CLINICA E TERAPIA DEL MELANOMA CUTANEO ASPETTI GENETICI ED EPIDEMIOLOGIA 14 MARZO 2015 Ordine dei Medici di Novara Dott.ssa Laura Cristina Gironi, Dott. Roberto Giorgione, Dott.ssa Pamela Farinelli, Prof. Enrico Colombo MELANOMA CUTANEO: UNA MALATTIA DEI GENI IL Melanoma Cutaneo (MC) è una malattia oncologica eterogenea dal punto di vista clinico, molecolare e genetico alla cui base si ritrovano, come tutti i tumori, processi cancerogenici determinati essenzialmente in eventi mutageni non letali accumulo di mutazioni “attivanti” a carico di geni oncogeni (che promuovono la crescita autonoma della cellula tumorale) e “disattivati” a carico dei geni oncosoppressori (che frenano la proliferazione della cellula) e dei geni implicati nella riparazione del DNA PROGRESSIONE TUMORALE (PROCESSO DI CANCEROGENESI MULTISTEP) MELANOMA CUTANEO: UNA MALATTIA DEI GENI Questi eventi genetici possono avvenire: a LIVELLO SOMATICO (più frequentemente) TUMORE SPORADICO a LIVELLO GERMINALE (meno frequentemente) TUMORE EREDITARIO (SINDROME ONCOLOGICA FAMILIARE) I PORTATORI DI MUTAZIONI EREDITARIE A CARICO DI GENI ONCOGENI, ONCOSOPPRESSORI O COINVOLTI NELLA RIPARAZIONE DEL DNA HANNO UN RISCHIO AUMENTATO E TRASMISSIBILE DI SVILUPPARE UNA NEOPLASIA NEL CORSO DELLA VITA: il riconoscimento dei soggetti portatori di questa condizione assume un’importanza vitale per l’ottimizzazione della gestione del paziente stesso e dei familiari IL MELANOMA FAMILIARE 8-13% dei casi di MC presentano familiarità per questo tumore FAMILIARITA’ PER MELANOMA è attualmente considerata il principale FdR la probabilità è direttamente proporzionale al numero di membri affetti e dipende dal grado di parentela 2X se un genitore affetto 3X se un fratello affetto 9X se 1 genitore+1fratello affetti Locus 1p36 9p21.3 12q14.1 1p22 16q24.3 14q32.3 3 20q11.2 3p14p13 5p15.33 7q31.33 3p21.1 Fenotipo Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 1; CMM1 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 2; CMM2 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 3; CMM3 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 4; CMM4 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 5; CMM5 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 6; CMM6 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 7; CMM7 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 8; CMM8 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 9; CMM9 Melanoma familiare (suscettibilità al melanoma cutaneo) 10; CMM10 Sindrome da predisposizione tumorale Numero MIM del fenotipo 155600 Numero Gene MIM del gene Non noto IL MELANOMA FAMILIARE 155600 155601 CDKN2A 600160 609048 CDK4 123829 608035 Non noto 608035 613099 MC1R 155555 613972 XRCC3 600675 612263 Non noto 612263 614456 MITF 156845 615134 TERT 187270 615848 POT1 606478 614327 BAP1 603089 La maggior parte dei casi di melanoma familiare sono associati alla mutazione patogenetica, trasmessa in linea germinale, a carico di uno di questi geni, che peraltro possono potenzialmente agire in sinergia GENI AD ALTA, MEDIA E BASSA SUSCETTIBILITÀ Ciò nonostante, alcuni casi di trasmissione familiare di MC restano ad oggi a eziologia ignota, non essendo ancora stato sequenziato lo specifico gene coinvolto IL MELANOMA FAMILIARE Mutazioni germinali a carico dei geni ad alta suscettibilità CDKN2A e CDK4 sono ad oggi considerate il principale FdR per lo sviluppo del MC predisposizione geneticamente determinata ed trasmissibile (AD) per lo sviluppo di MC il 20-40% dei casi di melanoma familiare è determinato da mutazioni germinali di CDKN2A mentre le mutazioni CDK4 sono rare (20 famiglie