et de grosses lanternes) on
entend crier «Absperre !», et en un instant
les équipes s’éparpillent en tous sens dans
la confusion et le brouhaha. Mais
maintenant plus personne n’a le pas raide
et le torse bombé comme tout à l’heure,
chacun se traîne avec un effort manifeste.
Je remarque que tous portent à la main ou
à la ceinture une écuelle en fer-blanc à peu
près aussi grande qu’une bassine.
Anche noi nuovi arrivati ci
aggiriamo tra la folla, alla ricerca di
una voce, di un viso amico, di una
guida (30). [48] Contro la parete di
legno di una baracca stanno seduti a
terra due ragazzi: sembrano
giovanissimi, sui sedici anni al
massimo, tutti e due hanno il viso e le
mani sporche di fuliggine. Uno dei
due, mentre passiamo, mi chiama, e
mi pone in tedesco alcune domande
che non capisco; poi mi chiede da
dove veniamo.
También los recién llegados damos
vueltas entre la multitud en busca de
una voz, de un rostro amigo, de un guía.
Contra las paredes de madera de un barracón están apoyados, sentados en el
suelo, dos muchachos: parecen
jovencísimos, de unos diez y seis años
como mucho, los dos tienen la cara y
las manos sucias de hollín. Uno de los
dos, mientras pasamos, me llama y me
pregunta en alemán algunas cosas que
no entiendo; luego me pregunta de dónde venimos.
Nous aussi, les nouveaux venus,
nous nous mêlons à la foule à la
recherche d’une voix, d’un visage
ami, d’un guide. Appuyés au mur en
bois d’une baraque, j’aperçois deux
garçons assis par terre. Ils paraissent
très jeunes, seize ans au maximum,
leurs mains et leur visage sont
c o u v e r t s d e s u i e . L’ u n d ’ e u x
m’appelle au passage et me pose en
allemand des questions que je ne
comprends pas ; puis il me demande
d’où nous venons.
- Italien, - rispondo; vorrei
domandargli molte cose, ma il mio
frasario tedesco è limitatissimo.
-Italien -le contesto; querría preguntarle muchas otras cosas, pero mi
vocabulario alemán es limitadísimo.
«Italien», dis-je. J’aurais des tas de
choses à lui demander, mais mes
possibilités en allemand sont limitées.
24:40
30. una guida Si pone qui, in modo appartato ma
convinto, il bisogno di una guida nell’Inferno del Lager,
ossia, a essere chiari, il problema dell’assenza di
Virgilio. Levi ne avverte la necessità, una necessità
quasi fisica: cercherà un sostegno spirituale, «una
guida», nelle persone che incontra e che ancora
conservano un briciolo di umanità. A modo loro i Virgilio
di SQU possono essere «i vecchi del campo ai quali
il numero dice tutto», gli anziani come l’ingegner Aldo
Levi padre di Emilia, i personaggi positivi che «hanno
un po’ di cuore» o gli uomini «chiusi e taciturni» come
l’interprete Flesch perché hanno cominciato a soffrire
prima degli altri. I personaggi positivi, che tendono a
occupare il posto che nella Commedia ha Virgilio, di
norma (ma con eccezioni) perforano le sezioni e
attraversano più capitoli.
- Sei ebreo? - gli chiedo.
-¿Eres judío? -le pregunto.
- Tu es juif?
- Sì, ebreo polacco.
-Sí, judío polaco.
- Oui, juif polonais.
- Da quanto sei in Lager?
-¿Desde cuándo estás en el Lager?
- Depuis combien de temps es-tu au Lager?
- Tre anni, - e leva tre dita.
D e v e essere entrato bambino,
penso con orrore; d’altronde,
questo significa che almeno
qualcuno qui può vivere.
-Tres años -y me muestra tres dedos.
Debe de haber entrado siendo un
niño, pienso con horror; por otra parte,
esto significa que por lo menos alguien
puede vivir aquí.
- Qual è il tuo lavoro?
-¿En qué trabajas?
20
- Trois ans. Et il lève trois doigts. Je me
dis avec horreur qu’il a dû y [30] entrer
encore enfant ; par ailleurs, c’est signe qu’il
y a quand même des gens qui réussissent à
vivre ici.
- Quel est ton travail ?
notes
31 riguarda il futuro lontano. Prima di una lunga serie
di indicazioni temporali sul futuro in Lager: come si
vedrà meglio in seguito il «futuro lontano» (o remoto)
non esiste; esiste invece ü «futuro prossimo» ; vedi
qui sotto, nota 42.
32 Dove tua madre? Negli incontri di Levi con le figure
più rappresentative scatta sempre, immediatamente,
la memoria della figura materna. Levi biografo di sé,
il Levi dei racconti, dei saggi e, soprattutto di SP, è
prodigo d’informazioni sulla figura del Padre, quanto
parco d’informazioni nei confronti della Madre.
L’Inferno di Auschwitz è invece l’oscura regione delle
Madri. Con Pikolo, cap. « Il canto di Ulisse» accadrà
lo stesso, nota 8. E così, alla fine di SQU, vedi anche
cap. «Storia di dieci giorni», nota 23.
33 Ebrea in Italia? Fa qui capolino un motivo che
diventerà importante nei successivi capitoli e che
riguarda il Levi storico: la questione degli ebrei in Italia
tornerà ad appassionarlo, la difficoltà di spiegare ai
compagni di prigionia il fatto stesso che esistano ebrei
in Italia diventerà un filo sottile che lega quest’opera
alle successive; ha qui origine la « curiosa funzione
di transfert» che è stata osservata (Cases, 19) in
margine a SNOQ, dove si esprime «la meraviglia
dell’ebreo occidentale di fronte al fenomeno
dell’ebraismo orientale», ma anche, nel finale, la
proiezione di tale meraviglia nei partigiani ebrei
polacchi (come è Schlome) che approdano in Italia e
scoprono l’esistenza di loro correligionari, i quali «ad
onta delle persecuzioni continuano ad essere
perfettamente integrati nel tessuto economico, sociale
e culturale dell’ambiente cristiano»; s’aggiunga che
viene qui anticipato il tema connesso
dell’atteggiamento italiano di fronte alle persecuzioni
razziali: che in Italia un’anziana donna ebrea potesse
sperare di evitare la deportazione vivendo nascosta
grazie alla solidarietà generosa di qualcuno agli occhi
di un ebreo polacco sembra una stranezza. Nel finale
del capitolo «Iniziazione», contrapponendo al severo
costume di Steinlauf, la «più blanda» visione del
mondo dell’Italiano, Levi continuerà a riflettere sulla
positività del carattere nazionale.
34 tristezza serena che è quasi gioia. È un esempio
classico di quei «moduli lineari» che sciolgono e
razionalizzano l’ossimoro (Mengaldo, 235). È uno
stato d’animo ricorrente, un vero topos, come la
«selvaggia pazienza»; rientra nella straordinaria
capacità di descrivere gli stati più scivolosi della
coscienza e le contraddizioni dei sentimenti. Vedi una
versione sfumante nella negatività per es. nel cap. «I
fatti dell’estate», nota 9: «la triste gioia della vendetta».
Oppure cap. «Die drei Leute vom Labor», nota 12.
35 sulla soglia della casa dei morti. Citazione implicita
delle Memorie di una casa morta di F Dostoevskij
(1862), libro che Levi ricorda anche in una recensione
a Salamov e ai suoi racconti di Kolvma, ora inserita
nelle pagine sparse (I, 1199-1200) e nella stessa App.
(I, X88). È il classico stratagemma escogitato da Levi
per lasciare una scia delle sue letture senza
dichiararlo: citare un libro evocandone sottovoce il
titolo e legandolo al profilo di un personaggio. Più tardi
verrà Vercors, a proposito del personaggio di Alberto,
contro la cui bontà « si spuntano le armi della notte».
Mentre Levi preparava la nuova edizione di SQU,
Rizzoli aveva mandato in libreria (gennaio 1950) una
nuova traduzione del libro di Dostoevskij (Memorie di
una casa morta), curata da un nome illustre della
slavistica italiana, Alfredo Polledro, già titolare a
Torino, negli anni Venti, di una casa editrice, la Slavia,
resasi benemerita per le traduzioni dei libri classici
dello scrittore russo (Delitto e castigo, Fratelli
Karamazov, L’idiota, anche grazie alla collaborazione
del giovanissimo Leone Ginzburg. Della « casa morta»
esistevano già precedenti versioni, una delle quali Levi
dovette avere per le mani prima del 1947: la vecchia
edizione di Treves del 1912, il cui titolo (Dal sepolcro
de’ vivi) è contestato da Poliedro, oppure la traduzione
di Augusto Pardini (Dal mondo dei morti, Sonzogno,
Milano 1934) o quella di E. Carafa D’Andria (Ricordi
della casa dei morti, Utet, Torino 1935 ancora ripresa
nei tascabili TEA, Milano 1988).Una postilla richiede
un altro aggettivo-chiave che qui fa la sua apparizione:
«mite». «Quieto e mite», nella «casa morta», è il
personaggio Sirotkin, cui Levi forse s’ispira nel
tratteggiare Schlome: «Più di tutto mi aveva colpito il
suo bel viso; egli non aveva più di ventitre anni. Si
trovava nella sezione speciale, cioè in quella dei
permanenti, per conseguenza era considerato come
uno dei maggiori criminali militari. Quieto e mite,
parlava poco, raramente rideva. I suoi occhi erano
azzurri, i lineamenti regolari, il visino puro e delicato,
capelli di un biondo chiaro» (Memorie, 61-62).
36 topografia del Lager. Si apre una lunga didascalia
topografica del Lager, in rapporto con la provenienza
e le gerarchie dei prigionieri, che termina con la fine
della sezione: una parte informativa, come altre se
ne leggono in SQU, meticolosa, fino ai limiti della
pedanteria. Il salto fra la prima e la seconda parte
della sezione è netto, la giuntura è molto visibile. A
causa della rilevante citazione dal libro di Dostoevskij
è forse l’unico caso in tutto il libro in cui si tocca con
mano la ricucitura fra la versione ’47 e quella di dieci
anni dopo.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
- Schlosser, - risponde. Non
capisco: - Eisen; Feuer, - (ferro,
fuoco) insiste lui, e fa cenno colle
mani come di chi batta col
martello su di un’incudine. È un
fabbro, dunque.
-Schlosser -me contesta. No le entiendo-: Eisen; Feuer (hierro, fuego).
Insiste, y hace señales con las manos como de quien golpea con el
martillo sobre un yunque. Así que
es un herrero.
- Schlosser, répond-il.
Je ne comprends pas.
- Eisen, Feuer (fer, feu), insiste-t-il.
Et avec les mains il fait le geste de
frapper sur une enclume avec un marteau.
Il est forgeron.
- Ich Chemiker, - dichiaro io; e lui
accenna gravemente col capo, Chemiker gut -. Ma tutto questo
riguardasil futuro lontano (31): ciò che
mi tormenta, in questo momento, è la
sete. [49]
-Ich Chemiker -le confío yo; y
él asiente gravemente con la cabeza -Chemiker gut -Pero todo esto
se refiere a un futuro lejano: lo que
en este momento me atormenta es la
sed.
- Ich Chemiker (Moi chimiste), dis-je.
Il acquiesce gravement d’un signe de tête
- Chemiker, gut.
Mais tout cela concerne un avenir lointain
: ce qui me tourmente pour le moment, c’est
la soif.
- Bere, acqua. Noi niente acqua, gli dico. Lui mi guarda con un viso
serio, quasi severo, e scandisce: Non
bere acqua, compagno, - e poi altre
parole che non capisco
-Beber, agua. Nosotros no agua-, le
digo. Él me mira con cara seria, casi severa, y me dice separando las sílabas:
-No bebas agua, compañero -y luego otras palabras que no entiendo.
- Boire, eau. Nous pas d’eau, lui dis-je.
II me regarde d’un air grave, presque sévère,
et prononce en scandant chacune de ses paroles
- Ne bois pas d’eau, camarade.
Et il ajoute quelque chose d’autre que je
ne comprends pas.
- Warum ?
- Warum?
-Warum?
- Geschwollen, - risponde
lui telegraficamente: io crollo
il capo, non ho capito. Gonfio, - mi fa capire,
enfiando le gote e abbozzando
c o l l e m a n i u n a m o s t ruosa
tumescenza del viso e d e l v e n t r e .
- Wa r t e n b i s b e u t e a b e n d - .
«Aspettare fino oggi sera»,
traduco io parola per parola.
-Geschwollen -contesta
telegráficamente: yo muevo la cabeza
porque no le he comprendido.
«Hinchado», me lo hace entender
hinchando los carrillos e indicando con
las manos una monstruosa hinchazón
de la cara y el vientre.
- Warten bis heute abend
«Esperar hasta esta noche», traduzco yo palabra por palabra.
- Geschwollen, répond-il
télégraphiquement. Je secoue la
tête, je n’ai pas compris.
- Gonflé, parvient-il à me faire
comprendre en esquissant avec ses
mains un visage et un ventre
monstrueusement gros.
- Warten bis heute abend.
Je traduis mot à mot : «attendre jusqu’à
ce soir».
Poi mi dice:
- Ich Schlome. Du? Gli dico il mio nome,
e
lui
mi
chiede:
Dove tua madre? (32)
I n
I t a l i a
- .
Schlome si stupisce:
- Ebrea in Italia? (33)
- S ì , - s p iego io [50] del
mio meglio, - nascosta, nessuno
conosce, scappare, non parlare,
nessuno vedere -. Ha capito; ora si alza,
mi si avvicina e mi abbraccia
timidamente. L’avventura è finita, e mi
sento pieno di una tristezza serena che
è quasi gioia (34). Non ho più rivisto
Schlome, ma non ho dimenticato il suo
volto grave e mite di fanciullo, che mi
ha accolto sulla soglia della casa dei
morti (35). [51]
Luego me dice:
-Ich Shloime. Du?
Le digo cómo me llamo, y me pregunta:
-¿Dónde tu madre?
-En Italia.
Shloime se asombra:
-¿Judía en Italia?
-Sí -le explico del mejor modo que
sé- escondida, nadie lo sabe, escapar, no
hablar, nadie verlo.
Me ha entendido; ahora se pone de
pie, se me acerca y me abraza tímidamente. La aventura ha terminado, y me
siento lleno de una tristeza que es casi
una alegría. No he vuelto a ver a
Shloime, pero no he olvidado su cara
grave y mansa de muchacho que me
acogió en el umbral de la casa de los
muertos.
Puis il me dit:
- Ich Schlome. Du?
Je lui dis mon nom et il me
demande:
- Où ta mère ?
- En Italie.
Schlome est tout étonné
- Juive en Italie ?
- Oui. Et je cherche à lui expliquer de mon
mieux - Cachée, personne sait, se sauver,
ne pas parler, ne voir personne.
Il a compris ; il se lève, s’approche de
moi et, timidement, me serre dans ses
bras. L’aventure est terminée, et je me
sens plein d’une tristesse sereine qui est
presque de la joie. Je n’ai jamais plus revu
Schlome, mais je n’ai pas [31] oublie son
visage d’enfant, grave et doux, qui m’a
accueilli sur le seuil de la maison des
morts
Moltissime cose ci restano da imparare,
ma molte le abbiamo già imparate. Già
abbiamo una certa idea della
topografia del Lager (36) ; questo
nostro Lager è un quadrato di circa
seicento metri di lato, circondato da
due reticolati di filo spinato, il più interno dei quali è percorso da corrente
ad alta tensione. È costituito da
sessanta baracche in legno, che qui si
chiamano Blocks, di cui una decina in
costruzione; a queste vanno aggiunti il
corpo delle cucine, che è in muratura;
una fattoria sperimentale, gestita da un
distaccamento
di
Häftlinge
privilegiati; le baracche delle docce e
delle latrine, in numero di una per ogni
gruppo di sei od otto Blocks. D i p i ù ,
a l c u n i B l o c k s s o n o adibiti a
scopi particolari. Innanzitutto, un
gruppo di otto, all’estremità est
del
campo,
costituisce
l’infermeria e l’ambulatorio; v’è
poi il Block 24 che è il Krätzeblock,
Nos quedan por aprender muchísimas cosas, pero hemos aprendido
ya muchas. Tenemos una idea de la
topografía del Lager; este Lager
nuestro es un cuadrado de unos seiscientos metros de lado, rodeado por
dos alambradas de púas, la interior
de las cuales está recorrida por alta
tensión. Está constituido por sesenta
barracones de madera que se llaman
Blocks, de los que una decena está en
construcción: hay que añadir el cuerpo de las cocinas, que es de ladrillo,
una fábrica experimental que dirigen un destacamento de Häftlinge
privilegiados; los barracones de las
duchas y de las letrinas, uno por
cada seis u ocho Blocks. Además,
algunos Blocks están dedicados a
funciones particulares. Antes que
ninguno, un grupo de ocho, al extremo este del campo, constituye la
enfermería y el ambulatorio; luego
está el Block 24 que es el Kaftzeblock,
II nous reste énormément de
choses a apprendre, mais nous en
savons déjà pas mal Nous avons une
idée de la topographie du Lager, c’est
un carre d’environ six cents mètres
de côte, clôture par deux rangs de
barbelés, dont le plus proche de nous
est parcouru par un courant a haute
tension Le camp se compose de
soixante baraques en bois, qu’ici on
appelle Blocks, dont une dizaine sont
en construction , a quoi s’ajoutent le
corps des cuisines, qui est en
maçonnerie,
une
ferme
expérimentale tenue par un groupe de
Häftlinge privilégies, et les baraques
des douches et des latrines, une tous
les six ou huit Blocks Certains
Blocks, en outre, sont affectes a des
usages particuliers D abord
l'infirmerie et le dispensaire,
constitues par huit baraques situées
a l’extrémité est du camp, puis le
Block 24, le Kratzeblock, réservé
21
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
riservato agli scabbiosi; il Block 7, in
cui nessun comune Häftling è mai
entrato, riservato alla «Prominenz»,
cioè all’aristocrazia, agli internati che
ricoprono le cariche supreme; il Block
47, riservato ai Reichsdeutsche (gli
ariani tedeschi, politici o criminali);
il Block 49, per soli Kapos; il Block
12, una metà del [52] quale, ad uso
dei Reichsdeutsche e Kapos, funge da
Kantine, cioè da distributorio di
tabacco, polvere insetticida, e
occasionalmente altri articoli; il Block
37, che contiene la Fureria centrale e
l’Ufficio del lavoro; e infine il Block
29, che ha le finestre sempre chiuse
perché è il Frauenblock, il postribolo
del campo, servito da ragazze
Häftlinge polacche, e riservato ai
Reichsdeutsche.
reservado a los sarnosos; el Block 7, en
donde nunca ha entrado ningún Häftling corriente, reservado a la Prominenz, es decir,
a la aristocracia, a los internados que desempeñan las funciones más altas; el Block
47, reservado a los Reichsdeutsche (a los
alemanes arios, políticos o criminales); el
Block 49, sólo para Kapos; el Block 12, la
mitad del cual, para el uso de los
Reichsdeutsche y los Kapos, funciona
como Kantine, es decir, como
distribuidora de tabaco, insecticida en
polvo y ocasionalmente otros artículos; el
Block 37, que contiene la Fureria central
y la Oficina de trabajo; y para terminar el
Block 29, que tiene las ventanas siempre
cerradas porque es el Frauenblock, el
prostíbulo del campo, servido por las muchachas polacas Häftlinge, y reservado a
los Reichsdeutsche.
aux galeux, le Block 7, formellement
interdit aux Häftlinge ordinaires et
réservé a la «Prominenz», c’est-a-dire
a l’aristocratie, aux internes qui
d é t i e n n e n t l e s f o n c t i o n s l e s plus
importantes , le Block 47, reserve aux
Reichsdeutsche l'Aryens allemands,
politiques ou criminels), le Block 49, pour
Kapos uniquement, le Block 12, dont une
moitié, destinée aux Reichsdeutsche et aux
Kapos, sert de Kantine, c’est-à-dire de
comptoir ou l’on débite du tabac, de la poudre
insecticide et d’autres articles accessoirement,
le Block 37, qui abrit e l e B u r e a u
principal et le Bureau du travail, et
enfin le Block 29 reconnaissable a ses
fenêtres toujours fermées, car c’est le
Frauenblock, le bordel du camp reserve
aux Reichsdeutsche, et ou opèrent des
Häftlinge polonaises
I comuni Blocks di abitazione
sono divisi in due locali; in uno
(Tagesraum) vive il capo-baracca
con i suoi amici: v’è un lungo
tavolo, sedie, panche; ovunque una
quantità di strani oggetti dai colori
vivaci, fotografie, ritagli di riviste,
disegni, fiori finti, soprammobili;
sulle pareti, grandi scritte, proverbi
e poesiole inneggianti all’ordine,
alla disciplina, all’igiene; in un
angolo, una vetrina con gli attrezzi
del
Blockfrisör
(barbiere
autorizzato), i mestoli per distribuire
la zuppa e due nerbi di gomma,
quello pieno e quello vuoto, per
mantenere la disciplina medesima.
L’altro locale è il dormitorio; non vi
sono che centoquarantotto cuccette
a tre piani, disposte fittamente,
come celle di alveare, in modo da
utilizzare senza residui tutta la
cubatura del vano, fino al tetto, e
divise da tre corridoi; qui vivono i
comuni Häftlinge, in numero di
duecento-duecentocinquanta per
baracca, due quindi in buona parte
delle cuccette, le quali sono di tavole
di legno mobili, provviste di un
sottile sacco a paglia e di due
coperte ciascuna. I corridoi di
disimpegno sono così stretti che a
stento ci si passa in due; la superficie totale di pavimento è così poca che
gli abitanti di uno stesso Block non vi
possono
soggiornare
tutti
contemporaneamente se almeno la metà
non sono coricati nelle cuccette. Di
qui il divieto di entrare in un Block a
cui non si appartiene.
Los Blocks comunes de viviendas
estás divididos en dos locales; en uno
(Tagesraum) vive el jefe del barracón
con sus amigos: tienen una mesa larga, sillas, bancos; por todas partes un
montón de objetos extraños de colores vivos, fotografías, recortes de revistas, dibujos, flores artificiales,
adornos; grandes letreros en la pared,
proverbios y aleluyas que encomian el
orden, la disciplina, la higiene; en un rincón, una vitrina con los instrumentos
del Blockfrisör (el barbero autorizado), los cucharones para repartir la
sopa y dos vergajos de goma, el lleno y el vacío, para mantener la misma
disciplina. El otro local es el dormitorio; en él no hay más que ciento
cuarenta y ocho literas de tres pis o s , d i s p u e s t a s apretadamente
como las celdas de una colmena, de
modo que se aprovechen todos los metros cúbicos del espacio, hasta el techo,
y separadas por tres pasillos; aquí viven los Häftlinge corrientes, doscientos o doscientos cincuenta por barracón, por consiguiente dos en una buena parte de cada una de las literas, que
son tablas de madera movibles, provistas de un delgado saco de paja y
de dos mantas cada una. Los pasillos
de desahogo son tan estrechos que difícilmente pueden pasar dos personas;
la superficie total del suelo es tan poca
que los habitantes del mismo Block
no pueden estar dentro a la vez si
por lo menos la mitad no están
echados en las literas. De ahí la prohibición de entrar en un Block al que
no se pertenece.
Les Blocks ordinaires d’habitation
comprennent deux pièces, la première, le
Tagesraum, ou vivent le chef de baraque
et ses amis on y trouve une longue table,
des chaises et des bancs, et toutes sortes
d’objets de couleurs vives dissémines un
peu partout, photographies, illustrations
découpées dans des revues, dessins, fleurs
artificielles, bibelots, sur les parois, des
inscriptions en grosses lettres, des
proverbes, des poèmes de quatre sous a
la gloire de l’ordre, de la discipline et de
l'hygiène , dans un coin, une vitrine
contenant les instruments du Blockfnsor
(le barbier du Block), les louches pour la
distribution de la [32] soupe et deux
matraques en caoutchouc, l’une creuse et
l’autre pleine, pour le maintien de la
discipline L’autre pièce est le dortoir, il
contient cent quarante-huit couchettes
disposées sur trois niveaux et divisées par
trois couloirs, et aussi serrées que les
alvéoles d’une ruche, de manière a utiliser
la totalité du volume disponible,
jusqu’au plafond , c’est la que vivent les
Häftlinge ordinaires, a raison de deux
cents a deux cent cinquante par baraque,
soit deux hommes dans la plupart des
couchettes, qui sont des bat-flanc
mobiles pourvus chacun d’une mince
paillasse et de deux couvertures Les
couloirs de dégagement sont si étroits
que deux personnes ont du mal à y
passer de front, et la surface de plancher
si réduite que tous les occupants d’un
même Block ne peuvent y tenir
ensemble que si la moitié d’entre eux
sont allonges sur les couchettes D’où
l’interdiction de pénétrer dans un Block
dont on ne fait pas partie
In mezzo al Lager è la piazza
dell’Appello, vastissima, dove ci
si raduna al mattino per costituire le
squadre di lavoro, e alla sera per
venire contati. Di fronte alla
piaz[53]za dell’Appello c’è una
aiuola dall’erba accuratamente rasa,
dove si montano le forche quando
occorre (37).
En medio del Lager está la plaza del
Pase de Lista, vastísima, donde nos
reunimos por las mañanas para formar
los pelotones de trabajo, y por la noche
para que nos cuenten. Frente a la
plaza de la Lista hay un arriate de
hierba cuidadosamente segada donde se alza la horca cuando llega la
ocasión.
Le centre du Lager est occupé par
l'immense place de l'Appel C’est là
qu’a lieu le rassemblement, le matin
pour former les équipes de travail, le
soir pour nous compter En face de la
place de l’Appel se trouve une
pelouse soigneusement tondue, ou
l’on dresse la potence en cas de
besoin
Abbiamo ben presto imparato che
gli ospiti del Lager sono distinti in tre
categorie: i criminali, i politici e gli
ebrei. Tutti sono vestiti a righe, sono
tutti Häftlinge, ma i criminali portano
accanto al numero, cucito sulla giacca,
Hemos aprendido bien pronto que
los huéspedes del Lager se dividen
en tres categorías: los criminales, los
políticos y los judíos. Todos van vestidos a rayas, todos son Häftlinge,
pero los criminales llevan junto al nú-
Nous avons vite appris que les
occupants du Lager se répartissent en trois
catégories les prisonniers de Droit
commun, les prisonniers politiques et les
juifs Tous sont vêtus de l'uniforme raye,
tous sont Häftlinge, mais les Droit
30:10
37 le forche quando occorre. Le didascalie di Levi
non sono mai fini a se stesse; assolvono ad un preciso
scopo narrativo: qui si assiste ad un’anticipazione
dell’episodio del capitolo «L’ultimo».
22
notes
38 Jawohl. Qui, invece, viene anticipata la sequenza
più drammatica dell’episodio di Sómogyi nel cap.
«Storia di dieci giorni», nota 24.
39 Anche noi adesso sappiamo. In questa digressione
sull’apprendimento delle prime regole di
sopravvivenza sembra affiorare una reminiscenza del
capolavoro di jack London, Il richiamo della foresta,
libro successivamente citato nel cap. « Ka-Be», nota
6. «Anche noi adesso sappiamo...», scrive Levi
implicitamente paragonando se stesso al protagonista
di London, il cane Buck, il quale, al termine della sua
prima «rude giornata di marcia», «perse la sua
delicatezza di gusto, frutto dell’antica educazione».
Scrive London: «Mangiatore ghiotto, si accorse che
quelli dei suoi congeneri, che avevano finito prima di
lui, gli rubavano il resto della razione, senza che egli
potesse difenderla contro le loro intraprese, perché
mentre scacciava gli uni, gli altri si affrettavano da
una parte ad azzannare il pezzo desiderato. Per
rimediare a questo stato di cose, si mise a mangiare
così presto come gli altri, e poiché la fame lo spingeva,
non esitò a prendere il bene altrui, quando l’occasione
gli si presentò». Cito da J. London, Il richiamo della
foresta, tr. it. di G. Rossi, Sonzogno, Milano 1930,
pp.37-38. A1 personaggio di Buck M. Belpoliti dedica
una ricca voce del suo lemmario Animali, nel n.
monografico della rivista «Riga»
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
un triangolo verde; i politici un
triangolo rosso; gli ebrei, che
costituiscono la grande maggioranza,
portano la stella ebraica, rossa e
gialla. Le SS ci sono sì, ma poche, e
fuori del campo, e si vedono relativamente di rado: i nostri padroni effettivi
sono i triangoli verdi, i quali hanno
mano libera su di noi, e inoltre quelli
fra le due altre categorie che si
prestano ad assecondarli: i quali non
sono pochi.
mero, cosido en la chaqueta, un triángulo verde; los políticos un triángulo rojo; los judíos, que son la mayoría, llevan la estrella hebraica, roja y
amarilla. Hay SS pero pocos y fuera
del campo, y se ven relativamente
poco: nuestros verdaderos dueños
son los triángulos verdes, que tienen
plena potestad sobre nosotros, y además aquéllos de las otras dos categorías que se prestan a secundarles: y
que no son pocos.
commun portent a côté du numéro, cousu
sur leur veste, un triangle vert, les
politiques un triangle rouge , les juifs, qui
sont la grande majorité, portent l'étoile
juive, rouge et jaune Quant aux SS, il y
en a, mais pas beaucoup, ils n’habitent pas
dans le camp et on ne les voit que
rarement Nos véritables maîtres, ce sont
les triangles verts qui peuvent faire de
nous ce qu’ils veulent, et puis tous ceux
des deux autres catégories qui acceptent
de les seconder, et ils sont légion
Ed altro ancora abbiamo imparato,
più o meno rapidamente, a seconda del
carattere di ciascuno; a rispondere
«Jawohl» (38), a non fare mai
domande, a fingere sempre di avere
capito. Abbiamo appreso il valore
degli alimenti; ora anche noi
raschiamo diligentemente il fondo
della gamella dopo il rancio, e la
teniamo sotto il mento quando
mangiamo il pane per non disperderne
le b r i c i o l e . A n c h e n o i
adesso sappiamo (39) che non è la
stes[54]sa cosa ricevere il mestolo di zuppa
prelevato dalla superficie o dal fondo
del mastello, e siamo già in grado
di calcolare, in base alla capacità
dei vari mastelli, quale sia il posto
più conveniente a cui aspirare
quando ci si mette in coda.
Y hay otra cosa que hemos aprendido, más o menos rápidamente, según el carácter de cada cual; a responder Jawohl, a no hacer preguntas,
a fingir siempre que hemos entendido. Hemos aprendido el valor de los
alimentos; ahora también nosotros
raspamos diligentemente el fondo de
la escudilla después del rancho, y nos
la ponemos bajo el mentón cuando
comemos pan para no desperdiciar
las migas. Ta m b i é n s a b e m o s
ahora que no es lo mismo
r e c i b i r u n c u c h a r ó n d e s opa
de la superficie que del fond o d e l caldero y ya estamos en condiciones de calcular, basándonos en la
capacidad de los distintos calderos, cuál
es el sitio más conveniente al que aspirar cuando hay que hacer cola.
Mais il y a bien d’autres choses
encore que nous avons apprises, plus ou
moins rapidement selon le caractère de
chacun, a répondre «Jawohl», a ne
jamais poser de questions, a toujours
donner l'impression qu’on a compris
Nous avons appris la valeur de la
nourriture, nous aussi maintenant nous
raclons soigneusement le fond de notre
[33] gamelle de soupe, et nous la tenons
sous notre menton quand nous mangeons
notre pain, pour ne pas en perdre une
miette A présent nous savons nous aussi
qu’il y a une belle différence entre une
louche de soupe prise sur le dessus de la
marmite et une prise au fond, et nous
sommes déjà en mesure de calculer, en
fonction de la contenance des différents
récipients, quelle est la meilleure place
à prendre dans la queue
Abbiamo imparato che tutto
serve; il fil di ferro, per legarsi le
scarpe; gli stracci, per ricavarne
pezze da piedi; la carta, per imbottirsi
(abusivamente) la giacca contro il
freddo. Abbiamo imparato che
d’altronde tutto può venire rubato,
anzi, viene automaticamente rubato
non appena l’attenzione si rilassa; e
per evitarlo abbiamo dovuto
apprendere l’arte di dormire col
capo su un fagotto fatto con la
giacca, e contenente tutto il nostro
avere, dalla gamella alle scarpe.
Hemos aprendido que todo es útil;
el hilo de alambre para atarse los zapatos; los harapos para convertirlos en
plantillas para los pies; los papeles, para
rellenar (ilegalmente) la chaqueta y protegerse del frío. Hemos aprendido que
en cualquier parte pueden robarte, o
mejor, que te roban automáticamente
en cuanto te falla la atención; y
para evitarlo hemos tenido que
aprender el arte de dormir con la
cabeza sobre un lío hecho con la chaqueta que contiene todo cuanto poseemos, de la escudilla a los zapatos.
Nous avons appris que tout sert : le
fil de fer pour attacher les chaussures ;
les chiffons pour en faire des chaussettes
russes, le papier pour en rembourrer
(clandestinement) nos vestes et nous
protéger du froid Nous avons appris du
même coup que tout peut nous être volé,
ou plutôt que tout est automatiquement
volé au moindre instant d’inattention ;
et pour nous prémunir contre ce fléau,
nous avons dû apprendre à dormir la tête
sur un paquet fait de notre veste et
contenant tout notre avoir, de la gamelle
aux chaussures.
Conosciamo già in buona parte il
regolamento del campo, che è
favolosamente
complicato.
Innumerevoli sono le proibizioni:
avvicinarsi a meno di due metri dal
filo spinato; dormire con la giacca,
o senza mutande, o col cappello in
testa; servirsi di particolari lavatoi e
latrine che sono «nur für Kapos» o
«nur für Reichsdeutsche»; non andare
alla doccia nei giorni prescritti, e
andarvi nei giorni non prescritti;
uscire di baracca con la giacca
sbottonata, o col bavero rialzato;
portare sotto gli abiti carta o paglia
contro il freddo; lavarsi altrimenti che
a torso nudo.
Conocemos ya buena parte del
reglamento del campo, que es extraordinariamente complicado. Las
prohibiciones son innumerables: acercarse más de dos metros a las alambradas; dormir con la chaqueta puesta, sin calzoncillos o con el gorro
puesto; usar determinados lavabos
o letrinas que son nur für Kapos o
nu r f ü r R e i c h s d e u t s c h e ; n o i r a
la ducha los días prescritos,
e ir los días no prescritos;
salir del barracón con la chaqueta
desabrochada o con el cuello levantado;
llevar debajo de la ropa papel o paja
contra el frío; lavarse si no es con el torso desnudo.
Nous connaissons déjà en grande
partie le règlement du camp, qui est
incroyablement compliqué , les
interdictions sont innombrables •
interdiction de s’approcher à plus de
deux mètres des barbelés, de dormir
avec sa veste, ou sans caleçons, ou le
calot sur la tête, d’entrer dans les
lavabos ou les latrines «nur fur Kapos»
ou «nur fur Reichsdeutsche», de ne pas
aller à la douche les jours prescrits, et
d’y aller les jours qui ne le sont pas, de
sortir de la baraque la veste
déboutonnée ou le col relevé ; de mettre
du papier ou de la paille sous ses habits
pour se défendre du froid ; de se laver
autrement que torse nu
Infiniti e insensati sono i riti da
compiersi: ogni giorno al mattino
bisogna fare «il letto», perfettamente
piano e liscio; spalmarsi gli zoccoli
fangosi e repellenti con l’apposito [55]
grasso da macchina, raschiare via
dagli abiti le macchie di fango (le
macchie di vernice, di grasso e di
ruggine sono invece ammesse);
alla sera, bisogna sottoporsi al
controllo dei pidocchi e al controllo
Infinitos e insensatos son los ritos que hay
que cumplir: cada día por la mañana hay que
hacer «la cama» dejándola completamente
_____ lisa; sacudir los zuecos fangosos y repugnantes de ________ la
grasa de las máquinas, raspar de las
ropas las manchas de fango (las
manchas de barniz, de grasa y de herrumbre se admiten, sin embargo);
por las noches hay que someterse a la
revisión de los piojos y a la revisión
Les rites à accomplir sont infinis et
insensés : tous les matins, il faut faire
son «lit» de manière qu’il soit
parfaitement lisse et plat ; il faut astiquer
ses sabots boueux et répugnants avec de
la graisse de machine réservée à cet
usage, racler les taches de boue de ses
habits (les taches de peinture, de gras et
de rouille sont admises) ; le soir, il faut
passer au contrôle des poux et au
contrôle du lavage de pieds ; le samedi,
34:26
apposito relativo, perteneciente
23
notes
40 una palla al piede. Come i prigionieri del reclusorio
di Dostoevskij.
41 qui non si può guarire. «I flemmoni costituivano,
accanto alla diarrea, uno dei capitoli più importanti
della particolare patologia del Campo di
concentramento. Essi erano localizzati
prevalentemente agli arti inferiori, più rara essendo
la sede in qualsiasi altro distretto. Di solito si poteva
riconoscere il loro punto di partenza in qualche lesione
cutanea dei piedi, provocata dalle calzature; erosioni
dapprima superficiali e di estensione limitata, che si
infettavano e si ingrandivano con un’infiltrazione
periferica e in profondità o che provocavano
infiltrazioni metastatiche a una certa distanza. [...]
Erano perciò assai facili le ricadute e quindi frequenti
gli interventi “in serie” sullo stesso individuo per aprire
o drenare le sacche di pus, che si formavano alla
periferia delle incisioni precedenti» (Rapporto,
1351-1352).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
della lavatura dei piedi; al sabato farsi
radere la barba e i capelli,
rammendarsi o farsi rammendare gli
stracci; alla domenica, sottoporsi al
controllo generale della scabbia, e al
controllo dei bottoni della giacca, che
devono essere cinque.
del lavado de los pies; los sábados hay
que afeitarse la cara y la cabeza,
remendarse o dar a remendar los harapos; los domingos, someterse a la
revisión general de la sarna, y a la
revisión de los botones de la chaqueta, que tienen que ser cinco.
il faut se faire raser la barbe et les
cheveux, raccommoder ou faire
raccommoder ses hardes ; le dimanche,
c’est le contrôle général de la gale et le
contrôle des boutons de veste, qui
doivent correspondre au nombre
réglementaire : cinq.
Di più, ci sono innumerevoli
circostanze, normalmente irrilevanti,
che qui diventano problemi. Quando
le unghie si allungano, bisogna
accorciarle, il che non si può fare
altrimenti che coi denti (per le unghie
dei piedi basta l’attrito delle scarpe);
se si perde un bottone bisogna
saperselo riattaccare con un filo di
ferro; se si va alla latrina o al lavatoio,
bisogna portarsi dietro tutto, sempre
e dovunque, e mentre ci si lavano gli
occhi, tenere il fagotto degli abiti
stretto fra le ginocchia: in qualunque
altro modo, esso in quell’attimo
verrebbe rubato. Se una scarpa fa male
bisogna presentarsi alla sera alla
cerimonia del cambio delle scarpe; qui
si mette alla prova la p e r i z i a
dell’individuo, in mezzo alla
calca incredibile bisogna saper
scegliere con un colpo d’occhio una
(non un paio: una) scarpa che si adatti,
perché, fatta la scelta, un secondo
cambio non è concesso.
Además, se dan innumerables circunstancias, normalmente insignificantes, que se convierten en problemas.
Cuando las uñas están largas hay que
cortárselas, lo que no se puede hacer
sino con los dientes (para las uñas de
los pies es suficiente el roce de los zapatos); si un botón se pierde hay que
saber cosérselo con un hilo de alambre; si se va a la letrina o al lavabo hay
que llevarse todo consigo, siempre y
en cualquier parte, y mientras uno se
lava los ojos tiene que tener el lío de la
ropa bien cogido entre las rodillas: si
no fuese así, en aquel preciso momento se lo robarían. Si un zapato hace
daño hay que acudir por la tarde a la
ceremonia del cambio de zapatos: en
ella se pone a prueba la pericia del individuo, que en medio de un increíble
montón tiene que saber elegir
con un rápido vistazo un zapato
(no un par) que le esté bien, porque una
vez que lo ha elegido no se le permiten más cambios.
Sans compter les innombrables
circonstances, însignifiantes [34] en
elles-mêmes, qui deviennent ici de
véritables problèmes. Quand les ongles
poussent, il faut les couper, et nous ne
pouvons le faire qu’avec les dents (pour
les ongles des pieds, le frottement des
souliers suffit), si on perd un bouton, il
faut savoir le faire tenir avec un fil de
fer ; si on va aux latrines ou aux
lavabos, il faut emporter avec soi tout
son attirail sans le lâcher un seul
instant, quitte à tenir ses habits roulés
en boule et serrés entre les genoux
pendant qu’on se lave la figure sinon,
ils disparaissent à la minute Si un
soulier fait mal, il faut se présenter le
soir à la cérémonie de l’échange des
chaussures ; c’est le moment ou jamais
de montrer son adresse : au milieu d’une
effroyable cohue, il faut savoir repérer
au premier coup d’oeil non pas la bonne
paire, mais le bon soulier, car une fois
le choix fait, il n’est plus possible d’en
changer.
Né si creda che le scarpe, nella vita
del Lager, costituiscano un fattore
d’importanza secondaria. La morte
incomincia dalle scarpe: esse si sono
rivelate, per la maggior parte di noi,
veri arnesi di tortura, che dopo poche
ore di marcia davano luogo a piaghe
dolorose che fatalmente si
infettavano. Chi ne è colpito, è
costretto a camminare come se avesse
una palla al piede (40) (ecco il per
[56] ché della strana andatura
dell’esercito di larve che ogni sera
rientra in parata); arriva ultimo
dappertutto, e dappertutto riceve botte;
non può scappare se lo inseguono; i
suoi piedi si gonfiano, e più si
gonfiano, più l’attrito con il
legno e la tela delle scarpe
diventa insopportabile. Allora non resta
che l’ospedale: ma entrare in ospedale
con la diagnosi di «dicke Risse» (piedi
gonfi) è estremamente pericoloso,
perché è ben noto a tutti, ed alle SS in
ispecie, che di questo male, qui, non si
può guarire (41).
Y no creáis que los zapatos, en la
vida del Lager, son un factor sin importancia. La muerte empieza por los
zapatos: se han convertido, para la mayoría de nosotros en auténticos instrumentos de tortura que, después de las
largas horas de marcha, ocasionan dolorosas heridas las cuales fatalmente se
infectan. Quien las padece está obligado a andar como si tuviese una
bala en el pie (y he aquí por qué andan tan extrañamente los ejércitos
de larvas que cada noche vuelven
desfilando); llega a todas partes el último y por todas partes recibe golpes; no
puede huir si lo persiguen; se le hinchan los pies, y cuanto más se le hinchan más insoportable le resulta el roce
con la madera y la tela de los zapatos.
Entonces lo único que le queda es el
hospital: pero entrar en el hospital con
el diagnóstico de dicke Füsse (pies hinchados) es extraordinariamente peligroso, porque es bien sabido por todos, y especialmente por los SS, que de este mal
aquí es imposible curarse.
Et que l’on n’aille pas croire que
dans la vie du Lager, les souliers
constituent un facteur négligeable La
mort commence par les souliers . ils
se sont révélés être pour la plupart
d’entre nous de véritables instruments
de torture qui provoquaient au bout de
quelques heures de marche des plaies
douloureuses destinées à s’infecter
Celui qui a mal aux pieds est oblige
de marcher comme s’il traînait un
boulet (d’où l’allure bizarre de l’armée
de larves qui rentre chaque soir au pas
militaire), il arrive bon dernier partout,
et partout reçoit des coups ; il ne peut
pas courir si on le poursuit ; ses pieds
enflent, et plus ils enflent, plus le
frottement contre le bois et la toile du
soulier devient insupportable. Alors il
ne lui reste plus que l’hôpital mais il
est extrêmement dangereux d’entrer à
l’hôpital avec le diagnostic de «dicke
Fusse» (pieds enflés), car personne
n’ignore, et les SS moins que
quiconque, que c’est un mal dont on
ne guérit pas
E in tutto questo, non abbiamo ancora accennato al lavoro, il quale è
a sua volta un groviglio di leggi, di
tabù e di problemi.
Y a todo esto todavía no hemos
tenido en cuenta el trabajo, que a su
vez es una maraña de leyes, de
tabúes y de problemas.
Avec tout cela nous n’avons encore
rien dit du travail, qui représente à lui
seul un véritable labyrinthe de lois, de
tabous et de difficultés
Tutti lavoriamo, tranne i malati
(farsi riconoscere come malato comporta di per sé un imponente bagaglio
di cognizioni e di esperienze). Tutte le
mattine usciamo inquadrati dal campo
alla Buna; tutte le sere, inquadrati,
rientriamo. Per quanto concerne il
lavoro, siamo suddivisi in circa
duecento Kommandos, ognuno dei
quali conta da quindici a
centocinquanta uomini ed è comandato
da un Kapo. Vi sono Kommandos
Todos trabajamos, excepto los enfermos (lograr ser declarado enfermo
supone de por sí un importante bagaje
de sabiduría y de experiencia). Todas
las mañanas salimos en formación del
campo de Buna; todas las tardes, en formación, volvemos a él. Por lo que se
refiere al trabajo estamos subdivididos
en unos doscientos Kommandos cada
uno de los cuales consta de quince a
ciento cincuenta hombres bajo el mando de un Kapo. Hay Kommandos bue-
Ici, tout le monde travaille sauf les
malades (se faire porter malade suppose
un imposant bagage de connaissances
et d’expériences) Tous les matins, pour
aller à la Buna, nous sortons du camp
en bataillons, et tous les soirs nous y
rentrons de la même façon En ce qui
concerne le travail proprement dit, nous
sommes répartis en deux [35] cents
Kommandos environ, dont chacun peut
aller de quinze a cent cinquante
hommes commandés par un Kapo II y a
24
notes
40:16
42 futuro remoto... futuro prossimo. La scansione dei
tempi in SQU non è focalizzata soltanto sul presente
indicativo, quanto piuttosto sullle supposizioni
generate dalla congiunzione «se», dal modo
condizionale, e soprattutto da questa suddivisione del
futuro - in prossimo e remoto - che sarà nelle prossime
pagine ripresa: qui è interessante rilevare il nodo che
lega il finale di capoverso all’inizio del seguente; al
solito la supposizione « se» («se nevicherà, se ci sarà
da scaricare», cui segue il più riflessivo «Se fossimo
ragionevoli») fa da connettivo, regolando il flusso del
tempo in direzione del «futuro prossimo». Si ricordi
che L è tripartito secondo questa stessa logica: i
racconti infatti sono ordinati in una prima parte
intitolata «Passato prossimo», in una seconda
intitolata «Futuro anteriore» e in una terza «Presente
indicativo».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
buoni e cattivi: per la maggior parte sono adibiti a trasporti, e il
lavoro vi è assai duro, specialmente
d’inverno, se non altro perché si
svolge sempre all’aperto. Vi sono
anche Kommandos di specialisti
(elettricisti, fabbri, muratori,
saldatori, [57] meccanici, cementisti,
ecc.), ciascuno addetto a una certa
officina o reparto della Buna, e
dipendenti in modo più diretto da
Meister civili, per lo più tedeschi
e polacchi; questo avviene naturalmente solo nelle ore di lavoro: nel
resto della giornata, gli specialisti
(non sono più di tre o quattrocento
in tutto) non hanno trattamento diverso dai lavoratori comuni.
All’assegnazione dei singoli ai
vari Kommandos sovrintende uno
speciale ufficio del Lager, 1’Arbeitsdienst,
che è in continuo contatto con la
di r e z i o n e c i v i l e d e l l a B u n a .
L’ A r b e i t s d i e n s t d e c i d e i n
base a criteri sconosciuti,
spesso palesemente in base a
protezioni e corruzioni, in modo
che, se qualcuno riesce a
procurarsi da mangiare, è anche
praticamente sicuro di ottenere un
buon posto in Buna.
nos y malos: en su mayor parte están
adscritos a los transportes y el trabajo
es muy duro, especialmente en invierno, aunque no sea más que por desarrollarse siempre al aire libre.
También hay Kommandos de especialistas (electricistas, herreros, albañiles,
soldadores, mecánicos, picapedreros,
etc.) que están adscritos a determinadas
oficinas o departamentos de la Buna,
dependientes de modo más directo de
Meister civiles, en su mayoría alemanes
y polacos: esto, naturalmente, sucede
sólo durante las horas de trabajo: durante el resto de la jornada los especialistas
(en total no son más de trescientos o cuatrocientos) no reciben un trato distinto
del de los trabajadores comunes. En la
asignación de los individuos a los distintos Kommandos decide un oficial
especial del Lager, el Arbeitsdienst,
que está en continua relación con la
dirección civil de la Buna. El
Arbeitsdienst toma las decisiones siguiendo criterios desconocidos, a
menudo basándose abiertamente en
el favoritismo y la corrupción, de manera que si alguien consigue hacerse
con algo de comer puede estar prácticamente seguro de obtener un buen
puesto en la Buna.
les bons et les mauvais Kommandos •
la plupart sont affectés au transport de
matériel, et le travail y est dur,
notamment l’hiver, ne fût-ce que parce
qu’il se fait en plein air Mais il y a aussi
les Kommandos de spécialistes
(électriciens, forgerons, maçons,
soudeurs, mécaniciens, cimentiers, etc
), qui opèrent chacun dans tel ou tel
atelier ou secteur de la Buna, et
dépendent plus directement de
contremaîtres civils, les Meister, le plus
souvent allemands ou polonais, cela,
pendant les heures de travail
uniquement le reste de la journée, les
spécialistes (qui ne sont pas plus de
trois ou quatre cents en tout) sont traités
exactement comme les travailleurs
ordinaires. C’est un bureau spécial du
Lager, l’Arbeitsdienst, placé en contact
permanent avec la direction de la Buna,
qui s’occupe d’affecter les hommes
dans les différents Kommandos
L’Arbeitsdienst décide en fonction de
critères inconnus, et souvent,
manifestement, sur la base de
recommandations et de pots-de-vin , de
sorte que celui qui réussit a se procurer
à manger en dehors du règlement est
pratiquement sûr d’obtenir du même
coup un poste intéressant à la Buna
L’orario di lavoro è variabile con
la stagione. Tutte le ore di luce sono
ore lavorative: perciò si va da un
orario minimo invernale (ore 8-12
e 12,30-16) a uno massimo estivo
(ore 6,30-12 e 13-18). Per nessuna
ragione gli Häftlinge possono
trovarsi al lavoro nelle ore di
oscurità o quando c’è nebbia fitta,
mentre si lavora regolarmente
anche se piove o nevica o (caso
assai frequente) soffia il vento feroce dei Carpazi; questo in
relazione al fatto che il buio o la
nebbia potrebbero dare occasione a
tentativi di fuga.
El horario de trabajo cambia según
la estación. Todas las horas de luz son
horas de trabajo: por ello se va de un
horario mínimo de invierno (de 8 a 12
y de 12.30 a 16) a uno máximo de verano (de 6.30 a 12 y de 13 a 18). Bajo
ningún concepto pueden los Häftlinge
estar trabajando durante las horas de
oscuridad o cuando haya una niebla
densa, mientras se trabaja regularmente
cuando llueve o nieva o (caso muy frecuente) cuando sopla el feroz viento de
los Cárpatos; esto en relación con el
hecho de que la oscuridad o la niebla
podrían proporcionar ocasión para las
tentativas de fuga.
L’horaire de travail varie avec la
saison On travaille tant qu’il fait jour .
aussi passe-t-on d’un horaire minimum
l’hiver (de 8 heures à 12 heures et de 12
h 30 à 16 heures) à un horaire maximum
l’été (de 6 h 30 à 12 heures et de 13
heures à 18 heures) En aucun cas les
Häftlinge ne peuvent travailler quand il
fait nuit ou lorsque le brouillard est
intense, alors que le travail a lieu
régulièrement par temps de pluie ou de
neige, ou (et c’est très fréquent) lorsque
souffle le terrible vent des Carpates ;
cela, pour la simple raison que
l’obscurité ou le brouillard pourraient
favoriser les tentatives de fuite
Una domenica ogni due è regolare
giorno lavorativo; nelle domeniche
cosiddette festive, invece di lavorare
in Buna si lavora di solito alla
manutenzione del Lager, in modo che
i giorni di effettivo riposo sono
estremamente rari.
Un domingo de cada dos es día
normal de trabajo; los domingos
que se llaman festivos se trabaja en
realidad generalmente en la conservación del Lager, de manera que los
días de reposo real son extraordinariamente raros.
Un dimanche sur deux est un
jour de travail Et comme les
dimanches dits fériés se passent en
réalité à travailler à l’entretien du
Lager au lieu de travailler à la
B u n a , l e s j o u r s d e r e p o s e ff e c t i f
sont extrêmement rares.
Tale sarà la nostra vita. Ogni
giorno, secondo il ritmo prestabilito,
Ausrücken ed Einrücken, uscire e
rientrare; lavorare, dormire e
mangiare; ammalarsi, guarire o
morire.
Ésta habrá de ser nuestra vida.
Cada día, según el ritmo establecido, Ausrücken y Einrücken, sal i r y e n t r a r ; t r a b a j a r, d o r m i r y
comer; ponerse enfermo, curarse o morir.
Te l l e s e r a n o t r e v i e C h a q u e
jour, selon le rythme établi,
Ausrucken et Einrucken, sortir
e t r e n t r e r, d o r m i r e t m a n g e r,
tomber malade, guérir ou
m o u r i r. [ 3 6 ]
... E fino a quando? Magli anziani
ridono a questa do[58]manda: a questa
domanda si riconoscono i nuovi
arrivati. Ridono e non rispondono: per
loro, da mesi, da anni, il problema del
futuro remoto è impallidito, ha perso
ogni acutezza, di fronte ai ben più
urgenti e concreti problemi del futuro
prossimo (42): quanto si mangerà
oggi, se nevicherà, se ci sarà da
scaricare carbone.
...¿Y hasta cuándo? Pero los antiguos
se ríen de esta pregunta: en esta pregunta
se reconoce a los recién llegados. Se ríen
y no contestan: para ellos, hace meses,
años, que el problema del futuro remoto se ha descolorido, ha perdido toda
su agudeza, frente a los mundos más
urgentes y concretos problemas del
futuro próximo: cuándo comeremos hoy, si nevará, si habrá que
descargar carbón.
Jusqu’à quand ? Les anciens rient quand
on leur pose cette question il n’y a que les
«bleus» pour poser des questions pareilles
Ils rient sans répondre , il y a des mois et
des années que la perspective d’un lointain
avenir a perdu pour eux toute forme précise
et tout intérêt face aux problèmes bien plus
urgents et concrets du futur proche:
combien aura-t-on a manger aujourd’hui,
est-ce qu’il va neigea: Est-ce qu’on va nous
faire décharger du charbon (9)
Si fuésemos razonables tendríamos
Si nous étions sages, nous nous
Se
fossimo
ragionevoli,
25
notes
43 ragionevoli. La moralità sulla «ragionevolezza» ha
una vivace attualizzazione nel saggio di AM, L’eclissi
dei profeti (lI, 854-855), che si può leggere come se
fosse una nota a pié di pagina a questo brano di SQU:
«Mi sembra che, salvo qualche cambiamento nelle
unità di misura, queste osservazioni siano valide
anche per il mondo in cui noi europei viviamo, liberi
dal bisogno ma non dalla paura. A quanto pare, ci è
difficile la gamma intera del possibile; la credulità e
l’incredulità totali sono le alternative preferite, e fra
queste prevale la seconda. Siamo estremisti:
ignoriamo le vie intermedie, siamo disperati o (come
oggi) spensierati; ma viviamo male. Eppure dovremmo
respingere questa nostra innata tendenza alla
radicalità, perché essa è fonte di male. Sia lo zero,
sia l’uno, ci spingono all’inazione: se il futuro danno è
impossibile, o certo il “che fare?” cessa». È un
autocommento classico, dettato dalla necessità di
vedere confermate le premesse etiche di SQU. Mentre
i personaggi, le figure, nell’autocommento vengono
dilatati, le riflessioni morali vengono confrontate con
l’attualità e per così dire messe alla prova della vita
quotidiana fuori del Lager. Ne discorre, con molta
finezza, R.Gordon, Etica, in «Riga» cit., pp.317 ss.
(paragrafo «Buon senso, senso comune»).
44. dell’interlocutore e del momento La diversità di
giudizio, « a seconda dell’interlocutore e del
momento», ritorna spesso. Il Levi riflessivo e moralista
di SQU parte sempre da coppie di opposti e, di
conseguenza, oscilla sempre fra due estremi in cerca
di una terza via; prima la dialettica felicità-infelicità,
adesso la coppia ottimismo-pessimismo. La logica è
quella aristotelica, della concidentia oppositorum,
ripresa in un noto capitolo del Gargantua (Libro I, cap.
X): « Aristotile dice che, supponendo due cose
contrarie, nella lor specie, come bene e male, virtù e
vizio, freddo e caldo, bianco e nero, piacere e dolore,
gioia e lutto, e così di seguito, se voi le accoppiate, in
modo che il contrario di una specie convenga
ragionevolmente al contrario di un’altra, ne viene per
conseguenza che gli altri due contrari residui
concordano». Cito dalla tr. it. di M. Bonfantini, Einaudi,
Torino 1993, p. 37 (il corsivo è mio). Vedi anche sotto,
cap. «Iniziazione», nota 5 e cap. « I sommersi e i
salvati», nota 4, dove ritorna l’elemento delle
«gradazioni intermedie».
45. Eccomi È stato giustamente notato (Mengaldo,
201), come uno dei fenomeni tipici del libro, l’uso
costante dell’avverbio presentativo ecco, sia da
collegare ad altri enunciati sintetici presenti in SQU.
46 mi fiacco alla pioggia. È citazione dal canto di
Ciacco e dei golosi: «Come tu vedi, a la pioggia mi
fiacco» (Inf VI, 54).
47 meglio non farlo. «Francesca dice a Dante che
non c’è “nessun maggior dolore/ che ricordarsi del
tempo felice/ nella miseria”», Levi così in SES (Il, 1109)
rievocando Inf. V, 123. Si noti qui il passaggio alla
prima persona plurale, che, nella sezione di SchIome,
non per caso si configura come la persona verbale
della collettività nazionale («noi italiani»).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
dovremmo rassegnarci a questa
evidenza, che il nostro destino è
perfettamente inconoscibile, che
ogni congettura è arbitraria ed
esattamente priva di fondamento
reale. Ma ragionevoli (43) gli [59]
uomini sono assai raramente,
quando è in gioco il loro proprio
destino: essi preferiscono in ogni caso
le posizioni estreme; perciò, a seconda
del loro carattere, fra di noi gli uni si
sono convinti immediatamente che
tutto è perduto, che qui non si può
vivere e che la fine è certa e
prossima; gli altri, che, per quanto
dura sia la vita che ci attende, la
salvezza è probabile e non lontana,
e, se avremo fede e forza,
rivedremo le nostre case e i nostri
cari. Le due classi, dei pessimisti e
degli ottimisti, non sono peraltro
così ben distinte: non già perché gli
agnostici siano molti, ma perché i
più, senza memoria né coerenza,
oscillano fra le due posizioni-limite, a seconda dell’interlocutore e
del momento (44).
que resignarnos a esta evidencia:
que nuestro destino es perfectamente desconocido, que cualquier
conjetura es arbitraria y totalmente
privada de cualquier fundamento
real. Pero los hombres son
muy raramente razonables cuando lo
que está en juego es su propio destino; en cualquier caso prefieren las
posturas extremas; por ello, según su
carácter, entre nosotros los hay que
se han convencido inmediatamente
de que todo está perdido, de que no podemos seguir viviendo y de que el fin
está cerca y es seguro; otros, que por muy
dura que sea la vida que nos espera aquí,
la salvación es probable y no está lejos, y
que si tenemos fe y fuerza volveremos
a ver nuestro hogar y a nuestros seres
queridos. Los dos grupos, los pesimistas y los optimistas, no están, por otra
parte, tan diferenciados: no ya porque
los agnósticos sean muchos sino porque la mayoría, sin memoria ni coherencia, oscila entre las dos posturas
limite según sus interlocutores
del momento.
rendrions a l’évidence notre destin
est parfaitement impénétrable,
toute conjecture est arbitraire et
littéralement
dépourvue
de
fondement Mais les hommes sont
rarement sages quand il y va de leur
vie, ils préfèrent en tout cas les
positions extrêmes, ainsi chacun de
nous, selon son caractère, s’est
aussitôt pénétré de l’idée que tout
était perdu, que la vie ici était
impossible, que notre fin était
certaine et proche , ou au contraire
que, malgré la dure vie qui nous
attendait,
nous
serions
probablement sauves d’ici peu, et
qu’avec de la foi et du courage,
nous reverrions nos maisons et tous
ceux que nous aimons Les deux
partis, les pessimistes et les
optimistes, ne sont pas pour autant
bien distincts non que les
sans-opinion soient nombreux,
mais la plupart d’entre nous
passent d’un extrême à l'autre sans
rime ni raison, selon l’interlocuteur
et le moment
Eccomi (45) dunque sul fondo.
A dare un colpo di spugna al
passato e al futuro si impara assai
presto, se il bi[60]sogno preme.
Dopo quindici giorni dall’ingresso,
già ho la fame regolamentare, la
fame cronica sconosciuta agli
uomini liberi, che fa sognare di notte
e siede in tutte le membra dei nostri
corpi; già ho imparato a non lasciarmi
derubare, e se anzi trovo in giro un
cucchiaio, uno spago, un bottone di
cui mi possa appropriare senza
pericolo di punizione, li intasco e li
considero miei di pieno diritto. Già mi
sono apparse, sul dorso dei piedi, le
piaghe torpide che non guariranno.
Spingo vagoni, lavoro di pala, mi
fiacco alla pioggia (46), tremo al
vento; già il mio stesso corpo non è
più mio: ho il ventre gonfio e le
membra stecchite, il viso tumido al
mattino e incavato a sera; qualcuno
fra noi ha la pelle gialla, qualche altro
grigia: quando non ci vediamo per tre
o quattro giorni, stentiamo a
riconoscerci l’un l’altro.
Heme aquí, por consiguiente, llegado al fondo. A borrar con una esponja el pasado, el futuro se aprende
pronto si os obliga la necesidad. Quince días después del ingreso tengo ya
el hambre reglamentaria, un hambre
crónica desconocida por los hombres
libres, que por la noche nos hace soñar y se instala en todos los miembros
de nuestro cuerpo; he aprendido ya a
no dejarme robar, y si encuentro una
cuchara, una cuerda, un botón del
que puedo apropiarme sin peligro de
ser castigado me lo meto en el bolsillo y lo considero mío de pleno derecho. Ya me han salido, en el dorso de
los pies, las llagas que no se curan.
Empujo carretillas, trabajo con la pala,
me fatigo con la lluvia, tiemblo ante el
viento; ya mi propio cuerpo no es mío:
tengo el vientre hinchado y las extremidades rígidas, la cara hinchada por la
mañana y hundida por la noche; algunos de nosotros tienen la piel amarilla,
otros gris: cuando no nos vemos durante tres o cuatro días nos reconocemos con dificultad.
J’ai donc touche le fond On
apprend vite en cas de besoin à
effacer d’un coup d’épongé passe et
futur Au bout de quinze jours de
L a g e r, j e c o n n a i s d é j à l a f a i m
réglementaire, cette faim chronique
que les hommes libres ne
connaissent pas, qui fait rêver la
nuit et s’installe dans toutes les
parties de notre corps, j’ai déjà
appris à me prémunir contre le vol,
et si je tombe sur une cuillère, une
ficelle, un bouton que je puisse
m’approprier sans être puni, je
l’empoche et le considère à moi de
plein droit Déjà sont apparues sur mes
pieds les plaies infectieuses qui ne
guériront pas Je pousse des wagons, je
manie la pelle, je fonds sous la pluie et
je tremble dans le vent Déjà mon corps
n’est plus mon corps J’ai le ventre enfle,
les membres dessèches, le visage bouffi
le matin et creusé le soir, chez certains,
la peau est devenue jaune, chez d’autres,
grise, quand nous restons trois ou quatre
jours sans nous voir, nous avons du mal
a nous reconnaître. [37]
Avevamo deciso di trovarci, noi
italiani, ogni domenica sera in un
angolo del Lager; ma abbiamo
subito smesso, perché era troppo
triste contarci, e trovarci ogni volta
più pochi, e più deformi, e più
squallidi. Ed era così faticoso fare
quei pochi passi: e poi, a ritrovarsi,
accadeva di ricordare e di pensare,
ed era meglio non farlo (47).[61]
Habíamos decidido reunirnos los
italianos todos los domingos en un rincón del Lager: pero pronto lo hemos
dejado de hacer porque era demasiado
triste contarnos y ver que cada vez éramos menos, y más deformes, y más escuálidos. Y era tan cansado andar aquel
corto camino: y además, al encontrarnos, recordábamos y pensábamos, y
mejor era no hacerlo.
Nous avions décidé de nous retrouver
entre Italiens, tous les dimanches soir, dans
un coin du Lager ; mais nous y avons bientôt
renoncé parce que c’était trop triste de se
compter et de se retrouver à chaque fois
moins nombreux, plus hideux et plus
sordides. Et puis c’était si fatigant de
faire ces quelques pas, et puis se
retrouver, c’était se rappeler et penser,
et ce n’était pas sage. [38]
26
notes
INIZIAZIONE
1 iraconde. Memoria dantesca del quinto cerchio. Si
ricordi che questo capitolo è stato interamente scritto
per l’ed. einaudiana del 1958: sul piano strutturale,
questo capitolo assolve allo stesso compito
propedeutico che, in Memorie, assolvono i capitoli
«Prime impressioni».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
INIZIAZIONE
La iniciación
INITIATION
Dopo i primi giorni di capricciosi
trasferimenti da blocco a blocco e da
Kommando a Kommando, a sera tarda, sono stato assegnato al Block 30,
e mi viene indicata una cuccetta in cui
già dorme Diena. Diena si sveglia, e,
benché esausto, mi fa posto e mi
riceve amichevolmente.
Después de los primeros días de traslados caprichosos de un bloque a otro y
de Kommando a Kommando, me asignaron, ya de noche, al Block 30 y me
indicaron una litera donde estaba durmiendo Diena. Diena se despierta y,
aunque muerto de cansancio, me hace
sitio y me recibe amistosamente.
Après quelques jours de flottement, pendant
lesquels on me renvoie de Block en Block et de
Kommando en Kommando, un soir enfin on
m’affecte au Block 30. 11 est déjà tard et
on m’indique une couchette dans laquelle
je retrouve Diena, déjà endormi, Diena se
réveille et bien qu’épuisé me fait place et
m’accueille amicalement.
Io non ho sonno, o per meglio dire
il mio sonno è mascherato da uno
stato di tensione e di ansia da cui non
sono ancora riuscito a liberarmi, e
perciò parlo e parlo.
Yo no tengo sueño o, mejor dicho, el
sueño me lo disimula el estado de tensión y de ansiedad de que no he podido
librarme todavía, y por eso hablo y hablo.
Mais je n’ai pas sommeil, ou plutôt mon
besoin de sommeil est momentanément neutralisé
par un état de tension et d’anxiété dont je ne suis
pas encore parvenu à me libérer, et qui me pousse
à parler et parler sans pouvoir m’arrêter.
Ho troppe cose da chiedere. Ho
fame,
e
quando
domani
distribuiranno la zuppa, come farò a
mangiarla senza cucchiaio? e come
si può avere un cucchiaio? e dove mi
manderanno a lavorare? Diena ne sa
quanto me, naturalmente, e mi
risponde con altre domande. Ma da
sopra, da sotto, da vicino, da lontano,
da tutti gli angoli della baracca ormai
buia, voci assonnate e iraconde’ mi
gridano:
Tengo demasiadas preguntas que
hacer. Tengo hambre, y cuando mañana
repartan el potaje cómo voy a arreglármelas para comerlo sin cuchara? ¿Y
cómo se puede uno hacer una cuchara?
¿Y dónde van a mandarme a trabajar?
Diena sabe tanto como yo, naturalmente, y me contesta con otras preguntas.
Pero de arriba, de abajo, de al lado, desde lejos, desde todos los rincones del
barracón ya a oscuras, voces sonoras e
iraconde (1) me gritano:
J’ai trop de choses à demander. J’ai
faim, et quand on distribuera la soupe
demain, comment ferai-je pour la manger
sans cuillère ? Et comment fait-on pour
avoir une cuillère ? Et où est-ce qu’ils
m’enverront travailler ? Diena n’en sait
naturellement pas plus que moi, et répond
à mes questions par d’autres questions.
Mais voilà que d’en haut, d’en bas, de près,
de loin, de tous les coins de la baraque,
des voix ensommeillées et furibondes me
crient :
- Ruhe, Ruhe !
-Ruhe, Ruhe!
«Ruhe, Ruhe!»
3 ahi quanto presto. È stata giustamente osservata
(Mengaldo, 200) la forte presenza, «in seguito del tutto
inconsueta in Levi», di frasi esclamative introdotte da
ah, oh: un esempio di forte espressività, « se non
proprio di espressionismo», in voluto contrasto con i
tradizionali «referti nudi, essenziali», privi di
«ridondanza o aloni».
Capisco che mi si impone il
Entiendo que me imponen sisilenzio, ma questa parola è per me lencio, pero la palabra es nueva
nuova, e poiché non ne conosco il para mí, y como no conozco su
senso e le implicazioni, la mia sentido y sus complicaciones, mi
inquietudine cresce. La confusione inquietud aumenta. La confusión
delle lingue è una componente de las lenguas es un componente
fondamentale del modo di vivere fundamental del modo de vivir aquí
di quaggiù; si è circondati da una abajo; se está rodeado por una perp e r p e t u a B a b e l e , i n c u i t u t t i petua Babel en la que todos gritan
urlano ordini e minacce in lingue órdenes y amenazas en lenguas que
mai prima udite, e guai a chi non nunca se han oído, y ¡ay de quien no
a fferra a volo . Qui nessuno ha las coge al vuelo! Aquí nadie tiene
tempo, nessuno ha pazienza, nessuno tiempo, nadie tiene paciencia, nadie
ti dà as c o l t o ; n o i u l t i m i v e n u t i te escucha; los que hemos llegado
c i r a d u n i amo istintivamente negli últimos nos reunimos instintivamente en
an [62] golf, contro i muri, come los rincones, contra las paredes, ___ __ _
fanno le pecore, per sentirci le spalle X _ _ _ _ __ para sentirnos con la espalmaterialmente coperte.
da materialmente resguardada.
Je comprends qu’on m’ordonne de me
taire, mais comme ce mot est nouveau
pour moi et que je n’en connais pas le
sens ni les implications, mon inquiétude
ne fait que croître. Le mélange des
langues est un élément fondamental du
mode de vie d’ici ; on évolue dans une
sorte de Babel permanente où tout le
monde hurle des ordres et des menaces
dans des langues parfaitement
inconnues, et tant pis pour ceux qui ne
saisissent pas au [39] vol. Ici, personne
n’a le temps, personne n’a la patience,
personne ne vous écoute ; nous, les
derniers arrivés, nous nous regroupons
instinctivement dans les coins, en
troupeau, pour nous sentir les épaules
matériellement protégées.
4 kenyér. Deve il suo titolo a questo passo uno studio
molto interessante sul plurilinguismo di Levi: G. P
Biasin, Our Daily Bread-Pane-Brot-Broid-Chleb-PainLechem-Kenyér, in P. Levi as Witness ed. by P.
Frassica, Casalini libri, Firenze 1990, in particolare
cfr. pp. l-2 (il saggio è stato poi raccolto nel volume I
sapori della modernità, il Mulino, Bologna 1991, p.
183). Biasin collega giustamente questo passo a un
particolare luogo del Gargantua: l’episodio di Panurge,
«che entra in scena chiedendo pane in tutte le lingue
viventi» (così scrive lo stesso Levi nel saggio di AM,
FranÇois Rabelais, II, 646). Rabelais è il maestro
segreto per tutto ciò che concerne il tema della fame,
delle feci e delle orine. Se si va a leggere più
attentamente la fonte (Libro II, cap. IX, p. 212 della
versione di M. Bonfantini cit.) l’ingresso in scena di
Panurge è in verità un episodio assai più intricato.
Panurge si presenta a Pantagruele parlando in molte
lingue diverse (tedesco, scozzese, italiano, basco,
olandese), alcune fra l’altro di sua specifica invenzione
(e questo spiega, nel cap. precedente di SQU, la frase
di Levi: «I quattro parlano una lingua che non sembra
di questo mondo, certo non è tedesco, io un poco il
tedesco lo capisco»). I discorsi di Panurge sono
sconclusionati, parlano genericamente di fame, non
di pane: non è dunque senza significato che il solo
discorso dove si parla esplicitamente di pane
adoperando uno dei lemmi messi in elenco qui da
Levi è il discorso di Panurge in ebraico (lechem), il
decimo. Oltre che per la questione del pluringuismo,
e per il tema della fame, Rabelais deve essere stato
un modello di struttura («Ci è vicino come modello...
per il suo modo di scrivere, così alieno da tipi e
regole... seguendo il filo della fantasia così come si
snoda per spontanea esigenza...» II, 647: la stessa
«spontaneità» che Levi ripeté più volte essere stata
all’origine di SQU). Vedi anche sotto, cap. «Una buona
giornata», nota 9 e cap. «Il canto di Ulisse», nota 25.
Rinuncio dunque a fare domande,
e in breve scivolo in un sonno amaro e teso. Ma non è riposo: mi sento
minacciato, insidiato, ad ogni
istante sono pronto a contrarmi in
uno spasimo di difesa. Sogno (2), e
mi pare di dormire su una strada, su
un ponte, per traverso di una porta per cui va e viene molta gente.
Ed ecco giunge, ahi quanto presto (3), la sveglia. L’intera baracca
si squassa dalle fondamenta, le luci
si accendono, tutti intorno a me si
agitano in una repentina attività
frenetica: scuotono le coperte suscitando nembi di polvere fetida, si
vestono con fretta febbrile, corrono
fuori nel gelo dell’aria esterna vestiti
a mezzo, si precipitano verso le latrine
e il lavatoio; molti, bestialmente,
orinano correndo per risparmiare
tempo, perché entro cinque minuti
inizia la distribuzione del pane, del
pane-Brot-Broit-chleb-pain-lechemkenyér (4), del sacro blocchetto
grigio che sembra [63] gigantesco
in mano del tuo vicino, e piccolo da
Je renonce donc à mes questions et
sombre rapidement dans un sommeil
âpre et tendu qui ne me laisse en réalité
aucun moment de répit : je me sens
menacé, traqué, je suis prêt à tout instant
à me raidir en un réflexe de défense. Je
rêve, et je rêve que je dors sur une route,
sur un pont, en travers d’une porte au
beau milieu d’un va-et-vient continuel.
Mais voici que j’entends - qu’il est tôt
encore ! - la cloche du réveil. La baraque
tout entière s’ébranle, les lumières
s’allument, une frénésie collective
s’empare soudain de tous les occupants.
Ils secouent les couvertures en soulevant
des nuages de poussière fétide,
s’habillent avec une hâte fébrile, se
précipitent dehors à moitié nus dans un
froid glacial, courent vers les latrines et
les lavabos ; beaucoup, bestialement,
urinent en courant pour gagner du temps,
car dans cinq minutes c’est la
distribution
du
pain-BrotBroit-chleb-pane-lechemkenyér, du
sacro-saint petit cube gris, qui semble
énorme dans la main du voisin, et petit à
pleurer dans la vôtre. C’est une
2 Sogno. È il primo dei sogni di SQU; la porta, la
soglia «per cui va e viene molta gente» fa da solito
sfondo. I binari del treno anticipano il sogno del cap.
«Le nostre notti».
Renuncio, pues, a hacer preguntas
y en breve me hundo en un sueño
amargo y tenso. Pero no es un descanso: me siento amenazado, hostigado,
a cada instante estoy a punto de contraerme con un espasmo de defensa.
Sueño y me parece que estoy durmiendo en mitad de una calle, de un puente,
atravesado en una puerta por la que
pasa mucha gente. Y aquí llega, ¡qué
rápidamente!, el despertar. El barracón
se sacude desde los cimientos, las luces se encienden, todos se agitan a mi
alrededor en una actividad frenética
repentina: sacuden las mantas levantando nubes de polvo fétido,
se visten con prisa febril, corren
afuera al hielo del aire exterior a medio vestir, se precipitan a las letrinas y
los lavabos; muchos, como animales,
orinan mientras corren para ganar
tiempo porque dentro de cinco minutos empieza la distribución del pan, del
pan-Brot-Broit-chleb-pain-lechemkenyér, del sagrado pedacito
gris que parece gigantesco en
manos de tu vecino y pequeño
27
notes
5 sfacciata fortuna altrui. Vedi anche sopra, cap. «Sul
fondo», nota 44.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
piangere in mano tua. È una
allucinazione quotidiana, a cui si
finisce col fare l’abitudine: ma nei
primi tempi è così irresistibile che
molti fra noi, dopo lungo discutere
a coppie sulla propria palese e
costante sfortuna, e sfacciata
fortuna altrui (5), si scambiano
infine le razioni, al che l’illusione
si ripristina invertita lasciando tutti scontenti e frustrati.
hasta echarse a llorar en las tuyas. Es una
alucinación cotidiana a la que uno termina por acostumbrarse: pero en los primeros tiempos es tan irresistible que
muchos de nosotros, luego de discutir
por parejas sobre la propia evidente y
constante mala suerte y la escandalosa
buena suerte del otro, acabamos por intercambiar
nuestras raciones, con lo que la ilusión
se reproduce de manera inversa dejando a
todos contentos y frustrados.
hallucination quotidienne à laquelle on
finit par s’habituer, mais dans les
premiers temps elle est si irrésistible que
beaucoup d’entre nous, après de longs
palabres à deux sur la malchance
manifeste et constante de l’un et la
chance insolente de l’autre, froissent par
échanger leurs rations, pour voir
l'illusion se recréer aussitôt en sens
inverse, nous laissant tous frustrés et
mécontents.
Il pane è anche la nostra sola
moneta: nei pochi minuti che
intercorrono fra la distribuzione e la
consumazione, il Block risuona di
richiami, di liti e d i f u g h e . S o n o i
creditori di ieri che pretendono
il pagamento, nei brevi istanti in cui
il debitore è solvibile. Dopo di che,
subentra una relativa quiete, e molti
ne approfittano per recarsi
nuovamente alle latrine a fumare
mezza sigaretta, o al lavatoio per
lavarsi veramente.
El pan es también nuestra única
moneda: entre los pocos minutos que
transcurren entre su distribución y su
consumición, el Block resuena con
reclamaciones, peleas y fugas. Son
los acreedores del día anterior que
quieren ser pagados en los breves instantes en que el deudor es solvente.
Después de lo cual se instala una relativa calma que muchos aprovechan
para volver a las letrinas a fumar
medio cigarrillo, o al lavabo para lavarse de verdad.
Le pain est également notre seule
monnaie d’échange durant les quelques
minutes qui s’écoulent entre la
distribution et la consommation, le Block
retentit d’appels, de disputes et de
poursuites. Ce sont les créanciers d’hier
qui réclament leur dû dans les courts
instants où le débiteur est solvable.
Après quoi un calme relatif s’établit, et
beaucoup en profitent pour retourner aux
latrines fumer une moitié de cigarette ou
aux lavabos pour se laver un peu plus
sérieusement.
Il lavatoio è un locale poco invitante. È male illuminato, pieno di
correnti d’aria, e il pavimento di
mattoni è coperto da uno strato di
fanghiglia; l’acqua non è
pota[64]bile, ha un odore disgustoso
e s p e s s o m a n c a p e r m o l t e o r e.
Le pareti sono decorate da curiosi
affreschi didascalici: vi si vede ad
esempio lo Häftling buono, effigiato
nudo fino alla cintola, in atto di
insaponarsi diligentemente il cranio
ben tosato e roseo, e lo Häftling
cattivo, dal naso fortemente
semitico e dal colorito verdastro, il
quale, tutto infagottato negli abiti
v i s t o s a m e n t e m a c c h i a t i, e c o l
berretto in testa, immerge cautamente un dito nell’acqua del lavandino.
Sotto al primo sta scritto: «So bist
du rein» (così sei pulito), e sotto al
secondo: «So gehst du ein» (così vai
in rovina); e più in basso, in dubbio
francese ma in caratteri gotici: «La
propreté, c’est la sante».
El lavabo es un sitio poco atractivo. Está mal iluminado, lleno de
corrientes de aire, y el piso de
ladrillos está cubierto por una
capa d e l o d o ; e l a g u a n o
es potable, huele mal y
muchas veces falta durante mucho tiempo.
Las paredes están decoradas por
curiosos frescos didascálicos: por
ejemplo se ve al Häftling bueno, representado desnudo hasta la cintura, en acto de enjabonarse el cráneo
sonrosado y rapado, y al Häftling
m a l o , de nariz a c u s a d a m e n t e
semítica y colorido verdoso,
que, enfundado en su ropa
l l e n a de manchas y con el gorro
puesto, mete cautelosamente
un dedo en el agua del lavabo.
Debajo del primero está escrito: So bist
du rein (así te quedarás limpio), y debajo
del segundo: So gehst du ein (así te buscas la ruina); y más abajo, en un francés
dudoso pero en caracteres góticos: La
propreté, c’est la santé.
Les lavabos sont un lieu peu
accueillant : une salle mai éclairée et
remplie de courants d’air, avec un sol
de briques recouvert d’une couche de
boue ; l’eau n’est pas [40] potable,
elle a une odeur écoeurante et reste
souvent coupée pendant des heures.
Les murs sont décorés de curieuses
fresques édifiantes : on y voit par
exemple le bon Häftling, représenté
torse nu en train de savonner avec
enthousiasme un crâne rosé et bien
tondu, tandis que le mauvais
Häftling, a ff l i g é d ’ u n n e z c r o c h u
fortement accusé et d’un teint
verdâtre, engoncé dans des habits
tout tachés, trempe un doigt prudent
dans l’eau du lavabo. Sous le premier
on lit : «So bist du rein» (comme ça,
tu es propre), sous le second : «So
geshst du ein» (comme ça, tu cours à
ta perte) ; et plus bas, dans un
français approximatif mais en
caractères gothiques : «La propreté,
c’est la santé.»
Sulla parete opposta campeggia un
enorme pidocchio bianco rosso e nero,
con la scritta: «Eine Laus, dein Tod»
(un pidocchio è la tua morte), e il
distico ispirato:
En la red opuesta campea un
enorme piojo blanco, rojo y negro, con la frase: Eine Laus, dein
Tod (un piojo es tu muerte), y el
inspirado dístico:
Sur le mur d’en face trône un
énorme pou, blanc, rouge et noir, orné
de l'inscription : «Eine Laus, deine
Tod» (un pou, c’est ta mort) et suivi
de ces vers inspirés :
Nach dem Abort, vor dem Essen
Hände waschen, nicht vergessen
Nach dem Abort, vor dem Essen
Hände waschen, nicht vergessen
(dopo la latrina, prima di mangiare,
lavati le mani, non dimenticare).
(después de la letrina, antes de comer, lávate las manos, no lo olvides).
(Après les latrines, avant de manger,
Lave-toi les mains, ne l'oublie jamais.)
Per molte settimane, ho
considerato questi ammonimenti
all’igiene come puri tratti di spirito
teutonico, nello stile del dialogo relativo al cinto erniario con cui
eravamo stati accolti al nostro
ingresso in Lager. Ma ho poi capito
che i loro ignoti autori, forse
inconsciamente, non erano lontani
da alcune importanti verità. In
questo luogo, lavarsi tutti i giorni
nell’acqua torbida del lavandino
immondo è praticamente inutile ai
fini della pulizia e della salute; è
Durante semanas he considerado
estas amonestaciones sobre la higiene como puros rasgos de humor
teutónico, en el estilo del diálogo
sobre el cinturón herniario con que
se nos había recibido a nuestro ingreso
en el Lager. Pero después he comprendido que sus desconocidos autores, puede
que subconscientemente, no estaban
lejos de algunas verdades fundamentales. En este lugar, lavarse todos los
días en el agua turbia del inmundo
lavabo es prácticamente inútil a fines de limpieza y de salud;
Pendant des semaines, j’ai considéré
ces incitations à l’hygiène comme de
simples traits d’esprit typiquement
germaniques, du même goût que la
plaisanterie sur le bandage herniaire qui
nous avait accueillis à notre entrée au
Lager. Mais j’ai compris ensuite que
leurs auteurs anonymes avaient
effleuré, sans doute à leur insu,
quelques vérités importantes. Ici, se
laver tous les jours dans l’eau trouble
d’un lavabo immonde est une- opération
pratiquement inutile du point de vue de
l'hygiène et de la santé, mais
4:14
28
Nach dem Abort, vor dem Essen
Hânde waschen, nicht vergessen
notes
Levi’s Se questo...
addirittura incluso, indeed
6 Ma Steinlauf. La lezione di Steinlaut inizia con il
consueto uso della congiunzione avversativa.
7 Me ne duole. Uno dei tanti arcaismi di SQU, per
giunta iterato con l’aggiunta di un nesso causale («Me
ne duole, perché...»).
8 per portare testimonianza. Il ricordo come bisogno
e come obbligo. L’esortazione a meditare e ricordare
della poesia in epigrafe è qui rielaborata: non è solo
«un omaggio alle vittime, ma la base per prevenire
una possibile ripetizione dell’orrore» (Segre, 57).
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
p e r o e s importantísimo como síntoma de un resto de vitalidad, y
necesario como instrumento de
supervivencia moral.
extrêmement importante comme
symptôme d’un reste de vitalité, et
nécessaire comme instrument de survie
morale.
Tengo que confesarlo: después
Devo confessarlo: dopo una
s o l a s e t t i m a n a d i p r i g i o n i a , i n de una única semana en prisión noto
m e l ’ i s t i n t o d e l l a p u l i z i a è que el instinto de la limpieza ha
sparito. Mi aggiro ciondolando desaparecido en mí. Voy dando vuelper il lavatoio, ed ecco Steinlauf, tas bamboleándome por los lavabos
i l m i o a m i c o [ 6 5 ] q u a s i y aquí está Steinlauf, mi amigo de
cinquantenne, a torso nudo, che casi cincuenta años, a torso desnudo,
s i s t r o f i n a c o l l o e s p a l l e c o n restregándose el cuello y la espalda
scarso esito (non ha sapone) ma con escaso fruto (no tiene jabón) pero
con estrema energia. Steinlauf mi con extrema energía. Steinlauf me ve
vede e mi saluta, e senza ambagi y me saluda, y sin ambages me premi domanda severamente perché gunta con severidad por qué no me
non mi lavo. Perché dovrei lavarmi? lavo. ¿Por qué voy a lavarme? ¿Voy
starei forse meglio di quanto sto? a estar mejor de lo que estoy? ¿Voy a
piacerei di più a qualcuno? vivrei un gustarle más a alguien? ¿Voy a vivir
giorno, un’ora di più? Vivrei anzi di un día, una hora más? Incluso viviré
meno, perché lavarsi è un lavoro, uno menos, porque lavarse es un trabajo, un
s p re c o d i e n e r g i a e d i c a l o r e . desperdicio de energía y calor. ¿No sabe
Non sa Steinlauf che dopo mezz’ora Steinlauf que después de media hora carganai sacchi di carbone ogni differenza do sacos de carbón habrá desaparecido cualfra lui e me sarà scomparsa? Più quier diferencia entre él y yo? Cu a n t o
ci penso, e più mi pare che lavarsi más lo pienso más me parece que
la faccia nelle nostre condizioni lavarse la cara en nuestra situas i a u n a f a c c e n d a i n s u l s a , ción es un acto insulso, y hasta
addirittura frivola: un’abitudine _________ frívolo: una costumbre
meccanica, o peggio, una m e c á n i c a , o p e o r , u n a
lugubre ripetizione di un rito lúgubre repetición de un rito
e s t i n t o . Morremo tutti, stiamo per extinguido. Vamos a morir todos, esmorire: se mi avanzano dieci minuti tamos a punto de morir: si me sobran
fra la sveglia e il lavoro, voglio diez minutos entre diana y el trabajo quiero
dedicarli ad altro, a chiudermi in me dedicarlos a otra cosa, a encerrarme en
stesso, a tirare le somme, o magari a mí mismo, a echar cuentas o tal vez
guardare il cielo e a pensare che lo X a mirar el reloj y a pensar que puevedo forse per l’ultima volta; o de que lo esté viendo por última vez;
anche solo a lasciarmi vivere, a concedermi o también a dejarme vivir, a darme el
il lusso di un minuscolo ozio.
lujo de un ocio minúsculo.
Je dois l’avouer : au bout d’une semaine
de captivité, le sens de la propreté m’a
complètement abandonné. Me voilà
traînant les pieds en direction des robinets,
lorsque je tombe sur l’ami Steinlauf, torse
nu, occupé à frotter son cou et ses épaulas
de quinquagénaire sans grand résultat (il
n’a pas de savon) mais avec une extrême
énergie. Steinlauf m’aperçoit, me dit
bonjour et de but en blanc me demande
sévèrement pourquoi je ne me lave pas. Et
pourquoi [41] devrais-je me laver? Est-ce
que par hasard je m’en trouverais mieux?
Est-ce que je plairais davantage à
quelqu’un ? Est-ce que je vivrais un jour,
une heure de plus? Mais pas du tout, je
vivrais moins longtemps parce que se laver
représente un effort, une dépense inutile
de chaleur et d’énergie. Est-ce que par
hasard Steinlauf aurait oublié qu’au bout
d’une demi-heure passée à décharger des
sacs de charbon, il n’y aura plus aucune
différence entre lui et moi ? Plus j’y pense
et plus je me dis que se laver la figure dans
des conditions pareilles est une activité
absurde, sinon frivole : une habitude
machinale ou, pis encore, la lugubre
répétition d’un rite révolu. Nous mourrons
tous, nous allons mourir bientôt : s’il me
reste dix minutes entre le lever et le travail,
j’ai mieux à faire, je veux rentrer en moimême, faire le point, ou regarder le ciel et
me dire que je le vois peut-être pour la
dernière fois ; ou même, simplement, me
laisser vivre, m’accorder le luxe d’un
minuscule moment de loisir.
Ma Steinlauf (6) mi dà sulla voce.
Ha terminato di lavarsi, ora si sta
asciugando con la giac c a d i t e l a
che prima teneva arrotolata
fra le ginocchia e che poi
infilerà, e senza interrompere
l’operazione mi somministra una
lezione in piena regola.
Pero Steinlauf me hace callar.
Ha terminado de lavarse, ahora
se e stá secando con la chaqueta
de tela que antes tenía enroscada
entre las piernas y que luego va
a ponerse, y sin interrumpir la
operación me da una lección en
toda regla.
M a i s St e i n l a u f m e r a b r o u e . S a
toilette terminée, le voilà maintenant
en train de s’essuyer avec la veste de
toile qu’il tenait jusque-là roulée en
boule entre ses genoux et qu’il
enfilera ensuite, et sans interrompre
l’opération il entreprend de me
donner une leçon en règle.
Ho scordato ormai, e me ne
duole (7), le sue parole diritte e
chiare, le parole del già sergente
St e i n l a u f d e l l ’ e s e r c i t o a u s t r oungarico, croce di ferro della guerra ‘14-18. Me ne duole, perché
dovrò tradurre il suo italiano
incerto e il suo discorso piano di
buon soldato nel mio linguaggio di
uomo incredulo. Ma questo ne era
il senso, non dimenticato allora né
poi: che appunto perché il
La[66]ger è una gran macchina per
ridurci a bestie, noi bestie non
dobbiamo diventare; che anche in
questo luogo si può sopravvivere, e
perciò si deve voler sopravvivere,
per raccontare, per portare
testimonianza (8); e che per vivere è
importante sforzarci di salvare
almeno lo scheletro, l’impalcatura,
la forma della civiltà. Che siamo
schiavi, privi di ogni diritto, esposti
a ogni offesa, votati a morte quasi
certa, ma che una facoltà ci è
rimasta, e dobbiamo difenderla con
ogni vigore perché è l’ultima: la
He olvidado hoy, y lo siento, sus
palabras directas y claras, las palab r a s d e l q u e f u e e l s a rg e n t o
Steinlauf del Ejército austro-húngaro, cruz de hierro en la guerra de
1914-1918. Lo siento porque tendré
que traducir su italiano inseguro y
su razonamiento sencillo de buen
soldado a mi lenguaje de incrédulo. Pero éste era el sentido, que no
he olvidado después ni olvidé entonces: que precisamente porque el
Lager es una gran máquina para convertirnos en animales, nosotros no debemos convertirnos en animales; que aun
en este sitio se puede sobrevivir, y
por ello se debe querer sobrevivir,
para c o n t a r l o , p a r a d a r t e s t i m o n i o ; y q u e p a r a v i v i r e s i m p o rtante esforzarse por salvar al
meno s el esqueleto, la armazón,
la forma de la civilización. Que somos esclavos, sin ningún derecho, expuestos a cualquier ataque, abocados a
una muerte segura, pero que nos h a
quedado una facultad y debemos defenderla
con todo nuestro vigor porque es la última:
Je ne me souviens plus aujourd’hui,
et je le regrette, des mots clairs et
directs de Steinlauf, l’ex-sergent de
l’armée austro-hongroise, croix de fer
de la guerre de 14-18. Je le regrette,
parce qu’il me faudra traduire son
italien rudimentaire et son discours si
clair de brave soldat dans mon langage
d’homme incrédule. Mais le sens de
ses paroles, je l’ai retenu pour toujours
: c’est justement, disait-il, parce que
le Lager est une monstrueuse machine
à fabriquer des bêtes, que nous ne
devons pas devenir des bêtes ; puisque
même ici il est possible de survivre,
nous devons vouloir survivre, pour
raconter, pour témoigner; et pour
vivre, il est important de sauver au
moins l’ossature, la charpente, la
forme de la civilisation. Nous sommes
des esclaves, certes, privés de tout
droit, en butte à toutes les
humiliations, voués à une mort presque
certaine, mais il nous reste encore une
ressource et nous devons la défendre
avec acharnement parce que c’est la
dernière : refuser notre consentement.
invece importantissimo come
sintomo di residua vitalità, e necessario
come
strumento
di
sopravvivenza morale.
29
notes
Levi’s Se questo...
9 dignità e per proprietà. E la dignità dell’umanesimo
classico, dantesco, dove non manca un’eco
dostoevskiana: «Ogni uomo, chiunque egli sia e per
quanto avvilito, purtuttavia, anche se istintivamente,
pretende che si rispetti la sua dignità di uomo»
(Memorie, 141). Sull’importanza del concetto di
«dignità» nella letteratura con centrazionaria non si
dimentichino le belle pagine di 1Todorov, Di fronte
all’estremo. Quale etica per il secolo dei gulag e dei
campi di sterminio, Garzanti, Milano 1992, pp. 61 ss.,
che lega SQU a una vasta serie di altre memorie.
Rimanendo nell’ambito dell’opera leviana potrà essere
curioso notare come una frase praticamente identica
a questa verrà usata in SES per definire il carattere
positivo di Lorenzo, che ha conservato la propria
dignità facendo bene il lavoro al quale era stato
costretto in Germania: «Quando lo misero a tirar su
muri di protezione contro le bombe, li faceva diritti,
solidi, con mattoni bene intrecciati e con tutta la calcina
che ci voleva; non per ossequio agli ordini, ma per
dignità professionale» (II, 1087). La fonte potrebbe
essere il ricordo liceale dell’umanesimo fiorentino, la
dignitas hominis di Pico della Mirandola, che, in un
diverso contesto, di ricerca storiografia, nel
dopoguerra, verrà restaurato con acribia da Eugenio
Garin e dai suoi libri sull’umanesimo italiano. La fonte
inconscia potrebbe essere l’episodio biblico narrato
in Giudici 7, 5 in cui «il condottiero Gedeone sceglie i
migliori fra i suoi guerrieri osservando il modo in cui si
comportano nel bere al fiume: scarta tutti quelli che
lambisconosl’acqua “come fa il cane” o che
s’inginocchiano, ed accetta solo quelli che bevono in
piedi, recando la mano alla bocca» (cito dallo stesso
Levi, che così ne scrisse in SES, II, 1080-1081; su
questo punto sono ritornato in un articolo, La scelta
di Gedeone: appunti su P. Levi e l’ebraismo, in
«Journal of the Institute of Romance Studies», 4, 1996,
pp. 187-198, che ha suscitato le giuste osservazioni
critiche di S. Calvo, Una piccola luce. Articoli,
interviste, tentativi di riflessione, Locarno, ed. fuori
commercio, 2000, pp. 77-78). Quanto al vocabolo
«proprietà» associato al più accreditato «dignità», ci
sembra si possa dire che esso dia significato e
spessore alla squallida iscrizione letta nella latrina e
riportata all’inizio del capitolo: «La propreté, c’est la
santé».
10 non avere sistema? Risposta mediterranea,
«latina» al «sistema di pensiero» teutonico, temuto e
biasimato nella Prefazione (nota 5). Levi è molto più
generoso di quanto non si creda nei confronti dell’assai
vituperato «mito del bravo italiano». 1 tempi in cui
scriveva SQU non sono paragonabili ai nostri e
nemmeno a quelli in cui nacque SES. Italianità e
germanesimo in SQU sono dualità fra loro
contrapposte, anzi l’una contro l’altra armata: Levi è
un appassionato difensore dell’ideologia italiana, del
suo «essere italiano», portatore di «una blanda
dottrina» capace di annullare i più rigidi sistemi di
pensiero. Per lui il «Bravo Italiano», non era un mito:
era Lorenzo. Di qui il risentimento, nel vedere tanto
dispresso contro l’Italyener nell’episodio di Schmulek,
cap. «Ka-Be», nota 22, e in particolare, nello stesso
cap. (nota 15) contro gli ebrei italiani, detti con scherno
«zwei linke Hände» (due mani sinistre). Le idee di
Levi sul «carattere dell’Italiano» sono difficili da
districare e interpretare globalmente, anche perché
mutano con il trascorrere dei decenni. Non si deve
cadere nell’anacronismo nel giudicare frasi come
questa con il senno del poi. Parlando di Manzoni, che
di queste idee è probabile sia stato l’ispiratore, molti
anni più tardi Levi parafraserà la «blanda dottrina» di
SQU; ma ne verrà fuori una radiografia, assai meno
generosa nei confronti delle consuetudini che «si
respirano al di qua delle Alpi». Il genio psicologico di
Manzoni consiste nell’aver saputo fotografare «quel
viluppo di pietà, tolleranza e cinismo che è tipicamente
italiano» (II, 702). Il cinismo, tra il 1947 e il 1958, manca.
Non dissimile l’elogio dei greci di Salonicco, vedi sotto,
cap. «Al di qua del bene e del male», nota 5.
KA-BE
1 nuvole maligne... il paesaggio in Levi è dominato
dalle nuvole, prima sanguigne (vedi sopra, cap. «Sul
fondo», nota 28) ora «maligne» come «’’aere» di Inf.
V, 86.
in travaglio en tormento
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
facoltà di negare il nostro consenso. Dobbiamo quindi, certamente,
lavarci la faccia senza sapone,
nell’acqua sporca, e asciugarci
nella giacca. Dobbiamo dare il nero
alle scarpe, non perché così
prescrive il regolamento, ma per
dignità e per proprietà (9).
Dobbiamo camminare di[67]ritti,
senza strascicare gli zoccoli, non
già in omaggio alla disciplina
prussiana, ma per restare vivi, per
non cominciare a morire.
la facultad de negar nuestro consentimiento. Debemos, por consiguiente, lavarnos la cara sin jabón,
en el agua sucia, y secarnos con la
chaqueta. Debe m o s d a r b e t ú n a
los zapatos no porque lo
diga el reglamento sino
por dignidad y por limpiez a . Debemos andar derechos,
sin arrastrar los zuecos, no
y a e n a c a tamiento de la disciplina prusiana sino para seguir vivos,
para no empezar a morir.
Aussi est-ce pour nous un devoir
envers nous-mêmes que de nous laver
le visage sans savon, dans [42] de l’eau
sale, et de nous essuyer avec notre
veste. Un devoir, de cirer nos souliers,
non certes parce que c’est écrit dans
le règlement, mais par dignité et par
propriété. Un devoir enfin de nous
tenir droits et de ne pas traîner nos
sabots, non pas pour rendre hommage
à la discipline prussienne, mais pour
rester vivants, pour ne pas commencer
à mourir.
Queste cose mi disse Steinlauf,
uomo di volontà buona: strane cose
al mio orecchio dissueto, intese e
accettate solo in parte, e mitigate
in una più facile, duttile e blanda
dottrina, quella che da secoli si
respira al di qua delle Alpi, e
secondo la quale, fra l’altro non
4 c’è maggior vanità che sforzarsi di
inghiottire interi i sistemi morali
elaborati da altri, sotto altro cielo.
No, la saggezza e la virtù di
Steinlauf, buone certamente per
lui, a me non bastano. Di fronte a
questo complicato mondo infero,
le mie idee sono confuse; sarà
proprio necessario elaborare un
sistema e praticarlo? o non sarà più
salutare prendere coscienza di non
avere sistema? (10) [68][69]
Estas cosas me dijo Steinlauf, hombre de buena voluntad: cosas extrañas
para mi oído desacostumbrado, entendidas y aceptadas sólo en parte, y mitigadas por una doctrina más fácil, dúctil y blanda, la que hace siglos que
se respira más acá de los Alpes y según la cual, entre otras cosas, no hay
vanidad mayor que esforzarse en
tragarse enteros los sistemas morales
elaborados por los demás, bajo otros cielos.
No, la prudencia y la virtud de
Steinlauf, ciertamente buenas para
él, no me bastan. Frente a este
complicado mundo inferior m i s
ideas están confusas: ¿será
r e almente necesario establecer un
sistema y practicarlo? ¿No será
más saludable tomar conciencia
de no tener sistema?
Tel fut le discours de Steinlauf, homme
de bonne volonté : discours accueilli avec
une sorte d’étonnement par des oreilles
déshabituées, discours compris et accepté
en partie seulement, et adouci par une
doctrine plus abordable, plus souple et plus
modérée, celle-là même qui se transmet
depuis des siècles en deçà des Alpes, et selon
laquelle entre autres, il n’est pas plus grande
vanité que de prétendre absorber tels quels
les grands systèmes de morale élaborés par
d’autres peuples sous d’autres cieux. Non,
la sagesse et la vertu de Steinlauf, bonnes
pour lui sans aucun doute, ne me suffisent
pas. Face à l'inextricable dédale de ce monde
infernal, mes idées sont confuses : est il
vraiment nécessaire d’élaborer un système
et de l'appliquer? N’est-il pas plus salutaire
de prendre conscience qu’on n’a pas de
système?
KA-BE
Ka-be
I giorni si somigliano tutti, e
non è facile contarli. Da non so
quanti giorni facciamo la spola,
a coppie, dalla ferrovia al magazzino:
un centinaio di metri di suolo in
disgelo. Avanti sotto il carico, indietro
colle braccia pendenti lungo i fianchi,
senza parlare.
Todos los días se parecen y no es
fácil contarlos. Hace no sé cuántos
días que vamos como un péndulo,
en parejas, de la estación al almacén:
un centenar de metros de suelo en
deshielo. Adelante bajo la carga, hacia atrás
con los brazos colgando a lo largo del cuerpo,
sin hablar.
LES jours se ressemblent tous et il n’est
pas facile de les compter. J’ai oublié depuis
combien de jours nous faisons la navette,
deux par deux, entre la voie ferrée et
l'entrepôt : une centaine de mètres de
terrain en dégel, à l'aller écrasés sous le
poids de la charge, au retour les bras
ballants, sans parler.
Intorno, tutto ci è nemico.
Sopra di noi, si rincorrono le nuvole
maligne (1), per separarci dal sole; da
ogni parte ci stringe lo squallore del
ferro in travaglio. I suoi confini non
li abbiamo mai visti, ma sentiamo,
tutto intorno, la presenza cattiva del
filo spinato che ci segrega dal mondo. E sulle impalcature, sui treni
in manovra, nelle strade, negli
A nuestro alrededor todo nos es enemigo.
Encima de nosotros se agrupan las nubes malignas, para separarnos del sol; por
todas partes nos oprime la amenaza de
las alambradas _____. Sus confines no
los hemos visto nunca pero sentimos,
todo alrededor, la presencia maléfica del
hilo erizado que nos segrega del mundo... Y en los andamios, en los trenes
en maniobra, en las carreteras, en las
Autour de nous, tout est hostile. Sur
nos têtes, les nuages mauvais défilent sans
interruption pour nous dérober le soleil.
De toutes parts, l’étreinte sinistre du fer
en traction. Nous n’avons jamais vu où
ils finissent, mais nous sentons la
présence maligne des barbelés qui nous
tiennent séparés du monde. Et sur les
échafaudages, sur les trains en
manoeuvre, sur les routes, dans les
30
4.
K.B.
notes
2 Tutto ci è nemico... tutti ci sono nemici. È la deduzione empirica del
sillogismo «ogni straniero è nemico» contenuto nella Prefazione (nota
4). Si noti però la cucitura fra il finale della sezione e l’inizio della
successiva, «No, in verità... non sento un nemico né un rivale». È il
primo di una curiosa serie di enjambements tra sezioni. Le sezioni di
norma segnano una cesura, talora piuttosto netta, fra la forma
espressiva diaristica e quella riflessiva. Le eccezioni però non mancano
e sono significative per il ragionamento che è sottinteso. In questo
caso è visibile il segnale di un ottimismo duro a morire, ovvero, per
adoperare le parole di Vittorio Foa della « speranza che emerge
dall’Inferno». II giudizio di Foa, implicito nella breve presentazione alla
edizione di SQU diffusa in omaggio dal’’«Unità» nel 1992, lo si può
leggere apertamente espresso in una bella intervista resa ad Alberto
Papuzzi, Noi, veccbi ragazzi del partito d’Azione, «La Stampa», 13
luglio 1991; in modo più sfumato, ma altrettanto lucido, ritorna ancora
in Il Cavallo e la Torre. Riflessioni su una vita, Einaudi, Torino 1991,
p.331. In SQU ci sono del resto molte storie che smentiscono la legge
generale («Tutti ci sono nemici»). C’è la storia di Alberto, di Jean il
Pikolo, di Lorenzo. « Ma se ci sono tante eccezioni, la legge rimane
valida?», si chiede, non a torto, T. Todorov, Di fronte all’estremo cit., p.
37.
3 e il vento le scuote. L’involucro è, nel senso di Mauron, la «metafora
ossessiva» di Levi: il guscio, la corazza, la nicchia, il nido disfatto (la
stessa casa, presenza importante in SQU: « la tiepida casa» evocata
nella poesia in epigrafe e poi nei ripetuti sogni «di essere a casa», nel
saggio La mia casa in AM), finanche «la pancia aperta di Maometto in
atto di aprirsela da sé, nella nona bolgia e nell’illustrazione di Doré» (II,
1577) meriterebbero un approfondimento psicoanalitico, se troppe non
fossero le resistenze di Levi a questo genere d’interpretazione dei
testi («uno straccio di es ce l’ho anch’io», l’ironia contro « l’inquilino
della casa di sotto»). Dopo gli acquari - anzi, forse, a questi collegati -,
dopo le porte, non sono meno frequenti le metafore ispirate ad un’idea
d’involucro, di guscio; più tardi verranno le dighe, da cui è partito
D.Scarpa per la sua originale analisi del concetto di Chiaro-scuro in
«Riga» cit., pp. 238 ss. Molto spesso, come in questo caso, l’involucro
è rappresentato dalle spoglie di un insetto: l’immagine sta a indicare
che la barriera protettiva non è servita a nulla, l’esplosione è già
avvenuta, le viscere sono già uscite dalla pancia di Maometto e non
rimangono da vedere che le spoglie, i gusci abbandonati. L’ipotesi di
C. Ozick per SES di una «detonazione, tanto più vulcanica perché
inaspettata» («The New Republic», 21 marzo 1988, tr. it. Il messaggio
d’addio, in P. Levi: un’antologia cit., p. 155) è molto convincente, ma
non applicabile solo all’ultimo libro. La detonazione precede la scrittura,
ogni scrittura di Levi. Sono segnali molto importanti, perché
contraddicono l’assunto iniziale della pacatezza, l’assenza di odio, le
buone maniere, «il perdonatore» e altri luoghi comuni che talora
circolano nelle pagine di lettori anche attenti. La metafora del guscio di
una conchiglia («la capacità di secernere un guscio»), dello stesso
grembo vuoto della rana nella poesia in esergo richiedono cautela.
L’ipotesi di Scarpa, secondo cui la letteratura, anzi il canone occidentale,
i suoi maggiori modelli (Dante, Omero, la Bibbia) sarebbero «la
schermatura ignifuga che permette a Levi di maneggiare il calor bianco
che lo ha ustionato un tempo, e di tramandare il suo fuoco al lettore in
modo che ne resti scottato ma non arso» è ipotesi seducente, ma non
convince, per lo meno se riferita agli anni di gestazione di SQU, quando
il fuoco non arde più, ma se ne scorgono i segni nei relitti che ha
lasciato. È una scelta poetica quella di non parlare dell’esplosione, di
non descrivere la detonazione. La letteratura ha un ruolo importante
ma diverso in queste scelte. Levi è convinto che il problema dei resti,
dei vuoti vermi, degli occhi cavi, del grembo sterile ustioni il lettore
quanto è necessario. Anche gli aguzzini hanno un guscio, anzi «una
corazza». Scarpa individua la giusta metafora, mala letteratura non
può essere lo schermo, non ha a che vedere con l’esplosione. Se mai
la protezione del guscio serve a nascondere la potenza dell’inconscio.
Si pensi al finale di un racconto come Fine del Marinese, uscito sul
«Ponte» nel 1949 (I, 1109-1112), che mi sembra sia stato ingiustamente
trascurato dalla critica: il protagonista, un partigiano arrestato durante
un rastrellamento, cerca di uscire dal suo «nido di febbre» facendo del
suo corpo «una corazza» cioè nascondendo una potente bomba con
la quale salta in aria insieme ai tedeschi che lo hanno arrestato. È
questo lo stato d’animo in cui Levi si trova mentre pone ordine ai capitoli
di SQU. Il fuoco divampa più che mai nel periodo che va dal 1947 al
’58, brucia anche gli involucri, li rende sottili, li espone ai colpi di vento
come le spoglie d’insetti in questa che è una delle più alte metafore di
tutto il libro (Segre, 70). Vedi anche sotto, cap. «Le nostre notti», nota
1.
4 lotta di ciascuno contro tutti. Traduce l’hobbesiano ballare omnium
contra omnes: «Era una vita hobbesiana, una guerra continua di tutti
contro tutti», si dice in SES (II, 1096).
5 con questa totale indifferenza. Si riprende qui una notazione di
Memorie, 92: « La caratteristica di questi uomini è quella di annullare
la loro personalità sempre, dappertutto e quasi dinanzi a tutti e, nelle
faccende comuni, di rappresentare una parte neppur secondaria, ma
di terz’ordine. Suscilov era un giovane miserando, affatto passivo e
avvilito, anzi inebetito, sebbene da noi nessuno lo picchiasse, ma fosse
così per natura».
6. e muoiono sulla pista Il riferimento non è a Buck, ma a un altro
celebre cane londoniano, Dave (Il richiamo della foresta cit., pp. 72
ss.), che con un ultimo sforzo, benché moribondo, «urlando
lugubremente», riesce tuttavia a «rilevarsi» e torna alla sua slitta.
Come in altri casi di citazioni letterarie, Levi lavora per capovolgimento
tematico e sovrapposizioni eterogenee: Dave è l’esempio
dell’abnegazione, ed anche della passione per il lavoro, più che dello
sfruttamento: «Ciascuno citava degli esempi di cani feriti o troppo
vecchi per tirare e ridotti alla disperazione in questa condizione; tutti
aggiungevano che era caritatevole, dal momento che Dave era
sicuramente prossimo a morire, di dargli la gioia di finire i suoi giorni
sotto la bardatura». Fu dunque attaccato di nuovo, « ed egli si sforzò,
tutto fiero di tirare come prima, ma il dolore interno gli strappava
grida involontarie. Cadde numerose volte, e, trattenuto dalle tirelle,
ricevette la slitta sul corpo, ciò che lo fece zoppicare. Ma tenne duro
fino al campo, dove il conduttore gli fece posto accanto al fuoco. [...]
