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Paralimpiadi
La straordinaria storia delle Paralimpiadi
- Quando si parla di giochi paralimpici si parla di sport, si parla di abilità, non di disabilità, si parla di
quello che le persone possono fare, non di quello che non possono fare e come disse il grande
Mohamed Ali “I campioni non si fanno nelle palestre ma si fanno con qualcosa che hanno dentro nel
loro profondo, un sogno, un desiderio e una visione”.
Agito in latino significa “mi muovo”, in italiano il participio passato del verbo agire, visivamente una
mezza luna asimmetrica: 3 agitos, uno rosso, uno verde ed uno blu sono simbolo delle paralimpiadi e
vogliono evidenziare la capacità di portare atleti da tutto il mondo a competere insieme ma soprattutto
vogliono sottolineare la capacità di questi atleti, la voglia di non arrendersi mai, di andare sempre avanti
e la capacità di ispirare il mondo intero, una sensazionale meravigliosa storia iniziata verso la fine della
Seconda Guerra Mondiale in un piccolo paesino non lontano da Londra.
- La città polacca di Chorzow, all'inizio del secolo scorso si chiamava Königshütte ed era un importante
centro minerario dotato del primo ospedale al mondo che si occupava di incidenti sul lavoro. Nel 1902
in questo piccolo paese giunse Bernhard Guttman con la moglie Dorothea, le tre figlie femmine e
Ludwig, unico figlio maschio. La loro, particolare ed importante nella nostra storia, era una famiglia di
ebrei ortodossi. A diciott'anni Ludwig è un volontario dell’ospedale di Königshütte ed è qui che incontra
un minatore con una lesione spinale, che a quel tempo significava quasi una condanna a morte. Dopo
la laurea in medicina, conseguita a Friburgo, Guttman diventa il più noto neurochirurgo in Germania.
Ma con l'avvento al potere dei nazisti agli ebrei fu vietato di esercitare ufficialmente alla professione
medica e a Guttman fu consentito di operare solo nell’ospedale ebraico di Breslavia
L'occasione per lasciare la Germania gli fu offerta proprio dai nazisti, che lo inviarono in Portogallo per
curare il dittatore Antonio de Olivera Salazar. Durante il suo rientro Guttman approfittò dello scalo a
Londra per stabilirsi con la sua famiglia in Gran Bretagna.
“Mai così tanti dovettero tanto a così pochi” così disse il primo ministro britannico Winston Churchill al
termine della battaglia d'Inghilterra, quei pochi erano i piloti della RAF, l'aviazione inglese il cui sacrificio
impedì l'invasione della Gran Bretagna da parte delle truppe naziste. Molti di questi eroi dell'aria feriti
gravemente furono ricoverati nel centro delle lesioni spinali negli ospedali di Stoke Mandeville. Nel
1944 il governo inglese aveva affidato proprio al neurochirurgo Guttman l'istituzione e la direzione di
questa struttura. Guttman aveva capito come lo sport fosse fondamentale nel percorso riabilitativo dei
propri pazienti, anche perché li aiutava a ritrovare l'autostima e metteva dei presupposti fondamentali
per il loro reinserimento nella vita sociale. Cominciò con la palla medica, a cui seguirono le freccette, il
tiro con l'arco, per approdare poi al basket in carrozzina. Così nell'anno delle Olimpiadi di Londra nel
centro diretto dal dottor Guttman ci fu la prima edizione dei giochi di Stoke Mandeville, le future
Paralimpiadi.
È la prima competizione sportiva tra disabili di sempre, quattordici uomini e due donne gareggiano nel
tiro con l'arco, è il 28 luglio 1948. Oscar De Pellegrin: Il tiro con l'arco è una disciplina introdotta come
sport terapia, già nel lontano 1948 a Stoke Mandeville, che insieme ad altre discipline ha fatto un po’ la
storia del movimento paralimpico. Le gare si svolgono a 70 metri per la specialità olimpica, quella che
abbiamo visto a Londra, dove io ho avuto l'onore di esprimere al meglio il mio potenziale, poi abbiamo
l'altra specialità che è l'arco compound, è nuovo nel panorama paralimpico, perchè stato introdotto solo
dalle Paralimpiadi di Pechino 2008.