nel mondo) Prevalenza media mondiale di mutazione germinale CDKN2A 0,01% Una mutazione a carico del gene CDKN2A (e CDK4) aumenta il R di sviluppare sia MC che Ca. pancreatico (TP) SINDROME «MELANOMA-TUMORE PANCREATICO» MPCS IL MELANOMA FAMILIARE: LE BASI GENETICHE I GENI CDKN2A (ONCOSOPRESSORE) E CDK4 (PROTO-ONCOGENE) SONO IMPLICATI NELLA REGOLAZIONE DEL CICLO CELLULARE p16INK4a p14ARF CICLINA D - CDK4/6 RB RB E2F P MDM2 E2F attivo p53 G1 S IL MELANOMA FAMILIARE: LE BASI GENETICHE Le varianti deleterie del gene codificante p16INK4a e p14ARF inducono l’immortalizzazione delle cellule melanocitarie perché determinano una perdita di funzione delle proteine stesse: attivazione di CDK4 e CDK6 e conseguente iperfosforilazione di RB e attivazione del fattore trascrizionale E2F Mancata inibizione di MDM2 Accelerata degradazione di p53 MUTAZIONE GERMINALE CDKN2A IN ITALIA IL PIEMONTE UNA ZONA AD ALTO RISCHIO mutazione puntiforme missenso ricorrente (EFFETTO FONDATORE) che coinvolge l’esone 2 del gene (G101W, c.301G> T) 1 PROGENITORE ANCESTRALE VISSUTO CIRCA 2900 ANNI FA IN ITALIA (NORD-OVEST). Successiva diffusione in tutto il mondo, in particolare Sud-Ovest dell’Europa mutazione E27X (c.79G> T), una transversione che coinvolge l’esone 1 è un’altra mutazione con EFFETTO FONDATORE 1 PROGENITORE ANCESTRALE VISSUTO CIRCA 600 ANNI FA IN ITALIA. Identificata quasi esclusivamente in famiglie provenienti da una ristretta area geografica (Nord-Ovest/Piemonte meridionale, confinante con la Liguria) IL MELANOMA FAMILIARE LA SINDROME MELANOMA-TUMORE DEL PANCREAS La probabilità di mutazione CDKN2A aumenta in caso di (in ordine di importanza): STORIA FAMILIARE POSITIVA PER MC NUMERO DEI MC PRIMITIVI GIOVANE ETA’ ALLA DIAGNOSI DI MC La frequenza di mutazione nei casi di melanoma familiare va dal 20 al 40% e aumenta con il numero dei casi di MC nella famiglia 1 caso 1%; 2 casi 13%; 3 o più casi 38% La probabilità di mutazione è circa il 2% in un pz con 2 o più MC primitivi, ma aumenta al 7% se è presente anche una storia familiare positiva. In caso di 4 o più Mc primitivi, la probabilità di mutazione è quasi il 100% L’età media della diagnosi di MC in pz portatori di mutazione CDKN2A è relativamente precoce (30-40 anni), rispetto all’età media di diagnosi di MC sia nelle famiglie ad alto rischio ma senza mutazione CDKN2A (40-50 anni) sia nella popolazione generale (52 anni) IL MELANOMA FAMILIARE LA SINDROME MELANOMA-TUMORE DEL PANCREAS mutazione CDKN2A hanno un rischio 65 VOLTE MAGGIORE rispetto I carrier di popolazione generale di sviluppare un MC ALTA PENETRANZA alla Il 50-90% sviluppa un MC durante il corso delle vita Penetranza della mutazione e manifestazione clinica (età di insorgenza di MC, numero di MC e rischio di TP) variabile geni a bassa suscettibilità MCR1, coinvolti nella riparazione del DNA e nella immunosorveglianza; esposizione ambientale ai raggi UV (penetranza in Europa 58% a 80 anni; in Australia 90% a 80 anni) I carrier di mutazione CDKN2A hanno un rischio globale 4-5 VOLTE MAGGIORE di sviluppare un tumore non-MC R per tutti i tumori-non MC e per TP-tratto gastroenterico superiore e respiratorio, rispettivamente 75% e 53% a 80 anni La mutazione germinale del gene CDKN2A rappresenta attualmente il principale e più frequente fattore genetico di suscettibilità identificabile nei casi familiari di tumore del pancreas, in particolare in Italia. Il 17% dei carrier sviluppa un tumore pancreatico entro i 75 anni (RR di 44 volte maggiore rispetto alla popolaizone generale), rischio che può aumentare fino al 58% se il carrier è un fumatore IL MELANOMA FAMILIARE LA