Poi le forze lo abbandonarono completamente; e quando i suoi
compagni lo videro per l’ultima volta, egli era disteso sulla neve,
anelante, e cercava ancora di seguirli. E l’udirono urlare tristamente,
quando gli alberi dell’argine li sottrasse ai suoi occhi». Le code di
autocommento a questa citazione sono molteplici, ma svianti; oltre
al tardo articolo Buck dei lupi (II, 1317-1320), si ricordi soprattutto la
confidenza sussurrata in SP nel racconto Cerio (I, 861), dove Levi
parla di se stesso come il frutto di una «involuzione-evoluzione di un
famoso cane per bene, un cane vittoriano e darwiniano che viene
deportato, e diventa ladro per vivere nel suo «Lager» del Klondike, il
grande Buck del Richiamo della foresta. Rubavo come lui e come le
volpi: ad ogni occasione favorevole, ma con astuzia sorniona e senza
espormi. Rubavo tutto, salvo il pane dei miei compagni». Dove ritorna
infine quanto si è visto sopra, nel cap. «Sul fondo», nota 39.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
s c a v i, n e g l i u ff i c i , u o m i n i e
uomini, schiavi e padroni, i
padroni schiavi essi stessi; la
paura muove gli uni e l’odio gli
altri, ogni altra forza tace. Tutti ci
sono nemici o rivali (2). [70]
excavaciones, en las oficinas, hombres
y más hombres, esclavos y amos, y
amos que son esclavos de ellos mismos;
el miedo mueve a uno y el odio a los
otros, toda otra fuerza calla. Todos son
aquí enemigos o rivales.
tranchées, dans les bureaux, des hommes
et des hommes, des esclaves et des maîtres,
et les maîtres eux-mêmes esclaves ; la peur
gouverne les uns, la haine les autres ; tout
autre sentiment a disparu. Chacun est à
chacun un ennemi ou un rival.
No, in verità, in questo mio
compagno di oggi, aggiogato oggi con
me sotto lo stesso carico, non sento
un nemico né un rivale.
No, la verdad es que en mi
compañero de hoy, bajo el yugo
de mi misma carga, no siento a
un enemigo ni a un rival.
Non, pourtant : dans ce compagnon
d’aujourd’hui, attelé avec moi sous le
même fardeau, il m’est impossible de voir
un ennemi ou un rival.
E Null Achtzehn. Non si chiama
altrimenti che così, Zero Diciotto, le
ultime tre cifre del suo numero di
matricola: come se ognuno si fosse
reso conto che solo un uomo è degno
di avere un nome, e che Null
Achtzehn non è più un uomo. Credo
che lui stesso abbia dimenticato il
suo nome, certo si comporta come
se così fosse. Quando parla, quando
guarda, dà l’impressione di essere
vuoto interiormente, nulla più che un
involucro, come certe spoglie di
insetti che si trovano in riva agli
stagni, attaccate con un filo ai sassi,
e il vento le scuote (3). [71]
Es Null Achtzehn. No, se llama de
otra manera, Cero Diez y Ocho, las últimas tres cifras de su número de registro: como si todos se hubieran dado
cuenta de que sólo un hombre es digno
de tener un nombre, y de que Null
Achtzehn no es ya un hombre. Creo que
él mismo habrá olvidado su nombre, la
verdad es que se comporta como si así
fuera. Cuando habla, cuando mira,
da la impresión de estar interiormente vacío, de no ser más que un
envoltorio, como esos despojos de
insectos que se encuentran en la orilla de los
pantanos, pegados por un hilo a un guijarro,
mientras el viento los sacude.
C’est Null Achtzehn. On ne lui
connaît pas d’autre nom. Zéro dix-huit,
les trois derniers chiffres de son
matricule : comme si chacun s’était
rendu compte que seul un homme est
digne de porter un nom, et que Null
Achtzehn n’est plus un homme. Je crois
bien que lui-même a oublié son nom,
tout dans son comportement porterait à
le croire. Sa voix, son regard donnent
l'impression d’un grand vide [44]
intérieur, comme s’il n’était plus qu’une
simple enveloppe, semblable à ces
dépouilles d’insectes qu’on trouve au
bord des étangs, rattachées aux pierres
par un fil, et que le vent agite.
Null Achtzehn è molto giovane, il
che costituisce un pericolo grave. Non
solo perché i ragazzi sopportano
peggio degli adulti le fatiche e il
digiuno, ma soprattutto perché qui, per
sopravvivere, occorre un lungo
allenamento alla lotta di ciascuno
contro tutti (4), che i giovani raramente
posseggono. Null Achtzehn non è
neppure [72] particolarmente indebolito,
ma tutti rifuggono dal lavorare con lui.
Tutto gli è a tal segno indifferente che
no n s i c u r a p i ù d i e v i t a r e
l a f a t i c a e l e percosse e di
cercare il cibo. Eseguisce tutti gli
ordini che riceve, ed è prevedibile
che, quando lo manderanno alla
morte, ci andrà con questa stessa
totale indifferenza (5).
Null Achtzehn es muy joven, lo
que constituye un peligro grave. No
sólo porque los muchachos soportan peor que los adultos las fatigas
y el ayuno, sino porque aquí, para
sobrevivir, se necesita sobre todo
un largo adiestramiento en la lucha
de uno contra todos que los jóvenes raramente tienen. Null Achtzehn no está
ni siquiera especialmente debilitado
pero todos evitan trabajar con él.
Todo le es indiferente hasta tal punto que ha dejado de preocuparse por
evitar el cansancio y los golpes ni
por buscar comida. Cumple todas
las órdenes que recibe y es de prever que, cuando lo envíen a la muerte, vaya con esta misma indiferencia total.
Null Achtzehn est très jeune, ce qui
constitue un grave danger. Non
seulement parce que les adolescents
supportent moins bien que les adultes les
fatigues et les privations, mais surtout
parce que, ici, pour survivre, il faut avoir
accumulé une longue expérience de la
lutte de chacun contre tous, que
généralement les jeunes n’ont pas. Et
même si Null Achtzehn n’est pas
particulièrement éprouvé physiquement,
personne ne veut travailler avec lui. Car
tout lui est à ce point indifférent qu’il
ne se soucie même plus d’éviter la
fatigue et les coups, ni de chercher de
quoi manger. Il exécute tous les ordres
qu’on lui donne, et il est fort probable
que lorsqu’on l’enverra à la mort, il ira
avec la même indifférence.
Non possiede la rudimentale
astuzia dei cavalli da traino, che
smettono di tirare un po’ prima di
giungere all’esaurimento: ma tira o
porta o spinge finché le forze glielo
permettono, poi cede di schianto,
senza una parola di avvertimento,
senza sollevare dal suolo gli occhi
tristi e opachi. Mi ricorda i cani da
slitta dei libri di London, che
faticano f i n o a l l ’ u l t i m o r e s p i r o
e muoiono sulla pista (6). [73]
No tiene la astucia elemental de
los caballos de remolq u e , q u e d e j a n d e t i r a r u n p o c o antes de
llegar al agotamiento: sino que tira
o lleva o empuja hasta que las fuerzas
se lo permiten, luego cede de plano,
sin una palabra de advertencia, sin levantar del suelo sus ojos tristes y
opacos. Me recuerda a los perros de
los trineos en los libros de London,
que se fatigan hasta el último aliento
y mueren en la pista.
Il lui manque l’astuce élémentaire
des chevaux de trait, qui cessent de
tirer un peu avant d’atteindre
l’épuisement : il tire, il porte, il
pousse tant qu’il en a la force, puis il
s’écroule d’un coup, sans un mot
d’avertissement, sans même lever de
terre ses yeux tristes et éteints. Il me
rappelle les chiens de traîneaux des
livres de Jack London, qui peinent
jusqu’au dernier souffle et meurent
sur la piste.
Ora, poiché noi tutti cerchiamo
invece con ogni mezzo di sottrarci alla
fatica, Null Achtzehn è quello che
lavora più di tutti. Per questo, e perché
è un compagno pericoloso, nessuno
vuol lavorare con lui; e siccome
d’altronde nessuno vuol lavorare con
me, perché sono debole e maldestro,
così spesso accade che ci troviamo
accoppiati.
Así, como todos nosotros buscamos por cualquier medio sustraernos
al cansancio, Null Achtzehn es el
que trabaja más de todos. Por eso, y
porque es un compañero peligroso,
nadie quiere trabajar con él; y como
por otra parte nadie quiere trabajar conmigo, porque soy débil y desmañado,
sucede con frecuencia que nos encontramos emparejados.
Comme chacun de nous s’efforce par
tous les moyens d’éviter les tâches les
plus pénibles, il est clair que Null
Achtzehn est celui qui travaille le plus ;
et comme c’est un compagnon
dangereux, chacun évite de travailler
avec lui. Personne ne voulant par ailleurs
travailler avec moi, parce que je suis
faible et maladroit, il arrive souvent que
nous nous retrouvions ensemble.
Mentre, a mani vuote, ancora
una volta torniamo strascicando i
piedi dal magazzino, una locomotiva
fischia breve e ci taglia la strada.
Contenti della interruzione forzata,
Mientras con las manos vacías volvemos una vez más arrastrando los
pies desde el almacén, una locomotora silba brevemente y nos corta el paso.
Contentos con la interrupción forzosa,
Tandis que, les mains vides, le pas
lourd, nous revenons encore une fois de
l’entrepôt, une locomotive nous barre la
route, avec un bref coup de sifflet. Tout
heureux de l’interruption forcée, Null
31
notes
7 col viso nell’erba. In quale opera letteraria Levi abbia
scovato l’immagine del bacio «col viso nell’erba» è
arduo dire; anche questa è quasi sicuramente una
criptocitazione, allo stato attuale delle nostre
conoscenze indecifrabile. Si noti comunque, in questo
sogno ad occhi aperti, come il paesaggio si conformi
in modo diverso (l’aria tiepida anticipa il «l’aria mite
del maggio in Italia» di un successivo capitolo, il sole,
l’odore del fieno, l’erba).
6:10
8 noi non siamo che bestie stanche. L’episodio del
sogno si chiude con un ultimo richiamo alla metafora
dei cani stanchi di London. I sogni hanno valori molto
complessi in Levi, quasi sempre sono legati al bisogno
di raccontare e al terrore di non essere ascoltati o
creduti (cfr. Segre, 71-73, ma su questo tema
complesso si veda adesso la relazione di M. Belpoliti
al congresso «191 di qua del bene e del male». La
visione del mondo di P. Levi, tenutosi a Torino il 15-16
dicembre 1999, i cui atti, a c. di E. Mattioda, sono in
corso di stampa per i tipi di E Angeli). Il sogno è lo
strumento principale attraverso cui Levi insinua dubbi
sul rapporto Lager-libertà, come dimostra assai bene
il finale di T.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Null Achtzehn ed io ci fermiamo:
curvi e laceri, aspettiamo che i
vagoni abbiano finito di sfilarci lentamente davanti.
Null Achtzehn y yo nos paramos:
encorvados y miserables esperamos a
que los vagones hayan terminado de
pasarnos lentamente por delante.
Achtzehn et moi nous nous arrêtons : le
dos voûté, hébétés de fatigue, nous
attendons que les wagons aient fini de
défiler lentement devant nous .
Deutsche Reichsbahn. Deutsche
Reichsbahn. SNCE Due giganteschi
vagoni russi, con la falce e il martello
mal cancellati. Deutsche Reichsbahn.
Poi, Cavalli 8, Uomini 40, Tara,
Portata: un vagone italiano. .... Salirvi
dentro, in un angolo, ben nascosto
sotto il carbone, e stare fermo e zitto,
al buio, ad ascoltare senza fine il ritiro
delle rotaie, più forte della fame e
della stanchezza; finché, a un certo
momento, il treno si fermerebbe, e
sentirei l’aria tiepida e odore di fieno,
e potrei uscire fuori, nel sole: allora
mi coricherei a terra, a baciare la [74]
terra, come si legge nei libri: col viso
nell’erba (7). E passerebbe una donna,
e mi chiederebbe «Chi sei?» in italiano, e io le racconterei, in italiano, e
lei capirebbe, e mi darebbe da
mangiare e da dormire. E non
crederebbe alle cose che io dico, e io
le farei vedere il numero che ho sul
braccio, e allora crederebbe...
... Deutsche Reichsbahn. Deutsche
Reichsbahn. SNCF. Dos gigantescos
vagones rusos con la hoz y el martillo
mal tachados. Deutsche Reichsbahn.
Luego, Caballo, 8 Hombres 40 Tara,
Portata: un vagón italiano. ... Saltar
dentro, en una esquina, bien escondido
bajo el carbón, estarse quieto y callado,
en la oscuridad, escuchando sin cesar el
ritmo de las ruedas, más fuerte que el hambre y que el cansancio; hasta que en
algún momento se parase el tren y
sintieses el aire tibio y el olor a heno,
y pudieses salir al sol: entonces me
echaría sobre la tierra, para besar la tierra, como se lee en los libros: con la cara
entre la hierba. Y pasaría una mujer, y
me preguntaría ¿quién eres? en italiano, y yo se lo contaría en italiano, y
me entendería y me daría de comer y
de beber y dónde dormir. Y no creería las cosas que yo le contase, y yo le
enseñaría el número que llevo en el brazo, y entonces me creería.
... Deutsche Reichsbahn. Deutsche
Reichsbahn. SNCF. Deux gigantesques
wagons russes, avec la faucille et le
marteau à moitié effacés. Deutsche
Reichsbahn. Puis [45] Cavalli 8, Uomini
40, Tara, Portata : un wagon italien... Ah’
monter dedans, se blottir dans un coin, bien
caché sous le charbon, et îester là sans
bouger, sans parler, dans l'obscurité, à
écouter sans fin le bruit rythme des rails,
plus fort que la faim et la fatigue, jusqu’au
moment où finalement le wagon
s’arrêterait, je sentirais la tiédeur de l’air
et l’odeur du foin et je pourrais sortir à l’air
libre, dans le soleil : alors je m’étendrais
par terre, je baiserais la terre, comme dans
les livres, le visage dans l’herbe. Puis une
femme passerait et me demanderait en
italien : «Qui es-tu 9», et en italien je lui
raconterais, et elle comprendrait, et elle
m’inviterait à manger et à dormir. Et
comme elle ne croirait pas aux choses que
je lui dirais, je lui ferais voir le numéro sur
mon bras, et alors elle croirait ...
... È finito. L’ultimo vagone è
passato, e, come al sollevarsi di un
sipario, ci sta davanti agli occhi la
catasta dei supporti di ghisa, il Kapo
in piedi sulla catasta con una verga
in mano, i compagni sparuti, a
coppie, che vengono e vanno.
... Se ha acabado. El último vagón ha pasado y, como al levantarse un telón, está ante nosotros el
montón de las piezas de hierro, el Kapo
de pie sobre el montón con un látigo en la
mano, los compañeros que habían desaparecido, en parejas que van y vienen.
. . C’est fini Le dernier wagon est passé
et, comme au théâtre lorsque le rideau se
levé, voici que surgissent sous nos yeux
la pile de poutrelles en fonte, le Kapo
debout dessus sa baguette à la main, et
les silhouettes efflanquées des camarades
qui vont et viennent, deux par deux.
Guai a sognare: il momento di
coscienza che accompagna il
risveglio è la sofferenza più acuta.
Ma non ci capita sovente, e non
sono lunghi sogni: noi non siamo
che bestie stanche (8).
Ay de quien sueña: el momento de
conciencia que acompaña al despertar
es e l s u f r i m i e n t o m á s a g u d o .
Pero no nos ocurre con frecuencia, y
los sueños no son largos: no somos más
que bestias cansadas.
Malheur à celui qui rêve le
réveil est la pire des souffrances
Mais cela ne nous arrive guère,
et nos rêves ne sont pas longs .
nous ne sommes que des bêtes
fourbues.
Ancora una volta siamo ai piedi
della catasta. Mischa e il Galiziano
alzano un supporto e ce lo posano
con [75] malgarbo sulle spalle. Il
loro posto è il meno faticoso,
perciò essi fanno sfoggio di zelo
per conservarlo: chiamano i
compagni che indugiano, incitano,
esortano, impongono al lavoro un ritmo insostenibile. Questo mi riempie
di sdegno, pure già so ormai che è
nel norm a l e o r d i n e d e l l e c o s e
che i privilegiati opprimano i
non privilegiati: su questa legge
u m a n a s i re g g e la struttura sociale del campo.
Otra vez estamos al pie del
montón. Mischa y el Galiziano levantan una pieza y nos la colocan
de mala manera sobre los hombros.
Su puesto es el menos fatigoso, por
ello derrochan celo para c o n s e r v a rlo: llaman a l o s c o m p a ñeros
que se retrasan , incitan, e x h o r t a n , i m p o n e n a l t r a b a jo
un ritmo insostenible. Esto me llena de
ira, aunque ya sepa que está dentro
del orden normal de las cosas que
los privilegiad o s o p r i m a n a l o s
no privilegiados: es ésta la ley
humana que rige toda la estructura
social del campo.
Nous revoici au pied de la pile,
Mischa et le Galicien soulèvent une
poutrelle et nous la déposent
rudement sur les épaules Comme
c’est le travail le moins fatigant, ils
rivalisent de zèle pour le conserver .
ils interpellent les traînards, nous
pressent
et
nous
harcèlent
continuellement, imposant un rythme
de travail insoutenable. Cela me
remplit d’indignation, et pourtant je
sais bien qu’il est dans l’ordre des
choses que les privilégiés oppriment
les non-privilegiés puisque c’est sur
cette loi humaine que repose la
structure sociale du camp
Questa volta tocca a me camminare
davanti. Il supporto è pesante ma
molto corto, per cui a ogni passo
sento, dietro di me, i piedi di Null
Achtzehn che incespicano contro i
miei, poiché egli non è capace, o non
si cura, di seguire il mio passo.
Est a v e z m e t o c a a m í i r
d e l a n t e . La pieza es pesada pero
muy corta; por lo que a cada paso siento detrás de mí los pies de Null
Achtzehn que tropiezan contra mis
pies porque él no es capaz, o no se
preocupa, de adaptarse a mi paso.
A mon tour maintenant de marcher
devant La poutre est lourde et très
courte, si bien qu’à chaque pas je sens
derrière moi les pieds de Null
Achtzehn qui viennent buter contre les
miens, incapable ou insoucieux qu’il
est de se régler sur mon allure
Venti passi, siamo arrivati al
binario, c’è un cavo da scavalcare. Il
carico è mal messo, qualcosa non va,
tende a scivolare dalla spalla.
Cinquanta passi, sessanta. La porta del
magazzino; ancora altrettanto
cammino e lo deporremo. Basta, è
Veinte pasos, hemos llegado a
la vía, hay un cable que saltar. La
carga está mal puesta, algo está mal,
tiende a resbalarse de los hombros.
Cincuenta pasos. Sesenta. La puerta
del almacén; nos queda el doble de
camino y lo soltaremos. Basta, es
Vingt pas et nous arrivons à la voie,
il y a un câble à enjamber Mais la
poutre n’est pas bien calée, quelque
chose ne va pas, elle tend à glisser de
mon épaule Cinquante pas, soixante La
porte de l’entrepôt, encore la [46]
même distance, et nous pourrons
32
notes
9 come pula al vento. Versione minore, più scontata,
della precedente metafora delle «spoglie d’insetti»
(nota 3).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
impossibile andare oltre, il carico mi
grava ormai interamente sul
braccio; non posso sopportare più
a lungo il dolore e la fatica, grido,
cerco di voltarmi: appena in tempo
pe r v e d e r e N u l l A c h t z e h n
i n c i ampare e buttare tutto.
imposible seguir, la carga me gravita ya completamente sobre el brazo; no puedo soportar más tiempo el
dolor ni el cansancio, grito, intento
darme vuelta: apenas con tiempo
para ver a Null Achtzehn
tropezar y dejar caer todo.
déposer notre fardeau Mais non,
impossible d’aller plus loin, le poids
repose maintenant entièrement sur mon
bras, je n’en peux plus de douleur et
d’épuisement, je crie, je cherche a me
retourner juste à temps pour voir Null
Achtzehn trébucher et tout lâcher
Se avessi avuto la mia agilità di un
tempo, avrei potuto balzare indietro:
invece eccomi a terra, con tutti i muscoli contratti, il piede colpito stretto
fra le mani, cieco di dolore.
Lo spigolo di ghisa mi ha colpito di
taglio il dorso del piede sinistro.
Si hubiese tenido mi agilidad de antes
habría podido dar un salto hacia atrás,
pero heme aquí en tierra, con todos los
músculos contraídos, el pie golpeado
cogido con las manos, ciego de dolor.
La arista de hierro me ha cortado el
dorso del pie izquierdo.
Si j’avais été aussi agile qu’autrefois,
j’aurais fait un bond en arrière au heu
de cela, me voilà par terre, tous muscles
raidis, tenant à deux mains mon pied
blesse, la vue obscurcie par la douleur
L’arête en fonte s’est enfoncée de biais
dans mon pied gauche
Per un minuto, tutto si annulla
nella vertigine della sofferenza.
Quando mi posso guardare attorno,
Null Achtzehn è ancora là in piedi,
non si è mosso, colle mani infilate
nelle maniche, senza dire una parola,
mi guarda senza espressione.
Arrivano Mischa e il Galiziano,
parlano fra di loro in yiddisch, mi
dànno non so che consigli. Arrivano
Templer e David e tutti gli altri:
approfittano del diversivo per
sospendere il lavoro. Arriva il Kapo,
distribuisce pedate, pugni e
improperi,
i
compagni
si
di[76]sperdono come pula al vento
(9); Null Achtzehn si porta una mano
al naso e se la guarda atono
sporca di sangue. A me non toccano che
due schiaffi al capo, di quelli che non
fanno male perché stordiscono.
Durante un minuto todo desaparece en el vértice del sufrimiento.
Cuando puedo mirar a mi alrededor,
Null Achtzehn está todavía allí de
pie, no se ha movido, con las manos metidas en las mangas, sin decir palabra, me mira sin expresión.
Llegan Mischa y el Galiziano, hablan entre ellos en yiddish, me dan
no sé qué consejos. Llegan
Templer y David y todos los demás: se aprovechan del suceso para
suspender el trabajo. Llega el Kapo,
distribuye patadas, puñetazos e improperios, los compañeros se
desperdigan como avena al viento;
Null Achtzehn se lleva una mano a la
nariz y se la m i r a s i n r e a c c i o n a r
hinchada de sangre. A mí me tocan
sólo dos bofetadas del Kapo, de las
que no hacen daño porque aturden.
L’ e s p a c e d ’ u n e m i n u t e , t o u t
disparaît dans un vertige de
s o u ff r a n c e L o r s q u e j e r e p r e n d s
conscience, Null Achtzehn n’a pas
bougé, il est plante là, les mains
enfilées dans ses manches, muet, à me
regarder d’un oeil vide Mischa et le
Galicien arrivent, parlent entre eux en
yiddish, me donnant de vagues
conseils Arrivent Templer et David,
suivis du gros de la troupe qui profite
de la diversion pour interrompre le
travail Arrive le Kapo, qui distribue
coups de pied, coups de poing et
jurons, dispersant les hommes comme
paille au vent Null Achtzehn porte une
main à son nez et s’aperçoit, hébété,
qu’elle est tachée de sang. Quant à
moi je m’en tire avec deux coups sur
la tête, de ceux qui ne font pas mal
parce qu’ils étourdissent
L’incidente è chiuso. Constato che,
bene o male, mi posso reggere in
piedi, l’osso non deve essere rotto.
Non oso togliere la scarpa per paura
di risvegliare il dolore, e anche perché
so che poi il piede gonfierà e non potrò
più rimetterla.
El incidente ha terminado, constato
que, bien o mal, puedo sostenerme en
pie, el hueso no debe haberse roto. No
me atrevo a quitarme el zapato por miedo a despertar el dolor, y también porque sé que el pie se va a hinchar y no
podré volver a ponérmelo.
L’incident est clos Je constate que
j’arrive tant bien que mal à me tenir sur mes
pieds, l’os ne doit pas être brise Je n’ose
enlever mon soulier de peur de réveiller la
douleur, et aussi parce que je sais qu’ensuite
le pied se mettra a gonfler et que je ne
pourrai plus me rechausser
Il Kapo mi manda a sostituire il
Galiziano alla catasta, e questi,
guardandomi torvo, va a prendere il
suo posto accanto a Null Achtzehn;
ma ormai già passano i prigionieri
inglesi, sarà presto ora di rientrare al
campo.
El Kapo me manda sustituir al
Galiziano en el montón y éste, mirándome torvamente, va a su puesto
al lado de Null Achtzehn; pero ahora
ya están pasando los prisioneros ingleses, ya pronto será hora de volver
al campo.
Le Kapo m’envoie travailler sur la
pile, à la place du Galicien qui me jette
au passage un regard torve et va prendre
place au côté de Null Achtzehn, mais
voilà déjà les prisonniers anglais qui
passent, il sera bientôt l’heure de rentrer
au camp
Durante la marcia faccio del mio
meglio per camminare svelto,
ma non riesco a tenere il passo; il
Kapo designa Null Achtzehn e
Finder perché mi sostengano
fino al passaggio davanti alle
SS, e finalmente (fortunatamente
stasera non c’è appello) sono in
baracca e mi posso buttare sulla
cuccetta e respirare.
Durante la marcha hago todo lo
que puedo por andar de prisa,
pero no puedo sostener el paso;
el Kapo designa a Null Achtzehn
y a Finder para que me sostengan
hasta que pasemos ante los SS y,
por fin (por fortuna esta noche no
se pasa lista), estoy en el barracón y puedo arrojarme sobre la
litera y respirar.
Pendant le trajet de retour, je fais
de mon mieux pour marcher vite,
mais sans réussir à suivre la
cadence, le Kapo désigne Null
Achtzehn et Fmder pour me soutenir
jusqu’au poste des SS, et finalement
(par bonheur ce soir il n’y a pas
d’appel) une fois arrivé à la
baraque, je peux me jeter sur ma
couchette et respirer
Forse è il calore, forse la fatica
della marcia, ma il dolore si è
risvegliato, assieme a una strana
sensazione di umidità al piede ferito.
Tolgo la scarpa: è piena di sangue,
ormai rappreso e impastato con il fango e coi brandelli del cencio che ho
trovato un mese fa e che adopero come
pezza da piedi, un giorno a destra, un
giorno a sinistra.
Puede que sea el calor, puede que el
cansancio de la marcha, pero el dolor
ha vuelto, junto con una extraña sensación de humedad en el pie herido. Me
quito el zapato: está lleno de sangre,
ahora restañada y mezclada con el fango y con los hilos del trozo de tela que
encontré hace un mes y que uso como
plantilla, un día en el izquierdo y otro
en el derecho.
Peut-être est-ce la chaleur, peut-être le
mouvement de [47] la marche, ma douleur
s’est réveillée, en même temps que
j’éprouve une bizarre sensation d’humidité
au pied blessé. f enlève mon soulier : il est
plein de sang coagulé et amalgamé à de la
boue et aux lambeaux du chiffon que j’ai
trouvé il y a un mois et qui me sert de
chaussette russe, un jour pour le pied droit,
un jour pour le pied gauche.
Stasera, subito dopo la zuppa,
andrò in Ka-Be.
Esta noche, inmediatamente después
de la sopa, iré al Ka-Be.
Ce soir, tout de suite après la soupe,
j’irai au K.B.
33
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
10:30
10 l’infermeria. Questa parte sul Krankenbau,
l’infermeria, è da leggersi parallelamente al cap.
«L’infermeria» di Memorie, 207 ss.
11 per nostra fortuna. Vedi Prefazione, nota 1.
12 Medico e Chirurgico. «In seguito fu creato il primo
nucleo di un servizio medico con l’istituzione di un
ambulatorio, dove chiunque poteva presentarsi alla
visita se si fosse sentito ammalato [ . . . ] . La prima e
più importante di queste deficienze era l’insufficienza
numerica e di capienza dei locali: mancava, ad
esempio, una camera d’aspetto per gli ammalati che
si presentavano agli ambulatori, di modo che essi
erano costretti a sostare all’aperto, in attesa del loro
turno, facendosi interminabili «code» in qualunque
stagione e con qualsiasi tempo, quando, già affaticati
dalla lunga giornata lavorativa, ritornavano in Campo
la sera: poiché gli ambulatori funzionavano soltanto
dopo il ritorno al Campo di tutti i lavoratori e al termine
dell’appello serale. Prima di entrare nell’ambulatorio
tutti dovevano togliersi le scarpe ed erano perciò
obbligati a camminare a piedi nudi su pavimenti che,
come quello dell’ambulatorio chirurgico, erano molto
sudici per la presenza del materiale di medicazione
usato, gettato per terra e in conseguenza imbrattato
di sangue e di pus...» (Rapporto, 1353 ss.).
Ka-Be è abbreviazione di
Krankenbau, l’infermeria (10). Sono
otto baracche, simili in tutto alle
altre del campo, [77] ma separate da
reticolato.
Contengono
un
permanentemente un decimo della
popolazione del campo, ma pochi vi
soggiornano più di due settimane e
nessuno più di due mesi: entro questi
termini siamo tenuti a morire o a
guarire. Chi ha tendenza alla guarigione,
in Ka-Be viene curato; chi ha tendenza
ad aggravarsi, dal Ka-Be viene mandato
alle camere a gas.
Ka-Be es la abreviatura de
Krankenbau, la enfermería. Son ocho
barracones, en todo semejantes a los
demás del campo, pero separados por
una alambrada. Permanentemente
hay en ellos una décima parte de la
población del campo, pero son pocos
los que están allí más de dos semanas
y nadie más de dos meses: dentro de
estos límites tenemos que morirnos o
curarnos. Quien tiende a curarse,
en Ka-Be se cura; quien tiende a
agravarse, de Ka-Be lo mandan a la
cámara de gas.
K.B., c’est l'abréviation de
«Krankenbau», infirmerie. L’infirmerie se
compose de huit baraques semblables aux
autres en tous points, mais séparées du
reste du camp par des barbelés. Elle
contient en permanence un dixième de la
population du camp, mais bien peu y
séjournent plus de quinze jours, et personne
plus de deux mois, délai au terme duquel
nous sommes tenus de guérir ou de mourir.
Pour être soigné au K.B., en effet, il faut
être enclin à guérir, la propension contraire
conduisant directement du K.B. à la
chambre à gaz.
Tutto questo perché noi, per nostra
fortuna (11), apparteniamo alla categoria
degli «ebrei economicamente utili».
Y eso porque, por fortuna, nosotros entramos en la categoría de los
«judíos económicamente útiles».
Et encore, c’est parce que nous avons
le privilège d’appartenir à la catégorie des
«juifs économiquement utiles».
Al Ka-Be non sono mai stato,
neppure all’Ambulatorio, e tutto qui
è nuovo per me.
En el Ka-Be no había estado nunca,
y tampoco en el Ambulatorio, y todo
aquí es nuevo para uní.
Au K.B. comme au Dispensaire tout est
nouveau pour moi car je n’y suis encore
jamais allé.
Gli ambulatori sono due, Medico
e Chirurgico (12). Davanti alla porta, nella notte e nel vento, stanno
due lunghe file di ombre. Alcuni
hanno bisogno solo di un bendaggio
o di qualche pillola, altri chiedono
visita; qualcuno ha la morte in
viso. I primi delle due file già sono
scalzi e pronti a entrare; gli altri, a
mano a mano che il loro turno di
ingresso si avvicina, si ingegnano, in
mezzo alla ressa, di sciogliere i legacci
di fortuna e i fili [78] di ferro delle
calzature, e di svolgere, senza
lacerarle, le preziose pezze da
piedi; non troppo presto, per non
stare inutilmente nel fango a
piedi nudi; non troppo tardi, per
non perdere il turno d’ingresso:
poiché entrare in Ka-Be con le
scarpe è rigorosamente proibito.
Chi fa rispettare il divieto è un gigantesco Häftling francese, il quale
risiede nella guardiola che sta fra le
porte dei due ambulatori. È uno dei
pochi funzionari francesi del campo: né
si pensi che il passare la propria giornata
fra le scarpe fangose e sbrindellate
costituisca un piccolo privilegio.
Basta pensare a quanti entrano in
Ka-Be colle scarpe, e ne escono senza
averne più bisogno...
Hay dos Ambulatorios, el Médico y
el Quirúrgico. Ante la puerta, en medio del viento y de la noche, hay dos
largas filas de sombras. Hay quien sólo
necesita un vendaje o algunas pastillas,
los demás necesitan un reconocimiento; algunos llevan la muerte en la cara.
Los primeros de las dos filas están ya
descalzos y dispuestos a entrar; los
demás, a medida que se aproxima su
turno se las arreglan para, en medio de
aquella multitud, soltarse las ataduras
provisionales y los hilos de alambre
de los zapatos y para desenrollar,
sin romperlos, los preciosos trapos que
les protegen los pies; no demasiado
pronto, para no quedarse sin necesidad
descalzos en el fango; no demasiado
tarde para no perder su turno: porque
entrar en el Ka-Be con los zapatos
puestos está estrictamente prohibido.
Quien hace cumplir la prohibición es
un gigantesco Häftling francés que vive
en la garita que hay entre los dos
ambulatorios. Es uno de los pocos funcionarios franceses del campo: y no
creáis que pasar la jornada entre los
zapatos desgarrados y llenos de
barro es un privilegio pequeño.
No hay más que pensar en todos los
que entran en Ka-Be con zapatos y ya
no los necesitan para salir...
Le Dispensaire se divise en deux
sections, celle de Médecine et celle de
Chirurgie. Devant la porte, deux longues
files d’ombres attendent dans la nuit et
le vent. Certains ne sont là que pour un
pansement ou des comprimés, d’autres
ont besoin d’une visite ; quelques-uns
ont la mort sur le visage. Les premiers
des deux files sont déjà déchaussés et
prêts à entrer ; les autres, au fur et à
mesure que leur tour approche,
s’efforcent au milieu de la bousculade de
dénouer les bouts de ficelle et les fils de
fer qui leur servent de lacets, et de
dérouler sans les déchirer leurs
précieuses chaussettes russes ; pas trop
tôt pour ne pas rester inutilement pieds
nus dans la boue ; pas trop tard pour ne
pas manquer leur tour d’entrée : il est en
effet rigoureusement interdit d’entrer
chaussé au K.B. Le préposé aux
chaussures est un gigantesque Häftling
français, installé dans une loge entre les
deux dispensaires. C’est un des rares
fonctionnaires français du camp, et ce
serait une erreur grossière de croire que
passer ses journées au milieu de souliers
boueux et éculés est un [48] mince
privilège : il suffit de penser à tous ceux
qui entrent au K.B. avec leurs souliers
et qui en ressortent sans plus en avoir
besoin...
Quando arriva la mia volta, riesco
miracolosamente a togliermi scarpe e
stracci senza perdere gli uni né le altre,
senza farmi rubare la gamella né i
guanti, e senza perdere l’equilibrio,
pur stringendo sempre in mano il
berretto, che per nessuna ragione si
può tenere in capo quando si entra
nelle baracche.
Cuando me llega mi turno, logro
soltarme milagrosamente los zapatos y los trapos sin perder ni unos
ni otros, sin dejarme robar la escudilla ni los guantes y teniendo el
gorro bien apretado entre las manos porque por ningún motivo puede llevarse puesto al entrar en los
barracones.
Lorsque mon tour arrive, je réussis
par miracle à retirer chaussures et
chiffons sans perdre ni les uns ni les
autres, sans me faire voler ma gamelle
ni mes gants, sans perdre l'équilibre et
sans cesser de tenir bien serré dans ma
main le calot qu’il est formellement
interdit de porter sur la tête quand on
entre dans la baraque.
Lascio le scarpe al deposito e ritiro
lo scontrino relativo, dopo di che,
scalzo e zoppicante, le mani impedite
da tutte le povere mie cose che non
posso lasciare da nessuna parte, sono
ammesso all’interno e mi accodo
a u n a n u o v a f i l a c h e f a c a p o alla
sala delle visite.
Dejo los zapatos en el depósito y
me dan el recibo, después de lo cual,
descalzo y cojeando, las manos ocupadas con todas mis pobres posesiones que no puedo dejar en ninguna
parte, me admiten dentro y me pongo a hacer otra cola que llega hasta
la sala de visitas.
Je laisse mes souliers au dépôt et retire
le ticket de consigne ; après quoi, pieds
nus et claudiquant, les mains encombrées
de toutes les pauvres choses que je ne
peux laisser nulle part, j’entre dans une
pièce et me joins à une nouvelle queue
qui débouche dans la salle de visite
médicale.
In questa fila ci si spoglia
progressivamente, e quando si
En esta cola uno se va desnudando
progresivamente y, cuando se llega al
Au fur et à mesure que la file avance,
il faut enlever ses vêtements un à un de
34
notes
15:10
13 dignità. Secondo significativo cenno alla dignitas
hominis dell’umanesimo classico. Dopo Steinlauf, una
seconda lezione di come i valori umani e, nella
fattispecie, religiosi possano costituire un sostegno «
di fronte all’estremo». Chajim è un ebreo pio, anticipa,
per contrasto Kuhn, assume su di sé i caratteri positivi
del personaggio Issàj Fomic’ di Memorie, 149 e lascia
in eredità a Kuhn quelli negativi. Di Chajim, orologiaio
di Cracovia, si parla anche in SES (II, 1055). La sua
«sicurezza» nasce «dall’esercitare un’arte per cui si
è preparati» e preannuncia perciò Faussone di CS
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
arriva verso la testa, bisogna essere
nudi perché un infermiere ci infila
il termometro sotto l’ascella; se
qualcuno è vestito, perde il turno
e r i t o r n a a d a c c o d a r s i . Tu t t i
devono ricevere il termometro,
anche se hanno soltanto la scabbia
o il mal di denti.
frente ya hay que estar desnudo porque un enfermero le mete el termómetro a uno debajo del sobaco; si alguien está vestido pierde su turno y
tiene que ponerse de nuevo en la cola.
Todos tienen que ponerse el termómetro, aunque lo que tengan sea sarna o
dolor de muelas.
manière à arriver complètement nu au
premier rang, où un infirmier vous enfile
un thermomètre sous le bras ; si on est
encore habillé à ce moment-là, on perd
son tour et on doit refaire la queue. Le
thermomètre est obligatoire pour tous,
même pour ceux qui ont la gale ou une
rage de dents.
In questo modo si è sicuri che chi
non è seriamente malato non si
sobbarcherà per capriccio a questo
complicato rituale.
De esta manera se está seguro de
que quien no esté realmente enfermo
no va a someterse por capricho a este
complicado ritual.
Vo i l à d e q u o i d é c o u r a g e r l e s
abus : on n’ira pas se soumettre à
la légère à un cérémonial aussi
compliqué.
Arriva finalmente la mia volta: sono
ammesso davanti al medico, l’infermiere
mi toglie il termometro e mi annuncia: Nummer 174 517, kein Fieber -.
Per me non occorre una visita a fondo: sono immediatamente di [79]
chiarato Arztvormelder, che cosa
voglia dire non so, non è certo questo
il posto di domandare spiegazioni. Mi
trovo espulso, ricupero le scarpe e
ritorno in baracca.
Por fin me llega el turno: soy admitido ante el médico, el enfermero me
quita el termómetro y anuncia:
-Número 174517, no tiene fiebre.
Yo n o n e c e s i t o u n r e c o n o c i miento a fondo: inmediatamente
me declaran Arztvormelder, no sé
lo que quiere decir pero éste no es
sitio de pedir explicaciones. Me
expulsan de allí, recupero los zapatos y vuelvo al barracón.
Enfin mon tour arrive, je passe
devant le médecin tandis que
l'infirmier annonce : «Nummer
174517, kein Fieber.» Pas de visite
pour moi : je suis immédiatement
déclaré Arztvormelder, diagnostic qui
demeure pour moi parfaitement obscur,
mais sur lequel il est plus prudent de
ne pas demander d’explications. On me
met à la porte, je récupère mes souliers
et regagne la baraque.
Chajim si felicita con me: ho una
buona ferita, non pare pericolosa e mi
garantisce un discreto periodo di
riposo. Passerò la notte in baracca
con gli altri, ma domani mattina,
invece di andare al lavoro, mi debbo
ripresentare ai medici per la visita
definitiva: questo vuol dire
Arztvormelder. Chajim è pratico di
queste cose, e pensa che
probabilmente domani verrò ammesso
al Ka-Be. Chajim è il mio compagno
di letto, ed io ho in lui una fiducia
cieca. È un polacco, ebreo pio,
studioso della Legge. Ha press’a poco
la mia età, è di mestiere orologiaio, e
qui in Buna fa il meccanico di
p r e c i s i o n e ; è p e r c i ò fra i p o c h i
c h e c o n s e r v i n o l a d i g n i t à (l3) e
la sicurezza di sé che nascono
dall’esercitare un’arte per cui si è
preparati.
Jaim se alegra conmigo: tengo una
buena herida, no es peligrosa y me garantiza un discreto período de descanso. Pasaré la noche en el barracón con
los demás, pero mañana por la mañana,
en lugar de ir al trabajo tengo que ir al
médico para el reconocimiento definitivo: esto es lo que quiere decir
Arztvormelder. Jaim es experto en estas cosas y piensa que probablemente mañana me ingresarán en el
Ka-Be. Jaim es mi compañero de
cama, y tengo en él una fe ciega.
Es un polaco, un hebreo piadoso,
estudioso de la Ley. Tiene poco más
o menos mi edad, es relojero, y aquí
en la Buna trabaja como mecánico
de precisión; está, por ello, entre
los pocos que conservan la dignidad y la seguridad en sí que nacen
de ejercer un oficio para el cual se
está preparado.
Chajim me félicite : j’ai une bonne
blessure, qui ne semble pas dangereuse
et me garantit une honnête période de
repos. Je passerai la nuit dans la baraque
avec les autres, mais demain matin, au
lieu d’aller au travail, je devrai me
présenter à nouveau devant les médecins
pour la visite définitive : c’est cela,
Arztvormelder. Chajim, qui a une certaine
expérience en la matière, pense que j’ai
de bonnes chances d’être admis au K.B.
demain. Chajim est mon compagnon de
couchette et j’ai en lui une confiance
aveugle. Il est polonais, juif pratiquant,
versé dans l’étude de la Loi. A peu près
de mon âge, il est horloger de son [49]
métier, et ici à la Buna, il travaille dans
la mécanique de précision Cela fait de lui
un des rares détenus à avoir conserve cette
dignité et cette assurance qui naissent de
l’exercice d’un métier dans lequel on se
sent compétent
Così è stato. Dopo la sveglia e il
pane, mi hanno chiamato fuori con
altri tre della mia baracca. Ci hanno
portati in un angolo della piazza
dell’Appello, dove c’era una lunga
fila, tutti gli Arztvorm e l d e r d i
oggi; è venuto un tale e mi ha
portato via gamella cucchiaio
berretto e guanti. Gli altri hanno
riso, non sapevo che dovevo
nasco n d e r l i o a ff i d a r l i a
q u a l c u n o , o meglio che tutto
venderli, e che in Ka-Be non si possono
portare? Poi guardano il mio numero
e scuotono il capo: da uno che ha un
numero così alto ci si può aspettare
qualunque sciocchezza. [80]
Ha sido así. Después de diana y
del pan me han llamado con otros
tres de mi barracón. Nos han llevado a una esquina de la plaza de la
Lista, donde estaban, en una larga
cola, todos los Arztvormelder de
hoy; ha venido un tipo y me ha quitado la escudilla, la cuchara, el gorro y las manoplas. Los demás se
han echado a reír, ¿no sabía que tenía que esconderlos o habérselos
c o n f i a d o a a l g u i e n , o m e j o r,
venderlos, y que al Ka-Be no pueden llevarse? Después miran mi número y sacuden la cabeza: de quien
tiene número tan alto puede esperarse cualquier tontería.
Chajim avait raison Après le lever
et la distribution du pain, j’ai été
appelé avec trois autres compagnons
de baraque On nous a fait mettre dans
un coin de la place de l’Appel ou se
trouvait déjà la longue file des
Arztvormelder du jour, quelqu’un s’est
approché de moi et m’a pris ma
gamelle, ma cuillère, mon calot et mes
gants. Les autres se sont mis à rire
comment’ je ne savais pas qu’il fallait
les cacher, ou les donner à garder, et
même qu’il valait mieux les vendre,
puisqu’au KB on ne peut rien emporter
9 Ils regardent mon numéro et hochent
la tête il n’y a qu’un gros numéro pour
faire des idioties pareilles
Poi ci hanno contati, ci hanno
fatti spogliare fuori al freddo, ci
hanno tolto le scarpe, ci hanno di
nuovo contati, ci hanno rasa la barba i capelli e i peli, ci hanno contati
ancora, e ci hanno fatto fare una
doccia; poi è venuta una SS, ci ha
guardati senza interesse, si è
soffermata davanti a uno che ha un
grosso idrocele, e lo ha fatto
mettere da parte. Dopo di che ci
Luego nos han contado, nos han
hecho desnudarnos afuera, al frío,
nos han quitado los zapatos, nos han
vuelto a contar, nos han afeitado la
barba y el pelo y el vello, han vuelt o a contarnos y nos han hecho
ducharnos; después ha venido un SS, nos
ha mirado desinteresadamente, se ha
parado delante de uno que tenía un
hidrocele muy abultado y lo hace
ponerse a un lado. Después de lo
Ensuite on nous a comptés, on nous
a fait déshabiller dehors dans le froid,
on nous a pris nos chaussures, on nous
a recomptés, on nous a rasé la barbe,
les cheveux et les poils, on nous a
comptés une troisième fois et on nous a
fait prendre une douche, puis un SS est
venu, nous a examinés sans intérêt, s’est
attardé devant un détenu qui avait une
grosse hydrocèle et fa fait mettre à
l'écart Après quoi on nous a encore
35
notes
14 ho smesso di cercare di capire. Anticipa,
negandola, la lezione di Schmulek «Er will nix
verstayen» (vedi sotto, nota 22) e il motto di Clausner
«Ne pas chercher à comprendre» (cap. «Esame di
chimica», nota 6).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
hanno contati ancora una volta e
ci hanno fatto fare un’altra doccia,
benché fossimo ancora bagnati
della
prima
e
alcuni
tremassero di febbre.
cual han vuelto a contarnos y nos
han llevado a darnos otra ducha por
más que estuviésemos todavía empapados de la primera y algunos
temblasen de fiebre.
comptes et on nous a de nouveau
envoyés à la douche, alors que nous
étions encore tout mouillés de la
précédente et que plusieurs d’entre nous
tremblaient de fièvre
Ora siamo pronti per la visita definitiva. Fuori dalla finestra si vede il
cielo bianco, e qualche volta il sole;
in questo paese lo si può guardare
fisso, attraverso le nuvole, come
attraverso un vetro affumicato. A
giudicare dalla sua posizione,
debbono essere le quattordici passate:
addio zuppa ormai, e siamo in piedi
da dieci ore e nudi da sei.
Ahora estamos preparados para el
reconocimiento definitivo. Del otro
lado de la ventana se ve el cielo blanco, y a veces el sol; en este país se lo
puede mirar de frente, a través de las
nubes como a través de un vidrio ahumado. A juzgar por su posición deben de ser las catorce pasadas: adiós
potaje, y estamos en pie desde las seis
y desnudos desde las diez.
Nous voila maintenant prêts pour la
visite définitive A travers la fenêtre, on
aperçoit le ciel tout blanc et quelques rares
rayons de soleil, dans ce pays, on peut
regarder le soleil fixement à travers
l’épaisseur des nuages comme à travers un
verre fume A en juger par sa position, il doit
être quatorze heures passées . adieu la soupe,
maintenant’ Et nous sommes debout depuis
dix heures, et nus depuis six
Anche questa seconda visita
medica è straordinariamente rapida:
il medico (ha il vestito a righe
come noi, ma sopra indossa un
camice bianco, ed ha il numero
cucito sul camice, ed è molto più
grasso di noi) guarda e palpa it mio
piede gonfio e sanguinante, al che io
grido di dolore, poi dice:
- Au f g e n o m m e n , B l o c k 2 3 - .
Io resto lì a bocca aperta, in attesa
di qualche altra indicazione, ma
qualcuno mi tira brutalmente
indietro, mi getta un mantello sulle
spalle nude, mi porge un paio di
sandali e mi caccia all’aperto.
Este segundo reconocimiento médico es también extraordinariamente rápido: el médico (lleva el traje a rayas
igual que nosotros pero con una blusa
por encima blanca, y el número cosido
en la blusa, y está mucho más gordo que
nosotros) mira y palpa mi pie hinchado
y sanguinolento, con lo que grito de
dolor, y luego dice:
-Aufgenommen Block 23.
Me quedo con la boca abierta, en
espera de cualquier otra indicación, pero
alguien me empuja brutalmente hacia
atrás, me arroja una capa sobre los hombros desnudos, me tiende unos zapatos
y me echa al aire libre.
Cette seconde visite médicale est
tout aussi expéditive que la première
: le médecin (il porte comme nous
l’uniforme mais son numéro est cousu
sur la blouse blanche enfilée
par-dessus, et il est beaucoup plus
gras que nous) regarde mon pied enflé
et sanguinolent, le palpe je jette un cri
de douleur -, et dit «Aufgenommen
Block 23» Je reste planté là bouche
bée, attendant [50] quelque
information supplémentaire, mais je
me sens brutalement tiré en arrière,
quelqu’un jette un manteau sur mes
épaules nues, me tend une paire de
sandales et me pousse dehors.
A un centinaio di metri c’è il Block
sopra
c’è
scritto
23;
«Schonungsblock»: chissà cosa vorrà
dire? Dentro, mi tolgono mantello e
sandali, e io mi trovo ancora una volta
nudo e ultimo di una fila di scheletri
nudi: i ricoverati di oggi.
A un centenar de metros está el Block
encima
está
escrito
23;
schonungsblock: ¿qué querrá decir?
Dentro, me quitan la capa y las sandalias y una vez más me encuentro desnudo y el último en una cola de esqueletos
desnudos: los hospitalizados de hoy.
Le Block 23 est à une centaine de
mètres ; au-dessus de la porte, une
inscription sibylline . Schonungsblock...
J’entre ; on m’enlève manteau et sandales
et je me retrouve encore une fois tout nu,
et le dernier d’une longue file de squelettes
nus . les hospitalisés d’aujourd’hui.
Da molto tempo ho smesso di
cercare di capire (14). Per [81] quanto
mi riguarda, sono ormai così stanco
di reggermi sul piede ferito e non ancora medicato, così affamato e pieno
di freddo, che nulla più mi interessa.
Questo può benissimo essere l’ultimo
dei miei giorni, e questa camera la
camera dei gas di cui tutti parlano,
che ci potrei fare? Tanto vale
appoggiarsi al muro e chiudere gli
occhi e aspettare.
Hace tiempo que he dejado de intentar entender. Por lo que me toca
estoy tan cansado de mantenerme
sobre el pie herido que todavía no
me han curado, tan hambriento y
muerto de frío que nada me interesa ya. Éste puede ser muy bien el
último día de mi vida, y esta sala la
cámara de gas de que todos hablan,
¿qué puedo hacer? Lo mejor es apoyarme en la pared, cerrar los ojos y
esperar.
Depuis longtemps j’ai renoncé à
comprendre. En ce qui me concerne,
je suis si fatigué de me tenir debout
sur mon pied blessé et pas encore
soigné, je suis si affamé et grelottant
que plus rien ne m’intéresse Quand
bien même aujourd’hui serait mon
d e r n i e r j o u r, e t c e t t e c h a m b r e l a
fameuse chambre à gaz dont tout le
monde parle, que pourrais-je y faire
? Autant s’appuyer au mur, fermer les
yeux et attendre.
Il mio vicino non deve essere
ebreo. Non è circonciso, e poi (questa
è una delle poche cose che ho
imparato finora) una pelle così
bionda, un viso e una corporatura così
massicci sono caratteristici dei
polacchi non ebrei. È più alto di me di
tutta la testa, ma ha una fisionomia
abbastanza cordiale, come l’hanno solo
coloro che non soffrono la fame.
Mi vecino no debe de ser judío.
No está circundado, y además (ésta
es una de las pocas cosas que he
aprendido hasta ahora) una piel tan
blanca, una cara y un cuerpo tan
macizos son característicos de los
polacos no judíos. Me lleva una cabeza, pero tiene una fisonomía bastante cordial, como sólo la tienen
quienes no pasan hambre.
Mon voisin ne doit pas être juif II
n’est pas circoncis, et puis (c’est une
des rares choses que j’aie apprises
jusqu’ici) cette peau de blond, cette
ossature et ces traits lourds sont
caractéristiques des Polonais non juifs
Celui-ci me dépasse d’une tête, mais il
a une expression assez cordiale, comme
seuls peuvent en avoir ceux qui ne
souffrent pas de la faim
Ho provato a chiedergli se sa
quando ci faranno entrare. Lui si è
voltato all’infermiere, che gli
somiglia come un gemello e sta in
un angolo a fumare; hanno parlato
e riso insieme senza rispondere,
come se io non ci fossi: poi uno di
loro mi ha preso il braccio e ha
guardato il numero, e allora hanno
riso più forte. Tutti sanno che i
centosettantaquattromila sono gli
ebrei italiani: i ben noti ebrei italiani,
He intentado preguntarle si
sabe cuándo nos dirán que entremos.
Se ha vuelto hacia el enfermero, que
se le parece como un hermano gemelo
y está fumando en un rincón; se han
puesto a hablar y a reírse sin contestarme, como si yo no existiese: luego
uno de ellos me cogió el brazo y
miró el número, y se rieron más
f u e r t e . To d o s s a b e n q u e l o s
c i e n t o setenta y cuatro mil son los
judíos italianos, llegados hace dos
Je me suis risqué à lui demander s’il
savait quand on nous ferait entrer II
s’est retourne vers l’infirmier, qui lui
ressemble comme un frère jumeau et
fume dans un coin ; ils ont parlé et ri
ensemble comme si je n’étais pas la ,
puis l’un d’eux m’a pris le bras et a
regarde mon numéro, et alors ils se sont
esclaffés de plus belle Tout le monde
sait au camp que les cent
soixante-quatorze mille sont les juifs
italiens : les fameux juifs italiens
36
notes
15 parlare yiddisch. Vedi qui sotto, nota 22 e sopra
cap. «Iniziazione», nota 10.
19:20
16 Finalmente anche per me si è aperta la porta. Vedi
sopra, cap. «Sul fondo», nota 5.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
arrivati due mesi fa, tutti avvocati, tutti dottori, erano più di cento e già
non sono che quaranta, quelli che non
sanno lavorare e si lasciano rubare
il pane e prendono schiaffi dal
mattino alla sera; i tedeschi li
chiamano « zwei linke Hände» (due
mani sinistre), e perfino gli ebrei
polacchi li disprezzano perché non
sanno parlare yiddisch (15).
meses, todos abogados, médicos,
eran más de cien y ya no son
más que cuarenta, son los que no
saben trabajar y se dejan robar el
pan y reciben bofetadas de la mañana a la noche, los alemanes los
llaman zwei linke Hände (dos manos izquierdas), y hasta los judíos
polacos los desprecian porque no
saben hablar yiddish.
arrivés il y a deux mois, tous avocats,
tous docteurs en quelque chose, plus de
cent à l’arrivée, et plus que quarante
maintenant, des gens qui ne savent pas
travailler, qui se laissent voler leur pain
et qui reçoivent des gifles du matin au
soir Les Allemands les appellent «deux
mains gauches», et même les juifs
polonais les méprisent, parce qu’ils ne
savent pas parler yiddish
L’infermiere indica all’altro le mie
costole, come se io fossi un cadavere
in sala anatomica; accenna alle
palpebre e alle guance gonfie e al
collo sottile, si curva e pre[82]me
c o l l ’ i n d i c e s u l l a m i a t i b i a e fa
notare all’altro la profonda
incavatura che il dito lascia nella carne pallida, come nella cera.
El enfermero señala al otro mis
costillas, como si fuese un cadáver
en una sala anatómica; le indica mis
párpados y mejillas hinchadas y mi
cuello delgado, se curva y me aprieta con el índice sobre la tibia y h a c e
observar al otro la profunda
depresión que me deja el dedo en la
carne, pálida como la cera.
L’infirmier se tourne vers l’autre pour
lui montrer mes côtes, comme si j’étais un
cadavre dans un amphithéâtre [50]
d’anatomie, il indique maintenant mes
paupières, mes joues enflées, mon cou
grêle, il se penche, appuie son index sur
mon tibia, faisant remarquer à son acolyte
le creux profond que laisse le doigt dans
la chair livide, comme dans de la cire.
Vorrei non aver mai rivolto la
parola al polacco: mi pare di non avere
mai, in tutta la mia vita, subito un
affronto più atroce di questo.
L’infermiere intanto pare abbia finito la sua dimostrazione, nella sua
lingua che io non capisco e che mi
suona terribile; si rivolge a me, e in
quasi-tedesco, caritatevolmente ,
me ne fornisce il compendio:
- Du Jude kaputt. Du schnell
Krematorium fertig - (tu ebreo
spacciato, tu presto crematorio,
finito).
Quisiera no haberle dicho nunca nada al polaco: me parece que
nunca, en toda mi vida, he sufrido
una afrenta más atroz que ésta. El
enfermero, mientras tanto, parece
que ha terminado su demostración
en su lengua, que no entiendo y que
me suena terrible; se vuelve a mí
y, en un cuasialemán, caritativamente, me hace un resumen:
-Du Jude kapput. Du schnell
K re m a t o r i u m f e r t i g ( t ú , j u d í o ,
ya estás listo, en seguida al
crematorio).
Je voudrais ne jamais avoir adressé
la parole au Polonais il me semble que
jamais de ma vie je n’ai subi d’affront
plus atroce Entre-temps l’infirmier
semble avoir achevé sa démonstration,
exécutée en polonais, langue que je ne
comprends pas et qui a donc pour moi
quelque chose de terrible , il s’adresse
maintenant à moi, et dans un allemand
approximatif, charitablement, me fournit
le condensé de son diagnostic «Du Jude
kaputt Du schnell Krematonum fertig»
(toi juif foutu, toi bientôt crématoire,
terminé).
Qualche altra ora è passata prima
che tutti i ricoverati venissero presi in
forza, ricevessero la camicia e fosse
compilata la loro scheda. Io, come al
solito, sono stato l’ultimo; un tale, col
vestito a rigoni nuovo fiammante, mi
ha chiesto dove sono nato, che
mestiere facevo «da civile», se avevo
figli, quali malattie ho avuto, una
quantità di domande, a che cosa
possono mai servire, questa è una
complicata messinscena per farsi beffe
di noi. Sarebbe questo l’ospedale? Ci
fanno stare nudi in piedi e ci fanno
delle domande.
Han pasado unas cuantas horas antes de que todos los ingresados fuésemos agarrados con violencia, recibiésemos la camisa y se recogiese
nuestra ficha. Como de costumbre, yo
he sido el último; un tipo de traje a
rayas nuevo y flamante me pregunta
dónde he nacido, qué oficio tenía «de
paisano», si tenía hijos, qué enfermedades he tenido, un montón de preguntas que para qué pueden servir, es una
puesta en escena complicada para reírse
de nosotros. ¿Será así el hospital? Nos tienen de pie y nos hacen preguntas.
Quelques heures encore se sont
écoulées avant que tous les malades aient
été pris en charge et pourvus chacun
d’une chemise et d’une fiche
individuelle Comme d’habitude j’ai été
le dernier, un homme en uniforme rayé
flambant neuf m’a demandé où j’étais
né, quel était mon métier «dans le civil»,
si j’avais des enfants, quelles maladies
j’avais eues, une quantité de questions
A quoi cela peut-il servir’ C’est une mise
en scène pour se moquer de nous Ce
serait donc ça l’hôpital’ On nous laisse
debout, nus, et on nous pose des
questions
Finalmente anche per me si è
aperta la porta (16), e ho potuto entrare
nel dormitorio.
Por fin se ha abierto la puerta también para mí y he podido entrar en el
dormitorio.
Finalement la porte s’est ouverte
pour moi aussi, et j’ai pu entrer dans
le dortoir
Anche qui, come dappertutto,
cuccette a tre piani, in tre file per tutta
la baracca, separate da due corridoi
strettissimi. Le cuccette sono
centocinquanta, i malati circa
duecentocinquanta: due quindi in
quasi tutte le cuccette. I malati
delle cuccette superiori, schiacciati
contro il soffitto, non possono quasi stare
seduti; si sporgono curiosi a vedere i
nuovi arrivati di oggi, è il momento
più interessante della giornata, si trova sem[83]pre qualche conoscente. Io
sono stato assegnato alla cuccetta 10;
miracolo! è vuota. Mi distendo con
delizia, è la prima volta, da che sono
in campo, che ho una cuccetta tutta
per me. Nonostante la fame, non
passano dieci minuti che sono
addormentato.
Aquí, igual que en todas partes, las
literas de tres pisos, en tres filas a lo largo de todo el barracón, separadas por
dos pasillos estrechísimos. Las literas
son ciento cincuenta, los enfermos unos
doscientos cincuenta: por consiguiente,
dos en casi todas las literas. Los enfermos de las literas superiores, aplastados contra el techo, no pueden apenas sentarse; se asoman curiosos a ver
a los que llegamos hoy, es el momento más interesante de la jornada,
siempre se encuentra a algún conocido. A mí me asignan a la litera 10;
¡milagro: está vacía! Me estiro con
delicia, es la primera vez, desde que
estoy en el campo, que tengo una litera para mí solo. A pesar del hambre me quedo dormido antes de
diez minutos.
Ici comme ailleurs, tout l'espace est
occupé par des couchettes à trois niveaux
disposées sur trois rangs et séparées par
deux couloirs extrêmement étroits Cent
cinquante couchettes pour deux cent
cinquante malades, ce qui veut dire une
couchette pour deux dans la majorité des
cas. Les malades des couchettes supérieures,
plaqués contre le plafond, ne peuvent pratiquement
pas s’asseoir ; ils se penchent avec curiosité
sur les nouveaux venus d’aujourd’hui c’est le
moment le plus intéressant de la journée, on
tombe toujours sur une connaissance J’ai
été assigné à la couchette 10, miracle !
elle est vide Je m’y étends avec délices, c’est
la première fois depuis que je suis au
camp que j’ai une couchette pour moi
tout seul. [52] Malgré la faim qui me
tenaille, dix minutes ne sont pas passées
que je dors déjà
37
notes
24:15
l7 musica infernale. Vedi sopra, cap. «Sul fondo», nota
29.
18 le loro anime sono morte. A prima vista potrebbe
sembrare una fra le solite citazioni nascoste di un
titolo di libro, come sopra «la soglia della casa dei
morti». Non tutte le regole, in SQU, sono però
rispettate: Le anime morte di Gogol sono estranee al
concetto che qui Levi intende richiamare, «la morte
dell’anima», come lo stesso Levi chiarisce a margine
della sua lettura di Les armes de la nuit, cap. «Le
nostre notti», nota 7, viene da Vercors e dalla
condizione esistenziale del suo protagonista. In SQU
diventa un topos: vedi per es. sotto, nota 31 («spenti
nell’anima»).
19 il vento le foglie secche. E la più nota delle
similitudini dantesche: «Come d’autunno si levan le
foglie / L’una appresso dell’altra» (Inf III, 112-113)
applicata per contrasto agli aguzzini.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
La vita del Ka-Be è vita di limbo. I
disagi materiali sono relativamente pochi, a parte la fame e le
sofferenze inerenti alle malattie.
Non fa freddo, non si lavora, e, a
meno di commettere qualche grave
mancanza, non si viene percossi.
La vida del Ka-Be es de limbo.
Las i n c o m o d i d a d e s m a t e r i a l e s
son relativamente pocas aparte del
hambre y de los dolores propios
de la enfermedad. No hace frío, no
se trabaja y, de no cometer alguna
falta grave, no pegan.
La vie au K B est une vie de limbes
Les désagréments matériels y sont
relativement limites, misa part la faim
et les souffrances dues a la maladie II ne
fait pas froid, on ne travaille pas, et a
moins de commettre quelque grave
manquement, on n’est pas battu
La sveglia è alle quattro,
anche per i malati; bisogna rifare
il letto e lavarsi, ma non c’è
m o l t a f re t t a né molto rigore. Alle
cinque e mezzo distribuiscono il pane,
e si può tagliarlo comodamente a fette
sottili, e mangiare sdraiati con tutta
calma; poi ci si può riaddormentare,
fino alla distribuzione del brodo di
mezzogiorno. F i n v e r s o l e s e d i c i
è Mittagsruhe, riposo pomeridiano;
a quest’ora c’è sovente la visita
medica e la medicazione, bisogna
scendere dalle cuccette, togliersi la
camicia e fare la fila davanti al
medico. Anche il rancio serale viene
distribuito nei letti; dopo di che, alle
ventuno, tutte le luci si spengono,
tranne la lampadina velata della guardia di notte, ed è il silenzio.
El toque de diana es a las cuatro,
también para los enfermos; hay que
hacer la cama y lavarse pero no hay
mucha prisa ni mucho rigor. A las cinco y media reparten el pan, y se lo puede cortar cómodamente en rebanadas finas, y comerlo echado con toda calma;
luego, uno se puede volver a dormir
hasta que llegue el reparto del caldo de
mediodía. Hasta las cuatro de la tarde
es Mittagsruhe, el reposo del mediodía,
la siesta, a esta hora es generalmente
la visita del médico y las curas, hay que
bajarse de las literas, quitarse la camisa y ponerse en fila delante del médico.
También el rancho vespertino se distribuye por las camas; después de lo
cual, a las nueve, se apagan todas las
luces menos la lamparilla velada del vigilante nocturno, y se hace el silencio.
Le lever a heu a quatre heures, même
pour les malades, il faut faire son lit et
se laver, mais sans trop se presser et sans
trop de rigueur A cinq heures et demie
c’est la distribution du pain et on peut
prendre son temps pour le couper en
tranches minces et le manger couche,
bien tranquillement, on peut ensuite se
rendormir jusqu’à la distribution du
bouillon de midi, auquel succède la
Mittagsruhe, la sieste, qui dure a peu près
jusqu’à seize heures A cette heure-la, il
y a souvent la visite médicale et les
soins, il faut descendre de sa couchette,
enlever sa chemise et faire la queue
devant le médecin La soupe du soir est
également servie au lit, puis, a vingt et
une heures, toutes les lumières
s’éteignent a l'exception de la veilleuse
du garde de nuit, et c’est le silence
... E per la prima volta da che
sono in campo, la sveglia mi coglie
nel sonno profondo, e il risveglio è
un ritorno dal nulla. Alla
distribuzione del pane si sente
lontano, fuori delle finestre, nell’aria
buia, la banda che incomincia a
suonare: sono i compagni sani che
escono inquadrati al lavoro.
... Y por primera vez desde que estoy en el campo el toque de diana me
coge en un sueño profundo, y el despertar es un retorno de la nada. Cuando
llega la distribución del pan, se oye lejana, más allá de las ventanas, en el aire
oscuro, la banda que empieza a tocar:
son nuestros compañeros sanos que
salen al trabajo en formación.
Et pour la première fois depuis que je
suis au camp, la cloche du réveil me
surprend dans un sommeil profond, et
c’est un peu comme si je sortais du néant
Au moment de la distribution du pain, on
entend au loin, dans le petit matin obscur,
la fanfare qui commence a jouer ce sont
nos camarades de baraque qui partent
travailler au pas militaire
Dal Ka-Be la musica non si sente
bene: arriva assiduo e monotono il
martellare della grancassa e dei piatti,
ma su questa trama le frasi musicali
si disegnano solo a in[84]tervalli, col
capriccio del vento. Noi ci guardiamo
l’un l’altro dai nostri letti, perché tutti sentiamo che questa musica è
infernale (17).
Desde el Ka-Be no se oye bien la
música: llega asiduo y monótono el
martilleo del bombo y de los platillos,
pero sobre su trama las frases musicales
se dibujan tan sólo a intervalos, a capricho del viento. Nosotros nos miramos
unos a otros desde las camas, porque
todos sentimos que esta música es
infernal.
Du K B on n’entend pas très bien
la musique sur le fond sonore de la
grosse caisse et des cymbales qui
produisent un martèlement continu et
monotone, les phrases musicales se
détachent par intervalles, au gré du
vent De nos lits, nous nous
entre-regardons, pénètres du caractère
infernal de cette musique
I motivi sono pochi, una
dozzina, ogni giorno gli stessi,
mattina e sera: marce e canzoni
popolari care a ogni tedesco. Esse
giacciono incise nelle nostre menti,
saranno l’ultima cosa del Lager che
dimenticheremo: sono la voce del Lager,
l’espressione sensibile della sua follia
geometrica, della risoluzione altrui di
annullarci prima come uomini per
ucciderci poi lentamente.
Los motivos son pocos, una docena, cada día los mismos, mañana y tarde: marchas y canciones populares
que les gustan a todos los alemanes.
Están grabadas en nuestras mentes,
serán lo último del Lager que olvidemos: son la voz del Lager, la expresión sensible de su locura
geométrica, de la decisión ajena de
anularnos primero como hombres
para después matarnos lentamente.
Une douzaine de motifs seulement, qui se
répètent tous les jours, matin et soir des
marches et des chansons populaires chères aux
coeurs allemands Elles sont gravées dans notre
esprit et seront bien la dernière chose du Lager
que nous oublierons, car elles sont la voix du
Lager, l’expression sensible de sa folie
géométrique, de la détermination [53] avec
laquelle des hommes entreprirent de nous
anéantir, de nous détruire en tant qu’hommes
avant de nous faire mourir lentement.
Quando questa musica suona, noi
sappiamo che i compagni, fuori nella
nebbia, partono in marcia come
automi; le loro anime sono morte (18)
e la musica li sospinge, come il vento
le foglie secche (19), e si sostituisce
alla loro volontà. Non c’è più volontà:
ogni pulsazione diventa un passo, una
contrazione riflessa dei muscoli
sfatti. I tedeschi sono riusciti a
questo. Sono diecimila, e sono una
sola grigia macchina; sono esattamente
determinati; non pensano e non
vogliono, camminano.
Cuando suena esta música sabemos
que nuestros compañeros, afuera en la
niebla, salen en formación, como autómatas; tienen las almas muertas y la
música los empuja, como el viento a
las hojas secas, y es un sustituto de su
voluntad. La voluntad ya no existe:
cada latido se convierte en un paso,
en una contracción refleja de los músculos deshechos. Los alemanes lo
han conseguido. Son diez mil y son
sólo una máquina gris: están determinados exactamente; no piensan y no quieren, andan.
Quand cette musique éclate, nous
savons que nos camarades, dehors dans le
brouillard, se mettent en marche comme
des automates ; leurs âmes sont mortes et
c’est la musique qui les pousse en avant
comme le vent les feuillus sèches, et leur
tient lieu de volonté. Car ils n’ont plus de
volonté : chaque pulsation est un pas, une
contraction automatique de leurs muscles
inertes. Voilà ce qu’ont fait les Allemands.
Ils sont dix mille hommes, et ils ne forment
plus qu’une même machine grise ; ils sont
exactement déterminés ; ils ne pensent pas,
ils ne veulent pas, ils marchent.
Alla marcia di uscita e di entrata
Al desfile de salida y de entrada los
Jamais les SS n’ont manqué l’une de ces
38
notes
20 come ora la ripensiamo. Si presti attenzione a
questo balzo in avanti nel tempo, al momento in cui
Levi ripensa al Lager dopo esserne uscito.
21 ventura. L un arcaismo dalle molte occorrenze in
Dante.
29:15
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
non mancano mai le SS. Chi potrebbe
negare loro il diritto di assistere a
questa corografia da loro voluta, alla
danza degli uomini spenti, squadra
dopo squadra, via dalla nebbia verso
la nebbia? quale prova più concreta
della loro vittoria?[85]
SS no faltan nunca. ¿Qué podría negarles el derecho de asistir a esta coreografía montada por ellos mismos, a
la danza de los hombres extintos, escuadra tras escuadra, en camino desde
la niebla hacia la niebla? ¿Qué mejor
prueba de su victoria?
parades d’entrée et de sortie. Qui pourrait
leur refuser le droit d’assister à la
chorégraphie qu’ils ont eux-mêmes
élaborée, à la danse de ces hommes morts
qui laissent, équipe par équipe, le brouillard
pour le brouillard? Quelle preuve plus
tangible de leur victoire ?
Anche quelli del Ka-Be conoscono
questo uscire e rientrare dal lavoro,
l’ipnosi del ritmo interminabile, che
uccide il pensiero e attutisce il
dolore; l’hanno provato e lo
riproveranno. Ma bisognava uscire
dall’incantamento, sentire la musica dal
di fuori, come accadeva in Ka-Be e come
ora la ripensiamo (20), dopo la
liberazione e la rinascita, senza
obbedirvi, senza subirla, per capire
che cosa era; per capire per quale
meditata ragione i tedeschi avevano
creato questo rito mostruoso, e perché,
oggi ancora, quando la memoria ci
restituisce qualcuna di quelle
innocenti canzoni, il sangue ci si
ferma nelle vene, e siamo consci che
essere ritornati da Auschwitz non è
stata piccola ventura (21).
También los del Ka-Be conocen
este ir y volver del trabajo, la hipnosis del ritmo interminable que mata
el pensamiento y calma el dolor; lo
han experimentado y volverán a experimentarlo. Pero es preciso salir del
encantamiento, oír la música fuera
como ocurría en el Ka-Be o como la
recordamos ahora, luego de la liberación y el renacimiento, sin obedecerla, sin sufrirla, para comprender
lo que era; para comprender por qué
calculada razón los alemanes habían
creado este mito monstruoso y por
qué, todavía hoy, cuando la memoria nos
restitu y e a l g u n a d e a q u e l l a s
inocentes canciones, se nos hiela la sangre en las venas y nos damos cuenta
de que haber vuelto de Auschwitz no
ha sido suerte pequeña.
Ceux du K.B. connaissent bien eux aussi
ces départs et ces retours, l'hypnose du
rythme continu qui annihile la pensée et
endort la douleur ; ils en ont fait
l’expérience, ils la feront encore. Mais il
fallait échapper au maléfice, il fallait
entendre la musique de l’extérieur, comme
nous l'entendions au K.B., comme nous
l’entendons aujourd’hui dans le souvenir,
maintenant que nous sommes à nouveau
libres et revenus à la vie ; il fallait l’entendre
sans y obéir, sans la subir, pour comprendre
ce qu’elle représentait, pour quelles raisons
préméditées les Allemands avaient instauré
ce rite monstrueux, et pourquoi aujourd’hui
encore, quand une de ces innocentes
chansonnettes nous revient en mémoire,
nous sentons notre sang se glacer dans nos
veines et nous prenons conscience qu’être
revenus d’Auschwitz tient du miracle.
Ho due vicini di cuccetta.
Giacciono tutto il giorno e tutta la
notte fianco a fianco, pelle contro pelle, incrociati come i Pesci dello zodiaco, in modo che ciascuno ha i piedi
dell’altro accanto al capo.
Tengo dos vecinos de litera. Yacen todo el día y toda la noche flanco contra flanco, piel contra piel,
cruzados como los peces del zodíaco,
de manera que los pies de cada uno están a la altura de la cabeza del otro.
J’ai deux voisins de couchette. Ils
restent allongés toute la journée et toute la
nuit côte à côte, peau contre peau, dans ta
position croisée des Poissons du zodiaque.
___ ___________ ______________ __ ___
_ ___ ______________________
Uno è Walter Bonn, un olandese
civile e abbastanza colto. Vede che
non ho nulla per tagliare il pane, mi
impresta il suo coltello, poi si offre di
vendermelo per mezza razione di
pane. Io discuto sul prezzo, indi
rinuncio, penso che qui in Ka-Be ne
troverò sempre qualcuno in
prestito, e fuori costano solo un terzo
di razione. Non per questo Walter vien
meno alla sua cortesia, e a
mezzogiorno, mangiata la sua zuppa,
forbisce colle labbra il cucchiaio
(il che è buona norma prima di
imprestarlo, per ripulirlo e per
non mandare sprecate le tracce di
zuppa che vi aderiscono) e melo offre
spontaneamente.
Uno es Walter Bonn, un holandés
educado y bastante culto. Ve que no
tengo nada para cortar el pan, me
presta su cuchillo, después me ofrece vendérmelo por media ración de
pan. Yo le discuto el precio y luego
renuncio, pienso que aquí en Ka-Be
siempre encontraré a alguien que
me preste uno, y afuera cuestan
sólo un tercio de ración. No por
ello Walter es menos cortés y, a
mediodía, comido su potaje,
limpia con los labios la cuchara (lo
que es una buena costumbre antes
de prestarla, para limpiarla y para
no desperdiciar las manchas de
potaje que se le pegan) y me la
ofrece espontáneamente.
Le premier est Walter Bonn, un
Hollandais poli et assez instruit. Il voit
que je n’ai rien pour couper mon pain,
et il me prête son couteau, puis s’offre
à me le vendre pour une [54]
demi-ration de pain. Je commence par
discuter le prix, puis j’abandonne, je
me dis qu’au K.B. je trouverai toujours
quelqu’un pour m’en prêter un, et que
dehors le prix n’est qu’à un tiers de
ration. Walter ne se formalise pas pour
autant et à midi, après avoir mangé sa
soupe, il lèche soigneusement sa
cuillère (ce qui est de bonne règle
quand on veut la prêter, car cela permet
à la fois de la nettoyer et de ne pas
perdre une seule goutte de soupe) et me
l’offre spontanément.
- Che malattia hai, Walter? «Körperschwäche», - [86] deperimento
organico. La peggiore malattia: non
la si può curare, ed è molto pericoloso
entrare in Ka-Be con questa diagnosi.
Se non fosse stato dell’edema alle
caviglie (e mele mostra) che gli
impedisce di uscire al lavoro, si
sarebbe ben guardato dal
farsi ricoverare.
-¿Qué enfermedad tienes, Walter?
-Körperschawäche (consunción
orgánica). Es la peor enfermedad:
no puede curarse, y es muy peligroso entrar en Ka-Be con este diagnóstico.
Si no hubiera sido por el edema
en los tobillos (y me lo enseña)
que n o l e d e j a i r a t r a b a j a r s e
h u b i e r a g u a r d a d o m ucho de
venir a la consulta.
- Quelle maladie as-tu, Walter?
- Kôrperschwâche.
Faiblesse généralisée. La pire des
maladies : elle est inguérissable, et
il est très dangereux d’entrer au K.B.
avec ce diagnostic-là. Si ce n’était
pas pour cet oedème aux chevilles (il
me le montre) qui l'empêche de
travailler, il se serait bien gardé de
se faire porter malade.
Su questo genere di pericoli io ho
ancora idee assai confuse. Tutti ne
parlano indirettamente, per allusioni,
e quando io faccio qualche domanda
mi guardano e tacciono.
Sobre este tipo de peligros yo tengo
todavía unas ideas bastante confusas.
Todo el mundo habla de ello indirectamente, con alusiones, y cuando hago
ciertas preguntas me miran y callan.
Sur ce genre de danger, je suis
encore loin d’avoir les idées claires.
Tout le monde en parle à mots couverts,
par allusions, et quand je pose une
question on me regarde sans répondre.
E dunque vero quello che si
sente dire, di selezioni, di gas, di
crematorio?
¿Es verdad, entonces, lo que he
oído decir de la selección, del gas, del
crematorio?
C’est donc vrai ce qu’on
raconte : les sélections, les gaz,
le crématoire ?
Crematorio. L’altro, il vicino di
Crematorio. El otro, el vecino de
Crématoire. Le voisin de Walter s’éveille
39
notes
22 non vuole capire. Vedi sopra, nota 15 e cap.
«Iniziazione», nota 10. Sull’arbitrio e l’insensatezza in
Lager si ricordi quanto lo stesso Levi dirà della Buna,
fabbrica per la quale si lavorò quattro anni e morirono
innumerevoli uomini, ma che «non produsse mai un
chilogrammo di gomma sintetica». Sull’inutilità del
capire, vedi anche sotto, cap. «Esame di chimica»,
nota 6. «Capire» e «comprendere» sono «una
dimensione essenziale nella chimica e nella filosofia di
Levi» (Cases, 15 ss.). Si noti addirittura « la forzatura
di una porta» in un passaggio solenne di SP: «Capirò
anche questo, capirò tutto, ma non come loro vogliono.
Troverò una scorciatoia, mi farò un grimaldello, forzerò
le porte» (I, 758). Ad Auschwitz, scrive ancora Cases,
«la funzione della conoscenza cambia, acquista
davvero il carattere di sublimazione, di salvazione
dall’orrore attraverso la sua ricognizione». «A me
spettava capire, capirli», dice Levi in SES (Il, 1125).
Ciò che colpisce in SQU è « la volontà caparbia di non
arrendersi a un mondo assurdo», «farsene una
ragione» - e ciò indica la distanza che lo separa da
Kafka, come ha scritto molto bene Cases («mentre
Josef K. trova naturali l’arresto e il processo... Levi non
cessa di stupirsi della logica inumana e vorrebbe
intendere senza mai venirne a capo», 16). Con tutto
ciò rimane da dire che nella sua volontà di
comprendere, nella sua inclinazione a porsi «sulla
soglia» per osservare (o di forzarla per capire), Levi è
approdato alla conclusione riduttiva di quegli storici
(Bullock, Schramm, Bracher) che «confessano di non
comprendere l’antisemitismo di Hitler e della Germania
dietro di lui» e che anzi quanto è avvenuto «non si
deve comprendere, perché comprendere è quasi
giustificare», identificarsi con l’oggetto da comprendere
(nel senso etimologico di «contenere, abbracciare»,
come è detto in App. I, 197 ripreso anche nell’articolo
Monumento ad Auschwitz, 1, 1117: «Questi sono i fatti:
funesti, immondi, e sostanzialmente incomprensibili»;
ma «incomprensibili» è il polo negativo dell’ossimoro
«semplici e incomprensibili» attribuito alle storie del
Lager).
23 Ma era destino. L’avversativo non attenua
l’enjambement fra le due sezioni, giocato sul filo del
verbo «capire».
24 m’inducessi. Inf. XXX, 89 («e’ m’indussero a batter
li fiorini»); cfr. Tesio, 51.
25 a sera si è aperta la porta. Solita metafora della
porta; le operazioni sono svolte con estrema velocità,
come si può constatare osservando gli stessi fatti così
come sono narrati in Rapporto, 1357: «Tali selezioni si
svolgevano con grande rapidità ed erano eseguite dal
medico direttore dei servizi sanitari, davanti al quale
tutti i ricoverati sfilavano nudi; ed egli con sguardo
superficiale giudicava lo stato generale dei singoli,
decidendo immediatamente la loro sorte». Poco sopra
si legge: «Coloro che erano affetti da malattie croniche
o il cui soggiorno in ospedale si prolungava oltre un
certo periodo di tempo, che si aggirava sui due mesi, o
che ritornavano con troppa frequenza in ospedale per
ricadute delle loro malattie, erano avviati a Birkenau e
ivi soppressi nelle camere a gas».
tressallir 1. (Sujet n. de personne). Éprouver des secousses
musculaires, un tressaillement. [a] (Sous l’effet d’une
émotion vive, agréable ou désagréable) - Effluve, cit.
5. [b] (Sous l’effet d’une sensation qui surprend). - 2.
(Sujet n. de personne, d’animal). être agité de
brusques secousses, remuer de façon désordonnée.
- 3. Techn. (de trésaillé*, confondu avec tressailler). Se
fendiller sous l’effet de la chaleur (céramique).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Walter, si sveglia di soprassalto, si
rizza a sedere: chi parla di crematorio? che avviene? non si può lasciare
in pace chi dorme? E un ebreo
polacco, albino, dal viso scarno e
bonario, non più giovane. Si chiama
Schmulek, è fabbro. Walter lo
ragguaglia brevemente.
Walter se despierta sobresaltado, se endereza: ¿quién está hablando del crematorio? ¿Qué es lo que pasa? ¿No se puede dejar tranquilos a los que están durmiendo? Es un judío polaco, albino, de
cara descarnada y bonachona, ya mayor.
Se llama Schmulek, es herrero. Walter
lo mira un momento.
en sursaut, se redresse brusquement : qui
est-ce qui parle de crématoire ? Qu’est-ce qui
se passe? On ne peut même pas rester
tranquille quand on dort ? C’est un juif
polonais, un homme d’un certain âge, albinos,
le visage maigre et l’air bon enfant. Il
s’appelle Schmulek et il est forgeron. Walter
le met au courant en quelques mots.
Così, «der Italeyner» non crede
alle selezioni? Schmulek vorrebbe
parlare tedesco ma parla yiddisch; lo
capisco a stento, solo perché lui
vuole farsi capire. Fa tacere Walter
con un cenno, ci penserà lui a farmi
persuaso:
¿Así es que der Italyener no cree
en las selecciones? Schmulek querría
hablar alemán pero habla yiddish; lo
entiendo difícilmente, y sólo porque
quiere hacerse entender. Hace callar
a Walter con un signo, él me convencerá:
Tiens, tiens, «der Italeyner» ne croit pas
aux sélections ? L’allemand que Schmulek
s’efforce de parler est en réalité du yiddish :
je le suis avec peine et seulement parce qu’il
cherche à se faire comprendre. Il fait taire
Walter d’un geste, il se fait fort de me
persuader.
- Mostrami il tuo numero: tu sei il
174517. Questa numerazione è
incominciata diciotto mesi fa, e vale
per Auschwitz e per i campi dipendenti.
Noi siamo ora diecimila qui a
Buna-Monowitz; forse trentamila fra
Auschwitz e Birkenau. Wo sind die
Andere? dove sono gli altri?
-Enséñame tu número: tú eres el
174517. Esta numeración ha empezado
hace dieciocho meses y sirve para
Auschwitz y para los campos que dependen de él. Ahora somos diez mil en
Buna-Monowitz; puede que treinta mil
entre Auschwitz y Birkenau. Wo sind
die Andere? (¿dónde están los demás?).
- Montre-moi ton numéro : toi, tu es le
174517. Cette numérotation a commencé
il y a dix-huit mois, et elle englobe
Auschwitz et les camps annexes. Nous, à
Buna-Monowitz, on est maintenant dix
mille ; trente mille à la rigueur en comptant
Auschwitz et Birkenau. Wo sind die andere
? Où sont les autres ?
- Forse trasferiti in altri campi...?
- propongo io.
-¿Los habrán transferido a otros campos?... -le propongo.
- Peut-être qu’ils ont été transférés dans
d’autres camps ? [55]
Schmulek crolla il capo, si rivolge
a Walter:
Schmulek menea la cabeza, se vuelve a Walter:
Schmulek hoche la tête et se tourne vers
Walter
- Er will nix verstayen, - non vuole
capire (22). [87]
-Er will nix verstayen (no quiere entender).
- Er will nit farstayen. Il ne veut pas
comprendre.
Ma (23) era destino che
presto mi inducessi (24) a
capire, e Schmulek stesso ne
facesse le spese. A sera si è
aperta la porta (25) della
baracca, una voce ha gridato
- Achtung!- [88] e ogni
rumore si è spento e si è
sentito
un
silenzio
di
piombo.
Pero sería el destino quien
me habría de hacer entender
en seguida, y a costa del propio Schmulek. Por la noche
se abrió la puerta del barracón, una voz gritó:
-Achtung -y se calló
cualquier rumor y se
sintió un silencio de
plomo.
Mais il était écrit que je
ne devais pas tarder à
comprendre, et aux dépens
d e S c h m u l e k . L e s o i r, l a
porte de la baraque s’est
ouverte ; une voix a crié :
«Achtung !», et tous les
bruits se sont tus pour
faire place à un silence de
plomb.
Sono entrate due SS (uno dei
due ha molti gradi, forse è un
ufficiale?), si sentivano i loro
passi nella baracca come se
fosse vuota; hanno parlato col
medico capo, questi ha
mostrato loro un registro indic a n d o q u a e l à . L’ u ff i c i a l e h a
preso nota su un libretto.
Schmulek mi tocca le ginocchia: Pass’ auf, pass’ auf, - fa’
attenzione.
Entraron dos SS (uno de los dos
con muchos galones, ¿puede q u e
sea un oficial?), resonaban en e l
barracón sus pasos como si
estuviese vacío; hablaron con
el médico en jefe, que les enseñó un registro, señalando
acá y allá. El oficial tomó
nota
en
una
libreta.
S c h m u l e k m e dio en una rodilla:
-Pass’auf pass’auf (fíjate
bien).
Deux SS sont entrés (l’un d’eux
a de nombreux galons, peut-être est
ce un officier?), on entendait leurs
pas résonner dans la baraque comme
dans une pièce vide ; ils ont parlé
avec le médecin-chef, et celui-ci
leur a montré un registre sur lequel
il a pointé l’index ici et là.
L’officier a pris note sur un carnet.
Schmulek me touche les genoux :
«Pass’ auf, pass’ auf. Fais
attention.»
L’ u f f i c i a l e ,
seguito
dal
medico, gira in silenzio e con
noncuranza fra le cuccette; ha in
mano un frustino, frusta un
lembo di coperta che pende da
una cuccetta alta, il malato si precipita a riassettarla. L’ufficiale
passa oltre.
El oficial seguido por el médico,
da vueltas, en silencio y con despreocupación, entre las literas; lleva en la mano una fusta, levanta con
ella un pico de manta que cuelga
de una litera alta, el enfermo se
precipita a remeterla. El oficial
pasa más adelante.
L’ o f f i c i e r ,
escorté
du
m é d e c i n , déambule négligemment
en t r e l e s c o u c h e t t e s , s i l e n c i e u x ,
l a cravache à la main ; il en frappe au
passage un pan de couverture qui
dépasse d’une des couchettes supérieures
; son occupant se précipite pour la border.
L’officier passe.
Un altro ha il viso giallo ;
l’ufficiale gli strappa via le coperte,
quello trasalisce, l’ufficiale gli palpa il ventre, dice:
Hay uno de cara amarilla; el
oficial le arranca la manta, él
se estremece, el oficial le palpa el vientre:
Il avise maintenant un malade au
visage tout jaune ; il lui arrache ses
couvertures, l'autre tressaille ; il
lui palpe le ventre, dit :
- Gut, gut, poi passa oltre.
Ecco, ha posato lo sguardo su
Schmulek; tira fuori il libretto,
-Gut, gut -luego pasa más adelante.
Le ha echado la vista encima a
Schmulek; saca la libreta, compara
40
«Gut, gut», et passe.
Ça y est, son regard s’est posé sur
Schmulek ; il prend son carnet,
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
el número de la libreta con el número del tatuaje. Yo sigo todo,
desde arriba: hace una cruz junto
al número d e S c h m u l e k . L u e g o
sigue más adelante.
contrôle le numéro du lit et celui du
tatouage... D’en haut, pas un détail
de la scène ne m’échappe : il fait une
croix en face du numéro de
Schmulek. Il est passé.
Io guardo ora Schmulek, e dietro
di lui ho visto gli occhi di Walter, e
allora non ho fatto domande.
Yo miro ahora a Schmulek, y detrás
de él veo los ojos de Walter, y no hago
ninguna pregunta.
Je regarde Schmulek, et derrière lui
j’ai croisé le regard de Walter ; je n’ai
pas posé de questions.
Il giorno dopo, invece del
solito gruppo di guariti, sono stati
messi in uscita due gruppi distinti. I
primi sono stati rasi e tosati e hanno
fatto la doccia. I secondi sono usciti
così, con le barbe lunghe e le
medicazioni non rinnovate, senza doccia.
Nessuno ha salutato questi ultimi,
nessuno li ha incaricati di messaggi
per i compagni sani.
Al día siguiente, en lugar del grupo
acostumbrado de curados, han salido
dos grupos distintos. A los primeros los
han afeitado y rapado y se han duchado.
Los segundos han salido como estaban,
con la barba larga, sin que se les haya renovado la medicación, sin haberse duchado.
Nadie ha despedido a estos últimos,
nadie les ha dado recados para los
compañeros sanos.
Le lendemain, au lieu du groupe
habituel de guéris, deux groupes distincts
ont quitté le K.B. Ceux du premier groupe
ont été rasés et tondus et ont pris une
douche. Ceux du second sont sortis comme
ils étaient, avec une barbe de plusieurs jours,
sans avoir reçu leurs soins, sans douche.
Ceux-là, personne ne leur a dit au revoir,
personne ne les a chargés de messages pour
les camarades de Block.
Entre los últimos estaba Schmulek.
Di questi faceva parte Schmulek.
34:50
26 torcono. È il verbo-chiave, dantesco, vedi sopra,
la poesia in epigrafe, nota 8.
tr. de Julliard
controlla il numero del letto e il numero del tatuaggio. Io vedo tutto bene,
dall’alto: ha fatto una crocetta
accanto al numero di Schmulek. Poi è
passato oltre.
Parmi eux il y avait Schmulek.
In questo modo discreto e
composto, senza apparato e senza collera, per le baracche del Ka-Be si
aggira ogni giorno la strage, e tocca
questo o quello. Quando Schmulek è
partito, mi ha lasciato cucchiaio e
coltello; Wal[89]ter e io abbiamo
evitato di guardarci e siamo rimasti a
lungo silenziosi. Poi Walter mi ha
chiesto come posso conservare così a
lungo la mia razione di pane, e mi ha
spiegato che lui di solito taglia la sua
per il lungo, in modo da avere fette
più larghe su cui è più agevole
spalmare la margarina.
De esta manera discreta y ordenada, sin aparato y sin cólera, por el barracón del Ka-Be se pasea todos los
días la catástrofe, y le toca a éste o a
aquél. Al irse Schmulek me dejó la
cuchara y el cuchillo, Walter y yo hemos evitado mirarnos y nos hemos quedado en silencio durante mucho tiempo. Luego, Walter me
pregunta que cómo puedo conservar
tanto tiempo mi ración de pan, y me
explica que él de costumbre corta la
suya a lo largo para tener rajas más
anchas sobre las que extender la margarina con más facilidad.
C’est de cette façon discrète et organisée,
sans déploiement de force et sans colère, que
le massacre rôde chaque jour dans les
baraques du K.B. et s’abat sur tel ou tel
d’entre nous. En partant, Schmulek m’a
laissé sa cuillère [56] et son couteau ; Walter
et moi, nous avons évité de nous regarder
et nous sommes restés longtemps silencieux.
Puis Walter m’a demandé comment je
faisais pour garder ma ration de pain si
longtemps sans la toucher, et il m’a expliqué
que lui, d’habitude, coupe le sien en long,
de manière à avoir des tranches plus larges
sur lesquelles il est plus facile d’étaler la
margarine.
Walter mi spiega molte cose:
Schonungsblock vuol dire baracca di
riposo, qui c i sono solo malati
leggeri, o convalescenti, o non
bisognosi di cure. Fra questi,
almeno una cinquantina di
dissenterici più o meno gravi.
Walter me explica muchas cosas:
Schonungsblock quiere decir barracón
de reposo, aquí sólo hay enfermos leves, o convalecientes, o los que no necesitan curas. Entre éstos, por lo menos una cincuentena de disentéricos
más o menos graves.
Walter m’explique toutes sortes de choses
: Schonungsblock signifie baraque de repos
; on n’y met que les malades légers, les
convalescents, ou ceux qui n’ont pas besoin
de soins particuliers. Parmi eux, une bonne
cinquantaine d’internés plus ou moins
gravement atteints de dysenterie.
Costoro vengono controllati ogni
terzo giorno. Si mettono in fila lungo
il corridoio; all’estremità stanno due
bacinelle di latta e l’infermiere, con
registro, orologio e matita. A due
per volta, i malati si presentano, e
devono dimostrare, sul posto e
subito, che la loro diarrea persiste;
a tale scopo viene loro concesso un
minuto esatto. Dopo di che
presentano
il
risultato
all’infermiere, il quale osserva e
giudica; lavano rapidamente le
bacinelle in una apposita tinozza, e
subentrano i due successivi.
A éstos los reconocen cada tres
días. Se ponen en fila en el pasillo, a un extremo hay dos orinales
de latón y el enfermero con un registro, un reloj y un lapicero. De
dos en dos los enfermos se adelantan y tienen que probar, en el
acto y rápidamente, que su diarrea
continúa; para ello se les concede
un minuto después del cual enseñan al enfermero el resultado, y
éste lo observa y lo juzga; lavan
rápidamente los orinales en una
tina que está al lado y vienen los
dos siguientes.
Ces derniers sont soumis à un contrôle
tous les deux jours. Ils font la queue dans
le couloir : en tête de file, deux bassines
de fer-blanc et un infirmier muni d’un
registre, d’une montre et d’un crayon. Les
malades se présentent deux par deux et
doivent fournir sur le moment et sur place
la preuve que leur diarrhée persiste ;
opération pour laquelle ils disposent
d’une minute exactement. Après quoi ils
présentent le résultat à l'infirmier, qui
observe et juge ; puis ils rincent
rapidement les bassines dans un baquet
prévu à cet effet et cèdent la place aux
deux suivants.
Fra coloro che attendono,
alcuni si torcono (26) nello
spasimo di trattenere la preziosa
testimonianza ancora venti, ancora dieci minuti; altri, privi di
risorse in quel momento, tendono
vene e muscoli nello sforzo
o p p o s t o . L’ i n f e r m i e r e a s s i s t e
impassibile, mordicchiando la
matita, uno sguardo all’orologio,
uno sguardo ai campioni che gli
vengono via via presentati. Nei
casi dubbi, parte con la bacinella
e va a sottoporla al medico.
Entre los que esperan algunos se
retuercen en los espasmos por conservar el precioso testimonio durante todavía veinte, todavía diez minutos más; otros, privados de recursos en aquel momento, tensan las
venas y los músculos en el esfuerzo contrario. El enfermero asiste
impasible, mordisqueando el lapicero, echando una mirada al reloj,
otra mirada a las muestras que le
presentan una detrás de otra. En los
casos dudosos se va con el orinal
para consultar al médico.
Parmi ceux qui attendent,
certains se tordent dans les
spasmes pour retenir le précieux
témoignage vingt minutes, dix
minutes encore ; d’autres, privés
de ressources à ce moment-là,
mobilisent veines et muscles dans
l ' e f f o r t c o n t r a i r e . L’ i n f i r m i e r
regarde, impassible, mordillant
son crayon, un coup l’oeil à la
montre, un autre aux échantillons
qui défilent. Dans les cas
douteux, il part avec la bassine et
va consulter le médecin .
41
notes
27 buscberato. Espressione dialettale romanesca:
chi parla è Piero Sonnino, che abbiamo già incontrato
e che diventerà Cesare in T, come rivela lo stesso
Levi in App. (1, 200). La vicenda di questo
personaggio si prolunga anche nell’ultimo capitolo
di SQU («Storia di dieci giorni», nota 21) e,
soprattutto nel racconto di L, Il ritorno di Cesare (II,
54-58). È un caso di maxi-commento. Il personaggio,
in SQU sottoposto a tassative norme di brevità e
concisione, si dilata in uno o più racconti. La
questione dell’autocommento è una questione molto
più intricata di quanto io stesso supponessi (cfr. il
mio articolo Il termitaio, in RLevi. Un’antologia cit.,
pp. 7690). Del «cosiddetto macrotesto del Lager»
sono stati costruiti in questi ultimi anni due estesi
cataloghi: Segre, 55-56, dove si dice che anche
SNOQ «è in certo modo il risarcimento di quanto
rievocato in SQU: l’autore partecipa, mediante il suo
racconto, alle imprese di un gruppo di partigiani ebrei
che lottano contro i tedeschi, fra Bielorussia e
Ucraina, portando a termine il progetto resistenziale
che la cattura impedì a Levi di mettere in atto» e
M.Belpoliti, che al fondo della sua «nota al testo» di
SQU (I, 14141415) mette in elenco anche le
prefazioni, le versioni radiofoniche, gli articoli e i saggi
dispersi. Che Levi abbia avvertito la necessità di non
farci mancare una sorta di Convivio pare confermato
da questi ulteriori ragguagli: data la vastità di
materiali, che in effetti costituiscono qualcosa di
paragonabile a «quello pane che è mestiere a così
fatta vivanda» l’ipotesi mi sembra regga all’usura del
tempo. Non è però possibile fare, come io stesso
avevo fatto, di ogni erba un fascio e considerare
eguali tutte le postille e i paralipomeni. Vi sono
personaggi, come Cesare (o Lorenzo), che Levi non
si stanca di descrivere; leggendo le glosse si
percepisce il senso di una soddisfazione che si
vorrebbe non finisse mai. C’è in secondo luogo
l’autocommento che tende a chiarire l’oscuro (per
es. le note sulla felicità, sulla ragionevolezza umana)
o a dilucidare quanto in SQU è detto in modo troppo
rapido o a dare rotondità a «figure» appena
stilizzate’(Mendi, Müller, Sivadjan, le ragazze del
laboratorio); c’è in terzo luogo l’autocommento che
rende, come in questo caso, il chiaro sempre più
chiaro ed è un procedimento che per il suo tendere
all’infinito non è meno curioso. Perché tanta
insistenza? C’è, infine, aspetto più inquietante, il Levi
commentatore di se stesso che mette a nudo,
spietatamente, il mutamento - un mutamento
esistenziale suo, o, più sovente, un mutamento
dovuto al «contagio» del contesto in cui Levi operò
e scrisse nel trentennio circa che va dalla nuova
edizione di SQU alla preparazione di SES. Su questi
ultimi temi sono ritornato nella comunicazione P. Levi
era un centauro?, presentata al convegno «Al di qua
del bene e del male» cit., i cui atti sono in
preparazione. È questo, per es. il caso
dell’autocommento predisposto al concetto dei
soverchiatori (vedi qui sotto, cap. « I sommersi e i
salvati», nota 14), che diventerà, travalicando di
molto il senso della notazione originaria, la «zona
grigia»; o il caso della vergogna per «l’ultimo», che
diventerà vergogna di tutti i sopravvissuti, un
autocommento che scava in interiore Nomine ma,
non di rado, rende oscuro e tenebroso, o addirittura
stravolge, ciò che in SQU era chiaro e nient’affatto
inquietante (cap. «L’ultimo», nota 7).
28 a meno del. Senza, arcaismo.
29 «ricordati che devi morire». Lo scolastico, liceale
latinismo (Memento mori) subisce il consueto
capovolgimento: regola tradizionale nel mondo alla
rovescia. Anche i proverbi e le massime popolari
subiscono lo stesso destino dei titoli di libri. Anticipa
« la mala novella» con cui si conclude il presente
capitolo. Non è la morte il maggior pericolo, mala
consapevolezza della propria fragilità. Altro proverbio
capovolto in SQU: «Quando si cambia, si cambia in
peggio», all’inizio del cap. «I fatti dell’estate
30 a noi viene inflitto qui. Nel mondo capovolto è
questa la versione del biblico «non fare agli altri quello
che non vorresti fosse fatto a te».
Contemporaneamente fa ritorno il plurale comunitario
(non più il «noi italiani», ma il «noi del Ka-Be»), iterato
con ossessività nell’ultimo paragrafo del capitolo («Noi
abbiamo... noi fatti schiavi... Noi non ritorneremo»).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
...Ho ricevuto una visita: è Piero
Sonnino, il romano. -Hai visto come
l’ho buscherato? (27) -: Piero ha una
en[90]terite assai leggera, è qui da
venti giorni, e ci sta bene, si riposa
e ingrassa, se ne infischia delle
selezioni e ha deciso di restare in
Ka-Be fino alla fine dell’inverno,
a ogni costo. Il suo metodo consiste nel mettersi in fila dietro a
qualche dissenterico autentico, che
offra garanzia di successo; quando
viene il suo turno gli domanda la
sua collaborazione (da rimunerarsi
con zuppa o pane), e se quello ci
sta, e l’infermiere ha un momento
di disattenzione, scambia le
bacinelle in mezzo alla ressa e il
colpo è fatto. Piero sa quello che
rischia, ma finora gli è sempre
andata bene.
... He tenido una visita: Piero Sonnino,
el romano.
-¿Has visto cómo me las
he arreglado? Piero tiene una enteritis bastante ligera, está aquí hace
veinte días y se siente bien, descansa y engorda, se ríe de las selecciones y está decidido a estar en el
Ka-Be hasta que termine el invierno, pase lo que pase. Su método consiste en hacer cola detrás de cualquiera de los disentéricos verdaderos que
le ofrezca garantía de éxito; cuando
le toca a él el turno le p i d e s u c o l a b o r a c i ó n ( q u e l e p a g ará con
sopa o p a n ) y s i é s t e e s t á d e
acuerdo y el enfermero se
distrae un momento le cambia el orinal entre la multit u d , y h e c h o . Piero sabe a lo
que se expone, aunque hasta ahora le ha salido bien.
... J’ai reçu une visite : Piero
Sonnino, le Romain. -Tu as vu comme
je les ai roulés? Piero a une très légère
entérite, il est là depuis vingt jours, il
s’y trouve bien, se repose et engraisse
; il se fiche pas mal des sélections et il
a décidé de rester au K.B. jusqu’à la
fin de l’hiver, coûte que coûte. Sa
méthode consiste à faire la queue
derrière un malade authentiquement
atteint de dysenterie, et qui offre
quelque chance de succès ; quand vient
s o n t o u r, i l l u i d e m a n d e s a
collaboration (contre de la soupe ou du
pain) et si l’autre accepte et que
l'infirmier a un instant [57]
d’inattention, il échange les bassines
au milieu de la confusion générale, et
le tour est joué. Piero sait ce qu’il
risque mais jusqu’ici il s’en est
toujours bien tiré.
Mala vita del Ka-Be non è questa.
Non sono gli attimi cruciali delle
selezioni, non sono gli episodi
grotteschi dei controlli della diarrea e
dei pidocchi, non sono neppure le
malattie.
Pero la vida del Ka-Be no es esto.
No son los instantes cruciales de las
selecciones, no son los episodios grotescos de las revisiones de la diarrea y
de los piojos, ni siquiera son las enfermedades.
Mais la vie au K.B., ce n’est rien
de tout cela. Ce ne sont ni les
moments cruciaux de la sélection, ni
les épisodes grotesques du contrôle de
la diarrhée et du dépistage des poux,
ni même les maladies.
Il Ka-Be è il Lager a meno del (28)
disagio fisico. Perciò, chi ancora ha
seme di coscienza, vi riprende
cos c i e n z a ;
perciò,
nelle
lunghissime giornate vuote, vi si
parla di altro che di fame e di
lavoro, e ci accade di considerare che
cosa ci hanno fatti diventare, quanto
ci è stato tolto, che cosa è questa vita.
In questo Ka-Be, parentesi di relativa
pace, abbiamo imparato che la nostra
personalità è fragile, è molto più in
pericolo che non la nostra vita; e i
savi antichi, invece di ammonirci
«ricordati che devi morire» (29), meglio
avrebbero fatto a ricordarci questo ».
[92] maggior pericolo che ci minaccia.
Se dall’interno dei Lager un messaggio
a v e s s e p o t u t o t r a p e l a re a g l i
uomini liberi, sarebbe stato questo:
fate di non subire nelle vostre case ciò
che a noi viene inflitto qui (30).
El K a - B e es el Lag er s in las
incomodidades materiales. Por eso, al que todavía le queda un germen de conciencia,
allí la recupera; porque durante las
larguísimas jornadas ya vacías se habla
de otra cosa que de hambre y de trabajo, y llegamos a reflexionar en qué
hemos sido convertidos, cuánto nos
han quitado, qué es esta vida. En este
Ka-Be, paréntesis de relativa paz, hemos aprendido que nuestra personalidad es frágil, que está mucho más en
peligro que nuestra vida; y que los sabios antiguos, en lugar de advertirnos
«acordáos de que tenéis que morir»
mejor habrían hecho en recordarnos
este peligro mayor que nos amenaza.
Si desde el interior del campo algún
mensaje hubiese podido dirigirse a los
hombres libres, habría sido éste: no
hagáis nunca lo que nos están haciendo aquí.
Le K.B., c’est le Lager moins
l’épuisement physique. Aussi quiconque
possède encore une lueur de raison y
reprend-il conscience ; aussi y parlons-nous
d’autre chose, durant les interminables
journées vides, que de faim et de travail ;
aussi en venons-nous à penser à ce qu’on a
fait de nous, à tout ce qui nous a été enlevé,
à cette vie qui est la nôtre. C’est dans cette
baraque du K.B., au cours de cette
parenthèse de paix relative, que nous avons
appris combien notre personnalité est
fragile, combien, beaucoup plus que notre
vie, elle est menacée ; combien, au lieu de
nous dire : «Rappelle-toi que tu dois
mourir», les sages de l’Antiquité auraient
mieux fait de nous mettre en garde contre
cet autre danger, autrement redoutable. S’il
est un message que le Lager eût pu
transmettre aux hommes libres, c’est bien
celui-ci : Faites en sorte de ne pas subir dans
vos maisons ce qui nous est infligé ici.
Quando si lavora, si soffre e non
si ha tempo di pensare: le nostre
case sono meno di un ricordo. Ma
qui il tempo è per noi: da cuccetta
a cuccetta, nonostante il divieto,
ci scambiamo visite, e parliamo e
parliamo. La baracca di legno,
stipata di umanità dolente, è piena
di parole, di ricordi e di un altro dolore.
«Heimweh» si chiama in tedesco
questo dolore; è una bella parola, vuol
dire «dolore della casa».
Cuando se está trabajando se sufre
y no queda tiempo de pensar: nuestros
hogares son menos que un recuerdo.
Pero aquí tenemos todo el tiempo para
nosotros: de litera a litera, a pesar de
la prohibición, nos visitamos, y hablamos y hablamos. El barracón de madera, cargado de humanidad doliente, está
lleno de palabras, de recuerdos y de otro
dolor. Heimweh se llama en alemán este
dolor, es una bella palabra y quiere decir «dolor de hogar».
Lorsqu’on travaille, on souffre et on n’a
pas le temps de penser : nos maisons sont
moins qu’un souvenir. Mais ici le temps
est tout à nous : malgré l’interdiction, nous
nous rendons visite d’une couchette à
l’autre, et nous parlons et parlons. La
baraque de bois, emplie d’humanité
souffrante, retentit de paroles, de
souvenirs, et d’une autre douleur. Cela se
dit «Heimweh» en allemand ; c’est une
belle expression, qui veut dire littéralement
«mal de la maison».
Sappiamo donde veniamo: i
ricordi del mondo di fuori popolano
i nostri sonni e le nostre veglie, ci
accorgiamo con stupore che nulla
abbiamo dimenticato, ogni memor i a e v o c a t a c i s o rg e d a v a n t i
dolorosamente nitida.
Sabemos de dónde venimos: los recuerdos del mundo exterior pueblan
nuestros sueños y nuestra vigilia, nos
damos cuenta con estupor de que no
hemos olvidado nada, cada recuerdo
evocado surge ante nosotros
dolorosamente nítido.
Nous savons d’où nous venons : les
souvenirs du monde extérieur peuplent
notre sommeil et notre veille, nous nous
apercevons avec stupeur que nous
n’avons rien oublié, que chaque souvenir
évoqué surgit devant nous avec une
douloureuse netteté.
Ma dove andiamo non sappiamo.
Potremo forse sopravvivere alle
malattie e sfuggire alle scelte,
forse anche resistere al lavoro e
Pero adónde vamos no lo sabemos.
Tal vez podamos sobrevivir a las enfermedades y escapar a las selecciones,
tal vez hasta resistir el trabajo y
Mais nous ne savons pas où nous
allons. Peut-être pourrons-nous
survivre aux maladies et échapper
aux sélections, peut-être même
42
notes
31 nell’anima prima che nella morte anonima. Di nuovo
il leitmotiv della «morte dell’anima», tratto da Vercors
(vedi sopra, nota 18); il capitolo si chiude con una
specie di intenso, solenne riassunto dei precedenti
capitoli. Vedi sotto, cap. «Le nostre notti», nota 7.
32 la mala novella.. . di fare dell’uomo. Diventa
esplicito e chiaro il «non fare agli altri...», che prima
(nota 30) era stato parafrasato; l’espressione «mala
novella» ritorna anche nella poesia Il canto del corvo
(I) di 01 (lI, 524): «Sono venuto di molto lontano / per
portare mala novella». Tutta la morale evangelica è
capovolta dalle leggi del Lager; si vedrà in «Storia di
dieci giorni» enunciata la legge: «Mangia il tuo pane,
e, se puoi, quello del tuo vicino».
LE NOSTRE NOTTI
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
alla f a m e c h e c i c o n s u m a n o : e
dopo?
Qui,
lontani
momentaneamente dalle bestemmie e
dai colpi, possiamo rientrare in
noi stessi e meditare, e allora
diventa
chiaro
che
non
ritorneremo. Noi abbiamo viaggiato
fin qui nei vagoni piombati; noi
abbiamo visto partire verso il niente
le nostre donne e i nostri bambini;
noi fatti schiavi abbiamo marciato
cento volte avanti e indietro alla
fatica muta, spenti nell’anima prima che dalla morte anonima (31).
Noi non ritorneremo. Nessuno [93]
deve uscire di qui, che potrebbe
portare al mondo, insieme col segno
impresso nella carne, la mala
novella di quanto, ad Auschwitz, è
b a s t ato animo all’uomo di fare
dell’uomo (32). [94]
el hambre que nos consumen: ¿y
luego? Aquí, alejados momentáneamente de los insultos y de los
golpes, podemos volver a entrar
en nosotros mismos y meditar, y
entonces se ve claro que no volveremos. Hemos viajado hasta
aquí en vagones sellados; hemos
visto partir hacia la nada a nuestras mujeres y a nuestros hijos;
convertidos en esclavos hemos
desfilado cien veces ida y vuelta al trabajo mudo, extinguida el
alma antes de la muerte anónima.
