Novità CLP NUOVI PITTOGRAMMI NON frasi R ma H NON frasi S ma P Rischio chimico Elementi che considera la valutazione del rischio 1. il tipo di pericolosità degli ag.chim. 2. durata dell’esposizione, perché il danno causato dagli ag.chim. può risultare da una singola esposizione di breve durata (fase acuta) oppure dall’accumulo di sostanze all’interno del corpo nell’arco di un lungo periodo di tempo (fase cronica), 3. modalità con cui avviene l’esposizione, esposizione 4. le quantità in uso, 5. gli effetti delle misure preventive e protettive adottate Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale 4 Risultato della valutazione del rischio rischio irrilevante per la salute rischio basso per la sicurezza Il rischio è dello stesso ordine di grandezza di quello della popolazione generale Presenza di ag. chim. di bassa pericolosità e scarse possibilità di eventi incidentali in cui la probabilità di propagazione degli effetti dell’incidente è da ritenersi limitata Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale 5 L’uso di agenti chimici nella nostra azienda Numerosi agenti chimici: • Conservante istologico (formalina) • Prodotti per l’alta disinfezione (acido peracetico) • Decontaminanti (percarbonato di sodio + tetracetiletilendiammina) • Detersione e disinfezione superfici (clorexidina + cetrimide, ipoclorito di sodio) • Antisepsi cute (iodofori) • Disinfezione piani di appoggio, superfici o circuiti interni delle attrezzature (composti del cloro) • Vari reattivi nei laboratori (es. Metanolo, Acido acetico, Xilene) Modalità di impiego in sicurezza di prodotti chimici • Attenzione a miscelare fra loro prodotti chimici diversi (sostanze incompatibili) • Attenersi scrupolosamente alle indicazioni riportate nella Scheda di Sicurezza • Attenersi a eventuali procedure specifiche di manipolazione (esempio contenitori preriempiti) • Se prevista, eseguire tutte le operazioni sotto cappa Qualora fosse necessario effettuare manipolazioni fuori cappa, o in caso di malfunzionamento o fermo manutentivo della cappa stessa, è obbligatorio indossare una protezione delle vie respiratorie (ad esempio: la semimaschera con filtri specifici per Formaldeide) • Indossare idonei guanti: attenzione alla incompatibilità del materiale dei guanti con il prodotto chimico (il lattice NON è compatibile con solventi clorurati, aromatici, acetati) • Non mangiare, bere e fumare all’interno dei locali di lavoro • Lavare le mani a fine utilizzo 7 Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale Gli agenti chimici devono essere accompagnati dalle relative schede di sicurezza che contengono numerose informazioni sui pericoli, sugli accorgimenti da adottare durante l’uso, sulla loro conservazione e sui rimedi da attuare ai fini della sicurezza dell’utilizzatore e dell’ambiente Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale 8 Guida all'uso di antisettici e disinfettanti in Azienda USL di Modena DECONTAMINAZIONE (art.2 D.M. 28/09/1990) • Trattamento di disinfezione cui deve essere sottoposto qualsiasi dispositivo medico riutilizzabile • Riduce la carica microbica • Favorisce l’efficacia del processo di lavaggio • Diminuisce il rischio biologico per l’operatore addetto alla preparazione dello strumentario durante le fasi di lavaggio • Il decontaminante deve essere ad azione disinfettante attiva nei confronti dell’HIV Quando e come? • Immediatamente dopo l’uso e prima di procedere alle operazioni di smontaggio e pulizia • Immergendo i dispositivi nella soluzione decontaminante Principi attivi • Alcooli (es. Gioalcol 70, Esosan gel mani) • Clorexidina (es. Farvicett, Neoxinal, Clorexidina S) • Iodofori (es. Jodieci, Poviderm) • Cloroderivati (es. Decs, Antisapril, Amukine MED, Candeggina) • Derivati fenolici (es. Triclosan, Septoscrub) • Composti che liberano ossigeno: Acqua Ossigenata Acido Peracetico: Oxyster Plus, Farmedrox, Steradrox