SINDROME MELANOMA-TUMORE DEL PANCREAS FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI MC ESPOSIZIONE A RAGGI UV TP, TUMORI TRATTO GASTROENTERICO SUPERIORE, ORL, RESPIRATORIO, TESTACOLLO FUMO DI SIGARETTA (probabilmente anche ALCOL) MAGGIORE SUSCETTIBILITÀ AI TUMORI DELLA CERVICE UTERINA (INDOTTI DA HPV)? SORVEGLIANZA Sorveglianza dermatologica total-body associata a epiluminescenza e videodermoscopia digitale a partire dai 10 anni, ogni 12/6 mesi in base alle caratteristiche del pz (fototipo, numero di nevi, nevi displastici…) I pz ad alto rischio, come i portatori di mutazione CDKN2A e con storia familiare positiva per TP, dovrebbero sottoporsi annualmente a Ecografia (endoscopica) e/o RMN PANCREATICA Nessun consenso unanime attuale per sorveglianza di tumori non-cutanei e non-TP IL MELANOMA FAMILIARE ALTRI GENI DI SUSCETTIBILITÀ MITF oncogene a media suscettibilità codificante per un fattore di trascrizione nucleare mutazione germinale missenso (E318K) in famiglie con MC e TUMORE RENALE di origine EUROPEA e AUSTRALIANA. Il 40-60% dei MC sono NODULARI. Anche Tumore della Mammella, pancreas, malattie linfoproliferative Promotore del gene TERT implicato nella regolazione della lunghezza dei telomeri mutazione mutualmente esclusiva rispetto a CDKN2A, in (poche) famiglie con MC e fenotipo FAMMM POT1 implicato nella regolazione della lunghezza dei telomeri mutazione germinale con EFFETTO FONDATORE in famiglie italiane (Emilia Romagna). Altri casi anche in Europa, USA. Alta suscettibilità per MC IL MELANOMA FAMILIARE ALTRI GENI DI SUSCETTIBILITÀ MC1R recettore dell’ormone melanocitastimolante (MSH), implicato nella regolazione del rapporto eumelanina (nera/marrone-bruna) e feomelanina (rossa/gialla), caratterizzando la vasta gamma di colori della cute e dei capelli umani. Alcune varianti del gene sono associate al FENOTIPO RHC (capelli di colore rosso, cute chiara, efelidi, incapacità ad abbronzarsi), correlato ad un RR per MC da 2,2 a 16 volte maggiore. La presenza di una di queste varianti RHC aumenta inoltre la penetranza della mutazione CDKN2A; nei portatori di entrambe le mutazioni il rischio di sviluppare MMP è particolarmente elevato e l’età media alla diagnosi del primo melanoma è particolarmente precoce (< 30 anni) IL MELANOMA FAMILIARE ALTRI GENI DI SUSCETTIBILITÀ BAP1 oncosoppressore implicato nella regolazione del ciclo cellulare attraverso BRCA1 mutazione germinale in (poche) famiglie con MC, Melanoma Uveale, Mesotelioma (Tumore renale, Tumore del Pancreas, Tumore della Mammella) MELANOMA FAMILIARE CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA STUDIO OSSERVAZIONALE PROSPETTICO con lo scopo di individuare e caratterizzare i portatori di mutazioni germinali predisponenti allo sviluppo di MC tra i pazienti afferenti all’Ambulatorio di Follow-up Melanoma della S.C.D.U. di Dermatologia e Venereologia dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara nel periodo tra il 1 Gennaio 2011 e il 31 Dicembre 2014 MUTAZIONI GERMINALI predisponenti al MELANOMA FAMILIARE (e tumori non cutanei correlati) INDAGATE: CDKN2A, CDK4, MITF, promotore di TERT analisi eseguite presso la S.C.D.U. di Genetica Medica dell’Azienda San Giovanni Battista di Torino (Responsabile Prof.ssa Barbara Pasini). Sono in corso le analisi genetiche del gene POT1 BAP1 analisi eseguite presso il Laboratorio di Patologia Genetica (Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”) di cui è responsabile la Prof.ssa Irma Dianzani MELANOMA FAMILIARE CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA L’obiettivo dello studio è stato identificare i pazienti affetti