No volveremos. Nadie puede salir de aquí para llevar al mundo,
junto con la señal impresa en su
carne, las malas noticias de
cuanto en Auschwitz ha sido el
hombre capaz de hacer con el
hombre.
résister au travail et à la faim qui
nous consument : et puis? Ici,
momentanément à [58] l’abri des
avanies et des coups, il nous est
possible de rentrer en nous-mêmes
et de méditer, et alors tout nous dit
que nous ne reviendrons pas. Nous
avons voyagé jusqu’ici dans les
wagons plombés, nous avons vu nos
femmes et nos enfants partir pour le
néant ; et nous, devenus esclaves,
nous avons fait cent fois le parcours
monotone de la bête au travail,
morts à nous-mêmes avant de mourir
à la vie, anonymement. Nous ne
reviendrons pas. Personne ne sortira
d’ici, qui pourrait porter au monde,
avec le signe imprimé dans sa chair,
la sinistre nouvelle de ce que
l’homme, à Auschwitz, a pu faire
d’un autre homme.
LE NOSTRE NOTTI
Nuestras noches
NOS NUITS
Dopo venti giorni di Ka-Be,
essendosi la mia ferita praticamente
rimarginata, con mio vivo dispiacere
sono stato messo in uscita.
Después de veinte días de Ka-Be,
como la herida se me había prácticamente cicatrizado, con gran disgusto
mío me mandaron fuera.
Au bout de vingt jours de K.B., ma
blessure s’étant pratiquement
fermée, il me faut à mon grand regret
vider les lieux.
La cerimonia è semplice, ma comporta un doloroso e pericoloso periodo di riassestamento. Chi non dispone di particolari appoggi, all’uscita dal
Ka-Be non viene restituito al suo
Block e al suo Kommando di prima,
ma è arruolato, in base a criteri a me
sconosciuti, in una qualsiasi altra
baracca e avviato a un qualsiasi altro
lavoro. Di più, dal Ka-Be si esce nudi;
si ricevono vestiti e scarpe «nuovi»
(intendo dire, non quelli lasciati
all’ingresso), intorno a cui bisogna
adoperarsi con rapidità e diligenza per
adattarli alla propria persona, il che comporta fatica e spese. Occorre procurarsi
daccapo cucchiaio e coltello; infine, e
questa è la circostanza più grave, ci
si trova intrusi in un ambiente
scono s c i u t o , f r a c o m p a g n i
m a i v i s t i e o s t i l i , c o n capi d i
cui non si conosce il carattere e
da cui quindi è difficile
guardarsi.
La ceremonia es sencilla,
p e r o l l e v a c o n s i g o u n p e r í od o
de readaptación doloroso y peligroso. A
quien a la salida del Ka-Be no cuenta
con ayudas especiales no lo devuelven a
su Block y a su Kommando anterior sino
que es asignado, según criterios que
yo desconocía, a cualquier otro barracón y encargado de cualquier otro tipo
de trabajo. Además, del Ka-Be se sale
desnudo; dan vestidos y zapatos «nuevos» (quiero decir, no los que se han
dejado a la entrada), con los que hay que
luchar con rapidez y diligencia para
adaptarlos a uno mismo, lo que supone
fatigas y gastos. Hay que buscarse otra
vez una cuchara y un cuchillo; y sobre
todo, y ésta es la circunstancia más grave, se encuentra uno como un intruso en
un ambiente desconocido, entre compañeros nunca vistos y hostiles, con
jefes cuyo carácter no se conoce y de
quienes por consiguiente es difícil
defenderse.
La cérémonie est simple, mais suivie
d’une pénible et dangereuse période de
remise en train. A la sortie du K.B., si on
ne dispose pas de protections particulières,
on n’est pas réinséré dans son Block et dans
son Kommando d’origine, mais, sur la base
de critères que j’ignore, on est affecté à
n’importe quelle autre baraque et dirigé
vers n’importe quel autre travail. Bien plus,
on sort nu du K.B. ; on reçoit des vêtements
et des souliers «neufs» (j’entends dire
différents de ceux qu’on y a laissés à
l’entrée), qu’il faut s’employer avec zèle
et rapidité à adapter à sa propre personne,
ce qui implique de la fatigue et des
dépenses. Il est également nécessaire de se
procurer à nouveau une cuillère et un
couteau ; enfin, et c’est là le plus grave, on
se retrouve comme un intrus en milieu
inconnu, entouré de compagnons
nouveaux et hostiles, avec des chefs
dont on ne connaît pas le caractère et
dont il est par conséquent difficile de
se garder.
43
notes
1 La facoltà umana. [La similitudine è tratta dai
molluschi, quali ad esempio le chiocciole, che, come
è noto, secernono da particolari ghiandole un liquido
che poi indurisce costituendo il guscio, ossia la
conchiglia]. Ritorna la metafora del nido, della barriera
di difesa pur «tenue», della «nicchia». «Un nido ad
Auschwitz?», si è chiesto E Ferrucci in un suo acuto
intervento su La casa di P. Levi in P. Levi as Witness
cit., p. 52. Vedi sopra, cap. «Ka-Be», nota 3. Qui la
nicchia si scoperchia, la conchiglia si spezza subito,
dopo pochissime righe rifluendo nell’immagine del
grembo materno che proietta fuori il neonato: «Ma
l’uomo che esce dal Ka-Be, nudo e quasi sempre
insufficientemente ristabilito, si sente proiettato nel
buio e nel gelo dello spazio siderale», «inerme e
vulnerabile come un neonato».
2 un sapiente lavoro di adattamento. Sullo spirito di
adattamento spunti interessanti vengono da Memorie,
19 e 88.
3 il mio migliore amico. Di qui alla fine della sezione si
tratta di una parte nuova, scritta per l’edizione del ‘58.
Risente della descrizione di Akim Akimic’, l’autodidatta
di Memorie, 43: «Faceva ogni cosa da autodidatta:
gettava un’occhiata e poi faceva...». Alberto è con
Cesare, il dottor Pannwitz e Lorenzo il personaggio
che accompagnerà - si può dire - tutta la carriera di
Levi scrittore. Da questo preciso punto di SQU in avanti,
lo si ritrova di continuo, in posizione narrativamente
più rilevante di ogni altra «figura»: lo si ritrova nel
racconto Cerio di SP (1, 860-866) e poi lungamente in
SES (II, 1014-1015). È la prima rappresentazione
concreta dell’ideale leviano di «amicizia» (dopo Alberto,
verrà Cesare e Mordo Nahoum in T, Sandro in SP)
mirabilmente definito nella poesia di OI, Agli amici (II,
623). Sull’amicizia vi sono buoni spunti in R. Gordon,
Etica cit., pp. 319-321. L’ingresso in scena di Alberto
dà vita ad una nuova angolatura del libro e a una nuova
persona verbale, il duale: «Alberto ed io», vedi sotto,
cap. «Esame di chimica», nota 5.
4 questa vita è guerra. Può essere interessante
rilevare, l’anticipazione della frase che servirà a Levi
per caratterizzare Mordo Nahoum: «Tutto è guerra»;
salvo errore, potrebbe trattarsi di un’ulteriore citazione
filosofico-scolastica, eco del celeberrimo aforisma di
Eraclito (frammento 53), ancora ai nostri giorni
antologizzato in ogni manuale di filosofia di Liceo che
si rispetti: «Polemos (la guerra) è padre di tutte le
cose, di tutte re...».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
La facoltà umana di scavarsi una
nicchia, di secernere un guscio
(1), di erigersi intorno una tenue
barriera di difesa [95], anche in
circostanze
apparentemente
disperate, è stupefacente, e
meriterebbe
uno
studio
approfondito. Si tratta di un
prezioso lavorio di adattamento (2,)
in parte passivo e inconscio, e in
parte attivo: di piantare un chiodo
sopra la cuccetta per appendervi le
scarpe di notte; di stipulare taciti
patti di non aggressione coi vicini;
di intuire e accettare le
consuetudini e le leggi del singolo
Kommando e del singolo Block. In
virtù di questo lavoro, dopo qualche
settimana si riesce a raggiungere un
certo equilibrio, un certo grado di
sicurezza di fronte agli imprevisti;
ci si è fatto un nido, il trauma del
travasamento è superato.
La facultad humana de hacerse un
hueco, de segregar una corteza,
de levantarse alrededor de una frágil
ba r r e r a d e f e n s i v a , a u n e n c i r cunstancias que parecen desesperadas, es asombrosa, y
merecería un estudio detenido. Se trata de un precioso
trabajo de adaptación, en
parte pasivo e inconsciente y
e n p a r t e activo: de clavar un clavo
sobre la litera para c o l g a r l o s
zapatos por la noche; de establecer
pactos tácitos de no agresión con los
vecinos; de intuir y aceptar las costumbres y las leyes de aquel determinado Kommando y d e aquel determinado Block. En virtud de este trabajo, después de algunas semanas, se consigue llegar a
cierto equilibrio, a cierto grado de
seguridad frente a los imprevistos;
u no se ha hecho un nido, el trauma del
trasvase ha sido superado.
La faculté qu’a l'homme de se
creuser un trou, de sécréter une
coquille, de dresser autour de soi une
fragile barrière de défense, même dans
des circonstances apparemment
désespérées, est un phénomène
stupéfiant qui demanderait à être
étudié de près. Il s’agit là d’un
précieux travail d’adaptation, en partie
passif et inconscient, en partie actif :
planter un clou au-dessus de sa
couchette pour y suspendre ses
chaussures pendant la nuit ; conclure
[60] tacitement des pactes de
non-agression avec ses voisins ;
deviner et accepter les habitudes et les
lois du Kommando et du Block où l’on
se trouve. En vertu de quoi, au bout de
quelques semaines, on parvient à
atteindre un certain équilibre, un
certain degré d’assurance face aux
imprévus ; on s’est fait un nid, le choc
de la transplantation est passé.
Ma l’uomo che esce dal Ka-Be,
nudo
e
quasi
sempre
insufficientemente ristabilito, si
sente proiettato nel buio e nel gelo
dello spazio siderale. I pantaloni
gli cascano di dosso, le scarpe gli
fanno male, la camicia non ha
bottoni. Cerca un contatto umano,
e non trova che schiene voltate. È
inerme e vulnerabile come un
neonato, eppure al mattino dovrà
marciare al lavoro.
Mas el hombre que sale del KaBe, desnudo y casi siempre insuficientemente restablecido, se siente
proyectado en la oscuridad y en el
vacío del espacio sideral. Los pantalones se le caen, los zapatos le hacen
daño, la camisa no tiene botones.
Busca un contacto humano y no encuentra más que espaldas vueltas. Es
inerme y vulnerable como un recién
nacido, pero a la mañana siguiente
tendrá que ir a trabajar.
Mais l’homme qui sort du K.B.,
nu
et
presque
toujours
insuffisamment rétabli, se sent
précipité dans la nuit et le froid de
l'espace sidéral. Son pantalon
tombe, ses souliers lui font mal, sa
chemise n’a pas de boutons. II
cherche un contact humain et ne
trouve que des dos tournés. Il est
aussi vulnérable et désarmé qu’un
nouveau-né, et pourtant il devra le
matin même marcher au travail.
In queste condizioni mi trovo io
quando l’infermiere, dopo i vari
riti amministrativi prescritti, mi
ha affidato alle cure del
Blockältester del Block 45. Ma
subito un pensiero mi colma di
gioia: ho avuto fortuna, questo è
il Block di Alberto!
En estas condiciones me encuentro
yo cuando el enfermero, después de los
distintos ritos administrativos de rigor,
me confía a los cuidados del
Blockältester del Block 45. Pero repentinamente un pensamiento me llena de
alegría: ¡he tenido suerte, éste es el
Block de Alberto!
Voilà dans quelles conditions je
me trouve lorsque l'infirmier, après
l e s d i ff é r e n t s r i t e s a d m i n i s t r a t i f s
prévus, me confie aux bons soins du
Blockàltester du Block 45. Mais
aussitôt une pensée me remplit de
joie : j’ai eu de la chance, c’est le
Block d’Alberto !
Alberto è il mio migliore
amico (3). Non ha che ventidue
[96] anni, due meno di me, ma
nessuno di noi italiani ha
dimostrato
capacità
di
adattamento simili alle sue. Alberto è entrato in Lager a testa
alta, e vive in Lager illeso e
incorrotto. Ha capito prima di
tutti che questa vita è guerra (4);
non si è concesso indulgenze,
non ha perso tempo a recriminare
e a commiserare sé e gli altri, ma
fin dal primo giorno è sceso in
campo.
Lo
sostengono
intelligenza e istinto: ragiona
giusto, spesso non ragiona ed è
ugualmente nel giusto. Intende
t u t t o a v o l o: n o n s a c h e p o c o
francese, e capisce quanto gli
dicono tedeschi e polacchi.
Risponde in italiano e a gesti, si
fa capire e subito riesce
simpatico. Lotta per la sua vita,
eppure è amico di tutti. «Sa» chi
bisogna corrompere, chi bisogna
evitare, chi si può impietosire, a
chi si deve resistere.
Alberto es mi mejor amigo. Sólo
tiene veintidós años, dos menos que
yo, pero ninguno de los italianos
ha demostrado una capacidad de
adaptación semejante a la suya.
Alberto entró en el Lager con la
cabeza alta, y vive en el Lager ileso e incorrupto. Ha entendido antes que nada que esta vida es una
guerra; no se ha concedido ninguna indulgencia, no ha perdido el tiempo en
recriminaciones o quejas de sí mismo
ni de los demás, sino que desde el primer día ha bajado al campo de batalla. Lo sostienen su inteligencia
y su instinto: razona con justez a , con frecuencia no razona y
también está en l o j u s t o . E n t i e n d e t o d o a l v uelo: sólo sabe un poco
de francés, y entiende todo lo que dicen los alemanes y los polacos. Contesta en italiano y con gestos, s e h a c e
e n t e n d e r y e n s e g u i d a resulta
simpático. Lucha por su vida y, sin embargo, es amigo de todos. «Sabe» a
quién necesita corromper, a quién necesita evitar, de quién se puede compadecer y a quién debe resistir.
Alberto est mon meilleur ami. Il
n’a que vingt-deux ans, deux de
moins que moi, mais témoigne de
capacités d’adaptation que personne,
dans notre groupe d’Italiens, n’a su
égaler. Alberto est entré au Lager la
tête haute, et vit au Lager sans peur
et sans reproche. Il a compris avant
tout le monde que cette vie est une
guerre ; il ne s’est accordé aucune
indulgence, il n’a pas perdu de temps
en récriminations et en doléances sur
soi ni sur autrui, et il est descendu
en lice dès le premier jour. Il a pour
lui l'intelligence et l'instinct : il
raisonne juste, souvent il ne raisonne
pas et il est quand même dans le vrai.
Il saisit tout au vol : il ne connaît
qu’un peu de français et comprend ce
qu’on lui dit en allemand et en
polonais. Il répond en italien et par
gestes, se fait comprendre et s’attire
immédiatement la sympathie. Il lutte
pour sa propre vie, et pourtant il
est l’ami de tous. Il «sait» qui il
f a u t c o r r o m p r e , q u i i l f a u t é v i t e r,
q u i o n p e u t a m a d o u e r, à q u i o n
doit tenir tête.
Eppure (e per questa sua virtù
oggi ancora la sua memoria mi
è cara e vicina) non è diventato
Y sin embargo (y por esta casualidad
suya todavía hoy su recuerdo es para mí
querido y cercano), no se ha convertido
Et pourtant (et c’est pour cette
vertu qu’aujourd’hui encore son
souvenir m’est si proche et si cher) il
44
notes
5 tristo. Ecco un’ulteriore prova dell’ottimismo solare di SQU, della speranza che
viene fuori dal Lager, di cui ha parlato Vittorio Foa. L detto naturalmente nel senso
dantesco, di afflitto, di perseguitato (Inf. XIII, 145 o anche VII, 106) [Esiste una
differenza di significato fra «tristo» e «triste»: «tristo» è l’uomo che le sventure
hanno reso non solo triste, ma anche malvagio e odioso agli altri].
4:45
6 forte e mite. Il consueto aggettivo leviano «mite» (per la comprensione del quale
è d’obbligo il rinvio a N. Bobbio, Elogio della mitezza Linea d’Ombra, Milano 1988)
viene qui inserito all’interno di una delle tante forme fisse presenti in SQU. Come
è stato giustamente rilevato (Mengaldo, 233) l’ossimoro - di preferenza «esplicitato
e disteso» - documenterebbe « la tendenza liberatoria» della scrittura e della
lingua di Levi: tale tendenza «oppone un moto centrifugo a quello centripeto della
secchezza e castità testimoniale». Alla lingua e allo stile spetterebbe così il compito
di «contrastare l’ordine mortuario del dominio e dell’omologazione con le proprie
possibilità di libertà creativa, polistilismo, varietà e fantasia, anomalia». Nella lingua
che parliamo l’ossimoro è un Centauro di parole, simbolo dell’ambivalenza per
antonomasia. Levi ne fa uso già in SQU: non un uso larghissimo però, come
accadrà dopo T. Non essendo problema di piccolo conto, credo si dovrebbe fare
un’analisi comparata fra l’ossimoro in SQU, fra l’altro quasi sempre giocato sulle
medesime coppie di opposti (la gioia triste, la selvaggia pazienza, le storie semplici
e incomprensibili, la personalità forte e mite: «Era scaltro e fisicamente robusto, e
insieme mite e amichevole») e nei libri posteriori. Con gli ossimori, nella cultura di
un paese come l’Italia, che ha fatto dell’ossimoro una ragion di vita quando non un
sistema politico («le convergenze parallele»), bisogna sempre procedere con molta
calma: in SQU l’ossimoro risulta sempre esplicitato oppure chiarito da moduli lineari
che lo rendono tripartito («Pieno di una tristezza serena che è quasi gioia»). La
prima impressione è che l’ossimoro non rappresenti il disorientamento psicologico,
né tanto meno l’incertezza conoscitiva, tipici atteggiamenti posteriori che
culmineranno nella teoria della «zona grigia», ovvero nella definizione di un luogo
mentale citiamo letteralmente da SES - «dai contorni mal definiti, che insieme
separa e congiunge i due campi dei padroni e dei servi» (Il, 1017). Il groviglio di
contrari si fa intricatissimo dopo T: in SQU la polarità ottimismo-pessimismo si
risolve di preferenza a favore della volontà di capire, della curiositas, della
«persuasione che la vita ha uno scopo», radicata in ogni fibra di uomo, «una
proprietà della sostanza umana». Lo studio dell’animo umano - stando alla
definizione data da Levi nella premessa - non prevede ibridi o contaminazioni se
non nella spregevole categoria dei «Prominenti» che sono un po’ gli ignavi di
SQU. In SQU l’ossimoro ha una valenza per nulla assimilabile al senso di
disorientamento di una trentina di anni dopo: anfibio, ibridismo, spaccatura paranoica
non sono vocaboli di SQU. «Italiano, ma ebreo. Chimico, ma scrittore. Deportato,
ma non tanto (o non sempre) disposto al lamento e alla querula» sono parole che
sembrano scritte da un’altra persona. La divaricazione dei «due mezzi cervelli» (il
chimico e il letterato, l’ebreo e l’italiano) non è concepibile in queste pagine. Più
probabilmente I’ossimoro è lo strumento principale per rendere il concetto di
«incomprensibilità», per mostrare pluridimensionale una realtà che in Lager è per
forza unidimensionale, buia e grigia; oppure un’accorgimento della sua arte di
«scrivere fra le righe», un modo per trasformare il bianco e nero di Auschwitz nel
technicolor della vita libera; in altre parole, al pari delle cripto-citazioni, dei nomi
alterati, delle contraddizioni e delle stesse iterazioni di cui SQU è trapunto, l’ossimoro
è uno degli strumenti che rendono evidente la natura di un libro che per metà è
ancora concepito al di qua del filo spinato e per metà ne è fuori, in breve l’arte di
cui ha parlato Leo Strauss in Scrittura e persecuzione cit., pp. 20-34; in altri casi
l’ossimoro vale a determinare la rotondità rabelaisiana dell’esistenza umana,
l’eterogeneità di comportamenti, anche l’incongruità, non mai la commistione
programmatica fra pietà e brutalità nell’oppresso e nel suo senso della vergogna
di essere un superstite, mali che affliggono l’ultimo Levi. Fino a T, Levi è insensibile
ai richiami di ogni Doppelgänger, ben saldo com’è nella sua illuministica convinzione
- ingenua finché si vuole -che i centauri esistano nei libri di mitologia e le «zone
grigie» siano vuoti deserti in un mondo per lui vistosamente segnato dalla frontiera
uomini/nonuomini.
7 le armi della notte. Con il consueto accorgimento della citazione nascosta,
ovvero del personaggio-segnalibro, Levi evoca qui, presentandoci Alberto, uno
dei racconti maggiori dello scrittore belga Vercors Gean Bruller), Les armes de la
nuit che, dopo il racconto-fratello Le silence de la mer, tradotto da N. Ginzburg,
Einaudi pubblica nei Coralli nel 1948 (l’ed. originale, Les Editions de Minuit, Paris
1946 è quella che Levi dovette avere per le mani; alla riedizione più recente, con
nota introduttiva di G. Bosco, uscita sempre da Einaudi nel 1994, si rinvia per
ulteriori informazioni bio-bibliografiche). Le armi della notte è il racconto della
resistenza impossibile redatto a partire da una testimonianza reale. A questa
espressione «contro cui si spuntano le armi della notte» Levi era a tal punto legato
da giudicarla «ipocrita e stonata» in bocca al suo ambiguo interlocutore tedesco di
Vanadio in SP (I, 929). In SES, Levi darà di questo racconto un giudizio spietato
(«incredibilmente infetto di estetismo e di libidine letteraria»), in fondo ingrato:
Vercors è un ingrediente non trascurabile della «libidine letteraria» che travolse lo
stesso Levi ai tempi di SQU; nella medesima circostanza (II, 1036) si precisa
altresì l’importanza della nozione di «morte dell’anima», tratto comune a due altri
passaggi di SQU (vedi sopra, cap. «Ka-Be», note 18 e 31). Il protagonista del
racconto, Pierre Cange, è un superstite dei Lager che non riesce a uscire da una
sorta di isolamento che pare autoimporsi nonostante gli sforzi dell’amica Nicole.
Essersi piegato agli ordini delle SS, non aver trovato la forza di opporsi è il tormento
che lo assedia: «Come Amleto», dice, «avevo udito da uno spettro il racconto del
più nero crimine che si possa concepire: l’assassinio di un’anima (l’assassinat
d’un âme). Tutto si può perdonare - forse anche un’omicidio. Ma un’anima» (pp.
186-1877, con allusione al murder most foul di Amleto 1, 5); « l’enjeu était notre
âme», p. 95; «J’y ai perdu ma qualité d’homme», p.161 (Plus ou moins homme
s’intitola un altro racconto breve di Vercors, Albin Michel, Paris 1950). Il giudizio su
Vercors muta, come si è detto, negli anni: nel 1955 è però ancora fortemente
positivo nell’articolo Deportati, anniversario (I, 1114-1115), anzi la sua rilettura si
dice serva a frenare ogni contagio fra vittima e assassino e quindi lo choc subito
da Pierre Cange non va confuso con il sovvertimento prodotto una ventina d’anni
dopo dai «soverchiatori» manzoniani in SES (II, 1023): «Cose dolorose e dure,
che, a chi ha letto Les armes de la nuit, non suoneranno nuove. È vanità chiamare
gloriosa la morte delle innumerevoli vittime dei campi di sterminio. Non era gloriosa:
era una morte inerme e nuda, ignominiosa e immonda. Né è onorevole la schiavitù;
ci fu chi seppe subirla indenne, eccezione da considerarsi con riverente stupore;
ma essa è una condizione essenzialmente ignobile. fonte di quasi irresistibile
degradazione e di naufragio morale. E bene che queste cose siano dette, perché
sono vere. Ma sia chiaro che questo non significa accomunare vittime e assassini»
(il corsivo è mio e cfr. sotto, cap. «I sommersi e i salvati», nota 14). Quanto a SQU,
vi sono elementi che rendono probabile una qualche influenza per un libro che fu,
con La specie umana di Antelme, Il flagello della svastica di Russell, i due libri di
Rousset, Si fa presto a dire fame di Caleffi, La selva dei morti di Wiechert (I, 1160)
fra le prime letture di Levi sull’argomento. Per es. Pierre, «enroulé dans sa coquille
de silence» (p. 141) ricorda la capacità di «secernere un guscio», la sua teoria di
resistenza attraverso la cultura ha molti punti di contatto con il cap. «Il canto di
Ulisse»: «Si può resistere sotto i colpi, le randellate, gli sputi... basta saper sfuggire
nell’interno di sé. Ciascuno ha il suo metodo: uno si recita Virgilio. L’altro prega.
Io... mi ero fatto il mio breviario: una invocazione, una litania di uomini che ammiro:
Bruto, Louis Blanc, Robespierre...» p. 165.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
un tristo (5). Ho sempre visto,
e ancora vedo in lui, la rara figura dell’uo[97]mo forte e mite
(6), contro cui si spuntano le
armi della notte (7). [98]
en una persona triste. S i e m p r e v i , y
todavía veo en él, la rara figura del hombre fuerte y apacible
c o n t r a q u i e n s e r o m p e n l a s a rmas de la noche.
n’est pas devenu un cynique. J’ai
toujours vu, et je vois encore en lui
le rare exemple de l’homme fort et
doux, contre qui viennent s’émousser
les armes de la nuit.
Non sono però riuscito a ottenere di
dormire in cuccetta con lui, e neppure
Alberto ci è riuscito, quantunque nel
Block 45 egli goda ormai di una certa
popola[100]rità. E peccato, perché
avere un compagno di letto di cui
fidarsi, o con cui almeno ci si possa
intendere, è un inestimabile vantaggio;
e inoltre, adesso è inverno, e le notti
sono lunghe, e dal momento che siamo
costretti a scambiare sudore, odore e
calore con qualcuno, sotto la stessa
coperta e in settanta centimetri di
larghezza, è assai desiderabile che si
tratti di un amico.
Pero no he conseguido compartir la
litera con él, y ni siquiera Alberto lo
ha conseguido, aunque en el Block 45
goce ya de cierta popularidad.
Es una lástima, porque tener un compañero de cama de quien fiarse, o al
menos con quien uno pueda entenderse, es una ventaja inestimable; y además, estamos en invierno y las noches
son largas, y puesto que estamos obligados a intercambiar nuestro sudor,
nuestro olor y nuestro calor con alguien,
bajo la misma manta y en setenta centímetros de anchura, es muy deseable que
se trate de un amigo.
Mais je n’ai pas réussi à obtenir de
dormir avec lui dans [61] la même
couchette ; pas plus qu’Alberto n’y est
parvenu, malgré la popularité dont il jouit
désormais à l'intérieur du Block 45. C’est
dommage, car avoir un compagnon de lit
à qui se fier, ou du moins avec qui on puisse
s’entendre, est un avantage inestimable ;
d’autant plus qu’on est maintenant en
hiver, les nuits sont longues, et du moment
que nous sommes contraints de partager
sueur, odeur et chaleur avec quelqu’un,
sous la même couverture et dans
soixante-dix centimètres de large, il est très
souhaitable que ce soit avec un ami.
D’inverno le notti sono lunghe, e
ci è concesso per il sonno un intervallo
di tempo considerevole.
En invierno, las noches son largas, y
se nos concede para el sueño un intervalo de tiempo considerable.
L’hiver, les nuits sont longues et
nous bénéficions d’un temps de
sommeil appréciable.
Si spegne a poco a poco il tumulto
del Block; da più di un’ora è terminata
la distribuzione del rancio serale, e
soltanto qualche ostinato persiste a
grattare il fondo ormai lucido della gamella, rigirandola minuziosamente
sotto la lampada, con la fronte
corrugata per l’attenzione. L’ingegner
Kardos gira per le cucce t t e a
medicare i piedi feriti ed i calli
suppurati, questa è la sua industria;
non c’è chi non rinunzi volentieri ad
una fetta di pane, pur che gli venga
alleviato il tormento delle piaghe torpide,
che sanguinano ad ogni passo per tutta
la giornata, ed in questo modo,
onestamente, l’ingegner Kardos ha
risolto il problema di vivere.
Poco a poco se apaga el barullo del
Block; hace más de una hora que se ha
terminado el reparto del rancho vespertino, y sólo algún obstinado continúa
raspando el fondo ya brillante de la escudilla, dándole vueltas minuciosamente bajo la lámpara, con el entrecejo fruncido por la atención. El ingeniero
Kardos da vueltas por las literas curando los pies heridos y los callos
supurantes, éste es su negocio; no hay
quien no renuncie de buena gana a una
rebanada de pan para que le alivien el
tormento de las enconadas heridas que
sangran a cada paso durante todo el día,
y de esta manera, honradamente, el ingeniero Kardos ha resuelto el problema
de su subsistencia.
Le tumulte du Block s’apaise peu à
peu ; voilà maintenant plus d’une heure
que la soupe du soir a été distribuée, et
seuls quelques obstinés persistent à
gratter le fond désormais reluisant de
leur gamelle, l’explorant en tous sens
sous l’ampoule électrique, le front plissé
par l’attention. L’ingénieur Kardos passe
entre les couchettes pour soigner les
pieds blessés et les cors qui suppurent ;
c’est là son industrie ; il n’est personne
qui ne renonce volontiers à une tranche
de pain pour être soulagé du tourment
des plaies infectées qui saignent à
chaque pas tout au long de la journée ;
une façon pour l’ingénieur Kardos de
résoudre honnêtement ses problèmes de
subsistance.
Dalla porticina posteriore, di
nascosto e guardandosi attorno con
cautela, è entrato il cantastorie. Si è
seduto sulla cuccetta di Wachsmann,
e subito gli si è raccolta attorno una
piccola folla attenta e silenziosa. Lui
canta una interminabile rapsodia
yiddisch, sempre la stessa, in quartine
rimate, di una melanconia rassegnata e
penetrante (o forse tale la ricordo
perché allora ed in quel luogo l’ho
udita?); dalle poche parole che
capisco, dev’essere una canzone da
lui stesso composta, dove ha
racchiuso tutta la vita del Lager, nei
più minuti particolari. Qualcuno è
generoso, e rimunera il cantastorie
con un pizzico di tabacco o una
gugliata di filo; altri ascoltano assorti,
ma non dànno nulla. [101]
Por la portezuela de atrás, a escondidas y mirando alrededor con cautela, ha entrado el coplero. Se sienta en
la litera de Wachsmann y en seguida
reúne en torno una pequeña multitud
atenta y silenciosa. Canta una interminable rapsodia en yiddish, siempre
la misma, en cuartetas rimadas,
de una melancolía resignada y penetrante (¿o tal vez es así como la
recuerdo porque la oí entonces y en aquel
sitio?); por las pocas palabras que entiendo, debe de ser una canción que ha compuesto él mismo en la que ha encerrado toda la vida del Lager con sus particularidades más pequeñas. Algunos se
sienten generosos y remuneran al coplero con un pellizco de tabaco o una
hebra de hilo; otros lo escuchan absortos,
pero no le dan nada.
Le chanteur ambulant vient d’entrer
furtivement par la petite porte de
derrière, jetant autour de lui des regards
circonspects. Il s’est assis sur la
couchette de Wachsmann, attirant
aussitôt autour de lui une petite foule
attentive et silencieuse. Il chante une
interminable rhapsodie yiddish, toujours
la même, en quatrains rimes, d’une
mélancolie pénétrante et résignée l'à
moins que ce ne soit le reflet du moment
et du lieu où je l’ai entendue ?) ; les
quelques mots que je saisis me laissent
penser qu’il s’agit d’une chanson de sa
composition, dans laquelle il a mis toute la
vie du Lager, dans ses moindres détails.
Quelques généreux récompensent le
chanteur d’un brin de tabac ou d’une
aiguillée de fil ; d’autres écoutent, absorbés,
mais ne lui donnent rien.
Risuona ancora improvviso il
richiamo per l’ultima funzione della
giornata: - Wer hat kaputt die Schuhe?
(chi ha le scarpe rotte?) e subito si
scatena il fragore dei quaranta o
cinquanta pretendenti al cambio, i
quali si precipitano verso il Tagesraum
con furia disperata, ben sapendo che
soltanto i dieci primi arrivati, nella
migliore delle ipotesi, saranno
soddisfatti.
Suena de nuevo inesperadamente la
llamada para la última función de la jornada: Wer hat kaputt die Schuhe?,
(¿quién tiene rotos los zapatos?), y se
desencadena súbitamente el fragor de
los cuarenta o cincuenta pretendientes
al cambio, que se precipitan hacia el
Tagesraum con furia desesperada, sabiendo que, en la mejor de las hipótesis, sólo los diez primeros podrán ser
satisfechos.
Soudain on entend la voix qui
nous convie à la dernière cérémonie
de la journée : - «Wer bat kaputt die
Schuhe?» - (Qui a des souliers
abîmés?) et aussitôt, [62] quarante
ou cinquante candidats à l’échange
se ruent avec fracas vers le
Tagesraum, dans un élan désespéré,
car ils savent bien que seuls les dix
premiers arrivés, dans le meilleur des
cas, obtiendront satisfaction.
45
notes
8:40
8 il treno sta per arrivare. Nel sogno ritorna il
particolare dei binari del treno, già presente sopra,
anzi questo sogno sembra la prosecuzione del primo:
cap. «Ka-Be», nota 7.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Poi è la quiete. La luce si spegne
una prima volta, per pochi secondi,
per avvisare i sarti di riporre il
preziosissimo ago e il filo; poi
suona lontano la campana, e
allora si insedia la guardia di
notte e tutte le luci si spengono
definitivamente. Non ci resta che
spogliarci e coricarci.
Después viene la calma. La luz se
apaga una primera vez, durante pocos
segundos, para avisara los sastres que
deben guardar sus preciosísimos aguja
e hilo; luego suena lejana la campana,
y entonces llega la guardia de no c h e y t o d a s l a s l u c e s s e a pa g a n
d efinitivamente. No nos queda más que
desnudarnos y acostarnos.
Puis c’est le calme. La lumière
s’éteint une première fois, quelques
secondes, pour avertir les tailleurs de
ranger leur précieuse aiguille et leur
fil ; la cloche sonne dans le lointain,
le garde de nuit s’installe et toutes les
lumières s’éteignent définitivement. Il
ne nous reste plus qu’à nous
déshabiller et à nous coucher.
Non so chi sia il mio vicino; non
sono neppure sicuro che sia sempre la
stessa persona, perché non l’ho mai
visto in viso se non per qualche attimo
nel tumulto della sveglia, in modo che
molto meglio del suo viso conosco il
suo dorso e i suoi piedi. Non lavora
nel mio Kommando e viene in
cuccetta solo al momento del silenzio;
si avvoltola nella coperta, mi spinge
da parte con un colpo delle anche
ossute, mi volge il dorso e comincia
subito a russare. Schiena contro
schiena, io mi adopero per conquistarmi
una superficie ragionevole di
pagliericcio; esercito colle reni una
pressione progressiva contro le sue
reni, poi mi rigiro e provo a spingere
colle ginocchia, gli prendo le
caviglie e cerco di sistemarle un po’
più in là in modo da non avere i suoi
piedi accanto al viso: ma tutto è
inutile, è molto più pesante di me e
sembra pietrificato dal sonno.
No sé quién es mi vecino. Ni siquiera estoy seguro de que sea siempre el mismo porque no le he visto la
cara más que unos segundos en el tumulto de la diana, de manera que mucho mejor que la cara le conozco la
espalda y los pies. No trabaja en mi
Kommando y viene a la litera sólo en
el momento del toque de silencio; se
envuelve en la manta, me echa a un
lado con un golpe de las caderas huesudas, me vuelve la espalda y en seguida se pone a roncar. Co n mi
espalda contra la suya, me esfuerzo por
conquistar una superficie razonable de
jergón; ejerzo con los riñones una presión progresiva contra los suyos, luego me doy vuelta y pruebo a empujarle
con las rodillas, lo cojo por los
tobillos y trato de colocarlo un poco
más allá de manera que no tenga sus
pies pegados a la cara: pero es inútil,
es mucho más pesado que yo y parece
petrificado por el sueño.
J’ignore qui est mon voisin ; je ne suis
même pas sûr que ce soit toujours la
même personne, car je ne l’ai jamais vu
de face sinon l’espace de quelques
instants dans le tumulte du réveil, si bien
que je connais beaucoup mieux son dos
et ses pieds que son visage. Il ne travaille
pas dans mon Kommando et ne regagne
sa couchette qu’après l'extinction des
feux ; il s’enroule dans sa couverture, me
pousse de côté d’un coup de ses hanches
anguleuses, me tourne le dos et
commence aussitôt à ronfler. Mon
d o s contre le sien, je tâche d e
conquérir une portion raisonnable
de paillasse ; j’exerce avec mes reins une
pression progressive contre les siens, puis
je me retourne et cherche à pousser avec
les genoux ; je lui prends les chevilles et
tente de les éloigner un peu de façon à ne
pas avoir ses pieds à côté de mon visage :
mais c’est peine perdue, il est beaucoup
plus lourd que moi et le sommeil le rend
inerte comme une pierre.
Allora io mi adatto a giacere
così, costretto all’immobilità, per
metà sulla sponda di legno. Tuttavia
sono così stanco e stordito che in
breve scivolo anch’io nel sonno e
mi pare di dormire sui binari del
treno (8). [102]
Entonces me adapto a estar así,
obligado a la inmovilidad, medio
echado sobre el travesaño de madera.
Estoy tan cansado y atontado que no
tardo en dormirme yo también, y me
parece que estoy durmiendo sobre los
raíles del tren.
Alors je me résigne à rester comme
je suis, contraint à l’immobilité, à cheval
sur le rebord en bois. Mais je suis si
rompu de fatigue que bientôt je glisse à
mon tour dans le sommeil, et j’ai
l'impression de dormir sur une voie de
chemin de fer.
Il treno sta per arrivare: si sente
ansare la locomotiva, la quale è il mio
vicino. Non sono ancora tanto addormentato da non accorgermi della
duplice natura della locomotiva. Si
tratta precisamente di quella
locomotiva che rimorchiava oggi in
Buna i vagoni che ci hanno fatto
scaricare: la riconosco dal fatto che
anche ora, come quando è passata
vicina a noi, si sente il calore che irradia dal suo fianco nero. Soffia, è
sempre più vicina, è sempre sul punto di essermi addosso, e invece non
arriva mai. Il mio sonno è molto
sottile, è un velo, se voglio lo lacero.
Lo farò, voglio lacerarlo, così potrò
togliermi dai binari. Ecco, ho voluto,
e ora sono sveglio: ma non proprio
sveglio, soltanto un po’ di più, al
gradino superiore della scala fra
l’incoscienza e la coscienza. Ho gli
occhi chiusi, e non li voglio aprire per
non lasciar fuggire il sonno, ma posso
percepire i rumori: questo fischio
lontano sono sicuro che è vero, non
viene dalla locomotiva sognata, è
risuonato oggettivamente: è il fischio
della Decauville, viene dal cantiere
che lavora anche di notte. Una lunga
nota ferma, poi un’altra più bassa di
un semitono, poi di nuovo la prima,
ma breve e tronca. Questo fischio è
E l t r e n v a a l l e g a r : s e o y e el
jadeo de la locomotora, que es mi vecino. Todavía no estoy tan dormido
como para no darme cuenta de la doble naturaleza de la locomotora. Se
trata precisamente de esa locomotora que remolcaba hoy hasta la
Buna los vagones que hemos tenid o que descargar: la reconozco
también ahora, como cuando ha pasado junto a nosotros, se siente el calor que irradia su flanco negro. Sopla,
está cada vez más cerca, y siempre a
punto de echárseme encima y, sin embargo,
nunca llega. Mi sueño es muy ligero,
es un velo, si quiero, lo rasgo. Voy a
hacerlo, quiero rasgarlo, así podré
quitarme de la vía. ¡Ya está!, como
quería, estoy despierto: pero no realmente despierto, sólo un poco más, en
la grada superior de la escala entre el
subconsciente y la conciencia. Tengo
los ojos cerrados, y no quiero abrirlos
para no dejar irse al sueño, pero puedo percibir los ruidos: ese s i l b i d o
lejano estoy seguro de que es real, no
viene de la locomotora soñada, ha sonado objetivamente: es el silbido de
la Decauville, viene de la cantera donde se trabaja también de noche. Una larga nota firme, después otra un semitono
más baja, luego otra vez la primera, pero
corta y truncada. Este silbido es
Le train va arriver : on entend haleter la
locomotive, qui n’est autre que mon voisin
de couchette. Je ne suis pas encore assez
endormi pour ne pas me rendre compte de
la double nature de la locomotive. Il s’agit
justement de celle qui remorquait les
wagons qu’on nous a fait décharger
aujourd’hui à la Buna : je la reconnais à la
chaleur que dégage son flanc noir,
maintenant comme tout à l’heure,
lorsqu’elle passait à côté de nous. Elle
souffle, elle se rapproche encore, elle ne
cesse de se rapprocher, elle est constamment
sur le point de me passer sur le corps, mais
[63] elle n’arrive jamais Mon rêve est léger,
léger comme un voile , si je voulais, je
pourrais le déchirer Je vais le faire, je vais
le déchirer, comme ça je pourrai m’arracher
à ces rails Voila, ça y est, et maintenant je
suis réveillé • non, pas vraiment, seulement
un peu plus réveillé, j’ai fait un petit pas de
plus sur le chemin qui mène de
l'inconscience à la conscience J’ai les yeux
fermés, et je ne veux pas les ouvrir pour ne
pas laisser le sommeil m’échapper, mais je
peux percevoir les bruits ce sifflement au
loin, je suis sûr qu’il est réel, il ne vient pas
de la locomotive de mon rêve, il a
objectivement retenti : c’est celui de la
Decauville, il vient du chantier de nuit Une
longue note continue, une autre un demi-ton
plus bas, puis de nouveau la première, mais
brève et tronquée Ce coup de sifflet, c’est
46
notes
9 i bambini piangono. Una più precisa messa a fuoco
di questo stato d’animo pare di scorgere in sede di
autocommento, nello stato d’animo di Maria, Titanio,
in SP (1, 882-883). L il Levi freudiano senza conoscere
Freud: quasi le stesse parole sui dolori infantili
ritornano a proposito della memoria «nella nostra vita
anteriore», cap. «I fatti dell’estate», nota 4.
10 sempre rinnovata. Ecco la definizione migliore di
sogno data dallo stesso Levi; in SQU il sogno è
sempre legato al risveglio: «una scena sempre ripetuta
della narrazione fatta e non ascoltata». È da notare
l’assonanza con l’«esodo ogni secolo rinnovato»
dell’episodio dei Gattegno nel primo capitolo.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
una cosa importante, e in qualche modo essenziale: così sovente l’abbiamo
udito, associato alla sofferenza del
lavoro e del campo, che ne è divenuto
il simbolo, e ne evoca direttamente la
rappresentazione, come accade per
certe musiche e certi odori.
algo importante: lo hemos oído tantas veces, lo hemos asociado tantas con el sufrimiento del trabajo
y del campo, que se ha convertido en
su símbolo y evoca directamente sus
imágenes, como ocurre con algunas músicas y algunos olores.
quelque chose d’important, et même
d’essentiel pourrait-on dire : nous l'avons
si souvent entendu, associe à la souffrance
du travail et du camp, qu’il en est devenu le
symbole, il en évoque immédiatement
l’image, comme il arrive pour certaines
musiques et pour certaines odeurs
Qui c’è mia sorella, e qualche mio
amico non precisato, e molta altra
gente. Tutti mi stanno ascoltando, e
io sto raccontando proprio questo:
il fischio su tre note, il letto duro, il
mio vicino che io vorrei spostare, ma
ho paura di svegliarlo perché è più
forte di me. Racconto anche
diffusamente della nostra fame, e del
controllo dei pidocchi, e del Kapo
che mi ha percosso sul naso e [103]
poi mi ha mandato a lavarmi perché
sanguinavo. È un godimento intenso, fisico, inesprimibile, essere nella
mia casa, fra persone amiche, e
avere tante cose da raccontare: ma
non posso non accorgermi che i miei
ascoltatori non mi seguono. Anzi,
essi sono del tutto indifferenti:
parlano confusamente d’altro fra di
loro, come se io non ci fossi. Mia
sorella mi guarda, si alza e se ne va
senza far parola.
Aquí está mi hermana, y algún amigo
mío indeterminado, y mucha más gente.
Todos están escuchándome y yo les estoy
contando precisamente esto: el silbido de
las tres de la madrugada, la cama dura, mi
vecino, a quien querría empujar, pero a
quien tengo miedo de despertar porque es
más fuerte que yo. Les hablo también
prolijamente de nuestra hambre, y de la
revisión de los piojos, y del Kapo
que me ha dado un golpe en la nariz
y luego me ha mandado a lavarme
porque sangraba. Es un placer intenso, físico, inexpresable, el de estar en
mi casa, entre personas amigas, tener
tantas cosas que contar: pero no puedo
dejar de darme cuenta de que mis
oyentes no me siguen. O más bien,
se muestran completamente indiferentes: hablan confusamente entre sí de
otras cosas, como si yo no estuviese allí.
Mi hermana me mira. Se pone de pie y
se va sin decir palabra.
Voici ma sueur, quelques amis que
je ne distingue pas très bien et
beaucoup d’autres personnes Ils sont
tous là à écouter le récit que je leur
fais le sifflement sur trois notes, le lit
dur, mon voisin que j’aimerais bien
pousser mais que j’ai peur de réveiller
parce qu’il est plus fort que moi
l'évoque en détail notre faim, le
contrôle des poux, le Kapo qui m’a
frappé sur le nez et m’a ensuite
envoyé me laver parce que je saignais
C’est une jouissance intense,
physique, inexprimable que d’être
chez moi, entouré de personnes amies,
et d’avoir tant de choses à raconter :
mais c’est peine perdue, je m’aperçois
que mes auditeurs ne me suivent pas
Us sont même complètement
indifférents ils parlent confusément
d’autre chose entre eux, comme si je
n’étais pas là Ma sueur me regarde,
se levé et s’en va sans un mot.
Allora nasce in m e u n a p e n a
d e s o l a t a , c o m e c e r t i dolori
appena ricordati della prima
i n f a n z i a (9): è d o l o r e a l l o s t a to
puro, non temperato dal senso
della realtà e dalla intrusione di
circostanze estranee, simile a quelli
per cui i ba m b i n i p i a n g o n o ; ed è
meglio per me risalire ancora una volta in
superficie, ma questa volta apro
deliberatamente gli occhi, per avere di
fronte a me stesso una garanzia di essere
effettivamente sveglio.
Entonces nace en mí un dolor desolado, como ciertos dolores que apenas se recuerdan de los primeros años
de la infancia: es el dolor en su estado puro, sin templar por el sentimiento de la realidad ni por la intrusión de
circunstancias extrañas, semejantes, a
aquellos por los que los niños lloran;
y es mejor que vuelva a salir a la
superficie, pero esta vez abro los ojos
delibe r a d a m e n t e , p a r a t e n e r
frente a mí la garantía de estar
efectivamente despierto.
Alors une désolation totale
m’envahit, comme certains désespoirs
enfouis dans les souvenirs de la petite
enfance: une douleur a l’état pur, que
ne tempèrent ni le sentiment de la
réalité ni l'intrusion de circonstances
extérieures, la douleur des enfants qui
pleurent, et il vaut mieux pour moi
remonter de nouveau a la surface,
mais
cette
fois-ci
j’ouvre
délibérément les yeux, pour avoir en
face de moi la garantie que je suis
bien réveillé. [64]
Il sogno mi sta davanti, ancora caldo, e io, benché sveglio, sono tuttora
pieno della sua angoscia: e allora mi
ricordo che questo non è un sogno
qualunque, ma che da quando sono qui
l’ho già sognato, non una ma molte
volte, con poche variazioni di ambiente e di particolari. Ora sono in piena
lucidità, e mi rammento anche di
averlo già raccontato ad Alberto, e che
lui mi ha confidato, con mia
meraviglia, che questo è anche il suo
sogno, e il sogno di molti altri, forse
di tutti. Perché questo avviene? perché
il dolore di tutti i giorni si traduce nei
nostri sogni così costantemente, nella
scena sempre ripetuta della narrazione
fatta e non ascoltata? (10) [104]
Tengo el sueño delante, caliente todavía, y yo, aunque despierto, estoy todavía lleno de su angustia: y entonces
me doy cuenta de que no es un sueño
cualquiera, sino de que desde que estoy aquí lo he soñado no una vez, sino
muchas, con pocas variantes de ambiente y de detalle. Ahora estoy enteramente lúcido, y me acuerdo de que
ya se lo he contado a Alberto y de que
él me ha confiado, para mi asombro,
que también lo sueña él, y que es el
sueño de otros muchos, tal vez de todos. ¿Por qué pasa esto? ¿Por qué el
dolor de cada día se traduce en nuestros sueños tan constantemente en la
escena repetida de la narración que se
hace y nadie escucha?
Mon rêve est là devant moi, encore
chaud, et moi, bien qu’éveillé, je suis
encore tout plein de son angoisse : et alors
je me rappelle que ce rêve n’est pas un
rêve quelconque, mais que depuis mon
arrivée, je l’ai déjà fait je ne sais combien
de fois, avec seulement quelques
variantes dans le cadre et les détails
Maintenant je suis pleinement lucide, et
je me souviens également de l’avoir déjà
raconté à Alberto, et qu’il m’a confié, à
ma grande surprise, que lui aussi fait ce
rêve, et beaucoup d’autres camarades
aussi, peut-être tous Pourquoi cela?
Pourquoi la douleur de chaque jour se
traduit-elle dans nos rêves de manière
aussi constante par la scène toujours
répétée du récit fait et jamais écouté ?
... Mentre così medito, cerco di
profittare dell’intervallo di veglia per
scuotermi di dosso i brandelli di
angoscia del sopore precedente, in
modo da non compromettere la qualità
del sonno successivo. Mi rannicchio
a sedere nel buio, mi guardo intorno
e tendo l’orecchio.
... Mientras medito así, intento
aprovechar el intervalo de vigilia
para sacudirme los jirones de angustia del sopor precedente, para
no comprometer la cualidad del
sueño venidero. Me siento encogido en la oscuridad, miro alrededor
y aguzo el oído.
... Tout en méditant de la sorte, je cherche
à profiter de cet intervalle de veille pour me
débarrasser des lambeaux d’angoisse laissés
par le rêve que je viens de faire, afin de ne
pas compromettre la qualité du sommeil que
je m’apprête à goûter. Je m’accroupis dans
l’obscurité, je regarde autour de moi et je
tends l’oreille
Si sentono i dormienti respirare
e russare, qualcuno geme e parla.
Molti schioccano le labbra e
dimenano le mascelle. Sognano di
Se oye respirar y roncar a los que
duermen, a alguno que gime y habla.
Muchos chasquean los labios y baten
las mandíbulas. Sueñan que están co-
On entend les dormeurs respirer et
ronfler Certains gémissent et parlent,
beaucoup font claquer leurs lèvres et
remuent les mâchoires. Ils rêvent qu’ils
47
notes
11 sognano di mangiare Qui, come in altri luoghi
dedicati al tema della fame in Lager, par di notare
qualche reminiscenza delle pagine londoniane
dedicate allo stesso tema in uno dei suoi racconti più
famosi, L’amore della vita.
14:05
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
mangiare (11): anche questo è un
sogno collettivo. È un sogno spietato,
chi ha creato il mito di Tantalo doveva
conoscerlo. Non si vedono soltanto i
cibi, ma si sentono in mano, distinti e
concreti, se ne percepisce l’odore
ricco e violento; qualcuno ce li
avvicina fino a toccare le labbra, poi
una qualche circostanza, ogni volta diversa, fa sì che l’atto non vada a
compimento. Allora il sogno si disfa
e si scinde nei suoi elementi, ma si
ricompone subito dopo, e ricomincia
simile e mutato: e questo senza tregua, per ognuno di noi, per ogni notte
e per tutta la durata del sonno.
miendo: éste es también un sueño colectivo. Es un sueño despiadado, quien
inventó el mito de Tántalo debía de
conocerlo. No sólo se ven los alimentos, sino que se sienten en la
mano distintos y concretos, se percibe su olor rico y violento; hay
quien se los lleva a los labios, pero
alguna circunstancia, diferente cada
vez, hace que el acto no llegue a cumplirse. Entonces desaparece el sueño y
se rompen sus elementos, pero luego
se rehace, y empieza otra vez igual y
cambiado: y esto sin tregua, para todos nosotros, durante todas las noches
y durante todo lo que dura el sueño.
mangent : cela aussi c’est un rêve
collectif. C’est un rêve impitoyable, celui
qui a créé le mythe de Tantale devait en
savoir quelque chose. Non seulement on
voit les aliments, mais on les sent dans sa
main, distincts et concrets, on en perçoit
l’odeur riche et violente, quelqu’un nous
les approche de la bouche, mais une
circonstance quelconque, à chaque fois
différente, vient interrompre le geste.
Alors notre rêve s’évanouit, se
décompose en chacun de ses éléments,
pour reprendre corps aussitôt après,
semblable et différent : et cela sans trêve,
pour chacun de nous, toutes les nuits, et
tout au long de notre sommeil.
Devono essere passate le ventitre
perché già è intenso l’andirivieni al
secchio, accanto alla guardia di notte.
È un tormento osceno e una vergogna
indelebile: ogni due, ogni tre ore ci
dobbiamo alzare, per smaltire la
grossa dose di acqua che di giorno
siamo costretti ad assorbire sotto forma di zuppa, p e r s o d d i s f a r e l a
fame: quella stessa acqua che
alla sera ci gonfia le caviglie e le
occhiaie, impartendo a tutte le
fisionomie una deforme rassomiglianza,
e la cui eliminazione impone ai reni un
lavoro sfibrante. [105]
Deben ser ya más de las once
porque es intenso el ir y venir al
cubo que está junto al guardia nocturno.
Es un tormento obsceno y una vergüenza indeleble: cada dos, cada tres
horas, tenemos que levantarnos para
verter la gran dosis de agua que de
día estamos obligados a absorber en
forma de potaje que nos calma el
hambre: es la misma agua que por
la noche nos hincha los tobillos y las
orejas e imprime a todas las fisonomías una semejanza deforme, y cuya
eliminación impone a los riñones un
trabajo enervante.
Il doit être un peu plus de vingt-trois
heures, car les allées et venues au seau,
près du garde de nuit, se font de plus en
plus nombreuses C’est une épreuve
humiliante, une honte ineffaçable : toutes
les deux ou trois heures, nous devons nous
lever pour évacuer la grosse quantité
d’eau qu’on nous fait absorber durant la
journée sous forme de soupe afin de
calmer notre faim :cette même eau qui le
soir fait enfler nos chevilles et nos
paupières, qui [65] donne à toutes les
physionomies une ressemblance hideuse,
et dont l’élimination impose à nos reins
un effort déchirant.
Non si tratta solo della processione
al secchio: è legge che l’ultimo utente
del secchio medesimo vada a vuotarlo
alla latrina; è legge altresì, che di notte
non si esca dalla baracca se non in
tenuta notturna (camicia e mutande),
e consegnando il proprio numero alla
guardia. Ne segue, prevedibilmente,
che la guardia notturna cercherà di
esonerare dal servizio i suoi amici, i
connazionali e i prominenti; si
aggiunga ancora che i vecchi del campo
hanno talmente affinato i loro sensi che,
pur restando nelle loro cuccette, sono
miracolosamente in grado di distinguere,
soltanto in base al suono delle pareti
del s e c c h i o , s e i l l i v e l l o è o n o
al limite pericoloso, per cui
riescono quasi sempre a sfuggire alla
svuotatura. Perciò i candidati al
servizio del secchio sono, in ogni
baracca, un numero assai limitato,
mentre i litri complessivi da
eliminare sono almeno duecento, e
il secchio deve quindi essere
vuotato una ventina di volte.
No se trata sólo de la procesión al
cubo; es ley que el último que usa el
cubo tenga que vaciarlo en la letrina;
y también es ley que por la noche no
se salga del barracón más que en traje
nocturno (camisa y calzoncillos) y dando el número al guardia. Se sigue de
ello, previsiblemente, que el guardia
nocturno trate de exonerar de tal servicio a sus amigos, a sus compatriotas
y a los importantes; añádase además
que los veteranos del campo tienen los
sentidos afinados de tal manera que sin
levantarse de las literas están milagrosamente capacitados para distinguir,
sólo por el sonido de las paredes
del cubo, si el nivel está o no en el
límite peligroso, por lo cual casi
siempre consiguen evitar el tener
que vaciarlo. Por lo tanto, los candidatos al servicio del cubo son, en cada
barracón, un número muy limitado,
mientras el total de los litros que hay
que eliminar es por lo menos de doscientos y por consiguiente el cubo debe
ser vaciado unas veinte veces.
Mais la procession nous réserve
d’autres appréhensions ; il est de règle
que le dernier à utiliser le seau aille luimême le vider aux latrines, comme il
est de règle qu’après l’extinction des
feux, personne ne sorte de la baraque
autrement qu’en tenue de nuit (chemise
et caleçon) et en signalant son numéro
au garde. C’est donc tout naturellement
que le garde cherche à dispenser de ce
service ses propres amis, ses
compatriotes et les prominents. D’un
autre côté, les vieux du camp ont les
sens tellement aiguisés qu’ils sont
miraculeusement capables, sans bouger
de leur couchette, et en se basant
simplement sur le son que rendent les
parois du seau, de distinguer si le niveau
a atteint ou non le seuil dangereux,
parvenant ainsi à éviter presque à
chaque fois la corvée de vidange. Il
s’ensuit que les candidats au service du
seau se réduisent à un tout petit nombre,
tandis que le liquide à éliminer atteint
au moins deux cents litres : une
vingtaine de vidanges par nuit.
In conclusione, è assai grave il
rischio che incombe su di noi,
inesperti e non privilegiati, ogni notte,
quando la necessità ci spinge al
secchio. Improvvisamente la guardia
di notte balza dal suo angolo e ci
agguanta, si scarabocchia il nostro
numero, ci consegna un paio di suole
di legno e il secchio, e ci caccia fuori
in mezzo alla neve, tremanti e
insonnoliti. A noi tocca trascinarci fino
alla latrina, col secchio che ci urta i
polpacci nudi, disgustosamente caldo;
è pieno oltre ogni limite ragionevole,
e inevitabilmente, con le scosse,
qualcosa ci trabocca sui piedi, talché,
per quanto questa funzione sia
En resumen, es muy grande el riesgo que nos acecha a nosotros, los inexpertos y no privilegiados, cada noche,
cuando la necesidad nos empuja al
cubo. Inesperadamente, el guardia nocturno salta de su rincón y nos espía,
garabatea nuestro número, nos da un
par de zuecos de madera y el cubo, y
nos arroja afuera en medio de la nieve,
temblando y dormidos. Nos toca arrastrarnos hasta la letrina con el cubo que
da golpes contra las pantorrillas desnudas,
desagradablemente caliente; está lleno
mucho más allá de cualquier límite razonable y es inevitable que, con las sacudidas, algo se derrame sobre los pies, de
manera que por muy repugnante que sea
Conclusion : aller au seau de nuit
pour satisfaire un besoin pressant
représente,
pour
nous
les
sans-expérience, les non-privilégiés, un
risque considérable. Le garde bondit de
son coin sans crier gare, nous
empoigne, gribouille notre numéro sur
un bout de papier, nous donne le seau
et une paire de socques, et nous pousse
dehors, dans la neige, grelottants et
ensommeillés. Il nous faut nous traîner
jusqu’aux latrines : le seau, qui dégage
une chaleur écoeurante, cogne contre
nos mollets nus, et comme il a été trop
rempli, les secousses le font
immanquablement déborder sur nos
pieds ; aussi, pour répugnante que soit
48
notes
12 le nostre notti. Secondo un procedimento piuttosto
consueto l’incipit di una sezione dà il titolo al capitolo.
13 piccoli come formiche. Purg. XXVI, 34-35. Lo
stesso verso di Dante: «Così per entro loro schiera
bruna s’ammusa l’una con l’altra formica» è ripreso
nella poesia di OI, Schiera bruna (II, 557).
14 in marcia a cerchio. Riprende, approfondendola,
la definizione dei Lager come «follia geometrica». Cfr.
P Valabrega, Il segreto del cerchio: la percezione del
tempo nell’opera di P. Levi, in «La rassegna mensile
di Israel», 2-3, 1989, pp. 281-287.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
ripugnante, è pur sempre preferibile
esservi comandati noi stessi piuttosto
che il nostro vicino di cuccetta.
esta función siempre es preferible tener
que ir nosotros mismos a que tenga que ir
nuestro compañero de litera.
la besogne, mieux vaut-il encore
l'exécuter soi-même que de la voir
confier à son voisin de couchette.
Così si trascinano le nostre notti
(12). Il sogno di Tantalo e il sogno del
racconto si inseriscono in un tessuto
di im[106]magini più indistinte: la
sofferenza del giorno, composta di
fame, percosse, freddo, fatica, paura
e promiscuità, si volge di notte in
incubi informi di inaudita violenza,
quali nella vita libera occorrono solo
nelle notti di febbre. Ci si sveglia a
ogni istante, gelidi di terrore, con un
sussulto di tutte le membra, sotto
l’impressione di un ordine gridato da
una voce piena di collera, in una
lingua incompresa. La processione del
secchio e i tonfi dei calcagni nudi sul
legno del pavimento si mutano in
un’altra simbolica processione: siamo
noi, grigi e identici, piccoli come
formiche (13) e grandi fino alle stelle,
serrati
uno
contro
l’altro,
innumerevoli per tutta la pianura fino
all’orizzonte; talora fusi in un’unica
sostanza, un impasto angoscioso in cui
ci sentiamo invischiati e soffocati;
talora in marcia a cerchio (14), senza
principio e senza fine, con vertigine
accecante e una marea di nausea che
ci sale dai precordi alla gola; finché
la fame, o il freddo, o la pienezza della
vescica non convogliano i sogni entro gli schemi consueti. Cerchiamo
invano, quando l’incubo stesso o il
disagio ci svegliano, di districarne gli
elementi,
e
di
ricacciarli
separatamente fuori dal campo
dell’attenzione attuale, in modo da
difendere il sonno dalla loro
intrusione: non appena gli occhi si
richiudono, ancora una volta
percepiamo il nostro cervello mettersi
in moto al di fuori del nostro volere;
picchia e ronza, incapace di riposo,
fabbrica fantasmi e segni terribili, e
senza posa li disegna e li agita in
nebbia grigia sullo schermo dei sogni.
[107]
Así se arrastran nuestras noches. El
sueño de Tántalo y el sueño del relato
se insertan en un tejido de imágenes
menos claras: el sufrimiento del día,
compuesto de hambre, golpes, frío,
cansancio, miedo y promiscuidad, reaparece por las noches en pesadillas informes de una violencia inaudita como
en la vida libre se tienen sólo en las
noches de fiebre. Se despierta uno a
cada instante, helado de terror, con todos los miembros sobresaltados, bajo
la impresión de una orden gritada por
una voz llena de cólera, en una lengua
que no se entiende. La procesión del
cubo y los tropezones de los talones
desnudos en la madera del suelo se
transforman en otra procesión simbólica: somos nosotros, grises e idénticos, pequeños como hormigas y grandes hasta las estrellas, apretados el uno
contra el otro, innumerables, ocupando toda la llanura hasta el horizonte; a
veces nos fundimos en una sustancia
única, una masa angustiosa en la que
nos sentimos apresados y sofocados; a
veces, en un desfile hacia el cubo, sin
principio y sin fin, con un vértigo cegador y una marea de náuseas que nos
sube del estómago a la garganta; a no
ser que el hambre, o el fijo, o la vejiga
llena nos conduzcan los sueños por los
caminos acostumbrados. Tratamos en
vano, cuando la misma pesadilla o el
malestar nos despiertan, de desenredar
sus componentes y de apartarlos por
separado del campo de nuestra atención
para poder proteger al sueño de su intrusión: no acabamos de cerrar los ojos
cuando sentimos de nuevo que el cerebro se nos pone en movimiento fuera
del alcance de nuestra voluntad; da
golpes y zumbidos, incapaz de descanso fabrica fantasmas y signos terribles,
y sin pausa los dibuja y los agita en la
niebla gris sobre la pantalla de nuestros sueños.
Ainsi se traînent nos nuits. Le rêve
de Tantale et le rêve du récit s’insèrent
dans une trame d’images plus
indistinctes : les souffrances de la
journée, où entrent la faim, les coups, le
froid, la fatigue, la peur et la promiscuité,
se muent la nuit en cauchemars informes,
d’une violence inouïe, comme on n’en
peut faire, dans la vie courante, que
pendant une nuit de fièvre. Nous nous
éveillons à tout moment, glacés de
terreur, encore sous le coup d’un [66]
ordre, crié par une voix haineuse, et dans
une langue que nous ne comprenons pas.
La procession au seau et le bruit sourd
des talons sur le plancher se fondent dans
l'image symbolique d’une autre
procession : nous sommes serrés les uns
contre
les
autres,
gris
et
interchangeables, petits comme des
fourmis et grands jusqu’à toucher les
étoiles, innombrables, couvrant la
plaine jusqu’à l'horizon ; tantôt
confondus en une même substance, un
amalgame angoissant dans lequel nous
nous sentons englués, étouffés; tantôt
en marche pour une ronde sans
commencement ni fin, éblouis de
vertiges, chavirés de nausées ; jusqu’à
ce que la faim ou le froid ou le
trop-plein de nos vessies reconduisent
nos rêves à leurs proportions
coutumières. Lorsque le cauchemar
lui-même ou le malaise physique nous
réveillent, nous cherchons en vain à en
démêler les éléments et à les refouler
hors du champ de notre conscience afin
d’empêcher leur intrusion dans notre
sommeil : mais nous n’avons pas plus
tôt fermé les yeux que nous sentons
notre cerveau se remettre en marche
indépendamment de notre volonté : il
bourdonne, il ronfle, incapable de
repos, il fabrique des fantasmes et des
symboles terrifiants dont il trace et fait
mouvoir sans répit les contours
brumeux sur l’écran de nos rêves.
Ma per tutta la durata della notte,
attraverso tutte le alternanze di sonno,
di veglia e di incubo, vigila l’attesa e
il terrore del momento della sveglia:
mediante la misteriosa facoltà che
molti conoscono, noi siamo in grado,
pur senza orologi, chi prevederne lo
scoccare con grande approssimazione.
All’ora della sveglia, che varia da
stagione a stagione ma cade sempre
assai prima dell’alba, suona a lungo
la campanella del campo, e allora in
ogni baracca la guardia di notte
smonta: accende le luci, si alza, si
stira, e pronunzia la condanna di ogni
giorno: Aufstehen, - o più spesso, in
polacco: - Wstawac.
Pero durante toda la noche, a través
de las alternativas del sueño, de la vigilia y de la pesadilla, acecha la espera
y el terror del momento del despertar:
mediante la misteriosa facultad que
muchos conocen podemos, aun sin relojes, prever su estallido con gran
aproximación. A la hora de diana, que
varía de una estación a otra, pero que
siempre cae mucho antes del alba, suena largamente la sirena del campo, y
entonces en todos los barracones el
guardia de noche recoge: enciende las
luces, se levanta, se estira y pronuncia
la condena de cada día: Aufstehen, o
con más frecuencia, en polaco:
Wstawa’c.
Mais durant toute la nuit, à travers
toutes les alternances de sommeil, de
conscience et de cauchemars, veillent en
nous l’attente et la terreur du réveil :
grâce à cette mystérieuse faculté que
bien des gens connaissent, nous sommes
capables, même sans montre, d’en
prévoir l’instant avec la plus grande
précision. A l’heure du réveil, qui varie
selon la saison mais tombe toujours bien
avant l’aube, la cloche du camp retentit
longuement, et dans chaque baraque le
garde de nuit termine son service : il
allume les lumières, se lève, s’étire et
prononce le verdict quotidien :
«Aufstehen», ou plus fréquemment, en
polonais, «Wstawac».
Pochissimi attendono dormendo lo
Wstawac: è un momento di pena
troppo acuta perché il sonno più duro
non si sciolga al suo approssimarsi.
La guardia notturna lo sa, ed è per
questo che non lo pronunzia con tono
di comando, ma con voce piana e
Son poquísimos los que esperan durmiendo el Wstawa’c: es un momento de
dolor demasiado agudo para que el sueño más duro no se rompa al sentirlo
acercarse. El guardia nocturno lo sabe
y por eso es por lo que no lo pronuncia
con tono de orden, sino con una voz lla-
Rares sont ceux que le «Wstawaé»
trouve encore endormis : c’est un moment
de douleur trop intense pour que le
sommeil le plus lourd ne se dissipe pas à
son approche. Le garde de nuit le sait bien
: loin de prendre un ton de
commandement, il parle d’une voix basse
49
notes
15 l’esile corazza del sonno. Vedi sopra, cap. «Ka-Be»,
nota 3.
16 remissione. È parola-chiave in SQU, vedi sotto,
cap. «I sommersi e salvati», nota 6 e cap. «Storia di
dieci giorni», nota 24.
17 bufera. Inf. V, 31.
IL LAVORO
1 Drancy. [Un tremendo quadro del campo di Drancy
si trova nel romanzo L’ultimo dei giusti, del francese
André Schwarz-Bart].
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
sommessa, come di chi sa che
l’annunzio troverà tutte le orecchie
tese, e sarà udito e obbedito.
na y baja, como quien sabe que el anuncio va a encontrar atentos todos los oídos y va a ser escuchado y obedecido.
et unie, car il sait que son appel trouvera
toutes les oreilles attentives, qu’il sera
entendu et obéi. [67]
La parola straniera cade come una
pietra sul fondo di tutti gli animi.
«Alzarsi»: l’illusoria barriera delle
coperte calde, l’esile corazza del
sonno (15), la pur tormentosa evasione
notturna, cadono a pezzi intorno a noi,
e ci ritroviamo desti senza remissione
(l6), esposti all’offesa, atrocemente
nudi e vulnerabili. Incomincia un
giorno come ogni giorno, lungo a tal
segno da non potersene ragionevolmente
concepire la fine, tanto freddo, tanta
fame, tanta fatica ce ne separano: per
cui è meglio concentrare l’attenzione
e il desiderio sul blocchetto di pane
grigio, che è piccolo, ma fra un’ora
sarà certamente nostro, e per cinque
minuti, finché non l’avremo
divorato, costituirà tutto quanto la
legge del luogo ci consente di
possedere. [108]
La palabra extranjera cae como una
piedra en el fondo de todos los ánimos.
«A levantarse»: la ilusoria barrera de
las mantas cálidas, la frágil coraza del
sueño, la evasión nocturna, aun tormentosa, caen hechas pedazos en torno y nos encontramos despiertos sin remisión, expuestos a las ofensas, atrozmente desnudos y vulnerables. Empieza un día como todos los días, de tal
manera largo que no se puede razonablemente concebir su fin, tanto frío,
tanta hambre, tanto cansancio nos separan de él: por lo cual, lo mejor es
concentrar la atención y el deseo en el
trozo de pan gris, que es pequeño, pero
que dentro de una hora será nuestro y
durante cinco minutos, hasta que lo
hayamos devorado, constituirá todo
cuanto la ley de este sitio nos consiente poseer.
La parole étrangère tombe comme une
pierre au fond de toutes les consciences.
«Debout» : l'illusoire barrière des
couvertures chaudes, la mince cuirasse du
sommeil, le tourment même de l'évasion
nocturne se désagrègent autour de nous,
et nous nous réveillons définitivement,
irrémédiablement, offerts sans défense
aux outrages, atrocement nus et
vulnérables. Un jour commence, pareil
aux autres jours, si long qu’on ne peut
raisonnablement en concevoir la fin, tant
il y a de froid, de faim et de fatigue qui
nous en séparent. Aussi vaut il mieux
concentrer notre attention et notre désir
sur le morceau de pain gris qui, en dépit
de sa petitesse, sera immanquablement à
nous d’ici une heure, et constituera,
pendant les cinq minutes qu’il nous faudra
pour le dévorer, tout ce que la loi du camp
nous autorise à posséder.
Allo Wstawac si rimette in moto la
bufera (17). L’intera baracca entra
senza transizione in attività frenetica:
ognuno si arrampica su e giù, rifà la
cuccetta e cerca contemporaneamente
di vestirsi, in modo da non lasciare
nessuno dei suoi oggetti incustodito;
l’atmosfera si riempie di polvere fino
a diventare opaca; i più svelti
fendono a gomitate la calca per
recarsi al lavatoio e alla latrina prima che vi si costituisca la coda.
Immediatamente entrano in scena gli
scopini, e cacciano tutti fuori,
picchiando e urlando.
Al Wstawa’c se vuelve a poner en
movimiento el remolino. Todo el barracón entra sin transición en una actividad frenética: todos trepan arriba
y abajo, hacen la litera y a la vez tratan de vestirse, de manera que ninguna de sus pertenencias quede sin custodia; la atmósfera se llena del polvo
fino hasta hacerse opaca; los más rápidos se abren paso a codazos entre
la multitud para ir a los lavabos y a la
letrina antes de que haya cola. Inmediatamente entran en escena los barrenderos y nos echan afuera a todos
a golpes y a gritos.
Le Wstawaé déclenche la tempête
quotidienne. La baraque tout entière est
brusquement saisie d’une activité
frénétique : chacun monte et descend,
refait sa couchette tout en cherchant à
enfiler ses vêtements de manière à ne
rien laisser traîner sans surveillance ;
l'air s’emplit de poussière à en devenir
opaque ; les plus rapides fendent la
cohue à coups de coude pour gagner les
lavabos et les latrines avant qu’il n’y
ait la queue. Aussitôt les balayeurs
entrent en scène et mettent tout le
monde dehors à grand renfort de coups
et de hurlements.
Quando io ho rifatto la cuccia
e mi sono vestito, scendo sul pavimento e mi infilo le scarpe.
Allora mi si riaprono le
piaghe dei piedi, e incomincia una
nuova giornata. [109]
Cuando he hecho la cama
y me he vestido, bajo al suelo y me pongo los zapatos.
Entonces se me vuelven a
a b r i r l as heridas de los pies y empieza
una nueva jornada.
Après avoir refait ma couchette
et m’être habillé, je descends sur le
plancher et enfile mes chaussures.
Alors les plaies de mes pieds se
rouvrent, et une nouvelle journée
commence. [68]
IL LAVORO
El trabajo
LE TRAVAIL
Prima di Resnyk, con me dormiva
un polacco di cui tutti ignoravano il
nome; era mite e silenzioso, aveva due
vecchie piaghe alle tibie e di notte
emanava un odore squallido di
malattia; era anche debole di vescica,
e perciò si svegliava e mi svegliava
otto o dieci volte per notte.
Antes de Resnyk, dormía conmigo
un polaco cuyo nombre nadie sabía; era
tranquilo y silencioso, tenía dos viejas
heridas en las tibias y por las noches
emanaba un fino olor a enfermo; tenía
también delicada la vejiga y por eso se
despertaba y me despertaba ocho o diez
veces cada noche.
Lvant Resnyk, celui qui dormait avec
moi était un Polonais dont personne ne
connaissait le nom. Paisible et silencieux,
il avait deux vieilles plaies aux tibias et
dégageait la nuit une répugnante odeur de
maladie ; et comme il était faible de la
vessie, il se réveillait et me réveillait huit
à dix fois par nuit.
Una sera mi ha lasciato i guanti
in consegna ed è entrato in ospedale.
Io ho sperato per mezz’ora che il
furiere dimenticasse che ero
rimasto solo occupante della mia
cuccetta, ma, quando già era suonato
il silenzio, la cuccetta ha tremato e un
tipo lungo e rosso, con il numero dei
francesi di Drancy (l), si è arrampicato
accanto a me.
Una tarde me dio los guantes para
que se los guardase y se fue al hospital.
Durante media hora tuve la esperanza
de que el furrier hubiese olvidado de
que me había quedado como único ocupante de mi litera pero, ya después del
toque de silencio, la litera tembló y un
tipo alto y pelirrojo, con la numeración
de los franceses de Drancy se subió a
mi lado.
Un soir, il m’a laissé ses gants à
garder et est entré à l'infirmerie.
L’espace d’une demi-heure, j’ai espéré
que le fourrier oublierait que j’étais
resté seul à occuper la couchette, mais
alors que l’extinction des feux avait
déjà sonné, la couchette a grincé et un
long type roux portant le numéro des
Français de Drancy s’est hissé à côté
de moi.
50
notes
2 non era un cattivo compagno. Un’importante
testimonianza su questo episodio è stata resa a
Myriam Anissimov dallo stesso Maurice Resnyk, Dans
le méme Block à Auschwitz, nel numero monografico
su P Levi dei «Nouveaux Cahiers», SII, 114, autunno
1993, pp. 47-49.
3 dolorosa, crudele e commovente. Un esempio molto
eloquente di una terna di aggettivi a climax (Mengaldo,
182-183).
4 nuova Bibbia? [La Bibbia, e in specie l’Antico
Testamento, contiene numerose narrazioni di
prigionia, deportazione e sterminio del popolo ebreo.
In questa pagina, e altrove nel libro, l’autore ravvisa
una tragica continuità fra le persecuzioni passate e
quella presente, la più sanguinosa di tutte]. Ritorna il
tentativo di identificazione con la Scrittura, la voce
dell’autore ambisce a diventare «voce di Dio», protesa
com’è a scrivere, meglio a riscrivere, le storie di una
nuova Bibbia. Si noti l’ossimoro «semplici e
incomprensibili»: sono le vicende di Genesi e di
Esodo, che Levi prende a modello innanzitutto per
l’ideale stilistico della brevitas. In RR (II, 1435),
antologizzando la storia di Esaù e Giacobbe narrata
da Thomas Mann, ci dice che il romanzo-saga Le
storie di Giacobbe ha l’unico difetto di dilatare in un
ciclo lo svolgimento di soli venticinque versetti di
Genesi (25-50). Mann avrebbe torto per ciò che
concerne la misura del narrare, non per un
insegnamento di metodo: i personaggi biblici «vivono
la loro vicenda ed insieme la rivivono», che è come
dire: ogni narratore ha diritto di far rivivere le storie
della Bibbia, se i suoi personaggi «ravvisano nel
presente un passato mitico»: ogni cosa che avviene dunque, sembra di capire, anche Auschwitz - è «una
replica, una conferma, è già accaduto infinite volte».
L’idea che l’esperienza vissuta nel Lager legittimi il
replicarsi delle storie, anzi favorisca l’osservazione di
un passato mitico nel presente, prima di RR, era già
passata attraverso l’altrettanto ambiziosa
dichiarazione di SP, racconto Idrogeno: «Come Mosé,
da quella nuvola attendevo la mia legge, l’ordine in
me, attorno a me e nel mondo» (I, 758). Vedi anche
sotto, una declinazione dello stesso concetto,
nell’episodio di Henri, cap. «I sommersi e i salvati»,
nota 33.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Avere un compagno di letto di statura
alta è una sciagura, vuol dire perdere ore
di sonno; e a me toccano proprio sempre
compagni alti, perché io sono piccolo e
due alti insieme non possono dormire. Ma
invece si è visto subito che Resnyk,
malgrado ciò, non era un cattivo
compagno (2). Parlava poco e
cortesemente, era pulito, non russava, non
si alzava che due o tre volte per notte e
sempre con molta delicatezza. Al mattino
si è offerto di fare lui il letto (questa è una
operazione complicata e penosa, e inoltre
comporta una notevole responsabilità
perché quelli che rifanno male il letto, gli
« schlechte [110] Bettenbauer», vengono
diligentemente puniti), e lo ha fatto
rapidamente e bene; in modo che ho
provato un certo fugace piacere nel vedere,
più tardi in piazza dell’Appello, che è stato
aggregato al mio Kommando.
Tener un compañero de cama alto de
estatura es una desgracia, significa perder horas de sueño; y precisamente a mí
me tocan siempre compañeros altos
porque yo soy bajo y dos altos juntos
no pueden dormir. Pero a pesar de ello
vi en seguida que Resnyk no era un mal
compañero. Hablaba poco y cortésmente, era limpio, no roncaba, no se levantaba más que dos o tres veces cada noche y siempre con mucha delicadeza.
Por la mañana, se ofreció a hacer él la
cama (ésta es una operación complicada y penosa, y además de notable responsabilidad porque los que hacen mal
la cama, los schlechte Bettenbauer, son
castigados rigurosamente), y lo hizo de
prisa y bien; de manera que experimenté cierto placer fugaz al ver más tarde,
al pasar lista, que lo habían agregado a
mi Kommando.
Avoir un compagnon de Ht de haute
taille est une véritable calamité, cela veut
dire perdre des heures de sommeil. Et
moi, justement, je me retrouve toujours
avec des grands parce que je suis petit et
qu’il n’y a pas la place ici pour deux
grands ensemble. Mais il s’est vite avéré
que Resnyk n’était pas pour autant un
mauvais compagnon. Il parlait peu et
poliment, il était propre, il ne ronflait pas,
il ne se levait que deux ou trois fois par
nuit, et toujours avec précaution. Le
matin, il s’est proposé de faire le lit
l'opération laborieuse et compliquée, et
qui comporte une responsabilité
considérable, vu que ceux qui font mal
leur lit, les «schlechte Bettenbauer», sont
punis sans retard), et il fa fait vite et bien
; aussi n’ai-je pas été fâché de voir plus
tard, place de l’Appel, qu’il avait été mis
dans mon Kommando.
Nella marcia verso il lavoro,
vacillanti nei grossi zoccoli sulla neve
gelata, abbiamo scambiato qualche
parola, e ho saputo che Resnyk è
polacco; ha vissuto vent’anni a Parigi,
ma parla un francese incredibile. Ha
trent’anni, ma, come a tutti noi, gliene
potresti dare da diciassette a
cinquanta. Mi ha raccontato la sua
storia, e oggi l’ho dimenticata, ma era
certo una storia dolorosa, crudele e
commovente (3); ché tali sono tutte le
nostre storie, centinaia di migliaia di
storie, tutte diverse e tutte piene di una
tragica sorprendente necessità. Ce le
raccontiamo a vicenda a sera, e sono
avvenute in Norvegia, in Italia, in Algeria,
in Ucraina, e sono semplici e
incomprensibili come le storie della Bibbia.
Ma non sono anch’esse storie di una
nuova Bibbia? (4) [111]
Durante la marcha hacia el tajo resbalándonos con los gruesos zuecos sobre la nieve helada, cambiamos algunas palabras, y supe que Resnyk es
polaco; ha vivido en París veinte años,
pero habla un francés increíble. Tiene
treinta años pero, como a todos nosotros, se le podrían calcular entre diecisiete y cincuenta. Me contó su historia,
que he olvidado hoy, pero era una historia dolorosa, cruel y conmovedora;
porque así son todas nuestras historias,
cientos de miles de historias, todas distintas y todas llenas de una trágica y
desconcertante fatalidad. Nos las contamos por las noches, y han sucedido
en Noruega, en Italia, en Argelia, en
Ucrania, y son sencillas e incomprensibles como las historias de la Biblia.
¿Pero acaso no son también historias
de una nueva Biblia?
Sur le chemin du travail, chancelants
dans nos gros [69] sabots sur la neige gelée,
nous avons échangé quelques mots, et j’ai
appris que Resnyk était polonais ; bien qu’il
ait vécu vingt ans à Paris, il parle un français
impossible. Il a trente ans, mais, comme à
chacun de nous, vous lui en donneriez aussi
bien dix-sept que cinquante. Il m’a raconté
son histoire, et aujourd’hui je l’ai oubliée,
mais c’était à coup sûr une histoire
douloureuse, cruelle et touchante, comme
le sont toutes nos histoires, des centaines
de milliers d’histoires toutes différentes et
toutes pleines d’une étonnante et tragique
nécessité. Le soir, nous nous les racontons
entre nous : elles se sont déroulées en
Norvège, en Italie, en Algérie, en Ukraine,
et elles sont simples et incompréhensibles
comme les histoires de la Bible. Mais ne
sont-elles pas à leur tour les histoires d’une
nouvelle Bible ?
Quando siamo arrivati al cantiere,
ci hanno condotti alla Eisenröhreplatz,
che è la spianata dove si scaricano i
tubi di ferro, e poi hanno cominciato
ad avvenire le solite cose. Il Kapo ha
rifatto l’appello, ha preso brevemente atto
del nuovo acquisto, si è accordato col
Meister civile sul lavoro di oggi. Poi ci
ha affidati al Vorarbeiter e se ne è
andato a dormire nella capanna degli
attrezzi, vicino alla stufa; questo non è
un Kapo che dia noia, perché non è
ebreo e non ha paura di perdere il
posto. Il Vorarbeiter ha distribuito le
leve di ferro a noi e le binde ai suoi
amici; è avvenuta la solita piccola
lotta per conquistare le leve più
leggere, e oggi a me è andata male, la
mia è quella storta, che pesa forse
quindici chili; so che, se anche la
dovessi adoperare a vuoto, dopo
mezz’ora sarò morto di fatica.
Al llegar al tajo, nos llevaron a la
Eisenröhreplatz, que es la explanada
donde se descargan los tubos de hierro,
y empezaron a suceder las cosas acostumbradas de todos los días. El Kapo
volvió a pasar lista, apuntó al nuevo y
se puso de acuerdo con el Meister civil
sobre el trabajo del día. Después, nos
confió al Vorarbeiter y se fue a dormir
a la caseta de las herramientas, cerca de
la estufa; éste no es un Kapo molesto,
porque no es judío y no tiene miedo a
perder el puesto. El Vorarbeiter distribuyó las palancas de hierro entre nosotros y los gatos entre sus amigos; se desarrolló la pequeña lucha acostumbrada por conquistar las palancas más ligeras, y a mí me ha ido mal, la mía ha
sido la torcida, que pesa unos quince
kilos; sé que, aunque trabajase con ella
en el vacío, media hora más tarde estaría muerto de cansancio.
Lorsque nous sommes arrivés au
chantier, on nous a conduits à la
Eisenrôhreplatz, l'esplanade où on décharge
les tuyaux en fer, puis les formalités
habituelles ont commencé. Le Kapo a refait
l’appel, il a rapidement pris note du nouveau
venu, il s’est mis d’accord avec le Meister
civil sur le travail de la journée. Après quoi
il nous a confiés au Vorarbeiter et s’en est
allé dormir dans la cabane à outils, près du
poêle. C’est un Kapo qui nous laisse
tranquilles : comme il n’est pas juif, il n’a
pas peur de perdre sa place. Le Vorarbeiter
a distribué les vérins à ses amis, et à nous
les leviers en fer ; comme d’habitude, il y a
eu un court moment de lutte à qui prendrait
les leviers les plus légers, et aujourd’hui je
me suis mal débrouillé : j’ai un levier tout
tordu et qui pèse au moins quinze kilos ; je
sais déjà que même si j’avais à m’en servir
à vide, je serais mort de fatigue au bout
d’une demi-heure.
Poi ce ne siamo andati, ciascuno
con la sua leva, zoppicando nella neve
in disgelo. A ogni passo, un po’ di neve
e di fango aderiscono alle nostre suole
di legno, finché si cammina
instabili su due pesanti ammassi
informi di cui non ci si riesce a
liberare; a un tratto uno si stacca, e
allora è come se una gamba fosse un
Luego, nos fuimos, cada uno con su
palanca, tropezando con la nieve
en deshielo. A cada paso un poco de
nieve y de fango se nos pegan a las suelas de madera hasta que andamos
inestablemente sobre dos pesados amasijos informes de los que no podemos
liberarnos; de repente, uno se despega
y entonces es como si tuvieses una pier-
Nous voilà partis, chacun avec son levier,
boitant dans la neige qui commence à
fondre. A chaque pas, un peu de neige et de
boue s’attache à nos semelles en bois, tant
et si bien qu’on finit par marcher sur deux
amas informes et pesants dont on n’arrive
pas à se débarrasser ; à l'improviste, l’un
des deux se détache, et alors c’est comme
si on avait une jambe plus courte que l’autre
51
notes
4:50
5 fango. È la parola-chiave dantesca (tre volte in
questo solo paragrafo), già risuonata nella poesia in
epigrafe (nota 3) ora sfondo a questo intero capitolo.
Levi’s Se questo...
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palmo più corta dell’altra.
na un palmo más corta que la otra.
de dix centimètres.
Oggi bisogna scaricare dal vagone
un enorme cilindro di ghisa: credo
che sia un tubo di sintesi, peserà
parecchie tonnellate. Per noi è meglio
così, perché notoriamente si fatica di
meno coi grandi carichi che coi
piccoli; infatti il lavoro è più
suddiviso e ci vengono concessi
attrezzi adeguati; però siamo in
pericolo, non bisogna [112] mai
distrarsi, basta una svista di un attimo
e si può essere travolti.
Hoy hay que descargar del vagón un
enorme cilindro de hierro colado: creo
que es un tubo de síntesis, debe de pesar varias toneladas. Para nosotros es
mejor, porque es mucho menos lo que
nos cansamos con las cargas grandes
que con las pequeñas; en realidad el trabajo está más repartido y se nos dan
herramientas adecuadas; pero estamos
en peligro, no podemos distraernos, una
distracción de un segundo y nos pueden aplastar.
Aujourd’hui, il nous faut décharger du
wagon un énorme cylindre de fonte : je crois
bien que c’est un tube [70] de synthèse, il doit
peser plusieurs tonnes. Dans un sens c’est
préférable pour nous, car il est bien connu
qu’on se fatigue moins avec les gros poids
qu’avec les petits : le travail en effet est mieux
réparti, et on nous donne les outils nécessaires
; mais c’est quand même un travail dangereux
qui demande une concentration continue ; il
suffit d’un moment d’inattention pour être
entraîné par la masse.
Mister Nogalla in persona, il
capomastro polacco, rigido serio e taciturno, ha sorvegliato l’operazione di
scarico. Ora il cilindro giace al
su o l o e M e i s t e r N o g a l l a d i c e :
-Bohlen holen.
Meister Nogalla en persona, el capataz polaco, tieso, serio y taciturno, ha vigilado la operación de
descarga. Ahora el cilindro está en
el suelo y Meister Nogalla dice:
Bohlen holen.
Meister Nogalla, le contremaître
polonais, raide, sérieux, taciturne, a
personnellement surveillé la manoeuvre.
Le cylindre de fonte repose maintenant
sur le sol et Meister Nogalla dit :
«Bohlen holen».
A noi si svuota il cuore. Vuol dire
«portare traversine» per costruire nel
fango molle la via su cui il cilindro
verrà sospinto colle leve fin dentro la
fabbrica. Male traversine sono
incastrate nel terreno, e pesano ottanta
chili; sono all’incirca al limite delle
nostre forze. I più robusti di noi
possono, lavorando in coppia, portare
traversine per qualche ora; per me è
una tortura, il carico mi storpia l’osso
della spalla, dopo il primo viaggio
sono sordo e quasi cieco per lo sforzo,
e commetterei qualunque bassezza per
sottrarmi al secondo.
Se nos oprime el corazón. Quiere decir «traed las traviesas» para construir
sobre el fango blando la vía sobre la que
habrá que empujar el cilindro con las palancas hasta dentro de la fábrica. Pero las
traviesas están hundidas en el terreno, y
pesan ochenta kilos; se sitúan en el límite
de nuestras fuerzas. Los más fuertes de
nosotros pueden, trabajando en pareja,
llevar traviesas durante algunas horas;
para mí es una tortura, la carga se me
hunde en el hueso del hombro, después
del primer viaje estoy sordo y casi ciego
por el esfuerzo, y cometería cualquier
bajeza para sustraerme al segundo.
Le coeur nous manque. Cela veut dire :
«porter des traverses», pour construire dans
la boue molle la voie sur laquelle le cylindre
sera roulé à l'aide des leviers jusqu’à
l’intérieur de l’usine. Mais les traverses sont
encastrées dans le sol et pèsent quatre-vingts
kilos, ce qui représente à peu près la limite
de nos forces. Les plus robustes d’entre nous,
en s’y mettant à deux, pourront transporter
des traverses pendant quelques heures ; pour
moi, c’est une torture, le poids me scie en
deux la clavicule ; au bout du premier voyage
je suis sourd et presque aveugle tant l'effort
est violent, et je serais prêt aux pires bassesses
pour échapper au second.
Proverò a mettermi in coppia con
Resnyk, che pare un buon lavoratore,
e inoltre, essendo di alta statura, verrà
a sopportare la maggior parte del peso.
So che è nell’ordine delle cose che
Resnyk mi rifiuti con disprezzo, e si
metta in coppia con un altro individuo robusto; e allora io chiederò di
andare alla latrina, e ci starò il più a
lungo possibile, e poi cercherò di
nascondermi con la certezza di essere
immediatamente rintracciato, deriso e
percosso; ma tutto è meglio di questo
lavoro.
Voy a intentar emparejarme con
Resnyk, que parece un buen trabajador, y además, como es alto, tendrá
que soportar la mayor parte del peso.
Sé que lo normal es que Resnyk me
rechace con desprecio y se empareje
con otro individuo fuerte; entonces
pediré permiso para ir a la letrina, y
me quedaré allí lo más posible, y luego intentaré esconderme con la seguridad de que inmediatamente me encontrarán, me insultarán y me pegarán; pero cualquier cosa es mejor que
este trabajo.
Je vais essayer de faire équipe avec
Resnyk, qui m’a l’air d’un bon
travailleur ; et puis comme il est grand,
ce sera lui qui supportera la plus grande
partie du poids. Mais je sais que je dois
m’attendre à ce que Resnyk me repousse
avec dédain et se mette avec quelqu’un
de sa taille ; alors, je demanderai la
permission d’aller aux latrines, j’y
resterai le plus longtemps possible, et
puis je chercherai à me cacher, tout en
étant bien certain que je serai aussitôt
repéré, hué et battu ; mais tout vaut
mieux que ce travail.
Invece no: Resnyk accetta, non
solo, ma solleva da solo la traversina
e me l’appoggia sulla spalla destra con
precauzione; poi alza l’altra estremità,
vi pone sotto la spalla sinistra e
partiamo.
Pero no: Resnyk acepta, y no solamente eso, sino que levanta él solo la traviesa y me la apoya en el hombro derecho con cuidado; luego levanta el otro
extremo, se lo pone sobre el hombro izquierdo y echamos a andar.
Eh bien non. Resnyk accepte ; bien
plus, il soulève tout seul la traverse
et me la pose avec précaution sur
l’épaule droite, puis il relève l’autre
extrémité, la cale sur son épaule
gauche, et nous partons.
La traversina è incrostata di neve e
di fango (5), a ogni passo mi batte
contro l’orecchio e la neve mi scivola
nel collo. Dopo una cinquantina di
passi sono al limite di [113] quanto si
suole chiamare la normale
sopportazione: le ginocchia si
piegano, la spalla duole come stretta
in una morsa, l’equilibrio è in
pericolo. A ogni passo sento le scarpe
succhiate dal fango avido, da questo
fango polacco onnipresente il cui
orrore monotono riempie le nostre
giornate.
La traviesa tiene pegados nieve y
barro, a cada paso me golpea la oreja y la nieve me da en el cuello. Después de una cincuentena de pasos,
me siento en el límite de lo que suele llamarse la capacidad de aguante:
se me doblan las rodillas, el hombro me duele como si me lo estuviesen mordiendo, no puedo aguantar
el equilibrio. A cada paso siento que
el fango ávido me chupa los zapatos, este fango polaco omnipresente
cuyo monótono horror llena nuestras
jornadas.
La traverse est couverte de neige et
de boue ; à chaque pas elle me rabote
l'oreille et la neige me coule dans le
cou. Au bout d’une cinquantaine de
pas, je suis à la limite de ce qu’on
appelle la capacité normale de
résistance : mes genoux fléchissent,
mon épaule me fait mal comme si on
la [71] serrait dans un étau, mon
équilibre est chancelant. A chaque pas,
je sens mes souliers comme aspirés par
la boue avide, par cette boue polonaise
omniprésente dont l’horreur monotone
remplit nos journées.
Mi mordo profondamente le labbra:
a noi è noto che il procurarsi un
piccolo dolore estraneo serve come
Me muerdo los labios profundamente: sabemos bien que el
ocasionarse un pequeño dolor sirve de
Je me mords profondément les lèvres
: nous savons tous, ici, qu’une petite
douleur provoquée volontairement
52
notes
6 cogli occhi vuoti. Si ricordi il «vuoti gli occhi» della
poesia in epigrafe, nota 4.
7 cessazione del dolore. Piacere figlio d’affanno,
leopardismo, tema ripreso in SES, all’inizio del cap.
«La vergogna» (11,1045 ss.).
8 crepuscolo di esaurimento. Come la precedente
«estasi effimera» ha un sapore vagamente
dannunziano; come «le amicizie femminili esangui»
di sopra (cap. «Il viaggio, nota 3), l’espressione sarà
passata attraverso il filtro del «crepuscolare» Gozzano
o di Baudelaire («les extases», «Le crépuscule du
soi»»). Vedi sotto, cap. «Storia di dieci giorni», nota
25.
9 di guaritore e di taumaturgo Si noti la
contrapposizione fra due classiche declinazioni
dell’ebraismo centro-europeo, Wachsmann e Mendi:
il primo, espressione del vitalismo un po’ miracolistico,
singeriano («taumaturgo»), il secondo, riformatore,
modernizzante, sionista, glottologo (Mendi verrà più
adeguatamente descritto oltre, nel capitolo «Esame
di chimica», nota 8). Come dimostra il prolungamento
di App. (1, 190) le simpatie di Levi andavano
naturalmente al secondo, nel quale pare di scorgere
la scintilla da cui verrà fuori il protagonista di SNOQ.
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stimolante per mobilitare le
estreme riserve di energia.
Anche i Kapos lo sanno: alcuni ci
percuotono per pura bestialità e violenza,
ma ve ne sono altri che ci percuotono
quando siamo sotto il carico, quasi
amorevolmente, accompagnando le
percosse
con
esortazioni
e
incoraggiamenti, come fanno i carrettieri
coi cavalli volenterosi.
estimulante para poner en movimiento las últimas reservas de energía.
También lo saben los Kapos: algunos nos golpean por pura bestialidad y
violencia, pero hay otros que nos golpean cuando estamos ya bajo la carga,
casi amorosamente, acompañando los
golpes con palabras de exhortación y
de ánimo, como hacen los carreteros
con los buenos caballos.
réussit à stimuler nos dernières réserves
d’énergie. Les Kapos aussi le savent :
il y a ceux qui nous frappent par pure
bestialité, mais il en est d’autres qui,
lorsque nous sommes chargés, le font
avec une nuance de sollicitude,
accompagnant
leurs
coups
d’exhortations et d’encouragements,
comme font les charretiers avec leurs
braves petits chevaux.
Arrivati al cilindro, scarichiamo a
terra la traversina, e io resto impalato,
cogli occhi vuoti (6), la bocca aperta
e le braccia penzoloni, immerso nella
estasi effimera e negativa della
cessazione del dolore (7). In un
crepuscolo di esaurimento (8), attendo
lo spintone che mi costringerà a
riprendere il lavoro, e cerco di
profittare di ogni secondo dell’attesa
per ricuperare qualche energia.
Llegados al cilindro, descargamos la traviesa y yo me quedo rígido, con los ojos vacíos, la boca
abierta y los brazos colgando, sumido en el éxtasis efímero y negativo del cese del dolor. En un
crepúsculo de agotamiento, espero el empujón que me haga volver
al trabajo, e intento aprovechar
cada segundo de la espera para recobrar algo de energía.
Arrivés au cylindre, nous
déchargeons la traverse, et je reste
planté là, les yeux vides, bouche
ouverte et bras ballants, plongé dans
l'extase éphémère et négative de la
c e s s a t i o n d e l a d o u l e u r. D a n s u n
crépuscule d’épuisement, j’attends la
bourrade qui m’obligera à reprendre
le travail, et j’essaie de profiter de
chaque seconde de cette attente pour
récupérer quelque énergie.
Ma lo spintone non viene; Resnyk
mi tocca il gomito, il più lentamente
possibile ritorniamo alle traversine. Là
si aggirano gli altri, a coppie, cercando tutti di indugiare quanto più
possono prima di sottoporsi al carico.
Pero el empujón no llega: Resnyk
me da en el codo, lo más despacio
posible volvemos a las traviesas. Por
allí están los otros, en parejas, todos tratando de tardar lo más posible en someterse a la carga.
Mais la bourrade ne vient pas; Resnyk me
touche le coude; le plus lentement possible,
nous retournons aux traverses ; là, deux par
deux, les autres vont et viennent en cherchant
à retarder le plus possible le moment de repartir
avec un nouveau chargement.
- Allons, petit, attrape -. Questa
traversina è asciutta e un po’ più
leggera, ma alla fine del secondo
viaggio mi presento al Vorarbeiter e
chiedo di andare alla latrina. [114]
Allons, petit, attrape. Esta traviesa está seca y es un poco más ligera,
pero al terminar el segundo viaje me
presento al Vorarbeiter y le pido permiso para ir a la letrina.
«Allons, petit, attrape.» Cette fois, la
traverse est sèche et un peu plus légère,
mais à la fin du second voyage, je vais
trouver le Vorarbeiter et je lui demande la
permission d’aller aux latrines.
Noi abbiamo il vantaggio che la
nostra latrina è piuttosto lontana;
questo ci autorizza, una volta al
giorno, a una assenza un po’ più lunga
che di norma, e inoltre, poiché è
proibito recarvisi da soli, ne è seguito
che Wachsmann, il più debole e
maldestro del Kommando, è stato
investito
della
carica
di
Scheissbegleiter, «accompagnatore
alle latrine»; Wachsmann, per virtù di
tale nomina, è responsabile di un
nostro ipotetico (risibile ipotesi !) tentativo di fuga, e, più realisticamente,
di ogni nostro ritardo.
Tenemos la ventaja de que nuestra letrina está más bien lejos; lo que
nos permite, una vez al día, una ausencia un poco más larga de lo normal, y además, como está prohibido
que vayamos solos, nos acompaña
Wachsmann, el más débil y torpe del
Kommando, a quien se le ha dado el
cargo de Scheissbegleiter, «el acompañante a las letrinas»; Wachsmann,
en virtud de tal nombramiento, es
responsable de cualquier hipotética
(¡hipótesis ridícula!) tentativa de
fuga y, más realistamente, de cualquier retraso.
Nous avons cette chance que nos
latrines sont assez éloignées, ce qui nous
permet, une fois par jour, de nous
absenter un peu plus longtemps que
prévu ; comme il est interdit d’y aller
tout seuls, c’est Wachsmann, le plus
faible et le plus maladroit du
Kommando, quia été investi de la charge
de Scheissbegleiter, «accompagnateur
aux latrines» ; à ce titre, Wachsmann
est responsable
de
toute
tentative d’évasion (hypothèse
risible !) et, de façon plus
réaliste, de tout retard de
notre part.
Poiché la mia domanda è stata
accettata, me ne parto nel fango, nella
neve grigia e tra i rottami metallici,
scortato dal piccolo Wachsmann. Con
questo non riesco a intendermi, perché
non abbiamo alcuna lingua in comune;
ma i suoi compagni mi hanno detto
che è rabbino, è anzi un Melamed, un
dotto della Thorà, e inoltre, al suo
paese, in Galizia, aveva fama di
guaritore e di taumaturgo (9). Né sono
lontano dal crederlo, pensando come,
cosi esile e fragile e mite, riesca da
due anni a lavorare senza ammalarsi
e senza morire, acceso invece di una
stupefacente vitalità di sguardo e di
parola, per cui passa lunghe sere a
discutere di questioni talmudiche,
incomprensibilmente, in yiddisch e
in ebraico, con Mendi che è
rabbino modernista.
Como mi petición ha sido atendida, me voy por el barro, por la nieve
gris y por entre los escombros metálicos, escoltado por el pequeño
Wachsmann. No llego a entenderme con
él, porque no hablamos ninguna lengua
en común; pero sus compañeros me han
dicho que es rabino, y hasta Melamed,
sabio de la Thorá, y además, que en su
tierra, en Galitzia, tenía fama de sanador
y de taumaturgo. Y puedo creerlo, al
pensar cómo, tan delgado y frágil y
delicado, puede trabajar desde hace dos
años sin ponerse enfermo y sin haberse
muerto, sino por el contrario animado
de una asombrosa vitalidad en la mirada y en las palabras cuando por las noches pasa largas horas hablando de cuestiones talmúdicas, incomprensiblemente, en yiddish y en hebreo con Mendi,
que es rabino modernista.
La permission m’ayant été accordée, me
voilà parti au milieu de la boue, de la neige
grise et des morceaux de ferraille, escorté
par le petit Wachsmann. Avec lui, je n’arrive
pas à communiquer car nous n’avons aucune
[72] langue en commun ; mais ses
camarades m’ont dit que c’était un rabbin,
et même un Melamed, un connaisseur de la
Thora, et que de plus, dans son village de
Galicie, il passait pour être guérisseur et
thaumaturge. Et pour ma part je ne suis pas
loin de le croire, sinon comment aurait il
fait, fluet, fragile et paisible comme il est,
pour réussir à travailler pendant deux ans
sans tomber malade et sans mourir? Et
comment expliquer cette stupéfiante vitalité
qui éclate dans son regard et dans sa voix,
et qui lui permet de passer des soirées
entières à discuter d’obscures questions
talmudiques en yiddish et en hébreu avec
Mendi, le rabbin moderniste ?
La latrina è un’oasi di pace. E una
latrina provvisoria, che i tedeschi non
hanno ancora provveduto delle
consuete tramezze in legno che
La letrina es un oasis de paz. Es una
letrina improvisada, que los alemanes
no han provisto todavía de los acostumbrados paneles de madera que separan
Les latrines sont un havre de paix. Ce
sont des latrines provisoires, que les
Allemands n’ont pas encore munies de ces
bat-flanc de bois qui séparent d’ordinaire
10:00
53
notes
10 futuro remoto. Vedi sopra, cap. «Sul fondo», nota
42.
11 come un segno divino. Un’altra metafora
astronomica, come prima «il cielo siderale»; in chiave
di teodicea, «un segno divino», coerentemente con
quanto si è osservato prima a proposito della «voce
di Dio» e delle storie di una «nuova Bibbia».
12 beatitudine (positiva questa, e viscerale). [La
beatitudine del ventre pieno è detta «positiva» per
contrasto con l’altra beatitudine «effimera e negativa»
che è stata descritta [...] e che consiste unicamente
nella cessazione del dolore e della fatica].
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tr. de Julliard
separano i vari scomparti[115]menti:
«Nur für Engländer», « Nur für Polen», «Nur für Ukrainische Frauen» e
così via, e, un po’ in disparte, «Nur
für Häftlinge». All’interno, spalla a
spalla, siedono quattro Häftlinge
famelici; un vecchio barbuto operaio
russo con la fascia azzurra OST sul
braccio sinistro; un ragazzo polacco,
con una grande P bianca sulla schiena
e sul petto; un prigioniero militare
inglese, dal viso splendidamente
rasato e roseo, con la divisa kaki
nitida, stirata e pulita, a parte il grosso
marchio KG (Kriegsgefangener) sul
dorso. Un quinto Häftling sta sulla
porta, e ad ogni civile che entra
sfilandosi la cintola, chiede paziente
e monotono: - Etes-vous français?
los distintos compartimientos: Nur für
Engländen, Nur für Polen, Nur für
Ukrainische Frauen y así sucesivamente y, un poco aparte, Nur für Häftlinge.
En el interior, hombro contra hombro,
están sentados cuatro Häftlinge famélicos; un viejo barbudo, obrero ruso, con
el haz azul de OST en el brazo izquierdo; un muchacho polaco, con una gran
P blanca en la espalda y el pecho; un
preso militar inglés, con la cara espléndidamente afeitada y rosada, el uniforme caqui nítido, planchado y limpio,
aparte de la gruesa marca de KG
(Kriegsgefangener) en la espalda. Un
quinto Häfling está en la puerta, y a todo
civil que entra desabrochándose el cinturón le pregunta paciente y monótono:
Êtes-vous français?
les différents compartiments : «Nur fur
Englânder», «Nur fur Polen», «Nur fur
Ukrainische Frauen» et ainsi de suite, et, un
peu à l’écart, «Nur fur Häftlinge». Trois
Häftlinge faméliques sont assis à l’intérieur,
épaule contre épaule ; un vieil ouvrier russe
barbu portant au bras gauche le brassard
bleu 05T; un jeune Polonais avec un grand
P blanc dans le dos et sur la poitrine ; un
prisonnier de guerre anglais, le teint rosé et
le visage soigneusement rasé, vêtu d’un
uniforme kaki bien repassé, bien propre,
impeccable en dépit de la grosse marque KG
(Kriegsgefangener) qui s’étale dans son dos.
Un quatrième Häftling se tient sur le pas
de la porte, et à chaque civil qui entre en
dégrafant sa ceinture, il demande
inlassablement, d’une voix monocorde
- Êtes-vous français ?
Quando ritorno al lavoro, si vedono
passare gli autocarri del rancio, il che
vuol dire che sono le dieci, e questa è
già un’ora rispettabile, tale che la pausa di mezzogiorno già si profila nella
nebbia del futuro remoto (l0) e noi
possiamo cominciare ad attingere
energia dall’attesa.
Cuando vuelvo al trabajo, se ven
pasar las camionetas del rancho, lo
que quiere decir que son las diez, y
ésta es ya una hora decente, de manera que el descanso de mediodía se
perfila ya en la niebla del futuro remoto y podemos empezar a sacar
energía de la espera.
En retournant au travail, on voit
passer les camions de la cantine, ce
qui veut dire qu’il est dix heures.
C’est une heure honnête, la pause de
midi se profile déjà dans la brume
d’un lointain avenir, et nous pouvons
commencer à puiser un peu d’énergie
dans l’attente.
Faccio con Resnyk ancora due o tre
viaggi, cercando con ogni cura, anche
spingendoci a cataste lontane, di
trovare traversine più leggere, ma
ormai tutte le migliori sono già state
trasportate, e non restano che le altre,
atroci, dagli spigoli vivi, pesanti di
fango e ghiaccio, con inchiodate le
piastre metalliche per adattarvi le
rotaie.
Hago todavía dos o tres viajes con
Resnyk, tratando con todo cuidado, y
hasta yéndonos a los montones alejados, de encontrar traviesas más ligeras, pero ya todas las mejores han sido
transportadas y no quedan más que las
otras, atroces, de aristas cortantes, cargadas de barro y hielo, con las láminas metálicas para sujetar los raíles
clavadas ya.
Resnyk et moi faisons encore deux ou
trois voyages, mettant tous nos soins à
repérer des traverses légères, quitte à
pousser jusqu’aux piles les plus éloignées
; mais à l’heure qu’il est toutes les
meilleures ont déjà été emportées, et il ne
reste plus que les autres, atroces, hérissées
d’arêtes vives, alourdies par la boue, la
glace, et les plaques métalliques clouées
dessus pour le fixage des rails. [73]
Quando viene Franz a chiamare
Wachsmann perché vada con lui a
ritirare il rancio, vuol dire che sono
le undici, e il mattino è quasi passato,
e al pom e r i ggi o ne s s uno p en sa.
Poi c’è il ritorno della corvée, alle
undici e mezzo, e l’interrogatorio
stereotipo, quanta zuppa oggi, e di
che qualità, e se ci è toccata dal principio o dal fondo del mastello; io mi
sforzo di non farle, queste domande,
ma non posso impedirmi di tendere
avidamente l’orecchio alle risposte, e
il naso al fumo che viene col vento
dalla cucina. [116]
Cuando viene Franz a llamar a
Wachsmann para que vaya con él a
recoger el rancho, quiere decir que
son las once y que la mañana casi está
pasada, y nadie piensa en la tarde.
Después es la vuelta de la cuadrilla, a las once y media, y el interrogatorio de rigor, cuánto potaje
hoy, y de qué clase, y si te ha tocado de arriba o del fondo del perol;
yo me esfuerzo por no hacer esas
preguntas, pero no puedo dejar de
prestar un oído ávido a las respuestas, y la nariz al humo que el viento trae de la cocina.
Quand Franz vient appeler
Wachsmann pour aller chercher la
soupe, c’est qu’il est onze heures : la
matinée est presque terminée, et nul
ne se soucie de l'après-midi. Ensuite,
c’est le retour de la corvée, à onze
heures et demie, avec l’interrogatoire
d’usage : combien de soupe
aujourd’hui ? Comment est-elle ? Du
dessus ou du fond du baquet? Moi, je
m’efforce de ne pas les poser, ces
questions-là, mais je ne peux
m’empêcher de tendre l’oreille aux
réponses et le nez à la fumée que le
vent apporte des cuisines.