“God save the Queen”, inizia il regno di Elisabetta II, l'anno è il 1952. Zeno Colò vince le olimpiadi
invernali, Fausto Coppi trionfa al Tour de France, con Alberto Ascari che vince il gran premio di formula
1 a Monza, va in onda il primo telegiornale italiano.
Quattro olandesi con lesioni midollari, anche loro veterani della Seconda Guerra Mondiale
accompagnati da un assistente da un fisioterapista sbarcano a Stoke Mandeville, è la prima volta che
una delegazione straniera partecipa ai giochi ideati dal dottor Guttman. Queste gare si erano dotate di
un primo regolamento, redatto dagli allenatori insieme ai medici e fisioterapisti. Sabato 26 luglio 1952,
Guttman nel suo discorso d'apertura davanti ad oltre un centinaio di tetraplegici paraplegici inaugura i
giochi di Stoke Mandeville, augurandosi che possano diventare internazionali e popolari come i giochi
olimpici. Alla vigilia del boom economico in Italia a Roma nel 1955 viene assegnata l'organizzazione
delle Olimpiadi del ‘60 vengono inaugurate/costruite grandi opere come la metropolitana, il quartiere
dell'EUR lo scalo aereo di Fiumicino e vengono anche costruite grandi arterie stradali come la via
Olimpica. È in questo periodo che un medico italiano, il professor Antonio Maglio, direttore del centro
paraplegici dell'INAIL di villa Marina di ostia, comincia a portare atleti amputati ed in carrozzina ai giochi
di Stoke Mandeville.
- Nascono così le Paralimpiadi, le olimpiadi parallele, nate dalla fusione del termine greco παρά con la
parola “olimpiade”.
L’8 settembre del 1960, nello stadio dell'Acquacetosa, 400 atleti in carrozzina in rappresentanza di 23
paesi sfilano davanti a 5000 spettatori, la delegazione più numerosa è quella italiana. Tra le discipline
che vengono praticate ci sono: il biliardo, il lancio del giavellotto, la scherma, la pallacanestro, il tennis
tavolo e il tiro con l'arco. L'Italia per la cronaca conquista 28 medaglie d'oro, 30 d'argento e 24 di
bronzo. Il villaggio olimpico dove sono stati alloggiati tutti gli atleti era stato costruito senza tener conto
delle esigenze e delle necessità di un disabile in carrozzina, con l'intervento dei soldati dell'esercito
italiano impegnati a trasportare su e giù per le scale di queste abitazioni gli atleti in carrozzina il
problema fu risolto.
I giapponesi intanto studiano i giochi di Roma, il 1964 sarà il turno di Tokyo una città che con il celebre
architetto Kenzo Tange, l'autore del Peace Memorial a Hiroshima, subisce interventi importanti con
progetti avveniristici e nuovi impianti sportivi come l’Olympic Sporting Hall. In queste edizioni dei giochi,
che si apriranno davanti a sua altezza imperiale il principe e alla principessa, faranno la loro
apparizione gli sponsor privati e la prima carrozzina da corsa che sostituisce la tradizionale sedia a
rotelle nelle gare di velocità dell'atletica leggera.
Ci si rende conto che serve uno strumento più adatto della solita carrozzina ortopedica, quindi il mezzo
evolve in una carrozzina allungata sempre a quattro ruote ma con ruote anteriori da 14 e 16 pollici, la
carrozzina rimane pesante in ferro, senza freni e senza leva di direzione, migliorano come
aerodinamica, stabilità in corsa, manovrabilità e velocità, infatti vengono allungate come telaio da
quattroruote passano a tre ruote, si aggiunge il freno a leva e il comando di direzione sulla forcella
anteriore. Si cerca di alleggerirle passando alle leghe in alluminio e poi in titanio, aumentando la
performance della carrozzina, montando anche la ruota anteriore sempre più grande all'attuale 20
pollici.