da MC che presentassero almeno uno delle seguenti caratteristiche: Diagnosi di MC ad un’età < 40 anni e/o MMP nello stesso paziente e/o Familiarità per MC e/o Storia personale e/o familiare di altri tumori viscerali suggestivi di una sindrome oncologica familiare nota correlata ai geni CDKN2A, CDK4, MITF, promotore di TERT e BAP1 (TP, astrocitoma-tumore del SNC, tumore renale, melanoma uveale, mesotelioma ecc.) I pazienti in possesso di almeno uno dei criteri sopra riportati presentavano delle caratteristiche personali e/o familiari suggestive per MC non sporadico (MC FAMILIARE), correlato ad una sindrome oncologica ereditaria. Abbiamo quindi identificato una sottopopolazione selezionata a rischio non solo per MC ma anche per tumori viscerali MELANOMA FAMILIARE CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA 350 pazienti affetti da MC 135/350 (35,5%) presentavano almeno 1 dei criteri di inclusione (54/350 15,4% FAMILIARITÀ PER MC) Previo consenso informato, ricerca di mutazione germinale dei geni di suscettibilità CDKN2A, CDK4, MITF, promotore del gene TERT e BAP1 32 portatori di 5 diverse mutazioni germinali del gene CDKN2A + 1 VARIANTE del gene CDKN2A +1 portatore di variante del gene BAP1 FREQUENZA DI MUTAZIONE CDKN2A della nostra coorte di pazienti: 25% (33/132) tra i pazienti selezionati (ad alto rischio), 9,4% tra tutti i pazienti affetti da MC (dato sottostimato) MELANOMA FAMILIARE CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA MUTAZIONE CDKN2A EFFETTO FONDATORE TOTALE MEMBRI DELLA FAMIGLIA GENOTIPIZZATI FAMILIARI NON GENOTIPIZZATI PROBABILI CARRIER (Casi indice e Familiari) (Affetti da MC e/o TP) MUTAZIONE GERMINALE CASI IDENTIFICATI DEL GENE CDKN2A (Casi Indice) c.301G>T (p.Gly101Trp) 24 37 (+1)1 37 75 c.4582415_471+284del (p.Asp153AlafsX30) 3 5 4 9 c.71G>C (P.Arg24Pro) 3 6 2 8 c.259C>T (p.Arg87Trp) 1 1 1 2 c.142C>A (p.Pro48Thr) 1 1 2 3 c.270C>G (p.Phe90Leu) 12 1 0 1 TOTALE 33 51 (+1)1 46 98 Note1: si deve aggiungere 1 carrier obbligato, sorella del caso indice NFP47.1 Nota2: Variante del gene CDKN2A mai descritta in letteratura TOTALE MELANOMA FAMILIARE CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA MUTAZIONE CDKN2A Variante c.270C>G c.71G>C (+ Calabria + Albania) c.142C>A c.259C>T Effetto fondatore c.301G>T 70% delle famiglie individuate provengono dal comune di Borgomanero o paesi limitrofi Probabile effetto fondatore c.4582415_471+284del Tutte le famiglie individuate provengono da una ristertta area a Nord di Novara (delimitate dai comuni Vaprio D’agogna, Suno e Bogogno) Casi indice sono casi «sentinella» MELANOMA FAMILIARE CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA VARIANTE DEL GENE BAP1 2 mutazioni germinali a carico del gene BAP1, mai descritte in letteratura in una giovane donna affetta da 2 MC, con familiarità (paterna) per MC; si tratta di una mutazione missenso (c.1700A>C p.Asp567Ala) e di una duplicazione nel promotore (c.594dupCCCGT) mai descritte in letteratura Le mutazioni sono state ereditate dalla madre che ha ricevuto di recente diagnosi di Linfoma cutaneo B non-Hodgkin Caso in attuale fase di studio funzionale CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI Ad oggi lo STUDIO OSSERVAZIONALE PROSPETTICO MONOCENTRICO più completo ed esaustivo in termini clinici di una popolazione di portatori di mutazione germinale del gene CDKN2A La nostra casistica, oltre a confermare alcuni dati già noti in letteratura, ha fornito delle osservazioni mai esaminate in precedenza riguardo alla predisposizione geneticamente determinata allo sviluppo del MC correlata alla mutazione deleteria germinale