E finalmente, come una meteora
celeste, sovrumana e impersonale
come un segno divino (11), la sirena
di mezzogiorno esplode a esaudire le
nostre stanchezze e le nostre fami
anonime e concordi. E di nuovo
accadono le cose solite: tutti
accorriamo alla baracca, e ci mettiamo
in fila colle gamelle tese, e tutti
abbiamo una fretta animalesca di
perfonderci i visceri con l’intruglio
caldo, ma nessuno vuol essere il primo, perché al primo tocca la razione
più liquida. Come al solito, il Kapo ci
irride e ci insulta per la nostra
voracità, e si guarda bene dal
rimescolare la marmitta, perché il fondo spetta notoriamente a lui. Poi viene la beatitudine (positiva questa, e
viscerale (12)) della distensione e del
calore nel ventre e nella capanna
intorno alla stufa rombante. I
Y por fin, como un meteoro celeste, sobrenatural e impersonal como
una señal divina, la sirena de mediodía estalla para consolar nuestro cansancio y nuestra hambre anónima y
unánime. Y de nuevo suceden las cosas acostumbradas: corremos todos al
barracón y nos ponemos en fila con
las escudillas tendidas, y todos tenemos una prisa animal por mojarnos
las vísceras con el brebaje caliente,
pero nadie quiere ser el primero, porque al primero le toca la ración más
líquida. Como de costumbre, el Kapo
nos escarnece y nos insulta por nuestra voracidad. Y mucho se guarda de
remover la marmita, porque el fondo
lo reserva claramente para él. Después
viene la beatitud (ésta positiva y
visceral) de la distensión y del calor
en la barriga y en la caseta en torno a
la estufa crepitante. Los fumadores,
Enfin, tel un météore céleste,
surhumaine et impersonnelle comme un
avertissement divin, retentit la sirène de
midi, qui vient mettre un terme à nos
fatigues et à nos faims anonymes et
uniformes. Et de nouveau, la routine nous
accourons tous à la baraque, et nous nous
mettons en rang gamelle tendue, et nous
mourons tous de l’envie animale de sentir
le liquide chaud au plus profond de nos
viscères, mais personne ne veut être le
premier, parce que le premier a pour lot
la ration la plus liquide. Comme
d’habitude, le Kapo nous couvre de
railleries et d’insultes pour notre voracité,
et se garde bien de remuer le contenu de
la marmite puisque le fond lui revient
d’office. Puis vient la béatitude (positive,
celle-là, et viscérale) de la souffle
inexorablement détente et de la chaleur
dans notre ventre et tout autour de nous,
dans la cabane où le poêle ronfle. Les
54
notes
13 nessuno parli. « In generale era ben raro che
qualcuno narrasse la propria vita, e poi anche la
curiosità non era di moda, in certo qual modo non era
negli usi, non era ammessa. Lì nessuno poteva far
stupire nessuno» (Memorie, 21).
14 Come un cancro rapido e vorace. Eco di «Des
visages rongés par les chancres du coeur» di
Baudelaire (Correspondances)?
15 come vermi vuoti di anima. Il leitmotiv
dell’«anima morta» all’interno della consolidata
metafora zoologica. Si noti la potenza espressiva
di questa doppia esclamazione: «Oh poter piangere!
Oh poter affrontare il vento...». Il vento è in SQU
un elemento di libertà: l’«affrontare il vento come
un tempo facevamo» di questo paragrafo si
contrappone simmetricamente all’andatura «curva
in avanti per resistere meglio al vento» del cap.
«L’ultimo», nota 2.
16 Si j’avey une chien. [La frase è in francese assai
scorretto, e vale: «Se avessi un cane, non lo caccerei
fuori». È stato detto poco prima che Resnyk parla
male il francese].
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
fumatori, con gesti avari e pii, si
arrotolano una magra sigaretta, e gli
abiti di tutti, madidi di fango e di neve,
fumano densi alla vampa della stufa,
con odore di canile e di gregge.
con gesto avaro y piadoso, lían un delgado cigarrillo, y toda nuestra ropa,
empapada de nieve y de fango, humea
densamente al calor de la estufa, con
un olor de perrera y de rebaño.
fumeurs, avec des gestes avares et pieux,
roulent une maigre cigarette, et de tous
nos habits, trempés de boue et de neige,
s’élève à la chaleur du poêle une épaisse
buée qui sent le chenil et le troupeau.
Una tacita convenzione vuole che
nessuno parli (13): in un minuto tutti
dormono, serrati gomito a gomito,
cascando improvvisi in avanti e
riprendendosi con un irrigidirsi del
dorso. Di dietro alle palpebre appena
chiuse, erompono i sogni con
violenza, e anche questi sono i soliti
sogni. Di essere a casa nostra, in un
meraviglioso bagno caldo. Di essere
a casa nostra seduti a tavola. Di essere
a casa e raccontare questo nostro
lavorare senza [117] speranza, questo
nostro aver fame sempre, questo
nostro dormire di schiavi.
Según un tácito acuerdo, nadie habla: pasado un minuto, todos duermen,
apretados codo con codo, cayéndose
de repente hacia delante y enderezándose con una sacudida de espaldas.
Por detrás de los párpados apenas cerrados irrumpen violentamente los
sueños, y éstos son también los de
costumbre. Estar en nuestra casa, en
un maravilloso baño caliente. Estar en
nuestra casa sentados a la mes a . E s tar en casa y contar este trabajo sin esperanza, este tener siempre hambre, este
dormir de esclavos.
Un accord tacite veut que personne
ne parle : en l’espace d’une minute,
nous dormons tous, serrés coude à
coude, avec de brusques chutes en
avant, et des sursauts en arrière, le dos
raidi. Derrière les paupières à peine
closes, les rêves jaillissent avec
violence, et une fois encore, ce sont les
rêves habituels. Nous sommes chez
nous, en train de prendre un merveilleux
bain chaud. Nous sommes chez nous,
assis à table. Nous sommes chez nous
en train de raconter notre travail sans
espoir, notre faim perpétuelle, notre
sommeil d’esclaves.
Poi, in seno ai vapori delle
digestioni torpide, un nucleo doloroso si condensa, e ci punge, e cresce
fino a varcare le soglie della
coscienza, e ci toglie la gioia del
sonno. «Es wird bald ein Uhr sein»: è
quasi la una. Come un cancro rapido
e vorace (14), fa morire il nostro
sonno e ci stringe di angoscia preventiva: tendiamo l’orecchio al vento che
fischia fuori e al leggero fruscio della neve
contro il vetro, «es wird schnell ein Uhr
sein». Mentre ognuno si aggrappa
al sonno perché non ci abbandoni,
tutti i sensi sono tesi nel
raccapriccio del segnale che sta
per venire, che è fuori della porta, che è qui...
Luego, en el seno de los vapores
de las digestiones torpes, un núcleo
doloroso se condensa, y no punza, y
crece hasta pasar los límites de la
con ciencia y nos quita la alegría del
sueño. Es wird bald ein Uhr sein: es
casi la una. Como un cáncer rápido y voraz mata nuestro sueño y
nos oprime angustiosamente: tendemos el oído al viento que silba fuera y al ligero roce de la nieve contra
el cristal, es wird schnell ein Uhr
sein. Mientras todos nos agarramos
al sueño para que no nos abandone,
tenemos los sentidos tensos en
espera de la señal que va a llegar, que está fuera de la puerta,
que está aquí...
Et puis, au milieu des vapeurs lourdes
de nos digestions, un noyau douloureux
commence à se former, il nous oppresse,
il grossit jusqu’à franchir le seuil de
notre [74] conscience, et nous dérobe la
joie du sommeil. «Es wird bald ein Uhr
sein» : bientôt une heure. Comme un
cancer rapide et vorace, il fait mourir
notre sommeil et nous étreint d’une
angoisse anticipée : nous tendons
l'oreille au vent qui siffle dehors et au
léger frôlement de la neige contre la
vitre, «es wird schnell ein Uhr sein».
Tandis que nous nous agrippons au
sommeil pour qu’il ne nous abandonne
pas, tous nos sens sont en alerte dans
l’attente horrifiée du signal qui va venir,
qui approche, qui...
Eccolo. Un tonfo al vetro, Meister
Nogalla ha lanciato contro la
finestrella una palla di neve, ed ora
sta rigido in piedi fuori, e tiene
l’orologio col quadrante rivolto verso
di noi. Il Kapo si alza in piedi, si stira,
e dice, sommesso come chi non
dubita di essere obbedito: - Alles
heraus, -tutti fuori.
Ya está. Un golpe contra el cristal,
Meister Nogalla ha lanzado contra el
ventanuco una bola de nieve y ahora
está de pie, tieso, ahí afuera, y tiene
el reloj en la mano vuelto hacia nosotros. El Kapo se pone en pie, se estira, y dice, en voz baja como quien no
duda de que será obedecido: Alles
heraus (todos afuera).
Le voici. Un choc sourd contre la vitre,
Meister Nogalla a lancé une boule de
neige sur le carreau, et maintenant il nous
attend dehors, raide, brandissant sa
montre, le cadran tourné vers nous. Le
Kapo se met debout, s’étire et dit sans
hausser le ton, à la manière de ceux qui
ne doutent pas d’être obéis : «Ailes
heraus.» Tout le monde dehors.
Oh poter piangere! Oh poter
affrontare il vento come un tempo
facevamo, da pari a pari, e non
come qui, come vermi vuoti di
anima! (l5)
¡Ah, poder llorar! ¡Ah, poder
enfrentarse al viento como antes
lo hacíamos de igual a igual, y no
como aquí, como gusanos sin
alma!
Oh, pouvoir pleurer! Oh, pouvoir
af f r o n t e r l e v e n t c o m m e n o u s l e
faisions autrefois, d’égal à égal, et
non pas comme ici, comme des vers
sans âme !
Siamo fuori, e ciascuno riprende la
sua leva. Resnyk [118] insacca la testa
fra le spalle, si calca il berretto sugli
orecchi, e leva il viso al cielo basso e
grigio da cui turbina la neve inesorabile:
- Si j’avey une chien, je ne le chasse
pas dehors (16). [119]
Estamos fuera, y cada uno vuelve a
su palanca. Resnyk se encoge de hombros, se hunde el gorro hasta las orejas y levanta la cara al cielo bajo y
gris del que cae la nieve inexorable:
-Si j’avey une chien, je ne le
chasse pas dehors.
Nous sommes dehors, et chacun
reprend son levier; Resnyk rentre la tête
dans les épaules, enfonce son calot sur
ses oreilles et lève les yeux vers le ciel
bas et gris qui ses tourbillons de neige
: «Si j’avey une chien, je ne le chasse
pas dehors.» [75]
55
notes
UNA BUONA GIORNATA
1 questione più semplice. «Senza un qualche scopo
e senza l’aspirazione a raggiungerlo nessun uomo
può vivere. Quando ha perduto lo scopo e la speranza,
l’uomo, dall’angoscia, si trasforma non di rado in un
mostro...» (Memorie, 309). Questo motivo, tratto da
Dostoevskij, liberamente reinterpretato, è fra i prediletti
da Levi; interminabile l’autocommento: il ricamo si
prolunga, con interessantissime variazioni, per
decenni. Innanzitutto verrà ripreso nel passaggio
dall’edizione Antonicelli a quella Einaudi, nella sezione
cronachistica con cui inizia SQU, vedi sopra, cap. « Il
viaggio», nota 4: «Primo ufficio dell’uomo è perseguire
i propri scopi con mezzi idonei» e sotto, cap. «I
sommersi e i salvati», nota 26: «Ignari di scopo». Si
veda poi, nel racconto Verso ovvidente di VF, la
convinzione di Walter: «La vita non ha uno scopo; il
dolore prevale sulla gioia; siamo tutti condannati a
morte, a cui il giorno dell’esecuzione non è stato
rivelato; siamo condannati ad assistere alla fine dei
nostri più cari; le contropartite ci sono, ma sono
scarse. Sappiamo tutto questo, eppure qualcosa ci
protegge e ci sorregge e ci allontana dal naufragio.
Che cosa è questa protezione? Forse solo l’abitudine:
l’abitudine a vivere che si contrae nascendo» (I, 581).
Su questo passo in particolare si sofferma R.Gordon,
Etica cit., pp.317-319. Infine, in SES, nel capitolo su
Améry: «Gli scopi di vita sono difesa ottima contro la
morte: non solo in Lager» (II, 1108); ma cfr. anche
Conversazioni, 198 dove lo sconfinamento
autobiografico rende drammaticamente visibile la crisi
dell’ultimo periodo.
2 Oggi e qui. Tra le anomalie, le possibili contraddizioni
di SQU vi è l’incerto uso dell’avverbio «oggi», spesso
unito, per effetto di latinismo (hic et nunc) all’avverbio
«qui». L’ambiguità deriva dall’uso contiguo di due
«oggi»: l’oggi del presente storico di chi parla dentro
il Lager e l’oggi di chi scrive, dopo esserne uscito.
Vedi meglio sotto, cap. « I sommersi e i salvati», note
11 e 25 e, soprattutto, cap. «Esame di chimica», nota
7. Come nei sogni, una determinazione temporale così
sfuggente contribuisce ad alimentare il dubbio che
sognbo e realtà si confondano e dal Lager non si esca
mai, la libertà riconquistata essendo solo «breve
tregua». Vi sono altri luoghi dove la temporalità è
sfumata: «La persecuzione», ha scritto L.Strauss, «
dà luogo a una particolare letteratura indirizzata non
già al lettore qualunque, bensì esclusivamente al
lettore fidato e intelligente» (Scrittura e persecuzione
cit., p.30).
3 arrivare a primavera. Questo capitolo è da leggersi
parallelamente al cap. «Stagione estiva» di Memorie,
273: «Ma ecco il principio di aprile, ecco che già
s’avvicina. A poco a poco cominciano i lavori estivi. Il
sole è ogni giorno più caldo e più luminoso, l’aria odora
di primavera e fa un’azione irritante sull’organismo.
Le belle giornate che sopravvengono agitano anche
l’uomo in catene, fanno germogliare in lui non so che
desideri, aspirazioni, angoscie. Pare che la nostalgia
della libertà la si senta ancora più forte sotto i vividi
raggi del sole che in una brutta giornata d’inverno o
d’autunno...».
4. tenaci, ladri, saggi, feroci e solidali L’aggettivazione
mista, di segno positivo e negativo rende la rotondità
della vita, così come la intendevano i greci, il cui
ottimismo subito comprensibile all’Italiano, contagia
anche il Tedesco e lo induce a pensare che «il peggio
sia passato». Gli ebrei di Salonicco, qui come in tutto
SQU, sono il più valido antidoto a Darwin e alla lotta
per la sopravvivenza. Levi non si arrende mai alla
regola spietata dell’homo homini lupus; trova sempre
delle vie di uscita, culturali, filosofiche (la
sopravvivenza della felicità sia pure imperfetta, il non
sovrapporsi di più dolori, il gioco del caso), o il
semplice, londoniano «amore per la vita».
5 L’année prochaine à la maison!... par la Cheminée!
[La frase è un’amara parodia dell’augurio che da
millenni gli ebrei si scambiano a Pasqua: «L’anno
prossimo a Gerusalemme»].
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
UNA BUONA GIORNATA
Un día bueno
UNE BONNE JOURNEE
La persuasione che la vita ha
uno scopo è radicata in ogni fibra
di uomo, è una proprietà della
sostanza umana. Gli uomini liberi
dànno a questo scopo molti nomi,
e sulla sua natura molto pensano
e discutono: ma per noi la
questione è più semplice (1).
La convicción de que la vida tiene
una finalidad está grabada en todas las
fibras del hombre, es una propiedad de la
sustancia humana. Los hombres libres llaman de muchas maneras a tal finalidad, y
sobre su naturaleza piensan y hablan
mucho: pero para nosotros la cuestión es muy simple.
La conviction que la vie a
u n but est profondément ancrée dans
chaque fibre de l’homme, elle tient à
la nature humaine. Les hommes libres
donnent à ce but bien des noms différents,
et s’interrogent inlassablement sur sa
définition : mais pour nous la question
est plus simple.
Oggi e qui (2), il nostro scopo è di
arrivare a primavera (3). [120]
Aquí y hoy, nuestra finalidad es llegar a la primavera.
Ici et maintenant, notre but, c’est d’arriver
au printemps.
Di altro, ora, non ci curiamo.
Dietro a questa meta non c’è, ora,
altra meta A1 mattino, quando, in
fila in piazza dell’Appello,
aspettiamo senza fine l’ora di
partire per il lavoro, e ogni soffio
di vento penetra sotto le vesti e corre in brividi violenti per i nostri
corpi indifesi, e tutto è grigio
intorno, e noi siamo grigi; al
mattino, quando è ancor buio, tutti scrutiamo il cielo a oriente a
spiare i primi indizi della stagione
mite, e il levare del sole viene ogni
giorno commentato: oggi un po’
prima di ieri; oggi un po’ più caldo di ieri; fra due mesi, fra un
mese, il freddo ci darà tregua, e
avremo un nemico di meno.
De otras cosas, ahora, no nos preocupamos. Detrás de esta meta no hay, ahora, otra meta. Por la mañana, cuando en
formación en la plaza de la Lista esperamos sin fin la hora de ir al trabajo, y
cada soplo del viento se nos mete por
debajo de la ropa y recorre en escalofríos violentos nuestros cuerpos indefensos, y todo alrededor está gris, y nosotros estamos grises; por la mañana,
cuando todavía está oscuro, todos escrutamos el cielo hacia oriente acechando los primeros indicios de la
dulce estación, y la salida del sol es comentada todos los días: hoy un poco
antes que ayer; hoy un poco más caliente
que ayer; dentro de dos meses, dentro
de un mes, el frío nos dará tregua y tendremos un enemigo menos.
Pour le moment, nous n’avons pas
d’autre souci. Au-delà de cet objectif, point
d’autre objectif pour le moment. Lorsque,
au petit matin, en rang sur la place de
l’Appel, nous attendons interminablement
l’heure de partir au travail, tandis que
chaque souffle de vent pénètre sous nos
vêtements et secoue de frissons violents nos
corps sans défense, gris dans le gris qui nous
entoure ; au petit matin, alors qu’il fait
encore nuit, tous les visages scrutent le ciel
à l’est, pour guetter les premiers indices de
la saison douce, et chaque jour le lever du
soleil alimente les commentaires :
aujourd’hui un peu plus tôt qu’hier;
aujourd’hui un peu plus chaud qu’hier; d’ici
deux mois, d’ici un mois, le froid nous
laissera quelque répit et nous aurons un
ennemi de moins.
Oggi per la prima volta il sole è
sorto vivo e nitido fuori del l’orizzonte
di fango. E un sole polacco freddo
bianco e lontano, e non riscalda che
l’epidermide, ma quando si è sciolto
dalle ultime brume un mormorio è
corso sulla nostra moltitudine senza
colore, e quando io pure ho sentito il
tepore attraverso i panni, ho compreso come si possa adorare il sole.
Hoy, por primera vez, el sol ha surgido vivo y nítido fuera del horizonte de
barro. Es un sol polaco, frío, blanco y lejano, y no nos calienta más que la epidermis, pero cuando se ha deshecho de las
últimas brumas ha corrido un murmullo
por nuestra multitud sin color, y cuando incluso yo he sentido su tibieza a través de mi ropa, he comprendido que se
pueda adorar al sol.
Aujourd’hui pour la première fois, le
soleil s’est levé vif et clair au-dessus de
l'horizon de boue. C’est un soleil polonais,
blanc, froid, lointain, qui ne réchauffe que
la peau, mais lorsqu’il s’est dégagé des
dernières brumes, un murmure a parcouru
notre multitude incolore, et quand à mon
tour j’en ai senti la tiédeur à travers mes
vêtements, j’ai compris qu’on pouvait
adorer le soleil.
- Das Schlimmste ist vorüber, dice Ziegler tendendo al sole le spalle
aguzze: il peggio è passato. Accanto
a noi è un gruppo di greci, di questi
ammirevoli e terribili[121]ebrei
Saloniki tenaci, ladri, saggi, feroci e
solidali (4), così determinati a vivere
e così spietati avversari nella lotta per
la vita; di quei greci che hanno
prevalso nelle cucine e in cantiere, e
che perfino i tedeschi rispettano e i
polacchi temono. Sono al loro terzo
anno di campo, e nessuno sa meglio
di loro che cosa è il campo; ora
stanno stretti in cerchio, spalla a
spalla, e cantano una delle loro
interminabili cantilene.
Das Schlimmste ist vorüber, dice
Ziegler, estirando al sol los hombros puntiagudos: lo peor ha pasado. Junto a nosotros hay un grupo de griegos, de esos
admirables y terribles judíos salónicos,
tenaces, ladrones, prudentes, feroces
y solidarios, tan decididos a vivir y tan
despiadados adversarios en la lucha
por la vida; de esos griegos que han
sobrevivido, en las cocinas y en las canteras; y que hasta los alemanes respetan
y los polacos temen. Hace tres años que
están en el campo, y nadie mejor que
ellos sabe lo que es el campo; ahora están reunidos, apiñados en un corro, hombro contra hombro, y cantan una de sus
cantilenas interminables.
- Das Schlimmste ist vorùber, dit Ziegler
en offrant au [76] soleil ses épaules
anguleuses : le pire est passé. Nous avons à
nos côtés un groupe de Grecs, de ces
admirables et terribles juifs de Salonique,
tenaces, voleurs, sages, féroces et solidaires,
si acharnés à vivre et si impitoyables dans
la lutte pour la vie ; de ces Grecs qu’on
trouve partout aux premières places, aux
cuisines comme sur les chantiers, respectés
par les Allemands et redoutés des Polonais.
Us en sont à leur troisième année de
détention, et ils savent mieux que quiconque
ce qu’est le Lager. Les voici maintenant
regroupés en cercle, épaule contre épaule,
en train de chanter une de leurs
interminables cantilènes.
Felicio il greco mi conosce: L’ a n n é e p r o c h a i n e à l a m a i s o n !
- mi grida; ed aggiunge: -... à
la maison par la Cheminée! (5)
- Felicio è stato a Birkenau. E
continuano a cantare, e battono
i piedi in cadenza e si
ubriacano di canzoni.
Felicio, el griego, me conoce:
- L’ a n n é e p ro c h a i n e à l a
maison! -me grita, y añade-: ...à
la maison par la cheminée!
Felicio ha estado en Birkenau.
Y siguen cantando. Y dan golpes
con los pies rítmicamente, y se
embriagan de canción.
Felicio le Grec me connaît :
« L’ a n n é e p ro c h a i n e à l a m a i s o n !
m e c r i e - t - i l ; e t i l a j o u t e : . . . à la
maison par la cheminée!»
Fe l i c i o a é t é à B i r k e n a u . E t
e n s e m b l e i l s c o n t i n u e n t à c h a n t e r,
tapent du pied en cadence et se
soûlent de chansons.
Quando siamo finalmente usciti
dalla grande porta del campo, il sole
era discretamente alto e il cielo sereno. Si vedevano a mezzogiorno le
montagne; a ponente, familiare e
i n c o n g r u o , i l c a m p a n i l e di
Cuando por fin hemos salido por
la gran puerta del campo el sol estaba discretamente alto y el cielo sereno. A medio d í a s e v e í a n l a s
montañas; al poniente, familiar
e incongruente, el campanario de
Lorsque, enfin, nous sommes
sortis par la grande porte du camp,
le soleil était déjà assez haut et le
ciel serein. On voyait les
montagnes au sud, et à l'ouest,
familier et incongru, le clocher
56
notes
6 (qui un campanile!). [Beninteso, è il campanile della
città di Auschwitz, visibile in lontananza dal campo].
7 la negazione della bellezza. I pensieri nel Lager
sono spesso ispirati dalle condizioni climatiche, come
osserva Segre, 71: «Nel grigiore dominante, un raggio
di sole, un preannuncio di primavera possono
equivalere a una speranza».
8 noi siamo gli schiavi degli schiavi. II passaggio alla
prima persona plurale sottolinea la citazione nascosta
da Es. 1, 8-14 sugli schiavi costretti a costruire le
piramidi in Egitto e dà il senso della collettività biblica.
5:15
9 téglak. Ritorna l’elenco rabelaisiano: prima il pane,
adesso, secondo il cliché tratto dall’epifania di
Panurge, il mattone. Vedi sopra, cap. «Iniziazione»,
nota 4, ma il motivo è ripreso nell’ultimo scorcio del
cap. «Il canto di Ulisse», dove la zuppa di cavoli e
rape sarà nominata dagli affamati in tedesco, francese
e polacco. Sull’uso «materico» delle lingue cfr. Segre
73-74, che insiste molto sulla «continua creolizzazione
di due lingue mescolate per farsi capire, sugli incastri
fra una lingua e l’altra con tutte le varietà realizzate
(tedesco deformato da ungheresi, francese deformato
da polacchi e greci)». L’elenco disordinato di oggetti
in molte lingue è sempre il segnale della presenza di
Rabelais, qui «normalizzata» dalle citazioni
testamentarie [Anche in questa pagina si rivive una
«nuova Bibbia», e dalla continuità con l’antica l’autore
e i suoi compagni traggono un momentaneo ma
solenne conforto].
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Auschwitz (qui, un campanile! (6)) e
tutto intorno i palloni frenati dello
sbarramento. I fumi della Buna
ristagnavano nell’aria fredda, e si
ved e v a a n c h e u n a f i l a d i
colline basse, verdi di foreste: e
a noi si è stretto il cuore, perché
tutti sappiamo che là è Birkenau,
che là sono finite le nostre
[ 1 2 2 ] d o n n e , e p r e sto anche
noi vi finiremo: ma non siamo
abituati a vederlo.
Auschwitz (¡un campanario aquí!) y
todo alrededor los globos cautivos
de las vallas. Los humos de la Buna
se estancaban en el aire frío y se
veía también una fila de colinas bajas, verdes de bosques: y se nos ha
encogido el corazón, porque todos
sabemos que aquello es Birkenau,
que allí han terminado nuestras mujeres y que pronto también nosotros
terminaremos allí: pero no estamos
acostumbrados a verlo.
d ’ A u s c h w i t z ( u n c l o c h e r, i c i ! ) ,
puis, tout autour, les ballons captifs
du barrage. Les fumées de la Buna
stagnaient dans l’air froid et on
apercevait une file de collines
basses et verdoyantes. Nous avons
eu le coeur serré : nous avons beau
savoir que là-bas, c’est le Lager de
Birkenau, là où nos femmes ont
disparu, là où nous finirons bientôt
nous aussi, nous ne sommes pas
habitués à le voir.
Per la prima volta ci siamo
accorti che, ai due lati della strada,
anche qui i prati sono verdi:
perché, se non c’è sole, un prato è
come se non fosse verde.
Por primera vez nos hemos
dado cuenta de que, a los dos lados de
la carretera, también aquí los prados
están verdes: porque, si no hay sol, un
prado es como si no fuese verde.
Pour la première fois, nous nous
sommes aperçus qu’ici aussi, des
deux côtés de la route, les prés sont
verts : car un pré sans soleil ne
saurait être vert.
La Buna no: la Buna è disperatamente
ed essenzialmente opaca e grigia. Questo
sterminato intrico di ferro, di cemento, di fango e di fumo è la
negazione della bellezza (7). Le sue
strade e i suoi edifici si chiamano
come noi, con numeri o lettere, o con
nomi disumani e sinistri. Dentro al
suo recinto non cresce un filo
d’erba, e la terra è impregnata dei
succhi velenosi del carbone e del
petrolio, e nulla è v i v o s e n o n
macchine e schiavi: e più quelle
di questi.
La Buna no: la Buna es desesperada y esencialmente opaca y gris. Este
desmesurado enredo de hierro, de cemento, de barro y de humo es la negación de la belleza. Sus calles y sus edificios se llaman como nosotros, con
números o letras, o con nombres inhumanos y siniestros. Dentro de su recinto no crece una brizna de hierba, y
la tierra está impregnada por los jugos venenosos del carbón y del petróleo, y nada más que las máquinas y
los esclavos están vivos: y más aquéllas que éstos.
La Buna, elle, n’a pas changé : la Buna
est désespérément et intrinsèquement
grise et opaque. Cet interminable
enchevêtrement de fer, de ciment, de boue
et de fumée est la négation même de la
beauté. Ses rues et ses bâtiments portent
comme nous des numéros ou des lettres,
ou des noms inhumains et sinistres. Nul
brin d’herbe ne pousse à l’intérieur de son
enceinte, la terre y est imprégnée des
résidus vénéneux du charbon et du pétrole
et rien n’y vit en dehors des machines et
des esclaves, et les esclaves moins encore
que les machines.
La Buna è grande come una città;
vi lavorano, oltre ai dirigenti e ai
tecnici tedeschi, quarantamila
stranieri, e vi si parlano quindici o
venti linguaggi. Tutti gli stranieri
abitano in vari Lager, che alla Buna
fanno corona: il Lager dei prigionieri
di guerra inglesi, il Lager delle donne
ucraine, il Lager dei francesi
volontari, e altri che noi non
conosciamo. Il nostro Lager
Judenlager, Vernichtungslager,
Kazett) fornisce da solo diecimila
lavoratori, che vengono da tutte le
nazioni d’Europa; e noi siamo gli
schiavi degli schiavi (8), a cui tutti
possono comandare, e il nostro nome
è il numero che portiamo tatuato sul
braccio e cucito sul petto.
La Buna es grande como una ciudad;
allí trabajan, además de los dirigentes y
los técnicos alemanes, cuarenta mil extranjeros, y se hablan quince o veinte
idiomas. Todos los extranjeros viven en
distintos Lagers, que rodean la Buna
como una corona: el Lager de los prisioneros de guerra inglesa, el Lager de
las mujeres ucranianas, el Lager de los
voluntarios franceses, y otros que no
conocemos.
Nuestro
Lager
(Judenlager, Ve r n i c h t u n s l a g e r ,
Kazett) aporta, sólo él, diez mil
trabajadores, que provienen de todas
las naciones de Europa; y nosotros somos los esclavos de los esclavos, a quienes todos pueden mandar, y nuestro nombre es el número que llevamos tatuado en
el brazo y cosido en el pecho.
La Buna est aussi grande qu’une ville.
Outre les cadres et les techniciens
allemands, quarante mille étrangers y [77]
travaillent, et on y parle au total quinze à
vingt langues. Tous les étrangers habitent
dans les différents Lager qui entourent la
Buna : le Lager des prisonniers de guerre
anglais, le Lager des Ukrainiennes, le
Lager des travailleurs volontaires
français, et d’autres que nous ne
connaissons pas. Notre propre Lager
(Judenlager, Vernichtungslager, Kazett)
fournit à lui seul dix mille travailleurs qui
viennent de tous les pays d’Europe ; et
nous, nous sommes les esclaves des
esclaves, ceux à qui tout le monde peut
commander, et notre nom est le numéro
que nous portons tatoué sur le bras et
cousu sur la poitrine.
La Torre del Carburo, che sorge
in mezzo alla Buna e la cui sommità
è raramente visibile in mezzo alla
nebbia, [123] siamo noi che
l’abbiamo costruita. I suoi mattoni
sono stati chiamati Ziegel, briques,
tegula, cegli, kamenny, bricks,
téglak (9), e l’odio li ha cementati;
l’odio e la discordia, come la Torre
di Babele, e così noi la chiamiamo
Babelturm, Bobelturm; e odiamo in
essa il sogno degente di grandezza
dei nostri padroni, il loro disprezzo
di Dio e degli uomini, di noi
uomini.
La Torre del Carburo, que surge
en medio de la Buna y cuyo piná c u l o e s r a r a m e n t e v i s i b l e e n t re
la niebla, la hemos construido
nosotros. Sus ladrillos han
s i d o l l a m ados Ziegel, briques,
tegula, cegli, kamenny, bricks,
téglak, y el odio los ha cimentado;
el odio y la discordia, como la Torre de Babel y así la llamamos:
Babelturm, Bobelturm; y odiamos
en ella el demente sueño de grandeza
de nuestros amos, su desprecio de
Dios y de los hombres, de nosotros los
hombres.
La Tour du Carbure, qui s’élève au
centre de la Buna et dont le sommet
est rarement visible au milieu du
brouillard, c’est nous qui l'avons
construite. Ses briques ont été
appelées Ziegel, mattoni, tegula,
cegli, kamenny, bricks, téglak, et c’est
la haine qui les a cimentées ; la haine
et la discorde, comme la Tour de
Babel, et c’est le nom que nous lui
avons donné : Babelturm, Bobelturm.
En elle nous haïssons le rêve de
grandeur insensée de nos maîtres, leur
mépris de Dieu et des hommes, de
nous autres hommes.
E oggi ancora, così come nella
favola antica, noi tutti sentiamo che i
tedeschi stessi sentono, che una
maledizione, non trascendente e divina, ma immanente e storica, pende
sulla insolente compagine, fondata
sulla confusione dei linguaggi ed
eretta a sfida del cielo come una
Y todavía hoy, como en aquella fábula antigua, todos nosotros sentimos,
y los mismos alemanes sienten, que
una maldición no trascendente y divina sino inmanente e histórica se cierne
sobre la insolente trabazón, fundada
en la confusión de las lenguas y erigida desafiando al cielo como una
Aujourd’hui encore comme dans
l’antique légende, nous sentons tous, y
compris les Allemands, qu’une
malédiction, non pas transcendante et
divine, mais immanente et historique,
pèse sur cet insolent assemblage, fondé
sur la confusion des langues et dressé
comme un défi au ciel, comme un
57
notes
10 come una bestemmia di pietra. Qui, per estensione,
la favola antica è il racconto veterotestamentario di
Gen. 11, 1-9, adornato da altre memorie di bibliche
pietrificazioni (la moglie di Lot). Il consueto processo
di secolarizzazione, già riscontrato negli ultimi versi
della poesia in epigrafe, connota la «maledizione
immanente e storica» del successivo paragrafo.
L’«altro modo di dire io», la sovrapposizione con la
voce di Dio è percepibile, sebbene in maniera meno
evidente: la voce di chi racconta è l’unica legittimata
a trasmettere a futura memoria la maledizione, sia
pure nella veste immanente e storica della poesia
Shemà. La Torre del Carburo rappresenta il «sogno
demente di grandezza» dei tedeschi, ma è l’autore a
denunciare, con il tono solenne della Bibbia, «il loro
disprezzo di Dio e degli uomini».
11 tale è la natura umana... secondo una legge
prospettica definita. Viene ripreso, e millimetricamente
radiografato, il ragionamento sulla «felicità imperfetta»
(vedi sopra, cap. «Il viaggio», nota 21), con una sottile
variazione intorno al piacere (felicità) e al dolore
(infelicità), modulata anche qui, sembrerebbe su temi
tratti dal sensismo e rifluiti nella leopardiana «teoria
del piacere» dello Zibaldone: «È manifesto perché
tutti i beni paiano bellissimi e sommi da lontano, e
l’ignoto sia più bello del noto [...1 L’anima s’immagina
quello che non vede, che quell’albero, quella siepe,
quella torre gli nasconde...» (165-172). Il filtro, questa
volta, è fornito dalla natura stessa, incapace di
sommare insieme i dolori e le pene, ma incline a
disporre gerarchicamente «i minori dentro i maggiori»,
dunque ancora un guscio. Esempio della capacità di
«descrivere gli stati più sfuggenti e scivolosi della
coscienza, le contraddizioni del sentimento, i passaggi
fra realtà e sogno» (Segre, 71) è uno dei documenti
più alti della capacità introspettiva di Levi. Come dice
Gordon (Etica cit., p.315), qui come altrove, vi è in
azione una prospettiva centrifuga: si esce dal Lager,
si confronta il «dentro» con il «fuori» («nella vita
libera»). Un ultimo rintocco sul tema della « felicità
positiva» verrà all’inizio del cap. « Kraus» (vedi sotto,
nota 2).
12 il boccone di cui è grave. «Grave» è detto in senso
dantesco, come il gigante Briaréo è «grave alla terra»
(Purg. XII, 30).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
bestemmia di pietra (10). [124]
blasfemia de piedra.
blasphème de pierre.
Come diremo, dalla fabbrica di
Buna, attorno a cui per quattro anni i
tedeschi si adoperarono, e in cui noi
soffrimmo e morimmo innumerevoli,
non uscì mai un chilogrammo di
gomma sintetica.
Como ya diremos, de la fábrica de
la Buna, por la cual se afanaron los
alemanes durante cuatro años y en
donde sufrimos y morimos miles de
nosotros, no salió nunca un solo kilo
de goma sintética.
Ainsi qu’on le verra, de l’usine de la Buna,
sur laquelle les Allemands s’acharnèrent
pendant quatre ans et dans laquelle une
innombrable quantité d’entre nous souffrirent
et moururent, il ne sortit jamais un seul kilo de
caoutchouc synthétique.
Ma oggi le eterne pozzanghere,
su cui trema un velo iridato di
petrolio, riflettono il cielo sereno.
Tubi, travi, caldaie, ancora freddi
del gelo della notte, sono grondanti
di rugiada. La terra smossa degli
scavi, i mucchi di carbone, i blocchi
di cemento, esalano in lieve nebbia
l’umidità dell’inverno.
Pero hoy los eternos charcos,
sobre los que tiembla un velo irisado
de petróleo, reflejan el cielo sereno. Las
vigas, las calderas, los tubos todavía
fríos del hielo nocturno, chorrean
rocío. La tierra removida de las zanjas, los montones de carbón, los bloques
de cemento, exhalan en una leve niebla
la humedad del invierno.
Aujourd’hui pourtant, les flaques
éternelles où tremble un reflet irisé de
pétrole renvoient l'image d’un ciel serein.
Les canalisations, les poutrelles, les
chaudières, encore froides du gel nocturne,
dégouttent de rosée. De la terre fraîche des
déblais, des tas de charbon et des blocs de
ciment, l’humidité de l’hiver s’exhale en
un léger brouillard.
Oggi è una buona giornata. Ci
guardiamo intorno, come ciechi che
riacquistino la vista, e ci guardiamo
l’un l’altro. Non ci eravamo mai
visti al sole: qualcuno sorride. Se
non fosse della fame!
Hoy es un buen día. Miramos
a l r e d e d o r, c o m o c i e g o s q u e
recobran la vista, y nos miramos
unos a otros. Nunca nos habíamos
visto al sol: algunos sonríen. ¡Si no
fuese por el hambre!
Aujourd’hui, c’est une bonne journée.
Nous regardons autour de nous comme des
aveugles qui recouvrent la vue, et nous nous
entreregardons. Nous ne nous étions jamais
[78] vus au soleil : quelqu’un sourit. Si
seulement nous n’avions pas faim!
Poiché tale è la natura umana, che
le pene e i dolori simultaneamente
sofferti non si sommano per intero
nella nostra sensibilità, ma si
nascondono, i minori dietro i
maggiori, secondo una legge
prospettica definita (11). Que[125]sto
è provvidenziale, e ci permette di
vivere in campo. Ed è anche questa
la ragione per cui così spesso, nella
vita libera, si sente dire che l’uomo è
incontentabile: mentre, piuttosto che
di una incapacità umana per uno stato
di benessere assoluto, si tratta di una
sempre insufficiente conoscenza della
natura complessa dello stato di
infelicità, per cui alle sue cause, che
sono molteplici e gerarchicamente
disposte, si dà un solo nome, quello
della causa maggiore; fino a che
questa abbia eventualmente a venir
meno, e allora ci si stupisce
dolorosamente al vedere che dietro ve
n’è un’altra; e in realtà, una serie
di altre.
Porque así es la naturaleza humana, las penas y los dolores que se sufren simultáneamente no se suman
por entero en nuestra sensibilidad,
sino que se esconden, los menores
detrás de los mayores, según una ley
de perspectiva muy clara. Es algo
providencial y que nos permite vivir
en el campo. Y también es ésta la razón por la cual con tanta frecuencia,
en la vida en libertad, se oye decir
que el hombre es insaciable: mientras, más que de una incapacidad humana para el estado de bienestar absoluto, se trata de un conocimiento
siempre insuficiente de la naturaleza
compleja del estado de desgracia, por
lo cual a causas que son múltiples y
ordenadas jerárquicamente se les da
un solo nombre, el de la causa mayor; hasta que ésta llegue a desaparecer, y entonces uno se asombra
dolorosamente al ver que detrás de
una hay otra; y en realidad, muchas
otras.
Car la nature humaine est ainsi faite,
que les peines et les souffrances
éprouvées
simultanément
ne
s’additionnent pas totalement dans notre
sensibilité, mais se dissimulent les unes
derrière les autres par ordre de grandeur
décroissante selon les lois bien connues
de la perspective. Mécanisme
providentiel qui rend possible notre vie
au camp. Voilà pourquoi on entend dire
si souvent dans la vie courante que
l’homme est perpétuellement insatisfait
: en réalité, bien plus que l’incapacité de
l’homme à atteindre à la sérénité
absolue, cette opinion révèle combien
nous connaissons mal la nature complexe
de l’état de malheur, et combien nous
nous trompons en donnant à des causes
multiples
et
hiérarchiquement
subordonnées le nom unique de la cause
principale ; jusqu’au moment où, celle-ci
venant à disparaître, nous découvrons
avec une douloureuse surprise que
derrière elle il y en a une autre, et même
toute une série d’autres.
Perciò, non appena il freddo, che
per tutto l’inverno ci era parso l’unico
nemico, è cessato, noi ci siamo
accorti di avere fame: e, ripetendo
lo stesso errore, così oggi diciamo:
«Se non fosse della fame!...»
Por eso, aún no acaba de cesar el frío,
que durante todo el invierno nos ha parecido el único enemigo, y ya nos damos cuenta de que tenemos hambre: y,
repitiendo el mismo error, decimos hoy:
«¡Si no fuese por el hambre!»...
Aussi le froid - le seul ennemi,
pensions-nous cet hiver - n’a-t-il pas plus
tôt cessé que nous découvrons la faim et,
retombant dans la même erreur, nous
disons aujourd’hui : «Si seulement nous
n’avions pas faim !...»
Ma come si potrebbe pensare di
non aver fame? il Lager è la fame:
noi stessi siamo la fame, fame
vivente.
Pero ¿cómo podría pensarse en no
tener hambre? El Lager es el hambre:
nosotros somos el hambre, un hambre
viviente.
Mais comment pourrions-nous
imaginer ne pas avoir faim ? Le Lager est
la faim : nous-mêmes nous sommes la
faim, la faim incarnée.
Al di là della strada lavora una
draga. La benna, sospesa ai cavi,
spalanca le mascelle dentate, si libra un attimo come esitante nella
scelta, poi si avventa alla terra
a rgillosa e morbida, e azzanna
vorace, mentre dalla cabina di comando sale uno sbuffo soddisfatto
di fumo bianco e denso. Poi si
rialza, fa un mezzo giro, vomita a
tergo il boccone di cui è grave (12),
e ricomincia.
Más allá de la carretera está funcionando una excavadora. Su cesta, suspendida de los cables, abre las mandíbulas dentadas, se queda un momento
como dudando en la elección, luego se
lanza sobre la tierra arcillosa y blanda
y la muerde vorazmente, mientras de la
cabina de mando sale un bufido satisfecho de humo blanco y denso. Luego se
alza, gira a medias, vomita por la trasera el bocado de que está cargada y vuelve a empezar.
De l’autre côté de la route une drague
est en train de manoeuvrer. La benne,
suspendue aux câbles, ouvre toutes
grandes ses mâchoires dentées, se balance
un instant, comme indécise, puis fond sur
la terre argileuse et molle, et mord dedans
avec voracité, tandis que la cabine de
commandes éructe avec satisfaction une
épaisse bouffée de fumée blanche. Puis
la benne remonte, décrit un demi-cercle,
recrache derrière elle son énorme bouchée
et recommence.
Appoggiati alle nostre pale, noi
Apoyados en las palas, nos que-
Appuyés à nos pelles, nous
58
notes
13 pasto della draga. Questa metafora della benna,
punto culminante delle riflessioni di Levi sulla fame in
Lager, è di non semplice interpretazione. La gola
spaventosa della draga assomiglia alla smisurata
bocca di Pantagruele visitata da Alcofribas, Libro 11,
cap. 32 ripresa in RR (II, 1363 e 1431-1434; mala
visita di Alcofribas è con toni altrettanto comici cit.
anche in una lettera, molto importante, a Giulio Bollati,
pubblicata da Belpoliti, II, 1577); si nota altresì un
aspetto vagamente cinematografico, quasi disneyano
più che dantesco (sebbene sia chiaro il rinvio al «fiero
pasto» di Ugolino). L’anima degli oggetti: fiori che
ridono, alberi che parlano, macchine che comunicano
sensazioni. È un motivo, fra l’altro ricorrente in molta
letteratura ebraico-piemontese. Si ricordi, en passant,
per una certa vaga somiglianza A.Zargani, Per violino
solo, il Mulino, Bologna 1995, p.14: «Risero tutti, il
papà, la mamma; quando sbocciarono, si
sganasciarono persino le “bocche di leone”. E lo fanno
tuttora quando le incontro nei prati».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
stiamo a guardare affascinati. A ogni
morso della benna, le bocche si
socchiudono, i pomi d’Adamo
danzano i n s u e p o i i n g i ù ,
miseramente visibili sotto la pelle
floscia. Non riusciamo a svincolarci
dallo spettacolo del pasto della draga (13). [126]
damos mirándola fascinados. A
cada mordisco de la cesta las bocas se cierran, las nueces suben y
bajan miserablemente en las gargantas, visibles bajo la piel
fláccida. No conseguimos sustraernos al espectáculo de la comida de
la excavadora.
regardons, fascinés. A chaque coup
de dent de la benne, les bouches
s’entrouvrent, les pommes d’Adam
montent
et
descendent,
pitoyablement visibles sous la peau
distendue. Nous n’arrivons pas à
nous arracher au spectacle du repas
de la drague.
Sigi ha diciassette anni, ed ha più
fame di tutti quantunque riceva ogni
sera un po’ di zuppa da un suo
protettore, verosimilmente non
disinteressato. Aveva cominciato col
parlare della sua casa di Vienna e di
sua madre, ma poi è scivolato nel
tema della cucina e ora racconta senza
fine di non so che pranzo nuziale, e
ricorda. con genuino rimpianto, di
non aver finito il terzo piatto di zuppa
di fagioli. E tutti lo fanno tacere, e non
passano dieci minuti, che Bela ci
descrive la sua campagna ungherese,
e i campi di granoturco, e una ricetta
per fare la polenta dolce, con la meliga
tostata, e il lardo, e le spezie, e... e
viene maledetto, insultato, e comincia
un terzo a raccontare...
Sigi tiene diecisiete años y es el
más hambriento aunque recibe cada
tarde un poco de potaje que le da un
protector suyo, verosímilmente no
desinteresado. Había empezado a hablar de su casa de Viena y de su madre,
pero luego ha pasado al tema de la cocina y ahora nos habla sin parar de no
sé qué banquete de bodas y recuerda,
con verdadero desconsuelo, que no
terminó el tercer plato de potaje
de habas. Todos lo mandan callar, y
no han pasado diez minutos cuando
Bela nos describe su campiña húngara, y los campos de maíz, y una
receta para hacer polenta dulce con
maíz tostado, y manteca, y especias,
y... y lo insultan, lo maldicen, y hay
otro que empieza a contar...
Sigi a dix-sept ans, et bien qu’il reçoive
tous les soirs un peu de soupe d’un
protecteur vraisemblablement non [79]
désintéressé, c’est le plus affamé de tous.
Il avait commencé par parler de sa maison
à Vienne et de sa mère, puis il a obliqué
sur le chapitre de la cuisine, et le voilà
maintenant fourvoyé dans le récit sans fin
de je ne sais quel repas de noces au cours
duquel - et il en parle avec un regret sincère
- il n’avait pas fini sa troisième assiettée
de soupe aux haricots. Tout le monde le
fait taire, mais dix minutes plus tard, c’est
Bêla qui nous décrit sa campagne
hongroise, et les champs de maïs, et une
recette pour préparer la polenta douce, avec
du maïs grillé, et du lard, et des épices, et...
et les insultes et les malédictions pleuvent,
et un troisième commence à raconter...
Come è debole la nostra carne! Io
mi rendo conto appieno di quanto
siano vane queste fantasie di fame, ma
non mi posso sottrarre alla legge
comune, e mi danza davanti agli occhi
la pasta asciutta che avevamo appena
cucinata, Vanda, Luciana, Franco ed
io, in Italia al campo di smistamento,
quando ci è giunta a un tratto la notizia
che all’indomani saremmo partiti per
venire qui; e stavamo mangiandola
(era così buona, gialla, solida) e
abbiamo smesso, noi sciocchi, noi
insensati: se avessimo saputo! E se ci
dovesse succedere un’altra volta...
Assurdo; se una cosa è certa al mondo, è bene questa; che non ci
succederà un’altra volta. [127]
¡Qué débil es la carne! Yo me doy
perfecta cuenta de cuán vanas son
estas imaginaciones del hambre,
pero no puedo sustraerme a la ley
común, y ante los ojos me baila la
pasta asciutta que acabábamos de
hacer Vanda, Luciana, Franco y yo,
en Italia, en el campo de espera, cuando nos dieron la noticia repentina de
que al día siguiente teníamos que salir
para venir aquí; y estábamos comiéndola (estaba tan buena, amarilla, sólida)
y la dejamos, necios de nosotros,
insensatos: ¡si hubiésemos sabido! Y
si ocurriese otra vez ...
Ab surdo; si hay una cosa segura en el mundo es ésta: que no
nos sucederá otra vez.
Comme notre chair est faible ! Je me
rends parfaitement compte combien sont
vaines ces imaginations d’affamés, mais je
n’en suis pas moins soumis à la loi
commune, et voilà que danse devant mes
yeux le plat de pâtes que nous venions de
préparer, Vanda, Luciana, Franco et moi,
au camp de transit, quand on est venu nous
annoncer que nous devions partir le
lendemain pour venir ici ; nous étions en
train de les manger (et elles étaient si
bonnes, bien jaunes, fermes) et nous ne les
avons pas finies, imbéciles, fous que nous
étions : si nous avions su... Et si ça devait
nous arriver une autre fois... Mais c’est
absurde ; si une chose est certaine en ce
monde, c’est bien que ça ne nous arrivera
jamais une autre fois.
Pischer, l’ultimo arrivato, cava di
tasca un involto, confezionato con la
minuzia degli ungheresi, e dentro c’è
mezza razione di pane: la metà del
pane di stamattina. È ben noto che
solo i Grossi Numeri conservano in
tasca il loro pane; nessuno di noi
anziani è in grado di serbare il pane
per un’ora. Varie teorie circolano per
giustificare questa nostra incapacità:
il pane mangiato a poco per volta non
si assimila del tutto; la tensione
nervosa necessaria per conservare il
pane, avendo fame, senza intaccarlo,
è nociva e debilitante in alto grado;
il pane che diviene raffermo perde
rapidamente il suo valore alimentare,
per cui, quanto prima viene ingerito,
tanto più risulta nutriente; Alberto
dice che la fame e il pane in tasca
sono addendi di segno contrario (14),
che si elidono automaticamente a
vicenda e non possono coesistere
nello stesso individuo; i più, infine,
a ffermano giustamente che lo
stomaco è la cassaforte più sicura
contro i furti e le estorsioni. Moi, on m’a jamais volé mon pain!
- ringhia David battendosi lo
stomaco concavo: ma non può
Fischer, el último que ha llegado, se
saca del bolsillo un envoltorio, preparado
con la minuciosidad de los húngaros, y dentro hay media ración de pan: la mitad del
pan de esta mañana. Es bien sabido que
sólo los Números Altos son capaces de
quedarse con el pan en el bolsillo; ninguno de nosotros, los antiguos, está en condiciones de conservar el pan durante una
hora entera. Varias teorías circulan para
justificar esta incapacidad nuestra: el pan
comido poco a poco a veces no se asimila
del todo; la tensión nerviosa necesaria para
guardar el pan, sin atacarlo cuando se tiene hambre, es nociva y debilitante en grado sumo; el pan endurecido pierde rápidamente su valor alimenticio, por lo
que cuanto antes es ingerido tanto
más nutritivo, resulta; Alberto dice
que el hambre y el pan en el bolsillo
son cantidades de signo contrario,
que se neutralizan automáticamente
y no pueden coexistir en el mismo
individuo; y muchos, en fin, afirman
justamente que el estómago es la
caja fuerte más segura contra los
robos y las extorsiones.
-Moi, on m’a jamais volé mon pain!
-gruñe David golpeándose el estómago cóncavo: pero no puede apar-
Fischer, le dernier arrivé, tire de sa
poche un paquet confectionné avec la
minutie caractéristique des Hongrois et en
sort une demi ration de pain : la moitié
du pain de ce matin. Il n’y a que les Gros
Numéros, c’est bien connu, qui
conservent leur pain en poche ; nous
autres, les anciens, nous ne sommes pas
même capables de le garder une heure.
Différentes théories tentent de justifier
cette incapacité : le pain qu’on mange petit
à petit n’est pas complètement assimilé par
l’organisme ; la tension nerveuse dépensée
pour conserver son pain sans l’entamer tout
en ayant faim est nocive et débilitante au
plus haut point ; le pain rassis perd
rapidement de son pouvoir nutritif,
si bien que plus vite il est ingéré,
plus il est nourrissant ; pour Albert,
la faim et le pain en poche sont des
termes qui se neutralisent
automatiquement l’un l’autre, et qui
ne peuvent donc coexister chez un
même individu ; la plupart, enfin,
soutiennent à juste titre que [80]
l’estomac est le coffre-fort le plus
sûr contre les vols et les extorsions.
«Moi, on m’a jamais volé mon pain!»
ricane David en tapant sur son estomac
creux : mais il n’arrive pas à quitter
10:40
rassir: v calm 2 secarse,
rassis: (durci) adj stale
rasseoir: v sit down again 2 (replacer) v put back
14 addendi di segno contrario. La metafora algebrica
rielabora il concetto non nuovo degli estremi che
s’incontrano, della coincidentia oppositorum.
59
notes
l5 sacre veinard, va. [Le due frasi di David sono in francese
familiare, anzi gergale, e valgono press’a poco: «A me, nessuno
ha mai rubato il pane!», e «... che razza d’un fortunato»].
veinard adj fam suertudo(a); tu es v. tienes potra
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
distrarre gli occhi da Fischer che
mastica lento e metodico, dal
«fortunato» che possiede ancora
mezza razione alle dieci del mattino:
-... sacré veinard, va! (15)
tar los ojos de Fischer, que mastica
lento y metódico, del «afortunado»
que posee todavía media ración a las
diez de la mañana-: ... sacré
veinard, va!
d e s y e u x F i s c h e r, q u i m â c h e ,
lentement, méthodiquement, l’
«heureux» Fischer qui possède
encore une demi-ration à dix heures
du matin : «... sacré veinard, va!»
Ma non soltanto a causa del sole
oggi è giorno di gioia: a mezzogiorno
una sorpresa ci attende. Oltre al rancio
normale del mattino, troviamo nella
baracca una meravigliosa marmitta da
cinquanta litri, di quelle della Cucina
di Fabbrica, quasi piena. Templer ci
guarda
trionfante:
questa
«organizzazione» è opera sua. [128]
Pero no sólo debido al sol es el
de hoy un día alegre: a mediodía nos
espera una sorpresa. Además del
rancho normal de la mañana, encontramos en la barraca una maravillosa marmita de cincuenta litros, de las
de la Cocina de la Fábrica, casi llena. Templer nos mira triunfante: esta
«organización» es obra suya.
Mais ce n’est pas seulement à cause du
soleil qu’aujourd’hui est un jour heureux :
il y a une surprise pour nous à midi. En
plus de l’ordinaire du matin, nous trouvons
dans la baraque une merveilleuse marmite
de cinquante litres, presque pleine, qui
arrive tout droit des cuisines de l’usine.
Templer nous lance un regard de triomphe
: cette trouvaille est son oeuvre.
Templer è l’organizzatore ufficiale
del nostro Kommando: ha per la
zuppa dei Civili una sensibilità
squisita, come le api per i fiori. Il
nostro Kapo, che non è un cattivo
Kapo, gli lascia mano libera, e con
ragione: Templer parte seguendo piste
impercettibili, come un segugio, e
ritorna con la preziosa notizia che
gli operai polacchi del Metanolo, a
due chilometri di qui, hanno
avanzato quaranta litri di zuppa
perché sapeva di rancido, o che un
vagone di rape sta incustodito sul
binario morto della Cucina di
Fabbrica
Templer es el organizador oficial de
nuestro Kommando: tiene para la sopa
de los Civiles una sensibilidad exquisita, como las abejas para las flores. Nuestro Kapo, que no es un mal Kapo, le
deja las manos libres, y con razón:
Templer se echa a andar siguiendo pistas imperceptibles, como un sabueso, y
vuelve con la preciosa noticia de que
los obreros polacos del Alcohol
Metílico, a dos kilómetros de aquí, han
dejado cuarenta litros de sopa porque
sabía a rancio, o que un vagón de
nabos se ha quedado sin guardia
en la vía muerta de la Cocina de la
Fábrica.
Templer est l’ «organisateur» officiel de
notre Kommando : il a pour la soupe des
civils cette sensibilité toute particulière
qu’ont les abeilles pour les fleurs. Notre
Kapo, qui n’est pas un mauvais Kapo, lui
laisse carte blanche, et il s’en trouve bien ;
tel un limier, Templer suit au départ une
piste imperceptible, et revient
immanquablement avec quelque nouvelle
précieuse : ce sont les ouvriers polonais du
Méthanol, à deux kilomètres de là, qui ont
laissé quarante litres de soupe parce qu’elle
avait un goût de rance, ou bien c’est un
wagon de navets qui est resté abandonné
sans surveillance sur la voie de garage des
cuisines de l’usine.
Oggi i litri sono cinquanta, e noi
siamo quindici, Kapo e Verarbeiter
compresi. Sono tre litri a testa; uno
lo avremo a mezzogiorno, oltre al
rancio normale, e per gli altri due,
andremo a turno nel pomeriggio
alla baracca, e ci saranno
eccezionalmente concessi cinque
minuti di sospensione del lavoro
per fare il pieno.
Hoy, los litros son cincuenta, y nosotros somos quince, Kapo y
Vorarbeiter comprendidos. Son tres litros por cabeza; uno lo tomaremos a
mediodía, además del rancho normal,
y para los otros dos iremos por turno
esta tarde a la barraca, y nos será, concedidos excepcionalmente cinco minutos de suspensión del trabajo para que
nos hartemos.
Aujourd’hui il y a cinquante
litres à partager, et nous sommes
q u i n z e , K a p o e t Vo r a r b e i t e r
compris. Ça nous fait trois litres
chacun : un litre à midi en plus de
l’ordinaire, et pour les deux autres
on ira à la baraque à tour de rôle
dans l'après-midi, et on bénéficiera
exceptionnellement de cinq minutes
de pause pour faire le plein.
Che si potrebbe desiderare di più?
Anche il lavoro ci pare leggero, con la
prospettiva dei due litri densi e caldi che ci
attendono nella baracca. Periodicamente
viene il Kapo fra noi, e chiama: Wer hat noch zu fressen?
¿Qué más podría desearse? Hasta el
trabajo nos parece ligero ante la perspectiva de los dos litros densos y calientes
que nos esperan en la barraca. Periódicamente se nos acerca el Kapo y llama:
-Wer hat noch zu fressen?
Que désirer de plus ? Avec la perspective
des deux litres épais et chauds qui nous
attendent dans la baraque, même le travail
nous paraît léger. A intervalles réguliers, le
Kapo s’approche de nous et demande
- Wer hat noch zu fressen ?
Questo non già per derisione o per
scherno, ma perché realmente questo
nostro
mangiare
in
piedi,
furiosamente, scottandoci la bocca e
la gola, senza il tempo di respirare, è
«fressen», il mangiare delle bestie, e
non certo «essen», il mangiare degli
uomini, seduti davanti a un tavolo, religiosamente. «Fressen» è il vocabolo
proprio, quello comunemente usato
fra noi.
Esto, no ya por burla o por escarnio, sino porque verdaderamente este
nuestro comer de pie, furiosamente,
escaldándose la boca y la garganta,
sin tiempo para respirar, es «fressen»,
el comer de las bestias, y no por cierto «essen», el comer de los hombres,
sentados ante una mesa, religiosamente. «Fressen» es el vocablo apropiado, el comúnmente usado entre
nosotros.
Et s’il emploie ce terme-là, ce n’est pas
par dérision ou sarcasme, mais parce que
notre façon de manger, debout, goulûment,
en nous brûlant la bouche et la gorge, sans
prendre le temps de respirer, c’est bien
celle des animaux, [81] qu’on désigne par
«fressen», par opposition à «essen», qui
s’applique aux hommes, au repas pris
autour d’une table, religieusement.
«Fressen» est le mot propre, celui que nous
employons couramment entre nous.
Meister Nogalla assiste, e chiude
un occhio sul nostro assentarci dal
lavoro. Anche Meister Nogalla ha
l’aria di aver fame, e se non fosse delle
convenienze sociali, forse non
rifiuterebbe un litro della nostra broda
calda.
Meister Nogalla está aquí y hace la
vista gorda ante nuestra ausencia del trabajo. También Meister Nogalla tiene
cara de hambriento, y si no fuese por
las conveniencias sociales quizás no
rechazara un litro de nuestro aguaje caliente.
Meister Nogalla, qui assiste à la
scène, ferme les yeux sur nos courtes
absences. Meister Nogalla a l’air
d’avoir faim lui aussi, et n’étaient les
conventions sociales, peut-être ne
refuserait-il pas un litre de notre soupe
chaude.
Viene il turno di Templer, a cui, con
plebiscitario consenso, sono stati
destinati cinque litri, prelevati dal fondo della marmitta. Ché Templer, oltre
a essere un buon organizzatore, è un
eccezionale mangiatore di zuppa, e, cosa
unica, è in grado di s v u o t a re
Le llega el turno a Templer, al que,
con plebiscitario consentimiento, le han
sido asignados cinco litros, sacados del
fondo de la marmita. Porque Templer,
además de ser un buen organizador, es
un excepcional comedor de potaje y, caso
único, está en condiciones de vaciar los
Arrive le tour de Templer, à qu’ ont
été décernés à l’unanimité cinq litres
prélevés sur le fond de la marmite. Car
Templer n’est pas seulement un fameux
débrouillard, c’est aussi un exceptionnel
mangeur de soupe, capable performance
unique - de vider ses intestins s u r
60
notes
16 capacità gastrica stupefacente. Dato il contesto
verrebbe in mente ancora Rabelais, le grandi
abbuffate di Pantagruele; rimane però il dubbio che
agisca qui il ricordo di una pagina dei Viaggi di Gulliver
di J. Swift, antologizzata anche in RR (II, 1411) dove
si parla delle «gran corpacciate» degli yabou e del
modo in cui «la natura fece loro scoprire e che ad
essi procaccia una copiosa evacuazione».
17 essere infelici alla maniera degli uomini liberi.
Ultimo « rintocco», che ci ricorda il motivo dominante,
in questa sezione: l’infelicità imperfetta, leopardiana,
della vita libera per un attimo si sovrappone all’infelicità
cronica dei prigionieri, le frontiere, le barriere cadono,
come nei sogni, sfumano i contrasti. Si osservi, anche
in questo passaggio, come sia importante «pensare
alle madri».
AL DI QUA DEL BENE E DEL MALE
1 un simbolo e un segno. Il capitolo si apre con una
ennesima definizione tratta dal glossario dantesco;
abbiamo già incontrato: antinferno, limbo, cerchio;
verrà in seguito (vedi sotto, nota 6) la definizione di
contrappasso.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
l’intestino, volontaria[129]mente e
preventivamente, in vista di un pasto voluminoso: il che contribuisce alla sua
capacità gastrica stupefacente (l6).
intestinos, voluntaria y preventivamente, en vista de la comida voluminosa: lo que contribuye a su
asombrosa capacidad gástrica.
commande en perspective d’un
repas copieux, accroissant
ainsi son étonnante capacité
gastrique.
Di questo suo dono egli va
giustamente fiero, e tutti, anche
Meister Nogalla, ne sono a
conoscenza. Accompagnato dalla
gratitudine di tutti, il benefattore
Templer si chiude pochi istanti nella
latrina, esce radioso e pronto, e si
avvia, fra la generale benevolenza, a
godere il frutto della sua opera:
De esta habilidad suya está justamente orgulloso, y todos, hasta
Meister Nogalla, la conocen. Acompañado por la gratitud de todos, el
benefactor Templer se encierra unos
instantes en la letrina, sale radiante y pronto, y se dispone, entre la
general benevolencia, a gozar del
fruto de su obra:
Ce don, connu de tous et même
de Meister Nogalla, le remplit d’un
juste orgueil. Accompagné de la
gratitude générale, Templer, notre
bienfaiteur à tous, se retire
quelques instants dans les latrines,
en ressort frais et dispos, et s’en va
sous les regards bienveillants jouir
du fruit de son ouvrage :
- Nu, Templer, hast du Platz genug
für die Suppe gemacht?
-Nu, Templer, hast du Platz genug für
die Suppe gemacht?
- Nun, Templer, hast du Platz genug fur
die Suppe gemacht ?
A1 tramonto, suona la sirena
del Feierabend, della fine del
lavoro; e poiché siamo tutti,
almeno per qualche ora, sazi, così
non sorgono litigi, c i sentiamo
buoni, il Kapo non si in d u c e a
p i c c h i a r c i, e s i a m o c a p a c i d i
pensare alle nostre madri e alle
nostre mogli, il che di solito
n o n a c c a d e . Per qualche ora,
possiamo essere infelici alla maniera
degli uomini liberi (17). [130]
Al atardecer, suena la sirena del
Feierabend, del final del trabajo; y
puesto que todos estamos, al menos
durante unas horas, saciados, no hay
lugar a litigios, nos sentirnos bondadosos, el Kapo no tiene deseos de castigarnos y somos capaces de pensar
en nuestras madres y en nuestras mujeres, lo que no sucede con frecuencia.
Durante unas horas podemos ser infelices a la manera de los hombres
libres.
Au coucher du soleil, la sirène du
Feierabend retentit, annonçant la fin du travail
; et comme nous sommes tous rassasiés - pour
quelques heures du moins -, personne ne se
dispute, nous nous sentons tous dans
d’excellentes dispositions, le Kapo lui-même
hésite à nous frapper, et nous sommes alors
capables de penser à nos mères et à nos
femmes, ce qui d’ordinaire ne nous arrive
jamais. Pendant quelques heures, nous
pouvons être malheureux à la manière des
hommes libres. [82]
AL DI QUA DEL BENE E DEL MALE
Más acá del bien y del mal
8. EN DEÇÀ DU BIEN ET DU MAL
Avevamo una incorreggibile
tendenza a vedere in ogni avvenimento
un simbolo e un segno (1). Da ormai
settanta giorni si faceva attendere il
Wäschetauschen, che è la cerimonia
del cambio della biancheria, e già
circolava insistente la voce che
mancava biancheria di ricambio
perché, a causa dell’avanzare del
fronte, era preclusa ai tedeschi la
possibilità di fare affluire ad
Auschwitz nuovi trasporti, e «perciò»
la liberazione era prossima; e
parallelamente, la interpretazione
opposta, che il ritardo nel cambio era
segno sicuro di una prossima integrale
liquidazione del campo. Invece il
cambio venne, e, come al solito, la
direzione del Lager pose ogni cura
perché avvenisse improvvisamente, e
ad un tempo in tutte le baracche.
Teníamos una incorregible tendencia a ver en cada acontecimiento un símbolo y un signo. Desde hacía setenta días se hacía esperar el
Wäschetauschen, la ceremonia del
cambio de la ropa interior, y ya
circulaba insistente la voz de que
faltaba ropa interior de recambio
porque, debido al avance del frente, los alemanes no podían hacer
afluir a Auschwitz nuevos transportes; «por eso» la liberación estaba cerca; y paralelamente, la interpretación opuesta, que el retraso de la muda era signo seguro de
una próxima liquidación integral
de todo el ca m p o . P e r o l a m u d a
l l e g ó y, c o m o de costumbre, la
dirección del Lager se preocupó de
que llegase de improviso y al mismo
tiempo a todos los barracones.
NOUS avions une incorrigible
propension à voir dans tout événement
un symbole ou un signe. Il y avait
maintenant soixante-dix jours que le
Wàschetauschen, la cérémonie du
changement de linge, se faisait attendre,
et déjà le bruit courait avec insistance
que si le linge de rechange tardait, c’était
à cause du front dont la progression
empêchait les transports allemands
d’arriver jusqu’à Auschwitz ; et «donc»
cela voulait dire que notre libération était
proche, ou bien, selon une interprétation
contraire, ce retard était le signe certain
qu’on allait procéder sous peu à la
liquidation générale du camp. Mais le
changement de linge arriva et comme
d’habitude la direction du Lager prit ses
dispositions pour que l'opération eût lieu
à l'improviste et dans toutes les baraques
en même temps.
Bisogna sapere infatti che in Lager
la stoffa manca, ed è preziosa; e che
l’unico modo che noi abbiamo di
procurarci uno straccio per nettarci
il naso, o una pezza da piedi, è
appunto quello di tagliare un lembo
di camicia al momento del cambio.
Se la camicia ha le maniche lunghe,
si tagliano le maniche; se no, ci si
accontenta di un rettangolo dal fondo, o si scuce una delle numerose
r a p p e z z a t u re . I n o g n i c a s o ,
occorre un certo tempo per
procurarsi ago e filo, e per eseguire
l’operazione con qualche arte, in
modo che il guasto non sia troppo
Es preciso saber que en el Lager
la tela escasea y es preciosa; y que el
único modo que tenemos de procurarnos un trapo para limpiarnos la
nariz, o un retazo para los pies, es
precisamente el cortarle el faldón a
una camisa en el momento de la
muda. Si la camisa es de manga larga, se le cortan las mangas; si no, uno
se contenta con un rectángulo de abajo, o se descose uno de sus numerosos
remiendos. En todo caso, hace falta
algún tiempo para procurarse aguja e
hilo, y para realizar la operación
con cierto arte, de modo que el
estropicio no sea demasiado
Il faut savoir en effet qu’au Lager
l’étoffe est rare et précieuse ; le seul
moyen que nous ayons de nous
procurer un bout de chiffon pour nous
moucher ou pour nous faire des
chaussettes russes est justement de
couper un morceau de chemise lors du
changement de linge. Si la chemise a
des manches longues, on coupe les
manches ; sinon on se contente d’un
rectangle pris sur le bas ou bien on
découd une des nombreuses pièces.
En tout cas, il faut un certain temps
pour se procurer une aiguille et du fil,
et pour exécuter artistement le travail
afin que le dommage ne soit pas trop
61
notes
2 organizzate. [Procurate illegalmente: il vocabolo
assunse questo curioso significato durante la seconda
guerra mondiale, non solo nei Lager ma anche in molti
paesi d’Europa, forse con allusione ironica alla nota
«organizzazione» tedesca che spesso si risolveva in
pura forma o truffa ai danni dei paesi occupati].
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
evidente all’atto della consegna. La
biancheria sporca e lacera passa
alla rinfusa alla Sartoria del campo, dove
vie[131]ne sommariamente rappezzata,
indi alla disinfezione a vapore (non al
lavaggio!) e viene poi ridistribuita;
da ciò, per salvaguardare la biancheria
usata dalle accennate mutilazioni, la
necessità di fare avvenire i cambi nel
modo più improvviso.
e v i d e n te en el acto de la entrega.
La ropa sucia y rasgada pasa
a granel a la Sastrería del campo
donde es sumariamente zurcida,
luego a la desinfección con vapor (¡no
al lavado!) después es redistribuida;
de ahí que, para salvar la ropa usada
de las mencionadas mutilaciones, sea
necesario hacer llegar la muda de la
manera más imprevista.
apparent au moment du ramassage. Le
linge sale et déchiré passe pêle-mêle
au Service Couture du camp, où il est
sommairement rapiécé, et de là à la
désinfection à [83] la vapeur (pas au
lavage !), pour être ensuite redistribué
; d’où la nécessité - pour préserver le
linge de ces mutilations - de
procéder au changement à
l'improviste.
Ma, sempre come al solito, non si
è potuto evitare che qualche sguardo
sagace penetrasse sotto il telone del
carro che usciva dalla disinfezione,
in modo che in pochi minuti il campo ha saputo dell’imminenza di un
Wäschetauschen, e per giunta, che
questa volta si trattava di camicie
nuove, provenienti da un trasporto di
ungheresi arrivato tre giorni fa.
Pero, siempre como de costumbre,
no se ha podido evitar que alguna mirada sagaz penetrase bajo el toldo del
carro que salía de la desinfección, de
modo que en pocos minutos el campo
se ha enterado de la inminencia de un
Wäschetauschen y, por añadidura, de
que esta vez se trataba de camisas nuevas, procedentes de un transporte de
húngaros llegado hace tres días.
Mais, comme toujours, il s’est
trouvé des indiscrets pour glisser un
coup d’oeil sous la bâche du chariot
qui sortait de la désinfection, si bien
qu’en quelques minutes tout le camp
était au courant qu’un Wàschetauschen
se préparait et qu’en plus il s’agissait
cette fois-ci de chemises neuves
provenant d’un transport de Hongrois
arrivé trois jours plus tôt.
La notizia ha avuto immediata
risonanza. Tutti i detentori abusivi di
seconde camicie, rubate od organizzate (2), o magari onestamente
comperate con pane per ripararsi dal
freddo o per investire capitale in un
momento di prosperità, si sono
precipitati alla Borsa, sperando di
arrivare in tempo a riscambiare con
generi di consumo la loro camicia di
riserva prima che l’ondata delle camicie nuove, o la certezza del loro arrivo,
svalutassero irreparabilmente il
prezzo dell’articolo.
La noticia ha tenido una resonancia
instantánea. Todos los detentadores
abusivos de segundas camisas, robadas
u «organizadas», o tal vez honestamente compradas con pan para protegerse
del frío o para invertir capital en un
momento de prosperidad, se han precipitado hacia la Bolsa, esperando
llegar a tiempo de cambiar por
géneros de consumo su camisa de reserva antes de que la oleada de camisas nuevas, o la certeza de su llegada, devaluasen irreparablemente
el precio del artículo.
La nouvelle a eu un effet immédiat.
Tous les détenteurs d’une deuxième
chemise volée ou obtenue par combine,
ou même honnêtement achetée avec du
pain - pour se protéger du froid ou pour
placer leur capital en un moment de
prospérité -, tous ceux-là se sont
précipités à la Bourse dans l’espoir
d’arriver à temps pour échanger leur
chemise de réserve contre des produits
de consommation, avant que l'afflux des
chemises neuves ou la certitude de leur
arrivée ne dévalue irrémédiablement le
prix de leur article.
La Borsa è attivissima sempre (3).
Benché ogni scambio (anzi, ogni forma di possesso) sia esplicitamente
proibito, e benché frequenti
rastrellamenti di Kapos o [132]
Blockälteste travolgano a intervalli in
un’unica fuga mercanti, clienti e
curiosi, tuttavia, nell’angolo nord-est
del Lager (significativamente,
l’angolo più lontano dalle baracche
delle SS), non appena le squadre sono
rientrate dal lavoro, siede in
permanenza un assembramento
tumultuoso, all’aperto d’estate, dentro un lavatoio d’inverno.
La Bolsa es siempre activísima.
Aunque todo cambio (mejor, toda
forma de propiedad) esté explícitamente prohibido, y aunque frecuentes rastreos de los Kapos o de los
Blockälteste atropellen periódicamente en una sola fuga a mercaderes, clientes y curiosos, sin embargo,
en el ángulo nordeste del Lager
(significativamente en el ángulo más
alejado de las barracas de la SS), apenas las e s c u a d r a s h a n v u e l t o d e l
t r a b a j o , s e r e ú n e u n c oncurso
tumultuoso, al aire libre en verano,
dentro del lavadero en invierno.
L’activité de la Bourse est sans
relâche. Bien que tout échange et même
toute forme de possession soient
formellement interdits, et malgré les
fréquentes rafles [redadas]de Kapos ou de
Blockàlteste qui de temps à autre
provoquent une débandade confuse de
marchands, de clients et de curieux, envers
et contre tout, dès que les équipes sont
rentrées du travail, le coin nord-est du
Lager - l’endroit, fait significatif, le plus
éloigné des baraques des SS - est occupé
en permanence par une tumultueuse
assemblée qui siège en plein air l’été et
dans des lavabos l’hiver.
Qui si aggirano a decine, colle
labbra socchiuse e gli occhi
rilucenti, i disperati della fame, che
un istinto fallace spinge colà dove le
mercanzie esibite rendono più acre il
rodimento dello stomaco e più
assidua la salivazione. Sono muniti,
nel migliore dei casi, della misera
mezza razione di pane che, con sforzo
doloroso, hanno risparmiato fin dal
mattino, nella speranza insensata che
si presenti l’occasione di un baratto
vantaggioso con qualche ingenuo,
ignaro delle quotazioni del momento. Alcuni di questi, con selvaggia
pazienza (4), acquistano colla mezza
razione un litro di zuppa, che,
appartatisi, sottopongono alla
metodica estrazione dei pochi pezzi di
patata giacenti sul fondo; ciò fatto, la
riscambiano con pane, e il pane con
un nuovo litro da denaturare, e questo
fino a esaurimento dei nervi, o fino a
che qualche danneggiato, coltili sul
fatto, non infligga loro una severa
Aquí vagan a decenas, con los labios entreabiertos y los ojos relucientes, los desesperados por el hambre, a
los que un instinto falaz empuja allá
donde las mercancías exhibidas hacen
más agria la roedura del estómago y
más asidua la salivación. Van provistos,
en el mejor de los casos, de la mísera
media ración de pan que, con esfuerzo doloroso, han ahorrado desde la
mañana, con la esperanza insensata de
que se presente la ocasión de un trueque ventajoso con algún ingenuo,
desconocedor de las cotizaciones del
momento. Algunos de éstos, con salvaje paciencia, adquieren con la media ración un litro de potaje que, al
ir alejándose, someten a la metódica
extracción de los pocos pedazos de
patata que yacen en el fondo; hecho
lo cual, la cambian por pan, y el pan
por un nuevo litro que expoliar, y esto
hasta el agotamiento de los nervios,
o hasta que cualquier perjudicado,
cogiéndole in fraganti, no les inflija
On y voit rôder par dizaines, les
l è v r e s en t r o u v e r t e s e t l e s y e u x
brillants, les désespérés de la faim,
poussés par un instinct trompeur là où
les marchandises offertes rendent plus
cre u x l ’ e s t o m a c v i d e e t p l u s
abondante la salivation. Ils viennent là
munis, dans le meilleur des cas, d’une
misérable demi-ration de pain économisée
depuis le matin au prix d’efforts douloureux,
dans l 'espoir i n s e n s é d ’ u n t r o c
avantageux avec quelque naïf,
i g n o r a n t d e s c o t a t i o n s d u j o u r.
Certains d’entre eux, avec une
patience farouche, parviennent à
échanger leur demi-ration contre un
litre de soupe. Puis, un peu à l’écart,
ils procèdent à l’extraction méthodique
des quelques morceaux de pommes de
terre [84] qui se trouvent au fond ; après
quoi, ils échangent cette soupe contre
du pain, et le pain contre un nouveau
litre de soupe qu’ils traiteront comme
le premier, et ainsi de suite jusqu’à ce
que leurs nerfs cèdent, ou que l’une de
3:12
3 La Borsa è attivissima sempre. Si confronti questa
lunga digressione sull’economia nel Lager, sui
«mercanti di professione», sul contrabbando interno
con l’analoga digressione in Memorie, 29 ss.: «Chi
non aveva un’arte trafficava in altra maniera. C’erano
dei metodi abbastanza originali. Taluni, per esempio,
non facevano che gli accaparratori, e a volte si
vendevano tali cose che a nessuno, fuori del
reclusorio, sarebbe potuto venire in mente non solo
di comprarle e di venderle, ma nemmeno di
considerarle come cose. Ma il reclusorio era
poverissimo e oltremodo industrioso».
4 con selvaggia pazienza. È l’ossimoro da Levi
prediletto; vedi anche sotto, cap. «I sommersi e i
salvati», note 7 e 15. Levi è un acceso sostenitore
delle forme fisse: il giovane «quieto e mite», la
«selvaggia pazienza» dei prigionieri, la loro «triste
gioia». Come in Omero Odisseo è sempre polumetis,
in SQU tipi e figure sono fissati una volta per sempre;
c’è convenienza per chi scrive e chi legge si sente
rassicurato: l’ambiguità che genera l’ossimoro si
attenua quando si può constatarne la ripetitività.
62
notes
5 di tutte le civiltà mediterranee. Dopo l’episodio dei
Gattegno è il secondo omaggio all’ebraismo sefardita;
l’elogio degli ebrei di Salonicco si fa qui più disteso e
lo si associa al precedente elogio della mediterraneità
che affratella greci e latini (vedi sopra, cap.
«Iniziazione», nota 10); più netta si fa la divaricazione
con il mondo jiddish, come conferma il successivo
riconoscimento di una maggiore dignità (la stessa
«dignità» contrapposta alla severa disciplina di
Steinlauf) dei greci, pur nell’universo capovolto del
Lager.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
lezione, esponendoli alla derisione
pubblica. Alla stessa specie
appartengono coloro che vengono in
Borsa a vendere la loro unica camicia;
essi ben sanno quello che accadrà,
alla prossima occasione, quando il
Kapo constaterà che sono nudi sotto
la giacca. Il Kapo chiederà loro che
cosa hanno fatto della camicia; è una
pura [133] domanda retorica, una
formalità utile soltanto per entrare in
argomento. Loro risponderanno che la
camicia è stata rubata nel lavatoio;
anche questa risposta è di
prammatica, e non pretende di essere
creduta; i n f a t t i a n c h e l e
p i e t r e d e l L ager sanno che,
novantanove volte su cento, chi non ha
camicia se la è venduta per fame, e che del
resto della propria camicia si è
responsabili, perché essa appartiene al
Lager. Allora il Kapo li percuoterà,
verrà loro assegnata un’altra camicia,
e presto o tardi ricominceranno.
una severa lección, exponiéndolos a
la pública irrisión. A la misma especie pertenecen los que van a la
Bolsa a vender su única camisa;
ésos saben bien lo que va a suceder, en la primera ocasión, cuando
el Kapo compruebe que están desnudos bajo la chaqueta. El Kapo les preguntará qué han hecho de la camisa;
es una pura pregunta retórica, una
formalidad útil tan sólo para entrar
en materia. Le responderán que la camisa se la han robado en el lavadero;
también es de rigor esta r e s p u e s ta, y no pretende ser creída;
en realidad, hasta las piedras del
Lager saben que en noventa y nueve
veces de cada ciento quien no tiene
camisa la ha vendido por hambre, y
que además se es responsable de la
camisa porque pertenece al Lager.
Entonces, el Kapo lo golpeará, le
será asignada otra camisa, y antes o
después todo volverá a empezar.
leurs victimes, les prenant sur le fait,
leur inflige une sévère leçon en les
livrant à la raillerie publique. Autres
représentants de cette espèce, ceux qui
viennent à la Bourse pour vendre leur
unique chemise ; ils savent bien ce qui
les attend, à la première occasion,
quand le Kapo découvrira qu’ils sont
nus sous leur veste. Le Kapo leur
demandera ce qu’ils ont fait de leur
chemise, pure formalité qui sert
d’entrée en matière. Ils répondront
qu’on la leur a volée aux lavabos,
simple réponse d’usage elle aussi, et qui
n’a pas la prétention d’être crue. En
réalité même les pierres du Lager savent
que, quatre-vingt-dix-neuf fois sur cent,
ceux qui n’ont plus de chemise l’ont
vendue parce qu’ils avaient faim, et
d’ailleurs chacun ici est responsable de
sa chemise puisqu’elle est propriété du
Lager. Alors le Kapo les frappera, on
leur donnera une autre chemise, et tôt
ou tard ils recommenceront.
Ciascuno nel suo angolo consueto,
stazionano in Borsa i mercanti di
professione; primi fra questi i
greci, immobili e silenziosi come
sfingi, accovacciati a terra dietro alle
gamelle di zuppa densa, frutto del loro
lavoro, delle loro combinazioni e della
loro solidarietà nazionale.
Cada uno en su rincón acostumbrado,
se estacionan en la Bolsa los mercaderes
profesionales; los primeros de entre ellos,
los griegos, inmóviles y silenciosos
como esfinges, agazapados detrás de
las escudillas de potaje denso, fruto de
su trabajo, de sus combinaciones y de
su solidaridad nacional.
Postés chacun dans son coin habituel,
la Bourse accueille les marchands de
profession ; au premier rang desquels les
Grecs, immobiles et silencieux comme des
sphinx, accroupis sur le sol derrière leurs
gamelles de soupe épaisse, fruit de leur
travail, de leurs trafics et de leur solidarité
nationale.
I greci sono ormai ridotti a
pochissimi, ma hanno portato un
contributo di prim’ordine alla
fisionomia del campo, ed al gergo
internazionale che vi circola. Tutti
sanno che « caravana» è la gamella, e
che «la comedera es buena» vuol dire
che la zuppa è buona; il vocabolo che
esprime l’idea generica di furto è «
klepsi-klepsi», di evidente origine greca. Questi pochi superstiti della colonia ebraica di Salonicco, dal duplice
linguaggio, spagnolo ed ellenico, e
dalle molteplici attività, sono i
depositari di una concreta, terrena,
consapevole saggezza in cui
confluiscono le tradizioni di tutte le
civiltà mediterranee (5). Che questa
saggezza si risolva in campo con la
pratica sistematica e scientifica del
furto e dell’assalto al[134]le cariche,
e con il monopolio della Borsa dei
baratti, non deve far dimenticare che
la loro ripugnanza dalla brutalità gratuita, la loro stupefacente coscienza
del sussistere di una almeno
potenziale dignità umana, facevano
dei greci in Lager il nucleo nazionale
più coerente, e, sotto questi aspetti,
più civile.
Los griegos se han reducido ahora
a poquísimos, pero han aportado una
contribución de primer orden a la fisonomía del campo y a la jerga internacional que por él circula. Todos saben
que «caravana» es la escudilla, y que
«la comedera es buena» quiere decir
que el potaje es bueno; el vocablo que
expresa la idea genérica de hurto es
«klepsi-klepsi», de evidente origen
griego. Estos pocos supervivientes de
la colonia judía de Salónica, la del doble lenguaje, español y helénico, y de
las múltiples actividades, son los depositarios de una concreta, terrena,
cómplice sabiduría en la que confluyen las tradiciones de todas las civilizaciones mediterráneas. Que esta sabiduría se resuelva en el campo con la
práctica sistemática y científica del
hurto y del asalto a los cargos y con
el monopolio de la Bolsa de los
trueques, no debe hacer olvidar que
su repugnancia por la brutalidad gratuita, su asombrosa conciencia de la
subsistencia de una, cuando menos potencial, dignidad humana, hacían de los
griegos del Lager el núcleo nacional
más coherente y, bajo este punto de
vista, el más civil.
Les Grecs ne sont plus maintenant que
très peu, mais leur contribution à la
physionomie générale du camp et au
jargon international qu’on y parle est de
première importance. Tout le monde sait
que «caravana» désigne la gamelle et que
«la comedera es buena» veut dire que la
soupe est bonne ; quant à «klepsi-klepsi»,
cette expression qui laisse transparaître
clairement son origine grecque sert à
évoquer l'idée générale de vol. Ces
quelques rescapés de la colonie juive de
Salonique, au double langage, grec et
espagnol, et aux activités multiples, sont
les dépositaires d’une sagesse concrète,
positive et consciente où confluent les
traditions de toutes les civilisations
méditerranéennes. Que cette sagesse se
manifeste au camp par la pratique systématique
et scientifique du vol, par la lutte acharnée
pour accéder aux postes importants et
p a r l e m o n o p ole de la Bourse du
troc, ne doit pas faire oublier que
leur répugnance pour [85] toute
brutalité gratuite et leur incroyable
sens de la persistance, au moins
virtuelle, d’une dignité humaine,
f a i s a i e n t d e s G r e c s , a u L a g e r, l e
groupe national le plus cohérent et de
ce point de vue le plus évolué.
Puoi trovare in Borsa gli
specializzati in furti alla cucina, con
le giacche sollevate da misteriosi
rigonfi. Mentre per la zuppa esiste un
prezzo pressoché stabile (mezza razione
di pane per un litro), la quotazione delle
rape, carote, patate è estremamente
capricciosa, e dipende fortemente, fra
altri fattori, anche dalla diligenza e
dalla corruttibilità dei guardiani di turno ai magazzini.
Se puede encontrar en la Bolsa a los
especialistas de los hurtos en la cocina,
con las chaquetas hinchadas por misteriosos bultos. Mientras para el potaje
hay un precio casi estable (media ración
de pan por un litro), la cotización de los
nabos, remolachas, patatas, es caprichosa en extremo y depende mucho, entre
otros factores, de la diligencia y la
corruptibilidad de los guardianes de turno en los almacenes.
A la Bourse, on rencontre aussi les
spécialistes du vol aux cuisines avec
leurs vestes mystérieusement gonflées.
Alors que le prix de la soupe est à peu près
stable (une demi-ration de pain pour un litre),
le cours des navets, des carottes et des
pommes de terre est extrêmement capricieux
et fortement influencé, entre autres
facteurs, par le zèle des gardiens de service
aux entrepôts et par leur facilité à se laisser
corrompre.
Si vende il Mahorca: il Mahorca è
Se vende el Mahorca: el Mahorca
C’est également le lieu où l’on vend le Mahorca
63
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
un tabacco di scarto, in forma di
schegge legnose, il quale è
ufficialmente in vendita alla Kantine,
in pacchetti da cinquanta grammi,
contro versamento dei «buoni-premio» che la Buna dovrebbe
distribuire ai migliori lavoratori.
Ta l e
distribuzione
avviene
irregolarmente, con grande parsimonia e palese iniquità, in modo che la
massima parte dei buoni finiscono,
direttamente o per abuso di autorità,
nelle mani dei Kapos e dei prominenti;
tuttavia i buoni-premio della Buna
circolano sul mercato del Lager in
funzione di moneta, e il loro valore è
variabile in stretta obbedienza alle
leggi dell’economia classica.
es un tabaco de desecho, en forma
de astillas leñosas, oficialmente en venta en la Kantine, en paquetes de cincuent a g r a m o s , c o n tra la entrega de «bonos-premio» que la Buna debería
d i s t ribuir entre los mejores trabajadores. Tal distribución se hace
irregularmente, con gran parsimonia
y evidente iniquidad, de modo que la
mayor parte de los bonos terminan, directamente o por abuso de autoridad,
en manos de los Kapos y de los prominentes; sin embargo, los bonos-premio de la Buna circulan en el mercado del Lager a guisa de moneda, y su
valor varía en estricta obediencia a las
leyes de la economía clásica.
: le Mahorca est un tabac de rebut, qui se présente
sous forme de filaments ligneux et qui est
officiellement en vente à la Kantine, en
paquets de cinquante grammes, contre
versement de «bons-prime» que la Buna
est censée distribuer aux meilleurs
travailleurs. Mais cette distribution n’a
lieu que très irrégulièrement, avec une
grande parcimonie et une injustice
flagrante, de sorte que la plupart des bons
finissent, directement ou par abus
d’autorité, entre les mains des Kapos et
des prominents ; et pourtant les bons
prime de la Buna circulent sur le marché
du Lager comme une véritable monnaie,
et les variations de leur cours sont
étroitement assujetties aux lois de
l’économie classique.
Ci sono stati periodi in cui per il
buono-premio si è pagata una razione di
pane, poi una e un quarto, anche una e un
terzo; un giorno è stato quotato una
razione e mezza, ma poi è venuto meno il
rifornimento di Mahorca alla Kantine,
e allora, mancando la copertura, la
moneta è precipitata di colpo a un
quarto di razione. E successo un altro
periodo di rialzo dovuto a una
singolare ragione: il cambio della
guardia al Frauenblock, con arrivo di
un contingente di robuste ragazze
polacche. Infatti, poiché il
buono-premio è valido (per i criminali
e i politici: non per gli ebrei, i quali
d’altronde non soffrono della
limitazione) per un ingresso al
Frauenblock, gli [135] interessati ne
hanno fatta attiva e rapida incetta:
donde la rivalutazione, che per altro
non ebbe lunga durata.
Ha habido períodos en los que se ha
pagado una ración de pan por bono-premio, luego una y cuarto, también una
y un tercio; una vez ha sido cotizado a ración y media, pero luego el
suministro de Mahorca en las Kantinas
ha disminuido y entonces, al faltar la cobertura, la divisa se ha precipitado de
golpe a un cuarto de ración. Le ha sucedido otro período de alza debido a una
razón singular: el cambio de la guardia
en el Frauenblock, con la llegada de un
contingente de robustas muchachas polacas. En efecto, puesto que el bonopremio es válido (para los criminales
y los políticos: no para los judíos, los
cuales, por lo demás, no sufren por la
limitación) para un ingreso en el
Frauenblock, los interesados han hecho un activo y rápido acaparamiento:
de donde el alza que, por lo demás, no
ha durado mucho.
Il y a eu des moments où avec un
bon-prime on avait une ration de pain,
puis une ration un quart et même une
ration un tiers ; un jour la cotation a
atteint une ration et demie, mais aussitôt
après, le ravitaillement en Mahorca de
la Kantine a été interrompu et, la
couverture venant à manquer, le cours
s’est effondré d’un seul coup à un quart
de ration. Puis il a connu une autre
période de hausse, pour un motif peu
banal : la relève de la garde au
Frauenblock, accompagnée de l’arrivée
d’un contingent de robustes Polonaises.
Comme le bon-prime donne droit (aux
prisonniers de droit commun et aux
politiques, pas aux juifs, qui d’ailleurs
ne souffrent guère de cette restriction) à
une entrée au Frauenblock, les intéressés
se les sont arrachés en un clin d’oeil, ce
qui a entraîné une réévaluation immédiate
mais de courte durée.
Fra i comuni Häftlinge, non sono
molti quelli che ricercano il Mahorca
per fumarlo personalmente; per lo più,
esso esce dal campo, e finisce ai
lavoratori civili della Buna. È questo
uno schema di «kombinacja» assai
diffuso: lo Häftling, economizzata in
qualche modo una razione di pane,
la investe in Mahorca; si mette cautamente in contatto con un
«amatore» civile, che acquista il
Mahorca effettuando il pagamento a
contanti, con una dose di pane superiore
a quella inizialmente stanziata. Lo
Häftling si mangia il margine di
guadagno, e rimette in ciclo la razione
che avanza. Speculazioni di questo genere stabiliscono un legame fra
l’economia interna del Lager e la vita
economica del mondo esterno: quando
è venuta accidentalmente a mancare la
distribuzione del tabacco alla
popolazione civile di Cracovia, il fatto,
superando la barriera di filo spinato che
ci segrega dal consorzio umano, ha
avuto immediata ripercussione in campo, provocando un netto rialzo della
quotazione del Mahorca, e quindi del
buono-premio.
Entre los comunes Häftlinge, pocos son los que buscan el Mahorca para
fumárselo personalmente; casi siempre
sale del campo y termina en los laboratorios civiles de la Buna. Es un sistema de «kombinacja» bastante
difundido: el Häftling, una vez economizada del modo que sea una ración de pan, la invierte en Mahorca;
se pone cautamente en contacto con
un «aficionado» civil, que adquiere
el Mahorca efectuando el pago al
contado con una dosis de pan superior a la inicialmente establecida. El
Häftling se come el margen de
ganancia y pone en circulación la ración sobrante. Especulaciones de esta
clase establecen una conexión entre
la economía interior del Lager y la
vida económica del mundo exterior:
cuando, accidentalmente, ha llegado
a faltar la distribución del tabaco a la
población civil de Cracovia, el hecho,
superando la barrera de alambre de
púa que nos segrega del consorcio
humano, ha tenido repercusión en el
campo, provocando una clara alza de
la cotización del Mahorca y, en consecuencia, de los bonos-premio.
Les Häftlinge ordinaires qui
recherchent le Mahorca pour leur
consommation personnelle sont peu
nombreux ; [86] le plus souvent, le
tabac sort du camp et aboutit entre les
mains des travailleurs civils de la Buna. Voici
un des types de combines les plus répandus :
le Häftling qui a économisé d’une manière ou
d’une autre une ration de pain l’investit en
Mahorca ; il se met clandestinement en
contact avec un «amateur» civil, qui
achète le Mahorca en payant au
comptant, avec une dose de pain
supérieure à celle initialement investie.
Le Häftlin g m a n g e s a m a r g e d e
bénéfice et remet en circulation la
ration restante. Ce sont les spéculations
de ce genre qui établissent un lien entre
l’économie interne du camp et la vie
économique du monde extérieur :
lorsque la distribution du tabac à la
population civile de Cracovie a été
interrompue, les répercussions, au-delà
de la barrière de fil barbelé qui nous
sépare de la communauté humaine, se
sont fait sentir immédiatement à
l’intérieur du camp par une hausse
sensible de la cotation du Mahorca et
par suite du bon prime.
Il caso sopra delineato non è che il più
schematico: un altro già più complesso è il
seguente. Lo Häftling acquista mediante
Mahorca o pane, o magari ottiene in dono,
da un civile, un qualunque abominevole,
lacero, sporco cencio di camicia, il
El caso arriba esbozado no es sino
el más esquemático: otro más complejo es el siguiente. El Häftling adquiere
mediante Mahorca o pan -o quizás por
donación de un civil- cualquier abominable, rasgado, sucio trapo de camisa,
Le cas qui vient d’être évoqué
n’est que le plus simple en voici un
autre déjà plus complexe. Le Häftling
achète avec du Mahorca ou du pain,
ou bien se fait offrir par un civil une
quelconque loque ayant nom de chemise,
8:50
64
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
quale sia però tuttora provvisto di tre
fori adatti a passarvi bene o male le
braccia e il capo. Purché non porti
c h e s e g n i d i u s u r a, e n o n d i
mutilazioni artificiosamente fatte,
u n t a l e o g g e t t o , a l l ’ a t t o d el
Wäschetauschen, è valido
come camicia, e dà diritto al cambio;
tutt’al più colui che lo esibisce potrà
ricevere un’adeguata dose di colpi
per aver posto così poca cura nel
conservare gli indumenti di
ordinanza.
sin embargo, provisto aún de tres agujeros por los que pasar bien o mal los
brazos y la cabeza. Siempre que no
muestre más que signos de desgaste, y
no de mutilaciones artificiosamente realizadas, semejante objeto, en lo que al
Wäschentauschen se refiere, es válido
como camisa y da derecho al cambio;
todo lo más, quien lo muestra podrá recibir una adecuada dosis de golpes por
haber puesto tan poco cuidado en la
conservación de los indumentos de
ordenanza.
même sale et déchirée, mais encore
pourvue de trois trous par où passer tant
bien que mal la tête et les bras. Du moment
qu’il ne montre que des signes d’usure et
non de dégradations délibérées,
u n t e l objet, au moment du
Wà s c h e t a u s c h e n , v a u t p o u r u n e
chemise et donne droit à un
rechange ; au pis aller celui qui
l’endosse recevra une correction en
règle pour s’être montré négligent
dans l’entretien des effets
réglementaires.
Perciò, all’interno del Lager, non
v’è grande differenza di valore fra una
camicia degna di tal nome e uno
straccio pieno di toppe; lo Häftling di
cui sopra non [136] avrà difficoltà a
trovare un compagno in possesso di
una camicia in stato commerciabile,
e che non possa valorizzarla perché,
per ragioni di ubicazione di lavoro, o
di linguaggio, o di intrinseca
incapacità, non è in relazione con
lavoratori civili. Quest’ultimo si
accontenterà di un modesto
quantitativo di pane per accettare il
cambio; infatti il prossimo
Wäschetauschen ristabilirà in certo
modo il livellamento, ripartendo
biancheria buona o cattiva in maniera
perfettamente casuale. Ma il primo
Häftling potrà contrabbandare in Buna
la camicia buona, e venderla al civile
di prima (o ad un altro qualunque) per
quattro, sei, fino a dieci razioni di
pane. Questo cosi elevato margine di
guadagno rispecchia la gravità del
rischio di uscire dal campo con più
di una camicia indosso, o di rientrarvi
senza camicia.
Por ello, en el interior del Lager
no hay gran diferencia de valor entre una camisa digna de tal nombre
y un andrajo lleno de remiendos; el
Häftling no tendrá dificultad en encontrar un compañero en posesión
de una camisa en estado comerciable
que no pueda valorizar porque, por
razones de ubicación del trabajo, o
de lenguaje, o de intrínseca incapacidad, no está en relación con los trabajadores civiles. Estos últimos se
contentarán con un modesto porcentaje de pan para aceptar el
cambio; efectivamente, el próximo
Wäschentauschen restablecerá en
cierto modo la nivelación repartiendo ropa buena o mala de manera perfectamente casual. Pero el primer
Häftling podrá contrabandear en la
Buna la camisa buena y vendérsela
al civil de antes (o a cualquier otro)
por cuatro, seis, hasta diez raciones
de pan. Este tan elevado margen de
ganancias refleja la gravedad del
riesgo de salir del campo con más
de una camisa puesta, o de regresar
sin camisa.
Aussi, à l’intérieur du camp, n’y
a-t-il pas grande différence de valeur
entre une chemise digne de ce nom et
un lambeau de tissu rapiécé ; le
Häftlinge en question n’aura pas de mal
à trouver un camarade en possession
d’une chemise «commercialisable»,
mais sera dans l'impossibilité d’en
tirer profit parce que l’endroit où il
travaille, ou bien la langue, ou encore
une
incapacité
intrinsèque
l’empêchent d’entrer en contact avec
des travailleurs civils. Ce camarade se
contentera d’une petite quantité de
p ain en échange ; car le prochain
Wàschetauschen rétablira une certaine
forme d’équilibre en répartissant le
linge en bon ou mauvais état de manière
purement [87] fortuite. De son côté, le
premier Häftling pourra passer la
chemise en bon état en contrebande à
la Buna, et la vendre au civil de tout à
l'heure (ou à un autre) pour quatre, six
ou même dix rations de pain. Une marge
de bénéfice de cette importance reflète la
gravité du risque qu’on prend à sortir
du camp avec plus d’une chemise sur
le dos, ou à y rentrer sans chemise.
Molte sono le variazioni su
questo tema. C’è chi non esita a
farsi estrarre le coperture d’oro dei
denti per venderle in Buna contro pane
o tabacco; ma è più comune il caso
che tale traffico abbia luogo per
interposta persona. Un «grosso
numero», vale a d i r e u n n u o v o
arrivato, giunto da poco ma già a
sufficienza abbrutito dalla fame e
dalla tensione estrema della vita
in campo, viene notato da un
«piccolo numero» per qualche sua
ricca protesi dentaria; il «piccolo»
offre al «grosso» tre o quattro razioni di pane in contanti per
sottoporsi all’estrazione. Se il grosso
accetta, il piccolo paga, si porta l’oro
in Buna, e, se è in contatto con un civile
di fiducia, dal quale non ci siano da
temere delazioni o raggiri, può
realizzare senz’altro un guadagno di
dieci fino a venti e più razioni, che gli
vengono corrisposte gradualmente, una o
due al giorno. Notiamo a tale proposito
che, contrariamente a quanto avviene
in Buna, quattro razioni di pane costituiscono l’importo massimo degli
affari che si concludono entro il campo, perché quivi sarebbe praticamente
impossibile sia stipulare contratti a
credito, sia preserva[137]re dalla
cupidigia altrui e dalla fame propria
una quantità superiore di pane.
Muchas son las variaciones sobre
este tema. Hay quien no duda en sacarse las fundas de oro de las muelas
para venderlas en la Buna por pan o
tabaco; pero es más común el caso
de que semejante tráfico tenga lugar
por persona interpuesta. Un «número alto», es decir, un recién llegado,
llegado hace poco pero ya lo suficientemente embrutecido por el hambre
y por la extremada tensión de la vida
en el campo, es oteado por un «número bajo» a causa de alguna rica
prótesis dental que lleve puesta; el
«bajo» ofrece al «alto» tres o cuatro
raciones de pan al contado por someterse a la extracción. Si el alto acepta, el bajo paga, se lleva el oro a la
Buna y, si está en contacto con un
civil de confianza, del que no sean
de temer delaciones o estafas, puede
realizar sin más una ganancia de hasta diez, veinte o más raciones, que le
son pagadas gradualmente, una o dos
al día. Advirtamos a tal propósito
que, contrariamente a lo que sucede
en la Buna, cuatro raciones de pan
son el importe máximo de los negocios que se concluyen en el campo,
porque aquí sería prácticamente imposible tanto estipular contratos a
crédito, como preservar de la
codicia ajena y del hambre propia
una cantidad mayor de pan.
Les variations sur ce thème sont
nombreuses. Certains n’hésitent pas à
se faire arracher leurs couronnes en
or pour les troquer à la Buna contre
du pain ou du tabac ; mais dans la
plupart des cas, ce trafic se fait par
personne interposée. Un «gros
numéro», c’est-à-dire un nouveau
venu, arrivé depuis peu mais déjà
suffisamment abruti par la faim et
l’extrême tension que requiert la vie
au camp, est repéré par un «petit
numéro» en raison d’une coûteuse
prothèse dentaire ; le «petit» offre au
«gros» trois ou quatre rations de pain
au comptant pour qu’il accepte de se
l a f a i r e a r r a c h e r. S i l e g r o s e s t
d’accord, le petit paie, emporte l’or à
la Buna, et s’il est en contact avec un
civil de confiance, dont il n’ait à
craindre ni délation ni perfidie, il
peut compter sur un gain de dix à
vingt rations et plus, qui lui sont
versées à tempérament, à raison d’une
ou deux par jour. Il faut remarquer à
ce propos que, contrairement à ce qui
se passe à la Buna, le chiffre d’affaires
maximum réalisable à l’intérieur du
camp est de quatre rations de pain, car
il serait pratiquement impossible aussi
bien d’y conclure des contrats à crédit
que d’y préserver de la convoitise
d’autrui et de sa propre faim une plus
grande quantité de pain.
65
notes
14:30
6 genere di contrappasso. Vedi sopra, nota 1 e cfr. Inf
VIII, 142.
Levi’s Se questo...
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tr. de Julliard
Il traffico coi civili è un elemento
caratteristico dell’Arbeitslager, e,
come si è visto, ne determina la vita
economica. È d’altronde un reato,
esplicitamente contemplato dal
regolamento del campo e assimilato
ai reati «politici»; viene perciò punito
con particolare severità. Lo Häftling
convinto di «Handel mit Zivilisten»,
se non dispone di appoggi influenti,
finisce a Gleiwitz III, a Janina, a
Heidebreck alle miniere di carbone; il
che significa la morte per esaurimento
nel giro di poche settimane. Inoltre, lo
stesso lavoratore civile suo complice
può venire denunziato alla competent e a u t o r i t à t e d e s c a , e
condannato a trascorrere in
Ve r n i c h t u n g s l a g e r, n e l l e stesse
nostre condizioni, un periodo
variabile, a quanto mi consta, dai
quindici giorni agli otto mesi. Gli
operai a cui viene applicato questo genere di contrappasso (6), vengono
come noi spogliati all’ingresso, ma i
loro effetti personali vengono conservati
in un apposito magazzino. Non
vengono tatuati e conservano i loro
capelli, il che li rende facilmente
riconoscibili, ma per tutta la durata della
punizione sono sottoposti allo stesso
nostro lavoro e alla nostra disciplina:
escluse beninteso le selezioni.
El tráfico con los civiles es un elemento característico del Arbeitslager
y, como se acaba de ver, determina la
vida económica. Es por lo demás delito,
explícitamente contemplado por el reglamento del campo y asimilado al delito «político»; por ello es castigado con
particular severidad. El Häftling convicto de Handel mit Zivilisten, si no dispone de buenas influencias; acaba en
Gleiwitz III, en Janina, en las minas de carbón de Heidebreck; lo que significa la muerte
por agotamiento en el transcurso de unas
pocas semanas. Además, el mismo trabajador civil cómplice suyo puede ser denunciado a la autoridad competente alemana y
condenado a pasar un período variable,
según me consta, de quince días a
ocho meses en Vernichtunslager , e n
las mismas condiciones
que nosotros. Los obreros
a los que se aplica este género
de
talión
son
expoliados como nosotros a
la entrada, pero sus efectos
personales se conservan en
u n a l macén a propósito. No se los
tatúa y conservan su pelo, lo que los
hace fácilmente reconocibles, pero
durante todo el tiempo del castigo
se los somete al mismo trabajo que a nosotros y a nuestra disciplina; excluidas,
desde luego, las selecciones.
Le trafic avec les civils fait partie
intégrante de l’Arbeitslager et, comme
on vient de le voir, il en conditionne la
vie économique. Il constitue par ailleurs
un délit explicitement prévu par le
règlement du camp et assimilé aux
crimes «politiques» ; aussi lui a-t-on
réservé des peines particulièrement
sévères. S’il ne dispose pas de
protections en haut lieu, le Häftling
convaincu de «Handel mit Zivilisten» se
retrouve à Gleiwitz III, à Janina, ou à
Heidebreck dans les mines de charbon ;
ce qui veut dire la mort par épuisement
au bout de quelques semaines. Quant au
travailleur civil, son complice, il peut
être déféré à l’autorité allemande
compétente et condamné à passer en
Vernichtungslager, dans les mêmes
conditions que [88] nous, une période
qui, si mes informations sont bonnes,
peut aller de quinze jours à huit mois.
Les ouvriers qui subissent cette espèce
de loi du talion sont comme nous
dépouillés à l’entrée, mais leurs affaires
personnelles sont mises de côté dans un
magasin spécial. Ils ne sont pas tatoués
et conservent leurs cheveux, ce qui les
rend facilement reconnaissables, mais
pendant toute la durée de la punition, ils
sont soumis au même travail et à la même
discipline que nous : sauf bien entendu
en ce qui concerne les sélections.
Lavorano
in
Kommandos
particolari, e non hanno contatti di
alcun genere con i comuni Häftlinge.
Infatti per loro il Lager costituisce
una punizione, ed essi, se non
morranno di fatica o di malattia, hanno
molte probabilità di ritornare fra gli
uomini; se potessero comunicare con
noi, ciò costituirebbe una breccia nel
muro che ci rende morti al mondo, ed uno spiraglio sul mistero che
regna fra gli uomini liberi intorno
alla nostra condizione. Per noi invece
il Lager non è una punizione; per noi
non è previsto un termine, e il Lager
altro non è che [138] il genere di
esistenza a noi assegnato, senza
limiti di tempo, in seno
all’organismo sociale germanico.
Trabajan en Kommandos especiales
y no tienen contacto de ningún género
con los Häftlinge comunes. En efecto,
para ellos el Lager es un castigo y, si
no mueren de cansancio o de enfermedad, tienen muchas probabilidades de
volver entre los hombres; si se les diese la posibilidad de comunicarse con
nosotros, ello abriría una brecha en el
muro que nos tiene muertos para el
mundo, y una rendija sobre el misterio que reina entre los hombres libres
en torno a nuestro estado. En cambio,
para nosotros, el Lager no es un castigo; para
nosotros no se prevé un término, y el Lager
no es otra cosa que el género de
existencia a nosotros asignado, sin límites de tiempo, en el seno del organismo social germánico.
Ils travaillent dans des Kommandos
spéciaux et n’ont aucun contact avec
les Häftlinge ordinaires. Pour eux en
effet, le Lager représente une punition,
et s’ils ne meurent pas de fatigue ou
de maladie, il y a de fortes chances
qu’ils retournent parmi les hommes;
s’ils pouvaient communiquer avec
nous, cela constituerait une brèche
dans le mur qui fait de nous des morts
au monde, et contribuerait un peu à
éclairer les hommes libres sur le
mystère de notre condition. Pour nous,
en revanche, le Lager n’est pas une
punition ; pour nous aucun terme n’a
été fixé, et le Lager n’est autre que le
genre d’existence qui nous a été
destiné, sans limites de temps, au sein
de l’organisme social allemand.
Una sezione del nostro stesso campo è destinata appunto ai lavoratori
civili, di tutte le nazionalità,
c h e d e v o n o s o g g i o rnarvi per un
tempo più o m e n o lungo in
espiazione dei loro rapporti illeciti
con Häftlinge. Tale sezione è separata dal resto del campo mediante
un filo spinato, e si chiama E-Lager,
ed E-Häftlinge se ne chiamano gli ospiti.
«E» è l’iniziale di «Erziehung», che
significa «educazione».
Una sección de nuestro mismo campo está destinada por supuesto a los trabajadores civiles de todas las nacionalidades que deben residir en él durante un tiempo más o menos largo, en expiación de sus relaciones ilícitas con
los Häftlinge. Dicha sección está separada del resto del campo mediante
un alambre de púas, y se llama E-Lager,
y E-Häftlinge se llaman sus huéspedes.
E es la inicial de Erziehung, que significa «educación».
Une section de notre camp,
justement, est réservée aux
travailleurs civils de toutes les
nationalités qui doivent y séjourner
pour une durée plus ou moins longue
afin d’y expier leurs rapports
illégitimes avec des Häftlinge. Cette
section, séparée du reste du camp par
des barbelés, est appelée E-Lager et
ceux qu’elle abrite E-Häftlinge. «E»
est l’initiale de «Erziehung», qui
signifie «éducation».
