Uploaded by Luca Dema

21 - Lezione 5B AERO prop mecc Polimeri 2022 per aula

advertisement
Scienza e Tecnologia dei Materiali
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA AEROSPAZIALE
a.a. 2022 - 2023
Prof. Diego Giovanni Manfredi
diego.manfredi@polito.it
Il comportamento
meccanico dei
materiali polimerici
2
Polimeri TI
TI
3
Proprietà delle materie plastiche
TI
TP
Sforzi modesti  deformazioni elevate
4
Proprietà dei TI
s (MPa)
Stato
iniziale
x brittle failure
Stato
iniziale
Vicino alla
rottura
Vicino alla
rottura
x
Catene reticolate
Network del polimero
e
5
Risposta meccanica delle resine TI al variare della T
In genere utilizzate al di sotto della loro Tg che è mediamente più elevata di
quella dei TP
Resina epossidica con
Tg=150°C
T < 30 °C: fragile, segue la
legge di Hooke
30 °C < T < 100 °C
Fragile, con deboli deviazioni da
linearità
T > 100 °C
Duttilità molto contenuta
6
Polimeri TI e ruolo del grado di reticolazione:
come varia l’andamento del modulo E con la T
Per T < Tg
E non è
influenzato dal
grado di
reticolazione
Anche Tg non è
particolarmente
influenzata
dal grado di
reticolazione
(moderato aumento)
Si tende ad avere una riduzione
sempre meno sensibile di E al
crescere del grado di reticolazione
7
Polimeri TP
8
Proprietà dei polimeri TP
TI
TP
Tre diverse zone:
 un tratto elastico (a piccole
deformazioni, con recupero delle
stesse);
 una zona in cui il materiale subisce
rilevanti deformazioni plastiche;
 elevate
una zona finale di rottura
Sforzi modesti  deformazioni
9
Polimeri TP: comportamento alle
basse deformazioni (tratto elastico)
Snervamento
Per sollecitazioni superiori al carico di
snervamento, subisce un’elevata e in
corrispondenza ad una particolare sezione
(strizione).
10
Come varia il modulo rispetto alla Temp
TP amorfo
Progressivamente
si rompono i legami
secondari tra le
catene
11
Polimeri TP amorfi
Per T > Tg, i polimeri termoplastici possono essere utilizzati solo in
applicazioni non strutturali  non mantengono la propria forma
sotto l’applicazione di un carico (comportamento plastico o fluido).
12
Polimeri TP semi-cristallini
13
Temperatura di transizione vetrosa Tg
Nei polimeri semicristallini
POLIMERO SEMICRISTALLINO:
Tg e Tm (f)
> cristallinità
> variazione di volume alla Tm
< variazione di volume alla Tg
14
Temperatura di transizione vetrosa Tg
Il passaggio dallo stato fuso allo stato solido avviene in un
intervallo di temperature (più o meno ampio a seconda della
cristallinità). Nei polimeri amorfi si osserva un aumento progressivo
della viscosità del fluido.
Polimeri TP semi-cristallini e ruolo del grado di
cristallinità: come varia E con la T
16
Polimeri TP: comportamento ad alte deformazioni
Snervamento
Per sollecitazioni superiori al carico di
snervamento, subisce un’elevata e in
corrispondenza ad una particolare sezione
(strizione).
17
Polimeri TP: comportamento ad alte deformazioni
Snervamento
Nella fase iniziale della e la fase cristallina rimane
inalterata e le zone amorfe iniziano ad orientarsi. Solo
quando la maggior parte delle zone amorfe sono
orientate, si orientano anche quelle cristalline
18
Polimeri TP: comportamento ad alte deformazioni
Snervamento
Le macromolecole si allineano lungo la direzione di
sollecitazione con aumento della resistenza del materiale.
La zona di strizione si allunga progressivamente e si può
estendere a tutto il tratto utile
19
Polimeri TP: comportamento ad alte deformazioni
s(MPa)
fibrillar
structure
x
Vicino alla
rottura
strizione
Rottura duttile
x
Scarico/carico
e
Separazione dei
blocchi cristallini
e scorrimento
Struttura non
deformata
Allungamento delle
regioni amorfe
Allineamento delle
regioni cristalline
20
Polimeri TP: comportamento ad alte deformazioni
Polimeri TP: comportamento ad alte deformazioni
Flusso plastico nei polimeri: il caso dei TP
A bassa temperatura (a T
circa < 0,75 Tg), i polimeri
TP sono fragili.
A T maggiori, essi
diventano plastici.
Quando sottoposti a
trazione, le catene
scivolano le une sulle
altre, così da allinearsi
nella direzione di trazione
(stiramento, trafilatura).
23
Flusso plastico nei polimeri: il caso dei TP
E’ più difficile avviare questo processo che mantenerlo attivo.
Il materiale stirato è più resistente e rigido di quanto fosse in precedenza,
