RIASSUNTO FINALE IL CAMPO DI GIOCO: 1. Di cosa parliamo quando parliamo di pubblicità. 2. Propaganda vs pubblicità 3. Pubblicità che ho voglia di skippare vs pubblicità che ho voglia di vedere 4. Questa è l’idea di pubblicità con la quale probabilmente siete entrati in questo corso => Viakal “La vicina” VS questa è l’idea di pubblicità con la quale mi piacerebbe che ne usciste => Audi Clowns TV Advert Extended Cut. - Noi non abbiamo parlato del primo tipo di pubblicità, perché quel tipo di comunicazione è più ascrivibile alla categoria della propaganda che non a quella della comunicazione pubblicitaria. - Se correttamente intesa, la pubblicità, l’advertising, è una delle più raffinate forme di comunicazione. COS’È LA COMUNICAZIONE, IN UN’IMMAGINE? 1. Lo capiamo quando si smette di comunicare, e la comunicazione non c’è più. 2. Comunicare vuol dire questo: Proviamo a vedere, a immaginare la comunicazione come se fosse un ponte, su questo ponte transitano idee, emozioni, informazioni, sentimenti, punti di vista e tante altre cose. Il contenuto della comunicazione. Ma affinché la comunicazione avvenga, è necessario che ognuno, partendo dalle due estremità del ponte, faccia un pezzo di strada. => la comunicazione è un ponte transitabile in due direzioni. DI COSA È FATTA LA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA, è fatta di: 1. Capacità di capire il mondo e prendere posizione; 2. Capacità di comprendere la natura umana; 3. Capacità di generare idee, seminarle, farle crescere e difenderle. • Esempio: JUST DO IT COMMERCIAL 1 IL PRIMO OBIETTIVO DELLA PUBBLICITÀ: 1. Prendendo spunto dalla campagna Buondì Motta, abbiamo messo in evidenza come il primo e più importante obiettivo della pubblicità è quello di farsi ricordare, di essere in quel 10% che non viene immediatamente dimenticato. 2. L’importanza dell’impatto. 3. Bill Bernbach: “Se la pubblicità non viene notata tutto il resto è pura accademia.” SCIENZA O ARTE? Da una parte Claude C. Hopkins e Scientific advertising, dall’altra i fautori della rivoluzione creativa e la loro critica radicale nei confronti delle ricerche. Il ruolo della tecnologia, i Big Data nel commento di John Hegarty. IL POSTO DELLE REGOLE Il grande paradosso: L’advertising coinvolge grandi quantità di denaro, quindi c’è un disperato bisogno di ricette, di regole, di formule. Ma purtroppo (per fortuna), l’advertising non è una scienza esatta. La comunicazione è un’attività umana. E come tutte le attività umane, è variabile e sostanzialmente imprevedibile, inafferrabile. Quando le ricerche, i test, cercano di anticipare, prevedere quale sarà il risultato di una campagna, compiono un esercizio nella maggior parte dei casi illusorio. • Esempio: video di Bill Bernbach and Helmut Krone che spiegano la campagna Avis. Abbiamo esaminato un po’ di regole, e abbiamo visto come sono state ribaltate e sovvertite. • Cadbury's Gorilla Advert In particolare abbiamo visto e analizzato come molte volte è stata sfidata l’omologazione imposta dal prevalere del politically correct. • John West Salmon "Bear Fight” (John West) • Zazoo commercial (preservativi) La buona pubblicità ha sempre in qualche modo sovvertito le regole. Per il semplicissimo motivo che le regole sono fatte per essere violate, “If you want to 2 stand out from the crowd”. Il primo e il più grande di tutti i sovversivi. Bill Bernbach. • Esempio: “THINK SMALL” Abbiamo visto un paradossale esempio di cosa succederebbe se invece di cercare la creatività si seguissero le regole e i precetti. • Esempio: “NINE WAYS TO IMPROVE AN AD” In poche parole: - Rule no 1. No rules. More great ads are done by breaking rules than by following them.” James Lowther LA NOSTRA FABBRICA. (STRUTTURA DELL’AGENZIA) Le agenzie sono molto cambiate, dicono. E i reparti creativi si sono popolati di nuove figure che integrano i classici team creativi. Queste nuove figure, solitamente di natura tecnica, vengono comunemente definite con il termine social media manager, e hanno il compito di supportare il team creativo nello sfruttare al meglio le opportunità offerte dai media digitali. Qualunque cambiamento però, non