Tutte le combinazioni finora delineate
s o n o f o n d a t e s u l c o n t r a b b a n d o di
materiale appartenente al Lager. Per
questo le SS sono così rigorose
nel reprimerlo: l’oro stesso dei
nostri denti è di loro proprietà,
poiché, strappato dalle mascelle
dei vivi o dei morti, tutto
finisce presto o tardi nelle loro
ma n i . E dunque naturale che
esse si adoperino affinché l’oro
Todas las combinaciones hasta ahora
descritas están fundadas en el contrabando
de material perteneciente al Lager. Por
eso, los SS son tan rigurosos al reprimirlos: el mismo oro de nuestros dientes es propiedad suya,
puesto que, arrancado de las mandíbulas de los vivos y de los muertos, todo termina antes o después
en sus manos. Es, por lo tanto,
natural que se ocupen de que el oro
To u s l e s t r a f i c s d o n t i l a é t é
question jusqu’ici reposent sur la
contrebande de matériel appartenant
au Lager. C’est pourquoi les SS les
punissent aussi sévèrement :
m ê m e l ’ o r d e n o s d e n t s le u r
appartient, puisque, arraché aux
mâchoires des vivants ou des
morts, il finit tôt ou tard entre leurs
mains. Il est donc tout naturel qu’ils
prennent leurs dispositions pour que l’or
66
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
non esca dal campo.
no salga del campo.
ne sorte pas du camp.
Ma contro il furto in sé, la direzione
del campo non ha alcuna prevenzione.
Lo dimostra l’atteggiamento di ampia
connivenza, manifestato dalle SS nei
riguardi del contrabbando inverso.
Pero contra el hurto en sí la dirección del campo no tiene ninguna prevención. Lo demuestra la actitud de
amplia connivencia manifestada por
los SS frente al contrabando inverso.
Cependant, la direction n’a rien
contre le vol en soi. Il suffit de
voir de quelle indulgence les
S S savent faire preuve quand il s’agit
de contrebande en sens inverse.
Qui le cose generalmente sono
più semplici. Si tratta di rubare o
ricettare qualcuno degli svariati
attrezzi, utensili, materiali, prodotti
ecc.,
coi
quali
veniamo
quotidianamente in contatto in Buna
per ragioni di lavoro; introdurlo in
campo la sera, trovare il cliente, ed
effettuare il baratto contro pane o
z u p p a. Q u e s t o t r a ff i c o è
intensissimo: per certi articoli, che
pure sono necessari alla vita
normale del Lager, questa, del furto
in Buna, è l’unica e regolare via di
approvvigionamento. Tipici i casi
delle scope, della vernice, del
filo elettrico, del grasso da scarpe.
Valga come esempio il traffico di
quest’ultima merce.
Aquí, las cosas son generalmente
más sencillas. Se trata de robar o de
comprar después de robado alguno de
los variados utensilios, herramientas,
materiales, productos, etcétera con los
que a diario estamos en contacto en la
Buna por razones de trabajo; introducirlo en el campo por la tarde, encontrar el cliente y efectuar el trueque por
pan o sopa. Este tráfico es intensísimo: para determinados artículos, que
no obstante son necesarios para la vida
normal del Lager, ésta, la del hurto en
la Buna, es la única y regular vía de
abastecimiento. Son típicos los casos
de las escobas, de los barnices, del alambre eléctrico, del betún de los zapatos.
Valga como ejemplo el tráfico de
esta última mercancía.
Là, les choses sont généralement
plus simples. Il suffit de voler ou de
receler quelques-uns des divers
outils, [89] instruments, matériaux,
produits etc., que nous avons tous
les jours à portée de la main durant
notre travail à la Buna ; après quoi
il faut les introduire au camp le soir,
t r o u v e r l e c l i e n t , e t l e s t ro q u e r
contre du pain ou de la soupe. Ce
trafic est particulièrement intense :
pour certains articles, qui sont
pourtant nécessaires à la vie
normale du camp, le vol à la Buna
est l’unique voie d’approvisionnement
régulière. C’est le cas en particulier
des balais, de la peinture, du fil
électrique, de la graisse à
chaussures.
Come abbiamo altrove accennato,
il regolamento del campo prescrive
che ogni mattina le scarpe vengano
unte e lucidate, e ogni Blockältester è
responsabile di fron[139]te alle SS
dell’ottemperanza alla disposizione
da parte di tutti gli uomini della sua
baracca. Si potrebbe quindi pensare
che ogni baracca goda di una periodica
assegnazione di grasso da scarpe, ma
così non è: il meccanismo è un altro.
Occorre premettere che ogni baracca
riceve, a sera, un’assegnazione di
zuppa che è alquanto più alta della
somma delle razioni regolamentari; il
di più viene ripartito secondo
l’arbitrio del Blockältester, il quale ne
ricava, in primo luogo, gli omaggi per
i suoi amici e protetti, in secondo, i
compensi dovuti agli scopini, alle
gua r d i e n o t t u r n e , a i c o n t r o l l o r i
dei pidocchi e a tutti gli altri
funzionari-prominenti della
b a r a c c a . Q u e l l o c h e a ncora
avanza (e ogni accorto Blockältester
fa sì che sempre ne avanzi) serve precisamente per gli acquisti.
Como ya hemos dicho en otra parte, el reglamento del campo prescribe
que todas las mañanas los zapatos se
embetunen y se les saque brillo, y cada
Blockältester es responsable ante los
SS de la obediencia a esta disposición
por parte de todos los hombres de su
barracón. Se podría, pues, pensar que
cada barracón disfruta de una asignación periódica de betún para los zapatos, pero no es así: el mecanismo es
otro. Es necesario anticipar que cada
barracón recibe, por las tardes, una
asignación de potaje que es un poco
mayor que la suma de las raciones reglamentarias; el exceso es repartido
según el arbitrio del Blockältester, el
cual se procura, en primer lugar, las
atenciones para sus amigos y protegidos, en segundo, las compensaciones
debidas a los barrenderos, a los guardias nocturnos, a los inspectores de
piojos y a todos los demás funcionarios prominentes de la barraca. Lo que
todavía queda (y todo Blockältester
astuto hace que siempre sobre), sirve
precisamente para las compras.
Prenons par exemple le trafic de ce
dernier produit. Comme nous l’avons
indiqué plus haut, le règlement du camp
exige que les chaussures soient graissées
et astiquées chaque matin ; et chaque
Blockàltester est responsable devant les
SS de l'exécution de cette disposition par
tous les hommes de sa baraque. On
pourrait donc penser que chaque baraque
bénéficie périodiquement d’une certaine
quantité de graisse à chaussures, mais il
n’en est rien : le mécanisme est tout autre.
Il faut dire tout d’abord que chaque
baraque reçoit tous les soirs une quantité
de soupe passablement supérieure à la
somme des rations réglementaires ; le
surplus est partagé selon le bon vouloir
du Blockàltester, qui commence par
prélever des suppléments à titre
gracieux pour ses amis et protégés, puis
les primes réservées aux balayeurs, aux
gardiens de nuit, aux contrôleurs des
poux et à tous les autres fonctionnaires
prominents de la baraque. Ce qui reste
(et un Blockàltester avisé s’arrange toujours
pour qu’il reste quelque chose) sert
précisément aux achats.
Il resto si intende: quegli Häftlinge
a cui capita in Buna l’occasione di
riempirsi la gamella di grasso od olio
da macchina (o anche altro:
qualunque sostanza nerastra e untuosa
si considera rispondente allo scopo),
giunti alla sera in campo, fanno
sistematicamente il giro delle
baracche, finché trovano il
Blockältester che è sprovvisto
dell’articolo o intende farne scorta.
Del resto ogni baracca ha per lo più il
suo fornitore abituale, col quale è
stato pattuito un compenso fisso
giornaliero, a condizione che egli
fornisca il grasso ogni volta che la
riserva stia per esaurirsi.
Lo demás se comprende: los Häftlinge
a los que se les ofrece en la Buna la ocasión de llenarse la escudilla de grasa o
de aceite de máquina (o de otras cosas:
cualquier sustancia negruzca y untuosa
se considera al fin adecuada), llegados
al campo por la tarde, hacen
sistemáticamente la ronda de los
barracones hasta que encuentran al
Blockältester desprovisto del artículo o que quiere tenerlo en reserva.
Por lo demás, cada barraca tiene por lo
menos su abastecedor habitual, con el
cual ha sido pactada una compensación fija diaria a condición de que proporcione la grasa cada vez que la reserva esté a punto de acabarse.
La suite va de soi : de retour au camp,
les Häftlinge qui ont l'occasion, à la Buna,
de remplir leur gamelle de graisse ou d’huile
de machine (ou de quoi que ce soit d’autre :
n’importe quelle substance noirâtre e t
huileuse fait l’affaire), font
systématiquement le tour des
baraques jusqu’à ce qu’ils
trouvent un Blockàltester
q u i m a n q u e d e c e t article ou
qui veuille le stocker. D’ail l e u r s
c h a q u e b a r a q u e a g é n é r a l e me nt
son fournisseur a t t i t r é , a u q u e l e l l e
v e r s e u n f i x e j o u r n a l i e r, à
condition qu’il fournisse de la
graisse chaque fois que la réserve est
sur le point de s’épuiser.
Tutte le sere, accanto alle porte
d e i Tagesräume, stazionano
pazientemente i c a p a n n e l l i d e i
fornitori: fermi in piedi per ore e ore
Todas las noches, junto a las puertas
de los Tagesräume, se estacionan pacientemente los puestos de los proveedores:
quietos y en pie durante horas y horas
Tous les soirs, à côté des portes des
Tagesräume, les groupes de
fournisseurs attendent patiemment : ils font
le [90] pied de grue pendant des heures et
67
notes
7 Gli infermieri. «Gli assistenti e gli infermieri vengono
invece scelti senza alcun criterio di precedenti
professionali: essi erano per lo più individui dotati di
notevole prestanza fisica, che ottenevano la carica
-natura~mer~te assai ambita - grazie alle loro amicizie
e relazioni con medici già in funzione o con personale
dirigente del Campo. Ne seguiva che, mentre i medici
dimostravano in genere una discreta competenza e
un certo grado di civiltà, il personale ausiliario si
distingueva per la sua ignoranza, o disprezzo, di ogni
norma igienica, terapeutica e umanitaria: esso
giungeva al punto di commerciare parte della zuppa
e del pane destinati agli ammalati in cambio di
sigarette, di oggetti di vestiario e d’altro» (Rapporto,
1356-1357).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
sotto la pioggia o la neve, parlano
c o n c i t a t amente sottovoce di
questioni relative alle variazioni dei
prezzi e del valore del buonopremio.
Ogni tanto qualcuno si stacca dal
gruppo, fa una breve visita in Borsa,
e torna con le ultime notizie.
bajo la lluvia o la nieve, hablan
agitadamente y en voz baja de cuestiones relacionadas con las variaciones de
los precios y del valor del bono-premio.
De cuando en cuando alguno se separa
del grupo, hace una breve visita a la Bolsa y vuelve con las últimas noticias.
des heures sous la pluie ou la neige, parlant
avec animation en étouffant leur voix de
questions relatives aux fluctuations des prix
et à la valeur du bon-prime. De temps à autre
quelqu’un se détache du cercle, fait un saut
à la Bourse et revient avec les nouvelles de
dernière heure.
Oltre a quelli già nominati,
innumerevoli sono gli articoli
reperibili in Buna che possono essere
utili al Block, o graditi al
Blockältester, o suscitare l’interesse o
la curiosità dei prominenti.
Lampadine, spazzole , sapone
co[140]mune e per barba, lime, pinze,
sacchi, chiodi; si smercia l’alcool
metilico, buono per farne beveraggi,
e la benzina, buona per i rudimentali
acciarini, prodigi dell’industria
segreta degli artigiani del Lager.
Además de los ya nombrados, son
innumerables los artículos disponibles en la Buna que pueden ser útiles
en el Block, ser agradecidos por el
Blockältester, o suscitar el interés o
la curiosidad de los prominentes.
B o m b i l l a s , c e p i l l o s, j a b ó n c o rriente o de barba, limas, pinzas,
sacos, clavos; se despacha el alcohol metílico, bueno para hacer bebidas, y la bencina, buena para
encendedores, prodigios de la industria
secreta de los artesanos del Lager.
En plus de ceux déjà cités, la
Buna est une inépuisable réserve
d’articles susceptibles d’être
u t i l i s é s a u B l o c k , d e plaire au
Blockàltester, de susciter l’intérêt ou
la curiosité des prominents : ampoules
électriques, brosses, savon ordinaire,
savon à barbe, limes, pinces,
sacs, clous; on vend aussi de l'alcool
méthylique dont on tire des
breuvages, et de l’essence pour les
briquets de production locale, véritables
prodiges de l’artisanat clandestin du Lager.
In questa complessa rete di furti e
controfurti, alimentati dalla sorda
ostilità fra i comandi SS e le autorità
civili della Buna, una funzione di
prim’ordine è esplicata dal Ka-Be. Il
Ka-Be è il luogo di minor resistenza,
la valvola da cui più facilmente si
possono evadere i regolamenti ed eludere
la sorveglianza dei capi. Tutti sanno che
sono gli infermieri stessi quelli che
rilanciano sul mercato, a basso prezzo,
gli indumenti e le scarpe dei morti, e
dei selezionati che partono nudi per
Birkenau; sono gli infermieri e i
medici che esportano in Buna i
sulfamidici di assegnazione,
vendendoli ai civili contro
generi alimentari.
En esta compleja red de hurtos y
contrahurtos, alimentados por la sorda
hostilidad entre los comandos SS y la
autoridad civil de la Buna, función de
primer orden tiene el Ka-Be. El Ka-Be
es el lugar de menor resistencia, la válvula por la que más fácilmente pueden
evadirse los reglamentos y eludirse la
vigilancia de los Kapos. Todos saben
que son los mismos enfermeros los que
reincorporan al mercado, a bajo precio, la ropa y los zapatos de los muertos y de los seleccionados que parten
desnudos para Birkenau; son los enfermeros y los médicos los que exportan
de la Buna los sulfamídicos asignados,
vendiéndolos a los civiles contra géneros alimentarios.
Dans ce complexe réseau de vols et de
contre-vols, alimentés par la sourde
hostilité qui règne entre la direction des
SS et les autorités de la Buna, le K.B. joue
un rôle de première importance. Le K.B.
est le lieu de moindre résistance, la soupape
de sécurité qui permet le plus facilement
de tourner le règlement et de déjouer la
surveillance des chefs. Il est de notoriété
publique que ce sont les infirmiers euxmêmes qui remettent sur le marché, à bas
prix, les vêtements et les chaussures des
morts et des sélectionnés qui partent nus
pour Birkenau ; ce sont eux encore, avec
les médecins, qui exportent à la Buna les
sulfamides destinés à la distribution interne
et qui les vendent aux civils contre des
denrées alimentaires.
Gli infermieri (7) poi traggono ingente guadagno dal traffico dei
cucchiai. Il Lager non fornisce
cucchiaio ai nuovi arrivati, benché la
zuppa semiliquida non possa venir
consumata altrimenti. I cucchiai
vengono fabbricati in Buna, di
nascosto e nei ritagli di tempo, dagli
Häftlinge che lavorano come
specializzati in Kommandos di
fabbri e lattonieri: si tratta di
rozzi e ma s s i c c i a r n e s i,
r i c a v a t i d a lamiere lav o r a t e a
m a r t e l l o , s p e s s o c o l m anico
affilato, in modo che serva in pari
tempo da col [141]tello per affettare
il pane. I fabbricanti stessi li vendono
direttamente ai nuovi arrivati: un
cucchiaio semplice vale mezza razione,
un cucchiaio-coltello tre quarti di razione di pane. Ora, è legge che in Ka-Be
si possa entrare col cucchiaio, non però
uscirne. Ai guariti, all’atto del rilascio
e prima della vestizione, il cucchiaio
viene sequestrato dagli infermieri, e da
loro rimesso in vendita sulla Borsa.
Aggiungendo ai cucchiai dei guariti
quelli dei morti e dei selezionati, gli
infermieri vengono a percepire ogni
giorno il ricavato della vendita d i
una cinquantina di cucchiai. Per
contro, i degenti rilasciati sono costretti
a rientrare al lavoro collo svantaggio
iniziale di mezza razione di pane da
stanziarsi per l’acquisto di un nuovo
cucchiaio.
Además, los enfermeros obtienen grandes ganancias del tráfico
de cucharas. El Lager no provee de
cuchara a los recién llegados, aunque
el potaje semilíquido no pueda ser consumido de otra manera. Las cucharas
se fabrican en la Buna, a escondidas y
en los ratos libres, por los Häftlinge que
trabajan como especialistas
en los Kommandos de herreros y hojalateros; se trata de
bastas y pesadas herramientas,
hechas con c h a p a s t r a b a j a d a s a
martillazos, frecuentemente con el
mango afilado, de modo que sirva al
mismo tiempo de cuchillo para cortar
el pan. Los mismos fabricantes las venden directamente a los recién llegados;
una cuchara sencilla vale media ración,
una cuchara-cuchillo tres cuartos de ración de pan. Ahora bien, es ley que en el
Ka-Be se pueda entrar con la cuchara, pero
no salir con ella. A los curados, en el acto de
darlos de alta y antes de vestirlos, la
cuchara les es confiscada por los
enfermeros, que la envían en venta a la Bolsa. Añadiendo a las cucharas de los curados las de los muertos y las
de los seleccionados, los enfermeros llegan a percibir a diario las ganancias de la
venta de una cincuentena de cucharas. Por
el contrario, los enfermos dados de alta
se ven obligados a reanudar el trabajo con
la desventaja inicial de media ración de
pan asignada a la adquisición de una nueva cuchara.
Sans compter les énormes
bénéfices réalisés sur le trafic d e s
c u i l l è re s. Le Lager n’en fournit pas
aux nouveaux venus, bien que la
soupe semi liquide qu’on y sert ne puisse
être mangée autrement. Les cuillères
sont fabriquées à la Buna, en cachette et dans
les intervalles de temps libre, par les Häftlinge
qui travaillent comme spécialistes dans les
Kommandos de forgerons et de
ferblantiers : ce sont des
ustensiles pesants et mal dégrossis,
taillés dans de la tôle t r a v a i l l é e a u
marteau et souvent munis d’un
manche affilé qui sert de
couteau pour couper le pain.
Les fabricants eux-mêmes les vendent
directement aux nouveaux venus : une
cuillère simple vaut une demi ration de
pain, une cuillère-couteau trois quarts de
ration. Or, s’il est de règle qu’on entre au
K.B. avec sa cuillère, [91] on n’en sort
jamais avec. Au moment de partir et avant
de recevoir leurs vêtements, les guéris en
sont délestés par les infirmiers, qui les
remettent en vente à la Bourse. Si on
ajoute aux cuillères des guéris celles
des morts et des sélectionnés, les
infirmiers arrivent à empocher chaque
jour le produit de la vente d’une
cinquantaine de ces objets. Quant à
ceux qui sortent de l'infirmerie, ils sont
contraints de reprendre le travail avec
un handicap initial d’une demi-ration
de pain à investir dans l’achat d’une
nouvelle cuillère.
68
notes
8 Vorremmo ora invitare il lettore a riflettere.
Esortazione al lettore, sul genere delle molte indicate
da Segre, 68-69. Gli appelli diretti al lettore
stabiliscono, o intendono stabilire un contatto diretto
così come i frequenti casi di «mimesi dei movimenti
mentali» che abbiamo già riscontrato in precedenza:
«Tutti ci sono nemici o rivali// No, in verità in questo
mio compagno di oggi...».
9 al di qua del filo spinato. Il senso del titolo di questo
capitolo viene da quest’ultima frase; è sforzo inutile
cercarvi dei segni della filosofia di Nietzsche, vi è solo
una semplice assonanza: al momento della stesura
di SQU la fama dei libri di Nietzsche era assai circoscritta. Questa cripto-citazione forse perché
genericamente riferita ad una modalità dell’esistenza
- e non ad uno specifico personaggio - non va confusa
con le cripto-citazioni già incontrate a proposito della
«casa dei morti» o delle «armi della notte» o della
«anima morta».
I SOMMERSI E I SALVATI
1 se sia bene... rimanga memoria. La tradizionale,
doppia proposizione interrogativa indiretta, introdotta
dalla congiunzione «se» (vedi sopra, nella poesia in
epigrafe, nota 2) pone una questione importante: che
cosa del Lager si deve ricordare e che cosa non si
deve ricordare; l’indicibilità, se portata all’eccesso,
rischia di trasformarsi in oblio? È necessario rendere
la traversia un’opportunità e contemplare il Lager
«come una gigantesca esperienza biologica e
sociale» ovvero è necessario che il testimone si muti
in sociologo o più propriamente in etologo; si veda
l’approfondimento in App. (I, 191), dove si analizza
con l’occhio dello studioso del comportamento
animale « l’odio fanatico contro gli ebrei». Non risulta
tuttavia che prima del 1946 Levi avesse fatto letture
di etologia tali da lasciare qualche traccia visibile in
SQU. Diverso il caso dell’autocommento successivo,
nei molti articoli e saggi in cui, direi a partire dagli
anni Settanta, Levi si serve di Konrad Lorenz per
ripensare la «gigantesca esperienza biologica e
sociale» di un Lager che, nel 1947, è osservato
attraverso le sole lenti della letteratura (Dante,
Dostoevskij, Baudelaire, London).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Infine, il Ka-Be è il principale
cliente e ricettatore dei furti consumati
in Buna: della zuppa destinata al
Ka-Be, ben venti litri ogni giorno sono
preventivati come fondo-furti per
l’acquisto dagli specialisti degli
articoli più svariati. C’è chi ruba tubo
sottile di gomma, che viene utilizzato
in Ka-Be per gli enteroclismi e le
sonde gastriche; chi viene a offrire
matite e inchiostri colorati, richiesti
per la complicata contabilità della
fureria del Ka-Be; e termometri, e
vetreria, e reagenti chimici, che
escono dai magazzini della Buna nelle
tasche degli Häftlinge e trovano
impiego nell’infermeria come
materiale sanitario.
En fin, el Ka-Be es el principal cliente y comprador de los hurtos consumados en la Buna: del potaje destinado al
Ka-Be veinte buenos litros al día son
presupuestados como fondo de hurtos
para adquirir de los especialistas los artículos más variados. Hay quien roba el
fino tubo de goma utilizado en el KaBe para las enteroirrigaciones y las sondas gástricas; quien llega a ofrecer los
lapiceros y tintas de colores, necesarios
para la complicada contabilidad de la
comandancia del Ka-Be; los termómetros y la vajilla y los reactivos químicos que salen de los almacenes de la
Buna en los bolsillos de los Häftlinge y
se emplean en la enfermería como
material sanitario.
Enfin le K.B. est le principal client et
receleur des vols commis à la Buna : sur
la part quotidienne de soupe destinée au
K.B., une bonne vingtaine de litres est
allouée au fonds-vols et sert à acheter aux
spécialistes les articles les plus variés. Il
y a ceux qui volent de petits tuyaux de
caoutchouc que le K.B. utilise pour les
lavements et les sondes gastriques ; ceux
qui viennent proposer des crayons et
des encres de couleur, très demandés
pour la comptabilité compliquée du
bureau du K.B. ; à quoi s’ajoutent les
thermomètres, les récipients en verre et
les réactifs chimiques qui passent des entrepôts
de la Buna aux poches des Häftlinge p o u r
aboutir au K.B. comme matériel
sanitaire.
E non vorrei peccare di immodestia
aggiungendo che è stata nostra, di Alberto e mia, l’idea di rubare i rotoli di
carta millimetrata dei termografi del
Reparto Essiccazione, e di offrirli al
Medico Capo del Ka-Be, suggerendogli di impiegarli sotto forma di
moduli
per
i
diagrammi
polso-temperatura.
Y no querría pecar de inmodestia al
añadir que ha sido nuestra, de Alberto
y mía, la idea de robar los rollos de
papel milimetrado de los termógrafos
de la Oficina de Desecación y ofrecérselos al Médico Jefe del Ka-Be, sugiriéndole que lo emplee bajo la forma
de módulos para los diagramas pulso-temperatura.
Je voudrais préciser en outre, au
risque de paraître immodeste, que c’est
Alberto et moi qui avons eu l’idée de
voler les rouleaux de papier millimétré
des thermographes du Service Dessication,
et de les offrir au médecin-chef du
K.B. en lui suggérant d’en faire des
tablettes pour les courbes de
température.
In conclusione: il furto in Buna,
punito dalla Direzione civile, è
autorizzato e incoraggiato dalle SS; il
furto in campo, represso severamente
dalle SS, è considerato dai civili una
normale operazione di scambio; il
furto fra [142] Häftlinge viene generalmente punito, ma la
punizione colpisce con uguale gravità
il ladro e il derubato.
En conclusión, el hurto en la Buna,
castigado por la Dirección Civil, es
autorizado y estimulado por los SS;
el hurto en el campo, reprimido severamente por los SS, es considerado
por los civiles una operación normal
de cambio; el hurto entre Häftlinge
es generalmente castigado pero el
castigo afecta con la misma gravedad al ladrón y al robado.
Conclusion : le vol à la Buna, puni
par la Direction civile, est autorisé
et encouragé par les SS ; le vol au
camp, sévèrement sanctionné par les
SS, est considéré par les civils
comme une simple modalité
d’échange. Le vol entre Häftlinge est
généralement puni, mais la punition
frappe aussi durement le voleur que
le volé.
Vorremmo ora invitare il lettore
a riflettere (8), che cosa potessero
significare in Lager le nostre parole
«bene» e «male», «giusto» e
«ingiusto»; giudichi ognuno, in base
al quadro che abbiamo delineato e
agli esempi sopra esposti, quanto
del nostro comune mondo morale
potesse sussistere al di qua del
filo spinato (9). [143]
Quiero invitar ahora al lector a
que reflexione sobre lo que podrían
significar en el Lager nuestras palabras «bien» y «mal», «justo» e «injusto»; que juzgue, basándose en el
cuadro que he pintado y los ejemplos más arriba expuestos, cuánto de nuestro mundo moral normal
podría subsistir más allá de la
alambrada de púas.
Nous voudrions dès lors inviter le
lecteur à s’interroger que pouvaient
bien justifier au Lager des mots comme
«bien» et «mal», «juste» et «injuste»?
A chacun de se prononcer d’après le
tableau que nous avons tracé et les
exemples fournis ; à chacun de nous
dire ce qui pouvait bien subsister
de notre monde moral en deçà des
barbelés. [92]
I SOMMERSI E I SALVATI
Los hundidos y los salvados
LES ÉLUS ET LES DAMNÉS
Questa, di cui abbiamo detto e
diremo, è la vita ambigua del Lager.
In questo modo duro, premuti sul
fondo, hanno vissuto molti uomini
dei nostri giorni, ma ciascuno per
un tempo relativamente breve; per
cui ci si potrà forse domandare se
proprio metta conto, e se sia
bene, che di questa eccezionale
c o n d i z i o n e u m a n a rimanga una
qualche memoria (1).
Ésta, de la que hemos hablado y hablaremos, es la vida ambigua del Lager.
De esta manera dura, estrujados contra el fondo, han vivido muchos hombres de nuestros días, pero todos durante un tiempo relativamente breve;
por lo que quizás sea posible preguntarse si realmente merece la pena, y
si está bien, que de esta excepcional condición humana quede cualquier clase de recuerdo.
AINSI s’écoule la vie ambiguë du Lager,
telle que j’ai eu et aurai l’occasion de l’évoquer.
C’est dans ces dures conditions, face contre
terre, que bien des hommes de notre
temps ont vécu, mais chacun d’une
vie relativement courte ; aussi
pourra-t-on se demander si l’on doit
prendre en considération un épisode
aussi exceptionnel de la condition
humaine, et s’il est bon d’en
conserver le souvenir.
A questa domanda ci sentiamo di
rispondere affermativamente. Noi
siamo infatti persuasi che nessuna
A esta pregunta estoy inclinado a
responder afirmativamente. En efecto,
estoy persuadido de que ninguna ex-
Eh bien, nous avons l'intime
conviction que la réponse est oui. Nous
sommes persuadés en effet qu’aucune
69
notes
2 quivi. Cfr. Cases, 5 ss. L’arcaismo «quivi», come
l’altro gemello, «indi», viene naturalmente da Dante,
Inf . I, 127.
3 che l’uomo senza inibizioni. Viene qui spiegato,
con molta chiarezza, ciò che di solito genera
equivoci: Levi non è un piatto discepolo del
darwinismo; l’umanesimo che è in lui ben presente,
contrasta energicamente il positivismo di fine
Ottocento, di cui pure è permeata la sua cultura.
L’equazione uomo=Häftling non è accettabile; si
potrebbe dire che l’equazione vale soltanto in quei
casi in cui gli uomini, per altro non tutti, ritornano
«fondamentalmente brutali, egoisti e stolti» cioè
durante quegli intermezzi che Croce chiamava
«parentesi» e Levi chiamerà «tregue». Il riferimento
a Croce non è casuale; Levi pone il filosofo
napoletano in SP tra le sue «fonti di certezza»,
accanto alla Bibbia e alle leggi della fisica (I, 783).
L’uomo, alla cui ricerca Levi si pone entrando nel
Lager, è senza dubbio l’uomo pensante dell’etica
idealistica studiata a scuola, fortemente condivisa
dal primo editore di Levi, Franco Antonicelli, che vi
avrà certo pensato scegliendo quel titolo così
consonante con il vittoriniano Uomini e no (libro che
Levi ricorda di aver letto ai tempi di SQU in Più
realtà che letteratura, I, 1194); la categoria Uomo,
e il suo contrario non-Uomo, certo assumono una
valenza universalistica e a-storica, ma di fatto
riproducono gli insegnamenti dei professori del liceo
frequentato a Torino: «All’umanità importa l’uomo
e non l’uomo tedesco e se nell’uomo persiste o di
nuovo si forma l’animale, l’umanità dovrà lavorare
a dissolverlo e a risolverlo in sé». È una delle tante
prese di posizioni di Croce dopo il 1933 contro
l’ascesa del nazionalsocialismo, poi rese più ferme
dalla condanna di Heidegger: «Il moto della storia
viene così concepito come asserzione di etnicismi
e di razzismi, come celebrazione delle gesta di lupi
e volpi, leoni e sciacalli, assente l’unico vero attore,
l’umanità» in «La Critica», XXXI (1933), p. 69 e
Pagine sparse, Ricciardi, Napoli 1943, vol. III, pp.
174-176; ma vi sono altri punti di contatto non
trascurabili: la resistenza nei confronti della
psicoanalisi affonda le sue radici nel clima
idealistico respirato da Levi durante il suo passaggio
al Liceo Classico negli anni Trenta: l’ostilità nei
confronti della dottrina dell’inconscio ricorda da
vicino l’opposizione di molti altri studiosi italiani di
formazione idealista. Levi la pensava su Freud
come Francesco Flora. Allo stesso tempo il «suo»
Dante umanista («Il canto di Ulisse») è il Dante
«ibrido» di Croce, con i piedi saldi nel Medioevo e
la mente anticipatrice dell’Umanesimo.
4 Altre coppie di contrari. Ennesima variazione sul
tema della possibile coincidenza degli opposti.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
umana esperienza sia v u o t a d i
senso e indegna di analisi, e
che anzi valori fondamentali,
anche se non sempre positivi, si
possano trarre da questo particolare
mondo di cui narriamo. Vorremmo
far considerare come il Lager sia
stato, anche e notevolmente, una gigantesca esperienza biologica e
sociale. [144]
periencia humana carece de sentido ni
es indigna de análisis, y de que, por el
contrario, hay valores fundamentales,
aunque no siempre positivos, que se
pueden deducir de este mundo particular del que estamos hablando. Querría hacer considerar de qué manera el Lager
ha sido, también y notoriamente,
una gigantesca experiencia biológica y social.
expérience humaine n’est dénuée de
sens ni indigne d’analyse, et que bien
au contraire l’univers particulier que
nous décrivons ici peut servir à
mettre en évidence des valeurs
fondamentales, sinon toujours positives.
Nous voudrions faire observer à quel
point le Lager a été, aussi et à bien des
égards, une gigantesque expérience
biologique et sociale.
Si rinchiudano tra i fili spinati
migliaia di individui diversi per
età, condizione, origine, lingua,
cultura e costumi, e siano quivi
(2) sottoposti a un regime di vita
costante, controllabile, identico
per tutti e inferiore a tutti i
bisogni: è quanto di più rigoroso
uno sperimentatore avrebbe
potuto istituire per stabilire che
cosa sia essenziale e che cosa
acquisito nel comportamento
dell’animale-uomo di fronte alla
lotta per la vita.
Enciérrense tras la alambrada
de púas a millares de individuos
diferentes en edades, estado, origen, lengua, cultura y costumbres,
y sean sometidos aquí a un régimen de vida constante, controlable, idéntico para todos y por debajo de todas las necesidades: es
cuanto de más riguroso habría podido organizar un estudioso para
establecer qué es esencial y qué es
accesorio en el comportamiento
del animal-hombre frente a la lucha por la vida.
Enfermez des milliers d’individus
entre des barbelés, sans distinction
d’âge, de condition sociale,
d’origine, de langue, de culture et de
moeurs, et soumettez-les à un mode
de vie uniforme, contrôlable,
identique pour tous et inférieur à
tous les besoins : vous aurez là ce
qu’il peut y avoir de plus rigoureux
comme champ d’expérimentation,
pour déterminer ce qu’il y a d’inné
et ce qu’il y a d’acquis dans le
comportement de l'homme confronté
à la lutte pour la vie.
Noi non crediamo alla più
ovvia e facile deduzione: che
l’uomo sia fondamentalmente
brutale, egoista e stolto come si
comporta
quando
ogni
sovrastruttura civile sia tolta, e che
lo «Häftling» non sia dunque che
l’uomo senza inibizioni (3). Noi
pensiamo piuttosto che, quanto a [145]
questo, null’altro si può concludere,
se non che di fronte al bisogno e al
disagio fisico assillanti, molte
consuetudini e molti istinti sociali
sono ridotti al silenzio.
No creo en la más obvia y fácil deducción: que el hombre es
fundamentalmente brutal, egoísta y e s t ú p i d o t a l y c o m o s e
c o m p o r t a c u a n d o t o da superestructura civil es eliminada, y que
el Häftling no es más que el h o m bre sin inhibiciones. Pienso
más bien que, en cuanto a esto,
tan sólo se puede conclu i r q u e ,
frente a la necesidad y el
malestar físico oprimente, muchas
costumbres e instintos sociales son
reducidos al silencio.
Non que nous nous rendions à la
conclusion un peu simpliste selon
laquelle l’homme serait foncièrement
brutal, [93] égoïste et obtus dès lors
que son comportement est affranchi
des superstructures du monde civilisé,
en vertu de quoi le Häftlinge ne serait
que l'homme sans inhibitions. Nous
pensons plutôt qu’on ne peut
rien conclure à ce sujet, sinon
q u e s o u s l a p r e s s i o n harcelante
d e s b e s o i n s e t d e s s o u ff r a n c e s
physiques, bien des habitudes et bien
des instincts sociaux disparaissent.
Ci p a r e i n v e c e d e g n o d i
attenzione questo fatto: viene in luce
che esistono fra gli uomini due
categorie particolarmente ben
distinte: i salvati e i sommersi. Altre
coppie di contrari (4) (i buoni e i
cattivi, i savi e gli stolti, i vili e i
coraggiosi, i disgraziati e i fortunati)
sono assai meno nette, sembrano
meno congenite, e soprattutto
ammettono gradazioni intermedie
più numerose e complesse.
Me parece, en cambio, digno de
atención este hecho: queda claro que
hay entre los hombres dos categorías particularmente bien distintas:
los salvados y los hundidos. Otras
parejas de contrarios (los buenos y los malos, los sabios y los tontos, los cobardes y los
valientes, los desgraciados y los afortunados)
son bastante menos definidas, parecen
menos congénitas, y sobre todo admiten gradaciones intermedias más
numerosas y complejas.
Un fait, en revanche, nous paraît
digne d’attention : il existe chez les
hommes deux catégories particulièrement
bien distinctes, que j’appellerai
métaphoriquement les élus et les damnés. Les
autres couples de contraires (comme par exemple
les bons et les méchants, les sages et les fous, les
courageux et les lâches, les chanceux et les
malchanceux) sont beaucoup moins nets, plus
artificiels semble-t-il, et surtout ils se prêtent à
toute une série de gradations intermédiaires plus
complexes et plus nombreuses.
Questa divisione è molto meno evidente nella vita comune; in questa non
accade spesso che un uomo si perda,
perché normalmente l’uomo non è
solo, e, nel suo salire e nel suo
discendere, è legato al destino dei suoi
vicini; per cui è eccezionale che
qualcuno cresca senza limiti in
potenza, o discenda con continuità di
sconfitta in sconfitta fino alla rovina.
Inoltre ognuno possiede di solito
riserve tali, spirituali, fisiche e anche
pecuniarie, che l’evento di un naufragio, di una insufficienza davanti alla
vita, assume una anche minore
probabilità. Si aggiunga ancora che
una sensibile azione di smorzamento
è esercitata dalla legge, e dal senso
morale, che è legge interna; viene
infatti considerato tanto più civile un
paese, quanto più savie ed efficienti
vi sono quelle leggi che [146]
impediscono al misero di essere
troppo misero, e al potente di essere
Esta división es mucho menos
evidente en la vida común; en ésta
no sucede con frecuencia que un
hombre se pierda, porque normalmente el hombre no está solo y, en
sus altibajos, está unido al destino
de sus vecinos; por lo que es excepcional que alguien crezca en poder
sin límites o descienda continuamente de derrota en derrota hasta la ruina.
Además, cada uno posee por regla general
reservas espirituales, físicas e incluso
pecuniarias tales, que la eventualidad de un naufragio, de una insuficiencia ante la vida, tiene menor
probabilidad. Añádase también la
s e n s i b l e a c c i ó n d e a m o r t i g u ación que ejerce la ley, y el sentimiento moral, que es una ley interior;
en efecto, un país se considera tanto más desarrollado cuanto más sabias y eficientes son las leyes que
impiden al miserable ser demasiado
mi s e r a b l e y a l p o d e r o s o s e r
Cette distinction est beaucoup moins
évidente dans la vie courante, où il est
rare qu’un homme se perde, car en
général l'homme n’est pas seul et son
destin, avec ses hauts et ses bas, reste
lié à celui des êtres qui l’entourent.
Aussi est-il exceptionnel qu’un individu
grandisse indéfiniment en puissance ou
qu’il s’enfonce inexorablement de
défaite en défaite, jusqu’à la ruine totale.
D’autre part, chacun possède habituellement
de telles ressources spirituelles, physiques,
et même pécuniaires, que les probabilités
d’un naufrage, d’une incapacité de faire
face à la vie, s’en trouvent encore
diminuées. Il s’y ajoute a u s s i l ’ a c t i o n
modératrice exercée par la loi, et
par le sens moral qui opère
c o m m e u n e l o i i n t é r i e u r e ; on
s’accorde en effet à reconnaître qu’un
pays est d’autant plus évolué que les
lois qui empêchent le misérable d’être
trop misérable et le puissant trop
puissant y sont plus sages et plus
70
notes
4:20
5 Al potente di essere troppo potente. Nitida
definizione della democrazia classica, per così dire
ateniese. È il quesito politico «per eccellenza»: come
conciliare un ordine che non sia oppressione con una
libertà che non sia licenza. Elogio della temperanza,
della democrazia come «terza via», cui non vanno
disgiunti altri analoghi elogi dei principi
liberaldemocratici dispersi nel libro e ripresi in sede
di autocommento. Come è stato detto (Cases, 27) «
raramente i principi liberali sono stati enunciati con
tanta chiarezza»; Levi è nemico di ogni forma di
massimalismo utopistico, si veda anche in SES:
«L’ascesa dei privilegiati, non solo in Lager ma in tutte
le convivenze umane, è un fenomeno angosciante
ma immancabile: essi sono assenti solo nelle utopie.
È compito dell’uomo giusto fare guerra ad ogni
privilegio non meritato, ma non si deve dimenticare
che questa è una guerra senza fine» (II, 1021).
6 remissione. Ritorna la parola-chiave di SQU, vedi
sopra, cap. «Le nostre notti», nota 16 e sotto cap.
«L’ultimo», nota 5 e «il sogno di remissione» di
Sómogyi, cap. «Storia di dieci giorni», nota 24. Nel
successivo «ognuno è disperatamente ferocemente
solo», pare di avvertire una prova della presenza di
Quasimodo, che Fortini ha giustamente messo in luce
per le poesie (E Fortini, L’opera in versi cit., p. 164).
7 selvaggia pazienza. Vedi anche sopra, cap. «Al di
qua del bene e del male», nota 4 e qui sotto, nota 15.
(1) «Muselnann» : c’est ainsi que les anciens du camp
surnommaient, j’ignore pourquoi, les faibles, les
inadaptés, ceux qui étaient voués à la sélection. (N.d.A.)
8 nella memoria di nessuno. In Memorie, 77 ss. è
descritta una categoria umana molto simile ai
Muselmänner: «Nella nostra camerata, come pure in
tutte le altre del reclusorio, c’erano sempre dei poveri,
dei cenciosi, che avevano perduto e bevuto tutto, o
poveri semplicemente così, per natura. lo dico “per
natura” e insisto in modo particolare su questa
espressione. Effettivamente, dappertutto nel popolo
nostro, in qualsiasi congiuntura, in qualsiasi
condizione, sempre ci sono e ci saranno certe strane
persone, pacifiche e non di rado tutt’altro che indolenti,
predestinate dalla sorte a rimanere eternamente
povere. Costoro sono sempre dei tapini, sono sempre
malmessi, hanno sempre un certo aspetto di gente
abbattuta e oppressa da non so che cosa e si trovano
in perpetuo alla mercé di qualcuno».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
troppo potente (5).
d e masiado poderoso.
efficaces.
Ma in Lager avviene altrimenti: qui
la lotta per sopravvivere è senza
remissione (6), perché ognuno è
disperatamente ferocemente solo. Se
un qualunque Null Achtzehn vacilla,
non troverà chi gli porga una mano;
bensì qualcuno che lo abbatterà a lato,
perché nessuno ha interesse a che un
«mussulmano» di più si trascini ogni
giorno al lavoro; e se qualcuno, con
un miracolo di selvaggia pazienza (7)
e astuzia, troverà una nuova
combinazione per defilarsi dal lavoro
più duro, una nuova arte che gli frutti
qualche grammo di pane, cercherà di
tenerne segreto il modo, e di questo
sarà stimato e rispettato, e ne trarrà
un suo esclusivo personale
giovamento; diventerà più forte, e
perciò sarà temuto, e chi è temuto è,
ipso facto, un candidato a
sopravvivere. [147]
Pero en el Lager sucede de otra manera: aquí, la lucha por la supervivencia no
tiene remisión porque cada uno está desesperadamente, ferozmente solo. Si un tal
Null Achtzehn vacila, no encontrará quien
le eche una mano; encontrará más
bien a alguien que le eche a un lado,
porque nadie está interesado en que
un «musulmán»1 más se arrastre cada
día al trabajo: y si alguno, mediante
un prodigio de salvaje paciencia y astucia, encuentra una nueva combinación para escurrirse del trabajo
más duro, un nuevo arte que le
rente unos gramos más de pan, tratará de mantenerla en secreto, y
por ello será estimado y respetado,
y le producirá un beneficio personal
y exclusivo; será más fuerte, y
será temido por ello, y quien es
temido es, ipso facto, un candidato a
sobrevivir.
Mais au Lager il en va tout autrement
: ici, la lutte pour la vie est implacable
car chacun est désespérément et
férocement seul. Si un quelconque Null
Achtzehn vacille, il ne trouvera personne
pour lui tendre la main, mais bien
quelqu’un qui lui donnera le coup de
grâce, parce que ici personne n’a intérêt
à ce qu’un «muselman (1)» de plus [94]
se traîne chaque jour au travail ; et si
quelqu’un, par un miracle de patience et
d’astuce, trouve une nouvelle combine
pour échapper aux travaux les plus durs,
un nouveau système qui lui rapporte
quelques grammes de pain supplémentaires,
il gardera jalousement son secret, ce qui
lui vaudra la considération et le respect général,
et lui rapportera un avantage strictement
personnel ; il deviendra plus puissant, on le
craindra, et celui qui se fait
craindre est du même coup un
candidat à la survie.
Nella storia e nella vita pare
talvolta di discernere una legge feroce, che suona «a chi ha, sarà dato; a
chi non ha, a quello sarà tolto». Nel
Lager, dove l’uomo è solo e la lotta
per la vita si riduce al suo
meccanismo primordiale, la legge
iniqua è apertamente in vigore, è
riconosciuta da tutti. Con gli adatti,
con gli individui forti e astuti, i capi
stessi mantengono volentieri contatti,
talora quasi camerateschi, perché
sperano di poterne trarre forse più tardi
qualche utilità. Ma ai mussulmani, agli
uomini in dissolvimento, non vale la
pena di rivolgere la parola, poiché già
si sa che si lamenterebbero, e
racconterebbero
quello
che
mangiavano a casa loro. Tanto meno
vale la pena di farsene degli amici,
perché non hanno in campo
conoscenze illustri, non mangiano
niente extrarazione, non lavorano in
Kommandos vantaggiosi e non
conoscono nessun modo segreto di
organizzare. E infine, si sa che sono qui
di passaggio, e fra qualche settimana
non ne rimarrà che un pugno di
cenere in qualche campo non lontano,
e su un registro un numero di matricola
spuntato. Benché inglobati e
tras c i n a t i senza requie dalla
folla innumerevole dei loro consimili,
essi soffrono e si trascinano in una opaca
intima solitudine, e in solitudine muoiono
o scompaiono, senza lasciar traccia nella
memoria di nessuno (8). [148]
En la historia y en la vida, parece
a veces discernirse una ley feroz que
reza: «a quien tiene, le será dado; a
quien no tiene, le será quitado». En
el Lager, donde el hombre está solo y
la lucha por la vida se reduce a su mecanismo primordial, esta ley inicua está
abiertamente en vigor, es reconocida
por todos. Con los adaptados, con los
individuos fuertes y astutos, los mismos
jefes mantienen con gusto relaciones, a
veces casi de camaradas, porque tal vez
esperan obtener más tarde alguna utilidad. Pero a los «musulmanes», a los
hombres que se desmoronan, no
vale la pena dirigirles la palabra,
porque ya se sabe que se lamentarán y contarán lo que comían
e n s u c a s a . Va l e m e n o s a ú n l a
pena hacerse amigo suyo, porque
no tienen en el campo amistades
ilustres, no comen nunca racion e s e x t r a s , n o t r a b a j a n en
Kommandos ventajosos y no conocen
ningún modo secreto de organizarse.
Y, finalmente, se sabe que están aquí
de paso y que dentro de unas semanas
no quedará de ellos más que un puñado de cenizas en cualquier campo no
lejano y, en un registro, un número de
matrícula vencido. Aunque englobados
y arrastrados sin descanso por la
muchedumbre innumerable de sus semejantes, sufren y se arrastran en una opaca soledad íntima, y en soledad mueren o desaparecen, sin dejar rastros en
la memoria de nadie.
On a parfois l’impression qu’il émane de
l’histoire et de la vie une loi féroce que l’on
pourrait énoncer ainsi : «II sera donné à celui qui
possède, il sera pris à celui qui n’a rien.» Au
Lager, où l’homme est seul et où la lutte
pour la vie se réduit à son mécanisme
primordial, la loi inique est ouvertement
en vigueur et unanimement reconnue. Avec
ceux qui ont su s’adapter, avec les
individus forts et rusés, les chefs
eux-mêmes entretiennent volontiers des
rapports, parfois presque amicaux, dans
l’espoir qu’ils pourront peut-être plus tard
en tirer parti. Mais les «musulmans», les
hommes en voie de désintégration, ceux-là
ne valent même pas la peine qu’on leur
adresse la parole, puisqu’on sait d’avance
qu’ils commenceraient à se plaindre et à
parler de ce qu’ils mangeaient quand ils
étaient chez eux. Inutile, à plus forte raison,
de s’en faire des amis : ils ne connaissent
personne d’important au camp, ils ne
mangent rien en dehors de leur ration, ne
travaillent pas dans des Kommandos
intéressants et n’ont aucun moyen secret
de s’organiser. Enfin, on sait qu’ils sont là
de passage, et que d’ici quelques semaines
il ne restera d’eux q u ’ u n e p o i g n é e
de cendres dans un des champs
voisins, et un numéro matricule
coché dans un registre. Bien qu’ils soient ballottés
et confondus sans répit dans l’immense
foule de leurs semblables, ils souffrent et
avancent dans une solitude intérieure
absolue, et c’est encore en solitaires qu’ils
meurent ou disparaissent, sans laisser de
trace dans la mémoire de personne.
Il risultato di questo spietato
processo di selezione naturale si
sarebbe potuto leggere nelle
statistiche del movimento dei Lager.
Ad Auschwitz, nell’anno 1944, dei
vecchi prigionieri ebrei (degli altri non
diremo qui, ché altre erano le loro
condizioni), «kleine Nummer», piccoli
numeri inferiori al centocinquantamila,
poche centinaia sopravvivevano; nessuno
di questi era un comune Häftling,
vegetante nei comuni Kommandos
e pago della normale razione.
Restavano solo i medici, i s a r t i ,
i ciabattini, i musicisti, i
El resultado de este despiadado
proceso de selección natural habría podido leerse en las estadísticas del movimiento de los Lager. En Auschwitz,
en el año 1944, de los prisioneros judíos veteranos (de los otros no hablaré
aquí, porque sus condiciones eran diferentes), kleine Nummer, números
bajos inferiores al ciento cincuenta mil,
pocos centenares sobrevivían: ninguno de éstos era un vulgar Häftling, que
vegetase en los Kommandos vulgares
y recibiese la ración normal. Quedaban
solamente los médicos, los sastres, los
zapateros remendones, los músicos,
Le résultat de cet impitoyable processus
de sélection apparaît d’ailleurs clairement
dans les statistiques relatives aux effectifs
des Lager. A Auschwitz, abstraction faite des
autres prisonniers qui vivaient dans des
conditions différentes, sur l’ensemble des
anciens détenus juifs - c’est-à-dire des kleine
Nummer, des petits numéros inférieurs à
[95] cinquante mille - il ne restait en 1944
que quelques centaines de survivants : aucun
de ces survivants n’était un Häftling
ordinaire, végétant dans un Kommando
ordinaire et se contentant de la ration normale.
Il ne restait que les médecins, les tailleurs,
les cordonniers, les musiciens, l e s
71
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
c u o c h i , i giovani attraenti
omosessuali, gli amici o compaesani
di qualche autorità del campo;
inoltre individui particolarmente
spietati, vigorosi e inumani,
insediatisi (in seguito a investitura da
parte del comando delle SS, che in tale
scelta dimostravano di possedere una
satanica conoscenza umana) nelle
cariche di Kapo, di Blockältester, o
altre; e infine coloro che, pur senza
rivestire particolari funzioni, per la
loro astuzia ed energia fossero sempre
riusciti a organizzare con successo,
ottenendo così, oltre al vantaggio
materiale e alla reputazione, anche
indulgenza e stima da parte dei potenti
del campo. Chi non sa diventare un
Organisator, Kombinator, Prominent
(truce eloquenza dei termini!)
finisce in breve mussulmano. Una
terza via esiste nella vita, dove è
anzi la norma; non esiste in campo
di concentramento.
los cocineros, los jóvenes homosexuales atractivos, los amigos y paisanos de alguna autoridad del campo; además de individuos particularmente crueles, vigorosos e inhumanos, instalados (a consecuencia de la
investidura por parte del comando de los
SS, que en tal selección demostraban
poseer un satánico conocimiento de la
humanidad) en los cargos de Kapo, de
Blockältester u otros: y, en fin, los que,
aunque sin desempeñar funciones especiales, siempre habían logrado, gracias
a su astucia y energía, organizarse con
éxito, obteniendo así, además de ventaja material y reputación, la indulgencia
y estima de los poderosos del campo.
Quien no sabe convertirse en un
Organisator, Kombinator, Prominenz
(¡atroz elocuencia de los términos!) termina pronto en «musulmán». Un tercer camino hay en la vida, donde es
más bien la norma; no lo hay en el campo de concentración.
cuisiniers, les homosexuels
e n c o r e j e u n e s e t a t t i r a n ts, les
amis ou compatriotes de certaines
autorités du camp, plus quelques individus
particulièrement impitoyables, vigoureux et
inhumains, solidement installés l'après y
avoir été nommés par le commandement SS,
qui en matière de choix témoignait d’une
connaissance diabolique de l’âme humaine)
dans les fonctions de Kapo, Blockâltester
ou autre. Restaient enfin ceux qui, sans
occuper de fonctions particulières, avaient
toujours réussi grâce à leur astuce et à leur
énergie à s’organiser avec succès, se
procurant ainsi, outre des avantages
matériels et une réputation flatteuse,
l'indulgence et l'estime des puissants du
camp. Ainsi, celui qui ne sait pas devenir
Organisator, Kombinator, Prominent
(farouche éloquence des mots !) devient
inéluctablement un «musulman». Dans la
vie, il existe une troisième voie, c’est même
la plus courante ; au camp de concentration,
il n’existe pas de troisième voie.
Soccombere è la cosa più semplice:
basta eseguire tutti gli ordini che si
ricevono, non mangiare che la razione,
attenersi alla disciplina del lavoro e
del campo. L’esperienza ha dimostrato
che solo eccezionalmente si può in
questo modo durare più di tre mesi.
Tutti i mussulmani che vanno in gas
hanno la stessa storia, o, per meglio
dire, non hanno storia; hanno seguito
il pendio fino al fondo, naturalmente,
come i ruscelli che vanno al mare.
Entrati in campo, per loro essenziale
incapacità, o per sventura, o per un
qualsiasi banale incidente, sono stati
sopraffatti prima di aver potuto
adeguarsi; sono battuti [149] sul
tempo, non cominciano a imparare il
tedesco e a discernere qualcosa
nell’infernale groviglio di leggi e di
divieti, che quando il loro corpo è già
in sfacelo, e nulla li potrebbe più
salvare dalla selezione o dalla morte
per deperimento. La loro vita è breve ma il loro numero è sterminato;
sono oro, i Muselmänner, i sommersi
(9), il nerbo del campo; loro, la massa
anonima, continuamente rinnovata e
sempre identica, del non-uomini che
marciano e faticano in silenzio, spenta
in loro la scintilla divina (l0), già
troppo vuoti per soffrire veramente. Si
esita a chiamarli vivi; si esita a
chiamar morte la loro morte, davanti
a cui essi non temono perché sono
troppo stanchi per comprenderla.
Sucumbir es lo más sencillo: basta
cumplir órdenes que se reciben, no comer más que la ración, atenerse a la
disciplina del trabajo y del campo. La
experiencia ha demostrado que, de este
modo, sólo excepcionalmente se puede durar más de tres meses. Todos los
«musulmanes» que van al gas tienen
la misma historia o, mejor dicho, no
tienen historia; han seguido por la pendiente hasta el fondo, naturalmente,
como los arroyos que van a dar a la mar.
Una vez en el campo, debido a su esencial incapacidad, o por desgracia, o por
culpa de cualquier incidente trivial, se
han visto arrollados antes de haber podido adaptarse; han sido vencidos antes
de empezar, no se ponen a aprender
alemán y a discernir nada en el infernal enredo de leyes y de prohibiciones, sino cuando su cuerpo es
una ruina, y nada podría salvarlos
de la selección o de la muerte por
agotamiento. Su vida es breve pero
su número es desmesurado; son ellos,
los Muselmänner, los hundidos, los cimientos del campo; ellos, la masa anónima, continuamente renovada y siempre idéntica, de no-hombres que marchan y trabajan en silencio, apagada en
ellos la llama divina, demasiado vacíos
ya para sufrir verdaderamente. Se duda
en llam a r l o s v i v o s : s e d u d a e n
llamar muerte a su muerte, ante la
que no temen porque están demasiado cansados para comprenderla.
Le plus simple est de succomber :
il suffit d’exécuter tous les ordres
qu’on reçoit, de ne manger que sa
ration et de respecter la discipline au
t r a v a i l e t a u c a m p . L’ e x p é r i e n c e
prouve qu’à ce rythme on résiste
rarement plus de trois mois. Tous les
«musulmans» qui finissent à la
chambre à gaz ont la même histoire, ou
plutôt ils n’ont pas d’histoire du tout :
ils ont suivi la pente jusqu’au bout,
naturellement, comme le ruisseau va à
la mer. Dès leur arrivée au camp, par
incapacité foncière, par malchance, ou
à la suite d’un incident banal, ils ont
été terrassés avant même d’avoir pu
s’adapter. Ils sont pris de vitesse :
lorsque enfin ils commencent à
apprendre Tallemand et à distinguer quelque
chose dans l'infernal enchevêtrement de
lois et d’interdits, leur corps est déjà
miné, et plus rien désormais ne
saurait les sauver de la sélection ou de
la mort par faiblesse. Leur vie est
courte mais leur nombre infini. Ce sont
eux, les Muselmänner, les damnés, le
nerf du camp ; eux, la masse anonyme,
continuellement renouvelée et toujours
identique, des non-hommes en qui
l’étincelle divine s’est éteinte, et qui
marchent et peinent [96] en silence, trop
vides déjà pour souffrir vraiment. On
hésite à les api des vivants : on hésite à
appeler mort une mort qu ils ne
craignent pas parce qu’ils sont trop
épuisés pour la comprendre.
Essi popolano la mia memoria della
loro presenza senza volto, e se potessi
racchiudere in una immagine tutto il
male del nostro tempo(11), sceglierei
questa immagine, che mi è familiare:
un uomo scarno, dalla fronte china e
dalle spalle curve, sul cui volto e
nei cui occhi non si possa leggere
traccia di pensiero.
Son los que pueblan mi memoria con
su presencia sin rostro, y si pudiese encerrar a todo el mal de nuestro tiempo
en una imagen, escogería esta imagen,
que me resulta familiar: un hombre demacrado, con la cabeza inclinada y las
espaldas encorvadas, en cuya cara y
en cuyos ojos no se puede leer ni una
huella de pensamiento.
Us peuplent ma mémoire de leur
présence sans visage, et si je pouvais
résumer tout le mal dé notre temps en
une seule image, je choisirais cette
vision qui m’est familière : un homme
d é c h a r n é , le f r o n t c o u r b é e t l e s
épaules voûtées, dont le visage et
les y e u x n e r e f l è t e n t n u l l e
t r a c e d e pensée.
Se i sommersi non hanno storia, e
una sola e ampia è la via della
perdizione, le vie della salvazione (12)
sono invece molte, aspre ed
impensate. [150]
Si los hundidos no tienen historia, y una sola y ancha es la vía de
la perdición, las vías de la salvación
son, en cambio, muchas, ásperas e
impensadas.
Si les damnés n’ont pas d’histoire,
et s’il n’est qu’une seule et large voie
qui mené à la perte, les chemins du
salut sont multiples, épineux e t
imprévus.
8:50
9 i sommersi. Inf. XX, 3.
10 la scintilla divina. «La divine etincelle»
(C.Baudelaire, Les aveugles). Vedi sotto, cap. «Storia
di dieci giorni», nota 25.
11 il male del nostro tempo. Di tutto il libro è questo il
luogo in cui si rende più difficile intendere se Levi parli
del tempo del Lager o del tempo in cui sta scrivendo,
a liberazione avvenuta; donde un’ennesima
testimonianza di ambiguità fra dentro e fuori, forza
centripeta e forza centrifuga. Vedi anche sopra, cap.
«Una buona giornata», nota 2.
12 salvazione. È parola-chiave in Levi (vedi anche sotto,
nota 17), rinvia naturalmente a Dante (Inf. IV, 63). Si
ricordino i due diversi gradi di salvazione (la salvazione
del capire, la salvazione del riso) nel grafo posto in esergo
a RR (II, 1369) e il titolo stesso di SES. [ll termine, che
compare anche nel titolo di questo capitolo, ha un valore
aspramente ironico. In Lager non si salva il virtuoso, ma
l’uomo che « si organizza», che opprime o soppianta il
suo prossimo, che soffoca in sé ogni moto di carità o
solidarietà]. Cfr. anche Cases, 15.
72
notes
13 si offra. Ritorna la forma impersonale che assume
l’aspetto di appello al lettore.
13:38
14 degli oppressi’... nel sopportare. È il momento di
Manzoni; come è stato notato (Tesio, 96), leggendo
questo brano, il pensiero va subito all’episodio dei
capponi di Renzo ricordato da Levi nell’articolo di AM,
Il pugno di Renzo (Il, 702); in verità le cose sono molto
più complesse, anzi, a ben vedere l’autocommento
non aiuta per niente a mettersi sulla giusta strada. Il
brano è di un’importanza straordinaria per l’evoluzione
che subirà, di qui fino a SES. Si può anzi dire che
questa sia la cellula originaria da cui nascerà la «zona
grigia». Cfr. Conversazioni, 180 che svela l’esistenza
in SQU, di una scintilla da cui scaturirà il capitolo più
drammatico di SES (ma nell’intervista non si dice a
quale luogo occorre fare riferimento). G.PBiasin, nel
saggio Contagio (in «Riga» cit., pp.261-263) è andato
vicino al nocciolo della questione, anzi ha ricostruito
correttamente tutto il percorso, ma soltanto a partire
da un luogo preciso di T (I, 206-207): «Poiché, ed è
questo il tremendo privilegio della nostra generazione
e del mio popolo, nessuno mai ha potuto meglio di
noi cogliere la natura insanabile dell’offesa, che dilaga
come un contagio. È stolto pensare che la giustizia
umana lo estingua. Essa è una inesauribile fonte di
male: spezza il corpo e l’anima dei sommersi, li
spegne e li rende abbietti». L’avvio del ragionamento
in SQU è certamente in questo giudizio sui
«prominenti ebrei», sulla loro capacità di riversare sugli
oppressi l’odio inappagato nei confronti degli
oppressori. Il tema potrebbe avere radice anche in
Vercors (si veda sopra, cap. « Le nostre notti», nota
7); sicuro è che il luogo manzoniano in questione non
sono i capponi di Renzo, ma l’aggressione con il
coltello di Renzo a Don Abbondio, ciò che fa
pronunciare allo scrittore lombardo la celebre frase
sui «soverchiatori» che contagiano i perseguitati (cito
dall’edizione dei Promessi sposi, a cura di L.Russo,
La Nuova Italia, Firenze 1942, p.44: «I provocatori, i
soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo,
fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che
commettono, ma del pervertimento ancora a cui
portano l’animo degli offesi»). In SQU, vi è dunque la
cellula primigenia dell’intero ragionamento di SES (Il,
1023), ma, nella sostanza, quale abisso separa le
dimensioni del contagio, così come si configura nel
’47 quando riguardava solo ed esclusivamente «i
prominenti ebrei», e cosi come si configurerà nel 1987
quando la «zona grigia» dilaterà oltre misura i confini
accogliendo al suo interno un numero impressionante
di individui, se non tutto intero il genere umano! Fra il
1947 e il 1958 la distinzione fra «oppressori» e
«oppressi». (che viene dai Promessi sposi, anche se,
lessicalmente, «gli oppressi che si uniscono nel
sopportare» fa venire in mente Marzo 1821) è
rigorosamente ristretta al fenomeno del
collaborazionismo, alla rivalità «fra gli assoggettati».
Per questo tipo di autocommento involutivo cfr. cap.
«Ka-Be», nota 27; un altro esempio viene a proposito
di un concetto che divora l’ultimo Levi, quello di
«vergogna», nel cap. «L’ultimo», nota 7.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
La via maestra, come abbiamo
accennato, è la Prominenz.
«Prominenten» si chiamano i
funzionari del campo, a partire dal
direttore- Häftling (Lagerältester) ai
Kapos, ai cuochi, agli infermieri, alle
guardie notturne, fino agli scopini
delle baracche e agli Scheissminister
e Bademeister (sovraintendenti alle
latrine e alle docce). Più specialmente
interessano qui i prominenti ebrei,
poiché, mentre gli altri venivano
investiti
degli
incarichi
automaticamente, al loro ingresso in
campo, in virtù della loro supremazia
naturale, gli ebrei dovevano intrigare
e lottare duramente per ottenerli.
La vía maestra, como ya he dicho,
es la Prominenz. Prominenten se llaman los funcionarios del campo a
partir
del
director-Häftling
(Lagerältester), los Kapos, los cocineros, los enfermeros, los guardias
nocturnos, hasta los barrenderos de
las barracas y los Scheissminister y
Bademeister (encargados de letrinas
y duchas). Más especialmente interesan aquí los prominentes judíos
puesto que, mientras a los otros se
los
investía
de
c a rg o s
automáticamente al ingresar en el
campo, en virtud de su supremacía
natural, los judíos debían intrigar y
luchar duramente para obtenerlos.
La voie principale, comme nous
l'avons laissé entendre, est celle de la
Prominenz. On appelle Prominenten les
fonctionnaires du camp : depuis le
Häftling-chef (Lagerâltester), les
Kapos, cuisiniers, infirmiers et gardes
de nuit, jusqu’aux balayeurs de
baraques, aux Scheissminister et
Bademeister (préposés aux latrines et
aux douches). Ceux qui nous intéressent
plus spécialement ici sont les
prominents juifs, car, alors que les
autres étaient automatiquement investis
de ces fonctions dès leur entrée au camp
en vertu de leur suprématie naturelle,
les juifs, eux, devaient intriguer et lutter
durement pour les obtenir.
I prominenti ebrei costituiscono
un triste e notevole fenomeno
u m a n o . I n l o r o c o n v e rg o n o l e
soff e r e n z e p r e s e n t i , p a s s a t e e
ataviche, e la tradizione e
l’educazione di ostilità verso lo
straniero, per farne mostri di
asocialità e di insensibilità.
Los prominentes judíos constituyen
un triste y notable fenómeno humano. Convergen en ellos los sufrimientos presentes, pasados y atávicos, y las
tradiciones y la educación de hostilidad hacia el extranjero, para convertirlos en monstruos de insociabilidad
y de insensibilidad.
Les prominents juifs constituent
un phénomène aussi triste que
révélateur. Les souffrances
présentes, passées et ataviques
s’unissent en eux à la tradition et
au culte de la xénophobie pour en
faire des monstres asociaux et
dénués de toute sensibilité.
Essi sono il tipico prodotto della
struttura del Lager tedesco: si offra
(13) ad alcuni individui in stato di
schiavitù una posizione privilegiata,
un certo agio e una buona probabilità
di sopravvivere, esigendone in cambio il tradimento della naturale
solidarietà coi loro compagni, e
certamente vi sarà chi accetterà.
Costui sarà sottratto alla legge
comune, e diverrà intangibile; sarà
perciò tanto più odioso e odiato,
quanto maggior potere gli sarà stato
concesso. Quando gli venga affidato
il comando di un manipolo di
sventurati, con diritto di vita o di
morte su di essi, sarà crudele e
tirannico, perché capirà che se non lo
fosse abbastanza, un altro, giudicato
più idoneo, subentrerebbe al suo
posto. Inoltre avverrà che la sua
capacità di odio, rimasta inappagata
nella direzione degli oppressori, si
riverserà, irragionevolmente, sugli
oppressi: ed egli si troverà
soddisfatto quando avrà scaricato
sui suoi sottoposti l’offesa ricevuta
dall’alto. [151]
Son el típico producto de la estructura del Lager alemán: ofrézcase a algunos individuos en estado
de esclavitud una posición privilegiada, cierta comodidad y una buena probabilidad de sobrevivir, exigiéndoles a cambio la traición a la
solidaridad natural con sus compañeros, y seguro que habrá quien
acepte. Éste será sustraído a la ley
común y se convertirá en intangible; será por ello tanto más odiado
cuanto mayor poder le haya sido
conferido. Cuando le sea confiado
el mando de una cuadrilla de desgraciados, con derecho de vida y
muerte sobre ellos, será cruel y tiránico porque entenderá que si no
lo fuese bastante, otro, considerado más idóneo, ocuparía su puesto.
Sucederá además que su capacidad
de odiar, que se mantenía viva en
dirección a sus opresores, se volverá, irracionalmente, contra los
oprimidos, y él se sentirá satisfecho
cuando haya descargado en sus subordinados la ofensa recibida de los
de arriba.
Ils sont le produit par excellence de
la structure du Lager allemand ; qu’on
offre à quelques individus réduits en
esclavage une position privilégiée,
certains avantages et de bonnes chances
de survie, en exigeant d’eux en
contrepartie qu’ils trahissent la
solidarité naturelle qui les lie à leurs
camarades : il se trouvera toujours
quelqu’un pour accepter. Cet individu
échappera à la loi commune et
deviendra intouchable ; il sera donc
d’autant plus haïssable et haï que son
pouvoir gagnera en importance. Qu’on
lui confie le commandement d’une
poignée de malheureux, avec droit de
vie et de mort sur eux, et aussitôt il se
montrera cruel et tyrannique, parce
qu’il «comprendra que s’il ne l’était pas
assez, on n’aurait pas de mal à trouver
[97] quelqu’un pour le remplacer. Il
arrivera en outre que, ne pouvant
assouvir contre les oppresseurs la haine
qu’il a accumulée, il s’en libérera de
façon irrationnelle sur les opprimés, et
ne s’estimera satisfait que lorsqu’il aura
fait payer à ses subordonnés l'affront
infligé par ses supérieurs.
Ci rendiamo conto che tutto questo è
lontano dal quadro che ci si usa fare, degli
oppressi che si uniscono, se non nel
resistere, almeno nel sopportare (14).
Non esclu[152]diamo che ciò possa
avvenire quando l’oppressione non
superi un certo limite, o forse quando
l’oppressore, per inesperienza o per
magnanimità, lo tolleri o lo favorisca.
Ma constatiamo che ai nostri giorni,
in tutti i paesi in cui un popolo straniero
ha posto piede da invasore, si è stabilita
una analoga situazione di rivalità e di
odio fra gli assoggettati; e ciò,
come molti altri fatti umani, si è
potuto cogliere in Lager con
particolare cruda evidenza.
Me doy cuenta de que todo esto está
lejos del cuadro que suele imaginarse
de los oprimidos que se unen, si no para
resistir, cuando menos para sobrellevar algo. No excluyo que así puede ser
cuando la opresión no supera un determinado límite, o quizá cuando el
opresor, por inexperiencia o por
magnanimidad, lo tolera o lo estimula.
Pero advierto que en nuestros días, en
todos los países en los que un pueblo ha
puesto su pie de invasor, se ha establecido una situación análoga de rivalidad y
de odio entre los sometidos; y esto,
como otros muchos hechos humanos, se
ha podido comprobar en los Lager con
particular y cruel evidencia.
Nous nous rendons bien compte que tout
cela est fort éloigné de la représentation qu’on
fait généralement des opprimés, unis sinon
dans la résistance, du moins dans le malheur.
Nous n’excluons pas que cela puisse arriver,
à condition toutefois que l’oppression ne
dépasse pas certaines limites, ou peut-être
quand l’oppresseur, par inexpérience ou
magnanimité, tolère ou favorise un tel
comportement. Mais nous constatons
que de nos jours, dans tous les pays
victimes d’une occupation étrangère, il
s’est aussitôt créé à l’intérieur des
populations dominées une situation analogue
de haine et de rivalité ; phénomène qui, comme
bien d’autres faits humains, nous est apparu au
Lager dans toute sa cruelle évidence.
Sui prominenti non ebrei c’è meno
da dire, benché fossero di gran lunga
i più numerosi (nessuno Häftling
«ariano» era privo di una carica, sia
Sobre los prominentes no judíos hay
menos que decir, aunque fuesen con
mucho los más numerosos (ningún
Häftling «ario» carecía de un cargo,
Le cas des prominents non juifs appelle
moins de commentaires, bien qu’ils aient été
de loin les plus nombreux (aucun Häftling
aryen qui n’ait bénéficié d’une charge, si
73
notes
15 indurare la pazienza. È virtù leviana per eccellenza,
la virtù che rende «selvaggia» la pazienza. Vedi sopra,
nota 7 e cap. «Al di qua del bene e del male», nota 4.
16 dei martiri e dei santi. Si ricordi Cromo in SP (I, 570):
«Scrivendo trovavo breve pace e mi sentivo ridiventare
uomo, uno come tutti, né martire né infame né santo,
uno di quelli che si fanno una famiglia e guardano al futuro
anziché al passato»; ma anche, come ci rammenta Tesio,
97 la poesia di UI, Cantare (II, 526, vv.11-12).
17 la salvazione. Vedi sopra, nota 12.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
pure modesta). Che siano stati stolidi
e bestiali è naturale, a chi pensi che
per lo più erano criminali comuni,
scelti dalle carceri tedesche in vista
appunto del loro impiego come
sovrintendenti nei campi per ebrei; e
riteniamo che fosse questa una scelta
ben accurata, perché ci rifiutiamo di
credere che gli squallidi esemplari
umani che noi vedemmo all’opera
rappresentino un campione medio,
non che dei tedeschi in genere, anche
soltanto dei detenuti tedeschi in
specie. È più difficile spiegarsi come
in Auschwitz i prominenti politici
tedeschi, polacchi e russi,
rivaleggiassero in brutalità con i rei
comuni. Ma è noto che in Germania
la qualifica di reato politico si
applicava anche ad atti quali il traffico
clandestino, i rapporti illeciti con
ebree, i furti a danno di funzionari del
Partito. I politici «veri» vivevano e
morivano in altri campi, dal nome
ormai tristemente famoso, in
condizioni notoriamente durissime,
ma sotto molti aspetti diverse da
quelle qui descritte. [153]
aunque fuese modesto). Que hayan sido
estúpidos y bestiales resulta natural si
se piensa que la mayor parte eran criminales comunes escogidos en las cárceles alemanas con vistas a su empleo
como vigilantes en los campos para judíos; y pienso que ésta fue una elección
muy cuidadosa, porque me niego a
creer que los escuálidos ejemplares
humanos a los que vi en acción representen al tipo medio, no de los alemanes en general, sino tampoco de los
presidiarios alemanes en particular. Es
más difícil explicarse cómo en
Auschwitz los prominentes políticos
alemanes, polacos y rusos rivalizasen en
brutalidad con los reos comunes. Pero
es bien sabido que en Alemania el calificativo de delito político se aplicaba
también a hechos tales como el comercio clandestino, las relaciones ilícitas
con judías, y los hurtos en perjuicio de
funcionarios del Partido. Los políticos
«verdaderos» vivían y morían en otros
campos, de nombre ahora tristemente
famoso, en condiciones notoriamente
durísimas, pero diferentes en muchos
aspectos de las aquí descritas.
modeste fût-elle). Qu’ils aient été stupides
et brutaux, il n’y a pas là de quoi s’étonner
quand on sait que la plupart d’entre eux
étaient des criminels de droit commun,
prélevés dans les prisons allemandes pour
assumer des fonctions d’encadrement dans
les camps de juifs ; et nous voulons croire
qu’ils furent triés sur le volet, car nous
refusons de penser que les tristes individus
que nous avons vus à l’oeuvre puissent
constituer un échantillon représentatif, non
pas des Allemands en général, mais même
des détenus allemands en particulier. On
reste plus perplexe devant la manière dont
les prominents politiques d’Auschwitz,
qu’ils fussent allemands, polonais ou russes,
ont pu rivaliser de brutalité avec les
criminels de Droit commun. Il est vrai qu’en
Allemagne, le terme de crime politique était
indifféremment appliqué au trafic
clandestin, aux rapports illicites avec les
femmes juives ou aux vols commis aux
dépens de fonctionnaires du parti. Les
«vrais» politiques vivaient et mouraient
dans d’autres camps, aux noms restés
tristement célèbres, dans des [98] conditions
que l’on sait avoir été très dures mais à bien
des égards différentes des nôtres.
Ma oltre ai funzionari propriamente
detti, vi è una vasta categoria di
prigionieri che, non favoriti
inizialmente dal destino, lottano con le
sole loro forze per sopravvivere.
Bisogna risalire la corrente; dare
battaglia ogni giorno e ogni ora alla
fatica, alla fame, al freddo, e alla inerzia
che ne deriva; resistere ai nemici e non
aver pietà per i rivali; aguzzare
l’ingegno, indurare la pazienza (15),
tendere la volontà. O anche, strozzare
ogni dignità e spegnere ogni lume di
coscienza, scendere in campo da bruti
contro gli altri bruti, lasciarsi guidare
dalle insospettate forze sotterranee
che sorreggono le stirpi e gli individui
nei tempi crudeli. Moltissime sono
state le vie da noi escogitate e attuate
per non morire: tante quanti sono i
caratteri umani. Tutte comportano
una lotta estenuante di ciascuno
contro tutti, e molte una somma non
piccola di aberrazioni e di
compromessi. Il sopravvivere senza
aver rinunciato a nulla del proprio
mondo morale, a meno di potenti e
diretti interventi della fortuna, non
è stato concesso che a pochissimi
individui superiori, della stoffa dei
martiri e dei santi (16).
Pero además de los funcionarios
propiamente dichos, hay otra vasta categoría de prisioneros que, no favorecidos inicialmente por el destino, luchan tan sólo con sus fuerzas por sobrevivir. Hay que remontar la corriente; dar la batalla todos los días al hambre, al frío y a la consiguiente inercia;
resistirse a los enemigos y no apiadarse de los rivales; aguzar el ingenio,
ejercitar la paciencia, fortalecer la voluntad. O, también, acallar la dignidad
y apagar la luz de la conciencia, bajar
al campo como brutos contra otros brutos, dejarse guiar por las insospechadas fuerzas subterráneas que sostienen
a las estirpes y a los individuos en los
tiempos crueles. Muchísimos han sido
los caminos imaginados y seguidos por
nosotros para no morir: tantos como
son los caracteres humanos. Todos suponen una lucha extenuadora de cada
uno contra todos, y muchos, una suma
no pequeña de aberraciones y de compromisos. El sobrevivir sin haber renunciado a nada del mundo moral propio, a no ser debido a poderosas y directas intervenciones de la fortuna, no
ha sido concedido más que a poquísimos individuos superiores, de la madera de los mártires y de los santos.
En dehors des fonctionnaires
proprement dits, il existe cependant une
vaste catégorie de prisonniers qui, n’ayant
pas été initialement favorisés par le
destin, luttent pour survivre avec leurs
seules forces. Il faut remonter le courant
; livrer bataille tous les jours et à toute
heure contre la fatigue, la faim, le froid,
et l’apathie qui en découle ; résister aux
ennemis, être sans pitié pour les rivaux ;
aiguiser son intelligence, affermir sa
patience, tendre sa volonté. Ou même
abandonner toute dignité, étouffer toute
lueur de conscience, se jeter dans la mêlée
comme une brute contre d’autres brutes,
s’abandonner aux forces souterraines
insoupçonnées qui soutiennent les
générations et les individus dans
l’adversité. Les moyens que nous avons
su imaginer et mettre en oeuvre pour
survivre sont aussi nombreux qu’il y a de
caractères humains. Tous impliquaient
une lutte exténuante de chacun contre
tous, et beaucoup une quantité non
négligeable d’aberrations et de
compromis. Survivre sans avoir renoncé
à rien de son propre monde moral, à moins
d’interventions puissantes et directes de
la chance, n’a été donné qu’à un tout petit
nombre d’êtres supérieurs, de l'étoffe des
saints et des martyrs.
In quanti modi si possa dunque
raggiungere la salvazione (l7), noi
cercheremo di dimostrare raccontando
le storie di Schepschel, Alfred L.,
Elias e Henri.
En cuántos modos es posible
acceder a la salvación, procuraré demostrarlo contando las historias de Schepschel, Alfred L.,
Elías y Henri.
Ce sont ces différentes manières
d’atteindre le salut que nous voudrions
maintenant illustrer en racontant l'histoire
de Schepschel, d’Alfred L., d’Elias et
d’Henri.
Schepschel vive in Lager da quattro
anni. Si è visti morire intorno decine
di migliaia di suoi simili, a partire
[154] dal pogrom che lo ha cacciato
dal suo villaggio in Galizia. Aveva
moglie e cinque figli, e un prospero
negozio di sellaio, ma da molto tempo
si è disabituato dal pensare a sé
altrimenti che come a un sacco che
deve essere periodicamente riempito.
Schepschel vive en el Lager desde
hace cuatro años. Ha visto morir a su
alrededor a decenas de millares de sus
semejantes a partir del pogromo que lo
ha sacado de su pueblo en Galitzia. Tenía mujer y cinco hijos, y un próspero
negocio de guarnicionería, pero desde
hace mucho tiempo ha dejado de pensar en sí mismo más que como un saco
que debe ser llenado periódicamente.
Schepschel vit au Lager depuis
quatre ans. Dès le pogrom qui fa chassé
de son village de Galicie il a vu mourir
autour de lui des dizaines de milliers
de ses semblables. Il avait une femme
et cinq enfants, et un magasin de
sellerie prospère, mais depuis longtemps
il a perdu l’habitude de penser à
lui-même autrement que comme à un sac
qui doit être régulièrement rempli.
74
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Schepschel non è molto robusto, né
molto coraggioso, né molto malvagio;
non è neppure particolarmente astuto, e non ha mai trovato una
sistemazione che gli conceda un po’
di respiro, ma è ridotto agli espedienti
spiccioli e saltuari, alle «kombinacje»,
come qui si chiamano.
Schepschel no es muy robusto, ni muy
valiente, ni muy malo; ni siquiera es
particularmente astuto, y nunca ha encontrado un empleo que le conceda un
poco de respiro, sino que se ha reducido a los expedientes ocasionales e intermitentes, a las kombinacje, como
aquí las llaman.
Schepschel n’est ni très robuste, ni très
courageux, ni très méchant ; il n’est pas
non plus particulièrement malin et n’a
jamais réussi à trouver un arrangement
qui lui permette de respirer un peu : il
en est réduit aux maigres expédients
occasionnels, aux «kombinacje», comme
on dit ici.
Ogni tanto ruba in Buna una scopa
e la rivende al Blockältester; quando
riesce a mettere da parte un po’ di
capitale-pane, prende in affitto i ferri
dal ciabattino del Block, che è suo
compaesano, e lavora qualche ora in
proprio; sa fabbricare bretelle con filo
elettrico intrecciato; Sigi mi ha detto
che nella pausa di mezzogiorno lo ha
visto cantare e ballare davanti alla
capanna degli operai slovacchi, che lo
ricompensano qualche volta con gli
avanzi della loro zuppa.
De vez en cuando roba en la Buna una
escoba y se la vende al Blockältester,
cuando consigue ahorrar un poco de
capital-pan, arrienda las herramientas del remendón del Block, que es
su paisano, y trabaja un poco por su
cuenta; sabe hacer tirantes con cable
eléctrico trenzado; Sigi me ha dicho
que durante el descanso de mediodía
lo ha visto cantar y bailar delante de
la barraca de los obreros eslovacos,
que lo recompensan a veces con las
sobras de su potaje.
De temps en temps il vole un balai à
la Buna et le revend [99] au
Blockàltester ; quand il arrive à mettre
de côté un peu de capital-pain, il loue
les outils du cordonnier du Block, qui
est du même village que lui, et travaille
quelques heures à son compte ; il sait
fabriquer des bretelles avec du fil
électrique tressé ; Sigi m’a dit qu’il
l’avait vu chanter et danser, pendant la
pause de midi, devant la baraque des
ouvriers slovaques, qui lui donnent
parfois les restes de leur soupe.
Ciò detto, ci si può sentire
portati a pensare a Schepschel con
indulgente simpatia, come a un
meschino il cui spirito non alberga ormai che umile ed elementare
v o l o n t à d i v i t a , e che conduce
valorosamente la sua piccola lotta per
non soccombere. Ma Schepschel non
era un’eccezione, e quando
l’occasione si presentò, non esitò a far
condannare alla fustigazione Moischl,
che gli era stato complice in un furto
alla cucina, nella speranza, malamente fondata, di acquistarsi merito agli
occhi del Blockältester, e di porre la
sua candidatura al posto di lavatore
delle marmitte.
Dicho esto, uno puede sentirse inclinado a pensar en Schepschel con
indulgente simpatía, como en un
mezquino cuyo espíritu no alberga
más que un humilde y elemental deseo de vivir, y que lleva adelante valerosamente su pequeña lucha para
no sucumbir. Pero Schepschel no es
una excepción, y cuando se presentó la ocasión no dudó en hacer condenar a la fustigación a Moischl que
había sido su cómplice en un hurto
en la cocina, con la esperanza mal
fundada de hacer méritos ante los
ojos del Blockältester y de promover su candidatura al puesto de
lavador de marmitas.
On pourrait donc être tenté de
penser à Schepschel avec une sorte de
sympathie indulgente, comme à un
pauvre diable dont l’esprit est
désormais obnubilé par la plus humble
et élémentaire des volontés de vivre,
et qui mène vaillamment son petit
combat personnel pour ne pas
succomber. Mais Schepschel n’était
pas une exception, et quand l'occasion
se présenta il n’hésita pas à faire
condamner au fouet son complice dans
un vol aux cuisines, Moischl, espérant
à tort acquérir quelque mérite aux yeux
du Blockàltester et poser sa
candidature au poste de laveur de
marmites.
La storia dell’ingegner Alfred L.
dimostra, fra le altre cose, quanto sia
vano il mito dell’uguaglianza
originale fra gli uomini (18). [155]
La historia del ingeniero Alfred
L. demuestra, entre otras cosas,
cuán vano es el mito de la igualdad
original de los hombres.
L’histoire de l’ingénieur Alfred L. prouve,
entre autres, combien est vain le mythe selon
lequel les hommes sont tous égaux entre
eux à l’origine.
L. dirigeva nel suo paese una
importantissima fabbrica di prodotti
chimici, e il suo nome era (ed è (19))
noto negli ambienti industriali di tutta
Europa. Era un uomo robusto sulla
cinquantina; non so come fosse stato
arrestato, ma in campo era entrato
come tutti entravano: nudo, solo e
sconosciuto. Quando io lo conobbi,
era molto deperito, ma conservava sul
viso i tratti di una energia disciplinata
e metodica; in quel tempo, i suoi
privilegi si limitavano alla pulitura
giornaliera della marmitta degli operai
polacchi; questo lavoro, di cui egli
aveva ottenuto non so come
l’esclusività, gli fruttava mezza gamella di zuppa al giorno. Non bastava
certamente questo a soddisfare la sua
fame; tuttavia nessuno lo aveva mai
udito lamentarsi. Anzi, le poche parole
che lasciava cadere erano tali da far
pensare a grandiose risorse segrete, a
una «organizzazione» solida e
fruttuosa.
L. dirigía en su país una
importantísima fábrica de productos
químicos, y su nombre era (y es) conocido en los ambientes industriales de
Europa. Era un hombre robusto de unos
cincuenta años; no sé cómo fue arrestado, pero en el campo había entrado
como entraban todos: desnudo, solo y
desconocido. Cuando yo lo conocí estaba muy echado a perder, pero conservaba en la cara los rasgos de una
energía disciplinada y metódica; en
aquel tiempo, sus privilegios se limitaban a la limpieza diaria de la marmita de los obreros polacos; este trabajo,
del que había obtenido no sé cómo la
exclusividad, le rendía media escudilla de sopa al día. No bastaba ciertamente esto para satisfacer su hambre;
sin embargo, nadie lo había oído nunca lamentarse. Por el contrario, las palabras que dejaba caer eran tales como
para hacer pensar en grandiosos recursos secretos, en una «organización»
sólida y fructífera.
L. dirigeait dans son pays une
importante usine de produits chimiques,
et son nom était bien connu - et l’est
toujours - dans les milieux industriels
européens. C’était un homme robuste
d’une cinquantaine d’années ; j’ignore
comment il avait été arrêté, mais il était
entré au camp comme y entraient tous
les autres : nu, seul, anonyme. Quand je
fis sa connaissance, il était très affaibli
mais son visage gardait encore les traces
d’une énergie méthodique et disciplinée.
A cette époque, ses privilèges se
limitaient au nettoyage quotidien de la
marmite des ouvriers polonais. Ce
travail, dont il avait obtenu l'exclusivité
je ne sais comment, lui rapportait une
demi gamelle de soupe par jour. Cela ne
suffisait certainement pas à calmer sa
faim, mais personne ne l’avait jamais
entendu se plaindre. Au contraire, les
quelques mots qu’il proférait laissaient
supposer de grandioses ressources
secrètes, et une «organisation» solide et
fructueuse.
Il che trovava conferma nel suo
aspetto. L. aveva «una linea»: le mani
e il viso sempre perfettamente puliti,
aveva la rarissima abnegazione di
lavarsi, ogni quindici giorni, la
Cosa que su aspecto confirmaba. L.
tenía «una línea»: las manos y la cara
siempre perfectamente limpias, tenía
la rarísima abnegación de lavarse cada
quince días la camisa, sin esperar al
Tout dans sa façon d’être semblait
le confirmer. L. s’était créé un style
: son visage et ses mains étaient
[100] toujours parfaitement propres
; il avait la rarissime abnégation de
20:00
18 il mito dell’uguaglianza originale degli uomini. La
galleria diriferimenti filosofici liceali si arricchisce di
una citazione di J. J. Rousseau, dopo che, nella
precedente sezione, si era per la seconda volta
menzionato l’hobbesiano bellum omnium contra
omnes. Come si vedrà meglio in seguito il personaggio
di Alfred L. è modellato sul Principe machiavelliano: il
potere lo si esercita anche con l’apparenza e non vi è
molta differenza fra «l’essere stimato potente» e « il
divenire effettivamente tale».
19 (ed è). Altro segnale del passaggio fra il presente
del Lager e il presente della scrittura. Questa la
probabile ragione per cui, di Alfred, Levi ci dà la sola
iniziale del cognome.
75
notes
20 la migliore garanzia di essere rispettato. L ripresa
la lezione di Steinlauf, esposta nel cap. «Iniziazione».
Alfred L. subisce l’inferiorità del Lager, mala trasforma
in mezzo per esercitare la sua superiorità di «Principe»
nel «generale livellamento del Lager». Il modello
machiavelliano (già preannunciato dalla frase
precedente «diventerà più forte, e perciò sarà temuto,
e chi è temuto è, ipso facto, un candidato a
sopravvivere») diventa evidente nella frase su
«l’essere stimato potente» e nelle seguenti riflessioni
sull’apparenza del potere: ma il realismo del
Machiavelli (Principe, cap. XVIII: «A uno principe,
adunque, non è necessario avere tutte le soprascritte
qualità, ma è bene necessario parere di averle») non
si sottrae alle regole assurde del mondo alla rovescia:
per apparire potente, Alfred L. «deve adattarsi a
ricevere ogni giorno la prima razione, notoriamente
la più liquida».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
camicia, senza aspettare il cambio
bimestrale (facciamo qui notare che
lavare la camicia vuol dire trovare il
sapone, trovare il tempo, trovare lo
spazio nel lavatoio sovraffollato;
adattarsi a sorvegliare attentamente,
senza distogliere gli occhi un attimo,
la camicia bagnata, e indossarla, naturalmente ancora bagnata, all’ora del
silenzio, in cui si spengono le luci);
possedeva [156] un paio di suole di
legno per andare alla doccia, e perfino
il suo abito a righe era singolarmente
adatto alla sua corporatura, pulito e
nuovo. L. si era procurato in sostanza
tutto l’aspetto del prominente assai
prima di diventarlo: poiché solo molto
tempo dopo ho saputo che tutta questa
ostentazione di prosperità, L. se l’era
saputa guadagnare con incredibile
tenacia, pagando i singoli acquisti e
servizi col pane della sua stessa
razione, e astringendosi così a un
regime di privazioni supplementari.
cambio bimestral (hagamos notar aquí
que lavar la camisa quiere decir encontrar el jabón, encontrar tiempo, encontrar sitio en el lavadero lleno de
gente; avenirse a vigilar atentamente,
sin desviar los ojos un instante, la camisa mojada, y ponérsela, naturalmente, todavía mojada, a la hora de silencio, en la que se apagan las luces);
tenía un par de chanclos de madera
para ir a la ducha y, finalmente, su traje a rayas era singularmente apropiado para su talla, limpio y nuevo. L. se
había procurado en sustancia todo el
aspecto de prominente bastante antes
de serlo: ya que sólo mucho tiempo
después he sabido que toda esta ostentación de prosperidad se la había
sabido ganar L. con increíble tenacidad, pagando cada una de las adquisiciones y servicios con el pan
de
su
misma
ración,
y
constriñéndose así a un régimen de
privaciones suplementarias.
laver sa chemise tous les quinze
jours sans attendre le changement
bimestriel (et nous ferons remarquer
que laver sa chemise, cela veut dire
trouver du savon, trouver le temps,
trouver l’espace dans les lavabos
bondés, s’astreindre à surveiller
attentivement, sans la perdre des
yeux un seul instant, la chemise
mouillée,
et
l ’ e n d o s s e r,
naturellement encore mouillée, au
moment de l'extinction des feux) ; L.
possédait une paire de socques pour
aller à la douche, et son costume
rayé, propre et neuf, semblait taillé
sur mesure. Bref, L. avait tout du
prominent bien avant de le devenir;
et j’ai su plus tard qu’il devait ces
apparences prospères à son
incroyable ténacité : il avait payé
chacun de ces services et de ces
achats en prenant sur sa ration de
pain, se soumettant ainsi à un régime
de privations supplémentaires.
Il suo piano era di lungo respiro, il
che è tanto più notevole, in quanto era
stato concepito in un ambiente in cui
dominava la mentalità del
provvisorio; e L. lo attuò con rigida
disciplina interiore, senza pietà per sé,
né, a maggior ragione, per i compagni
che gli traversassero il cammino. L.
sapeva che fra l’essere stimato potente e il divenire effettivamente tale il
passo è breve, e che dovunque, ma
particolarmente frammezzo al
generale livellamento del Lager, un
aspetto rispettabile è la miglior
garanzia di essere rispettato (20). Egli
dedicò ogni cura al non essere confuso col gregge: lavorava con impegno
anche
ostentato,
esortando
all’occasione i compagni pigri, con
tono suadente e deprecatorio; evitava
la lotta [157] quotidiana per il posto
migliore nella coda del rancio, e si
adattava a ricevere ogni giorno la prima razione, notoriamente più liquida,
in modo da essere notato dal
Blockältester per la sua disciplina. A
completare il distacco, nei rapporti
con i compagni si comportava sempre
con la massima cortesia compatibile
con il suo egoismo, che era assoluto.
Su plan era para un futuro lejano,
lo que es tanto más notable cuanto que
había sido concebido en un ambiente
en el que dominaba la mentalidad de
lo provisional; y L. lo llevó a cabo con
rígida disciplina interior, sin piedad
para consigo mismo ni, con más razón,
para con los compañeros que se le cruzaban en el camino. L. sabía que entre
el ser considerado poderoso y el llegar
a serlo, el paso es corto y que, en todas
partes, pero particularmente en medio
de la general nivelación del Lager, un
aspecto respetable es la mejor garantía de ser respetado. Dedicó todos
sus cuidados a no ser confundido
con el rebaño: trabajaba con ímpetu ostentoso, exhortando también
en ocasiones a los compañeros con
tono persuasivo y deprecatorio; evitaba la lucha cotidiana por el mejor
puesto en la cola del rancho y se
adaptaba a recibir todos los días la primera ración, notoriamente más líquida, de modo que el Blockältester lo
advirtiese por su disciplina. Para completar su despego, en las relaciones con
los compañeros se comportaba siempre con la mayor cortesía compatible
con su egoísmo, que era absoluto.
Son plan était de longue haleine, ce qui
est d’autant plus remarquable qu’il avait
été conçu dans un climat où dominait le
sentiment du provisoire ; et L. entreprit de
le réaliser dans la plus stricte discipline
intérieure, sans pitié pour lui-même, ni, à
plus forte raison, pour ceux de ses
camarades qu’il trouvait en travers de sa
route. L. n’ignorait pas que passer pour
puissant, c’est être en voie de le devenir,
et que partout au monde mais plus
particulièrement au camp, où le
nivellement est général, des dehors
respectables sont la meilleure garantie
d’être respecté. Il mit tous ses soins à ne
pas être confondu avec le troupeau : il
travaillait avec une ardeur affectée, allant
jusqu’à exhorter ses camarades paresseux,
d’un ton à la fois mielleux et réprobateur ;
il évitait de se mêler à la lutte quotidienne
pour la meilleure place dans la queue pour
la soupe, et tous les jours se portait
volontaire pour la première ration,
notoirement la plus liquide, de manière à
se faire remarquer pour sa discipline par
le Blockàltester. Enfin, pour achever de
maintenir les distances, il manifestait dans
ses rapports avec ses camarades le
maximum de courtoisie compatible avec
son égoïsme, qui était absolu.
Quando fu costituito, come diremo,
il Kommando Chimico, L. comprese
che la sua ora era giunta: non
occorreva altro che il suo abito nitido
e il suo viso scarno si, ma rasato, in
mezzo alla mandria dei colleghi
sordidi e sciatti, per convincere
immediatamente Kapo e Arbeitsdienst
che quello era un autentico salvato, un
prominente potenziale; per cui (a chi
ha, sarà dato) fu senz’altro promosso
«specializzato»,
nominato
capotecnico del Kommando, e assunto
dalla Direzione della Buna come
analista nel laboratorio del reparto
Stirolo. Fu in seguito incaricato di
esaminare via via i nuovi acquisti del
Kommando Chimico, per giudicare
della loro abilità professionale: il che
egli fece sempre con estremo rigore,
specialmente nei riguardi di coloro in
cui subodorava possibili futuri
Cuando fue constituido, como se
dirá, el Kommando Químico, L. comprendió que su hora había sonado: no
necesitaba sino su ropa limpia y su cara
magra, sí, pero afeitada, en medio del
rebaño de colegas sórdidos y
desaliñados, para convencer inmediatamente al Kapo y al Arbeitsdienst de que
era un auténtico salvado, un prominente en potencia; por lo que (a quien tiene, le será dado) fue inmediatamente
promovido a «especializado», nombrado jefe técnico del Kommando, y adoptado por la dirección de la Buna como
analista del laboratorio de la sección de
estiroleno. Fue encargado en seguida de
ir inspeccionando las nuevas adquisiciones del Kommando Químico, para juzgar sobre su habilidad profesional, lo
que hizo siempre con extremado rigor,
especialmente de cara a aquellos en
quienes barruntaba posibles futuros
Lorsque le Kommando de Chimie fut
créé, comme nous y reviendrons plus loin,
L. comprit que son heure était venue : son
costume impeccable, son visage décharné,
certes, mais rasé, auraient suffi, au milieu
du ramassis de collègues crasseux et
débraillés, à convaincre sur-le-champ
[101] Kapo et Arbeitsdienst qu’il était un
authentique élu, un promirent en
puissance ; et effectivement (à qui
possède, il sera donné), il fut
immanquablement promu «spécialiste»,
nommé technicien en chef du Kommando
et engagé par la direction de la Buna
comme chimiste attaché au laboratoire de
la section Styrène. On le chargea par la
suite de tester l’une après l’autre les
nouvelles recrues du Kommando de
Chimie pour juger de leurs aptitudes
professionnelles, mission dont il
s’acquitta avec une extrême sévérité,
notamment à l’égard de ceux en qui il
76
notes
25:00
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
competitori.
competidores.
pressentait de possibles rivaux.
Ignoro il seguito della sua storia;
ma ritengo assai probabile che sia
sfuggito alla morte, e viva oggi la sua
vita fredda di dominatore risoluto e
senza gioia.
Ignoro la continuación de su historia, pero me parece muy probable que
haya escapado a la muerte y viva hoy
su fría vida de dominador resuelto y
sin alegría.
J’ignore la suite de son histoire, mais
il est fort probable qu’il a échappé à la
mort et qu’il mène aujourd’hui la même
existence glacée de dominateur résolu et
sans joie.
Elias Lindzin, 141 565, piovve un
giorno, inesplicabilmente, nel
Kommando Chimico. Era un nano,
non più alto di un metro e mezzo, ma
non ho mai visto una muscolatura
come la sua. Quando è nudo, si distingue ogni muscolo lavorare sotto la
pelle, potente e mobile come un
animale a sé stante; ingrandito senza
alterarne le proporzioni, il suo corpo
sarebbe un buon modello per un
Ercole: ma non bisogna guardare la
testa.
Elías Lindzin, 141565, cayó un
día, inexplicablemente, en el
Kommando Químico. Era un enano,
de no más de un metro y medio, pero
nunca he visto musculatura como la
suya. Cuando está desnudo, se le ve
cada uno de sus músculos trabajar
bajo la piel, potente y móvil como
un animal independiente; agrandado sin alterar sus proporciones, su
cuerpo sería un buen modelo para
Hércules: pero no hay que mirarle
la cabeza.
Elias Lindzin, 141565, atterrit un
b e a u j o u r, i n e x p l i c a b l e m e n t , a u
Kommando de Chimie. C’était un
nain, d’un mètre cinquante tout au
plus, mais pourvu d’une musculature
comme je n’en ai jamais vu. Quand il
est nu, on voit chaque muscle
travailler sous la peau, avec la
puissance, la mobilité et l’autonomie
d’un petit animal ; agrandi dans les
mêmes proportions, il ferait un bon
modèle pour un Hercule ; mais il ne
faut pas regarder la tête.
Sotto il cuoio capelluto, le suture
craniche sporgono [158] smisurate. Il
cranio è massiccio, e dà l’impressione
di essere di metallo o di pietra; si vede
il limite nero dei capelli rasi appena
un dito sopra le sopracciglia. Il naso, il
mento, la fronte, gli zigomi sono duri e
compatti, l’intero viso sembra una testa
d’ariete, uno strumento adatto a
percuotere. Dalla sua persona emana un
senso di vigore bestiale.
Bajo el cuero cabelludo, las suturas
craneanas sobresalen desmesuradas. El
cráneo es macizo y da la impresión de
ser de metal o de piedra; se ve el limite
negro de los pelos cortados apenas a
un dedo por encima de las cejas. La nariz, la barbilla, la frente, los pómulos, son
duros y compactos, toda la cara parece una
cabeza de ariete, un instrumento hecho para
golpear. De su persona emana un aire de
vigor bestial.
Sous le cuir chevelu, les sutures
crâniennes forment de monstrueuses
protubérances. Le crâne est massif, on le
dirait de métal ou de pierre ; la ligne noire
des cheveux rasés descend à un doigt des
sourcils. Le nez, le menton, le front, les
pommettes sont durs et compacts ; le
visage tout entier fait penser à une tête de
bélier, à un instrument fait pour frapper.
Une impression de vigueur bestiale émane
de toute sa personne.
Veder lavorare Elias è uno
spettacolo sconcertante; i Meister
polacchi, i tedeschi stessi talvolta si
soffermano ad ammirare Elias
all’opera. Pare che a lui nulla sia impossibile. Mentre noi portiamo a
stento un sacco di cemento, Elias ne
porta due, poi tre, poi quattro, mantenendoli in equilibrio non si sa come,
e mentre cammina fitto fitto sulle
gambe corte e tozze, fa smorfie di
sotto il carico, ride, impreca, urla e
canta senza requie, come se avesse
polmoni di bronzo. Elias, nonostante
le suole di legno, si arrampica come
una scimmia su per le impalcature, e
corre sicuro su travi sospese nel
vuoto; porta sei mattoni per volta in
bilico sul capo; sa farsi un cucchiaio
con un pezzo di lamiera, e un coltello
con un rottame di acciaio; trova
ovunque carta, legna e carbone
asciutti e sa accendere in pochi istanti
un fuoco anche sotto la pioggia. Sa
fare il sarto, il falegname, il ciabattino,
il barbiere; sputa a distanze
incredibili; canta, con voce di basso
non sgradevole, canzoni polacche e
yiddisch mai prima sentite; può
ingerire sei, otto, dieci litri di zuppa
senza vomitare e senza avere diarrea,
e riprendere il lavoro subito dopo. Sa
farsi uscire fra le spalle una grossa
gobba, e va attorno per la baracca
sbilenco e contraffatto, strillando e declamando incomprensibile, fra la
gioia dei potenti del campo. L’ho visto lottare con un polacco più alto di
lui di tutto il capo, e atterrarlo con un
colpo del cranio nello stomaco, potente e preciso come una catapulta. Non
l’ho mai visto riposare, non l’ho mai
visto zitto o fermo, non l’ho mai
Ver trabajar a Elías es un espectáculo desconcertante; los Meister polacos,
los mismos alemanes se paran a veces
para admirar a Elías en acción. Parece
que nada le resulta imposible. Mientras nosotros acarreamos a duras penas
un saco de cemento, Elías carga con dos,
luego tres, luego cuatro, manteniéndolos en equilibrio no se sabe cómo, y
mientras anda rápidamente sobre las
piernas cortas y enanas, hace muecas
bajo la carga, se ríe, insulta, ruge y canta
sin parar, como si tuviese pulmones de
bronce. Elías, a pesar de los chanclos
de madera, se encarama como un simio
en los andamios y corre seguro por las
vigas suspensas en el vacío; lleva seis
ladrillos por vez basculándole en la cabeza; sabe hacerse una cuchara de un
pedazo de chapa, y un cuchillo de desecho de acero; encuentra por doquier
papel, leña y carbón seco y sabe encender en pocos instantes un fuego, incluso bajo la lluvia. Sabe el oficio de sastre, el de carpintero, el de zapatero, el
de barbero; escupe a distancias increíbles; canta, con voz de bajo no desagradable, canciones polacas y yiddish nunca oídas antes; puede ingerir seis, ocho,
diez litros de sopa sin vomitar y sin tener diarrea, y reanuda el trabajo inmediatamente después. Sabe hacer que le
salga entre los hombros una gruesa
joroba y camina alrededor de la barraca patituerto y contrahecho, chillando y
declamando de manera incomprensible,
entre las risas de los poderosos del campo. Lo he visto luchar con un polaco que
le llevaba una cabeza y derribarlo de un
cabezazo en el estómago, potente y preciso como una catapulta. Jamás lo he
visto descansar, nunca lo he visto callado o quieto, no lo he sabido herido o
C’est un spectacle déconcertant que de
voir travailler Elias; les Meister polonais,
les Allemands eux-mêmes s’arrêtent
parfois pour l’admirer à l’oeuvre. Alors que
nous arrivons tout juste à porter un sac de
ciment, Elias en prend deux à la fois, puis
trois, puis quatre, les faisant tenir en
équilibre on ne sait comment ; et tout en
avançant à petits pas rapides sur ses jambes
courtes et trapues, de sous son fardeau il
fait des grimaces, il rit, jure, hurle et chante
sans répit comme s’il avait des poumons
de bronze. [102] Malgré ses semelles de
bois, Elias grimpe comme un singe sur les
échafaudages et court d’un pied léger sur
les charpentes suspendues dans le vide ; il
porte six briques à la fois en équilibre sur
la tête ; il sait se faire une cuillère avec
une plaque de tôle et un couteau avec un
morceau d’acier ; il déniche n’importe où
du papier, du bois et du charbon secs et
sait allumer un feu en quelques instants
même sous la pluie. Il peut être tailleur,
menuisier, cordonnier, coiffeur ; il crache
à des distances incroyables ; il chante,
d’une voix de basse pas désagréable, des
chansons polonaises et yiddish absolument
inconnues ; il est capable d’avaler six, huit,
dix litres de soupe sans vomir et sans avoir
la diarrhée, et de reprendre le travail
aussitôt après. Il sait se faire sortir entre
les épaules une grosse bosse, et déambule
dans la baraque, bancal et contrefait, en
poussant des cris et en déclamant
d’incompréhensibles discours, pour la plus
grande joie des autorités du camp. Je l’ai
vu lutter avec un Polonais beaucoup plus
grand que lui et l’envoyer à terre d’un seul
coup de tête dans l’estomac, avec la
violence et la précision d’une catapulte. Je
ne l’ai jamais vu se reposer, je ne l’ai
jamais vu silencieux ou immobile, je ne
sache pas qu’il ait jamais été blessé ou
77
notes
21 e dell’induzione. Cioè un processo logico contrario
a quello deduttivo, denunciato nel sillogismo della
prefazione
22 naturalmente e innocentemente ladro. Si noti
l’ossessione degli avverbi in -mente (poco sotto
«fatalmente e prevedibilmente»).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
saputo ferito o ammalato.
enfermo.
malade.
Della sua vita di uomo libero,
nessuno sa nulla; del re[159]sto,
rappresentarsi Elias in veste di uomo
libero esige un profondo sforzo della
fantasia e dell’induzione. (21) Non
parla che polacco, e l’yiddisch torvo
e deforme di Varsavia; inoltre, è
impossibile indurlo a un discorso
coerente. Potrebbe avere venti o
quarant’anni; di solito dice di averne
trentatre, e di avere procreato
diciassette figli: il che non è
inverosimile. Parla continuamente, degli argomenti più dispar a t i ;
sempre con voce tonante,
con accento oratorio, con una
mimica violenta da dissociato.
Come se sempre si rivolgesse a un
folto pubblico: e, come è naturale,
il pubblico non gli manca m a i .
Quelli che capiscono il suo linguaggio
bevono le sue declamazioni torcendosi
dalle risa, gli battono le spalle dure
entusiasti, lo stimolano a
proseguire; mentre lui, feroce e
aggrondato, si rigira come una
belva entro la cerchia degli
ascoltatori, apostrofando ora questo ora
quello; a un tratto ghermisce uno per il
petto con la sua piccola zappa adunca,
l o a t t r a e a s é i r r e s i s t i b i l e , gli
vo m i t a s u l v i s o a t t o n i t o u n a
incomprensibile invettiva, poi
l o s c a g l i a i n d i e t r o c o m e un
fuscello, e, fra gli applausi e le
risa, le braccia tese al cielo come
un piccolo mostro profetante,
prosegue nel suo dire furibondo e
dissennato.
De su vida de hombre libre nadie
sabe nada; por lo demás, representarse a Elías en traje de hombre libre exige un profundo esfuerzo de
la fantasía y de la inducción. No
habla más que polaco y el yiddish
torvo y deforme de Varsovia; además, es imposible conversar con él
de manera coherente. Podría tener
veinte o cuarenta años; generalmente dice que tiene treinta y tres
y que ha tenido diecisiete hijos; lo
que no es inverosímil. Habla continuamente de los temas más distintos; siempre con voz tonante,
con acento oratorio, con violenta
mímica de esquizofrénico. Como si
siempre se dirigiese a un público
muy nutrido: y, como es natural, el
público no le falta nunca. Los que
entienden su lenguaje se beben sus
palabras declamatorias retorciéndose de risa, le golpean los hombros
duros entusiasmados, lo estimulan a
proseguir; mientras él, feroz y
enfurruñado, se revuelve como una
fiera entre el corro de espectadores,
apostrofando ora a éste ora a aquél;
de repente coge a uno por el pecho
con su pequeña garra ganchuda, lo
atrae hacia sí irresistiblemente, le
vomita en la cara atónita una incomprensible invectiva, después lo
arroja hacia atrás como si fuese
una gavilla y, entre aplausos y risas,
con los brazos alzados hacia el cielo
como un pequeño y monstruoso profeta, continúa su discurso furibundo
y enloquecido.
De sa vie d’homme libre,
personne ne sait rien. Il faut d’ailleurs
un gros effort d’imagination et
d’induction pour se représenter
Elias dans la peau d’un homme
libre. Il ne parle que le polonais et
le yiddish abâtardi de Varsovie, et
de toute façon il est impossible d’obtenir
de lui des propos cohérents. Il pourrait
avoir aussi bien vingt ans que quarante ; il
aime à dire, quant à lui, qu’il est âgé de
trente-trois ans et père de dix-sept enfants,
ce qui n’est pas impossible. Il parle
continuellement, et des sujets les plus
disparates, toujours d’une voix tonnante,
sur un ton grandiloquent, et avec une
mimique outrée de déséquilibré, comme
s’il s’adressait en permanence à un
nombreux auditoire : et bien entendu le
public ne lui manque jamais. Ceux qui
le comprennent se délectent de ses
grands discours en se tordant de rire
et lui donnent de grandes claques
dans le dos pour l’encourager à
p o u r s u i v r e ; e t l u i , f a r o u c h e et
renfrogné, continue son va-et-vient de
bête fauve à l’intérieur du cercle de ses
auditeurs, qu’il ne se fait pas faute
d’apostropher au passage : il en agrippe un
[103] au collet de sa patte crochue, l’attire
à lui à la force du poignet, lui vomit au
visage une incompréhensible invective, fixe un instant sa victime interdite
puis la rejette en arrière comme un
fétu de paille, tandis que, au milieu des rires
et des applaudissements, les bras tendus vers
le ciel comme un petit monstre vaticinant, le
voilà déjà repris par son éloquence furibonde
et insensée.
La sua fama di lavoratore
d’eccezione si diffuse assai presto, e,
per l’assurda legge del Lager, da allora
smise praticamente di lavorare. La sua
opera veniva richiesta direttamente
dai Meiste r, p e r q u e l l i l a v o r i
soltanto ove occorressero perizia e
vigore particolari.