di un fattore circa 8, il che impartisce ai polimeri stirati proprietà egregie,
ma, poiché si possono solo stirare in fibre o lastre (trazionando
contemporaneamente in due direzioni), le geometrie sono limitate.
24
Molti polimeri (PE, PP,
nylon) possono essere
allineati a T ambiente.
Altri con più elevate Tg
(PMMA) sono modificabili a
più elevate temperature.
Fenomeno di crazing
Piccole regioni fessurate si propagano all’interno del polimero.
Poiché la cricca occupa un volume maggiore della zona del polimero
ove si è generata, il materiale stirato si trasforma in filamenti che
collegano le superfici del crazing.
25
I crazes diffondono la luce,
la
loro
presenza
fa
diventare
bianco
il
materiale.
Se l’effetto di trazione
permane, una o più crazes
si sviluppano come vere e
proprie
cricche,
e
il
materiale si rompe.
26
Viscoelasticità
Viscoplasticità
Ruolo del tempo sulla risposta
meccanica dei TP
Viscoelasticità s << sy
Dopo una deformazione
istantanea iniziale, il materiale
continua a deformarsi nel tempo
(creep o scorrimento viscoso) per
il riassetto delle molecole
27
Viscoelasticità e viscoplasticità
Viscoplasticità
s prossima a sy
28
Proprietà delle materie plastiche
TI
TP
Sforzi modesti  deformazioni elevate
Deformazione
elastica
29
Elastomeri
Elastomeri
30
Proprietà delle materie plastiche:
Gli elastomeri
s (MPa)
x brittle failure
x
plastic failure
elastomer
x
e
Stato iniziale
Stato finale:
catene allungate, ma
ancora legate tra loro
Deformazione elastica!
31
Proprietà degli elastomeri
Reticolazione blanda  gli elastomeri sono simili ai TI
La vulcanizzazione fa aumentare il modulo elastico e la
resistenza a rottura
32
Rafforzamento dei polimeri
Nei solidi non cristallini non si parla di moto dislocativo.
 Si deve intervenire sullo scivolamento relativo di due segmenti di
una catena polimerica, o sullo scorrimento di un piccolo
raggruppamento molecolare in una struttura vetrosa.
I polimeri sono rafforzati impedendo lo scorrimento di segmenti delle
loro catene molecolari:
 per miscelazione,
 per trafilatura,
 per formazione di legami trasversali (cross-linking),
 per rafforzamento con particelle, fibre o tessuti
33
Rafforzamento dei polimeri
Una miscela é data dalla
combinazione di due o più
polimeri (co-polimeri; A e B
sono i due diversi monomeri).
La resistenza e il modulo della miscela corrispondono al valore
medio di quelli dei singoli componenti, ciascuno in funzione della
sua frazione volumica (secondo la regola delle miscele).
Se uno dei due è un idrocarburo a basso peso molecolare, esso
agisce da plasticizzante, cioè riduce il modulo elastico.
34
Dal MONOmero al POLImero:
la polimerizzazione
Tali reazioni possono avvenire tra unità di un solo
monomero ( omopolimeri), oppure tra due o più
monomeri ( copolimeri)
a)
Disposizione casuale
b)
Disposizione alternata
c)
A blocchi
a)
Ramificato
35
Co-polimero
36
Plasticizzante
PVC non additivato: Tg  80°C
37
Rafforzamento dei polimeri
Con trafilatura  deliberato
allineamento delle molecole sotto
trazione, per incrementare
significativamente rigidezza? e
resistenza nella direzione di
trazione.
Lenza  nylon trafilato
Un film di Mylar  PET con molecole
allineate parallelamente al piano del
film
I geotessili, usati per trattenere i
banchi di terra  PE polietilene
trafilato.
38
Rafforzamento dei polimeri
Cross-linking
La formazione di legami trasversali genera legami forti tra le
molecole che erano precedentemente connesse solo da deboli forze
di Van der Waals.
La gomma vulcanizzata è una gomma nella quale sono stati
generati dei legami trasversali
Le resistenze più elevate delle resine epossidiche derivano loro dai
legami trasversali.
39
Elastomeri o gomme
legami trasversali (cross-links)  vulcanizzazione
Comportamento elastico non lineare
40
Rafforzamento dei polimeri
41
Rafforzamento dei polimeri
Il rafforzamento può essere ottenuto attraverso la dispersione di particelle
di filler (riempitivi) di basso costo – sabbia, talco o segatura.
Molto più efficace è il rafforzamento con fibre – generalmente di vetro o di
carbonio – sia continue che corte.

Compositi (PMC)
42
Compositi
• Ceramic Matrix Composite: CMC
• Metal Matrix Composite: MMC
• Polymer Matrix Composite: PMC
• GFRP: Glass-Fiber-Reinforced Polymer
• CFRP: Carbon-Fiber-Reinforced Polymer
Fibre: Carbonio,
Vetro, Aramidiche
(Kevlar ®)
43
Download