potrà eludere il fatto che le figure fondamentali dal punto di vista creativo, i mattoncini dei quali nessuna agenzia potrà fare mai a meno, restano gli stessi. Questi due messi insieme formano il TEAM CREATIVO. • Copywriter => quello che si occupa delle parole • Art Director => quello che si occupa delle immagini Successivamente abbiamo: • Direttore creativo => coordina il reparto creativo ed il suo è un vero proprio ruolo. Da non confondere con L'art Director che di fatto non dirige niente, e non corrisponde al direttore creativo, che è un vero e proprio capo reparto. • Account => Sono coloro che gestiscono il rapporto con l'impresa committente della comunicazione. Porta la richiesta del cliente (il brief) in agenzia, e poi presenta il lavoro dell'agenzia al cliente. Gestisce anche il conto economico del cliente. • Planner (Account Planner/ Strategic Planner) => “Il rappresentante del consumatore in agenzia.” In Inghilterra lo chiamano più account planner, noi tendiamo più a chiamarlo strategic planner per distinguerlo dall’account. 3 I PADRI DEL PLANNING: ✴ Stanley Pollitt ✴ Stephen King Il planning è la più grande innovazione da quando Bill Bernbach negli anni ’50 mise art e copy insieme. IL CONSUMER INSIGHT Parola d’ordine: immedesimazione! • Definizione secondo un creativo: “Un lampo di immedesimazione è alla radice di gran parte della buona comunicazione. E’ vero di un dipinto o di un romanzo. E’ vero anche della grande pubblicità.” David Abbott, Copywriter. • Definizione secondo un planner: “Consumer Insight is a penetrating, discerning understanding that unlocks an opportunity.” David Taylor, TheBrandGym • Definizione secondo il dizionario: Insight: The capacity to gain an accurate and deep intuitive understanding of a person or thing. Queste definizioni, molto pertinenti e utili, descrivono però più il processo e l’attitudine appropriata per cercare il consumer insight (fatti di intuitive understanding e immedesimazione) che non il risultato di questa ricerca, il consumer insight in sé. Proviamo quindi a definire il consumer insight in sé: “Il Consumer Insight è l’espressione di una verità significativa e rilevante che riguarda la vita delle persone” 1. Può rappresentare, descrivere un sentimento o una particolare condizione, ma anche un bisogno o una necessità, espressi o inespressi. Può mettere in luce un problema, una difficoltà o una preoccupazione. Può avere al centro un desiderio o un sogno. Può essere profondo o semplicissimo, esistenziale o pratico e quotidiano. 2. L’importante è che sia autentico. E che sia risonante nella sua autenticità. 3. La reazione che dovremmo avere quando ascoltiamo un buon insight dovrebbe essere: “Wow!” oppure “Cavolo, ora che ci penso è proprio vero!” Ci dovrebbe insomma illuminare per un attimo come una piccola epifania, una rivelazione. 4. Ma il modo migliore per capire il Consumer Insight è vederlo all’opera. 4 Quindi abbiamo visto alcune campagne fortemente incentrate sul Consumer Insight: • The hardest job in the world. • Heineken New Home LA STRUTTURA NARRATIVA, come raccontare una storia (Strategie, linguaggi, tecniche): Verità universali Empatia Consistency Storytelling accelerato Storytelling rilassato Parodie e citazioni Sorpresa e colpo di scena Irriverenza/Provocazione Fear arousing Utilizzo dei testimonials Heartrending Importanza dei dettagli Piano sequenza Sound design Animazione & SFX Piccoli budget/No budget QUANDO LA PAROLA SI FA DA PARTE Abbiamo esaminato alcuni esempi di Non verbal advertising. IL CONSUMATORE È ATTIVO O PASSIVO? Il mantra sarebbe questo: “Prima il consumatore era passivo. Ora è attivo. Anzi, interattivo.” Ci siamo chiesti una cosa: E’ proprio vero che il ruolo del consumatore nel tempo sia correttamente descritto in questo modo? Jeremy Bullmore: Correva l’anno 1972, "Lo stomaco e la mente”. (slide con molte immagini e passaggi), Il destinatario del messaggio non è passivo: è attivo. Egli 5 contribuirà, completerà, modificherà, rifiuterà, selezionerà o ripudierà, che ci piaccia o no. Lui non assorbe messaggi, lui risponde agli stimoli, e trae le sue proprie conclusioni. => Quindi