Su fama de trabajador excepcional
se difundió bastante pronto y, gracias a
la absurda ley del Lager, desde entonces dejó prácticamente de trabajar. Su
trabajo era directamente solicitado por
el Meister para aquellas faenas tan sólo
en las que fuesen necesarios una pericia y un vigor particulares.
Sa réputation de travailleur émérite
se répandit très vite, et, conformément
à la logique absurde du Lager, dès ce
moment il cessa pratiquement de
travailler. Les Meister le contactaient
directement, et seulement pour les
travaux requérant une adresse ou une
force particulière.
A parte queste prestazioni,
sovrintendeva insolente e violento al
nostro piatto faticare quotidiano,
eclissandosi di frequente per
misteriose visite e avventure in chissà
quali recessi del cantiere, di dove
ritornava con grossi rigonfi nelle
tasche e spesso con lo stomaco
visibilmente ripieno. [160]
Aparte de estas prestaciones, vigilaba, insolente y violento, nuestra
vulgar faena cotidiana, eclipsándose
con frecuencia para hacer misteriosas visitas aventureras en quién sabe
qué rincones del tajo, de donde volvía con grandes bultos en los bolsillos y frecuentemente con el estómago visiblemente lleno.
Outre ces prestations, il
supervisait avec arrogance et
brutalité notre monotone labeur
quotidien, s’éclipsant pour des
visites et des aventures mystérieuses
dans quelque recoin inconnu du
chantier, dont il revenait les poches
gonflées, et souvent l’estomac
manifestement plein.
Elias
è
naturalmente
e
innocentemente ladro (22): manifesta
in questo l’istintiva astuzia degli
animali selvaggi. Non viene mai colto
sul fatto, perché non ruba che quando
si presenta un’occasione sicura: ma
quando questa si presenta, Elias ruba,
fatalmente e prevedibilmente, così
come cade una pietra abbandonata. A
parte il fatto che è difficile sorprenderlo, è chiaro che a nulla servirebbe
punirlo dei suoi furti: essi
rappresentano per lui un atto vitale
qualsiasi, come respirare e dormire.
Elías es natural e inocentemente ladrón: manifiesta en esto la instintiva
astucia de los animales salvajes. Nunca
es cogido con las manos en la masa,
porque no roba más que cuando se
presenta una ocasión segura: pero
cuando ésta se presenta, Elías roba,
fatal y previsiblemente, como cae
una piedra que se arroja. Aparte el
hecho de que es difícil sorprenderlo,
es claro que de nada serviría castigarlo por sus hurtos, puesto que no son
más que un acto vital como cualquier
otro, como respirar y dormir.
Elias est voleur par nature et en toute
innocence : il témoigne en cela de la ruse
instinctive des animaux sauvages. Il ne se
laisse jamais prendre sur le fait car il ne
vole que lorsque l'occasion est sans risque
; mais lorsqu’une telle occasion se
présente, Elias vole, fatalement,
infailliblement, comme une pierre tombe
quand on la lâche. Et quand bien même on
réussirait à le surprendre - ce qui n’est
guère facile -, il est clair qu’il ne servirait
à rien de le punir pour ces vols : ils
représentent pour lui un acte vital aussi
naturel que manger ou dormir.
Ci si può ora domandare chi è
Puede preguntarse uno ahora qué cla-
On pourra maintenant se demander
31:15
78
notes
23 se... se... se. Ancora un’iterazione della
congiunzione « se»; tre ipotesi, tre supposizioni. È
una supposizione anche il titolo del libro, qui
adombrato nella frase precedente: «Ci si può
domandare chi è questo uomo Elias». Il personaggio
di Elias gode di una lunga sopravvivenza nell’opera
di Levi: si ricordi il racconto di L, Il nostro sigillo (Il,
28-31) e la ripresa in SES (II, 1099). Vale per
l’autocommento su Elias, quanto s’è già detto di altri
maxi-commenti (Cesare, Lorenzo), con la sola
aggiunta degli occhi trasparenti, «di un azzurro pallido
di porcellana», che ricordano gli occhi di Pannwitz.
per il resto l’autocommento è un coda, che potrebbe
diventare interminabile, tanto forte è il desiderio di
non staccarsi dal proprio personaggio: «Elias, il nano
robusto di cui ho parlato in Se questo è un uomo e in
Lilit, quello che, secondo ogni apparenza, “in Lager
era felice”, non rammento per quale motivo mi aveva
preso per i polsi e mi stava insultando e spingendo
contro un muro. Come Améry, provai un soprassalto
di orgoglio; conscio di tradire me stesso, e di
trasgredire ad una norma trasmessami da
innumerevoli antenati, alieni dalla violenza, cercai di
difendermi e gli asestai un calcio nella tibia con lo
zoccolo di legno. Elias ruggì, non per il dolore ma per
la sua dignità lesa. Fulmineo, mi incrociò le braccia
sul petto e mi abbatté a terra con tutto il suo peso; poi
mi serrò la gola, sorvegliando attentamente il mio viso
con i suoi occhi che ricordo benissimo, a una spanna
dai miei, fissi, di un azzurro pallido di porcellana.
Strinse finché vide approssimarsi i segni
dell’incoscienza; poi, senza una parola, mi lasciò e
se ne andò».
24 atavismo. come per il termine «demenza», qui vi
è un prelievo dal vocabolario del tardo-positivismo
torinese e lombrosiano. Non si dimentichi che nel
descrivere la Torre di Carburo (cap. «Una buona
giornata», nota 10) Levi aveva parlato del «sogno
demente dei nostri padroni».
25 per la nostra vita quotidiana. Vedi sopra, cap. «Una
buona giornata», nota 2.
26 ignari di scopo. Vedi sopra, cap. «Una buona
giornata», nota 1.
27 la questione è grave. Tutto il cap. esprime il dubbio,
aggravato dall’eventualità di rivedere Elias «fuori» del
Lager, che le leggi assurde del campo di
concentramento possano ritrovarsi nel mondo
normale.
28 molto si è già scritto. L un’evidente contraddizione
con quanto si dice in queste stesse pagine, e in tutto
il libro dove le proiezioni fra il mondo del Lager e il
mondo degli uomini liberi sono frequenti (basti pensare
ai sogni e al diverso uso dell’avverbio «oggi»).
Potrebbe essere una traccia di una vecchia stesura
di questa pagina, rimasta inalterata nei successivi
interventi correttivi o più semplicemente è un altro
indizio della «semplice incomprensibilità» delle storie
di SQU, una voluta contraddizione.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
questo uomo Elias. Se (23) è un
pazzo,
incomprensibile
ed
extraumano, finito in Lager per
c a s o . S e è u n a t a v i s m o ( 2 4 ),
eterogeneo dal no[161]stro mondo
moderno, e meglio adatto alle
primordiali condizioni di vita del
campo. O se non è invece un
prodotto del campo, quello che tutti noi diverremo, se in campo non
morremo, e se il campo stesso non
finirà prima.
se de hombre es este Elías. Si se trata
de un loco, incomprensible y
extrahumano, que ha acabado en el
Lager por casualidad. Si es un atavismo, extraño a nuestro mundo moderno
y mejor adaptado a las primordiales condiciones de vida del campo. O si, por el
contrario, no será un producto del campo, el que todos nosotros acabaremos
por ser si es que en el campo no
morimos, si no se acaba antes el mismo campo.
qui est l'homme Elias. Si c’est un fou,
un être incompréhensible et extrahumain, échoué au Lager par hasard.
Si en lui s’exprime un atavisme
devenu étranger à notre monde
moderne, mais mieux adapté aux
conditions de vie élémentaires du
camp. Ou si ce n’est pas plutôt un pur
produit du camp, ce que nous sommes
destinés à devenir si nous ne mourons
pas au camp, et si le camp lui-même
ne finit pas d’ici là.
C’è del vero nelle tre supposizioni.
Elias è sopravvissuto alla distruzione
dal di fuori, perché è fisicamente
indistruttibile;
ha
resistito
all’annientamento dal di dentro,
perché è demente. E dunque in primo
luogo un superstite: è il più adatto,
l’esemplare umano più idoneo a
questo modo di vivere.
Hay algo de verdad en las tres suposiciones. Elías ha sobrevivido a la
destrucción de afuera porque es físicamente indestructible; ha resistido a la
aniquilación interior porque es un demente. Es, pues, en primer lugar, un
superviviente: es el más adaptado, el
ejemplar humano más idóneo para
este modo de vivir.
Il y a du vrai dans ces trois
hypothèses. Elias a survécu à la
destruction du dehors parce qu’il est
physiquement indestructible ; il a
résisté à l’anéantissement du dedans
parce qu’il est fou. C’est donc avant
tout un rescapé : le spécimen
humain le plus approprié au mode de
vie du camp.
Se Elias riacquisterà la libertà, si
troverà confinato in margine del
consorzio umano, in un carcere o in
un manicomio. Ma qui, in Lager, non
vi sono criminali né pazzi: non
criminali, perché non v’è legge morale
a cui contravvenire, non pazzi, perché
siamo determinati, e ogni nostra
azione è, a tempo e luogo,
sensibilmente l’unica possibile.
Si Elías recobra la libertad se verá
confinado al margen del consorcio humano, en una cárcel o en un manicomio. Pero aquí, en el Lager, no hay criminales ni locos: no hay criminales porque no hay una ley moral que infringir;
no hay locos porque estamos programados y toda acción nuestra es, en cuanto
a tiempo y lugar, sensiblemente la única posible.
Si Elias recouvre la liberté, il sera
relégué en marge de la communauté
humaine, dans une prison ou dans un asile
[104] d’aliénés. Mais ici, au Lager, il n’y a
pas plus de criminels qu’il n’y a de fous :
pas de criminels puisqu’il n’y a pas de loi
morale à enfreindre ; pas de fous puisque
toutes nos actions sont déterminées et que
chacune d’elles, en son temps et lieu, est
sensiblement la seule possible.
In Lager, Elias prospera e trionfa.
È un buon lavoratore e un buon
organizzatore, e per tale duplice
ragione è al sicuro dalle selezioni e
rispettato da capi e compagni. Per
chi non abbia salde risorse interne,
per chi non sappia trarre dalla
coscienza di sé la forza necessaria
per ancorarsi alla vita, la sola strada
di salvezza conduce a Elias: alla
demenza e alla bestialità subdola.
Tutte le altre strade non hanno
sbocco.
En el Lager Elías prospera y triunfa.
Es un buen trabajador y un buen organizador, y por esta doble razón está asegurado contra las selecciones y es respetado por los jefes y los compañeros.
Para quien no tenga sólidos remedios
internos, para quien no sepa sacar de la
conciencia de sí mismo la fuerza necesaria para aferrarse a la vida, el único
camino de salvación conduce a Elías: a
la demencia y a la bestialidad traicionera. Ninguno de los demás caminos tiene salida.
Au Lager, Elias prospère et triomphe.
C’est un bon travailleur et un bon
organisateur, qualités qui le mettent à
l’abri des sélections et lui assurent le
respect de ses chefs et de ses camarades.
Pour ceux qui n’ont pas en eux de solides
ressources morales, pour ceux qui ne
savent pas tirer de la conscience de soi la
force de s’accrocher à la vie, pour ceux-là,
l'unique voie de salut est celle qui conduit
à Elias : à la démence, à la brutalité
sournoise. Toutes les autres issues sont
barrées.
Ciò detto, qualcuno sarebbe forse
tentato di trarre conclusioni, e magari
anche norme, per la nostra vita
quotidiana (25). Non esistono attorno
a noi degli Elias, più o meno
realizzati? Non vediamo noi vivere
individui [162] ignari di scopo (26),
e neg a t i a o g n i f o r m a d i
autocontrollo e di coscienza? ed essi
non già vivono malgrado queste loro
lacune, ma precisamente, come
Elias, in funzione di esse.
Dicho esto, quizás alguien se vería tentado a sacar conclusiones, y
hasta a deducir normas, para la vida
cotidiana. ¿No habrá alrededor de
nosotros algunos Elías más o menos consumados? ¿No vemos vivir
a individuos sin objetivo ninguno,
y negados a toda forma de
autocontrol y de conciencia?; éstos
no viven a pesar de estos fallos,
sino, precisamente, como Elías, en
función de ellos.
Tout cela pourrait nous conduire à
dégager des conclusions et même des
règles valables pour notre vie de tous
les jours. N’existe-t-il pas autour de
nous des Elias plus ou moins réalisés?
N’en avons-nous pas vu de nos yeux vu,
de ces individus qui vivent sans but
aucun, réfractaires à toute forme de
conscience et de contrôle de soi ? et qui
vivent non certes malgré ces
déficiences, mais précisément, comme
Elias, grâce à elles.
La questione è grave (27), e non sarà
ulteriormente svolta, perché queste
vogliono essere storie del Lager, e
sull’uomo fuori del Lager molto si è già
scritto (28). Ma una cosa ancora
vorremmo aggiungere: Elias, per quanto
ci è possibile giudicare dal di fuori, e
per quanto la frase può avere di
significato, Elias era verosimilmente un
individuo felice.
La cuestión es grave, y no será ulteriormente discutida, porque éstas quieren ser historias del Lager, y sobre el
hombre de fuera del Lager ya se ha escrito mucho. Pero aún me gustaría
añadir algo: Elías, por cuanto me es
posible juzgar desde fuera, y por
cuanto la frase pueda tener de significativo, Elías era verosímilmente un
individuo feliz.
La question est grave, et nous n’entendons
pas nous y engager ici, parce que notre récit
se limite volontairement à la vie du Lager, et
que sur l'homme hors du Lager on a déjà
beaucoup écrit. Cependant nous voudrions
ajouter un dernier mot : Elias, autant
que nous puissions en juger du dehors,
et si tant est que ces mots aient un
sens, Elias était vraisemblablement un
homme heureux.
Henri è invece eminentemente
civile e consapevole, e sui modi di
sopravvivere in Lager possiede una
teoria completa e organica. Non ha che
ventidue anni; è intelligentissimo, par-
Henri es en cambio eminentemente social y culto, y su estilo de supervivencia en el Lager cuenta con
una teoría completa y orgánica. Sólo
tiene veintidós años; es inteligentí-
Henri est au contraire éminemment
civilisé et conscient de soi, et possède
une théorie complète et articulée sur les
façons de survivre au Lager. Il n’a que
vingt-deux ans ; il est très intelligent,
79
notes
29 si è chiuso in sé come una corazza. Di nuovo la
barriera protettiva di un guscio che diventa, in Henri,
come in genere negli aguzzini, una corazza.
36:00
30 del Sodoma. Un quadro evidentemente riprodotto
nei manuali di storia dell’arte in uso nei licei classici.
Una citazione pittorica, equivalente alle molte
reminiscenze filosofiche di SQU. [Giovanni A. Bazzi,
detto il Sodoma, fu valente pittore piemontese
(14771549). II suo San Sebastiano, che si trova nella
Galleria degli Uffizi a Firenze, ha tratti quasi femminei].
31 come l’icneumone. Un esempio dell’ilozoismo
leviano (Cases, 12). La nota esplicativa fornita da Levi
per gli studenti [Gli icneumoni sono insetti dell’ordine
degli imenotteri: non solo paralizzano i bruchi, ma nel
loro corpo ormai indifeso depongono le uova; le larve
che poi ne scaturiscono si nutrono a spese dell’ospite]
legittimal’inserzione dell’icneumone, o meglio delle
larve che si nutrono dentro il suo corpo, nell’elenco
simbolico delle immagini di animali che si costruiscono
un guscio protettivo. Vedi anche la nota successiva.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
la francese, tedesco, inglese e russo,
ha un’ottima cultura scientifica e
classica.
simo, habla francés, alemán, inglés
y ruso, tiene una óptima cultura científica y literaria.
parle le français, l'allemand, l'anglais et
le russe, et a une excellente culture
scientifique et classique.
Suo fratello è morto in Buna
nell’ultimo inverno, e da quel giorno
Henri ha reciso ogni vincolo di affetti;
si è chiuso in sé come in una corazza
(29), e lotta per vivere senza distrarsi,
con tutte le risorse che può trarre dal
suo [163] intelletto pronto e dalla sua
educazione raffinata. Secondo la teoria di
Henri, per sfuggire all’annientamento,
tre sono i metodi che l’uomo può
applicare rimanendo degno del
nome di uomo: l’organizzazione,
la pietà e il furto.
Su hermano ha muerto en Buna el
invierno pasado, y desde aquel día Henri
se ha desvinculado de todo afecto; se
ha encerrado en sí mismo como en una
coraza y lucha para vivir sin distraerse,
con todos los recursos que puede obtener de su inteligencia pronta y de su
educación refinada. Según la teoría de
Henri, para huir de la aniquilación tres
son los métodos que el hombre puede
poner en práctica sin dejar de ser digno
de llamarse hombre: la organización, la
compasión y el hurto.
Son frère est mort à la Buna l’hiver
dernier, et depuis lors Henri a tronqué
tout lien d’affection ; il s’est renfermé
en lui-même comme dans une carapace,
et il lutte pour vivre sans se laisser
distraire de son but, avec toutes les
ressources qu’il peut tirer de son
cerveau rapide et de son éducation
raffinée. Selon sa théorie, pour
échapper à la destruction tout en restant
digne du nom d’homme, il n’y a que
[105] trois méthodes possibles :
l'organisation, la pitié et le vol.
Lui stesso li pratica tutti e tre.
Nessuno è miglior stratega di Henri
nel circuire («coltivare», dice lui) i
prigionieri di guerra inglesi. Essi
diventano, nelle sue mani, vere galline
dalle uova d’oro: si pensi che, dal
baratto di una sola sigaretta
inglese, in Lager si ricava di che
sfamarsi per un giorno. Henri è
stato visto una volta in atto di
mangiare un autentico uovo sodo.
Él mismo practica los tres. Nadie es
mejor estratega que Henri para sonsacar («cultivar» dice él) a los prisioneros de guerra ingleses. Éstos se convierten, en sus manos, en auténticas gallinas de los huevos de oro: piénsese que
del cambio de un solo cigarrillo inglés
se obtiene lo suficiente para el hambre
de todo un día. Henri ha sido sorprendido un día en el momento de comerse
un auténtico huevo duro.
Lui-même les pratique toutes les
trois. Nul n’a comme lui l’ai consommé
de circonvenir (de «cultiver», comme il
dit) les prisonniers de guerre anglais.
Entre ses mains ils deviennent de
véritables poules aux neufs d’or : il
suffit de penser qu’au Lager une seule
cigarette anglaise rapporte de quoi se
sustenter pour toute une journée. Henri
a été (1) une fois en train de manger un
authentique neuf dur.
Il traffico della merce di
provenienza inglese è monopolio di
Henri, e fin qui si tratta di
organizzazione; ma il suo strumento
di penetrazione, presso gli inglesi e gli
altri, è la pietà. Henri ha il corpo e il
viso delicati e sottilmente perversi del
San Sebastiano del Sodoma (30): i
suoi occhi sono neri e profondi, non
ha ancora barba, si muove con
languida
naturale
eleganza
(quantunque all’occorrenza sappia
correre e saltare come un gatto, e la
capacità del suo stomaco sia appena
inferiore a quella di Elias). Di queste
sue doti naturali Henri è perfettamente
a conoscenza, e le mette a profitto con
la fredda competenza di chi manovra
uno strumento scientifico: i risultati
sono sorprendenti. Si tratta in sostanza
di una scoperta: Henri ha scoperto che
la pietà, essendo un sentimento primario e irriflesso, alligna assai bene,
se abilmente instillata, proprio negli
animi primitivi dei [164] bruti che ci
comandano, di quelli stessi che non
hanno ritegno ad abbatterci a pugni
senza perché, e a calpestarci una volta
a terra, e non gli è sfuggita la grande
portata pratica di questa scoperta,
sulla quale egli ha inserito la sua industria personale.
El tráfico de las mercancías de procedencia inglesa es un monopolio de
Henri, y hasta aquí se trata de organización; pero su instrumento de penetración, con los ingleses y con los demás, es la piedad. Henri tiene el cuerpo y la cara delicados y sutilmente perversos del San Sebastián del Sodoma:
sus ojos son negros y profundos, todavía no tiene barba, se mueve con lánguida y natural elegancia (aunque cuando es necesario sabe correr y saltar
como un gato, y la capacidad de su estómago es apenas inferior a la de Elías).
Henri tiene perfecta conciencia de sus
dotes naturales, y les saca partido con
la fría competencia de quien maneja un
instrumento científico: los resultados
son sorprendentes. Se trata, en el fondo, de un descubrimiento: Henri ha
descubierto que la compasión, siendo
un sentimiento primario e irreflexivo,
se compagina bastante bien, si es hábilmente instilada, incluso con los ánimos primitivos de los brutos que nos
mandan, de los mismos que no tienen
reparo en derribarnos a golpes sin porqué, y a patearnos una vez en el suelo,
y no se le ha escapado la gran importancia práctica de este descubrimiento, sobre el que ha montado su industria personal.
Henri détient le monopole du trafic
des marchandises de provenance
anglaise : et jusque-là il ne s’agit que
d’organisation ; mais son fer de lance
pour la pénétration de la ligne de
défense, anglaise ou autre, c’est la pitié.
Henri a le corps et les traits délicats et
subtilement pervers du Saint Sébastien
de Sodoma : encore imberbe, les yeux
noirs et profonds, il se meut avec une
élégance naturelle et languide - bien
qu’il sache à l'occasion bondir et courir
comme un chat, et que la capacité de son
estomac soit à peine. inférieure à celle
d’Elias. Henri a pleinement conscience
de ses dons naturels, et les met à profit
avec la froide compétence de qui
manoeuvre un instrument de précision :
les résultats sont étonnants. Il s’agit tout
simplement d’une découverte : Henri a
découvert que la pitié, étant un sentiment
primaire et irraisonné, ne pouvait mieux
prospérer, à condition d’être habilement
instillée, que dans les âmes frustes des
brutes qui nous commandent, de ceux-là
mêmes qui n’hésitent pas à nous frapper
sauvagement sans raison, et à nous
piétiner une fois à terre ; il n’a pas
manqué de remarquer l'importance
pratique d’une telle découverte, et c’est
sur elle qu’il a fondé son industrie
personnelle.
Come l’icneumone (31) paralizza i
grossi bruchi pelosi, ferendoli nel loro
unico ganglio vulnerabile, così Henri
valuta con un’occhiata il soggetto,
«son type»; gli parla brevemente, a
ciascuno con il linguaggio
appropriato, e il «type» è conquistato:
ascolta con crescente simpatia, si
commuove sulla sorte del giovane
sventurato, e non occorre molto tempo
perché incominci a rendere.
Como el icneumón paraliza a las
gordas orugas peludas hiriéndolas en
su único ganglio vulnerable, así aprecia Henri, con una mirada, al sujeto,
son type; le habla brevemente, a cada
uno con el lenguaje apropiado, y el
type es conquistado: escucha con
creciente simpatía, se conmueve con
la suerte del joven desventurado, y no
hace falta mucho tiempo para que empiece a rendirle provecho.
De même que Pichneumon paralyse les
grosses chenilles velues en piquant leur
unique ganglion vulnérable, de même il
suffit d’un coup d’oeil à Henri pour jauger
son homme, «son type»; il lui parle
brièvement, en employant le langage
approprié, et «le type» est conquis : il
écoute avec une sympathie croissante,
s’attendrit sur le sort du malheureux jeune
homme, et est déjà en passe de devenir
rentable.
Non c’è anima così indurita su cui
Henri non riesca a far breccia, se ci si
mette seriamente. In Lager, e anche
No hay alma tan endurecida en la que
Henri no consiga abrir brecha, si se pone
a ello seriamente. En el Lager, y tam-
Il .l’est point de coeur, si endurci soit-il,
qu’Henri ne parvienne à émouvoir s’il s’y
met sérieusement. Au Lager, et même à la
80
notes
32 chiuso nella sua corazza. Ecco la consueta
immagine difensiva. Henri è riuscito a mettere una
barriera fra sé e il mondo incandescente del Lager.
La sua è una vera, funzionale corazza ignifuga, Henri
non esplode mai.
33 Serpente della Genesi. Gen. 3, 1 («il più astuto fra
tutti gli animali»). Si noti, en passant, come Levi sia
fedele a se stesso, e, citando la Genesi, definisca
«incomprensibile» la storia del Serpente,
coerentemente con quanto aveva detto sopra, cap. «
Il lavoro», nota 4.
34 non desidero rivederlo. Si sommano in Henri i tratti
di due personaggi di Memorie: Sirotkin, «un essere
abbastanza enigmatico sotto molti aspetti» (61) e, con
particolare evidenza, per l’identica collocazione nel
finale di un capitolo pieno di tensione, Aleksàndr
Petrovic’ (Petròv): « Io non credo che Petròv possa
finir bene; egli finirà tutto di colpo in un qualche
momento e, se non si è perduto fino a oggi, ciò vuol
dire che non è ancora venuta la sua ora. Del resto,
chi sa? Può anche darsi che viva fino ad avere i capelli
bianchi e che muoia tranquillamente di vecchiaia,
vagabondando senza scopo di qua e di là» (135). Si
ricordi che SQU si chiude con una notazione su
Charles che è opposta a questa su Henri: «Charles
ha ripreso la sua professione di maestro; ci siamo
scambiati molte lettere e spero di poterlo ritrovare un
giorno» (vedi sotto, cap. «Storia di dieci giorni», nota
2
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
in Buna, i suoi protettori sono
numerosissimi: soldati inglesi, operai
civili francesi, ucraini, polacchi;
«politici» tedeschi; almeno quattro
Blockälteste, un cuoco, perfino una
SS. Ma il suo campo preferito è il
Ka-Be; in Ka-Be Henri ha ingresso
libero, il dottor Citron e il dottor Weiss
sono, più che suoi protettori, suoi
amici, e lo ricoverano quando vuole,
e con la diagnosi che vuole. Ciò
avviene specialmente in vista delle
selezioni, e nei periodi di lavoro più
gravoso: a « svernare», dice lui.
bién en la Buna, sus protectores son
numerosísimos: soldados ingleses,
obreros civiles franceses, ucranianos,
polacos; «políticos» alemanes: cuatro
Blockälteste por lo menos, un cocinero, hasta un SS. Pero su campo preferido es el Ka-Be, en el Ka-Be tiene entrada libre, el doctor Citron y el doctor
Weiss son, más que sus protectores, sus
amigos, y lo asilan cuando quiere y con
el diagnóstico que quiere. Eso sucede
especialmente a la vista de las selecciones y en los períodos de trabajo más
gravosos: a «invernar», dice él.
Buna, on ne compte plus ses protecteurs :
soldats anglais, ouvriers civils français,
ukrainiens, polonais [106]; «politiques»
allemands ; au moins quatre Blockâlteste,
un cuisinier, et même un SS. Mais son
champ d’action favori demeure le K.B. Au
K.B., Henri a entrée libre : ses amis - plus
que ses protecteurs -, les docteurs Citron
et Weiss, l’hospitalisent quand il veut et
avec le diagnostic qu’il veut. Cela se
produit notamment à l'approche des
sélections et dans les périodes où le travail
est particulièrement pénible : alors Henri
«prend ses quartiers d’hiver», comme il dit.
Disponendo di così cospicue
amicizie, è naturale che raramente
Henri sia ridotto alla terza via, al furto;
d’altronde, si comprende che su
questo argomento non si confidi
volentieri. [165]
Disponiendo de tan importantes
amistades, es natural que Henri raramente se vea reducido a la tercera vía,
al hurto; por otra parte, se comprende
que, sobre este asunto, no se confíe de
buena gana.
Nanti d’amis si haut placés,
Henri est rarement obligé de
recourir à la troisième solution,
le vol ; et l’on comprend
d’autre part qu’il ne se confie
pas volontiers à ce sujet.
È molto gradevole discorrere con
Henri, nei momenti di riposo. E anche
utile: non c’è cosa del campo che egli
non conosca, e su cui non abbia
ragionato, nella sua maniera serrata e
coerente. Delle sue conquiste, parla
con educata modestia, come di prede
di poco conto, ma si dilunga volentieri
a esporre il calcolo che l’ha condotto
ad avvicinare Hans chiedendogli del
figlio al fronte, e invece Otto
mostrandogli le cicatrici che ha sugli
stinchi.
Es muy agradable conversar con
Henri en los momentos de descanso.
Hasta es útil: nada hay en el campo que
no conozca y sobre lo que no haya hablado a su modo exacto y coherente.
De sus conquistas habla con educada
modestia como de presas de poca cuenta, pero se extiende con gusto cuando
explica el cálculo que lo ha llevado a
aproximarse a Hans preguntándole por
el hijo que tiene en el frente, y a Otto
enseñándole las cicatrices que tiene en
las espinillas.
Il est agréable de parler avec Henri
pendant les moments de repos. Et
instructif, aussi : il n’est rien au camp
qu’il ne connaisse, ou sur quoi il n’ait
exercé ses raisonnements serrés et
cohérents. II parle de ses conquêtes
avec une modestie de bon ton, comme
de proies faciles, mais s’étend
volontiers sur les calculs qui font amené
à aborder Hans en lui demandant des
nouvelles de son fils envoyé au front,
et Otto en lui montrant les cicatrices
qu’il a sur les tibias.
Parlare con Henri è utile e
gradevole; accade anche, qualche
volta, di sentirlo caldo e vicino, pare
possibile una comunicazione, forse
perfino un affetto; sembra di
percepire il fondo umano, dolente e
consapevole della sua non comune
personalità. Ma il momento appresso
il suo sorriso triste si raggela in una
smorfia fredda che pare studiata allo
specchio;
Henri
domanda
cortesemente scusa («... j’ai quelque
chose à faire», «... j’ai quelqu’un à
voir»), ed eccolo di nuovo tutto alla
sua caccia e alla sua lotta: duro e
lontano, chiuso nella sua corazza (32),
nemico di tutti, inumanamente scaltro
e incomprensibile come il Serpente
della Genesi (33).
Hablar con Henri es útil y agradable; hasta sucede a veces que al
oírle afectuoso y cercano parece posible una comunicación, quizás hasta un afecto; parece hasta percibirse
el fondo humano, doliente y cómplice de su personalidad no común.
Pero al momento siguiente su sonrisa triste se hiela en una mueca triste
que parece estudiada ante un espejo; Henri pide cortésmente perdón
(«...j’ai quelque chose à faire»,
«...j’ai quelqu’un à voir»), y helo de
nuevo enteramente entregado a su
caza y a su lucha: duro y lejano, encerrado en su coraza, enemigo de
todos, inhumanamente listo e incomprensible como la Serpiente del
Génesis.
Causer avec Henri est instructif et
agréable ; il arrive même parfois
qu’on le sente proche et chaleureux ;
une communication semble possible,
peut-être même un sentiment
d’affection ; on croit entrevoir en lui
le fond humain, la conscience blessée
d’une personnalité peu commune.
Mais l’instant d’après, son sourire
triste se fige en un rictus de
commande ; Henri s’excuse poliment
(«... J’ai quelque chose à faire», «...
j’ai quelqu’un à voir»), et le voilà de
nouveau tout à sa chasse et à sa lutte
de chaque jour : dur, lointain, enfermé
dans sa cuirasse, ennemi de tous et de
chacun,
aussi
fuyant
et
incompréhensible que le Serpent de la
Genèse.
Da tutti i colloqui con Henri,
anche dai più cordiali, sono sempre
uscito con un leggero sapore di
sconfitta; col sospetto confuso di
essere stato anch’io, in qualche
modo inavvertito, non un uomo di
fronte a lui, ma uno strumento nelle
sue mani. [166]
De todos los coloquios con Henri,
incluso de los más cordiales, he salido
siempre con una ligera sensación de
derrota; con la sospecha confusa de
haber sido yo también, de alguna
manera inadvertida, no un hombre
frente a él, sino un instrumento en
sus manos.
To u t e s m e s c o n v e r s a t i o n s a v e c
Henri, même les plus cordiales, m’ont
toujours laissé à la fin un léger goût
de défaite ; !e vague soupçon
d’avoir été moi aussi, un peu à mon
insu, non pas un homme face à un
autre homme, mais un instrument
entre ses mains.
Oggi so che Henri è vivo. Darei
molto per conoscere la sua vita di
uomo libero, ma non desidero
rivederlo (34). [167]
Hoy sé que Henri está vivo. Daría cualquier cosa por saber de su
vida de hombre libre, pero no quiero volver a verlo.
Je sais qu’aujourd’hui Henri est
vivant. Je donnerais beaucoup pour
connaître sa vie d’homme libre, mais je
ne désire pas le revoir.
81
notes
ESAME DI CHIMICA
1 bene, lui era Alex. Il linguaggio di Alex è reso da
Levi con la tecnica del discorso diretto, riprodotto nella
sua immediatezza. Non è più il caos babelico
d’impronta rabelaisiana (i tanti modi di dire «pane»,
«mattone», la Torre di Babele...), ma « un
plurilinguismo con funzione plurivoca, che mescola il
modo di pensare e di esprimersi del narratore e del
personaggio... la straordinaria memoria fonica di Levi
fa conservare espressioni del gergo tedesco di
caserma e della malavita, bestemmie in varie lingue»
(Segre, 74).
2 Hergottsacrament. [Herrgottsacrament è un’insulsa
imprecazione tedesca].
3 il pugno chiuso e l’indice teso. Rabelais sembra
comunque essere presente nel ritratto di Alex, non
per la lingua che parla, ma per la viviva gestualità
con cui si presenta e, soprattutto per il modo volgare
con cui si congederà nettandosi la mano sulla spalla
del prigioniero; la gestualità di Levi, soprattutto
l’importanza che attribuisce alla mano come mezzo
di comunicazione che sostituisce la voce, potrebbe
derivare dallo straordinario dialogo a gesti di Panurge
e l’Inglese (Libro II, cap. 19). Rabelais conosceva l’arte
della comunicazione a gesti che Levi invece riteneva
assente o contraddittoria in Manzoni. Il pugno di Alex
non è il pugno di Renzo (II, 699).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
ESAME DI CHIMICA
Examen de química
10. EXAMEN DE CHIMIE
Il Kommando 98, detto Kommando
Chimico, avrebbe dovuto essere
un reparto di specialisti.
El Kommando 98, llamado
Kommando Químico, habría debido ser
un departamento de especialistas.
Le Kommando 98, dit Kommando
de Chimie, était censé être une
section de spécialistes.
Il giorno in cui fu dato l’annuncio
ufficiale della sua costituzione, uno
sparuto gruppo di quindici Häftlinge
si radunò intorno al nuovo Kapo, in
piazza dell’Appello, nel grigiore
dell’alba.
El día en que se anunció oficialmente su constitución un
flaco grupo de quince Häftlinge
se reunió con el nuevo K a p o, en
la plaza de la Lista, a la luz gris
del alba.
Le jour où on annonça
o ff i c i e l l e m e n t s a c r é a t i o n , u n
groupe clairsemé de quinze
Häftlinge se rassembla autour du
nouveau Kapo, place de l’Appel,
d a n s Ta u b e g r i s e .
Fu la prima delusione: era ancora
un «triangolo verde», un delinquente
professionale, l’Arbeitsdienst non
aveva giudicato necessario che il
Kapo del Kommando Chimico fosse
un chimico. Inutile sprecare il fiato
a fargli domande, non avrebbe
risposto, o risposto a urli e pedate.
Peraltro rassicurava il suo aspetto
non troppo robusto e la statura
inferiore alla media.
Fue el primer chasco: era otra vez
un «triángulo verde»; un delincuente
profesional, el Arbeitsdienst no había
juzgado necesario que el Kapo del
Kommando Químico fuese un químico. Inútil gastar saliva en hacerle preguntas, no habría respondido, o respondido con gritos y patadas. Por lo demás, tranquilizaba su apariencia no
demasiado robusta y su estatura inferior a la media.
Ce fut pour nous une première déception :
le Kapo était encore un «triangle vert», un
criminel de Profession, l'Arbeitsdienst n’ayant
pas jugé bon de mehre un Kapochimiste à la
tête du Kommando de Chimie. Ce n’était pas la
peine de se fatiguer à lui poser des questions, il
n’aurait pas répondu, ou bien il aurait répondu
à grand renfort de hurlements et de coups de
pied. D’un autre côté, sa faible corpulence
et sa table inférieure à la moyenne nous
rassuraient.
Fece un breve discorso
in sguaiato tedesco da caserma, e la
delusione fu confermata. Quelli erano
dunque i chimici: bene, lui era Alex
(1), e se loro pensavano di essere
entrati in paradiso sbagliavano. In
primo luogo, fino al giorno dell’inizio
della produzione il Kommando 98 non
sarebbe stato che un comune
Kommandotrasporti addetto al
magazzino del Cloruro di Magnesio.
Poi, se credevano, per essere degli
Intelligenten, degli intellettuali, di
farsi gioco di lui, Alex, un
Reichsdeutscher,
ebbene,
Herrgottsacrament (2), gli avrebbe
fatto vedere lui, [168] gli avrebbe...
(e, il pugno chiuso e l’indice teso (3),
tagliava l’aria di traverso nel gesto di
minaccia dei tedeschi); e finalmente,
non dovevano pensare di ingannare
nessuno, se qualcuno si era presentato
come chimico senza esserlo; un
esame, sissignori, in uno dei prossimi
giorni; un esame di chimica, davanti
al triumvirato del Reparto
Polimerizzazione: il Doktor Hagen, il
Doktor Probst, il Doktor Ingenieur
Pannwitz.
Pronunció un breve discurso
en desgarrado alemán de cuartel y
el chasco quedó confirmado. Aquéllos eran, pues, los químicos: bueno, él era Alex, y si pensaban entrar
en el paraíso, se equivocaban. En
primer lugar, hasta el día del principio de la producción, el
Kommando 98 no sería más que un
vulgar Kommando de transportes
agregado al almacén de Cloruro de
Magnesio. Después, si se creían,
por ser Intelligenten, intelectuales,
que iban a jugar con él, Alex, un
Reichsdeutscher,
bien,
Herrgottsacrament, é l l e s h a r í a
v e r, l o s i b a a . . . ( y, c o n e l
puño cerrado y el índice tieso,
cortaba el aire de través con el gesto
de amenaza de los alemanes); y finalmente, no debían pensar en engañar a
nadie, si alguno se había presentado
como químico sin serlo; un examen,
sí señores, uno de los próximos días;
un examen de química, ante el triunv i r a t o d e l Departamento d e
Polimerización: el Doktor Hagen, el
Doktor Probst y el Doktor Ingenieur
Pannwitz.
Il nous gratifia d’un bref discours,
dans un grossier allemand de caserne, et
notre déception fut confirmée. Alors
comme ça c’était nous, les chimistes : bon,
eh ben lui, c’était Alex, et si on croyait que
ça allait être le Pérou, on se gourait.
Primo, tant que la production
n’aurait pas commencé, le
Kommando 98 serait un simple
Kommandotransports préposé au
magasin
de
Chlorure
de
Magnésium. Secundo, si on
s’imaginait, parce qu’on était des
Intelligenten, des intellectuels, qu’on
allait se payer sa tête, à lui, Alex, un
Reichsdeutscher,
eh
bien,
Herrgottsacrament, il nous ferait voir, lui,
il nous... (et, le poing fermé et l’index
tendu, il fendait l’air obliquement, du
geste de menace des Allemands) ; tertio,
il ne fallait pas compter tromper son
monde si on s’était présenté comme
[108] chimiste sans l’être, il y avait
un examen, oui messieurs, dans
quelques jours; un examen de chimie,
devant le triumvirat de la Section
Polymérisation : le Doktor Hagen,
le Doktor Probst, le Doktor
Ingénieur Pannwitz.
Col che, meine Herren, si era già
perso abbastanza tempo, i
Kommandos 96 e 97 si erano già
avviati, avanti marsch, e, per
cominciare, chi non avesse camminato
al passo e allineato avrebbe avuto a
che fare con lui.
Con lo que, meine Herren, se había perdido ya bastante tiempo, los
Kommandos 96 y 97 ya estaban funcionando, al frente marchen y, para
empezar, quien no caminase al
p a s o y a l i n ea d o t e n d r í a q u e
vérselas con él.
Bon, on avait perdu assez de temps
comme ça, Meine Herren, les
Kommandos 96 et 97 étaient déjà en
mute ; alors, en avant marche, et
p o u r c o m m e n c e r, c e u x q u i n e
marcheraient pas au pas et en rang
auraient affaire à lui.
Era un Kapo come tutti gli altri
Kapos.
Era un Kapo como todos los demás
Kapos.
C’était un Kapo comme tous les
autres Kapos.
Uscendo dal Lager, davanti alla
banda musicale e al posto di conta
delle SS, si marcia per cinque, col
berretto in mano, le braccia immobili
lungo i fianchi e il collo rigido, e non
si deve parlare. Poi ci si mette per tre,
e allora si può tentare di scambiare
qualche
parola
attraverso
l’acciottolio delle diecimila paia di
zoccoli di legno.
Al salir del Lager, ante la banda de
música y el puesto de conteo de los SS, se
marcha en filas de cinco, con la gorra en
la mano, los brazos colgando inmóviles a
lo largo de los costados y el cuello tieso, y
no se debe hablar. Después se va en formación de tres, y entonces se puede tratar
de cambiar algunas palabras a través del
repiqueteo de los diez mil pares de zuecos de madera.
Quand on sort du Lager et qu’on
passe devant la fanfare et le poste
des SS, on marche en rang par cinq,
le calot à la main, les bras au Corps,
le cou tendu, et on n’a pas le droit
de parier. Ensuite, on se met trois
par trois, et alors on peut tenter
d’échanger quelques mots au milieu
du claquement des dix mille paires
de sabots en bois.
Chi sono questi miei compagni
¿Quiénes son estos químicos com-
Qui sont mes compagnons de
82
notes
4:00
4 il sogno di un pazzo. Il modello topografico, anche
nel laboratorio, è sempre Dante: per entrare nella sede
del Kommando, «si scende», ma le parole di Alex
ricordano il «sogno di un pazzo». Come nel capitolo
«Sul fondo», la follia del Lager appare in tutta la sua
grandezza e pare di scorgere il sogno-pazzia dei più
classici personaggi di Dostoevskij. Quando non è
lombrosianamente definita «atavismo» o «demenza»
o, alla maniera di Nordau, « degenerazione», la follia
in SQU deriva dalla visionaria assurdità dell’universo
dostoevskiano.
5 Alberto ed io. Inizia in questo capitolo lo sdoppiamento,
la dualità: la formula «Alberto ed io» diventa rituale e
accompagnerà tutta la carriera di Levi scrittore: «Charles
ed io», vedi sotto, cap. «Storia di dieci giorni», nota 16.
La coppia di amici, il dualismo in Levi è un tema
importante. Dopo Alberto e Charles sarà il turno di
Leonardo in T (I, 394: «Leonardo ed io in un silenzio
gremito di memoria»), «Enrico ed io» in SP (I, 759).
Personaggi che assolvono alla funzione del «doppio»,
dell’«altro da sé», rispecchiando ciò che si è, ma
soprattutto ciò che si vorrebbe essere, l’affinità del fratello
e dell’amico, l’amicizia nella diversità che crea forza,
unità (più tardi, in SP «il legame fra catione e anione»).
6 à comprendre». Vedi anche sopra, cap. «Ka-Be»,
nota 22; insensatezza e arbitrio dominano nel Lager
e gli stessi prigionieri ne prendono atto, vedi anche
sotto, quando, nel cap. «I fatti dell’estate», Levi
riecheggia Clausner: «La nostra saggezza era il “non
cercar di capire”», nota 3.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
chimici? Vicino a me cammina Alberto, è studente del terzo anno, anche
questa volta siamo riusciti a non
separarci. Il terzo alla mia sinistra non
l’ho mai visto, sembra molto giovane,
è pallido come la cera, ha il numero
degli olandesi. Anche le tre schiene
davanti a me sono nuove. Indietro è
perico [169] loso voltarsi, potrei
perdere il passo o inciampare; pure
provo per un attimo, ho visto la faccia
di Iss Clausner.
pañeros míos? Junto a mí camina Alberto, es estudiante de tercer año, también esta vez ha logrado que no nos separemos. Al tercero a mi izquierda no
lo he visto nunca, parece muy joven, es
pálido como la cera, tiene el número de
los holandeses. También las tres filas
de delante de mí son nuevas. Detrás, es
peligroso volverse, podría perderse el
paso y tropezar; pero pruebo durante
un momento, he visto la cara de Iss
Clausner.
Kommando? Celui qui marche à côté de
moi, c’est Alberto, étudiant de troisième
année ; nous avons réussi encore une fois
à ne pas être séparés. Le deuxième à ma
gauche, je ne l’ai jamais vu ; il semble très
jeune, il a un teint cireux et il Porte le
numéro des Hollandais. Devant moi, trois
dos également inconnus. Derrière, mieux
vaut ne pas se retourner, je pourrais perdre
la cadence ou trébucher; je m’y risque tout
de même, juste le temps d’entrevoir le
visage d’Iss Clausner.
Finché si cammina non c’è tempo di
pensare, bisogna badare di non togliere
gli zoccoli a quello che zoppica davanti
e di non farseli togliere da quello che
zoppica dietro; ogni tanto c’è un
cavo
da
scavalcare,
una
pozzanghera viscida da evitare. So
dove siamo di qui sono già passato col
mio Kommando precedente, è la
H-Strasse, la strada dei magazzini. Lo
dico ad Alberto: si va veramente al
Cloruro di Magnesio, almeno questa
non è stata una storia.
Mientras se anda no hay tiempo de
pensar, hay que tener cuidado de no
sacarle los zuecos al que cojea delante y de no hacérselos sacar uno por el
que renquea detrás; de vez en cuando hay un cable que salvar, un
charco viscoso que evitar. Sé dónde
estamos, por aquí ya he pasado con
mi Kommando anterior, es la HStrasse, la calle de los almacenes. Se
lo digo a Alberto: vamos de verdad al
Cloruro de Magnesio, por lo menos
esto no ha sido un cuento.
Tant qu’on marche, on n’a pas le temps
de penser, il faut veiller à ne pas marcher
sur les sabots de celui qui claudique
devant vous, et à éviter que celui qui
claudique derrière en fasse autant sur les vôtres
; de temps en temps il faut enjamber un câble ou
contourner une flaque boueuse. Je sais où
nous sommes, je suis déjà passé par
là avec mon ancien Kommando, c’est
la H-Strasse, la rue des entrepôts. Je
le dis à Alberto : on va vraiment au
Chlorure d e M a g n é s i u m , ç a a u
m o i n s c ’ e s t s û r.
Siamo arrivati, scendiamo in un vasto interrato umido e pieno di correnti
d’aria; è questa la sede del Kommando,
quella che qui si chiama Bude. Il Kapo ci
divide in tre squadre; quattro a
scaricare i sacchi dal vagone, sette a
trasportarli giù, quattro a impilarli nel
magazzino. Questi siamo io con Alberto, Iss e l’olandese.
Hemos llegado, bajamos a un vasto
sótano húmedo y lleno de corrientes de
aire; ésta es la sede del Kommando, la
que aquí se llama Bude. El Kapo nos
divide en tres escuadras; cuatro para
descargar los sacos del vagón, siete
para traerlos abajo, cuatro para apilarlos
en el almacén. Estos últimos somos yo,
Alberto, Iss y el holandés.
Nous sommes arrives, nous descendons
dans un vaste sous-sol humide et plein de
courants d’air ; il s’agit du siège du
Kommando, qu’ici on appelle la Bude. Le Kapo nous
divise en trois équipes ; quatre pour
décharger les sacs du wagon, sept pour les
transporter en bas, quatre pour les empiler
dans l’entrepôt. Ces quatre-là, c’est nous,
Alberto, Iss, le Hollandais et moi. [109]
Finalmente si può parlare, e a
ciascuno di noi quello che Alex ha
detto sembra il sogno di un pazzo (4).
Por fin se puede hablar, y a cada uno
de nosotros lo que ha dicho Alex nos
parece el sueño de un loco.
Finalement on peut parler, et à
chacun de nous le discours d’Alex
fait l’effet du rêve d’un fou.
Con queste nostre facce vuote, con
questi crani tosati, con questi abiti di
vergogna, fare un esame di chimica.
E sarà in tedesco, evidentemente; e
dovremo comparire davanti a un
qualche biondo Ario Doktor sperando
che non dovremo soffiarci il naso,
perché forse lui non saprà che noi non
possediamo fazzoletto, e non si potrà
certo spiegarglielo. E avremo
addosso la nostra vecchia compagna
fame, e stenteremo a stare immobili
sulle ginocchia, [170] e lui sentirà
certamente questo nostro odore, a cui
ora siamo avvezzi, ma che ci
perseguitava i primi giorni: l’odore
delle r a p e e d e i c a v o l i c r u d i
c o t t i e digeriti.
Con nuestras caras vacías, con
nuestras cabezas rapadas, con estos
trajes vergonzosos, dar un examen de
química. Y será en alemán, evidentemente; y deberemos comparecer ante
cualquier rubio Ario Doktor con la esperanza de no tener que sonarnos, porque quizás no sepa que no tenemos
pañuelo, y seguro que no se podrá
e x p l i c á r s e l o . Y t e n d remos
encima a nuestra vieja compañera, el hambre, y nos esforzaremos en que no nos
tiemblen las piernas, y él notará
n u e s t r o o l o r, a l q u e y a e s t a m o s
a c o s t u m b r a d o s , p e r o q u e n os
persigue los primeros días; el olor de
las coles y de l o s n a b o s c r u d o s ,
c o c i d o s y digeridos.
Av e c c e s v i s a g e s v i d e s , c e s
crânes rasés, ces habits de honte, passer
un examen de chimie ! Et ce sera en
allemand, bien sûr : et nous devrons
comparaîtr e d e v a n t q u e l q u e b l o n d
Doktor aryen en espérant ne pas avoir à
nous moucher, parce que lui ne sait
peut-être pas que nous n’avons pas de
mouchoir, et nous ne pourrons certainement
pas le lui expliquer. Notre vieille arme la
faim nous tiendra Compagnie et nous
aurons du mal à nous tenir droits sur nos
jambes, et le Doktor sentira sûrement
l’odeur que nous dégageons, et à laquelle
nous sommes maintenant habitués, mais qui
nous poursuivait les premiers jours :
l’odeur des navets et des choux crus,
cuits et digérés.
Così è, conferma Clausner. Hanno
dunque i tedeschi tanto bisogno di
chimici? O è un nuovo trucco, una
nuova macchina «pour faire chier les
Juifs?» Si rendono conto della prova
grottesca e assurda che ci viene
richiesta, a noi non più vivi, noi già
per metà dementi nella squallida
attesa del niente?
Así es, nos asegura Clausner. ¿Tienen los alemanes tanta necesidad de
productos químicos? ¿O es un nuevo
truco, una nueva máquina pour fair
chier les Juifs? ¿Se dan cuenta de la
prueba grotesca y absurda a que van a
someternos, a los que ya no estamos
vivos, a los que estamos medio locos
en la triste espera de la nada?
C’est bien ça, confirme Clausner. Les
Allemands ont-ils donc tellement besoin
de chimistes ? Ou est-ce un nouveau truc,
un nouveau système «pour faire chier les
juifs» ? Est-ce qu’ils se rendent compte de
l’épreuve grotesque et absurde qui nous est
imposée, à nous qui ne sommes déjà plus
des vivants, à nous dont l’attente morne
du néant a fait des demi-fous ?
Clausner mi mostra il fondo della
sua gamella. Là dove gli altri incidono
il loro numero, e Alberto ed io (5)
abbiamo inciso il nostro nome,
Clausner ha scritto: «Ne pas chercher
à comprendre» (6).
Clausner me enseña el fondo de su
escudilla. Allí donde los demás graban su número, y Alberto y yo hemos
grabado nuestro nombre, Clausner ha
escrito: Ne pas chercher à
comprendre .
Clausner me montre le fond de sa
gamelle. Là où les autres ont gravé
leur numéro, là où Alberto et moi
avons gravé notre nom, Clausner a
é c r i t : « N e p a s c h e rc h e r à
comprendre.»
Benché noi ci pensiamo non più di
Aunque no pensamos más
Bien que nous n’y pensions pas plus de
83
notes
7 Oggi, questo vero oggi in cui io sto seduto a un
tavolo e scrivo. Vedi sopra, cap. «Una buona
giornata», nota 2. È la condizione in cui si trova
Dostoevskij, nel momento in cui decide di raccontare
la sua esperienza nel reclusorio («Ora, mentre
scrivo...», Memorie, 122). Si osservi lo sdoppiamento
temporale; questo non è lo stesso oggi adoperato
altrove. C’è uno slittamento che tende a far
confondere il «prima» e il «dopo»; contribuisce a
confondere il lettore il vedere messa in dubbio
l’asserzione iniziale («Mi pare superfluo aggiungere
che nessuno dei fatti raccontati è inventato»). Da
questi dilemmi, parte, come è noto J.Semprun, La
scrittura o la vita, Guanda, Milano 1996.
8 pulcini dietro la chioccia. La metafora è presa di
peso dal Gargantua (Libro II, cap.32, dalla stessa
pagina ripresa in RR, II, 1432).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
qualche minuto al giorno, e anche
allora in uno strano modo staccato ed
esterno, noi sappiamo bene che
finiremo in selezione. Io so che non
sono della stoffa di quelli che
resistono, sono troppo civile, penso
ancora troppo, mi consumo al lavoro.
Ed ora so anche che mi salverò se
diventerò Specialista, e diventerò
Specialista se supererò un
esame di chimica. [171]
que unos minutos al día, y d e
una manera despegada y
exterior, sabemos bien que vamos a
acabar en la selección. Yo sé que no
soy del paño de los que aguantan, soy
demasiado culto, pienso todavía demasiado, me consumo con el trabajo.
Y ahora sé también que me salvaré
si me convierto en Especialista, y me
convertiré en Especialista si supero
un examen de química.
quelques minutes par jour, et encore, dune
manière étrangement détachée,
extérieure, nous savons bien que nous
finirons à la sélection. Je sais bien, moi,
que je ne suis pas de l’étoffe de ceux qui
résistent, je suis trop humain, je pense
encore t r o p , j e m ’ u s e a u t r a v a i l .
Et maintenant je sais que je pourrai me
sauver si je deviens Spécialiste, et que je
deviendrai Spécialiste si je suis reçu à un
examen de chimie.
Oggi, questo vero oggi in cui io sto
seduto a un tavolo e scrivo, io stesso
non sono convinto che queste cose
sono realmente accadute (7).
Hoy, este verdadero hoy en el que
estoy sentado a una mesa y escribo, yo
mismo no estoy convencido de que estas cosas hayan sucedido de verdad.
Aujourd’hui encore, à l'heure où
j’écris, assis à ma table, j’hésite à
croire que Ces événements ont
réellement eu lieu.
Passarono tre giorni, tre dei
s o l i t i immemorabili giorni, così
lunghi mentre passavano e così brevi
dopo che erano passati, e già tutti si
erano s t a n c a t i d i c r e d e r e
all’esame di chimica
.Pasaron tres días, tres de los
acostumbrados días inmemorables,
tan largos mientras pasaban y tan breves después de haber pasado, y ya
todos se habían cansado de creer en
el examen de química.
Trois jours passèrent, trois de Ces
immémoriales journées ordinaires, si
longues à passer si brèves une fois
[110] écoulées, et déjà personne ne se
donnait plus la peine de croire à
l’examen de chimie.
Il Kommando era ridotto a dodici
uomini: tre erano scomparsi nel modo
consueto di laggiù, forse nella baracca
accanto, forse cancellati dal mondo. Dei
dodici, cinque non erano chimici; tutti e
cinque avevano subito chiesto ad Alex
di rito r n a r e a i l o r o p r e c e d e nti
K o m m a n d o s . N o n e v i t arono le
percosse, ma inaspettatamente e da
chissà quale autorità, fu deciso che
rimanessero, aggregati come ausiliari
al Kommando Chimico.
El Kommando se reducía ya a doce hombres: tres habían desaparecido de la manera allí acostumbrada, quizás en la barraca de al lado, tal vez borrados del
mundo. De los doce, cinco no eran
químicos; los cinco le habían pedido
en seguida a Alex volver a sus anteriores Kommandos. No evitaron los
golpes, pero inesperadamente, y quién
sabe por qué autoridad, se decidió que
se quedasen como auxiliares del
Kommando Químico.
Le Kommando ne comptait plus que
douze hommes trois avaient disparu, comme
il arrivait couramment au Lager : peut-être
transférés dans la baraque d’à côté, peut-être
rayés de ce bas monde. Des douze, cinq
n’étaient pas chimistes, et tous les cinq
avaient aussitôt demandé à Alex de réintégrer
leurs anciens Kommandos. Ils n’évitèrent pas
les coups mais, contre toute attente et en vertu
d’on ne sait quelle autorité, il fut décidé qu’ils
resteraient en qualité d’auxiliaires du
Kommando de Chimie.
Vi no Alex a la bodega del
Venne Alex nella cantina del
Cloromagnesio e chiamò fuori noi Cloromagnesio y nos llamó afuera a
sette, per andare a sostenere l’esame. los siete para que fuésemos a dar exaEcco noi, come sette goffi pulcini men. Henos, como siete polluelos
d i e t r o l a c h i o c c i a (8), s e g u i r e X torpes detrás de la clueca, siguiendo
A l e x s u p e r l a s c a l e t t a d e l a Alex por la escalerilla del
Polymerisations-Buro. Siamo sul Polymerisations-Büro. Estamos en el
pi anerottolo, una targhetta sulla porta rellano, una chapa en la puerta con
con i tre nomi famosi. Alex bussa los tres nombres famosos. Alex llama
rispettosamente, si cava il berretto, tímidamente, se quita la gorra, entra;
en[172]tra; si sente una voce pacata; Alex se oye una voz sosegada; Alex
riesce : - Ruhe, ietzt. Warten -. s ale: -R u h e , j e t z t . Wa r t e n ( e s p e Aspettare in silenzio.
rad en silencio).
Alex vint nous chercher à la taue du
Chlorure et nous fit sortir tous les sept
pour aller passer l’examen. Et nous
voilà, comme sept poussins malhabiles
derrière la mère poule, montant
derrière Alex le petit escalier du
Polymerisations-Bûro. Nous sommes sur le
palier ; sur la porte, une plaque où on peut
lire les trois noms illustres. Alex frappe
respectueusement, ôte son calot, entre
; on entend une voix placide ; Alex
ressor t : «Ruhe, jetzt. Warten.»
Attendre en silence.
Di questo siamo contenti. Quando si
aspetta, il tempo cammina liscio [smooth] senza
che si debba intervenire per cacciarlo
avanti, mentre invece quando si lavora
ci
percorre
ogni
minuto
faticosamente e deve venire laboriosamente espulso. Noi siamo sempre
contenti di aspettare, siamo capaci
di aspettare per ore con la completa ottusa inerzia dei ragni nelle
vecchie tele.
De esto, estamos contentos. Cuando se espera, el tiempo pasa solo,
sin que haya que empujarlo, pero,
en cambio, cuando se trabaja,
c a d a minuto nos atraviesa
fatigosamente y debe ser
e x p u l s a d o laboriosamente. Siempre
estamos contentos de esperar, somos capaces de esperar durante horas con la
completa y obtusa inercia de las arañas
en las viejas telas.
Voilà qui nous satisfait. Quand on attend,
le temps avance tout seul sans qu’on sont
obligé d’intervenir pour le pousser en avant,
tandis que quand on travaille, chaque
minute nous parcourt douloureusement et
demande à être laborieusement expulsée.
Nous sommes toujours contents
d’attendre, nous sommes capables
d’attendre pendant des heures, avec
l’inertie totale et obtuse des araignées
dans leurs vieilles toiles.
Alex è nervoso, passeggia su e giù,
e noi ogni volta ci scostiamo al suo
passaggio. Anche noi, ciascuno a suo
modo, siamo inquieti; solo Mendi non
lo è. Mendi è rabbino; è della Russia
Subcarpatica, di quel groviglio [revoltijo]
di popoli in cui ciascuno parla
almeno tre lingue, e Mendi ne parla
sette. Sa moltissime cose, oltre che
rabbino è sionista militante, glottologo, è
stato partigiano ed è dottore in legge;
no n è chimico ma vuol tentare
ugualmente, è un piccolo uomo tenace,
coraggioso e acuto.
Alex está nervioso, pasea de acá para allá,
y nosotros nos apartamos a su
paso. También nosotros, cada uno a su
manera, estamos inquietos; sólo Mendi
no lo está. Mendi es rabino; es de la Rusia subcarpática, de aquel ovillo de pueblos en el que cada uno habla por lo
menos tres lenguas, y Mendi habla siete. Sabe muchísimas cosas, además de
rabino y sionista militante, y glotólogo,
ha sido partigiano y es doctor en leyes; no es químico pero quiere probar
también, es un hombrecillo tenaz, valiente y agudo.
Alex est nerveux, il se promène de long et large,
et chaque fois qu’il passe, nous nous
écartons. Nous aussi, chacun à sa façon,
nous sommes inquiets ; il n’y a que Mendi qui
ne le sont pas. Mendi est rabbin ; il vient de la
Russie subcarpatique, de cette mosaïque de
peuples où chacun parle au moins trois
langues; et Mendi en parle sept. Il sait
énormément de choses; il est rabbin, mais
aussi sioniste militant, spécialiste de
glottologie, ancien Partisan et docteur en
droit ; il n’est pas chimiste, mais il veut
quand même tenter sa chance ; c’est un Petit
homme tenace, courageux et fin.
8:30
84
notes
9 capaci di scrivere, vorremmo provare. L’importanza
dello scrivere in Lager; vedi sopra, nota 7. L’impulso
alla scrittura testimoniale nasce dentro Auschwitz. È
«impulso» primario, immediato e violento, «tanto da
rivaleggiare con gli altri bisogni elementari», come si
dice nella prefazione (nota 7). Quanto alle notizie su
Mendi, vedi sopra, cap. «Il lavoro», nota 9.
10 «che domande fanno». Ritorna il ricordo del mondo
della scuola, con i suoi rituali, la severità delle
interrogazioni, la vecchia prova di maturità con cui si
chiudeva il ciclo di studi superiori; vedi meglio sotto,
nota 19 e cfr. anche cap. «L’ultimo», nota 4.
11 Edipo davanti alla Sfinge. Dopo Ercole, dopo
Tantalo ennesimo riferimento alla ,mitologia classica,
qui mediato attraverso la citazione di un preciso testo
di Sofocle (Edipo re). Farà seguito Omero, con la
memoria dell’episodio di Polifemo.
12 siede formidabilmente. «Stavvi Minos, orribilmente
e ringhia» Inf V, 4. [L’autore riconosce nel Doktor
Pannwitz un giudice infernale padrone del suo destino;
anche lui, come Minosse, esprimerà il suo giudizio
non a parole, ma «in segni incomprensibili»].
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Balla ha una matita e tutti gli
stanno addosso. Non siamo sicuri se
saremo ancora capaci di scrivere,
vorremmo provare (9).
Bálla tiene un lápiz y todos están
a su lado. No estamos seguros de si
sabremos todavía escribir, nos gustaría probar.
Bâlla a un crayon : tout le monde se
précipite sur lui. [111] Nous ne sommes pas
sûrs de savoir encore écrire, nous voudrions
faire un essai
Kohlenwasserstoffe,
Massenwirkungsgesetz. Mi affiorano
i nomi tedeschi dei composti e delle
leggi: provo gratitudine verso il mio
cervello, non mi sono più occupato
molto di lui eppure mi serve ancora
così bene.
Kohlenwasserstoffe,
Massenwirkungsgesetz. Me afloran los
nombres alemanes de las composiciones químicas y de las leyes: estoy agradecido a mi cerebro, no me he ocupado mucho de él y, sin embargo, todavía me sirve tan bien...
Kohlenwasserstoffe,
M a s s e n w i r k u n g s g e s e t z . Les noms
allemands des Corps composes et des lois
chimiques me reviennent en mémoire
j’éprouve de la gratitude pour mon
cerveau, dont je ne me suis plus beaucoup
occupe et qui fonctionne encore si bien
Ecco Alex. Io sono un chimico: che
ho a che fare con questo Alex? Si pianta
sui piedi davanti a me, mi riassetta
ruvidamente il colletto della giacca, mi
cava il berretto e melo ricalca in capo,
poi fa un passo indietro, squadra il
risultato con aria disgustata e volta
le spalle bofonchiando : [173] Wa s
für
ein
Muselmann
Z u g a n g ! - c h e n u o v o
acquisto scalcinato!
He aquí a Alex. Yo soy un químico:
¿qué tengo que ver con este Alex? Se
planta delante de mí, me compone el
cuello de la chaqueta, me quita la gorra y me la encasqueta bien, después da un paso atrás, escudriña el
resultado con aire disgustado y me
vuelve la espalda refunfuñando:
- Wa s f ü r e i n M u s e l m a n n
Zugang? (¡qué nueva
d e s aliñada adquisición!).
Alex repasse Mais moi, je suis
chimiste qu’est-ce que j’ai a voir avec
cet Alex ? II se plante devant moi,
rajuste rudement le col de ma veste,
m’ôte mon calot et me le renfonce Sur
la tête, puis, reculant d’un pas, juge
du résultat d’un air dégoûte et tourne
le dos en grommelant
« Wa s f u r e i n M u s e l m a n n
Z u g a n g ?»
Quelle
lamentable recrue!
La porta si è aperta. I tre dottori
hanno deciso che sei candidati
passeranno in mattinata. Il settimo no.
Il settimo sono io, ho il numero di
matricola più elevato, mi tocca
ritornare al lavoro. Solo nel
pomeriggio viene Alex a prelevarmi;
che disdetta, non potrò neppure
comunicare cogli altri per sapere «che
domande fanno» (10).
La puerta se ha abierto. Los tres
doctores han decidido que seis candidatos pasarán por la mañana. El
séptimo, no. El séptimo soy yo,
tengo el número de matrícula más
alto, me toca volver al trabajo.
Sólo por la tarde viene Alex a sacarme; qué desdicha, no podré hablar con los otros para saber «qué
preguntas hacen».
La porte vient de s’ouvrir Les trois
Doktoren ont décide de faire passer ce
matin six candidats Le septième reviendra
Le septième, c’est moi, parce que j’ai le
numéro matricule le plus élevé, et il me
faut repartir au travail Alex viendra me
chercher dans le courant de l’après-midi,
pas de Chance ‚ Je ne pourrai même pas
communiquer avec les autres pour savoir
«ce qu‘ils demandent»
Questa volta ci siamo proprio. Per
le scale, Alex mi guarda torvo, si sente
in qualche modo responsabile del mio
aspetto miserevole. Mi vuol male
perché sono italiano, perché sono
ebreo e perché, fra tutti, sono quello
che più si scosta dal suo caporalesco
ideale virile. Per analogia, pur senza
capirne nulla, e di questa sua
incompetenza essendo fiero, ostenta
una profonda sfiducia nelle mie
probabilità per l’esame.
Esta vez va de veras. Por la escalera, Alex me mira torvamente, se
siente de algún modo responsable de
mi aspecto miserable. Me odia porque
soy italiano, porque soy judío y porque, de entre todos, soy el que más se
aparta de su caporalesco ideal viril.
Por analogía, aunque sin entender
nada, y orgulloso de esta incompetencia suya, ostenta una profunda desconfianza en cuanto a mis probabilidades
en el examen.
Cette fois, ça y est Dans l’escalier,
Alex me lance des regards torves, il se
sent en quelque Sorte responsable de
mon aspect pitoyable II m’en veut parce
que je suis Italien, parce que je suis juif,
et parce que, de nous tous, je suis celui
qui s’écarte le plus de son idéal
caporalesque de virilité Par analogie,
sans y rien comprendre, et fier de son
incompétence, il affiche un profond
scepticisme quant a mes chances de
réussite a l’examen
Siamo entrati. C’è solo il Doktor
Pannwitz, Alex, col berretto in mano,
gli parla a mezza voce: -...un italiano,
in Lager da tre mesi soltanto, già
mezzo kaputt......Er sagt er ist
Chemiker... - ma lui Alex sembra su
questo faccia le sue riserve.
Hemos entrado. El Doktor
Pannwitz está solo, Alex, con la gorra
en la mano, le habla a media voz: -...
un italiano, sólo tres meses en el
Lager, ya medio kaputt... Er sagt er
ist Chemiker... -pero él, Alex, parece
que tiene sus reservas al respecto.
Nous entrons Le Doktor Pannwitz
est Beul, Alex, le calot a la main, lui
parle a mi-voix «un Italien, au Lager
depuis trois mois seulement, déjà a
moitié kaputt
Er sagt er ist Chemiker» mais lui, Alex,
semble faire ses reserves Sur ce point
Alex viene brevemente congedato
e relegato da parte, ed io mi sento
come Edipo davanti alla Sfinge (11).
Le mie idee sono chiare, e mi rendo
conto anche in questo momento che
la posta in gioco è grossa; eppure
provo un folle impulso a scomparire,
a sottrarmi alla prova.
Alex es despedido en seguida y relegado aparte, y yo me siento como
Edipo ante la Esfinge. Mis ideas no son
claras, y también me doy cuenta en
este momento de que la apuesta
_________ es grande; y, sin embargo, experimento un loco impulso de desaparecer,
de sustraerme a la prueba.
Le voilà rapidement congédie et
invité à attendre à l’écart, et moi je
me sens comme OEdipe devant le
Sphinx J’ai les idées claires, et je me
rends compte même en cet instant que
l’enjeu est important, et pourtant j’ai
une envie folle de disparaître, de me
dérober a l’épreuve
Pannwitz è alto, magro, biondo; ha
gli occhi, i capelli e il naso come tutti
i tedeschi devono averli, e siede for
[174] midabilmente (12) dietro una
complicata scrivania. Io, Häftling 174
517, sto in piedi nel suo studio che è
un vero studio, lucido pulito e
ordinato, e mi pare che lascerei una
macchia sporca dovunque dovessi
toccare.
Pannwitz es alto, delgado, rubio; tiene los ojos, el pelo y la nariz como todos los alemanes deben tenerlos, y está
formidablemente sentado detrás de un
complicado escritorio. Yo, Häftling
174517, estoy en pie en su estudio, que
es un verdadero estudio, que brilla de
limpio y ordenado, y me parece que voy
a dejar una mancha sucia donde tenga
que tocar.
Pannwitz est grand, maigre, blond, il
a les yeux, les cheveux et le nez
conformes a ceux que tout Allemand se
[112] doit d’avoir, et il siège, terrible,
derrière un Bureau compliqué Et moi, le
Hafthng 174517, je suis debout dans son
Bureau, qui est un vrai Bureau, net,
propre, bien en ordre, et il me semble que
je laisserais sur tout ce que je pourrais
toucher une trace malpropre
Quando ebbe finito di scrivere, alzò
Cuando hubo terminado de escribir,
Quand il eut fini d’écrire, il leva les
85
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
gli occhi e mi guardò.
levantó los ojos y me miró.
yeux Sur moi et me regarda
Da quel giorno, io ho pensato al
Doktor Pannwitz molte volte e in
molti modi. Mi sono domandato quale
fosse il suo intimo funzionamento di
uomo; come riempisse il suo tempo,
all’infuori della Polimerizzazione e
della coscienza indogermanica;
soprattutto, quando io sono stato di
nuovo un uomo libero, ho desiderato
di incontrarlo ancora, e non già per
vendetta, ma solo per una mia
curiosità dell’anima umana (13).
Desde aquel día he pensado en
el Doktor Pannwitz muchas veces y
de muchas maneras. Me he preguntado cuál sería su funcionamiento
íntimo de hombre; cómo llenaría su
tiempo fuera de la Polimerización y
de la conciencia indogermánica;
sobre todo, cuando he vuelto a ser
hombre libre, he deseado encontrarlo otra vez, y no ya por venganza
sino sólo por mi curiosidad frente
al alma humana.
Depuis ce jour-là, j’ai pensé bien
des fois et de bien des façons au
Doktor Pannwitz Je me suis demandé
ce qui pouvait bien se passer a
l’intérieur de cet komme, comment il
occupait son temps en dehors de la
Polymérisation et de la conscience
indo-germanique, et surtout, quand j’ai
été de nouveau un komme libre, j’ai
désire le rencontrer à nouveau, non pas
pour me venger, mais pour satisfaire
ma curiosité de l’âme humaine
Perché quello sguardo non corse
fra due uomini; e se io sapessi
spiegare a fondo la natura di quello
sguardo, scambiato come attraverso
la parete di vetro di un acquario (14)
tra due esseri che abitano mezzi
diversi, avrei anche spiegato
l’essenza della grande follia della
terza Germania (15). [175]
Porque aquella mirada no se cruzó
entre dos hombres; y si yo supiese explicar a fondo la naturaleza de aquella
mirada, intercambiada como a través
de la pared de vidrio de un acuario entre dos seres que viven en medios diferentes, habría explicado también la
esencia de la gran locura de la tercera
Alemania.
Car son regard ne fut pas celui d’un
komme à un autre komme, et si je
pouvais expliquer a fond la nature de
ce regard, échangé comme à travers la
eitre d’un aquarium entre deux êtres
appartenant à deux mondes différents,
j’aurais expliqué du même Coup
l’essence de la grande folie du
Troisième Reich
Quello che tutti noi dei tedeschi
pensavamo e dicevamo si percepì in
quel momento in modo immediato. Il
cervello che sovrintendeva a quegli
occhi azzurri e a quelle mani coltivate
(16) diceva: «Questo qualcosa davanti
a me appartiene a un genere che è
ovviamente opportuno sopprimere.
Nel caso particolare, occorre prima
accertarsi che non contenga qualche
elemento utilizzabile». E nel mio capo,
come semi in una zucca vuota: «Gli
occhi azzurri e i capelli biondi sono
essenzialmente malvagi. Nessuna
comunicazione possibile. Sono
specializzato in chimica mineraria. Sono
specializzato in sintesi organiche. Sono
specializzato...»
Lo que todos nosotros pensábamos
y decíamos de los alemanes se percibió en aquel momento de manera inmediata. El cerebro que controlaba
aquellos ojos azules y aquellas manos cuidadas decía: «Esto que hay
ante mí pertenece a un género al que
es obviamente indicado suprimir. En
este caso particular, conviene primero cerciorarse de que no contiene ningún elemento utilizable». Y en mi
cabeza, como pepitas en una calabaza vacía: «Los ojos azules y el pelo
rubio son esencialmente malvados.
Ninguna comunicación posible. Soy
especialista en química minera. Soy
especialista en síntesis orgánica. Soy
especialista...».
Tout ce que nous pensions et disions
des Allemands prit forme en cet instant
Le cerveau qui commandait à ces yeux
bleus et à ces mains soignées disait
clairement «Ce quelque chose que j’ai
la devant moi appartient à une espèce
qu’il Importe sans nul doute de
supprimer Mais dans le cas présent, il
convient auparavant de s’assurer qu’il ne
renferme pas quelque élément utilisable»
Et, dans ma tête, les pensées roulent
comme des graines dans une courge vide
«Les yeux bleus et les cheveux blonds
sont essentiellement malfaisants Aucune
communication possible Je suis
spécialiste en chimie minérale Je suis
spécialiste en synthèses organiques Je
suis spécialiste»
17 digrignava. È citazione da Malebolge, Inf. XXI, 131
e 134: «Non vedi tu che’ dignignan li denti... lasciali
dignignar pur a lor senno».
Ed incominciò l’interrogatorio,
mentre nel suo angolo sbadigliava e
digrignava (17) Alex, terzo esemplare
zoologico.
Y comenzó el interrogatorio,
mientras Alex bostezaba y refunfuñaba en su rincón, Alex, el tercer ejemplar zoológico.
Et l’interrogatoire commença, tandis
qu’Alex, troisième spécimen zoologique
présent, bâillait et rongeait son frein dans
son coin
18 Che sia maledetto. «L’altro modo di dire io» s’inarca
in una delle consuete invettive bibliche. Vedi anche
sopra, cap. «Una buona giornata», nota 10 e sotto,
cap. «Storia di dieci giorni», nota 22.
- Wo sind Sie geboren? - mi dà del
Sie, del lei: il Doktor Ingenieur Pannwitz
non ha il senso dell’umorismo. Che sia
maledetto (18), non fa il minimo sforzo
per parlare un tedesco un po’
comprensibile.
-Wo sind Sie Geboren? -me trata de
Sie, de usted: el Doktor Ingenieur
Pannwitz no tiene sentido del humor.
Maldito sea, no hace el más mínimo es
fuerzo por hablar un alemán un poco
comprensible.
- Wo sind Sie geboren (9)
II me vouvoie le Doktor Ingénieur
Pannwitz n’a pas le sens de l’humour Qu’
il sofft maudit, il ne fait pas le moindre
effort pour parler un allemand un tant sofft
peu compréhensible. [113]
- Mi sono laureato a Torino nel 1941,
summa cum laude, - e, mentre lo dico,
ho la precisa sensazione di non esser
creduto, a dire il vero non ci credo io
stesso, basta guardare le mie mani
sporche e piagate, i pantaloni da forzato
incrostati di fango.
-Me he doctorado en Turín el 1941,
summa cum laude -y, mientras lo digo,
tengo la exacta sensación de no ser
creído, a decir la verdad no, lo creo
yo mismo, basta mirar mis manos sucias y llagadas, mis pantalones de forzado con costras de fango.
- J’ai soutenu ma thèse à Turin, en 1941,
avec mention très bien.
Au fur et à mesure que je parle, j’ai le
Sentiment très net qu’il ne me croit pas, et
à vrai dire je n’y crois pas moi-même : il
suffit de regarder mes mains sales et
couvertes de plaies, mon pantalon de forçat
maculé de boue.
Eppure sono proprio io, il laureato
di Torino, anzi, particolarmente in
questo momento è impossibile
dubitare della mia identità con [176]
lui, infatti il serbatoio dei ricordi di
chimica organica, pur dopo la lunga
inerzia, risponde alla richiesta con
inaspettata docilità; e ancora, questa
ebrietà lucida, questa esaltazione che
mi sento calda per le vene, come la
riconosco, è la febbre degli esami, la
mia febbre dei miei esami, quella
spontanea mobilitazione di tutte le
facoltà logiche e di tutte le nozioni che
Y, sin embargo, soy yo mismo, el
doctor de Turín, es más, particularmente en este momento es imposible
dudar de mi identidad con él, puesto
que el depósito de recuerdos de química orgánica, incluso después de la
larga inercia, responde a mis instancias con inesperada docilidad; y, también, esta ebriedad lúcida, esta exaltación que siento cálida por mis venas, cómo la reconozco, es la fiebre
de los exámenes, mi fiebre de mis exámenes, aquella espontánea movilización de todas las facultades lógicas
Et pourtant c’est bien moi, le
diplômé de Turin, en ce moment plus
que jamais il m’est impossible de
douter que je suis bien la même
personne, car le réservoir de Souvenirs
de chimie organique, même après une
longue période d’inertie, répond à la
demande avec une étonnante docilité ;
et puis cette ivresse lucide, cette
chaleur qui Court dans mes veines,
comme je la reconnais ! C’est la fièvre
des examens, ma fièvre, Gelle de mes
examens, cette mobilisation spontanée
de toutes les facultés logiques et de
13 per una mia curiosità dell’anima umana. Riprende
la prefazione, il desiderio pacato di studiare l’anima
umana.
14 la parete di vetro di un acquario. Vedi sopra, l’altra
metafora dell’acquario, cap. «Il viaggio», nota 36.
15 della terza Germania. In SQU il problema del
capire, del comprendere (vedi sopra, nota 6) si articola
in diversi modi: un sotto-capitolo importante è quello
che concerne il «capire i tedeschi», problema poi
centrale di SES (cap. «Lettere di tedeschi»), ma vedi
anche qui sotto, cap. «Die drei Leute vom Labor»,
nota 5 e la conclusione della prefazione all’ed. tedesca
di SQU (I, 1137): «Ma non posso dire di capire i
tedeschi: ora, qualcosa che non si può capire
costituisce un vuoto doloroso, una puntura, uno
stimolo permanente che chiede di essere soddisfatto.
Spero che questo libro avrà qualche eco in Germania:
non solo per ambizione, ma anche perché la natura
di questa eco mi permetterà forse di capire meglio i
tedeschi, di placare questo stimolo».
16 coltivate. L un francesismo, significa «mani
curate», ma nella mente del lettore perdura l’eco
dell’arte seduttrice di Henri, cap. «I sommersi e i
salvati»: «Nessuno è miglior stratega di Henri nel
circuire (“coltivare” dice lui) i prigionieri inglesi».
14;40
86
notes
19 che i miei compagni mi invidiavano. Vedi
sopra, nota 10.
20 È come se cercassi di ricordare gli avvenimenti di
un’incarnazione anteriore. La disarticolazione del
tempo, in Lager, porta a continui slittamenti dal
«prima» al «dopo», dal «dentro» al «fuori», che talora
sono impalpabili, talora, come in questo caso,
invocano addirittura una specie di metempsicosi.
21. Gattermann Ludwig Gattermann, Die Praxis des
organishen Chemiken, Walter de Gruyter & Co., Berlin
1939. Tradotte dallo stesso Levi, alcune pagine di
questo manuale di chimica organica verranno accolte
in RR, con titolo che riconosce a Gattermann la
qualifica di Padre normalmente adoperata per Dante
(Le parole del Padre, II, 1423-1425). Un
prolungamento dell’episodio di Pannwitz, qui
vaticinato («quando io sono stato di nuovo un uomo
libero, ho desiderato di incontrarlo ancora») è nel
racconto Vanadio di SP (I, 922 ss.) e nella lettera al
traduttore di SQU in SES (11, 1129). La Biblioteca
Chimica «G.Ponzio» dell’Università degli Studi di
Torino ha recentemente riedito in facsimile (1997) la
tesi di laurea di Levi (L’inversione di Walden). Non ci
si deve tuttavia far ingannare da questa citazione. In
SQU, a differenza che nei libri posteriori, la chimica
non è un modello né strutturale né stilistico,
paragonabile ad altre discipline. Non sempre il Levi
commentatore di sé è attendibile ed occorre adoperare
con cautela espressioni come quelle espresse molti
anni dopo, per esempio a P Roth, nella celebre
intervista: «Il mio modello, o se preferisci il mio stile,
era quello del weekly report, del rapportino settimanale
che si usa fare nelle fabbriche» (Conversazioni, 88).
Metafore tratte dal mondo della chimica non se ne
scorgono in SQU e l’ideale della brevitas si direbbe
abbia altre radici. Anche la matematica e la fisica, in
breve le scienze esatte offrono un bagaglio di immagini
e di letture non confrontabile con il repertorio delle
scienze umane.
22 come i diavoli di Malebolge. È il volo dei diavoli
nella quinta bolgia: «e quanto mi parea nell’atto acerbo
/ con le ali aperte e sovra i piè leggero» (Inf XXI,
32-33).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
i miei compagni di scuola tanto mi
invidiavano (l9).
que tanto me envidiaban mis compañeros de facultad.
toutes les notions qui faisait tant envie
à mes camarades.
L’esame sta andando bene. A mano
a mano che me ne rendo conto, mi
pare di crescere di statura. Ora mi
chiede su quale argomento ho fatto la
tesi di laurea. Devo fare uno sforzo
violento per suscitare queste sequenze
di ricordi così profondamente lontane:
è come se cercassi di ricordare gli
avvenimenti di una incarnazione
anteriore (20).
El examen está saliendo bien. Conforme me voy dando cuenta, me parece que aumento de estatura. Ahora me
pregunta sobre qué tema he hecho la
tesis de doctorado. Debo hacer un esfuerzo violento para suscitar estas secuencias de recuerdos tan profundamente lejanas: es como si tratase de recordar acontecimientos de una encarnación anterior.
L’examen se passe bien. Au fur et
à mesure que je m’en rends compte,
j’ai l’impression que mon Corps
grandit. Maintenant, le Doktor
Pannwitz s’informe du Sujet de ma
thèse. Je dois faire un effort violent
pour rappeler des Souvenirs aussi
immensément lointains : c’est comme
si je cherchais à évoquer les
événements dune vie antérieure.
Qualcosa mi protegge. Le mie
povere vecchie Misure di costanti
dielettriche
interessano
particolarmente questo ariano biondo
dalla esistenza sicura: mi chiede se so
l’inglese, mi mostra il testo del
Gattermann (21), e anche [177]
questo è assurdo e inverosimile, che
quaggiù, dall’altra parte del filo
spinato, esista un Gattermann in tutto
identico a quello su cui studiavo in
Italia, in quarto anno, a casa mia.
Hay algo que me protege. Mis
pobres viejas «Medidas de constantes dieléctricas» interesan especialmente a este ario rubio de existencia segura: me pregunta si sé inglés,
me enseña el libro de Gattermann,
y también esto es absurdo e inverosímil, que allá, al otro lado del
alambre espinoso, exista un
Gattermann idéntico en todo al que
yo estudiaba en Italia, durante el
cuarto curso, en mi casa.
Quelque Chose me protège. L’Aryen
aux cheveux Blonds et à la confortable
existence s’intéresse tout particulièrement
à mes pauvres vieilles Mesures de
constantes diélectriques : il me demande
si je sais l’anglais, me montre le volume
de Gattermann ; et cela aussi me semble
absurde et invraisemblable, qu’il y ait ici,
de ce côté des barbelés, un Gattermann en
tous points identique à celui Sur lequel
j’étudiais, en quatrième année, quand
j’étais en Italie, chez moi.
Adesso è finito: l’eccitazione che
mi ha sostenuto lungo tutta la prova
cede d’un tratto ed io contemplo
istupidito e atono la mano di pelle
bionda che, in segni incomprensibili,
scrive il mio destino sulla pagina
bianca.
- Los, ab! - Alex rientra in scena,
io sono di nuovo sotto la sua
giurisdizione. Saluta Pannwitz
sbattendo i tacchi, e ne ottiene in
cambio un lievissimo cenno delle
palpebre. Io brancolo per un attimo
nella ricerca di una formula di
congedo appropriata: invano, in
tedesco so dire mangiare, lavorare,
rubare, morire; so anche dire acido
solforico, pressione atmosferica e
generatore di onde corte, ma non so
proprio come si può salutare una
persona di riguardo.
Se acabó: la excitación que me
ha sostenido a lo largo de toda la
prueba cede de golpe y contemplo
entontecido _______ la mano de
piel rubia que, con signos incomprensibles, escribe mi destino en la página blanca.
-Los, ab.!
Alex vuelve a entrar en escena,
estoy de nuevo bajo su jurisdicción. Saluda a Pannwitz con un
taconazo, y no obtiene a cambio
más que un levísimo gesto de los
párpados. Titubeo durante un momento en busca de una fórmula de
despedida apropiada: en vano, en
alemán sé decir comer, trabajar,
robar, morir también sé decir ácido sulfúrico, presión atmosférica
y generador de ondas cortas, pero
no sé como se puede saludar a una
persona de respeto.
L’épreuve est terminée : l’excitation qui
m’a soutenu pendant toute la durée de
l’examen tombe d’un seul coup, et je
contemple, hébété et amorphe, cette pâle
main de blond qui écrit mon destin en
signes incompréhensibles, Sur la page
Blanche.
- Los, ab !
Alex rentre en scène, me voilà de
nouveau sous sa juridiction. Il salue
Pannwitz en claquant les talons et
obtient en retour un imperceptible
battement de paupières. Je tâtonne un
instant à la recherche dune formale de
congé appropriée, mais en vain : en
allemand, je sais [114] dire manger,
travailler, voler, mourir ; je sais même
dire acide sulfurique, pression
atmosphérique et générateur d’ondes
courtes, mais je ne sais vraiment pas
comment saluer un personnage
important.
Eccoci di nuovo per le scale.
Alex vola gli scalini: ha le scarpe
di cuoio perché non è ebreo, è
leggero sui piedi come i diavoli di
Malebolge (22). Si volge dal basso a
guardarmi torvo, mentre io discendo
impacciato e rumoroso nei miei zoccoli
spaiati ed enormi, aggrappandomi alla
ringhiera come un vecchio.
Henos de nuevo en la escalera. Alex
salta los peldaños, lleva zapatos de piel
porque no es judío, va tan ligero sobre
sus pies como los diablos de
Malasbolsas. Se vuelve desde abajo mirándome torvamente, mientras bajo torpe y ruidoso con mis zuecos desparejados y enormes, agarrándome a la barandilla como un viejo.
Nous revoici dans l’escalier. Alex
descend les marches quatre à quatre : il porte
des chaussures de cuir parce qu’il n’est pas
juif, il a le pied léger comme un démon de
Malebolge. D’en bas, il se retourne et me
regarde d’un peil torve tandis que je
descends bruyamment, empêtré dans mes
énormes sabots dépareillés, agrippé à la
rampe comme un vieux.
Pare che sia andata bene, ma
sarebbe insensato farci conto.
Conosco già abbastanza il Lager per
sapere che [178] non si devono mai
fare previsioni, specie se ottimistiche.
Quello che è certo, è che ho passato
una giornata senza lavorare, e quindi
stanotte avrò un po’ meno fame, e
questo è un vantaggio concreto e
acquisito.
Parece que la cosa ha salido bien,
pero sería insensato hacerse ilusiones.
Conozco lo bastante el Lager para saber que no se deben aventurar nunca
previsiones, en especial si son optimistas. Lo que es cierto es que he pasado
un día sin trabajar y que esta noche tendré un poco menos de hambre, y ésta
es una ventaja concreta y que ya me he
asegurado.
Apparemment, ça a bien marché, mais
ce serait de la folie de penser que le tour
est joué. Je connais déjà suffisamment le
Lager pour savoir qu’il ne faut jamais
faire de prévisions, surtout si elles sont
optimistes. Ce qui est sûr, par contre, c’est
que j’ai passé une journée sans travailler,
donc que j’aurai un peu moins faim cette
nuit, et ça c’est un avantage concret, un
point d’acquis.
Per rientrare alla Bude, bisogna
attraversare uno spiazzo ingombro di
travi e di tralicci metallici accatastati.
Il cavo d’acciaio di un argano taglia
la strada, Alex lo afferra per
scavalcarlo, Donnerwetter, ecco si
guarda la mano nera di grasso viscido.
Para volver a la Buna hay que
atravesar un espacio lleno de vigas
y de armazones metálicos apilados.
El cable de acero de un cabestrante
corta el camino, Alex lo agarra para
saltarlo, Donnerwetter se mira la
mano, negra de grasa viscosa. Mien-
Pour rentrer à la Buda, il faut
traverser un terrain vague encombré de
poutres et de treillis métalliques
empilés les uns Sur les autres. Le câble
d’acier d’un treuil nous baue le passage
; Alex l’empoigne pour l’enjamber,
mais, Donnerwetter, le voilà qui jure en
87
notes
23 l’innocente bruto. Destinato a vivere come «bruto»
Alex, a differenza di Pannwitz, è però detto anche
«innocente» [un inconsapevole, insieme complice e
vittima del sistema nazionalsocialista, e perciò è detto
«innocente»].
24 se qualcuno. La consueta irruzione dell’io
giudicante («io oggi lo giudico), come poi nell’episodio
gemello di Kuhn («Se qualcuno gli dicesse», «Se fossi
Dio») è preceduta da un periodo ipotetico, che in Levi
non è mai dell’irrealtà, ma della possibilità. Come nel
caso di Kuhn (vedi sotto, cap. «Ottobre 1944», nota
12) le ipotesi che sembrano assurde o sfrontate non
sono mai irreali. Nella diversificata gamma tonale di
SQU s’alternano «in modo complesso,
rammemorazione e referenzialità, emotività e
valutazione, persuasione e ammonimento» (Segre,
58).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Frattanto io l’ho raggiunto: senza
odio e senza scherno, Alex strofina
la mano sulla mia spalla, il palmo e
il dorso, per nettarla, e sare b b e
assai stupito, l’innocente bruto
(23) Alex, se qualcuno gli dicesse (24)
che alla stregua di questo suo atto io
oggi lo giudico, lui e Pannwitz e gli
innumerevoli che furono come lui,
grandi e piccoli, in Auschwitz e
ovunque (25). [179]
tras tanto he llegado junto a él: sin
odio y sin escarnio, Alex restriega
la mano por mi espalda, la palma y
el dorso, para limpiársela, y se habría asombrado, el inocente bruto
Alex, si alguien le hubiese dicho que
tomando por patrón esta acción suya
yo lo juzgo hoy a él, a él y a Pannwitz
y a los innumerables que fueron como
él, grandes y pequeños, en Auschwitz
y dondequiera.
regardant sa main pleine de cambouis.
Entre-temps je suis arrivé à sa hauteur : sans
haine et sans sarcasme, Alex s’essuie la paume
et le dos de la main Sur mon épaule pour se
nettoyer ; et il serait tout surpris, Alex, la brute
innocente, si quelqu’un venait lui dire
que c’est Sur un tel acte
qu’aujourd’hui je le jage, lui et
Pannwitz, et tous ses nombreux
semblables, grands et petits, à
Auschwitz et partout ailleurs. [115]
IL CANTO DI ULISSE
El canto de Ulises
11. LE CHANT D’ULYSSE
Eravamo sei a raschiare e pulire
l’interno di una cisterna interrata; la
luce del giorno ci giungeva soltanto
attraverso il piccolo portello
d’ingresso. Era un lavoro di lusso,
perché nessuno ci controllava; però
faceva freddo e umido. La polvere di
ruggine ci bruciava sotto le
palpebre e ci impastava la gola e la
bocca con un sapore quasi di sangue.
Estábamos seis raspando y limpiando
el interior de una cisterna subterránea; la
luz del día nos llegaba únicamente a
través de la pequeña portezuela de entrada. Era un trabajo de lujo, porque
nadie nos vigilaba; pero hacía frío
y estaba húmedo. El polvo de la
herrumbre nos quemaba debajo de los
párpados y nos empastaba la garganta
y la boca con un sabor casi a sangre.
NOUS étions six à récurer et nettoyer
l’intérieur dune citerne souterraine La
lumière du jour ne nous parvenait qu’à
travers l’étroit portillon d’accès.
C’était un travail de luxe Car personne
ne nous surveillait, mais il faisait
froid et humide. La poussière de
rouille nous brûlait les yeux et nous
laissait dans la bouche et la gorge
comme un goût de sang
Oscillò la scaletta di corda che
pendeva dal portello: qualcuno veniva.
Deutsch spense la sigaretta, Goldner
svegliò Sivadjan (l); tutti ci
rimettemmo a raschiare vigorosamente
la parete sonora di lamiera.
Osciló la escalerilla de cuerda que
colgaba de la portezuela: alguien llegaba. Deutsch apagó el cigarrillo, Goldner
despertó a Sivadjan; todos nos pusimos
a rascar vigorosamente la sonora pared
de planchas.
L’échelle de Corde qui pendait du
portillon oscilla quelqu’un venait.
Deutsch éteignit sa cigarette, Goldner
réveilla Sivadjan, tout le monde se
remit à racler énergiquement la sonore
paroi de tôle.
Non era il Vorarbeiter, era solo
Jean, il Pikolo del nostro Kommando
(2). Jean era uno studente alsaziano;
benché avesse già ventiquattr’anni,
era il più giovane Häftling del
Kommando Chimico. Era perciò
toccata a lui la carica di Pikolo, vale
a dire di fattorino-scritturale, addetto
alla pulizia della baracca, alle
consegne degli attrezzi, alla lavatura
delle gamelle, alla contabilità delle ore
di lavoro del Kommando.
No era el Vorarbeiter, no era más
que Jean, el Pikolo de nuestro
Kommando. Jean era un estudiante
alsaciano; aunque tenía veinticuatro
años, era el Häftling más joven del
Kommando Químico. Por eso le había tocado el cargo de Pikolo, es decir de pinche letrado, afecto a la limpieza de la barraca, a la entrega de
las herramientas, al lavado de las escudillas, a la contabilidad de las horas de trabajo del Kommando.
Ce n’était pas le Vorarbeiter, ce
n’était que Jean, le Pikolo de notre
Kommando. Jean était un étudiant
alsacien. Bien qu’il eût déjà vingt-quatre
ans, c’était le plus jeune Häftling du
Kommando de Chimie Et c’est pour cette
raison qu’on lui avait assigné le poste de
Pikolo, c’est-à-dire de livreur-commis
aux écritures, préposé à l’entretien de la
baraque, à la distribution des outils, au
lavage des gamelles et à la comptabilité
des heures de travail du Kommando.
Jean parlava correntemente
francese e tedesco: appena si
riconobbero le sue scarpe sul gradino
più alto della scaletta, tutti smisero di
raschiare: [180]
Jean hablaba fluidamente
francés y alemán: apenas se
reconocieron sus zapatos en el
peldaño más alto, todos dejar o n d e r a s p a r.
Jean parlait couramment le
français et l’allemand, dès qu’on
reconnut ses chaussures en haut
de l’échelle, tout le monde
s’arrêta de racler
-Also, Pikolo, was gibt es Neues?
- Also, Pikolo, was gibt es Neues (9)
- Qu’est-ce qu’il y a comme soupe
aujourd’hui?... di che umore era il
Kapo? E la faccenda delle venticinque
frustate a Stern? Che tempo faceva
fuori? Aveva letto il giornale? Che
odore c’era alla cucina civile? Che ora
era?
-Qu’est-ce qu’il y a comme soupe
aujourd d’hui? ... ¿de qué humor estaba el Kapo? ¿Y el asunto de los veinticinco latigazos a Stern? ¿Qué tal tiempo hacía fuera? ¿Había leído el periódico? ¿A qué olía la cocina civil? ¿Qué
hora era?
- Qu’est-ce qu’il y a comme soupe
aujourd’hui ? De quelle humeur était le
Kagpo (9) Et l’histoire des vingt-cinq Coups
de cravache à Stem Quel temps faisait-il
[116] dehors? Est-ce qu’il avait lu le
Journal? Qu’est-ce que ça sentait à la cuisine
des civils ? Quelle heure était-il ?
Jean era molto benvoluto al
Kommando. Bisogna sapere che la
carica di Pikolo costituisce un gradino
già assai elevato nella gerarchia delle
Prominenze: il Pikolo (che di solito
non ha più di diciassette anni) non
lavora manualmente, ha mano libera
sui fondi della marmitta del rancio e
può stare tutto il giorno vicino alla
A Jean lo querían mucho en el
Kommando. Hay que saber que el cargo de Pikolo es un grado bastante elevado en la jerarquía de las Prominencias: el Pikolo (que generalmente no
tiene más de diecisiete años) no trabaja manualmente, tiene carta blanca en
los fondos de la marmita del rancho y
puede estar todo el día junto a la estu-
Jean était très aimé au Kommando
II faut savoir que le poste de Pikolo
représente un échelon déjà très élevé
dans la hiérarchie des prominences :
le Pikolo (qui en général n’a pas plus
de dix-sept ans) n’est pas astreint à
un travail manuel, il a la haute main
sur les fonds de marmite et peut
passer ses journées à côté du poêle
25 e ovunque. L’importanza di questo «ovunque» è
da collegarsi a quanto prima si diceva sulle diverse
sfumature che l’avverbio «oggi» assume nella
determinazione del Tempo (vedi sopra, cap. «Una
buona giornata», nota 2). Auschwitz è ovunque, le
norme che pensiamo possano valere soltanto
«dentro», al di qua del filo spinato, valgono anche
«fuori», al di là del filo spinato.
IL CANTO DI ULISSE
1 Sivadjan. L’inizio del capitolo forse più celebre di
SQU vede affollarsi sulla scena un numero altissimo
di figure, che rendono il termitaio più gremito che mai:
prima dell’ingresso in scena di jean, il Pikolo, un alto
numero di comparse si agita più freneticamente che
in ogni altro capitolo. Su uno dei sei personaggi
dell’inizio, colti mentre raschiano l’interno di una
cisterna, Sivadjan, Levi ritornerà con arricchimenti e
addobbi in SES (II, 1048).
2 Jean, il Pikolo. Jean Samuel, così si chiamava
Pikolo, è ritornato su questo episodio nell’intervento
Depuis lors, nous nous sommes revus souvent
stampato nel volume P. Levi. Il presente del passato,
F Angeli, Milano 1991, pp. 23-28.
- Also, Pikolo, was gibt es Neues?
88
notes
3 «perciò». Meriterebbe un approfondimento l’uso
continuo delle virgolette in SQU («essi», «una linea»,
«laggiù»: «perciò» sottolinea con energia il rapporto
causa-effetto).
4 e insieme mite e amichevole. A questo punto della
narrazione il lettore s’accorge da sé che il tradizionale
ossimoro della «forza-mite» - che fu già dell’episodio
di Alberto - suona come un accordo musicale, un
pro-memoria che avvisa il lettore della solennità del
momento.
5 la difesa dell’istrice. Ulteriore variazione sul tema
della protezione, dello schermo protettivo, del guscio,
della corazza (anche di Alex poco sopra si è detto
«corazzato di solida e compatta ignoranza e
stupidità»). Gli Häftlinge sono i vermi senz’anima, gli
aguzzini, o i Kapos, sono corazzati ma non
invulnerabili, icneumoni come Henri (vedi sopra, cap.
«I sommersi e i salvati», nota 31). Adesso è il turno
dell’istrice la cui difesa è penetrata da Pikolo.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
stufa: « perciò» (3) ha diritto a mezza
razione supplementare, ed ha buone
probabilità di divenire amico e
confidente del Kapo, dal quale riceve
ufficialmente gli abiti e le scarpe
smesse. Ora, Jean era un Pikolo
eccezionale. Era scaltro e fisicamente
robusto, e insieme mite e amichevole
(4): pur conducendo con tenacia e
coraggio la sua segreta lotta
individuale contro il campo e contro
la morte, non trascurava di mantenere
rapporti umani coi compagni meno
privilegiati; d’altra parte, era stato
tanto abile e perseverante da
affermarsi nella fiducia di Alex, il
Kapo.
fa: «por eso» tiene derecho a media
ración suplementaria y tiene grandes
probabilidades de convertirse en amigo y confidente del Kapo, del que recibe oficialmente la ropa y los zapatos
usados. Ahora bien, Jean era un Pikolo
excepcional. Era despabilado y físicamente robusto, y al mismo tiempo pacífico y amigable: aun conduciendo
con tenacidad y coraje su secreta lucha individual contra el campo y contra la muerte, no se olvidaba de mantener relaciones humanas con los compañeros menos privilegiados; por otra
parte, había sido tan hábil y perseverante que se había ganado la confianza
de Alex, el Kapo.
«c’est pourquoi» il a droit à une
demi-ration supplémentaire, et il est
bien placé pour devenir l’ami et le
confident du Kapo, dont il reçoit
officiellement les vêtements et les
souliers usagés. Or, Jean était un
Pikolo exceptionnel II joignait à la
rase et à la force physique des
manières affables et amicales . tout en
menant avec Courage et ténacité son
combat personnel et secret contre le
camp et contre la mort, il ne manquait
pas d’entretenir des rapports humains
avec ses camarades moins privilégies,
et de plus il avait été assez habile et
persévérant pour gagner la confiance
d’Alex, le Kapo.
Alex aveva mantenuto tutte le sue
promesse. Si era dimostrato un
bestione violento e infido, corazzato
di solida e compatta ignoranza e
stupidità, eccezion fatta per il suo
fiuto e la sua tecnica di aguzzino
esperto e consumato. Non perdeva
occasione di proclamarsi fiero del suo
sangue puro e del suo triangolo verde,
e ostentava un al[181]tero disprezzo
per i suoi chimici cenciosi e affamati:
-Ihr Doktoren! Ihr Intelligenten! sghignazzava ogni giorno vedendoli
accalcarsi colle gamelle tese alla
distribuzione del rancio. Nei riguardi
dei Meister civili era estremamente
arrendevole e servile, e con le SS
manteneva vincoli di cordiale
amicizia.
Alex había cumplido todas sus
promesas. Se había mostrado como
bicho violento y traidor, acorazado
en su sólida y compacta ignorancia y
estupidez, excepción hecha de su olfato y su técnica de cómitre experto
y consumado. No perdía ocasión de
proclamarse orgulloso de su sangre
pura y de su triángulo verde, y mostraba un altanero desprecio por sus
químicos andrajosos y hambrientos:
«Ihr Doktoren! Ihr Intelligenten!», se
carcajeaba todos los días al verlos
amontonarse con las escudillas tendidas durante la distribución del rancho. Con los Meister civiles era extremadamente dúctil y servil, y con
los SS mantenía vínculos de cordial
amistad.
Alex avait tenu toutes ses promesses
II avait amplement confirmé sa nature
de brate violente et sournoise, sous une
solide carapace d’ignorance et de bêtise
sauf pour ce qui était de son flau et de
sa technique de gardechiourme
consommé II ne perdait pas une
Occasion de vanter la pureté de son
sang et la supénoné du triangle vert, et
affichait un profond mépris pour ses
chimistes l o q u e t e u x e t a ff a m é s .
« I h r D o k t o r e n , Ihr Intelhgenten !»,
ncanait-il chaque jour en nous voyant
nous bousculer, gamelle tendue, à la
distribution de la soupe Avec les
Meister civils, il se montrait
extrêmement empressé et obséquieux, et
avec les SS il entretenait des rapports
de cordiale amitié
Era palesemente intimidito dal
registro di Kommando e dal rapportino
quotidiano delle prestazioni, e questa
era stata la via che Pikolo aveva
scelta per renderglisi necessario. Era
stata un’opera lenta cauta e sottile, che
l’intero Kommando aveva seguita per
un mese a fiato sospeso; ma alla fine
la d i f e s a d e l l ’ i s t r i c e (5 )fu
p e n e t r a t a , e Pi k o l o c o n f e r m a t o
nella carica, con soddisfazione di
tutti gli interessati.
Se sentía manifiestamente intimidado por el registro del Kommando y por
el informe diario de las prestaciones, y
éste era el camino que el Pikolo había
escogido para hacérsele necesario. Había sido una faena lenta, cauta y sutil que
todo el Kommando había observado durante un mes con el aliento entrecortado; pero, al final, el reducto del
puercoespín fue penetrado, y Pikolo confirmado en el cargo, con satisfacción de
todos los interesados.
II était visiblement intimidé par le
registre du Kommando et le petit rapport
quotidien des travaux et prestations, et c’est
par ce Mais que Pikolo s’était rendu
indispensable Les travaux d’approche avaient
été longs, prudents et minutieux, et l’ensemble
du Kommando en avait suivi les progrès
pendant tout un mois en retenant son
souffle , mais finalement la défense du
porc-épic avait cédé, et Pikolo s’était vu
confirmer dans sa Charge a la satisfaction
de tous les intéresses
Per quanto Jean non abusasse
della sua posizione, già avevamo
potuto constatare che una sua parola,
detta nel tono giusto e al momento
giusto, aveva grande potere; già più
volte era valsa a salvare qualcuno di
noi dalla frusta o dalla denunzia alle
SS. Da una settimana eravamo
amici: ci eravamo scoperti nella
eccezionale occasione di un allarme
aereo, ma poi, presi dal ritmo feroce
del Lager, non avevamo potuto che
salutarci di sfuggita, alle latrine, al
lavatoio.
Aun cuando Jean no abusase de su posición, ya habíamos podido comprobar
que una palabra suya,dicha con el tono
oportuno y en el momento oportuno, surtía gran efecto; ya había servido muchas
veces para salvar a alguno de nosotros
del látigo o de la denuncia a los SS.
Hacía una semana que éramos amigos:
nos habíamos encontrado en la excepcional ocasión de una alarma aérea, pero después, víctimas del ritmo feroz, del Lager, no habíamos podido más
que saludarnos de pasada, en las letrinas,
en el lavadero.
Bien que Jean n’abusât pas de sa
position, nous avions déjà pu constater
qu’un mot de lui, dit au bon moment et
[117] sur le ton qu’il fallait, pouvait faire
beaucoup ; plusieurs fois déjà il avait pu
ainsi sauver certains d’entre nous de la
cravache ou de la dénonciation aux SS.
Depuis une semaine, nous étions amis :
nous nous étions découverts par hasard,
à l’occasion dune alerte aérienne, mais
ensuite, pris par le rythme impitoyable du
Lager, nous n’avions pu que nous dire
bonjour en nous croisant aux latrines ou
aux lavabos.
Appeso con una mano alla scala
oscillante, mi indicò:
Colgado con una mano de la escala
oscilante, me indicó:
Accroché dune main à l’échelle de Corde
ballottante, il me désigna du doigt
- Aujourd’hui c’est Primo qui viendra
avec moi chercher la soupe. [182]
-Aujourd’hui c’est Primo qui viendra
avec moi chercher la soupe.
- Aujourd’hui c’est Primo qui viendra
avec moi chercher la soupe.
Fino al giorno prima era stato
Stern, il transilvano strabico (6); ora
questi era caduto in disgrazia per non
so che storia di scope rubate in
magazzino, e Pikolo era riuscito ad
Hasta la fecha había sido Stern, el
transilvano bizco; ahora, éste había caído en desgracia por no sé qué historia
de escobas robadas en el almacén, y
Pikolo había conseguido hacer triunfar
La veille encore, c’était Stem
l’accompagnateur, un Transylvanien
aflligé d’un strabisme ; mais il était tombé
en disgrâce à la Suite dune sombre
histoire de balais volés à l’entrepôt, et
4:40
6 il transilvano strabico. Si noti il modo telegrafico di
connotare questa comparsa.
89
notes
7 una qualche spiaggia estiva della mia infanzia. Il
mare, le onde che sommergeranno Ulisse, più in
generale l’acqua hanno un’importanza capitale
nell’evolversi del capitolo e in tutto SQU. Si noti questa
ennesima anticipazione. Poco sotto si dirà che Pikolo
conosce un po’ l’Italia perché è stato un mese in
Liguria. In AM, Il linguaggio degli odori (II, 840), fra gli
odori che nel Lager occasionalmente ricordavano il
mondo libero e «laggiù» ferivano, Levi segnala «il
catrame caldo, evocatore di barche al sole». Vedi
anche sotto, nota 12.
8 come si somigliano tutte le madri! Già altrove è
affiorata la memoria delle Madri (vedi sopra,
nell’episodio di Schlome, cap. «Sul fondo», nota 32);
l’Inferno di Auschwitz è per Levi un luogo di ritorno
nel grembo materno, anche qui si avvertirebbe il
bisogno di una rilettura psicoanalitica, senza contare
che in Memorie, 62 e 83, nell’episodio di Aléj che Levi
aveva certo in mente, si può leggere: «-E ti amava
tua madre? -Ah! Che dici! Di sicuro ora è morta di
dolore per me. Io ero il suo figlio prediletto. Mi amava
più della sorella, più di tutti... Stanotte è venuta a me
in sogno». Tra le significative varianti nel passaggio
dal dattiloscritto alla prima versione a stampa, e infine
all’edizione ‘58, Belpoliti ricorda che in un primo tempo
Levi aveva scritto che la madre di jean «è finita a
Birkenau». E lo stesso jean era stato paragonato a
Giuseppe in Egitto, con un’ennesima citazione dal
racconto biblico, poi espunta (I, 1401). Sulle madri
nel Lager è significativo il cenno nel successivo cap.
«Storia di dieci giorni», nota 23.
9 il male per il male. In questo capitolo tutto viene
miniaturizzato: questa è di gran lunga la più lillipuziana
delle «figure» leviane (Fischer, la spia); apparizione
fulminea, dopo due righe la «figura» è subito
riassorbita dal termitaio e scompare per sempre.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
appoggiare la mia candidatura come
aiuto nell’«Essenholen», nella corvée
quotidiana del rancio.
mi candidatura como ayuda en el
Essenholen, en la corvée cotidiana del
rancho.
Pikolo avait réussi à me faire adopter
comme aide à l’ «Essenholm», La corvée
quotidienne de soupe.
Si arrampicò fuori, ed io lo seguii,
sbattendo le ciglia nello splendore del
giorno. Faceva tiepido fuori, il sole
sollevava dalla terra grassa un leggero
odore di vernice e di catrame che mi
ricordava una qualche spiaggia estiva
della mia infanzia (7). Pikolo mi diede
una delle due stanghe, e ci
incamminammo sotto un chiaro cielo
di giugno.
Trepó afuera, y yo lo seguí, batiendo los párpados en el esplendor del día. Estaba templado, el
sol levantaba de la tierra grasienta un ligero color a barniz y a alquitrán que me recordaba a una
playa cualquiera de mi infancia.
Pikolo me dio uno de los dos palos y echamos a andar bajo un
claro cielo de junio.
Il se glissa dehors, et moi je le
suivis, clignant des yeux dans La
splendeur du jour. Dehors l’air était
tiède, et sous le soleil il montait de
la lerne une Odeur légère de peinture
et de goudron qui me rappelait une
plage d’été de mon enfance. Pikolo
me donna un des deux bâtons et nous
nous mîmes en mute sous le ciel
Limpide de juin.
Cominciavo a ringraziarlo, ma mi
interruppe, non occorreva. Si
vedevano i Carpazi coperti di neve.
Respirai l’aria fresca, mi sentivo
insolitamente leggero.
Empezaba a darle las gracias, pero
me interrumpió, no hacía falta. Se
veían los Cárpatos cubiertos de nieve. Respiré el aire fresco, me sentía
insólitamente ligero.