- Nella classifica assoluta degli atleti più medagliati di sempre nei giochi Paralimpici il settimo posto
occupato proprio dal friulano Roberto Marson, unico azzurro presente in questa importante graduatoria.
Nasce nel 1944 a Pasiano di Pordenone, un paese di quasi 8mila anime. Roberto Marson ha solo 16
anni quando rimane paraplegico a causa del crollo di un muro, mentre lavorava per un'impresa edile.
Prima di diventare nel 1980 il primo presidente della Federazione Italiana Sport Disabili, con ben 26
medaglie paralimpiche in bacheca, entrando di diritto nella Paralimpic Hall of Fame, Roberto Marson
viene eletto atleta nei giochi di Tel Aviv nel 1968, dove conquisterà ben 10 titoli
- Stefania Marson: Una cosa simpatica che mi piace ricordare, che mi hanno ricordato anche
recentemente in Israele, è che, durante una gara di scherma, prima di un attacco, credo che ci fosse
un insetto, una vespa, una mosca, non so bene cosa, per evitare di trovarsela dentro l'attrezzatura, mi
raccontano che mio padre prese il fioretto e l'ha praticamente stecchita, da quel giorno in Israele ha il
soprannome di “Ammazza teste”. È una piccola cosa ma dava l'idea insomma del ricordo che ancora è
vivo in un paese come Israele.
Israele è un paese in guerra, nel 1967 aveva sbaragliato l'esercito egiziano durante la guerra dei sei
giorni, conquistando le alture del Golan e la striscia di Gaza, l'anno dopo comincia a fare i conti con una
serie di attentati terroristici condotti dal fronte popolare per la liberazione della Palestina.
- Ai giochi paralimpici di Tel Aviv, dopo la rinuncia del Messico, si raddoppia il numero dei partecipanti
con 750 atleti in rappresentanza di 29 nazioni, per la prima volta si giocano le bocce il basket in
carrozzina femminile e le gare di velocità di atletica leggera vengono portate alla distanza dei 100 metri.
- Roberto Marson conquista due ori anche ad Heidelberg nel 1972, nei giochi paralimpici che vedono
per la prima volta, solo a scopo dimostrativo, l'ingresso degli atleti con disabilità visiva, in piscina
sempre per la prima volta si vede il touchpad elettronico per il legamento dei tetti.
- Nel ‘76 la politica interferisce con le paralimpiadi, Toronto subisce un boiccotaggio da varie nazioni a
causa della presenza del Sud-Africa, è il modo più eclatante per protestare per le segregazione razziale
in corso nel paese africano. Intanto il numero degli atleti aumenta sempre di più, raggiungendo 1.500
persone di cui 250 donne. Nell'atletica vengono introdotte nuove distanze e si rendono ufficiali le gare
dei non vedenti e il tiro a segno tiro a segno (questo è stato introdotto nel 1976 a Toronto, la nazionale
italiana è stata presente in tutte le edizioni e già nel 1988 a Seul abbiamo avuto i primi successi con
Gabriele Celegato, medaglia d'oro nella specialità di pistola m 10, e Santo Mangano, che in
quell'occasione ha vinto tre medaglie d'oro ma con la specialità di carabina).
- Il 1980 è l'anno delle Olimpiadi di Mosca, boicottate da 65 paesi a causa dell'invasione in Afghanistan
e I Sovietici rinunciano anche ad ospitare i giochi paralimpici perché si dice che in Russia i disabili non
ci sono.
L’International Stoke Mandeville Games federation assegna l’organizzazione dei giochi ad Arnhem,
cittadina olandese attraversata dal fiume Reno, dove si metteranno le basi per la costituzione della IPC
(International Paralympic Committee, organo di governo delle Paralimpiadi). Ad Arnhem partecipano
oltre 2000 atleti disabili, tra loro si mette in evidenza per la prima volta l'america Trisca Zorn, nuotatrice
californiana cieca dalla nascita, parteciperà a ben sette edizioni delle paralimpiadi vincendo 55
medaglie di cui 41 d'oro, diventerà l'atleta paralimpica più forte di sempre.