abbiamo smontato il mantra ideologico secondo il quale “prima il consumatore era passivo” e ora è diventato attivo grazie alla tecnologia. Indipendentemente dalla tecnologia, nella comunicazione consapevole del proprio ruolo e del proprio senso il consumatore non è mai stato passivo (ricordiamo la metafora del ponte). ELOGIO DELLA GENERICITÀ Just do it. Sembra solo una sequenza di parole a caso. Non dice Nike. => In sostanza, qualunque campagna pubblicitaria costruita su un Consumer Insight può essere accusata di essere generica. Noi stiamo dicendo: E’ proprio questo che la rende universalmente vera e coinvolgente. UMORISMO. L’ARMA LETALE. Principi e diverse modalità di utilizzo dell’umorismo in pubblicità: Non c’è humour senza un pizzico di cattiveria Insightful humour Humour is the enemy of authority Humour nero Humour e product plus Humour demenziale/surreale Il filone catastrofico 6 Parlando dell’umorismo, lo abbiamo messo in relazione con il pensiero laterale. • Pensare in modo laterale => è il pensiero che tiene conto della molteplicità di punti di vista da cui si può considerare un problema, e da cui si può osservare la realtà. E quindi permette l’elaborazione di soluzioni creative, inaspettate, originali. • Pensare in modo letterale => vuol dire essere incapaci di astrazione, questo è molto dannoso per la creatività. IL COSA E IL COME Per costruire una comunicazione efficace ci sono molti aspetti importanti da considerare. Ma ce n’è uno più importante degli altri (Perché? Cosa? Quando? Dove? A chi?) il COME => Il “come” fa tutta la differenza del mondo. • “I wrote the same, but different words.” RACCONTAMI UNA STORIA. (IMPORTANZA DELLO STORYTELLING) Perché è così importante lo storytelling? Perché è importante saper raccontare delle storie? 1. E’ una forma di comunicazione naturale, archetipica. 2. E’ adatto a qualunque prodotto (che sia Obama o un frullato). 3. E’ un formidabile elemento aggregatore (glue) per raccontare un brand nella frammentazione dei media contemporanei. LO STORYTELLING CI SALVERÀ? Lo storytelling è un poderoso strumento nelle nostre mani. Bisogna imparare ad utilizzarlo al meglio. - BELIEVE REMEMBER - Un’espressione che sentirete molto: Transmedia storytelling (noto anche come Multiplatform Storytelling) è la tecnica di raccontare storie attraverso piattaforme e formati multipli, e non va confusa con i tradizionali sequel o adattamenti. 1. Si focalizza sul creare un’esperienza coerente e unitaria attraverso tutte le piattaforme. 2. Lascia che ogni piattaforma faccia quello che sa fare meglio. 3. Fa in modo che ogni elemento lavori al meglio per se stesso, ma allo stesso tempo che aggiunga sempre qualcosa all’esperienza complessiva. 7 COME RISCALDARE LA FREDDA TECNOLOGIA? (AUTOMOBILI IN PUBBL.) • Honda The Cog => It is a two minute video that shows Honda Accord parts interacting with each other similar to a Rube Goldberg machine. COME TRATTARE TEMI DIFFICILI? • Non profit/Social Rappresentazioni visive e metafore Demo (dimostrazione) La forza dell'insight Realismo Humour/Ironia Colpo di scena/Twist Per la comunicazione non profit ci vuole soprattutto una grande capacità di empatia. WHEN THE WORLD ZIGS, ZAG. (FOCUS SU BBH) John Hegarty • Levi’s/Creek => spot in stile old style bianco e nero, delle donne stanno facendo un picknick nella foresta e ad un certo punto vedo un uomo che esce dall’acqua di un lago con su dei jeans levis. • AXE Apollo/Fireman Ad => pompiere cerca di salvare una donna intrappolata, alla fine ci riesce ma lei va da un astronauta “Having ideas is the most democratic of all the activities that we undertake. You don’t need special permission or a certificate to come up with a good idea. This can be done anywhere, at any time, without any special equipment or prior practice. It can be done sitting down, standing up, or lying down. Indeed, often the right idea will come to you when you’re not even thinking. That’s how brilliant we are at generating ideas, whatever our race, creed, color, gender, or age. Ideas are always there for you, waiting for you to think them up.” (John Hegarty) 8 DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO Abbiamo fatto un piccolo focus su W+K, attraverso una breve intervista a Dan Wieden e alcune campagne. IL POSIZIONAMENTO Nel marketing moderno il campo di battaglia è la mente delle persone, su questo campo di battaglia è necessario trovare una posizione strategica e occuparla stabilmente. Il posizionamento attiene alla percezione che il cliente ha del prodotto/servizio di un’impresa rispetto ai prodotti/servizi della concorrenza e rispetto al concetto di prodotto ideale. - È meglio essere i primi nella mente che primi sul mercato. (Legge della mente) - Il marketing non è una battaglia di prodotti, è una battaglia di percezioni. (Legge della percezione) - Il concetto più potente nel marketing è possedere una parola nella mente del cliente potenziale. (Legge della focalizzazione) - Due aziende non possono possedere la stessa parola nella mente del cliente potenziale. (Legge dell'esclusività) - Se ammettete una qualità negativa, il cliente potenziale ve ne riconoscerà una positiva. (Legge della sincerità) NEGATIVE APPROACH Connecting the dots: il “negative approach” ha uno stretto legame con la legge della sincerità. Qual è la caratteristica fondamentale del Negative approach? La forza che nasce dalla debolezza. La forza che nasce dalla differenza. Ancora una volta: • “when the world zigs, zag” • Il prodotto (o la marca) è come una persona con i suoi pregi, i suoi difetti e le sue imperfezioni… sono le cose che ricorderemo di più. 9 UNCONVENTIONAL, VIRAL MARKETING. 1. Viral è una modalità di trasmissione 2. Obiettivo: scatenare il bisogno di condividere 3. Seeding 4. Tracking 5. Creativity can be the media Abbiamo cercato di capire come funziona il viral marketing, abbiamo visto alcuni esempi e tipologie di viral, e abbiamo visto le classifiche dei film più virali degli ultimi anni. ALTRE TIPOLOGIE DI UNCONVENTIONAL MARKETING. • Ambient media • Guerrilla marketing • Live adv • Stunts => “Push to add drama” e “Rijksmuseum” • Activation => “Learn Spanish with Narcos” e alla fine, siamo ritornati all’inizio. BRANDED ENTERTAINMENT, L’ETERNO RITORNO Una modernissima forma di unconventional mktg (nata negli anni ’50 del secolo scorso.) Ora, avendo nominato e definito le più importanti categorie dell’unconventional marketing, non dobbiamo mai perdere di vista una cosa: Le definizioni ci stanno strette!! “Quando stiamo cercando un’idea creativa, non ci chiediamo mai cosa stiamo facendo. Nel senso di quale tipologia di idea stiamo cercando. E’ uno spot? E’ un’affissione? E’ uno stunt? Un ambient? E’ un branded content? Un’idea digital? Un’activation? Non ce lo chiediamo semplicemente perché in ultima analisi non ci interessa sapere in che categoria dobbiamo infilare la nostra idea. L’unica cosa che conta è che sia una grande idea, originale e impattante. E che il mondo ne parli.” (Juan Javier Pena, Ricardo Casal) Con pubblicità: si intende quella forma di comunicazione di massa usata dalle imprese per creare consenso intorno alla propria immagine, con l'obiettivo di conseguire i propri obiettivi di marketing. La caratteristica principale della comunicazione pubblicitaria è di diffondere messaggi preconfezionati a pagamento attraverso i mass-media. L'obiettivo è che il consenso si trasformi in atteggiamenti o 10 comportamenti positivi da parte del pubblico o dei consumatori che non consistono solo o semplicemente nell'acquisto del prodotto o servizio. Agli occhi di un utente, ad esempio un'azienda, una pubblicità è efficace se fa guadagnare soldi; perciò lo scopo della pubblicità, il motivo per cui s'investe denaro in uno spot televisivo o altro, è vendere di più il proprio prodotto. Sebbene questa concezione sia legittima, non è corretta: infatti, tra la messa in circolazione di una réclame e il momento in cui un consumatore finalmente compra il prodotto pubblicizzato, intercorrono talmente tante variabili che non ha senso collegare questi due punti con una semplice freccia. What this business (la pubblicità) is about? This business is not about selling stuff ma creare forti e provocatorie relazioni tra le compagnie e i loro clienti. 11