Je voulais le remercier, mais il
m’interrompit : ce n’était pas la peine. On
voyait les Carpates couvertes de neige. Je
respirai l’air frais, je me sentais
étonnamment léger.
- Tu es fou de marcher si vite. On a
le temps, tu sais -. Il rancio si ritirava
a un chilometro di distanza; bisognava
poi ritornare con la marmitta di
cinquanta chili infilata nelle stanghe.
Era un lavoro abbastanza faticoso,
però comportava una gradevole
marcia di andata senza carico, e
l’occasione sempre desiderabile di
avvicinarsi alle cucine.
-Tu es fou de marcher si vite. On a le
temps, tu sais. El rancho se retiraba
a un kilómetro de distancia; había
que volver después con la marmita
de cincuenta kilos enfilada en los
palos. Era un trabajo bastante pesado pero suponía una agradable
marcha de ida sin carga, y la ocasión, siempre deseable, de acercarse a las cocinas.
- Tu es fou de mancher si vite. On a
le temps, tu sais. Pour aller chercher
la soupe, il fallait faire un kilomètre,
puis retourner avec la marmite de
cinquante kilos enfilée Sur les bâtons.
C’était un travail assez fatigant, mais
qui incluait un parco u r s a g r é a b l e à
l’aller, puisqu’on n’était pas chargé, et
offrait aussi l’occasion non négligeable
d’approcher les cuisines.
Rallentammo il passo. Pikolo era
esperto, aveva scelto accortamente
la via in modo che avremmo fatto
un lungo giro, camminando almeno
un’ora, senza destare sospetti.
Parlavamo delle nostre case, di
Strasburgo e di [183] Torino, delle
nostre letture, dei nostri studi. Delle
nostre madri: come si somigliano
tutte (8) le madri! Anche sua madre
lo rimproverava di non saper mai
quanto denaro aveva in tasca; anche
sua madre si sarebbe stupita se
avesse potuto sapere che se l’era
cavata, che giorno per giorno se la
cavava.
Acortamos el paso. Pikolo, hábil,
había elegido diestramente el camino de modo que tendríamos que dar
una vuelta larga, caminando por lo
menos una hora, sin levantar sospechas. Hablábamos de nuestras casas,
de Estrasburgo y de Turín, de nuestras lecturas, de nuestros estudios.
De nuestras madres: ¡cuánto se parecen todas las madres! También su
madre le reprochaba que no supiese
nunca cuánto dinero llevaba en el
bolsillo; también su madre se habría
asombrado si hubiese sabido que se
las arreglaba, que día tras día se las
arreglaba.
Nous ralentîmes Fallure. Pikolo
n’était pas sot : il avait
judicieusement choisi le chemin de
manière à pouvoir faire un long
détour, un parcours d’au moins une
heure, sans pour autant éveiller les
soupçons. Nous parlions de chez nous
; de Strasbourg et de Turin, de nos
lectures, de nos études ; de nos mères
: comme toutes les mères se
ressemblent ! Sa mère aussi lui
reprochait de ne jamais [118] savoir
combien d’argent il avait en poche ;
sa mère aussi aurait été bien étonnée
d’apprendre qu’il s’en était sorti, que
jour après jour il s’en sortait.
Passò una SS in bicicletta. È
R u d i , il Blockführer. Alt, sull’attenti,
togliersi il berretto. - Sale
brut e ,
celui-là.
Ein
g a n z g e m e i n er Hund -. Per
lui è indifferente parlare
francese o tedesco? È indifferente,
può pensare in entrambe le lingue.
È stato in Liguria un mese, gli piace
l’Italia, vorrebbe imparare l’italiano.
Io sarei contento di insegnargli
l’italiano: non possiamo farlo?
Possiamo. Anche subito, una cosa
vale l’altra, l’importante è di non
perdere tempo, di non sprecare
quest’ora.
Pasó un SS en bicicleta. Es
Rudi, el Blockführer. Parada, firmes, quitarse la gorra.
-Sale brute, celui-là. Ein ganz
gemeiner Hund.
¿Le resulta indiferente hablar
francés o alemán? Le resulta indiferente, puede pensar en ambas lenguas. Ha estado un mes en la
Liguria, le gusta Italia, querría
aprender italiano. Me alegrará enseñarle italiano: ¿no podemos arreglarlo?
Podemos. En seguida, una cosa vale
tanto como otra, lo importante es
no perder tiempo, no desperdiciar esta hora.
Un SS passa à bicyclette : Rudi, le
Blockfùhrer. Halte, garde-à-vous, se
découvrir.
- Sale brute, celui-là. Ein ganz
gemeiner Hund.
Pour lui, parler en français ou en
allemand, c’est la même Chose ? Oui, c’est
la même Chose, il pense aussi bien dans les
deux langues. Il a passé un mois en Ligurie,
il aime l’Italie, il voudrait apprendre l’italien.
Moi, je serais content de lui donner quelques
leçons : et si on commençait? Mais oui,
commençons. Tout de Suite, même; une
Chose en vaut une autre, l’important est de
ne pas perdre de temps, de ne pas gaspiller
cette heure qui s’offre à nous.
Passa Limentani, il romano,
strascicando i piedi, con una gamella
nascosta sotto la giacca. Pikolo sta
attento, coglie qualche parola del
nostro dialogo e la ripete ridendo:
-Zup-pa, cam-po, ac-qua.
Pasa Limentani, el romano, arrastrando los pies, con una escudilla escondida bajo la chaqueta. Pikolo está atento, coge cualquier palabra de nuestro
diálogo y la repite riendo:
-Zup-pa, cam-po, ac-qua.
Nous croisons Limentani, le Romain,
qui avance en traînant les pieds, une
gamelle cachée sous sa veste. Pikolo
écoute attentivement, saisit quelques mots
de notre dialogue et répète en riant
- Zup-pa, cam-po, ac-qua.
Passa Frenkel, la spia. Accelerare
il passo, non si sa mai, quello fa il
male per il male (9). [184]
Pasa Frenkel, el espía. Aceleremos el paso, nunca se sabe, ése hace
el mal por gusto.
Nous croisons Frenkel, le mouchard.
Mieux vaut presser le pas, on ne sait jamais,
en voilà un qui fait le mal pour le mal .
90
notes
8:00
10 Il canto di Ulisse. Nell’episodio di Aléj, Dostoevskij
racconta in modo molto simile come insegnò il russo
al suo compagno di prigionia adoperando la Bibbia:
«Ci mettemmo all’opera fin dalla sera seguente. Io
avevo una traduzione russa del Nuovo Testamento,
libro non proibito nel reclusorio. Senza abbecedario,
soltanto con questo libro, Aléj in poche settimane
imparò a leggere magnificamente. Dopo circa tre
mesi, già capiva benissimo la lingua letteraria [...] Tu hai fatto tanto, hai fatto tanto per me - disse Aléj
che mio padre e mia madre non avrebbero fatto
altrettanto: tu hai fatto di me un uomo» (Memorie,
85).
(1) Contrappasso : dans la version française d’Henri Longnon,
le terme est traduit par «loi du talion» ; il désigne
exactement la norme selon laquelle, dans l’Enfer, la qualité
de la peine infligée est établie par analogie avec la forme
de la faule commise. Au chant XXVIIl, par exemple, le
poète Bertran de Bornh, qui avait semé la discorde entre
un père et son fils, déambule tenant à la main sa propre
tête séparée du Corps.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
... Il canto di Ulisse (10). Chissà
come e perché mi è venuto in mente:
ma non abbiamo tempo di scegliere,
quest’ora già non è più un’ora. Se
Jean è intelligente capirà. Capirà:
oggi mi sento da tanto.
... El canto de Ulises. Quién sabe por
qué me he acordado de él: pero no
tenemos tiempo de escoger, esta hora
ya no es una hora. Si Jean es inteligente, lo entenderá. Lo entenderá: hoy me
siento capaz de todo.
... Le chant d’Ulysse. A savoir comment
et pourquoi cela m’est venu à l’esprit : mais
nous n’avons pas le temps de choisir, cette
heure n’est déjà plus une heure. Si Jean est
intelligent, il comprendra. Il comprendra :
aujourd’hui, j’en suis sûr .
... Chi è Dante. Che cosa è la
Commedia. Quale sensazione
curiosa di novità si prova, se si cerca
di spiegare in breve che cosa è la
Divina Commedia. Come è
distribuito l’Inferno, cosa è il
contrappasso. Virgilio è la Ragione,
Beatrice è la Teologia.
... Quién es Dante. Qué es la Comedia. Qué sensación curiosa de
novedad se siente si se procura exp l i c a r b r e v e m e n t e l o q u e e s la
Divina Comedia. Cómo está dividido el Infierno, qué es la
contrapasión. Virgilio es la Razón,
Beatriz la Teología.
... Qui est Dante? Qu’est-ce que la
Divine Comédie? Quelle étrange
Sensation de nouveauté on éprouve
à tenter d’expliquer brièvement ce
qu’est la Divine Comédie, la
structure de l’enfer, le contrappasso
(1). Virgile représente La Raison,
Béatrice la Théologie. [119]
Jean è attentissimo, ed io comincio,
lento e accurato:
Jean está atentísimo, y yo empiezo,
lento y con cuidado:
Jean est tout ouïe, et je commence
lentement, avec application (1)
Lo maggior corno della fiamma antica
Cominciò a crollarsi mormorando,
Pur come quella cui vento affatica.
Indi, la cima in qua e in là menando
Come fosse la lingua che parlasse
Mise fuori la voce, e disse: Quando...
Y de la antigua llama el más saliente
de los cuernos torcióse murmurando
cual llama que del viento se resiente;
luego se fue la punta meneando
como si fuese lengua y así hablara
y echó fuera la voz y dijo: «Cuando...
«Lo maggior corno della fiamma antica
Cominciô a crollarsi mormorando,
Pur come quella cui vento affatica.
Indi, la cima in qua e in là menando
Come fosse la lingua che parlasse
Mise fuori la voce, e disse : Quando.
Qui mi fermo e cerco di tradurre.
Disastroso: povero Dante e povero
francese! Tuttavia l’esperienza pare
prometta bene: Jean ammira la
bizzarra similitudine della lingua, e mi
suggerisce il termine appropriato per
rendere «antica».
Me paro aquí y trato de traducir.
Desastroso: ¡pobre Dante y pobre
francés! Sin embargo, parece que el
experimento promete: Jean admira
la rara similitud de la lengua y me
sugiere el término apropiado para
traducir antica.
Là je m’arrête et essaie de traduire.
Un désastre pauvre Dante et pauvre
français ! Tout de même l’expérience
ne s’annonce pas trop mal : Jean
admire la bizarre similitude de la
langue et me suggère le terme
approprié pour rendre «antica».
E dopo «Quando»? Il nulla. Un
buco nella memoria «Prima che sì
Enea la nominasse». Altro buco. Viene
a galla qualche frammento non
utilizzabile: «... la piéta [185] Del
vecchio padre, né’l debito amore Che
doveva Penelope far lieta...» sarà poi
esatto?
¿Y después de «Cuando»? La
nada. Un agujero en la memoria.
Prima che si Enea la nominasse.
Otro agujero. Sale a flote un fragmento no utilizable: ¿la piéta Del
vecchio padre, né’l debito amore
Che doveva Penelope far lieta...
será exacto?
Et après «Quando»? Rien. Un trou
de mémoire. «Prima che si Enea la
normnasse (3).» Nouveau blanc. Un
autre fragment inutilisable me revient
à l’esprit : «... la pietà Del vecchio
padre, ne’l debito amore Che doveva
Pénélope far lieta... (4)», mais est-ce
que c’est bien ça?
(1) L’auteur-protagoniste cite de mémoire et s’éloigne donc
parfois légèrement du texte original.
(2) Le plus haut dard de cette flamme antique En murmurant
commença de vibrer, Comme un flambeau que tourmente
le vent, Puffs çà et là en agitant sa crête. Comme s’il fût la
langue qui parlait, il émit au-dehors une voix et nous dit :
«Quand...»
(3) Avant qu’Énée ainsi ne l’eût nommée.
(4) . . la pitié De mon vieux père, ou cet amour juré Qui devait
réjouir le cœur de Pénélope
(5) ... Mais je repris la mer, la haute mer ouverte.
(6) «MISI me» : littéralement, «je me mis moi-même», la
tournure grammaticale soulignant l'Intervention de la
volonté, comme l’indique le commentaire qui suit.
11 Ma misi me. È qui svelata, nel modo tradizionale
di questa «scrittura fra le righe», l’importanza del «Ma»
in avvio di frase; l’origine è dantesca (vedi sopra, cap.
«Il viaggio», nota 10); la predilezione per questa
lezione, e non per la più neutra «e misi me», per altro
da Levi commentatore di se stesso ripresa nel
momento in cui dice la sua sul verso «Acciò che l’uom
più oltre non si metta», indica il vincolo infranto, l’uscire
dalla barriera, il desiderio di catapultarsi fuori,
l’esplosione che rompe ogni protezione. Sui diversi
passaggi dal dattiloscritto alla versione a stampa, si
tengano presenti gli appunti notevoli scritti da Belpoliti
nella sua nota al testo, molto attenta, giustamente, a
questo brano (1, 1401-1402).
12 odor di mare. Ecco spiegato il richiamo dell’odore
di vernice, di spiaggia marina (nota 7).
13 l’ingegner Levi... non parla mai di mangiare.
Nell’atmosfera concitata di questo capitolo, dove le
figure minori sono per forza schiacciate dall’evocazione
del canto di Dante, ritorna una figurachiave in SQU,
che già conosciamo, il padre di Emilia (vedi sopra, cap.
« Il viaggio», nota 43 e cap. «Sul fondo», nota 12), con
nuove caratterizzazioni che lo annettono fra i
personaggi positivi, che non diventano dei «tristi», sul
modello di Alberto. Interessante il tratteggio quasi
espressionistico: dell’ingegner Levi non si vede che la
testa e una mano.
... Ma (11) misi me per l’alto mare aperto.
...quise por alta mar aventurarme.
«... Ma misi me per falto mare aperto (5).»
Di questo sì, di questo sono sicuro,
sono in grado di spiegare a Pikolo, di
distinguere perché «misi me» non è «
je me mis», è molto più forte e più
audace, è un vincolo infranto, è
scagliare se stessi al di là di una
barriera, noi conosciamo bene questo
impulso. L’alto mare aperto: Pikolo ha
viaggiato per mare e sa cosa vuol dire,
è quando l’orizzonte si chiude su se
stesso, libero diritto e semplice, e non
c’è ormai che odore di mare (12): dolci
cose ferocemente lontane.
De éste sí, de éste estoy seguro, estoy en condiciones de explicárselo a
Pikolo, de distinguir por qué misi me
no es je me mis, es mucho más fuerte y
más audaz, es una atadura rota, es lanzarse a sí mismo más allá de una barrera, nosotros conocemos bien este impulso. La altamar abierta: Pikolo ha viajado por mar y sabe lo que quiere decir,
es cuando el horizonte se cierra sobre
sí mismo, libre, recto y simple, y no hay
más que olor a mar: dulce cosa ferozmente lejana.
Ce vers-là, si, j’en suis sûr, je me fais fort
d’expliquer à Pikolo, de lui faire voir
pourquoi «misi me» n’est pas «je me mis»
(6) : c’est beaucoup plus fort, beaucoup plus
audacieux que cela, c’est rompre un lien, se
jeter délibérément sur un obstacle à franchir
; nous la connaissons bien, cette Impulsion.
«L’alto mare aperto» : Pikolo a voyagé en
mer, il sait ce que cela veut dire... c’est quand
l’horizon [120] se referme sur lui-même,
dégagé, rectiligne, uni, et qu’il n’y a plus dès
lors que l’odeur de la mer : douces choses
férocement lointaines.
Siamo arrivati al Kraftwerk, dove
lavora il Kommando dei posacavi. Ci
dev’essere l’ingegner Levi. Eccolo,
si vede solo la testa fuori della
trincea. Mi fa un cenno colla mano,
è un uomo in gamba, non l’ho mai
visto giù di morale, non parla mai di
mangiare (13). [186]
Hemos llegado al Kraftwerk, donde trabaja el Kommando de los tendidos eléctricos.
Aquí debe de estar el ingeniero Levi.
Míralo, se ve sólo la cabeza fuera de
la zanja. Me saluda con la mano, es
un hombre en forma, no lo he visto
nunca bajo de moral, no habla nunca de comidas.
Nous voilà arrivés au Kraftwerk, l’endroit
où travaille le Kommando des poseurs de
câbles. Il doit y avoir l’ingénieur Levi. Le
voilà, on ne voit que sa tête qui dépasse de la
tranchée. Il me fait un signe de la main, c’est
un komme de valeur, je ne l’ai jamais vu
découragé, je ne l’ai jamais entendu parler
de nourriture.
«Mare aperto». «Mare aperto». So
che rima con «diserto»: «... quella
compagna Picciola, dalla qual non fui
diserto», ma non rammento più se
viene prima o dopo. E anche il
viaggio, il temerario viaggio al di là
Mare aperto. Mare aperto. Sé que
rima con diserto: ... quella compagna
Picciola, dalla grial non fui diserto,
pero no recuerdo si viene antes o después. Y también el viaje, el temerario
viaje más allá de las columnas de Hér-
«Mare aperto». «Mare aperto». Je sais
que ça rime avec «diserto» : «. . . quella
compagna Picciola, dalla quai non fui
diserto (1)», mais je ne me rappelle plus
si ça vient avant ou après. Et puis le
voyage, le téméraire voyage au-delà des
(1) ... avec cette poignée D’amis qui ne m’avaient jamais
abandonné.
91
notes
(2) . . Afin que nul n’osât se hasarder plus loin.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
delle colonne d’Ercole, che tristezza,
sono costretto a raccontarlo in prosa: un
sacrilegio. Non ho salvato che un verso,
ma vale la pena di fermarcisi:
cules, qué tristeza, no tengo más remedio que contarlo en prosa: un sacrilegio. No he salvado más que un verso,
pero vale la pena detenerse en él:
colonnes d’Hercule, que c’est triste, je
suis obligé de le raconter en prose : un
sacrilège. Je n’en ai sauvé qu’un vers,
mais qui mérite qu’on s’y arrête
... Acciò che l’uom più oltre non si
metta.
…que al navegante niegan la
franquía.
...«Acciô che l’uom piû oltre non si
metta (2).»
«Si metta»: dovevo venire in Lager
per accorgermi che è la stessa
espressione di prima, «e misi me». Ma
non ne faccio parte a jean, non sono
sicuro che sia una osservazione
importante. Quante altre cose ci
sarebbero da dire, e il sole è già alto,
mezzogiorno è vicino. Ho fretta, una
fretta furibonda.
Si metta: tenía que venir al Lager
para darme cuenta de que es la misma expresión de antes e misi me. Pero
no se lo digo a Jean, no estoy seguro
de que sea una observación importante. Cuántas otras cosas habría que
decir, y el sol ya está alto, pronto será
mediodía. Tengo prisa, una prisa furibunda.
«Si metta» : il fallait que je vienne
au Lager pour m’apercevoir que c’est le
même tour que tout à l'heure «e misi
me». Mais je n’en parle pas à Jean, je ne
suis pas sûr que ce sofft une remarque
importante. Il y aurait tant d’autres
choses à dire, et le soleil est déjà haut,
midi approche. Je suis pressé,
furieusement pressé.
Ecco, attento Pikolo, apri gli orecchi e
la mente, ho bisogno che tu capisca:
Mira, atento Pikolo, abre los oídos y
la mente, necesito que entiendas:
J’y suis, attention Pikolo, ouvre grands tes oreilles
et ton esprit, j’ai besoin que tu comprennes
Considerate la vostra semenza:
Fatti non foste a viver come bruti (14),
Ma per seguir virtute e conoscenza.
«Considerad», seguí, «vuestra ascendencia:
para vida animal no habéis nacido,
sino para adquirir virtud y ciencia»,
Come se anch’io lo sentissi per la
prima volta: come uno squillo di
tromba, come la voce di Dio (15). Per
un momento, ho dimenticato chi sono
e dove sono. [187]
Como si yo lo sintiese también
por vez primera: como un toque de
clarín, como la voz de Dios. por un
momento, he olvidado quién soy y
dónde estoy.
Et c’est comme si moi aussi j’entendais
ces paroles pour la première fois : comme
une sonnerie de trompettes, comme la voix
de Dieu. L’espace d’un instant, j’ai oublié
qui je suis et où je suis.
Pikolo mi prega di ripetere. Come
è buono Pikolo, si è accorto che mi
sta facendo del bene. O forse è
qualcosa di più: forse, nonostante la
traduzione scialba e il commento
pedestre e frettoloso, ha ricevuto il
messaggio, ha sentito che lo
riguarda, che riguarda tutti gli uomini
in travaglio (l6), e noi in specie; e che
riguarda noi due, che osiamo
ragionare di queste cose con le
stanghe della zuppa sulle spalle.
Pikolo me pide que lo repita. Qué
buena persona es Pikolo, se ha dado
cuenta de que me está haciendo el bien.
O quizás se trata de algo más: quizás,
a pesar de la traducción floja y el comentario pedestre y presuroso, ha recibido el mensaje, ha sentido que le
atañe, que atañe a todos los hombres
en apuros, y a nosotros en especial; y
que nos atañe a nosotros dos, que osamos hablar de estas cosas con los
palos de la sopa en los hombros.
Pikolo me prie de répéter. Il est bon,
Pikolo, il s’est [121] rendu compte qu’il est
en train de me faire du bien. A moins que,
peut-être, il n’y ait autre Chose : peut-être
que, malgré la traduction plate et le
commentaire sommaire et hâtif, il a reçu le
message, il a send que Ces paroles le
concernent, qu’elles concernent tous les
hommes qui souffrent, et nous en particulier
; qu’elles nous concernent nous deux, qui osons
nous arrêter à Ces choses-là avec les bâtons de la
corvée de soupe sur les épaules.
Li miei compagni fec’io sì acuti...
A mis hombres de tal suerte he movido..,
... e mi sforzo, ma invano, di
spiegare quante cose vuol dire questo
« acuti». Qui ancora una lacuna,
questa volta irreparabile. «... Lo lume
era di sotto della luna» o qualcosa di
simile; ma prima?... Nessuna idea,
«keine Ahnung» come si dice qui. Che
Pikolo mi scusi, ho dimenticato
almeno quattro terzine.
... y me esfuerzo, pero en vano, por
explicar cuántas cosas quiere decir
este acuti. Aquí, otra laguna esta vez
irreparable. Lo lume era di sotto della
luna o algo parecido; ¿y antes? Ninguna idea, keine Ahnung como se
dice aquí. Que me perdone Pikolo, se
me han olvidado, por lo menos, cuatro tercetos.
12:00
(3) Considérez quelle est votre origine : Vous n’avez pas été
faits pour viere comme brutes. Mais pour ensuivre et
science et vertu.
14 Considerate... bruti. La citazione si lega al
«Considerate» della poesia in epigrafe, ma il lettore non
distratto ha negli occhi il gesto di Alex, «innocente bruto».
15 come la voce di Dio. Le storie, la nuova Bibbia che
Levi dice di voler scrivere trovano qui un punto nodale
di estrema importanza. La visione del Male in Levi
non ha nulla a che vedere con le teorie protestanti
sulla «morte di Dio», né con la visione ebraica di Jonas
o di Buber, secondo cui Dio, ad Auschwitz, avrebbe
«nascosto il proprio volto»(bester panim, Chagigà,
5a). Nei momenti più solenni di SQU, all’inizio nella
poesia, qui nel capitolo sul canto di Ulisse e poi nel
giorni della nuova creazione (cap. «Storia di dieci
giorni»), il volto di Dio è sì nascosto, ma se ne ascolta
la voce. Dante e la Bibbia si trovano accomunati nello
stesso compito di raccogliere e trasmettere «la voce
di Dio»; o meglio, la voce di Levi gradatamente,
pacatamente tende a sovrapporsi alla voce di Dio: lo
« squillo di tromba» è il segnale d’annunzio del
Giudizio Universale di Inf. VI, 95, ma anche il modo
con cui si emettono sentenze in Inf . XIX, 5: «Convien
che per voi suoni la tromba»; in un primo tempo,
Belpoliti ce lo ha ricordato (I, 1403), Levi aveva
inserito, tra lo squillo di tromba e la voce di Dio, «un
sorso di vino caldo», memore forse dei «fumi del vino»
che accompagnano le storie grevi dei carcerati di
Dostoevskij (per un esempio, cfr. Memorie, 21), poi
l’inserzione, in mezzo a tanta solennità, deve essergli
sembrata futile, inadatta.
16 in travaglio. È parola-chiave in SQU; anche del
ferro battuto dai prigionieri-schiavi si è detto che è «in
travaglio». Un calco quasi sicuramente dantesco: «Mi
travagliava, e pungeami la fretta» (Purg. XXI, 4, ma
vedi anche Inf. VII, 20). Vedi anche sotto, cap. «I fatti
dell’estate», nota 2.
(1) J’avais si fort excité mes amis...
(2) La face de la lune avait reçu le jour.
(3) Quand se montra, bleui par la distance, Un sommet isolé
qui me parut plus haut Qu’aucun des monts que j’avais
jamais vus.
17 proposizione consecutiva. Si è detto dell’importanza della
scuola, del ricordo dei suoi riti, delle interrogazioni, della
ferrea determinazione dell’alunno-Levi: oltre alla lezione
della letteratura, si scorge subito, in SQU, l’effetto della
grammatica, dell’analisi logica, dell’analisi del periodo;
spesso le regole grammaticali e sintattiche diventano il
paradigma di un ragionamento etico-filosofico: l’ordine
morale è anche un ordine grammaticale; del periodo ipotetico
s’è detto, vedi anche sotto, cap. « I fatti dell’estate», nota
17 e così del modo condizionale.
18 nel bruno della sera. La suggestione del capitolo deriva
anche da questo repentino modificarsi del paesaggio: dal
mare, dal ricordo del catrame sulla spiaggia della Liguria si
risale alla montagna, alle Alpi che si vedono in treno
viaggiando da Milano a Torino; nel richiamo dell’alpinismo,
delle montagne «brune» Belpoliti (P Levi, B. Mondadori,
Milano 1998, p. 112) ha scorto un’eco dell’«addio ai monti»
di Lucia; fondamentale l’autocommento: con il trascorrere
degli anni «bruno» diventa un aggettivo-scoglio, specie se
associato alla parola-chiave «schiera»: «In corso San
Martino c’è un formicaio [...1 Si dipana una lunga schiera
bruna [...] Non voglio scrivere di nessuna schiera bruna»,
così nella poesia di OI, Schiera bruna (II, 557); «brune»
come apparvero a Ulisse continueranno però a rimanere le
montagne in SP, a sottolineare l’amicizia solida con Sandro
Delmastro, il suo scalare le cime con la sete di conoscenza
dell’eroe dantesco (I, 778).
19 queste sono cose che si pensano ma non si dicono.
Solito motivo dell’indicibilità, dell’ineffabilità del Sommo
Bene dantesco tradotto e adattato per il Sommo Male.
- Ça ne fait rien, vas-y tout de même.
«Considerate la vostra semenza
Fatti non foste a viver come bruti
Ma per seguir virtute e conoscenza (3).»
«Li miei compagni fec’io si acuti... (1)»
... et je m’efforce, mais en vain,
d’expliquer tout ce qu’il y a dans cet
«acuti». Ici encore une lacune, irréparable
cette fois. «... Lo lume era di sotto délia
Luna (2)» ou quelque Chose comme ça;
mais avant?... Aucune idée, «keine
Ahnung» comme on dit ici. Que Pikolo
m’excuse, j’ai oublié au moins quatre
tercets.
-Ca ne fait rien, vas-y tout de même.
- Ça ne fait rien, vas y tout de même.
.. Quando mi apparve una montagna, bruna
Per la distanza, e parvemi alta tanto [188]
Che mai veduta non ne avevo alcuna.
... cuando mostróse una montaña, bruna
por la distancia; y se elevaba tanto
que tan alta no vi jamás ninguna.
«... Quando mi apparve una montagna, bruna
Per la distanza, e parvemi alta tanto
Che mai veduta non ne avevo alcuna (3).»
Sì, s, «alta tanto», non «molto alta»,
proposizione consecutiva (17). E le
montagne, quando si vedono di
lontano... le montagne... oh Pikolo,
Pikolo, di’ qualcosa, parla, non
lasciarmi pensare alle mie montagne,
che comparivano nel bruno della sera
(18) quando tornavo in treno da
Milano a Torino!
Sí, sí, alta tanto, no molto
alta, proposición consecutiva. Y
las montañas, cuando se ven de
lejos... las montañas... oh Pikolo,
Pikolo, di algo, habla, no me dejes pensar en mis montañas, que
se aparecían en el color oscuro de
la tarde cuando volvía en tren de
Milán a Turín.
Oui, oui, «alta tanto», et pas
«molto
alta»,
proposition
consécutive. Et les montagnes, quand
on les voit de loin... les montagnes...
oh! Pikolo, Pikolo, dis quelque Chose,
parle, ne me laisse pas penser à mes
montagnes, qui apparaissaient, brunes
dans le soir, quand je revenais en
train, de Milan à Turin !
Basta, bisogna proseguire, queste sono
cose che si pensano ma non si dicono (19).
Pikolo attende e mi guarda.
Basta, hay que continuar, éstas son
cosas que se piensan pero no se dicen.
Pikolo espera y me mira.
Assez, il faut continuer, ce sont des
choses qu’on pense mais qu’on ne dit pas.
Pikolo attend et me regarde.
Darei la zuppa di oggi per saper
Daría el potaje de hoy por sa-
Je donnerais ma soupe d’aujourd’hui
92
notes
20 per mezzo delle rime. Un rapido commento a questa frase è nel racconto
La rima alla riscossa in RS (Il, 944): «Ora, per la registrazione in memoria la
rima è d’aiuto fondamentale: un verso trascina l’altro o gli altri, il verso
dimenticato può essere ricostruito, almeno approssimativamente». Sono
considerazioni che forse risentono delle note pagine sui «versi a memoria»
del più classico degli autocommenti della letteratura italiana del Novecento,
la Storia e cronistoria del «Canzoniere» di Umberto Saba, autore che Levi
stimava e con il quale era in corrispondenza negli anni di stesura di SQU, che
seguono di poco la pubblicazione delle Scorciatoie e raccontini (un modello
strutturale per la brevitas delle sezioni di SQU?). Questa sequenza del capitolo
è l’unica a rimanere pressoché invariata in SES, pur a tanti anni di distanza:
«Ebbene, dove ho scritto “darei la zuppa di oggi per saldare `non ne avevo
alcuna’ col finale”, non mentivo e non esageravo. Avrei dato veramente pane
e zuppa, cioè sangue, per salvare dal nulla quei ricordi» (Il, 1100).
21 il resto è silenzio. Tra le righe del canto più dantesco di SQU è significativo
questo ricordo dello shakespeariano addio alla vita di Amleto: The Test is
silence (Atto V, scena 2, v 364), finora, se non sbaglio, sfuggito anche ai più
attenti lettori. Nel disperato tentativo di trovare nella letteratura un sostegno,
una legittimazione, Levi non poteva non rammentarsi di Amleto morente (in my
dying voice).
22 « la terra lagrimosa diede vento». Inf. III, 133.
23 inaspettato anacronismo. [I versi che precedono contengono un
«anacronismo», cioè un concetto difforme dal tempo in cui la vicenda si svolge:
Ulisse, pagano, e per di più dannato, si serve d’un espressione («come altrui
piacque» cioè «come piacque a Dio») che è propria del cristiano credente. Ma,
appunto, l’Ulisse dantesco è un eroe moderno, e riassume in sé tutte le ansie e
le audacie del tempo di Dante e, possiamo aggiungere, del nostro].
24 del nostro essere oggi qui. [In quell’istante, all’autore pare di intravedere una
conturbante analogia fra il naufragio di Ulisse e il destino dei prigionieri: l’uno e gli
altri sono stati paradossalmente “puniti”, Ulisse per aver infranto le barriere della
tradizione, i prigionieri perché hanno osato opporsi a una forza soverchiante, quale
era allora l’ordine fascista in Europa. Ancora: fra le varie radici dell’antisemitismo
tedesco, e quindi del Lager, c’era l’odio e il timore per “l’acutezza” intellettuale
dell’ebraismo europeo, che i due giovani sentono simile a quella dei compagni di
Ulisse, e di cui in quel momento si riconoscono rappresentanti ed eredi]. È di gran
lunga il passo più controverso di SQU, di più difficile interpretazione, se si vuole il
più emozionante. Un vero nodo insoluto. Con Levi, in specie con il Levi di SQU,
bisogna sempre essere molto cauti prima di cedere alle lusinghe dei luoghi comuni,
a bella posta favoriti da Levi stesso. A dispetto dei suoi frequenti elogi dello «scrivere
chiaro», questo passo si presenta alquanto oscuro e la nota di commento
predisposta per l’edizione scolastica ingarbuglia più che mai la matassa. L’ambiguità
consiste nella spiegazione che, in tempi diversi, Levi ha fornito all’anacronismo
«come altrui piacque»: Ulisse, pagano, e per di più dannato, si serve d’una
espressione che è propria del cristiano credente. E fin qui nulla da obiettare. Poco,
anzi nulla, della nota per l’ed. scolastica convince: che Levi pensasse davvero,
mentre scriveva, alla presunta «astuzia» degli ebrei perseguitati pare una inutile e
inaspettata sottigliezza, ed ancora più fuorviante sembra la seconda metà della
spiegazione (il timore per «l’acutezza» intellettuale dell’ebraismo), un po’ troppo
cavillosa, diciamo pure un bizantinismo. Con ragione Piero Boitani (L’ombra di
Ulisse, il Mulino, Bologna 1992, p. 51) e con lui lo stesso M. Belpoliti (P Levi cit.,
pp. 62-63) suppongono che il terribile, «gigantesco» pensiero balenato per un
attimo nella mente di Levi sia quello di un Dio a cui forse «piacque» il destino del
popolo ebraico; cioè, in tutta chiarezza, una spiegazione in qualche modo teologica
del Male Assoluto. Potrà sorprendere, ma è proprio così. Prima di Boitani, salvo
errore, si era accorta di questa che è la sola pagina oscura di SQU, Danielle
Amsallem, in un’intervista da poco stampata («Riga» cit., pp. 59-60), nella quale
aveva giustamente cercato di stanare Levi, di penetrare l’istrice, di perforare la
barriera protettiva (cfr. D.Amsallem, Images littéraires et figures mythiques dans
l’oeuvre de RLevi, ou l’experience sublimée par l’écriture, in «Chroniques italiennes»,
31-32, 1992, p. 14, dove il brano cruciale dell’intervista era stato anticipato). La
cosa potrà scandalizzare chi s’accontenta dei luoghi comuni, assai diffusi,
sull’illuminismo e sul materialismo di Levi, ateo e contrario ad ogni provvidenzialismo.
A confondere le acque, sia bene inteso, ha contribuito in primo luogo il Levi
commentatore di se stesso: ma, come per il silenzio sulla «casa morta» di
Dostoevskij, bisognerebbe cercare di ricostruire il contesto in cui si trovava a
commentare a se stesso nel ’76. Non erano anni in cui la sua popolarità fosse
paragonabile a quella odierna; né l’ebraismo - e tanto meno la letteratura su
Auschwitz - era entrata nelle consuetudini dell’opinione pubblica italiana come è
oggi; spinto dall’immagine che i media avevano costruito, o stavano costruendo
sui libri posteriori a SQU, Levi fornirà in quella noticina per gli studenti una
spiegazione normalizzatrice e, in sostanza, reticente. Quando parla di Provvidenza
e di Dio, Levi non è mai dogmatico, nemmeno quando nega l’esistenza dell’uno e
dell’altra (cfr. sotto, cap. «Storia di dieci giorni», nota 14). Le negazioni non sono
mai assolute, ma parte di un progetto molto più ambizioso e tutt’altro che dissacrante
di riscrittura delle storie bibliche. Sono storie della nuova Bibbia sia quella di Lorenzo,
sia quella di Kuhn. Non si spiegherebbe altrimenti una frase, nel successivo cap.
«I fatti dell’estate», dedicata alle macerie fra le baracche dopo un bombardamento
aereo degli alleati: la Buna, scrive Levi, ha cominciato a cadere a pezzi intorno
«come colpita da una maledizione in cui noi stessi ci sentivamo coinvolti» (nota 7,
il corsivo è mio).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
saldare «non ne avevo alcuna» col
finale. Mi sforzo di ricostruire per
mezzo delle rime (20), chiudo gli
occhi, mi mordo le dita: ma non [189]
serve, il resto è silenzio (2l). Mi
danzano per il capo altri versi: «... la
terra lagrimosa diede vento...» (22) no,
è un’altra cosa. E tardi, è tardi, siamo
arrivati alla cucina, bisogna
concludere:
ber juntar non ne avevo alcuna con
el final. Me esfuerzo en reconstruir
por medio de las rimas, cierro los
ojos, me muerdo los dedos: pero de
nada sirve, lo demás es silencio.
Me bailan en la cabeza otros versos: ... la terra lagrimosa diede
vento..., no, es otra cosa. Es tarde,
hemos llegado a la cocina, hay que
terminar:
Tre volte il fe’ girar con tutte l’acque,
Alla quarta levar la poppa in suso
E la prora ire in giù, come altrui piacque...
... con las aguas tres veces girar le hace
y a la cuarta la popa es elevada,
se hunde la proa -que a otro así le place-.
Trattengo Pikolo, è assolutamente
necessario e urgente che ascolti, che
comprenda questo «come altrui
piacque», prima che sia troppo tardi,
domani lui o io possiamo essere morti,
o non vederci mai più, devo dirgli,
spiegargli del Medioevo, del così
umano e necessario e pure inaspettato
anacronismo (23), e altro ancora,
qualcosa [190] di gigantesco che io
stesso ho visto ora soltanto,
nell’intuizione di un attimo, forse il
perché del nostro destino, del nostro
essere oggi qui... (24) [191]
Detengo a Pikolo, es absolutamente necesario y urgente, que escuche, que comprenda este come altrui
piacque, antes de que sea demasiado
tarde, mañana él o yo podemos estar
muertos, o no volver a vernos, debo
hablarle, explicarle lo de la Edad Media, del tan humano y necesario y, sin
embargo, inesperado, anacronismo, y
de algo más, de algo gigantesco que
yo mismo sólo he visto ahora, en la
intuición de un instante, tal vez el
porqué de nuestro destino, de nuestro estar hoy aquí...
Je retiens Pikolo : il est absolument
nécessaire et urgent qu’il écoute, qu’il
comprenne ce «come altrui piacque» avant
qu’il ne sofft trop tard ; demain lui ou moi
nous pouvons être morts, ou ne plus jamais
nous revoir ; il faut que je lui dise, que je lui
parle du Moyen Age, de cet anachronisme
si humain, si nécessaire et pourtant si
inattendu, et d’autre Chose encore, de
quelque Chose de gigantesque que je viens
d’entrevoir à l’instant seulement, en une
fulgurante Intuition, et qui contient peut-être
l’explication de notre destin, de notre
présence ici aujourd’hui...
Siamo oramai nella fila per la
zuppa, in mezzo alla folla sordida e
sbrindellata dei porta-zuppa degli
altri Ko m m a n d o s . I n u o v i g i u n t i
ci si accalcano alle spalle.
Kraut und Rüben? - Kraut und
Rüben -. Si annunzia u ff i c i a l m e n t e
che oggi la zuppa è di cavoli e
rape: Choux et navets. Kaposzta és répak (25).
Estamos ya en la cola del potaje, en
medio de la masa sórdida y harapienta
de los portasopas de los otros
Kommandos. Lo s r e c i é n l l e g a d o s
se amontonan a la espalda.
Kraut und Rüben?, Kraut und
R ü b e n. S e a n u n c i a o f i c i a l m e n t e
q u e e l potaje de hoy es de c o l e s
y nabos: Choux et navets.
Kapotszka es répak .
Nous voilà maintenant en train de faire la
queue pour la soupe, mêlés à la foule sordide et
déguenillée des portesoupe des autres Kommandos.
Les derniers arrivés se bousculent derrière nous.
- Kraut und Rûben ?
- Kraut und Rùben.
C’est l’annonce officielle que nous aurons
aujourd’hui de la soupe aux choux et aux navets
- Cavoli e râpe.
- Kaposzta es répak.
Infin che ‘l mar fu sopra noi
rinchiuso (26). [192]
«... y nos cubre por fin la mar airada».
«Infin che I’mar fu sopra noi rinchiuso
(3).»
pour pouvoir trouver la jonction entre
«non ne avevo alcuna» et la fin. Je
m’efforce de reconstruire le tout en
m’aidant de la rime, je ferme les yeux, je
me mords les doigts : peine perdue, le
reste est silence. D’autres vers me
traversem l’esprit : «...[122] la terra
lagrimosa diede vento... (1)», non, c’est
autre Chose. Il est tard, il est tard, nous
voilà aux cuisines, il faut conclure
(1) ... De la terre des pleurs un Brand vent s’éleva...
«Tre volte il fe’ girar con tune l’acque,
Alla quarta levar la poppa in suso
E la prora ire in giû, come altrui piacque... (2)»
(2) Par trois fois dans sa masse elle la fit tourner : Mais à la quarte fois, la
poupe se dressa Et l’avant s’abîma, comme il plut à quelqu’un...
(3) Jusqu’à tant que la mer tût sur nous refermée.
25 Kaposzta és répak. È il consueto dispositivo di citazione multilingue del nome
di un cibo (come il pane di Panurge). Vedi sopra, cap. «Iniziazione», nota 4.
26 infin che ‘l mar fu sopra noi rinchiuso. Si tenga presente che nel successivo
capitolo, citando i versi di un amico, Levi farà la parodia di se stesso e di
questo preciso luogo; vedi sotto, cap. «Kraus», nota 8.
I FATTI DELL’ESTATE
1 dall’Ungheria. Su questo massiccio ingresso di
ungheresi nel campo Levi ritorna nel racconto di L,
Un discepolo (Il, 391 ss.).
2 travagliarsi. Vedi sopra, cap. «Il canto di Ulisse»,
nota 16.
I FATTI DELL’ESTATE
Los acontecimientos del verano
12. LES ÉVÉNEMENTS DE L’ÉTÉ
Durante tutta la primavera erano
arrivati trasporti dall’Ungheria (1); un
prigioniero ogni due era ungherese,
l’ungherese era diventato, dopo
l’yiddisch, la seconda lingua del
campo.
Durante toda la primavera habían
llegado transportes de Hungría; un prisionero de cada dos era húngaro, el
húngaro se había convertido, después
del yiddish, en la segunda lengua del
campo.
Des convois en provenance de
Hongrie n’avaient cessé d’affluer
pendant tout le printemps Un prisonnier
Sur deux était hongrois, et le hongrois
était devenu, après le yiddish, la
seconde langue du camp
Nel mese di agosto 1944, noi,
entrati cinque mesi prima,
contavamo ormai fra gli anziani.
C o m e t a l i , n o i d e l K o m m a n do
98 non ci eravamo stupiti che le
promesse fatteci e l’esame di chimica
superato non avessero portato a
conseguenze: né stupiti, né rattristati
oltre misura: in fondo, avevamo tutti un
certo timore dei cambiamenti: «Quando
si cambia, si cambia in peggio», diceva
uno dei proverbi del campo. Più in
generale, l’esperienza ci aveva già
dimostrato infinite volte la vanità di
ogni previsione: a che scopo
travagliarsi (2) per prevedere
En el mes de agosto de 1944, nosotros, internados cinco meses antes, nos
contábamos ya entre los veteranos.
Como tales, nosotros, los del Kommando
98, no nos habíamos asombrado de que
las promesas hechas y el examen de
química aprobado no hubiesen tenido
consecuencias: ni asombrados ni demasiado tristes: en el fondo, todos teníamos cierto temor a los cambios: «Cuando se cambia, se cambia para peor»,
decía uno de los proverbios del campo. Mas en general la experiencia nos
había demostrado ya infinitas veces la
vanidad de toda previsión: ¿con qué
objeto esforzarse en prever el porvenir
Au mois d’août 1944, nous qui
étions arrivés cinq mois auparavant,
nous comptions déjà parmi les anciens
En vertu de quoi personne au
Kommando 98 ne s’était montré
surpris que les promesses prodiguées
et notre succès à l’examen de chimie
n’aient abouti a rien Non, cela ne nous
avait ni surpris ni déçus outre mesure
au fond, nous avions tous un peu peur
des changements «Quand on change,
c’est toujours en pire», disait un
proverbe du camp Et par ailleurs,
l’expérience nous avait prouvé maintes
fois la vanité de toute prévision à quoi
bon se tourmenter a prévoir l’avenir,
93
notes
3 il «non cercare di capire». L’intera trama del libro è
intessuta di periodici rintocchi sul tema della mite
fortezza, sullo sguardo giudice, sulla semplice
enigmaticità e soprattutto sul capire, del cercare di
capire, del «comprendere». Vedi sopra, cap. «
Ka-Be», nota 22 e cap. «Esame di chimica», nota 6.
4 i ricordi della prima infanzia. I ricordi, nel Lager, sono
simili ai dolori della prima infanzia; si osservi la perfetta
simmetria che lega questa definizione della libertà al
«dolore allo stato puro» dell’infanzia, simile a quello
per cui i bambini piangono; vedi sopra, cap. «Le nostre
notti», nota 9.
5 storia si era fermata. Questa volta è il tempo stesso
a costituire «una barriera invincibile», uno scudo, un
guscio, uno schermo.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
l’avvenire, quando nessun nostro atto,
nessuna nostra parola lo avrebbe
potuto minimamente influenzare?
Eravamo dei vecchi Häftlinge: la
nostra saggezza era il «non cercar di
capire» (3), non rappresentarsi il
futuro, non tormentarsi sul come e sul
quando tutto sarebbe finito: non porre e
non porsi domande.
cuando ninguno de nuestros actos,
ninguna de nuestras palabras lo habría
podido influenciar en lo más mínimo?
Éramos viejos Häftlinge; nuestra sabiduría consistía en «no tratar de entender», ni imaginarse el futuro, no
atormentarse por cómo y cuándo
acabaría todo: no hacer y no hacerse
preguntas.
quand aucun de nos actes, aucune de
nos paroles n’aurait pu l’infléchir si
peu que ce fût (9) Nous étions de
vieux Häftlinge. notre sagesse,
c’était de «ne pas chercher a comprendre»,
de ne pas imaginer l’avenir, de ne pas nous
mettre en peine pour savoir quand et
comment tout cela finirait de ne pas poser de
questions, et de ne pas nous en poser
Conservavamo i ricordi della
nostra vita anteriore, ma velati e
lontani, e perciò profondamente
dolci e tristi, come sono per
ognuno i ricordi della prima
infanzia (4) e [193] di tutte le cose
finite; mentre per ognuno il
momento dell’ingresso al campo
stava all’origine di una diversa sequenza di ricordi, vicini e duri
questi, continuamente confermati
dalla esperienza presente, come
ferite ogni giorno riaperte.
Conservábamos los recuerdos de
nuestra vida anterior, pero velados y lejanos, y por ello profundamente dulces y tristes, como lo son para todos
los recuerdos de la primera infancia y
de todas las cosas acabadas; mientras
para cada uno el momento de la entrada en el campo se encontraba en el origen de una diferente secuencia de recuerdos, cercanos y duros éstos, continuamente confirmados por la experiencia presente, como heridas que vuelven a abrirse a diario.
Les souvenirs de notre vie d’autrefois
nous revenaient encore, mais vaporeux
et lointains, et par la même pénétrés de
douceur et de tristesse, comme le sont
les Souvenirs de la petite enfance et de
toute Chose révolue En revanche,
l’entrée au camp marquait pour chacun
de nous la première étape dune tout
autre série de Souvenirs, cruels et
proches ceux-là, et sans cesse ravivés
par [124] l’expérience présente, comme
le seraient des blessures chaque jour
rouvertes
Le notizie, apprese in cantiere,
dello sbarco alleato in Normandia,
dell’offensiva russa e del fallito
attentato a Hitler, avevano sollevato
ondate di speranza violente ma
effimere. Ognuno sentiva, giorno per
giorno, le forze fuggire, la volontà di
vivere sciogliersi, la mente ottenebrarsi; e la Normandia e la Russia
erano così lontane, e l’inverno così
vicino; così concrete la fame e la
desolazione, e così irreale tutto il
resto, che non pareva possibile che
veramente esistesse un mondo e un
tempo, se non il nostro mondo di
fango, e il nostro tempo sterile e
stagnante a cui eravamo oramai
incapaci di immaginare una fine.
Las noticias, sabidas en el tajo, del
desembarco aliado en Normandía, de
la ofensiva rusa y del frustrado atentado contra Hitler, habían levantado
oleadas de esperanzas violentas pero
efímeras. Cada uno sentía, día tras día,
que le abandonaban las fuerzas, que
el deseo de vivir se desvanecía, que
la mente se oscurecía; y Normandía y
Rusia eran cosas lejanas, y el invierno estaba tan cerca; tan concretas el
hambre y la desolación, y tan irreal
todo lo demás, que no parecía posible
que verdaderamente existiese un mundo y un tiempo, sino nuestro mundo
de fango, y nuestro tiempo estéril y
estancado al que ahora éramos incapaces de imaginar un final.
Les bruits qui couraient au chantier,
du débarquement en Normandie, de
l ' o ff e n s i v e r u s s e e t d e l ’ a t t e n t a t
manqué contre Hitler, avaient fait
jaillir en nous des espoirs violents mais
éphémères Jour après jour, en chacun
de nous, les forces diminuaient, la
volonté de viere s’effritait, l’esprit
s’obscurcissait Et puis la Normandie
et la Russie étaient si loin et l’hiver si
proche, si concrètes la faim et la
détresse et si irréel tout le reste, qu’il
nous semblait impossible qu’il y eût
réellement un monde et un temps
autres que ce monde de boue et ce
temps stérile et stagnant, dont nous
étions
désormais
incapables
d’imaginer qu’il pût finir un jour
Per gli uomini vivi le unità del
tempo hanno sempre un valore, il
quale è tanto maggiore, quanto più
elevate sono le risorse interne di chi
le percorre; ma per noi, ore, giorni e
mesi si riversavano torpidi dal futuro
nel passato, sempre troppo lenti,
materia vile e superflua di cui
cercavamo di disfarci al più presto.
Conchiuso il tempo in cui i giorni si
inseguivano vivaci, preziosi e irreparabili, il futuro ci stava davanti
grigio e inarticolato, come una
barriera invincibile. Per noi, la storia
si era fermata (5). [194]
Para los hombres vivos, las unidades de tiempo tienen siempre un valor, tanto mayor cuanto más grandes
son los recursos interiores de quien las
recorre; pero para nosotros, horas,
días, y meses retrocedían tórpidos del
futuro al pasado, siempre demasiado
lentos, materia vil y superflua de la que
tratábamos de deshacernos lo más
pronto posible. Concluido el tiempo en
que los días se sucedían vivaces, preciosos e irreparables, el futuro estaba
ante nosotros gris e inarticulado, como
una barrera invencible. Para nosotros,
la historia estaba parada.
Pour les hommes libres, le cadre
temporel a toujours une valeur, d’autant
plus grande que celui qui s’y meut y
déploie de plus vastes ressources
intérieures Mais pour nous, les heures, les
jours et les mois n’étaient qu’un flux
opaque qui transformait, toujours trop
lentement, le futur en passé, une camelote
inutile dont nous cherchions à nous
débarrasser au plus vite Le temps était fini
où les jours se succédaient vifs, précieux,
uniques • l’avenir se dressait devant nous,
gris et sans contours, comme une
invincible barrière Pour nous, l’histoire
s’était arrêtée
Ma nell’agosto ‘44 incominciarono
i bombardamenti sull’Alta Slesia, e si
prolungarono, con pause e riprese
irregolari, per tutta l’estate e l’autunno
fino alla crisi definitiva.
Pero en agosto del 44 empezaron los
bombardeos de la Alta Silesia, y se prolongaron, con pausas y reanudaciones
irregulares, durante todo el verano y el
otoño hasta la crisis definitiva.
Mais au mois d’août 1944, les
Bombardements commencèrent Sur la
Haute-Silésie et se poursuivirent par
à-Coups pendant tout l’été et l’automne,
jusqu’à la crise définitive
Il mostruoso concorde travaglio di
gestazione della Buna si arrestò
bruscamente, e subito degenerò in una
attività slegata, frenetica e parossistica
(6). Il giorno in cui la produzione della
gomma sintetica avrebbe dovuto
incominciare, che nell’agosto pareva
imminente, fu via via rimandato, e i tedeschi
finirono col non parlarne più.
El monstruoso y concorde trabajo de
gestación de la Buna se detuvo bruscamente y pronto degeneró en una actividad deshilvanada, frenética y paroxística.
El día en que la producción de la goma
sintética habría debido comenzar, que en
agosto parecía inminente, fue poco a poco
retrasado, y los alemanes acabaron por no
hablar más del asunto.
Le monstrueux travail de gestation
collective qui animait la Buna s’arrêta
brusquement, dégénérant aussitôt en un
paroxysme d’activité désordonnée et frénétique
La date prévue, et désormais attendue d’un jour
à l’autre, pour la mise en mute de la production
de caoutchouc synthétique fut repoussée à
plusieurs reprises, et les Allemands finiront par
ne plus en parler du tout
Il lavoro costruttivo cessò; la
potenza dello sterminato gregge di
El trabajo de construcción cesó; la
fuerza del desmesurado rebaño de es-
On cessa de bâtir On employa ailleurs
la forte de production de l'immense
4:00
6 slegata, frenetica e parossistica. Un’altra terna
crescente di aggettivi; e si noti anche, all’inizio di
paragrafo, la classica disposizione di due aggettivi
che precedono il sostantivo dantesco («Il mostruoso
concorde travaglio»).
94
notes
7 da una maledizione. Vedi sopra, cap. «Esame di
chimica», nota 18; il coinvolgimento ai prigionieri della
maledizione conferma quanto si è detto di Levi e della
teodicea, nel cap. «Il canto di Ulisse», nota 24.
8 vene vuote. Un’immagine ricorrente; come il grembo
vuoto della poesia in epigrafe, un involucro svuotato.
9 trista gioia. Poco sopra si è parlato del «sorriso
triste»; la «gioia triste» è un altro ricorrente ossimoro,
quasi un refrain. U’aggettivo «triste» è presente nelle
sue varianti più arcaiche (trista, tristo), e si ricordi che
all’inizio del capitolo «dolci e tristi» sono detti i ricordi
della prima infanzia (nota 4). Si veda infine, sotto,
cap. «Die drei Leute vom Labor», nota 12.
10 torcevano. Vedi sopra l’uso dello stesso verbo
nella poesia in epigrafe, nota 8 della prefazione.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
schiavi fu rivolta altrove, e si fece di
giorno in giorno più riottosa e
passivamente nemica. A ogni
incursione, c’erano sempre nuovi
guasti da riparare; smontare e
smobilitare il delicato macchinario da
pochi giorni messo faticosamente in
opera; erigere frettolosamente rifugi
e protezioni che alla prossima prova
si
rivelavano
ironicamente
inconsistenti e vani.
clavos fue dirigida a otra parte, y se hizo
de día en día más levantisca y pasivamente hostil. A cada incursión, había
siempre nuevos daños que reparar; desmontar e inmovilizar la delicada maquinaria pocos días antes puesta en funcionamiento con grandes esfuerzos; construir apresuradamente refugios y protecciones que a la primera prueba se revelaban irónicamente inconsistentes e inútiles.
troupeau d’esclaves, qui se faisait de jour
en jour plus lent à se mouvoir, plus
passivement hostile A chaque attaque
aérienne, il fallait réparer de nouveaux
dégâts, démonter et déplacer les délicats
mécanismes
dont
on
avait
laborieusement achevé la mise au point
quelques jours plus tôt, ériger en toute
hâte des abris [125] et des refuges qui, à
l’épreuve, s’avéraient dérisoirement
précaires et inutiles.
Noi avevamo creduto che ogni
cosa sarebbe stata preferibile alla
monotonia delle giornate uguali e
accanitamente lunghe, allo squallore
sistematico e ordinato della Buna in
opera; ma abbiamo dovuto mutare
pensiero quando la Buna ha
cominciato a cadere a pezzi intorno
a noi, come colpita da una
maledizione in cui noi stessi ci
sentivamo coinvolti (7). Abbiamo
dovuto sudare fra la polvere e le
macerie roventi, e tremare come
bestie, schiacciati a terra sotto la
rabbia degli aerei; tornavamo la sera
in campo, rotti di fatica e asciugati
dalla sete, nelle sere [195]
lunghissime e ventose dell’estate
polacca, e trovavamo il campo
sconvolto, niente acqua per bere e
lavarsi, niente zuppa per le vene
vuote (8), niente luce per difendere
il pezzo di pane l’uno dalla fame
dell’altro, e per ritrovare, al mattino,
le scarpe e gli abiti nella bolgia buia
e urlante del Block.
Nos habíamos creído que cualquier
cosa habría sido preferible a la monotonía de las jornadas iguales y
encarnizadamente largas, a la rudeza
sistemática y ordenada de la Buna en
funcionamiento; pero hemos tenido que
cambiar de opinión cuando la Buna ha
empezado a caerse a pedazos alrededor
de nosotros, como herida por una maldición de la que nosotros mismos nos
sentíamos comprendidos. Hemos tenido que sudar entre el polvo y los
escombros ardientes, y temblar como
bestias, aplastados contra el suelo bajo
la furia de los aviones; volvíamos al
anochecer al campo, deshechos de cansancio y secos de sed, en los crepúsculos larguísimos y ventosos del verano
polaco, y encontrábamos el campo en
pleno desbarajuste, sin agua para beber
y lavarse, sin potaje para las venas vacías, sin luz para defender el propio
mendrugo de pan del hambre del otro,
y para encontrar, por la mañana, el calzado y la ropa en la lobreguez vacía y
llena de gritos del Block.
Nous pensions que tout était
préférable à la monotonie des jours
identiques et sans fin, à la tristesse
lugubre,
systématique
et
réglementée, du travail à la Buna ;
mais nous avons dû changer d’avis
quand la Buna a commencé à
tomber en morceaux autour de
nous, comme frappée par une
malédiction dans laquelle nous
nous sentions englobés. Il nous a
fallu suer dans la poussière et les
d é c o m b re s b r û l a n t s , et trembler
comme des bêtes, plaqués au sol sous les
Bombardements qui faisaient rage. Et
lorsque, le soir venu, par Ces interminables
soirées venteuses de l’été polonais, nous
rentrions du travail, rompus de fatigue et
brûlés par la soif, nous retrouvions le camp
sens dessus dessous, pas une goutte d’eau
pour boire et nous lauer, pas de soupe pour
nos estomacs vides, pas de lumière pour
défendre notre pain de la faim du voisin,
et pour retrouver, le matin, nos sabots et
nos vêtements dans la bauge sombre et
hurlasses du Block.
Nella Buna imperversavano i civili
tedeschi, nel furore dell’uomo sicuro
che si desta da un lungo sogno di
dominio, e vede la sua rovina e non
la sa comprendere. Anche i
Reichsdeutsche del Lager, politici
compresi, nell’ora del pericolo
risentirono il legame del sangue e del
suolo. Il fatto nuovo riportò l’intrico
degli odii e delle incomprensioni ai
suoi termini elementari, e ridivise i
due campi: i politici, insieme con i
triangoli verdi e le SS vedevano, o
credevano di vedere, in ognuno dei
n o s t r i v i s i l o s c h e r n o della
rivincita e la trista gioia (9) della
vendetta. Essi trovarono concordia in
questo, e la loro ferocia raddoppiò.
En la Buna se enfurecían los alemanes civiles, con el furor del hombre seguro que se despierta de un largo sueño
de dominio y ve su ruina y no sabe comprenderla. También los Reichsdeutsche
del Lager, comprendidos los políticos,
sintieron en el momento del peligro el
vínculo de la sangre y del suelo. El hecho nuevo condujo el enredo de los
odios y de las incomprensiones a sus
términos elementales, y dividió aún
más los dos campos: los políticos,
juntamente con los triángulos verdes
y los SS, veían o creían ver en cada
una de nuestras caras la burla del
desquite y la triste alegría de la venganza. Como se sentían unidos por ello,
su ferocidad aumentó.
A la Buna, les civils allemands se
déchaînaient, en proie à la fureur de l’homme
sûr de lui qui, s’éveillant d’un long rêve de
domination, assiste à son écroulement et se
refuse à comprendre. De même, chez les
Reichsdeutsche du camp, «politiques»
compris, chacun se sentit, à l'heure du dangen
uni aux autres par les liens du sol et du sang.
L’événement ramena l’enchevêtrement de
haines et d’incompréhensions à ses termes
élémentaires et rétablit une nette division
entre les deux Camps adverses : les
politiques, tout comme les triangles verts
et les SS, lisaient ou croyaient Lire Sur
chacun de nos visages le sarcasme de la
revanche et la joie cynique de la
vengeance. Unis dans cette conviction, ils
redoublèrent de férocité.
Nessun tedesco poteva ormai
dimenticare che noi eravamo
dall’altra parte: dalla parte dei
terribili seminatori che solcavano il
cielo tedesco da padroni, al di sopra
di ogni sbarramento, e torcevano (10)
il ferro vivo delle loro opere,
portando ogni giorno la strage fin
dentro alle loro case, nelle case mai
prima violate del popolo tedesco.
Ningún alemán podía olvidar ahora que nosotros estábamos de la otra
parte: de parte de los terribles sembradores que surcaban el cielo alemán como dueños, por encima de
todas las barreras, y retorcían el hierro vivo de sus obras, llevando todos
los días el estrago hasta dentro de sus
casas, de las casas del pueblo alemán
nunca antes violadas.
Aucun Allemand ne pouvait désormais
oublier que nous étions de l’autre côté :
du côté des terribles semeurs de mort qui,
insoucieux des barrages, sillonnaient en
maîtres le ciel allemand et réduisaient
leur grosse machine de guerre à des
morceaux de fer tordu, portant le
massacre jusque dans leurs maisons, les
maisons du peuple allemand que nul
n’avait encore violées.
Quanto a noi, eravamo troppo
distrutti per temere veramente. I pochi
che ancora sapessero rettamente
giudicare e sentire, trassero dai
bombardamenti nuova forza [196] e
speranza; coloro che la fame non
aveva ancora ridotto all’inerzia
definitiva, profittarono spesso dei
momenti di panico generale per
En cuanto a nosotros, estábamos demasiado destruidos para sentir verdadero temor. Los pocos que todavía podían juzgar y sentir rectamente, sacaron
de los bombardeos nueva fuerza y esperanza; aquellos a los que el hambre
no había reducido aún a la inercia definitiva, aprovecharon con frecuencia
los momentos de pánico general para
Quant à nous, nous étions trop anéantis
pour avoir vraiment peur. Les quelques
individus encore capables de sentir et de
raisonner lucidement virent dans les
bombardements [126] une raison
d’espérer et de reprendre Courage ; ceux
que la faim n’avait pas encore réduits à
l’apathie définitive profitèrent souvent
des moments de panique générale pour se
95
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
intraprendere spedizioni doppiamente
teme r a r i e ( p o i c h é , o l t r e a l
r i s c hio diretto delle incursioni, il
furto consumato in condizioni di
emergenza
era
punito
con
l’impiccagione) alla cucina di fabbrica
e ai magazzini. Mala maggior parte
sopportò il nuovo pericolo e il nuovo
disagio con immutata indifferenza:
non era rassegnazione cosciente, ma
il torpore opaco delle bestie domate
con le percosse, a cui non dolgono più
le percosse.
emprender expediciones doblemente
temerarias (puesto que, además del
riesgo directo de las incursiones, el
hurto consumado en condiciones de
emergencia era condenado a la horca)
a la cocina de la fábrica y a los almacenes. Pero la mayor parte soportó el
nuevo peligro y las nuevas incomodidades con inmutable indiferencia: no se trataba de una resignación consciente, sino
del torpor opaco de las bestias domadas
a palos, a las que ya no les duelen los
palos.
lancer dans des expéditions doublement
téméraires (d’abord à cause du risque
direct que représentait l’attaque aérienne,
ensuite parce que le vol commis en
Situation d’urgence était puni de
pendaison) jusqu’aux cuisines de l’usine
et aux entrepôts. Mais pour la plupart,
nous supportâmes ce nouveau danger et
Ces nouvelles embûches avec la même
indifférence, qui n’était pas de la
résignation mais plutôt l’inertie obtuse
des bêtes battues qui ne réagissent plus
aux Coups.
A noi l’accesso ai rifugi corazzati
era vietato. Quando la terra
ci
cominciava
a
tremare,
trascinavamo, storditi e zoppicanti,
attraverso i fumi corrosivi dei
nebbiogeni, fino alle vaste aree
incolte, sordide e sterili, racchiuse nel
recinto della Buna; là giacevamo
inerti, ammonticchiati gli uni sugli
altri come morti, sensibili tuttavia alla
momentanea dolcezza delle membra
in riposo. Guardavamo con occhi
atoni le colonne di fumo e di fuoco
prorompere intorno a noi: nei
momenti di tregua, pieni del lieve
r o n z i o minaccioso che ogni
europeo conosce, sceglievamo dal
suolo cento volte calpestato le cicorie
e le camomille stente, e le
masticavamo a lungo in silenzio.
A nosotros, el acceso a los refugios
acorazados nos estaba prohibido. Cuando la tierra empezaba a temblar, nos
arrastrábamos, aturdidos y renqueantes,
a través de los humos corrosivos de las cortinas de humo, hasta las vastas áreas incultas, sórdidas y estériles, comprendidas en
el recinto de la Buna; allí yacíamos
inertes, amontonados los unos contra
los otros como muertos, sensibles, sin
embargo, a la momentánea dulzura de
los miembros en reposo. Mirábamos
con ojos atónitos las columnas de humo
surgir en torno a nosotros: en los momentos de tregua, llenos del leve
zumbido amenazante que todos los europeos conocen, arrancábamos del suelo cien veces pisoteado las achicorias
y l a s e s c a s a s c a m o m i l a s , y las
masticábamos ______ en silencio.
L’accès aux refuges blindés nous était
interdit. Quand la terre commençait à
trembler, nous nous traînions, assourdis
et chancelants, au milieu des émanations
corrosives des fumigènes, jusqu’aux
va s t e s t e r r a i n s v a g u e s , s i n i s t r e s e t
s t é r i l e s, s i t u é s d a n s l ’ e n c e i n t e
d e l a B u n a ; e t là, nous restions
étendus sans bouger, entassés les uns
Sur les autres comme des cadavres, savourant
malgré tout le bien-être momentané de nos
Corps en repos. Nous regardions d’un oeil
morne les colonnes de fumée et de feu qui
s’élevaient autour de nous : dans les moments
d’accalmie, marqués par ce léger
vrombissement menaçant que connaissent
bien ceux qui ont vécu la guerre, nous cueillions
Sur le sol Cent fois piétiné des Chicorées et
des camomilles rabougries que nous
mâchions longuement en silence.
Ad allarme finito, ritornavamo
da ogni parte ai nostri posti, gregge
muto (11) innumerevole, assueto
(12) all’ira degli uomini e delle
cose; e riprendevamo quel nostro
l a v oro di sempre, odiato come
sempre, e inoltre ormai palesemente
inutile e insensato.
Una vez terminada la alarma, volvíamos desde todas partes a nuestros puestos, rebaño mudo innumerable, acostumbrado a la ira de los hombres y de
las cosas; y reanudábamos aquel trabajo nuestro de siempre, odiado como
siempre, y además claramente inútil e
insensato en aquellos momentos.
L’ a l e r t e p a s s é e , n o u s n o u s
mettions en devoir de regagner nos
postes, immense troupeau silencieux,
accoutumé à la colère des hommes et
des choses; et nous reprenions notre
travail de tous les jours, exécré
depuis toujours, mais plus que jamais
inutile et insensé.
In questo mondo scosso ogni
giorno più profondamente dai fremiti
della fine vicina, fra nuovi terrori e
[197] speranze e intervalli di
schiavitù esacerbata, mi accadde di
incontrare Lorenzo.
En este mundo sacudido más profundamente cada día por los temblores
del final cercano, entre nuevos terrores
y esperanzas e intervalos de esclavitud
exacerbada, sucedió que me encontré
con Lorenzo.
C’est dans ce monde chaque jour plus
profondément ébranlé par les soubresauts
de la fin prochaine que, en proie à de
nouvelles terreurs, à de nouveaux espoirs
et à des périodes d’esclavage exacerbé, je
devais rencontrer Lorenzo.
La storia della mia relazione con
Lorenzo è insieme lunga e breve,
piana ed enigmatica (13); essa è una
storia di un tempo e di una condizione
ormai cancellati da ogni realtà presente,
e perciò non credo che potrà essere
compresa altrimenti di come si
comprendono oggi i fatti della leggenda
e della storia più remota (14).
La historia de mi relación con Lorenzo es al mismo tiempo larga y breve,
sencilla y enigmática; es ésta una historia de un tiempo y de unas condiciones ya borradas por la realidad presente, y por ello no creo que pueda ser comprendida sino como se comprenden hoy
los acontecimientos de la leyenda y de
la historia más remota.
L’histoire de mes rapports avec Lorenzo
est à la fois longue et courte, simple et
énigmatique. C’est une histoire qui appartient
à un temps et à des circonstances aujourd’hui
abolis, que rien dans la réalité présente ne
saurau restituer, et dont je ne crois pas quelle
puisse être [127] comprise autrement que ne
le sont aujourd’hui les faits légendaires ou
ceux des temps les plus reculés
In termini concreti (15), essa si
riduce a poca cosa: un operaio civile
italiano mi portò un pezzo di pane e
gli avanzi del suo rancio ogni giorno
per sei mesi; mi donò una sua maglia
piena di toppe; scrisse per me in Italia
una cartolina, e mi fece avere la
risposta. Per tutto questo, non chiese
né accettò alcun compenso, perché era
buono e semplice, e non pensava che
si dovesse fare il bene per un
compenso.
En términos concretos, se reduce a
poca cosa: un obrero civil italiano me
trajo un pedazo de pan y las sobras de
su rancho todos los días y durante seis
meses; me dio una camiseta suya llena de remiendos; escribió para mí una
carta a Italia y me hizo recibir la respuesta. Por todo esto, no pidió ni aceptó ninguna recompensa, porque era
bueno y simple, y no pensaba que se
debiese hacer el bien por una recompensa.
En termes concrets, elle se réduit à peu
de Chose : tous les jours, Pendant six
mois, un ouvrier civil Italien m’apporta
un morceau de pain et le fond de sa
gamelle de soupe , il me donna un de ses
chandails rapiécés et écrivit pour moi une
Garte Postale qu’il envoya en Italie et
dopt il me fit parvenir la réponse. Il ne
demanda rien et n’accepta rien en
échange, parce qu’il était b’on et simple,
et ne pensait pas que faire le bien dût
rapporter quelque Chose.
Tutto questo non deve sembrare
poco. Il mio caso non è stato il solo;
come già si è detto, altri fra noi
Todo esto no debe parecer poco.
Mi caso no ha sido el único; como ya
se ha dicho, otros de nosotros man-
Tout cela est bien plus important
qu’il n’y paraît. Je n’étais pas un Gas
isolé, comme je l’ai déjà dit, plusieurs
8:30
11 gregge muto. L detto nel senso dantesco di Inf.
XIV, 19.
12 assueto. Arcaismo, sta per «abituato».
13 piana ed enigmatica. Versione leggermente modificata del classico
ossimoro sulle storie della nuova Bibbia, «semplici e incomprensibili»;
anche questo è un rintocco, che agisce nel lettore a livello subliminale:
serve a ricordarci che la storia di Lorenzo, che ci accingiamo a
ripercorrere è un capitolo essenziale della Genesi che l’autore di
SQU si propone di riscrivere.
14 della storia più remota. Si noti che Levi parla come se le storie
che racconta fossero parte di «una storia più remota» (sopra ne
aveva parlato come di «una anteriore incarnazione» o di «una favola
antica»). Nel 1947 il «recente passato» pare a Levi già remoto.
L’accelerazione del Tempo, a causa della gravità della tragedia
vissuta, gli consente di percorrere in due anni i1 salto di svariati
millenni (di un salto «siderale» aveva parlato nei primi capitoli).
15 In termini concreti. Si contrappone ad un’espressione che, in Levi,
è sempre valida, benché sottintesa, cioè « in termini simbolici,
allegorici» (si ricordi l’inizio del cap. «Al di qua del bene e del male»,
nota 1: «Avevamo un’incorreggibile tendenza a vedere in ogni
avvenimento un simbolo e un segno»).
96
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
avevano rapporti di vario genere con
civili, e ne traevano di che
sopravvivere: ma erano rapporti di
diversa natura. I nostri compagni ne
parlavano con lo stesso tono
ambi[198]guo e pieno di sottintesi
con cui gli uomini di mondo parlano
delle loro relazioni femminili: e cioè
come di avventure di cui si può a buon
diritto andare orgogliosi e di cui si
desidera essere invidiati, le quali però,
anche per le coscienze più pagane,
rimangono pur sempre al margine del
lecito e dell’onesto; per cui sarebbe
scorretto e sconveniente parlarne con
troppa compiacenza. Cosi gli
Häftlinge raccontano dei loro
«protettori» e «amici» civili: con
ostentata discrezione, senza far nomi,
per non comprometterli e anche e
soprattutto per non crearsi
indesiderabili rivali. I più consumati,
i seduttori di professione come Henri,
non ne parlano affatto; essi circondano
i loro successi di un’aura di equivoco
mistero, e si limitano agli accenni e
alle allusioni, calcolate in modo da
suscitare negli ascoltatori la leggenda
confusa e inquietante che essi godano
delle buone grazie di civili
illimitatamente potenti e generosi.
Questo in vista di un preciso scopo:
la fama di fortuna, come altrove
abbiamo detto, si dimostra di
fondamentale utilità a chi sa
circondarsene.
tenían relaciones de varias clases con
civiles, y obtenían de qué sobrevivir:
pero eran relaciones de naturaleza distinta. Nuestros compañeros hablaban
de ellas con el mismo tono ambiguo y
lleno de sobreentendidos con que los
hombres de mundo hablan de sus relaciones femeninas: es decir, como de
aventuras de las que uno puede sentirse orgulloso y por las que se desea ser
envidiado, las cuales, sin embargo, incluso para las conciencias más paganas, se mantienen siempre al margen
de lo lícito y de lo honesto; por lo que
sería incorrecto e inconveniente hablar
de ellas con demasiada complacencia.
Así hablaban los Häftlinge de sus «protectores» y «amigos civiles» con ostentosa discreción, sin dar nombres, para
no comprometerlos y, también y sobre todo, para no crearse indeseables
rivales. Los más consumados, seductores profesionales como Henri, no
hablaban de esto; envolvían sus
asuntos en una aura de equívoco
misterio y se limitaban a indicios y
alusiones calculados de modo que
suscitasen en los oyentes la leyenda
confusa e inquietante de que gozaban del favor de civiles infinitamente potentes y generosos. Esto, en
vista de un fin muy preciso: la
fama improvisada, como he dicho
en otro lugar, se muestra de fundamental utilidad a quien sabe rodearse de ella.
d’entre nous entretenaient des rapports
de différentes sortes avec des civils et
en tiraient de quoi subsister : mais
c’étaient des rapports dune tout autre
nature. Nos cama* rades en parlaient
Sur le ton ambigu et plein de sousentendus des hommes du monde quand
ils parlent de leurs conquêtes
féminines . c’est-à-dire comme
d’aventures dont on peut tirer un juste
orgueil et qu’on désire se voir envier,
mais qui demeurent toutefois, même
pour les consciences les plus païennes,
en marge de la légalité et de l’honnêteté
; de Sorte qu’il serait choquant et
déplacé
d’en
parier
trop
complaisamment De même, les
Häftlinge évoquent leurs «protecteurs»
et «amis» civils avec une discrétion
affectée, soucieux de taire leur nom, non
pas tant pour ne pas les compromettre
que pour ne point susciter d’indésirables
rivaux Les plus chevronnés, les
séducteurs professionnels comme Henri,
n’en parlent pas du tout, ils entourent
leurs succès dune aura de mystère
équivoque, et en disent juste assez pour
accréditer chez les auditeurs la légende
confuse et inquiétante qu’ils jouissent
des bonnes grâces de civils
immensément riches et puissants Et cela
dans un but bien précis, car la réputation
de chance, comme nous l’avons fait
remarquer ailleurs, représente un atout
de première importance pour qui sait
s’en prévaloir
La fama di seduttore, di
«organizzato», suscita insieme
invidia, scherno, disprezzo e
ammirazione. Chi si lascia vedere in
atto di mangiare roba «organizzata»
viene giudicato assai severamente; è
questa una grave mancanza di pudore
e di tatto, oltre che una evidente
stoltezza. Altrettanto stolto e
impertinente sarebbe domandare «chi
te l’ha dato? dove l’hai trovato? come
hai fatto?» Solo i Grossi Numeri,
sciocchi inutili e indifesi, che nulla
sanno delle regole del Lager, fanno
di queste domande; a queste domande
non si risponde, o si risponde
«Verschwinde, Mensch!», «Hau’ ab»,
«Uciekaj», «Schiess’ in den Wind»,
«Va chier»; con uno insomma dei
moltissimi equivalenti di «Levati di
torno» di cui è ricco il gergo del
campo.
La fama de seductor, de «organizado», suscita al mismo tiempo envidia, burla, desprecio y admiración.
Quien se deja ver en el acto de comer género «organizado» es juzgado
bastante severamente; es ésta una
grave falta de pudor y de tacto, además de una evidente estupidez. Igual
de estúpido e impertinente sería preguntar «¿quién te lo ha dado?, ¿dónde lo has encontrado?, ¿qué has hecho?». Sólo los Números Altos, bobos, inútiles e indefensos, que nada
saben de las reglas del Lager, hacen
esta clase de preguntas; a estas preguntas, no se responde, o se responde Verschwinde, Mensch!, Hau’ab,
Uciekaj, Schiess’ in den Wind, Va
chier; con uno, en fin, de los muchísimos equivalentes de «¡Quítate de en
medio!» en que es rica la jerga del
campo.
La réputation de séducteur, d’
«organisé», suscite à la fois l’envie, le
sarcasme, le mépris et l’admiration Celui
qui se hisse surprendre en train de manger
un supplément «organisé» Gourmet une
erreur impardonnable on y voit un manque
de pudeur et de tact, et surtout une preuve
évidente de sottise. Mais il serait tout aussi
stupide et [128] inconvenant de demander :
«Qui est-ce qui t’a donné ça ? Où est-ce que
tu l’as trouvé ? Comment as-tu fait ?» II n’y
a que les Gros Numéros qui posent des
questions pareilles, pauvres niais sans
défense qui ne connaissent rien aux lois du
camp. Dans Ces cas-là, on ignore la
question, ou bien on y répond par une
expression teile que «Verschwmde,
Mensch’», «Hau’ ab», «Uciekaj», «Schiess’
m den Wind», «Va chier», «Levati di torno»
; bref, par un des nombreux équivalents de
«Fous-moi le camp» dont le jargon du Lager
abonde.
C’è anche chi si specializza in
complesse e pazienti campagne di
spionaggio, per individuare qual è il
civile [199] o il gruppo di civili a cui
il tale fa capo, e cerca poi in vari modi
di soppiantarlo. Ne nascono
interminabili controversie di priorità,
rese più amare per il perdente dal fatto
che un civile già «sgrossato» è quasi
sempre più redditizio, e soprattutto
più sicuro, di un civile al suo primo
contatto con noi. È un civile che vale
molto di più, per evidenti ragioni
sentimentali e tecniche: conosce già i
fondamenti dell’«organizzazione», le
sue regole e i suoi pericoli, e inoltre
ha dimostrato di essere in grado di
superare la barriera di casta.
Hay también quien se especializa en
complicadas y pacientes campañas de
espionaje para identificar al civil o al
grupo de civiles con los que el tal se
entiende, y trata luego de varios modos
de suplantarle. Nacen de ello interminables controversias de prioridad, más
amargas para el perdedor por el hecho
de que un civil ya «trabajado» es casi
siempre más rentable, y sobre todo más
seguro, que un civil en su primer contacto con nosotros. Es un civil que vale
mucho más por evidentes razones sentimentales y técnicas: conoce ya los fundamentos de la «organización», sus reglas y sus peligros, y además ha demostrado estar en condiciones de superar la
barrera de casta.
Il y a aussi ceux qui se spécialisent
dans des opérations d’espionnage
patientes et compliquées, pour identifier
le ou les civils qui chaperonnent tel ou
tel détenu, et chercher par tous les
moyens à le supplanter. D’où
d’interminables disputes de priorité,
d’autant plus amères pour le perdant
qu’un civil déjà «dégrossi» est presque
toujours plus rentable et surtout plus sûr
que celui qui en est à ses Premiers
contacts avec nous. Il vaut beaucoup
plus, pour d’évidentes raisons
sentimentales et techniques . il connaît
déjà les bases de l’ «Organisation», ses
règles et ses risques, et de plus, il a donné
la preuve qu’il était capable de franchir
la barrière des Gastes.
13:30
97
notes
16 Ci conoscono. Si noti la successione, il crescendo
di emozioni: «Ci odono... ci vedono... ci conoscono».
17 neutro singolare. Vedi sopra, quanto si diceva del
ruolo propositivo della grammatica e della simbiosi
fra leggi della morale e leggi della sintassi; la
«proposizione consecutiva» in cap. «Il canto di
Ulisse», nota 17.
18 I personaggi di queste pagine non sono uomini.
[In questo passo è racchiuso il senso intimo del libro
e del suo titolo: il Lager è un mondo di negazione,
annulla l’umanità, cioè la dignità umana, sia nelle
vittime, sia negli oppressori].
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Infatti, noi per I civili siamo gli
intoccabili. I civili, più o meno
esplicitamente, e con tutte le
sfumature che stanno fra il disprezzo
e la commiserazione, pensano che, per
essere stati condannati a questa nostra
vita, per essere ridotti a questa nostra
condizione, noi dobbiamo esserci
macchiati di una qualche misteriosa
gravissima colpa. Ci odono parlare in
molte lingue diverse, che essi non
comprendono, e che suonano loro
grottesche come voci animali; ci
vedono ignobilmente asserviti, senza
capelli, senza onore e senza nome,
ogni giorno percossi, ogni giorno più
abietti, e mai leggono nei nostri occhi
una luce di ribellione, o di pace, o di
fede. Ci conoscono (16) ladri e
malfidi, fangosi cenciosi e affamati,
e, confondendo l’effetto con la causa,
ci giudicano degni della nostra
abiezione. Chi potrebbe distinguere i
nostri visi? per loro noi siamo «
Kazett», neutro singolare (17).
En realidad, para los civiles somos
los intocables. Los civiles, más o menos explícitamente y con todos los
matices que hay entre el desprecio y
la conmiseración, piensan que por
haber sido condenados a esta vida
nuestra, por estar reducidos a esta condición nuestra, debemos estar manchados por alguna misteriosa y
gravísima culpa. Nos oyen hablar en
muchas lenguas diferentes que no
comprenden y que suenan a sus oídos
grotescas como voces de animales;
nos ven innoblemente sometidos, sin
pelo, sin honor y sin nombre, golpeados a diario, más abyectos cada día, y
nunca descubren en nuestros ojos una
chispa de rebeldía, de paz ni de fe. Nos
saben ladrones e indignos de confianza, enfangados, andrajosos y hambrientos y, confundiendo el efecto con
la causa, nos juzgan dignos de nuestra abyección. ¿Quién podría distinguir nuestras caras? Para ellos somos
Kazett, neutro singular.
Car pour les civils, nous sommes des
panas. Plus ou moins explicitement, et
avec toutes les nuances qui vont du
mépris à la commisération, les civils se
disent que pour avoir été condamnés à
une teile vie, pour en être réduits à de
telles conditions, il faut que nous
soyons souillés de quelque faute
mystérieuse et irréparable. Ils nous
entendent parier dans toutes sortes de
langues qu’ils ne comprennent pas et
qui leur semblent aussi grotesques que
des cris d’animaux Ils nous voient
ignoblement asservis, sans cheveux, sans
honneur et sans nom, chaque jour battus,
chaque jour plus abjects, et jamais ils ne
voient dans nos yeux le moindre signe
de rébellion, ou de paix, ou de foi. Ils
nous connaissent chapardeurs et
sournois, boueux, loqueteux et
faméliques, et, prenant l’effet pour la
cause, nous jugent dignes de notre
abjection Qui pourrait distinguer nos
visages les uns des autres? Pour eux, nous
sommes «Kazett», neutre singulier.
Naturalmente
questo
non
impedisce a molti di loro di gettarci
qualche volta un pezzo di pane o una
patata, o di affidarci, dopo la
distribuzione della « Zivilsuppe» in
cantiere, le loro gamelle da raschiare
e restituire lavate. [200]
Naturalmente, esto no impide a
muchos de ellos echarnos a veces un
mendrugo de pan o una patata, o confiarnos, después de la distribución de
la Zivilsuppe en la cantera, sus escudillas para que las raspemos y se las
devolvamos lavadas.
Bien entendu, cela n’empêche pas
que beaucoup d’entre eux nous jettent
de temps à autre un morceau de pain ou
une pomme de terre, ou qu’ils nous
confient leur gamelle à [129] racler et
à lauer après la distribution de la
«Zivilsuppe» au chantier.
Essi vi si inducono per togliersi di
torno qualche importuno sguardo
famelico, o per un momentaneo
impulso di umanità, o per la semplice
curiosità di vederci accorrere da ogni
parte a contenderci il boccone l’un
l’altro, bestialmente e senza ritegno,
finché il più forte lo ingozza, e allora
tutti gli altri se ne vanno scornati e
zoppicanti.
Les induce a ello el haber captado
de paso alguna importuna mirada famélica, o bien un impulso momentáneo de
humanidad, o la simple curiosidad de
vernos acudir de todas partes para disputarnos el bocado los unos a los otros,
bestialmente y sin recato, hasta que el
más fuerte se lo zampa, y, entonces, todos los demás se ven afrentados y
renqueantes.
Mais s’ils le font, c’est surtout pour
se débarrasser d’un regard famélique
un peu trop insistant, ou dans un accès
momentané de pitié, ou tout
bonnement pour le plaisir de nous voir
accourir de tous côtés et nous disputer
férocement le morceau, jusqu’à ce que
le plus fort l’avale, et que tous les
autres s’en repartent, dépités et
claudicants.
Ora, tra me e Lorenzo non avvenne
nulla di tutto questo. Per quanto di
senso può avere il voler precisare
le cause per cui proprio la mia vita,
fra migliaia di altre equivalenti, ha
potuto reggere alla prova, io credo
che proprio a Lorenzo debbo di
essere vivo oggi; e n o n t a n t o p e r
i l s u o a i u t o m a t e r i a l e, quanto
per
avermi
costantemente
rammentato, con la sua presenza, con
il suo modo così piano e facile di
essere buono, che ancora esisteva un
mondo giusto al di fuori del nostro,
qualcosa e qualcuno di ancora puro e
intero, di non corrotto e non selvaggio,
estraneo all’odio e alla paura; qualcosa
di assai mal definibile, una remota
possibilità di bene, per cui tuttavia
metteva conto di conservarsi.
Ahora bien, entre Lorenzo y yo
no sucede nunca nada de esto. Por
el sentido que pueda tener tratar de
explicar las causas por las que mi
vida, entre millares de otras equivalentes, ha podido resistir la prueba, diré que creo que es a Lorenzo a
quien debo el estar hoy vivo; y no
tanto por su ayuda material como por
haberme recordado constantemente
con su presencia, con su manera
tan llana y fácil de ser bueno, que
todavía había un mundo justo fuera del nuestro, algo y alguien todavía puro y entero, no corrompido ni salvaje, ajeno al odio y al
miedo; algo difícilmente definible,
una remota posibilidad de bondad,
debido a la cual merecía la pena
salvarse.
Or, entre Lorenzo et moi, il ne se passa
rien de tout cela. A supposer qu’il y ait
un sens à vouloir expliquer pourquoi ce
fut justement moi, parmi des milliers
d’autres êtres équivalents, qui pus résister
à l’épreuve, je crois que c’est justement à
Lorenzo que je dois d’être encore vivant
aujourd’hui, non pas tant pour son aide
matérielle que pour m’avoir constamment
rappelé, par sa présence, par sa façon si
simple et fache d’être bon, qu’il existait
encore, en dehors du nôtre, un monde
juste, des choses et des êtres encore purs
et intègres que ni la corruption ni la
barbarie n’avaient contaminés, qui étaient
demeurés étrangers à la haine et à la peur
; quelque Chose d’indéfinissable, comme
une lointaine possibilité de bonté, pour
laquelle il valait la peine de se conserver
vivant.
I personaggi di queste pagine non
sono uomini (l8). La loro umanità è
sepolta, o essi stessi l’hanno sepolta,
sotto l’offesa subita o inflitta altrui.
Le SS malvage e stolide, i Kapos, i
politici, i criminali, i prominenti
g r a n d i e p i c c o l i , f i n o a g li
Häftlinge indifferenziati e schiavi,
tutti i gradini della insana gerarchia
voluta
dai
tedeschi,
sono
Los personajes de estas páginas no
son hombres. Su humanidad está sepultada, o ellos mismos la han sepultado,
bajo la ofensa súbita o infligida a los demás. Los SS malvados y estúpidos, los
Kapos, los políticos, los criminales, los
prominentes grandes y pequeños, hasta
los Häftlinge indiferenciados y esclavos,
todos los escalones de la demente jerarquía querida por los alemanes, están pa-
Les personnages de ce récit ne sont
pas des hommes. Leur humanité est
morte, ou eux-mêmes Font ensevelie
sous l’offense subie ou infligée à autrui.
Les SS féroces et stupides, les Kapos, les
politiques, les criminels, les prominents
grands et petits, et jusqu’aux Häftlinge,
masse asservie et indifférenciée, tous les
échelons de la hiérarchie dénaturée
instaurée par les Allemands sont
98
notes
19 di essere io stesso un uomo. Su questo episodio,
dando maggiori connotati anagrafici a Lorenzo, che
si chiamava Lorenzo Perrone ed era nato nella
provincia di Cuneo, precisamente a Fossano, non
lontano dai luoghi dove erano cresciuti gli antenati di
Levi di cui si parla in SP (I, 741 ss.), Levi ritorna con
un lungo racconto di L, Il ritorno di Lorenzo (II, 59-66).
L’episodio della cartolina, che Lorenzo riuscì a far
recapitare in Italia, è invece descritto in un altro
racconto di L, Un discepolo (II, 24-27). Come per
Cesare (e, tra i personaggi di segno negativo, come
per Elias), questi versetti su Lorenzo generano un
macro-commento a pié di pagina.
OTTOBRE 1944
1 trattenere il sole. «Le indicazioni di stagione e di
clima attraversano tutto il libro, come una serie di
rintocchi funebri» (Segre, 69). S’aggiunga qui,
nascosto fra le pieghe della narrazione, il ricordo
biblico del condottiero Giosué che per portare a
termine la sua battaglia «cerca di trattenere il sole»
(Giosuè 10, 12-13).
2 e sono altre cose. Sul gergo in Lager esistono in SQU varie testimonianze. La lingua della segregazione e dell’emarginazione è un
tema che Levi riprenderà in SP (Argon) parlando di quello strano jiddish
subalpino parlato dai suoi antenati. Levi spiega in quell’occasione che
la radice umiliata di ogni lingua di oppressi è facilmente riconoscibile (I,
746-747): mancano infatti i vocaboli «sole», «uomo», «giorno», tre
termini che guarda caso sono oggetto di rimpianto in SQU; vi sono
invece rappresentati i termini «notte», «nascondere», «quattrini»,
«sogno», «impiccare», parole-chiave nel Lager. Levi opera una
connessione importante fra due categorie dell’oppressione: il Lager e il
ghetto, per il quale non prova nessuna nostalgia.
3 Se i Lager fossero durati più lungo. La pervasiva presenza, in tutto
SQU, di periodi ipotetici della possibilità è uno dei dati più rilevanti.
Questo periodo è dell’irrealtà fino ad un certo punto, lascia comunque
trasparire dal contesto la tragica eventualità che i Lager «possano»
durare sempre. L’«aspro» (altro richiamo dantesco) linguaggio si è
formato, e nulla può ormai cancellarlo; anzi, continua a riprodursi perché
è l’autore stesso di questo libro che si fa carico di tramandarlo, in
obbedienza al principio enunciato in epigrafe.
4 e in corpo debolezza. . . e. . . e. Uno dei più espressivi polisindeti di
SQU.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
paradossalmente accomunati in una
unitaria desolazione interna.
radójicamente emparentados por una
unitaria desolación interna.
paradoxalement unis par une même
désolation intérieure.
Ma Lorenzo era un uomo; la sua
umanità era pura e incontaminata, egli
era al di fuori di questo mondo di [201]
negazione. Grazie a Lorenzo mi è
accaduto di non dimenticare di essere io
stesso un uomo (19). [202]
Pero Lorenzo era un hombre; su
humanidad
era
pura
e
incontaminada, se encontraba fuera de este mundo de negación.
Gracias a Lorenzo no me olvidé yo
mismo de que era un hombre.
Mais Lorenzo était un homme : son
humanité était pure et intacte, il
n’appartenait pas à ce monde de
négation. C’est à Lorenzo que je dois
de n’avoir pas oublié que moi aussi
j’étais un homme. [130]
OTTOBRE 1944
Octubre de 1944
13. OCTOBRE 1944
Con tutte le nostre forze abbiamo
lottato perché l’inverno non venisse.
Ci siamo aggrappati a tutte le ore
tiepide, a ogni tramonto abbiamo
cercato di trattenere il sole in cielo
ancora un poco, ma tutto è stato
inutile. Ieri sera il sole (1) si è coricato
irrevocabilmente in un intrico di
nebbia sporca, di ciminiere e di fili, e
stamattina è inverno.
Con todas nuestras fuerzas hemos luchado para que no llegase el invierno.
Nos hemos agarrado a todas las horas
tibias, y a cada puesta de sol hemos procurado sujetar el sol en el cielo todavía
un poco, pero todo ha sido inútil. Ayer
por la tarde el sol se ha puesto irrevocablemente en un enredo de niebla sucia,
de chimeneas y de cables, y esta mañana
es invierno.
NOUS avons lutté de toutes nos forces
pour empêcher l’hiver de venir. Nous
nous sommes agrippés à toutes les heures
tièdes; à chaque crépuscule nous avons
cherché à retenir encore un peu le soleil
dans le ciel, mais tout a été inutile. Hier
soir, le soleil s’est irrévocablement
couché dans un enchevêtrement de
brouillard sale, de Cheminées d’usines et
de fils ; et ce matin, c’est l’hiver.
Noi sappiamo che cosa vuol dire,
perché eravamo qui l’inverno scorso,
e gli altri lo impareranno presto. Vuol
dire che, nel corso di questi mesi,
dall’ottobre all’aprile, su dieci di noi,
sette morranno. Chi non morrà,
soffrirà minuto per minuto, per ogni
giorno, per tutti i giorni: dal mattino
avanti l’alba fino alla distribuzione
della zuppa serale dovrà tenere
costantemente i muscoli tesi,
d a n z a r e d a u n p i e d e a l l ’ altro,
sbattersi le braccia sotto le ascelle per
resistere al freddo. Dovrà spendere
pane per procurarsi guanti, e perdere
ore di sonno per ripararli quando
saranno scuciti. Poiché non si potrà
più mangiare all’aperto, dovremo
consumare i nostri pasti nella baracca,
in piedi, disponendo ciascuno di un
palmo di pavimento, e appoggiarsi
sulle cuccette è proibito. A tutti si
apriranno ferite sulle mani, e per
ottenere un bendaggio bisognerà
attendere ogni sera per ore in piedi
nella neve e nel vento.
Sabemos lo que quiere decir, porque
estábamos aquí el invierno pasado, y
los demás lo aprenderán pronto. Quiere
decir que, en el curso de estos meses,
de octubre a abril, de cada diez de nosotros, morirán siete. Quien no se muera sufrirá minuto por minuto, día por día,
durante todos los días: desde la mañana
antes del alba hasta la distribución del
potaje vespertino, deberá tener constantemente los músculos tensos, dar saltos
primero sobre un pie y luego sobre el
otro, darse palmadas bajo los sobacos
para resistir el frío. Deberá gastar pan
para procurarse guantes, y perder horas de sueño para repararlos cuando
estén descosidos. Como no se podrá
comer nunca al aire libre, tendremos
que consumir nuestro pienso en la barraca, de pie, disponiendo cada uno de
un palmo de pavimento, y apoyarse
en las literas está prohibido. A todos
se nos abrirán heridas en las manos y
para conseguir una venda habrá que
esperar toda la tarde durante horas y
de pie en la nieve y al viento.
Nous savons ce que ça veut dire, parce
que nous étions là l’hiver dernier, et les
autres comprendront vite. Ça veut dire que
dans les mois qui viennent, sept sur dix
d’entre nous mourront. Ceux qui ne
mourront pas souffriront à chaque minute
de chaque jour, et pendant toute la journée
: depuis le matin avant Taube jusqu’à la
distribution de la soupe du soir, ils devront
tenir les muscles raidis en permanence,
danser d’un pied sur l’autre, enfouir leurs
mains sous leurs aisselles pour résister au
froid. Ils devront dépenser une partie de
leur pain pour se procurer des gants, et
perdre des heures de sommeil pour les
réparer quand ils seront décousus. Comme
on ne pourra plus manger en plein air, il
nous faudra prendre nos repas dans la
baraque, debout, sans pouvoir nous
appuyer aux couchettes puisque c’est
interdit, dans un espace respectif de
quelques centimètres carrés de plancher.
Les blessures de nos mains se rouvriront,
et pour obtenir un pansement il faudra
chaque soir faire la queue pendant des
heures, debout dans la neige et le vent.
Come questa nostra fame non è la
sensazione di chi ha saltato un pasto,
così il nostro modo di aver freddo esi
[203] gerebbe un nome particolare. Noi
diciamo «fame», diciamo «stanchezza»,
«paura», e «dolore», diciamo «inverno»,
e sono altre cose (2). Sono parole libere,
create e usate da uomini liberi che
vivevano, godendo e soffrendo, nelle
loro case. Se i Lager fossero durati
più a lungo (3), un nuovo aspro
linguaggio sarebbe nato; e di questo
si sente il bisogno per spiegare cosa
è faticare l’intera giornata nel vento,
sotto zero, con solo indosso camicia,
mutande, giacca e brache di tela, e
in corpo debolezza e (4) fame e
consapevolezza della fine che
viene.
Del mismo modo que nuestra hambre no es la sensación de quien ha perdido una comida, así nuestro modo de tener frío exigiría un nombre particular.
Decimos «hambre», decimos «cansancio»,
«miedo» y «dolor», decimos «invierno»,
y son otras cosas. Son palabras libres,
creadas y empleadas por hombres libres que vivían, gozando y sufriendo,
en sus casas. Si el Lager hubiese durado más, un nuevo lenguaje áspero
habría nacido; y se siente necesidad
de él para explicar lo que es trabajar todo
el día al viento, bajo cero, no llevando
encima más que la camisa, los calzoncillos, la chaqueta y unos calzones de tela,
y, en el cuerpo, d e b i l i d a d y h a m b r e
y conciencia del fin que se
acerca.
De même que ce que nous appelons faim ne
correspond en rien à la Sensation qu’on peut
avoir quand on a sauté un [131] repas, de même
notre façon d’avoir froid mériterait un nom
particulier. Nous disons «faim», nous disons
«fatigue», «peur» et «douleur», nous disons «hiver»,
et en disant cela nous disons autre Chose, des choses
que ne peuvent exprimer les mots libres, créés par et
pour des hommes libres qui vivent dans leurs maisons
et connaissent la joie et la peine. Si les Lager avaient
duré plus longtemps, ils auraient donné le jour à un
langage dune âpreté nouvelle ; celui qui nous
manque pour expliquer ce que c’est que peiner
tout le jour dans le vent, à une température
au-dessous de zéro, avec, pour tous vêtements,
une chemise, des caleçons, une veste et un
pantalon de toile, et dans le Corps la
faiblesse et la faim, et la conscience que la
fin est proche.
99
notes
5 se fossimo logici... Un’altra coppia di periodi ipotetici,
di supposizioni, che si chiudono però sulla «pazza
speranza inconfessabile».
5:10
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
In quel modo con cui si vede finire
una speranza, così stamattina è stato
inverno. Ce ne siamo accorti quando
siamo usciti dalla baracca per andarci
a lavare: non c’erano stelle, l’aria
buia e fredda aveva odore di neve. In
piazza dell’Appello, nella prima luce,
alla adunata per il [204] lavoro,
nessuno ha parlato. Quando abbiamo
visto i primi fiocchi di neve, abbiamo
pensato che, se l’anno scorso a
quest’epoca ci avessero detto che
avremmo visto ancora un inverno in
Lager, saremmo andati a toccare il
reticolato elettrico; e che anche
adesso ci andremmo, se fossimo
logici (5), se non fosse di questo
i n s e n s a t o p a z z o r e s i d u o di
speranza inconfessabile.
Del mismo modo en que se ve desvanecerse una esperanza, así ha llegado el invierno esta mañana. Nos hemos dado cuenta cuando hemos salido del barracón para ir a lavarnos: no
había estrellas, el aire oscuro y frío
olía a nieve. En la plaza de la Lista,
bajo la primera luz, al reunirnos para
el trabajo, nadie ha hablado. Cuando
hemos visto los primeros copos de
nieve, hemos pensado que si el año
pasado en esta época nos hubiesen
dicho que íbamos a ver otro invierno
en el Lager, nos habríamos dirigido a
tocar el tendido eléctrico; y también
lo haríamos ahora si fuésemos
lógicos, si no fuera por este
insensato y loco residuo de
i n c o n f e s a b l e e s p e r a n za.
Comme on voit s’évanouir un espoir,
ce matin nous avons constaté que l’hiver
était là. Chacun s’en est aperçu en sortant
de la baraque pour aller se lauer : il n’y
avait pas d’étoiles, l’air sombre et froid
sentait la neige. Pendant le rassemblement
place de l’Appel pour le départ au travail,
dans les premières lueurs de l’aube,
personne n’a parlé. Quand nous avons vu
tomber les Premiers flocons, nous nous
sommes dit que si l’année dernière à
pareille époque on nous avait dit que nous
devions voir un autre hiver au Lager, nous
serions allés toucher les barbelés
électrifiés; que nous devrions y aller
maintenant même, si nous étions logiques,
s’il n’y avait pas encore en nous, tout au
fond, cet espoir fou, irraisonné, que nous
n’osons nous avouer.
Perché «inverno» vuol dire altro
ancora.
Porque «invierno» quiere decir todavía una cosa más.
Car l’hiver ici n’est pas que
l ’ h i v e r.
La primavera scorsa, i tedeschi
hanno costruito due enormi tende in
uno spiazzo del nostro Lager.
Ciascuna per tutta la buona stagione
ha ospitato più di mille uomini; ora le
tende sono state smontate, e duemila
ospiti in soprannumero affollano le
nostre baracche. Noi vecchi prigionieri
sappiamo che queste irregolarità non
piacciono ai tedeschi, e che presto
qualcosa succederà perché il nostro
numero venga ridotto.
La primavera pasada los alemanes
han construido dos enormes tiendas en
una explanada de nuestro Lager. Cada
una, durante el buen tiempo, ha hospedado a más de mil hombres; ahora, las
tiendas han sido desmontadas y un exceso de dos mil hombres se hacinan en
nuestras barracas. Nosotros, los veteranos prisioneros, sabemos que estas irregularidades no les gustan a los alemanes y que pronto sucederá algo que haga
disminuir nuestro número.
Au printemps dernier, les Allemands
ont dressé sur un des terrains vagues du
Lager deux immenses tentes, dont
chacune a accueilli Pendant toute la
saison un millier de prisonniers ; à
présent, elles sont démontées, et deux
mille hommes se pressent en surnombre
dans les baraques. Nous, les anciens,
nous savons que ce genre d’irrégularité
ne plaît guère aux Allemands et que tôt
ou tard ils trouveront un moyen de
réduire notre nombre.
Le selezioni si sentono arrivare.
«Selekcja»: la ibrida parola latina e
polacca si sente una volta, due volte,
molte volte, intercalata in discorsi
stranieri; dapprima non la si
individua, poi si impone all’attenzione,
infine ci perseguita.
La selección se siente llegar.
Selekcja: la híbrida palabra latina y polaca se oye una vez, dos veces, muchas
veces, intercalada en conversaciones
extranjeras; al principio no se la
individualiza, después se impone a la
atención, finalmente nos persigue.
On sent l’approche des sélections.
«Selekcja» : le mot hybride, milatin
mi-polonais, revient de temps en temps, puis
de plus en plus souvent, dans les conversations
en différentes langues. Au début, on n’y fait
pas attention, puis il s’impose à nous, enfin il
nous obsède. [132]
Stamattina i polacchi dicono
«Selekcja». I polacchi sono i primi a
sapere le notizie, e cercano in genere
di non lasciarle diffondere, perché
sapere qualcosa mentre gli altri non
la-sanno ancora può sempre essere
vantaggioso. Quando tutti sapranno
che la selezione è imminente, il
pochissimo che qualcuno potrebbe
tentare per defilarsi (corrompere con
pane o con tabacco qualche medico
o qualche prominente; passare
dalla baracca in Ka-Be o viceversa,
al momen to esatto, in modo da
incrociare la commissione) sarà già
monopolio loro. [205]
Esta mañana, los polacos dicen
Selekcja. Los primeros son los que
primero saben las noticias, y generalmente procuran que no se difundan, por que saber algo mientras los
demás no lo saben todavía puede
resultar ventajoso. Cuando todos
sepan que la selección es inminente, lo poquísimo que cada uno podría intentar para escurrirse (corromper con pan o con tabaco a algún médico o a algún prominente;
pasar de la barraca al Ka-Be o viceversa en el momento exacto, de
manera que se cruce uno con la comisión) será su monopolio.
Ce matin, les Polonais disent :
«Selekcja». Les Polonais, qui sont
toujours les Premiers à connaître les
nouvelles, s’arrangent en général pour
n’en rien laisser transpirer, en vertu du
principe que savoir quelque Chose quand
personne ne sait rien peut toujours être
utile. Quand tout le monde saura que la
sélection est imminente, le peu qu’on
pourrait tenter de faire pour y échapper
(corrompre un médecin ou un prominent
avec du pain ou du tabac, saisir le moment
opportun pour passer de la baraque au
K.B., ou vice versa, de manière à croiser
la commission) aura déjà été exploité à
leur bénéfice exclusif.
Nei giorni che seguono,
l’atmosfera del Lager e del cantiere è
satura di «Selekcja»: nessuno sa nulla
di preciso e tutti ne parlano, perfino
gli operai liberi, polacchi, italiani,
francesi, che di nascosto vediamo sul
lavoro. Non si può dire che ne risulti
un’ondata di abbattimento. Il nostro
morale collettivo è troppo inarticolato
e piatto per essere instabile. La lotta
contro la fame, il freddo e il lavoro
lascia poco margine per il pensiero,
anche se si tratta di questo pensiero.
Ciascuno reagisce a suo modo, ma
quasi
nessuno
con
quegli
atteggiamenti che sembrerebbero più
plausibili perché sono realistici, e cioè
En los días siguientes, la atmósfera del Lager y de la cantera está saturada de Selekcja: nadie sabe nada preciso y todos hablan de ello, hasta los
obreros libres, polacos, italianos, franceses, que vemos a escondidas durante
las horas de trabajo. No se puede decir que se produzca una ola de abatimiento. Nuestra moral colectiva está
demasiado desarticulada y aplastada
para que sea inestable. La lucha contra el hambre, el frío y el trabajo deja
poco margen al pensamiento, aun tratándose de este pensamiento. Cada
cual reacciona a su manera, pero casi
ninguno con las actitudes que parecerían más plausibles por ser realis-
Les jours suivants, l’atmosphère du
Lager et du chantier est saturée de
«Selekcja» : personne ne sait rien de
précis, mais tout le monde en parle,
même les ouvriers libres, polonais,
Italiens et français que nous
rencontrons en cachette sur notre lieu
de travail. On ne peut pas dire qu’il
en résulte un abattement général.
Notre uroral collectif est trop égal et
borné pour être instable. La lutte
contre la faim, le froid et le travail
laissent peu de place à la pensée,
m ê m e s ’ i l s ’ a g i t d e cette pensée.
Chacun réagit à sa façon, mais
presque personne par les attitudes qui
sembleraient les plus plausibles parce
100
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
con la rassegnazione o con la
disperazione.
tas, es decir con la resignación o con
la desesperación.
que les plus réalistes : la résignation
ou le désespoir.
Chi può provvedere provvede; ma
sono i meno, perché sottrarsi alla
selezione è molto difficile, i tedeschi
fanno queste cose con grande serietà
e diligenza.
Quien puede tomar providencias, las
toma; pero son los menos, porque sustraerse a la selección es muy difícil, los
alemanes hacen estas cosas con gran
seriedad y diligencia.
Ceux qui peuvent faire quelque Chose le
font ; mais c’est une minorité, Car il est très
difficile d’échapper à la sélection, les
Allemands faisant preuve en ce domaine d’un
sérieux et dune diligence exemplaires.
Chi non può provvedere
materialmente cerca difesa altrimenti.
Ai gabinetti, al lavatoio, noi ci
mostriamo l’un l’altro il torace, le
natiche, le cosce, e i compagni ci
rassicurano: - Puoi essere tranquillo,
non sarà certo la tua volta,... du bist
kein Muselmann... io piuttosto
invece... - e a loro volta si calano le
brache e sollevano la camicia.
Quien no puede prevenirse materialmente trata de defenderse de otro
modo. En los retretes, en el lavadero,
nos enseñamos el uno al otro el pecho,
las nalgas, los muslos, y los compañeros
se tranquilizan: «Puedes estar tranquilo,
seguro que esta vez no te toca... du bist
kein Muselmann... más bien yo», y al
mismo tiempo se bajan los pantalones
y se levantan la camisa.
Ceux qui n’ont matériellement aucune
Chance de s’en tirer se consolent comme ils
peuvent. Aux latrines, aux lavabos, c’est à
qui exhibera son thorax, ses fesses, ses
cuisses, pour obtenir de son voisin quelques
paroles de réconfort : «Tu peux être
tranquille, ce ne Sera pas encore pour cette
fois... du bist kein Muselman... tandis que moi
par contre...» et l’autre, à son tour, de baisser
son pantalon et de soulever sa chemise.
Nessuno nega altrui questa
elemosina: nessuno è così sicuro della
propria sorte da avere animo di
condannare altri. Anch’io ho
sfacciatamente mentito al vecchio
Wertheimer; gli ho detto che, se lo
interrogheranno, risponda di avere
quarantacinque anni, e che non
trascuri di farsi radere la sera prima,
anche a costo di rimetterci un quarto
di pane; che, a parte ciò, non deve
nutrire timori, e che d’altronde non è
per nulla certo che si tratti di una
selezione per il gas: non ha sentito dal
Blockältester che i prescelti andranno
a jaworszno al campo di
convalescenza?
Ninguno niega a otro esta limosna: ninguno está tan seguro de su
suerte como para tener el valor de
condenar a otro. Yo mismo he mentido descaradamente al viejo
Wertheimer; le he dicho que, si lo
interrogan, responda que tiene cuarenta y cinco años y que no se olvide
de afeitarse la tarde antes, aun a costa de quitarse de la boca un cuarto de
pan; que, aparte de esto, no debe alimentar temores, y que además no es
nada cierto que se trate de una selección para el gas: ¿no le ha oído decir
al Blockältester que los seleccionados irán al campo de convalecencia
de Jaworszno?
Personne ne refuse cette aumône à son
voisin. Personne n’est suffisamment sûr
de son propre sort pour avoir le Courage
d’en condamner un autre. Moi aussi, j’ai
menti effrontément au vieux Wertheimer
; je lui ai dit que, si on l’interroge, il n’a
qu’à dire qu’il a quarante-cinq ans, et que
surtout il n’oublie pas de se faire faire la
Barbe la veille au [133] soir, quitte à y
laisser un quart de ration de pain ; qu’à
Part ça il n’a pas à s’en faire, et que
d’ailleurs ce n’est pas sûr du tout qu’il
s’agisse dune sélection pour la chambre
à gaz ; est-ce qu’il n’a pas entendu dire
lui-même par le Blockàltester que ceux
qui seraient choisis iraient au camp de
convalescence de Jaworzno ?
E assurdo che Wertheimer speri:
dimostra sessant’anni, ha enormi
varici, non sente quasi neppur più la
fame. Eppure se ne va in cuccetta
sereno e tranquillo, e, a chi [206] gli
fa domande, risponde con le mie
parole; sono la parola d’ordine del
campo in questi giorni: io stesso le ho
ripetute come, a meno di particolari,
me le sono sentite recitare da Chajim,
che è in Lager da tre anni, e siccome è
forte e robusto, è mirabilmente sicuro
di sé; e io l’ho creduto.