- La settima edizione delle paralimpiadi si svolge in due sedi differenti, amputati cerebrolesi non vedenti
a New York, mielolesi a Stoke Mandeville, sarà anche l'ultima volta che la paralimpiade si svolge in un
luogo diverso dalle olimpiadi.
Nel nuoto con tre medaglie d'oro e due d'argento si afferma un personaggio che avrà un ruolo decisivo
per la crescita del movimento paralimpico in Italia, Luca Pancalli, che quattro anni più tardi a Seul si
ripeterà salendo per altre tre volte sul gradino più alto del podio. Luca Pancelli: Le emozioni delle mie
prime medaglie, probabilmente la prima che ricordo con con grande intensità è delle Paralimpiadi di
Seul dell’88, finale dei 100 stile libero dove riesco a vincere stabilendo il nuovo record del mondo quella
che era tra virgolette la mia bestia nera, che ricordo ancora che era un atleta polacco straordinario,
bella perché fu la prima medaglia vinta in una cornice normale perché fu la prima grande paralimpiade
dell'era moderna con un pubblico straordinario che ha applaudito per tutti i 100 metri che ci hanno visto
protagonisti perché è stato un testa a testa fino alla fine, per cui mi sono sentito assolutamente un
atleta con la A maiuscola, cosa che non avevo mai provato prima d‘ora; l’ultima più bella che ricordo è
quella d’Atlanta perché è stata quella dell'abbandono e dell’addio perché scelgo di lasciare l'attività
sportiva da protagonista, ho scelto di uscire ovviamente da vincente ma soprattutto perché mi
aspettava a casa un'altra medaglia perché mia moglie era già incinta per cui aspettavo la mia
primogenita Maria Giulia, che insomma non ha non ha valore rispetto a tutte le medaglie che poss o
aver riconquistato.
- Uno dei fenomeni più importanti in campo economico negli anni ottanta è stata l'ascesa delle tigri
asiatiche, quattro paesi in costante sviluppo economico e finanziario, Hong kong, Singapore e Taiwan e
la Corea del sud, che con la sua capitale Seul attrae grandi investimenti per la costruzione di impianti
sportivi e modernissimi palazzi. Nel 1986 ospiterà i giochi asiatici e nel 1988 le Olimpiadi e le
Paralimpiadi. Alla cerimonia d'apertura dei giochi paralimpici di Seul, il 15 ottobre 1988 assiste una folla
di 75 mila persone, 3000 atleti e 16 sport in programma.
Nei 100 metri in carrozzina vince la medaglia d'oro Francesca Porcellato, che prima nell'atletica poi
nello sci otterrà innumerevoli successi fino ad arrivare ad oggi al ciclismo paralimpico. Francesca
Porcellato: Avevo una partenza molto scarsa e dunque quando siamo partite per la finale sono rimasta
ultima, poi pian pianino mi sorpresa e ho messo il turbo e una volta recuperate tutte le ragazze quando
ho tagliato il traguardo invece di esultare che avevo vinto, avevo passato il traguardo per prima, ero
campionessa paralimpica, ho guardato dietro dicendo “Ma dove sono finite le altre? Si son perse?” cioè
pensate a 18 anni che sensazione strana vincere un oro, non esultare ma guardare dove erano finite le
altre ragazze.
- Gli atleti cominciano essere tanti, troppi, tra comprensibili malumori nell'edizione di Barcellona
verranno introdotte nuove regole e restrizioni, elevando la concorrenza e la competitività delle gare a
guadagnarne e lo spettacolo.