dell’oncosoppressore CDKN2A CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI La nostra casistica ha dimostrato e confermato tutte le caratteristiche fenotipiche della sindrome ad oggi note dalla letteratura: La mutazione si trasmette con modalità autosomica dominante, con una frequenza indipendente dal sesso di appartenenza. Le donne, indipendentemente dallo stato mutazionale, sembrano più suscettibili allo sviluppo del MC, in particolare nelle fasce di età più giovani, dati confermati anche dalle statistiche internazionali relative alla popolazione caucasica. CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI I carrier di mutazione sviluppano durante il corso della vita un numero di MMP superiore rispetto alla popolazione caucasica generale e rispetto ai soggetti WT provenienti da famiglie ad alto rischio per melanoma (con evidenza di differenza statisticamente significativa) Questa caratteristica fenotipica appare sensibile e specifica per la sindrome in questione, rendendo l’anamnesi personale (e familiare) di MMP, insieme alla familiarità per melanoma, il criterio di sospetto più indicativo CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI La giovane età alla diagnosi del primo MC (< 40 anni d’età) da sola non rappresenta un criterio né sensibile né specifico indicativo di sindrome oncologica familiare I portatori di mutazione CDKN2A tendono ad ammalarsi di MC più precocemente rispetto alla popolazione caucasica generale, ma non presentano un’anticipazione della diagnosi di melanoma molto diversa dai soggetti caucasici appartenenti a famiglie ad alto rischio per MC ma senza mutazione CDKN2A CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI I portatori di mutazione potrebbero sviluppare MC attraverso il cosiddetto nevus pathway, a differenza di quello che probabilmente accade per la maggior parte dei MC sporadici, la cui patogenesi potrebbe essere più frequentemente ricondotta all'UVB pathway I MC dei pazienti MUT, indipendentemente dal sesso, tendono più frequentemente a svilupparsi dalla trasformazione maligna di un nevo melanocitico preesistente piuttosto che da cute apparentemente sana esposta in modo intermittente ai raggi UV Questa ipotesi è confermata anche dalla nostra casistica: I carrier MUT presentano un numero di nevi melanociti acquisiti e displastici superiore, con evidenza di differenza statisticamente significativa, rispetto ai controlli, siano essi provenienti dalla popolazione generale sia rispetto ai soggetti WT provenienti dal nostro studio, quindi a maggiore rischio. Essi presentano quindi il cosiddetto fenotipo FAMMM CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI Contrariamente a quanto riportato in letteratura, la nostra casistica sembra suggerire che lo stato genotipico possa influenzare le sedi coinvolte dallo sviluppo dei MC La distribuzione anatomica dei MC nei MUT è indipendente dal sesso (a differenza dei MC sporadici, che hanno distribuzione differenze in relazione al genere di appartenenza) e interessa con meno frequenza gli arti superiori e il capo-collo (soprattutto nei soggetti MUT più giovani), sedi anatomiche con esposizione generalmente maggiore all’azione cancerogena dei raggi UV. La discordanza di sede anatomica mostrata dai MMP nei soggetti MUT rispetto ai WT dimostrerebbe che mentre l’intero tegumento dei carrier presenta un rischio “germinale” (costituzionale) di sviluppare una neoplasia melanocitaria (che comunque può venire influenzata da fattori esogeni acquisiti), il rischio oncologico delle varie sedi anatomiche nei WT è da correlare in particolare all’esposizione ambientale CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI Il nostro studio conferma la tendenza dei carrier di MUT a sviluppare con netta prevalenza, rispetto alla popolazione caucasica generale, SSM a discapito degli altri istotipi; questa peculiarità diventa ancora più evidente se si prendono in considerazione alcune sedi anatomiche come il capo-collo e gli arti inferiori CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI Abbiamo analizzato alcuni aspetti fenotipici poco o per nulla indagati in precedenza da altri autori I portatori di mutazione germinale CDKN2A si ammalano più frequentemente, e in modo statisticamente significativo, rispetto ai soggetti WT di MC con caratteristiche prognostiche migliori in termini di spessore di Breslow, livello di Clark e ulcerazione; questi dati sono confermati anche confrontando i MC con identico istotipo. Conseguentemente mostrano più frequentemente rispetto ai WT stadio alla diagnosi e sopravvivenza globale (per melanoma) migliore I carrier sviluppano raramente melanomi cutanei con fenomeno di regressione ma senza evidenza di differenza con i soggetti affetti da MC non-carrier CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI I pazienti MUT si ammalano di MC con spessore di Breslow in media significativamente inferiore rispetto ai pazienti WT e questo dato non sarebbe solo da riferire all’altra frequenza di SSM e MC in situ (come suggerito dalla letteratura) ma anche, probabilmente, ad un differente processo di tumorogenesi. In effetti, la minore invasività dei MC sviluppati dai carrier si ritrova anche confrontando le neoplasie a parità di istotipo (confrontando solo i SSM) e a parità di condizioni di sorveglianza (confrontando solo i MC diagnosticati durante il follow-up) CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI Il nostro lavoro conferma l’adeguatezza dei criteri di inclusione utilizzati per selezionare, tra i pazienti con storia personale di MC, quelli con caratteristiche suggestive per sindrome oncologica familiare che dovrebbero, dunque, essere inseriti in uno specifico programma di sorveglianza Diagnosi di MC ad un’età < 40 anni e/o MMP nello stesso paziente e/o Familiarità per MC e/o Storia personale e/o familiare di altri tumori viscerali suggestivi di una sindrome oncologica familiare nota correlata ai geni CDKN2A, CDK4, MITF, promotore di TERT e BAP1 (TP, astrocitomatumore del SNC, tumore renale, melanoma uveale, mesotelioma ecc.) CASISTICA CLINICA DERMATOLOGICA DI NOVARA CONCLUSIONI La nostra esperienza dimostra chiaramente come il MC sia una neoplasia MESSAGE maligna ad alto impatto TAKE sociale,HOME economico e sanitario, in particolare nella popolazione piemontese di origine caucasica Il 35,5% dei pazienti afferenti alla nostra Clinica con storia personale di MC presenta infatti almeno uno dei criteri indicativi di alto rischio e suggestivi di predisposizione familiare; ciò vuol dire che più di 1/3 di questa popolazione rappresenta una “caso sentinella” per potenziali ulteriori casi di MC nei membri appartenenti a queste famiglie ad alto rischio In particolare il 15,4% presenta familiarità per questa neoplasia e, dato decisamente critico, circa 1/4 (il 24,3%) ha sviluppato il MC ad un’età < 40 anni e la maggior parte di questi sono donne in età fertile Ciò nonostante, è noto che il MC rappresenta una neoplasia maligna per la quale un’intelligente progettazione di programmi di prevenzione primaria e secondaria ha dimostrato notevole efficacia in termini di riduzione di morbilità e mortalità NON È NELLE STELLE CHE È CONSERVATO IL NOSTRO DESTINO MA IN NOI STESSI WILLIAM SHAKESPEARE