Es absurdo que Wertheimer tenga
esperanzas: aparenta sesenta años, tiene gruesas varices, casi no siente el hambre. Y, sin embargo, se va a la litera sereno y tranquilo y, a quien le hace preguntas, le responde con mis palabras;
son las palabras de orden del campo
durante estos días: yo mismo las he repetido como, con menos detalles, me las
he sentido recitar por Jaim, que está en
el Lager desde hace tres años y, como
es fuerte y robusto, está admirablemente seguro de sí; y le he creído.
Il est absurde que Wertheimer espère : on
lui donnerait soixante ans, il a d’énormes
varices, et il est tellement affaibli que c’est à
peine s’il souffre encore de la faim. Et pourtant
il va se coucher tranquille, rassuré, et quand
on lui pose des questions, il répond par mes
propres paroles, qui sont d’ailleurs le mot
d’ordre du camp Ces jours-ci : je les ai
moi-même répétées, à quelques détails près,
telles que je me les étais entendu dire par
Chajim, qui est au Lager depuis trois ans, et
qui, étant fort et robuste, est merveilleusement
sûr de lui et m’a convaincu sur-le-champ.
Su questa esigua base anch’io ho
attraversato la grande selezione
dell’ottobre 1944 con inconcepibile
tranquillità. Ero tranquillo perché ero
riuscito a mentirmi quanto era
bastato. Il fatto che io non sia stato
scelto è dipeso soprattutto dal caso e
non dimostra che la mia fiducia fosse
ben fondata.
Sobre esta exigua base también yo
he atravesado la gran selección de octubre de 1944 con inconcebible tranquilidad. Estaba tranquilo porque había
logrado mentirme cuanto era necesario.
El hecho de que yo no haya sido elegido ha dependido sobre todo del azar y
no demuestra que mi confianza estuviese bien fundada.
C’est sur la foi d’assurances aussi
précaires que j’ai moi aussi traversé la
grande sélection de 1944 avec une
incroyable tranquillité. f étais tranquille
parce que j’avais réussi à me mentir juste
autant qu’il fallait. Le fait que je n’aie pas
été choisi timt surtout au hasard et ne
prouve pas que ma confiance ait été
justifiée.
Anche Monsieur Pinkert è, a priori,
un condannato: basta vedere i suoi
occhi. Mi chiama con un cenno, e con
aria confidenziale mi racconta che ha
saputo, da qual fonte non mi può dire,
che effettivamente questa volta c’è del
nuovo: la Santa Sede, per mezzo della
Croce Rossa Internazionale......infine,
garantisce lui personalmente che, sia
per sé che per me, nel modo più
assoluto, è escluso ogni pericolo: da
civile lui era, come è noto, addetto
all’ambasciata belga di Varsavia.
También Monsieur Pinkert es, a
priori, un condenado: basta con mirarle
a los ojos. Me llama con una seña, y me
cuenta con aire confidencial que ha sabido, de qué fuente no puede decírmelo, que, efectivamente, esta vez hay una
novedad: la Santa Sede, por medio de
la Cruz Roja Internacional... en fin, me
asegura personalmente que, tanto para
él como para mí, de la manera más absoluta, está excluido todo peligro: cuando civil, era, como es sabido, agregado
a la embajada belga en Varsovia.
M. Pinkert est lui aussi, a priori, un
condamné : il suffit de voir ses yeux. Le
voilà qui me fait signe de m’approcher et
me raconte d’un air confidentiel qu’il a su,
de source secrète, qu’effectivement cette
fois-ci, il y a du nouveau : le Saint-Siège,
par le Mais de la Croix-Rouge
internationale... bref, il peut me garantir
personnellement et de la manière la plus
absolue qu’aussi bien pour lui que pour
moi tout danger est exclu : personne
n’ignore que dans le civil il était attaché à
l’ambassade de Belgique à Varsovie.
In vari modi dunque, anche
questi giorni di vigilia, che
De varios modos pues, también estos días de vigilia, que cuando se habla
Ainsi donc, à bien des égards,
même Ces jours d’attente, qui, à
101
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
raccontati sembra dovessero essere
tormentosi al di là di ogni limite
umano, passano non molto
diversamente dagli altri giorni.
de ellos, parece que deberían haber sido
tormentosos más allá de todo límite
humano, pasan de una manera no muy
diferente que los demás.
l e s r a c o n t e r, s e m b l e r a i e n t a v o i r
été un supplice insoutenable,
s’écoulèrent à peu près comme
les autres jours .
La disciplina del Lager e della
Buna non sono in alcun modo
allentate, il lavoro, il freddo e la fame
sono sufficienti a impegnare senza
residui le nostre attenzioni.
La disciplina del Lager y de la
Buna no se relaja en modo alguno; el trabajo, el frío y el hambre son suficientes para acaparar
toda nuestra atención.
Au Lager comme à la Buna, la
discipline ne s’est nullement
relâchée ; le travail, la faim et le
froid suffisent à absorber toute
notre attention.
Oggi è domenica lavorativa,
Arbeitssonntag: si lavora fino alle
tredici, poi si ritorna in campo per la
doccia, la rasatura e il controllo
generale della scabbia e dei pidocchi,
e in cantiere, misteriosamente, tutti
abbiamo saputo che la selezione sarà
oggi.
Hoy es domingo de trabajo,
Arbeitssonntag: se trabaja hasta las
trece, después se vuelve al campo
para la ducha, el afeitado y el control general de la sarna y de los piojos y, en el tajo, misteriosamente,
todos hemos sabido que la selección
será hoy.
Aujourd’hui, c’est un dimanche
ouvrable, Arbeitssonntag : on travaille
jusqu’à treize heures, puis on rentre au
camp pour la douche, le rasage, le
contrôle des poux et de [134] la gale. Et
voilà qu’au chantier, mystérieusement,
tout le monde a su que la sélection, c’était
pour aujourd’hui.
La notizia è giunta, come sempre,
circondata da un alone di particolari
contraddittori e sospetti: stamattina
stessa c’è stata selezione in infermeria;
la percentuale è [207] stata del sette per
cento del totale, del trenta, del
cinquanta per cento dei malati. A
Birkenau il camino del Crematorio
fuma da dieci giorni. Deve essere
fatto posto per un enorme trasporto
in arrivo dal ghetto di Posen. I
giovani dicono ai giovani che
saranno scelti tutti i vecchi. I sani
dicono ai sani che saranno scelti
solo i malati. Saranno esclusi gli
specialisti. Saranno esclusi gli ebrei
tedeschi. Saranno esclusi i Piccoli
Numeri. Sarai scelto tu. Sarò
escluso io.
La noticia ha llegado, como siempre, rodeada de un halo de detalles contradictorios y recelos: esta misma mañana ha habido una selección en la enfermería; el porcentaje ha sido del siete, del treinta, del cincuenta por ciento
del total de los enfermos. En Birkenau,
la chimenea del Crematorio humea
desde hace diez días. Hay que hacerle
sitio a una enorme expedición que va
a llegar del gueto de Posen. Los jóvenes dicen a los jóvenes que serán elegidos todos los viejos. Los sanos dicen a los sanos que sólo serán elegidos
los enfermos. Serán excluidos los especialistas. Serán excluidos los judíos
alemanes. Serán excluidos los Números Bajos. Serás elegido tú. Seré excluido yo.
Comme toujours, la nouvelle nous
est arrivée nimbée de détails
contradictoires et suspects : ce matin
même, il y a eu sélection à l’infirmerie,
avec un pourcentage de sept pour cent
du total des hommes, et de trente ou
cinquante pour cent de celui des
malades. A Birkenau, la Cheminée du
four crématoire fume depuis dix jours.
Il faut faire de la place pour un énorme
convoi en provenance du ghetto de
Posen. Les jeunes disent aux jeunes
qu’ils choisiront les vieux. Les
bien-portants disent aux bien-portants
qu’ils ne prendront que les malades. Ils
ne prendront pas les spécialistes. Ils ne
prendront pas les juifs allemands. Ils ne
prendront pas les petits numéros. Ils te
prendront toi, pas moi.
Regolarmente, a partire dalle
tredici in punto, il cantiere si svuota e
la schiera grigia (6) interminabile sfila
per due ore davanti alle due stazioni
di controllo, dove come ogni giorno
veniamo contati e ricontati, e davanti
all’orchestra che, per due ore senza
interruzione, suona come ogni giorno
le marce sulle quali dobbiamo,
all’entrata e all’uscita, sincronizzare
i nostri passi.
Con toda normalidad, a partir de las
trece en punto, el taller se vacía y la
formación gris e interminable desfila
durante dos horas hacia los dos puestos de control, donde como todos los
días somos contados y recontados,
ante la orquesta que, durante horas sin
interrupción, toca como todos los días
las marchas con las que, a la entrada
y a la salida, debemos sincronizar
nuestros pasos.
Régulièrement, à partir de treue
heures précises, le camp se vide et
l’interminable troupeau gris défile
pendant deux heures devant les deux
postes de contrôle où, comme chaque
jour, on nous compte et nous recompte,
et devant l’orchestre qui, pendant deux
heures d’affilée, joue comme chaque
jour les marches sur lesquelles, à
l’entrée et à la sortie, nous devons
régler notre pas.
Sembra che tutto vada come ogni
giorno, il camino delle cucine fuma
come di consueto, già si comincia
la distribuzione della zuppa. Ma poi
si è udita la campana, e allora si è
capito che ci siamo.
Parece que todo marcha como todos
los días, la chimenea de la cocina humea como de costumbre, ya ha empezado la distribución del potaje. Pero
luego se ha oído la campana, y ahora
hemos comprendido que va en serio.
Tout a l’air d’aller comme
d’habitude ; la Cheminée des cuisines
fume comme à l’ordinaire, et déjà on
commence à distribuer la soupe. Mais
soudain la cloche a sonné, et nous avons
compris que cette fois ça y était.
Perché questa campana suona
sempre all’alba, e allora è la sveglia,
ma quando suona a metà giornata vuol
dire «Blocksperre», clausura in
baracca, e questo avviene quando c’è
selezione, perché nessuno vi si
sottragga, e quando i selezionati
partono per il gas, perché nessuno li
veda partire. (7) [208]
Porque esta campana suena siempre al alba, y entonces es la diana,
pero cuando suena a media jornada
quiere decir Blocksperre, encierro en
la barraca, y esto sucede cuando hay
selección, para que nadie se sustraiga
a ella y, cuando los seleccionados salgan hacia el gas, para que nadie los
vea partir.
Car, d’habitude, cette cloche sonne à
Taube pour annoncer le réveil ; mais quand
elle sonne au milieu de la journée, c’est
qu’il y a Blocksperre : ordre de rester
enfermés dans les baraques ; et cela se
produit quand il y a sélection pour que
personne ne puisse y échapper, et quand
les sélectionnés partent à la chambre à gaz
pour que personne ne les voie partir.
Il nostro Blockältester conosce il
suo mestiere. Si è accertato che tutti
siano rientrati, ha fatto chiudere la
porta a chiave, ha distribuito a
ciascuno la scheda che porta la
matricola, il nome, la professione,
l’età e la nazionalità, e ha dato ordine
che ognuno si spogli completamente,
Nuestro Blockältester conoce su
oficio. Se ha cerciorado de que todos
hemos entrado, ha hecho cerrar la
puerta con llave, ha dado a cada uno
la ficha en que constan la matrícula,
el nombre, la profesión, la edad y la
nacionalidad, y ha dado orden de que
todos se desnuden completamente
Notre Blockàltester connaît son
métier. Il s’est assuré que nous étions
tous rentrés, a fait fermer la porte à clef,
a distribué à chacun la fiche où sont
inscrits numéro matricule, nom,
profession, âge et nationalité, puis il a
donné l’ordre de se déshabiller
complètement, et de ne garder que ses
10:20
6 la schiera grigia. «Schiera» naturalmente è termine
dantesco: «Anche di qua nuova schiera di aduna»
(Inf 111, 120).
7 perché nessuno li veda partire. Si confronti questo capitolo
e la parte del Rapporto per «Minerva Medica» dedicato
alla selezione dell’ottobre 1944, che è di fondamentale
importanza per la comprensione della poetica di Levi di
fronte all’indicibile: «Nell’ottobre 1944 la selezione, anziché
restare limitata ai soli padiglioni dell’ospedale, venne estesa
a tutti i “blocchi”; ma fu l’ultima, ché, dopo quell’epoca, tale
ricerca venne sospesa e le camere a gas di Birkenau furono
smantellate. Tuttavia in quella tragica giornata erano state
scelte 850 vittime, di cui 8 Ebrei di cittadinanza italiana» (I,
1358). Come si è potuto constatare in SQU, Levi si ferma
«sulla soglia della casa dei morti» e non fornisce una
descrizione delle camere a gas. Si ha chiara l’impressione
che le due pagine del Rapporto (I, 1358-1359) comprese
fra il capoverso « Il funzionamento delle camere a gas e
dell’annesso crematorio» e « Le ceneri, come è noto,
venivano poi sparse nei campi e negli orti, come fertilizzanti
nel terreno» siano da considerarsi un «a parte», una
sezione scritta nello stesso stile conciso e asciutto di SQU,
ma non inseribile in un continuum narrativo che si è invece
autoimposto la norma tassativa dell’indicibilità.
102
notes
8 nudi spaventati. 1?Zf . XXIV 92.
9 o la morte di ciascuno di noi. Richiamo alla poesia
in epigrafe: un uomo che muore «per un sì o per un
no» (v 9).
10 Io confitto. Ritorna alla ribalta, resa più solenne
dalla memoria dantesca di quel «confitto» (Inf. XXIII,
115), la prima persona singolare, l’io narrante.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
conservando solo le scarpe. In questo
modo, nudi e con la scheda in mano,
attenderemo che la commissione
arrivi alla nostra baracca. Noi
siamola baracca 48, ma non si può
prevedere se si comincerà dalla
baracca 1 o dalla 60. In ogni modo,
per almeno un’ora possiamo stare
tranquilli, e non c’è ragione che non
ci mettiamo sotto le coperte delle
cuccette per riscaldarci.
quedándose sólo con el calzado. De
este modo, desnudos y con la ficha en
la mano, esperaremos a que la comisión llegue a nuestra barraca. Nosotros
somos la barraca 48, pero no se puede
prever si se empezará por la barraca 1 o
por la 60. De todos modos, podemos estar tranquilos durante una hora por lo
menos, y no hay motivo alguno para que
no nos metamos bajo las mantas de las
literas para calentarnos.
chaussures. C’est ainsi, nus et fiche en
main, que nous attendrons l’arrivée de
la commission dans notre baraque. Nous,
nous sommes de la baraque 48, mais
[135] on ne peut pas savoir s’ils
commenceront par la baraque n° 1 ou par
la baraque n° 60. De toute façon, nous
sommes tranquilles pour une bonne
heure au moins, et il n’y a pas de raison
de ne pas se glisser sous les couvertures
pour se réchauffer un peu.
Già molti sonnecchiano, quando
uno scatenarsi di comandi, di
bestemmie e di colpi indica che la
commissione è in arrivo. Il
Blockältester e i suoi aiutanti, a pugni
e a urli, a partire dal fondo del
dormitorio, si cacciano davanti la
turba dei nudi spaventati (8), e li
stipano dentro il Tagesraum, che è la
Direzione-Fureria. Il Tagesraum è una
cameretta di sette metri per quattro:
quando la caccia è finita, dentro il
Tagesraum è compressa una
compagine umana calda e compatta,
che invade e riempie perfettamente
tutti gli angoli ed esercita sulle pareti
di legno una pressione tale da farle
scricchiolare. [209]
Ya dormitan muchos cuando un
desencadenamiento de órdenes, de
blasfemias y de golpes indica que la
comisión está llegando. El
Blockältester y sus ayudantes, a gritos y puñetazos, a partir del fondo del
dormitorio, empujan hacia delante a
la turba de desnudos asustados y los
apiñan dentro del Tagesraum, que es
la Comandancia. El Tagesraum es un
cuarto de siete metros por cuatro:
cuando la caza ha terminado, dentro
del Tagesraum está comprimida una
masa humana caliente y compacta
que invade y rellena perfectamente
todos los rincones y ejerce en las paredes de madera una presión que las
hace crujir.
Beaucoup d’entre nous somnolent
déjà, lorsqu’une bordée de jurons
accompagnés d’ordres et de Coups
nous avertit que la commission
arrive. Le Blockàltester et ses aides,
tapant et hurlant, refoulent devant
eux, en partant du fond du dortoir,
u n e m e u t e a ff o l é e d ’ h o m m e s n u s
qu’ils entassent dans le Tagesraum.
Le Tagesraum est une petite pièce de
sept mètres sur quatre : quand la
chasse à l’homme est terminée, la
totalité de l’espace disponible est
occupée par un conglomérat humain
chaud et Compact qui envahit les
moindres interstices et exerce sur les
parois en bois une pression à les faire
craquer.
Ora siamo tutti nel Tagesraum, e,
oltre che non esserci tempo, non c’è
neppure posto per avere paura. La
sensazione della carne calda che
preme tutto intorno è singolare e non
spiacevole. Bisogna aver cura di tener
alto il naso per trovare aria, e di non
spiegazzare o perdere la scheda che
teniamo in mano.
Ahora estamos todos en el
Tagesraum y además de no haber tiempo, ni siquiera hay espacio para tener
miedo. La sensación de la carne caliente que oprime por todo alrededor de uno
es singular y no es desagradable. Hay
que procurar tener la nariz en alto para
encontrar aire, y no arrugar o perder la
ficha que tenemos en la mano.
Nous sommes tous là, maintenant ; et
non seulement nous n’avons pas le temps
d’avoir peur, mais nous n’en avons pas la
place. Le contact de la chair chaude qui
nous comprime de toutes parts est curieux
mais pas désagréable. Il nous faut lever
le nez pour avoir un peu d’air, et faire bien
attention à ne pas froisser ou perdre la
fiche que nous tenons à la main.
Il Blockältester ha chiuso la porta
Tagesraum-dormitorio e ha aperto le
altre due che dal Tagesraum e dal
dormitorio dànno all’esterno. Qui,
davanti alle due porte, sta l’arbitro
del nostro destino, che è un
sottufficiale delle SS. Ha a destra il
Blockältester, a sinistra il furiere
della baracca. Ognuno di noi, che
esce nudo dal Tagesraum nel freddo
dell’aria di ottobre, deve fare di
corsa i pochi passi fra le due porte
davanti ai tre, consegnare la scheda
alla SS e rientrare per la porta del
dormitorio. La SS, nella frazione di
secondo fra due passaggi successivi,
con uno sguardo di faccia e di
schiena giudica della sorte di
ognuno, e consegna a sua volta la
scheda all’uomo alla sua destra o
all’uomo alla sua sinistra, e questo
è la vita o la morte di ciascuno di
noi (9). In tre o quattro minuti una
baracca di duecento uomini è
«fatta», e nel pomeriggio l’intero
campo di dodicimila uomini.
El Blockältester ha cerrado la puerta
del Tagesraum que da al dormitorio y
ha abierto las otras dos que, del
Tagesraum y del dormitorio dan al exterior. Aquí, delante de las dos puertas,
está el árbitro de nuestro destino, que
es un suboficial de la SS. Tiene a la derecha al Blockältester, a la izquierda al
furriel de la barraca. Cada uno de nosotros, saliendo desnudos del Tagesraum
al frío aire de octubre, debe dar corriendo los pocos pasos que hay entre las
puertas delante de los tres, entregar la
ficha al SS y entrar por la puerta del
dormitorio. El SS, en la fracción de segundo entre las dos pasadas sucesivas,
con una mirada de frente y de espaldas, decide la suerte de cada uno y
entrega a su vez la ficha al hombre
que está a su derecha o al hombre que
está a su izquierda, y esto es la vida
o la muerte de cada uno de nosotros.
En tres o cuatro minutos, una barraca de doscientos hombres está «terminada» y, durante la tarde, el campo entero de doce mil hombres.
Le Blockàltester a fermé la porte de
communication entre le Tagesraum et le
dortoir et a ouvert les deux qui donnent
sur l’extérieur, Gelle du Tagesraum et
Gelle du dortoir. C’est là, entre les deux
portes, que se timt l’arbitre de notre
destin, en la personne d’un sous-officier
des SS. A sa drohe, il a le Blockàltester,
à sa gauche le fourrier de la baraque.
Chacun de nous sort nu du Tagesraum
dans l’air froid d’octobre, franchit au
pas de course sous les yeux des trois
hommes les quelques pas qui séparent
les deux Portes, remet sa ficke au SS et
rentre par la Porte du dortoir. Le SS,
Pendant la fraction de seconde qui
s’écoule entre un Passage et l’autre,
décide du sort de chacun en nous jetant
un Coup d’oeil de face et de dos, et
passe la ficke à l’homme de drohe ou à
celui de gauche : ce qui signifie pour
chacun de nous la vie ou la mort. Une
baraque de deux Cents hommes est o
faite» en trois ou quatre minutes, et un
camp entier de douze mille hommes en
un après-midi. [136]
Io confitto (l0) nel carnaio del
Tagesraum ho sentito gradualmente
allentarsi la pressione umana intorno
a me, e in breve è stata la mia volta.
Come tutti, sono passato con passo
energico ed elastico, cercando di tenere
la testa alta, il petto in fuori e i muscoli
contratti e rilevati. Con la coda
dell’occhio ho cercato di vedere alle
Yo, inmovilizado en la carnicería del
Tagesraum, he sentido gradualmente
disminuir la presión humana en torno a
mí, y pronto me ha tocado el turno.
Como todos, he pasado con paso enérgico y elástico, procurando llevar la cabeza alta, el pecho fuera y los músculos
contraídos y marcados. Con el rabillo
del ojo, he procurado ver a mi espalda y
Moi, comprimé dans l’amas de chair
vivante, j’ai send peu à peu la pression
se relâcher autour de moi, et
rapidement mon tour est venu. Comme
les autres, je suis passé d’un pas souple
et énergique, en cherchant à tenir la
tête haute, la poitrine bombée et les
muscles tendus et saillants. Du coin de
l’oeil, j’ai essayé de regarder
103
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
mie spalle, e mi è parso che la mia
scheda sia finita a destra.
me ha parecido que mi ficha ha ido a la
derecha.
pardessus mon épaule et il m’a semblé
voir ma fiche passer à drohe.
A mano a mano che rientriamo nel
dormitorio, possiamo rivestirci.
Nessuno conosce ancora con
sicurezza [209] il proprio destino,
bisogna anzitutto stabilire se le schede
condannate sono quelle passate a
destra o a sinistra. Ormai non è più il
caso di risparmiarsi l’un l’altro e di
avere scrupoli superstiziosi. Tutti si
accalcano intorno ai più vecchi, ai
più denutriti, ai più «mussulmani»;
se le loro schede sono andate a
sinistra, la sinistra è certamente il
lato dei condannati.
Conforme íbamos volviendo al
dormitorio, podíamos vestirnos. Nadie conoce ahora con seguridad el
propio destino, hay que saber primero con seguridad si las fichas condenadas son las pasadas a la derecha o a la
izquierda. Ahora no es el caso de tener
consideraciones los unos con los otros ni
de tener escrúpulos supersticiosos. Todos
se amontonan en torno a los más viejos, a
los más desnutridos, a los más «musulmanes»; si sus fichas han ido a la izquierda, la izquierda es con toda seguridad el
lado de los condenados.
Au fur et à mesure que nous rentrons
dans le dortoir, nous pouvons nous
rhabiller. Personne ne connaît encore
avec certitude son propre destin, avant
tout il faut savoir si les fiches
condamnées sont Gelles de drohe ou de
gauche. Désormais ce n’est plus la peine
de se ménager les uns les autres ou
d’avoir des scrupules superstitieux. Tout
le monde se précipite autour des plus
vieux, des plus décrépits, des plus
«musulmans» : si leurs fiches sont allées
à gauche, on peut être sûr que la gauche
est le côté des condamnés.
Prima ancora che la selezione sia
terminata, tutti già sanno che la
sinistra è stata effettivamente la «
schlechte Seite», il lato infausto. Ci
sono naturalmente delle irregolarità:
Rene per esempio, così giovane e
robusto, è finito a sinistra: forse
perché ha gli occhiali, forse perché
cammina un po’ curvo come i miopi,
ma più probabilmente per una
semplice svista: Rene è passato davanti
alla commissione immediatamente
prima di me, e potrebbe essere
avvenuto uno scambio di schede. Ci
ripenso, ne parlo con Alberto (11), e
conveniamo che l’ipotesi è
verosimile: non so cosa ne penserò
domani e poi; oggi essa non desta in
me alcuna emozione precisa.
Antes de que la selección haya terminado, todos saben ya que la izquierda ha sido efectivamente la «schlechte
Seite», el lado infausto. Hay, naturalmente, irregularidades: René, por
ejemplo, tan joven y robusto, ha terminado en la izquierda: quizás porque tiene gafas, quizás porque anda
un poco encorvado como los miopes,
pero más probablemente por un simple descuido: René ha pasado delante de la comisión inmediatamente antes que yo, y podría haberse producido un cambio de fichas. Lo pienso,
hablo con Alberto y convenimos en
que la hipótesis es verosímil: no sé lo
que pensaré mañana y después; hoy,
la cosa no despierta en mí ninguna
emoción precisa.
Avant même que la sélection sofft
terminée, tout le monde sait déjà que
c’est la gauche la «schlechte Seite», le
mauvais côté. Bien entendu, il y a eu
des irrégularités ; René par exemple,
si jeune et si robuste, on l’a fait passer
à gauche : peut-être parce qu’il a des
lunettes, peut-être parce qu’il marche
un peu courbé comme les myopes,
mais plus probablement par erreur;
René est passé devant la commission
juste avant moi, il pourrait bien s’être
produit un échange de fiches. J’y
repense, j’en parle à Alberto, et nous
convenons que l’hypothèse est
vraisemblable : je ne sais pas ce que
j’en penserai demain et plus tard ;
aujourd’hui, cela n’éveille en moi
aucune émotion particulière.
Parimenti di un errore deve essersi
trattato per Sattler, un massiccio
contadino transilvano che venti giorni
fa era ancora a casa sua; Sattler non
capisce il tedesco, non ha compreso
nulla di quel che è successo e sta in
un angolo a rattopparsi la camicia.
Devo andargli a dire che non gli
servirà più la camicia?
Del mismo modo, también ha debido de haber un error en el caso de Sattler,
un macizo campesino transilvano que
veinte días antes estaba en su casa;
Sattler no entiende alemán, no ha comprendido nada de lo que ha sucedido y
está en un rincón remendándose la camisa. ¿Debo ir a decirle que la camisa
ya no va a servirle?
De même pour Sattler, un robuste
paysan transylvanien qui était encore
chez lui trois semaines plus tôt ;
Sattler ne connaît pas l’allemand, il
n’a rien compris à ce qui s’est passé,
et il est là dans un coin, en train de
raccommoder sa chemise. Dois-je
aller lui dire qu’il n’en aura plus
besoin, de sa chemise ?
Non c’è da stupirsi di queste
sviste: l’esame è molto rapido e
sommario, e d’altronde, per
l ’ a m m i n i s t r a z i o n e d e l L a g e r,
l’importante non è tanto che
vengano eliminati proprio i più
inutili, quanto che si rendano
speditamente liberi posti in una
certa percentuale prestabilita.
No hay por qué asombrarse de estas
equivocaciones: el examen es muy rápido y sumario y, por otra parte, para la
administración del Lager, lo importante no es tanto que sean eliminados precisamente los inútiles, como que queden rápidamente libres los sitios de
acuerdo con determinado tanto por ciento preestablecido.
Ces erreurs n’ont rien d’étonnant
: l’examen est très rapide et
sommaire, et d’ailleurs, ce qui
compte pour l’administration du
Lager, ce n’est pas tant d’éliminer
vraiment l e s p l u s i n u t i l e s
q u e d e f a i r e r a p idement place
nette
en
respectant
le
p o u r c e n t a g e é t a b l i . [137]
Nella nostra baracca la selezione è
ormai finita, però [211] continua nelle
altre, per cui siamo ancora sotto clausura.
Ma p o i c h é f r a t t a n t o i b i d o n i
d e l l a zuppa sono arrivati, il
Blockältester decide di procedere
senz’altro alla distribuzione. Ai
selezionati verrà distribuita doppia
razione. Non ho mai saputo se questa
fosse un’iniziativa assurdamente
pietosa dei Blockälteste od
un’esplicita disposizione delle SS, ma
di fatto, nell’intervallo di due o tre
giorni (talora anche molto più lungo)
fra la selezione e la partenza, le
vittime a Monowitz-Auschwitz
godevano di questo privilegio.
En nuestra barraca, la selección ha
terminado, pero continúa en las otras,
por lo que ahora estamos en clausura.
Pero puesto que, mientras tanto, han
llegado los bidones de potaje, el
Blockältester decide proceder sin más
a su distribución. A los seleccionados
se les distribuirá una ración doble. No
he sabido nunca si ésta sería una iniciativa absurdamente compasiva del
Blockältester o una explícita disposición de los SS, pero de hecho, en el
intervalo de dos o tres días (también a
veces mucho más largo) entre la selección y la partida, las víctimas de
Monowitz-Auschwitz disfrutan de este
privilegio.
Dans notre baraque, la sélection est
maintenant nous mais elle continue dans
les autres, ce qui fait que nous restons
enfermés. Toutefois, comme entre-temps
les bidons de la soupe sont arrivés, le
Blockàltester décide de procéder à la
distribution sans plus attendre. Les
sélectionnés auront droit à une double
ration. Je n’ai jamais su si c’était là une
manifestation absurde de la bonté d’âme
des Blockâlteste ou une disposition
formelle des SS ; toujours est-il qu’à
MonowitzAuschwitz, durant l’intervalle
de deux ou trois jours (et beaucoup plus
parfois) qui s’écoulait entre la sélection
et la partance, les victimes jouissaient de
ce privilège.
Ziegier presenta la gamella,
Ziegler presenta la escudilla, recibe
Ziegler tend sa gamelle, reçoit la
15:15
11 ne parlo con Alberto. Da qui in avanti pare sempre
più evidente come la figura di Alberto adombri Virgilio
(o Beatrice?).
104
notes
12 Se io fossi Dio. L’episodio di Kuhn è fortemente
ricalcato sul ragionamento che, nelle Memorie,
Dostoevskij svolge intorno al «martirio per la fede»,
soprattutto evocando, in due successive sequenze
del libro, la figura dell’ebreo ortodosso Issàj Fomic’:
«Egli era a tal segno ingenuamente presuntuoso e
vanitoso che anche quella generale curiosità gli faceva
piacere. Con pedantesca e ostentata gravità egli
copriva con una tovaglia, in un cantuccio, il suo
minuscolo tavolino, apriva il libro, accendeva due
candelette e, borbottando certe parole misteriose [...]
cominciava la preghiera. Naturalmente tutto ciò era
prescritto dal rituale della preghiera e non aveva nulla
di ridicolo, ma ridicolo era che Issàj Fomìc’, come a
bella posta, posasse davanti a noi e facesse sfoggio
dei riti» (Memorie, 148). E ancora, in una secondo
momento: «Egli aveva per altro una sua salvezza,
una sua via di uscita: la preghiera e l’idea del martirio.
Il detenuto impazzito, che tanto aveva letto la Bibbia
e che si era scagliato con un mattone contro il
maggiore, apparteneva anch’egli probabilmente ai
disperati, a quelli che l’ultima speranza aveva
abbandonato; e poiché vivere del tutto senza speranza
è impossibile, egli si era trovato una via d’uscita in un
volontario, quasi artificiale martirio» (Memorie, 309).
Levi è con Kuhn molto più spietato di quanto
Dostoevskij non sia con Issàj, ma il modello
dell’episodio è sicuramente questo. Per ciò che
concerne il denso periodo ipotetico con cui si chiudono
capitolo e sezione di Kuhn, sarà il caso soltanto di
ribadire che anche in questo caso, anzi soprattutto in
questo, situato sul finire del libro, è da escludere che
si tratti di un periodo ipotetico dell’irrealtà. L’autore
non esclude affatto l’ipotesi di essere lui «la voce di
Dio» chiamata a giudicare la preghiera di Kuhn. Così
intesa, in una prospettiva quasi teologica, la sezione
perderebbe ogni connotato blasfemo, irriguardoso e,
soprattutto, sgombrerebbe il terreno da ogni
interpretazione volterriana. Levi non è certo un fautore
della teologia che molto sbrigativamente si definisce
protestante, o della «morte di Dio»; il suo radicalismo
va inserito nel contesto di altre affermazioni sul
medesimo tema presenti in SQU e qui, di volta in volta,
deliberatamente richiamate. La preghiera in Lager è
occasione di un’ulteriore commento in SES (II, 1106),
questo sì inserito in un contesto dove l’agnosticismo
di Levi sarà più marcato, ma quarant’anni prima le
cose avevano una diversa prospettiva.
KRAUS
1 ha odore di funghi. L’importanza della memoria
olfattiva è ribadita nel cit. articolo di AM, Il linguaggio
degli odori (Il, 837840).
2 sarebbe felicità positiva. È l’ultimo rintocco del
motivo che attraversa quasi per intero SQU; vedi sopra
cap. «ll viaggio», nota 21.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
riscuote la normale razione, poi resta
li in attesa. - Che vuoi ancora? chiede il Blockältester: non gli risulta
che a Ziegler spetti il supplemento,
lo caccia via con una spinta, ma
Ziegler ritorna e insiste umilmente:
è stato proprio messo a sinistra, tutti
l’hanno visto, vada il Blockältester a
consultare le schede: ha diritto alla
doppia razione. Quando l’ha ottenuta,
se ne va quieto in cuccetta a
mangiare.
la ración normal y se queda esperando.
«¿Qué más quieres?», le pregunta el
Blockältester: no le parece que a Ziegler
le toque suplemento, lo aparta de un
empujón, pero Ziegler vuelve e insiste
humildemente: me han puesto de verdad a la izquierda, todos lo han visto,
que vaya el Blockältester a consultar las
fichas: tiene derecho a ración doble.
Cuando la ha conseguido, se va tan
tranquilo a la litera y empieza a
comérsela.
ration normale, puis reste là à attendre.
«Qu’est-ce que tu veux encore?» lui
demande le Blockàltester. Autant qu’il
puisse en juger, Ziegler n’a pas droit au
supplément ; il le pousse de côté, mais
Ziegler revient et insiste humblement :
c’est vrai qu’on l’a mis à gauche, tout le
monde l’a vu, le Blockàltester n’a qu’à
consulter ses fiches ; il a droit à la double
ration. Et quand il l’a obtenue, il s’en va
tranquillement la manger sur sa
couchette.
Adesso ciascuno sta grattando
attentamente col cucchiaio il fondo
della gamella per ricavarne le ultime
briciole di zuppa, e ne nasce un
tramestio metallico sonoro il quale
vuol dire che la giornata è finita. A
poco a poco prevale il silenzio, e
allora, dalla mia cuccetta che è al terzo
piano, si vede e si sente che il vecchio
Kuhn prega, ad alta voce, col berretto
in testa e dondolando il busto con
violenza. Kuhn ringrazia Dio perché
non è stato scelto
Ahora todos están raspando atentamente con la cuchara el fondo de
la escudilla para sacar las últimas
pizcas de potaje, y se forma un trasteo sonoro que quiere decir que la
jornada ha terminado. Poco a poco,
prevalece el silencio y entonces, desde mi litera que está en el tercer piso,
se ve y se oye que el viejo Kuhn reza,
en voz alta, con la gorra en la cabeza
y oscilando el busto con violencia.
Kuhn da gracias a Dios porque no ha
sido elegido.
Maintenant, chacun est occupé à
gratter attentivement le fond de sa
gamelle avec sa cuillère pour en tirer
les dernières gouttes de soupe : un
tintamarre métallique emplit la pièce,
signe que la journée est finie. Peu à peu,
le silence s’installe, et alors, du haut de
ma couchette au troisième étage, je vois
et j’entends le vieux Kuhn en train de
prier, à haute voix, le calot sur la
tête, balançant violemment le buste.
Kuhn remercie Dieu de n’avoir pas
été choisi.
Kuhn è un insensato. Non vede,
nella cuccetta accanto, Beppo il greco
che ha vent’anni, e dopodomani
andrà in gas, e lo sa, e se ne sta
sdraiato e guarda fisso la lampadina
senza dire niente e senza pensare più
niente? Non sa Kuhn che la prossima
volta sarà la sua volta? Non capisce
Kuhn che è accaduto oggi un
abominio che nessuna preghiera
propiziatoria, nessun perdono,
nessuna [212] espiazione dei
colpevoli, nulla insomma che sia in
potere dell’uomo di fare, potrà
risanare mai più?
Kuhn es un insensato. ¿No ve, en
la litera de al lado, a Beppo el griego que tiene veinte años y pasado
mañana irá al gas, y lo sabe, y está
acostado y mira fijamente a la bombilla sin decir nada y sin pensar en
nada? ¿No sabe Kuhn que la próxima vez será la suya? ¿No comprende Kuhn que hoy ha sucedido una
abominación que ninguna oración
propiciatoria, ningún perdón, ninguna expiación de los culpables,
nada, en fin, que esté en poder del
hombre hacer, podrá remediar ya
nunca?
Kuhn est fou. Est-ce qu’il ne voit pas,
dans la couchette voisine, Beppo le Grec,
qui a vingt ans, et qui partira après-demain
à la chambre à gaz, qui le sait, et qui reste
allongé à regarder fixement l’ampoule,
sans rien dire et sans plus penser à rien ?
Est-ce qu’il ne sait pas, Kuhn, que la
prochaine fois ce sera son tour? Est-ce qu’il
ne comprend pas que ce qui a eu lieu
aujourd’hui est une abomination
qu’aucune prière propitiatoire, aucun
pardon, aucune expiation des coupables,
rien enfin de ce que [138] l’homme a le
pouvoir de faire ne pourra jamais plus
réparer ?
Se io fossi Dio (12), sputerei a terra
la preghiera di Kuhn. [213]
Si yo fuese Dios, escupiría al suelo
la oración de Kuhn.
Si j’étais Dieu, la prière de Kuhn, je la
cracherais par terre. [139]
KRAUS
Kraus
14. KRAUS
Quando piove si vorrebbe poter
piangere. E novembre, piove già da
dieci giorni, e la terra è come il fondo
di una palude. Ogni cosa di legno ha
odore di funghi (1).
Cuando llueve uno querría poder llorar. Estamos en noviembre, llueve desde hace diez días y la tierra es como el
fondo de un pantano. Todas las cosas
de madera huelen a moho.
QUAND il pleut, on voudrait pouvoir
pleurer. C’est novembre, il pleut depuis dix
jours, et la terre ressemble au fond d’un
étang. Tout ce qui est en bois a une Odeur
de Champignon.
Se potessi fare dieci passi a sinistra,
c’è la tettoia, sarei al riparo; mi
basterebbe anche un sacco per
coprirmi le spalle, o solamente la
speranza di un fuoco dove asciugarmi;
o magari un cencio asciutto da
mettermi fra la camicia e la schiena.
Ci penso, fra un colpo di pala e l’altro,
e credo proprio che avere un cencio
asciutto sarebbe felicità positiva (2).
Si pudiese dar diez pasos a la izquierda, hasta donde está el cobertizo, estaría a salvo; me bastaría con un saco para
cubrirme la espalda, o tan sólo la esperanza de un fuego donde secarme; o
quizás con un trapo seco que meterme
entre la camisa y el espinazo. Lo pienso, entre una palada y otra, y me convenzo de que tener un trapo seco sería
una auténtica felicidad.
Si je pouvais faire dix pas sur la
gauche, là sous le hangar, je serais à
l’abri ; je me contenterais bien d’un sac
pour me couvrir les épaules, ou même
de l’espoir d’un feu où me sécher ; ou à
la rigueur d’un bout de Chiffon sec à
glisser entre mon dos et ma chemise. J’y
pense, entre deux Coups de pelle, et je
me persuade qu’un morceau de tissu sec
serait vraiment un pur bonheur.
Ormai più bagnati non si può
diventare; solo bisogna cercare di
muoversi il meno possibile, e
soprattutto di non fare movimenti
nuovi, perché non accada che qualche
altra porzione di pelle venga senza
Es imposible estar ya más
mojado; lo único que hace falta es
procurar moverse lo menos posible,
y sobre todo no hacer movimientos
nuevos, no sea que cualquier otra
porción de piel se ponga en contac-
Au point où nous en sommes, il est
impossible d’être plus trempés ; il ne
reste plus qu’à bouger le moins
possible, et surtout à ne pas faire de
mouvements nouveaux, pour éviter
qu’une Portion de peau restée sèche
105
notes
3 ma sai. Ecco un esempio molto chiaro in cui la
narrazione dalla prima persona passa all’uso di una
seconda persona singolare rivolta a un se stesso
generalizzato.
4 confitti nella melma. Come si può avvertire nelle
prime sezioni che aprono altri capitoli, Levi procede
spesso ad una specie di riassunto; donde la
monotonia, il tono generale di buon senso che gli è
stato, non a torto, rimproverato (Cases, 7), ma
l’incomprensibilità di certe storie si regge anche sulla
ripetitività di parti e di segmenti narrativi fissi. 1
riassunti sono solitamente intessuti di richiami a
vocaboli chiave ben chiari ormai nella mente del lettore
(fango, melma, schiera) o a sintagmi altrettanto
consueti (per esempio «giacere sul fondo», che ritorna
nel finale della precedente sezione).
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
necessità a contatto con gli abiti zuppi
e gelidi.
to sin necesidad con la ropa empapada y gélida.
n’entre inutilement en contact avec nos
habits ruisselants et glacés.
E fortuna che oggi non tira
vento. Strano, in qualche modo si ha
sempre l’impressione di essere
fortunati, che una qualche
circostanza, magari infinitesima, ci
trattenga sull’orlo della disperazione
e ci conceda di vivere. Piove, ma
non tira vento. Oppure, piove e tira
vento: ma sai (3) che stasera tocca a
te il supplemento di zuppa, e allora
anche oggi trovi la forza di tirar
sera. O ancora, pioggia, vento, e la
fame consueta, e allora pensi che se
[214] proprio dovessi, se proprio
non ti sentissi più altro nel cuore che
sofferenza e noia, come a volte
succede, che pare veramente di
giacere sul fondo; ebbene, anche
allora noi pensiamo che se
vogliamo, in qualunque momento,
possiamo pur sempre andare a
toccare il reticolato elettrico, o
buttarci sotto i treni in manovra, e
allora finirebbe di piovere.
Es una suerte que hoy no sople el
viento. Es extraño, de alguna manera
se tiene siempre la impresión de tener
suerte, de que cualquier circunstancia,
tal vez infinitesimal, nos sujeta junto
al abismo de la desesperación y nos
permite vivir. Llueve, pero no sopla el
viento. O tal vez llueve y sopla el viento: pero sabes que esta tarde te toca a ti
el suplemento de potaje y, entonces,
también hoy encuentras fuerzas para
superar la tarde. O incluso tienes lluvia, viento y el hambre cotidiana, y
entonces piensas que si no te quedase
otro remedio, si no sintieses en el corazón más que sufrimiento y tedio,
como a veces sucede, que te parece en
verdad yacer en el fondo, pues bien,
aun entonces pensamos que si queremos, en cualquier momento, siempre
podemos llegarnos hasta la alambrada
eléctrica y tocarla o arrojarnos bajo los
trenes que maniobran, y entonces dejaría de llover.
Encore faut-il s’estimer heureux qu’il
n’y ait pas de vent. C’est curieux comme,
dune manière ou d’une autre, on a toujours
l’impression qu’on a de la Chance, qu’une
circonstance quelconque, un Petit rien
parfois, nous empêche de nous laisser aller
au désespoir et nous permet de viere. Il
pleut, mais il n’y a pas de vent. Ou bien : il
pleut et il vente, mais on sait que ce soir
on aura droit à une ration supplémentaire
de soupe, et alors on se dit que pour un
jour, on tiendra bien encore jusqu’au soir.
Ou encore, c’est la pluie, le vent, la faim
de tous les jours, et alors on pense que si
vraiment ce n’était plus possible, si
vraiment [141] on n’avait plus rien dans le
Coeur que souffrance et dégoût, comme il
arrive parfois dans Ces moments où on
croit vraiment avoir touché le fond, eh
bien, même alors, on pense que si on veut,
quand on veut, on peut toujours aller
toucher la clôture électrifiée, ou se jeter
sous un train en manoeuvre. Et alors il ne
pleuvrait plus.
Da stamattina stiamo confitti nella
melma (4), a gambe larghe, senza mai
muovere i piedi dalle due buche che
si sono scavati nel terreno vischioso;
oscillando sulle anche a ogni colpo
di pala. lo sono a metà dello scavo,
Kraus e Clausner sono sul fondo,
Gounan sopra di me, a livello del
suolo. Solo Gounan può guardarsi
intorno, e a monosillabi avvisa ogni
tanto Kraus dell’opportunità di
accelerare il ritmo, o eventualmente
di riposarsi, a seconda di chi passa per
la strada. Clausner piccona, Kraus alza
la terra a me palata per palata, e io a
mano a mano la alzo a Gounan che la
ammucchia a lato. Altri fanno la spola
con le carriole e portano la terra chissà
dove, non ci interessa, oggi il nostro
mondo è questa buca di fango.
Desde esta mañana estamos clavados en el fango, hasta los muslos, sin
mover nunca los pies de los dos agujeros que han hecho en el terreno viscoso; oscilando sobre las caderas a cada
palada. Yo estoy a mitad de la excavación, Kraus y Clausner están en el fondo, Gounan por encima de mí, al nivel
del suelo. Sólo Gounan puede mirar en
torno a sí, y advierte con monosílabos a
Kraus, de cuando en cuando, de la oportunidad de acelerar el ritmo, o eventualmente de descansar, según quien pase
por el camino. Clausner pica, Kraus me
sube la tierra palada a palada y yo se la
subo a Gounan, que la amontona de
lado. Otros hacen la lanzadera con las
carretillas y llevan la tierra quién sabe
adónde, no nos interesa, hoy nuestro
mundo es este agujero fangoso.
Depuis ce matin, nous sommes enfoncés
dans la boue, jambes écartées, pivotant sur nos
hanches à chaque pelletée, les pieds
immobilisés dans les deux trous qui se sont
creusés sous notre poids dans le terrain gluant.
Moi je me trouve à mi-hauteur de la tranchée,
Kraus et Clausner au fond, Gounan au-dessus
de moi, au niveau du sol. Gounan est le seul
qui puisse regarder ce qui se passe autour de
lui, et de temps en temps, il nous auerfit par
monosyllabes qu’il faut accélérer le rythme, ou
au contraire que nous pouvons nous reposer,
suivant la personne qui passe sur la route à ce
moment-là. Clausner pioche, Kraus me passe
les pelletées de terre une par une, et moi je les
passe à Gounan, qui entasse la terre à côté de
lui. D’autres font la navette avec les brouettes
quelque Part ailleurs, mais cela ne nous
intéresse pas ; pour aujourd’hui, notre univers,
c’est ce trou plein de boue.
Kraus ha sbagliato un colpo, un
pacchetto di mota vola e mi si
spiaccica sulle ginocchia. Non è la
prima volta che succede, senza molta
fiducia lo ammonisco di fare
attenzione: è ungherese, capisce assai
male il tedesco, e [215] non sa una
parola di francese. È lungo lungo, ha
gli occhiali e una curiosa faccia
piccola e storta; quando ride sembra
un bambino, e ride spesso. Lavora
troppo, e troppo vigorosamente: non
ha ancora imparato la nostra arte
sotterranea di fare economia di tutto,
di fiato, di movimenti, perfino di
pensiero. Non sa ancora che è meglio
farsi picchiare, perché di botte in
genere non si muore, ma di fatica sì, e
malamente, e quando uno se ne
accorge è già troppo tardi. Pensa
ancora... oh no, povero Kraus, non è
ragionamento il suo, è solo la sua
sciocca onestà di piccolo impiegato,
se la è portata fin qui dentro, e ora gli
pare che sia come fuori, dove lavorare
è onesto e logico, e inoltre
conveniente, perché, a quanto tutti
dicono, quanto più uno lavora, tanto
Kraus ha errado un golpe, un
puñado de barro vuela y se me
aplasta contra las rodillas. No es la
primera vez que sucede, sin mucha
confianza le advierto que tenga cuidado: es húngaro, entiende bastante
mal el alemán y no sabe una palabra
de francés. Es largo, largo, tiene gafas y una cara curiosa, pequeña y torcida; cuando se ríe parece un niño, y
se ríe con frecuencia. Trabaja demasiado, y demasiado vigorosamente: no
ha aprendido todavía nuestro arte subterráneo de economizarlo todo, el
aliento, los movimientos, hasta el pensamiento. No sabe todavía que es
mejor hacerse golpear, porque de los
golpes en general no se muere, pero
sí de cansancio, y malamente, y cuando uno se da cuenta ya es demasiado
tarde. Piensa todavía... oh, no, pobre
Kraus, no es un razonamiento el suyo,
es tan sólo una absurda honestidad de
empleadillo, se la ha traído aquí dentro, y ahora le parece que es como
afuera, donde trabajar es decente y
lógico, además de conveniente, porque, según dicen todos, cuanto más
Kraus a raté son Coup, un paquet de
terre urolle vient s’écraser sur mes
genoux. Ce n’est pas la première fois que
ça arrive, et je lui dis de faire attention,
sans trop d’espoir : il est hongrois, il
comprend très mal l’allemand et ne
connaît pas un mot de français. Il est long
comme une perche, il Porte des lunettes
et il a un drôle de faciès étroit et un peu
tordu ; quand il rit - et il rit souvent - on
dirait un gamin. Il travaille trop, et avec
trop d’énergie : il n’a pas encore appris
Part dissimulé de tout économiser, le
souffle, les gestes, et même les pensées.
Il ne sait pas encore qu’il vaut Cent fois
mieux être battu, parce que généralement
les Coups ne tuent pas, alors que le
travail si, et dune vilaine mort, Car
lorsqu’on s’en aperçoit il est déjà trop
tard. Il pense peut-être... mais non, le
pauvre Kraus, il ne pense rien du tout,
c’est seulement son honnêteté stupide de
Petit employé qui le poursuit jusqu’ici,
et qui lui fait croire qu’ici c’est comme
dans la vie normale, où il est honnête et
logique de travailler, et même
avantageux, [141] puisque comme
chacun sait, plus on travaille, plus on
106
notes
5 du blöder Einer. Di questa battuta, ossia delle vaghe
nozioni di yiddish («del yiddish respirato nell’aria») è
interessante la postilla aggiunta in SES (Il, 1609),
testimonianza della formidabile memoria fonica di
Levi: «La frase [...] vale, tradotta parola per parola,
“Piano, tu stupido uno, piano, capito?”. Suonava un
po’ strana, ma mi pareva proprio di averla sentita così
(erano memorie recenti: scrivevo nel 1946), e l’ho
trascritta tale e quale. Il traduttore tedesco non è
rimasto convinto: dovevo aver sentito o ricordato male.
Dopo una lunga discussione epistolare, mi ha
proposto di ritoccare l’espressione, che a lui non
sembrava accettabile. Infatti, nella traduzione poi
pubblicata essa suona: “Langsam, du blöder Heini. .
. “, dove Heini è il diminutivo di Heinrich, Enrico. Ma
di recente, in un bel libro sulla storia e struttura del
yiddish (Mame Loshen, di J. Geipel, Journeyman,
London 1982) ho trovato che è tipica di questa lingua
la forma “Kbamòyer du eyner!”, “Asino tu uno!”. La
memoria
meccanica
aveva
funzionato
correttamente». (Cfr. anche Cases, 19).
6 oggi, anche questo oggi... Vedi sopra, cap. «Una
buona giornata», nota 2. Sul tempo che non passa,
sulle «migliaia di giornate, tutte eguali, tutte identiche,
che stanno innanzi ai detenuti», cfr. Memorie, 119.
7 La memoria è uno strumento curioso. Nella forma,
oltre che nel contenuto, è questa la cellula primigenia,
da cui avrà origine, per partenogenesi, il capitolo
d’avvio di SES (II, 1006 ss.).
8 mi hanno danzato per il capo due versi. È lo stesso
sintagma usato per l’ultima parte del capitolo «Il canto
di Ulisse», vedi sopra, nota 26; in forma parodica,
nella memoria di Levi non «danzano» adesso le
terzine di Dante, ma i versi di un amico, Silvio Ortona.
Che Levi faccia la parodia di se stesso è confermato
dall’incipit di questi due versi, da quell’«infin» che
ricalca « l’infin che ‘I mar fu sopra noi rinchiuso»
tradotto per Pikolo. Donde il tono ironico della chiusa
di sezione, che rimanda al sodalizio ebraico-milanese,
a quel gusto per l’understatement che sarà poi
ampiamente descritto in SP e che rivive nella lettera
a Euge (Eugenio Gentili Tedeschi), 1, 1233. La
nostalgia delle Alpi, «montagne brune», il ricordo dei
viaggi in treno da Milano a Torino, sempre nel capitolo
su Ulisse, erano state chiare avvisaglie. L’autore di
questi versi, Silvio Ortona, all’epoca della stesura di
SQU dirigente del PCI a Vercelli, come si sa, aveva
accolto alcuni capitoli del libro, su «L’amico del
popolo», organo del partito comunista vercellese. Di
Ortona si legga adesso A noi toccò in sorte quel tempo,
nota introduttiva ad un libro di parole e immagini
indispensabile da consultare se si vorrà comprendere
il gusto di questa citazione sul «domani» (E. Gentili
Tedeschi, I giochi della paura, Le Château Edizioni,
Aosta 1999, pp. 13-14). II tema poetico
dell’«incertezza del domani» attraversa tutto SQU e
culmina sotto, con la citazione da Lorenzo il Magnifico,
cap. «Die drei Leute vom Labor», nota 7. Va ricordato
a questo punto che il genere della parodia ha avuto
molta fortuna nella cultura ebraico-italiana del
Novecento (si pensi ai volumi di Paolo Vita Finzi
ancora recentemente ristampati da Bompiani) ed in
Piemonte in modo particolare. Per la biografia di Levi
avrà un qualche significato ricordare che lo scherzoso
Guido, protagonista dell’articolo Un lungo duello di
AM (II, 831-836), risponde al nome di Guido Bonfiglioli
e fu co-autore, con un altro nome noto ai biografi di
Levi, Emanuele Artom, di un prezioso libriccino: Elena
o della parodia, con due tavv di G. Da Venezia, Edizioni
dell’Eridano, Torino 1937.
9 domani mattina. Così come può essere dilatato ogni
oltre ragionevole misura, il tempo può essere, altrettanto
velocemente, ridotto. Il passaggio mai-domani mattina
rielabora la dialettica, più volte utilizzata in SQU, «lungo
respiro-provvisorio», «inconfessabile pazza speranzaincertezza del domani».
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
più guadagna e mangia.
trabaja uno, más gana y come.
gagne et plus on mange.
- Regardez-moi ça!... Pas si vite,
idiot ! - impreca Gounan dall’alto; poi
si ricorda di tradurre in tedesco:
Langsam, du blöder Einer (5),
langsam, verstanden? -; Kraus può
anche ammazzarsi di fatica, se crede,
ma non oggi, che lavoriamo in catena
e il ritmo del nostro lavoro è
condizionato dal suo. [216]
-Regardez-moi ça! Pas si vite, idiot!
-impreca Gounan desde arriba; después
se lo traduce al alemán: Langsan, du
blöder Einer, langsam, verstanden?
Kraus puede matarse de cansancio, se sabe, pero no hoy, que
trabajamos en cadena y el ritmo
de nuestro trabajo es condicionado por el suyo.
- Regardez-moi ça !... Pas si vite, Idiot
! hurle Gounan du haut de la tranchée ;
puis il se rappelle qu’il doit traduire en
allemand : «Langsam, du blöder Einer,
langsam, verstanden ?» Kraus peut bien
se tuer au travail si ça lui chante, mais
pas aujourd’hui, pas quand nous
travaillons à la chaîne et que notre rythme
de travail dépend du sien.
Ecco, questa è la sirena del
Carburo, adesso i prigionieri inglesi
se ne vanno, sono le quattro e mezzo.
Poi passeranno le ragazze ucraine, e
allora saranno le cinque, potremo
raddrizzare la schiena, e ormai solo
la marcia di ritorno, l’appello e il
controllo dei pidocchi ci divideranno
dal riposo.
Ahí está, es la sirena del Carburo, ahora se van los prisioneros ingleses, son las cuatro y media. Después pasarán las chicas ucranianas
y entonces serán las cinco, podremos
enderezar la espalda, y ahora sólo la
marcha de retorno, la llamada y el
control de los piojos nos alejarán del
reposo.
On entend la sirène du Carbure, c’est
l'heure où les prisonniers anglais s’en
vont, quatre heures et demie. Ensuite,
ce sera le tour des Ukrainiennes ; ce
Sera cinq heures, nous pourrons
redresser l’échiné, et il n’y aura plus
alors que la marche de retour, Pappel et
le contrôle des poux pour nous séparer
du moment du repos.
È l’adunata, « Antreten» da tutte le
parti; da tutte le parti strisciano fuori
i fantocci di fango, stirano le membra
aggranchite, riportano gli attrezzi
nelle baracche. Noi estraiamo i piedi
dal fosso, cautamente per non
lasciarvi succhiati gli zoccoli e ce ne
andiamo, ciondolanti e grondanti, a
inquadrarci per la marcia di rientro.
«Zu dreien», per tre. Ho cercato di
mettermi vicino ad Alberto, oggi
abbiamo lavorato separati, abbiamo da
chiederci a vicenda come è andata: ma
qualcuno mi ha dato una manata sullo
stomaco, sono finito dietro, guarda,
proprio vicino a Kraus.
Es la reunión, Antreten de todas partes; por todas partes se arrastran los
fantoches del fango, estiran, los miembros envarados, llevan las herramientas a las barracas. Nosotros sacamos los
pies del foso, cautamente para no dejarnos pegados los zuecos, y nos vamos, bamboleantes y chorreantes, a
formar para la marcha de vuelta. Zu
dreien, de tres en fondo. He procurado
ponerme junto a Alberto, hoy hemos
trabajado separados, tenemos que preguntarnos qué tal nos ha ido: pero alguien me ha dado un manotazo en el
estómago, me he quedado detrás, mira,
exactamente junto a Kraus.
«Antreten !», un sein cri de tous côtés :
c’est le rassemblement ; de partout émergent
des bonshommes de boue qui étirent leurs
membres engourdis et rapportent les outils
dans les baraques. Quant à nous, nous
extirpons nos pieds du fossé, avec mille
précautions pour ne pas y laisser nos sabots
englués et, chancelants et trempés, nous allons
nous mehre en rang pour la marche de retour.
«Zu dreien», par trois. Je cherche à me mehre
à côté d’Alberto, Car aujourd’hui nous avons
travaillé séparément, et nous avons hâte de
nous demander l’un à l’autre comment ça s’est
passé ; mais quelqu’un me donne un Coup
dans l’estomac, et je me retrouve derrière,
tiens tiens ! juste à côté de Kraus.
Ora partiamo. Il Kapo scandisce il
passo con voce dura: - Links, links, links
-; dapprima si ha male ai piedi, poi a poco
a poco ci si riscalda e i nervi si
distendono. Anche oggi, anche questo
oggi (6) che stamattina pareva invincibile
ed eterno, l’abbiamo perforato attraverso
tutti i suoi minuti; adesso giace conchiuso
ed è subito dimenticato, già non è più un
giorno, non ha lasciato traccia nella
memoria di nessuno. Lo sappiamo, che
domani sarà come oggi: forse pioverà
un po’ di più o un po’ di meno, o forse
invece di scavar terra andremo al
Carburo a scaricar mattoni. O domani
può anche finire la guerra, o noi
essere tutti uccisi, o trasferiti in un
altro campo, o capitare qualcuno di
quei grandi rinnovamenti che, da che
Lager
è
Lager,
vengono
infaticabilmente pronostica[217]ti
imminenti e sicuri. Ma chi mai
potrebbe seriamente pensare a
domani?
Ahora partimos. El Kapo canta el
paso con voz fuerte: Links, links, links;
al principio duelen los pies, poco a
poco uno se calienta y los nervios se
distienden. También hoy, también este
hoy, que esta mañana parecía invencible y eterno, lo hemos perforado a través de todos sus minutos; ahora yace
concluido e inmediatamente olvidado,
ya no es un día, no ha dejado rastro en
la memoria de nadie. Lo sabemos, mañana será como hoy: quizás llueva un
poco más o un poco menos, o quizás
en vez de a cavar vayamos al Carburo a descargar ladrillos. O mañana también puede acabarse la guerra,
o nos matarán a todos nosotros, o seremos trasladados a otro campo, o se
realizarán algunas de las grandes innovaciones que, desde que el Lager es
Lager, son incansablemente pronosticadas como inminentes y seguras. Pero
¿quién podría pensar seriamente en
mañana?
Nous partons. Le Kapo marque le pas
dune voix dure : «Links, links, links» ; au
début, on a mal aux pieds, puis petit à petit
on se réchauffe et les nerfs se détendent. Et
voilà que cette journée, cette journée qui ce
matin paraissait invincible et éternelle, nous
l’avons transpercée de part en part, minute
après minute ; et maintenant elle gît devant
nous, agonisante et déjà oubliée ; ce n’est
déjà plus une journée, elle n’a laissé de trace
dans la mémoire de personne. Demain, nous
le savons, Sera pareil à aujourd’hui ; peutêtre pleuvra-t-il un peu plus, ou un peu
moins, peut-être nous fera-t-on décharger des
briques au Carbure au lieu de creuser des
tranchées. Ou aussi bien, il se pourrait que
la guerre finisse demain, et que nous soyons
tous tués, ou transférés dans un autre camp,
à [142] moins qu’il ne se produise un de ces
fantastiques changements que, depuis que le
Lager est Lager, on ne se lasse pas de prévoir
comme quelque Chose de sûr et d’imminent.
Mais qui pourrait sérieusement penser à
demain ?
La memoria è uno strumento
curioso (7): finché sono stato in
campo, mi hanno danzato per il capo
due versi (8) che ha scritto un mio
amico molto tempo fa:
La memoria es un instrumento curioso: desde que estoy en el campo me
han bailado en la cabeza dos versos que
ha escrito un amigo mío hace mucho
tiempo:
La mémoire est une bien curieuse
mécanique : durant tout mon séjour au camp,
Ces deux vers qu’un de mes amis a écrits il y
a bien longtemps me sont régulièrement
revenus à l’esprit
... infin che un giorno
senso non avrà più dire: domani,
[218]
... hasta que un día
no tenga sentido decir mañana.
Qui è così. Sapete come si dice
«mai» nel gergo del campo? «Morgen
früh», domani mattina (9).
Aquí es así. ¿Sabéis cómo se dice
«nunca» en la jerga del campo? Morgen
früh, mañana por la mañana.
«. . . enfin che un giorno
senso non avrà più dire : domani»
(... jusqu’à ce qu’un jour
dire «demain» n’ait plus de sens)
Ici, c’est exactement comme ça. Savez-vous
comment on dit «jamais» dans le langage du camp
? «Morgen frùh», demain matin.
107
notes
10 adesso. Ovviamente non è l’«adesso» con cui
s’inizia il paragrafo-sezione. Accade la stessa cosa
con l’avverbio «oggi». Incrocio dei tempi, presente e
passato s’intersecano, aprendo nel lettore il sospetto
che nulla sia sopraggiunto e la libertà continui a essere
calpestata.
11 Povero sciocco Kraus. Kraus non è Pikolo, anche
se gli assomiglia. Il finto sogno serve a rincuorarlo:
assomiglia ai sogni dei precedenti capitoli, anche qui
Levi dice di «essere a casa», nella casa dove era
nato, ma questo sogno suona diversamente proprio
perché collocato dopo la terribile selezione di ottobre
1944.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
Adesso è l’ora di «links, links, links
und links», l’ora in cui non bisogna
sbagliare passo. Kraus è maldestro,
si è già preso un calcio dal Kapo
perché non sa camminare allineato: ed
ecco, incomincia a gesticolare e a
masticare un tedesco miserevole, odi
odi, mi vuole chiedere scusa della
palata di fango, non ha ancora capito
dove siamo, bisogna proprio dire che
gli ungheresi sono gente singolare.
Ahora es la hora de links, links, links
und links, la hora en que no hay que
perder el paso. Kraus es torpe y ya se ha
ganado un puntapié del Kapo porque no
sabe marchar alineado: y ahora empieza a gesticular y a masticar un alemán
miserable, oye, oye, quiere pedirme perdón por la paletada de barro, todavía no
ha comprendido dónde estamos, hay que
admitir que los húngaros son una gente
muy singular.
Maintenant, c’est le moment du «links, links,
links und links», le moment de faire attention où on
met les pieds. Kraus est maladroit, il s’est déjà attiré
un Coup de pied du Kapo parce qu’il ne marchait
pas en rang : et le voilà qui commence à gesticuler
et à bredouiller dans un allemand lamentable rien
moins que des excuses - vous avez bien entendu ! des excuses à mon adresse pour les fameuses
pelletées de boue ; il n’a pas encore compris où nous
sommes : décidément, il faut bien reconnaître que
les Hongrois sont de drôles de gens.
Andare al passo e fare un discorso
complicato in tedesco, è ben troppo,
questa volta sono io che lo avverto che
ha il passo sbagliato, e lo ho guardato,
e ho visto i suoi occhi, dietro le
gocciole di pioggia degli occhiali, e
sono stati gli occhi dell’uomo Kraus.
Ir marcando el paso y pronunciar un
discurso complicado en alemán es demasiado, esta vez soy yo quien me doy
cuenta de que lleva mal el paso, y lo he
mirado, y he visto sus ojos, detrás de
las gotas de lluvia de las gafas, y eran
los ojos del hombre Kraus.
Marcher au pas et tenir en même temps des
propos compliqués en allemand, c’est beaucoup
pour un sein homme ; cette fois, c’est moi qui
lui fais remarquer qu’il se trompe de pied ; et en
le regardant, j’ai croisé son regard derrière les
gouttes de pluie qui coulaient sur ses lunettes, et
c’était le regard de l’homme Kraus.
Allora avvenne un fatto importante,
e mette conto di raccontarlo adesso
(l0), forse per la stessa ragione per cui
metteva conto che avvenisse allora.
Mi accadde di fare un lungo discorso
a Kraus: in cattivo tedesco, ma lento
e staccato, sincerandomi, dopo ogni
frase, che lui l’avesse capita.
Entonces sucedió algo importante, y
viene a cuento contarlo ahora, quizás
por la misma razón que fue oportuno
que sucediese entonces. Se me ocurrió
hablarle largamente a Kraus: en mal alemán, pero lento y recalcado, convenciéndome, después de cada frase, de que
la había comprendido.
Alors il se produisit un fait important dopt il est
significatif que je le raconte maintenant, comme il
est significatif, et pour les mêmes raisons sans doute,
qu’il se sofft produit à ce moment-là. Je me mis à
faire un long discours à Kraus : en mauvais
allemand, mais en parlant lentement, en détachant
les mots, et en m’assurant après chaque phrase qu’il
avait bien compris.
Gli raccontai che avevo sognato di
essere a casa mia, nella casa dove ero
nato, seduto con la mia famiglia, con
le gambe sotto il tavolo, e sopra molta,
moltissima roba[219]da mangiare. Ed
era d’estate, ed era in Italia: a Napoli?
... ma sì, a Napoli, non è il caso di
sottilizzare. Ed ecco, a un tratto
suonava il campanello, e io mi alzavo
pieno di ansia, e andavo ad aprire, e
chi si vedeva? Lui, il qui presente
Kraus Pali, coi capelli, pulito e grasso,
e vestito da uomo libero, e in mano una
pagnotta. Da due chili, ancora calda.
Allora « Servus, Pali, wie geht’s?» e
mi sentivo pieno di gioia, e lo facevo
entrare e spiegavo ai miei chi era, e che
veniva da Budapest, e perché era così
bagnato: perché era bagnato, così,
come adesso. E gli davo da mangiare e
da bere, e poi un buon letto per dormire,
ed era notte, ma c’era un meraviglioso
tepore per cui in un momento eravamo
tutti asciutti (sì, perché anch’io ero
molto bagnato).
Le conté que había soñado que estaba en mi casa, en la casa donde había
nacido, sentado con mi familia, con las
piernas bajo la mesa, y encima, mucha,
muchísima comida. Y estábamos en
verano, y en Italia: ¿en Nápoles?... pues
sí, en Nápoles, no es caso de afinar. Y
de pronto, sonaba el timbre y yo me levantaba lleno de ansiedad, e iba a abrir,
¿y qué veía? A él, el aquí presente Kraus
Páli, con pelo, limpio y gordo, y vestido de hombre libre, y con una hogaza
en la mano. Dos kilos, todavía caliente.
Entonces Servus, Páli, wie geht’s? y me
sentía lleno de alegría, y le decía que
entrase y le explicaba a mi familia quién
era, y que venía de Budapest, y por qué
estaba tan mojado: porque estaba empapado, así, como ahora. Y le daba de
comer y de beber, y después una buena
cama para dormir, y era de noche, pero
había una maravillosa tibieza gracias a
la cual en un momento estábamos todos secos (sí, porque también yo estaba muy mojado).
Je lui racontai que j’avais rêvé que j’étais
chez moi, dans [143] ma maison natale, assis
en famille, les jambes sous la table, et qu’il
y avait sur cette table une énorme quantité
de choses à mangen C’était l’été, et on était
en Italie : à Naples?... mais oui, à Naples, ce
n’est pas le moment de se perdre en
subtilités. Et voilà que soudain on sonnait à
la porte, je me levais très inquiet et j’allais
ouvrir, et qui est ce que je trouvais? Lui,
notre Kraus Pâli ici présent, propre, gras,
avec des cheveux et des vêtements d’homme
libre, une miche de pain à la main. Une miche
de deux kilos, encore chaude. Alors je lui
disais : «servus, Pâli, wie geht’s ?» et je me
sentais tout joyeux ; je le faisais entrer et
j’expliquais à ma famille qui il était, qu’il
venait de Budapest, et pourquoi il était aussi
trempé : parce qu’il était trempé exactement
comme maintenant. Puis je lui donnais à
manger et à boire, et un Bon lit pour dormir,
car il faisait nuit, mais l’air était si
merveilleusement tiède qu’en un instant nous
étions complètement secs (oui, parce que moi
aussi j’étais tout trempé).
Che buon ragazzo doveva essere
Kraus da borghese: non vivrà a lungo
qui dentro, questo si vede al primo
sguardo e si dimostra come un teorema.
Mi dispiace non sapere l’ungherese,
ecco che la sua commozione ha rotto
gli argini, ed erompe in una marea di
bislacche parole magiare. Non ho
potuto capire altro che il mio nome, ma
dai gesti solenni si direbbe che giura
ed augura.
Qué buen muchacho debía ser Kraus
de paisano: no vivirá mucho tiempo
aquí dentro, esto se advierte a la primera mirada y se demuestra como un
teorema. Siento no saber húngaro, ahora que su emoción ha roto los diques e
irrumpe en una marea de estrambóticas
palabras magiares. No he podido entender más que mi nombre, pero de
estos gestos solemnes se deduciría que
jura y augura.
Quel bon garçon ce devait être,
Kraus, dans le civil ! Ici au Lager, il ne
vivra pas longtemps, cela se voit au
premier regard et se démontre comme un
théorème. Je regrette de ne pas
comprendre le hongrois : sous le coup
de l’émotion, il me submerge d’un flot
de mots magyars incompréhensibles. Je
n’ai pu saisir que mon nom, mais à voir
ses gestes solennels, on dirait qu’il fait
des serments et des voeux.
Povero sciocco Kraus (11). Se
sapesse che non è vero, che non ho
sognato proprio niente di lui, che per
me anche lui è niente, fuorché in un
breve momento, niente come tutto è
niente quaggiù, se non la fame dentro,
e il freddo e la pioggia intorno. [220]
Pobre tonto de Kraus. Si supiese
que no es verdad, que no he soñado
nada de él, que para mí tampoco es
él nada, sino durante un instante,
nada como todo es nada aquí abajo,
salvo el hambre dentro, y el frío y la
lluvia alrededor.
Pauvre naif ! Pauvre Kraus ! S’il savait
que ce n’est pas vrai, que je n’ai jamais rêvé
de lui, qu’il ne m’est rien et n’a jamais rien
été pour moi, sinon l’espace d’un Court
moment; rien, comme tout ce qui nous entoure
ici n’est rien, sauf la faim dans notre Corps,
et le froid et la pluie sur nous. [144]
108
notes
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tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
DIE DREI LEUTE VOM LABOR
Die drei leute vom labor
15. DIE DREI LEUTE VOM LABOR
1 Quanti mesi. Tutto il capitolo è incentrato sulla
riflessione intorno al tempo. Inizio e fine («Quest’anno
è passato presto») s’abbracciano.
Quanti mesi(1) sono passati dal
nostro ingresso in campo? Quanti
dal giorno in cui sono stato dimesso
dal Ka-Be? E dal giorno dell’esame
di chimica? E dalla selezione di
ottobre?
¿Cuántos meses han pasado desde
que entramos en el campo? ¿Cuántos
desde el día en que me dieron de alta en
el Ka-Be? ¿Y desde el día del examen
de química? ¿Y desde la selección de
octubre?
COMBIEN de mois se sont écoulés
depuis notre arrivée au camp?
Combien depuis le jour où je suis sorti
du K.B. ? Et depuis le jour de
l’examen de chimie ? Et depuis la
sélection d’octobre ?
2 Alberto ed io. Riprende la tradizionale forma duale
che unisce Levi al suo alter ego e ulteriormente spezza
l’andatura del racconto in diverse angolature (io, tu,
io-tu duale, noi collettivo, «si» impersonale degli
appelli al lettore, voce di Dio-«altro modo di dire io»).
Alberto ed io (2) ci poniamo spesso
queste domande, e molte altre ancora.
Eravamo novantasei quando siamo
entrati, noi, gli italiani del convoglio
centosettantaquattromila; ventinove
soltanto fra noi hanno sopravvissuto
fino all’ottobre, e di questi, otto sono
andati in selezione. Ora siamo
ventuno, e l’inverno è appena
incominciato. Quanti fra noi
giungeranno vivi al nuovo anno?
Quanti alla primavera?
Alberto y yo nos hacemos a veces estas preguntas, y también otras
muchas. Éramos noventa y siete
cuando entramos, nosotros, los italianos del convoy ciento setenta y
cuatro mil; sólo veintinueve hemos
sobrevivido hasta octubre, y de éstos ocho se han ido con la selección.
Ahora somos veintiuno y apenas si
ha empezado el invierno. ¿Cuántos
llegaremos vivos al año nuevo?
¿Cuántos a la primavera?
Alberto et moi, nous nous posons
souvent ces questions et bien d’autres
encore. Nous étions quatre-vingt-seize
quand nous sommes arrivés, nous, les
Italiens du convoi cent soixante-quatorze
mille ; parmi nous, vingt-neuf seulement
ont survécu jusqu’en octobre, et sur ce
nombre huit sont passés à la sélection. A
présent, nous sommes vingt et un, et l’hiver
vient juste de commencer. Combien
d’entre nous arriveront vivants à l’année
prochaine? Combien au printemps ?
Da parecchie settimane ormai le
incursioni sono cessate; la pioggia di
novembre si è mutata in neve, e la
neve ha ricoperto le rovine. I tedeschi
e i polacchi vengono al lavoro cogli
stivaloni di gomma, i copriorecchi di
pelo e le tute imbottite, i prigionieri
inglesi con i loro meravigliosi
giubbetti di pelliccia. Nel nostro Lager
non hanno distribuito cappotti se non
a qualche privilegiato; noi siamo un
Kommando specializzato, il quale, in
teoria, non lavora che al coperto:
perciò noi siamo rimasti in tenuta
estiva.
Desde hace unas semanas las incursiones han cesado; la lluvia de noviembre se ha convertido en nieve y
la nieve ha cubierto las ruinas. Los
alemanes y los polacos van al trabajo con las botas de goma, los
cubreorejas de pelo y los monos
puestos, los prisioneros ingleses con
sus maravillosas pellizas. En nuestro
Lager no han distribuido capotes más
que a algunos privilegiados; somos
un Kommando especializado que, en
teoría, no trabaja más que a cubierto: por eso nos hemos quedado con
el uniforme de verano.
Depuis plusieurs semaines maintenant,
les attaques aériennes ont cessé ; la pluie de
novembre s’est changée en neige, et la neige
a recouvert les ruines. Les Allemands et les
Polonais arrivent au travail avec de grosses
Bottes de caoutchouc, des passe-montagnes
fourrés et des combinaisons matelassées, et
les prisonniers anglais avec leurs
merveilleux Blousons en fourrure. Dans
notre Lager, il n’y a pas eu de distribution
de manteaux, sauf pour quelques privilégiés
; nous, nous sommes un Kommando de
spécialistes, et en théorie, nous ne
travaillons qu’à l’intérieur; aussi
sommes-nous restés en tenue d’été.
Noi siamo i chimici, e perciò
lavoriamo ai sacchi di fenilbeta.
Abbiamo sgomberato il magazzino
dopo le pri[221]me incursioni, nel
colmo dell’estate: la fenilbeta ci si
incollava sotto gli abiti alle membra
sudate e ci rodeva come una lebbra;
la pelle si staccava dai nostri visi in
grosse squame bruciate. Poi le
incursioni si sono interrotte, e noi
abbiamo riportato i sacchi nel
magazzino. Poi il magazzino è stato
colpito, e noi abbiamo ricoverato i
sacchi nella cantina del Reparto
Stirolo. Ora il magazzino è stato
riparato, e bisogna accatastarvi i
sacchi ancora una volta. L’odore acuto
della fenilbeta impregna il nostro
unico abito, e ci accompagna giorno
e notte come la nostra ombra. Finora,
i vantaggi di essere nel Kommando
Chimico si sono limitati a questi: gli
altri hanno ricevuto i cappotti e noi
no; gli altri portano sacchi di
cinquanta chili di cemento, e noi
sacchi di sessanta chili di fenilbeta.
Come pensare ancora all’esame di
chimica e alle illusioni di allora?
Almeno quattro volte, durante l’estate,
si è parlato del laboratorio del Doktor
Pannwitz nel Bau 939, ed è corsa la
voce che sarebbero stati scelti fra noi
gli analisti per il reparto
Polimerizzazione.
Somos los químicos y por eso trabajamos con los sacos de fenilbeta.
Hemos despejado el almacén después
de las primeras incursiones, en pleno
verano: la fenilbeta se nos pegaba por
debajo de la ropa a los miembros sudados y nos roía como una lepra; la
piel se nos caía de la cara en gruesas
escamas quemadas. Luego se han interrumpido las incursiones y hemos
devuelto los sacos al almacén. Después el almacén ha sido alcanzado y
hemos puesto los sacos en la cantina
de la Sección Estireno. Ahora, el almacén ha sido reparado y otra vez hay
que apilar en él los sacos. El olor agudo de la fenilbeta impregna nuestro
único traje y nos acompaña de día y
de noche con nuestra sombra. Hasta
el momento, las ventajas de ser del
Kommando Químico se han reducido
a éstas: los demás han recibido los capotes y nosotros no; los demás han llevado sacos de cincuenta kilos de cemento, y nosotros sacos de sesenta
kilos de fenilbeta. ¿Cómo pensar ahora en el examen de química y en las
ilusiones de entonces? Cuatro veces
cuando menos, durante el verano, se
ha hablado del laboratorio del Doktor
Pannwitz en el Bau 939 y ha corrido
la voz de que seríamos elegidos algunos de los analistas para la sección de
Polimerización.
Nous, nous sommes des chimistes, et
donc nous travaillons aux sacs de
phényl-bêta. Nous avons débarrassé
l’entrepôt après les premières
incursions, en pleine canicule : le
phényl-bêta se collait, sous les
vêtements, à nos [145] membres en
sueur, et nous rongeait comme une lèpre
; la peau brûlée de nos visages se
détachait en grosses croûtes. Puffs les
tirs se sont interrompus et nous avons
rapporté les sacs dans l’entrepôt. Après
quoi l’entrepôt a été touché et nous
avons déplacé les sacs dans la cave de
la Section Styrène. A présent, l’entrepôt
a été remis en état et il faut à nouveau
y empiler les sacs. L’odeur entêtante du
phényl-bêta imprègne notre unique
costume et nous suit jour et nuit comme
notre ombre. Voici donc les avantages
que nous avons retirés jusqu’ici de notre
enrôlement Jans le Kommando de
Chimie : les autres ont reçu un manteau,
et nous non ; les autres portent des sacs
de ciment de cinquante kilos, et nous
des sacs de phényl-bêta de soixante
kilos. Comment pourrions-nous encore
penser à l’examen de chimie et à nos
illusions d’antan? Il a été question, au
moins quatre fois pendant l’été, du
laboratoire du Doktor Pannwitz au
bâtiment 939, et le bruit a couru qu’on
choisirait parmi nous des analystes pour
la Section de Polymérisation.
Adesso basta, adesso è finito. E
l’ultimo
atto:
l’inverno
è
incominciato, e con lui la nostra
ultima battaglia. Non è più dato
dubitare che non sia l’ultima. In
Ahora basta, ahora se acabó. Es el
último acto: el invierno ha empezado, y con él nuestra última batalla. Ya
no se puede dudar de que será la última. En cualquier momento del día en
Mais maintenant c’est bel et bien fini.
C’est le dernier acte : l’hiver a
commencé, et avec lui notre dernière
Bataille. Nous ne pouvons plus douter
que ce sofft la dernière. Quel que sofft
DIE DREI LEUTE VOM LABOR
109
notes
3 I quattro del Scheisshaus. Si noti come, in questo
paragrafo, e nel successivo, il termitaio
progressivamente si riempia: un procedimento
analogo si incontra soltanto nel cap. «Il canto di
Ulisse»; il volgo senza nome diventa semplice
enumerazione di gruppi sparsi: i quattro, i dodici, i
cinque, i due delle cisterne eccetera.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
qualunque momento del giorno ci
accada di prestare ascolto alla voce dei
nostri corpi, di interrogare le nostre
membra, la risposta è una: le forze non
ci basteranno. Tutto intorno a noi parla
di disfacimento e di fine. Metà del Bau
939 è un ammasso di lamiere contorte
e di calcinacci; dalle condutture
enormi dove prima ruggiva il vapore
surriscaldato, pendono ora fino al
suolo deformi ghiaccioli azzurri grossi
come pilastri. La Buna è silenziosa
adesso, e quando il vento è propizio,
se si tende l’orecchio, si sente un
continuo sordo fremito sotterraneo, il
quale è il fronte che si avvicina. Sono
arrivati in Lager trecento prigionieri
del ghetto di Lodz, che i tedeschi
hanno trasferiti davanti all’avanzata
dei russi: hanno portato fino a noi la
voce della lotta leggendaria nel [222]
ghetto di Varsavia, e ci hanno
raccontato di come, già un anno fa, i
tedeschi hanno liquidato il campo di
Lublino: quattro mitragliatrici agli
angoli e le baracche incendiate; il
mondo civile non lo saprà mai. A
quando la nostra volta?
que prestemos oído a las voces de
nuestros cuerpos, en que interroguemos a nuestros miembros, la respuesta es la misma: no nos bastarán las
fuerzas. Todo, en torno a nosotros,
habla de destrucción y de fin. La mitad del Bau 939 es un amasijo de chapas retorcidas y cascotes; de las tuberías enormes donde antes rugía el vapor sobrecalentado penden ahora hasta el suelo carámbanos azules tan
gruesos como pilastras. La Buna está
ahora silenciosa, y cuando el viento
es propicio, si se tiende la oreja, se
siente un sordo y continuo temblor
subterráneo, que es el frente que se
acerca. Han llegado al Lager trescientos prisioneros del ghetto de Lodz, que
los alemanes han transferido ante el
avance de los rusos: han traído hasta
nosotros la noticia de la lucha legendaria en el ghetto de Varsovia y nos
han contado cómo, hace ya un año, los
alemanes han liquidado el campo de
Lublín: cuatro ametralladoras en las
esquinas y las barracas incendiadas;
el mundo civil nunca lo sabrá. ¿Cuándo nos toca a nosotros?
le moment de la journée où il nous arrive
de nous mettre à l’écoute de notre Corps,
d’interroger nos fibres et nos muscles,
la réponse est invariable : nos forces ne
suffiront pas. Autour de nous tout parle
de désagrégation et de ruine. La moitié
du bâtiment 939 n’est plus qu’un amas
de décombres et de tôles tordues ; les
énormes conduites où rugissait naguère
la vapeur surchauffée laissent pendre
jusqu’au sol d’informes glaçons
bleuâtres gros comme des piliers. La
Buna est désormais silencieuse, et quand
le vent souffle dans le Bon sens, on
entend en prêtant l’oreille une vibration
souterraine, sourde et continue : le front
qui approche. Trois Cents prisonniers du
ghetto de Lôdz, que les Allemands ont
transférés devant l’avancée des Russes,
viennent d’arriver au camp : ils y ont
porté avec eux les échos de la lutte
légendaire du ghetto de Varsovie, et nous
ont raconté comment, il y a déjà un on,
les Allemands ont liquidé le camp de
Lublin : une mitrailleuse aux quatre
coins, et les baraques incendiées ; le
monde civil ne le saura jamais. A quand
notre tour ? [146]
Stamane il Kapo ha fatto come al
solito la divisione delle squadre. I
dieci del Clormagnesio, al
Clormagnesio: e quelli partono,
strascicando i piedi, il più lentamente
possibile, perché il Clormagnesio è un
lavoro durissimo: si sta tutto il giorno
fino alle caviglie nell’acqua salmastra
e gelata, che macera le scarpe, gli abiti
e la pelle. Il Kapo afferra un mattone
e lo scaglia nel mucchio: quelli si
scansano goffamente ma non
accelerano il passo. E questa quasi una
consuetudine, avviene tutte le mattine,
e non sempre suppone nel Kapo un
preciso proposito di nuocere.
Como de costumbre, esta mañana el Kapo ha distribuido las cuadrillas. Los diez del Cloromagnesio,
al Cloromagnesio: y éstos parten,
arrastrando los pies, lo más lentamente
posible,
porque
el
Cloromagnesio es un trabajo durísimo: se está todo el día hasta los tobillos en el agua salobre y helada
que ablanda los zapatos, la ropa y la
piel. El Kapo coge un ladrillo y se
lo tira al grupo: se esquivan malamente pero no avivan el paso. Esta
es casi una costumbre, pasa todas las
mañanas y no siempre supone en el
Kapo un propósito de hacer daño.
Ce matin, comme d’habitude, le Kapo a
procédé à la constitution des équipes. Les dix
du Chlorure de Magnésium, au Chlorure de
Magnésium ! Et les dix s’en vont, en traînant
les pieds, le plus lentement possible car le
Chlorure de Magnésium est un travail
extrêmement pénible : il faut rester toute la
journée les pieds enfoncés jusqu’aux chevilles
dans de l’eau saumâtre et glaciale qui attaque
les chaussures, les vêtements et la peau. Le
Kapo saisit une brique et la lance dans le tas :
ils s’écartent gauchement mais ne font pas
mine d’accélérer Fallure. C’est presque un
geste de routine, qui se répète tous les matins,
et qui ne suppose pas toujours, de la part du
Kapo, l’intention délibérée de nuire.
I quattro del Scheisshaus (3), al
loro lavoro: e partono i quattro addetti
alla costruzione della nuova latrina.
Bisogna infatti sapere che, da quando,
coll’arrivo dei convogli di Lodz e di
Transilvania, noi abbiamo superato
l’effettivo di cinquanta Häftlinge, il
misterioso burocrate tedesco che
sovrintende a queste cose ci ha
autorizzato alla erezione di uno
« Z w e i p l a t z i g e s
Kommandoscheisshaus», vale a dire
di un cesso a due posti riservato al
nostro Kommando. Noi non siamo
insensibili a questo segno di
distinzione, che fa del nostro uno dei
pochi Kommandos a cui sia vanto
l’appartenere: è però evidente che
viene così a mancare il più semplice
dei pretesti per assentarsi dal lavoro e
per intessere combinazioni coi civili.
- Noblesse oblige, -dice Henri, il quale
ha altre corde al suo arco. [223]
Los cuatro del Scheisshaus, a su trabajo: y parten los cuatro agregados a
la construcción de las nuevas letrinas.
Es preciso saber que, desde que con la
llegada de los convoyes de Lodz y de
Transilvania, habíamos superado el número de cincuenta mil Häftlinge, el
misterioso burócrata alemán que se
ocupa de estos asuntos nos ha autorizado la erección de un Zweiplatziges
Kommandoscheisshaus, es decir, de un
retrete de dos asientos reservado a
nuestro Kommando. Nosotros no somos insensibles a este signo de distinción que hace del nuestro uno de
los pocos comandos a los que uno
puede jactarse de pertenecer: pero es
evidente que viene así a faltar el más
sencillo de los pretextos para ausentarse del trabajo y para trabar relaciones con los civiles. Noblesse
oblige, dice Henri, que tiene otras
cuerdas en su arco.
Les quatre du Scheisshaus, au
travail ! Et les voilà en mute pour
construire les nouvelles latrines. Car
il faut savoir qu’avec l’arrivée des
convois de Lôdz et de Transylvanie,
n o u s a v o n s d é p a s s é l ’ e ff e c t i f
réglementaire de cinquante Häftlinge,
et le mystérieux bureaucrate allemand
qui préside à ces sortes de choses
nous a autorisés à ériger un
« Z w e i p l â t z i g e s
Kommandoscheisshaus», à savoir un
W.-C. à deux places réservé à notre
Kommando. Nous ne sommes pas
insensibles à cette marque de
considération, qui confère à notre
Kommando un lustre particulièrement
enviable : mais il est clair que cela nous
prive du même Coup d’un prétexte
commode pour interrompre le travail et
mettre au point des combines avec les
civils. «Noblesse oblige», dit Henri, qui
a d’autres Cordes à son arc.
I dodici dei mattoni. I cinque di
Meister Dahm. I due delle cisterne.
Q u a n t i a s s e n t i ? Tr e a s s e n t i .
Homolka entrato stamane in Ka-Be,
il Fabbro morto ieri, Fran~ois
trasferito chissà dove e chissà
perché. Il conto torna; il Kapo
registra ed è soddisfatto. Non restiamo
Los doce de los ladrillos. Los cinco
de Meister Dahm. Los dos de las cisternas. ¿Cuántos ausentes? Tres ausentes.
Homolka, ingresado esta mañana en el
Ka-Be; Fabbro, muerto ayer; François,
trasladado quién sabe adónde ni por qué.
La cuenta cuadra; el Kapo toma nota y
está satisfecho. No quedamos ya más
Les douze des briques. Les cinq de
Meister Dahm. Les deux des citernes.
Combien d’absents? Trois absents.
Homolka, entré ce matin au K.B., le
Forgeron mort hier, François transféré on
ne sait ni où ni pourquoi. Le compte est
Bon ; le Kapo prend note sur son registre,
satisfait. Il ne reste plus que nous,
110
notes
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
ormai che noi diciotto della fenilbeta,
oltre ai prominenti del Kommando. Ed
ecco l’imprevedibile.
tr. de Julliard
maintenant, les dix-huit du phénylbêta,
plus les prominents du Kommando. Et
voilà que survient l’imprévisible.
Le Kapo dit : «Le Doktor Pannwitz
a Communiqué à l'Arbeitsdienst que
trois Häftlinge ont été choisis pour le
Laboratoire: 169509, Brackier ;
175633, Kandek ; 174517, Levi.
Pendant un instant mes oreilles
bourdonnent et la Buna tourne autour
de moi. Au Kommando 98, il y a trois
Levi, mais Hundert Vierundsiebzig
Fünf [147] Hundert Siebzehn c’est
bien moi, pas de doute possible. Je fais
Partie des trois élus.
Il Kapo dice: - Il Doktor Pannwitz
ha comunicato all’Arbeitsdienst che
tre Häftlinge sono stati scelti per il
Laboratorio. 169 509, Brackier; 175
633, Kandel; 174 517, Levi -. Per un
istante le orecchie mi ronzano e la
Buna mi gira intorno. Siamo tre Levi
nel Kommando 98, ma Hundert
Vierundsiebzig Fünf Hundert
Siebzehn sono io, non c’è dubbio
possibile. Io sono uno dei tre eletti.
que los dieciocho de la fenilbeta, además de los prominentes del Kommando.
Y he aquí lo imprevisible.
El Kapo dice:
-El Doktor Pannwitz ha comunicado al Arbeitsdienst que tres Häftlinge
han sido escogidos para el laboratorio.
169509, Brackier; 175633, Kandel;
174517, Levi.
Durante un instante me zumban los
oídos y la Buna da vueltas a mi alrededor. Somos tres Levi en el Kommando
98, pero Hundert Vierunsiebzig Fünf
Hundert Siebzehn sólo yo, no cabe duda.
Soy uno de los tres elegidos.
Il Kapo ci squadra con un riso
astioso. Un belga, un rumeno e un
italiano: tre «Franzosen», insomma.
Possibile che dovessero proprio essere
tre Franzosen gli eletti per il paradiso
del laboratorio?
El Kapo nos escudriña con una risa
enconada. Un belga, un rumano y un italiano: tres Franzosen, en resumen. ¿Es
posible que tuviesen que ser tres
Franzosen los elegidos para el paraíso
del laboratorio?
Le Kapo nous toise avec un rire
hargneux. Un Belge, un Roumain et un
Italien : trois Franzosen en somme.
Possible que ce soient juste trois
Franzosen, les élus pour le paradis du
Laboratoire ?
Molti compagni si congratulano;
primo fra tutti Alberto, con genuina
gioia, senza ombra d’invidia.
Alberto non trova nulla a ridire
sulla fortuna che mi è toccata, e ne
è anzi ben lieto, sia per amicizia,
sia perché ne trarrà lui pure dei
vantaggi: infatti noi due siamo
ormai legati da uno strettissimo
patto di alleanza, per cui ogni
boccone «organizzato» viene diviso
in due parti rigorosamente uguali.
Non ha motivo di invidiarmi,
poiché entrare in Laboratorio non
rientrava né nelle sue speranze, né
pure nei suoi desideri. Il sangue
delle sue vene è troppo libero
perché Alberto, il mio amico non
domato, pensi di adagiarsi in un
sistema; il suo istinto lo porta
altrove, verso altre soluzioni, verso
l’imprevisto, l’estemporaneo, il
nuovo. A un buon impiego, Alberto
preferisce senza esitare gli incerti
e le battaglie della «libera
professione». [224]
Muchos compañeros se alegran; el
primero de todos Alberto, con verdadera alegría, sin sombra de envidia.
Alberto no encuentra nada de qué
burlarse en cuanto a la suerte que me
ha tocado, y está por el contrario muy
contento, ya sea por amistad, ya sea
porque también le supondrá algunas
ventajas pues los dos estamos unidos
por un estrechísimo pacto de alianza, por lo que cada bocado «organizado» es dividido en dos partes rigurosamente iguales. No tiene por qué
envidiarme, puesto que entrar en el
Laboratorio no era una de sus esperanzas, ni siquiera uno de sus deseos.
La sangre de sus venas es demasiado
libre para que Alberto, mi viejo amigo no domado, piense en arrellanarse
en una colocación; su instinto lo conduce a otra parte, hacia otras soluciones, hacia lo imprevisto, lo extemporáneo, lo nuevo. A un buen empleo,
Alberto prefiere sin dudar las incertidumbres y las batallas de la «profesión liberal».
Plusieurs camarades me félicitent
; Alberto le Premier, avec une joie
sincère, sans ombre d’envie. Alberto
ne trouve rien à redire à la Chance
qui m’est échue, il en est même tout
heureux, autant par amitié que parce
qu’il en profitera lui aussi : Car
désormais nous sommes tous deux
étroitement unis par un pacte
d’alliance, à l’intérieur duquel
c h a q u e b o u c h é e « o rg a n i s é e » e s t
rigoureusement divisée en deux
Parties égales. Il n’a pas de motif de
m’envier puisqu’il n’entrait ni dans
ses espoirs ni même dans ses désirs
de se faire admettre au Laboratoire.
Alberto, mon ami indompté, ne
s’accommodera jamais d’un système
; il a dans les veines un sang bien
trop libre ; Bon instinct le Porte
ailleurs, vers d’autres solutions,
vers l’imprévu, l’improvisé, le
nouveau. A un Bon emploi, Alberto
préfère sans hésitation les
incertitudes et les batailles de la
«Profession libérale».
Ho in tasca un biglietto
dell’Arbeitsdienst, dove è scritto che
lo Häftling 174 517, come operaio
specializzato, ha diritto a camicia e
mutande nuove, e deve essere
sbarbato ogni mercoledì.
Tengo en el bolsillo un boleto del
Arbeitsdienst, donde está escrito que el
Häftling 174517, como obrero especializado tiene derecho a camisa y calzoncillos nuevos y debe ser afeitado los
miércoles.
J’ai en poche un billet de
l’Arbeitsdienst où il est écrit que le
Häftling 174517, en tant qu’ouvrier
spécialisé, a droit à une chemise et à
un caleçon neufs, et doit être rasé tous
les mercredis.
La Buna dilaniata giace sotto la
prima neve, silenziosa e rigida come
uno smisurato cadavere; ogni giorno
abbaiano le sirene del Fliegeralarm; i
russi sono a ottanta chilometri. La
centrale elettrica è ferma, le colonne
del Metanolo non esistono più, tre dei
quattro gasometri dell’acetilene sono
saltati. Nel nostro Lager affluiscono
ogni giorno alla rinfusa i prigionieri
«recuperati» da tutti i campi della
Polonia orientale; i meno vanno al
lavoro, i più proseguono senz’altro per
Birkenau e per il Camino. La razione
è stata ancora ridotta. Il Ka-Be
rigurgita, gli E-Häftlinge hanno
portato in campo la scarlattina, la
difterite e il tifo petecchia (5).
La Buna destruida yace bajo la primera nieve, silenciosa y rígida como
un desmesurado cadáver; todos los días
aúllan las sirenas del Fliegeralarm; los
rusos están a ochenta kilómetros. La
central eléctrica está parada, las columnas del Metanol ya no existen, tres de
cuatro gasómetros de acetileno han volado. A nuestro Lager afluyen todos los
días a granel prisioneros «recuperados»» de todos los campos de la Polonia oriental; los menos van al trabajo,
los más continúan hacia Birkenau y
hacia el Horno. La ración ha vuelto a
ser disminuida. El Ka-Be rebosa, los
E-Häftlinge han traído al campo la escarlatina, la difteria y el tifus
exantemático.
La Buna déchiquetée gît sous la première
neige, silencieuse et rigide comme un
immense cadavre ; on entend hurler tous les
jours les sirènes du Fliegeralarm ; les
Russes sont à quatre-vingts kilomètres. La
centrale électrique est à l’arrêt, les
colonnes du méthanol n’existent plus, trois
des quatre réservoirs d’acétylène ont saufe.
Chaque jour, les prisonniers «récupérés»
dans tous les Camps de Pologne Orientale
arrivent pêle-mêle dans notre Lager;
quelques-uns partent au travail, mais pour
la plupart, la trajectoire mène directement
à Birkenau et à la Cheminée. Les rations
ont encore diminué. Le K.B. est surpeuplé.
Les E-Häftlinge ont introduit au camp la
scarlatine, la diphtérie et le typhus
pétéchial.
Malo Häftling 174 517 è stato
Pero el Häftling 174517 ha sido
M a i s l e Häftling 1 7 4 5 1 7 a é t é
toiser mirar de arriba a abajo
TOISER - 1. Vx. Mesurer (une longueur) en se servant
de la toise comme unité.“- 2. [a] Vx. Examiner
attentivement qqn «pour apprécier son mérite»
(Littré).“[b] Mod. Regarder avec défi (- Mesurer* du
regard), ou, plus souvent, avec dédain*, mépris (cf.
Regarder de haut).“
4 il tifo petecchiale. Rapporto, 1349 ss.
111
notes
5 comprendere i tedeschi. Vedi sopra, cap. «Esame
di chimica», nota 15.
6 ne pas chercher à comprendre. Vedi sopra, cap.
«Esame di chimica», nota 6.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
promosso specialista, e ha diritto a
camicia e mutande nuove e deve
essere raso ogni mercoledì. Nessuno
può vantarsi di comprendere i
tedeschi (5).
nombrado especialista y tiene derecho a camisa y calzoncillos nuevos y
debe ser afeitado los miércoles. Nadie puede jactarse de comprender a
los alemanes.
promu spécialiste, il a droit à une
chemise et à un caleçon neufs, et doit
être rasé [148] tous les mercredis. Nul
ne peut se flatter de connaître les
Allemands.
Siamo entrati in laboratorio timidi,
sospettosi e disorientati come tre
bestie selvagge che si addentrino in
una grande città. Come è liscio e
pulito il pavimento! Questo è un
laboratorio sorprendentemente simile
a qualunque altro laboratorio. Tre
lunghi banchi di lavoro carichi di
centinaia di oggetti familiari. La
vetreria in un angolo a sgocciolare, la
bilancia analitica, una stufa Heraeus,
un termostato Höppler. L’odore mi fa
trasalire come una frustata: il debole
odore aromatico dei laboratori di
chimica organica. Per un attimo,
evocata con [225] violenza brutale e
subito svanita, la grande sala semibuia
dell’università, il quarto anno, l’aria
mite del maggio in Italia.
Hemos entrado en el laboratorio tímidamente, recelosos y desorientados
como tres bestias salvajes que se
adentrasen en una gran ciudad. ¡Qué liso
y que limpio está el pavimento! Éste es
un laboratorio sorprendentemente parecido a cualquier otro laboratorio. Tres
largos pupitres de trabajo llenos de centenares de objetos familiares. La cristalería secándose en un rincón, la balanza
analítica, una estufa Heraeus, un termostato Höppler. El olor me hace sobresaltar como un latigazo: el débil olor aromático de los laboratorios de química
orgánica. Durante un instante, evocada
con violencia brutal y en seguida desvanecida, la gran sala semioscura de la
universidad, el cuarto curso, el aire suave de mayo en Italia.
Nous sommes entrés dans le Laboratoire,
timides, désorientés et sur la défensive
comme trois bêtes sauvages qui
s’aventureraient dans la grande ville. Que le
carrelage est lisse et propre ! C’est un
laboratoire étonnamment semblable à
n’importe quel autre laboratoire. Trois
longues tables de travail couvertes de mille
objets familiers. Les récipients en verre mis
à égoutter dans un coin, la Balance
analytique, un poêle Heraeus, un thermostat
Hôppler. L’odeur me fait tressaillir comme un
Coup de fouet : la légère Odeur aromatique
des laboratoires de chimie organique. L’espace
d’un instant, je suis violemment assailli par
l’évocation soudaine et aussitôt évanouie de
la grande Balle d’université plongée dans la
pénombre, de la quatrième année, de l’air tiède
du mois de mai Italien.
Herr Stawinoga ci assegna i posti
di lavoro. Stawinoga è un
tedesco-polacco ancor giovane, dal
viso energico ma insieme triste e
stanco. È anche lui Doktor: non in
chimica, bensì (ne pas chercher à
comprendre (6)) in glottologia;
tuttavia è lui il capo-laboratorio. Con
noi non parla volentieri, ma non
sembra mal disposto. Ci chiama
«Monsieur», il che è ridicolo e
sconcertante.
Herr Stawinoga nos asigna los
puestos de trabajo. Stawinoga es un
alemán-polaco todavía joven, de cara
enérgica pero al mismo tiempo triste
y cansada. También es Doktor: no en
química, pero (ne pas chercher à
comprendre) en glotología; sin embargo, es el jefe del laboratorio. Con
nosotros, no habla de buena gana,
pero no parece mal dispuesto. Nos
llama «Monsieur», lo que resulta ridículo y desconcertante.
Herr Stawinoga nous assigne nos
postes de travail. Stawinoga est un
Germano-Polonais encore jeune, le
visage énergique, mais triste et fatigué.
I1 est lui aussi Doktor : pas en chimie,
non («ne pas chercher à comprendre»),
mais en glottologie : «moyennant quoi»
c’est lui le Chef de laboratoire. Il nous
parle le moins possible, mais ne semble
pas mal disposé à notre égard. Il nous
dit «Monsieur», ce qui est ridicule et
déconcertant.
In laboratorio la temperatura è
meravigliosa: il termometro segna
24°. Noi pensiamo che ci possono
anche mettere a lavare la vetreria, o a
scopare il pavimento, o a trasportare
le bombole di idrogeno, qualunque
cosa pur di restare qui dentro, e il
problema dell’inverno per noi sarà
risolto. E poi, a un secondo esame,
anche il problema della fame non
dovrebbe essere difficile a risolversi.
Vorranno proprio perquisirci ogni
giorno all’uscita? O quando anche
così fosse, ogni volta che
domanderemo di andare alla latrina?
Evidentemente no. E qui c’è sapone,
c’è benzina, c’è alcool. Mi cucirò una
tasca segreta nell’interno della giacca,
farò una combinazione con l’inglese
che lavora in officina e commercia in
benzina. Vedremo quanto severa sarà
la sorveglianza: ma ormai ho un anno
di Lager, e so che se uno vuole rubare,
e ci si dedica seriamente, non esiste
sorveglianza e non esistono
perquisizioni che glielo possano
impedire.
En el laboratorio la temperatura
es maravillosa: el termómetro marca 24°C. Pensamos que también podemos ponernos a lavar la cristalería, o a barrer el suelo, o a transportar las bombonas de hidrógeno, cualquier cosa con tal de quedarnos aquí
dentro, y el problema del invierno
estará resuelto para nosotros. Y además, pensándolo bien, tampoco el
problema del hambre debería ser difícil de resolver. ¿Van a registrarnos
todos los días a la salida? ¿O aunque así fuese, cada vez que pidamos
permiso para ir a la letrina? Evidentemente, no. Y aquí hay jabón, hay
bencina, hay alcohol. Me haré un
bolsillo secreto por dentro de la chaqueta, me pondré en combinación
con el inglés que trabaja en la oficina y comercia en bencina. Veremos
cuán severa va a ser la vigilancia:
pero ya llevo un año de Lager y sé
que si uno quiere robar, y si se dedica a ello con seriedad, no hay vigilancia ni registros que puedan impedírselo.
Au Laboratoire, il fait une température
merveilleuse le thermomètre indique 24°.
Nous, nous nous disons qu’ils peuvent bien
nous faire lauer les éprouvettes, balayer le
carrelage ou transporter des bouteilles
d’hydrogène : n’importe quoi, pourvu que
nous restions dedans; et le problème de
l’hiver sera pour nous un problème résolu.
Et d’ailleurs, à y réfléchir de plus près, le
problème de la faim ne devrait pas non plus
poser trop de difficultés. En admettant
même qu’ils veuillent vraiment nous
fouiller tous les jours à la sortie, est-ce
qu’ils le feront chaque fois que nous
demanderons à aller aux latrines ? Bien sûr
que non. Et ici, il y a du savon, il y a de
l’essence, il y a de l’alcool. Je vais coudre
une poche secrète à l’intérieur de ma veste,
je monterai une combine avec l’Anglais qui
travaille à l’atelier et qui trafIque sur
l’essence. Nous verrons bien si la
surveillance est aussi sévère que ça ; et de
[149] toute façon, j’ai maintenant un an de
Lager, et je sais que si quelqu’un veut voler
et s’il s’y met sérieusement, il n’y a pas de
surveillance ni de fouilles qui puissent l’en
empêcher.
A quanto pare dunque, la sorte,
battendo strade insospettate, ha fatto
sì che noi tre, oggetto di invidia per i
diecimila condannati, non avremo
quest’inverno né freddo né fame.
Questo vuol dire forti probabilità di
non ammalarsi gravemente, di salvarsi
dai congelamenti, di superare le
selezioni. In queste condizioni,
persone [226] meno esperte di noi
Por lo que parece, pues, la suerte,
llegada por caminos insospechados, ha
hecho que nosotros tres, objeto de envidia para diez mil condenados, no tengamos este invierno ni frío ni hambre.
Esto significa grandes posibilidades de
no enfermar de gravedad, de salvarse
de la congelación, de superar las selecciones. En estas condiciones, personas menos expertas que nosotros en
Ainsi, il faut croire que le sort, par
des voies insoupçonnées, a décidé que
nous trois, objet d’envie de la part des
dix mille condamnés, nous n’aurions cet
hiver ni faim ni froid. Ce qui veut dire
aussi que nous avons de fortes chances
de n’attraper aucune maladie grave, de
n’avoir aucun membre gelé, de passer à
travers les mailles des sélections. Dans
Ces conditions, quelqu’un de moins
112
notes
7 ma del domani non v’è certezza. Reminiscenza
liceale del famoso verso di Lorenzo il Magnifico. Vedi
sopra, cap. «Kraus», nota 8.
8 Lavorare è spingere vagoni... Dalla poesia in
epigrafe passa sovente nel testo l’uso prescrittivo
dell’infinito presente, forma verbale assoluta, iterata
con ossessività (lavorare, spingere, portare, spaccare,
palare, stringere), a sottolineare la ripetitività delle
azioni. Dopo il condizionale è il modo verbale più
inquietante di SQU, come il «presente storico» lo è
dei tempi.
Levi’s Se questo...
tr. de Pilar Gómez Bedate
tr. de Julliard
delle cose del Lager potrebbero anche
essere tentate dalla speranza di
sopravvivere e dal pensiero della
libertà. Noi no, noi sappiamo come
vanno queste faccende; tutto questo è
un dono del destino, che come tale va
goduto il più intensamente possibile,
e subito: ma del domani non v’è
certezza (7). Al primo vetro che
romperò, al primo errore di misura,
alla prima disattenzione, ritornerò a
consumarmi nella neve e nel vento,
fino a che sarò anch’io pronto per il
Camino. E inoltre, chi può sapere che
cosa accadrà quando i russi verranno?
las cosas del Lager también podrían
ser tentadas por la esperanza de sobrevivir y por el pensamiento de la libertad. Nosotros no, nosotros sabemos
cómo funcionan estas cosas; todo esto
es un regalo del destino, que como tal
es gozado lo más intensamente posible, y de prisa: pero del mañana no hay
certeza. Al primer tubo que rompa, al
primer error de medida, a la primera
distracción, volveré a consumirme en
la nieve y el viento, hasta que yo también esté maduro para el Horno. Y además, ¿quién puede saber lo que ocurrirá cuando vengan los rusos?
rompu que nous aux choses du Lager
pourrait être tenté d’espérer survivre et
de penser à la liberté. Nous non; nous,
nous savons comment les choses se
passent ici ; tout cela est un don du
destin, et à ce titre il faut en jouir tout
de Suite et le plus intensément possible
; mais demain, c’est l’incertitude. Au
premier récipient brisé, à la première
erreur de mesure, à la moindre
inattention, je retournerai me consumer
dans la neige et le vent, jusqu’à ce que
moi aussi je sois bon pour la Cheminée.
Et puis, qui peut savoir ce qui va se
passer quand les Russes arriveront?
Perché i russi verranno. Il suolo
trema notte e giorno sotto i nostri
piedi; nel vuoto silenzio della Buna
il fragore sommesso e sordo delle
artiglierie risuona ormai ininterrotto.
Si respira un’aria tesa, un’aria di
risoluzione. I polacchi non lavorano
più, i francesi camminano di nuovo a
testa alta. Gli inglesi ci strizzano
l’occhio, e ci salutano di nascosto con
la «V» dell’indice e del medio; e non
sempre di nascosto.
Porque los rusos vendrán. El suelo
tiembla noche y día bajo nuestros pies;
en el vacío silencio de la Buna el fragor sumergido y sordo de la artillería
resuena ahora ininterrumpidamente.
Se respira un aire tenso, un aire de resolución. Los polacos no trabajan ya,
los franceses andan de nuevo con la
cabeza alta. Los ingleses se guiñan el
ojo y se saludan a escondidas con la
V del índice y del corazón; y no siempre a escondidas.
Car les Russes arriveront. Le sol
tremble jour et nuit sous nos pieds ; dans
le silence vide de la Buna, le grondement
sourd et étouffé de l’artillerie résonne
maintenant
sans
Interruption.
L’atmosphère est tendue, on sent que la fin
est proche. Les Polonais ne travaillent plus,
les Français marchent de nouveau la tête
haute. Les Anglais nous font le clin Boeuf
et nous saluent en cachette avec le «V» de
la victoire, médius et Index écartés ; et par
toujours en cachette.
Ma i tedeschi sono sordi e ciechi,
chiusi in una corazza di ostinazione e
di deliberata sconoscenza. Ancora una
volta hanno fissato la data dell’inizio
della produzione di gomma sintetica:
sarà per il 1° febbraio 1945.
Fabbricano rifugi e trincee, riparano i
danni, costruiscono; combattono,
comandano, organizzano e uccidono.
Che altro potrebbero fare? Sono
tedesc
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