Barcellona è una palestra per architetti d'avanguardia di fama mondiale, la città catalana possedeva già
delle mirabili opere realizzate dal celebre Antonio Gaudì, ma è l’architetto spagnolo Santiago Calatrava
a realizzare delle innovative e significative opere proprio in occasione dei giochi olimpici. Il villaggio
olimpico, che è completamente accessibile, accoglie 2.300 atleti uomini e 700 donne, vi alloggiano
anche mille persone tra accompagnatori tecnici e preparatori. Vengono stabiliti quasi 300 nuovi record
del mondo e assegnate oltre 400 medaglie d’oro. Sono un milione e mezzo gli spettatori che assistono
dal vivo a queste competizioni nell'arco dei dodici giorni.
- Atlanta, la città di Via col Vento, ha l’aereoporto più trafficato del mondo, è la sede della Coca Cola,
della CNN, la AT&T e della compagnia aerea Delta. Nel 1996 celebra le Olimpiadi del centenario, le
grandi multinazionali cominciano ad investire negli sport paralimpici e per la prima volta i biglietti per
assistere alle gare vengono messi in vendita. Per far funzionare tutta la macchina organizzativa ci si
avvale dell'apporto di 12.000 volontari, le delegazioni contano complessivamente 4.500 persone, oltre
2.000 sono i media accreditati, 100 i fotografi da tutto il mondo. Alle paralimpiadi di Atlanta fanno il loro
debutto gli atleti con disabilità intellettiva. che parteciperanno alle gare, di nuoto, di atletica, vela e
rugby in carrozzina. Nel medagliere primeggiano ancora una volta gli Stati Uniti, seguiti da Australia e
Germania, per l'Italia si confermano Luca Pancalli, Paola Fantato e un certo Alvise De Vidi, che di
medaglie ne vincerà ancora parecchie soprattutto in una delle gare più affascinanti la maratona, come
quella di Sydney, all'alba del nuovo millennio. Alvide De Vidi: Gli ultimi chilometri da solo con un
percorso molto duro, era tutta la maratona difficile come percorso per arrivare allo stadio all'impatto di
questo grande monumento dello sport, entrata attraverso il tunnel al buio e poi l'impatto con la luce, con
gli applausi del pubblico che mi aspettava, un grande pathos e ho fatto gli ultimi 500 metri godendomi
questi momenti di gioia e di fatica, fino ad arrivare a quel nastro finale tagliarlo con la gioia infinita di
questa grande grande giornata di sport per me, è un ricordo indelebile.
A Sydney è la prima volta che alla famiglia olimpica e a quella paralimpica vengono offerti gli stessi
servizi, stesso villaggio, stesse opportunità medico sanitarie, stesso catering e stesso sistema dei
trasporti. Nel villaggio olimpico di Newton, dove l'energia è fornita da pannelli solari, alloggiano 7.000
persone, di cui 4.000 sono atleti. Al botteghino vengono venduti oltre un milione di biglietti, sono oltre
2.300 i rappresentanti dei media, operatori, giornalisti, tv, fotografi provenienti da tutto il mondo, per la
prima volta la Paralimpiade andrà su internet dove verranno trasmessi in diretta oltre 100 ore di gara, il
sito ufficiale alla fine conterà 300 milioni di contatti. La Paralimpiade è ormai un evento mediatico
planetario.
- In Italia si comincia a percepire un’attenzione maggiore verso gli sport per disabili. Nelle edizioni di
Atene 2004 è stata calcolata una media di 600 mila spettatori per ogni trasmissione. Nel 1990 l'anno
delle notti magiche del mondiale di calcio era nata la Federazione Italiana degli Sport Disabili, un unico
organismo che nel 2003 si trasforma nel Comitato Italiano Paralimpico.
In Grecia 680 tedofori si sono alternati per portare la fiamma paralimpica fin dentro lo stadio, già 680
come i controlli antidoping effettuati, è la prima volta in una paralimpiade. Nei 19 sport vengono battuti
oltre 300 record mondiali ed oltre 300 record paralimpici, le donne, oltre 1.100, partecipano per la prima
volta al judo e al volley. I giochi si chiudono con il fantastico trionfo di Alvise De Vidi, che nella maratona
taglia per primo il traguardo nell'incredibile scenario dello stadio panatenaico, quello dei primi giochi
olimpici del 1896. Nel medagliere la parte del leone, con 141 medaglia, la recita la Cina, che si sta
preparando per i giochi olimpici e paralimpici di Pechino 2008.
- “Nido d'uccello” è il nome del nuovo stadio olimpico di Pechino, realizzato da due architetti svizzeri
Herzog e De mérode, “Water cube” è invece il nome della piscina, una struttura ecosostenibile a forma
di tante bolle di sapone. Sensazionale la copertura da parte dei media, le televisioni cinesi trasmettono
le gare per 22 ore al giorno, la IPC sbarca invece su youtube, sono stimati in oltre 3 miliardi gli
spettatori che hanno assistito alle gare paralimpiche.
Sono le paralimpiadi di Oscar Pistorius, l'atleta sudafricano amputato bilaterale, che sogna di
gareggiare nell'atletica con i normodotati, un sogno che coronerà quattro anni più tardi quando avrà la
possibilità per meriti sportivi di partecipare sia alle Olimpiadi che alle Paralimpiadi di Londra.
Ma c'è anche un atleta italiana, una campionessa, che ad Atlanta 1996 riuscirà a partecipare ad
entrambe le competizioni e che anche ad Atene vincerà una medaglia d'oro nel tiro con l'arco, Paola
Fantato. Paola Fantato: Sono stata la prima atleta italiana a partecipare ad un'olimpiade seduta su una
sedia a rotelle, la seconda al mondo, però è stata un'esperienza molto molto bella perché ha significato
per me un'integrazione totale, quando io ero sul campo di gara ad Atlanta non c'era nessuna differenza,
io era un atleta forte perché ero là, era temuta e rispettata dalle altre atlete, come io rispettavo loro.
Purtroppo non possiamo dire altrettanto fuori dal campo di gara, soprattutto nella tribuna stampa
perché si continuava a vedere la mia carrozzina, invece di apprezzare le prestazioni agonistiche, si
vedeva sempre la mia carrozzina; una volta un giornalista mi ha chiesto come si fa a partecipare ad
un’Olimpiade e una Paralimpiade nella stessa edizione ed io gli ho risposto che bisogna essere molto
bravi.
- Sessant'anni dopo la prima edizione internazionale dei giochi di Stoke Mandeville, le Paralimpiadi
fanno ritorno nella loro terra d'origine e chissà se il papà degli sport paralimpici Ludwig Guttmann
potevo immaginare un successo così clamoroso, per quel che riguarda tutto il movimento.
- E chissà se anche un ex pilota di formula 1 Alex Zanardi poteva immaginare dopo il terribile incidente
in cui perse entrambe le gambe di diventare così noto e famoso come atleta paralimpico, rispetto
quando era normodotato nel mondo delle corse. Alex Zanardi: Dal primo giorno in cui ho messo me
stesso a disposizione di questa mia passione, di questo mio sogno, ho davvero incontrato la felicità. È
stato tutto bellissimo e quindi questo momento di grandissima intensità in realtà è anche portatore di un
velo di tristezza, perché comunque è la fine di questa grande avventura, ce ne saranno altre attenzione
perché io poi sono un tipo curioso e le passioni sono originate dalla curiosità, però detto questo,
almeno da un punto di vista così per quello che io avevo immaginato potesse essere la mia esperienza
nel mondo del paraciclismo, arrivare più in alto dei così mi riesce difficile immaginare.
- Londra 2012, con 4.300 atleti provenienti da 164 nazioni, saranno i giochi più grandi di sempre, come
dichiarerà nella cerimonia di chiusura il presidente del comitato internazionale paralimpico Sir Philip
Craven, un inglese che a 16 anni perse l'uso delle gambe durante un'arrampicata nei pressi di Bolton,
sua città natale. Le paralimpiadi di Londra avranno il significativo impatto sulla società britannica,
dimostrando come lo sport paralimpico sia il miglior testimone, sia il miglior ambasciatore per
l'abbattimento delle barriere architettoniche culturali, per l'integrazione e l'inclusione delle persone
disabili nella società.
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